La promozione della mobilità dei giovani in Europa: il

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La promozione della mobilità dei giovani in Europa: il
Università degli Studi di Trieste
Facoltà di Scienze Politiche
Corso di Laurea Specialistica in
Scienze Internazionali e Diplomatiche
Tesi di Laurea
in
Diritto dell’Unione Europea
La promozione della mobilità dei
giovani in Europa:
il ruolo degli Informagiovani
in Friuli Venezia Giulia.
Laureanda:
Relatore:
Elisa Briga
Prof.Gianluigi Cecchini
Correlatore:
Prof. Ezio Benedetti
ANNO ACCADEMICO 2008/2009
1
INDICE
LA PROMOZIONE DELLA MOBILITÀ DEI GIOVANI IN EUROPA: IL RUOLO
DEGLI INFORMAGIOVANI IN FRIULI VENEZIA GIULIA.
INTRODUZIONE
5
CAPITOLO 1: GLI INFORMAGIOVANI DAL CONTESTO EUROPEO A
QUELLO NAZIONALE.
11
1.1 L‘ INFORMAZIONE DEI GIOVANI IN EUROPA.
1.1.1 LA NASCITA DEGLI INFORMAGIOVANI – fine anni ‘60.
11
12
1.1.2 L‘EVOLUZIONE DELLE POLITICHE EUROPEE IN MATERIA
DI INFORMAZIONE DEI GIOVANI.
14
1.1.2.1 IL CONTRIBUTO DELL‘ANNO INTERNAZIONALE
DELLA GIOVENTÚ – 1985.
14
1.1.2.2 L‘INIZIO DELLA COOPERAZIONE TRA SOGGETTI
ATTIVI A LIVELLO EUROPEO NEL CAMPO
DELL‘INFORMAZIONE DEI GIOVANI – 1986/1990.
17
1.1.2.3 I PRIMI PASSI DELLA COMUNITÀ EUROPEA IN
MATERIA DI POLITICHE GIOVANILI – 1987/1990.
17
1.1.2.4 IL PRIMO STRUMENTO LEGISLATIVO EUROPEO IN
MATERIA DI INFORMAZIONE DEI GIOVANI:
RACCOMANDAZIONE N° (90)7 DEL CONSIGLIO
D‘EUROPA – 1990.
19
1.1.2.5 LA NASCITA DI DUE NUOVE RETI DI INFORMAZIONE
DEI GIOVANI – 1990.
21
1.1.2.6 IL CONTRIBUTO DELLA COMUNITÀ EUROPEA: UNA
PRIMA ANALISI DEI CENTRI DI INFORMAZIONE DEI
GIOVANI IN EUROPA ED ULTERIORI SVILUPPI1990/1992.
22
1.1.2.7 LA CARTA EUROPEA DELL‘INFORMAZIONE PER I
GIOVANI – 1993.
25
2
1.1.2.8 RISOLUZIONE DEL CONSIGLIO ‗COOPERAZIONE
NEL SETTORE DELL‘INFORMAZIONE DEI GIOVANI
E DEGLI STUDI SULLA GIOVENTÚ‘ ED ULTERIORI
SVILUPPI A LIVELLO DI COMUNITÀ EUROPEA – 1995. 28
1.1.2.9 IL RAFFORZAMENTO DELLE RETI EUROPEE DI
INFORMAZIONE DEI GIOVANI – 1995/1997.
30
1.1.2.10 LA RACCOMANDAZIONE N° (95) 18 DEL CONSIGLIO
D‘EUROPA SULLA MOBILITÀ DEI GIOVANI – 1995.
31
1.1.2.11 IL RAFFORZAMENTO DELLA COOPERAZIONE TRA
CONSIGLIO D‘EUROPA, UNIONE EUROPEA E
ERYICA – 1996/1998.
32
1.1.2.12 UNIONE EUROPEA: IL PROGRAMMA GIOVENTÚ,
LA RETE SALTO, IL LIBRO BIANCO ED UNA
VALUTAZIONE DEI SERVIZI DI INFORMAZIONE
DEI GIOVANI IN EUROPA – 2000/2001.
33
1.1.2.13 L‘ATTUAZIONE DELL‘OBIETTIVO DI INFORMAZIONE
CONTENUTO NEL LIBRO BIANCO – 2002/2005.
39
1.1.2.14 LA NUOVA VERSIONE DELLA CARTA EUROPEA
DELL‘INFORMAZIONE DEI GIOVANI – 2004.
43
1.1.2.15 IL RAFFORZAMENTO DEL PARTENARIATO TRA
UNIONE EUROPEA E CONSIGLIO D‘EUROPA E
DELLA RETE EURODESK – 2005.
44
1.1.2.16 UNA PRIMA VALUTAZIONE DEL RAGGIUNGIMENTO
DEGLI OBIETTIVI DEL LIBRO BIANCO E
CONSEGUENTE AGGIORNAMENTO DELLA
STRATEGIA – 2005/2007.
46
1.1.2.17 NUOVO ACCORDO DI PARTENARIATO TRA UNIONE
EUROPEA E CONSIGLIO D‘EUROPA E SVILUPPO
DELLE RETI DI INFORMAZIONE - 2007.
52
1.1.2.18 IL NUOVO QUADRO DI COOPERAZIONE
COMUNITARIA IN MATERIA DI POLITICHE
GIOVANILI – 2009.
1.1.3 CONCLUSIONI.
54
59
3
1.2 GLI INFORMAGIOVANI IN ITALIA.
61
1.2.1
NASCITA E SVILUPPO – 1982/2005.
1.2.2
IL PROGETTO ―IL COORDINAMENTO NAZIONALE
1.2.3
61
INFORMAGIOVANI‘‘– 2007/2009.
71
CONCLUSIONI.
79
CAPITOLO 2: LA REALTÀ DEGLI INFORMAGIOVANI IN F.V.G.
82
2.1 SEDI E CARATTERISTICHE DEGLI INFORMAGIOVANI IN F.V.G.
2.1.1
UNA PANORAMICA.
2.1.2
UN‘ANALISI DEGLI IG IN BASE AL SERVIZIO DI
82
82
INFORMAZIONE.
2.1.3
89
UN‘ANALISI DEGLI IG RISPETTO AL RUOLO SVOLTO
NELLE POLITICHE GIOVANILI.
2.1.4
IL RUOLO DEGLI IG NELLE POLITICHE GIOVANILI
E LA STRATEGIA DI INFORMAZIONE.
2.1.5
CONCLUSIONI.
101
103
2.2 IL COORDINAMENTO INFORMAGIOVANI.
2.2.1
92
104
IL COORDINAMENTO INFORMAGIOVANI DELLA
PROVINCIA DI UDINE.
107
2.2.1.1
NASCITA E SVILUPPO.
2.2.1.2
IL PROGETTO TRIENNALE 2007-2009 ―LA
107
RETE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE
INFORMAGIOVANI - VERSO UN‘IDENTITÁ
REGIONALE‘‘.
2.2.1.2.1
112
IL PERCORSO DI FORMAZIONE ―LA
RETE DI COORDINAMENTO
PROVINCIALE INFORMAGIOVANI –
VERSO UN‘IDENTITÁ REGIONALE‘‘
REALIZZATO DA FORSER.
116
2.2.1.2.1.1 IL CORSO ―TECNICHE DI
PROGETTAZIONE SOCIALE
E TRANSNAZIONALE‘‘.
4
123
2.2.1.3 CONSIDERAZIONI FINALI SUL COORDINAMENTO
PROVINCIALE.
126
2.2.2 IL COORDINAMENTO REGIONALE INFORMAGIOVANI.
128
2.2.3 CONCLUSIONI.
134
CAPITOLO 3: IL RUOLO DEGLI INFORMAGIOVANI IN FRIULI VENEZIA
GIULIA NELLA PROMOZIONE DELLA MOBILITÀ DEI
GIOVANI IN EUROPA.
136
3.1 LA PROMOZIONE DELLA MOBILITÀ DEI GIOVANI IN EUROPA:
I PUNTI INFORMATIVI NEL FRIULI VENEZIA GIULIA.
3.2 IL RUOLO DEGLI INFORMAGIOVANI.
136
138
3.2.1 MATERIALE A DISPOSIZIONE.
139
3.2.2 INIZIATIVE DI PROMOZIONE.
141
3.2.3 INDIRIZZAMENTO VERSO ALTRI UFFICI.
142
3.2.4 LA PROMOZIONE DEL PROGRAMMA GIOVENTÙ E
GIOVENTÙ IN AZIONE.
145
3.2.4.1 RUOLO DI PROMOZIONE ESCLUSIVAMENTE
INFORMATIVO.
148
3.2.4.2 RUOLO DI PROMOZIONE CHE INCLUDE LA
PROGETTAZIONE.
150
3.2.4.2.1 INFORMAGIOVANI DI TOLMEZZO,
GRUPPO INFORMALE ‗‗THE
MESSANGERS‘‘.
155
3.2.4.2.2 INFORMAGIOVANI DI GEMONA,
ASSOCIAZIONE CASA PER L‘EUROPA.
158
3.2.4.2.3 AGENZIA GIOVANI DEL COMUNE DI
UDINE.
160
3.2.4.2.4 SPAZIO GIOVANI DELLA COMUNITÀ
MONTANA DEL FRIULI OCCIDENTALE. 165
3.3 CONCLUSIONI.
169
CONCLUSIONE
173
5
INTRODUZIONE
Questa tesi si laurea specialistica nasce da un percorso avviato con la mia tesi di laurea
triennale ―I programmi comunitari per i giovani: il programma Gioventù per l‘Europa
(1988-1999), Gioventù (2000-2006) e Gioventù in Azione (2007-2013)‘‘. Il mio lavoro
di ricerca precedente si concentrava sull‘ evoluzione storica dei programmi comunitari
per i giovani e sull‘ analisi dei rapporti di valutazione degli stessi. Ho voluto proseguire le
mie ricerche in questo campo poiché già ai tempi della stesura della tesi di laurea
triennale era sorto in me l‘interesse di scoprire come in Friuli Venezia Giulia venissero
promosse le opportunità di mobilità dei giovani in Europa, di cui il programma Gioventù
in Azione è il più valido rappresentante. Infatti non ero mai venuta a conoscenza del
programma prima di interessarmene ai fini della stesura della tesi triennale, nonostante sia
utilizzatrice assidua del web, volontaria in più associazioni e generalmente interessata alle
esperienze all‘estero. È nata quindi in me la curiosità di conoscere qual è la politica
dell‘Unione Europea in materia di informazione dei giovani sulle opportunità di mobilità
in Europa ed il suo impatto a livello nazionale e locale, in particolare nella mia Regione.
L‘obiettivo primario delle mie ricerche è quindi stato quello di rilevare se in Friuli
Venezia Giulia l‘informazione sulle opportunità di mobilità dei giovani in Europa, in
particolare legate a Gioventù in Azione, raggiunge la popolazione giovanile.
Nell‘affrontare la tesi di laurea triennale ho adottato il metodo compilativo e mi sono
quindi avvalsa di documenti dell‘Unione Europea in cui l‘istituzione dichiarava i suoi
obiettivi ed azioni e ne valutava l‘impatto, anche in materia di promozione del
programma. Nel processo di stesura della tesi di laurea specialistica ho invece adottato un
approccio di tipo sperimentale che mira a valutare l‘effettiva presenza in Regione di
servizi di informazione per i giovani sulle tematiche europee e la loro capacità di
raggiungere i giovani. Per svolgere questa ricerca sperimentale ho dovuto riflettere su
quale fosse il metodo migliore per rilevare l‘effettiva conoscenza, da parte del maggior
numero di giovani ed associazioni sul territorio regionale, delle opportunità di mobilità
dei giovani in Europa. Ho individuato come osservatorio ideale gli sportelli
Informagiovani, di seguito IG, data la presenza capillare di questo servizio nella nostra
6
Regione (indice di 5.6 sportelli ogni 100.000 abitanti, il più alto in Italia 1) e la loro
sinergia con le amministrazioni comunali, le istituzioni più prossime ai cittadini.
Per quanto riguarda il numero degli sportelli IG della Regione, l‘indagine2 compiuta da
ANCI Friuli Venezia Giulia tra il 2008 ed il 2009 ne rileva 39: 23 nella Provincia di
Udine3, 3 nella Provincia di Gorizia4, 1 nella Provincia di Trieste5 e 12 nella Provincia di
Pordenone6. Per quanto riguarda la Provincia di Udine, nella mia trattazione considererò
19 il numero complessivo di IG, invece che 23, e quindi un totale di 35 sportelli in
Regione, poiché gli Informagiovani di Ampezzo e Paularo fanno riferimento alla rete
degli Informagiovani della Carnia con sede a Tolmezzo e gli Informagiovani di Ovaro e
Prato Carnico sono servizi attivati dall‘Associazione Intercomunale Alta Val Degano-Val
Pesarina7 all‘interno delle biblioteche e attivi rispettivamente per 5 ore e mezza e 3 ore a
settimana. Il monte orario di questi servizi è troppo esiguo per includerli nel campione. È
importante sottolineare che dalle ricerche condotte nell‘ambito della tesi è emerso che
quattro punti Informagiovani presenti in Regione non sono stati rilevati dall‘indagine
compiuta da ANCI, ovvero i punti Informagiovani di Forni Avoltri e Ravascletto
(rispettivamente con apertura due ore a settimana e ―a richiesta‘‘) attivati
dall‘Associazione
Intercomunale
Val
Degano-
Alta
Val
Pesarina8,
il
punto
informagiovani presso la biblioteca di Artegna aperto tre ore a settimana, attivato
dall‘Informagiovani di Gemona nel marzo 20099 e il punto Informagiovani di Muggia10
attivato nel novembre 2008 all‘interno dell‘oratorio Penso11.
Inoltre non sono stati
rilevati gli 11 punti Informagiovani 12 attivati dalla Comunità Montana del Friuli
Occidentale con sede a Barcis. I punti Informagiovani appena elencati non sono
1
ANCI FRIULI V.G., Indagine sugli Informagiovani del Friuli Venezia Giulia, 2009.
ANCI FRIULI V.G., Indagine sugli Informagiovani del Friuli Venezia Giulia, 2009.
3
Udine, Tavagnacco, San Giorgio di Nogaro, Cividale, Majano, Buttrio, Gemona, Manzano, Moggio
Udinese, Tolmezzo, Latisana, Lignano, Codroipo, Rivignano, Tricesimo, Cervignano del Friuli, Remanzacco,
Pradamano, San Giovanni al Natisone.
4
Gorizia, Monfalcone, Grado.
5
Trieste.
6
Aviano, Azzano Decimo, Cordenons, Meduno, Prata di Pordenone, Sacile, San Martino al Tagliamento e
Valvasone, San Vito al Tagliamento, Sesto al Reghena, Spilimbergo, Pordenone, Barcis-Comunità Montana
del Friuli Occidentale.
7
Funzioni culturali e ricreative in forma associata, Notiziario Associazione Intercomunale Alta Val DeganoVal Pesarina 2008.
8
ibid.
9
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Gemona, 5.05.2009.
10
Consiglio Comunale del Comune di Muggia (TS), Delibera n. 42 del 19 febbraio 2009, sulla ‗messa in rete
degli Informagiovani dei Comuni di Muggia e Trieste in attuazione della convenzione Rep. n. 78221/08
approvata con DCC n. 75/2007.
11
InformaTrieste - Lo sportello "informagiovani" a Muggia(Internet), (consultato il 20 settembre 2009).
Disponibile all‘indirizzo http://www.informatrieste.eu/blog/blog.php?id=4517
12
Comuni di Arba, Andreis, Castelnovo del Friuli, Barcis, Budoia, Cimolais, Erto, Fanna, Frisanco, Meduno,
Sequals, Pinzano.
2
7
significativi al fine dell‘indagine, allo stesso modo di quelli di Ampezzo, Paularo, Ovaro
e Prato Carnico, ma sono segno dell‘esigenza di offrire servizi di informazione
territorialmente vicini ai giovani e della nascita spontanea di questi servizi, avvenuta
senza una direzione centrale, situazione che comporta anche grosse difficoltà nel rilevare
la loro presenza.
La trattazione della tesi di basa sulle indagini che hanno interessato complessivamente 25
sportelli Informagiovani su 35 e comprendono l‘intera Provincia di Udine, di Gorizia e di
Trieste. Per quanto riguarda la Provincia di Pordenone, sono parte del campione due
sportelli IG13 su 12, i quali rappresentano due esempi significativi. Per quanto riguarda le
considerazioni sull‘insieme degli Informagiovani della Provincia di Pordenone farò
riferimento ai dati raccolti dall‘indagine compiuta da ANCI Friuli Venezia Giulia e nel
corso dell‘intervista all‘operatore dello sportello Informagiovani di Pordenone, il quale
mi ha fornito una visione d‘insieme, per quanto questa non possa essere precisa,
mancando in Provincia di Pordenone un coordinamento provinciale Informagiovani e non
avendo potuto conoscere da vicino ogni realtà in questa Provincia, come invece ho avuto
modo di fare per le altre.
Per potermi avvicinare alla realtà degli Informagiovani ho intrapreso da ottobre 2008 a
maggio 2009 un tirocinio formativo presso ForSer- Formazione e Servizi per la Pubblica
Amministrazione- di Pasian di Prato, ente incaricato della realizzazione del corso di
formazione per operatori Informagiovani della Provincia di Udine e aperto agli operatori
di tutte le altre Province della Regione. Il percorso formativo fa parte del progetto
triennale ―La rete di coordinamento provinciale Informagiovani. Verso un‘identità
regionale.‘‘ finanziato nell‘ambito dell‘ Accordo di Programma Quadro per il triennio
2007-2009 che la Regione FVG ha stipulato con il Ministero per le Politiche Giovanili ed
Attività Sportive14.
La mia mansione di collaboratrice della tutor del corso mi ha
permesso di frequentare l‘intero percorso formativo, conoscere in maniera approfondita il
servizio Informagiovani ed i suoi operatori ed avviare le ricerche su come avviene la
promozione della mobilità dei giovani in Europa sul territorio regionale. Grazie al
tirocinio ho avuto modo di confrontarmi con la referente del Coordinamento Provinciale
Informagiovani Martina Tosoratti ed il referente politico del Coordinamento Regionale
Informagiovani Paolo Dean. Inoltre il contributo delle colleghe del ForSer Milena Grion,
13
Barcis-Comunità Montana del Friuli Occidentale, Pordenone
Intesa istituzionale di programma tra il governo della Repubblica Italiana e la Regione Autonoma Friuli
Venezia Giulia, Accordo di Programma Quadro in materia di Politiche Giovanili e Attività Sportive, 31
marzo 2008, Roma.
14
8
responsabile della progettazione, e Michela Osualdini, tutor del corso per operatori, è
stato fondamentale per poter approfondire i dettagli operativi dell‘attuazione del progetto
del Coordinamento Provinciale Informagiovani ed in particolare il ruolo della formazione
dell‘operatore ai fini dell‘informazione dell‘utente.
Molto interessante ai fini delle ricerche è stata la presenza nel percorso formativo di un
corso di 80 ore dal titolo ―Tecniche di Progettazione sociale e transnazionale‘‘, in cui
veniva trattato in modo particolare il programma comunitario Gioventù in Azione.
Frequentando assieme agli operatori questo specifico corso ho potuto rilevare in modo
ancora più chiaro quale sia la posizione degli sportelli Informagiovani rispetto al
programma in questione e alle opportunità di mobilità in Europa in generale.
Per raccogliere i dati necessari per la trattazione di questa tesi di laurea mi sono avvalsa
di interviste agli operatori degli sportelli Informagiovani, effettuate tramite un
questionario ad hoc compilato dagli stessi e delle risposte alle domande poste dalla
scrivente che hanno permesso di inquadrare la realtà in cui il servizio viene offerto. Le
interviste hanno avuto luogo presso gli sportelli e ho quindi avuto modo di osservare
l‘oggetto delle mie ricerche in modo approfondito.
La tesi è strutturata in tre capitoli e segue un ragionamento deduttivo, dall‘universale al
particolare. Il primo capitolo tratta delle politiche di informazione dei giovani, in
particolare sulla mobilità in Europa, prima a livello europeo e poi a livello nazionale. Lo
scopo è quello di fornire un quadro completo, storico e normativo, delle politiche di
informazione dei giovani attuate a livello europeo e nazionale, in materia di promozione
della mobilità in Europa dei giovani e di rilevare come gli sviluppi a livello europeo
abbiano influenzato le vicende nazionali, in particolare quelle legate ai servizi
Informagiovani.
Dopo aver trattato la realtà europea e nazionale, nel secondo e terzo capitolo affronto
quella regionale delineando prima le caratteristiche degli Informagiovani presenti sul
territorio ed in seguito il loro ruolo rispetto alla promozione della mobilità dei giovani in
Europa. Nel secondo capitolo analizzo i servizi Informagiovani in relazione al loro ruolo
rispetto all‘informazione e alle politiche giovanili. Nel corso del capitolo presenterò le
reti di coordinamento istauratesi sul territorio regionale ed in particolare presenterò il
Coordinamento Provinciale degli Informagiovani della Provincia di Udine, l‘unico
istituzionalizzato. A questo riguardo tratterò il progetto del Coordinamento Provinciale
Informagiovani presentato sull‘APQ 2007-2009 che comprende il percorso formativo
realizzato da ForSer che affronta specificatamente il programma Gioventù in Azione.
9
Inoltre analizzerò le interazioni tra il Coordinamento Provinciale e il neonato
Coordinamento Regionale Informagiovani, espressione degli sviluppi intervenuti a livello
nazionale in materia di politiche di informazione dei giovani.
Nel terzo ed ultimo capitolo analizzo il ruolo di questi servizi rispetto alla promozione
della mobilità dei giovani in Europa. In particolare indicherò il tipo di informazioni
fornite dagli sportelli, le domande provenienti dai giovani, il ruolo svolto dagli
Informagiovani sia attraverso l‘informazione che l‘ideazione e messa in atto di progetti.
Riguardo questo ultimo punto analizzerò i progetti finanziati dal programma Gioventù
prima e Gioventù in Azione poi, avviati da due servizi Informagiovani, quello del
Comune di Tolmezzo gestito dalla cooperativa Cramars con una lunga esperienza in
progettazione europea e quello del Comune di Gemona gestito dall‘Associazione Casa
per l‘Europa. Inoltre presenterò i progetti avviati nel quadro di questi programmi da due
Progetti Giovani di cui fa parte un servizio IG: l‘Agenzia Giovani del Comune di Udine e
lo Spazio Giovani della Comunità Montana del Friuli Occidentale con sede a Barcis.
Infine nelle conclusioni delineerò in che misura gli indirizzi europei in materia di
politiche di informazione dei giovani sulle opportunità di mobilità in Europa, sono stati
recepiti a livello locale. Inoltre indicherò dei possibili sviluppi rispetto al ruolo degli
Informagiovani in questo ambito e delle sinergie auspicabili per una diffusione più
efficace e capillare dell‘informazione.
10
11
CAPITOLO 1
GLI
INFORMAGIOVANI
DAL
CONTESTO
EUROPEO
A
QUELLO
NAZIONALE.
1.1 L‘ INFORMAZIONE DEI GIOVANI IN EUROPA.
Il rispetto per la democrazia, i diritti umani e le libertà fondamentali implica il diritto dei
giovani ad avere accesso ad un‘informazione completa, obiettiva, comprensibile e
affidabile in risposta a tutte le loro domande e bisogni. Questo diritto all‘informazione è
stato riconosciuto dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell‘Uomo15, dalla
Convenzione sui Diritti del Fanciullo16, dalla Convenzione Europea per la salvaguardia
dei diritti dell‘uomo e delle libertà fondamentali 17. Il Consiglio d‘Europa ha svolto il
ruolo di pioniere in Europa rispetto alle politiche d‘informazione dei giovani ed il suo
contributo determinante è rappresentato dalla Raccomandazione N° (90) 7 riguardo
all‘informazione e consulenza per i giovani in Europa. Questa istituzione negli anni ―60 è
stata la prima ad avviare una politica europea comune nel campo della gioventù. Il primo
dibattito si tenne nel 196418 su un resoconto intitolato ―Un monde malade de sa
jeunesse‘‘19, nel 1967 il tema ―informazione, consulenza per i giovani e ricerca sui
giovani‘ venne incluso in un ordine dell‘Assemblea20 e nel maggio 1968 l‘Assemblea
parlamentare del Consiglio d‘Europa decise di tenere regolarmente dibattiti sulla
situazione dei giovani in Europa21. Nel 1969 queste discussioni portarono ad una
raccomandazione riguardante l‘istituzione di una Fondazione Europea per la Gioventù e
di un Centro Europeo della Gioventù che venne in seguito inaugurato nel 1972 a
Strasburgo22. Nel 1982 il Consiglio d‘Europa ha istituito il CAHJE, Ad hoc Committee of
Experts on Youth Questions, un foro di discussione attraverso cui 21 Paesi23 potessero
scambiarsi informazioni sulle rispettive politiche giovanili e stabilire priorità per
15
Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, Assemblea Generale delle Nazioni Unite, New York, 10
dicembre 1948.
16
Convenzione sui Diritti del Fanciullo, Assemblea Generale delle Nazioni Unite, New York, 20 novembre
del 1989.
17
Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell‘uomo e delle libertà fondamentali , Consiglio
d‘Europa, Roma, 4 novembre 1950.
18
5th Conference of European Youth Ministers Responsible for Youth, 25 years of youth policy in the
Council of Europe: Taking Stock and looking ahead, Bucharest, 27-29 April 1998.
19
Un mondo malato dei suoi giovani.
20
EBERHARD, The Council of Europe and youth: thirty years of experience, 2002,Strasbourg, pag. 30.
21
5th Conference of European Youth Ministers Responsible for Youth, op.cit.
22
ibid.
23
I rappresentanti degli stati membri del Consiglio d‘Europa e gli stati aderenti esclusivamente alla Cultural
Convention. Nel 1988 il CAHJE comprendeva 47 Paesi di cui solo 7 erano esclusivamente parte della
Cultural Convention.
12
un‘azione a livello europeo, come il supporto alla partecipazione e all‘informazione dei
giovani24. Questo organismo nel 1988 diviene il CDEJ25 e a livello istituzionale si assiste
all‘istituzione della Direzione della Gioventù, espressione della priorità data alle politiche
giovanili
dall‘organizzazione.
Questa
Direzione
diviene
responsabile
dell‘amministrazione e applicazione della politica comune26.
Le fonti di diritto sopracitate costituiscono la base per le attività di informazione dei
giovani portate avanti dall‘Unione Europea che ha recepito il lavoro compiuto dal
Consiglio d‘Europa sviluppandolo maggiormente dal punto di vista legislativo.
Grazie a queste due istituzioni, l‘informazione dei giovani è ora riconosciuta come parte
delle politiche giovanili in molti Paesi europei e svolge un ruolo importante nella
promozione della partecipazione dei giovani alle iniziative a loro indirizzate e alla vita
sociale in genere27. Inoltre il percorso di sviluppo di questa particolare politica ha portato
diverse realtà che si occupano di informazione dei giovani sulle opportunità di mobilità in
Europa ad incontrarsi e a formare oggi una rete.
1.1.1 LA NASCITA DEGLI INFORMAGIOVANI – fine anni ‘60.
Tra i cambiamenti prodottisi in seguito alla contestazione giovanile nel ‗68 vi è quello
relativo alle politiche che i diversi stati adottano a favore delle giovani generazioni,
soprattutto nel campo delle strutture e dei servizi in grado di incoraggiare lo sviluppo
delle attitudini sociali e vocazionali dei giovani ed assisterli del loro divenire
autosufficienti e parte attiva del contesto sociale in cui vivono. La diversa concezione
della posizione dei giovani nel tessuto sociale determina, già nei prima anni settanta, la
richiesta di creare degli strumenti che permettano ai giovani di sviluppare le proprie idee
in merito all‘evoluzione della società e di partecipare alle decisioni riguardanti i problemi
pubblici e della comunità28.
I centri di informazione per i giovani in Europa vengono individuati come uno strumento
per questo scopo ma non nascono da una direttiva politica bensì da un bisogno di
informazione avvertito a livello locale. Questi centri sono una risposta al passaggio da
una situazione in cui i giovani venivano informati tramite il sistema educativo e la
24
5th Conference of European Youth Ministers Responsible for Youth, op.cit.
European Steering Committee for Intergovernmental Co-operation in the Youth Field.
26
5th Conference of European Youth Ministers Responsible for Youth, op.cit.
27
THE EDITORIAL BOARD OF FORUM 21, European Youth Information Charter, in Forum 21,
European Journal on Youth Policy, N°4 – June 2005.
28
ROSSI et al. (a cura di), Informagiovani : dai centri di informazione locali al sistema informativo
nazionale per i giovani, Ministero dell'interno, Direzione generale dei servizi civili; coordinamento: Società
Tecnogest di Caserta, 1993, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, Roma, pag. 19.
25
13
struttura familiare ad una in cui l‘informazione passa attraverso i mass media 29. In questa
mutata realtà, i giovani necessitano di una guida esterna alla famiglia per orientarsi nella
società post moderna.
I centri di informazione si sviluppano ed il loro successo nel rispondere alle esigenze di
informazione dei giovani porta alla nascita di altri centri in Europa. In particolare, il
primo Centro di Informazione è sorto alla fine degli anni ‗60 su iniziativa di un prete
belga30, in un quartiere periferico di Bruxelles, allo scopo di offrire ai figli degli emigrati
concrete possibilità per ambientarsi e inserirsi in una realtà a loro estranea. Sempre in
Belgio, strutture di informazione supportate da un forte attivismo a livello sociale,
politico, giuridico, vennero realizzate da diverse organizzazioni giovanili dalla forte
impronta politica. Questo tipo di esperienze, nate sempre tra la fine degli anni ‗60 e i
primi anni ‗70, sono le uniche che si caratterizzano, nella loro origine, per l‘ambiente
extraistituzionale di provenienza, origine che ha conferito all‘esperienza belga
un‘impronta decisamente marcata sul versante sociale. In Francia l‘idea di Centro
d‘Informazione si ritrova per la prima volta nel ―Libro Bianco‘‘ sulla condizione
giovanile, elaborato da un gruppo di esperti su commissione del Governo Francese nel
1967. Nel documento si sottolineava che il Centro d‘Informazione doveva facilitare
l‘accesso dei giovani alle strutture e ai servizi tradizionali, accesso che era divenuto
sempre più difficile; segno evidente di un disagio delle nuove generazioni nella scuola,
nel lavoro, nella vita sociale. Il CIDJ - Centre d‘Information et de Documentation
Jeunesse - nasce a Parigi e poi si diffonde in tutta la Francia in un contesto di tutela
nazionale e locale molto forte.31 L‘intervento francese si caratterizzò infatti come la prima
rete di centri coordinata a livello nazionale, voluta e finanziata dal governo centrale e
affidata per la realizzazione tecnica ad una associazione nazionale 32.
L‘esperienza francese è la prima a porsi precisi problemi metodologici e organizzativi
con l‘obiettivo di creare una struttura informativa garantita da criteri di scientificità
nell‘ambito del trattamento della documentazione e della realizzazione di una struttura
informativa efficace. Si può affermare che l‘esperienza francese è quella che inventò e
creò la struttura organizzativa di base per la gestione di un servizio di informazione ai
29
ibid, pag. 155.
ibid, pag. 20.
31
COORDINAMENTO REGIONALE INFORMAGIOVANI DEL PIEMONTE ( a cura di), Molte Gioventù,
Nuovi Informagiovani, Laboratorio di riprogettazione della funzione informativa; 2008, Santena (TO),
pag.13.
32
Coordinamento Nazionale Informagiovani (a cura di), Informagiovani, prima edizione, Roma, 2009, pag. 5.
30
14
giovani, generando un modello di riferimento fondamentale per tutte le esperienze
successive nell‘intera Europa33.
1.1.2
L‘EVOLUZIONE
DELLE
POLITICHE
EUROPEE
IN
MATERIA
DI
INFORMAZIONE DEI GIOVANI.
1.1.2.1 IL CONTRIBUTO DELL‘ANNO INTERNAZIONALE DELLA GIOVENTÚ –
1985.
L‘anno più importante nella storia dello sviluppo dei servizi di informazione dei giovani è
il 1985, proclamato dalle Nazioni Unite ―Anno Internazionale della Gioventù‘‘ di seguito
denominato AIG. Il tema scelto è stato ―Participation, Development, Peace‘‘ per
stimolare la consapevolezza dei governi rispetto a bisogni ed aspirazioni dei giovani e alla
necessità di assicurare la loro partecipazione attiva allo sviluppo economico e sociale e
alla costruzione della pace34. Nel 1984-85 in Europa in preparazione dell‘AIG si
costituisce a Parigi presso il CIDJ 35, per richiesta della CEE e del Governo Francese, un
Comitato organizzativo degli Informagiovani composto di funzionari e operatori di dieci
Paesi36, tra cui l‘Italia37. Nel gennaio 1985 in occasione del 1° Colloquio europeo
Informagiovani (Marly le Roi, Parigi) viene pubblicata la prima edizione del Repertorio
europeo dei Centri Informagiovani 38 che elenca 307 strutture in 17 Paesi dell‘Europa
occidentale39, 6 dei quali dispongono di una rete nazionale di informazione dei giovani 40.
Nell‘aprile 1985 su proposta della CEE il Comitato organizzativo degli Informagiovani
diventa il Comitato Internazionale di Collegamento della Rete europea delle strutture di
informazione di consulenza per i giovani, avente compiti di promozione nel settore 41.
Le iniziative in Europa per l‘AIG sono diverse e due vanno ricordate in modo particolare.
33
ibid.
International Youth Year 1985: Participation, Development, Peace, UN Chronicle, 1 January 1986.
35
Centre Information et Documentation pour la Jeunesse.
36
Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica Federale
Tedesca, Spagna.
37
ROSSI et al. (a cura di), op.cit., pag. 25.
38
ibid.
39
ALEXANDER, Youth Information, A Priority in Europe, in Forum 21 , European Journal on Youth Policy,
N°1 – April 2000.
40
ibid.
41
ROSSI et al. (a cura di), op.cit., pag. 25.
34
15
A Barcellona viene organizzato dall‘8 al 15 luglio 1985 il Congresso Mondiale della
Gioventù. I gruppi di lavoro del Congresso riuniscono le loro conclusioni nella
―Dichiarazione di Barcellona‘
nella quale vengono individuati una serie di temi
importanti per la promozione della partecipazione dei giovani:
-
Attenzione verso problemi dei giovani svantaggiati
-
Educazione alla pace, tolleranza, solidarietà, mutuo rispetto tra i popoli
-
Supporto alla mobilità dei giovani e agli scambi di giovani
-
Democratizzazione dei sistemi educativi
-
Educazione dei giovani all‘uso delle nuove tecnologie
-
Coinvolgimento dei giovani nei processi decisionali
Inoltre viene ritenuta importante la promozione dell‘associazionismo giovanile e delle
ricerche sui giovani.
In seguito all‘AIG, l‘Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Risoluzione
40/1442 che approva le linee guida43 per un‘ azione ulteriore nel campo della gioventù,
significative perché pongono l‘attenzione sui giovani come categoria ampia
comprendente vari sottogruppi, piuttosto che considerarli un‘entità demografica44.
Nel dicembre 1985 il CAHJE45, organismo del Consiglio d‘Europa, organizza a
Strasburgo la 1° Conferenza europea dei ministri per la gioventù 46 che nelle sue
conclusioni raccomanda ai Paesi membri di "....promuovere lo sviluppo della rete europea
dei centri d‘informazione per la gioventù; di rafforzare a tale scopo il Comitato
Internazionale di Collegamento 47; di sviluppare banche dati nazionali e di creare una rete
europea di tali banche..." .
In seguito all‘esperienza del Comitato organizzativo degli Informagiovani di Strasburgo,
diventato Comitato Internazionale di Collegamento, e alle conclusioni della 1°
Conferenza europea dei ministri per la gioventù, si costituisce nel 1986 a Madrid
l‘Associazione europea per l‘informazione e la consulenza dei giovani denominata
ERYICA - European Youth Information and Counselling Association a cui partecipano
come membri fondatori le organizzazioni capofila di 7 Paesi dell‘Europa occidentale48
42
Risoluzione 40/14, Assemblea Generale delle Nazioni Unite, New York, 18 novembre 1985.
ANGEL, The international law of youth rights: source documents and commentary,1995, pag. 34.
44
Youth and the United Nations, UN Programme on Youth (Internet), (consultato il 15 settembre 2009).
Disponibile all‘indirizzo http://www.un.org/esa/socdev/unyin/mandate.htm#b
45
Ad hoc Committee of Experts on Youth Questions, vedi pag. 11.
46
5th Conference of European Youth Ministers Responsible for Youth, op.cit.
47
Comitato Internazionale di Collegamento della Rete europea delle strutture di informazione di consulenza
per i giovani, vedi pag.14.
48
ROSSI et al. (a cura di), op.cit., pag. 26.
43
16
(Belgio, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Italia, Paesi Bassi, Spagna) in
rappresentanza di 400 strutture di informazioni di giovani49. ERYICA nasce come
un‘associazione non governativa e senza fini di lucro, riconosciuta dalla Comunità
Europea, che si pone come obiettivo quello di promuovere la cooperazione europea in
materia di informazione e orientamento ai giovani50. ERYICA riunisce tra i suoi membri i
centri di informazione per i giovani che offrono informazione ―generalista‘‘, su tutti i
temi che possono essere di interesse per i giovani, e collabora strettamente con servizi di
informazione specializzati in campi specifici come la salute, l‘occupazione, la carriera, la
sicurezza sociale e le opportunità a livello europeo51. Il principio fondante del servizio di
informazione generalista per i giovani è quello di fornire una risposta alle esigenze
espresse dai giovani. Questo compito consiste nel rispondere alle domande
responsabilizzando il giovane, offrendo tutta la gamma di opzioni possibili e lasciando
l‘utente libero di decidere 52. Il primo risultato raggiunto da ERYICA è la pubblicazione
nel 1987 della 1°serie di Guide per Giovani Visitatori patrocinata dalla CEE53.
Il lavoro svolto dall‘Associazione viene rilevato nella risoluzione finale della
2°Conferenza europea dei ministri europei per la gioventù che si svolge ad Oslo
nell‘aprile 1988. In questa occasione si raccomandano agli stati membri del Consiglio
d‘Europa interventi per quanto riguarda la definizione degli standard dei servizi di
informazione per i giovani e la formazione del personale. ERYCA è chiamata a darsi
assetti organizzativi più stabili e precisare il proprio campo d‘azione54.
In linea con questa direttiva, nel 1991 ERYICA diventa Agenzia (Agency) con le
seguenti finalità55:
1. Assicurare il coordinamento e la rappresentanza europea in materia di informazione e
consulenza per i giovani agendo come gruppo di pressione per l‘informazione dei giovani
a livello europeo.
2. Favorire la creazione di uno spazio europeo nel settore sviluppando una rete europea delle
strutture di informazione e di consulenza per i giovani. In particolare intende fornire
servizi ai suoi membri aumentando i benefici dell‘appartenenza ad una rete europea,
preparare materiale formativo che possa essere utilizzato a livello nazionale e locale,
49
ibid.
GALLINI, MAURIZIO, MELGIOVANNI, PASCALI, Giovani e informazione, Bisogni, Strumenti,
Prospettive, 2007, Torino, pag 22.
51
ALEXANDER, op.cit.
52
ROSSI et al. (a cura di), op.cit., pag 27.
53
ALEXANDER, op.cit.
54
ROSSI et al. (a cura di), op.cit., pag. 27.
55
GALLINI, MAURIZIO, MELGIOVANNI, PASCALI, op.cit., pag. 22.
50
17
favorire lo scambio di buone pratiche e fornire assistenza alle reti nazionali per rafforzare
la qualità professionale dei loro servizi.
1.1.2.2 L‘INIZIO DELLA COOPERAZIONE TRA SOGGETTI ATTIVI A LIVELLO
EUROPEO NEL CAMPO DELL‘INFORMAZIONE DEI GIOVANI – 1986/1990.
In seguito agli importanti sviluppi che hanno interessato il settore dell‘informazione dei
giovani durante l‘AIG, vengono avviate numerose cooperazioni in questo ambito a livello
europeo che vedono iniziative congiunte di CEE, Consiglio d‘Europa ed ERYICA.
La CEE in collaborazione con ERYICA promuove nel 1986 ad Edimburgo il 1°
Colloquio Europeo sulle Carte Giovani 56. Esistevano infatti sei associazioni di carte
nazionali giovani in Belgio, Francia, Paesi Bassi, Portogallo, Scozia e Spagna che
offrivano sconti ai giovani le quali, attraverso questo incontro, diedero inizio ad una
cooperazione. Nel 1987 viene firmato il Protocollo di Lisbona, un documento base che
definisce la reciprocità degli sconti 57.
La cooperazione tra CEE, ERYICA e Consiglio d‘Europa per lo sviluppo dei servizi di
informazione per i giovani in Europa viene favorita dal partenariato tra Consiglio
d‘Europa e Commissione Europea che nasce da un accordo firmato nel 1987 e comprende
la promozione di una democrazia pluralista, il valore del diritto e dei diritti umani e la
cooperazione in materia di educazione e cultura 58. Nel maggio 1988 si tiene in Italia a
Pomezia il 2° Colloquio europeo Informagiovani, durante il quale si svolge anche la 1°
Assemblea generale di ERYICA. In questa occasione viene lanciata la strategia
dell‘integrazione fra strutture di informazione e consulenza e iniziative giovanili e nel
corso dell‘incontro la CEE annuncia il varo del programma di educazione non formale e
scambi di giovani Gioventù per l‘Europa59.
1.1.2.3 I PRIMI PASSI DELLA COMUNITÀ EUROPEA IN MATERIA DI
POLITICHE GIOVANILI – 1987/1990.
Gioventù per l‘Europa rappresenta il primo importante passo della Comunità Europea nel
campo delle politiche giovanili, avendo già nel 1987 inaugurato il programma di scambi
tra studenti universitari ERASMUS. Gioventù per l‘Europa prevede tra le sue cinque
56
ROSSI et al. (a cura di), op.cit., pag. 26.
EYCA Annual Report 2008.
58
SCHILD, Youth Policy Partnership between the Council of Europe and the European Union, in Forum 21,
European Journal on Youth Policy, N°5-6 – 3/2006.
59
ROSSI et al. (a cura di), op.cit., pag. 27.
57
18
azioni, nell‘azione D ―Aiuti alle Agenzie Nazionali‘‘, il supporto ad iniziative di
informazione. In particolare viene contemplata una politica d‘informazione interna alle
Agenzie Nazionali di gestione del programma, comprendente la disponibilità di un
servizio centrale di dati aggiornato su tutte le possibilità di scambi di giovani nonché su
tutte le fonti di finanziamento; l‘informazione e la formazione per i vari promotori; la
divulgazione delle informazioni a giovani e ai promotori di scambi a livello regionale e
locale. Viene prevista anche una politica di informazione comprendente i collegamenti tra
le Agenzie Nazionali degli Stati membri. Inoltre si sottolinea di tenere conto in questo
contesto delle attività del Consiglio d‘Europa. In seguito all‘approvazione del programma
si susseguono quattro interrogazioni scritte da parte di parlamentari europei alla
Commissione in materia di politica di informazione dei giovani 60, richiedenti la
definizione di un piano d‘azione coerente ed una speciale attenzione verso l‘informazione
sull‘Europa e le istituzioni europee per questo specifico target.
In seguito, durante il Primo Consiglio informale dei Ministri responsabili per gli affari
giovanili, organizzato dalla presidenza greca del luglio 1988, viene messa in evidenza la
necessità di fornire ai giovani un‘informazione commisurata alle loro esigenze e che
consenta loro di partecipare attivamente alla vita della Comunità.
In tutte le riunioni successive si è continuato a ribadire questa necessità, in particolare nel
convegno ministeriale ―Generazione ‗93: la nuova frontiera‘‘ svoltosi a Parigi nel 1989
durante la presidenza francese e nella riunione organizzata dalla presidenza irlandese nel
1990 con una particolare attenzione ai giovani svantaggiati.
Nel settembre 1990 durante la conferenza di Lisbona dei Ministri europei responsabili per
gli affari giovanili viene ribadita l‘importanza dell‘informazione e nel novembre dello
stesso anno nasce a Roma durante la riunione informale dei ministri per la gioventù l‘idea
di una campagna europea d‘informazione dei giovani.
La Commissione è attenta a questi sviluppi compiuti a livello di riunioni fra ministri e nel
suo memorandum ―I giovani nella comunità europea‘‘61 dedica un apposito capitolo al
problema dell‘informazione dei giovani62.
60
INTERROGAZIONE SCRITTA n. 163/95 dell' on. Jean-Pierre RAFFARIN al Consiglio. Politica
d'informazione dei giovani sull' Europa e le Istituzioni europee, Gazzetta ufficiale n. 145 del 12/06/1995
INTERROGAZIONE SCRITTA n. 2240/93 dell' on. Concepció FERRER alla Commissione. Piano d' azione
per l' informazione dei giovani, Gazzetta ufficiale n. 32 del 02/02/1994.
INTERROGAZIONE SCRITTA n. 1457/88 dell' on. Stephen Hughes alla Commissione: Informazione dei
giovani e contributi per iniziative di giovani, Gazzetta ufficiale n. 180 del 17/07/1989.
61
COM (90) 469 def./2 ―I giovani nella Comunità europea - Memorandum della Commissione per il
Consiglio ed il Parlamento europeo‘‘, del 17.10.1990.
62
ROSSI et al. (a cura di), op.cit., pag. 154.
19
1.1.2.4 IL PRIMO STRUMENTO LEGISLATIVO EUROPEO IN MATERIA DI
INFORMAZIONE
DEI
GIOVANI:
RACCOMANDAZIONE
N°(90)
7
DEL
CONSIGLIO D‘EUROPA- 1990.
A livello del Consiglio d‘Europa, il 21 febbraio 1990, a seguito delle conferenze dei
ministri europei per la gioventù di Strasburgo (1985) e Oslo (1988) e del lavoro di un
comitato di esperti riunito fin dal 1987 per la redazione di una raccomandazione
sull‘informazione e consulenza dei giovani 63, il Comitato dei Ministri del Consiglio
d‘Europa adotta la Raccomandazione N° (90) 7 in materia di ―informazione e consulenza
per i giovani in Europa‘, primo strumento internazionale legale in questo specifico
campo64.
La Raccomandazione65 invita gli stati membri a:
-
Promuovere un coordinamento a livello europeo per garantire democrazia, diritti
umani e libertà fondamentali nella politica di informazione indirizzata ai giovani.
-
Promuovere e supportare la creazione e lo sviluppo di servizi di informazione e
consulenza secondo principi di versatilità, varietà delle fonti, affidabilità delle
informazioni, rispetto dell‘anonimato dell‘utente, promozione dell‘indipendenza
dei giovani, non discriminazione, non carattere commerciale.
-
Promuovere la ricerca a livello europeo nel campo dei metodi e delle tecniche di
consulenza ed informazione e dei metodi per valutare i servizi stessi.
-
Supportare lo sviluppo di una rete europea di servizi di informazione e
consulenza per i giovani.
-
Supportare l‘introduzione di nuove tecnologie
per facilitare l‘accesso ―self
service‘ all‘informazione, la raccolta, aggiornamento, trasferimento, gestione e
pubblicazione dell‘informazione, l‘analisi e la standardizzazione dei dati, lo
scambio di dati a livello locale, regionale, nazionale e internazionale e la
creazione di una rete tra banche dati nazionali.
Nel testo della Raccomandazione si invitano gli stati membri a fornire il servizio di
informazione in relazione alle dirette domande e bisogni dei giovani e di compiere
indagini e studi a livello nazionale ed europeo per rilevare i bisogni dei giovani in modo
da poter utilizzare i risultati per un adattamento continuo del servizio e delle strutture.
Inoltre viene richiesto di promuovere la partecipazione dei giovani nelle attività di
63
EBERHARD, op.cit., pag. 24.
ibid.
65
Recommendation No. R(90) 7 of the Committee of ministers to Member states concerning information and
Counselling for Young People in Europe. Committee of ministers, 21 February 1990, 434 th meeting of the
Ministers‘ Deputies.
64
20
informazione e consulenza loro rivolte. Gli stati membri sono invitati a promuovere la
cooperazione tra i servizi di informazione e consulenza e le organizzazioni giovanili
unendo queste realtà tramite organi statutari e l‘elaborazione e diffusione congiunta delle
informazioni. Una particolare attenzione viene data alla cooperazione tra stati membri per
quanto riguarda la formazione del personale dei centri di informazione che deve seguire i
principi indicati nella Raccomandazione ed avvenire anche tramite scambi e periodi di
formazione all‘estero. In particolare viene promossa la cooperazione in materia di
formazione tra stati confinanti con affinità linguistiche e culturali, anche all‘interno del
quadro istituzionale del Consiglio d‘Europa attraverso l‘utilizzo del Centro Europeo della
Gioventù di Strasburgo.
Nel 1990 la Conferenza dei ministri per la gioventù si tiene a Lisbona ed il tema è la
promozione della mobilità dei giovani in Europa. Il lavoro del Comitato di esperti sulla
mobilità formato nel 1988 con l‘obiettivo di identificare gli ostacoli alla mobilità66, ha
contribuito alla preparazione della conferenza67 che si conclude con l‘invito al comitato
dei Ministri di elaborare strumenti legali internazionali per favorire la mobilità dei
giovani secondo determinati principi68. Nel documento ―Youth mobility in Europe,
Objectives, Principles and Strategies‘‘ compare tra i principi69 quello di ―riconoscere il
diritto dei giovani di essere informati in modo adeguato sulle possibilità di partecipazione
in progetti di mobilità individuali o di gruppo‘‘. Le strategie individuate per rendere
l‘informazione rilevante disponibile a tutti i giovani sono 70:
-
Creare un coordinamento in ogni Paese avente lo scopo di promuovere e
pubblicizzare a livello nazionale ed europeo i programmi nazionali, regionali e
locali avviati dalle autorità pubbliche o da associazioni giovanili non governative
o da gruppi di giovani coinvolti in un progetto di mobilità.
-
Fornire informazione e consulenza secondo i principi della Raccomandazione N°
(90) 7.
-
Promuovere l‘introduzione delle nuove tecnologie nelle agenzie di informazione
e consulenza per facilitare l‘accesso dei giovani a questo servizio.
Tramite la Raccomandazione N° (90) 7 e la Conferenza di Lisbona il Consiglio d‘Europa
delinea la sua strategia nel campo delle politiche giovanili che mira ad unire informazione
dei giovani e promozione della mobilità. L‘attività del Consiglio d‘Europa nel campo
66
5th Conference of European Youth Ministers Responsible for Youth, op.cit.
5th Conference of European Youth Ministers Responsible for Youth, op.cit.
68
ANGEL, op.cit., pag. 34.
69
al punto 5.
70
ANGEL, op.cit., pag. 711.
67
21
dell‘informazione dei giovani mostra come la creazione di uno strumento legale
internazionale, anche se non obbligatorio, può portare a grossi risultati71.
1.1.2.5 LA NASCITA DI DUE NUOVE RETI DI INFORMAZIONE DEI GIOVANI –
1990.
Mentre a livello istituzionale vengono prodotti degli strumenti legislativi per la
promozione di informazione e mobilità dei giovani, si sviluppano delle reti europee fra
soggetti attivi nel campo dell‘informazione dei giovani sulle opportunità di mobilità:
Eurodesk ed EYCA.
Nel 1990 nasce il progetto Eurodesk in Scozia. L‘idea alla base di questo progetto è
quella di favorire l‘accesso dei giovani alle opportunità di mobilità (studio, lavoro,
formazione, volontariato, conoscenze, esperienze) offerte loro dai programmi comunitari.
Tale accesso, infatti, era vissuto come problematico a causa sia della scarsità di
informazioni disponibili (particolarmente in quelle che risultano essere le ―periferie‘‘
dell‘Europa), sia per l‘oggettiva difficoltà, da parte dei giovani, di comprensione e
decodifica delle informazioni stesse (bandi, formulari, co-finanziamenti, ecc.)72. Fin
dall‘anno successivo, Eurodesk si diffonde nel Regno Unito.
Sempre nel 1990 le Associazioni delle Carte Giovani che avevano firmato il Protocollo di
Lisbona73, si costituiscono in EYCA – European Youth Card Association. L‘obiettivo di
EYCA è promuovere informazione, mobilità e partecipazione aiutando i giovani a
prendere le decisioni riguardanti la loro vita in modo consapevole, esplorare il mondo e
svolgere il proprio ruolo nella società odierna e come cittadini d‘Europa74. Nel 1991
EYCA firma il Partial Agreement on the Youth Card 75 nell‘ambito del Consiglio
d‘Europa, adottato dal Comitato dei Ministri con la Risoluzione N°(91) 20 76. Il Partial
Agreement è volto all‘organizzazione di diverse iniziative grazie al contributo finanziario
degli stati membri e soprattutto al supporto dello sviluppo della Carta giovani EURO<26,
la Carta Giovani europea che permette ai giovani minori di 26 anni di ricevere sconti su
una serie di servizi in tutti i Paesi aderenti all‘accordo.
71
EBERHARD, op.cit., pag. 24.
Eurodesk Italy, Chi siamo (Internet), (consultato il 17 settembre 2009). Disponibile all‘indirizzo
http://www.eurodesk.it/struttura.htm
73
vedi pag. 17.
74
EYCA, op.cit.
75
EYCA, op.cit.
76
Resolution No R(91)20 of the Committee of Ministers instituting a Partial Agreement on a Youth Card
designed to promote mobility in Europe, Committee of Ministers, 461st meeting of the Ministers' Deputies,
13 September 1991.
72
22
1.1.2.6 IL CONTRIBUTO DELLA COMUNITÀ EUROPEA: UNA PRIMA ANALISI
DEI CENTRI DI INFORMAZIONE DEI GIOVANI IN EUROPA ED ULTERIORI
SVILUPPI- 1990/1992.
A livello della Comunità Europea nei primi anni ‗90 avvengono importanti sviluppi in
materia di informazione dei giovani grazie al contributo della Commissione che si occupa
anche di fare una prima descrizione della realtà degli Informagiovani in Europa. Il
Memorandum su ―I giovani della Comunità europea‘‘ adottato dalla Commissione nel
1990 rappresenta il primo intervento di questa istituzione sul tema dell‘informazione
giovanile che nel giugno 1991 invia un‘importante Comunicazione al Consiglio e al
Parlamento europeo sul tema ―Informare i giovani europei‘‘ attraverso la quale coglie
l‘occasione per fare il punto della situazione sui servizi di informazione dei giovani sul
territorio dell‘Unione. La Comunicazione nasce dalla necessità di consentire ai giovani di
svolgere appieno il loro ruolo nella costruzione dell‘Europa. L‘ informazione viene
considerata fondamentale per migliorare la loro partecipazione 77 in questo processo che
deve comprendere anche l‘agevolazione dello scambio delle esperienze a livello
nazionale e regionale, un‘informazione adeguata sulle politiche e sulle azioni comunitarie
che interessano i giovani ed il dialogo con i movimenti giovanili 78.
La Commissione tramite la Comunicazione presenta la situazione dei centri
d‘informazione dei giovani nel 1991, il cui numero era già 1300 ed il più importante, il
CIDJ di Parigi, accoglieva un milione di giovani l‘anno. In alcuni paesi membri
(Danimarca, Repubblica federale tedesca, Italia, Regno Unito, Irlanda) questi organismi
sono il risultato di iniziative degli enti locali o di associazioni private, che le autorità
riconoscono e finanziano almeno in parte. In altri (Grecia, Lussemburgo, Portogallo,
Spagna, Francia) il governo centrale coordina e dirige questo servizio a livello nazionale.
Vi è poi il caso del Belgio e dei Paesi Bassi dove i centri locali sono organizzati sotto
forma di associazioni riconosciute che in parte vengono finanziate dai poteri pubblici.
La Commissione inoltre sottolinea due sviluppi nel campo della promozione della
mobilità dei giovani in Europa. In primo luogo, in determinati Paesi i centri si sono dotati
di Spazi Europa che costituiscono all‘interno dei centri un luogo preciso nel quale sono
riunite informazioni pratiche sull‘Europa, sulle sue strategie ed azioni. Viene evidenziato
come la Comunità potrebbe fornire un sostegno finanziario alla creazione e allo sviluppo
78
ROSSI et al. (a cura di), op.cit., pag. 154.
23
di Spazi Europa e di materiale promozionale adatto, la cui utilità è stata confermata dagli
utenti79. In secondo luogo, viene segnalato il progetto Eurojeune che è l‘unico esempio
di collaborazione concreta nel campo dell‘informazione dei giovani e riunisce quattro
stati membri: Francia, Spagna, Portogallo, Grecia. Questo progetto si prefigge di stabilire
un contatto informatico tra i centri nazionali su scala comunitaria e consiste in uno
scambio di dati sula mobilità giovanile. Il progetto Eurojeune vuole consentire ai giovani
l‘accesso diretto e nella propria lingua alle informazioni sugli altri paesi della Comunità.
Questo progetto viene visto come punto di partenza per l‘instaurazione di un sistema di
scambio di informazioni che si potrà tradurre nell‘istituzione di un‘unità europea di
coordinamento a sostegno delle attività decentrate che raccolta le informazioni dagli Stati
membri e le metta in rete nelle nove diverse lingue. Inoltre viene presentata l‘opportunità
di sviluppare un programma comunitario 80. Infatti alcuni progetti condotti da giovani e
con giovani nel campo dell‘informazione vengono finanziati già dalla Comunità e
dovrebbero essere sviluppati e integrati in un programma informativo destinato ai
giovani.
Per quanto riguarda il ruolo di attori esterni alla Comunità, viene evidenziato il
contributo che operatori, associazioni giovanili e Foro della Gioventù
81
svolgono nel
campo dell‘informazione dei giovani.
Gli operatori devono svolgere al tempo stesso un ruolo di informazione, animazione e
assistenza sociale: essi devono adattarsi ad un mestiere per il quale non esiste ancora una
formazione professionale specifica82.
Il Foro della Gioventù della Comunità europea ha istituito rapporti regolari con il
Parlamento e la Commissione che lo finanzia per la totalità delle spese.
Le associazioni devono continuare ad organizzare conferenze per sviluppare la
conoscenza dei giovani e la loro partecipazione alla costruzione europea. In quest‘ambito
i movimenti giovanili devono beneficiare di un‘informazione adeguata sull‘Europa, sulle
azioni che la Comunità sviluppa a favore dei giovani, nonché sui giovani medesimi. Il
personale delle organizzazioni giovanili va messo in grado di fornire informazioni
complete a e adeguate in merito alla Comunità. La rete dei centri giovanili costituisce un
canale efficace a questo scopo83.
79
ROSSI et al. (a cura di), op.cit., pag. 162.
ibid.
81
Il Foro della Gioventù della Comunità europea riunisce i Comitati nazionali della gioventù di tutti gli stati
membri nonché 37 organizzazioni giovanili internazionali non governative ed è stato creato nel 1978 dai suoi
stessi membri.
82
ROSSI et al. (a cura di), op.cit., pag. 155.
83
ibid, pag. 156.
80
24
Per quanto concerne il ruolo che la Commissione europea intende svolgere nel campo
dell‘informazione dei giovani, nella Comunicazione si evidenziano le azioni compiute
finora e gli obiettivi futuri.
Per quanto riguarda le azioni, sin dalle origini della Comunità la Commissione, nel
quadro della sua attività volta a promuovere il concetto di cittadinanza europea, ha
condotto azioni nel campo dell‘informazione giovanile. In particolare è stato realizzato
cospicuo materiale di informazione e gli uffici della Commissione negli stati membri
forniscono risposte dirette ai quesiti posti dai giovani stessi, dagli insegnanti, dalle scuole,
dai giovani lavoratori e dalle varie associazioni. Vari organismi negli stati membri
gestiscono inoltre programmi comunitari e attività che interessano i giovani e tutti
svolgono attività di informazione rivolte ai giovani 84.
