FarmaDay - n.118 - Ordine dei Farmacisti di Napoli

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FarmaDay - n.118 - Ordine dei Farmacisti di Napoli
Anno II – Numero 118
AVVISO
1. Corsi ECM 2013:
prenotazione online
2. Prenotazione Istanbul
Notizie in Rilievo
• Stili di vita e Salute
3. Allattamento, paura di
Martedì 19 Febbraio 2013, S. Mansueto, Tullio
I farmacisti Napoletani incontrano i
Farmacisti Europei: prima tappa ISTANBUL
Oggi più che mai è sempre necessario che la Categoria dei
farmacisti entri in contatto con Colleghi Europei per sviluppare
una rete di relazioni internazionali tali da dare alla figura del
Farmacista un ruolo sempre più Europeo.
sbagliare e molte
mamme rinunciano;
4. Tumori, stili di vita
sbagliati trasmettono il
rischio fino ai nipoti
5.
Proprio per questo spirito il Consiglio dell’Ordine, nel
rispetto del suo programma di sviluppo triennale,
organizza una serie di viaggi “culturali e relazionali” con
il duplice obiettivo: creare momenti di coesione e
occasioni di incontro con altri Colleghi per scambiare
Nutrizione e Salute
esperienze.
Prima tappa ISTANBUL, (15-17 Marzo)
Più protetti dalla SLA
con broccoli, carote e
seguiranno Praga, Stoccolma, S. Pietrburgo e Lisbona
spinaci
IL PROGRAMMA E LE MODALITÀ DI PRENOTAZIONE SONO DISPONIBILI
SULLA HOME PAGE DEL SITO ISTITUZIONALE DELL’ORDINE
NELLA SEZIONE EVENTI (www.ordinefarmacistinapoli.it)
TERMINE ULTIMO PER LA PRENOTAZIONE 27 FEBBRAIO
Prevenzione e
Salute
6. Come eliminare la
pancetta in 4 mosse
7. Le radici biochimiche
della depressione.
Domanda e
Risposta
8. Perché in condominio
si litiga?
9. Scopri come siamo fatti
al microscopio
PERCHÉ IN CONDOMINIO SI LITIGA?
E loro, litigheranno in assemblea? Soprattutto si litiga per i
bambini.
A un sondaggio condotto dall’’associazione
nazionale di amministratori immobili su 12
mila dei suoi associati, il 72% degli intervistati
ha risposto sostenendo che litigare per i
bambini è sempre più frequente. Nel
dettaglio, i motivi sono: i rumori (54%), gli
oggetti lasciati negli spazi comuni (23), gli atti
di vandalismo (16) e gli incidenti provocati dai ragazzi (7).
Bambini e anziani Ma la colpa è tutta dei ragazzi? Secondo gli amministratori
no, anzi, la maleducazione dei bambini pesa soltanto per il 28%, mentre la
responsabilità dei litigi è per il 46% dei genitori, che non sanno gestire le
“piccole pesti” e per un bel 42% dei condomini intolleranti, specie se anziani,
che non perdono occasione per ostacolare i giochi in cortile.
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno II – Numero 118
STILI DI VITA E SALUTE
ALLATTAMENTO, PAURA DI SBAGLIARE
E MOLTE MAMME RINUNCIANO
In Italia tra il 60 e l'89 per cento delle donne inizia ma la percentuale crolla dopo
appena tre mesi mentre. L'Oms lo consiglia almeno fino a sei mesi. Ecco perché
sono importanti la motivazione e il sostegno.
ella regione di Copenhagen il 99,5 per cento delle mamme allatta al seno. In Italia - alla dimissione
ospedaliera lo fa una percentuale tra il 60 e l’89% (allattamento misto, biberon e seno), a seconda
della regione e dell’ospedale;
a tre mesi di età si scende molto al di sotto del 50%
(quello misto al 69%),
a sei mesi, quello esclusivo sembra inferiore al 10%.
E pensare che l’Oms prevede allattamento esclusivo
fino a sei mesi, per proseguire, integrato con alimenti
solidi, fino a due anni e più, se lo si desidera.
