Il Sole 24 Ore - 05 Ottobre 2016 - 23-10-2016

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Il Sole 24 Ore - 05 Ottobre 2016 - 23-10-2016
€2*
In Italia; solo per gli acquirenti edicola e fino ad esaurimento copie:
in vendita abbinata obbligatoria con I Focus de Il Sole 24ORE
(Il Sole 24 Ore € 1,50 + I Focus de Il Sole 24ORE € 0,50)
-1
NUOVI POPULISMI
Usa e Russia,
ecco perché
c’è un’altra
Guerra fredda
di Ugo Tramballi
I
mmaginatevi uno scontro
titanico per la conquista del
mondo, nel quale in Russia il
neo-imperialismo di Putin ha
un consenso popolare quasi assoluto, e negli Stati Uniti il candidato repubblicano alla presidenza elogia il russo come
esempio da imitare. Lo sconto è
impari. Anche se nella realtà oltre le ambizioni dichiarate, la
crisi economica non può sostenere le ambizioni di Putin e i
suoi patriottici sostenitori ne
pagheranno un prezzo sociale;
e la crescita americana consentirà agli Usa di mantenere il primato ancora per decenni, nonostante la riluttanza dei suoi capi.
In un certo senso è questo il
punto più alto del populismo
che sta crescendo in ogni parte
del mondo: ciò che conta è la
semplicità del messaggio, non
quanto sia complesso realizzarlo. È in questo contesto che
russi e americani hanno ricominciato a giocare la loro vecchia partita interrotta con la fine della Guerra fredda. Il conflitto in Siria ha provocato il
gelo assoluto dei rapporti, che
da tempo maturava. Gli americani non vi sono meno coinvolti dei russi: bombardano, hanno reparti speciali sul terreno e
sostengono le opposizioni che
vogliono far cadere il regime di
Assad. Ma a differenza dei russi bombardano solo l’Isis, non
combattono direttamente il
regime e hanno molti dubbi
sulle qualità dei ribelli che sostengono. Diversamente da
Barack Obama che dalla Siria
ha sempre mantenuto una certa distanza, Vladimir Putin vi è
immerso fino al collo.
Ma la Siria, ormai, è solo uno
dei teatri della battaglia: lo
scontro è globale, come ai vecchi tempi. «L’Occidente deve
capire che non è semplicemente il risultato di una Russia
diventata autoritaria e nazionalista», spiega Dmitri Trenin
del Carnegie Moscow Center,
grande esperto dei rapporti
fra i due Paesi. «La storia europea suggerisce che alla fine di
un grande conflitto l’incapacità di creare un ordine internazionale accettabile per lo
sconfitto, porta a un nuovo ciclo di competizione. La Guerra fredda era stata un grande
conflitto e l’Unione Sovietica
la grande sconfitta».
Continua u pagina 19
LA FIERA BI-MU
L’innovazione
spinge il mercato
delle macchine
utensili
O
01
COME
SI LEGGE
IL SOLE
24 ORE
Conoscere
l’economia
con il quotidiano
ttimismo alla Bi-Mu a
Milano. Grazie anche
agli incentivi fiscali del
piano Industria 4.0 ci sono
stime di crescita a doppia
cifra per le macchine
utensili in Italia. La
manifattura viene rimessa
al centro e la legge di
bilancio è il punto di
partenza. Orlandou pagina 9
Poste italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003
conv. L. 46/2004, art.1, c. 1, DCB Milano
Mercoledì
5 Ottobre 2016
Conoscere
l’economia
con il quotidiano
L’economia
alla portata di tutti
DOMANI LA PRIMA USCITA DELLA NUOVA COLLANA
02
COME
SI LEGGE
IL SOLE
24 ORE
Il gioco dei tassi
e la moneta
COME SI LEGGE IL SOLE 24 ORE
Conoscere l’economia in 20 puntate
Dal 6 ottobre, tutti i giovedì in edicola a 0,50 € oltre il prezzo del quotidiano
A 0,50 euro più il prezzo del quotidiano
Marco Mariani u pagina 25
Bce, ipotesi riduzione del Qe
Balzano i rendimenti dei bond
BTp a 50 anni: boom di domanda per i primi 5 miliardi al 2,85%
pLa Banca centrale europea potrebbe av-
L’ANALISI
di Alessandro Merli
di Isabella Bufacchi
«D
I
ichiarar vittoria e tirarsi fuori», la batl BTp a 50 anni, venduto per 5 miliardi
tuta di un senatore americano sulla
invece che i 3 previsti, al 2,85% e non al
guerranelVietnampotrebbeapplicarsi,sefos- 3% come atteso, con richieste (18,7 miliarserovereleindiscrezioni,allapoliticamoneta- di) oltre le aspettative, è un successo per
ria della Bce e al suo insuccesso, finora, nel far euro e Italia.
risalire l’inflazione.
Continua u pagina 2
Continua u pagina 2
Dopo i dubbi di Bankitalia e Ufficio di bilancio - Renzi: vedremo chi ha ragione - L’Fmi lima la sua stima a 0,9%
Padoan: Pil all’1% realizzabile
L’outlook Fmi. La crescita globale precaria favorisce i populismi
ma realizzabile: il ministro Padoan ribatte ai
dubbi di Bankitalia e Ufficio di bilancio sul
Def. Il premier Renzi: polemiche su previsioni sono la solita solfa. Trovati e Merliu pagina 3
Stati Uniti
Concentrare le risorse
su pochi interventi
Eurozona
Germania
Gran Bretagna
Bankitalia:
una legge
per gli esuberi
nelle banche
di Davide Colombo
l problema dei problemi
delle banche italiane è la
bassa produttività. Il
direttore di Banca d’Italia,
Salvatore Rossi, rilancia
sulla necessità di riorganizzare il sistema del
credito. Occorre accelerare - sottolinea Rossi - con
la razionalizzazione delle
sedi centrali e delle reti
territoriali «per riassorbire l’eccesso di capacità
produttiva che si è deteriorato in questi lunghi anni
di crisi». Sono inevitabili
interventi sul personale:
«Si potranno utilizzare gli
ammortizzatori sociali
esistenti, se necessario
occorreranno interventi
ad hoc». Parlando delle
good bank Rossi ha detto
che «ci sono strumenti per
trovare una soluzione
positiva, diversi dalla
liquidazione». u pagina 7
SALVATAGGI
Good bank:
Ubi o ipotesi
«spezzatino»
Le nuove stime di crescita dell’Fmi
Variazione % annua del Pil e differenza rispetto alle stime di luglio
L’ANALISI
FOCUS
CREDITO
I
IL COMMENTO
«Ballon d’essai»
Un successo
e volatilità
per l’euro e l’Italia
pIl Pil 2017 all’1% è un obiettivo ambizioso
OGGI CON IL SOLE
COSÌ CAMBIA
IL JOBS ACT:
TUTTI I RITOCCHI
ALLE REGOLE
SUL LAVORO
Il mercato specula sulle indiscrezioni Bloomberg di un taglio degli acquisti di titoli - Francoforte: non ne abbiamo discusso
viare il ritiro progressivo degli acquisti di
Bond prima della conclusione del Quantitative easing, fissata a marzo 2017, al ritmo di 10
miliardi al mese: è il quadro ipotizzato dall’agenziaBloombergcitandofunzionariBce.
Pronta la smentita di Francoforte: «Il Consiglio direttivo della Bce non ha discusso di
questi argomenti». La notizia ha comunque
avuto un impatto sui mercati obbligazionari,
con ondata di vendite e tassi in rialzo (BTp
decennale fino all’1,32%). Intanto ha debuttato con un boom di domande il BTp a 50 anni:
richiesta oltre i 18,5 miliardi per un’emissione di 5 miliardi con rendimento del 2,85%.
Franceschi, Cellino e Bufacchi u pagina 2
Italia
–0,6
–0,3
+0,1
+0,1
+0,1
+0,2
+0,1
–0,2
–0,1
–0,1
1,6
2,2
1,7
1,5
1,7
1,4
1,8
1,1
0,8
0,9
2016
2017
2016
2017
2016
2017
2016
2017
2016
2017
Marco Ferrandou pagine 27 e 29
di Dino Pesole
«E
ccessivo ottimismo» nelle previsioni
di crescita 2017, osserva l’Ufficio parlamentare di Bilancio che decide di non procedere per ora a una «validazione positiva» del
quadroprogrammaticocontenutonellaNota
di aggiornamento al Def. Continua u pagina 3
Fonte: Fmi
Alessandro Merliu pagina 4, con l’analisi di Riccardo Sorrentino
AMBIENTE: I PRO E I CONTRO DELL’INTESA
Clima, con il sì europeo via all’accordo globale
di Jacopo Giliberto
I
l “che cosa” è abbastanza chiaro. Cioè
dobbiamo evitare che la temperatura
dell’atmosfera mondiale si scaldi troppo.
È questo l’oggetto dell’Accordo di Parigi
sul clima raggiunto all’Onu nel dicembre
Mercati
FTSE Mib
A
0,21
-25,81
16308,02
L
variaz. %
var. % ann.
Dow Jones I.
18168,45
-0,47
8,30
B
L
a Borsa di Milano fanalino di coda in Europa chiudelasedutainlieverialzo,penalizzatadallevendite sui titoli bancari. In generale, i mercati europei hanno registrato incrementi superiori all’1% con Londra
che ha guadagnano l’1,3% ai massimi da 18 mesi. Balzo dei rendimenti dei titoli di Stato nel finale di seduta
su voci di un consenso nella Bce circa una graduale riduzione del Quantitative easing. In calo Wall Street.
BORSA ITALIANA
Var%
Indici Generali
04.10
03.10 Var% in.an.
FTSE It. All Share (31.12.02=23356,22) 17960,80 17923,82
0,21 -22,70
FTSE MIB (31.12.97=24401,54)
16308,02 16273,95
0,21 -23,86
FTSE It. Mid Cap (31.12.02=20146,67) 29934,09 29879,18
0,18 -14,16
FTSE It. Star (28.12.01=10000)
25348,58 25179,76
0,67
-2,85
scorso che anche l’Europa ha deciso di ratificare, facendo scattare l’impegno climatico in tutto il mondo. Ma se il “che cosa”, l’obiettivo, è chiaro, è molto più oscuro, difficile e contraddittorio il “come”.
Cioè come raggiungere questo obiettivo.
Un errore potrebbe compromettere
Xetra Dax
L
10619,61
1,03
8,20
Nikkei 225
16735,65
¤/$
48,79
L
Oro Fixing
1283,30
INDICI
Paese/Indice
BORSE EUROPEE
D.J. EuroStoxx
Amsterdam Am. Exc.
Bruxelles Bel 20
Francoforte Dax
Helsinki Omxh Gen
Lisbona Psi 20
Londra Ftse 100
Madrid Ibex 35
Parigi Cac 40
Vienna Atx Index
Zurigo Swiss Mkt
327,73
458,32
3565,23
10619,61
8694,15
4635,71
7074,34
8769,00
4503,09
2417,64
8230,73
0,82
1,18
0,63
1,03
0,60
0,80
1,30
0,20
1,11
0,50
0,79
ALTRE BORSE
New York DJ Ind.
New York S&P 500
New York Nasdaq C.
Tokyo Nikkei 225
Hong Kong Hang S.
San Paolo Brsp Bov.
Shanghai Comp.#
Sydney All Ordin.
Singapore Straits T.
Toronto 300 Comp.
18168,45
2150,49
5289,66
16735,65
23689,44
59283,07
3005,51
5569,89
2880,21
14520,92
-0,47
-0,50
-0,21
0,83
0,45
-0,30
0,23
0,09
0,33
-1,14
INDICE CAMBI (22 valute)
Indice Sole-24Ore
107,78
# Borsa chiusa
0,23
A2A
Atlantia
Azimut H.
B. Popolare
B.P. E.Romagna
B.P. Milano
Banca Mediolanum
Buzzi Unicem
Campari
CNH Industrial
Enel
Eni
Exor
FCA-Fiat Chrysler
1,209
22,110
13,910
2,146
3,226
0,377
6,025
17,900
9,920
6,460
3,914
12,970
36,490
5,755
0,33
-0,81
1,90
1,51
-0,31
2,20
1,09
-1,05
-0,80
0,86
0,10
0,62
2,04
0,61
FTSE ITALIA
ALL SHARE
+0,21
47,60
-0,19 -25,23
Base 31/12/02=23.356,22
Comit Globale (1972=100)
970,90
971,18
-0,03 -20,27
18010
17970
17930
17890
apertura
chiusura
Titolo
Ferrari
FinecoBank
Generali
Intesa Sanpaolo
Italcementi
Leonardo-Finmecc.
Luxottica
Mediaset
Mediobanca
Moncler
Monte Paschi Si
Poste Italiane
Prysmian
Recordati
S. Ferragamo
Saipem
Snam
STMicroelectr.
Telecom Italia
Tenaris
Terna
UBI Banca
Unicredit
Unipol
UnipolSai
Yoox Net-A-Porter
Pr.Rif.¤
Var.%
47,350
5,090
10,780
1,930
10,620
9,885
41,250
2,798
5,780
15,260
0,181
6,150
23,400
28,380
22,850
0,386
4,842
7,225
0,732
12,890
4,502
2,024
2,010
2,308
1,440
28,340
1,89
-0,78
-0,28
0,10
0,28
-0,85
0,12
0,50
0,09
1,94
-1,36
1,07
1,12
-0,32
1,65
1,93
-1,10
0,49
-0,07
1,50
-1,01
—
-1,08
2,03
0,07
2,05
variaz. %
var. % ann.
03.10
617.477.044
1.414.997.707
300.067.108
19.620.098
FUTURES
04.10 Var
FTSE MIB dic 2016
16244 19
Eurex Bund 10a(dic 16) 165,30 -0,10
I CAMBI DELL’EURO (rilev. BCE)
Valuta
04.10
Dollaro Usa
1,1161
Yen giapponese 114,5000
Sterlina inglese
0,8754
Franco svizzero
1,0949
Renminbi cinese 7,4462
Dollaro canadese 1,4697
Corona svedese
9,6005
Dollaro austral.
1,4564
Diff.
-0,0075
0,6000
0,0022
0,0031
-0,0500
-0,0005
0,0075
-0,0074
MATERIE PRIME
Prezzi uff. a Londra ($/t)
Alluminio
Caffè rob
04.10 Var.%
1670,5 0,10
1958,0 -1,00
variaz. %
-2,28
12,59
B
04.10
Azioni: numero
664.451.988
Azioni: valore
1.658.431.683
Titoli di Stato
511.069.547
Obbligazioni
16.305.708
Var.%
variaz. %
var. % ann.
-0,67
-0,67
Brent dtd
B
1,1161
QUANTITATIVI TRATTATI ¤
Pr.Rif.¤
variaz. %
var. % ann.
1,30
12,31
L
Titolo
47,51
9 770391 786418
7074,34
PRINCIPALI TITOLI - Componenti dell’indice FTSE MIB
Mediobanca (2.1.06=100)
61005
FTSE 100
Beda Romano u pagina 20
var. % ann.
variaz. %
var. % ann.
0,83
-7,05
L
l’obiettivo ma potrebbe perfino conseguire un risultato opposto, peggiorativo. Per
esempio, politiche climatiche ed energetiche mal dosate potrebbero arrivare a benefici zero in cambio di un costo economico insostenibile.
Continua u pagina 20
0,06
-1,23
variaz. %
var. % ann.
Anno 152˚
Numero 274
variaz. %
var. % ann.
04.10 Var.%
Prezzi di vendita all’estero: Albania €2, Austria €2, Francia €2, Germania €2, Monaco P. €2, Slovenia €2, Svizzera Sfr 3,20
* con “Contenzioso Tributario” € 9,90 in più; con “L’Impresa” € 6,90 in più; con “Norme e Tributi” € 12,90 in più; con “I Modelli Organizzativi del Dlgs 231/2001” € 9,90 in più; con “Formazione Obbligatoria” € 9,90 in più; con “Guida al Trust” € 9,90 in più; con “How To Spend It” € 2,00 in più; con “IL Maschile” € 2,00 in più.
PANORAMA
Renzi: «In gioco burocrazia, non democrazia»
Grillo «stringe» su programma e movimento
Raggi e caso Muraro, si cerca un’exit strategy
IlpremierRenzitornasulreferendumcostituzionaleeattaccaglioppositori delle riforme: in ballo non è il futuro della democrazia, ma della burocrazia. Sul fronte M5S Grillo e Casaleggio hanno incontrato i deputati del movimento e stringono sul programma: «Ora uniti per un governo M5S». A
Roma l’assessora indagata Muraro tira dritto: «Ho la fiducia della sindaca
Raggi», ma il Movimento cerca una possibile via di uscita. u pagine 22e 23
L’ANALISI
Italicum, quali margini per le modifiche
di Paolo Pombeni u pagina 22
Il Papa ad Amatrice: «Vi sono vicino»
Slitta il decreto per la ricostruzione
Visita a sorpresa di Papa Francesco
nei luoghi colpiti dal terremoto del
24 agosto: «Nei primi giorni la mia
visita era più un ingombro che un
aiuto, non volevo dare fastidio».
Francesco (nella foto) ha visitato
Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto: «Ho voluto esservivicinoedirvicheviportonelcuore». In cdm è slittato il via libera al
decreto sul terremoto. Renzi: sarà
pronto l’11 ottobre.
u pagina 21
Unioni civili, primo sì del governo ai decreti attuativi
A quattro mesi dall’entrata in vigore della legge sulle unioni civili (la Cirinnà) ieri il Cdm ha approvato i tre decreti che adeguano le norme esistenti alla riforma. Ora i testi passano alle Commissioni.
u pagina 21
È legge il Ddl editoria con i tetti agli stipendi in Rai
Via libera definito alla nuova legge per il rilancio dell’editoria. Nasce il
Fondo unico per il pluralismo, finanziato anche con il canone tv. Fissato
un tetto agli stipendi (240mila euro annui) della Rai.
u pagina 22
Caso Cucchi, il Gip: epilessia causa probabile della morte
Quella di Stefano Cucchi fu una «morte improvvisa e inaspettata per
epilessia». Questa la perizia presentata ieri dagli esperti nominati dal
Gip. La sorella Ilaria: «Non è vero, decesso per le fratture». u pagina 21
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
2
Le vie della ripresa
L’effetto
Il rendimento del Bund decennale è risalito
a -0,0457%, quello del BTp dall’1,26% all’1,32%
MERCATI E TITOLI DI STATO
I tempi
A dicembre Francoforte farà capire se e come
cambierà il piano in scadenza a marzo 2017
Il Quantitative easing della Bce
Acquisti cumulati di titoli in miliardi di euro
Bond pubblici
Covered Bond
Abs
Corporate Bond
1.400
1.200
1.000
800
600
400
200
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
2016
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Fonte: Bce
Il mercato specula sull’uscita «soft» dal Qe
Balzo dei rendimenti dei titoli di Stato su voci di graduale riduzione degli acquisti Bce
Andrea Franceschi
pÈ stato un finale di seduta
piuttosto movimentato quello
di ieri sui mercati obbligazionari continentali con gli ultimi
minuti di contrattazione caratterizzati da un’improvvisa ondata di vendite che ha fatto impennare i rendimenti dei bond
governativi in maniera generalizzata. Il tasso del Bund a 10 anni, che nel corso della giornata
aveva oscillato tra -0,11% e
-0,09%, si è impennato fino a
-0,0457% riportandosi sui livelli di due settimane fa. Movimenti analoghi si sono visti anche su altre obbligazioni governativie. Il tasso BTp di
uguale scadenza, ad esempio, è
balzato dall’1,26% ad un massimo dell’1,32 per cento.
La notizia che ha innescato
questo «sell-off» l’ha data
l’agenzia Bloomberg che, in un
lancio pubblicato alle 17 e 49, ha
scritto di un «consenso informale» tra i banchieri centrali
sul fatto che la fine del pro-
L’INDISCREZIONE
Secondo Bloomberg
ci sarebbe un consenso
informale tra i banchieri per
mettere in atto un «tapering»
sull’esempio della Fed
gramma di Quantitative easing
debba avvenire in maniera graduale con una riduzione degli
acquisti mensili (attualmente
pari a 80 miliardi di euro) di 10
miliardi alla volta. Sul modello
del cosiddetto «tapering»
messo in atto dalla Federal Reserve tra il 2013 e il 2014.
Bloomberg non ha scritto
quando questa graduale riduzione degli acquisti di titoli avverrà. Nè ha lasciato intendere
possibili tempistiche sulla fine
del programma di stimoli monetari. Le stesse fonti ufficiali
citate dall’agenzia inoltre non
hanno escluso che la Banca
centrale europea possa estendere il programma oltre la sua
naturale scadenza fissata a
marzo 2017.
L’ipotesi di una stretta Bce
nei prossimi mesi resta, a conti fatti, piuttosto remota. L’andamento dell’inflazione nell’area euro peraltro non parrebbe giustificare un cambio
di rotta in questo senso.
Anche alla luce di queste
considerazioni Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Capital Partners, giudica «esagerata, e in una certa misura, errata» l’interpretazione data dal
mercato alla notizia. Ciò è successo forse perché l’indiscrezione ha toccato un un nervo
scoperto per gli investitori e
che riguarda l’incertezza sulle
prossime mosse della Bce.
Un’incertezza alimentata dalla
poca chiarezza emersa al direttivo dello scorso mese sui destini del Qe la cui naturale scadenza, fissata a marzo del 2017,
si avvicina.
Una cosa è certa: il piano di
stimoli monetari necessita di
un tagliando. Anche perché
rispettare i criteri che la stessa Bce si è autoimposta per
mettere in atto gli acquisti è
sempre più complicato. Secondo Barclays un’eventuale
riduzione dell’ammontare di
acquisti mensili di titoli dopo
marzo 2017 dovrebbe essere
letta, non come un preludio
alla fine del Qe (come nel caso del «tapering» della Fed)
quanto come una prosecuzione con mezzi diversi dell’attività di stimolo. Secondo
gli analisti della banca britannica il contesto macroeconomico non giustifica una prossima interruzione del Qe ma
ci sono buone probabilità che
il piano della Bce sia modificato per ovviare ad una serie
di inconvenienti tecnici che
ne pregiudicano la piena implementazione. In questo
senso, per evitare che si crei-
no false aspettative, sarà importante che la banca centrale comunichi efficacemente
le sue prossime misure.
Un altro punto su cui c’è discussione è quello dei tassi negativi sui depositi. Una misura
che la Bce ha adottato allo scopo di rilanciare il credito all’economia reale ma che, finendo col minare la redditività degli istituti di credito, potrebbe
ottenere un risultato opposto.
