8 Domande per riflettere sull`Educazione alla Salute
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8 Domande per riflettere sull`Educazione alla Salute
REGIONE LAZIO AZIENDA USL VITERBO 8 Domande per riflettere sull'Educazione alla Salute U.O.C. Formazione, Qualità, Educazione alla Salute Dott. F. Forino, direttore Dott. G. Schiano, responsabile E.a.S. Dott. V. Oliva Infermiere coord. AZIENDA SANITARIA LOCALE di VITERBO 8 Domande per riflettere sull'Educazione alla Salute In molte Aziende Sanitarie le attività relative all’Educazione alla Salute hanno, frequentemente, scarsa visibilità e riconoscimento; nell’ASL di Viterbo le azioni messe in campo per l’E.a.S. fino al 2001 hanno avuto poca visibilità, carattere individualistico ed estemporaneo. L’U.O.C. Formazione, Qualità, Educazione alla Salute, istituita nel gennaio 2002, ha avviato una serie di incontri che hanno portato alla formazione di un gruppo di lavoro interdisciplinare, con operatori di aree e professioni diverse: 1 medico del lavoro, 1 assistente sanitario, 2 psicologi, 1 biologo, 1 medico ginecologo, 1 medico specialista in organizzazione dei servizi sanitari di base, 1 tecnico della prevenzione, 1 infermiere professionale, 1 sociologo. Il gruppo ha formulato l’obiettivo di pervenire alla elaborazione di linee guida aziendali per l’Educazione alla Salute e ha adottato, come metodo di lavoro, la formulazione di domande a cui dare risposta a partire da aree problematiche, quali la definizione e condivisione dei paradigmi dell’Educazione alla Salute, l’uso di metodologie appropriate, la definizione dei ruoli organizzativi e operativi etc.., Le otto domande formulate sono state: 1- quale rilevanza etica per gli interventi di educazione alla salute? 2- quali paradigmi alla base dell’educazione alla salute? 3- come valutare l’ appropriatezza degli interventi di educazione alla salute? 4- quale ruolo per l’educazione alla salute nella prospettiva della medicina di sanità pubblica? 5- come costituire una rete stabile per l’educazione alla salute? 6- quali sono i requisiti minimi di un intervento di EaS? 7- quali strumenti per programmare nelle aziende gli interventi di educazione alla salute? 8- quando utilizzare i diversi strumenti per l’EaS? (definizione di educazione alla salute) Si è così avviato un percorso che ha prodotto tre Consensus Conference. Le prime due Consensus, svoltesi nel novembre 2002, hanno registrato circa 200 presenze di operatori che hanno discusso e validato gli otto documenti, redatti dal gruppo, come risposta alle domande. Il gruppo ha poi coordinato gli otto documenti in una proposta di "Linee Guida Aziendali metodologiche organizzative in E.a.S." che sono state presentate e validate nella terza Consensus Conference svoltasi nel giugno 2003 con la presenza di oltre 100 operatori. La Direzione Generale ha adottato tali linee guida con delibera n°1291 del 30 settembre 2003. L'intero percorso delle Consensus Conference, dalla stesura dei documenti alla validazione delle linee guida, è stato referato da: Prof. Gianfranco Tarsitani, Direttore Dip. Scienze Sanità Pubblica Università " la Sapienza "; Prof. Lamberto Briziarelli, Direttore del Centro Sperimentale inetr universitario per l'Educazione Sanitaria e la Promozione della Salute dell'Università di Perugia; Dott. Gianni Pocetta, Direttore del Master in Educazione Sanitaria e Promozione della Salute; Dott. Claudio Tortone, Centro Regionale di Documentazione per la Promozione della Salute ( Regione Piemonte). Le Consensus Conference hanno rappresentato il presupposto per avviare, nel novembre del 2003, un "laboratorio permanente di Educazione alla Salute", a tutt'oggi attivo. Il laboratorio, accreditato in ECM, ha coinvolto circa 60 operatori ed ha riguardato la progettazione degli interventi di EaS nelle scuole materne sul tema dell'alimentazione. Come previsto dalle linee guida aziendali l'UO Formazione, Qualità