INTERATTIVO: Come funziona l'allattamento
Sull’unicità del latte materno, e sul fatto che sia
l’alimento più adatto per il neonato, dal punto di vista
nutrizionale e biologico, non ci sono dubbi.
Ma allora perché si allatta poco? Quasi sempre per paura di non farcela. Se invece le mamme sono
motivate, hanno frequentato corsi di preparazione alla nascita gli ostacoli si dissolvono. «Il
coinvolgimento del papà è molto importante - spiega G. Giordano, neonatologo agli ospedali riuniti
Villa Sofia-Cervello a Palermo - perché fa letteralmente il cane da guardia, sostenendo la compagna e
proteggendola
da
ingerenze
familiari,
spesso
controproducenti.
Altro punto dirimente è la formazione del personale. «La promozione dell’allattamento al seno — è
cosa molto complessa, che passa dalla formazione degli operatori sanitari - infermieri, ostetrici,
specializzandi - a quella delle mamme e della società, con campagne specifiche. Oggi, purtroppo, chi
pure comincia ad allattare smette presto, per mancanza di sostegno nei luoghi di lavoro e difficoltà di
allattamento in società. Spesso le donne si sentono sole, ma devono imparare a non aver paura di
chiedere aiuto o consiglio. L’unica cosa sicura è che tutte le mamme possono allattare, i casi di
ipogalattia vera sono molto rari, 2-3%. Al contrario, se la produzione di latte diminuisce, il piccolo ha
fame e succhia di più stimolando la produzione. Importante invece non guardare orologio né bilancia,
evitare ciucci e altri liquidi».
Quello dello stigma della società è un fenomeno che tende a scomparire. Dopo l’iniziativa delle
farmacie amiche dell’allattamento, altre ne stanno nascendo, anche da parte di esercizi commerciali
comuni.
«Dobbiamo compiere ogni sforzo per mettere le mamme in condizioni di allattare - e di farlo il più a
lungo possibile. Sfatando paure ancora diffuse che portano a supplementazioni inutili, come quella che
il latte dopo mesi non sia più nutriente e “diventi acqua”. Ma anche creando ambienti favorevoli,
cercando di trasferire il supporto che prima era della nonna ad altri soggetti, e anche rivedendo le
curve di crescita, che spesso spaventano genitori e qualche operatore, e che sono tarate sui bambini
degli anni Cinquanta.
Senza dimenticare che allattare fa bene a mamma e bambini. «Ci sono molte evidenze sulla relazione
tra durata dell’allattamento al seno e riduzione del rischio di sviluppare patologie cardiovascolari nella
mamma in postmenopausa. E i bambini allattati per più di sei mesi hanno anche un minor rischio di
diventare obesi». (Salute – Repubblica).
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno II – Numero 118
STILI DI VITA E SALUTE
TUMORI, STILI DI VITA SBAGLIATI
TRASMETTONO IL RISCHIO FINO AI NIPOTI
I risultati di una ricerca pubblicata su Nature Communications. Fumo, cibo e
alcol possono influire sulla salute della nostra discendenza. Ripercussioni sul bebè
se la mamma in attesa assume estrogeni
PREVENIRE il tumore con uno stile di vita corretto. Secondo l'Associazione delle leghe europee
contro il cancro può far scendere del 50% il rischio di ammalarsi. Ma ora una ricerca statunitense
rivela che comportamenti sbagliati non influiscono
solo sulla salute delle mamme, ma anche sulla loro
discendenza. Figli, nipoti e pronipoti potrebbero
sviluppare più facilmente un tumore se la donna,
soprattutto in gravidanza, mangia male, fuma, assume
alcol e fa una vita sedentaria. Anche l'assunzione di
estrogeni da parte delle puerpere, inoltre, potrebbe
alterare in modo permanente le cellule del bebè e
anche quelle dei suoi futuri figli, portando le donne a
sviluppare un cancro al seno.
