Gioco, amore e tante storie

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Gioco, amore e tante storie
VIVERE
INSIEME
periscopio
Ottimisti
e fiduciosi per
natura, i bambini
sono la voce
più spontanea
in un mondo
disilluso
e preda dei
condizionamenti.
Sta agli adulti,
attraverso la
lettura e il gioco,
affiancarli nel
percorso di crescita,
ma senza per
questo spegnere
la magia che
alloggia in loro.
Gioco, amore e tante storie
di F u l v i o S c a p a r r o
I
Sulle pagine
della fantasia
Il racconto è un ottimo
compromesso per
spiegare la realtà ai
piccoli senza annoiarli.
Messaggero
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di
sant
bambini amano i racconti e lo si capisce fin da
quando ancora non hanno l’uso della parola. Ascoltano rapiti le storie ben raccontate da genitori e nonni
che trovano, essi stessi, piacere nel narrare. Dedico queste righe ai piccoli, soprattutto a quelli che non possono
contare su chi abbia tempo e
voglia di raccontare. Inoltre,
’Antonio
maggio 2014
faccio una raccomandazione
a tutti coloro che hanno cura
dei bambini: siate delle guide ferme quando è necessario, ma anche amorevoli. Fateli ridere, fateli giocare, fateli sognare, esprimete il vostro amore per loro sorridendo. Attrezzateli ad affrontare
le difficoltà della vita con, alle spalle, almeno un buon patrimonio di ricordi.
Nel momento in cui veniamo
al mondo, portiamo con noi
in dote non soltanto i timori
ancestrali della nostra specie
(paura dell’abbandono e della separazione), ma anche –
nati come siamo per vivere –
l’ottimismo e la fiducia infantile nel carattere promettente dell’esistenza. Avremo una
vita per ricrederci, ma all’inizio l’ottimismo è nella nostra
elmar krenkel / corbis
natura e si manifesta attraverso ostinati, talvolta impercettibili, segni di vitalità anche nelle peggiori condizioni
di nascita.
Per i piccoli non si nasce e
non si muore, l’intero mondo
è animato. Il passato, il presente e il futuro sono distinzioni poco comprensibili, si
soffre e si gioisce con partecipazione totale, con tutto il
corpo. Non esiste separazione dall’ambiente nel quale il
corpo è calato, ma solo unità
di tutte le cose. Questa sorta di pensiero magico appartiene all’alba dell’umanità e
ha avuto un ruolo di grande
rilievo per la sopravvivenza
della specie, ma è ben presente anche all’alba della vita di
ciascuno di noi e ha una funzione essenziale nel facilitare
l’atterraggio morbido dal Paleolitico superiore al mondo
del ventunesimo secolo.
Nati nella più totale impotenza e in condizione di assoluta
dipendenza dagli adulti, non
possiamo che affidarci nei
primissimi anni di vita a chi
ha, o dovrebbe avere, cura di
noi. L’adulto non ha però la
stessa fiducia totale del bambino e, dobbiamo ammetterlo, la vita gli fornisce continue occasioni per accrescere
il suo scetticismo e per minare l’ottimismo iniziale. Quel
che è peggio, l’adulto non ha
memoria della propria prima
infanzia e trova difficoltà ad
alimentare, tanto più a condividere, la visione infantile
del mondo. Il bimbo è troppo
spesso spinto ad abbandonare quella visione considerata appunto infantile nel senso peggiorativo del termine,
a favore del raggiungimento
di una condizione, quella di
adulto, nella quale i problemi
grandi e piccoli dell’esistenza
dovrebbero essere affrontati
senza puerili pastoie.
Come nel finale di Pinocchio, il ragazzino «di ciccia»
si erge trionfante davanti alle
spoglie inanimate del burattino di legno. Affinché Pinocchio sia accettato nel mondo dei grandi, gli si chiede di
abiurare. Nessuno di noi ha
mai fatto questo per scelta,
ma solo per piegarsi alle esigenze della «maturità» e diventare come i grandi volevano. Per nostra fortuna, non
manca chi riesce ad avvicinarsi alla condizione infantile, chi sa che – prima che il
bambino si adatti a noi – occorre che gli si vada incontro,
assicurandogli ciò di cui l’essere umano di ogni tempo e
luogo ha sempre avuto bisogno: nutrimento, protezione, contatto affettuoso, gioco,
amore e storie, tante storie.
Nel regno dei cieli, chi ama
e protegge i bambini entrerà
dalla porta principale.
n
manuali
La festa della mamma
(11 maggio) è un
buon pretesto per
dedicarsi a qualcuna
delle settantacinque
attività qui proposte
a madri e figlie under
10. Creare gioielli di
farina e sale, realizzare
album fotografici e
dar vita a teatrini con i
ritagli di giornale sono
tutte «faccende» che
rafforzano i legami
divertendo.
Cynthia MacGregor,
MAMMA, STAI
UN PO’ CON ME!
Red, € 12,00
Gli stipendi calano,
lo stress aumenta,
e il tempo per la
famiglia si riduce. Non
è un caso se ormai
in Occidente i figli
unici imperversano.
Esaminando
settantacinque
casi reali, gli autori
indagano pro e contro
del non avere fratelli.
Edoardo Giusti,
Claudio Manucci,
FIGLI UNICI
Armando Editore,
€ 15,00
L. S.
Messaggero
di
maggio 2014
sant
’Antonio
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