Corsa a ostacoli verso la cittadinanza
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Corsa a ostacoli verso la cittadinanza
idee di Maurizio Ambrosini Docente di sociologia dei processi migratori nell’Università Cattolica di Milano Corsa a ostacoli verso la cittadinanza L e democrazie occidentali assomigliano all’antica non partecipano molto alle elezioni. Questo diritto ha Atene: sono abitate da due tipi di persone, i però un impatto sulla bilancia degli interessi che le forze cittadini a pieno titolo, che hanno il diritto di politiche si dispongono a tutelare, se vogliono ottenere partecipare alle decisioni politiche, e l’equivalente degli il consenso degli elettori, incidendo pure sul tenore del antichi «meteci», stranieri ammessi in quanto lavoratori discorso politico. Pensiamo agli immigrati meridionali utili, ma privi dei diritti politici. Secondo il filosofo della degli scorsi decenni e all’accoglienza che ricevevano politica Michael Walzer, questa è la più diffusa forma di nelle città del Nord. Anche allora, nei loro confronti si tirannia della nostra epoca: che alcuni, fossero pure la manifestavano diffidenze e pregiudizi, non molto diversi maggioranza, si arroghino il diritto di decidere anche da quelli oggi riversati sugli stranieri. Però votavano, per gli altri. e nessuna forza politica - fino all’avvento, in anni più Questa situazione strutturale di ingiustizia è stata recenti, della Lega nord - ha mai scelto di cavalcare i contrastata in vario modo dai sistemi democratici. sentimenti xenofobi. In alcuni, sono stati accorciati i tempi necessari per Il voto locale è quindi uno degli elementi che aiutano ottenere la cittadinanza: mentre in Italia occorrono dieci ad avvicinare la dotazione di diritti dei due gruppi di anni di residenza, oltre a varie peripezie burocratiche, residenti, autoctoni e forestieri, ma non l’unico. Se in Australia sono sufficienti due anni di soggiorno pensiamo ancora agli immigrati meridionali, un altro regolare, in Canada tre; negli Molti italiani approvano le chiusure sul diritto di voto locale Stati Uniti, in Francia e in agli stranieri. Dimenticano che un giorno, tra dieci Gran Bretagna la soglia è di o quindici anni, gli immigrati e i loro figli potranno chiedere cinque anni, in Germania di la cittadinanza. Avremo così non pochi «italiani di carta», sette. Crescono inoltre, senza posti per anni in condizione di subalternità e disprezzo clamori, le aperture di fatto verso la doppia cittadinanza, a cui aspirano molti immigrati. In altri Paesi si è importante dispositivo di integrazione sociale è stato preferito individuare una soglia intermedia tra la piena l’accesso all’impiego pubblico. Per gli immigrati stranieri, cittadinanza e l’estraneità politica, attribuendo dopo compresi gli infermieri di cui abbiamo tanto bisogno, alcuni anni di soggiorno il diritto di voto nelle elezioni non è possibile. Gli infermieri stranieri o lavorano nella locali. Così avviene in Olanda, in Svezia, in alcuni sanità privata, oppure possono entrare negli ospedali Länder tedeschi. pubblici solo tramite cooperative, con condizioni salariali La cittadinanza è una condizione di privilegio, che e normative meno favorevoli. La normativa italiana distingue chi appartiene alla comunità nazionale da riserva ai cittadini queste occupazioni. chi non ne fa parte. Individua sempre una differenza Probabilmente la maggioranza degli italiani approva tra i diritti più ampi, che sono prerogativa dei cittadini, queste chiusure su cittadinanza, voto locale e impiego e quelli più limitati, in certi Paesi nulli, concessi agli pubblico, che fanno del nostro Paese, insieme alla estranei. Ma sia nel consentire la naturalizzazione, sia Grecia, il più riluttante d’Europa nei confronti dei diritti nell’estendere i diritti degli stranieri residenti tramite la politici degli immigrati. Ma i sostenitori dell’esclusione doppia cittadinanza, i Paesi democratici hanno compiuto dimenticano che un giorno, tra dieci, dodici, quindici passi avanti, non potendo tollerare a lungo di avere anni, gli immigrati e i loro figli potranno chiedere la sul proprio territorio un numero elevato di persone che cittadinanza e votare. Avremo così non pochi «italiani abitano, lavorano, pagano le tasse, consumano, mettono di carta», persone che non hanno a cuore l’italianità, al mondo figli, che a loro volta vanno a scuola, parlano ma desiderano semplicemente godere di alcuni la lingua del Paese, crescono fra coetanei autoctoni, ma benefici. Arriveranno alla cittadinanza dopo essere rimangono cittadini di serie B. stati posti per anni in una condizione di subalternità Votare a livello comunale può sembrare poca cosa. e di disprezzo, professato senza remore anche da chi In genere gli immigrati, nelle varie inchieste, mettono detiene alte cariche istituzionali. A quel punto, saranno al primo posto altre esigenze: la casa, la possibilità di più disponibili all’integrazione, oppure più arrabbiati e ricongiungere la famiglia, il riconoscimento dei titoli di rivendicativi? studio, l’accesso a lavori migliori. Nei fatti, generalmente Sullo sfondo, stemma della Repubblica italiana. novembre 2008 Popoli 41