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metropolisweb.it whatsApp 342 55 33 138 29 CAPRI/PENISOLA DOMENICA 4 settembre 2016 #Cronaca Turismo › Boom di visitatori Il Festival Il provvedimento adottato a Dubrovink riaccende il dibattito anche per l’isola azzurra Numero chiuso a Capri Torna l’ipotesi anti-caos MARCO MILANO Capri Numero chiuso per le località turistiche più esclusive e gettonate e anche sull’isola azzurra torna d’attualità il “turno di ingresso”. L’affollato agosto, appena concluso, a Capri, infatti, riporta in auge l’idea di stabilire un tetto massimo di persone che quotidianamente possono mettere piede sul territorio isolano. La parola numero chiuso è tabù, ad onor del vero, all’ombra dei Faraglioni. Quando qualcuno in passato ha provato a pronunciarla, infatti, si è trovato sommerso dalle critiche, da chi rispolverando “La più bella del mondo” parlava di numero chiuso come pratica di sapore anti-costituzionale dal retrogusto di “regime”, sino agli operatori commerciali che dal sovraffollamento fanno “business”, per la serie “più ne entrano, più incasso”. Ora, però, dalle isole Galapagos alle Cinque Terre, da Venezia a Taormina, l’ipotesi di limitare gli arrivi per rendere posti suggestivi, ma di ridotte dimensioni, più vivibili, è più che concreta. E l’ultima ad aggiungersi, tra le perle del turismo mondiale che soffrono la presa d’assalto delle masse di vacanzieri, è la croata Dubrovnik. Una cittadina, deliziosa e incantevole, che registra ormai dati record. Troppo record se anche l’Unesco sembra pronta a chiedere un numero chiuso per il centro storico, regolamentando l’accesso attraverso un conta-persone che possa stabilire quando si sia raggiunto la frequenza massima possibile e contemporanea della località dalmata. E se a Capri si parlava di numero chiuso quando questa parola sembrava vietata e censurabile, oggi anche le altre località che con l’isola azzurra condividono le caratteristiche di posto bello e ambito, ma piccolo per dimensioni e limitato per numero di servizi e infrastrutture, valutano l’ipotesi di preservare il territorio, stabilendo un tetto massimo di arrivi per ogni giornata del periodo di cosiddetta alta stagione. A Santorini, in Grecia, hanno già stabilito, per esempio, che i croceristi sono a numero chiuso, massimo ottomila al giorno, gli altri restano in “waiting list”. Sull’isola azzurra se ne parlava già oltre venti anni fa, quando gli amministratori comunali dell’epoca, anche provocatoriamente, tentarono di lanciare l’allarme per evitare il rischio che oggi si veriicasse quanto sta invece accadendo. E’ il caso dell’allora assessore alla sanità, il compianto Teodorico Boniello, che sollevando la questione legata all’igiene pubblica evidenziò come non si potesse recepire una mole di turisti oltre la capienza e la “portata” massima FUNICOLARE TUTTI IN FILA L’immagine dei turisti a Marina Grande in fila per la funicolare rende il senso dell’assalto dei turisti nei giorni più caldi dell’estate. L’idea del numero chiuso è un tabù per l’isola azzurra, ma recentemente il sindaco Gianni De Martino ha auspicato la revisione degli orari di arrivo dei traghetti da Napoli e la penisola sorrentina per evitare gli “ingorghi” di turisti. delle toilette pubbliche di cui disponeva il territorio. L’assessore al turismo Pino Spirito in carica dodici anni fa, invece, lanciò l’idea del “doppio turno”, ovvero di sbarchi di turisti in due intervalli orari, con una divisione in due tronconi del movimento vacanziero. Chi sceglieva il mattino per vi- sitare Capri doveva lasciare l’isola nel pomeriggio e “fare posto” così alla seconda tranche che invece avrebbe messo piede sull’isola dopo l’orario di pranzo. E l’attuale sindaco di Capri Gianni De Martino, pur non pronunciando la parola numero chiuso, comunque, ha, da tempo, di intesa anche con le associazioni di categoria, chiesto e auspicato che quanto prima si riveda il piano dei collegamenti marittimi, intervallando gli orari di arrivo