Tari, ma che sciopero! Non abbiamo i soldi
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Tari, ma che sciopero! Non abbiamo i soldi
La Provincia www.laprovinciacr.it SPAZIO APERTO Rapporto Fisco-contribuente Serve più coscienza tributaria Gentile direttore, vi sono incrostazioni nei rapporti sociali che è estremamente difficile eliminare, atteggiamenti mentali conflittuali fondati su pregiudizi che non si dissipano. Pochi esempi eguagliano per imponenza il rapporto tra fisco e contribuente in Italia. Eppure è questo uno i quei rapporti la cui validità tonale lievita da solo tutta una vita pubblica civile. Il problema è troppo noto e non meriterebbe di essere ripreso, se non per porre in luce aspetti solitamente trascurati. È infatti tipico di una superficiale valutazione l’attribuire tutta la complessa problematica ad uno strato operativo, la patologia dei rapporti fisco-contribuente sarebbe tutta e solo sul piano dell’azione. Il contribuente nasconde o svaluta i suoi introiti ‘sapendo’ di non essere creduto e aspettandosi un accertamento d’ufficio maggiore, il fisco sopravvaluta la dichiarazione del contribuente ‘'sapendo’ che essa è addomesticata a suo danno. Anzi, questa nota contrapposizione è così sistematica, vorrei dire istituzionalizzata di fatto, che si rischierebbe somma ingiustizia se all’improvviso il fisco decidesse di tenere buona una singola dichiarazione, oppure il contribuente dichiarasse tutta la sua verità patrimonile. Sinteticamente, occorre prendere più piena coscienza dei valori della società politicamente organizzata e perseguire quei valori nella misura della partecipazione ad essa, in tale modo l’individuo non si impoverisce, ma trova il suo naturale completamento per la legge doveristica, la quale vuole a perfezione nel dare e nel fare ciò che dare e fare si deve. Olivo Sudati (Cremona) .................................................................................. . Coro Paulli, concerto a favore di ‘Dopo di Noi Insieme’ Caro direttore, domenica pomeriggio, presso la chiesa di S. Maria Maddalena in via XI Febbraio, il Coro Paulli ha ancora una volta dato prova della sua straordinaria statura artistica nell’ormai consueto concerto tenuto in memoria dell’ing. Gianni Carutti. La ‘Fondazione Dopo di Noi Insieme’ desidera ringraziare il Maestro Giorgio Scolari e tutto il gruppo dei suoi coristi, che con rigore e passione hanno dato vita ad un momento di grande suggestione e l’hanno fatto nel segno della solidarietà. Infatti l’intero ricavato dell’evento è stato devoluto alla Fondazione, per aiutarla nella realizzazione dei suoi obiettivi di concreto sostegno alla disabilità grave, attraverso la realizzazione e gestione di case-famiglia nella città di Cremona, create per offrire a tanti disabili un ambiente di vita il più accogliente e familiare possibile nel momento in cui la famiglia non sia più in grado di assisterli direttamente. La Fondazione ringrazia sentitamente anche il pubblico, che ha partecipato numeroso e ha rispettato, con la sua generosità, quella del Coro Paulli. Renzo Zaffanella (Cremona) .................................................................................. . Tari/1. Il sindaco si rifaccia dare indietro il premio dal dirigente Signor direttore, leggo sul giornale di sabato 18 ottobre in prima pagina ‘Clamoroso errore della Tari. Caos e conti tutti da rifare’. E più sotto ‘...imputabile, a marzo, agli uffici comunali’. Poi a pagina 12, a centro pagina, si legge ‘Previsto il conguaglio (in più o in meno)’. Mi permetto di suggerire al sindaco che si faccia ridare il premio elargito dalla giunta precedente, tra gli altri, al dirigente capo dell’ufficio competente, e utilizzarlo per i rimborsi ai cittadini colpiti dal ‘clamoroso errore’. M. B. (Cremona) .................................................................................. . Tari/2. Errore imperdonabile Pagheranno i soliti peones Egregio direttore, l’errore madornale sulla Tari ha creato sconcerto, qualcuno ha gridato allo scandalo (vedi Cna). È inutile che si agitino, Aem gestione è una vita che non risponde mai del proprio operato a nessuno, nemmeno al Comune che detiene il 100% delle azioni della Aem, quindi mettiamoci il cuore in pace. Aem gestione da anni avrebbe dovuto calcolare il costo reale delle tariffe dei rifiuti. Ma si sa, lavorare stanca... e cosa c’è di meglio che stare al caldo negli uffici d’inverno e al fresco d’estate e tenere in servizio l’inceneritore che brucia a tutto ritmo i rifiuti? Signor Bozzini, si rassegni. I proclami altisonanti, vedi ricorso al Tar delle varie categorie non seguito dai fatti, rendono le fantomatiche proteste poco credibili. Alla fine ci scanneremo tra cittadini e commercianti, terziario negozianti ecc, in quanto il Comune dovrà ricalcolare la Tari e la Tasi per le case residenziali. (...) Care associazioni di categoria, avete mai visto qualche funzionario comunale o dell’Aem pagare per gli errori commessi? E quindi rassegniamoci. Il Comune ha detto che qualcuno dovrà pagare per gli errori, ma vedrete che sarà l’ennesima bufala mediatica. Tutto tornerà come prima e i soliti peones pagheranno per gli errori degli altri. Elia Sciacca (Cremona) .................................................................................. . La soglia di reddito del bonus alle neomamme grida vendetta Egregio direttore, non sono nato ieri, so che i soldi sono soldi per tutti, e che uno più ne ha più ne vorrebbe, ma che un capo di governo (non eletto da nessuno, ma simpatico a molti) decida sia giusto dare come bonus 80 euro al mese ad una neo mamma che ha un reddito di 89.999 euro lordi l’anno (vale a dire 7.500 euro al mese, o se preferisce 250 euro al giorno) mi sembra pazzesco, fuori dal buon senso. Ci sono milioni di pensionati che debbono vivere con meno di 1.000 euro al mese (dai 17 ai 35 euro al giorno), ed è a quelli che il buon senso dice che si dovrebbe prestare più attenzione, ma a quanto pare mi sbaglio. W Renzi dunque, e che Dio lo preservi in salute, perchè forse... è proprio quel che meritiamo. Giulio Roveda (Pizzighettone) MARTEDÌ 21 OTTOBRE 2014 IL CASO Commenta su www.laprovinciadicremona.it/spazioailettori Tari, ma che sciopero! Non abbiamo i soldi Gentile direttore, sono il titolare di una impresa con dipendenti e con sede commerciale in centro a Cremona. Ho letto l’articolo relativo alla Tari e al ‘presunto’ sciopero tanto sbandierato dalle associazioni di categoria dei commercianti. Posso dichiarare che noi commercianti, io per primo e molti colleghi con cui ho parlato in questi giorni, non abbiamo versato la Tari non per motivazioni di ‘sciopero’ bensì perché non siamo in grado di poter pagare quelle cifre così alte! Non abbiamo liquidità sufficiente e preferiamo dare la priorità agli stipendi dei nostri dipendenti. Se 7 imprese su 10 non hanno pagato è solo ed esclusivamente questa la motivazione. Aggiungo che io stesso e alcuni colleghi abbiamo provato a rivolgerci ad alcuni istituti di credito (banche) per chiedere un finanziamento di queste cifre della tassa Tari e ci è stato risposto nel medesimo modo che ‘non ci finanziano’: stop. Quindi per cortesia anche le associazioni di categoria dei commercianti o artigiani non cavalchino in modo falso un’azione di sciopero generale di ‘disobbedienza fiscale’, perché non è vero; non siamo in grado di pagare ora e non saremo in grado di pagare neppure a rate questi importi. Il Comune di Cremona vuole aiutare tutti? Imprese, artigiani, commercianti a pagare la Tari? La riduca drasticamente e recuperi il differenziale delle minori entrate riducendo i ‘costi del personale dipendente comunale’: basterebbe accordarsi e ridurre tutte le retribuzioni in modo uguale per tutti i livelli del 5%, in questo modo il Comune di Cremona applica la ‘spending review’ e recupera le risorse sufficienti evitando così di alla tappa cremonese di Expo tour. Per quanto riguarda Vanitas, iniziativa privata, ne abbiamo dato conto nella sezione tempo libero del nostro sito: www.laprovinciacr.it Cremona