PO664-Relazione tecnica archivi-R1-45

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PO664-Relazione tecnica archivi-R1-45
Provincia di Prato
Intervento di adeguamento locali per
realizzazione archivio
Progettazione
Dott. Ing. Antonio Matucci
“INTERVENTO DI ADEGUAMENTO DI ALCUNI LOCALI DEL CENTRO PER
L’IMPIEGO PER USO ARCHIVIO ”
Relazione Tecnica di Progetto
Progettazione: Dott. Ing. Antonio Matucci
Timbro e firma
Novembre 2007
CENTRO PER L’IMPIEGO
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Progetto esecutivo
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Intervento di adeguamento locali per
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Sommario
1.
2.
DESCRIZIONE GENERALE.................................................................................... 3
1.1
PREMESSA .............................................................................................................. 3
1.2
ELABORATI GRAFICI DI RIFERIMENTO ..................................................................... 3
1.3
NORMATIVA DI RIFERIMENTO ................................................................................. 3
DESCRIZIONE DELLE OPERE E DELLE SOLUZIONI DI PROGETTO....... 5
2.1
DESCRIZIONE DELLO STATO ATTUALE .................................................................... 5
2.2
CRITERI PROGETTUALI SEGUITI............................................................................... 6
2.3
DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO PREVISTO ............................................................ 7
2.4
DETTAGLIO DELLE SOLUZIONI E PRESCRIZIONI DI INSTALLAZIONE ......................... 8
2.4.1
Murature con blocchi in calcestruzzo alleggerito REI120 .............................................8
2.4.2
Riqualificazione R120 delle strutture portanti ...............................................................8
2.4.3
RiqualificazioneREI 120 delle pareti laterali..................................................................9
2.4.4
Rivestimento del solaio REI 120 ...................................................................................9
2.4.5
Protezione degli attraversamenti di pareti e solai .........................................................9
2.4.6
Porte tagliafuoco REI 120 .............................................................................................9
2.4.7
Scala di accesso allo scannafosso .............................................................................10
2.4.8
Impianto di spegnimento con gas inerte .....................................................................10
2.4.9
Aereazione dei locali ...................................................................................................12
2.4.10
Installazione idrante UNI 45 a muro .......................................................................13
2.4.11
Impianto di rivelazione ed allarme incendio............................................................13
2.4.12
Impianto elettrico.....................................................................................................13
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Via Galcianese – PRATO
PROGETTO DI INTERVENTO PER LA REALIZZAZIONE
DI ARCHIVI AL PIANO SEMINTERRATO
1. DESCRIZIONE GENERALE
1.1 Premessa
L’intervento oggetto della presente relazione si configura come l’adeguamento dei locali
presenti al piano seminterrato dell’Istituto per la realizzazione di due archivi per il Centro
per l’Impiego ubicato in via Galcianese, nel comune di Prato.
Per quanto concerne le attività di Centro per l’Impiego Att. N° 85 e 91 del DM 16/02/82
risulta in essere la Pratica n°50579 presentata al Comando Provinciale Vigili del Fuoco di
Prato.
Il nuovo intervento dovrà essere integrato in tale pratica.
1.2 Elaborati grafici di riferimento
La forma, le dimensioni, gli elementi costruttivi degli impianti, nonché l'orientamento
dell'edificio e dei vari locali e vani, risultano dalle tavole di disegno allegate al progetto
esecutivo.
1.3 Normativa di riferimento
Le norme principali prese a riferimento per l’adeguamento antincendio sono le seguenti:
• D.M. 16/02/2007 “Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi
costruttivi di opere da costruzione”.
• D.M. 26/08/1992 “Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica”.
• Legge 27/12/1941, n° 1570 “Nuove norme per l’organizzazione dei servizi antincendi”.
• D.P.R. 27/04/1955, n° 547 “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro”.
• D.M. 16/02/1982 “Modificazioni del decreto ministeriale 27 settembre 1965,
concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione
incendi”.