Per quanto riguarda gli obiettivi viene sottolineato che se si desidera che i giovani
beneficino delle nuove opportunità offerte da uno spazio senza frontiere è indispensabile
offrire loro gli strumenti sia giuridici che pratici di cui hanno bisogno quando si recano in
un altro stato membro. Un‘azione comunitaria efficace in materia di mobilità presuppone
un‘azione concertata tra la Commissione e gli stati membri (compresi gli organismi cui
ciascuno stato membro affida la gestione decentrata dei programmi comunitari destinati ai
giovani) e tra questi ultimi. L‘informazione deve essere rivolta ai giovani ma anche agli
operatori che lavorano con essi. L‘informazione a contenuto europeo deve riprendere i
principali temi di interesse dei giovani, attirare attenzione su settori che saranno
importanti nella loro vita adulta85. Spetta agli stati membri definire come offrire
l‘informazione secondo il principio di sussidiarietà ma la Comunità può favorire lo
scambio di esperienze attraverso progetti specifici e di concerto con gli Stati membri.
L‘impegno della Comunità dovrebbe concentrarsi sull‘elaborazione di strumenti pratici di
informazione destinati ai giovani e agli operatori del settore su tematiche europee e di
materiale pedagogico che illustri il funzionamento, le politiche e le azioni della Comunità
e che possa poi essere usato nelle scuole 86.
Nel 1991 viene adottato il programma ―Gioventù per l‘Europa‘ seconda fase87 che
prevede dei finanziamenti per azioni di informazione nel quadro dell‘ Azione II ―Misure
d‘accompagnamento e supporto alle Agenzie nazionali‘.
84
ibid, pag. 163.
ibid.
86
ibid, pag. 164-165.
87
Decisione del Consiglio n. 395 del 29 luglio 1991 che adotta il programma ―Gioventù per l' Europa‘‘
(seconda fase), in Gazzetta ufficiale n. 217 del 06.08.1991.
85
25
Il 7 febbraio 1992 viene firmato il trattato di Maastricht dove gli Stati membri di quella
che da quel momento in poi sarà chiamata Unione Europea, estendono il dominio delle
politiche comunitarie alle politiche giovanili indicando nell‘articolo 126 l‘obiettivo della
promozione degli scambi di giovani e di animatori socio-educativi88. L‘informazione dei
giovani non viene indicata come obiettivo in questo articolo e rimane inserita in
un‘azione del Programma Gioventù per l‘Europa, seconda fase. L‘inserimento delle
politiche giovanili nel Trattato, prospetta una più solida politica comunitaria per la
gioventù basata non tanto sull‘avvio di interventi totalmente nuovi ma piuttosto sulla
riorganizzazione e sulla maggiore consistenza e continuità da dare alle numerose azioni
sostenute dalla Commissione89.
Il 2 settembre 1992, la Commissione invia al Parlamento europeo e al Consiglio la
Comunicazione sul ―Programma d‘ Azione informativa per i giovani‘‘90 in cui viene
affermata l‘importanza che riveste per la Comunità l‘informazione dei giovani sul piano
europeo91.
1.1.2.7 LA CARTA EUROPEA DELL‘INFORMAZIONE PER I GIOVANI – 1993.
In seguito a questi importanti sviluppi intercorsi a livello di Unione Europea, anche il
Consiglio d‘Europa porta un ulteriore contributo alla politica europea di informazione dei
giovani.
Nel 1993 la Conferenza dei ministri per la gioventù promossa dal Consiglio d‘Europa si
tiene a Vienna ed è volta a verificare lo stato di attuazione della Raccomandazione N°
(90) 7. Purtroppo la convenzione sulla mobilità in Europa in preparazione dal 1987 anche
se pronta e appoggiata da numerose dichiarazioni92 non viene presentata a causa di motivi
economici e politici come la recessione nei paesi occidentali e l‘apertura dei confini
88
Elisa Briga, relatore: Ezio Benedetti, tesi di laurea triennale I programmi comunitari per i giovani:il
programma Gioventù per l’Europa (1988-1999), Gioventù (2000-2006) e Gioventù in azione (2007-2013),
Trieste: Università degli Studi, 2006-2007, pag 58.
89
ROSSI et al. (a cura di), op.cit., pag. 19.
90
COM (92) 297 def. Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sul ―Piano
d'azione informazione giovani‖ del 2 settembre 1992.
91
Elisa Briga, op.cit., pag 57.
92
The Declaration by Ministers responsible for Youth in the 12 countries of the EEC , "Generation 93"
conference, Paris, November 1989.
Recommendation 1191 of the Parliamentary Assembly, furthering policies for youth mobility as proposed by
the third Conference of European Ministers responsible for Youth, Lisbon, 1990.
Final Communiqué of the 5th Conference of European Ministers on the movement of persons from central
and eastern European countries recommending the promotion of youth - and particularly educational –
exchanges, Vienna, January 1991.
Resolution of the conference of European Education Ministers on the need to promote youth mobility,
particularly in the context of school exchanges, Madrid, 1994.
26
nell‘est europeo. La conferenza si conclude con la Dichiarazione ―Young People in
Greater Europe‘‘ in cui vengono delineate cinque aree di intervento tra cui l‘informazione
dei giovani e la promozione della mobilità dei giovani in Europa 93. Gli obiettivi
comprendono il monitoraggio dell‘applicazione della Raccomandazione N° (90) 7 in
collegamento con i programmi della Comunità Europea e la promozione dello sviluppo di
servizi di informazione a livello europeo e di reti a livello locale, regionale e nazionale
con la partecipazione di giovani ed organizzazioni giovanili e, in correlazione con questo
fine, il miglioramento della cooperazione con ERYICA e le associazioni che ne fanno
parte94. L‘informazione dei giovani inoltre compare tra le cinque aree della cooperazione
tra Consiglio d‘Europa, le organizzazioni internazionali intergovernative e la Comunità
Europea e viene specificato che l‘informazione dei giovani deve riguardare anche le
questioni europee. La collaborazione tra queste istituzioni deve riguardare la messa in rete
e lo sviluppo delle banche dati esistenti, la produzione di materiali adatti ai giovani ed
una stretta cooperazione con i responsabili dell‘ informazione in ogni specifica
organizzazione. Inoltre si auspica lo sviluppo di un mutuo sistema di informazione e
comunicazione tra i giovani e la Comunità Europea e le altre organizzazioni
internazionali in modo che le istituzioni possano conoscere i punti di vista dei giovani ed
i giovani possano essere inclusi nello sviluppo delle istituzioni 95.
Seguendo queste indicazioni, in seguito alla Conferenza è stata avviata un‘ indagine per
esaminare la fattibilità di trasformare la Youth Card in una carta dei servizi che aiuti a
risolvere problemi significativi nell‘area delle assicurazioni, trasporto, alloggio ed
informazione e quindi diventare uno strumento ancora più efficace per promuovere la
mobilità. A questa lavoro esplorativo hanno partecipato l‘International Union of
Railways, l‘ European Union Federation of Youth Hostel Associations, Eurodesk,
ERYICA96, EYCA97, la Commissione europea, rappresentanti di organizzazioni giovanili
ed il Consiglio d‘Europa98.
In seguito al chiaro indirizzo dato dal Consiglio d‘Europa nella Dichiarazione della
Conferenza di Vienna e dopo due anni di discussioni e consultazioni 99, a Bratislava nel
dicembre 1993, viene adottata dalla IV Assemblea generale di ERYICA una Carta
europea dell‘informazione per i giovani, che recita nel Preambolo:
93
ANGEL, op.cit., pag. 34.
ibid, pag. 723.
95
ibid, pag. 724.
96
European Youth Information and Counselling Agency, vedi pag. 15.
97
European Youth Card Association, vedi pag. 21.
98
5th Conference of European Youth Ministers Responsible for Youth, op.cit.
99
ALEXANDER, op.cit.
94
27
In una società che diviene sempre più complessa, l’informazione e la consulenza per i
giovani hanno più che mai un ruolo essenziale nel percorso che i giovani devono
compiere verso una vita adulta. Essa favorisce la loro crescita professionale e personale
e la loro partecipazione in seno alla società come cittadini responsabili.
L’informazione deve far conoscere, senza discriminazione le possibilità offerte ai
giovani, promuovere l’acquisizione della loro autonomia, facilitare la loro mobilità ed
aiutarli a vivere ogni giorno l’Europa. Il rispetto della democrazia, dei diritti dell’uomo
e delle libertà fondamentali, implica il diritto, per i giovani di disporre di
un’informazione completa, comprensibile, affidabile e senza riserve su tutte le questioni e
i bisogni che essi esprimono, permettendo loro tutte le scelte possibili senza
discriminazioni né influenze ideologiche o altro. Questo diritto all’informazione è
affermato dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, dalla Convenzione
relativa ai diritti del bambino, dalla Convenzione europea dell’Uomo e dalla
Raccomandazione n. 90/7 del Consiglio d’Europa concernente l’informazione e la
consulenza da fornire ai giovani100.
La Carta definisce dei principi guida per i servizi di carattere informativo rivolti ai
giovani, che costituiscono il punto di riferimento centrale per operatori e
amministratori101.
1. I servizi d‘informazione giovani sono aperti a tutti i giovani, senza eccezioni.
2. I servizi d‘informazione giovani s‘impegnano a garantire la parità d‘accesso
all‘informazione a tutti i giovani, qualunque sia il loro stato, il loro luogo di residenza, la
loro classe sociale.
3. L‘informazione nasce esclusivamente dalla domanda o dal bisogno espresso dall‘utente
con l‘esclusione di qualunque altro interesse. Essa tratta tutti gli argomenti che
interessano i giovani.
4. Il trattamento è personalizzato ed è organizzato sulla base della domanda.
5. L‘accesso ai servizi d‘informazione è libero.
6. L‘informazione e la consulenza rispettano la segretezza e l‘anonimato dell‘utente.
7. L‘informazione è gratuita.
100
101
Carta europea dell‘informazione per i giovani, ERYICA, Bratislava, 1993.
GALLINI, MAURIZIO, MELGIOVANNI, PASCALI, op.cit., pag 23.
28
8.
L‘informazione
è
completa,
imparziale,
precisa,
pratica
e
aggiornata.
9. L‘informazione è elargita professionalmente attraverso del personale appositamente
formato.
10. Dovrà essere compiuto tutto quanto possibile per assicurare l‘obiettività
dell‘informazione
anche
attraverso
la
pluralità
delle
risorse
utilizzate.
11. L‘informazione deve essere scevra da qualunque interesse di tipo ideologico, politico
e commerciale102.
1.1.2.8. RISOLUZIONE DEL CONSIGLIO ―COOPERAZIONE NEL SETTORE
DELL‘INFORMAZIONE DEI GIOVANI E DEGLI STUDI SULLA GIOVENTÚ‘ ED
ULTERIORI SVILUPPI A LIVELLO DI COMUNITÀ EUROPEA -1995.
Il 1995 vede un importante passo della Comunità Europea nel campo dell‘informazione
dei giovani, infatti il Consiglio approva la Risoluzione sulla cooperazione nel settore
dell‘informazione dei giovani e degli studi sulla gioventù 103.
Il Consiglio rileva l‘importanza dell‘informazione dei giovani e sui giovani quale fattore
propizio alla mobilità e alla cittadinanza europea e la necessità di svolgere azioni
concertate in questo settore. Inoltre constata che nella maggior parte degli Stati membri
sono presenti servizi d‘informazione destinati ai giovani ispirati alla Raccomandazione
N° (90) 7 del Consiglio d‘Europa. Sottolinea che dal 1988 anche la Comunità Europea si
è interessata all‘argomento e l‘informazione dei giovani rientra in una delle azioni 104 del
programma Gioventù per l‘Europa - seconda fase, approvato nel 1991. In particolare la
Risoluzione mira ad intensificare la cooperazione nei seguenti settori:
-
la formazione di coloro che operano nel settore dell‘informazione dei giovani;
-
l‘introduzione in rete delle strutture di informazione dei giovani dei paesi
membri;
-
studi periodici sui giovani dei paesi dell‘Unione europea.
Per quanto riguarda la formazione, il Consiglio constata che i giovani hanno bisogno di
approfondire la conoscenza dei paesi e delle istituzioni dell‘Unione europea per essere
cittadini europei a pieno titolo e per esercitare pienamente il diritto alla mobilità, ed è
quindi opportuno incoraggiare il personale dei servizi di informazione a tener conto della
dimensione europea nei propri interventi.
102
Carta europea dell‘informazione per i giovani, ERYICA, Bratislava, 1993.
95/C 207/02 Risoluzione del Consiglio, del 31 marzo 1995, sulla cooperazione nel settore
dell'informazione dei giovani e degli studi sulla gioventù, in G.U.C.E del 12.8.1995.
104
Azione II Misure di sostegno, vedi pag. 24.
103
29
Il personale dovrebbe poter usufruire di formazione tale da metterlo in grado di:
-
conoscere meglio i paesi membri e la rispettiva prassi in materia d‘informazione
dei giovani;
-
acquisire una conoscenza dei programmi comunitari, in collegamento con tutte le
agenzie incaricate di gestire questi programmi a livello nazionale e con i servizi
competenti a livello comunitario.
Uno studio del 1995 sulle politiche giovanili in Europa 105 evidenzia che l‘informazione
dei giovani è uno degli obiettivi principali degli Stati membri 106 ma sottolinea anche che
gli operatori non hanno una formazione su temi europei e vivono una condizione di
frustrazione nata dalla richiesta di professionalizzazione e contemporanea precarietà della
posizione lavorativa107.
Per quanto concerne la creazione di una rete, il Consiglio riconosce che le tecnologie
attuali offrono più ampie possibilità di cooperazione ed esprime l‘interesse di facilitare ai
giovani l‘accesso diretto o indiretto alla rete fra strutture di informazione. Ad esempio la
cooperazione può portare alla raccolta di dati sulla mobilità e gli scambi (per esempio
studi, occupazione, alloggi, tempo libero, trasporti) per una migliore offerta di
informazione destinata ai giovani.
Infine il Consiglio valuta l‘interesse di disporre periodicamente di studi, indagini e
statistiche per conoscere meglio i fattori che influiscono sulla vita dei giovani, le loro
aspettative e bisogni, tenendo conto della dimensione europea, in particolare della
mobilità.
Lo sviluppo di questi tre assi di cooperazione a livello europeo, dovrà tener conto
dell‘organizzazione delle strutture di informazione dei giovani e sui giovani esistenti
negli Stati membri, della cooperazione con il Consiglio d‘Europa e delle sinergie con il
programma Gioventù per l‘Europa che individua il settore dell‘informazione dei giovani
come mezzo per promuovere il dialogo tra giovani e comunità. La terza fase di questo
programma comunitario è stata avviata nel 1995 e comprende per la prima volta
un‘azione interamente dedicata al finanziamento di progetti di informazione dei giovani:
AZIONE E ―Informazione dei giovani e studi riguardanti la gioventù‘ in cui è inclusa l‘
Azione E.I ―Informazione dei giovani‘‘108. Inoltre si compie un ulteriore passo in avanti
nelle politiche giovanili della Comunità Europea riguardanti la mobilità dei giovani, con
l‘inclusione delle attività di Servizio Volontario Europeo per i giovani nel programma
105
ECSC, EC, EAEC, Youth policies in the European Union, Structures and Training, Education, Training
Youth, Studies No. 7, Luxembourg, 1995.
106
ECSC, EC, EAEC, op.cit., pag. 107.
107
ibid, pag. 127-128.
108
Elisa Briga, op.cit., pag. 87-90.
30
―Gioventù per l‘Europa‘‘ terza fase, azione AII, anche se su scala limitata e nel 1996
viene avviata l‘azione pilota ―Servizio Volontario Europeo‘‘109. Infine il 20 luglio 1998
viene istituito il programma d‘azione comunitaria ―Servizio Volontario Europeo per i
giovani‘‘110, tramite la decisione 1686/98/CE111 del Parlamento europeo e del Consiglio ed
assieme a questo programma viene prevista anche un‘azione di informazione per la
promozione dello stesso.
1.1.2.9 IL RAFFORZAMENTO DELLE RETI EUROPEE DI INFORMAZIONE DEI
GIOVANI – 1995/1997
Il panorama delle politiche giovanili europee vede un rafforzamento delle reti di servizi di
informazione dei giovani su tematiche europee e si arricchisce di attori.
Nel 1995 con il co-finanziamento della Commissione Europea, la rete Eurodesk nata nel
1990 in Scozia diventa europea con il coinvolgimento di Danimarca, Francia, Irlanda,
Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna 112. Nel 1997 la rete si allarga con altri 8
paesi, nel 1998 viene istituita una unità di coordinazione, il Brussels Link con il compito
di aggiornare continuamente le informazioni su un database contente pubblicazioni nel
campo dei giovani, descrizioni e indirizzi di organizzazioni giovanili113, nel 1999 ogni
Paese membro della rete Eurodesk implementa una rete nazionale di Punti Locali 114.
Dal 1995 anche EYCA è supportata dalla Commissione Europea 115. Questa associazione
si è sviluppata notevolmente negli anni fino a rappresentare 41 organizzazioni di Carte
Giovani in 38 Paesi europei. Il Partial Agreement on the Youth Card con il Consiglio
d‘Europa ha contribuito alla diffusione della Carta Giovani EURO<26 116 viene distribuita
dai 18 Paesi parte del Partial Agreement 117. Inoltre grazie alla cooperazione tra EYCA e la
Commissione Europea tutti i volontari del Servizio Volontario Europeo ricevono la Carta
EURO<26. Sul fronte della cooperazione fra organizzazioni giovanili, nel 1996 si assiste
alla nascita del Forum Europeo dei giovani – YFJ (Youth Forum Jeunesse) in seguito ad
109
ibid, pag. 96.
ibid.
111
Decisione del Parlamento europeo e del Consiglio n. 1686 del 20 luglio 1998, che stabilisce il programma
d'azione comunitaria ―Servizio volontario europeo per i giovani‘‘, in G.U.C.E. del 31.7.1998.
112
Eurodesk, Chi siamo (Internet),
(consultato il 17 settembre 2009). Disponibile all‘indirizzo
http://www.eurodesk.it/struttura.htm
113
Elisa Briga, op.cit., pag. 89.
114
Eurodesk, Chi siamo (Internet),
(consultato il 17 settembre 2009). Disponibile all‘indirizzo
http://www.eurodesk.it/struttura.htm
115
EYCA, op.cit.
116
Vedi pag. 21.
117
Andorra, Austria, Croazia, Cipro, Finlandia, Francia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta,
Montenegro, Paesi Bassi, Portogallo, San Marino, Serbia, Spagna, Svizzera.
110
31
un accordo tra forum dei giovani nazionali e organizzazioni giovanili non governative
internazionali. È il successore del Council of European National Youth Committees
(CENYC),
del Foro della Gioventù delle Comunità europee e dell‘ European Co-
ordination Bureau of International Youth Organisations (ECB), che hanno rappresentato
gli interessi dei giovani dagli anni Sessanta 118.
1.1.2.10 LA RACCOMANDAZIONE N° (95) 18
DEL CONSIGLIO D‘EUROPA
SULLA MOBILITÀ DEI GIOVANI – 1995.
Il 12 ottobre del 1995 il Comitato dei ministri del Consiglio d‘Europa approva finalmente
la Raccomandazione 18 sulla ―mobilità dei giovani‘‘119. La Raccomandazione invita gli
Stati membri a prendere tutte le misure necessarie per incoraggiare e facilitare la mobilità
dei giovani in Europa. La Raccomandazione si concentra sull‘invito a rimuovere gli
ostacoli legali ed economici alla mobilità ma non dimentica l‘informazione dei giovani.
Infatti tra le misure di supporto, indica tra i mezzi per la promozione della mobilità i
programmi di scambio e formazione indirizzati al personale dei servizi di informazione e
consulenza. Inoltre dedica un intero punto 120 al tema dell‘informazione invitando gli enti
incaricati dagli Stati membri a gestire i progetti di mobilità a collaborare con i giovani e
le organizzazioni giovanili per la promozione della creazione e dello sviluppo di servizi di
informazione e consulenza appropriati che aiutino i giovani nel costruire, avviare e
valutare i progetti di mobilità stessi. Inoltre gli enti incaricati della gestione di progetti di
mobilità devono gestire una banca dati dei progetti stessi. Lo scopo delle banche dati è
quello di permettere una valutazione della mobilità dei giovani e gli effetti che un
soggiorno all‘estero nell‘ambito di un progetto di mobilità ha sulla conoscenza delle
lingue, la formazione e l‘occupazione. Infine si auspica un coordinamento di tutta
l‘informazione sulla mobilità dei giovani a livello europeo 121.
118
Archived profile of the Council of European National Youth Committees (CENYC), European University
Institute - Historical Archives of the European Union, 1994-2006, pg 4.
119
Recommendation No. R(95)18 of the Committee of Ministers to Member States on Youth Mobility,
Committee of Ministers, 545th meeting of the Ministers‘ Deputies, 12 October 1995.
120
il punto 11
121
Recommendation No. R(95)18 of the Committee of Ministers to Member States on Youth Mobility,
Committee of Ministers, 12 October 1995, 545th meeting of the Ministers‘ Deputies.
32
1.1.2.11 IL RAFFORZAMENTO DELLA COOPERAZIONE TRA CONSIGLIO
D‘EUROPA, UNIONE EUROPEA E ERYICA – 1996/1998.
Al fine di unire le strategie messe in atto a livello europeo da Consiglio d‘Europa e
Unione Europea, nel 1996 viene riconfermato l‘accordo di partenariato fra le due
istituzioni122. Inoltre nel 1998 il Consiglio d‘Europa emana una Risoluzione123 in cui il
Comitato dei Ministri richiede che le attività del Consiglio d‘Europa nel campo della
gioventù siano maggiormente coordinate e coerenti, in particolare richiede una
intensificazione della cooperazione con l‘Unione Europea e le altre organizzazioni
internazionali124.
Il 2 aprile 1997 il Consiglio d‘Europa ed ERYICA stipulano un accordo di partenariato125.
volto a promuovere la formazione degli operatori dei centri d‘informazione per i giovani.
Infatti da una valutazione da parte del CDEJ126 del Consiglio d‘Europa sullo stato di
implementazione della Raccomandazione N° (90) 7 emergeva un reale bisogno di
formare gli operatori dei centri di informazione e consulenza e l‘esigenza di offrire questa
formazione a livello europeo. Il sondaggio rilevava che pochissimi Paesi avevano un
sistema nazionale organizzato per quanto riguarda la formazione degli operatori di centri
d‘informazione per giovani. Solo in alcuni Paesi (Finlandia, Francia, Paesi Bassi, Spagna)
vi erano delle università o corsi pubblici attraverso cui ottenere un diploma o certificato
per operatore di servizio informativo per i giovani. Molto spesso l‘unica formazione
veniva data sul luogo di lavoro dai colleghi con maggiore esperienza 127. Visti i risultati
dell‘indagine il CDEJ ha preso la decisione di compiere delle azioni per fornire la
formazione specifica e sviluppare in questo modo un‘informazione per i giovani di alta
qualità che incontri i criteri indicati nella Raccomandazione N° (90) 7 128. Il percorso di
formazione viene così incluso nel programma di lavoro dei Centri europei della gioventù
ed il primo corso si tiene nel dicembre 1998 a Budapest presso il neonato Centro europeo
della gioventù129, con l‘aiuto di ERYICA130. Grazie a questa collaborazione vengono
122
SCHILD, op.cit., 2006.
ibid.
124
ibid.
125
5th Conference of European Youth Ministers Responsible for Youth, op.cit.
126
European Steering Committee for Intergovernmental Co-operation in the Youth Field, vedi pag. 12 e nota
25.
127
ALEXANDER, op.cit.
128
SCHILD, op.cit., 2006.
129
Il Centro europeo della gioventù è stato inaugurato nel 1995.
130
5th Conference of European Youth Ministers Responsible for Youth, op.cit.
123
33
prodotti dei moduli di formazione europei per operatori e una guida su come avviare un
centro di informazione per i giovani.
1.1.2.12 UNIONE EUROPEA: IL PROGRAMMA GIOVENTÚ, LA RETE SALTO, IL
LIBRO BIANCO ED UNA VALUTAZIONE DEI SERVIZI DI INFORMAZIONE DEI
GIOVANI IN EUROPA – 2000/2001.
I primi anni 2000 vedono un grande attivismo dell‘UE in materia di politiche giovanili:
viene avviato il nuovo programma per i giovani ―Gioventù‘‘ e la rete SALTO per la
formazione, inoltre viene presentato il Libro Bianco ―Un nuovo impulso per la gioventù
europea‘‘ che costituirà un punto di riferimento per tutta Europa e costituisce anche
l‘occasione per avviare una valutazione dei servizi di informazione dei giovani.
Nel 2000 l‘Unione Europea da avvio al programma Gioventù, successore di Gioventù per
l‘Europa. Il programma prevede finanziamenti ad azioni di informazione dei giovani
tramite l‘ azione 5 ―Misure di sostegno‘‘, Azione 5.2 ―Informazione per i giovani e studi
sulla gioventù‘‘131. Inoltre la cooperazione con il Consiglio d‘Europa viene rafforzata
includendo il Partenariato con questa istituzione nella Risoluzione del Consiglio e del
Parlamento Europeo sull‘implementazione del programma Gioventù in Azione del 13
Aprile 2000132.
La Commissione Europea fa un ulteriore passo avanti per quanto riguarda la formazione
di coloro che sono attivi nell‘animazione giovanile e, come previsto dal Piano di Lavoro
sul programma Gioventù per l‘anno 2000, istituisce 4 Centri di Ricerca SALTO133,
acronimo di Support, Advanced Learning and Training Opportunities. I Centri di Ricerca
SALTO sono strettamente legati al programma Gioventù e hanno sede presso alcune
Agenzie Nazionali del programma e nascono con lo scopo di fornire supporto all‘intera
rete delle Agenzie Nazionali e alla Commissione Europea 134. In seguito il numero dei
Centri di Ricerca SALTO sale ad otto e nel 2004 si viene a creare una rete ed un unico
portale su internet135.
131
Elisa Briga, op.cit. pag.191.
Decisione del Parlamento europeo e del Consiglio n. 1031 del 13 aprile 2000 che istituisce il programma
d'azione comunitaria ―Gioventù‖, in G.U.C.E. del 18.5.2000.
133
I centri di ricerca SALTO sono stati aperti presso le Agenzie Nazionali Gioventù di Gran Bretagna,
Francia, Belgio-Fiandre e Germania.
134
LANGBRÅTEN, SALTO-Youth Resource Centres working on European priority areas within the youth
field, in Forum 21, European Journal on Youth Policy, N°11 – 6/2008.
135
ibid.
132
34
Nel 2001, a conclusione di un lungo lavoro di consultazione, incontri e confronti durato
oltre un anno con i giovani dei Paesi membri, la Commissione Europea pubblica il Libro
Bianco ―Un nuovo impulso per la gioventù europea‘‘136. Nel Libro Bianco viene
individuato un nuovo quadro di cooperazione in materia di politiche giovanili che
comprende quattro priorità tematiche per promuovere la cittadinanza europea attiva:
partecipazione, informazione, attività di volontariato dei giovani, maggiore comprensione
e conoscenza dei giovani. Informazione è una priorità che è sottesa anche alle altre poiché
rappresenta uno strumento e precondizione per raggiungere risultati negli altri tre campi.
Questo nuovo quadro di cooperazione si prefigge di dare priorità alle questioni evocate
dalla consultazione, rispettare i diversi livelli di competenze interessate, partire da attività
già esistenti ed essere compatibile e complementare con le altre iniziative in corso nei
campi dell‘occupazione, dell‘istruzione e dell‘integrazione sociale. Il metodo di
coordinamento aperto, di seguito MCA, introdotto dalla strategia di Lisbona 137 e già
presentato nel Libro bianco sulla governance138, è lo strumento principe di questo nuovo
quadro di cooperazione e consiste nel regolare controllo dei progressi compiuti nel
conseguimento degli obiettivi comuni, consentendo agli Stati membri di comparare le
proprie iniziative e di trarre insegnamento dalle esperienze altrui. Questo metodo
privilegia la definizione di tematiche prioritarie, la fissazione di obiettivi e di orientamenti
comuni e l‘attuazione di meccanismi di follow-up oltre a comprendere modalità di
consultazione dei giovani. I temi ritenuti pertinenti all‘ambito della gioventù si prestano
al metodo di coordinamento aperto.
Nel documento, a più riprese, viene posto l‘accento sulla centralità dell‘informazione
come strategia per favorire la crescita della partecipazione sociale dei giovani e del senso
di appartenenza all‘Europa139. Il processo di consultazione che ha preceduto la
pubblicazione del Libro Bianco ha rivelato che i giovani richiedono un accesso migliore
all‘informazione per poter beneficiare delle opportunità create per loro e per partecipare
come attori attivi nelle loro comunità. L‘obiettivo quindi è raggiungere i giovani stessi o
le persone che sono a contatto con loro a scuola, nei club, nelle associazioni quindi si
segnala l‘esigenza di un approccio coordinato, di importanti mezzi e del coinvolgimento
136
COM (2001) 681, ―Un nuovo impulso per la gioventù europea - un Libro bianco‖, del 21 novembre 2001,
in Boll. n. 11 del 2001.
137
Consiglio Europeo di Lisbona, marzo 2000. La strategia di Lisbona ha lo scopo di fare dell‘Unione
europea (UE) l‘economia più competitiva del mondo e di pervenire alla piena occupazione entro il 2010.
138
COM(2001) 428 def./2 ‗La governance europea - un Libro Bianco, del 5 agosto 2001 in G.U.C.E. del
12.10.2001.
139
GALLINI, MAURIZIO, MELGIOVANNI, PASCALI, pag. 24.
35
dei giovani nella concezione e attuazione di questi strumenti di comunicazione 140. A
questo proposito nel Libro Bianco viene prevista la creazione di un Portale Europeo dei
Giovani come mezzo per facilitare l‘accesso ad una vasta gamma di servizi di
informazione già esistenti su internet ed appropriati ai giovani. Il compito della creazione
di questo Portale viene assegnato alle tre reti europee che offrono informazioni ed altri
servizi ai giovani: ERYICA, Eurodesk ed EYCA. L‘obiettivo è che il Portale copra alla
fine del 2003 circa dieci temi in almeno due lingue, inglese e francese e che offra il
collegamento a siti internet di qualità di Stati membri o Paesi candidati 141. Le tre reti
grazie alla strategia delineata nel Libro Bianco hanno la possibilità di cooperare su un
progetto ad ampio raggio e con un potenziale notevole.
L‘informazione dei giovani, inclusa quelle sulle questioni europee, è considerata
competenza degli Stati membri, come le altre politiche giovanili. In certi Paesi le
politiche giovanili hanno addirittura una dimensione regionale e spesso locale poiché le
decisioni prese a livello locale sono quelle che hanno il maggior impatto sulla vita
quotidiana dei giovani ed è per questo che in tale ambito deve essere applicato il principio
di sussidiarietà proprio dell‘UE. Questo comporta che almeno inizialmente le iniziative
all‘interno dell‘UE nel campo dell‘informazione dei giovani si concentrino sullo scambio
di buone pratiche e sulle misure per migliorare i servizi di informazione dei giovani
esistenti.
Il Libro Bianco nasce da esigenze sentite dalla popolazione giovanile ed evidenziate, oltre
che dai risultati della consultazione, anche dalla relazione sullo stato dei giovani e delle
politiche giovanili in Europa142. In questa relazione viene sottolineato che i giovani hanno
radici profonde nei loro contesti di vita locali e non guardano al futuro come strettamente
dipendente
dall‘unificazione
europea.
I
giovani
scandinavi
e
tedeschi
sono
particolarmente scettici riguardo all‘Unione Europea e le sue istituzioni mentre si registra
un sentimento più positivo riguardo la cittadinanza europea da parte dei cittadini dei Paesi
del Sud dell‘UE ed in Irlanda. Il potenziale di mobilità geografica dei giovani viene
misurato da indicatori sulla conoscenza delle lingue straniere, la frequenza dei viaggi e la
disponibilità a lavorare o studiare all‘estero. In particolare si riscontra un forte legame tra
la conoscenza delle lingue straniere e la disponibilità dei giovani alla mobilità geografica.
Quando ai giovani viene chiesto che significato abbia l‘Unione Europea per loro, la
140
Elisa Briga, op.cit., pag. 139-142.
ALEXANDER, op.cit.
142
SCHIZZEROTTO, GASPERONI, Study on the state of young people and youth policy in Europe, IARD,
Milan, 2001.
141
36
maggior parte risponde ―la possibilità di viaggiare in tutta Europa‘‘. Si registra una
grande contraddizione tra, da una parte la bassa conoscenza che i giovani hanno
sull‘Europa e la loro bassa accettazione delle sue istituzioni, e dall‘altra parte il ruolo
crescente che queste istituzioni hanno nella vita di ogni giorno dei cittadini europei. La
televisione è il mezzo di informazione che ha maggiormente contribuito alla conoscenza
dei giovani sull‘Unione Europea, al secondo posto vengono la scuola e le università. Le
organizzazioni ed associazioni giovanili non svolgono nessun ruolo come fonti di
informazione sull‘UE. Per quanto riguarda i servizi d‘informazione, dall‘indagine è
emerso che l‘utilizzazione di questi servizi nella maggior parte dei casi è limitato a coloro
consapevoli delle loro esigenze di orientamento. I giovani richiedono maggiore
consulenza riguardante il modo per selezionare le informazioni e devono essere motivati
e attivati prima che si avvicinino ad un processo di orientamento.
Dato che le scuole secondarie raccolgono una larga parte dei giovani in tutti i Paesi
europei, è importante migliorare la formazione degli insegnanti di queste scuole sulle
questioni europee e sui programmi dell‘UE per i giovani. Lo studio suggerisce che a
questo scopo la Commissione Europea dovrebbe sviluppare, assieme ai responsabili
nazionali, programmi di informazione e qualificazione specifici in modo che gli
insegnanti possano agire come promotori delle attività e opportunità offerte dai
programmi europei per i giovani. Qualcosa di simile dovrebbe essere messo in atto per
coloro attivi nel campo dell‘animazione giovanile. Inoltre, in cooperazione con gli uffici
nazionali di gestione dei programmi comunitari dovrebbero essere prodotti ed utilizzati
siti internet e pacchetti informativi aggiornati ed accattivanti con lo scopo di informare i
giovani sulle questioni europee, sugli Stati membri dell‘Unione e su eventi, fondi e
programmi di scambi di giovani, Servizio Volontario Europeo, ed altre attività di
interesse per i giovani. Questi pacchetti informativi potrebbero essere resi disponibili a
coloro attivi nel campo dell‘animazione giovanile. I progetti europei multilaterali di
informazione dei giovani finanziati dall‘UE dovrebbero essere sviluppati e implementati
dagli stessi giovani143 al fine di promuovere la loro cittadinanza attiva.
La relazione suggerisce come prima priorità delle politiche giovanili europee, il
rafforzamento della consapevolezza e cittadinanza europea, priorità che include una
migliore informazione dei giovani sulle questioni e politiche europee e sulle attività e
programmi per i giovani che l‘UE promuove144. Il Segretario Generale di ERYICA, Jon
Alexander nello stesso periodo evidenzia che i servizi di informazione dei giovani devono
143
ibid, pag. 18-19.
ibid, pag. 131-132.
144
37
affrontare le sfide dell‘allargamento dell‘Unione Europea e dei progressi tecnologici ed
auspica quindi che una delle priorità dell‘Unione Europea per gli anni a venire sia quella
di avviare con il Consiglio d‘Europa un programma di assistenza agli Stati membri e ai
Paesi candidati per aiutarli a sviluppare politiche giovanili nazionali complete e transsettoriali145 e servizi di informazione dei giovani adeguati.
Grazie all‘attenzione data nel Libro bianco all‘informazione in risposta alle esigenze
emerse da consultazioni ed indagini, il ruolo dei centri d‘informazione per i giovani
diventa centrale nelle politiche giovanili. Nella relazione 146 si sottolinea che
l‘informazione dei giovani è uno sviluppo abbastanza recente del lavoro coi giovani e
comprende varie correnti. Un po‘ dovunque i centri d‘informazione e consulenza per i
giovani sono sorti assieme ad altri servizi di sostegno specializzati sulla base del pubblico
di riferimento o del settore trattato costituendo dei veri e propri sistemi di servizi
informativi organizzati capillarmente in reti territoriali e gestiti dal settore pubblico o dal
privato sociale in maniera combinata. Sulla base dei differenti livelli di organizzazione
politico-istituzionale esistenti nei diversi paesi europei, i sistemi informativi si sono
storicamente strutturati in maniera differente. Possono essere individuate due tipologie: i
sistemi statuali gerarchici, centralistici (Francia, Spagna, Grecia Portogallo) e in sistemi
informativi autonomisti, municipalisti (Belgio, Gran Bretagna, Germania, Italia). I primi
sono gerarchicamente strutturati su base nazionale/locale con pacchetti informativi
trasmessi dal centro alla periferia ed i ruoli dei diversi centri sono predeterminati. I
secondi si strutturano dal basso con funzioni diversificate a seconda dei bacini territoriali
e dei potenziali utenti, assumono standard e forme di coordinamento comuni man mano
che si moltiplicano individuando forme di raccordo valorizzando le diverse
competenze147. In tutti i Paesi, il lavoro di informazione dei giovani è riconosciuto
ufficialmente dalle autorità pubbliche (centrali, regionali, locali in base al Paese) che in
genere le sostengono dal punto di vista finanziario anche se in diversi Paesi il livello di
questa assistenza non è adeguato a sostenere un servizio di qualità.
I centri di informazione per i giovani possono essere divisi in due tipologie anche rispetto
al ruolo ricoperto nelle politiche giovanili. In alcuni paesi il servizio di informazione dei
giovani è stato introdotto come addizionale vicino ad una infrastruttura già esistente di
lavoro coi giovani o come modernizzazione del lavoro stesso (Francia, Paesi Bassi,
145
ALEXANDER, op.cit.
SCHIZZEROTTO, GASPERONI, op.cit., pag. 18-19.
147
ROSSI et al. (a cura di), op.cit., pag. 21.
146
38
Belgio, Lussemburgo, Norvegia). In questo caso l‘informazione dei giovani risponde alla
crescente difficoltà di orientarsi in un sempre più complesso mondo post-moderno. In
altri Paesi (Italia, Portogallo, Spagna) è diventato un mezzo per implementare il lavoro
coi giovani che non era ancora stato sviluppato. In questi casi l‘informazione dei giovani
ha compensato la mancanza di attiva di svago per i giovani, infrastrutture culturali per i
giovani e consulenza indirizzata ai giovani. Dove ha avuto modo di svilupparsi,
l‘informazione dei giovani si è rivelata come un potente strumento di coordinamento e
avviamento delle varie attività e politiche riguardanti i giovani.
Tra il 2001 ed il 2002, anche la rete ERYICA compie una valutazione del suo operato e
dei sondaggi tra gli 8000 centri di informazione per i giovani ad essa affiliati in 30 Paesi
europei ed. I centri di informazione sono distribuiti in modo non bilanciato e quattro
Paesi (Francia, Italia, Spagna, Regno Unito) ne ospitano la maggior parte. Più di 12.000
persone lavorano in questi centri e dalla prima rilevazione degli utenti condotta nel 2001
nei 20 Paesi che dispongono di una rete nazionale, emerge il dato di 20 milioni di utenze
l‘anno. Prima della caduta dei regimi comunisti, l‘informazione dei giovani era soltanto
una questione dell‘Europa occidentale, a parte qualche esperimento locale. Nei primi anni
‗90 alcuni paesi dell‘Europa orientale hanno chiesto l‘appoggio dell‘Europa occidentale
per l‘organizzazione e lo sviluppo di servizi di informazione per i giovani 148 e negli anni
seguenti tutti i Paesi ex-comunisti hanno incluso servizi di informazione dei giovani nella
formulazione delle loro politiche giovanili e ricostruzione di servizi indirizzati ai giovani.
In questi Paesi la domanda di accesso all‘informazione è molto forte a causa delle difficili
condizioni in cui vivono molti giovani e poiché le strutture informative sono meno
sviluppate e maggiormente politicizzate 149. In tutti i Paesi parte del Consiglio d‘Europa
l‘informazione dei giovani è considerata parte integrante delle politiche giovanili anche se
le forme di questo servizio sono diverse. Negli anni si sono sviluppate e rafforzate reti
nazionali nel campo dell‘informazione dei giovani, politica attivamente promossa da
ERYICA stessa, i cui membri sono primariamente le reti nazionali. Molti passi devono
ancora essere fatti in questo ambito per fare in modo che ci sia una distribuzione più equa
di centri e punti di informazione per portare il servizio più vicino ai giovani. Inoltre è
necessario da parte degli enti di coordinamento nazionali lo sviluppo della formazione, di
standard di qualità e strumenti di supporto. La Carta Europea dell‘Informazione per i
Giovani adottata nel 1993 in alcuni Paesi è stata la base per l‘elaborazione di Carte
148
ibid, pag. 22, 29.Ex Unione Sovietica, Romania e Ungheria hanno chiesto aiuto al 3° Colloquio europeo
sull‘informazione di Rotterdam nel 1991 e Cecoslovacchia ed Estonia si sono rivolte ad ERYICA nel 1993.
149
ALEXANDER, op.cit.
39
Nazionali maggiormente dettagliate con l‘indicazione di criteri per l‘apertura di un centro
per l‘utilizzo del logo della rete nazionale d‘informazione dei giovani. Alcuni Paesi hanno
adottato la Carta e per implementare i suoi principi hanno creato sistemi di standard
minimi. La maggior parte dei centri offre una vasta gamma di servizi: informazione (―self
service‘‘ o tramite colloquio con l‘operatore), documentazione (in consultazione o in
vendita), dialogo e consigli, consulenza da parte di specialisti, acceso a Internet, servizi di
vendita (Carta Giovani, biglietti di concerti), indirizzamento versi centri più
specializzati150.
Oltre ai suoi 30 membri ERYICA coopera con 20 altre associazioni, comprendendo
quindi nella rete ben 35 Paesi 151. Inoltre integra sempre nuovi partners esterni all‘Unione
Europea quando questi sviluppano dei servizi informativi per i giovani. I centri
Informagiovani parte di un coordinamento nazionale, sono presenti in 20 paesi della rete,
in massima parte in Europa occidentale e centrale. ERYICA porta avanti progetti come
INFOmobil (Information for Young Mobile People) a cui collaborano 20 Paesi 152.
1.1.2.13 L‘ATTUAZIONE DELL‘OBIETTIVO DI INFORMAZIONE CONTENUTO
NEL LIBRO BIANCO - 2002/2005.
A livello dell‘Unione Europea con la Risoluzione del Consiglio del 27 giugno 2002153
viene avviato il metodo di coordinamento aperto previsto dal Libro Bianco ―Un nuovo
impulso per la gioventù europea‘‘ che ne prevede l‘applicazione alle due priorità
riguardanti la partecipazione e l‘informazione dei giovani. Riguardo l‘ informazione, due
sono gli obiettivi: promuovere l‘informazione di coloro che lavorano coi giovani ed il
collegamento in rete e l‘uso di nuove tecnologie. Tramite questa Risoluzione, il Consiglio
incarica la Commissione di elaborare un progetto di obiettivi comuni in questi due campi
sulla base di un‘analisi della situazione degli Stati membri.
L‘Unione Europea a seguito della Risoluzione del Consiglio avvia il suo lavoro di
implementazione della strategia enunciata nel Libro Bianco analizzando la situazione
degli Stati membri. Viene quindi pubblicato il ―Rapporto d‘analisi sulle risposte date
dagli Stati membri ai questionari della Commissione sulla partecipazione e
150
ALEXANDER, op.cit.
ibid.
152
COORDINAMENTO NAZIONALE INFORMAGIOVANI (a cura di), op.cit., pag. 5.
153
2002/C 168/02 Risoluzione del Consiglio, del 27 giugno 2002, relativa al quadro di cooperazione europea
in materia di gioventù, in G.U.C.E. del 13.07.2002.
151
40
l‘informazione dei giovani‘‘154. Gli Stati membri accolgono positivamente il MCA ma
sottolineano che nel quadro dell‘impegno assunto a consultare i giovani, delineato nel
Libro Bianco, dovevano essere precisate le modalità di detta consultazione sul piano
nazionale. Per quanto riguarda l‘informazione dal rapporto emerge che nella maggior
parte degli Stati membri non vi è alcuna base giuridica in materia di informazione dei
giovani: essa è disciplinata da vari atti giuridici e disposizioni amministrative ed in base
al settore a cui appartiene. Viene però evidenziato che tutti i Paesi si attengono ai principi
della carta dell‘ERYICA. Gli Stati membri individuano tre assi portanti in materia di
informazione: accesso all‘informazione, qualità dell‘informazione, partecipazione dei
giovani all‘elaborazione e divulgazione delle informazioni. In questi tre assi compare
anche l‘importanza della dimensione europea dell‘informazione.
Per quanto riguarda l‘ accesso all‘informazione, gli Stati membri segnalano che questo è
il presupposto fondamentale affinchè i giovani possano cogliere le opportunità a loro
disposizione e a preparare il loro futuro, un futuro che si svolgerà in Europa poiché le
istituzioni europee hanno sempre più peso nella vita quotidiana dei cittadini degli stati
membri. L‘accessibilità dell‘informazione (uso gratuito, non discriminatorio, in tutte le
zone geografiche) non è ancora garantita in tutti gli Stati membri. Molti paesi devono
affrontare la sfida del superamento degli svantaggi socioeconomici e gli ostacoli connessi
all‘ubicazione dei giovani in aree remote ed alcuni hanno iniziato a decentrare i servizi di
informazione rivolti ai giovani per portarli più vicino a loro. È doveroso evidenziare che
anche chi è istruito e vicino ai centri IG non utilizza questi strumenti e che spesso gli IG
sono più vicini ai giovani svantaggiati che agli altri poiché sono un servizio che viene
attivato all‘interno di un Progetto Giovani, di seguito PG, finanziato dai Servizi Socio
assistenziali e quindi identificato con l‘area del disagio sociale dalla popolazione. Per
poter raggiungere i giovani, l‘informazione deve essere veicolata attraverso canali di
distribuzione adeguati al contesto locale, regionale ed al target specifico poichè non è
sufficiente attivare il servizio affinchè questo sia accessibile, bensì bisogna attirare i
giovani o andare da loro. Inoltre è necessario coniugare metodi d‘informazione e
comunicazione tradizionali e moderni poiché è provata l‘efficacia di questa strategia.
Infine è necessario fornire ai giovani i mezzi e le conoscenze atte ad accedere e ad
utilizzare a proprio vantaggio le informazioni. I giovani devono quindi prepararsi ad
acquisire le competenze base della società dell‘informazione ed essere messi in grado di
poter sviluppare un atteggiamento critico e compiere scelte consapevoli.
154
SEC/2003/0465 def., Documento di lavoro dei servizi della Commissione - Rapporto d'analisi sulle
risposte date dagli Stati membri ai questionari della Commissione sulla partecipazione e l'informazione dei
giovani.
41
Per quanto concerne l‘accesso all’informazione relativa all’Unione Europea è ancora
inadeguata. I giovani non comprendono il processo decisionale a livello europeo e le
opportunità offerte dall‘integrazione europea. Per quanto riguarda le opportunità in
Europa, queste non vengono colte dai giovani svantaggiati non per problemi di accesso
all‘informazione ma per problemi legati all‘ambiente culturale. Occorre assicurare che le
informazioni relative alle questioni europee siano divise per tematiche, disponibili in
formati facilmente accessibili e in un linguaggio non burocratico e facilmente
comprensibile ed in varie lingue. Inoltre dovrebbero essere promosse campagne comuni
di informazione. Quasi tutti gli Stati membri riconoscono che i giovani devono poter
avere accesso ad informazioni di qualità con una prospettiva europea in ambiti chiave
quali l‘istruzione, la formazione, l‘occupazione per poter far fronte alla rapida evoluzione
che si registra in questi settori. A questo scopo gli Stati membri favoriscono la creazione
di un Portale della Gioventù attraverso il quale i giovani potranno apprendere come
funziona l‘Unione Europea e quali opportunità può offrire loro in termini di
apprendimento delle lingue, finanziamenti, viaggi, possibilità di occupazione. Il portale
costituirebbe una piattaforma comune d‘informazione e orientamento, soprattutto
nell‘ambito della mobilità, del tempo libero, della formazione, dell‘istruzione, dei posti di
lavoro per i vari servizi di informazione nazionali e locali. Il Portale potrebbe essere lo
strumento catalizzatore della cooperazione tra centri d‘informazione per i giovani.
Per quanto riguarda la qualità dell‘informazione, gli Stati membri segnalano che occorre
migliorare l‘istruzione e la formazione del personale che opera nei servizi
d‘informazione per i giovani riguardo alle nuove tecnologie, le lingue ed il rafforzamento
della dimensione europea dell‘informazione, anche attraverso opportunità di studio e
formazione a livello europeo. Inoltre propongono di sviluppare un’architettura comune
dei servizi d’informazione dei giovani e standard di qualità che consentano loro un
facile accesso alle informazioni rilevanti in qualsiasi Stato membro. In questo modo la
rete europea darebbe dei vantaggi concreti ai giovani e permetterebbe a loro di percepire
che sono cittadini europei poiché possono usufruire dello stesso servizio ovunque. Lo
scambio di esperienze tra Paesi e cooperazione tra reti (ERYICA, Eurodesk, EYCA) non
contribuisce quindi solo alla crescita del sentimento di cittadinanza europea negli
operatori ma nei giovani stessi che vedono i risultati proficui della cooperazione europea
e traggono beneficio da essi.
Per quanto riguarda la partecipazione dei giovani all‘elaborazione e divulgazione delle
informazioni le attese degli Stati membri sul piano europeo riguardo a questo punto sono
piuttosto limitate poiché sono consapevoli che la maggior parte del lavoro in questo
42
ambito deve essere svolto a livello nazionale, regionale e locale. Gli Stati membri si
limitano a promuovere le possibilità di scambio di esperienze e buone prassi fra
professionisti del settore a proposito di come migliorare la cooperazione fra giovani,
organizzazioni giovanili ed enti preposti all‘informazione dei giovani.
Infine gli Stati membri sottolineano che al fine di raggiungere risultati in tutte le tre aree, i
programmi comunitari Gioventù e Gioventù in Azione devono continuare a finanziare
progetti finalizzati a svolgere un‘opera d‘informazione dei giovani che preveda la loro
partecipazione.
Questo rapporto è fondamentale poiché funge da base per l‘elaborazione della
Comunicazione della Commissione al Consiglio, la ―Proposta di obiettivi comuni in
materia di partecipazione ed informazione dei giovani‘‘155.
La Commissione conferma i tre obiettivi esattamente come espressi nel rapporto di analisi
e nell‘approfondimento del contenuto dei tre obiettivi viene compresa l‘informazione
sulla mobilità in Europa. In tema di accesso viene sottolineata la necessità di migliorare i
collegamenti tra servizi di informazione per migliorare la diffusione delle informazioni su
tematiche europee a tutti i livelli. In tema di qualità si evidenzia l‘esigenza di creare
standard di qualità a livello europeo e migliorare la formazione degli operatori,
rafforzando la dimensione europea dell‘informazione dei giovani.
La proposta di obiettivi comuni è stata adottata dal Consiglio tramite la Risoluzione del
25 novembre 2003156 che costituisce il documento in cui vengono definiti gli obiettivi
finali in materia di informazione e partecipazione. In tema d‘informazione i tre obiettivi
rimangono
gli
stessi
contenuti
nella
proposta
della
Commissione
ma
nell‘approfondimento riguardante il contenuto dei singoli obiettivi il tema delle
informazioni sulla mobilità in Europa, sia per quanto riguarda l‘accesso ad esse che alla
formazione su di esse, non viene menzionato. Le espressioni ―tenere conto delle esigenze
specifiche dei giovani‘‘, ―migliorare l‘istruzione e la formazione degli operatori‘‘ e
―incoraggiare il collegamento tra i portali nazionali ed il Portale Europeo della Gioventù‘‘
sottintendono l‘informazione sulla mobilità in Europa. Mentre tutti gli altri obiettivi
menzionati dagli stati membri nei questionari vengono riportati in modo completo, il
tema dell‘informazione sulla mobilità in Europa non viene espresso chiaramente.
155
COM (2003) 184 def., Comunicazione della Commissione al Consiglio - Seguito del Libro bianco «Un
nuovo impulso per la gioventù europea» - Proposta di obiettivi comuni in materia di partecipazione e di
informazione dei giovani a seguito della Risoluzione del Consiglio del 27 giugno 2002 relativa al quadro di
cooperazione europea in materia di gioventù.
156
Risoluzione del Consiglio, del 25 novembre 2003, riguardante gli obiettivi comuni sulla partecipazione e
informazione dei giovani, in Gazzetta ufficiale del 05.12.2003.
43
Il Consiglio inoltre ricorda che l‘attuazione di tali obiettivi deve essere flessibile,
progressiva ed adeguata al contesto giovanile e deve rispettare le competenze degli Stati
membri e il principio di sussidiarietà ed invita la Commissione a riunire all‘occorrenza
rappresentanti delle amministrazioni nazionali attive nel settore della gioventù al fine di
promuovere lo scambio di informazioni sui progressi compiuti e le migliori prassi. La
Risoluzione contiene anche un invito agli Stati membri a presentare nel 2005 i primi
risultati del conseguimento degli obiettivi, azione rientrante nella logica del MCA, sulla
base dei quali la Commissione predisporrà una relazione intermedia all‘attenzione del
Consiglio. Quest‘ultimo, sulla scorta delle proposte della Commissione, dovrà
confermare, adeguare o modificare gli obiettivi comuni relativi alle due suddette priorità.
1.1.2.14
LA
NUOVA
VERSIONE
DELLA
CARTA
EUROPEA
DELL‘INFORMAZIONE DEI GIOVANI – 2004.
Il 19 novembre 2004 la 15esima Assemblea generale di ERYICA, tenutasi a Bratislava,
adotta una nuova versione della Carta europea dell‘informazione per la gioventù157, a
seguito di un lungo lavoro di consultazione delle agenzie e dei servizi per l‘informazione
ai giovani. La Carta riconferma la valutazione della centralità dell‘informazione per i
giovani in una società complessa e integrata. In particolare, il lavoro di informazione è
visto come opportunità per aiutare i giovani a realizzare le loro aspirazioni e promuovere
la partecipazione in qualità di membri attivi della società 158. Inoltre ERYICA ha ridefinito
le sue priorità ed oltre a quelle che hanno caratterizzato la sua nascita come Agenzia nel
1991159, si evidenziano tra gli obiettivi lo sviluppo e la qualificazione dei centri
Informagiovani; la creazione di banche dati, di sistemi informativi comuni tra i diversi
paesi europei e altri strumenti d‘informazione che favoriscano gli scambi e la mobilità dei
giovani160; la formazione professionale degli operatori; l‘allargamento delle relazioni a
strutture di coordinamento di servizi di informazione ai giovani e di consulenza presenti
in aree extraeuropee (Africa del nord, America del sud) 161.
157
Carta europea dell‘informazione per i giovani, 19 novembre 2004, 15esima Assemblea Generale di
ERYICA, Bratislava.
158
GALLINI, MAURIZIO, MELGIOVANNI, PASCALI, op.cit., pag. 24.
159
Vedi pag. 12.
160
COORDINAMENTO NAZIONALE INFORMAGIOVANI (a cura di), op.cit., pag. 6.
161
ibid.
44
1.1.2.15 IL RAFFORZAMENTO DEL PARTENARIATO TRA UNIONE EUROPEA E
CONSIGLIO D‘EUROPA E DELLA RETE EURODESK – 2005.
Nel 2005 vengono compiuti due passi importanti nel processo di consolidamento della
rete fra organismi attivi nella promozione della mobilità dei giovani in Europa: viene
rafforzato ulteriormente il partenariato tra Unione Europea e Consiglio d‘Europa e
l‘Unione Europea istituisce una rete ufficiale di informazione europea per i giovani.
Nella primavera del 2005 l‘esperienza positiva del partenariato e dell‘implementazione
degli accordi porta Consiglio d‘Europa ed Unione Europea a concludere un accordo di
partenariato unico per le attività del periodo marzo 2005 - dicembre 2006162. In questo
periodo il Partenariato si concentra su sei aree principali tra cui la qualità dei servizi per i
giovani, maggiore formazione, riconoscimento e visibilità dei servizi per i giovani,
maggiore comprensione e conoscenza dei giovani163. Questi obiettivi sono stati messi in
pratica attraverso corsi di formazione per operatori, la pubblicazione di materiale
formativo e incontri di rete con ricercatori e decisori delle politiche giovanili 164.
Nel 2005 il partenariato tra Commissione Europea e Consiglio d‘Europa porta anche alla
creazione dell‘European Knowledge Centre for Youth Policy (EKCYP), un centro
virtuale che riunisce studiosi di politiche giovanili da 33 Paesi 165 con lo scopo di
migliorare la conoscenza della gioventù raccogliendo dati ed informazioni dai Paesi
membri delle due istituzioni. EKCYP offre informazioni sulle quattro questioni prioritarie
nel campo delle politiche giovanili emerse dal Libro Bianco 166.Questo rafforzamento
nella cooperazione tra Unione Europea e Consiglio d‘Europa è importante per quanto
riguarda la formazione degli operatori e la ricerca sui giovani, in relazione alla
promozione della cittadinanza europea tra i giovani e all‘integrazione di questa
dimensione nelle politiche giovanili e nel lavoro che gli operatori portano avanti coi
giovani. Questo ulteriore sviluppo del partenariato avviene quindi sempre nell‘ottica del
miglioramento dell‘informazione dei giovani sulle tematiche europee, in particolare sulle
opportunità di mobilità disponibili167. La cooperazione tra Consiglio d‘Europa e
Commissione viene rafforzata nel maggio 2005 durante il Summit del Consiglio
d‘Europa a Varsavia, in particolare le questioni giovanili vengono inserite nella classifica
delle priorità e viene ricordato il ruolo del Consiglio nella promozione attiva degli scambi
162
SCHILD, op.cit., 2006.
ibid.
164
ibid.
165
ibid.
166
ibid.
167
UTTERSTRÖM, VANHEE, The Role of CDEJ of the Council of Europe in shaping European Youth
Policy, Forum 21 European Journal on Youth Policy N°9 – 6/2007.
163
45
e della mobilità dei giovani in Europa168. La cooperazione tra Consiglio d‘Europa e
Unione Europea è basata sull‘idea che entrambe le parti perseguono gli stessi obiettivi in
materia di politiche giovanili. Inoltre entrambi i partner possono beneficiare dei punti
forti dell‘altro e allo stesso tempo evitano la sovrapposizione delle attività. La storia
dell‘implementazione delle politiche giovanili nelle due istituzioni è caratterizzata da due
percorsi di sviluppo molto diversi: mentre il Consiglio d‘Europa ha cominciato ad
interessarsi di politiche giovanili negli anni ‗60, l‘Unione Europea ha cominciato alla fine
degli anni ‗80 e le sue attività all‘inizio si limitavano a delle iniziative di mobilità
nel‘ambito di servizi destinati ai giovani. Il Consiglio d‘Europa quindi ha molta più
esperienza e un potenziale di rete maggiore mentre l‘Unione Europea ha avviato con il
Libro bianco un processo che la porta ad essere molto dinamica e conferisce alla sua
cooperazione in materia di politiche giovanili una natura più vincolante per i suoi Stati
membri, il cui numero però rimane inferiore ai 47 del Consiglio d‘Europa169.
