VIA CASTELLANA BANDIERA

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VIA CASTELLANA BANDIERA
VIA CASTELLANA BANDIERA
di Emma Dante
Mercoledì 29 GENNAIO 2014 ore 21,00 - presentazione e dibattito a cura del dott. Claudio Villa
Giovedì
30 GENNAIO 2014 ore 21,00 - con scheda critica di presentazione
Venerdì
31 GENNAIO 2014 ore 15,00 - presentazione e dibattito a cura del dott. Claudio Lazzeri
Drammatico – 90 minuti - Donna; Famiglia; Metafore del nostro tempo; Teatro
 COPPA VOLPI MIGLIORE INTREPRETAZIONE FEMMINILE A ELENA COTTA - MOSTRA DI VENEZIA 2013
Soggetto: Rosa e Clara sono a Palermo per partecipare al matrimonio di un amico. Mentre studiano il percorso, Rosa, alla
guida di una Multipla, imbocca alcune strade sbagliate e si ritrova in via Castellana Bandiera, stretta e ad imbuto. In
senso contrario arriva una Punto guidata dall'anziana Samira, che accompagna la rumorosa famiglia Calafiore. Quando si
trovano di fronte sono costrette a fermarsi. Dopo qualche attimo di incertezza, appare evidente che nessuna delle due
vuole retrocedere e far passare l'altra. Comincia allora un braccio di ferro, durante il quale le due donne restano ferme
nelle macchine, e da lontano si scrutano e si minacciano. Intorno si agita tutto il piccolo quartiere, dapprima in modo vivace
e colorito poi via via più preoccupato.
Passa tutto il giorno, passa la notte, e la mattina dopo ...
Titolo originale: Via Castellana Bandiera Nazione: Italia/Svizzera/Francia Anno: 2013
Cast: Emma Dante (Rosa), Alba Rohrwacher (Clara), Elena Cotta (Samira), Renato Malfatti (Saro Calafiore), Dario Casarolo (Nicolò), Carmine
Maringola (Filippo Mangiapane), Sandro Maria Campagna (Santo), Elisa Parrinello (Concetta), Daniela Macaluso (Maria Grazia), Giuseppe Tantillo
(Salvatore), Marcella Colaianni (Patrizia), Giacomo Guarneri (Natale).
Produzione: Vivo Film, Wildside, Ventura Film, Slot Machine con RAI Cinema in coproduzione con RSI, SRG SSR. Distribuzione: Istituto Luce Cinecittà
Valutazione Pastorale CEI:
Nata a Palermo nel 1967, Emma Dante si dedica al teatro a partire dal 1986, quando frequenta a Roma l'Accademia
d'Arte drammatica "Silvio D'Amico". Dopo l'incontro con l'Odin Teatret e Tadeus Kantor, fa la scelta per un teatro più
estremo e rigoroso e nel 1999 fonda la compagnia Sud Costa Occidentale. Nel 2008 pubblica il suo primo romanzo, dal
titolo "Via Castellana Bandiera", all'origine del film omonimo. Dopo una fase introduttiva, il copione ben presto si attesta
sulla sunnominata strada, che diventa lo scenario unico di uno psicodramma via via più incalzante, serrato, giocato su
sfumature esistenziali non sempre percepibili. Certo tra le due donne si apre una sfida all'ultimo sguardo, sul filo di chi più
regge la tensione e le pulsioni emotive. "Sfida" identifica un taglio che confina con il western e le sue infinite varianti. Forse
anche con il contributo del clima palermitano, aspro e sradicato. E, al pari del 'genere' filmico per eccellenza, anche qui le
schermaglie odio/amore attraverso le macchine immobili l'una contro l'altra partono da una Sicilia descritta nelle parole,
nel gesti, nei caratteri e sfociano in una metafora frammentaria e allargata: di vizi e abitudini arcaici, di incapacità
caratteriali, di confusione intellettuale, di inutile tendenza a usare il pugno di ferro? E quel finale nel quale tutti
scompaiono fuori inquadratura, quale sciagura prefigura? La metafora è politica, sociale, culturale? La messa in scena ha
segni suggestivi ma un po' sovrabbondanti, eccessivi, caratterizzati da un crescente formalismo che sa di
autocompiacimento. L'occhio generale gettato sul conflitto tra le due donne è opaco, duro, incattivito; l'idea è quella di uno
spazio vitale angusto e sempre meno abitabile.
