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LG,
è qui la festa
Carta canta
alle pagine 4 e 5
Sol Levante
o no?
Editore: Edizioni Turbo srl - Palazzo di Vetro - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) - Tel. +39 0362 600463/4/5 - Fax: +39 0362 600616 - Registrazione al Trib. di Milano n° 66 del 1° febbraio 2005 - Periodico quindicinale
Poste Italiane S.P.A. - Spedizione Abbonamento Postale D.L. 353/2003 Conv. in L 46/2004 Art. 1 - Comma 1 - LO/MI - Stampa: Italgrafica - Novara - Una copia 1,00 euro - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.
Presentati i nuovi prodotti. Dalla line up di Tv alla piattaforma WebOS 2.0,
fino ai dispositivi Music Flow. Senza dimenticare le lavatrici, i frigoriferi, gli aspirapolvere senza
filo, i forni a microonde e il condizionatore ArtCool: il tutto per una casa sempre più smart.
Banzai, società di e-commerce ed
editoria, è pronta a quotarsi
in Borsa. Fondata nel 2007,
viene valutata tra 220 e 277
milioni. Ma non ha mai
registrato un utile. Nel prospetto
informativo si legge: “Non
è possibile prevedere se e quando
raggiungerà il pareggio”.
Banzai o harakiri?
hitech
periodico quindicinale
febbraio 2015
anno 6 - numero 2
direttore responsabile
Angelo Frigerio
direttore editoriale
Riccardo Colletti
www.hitechweb.info
magazine
InnoFest 2015 a Lisbona
RETAIL, ELDOM, CONSUMER ELECTRONICS, ICT, ENTERTAINMENT
Grundig, la Casa
dell’Innovazione
Sim sala Siae...
Colpo di “magia”. Degno del mago Silvan
Rimosso dal sito dell’ente, dopo essere stato pubblicato, il bilancio
previsionale 2015. Tra gli elementi maggiormente degni di nota:
+75% delle entrate legate alla copia privata e +163% della sezione cinema.
A Milano l’evento di lancio
della gamma di apparecchi.
INCHIESTA
a pagina 21
eldom
Il design
funzionale
Braun lancia la linea di sistemi
stiranti CareStyle 5. Che debutterà
sul mercato a marzo.
di Andrea Dusio
Anno 2014: la
pagella delle catene
a pagina 2
intervista
a pagina 16
Polti: ‘Natural
Home Feeling’
Semplificazione e rispetto
dell’ambiente: le peculiarità degli
apparecchi per la pulizia della casa.
a pagina 20
L’iniziativa
di Fandango Club
“La giusta
animazione fa bene
alle vendite”
Lanciata una ‘app’ che
rende ancora più qualificato
e profilato ‘Store Animati’.
Il brand che permette
di individuare, reclutare
e selezionare il personale
che svolge attività di promoter,
merchandiser, hostess, modelle...
a pagina 13
Un colpo degno del mago Silvan. Svanito nel nulla. Evaporato. Il bilancio previsionale 2015 che Siae ha pubblicato sul
proprio sito a fine gennaio è stato rimosso ormai da una decina di giorni, senza
che al suo posto sia apparsa una versione
definitiva o un’indicazione che dia ragione della cancellazione del link, editato
con in calce l’indicazione del carattere
riservato del documento.
Al suo posto appare, al momento di andare in stampa, una pagina bianca, con la
scritta “documento in costruzione”. (...)
La voce di Aires, Unieuro, Gruppo Evoluzione ed Expert.
Le performance costantemente in crescita nell’ambito smartphone,
i buoni risultati del bianco, il trend positivo dell’entertainment,
il rallentamento del consumer electronics. A causa della flessione
marcata nel segmento Tv. E, per quest’anno, la speranza
che si consolidi la ripresa economica e del business.
alle pagine 6 e 7
Retail nel mondo: chi sale e chi scende
a pagina 8
Italia: anno vecchio, nuova Gd
a pagina 10
focus raee
Firmato il nuovo
Accordo di Programma
“Meliconi, la
qualità italiana
fa la differenza”
A tu per tu con il direttore
commerciale, Antonio Buccarella.
a pagina 28
a pagina 22
il caso
Segue dalla prima pagina / Rimosso dal sito il bilancio previsionale 2015
hitech magazine
anno 6 - numero 2 - febbraio 2015
www.hitechweb.info
Sim sala Siae...
le avrebbe consentito di raccogliere gli incassi negli
esercizi cinema. Ai tempi in cui alla guida di viale della Letteratura era Mauro Masi si era pensato a un’ipotesi del genere, che eviterebbe probabilmente oggi ai
distributori più piccoli di avere crediti insoluti verso
molti esercenti, nell’oggettiva difficoltà ad avere quel
che loro spetta senza un decreto ingiuntivo.
Nelle gestioni separate è invece contabilizzato il
risultato economico relativo al contrassegno obbligatorio antipirateria, che oggi costituisce una voce
marginale per Siae: il valore della produzione 2015
viene quantificato in 3,6 milioni di euro, contro i 3,8
del consuntivo 2014. Il costo invece è di 3,15 milioni
(contro i 3,380 dell’anno scorso), per una differenza di 450mila euro, comunque in crescita rispetto ai
420mila euro del 2014.
Da notare che la riduzione dell’impatto delle imposte finirà per lasciare nelle casse di viale della
Letteratura 350mila euro, rispetto ai 220mila relativi all’ultimo esercizio. Qualcosa in più, ma, alla luce
della sempre minor incidenza del bollino come efficace strumento anti contraffazione, ha ancora senso
questa movimentazione di soldi e di mezzi?
Tra gli elementi che consentono a Siae di porre
come obiettivo 2015 una crescita del 12,5% degli incassi per diritto d’autore vi è anche, relativamente al
settore emittenza, la prospettiva di veder maturare
cifre consistenti relativamente alle spettanze di Sky
hitech
magazine
(...) Probabile che qualcuno lo abbia postato in Rete
troppo presto e che, a seguito di un articolo pubblicato dall’avvocato Guido Scorza sul Fatto Quotidiano
i vertici dell’ente abbiano optato per un clamoroso dietrofront. Molti, in effetti, i dati “scomodi” che
comparivano nel documento. A partire dal numero
fondamentale: il risultato economico atteso è infatti
in attivo per 7,4 milioni di euro (avanzo dopo le imposte), al punto che Siae prevede di poter confermare il provvedimento di riduzione delle aliquote provvigionali già adottate per il repertorio musica nel
2014 e soprattutto proporre una riduzione dell’1,3%
dell’aliquota relativa alla provvigione per la raccolta dell’equo compenso relativo alla Sezione Cinema.
Come mai tanta “liberalità”, da parte di un ente che
negli ultimi anni ha fatto delle convenzioni il puntello per la contrazione dei proventi derivati dal diritto
d’autore?
La ragione è semplice. Siae resta un’organizzazione non particolarmente efficiente (spende 179 milioni di euro per avere ricavi per 156 milioni), ma ha
rafforzato notevolmente le proprie entrate grazie al
“regalo” ricevuto dal ministro dei Beni e delle Attività Culturali con l’aumento delle tariffe relative al
compenso di copia privata. Forse è questo il dato che
andava proposto in maniera più “discreta”, magari
ridimensionando nella versione “ufficiale” gli effetti
del provvedimento ottenuto dopo un pressing asfissiante da parte di viale della Letteratura sui vertici
del Mibact? Basta guardare i numeri: la copia privata
generava sino all’anno scorso 67,1 milioni di euro.
Nella previsione 2015 si parla invece di ben 117,5
milioni, per un incremento del 75%, legato, come si
legge testualmente: “…in esito alla revisione delle tariffe di cui al D.M. 20 giugno 2014 con il quale è stata
rideterminata la misura dei compensi. Le nuove tariffe si applicano per le cessioni dal 7 luglio 2014”.
Questo numero non ci convince sino in fondo: siamo andati a controllare la cifra relativa alla copia
privata messa a bilancio nel consuntivo 2013. Era di
67,1 milioni di euro, esattamente come nel preconsuntivo 2014. Possibile che, a fronte dell’entrata in
vigore delle nuove tariffe a luglio 2014, non vi sia stato alcun effetto positivo sui numeri a fronte di cinque
mesi a disposizione per incrementare l’incasso della
sezione? Più facile concludere che il preconsuntivo è
probabilmente sottostimato. Nel previsionale 2014,
preparato a novembre 2013 (allorché Siae non era
ancora sicura dell’aumento delle tariffe) si parlava di
59 milioni di euro, a fronte di un preconsuntivo 2013
di 61 milioni (dunque addirittura una contrazione
anno su anno). Tanta prudenza è forse servita a rafforzare gli argomenti a favore di una revisione delle
tariffe? Chissà che il ministro Franceschini non si sia
convinto a innalzare l’entità in emolumento anche
sulla base della constatazione del ribasso dei ricavi...
Ma tant’è, Siae si dice finalmente convinta che la copia privata contribuirà al suo piccolo “boom”.
C’è però un altro incasso che nel 2015 è in predicato di lievitare in maniera macroscopica. Si tratta degli incassi cinema, che nel preconsuntivo 2014 sono
stimati a 30,6 milioni di euro, e che nel previsionale
2015 passano a 80,9 milioni, con una crescita “spettacolare” del 163%, pari a un + 50,2 milioni di euro.
L’incremento sarebbe legato agli “esiti positivi di
arbitrati già definiti, delle trattative in corso e della conclusione favorevole di contenziosi con l’emittente Sky”. Recita un vecchio adagio: “Non dire gatto
se non ce l’hai nel sacco”. Ma evidentemente, almeno nella formulazione del previsionale riservata ai
componenti del Consiglio di Gestione e del Consiglio
di Sorveglianza, Siae si sente libera di sbilanciarsi.
L’obiettivo è infatti di incassare somme pregresse,
saldi 2014 e acconti da parte della Rai per un totale
di 11,2 milioni, e ancora ben 40 milioni da Mediaset,
a conclusione di una serie di trattative che sono tuttora in corso, mentre non viene quantificata la cifra
che potrebbe arrivare dalla Pay-tv di Murdoch. Un
gruzzolo che farà contenta in primis Anica, facendo
dimenticare a molti quel che oggi è uno dei punti deboli della distribuzione cinematografica, ossia il fatto di non aver assegnato a Siae una convezione che
RETAIL, ELDOM, CONSUMER ELECTRONICS, ICT, ENTERTAINMENT
Direttore Responsabile: ANGELO FRIGERIO
Direttore Editoriale: RICCARDO COLLETTI
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Redazione: Palazzo di Vetro
Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB)
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Registrazione al Trib. di Milano n° 66
del 1° febbraio 2005 - Periodico quindicinale
Anno 6 - n° 2 - febbraio 2015
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L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati personali in suo
possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti
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n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati
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Edizioni Turbo S.r.l. Responsabile dati:
Riccardo Colletti
Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB)
Il numero è stato chiuso in redazione il 10 febbraio 2015
2
legate a musica, lirica, opere drammatiche e radiotelevisive (il cosiddetto Dor) e le opere letterarie e
artistiche (raggruppate alla voce Olaf ). Buona parte
dell’incremento è dunque appeso al filo-Murdoch,
anche al di fuori della voce “cinema”. E non potrebbe
essere altrimenti, visto che il mercato della musica
è tuttora in stagnazione e a forte impatto della pirateria. Attenzione però, perché Siae conta nel 2015
di batter cassa presso retailer e Grande distribuzione anche in merito all’utilizzo del repertorio amministrato per la musica d’ambiente. Nel previsionale
si parla esplicitamente di “accordi con importanti
marchi della Gd”. Da notare che un maggiore introito è previsto anche in relazione all’impatto dell’Expo
2015.
Quanto ai costi, va sottolineato come la tanto vantata gestione commissariale, che doveva razionalizzare drasticamente le spese, contribuendo a ridare
efficienza alla struttura, abbia evidentemente fallito:
il preventivo 2015 è infatti più alto del preconsuntivo
2014 per quanto riguarda la voce del personale, ma
anche per altri oneri, per un totale già citato di 178,9
milioni di euro, contro i 175,4 dell’esercizio precedente. Il costo degli acquisti è calato drasticamente
(-36,6%) o forse è stato semplicemente spalmato in
altre voci, che crescono sino al 21,5%. In equilibrio è
il costo dei servizi (-0,2%), pari a 63,8%.
Da notare che viene dato in aumento l’esborso per
l’attività sul territorio e per gli straordinari, su cui
si erano concentrate in passato le critiche relative
alla gestione “allegra” contenute in un articolo sul
Corriere della Sera a firma di Gian Antonio Stella. Il
quale, criticando le spese dell’amministrazione Siae
all’epoca della presidenza Assumma, sembrava dar
credito all’azione di risanamento operata dai commissari. Invece con tutta evidenza nulla sotto questo
profilo è cambiato.
E infatti Siae continua a reggersi sulle convezioni
con le pubbliche amministrazioni, che nulla hanno
a che fare con la sua mission, ma che le consentono di avere in concessione i servizi più disparati, a
partire da quello da poco confermato per il biennio
2015/2016 da parte dell’Agenzia delle Entrate, che
porterà nelle casse di via della Letteratura 28,4 milioni di euro, su di un totale di servizi in convezione
per 33,337 milioni di euro (in decremento del 3%
anno su anno).
Senza quella convenzione, che deve essere ancora approvata dal Consiglio di Gestione dell’Agenzia,
Siae non sarebbe sostenibile. Attenzione poi ai proventi finanziari. Il saldo della gestione è in tal senso
in attivo per 33,8 milioni di euro, con una flessione
rispetto al 2014 di 3 milioni, pari all’8,2%, in buona
parte legati alla voce interessi attivi sui conti correnti bancari e postali, in calo di 4,7 milioni. Cosa significano questi numeri? Che Siae, soprattutto in virtù
dell’intervallo di tempo tra la raccolta degli incassi
e la loro ripartizione, mette a frutto un consistente
risultato. Più è lenta, più guadagna. Una specie di incentivo all’inefficienza, se ci passate il termine, su cui
forse qualcuno dovrebbe mettere la lente d’ingrandimento, anche perché molti degli incassi riguardano
servizi in cui teoricamente Siae compete con altri attori di mercato.
Vi sono infine i 6 milioni di euro che costituiscono
il rendimento atteso dalla gestione del Fondo Norma, in cui, lo ricordiamo, la gestione commissariale
ha fatto conferire il patrimonio immobiliare della
società. Attenzione però a dire “qui però sono stati
bravi”: Siae continua infatti a spendere non meno di
12 milioni di euro in affitti di immobili. E proprio riguardo al patrimonio immobiliare c’è la chicca finale.
Sempre nel pezzo uscito sul Fatto Quotidiano si parlava, tra l’altro, della cessione dell’immobile di via
Valadier 37 a Roma, già sede sociale. Ebbene, persino
l’annuncio relativo alla vendita dello stabile è stato
rimosso dal portale dell’agenzia che lo ha in carico,
pur restando l’immobile sul mercato.
Leggetevi insomma quest’articolo, ma non fategli
troppa pubblicità. Altrimenti chissà cos’altro fanno
sparire.
Andrea Dusio
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focus on
InnoFest 2015 a Lisbona
LG, è qui la festa
dell’innovazione
Dal nostro inviato Riccardo Colletti
Presentati i prodotti per il mercato europeo. Dalla nuova lineup di Tv alla piattaforma dedicata WebOS 2.0,
fino ai dispositivi Music Flow. Senza dimenticare le lavatrici, i frigoriferi, gli aspirapolvere senza filo,
i forni a microonde e il nuovo condizionatore ArtCool: il tutto per una casa sempre più smart.
Lisbona – Dopo Venezia, Lisbona. Dove lo scorso
22 gennaio LG ha mandato in scena l’esclusivo evento
LG Innovative Festival (InnoFest) 2015, facendo sfilare la ricca nuova gamma di prodotti per il mercato
europeo. Più esattamente, un ecosistema articolato e
integrato che spazia in tutti i segmenti. Dall’home entertainment all’eldom, fino alla piattaforma dedicata
Visioni
spettacolari
La nuova gamma TV di LG per il
mercato europeo comprende i Tv Oled
4K da 55, 65 e 77 pollici con schermi
piatti e curvi, a cui su affianca la serie ColorPrime, i TV Ultra HD di fascia
alta.
Tra i nuovi modelli, figurano il TV
Oled 4K da 65” Art Slim Flat con cornice estremamente sottile (modello
65EF9800), il TV Oled 4K Curvo da 77”
Art Slim (modello 77EG9700) e il TV
Oled 4K Curvo da 55 e 65” Floating Art
Slim (modelli 55EG9600 e 65EG9600).
I modelli firmati LG utilizzano la tecnologia proprietaria WRGB, che, aggiungendo un sub-pixel bianco ai tradizionali rosso, verde e blu, propone
uno spettro arricchito di colori estremamente realistici. Numerose funzionalità permettono una resa perfetta
di neri e colori e un contrasto infinito.
La tecnologia Optimized True Color di
LG regola la stabilità dei colori a prescindere dalle variazioni di luminosità
e offre un’esperienza di visione superlativa con colori più naturali e gradevoli. Non solo. Art Slim, la filosofia di
design di LG, porta l’aspetto dei TV in
una direzione innovativa, focalizzandosi sulla creazione del modello più
sottile possibile mantenendo al contempo un’estetica semplice e minimale. La base trasparente evoca la sensazione di uno schermo che galleggia
nell’aria e massimizza l’esperienza di
visione immersiva riducendo l’ingombro attorno allo schermo. La line up
del 2015 dei Tv Oled adotta una tecnologia audio avanzata in grado di accompagnare la perfetta qualità delle
immagini con un suono ricco e profondo, in linea con l’esperienza visiva. Le
impostazioni degli speaker a 4.2 canali vengono bilanciate e migliorate
dall’Ultra Surround System di LG che
offre un’esperienza audio potente ma
WebOS 2.0. Il tutto senza dimenticare gli ambiti della
climatizzazione e delle comunicazioni mobili, con il
neonato LG Flex 2 annunciato e mostrato al recente
Ces di Las Vegas.
Nel segno della fruibilità ma soprattutto della forza
tecnologica che il colosso coreano sa esprimere, InnoFest 2015 ha riconfermato la vocazione industriale
raffinata. Ma non è tutto. LG ha ampliato anche la gamma di TV Ultra HD
con i modelli della nuova serie ColorPrime, che utilizzano Led con livelli di
fosforo differenti per riprodurre una
maggiore profondità di colori e immagini più reali. I Tv ColorPrime Ultra
HD hanno una risoluzione 4K (3840 x
2160) con pannelli In-Plane Switching
(IPS) 4K. I display riproducono immagini ricche di colori vivaci, vicine al livello di qualità originale anche con un
angolo di visione ampio. La tecnologia
local dimming True Black Control di
LG raffina il contrasto e crea neri più
profondi.
Il nuovo concept Ultra Slim di LG,
integrato nel design Cinema Screen,
presenta una cornice sottile e dona
continuità alle immagini. Questi modelli sono dotati di un sistema UltraSurround multicanale sviluppato in
partnership con harman/kardon. Il
modello di fascia alta 65UF9500 ColorPrime 4K Ultra HD ha un Auditorium Stand progettato per centralizzare il suono e ottenere il massimo
effetto. Lo speaker anteriore crea una
maggiore fedeltà propagando il suono
verso lo spettatore (e non verso la parete posteriore o verso il pavimento,
come accade con la maggior parte dei
TV). Lo Smart Sound Mode di LG seleziona automaticamente le impostazioni ottimali per esaltare le caratteristiche di ogni suono. LG ha integrato
l’algoritmo 4K Upscaler nei TV 4K
Ultra HD per la resa di contenuti SD,
HD e Full HD con immagini realistiche
di qualità. E il 4k High Efficiency Video Codec (HEVC) Decoder integrato
supporta i contenuti 4K a 30p e 60p
da dispositivi esterni; in questo modo
i TV LG saranno compatibili con possibili futuri standard di trasmissione in
ultra HD.
e progettuale, confermando l’impegno sul versante
della ricerca e dello sviluppo. Proprio il significativo
sforzo costantemente compiuto in questa direzione,
grazie allo stanziamento di ingenti risorse, colloca LG
all’avanguardia dell’innovazione tecnologica. E lo dimostra la ricca gamma di device predisposti per vincere la sfida competitiva nel 2015.
L’audio
di qualità
Riflettori sulla nuova serie di dispositivi Music Flow Wi-Fi, che include due
Sound Bar Wi-Fi (modelli HS9 e HS7)
e il Wi-Fi Speaker portatile a batteria
(modello H4 Portable), a cui si aggiungono il nuovo altoparlante Bluetooth
Music Flow (modello P7) e tre nuove
Sound Bar (modelli LAS550, LAS450 and
LAS350). Lo speaker Wi-Fi (modello H4
Portable) e le Sound Bar (modelli HS9
e HS7) si possono connettere ad ogni
smart device connesso al medesimo network Wi-Fi, in modo da permettere agli
utenti di spostarsi in stanze diverse (senza che la musica su tablet o smartphone
si fermi) e di accedere ai brani musicali
salvati su altri dispositivi connessi a Internet. E se la libreria di musica digitale
di casa non fosse sufficientemente ampia, gli utenti possono accedere a brani
in streaming da provider come Spotify,
Deezer, Napster e TuneIn. I dispositivi di
LG Music Flow sono tra i primi ad essere
“Google Cast Ready”. Ogni device di LG
Music Flow Wi-Fi può essere utilizzato
La piattaforma
WebOS 2.0
I TV Oled 4K e 4K Ultra HD di LG utilizzano WebOS 2.0, la seconda versione
della piattaforma proprietaria per smart TV. WebOS 2.0 offre un’esperienza più
facile e più intuitiva di navigazione e di fruizione dei contenuti, ha un’interfaccia
utente migliorata e molte funzionalità innovative. La piattaforma ha un tempo di
accensione ridotto e permette agli utenti di ottimizzare i menu della Launcher Bar
rendendo più semplice aggiungere e cancellare contenuti.
4
in modo indipendente o connesso agli
altri dispositivi in modalità wireless.
LG H4 Portable è il primo altoparlante
wireless con batteria integrata che assicura una grande portabilità da una
stanza all’altra della casa. La nuova line
up comprende anche due Sound Bar wireless che offrono un suono ricco, pieno
e immersivo: la HS7 riproduce suoni HD
mentre la HS9 ha un’eccezionale profondità della scena acustica. HS9 funziona
molto bene in configurazioni surround
con il canale True 7.1 700W, mentre le
Sound Bar funzionano senza alcuna
perdita di qualità audio grazie all’uso di
Hi-Fi DAC. Infine, lo speaker Music Flow
Bluetooth (modello P7) che può connettersi con un massimo di tre diversi device
Bluetooth allo stesso tempo e passare da
uno all’altro senza problemi, o collegarsi a un Tv LG compatibile. Le tre nuove
Sound Bar (modelli LAS550, LAS450 e
LAS350) sono dotate della funzionalità
Multi Point e Sound Sync e sono in grado
di riprodurre musica in HD.
hitech magazine
anno 6 - numero 2 - febbraio 2015
www.hitechweb.info
Paolo Sandri entra
in LG Electronics
LG Electronics ha annunciato la nomina di Paolo Sandri (nella foto) in qualità di Consumer Electronics HE director per il mercato italiano. Classe
1961, Paolo Sandri, ha consolidate competenze nel
settore dell’elettronica di consumo. Vanta una lunga esperienza nel comparto audio-video e ha ricoperto importanti cariche in aziende multinazionali
del settore, anche a livello internazionale.
“Entrare in un’azienda come LG Electronics, che
in questi anni si è saputa differenziare nel settore
grazie alla visione strategica e alla continua innovazione dei suoi prodotti, mi rende particolarmente
orgoglioso”, commenta Paolo Sandri. “Il mio obiettivo è rafforzare in maniera decisiva la presenza di
LG nel mercato italiano, in un contesto complesso
e in continua evoluzione di cui bisogna saper cogliere le potenzialità”. Paolo Sandri avrà l’obiettivo
di sviluppare ed elevare la percezione del brand LG
in Italia grazie alla sua profonda conoscenza del
settore dell’elettronica e del retail, trasmettendo al
mercato e ai consumatori l’innovazione, il valore e
l’efficienza dei prodotti LG.
I nuovi
condizionatori ArtCool
LG ArtCool Stylist Inverter V e ArtCool Slim Inverter V sono i perfetti complementi d’arredo per qualsiasi tipo di ambiente. ArtCool Stylist ha un anello
di illuminazione Led che cambia colore per indicare
lo stato di raffreddamento o riscaldamento dell’unità. Con l’implementazione della tecnologia Inverter
V di LG, la serie ArtCool è in grado di risparmiare
energia senza sacrificare le prestazioni. LG ArtCool
Rac utilizza fino al 60% in meno di energia elettrica rispetto ai Rac non-inverter tradizionali. La serie
RAC di LG dispone anche di tecnologie avanzate per
la purificazione dell’aria.