Per quanto riguarda lo sviluppo delle reti, nel 2005, Eurodesk diviene la struttura ufficiale
di informazione del programma comunitario Gioventù e la rete comunitaria di
informazione sulle politiche giovanili promosse dall‘Unione Europea. A marzo 2008, la
rete europea Eurodesk è formata da 30 Paesi e conta oltre 1.000 Punti Locali su tutto il
territorio europeo in modo da poter portare avanti al meglio la sua missione.
A livello europeo, la rete è coordinata da un centro risorse e documentazione sito a
Bruxelles (Ufficio Europeo Eurodesk), che mantiene diretti contatti con la Direzione
Generale Istruzione e Cultura della Commissione Europea e con il quale si interfacciano
le 30 strutture nazionali di coordinamento (Punti Nazionali). La rete europea, che utilizza
una intranet geografica propria per comunicare e condividere strumenti e strategie di
lavoro, si incontra due volte all‘anno (su base semestrale) per attività di formazione
continua, di aggiornamento sui programmi comunitari e per coordinare le politiche di
ricerca e sviluppo comune. A livello nazionale, la struttura di funzionamento europeo
viene replicata: il Punto Nazionale, che opera in diretta collaborazione con l‘Agenzia
Nazionale del programma comunitario Gioventù, coordina le strutture (Punti Locali
Decentrati, di seguito PLD) che offrono informazione e orientamento a livello locale.
Anche i Punti Locali Decentrati, che hanno accesso diretto alla succitata intranet, si
incontrano due volte all‘anno per formazione, aggiornamento e coordinamento. Alcuni
168
169
ibid.
SCHILD, op.cit., 2006.
46
PLD hanno sviluppato delle sub-reti di Antenne Territoriali sul territorio di propria
competenza170.
1.1.2.16
UNA
PRIMA
VALUTAZIONE
DEL
RAGGIUNGIMENTO
DEGLI
OBIETTIVI DEL LIBRO BIANCO E CONSEGUENTE AGGIORNAMENTO DELLA
STRATEGIA – 2005/2007.
Nel 2005 la Risoluzione del Consiglio e dei Rappresentanti dei governi degli Stati
membri riuniti in sede di Consiglio 171 concernente la realizzazione degli obiettivi in
materia di informazione dei giovani fa il punto della situazione e specifica maggiormente
le priorità in questo campo.
Gli Stati membri riconoscono la creazione del portale Europeo della Gioventù da parte
della Commissione in collaborazione con le reti Eurodesk, ERYICA e EYCA ed
individuano come aree di particolare interesse il collegamento in rete di strutture
d‘informazione di settori differenti a tutti i livelli e la formazione degli operatori riguardo
alle nuove tecnologie e metodi di comunicazione. Inoltre Commissione e Stati membri
sono invitati ad aumentare la cooperazione in tema di scambio di buone prassi, lavoro di
rete e studio sui giovani attraverso i programmi europei nell‘ambito dell‘informazione dei
giovani. Il Consiglio focalizza quindi la strategia di informazione sulla qualità
dell‘informazione in generale e sulla collaborazione a livello europeo tra esperti del
settore della gioventù. L‘informazione sulla tematiche europee non fa parte degli obiettivi
in modo chiaro.
Nel 2005 il Patto Europeo per i giovani contribuisce all‘aggiornamento della strategia
dell‘UE in materia di politiche giovanili. Il Patto Europeo per i giovani 172 ha dato il via ad
un approccio più unitario e coerente nelle questioni riguardanti i giovani legandole alla
strategia di Lisbona173, intesa a fare dell‘Unione europea l‘economia più dinamica e più
competitiva del mondo attraverso la formazione, il lavoro e l‘inclusione sociale,
tematiche che riguardano anche i giovani 174. Il patto era stato auspicato già in una
170
Eurodesk, Chi siamo (Internet),
(consultato il 17 settembre 2009). Disponibile all‘indirizzo
http://www.eurodesk.it/struttura.htm
171
Risoluzione del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in occasione del
Consiglio, del 24 maggio 2005, riguardante il bilancio delle azioni svolte nel quadro della cooperazione
europea nel settore della gioventù, in Gazzetta Ufficiale del 10.06.2005.
172
Conclusioni della Presidenza, Patto Europeo dei giovani, Bruxelles, 22-23 marzo 2005.
173
Consiglio Europeo di Lisbona, marzo 2000. La strategia di Lisbona ha lo scopo di fare dell‘Unione
europea (UE) l‘economia più competitiva del mondo e di pervenire alla piena occupazione entro il 2010.
174
Un Patto Europeo dei Giovani per i Giovani (Internet) (consultato il 20 settembre 2009).
Disponibile all‘indirizzo http://europa.eu/youth/news/index_1794_it.html
47
lettera175 del dicembre 2004 al presidente del Consiglio europeo da parte del cancelliere
tedesco Schröder, il primo ministro spagnolo Zapatero, il primo ministro svedese Göran
Persson ed il presidente francese Chirac. Nelle conclusioni del Consiglio europeo del
febbraio 2005 viene richiesto agli Stati membri di sostenere questa iniziativa per i giovani
all‘interno della Strategia di Lisbona e grazie a questa azione per la prima volta le
questioni riguardanti la politica dei giovani vengono trattate in maniera così visibile a
livello europeo176.
Al fine di rendere la politica dell‘UE coerente, il 15 novembre 2005 si riunisce il
Consiglio dei ministri europei per la gioventù ed emana una Risoluzione 177 tramite la
quale tutti gli obiettivi dell‘Unione Europea nel campo della gioventù vengono inseriti in
un‘unica struttura politica d‘azione: promozione della cittadinanza attiva, Patto Europeo
per la Gioventù, integrazione della dimensione delle politiche giovanili nelle altre
politiche dell‘Unione. Nella Risoluzione si auspica che il programma Gioventù ed il
futuro Gioventù in Azione fungano da supplemento per questa struttura. Viene inoltre
fatto un appello all‘applicazione del dialogo strutturato e all‘attenzione verso la
formazione per operatori. Decidono inoltre di rivedere la struttura per la cooperazione in
materia di politiche giovanili nel 2009. I ministri in questa occasione raggiungono un
accordo sul nuovo programma Gioventù in Azione 178 che viene approvato nel 2006. Tra
gli obiettivi del programma si ritrova l‘informazione dei giovani179 poiché dalle
consultazioni che hanno preceduto la definizione del programma, è emersa la necessità di
migliorare l‘informazione destinata ai giovani. In particolare, finanziamenti per attività
volte all‘informazione dei giovani sono previsti all‘interno dell‘azione 4 ―Sistemi di
sostegno per i giovani‘‘, azione 4.5 ―Azioni d‘informazione rivolte ai giovani e a coloro
che sono attivi nell‘animazione giovanile e nelle organizzazioni giovanili‘‘180. Nel 2008,
nell‘ambito dell‘Azione 4.5b, è uscito il bando 181 per il finanziamento di azioni di
175
THE EDITORIAL BOARD OF FORUM 21, A European Pact for Youth, in Forum 21, European Journal
on Youth Policy, N°3 – December 2004.
176
Un Patto Europeo dei Giovani per i Giovani (Internet) (consultato il 20 settembre 2009)
Disponibile all‘indirizzo http://europa.eu/youth/news/index_1794_it.html
177
THE EDITORIAL BOARD OF FORUM 21, European Union – European Council of Youth Ministers, in
Forum 21, European Journal on Youth Policy, N°5-6 – 3/2006.
178
Decisione del Parlamento europeo e del Consiglio n. 1719, del 15 novembre 2006 , che istituisce il
programma Gioventù in azione per il periodo 2007-2013, in Gazzetta ufficiale 327 del 24/11/2006.
179
FIGEL, Youth in Action: a new programme for European young people in Forum 21, European Journal
on Youth Policy, N°7-8 – 11/2006.
180
Elisa Briga, op.cit., pag.232.
181
Invito a presentare proposte — EACEA/10/08 — Azione 4.5 — Invito a presentare dei progetti destinati a
sostenere azioni d'informazione per i giovani e gli animatori di gioventù — Programma Gioventù in azione,
G.U.C.E. del 30.4.2008.
48
informazione sulle elezioni del Parlamento Europeo rivolte ai giovani ed a coloro attivi
nel campo dell‘animazione giovanile. Sono stati finanziati 23 progetti 182, tra cui UEXTE
di Eurodesk Italy.
Nel quadro del MCA e del miglioramento della strategia in itinere, nel 2006 la
Commissione presenta la Comunicazione al Consiglio ―obiettivi comuni per la
partecipazione e l‘informazione dei giovani al fine di promuovere la loro cittadinanza
attiva‘‘183 che valuta la realizzazione da parte degli Stati membri degli obiettivi comuni in
materia di partecipazione e informazione dei giovani adottati dal Consiglio nel 2003. Nel
quadro del metodo di coordinamento aperto, questa comunicazione alimenta la
valutazione generale del quadro di cooperazione europea nel settore della gioventù che
viene presentata alla fine del 2009.
Gli stati membri riconoscono che le priorità europee relative alla partecipazione e
all‘informazione hanno stimolato le politiche nazionali per i giovani e restano
fondamentali per lo sviluppo della cittadinanza attiva. Inoltre evidenziano la necessità di
compiere altri sforzi e che il processo avrà effetti positivi a condizione che gli Stati
membri, conformemente al principio di sussidiarietà, continuino a cooperare gli uni con
gli altri e con le rispettive autorità regionali e locali. Gli stati membri hanno incontrato
difficoltà nel trovare un punto di partenza per la valutazione dei progressi e definire
indicatori per valutare i progressi compiuti. Inoltre coordinare le istituzioni dotate di
competenze nelle questioni concernenti i giovani rappresenta una sfida importante ed i
mezzi a livello locale sono scarsi.
Per quanto riguarda la tematica prioritaria dell‘informazione, solo 12 degli Stati membri
hanno adottato una strategia d‘informazione che tratta tutte le questioni di interesse ed
integra tutti i livelli.
Per quanto riguarda la tematica dell‘accesso all‘informazione, i siti internet
d‘informazione dei giovani sono i principali strumenti di diffusione delle informazioni e
19 stati membri dispongono di un portale nazionale destinato ai giovani. La creazione del
Portale europeo dei giovani nel 2003 ed i link stabiliti con i portali nazionali hanno avuto
grande successo. Gli stati membri riconoscono che questo strumento ha migliorato la
Invito a presentare proposte — EACEA/15/08 — Azione 4.5.b — Invito a presentare dei progetti destinati a
sostenere azioni d'informazione sulle elezioni europee del 2009 per i giovani e gli animatori di gioventù —
Programma Gioventù in azione, in G.U.C.E. del 14.5.2008.
182
MEMO/09/204, EU Youth policies: Frequently Asked Questions, Brussels, 27 April 2009.
183
COM (2006) 417 def. Comunicazione della Commissione al Consiglio relativa alle politiche europee in
materia di partecipazione e informazione dei giovani - Seguito del Libro bianco «Un nuovo impulso per la
gioventù europea»: realizzare gli obiettivi comuni per la partecipazione e l‘informazione dei giovani al fine di
promuovere la loro cittadinanza europea attiva, del 20.07.2006.
49
cooperazione tra ministeri e gli scambi nel settore dell‘informazione dei giovani. Per
quanto riguarda il contenuto, l‘iniziativa si è concentrata soprattutto su questioni come il
tempo libero, le organizzazioni giovanili e le attività di volontariato, trascurando talvolta
le informazioni riguardanti la partecipazione, l‘istruzione e i viaggi in Europa.
Per quanto attiene la qualità dell‘informazione, il ruolo delle reti è considerato essenziale
per migliorare le capacità e le qualifiche di chi lavora nel campo dell‘informazione dei
giovani. Le reti europee Eurodesk, ERYICA ed EYCA svolgono un ruolo primario nella
preparazione di corsi di formazione.
Per quanto riguarda l‘obiettivo della partecipazione dei giovani all‘informazione, gli
Stati membri non hanno adottato praticamente alcun provvedimento. Qualche relazione
nazionale indica tuttavia che i giovani o le organizzazioni giovanili possono essere
consultati riguardo alle strategie di informazione o all‘elaborazione di materiale
informativo.
Per quanto riguarda l‘informazione, la Commissione propone di migliorare le linee
d’azione con:
-
una strategia d‘informazione nazionale coerente mediante un migliore
coordinamento dei servizi d‘informazione sul loro territorio;
-
la promozione degli strumenti della società dell‘informazione, in particolare nei
confronti dei giovani svantaggiati;
-
il rafforzamento del ruolo delle organizzazioni giovanili nella promozione delle
informazioni destinate ai giovani.
Dalla Comunicazione emerge che le misure che prevedevano la partecipazione ed il
coinvolgimento dei giovani non sono state facilmente attuate. Non solo la partecipazione
dei giovani all‘informazione ma anche quella prevista nell‘ambito dell‘applicazione del
MCA e del dialogo strutturato sulla‘Agenda europea. Il processo di consultazione per il
Libro bianco 2001 per la gioventù, gli incontri regolari con le organizzazioni giovanili, la
settimana europea della gioventù (2003, 2005, 2007, 2008), lo Youth Summit a Roma per
celebrare i 50 anni dell‘Unione Europea, le consultazioni sul portale europeo per i
giovani, le manifestazioni per i giovani organizzate dalla presidenza e le conferenze,
campagne, forum e consultazioni svolti negli Stati membri sono alcuni esempi degli
sforzi sostenuti dalle istituzioni europee e dagli Stati membri per mettere in pratica questi
principi e coinvolgere meglio i giovani nello sviluppo dell‘UE. La Commissione ritiene
tuttavia che gli spazi esistenti di dialogo con i giovani sulle questioni europee possano
essere sviluppati e strutturati meglio a livello europeo, nazionale, regionale e locale.
50
In stretta cooperazione con gli Stati membri e le organizzazioni giovanili, la
Commissione intende sostenere un dialogo permanente e strutturato per un periodo di tre
anni (2007-2009), in uno spirito di partenariato costruttivo. La Commissione nella
Comunicazione propone numerose linee d‘azione concrete che hanno lo scopo di
razionalizzare, ampliare e sviluppare le iniziative portate avanti finora e che mirano a
coinvolgere le reti europee d‘informazione dei giovani, il Forum europeo della Gioventù
affinché sostengano un dialogo strutturato con i giovani. Inoltre la Commissione propone
l‘utilizzo del programma Gioventù in Azione per gli scopi sopraindicati e l‘istituzione di
un Eurobarometro specifico per i giovani.
Il 7 dicembre 2006 una Risoluzione del Consiglio e dei Rappresentanti dei governi degli
Stati membri, riuniti in sede di Consiglio 184 fa il punto della situazione sulle strategie di
realizzazione degli obiettivi di partecipazione ed informazione riviste dopo i recenti
sviluppi della Carta Europea dell‘informazione per la gioventù 185 e del Patto Europeo per
la Gioventù e della valutazione presentata dalla Commissione. Vi si trova una chiaro
invito alla promozione del dialogo strutturato come già emerso nella Comunicazione della
Commissione. Il Consiglio sottolinea l‘importanza delle politiche trans-settoriali ai fini
dell‘efficace attuazione della strategia di Lisbona e del Patto per la gioventù. Il Consiglio
invita gli stati membri ad attuare tutte le misure per far funzionare il metodo di
coordinamento aperto e permettere una valutazione continua della strategia ed il
coinvolgimento delle regioni ed enti locali. Inoltre sottolinea l‘importanza di coinvolgere
coloro che sono attivi nell‘animazione giovanile nelle discussioni concernenti le politiche
poiché essi sono i primi che devono sperimentare la cittadinanza attiva a livello europeo
per poi poterla trasmettere come valore ai giovani.
Il Consiglio conviene che gli obiettivi stabiliti nel 2003 sono confermati e le linee
d’azione vanno migliorate:
-
I forum di dibattito e dialogo coi giovani vanno strutturati meglio e ulteriormente
sviluppati. Le presidenze dovrebbero avere un ruolo maggiore e maggiormente
strutturato per la discussione dei temi e l‘organizzazione di incontri coi giovani.
184
2006/C 297/02 Risoluzione del Consiglio e dei Rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in
sede di Consiglio, concernente la realizzazione degli obiettivi comuni per la partecipazione e l'informazione
dei giovani al fine di promuovere la loro cittadinanza europea attiva, in G.U.C.E. del 7.12.2006.
185
Vedi pag. 26.
51
-
Si può trarre profitto dal Piano D 186 della Commissione per la democrazia, il
dialogo e il dibattito.
Il Consiglio, nell‘ottica di implementazione di queste linee d‘azione, rileva le proposte
della Commissione riguardo all‘Eurobarometro, la mobilitazione delle reti europee di
informazione dei giovani (ERYICA, EYCA e Eurodesk), lo sviluppo ulteriore del Portale
dei giovani e l‘organizzazione regolare di una settimana europea della gioventù e di
incontri con giovani che generalmente non hanno contatti con le istituzioni europee.
Invita gli Stati membri a trarre il massimo profitto dal programma Gioventù in Azione per
sostenere il dialogo strutturato e promuovere l‘attuazione di questo dialogo in vista della
valutazione del quadro di cooperazione europea nel settore della gioventù prevista per il
2009.
In particolare, l‘idea che emerge è la centralità della partecipazione data l‘importanza
conferita a dialogo strutturato e metodo di coordinamento aperto. La partecipazione
diventa un mezzo per promuovere l‘informazione sull‘Unione Europea, informazione che
viene trasmessa tramite dirette esperienze di cittadinanza europea ed il cui messaggio
principale è che l‘Unione europea è interessata all‘opinione dei giovani e alla valutazione
delle sue azioni tramite un riscontro da parte di essi.
Il legame tra informazione e partecipazione viene ripreso da ERYICA nel documento
―The Rainbow Paper on Participation in Youth Information‘‘187 frutto del lavoro dei
partecipanti allo scambio giovanile ―Youth Participation in Youth Information‘ che si è
tenuto a Vienna nell‘aprile 2006. Nel documento vengono sottolineate le esigenze dei
giovani in questo specifico processo di partecipazione, le precondizioni organizzative e
politiche e l‘immancabile principio della qualità dell‘informazione.
Nel 2007 il Comitato delle Regioni esprime un Parere 188 sul raggiungimento degli
obiettivi di partecipazione e informazione dei giovani promossi dal Libro Bianco. Il
Comitato delle Regioni evidenzia le strategie necessarie per fare in modo che l‘
186
COM(2005) 494 def.,Comunicazione della Commissione Al Consiglio, al Parlamento Europeo, al
Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni ‗Il contributo della Commissione al
periodo di riflessione e oltre:Un Piano D per la democrazia, il dialogo e il dibattito‘, del 13 ottobre 2005.
Il Piano d'azione, contributo della Commissione al periodo di riflessione sul futuro dell'Europa, si propone di
aumentare il coinvolgimento degli Stati membri nel processo di integrazione europea, incoraggiare un ampio
dibattito pubblico e creare un nuovo consenso sulle politiche future dell'Unione europea. Il documento
promuove a tal fine il lancio di dibattiti a livello nazionale e regionale su questioni che interessano
direttamente i cittadini, quali la crescita e l'occupazione, lo sviluppo sostenibile, l'istruzione e la gioventù, la
sicurezza e la giustizia.
187
ERYCA, The Rainbow Paper on Participation in Youth Information, Vienna, 22nd April 2006.
188
Parere del Comitato delle regioni partecipazione e informazione dei giovani: seguito del Libro bianco Un
nuovo impulso per la gioventù europea, in G.U.C.E. del 7.7.2007.
52
informazione raggiunga il livello locale. Viene ripresa la strategia del Consiglio che pone
come centrale il dialogo strutturato e quindi la partecipazione. Viene però sottolineata la
necessità di fornire ai giovani informazioni specifiche sull‘Europa, come era già stato
sottolineato dagli Stati membri nell‘indagine compiuta nel 2003189 per fissare gli obiettivi
della strategia in materia di politiche giovanili.
1.1.2.17 NUOVO ACCORDO DI PARTENARIATO TRA UNIONE EUROPEA E
CONSIGLIO D‘EUROPA E SVILUPPO DELLE RETI DI INFORMAZIONE – 2007.
Nel 2007 Consiglio d‘Europa e Commissione Europea firmano il nuovo accordo di
partenariato per il periodo 2007-2009 che si prefigge quattro obiettivi principali tra cui la
qualità, il riconoscimento e la visibilità del lavoro coi giovani e la formazione. Il termine
―informazione‘‘ non viene citato ma fa implicitamente parte della strategia 190. Il
partenariato è molto importante per la cooperazione dell‘UE con i Paesi confinanti poiché
21 di essi fanno parte del Consiglio d‘Europa e tramite questa cooperazione tra le due
istituzioni possono essere inclusi nei processi politici dell‘Unione che riguardano le
attività rivolte ai giovani.
Nel 2007 nell‘ambito del Partenariato ed in cooperazione con le Agenzie Nazionali
Gioventù sono stati organizzati corsi di formazione sulla cittadinanza europea rivolti ad
operatori. L‘idea è quella di decentralizzare la formazione producendo del materiale
formativo e organizzando corsi per formatori in collaborazione con i Centri di Ricerca
SALTO191. Inoltre il progetto è quello di creare un unico Partnership Web Portal che
sostituisca i quattro portali esistenti (Partnership, Training, EuroMed, EKCYP)192,
pubblicare i T(rainings) kits e la rivista COYOTE:Youth-Training-Europe e diffondere la
newsletter come mezzo per accrescere la visibilità del Partenariato. È importante
sottolineare che questo Partenariato è gestito da un esecutivo formato da delegati di
entrambe le istituzioni e per coinvolgere maggiori portatori di interessi nella definizione e
implementazione del programma di partenariato si sono sviluppati tre gruppi settoriali, tra
cui uno che segue l‘obiettivo ―cittadinanza europea, qualità e riconoscimento del lavoro
coi giovani‘‘ e a cui partecipano rappresentanti delle organizzazioni giovanili europee,
ministri per la gioventù, Agenzie Nazionali di Gioventù in Azione, i Centri di Ricerca
189
SEC/2003/0465 def., Documento di lavoro dei servizi della Commissione - Rapporto d'analisi sulle
risposte date dagli Stati membri ai questionari della Commissione sulla partecipazione e l'informazione dei
giovani.
190
SCHILD, Start of a New Phase in the Partnership between the European Union and the Council of
Europe in the Youth Sector, Forum 21, European Journal on Youth Policy N°9 – 6/2007.
191
ibid.
192
ibid.
53
SALTO, Eurodesk, il Forum Europeo dei Giovani eccetera 193. Il partenariato stesso è
un‘azione concreta per attivare un dialogo strutturato tra giovani e istituzioni.
Nel novembre 2007, nel quadro del partenariato tra ERYICA ed il Consiglio d‘Europa194
si è tenuta una conferenza sul futuro dell‘informazione dei giovani195 connesso allo
sviluppo delle nuove tecnologie. Nel momento in cui l‘informazione è diventata più
accessibile poiché a disposizione sul web, si dimostra necessario formare i giovani all‘uso
delle nuove tecnologie e alla gestione della quantità di informazioni presenti. Inoltre la
nuova tecnologia del Web 2.0. permette ai giovani di partecipare alla creazione
dell‘informazione in modo significativo ma i giovani devono essere educativi all‘uso di
questi strumenti partecipativi. Nel febbraio 2008 le tre reti europee ERYICA, Eurodesk
ed EYCA hanno organizzato a Berlino con l‘Agenzia Nazionale tedesca di Gioventù in
Azione ed il governo tedesco, una conferenza sul Web 2.0 e le sfide ed opportunità che
rappresenta per l‘informazione dei giovani 196. Durante la conferenza è stato sottolineato
quanto sia importante la cooperazione fra le tre reti in questo campo. In particolare è stata
evidenziata l‘importanza che riveste Internet per la vita sociale ed occupabilità dei
giovani e quanto il web 2.0 rappresenti uno strumento utilissimo per raggiungere
l‘obiettivo della partecipazione dei giovani nella produzione di informazione a loro
rivolta. La conferenza ha avuto un particolare successo grazie all‘efficienza delle reti di
informazione europee e nazionali.
La cooperazione che originariamente vedeva assieme tre reti 197 è diventata a quattro
quando nel 2008 EYCA, ERYICA ed Eurodesk hanno invitato il Forum europeo dei
Giovani ad unirsi al loro incontro di marzo 2008 a Salisburgo.Le quattro organizzazioni
mirano a creare una rete che venga percepita come una voce comune e come gruppo di
pressione dei giovani che si impegni a lavorare su progetti riguardanti la mobilità e il
dialogo interculturale, l‘Anno Europeo del Volontariato previsto per il 2011 e campagne
congiunte. Questi obiettivi iniziali della rete a quattro sono stati sviluppati in un
seminario a Nizza nel novembre dello stesso anno dove non era presenti soltanto gli
uffici e segretariati delle reti ma anche le organizzazioni facenti parte delle stesse.
Durante le discussioni i partecipanti sono stati incoraggiati a cooperare tra loro a livello
193
ibid.
Partnership Agreement between Eryica and the Council of Europe, Strasbourg, 1st October 2007.
195
Partnership Agreement between ERYICA and the Council of Europe, The Future of Youth Information in
Europe, , Colloquy Council of Europe/ERYICA, European Youth Centre Budapest, 26-27 November 2007.
196
DREBER, Youth Information 2.0 Challenges and Opportunities of Web Based Youth Information and
Youth Portals, in Forum 21, European Journal on Youth Policy, N°11 – 6/2008.
197
Joint web-site for co-operation activities of ERYICA, Eurodesk and EYCA (Internet), (consultato il 23
settembre 2009). Disponibile all‘indirizzo http://www.eryica-eurodesk-eyca.net/
194
54
nazionale. Nel futuro le quattro reti prevedono di lavorare assieme alla creazione di un
ufficio congiunto che si occupi di ricerche sulle opinioni dei giovani, job shadowing,
incoraggiamento della partecipazione alle elezioni europee del giugno 2009 ed altre
attività198.
1.1.2.18 IL NUOVO QUADRO DI COOPERAZIONE COMUNITARIA IN MATERIA
DI POLITICHE GIOVANILI – 2009.
In vista delle ridefinizione del quadro di cooperazione in materia di politiche giovanili
prevista per il 2009 come indicato nella Risoluzione del Consiglio del 7 dicembre
2006199, l‘UE nel 2008 ha intensificato le consultazioni con i giovani che già erano state
numerose dalla pubblicazione del Libro Bianco in poi. Nel 2008 si svolgono due Youth
Event, promossi dalle presidenze dell‘Unione Europea. Nelle conclusioni dello Youth
Event in Slovenia200 viene messa in luce l‘importanza di una strategia di informazione
verso i giovani con minori opportunità. Al termine dello Youth Event in Francia 201 viene
posta l‘attenzione all‘uso di una pluralità di mezzi di informazione, tradizionali e nuove
tecnologie, in modo da facilitare ai giovani l‘accesso all‘informazione.
Inoltre la Commissione ha avviato una consultazione di due mesi sul tema della
gioventù202 da cui è emerso che il 35% degli Stati vorrebbero maggiori informazioni sulle
opportunità per organizzazioni giovanili, educatori e animatori. Il 61% delle
organizzazioni che hanno partecipato alla consultazione vorrebbe maggiori informazioni
sulle opportunità di volontariato negli altri paesi, il 56% vorrebbe maggiori informazioni
sul riconoscimento dell‘esperienza di volontariato e il 50% maggiori informazioni sulla
qualità dell‘esperienza di volontariato. Le percentuali che sintetizzano le opinioni degli
individui sulle stesse tematiche sono molto simili (60%, 48%, 48%).
Nel rapporto di valutazione delle politiche giovanili europee203 vengono sottolineati i
progressi di nuovi paesi membri (Lituania, Lettonia) nella creazione di centri di
informazione per i giovani ma emerge anche che i giovani lamentano ancora una carenza
198
EYCA, op.cit.
2006/C 297/02 Risoluzione del Consiglio e dei Rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in
sede di Consiglio, concernente la realizzazione degli obiettivi comuni per la partecipazione e l'informazione
dei giovani al fine di promuovere la loro cittadinanza europea attiva, in G.U.C.E. del 7.12.2006.
200
Conclusions of the Slovenian Youth Event, 18-21aprile 2008.
201
Conclusions of the French EU Presidency Youth Event, 5-9 luglio 2008.
202
Results of the online public consultation in the youth field, A Report to DG EAC under the Framework
Contract on Evaluation, Impact Assessment and Related Services, 15 febbraio 2009.
203
Evaluation of the European Commission framework for cooperation in youth policy, A Report to DG EAC
under the Framework Contract on Evaluation, Impact Assessment and Related Services, 2009, pag. 12.
199
55
di informazioni su come possono intraprendere un ruolo attivo nella vita sociale e politica
del loro Paese.
Il Consiglio dell‘Unione Europea nella valutazione del ―quadro di cooperazione europea
in materia di gioventù e sulle future prospettive del quadro rinnovato‘‘204 riconosce che il
metodi introdotti hanno facilitato l‘applicazione di un approccio consono al settore e che
sono stati raggiunti risultati concreti come lo sviluppo di politiche nazionali in materia di
gioventù, lo scambio di buone prassi, la conoscenza dei giovani ed il Patto europeo per la
gioventù che ha rafforzato l‘integrazione delle questioni relative ai giovani nelle altre
politiche. Inoltre i settori tematici individuati hanno permesso di concentrare gli sforzi.
Un migliore quadro di cooperazione dovrebbe basarsi sulle esperienze maturate, vedere
un ruolo più attivo del Consiglio accanto alla Commissione e collegamenti più stretti con
altri settori politici che riguardano i giovani. È importante sottolineare che il Consiglio
cita l‘Agenda sociale205 rinnovata presentata nel luglio 2008 in cui bambini e giovani
sono posti tra i sette settori prioritari ed auspica solidarietà e coesione tra la gente e
attraverso generazioni e regioni nel contesto della crisi economica che vede i giovani
particolarmente vulnerabili. Evidenzia quindi l‘urgente necessità di investire nella
gioventù, priorità che dovrebbe trovare riscontro nel nuovo quadro di cooperazione.
Anche il Forum europeo della Gioventù ha provveduto ad una valutazione della struttura
di cooperazione europea nel campo delle politiche giovanili ed i suoi processi ed il
metodo di coordinamento aperto206, visto il ruolo svolto affinché la voce dei giovani e
delle organizzazioni giovanili fosse ascoltata e considerata a dovere. Dalla valutazione
emerge che è necessaria una struttura più focalizzata per poter implementare le politiche
esistenti, un sistema di monitoraggio, maggiori politiche trans settoriali, maggiore
coinvolgimento degli attori locali, coinvolgimento delle organizzazioni giovanili nei
processi decisionali, informazione e conoscenza sui giovani, cittadinanza attiva. Viene
anche sottolineato che è necessaria una maggiore implementazione locale delle politiche
giovanili definite a livello europeo poiché i Consigli Nazionali dei Giovani hanno
ricevuto poche informazioni sulla struttura del processo di consultazione. Viene fatto
quindi un richiamo al principio di sussidiarietà a tutti i livelli e ad un maggiore
coordinamento tra livello locale, nazionale ed europeo.
204
Conclusioni del Consiglio e dei rappresentati dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio,
sulla valutazione dell‘attuale quadro di cooperazione europea in materia di gioventù e sulle future prospettive
del quadro rinnovato, Bruxelles , 29 aprile 2009.
205
COM(2008) 412 def, Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al
Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni ‗Agenda sociale rinnovata: Opportunità,
accesso e solidarietà nell'Europa del XXI secolo‘, del 02.07.2008.
206
YFJ, European Youth Forum Shadow Report 2009 on the Evaluation of the current Framework of
European Cooperation in the Youth field, 2009.
56
Il 27 aprile 2009 la Commissione ha presentato la Comunicazione “Una strategia
dell’Unione Europea per investire nei giovani e conferire loro maggiori
responsabilità. Un metodo aperto di coordinamento rinnovato per affrontare le sfide
e prospettive della gioventù’’207, di seguito ―Investing and Empowering‘‘, che
costituisce il nuovo quadro di cooperazione in materia di politiche giovanili. In
concomitanza con la definizione della nuova strategia è stato pubblicato il Primo
Rapporto sulla Gioventù 208 su richiesta del Consiglio dell‘Unione Europea. Il Rapporto
contiene dati statistici ed un‘analisi sulla situazione dei giovani in Europa e si prevede la
sua pubblicazione ogni tre anni 209. Questo documento funge da supporto al nuovo quadro
di cooperazione e risponde al dovere di basare le politiche su evidenza scientifica. Infatti
solo sulla base di una buona conoscenza del settore dei giovani possono essere continuate
politiche per i giovani sostenibili e credibili.
La strategia ―Investing and Empowering‘‘ riconosce il fatto che i giovani sono uno dei
gruppi più vulnerabili della società, specialmente in questo momento di crisi economica.
Inoltre a causa dell‘invecchiamento della società, i giovani sono una risorsa sempre più
preziosa. I tre obiettivi generali interconnessi all‘Agenda sociale sono:
-
creare più opportunità per i giovani nei settori dell‘istruzione e dell‘occupazione;
-
migliorare il loro inserimento sociale e la loro piena partecipazione alla vita della
società;
-
sviluppare la solidarietà fra la società e i giovani.
La nuova strategia trans-settoriale prevede azioni di breve e lungo termine che
interessano otto aree chiave per i giovani: educazione, occupazione, creatività e
imprenditorialità, inclusione sociale, salute e sport, partecipazione civica e volontariato.
207
COM(2009) 200 def., Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento Europeo, al
Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni ‗Una strategia dell'Unione europea per
investire nei giovani e conferire loro maggiori responsabilità. Un metodo aperto di coordinamento rinnovato
per affrontare le sfide e le prospettive della gioventù‘, del 27.04.2009.
208
SEC (2009) 549 Commission staff working document - Accompanying document to the Communication
from the Commission to the Council, the European Parliament, the European Economic and Social
Committee and the Committee of the Regions - Youth : Investing and Empowering - EU Youth Report and
Appendix to the EU Youth Report, 27.04.2009.
SEC (2009) 545 Accompanying the Communication from the Commission to the Council, the European
Parliament, the European Economic and Social Committee and the Committee of the Regions - An EU
Strategy for Youth : Investing and Empowering - A renewed open method of coordination to address youth
challenges and opportunities : Impact Assessment, 27.04.2009.
209
IP/09/644, Inizia una nuova era per le politiche dell‘Unione europea a favore della gioventù, Bruxelles, 27
aprile 2009.
57
La nuova strategia enfatizza l‘importanza del lavoro con i giovani e definisce misure
rafforzate per una migliore implementazione delle politiche giovanili a livello europeo 210.
Questa strategia non prevede esplicitamente l‘informazione come invece veniva fatto
nella precedente delineata nel Libro bianco. La partecipazione è inserita tra gli otto temi
ed è sottostante al concetto di MCA e dialogo strutturato che la strategia stessa contiene.
Non vengono però indicate le concrete modalità di partecipazione. Vengono indicati
chiaramente solo i temi e non il metodo di implementazione.
La crisi economica ha influenzato la nuova strategia focalizzandosi su esigenze concrete e
più immediate e lasciando in secondo piano la definizione degli strumenti per garantire
un‘effettiva partecipazione dei giovani alla vita europea.
Durante lo Youth Event organizzato dalla presidenza ceca nel giugno 2009 211 i
rappresentanti dei giovani presenti hanno proceduto ad una valutazione della nuova
strategia dell‘Unione Europea per i giovani. I giovani considerano positivo l‘approccio
trans-settoriale e l‘ottica di lungo periodo della strategia. Viene evidenziato però che il
documento è troppo generale, manca di obiettivi concreti e indicatori misurabili, metodi
di implementazione e di misurazione dei progressi a livello europeo e nazionale. Gli Stati
membri dovrebbero adottare piani nazionali di implementazione affinché gli obiettivi
vengano raggiunti ma questa azione non viene indicata. Secondo i partecipanti allo Youth
Summit la strategia dell‘UE non dovrebbe essere ―per i giovani‘‘ ma ―con i giovani‘‘,
viene quindi sottolineata l‘importanza della partecipazione che dovrebbe essere il metodo
per realizzare gli obiettivi elencati nel nuovo quadro di cooperazione e a cui sembra non
sia stata data la dovuta importanza. Si sottolinea la necessità di un
maggiore
coinvolgimento del Forum europeo dei giovani e dei Consigli Nazionali dei Giovani nel
dialogo strutturato che definirà i modi per implementare la strategia. Si evidenzia che la
Commissione dovrebbe imporre agli Stati membri di presentare relazioni annuali sulle
politiche giovanili e non solo raccomandare la loro stesura. Riguardo al tema
dell‘informazione, viene sottolineato che le informazioni dovrebbero essere trasmesse
alle organizzazioni giovanili e ai giovani dovrebbe essere data la possibilità di dare un
riscontro e discutere negli incontri locali, nazionali ed internazionali. Viene ribadita
l‘importanza di un‘ informazione oggettiva, di standard europei sull‘informazione dei
giovani e di una presentazione degli argomenti adatta al target.
210
THE EDITORIAL BOARD OF FORUM 21, A new era of EU youth policies - The First EU Youth Report,
Forum 21, European Journal on Youth Policy N°13 – 6/2009.
211
Conclusions of the Youth Event in Prague, 2-5 June 2009.
58
Anche il Forum Europeo dei Giovani ha espresso le sue considerazioni sulla nuova
strategia212. Questo organismo valuta molto positivamente il fatto che la Commissione
abbia valutato il quadro di cooperazione esistente e ne abbia creato uno nuovo. Dimostra
però le stesse perplessità dimostrate dai giovani nelle conclusioni dello Youth Summit di
Praga. In particolare rileva che la nuova strategia non affronta i difetti di quella attuale, la
quale mancava di effettivi meccanismi di implementazione, sia per il metodo di
coordinamento aperto che per le politiche giovanili orizzontali. Inoltre il Patto Europeo
per i Giovani non è legato in maniera chiara all‘intera nuova strategia mentre rimane lo
strumento principe che lega tutte le politiche dell‘Unione nel campo delle politiche
giovanili. Il Forum Europeo dei giovani sottolinea che legare il nuovo quadro di
cooperazione all‘Agenda Sociale rinnovata ha senso ma subordinare completamente le
politiche giovanili all‘agenda e ad altri obiettivi dell‘UE non riscuote consenso213.
―Investing‘‘ e ―Empowering‘‘ sono due parole chiave e positive ma i tre obiettivi e gli
otto campi d‘azione disegnano un‘area d‘intervento troppo vasta e si rileva l‘esigenza di
un numero minore di priorità e maggiore chiarezza negli obiettivi. Il volontariato non
viene menzionato nonostante sia il tema del 2011 e la Commissione continua a proporre
temi annuali quando questo si scontra con l‘Agenda delle Presidenze dell‘Unione, le quali
lavorano a gruppi di tre per un periodo di 18 mesi.
Inoltre non viene messo nel giusto rilievo il ruolo fondamentale della partecipazione dei
giovani e non viene delineato un sistema di gestione della strategia che garantisca la
―ownership‘ da parte di Stati Membri e organizzazioni giovanili. In questi anni la
Commissione ha tentato di fare dei passi verso un dialogo strutturato con i giovani e la
nuova strategia sarebbe stata l‘occasione giusta per delineare l‘organizzazione di questo
dialogo.
Il 15 luglio 2009 la Commissione Europea ha pubblicato il Libro verde “Promuovere
la mobilità dei giovani per l’apprendimento’’214 e ha quindi lanciato una consultazione
online sull‘argomento fino al 15 dicembre. Il questionario online richiede quali sono tra
questi, i portali utilizzati per ottenere informazioni sulla mobilità: Portale sulle
opportunità di apprendimento nello Spazio europeo Ploteus, Portale europeo per i
giovani, Study in Europe, Euraxess, La tua Europa, Euroguidance, Eurodesk, EURES - il
portale europeo della mobilità professionale, Erasmus per giovani imprenditori,Sostegno
212
YFJ, European Youth Forum Reaction to the Commission Communication ‘An EU Strategy for Youth –
Investing and Empowering’, 2009.
213
ibid.
214
COM(2009)329/3, Libro Verde ‗‗Promuovere la mobilità dei giovani per l'apprendimento‘‘, 15 luglio
2009.
59
dell‘UE alla formazione e mobilità per le PMI. L‘indicazione degli indirizzi di questi
portali nel questionario invita sicuramente i giovani a visitarli nel caso non li conoscano
già. Il Libro verde può quindi essere visto esso stesso come un mezzo di informazione
sulle opportunità di mobilità in Europa.
1.1.2 CONCLUSIONI.
In questo esteso paragrafo è emerso come le strutture di informazione per i giovani sono
nate da un‘esigenza sentita a livello locale in seguito ai cambiamenti intercorsi nella
società dopo i movimenti giovanili del ‗68. Questa esigenza è stata percepita anche a
livello di Consiglio d‘Europa il quale ha cominciato ad interessarsi alla materia. L‘Anno
Internazionale della Gioventù ha segnato l‘inizio di una vera e propria politica in materia
di informazione dei giovani a livello europeo e ha visto la nascita di ERYICA, la rete
europea dei centri di informazione e consulenza per i giovani, ed in un secondo momento
l‘affacciarsi della Comunità europea nel campo delle politiche giovanili. In seguito,
l‘evoluzione delle iniziative in questo campo è stata promossa da Consiglio d‘Europa ed
Unione europea tramite svariati strumenti di tipo legislativo, sempre in sinergia ed
includendo nella strategia di cooperazione ERYICA e poi le reti EYCA, Eurodesk ed
infine il Forum europeo della Gioventù in un continuo rafforzamento e sviluppo dei
legami. Negli anni si è passati dal focus sullo sviluppo dei centri d‘informazione per i
giovani, il loro coordinamento tramite reti, la definizione di standard minimi del servizio,
la formazione degli operatori all‘attenzione verso la partecipazione dei giovani nella
costruzione dell‘ informazione e la partecipazione come strumento per l‘informazione.
L‘iniziatore di questo passaggio è il Libro bianco ―Un nuovo impulso per la gioventù
europea‘‘ del 2000 che ha visto l‘introduzione di informazione e partecipazione fra le
quattro priorità e del metodo di coordinamento aperto e del dialogo strutturato coi giovani
come strumenti per l‘attuazione della strategia. Nel quadro della strategia gli obiettivi di
informazione e partecipazione sono citati e valutati sempre assieme e quando nel 2006
l‘attenzione principale è stata focalizzata sull‘applicazione del metodo di coordinamento
aperto e del dialogo strutturato coi giovani, la partecipazione è diventata centrale nel
quadro di cooperazione comunitaria in materia di politiche giovanili. Dai rapporti di
valutazione della strategia avviata con il Libro Bianco, emerge che MCA e dialogo
strutturato non hanno funzionato pienamente e nonostante la nuova strategia ―Investing
and Empowering‘‘ sia incentrata sulla partecipazione, non affronta i problemi
dell‘implementazione degli strumenti di partecipazione negli Stati membri. Inoltre non
60
parla di informazione, ritenendola forse un obiettivo raggiunto poiché la cooperazione tra
le quattro reti a livello europeo è forte.
Dall‘analisi della strategia europea nel campo dell‘informazione dei giovani si denota il
notevole impatto che hanno avuto gli indirizzi europei negli Stati membri dove sono nati
un numero sempre maggiore di centri di informazione per giovani, sono state costruite
reti nazionali e avviate iniziative di formazione. Oltre ai successi, emerge anche il deficit
di cooperazione tra il livello europeo e quello nazionale che impedisce alla strategia
riguardante l‘informazione di raggiungere un pieno risultato, data la mancanza di
partecipazione ―dal basso‘‘ promossa attraverso gli strumenti del MCA e del dialogo
strutturato
che
permetterebbe
ai
giovani
61
di
sentire
l‘Europa
più
vicina.
1.2 GLI INFORMAGIOVANI IN ITALIA.
1.2.1 NASCITA E SVILUPPO – 1982/2005.
Le Agenzie di informazione per i giovani che, sotto diversa denominazione, iniziano ad
apparire in Italia agli inizi degli anni Ottanta diffondendosi poi negli anni successivi,
nascono sotto la spinta principale dei problemi occupazionali da cui sono colpite
soprattutto le nuove generazioni. In Italia gli antefatti che hanno preceduto ed in qualche
modo stimolato la nascita dei primi Informagiovani risalgono alla seconda metà degli
anni ‗70 quando alcune delegazioni miste (amministratori locali, operatori, funzionari
ministeriali) parteciparono ad alcuni scambi bilaterali promossi dal Ministero dell‘Interno
per facilitare la conoscenza delle iniziative avviate da alcuni paesi europei in favore della
gioventù. In questi anni si è consumata la prima esperienza del ―Servizio di Informazione
giovani‘‘ avviato dal Comune di Brescia e limitato ai settori informativi dei concorsi,
scuola e volontariato. Storicamente il primo Informagiovani italiano è quello del Comune
di Torino inaugurato nel 1982 nell‘ambito del Progetto giovani215 e che nasce sulla scia
dell‘esperienza francese216. Questo primo centro diviene presto il punto di riferimento dei
giovani torinesi per reperire informazioni di interesse giovanile sui temi della formazione,
del lavoro, del tempo libero, ma anche sulle opportunità di partecipazione sociale, sulla
possibilità di viaggiare, sul lavoro all‘estero; informazioni precedentemente difficili da
acquisire se non attraverso canali non formali 217. L‘interesse riscosso dall‘Informagiovani
di Torino porta presto alla nascita di esperienze similari quali quella avviata dall‘OSMEG
(Osservatorio Metropolitano Giovani) della Provincia di Milano nel 1983 che sarà il
primo centro organizzato su banche dati automatizzate (concorsi, professioni, mobilità in
Europa) e che costituisce il primo esempio di rete locale con due sportelli uno a Milano e
uno a Cinisello Balsamo218. L‘Informagiovani apre nel 1984 a Verona219, Forlì e Firenze,
questi ultimi inseriti in Progetti giovani comunali, uno a supporto di associazioni
giovanili e l‘altro nell‘ambito di una U.S.L. e fortemente indirizzato alla prevenzione del
disagio giovanile220.
Nello stesso modo in cui l‘Anno Mondiale della Gioventù ha contribuito allo sviluppo
delle politiche giovanili in Europa, questo è avvenuto in Italia. In particolare, vennero
215
ROSSI et al. (a cura di), op.cit., pag. 64.
COORDINAMENTO NAZIONALE INFORMAGIOVANI (a cura di), op.cit., pag. 7.
217
ibid.
218
ROSSI et al. (a cura di), op.cit., pag. 64.
219
COORDINAMENTO NAZIONALE INFORMAGIOVANI (a cura di), op.cit., pag. 7.
220
ROSSI et al. (a cura di), op.cit., pag. 64.
216
62
avviati una serie di interventi programmatici nel settore e un abbozzo di coordinamento
delle iniziative attuate dai vari ministeri in base alla divisione in cinque gruppi di lavoro.
Ministero degli Esteri e Ministero dell‘Interno svolsero un‘importante ruolo ed in
particolare a quest‘ultimo fu affidato il tema ―prevenzione del disagio giovanile recupero
sociale dei giovani a rischio di emarginazione‘221. Il Ministero dell‘Interno nel quadro di
questo gruppo di lavoro promosse due aree di iniziativa che apparivano in sensibile
evoluzione:quella dell‘associazionismo giovanile e quella delle strutture operanti nel
campo dell‘informazione giovanile. Nell‘ambito di questa seconda area, nel 1985 il
Comune di Forlì ha promosso un importante convegno sulle ―Politiche degli enti locali e i
sistemi informativi giovanili‘. Nel corso del convegno i partecipanti hanno definito
cinque tesi sugli Informagiovani 222, che costituiscono il primo documento di riferimento
per questo tipo di servizi in Italia e che mantengono un carattere di attualità. Viene infatti
enunciato che il Centro di Informazione:
-
è il baricentro di un sistema di servizi per i giovani che coordina interventi
pubblici e privati
-
raccoglie tutte le informazioni, le seleziona e rielabora in modo funzionale ad una
conoscenza di qualità e all‘aggregazione giovanile
-
seleziona le informazioni con lo scopo di stimolare valori democratici ed una
cultura autonoma nel giovane
-
ha due tipi di utenza: individuale ed istituzionale
-
offre anche strumenti per decodificare, riprodurre e gestire le informazioni.
Inoltre il Comitato Italiano per l‘Anno Internazionale della Gioventù indica nel suo
documento conclusivo 223 le aree di intervento su cui fondare le politiche destinate ai
giovani224:
-
informazione, orientamento e consulenza;
-
scolarizzazione e formazione professionale;
-
ingresso nel mercato del lavoro, occupazione e imprenditoria;
-
salute e prevenzione delle tossicodipendenze;
-
cultura, creatività, tempo libero, mobilità.
Nell‘ottobre 1985 nasce presso la Direzione Generale dei Servizi Civili del Ministero
dell‘Interno, il Coordinamento Nazionale Sistema Informativi Giovanile (CNSIG).
221
ibid, pag. 46.
GALLINI, MAURIZIO, MELGIOVANNI, PASCALI, op.cit., pag. 25-26.
223
ROSSI et al. (a cura di), op.cit., pag. 53-54.
224
COORDINAMENTO NAZIONALE INFORMAGIOVANI (a cura di), op.cit., pag 7.
222
63
Questo organismo aveva una composizione eterogenea (rappresentanti di diversi
ministeri, esponenti di ANCI e UPI, funzionari di alcune regioni, membri di un
preesistente coordinamento de facto degli operatori dei centri Informagiovani…) e rimase
in incubazione per un anno.
L‘AIG si concludeva con un bilancio estremamente positivo per i centri Informagiovani
d‘Italia poiché si era svolto il primo convegno dedicato alla tematica dell‘informazione
dei giovani, erano state individuate le aree informative su cui incentrare il servizio ed era
nato un coordinamento nazionale dei Centri informagiovani.
Nel 1986, nell‘ambito di un seminario nazionale di studi, viene scritto il Decalogo degli
Informagiovani italiani. Il Decalogo, rivisto ed aggiornato nel corso della Terza
Conferenza nazionale degli Informagiovani tenutasi a Modena nel 1993, definisce i criteri
generali per la realizzazione e il funzionamento di questo tipo di servizi. Questi gli
indirizzi:
1. Preminenza della funzione informativa.
2. Orientamento al pubblico giovanile
3. Globalità dell‘approccio informativo
4. Funzioni di mediazione informativa. I CIG 225 sono strutture complementari di servizi già
esistenti con i quali si coordinano e sono sensori dell‘evoluzione dei bisogni giovanili.
5. Accessibilità al servizio. I CIG sono un servizio sociale.
6. Qualità dell‘informazione
7. Interattività del processo comunicazionale.
8. Professionalità degli operatori
9. Autonomia finanziaria del CIG
10. I CIG aderiscono al Coordinamento Nazionale dei centri d‘informazione Giovani, di
seguito CNSIG, e alla Rete europea delle strutture di informazione e orientamento per la
gioventù ERYICA, impegnandosi a conformare i propri indirizzi e sistemi operativi alle
indicazioni espresse da tali organismi.
L‘organismo italiano che ha rappresentato l‘Italia in ERYICA era il CNSIG226.
L‘adesione dell‘Italia a ERYICA è stata compiuta ―con riserva‘‘ nel 1986 dall‘IG di
225
Centri Informagiovani.
Il CNSIG è nato nel 1985, ha portato avanti la sua attività tra il 1986-1988, nel 1988 ha attivato una
Segreteria Nazionale ed infine nel 1989 è stato istituito con decreto del Ministero dell‘interno D.M. n 22/88,
rinnovato successivamente con D.M. n. 47/92 e D.M. n. 22/95.
226
64
Torino e OSMEG della Provincia di Milano ed è stata poi formalizzata nel marzo 1987
dal Ministero dell‘Interno tramite il CNSIG 227.
In breve tempo, anche sulla spinta delle cinque aree di intervento individuate dal
Comitato Italiano per l‘AIG, gli Informagiovani si espandono in tutta Italia e il servizio
diviene strumento prioritario di politiche giovanili. La proliferazione di tali strutture ha
portato a iniziative di dibattito e periodi anche intensi di convegni e incontri, tra i quali la
1° Conferenza nazionale dei Centri di informazione (promossa dal Ministero dell‘Interno)
del 1987228. Si passa dai 4 centri Informagiovani del 1984 ai 10 nel 1985, 15 nel 1986, 22
nel 1987, 61 nel 1988, 95 nel 1989, 126 nel 1990, 164 nel 1991, 220 nel 1992 e 300 nel
1995. Lo sviluppo ha interessato soprattutto il sud dove si è passati dalle 11 strutture del
1989 alle 40 del 1992. L‘incremento più grande si è verificato tra il 1987 e il 1989 grazie
alla 1° Assemblea Nazionale Informagiovani e al 2° Colloquio europeo tenutosi a
Pomezia nel maggio 1988229. Questa crescita esponenziale non è stata dettata o
riconosciuta da disposizioni legislative nazionali, bensì dalla volontà degli amministratori
territoriali di avvicinarsi alle necessità giovanili. Ogni Comune utilizzava l‘IG per varie
attività e i singoli amministratori vi assegnavano compiti, in assenza di una normativa
specifica. In qualche Regione gli IG sono stati oggetto di normative 230.
Uno degli elementi di differenziazione tra gli IG di prima generazione e gli IG nati
successivamente, risiede nel fatto di essere inseriti o meno in un Progetto giovani o
comunque in un complesso di interventi più ampi nei confronti della gioventù. Mentre
infatti i primi IG erano generalmente inseriti in un Progetto (lo stesso OSMEG pur non
facendo parte di un Progetto giovani vero e proprio faceva parte di una serie di iniziative
che comprendevano la gestione di centri di aggregazione) questa caratteristica si è andata
progressivamente perdendo, restando sempre più spesso l‘Informagiovani un intervento
isolato sul territorio. In genere tutti i Progetti giovani attivavano uno sportello
informativo. Dato che la rapida diffusione degli IG non è stata accompagnata da una pari
diffusione dei PG, ci si interroga in quale misura l‘assenza di più ampie politiche di
intervento incida sull‘efficacia dell‘Informagiovani stesso. L‘avvio di un servizio
Informagiovani come unica politica giovanile di un territorio ha un valore effettivo
soprattutto nelle aree particolarmente carenti di servizi sia di tipo aggregativo-sportivo
227
ROSSI et al. (a cura di), op.cit., pag. 26.
ibid, pag. 57.
229
ibid, pag. 58.
230
Intervista a Paolo Dean, referente politico del Coordinamento Regionale Informagiovani del Friuli
Venezia Giulia, 18.05.2009.
228
65
che di sostegno e sviluppo all‘inserimento sociale e lavorativo. L‘Informagiovani infatti è
una struttura destinata a produrre cambiamento. Per avere cambiamento occorre però che
il territorio sia predisposto e sufficientemente attrezzato per rispondere alle maggiori
richieste
innescate
dall‘Informagiovani.
Contrariamente
finirebbe
per
prodursi
un‘inevitabile spirale negativa quale conseguenza dell‘impossibilità di accedere alle
opportunità conosciute. Quindi le funzioni di un IG cambiano a seconda che si inserisca
in un ambiente più o meno organizzato socialmente. Nel caso sia inserito in un Progetto
giovani, può assumere il ruolo di interfaccia tra gli interventi dell‘ente ed i giovani
svolgendo anche un‘azione di verifica della rispondenza delle azioni poste in essere con i
bisogni emergenti. Nel caso l‘Informagiovani sia un intervento isolato i suoi compiti non
potranno limitarsi alla sola attività informativa ma divenire piuttosto esso stesso
strumento di sollecitazione e di stimolo nei confronti dell‘ente per la produzione di azioni
di più ampio respiro231.
Nel 1990 vengono pubblicate due leggi che contribuiscono al rilancio dei Progetti giovani
e quindi portano anche all‘apertura di nuovi Informagiovani poiché questo è divenuto
ormai un servizio che viene automaticamente compreso all‘interno di un PG. Questi
strumenti legislativi sono il D.L 309/90232 e la legge 216/91233 rispettivamente sulla
prevenzione all‘uso delle droghe e sulla prevenzione della criminalità e devianza
minorile. L‘informazione viene quindi intesa come strumento di prevenzione e mezzo per
promuovere l‘agio fra i giovani234. É doveroso sottolineare che i Progetti Giovani e quindi
anche la maggior parte dei centri Informagiovani vengono promossi dai Servizi Socio
Assistenziali locali e quindi sono connessi all‘area del disagio giovanile poiché né a
livello nazionale né a livello locale sono previste politiche specifiche per i giovani
staccate dall‘ambito dell‘assistenza o, in un numero minore di casi, dai settori del lavoro,
dello sport o culturale. Inoltre, anche la genesi del CNSIG, collocato all‘interno della
Direzione generale Servizi civili del Ministero dell‘Interno, riflette questa tendenza
poiché proprio a questo Ministero era stato affidato il compito di approfondire le
tematiche legate al disagio giovanile durante l‘AIG.
Alla fine degli anni ‗80 vengono siglati accordi tra gli enti locali e l‘autorità centrale per
promuovere il servizio Informagiovani. Il più importante è il Protocollo d‘intesa ANCI
231
ROSSI et al. (a cura di), op.cit., pag. 70-71.
Decreto Presidente Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, in Gazzetta Ufficiale del 31 ottobre 1990.
233
Legge 216/91 "Primi interventi in favore dei minori soggetti a rischio di coinvolgimento in attività
criminose",19 luglio 1991.
234
I giovani nelle leggi italiane (Internet), (consultato il 21 settembre 2009). Disponibile all‘indirizzo
http://www.politichegiovanili.it/giovani_leggi_italia.htm
232
66
(Associazione nazionale Comuni d‘Italia) e UPI (Unione Province Italiane) per la
promozione e la diffusione dei centri Informagiovani sottoscritto nel luglio del 1987.
Nel 1989 viene siglato un nuovo protocollo di intesa tra ministero del lavoro, regioni,
ANCI, UPI, UNCEM (Unione Comunità Montane) nel campo dell‘integrazione dei
servizi di informazione, orientamento e consulenza dei giovani.
Nel 1990 si svolge a Palermo la 2° Conferenza nazionale degli Informagiovani. Sempre
nel 1990 il Coordinamento nazionale si struttura in coordinamenti regionali che
esprimono un proprio rappresentante in quello nazionale. Nel 1993 si svolge a Modena la
3° Conferenza nazionale degli informagiovani dedicata ai principi di qualità nella
progettazione e organizzazione dei servizi Informagiovani. In particolare i lavori della
Conferenza portano a distinguere tre modelli di servizio:
-
Agenzia: cura la promozione, gestione e organizzazione di servizi per una rete di
centri e punti Informagiovani (almeno tre centri tra loro convenzionati)
-
Centri Informagiovani: svolgono attività di ricerca, documentazione e
informazione rispetto al territorio specifico in cui sono inseriti.
-
Punti Informagiovani; svolgono attività di accoglienza, comunicazione,
informazione per giovani presenti in realtà territoriali limitate. Non svolgono
attività oltre a quelle di sportello pubblico e sono quindi supportati da un Centro
o Agenzia.
Inoltre in questa occasione vengono definiti i nove settori informativi di cui si occupano i
servizi di informazione generalista come gli Informagiovani 235:
-
scuola e formazione
-
professioni
-
lavoro
-
educazione permanente
-
vita sociale e sanità
-
cultura e tempo libero
-
turismo e vacanze
-
estero
-
sport
I centri specializzati sono quelle strutture le cui attività coprono un solo settore
informativo, ad esempio la mobilità236.
235
236
ROSSI et al. (a cura di), op.cit., pag. 74.
ibid.
67
Nel 1993 gli Informagiovani si affacciano agli onori dell‘editoria237 ed è un segno
dell‘attenzione che cresce intorno a questo tipo di esperienza. Nel 1994 l‘Italia adotta
come suo documento di indirizzo politico la Carta europea dell‘informazione per i
giovani del 1993. Nel marzo 1996 a cura del Coordinamento nazionale e
dell‘Informagiovani di Torino che si occupa materialmente della redazione, viene
prodotto il primo Piano di classificazione del materiale documentario e delle informazioni
(rivisto e integrato più volte successivamente). La redazione del Piano risponde all‘
esigenza di adottare a livello nazionale un unico linguaggio di comunicazione e di
garantire la possibilità di interazione con le esperienze europee.