• D.P.R. 29/07/1982, n° 577 “Approvazione del regolamento concernente l'espletamento
dei servizi di prevenzione e di vigilanza antincendi”.
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D.M. 30/11/1983 “Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione
incendi”.
D.Lgs. 19/09/1994, n° 626 “Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE,
89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE, 90/679/CEE,
93/88/CEE, 95/63/CE, 97/42/CE, 98/24/CE, 99/38/CE, 99/92/CE, 2001/45/CE e
2003/10/CE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori
durante il lavoro”.
D.P.R. 12/01/1998 n° 37 “Nuovo regolamento di prevenzione incendi”
D.M. 10/03/1998 “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione
dell'emergenza nei luoghi di lavoro”.
UNI 10779:2007 “Impianti di estinzione incendi – Reti di idranti – Progettazione,
installazione ed esercizio”
UNI EN 14520-1:2006 “Sistemi di estinzione incendi ad estinguenti gassosi Proprietà fisiche e progettazione dei sistemi - Parte 1: Requisiti generali”
UNI 9795 “Sistemi automatici di rivelazione, di segnalazione manuale e di allarme
incendio”
UNI EN 54-1 “Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio. Parte 1
introduzione”
UNI EN 54-2 “Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio. Parte 2 Centrale di
controllo e segnalazione”
UNI EN 54-3 “Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio. Parte 3 Dispositivi
sonori di allarme incendio”
UNI EN 54-4 “Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio. Parte 4
Apparecchiature di alimentazione”
UNI EN 54-7 “Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio. Parte 7 Rivelatori
puntiformi di fumo”
UNI EN 54-11 “Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio. Parte 11 Punti di
allarme manuale”
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2.
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DESCRIZIONE DELLE OPERE E DELLE SOLUZIONI DI PROGETTO
2.1 Descrizione dello stato attuale
Al piano seminterrato sono disponibili dei locali, attualmente non utilizzati, nell’ala nordest dell’edificio. Tali locali, previsti nel progetto iniziale in numero pari a 4, di circa 60 m2
l’uno, risultano allo stato attuale un unico volume, in quanto comunicanti sul retro del vano
scale interposto tra gli stessi.
I locali hanno una parete completamente attestata su uno scannafosso esterno che presenta
la stessa altezza dei locali ed è presente su tutti i lati dell’edificio: lo scannafosso risulta
interamente aereato in quanto chiuso superiormente da un grigliato zincato tipo keller.
Nella parte superiore della parete attestata sullo scannafosso sono presenti finestre a nastro
(altezza 80 cm), alcune apribili, che consentono l’areazione dei vani (appunto attraverso la
griglia dello scannafosso posta praticamente al filo superiore delle finestre).
Allo scannafosso, di larghezza pari ad 1 m, si accede da una porta esterna posta al termine
della rampa presso la torre 13.
Ai locali si accede da porte interne (porte doppie da 180 cm) dotate di oblò.
Il soffitto dei locali ha una finitura fondo cassero, non trattato e non verniciato. Il solaio è
di tipo prefabbricato tipo predalle.
Le pareti dei locali sono realizzate con blocchi in cls alleggerito spessore variabile (12 cm
verso i corridoi interni, 20 cm sulle altre pareti). I blocchi sono completamente stuccati ma
le pareti non sono intonacate né all’interno né all’esterno. All’interno dei locali attualmente
passano alcune tubazioni in acciaio che fanno parte del sistema di distribuzione secondario
del riscaldamento ai radiatori del piano terra ed alcuni scarichi. L’illuminazione a filo
soffitto è realizzata con lampade fluorescenti stagne e distribuzione con tubo taz.
Non è presente la certificazione dei materiali utilizzati per tale costruzione in termini di
resistenza la fuoco.
Nel corridoio di accesso ai locali è presente l’anello antincendio, che corre appunto al
piano seminterrato. All’interno dei locali è presente un rilevatore di fumi con rimando di
allarme alla centralina antincendio. Il corridoio di accesso ai locali risulta anche essere una
via di esodo.
Le foto di seguito riportate chiariscono lo stato attuale dei locali.
