IT SCA magazine SHAPE 4 2016 focus mestruazioni e sport

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IT SCA magazine SHAPE 4 2016 focus mestruazioni e sport
4.2016 L a rivista di sca su trend, mercati e business
A c ic l o
continuo
Non farti fermare
dalle tue cose
Anche questi prodotti
per la cura femminile
diventeranno
presto parte
dell’equipaggiamento
fornito alla nazionale,
insieme ai palloni e
ai deodoranti?
INTERVISTA
DATE
UN CALCIO
AI TABÙ
I CANI
CHE SALVANO
GLI ALBERI
CIAO, SONO
IL RE DELLA FORESTA
Come arrivare a 100:
Ricetta per una vita lunga
Shape è la rivista trimestrale di SCA ed è rivolta
principalmente ai clienti, agli azionisti e agli analisti,
ma anche ai giornalisti, agli opinion leader e a tutti
coloro che sono interessati alle attività e allo sviluppo
di SCA. La pubblicazione del prossimo numero è
prevista per aprile 2017.
Editore
Joséphine EdwallBjörklund
Direttore
responsabile
Marita Sander
Redazione
Anna Gullers,
Carola Ålstig,
Helena Åkesson,
Appelberg
Ideazione
Kristin Päeva,
Cecilia Farkas,
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Indirizzo
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Communications,
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Stoccolma, Svezia.
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Fax +46 8 6788130
“Vorrei che per
tutte le ragazze
fosse naturale
parlare di problemi
mestruali”.
Lotta Schelin
Intervista a pagina 16
Sommario:
Foto di copertina: Sanna Lindberg, Agent Molly
Stylist: Catherine Vaindorf, Agent Molly
Questo numero di SCA Shape è stato pubblicato in svedese,
inglese, spagnolo, tedesco, francese, olandese e italiano ed è
stampato su carta GraphoSilk 90 g/m² prodotta da SCA.
Ne è ammessa la riproduzione solo previa autorizzazione
di SCA Group Communications.
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articoli e delle persone intervistate e non riflette necessariamente
le opinioni della redazione o di SCA. SCA Shape è disponibile in
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SEGUI SCA SU:
06. ALLENARSI CON LE MESTRUAZIONI
Diventa più forte
imparando come
funzionano gli
ormoni del ciclo
Pagina 15
Il ciclo può avere un impatto positivo sugli allenamenti
delle atlete? Le risposte della scienza potrebbero
cambiare le abitudini dello sport femminile.
16. “PARLIAMONE IN TUTTI GLI SPORT”
L a calciatrice svedese Lotta Schelin si batte per
parlare apertamente di sangue, dolori e ciclo
mestruale in tutti gli sport a qualsiasi livello.
20. PMS? MANGIA CIOCCOLATO!
olte donne ogni mese soffrono di sindrome premeM
struale. Grazie al crescente interesse dei ricercatori
sull’argomento, una soluzione potrebbe essere alle porte.
23. SHAKESPEARE A PARIGI
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2 sca Shape 4 2016
L ungo la Senna c’è la libreria più stravagante del
mondo: un luogo non solo per leggere, ma anche per
dormire e socializzare.
CIAO COLLABORATORE...
... fai attività fisica
quando hai il
ciclo?
31.
Aska e i suoi amici cani sentono
l’odore degli scolitidi dell’abete
rosso da oltre 100 metri di
distanza.
24. IL SEGRETO DELLA LONGEVITÀ
In quattro regioni del mondo la popolazione è
eccezionalmente longeva. Shape ha indagato sul
perché.
31. FIUTO DA RECORD
Il naso di un cane può individuare la presenza degli
scolitidi dell’abete rosso meglio del naso di un uomo.
È così che Aska aiuta a preservare il legno sia per i
proprietari forestali che per SCA.
36. GRANDI PULIZIE ALL’ONU
A lla sede delle Nazioni Unite, a New York, è stato
presentato il rapporto “Hygiene Matters”.
38. RITORNO ALLE ORIGINI
U lf Larsson ha un forte legame personale con gli
alberi. Ora diventerà CEO della società di SCA
dedicata ai prodotti forestali.
catherine vaindorf
Stilista, Svezia
Sì, mi alleno ma evito di
sforzarmi al massimo nei
primi giorni del ciclo. Inoltre
preferisco non fare troppo
stretching: se lo faccio mi
sembra di perdere più sangue.
Voglio però ricordare una
cosa. Il dolore mestruale
diminuisce un po’ quando ci si
allena regolarmente.
anna gullers
Project manager, Svezia
Sì, per me non è un impedimento. Anzi, i dolori mestruali
si attenuano quando faccio
attività fisica. Uso però qualche accorgimento: indosso
pantaloni neri e porto con
me biancheria di ricambio e
protezioni in abbondanza (con
l’età si impara!). Quello che mi
stupisce è come facciano le
atlete della ginnastica nei loro
body attillati e quelle dello sci
nordico nelle loro tute candide
a portare a termine le gare
senza nessuna traccia visibile
di sangue :-)
SAPEVI CHE...
… c’è una città dove le toilette ora sono gender-neutral? Scopri qual è a pagina 5.
sca Shape 4 2016 3
shape up
Scopri
cosawhat’s
succede
fuori daoutside
SCA SCA
Check out
happening
SCA
Più donne
veliste:
obiettivo
finalmente
raggiunto
All’ultima edizione della­
Volvo Ocean Race (VOR),
Il team SCA è stato il primo
equipaggio tutto femminile
dopo 12 anni. Uno degli obiettivi di questa partecipazione
era incoraggiare una presenza sempre più numerosa di
donne nelle regate offshore.
L’introduzione di nuove regole
per la prossima edizione sembra essere una conferma che
l’obiettivo è stato raggiunto.
In base al nuovo regolamento, gli equipaggi solo maschili
possono avere sette velisti,
mentre gli equipaggi misti posso averne di più. E più braccia
su un’imbarcazione tipo Volvo
65 rappresentano sicuramente
un enorme vantaggio.
Dopo l’ultima VOR, Il team
SCA ha dato vita al Progetto
Magenta, che si propone di
aumentare dal 3% al 10%
la percentuale di veliste
professioniste.
Complimenti dunque a tutte
le componenti del team femminile di SCA per aver spinto
più in là i confini del possibile
e aver aperto la strada a tante
veliste donne.
4 sca Shape 4 2016
SAPEVATE CHE...
... guardare un oggetto o una decorazione di legno ha gli stessi effetti
benefici sulla salute che passeggiare in un bosco?
Lo rivela uno studio dell’istituto di
ricerca canadese FPInnovationS.
La cura per la salute, la sostenibilità
ambientale e le nuove tecniche di
costruzione hanno contribuito alla
rinascita delle decorazioni in legno.
Fonte: Aftonkuriren
UNA CENTRALE
SOLARE
SULL’ACQUA
Sul bacino d’invaso della diga
Yamakura, in Giappone, è in
costruzione la più grande centrale
solare galleggiante al mondo.
I pannelli solari genereranno
16.000 megawatt/ora di energia
all’anno, sufficienti per il fabbisogno di circa 5.000 famiglie. La
centrale, una joint-venture tra la
Kyocera Corporation e la Century
Tokyo Leasing Corporation, sarà
operativa dalla primavera del 2018.
Toilette
unisex a
New York
Fonte: Camino
Picco di cose
“L’Occidente ha probabilmente
raggiunto il picco su molte
cose. Si parla di picco del
petrolio, della carne rossa, dello
zucchero, anche dei mobili”.
Steve Howard, responsabile
della sostenibilità Ikea, a un
dibattito di The Guardian sul
business sostenibile
Come spiega un servizio di
CBS News, in base a una nuova
legge varata dal sindaco Bill de
Blasio, a New York tutte le toilette nei ristoranti, nei bar e in altri
luoghi pubblici saranno presto
trasformate in toilette unisex con
segnaletica “gender neutral”.
“Vogliamo diventare una città
dove tutti possano vivere con
dignità, senza timori e senza pregiudizi e oggi abbiamo compiuto
un altro passo in questa direzione”, ha dichiarato de Blasio.
La legge favorirà soprattutto
le donne, spesso costrette a
lunghe code fuori dalla toilette
femminile mentre quella maschile
è vuota. Anche per un genitore
sarà più facile accompagnare in
bagno un figlio dell’altro sesso.
Regole simili sono state­
già introdotte a Filadelfia,
Washington D.C. e Austin
(Texas).
sca Shape 4 2016 5
FOCUS: MESTRUAZIONI E SPORT
Non c’è motivo
perché un’atleta salti
gli allenamenti quando
ha il ciclo. Anzi:
l’attività fisica può
farla stare meglio.
6 sca Shape 4 2016
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CICLO
VINCENTE
SETTIMANA A OSTACOLI
Alcune cifre emerse da un sondaggio condotto in Svezia
da YouGov nel 2016 su 221 donne di età compresa tra i
18 e i 45 anni con ciclo mestruale regolare:
Fonte: Hygiene Matters
49%
23%
... ha dichiarato
di aver saltato
o abbandonato le lezioni di
educazione fisica a
scuola a causa delle
mestruazioni.
... non ha una conoscenza sufficiente
dei cambiamenti
che avvengono nel
corpo femminile
durante il ciclo
mestruale.
42%
21%
... di coloro che
fanno regolarmente
attività fisica non
la pratica per un
giorno o più durante
le mestruazioni e il
22% si astiene dal
praticarla per tre o
più giorni al mese.
... non sa qual è
l’attività fisica più
consigliata durante
le mestruazioni.
35%
... teme che l’attività fisica durante
le mestruazioni
faccia aumentare il
sanguinamento.
8 sca Shape 4 2016
In palestra si
passano mol
te ore
FOCUS: MESTRUAZIONI E SPORT
C
accadde nel 2002 alla fondista briinquant’anni fa sarebbe stato
tannica Paula Radcliffe, che vinse la
impensabile parlare di atlete in gara
Maratona di Chicago nel primo giordurante il loro periodo mestruale.
no del ciclo.