ed Educazione alla Salute ha organizzato le prime due conferenze aziendali per l'Educazione alla salute. Nella prima conferenza, maggio 2004, la Direzione Generale ha fatto proprio l'obiettivo di utilizzare almeno "5000 ore per l'Educazione alla Salute" e di inserire, nel budget e nella programmazione annuale, gli interventi di EaS che hanno così assunto grande visibilità e legittimazione. La II Conferenza aziendale di E.a.S, intitolata "Promuovere la Salute Educare alla Salute", si è svolta nel febbraio del 2005 ed ha segnato il passaggio dalla prospettiva dell'EaS a quella più ampia della Promozione alla Salute. Ad essa hanno partecipato, oltre agli operatori coinvolti nella rete aziendale per l'EaS, anche i direttori delle UUOO coinvolte dagli interventi che hanno presentato 19 tra progetti ed interventi di EaS riferibili a tre aree: alimentazione (5 progetti), benessere della persona adulta (5 progetti), benessere degli adolescenti e dei giovani (8 progetti). Formulare otto domande, riflettere per rispondere ad esse ha pagato, anche se all'inizio di questa avventura eravamo convinti che il problema più grande fosse non avere in tasca risposte già pronte. Viterbo, Maggio 2005 RIFLETTERE SULL’EaS: 8 DOMANDE ED 8 RISPOSTE 1- QUALE RILEVANZA ETICA PER GLI INTERVENTI DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE? La realizzazione degli interventi di Educazione alla Salute ha rilevanza Etica in quanto: - Ha comprovata efficacia nella promozione della Salute dei singoli, di comunità o di popolazioni mirate: ciò con particolare riguardo alla riduzione dei fattori di rischio in ambiti definiti o alla riduzione di rischi ad alto impatto sociale - La realizzazione degli interventi di Educazione alla Salute risponde al principio etico secondo cui "tutti hanno diritto a godere delle migliori condizioni di salute possibile e, di conseguenza, a fruire della migliore assistenza sanitaria possibile"-OMS, Alma Ata, 1978. - La partecipazione e la responsabilizzazione degli individui e delle comunità per il continuo sviluppo della salute rappresentano un fattore determinante e cruciale Nel realizzare gli interventi di Educazione alla salute sul piano etico si deve tener conto dei seguenti principi etici : beneficità del rapporto fiduciario tra l'èquipe promotrice dell'intervento e i soggetti o la comunità cui l'intervento è rivolto; benificità dell'intervento per i soggetti o la comunità cui l'intervento è rivolto; autonomia professionale dell'èquipe chiamata a individuare, far conoscere e condividere i bisogni di salute specifici di quella comunità locale o di quella popolazione target e/o a realizzare l'intervento di educazione alla salute; autonomia professionale dell'èquipe nel proporre gli interventi di educazione alla salute coordinati nell'ambito della programmazione aziendale a livello centrale e decentrato secondo i principi dell'ottimo possibile , dell'ottimo accettabile e il principio dell'equità; 'agire secondo scienza, coscienza, perizia, diligenza, prudenza; adozione di metodologie di comprovata efficacia e secondo il principio della ricerca della massima appropriatezza. Gli interventi di E.a.S. devono inoltre tenere presenti Principi etici delle Professioni Sanitarie: Rispetto della vita Rispetto della salute fisica e psichica Rispetto della libertà e della dignità della persona Rispetto delle opinioni e credenze Considerazione dei valori religiosi, ideologici ed etici, della cultura, etnia, e sesso Rispetto dei diritti umani 2- QUALI PARADIGMI ALLA BASE ELL'EDUCAZIONE ALLA SALUTE? Premesso che un paradigma rappresenta: “ Una matrice disciplinare di una comunità di scienziati, cioè l'insieme degli impegni condivisi che condizionano la scelta e la soluzione dei problemi scientifici affrontati dai membri della comunità” ( tratto da "la struttura delle rivoluzioni scientifiche" T.S. Kuhn, Einaudi paperbacks) Alla base dell’Educazione alla