In questi giorni due esponenti
della Banca centrale europea, il
belga Peter Praet e il lussemburghese Yves Mersch, hanno
espresso pubblicamente la
preoccupazione sul fatto che il
crollo delle azioni delle banche
possa costringerle a ridurre il
credito a famiglie e imprese.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il bond. Fortissima domanda per il primo titolo cinquantennale (18,5 miliardi) - Rendimento a scadenza del 2,85%
Boom per il BTp a 50 anni: collocati 5 miliardi
Maximilian Cellino
pA lungo atteso, il BTp a 50
anni non ha certo deluso le
aspettative. Il Tesoro italiano
ha infatti collocato ieri ben 5
miliardi di euro del titolo extra-lungo, un ammontare superiore a quanto in precedenza raccolto per esempio da
Francia e Spagna su operazioni di simile durata. Lo ha fatto
in virtù di una domanda davvero sostanziosa (ben 18,5 miliardi) proveniente soprattutto da investitori istituzionali
esteri, come era prevedibile.
Con un rendimento a scadenza del 2,85% (risultato
combinato di un prezzo di
emissione pari a 99,194 e un
tasso cedolare annuo del
2,8%) e una duration superiore ai 27 anni, il nuovo BTp
sembra infatti tagliato su misura per quei fondi pensione o
assicurazioni che sono alla ri-
cerca disperata di strumenti
adatti a garantire le prestazioni definite promesse ai clienti
e che in un contesto di mercato simile faticano a bilanciare
la composizione dei propri attivi e passivi: quello che in ger-
GLI ACQUIRENTI
Il Buono è tagliato su misura
per quei fondi pensione
e assicurazioni alla ricerca
di rendimenti che garantiscano
i ritorni promessi ai clienti
go tecnico si definisce Alm,
asset liability management.
Il fatto che gran parte di
queste istituzioni risiedano
nel nord dell’Europa (il 52%
dei quasi 3.500 miliardi di asset dei fondi pensione del
Vecchio Continente è targato
Gran Bretagna, il 32% Olanda
e soltanto il 3,3% è italiano, secondo i dati rilevati dell’authority di settore Eiopa a fine
2015) è quindi coerente con
quanto raccontano alcuni dei
lead manager dell’operazione
(Banca Imi, Bnp Paribas, Goldman Sachs, Hsbc, Jp Morgan
e UniCredit) e cioè che oltre
l’80% delle richieste sono
giunte ieri da oltre frontiera,
principalmente da investitori
con un’ottica di lungo (se non
lunghissimo) termine.
Il Tesoro «incassa» dunque
un risultato che permette al
tempo stesso di allungare la
durata media del debito italiano (che a fine giugno viaggiava attorno ai sei anni e mezzo)
e di portare avanti il programma di rifinanziamento che ormai copre l’83% del fabbisogno previsto per il 2016, affidandosi per di più a investito-
ri tendenzialmente stabili
proprio per il settore (assicurazioni e pensioni) in cui si
trovano ad operare.
Via XX settembre riesce
quindi a sfruttare al massimo
l’opportunità forse irripetibile offerta dal mercato, per di
più in una giornata non particolarmente favorevole per il
reddito fisso per via prima
delle crescenti attese di un aumento dei tassi Usa da parte
della Federal Reserve a fine
anno e poi delle indiscrezioni
circa un possibile futuro rallentamento dei riacquisti di
bond sovrani da parte della
Banca centrale europea di cui
si parla in modo approfondito
negli altri articoli in pagina.
L’appetito per la «carta»
italiana a lungo termine, a dispetto delle crescenti tensioni che accompagnano da qualche tempo i titoli del nostro
LA PAROLA
CHIAVE
Duration
7 Con il termine inglese
duration si intende la durata
finanziaria di un titolo, ovvero
la sua vita residua, ponderata
con il flusso di cedole che il
titolo pagherà in futuro.
Solitamente, la duration si
utilizza per valutare gli
investimenti obbligazionari: il
valore della duration espresso
in anni e giorni indica la data
entro cui il possessore di un
titolo obbligazionario rientra
in possesso del capitale
inizialmente investito, tenendo
conto delle cedole.
Paese principalmente per via
dell’incognita del referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, si conferma
anche nello stesso pricing del
BTp a 50 anni (50 punti base
oltre il titolo più vicino, con
scadenza marzo 2047) che ricalca quello di precedenti
operazioni simili. E anche nel
fatto che lo spread di rendimento rispetto alla Spagna (il
cui titolo a 50 anni garantiva
ieri a scadenza il 2,59%) si è
mantenuto contenuto sotto i
30 punti base così come avviene per i decennali (1,26% contro 1,01%) e per i trentennali
(2,30% contro 2,11%).
Curiosamente il calendario
delle emissioni propone nella
giornata di domani fra le altre
operazioni una riapertura da
parte della Francia di un bond
cinquantennale. Vedremo se
l’1,40% offerto al momento
dal titolo di Parigi sarà in grado di attirare la stessa attenzione del nuovo BTp.
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Gli investitori. Maria Cannata: «Siamo molto soddisfatti: le dimensioni dell’emissione sono superiori all’importo che ci eravamo prefissati»
Il «big bond» scelto per oltre metà dall’estero
pIl BTp a 50 anni è una storia
di successo, in termini assoluti
ma anche in termini relativi.
Ieri il Tesoro ha «sforato» in
positivo più di un target: il costo
della raccolta è risultato inferiore alle attese, l’importo collocato è stato superiore a quanto
previsto, la domanda è stata più
forte delle migliori aspettative.
Maria Cannata, responsabile
della gestione del debito pubblico al Tesoro, ha detto ieri al
Sole24Ore: «Siamo molto soddisfatti dell’esito di questo collocamento. Abbiamo tenuto
duro, non siamo usciti con il Btp
a 50 anni a giugno e questo ci ha
fatto risparmiare sul costo della
raccolta per un periodo di 50 anni». Se l’emissione del BTp a 50
anni fosse stata lanciata lo scorso giugno, come in molti sul
mercato su aspettavano, si sa-
rebbe allineata al rendimento
del Bonos spagnolo con stessa
durata, che viaggiava attorno al
3,50%. Ieri il Tesoro è riuscito a
spuntare un prezzo e rendimento sulla parte più stretta della
LA SCELTA
«Abbiamo tenuto duro
e non siamo usciti con il BTp
a giugno: questo ci ha fatto
risparmiare sul costo
della raccolta per 50 anni»
forchetta proposta, comunque
sotto il 3%, al 2,85% che è più basso del costo medio del debito
pubblico negoziato in circolazione, stimato dal mercato attorno al 3,25% e che il Tesoro vede «poco sopra il 3%».
«Le dimensioni dell’emissione sono superiori all’importo che ci eravamo prefissati, ma
la domanda è stata di ottima
qualità e questo ci ha consentito di aumentare l’ammontare,
una bella sorpresa direi, e abbiamo collocato per oltre la
metà all’estero», ha aggiunto
Maria Cannata.
La domanda totale è salita fino ad arrivare attorno ai 18,618,7 miliardi, quindi i 18,5 miliardi dichiarati sono un arrotondamento per difetto. Gli ordini sono stati superiori alle
attese e questo ha consentito al
Tesoro di portare l’ammontare dell’emissione a 5 miliardi,
contro i 3 di Spagna e Francia.
Stando a fonti vicine al sindacato di collocamento, gli investitori identificati come «real
money», meno speculativi,
hanno pesato per oltre il 50%
sul totale degli ordini. E per
questo, una grossa fetta dell’emissione è stata venduta a
investitori solidi, come i fondi
pensione e le compagnie di assicurazione che hanno un orizzonte temporale molto lungo
con i prodotti del Tfr e le polizze vita. Il BTp a 50 anni è anche
piaciuto, e molto, agli hedge
fund che sono alla rincorsa di
alti rendimenti per aumentare
la performance del portafoglio
del fixed-income. «Di questi
tempi non si trovano rendimenti attorno al 3% a basso rischio», ha commentato una
fonte vicina al collocamento.
Un altro metro per misurare
il successo di questa operazione
è lo spread che l’Italia ha pagato
rispetto alla Spagna. Il BTp a 50
anni ha pagato 52 centesimi so-
pra il rendimento del BTP a 30
anni, mantenendo quindi lo
stesso spread sui 50 anni che
l’Italia paga sopra la Spagna sulla durata a 30 anni. Allungando
la scadenza del bond, il gap tra
Italia e Spagna si sarebbe potuto
allargare di qualche centesimo
e l’emissione ieri è iniziata con
questa ipotesi sul tavolo: ma alla
fine della giornata l’Italia è stata
in grado di mantenere lo spread
invariato rispetto alla Spagna,
lo stesso sui 30 e sui 50 anni. Anche questo risultato conferma
la calda accoglienza riservata al
bond italiano.
«Quest’anno l’Italia ha saputo sfruttare al meglio il
trend sul mercato di allungamento della vita media nel portafoglio dei bond» ha sottolineato una banca vicina all’operazione. «Ha emesso il primo
L’ANALISI
Alessandro
Merli
Isabella
Bufacchi
«Ballon d’essai»,
volatilità e il test
per la reazione
del mercato
Il BTp a 50 anni,
un successo
per l’euro
e per l’Italia
u Continua da pagina 1
u Continua da pagina 1
S
0
2015
L’ANALISI
BTp a 20 anni, il primo BTp a 50
anni e ha collocato la più grande emissione di BTp a 30 anni
per 9 miliardi di euro».
Un altro messaggio forte ieri che cementa l’impegno del
Tesoro per le scadenze extralunghe è stato proprio il collocamento pubblico. In passato
l’Italia ha collocato BTp a 50
anni indicizzati all’inflazione
europea, ma con collocamenti privati, presso uno o due investitori dedicati. Questa volta è diverso.
«“Il collocamento pubblico è
diverso dal private placement, è
un impegno fin dall’inizio a garantire la liquidità, con la dimensione dell’emissione che in
questo caso è di 5 miliardi, ma
anche successivamente è un
impegno a riaprire il BTp a 50
anni per dare in futuro la liquidità necessaria», ha confermato
Maria Cannata.
I.B.
@isa_bufacchi
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i avvicina la riunione di
dicembre, quando il
consiglio della Banca
centrale europea, armato delle
nuove previsioni su inflazione
e crescita, prenderà con ogni
probabilità una decisione su
cosa fare dopo il marzo 2017. E
questo accende la discussione
sull'ipotesi in campo, tra le
quali è possibile, secondo
quanto ha riferito ieri
Bloomberg, una progressiva
riduzione dell'acquisto di titoli,
il cosiddetto Qe. Il mese scorso,
il presidente Mario Draghi ha
detto in conferenza stampa che
per ora non se ne era parlato,
limitandosi ad annunciare un
mandato ai tecnici.
A marzo del prossimo anno,
la Bce dovrebbe terminare il
cosiddetto Qe, avviato nel
marzo dello scorso anno, ma
fin dall'inizio si è lasciata aperta
la porta a un allungamento, a
seconda degli sviluppi sul
fronte dell'inflazione. Questa è
oggi allo 0,4% (contro un
obiettivo di avvicinarsi al 2%) e
probabilmente crescerà nei
prossimi mesi per effetti
statistici legati all'andamento
del prezzo del petrolio. Finora, i
mercati hanno lavorato su
un'ipotesi centrale, di
allungamento del Qe, con una
variazione dei parametri degli
acquisti, per ovviare alla
scarsità di titoli, soprattutto i
Bund tedeschi: fra questi
parametri potrebbero essere
ritoccati il divieto di acquisto
sotto il tasso sui depositi (0,40%), che potrebbe passare
ad applicarsi a un portafoglio
invece che ai singoli titoli;
l'aumento dei limiti di acquisto
di singoli bon o singoli
emittenti; la modifica del
legame fra acquisti e quota dei
Paesi nel capitale della Bce, che
orienta le operazioni sui Bund e
accentua la scarsità, ipotesi
pressoché impraticabile
politicamente. La Bce potrebbe
anche decidere, secondo
Bloomberg, di allungare il
termine degli acquisti, ma
comunicare in anticipo che
inizierà a ridurre gli importi
mensili, oggi a 80 miliardi di
euro (questo mese, secondo
dati diffusi ieri, hanno toccato
quota 85), a 70 miliardi e
progressivamente di 10
miliardi al mese. Negli Stati
Uniti, la Federal Reserve ha
applicato lo stesso metodo, il
cosiddetto tapering, quando ha
messo fine al Qe: per la verità, a
quel punto l'economia Usa
aveva realizzato progressi ben
maggiori di quella
dell'eurozona per giustificare
l'uscita.
Va detto intanto che anche
una riduzione degli acquisti
mensili non comporta
necessariamente una politica
monetaria meno accomodante,
dato che la Bce è comunque già
impegnata a reinvestire i
proventi dei titoli in scadenza.
Le ripercussioni di mercato di
ieri dimostrano comunque che
un eventuale annuncio non
sarà di facile digestione.
Indiscrezioni come quelle
circolate ieri possono servire
alla Bce anche a testare le acque
di eventuali reazioni di
mercato. E nel frattempo
comunque fanno salire i
rendimenti, dando alle
operazioni della banca un po' di
respiro, almeno temporaneo.
Dalla Bce hanno fatto sapere
ieri che nessuna decisione è
stata presa e che la discussione
non è ancora arrivata in
consiglio. Da qui a dicembre è
lecito aspettarsi altri ballons
d'essai e altra volatilità. Mai
come adesso la Bce, come la
Fed, è “data dependent”,
dipende dall'evoluzione dei
dati economici. Le prossime
proiezioni macroeconomiche
daranno la linea.
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N
el giorno del collasso
della sterlina,travolta
dal riaffiorare di quella
paura sopita ma mai sparita su
costi e incertezze dell’uscita
dall’euro, la moneta unica
europea e il progetto
dell’Unione europea hanno
messo a segno ieri un grande
colpo, hanno tagliato un
traguardo inimmaginabile
solo qualche anno fa. A
dimostrare che la fiducia
nell’Europa, nella zona
dell’euro c’è, è arrivato ieri il
BTp a50 anni. Non lo ha fatto
in punta di piedi. Ha
sbaragliato.
Il debutto del BTp extralungo ha portato nelle casse
dello Stato 5 miliardi invece
dei 3 del debuttante OaT
francese e del Bonos spagnolo
a 50 anni. Il costo della raccolta
spuntato dal Tesoro, quel
2,85% che è inferiore al costo
medio del debito pubblico in
circolazione, è sotto il 3% che i
più si aspettavano. E gli ordini
vicini ai 19 miliardi la dicono
lunga sulla forza della
domanda, che è stata di
qualità.
E’ vero che il BTp a 50 anni
ha volato sostenuto dalle ali
della voglia sfrenata di
rendimenti più alti della
norma, in un mercato
dominato dai tassi negativi,
dalle aspettative di
un’inflazione che resterà bassa
a lungo e di rendimenti
compressi ai minimi storici
per un periodo molto
prolungato. E’ vero che questo
BTp extra-lungo piace anche
in un’ottica speculativa con
l’orizzonte breve del carry
trade. Ma è altrettanto vero
che senza l’euro, con il suo
spessore e la sua profondità di
valuta di standing
internazionale, senza la
protezione delle OMTs, del
QE, del whatever it takes, del
fondo salva-Stati Esm, senza
l’Unione bancaria e il Piano
Juncker, l’Italia un BTp a 50
anni richiesto da investitori di
tutto il mondo non l’avrebbe
potuto emettere.
Anche il rischio- sovrano
dell’Italia ha incassato un
gradimento che in altri tempi non così lontani - sarebbe stato
un miraggio irraggiungibile.
Proprio in questa fase storica
in cui l’Italia deve fare i conti
con un credit watch negativo
di DBRS (una minaccia non da
poco perchè getta un’ombra
sull’unico rating sovrano
italiano nella categoria delle
“A”) , con i timori del ritorno
dell’instabilità politica per il
referendum sulla riforma
costituzionale e l’ascesa del
M5S e dei partiti di protesta,
con il debito/Pil che stenta a
calare tanto più stenta il
rilancio dell’economia, ecco
che il Tesoro ha riconosciuto
una “finestra di opportunità”
(le classiche windows of
opportunity dei mercati) e l’ha
colta al volo, lanciando il BTp
a 50 anni nel mare aperto delle
emissioni pubbliche ma
affidando il timone alle mani
forti di un sindacato di
collocamento di primissimo
piano. Corre voce che questo
speciale BTp abbia incuriosito
persino i risparmiatori, un
retail tenuto invece fuori dai
radar del piazzamento. La
scadenza dei 50 anni è però per
i professionisti, è l’ultima parte
della frusta, quella che si
muove di più di ogni altra, con
il prezzo che crollerà nel
momento in cui le aspettative
su inflazione e tassi si
normalizzeranno. “Spero che
torni la normalità, ben venga,
anche se dovrò preoccuparmi
del mio BTp a 50 anni in
portafoglio”, ha chiosato ieri
un trader.
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Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
3
Le vie della ripresa
Alla Camera
Il ministro risponde ai dubbi espressi ieri
da Bankitalia e dall’Ufficio di bilancio
LE STIME DEL GOVERNO
Tempi supplementari
È probabile che il responsabile del Tesoro
venga ascoltato di nuovo dalla commissione
«Pil all’1% nel 2017 obiettivo realizzabile»
Padoan alla Camera: la manovra spingerà la crescita - Renzi: tra un anno vedremo chi ha ragione
Gianni Trovati
ROMA
pLa crescita dell’1% messa in
programma per l’anno prossimo
dal governo nella nota di aggiornamento al Def è un obiettivo
«ambizioso» ma «realizzabile».
Il ministro dell’Economia Pier
Carlo Padoan risponde così alle
obiezioni dell’Ufficio parlamentare del bilancio, l’Authority dei conti che l’altro ieri ha prospettato la mancata validazione
del quadro programmatico ipotizzato dal governo, e alla prudenza di Bankitalia che sempre
lunedì aveva appunto definito
«ambizioso» il programma governativo. «Tutti gli anni è la solita solfa - taglia corto il premier
Matteo Renzi nel corso di un’intervista a Radio Capital -, ed essendo previsioni vedremo tra
un anno chi si sbaglia».
Al centro delle discussioni, riprese ieri dal titolare dell’Economia nel corso dell’audizione alle
commissioni Bilancio riunite di
Camera e Senato, c’è il forte effetto di spinta che le misure previste
in manovra, dal blocco degli aumenti Iva agli incentivi fiscali per
gli investimenti, secondo il governo dovrebbero produrre l’anno prossimo, portando la crescita dallo 0,6% tendenziale (cioè
senza legge di bilancio) all’1%
programmatico. «Non è una
scommessa», ha ribattuto il ministro dell’Economia, aggiungendo anzi che «i moltiplicatori
sono difficili da stimare» in un
contesto di inflazione e tassi piatti, e che a consuntivo potrebbero
esserci «sorprese positive».
L’allerta dell’Ufficio parlamentare del bilancio, però, agita
il Parlamento, e non solo dalle
parti dell’opposizione che chiede di «riscrivere la nota di aggiornamento con numeri credibili» (così il capogruppo di Fi alla
Camera Renato Brunetta) e accusa il governo di aver scritto cifre «inventate» (lo ha detto Ste-
fano Fassina, di Sinistra Italiana,
suscitando la richiesta di «più rispetto» da parte di Padoan). Sul
tema interviene anche la minoranza Pd, che con Federico Fornaro chiede di sospendere l’esame della nota in commissione fino al chiarimento fra governo e
Upb. E Francesco Boccia (Pd),
che oltre a presiedere la commissione Bilancio della Camera è
stato il primo firmatario della riforma della legge di bilancio statale, chiede di far slittare il voto in
Aula sulla nota, messo in calendario per l’11 ottobre, accusando
il governo di non aver rispettato
le nuove regole. «Se la legge fosse stata rispettata - spiega - l’Upb
avrebbe avuto tutti gli elementi
per fare le valutazioni e forse non
saremmo in queste condizioni».
MINORANZA PD
Fornaro: sospendere l’esame
del Def in commissione senza
chiarimenti dell’Esecutivo.
Boccia: il voto in aula previsto
l’11 ottobre può slittare
LA PAROLA
CHIAVE
UpBilancio
7L’Ufficio parlamentare di bilancio
(Upb) è un organismo
indipendente costituito nel 2014
con il compito di svolgere analisi e
verifiche sulle previsioni
macroeconomiche e di finanza
pubblica del Governo e di valutare
il rispetto delle regole di bilancio
nazionali ed europee. È stato
costituito secondo quanto previsto
dalla legge rinforzata sul principio
del pareggio di bilancio (243/2012)
Anche Padoan ha spiegato le
distanze fra le previsioni governative e i giudizi dell’Upb con la
mancata disponibilità di «tutte le
informazioni» sulle misure della
manovra, ma è la stessa legge sul
pareggio di bilancio (articolo 18,
comma 3 della legge 243/2012) a
chiarire i possibili sviluppi. In caso di obiezioni dell’Upb, basta un
terzo dei componenti delle commissioni per chiedere al governo
di tornare in Parlamento per
spiegare le ragioni per cui intende andare avanti sulla propria
strada oppure adeguarsi alle stime dell’Authority. L’esito è quasi
scontato, vista la temperatura
della discussione, ma il calendario rimane strettissimo, anche alla luce del fatto che il presidente
del consiglio conferma l’intenzione di approvare la manovra
entro il 15 ottobre; il governo
avrebbe in realtà tempo fino al
20, perché alla fine della prossima settimana scade “solo” il termine per inviare a Bruxelles con
l’obiettivo di saldo di bilancio e le
proiezioni di entrate e spese.
Sul versante europeo, nel frattempo, è in corso quello che Padoan definisce «un dialogo continuo con gli organismi della commissione» per respingere l’idea
del «braccio di ferro». In gioco
c’è lo 0,4% di deficit aggiuntivo
che l’Italia chiede sulla base delle
«circostanze eccezionali» rappresentate dal terremoto di agosto e dal fenomeno migranti. La
partita è aperta, e in attesa di un risultato a oggi tutt’altro che scontato ieri è intervenuto il capogruppo del Pse al parlamento di
Strasburgo, Gianni Pittella, spargendo ottimismo: il confronto
con Upb, Bankitalia e Corte dei
conti poggia secondo Pittella su
«valutazioni interlocutorie»,
che non avranno conseguenze
in Europa perché «un no della
commissione sarebbe assurdo».
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LAPRESSE
pIl Fondo monetario inter-
nazionale ha ritoccato di nuovo al ribasso le previsioni di
crescita per l’Italia, portandole
allo 0,8% per quest’anno e allo
0,9% per l’anno prossimo, una
limatura dello 0,1% in entrambi
i casi rispetto allo scenario di
luglio. Le cifre sono sostanzialmente in linea con le ultime e
molto discusse stime, anch’esse riviste al ribasso, presentate
dal Governo in questi giorni
nell’aggiornamento del Def.
