Muore nell`auto in fiamme

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Muore nell`auto in fiamme
ANNO 273
N.320
QUOTIDIANO D'INFORMAZIONE FONDATO NEL 1735
MERCOLEDÌ
19 NOVEMBRE 2008
EURO 1,00
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TRAGEDIA LA VITTIMA: VINCENZO LUONGO, 37 ANNI, CAPOMECCANICO IN UNA CONCESSIONARIA
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L'INTERVISTA «SONO ORGOGLIOSO»
Muore nell'auto in fiamme
Stava collaudando una Passat a Gpl sulla tangenziale Nord
za di Mauro Rossi, l'automobilista che seguiva la Passat. «Mi
sono trovato quell'auto davanti,
andava pianissimo, usciva del
fumo dalla parte anteriore. Si è
fermata a un metro dal guardrail». La sorpassa. Vede il fuoco, blocca la sua auto. Corre verso la Passat, riesce ad aprire la
portiera. Luongo è al volante, già
raggiunto dal fuoco. Una frazione di secondo e le fiamme avvolgono completamente l'abitacolo. Lingue di fuoco si alzano
dall'auto e costringono anche gli
altri automobilisti che si sono
fermati per portare un aiuto a
stare a distanza di sicurezza.
«Era un grande lavoratore e un
bravo papà», dicono sgomenti i
compagni di lavoro che invano
hanno atteso il suo rientro in officina. Frugoni, VaroliuPAG. 7
PARMA
II E'
rimasto intrappolato nell'auto avvolta dalle fiamme. E vano è stato il tentativo di un soccorritore di estrarlo dall'abitacolo invaso dal fuoco e dal fumo.
Una scena agghiacciante, una
morte atroce.
La vittima è Vincenzo Luongo. Sposato, due figli piccoli. Era
capo-officina della concessionaria d'auto Baistrocchi. Ieri mattina stava provando sulla tangenziale Nord una Volkswagen
Passat alimentata a Gpl. L'incidente, ancora tutto da chiarire,
che potrebbe essere all'origine
del tragico incendio, è accaduto
all'altezza di San Pancrazio, in
direzione Parma, poco dopo lo
svincolo di strada Vallazza.
Drammatica la testimonian-
PARMA CRISTIANO BELLI AVEVA 37 ANNI
POLITICA ORLANDO LASCIA, VILLARI NON SI E' ANCORA DIMESSO
Sta male mentre gioca
muore 11 giorni dopo
Vigilanza Rai, accordo Pd-Pdl:
Zavoli verso la presidenza
PARMA
II Una
partita di calcio amatoriale, un colpo ricevuto al petto,
poi l'infarto. Ma le cure non
l'hanno salvato: è morto il trentasettenne Cristiano Belli, calciatore per passione.
Al Maggiore era stato sottoposto ad un intervento di angio-
plastica: i medici gli hanno ripulito l'arteria che probabilmente si era occlusa per il trauma subito. Cristiano è stato poi
trasferito al Don Gnocchi per la
riabilitazione.
Ieri mattina, undici giorni dopo il trauma subito, non si è più
risvegliato: il suo cuore non ce
l'ha fatta. FedericiuPAG. 9
PAURA ERANO DIRETTI A TORINO
Salso, è finita la fuga
dei due fidanzatini
SALSOMAGGIORE
II La
fuga dei due fidanzatini
Doina Nogailic, 16 anni, moldava e Luigi Nitica, 19 anni, romeno, si è interrotta ieri notte. E'
stato il padre della giovane ad
andarli a prendere al comando
della Polfer di Magenta, nel Milanese. I due ragazzi erano scappati da casa sabato 8 novembre,
anche se pare non si fossero mai
allontanati da Salso sino a lunedì sera, quando hanno preso
un treno: volevano raggiungere
Torino.uPAG. 31
ROMA
II Svolta
decisiva nella lunga e
tormentata vicenda della commissione di Vigilanza Rai: il nome di Sergio Zavoli è la soluzione
condivisa da maggioranza e opposizione. Sul senatore del Pd,
85 anni, ex presidente della Rai,
figura prestigiosa e da tutti apprezzata, è stato trovato ieri un
accordo, benedetto in serata dallo stesso Silvio Berlusconi. «Zavoli è idoneo a presiedere la Vigilanza Rai, il suo nome non si
può discutere».
Intanto, si è innescata una dura polemica tra Di Pietro e il Pdl.
Leoluca Orlando si è dimesso,
insieme all’altro parlamentare
dell’Italia dei Valori Pancho Pardi, dalla commissione di Vigilanza.
