cinéma de charme

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cinéma de charme
SCATTI
D’AUTORE
La meravigliosa
Huppert, un’ironica
Rampling, il nobile
Rohmer. Seducenti
dive, emergenti
attori e registi
intellettuali nelle
foto di Carole
Bellaiche, esposte
al Museo del
cinema di Torino
di Irene Bignardi
Foto di Carole Bellaiche
ISABELLE CARRÉ
Non è una delle attrici
più note, in Italia, in
questo gruppo, ma è
una delle persone più
amate da Bellaiche.
Oggi 36enne, lanciata
da Romuald et Juliette
nell’89, negli ultimi
tre anni ha recitato per
Tavernier (Holy Lola)
e Resnais (Coeurs).
CINÉMA
DE
CHARME
eato il Paese che non ha bisogno di
eroi, diceva un poeta che sembra appartenere ormai a un altro tempo. E,
almeno nell’ottica dell’immagine nazionale e della sua industria cinematografica, beato il Paese che ha, e ancora riesce a coltivare con successo, il
suo star system. E più beato poi il Paese che riesce a farlo dietro il nobile filtro culturale di una rivista che ha fatto la storia del cinema,
la presenza nelle cui pagine sembra a molti (ma alcuni,
diffidenti e sospettosi, non ci cascano) un titolo di nobiltà.
Parliamo della Francia, naturalmente, e dei “Cahiers du
Cinéma”. E parliamo di ritratti bellissimi e di una giovane
fotografa, Carole Bellaiche, che per molti molti anni, quindici dal 1992 all’agosto scorso, ha registrato, sui vari e mu-
B
JULIE DEPARDIEU
Figlia di Gérard, muove
i primi passi con papà al
cinema (Colonel Chabert)
e in tv (Le Comte de
Monte Cristo). 50 prove
d’attrice negli ultimi 10
anni, da La petite Lili di
Miller a La febbre di
D’Alatri, da La faute à
Fidel di Julie Gavras,
a Le temoin di Techine.
CHIARA MASTROIANNI E FRANCESCA
COMENCINI. La bionda attrice e la bruna
regista, a Cannes nel 2002 per il film che
hanno fatto insieme, Le parole di mio padre.
Figlie d’arte, incontrarono Bellaiche. Ne
venne fuori un divertente set fotografico,
spontaneo, immediato, senza costruzioni.
JANE BIRKIN Dopo tanti film d’autore, da
Blow up di Antonioni a Kung fu Master di
Agnes Varda, da Daddy nostalgie di Tavernier
a molti film di Jacque Rivette, è approdata
quest’anno alla regia con Boxes.
DAVID LYNCH
Scrittore, regista, artista,
autore di pochi, decisivi
film da Eraserhead (1977)
a Inland Empire (2006):
due volte premiato a
Cannes (Cuore selvaggio,
1990, e Mulholland Drive,
2001), tre volte nominato
all’Oscar, Leone alla
Carriera a Venezia 2006.
ANNA MOUGLALIS
Splendida attrice
francese d’origine
greca, dalla carriera
singolare: scoperta
da Chabrol (Merci
pour le chocolat), di
recente approdata a
Cinecittà in Romanzo
criminale, Mare nero,
Sotto falso nome.
tevoli supporti che offre la scienza fotografica, il cangiante
ma eterno volto dello charme cinematografico, in primo
luogo (ma non soltanto) francese.
Questi ritratti (centotrentacinque) hanno già fatto il giro del
mondo sulle pagine dell’autorevole rivista, essere ammessi
sulle quali significa appartenere all’aristocrazia dello star
system: chi c’è c’è, chi non c’è deve darsi pace, non è invitato nel salotto buono della cultura cinéphile. E dal 15
novembre al 13 gennaio 2008 saranno visibili dal pubblico
al Museo Nazionale del cinema di Torino, luogo non meno
mitico e sede espositiva meravigliosa, in una bella esposizione personale che comprende parecchie sue foto scattate
per altre riviste francesi.
Carole Bellaiche ha fotografato chiunque, anche personaggi che sembrano a tutto disposti meno che a farsi incantare da un obiettivo altrui. Vedi il ringhioso Jean-Luc Godard,
che nonostante la misoginia denunciata dalla sua ex amica
Jane Fonda, e nonostante il celebre cattivo carattere e il fisico arruffato, si è arreso davanti alla macchina fotografica
10 NOVEMBRE 2007
ISABELLE HUPPERT
Star intellettuale e
istintiva, forse senza
eguali, oggi, in cinema
e in teatro, in Francia,
premiata due volte a
Cannes e 2 a Venezia,
amata dai grandi registi
(Goretta e Tavernier,
Cimino, Chabrol, Haneke
e Pialat), straordinaria
da La merlettaia a
Violette Nozière, da Un
affare di donne a La
pianista, ora si annuncia
in 2 film italiani: Madre
e ossa di Alessandro
Capone e Medee Miracle
di Tonino De Bernardi.