ArtCool Slim Inverter V impiega la funzione Active
Energy Control di LG, che consente agli utenti di regolare il consumo di energia elettrica per prestazioni personalizzate e il contenimento dei consumi. Sia
ArtCool Stylist, sia ArtCool Slim Inverter V utilizzano
il filtro Dual Protection di LG per raccogliere le particelle di polvere di oltre 10 micrometri e migliorare
la qualità dell’aria interna. I condizionatori d’aria
sono Wi-Fi Ready e possono essere regolati da remoto attraverso smart device. Inoltre, mentre la maggior parte dei condizionatori genera un flusso d’aria
“diretto”, i RAC LG utilizzano la funzionalità 3-Way
Soft Air per propagare l’aria in tre direzioni diverse,
e contemporaneamente.
Microonde
Lightwave
LG presenta anche la nuova gamma di forni a
microonde LightWave, caratterizzata da speciali
tecnologie in grado di garantire cotture sempre
perfette. La cottura grill dei microonde Lightwave stupisce per la capacità di donare agli alimenti
un’elevata croccantezza grazie all’esclusivo grill al
carbone vegetale – brevetto LG – e al secondo grill
al quarzo: tale combinazione permette al calore
di penetrare nei cibi più in profondità rispetto al
grill tradizionale, preservando le proprietà degli
alimenti ed esaltandone il gusto.
Lavatrici nel segno
del risparmio energetico
Frigoriferi:
il top dell’efficienza
Nel segno della massima efficienza energetica.
Grazie alla tecnologia TurboWash e a 6 Motion
Direct Drive, le lavatrici LG non solo soddisfano i
requisiti per la classe energetica A+++, ma li superano addirittura del 55%. La funzione TurboWash
permette di ridurre di ben 36 minuti il tempo di lavaggio nel ciclo standard Cotone 5 Kg a 40 gradi. I
cicli più comunemente usati – Cotone, Cotone Eco,
Misti e Delicati – impiegano solo da 49 a 59 minuti
per completare il lavaggio. Impostare la lavatrice in
modalità TurboWash riduce il consumo energetico
fino al 15% e il consumo di acqua fino al 40%, mantenendo inalterate le performance di lavaggio. In
più, durante il risciacquo, l’ugello Jet Spray spruzza
acqua per contribuire a rimuovere il detersivo dai
vestiti con minor consumo di energia. La tecnologia
6 Motion Direct Drive utilizza la combinazione di
sei diversi movimenti del cesto che, combinati in diversi programmi di lavaggio, permettono di lavare
ogni capo con la stessa efficacia e cura del lavaggio
a mano. Le nuove lavatrici con carico frontale sono
dotate della tecnologia TrueSteam con i programmi
Steam Softener, Steam Refresh e Allergy Care. Steam
Softener mantiene la qualità originale dei tessuti e
limita la necessità di aggiungere ammorbidenti. Steam Refresh impiega vapore al posto dell’acqua per
un pulito veramente profondo, riducendo pieghe ed
eliminando odori dagli abiti delicati in soli 20 minuti. TrueSteam rimuove gli allergeni, acari e residui
di detersivo, responsabili di malattie respiratorie e
della pelle.
Le lavasciuga Eco-Hybrid realizzate da LG sono
provviste di una doppia modalità di asciugatura
garantendo risparmi energetici di classe A. Rispetto
alla modalità di asciugatura tradizionale, la modalità Air può far risparmiare quasi 7.000 litri di acqua l’anno. LG presenta anche la prima lavasciuga
in dimensioni standard con capacità di lavaggio di
12 kg e capacità di asciugatura di 8 kg, che consente
di ridurre la frequenza di lavaggio di una famiglia
di circa 91 carichi l’anno. L’asciugatrice Eco-Hybrid
di LG dispone di una modalità Eco e una modalità
Speed, permettendo così ai consumatori di scegliere
tra risparmio di tempo e di energia. La modalità Eco
raggiunge la classe A+++ -10% di efficienza energetica, mentre la modalità Speed raggiunge A++ di
efficienza energetica e completa un ciclo di asciugatura con il 30% di tempo in meno.
I nuovi frigoriferi combinati Total No Frost di
classe energetica A+++ -20% sono in grado di
offrire un notevole livello di efficienza grazie al
Compressore Lineare Inverter, brevettato da LG e
garantito 10 anni, che offre la massima affidabilità
grazie alla sua struttura composta solamente da
motore e pistone. Riducendo il numero di punti
di attrito rispetto a un compressore tradizionale
(composto da quattro parti anziché due), diminuiscono sia le possibilità di rottura, sia il livello di
rumore, mentre aumentano durata e affidabilità.
In più, lo speciale vano Door-in-Door all’interno
della porta principale permette di raggiungere più
facilmente cibi e bevande di utilizzo più comune
riducendo del 41% la dispersione di aria fredda.
La tecnologia Total No Frost permette di avere
una temperatura uniforme all’interno del frigorifero. Grazie al sistema Multi Air Flow, l’aria fredda
viene distribuita attraverso numerose prese d’aria,
assicurando un raffreddamento efficiente in ogni
scomparto. Il sistema Pure N Fresh filtra l’aria interna tramite una ventola che purifica l’aria e aiuta
ad eliminare gli odori. La funzionalità Smart Diagnosis, disponibile su alcuni modelli, permette al
call center di diagnosticare velocemente eventuali
malfunzionamenti del frigorifero senza dover effettuare una visita a domicilio.
L’armadio
magico
LG svela anche la seconda generazione di LG Styler, l’armadio “magico” in grado di eliminare cattivi
odori e rinfrescare a vapore, senza utilizzare detergenti, capi di abbigliamento difficili da lavare in
casa, come cappotti o abiti.
5
CordZero,
gli aspirapolveri senza filo
A InnoFest spazio anche per la nuova gamma di
aspirapolveri cordless. LG CordZero è il nuovo modello senza filo. È dotato di una batteria incorporata
agli ioni di litio, PowerPack, che eroga 200 Watt di
potenza di aspirazione e ha un tempo di autonomia
fino a 40 minuti. CordZero utilizza lo Smart Inverter
Motor di LG, che è in media il 28% più piccolo, il 22%
più leggero e il 13% più efficiente rispetto ai motori
di aspirazione convenzionali. Con la tecnologia LG
RoboSens, CordZero è il primo aspirapolvere al mondo che “osserva” l’utente e lo segue automaticamente a una distanza costante. Grazie alle funzionalità
Dual PowerPack, Smart Inverter Motor e Anti-Tangle
Brush, CordZero 2 in 1, invece, è un soluzione comoda
per le pulizie di casa. Dual PowerPack offre una durata massima di 60 minuti in modalità Regular e di 40
minuti in modalità Power grazie alla batteria sostituibile agli ioni di litio. Il nuovo Hom-Bot Square di LG,
dotato di Smart Inverter Motor, garantisce una migliore efficienza e una maggiore durabilità. Hom-Bot
Square ha un design più angolato, spazzole più lunghe, un’altezza di 89 millimetri e sensori più efficienti.
La telecamera Dual Eye 2.0 scansiona le superfici con
precisione, anche al buio. CordZero Bedding aiuta i
consumatori a proteggere la loro salute riducendo il
numero di acari e allergeni nocivi in letti e materassi.
inchiesta
Anno 2014:
la pagella delle catene
Tempo di bilanci e di analisi.
L’anno appena archiviato,
nonostante il perdurare della
crisi economica e il rapido
mutamento dello scenario
dei consumi, ha messo in
luce sul mercato italiano un
trend leggermente in rialzo.
Una cifra – secondo le analisi
di Aires, l’associazione dei
retailer che cuba nell’insieme
oltre 10 miliardi di euro – che
rappresenta un apprezzabile
viatico in prospettiva. Si
tratta di un dato aggregato
e complessivo: che dunque
tiene conto di un andamento
altalenante e ben differenziato
nei vari segmenti. Un’ulteriore
considerazione vale la
pena mettere in risalto. Le
performance ottenute sono il
frutto anche di un’articolata
e incessante attività
promozionale sul versante
dei consumi, per sostenere
il business in un panorama
retail che sta continuando a
cambiare pelle. Ora la vera
sfida passa da questo anno
2015. C’è ancora molto da fare
e da ricostruire. Ma c’è anche la
speranza che un miglioramento
del quadro congiunturale
complessivo possa aiutare il
mercato italiano a guardare
con più fiducia al futuro.
ALESSANDRO BUTALI
Presidente Aires
Una prima inversione di tendenza. In territorio positivo. E di questi tempi poco non è. Questa la fotografia
scattata da Aires (Associazione Italiana Retailer Elettrodomestici Specializzati), organismo che riunisce le
aziende e gruppi distributivi specializzati di elettrodomestici ed elettronica di consumo. Lo dicono i numeri e
i dati di mercato dei Technical Consumer Goods relativi
al mese di dicembre e all’intero anno 2014. Con un complessivo incremento del 2,4% rispetto al 2013, l’anno
appena trascorso si
conferma
incoraggiante per il settore.
Il mese di dicembre,
con un +7,3%, fa
chiudere il 2014 con
un segno positivo, il
quinto consecutivo su
base mensile.
Considerando i singoli comparti merceologici, i settori che
nel 2014 sono risultati più in salute sono
la telefonia, carro
trainante dell’intero
comparto (+21,8%), e
i grandi elettrodomestici (MDA), con un
+3,7%. Buone performance anche per l’entertainment (+1,0%) e per i piccoli
elettrodomestici (SDA), che hanno registrato una crescita dell’1,2%. Tra i settori fortemente in calo, fotografia e
home comfort, rispettivamente a -22,3% e a -23,9% su
base annua. L’It non esce dal periodo di sofferenza, segnando un -4,1%, mentre il consumer electronics (dominato dai Tv) si è fermato a un -1,5% nonostante un
rialzo delle vendite nel periodo dei mondiali di calcio.
Vi sono alcuni segni negativi in questa classifica annuale, ma per dare una lettura corretta dei dati occorre
tenere in conto che la fetta maggiore di fatturato proviene da settori che si sono rivelati in crescita nel 2014:
telefonia, grandi elettrodomestici e Ped. Altre voci importanti in termini di vendite sono stati gli ambiti del
consumer electronics e dell’lnformation Technology, i
cui risultati moderatamente negativi non hanno influito
in modo decisivo sul giro di affari globale del settore,
che passa dai 9.459 milioni di euro del 2013, ai 9.684
milioni del 2014.
Il segmento della telefonia si conferma leader e, nel
2014, ha portato i maggiori introiti: 2.210 milioni di
euro che provengono infatti dalle sole vendite di smartphone, telefoni cellulari, telefoni domestici e accessori.
Alessandro Butali, presidente di Aires ha dichiarato:
“Dopo un novembre e un dicembre positivi per il settore, che rispettivamente hanno segnato +7,5% e +7,3%,
adesso auspichiamo un consolidamento di questa tendenza nel 2015, restando sempre consapevoli delle difficoltà del Paese. Gli italiani si confermano un popolo
di ‘navigatori mobili’: l’utilizzo di smartphone è ormai
una tendenza consolidata, a discapito delle vendite di
televisori e del settore It in senso generale. Non dimentichiamo infine”, ha concluso il presidente Butali, “che
questi dati si riferiscono unicamente alle insegne appartenenti ad Aires, e non includono le performance
della Gdo. Stando alle nostre informazioni, il canale dei
non specializzati non ha registrato percentuali altrettanto positive, segno che i consumatori si vanno sempre
più orientando verso i rivenditori specializzati di elettronica ed elettrodomestici. Il nostro settore, infatti, si
è dimostrato capace di offrire ai clienti prodotti sempre
all’avanguardia, offerte speciali e servizi online totalmente affidabili, uniti alla riconosciuta professionalità
e competenza dei nostri addetti”.
6
MARCO MAZZANTI
Direttore commerciale Unieuro
Quello appena trascorso è stato l’anno del rebranding Unieuro. Qual è il bilancio del 2014?
Per noi il 2014 è stato un anno molto impegnativo,
l’acquisizione di Unieuro ha comportato un lavoro
enorme volto a uniformare la logistica, i sistemi informatici e attuare il rebranding. Possiamo però ritenerci
soddisfatti dai risultati ottenuti, anche tenendo conto
del momento di difficoltà generale per i consumi. Prevediamo infatti di chiudere l’anno fiscale raggiungendo l’obiettivo che ci
eravamo posti: 1,4
miliardi di euro di
fatturato.
Come sono andate
le vendite nel periodo natalizio?
Anche per quanto
riguarda il Natale il
trend è stato positivo. Il nostro settore
resta uno dei favoriti per lo shopping
dei regali, grazie alla
tipologia di offerta,
molto
trasversale,
che ci contraddistingue. Da segnalare che
ai prodotti della telefonia, che restano gli
indiscussi top seller, a sorpresa si sono aggiunti i grandi elettrodomestici. Prestazioni invece un po’ sotto le
aspettative per quanto riguarda il comparto videogiochi, che in compenso però è andato bene durante i mesi
precedenti.
Quali sono stati i principali trend dell’anno?
Il comparto del Bianco ha mantenuto un trend positivo durante tutto il corso del 2014. È un settore che continua a generare valore e sul quale la nostra insegna sta
investendo molto, puntando in particolare sulle dryer.
A questa tipologia di prodotto abbiamo dedicato campagne tv mirate, per metterne in evidenza vantaggi e
potenzialità. Quello dei grandi elettrodomestici è inoltre uno dei comparti che beneficia maggiormente delle
ampie metrature dei punti vendita, che lo rendono più
fruibile a una clientela eterogenea.
Venendo invece al comparto del Bruno?
Nonostante il settore quest’anno abbia subito una
flessione nel mercato italiano, la nostra insegna è in
controtendenza, e i risultati di vendita registrati sono
positivi, con ottimi riscontri per i Tv curvi. Non dimentichiamoci che si tratta di un comparto a cui gli italiani
riservano grandi attenzioni, soprattutto dal punto di
vista del design, oltre che dell’innovazione.
Sul fronte telefonia mobile, quali sono le principali tendenze?
Gli smartphone sono la categoria di prodotto che sta
crescendo maggiormente in questo comparto, parallelamente al mondo degli accessori, che vengono acquistati spesso di impulso o perché legati anche a scelte di
stile e moda. Anche la tecnologia wearable ha grandi
potenzialità, ma è agli albori e non ha ancora conquistato il grande pubblico italiano. Soffre invece molto il
comparto della telefonia fissa.
Il settore entertainment è ancora in sofferenza?
L’entertainment è sicuramente uno dei comparti più
sacrificati e che ha subito maggiormente gli stravolgimenti culturali degli ultimi anni. Restano comunque
stabili i Blue-ray, mentre il rallentamento riguarda soprattutto il comparto musicale.
E per il 2015, quali sono gli obiettivi di Unieuro?
Il principale obiettivo resta il consolidamento della
nuova struttura, volto al miglioramento dell’esperienza
d’acquisto.
hitech magazine
anno 6 - numero 2 - febbraio 2015
www.hitechweb.info
La voce di Aires, Unieuro, Gruppo Evoluzione
ed Expert. Le performance costantemente
in crescita nell’ambito smartphone, i buoni risultati
del bianco, il trend positivo dell’entertainment,
il rallentamento del consumer electronics.
A causa della flessione marcata nel segmento Tv.
OSCAR CORIO
Amministratore delegato Gruppo Evoluzione (Dixe)
Qual è il bilancio complessivo del 2014 per il
gruppo Evoluzione?
Il nostro gruppo ha performato bene in alcuni settori.
In altri purtroppo no, ma il risultato che abbiamo registrato è comunque in linea con le nostre previsioni e con
l’andamento generale del mercato. In particolare, per
quanto riguarda le vendite di Natale, il mese di dicembre
ha fatto registrare un piccolo segno positivo rispetto allo
stesso periodo del 2013. Un dato finalmente incoraggiante.
Nel
dettaglio,
come è stato l’andamento del Bianco?
Decisamente
positivo. Nel 2014 dal
settore del grande
elettrodomestico
sono arrivate molte soddisfazioni, con
performance che in
molti casi hanno contribuito ad attenuare
la contrazione dei fatturati proveniente da
altri comparti.
Qual è stato in
particolare il comparto più deludente?
Il Bruno è il settore da cui sono arrivate le delusioni
maggiori, facendo registrare nel nostro gruppo un segno
negativo, su cui hanno inciso fattori diversificati.
Quali per esempio?
Le maggiori criticità sono derivate dalla scarsa disponibilità di prodotto nel segmento Tv, che è venuto a mancare in particolare nella fascia media e medio-bassa. Non
si deve comunque dimenticare il contesto generale, che
resta ancora molto difficile e vede il nostro paese ancora
immerso in una crisi profonda.
Per quanto riguarda invece il comparto Ict, quali
sono i segmenti di prodotto maggiormente in crescita? E quelli più in difficoltà?
Tra i segmenti che hanno segnato una crescita significativa di fatturato spiccano telefonia, wearable, smartphone e tablet. Tutto il mobile sta vivendo un trend positivo. Contestualmente, il settore It ha subito invece una
leggera flessione registrando un segno meno rispetto
allo scorso anno.
Qual è stata l’incidenza dell’entertainment sulle
vendite complessive?
Si tratta di un comparto sempre molto dinamico, in
grado di evolversi assai rapidamente, ma il suo peso,
all’interno del nostro Gruppo, rimane poco rilevante nella totalità del fatturato. Ad ogni modo, per noi il risultato
ottenuto è stato in linea con quello dello scorso anno e
possiamo dirci soddisfatti.
Quali sono, infine, le prospettive per il 2015?
Per il 2015 confidiamo in una graduale ripresa, la
speranza è che si ricominci finalmente a crescere, invertendo la rotta. Ormai da diversi anni si registrano trend
con il segno meno e auspichiamo che il mercato riesca
a trovare nuova linfa e a tornare in positivo. Chiaramente, data la situazione globale che stiamo vivendo, diventa
molto difficile pensare a una ripresa significativa e a numeri prodigiosi. Ne siamo consapevoli e non ci attendiamo certo un miracolo.
E pertanto cosa servirà?
Sarà necessario lavorare sodo, intensificando tutti gli
sforzi e gli investimenti al fine di stimolare al massimo il
sell out, proponendo idee e azioni mirate all’utente finale,
focalizzate sempre più sul servizio. Perché ne sono convinto, oggi non può che essere questa la cartina tornasole
per tutti i distributori.
ROBERTO OMATI
Direttore generale Expert
Partiamo con un’analisi del lavoro svolto
nell’esercizio appena concluso.
Siamo molto soddisfatti, perché il Gruppo Expert ha
realizzato risultati molto positivi e nettamente superiori
al trend di mercato. Risultati che sono stati raggiunti nonostante le rilevanti avversità materializzatesi tra gennaio e febbraio del 2014. La tragica scomparsa del nostro
grande leader Carlo Alberto Lasagna, la contestuale uscita dalla compagine del socio Papino Elettrodomestici e
la decisione del socio
Sgm Distribuzione di
cambiare insegna.
Quali i risultati in
termini economici?
All’interno del perimetro dei nostri negozi, 210 Expert e 150
Expert Group, abbiamo realizzato ricavi al
pubblico (Iva esclusa)
per 1,080 miliardi di
euro con una crescita
del 3,8% rispetto al
precedente anno.
Come è andata l’ultima parte
dell’anno?
Già a partire da settembre il mercato si è
mantenuto con il segno più, e nel mese di dicembre, con
il Natale, credo si sia toccato l’apice del trend positivo.
Merito anche dei nostri progetti di rinnovo della comunicazione e promozione.
Analizzando nel dettaglio i vari comparti, come è
stato l’andamento del Bianco?
Il Bianco si è rivelato una gradita sorpresa. Nei canali
del consumer retail, stimiamo che il mercato degli elettrodomestici sia cresciuto di circa il 4%. In questo comparto,
dove Expert è sempre stata un’insegna leader, abbiamo
rafforzato ulteriormente la nostra quota di mercato.
Come ha performato invece l’audio e video?
Il risultato del mercato nel settore Bruno è stato negativo, con un calo che stimiamo intorno all’8-10%. La categoria dei Tv, che pesa circa l’80% sull’intero settore, ha
venduto quasi gli stessi pezzi del 2013, con una crescita
per i grandi formati, i 4K e i curvi. Industria e distribuzione ora dovrebbero riflettere sugli errori commessi e
collaborare insieme per far ripartire il comparto.
Passando all’Ict, quali sono i segmenti di prodotto maggiormente in crescita?
Smartphone a manetta, iPhone 6 super protagonista
e wearable non ancora significativi. Questa potrebbe
essere una sintesi, per sommi capi, dell’andamento del
comparto Ict nel 2014. Osservando meglio e più in profondità, pur se con pesi diversi, varie categorie si sono
distinte in positivo.
Quali?
Possiamo citare, a titolo di esempio, gli accessori per
i device mobili, i computer desktop, le nuove soluzioni
speaker per la casa e portatili. Performance negative hanno contraddistinto invece i notebook e i tablet. Per questi
ultimi, nonostante si siano venduti più pezzi, l’eccessiva
frammentazione e banalizzazione dell’offerta hanno condizionato il risultato a valore.
Quanto ha pesato il comparto entertainment?
Sulle vendite della nostra insegna l’incidenza si aggira
intorno al 2% e i risultati sono stati in linea con le attese.
Guardando al 2015, quali sono le aspettative?
Il rafforzamento del dollaro dovrebbe produrre un rialzo generale dei prezzi, mentre riguardo ai mercati mi
aspetto che i consumi rimarranno stabili. In ogni caso,
per chi sa vendere prodotti di qualità, ci sarà spazio per
crescere.
7
Mercatone Uno:
concordato preventivo.
Per sperare di ripartire
Mercatone Uno, catena italiana fondata oltre quarant’anni fa da Romano Cenni - e presente su tutto
il territorio nazionale, nei settori della distribuzione
di mobili, complementi d’arredo, elettrodomestici,
prodotti per la casa, con 79 punti vendita e 3.700
dipendenti - ha presentato al Tribunale di Bologna
domanda prenotativa di ammissione alla procedura
di concordato preventivo. Una scelta dura, difficile,
dettata dal perdurare della crisi e dal continuo calo
dei consumi particolarmente grave nel settore dei
beni durevoli, che ha determinato, a partire dallo
scorso autunno, una costante riduzione del fatturato (attestatosi a poco più di 500 milioni di euro).
Una conferma arrivata dalle colonne del quotidiano
‘Il Resto del Carlino’ dalla voce di Alessandro Servadei - 46 anni, commercialista di Bologna, dall’aprile
2014 presidente il consiglio d’amministrazione di
Mercatone Uno – a cui è stato affidato il successivo piano concordatario, affiancato dal legal advisor
l’avvocato Diego Rufini, mentre Pierluigi Bernasconi conserva la carica (assunta nel 2013) di amministratore delegato.
Dati alla mano, Alessandro Servadei ha parlato di
un indebitamento complessivo del gruppo che ammonta a 425 milioni di euro, metà dei quali con le
banche e metà con fornitori, erario e altri. I creditori
sono circa 1.600 tra fornitori non dell’ultimo periodo e banche. Dunque, un quadro impietoso che ha
mandato all’aria il piano di rilancio del Gruppo delineato, che negli ultimi 24 mesi aveva comportato il
rinnovamento di 26 punti vendita. E neppure è bastata – nello scorso luglio – l’intesa perfezionata con
le stesse banche per una soluzione della situazione
debitoria. Di qui la decisione improvvisa e drastica.
Nella speranza che proprio l’apertura tempestiva di
una procedura concordataria consenta al Tribunale di Bologna la miglior valorizzazione degli asset
aziendali.
Proprio la scelta di chiedere il concordato preventivo a ridosso del 18 gennaio scorso, di fatto,
assicura la continuità aziendale volta al puntuale
adempimento degli impegni assunti verso i consumatori a maggior garanzia e tutela dei loro diritti. E
adesso che cosa succederà? Il Tribunale ha concesso
120 giorni per la definizione di un nuovo piano di
riassetto. Che non esclude – anzi pare prevedere –
l’ingresso di nuovi soci. Mentre gli attuali proprietari - le famiglie Cenni e Valentini - avrebbero lasciato
il campo aperto a tutte le ipotesi. La speranza, insomma, è che le trattative già in corso con potenziali
investitori interessati ad un marchio storico - tra cui
figurano fondi di investimento oltre che soggetti industriali, sia italiani che stranieri - possano sortire
gli effetti di una ripartenza. Intanto l’azienda non
si nasconde che per varare l’azione di risanamento
è necessaria una forte di riduzione del numero dei
punti vendita che compongono la catena: potrebbero esserne coinvolti almeno il 50%, ossia quelli che
non si sostengono economicamente.
