Muore nell`auto in fiamme
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Muore nell`auto in fiamme
ANNO 273 N.320 QUOTIDIANO D'INFORMAZIONE FONDATO NEL 1735 MERCOLEDÌ 19 NOVEMBRE 2008 EURO 1,00 DIREZIONE -REDAZIONE -AMMINISTRAZIONE -TIPOGRAFIA: Via Mantova, 68 - 43100 Parma, - Tel. 0521/2251 - Fax 0521/225522 - e-mail [email protected] Redazione Fidenza: Via Berenini, 126 - 43036 Fidenza ABBONAMENTI (per l'Italia) 359 copie Euro 259,00; 180 copie: Euro 146,00; 90 copie: Euro 79,00 - Prezzo di una copia arretrata: Euro 2,00 - Poste Italiane Sped. in A.P. . - D.L. 353/2003 conv. 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Lingue di fuoco si alzano dall'auto e costringono anche gli altri automobilisti che si sono fermati per portare un aiuto a stare a distanza di sicurezza. «Era un grande lavoratore e un bravo papà», dicono sgomenti i compagni di lavoro che invano hanno atteso il suo rientro in officina. Frugoni, VaroliuPAG. 7 PARMA II E' rimasto intrappolato nell'auto avvolta dalle fiamme. E vano è stato il tentativo di un soccorritore di estrarlo dall'abitacolo invaso dal fuoco e dal fumo. Una scena agghiacciante, una morte atroce. La vittima è Vincenzo Luongo. Sposato, due figli piccoli. Era capo-officina della concessionaria d'auto Baistrocchi. Ieri mattina stava provando sulla tangenziale Nord una Volkswagen Passat alimentata a Gpl. L'incidente, ancora tutto da chiarire, che potrebbe essere all'origine del tragico incendio, è accaduto all'altezza di San Pancrazio, in direzione Parma, poco dopo lo svincolo di strada Vallazza. Drammatica la testimonian- PARMA CRISTIANO BELLI AVEVA 37 ANNI POLITICA ORLANDO LASCIA, VILLARI NON SI E' ANCORA DIMESSO Sta male mentre gioca muore 11 giorni dopo Vigilanza Rai, accordo Pd-Pdl: Zavoli verso la presidenza PARMA II Una partita di calcio amatoriale, un colpo ricevuto al petto, poi l'infarto. Ma le cure non l'hanno salvato: è morto il trentasettenne Cristiano Belli, calciatore per passione. Al Maggiore era stato sottoposto ad un intervento di angio- plastica: i medici gli hanno ripulito l'arteria che probabilmente si era occlusa per il trauma subito. Cristiano è stato poi trasferito al Don Gnocchi per la riabilitazione. Ieri mattina, undici giorni dopo il trauma subito, non si è più risvegliato: il suo cuore non ce l'ha fatta. FedericiuPAG. 9 PAURA ERANO DIRETTI A TORINO Salso, è finita la fuga dei due fidanzatini SALSOMAGGIORE II La fuga dei due fidanzatini Doina Nogailic, 16 anni, moldava e Luigi Nitica, 19 anni, romeno, si è interrotta ieri notte. E' stato il padre della giovane ad andarli a prendere al comando della Polfer di Magenta, nel Milanese. I due ragazzi erano scappati da casa sabato 8 novembre, anche se pare non si fossero mai allontanati da Salso sino a lunedì sera, quando hanno preso un treno: volevano raggiungere Torino.uPAG. 31 ROMA II Svolta decisiva nella lunga e tormentata vicenda della commissione di Vigilanza Rai: il nome di Sergio Zavoli è la soluzione condivisa da maggioranza e opposizione. Sul senatore del Pd, 85 anni, ex presidente della Rai, figura prestigiosa e da tutti apprezzata, è stato trovato ieri un accordo, benedetto in serata dallo stesso Silvio Berlusconi. «Zavoli è idoneo a presiedere la Vigilanza Rai, il suo nome non si può discutere». Intanto, si è innescata una dura polemica tra Di Pietro e il Pdl. Leoluca Orlando si è dimesso, insieme all’altro parlamentare dell’Italia dei Valori Pancho Pardi, dalla commissione di Vigilanza. Per la nomina di Zavoli bisogna ora aspettare le dimissioni di Villari che giovedì scorso era stato messo alla guida della Vigilanza con i voti della maggioranza.uPAG. 3 TRATTATIVE AIR FRANCE E' IN VANTAGGIO Alitalia, Berlusconi lancia Lufthansa ROMA II E' atteso per oggi il via libera del ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, all’offerta di Cai per la parte buona di Alitalia. E il commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, potrà