Nel 1996 esce, a cura del Coordinamento nazionale e del Consorzio IN&CO (Consorzio
informazione e comunicazione di Modena) che ne cura la redazione, la prima Guida
italiana alla realizzazione di servizi di informazione e consulenza per i giovani 238. Il
Consorzio IN&CO ha svolto un importante ruolo nello sviluppo degli Informagiovani
occupandosi della creazione di banche dati per questi servizi in collaborazione con i
centri Informagiovani. In particolare ha costituito la Banca Dati Nazionale Giovani e
MyWay, opportunità di lavoro all‘estero239. La Banca Dati Nazionale Giovani è
organizzata in base al Piano nazionale di classificazione Giovani realizzato dalla città di
Torino. Le informazioni di carattere nazionale sono curate e aggiornate dal Centro
Informagiovani del Comune di Torino da IN&CO, a cui fanno capo i centri di produzione
di Modena e Venezia. Questa banca dati viene anche chiamata SPRING 2000 240.
La Banca Dati Europa contiene una consistente base informativa articolata in schede
informative intitolate ―Guida all‘Europa‘‘, un indirizzario delle istituzioni, delle reti e dei
servizi di informazione, una sezione sulla mobilità che comprende stage e tirocini,
informazioni su politiche, competenze e aggiornamenti periodici sui temi di attualità241.
Nel 1996 mentre in un rapporto dell‘Unione Europea242 viene sottolineata la mancanza in
Italia di un Ministero della Gioventù e vengono evidenziate come buone prassi proprio le
realtà di Torino e Modena, il Coordinamento nazionale viene sciolto (DM n.7 del
22/03/96) in seguito alla costituzione del Ministero degli Affari sociali, ritenendo che il
coordinamento degli Informagiovani dovesse essere ripreso dal nuovo ministero (ora
237
Manuali per la progettazione e gestione di servizi informative: uno prodotto da ANCI, l‘altro dal Ministero
dell‘Interno e Regione Emilia Romagna con materiale prodotto in occasione di un percorso formativo.
238
IN&CO per conto del Ministero dell'Interno , Direzione generale dei Servizi civili, Guida italiana alla
realizzazione di servizi di informazione e consulenza per i giovani, 1995
239
IN&CO Banche dati (Internet) (consultato il 18 settembre 2009). Disponibile all‘indirizzo
http://www.consorzioineco.it/servizi/banchedati.php
240
COORDINAMENTO REGIONALE INFORMAGIOVANI DEL PIEMONTE (a cura di), op.cit., pag. 11.
241
IN&CO Banche dati, op.cit.
242
ECSC, EC, EAEC, op.cit., pag. 80-86.
68
Ministero del Welfare). Successivamente l‘Italia non è più rappresentata ufficialmente in
ERYICA: vi è solo la partecipazione del Coordinamento regionale Informagiovani
Piemonte-Valle d‘Aosta con sede a Torino, ammesso in qualità di osservatore ed in
seguito come membro affiliato243.
Nel novembre 1996, si tiene a Torino la 4° Conferenza nazionale degli Informagiovani244
dalla quale scaturisce un appello forte alla ricostituzione del coordinamento nazionale
degli Informagiovani.
Nel 1997 il Ministro degli Affari Sociali Livia Turco emana la legge 285 ―Disposizioni
per la promozione di diritti e di opportunità per l‘infanzia e l‘adolescenza‘‘245 per
promuovere attività ispirate246 alla Convenzione sui diritti dell‘infanzia adottata dalle
Nazioni Unite nel 1989 e ratificata dall‘Italia nel 1991 con la legge n. 176. Molti
amministratori locali avviano nei propri Comuni Progetti Giovani e servizi
Informagiovani grazie a questa legge.
Il 29 aprile 1998 un nutrito gruppo di deputati presenta una proposta di legge (n.4.837)
per ―l‘istituzione del Coordinamento nazionale degli Informagiovani presso la Presidenza
del Consiglio dei ministri ed estensione della rete degli Informagiovani sul territorio
nazionale‘‘.
Il 18 dicembre 1998, a seguito della proposta di legge sugli Informagiovani, si costituisce,
con Protocollo d‘intesa, la Rete italiana Informagiovani (RING), con sede a Modena e
con l‘attivazione del sito internet, www.stradanove.it, gestito dal Comune di Modena.
Alla rete poteva aderire qualsiasi ente locale dove era stato attivato un Informagiovani. Il
13 luglio 1999 viene presentata, alla Presidenza del Consiglio di Ministri, una proposta di
legge quadro nazionale di indirizzo per interventi in materia di Politiche Giovanili (DL
n.6220) con l‘obiettivo di favorirle, anche mediante l‘adozione da parte del Governo, di
un apposito Piano triennale quale strumento per la definizione degli interventi da
realizzare per un concreto coordinamento delle politiche in funzione dei giovani. Il
disegno di legge, tra gli altri contenuti, intendeva promuovere e sviluppare un sistema di
243
Organismi membri di ERYICA ed Organizzazioni che cooperano con ERYICA (Internet), (consultato il
20 settembre 2009). Disponibile all‘indirizzo http://www.comune.torino.it/infogio/eryica/ier_memb.htm
244
GALLINI, MAURIZIO, MELGIOVANNI, PASCALI, op.cit., pag. 30.
245
Legge n. 285 del 28 agosto 1997,"Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e
l'adolescenza" , in Gazzetta Ufficiale del 5 settembre 1997.
246
Art. 6. (Servizi ricreativi ed educativi per il tempo libero) 1. Le finalità dei progetti di cui all'articolo 3,
comma 1, lettera c), possono essere perseguite, in particolare, attraverso il sostegno e lo sviluppo di servizi
volti a promuovere e a valorizzare la partecipazione dei minori a livello propositivo, decisionale e gestionale
in esperienze aggregative, nonché occasioni di riflessione su temi rilevanti per la convivenza civile e lo
sviluppo delle capacità di socializzazione e di inserimento nella scuola, nella vita aggregativa e familiare.
2. I servizi di cui al comma 1 sono realizzati attraverso operatori educativi con specifica competenza
professionale
69
informazione e documentazione in materia di Politiche Giovanili in coordinamento con i
centri Informagiovani e con le istituzioni pubbliche e private nazionali e internazionali.
Nel 2000 viene fatto un passo importante nella legislazione italiana riguardo
l‘informazione ai cittadini: viene emanata la legge 150/00 ―Disciplina delle attività di
informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni‘‘247. L‘informazione
diviene quindi un dovere delle amministrazioni pubbliche e il suo valore viene rafforzato
e sale il livello di attenzione degli enti locali verso i servizi informativi in genere,
Informagiovani compreso.
Nell‘ottobre del 2000 si svolge a Cremona la 5° Conferenza nazionale degli
Informagiovani
dedicata
principalmente
alla
necessità
di
ricostituzione
del
Coordinamento nazionale. A conclusione della Conferenza l‘ANCI produce un
documento in cui sottolinea l‘urgenza di una struttura di coordinamento degli
Informagiovani italiani248.
Nel settembre 2002 si tiene a Cesena la 6° Conferenza nazionale degli Informagiovani,
dedicata, in particolare al rapporto tra Informagiovani e Politiche Giovanili e politiche per
l‘occupazione.
A febbraio del 2005 si tiene a Castellamare di Stabia (NA) la 7° Conferenza nazionale
degli Informagiovani dedicata al rapporto tra informazione e partecipazione, in linea con
gli obiettivi del Libro Bianco ―Un nuovo impulso per la gioventù europea‘e con la nuova
Carta europea dell‘Informazione per i giovani adottata da ERYICA nel 2004. Inoltre la
Conferenza è collegata al tema del coordinamento regionale come opportunità di crescita
qualitativa e quantitativa degli Informagiovani.
Alla vigilia della rinascita del Coordinamento nazionale Informagiovani, gli sportelli
contano 1.172 unità249 dislocate in quasi tutte le regioni italiane ma la cui distribuzione è
assai disomogenea. Alcune Regioni sono all‘avanguardia (Piemonte, Lombardia, Emilia
Romagna) altre invece si stanno appena approcciando alla realtà degli Informagiovani
(Molise, Trentino Alto Adige, Sicilia)250. Le Regioni in cui non sono presenti sportelli IG
sono Molise e Trentino Alto Adige251. L‘ente comunale ha attivato il servizio direttamente
solo nel 20% dei casi, mentre lo ha fatto direttamente tramite convenzioni o appalti nella
maggioranza degli altri casi. La tipologia organizzativa e gestionale prevalente è
247
Legge n. 150 del 7 giugno 2000, ‗Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle
pubbliche amministrazioni‘ , in Gazzetta Ufficiale del 13 giugno 2000.
248
GALLINI, MAURIZIO, MELGIOVANNI, PASCALI, op.cit., pag. 31.
249
COORDINAMENTO NAZIONALE INFORMAGIOVANI (a cura di), op.cit., pag. 12.
250
Intervista a Paolo Dean, referente politico del Coordinamento Regionale Informagiovani del Friuli
Venezia Giulia, 18.05.2009.
251
COORDINAMENTO NAZIONALE INFORMAGIOVANI (a cura di), op.cit., pag. 13.
70
comunque di matrice pubblica 252. La maggioranza degli sportelli non ha un sito internet
ed il 30% non dispone di alcuna banca dati. Tre quarti delle sedi offrono il servizio di
connessione internet, sempre gratuito a parte pochissimi casi. Il 15% degli operatori non
ha una formazione specifica. Si rileva un‘interessante correlazione tra la presenza di
laureati, il ricorso alla formazione continua, il numero di postazioni internet, la presenza
di un proprio sito e di progettualità avviate. Tra i progetti interessanti attuati compaiono
anche gemellaggi e scambi giovanili (40 sportelli). È importante sottolineare che secondo
l‘indagine circa 30 sportelli IG offrono il servizio Eurodesk e da un‘analisi del sito di
Eurodesk Italy emerge che 42 su 109 Punti Locali Decentrati Eurodesk sono anche
sportelli Informagiovani253.
252
ibid, pag.16.
Rete Italiana Eurodesk (Internet), (consulato il 20 settembre 2009). Disponibile all‘indirizzo
http://www.eurodesk.it/reteeurodesk/rete.asp
253
71
1.2.2 IL PROGETTO ―IL COORDINAMENTO NAZIONALE INFORMAGIOVANI‘‘
– 2007/2009.
Dopo 10 anni di assenza in Italia di un coordinamento nazionale dei centri
Informagiovani e di innumerevoli tentativi volti alla sua costituzione, viene avviato il
progetto ―Il Coordinamento Nazionale Informagiovani‘‘. Questo progetto nasce
dall‘incontro tra una forte volontà dell‘ANCI ad impegnarsi a favore delle Politiche
giovanili e la nascita in Italia del Ministero per le Politiche Giovanili e le Attività
Sportive.
ANCI già dal 2005 aveva istituito la delega alle politiche giovanili affidata a Roberto
Pella, che attraverso la Commissione Nazionale per le Politiche Giovanili, promuove e
valorizza le politiche dei Comuni rivolte ai giovani. Egli è anche membro del Comitato
delle Regioni dell‘Unione Europea254 e tramite questo ruolo permette una proficua
collaborazione fra il livello nazionale e quello europeo.
Nel maggio 2006, a seguito degli indirizzi in tal senso da parte dell‘UE255, si è costituito
un nuovo Ministero per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive 256, di seguito POGAS,
nato per coordinare le azioni del Governo a favore del mondo giovanile, con una chiara
apertura alla dimensione europea sotto il profilo delle scelte e dei progetti. Il ministro è
Giovanna Melandri che sottolinea come il Governo Prodi ha voluto colmare un vuoto di
decenni nel quale il sistema degli Enti Locali e territoriali non aveva trovato nel Governo
centrale una sponda ed un alleato per costruire politiche giovanili adeguate. La
collaborazione trovata all‘interno della conferenza unificata Stato-Regioni-Città ha
permesso una piena condivisione tra governo ed Enti Locali sulle priorità in materia di
politiche in grado di sostenere il talento e l‘autonomia dei ragazzi257. Oltre al Ministero,
viene istituito un Fondo Nazionale per le Politiche Giovanili 258 presso la Presidenza del
Consiglio dei Ministri per promuovere il diritto dei giovani alla formazione culturale e
professionale e all‘inserimento nella vita sociale, anche attraverso interventi volti ad
agevolare la realizzazione del diritto dei giovani all‘abitazione, nonché a facilitare
254
Roberto Pella (Internet) (consultato il 23 settembre 2009). Disponibile all‘indirizzo
http://www.forumgall.it/pella.htm
255
Vedi pag. 67.
256
Decreto legge n. 181 del 18 maggio 2006, in Gazzetta Ufficiale del 18 maggio 2006, D.P.C.M. del 15
giugno 2006.
257
POGAS - 27 dic. 2007 - Il Pogas firma altri 4 APQ con Lombardia, Piemonte, Molise e Provincia
Autonoma di Bolzano(Internet) (consultato il 23 settembre 2009). Disponibile all‘indirizzo
http://www.politichegiovaniliesport.it/politiche-giovanili/news-politiche-giovanili/27-dic-2007-il-pogasfirma-altri-4-apq-con-lombardia-piemonte-molise-e-provincia-autonoma-di-bolzano.html
258
Decreto legge n. 248 del 4 agosto 2006, ―Disposizioni urgenti per il rilancio economico‖, in Gazzetta
Ufficiale dell‘ 11 agosto 2006.
72
l‘accesso al credito per l‘acquisto e l‘utilizzo di beni e servizi. A fronte dell‘istituzione
del Fondo è stato redatto un Piano Nazionale Giovani 259 che indicasse le priorità a cui
destinare i finanziamenti. Il Piano prevede 10 temi prioritari 260 e tra gli strumenti per la
loro attuazione vengono citati il Patto Europeo per la gioventù, il programma Erasmus, il
Consiglio Nazionale Giovani, Gioventù in Azione e l‘ Agenzia Nazionale Giovani.
Gli Accordi di Programma Quadro rappresentano gli atti con cui, nell‘ambito della copianificazione del Fondo Nazionale Politiche Giovanili, dei fondi comunitari, nazionali,
regionali e locali, nonché privati; Governo, Regioni e autonomie locali individuano,
attuano e monitorano un programma di attività e iniziative congiunte da realizzarsi a
sostegno dell‘autonomia delle giovani generazioni. Gli APQ sono quindi uno strumento
che si ispira ai principi del metodo di coordinamento aperto enunciato nel Libro Bianco
come mezzo per attuare le politiche giovanili a tutti i livelli dell‘Unione Europea.
Il POGAS quindi firma gli APQ con le Regioni per il triennio 2007-2009 ed altri accordi
con ANCI e UPI per i progetti promossi dagli Enti Locali. Ogni anno viene determinata
l‘entità del Fondo e il diverso ammontare destinato ad iniziative nazionali, regionali e
degli enti locali che viene stabilito durante le Conferenze Unificate Stato-Regioni- Città.
Il 25 ottobre 2006 il POGAS ha firmato con ANCI l‘Accordo di Programma Quadro 261.
Ai fini della tesi è importante rilevare che tale accordo oltre a prevedere la promozione di
un coordinamento nazionale degli Informagiovani, comprende anche ―l‘organizzazione
di una campagna nazionale per la diffusione dei contenuti del Patto Europeo per la
Gioventù e dei programmi rivolti al settore, che coinvolga capillarmente i giovani sul
territorio‘‘ e la creazione di strumenti che promuovano la partecipazione dei giovani
come i Forum locali, azioni totalmente in linea con le direttive europee che indicano
come priorità l‘informazione e la partecipazione.
Nelle giornate del 28 febbraio - 1 marzo 2007 si tiene un Seminario nazionale a Vicenza,
promosso dal neonato Ministero, dall‘ANCI, dalla Regione Veneto e dal Comune di
Vicenza, nel quale si discute della necessità di attivare un coordinamento nazionale degli
Informagiovani, alla luce dell‘Accordo di Programma Quadro in materia di Politiche
259
Il Piano Nazionale Giovani: obiettivi e linee di lavoro, Documento a cura del Ministero Politiche Giovanili
ed Attività sportive, 2006.
260
Agevolare l‘accesso dei giovani al mondo del lavoro, Sviluppare e valorizzare le competenze e la
formazione dei giovani, Favorire l‘accesso alla casa per i giovani, Contrastare la disuguaglianza digitale,
Promuovere la creatività e favorire i consumi culturali ―meritori‖, Favorire e ampliare la partecipazione alla
vita pubblica e la rappresentanza, Stimolare il dialogo interreligioso e interculturale, Combattere il disagio
giovanile, Stilare il Rapporto annuale sui giovani, Agevolare l‘accesso alla pratica sportiva dei giovani.
261
Accordo Quadro tra il Ministro per le Politiche Giovanili e le Attivita‘ Sportive e il Presidente
dell‘Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, 25 Ottobre 2006.
73
Giovanili stipulato nell‘ottobre 2006 tra il ministro per le Politiche Giovanili e le Attività
sportive e ANCI, che, tra gli obiettivi enunciati, punta alla costituzione del
Coordinamento nazionale degli Informagiovani presenti sul territorio nazionale. Il
Seminario Nazionale di Vicenza è stato l‘occasione per arrivare ad un primo confronto tra
Coordinamenti Regionali esistenti, amministratori, coordinatori e tecnici specializzati
sulla materia. La grande occasione offerta dal Seminario di Vicenza è stata colta e si è
giunti alla stesura della ―Carta di Vicenza‘‘ recepita e allegata alla Convezione dell‘8
maggio tra ANCI e il Ministero, indicante le richieste degli Informagiovani italiani nella
definizione degli obiettivi, degli strumenti, delle linee progettuali che avrebbero
caratterizzato il futuro Coordinamento Nazionale Informagiovani.
Nel maggio 2007 ANCI costituisce il Coordinamento Nazionale Informagiovani i cui
obiettivi sono:
-
il sostegno alla costruzione di una rete nazionale degli Sportelli Informagiovani;
-
l‘ottimizzazione dei servizi resi dagli Sportelli Informagiovani sul territorio,
anche attraverso la definizione degli standard qualitativi e quantitativi dei servizi
e la formazione e l‘aggiornamento degli operatori;
-
la razionalizzazione e il potenziamento dell‘offerta informativa anche mediante il
web e le nuove tecnologie di comunicazione;
-
la facilitazione per l‘accesso ai finanziamenti finalizzati all‘attivazione di nuovi
Sportelli Informagiovani sul territorio nazionale, nonché l‘elaborazione di
progetti utili a concorrere ai finanziamenti comunitari in materia.
Si ritrovano negli obiettivi del Coordinamento Nazionale Informagiovani le stesse priorità
enunciate dalle istituzioni comunitarie nel 2006262: rete, formazione e nuove tecnologie
per la diffusione delle informazioni.
Nell‘ottobre 2007 il POGAS condivide con le Regioni e le Province Autonome i Quadri
Strategici degli Accordi di Programma Quadro 263 che rappresentano il primo impegno di
condivisione programmatica e che verranno poi firmati dalle singole Amministrazioni.
Nel dicembre 2007264 l‘ANCI firma con il Ministero tre accordi 265 nell‘ambito dell‘APQ,
tra cui la Convenzione sull‘ ―Azione di Sistema per la promozione di un Coordinamento
262
COM (2006) 417 def. Comunicazione della Commissione al Consiglio relativa alle politiche europee in
materia di partecipazione e informazione dei giovani - Seguito del Libro bianco «Un nuovo impulso per la
gioventù europea»: realizzare gli obiettivi comuni per la partecipazione e l‘informazione dei giovani al fine di
promuovere la loro cittadinanza europea attiva, del 20.07.2006.
263
POGAS, Accordi di Programma Quadro (Internet), (consultato il 20 settembre 2009). Disponibile
all‘indirizzo http://www.politichegiovaniliesport.it/sito/politiche-giovanili/accordi-di-programma-quadro/
264
COORDINAMENTO NAZIONALE INFORMAGIOVANI (a cura di), op.cit., pag. 8.
265
Città universitarie, Città Metropolitane (Piani Locali Giovani PLG), Servizio Informagiovani
74
Nazionale Informagiovani‘‘266, documento programmatico base di tutta l‘azione
successiva del Coordinamento Nazionale Informagiovani e nel quale vengono illustrate la
governance del progetto e le singole azioni (Milestones) del triennio 2008 - 2010267.
Nel maggio 2008 con il cambio della legislatura il Ministero delle Politiche Giovanili e
delle Attività Sportive (POGAS) diventa Ministero della Gioventù 268 presieduto dal
Ministro Giorgia Meloni che porta avanti il progetto triennale avviato dal precedente
governo.
Intanto il 1 gennaio 2008 ha preso il via il percorso previsto dall‘Azione di Sistema che
mira a coadiuvare le strutture presenti su tutto il territorio nazionale strutturando un
coordinamento in grado di ridefinire linee guida, standard di qualità e modalità operative
innovative.
Il 28 – 29 maggio 2008 ha luogo a Milano, un Convegno Nazionale degli Informagiovani,
con l‘intento di presentare l‘Azione di Sistema alle strutture Informagiovani territoriali e
di gettare le basi per la creazione di una vera Rete Nazionale. Al Convegno è poi seguita
la stesura di un documento programmatico, la ―Carta di Milano‘‘, sintesi delle
considerazioni emerse durante il Convegno e presentata successivamente alla Conferenza
Informagiovani di Potenza.
Un primo problema che veniva riscontrato dagli operatori stessi era la mancanza di organi
in grado di gestire e garantire la sostenibilità di un‘azione di coordinamento, pertanto si è
ritenuto fondamentale investire le prime risorse nella definizione della governance, ossia
determinare, in base agli obiettivi condivisi, le metodologie operative dell‘operato degli
organi di gestione del progetto: il Coordinamento Nazionale Informagiovani, il Comitato
dei Coordinatori Regionali degli Informagiovani, il Comitato Tecnico Scientifico, il
Comitato paritetico ANCI – Ministero, e la Segreteria Tecnica.
Una volta delineata la strategia di governance, si è passati a ridefinire, in accordo con il
Ministero della Gioventù, gli elementi costitutivi del Sistema Informagiovani in ogni sua
parte, per raggiungere in un triennio un‘utile ridefinizione delle strutture informative nella
loro filosofia, nei loro obiettivi, nelle metodologie operative, e naturalmente nei
contenuti.
266
Convenzione tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Politiche Giovanili e le
Attivita‘ Sportive e l‘Associazione Nazionale dei Comuni Italiani – ANCI, 13 dicembre 2007.
Ministero della Gioventù – ANCI Coordinamento Nazionale Informagiovani. Azione di Sistema per la
promozione di un coordinamento nazionale dei servizi Informagiovani, 13 dicembre 2007.
267
COORDINAMENTO NAZIONALE INFORMAGIOVANI (a cura di), op.cit., pag. 8.
268
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 20 giugno 2008:istituzione del Dipartimento della
gioventù (Registr. Corte dei conti il 1 luglio 2008, registro n.8, foglio n.103).
75
È stato ritenuto di fondamentale importanza uniformare il servizio, poter dare un
certificato di qualità ai singoli sportelli IG almeno sull‘informazione definendo i criteri
che le strutture devono rispettare, la formazione del personale, il software da utilizzare e
il metodo di certificazione delle informazioni. Le risorse a disposizione per questo
progetto di Coordinamento sono state quindi investite nel creare un unico sistema
informativo poiché l‘accesso alla stessa banca dati e degli standard di qualità da rispettare
per potersi avvalere della denominazione ―Informagiovani‘‘ può costituire il minimo
comune denominatore per tutta la rete Informagiovani. Ci sono Regioni che hanno
investito molto sulla società IN&CO che si è occupata per anni della gestione della banca
dati utilizzata da molti Informagiovani ed è importante ripartire da questa esperienza
evitando di vanificare il lavoro fatto finora 269. A questo fine Ancitel spa, partner
tecnologico di ANCI, ha provveduto alla costruzione di un progetto che nel triennio
prevede la fornitura alla rete tutti gli strumenti necessari per la costruzione di un Sistema
Informativo Nazionale in grado di riproporre, anche da un punto di vista tecnologico,
nuovi obiettivi, metodi e strumenti di lavoro, in grado di ottimizzare le risorse impiegate a
livello territoriale e rendere riconoscibile a livello nazionale il servizio.
Il Coordinamento Nazionale Informagiovani si è indirizzato a fornire gli Informagiovani
di alcuni strumenti di comunicazione finalizzati a coadiuvare da un lato la costituzione di
una comunità di pratica, dall‘altro di incentivare un fenomeno di social networking in
grado non solo di ottimizzare e potenziare i servizi già presenti sul territorio, ma di
raggiungere unitariamente i target giovanili con una strategia condivisa e ben organizzata.
A tal fine successivamente alla creazione del sito www.informagiovani.anci.it, durante il
2° Convegno Nazionale Informagiovani che si è tenuto a Napoli il 20 - 21 novembre
2008, è stata presentata la Intranet Nazionale Informagiovani. Il convegno di Napoli di
fatto costruisce i contorni della rete, cercando di porre maggiore attenzione nei confronti
delle strutture meno sviluppate che in questo momento storico combattono per la loro
sopravvivenza contro la riduzione dei fondi per il mantenimento dei propri servizi, da un
lato per ottimizzare le risorse esistenti e dall‘altro per fornire nuovi strumenti in grado di
potenziare la qualità del lavoro svolto dagli operatori.
Il Coordinamento Nazionale ha già avviato degli incontri di formazione sull‘uso della
intranet nazionale. Questi incontri sono stati organizzati raggruppando più Regioni
assieme e saranno in totale una decina. Ad ogni incontro hanno finora partecipato circa
269
Intervista a Paolo Dean, referente politico del Coordinamento Regionale Informagiovani del Friuli
Venezia Giulia, 18.05.2009.
76
110-150 persone270. Il Coordinamento Nazionale sta anche lavorando ad un piano
nazionale di formazione per operatori IG i cui corsi saranno incentrati sulla certificazione
e qualità della notizia.
Durante il Convegno di Roma nel maggio 2009 è stata presentata la prima versione della
Guida ai Servizi Informagiovani in cui viene illustrato il percorso del Coordinamento,la
situazione degli IG in Italia, una nuova definizione del servizio ed un questionario per
rilevare la qualità dello stesso. In questo documento, l‘IG viene descritto come ―un
servizio pubblico che promuove l‘informazione, l‘orientamento e la partecipazione
attraverso un piano integrato di comunicazione multicanale finalizzato alla crescita socio
culturale delle nuove generazioni‘‘271.
Non si è voluto includere in modo esplicito la vocazione alla progettualità, sia per le
differenze che intercorrono fra le varie realtà locali, sia perché questa può essere
compresa nella parola ―partecipazione‘‘. Nel momento in cui la rete nazionale sarà
consolidata, sarà necessario avviare una riflessione sulla vocazione alla progettualità ed
ottimizzare le risorse relativamente a questo punto272.
L‘obiettivo per l‘autunno 2009 è quello di creare una Guida ai Servizi Informagiovani che
presenti un chiaro modello del servizio per i Comuni che vogliono aprire uno sportello
IG. Nella Guida oltre all‘indicazione delle caratteristiche necessarie per avvalersi del
nome ―IG‘‘, saranno illustrati gli adempimenti amministrativi necessari, fino ad oggi
assolutamente discrezionali in assenza di una normativa, per addivenire alla creazione di
uno sportello. Verranno anche date indicazioni sugli standard degli appalti ed i punteggi
da assegnare ai progetti presentati per l‘appalto del servizio. Ogni punto IG sarà segnalato
da un logo, uguale in tutta Italia. A questo proposito il 10 marzo 2009 il Coordinamento
Nazionale Informagiovani ha pubblicato il bando di concorso ―idee per la progettazione
del marchio/logotipo distintivo dei servizi Informagiovani‘‘ 273 ed il nuovo logo verrà
scelto a fine settembre.
270
ibid.
COORDINAMENTO NAZIONALE INFORMAGIOVANI (a cura di), op.cit., pag. 24.
272
Intervista a Paolo Dean, referente politico del Coordinamento Regionale Informagiovani del Friuli
Venezia Giulia, 18.05.2009.
273
Coordinamento Nazionale Informagiovani - Avviso Pubblico: Concorso di idee per la progettazione del
marchio-logotipo distintivo dei servizi ―informagiovani‖ (Internet) (consultato il 17 settembre 2009).
Disponibile all‘indirizzo
http://www.informagiovani.anci.it/notizie.do?d-1306274-p=2&d-1306274o=2&idNotizia=&provenienzaMetodo=elencoNotiziePubblico&d-1306274s=data&metodo=ricercaNotiziePubblico&testoFullText=idee+per+la+progettazione+&d-1306274-n=1
271
77
A ottobre 2009, al termine del progetto triennale del Coordinamento Nazionale
Informagiovani, verrà presentato al Ministero il risultato di un lavoro di tre anni, inoltre
un documento politico verrà consegnato ai parlamentari per chiedere un disegno di legge
sulle politiche giovanili poiché è fondamentale definire dove vogliono essere investite le
risorse statali dedicate alle politiche giovanili.
Dal punto di vista politico vi è la volontà di integrare gli Informagiovani con le altre
politiche giovanili. Il servizio offerto dall‘Informagiovani è la risposta ad una necessità
della fascia d‘età 15-30 anni ma deve essere integrato con le altre politiche a favore dei
giovani per poter essere veramente efficace. Una legge nazionale sulle politiche giovanili
darebbe un quadro generale su ciò che viene ritenuto necessario per i giovani. Il
Coordinamento Nazionale Informagiovani vuole fare da apripista, in cooperazione con i
servizi socio-assistenziali, per la nascita di strutture uniformi a livello nazionale che
possano dare una risposta alle esigenze dei cittadini 274.
È doverono evidenziare che nel 2009 sono intercorsi ulteriori sviluppi a livello nazionale
che mostrano un forte impegno nelle Politiche Giovanili ovvero il disegno di legge
approvato dal Consiglio dei ministri il 15 maggio 2009 ―Norme in materia di
riconoscimento e sostegno alle comunità giovanili‘‘. Il servizio Informagiovani non è
nominato nel testo del disegno di legge come soggetto promotore di politiche giovanili
con cui cooperare per l‘attuazione di questa norma. Nel testo del disegno di legge 275
vengono riconosciute come comunità giovanili le associazioni di persone di età di norma
non superiore ai trenta anni e, comunque, non superiore ai trentacinque anni, senza fini di
lucro, avente ad oggetto il perseguimento di determinate finalità raggruppate in 4
categorie tra cui troviamo ―attività di informazione, formazione e promozione delle
iniziative internazionali, comunitarie e nazionali sulle tematiche giovanili‘‘. Una
comunità giovanile potrebbe quindi svolgere un servizio simile a quello degli IG.
Per quanto riguarda la dimensione europea del progetto ―Il Coordinamento Nazionale
Informagiovani‘‘, il CNI è divenuto membro ufficiale del Governing Board di ERYICA
dal gennaio 2009 e la segreteria di Vicenza tiene costantemente i contatti con questa
organizzazione. Il presidente di ERYICA ha partecipato al Convegno di Roma a maggio
2009 per prendere visione dei progressi del progetto del Coordinamento Nazionale.
L‘Europa è interessata a sviluppare le reti nazionali ed il Coordinamento Nazionale
274
Intervista a Paolo Dean, referente politico del Coordinamento Regionale Informagiovani del Friuli
Venezia Giulia, 18.05.2009.
275
Disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri il 15 maggio 2009, Norme in materia di
riconoscimento e sostegno alle comunità giovanili.
78
Informagiovani si è incamminato sulla strada giusta rispetto alla ―dimensione Europa‘‘
nell‘informazione. La ridefinizione delle strutture sta avvenendo in simbiosi con le linee
programmatiche promosse dalla Comunità Europea in termini di politiche giovanili, in
particolare in intesa con ERYICA, con la volontà di individuare il contributo che l‘Italia
potrà fornire alla progettazione del futuro degli sportelli informativi per i giovani presenti
sul territorio europeo. Infatti il progetto del Coordinamento Nazionale Informagiovani è
un progetto a valenza europea ed un modello che può essere d‘esempio per altri Paesi e
costituire la base per progetti transnazionali per lo scambio di buone prassi 276.
È importante sottolineare che Eurodesk Italy ha presentato ad ERYICA la richiesta di
diventare full member e questa non è stata accolta277. Ad Eurodesk Italy è stato proposto
da ERYICA di mantenere la qualifica di membro affiliato che ricopre dal gennaio 2008.
Eurodesk Italy non è l‘unico Punto Nazionale Eurodesk ad essere membro di ERYICA278.
Eurodesk Italy comprende 109 Punti in 19 Regioni, di cui 42 ovvero il 38% ha sede
presso uno sportello IG. In tutte le Regioni in cui ci sono sportelli IG almeno uno di
questi è uno sportello Eurodesk, tranne in Basilicata ed Abruzzo279.
Durante i convegni del Coordinamento Nazionale Informagiovani si è parlato di Eurodesk
ma mai in maniera approfondita poiché la priorità del Coordinamento è quella di
informare i giovani sulle iniziative in Italia. L‘Europa non è al momento la priorità del
Coordinamento Nazionale Informagiovani poiché è fondamentale mettere in piedi entro
giugno 2009 l‘architettura del sistema informativo nazionale e chiudere il progetto
triennale nell‘autunno 2009 presentando la relazione sui risultati raggiunti ed il nuovo
progetto al Ministero della Gioventù280.
276
Intervista a Paolo Dean, referente politico del Coordinamento Regionale Informagiovani del Friuli
Venezia Giulia, 18.05.2009.
277
Coordinamento Nazionale Informagiovani, Membership Informagiovani – ERYICA (Internet), (consultato
il 19 settembre 2009). Disponibile all‘indirizzo http://www.informagiovani.anci.it/documentazione.do
278
ERYICA Affiliated Organisations (Internet), (consultato il 19 settembre 2009). Disponibile all‘indirizzo
http://www.eryica.org/en/content/affiliated-organisations
279
Eurodesk Italy - Rete Italiana Eurodesk (Internet), (consulato il 20 settembre 2009). Disponibile
all‘indirizzo http://www.eurodesk.it/reteeurodesk/rete.asp
280
Intervista a Paolo Dean, referente politico del Coordinamento Regionale Informagiovani del Friuli
Venezia Giulia, 18.05.2009.
79
1.2.3 CONCLUSIONI.
Gli sviluppi a livello europeo hanno indubbiamente influenzato lo sviluppo delle
Politiche Giovanili in Italia, sia dal punto di vista della nascita spontanea degli IG, su
esempio degli altri nati in Europa che dal punto di vista della spinta normativa poiché
dopo l‘impegno dell‘Unione Europea nella promozione di Politiche Giovanili nazionali
nel 2006 è stato istituito un Ministero della Gioventù anche in Italia. A livello europeo,
nella valutazione degli effetti del Libro Bianco negli Stati membri, l‘Italia viene portato
come esempio, in particolare il nuovo sito www.gioventu.it e le consultazioni online281
che favoriscono informazione e partecipazione dei giovani.
Per quanto riguarda la storia dei rapporti tra i servizi Informagiovani in Italia e la
dimensione europea, fin dall‘inizio il CNSIG282 è entrato a far parte di ERYICA e gli
indirizzi europei sono stati tenuti in considerazione nel Decalogo degli centri
Informagiovani283 e poi tramite l‘adozione della Carta europea dell‘informazione dei
giovani. Purtroppo la tarda costituzione di un Ministero delle Politiche giovanili in Italia
ha portato gli Informagiovani ad essere esclusi dalle dinamiche europee per dieci anni in
attesa della nascita di un coordinamento che nonostante tutti gli sforzi non veniva portata
a termine. La creazione del Ministero delle Politiche Giovanili e le Attività Sportive (poi
Ministero della Gioventù) nel 2006 ha portato ad una rinascita del Coordinamento
Nazionale Informagiovani e all‘inserimento di questo progetto nell‘obiettivo di creazione
di rete proprio dell‘UE.
In questo processo di influenza dell‘UE sulle politiche giovanili nazionali che ha portato
alla costituzione del Ministero e del Coordinamento Nazionale, i due aspetti di
partecipazione e rete propri dell‘UE sono venuti meno a livello nazionale e locale.
Per quanto riguarda la partecipazione, il processo di costituzione del Coordinamento
Nazionale Informagiovani è avvenuto dall‘alto e non ha visto la partecipazione degli
operatori e dei giovani ma solo delle ANCI regionali non sempre rappresentative della
realtà locale. Il Ministro Giorgia Meloni riconosce questo approccio e afferma che ―il
lavoro fatto finora dal Coordinamento Nazionale Informagiovani è quello di creare una
piattaforma comune e che questo strumento viene ora consegnato a coloro che lavorano e
agiscono sul territorio‘‘284.
281
Evaluation of the European Commission framework for cooperation in youth policy, A Report to DG EAC
under the Framework Contract on Evaluation, Impact Assessment and Related Services, 2009, pag. 1-2.
282
Vedi pag. 62.
283
Vedi pag. 63.
284
COORDINAMENTO NAZIONALE INFORMAGIOVANI (a cura di), op.cit., pag.2.
80
Per quanto riguarda la rete, a livello italiano non esiste la rete presente a livello europeo
tra ERYICA, Eurodesk, EYCA e Forum europeo dei giovani. I corrispettivi italiani di
questi
soggetti,
il
Coordinamento
Nazionale
Informagiovani,
Eurodesk
Italy,
l‘Associazione Carta Giovani e il Forum Nazionale dei giovani, non agiscono in maniera
congiunta. Sia il Coordinamento Nazionale Informagiovani che Eurodesk Italy hanno
richiesto l‘affiliazione ad ERYICA come ‗Member organizations‘, azione che ha creato
una situazione anomala rispetto al panorama delle organizzazioni membre (una per Stato,
tranne Belgio e Gran Bretagna per ragioni di diversità regionale).
Nonostante questi soggetti cooperino a livello locale per uno scambio di informazioni e
per la realizzazione di iniziative congiunte, la cooperazione non è istituzionalizzata a
livello nazionale e questo li ha portati ad agire in maniera disgiunta nei confronti del
livello europeo. Per quanto riguarda il Forum Nazionale dei Giovani e l‘ Associazione
Carta Giovani, questi soggetti non hanno svolto alcun ruolo nella storia degli
Informagiovani italiani. L‘unico collegamento fra Carta Giovani ed Informagiovani si
evince dal fatto che alcuni IG distribuiscono questa carta di servizi e per quanto concerne
il Forum Nazionale dei Giovani, è una realtà nuova che deve ancora costituirsi in rete a
livello nazionale.
Dall‘analisi della situazione dei servizi Informagiovani in Italia emerge la mancanza di
cooperazione a livello nazionale tra soggetti attivi nel campo dell‘informazione dei
giovani, fenomeno che può spiegare in parte il mancato raggiungimento dell‘obiettivo
dell‘UE di partecipazione ―dal basso‘‘ attraverso MCA e dialogo strutturato, evidenziato
nel precedente paragrafo.
81
82
CAPITOLO 2
LA REALTÀ DEGLI INFORMAGIOVANI IN F.V.G.
2.1. SEDI E CARATTERISTICHE DEGLI INFORMAGIOVANI IN F.V.G.
La realtà degli Informagiovani in Friuli Venezia Giulia è estremamente varia. Durante le
indagini tramite questionari, interviste e ricerche sul web ho avuto modo di conoscere le
peculiarità di ogni sportello e scoprire come un servizio può assumere caratteristiche
tanto diverse ma allo stesso tempo mantenere degli aspetti comuni. In questo capitolo
intendo mettere in risalto le caratteristiche comuni ai servizi Informagiovani della
Regione. Analizzerò i servizi attraverso categorie che poi si rileveranno utili ad affrontare
il tema del prossimo capitolo riguardante il ruolo degli Informagiovani nella promozione
della mobilità in Europa. Il ruolo dei servizi IG in questo campo non può infatti essere
compreso senza aver precedentemente analizzato le diverse posizioni che questi
assumono rispetto al proprio territorio ed alle politiche giovanili promosse nello stesso.
2.1.1. UNA PANORAMICA.
In Friuli Venezia Giulia 35 Comuni 285 su 218 sono sede di un servizio ―Informagiovani‘.
Il 54% delle sedi IG si trovano in Provincia di Udine, il 34% in quella di Pordenone, il
9% in quella di Gorizia, il 3% in quella di Trieste.
Le analisi che seguono riguardano esclusivamente i 25 sportelli oggetto dell’indagine
ovvero tutti quelli delle Province di Udine, Gorizia, Trieste e due della provincia di
Pordenone: Comunità Montana del Friuli Occidentale con sede a Barcis e Comune
di Pordenone.
Alcuni servizi Informagiovani non fanno riferimento al Comune ma all‘Ambito SocioAssistenziale o ad una Comunità Montana. Questo è il caso dell‘Informagiovani di
Cervignano del Friuli che è un servizio del Progetto Giovani dell‘Ambito SocioAssistenziale di Cervignano del Friuli, dell‘Informagiovani di Latisana, Lignano,
Rivignano, San Giorgio di Nogaro286 che fanno parte del Progetto Giovani dell‘Ambito
285
Vedi pag. 6.
Lo sportello Informagiovani del Comune di San Giorgio di Nogaro, pur essendo parte del Progetto
Giovani d‘Ambito è svincolato dalla operatività di quest‘ultimo poiché l‘operatrice non è incaricata
dall‘Ambito.
286
83
Socio-Assistenziale di Latisana-San Giorgio di Nogaro, dell‘Informagiovani di Barcis che
fa parte del Progetto Giovani della Comunità Montana del Friuli Occidentale,
dell‘Informagiovani di Tricesimo che fa parte del Progetto Area Minori ―Cantieri Di
Identità- Vivere Il Territorio‘287 del Piano di Zona288 dell‘Ambito Socio-Assistenziale di
Tarcento. In alcuni casi nella mia trattazione parlerò quindi di ―Ambiti‘ e ―Comunità
Montana‘ invece del singolo Comune. È importante sottolineare che cinque Comuni della
Provincia di Udine in cui è presente il servizio Informagiovani (Remanzacco, Manzano,
Cividale, Buttrio, San Giovanni al Natisone), fanno parte dell‘Ambito Distrettuale del
Cividalese che ha avviato un Progetto Giovani ― I luoghi dell‘aggregazione giovanile‘‘
all‘interno del Piano di Zona289. I servizi IG di questi Comuni non sono integrati nel
Progetto Giovani e quindi non parlerò di ―Ambito‘ per riferirmi a questi cinque
Informagiovani. I Comuni di Udine, Tavagnacco e Pradamano in cui è attivo il servizio
Informagiovani, fanno parte dell‘Ambito Socio-Assistenziale dell‘Udinese che non ha
avviato alcun Progetto Giovani e quindi non mi riferirò a questi tre Comuni come
―Ambito‘‘.
Il primo IG in Regione è stato quello del Comune di Pordenone290, seguito da quello di
Moggio Udinese e Monfalcone nel 1995 e da quello di Remanzacco e Trieste nel 1997.
Negli anni successivi sono andati sviluppandosi Progetti Giovani in diversi Comuni, in
particolare negli Ambiti Socio-Assistenziali di Cervignano e di Latisana-San Giorgio di
Nogaro. Questi Progetti Giovani sono stati avviati grazie alle leggi 390/90 e 216/91 e
285/97. Nel 1999 l‘ente di formazione IAL avviò un corso su ―tecniche di attività
informative per sportello Informagiovani‘‘ della durata di 1700 ore. Questo corso di
formazione è stato il primo in Regione per operatori Informagiovani ed aveva lo scopo di
formare i primi operatori per poi dar modo ai Comuni di attivare il servizio. Due mesi
dopo la fine del corso sono stati quindi aperti diversi sportelli IG in Regione. Al corso
parteciparono 14 allievi che sono stati subito occupati presso i neonati sportelli IG. In
seguito sono venuti a mancare i fondi comunali per la loro gestione e alcuni servizi IG
hanno chiuso 291. Nel 2000 anche il servizio Informagiovani del Comune di Codroipo è
stato attivato grazie ad un corso formazione-azione per una ventina di partecipanti avviato
287
Ambito Socio-Assistenziale di Tarcento – Piano di Zona- Progetti Area minori (Internet), (consultato il 20
settembre 2009). Disponibile all‘indirizzo http://www.ambitotarcento.it/index.php?area=50
288
Il Piano di Zona è lo strumento per la definizione del sistema integrato degli interventi e servizi sociali del
nostro territorio. In coerenza con la programmazione nazionale e regionale (L.328/00). Ha durata triennale e
viene aggiornato ogni anno.
289
Ambito Distrettuale del Cividalese – Area Giovani - I luoghi dell‘aggregazione giovanile (Internet),
(consultato il 20 settembre 2009). Disponibile all‘indirizzo http://ambito.cividale.net/area-giovani-e-famiglia
290
ROSSI et al. (a cura di), op.cit., pag. 69, 274.
291
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Tolmezzo, 06.05.2009.
84
dallo stesso Comune con l‘obiettivo di scrivere il progetto Informagiovani e formare i
due futuri operatori del centro. Il corso si è concluso con un concorso tramite il quale
sono state scelta due operatrici.
Nel 2001 la nascita del Coordinamento Provinciale Informagiovani nell‘ambito della
Provincia di Udine ha portato ad una nuova ondata di apertura di sportelli IG il cui
numero è cresciuto nel corso degli anni 2000.
Dalle ricerche si rileva che in Regione il servizio Informagiovani viene gestito
direttamente dal Comune o quest‘ultimo assegna la gestione ad una cooperativa sociale o
ad una associazione tramite bando di gara.
Per quanto riguarda la gestione pubblica diretta, soltanto 11 Informagiovani si avvalgono
di questa soluzione: in 2 Comuni il servizio è dato in gestione ad una associazione 292
tramite convenzione o delibera, l‘operatore unico è socio della stessa ed è l‘unico tra i
soci a ricevere un compenso dal Comune, in 3 presta servizio un operatore unico in
qualità di libero professionista con Partita Iva 293, in uno le operatrici sono assunte con una
borsa lavoro 294, in soli 5 casi295 il servizio Informagiovani è coperto da personale
direttamente assunto dall‘Ente pubblico con un contratto a tempo indeterminato.
Per quanto riguarda i 14 Comuni che hanno esternalizzato il servizio, 12 Informagiovani
sono in gestione a cooperative sociali (8 Codess FVG 296, 2 Cramars297, 1 Cosmo298, 1
Universiis299) e 2 sono in gestione ad associazioni (LAB 300, Banda Larga301).
Il servizio Informagiovani essendo un servizio comunale, fa riferimento ad un
assessorato. Su questo aspetto non si presenta uniformità tra gli sportelli della Regione
poiché il servizio Informagiovani può far capo al settore dell‘educazione-cultura o socioassistenziale. In alcuni piccoli Comuni questi due settori sono uniti, in altri ancora è
presente un assessorato dedicato alle politiche giovanili. Nessuno degli sportelli è
fortemente connesso ai servizi sociali del Comune o dell‘Ambito e si evidenziano diversi
292
Associazione Casa per l‘Europa di Gemona, Associazione Pro Loco di Moggio Udinese.
Comuni di Latisana, Lignano, Rivignano.
294
Comune di Majano.
295
Comunità Montana del Friuli Occidentale, Comuni di Codroipo, Pordenone, San Giorgio di Nogaro,
Trieste.
296
Comuni di Buttrio, Grado, Pradamano, Remanzacco, San Giovanni al Natisone, Tricesimo, Tavagnacco,
Udine.
297
Comuni di Cividale, Tolmezzo.
298
Ambito Socio Assistenziale di Cervignano del Friuli.
299
Comune di Manzano.
300
Comune di Gorizia.
301
Comune di Monfalcone.
293
85
gradi di cooperazione fra i due soggetti. Gli operatori di alcuni sportelli segnalano che gli
educatori portano i ragazzini da loro seguiti presso lo sportello.
Quattro sportelli svolgono funzioni segretariali per il Comune come la gestione delle
borse lavoro e la raccolta delle iscrizioni ai centri estivi.
Il compito principale del servizio Informagiovani è quello di mettere in rete
l‘informazione e a questo scopo gli operatori intrecciano rapporti con altre agenzie del
territorio come uffici del Comune, Comunità Montane Provincia, Regione, Centri di
Aggregazione, ASS, Centri per l‘Impiego, i Servizi del Lavoro, Agenzie per il lavoro,
Eures, agenzie interinali, enti di formazione, Centro per l‘Orientamento, Uffici del
Turismo, biblioteche, aziende, associazioni di categoria, consulte dei genitori e dei
giovani, Parrocchie, cooperative sociali, Eurodesk, Europe Direct. Alcuni Informagiovani
accolgono tirocinanti da scuole secondarie di secondo grado e università.
Gli operatori IG sottolineano che per stabilire contatti è necessario avere tempo e risorse
umane e spesso non c‘è molta risposta dal territorio 302 o la collaborazione non è sempre
semplice303 ma un rapporto consolidato nel tempo con le realtà del territorio permette al
servizio di poter essere costantemente aggiornato 304.
È importante sottolineare che mentre i rapporti con le agenzie del territorio variano da
sportello a sportello, la maggior parte degli IG ha contatti con le scuole secondarie di
primo e secondo grado, poiché vi organizzano degli incontri di presentazione del servizio
ed alcune progettualità.
In genere sono gli Informagiovani che fanno parte di un Progetto Giovani 305 o attivi nel
campo delle politiche giovanili ad avere rapporti con associazioni giovanili e sportive e
gruppi informali di giovani306.
Il servizio Informagiovani viene offerto in sedi molto diverse tra loro. Tutti gli sportelli
tranne quello di Rivignano e Trieste dispongono di una stanza separata dove svolgere il
servizio. Riguardo il campione di 25 sportelli, 8 Informagiovani sono ubicati in una sede
propria che non abbia un ingresso comune con altri servizi 307, 4 sportelli hanno sede
presso sedi municipali (Majano, Tavagnacco, Barcis, Trieste), 5 condividono la propria
sede con il Centro di Aggregazione (Gorizia, Cervignano del Friuli, Monfalcone, San
302
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Gemona, 5.05.2009.
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Barcis, servizio facente parte del
Progetto Giovani ‗Spazio Giovani‘ della Comunità Montana del Friuli Occidentale, 1.07.2009.
304
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Udine, 15.04.2009.
305
Ambito Socio-Assistenziale di Cervignano del Friuli, Ambito Socio-Assistenziale di Latisana-San
Giorgio di Nogaro, Comune di Gorizia, Comunità Montana del Friuli Occidentale.
306
Gli IG dei Comuni di Moggio Udinese, Codroipo, Manzano, Gorizia hanno aiutato dei giovani a
costituirsi in associazione. Gli IG dei Comuni di Tavagnacco e Remanzacco collaborano con associazioni.
307
Comuni di Gemona, Grado, Moggio Udinese, Pordenone, Pradamano, Remanzacco, Tolmezzo,Udine.
303
86
Giovanni al Natisone), 4 hanno sede in centri polifunzionali dove si trovano uffici,
associazioni, scuole (Latisana, Tricesimo, Manzano, Cividale), 4 hanno sede presso la
biblioteca (San Giorgio di Nogaro, Rivignano, Codroipo, Buttrio).
Soltanto 16 Informagiovani sui 25 hanno un sito internet, alcuni con un proprio dominio,
altri presso la homepage del Comune o della cooperativa. Per quanto riguarda le banche
dati, gli Informagiovani utilizzano quelle gratuite online, banche dati create dall‘operatore
negli anni, quella fornita dalla cooperativa nel caso il servizio sia gestito in questa
modalità. Le banche dati a pagamento vengono utilizzate solamente dagli IG di Gemona
(banca dati Eurodesk), Udine (banca dati Eurodesk e SPRING 2000308) e Remanzacco
(banca dati SPRING 2000).
Per quanto riguarda la fascia d‘età degli utenti, sia giovani che meno giovani
usufruiscono del servizio Informagiovani. Presso gli IG sede di Progetto Giovani,
Cividale, Remanzacco e Gemona la fascia d‘età prevalente è minore di 30. In altri
sportelli la fascia d‘età dei minori e dei maggiori di 30 anni si equivalgono ma ci sono
sportelli come quello di Grado in cui la fascia d‘età prevalente è quella dei maggiori di 40
anni309. Alla gran parte degli sportelli si rivolgono utenti fino ai 50 anni d‘età.
L‘informagiovani quindi non è un servizio di cui usufruiscono esclusivamente i giovani.
È importante sottolineare inoltre che molti stranieri (cittadini comunitari e non) si
rivolgono agli sportelli IG, in particolare a Pordenone, San Giovanni al Natisone,
Manzano, Latisana, Rivignano, Tolmezzo, Udine, Monfalcone, Cividale e Codroipo.
Per quanto riguarda il numero delle utenze, gli sportelli Informagiovani si possono
dividere in 4 categorie. Si denota la presenza di due sportelli Informagiovani
particolarmente forti, quello del Comune di Udine e quello del Comune di Monfalcone,
rispettivamente con 1800310 e 600-1100 utenze al mese. Si riscontra poi che otto sportelli
registrano tra le 450 e le 200 presenze al mese (Pordenone, Trieste, Remanzacco, San
Giorgio di Nogaro,
Majano, Moggio Udinese, Cividale, Tavagnacco). Sei sportelli
ricevono 70-100 utenti al mese (Lignano, Latisana, Tolmezzo, Codroipo, Rivignano e
Grado) ed altri sei ne ricevono tra i 10 ed i 40 (Pradamano, Manzano, Tricesimo,
Gemona, Buttrio, San Giovanni al Natisone). Gli Informagiovani di Gorizia, Cervignano
del Friuli e Barcis (Comunità Montana del Friuli Occidentale) vivono una situazione
308
Vedi pag. 67.
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Grado, 13.05.2009.
310
Informagiovani boom di utenze e servizi, in Messaggero Veneto Udine, 27 gennaio 2009, pag 8.
309
87
diversa da tutti gli altri sportelli poiché il servizio Informagiovani è solo uno dei servizi
offerti dal Progetto Giovani che accoglie un alto numero di giovani. In queste realtà le
utenze del servizio Informagiovani risultano particolarmente basse rispetto a quelle del
Centro di Aggregazione, vista come attività principale poiché l‘obiettivo degli operatori è
principalmente promuovere aggregazione e partecipazione e offrire il servizio di
informazione come complemento a queste attività.
È doveroso sottolineare che nelle prime tre categorie indicate sussiste una rilevante
sottocategoria che comprende tutti gli sportelli IG in cui una percentuale degli utenti pari
o maggiore al 30%, usufruisce unicamente del servizio internet. Nei due Informagiovani
con il maggior numero di utenze, Udine 311 e Monfalcone, gli utenti fanno un massiccio
uso di internet, come anche a Cividale, Majano, Manzano, Pradamano e Tavagnacco. In
tutti gli sportelli tranne quelli di Pordenone e Grado, è presente almeno una postazione
internet a disposizione degli utenti. In tutti i casi è gratuita, tranne a San Giorgio di
Nogaro e Cervignano del Friuli.
Per quanto riguarda le richieste di informazione da parte degli utenti, quelle riguardanti la
tematica del lavoro sono le più frequenti, seguite da quelle sulla formazione ed in alcuni
sportelli da tempo libero e cultura, vita sociale. In un numero considerevole di sportelli
IG viene offerto un servizio di orientamento, sia al lavoro che alla formazione, sia per
rispondere ad una esigenza della popolazione sia grazie alla formazione professionale
degli operatori che sono in grado di offrire questo servizio specifico.
La sede del servizio Informagiovani può influenzare il numero e l‘età degli utenti ed il
tipo di richieste.
Per quanto riguarda gli sportelli Informagiovani che si trovano all‘interno di un Centro di
Aggregazione, non è possibile definire un unico tipo di relazione fra le due strutture.
Presso la sede del CAG di Cervignano del Friuli e di quello di Barcis in cui viene offerto
anche il servizio Informagiovani, questo viene utilizzato esclusivamente da giovani che
frequentano il Centro di Aggregazione.
Lo sportello IG di Gorizia è frequentato principalmente dai giovani del Centro di
Aggregazione che ha sede nel Punto Giovani assieme al servizio Informagiovani.
Secondo l‘operatrice il fatto di condividere i locali con il CAG ha dei pro e dei contro. I
fattori positivi sono l‘ampia presenza di un‘utenza della fascia d‘età più difficile da
attrarre poiché è quella in cui giovani fanno meno domande. Gli aspetti negativi sono la
311
Informagiovani boom di utenze e servizi, in Messaggero Veneto Udine, 27 gennaio 2009, pag 8.
88
posizione decentrata dello sportello IG che non riesce ad avere un ruolo staccato da
quello del Centro di Aggregazione, non si riesce a pubblicizzare perché poco visibile.
L‘IG promuove i suoi servizi attraverso canali di comunicazione come social network ed
eventi312.
L‘utenza dell‘IG di Monfalcone non è solamente quella del Centro di Aggregazione
poiché il servizio era conosciuto e frequentato prima che si trasferisse presso il CAG 313.
Infine, l‘operatrice dell‘IG di San Giovanni al Natisone afferma che l‘utenza del CAG
non ha nessuna influenza su quella dello sportello IG. I ragazzini che frequentano il
Centro di Aggregazione sono particolarmente giovani e non usufruiscono del servizio
offerto dall‘IG di cui utilizzano soltanto le postazioni internet 314.
Si possono quindi delineare dei servizi Informagiovani che sono particolarmente legati
all‘utenza del CAG in cui si trovano (Cervignano del Friuli. Barcis, Gorizia) ed altri che
costituiscono una realtà separata dal CAG anche se condividono la stessa sede e l‘utenza
è condizionata in piccola parte da questa collocazione del servizio IG (Monfalcone, San
Giovanni al Natisone).
Alcuni IG hanno sede presso centri polifunzionali. Questo è il caso dell‘IG di Tricesimo
che si trova in uno stabile assieme ad una scuola di danza, un coro, un centro diurno per
anziani ed il CAG. L‘operatrice sottolinea che la frequentazione dello stabile da parte di
ragazzini piccoli e anziani influisce un po‘ sul tipo di utenza. L‘IG è frequentato o da
ragazzini o da persone maggiori di 30 anni. Lo sportello è aperto in concomitanza al CAG
solo un pomeriggio su tre315.
Anche l‘operatrice dello sportello IG di Latisana afferma che la collocazione presso il
centro polifunzionale ha delle conseguenze sull‘utenza. Lo sportello IG è aperto quando il
servizio sociale ha orario di ricevimento per il pubblico in modo che gli utenti dei servizi
sociali possano venire all‘IG per raccogliere informazioni. In particolare vengono gli
stranieri per avere informazioni sul lavoro e sulla scuola. I ragazzi scendendo dalla
biblioteca guardano le informazioni sulla vetrina dell‘IG e gli anziani dell‘UTE chiedono
informazioni per i nipoti316.
312
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Gorizia, 4.05.2009.
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Monfalcone, 20.04.2009.
314
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di San Giovanni al Natisone,
19.06.2009.
315
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Tricesimo, 17.06.2009.
316
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Latisana, 24.04.2009.
