Il giusto mix

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Il giusto mix
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37
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Il giusto mix
INEMA
ME C
HO
IL RE LEONE 3D KUNG FU PANDA 2 HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE – PARTE 2 3D THE ART OF FLIGHT LE AMICHE DELLA SPOSA
L’ULTIMO DEI TEMPLARI THE CONSPIRATOR 13 ASSASSINI AT THE END OF THE DAY NIGHTMARE – DAL PROFONDO DELLA NOTTE
IL GATTOPARDO ROMA CITTÀ APERTA LA VIE EN ROSE VIDEODROME 21 GRAMMI SPARTACUS
CUFFIE E AURICOLARI
TEST
LE MAGNIFICHE 8
L’ALTA FEDELTÀ NON SI MISURA SOLO CON I MIGLIORI DIFFUSORI.
QUESTI OTTO MODELLI DI CUFFIE E AURICOLARI DI FASCIA ALTA PERMETTONO
DI APPREZZARE LA MUSICA AL MEGLIO. NON SONO PRODOTTI ECONOMICI,
MA RIESCONO DAVVERO A TRASFORMARE L’ESPERIENZA DI ASCOLTO
A
Testo Francesco Destri photo Marco Martucci
A circa un anno di distanza dalla precedente comparativa di
cuffie hi-end siamo voluti tornare sull’argomento con una
nuova prova dedicata agli audiofili più intransigenti. Rispetto allo scorso gennaio, infatti, abbiamo scelto quattro cuffie di fascia più alta (dai 400 ai 800 euro circa) e altrettanti
auricolari in-ear di eccellente qualità con un range di prezzo dai 350 ai 515 euro. Una scelta quest’ultima apparentemente poco incline a chi cerca la massima fedeltà sonora,
ma in realtà il mercato degli IEM (In-ear monitor) è in pieno fermento, un po’ per la diffusione sempre più capillare
di smartphone, tablet e device portatili dalle spiccate qualità musicali in grado di riprodurre anche formati lossless,
un po’ per un salto qualitativo che negli ultimi anni ha portato alcuni modelli a insidiare molto da vicino le migliori cuffie
di fascia alta. Per le prove, che hanno richiesto molto tempo soprattutto per un minimo rodaggio delle cuffie più “difficili”, abbiamo utilizzato il BD-A1010 (il nuovo lettore Bluray 3D universale di Yamaha recensito proprio su questo numero) collegandolo al Lehmann Audio Black Cube Linear USB, un ottimo amplificatore per cuffie con guadagno fino a
20db. Abbiamo poi aggiunto un iPad di prima generazione e
un Samsung Galaxy S per testare a fondo gli auricolari nel
loro ambiente più naturale (ovvero quello portatile), mentre
per i file lossless abbiamo testato il nuovo DAC Xonar Essence One di Asus (che è anche un ottimo amplificatore per cuffie) collegato a un PC tramite USB. Per il “software” musicale ci siamo invece affidati a CD Audio, SACD, MP3 codificati a
192 e a 320 Kbps e anche ad alcuni file in FLAC e in AIF, cercando di spaziare il più possibile tra i generi. Tra i titoli scelti If I Could Only Remember Your Name (David Crosby), Come Away With Me (Norah Jones), Dead Bees on a Cake (David
Sylvian), Iowa (Slipknot), Rio (Keith Jarret), The Dark Side of
the Moon (Pink Floyd), Essence (Lucinda Williams), Requiem
(Luigi Cherubini – SACD), Symphnoy No. 6 (Mahler - SACD) e
dischi test Chesky e Telarc.
092 I AFDIGITALE.IT
AFDIGITALE.IT
I 093
TEST
AKG Q701 / AUDIO-TECHNICA ATH-W1000X
IN SINTESI
Ci si innamora di queste
cuffie solo guardandole.
Eppure il lungo rodaggio
e qualche indecisione
timbrica se si alza un
po’ il volume ne fanno
un modello poco adatto
a chi ascolta musica a
360 gradi.
IN SINTESI
Difficile trovare una
cuffia così “universale”
a un simile prezzo.
La proposta di AKG è
infatti risultata ideale
anche per l’attività in
studio, senza nulla
togliere all’ascolto
musicale.
