Esercizio 1: “Il percorso”

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Esercizio 1: “Il percorso”
FASE 2 (DURATA 2 ORE)
LE ABITUDINI
ATTIVITÀ
Questa fase è dedicata allo sviluppo delle conoscenze dei ragazzi sul ruolo del “fattore umano” nel causare
incidenti stradali. In particolare riguarderà l’esplorazione dei meccanismi percettivi, cognitivi ed emozionali
che orientano in modo abitudinario i comportamenti individuali e che hanno un impatto sulla guida ed in
generale verso le situazioni a rischio.
OBIETTIVI
Gli incidenti stradali rappresentano la prima causa di morte per i ragazzi tra i 15 e i 19 anni di età nei Paesi in
via di sviluppo e non sono l’esito di tragiche fatalità, ma frutto di errori che si ripetono fino a diventare
abitudini comportamentali.
Pertanto occorre insistere sulle erronee condotte che possono poi divenire abitudini di guida, allo scopo di
rendere consapevoli i ragazzi dei propri limiti. Questo rappresenta l’obiettivo di tale fase.
ARTICOLAZIONE
La fase 2 si articola in due diversi esercizi:
Esercizio 1: “Il percorso”
È una modalità semplice, di immediata comprensione da parte dei partecipanti. La durata è di circa 45
minuti.
Obiettivo
Aumentare nei partecipanti la consapevolezza delle proprie convinzioni rispetto alle abilità di guida e alle
capacità di percezione e valutazione del rischio.
Istruzioni
Si chiede al gruppo se c’è un volontario per un semplice gioco. Individuato il volontario, gli si chiede se
si senta in grado di compiere un percorso rispettando le indicazioni fornite dai diversi segnali stradali.
Ottenuta la risposta, si invita il partecipante a seguire con una penna un percorso grafico, senza tracciare
con l’inchiostro il percorso (vedi Fase 2 – scheda A; da stampare in formato A3), il più
velocemente possibile.
Il trainer prenderà il tempo in secondi e seguirà il percorso per segnare gli errori e le violazione
commesse dal “guidatore”.
Dopo questa prima prova si chiede ai partecipanti se qualcun altro voglia seguire il percorso. Individuato
il secondo volontario, lo si invita a fare la stessa cosa, ma aggiungendo una variabile: si chiede infatti ad
un altro partecipante di fare delle domande al “guidatore” riguardanti la sua vita; il “guidatore” dovrà
rispondere a voce alta mentre segue il percorso con la penna. Anche in questo caso il trainer prenderà il
tempo e segnerà errori e violazioni. Il secondo partecipante, distratto dalle domande, incontrerà
maggiori difficoltà del primo: potrà commettere errori e impiegherà più tempo.
Terminate le “prove di guida” il trainer propone una discussione centrata sul fatto che la seconda prova
risulta molto più simile alle situazioni di guida reale in quanto durante la guida si agiscono una serie di
comportamenti volontari o inconsapevoli che hanno un impatto sulle nostre abilità nella percezione del
rischio e nella reazione alle situazioni di pericolo. Su questa scia, solleciterà i partecipanti ad individuare
le azioni che compiono mentre guidano, invitandoli ad assegnare a queste azioni un fattore di rischio (es:
sintonizzare la radio, cercare un cd di musica, accendere una sigaretta, conversare con gli altri
passeggeri, cantare, litigare con la ragazza/il ragazzo, inviare sms, leggere le indicazioni stradali su una
cartina, impostare il navigatore ecc.).
Guiderà quindi la discussione con domande sul tema delle abilità percepite nella guida e dell’autoconsapevolezza di queste abilità, lasciando spazio ai partecipanti che si confronteranno sui diversi punti di
vista.
Commento
Il trainer chiuderà la sessione sintetizzando quanto emerso, valorizzando i punti di vista ed evidenziando i
passaggi del dibattito in cui ha rintracciato gli aspetti più interessanti ed utili in termini di autoconsapevolezza.
Materiali:
- Scheda A: “Il percorso” (da stampare in formato A3)
- Penna
Esercizio 2. “L’identikit”
È una modalità giocosa e coinvolgente, che attiva l’interesse e l’attenzione dei partecipanti attraverso un
lavoro da fare insieme, finalizzato alla ricostruzione di alcuni profili dei giovani guidatori. Richiede circa
40 minuti.
Obiettivo
Incrementare le conoscenze sul tema della sicurezza stradale attraverso l’approfondimento delle
caratteristiche dei giovani guidatori, secondo i dati emersi dalla ricerca empirica effettuata all’interno del
Progetto europeo ICARUS.
Istruzioni
Step 1 – Il trainer affigge alla parete i 3 poster Identikit (vedi Fase 2 – scheda B; da stampare
in formato A3), distribuisce a tutti i partecipanti il set di cartellini con le caratteristiche dei giovani
guidatori (vedi Fase 2 – scheda C) e mette a disposizione del nastro adesivo per attaccare i
cartellini ai poster.
Esplicita quindi l’obiettivo del gioco, che è ricostruire gli identikit dei 3 profili dei giovani guidatori: 1)
Giovane Guidatore a Rischio; 2) Giovane Guidatore Prudente; 3) Giovane Guidatore Overconfident,
utilizzando le caratteristiche presenti sui cartellini.
Step 2 – Invita un partecipante alla volta a scegliere una caratteristica da attribuire ad uno dei profili,
anche questo a sua scelta. I partecipanti man mano che vengono attivati dal trainer si alzano e attaccano i
cartellini ai poster, citando cosa riporta il cartellino scelto. Se non sanno quale cartellino attaccare
possono saltare il turno.
Step 3 – Terminati gli identikit il trainer distribuisce ai partecipanti la ricostruzione dei profili (vedi
Fase 2 – scheda D) con la lista corretta di emozioni, caratteristiche, comportamenti e
consapevolezze associate ai profili, così come sono emersi dai dati della ricerca ICARUS. Chiede ai
partecipanti di fare dei confronti tra i profili e le associazioni fatte da loro attraverso l’attribuzione dei
cartellini agli identikit. Si soffermerà soprattutto sulle associazioni errate, attraverso domande di
approfondimento sulle convinzioni che hanno orientato le associazioni dei ragazzi.
Commento
Al termine del gioco il trainer solleciterà i partecipanti a riflettere su quali siano le caratteristiche
personali che si riconoscono tra quelle rintracciate nei 3 profili, invitando chi è disponibile ad
individuare il profilo più vicino al proprio approccio ed al proprio comportamenti di guida. Conclude la
discussione chiedendo ai partecipanti cosa è possibile fare sui profili più a rischio in un’ottica di maggiore
tutela per sé e per gli altri.
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Materiali
3 Poster Identikit (da stampare in formato A3);
Set di cartellini Emozioni, Caratteristiche, Comportamenti, Consapevolezza;
Descrizione dei profili
Nastro adesivo