REPUBBLICA ISLAMICA DELL`IRAN

Transcript

REPUBBLICA ISLAMICA DELL`IRAN
UNA PANORAMICA SULLA
REPUBBLICA ISLAMICA
DELL’IRAN
In copertina, la torre della comunicazione di Teheran (Milad).
È la quarta torre della comunicazione come altezza nel mondo, costruita dal 1997 al 2008.
Indice
Costituzione della Repubblica Islamica dell’Iran
4
Introduzione
5
Geografia naturale
6
Geografia umana
8
Storia
16
Lo Stato
18
La grande Rivoluzione islamica
21
La guerra imposta
23
Arte e cultura
25
Economia
44
Risultati scientifici
59
Le donne
69
Il turismo
78
Costituzione della Repubblica Islamica dell’Iran - Articolo 152
La politica estera della Repubblica Islamica si fonda sul rifiuto di tutte le forme di dominio o di oppressione, sulla tutela della completa indipendenza ed
integrità territoriale del Paese in difesa dei diritti di tutti i Musulmani, sul nonallineamento nei confronti delle potenze egemoni e sull’instaurazione di rapporti reciprocamente amichevoli con gli Stati non aggressivi.
4
COL NOME DI DIO
L’
Introduzione
ordinamento della Repubblica islamica dell’Iran è un sistema politico e
sociale che, perseguendo fino a oggi gli stessi obiettivi che aveva alla sua
fondazione nel 1979, ha attraversato tre decenni.
Il primo decennio, che va dall’anno della sua fondazione fino alla fine della guerra con l’Iraq nel 1988, durata otto anni, può essere definito il decennio della stabilizzazione, in cui gli sforzi dei governanti erano diretti soprattutto
ad affrontare lo stato di guerra e a contrastare le sanzioni economiche che
la maggior parte dei paesi aveva approvato contro la Repubblica islamica, sanzioni che continuano ancora oggi e che anzi negli ultimi tempi si sono inasprite.
Nel secondo decennio, ossia dopo la fine della guerra (chiamata “guerra
imposta”) e la stabilizzazione della Repubblica islamica, gli sforzi dei governanti furono dedicati soprattutto a organizzare e ad applicare il cosiddetto
“Primo Programma di sviluppo economico, sociale e culturale”, con l’obiettivo
di ricostruire il paese e riparare i danni causati dalla guerra e dalle sanzioni
internazionali, a cui seguì il “Secondo Programma” che mirava soprattutto al
rinnovamento economico, sociale e culturale, terminato negli anni 1999-2000.
Nel 2000, con l’inizio del terzo decennio di vita della Repubblica islamica,
si avviò il “Terzo programma”, un decennio terminato nel 2009 (anno in cui
è stato avviato il “Quarto programma”) e che può essere definito il “decennio della crescita”. Una caratteristica importante del terzo decennio è stata
infatti senza dubbio la crescita in tutti i campi, soprattutto nella produzione
e distribuzione non solo di merci e servizi, ma anche di nuove scoperte e innovazioni scientifiche e tecnologiche.
Per illustrare meglio questo argomento riporteremo e commenteremo dati
statistici e grafici riguardanti non solo la scienza e la tecnologia, ma anche lo
sviluppo sociale, umano e politico. Quindi illustreremo in maniera documentata la crescita e lo sviluppo della Repubblica islamica nei campi suddetti, confrontando i dati con quelli raccolti negli anni antecedenti la fondazione della
Repubblica islamica.
5
Geografia naturale
L
a Repubblica Islamica dell’Iran è posizionata nell’emisfero boreale, e
più precisamente nel sud-ovest asiatico. Il suo territorio, prevalentemente montuoso e occupato da un vasto altopiano, è situato tra i 25
e i 45 gradi di latitudine nord e tra i 40 e i 63 gradi di longitudine est.
La differenza di orario tra la sua parte più occidentale e quella più orientale è di 1 h e 18 min. Ha una superficie di 1,648,195 km (18esimo Stato al mondo) e una forma romboidale.
6
L’Iran a nord confina con l’Armenia, l’Azarbaijan, il Mar Caspio e il Turkmenistan, a est con l’Afghanistan e il Pakistan, a sud con il Mare d’Oman
e il Golfo Persico, e ad ovest con l’Iraq e la Turchia. L’Iran ha 657 km di
confine marittimo a sud con il Mar Caspio, 784 km con il Mare di Oman
e 1.259 km con il Golfo Persico, per un totale di 2.700 km di confine marittimo; aggiungendo a esso 6.031 km di confine terrestre, il confine totale del paese è di 8.731 km.
Più di metà dell’Iran ha clima desertico e semi-desertico, quasi un terzo ha clima d’alta montagna e una piccola parte (a sud del Mar Caspio
e nel Khuzestan) presenta fertili pianure.
La capitale è Tehran, e dal punto di vista dell’amministrazione civile
si suddivide in 31 regioni: Sistan e Baluchistan, Razavi Khorasan, Khorasan meridionale, Khorasan settentrionale, Fars, Azarbaijian orientale, Azarbaijan occidentale, Esfahan, Yazd, Kerman, Hormozgan,
Khuzestan, Kurdistan, Mazandaran, Bushehr, Lorestan, Golestan, Gilan, Chahar Mahal e Bakhtiari, Kohgiluyeh e Buyer Ahmad, Ilam, Kermanshah, Markazi, Hamadan, Zanjan, Qom, Qazvin,Ardabil,Tehran,Alborz, Semnam.
Varietà di clima nelle differenti parti del Paese
I diversi climi del paese sono: temperato-caspico molto umido, temperato-caspico, mediterraneo (con la pioggia in primavera), d’alta montagna freddo, d’alta montagna molto freddo, semi-desertico freddo, semidesertico caldo, desertico secco, desertico secco e caldo, secco costiero caldo, secco costiero.
L’Iran, per quanto riguarda le precipitazioni atmosferiche, è considerato un paese secco e semi-secco, e tra le sue diverse zone presenta una
grande differenza di temperatura.
7
Geografia umana
I
l termine Iran indica la “terra degli ariani”. Ir, nel termine Iran, significa “libero” e il suo plurale (Iran) significa “i liberi”, ma dal 600 a.C
fino al 1935 d.C (ossia 1314 dell’anno islamico solare in uso in Iran)
dagli europei veniva identificata come Persia. Nel 1314 (1935), infatti,
poco prima della nascita delle Nazioni Unite, è entrato in uso dopo una
richiesta ufficiale da parte della nazione, il nome originario di Iran. Il nome
Persia comunque identifica ancora l’Iran, e lo si usa nelle lingue europee in riferimento alle sue antichità storico–culturali, mentre in ambito
politico si usa comunemente il nome Iran. In Iran oggi convivono molti popoli ed etnie, come Fars (o Persiani),Turchi, Curdi,Arabi,Armeni,
Turcomanni, Ebrei, Lur, Baluch, Qashqai,Tat, Lak, Ghilaki,Taleshi, Bakhtiari,
Sistani, e sono in uso 75 tra lingue e dialetti, con i principali gruppi linguistici che sono il farsi (o persiano), il turco, il curdo, l’arabo, il tur8
comanno, il giudeo-persiano, il tati, il laki, il deilami, l’ashuri, il mandai,
il gorgi, il kaldani.
La lingua ufficiale è comunque il Persiano
(Farsi), che appartiene
alla famiglia delle lingue
indo-europee. In base
all’articolo 15 (Parte
Seconda della Costituzione) “la corrispondenza di Stato, i documenti e i testi ufficiali e i libri scolastici devono essere redatti in tale lingua: tuttavia l’uso di idiomi locali o tribali è consentito, accanto al Farsi,
nella stampa e negli altri mezzi di comunicazione di massa, ed è consentito
l’insegnamento delle rispettive letterature nelle scuole”.
Un esempio della Calligrafia Iraniana
L’Islam sciita è la religione ufficiale dell’Iran.
In base alle ultime statistiche (2010) la popolazione dell’Iran ammonta
a 74.733.230 individui (37.957.953 uomini e 36.775.277 donne), con un
crescita annua di 1 milione di persone. Sempre secondo queste ultime
statistiche, la popolazione urbana è di 53.637.652 e quella rurale di
21.095.578; le famiglie urbane sono 14.146.271 e quelle rurali 5.318.858,
per un totale di 19.465.129 famiglie. Il tasso di alfabetizzazione della popolazione è del 90%.
9
TASSO DI ALFABETIZZAZIONE
NEGLI ULTIMI 30 ANNI*
All’inizio della fondazione della R. I. dell’Iran solo il 50% della popolazione era alfabetizzato. Questo dato, grazie alla fondazione nel 1979 dell’Organizzazione “Nehzat Savad Amuzi” (Movimento per l’Insegnamento)
per ordine dell’Imam Khomeini, con una crescita annua del 17% nel 1989
è arrivato al 67%. Anche nel decennio successivo questa percentuale ha
continuato a crescere (con una media annua del 12%), per cui nel 1999
si è arrivati all’82%. Lo stesso andamento in crescita si è avuto nel decennio
successivo, per cui nel 2009 si è arrivati vicino al 90% della popolazione.
FONTE: Banca dati della Banca Centrale dell’Iran
* Tasso di alfabetizzazione: percentuale della popolazione sopra i 6 anni / popolazione alfabetizzato
10
TASSO DI ALFABETIZZAZIONE
DELLA POPOLAZIONE URBANA
Mentre nel 1978, poco prima della fondazione della R. I. dell’Iran, il tasso
di alfabetizzazione della popolazione urbana era quasi del 75%, con la crescita stabile e regolare si è arrivati, nel 2010, praticamente al 100%.
Facendo una ricerca tra le statistiche, per quanto riguarda l’alfabetizzazione in base al sesso, il tasso di alfabetizzazione tra la popolazione urbana maschile era, al tempo della fondazione della R. I. dell’Iran, superiore
del 20% rispetto a quello delle donne, differenza che dopo tre decenni è
scesa a meno del 10%.
FONTE: Banca dati del Centro di Statistica della R. I. dell’Iran
11
EVOLUZIONE DELL’ALFABETIZZAZIONE
DELLA POPOLAZIONE EXTRAURBANA
In base alle condizioni generali del periodo e ai mutamenti economici e
sociali, al tempo della fondazione della R. I. dell’Iran il tasso di alfabetizzati tra la popolazione extraurbana era meno del 40%. A ogni modo, malgrado i problemi causati dalla guerra e dalle sanzioni internazionali, al termine del primo decennio successivo alla fondazione della R. I. dell’Iran, nel
1989, con un tasso di crescita annuo del 17%, la percentuale della popolazione extraurbana alfabetizzata era salita al 67%.
Tale processo di crescita è continuato durante il Primo e il Secondo Programma di sviluppo economico, sociale e culturale, tanto che il tasso di
alfabetizzazione della popolazione extraurbana ha raggiunto, nel 1999, l’82%.
In base alle ultime statistiche, nel 2009 tale tasso è arrivato all’87%.
Facendo una ricerca tra le statistiche, per quanto riguarda la divisione di
genere, vediamo che il tasso di alfabetizzazione tra le donne che vivono
in zone extraurbane ha visto un notevole incremento, considerando che
al tempo della fondazione della R. I. dell’Iran il tasso di alfabetizzazione tra
gli uomini rispetto a quello delle donne era superiore del 20%, una differenza che nel 2009 è scesa al 10%.