GARANTISCE QUINCY JONES
SCHEDA TECNICA
TIPO Dinamica aperta
RISPOSTA IN SEQUENZA
10-39.500 Hz
IMPEDENZA 62 Ohm
SENSIBILITÀ 105 dB
PESO 235 g
LUNGHEZZA CAVO 3 e 6 metri
(removibile)
ACCESSORI Adattatore spinotto
da 3,5 mm
DISTRIBUITO DA
Kenwood
Via Sirtori, 7/9
20129 Milano
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GARANZIA 2 ANNI
433,57
euro
PREZZO DI LISTINO
Comfort eccezionale
Prezzo molto
interessante
Ideale anche in studio
di registrazione
Cuffia non facile
da pilotare
Non aspettatevi
bassi spinti
094 I AFDIGITALE.IT
N
Non che l’endorsement
di nomi altisonanti faccia
sempre rima con qualità e
prestazioni, ma se un guru della produzione e degli
studi di registrazione come
Quincy Jones decide di associare il suo nome a delle cuffie AKG, le aspettative non possono che essere alte. Al momento le Q701
sono le cuffie professionali
di punta del produttore austriaco e fanno parte della serie Reference, che tante soddisfazioni ha già dato
con i modelli K601 e K702.
Tra tutte le cuffie qui analizzate le Q701 sono quelle con i padiglioni più grandi, ma nonostante ciò sono anche quelle più leggere e quelle che hanno assicurato un ascolto più prolungato senza l’insorgere di fastidio, stanchezza e
sudorazione. Esternamente le cuffie possono suggerire caratteristiche da DJ,
ma è solo per i generosi padiglioni. La fascia sopratesta è interamente in cuoio
e molto comoda, mentre il
più esile archetto superiore e alcuni elementi secondari suggeriscono una sensazione più “plasticosa”, a
tutto vantaggio del peso e
quindi della comodità. I due
cavi da 3 e 6 metri con connettore a 3 pin mini-XLR si
possono staccare dal padiglione sinistro e nel nostro
caso, vista la vicinanza del
punto di ascolto con il PC e
il lettore Yamaha, abbiamo
trovato il cavo più lungo fin
troppo scomodo. Entrambi sono ben costruiti e non
abbiamo notato interferenze di sorta anche avvicinando le cuffie al PC.
Ascolto. Nominalmente le
Q701 hanno un’impedenza di 62 Ohm e una sensibilità di 105 db, ma abbiamo dovuto alzare il volume
dell’Essence One e dell’Audio Black Cube Linear più
del dovuto per ottenere un
livello simile alle altre cuffie, a conferma di come i
modelli di punta della casa
non siano facilissimi da pilotare (pensateci bene insomma prima di accoppiarle esclusivamente a un iPod
o a una scheda audio economica). La sonorità delle Q701 è ben lontana da una classica cuffia per DJ;
anzi, chi cerca bassi spinti e preponderanti troverà ben poche soddisfazioni
in queste cuffie, che prediligono una resa molto neutra ma capace di far risaltare al meglio l’intero spettro delle frequenze. Questa
caratteristica aiuta non poco in fase di registrazione e
di mixing in casa (a patto di
avere un buon ampli dedicato) o in uno studio di registrazione. L’assenza di dominanti e di colorazioni è
infatti ideale per monitorare l’ascolto con la massima
EDITORS’ CHOICE
IT
neutralità possibile e, se a
questo aggiungiamo l’elevato dettaglio di strumenti e voci, ecco che le Q701
possono davvero diventare
la scelta ideale per chi vuole abbinare ascolto e produzione musicale. Abbiamo
inoltre apprezzato la riproposizione della membrana
con diaframma proprietario Varimotion che in effetti,
sfruttando la sua composizione a doppio layer (un po’
come il Duofoil di Sennheiser), favorisce una maggior
omogeneità nei salti di dinamica più spinti e tra i diversi generi musicali.
ESTETICA
12345
1COMFORT
2345
COSTRUZIONE
1
2345
QUALITÀ
MUSICALE
12345
QUALITÀ/PREZZO
12345
GIUDIZIO
COMPLESSIVO
4
½
NOME IN CODICE GRANDIOSO
SCHEDA TECNICA
TIPO Dinamica chiusa
RISPOSTA IN SEQUENZA
5-42.000 Hz
IMPEDENZA 42 Ohm
SENSIBILITÀ 100 dB
PESO 350 g
LUNGHEZZA CAVO
3 metri (fisso)
ACCESSORI DISTRIBUITO DA
Prase Engineering S.r.l.