Negli sport, soprattutto in quelli
“Se ho battuto perfino il record
di resistenza, gareggiavano infatti
del mondo, vuol dire che non è un
pochissime donne. Lo dimostra lo
grosso problema”, dichiarò alla BBC,
scalpore suscitato dall’iscrizione
aggiungendo poi: “È vero però che
della tedesca Kathrine Switzer alla
stavo meno bene del
Maratona di Boston,
solito e nell’ultimo terzo
nel 1967. O il fatto
di gara ho accusato dei
che i primi Mondiali
crampi addominali”.
di calcio femminiNonostante lo scorso
li si sono giocati nel
anno la tennista britan1991. Quanto alle
nica Heather Watson
Olimpiadi, solo a
abbia imputato alle “sue
Londra, nel 2012, tutti
cose” la sconfitta subita
i Paesi partecipanagli Open di Australia,
ti hanno presentato
si sa ancora molto poco
una rappresentanza
dell’impatto che il ciclo
femminile. Oggi che
mestruale può avere
sempre più atlete si
sulle atlete in vari sport.
impongono ai vertici
dello sport mondiale,
invece, qualche goccia
Il 75% di tutte le
Uta Pippig sconvolse il
di sangue non fa più
donne lamenta il promondo quando nel 1996
vinse la Maratona di Boston
notizia come nel 1996,
blema delle variazioni
tagliando il traguardo con il
quando Uta Pippig
ormonali, ma in realtà
sangue che le colava sulle
tagliò vittoriosa il trasembra che il camgambe
guardo della Maratona
biamento dei livelli di
di Boston con il sangue
ormoni durante il ciclo
mestruale che le colava sulle gambe.
migliori il rendimento in allenaPerché tutti ne parlarono? Perché, a
mento. Lisbeth Wikström-Frisén si
dispetto dei pregiudizi, era la prova
è da poco laureata all’Università di
che le mestruazioni non influiscono
Umeå, in Svezia, proprio con una tesi
sulle prestazioni sportive. Lo stesso
sull’argomento. Dal suo dottorato di
sca Shape 4 2016 9
Cecilia Fridén, Karolinska Institutet
10 sca Shape 4 2016
f O T O : S a n n a L i n d b e r g , C at h e r i n e V a i n d o r f , A g e n t M oll y
“È un evento totalmente
naturale per metà della
popolazione mondiale, per
questo è difficile capire come
mai sia ancora un tabù per
così tante persone”
FOCUS: MESTRUAZIONI E SPORT
Anche se ci si sente meno motivate,
è importante fare ugualmente attività
fisica durante il ciclo: il rilascio di
endorfine fa stare meglio!
ricerca è emerso che se l’allenamento di
forza sui muscoli delle gambe è concentrato nelle prime due settimane del ciclo
mestruale, i risultati sulla potenza, la resistenza e la massa muscolare sono migliori
rispetto alla seconda metà del ciclo.
“Quasi tutti gli studi”, spiega la ricercatrice, “sono condotti su atleti maschi e a
livello scientifico si sa molto poco del ruolo degli ormoni femminili nell’ottimizzazione dell’attività fisica. Le mestruazioni
sono una componente così importante
della vita quotidiana di una donna che
dovremmo cercare di saperne di più”.
Conoscere meglio il ciclo potrebbe permettere alle sportive di ottenere risultati
migliori. L’allenamento di forza concentrato nelle prime due settimane del ciclo
mestruale, infatti, intensifica gli effetti
degli esercizi e riduce i rischi dell’affaticamento, garantendo così prestazioni
migliori nello sport agonistico.
Anche la scienza però è divisa sulla
materia. È stato per esempio dimostrato che il rischio di infortuni è maggiore
in alcuni periodi del ciclo mestruale.
Da uno studio norvegese sulle giocatrici di pallamano è emerso infatti che gli
infortuni al ginocchio sono più frequenti
nella fase premestruale. A una conclusione identica sono giunti anche altre
ricerche sulle giocatrici di calcio. Mentre
uno studio americano sulle atlete di sci
alpino sembra indicare che la possibilità
di infortuni sia maggiore durante l’ovulazione: una possibile ipotesi è che in
quel periodo, a causa dell’aumento degli
ormoni maschili (testosterone), le sciatrici siano portate a rischiare di più in gara.
“La teoria del testosterone mi convince poco”, sostiene Cecilia Fridén,
fisioterapista del Karolinska Institutet,
che ha cercato di capire se nella fase
premestruale si verificano alterazioni
dell’equilibrio e della coordinazione e se
può essere questo il motivo dell’aumento
degli infortuni.
DANIMARCA
“NEL NOSTRO SPORT SIAMO
ABITUATE A SOFFRIRE”
Julie Pontoppidan, 20, anni, è una
giocatrice professionista di pallamano.
Con la nazionale Under 20 ha vinto l’oro
ai Mondiali dello scorso luglio.
“Nell’ambiente in cui sono cresciuta il
ciclo mestruale non è mai stato un tabù”,
dice Julie.
Durante gli allenamenti della pallamano, infatti, le ragazze della squadra
ne parlano spesso negli spogliatoi, più
che altro per i disagi che comporta. Ma
dell’argomento, a dire il vero, non si parla
mai in presenza dell’allenatore.
“Io sono fortunata perché il ciclo non
mi crea tanti problemi. Per alcune delle
mie compagne, invece, è molto doloroso. Ma non ho mai sentito nessuna di
loro dare la colpa al ciclo per giustificare
una prestazione scarsa. Nel nostro
sport siamo abituate a soffrire: spesso
giochiamo anche con un dito rotto o con
qualche costola incrinata. Forse è per
questo che nessuna di noi si lamenta del
ciclo e di come può incidere sull’andamento della partita”.
sca Shape 4 2016 11
internet of things
VIGNETTE
f oto : Na d i n M a r t i n u z z i
Le atlete norvegesi
non hanno paura
Le mestruazioni non devono interferire
con l’attività sportiva e non devono pregiudicare le prestazioni delle atlete.
“I check-up per valutare il ciclo mestruale sono parte integrante del nostro
programma di ottimizzazione della salute”,
esordisce Mona Kjeldsberg, esperta di
medicina dello sport e medico presso Il
Centro sportivo olimpico norvegese. “In
passato”, spiega, “l’obiettivo primario
era diagnosticare l’amenorrea, che può
12 sca Shape 4 2016
avere effetti dannosi sul corpo femminile
e causare l’osteoporosi. Oggi, invece, ci si
chiede se e come il ciclo mestruale possa
incidere sulla performance sportiva”.
La maggior parte delle atlete di alto
livello sono consapevoli dell’impatto che
il ciclo può avere sul loro organismo. Ma
se parlare di controllo del sanguinamento
e sollievo del dolore può essere naturale
per chi gareggia al vertice, nello sport
quotidiano è diverso.
Mona Kjeldsberg,
medico presso Il Centro
sportivo olimpico norvegese,
dice che le domande sul ciclo
mestruale sono oggi incluse
nei normali controlli
sanitari
“Sappiamo che molte donne saltano
gli allenamenti quando hanno il ciclo.
Affrontare l’argomento ai massimi livelli
può servire per abbattere i tabù e superare i pregiudizi. Si può sciare o nuotare
anche con le mestruazioni”, sottolinea la
Kjeldsberg, “anzi le donne dovrebbero
essere orgogliose di avere il ciclo, perché
è la dimostrazione che il loro corpo ha il
giusto equilibrio ormonale ed energetico e
che sono fertili”.
FOCUS: MESTRUAZIONI E SPORT
“La maggior parte delle ricerche viene
fatta sugli sportivi uomini e non c’è
abbastanza conoscenza scientifica su
come le donne possano allenarsi al
meglio sfruttando il ciclo”
Lisbeth Wikström-Frisén
“Tutti questi studi sono troppo limitati
per dare risultati certi e avremmo anche
anche bisogno di indagare sull’attività
fisica dei non sportivi”, dice la Fridén, la
cui conclusione è che le donne sono più
soggette a infortunio nelle settimane
precedenti le mestruazioni.
Chi auspica più studi sull’argomento
è anche Angelica Linden Hirschberg,
docente presso il Dipartimento di
Ostetricia e Ginecologia del Karolinska
University Hospital di Stoccolma, nonché consulente del Comitato Olimpico
svedese e referente medico del CIO e
della IAAF.
“Il ciclo mestruale”, spiega, “complica
gli studi sulle prestazioni femminili
rispetto a quelle maschili, perché bisogna
tenere conto non solo delle normali variazioni ormonali, ma anche dell’eventuale
utilizzo di contraccettivi ormonali”.
Nonostante la carenza di ricerche
in materia, dagli anni ’70 gli effetti dei
disturbi mestruali sulle atlete di alto
livello sono però ben documentati.
“Ho conosciuto atlete che non avevano
il ciclo da 15 anni e pensavano che fosse
una cosa positiva. Ma in realtà l’amenorrea potrebbe essere legata a una perdita di massa muscolare e a un maggior
rischio di lesioni muscolo-scheletriche.
Oggi questi rischi vengono monitorati
solo in certi sport”.
Avere un ciclo mestruale sano è
importante e sotto questo profilo la
Hirschberg e la Fridén sono concordi
nel leggere­positivamente la sempre
maggiore sensibilizzazione di atlete,
istruttori e allenatori. “Era ora che
si parlasse delle mestruazioni”,
concordano, “è un evento fisiologico del
tutto naturale in metà della popolazione
e non si capisce come per molti possa
essere ancora un tabù. Capire il ciclo è
indispensabile per le atlete che vogliono
ottimizzare gli allenamenti per dare
sempre il massimo”.
GERMANIA
“RITARDARE L’INIZIO?