313
89
Diversi IG si trovano presso la biblioteca. Lo sportello Informagiovani di Codroipo ha
volutamente sede presso la biblioteca, già molto frequentata dai ragazzi delle scuole
superiori. Aprire uno sportello IG in questa sede ha avuto il fine di attivare un punto di
ascolto che non fosse identificato con l‘area di disagio sociale. L‘IG si trova adiacente ai
distributori automatici di bevande dove i giovani fanno una pausa dallo studio e questo
permette ai giovani di collegare l‘IG ad una zona nel quale esprimersi liberamente e
regala allo sportello un piacevole rumore di fondo dove cogliere spunti ed informazioni
sui giovani317. L‘IG di Buttrio ha sede in una stanza di passaggio tra due aree di
consultazione dei libri per cui gli utenti della biblioteca possono accedere al materiale
informativo anche quando lo sportello non è in orario di apertura318. Lo stesso vale per
l‘IG di San Giorgio di Nogaro che ha sede nella seconda biblioteca della Regione per
ampiezza dell‘orario d‘apertura: lo sportello si trova in una stanza separata ma la porta
rimane aperta anche se l‘operatrice non è presente quindi tutti gli utenti della biblioteca
possono sempre avere accesso al materiale informativo e spesso possono anche
confrontarsi con l‘operatrice dato che è in servizio in veste di bibliotecaria. L‘IG di
Rivignano è costituito da una scrivania e qualche scaffale davanti al bancone prestiti della
biblioteca quindi il materiale è accessibile agli utenti della biblioteca quanto questa è
aperta.
Lo sportello IG di Tolmezzo è l‘unico ad avere la sede adiacente all‘ingresso di una
scuola secondaria di secondo grado. L‘operatrice sottolinea che la posizione dello
sportello presso il centro studi non ha purtroppo nessuna influenza sull‘utenza. I ragazzi
cominciano a frequentare l‘IG solo dopo la quinta superiore. Qualcuno delle classi terze e
quarte viene a chiedere informazioni ma mai in orario scolastico, nonostante l‘IG sia
aperto due mattinate a settimana319.
2.1.2. UN‘ANALISI DEGLI IG IN BASE AL SERVIZIO DI INFORMAZIONE.
Intendo dividere gli IG del campione in categorie per quanto più possibile uniformi
relativamente al tipo di informazioni fornite presso di essi.
In Regioni vi sono tre sportelli Informagiovani che forniscono un servizio di
informazione in larga misura soltanto ai giovani che frequentano gli spazi e le attività
dei Progetti Giovani all‘interno dei quali il servizio è stato attivato. Oltre al gruppo
appena trattato, dalle ricerche è emerso un gruppo di Informagiovani che offrono un
317
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Codroipo, 27.04.2009.
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Buttrio, 19.06.2009.
319
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Tolmezzo, 06.05.2009.
318
90
servizio puramente informativo secondo una determinata impostazione, un insieme di
Informagiovani specializzati nelle tematiche del lavoro e dell’orientamento, uno che
non offre servizi di orientamento e fa riferimento al più ampio ambito culturale ed uno
sportello dedicato all‘informazione specialista su temi europei.
Per quanto riguarda il primo gruppo, gli sportelli sono quelli dell‘ Ambito SocioAssistenziale di Cervignano del Friuli, Comunità Montana del Friuli Occidentale,
Gorizia). Questi sportelli IG hanno fisicamente sede negli spazi del Progetto Giovani, il
loro ruolo è strettamente legato alle attività di aggregazione e la pura informazione non
viene considerata da sola come strumento efficace delle politiche giovanili ma va sempre
integrata con altre offerte più complesse.
Per quanto riguarda il gruppo che offre un servizio puramente informativo, è emersa
l‘uniformità di servizio di informazione offerta dagli sportelli Informagiovani gestiti dalla
Cooperativa Codess FVG a cui possono essere considerati simili i servizi offerti dall‘IG
di Monfalcone, Pordenone, Trieste.
Gli 8 sportelli gestiti da Codess FVG320 fanno riferimento al modello dell‘IG di Torino
per quanto riguarda la catalogazione dell‘informazione e i supporti a disposizione
dell‘utente. Presso gli sportelli si possono trovare dox aggiornati sulle 9 aree di
informazione. Inoltre tutti gli sportelli gestiti da Codess FVG hanno accesso alla banca
dati della cooperativa e due di essi usufruiscono anche della banca dati SPRING 2000.
La cooperativa Codess FVG inoltre ogni due anni attraverso i propri sportelli fa un
monitoraggio delle associazioni presenti sul territorio e ne inserisce i dati sulla banca dati
della cooperativa.
In tutti gli sportelli gestiti dalla cooperativa Codess FVG l‘IG non avvia progettualità con
le altre realtà che costituiscono le politiche giovanili dell‘amministrazione, nonostante
alcuni di essi condividano la propria sede con il CAG. Questo avviene poiché il servizio
viene inteso come informativo e di primo orientamento e le attività di aggregazione sono
prerogativa di altre strutture.
I servizi Informagiovani di Monfalcone, Pordenone e Trieste seguono anch‘essi
l‘impostazione dell‘IG di Torino poiché è un modello che ben si adatta alle esigenze di
Comuni di queste dimensioni e caratteristiche. In questi Comuni infatti le politiche
giovanili di aggregazione sono portate avanti da altre strutture specializzate e lo sportello
320
Comuni di Buttrio, Grado, Pradamano, Remanzacco, San Giovanni al Natisone, Tricesimo, Tavagnacco,
Udine.
91
Informagiovani può limitarsi ad una funzione prettamente informativa che risponde ad
una effettiva esigenza della popolazione. Inoltre è importante sottolineare che l‘IG di
Monfalcone era gestito in passato dalla cooperativa Codess FVG per cui ne ha ereditato
l‘impostazione.
Il gruppo specializzato nelle tematiche del lavoro e dell‘orientamento comprende gli
sportelli in cui sono stati avviati progetti riguardanti l‘orientamento al lavoro o alla
formazione. In questa categoria ritroviamo gli sportelli attivati nel quadro del Progetto
Giovani dell‘Ambito Socio-Assistenziale di Latisana - San Giorgio di Nogaro321, dell‘IG
di Moggio Udinese e Tolmezzo.
Gli Informagiovani di Latisana, Lignano, Moggio Udinese e Tolmezzo fanno parte della
rete regionale di orientamento poichè hanno aderito alla sperimentazione della banca dati
S.OR.PRENDO322, un programma di orientamento alle professioni che permette di
esplorare le caratteristiche essenziali di 300 diversi profili professionali, in relazione agli
interessi di ogni persona e si rivolge a studenti, giovani e adulti in cerca di
occupazione/disoccupati e a chiunque desideri sviluppare e approfondire le proprie idee
rispetto alla professione e a un progetto formativo o di studio323.
Inoltre gli IG di Latisana, Lignano e Rivignano hanno avviato progetti con il Centro
Territoriale Permanente per l‘istruzione e la formazione in età adulta e conducono
incontri di orientamento nelle scuole. L‘IG di Tolmezzo ha partecipato nel 2003-2006 al
Progetto Ri.T.M.O. che prevedeva la realizzazione di sportelli regionali di orientamento
sul territorio della Regione. Il fatto che nello sportello regionale di orientamento di
Tolmezzo l‘operatrice fosse la stessa dell‘IG ha permesso il raggiungimento di risultati
molto buoni ed ora che lo sportello è stato chiuso per mancanza di fondi l‘IG di Tolmezzo
grazie alle competenze della sua operatrice a volte offre servizio di orientamento in modo
da venire incontro alle esigenze dei giovani del territorio che difficilmente si muovono
fino al COR di Gemona324. L‘IG di Tolmezzo da settembre 2008 alla fine del 2009
partecipa al progetto V.A.I. Valorizzazione e Accoglienza Integrata per l‘Alto Friuli,
volto specificatamente a combattere la dispersione scolastica. Il progetto V.A.I. mira a
mappare i servizi sul territorio ed indirizzare gli utenti a quello più adatto alle loro
esigenze creando una rete tra i servizi.
321
Comuni di Latisana, Lignano, Rivignano, San Giorgio di Nogaro(quest‘ultimo si differenzia dagli altri tre
sportelli poiché l‘operatrice non è incaricata dall‘Ambito).
322
Progetto realizzato dalla Direzione centrale istruzione, cultura, sport e pace - Servizio istruzione e
orientamento, con fondi del programma Interreg III A Italia - Slovenia 2000-2006.
323
S.OR.PRENDO (Internet), (consultato il 20 settembre 2009). Disponibile all‘indirizzo
http://reteorientamento.regione.fvg.it/AMBIENTI/view_page.asp?ID_Nodo=776
324
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Tolmezzo, 06.05.2009.
92
Questi sportelli si caratterizzano per la vocazione alle iniziative di orientamento, ma è
doveroso sottolineare che presso anche l‘IG di Pordenone partecipa al Progetto V.A.I. per
il suo territorio, la banca dati viene sperimentata anche dall‘IG di Tricesimo e l‘IG di
Udine dove si trova inoltre lo sportello IOL (Informazione Orientativa al Lavoro).
Ci sono altri sportelli Informagiovani che non si occupano di orientamento in modo
formale tramite la partecipazione a progetti a riguardo. In particolare l‘IG di Manzano
offre informalmente orientamento ma preferisce indirizzare gli utenti presso centri
specializzati e l‘IG di Codroipo offre delle attività orientative per supplire alla mancanza
di altri enti abbastanza vicini agli utenti sul territorio. Gli Informagiovani di San Giorgio
di Nogaro e Cividale offrono consulenza per la redazione del CV. In tutti questi sportelli,
assieme a quello di Majano, lo sportello IG offre un servizio di informazione che riguarda
il più ampio ambito culturale occupandosi esso stesso di iniziative attinenti a
quest‘ambito come l‘organizzazione e la promozione di eventi, convegni, incontri, corsi,
in collaborazione con la biblioteca (San Giorgio di Nogaro), il Comune (Cividale e
Majano), le scuole (Manzano).
L‘Informagiovani di Gemona non può essere compreso in nessuna delle precedenti
categorie poiché si caratterizza per un tipo di informazione specialista sulle opportunità di
mobilità in Europa essendo gestito dall‘associazione Casa per l‘Europa che promuove
attivamente l‘ideale europeo ed è parte della rete Eurodesk. L‘IG di Gemona è un punto
di riferimento per questo tipo di informazione anche fuori Regione poiché il sito internet
e la presenza di Casa per l‘Europa in molte reti da a questa associazione visibilità nel
resto d‘Italia più di quella che ha sul suo territorio di riferimento.
2.1.3 UN‘ANALISI DEGLI IG RISPETTO AL RUOLO SVOLTO NELLE POLITICHE
GIOVANILI.
I vari sportelli IG presenti in Regione, svolgono ruoli diversi rispetto le politiche
giovanili. Spesso il loro ruolo dipende dall‘integrazione del servizio Informagiovani in un
progetto più ampio ovvero dal suo collegamento con le altre politiche giovanili messe in
atto dal Comune (Centri di Aggregazione, Consulte). Tra gli sportelli si denotano una
93
miriade di sfumature tanto che questo rende difficile la categorizzazione di queste
esperienze, che si collocano tutte in un continuum che va dalla pura informazione alla
promozione dell‘agio dei giovani tramite azioni di progettazione partecipata.
Ci sono Comuni, Ambiti, Comunità Montane in cui è stato avviato il servizio
Informagiovani all‘interno di un Progetto Giovani e le due realtà collaborano
strettamente.
In altri Comuni o Ambiti è attivo un Progetto Giovani o sono state avviate delle politiche
giovanili ma l‘amministrazione non ha previsto una stretta sinergia tra IG e Centro di
Aggregazione. In queste realtà IG e CAG collaborano a diversi livelli di intensità ed in
base a questo criterio procederò alla loro presentazione.
Infine ci sono IG che costituiscono l‘unica politica giovanile del territorio e quindi
svolgono anche una funzione aggregativa.
Tra gli Informagiovani del campione, quattro si distinguono per il ruolo che svolgono
nelle politiche giovanili del territorio di riferimento poiché il servizio Informagiovani è
integrato con le politiche aggregative promosse dal Progetto Giovani. Queste realtà sono
il Progetto Giovani Sui Luoghi della Frequentazione (SLF) dell‘Ambito SocioAssistenziale di Cervignano del Friuli, lo Spazio Giovani della Comunità Montana del
Friuli Occidentale, il Punto Giovani di Gorizia e l‘Ambito Socio-Assistenziale di
Latisana-San Giorgio di Nogaro. Questi ultimi due casi si distinguono dai primi due
poiché a Gorizia e nell‘Ambito Socio-Assistenziale di Latisana-San Giorgio di Nogaro, la
dimensione dell‘informazione, anche se completamente integrata nel Progetto giovani,
svolge in varia misura anche un ruolo indipendente dalle attività aggregative.
Ambito Socio-Assistenziale di Cervignano del Friuli- Progetto Giovani SLF gestito dalla
Cooperativa COSMO di Udine.
L‘informagiovani è un servizio offerto dal Progetto Giovani dell‘Ambito325, incentrato
sulla progettazione partecipata e che coinvolge i ragazzi che frequentano le sedi del PG.
(Centro Produzioni Culturali Giovanili di Cervignano, la casetta di Gonars, l‘area verde
di Villa Vicentina) o che sono stati contattati sul territorio attraverso il Nautibus, un bus
che permette agli operatori di essere visibili e mobili ed avere contatti sia con gruppi
formali che informali di giovani. Gli operatori hanno un orario flessibile per venire
incontro ai bisogni dei giovani e per poterli incontrare sul territorio, in estate è richiesto
325
L‘Ambito Socio-Assistenziale di Cervignano del Friuli comprende 17 Comuni: Aiello del Friuli, Aquileia,
Bagnaria Arsa, Bicinicco, Campolongo -Tapogliano, Cervignano del Friuli, Chiopris-Viscone, Fiumicello,
Gonars, Palmanova, Ruda, Santa Maria La Longa, San Vito al Torre , Terzo d‘Aquileia, Trivignano Udinese,
Villa Vicentina, Visco.
94
loro un maggiore impegno dato che i giovani prenotano più spesso le sale e perché si
muovono sul territorio per incontrare i ragazzi e pubblicizzare loro le iniziative estive,
raccogliere le loro idee, organizzare le iniziative (tornei sportivi e concerti musicali, feste
senza alcol – negli anni passati un viaggio).
La frequentazione della casetta di Gonars e della sala di registrazione del Centro
Produzioni Culturali Giovanili è regolata da un regolamento frutto di progettazione
partecipata con i ragazzi. Entrambe vengono date in gestione ai giovani dopo il
versamento della cauzione che viene restituita al momento del termine dell‘utilizzo della
sala. In particolare, la sala di registrazione viene data in gestione ad un gruppo o persona
che costruisce con l‘aiuto dell‘operatore un progetto di produzione culturale-musicale e la
cauzione viene restituita quando il progetto si conclude.
I ragazzi dei comuni aderenti il progetto vengono informati che hanno a disposizione un
budget di 8000 euro e vengono invitati a partecipare a delle riunioni per ideare e
promuovere le iniziative che il progetto organizzerà per i ragazzi del territorio. Le
iniziative che verranno ideate dovranno rispettare, come vincolo, gli obiettivi che il
progetto giovani persegue. I ragazzi che decidono di partecipare alle riunioni sanno di
essere coinvolti in un percorso di promozione della partecipazione sociale e che chi sarà
presente agli incontri avrà il privilegio e la responsabilità di decidere. Facilitati dagli
operatori questi ragazzi faranno un lavoro di raccolta e analisi del/i bisogno/i e di analisi
della realtà per dare vita alle iniziative organizzate dal progetto giovani. Durante gli
ultimi anni tutte le iniziative organizzate dal progetto hanno avuto un buon esito in
termini di numero di partecipanti e di obiettivi raggiunti.
Comunità Montana del Friuli Occidentale – Spazio Giovani
L‘Informagiovani è uno dei servizi offerti dallo Spazio Giovani della Comunità Montana
del Friuli Occidentale. La Comunità Montana del Friuli Occidentale è composta da 26
Comuni e 12326 di questi hanno aderito alla cogestione delle politiche giovanili. Lo Spazio
Giovani nasce all‘interno del Progetto Giovani (attraverso un progetto europeo Leader
plus 2003-2006) e ha il suo ufficio operativo presso la sede della Comunità Montana del
Friuli Occidentale a Barcis, nel complesso il servizio viene definito un servizio educativo
territoriale con diversi progetti e sfacettature . I 26 Comuni si trovano in quattro vallate
diverse con difficoltà di mobilità a causa della frammentazione territoriale. Gli operatori
326
Arba, Andreis, Castelnovo del Friuli, Barcis, Budoia, Cimolais, Erto, Fanna, Frisanco, Meduno, Sequals,
Pinzano.
95
dello Spazio Giovani quindi si muovono sul territorio e Barcis viene utilizzato come
ufficio centrale e deposito del materiale.
Il Progetto giovani nasce su questo territorio tra il 1997 e il 1998 per fronteggiare il
problema dello spopolamento delle nuove generazioni. Il filo conduttore del progetto è
quindi quello di favorire la conoscenza del territorio locale da parte dei giovani e
motivarli attraverso una maggiore conoscenza di risorse ed opportunità a rimanere in
esso. Inoltre vengono promosse iniziative di aggregazione in modo che i giovani
costruiscano sul territorio di provenienza una forte rete di relazione che li motivi a restare
(laboratori, attività ludiche, attività di formazione, concorsi, momenti aggregativi ecc.).
I numerosi progetti europei a cui partecipa lo Spazio Giovani rispondono anch‘essi a
questo obiettivo poiché per un proficuo incontro con l‘altro i giovani devono conoscere il
proprio territorio per poterlo presentare. Al ritorno dall‘esperienza di scambio avviene
sempre una riscoperta del proprio territorio d‘origine e delle persone che vi risiedono.
Il Progetto Giovani della Comunità Montana ha subito un cambio di immagine grazie ad
un progetto triennale (2003-2006) che aveva l‘obiettivo di avvicinare il progetto ai
giovani. Il Progetto Giovani (come spesso accade) infatti era visto dai giovani come una
iniziativa per ragazzi disagiati a causa delle sedi, dei volantini fotocopiati, i pochi
operatori a disposizione, il ridotto numero di attività.
Il servizio è stato quindi ―svecchiato‘‘ e il Progetto Giovani si è dato il nuovo nome di
Spazio Giovani, un nuovo logo, una nuova immagine accattivante. Si è scelta una
strategia d‘immagine più efficace per garantire una maggiore divulgazione capillare del
materiale informativo dando ai ragazzi del territorio il compito di promuovere le
iniziative. Si è lavorato molto con la filosofia del ―botton up‘ e del ―learning by doing‘‘,
questo ha permesso di coinvolgere dal basso e rendere i giovani i veri protagonisti.
Inoltre ha attivato corsi molto allettanti per i ragazzi come corsi per tecnici luci e audio,
sedute di registrazione in radio, corsi di snowboard, artisti da strada, clown, computer
grafica, fotografia. Strategico è stato anche abbassare l‘età degli educatori in modo che i
giovani li sentissero più vicini.
Negli anni successivi 2007-2009 si sono mantenute le attività più significative
sperimentate durante questo progetto triennale (Festival Onde Sonore , un festival per
giovani band; La Strada della musica; Giovani & Multicultura).
Gorizia – Punto Giovani gestito dall‘associazione LAB
I locali del Punto Giovani sono divisi per aree tematiche (area informativa-servizio
Informagiovani, sala cinema, sala corsi, sala laboratori, sala libera- con internet- , sala
96
musica). Gli operatori del centro di aggregazione lavorano sulla relazione e danno
risposta alle richieste dei ragazzi. LAB porta avanti molteplici progetti che creano una
forte rete tra Centro di Aggregazione e Informagiovani. Il Centro di aggregazione segue il
gruppo di giovani ed il progetto in sé e l‘IG offre assistenza ed informazioni ai giovani
del progetto. Il centro di aggregazione lavora sulla capacità dei ragazzi di fare richieste e
costruire progettualità, non propone progetti ma riceve le domande dei ragazzi e le
trasforma in proposte concrete. L‘IG offre assistenza ai giovani che desiderano costituirsi
in associazione e li indirizza verso possibilità di contributi finanziari.
Nell‘Ambito Socio-Assistenziale di Latisana-San Giorgio di Nogaro i quattro sportelli
Informagiovani (Latisana, Lignano, Rivignano, San Giorgio di Nogaro) fanno tutti parte
dell‘Area Informativa del Progetto Giovani dell‘Ambito. Gli operatori dei primi tre
sportelli vi partecipano attivamente incontrandosi regolarmente alle riunioni mensili che
coinvolgono operatori dei CAG e degli IG, tutti professionisti con Partita Iva. Lo
sportello IG di San Giorgio è distaccato dalla operatività dell‘Ambito, nonostante il suo
Comune faccia parte di questa realtà 327 poiché l‘operatrice IG è dipendente del Comune e
non ha un incarico professionale dall‘Ambito come tutti gli altri operatori. Da quando è
attivo un CAG presso questo Comune, sono gli operatori del Centro di Aggregazione a
partecipare alle riunioni328. Attraverso le riunioni di Progetto Giovani gli operatori creano
sinergie e si danno un vero supporto a vicenda nell‘ambito delle iniziative che vengono
intraprese da ogni realtà. Gli operatori facevano riferimento ad un coordinatore, ora
questo incarico è venuto meno e sono tre degli operatori a coordinare il lavoro dell‘intero
Progetto.
La particolarità del Progetto Giovani dell‘Ambito di Latisana-San Giorgio è la modalità
con cui è stato avviato. Un gruppo di giovani di Latisana riunito nella redazione di un
giornalino si era proposto al Comune come promotore di iniziative giovanili. Il Comune
non aveva le risorse umane per poter avviare un progetto allora lo spirito d‘iniziativa e le
idee dei giovani sono state accolte dall‘Ambito Socio-Assistenziale che ha avviato degli
incontri di sensibilizzazione sulle politiche giovanili in tutti i Comuni dell‘Ambito
stimolando i giovani di ogni realtà ad aggregarsi per promuovere delle attività a favore
dei giovani del loro territorio. Questo intervento ha permesso la nascita di varie iniziative
di aggregazione nei vari Comuni, gestite da giovani volontari che riferivano a due
operatori che svolgevano il ruolo di tutor per la nascita di gruppi giovanili e di
327
328
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Rivignano, 12.05.2009.
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di San Giorgio di Nogaro, 24.04.2009.
97
responsabile dei corsi di formazione per operatori di Progetto Giovani e di
Informagiovani che sono stati avviati nel momento in cui un certo numero di giovani è
stato coinvolto nel Progetto. Man mano che le attività aggregative si strutturavano,
l‘Ambito affidava un incarico al giovane volontario che le gestiva e gli offriva una
formazione specifica. La modalità di gestione del Progetto giovani dava così continuità e
professionalità al progetto stesso contribuendo attivamente alla partecipazione dei giovani
e alla loro cittadinanza attiva. Il risultato di queste azioni di stimolo e supporto all‘avvio
di attività aggregative, di prevenzione, formative e informative sul territorio è stata la
creazione di Centri di Aggregazione Giovanile e sportelli Informagiovani, nel 1998 a
Latisana, nel 2000 a Lignano e nel 2006 a Rivignano. Il Progetto Giovani è diventato poi
il settore delle politiche giovanili dell‘Ambito Socio-Assistenziale di Latisana-San
Giorgio di Nogaro, e ne fanno parte 4 sportelli IG e 12 Centri di Aggregazione. Presso i
CAG dell‘Ambito i ragazzi possono utilizzare internet, materiale ludico e partecipare a
vari progetti come tornei sportivi
ed altre iniziative riguardanti fumetti, musica,
realizzazione di videoclip. In ogni CAG dell‘Ambito è presente un piccolo spazio per la
diffusione di materiale informativo su lavoro ed opportunità.
L‘IG di Rivignano collabora in modo stretto con i due CAG dei Comuni di Teor e
Pocenia che con Rivignano come capofila costituiscono l‘Associazione Comuni Cuore
dello Stella. L‘intenzione dell‘amministrazione è quella di ampliare il progetto
Informagiovani alla rete dei Comuni dell‘Associazione.
L‘IG di Latisana ospitava attività di aggregazione gestite da un operatore dell‘Ambito.
Ora l‘operatore del Centro di Aggregazione svolge attività aggregative presso l‘oratorio.
L‘operatore del CAG inoltre si occupa di laboratori di socializzazione di prevenzione
sull‘uso di sostanze attivando laboratori in fascia curricolare nelle scuole secondarie di
primo e secondo grado.
La sede dell‘IG di Lignano ospitava anche il Centro di Aggregazione ma in seguito nella
stessa zona sono stati trovati altri locali da adibire a sede per l‘aggregazione. L‘operatore
del CAG si reca presso lo sportello IG per attività di ufficio o per incontri organizzativi
coi ragazzi329.
Come già evidenziato, la realtà di San Giorgio di Nogaro è diversa. L‘operatrice segnala
che c‘è una collaborazione con il CAG i cui operatori utilizzano lo sportello IG per fare
telefonate, stampare volantini. I giovani del CAG non frequentano molto l‘IG frequentano
ma solo la biblioteca in cui utilizzano internet. Se frequentano l‘IG, consultano le riviste
e appendono annunci in bacheca. L‘amministrazione ha in programma di trasferire il
329
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Lignano, 24.04.2009.
98
CAG in un altro edificio e collocare al suo interno anche l‘IG gestito da un operatore
staccato dalla biblioteca.
Negli altri Comuni in cui è presente il servizio Informagiovani, questo è integrato a vari
livelli di intensità con le altre politiche giovanili promosse dall‘amministrazione.
Nel Comune di Trieste le due strutture dei Poli di Aggregazione Giovanile dell‘Area
Educazione del Comune di Trieste e dell‘Informagiovani del Servizio Comunicazione
sono perfettamente complementari e possono operare congiuntamente nei confronti dei
giovani. La funzione dei CAG è prettamente aggregativa mentre quella dell‘IG è di tipo
informativo. L‘operatore sottolinea che dato che le linee guida nazionali prevedono che
l‘Informagiovani debba essere in grado di qualificarsi come punto di riferimento per
l‘aggregazione giovanile proponendosi attivamente con la produzione di manifestazioni e
momenti d‘incontro a livello cittadino, queste due realtà devono cooperare e a questo fine
è stato avviato il progetto di rete informativa che ha visto l‘apertura di due punti
informativi presso i CAG del Comune di Trieste 330.
Nel Comune di Monfalcone, sportello Informagiovani e Centro di Aggregazione sono
gestiti dal 2006 dall‘ associazione Banda Larga di Staranzano che si avvale di 3
dipendenti, due per il Centro di Aggregazione ed una per lo sportello IG. Dall‘agosto
2007 l‘Informagiovani ha sede nel neonato Centro di Aggregazione. Vi è una stretta
collaborazione fra i tre operatori. Il Centro di Aggregazione organizza numerosi corsi e vi
si incontra un gruppo teatrale. Il ruolo dell‘IG rispetto ai numerosi progetti del Centro di
Aggregazione è quello di segreteria informativa e di rielaborazione del questionario sul
gradimento del servizio complessivo (CAG e IG).
Nel Comune di Pordenone il Progetto Giovani comprende le strutture di due centri di
aggregazione con cui l‘IG collabora. IG e Progetto Giovani risultano integrati poiché
fanno capo allo stesso assessorato ed i due servizi collaborano strettamente all‘interno del
tavolo di coordinamento delle politiche giovanili del Comune. L‘Informagiovani si limita
a promuovere le iniziative del Progetto Giovani. Il Progetto Giovani del Comune di
Pordenone ha sede presso il Deposito Giordani dove si svolgono attività
incentrate
sulla
musica
e
la
creatività
ma
anche
corsi
e
anziani.
330
Intervista all‘operatore dello sportello Informagiovani del Comune di Trieste, 21.04.2009.
99
attività
per
Il Comune di Codroipo ha un Progetto Giovani di cui fa parte il Centro di Aggregazione
―Centro Linea Retta‘‘ che è in gestione alla Azienda per i Servizi alla Persona Daniele
Moro. In passato era gestito dall‘associazione Walking sotto la guida del Comune. Questo
cambio di gestione ha dato al Centro di Aggregazione una veste più istituzionale dato che
è ora gestito da educatori professionali. L‘IG intratteneva rapporti attivi con il Centro
Linea Retta finché era gestito dall‘associazione Walking. Insieme ha organizzato corsi ed
iniziative (giovani scrittori, artisti, writers, fotografi). L‘operatrice evidenzia che per
intrattenere rapporti attivi con il centro di Aggregazione l‘IG avrebbe bisogno di più
personale. Ora i rapporti sono tenuti in modo informale dall‘operatrice dell‘IG che lavora
anche in Comune su temi che coinvolgono il Centro Linea Retta. L‘IG è stato anche
coinvolto nell‘organizzazione di due gemellaggi promossi dal Comune (Mariawort in
Austria e Braine Le Comte in Belgio).
L‘IG di Tricesimo è un servizio dell‘ Ambito Socio-Assistenziale di Tarcento di cui
fanno parte anche cinque Centri di Aggregazione331 ma al momento non ci sono rilevanti
sinergie fra le due realtà nonostante l‘IG abbia sede presso un centro polivalente in cui ha
sede uno dei CAG.
Nel Comune di Majano sono attivi sette Centri di Aggregazione e lo sportello
Informagiovani ha cercato di allacciare rapporti con la consulta dei giovani di Majano che
gestisce anche uno dei CAG, ma dopo risposte positive iniziali la collaborazione non si è
concretizzata332.
Nell‘Ambito Distrettuale del Cividalese è attivo un Progetto Giovani, ma come già
evidenziato, i servizi Informagiovani di Manzano, San Giovanni al Natisone, Cividale,
Remanzacco e Buttrio non vi sono integrati.
L‘Informagiovani del Comune di Manzano è l‘unico dei cinque IG dell‘Ambito ad
intrattenere dei rapporti con il Progetto Giovani. Infatti il Comune di Manzano assieme
all‘IG e alla Parrocchia sostiene un gruppo informale di giovani che è seguito da
un‘operatrice del Progetto Giovani dell‘Ambito333.
331
Ambito Socio-Assistenziale di Tarcento – Piano di Zona- Progetti Area minori (Internet), (consultato il 20
settembre 2009). Disponibile all‘indirizzo http://www.ambitotarcento.it/index.php?area=50
332
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Majano, 10.06.2009.
333
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Manzano, 15.05.2009.
100
A San Giovanni al Natisone, IG e CAG condividono la stessa sede e sono attività avviate
dal Comune non inserite all‘interno di progettualità più ampie. L‘intenzione
dell‘amministrazione è quella di analizzarne l‘impatto per poi decidere in che direzione
proseguire. L‘amministrazione intende promuovere attività strutturate piuttosto che
aggregazione libera presso questa sede pensata per i giovani. L‘operatrice sottolinea come
il CAG e l‘IG siano due mondi a parte, nonostante la sede sia la stessa poiché il target di
utenza è completamente diverso. I frequentatori del CAG sono giovanissimi, abituali e
per rimanere nel Centro devono presentare una autorizzazione dei genitori. Il CAG
funziona grazie al passaparola fra ragazzi che al Centro possono giocare a ping pong, a
calcetto, a vari giochi da tavolo e con la play station. A volte gli educatori si recano
presso il CAG con i ragazzi da loro seguiti.
Nel Comune di Cividale è attivo un Centro di Aggregazione che assieme allo sportello
Informagiovani costituisce l‘insieme delle politiche giovanili334. I due soggetti non
collaborano nell‘ambito di progetti335. L‘Ufficio Politiche giovanili che gestisce le due
strutture fa parte dell‘Unità Operativa ― Cultura e Turismo‘‘.
Il Comune di Remanzacco promuove molte politiche giovanili che comprendono
l‘Informagiovani, l‘associazionismo, l‘aggregazione, la consulta ed i campi internazionali
a cui ogni anno partecipa con una delegazione di giovani 336. Queste politiche sono riunite
nel nome di ―Giovani Remanzacco‘‘337. Lo sportello IG non svolge alcun ruolo nello
sviluppo delle progettualità che interessano le altre realtà e si limita al ruolo di
divulgatore delle informazioni e di segreteria, un ruolo fondamentale per un Comune che
offre un gran numero di iniziative per i giovani.
Nel Comune di Buttrio le politiche giovanili comprendono l‘Informagiovani e una
consulta giovanile338 ma le due realtà non collaborano nell‘ambito di alcun progetto.
Il Comune di Udine ha individuato nell‘Agenzia Giovani lo strumento per la
realizzazione del suo Progetto Giovani 339 e l‘Informagiovani fa parte dei servizi offerti da
334
Città di Cividale del Friuli – Portale giovani (Internet), (consultato il 20 settembre 2009). Disponibile
all‘indirizzo http://www.cividale.net/informagiovani
335
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Cividale, 14.04.2009.
336
Intervista all‘ operatore dello sportello Informagiovani del Comune di Remanzacco, 9.06.2009.
337
Giovani Remanzacco (Internet), (consultato il 20 settembre 2009). Disponibile all‘indirizzo
http://www.giovaniremanzacco.it/
338
Comune di Buttrio - Servizi – Informagiovani (Internet), (consultato il 20 settembre 2009). Disponibile
all‘indirizzo http://www.comune.buttrio.ud.it/content.php?id=5&topic=SERVIZI
339
Agenzia Giovani (Internet), (consultato il 20 settembre 2009). Disponibile all‘indirizzo
http://www.comune.udine.it/opencms/opencms/release/ComuneUdine/cittavicina/sport/agenziagiovani/index.
html
101
questa struttura che ha avviato diverse iniziative di aggregazione, separate dal servizio
IG340.
Per quanto riguarda gli sportelli degli altri Comuni facenti parte dell‘Ambito SocioAssistenziale dell‘Udinese, nel Comune di Tavagnacco le politiche giovanili341
comprendono la struttura del centro sociale Branco ed il progetto ―Osservatorio giovani‘
che prevede che l‘Amministrazione sottoscriva annualmente accordi di collaborazione
con associazioni che operano in ambito giovanile per la realizzazione di specifiche
attività nel territorio comunale, tra cui l‘associazione La Place dai Zovins con cui l‘IG
collabora per alcune iniziative342; nel Comune di Pradamano le politiche giovanili
comprendono l‘Informagiovani e un Comitato Giovani 343 ma le due realtà non
collaborano ancora nell‘ambito di un progetto 344.
Infine, in alcuni Comuni l‘Informagiovani costituisce l‘unica politica giovanile
dell‘amministrazione: questo è il caso di Grado, Tolmezzo, Gemona, Moggio Udinese. In
questi sportelli, tranne quello di Grado345, viene promossa anche qualche attività
aggregativa tramite progetti o supporto a gruppi informali di giovani.
2.1.4 IL RUOLO DEGLI IG NELLE POLITICHE GIOVANILI E LA STRATEGIA DI
INFORMAZIONE.
Da queste analisi emerge che il ruolo svolto rispetto all‘informazione è strettamente
legato a quello svolto nell‘ambito delle politiche giovanili del territorio. Gli sportelli IG
che offrono un tipo di informazione seguendo un modello standardizzato non fanno parte
del gruppo di sportelli in cui il servizio IG è integrato nel Progetto Giovani (Ambito
Socio-Assistenziale di Cervignano, Comunità Montana del Friuli Occidentale e Gorizia).
La strategia di informazione utilizzata varia quindi dalla posizione che ogni sportello IG
occupa nella linea che va dalla funzione di pura informazione a quella della
partecipazione-aggregazione.
340
Agenzia Giovani (Internet), (consultato il 20 settembre 2009). Disponibile all‘indirizzo
http://www.comune.udine.it/opencms/opencms/release/ComuneUdine/cittavicina/sport/agenziagiovani/index.
html
341
Comune di Tavagnacco, Area Giovani (Internet), (consultato il 20 settembre 2009). Disponibile
all‘indirizzo http://www.comune.tavagnacco.ud.it/comune/area-giovani
342
Intervista all‘operatore dello sportello Informagiovani del Comune di Tavagnacco, 15.04.2009.
343
Comune di Pradamano – Comitato Giovani (Internet), (consultato il 20 settembre 2009). Disponibile
all‘indirizzo http://www.comune.pradamano.ud.it/comitato_giovani
344
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Pradamano, 17.06.2009.
345
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Grado, 13.05.2009.
102
Per quanto riguarda gli IG della prima categoria, questi si adattano alle richieste della
popolazione che riguardano principalmente la ricerca di lavoro ma anche relative a
diverse iniziative di cui a volte l‘IG non è a conoscenza nonostante l‘attenzione posta a
raccogliere le informazioni346 e su cui in seguito alle domande gli operatori si
documentano.
Questi servizi si promuovono soprattutto tramite gli incontri con le scuole e gli operatori
sottolineano come la visita degli studenti presso lo sportello sia maggiormente efficace di
una presentazione del servizio presso la sede scolastica.
Nella maggior parte degli sportelli, i giovani che si presentano arrivano già con delle
informazioni e il compito dell‘operatore è quello di aiutare l‘utente a fare una selezione o
guidarlo nelle ricerche in internet.
Diversi operatori rilevano che il dox non è uno strumento apprezzato dall‘utente, non
viene consultato ed i giovani preferiscono l‘informazione su volantino perché più
immediata e fruibile.
In alcuni IG che offrono un servizio puramente informativo, gli operatori sottolineano che
è cambiata la tipologia di intervento poichè gli utenti che si presentano
all‘Informagiovani hanno bisogno di tempo, hanno problemi di varia natura e l‘approccio
dell‘operatore
è
diventato
da
meramente
informativo
a
sociale347.
Gli operatori di servizi Informagiovani facenti parte integrante di un Progetto Giovani,
sottolineano come l‘IG debba essere il primo a promuovere le iniziative al fine di
stimolare l‘interesse del giovane poiché non si possono aspettare domande informative
specifiche da parte dei ragazzi 348.
Il Progetto Giovani assieme all‘Informagiovani si propone di andare dagli utenti, poiché
questi (vista l‘età) hanno una mobilità ridotta. Il metodo utilizzato dagli operatori è quello
di andare dai ragazzi e raggiungerli attraverso i molteplici canali della comunicazione: email, sms portale sul web 349.
La relazione con i ragazzi infatti è al centro di tutto il loro lavoro 350 e ad essa fanno
riferimento diverse modalità operative che negli anni hanno prodotto buoni risultati ( peer
educators, giovani leaders, nascita di gruppi informali e di associazioni).
346
Intervista all‘operatore dello sportello Informagiovani del Comune di Pordenone, 27.04.2009.
ibid.
348
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Gorizia, 4.05.2009.
349
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Barcis, servizio facente parte del
Progetto Giovani ‗Spazio Giovani‘ della Comunità Montana del Friuli Occidentale, 1.07.2009.
350
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Barcis, servizio facente parte del
Progetto Giovani ‗Spazio Giovani‘ della Comunità Montana del Friuli Occidentale, 1.07.2009.
347
103
Non viene dato peso all‘informazione pura e l‘operatore mira alla promozione
dell‘autonomia e del benessere dei ragazzi attraverso la creazione di relazioni
significative con l‘utenza. Infatti secondo gli operatori la pura e semplice informazione
non orienta nè aiuta il ragazzo. Il Progetto Giovani, con al suo interno il servizio
Informagiovani, è più vicino al ragazzo, perché lo coinvolge, lo ascolta e forse gli riduce
la complessità permettendogli di trovare delle persone con le quali dare forma (senso e
significato) all‘informazione351.
2.1.5 CONCLUSIONI.
I servizi Informagiovani del Friuli Venezia Giulia presentano caratteristiche
estremamente varie. L‘analisi del ruolo dell‘IG rispetto al servizio di informazione fornito
e al ruolo svolto nelle politiche giovanili ha permesso di collocare gli sportelli IG
analizzati in una linea immaginaria che va dall‘informazione pura secondo un modello di
servizio standard all‘informazione che rappresenta solo uno dei servizi offerti da una
realtà aggregativa. Questa analisi ha fatto emergere che un servizio puramente
informativo secondo il modello dell‘IG di Torino non coesiste con il modello che prevede
un servizio IG completamente integrato in un Progetto Giovani. Da questo deriva che
nelle realtà dove il servizio Informagiovani è l‘unica politica giovanile o le attività
aggregative non sono particolarmente sviluppate, se il servizio IG risponde al modello IG
di Torino, questo non è promotore di attività aggregative. Da un punto all‘altro della linea
che va da informazione ad aggregazione, troviamo numerose sfumature e questa
categorizzazione, anche se priva di contorni ben limitati, permetterà in seguito di
comprendere il ruolo dell‘IG rispetto alla promozione della mobilità dei giovani in
Europa.
351
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Cervignano, servizio facente parte
del Progetto Giovani ‗Sui Luoghi della Frequentazione‘ dell‘Ambito Socio-Assistenziale di Cervignano del
Friuli, 07.05.2009.
104
2.2. IL COORDINAMENTO INFORMAGIOVANI.
Gli sportelli Informagiovani della Regione, nati dalla volontà dei singoli Comuni e senza
alcun coordinamento a livello statale, regionale, provinciale, hanno subito cercato di fare
rete tra di loro o costituire delle reti informative nel loro territorio di riferimento.
In Regione, solamente nella Provincia di Udine è presente un coordinamento provinciale
dei servizi Informagiovani, di cui fanno parte tutti gli sportelli della Provincia tranne San
Giovanni al Natisone e Rivignano. Il Coordinamento Provinciale Informagiovani ha sede
presso l‘Ente Provincia di Udine e ne illustrerò lo sviluppo nel prossimo paragrafo.
Inoltre in Provincia di Udine è presente la Rete Informagiovani della Carnia gestita
dall‘IG di Tolmezzo che comprende due punti informativi, uno a ad Ampezzo ed uno a
Paularo. Tra il 2000 ed il 2005 è stato attivo un punto informativo a Paularo e tra il 2002
e il 2008 anche a Paluzza e Villa Santina. Fin dall‘apertura dell‘IG di Tolmezzo era nata
l‘idea di rete Informagiovani della Carnia: i paesi della Carnia sono dislocati lontani uno
dall‘altro e quindi era difficile poter raggiungere i giovani con l‘apertura del solo
sportello di Tolmezzo. L‘apertura di punti IG ha quindi permesso di raggiungere i giovani
con mobilità ridotta352. Ognuno di questi punti informativi è gestito da un operatore già
impiegato dal Comune per altre mansioni e che diventa dipendente della cooperativa
Cramars per le poche ore che svolge come operatore IG. Cramars ha un contratto unico
con il Comune di Tolmezzo che poi divide i compensi tra gli operatori. Questi punti IG
hanno in genere un‘apertura di 4 ore a settimana. In genere in questi punti IG i giovani
ricevono una prima consulenza e vengono mandati all‘IG di Tolmezzo dopo aver
individuato le loro esigenze specifiche. Nei paesi i punti IG hanno orario di apertura
serale (17-19). Paularo ha l‘orario di apertura più ampio con due giorni di apertura a
settimana dalle 14 alle 18353.
In Provincia di Udine nella zona montana sono presenti anche la rete di punti informativi
creata dall‘IG di Gemona con l‘apertura di uno sportello presso la biblioteca di Artegna354
ed i punti Informagiovani attivati dall‘Associazione Intercomunale Alta Val Degano –
Val Pesarina presso le biblioteche dei Comuni di Forni Avoltri, Rigolato, Prato Carnico,
Ovaro355).
352
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Tolmezzo, 06.05.2009.
ibid.
354
Lo sportello Informagiovani di Artegna è stato attivato nel marzo 2009 tramite una convenzione tra
l‘Informagiovani di Gemona ed il Comune di Artegna
355
Il punto informativo del Comune di Ovaro è uscito dalla rete degli Informagiovani della Carnia nel 2005.
353
105
Nella Provincia di Trieste fino a pochissimo tempo fa il Comune di Trieste erano l‘unico
ad aver attivato un servizio Informagiovani e quindi non si era mai creata una rete
provinciale degli IG. L‘IG di Trieste aveva dato vita ad una rete di punti informativi, uno
presso lo sportello URP di Piazza Unità d‘Italia ed uno all‘interno del Centro
Commerciale Il Giulia. Quando l‘Agenzia Informagiovani ha chiuso nel 2001, la stessa
sorte è toccata ai punti informativi. Ora che dal 2004 il servizio è di nuovo attivo
l‘Informagiovani ha avviato un progetto per la creazione di due punti informativi presso i
Poli di Aggregazione del Comune356. Contemporaneamente presso l‘oratorio ―Penso‘‘ di
Muggia nel dicembre 2008 è stato aperto uno sportello Informagiovani 357 che è subito
stato inserito nel progetto di rete avviato dall‘IG di Trieste358. Si viene quindi costituendo
una ―Rete Informagiovani in Provincia di Trieste‘, in stretta collaborazione con i CAG.
Nella Provincia di Pordenone non c‘è un coordinamento provinciale ma una rete
informale tra i 12 Informagiovani ed una rete di punti informativi creata nell‘ambito del
Progetto Giovani della Comunità Montana del Friuli Occidentale (Arba, Andreis,
Castelnovo del Friuli, Budoia, Cimolais, Erto, Fanna, Frisanco, Meduno, Sequals e
Pinzano).
L‘operatore dello sportello Informagiovani di Pordenone afferma che è presente una rete
informale tra l‘IG di Pordenone e gli altri IG della Provincia ed i Progetti Giovani. In
Provincia di Pordenone infatti c‘è una forte commistione tra Progetti Giovani ed IG. L‘IG
di Pordenone non collabora con l‘IG di Sacile (al momento sospeso) che si trova presso il
Centro di Aggregazione Zanca e non ha nessuna relazione diretta con l‘IG di San Vito al
Tagliamento che organizza molti corsi e collabora intensamente con il Progetto Giovani
del Comune. L‘operatore è a conoscenza che l‘IG di Prata di Pordenone ha difficoltà ed il
servizio è stato sospeso mentre l‘IG di Spilimbergo ha appena riaperto. L‘IG di
Pordenone ha dei contatti con gli IG di Aviano e di Cordenons che ha anche un Progetto
Giovani e accede alla banca dati ―lavoro‘‘ dell‘IG del capoluogo di Provincia.
L‘Informagiovani di Azzano Decimo si trova presso la biblioteca, ha un operatore unico
e organizza ogni anno la Fiera della Musica359. L‘operatore non ha indicato nessuna
relazione con gli IG di San Martino al Tagliamento e Valvasone, Meduno e Sesto al
Reghena.
356
Intervista all‘operatore dello sportello Informagiovani del Comune di Trieste, 21.04.2009.
Lo sportello "informagiovani" a Muggia(Internet), (consultato il 20 settembre 2009). Disponibile
all‘indirizzo http://www.informatrieste.eu/blog/blog.php?id=4517
358
Consiglio Comunale del Comune di Muggia (TS), Delibera n. 42 del 19 febbraio 2009, sulla ‗messa in rete
degli Informagiovani dei Comuni di Muggia e Trieste in attuazione della convenzione Rep. n. 78221/08
approvata con DCC n. 75/2007.
359
Intervista all‘operatore dello sportello Informagiovani del Comune di Pordenone, 27.04.2009.
357
106
In Provincia di Gorizia non è presente alcuna rete Informagiovani e gli operatori degli
sportelli affermano che non hanno nessun contatto con gli altri sportelli della Provincia.
Inoltre è doveroso evidenziare che parallelamente alle reti legate al territorio, sono
presenti delle reti date dall‘appartenenza dell‘IG ad una determinata cooperativa(Codess
FVG e Cramars) o alla rete Eurodesk per quanto riguarda gli IG di Udine, Gemona,
Sacile e in parte Trieste dato che l‘IG condivide i locali con Europe Direct-PDE
Eurodesk.
La creazione di una rete fra Informagiovani permette la circolazione delle informazioni,
un risparmio di risorse umane e finanziarie, la possibilità di creare sinergie e progettualità
ed è quindi di fondamentale importanza per il miglioramento della qualità del servizio.
In questo panorama di reti locali, provinciali, informali e tematiche si colloca il progetto
del Coordinamento Nazionale Informagiovani promosso da Ministero della Gioventù e
ANCI e che prevede la creazione di un Coordinamento Regionale Informagiovani in
Friuli Venezia Giulia.
107
2.2.1 IL COORDINAMENTO INFORMAGIOVANI DELLA PROVINCIA DI UDINE.
2.2.1.1 NASCITA E SVILUPPO.
In Provincia di Udine si concentra il maggior numero di sportelli Informagiovani della
Regione ma è importante sottolineare come le esigenze locali ed il territorio della
Provincia siano estremamente diversificati.
Il Coordinamento Provinciale Informagiovani è nato nel 2001 a seguito di una esplicita
richiesta degli sportelli IG di consolidata esperienza (Codroipo, Moggio Udinese,
Latisana). L‘assessore di allora, Fabrizio Cigolot, ha voluto dare una risposta concreta
all‘esigenza di fare rete.
Il primo protocollo d‘intesa è del 2001360 ed è stato poi riformulato nel 2004361 facendo
espressamente riferimento alla legislazione nazionale ed europea che disciplina il diritto
all‘informazione362. Ad oggi sono 18 i Comuni della Provincia che aderiscono al
Coordinamento Provinciale Informagiovani363: Buttrio, Cervignano del Friuli, Cividale
del Friuli, Codroipo, Gemona del Friuli, Latisana, Lignano Sabbiadoro, Majano,
Manzano, Moggio Udinese, Mortegliano, Pradamano, Remanzacco, S. Giorgio di
Nogaro, Tavagnacco, Tolmezzo, Tricesimo, Udine. Nel 2001 i Comuni aderenti erano 17
a cui poi si sono aggiunti Tricesimo (2003) e Majano (2005). In seguito, è venuta meno
l‘adesione di Pasian di Prato. Al momento della firma del protocollo d‘intesa il servizio
Informagiovani non era presente in tutti i Comuni firmatari: l‘IG di Tavagnacco è stato
attivato nel 2004 come punto informativo gestito dal personale dell‘ IG di Udine, quello
di Buttrio e Pasian di Prato nel 2005. L‘IG di Mortegliano, anche se formalmente fa parte
del Coordinamento non ha, al momento un servizio IG. L‘IG era stato attivato nel 2004
all‘interno della scuola territoriale della salute ed è stato gestito per un periodo con
personale attivato dal Servizio Civile Nazionale. Purtroppo se gli IG nascono senza
personale dedicato e retribuito non possono garantire continuità e qualità al servizio. Nel
2003 il Comune di Martignacco aveva manifestato l‘intenzione di creare uno sportello
Informagiovani sul territorio di sua competenza 364.
360
Provincia di Udine, Protocollo d‘Intesa tra Provincia di Udine e Comuni per il coordinamento delle
progettualità degli Informagiovani, luglio 2001, Udine.
361
Provincia di Udine, Protocollo d‘Intesa tra Provincia di Udine e Comuni per il coordinamento delle
progettualità degli Informagiovani, giugno 2004, Udine.
362
Provincia di Udine, Coordinamento Provinciale Informagiovani, Relazione attività gennaio-ottobre 2004.
363
Intervista a Martina Tosoratti, referente del Coordinamento Provinciale Informagiovani della Provincia di
Udine, 19.05.200, aggiornata nel corso di luglio 2009.
364
Provincia di Udine, Coordinamento Provinciale Informagiovani, Relazione consuntiva 2003.
108
La partecipazione al Coordinamento è identificata da un tavolo politico formato dagli
assessori alle politiche giovanili dei Comuni e da un tavolo tecnico formato dagli
operatori IG. Inizialmente il numero di convocazioni dei tavoli tecnici non aveva precise
regole. Dal 2007 il tavolo tecnico si riunisce 3-4 volte l‘anno, prediligendo i contatti
telefonici ed il web. Il tavolo politico si riunisce una o due volte l‘anno.
L‘individuazione di un referente del Coordinamento è stata concretizzata nel 2003, figura
che è stata affiancata da un collaboratore che aveva il compito di sostenere gli operatori
IG nell‘inserimento dati e di risolvere le problematiche di carattere tecnico del portale
web, la prima attività del progetto di Coordinamento.
Nel 2004 quando è stato rivisto il protocollo di intesa, è stata stabilita ad ottobre di ogni
anno la presentazione della relazione annuale e della bozza di attività per l‘anno
successivo al tavolo politico, a seguito dell‘individuazione delle priorità di intervento con
il tavolo tecnico.
La referente del Coordinamento Provinciale afferma che gli IG della Provincia di Udine
svolgono la funzione di ―contenitore informativo‘‘ delle realtà presenti sul territorio che
offrono opportunità ed attività per i giovani. L‘IG promuove la conoscenza di quello che
il territorio mette a disposizione del giovane e quindi dovrebbe divenire promotore di
cittadinanza attiva.
Infatti, se un servizio IG ―funziona‘‘ diventa anche motore e
promotore delle attività a livello sociale non solo per la fascia giovanile, ma anche per la
fascia dell‘infanzia e dell‘adultità.
Il Coordinamento Provinciale valorizza i servizi Informagiovani che hanno maturato sul
territorio un‘esperienza tale che ha permesso di sviluppare all‘interno degli stessi altre
azioni legate all‘aggregazione come nell‘ambito di Latisana – San Giorgio di Nogaro o di
Cervignano del Friuli. In altre realtà come nel Comune di Udine, l‘affluenza di numerosi
studenti e le progettualità più ampie dell‘Amministrazione Comunale hanno permesso di
sviluppare azioni nell‘ambito culturale ricreativo in relazione alla creazione di un ―forum
giovani‘‘ in linea con la nuova legge regionale ed alla elaborazione di un programma nel
quadro del progetto ―Diritti al futuro‘‘365 finanziato dal Ministero della Gioventù rivolto
all‘opportunità di creare attività imprenditoriale giovanile, di cui la Provincia è partner.
365
Il progetto ‗Diritti al futuro‘ fa parte della sperimentazione ‗Piani Locali Giovani‘ (vedi nota 265),
iniziativa del Ministro delle Politiche Giovanili e Attività Sportive Melandri e che prevede la collaborazione
tra ITER, ANCI e Forum Nazionale Giovani per la definizione. Il progetto ha l‘obiettivo di redarre un
documento contenente le linee guida per una futura legge nazionale per i giovani, con proposte che
provengono dagli enti locali. Il Ministro Meloni ha confermato indirizzi e strategia trasformando e unificando
le precedenti convenzioni con gli Enti Locali in Accordi di Programma Quadro accogliendo le proposte
scaturite da Diritti al Futuro.
109
Se l‘IG di Udine può vivere di sola informazione per la sua ubicazione centrale e per la
presenza dell‘ateneo, gli altri sportelli sono diventati punti di riferimento della vita di
comunità di un territorio.
Nella maggior parte dei casi, quindi si rileva che le realtà degli Informagiovani locali
hanno saputo tessere dei piani di intervento in sinergia con il territorio, che vanno anche
oltre la mera offerta di informazioni.
Il coordinamento della rete IG è caratterizzato da una gestione complessa, vista
l‘eterogeneità delle strutture presenti sul territorio, appaltate per la maggior parte a
cooperative o direttamente gestite dagli Enti locali 366. Il Coordinamento ha lavorato sulla
sinergia, sulla messa in rete dei servizi e delle professionalità degli operatori e non da
ultimo sulla sensibilizzazione e promozione del territorio dei servizi stessi. Inoltre fin
dall‘inizio la Provincia intendeva estendere il Coordinamento al livello regionale. Il
protocollo d‘intesa del 2001367 prevedeva che il portale link@giovani avesse delle sezioni
di collegamento per tutti gli IG della Regione, nel programma delle attività previste per il
periodo 2004-2006368 figura l‘intenzione di organizzare incontri di discussione sulla
possibilità di istituire un coordinamento regionale coinvolgendo le province del territorio,
nel protocollo rinnovato del 2004369 all‘articolo 2 il Coordinamento si prefigge di
―sviluppare e promuovere sperimentalità innovative e progetti integrati, individuando dei
momenti di confronto a livello regionale con tutte le realtà dei servizi Informagiovani
esistenti.
Lo scopo del Coordinamento Provinciale Informagiovani è quello di mettere in sinergia le
risorse presenti ed offrire ai giovani dei punti validi di riferimento informativo
migliorando i servizi offerti con:

l‘elaborazione di standard minimi di qualità;

l‘aggiornamento formativo degli operatori;

la messa in rete via web dei servizi e l‘attivazione di un luogo virtuale di
comunicazione tra utenti ed operatori Informagiovani e tra gli stessi operatori;

la creazione di validi rapporti di collaborazione con le agenzie territoriali;

la collaborazione con i Centri per l‘Impiego del territorio;
366
Intervista a Martina Tosoratti, referente del Coordinamento Provinciale Informagiovani della Provincia di
Udine, 19.05.200, aggiornata nel corso di luglio 2009.
367
Provincia di Udine, Protocollo d‘Intesa tra Provincia di Udine e Comuni per il coordinamento delle
progettualità degli Informagiovani, luglio 2001, Udine.
368
Provincia di Udine, Coordinamento Provinciale Informagiovani, Relazione consuntiva 2003.
369
Provincia di Udine, Protocollo d‘Intesa tra Provincia di Udine e Comuni per il coordinamento delle
progettualità degli Informagiovani, giugno 2004, Udine.
110

la promozione e la diffusione sul territorio della cultura dell‘informazione;

la realizzazione della ―carta d‘identità‘ degli sportelli IG.
Per quanto riguarda l‘elaborazione di standard minimi di qualità ed il monitoraggio
dell‘andamento dei servizi IG è stata predisposta una scheda di rilevazione assieme
all‘Osservatorio delle Politiche Sociali della Provincia, al fine di avere un quadro
omogeneo e puntuale del numero dei contatti, della categoria di informazioni
maggiormente richieste e del range d‘età - sesso degli utenti. É risultato complesso
inserire questo sistema di monitoraggio all‘interno degli IG, in quanto la maggior parte
degli sportelli avevano già i propri sistemi di rilevazione. Ad esempio gli IG di Udine e
Remanzacco hanno una modalità annuale di rilevazione che consiste in un monitoraggio a
campione.
Tra il 2003 ed il 2005 è stato utilizzato anche uno strumento di valutazione di tipo
qualitativo che, messo a punto dalla referente stessa, andava ad inquadrare lo stato della
rete fra IG, le modalità di gestione del servizio, i servizi offerti, il profilo degli operatori e
le utenze. Il 2005 è stato il primo anno di rilevazione omogenea dei contatti avuti dagli
sportelli Informagiovani370.
Nel 2004 è stato elaborato il primo rapporto annuale sui servizi Informagiovani per le
attività del 2003371, a cui è seguito il secondo nel 2005 sulle attività dell‘anno 2004372.
E‘ risultato importante, puntare sulla formazione degli operatori visto che gli utenti
privilegiano la modalità di sportello per la richiesta di informazioni e costruire e
mantenere rapporti di collaborazione con le agenzie territoriali che ha permesso la
realizzazione di corsi di formazione a livello gratuito per gli operatori.
Rispetto ai corsi di formazione, la Provincia ha organizzato corsi con il CORT (Centro
Orientamento Tutorato) di Udine con il distretto militare, con il personale del centro per
l‘impiego, con professionisti nel settore della comunicazione e della progettazione. Con il
Centro per l’Impiego di Udine, visto che risulta che il maggior numero di richieste negli
IG sono di carattere lavorativo, sono stati organizzati brevi percorsi formativi. Nel quadro
di queste iniziative di formazione sono stato avviati tre percorsi di formazione su
tematiche europee: ―Opportunità europee per i giovani- il programma comunitario
Gioventù‘‘ di 4 ore (2003), Tre incontri all‘interno del Progetto Ri.T.M.O. del Centro
370
Provincia di Udine, Coordinamento Provinciale Informagiovani, Relazione attività novembre 2005-ottobre
2006.
371
Provincia di Udine, Coordinamento Provinciale Informagiovani, Relazione attività gennaio-ottobre 2004.
372
Provincia di Udine, Coordinamento Provinciale Informagiovani, Relazione attività ottobre 2004-ottobre
2005.
111
risorse regionale per l‘orientamento su ―opportunità di istruzione, formazione e mobilità,
diversi sistemi di orientamento, istruzione e formazione in Europa‘‘ (2004), ―Nuovi
programmi comunitari - Gioventù in Azione 2007-2013‘‘ di 9 ore (2007).