Via Nobel, 10
30020 Noventa di Piave (VE)
Tel. 0421 571411
www.prase.it
GARANZIA 2 ANNI
761
euro
PREZZO DI LISTINO
Look elegante
e costruzione curata
Gli amanti del jazz
e della classica
le ameranno
Necessita di un lungo
rodaggio
Non ideali per un
ascolto ad alto
volume
N
Nemmeno a farlo apposta tra pochi mesi AudioTechnica festeggia i cinquant’anni di attività e per
l’occasione il produttore
giapponese ha realizzato
le Anniversary Edition della
ATH-W3000, cuffia da 1.400
dollari, e dell’amplificatore AT-HA5000, che si avvicina ai 3.000 dollari. Questa
breve introduzione per far
capire a chi non conosce il
marchio che si parla di prodotti hi-end, con una lunga
e gloriosa tradizione anche
per quanto riguarda le cuffie in legno. Audio-Technica
realizzava infatti 15 anni fa
il suo primo modello wood
(W10VTG), per poi passare alle W100 e alle W1000
mantenendo sempre un livello costruttivo elevato. Ora tocca alla quarta generazione e abbiamo scelto
le ATH-W1000X (Grandioso), seconde solo alle ATHW5000 ma molto più appetibili per un costo di circa la metà. Le ATH-W1000X
vengono presentate in una
confezione elegante e sinuosa (si respira subito aria
di musica classica), ma l’involucro di cartone sottile e
la parte sagomata in plastica color porpora che ospita le cuffie non sono soluzioni all’altezza della fascia
di prezzo e, stranamente,
manca anche il classico riduttore jack da 6,3 mm a 3,5
mm. Per il resto però basta
osservare e tenere in mano le cuffie per accorgersi
della loro estrema eleganza. I padiglioni in ciliegio di
Asada, il jack con connettore dorato e finiture in legno,
i driver da 53 mm e il doppio archetto sottile mettono subito in chiaro la qualità costruttiva. La calzata
è confortevole fin da subito anche grazie alle piccole
alette che premono pochissimo sul capo, mentre i padiglioni in pelle non ci hanno fatto sudare eccessivamente anche dopo ascolti
prolungati.
Ascolto. Tra tutte le cuffie le ATH-W1000X sono
quelle dalle performance
più particolari e soggettive, nonché il modello che
ha richiesto un maggior rodaggio per notare un certo
stacco qualitativo dai primissimi ascolti. Rispetto alle W1000 abbiamo notato fin da subito una maggiore quantità di bassi, una
loro più precisa collocazione nell’immagine sonora e
un dettaglio più netto anche
nei passaggi strumentali più veloci, come in alcuni
brani jazzati con il contrabbasso in primo piano. Gli alti e gli acuti sono riproposti
con grande delicatezza e ci
siamo trovati a nostro agio
anche con brani più duri e
difficili che ritenevamo poco adatti a questo genere di
cuffie, comunque eccellen-
ti anche se utilizzate con un
device portatile di buon livello. Il limite maggiore che
abbiamo riscontrato è l’eccessivo risalto dei medioalti a volume elevato; si inizia a perdere qualcosa in
dinamica e gli strumenti
tendono a diventare un po’
troppo invadenti, mentre
sulle sibilanti nei master
più “spinti” le voci tendono
a toccare picchi di saturazione. Si può ovviare a questo problema mantenendo
un volume medio, anche se
da cuffie simili ci saremmo
aspettati un comportamento meno sensibile.
ESTETICA
12345
COMFORT
12345
COSTRUZIONE
12345
QUALITÀ
MUSICALE
12345
QUALITÀ/PREZZO
12345
GIUDIZIO
COMPLESSIVO
3
½
AFDIGITALE.IT
I 095
TEST
DENON AH-D5000 / SENNHEISER HD650
IN SINTESI
Difficilmente
Sennheiser sbaglia
con una cuffia di
questo livello e infatti
siamo di fronte a un
modello comodo, per
nulla stancante e con
una resa musicale
leggermente scura.
IN SINTESI
I bassi la fanno da
padrone in questa cuffia
chiusa targata Denon,
che risulta eccellente
anche su tutte le altre
frequenze. La calzata
dopo un po’ stanca e fa
sudare leggermente.
SICUREZZA TEUTONICA
LA BELLEZZA DEL MOGANO
SCHEDA TECNICA
TIPO Dinamica chiusa
RISPOSTA IN SEQUENZA
5-45.000 Hz
IMPEDENZA 25 Ohm
SENSIBILITÀ 106 dB
PESO 350 g
LUNGHEZZA CAVO
3 metri (fisso)
ACCESSORI Adattatore spinotto
da 3,5 mm
DISTRIBUITO DA
Audiodelta
Via Pietro Calvi, 10
20129 Milano
Tel. 02.54115008
www.audiodelta.it
GARANZIA 2 ANNI
799
euro
PREZZO DI LISTINO
Bassi potenti ma
sempre controllati
Costruzione
impeccabile
Non comodissima per
ascolti prolungati
Prezzo non per tutti
096 I AFDIGITALE.IT
P
Pur non avendo alle spalle
una lunghissima tradizione in fatto di cuffie, Denon
ha recuperato velocemente il tempo perso con l’uscita di numerosi modelli di
grande interesse e non è un
caso se abbiamo scelto le
AH-D2000 nella comparativa pubblicata su AF Digitale del novembre 2008. Questa volta tocca alle sorelle
maggiori AH-D5000. Queste cuffie chiuse di fascia
alta vengono presentate
in una confezione in cartone piuttosto anonima e ben
poco resistente, soprattutto rispetto al case in legno
delle AH-D7000. All’apparenza ricordano le JVC HPEDX1000 soprattutto per i
padiglioni in mogano, ma le
somiglianze sono numerose anche rispetto alle AHD2000, con cui condividono
l’archetto imbottito in pelle, la struttura in magnesio, le caratteristiche tecniche (impedenza, sensibilità,
range di frequenze), il cavo
di 3 metri in rame OFC rivestito in tessuto, il diaframma del trasduttore in microfibra, i driver da 50 mm
e la struttura interna dei
padiglioni asimmetrica studiata apposta per creare una sorta di camera di risonanza. L’impatto estetico
suggerisce insomma un ottimo mix di eleganza e solidità e, nonostante il pe-
so, abbiamo trovato le AHD5000 molto comode, calzanti e con una pressione sul capo e sulle orecchie mai stancante, anche
se dopo due ore di ascolto continuato i rivestimenti
in padiglioni interni in pelle tendono a far sudare l’orecchio.