FONTE: Banca dati del Centro di Statistica della R. I. dell’Iran
12
EVOLUZIONE DELLO SVILUPPO UMANO IN IRAN
L’ufficio per lo sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) pubblica ogni anno
un grafico riguardante l’indice di sviluppo umano (HDI) per ogni paese.
Il rapporto sullo sviluppo umano viene stilato in base alla valutazione di
cinque indici:
1. Una vita sana
2. Godimento della cultura da parte di tutti
3. Elevati standard di vita
4. Libertà di scelta in campo economico, sociale, culturale e politico
5. Godimento dei diritti umani
Oltre a ciò, si prendono in considerazione anche altri elementi, come la
speranza di vita, il sistema educativo, il reddito effettivo e quello nazionale pro-capite.
Il rapporto mostra che l’indice generale dello sviluppo umano riguardante
l’Iran nel 1980 era 0,450%, il quale, grazie alla rivoluzione generale nella consapevolezza (il 90% della popolazione è alfabetizzata), e al miglioramento delle condizioni di salute e di reddito, con un 22,1% di crescita è arrivato a 0,702% nel 2010. In base a questo rapporto, nel 2009 la
rapidità di sviluppo umano tra i 182 paesi del mondo è stata tale da porre l’Iran al terzo posto, dopo Egitto e Cina.
FONTE: Human Development Report (HDR) – 2010
13
CAMBIAMENTO DEL LIVELLO DI SVILUPPO UMANO
Il livello di sviluppo umano della R. I. dell’Iran fra il 1980 e il 2010, con
una discesa di 31 punti, dal 101esimo posto al 70esimo, ha portato l’Iran
dal gruppo di paesi con uno sviluppo umano medio nel gruppo di paesi a elevato sviluppo umano.
Ponendo attenzione ai dati del rapporto riguardanti lo sviluppo umano
negli ultimi 5 anni, tra i paesi del mondo l’Iran si pone dopo la Repubblica dell’Azerbaijan quale paese che ha avuto il maggior numero di miglioramento negli indici dello sviluppo umano.
FONTE: Human Development Report – 2010
14
La popolazione dell’Iran è di circa
75 milioni di persone e meno dello
0.5% di questa popolazione è formato dalle minoranze religiose.
In base agli insegnamenti dell’Islam
e la Costituzione della Repubblica
Islamica dell’Iran le minoranze reliLa chiesa di Vank costruita nel periodo
di dinastia Saffavidi, 1501-1736
giose sono rispettate e sostenute
dalla legge e fruiscono in maniera
completa dei diritti di cittadinanza e pur non avendo il limite necessario
di numero hanno lo stesso propri deputati al Parlamento iraniano. Esse
dispongono di centri e di istituti religiosi, culturali, educativi sportivi e
hanno il diritto di celebrare liberamente le loro cerimonie religiose.
La coesistenza pacifica delle minoranze religiose ed il godimento della libertà e dei diritti di cittadinanza da parte loro è un modello di successo.
In base all’articolo 19 della Costituzione queste minoranze oltre alla libertà di culto hanno il diritto di usufruire di tutte le altre opportunità
nazionali a pari merito con gli altri cittadini. La maggioranza dei cristiani
sono armeni e hanno 2 deputati
al parlamento, anche la minoranza assira ha un deputato. I
cristiani cattolici sono seguaci di
rito caldeo, armeno e latino. Le
minoranze religiose sono libere
di stampare i propri testi sacri
Ghareh chiesa, la più antica chiesa del mondo
nelle loro lingue e diffonderli.
dove sepolto San Taddeo, Urmieh
15
Storia
L’
Iran come paese e come popolo ha una storia antica, ed è considerato uno dei più antichi paesi del mondo. I periodi storici dell’Iran
possono essere così suddivisi:
• Preistoria: paleolitico (ossia pietra vecchia), mesolitico (pietra di mezzo), e neolitico (pietra nuova).
• Civilizzazioni prima dell’Impero medo:
- Civiltà della “città bruciata”
(3200 a.C. - 1800 a.C.)
- Regno elamita
(2700 a.C. - 640 a.C.)
- Civiltà di Jiroft
(3000 a.C. – V secolo a.C.)
- Sialk colline, Urartu, Cassiti
• Dall’Impero medo all’arrivo dell’Islam:
- Impero medo (700-550 a.c)
- Impero degli Achemenidi (550-330 a.C) il più grande e potente impero mai visto fino ad allora, durante il quale è stato scritto il primo statuto dei diritti umani nel mondo con Ciro il Grande
- Seleucidi (dopo Alessandro Magno)
- Parti (150 a.C. - 224 d.C)
- Sasanidi (224-651 d.C)
• Dopo l’arrivo dell’Islam vi è prima il dominio dei califfi omayyadi e poi
quello degli abbasidi, e dopo di essi una serie di dinastie:
- Tahiridi (820-872 d.C.)
- Saffaridi (861 – 1003 d.C.)
- Samanidi (874-1004 d.C.)
- Ziyaridi (928-1043 d.C.)
- Buwayhide (934-1055 d.C.)
- Ghaznavidi (978-1187 d C.)
16
- Selgiuchidi (XI-XII secolo)
- Chorasmiani e Ilkhaniani
dopo il mongolo Gengis
Khan (1256-1335 d.C.)
- Timuridi (1370-1506 d.C)
- Safavidi (1501-1722 d.C.)
- Afsharidi, Zand e Qajar
(1736-1925 d.C.)
- Pahlavi (1925-1979).
Alla dinastia Pahlavi è seguito il sistema politico della Repubblica Islamica dell’Iran.
La cronaca di Nabonide
Persepolis
17
Lo Stato
I
l sistema politico della Repubblica Islamica dell’Iran è basato sulla Costituzione approvata nel 1980 (e rivista nel 1990). Dopo la Rivoluzione Islamica la Wilayat-faqih è il più alto livello politico ufficiale dell’Iran,
la cui funzione è oggi ricoperta dall’ayatollah Seyyed Ali Khamenei, Guida suprema della Rivoluzione islamica (dopo l’ayatollah Khomeini).
La bandiera dell’Iran contiene i colori verde, bianco e rosso (in senso
orizzontale e dall’alto verso il basso),
e nel centro presenta lo stemma della Repubblica Islamica con la scritta
“Allah”.
L’lran ha un posizione molto importante perché è situato tra l’Europa
e l’Asia, ed è anche membro delle Nazioni Unite, del Movimento dei paesi non allineati, dell’Organizzazione della Conferenza islamica, dell’Opec e dell’Eco (Organizzazione di Cooperazione Economica). L’Iran
è quindi una potenza regionale dell’Asia sud-occidentale ed ha assunto
un grande ruolo nell’economia mondiale grazie allo sviluppo dell’industria petrolifera, petrolchimica e del metano.
Tra i patti dell’Iran
con altri paesi ricordiamo il Trattato del
Golestan (1813), il
Trattato di Turkamanciai (1828), il Patto di Parigi (1928),
gli Accordi di Algeri
(1975) con l’Iraq, e il
Trattato del 1907.
L’assemblea Islamica
18
PERCENTUALI DELLA PARTECIPAZIONE
DELLA POPOLAZIONE ALLE ELEZIONI
NEGLI ULTIMI 10 ANNI
Se si confrontano i dati sulla partecipazione della gente alle elezioni durante le ultime 10 tornate elettorali, che costituisce uno degli elementi
più importanti della partecipazione politica al sistema della Repubblica
islamica, si evince che sebbene i dati indichino una oscillazione di un
35% tra un minimo (50% di partecipazione degli aventi diritto) a un massimo (85% di partecipazione degli aventi diritti), la partecipazione ha
avuto in generale un andamento stabile e una media del 70%.
Alla decima elezione presidenziale, che ha visto la più alta partecipazione degli elettori rispetto alle altre elezioni, hanno partecipato
39.371.214 elettori su un totale di 46.199.997 aventi diritto.
19
La capitale dell’Iran,Teheran
Terminale Beihaghi
20
La grande Rivoluzione islamica
C
irca 33 anni fa, il 10 febbraio 1979 (22 Bahman 1357), il mondo
è stato testimone della caduta del regime dittatoriale dello Shah
e della vittoria della Rivoluzione con la guida intelligente dell’imam Khomeini e la partecipazione attiva della maggioranza del popolo iraniano.
La società iraniana è stata liberata dal regime dello Shah e sono stati
realizzati i principi della Rivoluzione “indipendenza, libertà, Repubblica islamica”.
Per scegliere il tipo del governo è stato eseguito un referendum in cui
il 98% dei partecipanti ha votato a favore della Repubblica Islamica, e fino
a oggi sono state effettuate più di 30 elezioni nel paese, ognuna delle quali ha visto la grande presenza e partecipazione della gente nel decidere
il proprio destino.
La Repubblica Islamica dell’Iran può essere considerata come uno dei pae21
si più democratici del Medio Oriente, e unisce il Mar Caspio al Golfo Persico e l’Oriente all’Occidente, quasi a fungere da cuore dell’intera regione.
Quindi la sua sicurezza e la sua stabilità hanno un effetto innegabile sul
Medio Oriente e su tutta l’Asia sud-occidentale, ed è proprio per questo che la diffusione della convivenza pacifica e l’estensione di relazioni
bilaterali e collaborazioni regionali hanno un speciale priorità nella politica estera iraniana.
L’Iran fino adesso ha avuto molti succesi in vari campi, che hanno migliorato
lo standard di vita della sua gente: la diminuizione dell’analfabetismo, la
crescita regolare dell’economia, i cambiamenti nella politica riguardante il turismo, il miglioramento dello standard di vita delle donne, i cambiamenti nell’istruzione universitaria, la rapida crescita del settore dell’industria pesante, soprattutto nella produzione di auto, sono degli esempi che possono bene descrivere l’Iran di oggi.
La promozione e la crescita dell’Iran nei diversi campi scientifici e tecnologici hanno avuto come conseguenza l’aumento di collaborazioni internazionali, specialmente con i paesi delle regioni limitrofe.
In questa sede si è cercato in breve di far conoscere alcuni aspetti della Repubblica islamica dell’Iran.
22
La guerra imposta
N
el settembre del 1980, poco tempo dopo la Rivoluzione Islamica
e l’instaurazione di un nuovo governo sotto la guida dell’Imam Khomeini, l’Iran si è trovato di fronte a tanti problemi come nemici armati
interni, partiti e gruppi rivali e separatisti ecc. Il governo iracheno, con
premeditazione e un programma che aveva l’obiettivo di far fallire il nuovo sistema della Repubblica islamica, con l’ordine di Saddam Hussein presidente dell’Iraq, ha quindi lanciato un attacco totale lungo tutti i 1000
km di confine con l’Iran. Saddam davanti alle telecamere dei mass-media iracheni, violando gli Accordi di Algeri del 1975, dichiarò di aver cominciato la guerra contro l’Iran, che sarebbe durata ben 8 anni, ed è considerata una delle più lunghe guerre del XX secolo. Dopo la presentazione della relazione del segretario generale dell’ONU, Perez de Cuèllar, il 9 dicembre 1991, divenne ormai noto a tutti che fu l’Iraq a cominciare
la guerra d’aggressione contro l’Iran.