subito dopo sottoscrivere con l’amministratore delegato di Compagnia aerea italiana, Rocco Sabelli, il contratto di compravendita. Air France-Klm, nel frattempo, scalda i motori per convolare a nozze con Cai, che potrebbe annunciare la scelta del partner già in settimana. Ma nel corso del vertice italo-tedesco a Trieste, Silvio Berlusconi ha detto di veder bene una collaborazione con Lufthansa che «ha molti punti di convenienza su Malpensa», sottolineando però che la scelta del partner spetta comunque a Cai: «Non vogliamo intrometterci in alcun modo». Intanto, continuano le cancellazioni dei voli (ieri una settantina solo a Fiumicino).uPAG. 42 OFFERTA 3X2 PROPLAN GATTO 85 GR Parla il parmigiano che ha il Correggio Arte «Quanto vale? Non m'interessa venderlo». Il «Cristo portacroce» è esposto in San Giovanni. Longoni PAG. 13 Parma Italia &Provincia &Mondo POPOLAZIONE TELEFONO AZZURRO 35mila parmigiani vivono da soli Giovani soli e impauriti: emergenza bullismo PAG. 17 PAG. 4 TRECASALI MINISTERI La Bassa mobilitata per cercare Luca I tagli di Tremonti: riscaldamento e carta PAG. 23 PAG. 2 DINNER AND DANCE IL CASO La grande festa dei bardigiani di Londra Per Eluana ricorso alla Corte di Strasburgo PAG. 27 PAG. 4 Da domani CON LA L'IMPERO 9° dvd della Storia del Fascismo € 9,99 V.le della Villetta 19 - Sabato e domenica, orario continuato 9/19.30 7 MERCOLEDÌ 19 NOVEMBRE 2008 Parma Delitti denunciati a Parma e provincia il 17 novembre q Furti di auto q Auto recuperate q Furti a bordo di auto q Furti in abitazione 0 0 4 5 q Furti ai danni di esercizi commerciali 0 q Borseggi 0 q Scippi 0 q Rapine q Truffe q Persone indagate in stato di libertà q Persone arrestate 0 0 5 3 *Fonte Prefettura TRAGEDIA L'INCIDENTE SULLA TANGENZIALE NORD. LA VITTIMA ERA CAPO OFFICINA ALLA BAISTROCCHI. LASCIA LA MOGLIE E DUE BIMBI PICCOLI. INDAGINE DEI VIGILI URBANI «Esci, esci! Ma era già tra le fiamme» Vincenzo Luongo, 37 anni, morto bruciato nell'auto che stava collaudando. Il racconto del primo soccorritore a distanza dalle lingue di fuoco sempre più alte. Un film dell'orrore: esplose le gomme, i vetri. Angelo Marzullo, che viaggiava sulla corsia opposta, vedendo quel che stava succedendo ha scavalcato il new jersey: «Porto con me sempre un estintore, ma ho visto che l'impianto era a gpl, non ho potuto fare niente». Facendosi largo in una tangenziale già paralizzata sono arrivati i soccorsi: i vigili del fuoco a spegnere il rogo, ambulanza, agenti municipali, carabinieri. In quegli istanti febbrili, c'era anche il problema dell'effetto imbuto, un delirio di Tir e auto inchiodati sull'asfalto. Laura Frugoni II «Ho aperto la portiera della Passat per tirare fuori quell'uomo, gli ho urlato: “dai esci, esci”. Non potevo entrare nell'abitacolo, già invaso dalle fiamme: lui aveva il fuoco addosso, sarei morto anch'io. Si lamentava: si è girato verso di me, sembrava un robot, povero ragazzo. La mia rabbia è che non ho potuto fare niente, sono rimasto lì a vederlo morire». Una manciata di istanti che si sono divorati la vita di Vincenzo Luongo, 37 anni, una moglie e due figli piccoli, capo-officina della concessionaria Baistrocchi che ieri mattina stava provando sulla tangenziale sud una Volkswagen Passat diventata di colpo una trappola di fuoco. Mauro Rossi è il primo automobilista accorso, che però si è dovuto fermare davanti all'inferno. Quello che ha visto il dramma dall'inizio alla fine e adesso racconta un film sconvolgente con l'incredulità negli occhi. Erano le 11,30 sulla tangenziale nord, altezza San Pancrazio: corsia che va verso Parma, poco dopo lo svincolo di strada Vallazza La tragedia Alcune immagini del dramma che si è consumato sulla tangenziale nord e il ritratto di Vincenzo Luongo. «A un certo punto ho visto dei vetri per terra - spiega Rossi - e ho rallentato, è stato lì che mi sono trovato la Passat davanti: andava pianissimo, ho pensato fosse reduce da un incidente, anche