Ascolto. La bassa impedenza (25 Ohm) e l’elevata sensibilità (106 db) fanno
delle AH-D5000 cuffie molto adatte a un utilizzo con
smartphone e lettori portatili. In realtà ciò è vero fino a
un certo punto e, nonostante la maggior adattabilità
delle Denon a sorgenti di
“basso profilo” rispetto agli
altri modelli qui recensiti,
il ricorso ai nostri due ampli dedicati si è rivelato determinante per apprezzare appieno le capacità delle
cuffie. Le prime impressioni mettono in risalto un discreto isolamento dall’ambiente esterno (come da
tradizione per cuffie chiuse
di questo livello), ma è soprattutto la spinta sui bassi
a colpire le nostre orecchie.
Si tratta di un’impostazione che però non colora mai
eccessivamente il suono e
che si mantiene su livelli
sempre naturali, senza code eccessive e con un dettaglio che solo raramente
(e solo a volume molto alto) perde in incisività. Sa-
lendo con le frequenze, apprezziamo anche la gamma
media e medio-alta, con voci maschili e femminili ottimamente riprodotte e con
solo qualche problema sulle sibilanti, benché questo limite si presenti solo
con certe registrazioni caratterizzate da un mastering molto spinto. A essere sinceri abbiamo preferito il sound delle AH-D5000
più con generi moderni e
“spinti”. Il costo non ne fa
la scelta ideale per chi cerca il miglior rapporto qualità-prezzo.
ESTETICA
12345
COMFORT
12345
COSTRUZIONE
12345
QUALITÀ
MUSICALE
12345
QUALITÀ/PREZZO
12345
GIUDIZIO
COMPLESSIVO
4
SCHEDA TECNICA
TIPO Dinamica aperta
RISPOSTA IN SEQUENZA
10-39.500 Hz
IMPEDENZA 300 Ohm
SENSIBILITÀ 103 dB
PESO 260 g
LUNGHEZZA CAVO
3 metri (removibile)
ACCESSORI Adattatore spinotto
da 3,5 mm
DISTRIBUITO DA
Exhibo
Via Leonardo Da Vinci, 6
20854 Vedano al Lambro (MB)
Tel. 039 - 49841
www.exhibo.it
GARANZIA 2 ANNI
592,90
euro
PREZZO DI LISTINO
Ottimo equilibrio
timbrico
Calzata comoda
e poco stancante
Sprecate senza un
amplificatore apposito
Cuffia leggermente
“scura”
Q
Quando si parla di cuffie la
tedesca Sennheiser è sempre in prima linea anche per
quanto riguarda la gamma
audiofila. Se il catalogo vede ancora al primo posto la
HD 800, in seconda posizione troviamo le HD 650 scelte per questa recensione e,
sebbene si tratti di un modello con alcuni anni alle
spalle, il suo successo e le
sue qualità sono tali da non
ritenerlo affatto superato.
Le HD 650 possono essere
classificate come una derivazione delle ormai mitiche
HD 580 e più esattamente dell’edizione Jubille del
1995, che tanta gioia hanno
portato alle orecchie degli
appassionati. La confezione è decisamente ingombrante ma anche solida e
permette di ospitare le cuffie in tutta sicurezza; al suo
interno troviamo il minimo
indispensabile, ovvero un
microscopico manuale informativo con i dati tecnici
del modello e un adattatore jack da 6,3 a 3,5 mm con
connettori dorati. Le cuffie
hanno un peso nella media
e i soffici cuscinetti in velluto nero danno fin da subito
una grande sensazione di
morbidezza, anche se alle
prime calzate si può avvertire una leggera pressione
sulle orecchie. Bisogna però ammettere che rispetto alle HD 598 provate sul
numero di gennaio l’ascolto prolungato risulta meno
faticoso; il cavo di tre metri
è a Y con le due estremità
che possono essere scollegate dalle cuffie in caso di
rottura del cavo.
