L`azienda fondata trent`anni fa da Ormes Corradini è leader nel

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L`azienda fondata trent`anni fa da Ormes Corradini è leader nel
Ritratti d’impresa | Sce
L’azienda fondata trent’anni fa da Ormes Corradini
è leader nel settore delle automazioni industriali
Una scintilla
elettrica vi
trasporterà
La Sce è entrata da protagonista
nell’universo della propulsione elettrica.
E le nuove city car della cinese Xin Da Yang
che stanno per essere commercializzate
anche in Europa sfruttano un innovativo
battery management system nato nei suoi laboratori
di Arianna De Micheli - Foto Elisabetta Baracchi
M
orbida e affabile nelle forme, spaziosa seppur minuta, unica perché battezzata elettrica e non frutto della trasformazione di una gemella a benzina. È la city
car di ultima generazione figlia di debutto del fortunato sodalizio tra Greengo e la cinese Xin Da Yang, testa di ponte internazionale nella produzione di auto a propulsione elettrica. Fondata da Bao Wen Guan, Xdy da quattro anni lavora gomito a gomito con lo staff tecnico di Greengo, società con sede a Modena
(e di cui Sce detiene il 25 per cento delle quote) nata nel 2009
per volontà dell’attuale amministratore delegato Ettore Chimenti e dell’ex direttore Fiat e vicepresidente Piaggio Alfredo
Bacci, senza il cui contributo anche il business con Sce in Cina
76 OUTLOOK
non sarebbe stato possibile. Risultato del felice connubio una
quattroruote compatta e leggera la cui commercializzazione in
Europa sarà affidata a Greengo e che già oggi viene sfornata nel
Paese della Grande Muraglia a ritmo di 100 esemplari al giorno
(l’entrata a regime è prevista però per il 2014 con la bellezza di
mille auto prodotte nell’arco di 24 ore). Di questo gioiellino a emissioni zero Sce ha realizzato il battery management system
(Bms), circuito elettronico per il controllo e la gestione remota
delle batterie al litio. Un progetto tanto innovativo da avere prima dato del filo da torcere a competitor internazionali di grosso
calibro, poi sconfitti sulla linea del traguardo.
In un momento economico tanto difficile, può suonare sorpren-
SCE
Nasce nel 1978 ed è specializzata in elettronica per automazione
Nel 2011 ha fatturato
Lo staff è rappresentato per il
da ingegneri e tecnici qualificati
7 milioni di euro
25%
Il suo High Teck Park di Baggiovara è il primo parco tecnologico
dell’Emilia-Romagna realizzato da un privato.
È una «rete» aziendale che coinvolge Sce, Cs, Enerblu, Etheria, Doki, Life
con l’obiettivo di ridurre le spese generali e ottimizzare gli investimenti in ricerca
dente incontrare un imprenditore disposto a difendere strenuamente il valore aggiunto di un’idea-prodotto, anche se non
ancora sul mercato. Non però se si chiama
Ormes Corradini, fondatore, insieme alla
moglie Gabriella, di Sce, impresa nata nel
1978 e promossa, dopo anni di gavetta, da
produttore conto terzi a laboratorio certificato Miur. «Ho domotizzato l’azienda dodici anni or sono e ancora oggi la domotica
non è una realtà sufficientemente condivisa». Poche parole che, accompagnate da
una vigorosa stretta di mano, valgono più
di mille presentazioni. Del resto che Corradini sia un habitué del gioco d’anticipo è
risaputo. Lo dimostra la creazione, messa
a punto ben prima che si iniziasse a parlare dell’importanza delle reti d’impresa,
dell’High Teck Park di Baggiovara, primo
parco tecnologico dell’Emilia-Romagna
realizzato da un privato. Una rete costruita a partire dal 2002 attorno a Sce con
grande perizia le cui resistenti maglie, imprese l’una diversa dall’altra eppure tra
L’intervista | Ettore Chimenti:
«Siamo in sella all’idea del futuro»
on ha alcun dubbio Ettore Chimenti, amministratore delegato di
Greengo: «Sono convinto che il futuro dell’automotive parlerà elettrico». E non solo perché è parte in causa di un sogno condiviso diventato