Salute si pongono i seguenti paradigmi fondamentali: - IL paradigma della salute intesa come uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplicemente l'assenza di malattia o infermità - Il paradigma del governo clinico inteso come la ricerca della massima appropriatezza clinica, assistenziale, tecnica, riabilitativa, organizzativa. - Il paradigma dell'organizzazione intesa come " l'insieme dei modi in cui un gran numero di persone, troppe per avere contatti personali diretti le une con tutte le a/tre, ed impegnate in una complessità di compiti, interagiscono le une con le a/tre per la consapevole e sistematica determinazione e realizzazione di obiettivi reciprocamente convenuti “ - Il paradigma degli interventi sanitari realizzati in rete attraverso la creazione di connessioni significative tra dimensioni diverse di una o più organizzazione , tra diverse organizzazioni, tra parti differenti di una stessa organizzazione. - Il paradigma dell’apprendimento attivo alla base di quelle tecniche di educazione alla salute fondate sulla partecipazione, responsabilizzazione, e corrispondenza a bisogni reali. 3- COME VALUTARE L’ APPROPRIATEZZA DEGLI INTERVENTI DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE? Gli elementi per la valutazione di appropriatezza degli interventi di Educazione alla Salute, realizzati sia centralmente sia da unità operative sono: 1- l’intervento prevede l’impiego di linee guida metodologiche che seguono i condivisi e formalizzati criteri di qualità 2- Il progetto dell’intervento è curato da uno dei gruppi di lavoro formalmente validati realizzare e valutare le attività di E. alla S. 3- Il progetto fa riferimento a modelli educativi e metodologici riconosciuti per progettare, 4- Il progetto è formalizzato e redatto secondo criteri riconosciuti (ad esempio linee guida) e basato su prove di efficacia disponibili. 5- L’intervento è basato su obiettivi coerenti con gli obiettivi di salute indicati dal PSN e dal PSR vigenti. 6- L’intervento prevede la definizione dell’apprendimento e del gradimento. degli obiettivi educativi e gli strumenti di misurazione 7- L’intervento prevede la compilazione di una scheda che contenga le seguenti informazioni: area tematica dell'intervento, dati di esercizio (relativi al numero e tipologia del personale utilizzato, al monte ore, al target dei destinatari) utilizzabili dal Sistema Informatico Aziendale. Altre informazioni (es.: risorse, soggetti esterni coinvolti, ecc.). 8- L’intervento prevede una relazione finale per la comunicazione e valutazione della metodologia seguita e dei risultati conseguiti. 9-’intervento prevede che la relazione finale venga trasmessa alla struttura centrale per la sua catalogazione, per l’archiviazione e per la eventuale diffusione dei dati . 10-L’intervento prevede l’adozione di un modello concettuale di qualità dimensioni della qualità, gli indicatori, gli strumenti di rilevazione ed analisi.. nel quale siano esplicitati le 11-L’intervento (programmato o estemporaneo) esplicita la fase di valutazione come parte integrante della progettazione e sono utilizzate linee guida condivise a livello aziendale per la valutazione dei progetti 12-L’intervento prevede che si utilizzino linee guida condivise sulla scelta dei formatori in base alla valutazione delle capacità didattiche, oltre che delle conoscenze specialistiche . 13-L’intervento utilizza un approccio orientato a metodologie d’aula attive: role playng, esercitazioni, giochi di apprendimento, etc. 14-L’intervento utilizza un approccio orientato a metodologie di active learning, di learning organization e simili. 