Ascolto. Le caratteristiche
tecniche non le rendono le
cuffie più adatte in abbinamento con un device portatile; anzi, se si vuole pilotare al meglio un’impedenza
così elevata è consigliabile un amplificatore dedicato. A livello di ascolto siamo rimasti positivamente colpiti, soprattutto perché ci aspettavamo quella “scurezza” di suono tanto discussa dai possessori.
Invece, anche se la brillantezza non può dirsi il punto forte di queste cuffie, abbiamo riscontrato solo in
parte questa caratteristica
e per lo più nei primissimi
ascolti. Dopodiché si ha una resa sonora di livello elevato. Seppur con una leggerissima enfasi sui medioalti, che però non colora
eccessivamente il suono se
non su certe voci femminili,
l’ascolto si è rivelato eccellente in quasi tutta la gamma. Giusto i bassi più profondi non hanno una definizione elevata, ma si tratta
di sottigliezze difficilmente percepibili a un orecchio
non allenato e ci siamo trovati molto bene a utilizzarle
anche come cuffie da studio
(nel nostro caso per la registrazione di chitarre acustiche ed elettriche), non avendo notato particolari colorazioni e avendone apprezzato la buona neutralità. Il dettaglio è sempre
elevato e l’immagine stereo precisissima; in ambito rock una simile definizione e medio bassi così morbidi e per nulla invasivi non
si trovano spesso in cuffie
di simile fascia di prezzo.
ESTETICA
12345
COMFORT
12345
COSTRUZIONE
12345
QUALITÀ
MUSICALE
12345
QUALITÀ/PREZZO
12345
GIUDIZIO
COMPLESSIVO
4
TEST
GRADO GR10 / KLIPSCH IMAGE X10
IN SINTESI
Gli auricolari ideali per
la musica classica? I
Klipsch Image X10 ci
si avvicinano molto
e dalla loro possono
vantare una leggerezza
notevole e un comfort
molto elevato.
IN SINTESI
Le Grado GR-10
confermano il sound
neutro e privo di
colorazioni tipico del
marchio newyorkese.
Il costo si fa sentire e
gli accessori sono
i meno ricchi tra tutti
i modelli provati.
DUE PIUME NELLE ORECCHIE
POTERE NEUTRO
SCHEDA TECNICA
TIPO Auricolari intraurali
RISPOSTA IN SEQUENZA
20-20.000 Hz
IMPEDENZA 32 Ohm
SENSIBILITÀ 116 dB
PESO 9 g
LUNGHEZZA CAVO 1,3 metri
ACCESSORI Cuscinetti in
schiuma morbida e silicone
DISTRIBUITO DA
Definitive Audio
Via L. Tolstoj 24/7
20146 Milano
Tel. 02.4224726
www.audioclub.it
GARANZIA 2 ANNI
482,79
euro
PREZZO DI LISTINO
Elevata neutralità
Pesano pochissimo
Ottimi con
smartphone e tablet
Dotazione scarna
Alcuni potrebbero
trovarli fin troppo
neutri
098 I AFDIGITALE.IT
G
Grado ha iniziato da poco a
produrre auricolari in-ear,
ma grazie al modello entrylevel iGi e al ben più impegnativo GR8 la casa americana si sta ritagliando uno
spazio importante in questo
settore. Gli auricolari GR10
sono il modello di punta di
Grado e il prezzo lo dimostra chiaramente, anche se
a vedere la confezione e il
packaging non sembrerebbe. Fedele alla sua filosofia minimalista e spartana, Grado offre i GR10 in una confezione marrone-oro di cartoncino duro con
un solo foglietto che elenca il contenuto della confezione, gli auricolari e due
paia di cuscinetti in silicone
di diversa misura che vanno ad affiancarsi a quelli
già montati sugli auricolari: il minimo indispensabile. Visto il prezzo ci aspettavamo quantomeno un astuccio, un adattatore per
jack da 6,3 mm o un archetto per i padiglioni. Il cavo in
rame oxygen free lungo 130
cm è abbastanza robusto e
il connettore da 3,5 mm è
placcato in oro; gli auricolari di colore verde acqua
colpiscono meno rispetto a
quelli blu del modello GR8,
ma donano comunque una
certa eleganza e con i cuscinetti già montati abbiamo trovato la misura perfetta per le nostre orecchie.
Come i modelli in-ear di un
certo livello anche i GR10
montano un driver Moving
armature con una risposta
in frequenza dichiarata da
20 a 20.000 Hz, sensibilità
di 116 dB e un’impedenza di
32 Ohm. Una bella differenza rispetto ai 120 Ohm dei
GR8, che rende i GR10 auricolari molto più adatti per
l’utilizzo con lettori portatili, smartphone e tablet rispetto al modello meno costoso.