Ovviamente, la situazione è fluida e in evoluzione. La negoziazione con i sindacati e ancora in una
fase iniziale: al pari del vaglio relativo alle ventilate
ipotesi di interesse da parte di nuovi investitori industriali e/o finanziari.
scenari
hitech magazine
anno 6 - numero 2 - febbraio 2015
www.hitechweb.info
La classifica stilata da Deloitte
Retail nel mondo:
chi sale e chi scende
Wal-Mart si conferma il numero uno, Tesco perde tre posizioni. In Europa cresce il tedesco Schwarz Group,
mentre Amazon domina il canale online. Best Buy, al venticinquesimo posto, è la prima insegna specializzata in elettronica.
Rallenta il ritmo di crescita del giro di affari dei 250 maggiori retailer del mondo.
L’incremento, a valori costanti, si è limitato
al 4,1% nel 2013, contro il 4,9% registrato nel 2012, il 5,1% del 2011 e il 5,3%
del 2010. Eppure la redditività continua
ad aumentare per il 90% dei gruppi presenti in classifica, con un valore medio del
+3,4%. Questo lo scenario fotografato dal
18° rapporto “Global Powers of Retailing”
realizzato da Deloitte Touche Tohmatsu in
collaborazione con Stores Media, espressione di Nrf (National retail federation),
la principale associazione americana delle
insegne Gdo. Come di consueto, lo studio
analizza i bilanci dei 250 maggiori retailer
mondiali, prendendo come riferimento
l’anno fiscale 2013, terminante nel giugno
2014. Ammonta a 4.350 miliardi di dollari la revenue complessiva generata dalle
maggiori insegne del mondo, per un valore
medio di 17,42 miliardi. E ancora una volta Wal-Mart si conferma in cima alla classifica. Il retailer statunitense, presente con
ipermercati e superstore in 28 paesi, ha
fatto registrare un ricavo netto di vendita
al dettaglio pari a 476,294 miliardi di dollari, con un incremento dell’1,5% nella revenue. Sul secondo gradino del podio, ma
decisamente distanziata, approda un’altra
americana, Costco Wholesale Corporation, il cui fatturato è cresciuto del 6,1%,
attestandosi 105,156 miliardi di dollari. Al
terzo posto il gruppo francese Carrefour,
prima insegna europea, che, malgrado
un rallentamento nelle vendite rispetto
all’anno precedente, sale di una posizione,
mentre il tedesco Schwarz Group approda
al quarto posto. Perde ben tre posizioni il
britannico Tesco, scivolando dal secondo
posto del 2012 al quinto. Sesto, per ora,
Kroger, che però, evidenziano gli analisti
di Deloitte, potrebbe in futuro avanzare
di tre posizioni grazie all’acquisizione, nel
gennaio 2014, di Harris Teeter Supermarkets. Se Metro, pur registrando un calo
del 2,5%, mantiene la settima posizione,
un’altra tedesca, Aldi, scalza la statunitense Home Depot all’ottavo posto. Quest’ultima scende in nona posizione, mentre la
top ten è chiusa anche per quest’anno da
Target Corporation.
La situazione in Europa e in Italia
Passando ad analizzare nel dettaglio il
quadro europeo, Carrefour conquista la
vetta della classifica, con 98,688 miliardi
di dollari, tallonata però a breve distanza
da Schwarz a quota 98,662 miliardi, unico retailer tra i primi tre a registrare un
incremento (+9,5%), e, a 98,631 miliardi,
dal britannico Tesco, che ha abbandonato
definitivamente le proprie operazioni negli Stati Uniti e in Giappone. Per trovare la
prima italiana bisogna scendere al 63esimo posto, occupato da Coop Italia, con un
ricavo netto stimato di 15,211 miliardi di
dollari. Al 67esimo posto approda invece
Conad, con stime pari a 14,438 miliardi
di dollari, che guadagna quattro posizioni
rispetto al 2012. Esselunga è 124esima,
con ricavi stimati a 8,474 miliardi di dollari, mentre il gruppo Eurospin si classifica
227esimo, con un risultato stimato a 3,985
miliardi di dollari.
Il food domina la classifica
Se ci si focalizza sull’andamento dei vari
settori, si può vedere che i retailer operanti nel segmento del food e dei beni a
largo consumo continuano a dominare
la top 250. Sono in tutto 132, più della
metà delle insegne presenti in classifica
e la loro revenue rappresenta i due terzi
del giro di affari totale dei top 250. Nonostante le grandi dimensioni - i retailer dei
beni di largo consumo hanno generato un
fatturato medio di oltre 22 miliardi di dollari - le società attive in questo segmento
sono le meno dislocate geograficamente e
concentrano le loro attività in un numero
medio di 4,9 paesi. Oltre il 40% continua
ad operare con il proprio management domestico, anche se i dati evidenziano che le
operazioni all’estero incidono per il 23,2%
sulle vendite combinate.
Il settore degli apparecchi ed accessori
risulta invece il gruppo con ritmi di crescita più elevati, con un rialzo del fatturato
composito pari al 5,8%. Malgrado un fatturato medio di soli 9,1 miliardi, i retailer
specializzati in questo segmento sono anche quelli che vantano il livello maggiore
di presenza internazionale, con operazioni
in oltre 27 paesi e circa un terzo del fatturato generato al di fuori del paese d’origine.
I TREND 2015 SECONDO DELOITTE
I viaggiatori facoltosi amano acquistare
i prodotti dei brand di lusso all’estero.
83
L’
% dell’utilizzo di internet
avverrà attraverso i dispositivi portatili.
Commercializzazione
più rapida
Risposte più rapide
Consegne più rapide
Il processo di acquisto diventa
parte del valore totale
Trend positivo per le vendite online
Per quanto riguarda gli e-retailer, ossia
le società che si occupano di commercio
online, come facilmente prevedibile, è
Amazon a dominare la scena, con vendite nette attestate sui 61miliardi di dollari.
Non c’è partita con la seconda in classifica,
la cinese JD.com, le cui vendite si fermano
a 10,8 miliardi di dollari. Il colosso di Seattle risulta però solo 15esimo nella classifica globale, mentre è da segnalare che
Wal-Mart, primo retailer globale, registra
una buona performance anche su piano
delle vendite online, attestandosi al terzo
posto. Per la società con sede a Bentoville l’e-commerce ha un valore stimato di
circa 10 miliardi di dollari, che pure rappresentano soltanto il 2,1% della sua revenue complessiva. Da segnalare anche il
sesto posto tra gli e-retailer di Tesco, l’undicesimo di Costco e il dodicesimo di Best
Buy. Quest’ultimo è anche il primo retailer
specializzato in elettronica a comparire,
al 25esimo posto, nella classifica globale.
Nel commercio online Apple si piazza al
quarto posto, anche se il valore stimato di
9 miliardi di dollari tiene in considerazione solo le vendite ottenute dal sito store.
apple.com, escludendo i ricavi da iTunes
store, App store e iBook store.
Da segnalare, infine, che la maggioranza degli e-50, ben 39 società, sono multicanale, anche se bisogna rilevare che nel
2012 erano 42 su 50, e che la metà sono
di stanza negli Stati Uniti. Se le vendite online incidono solo per il 2-4% sul sell out
dei retailer di largo consumo presenti in
classifica, la quota supera invece il 20%
per parecchie insegne di elettronica di
consumo. In ogni caso, il trend complessivo è in crescita e i retailer presenti in classifica hanno registrato un incremento del
26,6% delle loro vendite digitali.
L’innovazione per guidare
i cambiamenti del mercato
fonte: www.deloitte.com/globalpowersretail
RIVENDITORI TOP 10
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Nome
della società
Paese
di origine
Vendite al dettaglio
2013
(miliardi di dollari)
Wal-Mart
Stores, Inc.
Usa
476,294
Costco Wholesale
Corporation
Usa
105,156
Carrefour S.A.
Francia
98.,688
Schwarz Unternehmens
Treuhand KG
Germania
98,662
Tesco
PLC
Regno
Unito
98,631
The Kroger Co.
Usa
98,375
Metro AG
Germania
86,393
Aldi Einkauf GmbH
& Co. oHG
Germania
81,090
The Home Depot, Inc.
Usa
78,812
Target
Corporation
Usa
72,596
Fonte: Global Powers of Retailing 2015
8
scenari
hitech magazine
anno 6 - numero 2 - febbraio 2015
www.hitechweb.info
La mappa italiana
Anno vecchio,
nuova Gd
Il 2014 è sicuramente un anno da ricordare per la distribuzione del nostro Paese.
Non tanto per le vendite, che rimangono al palo, ma per l’intreccio di matrimoni e divorzi,
degno di una telenovela alla Beautiful. Cerchiamo di ripercorrere i passaggi più significativi.
1. Lo scioglimento
di Centrale italiana
Primo passo è lo scioglimento di Centrale italiana, un’operazione annunciata
lo scorso 9 giugno. Si tratta di una soluzione proposta dalla stessa società, in
seguito alla procedura avviata dall’Antitrust nel 2013. Un discreto terremoto
per il sistema distributivo italiano, visto
che la centrale riuniva player del calibro
di Coop, Sigma, Despar, Il Gigante e Disco
Verde. Ognuno si è trovato costretto a rivedere le proprie strategie per gli acquisti
nazionali e internazionali.
SONO SOLO NOVE ESEMPI,
TRA I PIÙ ECLATANTI,
DI UN CAMBIAMENTO
BEN PIÙ RADICALE
E PROFONDO,
CHE STA PORTANDO
A UNA PROGRESSIVA
CONCENTRAZIONE DEL
FRAMMENTATO SETTORE
DISTRIBUTIVO ITALIANO.
ECCO ALCUNI DATI,
PER DARE UN’IDEA
DEL “DINAMISMO”
CON CUI MUTA
IL PANORAMA.
3. Niente più Billa
in Italia
Conad è protagonista di uno degli accordi più clamorosi del 2014 all’interno del
sistema distributivo: quello con il gruppo Finiper. L’intesa è stata annunciata nel
settembre 2014 ed è attiva da quest’anno.
Contestualmente, cessa l’accordo tra Unes
(controllata da Finiper), Sisa e Coralis.
Un altro addio clamoroso è quello di
Billa (insegna del gruppo Rewe), annunciata nel luglio 2014. A spartirsi buona
parte dei punti vendita italiani delle catene sono Carrefour (53) e Conad (50),
mentre un paio diventano Unes. Il ritiro
di Rewe (che comunque ha mantenuto in
Italia i negozi Penny Market) rappresenta uno dei segnali più evidenti delle difficoltà del retail in Italia.
3.559
Fonte: Nielsen
4. La nuova alleanza
alla “francese”
Sisa e Coralis non rimangono sole a lungo. A novembre dell’anno scorso viene comunicata la firma di un accordo, attivo da
quest’anno, tra Sisa (che a settembre aveva “perso” lo storico socio Cedi Sardegna,
passato a Sigma), Coralis e Auchan-Sma,
per condividere alcune strategie di acquisto e gestione, come quelle legate alle
promozioni. A stipulare l’alleanza contribuisce anche Crai, che aveva già un precedente accordo con il retailer francese.
2. Conad + Finiper =
14 miliardi di euro
PUNTI VENDITA HANNO CAMBIATO INSEGNA
865
NUOVE APERTURE
5. Il valzer
delle centrali europee
6. L’alleato
Gigante
Coop (che a livello nazionale continua a
operare con Sigma) si è mossa a livello europeo entrando, nel settembre 2014, insieme al gruppo belga Delhaize, in Coopernic,
la centrale d’acquisto europea, presieduta
da E. Leclerc. Il retailer francese era rimasto solo, nella società, dopo l’uscita da
Coopernic da parte di Conad, Coop Suisse,
Colruyt e Rewe (divorzio comunicato nel
settembre 2013), che hanno a loro volta
fondato Core (attiva dall’inizio del 2014),
a cui dall’inizio di quest’anno ha aderito
anche Systeme U.
Alla caccia di alleati dopo lo scioglimento di Centrale italiana, Il Gigante sceglie
Selex. La notizia dell’ingresso nel Gruppo
(terzo player della distribuzione italiana)
è datata dicembre 2014. Un ingresso davvero prepotente quello de Il Gigante, che
porta in dote a Selex un fatturato superiore al miliardo di euro e 543 punti vendita,
tra ipermercati e supermercati, localizzati
nel Nord del Paese.
484
PUNTI VENDITA IN MENO RISPETTO AL 2013
7. Aspiag (Despar) in Esd, per avere
maggior peso a livello nazionale
8. Interdis
(ri)diventa VéGé
Una delle ultime notizie dell’anno scorso riguardava Aspiag Service. Il 17 dicembre veniva infatti comunicato l’ingresso della concessionaria per il Nord Est del marchio Despar nella centrale d’acquisto Esd Italia. La società vanta un peso notevole negli acquisti
aggregati a livello nazionale, forte della partecipazione di grandi
player della distribuzione alimentare e non: Selex, Acqua e Sapone,
Agorà Network e Sun. Con l’ingresso di Aspiag Service, gli acquisti
sviluppati da Esd dovrebbrero crescere ulteriormente rispetto ai
5 miliardi di euro sviluppati nel 2014, che la qualificano come la
seconda forza presente sul mercato, dopo Coop Italia.
Lo scorso giugno è stato dato l’annuncio
della rinascita del Gruppo VéGé, storico
marchio della distribuzione italiana, che
ingloba tutte le insegne e i soci del gruppo
Interdis. Una rivoluzione che, nelle intenzioni del management del Gruppo, non è
questione d’apparenza, ma rappresenta
la volontà di raggiungere una nuova e più
forte identità per la società.
10
1.349
CHIUSURE
scenari
hitech magazine
anno 6 - numero 2 - febbraio 2015
www.hitechweb.info
L’annuario R&S Mediobanca
Anatomia
del retail
FATTURATO (MILIONI DI EURO)
Il volume analizza cinque grandi gruppi della Grande distribuzione italiana.
L’efficienza di Esselunga, l’importanza delle attività finanziaria per Coop.
E le difficoltà dei player francesi. Nel quadro di un settore che continua a soffrire.
Esselunga realizza più utili e si conferma modello di efficienza. Coop guadagna molto dalle attività
finanziarie, mentre le catene francesi continuano
ad arrancare. È quanto emerge dall’annuario R&S
Mediobanca, sulle performance economiche di alcuni grandi gruppi della Gdo italiana: Coop, Esselunga, Carrefour, Gecos Pam, Auchan-Sma, Metro,
nel periodo 2008-2013. Tra queste, solo Esselunga
(+0,8%) e Coop (+0,5%) hanno registrato risultati
positivi nel 2013. Male gli altri, con un calo pesante per Carrefour (-6,5%), ma contrazioni anche per
Auchan (-4,3%), Pam (-3,3) e Metro (-3,1%). Stesso quadro anche se si allarga lo sguardo al quinquennio 2009-2013, con solo Esselunga e Coop in
progresso, rispettivamente del 16,4% e del 5,2%,
mentre calano tutti gli altri, con una contrazione
forte per Carrefour (-21%). Un andamento legato alla contrazione della rete vendita del retailer
francese, che ha ridotto di oltre un quarto (27,2%)
il numero dei negozi, passati dai 1.545 del 2009 ai
1.125 del 2013. La riorganizzazione della presenza in Italia ha toccato anche i livelli occupazionali, che dal 2009 al 2013 sono calati del 17,1% per
Carrefour e dell’8,1% per Auchan. Nel complesso,
le performance finanziarie delle due catene hanno
visto un progressivo deterioramento. Nell’ultimo
quinquennio, le perdite cumulate sono di circa 3
miliardi di euro, di cui 2,7 in carico a Carrefour. Il
problema sta tutto nella produttività: il rapporto
tra costo del lavoro e valore aggiunto netto supera
il 100%, per cui la ricchezza prodotta non copre
neppure l’impiego della forza lavoro. In utile, invece, Coop (158 milioni), Gecos-Pam (108 milioni)
ed Esselunga (1,1 miliardi di euro).
L’efficiente Esselunga. L’insegna di Caprotti
si conferma, a più livelli, modello di efficienza. I
margini sul fatturato sono i migliori, con un valore
aggiunto del 19,6%, di quasi un punto superiore
a Coop (18,8%). L’incidenza del costo del lavoro
è bassa, nonostante l’alto numero di addetti per
1.000 metri quadri (49 unità) e un costo del lavoro
per addetto a 40mila euro, inferiore solo a quello
di Carrefour (42mila), ma con un valore aggiunto
di gran lunga superiore. Altra conferma dai ricavi per metro quadro di superficie: oltre i 16.200
euro, contro i circa 7.600 degli altri gruppi censiti. Il primato resiste anche sul fronte del fatturato
per store, con Esselunga a primeggiare con oltre
47 milioni di euro nel 2013. Il competitor più vicino, tra quelli considerati, è Coop, a 13,8 milioni
di euro. Un risultato legato anche alla maggiore dimensione media dei punti vendita che si attesta a
quasi 3mila metri quadri.
La finanziaria Coop. Coop si conferma la prima insegna per fatturato (in generale e tra quelle
considerate), con un giro d’affari aggregato delle
maggiori cooperative a 11,27 miliardi di euro. Nei
conti della Cooperativa risulta sempre più importante il contributo della gestione finanziaria, che,
nel 2013, è stata positiva per 210 milioni di euro,
oltre quattro volte rispetto ai 47 milioni della gestione industriale. Se si estende l’analisi al periodo
2009-2013, la gestione industriale delle coop ha
prodotto margini cumulati positivi pari a 249 milioni di euro, mentre per la gestione finanziaria il
conto sale a ben 889 milioni di euro (al lordo delle
imposte).
Un comparto in difficoltà. Al di là delle singole
performance, il settore distributivo mostra tutta
la sua debolezza. Secondo quanto riporta l’analisi
di Mediobanca, l’intera Gdo registra una flessione
dell’1,5% nel primo semestre del 2014, a parità di
rete, con un calo che non risparmia nessun canale, discount compresi. Impietoso il confronto con i
maggiori paesi europei: la Gdo alimentare italiana
registra margini industriali più bassi del 15%, nella media del periodo 2008-2012. Tra il 2008 e il
2013, la Gdo italiana ha registrato volumi stagnanti (+0,3%) e prezzi in crescita del 3%. Gli stessi parametri, riferiti alla media europea, si attestano su
valori nettamente superiori, pari rispettivamente
a +3,5% e a +12,7%.
12
FATTURATO PER MQ NEL 2013 (EURO) E VARIAZIONI % SUL 2009
DIPENDENTI PER 1000 MQ DI SUPERFICIE E VARIAZIONI % SUL 2009
STRUTTURA DEL CONTO ECONOMICO
E INDICATORI DI EFFICIENZA E REDDITIVITÀ
AGGREGATO COOP:
RISULTATI CUMULATI 2009-2013 (MILIONI DI EURO)
zoom
hitech magazine
anno 6 - numero 2 - febbraio 2015
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L’iniziativa realizzata da Fandango Club
“La giusta animazione
fa bene alle vendite”
Lanciata una nuova ‘app’ che rende ancora più qualificato e profilato ‘Store Animati’. Il brand che permette
di individuare, reclutare e selezionare il personale che svolge attività di promoter, merchandiser, hostess, modelle...
Parafrasando il titolo di una vecchia brillante commedia musicale di Garinei & Giovannini, possiamo dire che…
anche gli store hanno un’anima. E che – specialmente in
questa fase storica – è indispensabile accenderli anche
con la giusta animazione. Che ormai prende forme e pieghe tra le più svariate. Ma che continua a diventare una
leva fondamentale per coinvolgere e catturare – soprattutto – l’attenzione dei clienti e dei consumatori. Per questa ragione la specializzazione degli operatori, o meglio
degli animatori, diventa centrale e strategica. La relazione con l’end user – sempre più competente e informato
– non può essere vissuta o interpretata con leggerezza.
Tra le società che da svariati anni operano – con successo – in questo ambito c’è Fandango Club. Il gruppo guidato
da Marco Moretti e Michele Budelli vanta una collaudata
competenza nell’ambito dell’event management, in particolare in quello dell’entertainment e delle tecnologie di
consumo. Le partnership attivate con continuità con importanti brand dell’industria (uno per tutti, Microsoft)
vanno di pari passo con quelle realizzate in ambito retail,
con alcune delle principali insegne. E adesso Fandango
Club, nell’ottica di rendere ancora più efficace e incisiva
questa attività, ha messo a punto una serie di importanti
novità a partire dal 2015. Con unico obiettivo: erogare un
servizio ancora più profilato, tempestivo e qualificato nel
mondo dell’animazione in-store e non solo. La parola ad
Andrea Pacecca, project manager di Fandango Club e responsabile del progetto.
Da quanto tempo è nata l’esperienza maturata sul
mercato da Fandango Club grazie a ‘Store Animati’?
Fin dal 2007 il nostro gruppo opera in questo segmento forte dell’esperienza maturata nell’ambito dei villaggi
turistici. Quella dell’animatore è una professione che progressivamente sta evolvendo. Grazie a più di sette anni
d’intenso lavoro, anche su altri versanti, oltre a quello del
retail, abbiamo creato un database qualificato e ben dettagliato che ci consente di aggregare, su tutto il territorio
nazionale, oltre diecimila figure professionali qualificate
e idonee a seconda dei campi di attività.
E adesso come si amplia il servizio ‘Store Animati?
Diciamo che abbiamo reso ancora più fruibile il servizio, nel segno della tempestività, della semplicità e della
tecnologia.
In che modo?
Grazie alla nuova applicazione che abbiamo sviluppato
per garantire la ricerca altamente selezionata di personale qualificato per la realizzazione di attività o eventi.
Specialmente nell’ambito del retail. Ma non solo, anche
per ogni tipo di evento.
Vale a dire?
Con un semplice click. Partendo proprio dal nostro portafoglio di risorse umane, siamo in grado di identificare e
offrire operatori qualificati per lo svolgimento di attività
in qualità di promoter, merchandiser, animatori, hostess
e steward e qualsiasi altra figura professionale come
modelle, speaker, e via dicendo. Concretamente, grazie
al back end tecnologico ed esclusivo siamo in grado di
effettuare una selezione del personale con tempistiche
ridotte. Non solo.
Prego.
Sui device mobili di tutte le risorse umane che lavorano con noi abbiamo installato e attivato un’apposita ‘app’
che ci permette di entrare immediatamente in contatto
con loro, o con una parte di coloro che potrebbero can-
Andrea Pacecca
La nuova app di ‘Store Animati’
Alcune videate della nuova app di ‘Store Animati’,
che consente di individuare, reclutare e selezionare
in modo tempestivo il personale qualificato
a seconda delle tipologie di evento.
13
didarsi o sottoporre un profilo idoneo per il servizio che
dobbiamo erogare al cliente.
Qual è l’elemento che caratterizza la nuova app?
È proprio la facilità del sistema di ricerca che abbiamo
attivato, grazie alla quale in tempo reale possiamo reperire le risorse umane più confacenti alle necessità del cliente. Ma non solo. Innanzitutto ci tengo a sottolineare che
il nostro personale è dotato di un device equipaggiato
con gli strumenti fondamentali per operare. In primis, il
contratto di lavoro e quindi il permesso di poter svolgere
tale attività all’interno della location concordata. Quindi,
grazie al software che abbiamo elaborato e installato, il
personale è in grado di creare un vero e proprio diario
di bordo circa l’attività che sta svolgendo. Questo aspetto, se da un lato consente un controllo e una verifica di
come stanno operando, dall’altro permette di generare
documenti utili alla valutazione dell’attività e al suo svolgimento: dalle foto ai filmati, all’ottenimento di target
prefissati al controllo immediato del sell-in e sell-out.
In che modo viene attivato il servizio?
Una volta che riceviamo da parte dei clienti la richiesta per un’attività dedicata, grazie al nostro back end
possiamo gestire immediatamente l’individuazione e la
selezione del personale in base a molteplici parametri:
la loro dislocazione territoriale, l’esperienza sviluppata
nello svolgimento di un’attività, le caratteristiche emotive e via dicendo. Quindi, identificato il panel che potrebbe
rispondere alle richieste del cliente, attiviamo mediante
la ‘app’ questa proposta di lavoro e con tempi ridotti siamo in grado di fornire le prime risposte, sottoponendo al
nostro partner i candidati per lo svolgimento dell’attività.