23
Con l’inizio dell’aggressione dell’Iraq contro la Repubblica Islamica dell’Iran, nella difficile situazione in cui si trovava l’Iran in quel tempo, con
l’ordine dell’Imam Khomeini, forze formate da gente comune senza equipaggiamenti e anche senza addestramento militare hanno difeso la loro
terra contro l’Iraq, che aveva tutta la protezione dell’America e dell’Unione
Sovietica e dei loro alleati. L’Iraq, che immaginava di occupare l’Iran in
poco tempo, di fronte alla forte resistenza del popolo iraniano in difesa della propria terra e del proprio onore, non si è lasciato sfuggire nessun tipo di crimine, come il bombardamento di zone residenziali, la tortura dei prigionieri di guerra e l’uso di armi chimiche.
Il caso più barbaro di uso di armi chimiche da parte dell’Iraq è avvenuto nel 1987 nella città di Halabche, considerato il caso più ampio di uso
di armi chimiche dopo la Prima Guerra Mondiale fino ad oggi, che ha lasciato dietro di sé più di 5000 morti e 7000 feriti fra la gente curda musulmana di quella zona. Un crimine che senza dubbio può essere paragonato alla tragedia del bombardamento atomico delle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki da parte dell’America.
La “guerra imposta” contro l’Iran, con la firma della Risoluzione numero 598 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e l’annuncio del cessate il
fuoco, è finita nel 1988.
24
Arte e cultura
La Moschea di Sheikh Lotf Allah in Isfahan
L
a cultura iraniana ha radici antiche nella storia, e per conoscerla bisogna guardare anche ai vari paesi che circondano l’Iran:Tajikistan,
Uzbekistan, Pakistan,Turkmenistan,Azarbaijan,Afghanistan,Armenia, Georgia, Iraq settentrionale (il cosiddetto Kurdistan iracheno) eTurchia.Tutti questi hanno più o meno ereditato una parte del cultura iraniana. Per
esempio, l’inno nazionale del Pakistan è in lingua persiana.
Complessivamente si possono sintetizzare gli elementi della cultura iraniana fuori dell’Iran come segue:
• la lingua persiana,che è il più importante elemento della cultura iraniana
• le feste nazionali come il Nowruz (il capodanno iraniano)
• i miti come quello di Rostam, protagonista di una grande opera del
poeta Ferdowsi
• i miti e racconti con linguaggio metaforico come quello della simorgh
• la scienza e l’arte
• l’architettura iraniana
• la religione islamica, e in particolare lo sciismo
25
La letteratura persiana
La letteratura iraniana è antica di 1100 anni, e in essa la poesia e la prosa persiana rappresentano due modelli principali.Alcuni poeti iraniani sono
famosi e conosciuti anche fuori dall’Iran come: Ferdowsi (Hakim Abol Ghasem Ferdowsi poeta dello Shahnameh, 935-1020); Saadi (Abu-Muhammad
Muslih al-Din bin Abdallah Shirazi, 1184-1283/1291?), il poeta del Golestan e Bustan; Hafez (Khaje Shams o-Din Mohammad Hafez-e Shirazi, 13151390); Mowlana, poeta e gnostico iraniano autore di opere quali Masnaviyi Mànavi e Fihe-ma-fihe (Jalal al-Din Mohammad Balkhi, meglio noto con
il nome di Mowlana e Rumi, 1207-1273); Omar Khayyam (Ghiyath al-Din
abu l-Fath Umar ibn Ibrahim al-Khayyami al-Nishaburi, 1048-1131), autore di quartine famose in tutto il mondo.
La tomba di Hafez (il sommo poeta persiano)
26
La tomba di Khayam
La tomba di Attar Neishaburi
La statua di Ferdowsi, autore de Il libro dei Re (Shahnameh)
27
La musica iraniana
La musica iraniana può essere classificata secondo
vari modelli:
• musica classica o tradizionale (radif)
• musica regionale (navahi)
• musica religiosa (mazhabi),
che viene eseguita singolarmente o collettivamente; tra i maestri contemporanei di questo tipo
di musica possiamo ricordare Hussein Alizade e Keyhan Kalhor.
Anche nella musica moderna i musicisti iraniani negli ultimi anni hanno
dimostrato una grande attività, e grandi artisti come Hussein Mashayekhi e Kambiz Roshan Ravan hanno creato meravigliose opere.
L’Orchestra Sinfonica di Teheran
28
Il cinema
Dopo la Rivoluzione
Islamica e con la revisione delle leggi riguardanti la produzione di
film, che sono state adeguate ponendo attenzione alla diversa situazione venutasi a creare
dopo la Rivoluzione, elementi come violenza e sesso sono stati eliminati dal cinema.
Questi elementi, con l’aumento della qualità dei registi a partire dagli anni
’70, come Abbas Kiarostami, Bahram Beizai e Dariush Mehrjooyi, hanno
avuto un effetto positivo sui metodi di registrazione dei film, con il risultato di creare grandi prodotti che sono stati ammirati dai critici di tutto il mondo. In questo periodo registi giovani come Ibrahim Hatami Kia,
Majid Majidi e Abolfazl Jalili, con diversi gusti sono entrati nel cinema iraniano e piano piano, attraverso lo studio e la perseveranza, sono riusciti a
usare artisticamente elementi dell’arte iraniana, e hanno avuto un importante ruolo in questa rivoluzione artistica. Inoltre si svolge regolarmente e
annualmente almeno un Festival internazionale del cinema, come quello
del “Fajr” nel mese di febbraio (bahman), che ha un importante ruolo nel
creare interesse nei giovani verso il cinema da una parte, e nello sviluppare
questa arte dall’altra.
29
L’apice del successo internazionale del cinema iraniano in
questo ultimo periodo è la
nomination all’Oscar di Majid Majidi nel 1998, e il premio
della Palma d’Oro al Festival
internazionale di Cannes in
Francia nel 1997, dedicata
ad Abbas Kiarostami per il
film “Sapore di cilegia”.
Riguardo ad altri cambiamenti verificatisi nel cinema iraniano negli anni
successivi alla Rivoluzione, si può evidenziare la presenza più seria di donne registe come Tahmine Milani, Rakhshan Banietemad, Puran Derakhshande e Manije Hekmat.
INDICATORI SULLA SITUAZIONE DEL CINEMA
TRA IL 1979 E IL 2009
0
200
400
Numero di Sale da cinema
600
Numero di spettatori
800
1000
Numero di presentazioni di film iraniani ai
festival internazionali
1200
Numero di istituti per l'insegnamento dell'arte
cinematografica
1400
1600
2000
1800
30
•
•
•
•
•
•
•
•
Crescita media annuale dal 1979 al 2007
Crescita media annuale dal 1979 al 2008
Crescita media annuale dal 1979 al 2009
Crescita media annuale dal 1980 al 2009
Crescita media annuale dal 1982 al 2008
Crescita media annuale dal 1985 al 2009
Crescita media annuale dal 1991 al 2008
Crescita media annuale dal 1993 al 2008
Fra il 1971 e il 1976 in media ogni anno sono stati mostrati 80 film iraniani e, sebbene rispetto al periodo precedente vi sia stata una grande
crescita, se prendiamo per esempio il 1976, rispetto al totale dei film
proiettati in quell’anno, ossia 829 film, i film prodotti in Iran erano solo
65, ossia il 7,8%. Questo dato mostra quindi quanto fosse bassa la percentuale di film girati in Iran tra quelli proiettati nelle sale prima della
fondazione della R. I. dell’Iran. Infatti dopo la vittoria della Rivoluzione
islamica il dato si è capovolto, per cui la stragrande maggioranza di film
proiettati nelle sale cinematografiche è stata prodotta in Iran.
Nel 2009 sono stai censiti 236 cinema attivi nella R. I. dell’Iran.
Con una crescita, fra il 1991 e il 2008, del 27%. anche il numero degli Istituti per l’insegnamento cinematografico è arrivato a 173, e quando nel
1979 solo 29 film iraniani, sia lungometraggi che cortometraggi, furono
presentati a dei festival internazionali, nel 2007 si è arrivati a 1.031 film,
con una crescita media annuale del 13,6%.
FONTE: rapporto presentato al Consiglio Superiore della Rivoluzione culturale il 23 maggio
del 2011.
31
L’arte e l’artigianato
L’artigianato è un vera miniera culturale di manifestazioni artistiche appartenenti a un tipo di arte utile e comune e, come ogni prodotto manuale, fa conoscere le caratteristiche storiche, sociali e anche culturali
del paese origine, e può essere un elemento importante per approfondire la conoscenza della propria civiltà.
Fra le arti manuali e le attività artigianali dell’Iran
si possono nominare l’arte del tappeto, quella
della tessitura in generale e quella della seta
in particolare, l’arte dei metalli, l’incisione
su rame (qalam zani), su ceramica e su
terracotta, l’arte del legno (khatam,
monabat, moaraq) e la falegnameria in generale, le arti del ricamo
(pateduzi), l’arte degli specchi, la
calligrafia e vari tipi di arti pittoriche
come la miniatura.
32
Nell’arte e nell’artigianato iraniani va evidenziata la presenza di disegni,
figure e colori caratteristici, come si possono ammirare sulla maggior parte dei regali e souvenirs che i turisti si portano a casa nei loro paesi.
Intarsio
Incisione su rame
Intarsio
33
INDICATORI RIGUARDANTI IL CAMPO
DELL’ARTE TRA 2001 E IL 2009
1.
2.
3.
4.
5.
Crescita annuale media dal 1988 al 2009
Crescita annuale media dal 1979 al 2009
Crescita annuale media dal 1998 al 2009
Crescita annuale media dal 1989 al 2009
Crescita annuale media dal 1991 al 2009
Le statistiche riguardanti il campo dell’arte mostrano una crescita generale nei tre decenni passati dopo la fondazione della R. I. dell’Iran nel
numero di spettacoli prodotti fra il 1979 (226) e il 2002 (3903), con una
crescita annua del 10,3%.
Considerando la costante crescita della popolazione in questo periodo,
mentre nel 1979 il numero di spettacoli per ogni milione di abitanti era
di 6,1, nel 2009, sempre per ogni milione di abitanti, si è giunti a 54 spettacoli (il numero di spettacoli è dunque cresciuto di nove volte).
Altre statistiche che riguardano gli anni dal 1988 al 2009 mostrano che in
questo lasso di tempo il numero di esecuzione di spettacoli è passato da
1.525 del 1988 a 49.044 del 2009, con una crescita media annua del 19%.
Rispetto alle statistiche riguardanti la popolazione, mentre nel 1988 per
ogni 100.000 abitanti c’erano 2,85 spettacoli, nel 2008 si è giunti a 67,6
spettacoli ogni 100.000 abitanti, con una crescita media del 20 volte di più.
Fra il 1988 e il 2009 il numero di mostre di pittura ha visto una crescita
media annua del 20,3%, salendo fino a 280.
34
Si vede anche una crescita simile nel numero di mostre di arte immaginativa, e si è passato da 420 mostre del 1988, con una crescita media
annua del 6,3%, a 1.430 mostre del 2009.