Ascolto. Una volta trovata
la giusta posizione nel condotto uditivo e dopo un rodaggio di una quindicina di
ore siamo rimasti colpiti
positivamente. A convincere è soprattutto la neutralità del suono; niente bassi esagerati, nessun punch
eccessivo o acuti troppo
gracchianti e penetranti.
Il sound è equilibrato, con
bassi corposi e rotondi che
non diventano mai slabbrati con i brani rock e metal
più spinti e che non “strappano” nemmeno su certi elementi di stampo hip-hop.
Notevole anche la risposta
sui medio-alti, che restituisce un dettaglio molto elevato sia sulle voci (soprattutto quelle femminili), sia
sugli strumenti. Anche con
il volume al massimo di iPad e del Galaxy S non abbiamo notato distorsioni o
accenni a saturazioni, ma
vista la bassa impedenza
sconsigliamo di tenere livelli così elevati per molto
tempo. Resta da capire se
vale la pena spendere 500
euro per degli auricolari,
soprattutto se pensiamo di
utilizzarli con device portatili per ascoltare MP3 e altri
formati compressi. In questo caso non ci si devono aspettare miracoli e i miglioramenti rispetto ai GR8 sono limitati, ma è indubbio
come l’ottimo isolamento
dall’esterno e la neutralità
del messaggio sonoro facciano la differenza.
ESTETICA
12345
COMFORT
12345
DOTAZIONE
12345
QUALITÀ
MUSICALE
12345
QUALITÀ/PREZZO
12345
GIUDIZIO
COMPLESSIVO
3
½
SCHEDA TECNICA
TIPO Auricolari intraurali
RISPOSTA IN SEQUENZA
5-19.000 Hz
IMPEDENZA 50 Ohm
SENSIBILITÀ 110 dB
PESO 10 g
LUNGHEZZA CAVO 1,3 metri
ACCESSORI 2 astucci, presa
per aereo, adattatore spinotto
da 6,3 mm, cuscinetti in
schiuma morbida e silicone
DISTRIBUITO DA
MPI Electronics
Via De Amicis, 10
20010 Cornaredo (MI)
Tel. 02.9361101
www.mpielectronic.com
GARANZIA 2 ANNI
349
euro PREZZO DI LISTINO
Eccezionale comodità
Ottima riduzione
del rumore
I bassi non sono
esplosivi
Poco adatte ai generi
più spinti
Q
Questi auricolari in-ear
della casa americana sono i meno recenti tra quelli
qui proposti, ma li abbiamo
scelti perché ancora validi
e perché in rete si possono
trovare a un prezzo conveniente. Quattro anni fa venivano presentati come i più
piccoli e leggeri e in effetti, nonostante anche altri
modelli della concorrenza si siano indirizzati verso queste caratteristiche,
siamo di fronte ad auricolari molto piccoli ed estremamente comodi, che dopo
un po’ danno la sensazione
di non avere nulla nelle orecchie. Gli auricolari a driver singolo offrono una risposta in frequenza teoricamente molto interessante (da 5Hz a 19kHz) e un’impedenza di 50 Ohm, che assieme ai 110 db di sensibilità li rendono adatti all’utilizzo con device portatili. Il
cavo di circa 130 cm non ispira una grande sensazione di solidità e tende ad attorcigliarsi più spesso rispetto agli altri modelli qui
recensiti, mentre il jack da
3,5 mm con connettore dorato esce ricurvo. Nell’elegante confezione cartonata
dai colori vintage troviamo
un astuccio grande con tre
tasche interne e un piccolo
contenitore a clip magnetica con al suo interno un adattatore per jack da 6,3
mm, una presa a due spinotti per l’aereo e un piccolo stick per la pulizia degli
auricolari, oltre a un set di
tre cuscinetti morbidi che si
aggiunge al paio di misura
media già montato sui due
auricolari.
Ascolto. Nel nostro caso
abbiamo optato per i cuscinetti singoli più grandi,
con i quali abbiamo ottenuto fin da subito un eccellente rapporto tra eliminazione del rumore esterno, comodità, stabilità nel condotto uditivo e resa dei bassi. L’ascolto iniziale denota un suono molto controllato. I bassi non sono corposi, ma la loro presenza
è piacevole e ariosa, molto
dettagliata con alcuni brani
jazz e più normale con altri
generi musicali più aggressivi. Dove gli Image X10 riescono a brillare veramente
è nei medio-alti: resa controllata, voci penetranti,
dettaglio elevato (le chitarre acustiche soprattutto).