Quale lo spettro operativo di ‘Store Animati’?
Beh l’ambito dell’animazione assume svariate sfaccettature: disponiamo di personale referenziato dalle più
semplici attività di hostess e steward, fino a quelle di
promoter, animatore in-store guerrilla, fiere, convention,
tour, consulente, presentatore di eventi, fino al merchandiser. Insomma, ogni minima richiesta che ci viene avanzata cerchiamo di soddisfarla.
Quali i plus per i clienti?
Su tutti c’è la ricchezza del nostro database, composto
di persone realmente capaci e motivate, abbiamo un’integrazione annuale e quindi il turnover è sempre garantito
per ognuno con le proprie specificità. ‘Store Animati’, essendo ad ampio spettro, si rivolge a tutte quelle aziende
che vogliono un supporto professionale serio e affidabile.
Ma soprattutto capace di interagire in modo veloce e moderno.
Quale il messaggio per operatori dell’industria e
del retail?
La storia insegna che le iniziative in-store e di comunicazione non convenzionale assumono grande importanza e rilevanza, solo se ben strutturate e realizzate. È
fondamentale saper coinvolgere i consumatori in modo
adeguato. E per farlo bisogna avvalersi di personale qualificato e capace di abbattere il muro della comunicazione in breve tempo, creando con l’end-user un rapporto
empatico che permetta a questo di avere un esperienza
fisica con il prodotto, puntando i riflettori su questo. Insomma con ‘Store Animati’ diamo anima al prodotto,
siamo certi che il nostro personale può dare un sapore
particolare agli eventi. Fandango Club ha le competenze
in questo ambito, e se le è conquistate giorno per giorno
sul campo. Metteteci alla prova. Ci divertiremo. “Spice up
your events”.
eldom
I dati stilati da Ceced Italia
Elettrodomestici,
ecco il bilancio 2014
Un 2014 impegnativo, segnato da diverse crisi industriali, che ha registrato un calo pari al 2,1% dell’indice della produzione nel periodo gennaio-ottobre.
Ma anche un anno che ha visto l’avvio di iniziative di
lungo respiro, l’apertura di tavoli strategici e l’inaugurazione di partnership importanti.
Questo il quadro con cui Manuela Soffientini, vice
presidente di Ceced Italia, ha aperto la conferenza
stampa semestrale dell’Associazione nazionale produttori di apparecchi domestici e professionali, che si
è svolta lo scorso 18 dicembre a Milano.
Nel corso del media briefing, come di consueto, è
stato riservato uno spazio alla presentazione dei dati
GfK relativi ai mercati del Grande e Piccolo elettrodomestico, relativi al periodo gennaio-ottobre 2014.
Come illustrato da Enzo Frasio, business director
dell’istituto di statistica, nella parte finale dell’anno, con il bimestre settembre-ottobre in crescita del
+3,5% a unità e del +4,0% a valore, il Grande elettrodomestico ha consolidato le tendenze positive
rilevate nei primi mesi del 2014. Da evidenziare, in
particolare, che il comparto che sta contribuendo
maggiormente alla crescita è la Cottura, con forni e
piani che registrano nei primi dieci mesi dell’anno un
+3,4% a volume rispetto al 2013, mentre il segmento Freddo rimane in contrazione. Il settore dei Piccoli
elettrodomestici registra un trend lievemente negativo in unità (-0,6%) a fronte di un giro d’affari in aumento (+0,8%). Un segnale positivo, anche se debole,
che non appare legato a un unico comparto ma sembra essere una tendenza generale dell’intero settore
Ped. Molto negativo, invece, come prevedibile dato
l’andamento meteorologico dell’estate 2014, il trend
di mercato dell’Aria condizionata (-41,1% a volume,
-39,8% a valore).
In uno scenario in cui la ripresa fatica a ingranare
la marcia anche a causa della situazione economica
generale nel nostro Paese, Antonio Guerrini, direttore
generale di Ceced Italia, ha però voluto sottolineare
gli importanti risultati ottenuti dall’associazione nel
2014. Cominciando dal Progetto Orizzonte presentato a giugno, realizzato con Confindustria e portato al
tavolo istituzionale di settore presso il ministero dello
Sviluppo economico, a partire dal quale si auspica ora
l’avvio di una nuova politica industriale per il comparto. Che sia basata sulla razionalizzazione gestionale,
industriale e commerciale, sul finanziamento dell‘innovazione e sul riposizionamento sull’alto di gamma.
È positivo il giudizio sul decreto di recepimento della Direttiva europea Raee, alla cui stesura l’associazione ha contribuito anche in termini propositivi, e sulla
proroga anche per il 2015 degli incentivi per mobili
ed elettrodomestici, affiancati da quelli sul risparmio
energetico. Si profila invece lungo e accidentato l’iter
legislativo dei certificati bianchi, in proposito di cui
si attende la pubblicazione delle linee guida da parte
del governo.
Importanti risultati sono stati ottenuti invece sul
fronte dell’etichettatura. Dopo l’adozione dell’etichetta energetica per gli aspirapolvere in vigore dal
settembre 2014, dal 1°gennaio 2015 è diventata obbligatoria l’etichetta energetica europea anche per le
cappe aspiranti, comparto in cui i produttori italiani
si impongono come leader di qualità, nonché le nuove
etichette per i forni elettrici e, per la prima volta, per
quelli a gas.
Sul fronte dei mercati esteri, il 2014 ha visto l’avvio di Internovation, la rete per l’export realizzata
da Ceced con Confindustria Ancona, cui dovrebbero
associarsi anche le strutture locali di Reggio Emilia
e Treviso. E il futuro si profila sempre più all’insegna dell’internazionalizzazione e della partnership
con altre realtà operanti nel settore. “Nel 2015”, ha
annunciato Antonio Guerrini, “Ceced Italia lancerà il
programma ‘Alleanza per Smart & Intelligent Living’,
con lo scopo di coinvolgere su temi strategici le principali associazioni confinanti per tecnologie e mercati: clima e riscaldamento, illuminazione, informatica,
telecomunicazioni, elettronica di consumo, elettronica civile. Si verrà così a creare un network di imprese
di filiera con forte rappresentanza e un elevato peso
politico. Questo stesso concetto di cluster tecnologico
e di mercato”, conclude il direttore generale, “è alla
base del programma di Efcem Italia, rappresentanza in Italia della Federazione europea, che si pone
l’obiettivo di riunire le industrie di apparecchi professionali per il food-service, in una rappresentanza
allargata e finalmente completa”.
La crescita del comparto Cottura.
La flessione del Freddo e la crisi
dell’Aria condizionata. Tutte
le iniziative dell’associazione,
dal Progetto Orizzonte all’export.
Il futuro all’insegna di partnership
strategiche e valorizzazione
dell’alto di gamma.
Tendenza
gen/ott
2014 vs
2013
Totale GED*
Lavabiancheria
Asciugatrici
Lavastoviglie
Frigoriferi
Cucine a libera installazione
Forni
Piani cottura
Tendenza
set/ott
2014 vs
2013
Vol. Val. Vol. Val.
1,6 1,5 3,5 4,0
-0,1 -0,3 -0,3 1,1
40 40 38,6 39,4
4,1 2,2 6,7 4,7
-0,7 -1,1 0,8 -0,1
-2,0 0,5 1,9 4,6
3,4 2,0 4,1 3,3
3,4 3,7 6,1 4,2
*GED: Lavabiancheria, asciugatrici, lavastoviglie, frigoriferi, congelatori, cucine a libera installazione,
forni, piani cottura, cappe
Tendenza
gen/ott
2014 vs
2013
Tendenza
set/ott
2014 vs
2013
Vol. Val. Vol. Val.
Totale PED*
-0,6 0,8 0,4 2,7
Comparto casa
-2,7 -1,8 -0,2 0
Aspirapolvere
-2,8 -3,0 0,5 0,9
Ferri da stiro
-3,7 -2,2 0,9 -0,3
Pulizia a vapore
20,5 13,4 5
2,8
Comparto cucina
-2,9 2,8 -2,3 4,2
Macchine da caffè espresso 12,4 4,6 16,2 9,8
Preparazione cibi
-3,1 5,7 -1,4 6,5
Comparto persona
2,8
2 3,4 5,1
Rasatura maschile
7,1 4,2 6,5 4,5
Depi-epilazione femminile
-2,7 -15,3 7,7 -2,2
Cura dei capelli
-0,7 4,1 0,4 2,9
Igiene orale
12,5 19
7 19,8
*PED: Ferri da stiro, aspirapolvere, pulizia a vapore, termocoperte, macchine da cucire, barbecue/
grills, macchine da caffè espresso, fornetti, preparazione cibo, friggitrici, grattuggie, tostapane,
bilance cucina, bistecchiere, bollitori elettrici, macchine per il pane, spremiagrumi, macchine per
dessert/yogurt, vaporiere, affettatrici, macchine per sottovuoto, sistemi filtranti per acqua, gasatori,
tagliacapelli, ascigacapelli, piastre per capelli, igiene orale, bilance persona, rasoi, accessori rasoi,
benessere, termometri digitali, misuratori di pressione
Tendenza
gen/ott
2014 vs
2013
Antonio Guerrini
Manuela Soffientini
14
Totale aria condizionata
Fisso
Portatile
Fonte: GfK Consumer choices 2014
Vol.
-41,1
-34,7
-54,8
Tendenza
set/ott
2014 vs
2013
Val. Vol. Val.
-39,8 -9,4 -21,2
-34,2 -9,3 -21,7
-55,1 -10,2 -12,4
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anno 6 - numero 2 - febbraio 2015
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GRANDI ELETTRODOMESTICI: FREDDO IN RIBASSO,
TREND POSITIVO PER LA COTTURA
Per quanto riguarda il comparto Grandi elettrodomestici, nel complesso la chiusura del 2014 si profila
al meglio stazionaria rispetto al 2013, che era già stato un anno di contrazione per il made in Italy.
Rimane confermato lo spostamento verso l’alto di
gamma, già consolidato nel primo semestre dell’anno, un trend che appare sempre più decisivo per
uscire dalla prolungata crisi del comparto e mantenere la presenza industriale in Italia.
nel dettaglio, l’andamento del mercato rilevato da
GfK mostra come nella parte finale del 2014, con il
bimestre settembre-ottobre in crescita del 3,5% a
unità e del 4,0% a valore, il Grande elettrodomestico
abbia consolidato e rafforzato le tendenze positive
della prima parte dell’anno. Nei primi dieci mesi la
situazione risulta sostanzialmente stabile tra volume
(+1,6%) e valore (+1,5%). Il comparto che sta contribuendo maggiormente alla crescita è la Cottura, in
controtendenza rispetto ai trend negativi degli anni
precedenti, la cui ripresa è guidata principalmente
da prodotti innovativi e alto di gamma, come piani
cottura a induzione e forni autopulenti (siano essi
pirolitici, catalitici o a vapore).
Bene nel complesso anche il Lavaggio, dove a fronte di un leggero rallentamento delle lavabiancheria
(-0,1% a unità e -0,3% a valore nell’anno in corso),
si riscontra una decisa crescita per quei prodotti che
hanno ancora alto potenziale di penetrazione del
mercato, quali le lavastoviglie (+6,7% a unità bimestre) e soprattutto le asciugatrici (+38,6% a unità).
Queste ultime registrano un vero e proprio anno record, grazie alla sempre maggiore diffusione di modelli ad alta efficienza energetica e dotati di tecnologia a pompa di calore.
Contrazione invece per il comparto Freddo, sia per
frigoriferi (-0,7% a unità nell’anno in corso) sia per i
congelatori (-3,3% a volume). Per entrambi i prodotti si mantiene però in territorio positivo la tecnologia
NoFrost, in crescita complessivamente dell’11,7%
a unità e dell’8,6% a valore nei primi dieci mesi del
2014.
Complessivamente per il Grande elettrodomestico i dati rilevati da GfK sottolineano una sempre
più marcata polarizzazione del mercato, che vede
in costante crescita sia le fasce più basse sia quelle
più alte, con un conseguente impatto negativo sulla
fascia media, sempre più in sofferenza negli ultimi
mesi del 2014. A fronte di un prezzo medio sostanzialmente stabile a totale prodotto, infatti, all’interno dei singoli sotto-segmenti (soprattutto quelli con
caratteristiche tecniche più performanti) si rileva
un decremento dei prezzi, che per le asciugatrici a
pompa di calore è del 5,7% e per i frigoriferi a libera
installazione combinati dotati di tecnologia NoFrost
del 4,9%.
I dati Ceced-Anie su base Istat sulla produzione
industriale relativi al terzo trimestre confermano invece a fine settembre il rallentamento di quel leggero miglioramento registrato a inizio anno, come era
già stato rilevato nel secondo trimestre. Una flessione nei volumi produttivi che è fisiologica nel terzo
trimestre dell’anno, in cui è incluso il periodo delle
chiusure per le ferie estive. I dati progressivi dei volumi produttivi da gennaio a settembre 2014 fotografano un buon andamento per il segmento cottura, che conferma il posizionamento alto del made in
Italy e continua a risentire dell’effetto degli incentivi
per le ristrutturazioni edilizie, confermati anche per
il 2015. Segno negativo invece, per il segmento del
freddo, in linea con il trend di calo della produzione
in atto ormai da parecchi anni.
Colpisce tuttavia il crollo nel comparto congelatori, che registra un -20,8% rispetto allo stesso periodo del 2013, mentre prendendo in considerazione
il primo semestre, ossia solo il periodo da gennaio
a giugno, il dato era di -17,7%. In calo anche il segmento lavabiancheria, che nel periodo gennaio- settembre registra un -12,8% su base annua (nel primo
semestre la diminuzione era del 10%). Segno meno
anche per le cucine free-standing, in calo del 7,8%
rispetto al 2013 e per i frigoriferi, che mostrano un
decremento del 3,1% anno su anno nei primi tre trimestri del 2014, mentre guardando al solo primo semestre, il dato era positivo, con un rialzo dell’1,7%. Il
comparto che va meglio sul fronte della produzione
industriale è quello dei piani cottura, con un +9,5%
(l’incremento nel primo semestre era di 11,8%), seguito dai forni da incasso (+8,1%) e dalle lavastoviglie (+8,0% da gennaio a settembre, +12,5% da gennaio a giugno).
I dati di sell-in relativi agli 11 mesi da gennaio a
novembre 2014 mostrano un trend analogo, ma più
vicino a risultati di sell-out rilevati da GfK. Nel dettaglio risultano in calo frigoriferi (-4,8%), congelatori
(-4,4%) e forni da incasso (-1,9% a novembre, a fronte del +1,1% di giugno), mentre il dato è positivo per
piani cottura (+1,7%), cucine free-standing (+2,6%),
lavastoviglie (+6,7%) e lavabiancheria (+2,7%), con
un vero e proprio exploit per le asciugabiancheria,
in rialzo del 31,1% nel periodo gennaio-novembre,
mentre se si guarda al solo primo semestre l’incremento è di ben il 47%. Un prodotto, quest’ultimo, che
sta conquistando le famiglie italiane: le quantità sono
ancora limitate ma il trend si mantiene in crescita.
dall’Istat. Guardando i dati elaborati da StudiaBo-Sistema Informativo
Ulisse, per il periodo gennaio-ottobre 2014, relativamente alle apparecchiature per la casa, si nota che
il primo mercato di export è la Germania per un valore di 759 milioni
di euro, in crescita del 2,1%. Segue
la Francia, 736 milioni di euro, in
calo però del 2,1%. Più distanti,
Gran Bretagna, con 428 milioni e
una contrazione del 2,3%, e Russia,
con 343 milioni e un -7%.
Si conferma dunque la capacità di proiezione internazionale
Altalenante nel corso del 2014 il comparto dei Piccoli elettrodomestici. Secondo quanto rilevato da GfK, a
poche settimane dalla chiusura del 2014, il settore registra un trend lievemente negativo in unità (-0,6%) a
fronte, ancora una volta, di un giro d’affari in aumento
(+0,8%). Tale tendenza denota comunque un segnale
di maggiore positività rispetto ai primi mesi dell’anno
grazie ad un bimestre settembre-ottobre che registra
una crescita sia a volume, seppur lieve (+0,4%), che a
valore (+2,7%).
Il comparto Casa si conferma negativo dopo i primi
otto mesi dell’anno sia in termini di volumi (-2,7%)
che di giro d’affari (-1,8%). Il segmento delle scope a
vapore, seppur ancora in forte crescita, riesce a drenare solo parzialmente la negatività di tutto il mondo
dell’aspirazione a vapore, determinata dalla forte flessione del segmento tradizionale dei traini a vapore.
Nel settore dell’aspirazione l’ottima performance delle
scope ricaricabili aiuta il mercato a segnare una debole
crescita nel bimestre settembre-ottobre (la tendenza si conferma invece negativa sul gennaio-ottobre).
Non è ancora chiaramente visibile nei dati di sell out
aggiornati ad ottobre 2014 l’impatto dell’introduzione
della nuova etichetta energetica per i prodotti della pulizia, in vigore dal 1° settembre 2014, mentre ferri da
stiro, negativi nel progressivo gennaio-ottobre, vedono un’inversione di tendenza nell’ultimo bimestre ma
solo in unità grazie ad alcune attività di taglio prezzo.
Il segmento Cucina si conferma l’unico in grado di
esprimere segni positivi grazie al contributo legato alle
kitchen appliances e alla food preparation. Si rafforza
ulteriormente il gap tra trend in unità e valore ad evidenziare un mix prodotto che si sposta su segmenti
con posizionamento di prezzo più alto. Tra questi, non
più solo le impastatrici ma anche i robot da cucina grazie all’ingresso di nuove linee di prodotto caratterizzate dalla presenza della funzione cottura. Nessun cambio di rotta per il mondo delle macchine da caffè dove
è sempre il segmento porzionato chiuso a trainare
l’intero mercato ma con un mix prodotto a favore delle
referenze di prezzo più basse o promozionate. Molto
positivo il mercato delle centrifughe soprattutto con la
funzione di estrazione di polpa e succo.
Da segnalare alcune novità nell’andamento del
comparto Persona, unico positivo durante tutto l’anno. Dopo mesi di forte crescita, il business dell’igiene
orale, vede nel bimestre settembre-ottobre il trend in
pezzi meno dinamico rispetto al passato, mentre si
conferma ancora in crescita il valore, grazie alla spinta
su prodotti alti di gamma. I segnali positivi nel mondo
dell’epilazione femminile sono legati al solo segmento
della luce pulsata che torna a crescere grazie a prodotti
più compatti e dal prezzo medio più basso (da qui un
trend ancora in flessione a valore). Ancora un segno
più per la rasatura maschile grazie ai prodotti multifunzione e styling della barba. Da sottolineare infine
come i prodotti per la cura del viso (spazzole pulitrici e luci per il ringiovanimento della pelle), anche se a
oggi rappresentano ancora una nicchia del mercato sia
in unità che in valore, stiano vivendo un momento di
grande fermento in termini di arrivo di nuovi player
e referenze nel mercato e registrino un trend in forte
crescita.
ARIA CONDIZIONATA:
UN ANNO DA DIMENTICARE
CRESCE L’EXPORT DI FORNI
E PIANI COTTURA
Le vendite all’estero dei Grandi
elettrodomestici, raffrontate allo
stesso periodo gennaio-novembre
2013, fanno registrare un lieve incremento per frigoriferi e lavastoviglie, rispettivamente dell’1,3%e
dell’1,6%, un +5,6% per i forni e un
rialzo a doppia cifra per le esportazioni dei piani cottura (+10,9%).
Calano
invece
congelatori
(-17,7%), lavabiancheria (-8,4%) e
cucine free-standing (-14,4%).
Ma quali sono i Paesi in cui gli
elettrodomestici made in Italy sono
più apprezzati? La risposta viene
PICCOLI ELETTRODOMESTICI:
SEGNO PIÙ PER LA CUCINA
del segmento della cottura, ad
esclusione però delle cucine freestanding, prodotto che sta riposizionandosi nella nicchia del top
di gamma. Sull’andamento del
settore influisce anche la percezione positiva del food all’italiana,
per cui ci si attende un’ulteriore
spinta da Expo 2015. Incrociando
i dati dell’export con quelli di produzione, inoltre, si osserva come
le commesse per l‘estero siano
indispensabili per sostenere i volumi produttivi nelle fabbriche
italiane.
15
Decisamente negativo il mercato dell’Aria condizionata, che nei primi dieci mesi del 2014 segna un trend
del -41,1% a volume e del -39,8% a valore. Giugno e
luglio, i mesi strategici per questo mercato, sono stati
caratterizzati da temperature sotto la media e da elevata piovosità e l’aspetto climatico ha influito pesantemente sulle vendite. Il segmento che maggiormente
ha sofferto è quello dei portatili, per i quali la quasi
totalità delle vendite si concentra nei mesi maggiormente colpiti da avverse condizioni climatiche.
Anche il segmento fisso registra una forte sofferenza (seppur meno marcata paragonata a quella
del portatile) e rispetto al 2013 vede un sostanziale
equilibrio tra trend a volume e a valore: sembra essere terminato l’effetto dell’introduzione della nuova
etichetta energetica, che aveva creato un divario tra i
due andamenti.
eldom
La funzionalità del design
Braun lancia la nuova linea
di sistemi stiranti. Si chiama
CareStyle 5. Debutterà
sul mercato a marzo.
Si chiama CareStyle 5 la nuova linea di
sistemi stiranti proposta da Braun, lo storico marchio tedesco produttore di piccoli
elettrodomestici e articoli health care appartenente al Gruppo De’Longhi. La gamma, che debutterà sul mercato a marzo, si
declina nei tre modelli IS5022, IS5042 e
IS5043, e progettata all’insegna della praticità d’uso. Proprio il design funzionale
ed ergonomico è valso all’intera gamma
una special mention al German Design
Award 2015: “Combina design funzionale e intuitiva facilità d’uso”, si legge nella
motivazione del premio. “La caldaia si caratterizza per linee geometriche e lineari,
tipiche delle architetture moderne, il manico è ergonomico e fluido per una manovrabilità più semplice. Il design innovativo
della piastra 3D si ispira agli snowboard
per un migliore scivolamento anche sulle
superfici irregolari”.
Tutti gli apparecchi CareStyle 5 presentano la piastra Braun Eloxal 3D che
combina uno speciale rivestimento dalla
forma curva estremamente innovativa,
per una scorrevolezza a 360° in tutte le
direzioni, spianando ogni piega con facilità, senza più difficoltà legate a bottoni,
tasche e grinze.
I consumi sono ridotti del 50% rispetto a quelli del ferro da stiro Braun TS 5,
e possono essere ulteriormente diminuiti
scegliendo la modalità Eco quando non
serve molto vapore. Nei casi in cui è invece necessaria una quantità maggiore di
vapore per rimuovere le pieghe, CareStyle
5 offre un colpo di vapore di 340 grammi
al minuto, con vapore continuo di 120
grammi al minuto e 2400 Watt di potenza.
Grazie ai 6 bar di pressione, inoltre, l’indumento viene permeato completamente
di un vapore più delicato, consentendo
di rimuovere le pieghe molto più velocemente. Anche sul versante della sicurezza
e comodità la nuova linea Braun offre una
serie di pratiche funzionalità, dall’Auto
shut-off di sicurezza, che fa spegnere automaticamente il ferro quando non viene
usato per oltre 10 minuti, all’Easy ClacClean, con un Led che informa quando è il
momento di procedere alla decalcificazione, fino all’Easy lock system che consente
di fermare in tutta sicurezza il ferro da
stiro al momento di riporlo.
Sui modelli più avanzati IS5042, con tanica trasparente e dettagli blu, e IS5043,
dalla tonalità violetto, l’impostazione della temperatura avviene automaticamente
attraverso la tecnologia iCare, che consente di ottenere risultati di alto livello proteggendo i capi, mentre il sistema di sicurezza Safe rest consente di tenere il ferro
anche appoggiato in orizzontale, senza il
rischio di bruciare i tessuti.
I nuovi sistemi stiranti firmati Braun
debutteranno sul mercato a partire dal
prossimo mese di marzo.
hitech magazine
anno 6 - numero 2 - febbraio 2015
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Kenwood protagonista
della quarta stagione di MasterChef
newsline
Kenwood, il brand premium nella food preparation del Gruppo De’Longhi,
è tra i protagonisti della quarta stagione del celebre show cooking televisivo MasterChef. Anche quest’anno i concorrenti, valutati da tre giudici Bruno
Barbieri, Carlo Cracco e Joe Bastiancich, hanno a disposizione per la preparazione dei piatti i prodotti Kenwood.