perché usciva del fumo dalla parte anteriore destra. Non capivo perché continuava ad andare avanti, anzichè fermarsi. Lentamente si è spostata sulla corsia d'emergenza, mentre il fuoco aumentava. S'è fermata a un metro dal guard-rail. Allora l'ho superata e ho visto che davanti aveva già una vistosa sbocciatura». Rossi non perde un secondo: blocca la sua auto sulla prima corsia e si lancia indietro di corsa verso la Passat che intanto era come scivolata contro il guard-rail. Quando arriva lui, è già inondata dalle fiamme. Riesce ad aprire la portiera e ciò che ha visto non lo dimenticherà mai: Vincenzo Luongo era già stato raggiunto dal fuoco, ma era co- sciente, presumibilmente legato alla cintura di sicurezza. E' riuscito ad alzare le mani, ma le gambe non le ha mosse. Pochi istanti e la Passat è diventata una torcia, mentre accorrevano altri automobilisti, tutti costretti a tenersi Perché non si è fermato? E' stato chiuso l'accesso di strada Vallazza alla tangenziale, così come l'ingresso alla nord all'altezza della rotatoria di San Pancrazio. Sbarrati anche gli accessi alla corsia della circonvallazione e all'altezza dell'hotel Parma&Congressi. Il traffico è stato deviato sulla via Emilia e per un paio d'ore s'è viaggiato a fisarmonica. Si è atteso a lungo prima di poter rimuovere il corpo del povero meccanico. La carcassa della Passat è finita sotto sequestro, un'inchiesta dovrà fare luce sulle cause dello spaventoso - ancora inspiegabile - incendio. Il pm incaricato, Giorgio Grandinetti, quasi certamente disporrà una lunga serie di accertamenti. Per capire cosa è successo dentro quell'auto, 1600 di cilindrata, impianto a Gpl: La domanda è quella centrale, il cuore del dramma: perché non si è fermato in tempo? La risposta per ora è un'ipotesi, l'unica che regga: perché non poteva. Qualcosa dev'essere successo, qualche centinaio di metri prima, su quel tratto di tangenziale. Tutto lo lascia supporre: la Passat già sbocciata nella parte anteriore, la macchina che nell'ultimo tratto procedeva lentissima, quasi per inerzia. Come se chi era al volante non fosse più cosciente: forse svenuto, intontito da una «botta» precedente, dal fumo che cresceva, dalle esalazioni. Probabile che a risvegliarlo per un istante sia stato proprio il calore delle fiamme e quell'uomo fuori dalla portiera che gli urlava di uscire. Un uomo che adesso non fa altro che scuotere la testa, mormorare: «Non sono riuscito a salvarlo». breve tempo è diventato capo officina. E ieri mattina stava provando una macchina: Vincenzo era la persona più qualificata per farlo. Si dedicava alla diagnostica e alla verifica tecnica. Collaudava le auto e si preoccupava della messa a punto, proprio come ieri mattina. Certo, quando ci si trova sulla strada i rischi ci sono sempre. Ma per ora non si può fare nessuna ipotesi su quello che effettivamente è accaduto. Lui comunque non era uno sprovveduto. E una cosa del genere non è mai successa in vent'anni che faccio questo mestiere». Vincenzo Luongo era «un grande lavoratore», come tutti lo ricordano, e un bravo papà. Ogni mattina prima di andare in officina, portava i bimbi a scuola. «Una persona stupenda e disponibile - continua Maramotti -. Un ragazzo di compagnia. Ogni tanto uscivamo tutti insieme a cena ed era bello. Spesso, finito il lavoro, ci fermavamo per fare due chiacchiere. E lui era sempre pronto. D'altronde nella nostra azienda, siamo come una grande famiglia. E Vincenzo lo sapeva bene. Per cui, se uno di noi aveva bisogno, lui c'era sempre». Tangenziale chiusa «Andava pianissimo» nuova di zecca, aveva ancora la targa provvisoria. Luongo doveva essere uscito per un breve giro di collaudo: era un professionista molto stimato e competente (spesso andava a seguire a Verona ai corsi d'aggiornamento all'Autogerma). Uno esperto come lui, nel caso si fosse accorto che qualcosa non andava, sicuramente avrebbe reagito in tempo. «Vedevo l'auto andare a fuoco e