Poesie per la festa della mamma
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Poesie per la festa della mamma
www.maestragiovanna.it A Mia Madre Non sempre il tempo la beltà cancella o la sfioran le lacrime e gli affanni mia madre ha sessant’anni e più la guardo e più mi sembra bella. Non ha un accento, un guardo, un riso che non mi tocchi dolcemente il cuore. Ah se fossi pittore, farei tutta la vita il suo ritratto. Vorrei ritrarla quando inchina il viso perch’io le baci la sua treccia bianca e quando inferma e stanca, nasconde il suo dolor sotto un sorriso. Ah se fosse un mio prego in cielo accolto non chiederei al gran pittore d’Urbino il pennello divino per coronar di gloria il suo bel volto. Vorrei poter cangiar vita con vita, darle tutto il vigor degli anni miei Vorrei veder me vecchio e lei... dal sacrificio mio ringiovanita! De Amicis www.maestragiovanna.it Lettera Alla Madre “Mater dolcissima, ora scendono le nebbie, il Naviglio urta confusamente sulle dighe, gli alberi si gonfiano d’acqua, bruciano di neve; non sono triste nel Nord: non sono in pace con me, ma non aspetto perdono da nessuno, molti mi devono lacrime da uomo a uomo. So che non stai bene, che vivi come tutte le madri dei poeti, povera e giusta nella misura d’amore per i figli lontani. Oggi sono io che ti scrivo: “ Finalmente, dirai, due parole di quel ragazzo che fuggì di notte con un mantello corto e alcuni versi in tasca. Povero, così pronto di cuore lo uccideranno un giorno in qualche luogo.- “ Certo, ricordo, fu da quel grigio scalo di treni lenti che portavano mandorle e arance, alla foce dell’Imera, il fiume pieno di gazze, di sale, d’eucalyptus. Ma ora ti ringrazio, questo voglio, ell’ironia che hai messo sul mio labbro, mite come la tua. Quel sorriso m’ha salvato da pianti e da dolori. E non importa se ora ho qualche lacrima per te, per tutti quelli che come te aspettano, e non sanno che cosa. Ah, gentile morte, non toccare l’orologio in cucina che batte sopra il muro tutta la mia infanzia è passata sullo smalto del suo quadrante, su quei fiori dipinti: non toccare le mani, il cuore dei vecchi. Ma forse qualcuno risponde? O morte di pietà, morte di pudore. Addio, cara, addio, mia dolcissima Mater”. Salvatore Quasimodo www.maestragiovanna.it Alla mamma Nella grande savana, ogni mamma africana culla il suo bimbo dagli occhi neri, e sono dolci i suoi pensieri. Nell’Oriente lontano, ogni mamma tiene il suo bimbo per mano: lo guarda e sorride felice ascoltando quello che le dice. Se penso a quello che tu fai con me, mamma, che differenza c’è? E lo sai che cosa ho capito? Una cosa bella che adesso ti dico: qualunque sia il suo colore, ogni mamma tiene il suo bimbo nel cuore. Autore Sconosciuto www.maestragiovanna.it ‘La mamma’ Due braccia che m’abbracciano, due labbra che mi baciano, due occhi che mi guardano, e mani che accarezzano e sento un buon odore e sento un bel sapore: la mamma e’ questo per me e molto altro ancora: la mamma e’ una dolcissima signora. Roberto Piumini www.maestragiovanna.it ‘W la mamma’ Viva la mamma quando al mattino mi sveglia sempre con un bacino viva la mamma quando la sera rende chiara la notte nera. I brutti sogni sono scacciati dai suoi abbracci tanto amati. Viva la mia cara dolce mammina e per la festa che s’avvicina il mio regalo è il ritornello ‘Viva la mamma che fa il mondo bello’. www.maestragiovanna.it L’isola sicura Se di notte hai un po’ di paura c’è sempre un’isola che è sicura. Se il male ti tiene sveglio vai nell’isola e stai già meglio. e al mattino presto ti desti a ruzzolar nell’isola resti. Se nel cielo balena un lampo, vai nell’isola e trovi scampo. Per tutti i bimbi alti una spanna isola grande è il lettone della mamma. www.maestragiovanna.it ‘Mamma’ La casa senza mamma è un fuoco senza fiamma, un prato senza viole, un cielo senza sole. Dove la mamma c’è il bimbo è un piccolo re, la bimba reginella, la casa è tanto bella. Renzo Pezzani www.maestragiovanna.it ‘La parola più bella’ Mamma. Nessuna parola è più bella. La prima che si impara, la prima che si capisce e che s’ama. La prima di una lunga serie di parole con cui s’è risposto alle infinite, alle amorose, timorose domande della maternità. E anche se diventassimo vecchi, come chiameremmo la mamma più vecchia di noi? Mamma. Non c’è un altro nome. Marino Moretti www.maestragiovanna.it La mamma La mamma non è più giovane e ha già molti capelli grigi: ma la sua voce è squillante di ragazzetta e tutto in lei è chiaro ed energico: il passo, il movimento, lo sguardo, la parola Ada Negri www.maestragiovanna.it La madre La madre è un angelo che ci guarda che ci insegna ad amare! Ella riscalda le nostre dita, il nostro capo fra le sue ginocchia, la nostra anima nel suo cuore: ci dà il suo latte quando siamo piccini, il suo pane quando siamo grandi e la sua vita sempre. Victor Hugo www.maestragiovanna.it La madre E il cuore quando d’un ultimo battito avrà fatto cadere il muro d’ombra per condurmi, Madre, sino al Signore, come una volta mi darai la mano. In ginocchio, decisa, Sarai una statua davanti all’eterno, come già ti vedeva quando eri ancora in vita. Alzerai tremante le vecchie braccia, come quando spirasti dicendo: Mio Dio, eccomi. E solo quando m’avrà perdonato, ti verrà desiderio di guardarmi. Ricorderai d’avermi atteso tanto, e avrai negli occhi un rapido sospiro. Giuseppe Ungaretti www.maestragiovanna.it Alla mamma Con due sillabe soltanto posso avere il mondo in mano quando è sera e mi racconti una fiaba sul divano. E se il mattino con un bacio mi risvegli dalla nanna, tutto è più dolce con te, mamma. Roberto Fontana