Kitchen machine, food processor, blender, tritatutto e sbattitori sono compagni d’avventura degli aspiranti chef per tutte le puntate del programma.
L’operazione attivata da Kenwood prevede poi una pianificazione di adv con
frame spot, formato 30”, con cornice brandizzata e live spot da 5”, in sovraimpressione nel corso delle puntate, dedicati alle tre macchine che rappresentano la punta di diamante del marchio: Cooking Chef, Kenwood Chef e Chef
Sense.
Kenwood è presente anche sul sito di MasterChef con una campagna web
curata da Max Information e pianificata da Media Italia che prevede formati
d’impatto come pre-roll e skin, oltre ai classici banner e ticker.
Whirlpool: nomina
per Alessandro Magnoni
Alessandro Magnoni (nella foto) dallo scorso
7 gennaio è il nuovo senior director della funzione Comunicazione e relazioni governative
del gruppo Whirlpool per la regione Emea. Si
occuperà di sviluppare gli aspetti relativi alla
corporate identity, alle relazioni con i media,
alla comunicazione interna e alle relazioni
istituzionali e governative. Magnoni arriva in
Whirlpool da Coca-Cola HBC Italia, dove ricopriva il ruolo di public affairs & communication
director.
Romano, 47 anni, giornalista, dopo la laurea
in Giurisprudenza inizia la sua esperienza professionale in Procter & Gamble. In P&G rimane
diversi anni con incarichi di crescente responsabilità fino alla nomina, nel 1996, a senior
communication manager. Nell’aprile del 1998
si trasferisce a Milano per entrare a far parte
di The Coca-Cola Company con la qualifica di
capo ufficio stampa e responsabile relazione
con i consumatori per l’Italia. Dal 2001 fino al
2005 è responsabile della comunicazione di
Nestlè Italia nelle sue diverse articolazioni. per
poi passare in Coca-Cola HBC Italia nel 2006.
Alessandro Magnoni ha maturato una solida
esperienza sia nella comunicazione corporate
che di prodotto, così come nell’area delle relazioni governative e dei rapporti istituzionali. Si
è occupato anche di corporate social responsibility, crisis management, comunicazione interna ed eventi.
Magnoni riporterà a Kathy Nelson, vicepresidente risorse umane e il suo team è composto
da Pierre Ley (media relations), Roberta Vanetti (interactive communications, education &
social) e Claire Jones (comunicazione interna).
Faber, cambia il vertice.
Tocca a Ettore Zoboli
Cambio di dirigenza all’interno di Faber. Ettore Zoboli (nella foto) è il nuovo presidente e
ceo Business Unit Hoods Franke Group, mentre
Riccardo Remedi assume il ruolo di managing
director di Faber S.p.A.
Remedi conserva anche quello di direttore
commerciale della business unit Hoods all’interno della divisione Kitchen System di Franke,
cui Faber appartiene dal 2005. Franco Bergamini, che ha guidato la Business Unit Hoods negli
ultimi 3 anni, continuerà a supportare il gruppo
in qualità di presidente del consiglio di amministrazione di Faber S.p.A, dedicandosi a importanti progetti di internazionalizzazione.
Ettore Zoboli, già ceo di OM, società del gruppo tedesco Kion (multinazionale produttrice di
macchine per la movimentazione), ha ricoperto in precedenza molti ruoli di rilievo in altre
aziende multinazionali, tra cui Nacco Materials
Handling Group e Fiat. Riccardo Remedi, in Faber dal 1995, ha assunto negli anni ruoli di crescente responsabilità contribuendo attivamente alla crescita e alla redditività della Business
Unit delle cappe all’interno del gruppo Franke.
Dopo due anni presso il gruppo Industrie IFI,
nel settore della refrigerazione commerciale e
arredamenti per pubblici esercizi, alla guida della
Direzione Export del Gruppo, è rientrato in Faber
nel 2006 come Direttore Commerciale EMEA,
responsabilità che nel 2011 è diventata globale e
che manterrà accanto al nuovo incarico.
eldom
La parola ad Andrea Marino, marketing director mercato Italia Indesit Company
“La sfida? Promuovere
al meglio l’innovazione”
Il ritorno in televisione della gamma Hotpoint-Ariston. Gli investimenti nel canale web
e nel punto vendita. Le strategie per comunicare al consumatore la qualità dei prodotti.
tati il target. In un settore come l’eldom, in
cui il livello di predeterminazione di marca è molto basso, il consumatore compra
il prodotto più convincente. Per questo il
marchio deve farsi trovare su ogni canale,
essere ‘always on’ nello spazio: nel digitale,
nel punto vendita, nei siti di comparazione
prodotto.
In quali iniziative di marketing si è
concretizzato, sui vari canali, questo
tipo di approccio?
Il concept di ‘always on’ segue tre declinazioni principali: istituzionale, digitale e
sul punto vendita. Innanzi tutto per il 2014
è da segnalare il nostro ritorno in tv, da cui
mancavamo da circa quattro anni. Con una
strategia precisa: non puntare su un singolo
prodotto, ma sull’intera gamma. Non abbiamo scelto un formato standard, ma un formato speciale, che ci ha permesso di essere
in Prime Time e in posizione privilegiata di
break, con testimonial autorevoli. Ma siamo
presenti anche sul digital, con un approccio
programmatico, puntando – come anticipavo prima – a farci trovare laddove il consumatore cerca.
Il mondo di Internet e delle vendite
online viene guardato spesso con un po’
di diffidenza…
Solo il 5% delle vendite in Italia passa attraverso l’online. Ma i dati dicono che l’85%
dei consumatori utilizza il web per informarsi. Questo vuol dire che Internet, spesso ritenuto (erroneamente) il principale
nemico del valore dei mercati, rappresenta
in realtà un’enorme opportunità di dialogo
diretto con chi sta cercando in quel momento un prodotto da acquistare. Per questo sul mondo digitale abbiamo investito
circa il 15% del budget totale, privilegiando
una strategia di programmatic advertising
con formati video fatti ad hoc per il web. Da
un anno abbiamo rinnovato il nostro sito
www.hotpoint-ariston.it, che offre anche
delle funzionalità di ‘compra ora’. Abbiamo
chiuso il 2014 con un milione e mezzo di
visite, crescendo del 50% rispetto all’anno
precedente, e continueremo a sfruttare tutte le opportunità offerte dalla Rete. Senza
però mai dimenticarci dell’‘ultimo metro’,
ossia il punto vendita.
Il luogo dove avviene ancora la gran
parte degli acquisti…
Su oltre 500 punti vendita siamo presenti
con aree dedicate e brandizzate. Con anche
iniziative incentrate sulla formazione degli
addetti, in modo da veicolare attraverso di
loro le informazioni più importanti al consumatore.
E quali sono le strategie per il 2015?
Continueremo sulla strada tracciata lo
scorso anno, consolidando la nostra strategia di marketing e le partnership strategiche nelle attività di co-marketing. Tra quelle
del 2014 spicca “Lo chef sei tu”, il concorso
promosso insieme ad Apci (Associazione
professionale cuochi italiani) e Giallo Zafferano. Senza dimenticare il rapporto privilegiato che ci lega agli altri partner strategici:
Illy per il caffè, P&G per il mondo del bucato
e Reckitt Benckiser per il lavaggio stoviglie,
con i quali Hotpoint-Ariston svolge attività
congiunte che vivono principalmente sul
web.
E la sfida rimane sempre la stessa: far sì
che l’innovazione raggiunga in modo efficace il consumatore finale.
Una comunicazione che sia ‘always on’
e raggiunga il consumatore in ogni touch
point, lungo tutto il percorso decisionale.
In modo da promuovere e comunicare al
meglio l’innovazione applicata ai prodotti.
È questa la strategia di marketing che nel
2014 ha portato al ritorno della gamma
Hotpoint-Ariston in tv, dopo anni di silenzio; ma l’anno si è caratterizzato anche per
investimenti strategici nella comunicazione
digitale e nel punto vendita. Ne abbiamo
parlato con Andrea Marino (nella foto),
marketing director mercato Italia Indesit
Company.
Andrea Marino, qual è il bilancio del
2014?
È stato un anno positivo, anche considerando lo scenario macroeconomico. Abbiamo iniziato a vedere un trend con il segno
più davanti. Il mercato eldom dovrebbe
chiudere tra lo 0 e il +1%. Non un risultato eccezionale, ma sicuramente un miglioramento che fa ben sperare, considerando
la chiusura sempre negativa degli ultimi
anni. E ci sono anche altri indicatori, che
ci permettono di guardare con ottimismo
all’orizzonte.
Quali?
Il mercato immobiliare è in positivo nel
terzo trimestre 2014, il trend dei mutui ha
registrato un +30% nel periodo gennaiosettembre rispetto all’anno scorso. Sono
tutti fattori che ci danno speranza per il
2015.
E come è andato lo scorso anno per il
brand Hotpoint-Ariston? Quali i riscontri del lancio della gamma di piccoli elettrodomestici?
In un mercato complessivamente stabile
nel 2014, noi siamo andati meglio: il gruppo
chiuderà tra il +3% e il +5% rispetto 2013,
anche grazie ai piccoli elettrodomestici,
segmento in cui l’azienda ha triplicato il fatturato. E nel 2015 l’obiettivo è raddoppiarlo ancora. Accanto al risultato di business
c’è anche una crescita sugli indicatori del
nostro marchio di punta, Hotpoint-Ariston
appunto, che continua a migliorare brand
awareness e brand consideration. Ovvero
quegli indicatori decisivi a supporto del
posizionamento del marchio, che si colloca
nella fascia medio alta del mercato.
A livello di Grande elettrodomestico
qual è la situazione?
Siamo sempre stati leader storici in tutte
le categorie, dal lavaggio al freddo alla cottura, tanto nell’incasso quanto nella libera
installazione. Anche in questo comparto
negli ultimi anni Hotpoint-Ariston ha completamente rinnovato tutto il portafoglio
prodotti.
Parlando proprio di prodotti, quali
sono state le principali novità?
Ci siamo impegnati a promuovere l’innovazione in ogni categoria. E lo abbiamo
fatto intervenendo sulle funzioni primarie
associate ai vari apparecchi, dalla conservazione ottimale dei cibi alla cottura, rispondendo ai bisogni precisi dei consumatori. Sono nati così il frigorifero con Active
Oxygen, che permette di avere cibi freschi
fino a nove giorni grazie all’ossigeno attivo,
ma anche la lavastoviglie Elexia con Zone
Wash, il lavaggio localizzato che consente
fino al 30% di efficacia in più senza bisogno di prelavare a mano; e poi la lavatrice
Andrea Marino
Aqualtis con Direct Injection, che permette
di lavare insieme bianchi e colorati senza
problemi. Ora bisogna continuare a investire in innovazione, ma anche in una comunicazione che sia in grado di promuovere al
meglio questa innovazione.
Proprio su questo versante, quali sono
le vostre strategie?
Puntiamo a presidiare ogni tappa del
percorso d’acquisto, non solo sui canali tradizionali. Non a caso always on è l’espressione che abbiamo scelto per sintetizzare
la nostra strategia di marketing. Always on
non solo nel tempo, ma anche nello spazio.
In che senso?
Nel senso che puntiamo a farci trovare
in tutti i luoghi in cui il consumatore cerca
i prodotti, o le informazioni su di essi. Si
è ribaltato il concetto di target: non è più
l’azienda a scegliere il target da colpire, e a
cercarlo con i vari mezzi di comunicazione.
Oggi è il consumatore a scegliere, e l’azienda – o se vogliamo il prodotto – sono diven18
hitech magazine
anno 6 - numero 2 - febbraio 2015
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newsline
Olimpia Splendid: tre prodotti
premiati al Good Design Award
Olimpia Splendid, azienda italiana specializzata nel campo della climatizzazione, del riscaldamento e del trattamento
dell’aria, si è aggiudicata per il terzo anno
consecutivo il prestigioso Good Design
Award assegnato dalla giuria del The Chicago Athenaeum. Sono tre i prodotti premiati nella categoria Household Products
per il 2014: la nuovissima stufa a pellet
Mia, il termoventilatore ceramico Radical
Twin e il ventilradiatore Bi2 Smart, tre novità presentate dall’azienda nel corso del
2014 con una particolare attenzione agli
aspetti tecnologici combinati con il gusto
per l’estetica e la praticità.
Miele: a Colonia
la nuova dimensione della cucina
“A new world of cooking”. Questo il motto
con cui Miele si è presentata a LivingKitchen,
la fiera dedicata alla cucina in scena dal 19 al
25 gennaio a Colonia. Tra le novità lanciate
per l’occasione, spicca il nuovo forno a vapore combinato microonde (modello DGM), un
elettrodomestico da incasso, disponibile in
Italia a partire da aprile 2015, che unisce le
prestazioni e il comfort di un forno a vapore
con dotazione top di gamma al microonde.
Non solo. A LivingKitchen Miele ha presentato per la prima volta in Europa anche un concetto poliedrico di cottura dalle dimensioni
americane: una nuova gamma di cucine freestanding, con tutta la qualità e la dotazione
che già contraddistingue gli elettrodomestici
da incasso della generazione 6000. Protagonista a Colonia il modello top di gamma della
serie, largo 1,22 m (48 pollici), con fornelli
di grandi dimensioni ad ampia capacità di
utilizzo. Le cucine freestanding sono inoltre
costituite da due vani forno, uno dei quali
utilizzabile anche come microonde, sei bruciatori a gas, una superficie in acciaio inossidabile per grigliare e un cassetto scaldavivande. Un’ulteriore novità riguarda il settore
delle cappe aspiranti, dopo l’entrata in vigore delle nuove etichette energetiche a livello
europeo: ad aprile 2015 è previsto il lancio
delle cappe ExtraSlim, efficienti e silenziose,
adatte ad essere installate sotto il pensile da
30 cm.
Remington e Russell Hobbs:
25 milioni di euro nel 2014
Il 2014 è stato una anno positivo per Remington e Russell Hobbs, marchi che fanno
capo alla divisione Piccoli Elettrodomestici
Italia della holding Spectrum Brands e che
chiudono l’anno con un giro di affari complessivo pari a 25 milioni di euro. Russell
Hobbs, marchio britannico di prestigio nei
piccoli elettrodomestici per la cucina e per
la casa, chiude con un giro d’affari pari a 4
milioni di euro un 2014 che ha visto l’introduzione di nuovi prodotti nella food preparation, nel cooking e nello stiro. Remington
Italia, invece, specializzata in dispositivi a
uso personale per la depilazione a luce pulsata e nell’ambito del personal care, ha annunciato l’ingresso nel settore dell’Oral Care:
una scelta che evidenzia ancora una volta
l’attenzione del brand nel diventare una valida alternativa per il trade all’interno dei
segmenti di mercato potenzialmente in crescita. “I risultati ottenuti sono assolutamente
positivi e confermano l’apprezzamento delle
proposte dei nostri brand caratterizzate da
un’elevata qualità, frutto di una costante attività di ricerca e sviluppo”, commenta Walter
Valli, direttore commerciale della divisione
Piccoli elettrodomestici Italia di Spectrum
Brands. Siamo certi che le nuove gamme di
prodotto che andremo a introdurre nel 2015
troveranno un riscontro altrettanto soddisfacente”.
eldom
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Riflettori su Polti
Nel segno
del ‘Natural Home Feeling’
Il Gruppo presenta la sua collezione di apparecchi per la pulizia della casa, all’insegna di semplificazione
e rispetto dell’ambiente. Il lancio di Unico, i buoni risultati del 2014 e le strategie per il 2015.
Prendersi cura della casa in modo semplice, nel rispetto della natura. È questo
lo spirito con cui lo scorso 5 febbraio
il management di Polti ha presentato a
Milano la nuova collezione di apparecchi per la pulizia della casa, nel corso di
un evento stampa ispirato dalla filosofia
‘Natural Home Feeling’, ormai claim distintivo del Gruppo con sede a Bulgarograsso, in provincia di Como. Sotto i riflettori i modelli top di gamma Vaporella
nello stiro, le scope a vapore Vaporetto
per le pulizie di pavimenti, tappeti, vetri
e altre superfici, gli aspirapolvere senza
sacchetto, la gamma di aspiragocce per
la pulizia dei vetri. Ma soprattutto Unico,
l’aspirapolvere multiciclonico che è stato
grande protagonista alla scorsa edizione
dell’Ifa di Berlino e sta ora conquistando
il mercato italiano.
“Abbiamo chiuso il 2014 positivamente sul mercato italiano, registrando un
+5%”, ha sottolineato Francesca Polti,
direttore generale del Gruppo. “Un risultato che è stato trainato da Unico e dalle ultime novità di prodotto nelle varie
linee. Posso dirmi più che soddisfatta,
il lancio della gamma Unico è stato positivo, i prodotti sono stati distribuiti in
tutte le principali catene retail e anche
il sell out ha fatto registrare ottimi ri-
Vaporetto
Vaporella
Forzaspira
Unico
A Milano la presentazione delle nuove linee di prodotto
scontri, grazie anche al supporto delle
campagne pubblicitarie e alla predisposizione dei materiali su punto vendita”. E
i riscontri migliori sono venuti dall’alto
di gamma. “Questo conferma che il consumatore cerca e apprezza i prodotti
più performanti e completi, soprattutto
nel momento in cui una nuova linea fa il
suo debutto sul mercato”, spiega Francesca Polti. “Hanno aiutato anche le promozioni tasso zero messe in campo da
molti nostri clienti, così come la campagna pubblicitaria in Tv e sul web, molto
ironica e simpatica. Ma quest’anno ha
performato molto bene anche Vaporella,
pur in un mercato molto competitivo, e
abbiamo consolidato e ampliato anche
la nostra gamma di scope a vapore”. Leit
motif del 2015 saranno Unico e la nuova
immagine dell’azienda. “La prima parte
dell’anno sarà dedicata a consolidare la
presenza sul mercato dei nuovi prodotti.
Da marzo avvieremo promozioni particolari di cash & back dedicate a Unico e
Vaporella. La seconda parte del 2015 vedrà invece, alla vetrina mondiale dell’Ifa,
il rinnovo delle nostre principali gamme,
dallo stiro all’aspirazione, fino agli accessori e alle funzionalità dei vari prodotti. E per il 2016 sono molte le novità
in cantiere”.
Panasonic
fa rotta sul bianco
Lavatrici sempre più intelligenti. Forni microonde versatili per una cucina semplice e veloce.
Nuove centrifughe per succhi sani e gustosi. Senza dimenticare personal care e il settore illuminazione.
È stata presentata lo scorso 14 gennaio presso la sede
di Panasonic Italia a Milano la nuova gamma di elettrodomestici della società giapponese. Un rinnovamento che
coinvolge vari segmenti e linee di prodotto, dalle lavatrici
ai piccoli elettrodomestici per la cucina, fino ai rasoi elettrici e alle lampadine.
Per quanto riguarda il settore lavaggio, i due nuovi modelli di lavatrici Inverter, 148XS1 e 148XR1, entrambe in
classe energetica A+++ -40, si contraddistinguono per la
tecnologia Panasonic Econavi, in grado di semplificare il
lavaggio dei capi grazie al nuovo programma automatico
AutoCare, che si adatta alle capacità specifiche di ogni carico, senza che sia più necessario impostare manualmente
il ciclo di lavaggio. Il sistema a quattro sensori determina
infatti i valori ottimali dei parametri fondamentali – tempo di lavaggio, temperatura, volume d’acqua e livello di
sporco, tempo di centrifuga – per un bucato efficace anche dei capi più delicati, mentre la funzione Panasonic 3D
HydroActive+ permette di risparmiare energia e acqua
durante il lavaggio, attraverso tre getti multidirezionali
più potenti e di maggiore portata dalla parte anteriore
del cestello a quella posteriore, che assicurano la rapida
diffusione dell’acqua.
Passando alla cucina, si presenta come un microonde
in grado di funzionare da ‘fornetto’ il nuovo DF383B dalla
capacità di 23 litri. Facile da usare e da pulire, caratterizzato da un design senza tempo, il nuovo microonde Pa-
nasonic presenta al proprio interno una superficie piana,
invece del piatto girevole. La cavità non solo diventa così
un’area di cottura più ampia, ma dà la possibilità di poter
inserire piatti di tutte le dimensioni all’interno del forno.
Punto di forza del microonde combinato CS894S è invece
l’innovativa funzione Vapore: una caldaia ad alta efficienza immette il vapore direttamente nell’area superiore del
forno, mentre la piastra della griglia, dividendo in due la
cavità, permette al vapore di diffondersi in tutto il suo interno.
Novità in cucina anche sul fronte delle centrifughe, con
20
i modelli DJ01 e SJ01, pensati per realizzare succhi gustosi e nutrienti attraverso lame degne della precisione
giapponese, un filtro a maglia per una migliore estrazione del succo e una più semplice pulizia, nonché un nuovo beccuccio ruotabile a 120 gradi che riduce il rischio
di sporcare mentre si versa il liquido. Arriverà invece a
primavera il primo Slow Juicer di Panasonic, per la spremitura a freddo di frutta e verdura, una modalità per
l’estrazione del succo più salutare rispetto a quella delle
centrifughe tradizionali, grazie a una vite di pressatura in
acciaio inossidabile e al potente motore DC-150W a bassa
velocità.
Venendo al comparto personal care, i prodotti di punta
sono quelli della serie di rasoi elettrici a tre lame ES-RT,
declinata in tre modelli (RT37, RT47, RT67) e di quella
di regola barba - tagliacapelli ER-GB, analogamente costituita da tre varianti (GB60, GB70 e GB80), lanciate nel
settembre dello scorso anno.
Panasonic ha poi colto l’occasione per presentare anche l’ampliamento della gamma di lampadine Led, con
12 nuovi prodotti per i mercati consumer e business.
L’azienda, terzo produttore al mondo nel settore dell’Illuminazione e fornitore numero uno di lampadine in Giappone, lancia ora le lampadine Led con attacco E14 5W
330lm ping-pong e a candela, mentre alla gamma di faretti si aggiunge il modello con attacco GU 5.3 10W 540lm
(equivalente a un’alogena da 45W), con dimmer.
consumer electronics
hitech magazine
anno 6 - numero 2 - febbraio 2015
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Si amplia il team
di BigBen Italia
A Milano, lo scorso 9 febbraio, l’evento di lancio della nuova gamma
Dallo scorso 19 gennaio Francesca Marino
(nella foto) è entrata a far parte di BigBen
Italia Big Ben Interactive (guidata da Ottaviano Di Bernardo) nel ruolo di Sales and
trade marketing assistant.
Laureatasi nel 2012 in Marketing, comunicazione aziendale e mercati globali, Francesca Marino ha maturato esperienza nel ruolo
di Marketing and communications assistant,
acquisendo competenze nell’ambito dell’organizzazione e sviluppo di piani di marketing, gestione della comunicazione esterna
aziendale e nello sviluppo del business.
Grundig, la Casa
dell’Innovazione
Settant’anni fa. Settanta anni di storia e tradizione. Che hanno attraversato varie fasi e altrettanti cambiamenti.
Prima con una radio: poco dopo grazie
al rapido sviluppo di prodotti audio e
video innovativi. Grundig fin dalle origini si era assestata tra i brand di riferimento nel settore dell’elettronica
di consumo. Ora, per l’appunto a settant’anni di distanza, viene portato a
compimento un percorso che il gruppo
ha progettato sin dal momento in cui
ha messo sotto il suo ombrello l’azienda di Norimberga, vale a dire completare l’offerta con i prodotti per cui il
Gruppo Arçelik è leader in Europa: i
grandi elettrodomestici. Proprio la forte riconoscibilità che lega il marchio
alla mente dei consumatori, ha portato
alla creazione di una proposta innova-
tiva nella sostanza e nella forma: Casa
Grundig, ovvero La Casa dell’Innovazione. Un’idea, o meglio una proposta
di elettrodomestici “full range” che arricchiscono la vita delle persone. Una
scelta coraggiosa per imporsi in un settore altamente competitivo. Un modo
semplice per conquistare la fiducia, destinata a durare nel tempo.
Nuove linee di prodotto di grandi e
piccoli elettrodomestici, audio e video
- sintesi delle più avanzate tecnologie
- verranno presentate attraverso un
concept innovativo e accattivante. Un
progetto strategico che ha al centro la
distribuzione in esclusiva attraverso
una rete selezionata di rivenditori specializzati del mobile.
E per questo ritorno sulla ribalta, lo
scorso 9 febbraio Beko Italia – che gestisce le attività di Grundig – ha dato
appuntamento alle Officine del Volo di
Milano partner e clienti – specialmente
del comparto arredamento a cui si rivolge in primis la proposta – per alzare
il velo sulla gamma di nuovi apparecchi. Una serata per far tornare a sfilare
in passerella un marchio che continua a
interpretare il cambiamento e l’evoluzione come parte integrante della propria storia. Una storia lunga settant’anni.
