FONDO COMUNE DI INVESTIMENTO MOBILIARE CHIUSO

Transcript

FONDO COMUNE DI INVESTIMENTO MOBILIARE CHIUSO
 FONDO COMUNE DI INVESTIMENTO MOBILIARE CHIUSO RISERVATO AD INVESTITORI QUALIFICATI PROGETTO MINIBOND ITALIA RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2015 ZENIT SGR S.p.A. Società sottoposta all’attività di direzione e coordinamento di P.F.M. Finanziaria S.p.A. Via Privata Maria Teresa, 7 ‐ 20123 Milano – Capitale Sociale Euro 4.000.000 i.v. Cod. Fiscale e Registro Imprese di Milano 04203011004 – P.IVA 11565390157– R.E.A. Milano 1385540 Iscr. Albo “Gestori di OICVM” n. 14 e Iscr. Albo “Gestori di FIA” n. 13 Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO COMUNE DI INVESTIMENTO MOBILIARE CHIUSO RISERVATO AD INVESTITORI QUALIFICATI “PROGETTO MINIBOND ITALIA” AL 30 GIUGNO 2015 INFORMAZIONI PRELIMINARI, PRINCIPI CONTABILI E CRITERI DI VAUTAZIONE RISCHI ASSUNTI E TECNICHE DI GESTIONE DEI RISCHI DI PORTAFOGLIO RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PROGETTO MINIBOND ITALIA NOTA ILLUSTRATIVA 2
3 4 5 8 INFORMAZIONI PRELIMINARI Modifiche regolamentari Zenit SGR S.p.A. ha istituito e gestisce il Fondo comune di investimento mobiliare di tipo chiuso, riservato ad investitori qualificati, denominato “Progetto MiniBond Italia”. L’avvio dell’operatività, raggiunto l’importo minimo di emissione pari a 30.000.000 di Euro, ha avuto inizio in data 10 novembre 2014. Il Regolamento del Fondo è stato approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione di Zenit SGR S.p.A. in data 7 gennaio 2014, con efficacia dal 20 gennaio 2014. In data 25 giugno 2014, con delibera del Consiglio di Amministrazione di Zenit SGR S.p.A., il Regolamento è stato modificato, con efficacia dal 14 luglio 2014. Gli interventi di modifica hanno riguardato limitati interventi al testo regolamentare, riferiti alle condizioni di accesso al Fondo, alle politiche di investimento ed alla composizione del comitato consultivo. In data 30 settembre 2014, con delibera del Consiglio di Amministrazione di Zenit SGR S.p.A., il Regolamento è stato modificato con efficacia dal 15 ottobre 2014. Gli interventi di modifica hanno riguardato le parti del testo regolamentare, riferite alla base di calcolo delle commissioni di gestione, al sistema di equalizzazione per le sottoscrizioni successive, alla composizione dell’Advisory Board, al meccanismo dei rimborsi parziali a fronte di disinvestimenti ed infine alle limitazioni agli investimenti. In data 29 aprile 2015, con delibera del Consiglio di Amministrazione di Zenit SGR S.p.A., il Regolamento è stato modificato con efficacia dal 18 maggio 2015. Gli interventi di modifica hanno riguardato le varie parti del testo regolamentare, per l’adeguamento delle stesse alle previsioni normative della direttiva 2011/61/UE – “AIFMD” oltre alla disciplina riguardante la prima convocazione dell’Assemblea dei partecipanti. In data 21 maggio 2015, con delibera del Consiglio di Amministrazione di Zenit SGR S.p.A., e sottoposto all’approvazione dell’Assemblea dei partecipanti in data 4 giugno 2015, il Regolamento è stato modificato con efficacia dal 22 giugno 2015. Gli interventi di modifica hanno riguardato le parti del testo regolamentare, riferite alla politica di investimento e ai relativi limiti. Inoltre il “termine ultimo di sottoscrizione iniziale” è stato prorogato al 31 luglio 2016, sulla base della norma transitoria contenuta nel D.M. 30/2015. PRINCIPI CONTABILI E CRITERI DI VALUTAZIONE La contabilità del Fondo è tenuta in Euro e i prospetti contabili sono stati redatti in unità di Euro, senza cifre decimali, a eccezione del valore della quota, che viene calcolato in millesimi di Euro.