SMETTIAMOLA”
Judith Deister Augoustides,
41 anni, tedesca e laureata in Scienze
motorie, è un’ex giocatrice professionista
di beach volley. Ha partecipato al World
Tour negli anni 1998-2008 in rappresentanza della Germania. Oggi vive a Città
del Capo e alle Olimpiadi del 2008 ha
gareggiato per il Sudafrica.
“Sia in Germania che qui si è sempre
parlato apertamente del ciclo mestruale.
Anzi, l’allenatore voleva sapere quando
avevamo il ciclo per poter adeguare il
nostro allenamento...
Per me il problema in quei giorni erano
solo dei forti crampi addominali, che tenevo a bada con degli antispastici”, ricorda.
“Anni fa, quando vivevo in Germania,
alle atlete veniva normalmente ritardato
il ciclo con la pillola anticoncezionale
prima delle gare importanti. Oggi, invece,
si pensa che le prestazioni di un’atleta
migliorino durante le mestruazioni e
quindi nessuna delle atlete che conosco
segue più questa prassi. Nemmeno io
lo farei. Sì, il ciclo crea dei disagi, ma è
normale”.
sca Shape 4 2016 13
VIGNETTE
FOCUS:
MESTRUAZIONI E SPORT
Abbattere il tabù
mestruale con Red.fit
“Red.fit è un’iniziativa
di lungo periodo e il
riscontro ottenuto è
straordinario.”
Grazie all’iniziativa Red.fit di Libresse, il Comitato Olimpico e Paralimpico
norvegese e Olympiatoppen (l’organizzazione interna al Comitato che
si occupa della preparazione degli atleti di alto livello) hanno deciso di
modificare le procedure dei controlli sanitari delle atlete. Introducendo una
serie di domande sulle mestruazioni.
Margareta von Renteln
testo Anne Hammarskjöld foto SCA
Le mestruazioni sono un evento naturale, ma molte donne lo affrontano come
se vivessero una doppia vita. Nonostante
avvengano ogni mese e richiedano un po’
di organizzazione, in molti ambiti, compreso lo sport, non se ne parla affatto.
Libresse, il marchio SCA di prodotti per
l’igiene femminile, ha deciso di lanciare la
campagna di sensibilizzazione Red.fit per
dare finalmente alle donne le informazioni
di cui hanno bisogno.
L’iniziativa ha preso il via in Gran
Bretagna con il video No Blood Should
Hold Us Back, che è diventato un successo virale con quasi 1,8 milioni di
visualizzazioni in quattro mesi. In Svezia e
Norvegia Red.fit sfida il silenzio del mondo
sportivo sulle mestruazioni affidando il
suo forte messaggio alla calciatrice Lotta
Schelin e alla sciatrice freeestyle Tiril
Sjåstad Christiansen.
Libresse sponsorizza un progetto di
ricerca unico nel suo genere: studia l’impatto delle varie fasi del ciclo mestruale
(compresi gli aspetti legati ai livelli di
deposito del ferro) sulla performance
fisica delle atlete. I risultati di questa ricerca, condotta dalla ricercatrice e fondista
britannica Georgie Bruinvels presso il
St. Mary’s Hospital di Londra, saranno
presentati nell’estate del 2017 (vedere l’intervista con Georgie Bruinvels alla pagina
seguente).
Secondo Margareta von Renteln,
Regional Digital Manager Feminine
di SCA, Red.fit può davvero fare la
differenza.
“In un check-up”, dice, “dovrebbe
essere ovvio porre domande su come le
mestruazioni e il ciclo mestruale influiscono sul corpo femminile. Il passo successivo è far capire ai responsabili dello sport
come influenzano le prestazioni fisiche.
Red.fit è un’iniziativa di lungo periodo e il
riscontro ottenuto è straordinario”.
L’iniziativa Red.fit è
stata lanciata in Gran
Bretagna con il video No
Blood Should Hold Us
Back, un successo virale
con quasi 1,8 milioni di
visualizzazioni in
quattro mesi.
14 sca Shape 4 2016
VIGNETTE
LE QUATTRO
FASI DEL CICLO
MESTRUALE
(CICLO DI 28 GIORNI)
“Muoviti e starai meglio”
Dobbiamo parlare di mestruazioni, dice la ricercatrice Georgie Bruinvels,
che si è data una missione: informare meglio le ragazze sulle varie fasi
del ciclo mestruale e sui vantaggi dell’attività fisica in quei giorni.
Mille donne. Donne che in
Gran Bretagna praticavano sport
a livello sia agonistico che amatoriale. Sono quelle intervistate da
Georgie Bruinvels nell’ambito della sua ricerca sugli effetti del ciclo
mestruale e dei livelli di deposito
del ferro nelle atlete presso lo
University College di Londra.
“Oltre un terzo delle maratonete a livello amatoriale e metà
delle maratonete a livello agonistico hanno dichiarato che il
ciclo mestruale influiva sulle loro
prestazioni”, spiega la Bruinvels.
“Dobbiamo scoprire perché:
vogliamo incoraggiarle a fare sport
in tutte le fasi del ciclo mestruale e
non vogliamo che il ciclo mestruale abbia un impatto negativo sulla
loro qualità della vita”.
Più la Bruinvels approfondisce il
tema, più capisce che poche donne
sanno cos’è il ciclo.
“Non dobbiamo rassegnarci al
fatto che il ciclo influisca su di noi:
ci sono cose che possiamo fare per
sentirci meglio”, spiega la studiosa. La sua soluzione per gli sbalzi
d’umore o i crampi addominali è
non cedere allo sconforto e smettere di raggomitolarsi sul divano
di casa. È stato infatti scientificamente dimostrato che l’attività
fisica ha un impatto positivo sui
sintomi mestruali e premestruali.
“Basta solo un po’ di motivazione
in più. Anche se non ci si sente bene
in certi giorni del mese, le endorfine liberate durante l’attività fisica ti
fanno sentire meglio, anche se hai i
crampi”, è il consiglio.
Per far capire meglio come
funziona il corpo femminile,
la Bruinvels ha diviso il ciclo
mestruale in quattro fasi: flusso,
picco, fuoco, battaglia.
La figura a destra spiega come
adeguare gli allenamenti a seconda
della fase.
FLUSSO
GIORNI 1-5
PICCO
GIORNI 6-13
È quella che coincide con
le mestruazioni, quando il
rivestimento dell’utero si
sgretola. Stranamente, in
questa fase, che di solito dura
cinque giorni, la donna è più
simile a un uomo, perché i
livelli degli ormoni femminili
sono molto bassi. Si raccomandano esercizi di stretching
per alleviare i crampi e i dolori
lombari e alcuni esercizi di
“core stability” per aumentare
le endorfine.
In questa fase nel corpo
femminile prevalgono gli
estrogeni, che aumentano il
flusso di sangue al cervello e
incrementano il rilascio della
serotonina, l’ormone della
felicità. La donna si sente al
massimo della forma e deve
approfittarne per allenarsi di
più. L’innalzamento dei livelli
di estrogeni permette al rivestimento uterino di riformarsi
e di prepararsi all’impianto
dell’ovulo: è il periodo di
massima fertilità.
1. 2.
4. 3.
BATTAGLIA
GIORNI 23-28
FUOCO
GIORNI 14-22
È la fase della dura lotta
contro i sintomi premestruali.
I livelli degli ormoni, compresa
la serotonina, precipitano.
Alzarsi dal divano per fare
qualche esercizio di stretching
potrebbe aiutare a sentirsi
meglio.
Il corpo è bombardato di
ormoni (estrogeni e progesterone) e l’emotività è meno
controllabile. Le variazioni
dei livelli ormonali accelerano
il metabolismo, quindi la
temperatura basale aumenta
leggermente. Questa è la fase
in cui è più facile bruciare i
grassi, ma serve un notevole
dispendio di ossigeno. Sono
da preferirsi gli esercizi di
resistenza.
sca Shape 4 2016 15
Un po’ di
sangue
non ci fermerà
Lotta Schelin è una delle
migliori calciatrici svedesi.
La nazionale in cui gioca ha
vinto l’argento alle Olimpiadi
di Rio. Dopo otto anni di
trionfi nell’Olympique Lione,
ora gioca in una squadra
svedese in un’ottima
posizione in classifica,
l’FC Rosengård. Da vera
attaccante, si batte perché
sangue, dolori e ciclo
mestruale non siano più
un tabù nello sport, a
qualsiasi livello.
testo Susanna Lindgren
foto GETTY IMAGES
16 sca Shape 4 2016
10 DOMANDE
Lotta
Schelin
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fisic a a
Perché dobbiamo parlare di più del ciclo
mestruale?
Ci sono ancora tanti pregiudizi sul ciclo, soprattutto tra le ragazze. Dobbiamo invece far capire
alla gente che è una cosa del tutto normale. Non ha
senso far credere a una donna che per una settimana al mese non può fare quello che vuole o non può
praticare il suo sport preferito. E se non si sente
bene, deve poterne parlare liberamente con l’allenatore e le compagne di squadra. I disagi del ciclo
non sono più invalidanti di un dolore alla caviglia
e non devono impedire di fare sport. Quando io
accuso i dolori del ciclo, sto molto meglio se esco e
faccio un po’ di attività fisica, che migliora la circolazione del sangue.
Il mondo dello sport sarebbe diverso se il ciclo lo
avessero gli uomini?
Non voglio fare polemiche, ma la risposta è
ovvia. Se gli uomini avessero il ciclo, tutto sarebbe scientificamente documentato anche nei
minimi aspetti. È un dato di fatto che la maggior
parte delle ricerche finora condotte in ambito
sportivo prendono come riferimento l’anatomia
maschile. Ma se iniziassimo a parlare di come il
ciclo mestruale influisce sulle prestazioni o sugli
infortuni delle atlete e di come le donne possono
o devono fare attività fisica durante il ciclo, allora
potremmo stimolare un interesse scientifico per
l’anatomia femminile. Siamo nel 2016: è ora di
avere qualche risposta chiara.