realtà in cui le batterie al litio ittrio interpretano il ruolo del leone. Ma anche e soprattutto perché le sue convinzioni vengono da una grande competenza in materia. «Da lungo tempo seguo il settore della mobilità elettrica e l’esperienza in Piaggio, in questo senso, è stata formativa. I recenti traguardi raggiunti nell’ambito delle batterie sono notevoli. Molte sfide
restano però ancora aperte». Fondamentale l’incontro tra Chimenti e Alfredo Bacci, già vicepresidente Piaggio e per anni dirigente del gruppo
Fiat nonché estimatore della cultura cinese. «Insieme abbiamo deciso di
fondare Greengo», rivela Chimenti, «il cui primario obiettivo è vendere sistemi di mobilità a basso impatto ambientale». Sul tavolo un progetto
ambizioso: una city car elettrica, per la cui realizzazione Greengo, e dunque Sce che della vettura in questione ha realizzato il circuito elettronico
per il controllo e la gestione remota delle batterie al litio (Bms), aveva
bisogno di un complice affidabile in grado di garantire una produzione a
costi contenuti. E a chi rivolgersi se non all’ingegner Bacci che in Cina,
per antonomasia paese del «tanto a poco», ha persino comprato casa?
Bao Wen Guang, numero uno di Xdy, ha accettato che la cessione del
N
78 OUTLOOK
know how da parte di Sce per la realizzazione del Bms non fosse immediata (il che avrebbe consentito un ulteriore abbattimento degli oneri produttivi) quanto piuttosto graduale: la conferma, per l’azienda di Baggiovara, che l’interesse dell’imprenditore cinese non si limita al solo profitto. «Semplice significa meno caro», chiosa Chimenti. «Oggi tutti i veicoli
a propulsione elettrica derivano dalla trasformazione dell’omologo termico. Il nostro mezzo è invece nato per essere alimentato a batteria e
costa 12.000 euro. Mi risulta che in Italia solo un’azienda abbia seguito un
percorso analogo. Che cosa ha ottenuto? Un’auto da oltre 25.000 euro».
La domanda è d’obbligo: è per il timore di un probabile salasso economico che le vendite di quadricicli elettrici risultano assai risicate? «Il prezzo
di mercato è in effetti eccessivo, doppio rispetto al termico. E le batterie
incidono almeno per un terzo del costo», è sempre l’amministratore delegato di Greengo a rispondere. «Per ovviare al problema, abbiamo trovato un’intesa molto conveniente con Winston Battery, secondo produttore cinese di batterie al litio. Un accordo che ha permesso di risolvere in
parte anche la questione relativa alla scarsa autonomia, secondo vincolo
che limita l’acquisto di auto elettriche. Parliamo infatti di batterie di ultima generazione al litio ittrio (un metallo delle terre rare) prodotte per il
95 per cento in Cina. E che vantano tremila cicli di vita, circa sette anni, e
Sce ha una storia
di cambiamento continuo.
In oltre trent’anni di attività
ha creato sistemi elettrici
ed elettronici per un mercato
in grande evoluzione,
puntando tutto sulla multisettorialità
«Ho domotizzato l’azienda
dodici anni fa», ricorda
Ormes Corradini, fondatore di Sce,
«e ancora oggi la domotica
non è una realtà
sufficientemente condivisa»
un’autonomia di 150 chilometri anziché 100».
Esiste infine la questione della carenza di infrastrutture pensate ad hoc per
la mobilità elettrica. «Le colonnine prevedono un tempo di ricarica di oltre
sei ore, che sono per gli automobilisti un’eternità. Come già successo in
Toscana, è nelle nostre intenzioni siglare un accordo con la grande distribuzione italiana di energia. A noi l’onere di fornire colonnine all’avanguardia che permettano di ripartire in soli trenta minuti, al supermercato il
compito di “regalare” la ricarica a chi raggiunge un prestabilito tetto di
spesa. Inoltre grazie a Etheria, spin off universitario del gruppo Sce, è stato
strutturato un sistema di telemetria a distanza che in caso di guasto indica
al proprietario della city car l’officina più vicina allertata in anticipo. Infatti,
il 40 per cento dei disagi può essere risolto da remoto, quindi da Modena».