Grundig: la scheda
Grundig Intermedia è uno dei leader mondiali di elettronica di intrattenimento e di elettrodomestici. Dal
2007 fa parte di Arçelik AS, una delle
aziende leader della quotata holding
Koç, conglomerato attivo in tutto
il mondo. Con sede a Norimberga,
Grundig Intermedia conta oltre 1.700
dipendenti. La società trae le sue radici dalla storica Grundig AG famosa
in tutto il mondo per le radio e i televisori. Grundig Intermedia partendo
dal core business dell’elettronica d’intrattenimento lo ha poi ampliato con
piccoli e grandi elettrodomestici. Oggi
l’azienda è organizzata in tre gruppi
di prodotti - Elettronica di Consumo,
Piccoli Elettrodomestici e Grandi Elettrodomestici. Il portfolio comprende
prodotti che vanno dai lettori Mp3 ai
televisori 3D Led da 65 pollici, dai piccoli elettrodomestici per la cura dei
capelli a quelli per la cucina, da aspirapolvere a lavastoviglie e lavatrici.
Dal 2011 Grundig è il primo partner
tecnologico ufficiale della Bundesliga.
volutamente calanti, utilizzate
nel blues e nel jazz, per dare
intensità all’emozione più profonda di un brano.
Grazie a due driver appositamente progettati e agli
amplificatori dedicati, ‘Blue
Note’ Play:1 offre un suono di
tale precisione da consentire di
sentire tutte le sfumature tipiche della musica jazz, mentre
la semplicità di configurazione
permette di ascoltare in strea-
Toshiba esce dal mercato Tv negli Usa. Il
brand rimarrà, ma il colosso giapponese ha
ceduto la licenza di utilizzo alla taiwanese
Compal Electronics che si occupa della realizzazione di Pc e Tv per produttori terzi
e da tempo produce televisori per Toshiba.
L’accordo con Compal riguarda per ora solo
gli Stati Uniti, ma Toshiba ha già dichiarato
che si cercherà di replicare lo stesso tipo di
cambiamento anche in altri Paesi, ad esclusione del Giappone. Quindi anche in Europa
si dovrebbe arrivare agli stessi scenari. In un
comunicato l’azienda ha spiegato le motivazioni che hanno portato alla decisione: la
crescita del settore è stata bassa negli ultimi
anni, la concorrenza sempre più agguerrita
sul fronte dei prezzi. Queste le ragioni della
ristrutturazione del proprio business Visual
Products che dal Nord America si estenderà
anche ad altri Paesi, sostituendo lo sviluppo
interno e le vendite dirette con una struttura
di brand licensing.
Samsung presenta
la nuova linea di Tv SUHD
Sonos: un diffusore dedicato
a Blue Note per celebrare il jazz
Un diffusore dedicato al jazz
di Blue Note. Sonos, società
specializzata in prodotti audio per la casa, distribuiti in
Italia da Nital, ha deciso di celebrare i 75 anni di Blue Note
Records con il lancio di ‘Blue
Note’ Play:1, un nuovo diffusore audio in edizione limitata. Il look si ispira all’essenza
dell’espressività nel jazz: il
nome deriva dalle caratteristiche ‘blue note’, le note tristi e
Toshiba abbandona la produzione
di Tv negli Usa. Il brand in licenza
ming la musica preferita in un
attimo. Con ‘Blue Note’ Play:1,
gli utenti avranno inoltre accesso alla stazione dedicata e
realizzata appositamente per
il diffusore, ‘Blue Note Artist
Selects’, curata dagli artisti
leggendari del Blue Note e dal
produttore Don Was. In aggiunta, saranno a disposizione
altre due stazioni, ‘Blue Note
101’ e ‘Born In Blue’ contenenti playlist per tutti i gusti.
21
Samsung Electronics ha annunciato in occasione dell’European Forum 2015, organizzato dalla società nel Principato di Monaco,
la nuova gamma di televisori SUHD, che mira
a stabilire un nuovo standard nei contenuti
premium UHD, elevando l’esperienza visiva
a nuovi livelli. La lettera “S” identifica i prodotti premium del colosso coreano, in ogni
segmento, rappresentando un significativo
passo in avanti in termini di tecnologia. Ora
si estende anche alla nuova linea di televisori, progettati per sorprendere ed emozionare con immagini di alta qualità, interazione
senza soluzione di continuità e un design all’
avanguardia. Nano-cristalli di diverse dimensioni sono integrati in un sottile strato montato fra la retroilluminazione Led del pannello
e il display Lcd del Tv trasmettendo impulsi
che generano un’ampia gamma di colori. Una
tecnologia che, afferma l’azienda, fornisce agli
spettatori immagini con una qualità cromatica 64 volte superiore a quella dei televisori
tradizionali. La gamma Samsung SUHD comprende tre serie – JS9500, JS9000 e JS8500
– disponibili con pannelli di nove dimensioni
dai 48 agli 88 pollici. Come l’intera line up
Smart Tv del 2015, questi modelli saranno dotati di sistema operativo “open-source” Tizen
che supporta lo standard web per lo sviluppo
di Tv app. Samsung ha presentato inoltre la
nuova linea di prodotti audio che comprendono le soundbar curve e migliorano l’esperienza dell’home enterteinment con un suono pulito e immersivo, mentre la nuova e intuitiva
App Multiroom permette agli appassionati di
musica di accedere ai propri contenuti audio
preferiti senza soluzione di continuità.
ict
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anno 6 - numero 2 - febbraio 2015
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Intervista con il direttore commerciale, Antonio Buccarella
“Meliconi, la qualità
italiana fa la differenza”
gato al varo della linea My Mobile, grazie alla quale siete entrati nel mercato
degli accessori per dispositivi mobili.
Quali le ragioni che vi hanno spinto a
compiere questo passo? Che tipo di
feedback avete ricevuto dagli operatori? E dal consumatore finale?
La scelta strategica è stata quella di
ampliare il nostro raggio operativo, forti
della specializzazione e dell’esperienza
maturata nell’ambito della ideazione, creazione e produzione di accessori. Inutile
nascondersi che il settore che negli ultimi
anni ha fatto da traino è stato quello di
smartphone e tablet. Era quindi naturale
che Meliconi entrasse in questo business,
valorizzando sempre le nostre peculiarità.
E abbiamo piano piano compiuto importanti progressi, togliendoci apprezzabili
soddisfazioni, pur in uno scenario che
vede impegnate svariate aziende. Tuttavia, fin da subito abbiamo registrato interesse attenzione sia da parte degli operatori retail, sia sul versante degli end user.
E questo lo stiamo toccando con mano in
termini di vendite.
Antonio Buccarella
Si scrive Meliconi, si legge “guscio”. Così
è fin dagli esordi. Così è sempre stato
quando si pensa alle protezioni dei telecomandi. Così continua ad essere, ma non
solo per questo business. Anzi. Ormai Meliconi, nel dimostrare di essere un brand
italiano e forte, sta ampliando il proprio
raggio operativo anche al mondo degli accessori per i device mobili. Traslando – ma
non solo – l’esperienza maturato nell’ambito dell’audio/video. E dopo il varo nel
2013 della linea ‘My Mobile’, ecco che nel
recente canvass natalizio l’offerta è stata
ulteriormente implementata dal lancio
della cover per smartphone, denominata
‘Il Guscio’ appunto. Un passaggio importante per la storica azienda bolognese,
che conferma la propria vocazione specialistica nel mondo dell’accessoristica a tutto tondo. Hitech Magazine ha intervistato
Antonio Buccarella, direttore commerciale della società, per tracciare un bilancio
del lavoro svolto e per analizzare le prospettive di business.
Antonio Buccarella, qual è il bilancio
del business 2014 per Meliconi?
I risultati a livello di gruppo sono stati
positivi. Su scala complessiva, dunque integrando le attività estere, abbiamo registrato un incremento di fatturato del 6%
rispetto al 2013. E un significativo contributo è giunto dal mercato italiano.
Quali le ragioni?
Da un lato abbiamo conseguito un con-
L’ultima grande novità è stata la cover per smartphone ‘Il Guscio’, protagonista anche in campagna televisiva
nel periodo di Natale. Come sta performando sul mercato?
Dalla presentazione effettuata in occasione della scorsa Ifa di Berlino, registriamo un interesse crescente. Il lancio poi dei
prodotti, adeguatamente supportati dalla
campagna televisiva nel periodo natalizio,
ci ha permesso di collezionare significative performance in termini di sell-out.
L’impatto è stato notevole e costituisce
il miglior viatico per rendere ancora più
pervasiva e incisiva la nostra presenza nei
punti vendita.
solidamento bel nostro business legato
al mondo dell’accessoristica nell’ambito
dell’audio/video. Dall’altro abbiamo potuto cominciare a capitalizzare interessanti
performance nel segmento degli accessori
per i device mobili, grazie al lancio della
nostra linea My Mobile. Il tutto condito,
per così dire, dalle forti partnership che
abbiamo perfezionato con i clienti. Ossia,
con il mondo del retail e della Gds in particolare, a cui garantiamo un adeguato, profilato e qualificato standard di servizio.
Per quanto riguarda invece gli accessori per l’audio-video, quali sono stati i
prodotti protagonisti?
Io parlerei nell’insieme di un bouquet di
soluzioni di grande affidabilità e qualità,
che continua a conseguire importanti risultati a dimostrazione della forza di cui
dispone il brand Meliconi. Ci tengo anche
a sottolineare che questo appeal tecnologico ci è riconosciuto anche su scala internazionale. Meliconi è un marchio italiano
forte e caratterizzato, altamente specializzato. Inoltre, ben due terzi della nostra
produzione è ancora dislocata nel nostro
Paese nello stabilimento di Bologna. Ciò
premesso, il segmento che sta conoscendo una stagione proficua in termini di
vendite si conferma quello dei telecomandi, mentre sul versante dei supporti e
delle antenne il trend è sufficientemente
stabile.
Quali sono, nel complesso, le aspettative, gli obiettivi e le strategie di Meliconi per il 2015?
Come spesso mi capita di ripetere, sarei
contento di riuscire a confermare il risultato dell’anno scorso. Sappiamo che non
è facile, a fronte di una competizione intensa. Ma penso che sarà possibile, poiché
avremo modo di allargare il business, soprattutto con la linea My Mobile.
Per concludere, dovendo stilare una
pagella sul lavoro svolto, quale il voto
ce si merita Meliconi?
Mi piace lavorare con pragmatismo. Per
ora dico che ci meritiamo un bel 7. Ma per
il 2015 vogliamo arrivare almeno all’8 in
pagella.
R.C.
L’elemento di novità, invece, è più le-
Windows 10: un sistema operativo ‘universale’
Trasmessa in diretta streaming lo scorso 21 gennaio la Consumer Preview di
Windows 10, il nuovo sistema operativo
di Microsoft, pronto a sbarcare sulla gran
parte dei computer utilizzati nel mondo. Il
nuovo Windows rappresenterà una novità
soprattutto a livello di modalità di distribuzione, che si profilano sempre più simili
a quelle utilizzate da Google e Apple, con
aggiornamenti periodici che andranno
a sostituirsi ai rilasci programmati ogni
tre-quattro anni. Per chi possiede dispositivi provvisti di Windows 8.1, Windows
7 e Windows Phone 8.1, inoltre, l’upgrade
al nuovo sistema operativo sarà gratis il
primo anno. La maggior parte dei sistemi Windows saranno portati dunque a
un’unica versione, semplificando lo scenario dei software in circolazione, anche
sul fronte dei device, dal momento che Widows 10 rappresenterà un sistema operativo unico e ‘universale’ per Pc, notebook,
tablet e smartphone.
Torna il menù Start per uniformare e
semplificare l’utilizzo delle diverse applicazioni, ma allo stesso tempo sono diverse
le funzionalità che aprono al mondo delle
app, con un focus particolare sulle Universal Apps, pensate per funzionare su tutti
i dispositivi Windows 10, senza che ci sia
bisogno di una versione ad hoc per ogni
device. La prima, che è stata presentata in
anteprima durante la preview, sarà Office.
Anche sui Pc fissi arriverà poi Cortana,
l’assistente virtuale di Windows Phone,
che consentirà di governare le funzioni
del computer con la voce. Interessante la
demo di Project Spartan, il nuovo browser per Windows 10 che probabilmente
22
Samsung Gear VR
La realtà
virtuale su
piattaforma mobile
L’ultima evoluzione della
tecnologia indossabile, in grado di
offrire una nuova
dimensione di
intrattenimento.
Samsung presenta così Gear
VR, il visore per realtà virtuale sviluppato in partnership con
Oculus, che, dopo essere stato presentato
in anteprima alla scorsa edizione dell’Ifa di
Berlino, arriva ora in Italia. Il visore è infatti disponibile in pre-ordine dalla seconda
settimana di febbraio sul sito Samsung
Shop www.samsung.com/it/shop. Sono
due al momento le opzioni di acquisto
possibili: una versione da 199 euro e una
seconda versione, con anche il gamepad, a
249 euro. Il Gear VR, che abbiamo avuto la
possibilità di provare in anteprima, utilizza
come schermo il Galaxy Note 4, lo smartphone con display da 5,7 pollici e risoluzione Quad HD, che deve essere inserito
all’interno del visore. È nello smartphone
che occorre inserire la micro SD in dotazione con il Gear VR, su cui sono precaricati
video 360 gradi, foto 360 gradi, applicazioni e trailer 3D. Ulteriori contenuti sono
poi scaricabili, sempre sul Galaxy Note 4,
attraverso l’Oculus Store.
Veniamo ora all’esperienza offerta dal
visore, un’esperienza a portata di mano,
anzi di sguardo, per tutti i possessori di
Galaxy Note 4. Il Gear VR è più leggero del
previsto, dotato di una morbida imbottitura e di lacci regolabili. Avvicinando il volto,
il device si attiva automaticamente e, per
immergersi completamente nella realtà
virtuale, è possibile indossare anche delle
cuffie, che, connesse via bluetooth con il dispositivo, permettono di godere della qualità audio 3D spatial sound disponibile per
tutti i contenuti della galleria VR. In particolare, abbiamo provato a volare in elicottero su ghiacci, praterie e cascate, e poi
l’esperienza di un concerto dei Coldplay
sotto il palco, la visione di uno spettacolo
del circo e un’immersione nell’oceano, a
fianco di cetacei e creature marine. L’immersione nel mondo virtuale è totale, non
si è di fronte a uno schermo ma proprio
dentro alla situazione, in tre dimensioni e
a 360 gradi. Al circo, per esempio, sembra
di vedere davanti a sé acrobati e giocolieri
in carne ed ossa, a una distanza ravvicinatissima, di pochi centimetri, perché si è
seduti in prima fila, ma girando la testa, si
vede pure l’anfiteatro di poltroncine rosse
dietro di sé.
Pur considerando che si tratta di una
prima release, e che dunque alcuni aspetti
debbano essere perfezionati, il mondo della realtà virtuale è approdato ufficialmente
su un dispositivo mobile, aprendo potenzialmente nuovi scenari per l’industria
dell’intrattenimento, del gaming e dell’home theater. E, come sempre, la palla passa
al mercato.
prenderà il posto di Internet Explorer: la
pagina web diventa una sorta di foglio di
carta su cui scrivere, annotare commenti
e trasferirli nei vari device. Sul versante
gaming, infine, Microsoft punta a connettere sempre più la piattaforma di Xbox con
Windows, facendo sbarcare su Pc il mondo
della console. Ma dentro Windows 10 sarà
integrata anche la piattaforma di gaming
Steam, mentre la nuova app Xbox consentirà a giocatori e sviluppatori di accedere
al meglio della rete Xbox Live, sia sui computer con Windows 10 che su Xbox One.
ict
newsline
Osservatorio Mobile Marketing & Service
Smartphone, il migliore
amico per lo shopping
“Gli italiani passano sempre più tempo a navigare in Internet da smartphone, più di quanto ne trascorrano
giornalmente davanti a un Pc. Pertanto,
nel corso del 2014 abbiamo assistito ad
una forte crescita degli investimenti in
Mobile Advertising, alla sperimentazione di diverse soluzioni di Mobile Couponing, al ripensamento di alcuni processi
di business in una logica customer-centric”. Parola di Andrea Rangone, responsabile scientifico dell’Osservatorio Mobile Marketing & Service, che così ha
riassunto le principali tendenze emerse
dall’Osservatorio Mobile Marketing &
Service della School of Management del
Politecnico di Milano.
Sono in media 15 milioni gli italiani connessi a Internet ogni giorno da
smartphone. Se si considera anche
l’utilizzo del tablet, il numero raggiunge i 16,4 milioni. Gli italiani trascorrono sempre più tempo a navigare su
smartphone, precisamente 90 minuti
al giorno a fronte dei 70 spesi davanti
al monitor di un Pc . La dominanza dello smartphone è ancora maggiore se si
considerano le fasce d’età più giovani;
in particolare i 18-24enni trascorrono
oltre due ore al giorno navigando su
questo device.
L’utilizzo dello smartphone tra i consumatori è significativo anche all’interno del processo d’acquisto: oltre tre
quarti dei mobile surfer, infatti, usa lo
smartphone in almeno una delle fasi
(pre-vendita, vendita, post-vendita). In
particolare, il 58% dei Mobile Surfer lo
usa fuori dal negozio e il 41% direttamente dentro il punto vendita; le due
attività prevalenti sono la ricerca di
informazioni sui prodotti da acquistare e il confronto prezzi. Il 18% impiega lo smartphone per attività a seguito
dell’acquisto: tra quelle più frequenti
ci sono il monitoraggio della spedizione e la pubblicazione dei commenti sul
prodotto. È il settore dell’elettronica di
consumo quello dove si registra la percentuale più alta di utenti che utilizzano
Microsoft: Carollo direttore
Consumer Channel Group
lo smartphone nel processo d’acquisto:
il 60% dei mobile surfer contro il 48%
del mondo abbigliamento e accessori e
il 29% della Gdo Grocery.
Il mercato del Mobile Commerce (solo
per la piattaforma smartphone) nel
2014 è raddoppiata, arrivando a 1,2 miliardi di euro (9% delle vendite eCommerce B2c). La crescita così significativa è legata al fatto che questo canale
non è più utilizzato solo per le vendite
‘time based’, ma anche per le vendite di
prodotti o servizi il cui esito è completamente svincolato dallo specifico momento in cui vengono effettuate.
Anche per il Mobile Payment i numeri
iniziano a essere confortanti. E lasciano
presagire che il 2015 possa davvero essere l’anno dello sviluppo dei servizi: a
fine 2014 in Italia, infatti, si contano già
250.000 Pos contactless (su un parco
di 1,3 milioni di Pos bancari in circolazione) e oltre 10 milioni di utenti con in
tasca uno smartphone Nfc .
R.C.
Tablet, andamento
tra luci e ombre
Il segmento continua a crescere ma sotto i due digit. Secondo gli analisti, l’effetto
di Windows 10 sarà apprezzabile solo nel 2016. E il rallentamento è anche legato
alle vendite non entusiasmanti dei modelli Apple, in parte cannibalizzati dall’iPhone.
Sarà un altro anno ad andamento lento per i tablet?
Alcuni indicatori fanno pensare di sì. Però il mercato
è tutt’altro che fermo. Non
crescerà a due digit, ma un
incremento è comunque previsto.
Gartner ha infatti pubblicato la propria proiezione
per il 2015, che prevede un
+8% per i volumi di vendita,
pari a 233 milioni di unità.
A livello mondiale infatti le
vendite complessive ammonteranno a 2 miliardi e 470
milioni di unità. I tablet rappresenteranno in tal senso un
decimo del mercato, mentre
gli smartphone supereranno
gli 1,9 miliardi di pezzi, i Pc
da desktop e i notebook passeranno da 279 a 259 milioni,
le unità definite “ultramobile
premium” (il segmento in cui
sono collocati prodotti come
il Windows 8 Intel x86 di Microsoft e il MacBook Air di
Apple) cresceranno da 39 a
62 milioni di pezzi e le macchine ibride residuali (per
esempio il Pavilion 11 di HP,
lo Yoga 211 di Lenovo e il Dell
Inspiron 13) cresceranno da
6 a 9 milioni di unità.
Il rallentamento del mercato tablet 2014, legato da un
lato all’allungamento del ciclo di vita dei dispositivi e alla
mancanza di innovazione
tecnologica nel segmento, assume così nel 2015 un andamento stabile, al di sotto dei
due digit di crescita. Il dato
sembra difficilmente controvertibile, anche in ragione del
fatto che Windows 10 non inciderà inizialmente - a parere
degli analisti - sui volumi di
mercato, e il suo effetto trainante sulle vendite di tablet
dovrebbe cominciare ad apprezzarsi a partire dal 2016,
per poi produrre il massimo
risultato in termini di incrementi della penetrazione
della tecnologia nel 2017,
come spiega Marina Koytcheva, director of forecasting di
CCS Insight. “Gli sviluppatori
avranno troppo poco tempo
nel 2015 per mettere a punto
le applicazioni per la nuova
piattaforma: ecco perché l’incidenza di Windows 10 sulle
vendite di tablet sino a 2016
inoltrato sarà bassa”, precisa
la Koytcheva. “Crediamo inoltre che Android continuerà
a dominare il mercato di fa-
scia bassa e media, con iOS
che reciterà la parte del leone nella fascia alta”. Le app
restano infatti il limite più
consistente all’adozione del
tablet Windows da parte dei
consumatori.
La strategia voluta dal ceo
di Microsoft Satya Nadella,
che ha spinto perché Office,
OneDrive e Skype fossero presenti anche sulle piattaforme
concorrenti - a partire da iOS
- ha ostacolato e continuerà a
frenare l’adozione delle versioni aggiornate di Windows.
Se infatti dall’analisi relativa
ai volumi di ciascun tipo di
dispositivo passiamo a quella
relativa ai sistemi operativi,
vediamo che Android, dopo
aver superato il miliardo di
device nel 2014, continuerà
a crescere con un trend pari
al 26% anno su anno, mentre Windows e iOS avranno
incrementi meno evidenti.
24
La trimestrale di Apple presentata in questi giorni, e che
rappresenta il primo quarter
dell’anno fiscale di Cupertino (anche se si tratta degli
ultimi tre mesi del 2014)
vede infatti iPhone oltre ogni
aspettativa, con 74,5 milioni
di unità vendute, un +50% rispetto al quarter precedente
(dove il sell-out era stato di
51 milioni di pezzi) e quasi
il doppio se confrontato a sei
mesi fa (quando erano stati
venduti 39 milioni di dispositivi).
Difficile dire se vi sia stata
una cannibalizzazione nei
confronti dell’iPad. Quel che
è certo è che nel 2014 Apple
ha venduto 63,4 milioni di
tablet, contro i 74 milioni del
2013. Il calo è in tal senso del
14%, ma nel quarter di riferimento il volume è di 21,4 milioni di pezzi, mentre l’anno
scorso era stato di 26 milioni.
Mancano dunque 4,6 milioni
di unità, per una diminuzione del 18%, che vuol dire un
quinto del mercato. Il che è
sufficiente in qualche modo a
spiegare la frenata di tutto il
segmento merceologico, che
sente sempre più la pressione
dei phablet (soprattutto per
quel che riguarda i modelli
“mini”) e attende con più di
un punto di domanda l’iPad
Pro da 12 pollici. Insomma,
una telefonata allunga la
vita. Anche troppo, nel caso
del tablet.
Microsoft Italia ha annunciato la nomina di Carlo Carollo (nella foto) a capo della
divisione Consumer Channel Group, con riporto diretto all’amministratore delegato,
Carlo Purassanta.
Carollo succede a Silvano Colombo che
assume la direzione Retail Sales and Marketing nell’area Latin America di Microsoft
e sarà basato a Miami. Nel suo nuovo ruolo,
Carlo Carollo si occuperà della definizione
delle strategie e delle attività di distribuzione di dispositivi e servizi Microsoft rivolti al mondo dei consumatori attraverso
partnership con le principali catene retail
e operatori mobili.
Carollo collaborerà con l’ampio ecosistema Microsoft che coinvolge tutti i principali OEM per
offrire agli italiani la migliore
esperienza di acquisto e utilizzo
di soluzioni ampiamente diffuse, come dispositivi e servizi
Windows, Office,
Xbox e accessori.
“Sono entusiasta di assumere
questo
nuovo
incarico”, ha dichiarato Carlo Carollo. “E di
poter mettere la mia esperienza al servizio
di Microsoft Italia, unendomi a un team
solido e di persone di grande talento, che
finora ha saputo raggiungere importanti
risultati nel nostro Paese. Dal mondo Windows su tablet e Pc, a Microsoft Lumia, fino
alla console Xbox”.