Altre statistiche riguardano la crescita del numero di istituti privati per
l’insegnamento delle arti che, con una crescita media annua del 22,5%,
sono arrivati a 2778 nel 2009.
FONTE: rapporto di una ricerca presso il Consiglio Superiore della Rivoluzione culturale
INDICI RIGUARDANTI LA PUBBLICAZIONE
E LA LETTURA DEI LIBRI TRA IL 1979 E IL 2009
Il grafico mostra una crescita stabile del numero di titoli pubblicati nella
R. I. dell’Iran fra il 1979 e il 2009. Dopo un periodo di ristagno nella pubblicazione e nell’edizione di libri fino al 1983, da questo anno in poi il numero dei libri pubblicati è aumentato in modo stabile. Questo aumento,
specialmente con l’inizio del Terzo Programma di sviluppo, è stato maggiore e più rapido. Infatti nel primo decennio dopo la fondazione della R.
I. dell’Iran, con la situazione critica della guerra, sebbene vi sia stata una
crescita, il numero di libri pubblicati non ha mai superato i 50.000 all’anno.
Con l’inizio però del Primo programma di sviluppo si è avuta una crescita
arrivando, al termine del Secondo Programma di sviluppo, a 100.000 libri
all’anno nel 1999. Questo numero durante ilTerzo Programma di sviluppo
35
è arrivato a 150.000 annua, e alla fine del Quarto Programma di sviluppo
si è arrivati alla pubblicazione di 200.000 libri l’anno.
Sul Grafico è visibile la crescita stabile della pubblicazione di libri durante
i programmi di sviluppo, ossia nel Secondo Programma (1994-1999), nel
Terzo (2000-2004) e nel Quarto (2005-2009). È visibile una azione volta
ad arrivare a una crescita stabile in questo campo, specialmente per
quanto riguarda la pubblicazione di libri per bambini e ragazzi.
La società iraniana è una società giovane. Se mettiamo a confronto il
grafico con le statistiche riguardanti la totalità della popolazione, si può
osservare negli ultimi anni che, parallelamente alla crescita della popolazione in generale, è cresciuto anche il numero di libri stampati per
bambini e ragazzi, tanto da arrivare nel 2009 a 50.000 volumi all’anno.
Il programma culturale di cui abbiamo parlato in altre parti può essere
confrontato con le statistiche riguardanti la crescita dei frequentatori di
biblioteche pubbliche. La curva di crescita del numero di coloro che frequentano le biblioteche pubbliche dimostra che questo numero, grazie
alle politiche volte a propagandare e a stimolare le attività culturali, dall’inizio del Secondo Programma di sviluppo fino al termine del Quarto
programma è triplicato.
FONTE: Rapporto di una ricerca presentato al Consiglio superiore della Rivoluzione culturale
(2011)
36
CRESCITA DEI LIBRI E DEGLI ARTICOLI
PUBBLICATI NEGLI ULTIMI 12 ANNI
Il grafico è basato sulla crescita delle quantità di pubblicazioni (libri e articoli) calcolata ogni due anni e, se si escludono gli anni 1998 e 2000, mostra una crescita regolare, come per esempio nel campo della scrittura
e della traduzione di libri che in media sono stati pubblicati. La crescita
media, rispetto a due anni precedenti, per i libri scritti è di 59,4, mentre
per quelli tradotti è di 27,3. Osservando il tasso di crescita dei libri scritti
e di quelli tradotti nell’arco di 12 anni (1996-2008), si comprende chiaramente che l’attenzione si è concentrata sulla produzione scientifica e
culturale interna: i libri scritti sono, infatti, il doppio di quelli tradotti.
Venendo agli articoli, si può osservare che nella media degli ultimi 12
anni la situazione è l’opposta, ossia mentre il numero (calcolato ogni 2
anni) di articoli scritti in Iran supera di 35 quello precedente, il numero
di articoli tradotti supera di 58,3 quello precedente.
Altre statistiche mostrano che, mentre nel 1979, solo 1.860 libri furono
pubblicati nella R. I. dell’Iran, con una crescita di 12.3 % nel 2009 si è arrivati a circa 60.801.
Facendo un paragone tra le statistiche suddette e quelle riguardanti la popolazione fra il 1979 e il 2009, si vede che, considerando la popolazione
37
(36.388.000) nel 1979 e quella (73.745.344) più che doppia nel 2009, mentre nel 1979 per ogni 10.000 abitanti venivano pubblicati solo 0,51 titoli,
nel 2009 si sono raggiunti gli 8,2 titoli pubblicati ogni 10.000 abitanti.
Per esempio, nel campo della pubblicazione ed edizione di libri per bambini e ragazzi, abbiamo avuto una crescita annuale di 16,38% a partire dal
1979.Anche per quanto riguarda la tiratura, in questo settore abbiamo una
crescita media annua del 25,43%, cioè da una tiratura di 50.000 libri del
1979 siamo arrivati, nel 2009, a una tiratura complessiva di 44.768.000 libri.
Questa crescita la si può vedere anche nelle statistiche riguardanti le biblioteche pubbliche tra il 1979 e il 2009. Mentre nel 1979 nella R. I. dell’Iran esistevano solo 368 biblioteche pubbliche (1,01 biblioteche ogni
10.000 abitanti), con una crescita media del 5,9% si è arrivati a 2.073 biblioteche pubbliche nel 2009, ossia 8 biblioteche ogni 10.000 abitanti.
FONTE: statistiche sulla ricerca e lo sviluppo presenti sul sito ufficiale informativo del Centro di Statistica della R. I. dell’Iran, riguardante la quantità di libri e articoli pubblicati nella R. I. dell’Iran tra il
1996 e il 2008.
38
QUANTITÀ E CRESCITA DI LIBRI E ARTICOLI
PER OGNI 100 RICERCATORI
In base alle statistiche fra il 1996 e il 2008 i libri pubblicati in Iran ogni 2
anni per ogni 100 ricercatori sono cresciuti del 15,83%, mentre gli articoli pubblicati nello stesso periodo sono cresciuti del 62,62% per ogni
100 ricercatori.
FONTE: statistiche del sito ufficiale del Centro statistiche della R. I. dell’Iran
39
NUMERO DI ARTICOLI ACCADEMICI PUBBLICATI
IN BASE ALL’INSTITUTE FOR SCIENTIFIC
INFORMATION (I.S.I.)
www.science-matrix.com/30 years-data.htm,2010
Dal 1970 al 1978 il numero degli articoli accademici iraniani è quadruplicato, passando da 125 a 450 articoli.
Dopo la fondazione della R. I. dell’Iran nel 1979 e fino al termine della
guerra contro l’Iraq nel 1989 il numero di questi articoli è diminuito a
causa dei problemi e delle crisi legati al conflitto, ma dal 1994, con l’inizio del Secondo Programma di sviluppo, il numero di questi articoli è cominciato lentamente a crescere fino ad arrivare, nel corso del Terzo
Programma di sviluppo, nel 2002, a quasi 2.000 articoli.
La crescita del numero degli articoli pubblicati dal 1994 al 2009 è stata
notevole, e nel 2009 il numero di articoli scritti da ricercatori iraniani
censiti dall’I.S.I. è arrivato a quasi 14.000. Per esempio, negli anni Novanta
gli articoli scritti da scienziati iraniani nel campo della fisica nucleare è
cresciuto del 100%, quando la crescita nel mondo nello stesso periodo
è stata solo del 2%.
40
NUMERO DI RICERCATORI
PER OGNI MILIONE DI ABITANTI
Fino all’inizio del Secondo Programma di sviluppo economico, sociale e
culturale nel 1994, il numero dei ricercatori era pari allo 0,0001 della
popolazione. Il loro numero è stato in costante ascesa fino al terzo anno
del suddetto programma, triplicandosi. Durante il Terzo e Quarto Programma ha continuato a crescere rapidamente, tanto da arrivare, nel
2009, con una crescita pari a 7 volte quella della popolazione totale rispetto al 2000, allo 0,001 del totale della popolazione.
41
La tomba di Sheikh Saffi Addin Ardabili
Miniatura, opera del Maestro Farshchian
Economia
Risorse naturali
Le più importanti risorse dell’Iran sono il petrolio e il gas metano. L’Iran
è al secondo posto nel mondo per riserve di petrolio, possedendo l’11%
delle risorse mondiali, equivalente a 130 miliardi di barili, così come il secondo posto nel mondo per riserve di gas metano, possedendo il 18%
di tutte le risorse mondiali, equivalente a 26 trillioni di metri cubi.
Le più importanti zone petrolifere sono Masjid Soleyman,Haftgel,Gachsaran,
Aghajari e Islamabad. Inoltre il Mar Caspio presenta grandi riserve di petrolio, e da segnalare sono anche quelle presenti nei pressi della città di
Qom, che si stanno attualmente estraendo. La maggior parte delle miniere
attualmente in uso si trovano nella regione del Khorasan.
Le più importanti miniere riguardano il carbon fossile, i minerali, i metalli come l’oro, il manganese, il rame, il piombo, lo zinco, il nichel, il cobalto, l’argento, l’uranio, e poi lo zolfo, il sale, la sabbia e pietre preziose
come il turchese.
Assaloye
44
Industrie
Le più importanti industrie avanzate riguardano il settore petrolchimico, l’acciaio, la tessitura, la chimica, l’elettronica, le grandi costruzioni edilizie (dighe ecc.), l’automobile, l’alimentare ecc.
Industrie leggere
Industrie di prodotti alimentari
Industria dello zucchero
Questa industria prima funzionava con metodi tradizionali, con l’uso della canna da zucchero e accompagnata con delle attività pasticciere.Tra
il 1896 e il 1934 per la prima volta fu avviata da una impresa belga una
produzione meccanica nel sud di Tehran (kahrizak), ma successivamente l’impianto è stato chiuso a causa della concorrenza di importatori e
della mancanza di protezione da parte del governo. Quasi 40 anni dopo,
in seguito alle riparazioni necessarie, ha ricominciato a funzionare con
una capacità di 42 tonnellate di zucchero in polvere e a zollette, e con
l’aumentare della popolazione e la normalizzazione della produzione di
zucchero da barbabietola si sono aperte altre fabbriche a Karaj e in altre città.
Nel 1941 si era arrivati a 8 fabbriche, nel
1967 erano diventate 29 e successivamente sono diventate 36. Nel 1996 la
produzione dello zucchero nelle fabbriche iraniane è arrivata a 696 mila tonnellate.
Il tè
La prima fabbrica per la produzione e l’impacchettamento di tè secco di foglie verdi è stata fondata nella città di Lahijan sot45
La coltivazione del riso nel nord dell’Iran
to la supervisione di specialisti che avevano studiato in India, nell’isola
di Giava e nello Sri Lanka. Questa attività si è successivamente estesa anche in altre parti del paese.
L’olio
La produzione d’olio di semi di sesamo, oliva, karitè, mais, ricino, lino ecc.,
dapprima era di modica quantità, ma successivamente è divenuta meccanica e di grande quantità. La prima fabbrica di produzione dell’olio è
stata fondata nel 1938 aVaramin. Nel 1946, con l’aumentare della richiesta
e dell’uso di semi di girasole e di soia, fabbriche produttrici di olio sono
state aperte in Mazandaran, Gorgan e altre parti del paese.