Per la nomina di Zavoli bisogna ora aspettare le dimissioni di Villari che giovedì scorso
era stato messo alla guida della
Vigilanza con i voti della maggioranza.uPAG. 3
TRATTATIVE AIR FRANCE E' IN VANTAGGIO
Alitalia, Berlusconi
lancia Lufthansa
ROMA
II E'
atteso per oggi il via libera
del ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, all’offerta di Cai per la parte buona di
Alitalia. E il commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, potrà subito dopo sottoscrivere con l’amministratore
delegato di Compagnia aerea
italiana, Rocco Sabelli, il contratto di compravendita. Air
France-Klm, nel frattempo, scalda i motori per convolare a nozze
con Cai, che potrebbe annunciare la scelta del partner già in settimana. Ma nel corso del vertice
italo-tedesco a Trieste, Silvio
Berlusconi ha detto di veder bene una collaborazione con Lufthansa che «ha molti punti di
convenienza su Malpensa», sottolineando però che la scelta del
partner spetta comunque a Cai:
«Non vogliamo intrometterci in
alcun modo». Intanto, continuano le cancellazioni dei voli
(ieri una settantina solo a Fiumicino).uPAG. 42
OFFERTA 3X2 PROPLAN GATTO 85 GR
Parla il parmigiano
che ha il Correggio
Arte «Quanto vale? Non m'interessa
venderlo». Il «Cristo portacroce» è
esposto in San Giovanni. Longoni PAG. 13
Parma
Italia
&Provincia &Mondo
POPOLAZIONE
TELEFONO AZZURRO
35mila
parmigiani
vivono
da soli
Giovani soli
e impauriti:
emergenza
bullismo
PAG. 17
PAG. 4
TRECASALI
MINISTERI
La Bassa
mobilitata
per cercare
Luca
I tagli
di Tremonti:
riscaldamento
e carta
PAG. 23
PAG. 2
DINNER AND DANCE
IL CASO
La grande
festa
dei bardigiani
di Londra
Per Eluana
ricorso
alla Corte
di Strasburgo
PAG. 27
PAG. 4
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7
MERCOLEDÌ 19 NOVEMBRE 2008
Parma
Delitti denunciati a Parma e provincia il 17 novembre
q Furti di auto
q Auto recuperate
q Furti a bordo di auto
q Furti in abitazione
0
0
4
5
q Furti ai danni
di esercizi commerciali 0
q Borseggi
0
q Scippi
0
q Rapine
q Truffe
q Persone indagate in stato di libertà
q Persone arrestate
0
0
5
3
*Fonte Prefettura
TRAGEDIA L'INCIDENTE SULLA TANGENZIALE NORD. LA VITTIMA ERA CAPO OFFICINA ALLA BAISTROCCHI. LASCIA LA MOGLIE E DUE BIMBI PICCOLI. INDAGINE DEI VIGILI URBANI
«Esci, esci! Ma era già tra le fiamme»
Vincenzo Luongo, 37 anni, morto bruciato nell'auto che stava collaudando. Il racconto del primo soccorritore
a distanza dalle lingue di fuoco
sempre più alte. Un film dell'orrore: esplose le gomme, i vetri.
Angelo Marzullo, che viaggiava
sulla corsia opposta, vedendo
quel che stava succedendo ha scavalcato il new jersey: «Porto con
me sempre un estintore, ma ho
visto che l'impianto era a gpl, non
ho potuto fare niente».
Facendosi largo in una tangenziale già paralizzata sono arrivati i soccorsi: i vigili del fuoco
a spegnere il rogo, ambulanza,
agenti municipali, carabinieri.
In quegli istanti febbrili, c'era
anche il problema dell'effetto
imbuto, un delirio di Tir e auto
inchiodati sull'asfalto.
Laura Frugoni
II «Ho
aperto la portiera della
Passat per tirare fuori quell'uomo, gli ho urlato: “dai esci, esci”.
Non potevo entrare nell'abitacolo, già invaso dalle fiamme: lui
aveva il fuoco addosso, sarei
morto anch'io. Si lamentava: si è
girato verso di me, sembrava un
robot, povero ragazzo. La mia
rabbia è che non ho potuto fare
niente, sono rimasto lì a vederlo
morire».
Una manciata di istanti che si
sono divorati la vita di Vincenzo
Luongo, 37 anni, una moglie e
due figli piccoli, capo-officina
della concessionaria Baistrocchi
che ieri mattina stava provando
sulla tangenziale sud una Volkswagen Passat diventata di colpo una trappola di fuoco.
Mauro Rossi è il primo automobilista accorso, che però si è
dovuto fermare davanti all'inferno. Quello che ha visto il dramma dall'inizio alla fine e adesso
racconta un film sconvolgente
con l'incredulità negli occhi.