ERIC ROHMER Quasi mezzo secolo di carriera
(da Il segno del leone, 1959), quasi 90 anni d’età
portati con gran lucidità intellettuale.
Vedere, per capire, il film passato appena due
mesi fa a Venezia, il poetico Astrée et Céladon.
LOUIS GARREL
Figlio del regista
d’essai Philippe, col
quale ha debuttato a
6 anni in Les Baisers
de secours, deve a
The Dreamers di
Bertolucci la sua
fama. Da allora due
film con papà (tra cui
l’ultimo, La Frontière
de l'aube, che esce
nel 2008) e Actrices
diretto dalla sua
compagna, Valeria
Bruni Tedeschi.
CHARLOTTE
RAMPLING
L’abbiamo scoperta
nella Caduta degli Dei
di Visconti e nel
Portiere di notte della
Cavani. Da allora
tanti film di qualità,
da Oshima a Woody
Allen: gli ultimi, Le
chiavi di casa di
Amelio, Verso Sud di
Cantet, Angel di Ozon.
JOÃO CÉSAR
MONTEIRO
Con de Oliveira big
cinema portoghese,
premiato a Venezia
per Recordações da
Casa Amarela (’89)
e nel 1995 per A
Comédia de Deus.
ELSA ZYLBERSTEIN
Star amata dai nomi
di qualità, da Pialat
a Corbiau, da Ivory
a Rouiz (da Il tempo
ritrovato 3 film con
lui). La vedremo con
Kristin S. Thomas,
in Il y a longtemps
que je t'aime.
di Carole Bellaiche. Vedi un altro celebre duro come Maurice Pialat. O un austero e riservato signore, autore di cinema popolare ed engagé al tempo stesso, gentilmente
scontroso, Robert Guédiguian, il regista marsigliese di Marius et Jeannette, che si fa fotografare molto severo e cupo, con la sua musa e consorte (simpaticissima) Ariane
Ascaride a far capolino alle sue spalle.
Ha raccontato Bellaiche in una intervista (e la tecnica non
è nuova, e non solo sua) che, per fotografare la gente, bisogna farle sentire che la si ama. In cambio ti danno il
meglio di sé. A giudicare dalle sue foto questo scambio
funziona, il gioco della messinscena volontaria e consapevole, qualche volta un po’ buffa, come tutte le messe in
D 120
scena, le riesce eccome. Il risultato dello scambio sentimentale, tra i due lati della macchina fotografica, è che i
personaggi fotografati da Carole sono tutti belli.
Anche alcune facce che di solito non rappresentano proprio il massimo del glamour, vedi Elsa Zylberstein, che qui
si propone in versione seduttiva, quasi nuda, con sguardo
rapinoso in macchina.
Ci sono le “bellissime sempre”, come l’impressionante
Anne Mouglalis, che, facendole percorrere l’itinerario inverso a quello della nostra Bellucci, abbiamo in parte
adottato, per vederla come una bella prostituta amica dei
gangster di Romanzo criminale di Michele Placido, come
la moglie infelice in Mare nero di Roberta Torre e di nuovo
10 NOVEMBRE 2007
DOMINIQUE BLANC
Molta tv agli inizi, negli
anni 90 bei film di Malle,
Chabrol, Piccoli, Wargnier,
Chèreau, Holland e Ivory.
Al London Festival sarà nel
cast di Capitaine Achab,
dal Moby Dick di Melville.
ladon, tutto prati verdi, ninfe e amore che trionfa dopo
molti inganni - Bellaiche regala un ritratto su sfondo
nero, in cui Rohmer campeggia nobile e severo,
pensoso e asciutto come
un conte Dracula.
Mentre a contrasto c’è, in
camicia bianca e giacca
nera, una delle più giovani
star del cinema francese,
Louis Garrel, figlio del regicome la fatalona al centro del film di Roberto
sta Philippe, scoperto da
Andò Sotto falso nome.
Bernardo Bertolucci con
Ma nel Pantheon costruito dalla fotografa franThe Dreamers, vincitore di
cese c’è posto anche per quelli che un tempo
un César per Les Amants
Réguliers, beato lui fidanzasi chiamavano “oriundi”. Ecco, in una bella foto con un’attrice bella e
to a due, le figlie d’arte “italiane” Chiara Mabrava come Valeria Bruni
stroianni, ormai definitivamente virata al bionTedeschi (di questo ci infordo, e Francesca Comencini, la nostra brava
ma freddamente Wikiperegista che con la Francia ha da tempo un
dia), bello, bruno, maudit,
rapporto elettivo.
e, come avrebbe detto
Ed ecco anche Jane Birkin, l’eterna, inossidaFranca Valeri, con la mabile ragazza metà inglese metà francese.
scella volitiva.