La farina
In tante città sono stati costruiti grandi silos per immagazzinare il grano. Il primo silos con una capacità di 60 mila tonnellate è stato costruito a Tehran, e successivamente altri ne sono stati costruiti a Zanjan, Mashhad, Arak, Kermanshah, Esfehan, Shiraz e poi in altre città.
Fino al 1998 si è arrivati in totale a 66 silos in tutto il paese, cioè una
46
capacità di 2 milioni e 105 mila tonnellate. Inoltre contemporaneamente a questi silos anche nelle piccole città i mulini ad acqua e a vento sono stati sostituiti dai mulini meccanici, e le fabbriche di questo
tipo, che nel 1939 non erano più di 6, alla fine degli anni ’70 erano
arrivate a 1610.
Frutta secca
Nei ultimi anni il processo di essiccatura dei frutti di primo livello è stato meccanizzato, e ci sono tante fabbriche che sono state costruite per
produrre uva, pesca, albicocca, pera, prugna, fichi secchi.
Altri tipi di alimenti
A parte vari tipi di alimenti, l’industria per la produzione di bibite analcoliche è cresciuta tanto negli ultimi anni, e ha attratto milioni di euro
di investimenti.
Industria tessile
L’industria tessile si è sviluppata maggiormente a Esfahan, poi a Kashan e a Tabriz, e sono stati anche costruite fabbriche che utilizzano
fibre sintetiche. La produzione tessile nel 1978 è arrivata a 850 milioni di metri annui, ma dopo è calata fino ad arrivare a 175 milioni
di metri nel 1980. Fino al 1997 nel paese si contavano 1.766 piccole
fabbriche per la produzione di tessuti, in cui venivano impiegati 154.871
lavoratori.
Il cemento
L’uso del cemento non ha una lunga storia in Iran. La prima fabbrica di
cemento è stato aperta nel 1933, la cui capacità di produzione giornaliera era di 100 tonnellate. Nel 1996 nel paese sono state prodotte
17.426.000 tonnellate del cemento.
47
Altre industrie
Vanno inoltre segnalate le industrie del legno (produzione di tavole a 3
strati e saturazione del legno nelle città delle regioni Mazandaran e Gilan, produzioni di carta e cartoni a Tehran e nel Khozestan, produzione
di mobili a Tehran e nella maggior parte delle altre grandi città) e quella per la produzione della pelle nelle regioni dell’Azarbaijan, di Hamedan
e Tehran, di vetri e ceramiche a Esfahan e Tehran, di detersivi e colori a
Tehran e nella maggior parte delle altre città. Rilevante è anche l’industria editoriale e tipografica.
Industria pesante
Petrolio
Sulla quantità di riserve di petrolio in Iran non vi sono dati certi perché
le stime sulla sua quantità cambiano continuamente con la scoperta di
nuove riserve.Alla fine del 1976 le riserve erano stimate in circa 48 miliardi di barili, quando le riserve totali nel mondo erano 567,1 milliardi,
di cui 307,7 miliardi in Medio Oriente. Dunque le riserve iraniane rappresentavano l’8,5% delle riserve totali nel mondo, e il 15% delle riserve del Medio Oriente. Ma nel 1989 (1368), cioè 13 anni dopo, le stime
sulle riserve sono state elevate a 93 miliardi di barili nella 65a circoscrizione terrestre e nella 9a circoscrizione marina del Golfo Persico. Dal punta di vista della vendita, della produzione e del valore economico di questa materia prima naturale, bisogna ricordare che l’industria petrolifera
è la più grande e più importante industria del paese, e rappresenta uno
dei primi e più ordinati settori dell’intero sistema economico-industriale
iraniano.
Gas metano
L’Iran, avendo 21 trilioni di metano pronto per l’estrazione nelle riserve che sono state registrate, occupa il secondo posto nel mondo.
48
Quando nel 1908 per la prima volta nella città di Masjid Soleyman viene scoperto il petrolio, il metano che usciva con il petrolio si bruciava e si perdeva fino a quando, per utilizzarne correttamente le risorse, nel 1965 è stato fondato l’Ufficio nazionale del metano. Da allora
questo ufficio, che è legato al Ministero del Petrolio, ha tutte le responsabilità riguardo alla scoperta, all’estrazione, alla raccolta, al raffinamento, al trasferimento e alla vendita del metano dell’Iran.Tale ufficio, al fine di adempiere alle proprie responsabilità legali, ha prima
di tutto preparato due progetti principali: (1) la fondazione di raffinerie;
(2) la creazione di condotti di trasferimento del metano. La costruzione della prima raffiniera è stata iniziata nel 1968 nella città di Bidboland, a 175 km da Abadan, ed è stata terminata nel 1971. Contemporaneamente a questa raffineria, sono state costruite delle condutture lunghe 1106 chilometri per il trasferimento del metano dal sud
fino al nord del paese, vicino al confine con l’URSS, che hanno cominciato ad essere operative nell’ottobre 1970. Lungo il loro tragitto sono poi partite delle diramazioni lunghe 667 km in direzione delle città di Esfahan, Shiraz,Tehran e altre.
Tra le più importanti circoscrizioni che sono state sfruttate negli ultimi
anni, si distingue quella della città di Sarakhs, con la sua capacità di 21,5
trilioni di piedi cubi, che comprende le principali riserve scoperte nei pressi di Khangiran, a 165 km da Mashhad e a 35 km dalla stessa Sarakhs. Il
metano raffinato per uso industriale, commerciale e domestico da Sarakhs, attraverso una linea di condutture lunga 127 km, arriva a Mashhad.
Uno dei risultati della scoperta del metano di Sarakhs è stato quello di
eseguire il grande progetto del gasdotto Sarakhs-Nekah che attraversa
la parte nord-orientale dell’Iran. L’Ufficio Nazionale del metano a partire dalla sua fondazione nei suoi primi lavori ha iniziato a portare il metano alle grandi città dell’Iran, e fino al 1998 delle 724 città del paese, 274
di esse, ossia quasi il 30%, avevano il metano, e in altre 48 città erano in
costruzione i servizi per condurvelo.
49
Industrie petrolchimiche
Oggi è difficile trovare una industria che non abbia bisogno di prodotti petrolchimici. Le prime attività avviate per la fondazione di industrie
petrolchimiche in Iran risalgono al 1964, con l’avviamento di una fabbrica di concime chimico nella città di Marvdasht. In quell’anno l’ufficio
delle industrie chimiche ha investito per questo progetto circa 830 mila
euro attuali. Le più importanti sezioni dell’industria petrolchimica dell’Iran sono quella di Razi e la “Nipon” nel porto “Imam Khomeini”, e quelle di Abadan, Khark e Shiraz. Negli ultimi anni anche a Sarakhs e Bojnurd, nel nord della regione del Khorasan, sono state avviate delle industrie che producono, per esempio, acido solforico, acido cloridrico,
acido fosforico, vari tipi di concime chimico, insetticidi, ammoniaca, urea,
nitrato di ammoniaca, materia prima per la plastica, zolfo, materie prima per i colori e la gomma.
50
L’autovettura Souren costruita dall’azienda automobilistica iraniana
Metallurgia
Il primo contratto per la fondazione di una fonderia metallurgica in Iran
è stato firmato nel 1937 con l’azienda tedesca Krupp per l’acquisto e l’installazione di una fabbrica con una capacità di 100 mila tonnellate, ad un
costo di 2,5 millioni di sterline inglesi. Il luogo previsto per la costruzione
della fabbrica era Karaj, e i materiali dovevano essere pietre e calce portati dalle miniere di Semnan e Sorkhe Hesar, e carbone della zona dei
Monti Alborz, ma con l’evolversi della Seconda Guerra Mondiale e l’occupazione dell’Iran da parte degli alleati nel 1941, la sua attività si è interrotta. Nel 1954 è stato firmato un contratto simile con gli stessi obiettivi fra l’Istituto di programmazione e i titolari della stessa fabbrica tedesca che ha avuto lo stesso destino.
Nel 1959 è stato fondato l’Istituto per la lavorazione del ferro dell’Iran,
nel 1965 è stato preparato il progetto per la lavorazione del ferro a Esfahan e contemporaneamente è iniziata la costruzione di fabbriche di macchinari. Nel 1972 ha iniziato la sua attività la fabbrica per la lavorazione del ferro con il metodo degli altiforni, con una capacità di 550 mila
tonnellate. Nel 1973 è stato avviato il progetto per lo sviluppo della fabbrica fino a 1,9 milioni di tonnelate, ed è stato costruito un secondo al51
toforno. Nel 1983 si è iniziato a utilizzarla per la produzione di acciaio,
giunta a quella quantità, cioè 1,9 milioni di tonnellate.
Società dell’acciaio “Mobarake” di Esfahan
Questa società produce 3,06 milioni di tonnellate di acciaio fuso all’anno, e attraverso la raffinazione della spugna di ferro può arrivare anche fino a 3 milioni e mezzo all’anno. La produzione di questa
società soddisfa il fabbisogno del paese per quanto riguarda l’acciaio in lastre galvanizzate. I blocchi di ferro di cui questa società ha bisogno vengono dalle miniere delle città di Bafgh e Golgahr, il suo metano viene fornito dall’Ufficio nazionale del metano e la sua acqua viene dal fiume di Zayande Rood.
Società dell’acciaio di Ahvaz
Nel 1973 per fondare la società dell’acciaio di Ahvaz l’Ufficio nazionale delle industrie dell’acciaio dell’Iran ha discusso con tante fabbriche
e ha firmato alcuni contratti per determinare il suo giusto posto, per
valutare la spesa e per fare altri studi preliminari. Quindi in base a questi studi preliminari questa società è stato fondata a 8 km dalla città di
Ahvaz, occupando una superficie di 3 km2 con metodo di riavviamento diretto.
Industria di macchinari
Tra le industrie dipendenti dall’industria metallurgica del ferro vi è quella per la produzione di macchinari, che possono funzionare e lavorare
solo dopo la preparazione e la raffinazione delle materie prime, come
la fabbrica di macchinari di Arak fondata nel 1972 con una capacità di produzione di 30 tonnellate di varie macchine. È stata fondata poi una fabbrica di macchinari a Tabriz con una capacità di 10 mila tonnellate per
la produzione di macchine elettroniche, piccoli motori a diesel e altri prodotti simili. Sono state costruite poi la fabbrica per la costruzione di trat52
tori a Tabriz e quella di travi e tubi ad Ahvaz per andare incontro al fabbisogno del paese riguardo alle condutture per la fornitura di acqua e
metano.
Società per la fusione del rame
Nel 1973 è stata avviata la costruzione del palazzo della Società per
la fusione del rame nella città di Sarcheshme nella regione di Kerman,
e nel 1976 viene fondata la Società nazionale delle industrie di rame,
dove dopo il 1979 hanno iniziato a lavorare specialisti iraniani. Fino al
1993 sono state censite 7 miniere attive di rame, che totalmente forniscono 569 mila tonnellate, da cui si ottengono poi prodotti come fili,
tubi, barre, nastri, lastre.