Nel luglio scorso, l’Fmi aveva
già tagliato le sue previsioni
sull’economia italiana di uno
0,1% per entrambi gli anni.
L’Italia è uno dei pochi Paesi
ad accusare un ribasso delle
previsioni. Sia nel 2016, sia nel
2017, la crescita è in coda fra i
grandi Paesi dell’Unione europea e al penultimo posto nel G-7,
davanti al solo Giappone. È an-
che in ritardo rispetto alla media
dell’area dell’euro che secondo
gli economisti del Fondo monetario crescerà dell’1,7% quest’anno e dell’1,5% il prossimo.
Rispondendo a una domanda dei cronisti a margine della
conferenza stampa di presen-
IL CONFRONTO CON L’EUROPA
Performance italiana lontana
dalle previsioni per l’area
euro dove la crescita è data
all’1,7% per quest’anno e
all’1,5% per il 2017
tazione del World Economic
Outlook, il responsabile del
rapporto, Gian Maria MilesiFerretti, ha evitato di rilasciare
commenti sul referendum costituzionale del 4 dicembre
prossimo. «Il referendum in
Italia - ha detto - non è Brexit,
nel senso che non è una decisione su fattori economici. È
una decisione politica e in
quanto tale non è un tipo di decisione sul quale il Fondo può
dare opinioni».
Per quanto riguarda l’economia italiana, l’impulso alla crescita verrà quasi esclusivamente dalla domanda interna. I consumi dovrebbero tenere, con
un’espansione dell’1% circa in
entrambi gli anni che rientrano
nelle previsioni, mentre si registrerà un aumento degli investimenti. Negativo invece per il
2016 l’apporto delle esportazioni nette, e nullo per il 2017.
Il rapporto dell’Fmi mette
l’accento fra l’altro sulla vulnerabilità del sistema bancario
italiano, la più grave nell’eurozona insieme al Portogallo, anche se nota che c’è stata finalmente nell’ultimo anno una
leggera ripresa del credito, anche se inferiore all’area euro
Risorse concentrate
su pochi interventi
per rispettare
le stime di crescita
«O
All’audizione. Il ministro Padoan durante la relazione davanti alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato
LE VARIABILI
0,6%
Il Pil tendenziale
La previsione programmatica di
crescita del Pil reale italiano per il
2017 è posta nella nota di
aggiornamento del Def posta all'1
per cento, 0,4 punti percentuali al
disopra dello scenario
tendenziale (vale a dire lo 0,6%)
Il tasso di crescita previsto i due
anni successivi è di 1,3 per cento
nel 2018 e 1,2 per cento nel 2019,
in entrambi i casi 0,2 punti
percentuali al disotto della
previsione Def 2016 a causa di un
abbassamento della crescita
prevista dell'economia mondiale.
Solo in parte compensata
dall'aspettativa e dall'auspicio
che le politiche monetari e e
fiscali dell'Area dell'Euro siano
più espansive
1%
Il Pil programmato
Il governo punta per l’anno
prossimo sul forte effetto di
spinta delle misure previste in
manovra, dal blocco degli
aumenti Iva agli incentivi fiscali
per gli investimenti,. Secondo il
governo tutto questo dovrebbero
produrre l’anno prossimo,
portando la crescita dallo 0,6%
tendenziale (cioè senza legge di
bilancio) all’1% programmatico.
«Non è una scommessa», ha
ribattuto il ministro
dell’Economia Padoan,
aggiungendo anzi che «i
moltiplicatori sono difficili da
stimare» in un contesto di
inflazione e tassi piatti, e che a
consuntivo potrebbero esserci
«sorprese positive».
Il Fmi lima la previsione per l’anno prossimo allo 0,9%
WASHINGTON. Dal nostro inviato
Dino
Pesole
u Continua da pagina 1
0,4%
Deficit aggiuntivo
Sul versante europeo è in corso
quello che Padoan definisce «un
dialogo continuo con gli
organismi della commissione»
per respingere l’idea del «braccio
di ferro». In gioco c’è lo 0,4% di
deficit aggiuntivo che l’Italia
chiede sulla base delle
«circostanze eccezionali»
rappresentate dal terremoto di
agosto e dal fenomeno migranti.
Intanto il premier conferma
l’intenzione di approvare la
manovra entro il 15 ottobre; il
governo avrebbe in realtà tempo
fino al 20, perché alla fine della
prossima settimana scade “solo”
il termine per inviare a Bruxelles
con l’obiettivo di saldo di bilancio
e le proiezioni di entrate e spese.
Fondo monetario. Riduzione dello 0,1% rispetto a luglio anche sulle proiezioni 2016 che arrivano allo 0,8% - Preoccupazioni sul sistema bancario italiano
Alessandro Merli
L’ANALISI
L’Outlook del Fondo monetario
LA CRESCITA SECONDO IL FMI
Variazioni percentuali
Previsioni
Var. sull’outlook di luglio
2016
2017
2016
2017
Area Euro
Germania
Francia
Italia
Spagna
Giappone
1,7
1,7
1,3
0,8
3,1
0,5
1,5
1,4
1,3
0,9
2,2
0,6
0,1
0,1
-0,2
-0,1
0,5
0,2
0,1
0,2
0,1
-0,1
0,1
0,5
2016
2017
2018
I CONTI PUBBLICI ITALIANI
Previsioni in percentuale del Pil
Indebitamento netto
Output gap
Saldo strutturale
Debito netto
Debito lordo
Fonte: Fondo Monetario Internazionale
2,5
2,5
1,2
113,8
133,2
2,2
1,7
1,1
113,9
133,4
0,0
0,0
0,0
106,7
125,0
nel suo complesso: i problemi
delle banche verranno analizzati più nel dettaglio dall’istituzione di Washington nel
Global Financial Stability Report, che verrà pubblicato oggi. Fra le eredità della crisi, non
solo in Italia, il Fondo mette
l’accento tra l’altro sull’alto debito e sui crediti deteriorati nei
bilanci delle banche.
La politica fiscale in Italia sarà leggermente espansiva, nota
l’Fmi, che prevede per il deficit
(le stime ancora non tengono
contro dell’aggiornamento del
Def, ma sono basate sul documento di aprile) un 2,5% del
prodotto interno lordo nel 2016
e un 2,2% nel 2017. Il debito pubblico aumenterà ancora, dal
132,7% del Pil dell’anno scorso
al 133,2% di quest’anno e al
133,4% dell’anno prossimo.
La disoccupazione italiana,
nelle previsioni del Fondo, è destinata a restare la più elevata
nei Paesi del G-7, seppure in discesa dall’11,9% nel 2015 all’11,5%
nel 2016 e all’11,2% nel 2017.
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biettivo
ambizioso»,
aggiunge la Banca
d’Italia. Nessuna sovrastima
delle stime, replica il ministro
dell’Economia, Pier Carlo
Padoan. Il punto è che con la
prossima manovra il Governo
scommette su un effetto
moltiplicatore sulla crescita
pari allo 0,4% del Pil, rispetto
a un “tendenziale” dello 0,6
per cento (era l’1,2% ad aprile)
e a un’inflazione più bassa
dello 0,8% rispetto al quadro
«a bocce ferme». Con quali
possibilità concrete di
realizzare l’obiettivo?
Gli addendi che
dovrebbero contribuire
all’incremento della stima di
crescita sono
sostanzialmente due: la
neutralizzazione delle
clausole di salvaguardia, che
eviterà l’aumento dell’Iva e
delle accise a partire dal
prossimo anno, e il complesso
di misure da inserire nella
legge di bilancio, dal rilancio
degli investimenti pubblici in
infrastrutture, al sostegno alle
imprese (con la riduzione
dell’Ires e la proroga del
“superammortamento”), per
finire con gli interventi di
sostegno ai pensionati
(1,5 miliardi
nella previsione 2017).
Se questo è il set di misure e
interventi su cui il Governo
scommette per sostenere la
crescita, è del tutto evidente
che al momento non è agevole
prevederne l’esito. Pesa la
variabile internazionale,
certo, con le incognite
relative all’andamento del
commercio mondiale e
all’aumento delle quotazioni
del greggio, e pesano anche le
incertezze connesse sia
all’efficacia reale delle misure
in cantiere, sia al responso
elettorale del 4 dicembre.
«Un conto è la sovrastima, un
conto è l’ottimismo», osserva
Padoan. «Non c’è sovrastima
nelle previsioni prodotte dal
Governo. Semmai i
moltiplicatori sono
sottostimati, quindi ci
potrebbero essere delle
sorprese positive». In poche
parole, nell’aspettativa del
Governo l’effetto
“propulsivo” della manovra
potrebbe essere
potenzialmente anche più
rilevante dello 0,4% indicato
nella Nota al Def.
Siamo nel campo degli
esercizi previsionali, terreno
scivoloso, anche perché
possono variare i criteri di
calcolo e di misurazione per
quel riguarda l’impatto delle
singole misure. È il caso
dell’atteso incremento degli
investimenti pubblici e
privati. Al totale delle “misure
espansive” il Governo
attribuisce un impatto sul Pil
dello 0,2 per cento. Il mancato
aumento dell’Iva dovrebbe
garantire lo 0,3% in più. Vi
andrebbero aggiunge le
misure «a politiche invariate»
(0,1%) e sottratte le coperture
finanziarie (-0,2%), così da
raggiungere lo 0,4% in più. Il
problema – ribatte l’Upb – è
che la crescita 2017 supera di
tre decimi di punto il valore
mediano delle previsioni. Per
gli investimenti siamo a circa
un punto percentuale in più, e
anche i consumi «sono in
prossimità del limite più
elevato». La stessa Banca
d’Italia nota come l’impatto
sulla crescita del mancato
aumento dell’Iva (0,3%)
sconti un effetto «piuttosto
forte rispetto a stime
econometriche basate sui dati
del passato». Quanto alle altre
misure espansive, Via
Nazionale sospende per ora il
giudizio, condividendo però
fin d’ora la priorità attribuita
al sostegno degli
investimenti. E il Fmi, nel
confermare la stima di
LA DOPPIA INCERTEZZA
Sul raggiungimento
degli obiettivi pesa sia
l’efficacia reale delle
misure proposte sia
l’esito del referendum
LA SCADENZA
Solo a metà 2017 si
capirà se la cura sta
funzionando o se
resteremo prigionieri
dello «zero virgola»
crescita del Governo per il
2016 (0,8%), si colloca
leggermente al di sotto della
previsione governativa per
quel che riguarda il 2017
(0,9%). Il punto – lo rileva il
presidente della
Commissione Bilancio della
Camera, Francesco Boccia – è
che il Parlamento non è al
momento nella condizione di
capire «quali siano le
valutazioni del ministero
dell’Economia sugli aspetti
più controversi, come il
contributo alla domanda
interna, i consumi finali, gli
investimenti fissi lordi e il
contributo alle esportazioni
nette». Da qui la richiesta di
“integrazioni”, fondamentali
per esprimere un voto
sulla Nota.
L’attesa è tutta sulla
manovra in via di
allestimento, che per provare
a centrare l’obiettivo di
crescita contenuto nel Def
dovrà essere definita «con
grande cura», avverte la
Banca d’Italia. Un invito
implicito a dar seguito
all’approccio espresso agli
inizi di agosto dallo stesso
Padoan: pochi interventi e
tutti mirati alla crescita. Prima
la manovra, poi il voto sul
referendum costituzionale.
Solo a metà del prossimo
anno si comincerà a capire se
la cura sta funzionando,
oppure se l’appuntamento
con tassi di crescita non più da
«zero virgola» dovrà essere
nuovamente rinviato.
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Il cantiere manovra. Entro la fine della prossima settimana la definizione delle linee guida della legge di bilancio da inviare a Bruxelles
Da giochi e lotta all’evasione dote da 4,8 miliardi
Marco Mobili
Marco Rogari
ROMA
pUna dote da circa 800 milioni
quella che il Governo si appresta a
chiedere al mondo del gioco con la
legge di stabilità. E che dovrà aggiungersi ai circa 4 miliardi che
l’esecutivocontadirecuperaresotto la voce maggiori entrate con la
lotta all’evasione Iva e una riedizione della voluntary disclosure. Ad
alzare l’asticella delle maggiori entrate, poi, saranno chiamate anche
alcune misure “di cassa” come la
riapertura dell’assegnazione agevolatadeibeniaisoci,larivalutazione dei beni di impresa e la rivalutazione dei valori di acquisto di terreni e partecipazioni. Poste queste ul-
time in grado di drenare ancora
qualche centinaia di milioni di euro. Ma torniamo al gaming.
Il mercato del gioco anche con la
legge di bilancio per il 2017 sarà
chiamato ad assicurare all’Esecutivo risorse fresche per sostenere la
crescita. Si tratta di circa 800 milionichedovrebberoessereassicurati
da operazioni one shot. In prima
battuta la gara per l’assegnazione
IL PACCHETTO SUL GAMING
Dal mercato del gioco attesi 800
milioni con il Superenalotto,
il rinnovo delle scommesse
e dalle slot con il saldo
dell’anticipo del Preu
del Superenalotto la cui concessione è in scadenza nel 2018. Secondo
le prime ipotesi circolate la nuova
gara dovrebbe assicurare non meno di 200 milioni come base d’asta.
La seconda voce di entrata è prodotta dal prolungarsi dell’accordo
con regioni ed enti locali sull'offerta di gioco. Accordo atteso, dopo
circa un anno di trattative e incontri, per il 20 ottobre prossimo. In
questo modo il Governo potrà far
slittare al 2017 i 460 milioni di euro
attesi dalla stabilità 2016 con la gare
perilrinnovodelleconcessionidellescommesse.Acompletareilquadro ci sarebbero poi i 160 milioni
mai versati dalla filiera delle slot. La
legge di stabilità per il 2015 (articolo
1, comma 649), aveva previsto un
contributo di 500 milioni a carico
dei concessionari e della filiera a titolo di riduzione di compenso. La
norma, contestata da concessionari, gestori ed esercenti, è stata abrogata dalla legge di stabilità 2016 sia
perché di difficile applicazione sia
perché oggetto di rinvio alla Corte
costituzionale da parte del Tar Lazio. Ora all’appello mancano, come
detto, circa 160 milioni di euro, che i
concessionaridevonocercarediriscuoteredagestoriedesercentiper
il successivo riversamento all’Erario. Con la prossima legge di bilancio dovrebbe arrivare una norma
adhoccheconcedeaiconcessionari più poteri per il recupero delle
somme fino ad oggi non pagate.
Il grosso delle misure di entrata
dovràarrivaredallalottaall’evasione.L’obiettivoèquellodirecuperare tra i 3,5 e i 4 miliardi di euro da
iscrivere nella legge di bilancio sottolavoce“ComunicazioniIva”(1,82miliardi) e “Voluntary disclosure
bis” (1,5 -2 miliardi). Con le comunicazioni Iva verrebbe introdotto
l’obbligo dell’invio trimestrale di
tutte le fatture emesse e ricevute.
Un redditometro senza alcuna derogaoesclusioneesoprattuttoanalitico. L’altra quota è attesa dalla
nuova operazione di rientro dei capitali che punterebbe a coprire le
annualità dal 2009 (anche se già
prescritto) al 2015 con sanzioni e interessi. La controindicazione per il
Governo è l’aleatorietà delle due
poste di entrata che obbligherà i
tecnici del Mef e di Palazzo Chigi a
prevedere comunque una clausola
di salvaguardia ad hoc per rassicurare Bruxelles: indiziate numero
uno sono le accise sulla benzina.
Ai quasi 5 miliardi da gioco e
contrasto dell’evasione si aggiungeranno le risorse che il Governo
conta di recuperare con la spending review. La revisione della
spesa dovrà essere strutturale anche per sostenere l’impalcatura
delle coperture della prossima
legge di bilancio. Che il Governo
conta di definire alla fine della
prossima settimana. Anche perché entro il 15 ottobre l’esecutivo
deve trasmettere alla Commissione Ue e all’Eurogruppo il Documento programmatico di bilancio
ed entro il 20 deve inviare alle Camerelaleggedibilancioveraepropria (articolato e tabelle).
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Nel menù della manovra
ENTRATE DAI GIOCHI
SPENDING
Dopoaverversatoquest’anno1,3
miliardiconlastabilità2016(dato
certificatonellanotaalDef)il
mondodelgiocoèchiamatoa
contribuireconaltri800milionidi
maggiorientrateperlanuova
leggedibilancio2017.Esclusoal
momentounnuovointerventosul
Preuapplicatoalleslot,si
punterebbesullanuovagaraperil
Superenalotto(based’astada
almeno200milioni),ilrinnovo
delbandodellescommesse(460
milioniattesiquest’annomadi
fattoslittatial2017)ealsaldodei
160milionidovutidallafiliera
delleSlotcomeanticipodelPreu
La prossima manovra conterrà
la “fase 3” della spending
review. Il nuovo piano di
riduzione della spesa poggerà
sul rafforzamento del processo
di centralizzazione degli
acquisti della Pa sulla base del
modello Consip. Che garantirà
risparmi per 1-1,2 miliardi in
aggiunta alla extra-dote di
600 milioni nel 2016 rispetto
all’obiettivo fissato dall’ultima
legge di Stabilità. Altri
interventi riguarderanno i
fondi e i budget dei ministeri
con il nodo sanità ancora da
sciogliere
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
4
Mercati globali
La frenata delle economie avanzate
Tagliate le previsioni 2016 per i Paesi avanzati,
Stati Uniti in testa (-0,6% rispetto a luglio)
L’OUTLOOK DEL FONDO MONETARIO
Gli altri fattori di incertezza
Preoccupano Brexit, transizione cinese,
prezzi delle commodities, dazi commerciali
L’Fmi abbatte le stime sul Pil Usa
Il Fondo avverte: la crescita bassa agevola i movimenti populisti e rischia di continuare
Alessandro Merli
WASHINGTON. Dal nostro inviato
pLa bassa crescita dell’econo-
mia mondiale rischia di alimentare il populismo e peggiorare
ulteriormente lo scenario economico, avvisa il Fondo monetario, nel tagliare le sue previsioni
per le economie avanzate e sollecitare ancora una volta i Paesi a
prendere misure di politica economica «decise».
«La crescita è stata troppo bassa troppo a lungo – ha affermato
ieri il capo economista dell’Fmi,
Maurice Obstfeld – e in molti Paesi i suoi benefici hanno raggiunto troppo poche persone, con ripercussioni politiche che probabilmente deprimeranno la crescita globale ulteriormente». Il
rischio politico si affaccia quindi
sullo scenario globale, dove
l’istituzione di Washington conferma le previsioni di crescita
avanzate nel luglio scorso, del
3,1% quest’anno e del 3,4% il prossimo, ma taglia, per il 2016, le stime per i Paesi avanzati. La crescita «forte, sostenuta, equilibrata e
inclusiva», chiesta dal G-20 il
mese scorso in Cina, non c’è, ammette Obstfeld.
Il ribasso delle stime più consistente riguarda gli Stati Uniti, che
gli economisti dell’Fmi prevedono ora che possano crescere delll’1,6% nel 2016 (lo 0,6% in meno rispetto a luglio) e del 2,2% nel 2017
(lo 0,3% in meno). Obstfeld ritiene comunque che nei prossimi
mesi, a seconda del’andamento
dei dati, la Federal Reserve possa
alzare i tassi. La crescita più lenta
negli Usa e in alcuni altri Paesi
avanzati, fra cui Italia e Francia, è
compensata dal lieve migliora-
mento nei Paesi emergenti. La situazione americana è particolarmente critica proprio dal punto
di vista politico per l’imminenza
delle presidenziali. Obstfeld in
conferenza stampa non ha voluto
rispondere sulle possibili conseguenze delle politiche di Donald
Trump. Ma ha osservato che il
cambiamento delle posizioni di
sempre degli Usa in materia di libero commercio «introduce un
elemento di incertezza», che non
fa bene all’investimento e all’occupazione.
Altro fattore di rischio politico e di incertezza gli sviluppi di
L’INCOGNITA AMERICANA
Situazione critica per
le imminenti presidenziali
L’Fmi teme un cambiamento
delle tradizionali posizioni
in materia di libero commercio
Brexit, che, se hanno avuto finora un impatto limitato, dipendono da come si evolverà il
negoziato fra il Regno Unito e
l’Unione europea.
Ancora una volta, il Fondo ha
sollecitato le autorità di politica
economica a interventi più decisi
per evitare che la bassa crescita
diventi cronica. «Senza un’azione determinata delle politiche
per sostenere l’attività economica nel breve e nel più lungo periodo – ha detto Obstfeld, nel presentare il “World Economic Outlook” – la crescita insufficiente
agli attuali livelli rischia di autoperpetuarsi, attraverso le forze
economiche e politiche negative
che sta scatenando». Un riconoscimento che l’andamento deludente dell’economia è un fattore
importante nell’emersione di
movimenti populisti e contro la
globalizzazione in diverse delle
aree più importanti, compresi gli
Stati Uniti e l’Europa.
Fra i rischi che potrebbero far
“deragliare” la ripresa nel 2017 e
negli anni successivi, rischi che
potrebbero interagire fra loro e
aggravare ancor più la situazione,
il Fondo enumera una transizione difficile in Cina, un’ulteriore
netta caduta dei prezzi delle materie prime, una restrizione delle
condizioni finanziarie globali o
un secco aumento delle barriere
ai commerci. C’è poi il pericolo di
un acutizzarsi delle tensioni geopolitiche, che peggiorerebbero la
crisi umanitaria già in corso nel
Medio oriente e in Africa.
Ancora una volta, l’Fmi nota
che la politica monetaria è stata
lasciata troppo sola nel sostenere
la domanda e che c’è bisogno, come ha sostenuto in più occasioni
il presidente della Banca centrale
europea, Mario Draghi, del supporto della politica di bilancio e
delle riforme strutturali, promesse dal G-20 al vertice di Brisbane
del 2014, ma che si sono concretizzate in misura insoddisfacente. In
Europa in particolare, i Paesi
«con spazio fiscale», come Germania e Olanda, dovrebbero approfittare dei tassi d’interesse a
zero per realizzare, ha detto Obstfeld, investimenti produttivi in
aree come le infrastrutture e
l’istruzione, che alla fine fanno
crescere l’economia e rendono il
debito più sostenibile.