Erano le 11,30 sulla tangenziale nord, altezza San Pancrazio: corsia che va verso Parma,
poco dopo lo svincolo di strada
Vallazza
La tragedia Alcune immagini del dramma che si è consumato sulla tangenziale nord e il ritratto di Vincenzo Luongo.
«A un certo punto ho visto dei
vetri per terra - spiega Rossi - e ho
rallentato, è stato lì che mi sono
trovato la Passat davanti: andava pianissimo, ho pensato fosse
reduce da un incidente, anche
perché usciva del fumo dalla
parte anteriore destra. Non capivo perché continuava ad andare avanti, anzichè fermarsi.
Lentamente si è spostata sulla
corsia d'emergenza, mentre il
fuoco aumentava. S'è fermata a
un metro dal guard-rail. Allora
l'ho superata e ho visto che davanti aveva già una vistosa sbocciatura».
Rossi non perde un secondo:
blocca la sua auto sulla prima corsia e si lancia indietro di corsa
verso la Passat che intanto era
come scivolata contro il
guard-rail. Quando arriva lui, è
già inondata dalle fiamme. Riesce ad aprire la portiera e ciò che
ha visto non lo dimenticherà mai:
Vincenzo Luongo era già stato
raggiunto dal fuoco, ma era co-
sciente, presumibilmente legato
alla cintura di sicurezza. E' riuscito ad alzare le mani, ma le gambe non le ha mosse. Pochi istanti e
la Passat è diventata una torcia,
mentre accorrevano altri automobilisti, tutti costretti a tenersi
Perché non si è fermato?
E' stato chiuso l'accesso di
strada Vallazza alla tangenziale,
così come l'ingresso alla nord all'altezza della rotatoria di San
Pancrazio. Sbarrati anche gli accessi alla corsia della circonvallazione e all'altezza dell'hotel
Parma&Congressi. Il traffico è
stato deviato sulla via Emilia e
per un paio d'ore s'è viaggiato a
fisarmonica. Si è atteso a lungo
prima di poter rimuovere il corpo del povero meccanico. La carcassa della Passat è finita sotto
sequestro, un'inchiesta dovrà fare luce sulle cause dello spaventoso - ancora inspiegabile - incendio. Il pm incaricato, Giorgio
Grandinetti, quasi certamente
disporrà una lunga serie di accertamenti. Per capire cosa è
successo dentro quell'auto, 1600
di cilindrata, impianto a Gpl:
La domanda è quella centrale,
il cuore del dramma: perché non
si è fermato in tempo? La risposta
per ora è un'ipotesi, l'unica che
regga: perché non poteva. Qualcosa dev'essere successo, qualche centinaio di metri prima, su
quel tratto di tangenziale. Tutto
lo lascia supporre: la Passat già
sbocciata nella parte anteriore, la
macchina che nell'ultimo tratto
procedeva lentissima, quasi per
inerzia. Come se chi era al volante non fosse più cosciente: forse svenuto, intontito da una
«botta» precedente, dal fumo
che cresceva, dalle esalazioni.
Probabile che a risvegliarlo
per un istante sia stato proprio il
calore delle fiamme e quell'uomo fuori dalla portiera che gli
urlava di uscire. Un uomo che
adesso non fa altro che scuotere
la testa, mormorare: «Non sono
riuscito a salvarlo». breve tempo è diventato capo
officina. E ieri mattina stava provando una macchina: Vincenzo
era la persona più qualificata per
farlo. Si dedicava alla diagnostica e alla verifica tecnica. Collaudava le auto e si preoccupava
della messa a punto, proprio come ieri mattina. Certo, quando ci
si trova sulla strada i rischi ci sono sempre. Ma per ora non si può
fare nessuna ipotesi su quello
che effettivamente è accaduto.
Lui comunque non era uno
sprovveduto. E una cosa del genere non è mai successa in vent'anni che faccio questo mestiere».
Vincenzo Luongo era «un grande lavoratore», come tutti lo ricordano, e un bravo papà. Ogni
mattina prima di andare in officina, portava i bimbi a scuola.
«Una persona stupenda e disponibile - continua Maramotti -. Un
ragazzo di compagnia. Ogni tanto uscivamo tutti insieme a cena
ed era bello. Spesso, finito il lavoro, ci fermavamo per fare due
chiacchiere. E lui era sempre
pronto. D'altronde nella nostra
azienda, siamo come una grande famiglia. E Vincenzo lo sapeva bene. Per cui, se uno di noi
aveva bisogno, lui c'era sempre».
Tangenziale chiusa
«Andava pianissimo»
nuova di zecca, aveva ancora la
targa provvisoria.
Luongo doveva essere uscito
per un breve giro di collaudo: era
un professionista molto stimato
e competente (spesso andava a
seguire a Verona ai corsi d'aggiornamento all'Autogerma).