per visitare all’Ospedale una persona cara, mi è capitata fra le mani ‘La Provincia’ e sfogliandola ho trovato ‘El cantòon dèl dialèt’, pagina che ho apprezzato tantissimo. Amo i dialetti e, intimamente, non riesco ad accettare che vadano scomparendo soprattutto nelle grandi città (a Milano, i miei nipoti nemmeno lo capiscono). Personalmente non parlo il dialetto cremonese (me la cavo col milanese) ma è nel mio dna poichè lo parlavano fra loro i miei genitori. Sto scrivendo un libercolo ambientato nella campagna cremonese nell’estate ‘51 (dodicenne, ero stato invitato da uno zio a passare l’estate nella loro cascina, dove avevo scoperto un mondo a me totalmente sconosciuto). Unendo ai miei ricordi di bambino testimonianze di persone che hanno vissuto quelle realtà, cerco di descrivere la vita, i lavori, le usanze, le tradizioni, le difficoltà, i giochi, i divertimenti, ecc. ecc. di quel periodo in cui inserisco spesso frasi dialettali. Cosa stranissima, a cui è difficile dare una spiegazione, quelle frasi, fatte controllare da chi il dialetto di quel paese lo parla, risultano quasi sempre corrette. E' come se le persone che descrivo me le suggerissero. (...) Mario Beltrami (Sesto San Giovanni - Milano) .................................................................................. . .................................................................................. . Cremonese ma vivo a Milano Bello ‘El cantòon dèl dialèt’ I soresinesi attendono da tempo le bollette dell’acqua Signor direttore, sono nato a Cremona 75 anni fa, ma risiedo a Milano da quando era bambino. Trovandomi ieri a Gentile direttore, a tutt’oggi i soresinesi sono in attesa di ricevere da Aspm le fatture per i consumi dell’acqua potabile relative .................................................................................. . Che ruolo hanno i giornali se non raccontano i fatti? Signor direttore, con la presente chiedo gentilmente il perchè il vostro giornale non ha dato notizia delle due manifestazioni, quella della Coldiretti e Vanitas, che si sono svolte domenica 12 ottobre. Essendo un vostro lettore quotidiano sia per quanto riguarda la carta stampata sia per il vostro sito internet sono rimasto molto perplesso e non volendo credere alle voci che ho raccolto da molte persone, rendo pubblica la mia sorpresa per la mancata informazione per i due eventi. Non voglio fare polemiche sterili e poco costruttive ma mi chiedo che ruolo abbiano i giornali se non raccontano i fatti che avvengono. Daniele Barbieri (Cremona) i dispiace contraddirla ma sul M giornale di lunedì 13 ottobre abbiamo dedicato un paio di articoli LA POLEMICA Il modulo di pagamento della Tari aumentare la tassazione comunale Tari. Possibile che a nessuno venga in mente che anche tutti i dipendenti comunali sono dei privilegiati? Invece no, a loro è consentito persino di rimanere a casa il venerdì pomeriggio (come del resto anche in Provincia) e di poter fare un lungo periodo di chiusura pomeridiana estiva continuando a prendere le mensilità intere e i premi a fine anno. Che bello. E noi privati paghiamo... Povera Italia! Luigi Neri (Cremona) a vicenda Tari tiene banco da L mesi e la protesta delle imprese commerciali e artigianali si è risolta con la ribellione fiscale della maggioranza dei tartassati. Questo aspetto non esclude l’altro, quello che giustamente lei mette in evidenza: molti non hanno pagato perchè ‘banalmente’ non avevano i soldi per farlo. La ricetta che propone per ridurre il peso della Tari sui cittadini strangolati da un fisco vorace è credibile: riduzione dei costi del servizio e una buona spending review in Comune. all’anno 2014. È vero che l’Ato ha assegnato a Padania Acque la gestione di tutto il territorio cremonese, che dovrebbe essere operativa negli ultimi mesi dell’anno 2014, però non riusciamo a capire le motivazioni di questo lungo e ritardato periodo di fatturazione, che potrebbe generare una ‘stangata’ a fine anno. Riteniamo che una delle priorità di Aspm e di tutte le