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L’outlook del Fondo
Le nuove stime di crescita dell’Fmi
Variazione % annua del Pil e differenza rispetto alle stime di luglio
-4
0
4
8
-4
Stati Uniti
–0,6
–0,3
2016
2017
Eurozona
+0,1
+0,1
2016
2017
Germania
+0,1
+0,2
2016
2017
Francia
2016
2017
1,3
1,3
-0,2
+0,1
2016
2017
0,8
0,9
–0,1
–0,1
2016
2017
+0,5
+0,1
2016
2017
Messico
Fonte: Fmi
+0,2
+0,5
–0,8
1,1
+0,4
+0,1
6,6
6,2
0
0
7,6
7,6
+0,2
+0,2
–3,3
0,5
0
0
0,1
0,8
0
–0,2
Brasile
3,1
2,2
2016
2017
0,5
0,6
India
Spagna
2016
2017
+0,1
–0,2
Cina
Italia
2016
2017
1,8
1,1
Russia
1,7
1,4
2016
2017
8
Giappone
1,7
1,5
2016
2017
4
Gran Bretagna
1,6
2,2
2016
2017
0
Sud Africa
2,1
2,3
–0,4
–0,3
2016
2017
L’ANALISI
Riccardo
Sorrentino
Produttività
troppo bassa,
questo il nodo
da sciogliere
L
a produttività cresce
poco. Nella lunga analisi
della attuale fase di quasi
stagnazione del Fondo
monetario internazionale,
questo sembra il punto
cruciale, soprattutto per i Paesi
avanzati. È questo fattore,
sottovalutato, a spiegare
peraltro perché le previsioni
del recente passato sono state
strutturalmente più
ottimistiche e quindi le
politiche economiche meno
intense.
L’elemento che può stupire
di più è il fatto che l’Fmi - e molti
economisti - non sa perché la
produttività cresca così poco.
Le possibili spiegazioni sono
tante. Tra queste la demografia:
i lavoratori meno giovani
sembrano essere meno
produttivi, anche se più esperti,
e i Paesi avanzati invecchiano
sempre più. Sembra invece
meno condivisibile l’idea che la
tecnologia abbia esaurito la sua
forza propulsiva.
In ogni caso, se questa è la
causa della quasi stagnazione,
la risposta non può essere la
politica monetaria - gli
investimenti rispondono poco
all’andamento dei tassi mentre la politica fiscale solo
teoricamente sembra poter
avere un ruolo. Gli investimenti
pubblici prima di “andare a
regime” non aumentano né la
produttività né la capacità
produttiva: sono spese. Senza
contare che non si può
immaginare per i manager
pubblici una percentuale di
successo superiore - anzi - a
quella degli investitori privati.
Le scelte pubbliche, insomma,
possono essere sbagliate, e
molto spesso lo sono.
Occorre intervenire sulla
struttura dei mercati. Prima
della crisi, e a maggior ragione
dopo, sono aumentate le
richieste di “protezione”:
monopoli e oligopoli si sono
moltiplicati, la concorrenza è
scemata, la creazione di nuove
imprese è rallentata persino nei
dinamici Stati Uniti, la ricerca
delle posizioni di rendita - il
rent-seeking - è diventata
spasmodica. La
globalizzazione, attraverso la
Wto, ha addirittura imposto
ovunque regole molto
stringenti sulla proprietà
intellettuale, che non è altro che
una (lunga) sospensione del
libero commercio con
l’obiettivo, dubbio, di
incentivare l’innovazione.
Ovunque si sono moltiplicati i
requisiti per svolgere le attività
più disparate, con esempi
estremi negli Usa, dove (a New
York) sono richieste più ore di
pratica per fare l’estetista che
per essere infermiere.
Soprattutto, si sono dedicati
tutti gli sforzi alle riforme del
lavoro senza fare riforme dei
mercati dei prodotti e dei
servizi, creando una forte
asimmetria negli interventi. La
soluzione, come ha proposto
Philippe Aghion
dell’Università di Harvard, è
allora proprio nel favorire la
concorrenza, che - come lui
stesso ha mostrato - in quasi
tutti i settori genera crescita.
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Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
5
Mercati globali
I timori dei mercati
La linea dura preannunciata sui migranti
fa pensare a una rinuncia al mercato unico
IL NODO INGLESE
Governo ancora diviso
Il cancelliere Hammond: con il voto il popolo
non ha detto di voler diventare più povero
«Hard Brexit» fa cadere la sterlina
Valuta britannica ai minimi da 31 anni mentre la Borsa di Londra è vicina ai massimi
Leonardo Maisano
LONDRA. Dal nostro corrispondente
pBisogna tornare al 1985 per
trovare un cambio sterlina-dollaro a questi valori. In due giorni
la divisa di Sua Maestà ha perduto poco meno del 2% sulla moneta americana scivolando fino
a quota 1,2759. Dopo il crollo di
lunedì, quando già veleggiava
attorno a 1,28, i mercati sono tornati a penalizzare il pound, imponendo una svalutazione, nella sola giornata di ieri, dell’1,3
per cento. Forte è stata anche la
correzione contro l’euro, scambiato a 87,5 pence con un meno
0,2% fin dalle prime contrattazioni. Per converso, e come già
accaduto lunedì, è balzato il Ftse
MANAGER BRITANNICI
Il ministro dell’Interno
Amber Rudd ha messo
in guardia le aziende
dall’assumere troppi
stranieri. Prima gli inglesi
100 che con un progresso in
apertura superiore all’1% ha
sfondato la vetta dei 7.000 punti, oltre i livelli che si registravano nel 2015. A beneficiarne sono
state soprattutto le imprese che
fatturano in dollari e riportano i
profitti in sterline, anche se
spesso l’effetto è ridimensionato dalle conseguenze contabili
innescati dal foreign exchange
sul debito che le multinazionali
hanno in dollari. Sono andati alle stelle anche i costi di hedging
contro le fluttuazioni della sterlina nei prossimi tre-sei mesi
(10,6% come l’opzione a nove
mesi), a conferma che le scosse
sono destinate a continuare.
Una dinamica, quella in corso, ampiamente annunciata dalla platea del congresso conservatore di Birmingham. «Ci saranno turbolenze sui mercati»
aveva detto due giorni fa il Cancelliere dello Scacchiere Philip
Hammond e alle parole sono seguiti fatti con straordinaria rapidità. Il motivo della reazioni
dei mercati va ricercato nello
sblocco della Brexit. La signora
premier Theresa May ha fatto
due passi chiari, anche se non
definitivi, nella partita con i
partner europei, risvegliando
l’attenzione degli investitori
che d’improvviso vedono un
pronunciamento popolare – il
referendum di giugno - trasformarsi in una realtà con date già
appuntate sul calendario.
Downing street, in primo luogo, ha rotto la “tregua”, annunciando la data – entro fine marzo
2017- in cui sarà avviata la procedura di recesso dall’Ue, invocando l’articolo 50 del Trattato
di Lisbona. In secondo luogo ha
riaffermato la volontà britannica di non cedere sulla libera circolazione degli immigrati intraUe. «Questo passaggio – ha
commentato Esther Reichelt di
Commerzbank – fa temere che
possa esserci un hard Brexit».
Ovvero che Londra punti a far
saltare il banco uscendo dall’Unione e dal mercato unico al
buio per affidarsi solo alle regole commerciali del Wto. In altre
parole è il timore che la Gran
Bretagna abbia già deciso di rinunciare al passaporto per le
istituzioni finanziarie della City. «La realtà – ha dichiarato Paresh Upadhyaya currency strategist a Pioneer investment a
Boston interpellato da Reuters
– è che dal mondo politico si sentono solo commenti che danneggiano la valuta britannica».
Ultima in ordine cronologico
è stata la voce della ministro degli Interni Amber Rudd che ha
messo in guardia il business dall’assumere troppi stranieri. «I
test dovranno essere rivisti – ha
detto – per essere certi che gli
stranieri siano assunti nelle imprese a copertura di posti vacanti. Senza sfilare, cioè, posizioni a cittadini britannici». British jobs for british managers ?
Qualcosa di simile in un’autarchica visione del mondo. Concetto che, crediamo, non farà
bene alla sterlina.
Theresa May, in realtà, non
ha prefigurato la vera linea Maginot del negoziato con la Ue
anche perché la percezione
crescente è che nonostante i
crescenti toni da brexiters ci sia
ancora una profonda spaccatura nello stesso governo conservatore. Philip Hammond, per
esempio, si arruola fra i più cauti, deciso com’è a tutelare la City. «Il 23 giugno – ha detto nel
suo discorso due giorni fa - è
stato scelto Brexit senza “se” e
senza “ma”. Tuttavia con il voto al referendum il popolo non
ha detto di voler diventare più
povero o di voler essere meno
sicuro».
Doppio effetto
VALUTA IN PICCHIATA. Dollari per sterline
LA BORSA SALE. Andamento dell’indice Ftse
1,5
7.200
04/10/16
7.096,17
01/06/16
1,4414
1,4
04/10/16
1,2741
1,2
01/06/16
6.191,93
5.700
01/07
01/08
01/09
01/10
Leonardo
Maisano
Londra inizia
a pagare
il prezzo
dell’addio
B
6.700
1,3
L’ANALISI
01/07
01/08
01/09
01/10
Fonte: elaborazione dati Il Sole 24 Ore
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LAPRESSE
Il premier. Theresa May, primo ministro britannico
rexit assume connotati
più precisi e dal
mercato dei cambi si
leva un altolà che non può
essere equivocato. Dopo tre
mesi e più di buone notizie
sul fronte dell’economia
britannica la sterlina
precipita ai minimi contro il
dollaro. Valori che non si
vedevano dal 1985 quando
un’altra donna, Margaret
Thatcher, abitava a Downing
Street e si batteva con i
minatori dello Yorkshire,
quando in Italia governavano
democristiani e socialisti,
quando le guerre del Golfo
dovevano ancora farsi
cronaca. Un altro mondo.
D’improvviso il velo è
stracciato, Londra avverte il
morso di un divorzio che
potrebbe essere radicale, una
sforbiciata netta dopo
quattro, e più, decenni di
partnership.
Hard o soft Brexit ? Nulla è
ancora davvero deciso,
Theresa May tiene le carte
coperte più per confusione
strategica che per scelta
tattica. La Gran Bretagna non
sa ancora come muoversi
sullo scacchiere del dopo
Europa. Non sa fino a che
punto “difendere” i confini
dall’immigrazione intracomunitaria e fino a che
punto, per converso, poter
rinunciare al mercato interno
per l’industria dei servizi –
l’80 % del suo Pil – guidata
com’è da quelli finanziari
scolpiti nel “passaporto” per
il single market Ue. Il
boccone carico di slogan dal
suono autarchico che la
premier Theresa May ha
gettato da Birmingham alla
platea di Tory brexiters non
significa affatto – lo
ripetiamo – la scelta finale di
Downing Street per hard
Brexit. Non ancora. La
signora primo ministro ha
accontentato la folla e
saggiato i mercati.
Le risposte sono arrivate
subito. Più si levava la voce
inorgoglita di euroscettici
euforici, più la sterlina
precipitava. Il consenso
interno al partito per la
leader, forse, aumenta, ma
quello del mercato dei cambi
crolla, rischiando di alienare
la volontà popolare che
avverte per la prima volta il
prezzo dell’addio. Un
popolo, lo ricordiamo,
spaccato a metà e che per
metà, solo, ha votato il
recesso dall’Ue, rispondendo
a un quesito largamente
incompreso dirottato, nel
suo significato reale, da una
campagna di assoluta
disinformazione.
Vedremo se i lampi di
lunedì e peggio quelli di ieri
dureranno ancora,
ampliandosi ad altri mercati
ospitati nella City. È fin d’ora
opportuno, tuttavia, che
Theresa May tenga conto di
quanto sta accadendo,
dinamica che tanto somiglia
al prologo di un dramma in
lento divenire. Aver
incardinato la Brexit in un
calendario preciso, aver
alzato i toni dello scontro con
Bruxelles spaventa gli
investitori che invocano
scelte ponderate, ovvero
un’opzione morbida
abbastanza per tenere in
piedi la partecipazione di
Londra al mercato interno.
Ogni compromesso che
escluda la City dal libero
“accesso” alle piazze
dell’Europa continentale
innescherà uno smottamento
fragoroso. Non solo sui
cambi.
Il Ftse ha goduto del
minimo storico toccato dal
pound, ma sarà diversa la
reazione se alle parole di
SEGNALE DAI MERCATI
Aver incardinato Brexit
in un calendario preciso
spaventa gli investitori,
che chiedono
scelte ponderate
Carlos Ghosn seguiranno i
fatti, ovvero se la minacciata
cancellazione degli
investimenti Nissan nel
Regno si farà realtà.
Investimenti che, per ironia
della storia, sono destinati
anche a Sunderland dove il
gruppo giapponese occupa
settemila persone e dove il
consenso per la separazione
dall’Unione è stato fra i più
alti del Paese. Dietro al ceo
brasiliano promettono di
allinearsi tutte le imprese che
non intendono pagare dazio
per commerciare fra Regno
ed Europa, quando il Regno
dall’Europa si sarà
definitivamente allontanato.
La Jaguar è stata esplicita nel
sottolineare ansie non troppo
diverse da quelle di Nissan. Il
mondo delle imprese – fatti,
anzi investimenti, alla mano comincia a far sapere come si
muoverà se sarà davvero
hard Brexit. E i mercati si
adeguano.
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LA PAROLA
CHIAVE
Brexit
7La parola si riferisce al
referendum indetto dall’ex
premier David Cameron per
chiamare il popolo britannico ad
esprimersi sulla volontà di
restare o meno nell’Unione
europea (da “Britain”, Gran
Bretagna e “Exit”, uscita). Il
referendum, tenutosi il 23
giugno 2016, si è concluso con la
vittoria del fronte favorevole
all’uscita (52%). La messa in
pratica della volontà dei cittadini
britannici non sarà immediata,
occorreranno infatti circa due
anni per negoziare il nuovo
status come prevede l’articolo
50 del Trattato Ue. Il nuovo
premier, Theresa May, ha sciolto
le riserve domenica dicendo che
attiverà l’articolo 50 entro marzo
New Delhi. La Banca centrale riduce di 25 punti base il costo del denaro citando il rallentamento dell’economia mondiale
La frenata globale taglia i tassi indiani
Gianluca Di Donfrancesco
pIl prolungato rallentamento
dell’economia globale e il clima di
incertezza alimentato dalle elezioni presidenziali statunitensi
spingono la Banca centrale indiana (Rbi) a tagliare i tassi di 25 punti
base, portandoli così al 6,25%, ai
minimi dal 2010. La prima decisione di politica monetaria del nuovo governatore della Rbi, Urjit
Patel, insediatosi il mese scorso,
coglie solo in parte di sorpresa gli
analisti, che si aspettavano sì un
taglio, ma tra qualche mese.
L’allentamento può avvenire,
ha spiegato ieri la Rbi, anche per-
ché la dinamica inflazionistica indiana lo permette. Sotto la guida
del predecessore di Patel, Raghuram Rajan, la Banca centrale ha
fatto del contenimento dei prezzi
la sua bussola. Patel, da vicegovernatore, è stato il braccio operativo di Rajan. La Rbi ora prevede che l’inflazione, fotografata al
5,05% ad agosto (dal 6% di luglio),
si attesterà al 5% nell’ultimo trimestre dell’anno di bilancio 201617, in linea con i suoi obiettivi e all’interno del range di oscillazione
indicato dall’Istituto (due punti
sopra o sotto il target del 4%). Il
raffreddamento dell’inflazione,
ha spiegato la Rbi, va attribuito alle favorevoli precipitazioni monsoniche (fondamentali per moderare i listini dei prodotti alimentari) e alle politiche adottate
dal Governo. Le pressioni sui
prezzi potrebbero però riaccendersi per effetto del recente aumento del 23% dei salari e dei trattamenti previdenziali per circa
10mila dipendenti e pensionati
pubblici.
Rispetto al gennaio del 2015,
quando Rajan avviò il ciclo di politica espansiva, il costo del denaro è sceso di 150 punti base, nonostante l’India sia la grande econo-
mia a più rapida crescita al mondo. Esponenti della maggioranza
di Governo e associazioni imprenditoriali hanno però sempre
criticato, a volte duramente,
Rajan, perché ritenevano che la
discesa del costo del denaro non
fosse abbastanza rapida e incisiva. Proprio questa divergenza ha
alimentato l’attrito di fondo tra
l’ex governatore e l’Esecutivo,
che poi ha avuto come risultato il
mancato rinnovo del mandato di
Rajan, che ha così lasciato il timone dopo solo due anni.
La catena di trasmissione della politica monetaria, inoltre,
non sta funzionando correttamente e i tagli decisi dalla Rbi
non si traducono nell’offerta di
prestiti più convenienti a imprese e famiglie da parte di un sistema bancario sovraccarico di crediti in sofferenza.
Nei tre mesi tra aprile e giugno, il Pil indiano ha sollevato il
piede dall’acceleratore, rallentando al 7,1%, dal 7,9% del trimestre precedente.
La decisione presa ieri dalla
Banca centrale indiana è stata anche la prima adottata dal nuovo
comitato di politica monetaria,
una riforma anche questa voluta
da Rajan e Patel. I sei membri, ha
spiegato il governatore, hanno
votato all’unanimità il taglio.
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La discesa del costo del denaro
Tassi di interesse in India, dati in percentuale
8,5
8,00
7,75
7,50
7,5
7,25
7,0
6,75
6,50
6,5
6,25
6,0
28/01
2014
Fonte: Rbi
15/01
04/03
02/06
2015
29/09
05/04
2016
04/10
6
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
7
Le vie della ripresa
LA RISTRUTTURAZIONE DEL CREDITO
La Confindustria
Per Matteo Zanetti serve «più credito»
alle aziende evitando «nuove strette regolatorie»
Il sindacato
La Fabi dice «no» all’utilizzo della Naspi
«Bisogna rafforzare il fondo esuberi»
Esuberi, Bankitalia favorevole a «misure ad hoc»
Rossi interviene anche sulle good bank: «Ci sono strumenti per trovare una soluzione positiva, diversi dalla liquidazione»
Davide Colombo
ROMA
p«Fare esercizio fisico e perde-
re peso al fine di recuperare agilità». Ecco come dovrebbe reagire
l’industria bancaria ai grandi
cambiamenti imposti dalla crisi
finanziaria globale e che passano
per il nuovo quadro regolatorio
sovranazionale e il formidabile
sviluppo delle tecnologie informatiche. È questo l’appello lanciato ieri dal direttore generale
della Banca d’Italia, Salvatore
Rossi, nel suo intervento alla
18esima Giornata del credito che
si è svolta a Roma.
Il problema dei problemi delle
nostre banche - ha affermato Rossi - è la bassa produttività. Un problema particolarmente acuto in
Italia e riflette anche nell’elevato
livello dei crediti deteriorati il cui
smaltimento «richiederà inevitabilmente tempo». Per questo
occorre accelerare con la razionalizzazione delle sedi centrali e
della reti territoriali per «riassorbire l’eccesso di capacità produt-
tiva che si è determinato in questi
lunghi anni di crisi». In non pochi
casi saranno inevitabili anche interventi sul personale. E a questo
proposito Rossi ha indicato la via
da percorrere: «Si potranno utilizzare gli ammortizzatori sociali
esistenti - ha spiegato - ovvero il
pensionamento anticipato finanziato dal fondo di solidarietà di
settore, per il quale è stata recentemente ampliata la possibilità di
utilizzo. Ma, se necessario, occorreranno interventi ad hoc».
Un altro aiuto al recupero di
redditività arriverebbe poi dalle
aggregazioni, «da facilitare soprattutto fra banche di media dimensione dove le possibilità di
sfruttare sinergie di costo e diversificare le fonti di ricavo appaiono più elevate».
Alle parole di Rossi ha risposto
il sindacato di maggioranza dei
bancari, la Fabi, che ha insistito
sulla necessità di puntare, per la
gestione degli esuberi, sulla «volontarietà dei prepensionamenti,
una banca moderna al servizio
Lo strumento. Finanziamenti da banche e lavoratori
In dieci anni uscite
«volontarie» per 40mila
grazie al Fondo solidarietà
Cristina Casadei
pVolontarietà. Basta una parola
per raccontare le ristrutturazioni
del settore bancario degli ultimi
anni. Se consideriamo l’ultimo decennio parliamo di oltre 40mila lavoratori che sono usciti dalle banche, a cui dobbiamo aggiungerne
altri 20mila entro il 2020. Non uno
di questi che sia uscito in maniera
obbligatoria. Se parliamo del futuro ogni stima sarebbe spannometrica e avventata, soprattutto perché non siamo a conoscenza dei
pianidettagliatidimoltiistitutiche
li dovranno presentare nei prossimi mesi. Certamente, come ha
spiegato ieri il direttore generale
della Banca d’Italia Salvatore Rossi,sonoinevitabiligliinterventisul
personale. Di questo sono tutti
consapevoli, anche i sindacati che
in questi anni si sono ritrovati a gestire molte migliaia di uscite. Sempre attraverso il Fondo di solidarietà di settore, uno strumento
unico,finanziatodabancheelavo-
LA GESTIONE FUTURA
Con i prepensionamenti
volontari altre 20mila uscite
entro il 2020. Il decreto
banche ha allungato da 5 a 7
anni la possibilità di utilizzo
ratori, che viene utilizzato per gestire le ristrutturazioni attraverso
prepensionamenti volontari. Uno
strumento di cui Abi e i sindacati
rivendicano il valore, così come i
costi altissimi.
Recentemente la durata della
permanenza sul fondo di solidarietà per chi va in prepensionamento è stata allungata da 5 a 7 anni, come previsto dal decreto banche emanato dal Governo a fine
aprile di quest’anno. Solo che il
Fondo di solidarietà è uno strumentocostosissimoperlebanche
e non sono state stanziate risorse
per coprire l’allungamento. Certo
è che il fondo, diventato operativo
nel 2000, ha fatto sì che in questi
anni le banche fossero totalmente
autonome nella gestione delle ristrutturazioni - per la parte riguardante le risorse umane - e non pesassero sui conti pubblici. Come
ha ricordato poco tempo fa il presidente del Casl di Abi, Eliano
Omar Lodesani, «le banche, in
modo proattivo, insieme ai sindacati hanno gestito diversi “momenti difficili” anche per il nostro
paese, cercando di contenere
l’impatto sociale nel rispetto delle
persone e delle loro famiglie. A
mio avviso, indicando una strada
percorribile anche da altri».