Non potevano certo mancare i registi stranieri,
Tra due immagini umane
che i “Cahiers” hanno chiamato spesso nel loopposte di attrici, come la
ro prezioso “primo cerchio”. Per esempio lo
impeccabile Isabel Carré e
spettrale lusitano João César Monteiro, il granla turbolenta Béatrice Dalle,
de, eccentrico regista scomparso quattro anni
ecco le due “grandes dafa a soli sessantaquattro anni, autore di film
mes” e sublimi interpreti
magnifici e irritanti per i più. Come attore recidel cinema francese.
tava per se stesso, e impersonando se stesso
Un’altra “oriunda”, la brinel ruolo di Joao de Deus, in un ciclo pieno di ROMAIN DURIS Trentatré anni, brillante
e belloccio, una star vera. Cedric Klapish
tannica di Parigi Charlotte
invenzioni e di follia, amato dai critici e temuto lo
lanciò in L’appartamento spagnolo (2002),
dal pubblico: qui ci guarda vestito elegante- ora si appresta a consacrarlo, vicino a Juliette Rampling, bellissima, elegante, ironica (e, per nostra
mente di bianco, molto più carino di quando Binoche, in Paris. E insieme a Malkovich,
Romain ha interpretato anche Afterwards.
fortuna, capace di abbansi esibiva sullo schermo quasi nudo, magro
come un crostaceo. E naturalmente c’è anche David donarsi agli anni), che abbiamo appena visto in versione
Lynch il visionario, assai ben nascosto dietro un bicchiere inglese come la bella moglie, disapprovante, dell’editore
che pubblica i libracci della popolare scrittrice Angel Deche mette in ombra ed esalta il suo placido viso.
Tra le foto “esagonali” (no, non è la forma dell’immagine verell in Angel di François Ozon, l’unica signora del cinestessa, l’aggettivo, tutto francese, indica l’appartenenza al- ma che in un altro interessante film recente (Verso Sud di
l’Esagono, che i nostri cugini d’oltralpe vedono come la Laurent Cantet) abbia osato interpretare una bella sessanforma della loro patria), non poteva mancare Eric Rohmer, tenne che si dedica, ai Caraibi, al turismo sessuale.
Jean-Marie Maurice Schérer nella vita ormai lontana in cui L’altra è la meravigliosa Isabelle Huppert, la diva colta e
non era diventato ancora uno dei guru della cultura cine- intelligente cui una volta i “Cahiers” offrirono per un numatografica, che si avvia a compiere nobilmente gli ottan- mero (di grande successo) le redini della rivista. Guarda
totto anni (il prossimo aprile). All’ex capo redattore dei lontano, semplice, naturale, i capelli al vento.
“Cahiers” degli anni d’oro, al regista che tra due anni fe- Di lei, dice Carole Bellaiche che adora essere fotografata,
steggia mezzo secolo di carriera (il suo primo film, Sous le che “scivola” dentro il set fotografico, che non si stanca
signe du lion, è del 1959), al più riservato, più timido, più mai, che si abbandona, perfino. A questo, confesso che
scontroso degli uomini, all’autore che continua a sfornare non credo tanto. La meravigliosa Huppert è sempre conapprezzatissimi e ammirati film - all’ultima Mostra del ci- sapevole, sempre attenta, sempre perfetta. Anche in una
nema di Venezia era presente con il poetico Astrée et Cé- controllata imperfezione.
D 122
10 NOVEMBRE 2007
CATTURO
IL LORO
MISTERO
di Maria Grazia Meda
osa cerco nelle persone
che ritraggo? Il mistero, ciò
che ignorano della loro personalità. E spesso, i risultati
sorprendono anche me».
Carole Bellaiche parla in anteprima delle foto che manda a Torino per una
mostra che s’intitola “La collezionista”:
da 20 anni lei colleziona incontri (e ritratti) di attrici, attori, registi. Con sguardo curioso e innocente, aperto alla improvvisazione, alla magia dell’incontro.
«Nelle attrici cerco la dolcezza, la fragilità, l’innocenza: e un certo abbandono.
Mi sento come una regista che le dirige, con loro racconto una storia. Il rapporto cambia se fotografo un regista: ci
studiamo a vicenda, c’è uno scambio
di ruoli. Inizia un gioco divertente dove
ci osserviamo, loro sono incuriositi dal
mio modo di metterli in scena. Situazione nuova per loro, divertente per me».