4- QUALE RUOLO PER L'EDUCAZIONE ALLA SALUTE NELLA PROSPETTIVA DELLA MEDICINA DI SANITÀ PUBBLICA? Considerata la salute " non come luna condizione statica di equilibrio perfetto; ma al contrario, come uno sforzo continuo di adattamento alle mutevoli condizioni ambientali ne deriva che la salute e' una condizione di armonico equilibrio funzionale, fisico e psichico dell'individuo integrato dinamicamente nel suo ambiente naturale e sociale” (A. Seppilli, 1966) Considerata prospettiva della medicina di sanità pubblica quella di monitorare la salute delle popolazioni, di identificare i loro bisogni sanitari, di proporre lo sviluppo di politiche che promuovano la salute e di valutare i servizi sanitari o ancora quella di prevenire le malattie, di prolungare la vita e di promuovere la salute attraverso gli sforzi organizzati della società. Considerato che “l'educazione alla salute comprende le opportunità di apprendimento costruite consapevolmente, che coinvolgono alcune forme di comunicazione ideate per conoscere meglio la salute, per migliorare le cognizioni e per sviluppare quelle capacità di vita che contribuiscono alla salute del singolo e della comunità”. Si ritiene che il ruolo dell’educazione alla salute nella sanità pubblica risulta essere: • di promozione della partecipazione e della responsabilizzazione degli individui e delle comunità, che rappresentano un fattore determinante e cruciale per la promozione della salute intesa come un continuo processo che consente alle persone (e alle comunità) di acquisire un maggior controllo della propria salute e di migliorarla. • di promozione di una rete di cui partecipino scuola, volontariato, associazionismo, enti locali per la realizzazione di interventi di promozione della salute dei singoli e delle comunità interessate o di popolazioni mirate: • di supporto e spesso di riguardino: 1. 2. 3. strumento elettivo e decisivo, per il raggiungimento di obiettivi che la prevenzione comunitaria dei problemi collettivi di salute; la promozione individuale e collettiva di stili di vita e comportamenti adeguati al mantenimento della salute negli ambienti di vita e di lavoro; la informazione e comunicazione del rischio. di sollecitare l’attenzione da parte delle comunità, delle persone, dell’associazionismo dell’utenza, del volontariato, dei servizi e degli operatori sociali e sanitari, dei responsabili della Sanità Pubblica sui bisogni di salute e sugli interventi di educazione alla salute da realizzare. 5- COME COSTITUIRE UNA RETE STABILE PER L'EDUCAZIONE ALLA SALUTE? • Premesso che le attività di EaS sono svolte autonomamente da diversi soggetti aziendali (singoli professionisti e/o strutture aziendali) e a diverso livello dell’azienda spesso con una grande variabilità di metodologie, strumenti e obiettivi; Premesso che una rete aziendale per l’educazione alla salute è costituita dal tessuto di contatti, rapporti e scambi che intercorrono tra le parti che la costituiscono. Premesso che in un’organizzazione formale complessa, quale è un’azienda sanitaria locale, la creazione di una rete per l’EaS ha lo scopo di collegare dimensioni e parti diverse dell’organizzazione stessa al fine della sistematica realizzazione di interventi di EaS portati avanti attivamente sulla base di impegno, fiducia e di obiettivi e regole comuni; La costruzione di una rete stabile per le attività di EaS si baserà su: Collaborazione, partecipazione, integrazione nella rete di soggetti che attuano di fatto interventi di EaS al fine della condivisione di metodologie, regole ed obiettivi. • • Rispetto dell’autonomia professionale dei soggetti che partecipano della rete. • Impegno dei partecipanti e fiducia reciproca tra gli stessi quali presupposti per un efficace scambio di esperienze e di conoscenze e per lo sviluppo delle competenze di ciascuno e di tutti i partecipanti. • Piano Annuale Aziendale per gli interventi di EaS che definisce gli obiettivi generali e specifici per le diverse articolazioni aziendali e che individua le risorse necessarie al raggiungimento di ogni obiettivo specifico. • L’utilizzazione del budget inteso quale strumento appropriato per la programmazione degli interventi di EaS a livello delle diverse