Si viene a perdere qualcosa
in ampiezza tridimensionale e nei frangenti metal più
spinti si nota una certa confusione, ma nel complesso
la resa ci ha convinti e riteniamo gli Image X10 perfetti per gli amanti del poprock e per chi cerca soprattutto la comodità. I rumori esterni anche tra il traffico cittadino sono attenuati
e toccando il cavo ripetutamente abbiamo notato poco
rumore. I quattro anni trascorsi hanno influito negativamente su alcune assenze (controllo del volume e
delle funzioni di riproduzione), senza contare che per
generi un po’ più moderni come elettronica e hiphop si sente la mancanza di
un bel punch sui bassi, ma
il peso ridotto e la calzata
degli auricolari sono pregi
da non sottovalutare e non
devono far pensare a un
prodotto qualitativamente
troppo “leggero”.
ESTETICA
12345
COMFORT
12345
DOTAZIONE
12345
QUALITÀ
MUSICALE
12345
QUALITÀ/PREZZO
12345
GIUDIZIO
COMPLESSIVO
4
AFDIGITALE.IT
I 099
TEST
MONSTER TURBINE PRO GOLD / SHURE SE535
IN SINTESI
Il modello più costoso
tra i quattro è anche
quello con la miglior
qualità musicale, con
il miglior equilibrio
timbrico e con una
riduzione del rumore
estremamente
efficace. D’altronde la
professionalità di Shure
non si discute
IN SINTESI
Se cercate bassi corposi
e ascoltate soprattutto
rock e hip-hop, questi
auricolari targati
Monster vi daranno
molte soddisfazioni.
Ottima la costruzione
e la garanzia a vita.
EDITORS’ CHOICE
IT
IL RE DEGLI ACCESSORI
SCHEDA TECNICA
TIPO Auricolari intraurali
RISPOSTA IN SEQUENZA Nd
IMPEDENZA Nd
SENSIBILITÀ Nd
PESO Nd
LUNGHEZZA CAVO 1,3 metri
ACCESSORI 2 astucci,
adattatore spinotto da 6,3
mm, cuscinetti in schiuma
morbida e silicone, panno per
pulizia
DISTRIBUITO DA
MPI Electronics
Via De Amicis, 10
20010 Cornaredo (MI)
Tel. 02.9361101
www.mpielectronic.com
GARANZIA A VITA
299
euro PREZZO DI LISTINO
Tantissimi accessori
Bassi ricchi e corposi
Garanzia a vita
Il dettaglio non è di
riferimento
Se non amate rock,
metal e hip-hop
passate oltre
100 I AFDIGITALE.IT
G
Gli appassionati di home
theater conoscono Monster soprattutto per l’elevata qualità dei suoi cavi audio-video, ma dal 2009 l'azienda californiana ha iniziato a produrre anche cuffie e auricolari. Qui analizziamo i Turbine Pro Gold,
che dopo i Miles Davis Tribute High Performance e i
Turbine Copper Pro Advanced Professional, sono gli
auricolari intraurali più costosi del catalogo Monster.
Gli auricolari sono presentati in una delle confezioni più ricche ed eleganti mai viste per un prodotto di questo tipo. La scatola nera è pesante e solida, e
contiene al suo interno due
piccoli astucci in velluto nero, un panno per la pulizia,
un corposo manuale multilingua e una quantità inusitata di cuscinetti in gomma e silicone di diverso colore e di dimensioni e consistenza differenti. In più
troviamo un adattatore per
jack da 6,3 mm e due archetti per facilitare la stabilità degli auricolari una volta inseriti nel condotto uditivo (necessità tutt’altro che
banale con degli intraurali).
Il cavo è naturalmente un
Monster Cable di alta qualità con tecnologia Magnetic FluxTube e per fortuna
non tende ad attorcigliarsi,
mentre il connettore dora-
to è a forma di L e sul cavo sinistro troviamo il ControlTalk, dispositivo con microfono studiato appositamente per iPod, iPhone e
iPad con cui controllare il
volume, gestire una playlist
di brani o interrompere l’ascolto per una chiamata in
arrivo.
Ascolto. La costruzione dei
Turbine Pro Gold è interamente in metallo e ciò, se
da un lato ha influito leggermente sull’aumento
del peso con il rischio di uno spostamento degli auricolari verso l’esterno del
condotto uditivo, dall’altro
ha permesso la diminuzione di risonanze e una resa
sonora molto particolare.
Basta poco per accorgersi di come questi auricolari
offrano una spinta sui bassi maggiore della media,
che pur senza mai sfociare in punch eccessivi tende
a nascondere leggermente le voci maschili. Optando
per i cuscinetti più grandi,
i bassi risaltano ancora di
più ma non a scapito del restante spettro di frequenze
e in generale questi auricolari testimoniano di prediligere sonorità più moderne,
soprattutto hip-hop, rock e
metal. A livello di puro dettaglio abbiamo preferito i
Grado GR10, ma rispetto a
questi i Turbine Pro Gold
Audiophile si comportano
EREDI DI RAZZA
meglio per chi predilige un
sound più avvolgente, carico e ricco. Al massimo volume abbiamo notato su iPad saturazioni quasi impercettibili su alcuni picchi vocali femminili che però non si sono presentati sul Galaxy S, a dimostrazione di come spesso sia la
sorgente a influire sul comportamento degli auricolari. Nel complesso l’ascolto ci è parso eccellente con
quasi tutti i generi musicali
e, considerando la quantità
di accessori, il prezzo risulta adeguato.