Che tipo di ricerche vorrebbe?
Sarebbe molto interessante capire se la predisposizione agli infortuni nelle atlete è legata
al ciclo mestruale. I risultati di queste ricerche
potrebbero cambiare le regole del gioco.
sca Shape 4 2016 17
10 domande
“Vorrei che per tutte le ragazze fosse
naturale parlare di problemi mestruali”
“Lo spirito di squadra è
importantissimo. L’argento
olimpico in Brasile è un
sogno che si è avverato.”
Supponiamo che l’allenatore dica: “Lotta,
hai la sindrome premestruale e oggi sei più a
rischio di infortuni. Ti lascio in panchina per
non farti saltare il big match della prossima
settimana”. Lo accetterebbe?
Bella domanda! È importantissimo avere le
informazioni giuste. Se un atleta ha un dolore a un
muscolo o a un legamento, ne parla con il fisioterapista o il medico della squadra, perché dovrà essere lui a valutare il rischio. A volte è più prudente
giocare solo un tempo. Se fosse scientificamente
dimostrato che il rischio di infortuni è maggiore in
certi giorni, bisognerebbe tenerne conto.
È giusto dare la colpa al ciclo quando si gioca
sotto tono?
Io non lo farei mai. Anche se avesse un forte
dolore a un piede, un bravo atleta non lo tirerebbe
18 sca Shape 4 2016
mai in ballo per giustificarsi. Non possiamo però
dimenticare che il ciclo influisce. Penso che ognuno dovrebbe sempre dare il meglio, senza sentirsi
in colpa se non sta bene. E in ogni caso, perché si
può dire che non ci si sente bene per colpa di un raffreddore, ma non per colpa del ciclo?
La sua presa di posizione sul tabù del ciclo ha
fatto notizia e ultimamente nelle sue interviste
in TV si è parlato più di sangue, dolori e ciclo
che non di calcio. Quali sono stati i commenti?
Sono davvero stupita di aver ricevuto così tanti
commenti positivi, specialmente su Facebook. Era
ora che si parlasse di questo argomento!
Secondo lei qualcosa è cambiato?
È interessante notare come il ciclo mestruale sia
stato considerato per tanto tempo una questione
privata. Talmente privata che tra le attrezzature
in dotazione alla nazionale nei tornei non c’erano
mai gli assorbenti. Cotton fioc, gomme da masticare, gocce nasali, ma nemmeno un tampone…
Quali altri cambiamenti vorrebbe?
Vorrei che per tutte le ragazze fosse naturale
parlare di problemi mestruali. In una squadra di
calcio ci sono 20 ragazze che vivono ciascuna in
maniera diversa l’esperienza del ciclo. E se del
ciclo si parla come di qualsiasi altro argomento
durante gli allenamenti, per una giocatrice è più
facile affrontare la questione con le compagne o
anche con l’allenatore che nello sport fa da tramite.
È importantissimo che tutte le ragazze sappiano
che è normale parlarne.
Il calcio è sempre stato la sua grande passione?
Sì, e sono molto fortunata ad averne fatto­
una professione. I miei genitori non erano
La scienza se ne occuperebbe
di più se il ciclo lo avesse
Ibrahimovic?
appassionati di calcio, ma mio padre era
insegnante di educazione fisica e mia sorella
ed io giocavamo sempre con il pallone. Quando
lei, che ha due anni più di me, si è iscritta a una
scuola di calcio a sei anni, io ho subito voluto
seguire il suo esempio e da allora non ho mai
smesso.
Cosa la rende felice?
Giocare in una squadra unita, che è il segreto
per giocare un buon calcio. Lo spirito di squadra
è importantissimo. L’argento olimpico in Brasile
è un sogno che si è avverato. Il mio desiderio più
grande era giocare una finale importante con la
nazionale. La conquista della medaglia è stata
un momento magico, ma ancor più straordinario
è stato il nostro cammino di qualificazione per la
finale. È stato fantastico.
sca Shape 4 2016 19
PMS
PMS?
La soluzione è dolce
In alcune donne il ciclo mestruale causa altri problemi oltre alla perdita
di sangue. Molte soffrono di sindrome premestruale (PMS), che incide
pesantemente sulla loro vita privata e professionale. Oggi, però, grazie
alla ricerca, la soluzione sembra vicina.
testo Anne Hammarskjöld illustrazioni Emma Hanqvist, Form nation
O
gni mese, dal 18% al 35%
di tutte le donne in età
fertile ha problemi causati
dal ciclo mestruale. Non
stiamo parlando della perdita di sangue. No, stiamo parlando
di depressione, ansia, aggressività
immotivata, totale mancanza di
autostima.
Molte non riescono a capirne la
causa e soffrono in silenzio. La colpa, in realtà, è degli ormoni del ciclo
mestruale.
In un altro 5% di donne, i disturbi
causati dal ciclo sono molto gravi, al
punto da costituire un problema di
salute pubblica: l’emotività è difficilmente controllabile e incide sulle
relazioni interpersonali, sul lavoro e
sulla frequenza scolastica.
Torbjörn Bäckström, docente di Ginecologia all’University
Hospital di Umeå, in Svezia, è stato
uno dei primi a riconoscere il rapporto tra il ciclo mestruale e la cosiddetta sindrome premestruale (PMS)
o la sua forma più grave chiamata
disturbo disforico premestruale
20 sca Shape 4 2016
(PMDD). “Se inizia a soffrire di
PMDD a 16 anni e smette quando
ne ha 51, significa che per ben 35
anni una donna passa una parte
di ogni mese a stare male”, dice il
professore.
In passato si è anche ipotizzato che
la PMS fosse un concetto ideato ad
arte dalle donne per avere il “diritto”
di sottrarsi alle incombenze familiari ed “essere autorizzate” a pretendere di più dagli altri. La dottoressa
Inger Sundström Poromaa, docente di Ginecologia all’Università di
Uppsala, in Svezia, non è affatto d’accordo. “I ricercatori che avanzano
studio un farmaco per il trattamento
della PMDD. Un gruppo di ricercatori, coordinato da Bäckström
e dalla sua collega Marie Bixo, ha
scoperto una sostanza che può
bloccare gli effetti dell’ormone
allopregnanolone.
L’allopregnanolone è un ormone
che il corpo della donna secerne due
settimane prima dell’ovulazione e
agisce sui neuroni cerebrali. Nelle
donne con PMDD non ha lo stesso
effetto calmante che ha invece nelle altre donne; al contrario, incide
negativamente sul controllo dell’emotività e dei comportamenti.
In attesa che il farmaco
“Per ben 35 anni una donna passa una
parte di ogni mese a stare male!”
Torbjörn Bäckström
queste ipotesi”, dice, “dovrebbero
venire nella mia clinica, dove vedrebbero con i loro occhi che la PMS e la
PMDD sono problemi reali”.
Negli Stati Uniti e in Svezia è allo
anti-PMDD sia pronto, molte donne
trovano sollievo negli antidepressivi. Molto importanti sono anche la
disponibilità e la pazienza di chi vive
accanto a loro.
Riempi il
barattolo
dei dolci!
Se molte donne durante la
PMS hanno una voglia
irrefrenabile di cioccolato e
caramelle, vuol dire che il
loro corpo è sulla strada
giusta. Nella fase dell’ovulazione il livello della
serotonina, l’ormone della
felicità, si abbassa. Un
apporto di zuccheri
aumenta sia la serotonina
che le endorfine, un altro
gruppo di sostanze
chimiche prodotte dal
cervello che inducono una
piacevole sensazione di
benessere. Perciò, ascolta il
tuo corpo e riempi il
barattolo dei dolci!
I sintomi
della PMS
... variano da donna a
donna. Alcuni esempi:
• D epressione e irritabilità
• D olore al seno
• M al di testa
• G onfiore
• A ffaticamento
• B rufoli
• A umento dell’appetito
e voglia irrefrenabile
di alcuni cibi
• A nsia e preoccupazioni
sca Shape 4 2016 21
22 sca Shape 4 2016
in breve
FOTO: Kiren
Parigi
in copertina
F O T O : A n n a g u ll e r s
In una piazzetta della Rive Gauche, a
Parigi, c’è una libreria inglese che attrae
visitatori (e autori) da ogni parte del mondo.
Generazioni di scrittori, da Henry Miller ad
Anaïs Nin, da Martin Amis a Zadie Smith, si
sono dati appuntamento qui, a Shakespeare
and Company, tra gli scaffali traboccanti di
libri. Da quando ha riaperto, nel 1951, oltre
30.000 persone hanno dormito gratuitamente sulle brande sistemate nei corridoi in
cambio di qualche ora di lavoro durante la
giornata.
La libreria trae origine da quella che
Questa storica libreria
è sulla Rive Gauche,
la riva sinistra della
Senna, proprio di
fronte a Notre-Dame.
l’americana Sylvia Beach aveva aperto con
lo stesso nome a Parigi negli anni ’20 e ’30
del Novecento e che era diventata il ritrovo
prediletto di Ernest Hemingway, F. Scott
Fitzgerald, Ezra Pound e James Joyce. Chiusa
durante l’occupazione nazista degli anni ’40,
non riaprì più, finché nel 1951 un altro americano, George Whitman, fondò quella odierna,
che originariamente si chiamava Le Mistral,
ma che venne ribattezzata Shakespeare and
Company nel 1964, nel 400° anniversario
della nascita di William Shakespeare, in
omaggio alla libreria di Sylvia Beach.
sca Shape 4 2016 23
Fumiyasu Yamakawa,
90 anni, fa ginnastica come
ogni giorno insieme ad altri
anziani sulla spiaggia di
Naha. Gli abitanti dell’isola
di Okinawa sono le persone
più longeve del mondo.