Carlo Carollo entra in Microsoft forte di
una lunga esperienza nell’ambito sales &
marketing maturata in molteplici settori.
Negli ultimi cinque anni ha ricoperto ruoli
chiave di leadership all’interno di Samsung
Electronics Italia, in qualità di marketing
director prima della divisione audio-video
e successivamente di quella telecomunicazioni. Grazie ai risultati raggiunti, nel 2013
ha assunto il ruolo di direttore della divisione telecomunicazioni.
Doro: partnership con Telcar
per la distribuzione in Italia
Doro, società svedese specializzata nella
telefonia semplificata per utenti senior, ha
siglato una partnership con Telcar, realtà
toscana operante nella fornitura di prodotti per la telefonia cellulare e accessori. La
società si occuperà della distribuzione sul
territorio italiano dei dispositivi di telefonia cellulare, telefonia fissa e smart device
a marchio Doro.
“Siamo orgogliosi di aver raggiunto un
accordo di distribuzione con
Telcar a soli pochi mesi dall’inizio delle nostre
operazioni
in
Italia”, ha commentato Mauro
Invernizzi (nella foto), country
director
Doro
Italia.
“Grazie
all’esperienza
ventennale
di
Telcar, i prodotti Doro saranno
presenti nelle
catene
distributive di elettronica di consumo oltre che nella grande
distribuzione e presso i Telecom specialist
coprendo in modo capillare tutto il territorio nazionale”. A queste parole fa eco Alessandro Pugi, co-fondatore di Telcar, che
sottolinea: “Semplificare la complessità è
lo slogan che Telcar vuole trasferire ai propri clienti nel proporre l’ampia gamma dei
telefoni a brand Doro. Con il marchio svedese, Telcar completa la propria gamma di
soluzioni di telefonia per senior, offrendo
prodotti in grado di coniugare affidabilità,
sicurezza e design”.
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Il report Akamai. I dati sul terzo trimestre 2014
La broadband si fa largo.
Ma l’Italia tira il freno
La fotografia della penetrazione di Internet a livello globale. La velocità di connessione media
si mantiene al di sopra dei 4 Mbps. Il nostro Paese è però in rallentamento.
Cresce la penetrazione di Internet nel mondo. Nel terzo
quarter 2014 la velocità di connessione media globale si è
mantenuta per il secondo trimestre consecutivo al di sopra
della soglia broadband dei 4 Megabit per secondo. Il dato
emerge dal report pubblicato dalla società di servizi online
Akamai, fotografando uno sviluppo costante della connettività nel mondo e un generale avanzamento della banda larga, che per convenzione deve poter contare su una copertura minima di 2 Mbps, pur con alcune differenze tra paese e
paese. Per quanto riguarda la situazione in Italia, però, ciò
che balza subito agli occhi, leggendo le cifre contenute nel
rapporto, è il segno meno davanti a molti numeri relativi al
nostro paese. E in generale la distanza rispetto alla maggior
parte degli altri stati d’Europa e del mondo.
Per esempio Akamai evidenzia come, nel periodo agostosettembre-ottobre dello scorso anno, siano stati registrati,
a livello globale, 790.661.514 indirizzi IPv4 attivi (+0,3%
rispetto al trimestre precedente), con un incremento significativo soprattutto in Brasile (+3,1%) e Russia (+2,6%),
mentre nel nostro paese sono stati solo 18,5 milioni gli indirizzi IPv4 rilevati, con un calo del 2,9% rispetto allo stesso
periodo del 2013.
Come anticipato, nel mondo la velocità media di connessione è rimasta al di sopra della soglia dei 4 Mbps. Tuttavia, nel terzo trimestre 2014, la velocità media rilevata, 4,5
Mbps, ha fatto registrare un calo del 2,8% rispetto al trimestre precedente. La velocità media di connessione globale
e di picco è calata rispettivamente del 2,8% e del 2,3%. Fra
i paesi che hanno mostrato una crescita rispetto al trimestre precedente, Singapore ha registrato l’incremento maggiore (+18%, pari a 12,2 Mbps), mentre la crescita minore si è rilevata in Giappone (15 Mbps) con un incremento
dello 0,8% rispetto al secondo trimestre. Da segnalare poi
che anche la crescita dell’Irlanda si è attestata al di sopra
del 10% (13,9 Mbps). In Italia, la velocità media di connessione registrata nel terzo trimestre 2014 è di 5,5 Mbps, in
diminuzione (-4,5%) rispetto al trimestre precedente ma
in aumento del 16% rispetto allo stesso periodo del 2013.
Il livello di copertura medio rientra dunque nello standard
necessario per la banda larga.
Il dato preoccupante, però, è che il nostro paese si piazza
agli ultimi posti nell’area Emea (ovvero Unione Europea,
Sud Africa, Turchia ed Emirati Arabi Uniti) sia per quanto
riguarda la velocità media di connessione (23esimo posto
su 25 paesi), sia per il picco medio di velocità (24esimo posto). Quest’ultimo in Italia è pari a 25,3 Mbps, in aumento
del 36% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno ma
in diminuzione (-4,2%) rispetto al trimestre precedente.
Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, l’adozione
della banda larga in Italia è aumentata del 22%, raggiungendo il 60%. Nel nostro paese si registra però una diminuzione del 7,3% rispetto al trimestre precedente. A livello
globale, sul piano delle prestazioni è l’Asia a farla da padrona con la Corea del Sud che registra il record nella velocità
media di connessione (25,3 Mbps), mentre Hong Kong conquista il primo posto per quanto riguarda il picco medio di
velocità (84,6 Mbps). In Europa il primato appartiene alla
Svizzera, che vanta una velocità di connessione media di
14,5 Mbps.
Anche nel terzo trimestre 2014 Italia, Turchia, Emirati
Arabi Uniti e Sudafrica rimangono gli unici Paesi a registrare tassi di adozione dell’high broadband che non superano
il 10%. Nel periodo in esame l’adozione di high broadband
in Italia registra una forte diminuzione del 20% rispetto al
trimestre precedente e una crescita del 58% rispetto allo
stesso periodo del 2013.
A oggi solo il 5,3% degli italiani utilizza connessioni al di
sopra dei 10 Mbps, mentre in Svezia la velocità dei 15 Mbps
viene superata dal 29% delle connessioni e in Svizzera il
dato è del 30%. I 15 Mbps sono considerati generalmente
la soglia necessaria per poter usufruire della trasmissione
di video in 4K, il formato video ultra HD che rappresenta
il futuro dell’intrattenimento digitale online. L’Italia registra
solo il 2,1% delle connessioni superiori ai 15 Mpbs, con un
aumento del 57% rispetto allo stesso trimestre del 2013,
ma una diminuzione di 16% rispetto al secondo trimestre
2014, scendendo dal 41 al 42esimo posto a livello mondiale.
Venendo alla connettività mobile, la situazione su questo
fronte è decisamente migliore per il nostro Paese. In Italia
la velocità media di connessione mobile si attesta sui 4,8
Mbps con il 52% degli utenti in grado di superare la soglia
dei 4 Mbps. Il primo posto in Europa è della Slovacchia, con
una media di ben 10,9 Mbps.
Questo dunque il quadro. Ciò che preoccupa di più è il ritardo che l’Italia ha accumulato rispetto al resto d’Europa.
Il decreto Sblocca Italia, convertito in legge lo scorso novembre, prevede che dal 1° luglio 2015 sul territorio italiano tutte le nuove costruzioni e tutti gli edifici sottoposti a
ristrutturazione “pesante” dovranno essere obbligatoriamente predisposti alla banda larga. E ci sarà uno sconto
fiscale del 50% per chi investe nelle ‘aree bianche’ per la
banda larga nel nostro paese.
Intanto, l’importanza di sviluppare ulteriormente in Italia la rete a banda larga e ultra-larga è stata recentemente
sottolineata, ancora una volta, dal presidente dell’Autorità
garante della concorrenza e del mercato Giovanni Pitruzzella. Dopo aver auspicato a novembre un piano strategico
nazionale per lo sviluppo delle reti di nuova generazione al
fine di realizzare gli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea,
lo scorso 12 gennaio, in audizione alla Camera dei Deputati,
il presidente Antitrust è tornato sul tema, dicendosi convinto che la diffusione della broadband tra i cittadini sia uno
degli elementi in grado di giocare un ruolo chiave anche
nell’alimentare la ripresa economica.
Se però le misure decise dal governo saranno sufficienti
per recuperare terreno rispetto al resto dell’Europa, forse,
è ancora presto per dirlo. Le buone intenzioni sono importanti. Ma non bastano.
IL COMMENTO
Vogliamo i fatti. Grazie
Anno nuovo vita vecchia. Almeno sul tema dell’Agenda Digitale Italiana. Nel senso che la situazione – al di
là delle buone intenzioni promosse dall’esecutivo di
Matteo Renzi, che servono ma non bastano – è ancora abbastanza bloccata. In molti perdono il fiato – in
primis il presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella – per cercare di rimettere in mare aperto la nave
italiana. Ma le difficoltà permangono. Eppure – come
si legge dai due report a lato – la strategicità della
Banda Larga è indiscutibile. La necessità di colmare
il cosiddetto ‘digital divide’ non può più essere prorogata. Dal momento che a essere coinvolti sono svariati
ambiti operativi: tanto sul versante business, quanto
su quello consumer. Incluso il mondo del videogioco, a
fronte delle evoluzioni che stanno conoscendo le svariate piattaforme e produzioni software.
Dall’annuncio – antico vizio italiano – che fu del governo tecnico di Mario Monti sono trascorsi due anni
abbondanti. Sono cambiate le cabine di regia. Come
per il refrain di una canzone, l’argomento dell’Agenda Digitale e della Banda Larga – a cui si promettono fondi che poi vengono ricalibrati – torna in auge a
seconda delle necessità del Palazzo. Poi, inesorabile,
s’innesta la retromarcia. Ora il tempo stringe. E dalle parole si deve passare ai fatti. Per il tweet stavolta
possiamo attendere.
R.C.
Agenda Digitale Europea:
la strada è ancora lunga
Aumenta il digital divide tra l’Italia e
il resto d’Europa. Lo sottolinea il rapporto della Commissione Ue pubblicato recentemente, rimarcando che il
gap tra i dati relativi l’uso di Internet
nel nostro Paese e quelli che sono gli
obbiettivi 2015 dell’Agenda Digitale
Europea continua a crescere. Se infatti
il target fissato per il 2015 è una media
di utilizzo pari al 75% della popolazione, e il valore rilevato dalla Digital
Agenda Scoreband è del 72%, l’Italia si
ferma al 56%, dato relativo agli individui tra i 16 e i 74 anni. Ancora una volta il nostro Paese compare in tal senso
nelle ultime posizioni tra i territori in
area Ue, assieme a Grecia, Bulgaria e
Romania. Ricordiamo in tal senso che
all’epoca delle prime rilevazioni, nel
2009, l’Italia era attestata su valori
vicini a quelli di Portogallo, Croazia e
Cipro, che invece oggi ci superano, così
come ci ha staccato la Polonia, che rappresenta l’ultimo Paese ad aver superato la soglia del 60% di utilizzo medio
(laddove si indica l’uso di Internet almeno una volta la settimana), mentre
economie più arretrate della nostra,
come Repubblica Ceca, Lettonia e Ungheria sono già oltre la barriera del
70%, Uk è all’85% e i Paesi scandinavi, così come Olanda e Lussemburgo,
hanno raggiunto il 90%.
25
Al lancio della digital agenda la media europea era al 60%: cinque anni
dopo noi siamo ancora sotto quel dato,
e rientriamo nei Paesi che il paper definisce “svantaggiati”, che nel 2015 mirano ad arrivare dove gli altri erano già
nel 2009.
L’altro dato di forte evidenza riguarda l’utilizzo dell’e-commerce. Qui gli
obbiettivi Ue per il 2015 sono fissati al
50% della popolazione, ma l’Italia per
il momento non supera il 20% (partivamo dal 12%). I Paesi europei che di
solito vengono comparati per dimensione del mercato al nostro dispongono di una diffusione del commercio
elettronico già pienamente consolidata (Uk al 77%, Germania al 69%, Francia al 59%) o comunque in crescita (la
Spagna al 32%). Oltre a noi solo Bulgaria e Romania (che partivano da 0)
sono ancora sotto il 20%, mentre economie emergenti come la Polonia sono
oltre il 30% e la Slovacchia ha superato
il 40%. Per quanto riguarda le utenze
business, il report stima che il 33%
delle imprese con più di 10 addetti effettui in Rete acquisti per un importo
superiore all’1% della propria spesa
totale. L’Italia è molto indietro anche in
questo senso, ferma al 15%, così come
è agli ultimissimi posti nell’uso dell’egovernement, superata persino dalla
Bulgaria, e davanti solo alla Romania.
Preso atto del ritardo del nostro Paese, va detto che nelle scorse settimane
qualcosa si è mosso. Sono stati infatti
persentati due piani strategici, uno per
la Banda Ultra Larga e il secondo per la
Crescita Digitale, che dovrebbero andare a finalizzare gli obbiettivi fissati
dall’Ue.
Quanto al budget, sono stati stanziati 2,4 miliardi di euro per le cosiddette
azioni trasversali (sistema pubblico di
connettività, predisposizione del WiFi per tutti gli edifici pubbblico, digital
securty per la pubblica amministrazione, razionalizzazione del patrimonio
Ict, consolidamento dei data center e
del cloud computing) e 800 milioni di
euro per le piattaforme digitali abilitanti (anagrafe, sistemi di pagamento
elettronico, fatturazione elettronica
della PA, open data, Scuola, Sanità e
Giustizia digitali), a cui si aggiungono
1,3 miliardi per i programmi di accelerazione, il più importante dei quali
riguarda le competenze digitali. Molta
carne al fuoco insomma. A cui si aggiunge un’attenzione nuova da parte
del Governo, come dimostra l’equiparazione dell’Iva dei libri digitali a quella applicata all’editoria tradizionale.
Basterà per colmare il divide?
Andrea Dusio
entertainment
hitech magazine
anno 6 - numero 2 - febbraio 2015
www.hitechweb.info
Usa, il packged media in calo dell’11%
Un calo dell’11%: il supporto fisico registra negli
Usa una diminuzione anno su anno di poco superiore
ai due digit, e tuttavia sufficiente per portare il totale
mercato home entertainment per la prima volta dopo
anni sotto la soglia dei 18 miliardi di dollari. Il risultato
relativo alla distribuzione digitale, pur alla luce di un
incremento del 30%, non è infatti sufficiente a riequilibrare l’erosione del packaged media. Sono questi gli highlight veicolati dal Digital Entertainment Group, a cui
si accompagnano numeri che, pur non avendo un valore
assoluto, indicano con precisione alcuni tra i principali
trend in atto.
Partiamo per esempio dalle new release, un dato
chiave per l’industria: a livello di Electronic Sell-Thru
si registra una crescita molto importante delle novità,
pari al 60%. Tuttavia il combinato disposto delle varie
forme di distribuzione digitale vale ancora non più di
1,55 miliardi di dollari, contro i 1,19 miliardi del 2013.
E la somma tra il fatturato sviluppato da BD e Dvd re-
sta a oggi la risorsa principale dell’industria. In un anno
connotato da un box office debole e da prezzi al ribasso
nelle superfici retail, i consumatori Usa hanno comunque speso 6,93 miliardi di dollari nell’acquisto di Bluray e Dvd, contro i 7,78 miliardi del 2013, ma pur sempre 4,4 miliardi di più del digitale, per un valore quattro
volte più grande. Il valore totale del segmento sell è di
8,49 miliardi di dollari, contro gli 8,97 miliardi del 2013
(per una contrazione pari al 5,4%). Come vanno letti
questi numeri? Ron Sanders, presidente di Warner Bros.
Worldwide HE Distribution, è ottimista: “Siamo incoraggiati dalla crescita costante del digitale. Il video box
office è in calo anno su anno, e questo ha influito sulla
spesa dei consumatori, ma l’espansione del possesso di
titoli in versione digitale non subisce arresti. Da parte
sua Mike Dunn, presidente di 20th Century Fox HE, rimarca l’importanza di un marketing mirato per il digitale. “I consumatori stanno cambiando rapidamente le
loro abitudini. Noi dobbiamo cavalcare le opportunità
che si aprono, anche grazie alla sfida delle piattaforme
digitali, andando ad attivare in maniera sempre più sistematica partnership con i brand più importanti del
consumer electronics, investendo in nuove iniziative di
marketing e nella ricerca e sviluppo dei nostri prodotti”.
Tra i dati diffusi dal Deg, da rimarcare inoltre la crescita del 30% degli account UltraViolet, arrivati ormai
a 21 milioni di unità, e il consolidamento dei servizi di
Svod, che sono cresciuti anno su anno del 25,8%, raggiungendo un valore di 4,01 miliardi di dollari. Contenuto il calo dei chioschi per l’automazione delle attività
di noleggio, che nonostante una contrazione del 4,4%
continuano a valere 1,81 miliardi di dollari. Il rental tradizionale “brick-and-mortar” ha perso invece il
27,1% e a fine 2014 vale 696,4 milioni di dollari. Meno
di dieci anni fa rappresentava la parte maggioritaria
del mercato, oggi è solo una parte minoritaria del noleggio, pur alla luce di marginalità residuali ancora interessanti per le case di distribuzione.
A tu per tu con il presidente Andrea Persegati
Aesvi gioca a tutto campo
Un anno intenso è alle spalle. Ma quello
da poco cominciato si annuncia ricco di
appuntamenti per Aesvi, l’Associazione
Editori Sviluppatori Videogiochi Italiani.
Per approfondire su quali vettori si snoderà e articolerà l’attività dell’associazione, Hitech Magazine ha intervistato il
presidente Andrea Persegati.
Per cominciare riavvolgiamo il nastro del 2014 e delle attività promosse
da Aesvi. Partiamo con Milan Games
Week. Un commento al grande successo ottenuto.
Milan Games Week 2014 è stata un’edizione da record sotto diversi punti di vista, ma il risultato più importante è stato
senza dubbio la risposta del pubblico.
Centomila visitatori è un traguardo che
non ci aspettavamo di raggiungere in così
poco tempo. E’ un consolidamento del lavoro svolto dall’Associazione negli ultimi
tre anni e una conferma della bontà della
scelta di affidare l’organizzazione a un
nuovo partner quale Fandango Club. Ma
soprattutto è un segnale che ci fa guardare con grande fiducia e ottimismo allo
sviluppo di Milan Games Week nel futuro.
Quindi bisogna pensare già alla
prossima edizione.
Certo, ci stiamo già pensando. La nostra priorità per il 2015 sarà quella di
migliorare l’esperienza dei visitatori in
fiera. Lavoreremo per ampliare lo spazio espositivo, ma anche per arricchire
la manifestazione in termini di contenuti,
eventi e partner. Per consolidarsi e soprattutto per crescere ancora, Milan Games Week deve fare un salto di qualità,
posizionarsi in un contesto sempre più
internazionale e coinvolgere il numero
più ampio possibile di operatori del settore e anche dell’extra settore.
Nell’agenda Aesvi 2015 ci sono tanti appuntamenti. Cominciamo con la
nuova edizione del Drago d’Oro....
Il Drago d’Oro è un esperimento che
abbiamo iniziato due anni fa e che finora
ci ha dato molte soddisfazioni in termini
di visibilità per il settore sia sul fronte
mediatico che su quello politico-istituzionale. Quest’anno il premio verrà rinominato Games Week Awards e si svolgerà
nel mese di marzo a Roma. Un evento di
carattere culturale e artistico come questo è uno strumento importante per promuovere il settore dei videogiochi presso
le istituzioni. Ma non mancherà l’attenzione al pubblico, che sarà coinvolto nella
votazione, e anche al retail, con il quale
Sul fronte politico-istituzionale l’Associazione si muoverà principalmente in
due direzioni: promuovere un contesto
normativo favorevole allo sviluppo del business in Italia e proteggere il business da
possibili rischi di carattere normativo. Dal
punto di vista dello sviluppo del business,
i temi su cui saremo attivi sono la banda
ultra-larga, l’economia digitale e il tax credit. Dal punto di vista della protezione del
business, i temi su cui ci concentreremo
sono la lotta alla pirateria, la promozione
del PEGI e i nuovi modelli di business. In
linea generale il nostro obiettivo sarà quello di posizionare sempre più l’industria
come player di rilievo a livello politicoistituzionale.
Andrea Persegati
In materia di Developer che cosa bolle in pentola per quest’anno?
Per il 2015 abbiamo presentato al Governo un piano articolato per l’internazionalizzazione dei game developer italiani,
che prevede la partecipazione a diverse
fiere di settore. La prima novità è che a
marzo 2015 ci sarà per la prima volta uno
stand Italia alla GDC di San Francisco e
questo è un risultato di grande importanza
per il settore nel nostro Paese. Gli altri driver che guideranno la nostra attività sono
la ricerca di finanziamenti per le produzioni italiane, il rapporto con gli investitori
privati e pubblici, la collaborazione con le
università, il tax credit e un costante collegamento con il territorio. L’Associazione
continuerà ad organizzare l’Italian Game
Developers Summit, che nel 2014 ha totalizzato oltre 1000 presenze in 3 giorni, oltre 60 incontri di business e oltre 40 interventi di speaker italiani e internazionali.
contiamo di avviare una partnership ad
hoc.
Sul fronte della promozione del gaming italiano, invece, è vero che state
lavorando alla creazione di una ricerca
di mercato per scattare una fotografia
articolata di questo scenario nel nostro
Paese?
Si, è vero. Una delle novità di quest’anno
è che l’Associazione ha deciso di commissionare una ricerca per riuscire ad avere
un quadro del mercato che comprenda anche il digitale in un’ottica di integrazione
rispetto al lavoro svolto da GfK. Il progetto
è stato affidato alla società Carlo Erminero
& Co. ed è attualmente in fase di set up. Ci
auguriamo di poter condividere non appena possibile i primi risultati della rilevazione.
Infine: che anno potremo attenderci
per tutto lo scenario italiano? Tornerà
a splendere il sole sul business?
Siamo fiduciosi che nel 2015 il mercato potrà avere uno sviluppo positivo, a
maggior ragione se, come ci auguriamo,
ci saranno dei segnali di ripresa della situazione economica generale del paese.
In particolare, ci attendiamo una buona
risposta da parte del pubblico in occasione del lancio dei nuovi capitoli dei grandi
blockbuster previsti per il nuovo anno. E’
ragionevole prevedere che i titoli per console di nuova generazione continueranno
a posizionarsi sempre in testa alle classifiche di vendita, mentre i titoli per console
della passata generazione continueranno
a tenere ancora molto bene. Ci aspettiamo
anche una crescita della componente digitale del mercato, che registra un incremento del giro d’affari anno su anno.
Nel 2015 ci sarà spazio, dopo il successo dell’evento Milan Games Week,
anche per un evento dedicato al B2B?
Il rapporto con la distribuzione è un
tema che sta a cuore a tutti i nostri soci.
C’è una discussione in corso in ambito
associativo sulle attività che potrebbero
essere realizzate come Associazione per il
trade, ma al momento non è ancora stata
presa una decisione. Ci auguriamo di potervi dare degli aggiornamenti nel corso
dell’anno.
Sul fronte politico-istituzionale su
quali vettori si muoverà l’impegno
dell’associazione?
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newsline
Koch Media: Bertuzzo trade
marketing manager Games
Stefano Bertuzzo (nella foto) è il nuovo trade marketing manager Games di Koch Media
Italia, filiale italiana del gruppo europeo specializzato nella produzione e distribuzione di
prodotti d’intrattenimento digitale. In questo
ruolo, assume la responsabilità della definizione e dell’implementazione delle strategie B2B
e commerciali legate ai titoli di imminente e
prossima uscita, nel perseguimento degli obiettivi aziendali. Stefano Bertuzzo, 34 anni, vanta
già una lunga esperienza professionale nel settore videoludico che lo ha portato a ricoprire
ruoli di sempre maggiore responsabilità.
Nel 2007 entra in Vivendi Games in qualità
di product manager per passare, nel 2008, in Activision
Blizzard Italia con il ruolo di
senior brand manager e con
la responsabilità della gestione di properties del calibro
di Skylanders, Guitar Hero,
Crash & Spyro e Wolfenstein.