Adesso, in un momento in cui a
pocoapocostarisalendolatensione e si riaffaccia il tema delle ri-
strutturazioni, «è giunto il momento di rifondare un Patto per il
Paese, che inizi dalle persone per il
benessere di tutti», osserva Lodesani. L’Abi a questo proposito si è
detta pronta a sedersi immediatamente con il Governo e i sindacati
per fondare un nuovo patto sociale. Non è un tema facile, per l’intreccio di molte particolarità. La
prima è che nel settore del credito,
per esempio, non si è mai fatto ricorso alla cassa integrazione. E a
nominarla le numerose sigle sindacali si mettono subito sulle barricate perché il patto su cui è stata
fondata la pace sociale nel credito
è l’assenza di forme di coercizione
e di obbligo su eventuali esuberi.
«Tre i nostri punti cardinali: volontarietà dei prepensionamenti,
una banca moderna al servizio dei
territori e una decurtazione di almeno il 30% degli alti stipendi dei
manager», dice il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. Sulla stessa lunghezza d’onda
Agostino Megale, segretario generale della Fisac Cgil: «Chiunque
parli di licenziamenti o di uscite
coercitivedelpersonaledalnostro
settoretroveràlanostracontrarietà,lanostraopposizione,lamobilitazione di tutto il sindacato»; e
Massimo Masi, segretario generale della Uilca: «Gli eventuali esuberi dovranno essere gestiti in forma esclusivamente volontaria, attraverso il nostro Fondo di solidarietà, come da nostra proposta».
Tra gli strumenti ad hoc quindi,
a meno di non voler innescare forti tensioni - va ricordato che i bancari sono una delle categorie più
sindacalizzate - non potranno esservi gli ammortizzatori usati per
altri settori e tantomeno la Naspi
cheisindacatinonvoglionosentir
nominare perché significherebbe
statidicrisi.QuandosiparladiNaspi, però, le banche ricordano di
aver versato per l’indennità di disoccupazione circa 10 miliardi.
Chiedono di poterle utilizzare, in
modo solidaristico, ovvero senza
licenziamenti. E qui però i sindacati confederali non sposano la linea. L’uscita di un comparto dalla
contribuzione agli ammortizzatori sociali generali aprirebbe all’uscita anche di altri settori e si rischierebbe di rompere i legami di
solidarietàcolrestodelmondo.Se
però le banche chiedono di usare
la Naspi perché si trovano a fronteggiare una fase di ristrutturazione e i sindacati considerano la Naspi e la cassa integrazione due tabù, allora nel patto a tre con Governo, Abi e sindacati, la risposta
che ci si aspetta dal Governo è evidentemente lo stanziamento di risorse pubbliche in legge di Bilancio per gli ammortizzatori sociali.
Ad hoc per il settore bancario.
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dei territori e una decurtazione di
almeno il 30% degli alti stipendi
dei manager». Fabi, per bocca del
segretario generale, Lando Maria
Sileone, ha inoltre respinto l’ipotesi di un utilizzo della Naspi (indennità di disoccupazione) chiedendo invece un rafforzamento
del fondo esuberi, l’ammortizzatore sociale di categoria interamente finanziato da banche e lavoratori anche attraverso un intervento legislativo del Governo.
All’evento romano, sul fronte
delle imprese è intervenuto Matteo Zanetti, il coordinatore del
gruppo tecnico Credito e Finanza
di Confindustria, che ha invece
sottolineato gli aspetti critici del
finanziamento alle aziende. «È
essenziale - ha affermato tra l’altro - ritrovare la strada della crescita, ma le imprese non possono
crescere se non sono finanziate.
L’andamento del credito è ancora
molto debole, per sostenerlo e valorizzarlo è necessario, tra le altre
misure, scongiurare il rischio che
la stretta regolatoria sia accen-
tuata, evitando in particolare i rischi connessi all’introduzione
della cosiddetta Basilea 4 e di un
rating ai titoli di stato nei bilanci
delle banche. Sarà poi necessario
confermare lo Sme Supporting
Factor». Secondo Zanetti si dovrà poi «rifinanziare e rafforzare
il fondo di garanzia per le Pmi, valorizzare l’uso delle variabili qualitative nei sistemi di rating delle
banche - su questo stiamo già lavorando con l’Abi e gli istituti di
credito - e assicurare che il patto
marciano produca effetti tangibili a vantaggio delle aziende». E
serve infine sviluppare i canali di
credito non bancario: «Bisogna
catalizzare la crescita delle imprese, che devono aumentare
l’apporto di capitale proprio, accedere al capitale di rischio e a
strumenti di debito alternativi al
credito bancario, offrire buona
governance e informazione trasparente al mercato».
Al margine degli interventi ufficiali, Salvatore Rossi ha infine
risposto alle domande dei giorna-
IMAGOECONOMICA
Alla giornata del credito. Il dg di Banca d’Italia Salvatore Rossi (al centro)
TECNOLOGIE E ATTIVITÀ BANCARIA
Come cambiano i servizi di
pagamento
 Tra il 2003 e il 2015 - ha
spiegato ieri Salvatore Rossi,
direttore generale di Banca
d’Italia - la quota dei bonifici
disposti per mezzo di canali
telematici (per telefono o via
internet) è più che raddoppiata,
dal 20 al 42 per cento.
 È stato così eliminato il limite
all’offerta di questi servizi posto
dalla distanza fisica tra la banca
e il cliente: «un modo
completamente nuovo di
competere».
listi sulla vicenda delle quattro
banche in risoluzione.
Senza commentare direttamente le trattative in corso per
l’acquisto delle “good bank”,
Rossi ha affermato che «ci sono
ipotesi e strumenti per trovare
una soluzione positiva a questi
problemi ed evitare la liquidazione». Rossi ha quindi ricordato
che i supervisori - Bce e Banca
d’Italia - sono preoccupati «che
gli eventuali acquirenti compiano l’operazione corretta per la loro solidità. C’è Bruxelles preoccupata che non ci siano aiuti di
Stato, poi c’è impegnato il Governo italiano e ci siamo noi, preoccupati della stabilità finanziaria
del Paese e che non siano ventilate ipotesi di contagio finanziario». È una trattativa complessa ha aggiunto Rossi - ricordando
che la Banca d’Italia «è la proprietaria delle quattro banche
ponte e che Andrea Nicastro,
presidente delle quattro banche,
conduce le trattative».
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L’ANALISI
Marco
Ferrando
Il «paziente»
ha bisogno
di una terapia
in due tempi
I
l sistema bancario
italiano (e non solo) è
chiaramente
sovrappeso: troppe filiali,
troppi bancari ma
soprattutto troppi crediti
deterioriati, che - come ha
giustamente ricordato ieri
Salvatore Rossi - sono «il
problema dei problemi».
Peccato che per smaltirlo ci
vorrà tempo, e non poco: la
fatica con cui si sta
mettendo in moto la
cartolarizzazione di Mps e
la velocità ancora bassa a
cui viaggia il mercato degli
Npl in Italia dimostrano che
per aggredire
significativamente i 90
miliardi di sofferenze nette
serviranno anni.
Ma il mercato è
impaziente, scalpita. Non ha
nè la voglia nè l’abitudine di
investire su processi di
medio-lungo periodo,
peraltro appesi alle
numerose incertezze di un
sistema dai molti
bizantinismi. È per questo
che, in attesa di perdere
peso, alle banche servono
interventi urgenti,
facilmente percepibili dagli
investitori e capaci di
impattare sui punti
nevralgici: una gestione più
celere delle uscite
anticipate, la
razionalizzazione delle reti,
come ha ricordato ieri Rossi,
ma anche - per esempio - la
pulizia dei rischi legali.
Un’altra incognita,
pesantissima, che grava sul
settore e in particolare sulle
sue parti ritenute più deboli.
«A tenere i titoli delle
banche italiane fuori dal
radar degli investitori sono
le incertezze politiche, gli
elevati stock di Npl e la
percezione di un rischio
sistemico», ha messo in
guardia Credit Suisse in un
report dedicato al settore
pubblicato in settimana, che
ribadisce l’attesa del
mercato per l’esito del
referendum costituzionale
del 4 dicembre. Già, ma
contro i rischi sistemici le
banche possono fare ben
poco: cavalcano l’onda, o ne
sono sommerse.
Diverso è il discorso per le
azioni di efficientamento
interno, di ottimizzazione
dei ricavi e di aggressione
dei costi. Delle quali , invece,
i manager e i board sono
pienamente padroni. Vale
per tutti: banche sane,
banche malate, banche in
ripresa. Non a caso azioni di
questo tipo le sta studiando,
ad esempio, Marco Morelli
in Mps, o ci ha lavorato
Victor Massiah in Ubi, che a
giugno ha presentato un
piano “basic” concentrato
sulla razionalizzazione del
gruppo. Sulla stessa
direttrice si muovono le due
venete, Popolare Vicenza e
Veneto Banca, dove i board
sono alle prese con piani di
lunga gittata ma intanto
stanno studiando anche
azioni sul breve periodo - in
primis Npl -, le uniche in
grado di attirare quegli
investitori che potrebbero
rendersi necessari accanto
all’azionista Atlante per
eventuali nuovi rinforzi a
livello di capitale.
Come in ogni cura
dimagrante, però, servono le
idee chiare e molta
determinazione. Tradotto:
un nuovo modello di
business capace di
sopravvivere al nuovo
contesto competitivo e
regolamentare, nonché il
coraggio di prendere
decisioni forti. E qui, spesso,
casca l’asino.
@marcoferrando77
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Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
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Emanuele Scarci u pagina 11
Fiere. Via alla Bi-Mu, rassegna leader delle macchine utensili - La ripresa del mercato interno rafforza la fiducia delle imprese
Una vetrina 4.0 per i robot
Carboniero (Ucimu): rinnovare i mezzi di produzione aumenta la competitività
Luca Orlando
MILANO
pQuattro. E zero. Tra gli stand so-
no di gran lunga i numeri più gettonati, insieme a un fiorire di termini
inglesi: interactive tools, smart
factory, connected machines. Scelte
comunicative per certi versi obbligate, nel momento in cui – come
spiega Riccardo Rosa – «più di un
cliente ci ha contattato, per dirci che
se il piano del Governo parte anche
l’investimento si sblocca». Il piano,
Industria 4.0, vede in effetti proprio
nei costruttori di macchine utensili
presenti in Bi-Mu, tra le maggiori
rassegne mondiali del settore, i più
convinti sostenitori. Qui, più che altrove, si può verificare come sia concreta l’ipotesi che iperammortamento e credito d’imposta rilancino
in modo sensibile gli investimenti
nel 2017. «Considerare la legge di bilancio come un punto di partenza -
TRA GLI STAND
I costruttori: «I clienti dicono
che se decolla il piano del
governo su Industria 4.0 sono
pronti a sbloccare gli
investimenti»
spiega il presidentedi Confindustria
Vincenzo Boccia a margine dell’inaugurazione della rassegna - è un
elemento essenziale per costruire
un percorso per la crescita nell’interesse del Paese. Anche noi come
Centro Studi avevamo previsto una
crescita inferiore ma questo accadevaprimadellaleggedibilancio.Bisogna valutare gli effetti sull’economia
realedelprogettoIndustria4.0edelle altre misure che il Governo prenderà, adesso è prematuro».
A giudicare dalle stime delle imprese presenti in fiera a Milano il settorenonpotràchetrarrebeneficidagli incentivi legati alla smart factory,
anche se nell’immediato qualche ordinepotrebbeslittare.«Èunodeiprimi provvedimenti di indirizzo per
l’economia del Paese - spiega Andrea Riello, presidente di Riello Sistemi-epensocheilmercatoitaliano
nel 2017 potrà crescere del 25%».
«Tenendo conto anche della crescita in Europa - spiega l’ad di It RoboticsStefanoTonello-l’annoprossimo
possiamo crescere del 50%, assu-
mendo altre 5 persone». «L’attesa
del 250% - aggiunge l’ad di Marposs
Giuseppe Sceusi - potrebbe bloccareilmercatoinquestimesi,eccoperché è opportuno evitare ogni ritardo. I nostri prodotti di sensoristica e
collaudo rientrano senz’altro nell’area 4.0: può essere una buona occasionepersostituirebeniobsoleti».
«Aggiungeremo elettronica ai nostriimpianti-aggiungeRiccardoRosa, numero uno di Ermando Rosa - e
credo che il nostro business in Italia
potrà fino al 30%».
Gli incentivi fiscali si innestano
per il settore in una fase già positiva,
conilmercatointernoinrisalitaconvinta per il terzo anno consecutivo e
l’ipotesidiun’accelerazionenel2017.
«Il che è un bene – spiega il presidente di Ucimu-Sistemi per produrre
MassimoCarboniero–nonsoloperché conferma la validità delle misure messe in campo dal Governo, ma
anche perché ogni ammodernamento del nostro apparato produttivositraduceinunrilanciodellacompetitività italiana: abbiamo rimesso
la manifattura al centro dell’agenda». Le prospettive paiono dunque
positive, anche se sullo sfondo restano le incognite legate ad una crescita
globale non soddisfacente. «La concorrenzadiprezzoèforte–spiegaEttore Batisti, numero uno di Pama – e
alcuni big hanno rallentato gli investimenti. Qui in fiera mi aspetto
un’inversione di rotta. Gli incentivi?
Certo aiutano, anche se gli ostacoli
da rimuovere per le imprese restano
numerosi». «La richiesta in Italia è
già tonica – aggiunge Gianluigi Viscardi, ceo Cosberg – e credo che il
piano del Governo la farà crescere
ancora.Tenendoconto,tuttavia,che
per investire occorre avere lavoro».
Che al momento non manca ad
esempio alle Officine Biglia, con ordini di torni per 5 mesi di attività.
«Sfruttando il superammortamento – spiega Mauro Biglia – stiamo investendo otto milioni per ampliare
la capacità produttiva. Sono ottimista: con poche integrazioni anche le
nostre macchine rientreranno negli
incentivi 4.0». Tra gli stand il clima è
dunque positivo, in un settore che è
sul podio mondiale per export, al
quarto posto in termini di output.
«Lo specchio – aggiunge Boccia – di
quellachedeveessereassolutamente l’industria italiana del futuro».
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pLa via italiana al manifattu-
I PRINCIPALI PRODUTTORI
Dati 2015, in milioni di euro e variazione sull’anno precedente
I PRINCIPALI ESPORTATORI
Dati 2015, in milioni di euro e variazione sull’anno precedente
Cina
19.910
+8,4%
Germania
7.920
+4,1%
Giappone
12.153
+19,2%
Giappone
7.771
-4,5%
Germania
11.190
+3,9%
Italia
3.199
+4,1%
Italia
4.689
+8,5%
Taiwan
2.865
+1,5%
Corea del Sud
4.287
+1,4%
Cina
2.852
+11,6%
Stati Uniti
4.144
+1,5%
Svizzera
2.394
+4,8%
Taiwan
3.631
-0,8%
Corea del Sud
2.109
Svizzera
2.750
+0,3%
Stati Uniti
1.572
+21,8%
+0,2%
Fonte: Gardner, Associazioni nazionali, ITC
Il caso. Ma gli operatori temono una frenata nell’ultimo trimestre se non verrà rifinanziata la Nuova Sabatini
Riparte il leasing strumentale
Federica Micardi
va Sabatini hanno rilanciato il leasing strumentale.
«Quest’anno - anticipa il presidente di Assilea, e ad di Unicredit
Leasing Corrado Piazzalunga chiuderà con numeri superiori
alle previsioni, lo stipulato leasing arriverà a 19,5 miliardi contro i 18 miliardi attesi, e il 40% è
rappresentato dal leasing strumentale». Gli operatori però temono una brusca frenata nell’ultimo trimestre se non saràsubito
ri finanziata la Nuova Sabatini.
Da un’indagine effettuata da Assilea sul 73% del mercato l’agevolazione più richiesta, con il 52,2%
è proprio la Nuova Sabatini, segue il superammostamento con
l’8,7%, mentre il 39,1% chiede entrambe le agevolazioni. Dei risultati raggiunti grazie agli incentivi
Governo in campo
per promuovere
le nuove tecnologie
Matteo Meneghello
Il peso dell’Italia nella competizione globale
pSuperammortamento e Nuo-
L’assemblea. Il Cluster fabbrica intelligente
messi in campo lo scorso anno
dal Governo e degli incentivi vecchi e nuovi che entreranno nella
legge di bilancio 2017 si è parlato,
ieri, all’incontro «Leasing e Industria 4.0» organizzato da Assilea
L’APPELLO
Brigatti (Selma Bpm leasing):
fare chiarezza sui macchinari
agevolabili, altrimenti ci
saranno rallentamenti che
l’Italia non può permettersi
all’interno della Bi-Mu.
Il Governo, con Industria 4.0,
vuole stimolare investimenti,
produttività e innovazione. Una
strategia non più prorogabile dato che il parco macchine dell’industria manifatturiera italiana,
secondo l’indagine svolta da Ucimu, ha un’età media di 12 anni ed
otto mesi (il più alto degli iltimi 40
anni) e solo il 21% consente un’integrazione informatica o meccanica, uno dei requisiti richiesti per
accedere all’iperammortamento
del 250%. Quali macchinari entreranno nell’elenco I 4.0 si saprà entro il 20 ottobre, a certificare il
macchinario come 4.0, racconta
Stefania Pigozzi del Centro studi
Ucimu sarà il produttore, ma anche l’acquirente dovrà dichiarare
un utilizzo 4.0.
Gli operatori di leasing non temono la sfida di I 4.0. Positivo il
giudizio di Lodovico Mazzolin,
direttore generale di Mps leasing
& factoring , «finalmente abbiamo una politica economica» afferma. Dove per Carmelo Carbotti di Ge Capital «il vendor financing potrà avere un ruolo chiave».
Secondo Angelo Brigatti, ad di
Selma Bpm leasing Gruppo Mediobanca sarà determinante la
chiarezza sui macchinari agevolabili, altrimenti ci saranno rallentamenti che l’Italia non si può permettere. C’è poi chi, come Intesa
San Paolo si sta attrezzando per
utilizzare nuovi meccanismi di
rating, «stiamo elaborando dei sistemi - spiega Fabrizio Guelpa del
centro studi - per valutare anche il
potenziale dell’azienda e non solo
il suo passato e il suo presente» .
La chiave di volta sta però nel convincere le imprese a investire,
perché spiega Giovanni Ajassa
del Centro studi Bnl «le imprese
italiane non finanziarie hanno depositi per 237 miliardi» fermi per
debolezza della domanda e incertezze dei mercati; resta da vedere
se Industria 4.0 sarà la soluzione.
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riero del futuro passa dai cluster.
Lo strumento, all’indomani del
varo del piano nazionale industria 4.0, si propone come ideale
connessione tra il mondo dei decisori politici e quello delle imprese. E il Governo punta in questa direzione, confermando risorse (ancora limitate, ma il più
possibile mirate) e immaginando nuove competenze e responsabilità. La terza assemblea del
cluster tecnologico nazionale
fabbrica intelligente – uno dei
principali tra i 12 esistenti in Italia, ospitato nella sede di Aster,
consorzio per l’innovazione dell’Emilia Romagna, con 387 aderenti, di cui 306 soci industriali –
è servita ieri, a margine della Bimu, per fare il punto della situazione sull’evoluzione dello strumento, ideato nel 2012 per realizzare una piattaforma avanzata
del manifatturiero italiano in
grado di fare da cabina di regia
verso la transizione.
La posizione dei cluster rispetto alle strategie nazionali
per il manifatturiero avanzato è
oggi strategica («siamo impegnati a fare in modo che sia un
interlocutore privilegiato» ha
detto ieri Stefano Firpo, direttore generale per la politica industriale al Mise): nella recente
presentazione del piano Industria 4.0 si è fatto esplicito riferimento a questi strumenti. «Il
mercato ci chiede di produrre
pezzi unici, come si faceva in
passato – ha detto ieri il presidente di Cfi, Gianluigi Viscardi
–. Per questo dobbiamo lavorare per integrare le nuove tecnologie nei processi già esistenti».
Tullio Tolio, presidente del comitato scientifico, ha ribadito
che Cfi «si distingue per l’utilizzo di standard aperti, riserva
grande attenzione al fattore
umano: in Italia ci sono soprattutto Pmi e gli obiettivi della
smart manufacturing passano
anche dall’automazione parziale, dove c’è maggiore interazione uomo-macchina».
Mario Calderini, consigliere
per le politiche di ricerca e innovazione del Miur, ha confermato
ieri che, dopo anni di errori stra-
tegici, il Governo è pronto a stanziare risorse. «Il problema è nel
dare esecuzione ai programmi –
ha sintetizzato –. Abbiamo perso
anni nel tentativo di trovare una
modalità ottimale di interlocuzione con le pmi. Pensiamo ora
che i cluster siano la piattaforma
di concertazione ideale, ai quali
affideremo in futuro anche altre
competenze. A fine novembre
sarà pronto un bando da 300-350
FONDI IN ARRIVO
Calderini (Miur): a fine
novembre sarà pronto un
bando da 350 milioni per la
ricerca, a beneficio delle
piattaforme più strutturate
milioni per la ricerca, di cui beneficeranno in misura maggiore i
cluster più strutturati».
All’assemblea hanno partecipato anche i rappresentanti di
analoghe piattaforme di Francia,
Germania, Regno Unito: dal confronto è emersa la volontà di creare un coordinamento europeo,
un «cluster of clusters», come
auspicato anche dal commissario Ue per l’economia e le società
digitali, Günther H. Oettinger.
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LA PAROLA
CHIAVE
Cluster
7Con il termine cluster si
intendono gruppi omogenei di
imprese o professionisti. Le
imprese o i professionisti sono
raggruppati in gruppi omogenei
caratterizzati da elementi
strutturali e organizzativi come,
tra gli altri, il tipo di attività, la
dimensione, il mercato di
riferimento e viene così definito
un profilo per ogni cluster. Il
termine cluster viene spesso
utilizzato anche come sinonimo
di distretto allargato.
10 Impresa & territori
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
Il caso Taranto. Dopo il ricorso della Regione Puglia alla Consulta anche il Comune minaccia azioni contro lo stabilimento
Inquinamento, Ilva nel mirino
Il sindaco: pronti a sigillare gli impianti se i dati saranno validati scientificamente
PUGLIA
Domenico Palmiotti
TARANTO
pAttacco concentrico all'Il-
va. Dopo il ricorso del governatore pugliese Michele Emiliano alla Corte Costituzionale contro la legge 151 del 2016, il
sindaco di Taranto, Ezio Stefàno, annuncia un'ordinanza
per spegnere gli impianti a seguito dei dati del rapporto della Regione che ha individuato
nell'inquinamento del siderurgico la causa dell'eccesso
di malattie e mortalità riscontrato a Taranto dal 1998 al 2010
eppoi sino al 2014. Tutto questo mentre il processo «Ambiente Svenduto», ripreso ieri
a Taranto in Corte d'Assise, rischia di subire un nuovo stop
perchè la difesa di alcuni imputati ha sollevato l'incompatibilità dei giudici a pronunciarsi su un reato, quello del disastro ambientale, che come
parti lese può riguardarli direttamente. E quindi, dicono,
il processo andrebbe trasferito a Potenza, competente per
distretto giudiziario.