24 sca Shape 4 2016
INVECCHIARE BENE
F O T O : M al i n Ho e lsta d , T T
:
u
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B
Zone
i paradisi dei
centenari
Si chiamano così le aree del mondo in cui le persone
vivono più a lungo della media, spesso fino a 100 anni
e oltre. Qual è il segreto di tanta longevità? La scienza
suggerisce più di una risposta: non solo alimentazione
sana e attività fisica, anche una vita gratificante
e socialmente impegnata.
»
testo Susanna Lindgren
sca Shape 4 2016 25
VIGNETTE
Foto : V olk e r H i n z , IN A A g e n c y
Nell’Ogliastra, in
Sardegna, le donne
coltivano da sempre i loro
orti e mangiano i prodotti
della terra.
Marika Sardis
Età: 85
Vive a: Ikaria (Grecia)
Qual è il segreto di una vita lunga e
felice?
“La cosa più importante è la famiglia”,
dice Marika Sardis, 85 anni, che vive
sull’isola greca di Ikaria, una delle
Zone Blu.
“Sia la famiglia di origine, sia la
famiglia che uno si crea. È meraviglioso
vedere crescere i nipoti e parlare con
26 sca Shape 4 2016
loro della vita e dei problemi. I soldi
non fanno la felicità. Un uomo ancor
più vecchio di me mi ha detto: ‘Se fossi
ricco, non mangerei di più o meglio di
adesso’”.
Ogni giorno Marika lavora nel suo
pezzo di terra dove coltiva fiori e ortaggi. C’è sempre qualcuno che arriva a
farle visita per un caffè o un pranzo
preparato con la verdura del suo orto.
Questo dà senso alla sua vita. Così
come la fede: “La religione mi ha reso
migliore verso gli altri. Anche questo è
importante”.
INVECCHIARE BENE
d
a tempo immemorabile l’uomo
L’abbiamo
chiamata
“Zona Blu”
semplicemente perché per
tracciare la
prima mappa
della longevità
abbiamo usato
un pennarello
blu.
è alla ricerca del segreto per l’eterna giovinezza. Mentre i viaggiatori
e i sognatori del passato si ispiravano a fonti magiche o a credenze
mitologiche, oggi si guarda invece
soprattutto agli stili di vita. La risposta potrebbe essere nelle cosiddette
Zone Blu, quelle aree del mondo
dove le persone vivono più a lungo
e più in salute che altrove. Gli studi
condotti in queste zone dimostrano
che non può esistere cura efficace
alle malattie se nella nostra vita non
troviamo il giusto equilibrio tra lavoro e tempo da dedicare alla famiglia
e agli amici.
Finora le Zone Blu riconosciute
nel mondo sono solo quattro: l’isola
giapponese di Okinawa; la penisola di Nicoya, in Costa Rica; l’isola
greca di Ikaria; un gruppo di paesini
dell’Ogliastra, in Sardegna. È proprio su una mappa della Sardegna
che nel 2000 il demografo belga
Michel Poulain e il medico italiano
Gianni Pes hanno coniato il termine
“Zone Blu”.
“Tra le montagne dell’isola abbiamo individuato 14 piccoli paesi con
un numero incredibile di centenari”,
spiega Pes. “L’abbiamo chiamata
‘Zona Blu’ semplicemente perché per
tracciare la prima mappa della longevità abbiamo usato un pennarello
blu”.
La penisola
di Nicoya, in
Costa Rica
Un gruppo di
piccoli paesi
dell’Ogliastra,
in Sardegna
Sono state prese in esame anche
altre aree geografiche, come il
Caucaso, la Cina, il Pakistan, la
Russia e le Ande, ma spesso i dati
anagrafici dei presunti longevi non
erano veritieri. Un’area può essere
considerata Zona Blu solo se l’età
dei suoi abitanti è rigorosamente accertata. Nel piccolo paese di
Villagrande Strisaili, in Sardegna,
“La differenza
principale fra le
due società è che qui
non conta cosa sei
ma chi sei”
Thea Parikos
per esempio, Pes e Poulain sono riusciti a risalire a tutti gli abitanti nati
alla fine dell’Ottocento e a confermare una vita media eccezionalmente lunga. Ma questo paese ha anche
un altro record: quello della maggior
longevità al mondo per le persone
di sesso maschile. Cos’ha, dunque,
di tanto speciale? Per scoprirlo ci
si è affidati al National Geographic,
che è stato determinante anche per
L’isola greca
di Ikaria
L’isola
giapponese
di Okinawa
l’individuazione delle altre tre Zone
Blu. I ricercatori di tutto il mondo
avevano così a disposizione quattro
aree straordinarie dove poter studiare la vita dei centenari. Ben presto
si è appurato che in queste zone gli
uomini e le donne non solo vivevano più a lungo, ma si ammalavano
meno di malattie cardiovascolari,
demenza e cancro. Poiché tutte le
Zone Blu erano localizzate in aree
isolate, si trattava forse di una questione genetica?
“Io sono convinto che il fattore più
importante non sia tanto la genetica,
responsabile per non più del 20%”,
spiega Pes, “quanto soprattutto l’attività fisica costante e l’alimentazione tradizionale, povera di grassi e
zuccheri raffinati e ricca di legumi e
di verdura”.
Thea Parikos, che gestisce una
piccola locanda sull’isola greca di
Ikaria in una delle Zone Blu, concorda sull’importanza dell’alimentazione: “Sì, è questione di cosa e come si
mangia. Qui a Ikaria quasi tutti hanno un orto, delle capre per il latte, dei
polli per le uova e un paio di maiali
per la carne. Non siamo autosufficienti al 100%, ma quel che ci manca ce lo danno i nostri vicini. E noi
ricambiamo. Altra cosa importante:
mai mangiare da soli”.
Thea è per metà americana ed è
»
sca Shape 4 2016 27
»
“Le persone che vivono nelle Zone
Blu hanno sempre lavorato sodo e
nemmeno a 80 anni fanno una vita
da veri pensionati”
Henrik Ennart
panorama e a mangiare il pranzo che
si sono portati da casa”.
E per capire cosa c’è nel pranzo
dei pastori sardi o nella cena servita
da Thea nella sua locanda – e scoprire quindi parte del segreto della
longevità – Ennart si è rivolto allo
chef stellato Niklas Ekstedt. Mentre
Ennart chiedeva alle persone più
longeve cosa mangiavano abitualmente, Ekstedt traduceva i risultati
in un libro di ricette, da preparare
solo con ingredienti freschi reperibili in quasi tutti i supermercati.
I legami familiari e il forte tesNel libro, Ennart ha sintetizzato
suto sociale sembrano essere i fonciò che ha scoperto nelle Zone Blu
damenti comuni a tutte le Zone Blu.
in alcune semplici raccomandazioAltrettanto importante è la capacità
ni. “Il minimo comune denominadi rilassarsi, evitare lo stress e ritatore era che tutti mangiavano cibi
gliarsi del tempo per apprezzare i
naturali, a chilometro zero, poco
piccoli piaceri della vita. Anche l’atlavorati”.
tività fisica quotidiana può essere
A Okinawa il segreto della londeterminante.
gevità sembra essere l’alimenta“Le persone che vivono nelle Zone
zione ipocalorica. Ma
Blu hanno sempre lavoOkinawa è anche la
rato sodo e nemmeno
Zona Blu più minacciaa 80 anni fanno una
ta: essendo una base
vita da veri pensionaamericana nel Pacifico,
ti”, dice il giornalista
negli ultimi decenni è
svedese Henrik Ennart,
stata inondata dai fast
che ha pubblicato degli
food, con un aumento
articoli scientifici sulle
vertiginoso nel consuZone Blu. “In Sardegna i
mo di carboidrati.
pastori camminano per
“Gli ultraottantenni
chilometri e chilometri,
mangiano ancora i cibi
ma poi si fermano su
Niklas Ekstedt
tradizionali, mentre
una collina a guardare il e Henrik Ennart
cresciuta negli Stati Uniti, ma da 20
anni vive con il marito greco nella Zona Blu, terra di origine della
madre.
“La differenza principale fra le
due società”, dice, “è che qui non
conta cosa sei ma chi sei. Guardiamo
le cose in modo diverso: passiamo
molto tempo con la famiglia e gli
amici, ci sentiamo parte della comunità e l’essere anziano non sminuisce il valore di una persona”.
28 sca Shape 4 2016
le generazioni più giovani si sono
americanizzate”, osserva Ennart.
“L’effetto è clamoroso: un decesso
su cinque a Okinawa ora riguarda
persone sotto i 65 anni, soprattutto
se maschi”.
Pes è convinto che tutte le Zone
Blu siano minacciate e destinate
prima o poi a scomparire. “Nelle
nostre società post-industriali non
possiamo più imitare lo stile di vita
delle Zone Blu, che rappresentano
un fenomeno unico e difficilmente
riproducibile. Ma quello che abbiamo scoperto potrebbe contribuire ad
aumentare la longevità nel mondo,
anche se non a questi livelli”.
healthy aging
I legami familiari e il forte
tessuto sociale sembrano
essere i fondamenti comuni
a tutte le Zone Blu. A Costa
Rica, Panchita (109 anni) ha
un figlio di 93 anni, Pablo, che
è in procinto di andarsene da
casa per convivere con
la sua nuova fidanzata.
Ricetta:
Dal libro di ricette
Den blå maten di
Niklas Ekstedt e
Henrik Ennart
RAMEN DI MISO CON TOFU
FRITTO, CETRIOLI E ALGHE
Con il suo gusto sapido e la fragranza del mare,
una ciotola di zuppa calda di miso è ideale per
rinvigorire corpo e spirito e iniziare bene una nuova
giornata. Che carica straordinaria può dare il cibo!
Il tofu duro di Okinawa è forse il segreto della
salute dei suoi abitanti, che anche in età avanzata
non soffrono di carenze ormonali, hanno la pelle
liscia e sono ancora sessualmente attivi.
F O T O : la r s p e h r so n , T T
LA CURA DELL’INCONTINENZA È UNA PRIORITÀ SANITARIA
Vecchiaia e incontinenza sono
strettamente legati. Tanto che
l’OMS ha incluso nella lista dei
prodotti essenziali, quelli per
l’incontinenza.