La relazione semestrale del Fondo Progetto MiniBond Italia è stata redatta in conformità agli schemi stabiliti dalla Banca d’Italia con Provvedimento dell’8 maggio 2012 – Regolamento sulla gestione collettiva del risparmio – come modificato con il regolamento di modifica emanato dalla Banca d’Italia il 19 gennaio 2015, e fa riferimento all’ultimo giorno di valorizzazione delle quote del semestre, il 30 giugno 2015. La presente relazione semestrale si compone della “situazione patrimoniale” ed è accompagnata dalla “nota illustrativa”, che ha lo scopo di fornire indicazioni sia sulla politica di investimento seguita nella gestione del patrimonio nel semestre, sia sulle prospettive di investimento in relazione all’evoluzione dei mercati nei settori di interesse per il Fondo. Principi contabili I principi contabili ed i criteri di valutazione, di seguito elencati, utilizzati nella redazione della relazione semestrale del Fondo, sono coerenti con quelli utilizzati nel corso dell’esercizio per la predisposizione dei prospetti di calcolo del valore unitario della quota. Il Consiglio di Amministrazione approva i criteri di valorizzazione, preventivamente concordati con la Banca depositaria. Valutazione dei titoli e degli strumenti finanziari La valutazione degli strumenti finanziari è effettuata sulla base dei criteri disciplinati dal “Provvedimento Banca d’Italia dell’8 maggio 2012 – Regolamento sulla gestione collettiva del risparmio – come modificato con il regolamento di modifica emanato dalla Banca d’Italia il 19 gennaio 2015 e da quelli disciplinati dal Regolamento del Fondo. 3
In particolare, iI prezzo di riferimento, utilizzato per la valutazione dei titoli e degli strumenti finanziari in portafoglio, è determinato sulla base dei seguenti parametri: Obbligazioni non quotate Le obbligazioni non quotate e le obbligazioni quotate ma illiquide (definibili come quegli strumenti per i quali lo score bval di Bloomberg è inferiore o uguale a 7), sono valorizzate al “presumibile valore di realizzo”, determinato dal costo storico, eventualmente rettificato in presenza di eventi significativi nelle prospettive reddituali delle società emittenti. Destinazione degli utili Le classi di quote del Fondo sono tutte a distribuzione dei proventi. I proventi sono distribuiti ai Partecipanti con periodicità annuale, con riferimento al rendiconto di gestione. Sono considerati proventi della gestione del Fondo, i risultati generati annualmente dall’attività di gestione del Fondo quali: ƒ le cedole distribuite dall’emittente e da altre società o enti che emettono gli strumenti finanziari in cui è investito il patrimonio del Fondo; ƒ gli interessi maturati e liquidati sui depositi bancari in cui è investito il patrimonio del Fondo. I proventi distribuibili, risultanti dal rendiconto di gestione del Fondo, sono determinati come segue: ƒ al netto delle plusvalenze e delle minusvalenze non realizzate nel periodo di riferimento, dei costi, degli oneri e delle spese carico del Fondo, nonché degli eventuali accantonamenti previsti dalla legge ovvero delle imposte o di altre eventuali esposizioni debitorie che devono essere coperte necessariamente con le disponibilità liquide rappresentate dai proventi stessi; ƒ comprensivi delle plusvalenze e delle minusvalenze non realizzate nei periodi precedenti ma che abbiano trovato realizzazione nel periodo di riferimento; ƒ comprensivi delle plusvalenze realizzate nel periodo di riferimento. RISCHI ASSUNTI E TECNICHE DI GESTIONE DEI RISCHI DI PORTAFOGLIO Il Fondo ha per oggetto l’investimento in via prevalente in strumenti finanziari di debito emessi da società italiane non quotate di piccole e medie dimensioni, cosiddetti “minibond” e “cambiali finanziarie”. A seguito delle modifiche