strutture aziendali (Ospedale, Distretto, Dipartimento, Servizio,etc) obiettivi da raccordare e coordinare all’interno del Piano Annuale Aziendale per gli interventi di EaS. • La “Conferenza Annuale di Partecipazione” dei servizi aziendali e dei soggetti esterni che partecipano di interventi di EaS, conferenza finalizzata alla diffusione, discussione e valutazione degli stessi e dei risultati raggiunti. La Conferenza Annuale di Partecipazione fornisce indicazioni per la programmazione delle attività dell’anno successivo così come gli incontri annuali tecnici, finalizzati al monitoraggio, revisione e integrazione della programmazione e della realizzazione degli interventi di EAS. • Individuazione di centri aziendali di regolazione della rete che abbiano il ruolo di attivazione, sviluppo e manutenzione di procedure comunicative codificate tra i partecipanti la rete. • Individuazione di un centro aziendale per l’archiviazione e la catalogazione degli interventi di EaS e per la condivisione in rete dei materiali e delle metodologie adottati. 6- QUALI SONO I REQUISITI MINIMI DI UN INTERVENTO DI EAS? che gli interventi di Educazione alla Salute rappresentano “opportunità di apprendimento costruite consapevolmente”, fermo restando che gli interventi di EaS vanno orientati alla ricerca della massima appropriatezza, si ritiene che i requisiti minimi di un intervento di EaS possano essere rappresentati da: 1- Titolo del progetto; 2- Responsabile del progetto con esperienza e competenza specifica in EaS; 3- Analisi e descrizione dei destinatari del progetto(Target); 4- Descrizione di eventuali soggetti esterni coinvolti ( per es. docenti, associazione professionale, ente locale, etc) e del loro ruolo, il coordinamento operativo deve essere formalmente regolamentato; 5- Esplicitazione degli obiettivi in termini di apprendimenti educativi teorici, pratici e relazionali; 6- Coerenza degli obiettivi del progetto con gli obiettivi di salute indicati dal PSN e dal PSR; 7- Descrizione della metodologia di intervento ai fini della sua riproducibilità e valutazione; 8- Esplicitazione delle linee guida metodologiche e dei modelli educativi e metodologici; 9- Individuazione dei professionisti che partecipano al progetto non solo sulla base di competenze tecniche o di ruolo formale ma anche sulla base di abilità e competenze in EaS; 10- Descrizione del metodo di valutazione ( sistema di indicatori, criteri e strumenti ) almeno per: Apprendimento, e metodo gradimento 11- Programma dettagliato dello svolgimento (sedi, date, argomenti, professionisti coinvolti ....); 12- Previsione degli eventuali costi aggiuntivi oltre quello interno relativo al personale impegnato; 13-Per ciascun progetto compilazione di una scheda standardizzata a livello aziendale) che riporti area tematica dell'intervento i dati di esercizio relativi al numero e tipologia del personale utilizzato, al monte ore, al target dei destinatari,altre informazioni (es.: risorse, soggetti esterni coinvolti, ecc.). 14- Redazione di una relazione finale contenente informazioni sul raggiungimento degli obiettivi prefissati, sulla valutazione della metodologia seguita e su altri risultati conseguiti 15- Trasmissione della relazione finale alla struttura centrale per la sua catalogazione, archiviazione e per la diffusione, condivisione e messa in rete dei dati; 16- Validazione dal punto di vista metodologico, dell’appropriatezza e dell’etica da uno dei gruppi di esperti formalizzati a livello aziendale; 7- QUALI STRUMENTI PER PROGRAMMARE NELLE AZIENDE GLI INTERVENTI DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE? il budget come: “un sistema di programmazione annuale attraverso il quale sono assunte decisioni coordinate sugli obiettivi e sulla allocazione delle risorse, quindi decisioni tramite cui si definiscono parametri di riferimento per la guida e la valutazione della gestione”. Si ritiene che gli interventi