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Porte di accesso al locale
Passaggio tubazione di scarico
Passaggio tubazioni in acciaio all’interno del locale
Particolare del solaio
2.2 Criteri progettuali seguiti
Per adattare i locali esistenti al fine di renderli compatibili alla realizzazione di archivi, nel
rispetto della normativa vigente, in particolare relativa all’antincendio, si sono seguiti i
seguenti criteri base:
q
dimezzare il carico di incendio realizzando due distinti locali
q
compartimentare i locali con materiali aventi caratteristiche di resistenza al fuoco
REI 120. La scelta di optare per una compartimentazione dei locali REI 120 deriva
dalla volontà di non limitare i quantitativi di carta depositabili all’interno degli
stessi
q
installare un impianto di spegnimento automatico indipendente dal sistema
antincendio dell’istituto.
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2.3 Descrizione dell’intervento previsto
Secondo quanto previsto dal DM 26/08/1992 gli spazi adibiti a deposito, tra cui rientrano
gli archivi non presidiati (cfr. Allegato A alla Lettera Circolare Prot. N. P2244/4122 sott.
32 del30 ottobre 1996), possono trovarsi al primo piano interrato e devono risultare
compartimentati in modo tale da garantire una resistenza al fuoco almeno pari a REI 60.
Qualora all’interno degli stessi il carico d’incendio risulti superiore a 30 kglegna equivalente/m2
sarà necessario installare un impianto di spegnimento incendi a funzionamento automatico.
I locali dovranno inoltre essere dotati di aperture permanenti di aerazione di superficie
almeno pari ad 1/40 della superficie in pianta.
Considerando le tipologie di materiale che potranno essere presenti (principalmente carta)
ed i quantitativi medi, si ritiene che il carico d’incendio risulterà superiore ai 30 kglegna
2
equivalente/m
Per questo motivo, non potendo limitare il quantitativo di deposito, si è previsto di dotare i
locali di un sistema di spegnimento automatico. Nel suo complesso l’intervento progettato
prevede la realizzazione di opere civili, meccaniche ed elettriche che si riepilogano di
seguito:
§
abbattimento della parete dello scannafosso sul retro del vano scale per creare un
accesso agli archivi direttamente dall’esterno, attraverso lo scannafosso;
§
delimitazione dello scannafosso per il tratto prospiciente i locali e chiusura delle
aperture presenti nei locali con pareti in blocchi di calcestruzzo alleggerito REI120;
§
rivestimento delle pareti laterali (eccetto quelle sull’esterno, sotto le finestre), del
solaio, delle colonne e delle travi degli archivi con pannelli a base di silicati per
ottenere la resistenza al fuoco desiderata (R/REI 120);
§
installazione di 4 porte REI 120, a due ante, dim 180 x 215 cm, in sostituzione delle
attuali;
§
installazione di 2 porte REI 120 ad un’anta, dim foro muro 110 x 215 cm da
posizionare sul retro del vano scala per consentire l’accesso ai locali dallo
scannafosso;
§
creazione di una via di fuga direttamente all’esterno con realizzazione di una scala
metallica e pavimento grigliato tipo keller all’interno dello scannafosso;
§
installazione impianto di spegnimento automatico a gas inerte;
§
modifica agli infissi esistenti per consentire l’aereazione permanente dei locali e lo
sfogo della sovrapressione in caso di intervento del sistema di spegnimento
automatico;
§
spostamento e potenziamento dell’illuminazione, spostamento dell’attuale sistema
di rilevazione incendi, già centralizzato;
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§
creazione del locale di alloggiamento bombole gas per impianto spegnimento,
compartimentazione dello stesso ed accesso dall’interno con porta REI 120 (dim.
foro muro rispettivamente 110 x 215 cm);
§
sistema di rivelazione incendi per attivazione dei sistemi di allarme e spegnimento;
§
installazione di segnalatori di allarme ed indicatori per uscite di emergenza.