regolamentari intervenute nel semestre, iI Fondo potrà investire, con il limite del 25% dell’Importo Sottoscritto dai partecipanti, in strumenti finanziari di debito che non abbiano richiesto l’ammissione alla quotazione su mercati regolamentati o su sistemi multilaterali di negoziazione e, pertanto, non siano quotati. Il Fondo potrà inoltre investire in obbligazioni partecipative “subordinate”, aventi in parte o in tutto le caratteristiche di cui all’art. 2411 codice civile, in misura massima del 10% dell’Importo Sottoscritto dai partecipanti e in parti di OICR la cui politica di investimento sia compatibile con quella del Fondo, anche se istituiti e/o gestiti dalla società di gestione. Infine è facoltà della Società di Gestione di detenere una parte del patrimonio in disponibilità liquide, in titoli del mercato monetario, in titoli di pronta e sicura liquidabilità, in depositi bancari ed in strumenti finanziari di debito – anche convertibili o cum warrant –– in titoli emessi da Stati e da emittenti societari quotati e non quotati appartenenti all’Area Euro. La gestione e la mitigazione del rischio sul Fondo sono attuate innanzitutto attraverso la verifica del rispetto dei limiti regolamentari, tempo per tempo vigenti. L’attività di verifica condotta nel primo semestre del 2015 ha permesso di rilevare che, nella prima fase di costruzione del portafoglio, i limiti sulle emissioni e sugli emittenti risultavano rispettati se riferiti al totale dell’Importo Sottoscritto dai partecipanti e al totale delle attività del Fondo; per quanto riguarda i limiti di concentrazione settoriale, invece, i vincoli risultavano in ogni caso soddisfatti. A livello di rischio di mercato, si è verificato che la duration media di portafoglio fosse congruente con la durata del Fondo, rilevando una sostanziale vicinanza tra i due valori in termini di anni. Per quanto riguarda il rischio di credito, è stato verificato che il fondo non fosse investito in emissioni che non avessero un merito creditizio almeno pari a “B” sulla scala di rating CRIF o equivalente e che non fossero stati effettuati investimenti in titoli privi di rating assegnato da CRIF o altra agenzia accreditata presso ESMA; tali verifiche hanno dato esito positivo. Infine, sotto il profilo del rischio di liquidità, si è rilevato che la natura di fondo chiuso e la peculiarità degli investimenti effettuati rendono tale dimensione di rischio residuale; in ogni caso, data la fase di costruzione del portafoglio, va notato che la maggior parte delle risorse disponibili per il fondo è al momento liquida. 4
RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO COMUNE DI INVESTIMENTO MOBILIARE CHIUSO RISERVATO AD INVESTITORI QUALIFICATI PROGETTO MINIBOND ITALIA RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2015 5
RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PROGETTO MINIBOND ITALIA AL 30.06.2015 SITUAZIONE PATRIMONIALE 6
RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PROGETTO MINIBOND ITALIA AL 30.06.2015 SITUAZIONE PATRIMONIALE Il controvalore complessivo degli importi da richiamare, che non concorrono alla determinazione del valore complessivo netto, è pari a 16.250.000 Euro. Alla data della presente relazione semestrale non sono stati effettuati rimborsi. Il valore unitario delle quote da richiamare è pari al valore unitario della quota relativo all’ultimo giorno non festivo di borsa aperta del trimestre solare in cui viene corrisposto l’importo richiamato. Alla data de presente rendiconto, l’ammontare complessivo delle sottoscrizioni ricevute è pari a 32.500.000 Euro. Il valore unitario delle quote sottoscritte è stato di: ‐ 50.000,000 euro per entrambi le classi di quote (pari al valore nominale) per le sottoscrizioni pervenute entro la data di chiusura iniziale delle sottoscrizioni (10‐11‐2014); ‐ 49.812,992 per le quote di Classe “B” sottoscritte alla prima chiusura parziale (rif. NAV del 31‐12‐2014); ‐ 49.567,103 per le quote di Classe “B” sottoscritte alla seconda chiusura parziale (rif. NAV del 31‐03‐2015). 7
RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PROGETTO MINIBOND ITALIA AL 30.06.2015 NOTA ILLUSTRATIVA Il mercato dei Minibond e il segmento Extramot PRO Inaugurato nel febbraio 2013, il segmento Extramot PRO, promosso da Borsa Italiana quale mercato di riferimento per le quotazioni di cambiali finanziarie e Mini Bond, ha fatto registrare un crescente volume di quotazioni che in due anni e mezzo hanno costituito un listino di oltre 110 obbligazioni (ISIN). Il titolo quotato da Cerved nel primo trimestre del 2013 (€780 mln) era stato apripista di una serie di emissioni di grandi dimensioni (Manutencoop, Teamsystem, IVS, Sisal, etc.), molto lontane dal target PMI ipotizzato dal legislatore. Il 2014, ha visto una progressiva riduzione della size di emissione (il valore nominale medio passa da 87 M€ nel 2013 a circa 27 M€ nel 2014) e una maggiore standardizzazione delle caratteristiche dei titoli, pur mantenendo uno spread sul risk free sensibilmente maggiore rispetto ai principali benchmark del mercato reddito fisso. In particolare, il terzo trimestre del 2014 (Figura 1 (a)) ha fatto segnare il record di quotazioni con ventisette nuovi titoli inseriti in listino per un ammontare complessivo superiore agli €800 milioni. I primi due trimestri del 2015 hanno registrato un trend discendente sia nel numero di emissioni totali (diciotto rispetto alle ventuno dello stesso periodo dell’anno precedente) sia nella size media, che risulta più che dimezzata (‐151% nel primo semestre). Inoltre, l’evidenza empirica mostra come la totalità dei titoli abbia un valore nominale inferiore ai €35 milioni con una forte incidenza di operazioni “micro” (il 40% e il 50% delle emissioni rispettivamente del primo e del secondo trimestre del 2015 sono inferiori a 5 M€), confermando un trend crescente verso size ridotte e congrue a strumenti di finanziamento per le PMI. € 1.000
20%
27
€ 900
18%
8
3
€ 800
16%
€ 700
14%
13
€9
€ 600
12%
Totale emissioni (€ M)
21
€ 500
10%
Size medio emessioni
14
Avg. Yield
€ 400
8%
7,73%
€ 300
6% 6,61% 6,67% 6,86% 7,22%
6,18%
5,50% 5,79%
5,32%
5,06%
€ 200
4%
8
7
10
€ 100
2%
€0
0%
1Q 13 2Q 13 3Q 13 4Q 13 1Q 14 2Q 14 3Q 14 4Q 14 1Q 15 2Q 15
Figura 1: Market Overview (a) e Range di valore nominale (b)
Fonte: Elaborazioni Zenit SGR su dati Borsa Italiana Sotto il profilo reddituale, i MiniBond mostrano rendimenti a scadenza sensibilmente superiori alle tradizionali Asset Class obbligazionarie, governativi e large corporates. Dopo il picco raggiunto nel primo trimestre 2014 (oltre il 7%), il rendimento medio di mercato ha iniziato a flettersi verso la soglia del 6%, chiudendo l’anno con un valore medio trimestrale del 5,79% (Figura 2 (a)). Il trend discendente continua nel primo trimestre 2015 (5,06%) ed è interrotto nel secondo trimestre da una leggera crescita (5,32%). Nonostante la flessione, lo spread sul BTP 5y risulta mediamente superiore ai 400bps, raggiungendo un livello pari a oltre 450bps nel primo trimestre 2015 (Figura 2 (b)). Tale trend è interrotto nel secondo trimestre 2015 dall’incremento del rendimento sul BTP 5y che passa da 0,54% (1Q 2015) a 1,24% (2Q 2015). 8
12,00%
10,00%
8,00%
Emissioni
6,00%
Media trimestrale
4,00%
2,00%
0,00%
2013 2014
2015 Figura 2 (a): Rendimenti medi trimestrali Extramot PRO
Fonte: Elaborazioni Zenit SGR su dati Borsa Italiana
9%
8%
7%
6%
5%
GER. Bund 5Y Yield
4%
ITA. BTP 5Y Yield
MiniBond ‐ Extramot PRO
3%
2%
1%
0%
‐1%
1Q 13
2Q 13
3Q 13
4Q 13
1Q 14
2Q 14
3Q 14
4Q 14
1Q 15
