Dickens e il suo riuso nel punk
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Dickens e il suo riuso nel punk
Dickens e il suo riuso nel punk Insegna pubblicitaria dipinta dal giovane Hogarth per il negozio di tessuti delle sorelle. L’uso di rappresentare l’attività all’interno del negozio con tanto di clienti e commessi è di ascendenza olandese. Qui Hogarth documenta realisticamente il momento dell’acquisto. Allo stesso tempo lo inquadra in una sorta di piccola scena teatrale osservata a distanza. William Hogarth, Insegna di negozio, 1725 Diffusa era l’usanza di esporre stampe di satira politica nelle vetrine delle tipografie. Questo mezzo di divulgazione degli eventi del giorno risultava particolarmente efficace presso il pubblico scarsamente alfabetizzato. La satira dei giudici addormentati e incuranti può essere stata suggerita a Hogarth da Fielding. Si tratta di un motivo iconografico destinato a grande fortuna nell’Ottocento. Nel capitolo XI di Oliver Twist, Dickens – il quale nella prefazione al romanzo si era rifatto esplicitamente alla pittura di Hogarth - rappresentata il magistrato, Mr. Fang, con un incarnato che tradisce la sua familiarità con gli alcolici, e intento a leggere un articolo di fondo sul giornale del mattino piuttosto che ad ascoltare le ragioni dell’imputato. William Hogarth, Il tribunale, 1758 In questa scena ispirata alla Beggar’s Opera di John Gay, Hogarth ci dà una rappresentazione di quella idealizzazione del bandito come eroe dalla quale Dickens dichiara di volersi discostare (v. Prefazione a O.Twist). William Hogarth, L’opera del mendicante, 1729-30 George Cruikshank, Oliver introduced to the Respectable Old Gentleman George Cruikshank, Oliver asking for More Queste celebri illustrazioni di Cruikshank fissano degli stereotipi visuali per i corrispondenti momenti narrativi (O. Twist, capp. II e VIII) che torneranno fin nelle versioni cinematografiche del romanzo di Dickens. In quella di David Lean (1946) come in quella di Roman Polanski (2005). George Cruikshank, Copertina per il primo numero dell’edizione di O. Twist del 1846, in 10 numeri mensili Si noti come le differenti vignette ricapitolano momenti salienti dell’azione, sì da costituire una specie di tavola sinottica del romanzo. George Cruikshank, Monmouth Street. In questa illustrazione per uno degli Sketches by Boz, abbiamo la visione della strada londinese celebre per il commercio degli abiti usati. In O. Twist, Fagin è in possesso di un ricco guardaroba di costumi per i diversi travestimenti dei ladruncoli. La visione dello straccivendolo, o del raccoglitore di stracci (“ragpicker” o “chiffonnier”), era ricorrrente nella metropoli ottocentesca, a Londra come a Parigi. Ludgate Hill Gustave Doré Whitechapel In queste tavole del suo London, a Pilgrimage (1871), Gustave Doré ci dà la visione di una Londra buia e affollata, destinata a diventare uno stereotipo visuale della città, anche per i film tratti tratti da Dickens (si veda l’Oliver Twist di Polanski). Sex Pistols. The Characters. 1977 Il montaggio grafico di Jamie Reid, creato per pubblicizzare l’album Never Mind the Bollocks. Here are the Sex Pistols, mette in evidenza lo stretto legame che intercorre tra i personaggi del famoso gruppo punk, e la città. I ritratti dei musicisti si stagliano sulla mappa di Londra. Le due facciate del volantino pubblicitario per i Sex Pistols, creato da Malcolm McLaren nel 1977. Il personaggio di Oliver Twist vi è elevato a simbolo del punk, in quel momento punta eversiva della protesta giovanile. I Pistols sono indicati come “Dickensian-like urchins”, stracciati e dal volto sfregiato. La scritta, dalla grafia rozza e disordinata, è firmata “Oliver Twist”. A proposito del suo riuso di Dickens, McLaren affermò: “Io non creo. Mi limito ad assemblare cose già esistenti”. T-shirt “Oliver Twist”, in tela nera, vista nel davanti e nel dietro. Fu realizzata da McLaren per Seditionaries nel 1978. Vi torna l’illustrazione di Cruikshank per Oliver Twist, seguita dal messaggio-manifesto di cui sopra. Questa camicia è conosciuta come “Oliver Twist manifesto”. Sid Vicious e Nancy Spungen, eredi nella realtà della tragedia immaginata da Dickens per Bill Sikes e Nancy, di fronte a un poster di Never Mind the Bollocks. Sid verrà arrestato per l’assassinio di Nancy nel 1978. Rilasciato, morirà per un’overdose nel 1979. T-shirt “Destroy”. Seditionaries, 1977. Il 1977 era l’anno del Giubileo d’argento della regina Elisabetta II. L’odio-amore nei confronti della sovrana si espresse nelle dissacranti immagini punk, ripetute su manifesti, t-shirt, foulard. Le ritroviamo anche nel celebre film Jubilee, di Derek Jarman (1977), nonché nel più commerciale, ma non meno cult, The Great Rock and Roll Swindle (1979), di Julien Temple. Vetrina con la t-shirt Venus e il manichino di Vivienne Westwood, esposta alla mostra a lei dedicata dal Victoria & Albert Museum nel 2004. La stilista doveva apparire così nel 1977, all’epoca dell’ “Oliver Twist manifesto”. Jordan, assistente del negozio Sex, nel 1977 Immagini di t-shirt prodotte tra il 1976 e il 1978 “God Save the Queen”. Blusa in mussola bianca con l’immagine della regina Elisabetta II con le labbra cucite dalla spilla da balia. Seditionaries, 1977.