di EAS vadano proposti sotto forma di obiettivi da attribuire alle diverse strutture aziendali nel budget aziendale annuale. Il budget aziendale annuale rappresenta lo strumento più appropriato per programmare gli interventi di EAS ciò in quanto: -tutte le strutture aziendali, -le risorse necessarie, -basa sulla gestione per obiettivi, -direttori delle strutture aziendali, -è collegato ai sistemi incentivanti e premianti ell’azienda e dà autorevolezza agli obiettivi che attribuisce alle diverse strutture aziendali in quanto riconosciuti dalla direzione strategica. Così come la programmazione annuale di una struttura aziendale risulta dal coordinamento di più obiettivi, per la cui realizzazione sono previste adeguate risorse, così il Piano Annuale degli interventi di EAS risulterà, anche nella sua formalizzazione, dal coordinamento degli obiettivi riguardanti la realizzazione, possibile grazie alla previsione di adeguate risorse, di interventi di EAS progettati dalle diverse strutture aziendali coerentemente con le raccomandazioni e le linee guida aziendali. La programmazione annuale degli interventi di EAS terrà conto degli obiettivi di salute indicati dal PSN e dal PSR, degli ambiti di maggiore comprovata efficacia e delle specifiche evidenze e degli specifici fabbisogni e obiettivi di salute riguardanti le realtà locali della provincia di Viterbo. Va programmata una “Conferenza Annuale di Partecipazione” dei servizi aziendali e dei soggetti anche esterni all’azienda che partecipano di interventi di EaS, conferenza finalizzata alla diffusione, discussione e valutazione degli stessi e dei risultati raggiunti. Perché le indicazioni della conferenza annuale siano utilizzabili ai fini della programmazione delle attività dell’anno successivo la stessa va realizzata nel mese di giugno di ogni anno. Vengono inoltre programmati 2 incontri annuali tecnici, finalizzati al monitoraggio, revisione e integrazione di quanto programmato in termini di interventi di EAS. In prima applicazione, tramite il budget vanno definiti e programmati almeno i 60% degli interventi di EaS con loro validazione preventiva secondo quanto previsto dalle linee guida aziendali riguardanti i requisiti minimi, la metodologia, l’appropriatezza e l’organizzazione degli interventi stessi. 8- QUANDO UTILIZZARE I DIVERSI STRUMENTI PER L'EaS? “L'educazione alla salute comprende le opportunità di apprendimento costruite consapevolmente, che coinvolgono alcune forme di comunicazione ideate per conoscere meglio la salute, per migliorare le cognizioni e per sviluppare quelle capacità di vita che contribuiscono alla salute del singolo e della comunità” (definizione di educazione alla salute) I molteplici strumenti utilizzabili negli interventi di EaS rappresentano l’impalcatura che consente la loro realizzazione. Sono la modalità concreta di attuazione dell’EaS. che:“L’educazione alla salute comprende le opportunità di apprendimento costruite consapevolmente,che coinvolgono alcune forme di comunicazione ideate per conoscere meglio la salute, per migliorare le cognizioni e per sviluppare quelle capacità di vita che contribuiscono alla salute del singolo e della comunità" ( glossario cipes Piemonte ) La comunicazione e l’apprendimento educativi, sono al contempo gli strumenti e gli obiettivi elettivi per l'Eas. La declinazione degli obiettivi di comunicazione e di apprendimento, ovvero degli obiettivi didattico/educativi (cosa apprendere), secondo criteri di efficacia/efficienza, ovvero di appropriatezza, va posta alla base della scelta degli strumenti di comunicazione e di apprendimento, ovvero degli strumenti didattico/educativi (come apprendere). La scelta degli strumenti di EaS va correlata agli obiettivi del progetto di intervento di EaS e alla ricerca della loro massima appropriatezza che è un fattore decisivo per l’efficacia e l’efficienza degli interventi di EaS . La scelta degli