2Q 15
Figura 2 (b): Confronto tra rendimenti MiniBond e BTP 5Y – Bund 5Y
Fonte: Elaborazioni Zenit SGR su dati Borsa Italiana Illustrazione dell’attività del fondo o delle direttrici seguite nell’attuazione della politica di investimento Coerentemente con le linee strategiche della politica di investimento, descritte nel rendiconto annuale dell’esercizio precedente, il Fondo ha indirizzato la propria attività verso il raggiungimento degli obiettivi prefissati. In particolare, l’attività del Team di Investimento, coadiuvato dall’Advisor del Fondo – ADB Analisi Dati Borsa – a ha seguito quattro principali direttrici: (1) Analisi di dossier per emissioni sul mercato primario; (2) analisi di dossier per acquisto titoli sul mercato secondario; (3) costruzione di un network e ricerca di nuovi Investitori; (4) remunerare il capitale richiamato e non investito tramite depositi a vista. 9
(1) Per quanto riguarda il mercato primario, l’attività del Team di Investimento ha visto: ‐
la sottoscrizione del MiniBond emesso da Essepi Ingegneria S.p.A.: dopo aver superato con successo tutte le fasi del Processo di Investimento e aver dunque ricevuto parere positivo dall’Advisory Board, il 31 Marzo 2015 è stata deliberata dal CdA di Zenit Sgr la sottoscrizione del titolo per l’intero ammontare delle obbligazioni emesse, pari a euro 2.200.000. L’operazione è assistita da alcune garanzie: (i) è prevista la facoltà di nomina di un membro del Consiglio di amministrazione nell’organo dell’emittente, il quale non ha deleghe ma riveste un ruolo di mero controllo sull’operato di Essepi, finalizzato esclusivamente a monitorare la c.d. “Materia Riservata”, ossia la conservazione nel patrimonio di Essepi dei progetti di efficientamento, (ii) la garanzia del “Fondo Centrale di Garanzia”, che interviene per la prima volta. La garanzia prestata è quella massima, pari a euro 1.100.000. Le caratteristiche dell’Emittente e dell’Emissione sono in linea con i limiti regolamentari del Fondo e con le Linee di Indirizzo delle Politiche di Gestione; ‐
l’avvio delle analisi su altri potenziali emittenti: l’attività di analisi ha riguardato (i) alcuni dossier che sono stati scartati nelle prime fasi del Processo di Investimento, (ii) due dossier che avendo superato tutte le fasi del Processo di Investimento verranno portate all’attenzione del CdA entro la fine di Luglio, (iii) tre dossier che si trovano nelle prime fasi del processo di investimento (Pre‐screening/Screening) e che, se riusciranno a superare tali fasi, vedranno la prosecuzione delle analisi da Settembre in poi. In particolare, relativamente ai due potenziali investimenti sulle emissioni descritte al punto (ii), si evidenzia che le Società emittenti rispettano i parametri societari di riferimento (tra cui livelli di PFN/EBITDA e PFN/PN etc.), la durata delle emissioni (compresa tra 5/7 anni) e i rendimenti attesi stabiliti dalle Linee di Indirizzo delle Politiche di Gestione. Inoltre, le due Società operano nei settori (i) degli accumulatori elettrici e (ii) della produzione di carta, assicurando un livello di diversificazione settoriale elevato al portafoglio prospettico del Fondo (qualora venissero approvate in CdA). (2) In merito all’operatività del Fondo sul mercato secondario, il Team di Investimento ha: ‐