L’incontinenza colpisce 400 milioni di persone nel mondo ed è più frequente negli
anziani. La percentuale di ultra ottantenni
che ne soffrono è infatti del 30% tra le
donne e di poco più del 20% tra gli uomini. A partire dal 2016, l’Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS) ha inserito i
prodotti per l’incontinenza nel suo elenco
di ausili tecnici prioritari (apparecchi acustici, carrozzine, occhiali, protesi di arto,
portapillole, etc) che permettono alle persone di vivere una vita sana, produttiva
e dignitosa. Scopo di questo elenco è
migliorare l’accessibilità, anche dal punto
di vista economico, ad ausili di alta qualità
in tutti i Paesi e di offrire agli Stati membri
dell’ONU un modello di riferimento per
l’elaborazione delle rispettive priorità
sanitarie nazionali.
Secondo l’OMS, oggi oltre 1 miliardo di
persone (saranno 2 miliardi entro il 2050 a
causa dell’invecchiamento della popolazione mondiale) hanno bisogno di uno o
più ausili tecnici. Tuttavia, solo una persona su dieci ha attualmente accesso a questi ausili. Risultato? Tante occasioni perse
di partecipazione sociale: sia per i giovani
che hanno più difficoltà ad accedere all’istruzione e al lavoro, sia per gli anziani che
non possono continuare a vivere in modo
autosufficiente a casa propria.
Per 4 persone
400 g di tofu duro
8 dl di acqua
6 cucchiai di pasta di
miso
2 cucchiai di zenzero
grattugiato
2 cucchiai di aglio
grattugiato
4 fogli di alga nori
(si trova nei negozi di
specialità etniche) divisi
a metà
1 l di olio di girasole
3 cucchiai di acqua
3 cucchiai di zucchero
3 cucchiai di aceto
600 g di noodle freschi
½ cetriolo
1 mazzetto di coriandolo
1. 1. Mettere il tofu in un colino e lasciarlo il
frigorifero per 12 ore, in modo che perda l’acqua
e diventi ancora più compatto.
2. Portare ad ebollizione 8 dl di acqua e aggiungere
la pasta di miso, lo zenzero e l’aglio. Togliere dal
fuoco e aggiungere 2 fogli di alga nori. Lasciar
riposare.
3. Tagliare il tofu a cubetti di circa 2 cm di lato.
4. S caldare a 160 °C l’olio in una casseruola o in
una padella. Friggere il tofu per circa 4 minuti
rigirandolo spesso. Il tofu dovrà essere ben
dorato all’esterno ma restare bianco e “crudo”
all’interno. Togliere i cubetti di tofu e scolarli
dall’olio su un foglio di carta assorbente.
5. Portare ad ebollizione i 3 cucchiai di acqua e di
zucchero. Mescolare con una frusta fino a che lo
zucchero sia completamente sciolto. Aggiungere l’aceto e mettere in frigo.
6. Cuocere i noodle seguendo le istruzioni riportate
sulla confezione e scolarli. Scaldare e filtrare il
brodo di miso preparato nella fase 2. Affettare
sottilmente il cetriolo con una mandolina o un
affetta formaggio e versarvi sopra l’aceto
preparato nella fase 5. Mescolare bene.
7. Prima di servire, distribuire i noodle in quattro
ciotole. Guarnire con il cetriolo, mezzo foglio di
alga nori, il coriandolo e i cubetti di tofu. Versarvi
sopra il brodo di miso.
sca Shape 4 2016 29
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1. Study involving 924 respondents (depending on question) from Canada, France, Germany, Italy, Sweden, UK and the USA.
Results vary across countries. Kantar Health. LTC Brand Audit Study. August 2014;1-106.
2. No. 1 Global leader in continence care; Price Hanna, Global Outlook For Hygiene Absorbent Products, February 2015.
3. TENA provides products and solutions for consumers and professionals in more than 100 countries; SCA Data on file.
PROSPETTIVE
Gli angeli
degli alberi
Grazie al loro fiuto
eccezionale, i cani
sono in prima linea
nella lotta agli scolitidi
dell’abete rosso.
Shape ha seguito
Aska nella sua opera
di soccorso.
testo Kerstin Olofsson
foto Frida Sjögren
Con un balzo, Aska si lancia dentro il bosco. Corre su e giù tra gli
alberi, seguendo la traccia olfattiva
degli scolitidi. A volte rallenta per
guardare la padrona, ma subito
riprende la sua caccia agli insetti tra
i ciuffi d’erba e i mirtilli.
D’improvviso si ferma, si avvicina
a un albero e preme il naso sulla corteccia: è il segno che lì ci sono degli
scolitidi. Ma è anche il segno che ora
Aska vuole la sua ricompensa: una
pallina da tennis per giocare a tira e
molla con la sua padrona.
Aska è un cane femmina da
ricerca. Oggi è al lavoro nella proprietà forestale di Lars Göran Stridh
sca Shape 4 2016 31
a Västerböle, a sud-ovest di
Sundsvall, nel nord della Svezia.
SCA ha reclutato Aska e altri cani
come lei dalla società Snifferdogs
Sweden. Obiettivo: dare la caccia
agli scolitidi dell’abete rosso.
“Gli scolitidi sono un problema
serio, perciò è importante trovare
rapidamente gli alberi infestati”,
spiega Andreas Mattsson, buyer di
legname per SCA. “I cani sono molto
utili e ci aiutano a individuare subito
le aree giuste per il taglio degli alberi
attaccati dagli scolitidi quando sono
ancora sani. Questo permette di
evitare un danno economico ai proprietari forestali e allo stesso tempo
32 sca Shape 4 2016
di ridurre infestazioni future, perché
gli scolitidi vengono completamente
allontanati dal bosco”.
Come molti altri, negli ultimi
tempi Stridh ha dovuto fare i conti
con i danni causati dagli uragani
e dagli scolitidi. Da anni usa delle
trappole, che però non risolvono il
problema a monte. “Ora sarà molto
interessante vedere cosa succederà
con i cani”, sospira.
Annette Johansson, padrona di
Aska e proprietaria di Snifferdogs
Sweden, spiega che il cane deve
innanzitutto scovare un albero
attaccato dagli scolitidi. A quel
punto, interviene lei per controllare
gli alberi vicini e inserire i dati
relativi a tutte le infestazioni in un
dispositivo GPS.
Un cane può esplorare 10 ettari
all’ora e fiutare la presenza degli
scolitidi da una distanza di oltre 100
metri, se il meteo è favorevole. Oggi
è umido e quindi gli odori si diffondono meglio nell’aria. I cani riescono
a individuare gli scolitidi anche in
alto nei tronchi, dove non è facile
vederli.
Dopo un po’ è ora di cambiare
gioco: Aska ha indicato un altro
albero e ora attende la sua ricompensa. Gli scolitidi lasciano tracce
PROSPETTIVE
Anche se ad Aska piace il suo lavoro, la cosa che ama di più è
la ricompensa dopo aver individuato un albero con gli scolitidi:
una pallina da tennis per giocare a tira e molla con la sua
padrona.
Aska
Razza: pastore belga
Malinois
Età: 8 anni
Interessi: cercare gli
scolitidi dell’abete rosso,
giocare a tira e molla con
la pallina.
la
I ca ni fiu ta no itidi
gli sc ol
de
za
en
es
pr
et ri di
a ol tr e 10 0 m
di st anza .
visibili: piccoli fori di ingresso,
resina che cola lungo il tronco, un po’
di segatura sulla corteccia perforata
dal loro attacco.
Con un coltello, Annette asporta
un pezzettino di corteccia vicino
ai fori d’ingresso. Eccoli: maschi e
femmine, pronti a riprodursi nell’albero. È per questo che devono essere
allontanati rapidamente.
In passato Annette lavorava con
i cani per la ricerca dei dispersi, ma
dopo l’uragano Gudrun del 2005
ha pensato di dedicarsi alla ricerca
degli scolitidi.
“Vengo dallo Småland, nella
Svezia meridionale, dove il
sca Shape 4 2016 33
PROSPETTIVE Un cane riesce a scovare gli scolitidi molto
più velocemente dell’uomo. E nella caccia a
questo insetto il tempo è prezioso!
passaggio di Gudrun è stato devastante. Poco dopo, gli scolitidi sono
arrivati nel mio giardino ed è da lì
che è nata l’idea di Snifferdogs”.
Annette ha iniziato ad addestrare
Aska per farle riconoscere i feromoni rilasciati dagli scolitidi quando
comunicano tra loro. Oggi ad Aska si
è aggiunto un altro cane.
“Grazie a loro siamo riusciti a preservare il valore del legno sia per i
proprietari forestali che per SCA”,
osserva Mattsson. “Molto probabilmente li utilizzeremo ancora, se il
problema continua”.
34 sca Shape 4 2016
RICHIAMI INEBRIANTI
Gli scolitidi emettono quattro odori (feromoni)
differenti, che dicono:
1. Venite a dare una mano, ragazzi! I maschi
iniziano ad attaccare l’albero: ne occorrono
migliaia per riuscire nell’impresa, altrimenti
annegano nella resina. Perciò, i primi ad
arrivare sul posto chiamano rinforzi.
2. E hi ragazze, qui c’è un bel posticino per voi!
I maschi costruiscono le camere di
accoppiamento e quando sono pronte invitano
le femmine. Poi, emettono un nuovo odore.
3. L’albergo è al completo! Non c’è più posto
nell’albero e gli scolitidi segnalano che la
presenza di altri è sgradita.
4. C ome si sta bene qui! I ricercatori non sono
ancora riusciti a capire il significato dell’ultimo
odore, ma pensano che sia un segnale di
benessere.
VIGNETTE
SAPEVATE CHE…?