Le sue stills non hanno bisogno di commenti, e proprio perché sono il risultato
di un incontro, hanno tutte una storia
che Carole ci racconta. «Isabelle Carré
è un’attrice che amo profondamente.
Ci siamo conosciute mentre girava un
film per il quale aveva dovuto documentarsi sul lavoro delle fotografe Francesca Woodman e Cindy Sherman. Ho
C
pensato subito di giocare sull’idea dell’autoritratto: in modo molto spontaneo,
scattavamo delle polaroid, lei mi imitava. E stato un momento assai gioioso».
In bianco e nero Louis Garrel. Gli occhi
di Carole s’illuminano: «Louis è di una
bellezza e di una fotogenia mozzafiato.
Sono affascinata dalla sua giovinezza,
dal volto incredibile, dalle cose splendide che racconta quando lo ritraggo. Ho
scelto di fotografarlo su un ponte, mi intriga l’idea della sospensione tra cielo e
terra. Le persone su un ponte sono come angeli. Dopo aver stampato l’immagine mi sono resa conto che la silhouette di Louis che si staglia all’orizzonte era
un omaggio a Jean-Pierre Léaud».
Una foto scattata tempo fa a Cannes,
un ritratto di Chiara Mastroianni insieme
a Francesca Comencini. «Conosco
Chiara da molti anni, ci siamo viste al
Festival per caso, voleva presentarmi
Francesca. Abbiamo scattato questa
serie di immagini sulla terrazza di un
bar, senza grandi preparativi». Carole
sembra rimpiangere quell’epoca, non
così lontana, quel modo di far fotografia
che s’improvvisava al momento: ci s’incontrava e nasceva una storia. «Ricordo
che andavo a Cannes, incrociavo Emmanuelle Béart, Juliette Binoche, e decidevamo di far qualcosa insieme». Oggi le cose son cambiate, giornalisti e fotografi fanno la coda davanti alla porta
di una suite di un hotel a 5 stelle per
pochi minuti con una star. «Sapevo d’avere poco a tempo a disposizione per
fotografare David Lynch. Un amico mi
ha suggerito di usare un oggetto di vetro, così è nata la serie col bicchiere e la
tazza. Mi ha permesso di instaurare una
complicità silenziosa con Lynch che mi
osservava divertito. Vorrei rivederlo, offrirgli una copia di queste immagini».
Con molte delle persone ritratte, la fotografa intrattiene relazioni che durano
nel tempo, le accompagna nei loro percorsi. «Ho scattato centinaia di ritratti di
Isabelle Huppert, sono affascinata dalla
sua forza, dalla capacità di trasformarsi
nel tempo. Scopro a ogni incontro nuove sfaccettature». Carole ha anche colpi
di fulmine: «Incontrai Anna Mouglalis a
una proiezione: ha una bellezza, un carattere, una voce singolari, impressionanti. È solare, misteriosa, sicura di se,
duttile… una magnifica femme fatale».
Altro personaggio per cui ha una gran
passione è Jane Birkin: «Sembra una
donna fragile ma è abitata da una forza
incredibile. Mi piace la sua energia.
Eravamo in pieno inverno, le ho chiesto
se se la sentiva di uscire per strada e
correre mentre io la fotografavo dal balcone: è rimasta un bel po’ nel freddo,
avevo l’impressione di girare un film».
La sua foto preferita, il suo incontro più
importante o quello più disastroso non
esistono. Come una vera collezionista
ama tutte le immagini della sua raccolta. Ognuna rapppresenta un segmento
di vita, un’esperienza, un momento unico. Come una vera collezionista è ossessionata non da ciò che possiede ma
da ciò che le manca: «Devo organizzarmi, trovare il tempo di rifare una serie di
ritratti di persone che ho già fotografato.
Ritratti semplici, con la mia Hasselblad.
Solo per il piacere di ritrovarli, e di fare il
punto. Sulla loro vita e la mia».
BEATRICE DALLE
La sexy scoperta
di Beineix (37°2
le matin, 1986),
musa di Lelouch e
Bellocchio, più
nota per i guai
giudiziari in patria
e negli Usa, sta
per tornare nel
film A l’intèrieur.
ROBERT GUÉDIGUIAN (regista)
E ARIANE ASCARIDE (attrice).
La bella coppia del cinema
marsigliese (Marius et Jeannette,
La ville est tranquille, Marie-Jo)
tornerà l’anno prossimo con Lady
Jane, il 14° film fatto insieme,
da La derniere étè (1981) a oggi.
10 NOVEMBRE 2007