In questa scheda Sce illustra il funzionamento concreto
del rifornimento di energia per le vetture elettriche
loro complementari, competono in sinergia sul mercato globale ma senza mai dover rinunciare alla propria specificità. Stavolta però è diverso. Complice la profonda
crisi generale, dall’inizio dell’anno il giro
di affari del civico 1271/a di via Giardini si
è ridotto del 25 per cento. «Oggi fatturiamo sei milioni e mezzo di euro. Nel 2008 il
calo è stato di 37 punti percentuali, perdita recuperata poi nel 2010». «Se sono preoccupato per la situazione contingente?»,
prima di rispondere il sopracciglio di Corradini ha un guizzo amaro. «Chi non lo sarebbe? Che si stia vivendo una fase epocale è evidente. Sono spariti, e ancora spariranno, numerosi mestieri. È dunque indispensabile prestare la dovuta attenzione
al nuovo che avanza. Ma non possiamo aspettarci cambiamenti se continuiamo a
fare le stesse cose. Sembra un paradosso,
ma è nella crisi che possono emergere l’inventiva, le scoperte, le grandi strategie.
Non l’ho detto io ma lo condivido in pieno:
“Chi attribuisce alla crisi i propri falli-
Ritratti d’impresa | Sce
La rete | High Tech Park
inergia tra imprese votate all’alta tecnologia e specializzate in
differenti settori dell’elettronica. È questa la carta vincente dell’High Tech Park sorto a Baggiovara nel 2002 per volontà di Ormes
Corradini, padre fondatore di Sce, azienda leader nel settore delle
automazioni industriali. 21.000 metri quadrati, di cui 13.500 coperti,
che garantiscono innovazione continua a prezzi ridotti. E che, nel
sentito omaggio a un modello imprenditoriale strutturato sulla condivisione di spazi operativi e di competenze gestionali, individuano
il proprio reale valore aggiunto. Promotore dell’esperienza è Sce
Group, «rete» aziendale nata dal felice incontro di Sce con Cs Convertitori Statici che, nel corso del tempo, ha accolto numerose realtà
d’impresa (Enerblu, Etheria, Doki, Life) alcune partecipate e controllate in diversa misura, altri con la propria identità separata da
Sce. Limitare i costi della ricerca e ridurre le spese generali relative
a logistica, magazzino, amministrazione e soprattutto investimenti
in ricerca: ecco a detta dello stesso patron Sce la prima ragione
d’essere del parco tecnologico made in Modena. Sottoposti a severi
controlli e sempre al passo con i tempi, i prodotti realizzati dal gruppo di Baggiovara vantano eccellente qualità.
Il gruppo Sce è inoltre licenziatario del marchio Maranello Made in
Red High Tech, marchio di qualità «Top di gamma» di proprietà del
comune di Maranello.
S
Sce
Nata nel 1978, con i suoi sette milioni di fatturato Sce rappresenta
una delle più attive realtà italiane nel settore dell’elettronica per
automazione. Merito di uno staff di dipendenti selezionati (per il 25
per cento ingegneri e tecnici qualificati) e di un’ampia proposta di
personal computer industriali, terminali operatore ed elettronica
custom.
Cs Convertitori Statici
Nata nel 1970 e dal 2004 colonna portante di Sce Group, Cs garantisce ampia esperienza nel settore della conversione statica di energia ed elettronica di potenza. Tra i primi produttori di Ups in ambito
nazionale, Cs sforna apparecchiature tarate ad hoc sulle esigenze
del cliente e in grado di operare in ambienti spesso ostici.
Etheria
Software house che vanta importanti competenze nel settore multimedia e tecnologie mobili, nasce nel 2002 come spin-off
dell’Università di Parma. Nel 2003 diventa business partner di H3G
Italia con cui sviluppa applicazioni mobili su rete Umts e dispositivi
cellulari Java enabled. Risale invece al 2004 l’acquisto da parte del
gruppo Sce della quota maggioritaria di Etheria, con l’ambizione di
realizzare il progetto «camera car», sistema digitale di videocontrollo per mezzi in movimento: oggi il sistema è una realtà consolidata.