Fabbrica di produzione dell’alluminio
Nel 1961 è stata fondata ad Arak una fabbrica per la produzione di alluminio con la partecipazione dell’Organizzazione per il Rinnovamento
e lo Sviluppo delle industrie iraniane e la compagnia Reynolds di America e Pakistan, con una partecipazione del 70% dell’Iran, 25% dell’America
e 5% del Pakistan. Nel 1972 ha avviato la produzione con una capacità
di 50 tonnellate di verghe di alluminio. Negli ultimi anni è stata avviata
e sviluppata una fabbrica di alluminio ad Arak in cui si producono verghe, barre e fogli di alluminio, prodotti la maggior parte dei quali viene
usata nell’edilizia.
La produzione di alluminio nel paese nel 1994 ha raggiunto le 116
mila tonnellate. Con l’avviamento della fabbrica “al-Mahdi” a Bandar
Abbas con una capacità di 110 mila tonnellate e l’incremento della
produzione della fabbrica di Arak (110 mila tonnelate), nel 1997 la
capacità di produzione totale del paese è arrivata a circa 220 mila
tonnellate.
53
Le strade
La rete ferroviaria principale dell’Iran collega le
parti meridionali e occidentali del paese alla
parte nord-orientale. La
prima ferrovia è stata
quella che collega la parte sud-occidentale a
quella nord-orientale, che precisamente va dal porto “imam khomeini”
al porto di Torkaman. Un’altra ferrovia va dal porto di Abbas fino a Bafgh,
e da qui prosegue fino a Sarakhs (in direzione del Turkmenistan) e poi
verso Ghatur (in direzione della Turchia).
Le strade asfaltate collegano quasi tutte le citta dell’Iran. Le altre vie di
comunicazione del paese sono costituite dalle rotte di navigazione nel
Mar Caspio, nel Mare Oman e Golfo Persico, e dalle rotte aeree fra l’Iran
e la maggior parte dei paesi del mondo e quelle che collegano fra loro
le grandi città dell’Iran.
54
Le zone franche
Il ruolo delle zone franche
commerciali come centri
attivi, con merci esenti dal
pagamento delle tasse per
attrarre gli investimenti
stranieri diretti e aventi
contemporaneamente un
ruolo di export, è molto
Isola di Qeshm
importante, aiuta a eliminare le difficoltà nello sviluppo industriale e tecnologico e spinge il paese verso un maggiore sviluppo economico.
L’Iran per le sue grandi risorse di energia è stato sempre considerato
un mercato vantaggioso, e con l’aumento delle industrie produttive e dei
prodotti derivati petroliferi, unitamente alla capacità dell’Iran di creare
prodotti petrolchimici e all’aumento delle loro esportazioni, il paese è
divenuto uno dei più forti mercati in questi settori.
Hotel Darioush a Kish
Isola di Kish
55
ANDAMENTO DEL REDDITO PRO-CAPITE
Nei primi anni dopo la fondazione della R. I. dell’Iran, dal 1980 al 1990 a
causa della situazione critica dovuta alla guerra con l’Iraq e alle sanzioni
internazionali, il reddito nazionale pro capite ebbe una caduta, ma al termine della guerra e con l’inizio del Primo Programma di sviluppo economico, sociale e culturale, tale reddito è cresciuto in maniera regolare
fino ad arrivare, nel 2010, e 12.000 dollari.
56
GODIMENTO DEI SERVIZI
(Gas, telefono, luce, acqua potabile)
Le statistiche riguardano il godimento dei servizi (luce, gas, telefono,
acqua potabile) da parte della gente come elementi di benessere e sviluppo.
Si vede dal grafico che nel 1978 quasi il 75% della popolazione aveva corrente elettrica, mentre per quanto riguarda l’acqua potabile, si è passati
dall’80% nel 1978 al 100% dopo 20 anni.
Per quanto riguarda il telefono e il gas il discorso è diverso: nel 1978
solo il 20% della popolazione aveva il telefono, ma con l’azione del governo attraverso il Primo Programma di sviluppo tale percentuale ha cominciato a crescere arrivando al 100% nel 2009; negli anni a ridosso della
fondazione della R. I. dell’Iran praticante pochissimi potevano usufruire
del gas, ma in tre decenni, con una crescita regolare, si è arrivati anche
in questo caso vicino al 100%.
FONTE: Banca centrale della R. I. dell’Iran
57
CRESCITA DEL NUMERO DI POSTI LETTO
Le statistiche dimostrano che nella seconda metà del decennio 19992009 la maggior parte degli indicatori della salute sono migliorati. Per
esempio, in conformità al grafico 12, la quantità di posti letto negli ospedali durante i 30 anni trascorsi dalla fondazione della R. I. dell’Iran è più
che raddoppiata, passando da 60.000 posti letto del 1978 a 140.000 posti
letto nel 2009.
FONTE: statistiche della Banca centrale della R. I. dell’Iran; dati degli ultimi 2 anni da rapporti delle
attività del Ministero della Salute.
58
Risultati scientifici
I
n conformità alle valutazioni internazioni in ambito scientifico e alle
scoperte scientifiche riconosciute in base alle ricerche dell’istituto canadese “Science Matrix”, è stato confermato dal governo inglese che le
pubblicazioni scientifiche iraniane negli ultimi dieci anni hanno mostrato la più alta quantità di crescita nel mondo. In base allo stesso rapporto,
la crescita in ambito scientifico dell’Iran negli ultimi dieci anni è stata
11 volte più rapida della crescita media mondiale, ed è considerato il
più veloce sviluppo scientifico fra tutti i paesi del mondo. I risultati ottenuti dall’Iran in ambito scientifico possono essere studiati e verificati in diversi settori: tecnologia aerospaziale, tecnologia nucleare, nanotecnologia, tecnologia delle cellule staminali, tecnologia missilistica e militare in genere.
La squadra di Robocup dell’Iran nel campionato mondiale
59
L’energia nucleare
Uno dei punti di disaccordo tra alcuni paesi occidentali e la Repubblica
islamica dell’Iran riguarda
la sua attività nucleare
pacifica. Prima della Rivoluzione islamica il governo
americano aveva firmato
un contratto con l’Iran
per la fornitura di combustibile di cui il sito nucleare di Tehran aveva bisogno, ma la sua esecuzione è stata bloccata dopo la Rivoluzione.
Inoltre l’Iran è proprietario di 60 tonnellate di uranio hexafluoride che
è stato fabbricato in Europa ma che non è mai stato consegnato all’Iran.
Il primo combustibile di cui il centro nucleare di Bushehr aveva bisogno,
acquistato 23 anni fa dall’azienda Siemens, è stato sequestrato e non è
ancora stato consegnato. L’Iran è proprietario del 10% del capitale di una
industria che produce uranio arricchito, ma finora non ha ricevuto neanche un grammo di uranio che si usa per radio-isotopi utili in ambito
medico. Per prevenire questi comportamenti ingiusti l’Iran ha deciso di
continuare la sua attività nucleare pacifica in maniera indipendente. I programmi nucleari sono totalmente pacifici e sono stati sempre sotto la
supervisione dell’Agenzia internazionale sul nucleare (AIEA).
Questo programma proprio perché è pacifico non rappresenta nessuna minaccia per nessun paese. Come la Guida suprema dell’Iran e altre alte personalità politiche hanno dichiarato più volte, le armi di distruzione di massa come le armi nucleari non hanno nessun posto nei principi difensivi dell’Iran. L’Iran stesso è stato vittima dell’uso di armi di distruzione di massa
ed è stato il primo paese a portare avanti il progetto di un Medio Orien60
La centrale nucleare di Bushehr
te senza armi nucleari, e da sempre cerca di perseguire questo obiettivo.
La Repubblica Islamica dell’Iran, che con tanta pazienza cerca di eliminare ogni tipo di dubbio sul suo programma nucleare, ha deciso di fare
dei passi per creare un clima di fiducia ed è andato anche oltre i suoi impegni. In verità l’Iran ha allargato le relazioni e le collaborazioni con gli
ispettori dell’agenzia nucleare e con altre organizzazioni ed ha sempre
dichiarato che è pronto a risolvere le problematiche rimaste ed eliminare eventuali dubbi e a dialogare per risolvere reciprocamente tutte le
questioni.
La visita di più di 220 ispettori dell’agenzia nucleare, la sospensione volontaria di tutta l’attività per l’arricchimento dell’uranio per più di 2 anni
e mezzo, la firma del protocollo aggiuntivo e la sua messa in atto, la concessione dell’accesso totale e senza limitazioni agli ispettatori ai centri
nucleari iraniani e del permesso per accedere alle varie sedi organizzative e a più di 26 centri militari in conformità al protocollo aggiuntivo,
la presentazione di più di 1000 pagine di trattative e accordi in conformità al protocollo aggiuntivo con un continuo aggiornamento sulle pro61
prie attività, l’invito a tutti governi e industrie straniere interessati a partecipare all’arricchimento dell’uranio da parte Presidente della Repubblica alla seduta dell’assemblea generale dell’ONU, sono tutte azioni e
iniziative che fanno parte dello sforzo dell’Iran per estendere le collaborazioni ed eleminare ogni tipo di dubbio.
D’altra parte l’Iran è ancora impegnato nei suoi impegni in conformità
alla convenzione dell’Agenzia per il nucleare per far continuare le ispezioni dei siti senza limitazioni. Il direttore generale dell’Agenzia ha più volte dichiarato che secondo l’Agenzia l’attività nucleare dell’Iran non presenta nessuna deviazione o irregolarità, e che tutte le attività sono di natura pacifica.
Ma sfortunamente si deve dichiarare che, nonostante questo comportamento positivo e l’invio dei rapporti all’Agenzia per il nucleare e al Consiglio di sicurezza, l’Iran ha dovuto affrontare una risposta ingiusta e sconveniente dalle Nazioni unite.
La comunità internazionale deve riconoscere che rafforzare le azioni unilaterali avrà come conseguenza danni multilaterali, e questi comportamenti delle istituzioni internazionali causeranno il loro indebolimento.
E proprio per questo l’Iran condanna il silenzio dell’Occidente di fronte al regime sionista che confessa di avere armi nucleari, quando lo stesso Occidente considera le attività nucleari della Repubblica islamica dell’Iran, che le attua in conformità a determinate leggi dell’Agenzia internazionale per il nucleare e al Trattato di non-proliferazione, contrarie alla
sicurezza internazionale.
Le trattative e il dialogo con l’Iran riguardo alla sua attività nucleare pacifica deve rimanere nel quadro di determinate leggi dell’Agenzia. L’intervento del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sull’argomento nucleare iraniano non ha nessun fondamento legale. Le sanzioni e gli embarghi
contro l’Iran hanno solo l’effetto contrario e assolutamente non possono essere utili. Al contrario delle aspettative, e in base a 30 anni di
esperienza della Repubblica Islamica a partire dalla sua fondazione, le
62
sanzioni e gli embarghi hanno avuto quale conseguenza solo il rafforzamento dell’unità nazionale e l’ulteriore consolidamento della volontà
nazionale di arrivare agli obiettivi prefissati e all’indipendenza nel programmare lo sviluppo del paese.