I n condizioni normali la resina dell’albero
ha un odore amarognolo, che diventa
leggermente più dolce dopo l’attacco
degli scolitidi. Dall’odore diverso della
resina, anche l’uomo può riconoscere
un’infestazione. Occorrono però un naso
allenato e la pazienza di fiutare ogni
singolo albero.
L a presenza degli scolitidi, purché in
numero sufficiente, può essere rilevata
anche dal rumore del loro scavo nella corteccia, simile a quello di una compressa
effervescente che si scioglie nell’acqua.
sca Shape 4 2016 35
L’igiene conta
Quali sono le principali problematiche mondiali
in fatto di igiene? Come superare i tabù sulle
mestruazioni e l’incontinenza? A settembre,
all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite,
a New York, è stato presentato il rapporto
“Hygiene Matters” di SCA.
testo Marita Sander
foto Getty Images
Pulizia protagonista all’ONU
Nel 2008 SCA ha lanciato l’i-
niziativa “Hygiene Matters”.
Obiettivo: sensibilizzare sia i
decisori politici che l’opinione
pubblica sull’importanza dell’igiene e mettere meglio a fuoco
una delle problematiche più
rilevanti per la salute pubblica
mondiale. “Hygiene Matters”
rappresenta anche un contributo
da parte di SCA per il raggiungimento degli Obiettivi Globali
dell’ONU per lo sviluppo sostenibile, compresi l’Obiettivo
numero 3 (buona salute e benessere) e il numero 6 (acqua pulita
e servizi igienici).
“Tutti noi dobbiamo far
sentire la nostra voce per
aumentare la sensibilizzazione e rompere i tabù”, afferma
Joséphine Edwall-Björklund,
Senior Vice President Group
Communications di SCA.
Il rapporto “Hygiene Matters”
2016/17 è il quarto di SCA e il
primo realizzato in collaborazione con il WSSCC, l’agenzia
dell’ONU­che si occupa di forniture idriche e impianti fognari.
“Troppo spesso queste tematiche vengono trascurate, come
36 sca Shape 4 2016
se non esistessero”, osserva
Ewa Björling, membro del
CdA di SCA ed ex ministro del
Commercio svedese, intervenuta come moderatrice dell’evento: “Questo è inaccettabile se
vogliamo un mondo più sano e
sostenibile”.
Il rapporto di quest’anno, che
ha preso in esame la situazione
di oltre 12.000 persone in 12
Paesi, è mirato in modo particolare al superamento dei tabù sulle mestruazioni e l’incontinenza,
oltre a voler sottolineare l’importanza di investire nell’igiene.
Una corretta igiene salva vite
umane e favorisce la prosperità.
Eppure, ancora oggi circa il 10%
delle malattie nel mondo è imputabile a una situazione idrica e
igienica precaria. La mancanza
di pulizia incide sulla scolarizzazione, la produttività lavorativa e l’economia in generale.
Un’igiene inadeguata nei luoghi
pubblici (toilette, trasporti pubblici, ospedali) può essere d’ostacolo alla partecipazione sociale.
Citando come esempio la collaborazione tra SCA e il WSSCC,
Amina Mohammed, presidente
del WSSCC e ministro dell’Ambiente della Nigeria, ha sottolineato l’importanza delle
partnership transnazionali per
la realizzazione degli Obiettivi
Globali dell’ONU.
“Il nostro impegno a livello sia
locale che internazionale è per
la diffusione e la messa in atto di
soluzioni che garantiscano a tutti, nessuno escluso, condizioni
igienico-sanitarie accettabili”,
sono state le sue parole.
SCA ha avviato una collaborazione anche con la UN
Foundation, un’organizzazione che fa da tramite tra ONU e
persone interessate al tema per
favorire la risoluzione di problematiche globali. In ottobre SCA
ha organizzato il quarto Global
Dialogue annuale a supporto
della Global Agenda 2030 (realizzazione degli Obiettivi Globali
dell’ONU per lo sviluppo sostenibile) a New York. L’efficacia
delle collaborazioni tra pubblico
e privato è stato proprio il tema
che Magnus Groth, Presidente
e CEO di SCA, ha affrontato nel
suo discorso introduttivo.
IGIENE: UN PROBLEMA GLOBALE
7 su 10
$ 97
(equivalenti a 6.500
rupie) è la cifra pro capite
che ogni anno in India va
sprecata a causa della
mancanza di pulizia.
donne non hanno mai
parlato di mestruazioni
con il loro partner.
4 su 10
persone nel mondo non
si possono permettere i
prodotti per l’igiene.
25%
sono gli uomini che dichiarano di non parlare mai di
questioni di igiene.
400
milioni
di persone nel mondo hanno il
problema dell’incontinenza,
ma non ne parlano quasi mai.
sca Shape 4 2016 37
VIGNETTE
Economia
Con i piedi
nella terra
Se l’Assemblea Generale del 2017 approverà la divisione di SCA
in due società quotate in Borsa, una di prodotti per l’igiene e una
di prodotti forestali, Ulf Larsson diventerà CEO di quest’ultima
e sarà a capo di un’azienda più efficiente, con un forte cash flow
e una risorsa inestimabile: la foresta.
testo Göran Lind foto Per-Anders Sjöquist
U
SCA “forestale”
• Fatturato di 17,3 miliardi di
SEK (oltre 1,7 miliardi di
euro) e 4.153 dipendenti
nel 2015.
• Rispetto al comparto dei
prodotti per l’igiene, lo
scorso anno quello dei
prodotti forestali ha
registrato un margine
operativo superiore (+15%),
ma un ritorno inferiore
sull’investimento (-7%).
38 sca Shape 4 2016
lf LArsson, attuale Presidente di SCA
Forest Products e vice presidente esecutivo di SCA, gestirà la società di prodotti
forestali da Sundsvall, dove vive. Con
un fatturato che nel 2015 ha superato i
17 miliardi di SEK (circa 1,7 miliardi di euro) e più
di 4.000 dipendenti, questa azienda del Gruppo SCA
diventerà una società in grado
di reggere la concorrenza con
titoli del calibro di Holmen e
BillerudKorsnäs.
“La scissione di SCA in due
aziende quotate in Borsa”,
spiega Larsson, “è il modo
migliore per continuare a creare valore per gli azionisti,
vantaggi per i clienti e ulteriori opportunità di sviluppo.
Entrambe le società hanno
infatti un forte cash flow che
consentirà loro di continuare a
far crescere i rispettivi business”.
Per i dipendenti non cambierà nulla a breve termine, ma nel lungo periodo l’impatto non potrà
che essere positivo, perché con lo scorporo si prevedono nuove assunzioni.
Con un consiglio d’amministrazione concentrato sul business dei prodotti forestali, quali saranno
i rapporti con il comparto dei prodotti per l’igiene?
Larsson spiega che in realtà i due settori collaborano strettamente, a livello sia di sviluppo
prodotti, sia di rapporti tra fornitori e clienti: dalla divisione igiene dipende
circa il 3% del fatturato della
parte forestale, e continuerà
a essere così anche dopo lo
scorporo.
“Con il comparto dell’igiene abbiamo già avviato una
collaborazione commerciale
e anche in futuro continuerà a
essere uno dei nostri principali clienti”, prevede Larsson.
Il manager intravede ottime opportunità di mercato
per la maggioranza dei prodotti della società forestale: dal segato, che ha solide
prospettive di crescita, alla cellulosa, sempre più
richiesta per il tissue e il packaging. A riprova di
questa fiducia, SCA ha investito 7,8 miliardi di
SEK (800 milioni di euro) per l’ampliamento della
cartiera di Östrand.
“Con il comparto
dell’igiene abbiamo
già avviato una
collaborazione
commerciale e
anche in futuro
continuerà a essere
uno dei nostri
principali clienti”
VIGNETTE
preziosa e possono contribuire a risolvere il problema del cambiamento climatico. Ecco allora che la
stessa SCA, che è la più grande proprietà forestale
privata europea, ha un ruolo importante da giocare nella soluzione del problema: il volume del legno
in piedi nelle foreste di SCA è aumentato del 50%
negli ultimi 50 anni e la crescita degli alberi continua a eccedere di gran lunga il loro abbattimento.
Oltre a condurre attività di ricerca e sviluppo nelle
rinnovabili, SCA è coinvolto in importanti operazioni che riguardano l’energia eolica e i biocombustibili. Proprio per la produzione di questi ultimi e
di altri prodotti chimici ottenuti dal liscivio nero,
un residuo della produzione di cellulosa, è stato
costruito nel 2016 l’impianto pilota di Obbola.
SCA ha una strategia produttiva molto avanzata dal punto di vista ambientale: i pellet di legno
hanno sostituito il gasolio a Östrand, Munksund e
Ortviken; l’energia generata dagli impianti di produzione viene utilizzata per il teleriscaldamento;
in tutte le cartiere e fabbriche di cellulosa si produce energia elettrica verde.
“A Östrand l’eccedenza di energia elettrica
verde sarà venduta a clienti esterni che vogliono
contribuire a ridurre il cambiamento climatico”,
annuncia Larsson.
Secondo lui, per SCA non c’è alternativa al
Ulf Larsson
Età: 54
Famiglia: moglie e tre figli
adulti.
Vive a: Sundsvall.
Carriera: laurea in Scienze
forestali presso la Swedish
University of Agricultural
Sciences di Umeå. Assunto in
Domänverket nel 1987 e in
SCA nel 1992. Ha ricoperto
diversi incarichi di responsabilità nel comparto dei prodotti
forestali di SCA. Attualmente è
presidente di SCA Forest
Products e vice presidente
esecutivo di SCA.
“Circa il 25% del business forestale è rappresentato dal kraftliner, un settore in forte crescita. Un
altro 25%”, spiega ancora Larsson, “è invece costituito dalla carta per pubblicazione, in flessione del
5-10% annuo; ma è un trend che conosciamo e che
non ci coglie impreparati. Proprio nel settore della
carta da pubblicazione abbiamo già ceduto quelle
attività che non erano perfettamente integrate con
il resto del business e abbiamo mantenuto una sola
cartiera, Ortviken, che oggi offre ottimi prodotti
ed è molto competitiva”.