LO STUDIO: I ricercatori hanno eseguito una serie di
test sui topi per arrivare alle loro conclusioni. A
spiegare il fenomeno ci sarebbe l'epigenetica, lo studio di quelle modificazioni del Dna che non
incidono sulla sequenza di basi che ne definiscono il codice, ma ne regolano, "dall'alto", l'attività.
Fumo e alcol: Questa attività si svolge in vari modi, ma soprattutto attraverso l'aggiunta di gruppi
chimici, chiamati metili, che come dei post it si attaccano in vari punti al Dna. Si tratta di
'etichette' che funzionano come un ponte tra l'ambiente esterno e il patrimonio genetico di
ciascuno. Ogni volta che uno fuma, assume sostanze o mangia un alimento "sbagliato", sul Dna
possono restare tracce di questi comportamenti sotto forma di gruppi metili, e aumentare il rischio
di cancro.
"Qualsiasi stile di vita scorretto può influenzare l'epigenetica di una cellula. Si può dire che in
questo caso l'ambiente esterno non tocca la struttura del Dna, ma come viene utilizzata
l'informazione che si trova all'interno del Dna e che viene trasferita ai figli".
Sono molti i comportamenti da evitare secondo gli esperti. "Una vita molto sedentaria o donne che
assumono alcol o farmaci in dosi eccessive sono più esposte a questo pericolo. Direi che fra i fattori
più a rischio c'è anche l'obesità.
Ma questi cambiamenti epigenetici predispongono allo sviluppo del tumore nella discendenza".
Attenzione in gravidanza: i ricercatori hanno scoperto anche quanto sia importante il
comportamento delle puerpere. Mangiare cibo poco sano durante la gravidanza e assumere troppi
grassi potrebbe alterare in modo permanente le cellule del bebè e anche quelle dei suoi futuri figli,
portandoli più facilmente a sviluppare un cancro alla mammella. Un'alimentazione ricca di grassi o
la somministrazione di estrogeni durante la 'dolce attesa' determina alterazioni che aumentano il
rischio di tumore al seno, fino alla quarta generazione. (Salute – Repubblica)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno II – Numero 118
NUTRIZIONE E SALUTE
PIÙ PROTETTI DALLA SLA
CON BROCCOLI, CAROTE E SPINACI
Spinaci, broccoli, cavoli, carote. Chi ne mangia di più potrebbe godere di uno
"scudo" supplementare contro la Sla, la Sclerosi laterale amiotrofica, grava
malattia degenerativa del sistema nervoso che colpisce i muscoli e compromette il
movimento.
I risultati, ancora provvisori, appartengono ad uno studio di uno
scienziato italiano della Harvard University, Alberto Ascherio, e sono
pubblicati su Annals of Neurology.
Le ricerche si basano, infatti, sull'osservazione di più di 1 milione di
persone, di cui 1.100 nel corso del tempo hanno sviluppato la Sla.
DIETA SALVA-NEURONI – L'analisi dei dati ha permetto di scoprire che
le persone che consumano più verdure contenenti beta-carotene e
luteina hanno il 25% di rischio in meno di ammalarsi rispetto a chi ne
consuma quantitativi modesti. Un consumo elevato di bietole, spinaci e
broccoli coincide con almeno 5-6 porzioni al giorno. Per porzione si
intende per convenzione il quantitativo di verdura che potrebbe stare in un pugno e non un
piatto intero. Verde: leutina e isoflavoni per fegato e polmoni sani
DUE FATTORI SCUDO – Come riconoscere i cibi che fanno bene alla salute? “Il risultato
principale dello studio - spiega Ascherio - è che il consumo di cibi ricchi di carotenoidi, in
particolare luteina e beta-carotene, è associato a un rischio ridotto di Sla”. La luteina e il betacarotene si trovano soprattutto in verdure di colore intenso, come spinaci, bietole e carote. Più la
dieta è ne è ricca, più sembra essere grande il vantaggio. La luteina è un tipo di caroteinoide del
gruppo delle xantofille, un nutriente dall'alto potere antiossidante che non può essere prodotto
dal nostro organismo, ma viene assunto soltanto attraverso l'alimentazione. Si trova nelle
verdure dalle foglie di un verde molto scuro e intenso, come spinaci e broccoli, ma anche nel
tuorlo d'uovo. E proprio il potere antiossidante di questi composti, già noto per contrastare le
malattie dell'occhio, sembra sia associato alla protezione dalla Sla. “Si ipotizza che questa
associazione possa essere spiegata dall'effetto antiossidante di questi carotenoidi. È importante
però segnalare che questi sono risultati ancora preliminari e devono essere confermati in studi
ulteriori”.