Uno esperto come lui, nel caso si
fosse accorto che qualcosa non
andava, sicuramente avrebbe
reagito in tempo.
«Vedevo l'auto andare a fuoco
e non capivo perché non si fermava», continua a ripetere l'automobilista-testimone
Rossi.
Angosciato, incredulo.
Il ricordo di Cristiano Maramotti, amico e collega della vittima
«Era un grande lavoratore e un bravo papà»
Mara Varoli
II «Fra pochi minuti sono lì».
Queste, le ultime parole di Vincenzo Luongo. «Era fuori da circa
un quarto d'ora, così lo abbiamo
chiamato per sapere quando sarebbe rientrato. Come al solito
stava collaudando una macchina. Quello era il suo mestiere e in
questo era bravissimo». Non sa
trattenere la commozione il suo
Tangenziale nord La corsia completamente bloccata.
amico e collega Cristiano Maramotti, responsabile service dell'Autocentro Baistrocchi, là dove
Vincenzo Luongo lavorava. Là
dove tutti sono sconvolti per la
tragedia che si è consumata sulla tangenziale: «Poi, vedendo
che non rientrava - continua Maramotti -, lo abbiamo richiamato, ma non rispondeva più al telefono. Dopo poco, verso le undici e trenta, un cliente ci ha chia-
mato per avvertirci dell'incidente. E quando siamo arrivati sul
posto era troppo tardi».
Trentasette anni, sposato e papà di due bambini, ancora troppo piccoli per capire. Vincenzo
era nato a Napoli ma da alcuni
anni si era trasferito a Parma:
«Era entrato nel nostro centro
sei anni fa come meccanico continua Maramotti -. Era davvero bravo nel suo lavoro e in
IL DRAMMA SECONDO I VIGILI DEL FUOCO NON SI E' TRATTATO DI UN'ESPLOSIONE: NESSUNA DEFLAGRAZIONE
«Un incendio anomalo e rapido»
Prima che l'auto
si fermasse contro
il guardrail usciva
fumo dal cofano
I vigili del fuoco per ora non si
sbilanciano, però precisano che
non si è trattato di un'esplosione
(anche se qualcuno dei testimoni può avere avuto l'impressione) ma di un incendio divampato «in modo anomalo e rapidissimo». Se la Passat fosse
esplosa, ci sarebbe stata una forte deflagrazione, vetri e rottami
sparsi dappertutto e invece lo
scenario era ben diverso.
Accertato che, già prima che
la vettura si fermasse contro il
guardrail (non uno scontro vero
II
Le particolarità
Gpl: una miscela composta da propano e butano
Il Gpl è una miscela in quan-
tità variabile composta essenzialmente da propano e butano
ed il suo peso specifico varia
leggermente in base alla maggiore o minore presenza dei due
composti. Sulla rivista «Ecomobile» del maggio/giugno 2008,
l’esperto, Aldo Bassi, ha trattato
il tema della sicurezza e del
comportamento degli impianti
Gpl in caso di incendio o incidente. In presenza di incendio i
serbatoi Gpl sono sottoposti a
pressioni calorifere estremamente elevate tali da inficiare la
resistenza meccanica delle pareti di acciaio. Per una maggiore sicurezza si è reso necessario
dotarli di una nuova multivalvola realizzata in accordo con la
nuova norma E 67 R1. Tale valvola, essendo dotata di più
ugelli di uscita, consente una
più rapida evacuazione del gas
all’aumento della temperatura
delle pareti del serbatoio: questa funzionalità, in caso di incendio, divide il getto del gas in
più fiamme di minore intensità
rispetto ad una unica fiamma
che potrebbe portare allo scoppio. Il regolamento E 67 R1 lascia al costruttore la scelta più
opportuna delle misure di protezione del serbatoio purché lo
stesso superi la prova di incendio (Bonfire), effettuata ponendo il serbatoio su di un braciere.
è proprio, piuttosto si è appoggiata alla barriera), usciva del fumo dal cofano. La parte anteriore era ammaccata al centro:
una sbocciatura che quasi certamente non è stata provocata
dall'impatto con il guardrail, ma
da qualcosa successo prima. Circa duecento metri più indietro
rispetto al punto in cui la Passat
è andata a fuoco, c'erano dei vetri sull'asfalto che sono stati raccolti e verranno analizzati. Un
impatto, dunque, c'è stato e quello dovrebbe aver provocato la
perdita, la «miccia» che ha scatenato le fiamme. Dopo, il capo-officina doveva essere stordito: dall'impatto precedente,
dai fumi del gas? E' ancora presto per saperlo e spiegare il
dramma.