strumenti sarà coerente con linee guida metodologiche condivise e formalizzate e fare riferimento a modelli educativi riconosciuti. Secondo attuali evidenze è preferibile che interventi di EaS rivolti agli adulti utilizzino strumenti educativi basati su: -metodologie di apprendimento per adulti ; -tecniche che sviluppino la capacità di lavoro in gruppi in terdisciplinari; -approccio all’empowerment; -interculturali nella tutela della salute; -di comunicazione efficaci; -di strumenti audiovisivi e di supporto ( lavagna luminosa, video-proiettore, p.c., videoregistratore, ecc. ); -tecniche di lavoro di gruppo ( brainstorming , role playng ); -di active learning, learning organization; -particolare per i docenti chiamati a gestire interventi diretti di EaS nella scuola approcci educativi che valorizzano la capacità di utilizzare la relazione pedagogica. Secondo attuali evidenze è preferibile che interventi di EaS rivolti a ragazzi della scuola dell’obbligo siano realizzati in forma indiretta e che comunque gli interventi di EaS rivolti a ragazzi in età scolare utilizzino strumenti educativi basati su: approcci educativi che valorizzano la relazione pedagogica; tecniche di comunicazione efficaci; approcci interculturali nella tutela della salute; tecniche di active learning; vari strumenti audiovisivi e di supporto (lavagna luminosa,videoproiettore,p.c.,videoregistratore ecc.); relazioni interpersonali e counseling; saper realizzare e gestire una relazione/comunicazione efficace integrata da imput/informativi; formazione/azione; Le 8 domande sono state formulate dal gruppo di lavoro così composto: Dr.ssa Lucia Basili “Area Territoriale”, -Dr.ssa Silvia Brezzi “Screening”, -Dr.ssa Elena Carelli “Consultorio”, -Dr.ssa Annarita Castrucci “Medici Competenti”, -Dr.ssa M. Rita Fanti “Area Territoriale”, -Dr. Fulvio Forino “U.O.C.Formazione” , -Dr.ssa Brunella Terenzoni “SPISLL”, -Sandro Celli “SPISLL”, -Annalisa Silvi “Ostetrica”, -Dr. Giovanni Chiatti “serv.Veterinario”, -Dr. Riccardo Marini “Area Territoriale D.4”, -Dr. Antonio Paone “serv.Veterinario”, Infermiere Valerio Oliva “U.O.C.Formazione”, -Assistente Sanitario Massimo Ragonesi “Medici Competenti”, -Inf. Dirigente Sergio Salvatori “serv.Assist.Inferm”. ed il Dr. Giosué Giorgio Schiano Lamoriello “U.O.C.Formazione. U.O.C. Formazione, Qualità, Educazione alla Salute Dott. F. Forino, (Direttore) Formazione: Dr.ssa L. Nulvesu, (responsabile) E-Mail:[email protected] Tel: 0761/339576 Dott. Inf. A. Taratufolo E-Mail: [email protected] Tel: 0761/339636 Educazione alla salute: Dott. G. Schiano, (responsabile), Infermiere Coord. V. Oliva E-Mail: [email protected] Tel: 0761/339575 Salute Nello statuto dell'OMS del 1948 la salute viene definita come: stato di completo benessere fisico, mentale, sociale e non semplicemente assenza dello stato di malattia o di infermità. glossario OMS L'Educazione Sanitaria L'Educazione Sanitaria è un intervento sociale, che tende a modificare consapevolmente e durevolmente il comportamento nei confronti dei problemi di salute" e "un processo di comunicazione interpersonale diretto a fornire le informazioni necessarie per un esame critico dei problemi della salute ed a responsabilizzare gli individui ed i gruppi sociali nelle scelte comportamentali che hanno effetti diretti o indiretti sulla salute fisica e psichica dei singoli o della collettività" A. Seppilli, 1970 L'Educazione alla Salute L'Educazione alla Salute comprende le opportunità di apprendmento costruiteconsapevolmente, che coinvolgono alcune forme di comunicazione ideate perconoscere meglio la salute, per migliorare le cognizioni e per sviluppare quelle capacità di vita che contribuiscono alla salute del singolo e della comunità. glossario OMS La Promozione alla Salute La promozione della salute è il processo che consente alle persone di acquisire un maggior controllo della propria salute e di migliorarla glossario OMS