L'ordinanza annunciata ieri
dal sindaco per il momento esiste solo in bozza e non è stata nè
firmata, nè, ovviamente, notificata all'Ilva. Stefàno attende
IL FRONTE GIUDIZIARIO
Il processo «Ambiente
svenduto», ripreso ieri,
rischia di subire un nuovo
stop per una serie di rilievi
sollevati dalla difesa
che il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, gli dica se i dati
evidenziati da Emiliano sono
validati scientificamente, quali
rischi corre la popolazione di
Taranto e quali misure, a fronte
di una situazione di criticità,
deve assumere l'autorità locale. «Ho fatto questa richiesta al
ministro già il 27 settembre,
all'indomani della presenza di
Emiliano all'assemblea generale di Confindustria Taranto.
In quella sede - rammenta il sindaco - il governatore disse di
avere un rapporto che, in relazione all'impatto dell'Ilva, presentava dati molto anomali per
Taranto e che lo avrebbe inviato subito al presidente del Consiglio, alla Procura e a me. Io
non l'ho ricevuto e ancora oggi
questo rapporto non è giunto al
mio ufficio. Ho letto però come
tutti quei dati e sono fortemente preoccupato. Perchè - aggiunge il sindaco - siamo passati da una situazione di serenità
vigile, perchè ci dicevano che la
situazione era migliorata rispetto al passato, ad un'allarmante. Ma la verità dov'è? Che
fondamento hanno quei dati?».
«Il ministro non mi ha risposto. Io rinnovo la richiesta e attenderò altri sette giorni. Dopodichè invierò l'ordinanza al
prefetto e la firmerò. L'applicabilità riguarda solo l'Ilva di Taranto» chiarisce il sindaco, che
rammenta che precedenti sue
La produzione dell’Ilva di Taranto
Migliaia di tonnellate di acciaio
550
500
450
400
350
300
G F M A M G
2015
L
A
S O N D G F M A M G L
2016
ordinanze contro l'Ilva sono
già state annullate dal Tar e che,
con l'accusa di omissione di atti
d'ufficio, è attualmente uno dei
47 imputati nel processo in corso a Taranto. E sul mantenimento o meno del processo a
Taranto, la Corte d'Assise dovrebbe pronunciarsi oggi. La
tesi degli avvocati è che non
possono pronunciarsi sul caso
Ilva magistrati che abitano negli stessi posti delle parti civili
la cui costituzione è stata accettata dalla Corte. E sono circa un
migliaio quelle ammesse. Tra
questi ci sono oltre 500 lavoratori, assistiti dall'ufficio legale
della Fiom Cgil, che lamentano
danni dall'inquinamento. «La
Corte - rileva il sindacato - ha
respinto le richieste dei difensori degli imputati che non ritenevano la Fiom legittimata a
costituirsi nel procedimento».
Tra gli imputati del processo di
Taranto, figurano anche Nicola e Fabio Riva, accusati di associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale.
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Il caso / 2. Il gruppo di Lonato sigla un’alleanza strategica con la piacentina Groupfer e verticalizza i processi produttivi
Feralpi cresce nell’acciaio per edilizia
LOMBARDIA
Matteo Meneghello
LONATO (BS)
pFeralpi conferma la strategia
di verticalizzazione con una nuova acquisizione nella filiera dell’acciaio per edilizia, che segue le
recenti operazioni realizzate in
Piemonte (attraverso le partecipazioni in Presider e in Metallurgica piemontese lavorazioni). Il
nuovo step riguarda il mercato
delle reti elettrosaldate e tralicci
di alta qualità, che il gruppo bresciano si propone di presidiare
con la nuova holding Alpifer, che
sarà partecipata pariteticamente
da Feralpi siderurgica spa e dalla
piacentina Groupfer, che in questa operazione conferisce alla
holding il 100% di Unifer, con stabilimenti a Piacenza e Frosinone,
e della commerciale Steelfer. Nel
2015 Unifer ha raggiunto un fatturato di circa 50 milioni con un’ottantina di dipendenti, per una ca-
pacità produttiva compresa tra
10mila e 12mila tonnellate di acciaio al mese.
«L’obiettivo resta la verticalizzazione della nostra produzione
di lunghi e vergella, nel tentativo
di ampliare la gamma e di consolidare il mercato - spiega il presidente di Feralpi, Giuseppe Pasini
-. Unifer è un nostro cliente storico, produce reti non generiche,
che vanno direttamente sui cantieri, con una destinazione precisa». L’obiettivo è garantire un indirizzo verticale alla vergella di
Feralpi, restando sul battente di
produzione tenuto fino a oggi
dalla realtà piacentina.
«Quest’anno qualcosa si è
mosso rispetto all’anno scorso prosegue Pasini -, ma difficilmente il mercato dell’edilizia tornerà ai livelli di dieci anni fa. Per
questo motivo è importante andare il più possibile verso il consumatore finale».
La presenza di un partner come Feralpi dà inoltre maggiore
solidità a Groupfer, anche sul piano finanziario. «Grazie ad Alpi-
fer - spiega Sauro Accorsi, presidente di Groupfer e ad della nuova holding - il nostro gruppo è più
forte, perchè può contare sull’affidabilità e sulla qualità dell’acciaio di Feralpi. Ci permette anche di essere competitivi a livello
europeo».
Ed è proprio il percorso di internazionalizzazione a confermarsi, anche per il 2016, uno dei
principali sostegni al business di
Feralpi. «Anche quest’anno conferma Giuseppe Pasini - abbiamo esportato una quota im-
portante della nostra produzione
di tondo per cemento armato nei
paesi del Nordafrica. Il mercato
tedesco - aggiunge il presidente
del gruppo bresciano - ci ha dato
inoltre soddisfazione, anche nel
2016, in miglioramento rispetto
all’anno scorso. La Germania resta una nazione con un buon
trend di consumo, con un andamento di prezzo più stabile, con
un meno concorrenza».
Il gruppo chiuderà l’anno con
volumi non troppo distanti dal livello dell’anno scorso, archiviato
con una produzione di 2,2 milioni
di tonnellate (2 milioni i prodotti
finiti) e un fatturato di 917 milioni.
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Il caso / 1. Piano Aferpi legato ai finanziamenti
Nuove commesse
per Piombino
Resta il nodo-risorse
TOSCANA
PIOMBINO (LIVORNO)
pÈ stato siglato nei giorni
scorsi l’accordo sindacale
relativo al passaggio degli ultimi lavoratori ancora in cassa integrazione con ex Lucchini ed ex Lucchini Servizi
(in amministrazione straordinaria) ad Aferpi. Sono in
tutto 719, con i quali sale a
2.130 il numero totale di lavoratori riassorbiti dalla
newco creata dal gruppo algerino Cevital per gestire gli
impianti siderurgici di Piombino rilevati dal commissariamento. L’accordo è stato
sottoscritto da Fim-FiomUilm. Per tutti i lavoratori,
come conferma Cgil Toscana in una nota, sarà utilizzata
la solidarietà come ammortizzatore sociale. Per Mirko
Lami, della Cgil Toscana, si
tratta di «uno dei traguardi
che il sindacato e le istituzioni si erano dati a maggio 2014.
Adesso attendiamo il traguardo più importante: l’avvio della produzione di acciaio a Piombino con la nuova acciaieria, il forno elettrico e i treni di laminazione in
un contesto nuovo che si intreccia con il nuovo porto».
Aferpi ha presentato nelle
scorse settimane sia il progetto relativo al nuovo forno
elettrico, sia quello per il
nuovo laminatoio rotaie. La
reale fattibilità del piano industriale del presidente di
Cevital, Issar Rebrab, resta
però ancora condizionata al
reperimento delle risorse finanziare necessarie. La società, intanto, ha incassato la
«non assoggettabilità» a valutazione di impatto ambientale del progetto del nuovo
stabilimento siderurgico. Il
provvedimento conclusivo,
come sottolinea la stessa
Aferpi in una nota, è stato
emesso nei giorni scorsi dalla
Regione Toscana. «Si tratta
del primo subprocedimento
concluso per il successivo
decreto a firma congiunta del
ministro dell’Ambiente e del
ministro dello Sviluppo economico che autorizzerà la
costruzione del nuovo assetto produttivo dello stabilimento» spiega la società.
Sempre nei giorni scorsi,
Aferpi ha comunicato che sono esecutivi i contratti realizzati negli ultimi mesi con le
GLI ORDINI
Diventano esecutivi i contratti
stipulati con le ferrovie
iraniane per la fornitura
di 60mila tonnellate di rotaie
entro i prossimi sei mesi
Ferrovie iraniane Rai e i loro
principali general contractor
per oltre 60mila tonnellate di
rotaie da fornire entro il primo semestre dell’anno prossimo. «Il primo lotto - spiegano i manager di Aferpi - andrà
in produzione questo mese
insieme all’ultimo lotto di
fornitura delle oltre 20mila
tonnellate di rotaie contrattualizzate per il progetto
Baskentry in Turchia».
A queste forniture va ad
aggiungersi la nuova aggiudicazione di Rfi di oltre
35mila tonnellate di rotaie
di lunghezza fino a 36 metri. Con le Ferrovie svizzere Sbb è stata inoltre formalizzata l’estensione di validità del contratto in corso
fino al 2019.
M.Me.
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Impresa & territori 11
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
Commercio. Consumer & retail summit al Sole 24 Ore: i nuovi prodotti possono spingere le vendite della grande distribuzione
L’innovazione traina i consumi
L’ad di Ferrero, d’Este: servono qualità certificata e assortimenti meno ampi
Emanuele Scarci
Esselunga alla prova
della successione
Appello per l’italianità
Vincenzo Chierchia
MILANO
pTutti aspettano il testamen-
pInnovare i prodotti per rilan-
ciare i consumi, snellire i costi delle catene commerciali e respingere i tentativi di svuotare la liberalizzare del commercio: sono i temi della decima edizione del
Consumer & retail summit, tenuto ieri a Milano e promosso dal
Gruppo 24 Ore con la collaborazione di Gdo Week e Mark Up.
«Innovare è una necessità - ha
sostenuto Alberto Zunino, partner & managing director di Bcg Bisogna rompere gli schemi, immaginare il futuro e guardare a 3-5
anni. Negli Stati Uniti un consumatore su cinque cerca nuovi
prodotti».
Sui consumi Alessandro
d’Este, ad di Ferrero commerciale
Italia, sostiene che «non c’è da
aspettarsi più di tanto. Il Governo
stima una crescita del Pil dell’1% e
di solito i consumi crescono meno. In questi anni di crisi le multinazionali hanno investito meno
in Italia. E diverse di loro hanno
perso il marketing. Inoltre l’innovazione in Italia costa di più che
negli altri Paesi. Il costo-contatto
è più costoso, per esempio, che in
Germania e Cina».
Come spingere i consumi?
«L’industria di marca - ha risposto
d’Este - deve fare qualità, quella
vera, indiscutibile e certificata».
Ma anche le catene commerciali
devono modificare la loro strategia «razionalizzando l’offerta - ha
detto il top manager di Ferrero Possono rimanere sul mercato a
condizione che si adeguino alle
esigenze del consumatore». E cita
un report di Deloitte secondo cui
le catene italiane hanno un margine commerciale di 26 punti, tre in
più di quelle estere. «Ma i tre punti
in più - ha detto d’Este - vengono
mangiati dai costi di struttura delle aziende italiane. 350 punti di
consegna in Italia sono decisamente troppi rispetto ai 60 in
Francia e ai 50 in Germania». Inol-
Via al dopo-Caprotti. Attesa per il testamento
Summit. Un
momento della
giornata nella
sede de Il Sole
24 Ore dedicata
all’analisi dei
consumi e della
distribuzione
italiana
tre gli scaffali sono di difficile lettura per i consumatori, a cui vengono offerti ben 13mila referenze:
3mila in più negli ultimi anni. Non
serve a niente che le referenze
Top 20 si ritaglino una quota di categoria superiore al 50%. Secondo
d’Este «i follower erodono capa-
LIBERTÀ D’IMPRESA
Cobolli Gigli: respingere
i tentativi di soffocare
la liberalizzazione.
Mion: apriremo un negozio a
settimana. Pronti per l’online
cità di scelta al consumatore».
La ripartenza dei consumi è legata anche alla liberalizzazioni
del commercio (Salva Italia e Cresci Italia) che «Regioni ed enti locali hanno cercato di frenare, ma
diverse sentenze della Corte costituzionale, del Consiglio di stato
e dei Tar hanno bloccato. La no-
stra posizione sulle liberalizzazioni ha dunque una solida base
giuridica e normativa. Avere la facoltà di decidere se aprire o chiudere i punti vendita, anche la domenica o nei giorni festivi, non è
un capriccio ma un modo di servire il cliente».
Tuttavia per Cobolli Gigli la liberalizzazione è sempre sotto
schiaffo: «L’attuale legge Madia ha citato - delega il Governo ad
adottare decreti legislativi per
semplificare i percorsi di apertura di esercizi commerciali. Ma
nell’art. 1 comma 3 è stato inserito
un testo che va oltre la delega, prevedendo la possibilità per i comuni di impedire e vietare il nascere
di nuove attività commerciali».
La legge Madia inoltre riprende e
porta a livello nazionale il contenuto del regolamento dalla giunta
di Firenze, secondo cui «l’assortimento dei negozi - ha stigmatizzato Cobolli Gigli - dovrebbe essere
composto per il 70% da prodotti
locali; inoltre la vendita accesso-
ria della pizza sarebbe possibile
solo in mancanza di pubblicità
esplicita al di fuori del locale».
Il bilancio delle liberalizzazioni di Maria Grazia Gabrielli, segretario generale Filcams Cgil, è
modesto: «Dopo cinque anni dall’avvio delle liberalizzazioni - ha
detto - i consumi stagnano ma si è
prodotto un aumento di part-time, di contratti a tempo indeterminato e di ricorso indiscriminato al voucher che non consentono
ai giovani di avere una prospettiva per il futuro».
Dall’anno prossimo Cibus
Connect (12-13 aprile 2017) annualizzerà l’appuntamento (sia pure
in forma light) che si svolge a Parma con il food made in Italy.
«Avremo mille espositori - sottolinea Antonio Cellie, ad di Fiere di
Parma - e il sold out nei due padiglioni. Ci agganceremo al Salone
del mobile e a Vinitaly per una settimana all’insegna della massima
visibilità del made in Italy».
Infine nella tavola rotonda de-
FIERE
Cibus Connect:
accordo
con Slow Food
pAccordo tra Fiere di Par-
ma e Slow Food Promozione,
la società che organizza a Torino il Salone del Gusto. Dal
2017 all'interno di Cibus Connect (12-13 aprile 2017) l’area di
Slow Food ospiterà circa 100
produttori: espositori del Salone del Gusto, Slow Fish e
Cheese, partner dei progetti,
produttori dei presìdi Slow
Food. Parallelamente Cibus
promuoverà presso le aziende alimentari italiane alcune
delle attività proposte da Slow
Food quale strumento per relazionarsi con i consumatori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
dicata alle imprese della Gdo, Mario Gasbarrino, ad di Unes, ha difeso il proprio modello di business basato sui “prezzi bassi ogni
giorno” e ha lamentato che da
troppi anni «si è d’accordo sulle
promozioni che non funzionano
più e sugli assortimenti troppo
estesi. Ma poi non succede nulla».
Romano Mion, ad della fortunata catena discount Eurospin, ha
annunciato che «stiamo preparando la piattaforma per le vendite online». I discount in Italia hanno superato quota 5mila (di cui
1.050 a insegna Eurospin) ma recentemente le vendite calano per
punto vendita e aumentano nel
complesso della rete grazie alle
nuove aperture. L’anno scorso
«Eurospin - ha sottolineato Mion
- ha aumentato le vendite, a rete
costante, del 2%. I programmi per
il 2016/17? Aprire un punto vendita a settimana».
Aziende in campo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
emanuelescarci.blog.ilsole24ore.com
to di Bernardo Caprotti . È il passaggio chiave per il gruppo distributivo Esselunga, con oltre
150 supermercati, una ventina almeno di progetti di investimento in cantiere, 22mila dipendenti
e oltre 7 miliardi di fatturato.
Il pallino oggi è nelle mani del
notaio Carlo Marchetti che deve
svolgere tutte le procedure testamentarie; da giorni si vocifera
che già oggi si dovrebbero avere
delle indicazioni, probabilmente in maniera separata tra gli eredi, vista la presenza di figli di due
matrimoni e della coniuge.
La chiarezza totale sulla governance del gruppo è fondamentale per una catena che macina utili per centinaia di milioni
l’anno e con un patrimonio immobiliare molto consistente, stimabile in oltre 2 miliardi. Ma anche l’industria di beni di largo
consumo guarda con interesse
alla soluzione della governance
di Esselunga, con la quale sono in
essere business miliardari.
Che ruolo avranno le quote legittime? Faciliteranno la governance del gruppo, interessato
negli anni recenti da un aspro
confronto nelle aule dei Tribunali tra due dei tre figli e Caprotti,
proprio sulla titolarità delle
azioni di controllo del gruppo?
Al momento le voci si rincorrono, anche alla luce del fatto che
era stata avviata, sia pure in forma embrionale, una procedura
di cessione con l’interessamento di fondi di investimento e banche d’affari.
«È il caso che Esselunga resti
in mano italiana e che la politica
se ne occupi se vuole davvero
favorire il Made in Italy - dice il
governatore della Toscana, Enrico Rossi -. Caprotti ha costruito una grande impresa che però,
a differenza delle straniere, come Carrefour o Tesco, è un fenomeno solo nazionale. Per
questo i prodotti italiani trovano più difficoltà ad essere esportati. Ma qui in Italia -accusa Rossi- si preferisce discettare su
“Falce e carrello” e fare polemiche retrò, mentre il Paese rischia di perdere i suoi campioni
nazionali che finiscono in mani
estere. Senza un adeguato sistema distributivo italiano presente a livello internazionale per
chi produce diventa più difficile
esportare e vendere all’estero i
propri prodotti».
«Credo che Esselunga possa
andare avanti con le proprie
gambe, Caprotti si è circondato
di manager capaci che potranno
22
mila
I dipendenti
Stima sugli addetti complessivi
del gruppo distributivo Esselunga
portare avanti il gruppo in maniera ancora efficiente e di qualità» sottolinea il presidente di Federdistribuzione, Giovanni Cobolli Gigli, a margine del Consumer & Retail Summit del Sole 24
Ore a Milano.«Qualcosa potrà
succedere - aggiunge - però mi
sembra che Caprotti abbia cercato di dare delle regole per il futuro dell’azienda». «Non c’è
niente da temere, i supermercati
sono radicati al territorio, nessuno li può portare via da qui. Esselunga rappresenta un valore
molto importante per la grande
distribuzione italiana. Chi la
comprerà, se la comprerà qualcuno, o chi la gestirà, se la gestirà
qualcuno, continuerà nella tutela del patrimonio, nel rapporto
sempre con i consumatori»,
conclude Alessandro D'Este,
presidente e ad Ferrero Italia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
12
Impresa & territori
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
Arredamento. Esportazioni in aumento del 3% nel primo semestre, per 6,7 miliardi
Il mobile italiano continua
la corsa sui mercati esteri
In ripresa anche
i mercati europei
Cina, Usa, Emirati
i più dinamici
Giovanna Mancini
MILANO
pIl design-arredo italiano con-
tinua a crescere sui mercati internazionali. Forse il 2016 non riuscirà a replicare gli ottimi risultati
dell’anno scorso (quando le
esportazioni aumentarono del
6%), ma i dati del primo semestre
elaboratidalcentrostudidiFederlegnoArredo (Fla) fotografano un
trend ancora molto dinamico per
l’export del settore, con una crescita del 2,9% per l’arredamento e
del 3,3% se si considera l’intera filiera del legno-arredo.
Due sono gli aspetti importanti
che emergono da questi dati, fa
notare il presidente di Fla Roberto
Snaidero. Innanzitutto, la ritrovata dinamicità dei mercati europei,
particolarmente importante perché il vecchio continente assorbe
da solo circa metà dell’export del
settore. «Mi sembra molto positivo l’andamento di vecchi mercati
come la Francia o la Germania –
commenta Snaidero – considerando il loro valore in termini assoluti». La sola Francia, per intendersi, in questi sei mesi ha acquistato dalle aziende italiane prodotti di arredamento per un
valore di 1,1 miliardi, il 9% in più
dello stesso periodo 2015.
Bene anche la Germania, che
con 796 milioni di importazioni è
cresciuta dell’1,5% (e del 3,1% se si
guarda all’intera filiera del legno-arredo). E se il Regno Unito
continua a correre (eventuali effetti della Brexit si sentiranno solo nei prossimi mesi) con un
+3,8% nel semestre, anche la Spagna ha recuperato il dinamismo
perduto negli anni della crisi, aumentando le importazioni di mobili dall’Italia del 7,1%, per un
controvalore di 276 milioni.
L’altro aspetto interessante, fa
notare Snaidero, è la conferma
della corsa dei mercati extra-Ue, a
cominciare da Cina (+23%), Emirati Arabi (+23,4%) e Stati Uniti
(+9,1%). Una conferma tanto più
importante se si considera che va
in controtendenza rispetto all’andamento generale dell’export italiano verso i mercati non europei
rilevato dall’Istat che, tra gennaio
e giugno, ha avuto un calo del 3,9%
(mentre verso i mercati Ue è cresciuto del 3,1%), anche se nel mese
di agosto la tendenza è tornata positiva. «Il merito è delle aziende –
osserva Snaidero – ma anche del
lavoro che abbiamo fatto in questi
anni, a livello di associazione, su
Paesi strategici, a cominciare dalla Cina, dove a novembre debutterà la prima edizione del Salone del
Mobile di Shanghai, che crediamo
darà un ulteriore impulso alle
esportazioni». Con l’obiettivo di
raggiungere i 350-400 milioni di
euro di ricavi su quel mercato.
Un impegno analogo di presen-
za strutturata – attraverso le operazioni di sistema promosse da Fla
in sinergia con l’agenzia Ice e il ministero per lo Sviluppo economico – sono in corso negli Stati Uniti,
dove a fine ottobre , dice Snaidero,
è in programma una missione a
Miami per incontri B2B tra aziende italiane e operatori locali (studi
di progettazione, designer, developer, distributori).