2.4 Dettaglio delle soluzioni e prescrizioni di installazione
2.4.1
Murature con blocchi in calcestruzzo alleggerito REI120
Tale tipologia di muratura verrà utilizzata per chiudere la parte di scannafosso su cui si
attestano i locali oggetto dell’intervento, dalla torre n. 13 alla torre n. 6.
La scelta di “compartimentare” lo scannafosso è data dalla necessità di evitare che, in caso
d’incendio, il fuoco si propaghi lungo quest’ultimo verso gli altri locali dell’edificio.
La muratura verrà utilizzata anche per chiudere le aperture presenti nei locali, in particolare
quelle sui lati verso le due torri e per risagomare gli accessi dall’esterno.
La scelta di utilizzare tale tipologia di muratura risulta dettata dalla sua semplicità di posa e
dalle sue caratteristiche di resistenza.
Le murature interne agli archivi dovranno essere stuccate ed intonacate.
2.4.2
Riqualificazione R120 delle strutture portanti
Le colonne e le travi dell’edificio risultano realizzate in cemento armato; volendo fare
valutazioni a favore della sicurezza si è supposto il copriferro essere, al minimo, di 1,5 cm
di spessore.
Secondo il nuovo D.M. 16/02/2007 le travi rispondenti ai seguenti requisiti possono
considerarsi di resistenza R 120:
§ larghezza della sezione = 300 mm;
§ copriferro = 55 mm.
Avendo solo 15 mm di copriferro la riqualificazione comporta la ricopertura delle travi con
materiali che garantiscano l’equivalenza ai 40 mm di copriferro mancanti.
Al fine di arrivare al requisito di resistenza meccanica al fuoco R120, quindi, per le stesse
si prevede una protezione scatolare costituita da lastre di silicati di calcio che rivestano
interamente la trave e la proteggano dall’eventuale azione del fuoco.
Lo stesso ragionamento è stato effettuato per i pilastri che, nel caso di esposizione al fuoco
su più lati, necessitano di:
§ lunghezza del lato più corto = 350 mm;
§ copriferro = 60 mm.
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Poiché nel caso in esame il lato più corto del pilastro risulta di 300 mm, prima della posa
delle lastre (sufficienti anche in questo caso a garantire l’equivalenza con il calcestruzzo),
sarà necessario aumentare il lato corto mediante l’apposizione di intonaco grezzo per
interni (spessore 2,5 cm) sulle due facce più lunghe del pilastro.
Per la trave centrale, che attraversa entrambi i locali dall’interno verso l’esterno, si è scelto
di adottare una soluzione alternativa poiché, vista la presenza di tubazioni in aderenza,
potrebbero sorgere problemi durante la posa delle lastre.
Si è scelto di realizzare attorno alla stessa, in entrambi i locali, un cassettone REI 120 per
proteggerla dall’azione del fuoco, inglobando, al contempo, le tubazioni che la contornano.
2.4.3
RiqualificazioneREI 120 delle pareti laterali
Le pareti laterali risultano realizzate in blocchi di cls alleggerito di spessore minimo 12 cm.
La loro riqualificazione avverrà con l’apposizione di una controfodera realizzata con lastre
in silicato di calcio.
La riqualificazione riguarderà le pareti interne dei locali (lato corridoio, lato vano scale e
lati torre 6 e 13) mentre rimarranno escluse le pareti prospicienti lo scannafosso, per la
parte sotto le finestre.
2.4.4
Rivestimento del solaio REI 120
Il solaio dei locali oggetto d’intervento risulta essere del tipo prefabbricato di spessore
minimo pari a 25 cm. In ogni caso non risulta intonacato.
2.4.5
Protezione degli attraversamenti di pareti e solai
All’interno dei locali analizzati sono attualmente presenti tubazioni di scarico in polietilene
provenienti dai piani superiori e che si distribuiscono al piano seminterrato.
In ciascuno dei punti in cui tali tubazioni attraversano le pareti o il solaio si dovranno
prevedere collari di protezione termoespandenti che all’aumento della temperatura si
espanderanno riempiendo lo spazio lasciato vuoto dal tubo e bloccheranno il propagarsi del
fuoco al compartimento adiacente.