concluso con successo le analisi e quindi acquistato i MiniBond emessi da: Rigoni di Asiago S.r.l.: il 10 Marzo 2015 sono state acquistate obbligazioni emesse da Rigoni di Asiago S.r.l. (settore alimentare) con tasso 6,25% e scadenza 2019, al prezzo di euro 102,76027, per complessivi 300.000 Euro. Il rendimento del titolo, al momento dell’acquisto, è pari al 5,64%. Il Team di Investimento ha seguito un processo di investimento più snello, improntato ad un’analisi critica della documentazione fornita del market maker (Banca Popolare di Vicenza) e ad una serie di valutazioni in merito alla redditività del titolo rispetto ai principali benchmark Fixed Income adeguando quindi il processo alla maggiore rapidità richiesta per investimenti sul mercato OTC. Egea S.p.A.: in considerazione della rilevanza dell’importo sottoscritto (2.200.000 Euro), il Team di Investimento ha seguito il Processo di Investimento ordinario. La Società ha emesso un’obbligazione per un importo pari a euro 15.000.000, durata 6 anni e tasso 5,5%. L’operazione è stata deliberata dal CdA di Zenit Sgr in data 13 Aprile 2015, il titolo è stato acquistato in data 30 Aprile 2015. ‐
Analizzato il dossier di Oxon S.p.A. che tuttavia non è stato ritenuto idoneo al proseguimento delle analisi dal Team di Investimento e dall’Advisory Board sia perché si è presentato il rischio di refinancing di un’obbligazione sottoscritta da dirigenti e manager sia perché il rapporto PFN/EBITDA pre‐money (a seguito di rettifiche riguardanti la capitalizzazione di alcuni costi esterni) è risultato sopra i parametri societari indicati nelle Linee di Indirizzo. (3) Parte del lavoro del Team è stato dedicato: (i) alla ricerca di altri investitori per incrementare la size del Fondo e (ii) alla costruzione di un network di partners specializzati al fine di garantire un crescente “deal flow”. Inoltre, al fine di remunerare il capitale versato dai sottoscrittori, il Team ha acceso e rinnovato (quando necessario) deposti presso alcuni Istituti bancari per allocare parte della liquidità disponibile sia in depositi bancari vincolati sia in depositi bancari a vista. Per la prosecuzione dell’attività di investimento, al fine di garantire un corretto monitoraggio e un’adeguata diversificazione dei rischi di portafoglio, il Team continuerà a seguire le linee guida indicate nel Regolamento del Fondo e nelle Linee di Indirizzo delle Politiche di Gestione come, ad esempio, i limiti di concentrazione settoriale, il massimo investibile per singolo emittente, i parametri societari etc. in modo da avere, da un lato, dei limiti chiari e 10
definiti che proteggano il Fondo da potenziali rischi di concentrazione, dall’altro, i profili societari delineati nelle Linee Guida indirizzano il Team nella selezione di Società target con livelli di debito, marginalità, dimensioni etc. ritenute adeguate anche dall’Advisory Board del Fondo. Il Fondo Progetto MiniBond Italia mostra, alla fine del semestre, una diminuzione del valore unitario della quota, rispetto alla fine dell’esercizio precedente, dello 0,56%, dovuta agli oneri di gestione gravanti sul patrimonio del Fondo. Alla data della presente relazione il Fondo, avviato il 10 novembre 2014, ha portato a termine tre investimenti per oltre 4.700.000 Euro. La fase di start up del Fondo ha visto il Team di Investimento impegnato nel definire e implementare un Processo di Investimento nuovo e complesso, determinando delle tempistiche di investimento piuttosto lunghe. Di conseguenza, solo una parte degli importi richiamati è stata investita determinando un impatto negativo sulla redditività del Fondo. Tuttavia, grazie all’esperienza raggiunta, le tempistiche di analisi e completamento del Processo si stanno riducendo con conseguente impatto positivo sul futuro rendimento del Fondo. Elenco analitico degli strumenti finanziari in portafoglio alla data della relazione semestrale Elenco delle partecipazioni detenute Alla data della presente relazione semestrale, il Fondo non detiene partecipazioni. Prestiti stipulati per operazioni di rimborso anticipato delle quote del Fondo Alla data della presente relazione semestrale non sono stati effettuati rimborsi e, pertanto, non sono state stipulati prestiti. 11