La creazione del portale web è stato il primo progetto del Coordinamento ed i primi
tavoli di lavoro sono stati organizzati proprio per la condivisione del percorso di
realizzazione di un sito che mettesse in rete gli IG della Provincia di Udine e potesse
diventare uno spazio di relazione e di scambio di informazioni sulle nove tematiche
stabilite dall‘allora Coordinamento nazionale373, a supporto del lavoro di ciascun
operatore.
Questo portale era inteso anche come luogo di visibilità degli IG sul territorio che per la
prima volta si ―presentavano‘‘ con una identità unica. Il sito denominato Link@giovani
non è risultato un sito immediato e di facile navigazione inoltre le informazioni dovevano
essere caricate dagli operatori che lamentavano il poco tempo a disposizione per
l‘inserimento dei dati di interesse. Tra l‘altro alcuni IG avevano già a disposizione delle
banche dati a carattere nazionale (SPRING 2000) esaurienti ed efficaci e non trovavano
alcuno stimolo nell‘ avere un ulteriore banca dati di carattere provinciale. Nel 2005 si è
proceduto ad un restyling grafico del portale link@giovani e nel 2007 la realizzazione del
sito è stata data in appalto ad un‘altra ditta ed il nome del portale è cambiato da
link@giovani a FriulYoung.
Per quanto riguarda la realizzazione di iniziative volte alla promozione del servizio IG, a
Cividale nel 2005 è stato organizzato un talk show nell‘ambito dell‘evento ―Estate
Giovane‘‘ con gli operatori IG e con dei testimonial per ogni area informativa e con
l‘Università di Udine attraverso il CORT374, il Coordinamento è stato presente con uno
stand al Salone dello Studente a Udine nel febbraio 2005, 2006 e 2007. Inoltre durante la
Settimana della Solidarietà 2007 il Coordinamento ha presentato il nuovo sito Friul
Young e la Carta d’Identità degli IG.
Inoltre il Coordinamento Provinciale Informagiovani ha aderito alla proposta della
Provincia di Pordenone per la realizzazione della rivista regionale ―Alidee‘‘: rivista
trimestrale di buone prassi dedicata agli operatori che lavorano con i giovani.
373
374
Vedi pag. 66.
Centro orientamento e tutorato.
112
2.2.1.2 IL PROGETTO TRIENNALE 2007-2009 ―LA RETE DI COORDINAMENTO
PROVINCIALE INFORMAGIOVANI - VERSO UN‘IDENTITÁ REGIONALE‘‘.
Il Coordinamento Provinciale Informagiovani ha proseguito il suo percorso di sviluppo
presentando un ampio progetto nell‘ambito dell‘APQ fra Regione e Ministero delle
Politiche Giovanili. La stipula dell‘APQ tra la Regione Friuli Venezia Giulia 375 ed il
Ministero delle Politiche Giovanili e Attività Sportive avviene il 31 marzo 2008, dopo
che la Regione aveva inviato il Quadro Strategico dell‘APQ al Ministero il 30 ottobre
2007. Nell‘APQ viene fatto riferimento anche alla legge regionale n. 12 del 23 maggio
2007 su ―Promozione della rappresentanza giovanile, coordinamento e sostegno delle
iniziative a favore dei giovani‘‘ in base alla quale ogni anno la Regione mette a
disposizione contributi376.
La Regione, in base al Quadro Strategico dell‘APQ ha richiesto alle singole Province ed
ai Comuni capoluogo di presentare delle progettualità rispetto alle politiche giovanili che
potessero potenziare l‘esistente attività a favore dei giovani. Questa richiesta ha dovuto
avere risposta in tempi molto stretti, tenendo conto che i fondi erano relativi al triennio
2007-2009 ed il bando di gara è uscito al termine del primo anno della triennalità.
A novembre del 2007 il Coordinamento Provinciale Informagiovani ha presentato alla
Regione il progetto ―La rete di Coordinamento Provinciale Informagiovani. Verso
un‘identità regionale‘‘ per il triennio 2007-2009, avviando così una prima collaborazione
con la Regione con un progetto che aspirava a replicare le buone prassi di rete del
Coordinamento Provinciale su tutto il territorio regionale, intenzione già presente nel
protocollo d‘intesa del 2001 e del 2004377. Il progetto fa riferimento a diversi obiettivi
enunciati nel Quadro strategico dell‘APQ tra cui ―sostegno di servizi per l‘autonomia, il
tempo libero‘‘, ―sostegno di interventi in campo informativo funzionali alla prosecuzione
degli studi e orientati all‘effettivo inserimento dei giovani nella società, con particolare
riguardo al mondo del lavoro‘‘, ―sostegno alla comunicazione tra i giovani‘‘, ―sostegno
375
Vedi pag. 72.
Nel 2009 sono stati erogati contributi per l'attuazione degli interventi per la diffusione sul territorio
regionale di spazi e strutture da adibire a centri di aggregazione giovanile; contributi per progetti per giovani.
377
vedi pag. 109.
376
113
alla formazione specifica degli operatori impegnati nell‘attuazione delle politiche
giovanili‘‘, ―promozione di mobilità‘‘378.
La Provincia di Udine, tramite il progetto presentato nell‘ambito dell‘APQ, ha inteso da
un lato consolidare le azioni già avviate dalla stipula del protocollo d‘intesa, e dall‘altro
intraprendere nuove azioni, al fine di individuare buone prassi di intervento e delineare
così le premesse attuative per un Coordinamento Regionale. Vista l‘esperienza maturata
nell‘ambito del Coordinamento Provinciale, la Provincia di Udine diventava promotrice
della messa in rete di tutti gli IG del territorio regionale. Il progetto era articolato in
numerose azioni che avevano la principale finalità di portare all‘eccellenza le
professionalità ed i servizi offerti prima dai sportelli provinciali ed in un una seconda fase
dai sportelli regionali.
Il progetto “La rete di coordinamento provinciale Informagiovani. Verso una
identità regionale’’379 si proponeva di realizzarle i seguenti obiettivi che comprendevano
diverse azioni:
1. definizione dei livelli minimi qualitativi per il funzionamento dei servizi
informativi ai giovani ed identificazione delle modalità omogenee di valutazione
dei servizi;
2. promozione dell‘identità regionale dei servizi Informagiovani sul territorio (logo,
brochure, slogan, promozione attraverso i media ed una pagina domenicale su un
quotidiano)
3. diffusione sul territorio della cultura dell‘informazione e dell‘orientamento rivolti
ad una fascia di età giovanile (incontri di presentazione del servizio nelle scuole,
sviluppo del portale del Coordinamento Provinciale Informagiovani in un sito
web del Coordinamento Regionale con un forum per utenti ed operatori);
4. sostegno e consulenza ai nuovi servizi (redazione di un vademecum per l‘apertura
di nuovi servizi Informagiovani);
5. promozione di un piano di attività formative rivolte agli operatori (avvio di un
corso di formazione sulle tecniche di gestione del colloquio con l‘utente,
l‘aggiornamento nel settore del lavoro in collaborazione con i CPI e lo sviluppo
delle capacità progettuali a livello locale ed europeo);
6. incentivazione e sostegno della collaborazione con i centri per l‘impiego;
378
Quadro Strategico dell‘Accordo di Programma Quadro per il territorio della Regione Autonoma Friuli
Venezia Giulia in materia di ‗Politiche Giovanili‘, approvato con DGR n. 2597 del 26.10.2007 e finanziato
con Decreto della Direzione Centrale istruzione, cultura, sport e pace n. 4472/CULT del 26.11.2007.
379
Provincia di Udine, Coordinamento Provinciale Informagiovani, Progetto ‗ La rete di coordinamento
provinciale Informagiovani. Verso un‘identità regionale.‘, facente parte dell‘APQ del 31 marzo 2008.
114
7. sostegno alla creatività e all‘aggregazione giovanile (fungere da ente fautore della
partecipazione dei ragazzi ai costituendi forum provinciali e locali, attivare un
bando di concorso per la realizzazione di un cortometraggio e di un prodotto
grafico su vari temi di informazione, elaborare alcuni progetti Gioventù in Azione
legati all‘Azione 4.3 ―Formazione e messa in rete di coloro che operano nel
campo dell‘animazione e delle organizzazioni giovanili‘‘)
8. coordinamento tecnico della rete;
9. sostegno alle Amministrazioni Comunali aderenti al Coordinamento.
Grazie a questo progetto si poteva così avviare il processo di costituzione di un
coordinamento regionale come era già avvenuto in altre Regioni italiane sotto la spinta di
Città e Province particolarmente esperte nel campo dei servizi Informagiovani (il
Coordinamento Regionale Informagiovani del Piemonte). Nel contempo POGAS e ANCI
hanno sottoscritto il 13 dicembre 2007 la convenzione per una ―Azione di Sistema per la
promozione di un Coordinamento Nazionale degli Informagiovani‘‘380 il cui obiettivo,
come illustrato ampiamente nel primo capitolo, è quello di dare vita a una rete, intesa
come vera e propria comunità degli Informagiovani operanti sul territorio nazionale,
aumentandone parallelamente il numero e migliorando i servizi forniti.
Pertanto le azioni che erano state definite ed in parte intraprese dalla Provincia di Udine
nell‘ottica di un coordinamento IG regionale, hanno subito una battuta d‘arresto perché
risultavano sovrapporsi a diverse azioni individuate a livello nazionale: la definizione di
standard minimi del servizio, la creazione di un logo, la creazione di un sito web della
rete di Coordinamento regionale con forum per utenti e operatori, la redazione di un
vademecum all‘apertura di nuovi servizi. Con la nascita del Coordinamento Nazionale
Informagiovani, la Provincia di Udine non è potuta rimanere indifferente al nuovo
panorama nazionale in cui si stavano inserendo gli sportelli IG ed alle prospettive previste
da un coordinamento più ampio. L‘Ente Provincia si è quindi reso conto, in stretto
raccordo con la Regione FVG quale soggetto responsabile dell‘attuazione dell‘APQ,
dell‘inopportunità di portare avanti il progetto provinciale, ma ha espresso l‘intenzione di
mantenere comunque il raccordo con i servizi IG della Provincia e far fede agli impegni
assunti con il Protocollo d‘intesa siglato nel 2001, riconoscendoli come uno dei canali
380
Ministero della Gioventù – ANCI Coordinamento Nazionale Informagiovani. Azione di Sistema per la
promozione di un coordinamento nazionale dei servizi Informagiovani, 13 dicembre 2007.
Convenzione tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Politiche Giovanili e le
Attivita‘ Sportive e l‘Associazione Nazionale dei Comuni Italiani – ANCI, 13 dicembre 2007.
115
privilegiati di incontro con i giovani del territorio e quale motore di idee e di condivisione
delle attività che verranno poste in essere dall‘Ente in materia di politiche giovanili.
In seguito a questi avvenimenti, si è reso perciò necessario ridefinire il progetto,
delineando finalità ed obiettivi perseguibili nell‘ottica di una progettualità che guardasse a
tutto campo alle politiche giovanili, individuando azioni che fossero in linea con le
attività che la Provincia ha messo in atto in questi anni e che rispecchiassero gli obiettivi
previsti dalla L.R. 12/2007 sulla ―Promozione della rappresentanza giovanile,
coordinamento e sostegno delle iniziative a favore dei giovani‘‘.
Il progetto riformulato denominato: ―Giovani: tra informazione e partecipazione‘ ad oggi
è stato approvato dalla Regione e l‘Ente Provincia di Udine è in attesa dell‘approvazione
formale del Ministero ed in sintesi prevede la realizzazione del sito delle politiche
giovanili a livello regionale e l‘attivazione del forum provinciale dei giovani. Il progetto
rimane coerente con gli obiettivi indicati nell‘ APQ in particolare ―sostegno ad interventi
orientati alla partecipazione e cittadinanza ‗ e ―sostegno della comunicazione tra i giovani
anche tramite il portale dei giovani‘‘.
Quindi, a seguito di concertazioni tra Provincia e Regione, il ruolo del Coordinamento
Provinciale Informagiovani è diventato più ampio poiché esso è diventato il referente per
le politiche giovanili regionali con l‘incarico della creazione di un portale sulle stesse,
mantenendo il tavolo tecnico degli Informagiovani come tavolo di concertazione e di
consultazione. La Provincia di Udine quindi non ha più come obiettivo il ruolo di
referente per il coordinamento degli sportelli Informagiovani ma quello di svolgere un
ruolo importante in Regione per quanto riguarda le politiche giovanili 381.
Nonostante il Progetto sia stato modificato in corso d‘opera, un‘azione inizialmente
prevista è stata portata avanti. Infatti il corso di formazione per operatori che, come
emerso dalla presentazione del progetto prevedeva la trattazione di temi riguardanti la
progettazione europea, si è svolto con successo. L‘analisi del contenuto e dell‘andamento
di questo corso di formazione sono di particolare rilevanza ai fini della tesi poiché
evidenziano come i programmi comunitari a favore dei giovani possono essere utilizzati a
livello locale e quali sono le barriere che impediscono l‘utilizzo degli stessi, ostacoli che
spesso trascendono la formazione.
381
Intervista a Michela Osualdini, tutor del percorso di formazione ‗La rete di coordinamento provinciale
Informagiovani. Verso un‘identità regionale‘ realizzato da ForSer. 12.05.2009.
116
2.2.1.2.1 IL PERCORSO DI FORMAZIONE ―LA RETE DI COORDINAMENTO
PROVINCIALE INFORMAGIOVANI‘ REALIZZATO DA FORSER – FORMAZIONE
E SERVIZI PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE.
Il percorso di formazione ―La rete di coordinamento provinciale Informagiovani: Verso
un‘identità regionale‘‘ è stato realizzato dall‘ente di formazione ForSer (Formazione e
Servizi per la Pubblica Amministrazione) a seguito della partecipazione al bando
pubblico indetto dalla Provincia di Udine per l‘assegnazione di questa attività inserita nel
progetto del Coordinamento Provinciale Informagiovani.
Il bando si
è svolto con
procedura negoziata, ovvero cinque enti di formazione sono stati chiamati dalla Provincia
di Udine a presentare un progetto formativo per operatori IG, da sviluppare secondo le
linee guida indicate dal progetto triennale del Coordinamento Provinciale. Il bando è
uscito il 6 maggio 2008 con scadenza al 20 maggio. All‘interno del bando erano già
indicati in modo specifico i corsi formativi ed i contenuti tecnici che la referente del
Coordinamento aveva concordato con gli operatori. Inoltre era indicata anche la
ripartizione delle ore tra i 3 corsi del percorso formativo382.
ForSer ha presentato il suo progetto formativo in ATS 383 con ENAIP. Il progetto
presentato da ForSer è stato premiato perché l‘idea sottostante al progetto era quella di
legare i tre percorsi formativi non solo tra loro ma nella logica del progetto triennale
portato avanti dalla Provincia che mirava alla creazione di una rete fra gli sportelli. Il
corso infatti non era mirato alla semplice formazione tecnica ma a creare una identità
comune tra gli IG e a valorizzare il ruolo e la figura degli operatori, nella logica in cui la
Provincia di Udine ha sviluppato il progetto finanziato dall‘APQ regionale.
In fase di progettazione del percorso formativo, la responsabile della progettazione in
ForSer Milena Grion si è documentata sul mondo degli IG per capire la loro funzione nel
territorio, le loro caratteristiche e ciò di cui si occupano in particolare per capire quale sia
o dovrebbe essere il loro ruolo nei confronti della comunità locale e dei giovani che ne
fanno parte. Questa indagine, a cui hanno contribuito i dott. Andrea Satta e Massimo De
Bortoli, esperti dei servizi Informagiovani, ha permesso di avere un quadro più chiaro del
contesto in cui gli operatori di questi centri operano e identificare meglio le competenze
necessarie per loro nell‘ambito di quelle organizzazioni. In particolare, grazie ad un lungo
colloquio e confronto con il dott. De Bortoli, curatore della rivista Alidee 384, è potuta
382
Intervista a Martina Tosoratti, referente del Coordinamento Provinciale Informagiovani della Provincia di
Udine, 19.05.200, aggiornata nel corso di luglio 2009.
383
Associazione Temporanea di Scopo.
384
Vedi pag. 111.
117
venire a conoscenza delle varie problematiche presenti in queste realtà, della situazione
attuale degli IG della Regione e delle aspettative degli operatori. É da questo colloquio
che ne è emersa la struttura del corso e quindi l‘idea di unire i tre percorsi con il tema
della creazione di una ―identità Informagiovani‘‘385. Ai fini della creazione di una
―identità Informagiovani‘‘, operatori degli IG di Torino, Modena e Bologna, sono stati
contattati chiedendo loro una testimonianza durante il percorso formativo in qualità di
rappresentanti di ―buone pratiche‘‘386.
Durante un incontro svoltosi ad agosto con la dirigente del settore delle politiche sociali
della Provincia di Udine, dott.ssa Cecotti, e due responsabili del Coordinamento
Provinciale Informagiovani è stato anche deciso di aprire il percorso a tutti gli operatori
di IG e centri di aggregazione giovanile regionale dando tuttavia nelle iscrizioni priorità
gli operatori IG della Provincia di Udine.
La promozione del prodotto è stata curata dal Coordinamento Provinciale e a settembre
2008 la locandina informativa e la scheda di adesione all‘iniziativa erano state inviate a
tutti gli sportelli IG della Provincia di Udine e fuori Provincia. Nella proposta progettuale
veniva anche indicata in subordine la partecipazione al corso da parte di operatori di
CAG.
La bozza del calendario, elaborata dopo una concertazione con i docenti da Michela
Osualdini, tutor del percorso formativo, è stata sottoposta alla Provincia che l‘ha inviata
agli sportelli IG per verificare se questa poteva conciliarsi con la loro attività lavorativa.
La definizione del calendario è stata problematica ed ha influito sulle iscrizioni. Infatti
l‘elevato monte ore del corso aveva un forte impatto sul lavoro degli operatori e questi
incontravano forti problemi organizzativi perché il calendario è stato comunicato a
ridosso dell‘inizio delle lezioni impendendo loro di potersi organizzare per coprire il
servizio.
La tutor ha raccolto le iscrizioni e a metà settembre ha inviato alla Provincia l‘elenco
degli iscritti per dare visione dello stato delle stesse. Dato che il numero degli iscritti era
basso si è reso necessario decidere assieme alla Provincia se avviare subito l‘attività
formativa o procedere a dare nuova comunicazione dell‘iniziativa anche agli sportelli IG
fuori Provincia. È stato deciso di differire la data d‘inizio prevista tra il 13 e il 20
settembre e dare modo alla Provincia di convocare un tavolo politico e tecnico del
Coordinamento Provinciale Informagiovani per fare pressione sui Comuni affinché gli
385
386
Intervista a Milena Grion, responsabile della progettazione in ForSer, 11.05.2009.
ibid.
118
operatori degli sportelli IG partecipassero al corso. Questo intervento della Provincia ha
portato a nuove iscrizioni.
Il corso è iniziato il 13 ottobre e durante la prima lezione erano presenti Adriano Piuzzi,
l‘assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Udine e due rappresentanti del
Coordinamento Provinciale: Elisa Marras e Barbara Ciavarella. La dirigente dell‘area
delle politiche sociali della Provincia, dott.ssa Cecotti, non ha potuto essere presente,
come la referente del Coordinamento Provinciale Informagiovani Martina Tosoratti a
causa della maternità.
Il percorso di formazione era articolato in tre corsi:
1. ―Tecniche di marketing per la promozione delle politiche giovanili e la gestione
della relazione con l‘utenza dei servizi Informagiovani‘‘ della durata di 60 ore e
diviso in tre moduli:
-
Il panorama europeo, nazionale, regionale
-
Tecniche di marketing
-
Relazionarsi con l‘utenza
2. ―Orientamento ai servizi di offerta lavorativa‘‘ della durata di 20 ore.
3. ―Tecniche di Progettazione sociale e transnazionale‘‘ della durata di 80 ore.
Gli operatori potevano iscriversi all‘intero percorso o ai singoli corsi.
In totale hanno partecipato ai corsi previsti dal percorso formativo 32 operatori (su 34
iscritti), in rappresentanza di 21 sportelli Informagiovani 387. È importante sottolineare che
alcuni di loro prestano servizio in più di uno sportello come operatori unici: questo è il
caso dello sportello di Pradamano e Tricesimo, San Giovanni al Natisone e Buttrio,
Latisana e Lignano. Solamente gli operatori di 6 sportelli 388 hanno frequentano il 70%
delle ore dell‘intero percorso formativo.
Il corso ―Tecniche di marketing‘‘ ha raccolto 25 iscrizioni, 22 sono stati i partecipanti
effettivi di cui 11 hanno frequentato almeno il 70% delle ore previste dal corso, in
rappresentanza di 14 sportelli389.
Durante la parte introduttiva tenuta da Andrea Satta, Michela Altran e Priscilla De
Agostini, gli operatori hanno individuato i punti di forza ed i punti di debolezza del loro
servizio, il significato di rete ed il contributo che ognuno può dare, in modo da poter
387
Comunità Montana del Friuli Occidentale, Comuni di Buttrio, Cividale, Codroipo, Gemona, Gorizia,
Latisana, Lignano, Majano, Manzano, Moggio Udinese, Mortegliano, Pordenone, Pradamano, Rivignano,
Tavagnacco, Tolmezzo, Tricesimo, San Giorgio di Nogaro, San Giovanni al Natisone, Udine.
388
Comuni di Latisana, Lignano, Majano, Manzano, Moggio Udinese, Tolmezzo.
389
Latisana-Lignano, Manzano, Tolmezzo, Moggio Udinese, Majano , Buttrio-San Giovanni al Natisone,
Cividale, Comunità Montana del Friuli Occidentale, San Giorgio di Nogaro, Tavagnacco, TricesimoPradamano.
119
affrontare il percorso di formazione con spirito costruttivo. La parte riguardante le
tecniche di marketing tenuta da Leda Guidi e Massimo De Bortoli purtroppo è stata in
parte ripetitiva a causa della mancata coordinazione fra i docenti. Infine la parte sulla
relazione con l‘utenza è stata tenuta interamente dalla psicologa Patrizia Iervese ed è stata
particolarmente efficace.
Il corso ―Orientamento all‘offerta lavorativa‘‘ ha raccolto 23 iscrizioni, 18 sono stati i
partecipanti effettivi di cui 15 hanno frequentato almeno il 70% delle ore previste dal
corso, in rappresentanza di 14 sportelli 390.
Questo corso richiedeva competenze specifiche per cui sono stati contattati docenti anche
estranei al mondo degli Informagiovani ma che con questo mondo avrebbero dovuto
prima o poi confrontarsi391.
Il corso ―Progettazione Sociale e Transnazionale‘‘ ha raccolto 21 iscrizioni, 18 sono stati
i partecipanti effettivi di cui 6 hanno frequentato almeno il 70% delle ore previste dal
corso, in rappresentanza di 6 sportelli392.
Le lezioni tenute da Paolo Rosso sulla programmazione europea erano molto
approfondite ed in parte staccate dalle tecniche di progettazione illustrate dal Lorella
Baron ma sono state in ogni modo utili per aumentare la cultura generale relativa ai
programmi di finanziamento europei. Le lezioni sul programma Gioventù in Azione
tenute da Gigliola Paviotti sono state particolarmente apprezzate dal gruppo classe.
Questo corso è quello ad aver ricevuto la valutazione migliore, pari a 90/100 per quanto
riguarda la docenza393.
ForSer ha cercato si stabilire un calendario né troppo diluito né troppo concentrato nel
tempo con una cadenza delle lezioni settimanale o bisettimanale. I tre corsi formativi
sono iniziati quasi in contemporanea e questo ha portato a non dare una perfetta
continuità nelle lezioni dello stesso corso compromettendo l‘efficacia didattica dato che
ogni volta il docente doveva riprendere i temi della lezione precedente. Il corso
sull‘orientamento all‘offerta lavorativa è stato invece compattato in un lasso temporale
breve dato l‘esiguo monte ore.
390
Latisana-Lignano, Manzano, Tolmezzo, Moggio Udinese, Majano , Buttrio-San Giovanni al Natisone,
Cividale, , San Giorgio di Nogaro, Tavagnacco, Tricesimo-Pradamano, Gemona Pordenone, Rivignano ,
Udine.
391
Intervista a Milena Grion, responsabile della progettazione in ForSer, 11.05.2009.
392
Latisana- Lignano, Manzano, Tolmezzo, Moggio Udinese, Majano
393
ForSer, Progetto: La Rete di Coordinamento Informagiovani. Verso un‘identità regionale. Percorso
formativo rivolto agli operatori Informagiovani. Relazione finale. 4 maggio 2009.
120
Nel progetto formativo era inserita anche l‘attivazione di una Comunità di
Apprendimento Online. L‘utilizzo di questo strumento da parte degli allievi è partito in
sordina poiché partecipare attivamente alla Comunità era visto da loro come l‘ennesima
incombenza. Sulla Comunità non erano previsti interventi di esperti. Nel corso del tempo
è diventato uno strumento di condivisione di informazioni, materiale relativo alle lezioni
e alle esercitazioni in classe. La Comunità rimarrà attiva fino al 31 dicembre 2009 per
permettere agli operatori IG di fare rete 394.
Il percorso formativo prevedeva due project work 395 legati ai corsi ―Tecniche di
Marketing‘‘ e ―Progettazione Sociale e Transazionale‘‘. Il primo prevedeva la
realizzazione di un documento che esprimesse la mission e vision del servizio
Informagiovani della Provincia di Udine nell‘ottica di un ampliamento del
Coordinamento a livello regionale. Questo project work include anche la progettazione di
una campagna di comunicazione per la ―Fiera Giovani, Lavoro, Tecnologie‘‘ e di un
video di promozione del servizio.
Il secondo prevedeva la redazione di tre progetti, uno a livello locale su ―il protagonismo
dei giovani‘ e due a livello europeo: uno di scambio di giovani (azione 1.1 Gioventù in
Azione) ed uno di ―visita studio‘‘ per operatori (azione 4.3 Gioventù in Azione).
I project work sono stati redatti nel corso delle lezioni e sono stati raccolti nella
―Relazione finale‘‘ del percorso formativo che è stata presentata da ForSer alla Provincia
di Udine e alla Regione.
Le difficoltà principali del corso sono state il gruppo classe, il monte ore, l‘articolazione
dei tre corsi, la partecipazione discontinua della maggior parte degli iscritti, la
partecipazione alternata di operatori dello stesso sportello396.
Da parte degli allievi è emersa fin dall‘inizio una mancanza di motivazione nel
raggiungere gli obiettivi del corso a causa dell‘eterogeneità dei rapporti di lavoro, della
disillusione data dalle precedenti esperienze, dal fatto che la partecipazione al corso fosse
stata loro imposta dai Comuni poiché i finanziamenti della Provincia agli stessi era
vincolata alla partecipazione degli operatori al percorso formativo.
Inoltre durante lo svolgimento del corso sono nati problemi di sovrapposizione tra
l‘attività del Coordinamento Provinciale ed il Coordinamento Nazionale e a questo
394
Intervista a Michela Osualdini, tutor del percorso di formazione ‗La rete di coordinamento provinciale
Informagiovani. Verso un‘identità regionale‘ realizzato da ForSer. 12.05.2009.
395
Strumento formativo che richiede ai partecipanti, di solito suddivisi in gruppi di lavoro, di realizzare un
progetto concreto sulla base di quanto è stato appreso precedentemente in aula.
396
Intervista a Michela Osualdini, tutor del percorso di formazione ‗La rete di coordinamento provinciale
Informagiovani. Verso un‘identità regionale‘ realizzato da ForSer. 12.05.2009.
121
proposito il 28 novembre si è svolta una riunione con referenti del Coordinamento
Provinciale, referente politico del Coordinamento Regionale e Forser. Durante l‘incontro
sono state evidenziate le criticità date dalla coesistenza di due progetti IG non
comunicanti397, è stato analizzato lo stato di avanzamento del progetto triennale e la
ridefinizione del ruolo della Provincia a fronte del progetto del Coordinamento Nazionale
e la nascita di un Coordinamento Regionale. Si è discusso su come integrare il progetto
formativo nell‘evoluzione che stava avvenendo a livello nazionale e ForSer ha presentato
degli spunti per arrivare a un punto di sintesi e integrazione. È stato deciso che la
formazione sarebbe andata avanti perché ritenuta trasversale. Il referente politico del
Coordinamento Regionale ed i referenti della Provincia di Udine si sono poi impegnati a
presentare alla Regione la situazione398.
Gli sviluppi del Coordinamento Nazionale Informagiovani hanno influito fortemente sul
gruppo classe poiché il percorso è stato in parte strumentalizzato a fini informativi e non
solo formativi. Infatti la maggiore difficoltà creata dal gruppo classe è stato l‘insieme di
aspettative degli allievi che travalicavano il compito formativo di ForSer, soggetto presso
cui cercavano della risposte riguardo al futuro degli Informagiovani in Regione. Questa
situazione veniva acuita dall‘assenza di rappresentati del Coordinamento Provinciale agli
incontri formativi e l‘impossibilità di ricevere risposte dall‘interlocutore piú vicino agli
operatori. Dall‘altra parte l‘ufficio del Coordinamento Provinciale è rimasto sguarnito di
personale a causa di maternità e contratti scaduti e quindi solamente due persone su
quattro erano in servizio nel periodo di svolgimento del corso. Non solo la mancanza di
personale ma anche i cambiamenti intervenuti a livello nazionale hanno determinato
l‘assenza di rappresentanti del Coordinamento Provinciale al corso. Infatti data la delicata
situazione la Provincia di Udine ha deciso di aspettare prima di un confronto con gli
operatori poiché non poteva dare delle risposte alle loro richieste. Il Coordinamento
Provinciale infatti ha dovuto rinegoziare con la Regione il proprio ruolo, ridimensionato
rispetto alla funzione di coordinamento degli sportelli. Neppure il Coordinamento
Regionale Informagiovani poteva fare molto poiché doveva ancora essere avviato e
ancora attualmente non dispone di una rete con gli IG del territorio. ForSer dal canto suo
non poteva svolgere il ruolo di traghettatore delle istanze degli allievi alla Regione, sia
per rispetto degli accordi contrattuali con la Provincia di Udine, sia perché qualsiasi
azione sarebbe stata inopportuna a causa dello scenario regionale e nazionale non ancora
maturo rispetto alla definizione del futuro ruolo degli IG. Ogni azione avrebbe quindi
397
Intervista a Milena Grion, responsabile della progettazione in ForSer, 11.05.2009.
Intervista a Michela Osualdini, tutor del percorso di formazione ‗La rete di coordinamento provinciale
Informagiovani. Verso un‘identità regionale‘ realizzato da ForSer. 12.05.2009.
398
122
deluso le aspettative, compromettendo l‘efficacia della formazione. È importante
sottolineare che a livello formativo gli sviluppi del Coordinamento Nazionale
Informagiovani non hanno influito399.
Gli operatori IG in futuro trarrebbero beneficio da percorsi formativi brevi e specifici.
Dopo aver rafforzato la rete a livello provinciale grazie a questo percorso formativo, il
proseguimento naturale sarebbe quello di organizzare una formazione continua periodica
per gli operatori. Dato che la Provincia di Udine ha perso il suo ruolo fondamentale nel
coordinamento degli sportelli IG in futuro sarà il Coordinamento Regionale ad occuparsi
della formazione degli operatori 400.
399
ibid.
ibid.
400
123
2.2.1.2.1.1
IL
CORSO
―TECNICHE
DI
PROGETTAZIONE
SOCIALE
E
TRANSNAZIONALE‘‘.
Soltanto 18 persone in rappresentanza di 15 sportelli Informagiovani sui 25 oggetto delle
ricerche, hanno partecipato al corso di formazione ―Tecniche di progettazione sociale e
transnazionale‘. Gli sportelli sono: Codroipo, Udine (3), Buttrio-San Giovanni al
Natisone, Latisana-Lignano (2), Majano (2), San Giorgio di Nogaro, Tolmezzo,
Manzano, Moggio Udinese, Tavagnacco (2), Tricesimo, Gorizia, Pordenone. La presenza
di questi due ultimi sportelli non è stata significativa poiché gli operatori hanno preso
parte solo a due ore del corso401.
È importante sottolineare che non tutti coloro che hanno partecipato al corso su mandato
dei Comuni dove è presente un IG, erano operatori di questo servizio, bensì altre figure
all‘interno degli uffici comunali il cui incarico prevede la promozione di progetti. Questo
in particolare è il caso dei Comuni di Tavagnacco, Tricesimo e Udine che hanno
partecipato al corso rispettivamente tramite una assistente sociale ed un‘impiegata presso
l‘Agenzia Giovani. Inoltre dall‘Ambito Socio-Assistenziale di Latisana-San Giorgio ha
partecipato la presidente dell‘associazione che gestisce uno dei Centri di Aggregazione
parte del Progetto Giovani.
Gli operatori che non hanno partecipato al corso hanno spiegato la loro mancata adesione
all‘iniziativa segnalando la mancanza di tempo a disposizione, l‘elevato monte ore, la
sovrapposizione con l‘orario di lavoro e l‘impossibilità ad effettuare sostituzioni di
personale, la lontananza della sede del corso, la decisione della cooperativa in concerto
con l‘amministrazione comunale di non partecipare all‘iniziativa, il tema non d‘interesse
o priorità rispetto agli altri offerti dal percorso formativo.
Gli operatori che vi hanno partecipato hanno aderito al corso perché non possedevano
nessuna competenza nel campo della progettazione o nessuna conoscenza rispetto alle
opportunità di mobilità ed al programma Gioventù in Azione, volevano qualificare
ulteriormente la loro professionalità, conoscere strumenti di progettazione nel caso questa
competenza venisse richiesta dall‘amministrazione, favorire uno scambio tra operatori e
trovare partner territoriali, conoscere i criteri con cui i progetti vengono selezionati e
finanziati.
Le aspettative degli operatori rispetto al corso erano di acquisire non solo nozioni base
sulla pianificazione di un progetto ma maggiori conoscenze pratiche e tecniche, capire il
401
ForSer, Progetto: La Rete di Coordinamento Informagiovani. Verso un‘identità regionale. Percorso
formativo rivolto agli operatori Informagiovani. Relazione finale. 4 maggio 2009.
124
funzionamento dei progetti, le modalità di realizzazione degli stessi e come le conoscenze
acquisite possono essere applicate alla realtà dell‘Informagiovani.
Gli operatori intendevano utilizzare le conoscenze acquisite grazie al corso per migliorare
il servizio, trasmettere le informazioni all‘utenza ed ai colleghi, per fornire supporto a
gruppi giovanili nella preparazione di progetti di scambio giovanile, realizzare progetti
anche unitamente ad altri enti con cui aveva già avviato una collaborazione.
Il corso tecniche di progettazione sociale e transnazionale era articolato in:
-
24 ore su ―tecniche di progettazione sociale‘‘
-
12 ore su ―la costruzione e gestione di un parternariato transnazionale‘‘
-
4 ore su ―programmazione comunitaria‘‘
-
4 ore di videoconferenza con una funzionaria dell‘Agenzia EACEA402 che
gestisce il programma Gioventù in Azione
-
28 ore su ―la programmazione comunitaria - Gioventù in azione‘‘
-
8 ore di testimonianze da parte di operatori dei servizi Informagiovani di Torino e
Modena che facevano riferimento alle tematiche del corso ―Tecniche di
marketing‘‘.
La scelta del monte ore per il corso di progettazione era indicata nel capitolato di gara
come pure erano indicate le azioni del programma Gioventù in Azione su cui
concentrarsi. Dal bando emergeva un forte interesse da parte del Coordinamento
Provinciale a dare agli operatori le competenze per attivare dei progetti europei 403. È stato
dedicato il maggior monte ore al modulo sulla progettazione sociale e transnazionale in
seguito ad una richiesta esplicita da parte degli operatori che volevano conoscere meglio
le tecniche di progettazione e gli strumenti di finanziamento 404. Inoltre c‘era stata una
consultazione con la Regione riguardo la divisione del monte ore fra le varie aree
tematiche individuate dagli operatori, ed è stato ritenuto che il profilo professionale degli
stessi potesse avere ―una marcia in più‘‘ con l‘acquisizione di competenze specifiche
rispetto alla progettazione europea.
La classe era curiosa, partecipe ed interessata riguardo all‘argomento poiché la materia
era nuova per la maggior parte dei partecipanti, che ne hanno intuito le potenzialità
operative. Le esercitazioni sul metodo di progettazione hanno coinvolto molto gli
402
Education Audiovisual & Culture Executive Agency.
Intervista a Milena Grion, responsabile della progettazione in ForSer, 11.05.2009.
404
Intervista a Martina Tosoratti, referente del Coordinamento Provinciale Informagiovani della Provincia di
Udine, 19.05.200, aggiornata nel corso di luglio 2009.
403
125
operatori, che ne hanno apprezzato gli aspetti pratici, le ricadute operative e l‘apporto di
nuove competenze alla propria professionalità
Per quanto riguarda le criticità di questo corso, l‘individuazione di un docente esperto sul
programma Gioventù in Azione e l‘organizzazione della conferenza con Bruxelles hanno
presentato delle difficoltà. Il dott. Giuseppe Marino che era stato inizialmente incaricato,
non era più disponibile e quindi si è reso necessario trovare un sostituto altrettanto
competente sul programma Gioventù in Azione. In Regione ci sono solo due esperti su
questo tema e nessuno dei due era disponibile. Il sostituto è stato individuato nella figura
di Gigliola Paviotti, progettista che collabora con l‘ Agenzia dell‘Unione Europea
EACEA405 che gestisce anche il programma Gioventù in Azione.
Questo corso si è caratterizzato per due importanti momenti formativi per quanto riguarda
la promozione della mobilità in Europa: la videoconferenza con Bruxelles e la redazione
dei project work nell‘ambito del programma Gioventù in Azione.
Per quando riguarda l‘inserimento nel progetto formativo della videoconferenza con
Bruxelles, è stata fondamentale l‘esperienza personale della progettista che grazie ad un
viaggio di studio-lavoro a Bruxelles organizzato dall‘AICCRE
ha avuto modo di
conoscere una referente del programma comunitario Gioventù in Azione. L‘incontro con
l‘Agenzia EACEA era stato organizzato dall‘Ufficio della Regione Friuli Venezia Giulia
a Bruxelles406 che ha svolto il ruolo di tramite anche per l‘organizzazione di questa
videoconferenza. La videoconferenza con Bruxelles ha presentato delle difficoltà tecnicoorganizzative interne ed è stata rinviata per tre settimane 407. La relazione dell‘intervento è
stata affidata a Natasha Jovicic che ha illustrato l‘Azione 1 e 4.3, la Direzione EACEA, il
portale informatico dell‘Agenzia, la rete SALTO408 ed il database per la gestione di
progetti europei e ricerca di organizzazioni partner. Questa esperienza è stata un modo
per far sperimentare agli operatori in prima persona la cittadinanza europea poiché hanno
sentito l‘Europa vicina.
Per quanto riguarda la realizzazione dei project work, gli operatori hanno utilizzano i
formulari del programma Gioventù in Azione e la Guida al Programma sotto la guida
della docente Gigliola Paviotti per formulare delle proposte progettuali.
405
Education Audiovisual & Culture Executive Agency.
Intervista a Milena Grion, responsabile della progettazione in ForSer, 11.05.2009.
407
Intervista a Michela Osualdini, tutor del percorso di formazione ‗La rete di coordinamento provinciale
Informagiovani. Verso un‘identità regionale‘ realizzato da ForSer. 12.05.2009.
408
Support, Advanced Learning and Training Opportunities. Vedi pag. 33.
406
126
Per quanto riguarda l‘Azione 1.1. la classe ha lavorato in due gruppi e fondamentale è
stato il contributo della presidente dell‘associazione che gestisce il Centro di
Aggregazione ArtPort di Palazzolo dello Stella (Ambito Socio-Assistenziale di LatisanaSan Giorgio di Nogaro). La sua presenza durante le esercitazioni pratiche di scrittura del
progetto ha permesso agli operatori di avere a disposizione un caso concreto su cui
lavorare e all‘Ambito di Latisana-San Giorgio di poter avviare la progettazione con
l‘aiuto di una docente esperta. Entrambe le proposte progettuali prevedono uno scambio
giovanile in invio in Belgio che coinvolge un centro di aggregazione con caratteristiche
simili ad ArtPort. Una proposta di scambio è incentrata su tematiche artistiche con la
realizzazione di video, l‘altra prevede visite sul territorio ed attività di socializzazione fra
i partecipanti attraverso attività di educazione non formale.
Per quanto riguarda il progetto da presentare nell‘ambito dell‘Azione 4.3., la classe ha
presentato un‘unica proposta che nasce dalla necessità degli operatori di confrontarsi,
tramite un‘esperienza di ―visita studio‘‘, con altre realtà similari in ambito europeo sulle
modalità di gestione del sistema di comunicazione tra operatori e sulle metodologie di
fornitura dei servizi. Viene proposta una visita di studio della durata di 10 giorni e
coinvolgerà Austria (sede dell‘attività, coordinatore e presentatore della proposta
progettuale), Francia, Italia e Finlandia. Il gruppo sarà composto presumibilmente da 18
persone per ogni stato partner. Il progetto è destinato, per il partner italiano, agli operatori
degli Informagiovani aderenti alla rete di coordinamento dei servizi Informagiovani della
Provincia di Udine.
Le attività proposte saranno focalizzate sull‘analisi delle metodologie applicate per la
fornitura di specifici servizi (lavoro, orientamento, formazione, tempo libero, turismo)
con particolare attenzione alla mobilità europea. Inoltre è previsto uno scambio di buone
prassi sul sistema di comunicazione tra operatori. Queste attività verranno realizzate
tramite tavole rotonde, lavori di gruppo e visite sul territorio.
2.2.1.3 CONSIDERAZIONI FINALI SUL COORDINAMENTO PROVINCIALE
INFORMAGIOVANI.
La creazione del Coordinamento Provinciale Informagiovani oltre a rispecchiare
l‘obiettivo europeo di fare rete fra soggetti responsabili dell‘informazione dei giovani, ha
permesso di portare avanti importanti azioni di formazione, uno dei principali obiettivi
dell‘UE nel campo dell‘informazione dei giovani. In particolare grazie al progetto ―La
rete di coordinamento provinciale Informagiovani. Verso un‘identità regionale.‘‘ è stato
127
realizzato da ForSer su incarico del Coordinamento Provinciale Informagiovani, un
articolato percorso di formazione che includeva il corso ―Tecniche di Progettazione
sociale e transnazionale‘‘. Questo corso rispecchia le direttive europee in tema di qualità
dell‘informazione che include la promozione di iniziative di formazione degli operatori
su temi europei ed esperienze di formazione a livello europeo nell‘ambito di Gioventù in
Azione. Questo corso purtroppo non ha coinvolto un gran
numero di persone in
confronto agli altri corsi del percorso formativo a causa del monte ore e dell‘argomento,
percepito come non rispondente ad un‘esigenza di formazione prioritaria in confronto agli
altri corsi avviati nel quadro del progetto. Il Coordinamento era consapevole di questo ma
ha voluto puntare sulla qualità offrendo un corso che fornisse effettive competenze nel
campo della progettazione europea, piuttosto che le brevi esperienze formative degli anni
precedenti sullo stesso tema.
Per quanto riguarda il ruolo del Coordinamento Provinciale Informagiovani nello
sviluppo di una rete è emerso che fin dall‘inizio questo voleva aprirsi alla realtà
regionale. Purtroppo gli sviluppi a livello nazionale che hanno visto la creazione del
Coordinamento Nazionale Informagiovani e di conseguenza dei Coordinamenti Regionali
Informagiovani, sono andati a confliggere con il progetto di coordinamento regionale
avviato dalla Provincia di Udine invece che unirsi in un unico progetto. Questo è
avvenuto a discapito della rete Informagiovani locale e nazionale.
Nel prossimo paragrafo presenterò il neonato Coordinamento Regionale e come questa
realtà intende inserirsi nel contesto locale.
128
2.2.2 IL COORDINAMENTO REGIONALE INFORMAGIOVANI.
Come già emerso dalla presentazione del Coordinamento Provinciale Informagiovani
della Provincia di Udine, questo organismo ha incluso nelle sue linee programmatiche fin
dal momento della sua nascita la costituzione di un coordinamento regionale
Informagiovani409. Nel contempo a livello nazionale è nato il Coordinamento Nazionale
Informagiovani la cui gestione è affidata alla presidenza del responsabile ANCI per le
Politiche Giovanili e Sport, coadiuvato da un Comitato Tecnico Scientifico e supportato
dai Coordinamenti Regionali ANCI410. La prima tappa del progetto è stata infatti quella di
individuare attraverso le ANCI regionali, i Coordinatori Regionali nelle figure di un
referente politico ed uno tecnico per ogni Regione per la realizzazione del Comitato dei
Coordinatori Regionali.
Il processo di designazione di referenti tecnici e politici è avvenuto nel maggio 2008. Il
referente politico del Coordinamento Regionale Informagiovani del Friuli Venezia Giulia
è Paolo Dean, nella sua veste di Vice Presidente dell‘ ANCI FVG, mentre il referente
tecnico era stato individuato nella dirigente del Servizio attività Culturali e Sport del
Comune di Monfalcone. Al momento il ruolo di referente tecnico del Coordinamento
Regionale è scoperto e si evidenzia la necessità di lavorare per l‘organizzazione interna
del Coordinamento in FVG. Il referente politico evidenzia che entro il 2009 è di
fondamentale importanza individuare un referente tecnico e creare un gruppo fra gli
operatori Informagiovani della Regione. Inoltre, secondo Paolo Dean, i due referenti
devono essere competenti e conoscere la realtà degli IG.
I Coordinatori Regionali partecipano all‘azione di monitoraggio del profilo quantitativo e
qualitativo del servizio erogato sul territorio per individuarne le criticità e proporre al
Coordinamento Nazionale linee di intervento mirate ad ottimizzare il servizio, proprio per
rispondere alle peculiarità dei singoli territori 411. I referenti regionali sono espressione
della rete territoriale dei servizi ma spesso le figure politiche e quelle tecniche a livello
nazionale hanno portato le loro sensibilità personali riguardo alla realtà degli IG poiché
non è stata creata prima una rete territoriale degli sportelli. Il Coordinamento Nazionale
non nasce quindi da una rete ma ha l‘obiettivo di crearne una definendo cos‘è un IG e
quali sono i suoi standard di qualità.
409
Vedi pag. 109.
Vedi pag. 73-74.
411
Intervista a Martina Tosoratti, referente del Coordinamento Provinciale Informagiovani della Provincia di
Udine, 19.05.200, aggiornata nel corso di luglio 2009.
410
129
Il primo compito affidato ai Coordinamenti Regionali, tramite ANCI, è stato quello di
censire gli Informagiovani in tutte le Regioni. A livello regionale non esisteva una banca
dati sufficiente a capire lo sviluppo degli IG sul territorio. Il Coordinamento Regionale
Informagiovani FVG ha dato il suo supporto al Coordinamento Nazionale per portare
avanti le indagini sugli Informagiovani della Regione. Dal confronto con le altre Regione
emerge che la realtà degli IG in FVG è simile a quella delle altre Regioni ed il dato
positivo riguardo alla nostra Regione è che ci sono molti IG e poche aree scoperte.
Dall‘indagine è emerso che all‘interno del panorama italiano, il Friuli Venezia Giulia si
posiziona bene poiché ha il numero più alto di Informagiovani per numero di abitanti
(indice di 5,6 Informagiovani ogni 100 000 abitanti). Il referente politico sottolinea che il
Friuli Venezia Giulia è un esempio di qualità del servizio Informagiovani e un modello da
prendere da esempio poiché già nel 2001 in Provincia di Udine è attivo il Coordinamento
Provinciale Informagiovani ed in Regione è presente un alto numero di sportelli.
Parallelamente alla conduzione di questa indagine, il Coordinamento Regionale
Informagiovani del Friuli Venezia Giulia ha costruito con gli altri Coordinamenti
Regionali un modello di sportello di informazione per i giovani che meglio si confà al
nostro Paese. Secondo il referente politico del Coordinamento Regionale, il modello
ideato permette agli IG di consolidata esperienza di migliorare ulteriormente e fornisce
dei chiari standard di qualità e linee guida per gli Informagiovani che devono aprire.
Paolo Dean sottolinea che il modello di Informagiovani definito dal Coordinamento
Nazionale avrà delle conseguenze importanti a livello locale. Gli IG sono un servizio
territoriale e ogni Comune cerca di tutelare le caratteristiche del proprio Informagiovani.
Ora il servizio si adegua alla domanda locale mentre la direttiva nazionale darà quella di
offrire un servizio standard ed in secondo luogo, di mantenere le caratteristiche locali che
forniscono un valore aggiunto al servizio, in particolare verranno valorizzate le reti locali
tra IG che sono un patrimonio che deve coesistere con il livello del Coordinamento
Nazionale.
Probabilmente i servizi offerti dagli IG verranno ridotti per concentrarsi su qualità e
uniformità del servizio offerto. Inoltre gli sportelli IG della Regione avranno accesso
all‘intranet del Coordinamento Nazionale Informagiovani e gli operatori avranno modo di
partecipare ad incontri di formazione a riguardo, già organizzati in diverse Regioni.
L‘incontro formativo indirizzato agli operatori Informagiovani di Veneto e Friuli venezia
Giulia è previsto per la giornata del 16 ottobre 2009 a Vicenza 412.
412
Coordinamento Nazionale Informagiovani, Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia - Incontro di
formazione all'uso della Intranet Nazionale Informagiovani ed adesione alla stessa - 16 ottobre 2009,Vicenza
130
In Friuli Venezia Giulia ci sono molti piccoli sportelli IG. Con l‘azione del
Coordinamento Nazionale Informagiovani gli IG con un monte orario esiguo non
potranno avvalersi del nome ―IG‘ e probabilmente diventeranno succursali del servizio
Informagiovani più grande nelle vicinanze. Il referente politico sottolinea come
l‘associazionismo. fra i piccoli Comuni sia lo strumento più utile per offrire questo
servizio di informazione ad una platea più ampia.
L‘obiettivo del Coordinamento Nazionale Informagiovani tramite la sua ―Azione di
Sistema‘413 era quello di ottimizzare le risorse del Fondo Nazionale per le Politiche
Giovanili ed eliminare progetti doppione avviati da Regioni e Province nel quadro degli
APQ, come quello presentato dalla Provincia di Udine. Purtroppo i tempi di
presentazione dei progetti non hanno permesso di evitare l‘avvio di progetti simili e
confliggenti tra il livello regionale e nazionale. Infatti a novembre 2007 il progetto della
Provincia è stato presentato alla regione sulla base del Quadro Strategico di APQ 414
mentre la Convenzione sull‘azione di sistema per la promozione di un coordinamento
Informagiovani415 è stata firmata da ANCI e Ministero nell‘ambito dell‘APQ a dicembre
ed in questa erano previste tutte le azioni che poi sarebbero andate a configgere con il
progetto presentato dalla Provincia. Inoltre il tavolo di concertazione regionale sull‘APQ
delle politiche giovanili si è tenuto il 31 marzo 2008416, a ridosso della creazione del
Coordinamento Nazionale Informagiovani nel maggio 2008 a Milano 417.
Il referente politico del Coordinamento Regionale sottolinea che è in ogni caso positivo
che la Provincia di Udine stia svolgendo le attività relative al progetto sul Coordinamento
Provinciale Informagiovani perché questo aiuterà la creazione di una rete a livello
regionale.
(Internet) (consultato il 2 ottobre 2009). Disponibile all‘indirizzo
http://www.informagiovani.anci.it/notizie.do?metodo=elencoNotiziePubblico&codiceComunicato=NW
413
Ministero della Gioventù – ANCI Coordinamento Nazionale Informagiovani. Azione di Sistema per la
promozione di un coordinamento nazionale dei servizi Informagiovani, 13 dicembre 2007.
Convenzione tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Politiche Giovanili e le
Attivita‘ Sportive e l‘Associazione Nazionale dei Comuni Italiani – ANCI, 13 dicembre 2007.
414
Quadro Strategico dell‘Accordo di Programma Quadro per il territorio della Regione Autonoma Friuli
Venezia Giulia in materia di ‗Politiche Giovanili‘, approvato con DGR n. 2597 del 26.10.2007 e finanziato
con Decreto della Direzione Centrale istruzione, cultura, sport e pace n. 4472/CULT del 26.11.2007.
415
Convenzione tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Politiche Giovanili e le
Attivita‘ Sportive e l‘Associazione Nazionale dei Comuni Italiani – ANCI, 13 dicembre 2007.
Ministero della Gioventù – ANCI Coordinamento Nazionale Informagiovani. Azione di Sistema per la
promozione di un coordinamento nazionale dei servizi Informagiovani, 13 dicembre 2007.
416
Intesa istituzionale di programma tra il governo della Repubblica Italiana e la Regione Autonoma Friuli
Venezia Giulia, Accordo di Programma Quadro in materia di Politiche Giovanili e Attività Sportive, 31
marzo 2008, Roma.
417
Intervista a Paolo Dean, referente politico del Coordinamento Regionale Informagiovani del Friuli
Venezia Giulia, 18.05.2009.
131
Il referente politico del Coordinamento Regionale Informagiovani non ha avuto nessun
rapporto con i singoli operatori poiché la comunicazione con i singoli sportelli è gestita
dal Coordinamento Nazionale che ha sede a Vicenza. Il Coordinamento Regionale svolge
solo il ruolo di contatto sul territorio e non ha una gestione diretta dei rapporti tra
Coordinamento Nazionale e singoli IG. L‘ANCI è una associazione che per conto dei
Comuni gestisce i problemi dei Comuni stessi ed in questo caso si occupa solo del
coordinamento del progetto Informagiovani. La legge sul federalismo porterà maggiori
competenze alle Regioni ed il rischio è la delega di queste ai Comuni: in questo momento
è quindi necessario che i Comuni siano coordinati a livello nazionale per la gestione degli
Informagiovani.
Le amministrazioni locali non hanno aiutato in nessun modo ANCI FVG nella
promozione di questo progetto e nel portarlo all‘attenzione di politici ed operatori. Non
tutte le amministrazioni locali hanno ancora la consapevolezza che ANCI è a servizio dei
Comuni e questo è un importante passaggio culturale da compiere. Gli Informagiovani
locali quindi non hanno ancora sviluppato la consapevolezza che devono fare riferimento
al Coordinamento Nazionale ed alla Segreteria di Vicenza e gli operatori non hanno
percepito l‘importanza del progetto.
Per quanto riguarda la partecipazione dei singoli operatori degli IG della Regione ai
convegni nazionali, il referente politico non è a conoscenza della loro presenza o meno
agli incontri. Dalle interazioni della scrivente con gli operatori è emerso che alcuni
operatori degli IG di Pordenone, Monfalcone hanno partecipato ad alcuni degli incontri.
Far partecipare gli operatori ai convegni ha un costo molto elevato e anche dalle altre
Regioni c‘è stata una bassa partecipazione da parte dei singoli operatori.
L‘opportunità data agli IG e alle amministrazioni comunali di partecipare alla creazione
del Coordinamento Nazionale diventerà un obbligo dal 2010. A fine anno, in chiusura del
progetto triennale, a livello regionale verranno presentati i risultati del progetto e gli
obiettivi futuri in modo da procedere alla creazione di una effettiva rete fra gli sportelli
Informagiovani della Regione.
A questo proposito, gli operatori che hanno partecipato al percorso di formazione ―Il
Coordinamento Provinciale Informagiovani, Verso un‘identità regionale‘‘ all‘interno del
project work finale presentato all‘Amministrazione Provinciale e Regionale tramite
ForSer propongono ―un momento di incontro e condivisione sia con gli operatori degli
sportelli Informagiovani presenti nelle quattro Province della Regione sia con i rispettivi
132
amministratori di riferimento per l‘elaborazione di una visione comune e l‘adozione di
metodologie e strumenti da utilizzare all‘interno della rete dei servizi.
Nel nuovo
contesto che si verrà a delineare, il Coordinamento Provinciale è pronto a condividere in
prima persona le buone prassi sviluppate in questi anni di esperienza di rete. Dalla
discussione e dalla condivisione con tutti gli operatori Informagiovani della Regione ed
amministratori di riferimento deve emergere la costituzione di un Coordinamento
Regionale suddiviso su due livelli (tecnico e politico) attraverso la sottoscrizione di un
nuovo protocollo di intesa, in cui saranno definiti i parametri di adesione alla rete
regionale in funzione dell‘adesione alla rete nazionale ANCI.
Si prevedono a cadenza semestrale due incontri annuali del tavolo politico, in
preparazione dei convegni annuali ANCI, per l‘aggiornamento e la condivisione di
proposte e idee. Anche per il tavolo tecnico si prevedono almeno due incontri annuali di
programmazione e consuntivo e ulteriori incontri operativi da realizzarsi qualora
emergessero particolari necessità o determinati bisogni. In funzione della effettiva
partecipazione tecnica ai convegni e alle assemblee ANCI nazionali, si andrà a
individuare un referente tecnico designato dal tavolo degli operatori Informagiovani della
Regione e si richiede l‘istituzione di un fondo per permettere la partecipazione del
referente tecnico a questi incontri nazionali. Si prevede, inoltre, un adeguato piano di
aggiornamento, qualificazione e riqualificazione degli operatori rispetto alle aree e alle
tematiche proposte dal tavolo tecnico, prevedendo anche possibilità di scambi con
operatori del contesto europeo‘‘418.
A livello regionale la creazione del Coordinamento Regionale non si intreccia solo con il
progetto già avviato dalla Provincia di Udine ma anche con il progetto di legge 419
presentato dal consigliere Blasoni, al momento in
attesa di esame da parte della
Commissione VI420 del Consiglio Regionale. Il progetto di legge prevede la creazione
dello strumento del ―Piano Triennale delle Politiche Giovanili‘‘ e contiene tra le finalità
la promozione e lo sviluppo della rete degli Informagiovani e vi dedica un intero articolo.
All‘art. 23 si evidenzia che ogni Comune ha la facoltà di aprire sportelli Informagiovani e
che questi devono essere presenti presso ogni amministrazione provinciale nonché presso
ogni comune capofila di ambito nonché nei comuni con più di 5000 abitanti. Inoltre si
418
ForSer, Progetto: La Rete di Coordinamento Informagiovani. Verso un‘identità regionale. Percorso
formativo rivolto agli operatori Informagiovani. Relazione finale. 4 maggio 2009.
419
Proposta di Legge n. 67, ‗Disposizioni regionali sulle politiche giovanili e sul Fondo di garanzia per le
opportunità dei giovani‘, presentata il 7 maggio 2009.
420
Ricerca scientifica e tecnologica, istruzione, beni e attività culturali, identità linguistiche e culturali,
spettacolo e manifestazioni, attività ricreative e sportive, politiche giovanili, politiche della pace, della
solidarietà e dell‘associazionismo, ordinamento della comunicazione.
133
afferma che nel Piano triennale si trovano i livelli minimi delle prestazioni erogate dagli
Informagiovani che possono aderire alla rete. Infine viene sottolineato l‘incentivo alla
messa in rete degli Informagiovani, il loro coordinamento e la loro relazione con i centri
di aggregazione giovanile. In altri articoli del progetto di legge si sottolinea anche la
sinergia dell‘Informagiovani con il settore della cultura e del turismo ed il suo ruolo nel
sostegno ad attività autonome ed imprenditoriali.
Il progetto di legge comprende un articolo su ―Mobilità e cittadinanza europea‘‘ ma gli
Informagiovani non sono indicati come attori chiave, nonostante questo tipo di
informazione sia indicata in ben due punti nell‘elenco delle aree informative
dell‘Informagiovani al comma 3 dell‘articolo 23. Relativamente agli strumenti di
partecipazione questo progetto di legge pur ―riconoscendone l‘utilità, ne razionalizza il
numero e le funzioni, ritenendo l‘attuale organizzazione di cui alla legge regionale
12/2007 eccessivamente pletorica‘‘.