2.4.6
Porte tagliafuoco REI 120
Si installeranno, a sostituzione delle attuali porte di comunicazione con il corridoio interno,
n. 4 porte tagliafuoco REI 120 a due ante uguali, di tipo omologato, con telaio in lamiera di
acciaio zincato, anta tamburata in lamiera zincata, senza battuta inferiore. Le porte saranno
dotate di oblò (dimensione 300 x 400 mm) su una delle due ante, di serratura con foro
cilindro ed inserto per chiave, maniglia antinfortunistica con anima in acciaio, n° 4 cerniere
di cui due (una per anta) a molla per l’autochiusura, guarnizioni termoespandenti. Ciascuna
avrà, inoltre, maniglione antipanico tipo touch-bar su entrambe le ante, colorazione
pastello turchese, finitura antigraffio, foro muro 1800 x 2150 mm.
Per l’accesso dall’esterno si installeranno n. 2 porte tagliafuoco REI 120 ad un’anta, di tipo
omologato, con telaio in lamiera di acciaio zincato, anta tamburata in lamiera zincata,
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senza battuta inferiore. Le porte saranno dotate di serratura con foro cilindro ed inserto per
chiave, maniglia antinfortunistica con anima in acciaio, n° 2 cerniere di cui una a molla per
l’autochiusura, guarnizioni termoespandenti. Ciascuna avrà, inoltre, maniglione antipanico
tipo touch-bar, colorazione pastello turchese, finitura antigraffio, foro muro 1100 x 2150
mm.
Una porta REI 120 ad un’anta con le stesse caratteristiche di quelle sopra sarà installata nel
locale di alloggiamento delle bombole del gas, per consentire l’accesso dall’interno.
Una porta REI 120 ad un’anta con le stesse caratteristiche di quelle sopra sarà installata
nella torre 6, per l’accesso dall’interno alla porzione di scannafosso prospiciente i locali
archivio.
2.4.7
Scala di accesso allo scannafosso
Per gli archivi dovrà essere garantito un accesso dall’esterno per i vigili del fuoco. A tale
scopo dovrà essere realizzata una scala che permetta di superare il dislivello esistente di
oltre 3 m tra il piano di calpestio esterno e quello all’interno dei locali.
La scala dovrà essere realizzata in materiale metallico idoneo a resistere all’esterno e dovrà
avere pedata ed alzata rispettivamente di 30 e 19 cm.
La scala poggerà sul fondo dello scannafosso ma lo sbarco sarà posto circa 60 cm sopra,
cioè alla quota del piano di calpestio degli archivi: sarò predisposto anche un grigliato tipo
keller che permetterà di camminare a tale quota nel tratto di scannafosso interessato.
Per accedere alla scala dovranno essere rimosso alcuni pannelli del grigliato tipo keller,
posto nella parte alta dello scannafosso, ed inseriti in idonei telai che ne permettano
l’apertura verso l’esterno (per maggiori dettagli vedi elaborato grafico PO664-004-ANTR1).
2.4.8
Impianto di spegnimento con gas inerte
Vista la necessità di realizzare un impianto di spegnimento automatico per un locale
destinato ad archivio è stata scartata l’ipotesi di un impianto ad acqua o a schiuma
preferendo la tipologia a gas che, oltre a proteggere le strutture, impedendo all’incendio di
propagarsi, consente di non deteriorare quanto conservato all’interno dell’area di
intervento.
I sistemi a gas agiscono a saturazione, riducendo la concentrazione di ossigeno presente
nell’ambiente da proteggere ad una concentrazione inferiore al 15%, soffocando di fatto il
principio d’incendio.
Il sistema scelto è del tipo a miscela di gas inerte (tipo INERGEN).