Come ha chiaramente indicato la conferenza sul
clima di Parigi del 2015, le foreste sono una risorsa
mantenimento delle sue proprietà forestali: data
la sempre minore disponibilità di fibre riciclate,
è importante avere una fonte costante di quelle
vergini.
Il manager stesso ha un forte legame personale con le foreste. È cresciuto a Vuollerim, vicino a
Jokkmokk, si è laureato in Scienze forestali alla
Swedish University of Agricultural Sciences di
Umeå. E ha lavorato a lungo in aziende forestali,
prima fra tutte la Domänverket, il servizio forestale svedese. È in SCA dal 1992 e dal 2008 è presidente di SCA Forest Products. Anche i suoi hobby sono
legati alle foreste: oltre a lavorare nel bosco di sua
proprietà, gli piace andare a caccia (possiede due
cani di razza Jamthund), a pesca e fare escursioni.
Un’altra sua passione è lo sport, per esempio l’hockey su ghiaccio. Da giovane è stato un promettente fondista: “Correvo la maratona in 2 ore e 25”: un
tempo con cui si sarebbe piazzato tra i primi 10 alla
Maratona di Stoccolma del 2016.
sca Shape 4 2016 39
sca inside
Notizie da SCA
PROGETTI
CIRCOLARI
La transizione verso un’eco-
Il display mostra in anteprima la
disposizione dei prodotti.
REALTÀ VIRTUALE: gestire gli
scaffali ora è più facile
La nuova app SpaceLAB consente ai
rivenditori di disporre la merce sugli scaffali
in un ambiente virtuale. Risultato? Un risparmio di tempo e denaro.
Per realizzare SpaceLAB, SCA ha ­stretto
una partnership con Lab4242, u
­ n’azienda
specializzata in prodotti per la realtà ­virtuale.
I rivenditori possono eseguire tutte le ope-
razioni in un ambiente virtuale: spostarsi
all’interno del supermercato e tra gli scaffali, fotografare, aggiungere o togliere prodotti. Una gestione di questo tipo risulta molto
più efficiente.
Ad oggi l’app è stata lanciata sul ­mercato
olandese.
 www.sca.com
INSIEME ALL’UNICEF A SOSTEGNO DELLE GIOVANI MESSICANE
f O T O : Istock p h oto
Tra i paesi OCSE il Messico è il primo
in classifica per numero di gravidanze di
adolescenti, con 64 casi ogni 1.000. Saba
Teens, un marchio SCA, sta collaborando
con l’UNICEF a un programma per la prevenzione della violenza, delle gravidanze in
età precoce e dell’emarginazione.
Saba avrà il compito di diffondere
informazioni che contribuiscano a risolvere
i problemi delle adolescenti e sostenere
dal punto di vista economico i programmi
UNICEF per i giovani messicani.
nomia circolare, basata sulle energie rinnovabili e lo sfruttamento
efficiente delle risorse, è un passaggio obbligato per ogni “società
a basse emissioni”. Con l’obiettivo di dare una spinta ai propri progetti di economia circolare, SCA
ha aderito a Circular Economy 100
(CE100), un programma della Ellen
MacArthur Foundation che aiuta le
aziende a creare nuove opportunità per la realizzazione, appunto,
di un’economia che non butta via
nulla, ma che anzi si rigenera.
“Potremo attingere a nuove
conoscenze e idee, che ispireranno innovazioni e nuove soluzioni utili al nostro lavoro”,­spiega
Magnus Groth, Presidente e CEO
di SCA. “Questo ­programma
ci consente di collaborare con
esperti e aziende internazionali,
condividendo le nostre conoscenze sull’economia circolare e acquisendone di nuove. Dovremo concentrare gli sforzi sull’uso efficiente
delle risorse sia per quanto riguarda i prodotti che i processi produttivi. I servizi e i prodotti dovranno
essere progettati per essere idonei a un sistema circolare”.
sca Shape 4 2016 41
sca inside
f O T O : Istock p h oto
SCA ha ricevuto per la settima volta un riconoscimento
per l’impegno nella lotta ai
cambiamenti climatici ed è
stata inserita nella Climate
A List di CDP (Carbon
Disclosure Project).
NUOVO
IMPIANTO IN
BRASILE
Il sisma dello scorso agosto in
Italia ha causato quasi
300 vittime.
UN AIUTO PER LE POPOLAZIONI
COLPITE DALLE CATASTROFI NATURALI
I terremoti in Italia e le alluvioni in Nord
America­sono solo due delle calamità che
hanno­colpito il mondo nell’ultimo anno. SCA e
i suoi collaboratori­hanno voluto dare il proprio
contributo­attraverso iniziative benefiche.
Il sisma che ha colpito le regioni del centro Italia­
lo scorso agosto ha fatto quasi 300 vittime. SCA
ha sostenuto le comunità locali collaborando con
la CRI. I nostri collaboratori hanno avuto la possibilità di donare una parte del loro stipendio, poi rimborsata da SCA.
In ottobre un secondo sisma ha colpito la zona.
SCA ha fornito materiale proveniente dalla segheria
di Tunadal per la costruzione di 40-50 prefabbricati
da adibire ad abitazioni provvisorie per gli sfollati.
Un’iniziativa analoga è stata promossa in Nord
America dopo le alluvioni in Texas e Louisiana e gli
incendi in California.
In Nord America SCA supporta la American Red
Cross sostenendo gli interventi a livello locale e
internazionale con donazioni di prodotti, campagne per la raccolta di sangue e di fondi.
A Jarinu, in Brasile, è
stato inaugurato un
nuovo impianto. Lo
stabilimento ospiterà
10 linee di prodotti
per l’igiene, tra cui
salviettine detergenti
e prodotti per
l’incontinenza.
Pablo Fuentes, Presidente di SCA Latin
America, ha commentato con soddisfazione:
“Siamo entusiasti del
nuovo impianto brasiliano e della crescita della
nostra azienda”.
FOTOGRAFISKA E SCA: L’UNIONE FA LA FORZA
SCA ha stretto una partnership con un importante museo:
il Fotografiska di Stoccolma (Foto di Helene Schmitz).
42 sca Shape 4 2016
Fotografie e immagini sono da tempo gli ­e lementi chiave delle comunicazioni di SCA. Seguendo questa linea il Gruppo ha
siglato una partnership con Fotografiska, il Museo Svedese di
Fotografia di Stoccolma.
L’attenzione di SCA per il modo in cui l’igiene e la salute incidono sul benessere si sposa bene con la piattaforma museale “Fotografiska for Life”, focalizzata proprio sui problemi che affliggono le persone nel mondo.
“Le immagini sono uno strumento efficace per far conoscere questi problemi”, osserva Joséphine Edwall-Björklund, Vicepresidente senior di Group
Communication, SCA. “In collaborazione con Fotografiska, vogliamo contribuire a rompere il silenzio e i tabù che esistono su mestruazioni e incontinenza”.
Grazie a questa partnership vedranno la luce numerose mostre fotografiche.
www.fotografiska.eu
Città future:
meno carta,
più spazio
per tutti
È ora di ricaricare il dispenser. Quelli collegati al Web grazie a Tork EasyCube di SCA forniscono in
tempo reale i dati su ogni servizio igienico.
I servizi igienici smart
sono pronti a decollare
Göteborg Landvetter Airport, in Svezia, è il primo aeroporto al mondo dotato di servizi
igienici intelligenti. Il numero dei visitatori è in crescita e l’aeroporto si sta espandendo rapidamente. I servizi igienici ora dispongono di dispenser che forniscono in tempo reale i dati di
ciascuna toilette tramite Web. Il tutto grazie a Tork EasyCube di SCA. In questo modo il personale sa in anticipo quanto materiale serve per la pulizia e la ricarica dei dispenser e può
svolgere al meglio il proprio lavoro.
Göteborg Landvetter Airport è il secondo scalo della Svezia in termini di accoglienza, con
più di 6 milioni di passeggeri all’anno e oltre 4.000 dipendenti.
Entro il 2050, prevedono le
ricerche demografiche, la popolazione mondiale delle città aumenterà dal 54 al 66 percento e vivrà
in s­ pazi più “compressi”. I marchi
e le aziende saranno quindi chiamati a una maggiore responsabilità nei confronti dell’ambiente. Per
questo SCA ha lanciato sul mercato francese la nuova carta da
cucina Okay Compressé. Le sue
dimensioni ridotte sono un vantaggio sia per il consumatore che
per l’ambiente. Senza per questo penalizzare le prestazioni e la
quantità.
“Per comprimere la carta SCA
ha adottato una tecnologia brevettata”, spiega Thomas Le Gall,
Responsabile sviluppo ­prodotti
di SCA. “I fogli hanno le stesse
­dimensioni ­della normale carta
Okay, ma dato che il rotolo è grande la metà ­abbiamo una riduzione del 30% ­delle dimensioni degli
­imballaggi e del 36% del trasporto
su camion con conseguente diminuzione delle emissioni di CO2. La
carta è inoltre più maneggevole e
occupa meno spazio in casa”. Un
vantaggio per tutti.
sca Shape 4 2016 43
Des sanitaires
toujours équipés ?
Les distributeurs Tork sont économiques et simples à recharger.
Faciles à entretenir, vous ne serez jamais pris de court. Le contrôle total de la distribution
permet de réduire la consommation. Notre système de distribution de papier toilette
SmartOne consomme par exemple jusqu’à 40% moins*.
Moins de gaspillage et plus d’autonomie : autant d’économies à l’usage.
* Statistiques de recherche interne menées dans les pays européens sur 7729 utilisateurs. Standard Lotus Professional maxi
Jumbo contre SmartOne Mini Double. Réduction représentée en mètre carré utilisé.
www.tork.fr
+33 1 85 07 92 00