80 OUTLOOK
La cinese
Xin Da Yang
produce
in patria
una quattroruote
elettrica
compatta
e leggera
che utilizza
tecnologia Sce,
il battery
management
system.
Verrà
commercializzata
in Europa
dalla Greengo,
società
con sede
a Modena
e di cui Sce
detiene
il 25 per cento
menti e difficoltà violenta il suo stesso
talento e dà più valore ai problemi che alle
soluzioni. La vera crisi è la crisi dell’incompetenza”».
La citazione viene da Albert Einstein e
il monito è incorniciato e offerto a chiunque varchi la soglia della Sce. La capacità
di cambiare è importante, ed è nel Dna di
Corradini. «Ogni litro di gasolio bruciato
in una delle nostre città comporta danni
superiori a un euro. Le nostre città, labirinti di strade strette inadatte a sopportare l’attuale mole di veicoli, nate nei secoli
per il transito di cavalli e carrozze, sono ostaggio di un inquinamento in costante aumento. E con la benzina che sta per superare i due euro al litro, sempre meno famiglie si potranno permettere di usare l’auto. Quanto fatto finora riguardo alle energie alternative è insufficiente, servono piani organici e nuovi mestieri. Rendere merito all’ampia offerta della natura e produrre
energia alternativa conservando l’eccedenza: ho ragione di credere che sia questa l’unica opzione praticabile per tutelare l’ambiente e dunque noi stessi». Ecco il connubio tra un’intenzione nobile e un business
interessante, anche se ancora abbastanza
rischioso. Se si escludono, infatti, mezzi specializzati, treni e carrelli elevatori in primis, il mercato relativo alle quattroruote
elettriche sembra ancora orbitare nella galassia dell’utopia. Ciò non impedisce a un
numero sempre più cospicuo di costruttori, convinti dalle sibille cumane asiatiche
che il futuro alle porte riservi promettenti
risultati, di tirar fuori dal cappello annunci a effetto in merito alla presunta quota
di mercato che l’auto elettrica potrebbe conquistare da qui al 2020. Si passa dall’1,5
per cento delle vendite targate Volkswagen fino al 10 per cento di quelle firmate Renault. Vincoli allo sviluppo? I ben noti nodi irrisolti, ossia il costo eccessivo delle vet-
«Nello Shandong dove si trova
il nostro partner cinese Xdy
sono stati stanziati 90 milioni
di dollari per un piano
di sviluppo relativo
alla mobilità a batteria»,
commenta Corradini.
«Piuttosto che dover bonificare
le città dall’inquinamento
dovremmo seguire
il loro esempio»
ture (circa 13.500 euro il valore della city
car Grengo-Xdy, prezzo che se confrontato
con altre realtà appare peraltro piuttosto
contenuto) e l’autonomia piuttosto ridotta, circa 130 chilometri, in condizioni reali
di funzionamento. «Già dal 2002, anno della nascita di Enerblu, associazione d’impresa che impiega la tecnologia Sce per realizzare veicoli ecologici, abbiamo iniziato a
indagare l’universo della propulsione elettrica», ricorda Corradini. «Per indole e per
scelta siamo dei pionieri. Stare in prima
linea significa anche mettere in conto il sacrificio. Alla luce di un progetto rivoluzionario non sempre la risposta è positiva e il
consenso unanime o scontato. Capita infatti che la reazione dei mercati tradisca le
aspettative in modo spietato. È comunque
compito dell’imprenditore investire energia e sostanza nel rendere merito a una
idea in anticipo sui tempi. Negli ultimi anni, grazie all’introduzione delle batterie al
Ritratti d’impresa | Sce
Il partner | Xin Da Yang e la mobilità sostenibile
el 2001, insieme a cinque collaboratori, Bao Wen Guan fonda a Linyi
la Xin Da Yang (Xdy), azienda produttrice di motori elettrici, accessori
elettronici e sistemi di controllo. Oggi conta oltre duemila dipendenti con
una quota di mercato interno del 10 per cento. Xdy è impegnata da anni
nel campo della mobilità sostenibile con la progettazione di un mezzo di
trazione elettrica. Recentemente ha ricevuto dallo Stato cinese un finanziamento di decine di milioni di dollari per la produzione di circa 300.000
veicoli elettrici all’anno da vendere all’estero e nell’area dello Yinan (provincia dello Shandong).