Questa scelta è derivata dalle seguenti valutazioni:
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i sistemi di spegnimento con gas inerte costituiti da solo argon, che risulta più
leggero dell’aria, saturano il locale partendo dall’alto, consentendo lo sviluppo di
un incendio scoppiato, ad esempio, a pavimento;
i sistemi di spegnimento con gas inerte costituiti da solo azoto, che risulta più
pesante dell’aria, saturano il locale partendo dal basso, consentendo, al contrario
del caso precedente, lo sviluppo di un incendio nelle parte alta del locale;
i sistemi che adottano miscele miste di azoto ed argon risultano di efficacia
migliore per il soffocamento del principio d’incendio poiché saturano il locale in
modo omogeneo.
Si sottolinea come la scelta di un’altra tipologia di estinguente, con caratteristiche uguali o
migliori, sia ugualmente accettabile purchè in grado di garantire le stesse caratteristiche
funzionali e di atossicità.
L’impianto sarà costituito da una batteria di bombole dimensionata per raggiungere la
concentrazione di estinzione del locale da proteggere. Questa scelta può essere fatta poiché
i due locali da proteggere risultano compartimentati ai fini dell’incendio e quindi,
escludendo azioni intenzionali, risulta improbabile che si abbiano due incendi
contemporaneamente nei due locali.
Attraverso un sistema di smistamento la stessa batteria asservirà ad entrambi i locali,
ovvero tramite circuiti di servocomando dedicati si attueranno le bombole pilota e le
relative bombole pilotate, le valvole di smistamento dedicate al locale protetto. Le bombole
avranno la stessa capacità, la stessa carica e la stessa pressurizzazione, saranno collegate
tra di loro tramite un circuito di servocomando pneumatico ed un collettore comune di
raccolta.
Batteria di bombole a 300 bar.
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Ricevuta la segnalazione d’allarme dal sistema di rivelazione incendi, attraverso il
pistoncino di comando della testa operatrice elettrica la bombolina d’azoto si attiverà e
permetterà, attraverso il collegamento pneumatico (manichetta di servocomando) tra la
bombola pilota e gli attuatori pneumatici presenti su ogni bombola pilotata, l’apertura delle
valvole di scarica che rilasceranno l’agente estinguente. Le manichette di scarica, il
collettore comune di raccolta, le valvole di smistamento (una per ciascun locale protetto),
le tubazioni di distribuzione e gli ugelli di scarica convoglieranno il gas estinguente nel
locale da proteggere.
Ogni bombola sarà corredata di manometro a contatti elettrici al fine di permette il
controllo oltre che visivo, anche automatico di eventuali perdite di pressione delle
bombole. Inoltre, il pressostato di segnalazione impianto intervenuto, posizionato a valle
del collettore di scarica, segnalerà alla centrale di rivelazione e comando l’effettiva scarica
dell’agente estinguente. In 60 secondi avverrà la scarica completa della batteria di
bombole.
Poiché il sistema funziona a saturazione le aperture di aerazione presenti nei locali devono
essere chiuse durante la scarica. Nel caso in esame le finestre a nastro presenti nei due
locali risultano apribili per una superficie complessiva pari a circa 3,2 m2, che rispetta il
valore di 1/40 richiesto da normativa (3 m2).
La batteria di bombole sarà alloggiata in apposito locale all’uopo realizzato. Tale locale
sarà posizionato nell’angolo dello scannafosso compreso tra la torre n. 13 ed uno dei due
locali ed avrà superficie di circa 16 m2. Risulterà compartimentato REI 120 rispetto
all’interno dell’edificio, con il quale comunicherà attraverso una porta REI 120. La parete
su cui si attesterà tale porta dovrà essere riqualificata con l’apposizione di lastre in silicato
di calcio si spessore 8 mm. Le pareti da costruire saranno realizzate con blocchi di
calcestruzzo alleggerito REI 120. Il solaio sarà anch’esso REI 120. Verrà installata una
porta di comunicazione con lo scannafosso REI 120.
Prima della progettazione del sistema dovrà essere effettuato il DOOR FAN TEST che
valuterà la tenuta dei locali protetti rispetto al mantenimento della concentrazione della
sostanza estinguente per il relativo periodo. Lo scopo di questa prova è quello di ottenere
dati sperimentali necessari per il calcolo del volume di estinguente da immettere nei locali
e per il calcolo di eventuali aperture per sfogare la sovrappressione.