società pubbliche consista nell’informare i propri clienti delle difficoltà o comunque delle motivazioni che impediscono il normale svolgimento delle attività. Attendiamo fiduciosi una risposta da parte dei preposti della società. Mauro Busnelli e Bruno Basso Rizzi (Soresina) .................................................................................. . Non c’è Paese che ha una fame smisurata di soldi come l’Italia Stimato direttore, facendo una piccola ricerca sugli usi e costumi con annessi pregi e difetti, dei Paesi membri dell’Unione europea, ho fatto una piccola ma sorprendente scoperta: non esiste un Paese dove c’è una terribile fame smisurata di soldi come l’Italia. Qualcuno potrà obiettare che non ho mica scoperto l’acqua calda, ma passando dalla ‘moda’ di non pagare i debiti per qualcuno fino ai propri dipendenti per qualcun altro, ho scoperto di come in Italia ci si attacchi a tutto, anche alle più piccole banalità, pur di arraffare soldi manco fossimo in un Paese da terzo mondo alla fame più assoluta. Un esempio eclatante arriva ad esempio dalla giustizia dove ci sono cause intentate inutilmente per futili motivi (una sberla, uno 9 sguardo di troppo, inesistenti contenziosi ecc...) e dove per piccolezze si vanno a chiedere migliaia milioni o addirittura miliardi di euro. Marco Pedrabissi (Trescore Cremasco) .................................................................................. . Incuriosito dallo zucchetto portato dal Papa e dai cardinali Signor direttore, a proposito dello ‘zucchetto’ in testa ai prelati visti in Tv, impegnati nel Sinodo episcopale, scopro che è sbagliato definirlo copri-capo, ché, infatti, è un copri-zucca, con riferimento linguisticamente obbligato alla ‘zucca’ (ah, la süca cui turtei!), qua usata, in senso ironico, come sinonimo di testa/capo (parte del corpo umano). Mi riferisco, facile capirlo, al copricapo in forma di calotta emisferica, in otto spicchi, e di vario colore, in dotazione all’abbigliamento del Papa e dei cardinali. Ma come chiamare poi quell’appendice in stoffa, così necessaria, posta in cima allo stesso, che si prende con una mano e si mette/si toglie? Ho consultato undici dizionari della lingua italiana, ma nessuno lo dice. Qualcuno lo sa? E, se lo sa, pubblicamente, ce lo dirà? Gianfranco Mortoni (Mantova) .................................................................................. . Errore trascrivere le nozze gay Marino va contro la legge Caro direttore, ognuno di noi nel privato ha diritto di comportarsi come vuole: ma non alluderci in progetti senza senso. Il sindaco di Roma Marino non ha nessun diritto di cambiare le leggi come vuole lui: trascrivendo sedici nozze gay nella Costituzione italiana. Come detto che il prefetto può sospenderlo dall’incarico di sindaco. Non capisco a che serva il diritto di nozze quando due coppie gay si amano, stanno insieme hanno una casa, un lavoro e un domani una pensione e se è permesso eredità l’uno dell’altro possono sempre fare uno scritto notarile. Quale diritto manca ancora? Quando è di moda anche in uomo e donna alla convivenza desiderata da tante coppie senza alcun legame e senza preoccupazioni di matrimonio, purché non ci siano figli di mezzo. Quello che è sbagliato è l’adozione dei figli ad una coppia gay. Quando andranno a scuola gli amici gli chiederanno come si chiama il papà, e loro rispondono Pietro e la mamma Paolo senza aggiungere altro! Un po’ diverso sono le coppie lesbiche. Che una donna abbia un figlio o sia incinta e che non vuol saperne di un uomo al fianco, non c’è niente di male, se una carissima amica vuol vivere insieme, non so che diritto le possa mancare, non di certo il matrimonio: che è solo un vincolo sacro di unione fra un uomo e una donna, per la procreazione dei figli. Se tutti fossero gay il mondo finirebbe. Antonio Pagliarini (Isola Dovarese) .................................................................................. . Genova, documenti a piano terra distrutti dall’alluvione Caro direttore, siamo