Altri mercati su cui è stato avviato un primo lavoro di studio e
scouting per individuare gli interlocutori adatti, ma anche l modalità di presenza e attività, sono il
Messico, il Medio Oriente (in particolare l’area del Golfo, ma anche
Israele, Libano e Iran) e l’Estremo
oriente, dal Giappone al Vietnam.
«Non è facile azzardare previsioni – conclude Snaidero – considerando le tante incertezze dei
mercatiinternazionali.mailsentiment delle aziende è positivo e la
fiducia è di confermare anche nel
secondo semestre il buon andamento dei primi sei mesi».
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Sport. Scommesse
La top ten dell’export
Dati gennaio-giugno 2016 in milioni di euro e var.% stesso periodo
anno precedente.
Francia
Germania
Regno Unito
Stati Uniti
logo
Svizzera
Spagna
Russia
Belgio
Emirati Arabi uniti
Cina
logo
TOTALE
TOTALE MONDO
1.101,24
+9,0
796,65
+1,5
ROMA
608,42
+3,8
531,13
+9,1
325,94
+2,5
276,01
+7,1
226,20
-18,6
177,06
+2,1
171,03 +23,4
166,82 +23,0
4.380,52
+5,1
6.795,07
+2,9
Fonte: elab.Centro Studi Federlegno Arredo Eventi SpA/FederlegnoArredo su dati Istat
Il caso. Nel primo semestre crescita dell’1% - A guidare le vendite sono le parti meccaniche e gli accessori
Auto, tiene l’export della componentistica
Filomena Greco
TORINO
pCresce, dell’uno per cento,
il valore delle esportazioni di
componentistica automotive
nel primo semestre dell’anno.
L’export del settore, dunque,
tiene e aumenta più della media delle esportazioni italiane.
Ma rallenta rispetto al 2015,
quando l’export della filiera
auto è cresciuto del 3,3%.
L’export di componentistica
dell’automotive vale, da gennaio a giugno, 10,4 miliardi di euro.
Cresce, in particolare, la produ-
zione destinata agli stabilimenti
europei, 7,4 miliardi, oltre il 70
per cento del totale, in aumento
del 4,6% rispetto rispetto all’anno scorso. In aumento, in particolare, le esportazioni verso la
Turchia (del 35%, effetto della
I FLUSSI
Salgono anche le importazioni
(+3,9%) spinte dal rilancio
delle immatricolazioni
e della produzione nazionale
di autovetture
salita produttiva della Fiat Tipo
che assorbe componentistica
italiana), oltre che verso la repubblica ceca, la Slovenia e la
Gran Bretagna. Con la Germania che resta il primo paese di
destinazione del made in Italy,
con quasi il 20% delle quote. In
calo invece le esportazioni destinate ai mercati extraeuropei,
pari a quasi 4 miliardi, in diminuzione del 7,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Oltreoceano hanno perso
quota le esportazioni verso
gli Stati Uniti, (-28,8%) men-
tre le vendite sul Giappone
hanno superato quelle verso
la Cina. In netta ripresa le
esportazioni verso la Russia,
salite del 60 per cento.
A guidare le esportazioni sono i componenti meccanici e gli
accessori, che valgono oltre il
65% del valore totale, mentre cala del 3,4% il valore dei motori
esportati, settore che mantiene
un saldo attivo per oltre mezzo
miliardo di euro.
Contestualmente alla crescita delle immatricolazione e della produzione di vetture in Italia,
è aumentato l’import, del 3,9%
rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con cina, Turchia,
Usa e Messico tra i primi paesi
da cui l’Italia importa, fuori dall’Europa. La bilancia commerciale chiude con un saldo positivo di 3,1 miliardi, ma con un calo
del 5,4% rispetto al primo semestre 2015. Giuseppe Barile, presidente del Gruppo Componenti
di Anfia, l’Associazione delle
aziende della filiera automotive,
rileva come l’andamento delle
esportazioni, che rappresentano il 5% dell’export totale italia-
Gli azzurri
e Intralot
«puntano»
su Russia 2018
no, siano il frutto di un primo trimestre in calo e di un secondo
trimestre in ripresa. «Ordinativi
e fatturato – aggiunge Barile –
mantengono comunque un andamento positivo nel periodo
gennaio-maggio 2016, registrando un aumento del 6,2% e
del 6,7% rispettivamente. Dopo
un 2015 in crescita del 15,4%, nonostante la flessione del 4,1%
delle commesse estere, gli ordinativi risultano in rialzo sia sul
mercato domestico che sui mercati esteri. Il fatturato, dopo una
crescita del 13,4% nel 2015, mantiene anch’esso un trend positivo su entrambi i fronti, mercato
interno e estero».
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pLa nazionale di calcio nel
lungo cammino che la separa
dai mondiali di Russia 2018 imbarca un nuovo premium sponsor e scommette, è il caso di dirlo, su Intralot, leader nel mondo
del betting e società del Gruppo
Gamenet. Ieri a Coverciano la
firma dell’accordo di sponsorizzazione prima della partenza
per Torino dove la Nazionale
sarà impegnata con la Spagna
nel big match del girone G di
qualificazione ai prossimi mondiali di Russia. Per la prima volta, ha spiegato il direttore generale della Figc, Michele Uva, la
nazionale ha accolto, così come
avviene da tempo all’estero, un
marchio internazionale delle
scommesse sportive e non
sportive. E ha aggiunto che questa partnership con tutte le nazionaliazzurrenascecomeprogettoculturalefondatosuvalori
condivisi con priorità alla legalità e al gioco responsabile. Comehaspiegatoilpresidentedella Figc Carlo Tavecchio, l’accordo con Intralot prevede in
gran parte «l’impegno in attività sociali, rafforzando così il lavoro della Federcalcio nella
promozione della cultura della
legalità e per la diffusione di
comportamenticonsapevoliall’interno del mondo del calcio».
Per Gugliemo Angelozzi, Ad
del Gruppo Gamenet, «onestà,
responsabilità, rispetto e ricerca dell’eccellenza» sono alla base della collaborazione avviata
con gli Azzurri. Un accordo con
cui sarà possibile avviare dei
percorsi per realizzare progetti
di utilità sociale e di interesse
pubblico, tra cui «l’accessibilità
diffusa allo sport – ha precisato
ancora Angelozzi - il sostegno
dei giovani talenti e la lotta contro le varie forme di illegalità
che possono colpire il mondo
del calcio e del gioco».
M. Mo.
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BREVI
Dal territorio
METALMECCANICA
Giorgio Marsiaj
al vertice di Amma
Giorgio Marsiaj è il nuovo
presidente dell’Amma,
l’Associazione
metalmeccanica torinese,
nell’ambito dell’Unione
industriale di Torino.
Marsiaj è stato eletto dal
consiglio generale
dell’Associazione e ricoprirà
l’incarico per il quadriennio
2016-2020. Giorgio Marsiaj,
che succede ad Alberto Dal
Poz, è fondatore, presidente
e amministratore delegato di
Sabelt, azienda di
produzione di sedili sportivi
per auto di alta gamma e di
cinture di sicurezza e
abbigliamento tecnico per il
Motorsport e applicazioni
speciali di sistemi di ritenuta
nel settore Aerospace e
Aviation. È inoltre, vice
presidente e amministratore
delegato della Holding M.
Marsiaj & C, fondata dal
padre Michele nel 1947 e
oggi holding di famiglia.
Ricopre la carica di
consigliere in diverse
Holding e società ed è stato
tra i fondatori del Fondo
Charme, fondo di private
equity. In ambito associativo
Marsiaj è membro del
Consiglio Generale della
Confindustria e dell'Unione
Industriale di Torino.
PREMIO AIDAF
Rana azienda
familiare del 2016
Il tradizionale Premio
Aidaf - Alberto Falck
“Azienda Familiare 2016” è
stato assegnato quest’anno
al Pastificio Rana. Il
riconoscimento, conferito
dall’Associazione italiana
delle aziende familiari, è
avvenuto in occasione del
convegno nazionale che si
è svolto nei giorni scorsi a
Taormina. Il premio è
stato consegnato a
Giovanni Rana e Gian Luca
Rana da Elena Zambon,
presidente di Aidaf.
Impresa & territori 13
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
LAVORO
In breve
MECCANICI
Via al rinnovo delle
piccole imprese
Al via la trattativa per il
rinnovo del contratto
collettivo nazionale di
lavoro per i dipendenti delle
piccole e medie imprese
metalmeccaniche aderenti a
Unionmeccanica-Confapi.
Si tratta di un rinnovo che
associa circa 39mila piccole
e medie imprese industriali
e manifatturiere con oltre
300mila lavoratori. Il
precedente rinnovo è stato
stipulato separatamente da
Unionmeccanica e dalla sola
Fiom il 29 luglio 2013 e andrà
in scadenza il 31 ottobre 2016
prossimo. Ieri la Fiom ha
presentato la sua
piattaforma. Parallelamente
Fim e Uilm hanno
presentato la propria
proposta di piattaforma e
hanno tenuto la
consultazione tra i
lavoratori e iscritti.
L’obiettivo è partecipare a
pieno titolo alla trattativa
per il rinnovo contrattuale
del prossimo triennio.
UNIVERSITÀ
Si fermano oggi
i 700 di Cineca
Scioperano oggi i 700
dipendenti del Cineca, uno
dei più importanti centri di
calcolo a livello mondiale e il
maggiore in Italia con sedi a
Bologna, Milano e Roma,
costituito in forma di
consorzio interuniversitario
senza scopo di lucro
formato da 70 Università
italiane, 5 enti di ricerca
nazionali e il Miur. La
protesta è stata indetta dai
sindacati di categoria
Fisascat Cisl, Filcams Cgil e
Uiltucs contro la disdetta
unilaterale dell'integrativo
aziendale peraltro
comunicata a pochi giorni
dalla presentazione della
piattaforma unitaria del
rinnovo contrattuale.
Contratti. Non passa la soluzione proposta dalle imprese che prevede una definizione ex post del salario
Sardegna. Riconversioni
Lo studio. Randstad
Niente
trasferimento,
Dopo sei mesi di confronto i sindacati dichiarano lo stato di agitazione salvi i 150
della Sarmed
Aziende
in ritardo
nelle politiche
per gli over 50
Tessili, si ferma il tavolo negoziale
Cristina Casadei
pI tessili annunciano lo sta-
to di agitazione. Dopo sei mesi
di confronto con Sistema moda Italia, ieri, al termine dell’ennesima ristretta, Filctem
Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil
hanno proclamato lo stato di
agitazione. La delegazione
trattante ritiene impercorribile una soluzione contrattuale che prevede una definizione ex post del salario. Dopo
che i sindacati di categoria
hanno già rinnovato molti
contratti, alcuni dei quali appartenenti al comparto moda
con una previsione ex ante degli incrementi sui minimi salariali, ritengono impercorribile la soluzione proposta dalle imprese tessili.
La posizione della controparte datoriale è stata chiarita
all’inizio della trattativa e da
allora non è mai cambiata. Per
la parte economica Smi propone un meccanismo che
riallinei ex post i minimi rispetto all’inflazione anche
con verifiche annuali. Questo
alla luce di quanto accaduto
in passato. Lo scorso triennio,
infatti, gli indicatori davano
preventivamente un’inflazione di un certo tipo. Abbiamo però poi vissuto un periodo di deflazione che ha portato le imprese a pagare somme
significativamente più alte rispetto all’inflazione reale.
Somme che adesso generano
un conguaglio molto problematico e soprattutto mettono
in discussione il metodo attraverso cui gli aumenti sono
stati definiti. Il richiamo dei
sindacati di categoria agli accordi chiusi in altri settori,
per le imprese tessili non può
funzionare, visto l’andamento degli ultimi anni, le chiusure e i posti di lavoro persi.
La parte economica, certamente non esaurisce il negoziato, ma secondo quanto
emerge il sindacato ha posto la
pregiudiziale dell’aumento
salariale con una previsione
ex ante, prima di passare ad altri argomenti. Questo ha fatto
sì che in questi sei mesi il negoziato non abbia fatto passi
avanti sulla parte normativa e
sia rimasto sostanzialmente
bloccato, diversamente da
quanto accaduto in molti altri
settori dove la parte economica è stata lasciata alla fine ma
nel frattempo la trattativa si è
sviluppata sugli aspetti normativi. È il caso dei meccanici,
volendo citare il negoziato più
rilevante per numero di addetti e imprese, oppure quello del
legno, dove le parti hanno trovato convergenze significative su molti temi. Nel tessile, invece, il negoziato non è riuscito a sbloccarsi e questo impedisce alle imprese anche di
fare valutazioni complessive.
Sul metodo per il calcolo
della parte economica, per le
imprese lo spazio negoziale è
comunque ridotto al minimo.
Di qui la decisione dei sindacati di dichiarare lo stato di
agitazione con il blocco degli
straordinari e delle flessibilità a partire dal 5 ottobre. Pur
confermando la plenaria per
il 20 ottobre a Milano nella sede di Smi. Sarà a quel punto
che la delegazione trattante
assumerà le eventuali iniziative finalizzate allo sblocco
della trattativa.
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BLOOMBERG
pLa tempesta è passata. E
talogo dei corsi disponibili, annunciando che redigerà un semplice verbale sull'andamento
dell'incontro di ieri. A quanto si è
appreso, saranno erogati anche
corsi per i top manager. Sui corsi ci
saranno verifiche trimestrali. Per
il segretario nazionale di Fiom Roberta Turi, «è fondamentale che si
imbocchi con decisione la strada
della formazione, indispensabile
per ricollocare i lavoratori. L'auspicio è che il maggior numero di
ricollocazioni avvenga all'interno
del perimetro di Nokia stessa».
Dav.Ma.
ni, l’incidenza degli over 50 e
passata dal 25% al 30% della
forza lavoro totale e le prospettive attuali indicano una
crescita fino a 23 milioni di
persone entro il 2034 (dagli
attuali 17 milioni). La popolazione invecchia, la vita si allunga e le soglie anagrafiche si
spostano progressivamente
in avanti di 15/20 anni: l’entrata nel mercato del lavoro oggi
avviene mediamente tra i 25 e
30 anni di età (mentre era tra i
15 e i 18 nel secolo scorso) e
l’uscita tra i 70 e i 75 anni. Cambiano così anche gli stessi luoghi di lavoro, dove oggi, per la
prima volta, si incontrano 4
generazioni diverse: la “silent
generation” (1930-1949), i
“baby boomers” (1950-1969),
la cosiddetta “generazione
X” (1970-1981) e la “generazione y” (1982-2005). Sono
questi alcuni dei principali risultati della ricerca “Policy e
pratiche dell’active ageing
nelle aziende italiane”, presentata ieri sera da Randstad.
È inoltre emerso che oltre la
metà delle organizzazioni
esegue già una “mappatura”
dei propri dipendenti per individuare opportunita e criticita per la popolazione over
50. C’è un’attenzione generale alla valorizzazione del mix
generazionale dell’azienda,
all’aggiornamento delle competenze, al miglioramento
dell’ambiente lavorativo, a
strumenti di flessibilità negli
orari. Ma, nonostante una disponibilità “a parole”, le imprese sono in ritardo nei programmi per il miglioramento
del benessere dei dipendenti
maturi. E solo il 33,5% si dichiara effettivamente favorevole ad assumere oggi individui over 50.
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I numeri
6
420
I mesi di confronto
La rottura di ieri arriva dopo
l’ultima riunione ristretta
I lavoratori
Sono i dipendenti delle imprese
interessate da questo rinnovo
mila
Ammortizzatori. Mobilità volontaria per 75 dipendenti, per gli altri 170 in cassa concordati percorsi di riqualificazione
Nokia-Alcatel, patto sulla formazione
Francesco Prisco
pIntesa sulla mobilità volonta-
ria per 75 unità. Al via, intanto, i
percorsi di formazione destinato
ai 170 dipendenti che a partire da
novembre andranno in cassa integrazione per riorganizzazione.
Entra nel vivo l’accordo quadro
tra Nokia e sindacati sottoscritto a
luglio e ratificato a settembre
scorso, per la gestione degli esuberi sorti a seguito della fusione
con Alcatel Lucent. Ieri mattina in
Assolombarda le parti hanno firmato il primo accordo operativo
che declina quanto già stabilito
nei mesi scorsi tra ministero dello
Sviluppo economico e ministero
del Lavoro: quello sulle uscite volontarie, quantificate nel numero
di 75. Per chi decide volontariamente di lasciare l’azienda è previsto un incentivo che, per chi ha
oltre i 45 anni di anzianità, sarà pari a 26 mensilità ricavate dal salario lordo annuale più salario va-
riabile diviso dodici. Ai sindacati
sono stati forniti anche dettagli ulteriori sulla cassa: tanto per cominciare partirà il 7 novembre, un
mese più tardi rispetto a quanto
precedentemente concordato.
Dal quel preciso momento, i lavoratori interessati dall'ammortizzatore sociale aderiranno a scaglioni (si parte da 30 addetti), fino
al mese di luglio 2017.
Contestualmente, si svolgeranno corsi di formazione funzionali
alla ricollocazione interna ed
esterna. Punto quest’ultimo che
l’azienda ha curato in collaborazione con Ecole e Cefriel, come ha
già avuto modo di sottolineare in
diversa sede alle rsu. Il sindacato,
anche su questo tema, avrebbe voluto sottoscrivere un accordo
operativo, così da spuntare magari l’erogazione di corsi certificati e
l'eventuale ricorso a un tutor che
guidasse i lavoratori alla scelta dei
corsi. L'azienda ha illustrato il ca-
pIn Italia, negli ultimi 10 an-
per quella che viene considerata un po’ il simbolo della riconversione industriale, la
fabbrica Sarmed di Villacidro,
nel Medio Campidano, il rischio di una chiusura sembra
scongiurato. Sembra arrivato
a risoluzione un problema
creato non dalla mancanza di
lavoro né di commesse, bensì
per un contenzioso tra l'azienda e la proprietà dell'immobile. La vicenda è presto spiegata: Sarmed opera nella produzione di prodotti bio medicali
(cateteri, filtri per dialisi o acqua) che vende in tutto il mondo e con all'orizzonte anche
un'ulteriore commessa negli
Stati Uniti con partner locale.
La produzione si divide tra la
Sardegna, dove ha due stabilimenti (Iglesias e Villacidro),
Tunisi dove c’è un terzo impianto e l'Emilia Romagna dove la vecchia fabbrica danneggiata dal terremoto è stata ricostruita e trasformata in centro ricerche avanzate. Nei due
stabilimenti sardi sono impiegate circa 150 persone, con una
maggiore presenza di figure
femminili altamente specializzate. In difficoltà è lo stabilimento di Villacidro nel Medio
Campidano. L’azienda, il 31 dicembre, in applicazione di
una sentenza di sfratto, avrebbe dovuto liberare il capannone da 5mila metri in cui c’è il
centro di produzione. Il rischio annunciato dall'amministratore delegato Luciano
Fecondini era quello di una
delocalizzazione e trasferimento delle produzioni a Tunisi per circa il 70 per cento e in
Emilia Romagna. Un rischio al
momento evitato: «Per ora la
situazione è risolto», è stato il
commento dello stesso ad.
@MrPriscus
STILI&TENDENZE
In breve
GIOIELLI
Nuovi bracciali
per Tiffany T
Diventatain meno di due
anni dal lancio una linea
iconica del brand, Tiffany T
amplia la gamma di
bracciali (nella foto, il
modello Wrap in oro rosa e
diamanti).
CAMBI AL VERTICE
James O’Shea
lascia Brioni
A meno di sette mesi dal
suo ingresso in Brioni cme
direttore creativo, Justin
O’Shea lascia il marchio di
abbigliamento maschile di
alta gamma del gruppo
Kering. La prossima
collezione autunnoinverno 2017-18 non sfilerà,
ma verrà presentata ai
buyer nello showroom di
Milano, a partire da metà
novembre 2016. Gianluca
Fiore, ad di Brioni, ha
ringraziato O’Shea e
confermato il piano di
rilancio del marchio.
SFILATE
Le novità dalle
passerelle di Parigi
Da Chanel a Emporio
Armani, passando per
Givenchy, Céline, Galliano
e Stella McCartney.
E ancora: il “nuovo” Saint
Laurent, Yamamoto,
Lanvin e Margiela. Le
photogallery delle sfilate
parigine per la primavera estate 2017.
www.moda24.ilsole24ore.com
Fashion. Il portale di Banzai al gruppo francese per 28 milioni
Saldi Privati entra
nella galassia e-tailer
di Showroomprive
Più brand italiani
nell’offerta online
da proporre
in tutta Europa
Chiara Beghelli
pPluralismo e qualità sono
gli asset principali del mercato
europeo degli e-tailer del
fashion, che riescono a difendersi dalla “minaccia” di giganti
come Amazon anche grazie
«all’unicità della loro offerta, ai
contenuti e al visual merchandising», come si legge nel recente report “European Online
Retail” di Credit Suisse. L’Europa ha confermato la sua vivacità
nel settore con l’operazione di
m&a che ha coinvolto due importanti player delle vendite
private online, Showroomprive e Saldi Privati: il gruppo francese ieri ha confermato l’acquisizione (già anticipata dal Sole
24 Ore del 29 luglio) del 100%
del portale italiano per 28 milioni di euro, che potranno arrivare a un massimo di 38 al raggiungimento degli obiettivi previsti
per il 2018. L’acquisizione dovrebbe essere conclusa entro la
fine di novembre.
«Questa operazione ci consente di diventare il secondo
player del settore in Italia - commentano da Parigi Thierry Petit
e David Dayan, co-fondatori e
co-ceo di Showroomprive - . Al
di là delle sinergie a tutti i livelli
che svilupperemo, è innegabile
che con questa operazione ci
rafforziamo anche sotto il profilo dei brand italiani che potremo
proporre ai nostri soci in tutta
Europa. Proprio la dimensione
locale e italiana di Saldi Privati è
per noi un asset di grande rilevanza, insieme alla sua presenza
in 200 città con oltre 400 punti di
ritiro - proseguono -. Anche il
valore della transazione rappresenta una formula che si confà
alla nostra policy finanziaria di
società quotata».
Saldi Privati è ad oggi il secondo player delle vendite private in Italia: fondato a Milano
nel 2007, ha 2,7 milioni di membri, nel 2015 ha avuto ricavi per
44 milioni di euro e fa capo al vi-
I NUMERI
240,3
Milioni di euro
I ricavi di Showroomprive nel
primo semestre 2016, in
aumento del 20,5% rispetto
allo stesso periodo 2015
134
Milioni di euro
Il fatturato del gruppo
milanese Banzai, al quale
faceva capo Saldi Privati, nei
primi sei mesi del 2016
56%
Quota di ricavi da mobile
In aumento lo shopping via
device mobili (e le visite, il
75% del totale ) anche per
Showroomprive
vace gruppo Banzai, che a sua
volta ha chiuso il primo semestre 2016 con ricavi per 134 milioni di euro (+25,1%), generati
dall’e-commerce per 106 milioni, in aumento del 19,9%.
