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CAPRI/PENISOLA
DOMENICA
4 settembre 2016
#Cronaca
Turismo › Boom di visitatori
Il Festival
Il provvedimento adottato a Dubrovink riaccende il dibattito anche per l’isola azzurra
Numero chiuso a Capri
Torna l’ipotesi anti-caos
MARCO MILANO
Capri
Numero chiuso per le località
turistiche più esclusive e gettonate e anche sull’isola azzurra
torna d’attualità il “turno di
ingresso”. L’affollato agosto,
appena concluso, a Capri, infatti, riporta in auge l’idea di
stabilire un tetto massimo di
persone che quotidianamente
possono mettere piede sul territorio isolano. La parola numero chiuso è tabù, ad onor del
vero, all’ombra dei Faraglioni.
Quando qualcuno in passato ha
provato a pronunciarla, infatti,
si è trovato sommerso dalle critiche, da chi rispolverando “La
più bella del mondo” parlava di
numero chiuso come pratica di
sapore anti-costituzionale dal
retrogusto di “regime”, sino
agli operatori commerciali che
dal sovraffollamento fanno
“business”, per la serie “più
ne entrano, più incasso”. Ora,
però, dalle isole Galapagos alle
Cinque Terre, da Venezia a
Taormina, l’ipotesi di limitare
gli arrivi per rendere posti
suggestivi, ma di ridotte dimensioni, più vivibili, è più che
concreta. E l’ultima ad aggiungersi, tra le perle del turismo
mondiale che soffrono la presa
d’assalto delle masse di vacanzieri, è la croata Dubrovnik.
Una cittadina, deliziosa e incantevole, che registra ormai
dati record. Troppo record se
anche l’Unesco sembra pronta
a chiedere un numero chiuso
per il centro storico, regolamentando l’accesso attraverso
un conta-persone che possa
stabilire quando si sia raggiunto la frequenza massima possibile e contemporanea della
località dalmata. E se a Capri
si parlava di numero chiuso
quando questa parola sembrava vietata e censurabile, oggi
anche le altre località che con
l’isola azzurra condividono le
caratteristiche di posto bello e
ambito, ma piccolo per dimensioni e limitato per numero
di servizi e infrastrutture,
valutano l’ipotesi di preservare il territorio, stabilendo un
tetto massimo di arrivi per
ogni giornata del periodo di
cosiddetta alta stagione. A
Santorini, in Grecia, hanno
già stabilito, per esempio, che i
croceristi sono a numero chiuso, massimo ottomila al giorno,
gli altri restano in “waiting
list”. Sull’isola azzurra se ne
parlava già oltre venti anni
fa, quando gli amministratori
comunali dell’epoca, anche
provocatoriamente, tentarono di lanciare l’allarme per
evitare il rischio che oggi si
veriicasse quanto sta invece
accadendo. E’ il caso dell’allora
assessore alla sanità, il compianto Teodorico Boniello, che
sollevando la questione legata
all’igiene pubblica evidenziò
come non si potesse recepire
una mole di turisti oltre la capienza e la “portata” massima
FUNICOLARE
TUTTI IN FILA
L’immagine dei
turisti a Marina
Grande in fila
per la funicolare rende il senso dell’assalto
dei turisti nei
giorni più caldi
dell’estate. L’idea del numero
chiuso è un
tabù per l’isola azzurra, ma
recentemente
il sindaco Gianni De Martino
ha auspicato la
revisione degli
orari di arrivo
dei traghetti da
Napoli e la penisola sorrentina
per evitare gli
“ingorghi” di
turisti.
delle toilette pubbliche di cui
disponeva il territorio. L’assessore al turismo Pino Spirito in
carica dodici anni fa, invece,
lanciò l’idea del “doppio turno”,
ovvero di sbarchi di turisti in
due intervalli orari, con una
divisione in due tronconi del
movimento vacanziero. Chi
sceglieva il mattino per vi-
sitare Capri doveva lasciare
l’isola nel pomeriggio e “fare
posto” così alla seconda tranche che invece avrebbe messo
piede sull’isola dopo l’orario di
pranzo. E l’attuale sindaco di
Capri Gianni De Martino, pur
non pronunciando la parola
numero chiuso, comunque, ha,
da tempo, di intesa anche con
le associazioni di categoria,
chiesto e auspicato che quanto
prima si riveda il piano dei
collegamenti marittimi, intervallando gli orari di arrivo
tra un aliscafo ed un altro e
cercando di razionalizzare il
numero massimo giornaliero
di corse via mare tra Capri, la
penisola sorrentina e Napoli.