stati informati che a Genova, presso un ente della pubblica amministrazione, sono state distrutte documentazioni riferite a circa sessantamila stranieri. Faccio fatica, senza risultati, a capire come in una città più volte sinistrata e aggredita dall’acqua e dal fango, nessuno abbia pensato di custodire importanti documentazioni al piano superiore e, se necessario, in alternativa, presso altra sede. Mi astengo da altri commenti ma respingo il pensiero che la storia possa insegnare che non riesca ad insegnare nulla. Geo Monti (Cremona) .................................................................................. . Commenta su www.laprovinciadicremona.it/spazioailettori Signor direttore, qualche perplessità, e qualche domanda, sul caos Tari. Condivido entrambe con i lettori. La querelle Tari si trascina da mesi, al punto che l’attuale sindaco, appena insediato, chiese tempo per effettuare le opportune verifiche. A settembre la posizione dell’Amministrazione era chiara: bisogna pagare, veniva detto ai refrattari. Poi, un fatto nuovo che rompe le regole del vivere civile: chi doveva pagare non ha pagato. Solo allora viene effettuato un nuovo controllo e balza, dal cappello a cilindro, un errore che porterà al conguaglio. Ora per evitare ogni strumentalizzazione del mio pensiero non voglio attribuire giudizi sulle categorie cittadine, sarebbe facile e fuorviante. Mi sembra utile porre l’accento su altri aspetti: con grande enfasi la stampa ha enunciato che circa il 70% dei contribuenti iscritti a due categorie non ha versato la gabella, uno sciopero fiscale di bossiana memoria che, TARI, INVECE DI INVIARE I DATI AD EQUITALIA LA GIUNTA HA MANDATO TUTTO IN BURLA però, all’incitamento del Senatur non ha mai visto l’effettiva realizzazione, come gli eserciti e i fucili. A mio avviso un pubblico amministratore, datosi che i controlli erano stati espletati, aveva due possibilità: o inviare i dati ad Equitalia o mandare tutto in burla, il signor sindaco ha scelto la seconda opportunità. Riassumiamo: in estate vengono espletati controlli, a settembre si dice, hainoi, pagate. Il fatto nuovo: non si paga. A metà ottobre l’errore, evidentemente non visto prima, che salva capra e cavoli: conguaglio. Questa comica qualche certezza l'ha fornita: la professionalità della giunta precedente a cui quella attuale imputa la confusione dei ruoli, se ciò risultasse vero. Ovvero la giunta dell’olimpionico e del suo angelo nero che, a fronte di alta competenza, contestava il recupero, ordinato dalla Corte dei Conti, di competenze troppo generose assegnate da un consiglio comunale sempre più ridotto a funzione notarile. Possiamo dire che qualche errore (sempre quelli) si è fatto. Ora al buon Galimberti: se il prossimo anno le categorie che questo non hanno pagato, provvedessero ad altre lagnanze, legittime, emergerebbe ad ottobre un nuovo conguaglio? Se oggi i conguagliati decidessero essi stessi medesimi di non pagare, il nostro che farebbe, manderebbe l’esercito dei canarini? Certo inconsapevolmente questa vicenda fornisce un pericoloso precedente ove chiunque, dotato ovviamente di buona forza elettora- le o di meno significativa massa critica, può ascriversi una giustizia, fiscale in questo caso, personale. Se l’errato computo fosse emerso già alla prima verifica la cosa classificherebbe incompetenti esseri umani fallaci perché tali e tutto si sarebbe risolto in una amara risata circa la formazione della classe dirigente, ma una disfunzione non rilevata quando alcuni soggetti pongono in essere atti formali. Ora certo si troverà un colpevole, ma chi doveva mostrare gli attributi non lo ha fatto. Ora un auspicio: a colpevoli farlocchi veri o presunti si sostituisca chi aveva la responsabilità politica e, se provata la corresponsabilità in una materia tanto delicata, si denunci il malcapitato alla magistratura contabile per danno erariale. Non è giusto che, per una volta che non paga il somaro lombardo, paghino sempre le italiote pecore. Piermassimo Ghidotti (Cremona)