tra un aliscafo ed un altro e cercando di razionalizzare il numero massimo giornaliero di corse via mare tra Capri, la penisola sorrentina e Napoli. Capri danza con le etoile LA PRESENTATRICE Veronica Maya Capri. Si alza il sipario sul “Premio Capri Danza International”. Nella Certosa di San Giacomo, infatti, da ieri sera sta andando in scena la grande danza con la quarta edizione della kermesse di danza curata ed ideata dal direttore artistico Luigi Ferrone, primo ballerino del San Carlo. Tre giorni con le esibizioni delle grandi etoile. Per la serata di apertura, condotta da Veronica Maya, la madrina d’eccezione è stata Elisabetta Terabust, l’etoile internazionale che ha segnato le pagine più belle della storia della danza. E sull’isola azzurra sono state premiate le eccellenze internazionali, come Lorca Massine, grande interprete della danza del nostro secolo, coreografo e iglio d arte del celebre Leonide Massine. “È un vero piacere ospitare ancora una volta il Premio Danza Capri International – ha detto il sindaco di Capri Gianni De Martino – la partecipazione di artisti di elevatissimo livello e lo scenario del chiostro grande della Certosa di San Giacomo sono premesse di un sicuro successo della manifestazione che è diventato un appuntamento di spicco nel panorama delle attività artistiche e culturali per Capri”. Ma. Mi. Sorrento e dintorni Nei sei comuni dell’Ambito Na33 arriva la Sia: bonus da 80 euro a persona fino a 400 per famiglia Lotta alla povertà anche in Penisola Arriva la card per aiutare gli indigenti Sbarca anche in penisola sorrentina la S.I.A. (acronimo che sta per Sostegno Inclusione Attiva), l’ultimo strumento attivato dal Governo per contrastare la povertà. Un fenomeno presente anche a Sorrento e dintorni, nonostante la “nomea” di terre felici meno toccate da situazioni di gravi indigenza come il resto dei comuni in provincia di Napoli. Ma anche qui il fenomeno c’è e, ovviamente, anche qui ci si è attivati per rendere disponibile il bonus ai cittadini che ne abbiano i requisiti. E così l’Ambito Napoli 33, che comprende il Piano Sociale di Zona per i comuni di Sorrento, Sant’Agnello, Massa Lubrense, Piano di Sorrento, Meta e Vico Equense ha pubblicato l’avviso in cui vengono spiegate modalità e termini per la presentazione delle domande la cui raccolta è partita il 2 settembre. Il modulo può essere ritirato presso l Uficio Servizi Sociali dei singoli comuni, nonché l uficio del Pia- no Sociale di Zona e scaricato attraverso i siti istituzionali. Ma vediamo in cosa consiste: un bonus da 80 euro a persona ino a un massimo di 400 euro a famiglia per venire incontro ai nuclei che vivono un disagio socioeconomico particolarmente acuto. Non si tratta, però, di un mero contributo economico. L’idea di fondo è quella di aiuta- re chi si trova in una situazione di particolare svantaggio ad avere gli strumenti per riuscire ad emergerne attraverso un progetto “personalizzato”. Le condizioni per accedere al contributo sono particolarmente stringenti. Innanzitutto bisogna avere un Isee non superiore ai 3mila euro all’anno. Inoltre all’interno del nucleo familiare deve esserci o un iglio minoren ne, o una persona affetta da disabilità oppure una donna in stato di gravidanza. Nessuno dei componenti della famiglia deve risultare proprietario di un’auto nuova, vale a dire immatricolata un anno prima della richiesta, e se anche fosse di certo non si deve trattare di un veicolo di lusso. Il paletto è che debba avere al massimo una cilindrata di 1.300 cavalli. Insomma le situazioni di partenza sono quelle di un disagio particolarmente acuto. Non solo soldi, dicevamo. L’erogazione del sussidio economico, infatti, è subordinata all’adesione di un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa. Il progetto viene predisposto dai servizi sociali del Comune di appartenenza, in rete con i servizi per l’impiego, i servizi sanitari e le scuole. Coinvolge tutti i componenti della famiglia e prevede speciici impegni per