non capivo perché non si fermava», continua a ripetere l'automobilista-testimone Rossi. Angosciato, incredulo. Il ricordo di Cristiano Maramotti, amico e collega della vittima «Era un grande lavoratore e un bravo papà» Mara Varoli II «Fra pochi minuti sono lì». Queste, le ultime parole di Vincenzo Luongo. «Era fuori da circa un quarto d'ora, così lo abbiamo chiamato per sapere quando sarebbe rientrato. Come al solito stava collaudando una macchina. Quello era il suo mestiere e in questo era bravissimo». Non sa trattenere la commozione il suo Tangenziale nord La corsia completamente bloccata. amico e collega Cristiano Maramotti, responsabile service dell'Autocentro Baistrocchi, là dove Vincenzo Luongo lavorava. Là dove tutti sono sconvolti per la tragedia che si è consumata sulla tangenziale: «Poi, vedendo che non rientrava - continua Maramotti -, lo abbiamo richiamato, ma non rispondeva più al telefono. Dopo poco, verso le undici e trenta, un cliente ci ha chia- mato per avvertirci dell'incidente. E quando siamo arrivati sul posto era troppo tardi». Trentasette anni, sposato e papà di due bambini, ancora troppo piccoli per capire. Vincenzo era nato a Napoli ma da alcuni anni si era trasferito a Parma: «Era entrato nel nostro centro sei anni fa come meccanico continua Maramotti -. Era davvero bravo nel suo lavoro e in IL DRAMMA SECONDO I VIGILI DEL FUOCO NON SI E' TRATTATO DI UN'ESPLOSIONE: NESSUNA DEFLAGRAZIONE «Un incendio anomalo e rapido» Prima che l'auto si fermasse contro il guardrail usciva fumo dal cofano I vigili del fuoco per ora non si sbilanciano, però precisano che non si è trattato di un'esplosione (anche se qualcuno dei testimoni può avere avuto l'impressione) ma di un incendio divampato «in modo anomalo e rapidissimo». Se la Passat fosse esplosa, ci sarebbe stata una forte deflagrazione, vetri e rottami sparsi dappertutto e invece lo scenario era ben diverso. Accertato che, già prima che la vettura si fermasse contro il guardrail (non uno scontro vero II Le particolarità Gpl: una miscela composta da propano e butano Il Gpl è una miscela in quan- tità variabile composta essenzialmente da propano e butano ed il suo peso specifico varia leggermente in base alla maggiore o minore presenza dei due composti. Sulla rivista «Ecomobile» del maggio/giugno 2008, l’esperto, Aldo Bassi, ha trattato il tema della sicurezza e del comportamento degli impianti Gpl in caso di incendio o incidente. In presenza di incendio i serbatoi Gpl sono sottoposti a pressioni calorifere estremamente elevate tali da inficiare la resistenza meccanica delle pareti di acciaio. Per una maggiore sicurezza si è reso necessario dotarli di una nuova multivalvola realizzata in accordo con la nuova norma E 67 R1. Tale valvola, essendo dotata di più ugelli di uscita, consente una più rapida evacuazione del gas all’aumento della temperatura delle pareti del serbatoio: questa funzionalità, in caso di incendio, divide il getto del gas in più fiamme di minore intensità rispetto ad una unica fiamma che potrebbe portare allo scoppio. Il regolamento E 67 R1 lascia al costruttore la scelta più opportuna delle misure di protezione del serbatoio purché lo stesso superi la prova di incendio (Bonfire), effettuata ponendo il serbatoio su di un braciere. è proprio, piuttosto si è appoggiata alla barriera), usciva del fumo dal cofano. La parte anteriore era ammaccata al centro: una sbocciatura che quasi certamente non è stata provocata dall'impatto con il guardrail, ma da qualcosa successo prima. Circa duecento metri più indietro rispetto al punto in cui la Passat è andata a fuoco, c'erano dei vetri sull'asfalto che sono stati raccolti e verranno analizzati. Un impatto, dunque, c'è stato e quello dovrebbe aver provocato la perdita, la «miccia» che ha scatenato le fiamme. Dopo, il capo-officina doveva essere stordito: dall'impatto precedente, dai fumi del gas? E' ancora presto per saperlo e spiegare il dramma.