ESTETICA
12345
COMFORT
12345
DOTAZIONE
12345
QUALITÀ
MUSICALE
12345
QUALITÀ/PREZZO
12345
GIUDIZIO
COMPLESSIVO
4
SCHEDA TECNICA
TIPO Auricolari intraurali
RISPOSTA IN SEQUENZA
18-19.000 Hz
IMPEDENZA 36 Ohm
SENSIBILITÀ 119 dB
PESO 41 g
LUNGHEZZA CAVO 1,6 metri
(removibile)
ACCESSORI Astuccio, presa per
aereo, adattatore spinotto da
6,3 mm, cuscinetti in schiuma
morbida e silicone, controllo
volume
DISTRIBUITO DA
SISME S.p.A.
Via Adriatica, 11
60027 Osimo Stazione (AN)
Tel. 071 - 7819666
www.sisme.com
GARANZIA 2 ANNI
515,46
euro
PREZZO DI LISTINO
Ottima stabilità
intraurale
I tre microdrive fanno
la differenza
Riduzione del rumore
molto efficace
Il prezzo può
“spaventare”
Leggera
enfatizzazione
degli acuti
D
Difficile anche per un produttore affermato come
Shure dare un degno successore agli SE530, tra gli
auricolari in-ear migliori di
sempre per cura costruttiva, qualità sonora e solidità. Un modello che ha venduto molto e che ha spinto la casa americana a proporne un’evoluzione forse non strepitosa come novità apportate ma in grado
di migliorare ulteriormente l’esperienza di ascolto.
Gli SE535 si caratterizzano per un cavo le cui due estremità si possono staccare dagli auricolari con una semplice pressione; in
questo modo se si rompe
accidentalmente il cavo lo
si può sostituire senza dover per forza cambiare anche gli auricolari. Per il resto Shure ha optato ancora una volta per auricolari a
triplo drive (due microwoofer e un microtweeter), ingrandendoli leggermente
rispetto ai predecessori ma
assicurando grazie alla forma particolare una stabilità perfetta. Gli SE535 vanno inseriti nel condotto uditivo facendo passare per
forza il cavo sopra il padiglione dell’orecchio; a meno di fare movimenti davvero bruschi e continuati in
palestra, in bicicletta o correndo, è quasi impossibile che gli auricolari si spo-
stino o fuoriescano dal condotto. Una simile stabilità può sembrare “opprimente”, ma i benefici risultano chiari già dopo la prima ora di utilizzo e per tutti gli sportivi si tratta di un
pregio da non sottovalutare. La confezione contiene un corredo di accessori standard; astuccio, adattatore per jack da 6,3 mm,
presa per aereo, un bastoncino per pulire gli auricolari e un set completo di cuscinetti in schiuma morbida
e silicone, un manuale e un
controllo per il volume opzionale con ingresso femmina da applicare al terminale del cavo.
Ascolto. Bastano pochi minuti per apprezzare la resa
sonora di questi auricolari.
Anche grazie all’eccezionale stabilità e ai diversi cuscinetti (soprattutto quelli
in schiuma) la riduzione del
rumore esterno è notevole
(si arriva fino a -37db) e ciò
permette di non esagerare
con il volume a tutto beneficio della “salute” dei nostri timpani. Chi ha già provato gli SE530 non deve aspettarsi una resa rivoluzionaria, ma se si viene da
auricolari a singolo drive la
differenza è davvero significativa e non si deve affatto temere un effetto di eccessiva “separazione” dei
tre microdrive. Anzi, la lo-
ro coesione è sbalorditiva e
l’intera gamma prende vita con estremo realismo,
senza colorazioni particolari. Se sono risultati gli auricolari più neutri in assoluto, gli SE535 ci si avvicinano
molto, pur con una maggior
enfatizzazione degli acuti che potrà più o meno piacere ma che non colora eccessivamente il messaggio
sonoro. Difficile a questo
punto scegliere un genere
più adatto a questi auricolari. Anche la musica classica viene riprodotta senza
limiti particolari.
ESTETICA
12345
COMFORT
12345
DOTAZIONE
12345
QUALITÀ
MUSICALE
12345
QUALITÀ/PREZZO
12345
GIUDIZIO
COMPLESSIVO
4
½
AFDIGITALE.IT
I 101