Riguardo all’argomento nucleare, la Repubblica Islamica dell’Iran crede
assolutamente che tutti i paesi del mondo hanno il diritto di usare pacificamente l’energia nucleare, e questo diritto non deve essere monopolio di pochi paesi che hanno intenzione di dominare tutti gli altri. Quindi lungo la via della fruizione di questo diritto, noi sempre crediamo che
il dialogo, la diplomazia, la comprensione e il rispetto reciproco siano la
via più logica per risolvere i problemi.
Nanotecnologia
La nanotecnologia è un ramo della scienza applicata
e della tecnologia che si occupa del controllo della materia a livello atomico e molecolare su scala dimensionale inferiore al micrometro (in
genere tra 1 e 100 nanometri) e della progettazione e realizzazione di dispositivi in
tale scala. All’inizio del 2001, in conformità all’ordine del presidente,
l’Iran ha iniziato la sua attività per
sviluppare la nanotecnologia.
Dopo aver avviato la sua attività, in base a un nuovo ordine del presidente, è stato fondato l’Istituto di nanotecnologia
nell’ottobre 2003, le cui ricerche e attività si svolgono sotto la supervisione del ministro della scienza con la partecipazione di studiosi e specialisti del settore. Il primo progetto di nanotecnologia, denominato “Stra63
tegia per il futuro”, è stato presentato nel 2005
e approvato dal Consiglio dei ministri. Questo
programma è responsabile dello sviluppo della
nanotecnologia in Iran
dal 2005 fino al 2014 ed
è diviso in tre fasi: periodo breve (2 anni); periodo medio (5 anni) e
periodo lungo (10 anni).
Uno degli obiettivi di
questo progetto è trasformare l’Iran in uno dei 15 paesi più importanti nel campo della
nanotecnologia, e favorire di conseguenza lo sviluppo economico. Oggi
in Iran ci sono più di 50 tra uffici e istituti che si occupano di nanotecnologia, e metà di essi sono nella fase di produzione massiccia e stanno passando ai livelli finali pronti per entrare nella fase commerciale.
Poiché lo sviluppo delle nanotecnologie è legato allo sviluppo scientifico del paese in tutti i campi, ogni anno i risultati e le ricerche sulle nanotecnologie vengono confrontati nelle banche dati con gli standard internazionali di altri paesi, valutando il livello dell’Iran rispetto a quello di
altri paesi. Nel 2001 l’Iran, con la presentazione di 17 articoli, aveva solo
lo 0.08 % del totale, ed era al 52esimo posto fra i paesi che sviluppano
nanotecnologie. Nel 2007, con la presentazione di 465 articoli, ha ottenuto 0.79 % del totale, salendo al 25esimo posto nel mondo, il primo tra
i paesi islamici e del Medio Oriente. La classifica dei vari paesi si realizza in base all’aumentare degli articoli pubblicati ogni anno.
A tal riguardo va sottolineato che fra il 2001 e il 2007, con una cre64
scita media delle pubblicazioni di articoli scientifici che è stato
dell’80,2%, l’Iran ha avuto il più alto tasso di crescita tra i vari paesi, posizionandosi davanti a Thailandia, Malesia, Portogallo,Taiwan, Corea del Sud e Norvegia. Negli stessi anni anche la qualità dei suoi articoli ha mostrato un grande miglioramento. In base a queste ricerche riguardanti la crescita media dei vari paesi, l’Iran è riuscito quindi a salire, nel campo della nanotecnologia, dal 43esimo posto del 2001
al 25esimo del 2006, al primo posto fra i paesi islamici e quelli del
Medio Oriente.
Le nanotecnologie vengono usate in vari campi (scienza dei materiali, medicina, igiene, farmacologia, elettronica e informatica, ingegneria dell’ambiente, biotecnologia, difesa, energia, agricoltura) e in tante industrie,
come quella dell’acciaio, dell’elettronica e tessile.
65
NUMERO DI PARCHI DELLA SCIENZA
E DELLA TECNOLOGIA E CENTRI DI SVILUPPO
Al termine del Terzo Programma di sviluppo economico, sociale e culturale vi erano 10 parchi della scienza e della tecnologia, ognuno dei quali
aveva in media 10 agenzie attive. Questi parchi sono poi divenuti 35.
Il Quarto Programma di sviluppo ha visto una notevole crescita degli istituti dipendenti dai parchi della scienza. Nel 2004 vi erano 575 istituti, nel
2007 sono divenuti 1.395 e nel 2009 sono divenuti 1.500.
Contemporaneamente all’aumento di questi istituti si è assistito all’aumento delle invenzioni brevettate negli stessi parchi, passando da 32 a
250 invenzioni (ossia otto volte di più) registrate al termine del Quarto
Programma, nel 2009.
Infine, altre statistiche riguardano i cosiddetti Centri di sviluppo, la cui
fondazione è iniziata nel 1997. Nel 2001 si contavano 17 unità, e nel 2005
si è arrivati a 56 unità.
FONTE: sito del Ministero della scienza e delle ricerche (Dipartimento di tecnologia, rapporto del
2008)
66
CRESCITA DEL NUMERO
DEI CENTRI DI RICERCA UNIVERSITARIA
Al tempo della fondazione della R. I. dell’Iran i centri di ricerca universitaria in tutto il paese erano meno di 50, che restarono attivi fino al termine della guerra. A causa della guerra e delle sanzioni internazionali,
infatti, le priorità dei governi che si sono succeduti erano altre, per cui si
cercò soprattutto di stabilizzare le attività dei centri già esistenti più che
crearne di nuovi.
Dopo la fine della guerra, con l’avvio del Primo e del Secondo Programma
di sviluppo, i centri di ricerca universitaria aumentarono notevolmente
fino a quattro volte, arrivando a quasi 200.
Durante gli anni del Terzo Programma di sviluppo vi è stato un consolidamento delle attività di questi centri, che quindi non sono aumentati di
numero, e sono state poste delle basi per la prossima fase, la quarta, che
si può considerare come il periodo più florido per la crescita del numero di centri di insegnamento e ricerca in Iran.
Infatti, in base alle statistiche, durante il Quarto Programma di sviluppo,
fra il 2003 e il 2009, il numero dei centri di ricerca universitaria è triplicato, arrivando a circa 600 centri.
Dunque la crescita tra il 1989 e il 2003 (da 50 a 200 centri) e quella dal
2003 al 2009 (da 200 a 600 centri) rappresentano una base stabile per
una ulteriore crescita negli anni futuri.
FONTE: dati dal 2002 al 2007 ripresi dall’Ufficio dell’indagine e valutazione sui ricercatori (2008)
67
EVOLUZIONE DEL NUMERO DI CENTRI DI RICERCA
UNIVERSITARIA IN BASE ALLA DIPENDENZA
Il grafico che illustra la crescita del numero di centri di ricerca nella R.
I. dell’Iran, in base alla differenza nella dipendenza dal pubblico o dal privato, mostra che nel primo decennio dopo la fondazione della R. I. dell’Iran erano attivi meno di 50 centri di ricerca dipendenti dalle università
e da organi governativi, e durante la situazione critica della guerra questi centri non sono aumentati di numero ma sono rimasti comunque
attivi, mentre con l’inizio del Primo Programma di sviluppo questi centri sono raddoppiati in appena un anno.
Le statistiche mostrano inoltre che l’inizio dell’attivazione dei centri di ricerca dipendenti dal privato generalmente si ebbe negli anni successivi alla
fondazione della R. I. dell’Iran, e nei primi anni del Primo Programma di sviluppo, in conformità al grafico, i centri di ricerca dipendenti dal settore privato negli anni del quarto Programma di sviluppo sono arrivati a quasi 50.
L’apice della crescita dei centri di ricerca si colloca nel corso del Quarto
Programma di sviluppo, dopo il 2004, quando in pochi anni i centri di ricerca dipendenti da organi governativi sono raddoppiati, arrivando a 100.
Il numero dei centri di ricerca dipendenti dal settore privato, che è quadruplicato durante il Quarto Programma di sviluppo e l’aumento dei centri dipendenti dall’università, che sono arrivati a 300, dimostrano la
politica di consolidamento dei centri di ricerca dipendente da organi governativi e l’estensione di quelli dipendenti dal privato e dalle università,
con questi ultimi in numero maggiore rispetto ai primi.
FONTE: dati dal 2002 al 2007 ripresi dall’Ufficio d’indagine e valutazione delle ricerche (2008)
68
Le donne
L
e donne iraniane hanno raggiunto l’uguaglianza, il rispetto e il diritto di partecipare alle attività sociali, politiche ed economiche. Loro
vivono con dignità e in conformità alle loro abilità. Durante il XX secolo le donne iraniane hanno combattuto per avere i loro diritti umani e
politici, partecipando attivamente e con una forte presenza alla Rivoluzione che è riuscita ad abbattere il regime monarchico.
69
Dopo la Rivoluzione islamica iraniana la società si è conformata alle leggi islamiche e alla nobile cultura islamica, secondo cui la donna ha un grande dignità e deve godere di tutti i suoi diritti, cultura islamica che ha rimpiazzato quella occidentale. Non si deve dimenticare che ai tempi precedenti la Rivoluzione l’Iran era totalmente sotto il dominio della cultura occidentale e le donne venivano trattate come una merce. In conformità all’articolo 111 della legge riguardante il programma per
l’espansione e lo sviluppo nazionale, il governo deve organizziarsi bene
per rafforzare il ruolo delle donne nella società e aumentare la loro presenza nei vari livelli. Inoltre ci sono tanti esempi che dimostrano come
i dirigenti della Repubblica islamica dell’Iran si sono adoperati per far conoscere il ruolo di primo piano svolto dalle donne iraniane, che partecipano attivamente nel campo politico e sociale nel paese, e anche nell’amministrazione del paese ad alti livelli.Anche la Costituzione sottolinea fortemente la presenza e la partecipazione delle donne.Vi sono tanti ministeri e uffici pubblici amministrati da donne, e proprio questo dimostra la presenza attiva delle donne, che sono impegnate anche in tanti uffici e aziende non governativi, centri attivi ed efficaci nei campi economico e politico.
70
PRESENZE FEMMINILI ALLE OLIMPIADI
Nel 2009 le donne iraniane risultavano attive a livello agonistico in 44 discipline sportive. Il numero di associazioni e gruppi sportivi femminili
dopo la fondazione della R. I. dell’Iran ha avuto una rapida crescita. Nel
1983 si contavano 95 gruppi sportivi, mentre nel 2009 questo numero è
salito a 7.870. Sempre nel 1983 si contavano solo 207 allenatrici donne
a livello agonistico, e questo numero (cresciuto di 46 volte) è arrivato a
95.211 nel 2007, con 1.171 classi di insegnamento sportivi in attività.
Quale risultato di questa crescita, nel 2008 vi furono tre donne che parteciparono alle Olimpiadi.
71
72
La vasta participazione delle donne nei diversi campi politici, economici e
sociali non ha avuto nessun affetto negativo sulla struttura della famiglia
quale principale elemento su cui viene edificata la società. Non solo nella Costituzione e nelle leggi civili, ma anche nei fatti si evidenzia la salvaguardia dell’onore e della dignità della famiglia, così come dell’educazione
dei bambini affinché crescano sani. Riguardo a questo governo, bisogna dire
che esso ha diminuito le ore di lavoro delle donne negli uffici governativi,
affinché potessero avere più tempo da trascorrere con la famiglia.