SCOPRI COME SIAMO FATTI CON LE FOTO
AL MICROSCOPIO DEL NOSTRO CORPO
Sexy ambasciatori
Non illudetevi non è uno dei tanti topless paparazzati durante l’estate,
questo “decolleté” è visibile solo al microscopio. Sono, infatti, due cellule
gangliari, cioè particolari neuroni che fanno da “ponte” tra i fotorecettori della retina oculare e il
cervello (più precisamente la zona deputata a ricevere informazioni dagli occhi: il talamo). E hanno il
loro bel da fare, considerando che ciascuna di queste "sexy" cellule – ne abbiamo fino a un milione e
mezzo per occhio – riceve informazioni da centinaia di fotorecettori da "portare" al cervello. Grazie al
colorante utilizzato dai ricercatori è possibile distinguere il nucleo, la parte scura, dal citoplasma – in
rosa. (Focus)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno II – Numero 118
PREVENZIONE E SALUTE
COME ELIMINARE LA PANCETTA IN 4 MOSSE
SÌ ALLO YOGURT. Non tutto il cibo mette a rischio la forma fisica. Alcuni studi hanno ad esempio
dimostrato che il consumo di yogurt non è associato all'aumento di peso e
che può aiutare a ridurre il grasso corporeo, in particolare quello che si
accumula sulla pancia.
VOGLIA DI UNO SFIZIO? Scegliete un frutto.
Rinunciare a cibi elaborati e ricchi di grassi aiuta a
perdere peso, ma ciò non significa che per eliminare la pancetta bisogna
rassegnarsi a pasti insapori. Sostituire alimenti meno salutari con un frutto
facilita il dimagrimento. Una buona soluzione possono essere i mirtilli:
oltre ad essere ricchi di nutrienti, sono anche naturalmente dolci.
FIBRE, IL PEGGIOR NEMICO DELLA PANCETTA. Mangiare fibre solubili
permette di accumulare meno grasso sulla pancia. Largo, quindi, a
frutta, legumi e verdure che ne sono ricchi, come le mele o i piselli.
La fibra non viene digerita dall'apparato digerente, ma promuove il buon
funzionamento dell'intestino a tal punto che anche soli 10 g. di fibre
solubili possono fare la differenza.
ATTIVITÀ FISICA. L'esercizio è indispensabile per mantenersi in forma.
Anche se è difficile riuscire a dimagrire nei punti desiderati con esercizi
specifici, fare più sport aiuta l'intero organismo, pancia inclusa, a
perdere il grasso accumulato.
Le RADICI BIOCHIMICHE DELLA DEPRESSIONE
La depressione potrebbe avere radici biochimiche, a differenza di quanto si
pensava finora.
Alcuni ricercatori della Yale University, a quanto si legge sulla rivista Pnas, hanno infatti indotto
sintomi depressivi e ansia in alcuni topi mediante l'innalzamento dei livelli di acetilcolina. I
RISULTATI STUDIO: suggeriscono che la depressione potrebbe scaturire da un difetto di un
sistema di neurotrasmettitori diversi da quelli considerati finora (quelli Ssri, inibitori della
ricaptazione della serotonina). ''Abbiamo visto che comportamenti depressivi potrebbero
dipendere dalla regolazione dell'acetilcolina'', ha commentato M. Picciotto. Il gruppo di scienziati
ha anche scoperto che i sintomi potevano essere alleviati attraverso antidepressivi Ssri, il che
spiega che la serotonina potrebbe essere usata per trattare i disordini, ma l'acetilcolina potrebbe
essere una delle cause primarie. (Sn)