Appuntamento al 5/6/7
febbraio con il film di Pascal Plisson
VADO A SCUOLA
“Dimentichiamo troppo spesso che andare a scuola è una fortuna”
Il “messaggio” è tale che una fruizione di genitori, insegnanti e allievi delle scuole elementari e medie può essere auspicabile
Critica
"Debuttante al cinema, la Dante è ambiziosa e metaforica, come un Kiarostami in salsa siciliana."
(Claudio Carabba, 'Corriere della Sera Sette', 13 settembre 2013)
"'Via Castellana Bandiera' ha vinto a Venezia la Coppa Volpi, assegnata alla splendida attrice Elena Cotta, la tenace
antagonista delle più giovani Dante e Rohrwacher. Ma forse, a posteriori, il premio più giusto è quello alla miglior colonna
musicale assegnato da un'eletta giuria comandata da Giuliano Montaldo. Il film di Emma Dante è privo di musica, a parte
il finale dove esplode il brano corale scritto dai fratelli Enzo e Lorenzo Mancuso. Naturalmente il finale di 'Via Castellana
Bandiera' non va raccontato: vietato dire quale delle due macchine, incastrate nel vicolo come due mufloni testardi, farà
finalmente retromarcia. È però vero che quel canto, accompagnato dalla corsa di tutti gli abitanti della via verso un dirupo
altamente simbolico, dà al film di Emma Dante un tono «alto», lirico, metafisico che nel corso della narrazione qua e là si
perde. La scena immaginata dalla regista non ha nulla di realistico, ma il realismo (da sempre forza e limite, al tempo
stesso, del nostro cinema) fa capolino, sfociando in momenti da farsa napoletana che, secondo noi, si sposano malamente
con la tragedia siciliana. Film potente, comunque, benissimo recitato da tutti, professionisti e non."
(Alberto Crespi, 'L'Unità', 19 settembre 2013)
Il primo film della celebrata regista teatrale, la siciliana Emma Dante, 'Via Castellana Bandiera', tratto dal romanzo
omonimo scritto dalla stessa autrice, conferma i pregi e i limiti del suo lavoro in scena, volto a scandalizzare i pochi
borghesi superstiti che ancora si abbonano a teatro. La trovata delle due donne, una siciliana fuggita al nord e
un'albanese clandestina da una vita, che si fronteggiano in automobile senza cedersi il passaggio in un vicolo di Palermo
che si allarga alla fine in una metafora del Paese è di sicuro efficace. Ma si tratta appunto di una trovata, dilatata per un
paio d'ore. La bravura delle due protagoniste, la grandiosa Elena Cotta, 82 anni (vincitrice della Coppa Volpi per la
miglior interpretazione femminile alla Mostra di Venezia) e la stessa Emma Dante, e di molti altri attori, fra i quali Alba
Rohrwacher e uno strepitoso Renato Malfatti nella parte di Saro, il genero dell'anziana immigrata, non impediscono che lo
spettatore dopo un po' sia assalito dalla voglia di fermare quella metafora. E' in ogni caso un esordio alla regia
cinematografica fra i più interessanti."
(Curzio Maltese, 'La Repubblica', 19 settembre 2013)
"Emma Dante è tanto presuntuosa da ritagliarsi anche il ruolo principale. Di rara antipatia, come del resto tutta la
compagnia, compresa la veterana Elena Cotta, generosa Coppa Volpi. Tra le domande senza risposta: che bisogno c'era
di una coppia lesbo? Complimenti per la finezza: era dalla 'Chiave' di Tinto Brass che non si vedeva una signora far pipì
in mezzo alla strada. Qui, per gradire, sono due." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 19 settembre 2013)
"Buono il film d'esordio che la teatrante siciliana Emma Dante ha realizzato a partire da un suo romanzo breve (Rizzoli).
Peccato che il tema del rapporto madre-figlia, vero nucleo emozionale della nera fiaba antropologica, non sia
adeguatamente sviluppato, ma a sopperire in buona parte alla lacuna provvede Elena Cotta, Coppa Volpi per la sua
intensa incarnazione di Samira."
(Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 19 settembre 2013)