Nel 2012 completa il suo profilo professionale con l’esperienza in Db-Line in qualità di national key
account. “Sono davvero contento di dare il benvenuto a Stefano all’interno del nostro team Games”, ha commentato Umberto Bettini, country
manager Koch Media Italia. “Koch Media si sta
preparando a vivere una stagione videoludica
davvero molto importante. Molti, infatti, sono
i titoli a tripla A che andranno a comporre la
nostra line up dei prossimi mesi. L’ingresso di
una figura professionale quale quella di Stefano
ci permette di arrivare preparati ad affrontare
la sfida che ci attende, con la forza di un team
altamente qualificato”.
Milestone: cambio nella
direzione marketing e vendite
Milestone, realtà italiana impegnata nello sviluppo di videogiochi per console e Pc,
specializzata nel campo dei racing game, ha
annunciato che le funzioni di marketing e vendite risponderanno direttamente a Luisa Bixio
(nella foto) – vice president Milestone – che
va quindi a ricoprire il ruolo di direttore commerciale in sostituzione di
Marco Micallef. “Milestone
ha rappresentato per me un
anno importante e di grande
crescita sotto molti punti di
vista”, ha sottolineato Marco Micallef. “Ho visto il lato
developing dell’industria, e
rimango fermamente convinto che Milestone rappresenti l’eccellenza italiana per
quanto riguarda lo sviluppo e la promozione
della cultura videoludica nel nostro Paese. Per
me è arrivato il momento di dedicarmi a un
nuovo progetto nel quale porterò il prezioso
know-how sviluppato in questi anni ultimi 25
anni”. “Voglio ringraziare Marco Micallef per il
grandissimo contributo che ha saputo dare a
Milestone, non solo nell’area marketing e commerciale, in tutta l’area del publishing”, ha affermato Luisa Bixio.
focus raee
hitech magazine
anno 6 - numero 2 - febbraio 2015
www.hitechweb.info
Sottoscritto il nuovo Accordo di Programma
È ufficiale. E’ stato sottoscritto lo scorso 9 febbraio a Milano, presso Palazzo
Marino, il nuovo Accordo di Programma per la definizione delle condizioni
generali di raccolta e gestione dei Raee
tra l’Associazione nazionale comuni italiani (Anci), il Centro di Coordinamento, i produttori di Aee e le associazioni
delle aziende di raccolta dei rifiuti. Il
nuovo Accordo - previsto dall’articolo 15 del Decreto Legislativo 14 Marzo
2014 n. 49, in attuazione della Direttiva
2012/19/CE - ha una validità triennale
con decorrenza dal 1° gennaio 2015 e
prevede importanti conferme e novità
rilevanti per la gestione di una materia
assai scottante. Il documento sottoscritto sostituisce quello in vigore dal 2011.
La principale conferma presente
nell’Accordo è rappresentata dai cosiddetti “premi di efficienza”, cioè i corrispettivi messi a disposizione dai sistemi
collettivi per favorire scelte organizzative e operative dei centri di raccolta,
volti ad assicurare un’elevata efficienza
complessiva del sistema di gestione dei
Raee, che risultano maggiorati rispetto
ai precedenti. A ciò si aggiunge poi un
premio incrementale: sarà erogato ai
centri di raccolta per le tonnellate rac-
colte in più rispetto alla media degli anni
2013 e 2014, mentre un ulteriore importo (13 euro per ogni tonnellata premiata) sarà inserito in un fondo finalizzato
alla infrastrutturazione, allo sviluppo e
all’adeguamento dei centri di raccolta
finanziato dai sistemi collettivi con un
contributo. Tale fondo è costituito per il
triennio 2015-2017 con un contributo
annuo minimo garantito di 1,3 milioni
euro fino a un tetto massimo di 2,5 milioni di euro annui. La novità importante
è rappresentata dal fatto che il 50% del
fondo sarà destinato alla realizzazione di nuovi centri di raccolta. Verranno
quindi attivati dei bandi annuali per selezionare i progetti meritevoli di finanziamento. Completano il quadro delle
risorse che prevedono strumenti per sostenere l’implementazione del sistema
Raee il “fondo monitoraggio di sistema”,
il “fondo comunicazione sui Raee e servizi ai Comuni” e il “fondo avviamento
di sistema”, questi ultimi destinati ad
interventi di informazione, formazione
e comunicazione per i Comuni.
“Esprimo soddisfazione per l’intesa
raggiunta”, ha affermato Filippo Bernocchi, delegato Anci Energia e Rifiuti, “perché ai Comuni saranno destinate mag-
giori risorse e lo sforzo congiunto dei
comuni-aziende, dei sistemi collettivi e
dei produttori sarà dedicato a promuovere la realizzazione di nuovi centri di
raccolta per i Raee, nonché per l’adeguamento dei centri oggi presenti sul territorio. A conferma dello sforzo congiunto
fra produttori, CdC Raee e aziende di
raccolta, ci attiveremo affinché siano
realizzate le opportune attività di comunicazione ed informazione per comuni e
cittadini”.
“Il Centro di Coordinamento Raee”, ha
evidenziato il suo presidente Fabrizio
D’Amico, “esprime soddisfazione per la
sottoscrizione dell’Accordo di Programma. Il lavoro delle parti ha condotto a
un accordo i cui contenuti, auspichiamo,
serviranno all’Italia per percorrere la
strada che ci dovrà condurre al raggiungimento degli obiettivi di raccolta e riciclo che la Comunità Europea richiede a
tutti gli stati membri. L’obiettivo di raccogliere e trattare adeguatamente almeno 600mila tonnellate di Raee è sfidante, soprattutto dovendo incrementare
l’attuale raccolta di due volte e mezzo. Il
Cdc metterà a disposizione di tutti i comuni italiani la propria esperienza, che è
stata maturata in sette anni di attività, e
“Accendiamo l’idea”: Ecolamp
annuncia le classi vincitrici
Sono state annunciate le due classi vincitrici del concorso “Accendiamo l’idea”
promosso dal consorzio Ecolamp, insieme
a Legambiente. Per la sezione disegno ad
aggiudicarsi la vittoria è stata l’opera dal
titolo “L’ecoviaggio” realizzata dalla classe 5a dell’Istituto comprensivo Ciabattoni
di Offida (AP), mentre lo slogan vincitore – “Recuperare ogni mio componente è
un’idea vincente” – è stato pensato dalla
3a A della scuola secondaria di I grado di
Alì Terme (ME). Il concorso, partito a settembre e conclusosi a dicembre 2014, ha
visto la partecipazione di oltre 70 classi
di scuola primaria e secondaria di tutta
Italia, da 36 città e 31 province diverse,
per un totale di oltre 500 opere presentate. L’iniziativa a premi è stata promossa
da Ecolamp e Legambiente con l’intento di stimolare la creatività e l’ingegno
degli studenti, dando loro l’opportunità
di riflettere e diventare più consapevoli dell’importanza della raccolta e dello
smaltimento corretto delle lampadine. Le
due classi vincitrici saranno premiate con
materiali scolastici per un valore di 500
euro. Gli elaborati saranno inoltre pubblicati sul sito istituzionale di Ecolamp e sul
sito di Legambiente Scuola e Formazione.
Due i criteri principali con cui la giuria
ha valutato gli elaborati: coerenza con il
tema dato e creatività espressa dai ragazzi. Il consorzio Ecolamp ha annunciato di
aver superato nel 2014 la quota di 2.000
tonnellate di lampadine a basso consumo,
raccolte in tutto il territorio nazionale grazie al contributo dei cittadini e ai conferimenti del canale professionale. Da questi
rifiuti è stato recuperato oltre il 90% di
materie prime seconde, come plastica, ve-
tro e metalli, e sottratto alla dispersione
nell’ambiente il mercurio presente in piccole quantità in alcuni di essi.
Dall’inizio dell’anno al 21 dicembre
scorso, Ecolamp ha gestito oltre 835
tonnellate di sorgenti luminose (+24%),
provenienti dai 2.149 centri di raccolta
assegnati al Consorzio, prevalentemente riservati al conferimento dei cittadini
privati. Un segmento che rappresenta
oggi il 41% della raccolta totale Ecolamp,
contro il 36% del 2013. La porzione più
consistente di rifiuti da sorgenti luminose
gestiti da Ecolamp, il 59% secondo i dati
previsionali, è ancora una volta da attribuire ai conferimenti dei professionisti
del settore illuminotecnico, che utilizzano
i diversi servizi gratuiti e volontari messi
a disposizione dal Consorzio.
R.C.
Ecodom: 75.900 tonnellate di Raee trattate nel 2014
Ammontano a 75.900 le tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche trattate, nel corso del 2014, dal
consorzio Ecodom. Le attività hanno consentito il riciclo di ben
45.139 tonnellate di ferro, 2.166 tonnellate di alluminio, 1.775
tonnellate di rame e 7.839 tonnellate di plastica, evitando così
l’immissione in atmosfera di oltre 850mila tonnellate di anidride
carbonica. I dati 2014 evidenziano, rispetto all’anno precedente, un sostanziale aumento (pari a circa 6,8 punti percentuali)
dei Raee trattati dal Consorzio, non omogeneo però nei diversi
raggruppamenti. La crescita è stata infatti dello 0,3% per il raggruppamento R1 (frigoriferi e condizionatori), che ha totalizzato 35.100 tonnellate, del 13,3% per R2 (lavatrici, lavastoviglie,
cappe, forni, scalda-acqua), con 40.300 tonnellate, e infine del
2,7% per R4 (piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo,
informatica, apparecchi di illuminazione), con 500 tonnellate di
Raee trattate. Le materie prime seconde (ferro, alluminio, rame
e plastica) ottenute dal riciclo delle 75.900 tonnellate di elettrodomestici trattati quest’anno, hanno consentito un risparmio
di oltre 78.200.000 kWh di energia elettrica rispetto a quanto
necessario per estrarre materiale “vergine”. Anche nel 2014 la
Lombardia si conferma la regione più virtuosa in base ai Raee
gestiti da Ecodom: sono state 15.821 le tonnellate di apparecchiature trattate, con 15.455.000 kWh di energia risparmiata e
154.400 tonnellate di CO2 non immesse nell’atmosfera.
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che ha permesso di raggiungere traguardi all’altezza delle migliori aspettative”.
Positivo anche il commento di Gian
Luca Littarru, rappresentante dei Produttori di Aee, designato da Confindustria: “Siamo sempre stati fiduciosi di
poter raggiungere una buona intesa in
tempi ragionevoli. In particolare, attraverso l’Accordo di Programma i produttori mettono a disposizione significative
risorse volte a migliorare l’efficienza del
sistema, a potenziare le infrastrutture, a
garantire la qualità del trattamento e a
favorire la comunicazione e sensibilizzazione degli operatori e dei consumatori sul tema dei Raee”. Infine, la voce di
Giuseppe Abbenante, rappresentante
delle associazioni nazionali delle imprese che effettuano la raccolta dei rifiuti
(Federambiente e Fise Assoambiente):
“Riteniamo importante e positivo il fatto
che per la prima volta siamo firmatari a
pieno titolo dell’Accordo. Dal punto di
vista dell’ambiente ciò costituisce una
garanzia per l’intera filiera in ogni suo
passaggio, dalla prevenzione alla raccolta fino a un corretto trattamento dei
rifiuti elettrici ed elettronici”.
Raffella Cordera
Nasce EIT
Raw Materials
L’European Institute of Innovation
and Technology (EIT) ha approvato il
varo di EIT Raw Materials. Vale a dire
una nuova KIC (Knowledge and Innovation Community) impegnata nel campo
del recupero delle materie prime dalle
attività estrattive e di esplorazione, per
destinarle al riciclo e alla sostituzione.
Si tratta di un progetto che mira al
rafforzamento dell’innovazione nel settore - grazie all’introduzione di nuove
soluzioni, prodotti e servizi - e a garantire maggiore attrattività per i giovani attraverso lo sviluppo di master e
facoltà universitarie in collaborazione
con partner internazionali del mondo
accademico, della ricerca e industriale.
In questo modo sarà possibile diffondere l’innovazione e l’eccellenza
nel campo delle materie prime, grazie
al coinvolgimento di una partnership
pan-europea con più di 100 player
appartenenti a 22 paesi europei, leader nel campo dell’industria, ricerca e
mondo accademico.
Ecolight: 10 tonnellate
nei cassonetti intelligenti
Oltre 10 tonnellate di piccoli rifiuti
elettronici conferiti da quasi 5mila persone. È questo il primo risultato proveniente dai 21 cassonetti intelligenti
dedicati ai piccoli Raee che sono stati
posizionati in alcune aree commerciali
dell’Emilia Romagna da Ecolight in collaborazione con il Gruppo Hera.
Il progetto ha l’obiettivo di incrementare i volumi di raccolta dei Raee
di piccole dimensioni. “Partiamo da un
dato: tra i piccoli Raee solamente 1 su
5 segue una corretta gestione”, spiega
Giancarlo Dezio, direttore generale del
consorzio Ecolight. “Telefonini, frullatori e radio, una volta rotti, vengono
per lo più chiusi in un qualche cassetto
prima di essere messi nella raccolta indifferenziata. Visto che i cittadini fanno fatica a portare i loro piccoli Raee
all’isola ecologica, abbiamo voluto portare l’isola ecologica nelle zone dove
maggiormente si concentra la gente,
ovvero le grandi aree commerciali”.
csr
hitech magazine
anno
anno
5 -6numero
- numero
142- -dicembre
febbraio 2015
2014
www.hitechweb.info
A Roma, lo scorso 15 dicembre, il convegno organizzato dall’onorevole Antonio Palmieri
La forza della tecnologia solidale
“Tecnologia solidale”: è il titolo dell’evento che si è svolto lo scorso 15 dicembre a
Roma – presso la Camera dei Deputati - organizzato dall’onorevole Antonio Palmieri a
nome dell’Intergruppo dell’Innovazione, che
vede operare insieme parlamentari di diverse parti politiche con l’obiettivo di realizzare
iniziative a favore di categoria sociali svantaggiate.
L’incontro - giunto alla sua terza edizione – ha messo al centro dell’attenzione
un tema: ossia, in che modo la tecnologia
può migliorare la vita comune o intervenire a supportare la vita di chi vive in disagi
particolarmente importanti. Il vicepresidente
della Camera, l’onorevole Roberto Giachetti,
ha introdotto i lavori sottolineando la grande
importanza dell’appuntamento e l’aiuto dato
dalle aziende e dalle realtà sociali ad avviare
capitoli nuovi di programmazione parlamentare in materia di tecnologia e il supporto
importante nella scrittura della Legge di Riforma del Terzo Settore in Italia.
La manifestazione si è svolta in due sessioni distinte. La prima parte ha visto protagonisti alcuni importanti player della tecnologia: i direttori delle attività di CSR di
Microsoft, Telecom, Facebook Italia, Google
Italia e Vodafone.
Queste aziende, così come emerso dagli
interventi, hanno documentato alcune iniziative di CSR realizzate nel 2014 a favore di
persone fragili, attraverso la condivisione del
proprio intervento con associazioni non profit
e come partner progettuali di Tecnologia digitale. Le varie aziende hanno documentato i
diversi interventi di aiuto offerti alle realtà del
privato sociale attraverso forme diverse quali: la co-progettazione, la possibilità di comunicazione gratuita e più semplice per la raccolta fondi, una diretta fornitura di tecnologia
per avviare il riuso dei sistemi operativi per i
personal computer. In tal senso, un esempio
è costituito dal il programma RRP (Registered Refurbisher Program) di Microsoft.
E’ stata poi la volta degli operatori sociali,
che hanno raccontato le diverse esperienze
maturate e sviluppate sul campo. Il Banco
della Tecnologia Soldale di Torino, per boc-
ca del suo presidente, Bruno Calchera, ha
testimoniato la possibilità di riutilizzare Personal Computer ormai obsoleti rivitalizzandoli
e donandoli alle realtà del settore non profit,
proprio avvalendosi del programma RRP.
Lorenzo di Ciaccio, fondatore di Pedius,
ha realizzato un servizio di comunicazione
che consente alle persone sorde di telefonare utilizzando le tecnologie di riconoscimento
del parlato e di sintesi vocale. Pedius, nata
solo due anni fa, è presente in Italia, in Inghilterra ed Irlanda e ha realizzato fino ad
ora più di 10.000 telefonate . E’ imminente
l’avvio delle attività anche negli Stati Uniti.
Marco Iannacone, fondatore di Digitally
Different, ha iniziato questa nuova attività
partendo dal desiderio di aiutare il proprio
NIKON, IN MOSTRA A MILANO
LE FOTO DEL PROGETTO RI_SCATTI
SAMSUNG: UNA SMART
EXPERIENCE A VENEZIA
Il fotoreportage per uscire dall’emarginazione. Si è tenuta
al Pac Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano dal 4 al
15 febbraio la mostra del progetto Ri_Scatti, il concorso
fotografico supportato da Nikon l’anno scorso, dedicato ai
senzatetto e ideato per combattere l’emarginazione.
In mostra 95 foto che documentano realtà spesso nascoste, scelte tra i numerosi scatti realizzati in due mesi
da tredici persone senza fissa dimora con le fotocamere
Nikon Coolpix L820, che Nital, distributore per l’Italia dei
prodotti Nikon, ha donato loro. I 13 homeless, selezionati
dai servizi sociali del Centro Aiuto del Comune di Milano,
hanno fotografato le loro giornate mettendo in pratica ciò
che avevano imparato durante due mesi di formazione professionale per apprendere l’utilizzo del linguaggio fotografico. Presenti all’interno dell’esposizione anche i ritratti di
otto protagonisti, scattati dal fotografo di moda e lifestyle
Stefano Guindani. Il concorso Ri_Scatti è stato ideato per
dare l’opportunità di seguire un percorso di formazione professionale e d’inserimento sociale a coloro che si trovano
in temporanea difficoltà e l’esposizione delle fotografie in
uno spazio prestigioso ha avuto il merito di portare all’attenzione momenti di vita ai confini della povertà raccontati
dagli stessi protagonisti. Il percorso della mostra è stato articolato infatti come un racconto della loro vita attraverso la
fotografia. Dove trascorrono la giornata, cosa fanno, dove
dormono, come si procurano i vestiti, dove si lavano e chi
sono i loro “compagni di viaggio”. Ma anche i loro sogni e le
loro aspettative. Insomma, la loro voglia di riscatto.
Si chiama SCHEMA (Samsung Culture Heritage Monuments Arts) l’iniziativa con cui Samsung si propone di dare
un contributo alla conservazione, scoperta e valorizzazione
del patrimonio artistico e culturale italiano. In questo orizzonte
rientra l’importante progetto di allestimento delle prime cinque sale delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, che saranno inaugurate durante Expo 2015 e la Biennale di Venezia.
L’iniziativa è frutto di un importante accordo di collaborazione presentato al ministero dei Beni e delle attività culturali e
del turismo dal presidente di Samsung Electronics Italia Dae
Hyun Kim, da Giovanna Damiani, soprintendente del Polo
museale veneziano, e Toto Bergamo Rossi, direttore di Venetian Heritage.
Nel dettaglio Samsung, insieme all’Accademia di Venezia,
sta sviluppando la “Samsung Smart Visit Experience”, un
nuovo concept di visita museale che ha come principi guida
i concetti di interattività, targhettizzazione e social museum.
Tra i principali elementi di questo innovativo progetto spicca
la Classe interattiva: pensata in particolare per i più giovani,
verrà allestita all’ingresso della nuova sezione dell’Accademia
di Venezia, e sarà dotata delle soluzioni Smart School Samsung, che prepareranno la visita al museo utilizzando contenuti multimediali precaricati o recuperando da un’apposita
area cloud i contenuti studiati e sviluppati nelle lezioni. Il tutto
grazie a due lavagne interattive di ultima generazione, a 25
Note Samsung e all’innovativo software Samsung School.
IKEA FOUNDATION, CON UNHCR
PIÙ LUCE ALLA VITA DEI RIFUGIATI
È ripartita il 1° febbraio la campagna di Ikea Foundation
“Diamo più luce alla vita dei rifugiati”, con l’obiettivo di raccogliere fondi da destinare all’alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.
Per ogni lampadina a Led venduta nei negozi Ikea nei
mesi di febbraio e marzo 2015, la fondazione donerà 1
euro per illuminare i campi per rifugiati gestiti dall’Unhcr,
e renderli un luogo più sicuro e vivibile per le famiglie che
vi abitano.
Attualmente l’alto commissariato delle Nazioni Unite per
i rifugiati assiste quasi 13 milioni di rifugiati. Di questi, circa
la metà sono bambini. Senza luce, le giornate finiscono al
tramonto e le persone che vivono nei campi sono costrette a interrompere tutte le attività sociali, scolastiche e di
sostentamento. L’iniziativa si propone di portare luce ed
energia per aumentare sicurezza e benessere nei campi.
CANON EUROPE
ALLE ISOLE SVALBARD CON WWF
Partita l’11 aprile 2014, è ancora in corso la spedizione organizzata da Wwf International con il Norwegian Polar Institute (NPI) alle isole Svalbard, sopra al Circolo Polare Artico,
con l’obiettivo la raccogliere di importanti informazioni sugli
orsi polari che vivono nella parte più occidentale dell’Europa.
Sposorizzata da Canon Europe, colosso nel campo
dell’Imaging e Conservation Imaging Partner di WWF International, la spedizione ha lo scopo di monitorare gli spostamenti degli orsi durante l’anno e scoprire nuove aree delle
isole dell’arcipelago Svalbard. Il completamento di queste
due spedizioni permetterà agli scienziati di analizzare i cambiamenti comportamentali degli orsi polari in relazione ai
mutamenti climatici, e capire quale sarà il futuro di questi
animali, considerando quanto emerso da un recente report
secondo il quale, entro il 2050, l’intera zona potrebbe essere
completamente priva di ghiaccio marino durante il periodo
estivo.
Questa è la terza spedizione supportata da Canon.
30
figlio dislessico. Ha realizzato il primo tablet
per l’apprendimento facilitato a supporto dei
bambini con bisogni educativi speciali.
L’onorevole Gabriele Toccafondi, sottosegretario alla Istruzione, all’Università e alla
Ricerca, concludendo i lavori del convegno
ha sottolineato l’importanza di questo appuntamento unico nel suo genere e ricco di
novità per la Pubblica Amministrazione.
L’iniziativa dimostra che il Parlamento può
trovare spunti di unità inimmaginabili, guardando la cronaca giornaliera, se le aperture
e le proposte di soluzione al bisogno sociale
crescente vengono portate alla luce in modo
corale attraverso lo spazio creato dall’Intergruppo della Innovazione.
Si è realizzato infine un incontro, in un
luogo istituzionale, tra aziende internazionali
specializzate nell’alta tecnologia e operatori sociali di alto profilo ed impegno sociale.
E’ il metodo della CSR che non si sostituisce alle istituzioni, ma promuove, attraverso
l’approfondimento di responsabilità comuni,
l’apertura di nuovi scenari di inventiva e di
programmazione altrimenti impossibili. Non
è sorprendente vedere che le attività di
Corporate Social Responsability crescano
nell’attenzione di aziende che vedono un
profondo beneficio d’immagine e di qualità
progettuale valorizzando le risorse del proprio
capitale umano rivolte al bene comune.
Un progresso civile e di merito.
PLAYSTATION ALL’ASTA PER AIUTARE
600 BAMBINI IN DIFFICOLTÀ
In occasione dei primi 20 anni PlayStation, festeggiati
lo scorso 3 dicembre, Sony Computer Entertainment Italia
ha dato il via a un’asta online di beneficenza in collaborazione con Terre des Hommes. L’obiettivo è raccogliere
fondi per garantire cure e assistenza a 600 minori (bambini e adolescenti) vittime di violenza.
L’azienda ha messo all’asta 50 pezzi di PlayStation 4
20th Anniversary Edition, un’edizione limitata della console dotata dell’architettura tecnologica di Ps4, ma con i colori della prima PlayStation lanciata sul mercato nel 1994.
A partire dal 9 dicembre e fino al 25 gennaio sul portale di
CharityStars (www.charitystars.com), piattaforma benefica che ha ospitato questa speciale attività di fundraising,
è stato possibile fare la propria offerta, provando ad “accaparrarsi” queste esclusive console in edizione limitata.
Il progetto di Terre des Hommes al quale PlayStation ha
aderito mira a garantire sostegno psicologico e cure mediche a 600 bambini e adolescenti presso alcuni centri,
in Sicilia, dove sono accolti minori stranieri che arrivano
non accompagnati in Italia, e presso alcuni presidi
ospedalieri di Lombardia
e Piemonte impegnati
nella prevenzione, cura
e assistenza dei bambini
vittime di violenza. È previsto inoltre anche un percorso di formazione per il
personale sanitario e per
i pediatri nelle attività di
prevenzione agli abusi sui
minori.