N
«Stiamo vivendo
una fase epocale»,
spiega Corradini.
«Sono spariti e ancora spariranno
numerosi mestieri.
È indispensabile prestare
la dovuta attenzione
al nuovo che avanza.
Ma non possiamo
aspettarci cambiamenti
se continuiamo a fare
le stesse cose»
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litio in sostituzione di quelle ormai obsolete al piombo, sono stati fatti passi da gigante. Nonostante ciò, l’autonomia dell’auto elettrica è ancora limitata. L’eccessivo peso, il volume e la potenza delle batterie attualmente impediscono di vincere il confronto con i veicoli termici. Ma, a detta di
un importante produttore cinese, tra un
biennio i termini della partita saranno ribaltati e nel giro di cinque anni l’aspettativa sul rapporto peso/volume/potenza
erogata risulterà dimezzato rispetto all’attuale serbatoio di gasolio».
Voce autorevole quella cinese. Volenti o
nolenti, mai come oggi la Cina è a noi vicina. È infatti in Cina che il mondo evolve
con maggiore velocità, propulsione elettrica inclusa. Tanto che lo scorso anno il governo cinese ha varato un programma pilota per incoraggiare le vendite di veicoli ibridi o elettrici. Scopo dichiarato dotare la
L’auto
prodotta
da Xdy
con tecnologia
made in Sce
Ritratti d’impresa | Sce
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nazione più popolosa al mondo di una flotta di mezzi elettrici da non temere confronti. «Nello Shandong, provincia in cui si trova l’azienda di Bao Wen Guang, sono stati
stanziati 90 milioni di dollari per un piano
di sviluppo relativo alla mobilità a batteria. Nel giro di un anno, migliaia di auto e
centinaia di autobus elettrici avranno a disposizione un rifornimento di energia di
fatto gratuito. Devo dire che l’attenzione
riservata all’evoluzione dei progetti da parte
degli amministratori locali dello Shandong mi ha colpito. E mi chiedo: piuttosto
che dover bonificare i polmoni o ripulire la
Ghirlandina dagli effetti dell’inquinamento, non sarebbe più opportuno che anche
noi adottassimo la politica degli incentivi
con l’obiettivo di sviluppare una più sana
mobilità elettrica?». Posta la domanda, si-
curo della necessità di una risposta positiva e con l’auspicio che dalle alte cariche
arrivi un cenno d’assenso, l’amministratore unico di Sce mira dritto al bersaglio.
Sce, infatti, manterrà l’esclusiva della commercializzazione del prodotto, il battery
management system, sul mercato europeo
e la costruzione in Italia per lotti di produzione non di alti volumi. Si prevede un anno solare per consentire alla Xdy di andare a regime nella produzione dei Bms e durante questo periodo si continuerà la produzione nello stabilimento modenese anche dei prodotti destinati alla Cina: il valore della produzione sarà di alcuni milioni
di dollari. La stretta di mano a Bao Wen
Guang porta inoltre a corredo l’istituzione
di un centro di ricerca comune con sede italiana presso l’High Teck Park e corri-
«Presso il nostro High Teck Park
verrà realizzato un centro di ricerca
Xdy-Sce», illustra Corradini,
«in cui si svilupperanno
studi destinati alla mobilità
ecocompatibile. Sarà finanziato
da una percentuale dei dispositivi
Bms prodotti in Cina
e raccoglierà il meglio
delle tecnologie della Sce
e delle conoscenze della Xdy»
spettivo cinese in casa Xdy, in cui si svilupperanno studi destinati alla mobilità
ecocompatibile. Il centro di ricerca sarà finanziato da una percentuale delle vendite
dei dispositivi Bms prodotti in Cina e raccoglierà il meglio delle tecnologie della Sce
e delle conoscenze della Xdy con la partecipazione diretta di personale specializzato di entrambi i gruppi, gestiti da Benedetto Sampaolo, ingegnere e direttore tecnico di Sce e responsabile del progetto elettronico dell’autovettura. E Corradini
aggiunge: «Soltanto un mese fa erano nove i tecnici italiani in forza a Xdy».