Capri danza
con le etoile
LA PRESENTATRICE
Veronica Maya
Capri. Si alza il sipario sul
“Premio Capri Danza International”. Nella Certosa di
San Giacomo, infatti, da ieri
sera sta andando in scena la
grande danza con la quarta
edizione della kermesse di
danza curata ed ideata dal direttore artistico Luigi Ferrone,
primo ballerino del San Carlo.
Tre giorni con le esibizioni
delle grandi etoile. Per la serata di apertura, condotta da
Veronica Maya, la madrina
d’eccezione è stata Elisabetta
Terabust, l’etoile internazionale che ha segnato le pagine più
belle della storia della danza.
E sull’isola azzurra sono state
premiate le eccellenze internazionali, come Lorca Massine,
grande interprete della danza
del nostro secolo, coreografo e
iglio d arte del celebre Leonide Massine. “È un vero piacere
ospitare ancora una volta il
Premio Danza Capri International – ha detto il sindaco di
Capri Gianni De Martino – la
partecipazione di artisti di
elevatissimo livello e lo scenario del chiostro grande della
Certosa di San Giacomo sono
premesse di un sicuro successo della manifestazione che è
diventato un appuntamento di
spicco nel panorama delle attività artistiche e culturali per
Capri”.
Ma. Mi.
Sorrento e dintorni
Nei sei comuni dell’Ambito Na33 arriva la Sia: bonus da 80 euro a persona fino a 400 per famiglia
Lotta alla povertà anche in Penisola
Arriva la card per aiutare gli indigenti
Sbarca anche in penisola sorrentina la S.I.A. (acronimo che
sta per Sostegno Inclusione Attiva), l’ultimo strumento attivato dal Governo per contrastare
la povertà. Un fenomeno presente anche a Sorrento e dintorni, nonostante la “nomea”
di terre felici meno toccate da
situazioni di gravi indigenza
come il resto dei comuni in provincia di Napoli. Ma anche qui
il fenomeno c’è e, ovviamente,
anche qui ci si è attivati per
rendere disponibile il bonus
ai cittadini che ne abbiano i
requisiti. E così l’Ambito Napoli 33, che comprende il Piano
Sociale di Zona per i comuni di
Sorrento, Sant’Agnello, Massa
Lubrense, Piano di Sorrento,
Meta e Vico Equense ha pubblicato l’avviso in cui vengono
spiegate modalità e termini
per la presentazione delle domande la cui raccolta è partita
il 2 settembre. Il modulo può
essere ritirato presso l Uficio
Servizi Sociali dei singoli comuni, nonché l uficio del Pia-
no Sociale di Zona e scaricato
attraverso i siti istituzionali.
Ma vediamo in cosa consiste:
un bonus da 80 euro a persona
ino a un massimo di 400 euro
a famiglia per venire incontro
ai nuclei che vivono un disagio
socioeconomico particolarmente acuto. Non si tratta, però, di
un mero contributo economico.
L’idea di fondo è quella di aiuta-
re chi si trova in una situazione
di particolare svantaggio ad
avere gli strumenti per riuscire ad emergerne attraverso
un progetto “personalizzato”.
Le condizioni per accedere
al contributo sono particolarmente stringenti. Innanzitutto
bisogna avere un Isee non superiore ai 3mila euro all’anno.
Inoltre all’interno del nucleo
familiare deve esserci o un
iglio minoren
ne, o una persona affetta da
disabilità oppure una donna in
stato di gravidanza. Nessuno
dei componenti della famiglia
deve risultare proprietario
di un’auto nuova, vale a dire
immatricolata un anno prima
della richiesta, e se anche fosse
di certo non si deve trattare di
un veicolo di lusso. Il paletto
è che debba avere al massimo
una cilindrata di 1.300 cavalli. Insomma le situazioni di
partenza sono quelle di un
disagio particolarmente acuto. Non solo soldi, dicevamo.
L’erogazione del sussidio economico, infatti, è subordinata
all’adesione di un progetto
personalizzato di attivazione
sociale e lavorativa. Il progetto
viene predisposto dai servizi
sociali del Comune di appartenenza, in rete con i servizi
per l’impiego, i servizi sanitari
e le scuole. Coinvolge tutti i
componenti della famiglia e
prevede speciici impegni per