È interessante constatare che la proposta di legge, pur essendo stata presentata il 7 maggio
2009, non nomina nel testo il Coordinamento Nazionale Informagiovani come soggetto
con cui lavorare in completa sinergia e indica la definizione di ―livelli minimi di
prestazioni erogate dagli Informagiovani‘‘ in un futuro Piano Triennale delle Politiche
Giovanili nonostante il 5 maggio 2009 a Roma421 sia stata presentata la Guida ai Servizi
Informagiovani che propone la definizione di standard minimi. Inoltre la proposta di
attivare un Informagiovani presso ogni amministrazione provinciale fa sorgere dei dubbi
sul destino degli sportelli dei Comuni dei capoluoghi di Provincia che sono
particolarmente attivi e sviluppati. La proposta di legge quindi anche se contenente
principi condivisi a tutti i livelli, appare non coordinata con la realtà nazionale e locale.
Per quanto riguarda il contesto europeo, questa proposta di legge è in linea con le
direttive europee in materia di politiche giovanili poiché promuove le reti tra soggetti che
si occupano di politiche giovanili, sostiene l‘imprenditorialità dei giovani e misure
finanziare di sostegno volte alla promozione di una vita indipendente dei giovani, nello
spirito del Patto europeo per i giovani 422. Gli strumenti di partecipazione anche se
presenti, vengono ridimensionati e passano in secondo piano rispetto a quelli definiti
nella legge regionale 12/2007.
421
422
Vedi pag . 76.
Vedi pag. 46.
134
2.2.3 CONCLUSIONI.
Il Coordinamento Provinciale Informagiovani aveva avviato il progetto triennale per farsi
promotore della nascita di un Coordinamento regionale ed ora, a causa, delle vicende
intervenute a livello nazionale, ha assunto un nuovo ruolo sempre in linea con le direttive
europee. Infatti tramite il mandato di occuparsi a tutto campo delle politiche giovanili
regionali ha la possibilità di farsi vero promotore dell‘inserimento del servizio
Informagiovani nel più ampio contesto delle politiche giovanili. Questo cambiamento di
ruolo del Coordinamento Provinciale rispecchia il processo avviato con il Libro bianco
che vede informazione e partecipazione unite in un legame dove con l‘evolversi della
strategia la partecipazione è divenuta predominante e strumento di informazione.
La posizione che ha acquisito, unita alla rete che si verrà a creare con gli altri
Informagiovani della Regione grazie al Coordinamento Regionale e agli strumenti che
verranno forniti dal Coordinamento Nazionale condurrà gli Informagiovani a svolgere un
ruolo attivo nella definizione delle politiche giovanili regionali. La politica di
informazione dei giovani avrà maggiori possibilità di raggiungere i suoi obiettivi se in
concerto con le altre politiche giovanili volte alla partecipazione e all‘aggregazione.
A livello nazionale, regionale e provinciale gli organi politici propongono la stessa
strategia di rete fra Informagiovani, la definizione di standard minimi, la partecipazione
dei giovani ma le politiche messe in atto non sono state concordate tra i vari livelli e
ancora ad oggi, nonostante la nascita di un Coordinamento Nazionale, le politiche
riguardanti i servizi Informagiovani non appaiono coordinate tra livello nazionale e
regionale. Al fine di ottimizzare risorse e raggiungere risultati effettivi è necessario che le
politiche Informagiovani a livello provinciale siano legate a quelle a livello regionale le
quali a loro volta devono essere in totale sintonia con il progetto del Coordinamento
Nazionale poiché questa è la strada per dare finalmente agli Informagiovani un‘unica
identità ed un ruolo ufficiale nelle politiche giovanili nazionali.
135
136
CAPITOLO 3
IL RUOLO DEGLI INFORMAGIOVANI IN FRIULI VENEZIA GIULIA NELLA
PROMOZIONE DELLA MOBILITÀ DEI GIOVANI IN EUROPA.
3.1 LA PROMOZIONE DELLA MOBILITÀ DEI GIOVANI IN EUROPA: I PUNTI
INFORMATIVI NEL FRIULI VENEZIA GIULIA.
In Friuli Venezia Giulia sono presenti diversi punti informativi 423 presso cui si possono
trovare informazioni sule opportunità di mobilità in Europa. Primi fra tutti sono i Punti
Locali Decentrati Eurodesk424, uno ha sede presso il servizio Informagiovani di Udine,
uno presso l‘Associazione Casa per l‘Europa di Gemona che gestisce anche il servizio IG,
uno presso il servizio Europe Direct del Comune di Trieste che condivide il locale con
l‘IG, uno a Sacile presso il Centro di Aggregazione che ospita anche il servizio
Informagiovani, e uno a Maniago presso il Comune.
Oltre ai punti Eurodesk che sono specializzati nell‘informazione sulle opportunità di
mobilità in Europa per i giovani, sono attivi in Regione anche dei centri europei
d‘informazione volti a diffondere l‘informazione sull‘Unione Europea ai cittadini
comunitari. Questi punti informativi sono denominati Europe Direct e uno ha sede a
Trieste, come già emerso, ed uno a Pordenone. Europe Direct Trieste è attivo dal 1999
quando è nato con il nome di Info Point Europa ed è in rete con due ―Antenne‘‘, i Punti
Europa di Monfalcone e Gorizia. Entrambi i Punti Europa prestano particolare attenzione
alle tematiche di giovani e studenti e il punto informativo di Monfalcone avvicina i
giovani anche tramite incontri, corsi e seminari. Europe Direct Pordenone è stato
inaugurato nel 2009 ed ha sede presso la Provincia di Pordenone.
Gli uffici EURES offrono informazioni e consulenza a chi cerca opportunità lavorative
nei Paesi dell‘Unione Europea. Gli uffici EURES in Regione hanno sede presso Centri
per l‘Impiego ed il servizio è offerto dalle figure degli Euro Consiglieri EURES. Il
servizio è attivo presso il C.P.I. di Gorizia e San Vito al Tagliamento.
In Regione, altri soggetti non direttamente dipendenti dalle strutture dell‘UE,
promuovono attivamente la cittadinanza europea e le sue opportunità. Alcuni centri si
occupano di studi europei e documentazione come il CDE Centro di Documentazione
Europea dell‘Università di Trieste, Facoltà di Giurisprudenza, l‘Accademia Europeista
del F.V.G. a Gorizia, l‘ I.R.S.E. Istituto Regionale di Studi Europei del Friuli Venezia
423
424
EUROPE DIRECT TRIESTE (a cura di), Guida UE FOR YOU, 2009.
Vedi pag. 45.
137
Giulia a Pordenone. L‘I.R.S.E. è particolarmente conosciuto dai giovani grazie al servizio
di sportello e online ScopriEUROPA (fino a pochi mesi fa ―Informaestero‘‘).
Altri soggetti promuovono attivamente le opportunità di mobilità tramite l‘organizzazione
di scambi e progetti nel quadro dei programmi europei per i giovani. Le organizzazioni di
invio del Servizio Volontario Europeo sono EuropeDirect Trieste, A.N.F.F.A.S. Onlus di
Pordenone (anche organizzazione ospitante), Casa per l‘Europa di Gemona e ―ARCI
Nuova Associazione, Comitato Territoriale Trieste‘425. Queste ultime due associazioni
non sono particolarmente attive in questa attività, in particolare Casa per l‘Europa è
organizzazione di invio soltanto dal 2008, non ha ancora seguito nessun volontario nel
percorso di ricerca di progetto e successiva partenza per motivi di carenza e ha quindi
fornito solamente informazioni come punto Eurodesk.
Inoltre a Trieste ha sede ExisT Struttura Nazionale di Ex Volontari del Servizio
Volontario Europeo. Alcune associazioni sono particolarmente attive nella progettazione
come lo Spazio Giovani della Comunità Montana del Friuli Occidentale con sede a Barcis
e RUE Risorse Umane Europa426, ente accreditato accreditato dal M.I.U.R., DG
formazione e l‘aggiornamento del personale della scuola, servizio di promozione europea
dal 1995 attraverso la realizzazione di progetti rivolti ad operatori sociali, stranieri e
scuole. RUE fino al 2007 era il referente udinese della Regione Friuli Venezia Giulia per
il Programma comunitario ―Gioventù‘ e organizzazione d‘invio del SVE427.
Infine anche nel mondo universitario viene promossa la mobilità in Europa, in particolare
grazie all‘associazione AEGEE428 di Trieste e Udine che crea una rete fra gli studenti
Erasmus ed il Centro Move429 presso l‘Erdisu di Trieste che bandisce borse di mobilità
internazionale università-impresa, destinate a laureandi e neo-laureati dell‘Università di
Trieste.
425
The European database on EVS accredited organisations, 2007-IT-107, ARCI Nuova Associazione
Comitato Territoriale Trieste(Internet), (consultato il 20 settembre 2009). Disponibile all‘indirizzo
http://ec.europa.eu/youth/evs/aod/hei_form_en.cfm?EID=42000427751
426
R.U.E., I love EU (Internet), (consultato il 20 settembre 2009). Disponibile all‘indirizzo http://www.rueilove.eu/newsletter/?cat=33
427
INFO POINT EUROPA TRIESTE (a cura di), Guida UE FOR YOU, 2003.
428
Association des Etats Généraux des Etudiants de l'Europe.
429
MOVE Mobilità e orientamento verso l‘Europa (Internet), (consultato il 20 settembre 2009). Disponibile
all‘indirizzo http://www.erdisu.trieste.it/move/rid_home.html
138
3.2 IL RUOLO DEGLI INFORMAGIOVANI.
Gli sportelli Informagiovani offrono informazioni su ―estero‘, una delle nove aree
informative previste dal servizio e a questo fine mantengono una rete con i servizi di
informazione specializzati in quest‘area presenti in Regione e fuori Regione.
L‘approccio dell‘IG all‘informazione è quello di adeguarsi alla domanda dell‘utenza, per
cui il ruolo del servizio Informagiovani nella promozione della mobilità dei giovani in
Europa il più delle volte dipende dalle richieste degli utenti su questo tema. Dalle
indagini emerge che in 20 sportelli IG 430 su 25 gli utenti richiedono delle Informazioni
sulla mobilità in Europa ed in 3 di questi, le richieste provengono da una percentuale
estremamente esigua di soggetti. Presso tutti gli sportelli, tranne quelli che offrono un
servizio di informazione specialista sulle tematiche europee perché Punti Decentrati
Eurodesk (Udine e Gemona), gli utenti che richiedono questo tipo di informazioni sono al
massimo il 5% in un anno, con circa 3-4 utenti al mese o 20 all‘anno negli sportelli in cui
la richiesta è maggiore. Presso gli sportelli IG facenti parte della rete Eurodesk, le
richieste riguardanti le opportunità di mobilità sono maggiori ma non le principali. La
richiesta più frequente in questi 20 sportelli riguarda la possibilità di lavoro o tirocinio
all‘estero 431, seguita dai corsi di lingua e viaggi studio 432. Le domande inerenti ad
esperienze di volontariato sono meno frequenti 433. Alcuni operatori sottolineano che in
genere le esperienze di mobilità interessano la stagione estiva ed i giovani sono impegnati
con gli esami universitari o preferiscono cercare un lavoro stagionale 434. I giovani che
richiedono opportunità di mobilità sono interessati a periodi di studio o lavoro all‘estero
con l‘obiettivo principale di imparare le lingue straniere, nonostante l‘obiettivo dei
programmi di mobilità promossi dall‘UE non sia quello di imparare le lingue straniere ma
di utilizzarle come mezzo per l‘apprendimento o di lavoro. In particolare richiedono
opportunità in Regno Unito, Spagna, Francia.
L‘esperienza di mobilità viene vista come un‘occasione per ―cavarsela da soli‘‘ e molte
richieste riguardano un periodo di quattro settimane fuori casa ed uno strumento per
finanziare questa esperienza435.
430
Codroipo, Gemona, Latisana, Lignano, Manzano, Moggio Udinese, Pradamano, Remanzacco, Rivignano,
Tavagnacco, Tolmezzo, Tricesimo, San Giorgio di Nogaro, Udine, Comunità Montana del Friuli
Occidentale con sede a Barcis, Pordenone, Gorizia, Grado, Monfalcone, Trieste.
431
20 IG su 20.
432
17 IG su 20.
433
13 IG su 20.
434
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Moggio Udinese, 5.05.2009.
435
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Latisana, 24.04.2009.
139
Se richiedono una esperienza di volontariato, ne richiedono una che preveda compiti
specifici in modo da poter mettere in pratica le conoscenze apprese attraverso gli studi
universitari. Se sono diplomati chiedono una esperienza per imparare la lingua e qualsiasi
lavoro all‘estero436.
In tutti i casi il compito dell‘operatore è quello di proporre ai ragazzi il programma più
adatto alle loro richieste, anche se spesso non precise 437. Secondo alcuni operatori 438 sono
pochi i giovani che chiedono della mobilità in Europa poiché molti sono estremamente
legati al territorio e per affrontare un‘esperienza all‘estero è necessaria la presenza di una
forte motivazione personale e la conoscenza della lingua.
3.2.1 MATERIALE A DISPOSIZIONE.
Presso gli sportelli Informagiovani si può trovare diverso materiale sulle opportunità di
mobilità in Europa. Tutti gli Informagiovani gestiti dalla cooperativa CODESS, quello di
Pordenone e quello di Gemona mettono a disposizione dell‘utenza un dox aggiornato sul
tema ―estero‘‘. Quello disponibile presso l‘IG di Udine e Gemona è aggiornato
costantemente e allo sportello di Udine si può consultare anche materiale archiviato e
rivolto ad utenti con esigenze mirate. In alcuni IG non vengono messi a disposizione dox
ma note e schede informative preparate dagli operatori. In tutti gli sportelli ma in quantità
diversa a seconda dell‘IG, sono presenti volantini sulle diverse opportunità. I volantini
riguardanti iniziative di mobilità si trovano alternativamente assieme ad altri volantini o
in una zona dedicata e ben delimitata, a volte anche contrassegnata da un cartello ed in
questo caso vengono in genere divisi tra ―viaggi-estero‘‘ e ―Europa‘‘.
Presso tutti gli sportelli gli operatori sono in grado di indicare i siti internet rilevanti ed
adatti alla ricerca di opportunità di mobilità e provvedono a stampare il materiale relativo
su richiesta degli utenti.
Al fine di poter fornire informazioni sempre aggiornate sulle opportunità di mobilità, gli
sportelli Informagiovani sono iscritti a diverse newsletter che raccolgono settimanalmente
o mensilmente notizie su questo tema.
Le newsletter più conosciute439 sono quelle dell‘associazione Casa per l‘Europa e
―Muoversi‘‘ dell‘associazione Eurocultura di Vicenza, entrambe settimanali. In secondo
436
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Manzano, 15.05.2009.
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Gorizia, 4.05.2009.
438
Intervista agli operatori degli sportelli Informagiovani dei Comuni di Trieste 21.04.2009, Moggio Udinese
5.05.2009, Gemona 5.05.2009.
439
18 IG su 25.
437
140
luogo vengono la newsletter settimanale ―Opportunità dall‘UE‘‘440 di Eurodesk441 e la
newsletter quindicinale ―ScopriEUROPA‘‘ dell‘IRSE442. La newsletter mensile di
EuropeDirect Trieste è meno diffusa443. È importante sottolineare che in 6 sportelli 444 gli
utenti hanno accesso alle guide mensili di Eurocultura ―LavoroNotizie‘‘, uno strumento
estremamente utile e completo per chi desidera intraprendere una esperienza di mobilità.
Tutti gli informa giovani ricevono la newsletter EURES con le offerte di lavoro e presso
alcuni sportelli si possono trovare dei volantini sul servizio Eures e gli operatori guidano
gli utenti nell‘utilizzo della banca dati Eures. Per quanto riguarda le offerte di lavoro in
Europa, gli utenti dell‘Ambito di Latisana-San Giorgio e degli IG di Moggio Udinese e
Monfalcone possono consultare il fascicolo ―opportunità in Europa‘ della newsletter
―Lavoro dove?‘‘ a cura dell‘IG di Latisana.
La maggior parte degli Informagiovani promuove Europass, in particolare il formato di
Curriculum Vitae europeo che in genere l‘operatore presenta ai giovani che richiedono
una consulenza per la compilazione del CV. Diversi operatori sottolineano che lo
strumento Europass è poco conosciuto sul territorio, il suo utilizzo non è immediato e la
sua promozione presenta difficoltà in quanto ci vorrebbero progetti ed interventi
specifici445.
Presso la gran parte degli sportelli IG, il programma Leonardo non è pubblicizzato
tramite materiale accessibile all‘utente ma a seguito di un colloquio con l‘operatore, il
giovane viene indirizzato agli enti di invio accreditati.
Per quanto attiene le informazioni sulle attività promosse dall‘ambiente universitario a
favore della mobilità in Europa degli studenti, in soltanto due IG erano presenti dei
volantini del Centro Move e AEGEE Udine.
Per quanto riguarda le informazioni sul funzionamento dell‘Unione Europea ed i diritti
dei cittadini comunitari, presso 10 sportelli IG si possono trovare pubblicazioni a cura
della Commissione Europea, più o meno recenti.
Presso gli sportelli si trovano depliant di opportunità di studio, corsi di lingua e
volontariato all‘estero, in genere in maggior numero rispetto a quelli riguardanti iniziative
440
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Udine, 15.04.2009.
15 IG su 25.
442
14 IG su 25.
443
4 IG su 25.
444
IG dei Comuni di Trieste, Udine, Codroipo, Remanzacco, San Giorgio di Nogaro, San Giovanni al
Natisone.
445
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Barcis, servizio facente parte del
Progetto Giovani ‗Spazio Giovani‘ della Comunità Montana del Friuli Occidentale, 1.07.2009.
441
141
promosse dall‘Unione Europea. In particolare presso alcuni IG 446 si possono trovare
brochure di AFS Intercultura, CTS, EF e WEP.
Presso nessuno degli sportelli, a parte quelli Eurodesk, è presente del materiale
informativo riguardo la Carta Giovani e l‘European Youth Card Association. L‘IG di
Udine è l‘unico in Regione dove gli utenti possono acquistare la Carta Giovani 447.
Tra gli Informagiovani che non sono sportelli Eurodesk, è difficile individuare i servizi
maggiormente attivi nella promozione della mobilità in Europa poiché, a parte le
newsletter che la maggior parte riceve, in ogni sportello si trova materiale cartaceo
diverso, in quantità limitata e spesso non aggiornato. Alcuni operatori sottolineano la
mancanza di materiale cartaceo per una prima informazione e come i riferimenti a loro
disposizione su questo tema siano poco coordinati e l‘informazione a riguardo sia molto
dispersiva e di attendibilità difficile da verificare448.
3.2.2 INIZIATIVE DI PROMOZIONE.
Non si può quindi definire un IG più o meno attivo nella promozione della mobilità in
Europa in base al materiale disponibile presso lo sportello, bensì rispetto ad altri elementi
come l‘organizzazione di incontri informativi sulle opportunità di mobilità in Europa o
l‘avvio di progetti nel quadro di programmi comunitari. La prima categoria riguarda gli
sportelli di Latisana, Lignano, Monfalcone e Codroipo, mentre la seconda riguarda gli
sportelli di Tolmezzo e Barcis (oltre la realtà di Udine e Gemona già segnalati come attivi
in quanto Punti Decentrati Eurodesk) di cui tratterò ampiamente nel prossimo paragrafo
riguardante la progettazione nel quadro di Gioventù e Gioventù in Azione.
Per quanto riguarda gli IG che promuovono la mobilità in Europa tramite incontri
informativi, L‘IG di Monfalcone da diversi anni è attivo in questo campo. Nel novembre
del 2008 ha organizzato una serie di incontri sull‘Europa in cooperazione con Eures ed è
prevista la loro realizzazione anche per l‘autunno 2009449. Gli incontri informativi sono
indirizzati alle famiglie, agli insegnati e agli studenti delle classi terze e quinte degli
Istituti superiori Monfalcone, Staranzano e Gorizia e si sono svolti sia presso l‘IG nel
446
6 su 25.
37 Carte Giovani nel 2008 (da Informagiovani boom di utenze e servizi, in Messaggero Veneto Udine, 27
gennaio 2009).
448
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Rivignano, 12.05.2009.
449
Informagiovani Monfalcone - Vivere, studiare, lavorare in Europa (Internet), (consultato il 20 settembre
2009).Disponibile all‘indirizzo
http://www.informagiovanimonfalcone.it/cm/contenuti/bo_lista_multiple_contenuti.asp?ambiente=Informagi
ovani&area=unica&sezione=Struttura%20Portale&destinazione=Menu%20Root&area_default=unica&sezio
ne_default=Struttura%20Portale&destinazione_Default=News%20Informagiovani&lingua=Italiano&tipo_te
mplate_default=D&dato_default=id_contenuti&contenuto_default=36287
447
142
pomeriggio che presso le scuole durante l‘orario scolastico. Inoltre sono anche stati
organizzati degli incontri pomeridiani per gli adulti e genitori interessati. Durante gli
incontri sono intervenuti rappresentanti di Europe Direct Trieste, EF, AFS Intercultura,
Eures ed ex volontari SVE. Anche il Centro di Aggregazione di Monfalcone nel 2007
aveva ospitato un‘iniziativa del progetto LEG (Laboratorio Europa Giovani) di Trieste450.
L‘intenzione era quella di coinvolgere ed informare i giovani della Regione circa le
opportunità offerte loro dall‘Unione Europea attraverso laboratori a carattere artistico in
cui i giovani sono stati chiamati ad esprimere la propria creatività e soprattutto a
sviluppare una partecipazione costruttiva e dinamica alle attività.
Sia a Lignano che a Latisana nel 2003-2004 il servizio Informagiovani ha organizzato
un incontro a cura dell‘Associazione Casa per l‘Europa. Nei mesi precedenti all‘incontro
c‘erano state molte richieste per opportunità di studio all‘estero e quindi l‘operatrice ha
deciso di proporre questo momento di informazione. Purtroppo la partecipazione agli
incontri è stata molto scarsa. Nel 2007 l‘operatrice ha presentato le proposte di mobilità in
Europa presso l‘Istituto Tecnico Statale per il Turismo.
L‘IG di Codroipo dal 2007 svolge presso le scuole (polo delle scuole superiori ISIS
Linussio) delle attività annuali di sensibilizzazione ai programmi europei indirizzate alle
classi quarte e quinte. L‘iniziativa consiste in una giornata intera dedicata al tema e
indirizzata ad uno specifico anno delle superiori. A fianco di questa iniziativa viene
offerto un percorso indirizzato ai genitori che consiste in un incontro organizzato dall‘IG
assieme alle scuole. Negli anni scorsi questi incontri si sono svolti a novembre e gli ospiti
sono stati l‘Eurodesk di Udine ed Eurocultura di Vicenza. L‘operatrice sottolinea che
queste iniziative sono state intraprese poiché è stato avvertito che i ragazzi avevo questo
specifico bisogno di informazione.
3.2.3 INDIRIZZAMENTO VERSO ALTRI UFFICI
La maggior parte degli operatori dichiara di non avere le competenze necessarie per
seguire i giovani lungo tutto il percorso di ricerca dell‘esperienza all‘estero adatta alle
proprie esigenze e quindi dopo un primo orientamento, l‘indicazione del materiale
disponibile e di siti internet, indirizzano gli utenti verso servizi specializzati nella
mobilità in Europa. Ci sono anche giovani che dopo aver consultato il materiale cartaceo
ed aver ricevuto un primo orientamento sono autonomi 451.
450
Associazione Banda Larga – LEG Laboratorio Europa Giovani (Internet), (consultato il 20 settembre
2009). Disponibile all‘indirizzo http://www.associazionebandalarga.org/?tag=centro-giovani-monfalcone
451
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Manzano, 15.05.2009.
143
Per quanto riguarda le opportunità di lavoro in Europa, otto sportelli hanno regolari
contatti con gli Euro Consiglieri di Udine e Pordenone a cui indirizzano gli utenti a
seconda del territorio di riferimento. La maggior parte degli IG indirizza i giovani che
richiedono informazioni sulle opportunità di mobilità in Europa agli sportelli Eurodesk di
Udine (13) e di Gemona (7). Alcuni IG indirizzano gli utenti all‘Associazione Intercultura
di Vicenza e all‘IRSE di Pordenone. Se gli utenti richiedono esperienze di volontariato,
questi vengono indirizzati in particolare al SCI (Servizio Civile Internazionale), AFSAI,
Lunaria, IBOItalia, Legambiente. Se gli utenti richiedono un‘esperienza nel quadro del
programma
Leonardo,
vengono
indirizzati
a
Eurotraining
APIC
di
Padova,
all‘associazione Xena di Padova e all‘Erdisu.
I servizi Informagiovani tramite l‘indirizzamento degli utenti a questi soggetti esperti in
tematiche europee, contribuiscono alla creazione di una rete tra servizi di informazione
generalista e specialista. Questa si presenta ancora come una rete informale che dipende
dall‘esperienza e dalle conoscenze del singolo operatore o ente gestore poiché non tutte le
newsletter ed indicazioni sono a disposizione in ogni sportello. È interessante notare che
nella creazione di una rete, in alcuni casi gli IG non prediligono i servizi di informazione
più vicini. Questa situazione si verifica in Provincia di Pordenone dove sono attivi due
punti Eurodesk (Sacile e Maniago) ed un neonato Europe Direct a Pordenone: né
l‘Informagiovani di Pordenone né quello di Barcis intrattengono alcuna relazione con
queste realtà, bensì con l‘EuropeDirect-PDE di Trieste. La stessa dinamica si presenta a
Gorizia dove lo sportello IG non ha alcun contatto con il Punto Europa di Gorizia, bensì
con Europe Direct Trieste.
Inoltre, la creazione della rete con i servizi di informazione sulle opportunità in Europa e
la messa a disposizione di informazione su questi temi data la scarsità di domande da
parte dell‘utenza e avviene quando l‘IG riscontra un‘esigenza di informazione sul
territorio, e molti IG non considerano questo obiettivo prioritario. Riguardo a questo
ultimo punto, l‘approccio varia da sportello a sportello. Nel precedente capitolo è emerso
che una parte degli Informagiovani intenda la sua mission come puramente informativa
mentre un altro gruppo è maggiormente orientato verso iniziative di coinvolgimento dei
giovani, a vari livelli di intensità. Ci sono operatori che segnalano che sia inutile per gli
IG mettere a disposizione molte informazioni sull‘Europa se non vengono richieste, altri
come l‘operatrice dell‘IG di Codroipo che organizza incontri informativi e ha a
disposizione diverso materiale sulle opportunità in Europa, la quale sottolinea come il
144
fornire ai giovani più informazioni, desta in loro maggiore interesse e infine altri come
quelli di Cervignano e Majano che anche se le informazioni sulla mobilità in Europa non
vengono richieste, sono pronti ad attivare scambi giovanili tramite programmi europei.
145
3.2.4 LA PROMOZIONE DEL PROGRAMMA GIOVENTÙ E GIOVENTÙ IN
AZIONE.
Come già emerso nel precedente paragrafo, la domanda dei giovani riguardo ad
opportunità di mobilità in Europa nel complesso è alquanto bassa ed i servizi
Informagiovani si sono adeguati a questa realtà. La stessa situazione si presenta in
relazione al programma Gioventù in Azione: in soltanto 10 sportelli su 21 in cui vengono
richieste informazioni sul tema ―estero‘‘ gli utenti domandano di azioni parte del
programma Gioventù in Azione. Inoltre in ben 6 sportelli, gli utenti richiedono
informazioni esclusivamente sullo SVE e non sono a conoscenza che questa opportunità
fa parte di Gioventù in Azione assieme ad altre azioni. Gli sportelli in cui i giovani
richiedono informazioni sugli scambi di giovani sono soltanto quello di Pordenone poiché
il Comune ha avviato dei progetti sull‘Azione 1.1. all‘interno dei Progetti Giovani, quello
di Barcis poiché lo Spazio Giovani della Comunità Montana è molto attivo in questo
campo, l‘Informagiovani di Tolmezzo poiché in passato ha promosso un progetto
nell‘ambito di Gioventù.
In genere sono gli operatori a proporre le azione del programma Gioventù in Azione dopo
aver ascoltato le esigenze degli utenti.
È doveroso sottolineare che l‘unica attività di promozione delle opportunità in Europa per
i giovani organizzata su grande scala si è svolta nella primavera 2003 ed è stata realizzata
da Info Point Europa Trieste (ora EuropeDirect) per conto del Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali e con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Questa iniziativa si chiamava ―Informa Gioventù Tour‘‘ ed era una campagna informativa
sul Programma Gioventù e sulle opportunità offerte per favorire la cooperazione
transfrontaliera452. Come mezzo di comunicazione è stato usato un furgone con il logo
della campagna che viaggiava per la Regione con a bordo gli operatori. Un‘iniziativa di
questo genere porta sicuramente a dei risultati, limitati nel tempo, ma l‘esperienza
avrebbe dovuto perdurare negli anni per avere una maggiore ricaduta ed efficacia453.
Un‘altra importante iniziativa di promozione è avvenuta anch‘essa nel 2003 ed ha
riguardato l‘organizzazione da parte dello Spazio Giovani della Comunità Montana del
452
INFO POINT EUROPA TRIESTE ( a cura di),op.cit.
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Barcis, servizio facente parte del
Progetto Giovani ‗Spazio Giovani‘ della Comunità Montana del Friuli Occidentale, 1.07.2009.
453
146
Friuli Occidentale di un convegno regionale ―Giovani…in Europa‘‘ a Meduno, in
collaborazione con Regione, Provincia di Pordenone e Agenzia Nazionale Gioventù 454.
In solamente cinque sportelli sono a disposizione dell‘utente dei depliant sul programma
Gioventù in Azione ed in due di essi il materiale risaliva alla precedente programmazione
e quindi al programma Gioventù. Il materiale aggiornato si trovava presso i Punti
Decentrati Eurodesk e presso lo sportello IG di Rivignano poichè l‘operatrice si è recata
personalmente a Trieste presso EuropeDirect per documentarsi sulle opportunità di
mobilità in Europa per i giovani. Presso la maggior parte degli altri sportelli IG, gli
operatori hanno a disposizione dell‘utenza una prima presentazione del programma
scaricabile dal sito internet dell‘Agenzia Nazionale Giovani.
I giovani che richiedono un‘esperienza SVE o coloro interessati al volontariato e che
l‘operatore ritenga possano essere favorevoli all‘opzione SVE, vengono indirizzati verso
le organizzazioni di invio, in particolare Europe Direct di Trieste e ANFAAS di
Pordenone.
In genere i giovani che chiedono un‘esperienza SVE si presentano allo sportello già
informati tramite internet o conoscenze personali ed hanno spesso idee precise riguardo
all‘esperienza di mobilità che intendono intraprendere 455. Spesso sono giovani appena
tornati da una esperienza all‘estero e hanno intenzione di tornarci attraverso una
esperienza SVE456. L‘operatrice dell‘IG di Codroipo sottolinea che in passato riceveva
più richieste sul SVE e da quando c‘è il Servizio Civile Nazionale e Leonardo le domande
sono diminuite poiché questi programmi permettono di fare delle esperienze lunghe sia in
Italia che all‘estero. Gli operatori IG di Pordenone sottolineano che c‘è bisogno di
informazione sul SVE e che questo programma richiede una maggiore pubblicità.
I giovani che sono interessati ad esperienze di scambio vengono indirizzati alle
organizzazioni che nel loro territorio hanno presentato dei progetti sull‘Azione 1.1, in
particolare l‘Agenzia Giovani del Comune di Udine, il Progetto Giovani del Comune di
Pordenone e lo Spazio Giovani della Comunità Montana del Friuli Occidentale. Le
richieste di questo tipo di esperienza sono minori rispetto a quelle sul SVE perché uno
scambio nel quadro di Gioventú in Azione prevede la partecipazione di gruppi e non di
singoli individui come nel SVE. I ragazzi devono quindi essere avvicinati come gruppo e
454
Spazio Giovani – Scambi internazionali - Progetti Gioventù per l‘Europa (Internet), (consultato il 20
settembre 2009). Disponibile all‘indirizzo http://www.spaziogiovani.net/scint_progetti.php?s=9.
455
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Tolmezzo, 06.05.2009.
456
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Gemona, 5.05.2009.
147
non come singoli e nel caso si avvicinino come singoli perché interessati all‘iniziativa,
devono essere disposti ad aspettare i tempi ed i problemi organizzativi che il lavorare in
gruppo spesso comporta457.
Come il ruolo dell‘IG rispetto all‘informazione in generale e nello specifico anche alla
mobilità dei giovani dipende dalla sua collocazione sulla linea immaginaria che va da
informazione a partecipazione così accade per la promozione del programma Gioventù in
Azione che può avvenire tramite sola informazione su richiesta fino alla partecipazione
che in questo specifico ambito comprende la progettazione di attività o scambi di giovani.
Tutti gli operatori si mostrano d‘accordo nel concepire i progetti volti alla partecipazione
ed aggregazione dei giovani come strumenti utili per veicolare l‘informazione. In
particolare sottolineano come i progetti incentivino i giovani alla cittadinanza attiva, li
inseriscano in una rete informativa più ampia, aumentino le loro conoscenze individuali,
le competenze personali e professionali, li rendano promotori delle opportunità poiché
vissute da loro in prima persona, rispondano ad un loro bisogno di aggregazione e di
informazione sulle opportunità in Europa. Inoltre alcuni operatori evidenziano come i
progetti siano utili allo stesso servizio IG per promuovere il servizio poiché organizzare
uno scambio giovanile avvicina gli utenti.
Dalle interviste emerge che per ―progetti‘‘ i vari operatori indicano progettualità che
prevedono diversi livelli e modalità di coinvolgimento dei giovani. Infatti alcuni operatori
quando si riferiscono alla progettazione intendendo solamente iniziative volte
strettamente ad azione di informazione e non iniziative di aggregazione o scambio.
Nei prossimi paragrafi analizzerò le motivazioni per cui la maggior parte degli sportelli
non ha avviato delle progettualità nel quadro di Gioventù o Gioventù in Azione,
analizzando prima le ragioni di chi ritiene che il compito degli IG rispetto alla
promozione della mobilità in Europa sia esclusivamente informativo e poi quelle di
coloro che credono che i servizi Informagiovani debbano promuovere la mobilità dei
giovani in Europa anche avviando delle progettualità, ma essi stessi non hanno ancora
avviato alcun progetto nel quadro di Gioventù o Gioventù in Azione.
In seguito tratterò i progetti avviati da due sportelli IG nel quadro di questo programma
comunitario e presenterò anche i progetti che l‘Agenzia Giovani del Comune di Udine ha
finanziato attraverso Gioventù e quelli avviati dallo Spazio Giovani della Comunità
Montana del Friuli Occidentale con sede a Barcis. In questo modo intendo dimostrare
457
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Majano, 10.06.2009.
148
come i soggetti che si fanno promotori di progettualità di respiro europeo rivolte ai
giovani cambiano in base alla realtà locale e alle esigenze del territorio.
3.2.4.1 RUOLO DI PROMOZIONE ESCLUSIVAMENTE INFORMATIVO.
Dall‘indagine emerge che 12 sportelli Informagiovani 458 su 25 ritengono che il ruolo
dell‘IG rispetto alla promozione della mobilità dei giovani in Europa debba essere
esclusivamente informativo. In questi casi il servizio IG persegue l‘obiettivo della
promozione della cittadinanza attiva dando comunicazione delle iniziative locali affinchè
in giovani vi partecipino. Gli sportelli che dichiarano che il ruolo del servizio IG rispetto
alla promozione della mobilità sia solo informativo condividono questo approccio anche
per le altre aree informative e vivono in realtà particolari in cui le progettualità vengono
gestite da altri soggetti (Udine, Trieste, Gorizia, Monfalcone, Cividale, Remanzacco) o in
Comuni in cui anche se le politiche giovanili di aggregazione non sono particolarmente
sviluppate, il servizio IG non è stato incaricato della progettazione necessaria
all‘aggregazione dei giovani del territorio (Tavagnacco, Pradamano, Tricesimo, Buttrio,
San Giovanni al Natisone, Grado).
In questo gruppo ritroviamo quindi gli sportelli che si rifanno al modello IG di Torino 459
(Codess FVG, Monfalcone, Trieste, tutti tranne quello di Pordenone), l‘IG di Cividale ed
un servizio IG parte di un Progetto Giovani.
Per quanto riguarda gli sportelli che si rifanno al modello dell’IG di Torino, essi
indipendentemente dalle realtà del proprio territorio in cui possono essere presenti attività
aggregative votate alla progettazione 460 o meno461, non si occupano di progettazione e
mantengono il proprio ruolo puramente informativo. Nelle realtà di città (Udine, Trieste,
Monfalcone) l‘Informagiovani nonostante sia vicino a realtà aggregative distingue il
ruolo di IG da quello di CAG, soggetto questo maggiormente titolato a promuovere
progettualità. In questi casi i servizi Informagiovani grazie alla loro posizione rispetto ai
Centri di Aggregazione sostengono il potenziamento della rete tra questi e le strutture che
hanno le competenze per aiutare singoli giovani, gruppi non formali o associazioni a
gestire il processo di adesione ad un progetto o ad avviare loro stessi una progettualità in
ambito europeo. Nel caso di Monfalcone vengono organizzati incontri informativi sulle
tematiche europee anche in cooperazione con il CAG. Nel caso dell‘IG di Trieste, la
458
Udine, Trieste, Gorizia, Monfalcone, Cividale, Remanzacco, Tavagnacco, Pradamano, Tricesimo, Buttrio,
San Giovanni al Natisone, Grado.
459
Vedi pag. 90.
460
Udine, Remanzacco, Trieste, Monfalcone, Tricesimo.
461
Grado, Buttrio, San Giovanni al Natisone, Pradamano.
149
condivisione della sede con Europe Direct permette una vera sinergia tra informazione
generalista e specialista per cui i giovani interessati alla mobilità possono essere
immediatamente indirizzati verso il servizio di informazione sulle tematiche europee.
Per quanto riguarda l‘IG di Cividale, questo come è emerso nel secondo capitolo non
collabora con nessuna attività aggregativa e fa principalmente riferimento all‘ambito del
turismo per cui non ha la vocazione di avviare progettualità 462.
È curioso ritrovare in questo gruppo lo sportello IG di Gorizia, sede di un Progetto
Giovani, e non vedervi presente quello di Pordenone. Lo sportello IG di Gorizia vive una
situazione anomala poiché seppur integrato completamente nelle attività aggregative del
Progetto Giovani dove ha sede, svolge anche un‘azione informativa a parte dato che
Gorizia è un capoluogo di Provincia come Udine e Trieste dove gli IG non intendono la
progettazione come parte della loro mission. L‘amministrazione ha dato alla cooperativa
LAB che gestisce sia l‘IG che il CAG, l‘indirizzo e lo stimolo ad avviare progetti europei
indirizzati ai giovani del Centro di Aggregazione. Al momento LAB sta partecipando alla
stesura di un progetto da presentare sul prossimo bando di INTERREG Italia-Slovenia e
di cui IRES è capofila. Inoltre il centro di aggregazione assieme all‘IG ha partecipato nel
2006 ad un progetto di Gioventù riguardante uno scambio di giovani con il Mladinski
Center di Nova Gorica. Lo scambio verteva sulla realizzazione di graffiti su un muro
vicino allo stadio di Gorizia. L‘operatrice sottolinea che il Mladinski Center ha in piedi
molti progetti europei poiché ha un monte ore dedicato alla progettazione463. Il Progetto
Giovani di Gorizia intende quindi avviare progettualità non come IG ma come PG,
proprio perché concepisce le due realtà come separate. In altri Progetti Giovani (Ambito
Socio-Assistenziale di Cervignano del Friuli e Comunità Montana del Friuli Occidentale)
il servizio si dichiara disponibile alla progettazione proprio perché non è possibile
tracciare una linea di separazione tra informazione e attività di aggregazione e l‘intera
realtà si identifica con il secondo di questi due aspetti. Pordenone non è compreso in
questa categoria nonostante risponda al modello IG di Torino poiché ha una storia di
collaborazione con i CAG del Progetto Giovani del Comune e quindi è pronto a
collaborare a dei progetti come partner.
Tutti questi sportelli ritengono che la progettazione nell‘ambito di Gioventú in Azione da
parte dell‘IG sia possibile solo se questo si trova all‘interno di un CAG o c‘è un gruppo
462
463
Vedi pag. 100.
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Gorizia, 4.05.2009.
150
informale di giovani che frequenta assiduamente lo sportello 464. Da questo deriva che i
giovani devono essere assidui presso lo sportello affinché si possano avviare delle
progettualità.
Gli sportelli di questa categoria inoltre sottolineano la mancanza di formazione, di risorse
umane e di monte ore adatto. Questi elementi indispensabili alla progettazione sono
assenti proprio perché il servizio IG non è nato come servizio dedicato a questa attività.
In alcuni casi vengono evidenziate come cause la mancanza di giovani potenzialmente
interessati ai progetti e l‘impossibilità di garantire continuità al progetto dato il contratto
di lavoro precario degli operatori.
3.2.4.2 RUOLO DI PROMOZIONE CHE INCLUDE LA PROGETTAZIONE.
Gli sportelli che dichiarano che il ruolo del servizio Informagiovani rispetto alla
promozione della mobilità dei giovani in Europa debba comprendere l‘ideazione e la
gestione di progettualità sono 13 su 25. La progettazione rientra più spesso tra le
mansioni dell‘IG se questo opera in una realtà locale svantaggiata dal punto di vista
geografico o povera di opportunità per i giovani rispetto ad una città. Lo Spazio Giovani
della Comunità Montana del Friuli Occidentale, l‘IG di Tolmezzo e l‘IG di Gemona
hanno presentato dei progetti nel quadro di Gioventù il primo e di Gioventù in Azione il
secondo. Anche l‘IG di Codroipo ha presentato un progetto di scambio di giovani
nell‘ambito di Gioventù ma poi il progetto non è stato avviato. Infine una serie di
sportelli IG non hanno ancora avviato progettualità all‘interno di questo programma
comunitario ma ritengono in ogni modo che la promozione della mobilità da parte dell‘IG
debba passare anche attraverso la progettazione. Questo gruppo comprende i servizi
Informagiovani del Progetto Giovani dell‘ Ambito Socio-Assistenziale di Cervignano del
Friuli e dell‘Ambito Socio-Assistenziale di Latisana-San Giorgio di Nogaro, quelli dei
Comuni di Manzano, Majano, Moggio Udinese e Pordenone.
Questi IG partono dalla prospettiva che il servizio Informagiovani per essere efficace non
può limitarsi alla mera attività di informazione ma deve sviluppare progettualità che
avvicinino i giovani all‘informazione. La progettualità quindi non deve essere avviata
solo quando questa viene richiesta da un gruppo di giovani ma deve essere intrapresa
affinchè nasca nei giovani l‘interesse e la curiosità che poi può fungere da motore per
464
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di San Giovanni al Natisone,
19.06.2009.
151
iniziative successive ed avere un effetto moltiplicatore nella comunità, a beneficio
dell‘informazione.
È importante sottolineare che coloro che sono primariamente operatori di Progetto
Giovani, evidenziano che i progetti europei per essere efficaci debbano essere calati nella
realtà di Progetti Giovani che già lavorano su specifici progetti rivolti ai giovani. Questo
denota quindi che la formazione degli operatori che avviano questi progetti deve essere
adatta e gli operatori non devono solo essere formati sullo strumento tecnico del
programma comunitario ma avere una formazione che permetta loro di promuovere la
partecipazione attiva e costruttiva dei giovani.
Le motivazioni per cui alcuni IG appartenenti a questa categoria, non hanno presentato
ancora progetti nel quadro di questo programma sono le stesse rilevate dai servizi IG che
svolgono una funzione puramente informativa: mancanza di formazione, di risorse
umane, di monte ore adatto, di giovani a cui rivolgere progetti e di un contratto di lavoro
che garantisca continuità al progetto. La motivazione ad avviare delle progettualità
europee nonostante queste difficoltà si deve fondamentalmente a due condizioni:
l‘indirizzo politico dato dall‘amministrazione e la formazione professionale
dell‘operatore.
Dall‘analisi emerge il peso determinante degli interessi dell’amministrazione: se gli
organi politici conferiscono all‘IG un mandato che prevede la progettazione, allora l‘IG
segue questa indicazione. Questo fenomeno testimonia il fatto che gli IG sono stati
utilizzati dagli amministratori locali come contenitori delle politiche giovanili più
disparate a seconda delle esigenze politiche e del territorio.
Gli sportelli che considerano la progettazione come parte della mission del servizio IG,
hanno tutti partecipato al corso di formazione ―Tecniche di Progettazione sociale e
transazionale‘‘, tranne gli operatori di Pordenone, Cervignano e Rivignano. Al corso era
presente una sola operatrice di uno sportello che svolge un ruolo puramente informativo
rispetto alla promozione e che addirittura non riceve utenze che richiedono informazioni
sul tema ―estero‘‘. La frequentazione del corso da parte di questa operatrice è dovuta a
motivazioni
personali
riguardanti
il
miglioramento
delle
proprie
competenze
professionali.
La situazione che accomuna tutti gli sportelli che considerano la progettazione parte della
mission del servizio, ma non hanno ancora avviato dei progetti, è la presenza di una
152
realtà aggregativa con cui poter collaborare o di un gruppo di giovani a cui poter
rivolgere un progetto. Inoltre gli operatori sono mossi da una forte motivazione.
Alcuni IG intendono collaborare con la realtà dei Centri di aggregazione come
Pordenone, Cervignano e gli Informagiovani dell‘Ambito Socio-Assistenziale di Latisana
- San Giorgio di Nogaro.
L‘IG di Pordenone collabora da sempre con i Centri di aggregazione del Progetto
Giovani, la cui responsabile ha già avviato scambi di giovani nel quadro di Gioventù in
Azione (Azioni 1.1) con i ragazzi che frequentano in CAG 465 e quindi vede di buon grado
un partenariato con questa realtà nell‘ambito di un progetto a favore della promozione
della mobilità dei giovani.
La realtà dell‘IG di Cervignano che si identifica maggiormente con il Progetto Giovani
piuttosto che con la funzione prettamente informativa, è un ambiente favorevole a
progetti realizzabili all‘interno del programma comunitario Gioventù in Azione, in
particolare quelli finanziabili attraverso le azioni 1.1 scambi di giovani, 1.2 iniziative
giovani e 1.3 progetti di democrazia. L‘operatrice evidenzia che la partecipazione,
obiettivo promosso dal Progetto Giovani, può essere sviluppata con la stessa metodologia
a più livelli sul territorio locale come su quello comunitario. Si evidenzia inoltre che il
responsabile della progettazione e l‘intera cooperativa COSMO che ha in gestione il
Progetto Giovani dell‘Ambito si sta muovendo verso la presentazione di progetti a livello
europeo, anche a causa della scarsezza dei fondi pubblici destinati a questo tipo di
progettazioni per i giovani. In particolare stava lavorando ad un progetto di scambio con i
giovani di un Progetto Giovani di un paese della Spagna, all‘interno di un bando di
finanziamento del Ministero degli Esteri italiano. Il progetto non è andato in porto perché
il partner spagnolo non ha ricevuto i fondi per il progetto a causa del ridimensionamento
dei contributi in seguito alla crisi economica. Nonostante il progetto non sia stato avviato,
gli operatori stanno mantenendo i contatti in modo da poter riproporre questa iniziativa in
futuro.
I servizi Informagiovani dell‘Ambito Socio-Assistenziale di Latisana- San Giorgio di
Nogaro fanno parte di un Progetto Giovani e sono favorevoli alla cooperazione con i
CAG nell‘ambito della progettazione. In particolare l‘operatrice dell‘IG di Latisana465
Intervista all‘operatore dello sportello Informagiovani del Comune di Pordenone, 27.04.2009.
153
Lignano sostiene il gruppo che gestisce il Centro di Aggregazione ArtPort di Palazzolo
dello Stella, anch‘esso parte assieme a loro del Progetto Giovani, che ha la possibilità di
avviare uno scambio di giovani all‘interno dell‘Azione 1.1 di Gioventù in Azione. A
questo fine la presidente dell‘associazione che gestisce il CAG ha partecipato ad alcune
lezioni del corso di formazione ―Tecniche di progettazione sociale e transnazionale‘‘466.
In altre realtà come Codroipo, Majano, Manzano e Moggio Udinese, l‘IG non ha rapporti
con realtà aggregative come i CAG ma l‘IG è luogo di incontro di gruppi informali di
giovani che potrebbero presentare dei progetti nel quadro di Gioventù in Azione.
L‘IG di Codroipo è l‘unico IG di questo gruppo di 10 ad aver già presentato un progetto
nel quadro di Gioventù ma non averlo avviato. Lo sportello nel 2003 ha presentato un
progetto di scambio in Spagna assieme ad un gruppo informale di giovani tra i 18 e 25
anni che frequentava l‘IG. Un consulente ha aiutato l‘IG nella redazione del progetto e
l‘operatrice è andata in Spagna per una visita preliminare (non finanziata dal programma).
Il progetto è stato approvato dall‘Agenzia Nazionale italiana ma non da quella spagnola e
quindi lo scambio non è andato in porto. Lo scambio prevedeva attività informali e dei
percorsi turistici in bicicletta. Lo sportello non ha più avviato progettualità a causa della
mancanza di risorse umane e di diversi indirizzi dati dall‘amministrazione dato che la
richiesta principale dell‘utenza non riguarda la mobilità in Europa bensì la tematica del
lavoro.
Presso l‘IG di Majano nessun utente ha mai chiesto informazioni su Gioventú in Azione e
SVE. In seguito alla presentazione del programma ad opera delle operatrici IG ad un
gruppo di ragazze che frequentava il corso di spagnolo organizzato dal servizio
Informagiovani, è nato in queste giovani l‘interesse di vivere l‘esperienza di uno scambio
giovanile con la Spagna. Le operatrici si sono quindi messe alla ricerca di un partner per
un progetto di scambio di giovani nel quadro di Gioventù in Azione. All‘inizio le
operatrici hanno cercato un partner di Ceuta, realtà che potrebbe presentare dei
parallelismi con la realtà della nostra Regione ma poi le ricerche si sono arenate a causa
della mole di lavoro portata dalla gestione delle borse lavoro estive. Durante l‘estate sono
riuscite ad allacciare un contatto con un centro giovani di San Sebastian/Donostia ed
hanno avviato la progettazione congiunta di uno scambio. Secondo l‘operatrice, per l‘IG
di Majano sarebbe importante portare avanti un progetto di questo tipo poiché
466
Vedi pag. 123.
154
permetterebbe di avvicinare giovani al servizio e poter dare loro una maggiore
informazione sul tema delle opportunità in Europa.
L‘operatrice dell‘IG di Manzano ritiene che ―Gioventú in Azione‘‘ potrebbe essere adatto
al gruppo informale appena creatosi e che Comune, IG, oratorio e Progetto Giovani
d‘Ambito stanno sostenendo, ma i ragazzi hanno bisogno di crescere prima di affrontare
un tipo di esperienza simile. È necessario verificare la continuità del loro impegno e la
prima prova è quella di portare avanti la richiesta di finanziamento regionale. Il gruppo
deve individuare un interesse comune, essere coeso ed avere un adulto che li segua, anche
solo per accedere al contributo regionale per le associazioni giovanili. Da diversi anni il
Comune promuove la formazione di un gruppo informale di giovani ma i risultati non
sono duraturi poiché i giovani non dimostrano continuità nell‘adesione alle iniziative.
L‘operatrice dell‘IG di Moggio Udinese vorrebbe presentare un progetto unitamente
all‘IG di Tolmezzo (che ha già esperienza nella progettazione nell‘ambito di Gioventù) e
all‘Ente Parco con cui già collabora per altre iniziative. Alcuni giovani che frequentano
l‘IG sarebbero adatti a questo tipo di esperienze e l‘operatrice ha proposto loro un
progetto di scambio. L‘operatrice sottolinea come il programma Gioventù in Azione
preveda tempi di progettazione ed esecuzione lunghi che mal si adattano ai tempi dei
giovani a cui sono rivolti e che questo presenta notevoli difficoltà nella promozione dei
progetti.
Nei prossimi paragrafi analizzerò i progetti Gioventù e Gioventù in Azione presentati da
due sportelli IG (Tolmezzo e Gemona) operanti in un territorio caratterizzato da un
relativo isolamento geografico e non integrati in progettualità più ampie come Progetti
Giovani o altre politiche giovanili comunali. Inoltre presenterò i progetti Gioventù e
Gioventù in Azione avviati nel quadro di due Progetti Giovani, uno in cui il servizio IG è
staccato e svolge un‘azione puramente informativa mentre un altro soggetto è incaricato
della progettazione (Udine) e l‘altro in cui l‘IG è integrato nel Progetto Giovani e non
svolge un ruolo staccato da questo (Comunità Montana del Friuli Occidentale).
155
3.2.4.2.1 INFORMAGIOVANI DI TOLMEZZO, GRUPPO INFORMALE ‗‗THE
MESSANGERS‘‘.
Tramite lo sportello IG di Tolmezzo, nel 2001 un gruppo informale di giovani ha
partecipato tra il 2001 ed il 2003 ad un progetto nel quadro del programma Gioventù,
Azione 3.1 Iniziative Giovani-Iniziative di gruppo. Il nome del progetto era ―Diamo voce
ai giovani‘‘ e mirava al coinvolgimento di giovani nella realizzazione di un notiziario
contente informazioni riguardanti le numerose attività che si svolgono all‘interno della
comunità montana della Carnia, comprendente 28 comuni467. I giovani promotori di
questo progetto erano un gruppo informale composto da cinque giovani intorno ai 20
anni, già operanti sul territorio in campo di attività di informazione dei giovani presso gli
sportelli IG della Carnia e che in occasione di questa iniziativa si sono dati il nome ―The
messangers‘‘. La cooperativa Cramars, molto attiva nel campo delle politiche
comunitarie, ha aiutato l‘operatrice IG ed il gruppo ‗The messangers‘ nella redazione del
progetto. L‘idea del giornalino locale è nata da questo gruppo ed era già in progetto da
diversi anni come risposta concreta all‘esigenza da parte dei giovani di reperire in
maniera semplice e veloce le diverse informazioni sulle opportunità presenti sul territorio,
al fine di avere coscienza di ciò che viene offerto a livello locale. Il giornalino inoltre è
nato con l‘obiettivo di trattare tematiche ritenute di particolare interesse per i giovani e di
contrastare l‘isolamento prodotto dal particolare contesto geografico in cui il gruppo
risiede. Il supporto cartaceo del notiziario è stato scelto poiché i giovani del territorio non
hanno accesso a computer collegati in rete 468.
Il progetto si proponeva di coinvolgere almeno altri 4 giovani nella redazione del
giornalino pubblicizzando l‘iniziativa sia prima del suo avvio, sia con un annuncio nel
primo notiziario. Questo obiettivo è stato raggiunto dato che al gruppo originario si sono
uniti altri 7 giovani per un totale di 12 partecipanti. Da progetto era prevista l‘uscita di
quattro numeri del notiziario con cadenza bimestrale, ognuno stampato in 6000 copie e
grazie al successo dell‘iniziativa, i numeri sono stati cinque. Per garantire la diffusione
del notiziario si è provveduto ad un accordo con il Comune di Tolmezzo che si è reso
disponibile a sostenere il progetto pubblicando il giornalino come supplemento a
―Cronache Tolmezzine‘‘, notiziario di informazione locale, per abbattere i costi relativi
alla richiesta di autorizzazione ministeriale. Inoltre la cooperativa Cramars che gestisce il
467
Programma Gioventù, Iniziative Giovani – Formulario per Iniziative di gruppo, ‗‗Diamo voce ai giovani‘‘,
gruppo informale ‗‗The Messangers‘‘ riunitosi presso lo sportello Informagiovani di Tolmezzo, 2001.
468
ibid.
156
servizio IG della Carnia ha autorizzato il gruppo informale ad avvalersi del proprio
abbonamento postale per la distribuzione del giornalino sul territorio. Inoltre da progetto
era prevista una distribuzione tramite le scuole e tramite contatti con le associazioni
locali. Gli obiettivi di produzione e diffusione sono stati raggiunti pienamente anche
grazie alla collaborazione proficua con i soggetti sopraindicati, in particolare attraverso
quattro incontri organizzati dallo sportello IG sul tema dell‘orientamento presso le scuole
superiori in cui è stata comunicata ai giovani l‘iniziativa del notiziario. Durante uno di
questi incontri era presente anche l‘associazione Casa per l‘Europa- Punto Decentrato
Eurodesk che ha illustrato le opportunità offerte dal programma Gioventù.
Inoltre il progetto si prefiggeva di trasmettere ai giovani conoscenze, abilità e competenze
funzionali alla realizzazione del giornalino attraverso un tipo di formazione non formale e
collaborazioni con esperti di giornalismo, grafica, tematiche europee e politiche giovanili.
Il progetto infatti prevedeva l‘inclusione in ogni numero di almeno un articolo sulle
tematiche europee (programma Gioventù, Socrates, euro, cittadinanza europea) e due su
tematiche di carattere sociale. Per quanto riguarda la definizione delle tematiche
affrontate dal notiziario, è importante sottolineare che nel primo numero era incluso un
questionario rivolto ai lettori in cui veniva richiesto quali erano gli argomenti che
avrebbero voluto vedere affrontati. Per tutta la durata del progetto sono stati raccolti
feedback dai lettori, utilizzati poi nella redazione dei numeri seguenti.
Il progetto infine prevedeva un seguito dello stesso comprendente l‘organizzazione di
scambi giovanili ed una rete web con giovani europei con analoghe esperienze e disagi
dei giovani beneficiari del progetto.
Dalla valutazione del progetto emerge che la collaborazione con i giornalisti locali è stata
particolarmente positiva e proficua per i ragazzi poiché hanno illustrato tecniche di
giornalismo e corretto gli articoli gratuitamente. Inoltre si è rivelato importante il
contributo dell‘operatrice Informagiovani con le sue competenze nell‘uso di programmi
di grafica. Fondamentale per la riuscita del progetto è stata la collaborazione assidua fra
tutti i partecipanti che si incontravano settimanalmente ogni lunedì presso i locali
dell‘Informagiovani per la preparazione del notiziario. Questo ha contribuito
particolarmente alla creazione del gruppo ed all‘affiatamento fra i giovani. La metà dei
giovani che facevano parte del gruppo provenivano da zone marginali della Carnia e
questo ha volte ha creato delle difficoltà nel raggiungere i locali dello sportello IG per
partecipare alle attività di gruppo.
157
Per il futuro, nella relazione finale, viene sottolineato che sarebbe necessario dare
maggiore spazio ad attività di supporto quali incontri con personale esperto nel settore
come giornalisti, grafici, personale con conoscenze nel campo delle politiche giovanili.
Il progetto ha avuto successo rispetto agli obiettivi prefissati poiché c‘è stato un alto
grado di adesione all‘iniziativa da parte di altri giovani ed una loro partecipazione attiva
nella redazione degli articoli, decisione delle tematiche e distribuzione del notiziario.
Inoltre i giovani erano entusiasti del lavoro svolto. Per quanto riguarda la dimensione
europea del progetto, oltre agli articoli sulle tematiche europee pubblicati, una parte delle
riunioni del gruppo sono state dedicate alla conoscenza del programma Gioventù 469.
In seguito all‘analisi di questo progetto quattro sono gli elementi da porre in rilievo. Il
progetto è stato ideato e portato avanti da un gruppo informale in tutte le sue fasi
seguendo il metodo della progettazione partecipata; si è svolto in una zona svantaggiata
dal punto di vista geografico con il fine di creare uno strumento che portasse le
informazioni, comprese quelle sull‘Unione europea, ai giovani del territorio; ha
effettivamente dato delle opportunità in più ai giovani poiché tutti coloro che vi hanno
partecipato erano alla prima esperienza di questo tipo e vivendo in quelle zone non
avevano mai avuto la possibilità di avere informazioni sulla possibilità di intraprendere
un progetto simile. Inoltre il fatto che l‘IG fosse gestito da una cooperativa attiva nel
campo delle politiche comunitarie ha sicuramente facilitato l‘attuazione del progetto in
questo territorio. A fronte di questa analisi risulta che il programma Gioventù si è rivelato
particolarmente efficace nel raggiungere il suo target ed i suoi obiettivi. Tuttavia si
evidenzia che nonostante nel progetto e nella relazione finale fosse indicata l‘intenzione
di dare un seguito a questo progetto tramite l‘organizzazione di scambi giovanili, questo
non è avvenuto.