In base alle statistiche la popolazione totale delle donne nel paese nel
2006 era di 34.359.720 (che rispetto alla ultima decade ha mostrato un
tasso di crescita del 1.52%), ossia il 49.05% della popolazione totale, il
che vuol dire un rapporto di 100 donne ogni 103,87 uomini. Le statistiche
dello stesso anno mostrano anche il numero di bambini che ogni donna partorisce nel suo periodo fertile, che è di 2,12, dato che mostra da
un lato una diminuzione del 3.9% rispetto a 30 anni fa, e dall’altro che i
programmi della Repubblica Islamica riguardanti il controllo della crescita
della popolazione hanno avuto successo. Le statistiche del 2007 ci dicono
73
che l’aspettativa di vita per le donne è di 78,67 anni rispetto ai 72,12 anni
degli uomini. Un’altra statistica del 2006 ci dice che le donne lavoratrici rispetto alla popolazione lavorativa è del 13.3%, quota che rispetto al
1996 mostra una crescità dell’1.2%; di esse 788.488 sono impiegate negli organismi governativi, con una crescita rispetto al 1997 dello 14.53%;
quelle impiegate nel ministero della Pubblica Istruzione, rispetto a totale di impiegati, rappresentano il 50.04%, e quelle impiegate come dirigenti,
rispetto al totale, rappresentano il 23.79%.
D’altra parte, come ci dicono le statistiche dello stesso anno, il tasso di
disoccupazione fra le donne, cioè le donne con un’età superiore a 10 anni
che cercano lavoro rispetto al totale popolazione attiva, è del 13.81%.
74
Oltre a queste statistiche, che sono state riportate per chiarire la situazione delle donne nell‘Iran di oggi, si può ricordare la crescita
dell’80% della quantità di libri pubblicati da scrittrici iraniane nel periodo fra il 1997 e il 2007 (per un totale di 9000 libri), oppure la crescita del 58% delle donne registe, le cui opere sono state accettate e
proiettate nei Festival internazionali nel periodo fra il 1997 e il 2007
(per un totale di 502 registe).
75
PERCENTUALE DI DONNE E UOMINI SUL TOTALE
DELLA POPOLAZIONE STUDENTESCA*
Dalle statistiche si evince che, dal primo al terzo programma di sviluppo,
fra il 1990 e il 2004, il tasso di immatricolazione nelle università è raddoppiato, passando da una crescita del 7,7% del 1990 a una del 15,5% del
2004. Negli ultimi anni del terzo programma questo andamento crescente ha continuato a crescere anche durante il quarto programma, arrivando nel 2005 al 27%.
Altre statistiche mostrano che all’inizio del primo programma di sviluppo
la popolazione studentesca era di 6 persone ogni 1.000, arrivando, al termine del secondo programma di sviluppo nel 1999 a 23 persone, e continuando a crescere anche negli anni successivi.
Le statistiche mostrano, riguardo al sesso della popolazione studentesca, una notevole crescita del sesso femminile rispetto al totale della popolazione studentesca. Mentre nei primi anni dopo la fondazione della R.
I. dell’Iran il numero di studenti per ogni 1000 persone di sesso maschile
era il doppio del numero di studentesse per ogni 1000 persone di sesso
femminile, nel 2006-2007 il 52,4% dei 2.800.000 studenti universitari (sia
per quanto riguarda le università pubbliche che quelle private) era formato da donne. Il numero di studentesse, che nel 1999 era di 54.248
unità, è passato a circa 2.000.000 unità.
Le statistiche nel 2010 mostrano che il 62,27% di coloro che parteci76
pano all’esame di ammissione all’università erano donne, di cui 392.935
sono state ammesse, un numero cresciuto più che quintuplicato rispetto
a 10 anni prima, e aumentato di ben 27 volte rispetto agli anni immediatamente antecedenti la fondazione della R. I. dell’Iran.
Inoltre, non si è assistito solo a una crescita quantitativa, ma anche qualitativa. Le statistiche del 2010 mostrano che il 63,56% degli studenti ammessi alla laurea triennale, il 45,68% di quelli ammessi alla laurea
specialistica e il 47,88% di quelli ammessi al primo livello di dottorato
erano donne.
L’aumento del numero di laureati ha avuto quale conseguenza anche l’aumento dei docenti universitari di sesso femminile, in modo che nel 2010
si è raggiunto un numero pari a 6 volte quello dei primi anni dopo la fondazione della R. I. dell’Iran. Il numero di docenti donna è arrivato a 50015
unità, fra cui 173 docenti di primo livello, 436 assistenti di docenti di secondo livello e 3.086 assistenti di docenti. Nelle università private Azad il
numero di docenti e assistenti nel campo dell’insegnamento universitario
rispetto a 10 anni fa è cresciuto di 3,5 volte, arrivando a 12.450 unità.
Infine, si deve aggiungere che la crescita dell’azione e delle attività delle
donne all’interno del sistema della R. I. dell’Iran non si limita all’aumento
delle studentesse e del corpo docente nelle università, ma in base alle statistiche la presenza femminile è aumentata anche nei centri di ricerca,
negli ospedali e nei collegi, e in posti direzionali di alto livello (quali il
gruppo di assistenti del Presidente della Repubblica e quello dei ministri,
nei ministeri, nel parlamento e nell’apparato giudiziario).
FONTE:statistiche riguardanti la popolazione studentesca dell’Istituto di ricerca e programmazione degli
insegnamenti universitari; statistiche sulla popolazione della Rivista annuale del Centro statistico della
R. I. dell’Iran (1982-2008)
* tasso di immatricolazione all’università: popolazione studentesca totale compresa tra i 18 e
i 24 anni
77
Il Turismo
I
l turismo in Iran coinvolge gli edifici storici, i luoghi di divertimento, la
natura, i trasporti e gli alberghi, e rappresenta una industria che ha un
grande potenzialità di crescita e sviluppo. L’Iran è uno dei pochi paesi che
può offrire contemporanemente le 4 stagioni annuali: un turista che nuota nelle acque delle spiagge del sud prendendo un volo di 45 minuti nello stesso giorno può dedicarsi agli sport invernali, come lo sci, nei pressi di Tehran e Tabriz. Da’altra parte l’Iran, avendo ospitato molte civiltà
antiche con una storia di più di 10 mila anni, è considerata una delle grandi culle delle civiltà nel mondo. L’architettura, la scultura e molti altri tipi
d’arte manuale come il tappeto persiano sono esempi dell’antichità dell’arte di questo paese. Lo stile e metodi di costruzione dell’architettu-
Piazza Imam (Naghsh e Jahan) Isfahan
78
La fortezza di Bam
79
Le donne di Abiyaneh
ra iraniana sono particolari e creativi: Persepolis (Takht Jamshid), Pasargad
e altri edifici meravigliosi di Esfahan, così come le opere che sorgono nei
deserti centrali del paese, sono alcuni esempi chiari e caratteristici dell’architettura iraniana.
Fra i vari edifici e costruzioni iraniani, quelli caratterizzati da un’arte e
un’architettura religiosa costituiscono una parte importante dell’eredità culturale e dell’industria del turismo. Il tipo di architettura in stile re80
Piazza della Libertà (Azadi) a Teheran
ligioso, infatti, durante le varie epoche si è dimostrato essere una parte
effettiva dell’arte.
Il turismo sta diventando in maniera crescente una soluzione per lo sviluppo economico dei paesi in via di sviluppo.Anche se i paesi del Medio Oriente hanno solo il 2.1% dei profitti totali del turismo nel mondo, l’Iran cerca di fare conoscere e presentare le sue tante opere an-
Persepolis
81
tiche, le opere artigianali, le arti manifatturiere e la sua meravigliosa architettura, che aumentano le potenzialità e le capacità dell’industria del
turismo.
L’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO) con l’aiuto dell’Iran
attraverso un progetto generale su lungo periodo (20 anni) si pone l’obiettivo di aumentare il numero dei turisti. Un progetto attraverso cui si spera l’Iran riesca ad attrarre 20 milioni di turisti all’anno, cioè quasi l’1,5%
di tutti i turisti nel mondo.
Non è senza ragione se l’Unesco ha classificato l’Iran al settimo posto
nel mondo riguardo al possesso di opere antiche, musei e altri tipi di attrazioni culturali. Per raggiungere più velocemente questo obiettivo, il governo ha stanziato un finanziamento di 5 milliardi di dollari per la conservazione e il restauro delle opere antiche e per creare delle strutture turistiche.
In conformità a un rapporto dell’Organizzazione mondiale del turismo
l’Iran è al decimo posto per attrazioni turistiche di natura archeologica
e storica, e al quinto per attrazioni naturali.
I beni culturali e artistici dell’Iran registrati all’Unesco sono: Persepolis,
Arg Bam, Bisetoon, Piazza Naghsh Jahan,Takht Soleyman, Pasargad, Chogharzanbil, la cupola “Soltanie”, la chiesa “Ghare”.
82
Il ponte Isfahan (“Trentatré ponti”)
Il Villaggio di Masouleh
83
Mausoleo di Imam Reza, Mashad
84
Persepolis
85
Nel nome del Signore dell’Anima e dell’Intelletto
L’Istituto Culturale della Repubblica Islamica dell’Iran
svolge le sue attività con lo scopo di approfondire, ampliare e promuovere relazioni culturali tra l’Iran e l’Italia.
La sua attività ufficiale ebbe inizio nel 1986 dopo la rivoluzione islamica.
Le sue attività principali sono concentrate nei diversi ambiti come segue:
Presentare la Repubblica Islamica dell’Iran evidenziando i
principi e gli esiti della rivoluzione islamica e il governo della Repubblica Islamica.
Firmare gli accordi culturali bilaterali d’intesa con gli enti statali, religiosi e scientifici italiani che svolgono le loro attività nell’ambito culturale e artistico.
Fare le ricerche e gli studi culturali e scientifici.
Progettare e realizzare le settimane culturali e le rassegne cinematografiche in tutta Italia.
Collaborazioni mediatiche e turistiche.
Fondare e sostenere corsi di lingua e letterattura pesiana presso le università
italiane.
Svolgere i corsi di lingua persiana presso l’istituto.
Inviare delegazioni universitarie (studenti e docenti) in Iran per partecipare ai corsi di aggiornamento.
Pubblicazione dei libri in lingua italiana per quanto riguarda la presentazione della
cultura, della storia e dell’arte dell’Iran.
Progettazione e realizzazione di esposizioni nell’ambito della cultura e dell’arte dell’Iran contemporaneo.
Invitare gruppi di musica tradizionale e classica dell’Iran per presentare la musica
persiana in diverse manifestazioni.
Partecipare nelle fiere internazionali.
Svolgere la festa di capo d’anno (Noruz)
Inoltre la biblioteca di questo istituto con più di 3000 titoli in temi diversi, particolarmente in lingua e letteratura, è sempre a disposizione di tutti i ricercatori e
appassionati dell’Iran.
E-mail: [email protected]
Web: http://rome.icro.ir
Tel: +39-063052207,8 - Fax: +39-063017341
Indirizzo:Via Maria Pezzè Pascolat, 9 - Roma
Finito di stampare nel mese di febbraio 2012
Realizzazione e stampa L.G. - Roma