Con l’arrivo delle auto elettriche, anche
le infrastrutture pubbliche e private si
dovranno adeguare ai nuovi bisogni di
energia elettrica e relativa distribuzione.
Muoversi in automobile senza inquinare,
è un grande risultato ecologico, ma vuol
dire usare comunque energia elettrica che
da qualche parte del territorio dovrà essere prodotta. Il processo diventa completamente virtuoso, quando anche la produzione dell’energia arriva con fonti alternative. Anche qui, Sce è presente su questo
nuovo mercato con tecnologie che consentono di immagazzinare energia prodotta
da fonti solari ed elettriche per poi essere
rimessa in rete o distribuita direttamente
ai veicoli elettrici.
La storia di Sce è una storia in cambiamento continuo: in oltre trent’anni di attività ha creato sistemi elettrici ed elettronici per un mercato in grande evoluzione, puntando sulla multisettorialità senza mai tradire la propria missione originaria. Industriali votati al progresso della società e al
benessere delle persone. È questo l’autoritratto dipinto da Ormes e Gabriella Corradini. «Progresso e sviluppo possono essere
realizzati solo attraverso lo sforzo combinato e la cooperazione di ogni dipendente
della nostra azienda», si legge sul sito Internet di Sce. «Uniti nello spirito ci impegniamo a compiere i nostri doveri aziendali
con dedizione, diligenza e onestà». Anche
questa è una citazione. «È stata scritta da
Konosuke Matsushita, il fondatore della
Panasonic, oltre 50 anni fa ma è ancora
fortemente attuale».
•
OUTLOOK 85
GRUPPO NOUVELLE
Migliorare la competenza linguistica
richiesta dal proprio ruolo aziendale:
“Role-building”
Where language works
for YOU and YOUR company
Warm Up and Run!
Nuova Didactica presenta il nuovo servizio di check up aziendale e di alta formazione manageriale.
Warm Up: cosa vogliamo mettere a punto?
IO
RUOLO
Consulenza e formazione linguistica di
IO
PERSONA
Migliorare l’immagine di sè nel
presentare e parlare in pubblico:
“Image-building”
IO
LEADER
Il prossimi appuntamenti:
Run: cosa vogliamo migliorare?
Commerciale e
marketing
Tecnica e
Produzione
Migliorare la capacità di comunicare
per creare e mantenere rapporti sociali:
“Relationship-building”
notiziedue.it
www.mactype.it
I principali obiettivi
di apprendimento
professionali
Metti a punto l’azienda e riparti
Amministrazione
e finanza
WARM
UP!
Organizzazione
Warm Up!
Analisi della situazione attuale
e “messa a punto” dell’azienda
da parte di professionisti selezionati.
Internazionalizzazione
lingue
Acquisti e
logistica
Negoziazione
avanzata
Il ruolo di
Manager e
Leader
Presentarsi
con proprietà
linguistica all’estero
RUN!
Run!
Formazione da parte di docenti altamente
qualificati per trasferire conoscenza, strumenti e
metodi in maniera estremamente efficace.
English@aperitif:
un invito per un aperitivo speciale, un’opportunità per conoscersi e socializzare in inglese!
The English Movie:
per chi ama il cinema in lingua originale e per commentare il film, in inglese!
Meet the Author Evening:
incontrare l’autore e scoprire il suo libro, con domande e risposte sempre in inglese!
La finanziabilità del percorso
Nuova Didactica si occupa di ricercare
e gestire al meglio le diverse fonti di
finanziamento per la copertura parziale o totale
dei costi della formazione e della consulenza
attraverso l’utilizzo di Fondimpresa e Fondirigenti.
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consulenza e formazione linguistica per utilizzo professionale
Nuova Didactica - LanguageWorks c.so Cavour 56, 41121 Modena
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