Per quanto riguarda le difficoltà incontrate nella realizzazione del progetto, l‘operatrice
dello sportello IG sottolinea che il programma Gioventù ha risposto alle esigenze dei
giovani e del territorio ma che la difficoltà incontrata dal servizio Informagiovani è stata
trovare le risorse umane che si impegnassero a dare continuità e a portare a termine il
progetto470. Inoltre dalla relazione emerge che il progetto ha avuto una durata maggiore
rispetto il previsto poiché il finanziamento del progetto da parte dell‘Agenzia Nazionale
469
Agenzia Nazionale italiana ‗Gioventù‘, Azione 3.1, Iniziative di gruppo, Modulo di Relazione Finale,
‗‗Diamo voce ai giovani‘‘, gruppo informale ‗‗The Messangers‘‘ riunitosi presso lo sportello Informagiovani
di Tolmezzo, 2003.
470
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Tolmezzo, 06.05.2009.
158
Giovani è arrivato a febbraio 2003471. Questo significa che se il gruppo informale ed il
suo progetto non fosse stato sostenuto economicamente dal Comune di Tolmezzo e dalla
cooperativa Cramars, la sua realizzazione non sarebbe stata possibile.
3.2.4.2.2
INFORMAGIOVANI
DI
GEMONA,
ASSOCIAZIONE
CASA
PER
L‘EUROPA.
L‘Associazione Casa per l‘Europa è nata nel 1989 con la legge 689 per la promozione
dell‘ideale europeo, dal 2000 è anche Informagiovani, dal 2004 è punto Eurodesk ed
organizzazione di invio SVE dal 2008. Casa per l‘Europa è l‘unico punto Eurodesk
privato in Regione e l‘Associazione paga con contributi regionali la quota per aderire alla
rete. Dato che la destinazione di contributi all‘associazione non è automatica, il punto
Eurodesk è a rischio di chiusura ogni anno. Gli altri punti Eurodesk della regione sono
presso strutture comunali. Ogni anno l‘associazione presenta in Regione due progetti sul
bando riguardante i contributi previsti dalla legge 689: uno riguarda il finanziamento dei
costi di gestione della struttura ed uno riguarda le attività cultuali. Ogni anno ricevono ad
ottobre notizia dell‘avvenuto finanziamento dei progetti per l‘anno in corso e questo
comporta il fatto che l‘associazione deve portare avanti le attività senza sapere se queste
saranno coperte da finanziamento. L‘associazione ha presentato un progetto ―Europa
facile: informare per partecipare‘ sul bando del Servizio Civile Nazionale come punto
Eurodesk e grazie a questo negli anni 2006-2007 e 2007-2008 Casa per l‘Europa ha
accolto un volontario. Per il periodo 2008-2009 sono stati tagliati i fondi e quindi
l‘Associazione non ha vinto il bando.
In passato Casa per l‘Europa si occupava molto di progettazione ma il cambio di
personale ha determinato una battuta d‘arresto ed ora viene data priorità alla realizzazione
di iniziative che si sono consolidate negli anni come la Giornata Europea ed incontri e
seminari su tematiche europee472.
Nel 2008 l‘associazione Casa per l‘Europa ha assunto con contratto a progetto una
ragazza a cui è stato affidato il compito di presentare una serie di progetti su temi europei
per ricevere finanziamenti ed aumentare la visibilità e l‘attività dell‘associazione. Grazie
a questo investimento l‘associazione ha potuto presentare un progetto sull‘Azione 1.2
―Iniziative Giovani Nazionale‘‘ del programma Gioventù in Azione ed ha così ricevuto
471
Agenzia Nazionale italiana ‗Gioventù‘, Azione 3.1, Iniziative di gruppo, Modulo di Relazione Finale,
‗‗Diamo voce ai giovani‘‘, gruppo informale ‗‗The Messangers‘‘ riunitosi presso lo sportello Informagiovani
di Tolmezzo, 2003.
472
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Gemona, 5.05.2009.
159
un finanziamento per la realizzazione di attività volte a sensibilizzare i giovani del
territorio rispetto ad alcune tematiche dell‘attuale contesto europeo e favorire la nascita o
il rafforzamento di una cittadinanza europea attiva. In particolare il progetto mirava a
sensibilizzare i giovani sull‘importanza della mobilità e stimolare la creatività, obiettivo
in linea con l‘Anno Europeo della Creatività e Innovazione (2009).
Il progetto è nato su iniziativa di sei ragazzi membri dell‘Associazione Casa per l‘Europa
che il Consiglio direttivo ha voluto sostenere per dare sbocco concreto alle loro proposte
e dare loro la possibilità di agire direttamente e responsabilmente a beneficio di altri
ragazzi.
Il progetto ―L‘arte di essere europei - The Art of Being Europeans‘‘ si è svolto da
novembre 2008 a giugno 2009 ed ha coinvolto 15 giovani di 14-18 anni più i sei ragazzi
promotori del progetto.
Il progetto si rivolgeva a ragazzi di un territorio caratterizzato da un relativo isolamento
geografico che determina una mancanza di conoscenza delle numerose opportunità di
studio e mobilità promosse a livello europeo nonché una chiusura nei confronti delle
diverse culture presenti in Italia.
Il progetto ha coinvolto i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado del Comune di
Tolmezzo comprendenti diversi indirizzi. I partecipanti sono stati individuati dopo aver
redatto il progetto e tramite volantini ed il contatto con gli insegnanti. Il progetto si
svolgeva in orario extrascolastico e prevedeva un ciclo di formazione con l‘utilizzo di
metodologie ―non formali‘‘ (working groups e laboratori creativi) su tematiche europee di
interesse attuale, il programma Gioventù in Azione, la mobilità e il dialogo fra culture
con testimonianze di esperienze vissute e sei laboratori di fotografia che prevedevano
l‘uso di tecniche sperimentali senza l‘uso del mezzo fotografico meccanico. In seguito al
ciclo di formazione i ragazzi hanno proceduto alla realizzazione di fotografie ispirate al
tema ―Uniti nella diversità‘‘ e all‘organizzazione dell‘evento finale che si è tenuto il 30
maggio a Tolmezzo e ha visto il coinvolgimento di gruppi musicali ed una mostra
fotografica. Nell‘ambito del progetto è anche stato realizzato un dvd multimediale per la
diffusione dei risultati.
Il progetto ha dato un input importante ai ragazzi coinvolti, sia in termini di acquisizione
di conoscenze di tematiche legate all‘Unione Europea e al mondo dei giovani attraverso
un approccio di educazione non formale, sia in termini di condivisione e sperimentazione
di nuove esperienze attraverso l‘espressione della propria creatività e fantasia 473. La
principale difficoltà incontrata è stata quella di garantire un pieno coinvolgimento dei
473
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Gemona, 5.05.2009.
160
giovani beneficiari durante tutte le fasi di progetto poiché la gestione (più che l‘ideazione)
di un progetto non è mai cosa semplice o scontata.
Dalla proposta progettuale emerge il desiderio che questa non sia un‘iniziativa isolata ma
un progetto pilota che possa essere sviluppato ed esteso ad altre scuole di Paesi limitrofi
(Austria e Slovenia) con il supporto di Gioventù in Azione o di altre forme di
finanziamento.
In seguito all‘analisi di questo progetto, quattro sono gli elementi da porre in rilievo. Il
progetto è stato identificato e promosso da giovani che hanno gestito attività per altri
giovani permettendo di raggiungere l‘obiettivo della partecipazione e cittadinanza attiva
su due livelli. L‘interazione con le scuole ha permesso un effetto moltiplicatore di
dimensioni importanti sensibilizzando anche gli insegnanti rispetto alle opportunità di
mobilità e a metodologie di educazione non formale. Il Programma Gioventù in Azione
ha permesso di realizzare su un territorio svantaggiato dal punto di vista geografico un
intervento di promozione dello stesso programma, sia attraverso l‘opportunità creata che
attraverso un‘iniziativa di informazione. Infine il Programma Gioventù in Azione ha
permesso ai giovani di ―vivere‘‘ l‘Europa anche senza vivere un‘esperienza di mobilità e
quindi ha permesso che l‘Europa giungesse a livello locale per rispondere alle esigenze di
conoscenza dei giovani rispetto alla dimensione interculturale inserita nella loro realtà.
La responsabile della progettazione per Casa per l‘Europa sostiene che il programma
Gioventù in Azione sia uno strumento efficace per il coinvolgimento dei giovani poiché è
relativamente semplice rispetto agli altri programmi comunitari e le azioni proposte sono
finalizzate alla diretta partecipazione dei giovani in varie forme, sia a livello di
partecipazione locale, sia mediante il coinvolgimento di gruppi di ragazzi stranieri, che in
esperienze di breve-medio periodo all‘estero.
3.2.4.2.3 AGENZIA GIOVANI DEL COMUNE DI UDINE.
All‘interno del settore Servizi Sociali del Comune di Udine, nel 1996 è stata creata ed
opera l‘Agenzia Giovani474, un ufficio dell‘Amministrazione Comunale che si rivolge ai
giovani di età compresa tra i 14 e i 35 anni. Tra i suoi compiti, l‘Agenzia Giovani vede
principalmente, da un lato, la promozione di attività di progettazione e informazione e
474
Programma Gioventù, Gioventù per l‘Europa, Formulario per Scambi Giovanili, ‗‗La gioventù e l‘uso
delle lingue minori in Europa‘‘, Agenzia Giovani del Comune di Udine, 2001.
161
dall‘altro si propone come punto di raccolta delle esigenze e come punto di riferimento
per gli Enti pubblici, le associazioni o i singoli cittadini, che lavorano con i giovani e in
favore degli stessi.
L‘attività svolta dall‘Agenzia risulta essere, dunque, piuttosto articolata e comprende
soprattutto:
-
La gestione di uno sportello Informagiovani, preposto a fornire ai giovani
informazioni utili relativamente al lavoro, allo studio, all‘orientamento scolastico,
alle attività culturali e al tempo libero, alla mobilità europea (sportello Eurodesk);
-
La gestione delle Officine creative e Telematiche, che rientrano nell‘area Creatività e
tempo libero, dando largo spazio a tutte le persone al di sotto dei 35 anni che,
nell‘ambito delle diverse discipline artistiche, desiderano dare corpo alle proprie
potenzialità attraverso la loro ispirazione creativa e che intendono avvicinarsi alle
nuove tecnologie per una alfabetizzazione telematica;
-
Il coordinamento dei due centri di aggregazione territoriale Poliedro e Punto Incontro
Giovani, che operano in un‘ottica di prevenzione del disagio giovanile;
-
La collaborazione con il Provveditorato agli Studi di Udine e con l‘Agenzia Sanitaria
Regionale, per un‘attività di supporto finalizzata all‘elaborazione di interventi da
attuarsi nelle scuole per la prevenzione del disagio giovanile;
-
La collaborazione con organismi ed associazioni giovanili operanti sul territorio
udinese.
L‘attività del Comune di Udine nella progettazione nel quadro di Gioventù è iniziata nel
2001 con l‘organizzazione di due iniziative molto diverse tra loro che hanno posto le basi
per un altro progetto portato avanti nel 2002.
Nel giugno 2001 l‘Agenzia Giovani ha organizzato il seminario europeo ―Forme del
disagio giovanile tra uguaglianza e diversità. Strategie di prevenzione‘‘ finanziato
dall‘Azione 5 ―Misure di Sostegno‘‘ del programma Gioventù. Al seminario hanno
partecipato rappresentanti del Comune di Vienne (Francia), Schiedman (Paesi Bassi),
Maribor (Slovenia) e della Child and Adolescent Clinic of Linkoping (Svezia). È
importante sottolineare che i partner del progetto non erano sconosciuti, ma due città
gemellate con Udine (Vienne e Schiedman), una città amica (Maribor) ed il contatto con
il partner svedese è avvenuto grazie all‘ente udinese RUE Risorse Umane Europa475,
anch‘esso parte del progetto.
475
Vedi pag. 137.
162
La principale finalità del seminario è stata quella di valutare il modo in cui viene vissuto
ed affrontato il disagio giovanile a livello di giovani locali e di stranieri immigrati,
analizzando anche i rapporti esistenti fra i due gruppi. I cinque Paesi coinvolti si sono
confrontati sulla legislazione vigente e sulle loro esperienze e risposte al problema476. Il
progetto ha svolto la funzione di ―osservatorio‘‘ e scambio di esperienze tra
rappresentanti dei diversi Paesi. In particolare il progetto ha permesso di avviare alcune
riflessioni sulle politiche giovanili condotte nelle singole città e di cui l‘Agenzia Giovani
ha tenuto conto nella programmazione delle sue attività. Alcune giovani hanno
partecipato a delle attività legate al seminario. I partecipanti alla conferenza si sono
interessati al programma Gioventù, che pochi conoscevano. Inoltre il Comune di Udine
ha creato contatti con i Paesi Bassi per futuri scambi giovanili. Dal rapporto di
valutazione emerge che c‘era la volontà di creare contatti per progetti di SVE ma questo
obiettivo non si è concretizzato poiché si rileva che gli scambi SVE vanno considerati un
punto d‘arrivo di un processo di maturazione sia delle relazione tra i paesi, sia delle
capacità organizzative e logistiche proprie di ogni Paese ed il partenariato non aveva
ancora raggiunto questo livello di sviluppo477.
Nell‘autunno 2001 l‘Agenzia Giovani ha intrapreso la prima esperienza di scambio
giovanile nel quadro dell‘Azione 1 di Gioventù. Il partner dello scambio di giovani era il
Comune di Santiago de Compostela ed il tema delle attività era ―La gioventù e l‘uso delle
lingue minori in Europa‘‘. Lo scambio si è svolto in Spagna per la durata di dieci giorni.
Il 2001 era l‘anno europeo delle lingue ed in entrambe le realtà vengono utilizzate lingue
minoritarie: il friulano e il galiziano. Lo scambio era volto al confronto fra giovani
appartenenti a comunità linguistiche minoritarie dell‘Unione Europea e ad una riflessione
in merito ai futuri scenari per gli utilizzatori di queste lingue. Allo scambio hanno
partecipato 28 giovani di 18-25 anni ed i partecipanti di entrambi i gruppi sono stati scelti
in base alla loro conoscenza della lingua minoritaria ed interesse al progetto. Il gruppo di
Udine si è preparato al progetto dividendosi in gruppi di lavoro ed approfondendo diverse
tematiche legate alla lingua e cultura friulana. Il programma dello scambio prevedeva la
stesura di un minivocabolario friulano – galiziano, momenti di confronto ed altre attività
che sono poi state modificate in itinere o non realizzate. In particolare il gruppo italiano
ha evidenziato come punti deboli la mancanza di un idioma comune per la
476
Youth programme, Support measures, Application form for European seminar/conference, ‗‗Forme del
disagio giovanile tra uguaglianza e diversità. Strategie di prevenzione‘‘, Agenzia Giovani del Comune di
Udine, 2001.
477
Agenzia Nazionale italiana ‗Gioventù‘, Azione 5, Misure di sostegno, Modulo di Relazione Finale,
‗‗Forme del disagio giovanile tra uguaglianza e diversità. Strategie di prevenzione‘‘, Agenzia Giovani del
Comune di Udine, 2001.
163
comunicazione e la mancanza di momenti informali per la socializzazione. Nonostante
delle difficoltà organizzative il gruppo italiano ha valutato lo scambio un‘esperienza
estremamente positiva, in particolare perché la realtà che hanno incontrato si è dimostrata
molto diversa dalle aspettative ed hanno conosciuto un modo diverso di rapportarsi ad
una lingua minoritaria, che non viene accompagnata dalla conoscenza della lingua dello
Stato come avviene nella nostra Regione, ma diventa esclusiva ed il suo assume caratteri
nazionalisti. Dalla valutazione dei giovani partecipanti è emersa la volontà di ospitare lo
scambio di giovani a Udine, di coinvolgere altri partners oltre alla Spagna e di trattare il
tema dell‘uso del linguaggio nelle sue molteplici forme478.
L‘Agenzia Giovani di Udine ha quindi avviato la progettazione tenendo conto del
riscontro dei ragazzi e nel settembre 2002 si è svolto lo scambio dal tema ― I linguaggi
giovanili a confronto: modi per isolarsi o per comunicare?‘‘ che ha coinvolto 51 giovani
provenienti da Spagna, Paesi Bassi, Romania, Polonia e Italia 479. Il partner olandese era il
Comune di Schiedman con cui erano stati presi accordi l‘anno precedente in occasione
del seminario mentre gli altri due partner sono stati individuati grazie alla rete Eurodesk
di cui l‘IG di Udine fa parte. In particolare il partner polacco era la sede dell‘Agenzia
Nazionale Gioventù e aveva all‘attivo diversi scambi. I requisiti per i partecipanti erano
ricoprire il ruolo di animatore in una organizzazione giovanile o avere interessi di tipo
artistico. Ogni delegazione ha scelto un sottotema da proporre al resto del gruppo con
riferimento al linguaggio dei giovani: musica, espressione corporea, graffiti o artisti di
strada. L‘esperienza dello scambio è stata intesa come momento di approfondimento sui
linguaggi giovanili, in particolare su quali siano i linguaggi ed i metodi per la
partecipazione sociale dei giovani. Per porre rimedio alle difficoltà di comunicazione
linguistica affrontate nel primo scambio, nella proposta progettuale viene evidenziato
l‘utilizzo della lingua inglese e del linguaggio non verbale. Inoltre viene privilegiato il
metodo esperienziale del ―learning by doing‘‘ e favorita la socializzazione anche in
momenti informali fra i giovani partecipanti.
Dall‘analisi di questa proposta progettuale emerge come questa sia l‘evoluzione della
prima esperienza di scambio e ci sia stato un salto di qualità e una maggiore
partecipazione dei giovani nella progettazione che ha risposto alle loro esigenze.
478
Programma Gioventù, Gioventù per l‘Europa, Modulo di relazione finale per Scambi giovanili, ‗‗La
gioventù e l‘uso delle lingue minori in Europa‘‘, Agenzia Giovani del Comune di Udine, 2001.
479
Programma Gioventù, Gioventù per l‘Europa, Formulario per Scambi Giovanili, ―I linguaggi giovanili a
confronto: modi per isolarsi o per comunicare?‘‘, Agenzia Giovani del Comune di Udine, 2002.
164
Dopo alcuni anni di inattività nella progettazione nel quadro di Gioventù in Azione, nel
settembre 2006 l‘Agenzia Giovani ha organizzato un seminario europeo dal tema
―Differenze e creatività – Progetto di cooperazione transfrontaliera‘‘ finanziato attraverso
l‘ Azione 5 ―Misure di Sostegno‘‘. Al seminario hanno partecipato 29 giovani
provenienti da Austria (collaborazioni con il Comune di Udine), Slovenia (città
gemellata), Udine e Montebelluna (collaborazione nell‘ambito di ―Diritti al futuro‘‘480). I
partecipanti udinesi facevano tutti parte del neo costituito Forum Giovani 481, in
particolare del ―gruppo di lavoro sull‘ interculturalità‘‘. I partecipanti degli altri Paesi
provenivano da realtà diverse: il gruppo austriaco era formato da futuri insegnanti, quello
sloveno da giovani di un‘associazione, quello di Montebelluna da giovani di un Progetto
Giovani.
L‘idea di questo seminario è nata dall‘osservazione di una certa diffidenza dei giovani
udinesi rispetto alle culture più vicine, in opposizione ai Paesi più lontani verso i quali
sentono una maggiore curiosità e attrazione. Il seminario ha visto la realizzazione di un
laboratorio creativo grafico ed un laboratorio-spettacolo ―Raggio di Luce‘‘ che ha avuto
luogo durante la popolare manifestazione enogastronomica Friuli DOC. Il seminario era
focalizzato sull‘apprendimento di metodologie di educazione non formale con lo scopo di
favorire l‘integrazione e prevedeva anche momenti informali di socialità fra i
partecipanti. Dalla relazione finale emerge la considerazione che un incontro tra i capi
gruppo preparatorio all‘incontro sarebbe estremamente proficuo per la buona riuscita del
progetto.
Grazie a questo progetto il Comune di Montebelluna è intenzionato a diffondere
l‘informazione sul Programma Gioventù in gruppi che non hanno ancora conosciuto il
programma e proporre localmente scambi internazionali. Il gruppo di giovani di Udine ha
acquisito maggiore esperienza nella capacità di programmazione di progetti Gioventù e
nei processi di valutazione degli stessi e tutti i ragazzi del Forum Giovani hanno
beneficiato dell‘esperienza dei loro compagni. Infine l‘impatto sulla comunità locale è
stato rilevante grazie alle attività inserite nell‘ambito di Friuli DOC. La valutazione del
progetto ha previsto anche una verifica dell‘impatto del seminario nei Paesi partner in
termini di avvio di progetti europei o di educazione non formale a carattere locale.
L‘Agenzia Giovani nel rapporto di valutazione evidenzia la possibilità di nuove
progettualità che possono nascere dal confronto con il Forum Giovani, come è avvenuto
480
481
Vedi nota 365.
Vedi pag. 108.
165
con questo progetto. Inoltre il Forum Giovani stava elaborando una serie di iniziative
locali per la diffusione delle opportunità di SVE.
3.2.4.2.4 SPAZIO GIOVANI DELLA COMUNITÀ MONTANA DEL FRIULI
OCCIDENTALE.
Lo Spazio Giovani della Comunità Montana del Friuli Occidentale è molto attivo sul
fronte della promozione della mobilità dei giovani in Europa e dal 2001 organizza scambi
di giovani e seminari all‘interno del programma di finanziamento comunitario Gioventú
in Europa prima e Gioventù in Azione poi. È importante evidenziare che lo Spazio
Giovani utilizza sempre il metodo della progettazione partecipata, in linea con gli
obiettivi che il programma si prefigge. Lo Spazio Giovani della Comunità Montana ha
sempre pubblicizzato i progetti e divulgato materiale relativo a questi, inoltre quest‘anno
ha realizzato un CD che raccoglie la descrizione di tutti i progetti europei realizzati dal
2001 al 2008. Questa intensa attività dello Spazio Giovani nell‘ambito di Gioventú e
Gioventú in Azione è frutto della sensibilità dell‘Ente e degli operatori e nasce dalla
necessità dei giovani di questo territorio di vivere esperienze di mobilità in Europa date le
poche possibilità di uscire dal contesto locale. La realtà dei Comuni della Comunità
Montana del Friuli Occidentale rientra nella categoria di zona svantaggiata
geograficamente a causa dell‘isolamento e quindi rientra nelle priorità dell‘Agenzia.
L‘isolamento geografico causa talvolta la chiusura mentale dei giovani del territorio e la
mancanza di confronto con altre realtà. Tutti fattori che portano a disagio sociale e rischio
di dipendenze da sostanze.
Inoltre, per poter usufruire delle iniziative offerte dall‘Unione Europea per i giovani, gli
operatori hanno partecipato a seminari di formazione a livello nazionale ed europeo.
Tutti gli scambi organizzati sono state esperienze che i ragazzi ricordano in maniera
estremamente positiva. Durante gli scambi i ragazzi sono seguiti da animatori che sono in
genere tutti minori di 30 anni. Lo scambio giovanile con la Spagna è stata una prima
esperienza molto positiva che ha fatto da motore per tutte le iniziative successive. Questo
primo scambio ha prodotto molto materiale divulgativo, infatti è stato fatto un libro, un
CD, una mostra e sono stati raccolti dei fondi quando la regione spagnola che aveva
partecipato allo scambio è stata vittima del disastro ambientale del novembre 2002
causato dalla petroliera Prestige. Questo è un segno che la partnership instaurata era
veramente forte. L‘incognita dei progetti è sempre il partner, la sua serietà, la sua
166
modalità di lavoro con i ragazzi che partecipano al progetto, lo spirito con cui si
affacciano al programma. Spesso il pericolo è che il partner non abbia compreso lo spirito
del programma Gioventú e intenda questo solamente come un‘occasione per fare una
vacanza.
Secondo la responsabile l‘attività dello scambio è l‘esperienza più educativa in assoluto
perché permette ai ragazzi di conoscere la realtà da cui provengono, progettare, stare con
altri coetanei, staccarsi dalla famiglia, confrontarsi con realtà completamente diverse e al
ritorno riscoprire ciò che si ha. Il programma Gioventù apre ai giovani un mondo nuovo
che apre loro la strada a tutte le altre opportunità in Europa (SVE, ERASMUS). Lo
scambio da una vera informazione ai giovani perché apprendono tramite il metodo
esperienziale, toccando con mano. Il giovane al ritorno dallo scambio non vive più solo
localmente ma a livello europeo.
All‘inizio non è stato facile coinvolgere i giovani ma ora anche quelli che erano i più
restii sono molto coinvolti. I legami che vengono intessuti durante lo scambio
permangono nel tempo perché l‘esperienza condivisa è stata forte. Il partenariato con
Spagna, Germania e Svezia che dura ormai da quattro anni è testimone di questa dinamica
perché i giovani che hanno partecipato agli scambi fin dal primo anno incontrano gli
amici conosciuti durante questa esperienza non solo quando viene organizzato il progetto
ma anche in altre occasioni durante l‘anno, ad esempio a Capodanno. Questi risultati
positivi sono dati dal fatto che lo Spazio Giovani non ragiona per annualità ma fa un
piano di progettazione a più ampio raggio.
A questo scopo è importante lavorare con le classi terze delle scuole medie e le prime due
classi delle scuole superiori. I partecipanti agli scambi degli anni passati non informano le
nuove generazioni e quindi ogni anno è necessario pensare ad avvicinare nuovi giovani.
Secondo l‘operatrice i Progetti giovani devono collaborare con gli ambienti istituzionali
come la scuola attraverso la promozione dei propri servizi tramite attività laboratoriali,
meglio se ludico-creative. Questa attività di promozione può essere svolta anche tramite
una partecipazione attiva delle scuole in un progetto Gioventú in Azione. Inoltre, secondo
l‘operatrice, all‘interno del programma Gioventù in Azione vanno valorizzate le Iniziative
Giovani a livello nazionale (Azione 1.2) in modo da poter far vivere ai giovani delle
esperienze di scambio sul territorio nazionale. Gli operatori infatti riscontrano l‘esigenza
di creare maggiore coesione a livello nazionale, ancor prima di affacciarsi all‘Europa.
167
Per agosto 2009 è in programma uno scambio in accoglienza a Tramonti di Sopra. Questo
scambio è il risultato di un lavoro di quattro anni con partnership consolidate negli anni
(Spagna, Germania, Svezia). Il titolo del progetto è ―Eco-logically Young‘‘ e coinvolge
48 giovani da 4 Paesi. L‘obiettivo del progetto è quello di far emergere la visione dei
giovani sul tema dell‘ambiente e della sua salvaguardia. Il desiderio di confrontarsi su
questo argomento nasce dal fatto che il territorio stesso dove si svolge il progetto offre la
possibilità di vivere delle esperienze positive nella natura. Inoltre i giovani che hanno
partecipato alla progettazione sottolineano come il tema dell‘ambiente sia trasversale
poiché permette di passare dalla propria quotidianità al confronto fra le differenti realtà
nazionali europee. L‘obiettivo del progetto è quello di confrontarsi sul tema
dell‘ambiente, su ciò che avviene nel proprio paese, nella propria nazione ed in Europa,
senza imposizioni e costrizioni utilizzando la creatività. Durante lo scambio è prevista
l‘attivazione di quattro laboratori teatrali e quattro laboratori creativi legati ai quattro
elementi (acqua, terra, aria, fuoco) che permetteranno di affrontare il tema dell‘ambiente
con tecniche teatrali differenti e sotto diversi punti di vista anche cogliendo le risorse che
il territorio locale offre. Infine ciascun gruppo esporrà le riflessioni ed i risultati attraverso
una performance teatrale482.
Dall‘analisi dell‘attività dello Spazio Giovani nel campo della progettazione nel quadro
del programma Gioventù in Azione, emerge la continuità delle iniziative data
dall‘indirizzo dell‘Ente e dalla motivazione degli operatori e la varietà e creatività dei
temi affrontati, proprio perché frutto della progettazione partecipata. Il Programma
Gioventù e Gioventù in Azione ha rappresentato e rappresenta per i giovani della
Comunità Montana del Friuli Occidentale una grande opportunità perché non solo
permette loro di vivere un‘esperienza di mobilità ma di fare esercizio di cittadinanza
attiva grazie alla metodologia di progettazione proposta dagli operatori che permette di
realizzare scambi di qualità elevata.
Secondo l‘operatrice il programma Gioventù in Azione non è strutturato in modo da
raggiungere i suoi primari obiettivi di promuovere il protagonismo dei giovani e le
opportunità per gruppi informali. Infatti il finanziamento completo arriva 2-3 anni dopo
l‘esecuzione del progetto. Nessun gruppo informale o piccola associazione giovanile
482
Eco-logically young (Internet), (consultato il 20 settembre 2009). Disponibile all‘indirizzo
http://www.giuseppeborsoi.it/2009/08/02/%E2%80%9Ceco-logically-young%E2%80%9D-a-tramonto-disotto/
Spazio Giovani – Scambi internazionali – attività (Internet), (consultato il 20 settembre 2009). Disponibile
all‘indirizzo http://www.spaziogiovani.net/activities.php?s=9&st=Scambi%20Internazionali
168
locale può anticipare la cifra necessaria a finanziare il progetto o rimanere scoperto così a
lungo ed è quindi praticamente impossibile per una associazione piccola autofinanziarsi
con i progetti Gioventù in Azione. Nella Comunità Montana del Friuli Occidentale i
Comuni hanno deciso di mettere in cogestione le politiche giovanili anche perché un
piccolo Comune non può finanziare interamente un progetto.
Lo Spazio Giovani quindi si occupa della co-progettazione con il territorio ed i gruppi di
ragazzi dei centri di aggregazione giovanili e promuove i Comuni a presentare i progetti
in cui i progetti verranno principalmente sviluppati. Questo permette allo Spazio Giovani
di avere la copertura economica poiché il finanziamento rientra nel bilancio del Comune
che presenta il progetto.
Il raggiungimento degli obiettivi del programma Gioventù in Azione come la
partecipazione dal basso, intesa in modo assoluto, è impossibile a queste condizioni.
Infatti i giovani non si attivano da soli nella progettazione all‘interno di questo
programma, devono essere informati, stimolati, guidati ed avere un ente forte che li
sostiene dal punto di vista finanziario. L‘organizzazione degli scambi richiede molta
energia e perseveranza visto l‘alto tasso di ―turn over‘ del mondo giovanile.
L‘operatrice sottolinea che il sito dell‘Agenzia Nazionale Giovani è ricco di materiale
informativo ed il personale dell‘Agenzia è molto disponibile. Formarsi ed informarsi sulle
iniziative offerte dall‘Unione Europea non è solo un compito degli enti ma anche degli
operatori. Talvolta mancano di incontri formativi in Regione sul programma Gioventù in
Azione, che magari in altre regioni sono più presenti e frequenti. L‘Unione Europea offre
moltissime possibilità di formazione per operatori, in particolare la rete SALTO. I
partecipanti pagano solo il 30% del viaggio per il luogo dove si tiene l‘incontro e
l‘esperienza è di qualità notevole. Purtroppo c‘è una forte resistenza da parte dei giovani a
cogliere queste opportunità dovute ad una mancanza di conoscenza e divulgazione
territoriale. In futuro l‘operatrice desidererebbe far partecipare dei giovani a dei corsi di
formazione per peer educators 483.
Inoltre vorrebbe organizzare in Regione un seminario di contatto con partners da tutta
Europa e dare risalto regionale all‘evento in modo che questo possa fungere da
promozione del programma.
483
Educatori tra pari.
169
3.3 CONCLUSIONI.
Il ruolo degli IG nella promozione della mobilità in Europa è determinato dalla loro
connotazione di ―servizi di informazione generalista‘‘. Questi servizi infatti si limitano a
rispondere alle domande degli utenti ed i giovani presentano poche richieste sul tema
―Europa‘ poiché è un argomento nuovo che non riferisce alla vita quotidiana come accade
invece per temi come lavoro e formazione su cui invece richiedono informazioni. Il
risultato è che, come emerso nella trattazione, il materiale cartaceo a disposizione è poco
e non sempre aggiornato e solo alcuni IG promuovono degli incontri informativi specifici
sul tema delle opportunità di mobilità in Europa o delle progettualità di respiro europeo.
Di conseguenza l‘informazione sulle opportunità di mobilità in Europa molto spesso non
arriva ai giovani.
Per raggiungere l‘obiettivo di informazione dei giovani sulle opportunità in Europa, il
loro interesse ha bisogno di essere stimolato tramite iniziative di partecipazione affinché
l‘Unione Europea entri nel loro vissuto e nasca da loro una domanda di informazione.
Da questo si evince che l‘informazione sull‘Europa, per essere efficace deve prevedere la
partecipazione dei giovani e quindi la progettazione. Dall‘analisi risulta però che tra i 25
IG facenti parte del campione è presente una netta spaccatura tra chi intende la propria
mission come sola informazione e primo orientamento (12) e coloro che sono
maggiormente propensi alla progettazione (13). La progettazione non fa parte della
mission degli IG, come affermano gli stessi servizi e anche la referente del
Coordinamento Provinciale Informagiovani. In particolare Martina Tosoratti indica
questo aspetto come una competenza professionale aggiuntiva, utile agli operatori nel
momento in cui le Amministrazioni Comunali o le associazioni chiedono all‘operatore di
sviluppare un attività di progettazione per i giovani o con i giovani ed in questo modo
risponde alle esigenze del territorio. Il Coordinamento non può intendere la progettazione
come mission del servizio IG dato che la spaccatura fra i due tipi IG si ritrova anche a
livello provinciale, ma ne riconosce le potenzialità e l‘importanza. Inoltre la referente
sottolinea che, dato che gli IG, anche a seguito degli incontri di formazione, non si sono
resi disponibili a portare avanti progettualità così impegnative da soli, l‘Ente Provincia di
Udine all‘interno del Coordinamento Provinciale Informagiovani, dovrebbe dotarsi di
personale preparato e dedicato alla realizzazione di progettazione europea, individuando
le Amministrazioni Comunali che hanno un servizio Informagiovani seriamente
170
interessate a partecipare alle attività che verrebbero programmate 484. Gli IG oltre a non
prevedere la progettazione nella loro mission originaria, non hanno le risorse e le
competenze per occuparsi di progettazione. Gli informagiovani, in quanto servizi di
informazione generalista, devono quindi indirizzare gli utenti ai punti Eurodesk, centri di
informazione specialista per i giovani e fare rete con essi per favorire la partecipazione
dei giovani alle iniziative promosse da Eurodesk, da associazioni e da tutti gli altri
soggetti che si occupano di tematiche europee sul territorio di riferimento. Per contro, i
punti Eurodesk devono essere messi in grado di avviare progetti europei e favorire questo
tipo di progettazione da parte di associazioni giovanili sul territorio.
È interessante notare come in Regione, gli unici IG che hanno portato avanti delle
progettualità europee sono due realtà di montagna in cui l‘IG rappresenta l‘unica politica
giovanile (Tolmezzo e Gemona). In questi casi il programma Gioventù e Gioventù in
Azione ha raggiunto gli scopi che si prefigge, ovvero offrire delle opportunità e
rispondere alle esigenze dei giovani in un territorio svantaggiato dal punto di vista
geografico.
Gli altri progetti analizzati sono stati avviati da due Progetti Giovani molto diversi tra
loro: lo Spazio Giovani della Comunità Montana del Friuli Occidentale e l‘Agenzia
Giovani del Comune di Udine. In entrambi i casi, i progetti non sono stati avviati da un
IG ma da una struttura che lo comprende. Nel primo caso l‘IG non si distingue dalla
realtà aggregativa ed i progetti di scambio in ambito europeo rispondono alle esigenze di
apertura del territorio particolarmente svantaggiato dal punto di vista geografico e si
inseriscono in attività di partecipazione dei giovani già ben avviate. Nel secondo caso
l‘IG è uno dei servizi attivati dall‘Agenzia Giovani e svolge un ruolo staccato dalle
attività aggregative coordinate dalla stessa Agenzia. L‘Agenzia Giovani ha usufruito dei
fondi del programma Gioventù per rispondere alle esigenze dei giovani del territorio
riguardanti il linguaggio (lingua friulana e linguaggi creativi) e al desiderio
dell‘amministrazione di avviare momenti di scambio con altre realtà europee sul tema
della politiche giovanili. In questo ultimo caso il programma Gioventù è stato uno
strumento per sviluppare ulteriormente delle attività in ambito europeo che il Comune
aveva già avviato come i gemellaggi mentre negli altri casi il programma Gioventù prima
e Gioventù in Azione poi ha creato delle possibilità per i giovani del territorio i quali non
avrebbero avuto altre occasioni di sperimentare la cittadinanza europea.
484
Intervista a Martina Tosoratti, referente del Coordinamento Provinciale Informagiovani della Provincia di
Udine, 19.05.200, aggiornata nel corso di luglio 2009.
171
Per quanto riguarda l‘accessibilità del programma, gli IG di Tolmezzo, Gemona e Barcis
hanno presentato delle riflessioni diverse ma non contrastanti. Viene riconosciuta la
semplicità della modulistica e la disponibilità dell‘Agenzia Nazionale Giovani ma emerge
dalla relazione finale del progetto avviato dall‘IG di Tolmezzo e viene evidenziato
dall‘operatrice dello Spazio Giovani della Comunità Montana del Friuli Occidentale che
il programma Gioventù in Azione così strutturato non può raggiungere gli obiettivi di
partecipazione dal basso che si prefigge. Infatti piccole associazioni e gruppi informali di
giovani non possono accedere alle opportunità offerte dal programma a causa dei tempi di
assegnazione del finanziamento. La barriera d‘accesso è quindi molto alta e viene
superata solo se sul territorio sono presenti dei sportelli Informagiovani o dei Progetti
Giovani finanziati dagli Enti Locali che si fanno promotori di queste iniziative. Infine, è
interessante notare come sia l‘IG di Gemona che lo Spazio Giovani della Comunità
Montana del Friuli Occidentale sottolineano la necessità di utilizzare il programma
Gioventù in Azione per delle occasioni di confronto a livello nazionale prima che europeo
poiché non è stata raggiunta una integrazione interna al Paese.
172
173
CONCLUSIONE
Al termine di questo lavoro di ricerca è possibile tracciare delle conclusioni rispetto
all’impatto a livello locale degli indirizzi europei in materia di informazione rivolta
ai giovani sulle opportunità di mobilità in Europa.
Nel corso della tesi ho affrontato prima le politiche di informazione dei giovani avviate a
livello europeo, con particolare riguardo alla tematica della mobilità in Europa ed in
seguito mi sono concentrata sull‘attuazione degli indirizzi europei a livello nazionale e
locale. Dato che la tesi è incentrata sulla promozione della mobilità dei giovani in Europa
nel contesto del Friuli Venezia Giulia, ho esaurito nel primo capitolo l‘analisi del
rapporto tra Europa ed Italia per quanto riguarda questa materia, per poi analizzare nel
secondo capitolo la realtà dei servizi di informazione per i giovani nella Regione FVG ed
infine, nel terzo capitolo, delineare il rapporto tra questi servizi e l‘informazione sulla
mobilità dei giovani in Europa. Da questa analisi è emerso che le iniziative promosse ai
vari livelli di governo spesso non sono coordinate nonostante gli importanti sforzi
compiuti in questo senso da Unione Europea, Stato Italiano, Regione Autonoma Friuli
Venezia Giulia, Provincia di Udine i quali hanno sempre incentivato interventi di messa
in rete dei servizi dei centri Informagiovani.
Dall‘analisi compiuta nel corso di questa tesi di laurea emerge che le reti di
informazione rivolta ai giovani ERYICA, EYCA, Eurodesk e Forum europeo dei
Giovani sono integrate a livello europeo ma a livello nazionale non si presentano come
una realtà unica e la cooperazione fra i quattro soggetti non è istituzionalizzata. ERYICA
è la rete europea a cui fanno riferimento in Europa i servizi di informazione generalista
per i giovani, rappresentati in Italia dagli Informagiovani i quali non sono uniti da legami
di cooperazione con i rappresentanti italiani delle altre reti. A livello nazionale sia il
Coordinamento Nazionale Informagiovani che Eurodesk Italy hanno richiesto
l‘affiliazione ad ERYICA. In Regione vi sono Punti Decentrati Eurodesk che non
dialogano con gli IG della loro Provincia di riferimento e la Carta Giovani è disponibile
soltanto presso uno sportello IG. Per quanto riguarda la realtà del Forum Nazionale dei
Giovani, questa è particolarmente nuova poiché è nata nel 2004 ed i Forum dei giovani
regionali e provinciali sono stati promossi grazie ai finanziamenti previsti dall‘Accordo di
Programma Quadro in materia di politiche giovanili per il periodo 2007-2009. Questa
quindi è una rete che deve ancora costituirsi in Italia prima di avviare partenariati con le
altre reti. Per ovviare a questa mancanza di coordinamento dovrebbe essere creato un
174
unico portale italiano per le quattro reti, come quello che è in progettazione a livello
europeo e già esiste per le tre reti ERYICA, EYCA ed Eurodesk485.
Non solo le quattro reti non collaborano in modo sistematico a livello nazionale, ma
anche le iniziative di rete intraprese dagli organi di governo ai diversi livelli non
risultano coordinate. Gli indirizzi europei vengono recepiti a tutti i livelli, nazionale –
regionale - provinciale, ma le azioni avviate nelle tre realtà non sono integrate in un unico
progetto e questo porta ad uno spreco di risorse e ad una mancanza di efficienza.
In particolare questo si è verificato nel caso del progetto di realizzazione di un
coordinamento regionale avviato su iniziativa del coordinamento Informagiovani della
Provincia di Udine, i cui obiettivi ed azioni erano simili a quelle del progetto del
Coordinamento Nazionale Informagiovani e di conseguenza i due progetti sono andati a
confliggere a livello regionale. Inoltre, il progetto del Coordinamento Nazionale
Informagiovani non viene considerato nella proposta di legge regionale sulle politiche
giovanili appena presentata che contiene proprio un articolo interamente dedicato agli
Informagiovani.
Nel processo che ha portato alla costituzione del Coordinamento Nazionale
Informagiovani, gli operatori percepiscono una mancanza di coinvolgimento del livello
locale. Infatti attualmente il CNI prevede un dialogo con i Coordinamenti Regionali e in
assenza di un organo che rappresenti gli sportelli del FVG, la voce della Regione è
portata dai rappresentanti regionali ANCI che contribuiscono alla definizione di standard
nazionali minimi del servizio e alla posizione che il CNI porterà in Europa. Questi
contributi non sono il risultato di una consultazione a livello locale e quindi questo
processo non risponde all‘obiettivo di partecipazione alle politiche giovanili proprio
dell‘UE che, attraverso il MCA e il dialogo strutturato coi giovani mira a far nascere nei
giovani, attraverso il loro diretto coinvolgimento o tramite gli operatori, il senso di
appartenenza all‘Europa486.
Questa analisi dimostra che la mancanza di una rete nazionale che permetta il
coinvolgimento dal basso fa venir meno una precondizione su cui si basa il
funzionamento degli strumenti dell‘MCA e del dialogo strutturato coi giovani promossi
dall‘UE. L‘attivazione di processi di partecipazione dal basso ai vari livelli ed il loro forte
raccordo favorirebbero una effettiva applicazione e diffusione degli indirizzi europei fino
al livello locale. Infatti, al momento, gli indirizzi europei in tema di politiche di
485
http://www.eyca.org/opencms/opencms/eyca_org/data/public/header/network_with_us/
ERYICA – PARTNERS http://www.eryica.org/
www.eryica-eurodesk-eyca.net
486
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Latisana, 24.04.2009.
175
informazione dei giovani giungono fino al livello delle Province, anche se non coordinati
con le altre iniziative intraprese a livello regionale e nazionale, e poi si disperdono a
livello dei Comuni, dove la normativa e gli indirizzi superiori vengono interpretati in base
alle esigenze del territorio, senza tener conto di una cornice generale di cooperazione fra
tutti i livelli di governo. Spetterebbe ai livelli provinciali e regionali la tanto necessaria
opera di coordinamento rispetto le iniziative locali per garantire appunto, la tenuta
generale del sistema. Il servizio Informagiovani, come rilevato nell‘intervista
all‘operatrice dello sportello IG di Barcis, è invece lasciato alla gestione locale e subisce
cambiamenti continui per quanto riguarda sedi ed operatori, cambiamenti che
compromettono la sua credibilità come punto di riferimento per i giovani. Proprio perché
in Italia, a livello locale, viene percepito uno scollamento fra i diversi livelli territoriali,
gli operatori487 richiedono che prima di confrontarsi con le altre realtà europee ed arrivare
ad una rete europea su scala sovranazionale, venga avviata una cooperazione a livello
provinciale, regionale e nazionale al fine di fornire un‘identità forte agli IG, tramite la
definizione di standard minimi di servizio che, come sottolinea l‘operatrice dello sportello
IG di Gorizia, permettano, altresì, il mantenimento delle specificità locali. Inoltre
l‘operatrice dello sportello IG di Barcis rileva che i servizi Informagiovani dovrebbero
diventare istituzioni riconosciute in tutti i Comuni assieme ai Progetti Giovani in modo da
offrire un servizio di qualità e poter avere più appoggio da parte delle amministrazione e
adesione da parte dei cittadini.
Le difficoltà che si riscontrano nel dialogo tra Europa e livello locale si riflettono sul
già debole rapporto tra Europa e giovani. Come è emerso dalla trattazione,
l‘informazione sulla mobilità in Europa ha diverse barriere d’accesso per i giovani: una
riguarda la scarsità di informazioni e materiale disponibili e l‘oggettiva difficoltà, da
parte dei giovani, di comprensione e decodifica delle informazioni stesse (bandi,
formulari, co-finanziamenti), l‘altra riguarda la lontananza dell’UE dalla vita
quotidiana dei giovani, condizione che porta a non porre domande su questo tema e
quindi a non attivare iniziative di promozione a livello locale, dato che il bisogno non
viene chiaramente espresso.
Per quanto riguarda la reperibilità dell‘informazione, gli operatori IG segnalano come sia
necessario e doveroso che gli sportelli ricevano le stesse informazioni sulla mobilità in
487
Intervista agli operatori degli sportelli Informagiovani del Comune di Remanzacco 9.06.2009 e della
Comunità Montana del Friuli Occidentale con sede a Barcis 1.07.2009.
176
Europa. Questo scopo potrebbe essere raggiunto aderendo alla rete Eurodesk, ma tutti gli
operatori sottolineano che questa banca dati ha un costo troppo elevato, necessita di
personale adeguatamente formato e quindi non è una scelta sostenibile dalle
amministrazioni locali. La maggior parte degli operatori dichiara che la situazione attuale,
che vede la presenza di quattro Punti Decentrati Eurodesk in Regione, è ottimale poiché
le richieste dei giovani sulla mobilità in Europa non sono elevate e le amministrazioni dei
piccoli comuni non hanno risorse umane e finanziarie per gestire PDE, attività percepita
come un dispendio di energie. Gli operatori segnalano la necessità di fare rete con i PDE
in modo da mettere a disposizione di tutti gli IG le informazioni relative a giovani ed
Europa. I PDE potrebbero distribuire in modo maggiormente efficace le informazioni agli
IG del loro territorio di riferimento o Eurodesk Italia potrebbe fornire un pacchetto di
informazioni settimanale all‘intranet del Coordinamento Nazionale Informagiovani.
Alcuni operatori suggeriscono che il Ministero della Gioventù, tramite un accordo con
Eurodesk garantisca la fornitura gratuita della banca dati Eurodesk a tutti gli IG. Un
maggiore coordinamento fra Eurodesk e Informagiovani porterebbe anche ad un
miglioramento della formazione degli operatori dei servizi Informagiovani sulle
tematiche europee e all‘avvio di iniziative di informazione congiunte.
Nel caso la cooperazione istituzionale con Eurodesk non fosse possibile, gli operatori
richiedono un pacchetto di informazioni standard per tutti gli IG sul tema della mobilità a
cura del Coordinamento Nazionale.
L‘altra barriera d‘accesso riguarda la distanza dell’Europa dalla vita quotidiana dei
giovani, situazione che li porta a non sentire e quindi a non esprimere l‘esigenza di
questo tipo di informazione. I giovani devono ―incontrare l‘Europa‘‘ tramite la
partecipazione a delle iniziative di cittadinanza attiva europea affinchè nascano in loro
delle domande sulle opportunità di mobilità. Da questo si evince che un servizio di pura
informazione e primo orientamento offerto dai servizi Informagiovani o da Eurodesk
specificatamente su temi europei, non può raggiunge da solo lo scopo di informazione dei
giovani sulle opportunità di mobilità in Europa. Si dimostra, quindi, necessaria la
creazione di una rete tra i servizi che offrono solo informazione (sia generalista che
specialista) e coloro che hanno le capacità professionali e finanziarie per predisporre e
gestire progetti di valenza europea indirizzati ai giovani o a coloro che lavorano con essi.
Per questo motivo sarebbe auspicabile che, come avviene già in alcuni casi, gli IG
lavorino in sinergia con le attività previste dalle politiche giovanili del territorio di
competenza, come i Progetti Giovani ed i Centri di Aggregazione. La cooperazione
177
inoltre potrebbe essere estesa ad associazioni ed enti esterni che, oltre ad essere partner
nel quadro di progetti, possono mettere a servizio dei giovani le loro competenze e
conoscenze tramite lo sportello IG. CAG e IG dovrebbero lavorare in sinergia al fine di
fornire l‘informazione ai giovani sulle opportunità di mobilità in Europa da una parte, e
dall‘altra, attraverso iniziative di partecipazione intraprese dai CAG avvicinare i giovani e
sensibilizzarli sulle diverse opportunità, comprese quelle offerte a livello europeo: come
dire che informazione, coinvolgimento, sensibilizzazione e partecipazione devono far
parte integrante di un unico processo. La validità di questa tesi è dimostrata dai progetti
Gioventù e Gioventù in Azione che finora sono stati presentati dagli IG della Regione. In
ben due casi non è stato l‘IG a presentare il progetto, ma il Progetto Giovani che con la
sua realtà aggregativa si è servito dell‘IG per un‘azione di promozione dell‘iniziativa (IG
di Barcis) o per venire a conoscenza dell‘opportunità di avviare un progetto (IG di Udine
e relazione con lo sportello Eurodesk con sede nell‘IG). Gli altri due casi analizzati
mostrano come i progetti Gioventù e Gioventù in Azione sono stati avviati da IG per
promuovere attività di aggregazione ed informazione non presenti sul territorio, ed è
auspicabile che questo programma continui ad essere utilizzato in questo modo, in
concerto con associazioni o scuole, in aree svantaggiate. Inoltre, sarebbe opportuno
costituire un tavolo di lavoro in Regione tra soggetti che si occupano di progettazione
europea a favore dei giovani. Al momento non c‘è confronto fra chi lavora con i progetti
Gioventù in Azione e sicuramente è necessario incontrarsi per conoscere le attività di
ognuno all‘interno della propria organizzazione e poter creare sinergie. L‘operatrice dello
sportello IG di Barcis sottolinea come le tecniche per la creazione di un partenariato
(visite di contatto) possano essere utilizzate non solo nella progettazione in ambito
europeo, ma anche nella creazione di una rete a livello locale e nazionale, poiché la
conoscenza fa nascere fiducia reciproca.
Si sottolinea che, al fine di realizzare queste iniziative, è necessario che le
amministrazioni investano delle risorse umane e finanziarie e espressione delle politiche
giovanili come IG e Progetto Giovani abbiano una diffusione più capillare ed interessino
un numero maggiore di Comuni nell‘ambito di un coordinamento delle politiche giovanili
all‘interno degli Ambiti Distrettuali o di Associazioni di Comuni, per una maggiore
efficacia ed impiego delle risorse umane e finanziarie.
Dall‘analisi della situazione nazionale e locale riguardo alla promozione della mobilità
dei giovani in Europa emerge come il quadro di cooperazione in materia di politiche
giovanili dell‘UE, che mira ad unire informazione e partecipazione, sia la migliore
178
strategia per veicolare questo tipo di opportunità poiché permette ai giovani di fare
esperienza dell‘Europa e sentirsi effettivamente cittadini europei.
In Regione questo processo di integrazione fra informazione e partecipazione, ovvero fra
Informagiovani e l‘insieme delle altre politiche giovanili incentrate sull‘aggregazione, è
già stato avviato tramite il cambiamento della mission del Coordinamento Provinciale
Informagiovani della Provincia di Udine. Il Coordinamento Provinciale infatti è diventato
un attore primario delle politiche giovanili regionali di cui si occupa a tutto campo con il
compito di creare un sito regionale delle stesse. La posizione assunta dal Coordinamento
Provinciale si auspica possa essere il motore per avviare delle politiche giovanili che
prevedano l‘istituzione in numerose realtà locali di Progetti Giovani miranti alla
partecipazione ed aggregazione e che prevedano al loro interno un servizio informativo
visibile e conosciuto dalla Comunità grazie agli standard di qualità del servizio stesso
definiti dal Coordinamento Nazionale Informagiovani. L‘informazione rivolta ai giovani
sulle opportunità di mobilità in Europa potrebbe ricevere notevole impulso all‘interno del
quadro appena delineato, se e soprattutto ci si farà garanti del funzionamento dei raccordi
e del coordinamento dei diversi livelli, favorendo un prezioso equilibrio tra spinte
localistiche e visioni europee.
179
180
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Invito a presentare proposte — EACEA/10/08 — Azione 4.5 — Invito a
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Invito a presentare proposte — EACEA/15/08 — Azione 4.5.b — Invito
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uti.asp?ambiente=Informagiovani&area=unica&sezione=Struttura%20Portale&d
estinazione=Menu%20Root&area_default=unica&sezione_default=Struttura%20
Portale&destinazione_Default=News%20Informagiovani&lingua=Italiano&tipo_
template_default=D&dato_default=id_contenuti&contenuto_default=36287
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Un Patto Europeo dei Giovani per i Giovani (Internet) (consultato il 20 settembre
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(consultato il 10 settembre 2009). Disponibile all‘indirizzo http://youthpartnership.coe.int/youth-partnership/
FORMULARI DEL PROGRAMMA GIOVENTÚ E GIOVENTÚ IN AZIONE
-
Programma Gioventù, Gioventù per l‘Europa, Formulario per Scambi Giovanili,
‗‗La gioventù e l‘uso delle lingue minori in Europa‘‘, Agenzia Giovani del
Comune di Udine, 2001.
-
Programma Gioventù, Gioventù per l‘Europa, Modulo di relazione finale per
Scambi giovanili, ‗‗La gioventù e l‘uso delle lingue minori in Europa‘‘, Agenzia
Giovani del Comune di Udine, 2001.
-
Youth programme, Support measures, Application form for European
seminar/conference, ‗‗Forme del disagio giovanile tra uguaglianza e diversità.
Strategie di prevenzione‘‘, Agenzia Giovani del Comune di Udine, 2001.
-
Agenzia Nazionale italiana ‗Gioventù‘, Azione 5, Misure di sostegno, Modulo di
Relazione Finale, ‗‗Forme del disagio giovanile tra uguaglianza e diversità.
Strategie di prevenzione‘‘, Agenzia Giovani del Comune di Udine, 2001.
-
Programma Gioventù, Gioventù per l‘Europa, Formulario per Scambi Giovanili,
―I linguaggi giovanili a confronto: modi per isolarsi o per comunicare?‘‘,
Agenzia Giovani del Comune di Udine, 2002.
195
-
Programma Gioventù, Iniziative Giovani – Formulario per Iniziative di gruppo,
‗‗Diamo voce ai giovani‘‘, gruppo informale ‗‗The Messangers‘‘ riunitosi presso
lo sportello Informagiovani di Tolmezzo, 2001-2002.
-
Agenzia Nazionale italiana ‗Gioventù‘, Azione 3.1, Iniziative di gruppo, Modulo
di Relazione Finale, ‗‗Diamo voce ai giovani‘‘, gruppo informale ‗‗The
Messangers‘‘ riunitosi presso lo sportello Informagiovani di Tolmezzo, 2003.
-
Application for Youth programme Action 5 Support measures, activities 1-6,
‗‗Differenze e creatività, progetto di cooperazione transfrontaliera‘‘, Agenzia
Giovani del Comune di Udine, 2006.
-
Final report for Youth programme Action 5 Support measures, activities 1-6,
‗‗Differenze e creatività, progetto di cooperazione transfrontaliera‘‘, Agenzia
Giovani del Comune di Udine, 2006
-
Application for Action 1-Youth for Europa, Sub-Action 1.2 – Youth Initiatives,
‗‗L‘arte di essere europei – The art of being Europeans‘‘, Casa per l‘Europa di
Gemona, 2008.
FONTI SPERIMENTALI
-
Materiale relativo al percorso di formazione ‗La rete di coordinamento
provinciale Informagiovani- verso un‘identità regionale‘ realizzato da ForSer.
-
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Cividale,
14.04.2009.
-
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Lignano,
24.04.2009.
-
Intervista all‘operatore dello sportello
Informagiovani del Comune di
Tavagnacco, 15.04.2009.
-
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Udine,
15.04.2009.
-
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di
Monfalcone, 20.04.2009.
-
Intervista all‘operatore dello sportello Informagiovani del Comune di Trieste,
21.04.2009.
-
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Latisana,
24.04.2009.
196
-
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di San
Giorgio di Nogaro, 24.04.2009.
-
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Codroipo,
27.04.2009.
-
Intervista all‘operatore dello sportello Informagiovani del Comune di Pordenone,
27.04.2009.
-
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Gorizia,
4.05.2009.
-
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Gemona,
5.05.2009.
-
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Moggio
Udinese, 5.05.2009.
-
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Tolmezzo,
06.05.2009.
-
Intervista
all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di
Cervignano, servizio facente parte del Progetto Giovani ‗Sui Luoghi della
Frequentazione‘ dell‘Ambito Socio-Assistenziale di Cervignano del Friuli,
07.05.2009.
-
Intervista a Milena Grion, responsabile della progettazione in ForSer, 11.05.2009.
-
Intervista a Michela Osualdini, tutor del percorso di formazione ‗La rete di
coordinamento
provinciale
Informagiovani.
Verso
un‘identità
regionale‘
realizzato da ForSer. 12.05.2009.
-
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Rivignano,
12.05.2009.
-
Intervista a Paolo Dean, referente politico del Coordinamento Regionale
Informagiovani del Friuli Venezia Giulia, 18.05.2009.
-
Intervista a Martina Tosoratti, referente del Coordinamento Provinciale
Informagiovani della Provincia di Udine, 19.05.200, aggiornata nel corso di
luglio 2009.
-
Intervista all‘ operatore dello sportello Informagiovani del Comune di
Remanzacco, 9.06.2009.
-
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Majano,
10.06.2009.
-
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Grado,
13.05.2009.
197
-
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Manzano,
15.05.2009.
-
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di
Pradamano, 17.06.2009.
-
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Tricesimo,
17.06.2009.
-
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Buttrio,
19.06.2009.
-
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di San
Giovanni al Natisone, 19.06.2009.
-
Intervista all‘operatrice dello sportello Informagiovani del Comune di Barcis,
servizio facente parte del Progetto Giovani ‗Spazio Giovani‘ della Comunità
Montana del Friuli Occidentale, 1.07.2009.
198