2.4.9
Aereazione dei locali
Essendo richiesta una aereazione permanente di 1/40 della superficie in pianta, per ognuno
dei due archivi (di superficie pari a circa 120 mq) risulta necessaria una aereazione di 3 m2.
Disponendo attualmente di una superficie vetrata di altezza 60 cm per tutta la lunghezza
abbiamo circa 14 x 0,6 = 8,4 mq disponibili per creare le necessarie aperture.
Per rispettare i requisiti della norma si prevede la sostituzione di alcune delle attuali
finestre con grate accoppiate con portelle ad apertura dal basso verso l’alto fino al
raggiungimento della richiesta aereazione permanente (3m2). Tali portelle saranno tenute
solitamente aperte (nella posizione alta) tramite elettromagneti collegati all’impianto di
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rivelazione ed allarme incendio: in caso di attivazione dello stesso il serramento si chiude
automaticamente, permettendo di saturare il locale ma garantendo al contempo lo
smaltimento della sovrapressione generata.
2.4.10
Installazione idrante UNI 45 a muro
Presso una delle porte di ingresso agli archivi sarà posizionato un idrante UNI 45 a muro
allo scopo di coprire i locali di cui alla presente relazione, che dovranno rientrare in un
raggio di 20 m dallo stesso.
L’idrante sarà collegato all’anello antincendio presente al piano seminterrato tramite una
derivazione che, staffata a soffitto, arriverà sul lato del corridoio dove sarà posizionato lo
stesso.
La derivazione e l’installazione del nuovo idrante dovranno essere realizzati in conformità
alla norma UNI 10779 per tutto quanto di interesse ed in particolare per quanto riguarda i
materiali, gli staffaggi ecc.
2.4.11
Impianto di rivelazione ed allarme incendio
L’impianto sarà costituito da rilevatori ottici di fumo ubicati nei locali destinati ad
archivio.
Il sistema sarà dotato di alimentazione in tampone e di sirene ubicate sia all’interno che
all’esterno dei locali in modo da consentire un’idonea ed uniforme ricezione dell’allarme.
Lo stesso sarà riportato anche su una centralina in un luogo dell’edificio costantemente
presidiato tramite apposito pannello di gestione da remoto con visualizzazione e
tacitazione degli allarmi. La centralina dovrà essere in grado di comandare anche un
combinatore telefonico per la chiamata in remoto tramite cavo telefonico e connettore
RJ11. I rivelatori di fumo saranno posti a soffitto e disposti in modo tale da garantire l’area
di copertura stabilita, a seconda dei parametri di installazione, dalle norme UNI di
riferimento. Tutti i componenti saranno comandati da una centralina di rilevamento
analogica a microprocessore.
A completamento del sistema di rilevazione saranno dunque installati anche:
§
pulsanti in custodia sottovetro per allarme manuale;
§
allarme acustico ed ottico luminoso esterno;
§
allarme acustico ed ottico luminoso interno ai locali.
Il sistema di rivelazione incendi sarà collegato con l’impianto di spegnimento automatico
d’incendio a gas.
2.4.12
Impianto elettrico
L’impianto elettrico esistente sarà smantellato all’inizio dei lavori ed in seguito ripristinato.
CENTRO PER L’IMPIEGO
PO664-Relazione tecnica archivi-R1-45
Progetto esecutivo
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Provincia di Prato
Intervento di adeguamento locali per
realizzazione archivio
Progettazione
Dott. Ing. Antonio Matucci
Quanto di nuovo realizzato sarà fatto in conformità alla Legge n. 186 del 01/03/1968.
Sarà prevista idonea illuminazione di sicurezza dei locali realizzata con lampade ad
alimentazione automatica che assicureranno il funzionamento per almeno un’ora.
Il tecnico
Novembre 2007
Dott. Ing. Antonio Matucci
CENTRO PER L’IMPIEGO
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Progetto esecutivo
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