Con il valore aggiunto di Saldi
Privati, dunque, Showroomprive porterà nei sette mercati in
cui è attivo (oltre all’Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Olanda,
Polonia, Belgio e Germania) l’attrattività dei brand italiani, che
rappresentano il 70% dell’offerta del portale milanese, e prevede di aumentare al 20% la quota
del suo fatturato generata all’estero. Una quota che trainerà
ulteriormente i conti del gruppo
francese, che compie in questi
giorni i suoi primi dieci anni ed è
quotato a Parigi dall’ottobre
2015, e che provengono ancora
in maggioranza dalla patria: nel
primo semestre, infatti,
Showroomprive ha registrato
ricavi per 240,3 milioni (+20,5%),
un totale di 26 milioni di membri
che hanno peraltro aumentato
la loro spesa media per acquisto
del 6% rispetto allo stesso periodo del 2015. Per il 2016 il gruppo
prevede una crescita dei ricavi
fra il 19 e il 25% a 525-555 milioni di
euro, con un Ebitda compreso
fra il 5,8% e il 6,2%, in aumento
del 40-80%, cifre ormai decisamente rare nel fashion.
Una crescita che porterà a sua
volta ulteriori posti di lavoro: la
quota di 130 nuove assunzioni,
inizialmente prevista per tutto il
2016, è stata già portata a 200, e
per il 2017 il gruppo ha già aperto
un bando internazionale per 150
nuove posizioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Fiere. Vetrina a Milano per 170 brand
Medioevale.
Intorno al cortile
il piano terra
ospita boutique
di marchi del
lusso. Ai piani
superiori, con
vista sul Canal
Grande o sul
cortile, trovano
spazio
accessori,
prodotti di
bellezza e
orologi
Occhiali, al DaTe
+ 38% di visitatori
Marta Casadei
pL’Italia si conferma un pae-
se chiave per il settore occhialeria. Sul fronte produttivo, ma
anche su quello commerciale.
Lo dimostra l’accordo tra Kering Eyewear e Gucci: dalla sinergia tra queste due realtà,
entrambe nella galassia Kering, è nata la collezione Gucci
Eyewear: la nuova linea di occhiali della doppia G, in vendita da gennaio 2017, ha debuttato in campagna vendite lo
scorso primo ottobre.
Kering ha creato la divisione
Eyewear, con sede in Veneto,
alla fine del 2014 con l’obiettivo
di internalizzare la creazione,
produzione e distribuzione
delle collezioni di occhiali da
sole e da vista dei propri brand,
precedentemente affidata a licenziatari. «In un mercato molto affollato di specializzati, la
produzione di occhialeria delle
aziende del settore fashion e luxury rappresenta un segmento
di nicchia – ha detto Roberto
Vedovotto, ceo di Kering
Eyewear –. È grazie al portafoglio differenziato dei brand del
Gruppo Kering che possiamo
definirci la prima azienda nell’industria interamente dedicata alla produzione delle collezioni eyewear nel settore highend. Siamo particolarmente
orgogliosi della nostra partnership con Gucci visto anche l’incredibile momentum che il
brand sta vivendo». L’idea e di
declinare l’estetica di Alessandro Michele, direttore creativo
di Gucci, in una collezione totalmente made in Italy.
«L’eyewear rappresenta una
fondamentale categoria per
l’espressione di questa nuova
estetica. Insieme a Kering
Eyewear siamo impegnati con
entusiasmo nell’obiettivo di
portare la categoria al massimo
delle sue potenzialità, a partire
da questa collezione», ha com-
mentato Marco Bizzarri, ceo e
presidente di Gucci.
A ribadire la centralità dell’Italia nello scenario internazionale del settore è anche l’andamento positivo dell’edizione 2016 di DaTe, manifestazione dedicata all’occhialeria di
ricerca che è andata in scena a
Milano dal 1° al 3 ottobre, con
170 brand internazionali e ha
IL DEBUTTO DI GUCCI
Alla prova del mercato
la prima collezione creata
da Kering Eyewear, divisione
del colosso francese
nata nel 2014
registrato un +38% dei visitatori unici, con oltre 2.330 tra buyer
e professionisti. «Abbiamo
raccolto la soddisfazione di tutti gli espositori, che riconoscono nel DaTE un’occasione imperdibile di visibilità», hanno
detto Dante Caretti e Cristina
Frasca, co fondatori. La prossima edizione del salone dell’occhialeria di ricerca sarà dal 23 al
25 settembre 2017 e lascerà Milano alla volta di Firenze: la location scelta dagli organizzatori, infatti, è la Leopolda.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Nuovi materiali. Dall’alto, un
modello Budri in marmo e uno in
legno di Woodone
Lusso. Il restyling è del gruppo Gfs
Il «Fondaco» apre
a negozi ed eventi
Barbara Ganz
VENEZIA
pÈ stato il cuore economico
della città e delle sue relazioni
commerciali, come racconta
ancora oggi il suo nome, Fondaco dei tedeschi; è diventato ricovero e mensa per i poveri durante la pestilenza del 1490, distrutto in un incendio nel 1505 e riaperto nel 1508, trasformato in
dogana da Napoleone e poi in ufficio postale dal 1870 fino a tempi
recenti. La nuova vita del T Fondaco dei Tedeschi ha la vocazione di un luogo di riferimento per
una nuova esperienza del lusso,
ma anche di una meta culturale
per veneziani e viaggiatori.
«È un privilegio poter inaugurare nel cuore di Venezia il
nostro primo indirizzo – afferma Philippe Schaus, presidente
e amministratore delegato di
Dfs Group –. Il Fondaco è stato
per secoli un polo del commercio in Laguna e oggi siamo onorati di riportare in luce il suo Dna
». La ristrutturazione è firmata
da Rem Koolhaas e dall’interior
design Jamie Fobert. Il T Fondaco dei Tedeschi firmato Dfs –
gruppo fondato nel 1960 a Hong
Kong, pioniere nel settore dello
shopping tax free – copre 7mila
metri quadrati di superficie con
una scelta di marchi di alta gamma, soprattutto italiani, nei set-
tori moda & accessori, orologeria, gioielleria, vini & liquori, gastronomia, bellezza e profumeria in una minuziosa selezione di
produttori rappresentativi dell’eccellenza del territorio e firme internazionali.
Al piano terra, in origine un
vivace cortile medievale (che rimane aperto alla città), si trovano le boutique di Gucci e Bottega Veneta – affacciate sul Canal
Grande – oltre a una gamma di
accessori e gioielli, una food hall
con il meglio delle etichette e dei
cibi di produzione locale e regionale, e l’artigianato con tanto
di dimostrazioni dal vivo. Il primo piano è declinato al femminile, il secondo vanta l’unico
multimarca di alta orologeria
esistente a Venezia, il terzo è un
esclusivo salone dedicato alle
calzature da donna (alcune prodotte in esclusiva per Venezia) e
ai prodotti bellezza. Infine, il
piano che riconferma la volontà
di dialogare con la città è l’ultimo, interamente dedicato a
eventi e mostre aperte al pubblico, pensato per essere luogo culturale e di incontro per i residenti e i viaggiatori. Da qui si accede
alla terrazza dell’event pavilion
tanto contestata nelle prime fasi
del progetto, con una vista panoramica sulla città.
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14
Impresa & territori
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
EDILIZIA
In breve
APPALTI
Anas, nel 2016
gare per 1,9 miliardi
Nessun contraccolpo
dall’entrata in vigore del
nuovo codice appalti per
l’Anas, che promette di
chiudere il 2016 con bandi
per 1,9 miliardi: dato record
degli ultimi anni. Lo ha
detto il presidente
Gianni Armani in audizione
in Parlamento. Intanto, il
consiglio di
amministrazione della
società ieri ha approvato il
nuovo modello
organizzativo per la
gestione del territorio, che
rivoluziona la governance
di Anas. .
CONCORSI
A Obr-Desvigne
il parco di Prato
È andato al team composto
dagli italiani Obr con il
paesaggista francese
Michel Desvigne il maxiconcorso per la
progettazione del nuovo
parco urbano di Prato. In
un’area di tre ettari a
ridosso del centro storico
nascerà una «galleria d’arte
a cielo aperto». Ai vincitori
un premio di 40mila euro e
l’incarico per lo sviluppo
del progetto.
Rapporto Ance. I costruttori italiani accelerano la crescita dei ricavi: +14,5% nel 2015
Boom dei lavori all’estero,
da 3 a 12 miliardi in 10 anni
Gentiloni: rapporto
con i locali decisivo
Ghella: in ascesa
anche le Pmi
Alessandro Arona
ROMA
pIn undici anni, dal 2004 al 2015,
il fatturato all'estero delle imprese di costruzione italiane si è moltiplicato per quattro, da 3,1 a 12 miliardi di euro. Nel frattempo i ricavi in Italia sono scesi di un quarto (-24%), da 6,8 a 5,1 miliardi. La
quota estera è dunque salita dal 31
al 70% del totale.
E il trend ha subito un'accelerazione nel 2015: +14,5% il fatturato estero (la crescita più forte dal
2007) e -12,2% quello in Italia (calo record del decennio).
I dati emergono dal Rapporto
Ance 2016 sulla presenza delle
imprese italiane di costruzione
nel mondo (su dati 2015), presentato ieri a Roma, alla Farnesina,
alla presenza del ministro degli
Esteri Paolo Gentiloni e degli am-
basciatori in Italia di paesi di tutto
il mondo. Il rapporto non fotografa tutto l'universo delle imprese di costruzione in Italia, ma
solo il campione "al top" delle 38
imprese più attive sui mercati
esteri. «È chiaro – spiega Giandomenico Ghella, presidente del
Comitato lavori all’estero dell’Ance – che i numeri li fanno soprattutto le maggiori imprese;
ma sono moltissime anche quelle
medie e piccole che hanno imboccato la via dell'internazionalizzazione, e lo vedremo ancora
di più nei prossimi anni».
Alla fine del 2015 le imprese italiane di costruzione erano titolari
di 627 contratti per un valore di
oltre 87 miliardi di euro (+13 miliardi rispetto al 2014) e un portafoglio lavori di 46,5 miliardi. Sempre nel 2015, sono state 231 le nuove commesse, per un importo di
17,2 miliardi di euro.
In questi nuovi contratti il 55%
del valore si colloca nell'Europa
Ue (24%), Europea extra Ue
(24%) e Nord America (7,6%),
accelerando un riposizionamento geografico dai Paesi in via
di sviluppo, nei quali fino a dieci
anni si concentrava la presenza
italiana, verso paesi dell'Ocse.
Contratti importanti, nel 2015, in
Francia (2,3 miliardi), Norvegia
(1,3), Russia (1,3), Polonia (910
milioni), Georgia (512), oltre ai 3,1
miliardi in Qatar, dove la concorrenza internazionale è fortissima. «Questo dimostra - commenta l'Ance - l'aumento della
competitività e della solidità delle imprese italiane».
«Uno degli elementi - ha detto
il ministro degli Esteri Paolo
Gentiloni - che fa apprezzare le
nostre imprese di costruzione
all'estero è che non si presentano con pacchetti "chiavi in mano" e poi scompaiono, ma al contrario sanno valorizzare il personale e le imprese locali, facendo
crescere così anche il loro know
how, lasciando traccia dopo che
il lavoro è finito».
Nonostante questo, comunque (il “far lavorare i locali”), secondo una ricerca Cresme il contributo dell'attività estera delle
costruzioni sul Pil italiano è significativo: nel 2014, i 10,94 miliardi
fatturati all'estero dalle imprese
italiane hanno generato un impatto diretto sul nostro prodotto
nazionale di 3,8 miliardi; la rica-
duta complessiva, invece, oscillerebbe intorno allo 0,7-0,8%.
«L'Africa - ha aggiunto Gentiloni - sarà sempre più la priorità
dell'Italia in politica estera, e in
Africa c'è una domanda di infrastrutture "spettacolare"».
Un'ulteriore spinta ai lavori
dei grandi costruttori all'estero
potrebbe venire dal piano industriale 2017-2026 delle ferrovie.
L'Ad Renato Mazzoncini, nei
giorni scorsi, ha spiegato che
sempre più, dopo il caso Iran, Fs
(insieme ad Anas) punterà ad incarichi di general contractor per
progettare e realizzare grandi
opere, affidando poi a imprese
italiane i lavori.
A guidare la lista dei "campioni dei lavori all'estero" è Salini
Impregilo, con 4.028 milioni di
fatturato fuori confine nel 2015
(l'85% del totale), seguito da
Astaldi (2.357 milioni, 82,5%),
Condotte (772 mln, 58%), Bonatti (729,7 mln, 78%), Cmc Ravenna (612,2 mln, 52%), Rizzani
(546,3 mln, 82%), Trevi (536,7
mln, 89%), Ghella (474 mln,
66%), Sicim (327,3 mln, 99%),
Icm (294,2 mln, 61%).
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Ricavi nel mondo dal 30% al 70% del totale
In milioni di euro
FATTURATO ESTERO
FATTURATO NAZIONALE
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
3.102
3.718
4.818
5.549
6.462
7.261
7.445
7.878
8.754
2013
2014
2015
9.505 10.649 11.991
FATTURATO GLOBALE
2004
2015
9.888
QUOTIDIANO EDILIZIA
E TERRITORIO
17.128
+73,2
Dossier: riforma Madia,
gli effetti sull’edilizia
Testiecommentisull’impattodei
decretiMadiasuediliziaprivatae
lavoripubblici:conferenzadiservizi,
Sciainedilizia,«sblocca-opere»
www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com
6.786
Fonte: Ance - Indagine 2016
6.300
6.172
6.321
6.824
6.176
6.308
6.752
6.280
6.300
5.854
5.137
Politiche urbane. Il rapporto Urban@it sarà presentato il 7 ottobre a Bologna
Città a corto di progetti,
serve un’agenda nazionale
di Giorgio Santilli
S
arà presentato venerdì 7
ottobre a Bologna il secondo rapporto nazionale di urban@it: il centro studi
guidato da Walter Vitali riproporrà, con un'articolazione di
esperienze e proposte più ricca che nella prima edizione, il
tema per cui il think tank è nato:
come favorire un'agenda nazionale urbana «dalla parte
delle città», in un contesto difficile che vede le amministrazioni urbane fronteggiare i
progressivi tagli dei finanziamenti, legati alla crisi e ai vincoli imposti dal patto di stabilità, e affrontare nuovi problemi
emersi con forza, come l'immigrazione e l'accoglienza dei
profughi, la gestione della crisi
del mercato immobiliare che
ha lasciato molte operazioni
incompiute, il degrado delle
periferie urbane che più delle
altre hanno pagato, in termini
di trascuratezza, la riduzione
delle risorse, l'attuazione della
legge Delrio sulle città metropolitane e sul riordino degli enti intermedi. Su tutti questi temi - e su altri - il rapporto parte
“dal basso”, cioè dalle esperienze delle città, per poi provare a costruire un'agenda nazionale che sia capace di creare
un rapporto governo-città più
diretto e al tempo stesso lavorare a una integrazione delle
politiche nazionali settoriali.
Quest'anno, per altro, prima
ancora di arrivare alla individuazione dei temi nazionali, il
rapporto presenta una rassegna e una lettura originale di
otto esperienze locali, soprattutto metropolitane (Torino,
Milano, Venezia, Roma, Napoli) senza però trascurare realtà
di dimensioni medie che presentino aspetti di particolare
dinamicità e stili di policy originali nell'affrontare le sfide
della trasformazione e del rilancio (Parma, Prato, Matera).
Se i problemi di bilancio sono pervasivi, un tema più generale che lo studio mette al centro del rapporto fra città e politiche urbane nazionali, è «il carattere episodico e poco
prevedibile delle misure che
dal livello nazionale cercano
di stimolare i contesti locali allo sviluppo di specifiche politiche». È il caso dei«“programmi di rigenerazione urbana
promossi dal governo e dal ministero delle Infrastrutture e
dei trasporti» che - nota il lavoro di urban@it - «costringono
sempre le amministrazioni a
rincorrere scadenze e a selezionare aree di intervento in
modo affrettato», dovendo alla fine sempre scegliere fra
progetti più o meno cantierabili tirati fuori dai cassetti in
fretta e furia (e in quanto tali
vecchi) o interventi più strategici privi però dei necessari livelli di progettazione general-
RIQUALIFICAZIONE
Servono strumenti di sostegno
per evitare che progettazioni
«spuntino» solo in presenza
di bandi o fondi: occorre
una strategia di medio periodo
IL DOSSIER
I casi locali
 Il rapporto offrr una rassegna
di otto esperienze locali di
grandi città (Torino, Milano,
Venezia, Roma, Napoli) ma
soprattutto di realtà medie
(Parma, Prato, Matera) che
hanno saputo affrontare la sfida
della trasformazione .
La politica nazionale
 Lo studio mette al centro del
rapporto fra città e politiche
urbane nazionali «il carattere
episodico e poco prevedibile
delle misure che dal livello
nazionale cercano di stimolare i
contesti locali allo sviluppo».
La proposta
 Varare un’agenda nazionale
capace di spingere le
amminisrazioni a sviluppare
progetti di fattibilità
indipendentemente
dall’esistenza di bandi aperti
per la realizzazione degli
intereventi.
mente richiesti dai bandi. Il
rapporto ricorda come si siano
infranti su questo tema almeno tre cicli di programmi: il
piano città del 2012, il programma per le aree degradate del
2015 e il programma per le periferie del 2016.
La proposta del rapporto urban@it centra, in questo caso,
il problema in pieno, offrendo
una soluzione che potrebbe
contribuire a risolvere l'annosa questione. «Sarebbe molto
importante - afferma il rapporto - che una Agenda nazionale
fosse in grado di stimolare la
progettualità delle amministrazioni indipendentemente
dal finanziamento, per poter
trovare, quando si rendono disponibili, risorse aggiuntive da
mettere a bando, progetti ben
costruiti e significativi». Entrando più nel dettaglio, «una
Agenda nazionale dovrebbe
essere in grado di spingere
(eventualmente anche finanziandole) le amministrazioni a
sviluppare progetti di fattibilità indipendentemente dall'esistenza di bandi aperti per la realizzazione degli interventi».
Il tema della rigenerazione urbana, quindi, dovrebbe essere
assunta «come una strategia di
medio periodo, che richiede
interventi non episodici». Un
tema che anche l’agenda politica e di governo ha cominciato
ad affrontare, proprio con riferimento alla rigenerazione urbana, all’edilizia scolastica e alla prevenzione idrogeologica,
con l’ipotesi, che tuttavia stenta a decollare, di un fondo rotativo per la progettazione che
contribuisca a innalzare i livelli qualitativi della progettualità locale, superando i limiti
gravi che ancora di recente
questi programmi hanno evidenziato nonostante la forte
spinta politica a realizzarli. Casa Italia, il programma per la
prevenzione nazionale annunciato dal premier Matteo Renzi, si configura - e il rapporto lo
fa notare - come il terreno che
può dare soluzione al problema della discontinuità di questi piani.
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Impresa & territori 15
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
MONDO&MERCATI
Oltre la crisi. Malgrado le sanzioni l’export italiano nel settore agroalimentare ha registrato un aumento nei primi mesi del 2016
L’Italia torna a crescere in Russia
Si punta sui generi esclusi dall’embargo e sul know-how per la produzione locale
Antonella Scott
MOSCA
pDagli spinaci congelati alle
linee di piatti pronti, il made in
Russia si prende una rivincita:
“Sdelano v Rossii”, denominazione di origine nazionale incoraggiata da un mix di patriottismo, svalutazione del rublo ed
embargo, per ambire a diventare marchio di qualità. Tanto
che l’abolizione delle controsanzioni, il blocco delle importazioni agroalimentari con cui
Mosca ha risposto alle misure
imposte nel 2014 da Stati Uniti
ed Europa, non avrebbe più un
grande impatto sulla produzione russa, divenuta più competitiva. Lo sostiene Aleksandr
Tkachev, il ministro dell’Agricoltura, sottolineando che la
domanda di prodotti locali da
parte dei russi sta crescendo:
«Vorremmo che le sanzioni restassero in vigore altri cinque
anni», ha detto il ministro in tv.
Lo vorrebbero di sicuro anche Marocco, Israele o Argentina, e tutti gli altri Paesi in gara
per occupare il posto dei fornitori tradizionali dei russi, bloccati dalle sanzioni. Melograni
egiziani, arance turche, uva
moldava: il mese scorso tra gli
stand “extra-europei” di una
delle fiere agroalimentari di
maggior richiamo in Russia,
WorldFood Moscow, la frutta
era regina. Eppure, poco lontano da lì, anche un Paese colpito
dalle sanzioni come l’Italia torna a registrare elementi positivi in questa situazione. «I numeri ci piacciono - premette
nel Padiglione Italia Pier Paolo
Celeste, direttore dell’Ufficio
di Mosca dell’Ice, l’Agenzia
per la promozione all’estero e
l’internazionalizzazione delle
imprese italiane -. Stiamo recuperando posizioni con i prodotti agroalimentari non co-
perti dalle sanzioni».
Vini, olio, caffè: la presenza
italiana a WorldFood Moscow
va dunque in questa direzione,
puntando sui prodotti che è
ancora possibile importare in
Russia e offrendo nello stesso
tempo tecnologia e know-how
italiano per i settori entrati nel
raggio delle sanzioni (in sostanza frutta fresca e verdura,
COOPERAZIONE
Oggi a Roma
il Consiglio
Italo-Russo
pTorna a riunirsi oggi al-
la Farnesina, a Roma, il
Consiglio Italo-Russo per
la cooperazione economica, industriale e finanziaria,
alla sua XIV Sessione. Il
Consiglio è co-presieduto
dal ministro per gli Affari
esteri e la cooperazione internazionale, Paolo Gentiloni, e dal vice primo ministro della Federazione Russa, Arkadij Dvorkovich. All’appuntamento prendono
parte rappresentanti governativi ed esponenti del
mondo imprenditoriale dei
due Paesi. Al termine dei lavori è prevista una conferenza stampa congiunta.
Il Consiglio prevede un
incontro annuale a livello
interministeriale, tra Mosca
e Roma. Ma questa volta ci si
torna a riunire dopo una lunga sospensione, legata alla
crisi ucraina e all’era delle
sanzioni. La XIII Sessione
del Consiglio si era svolta a
Mosca il 17 dicembre 2012.
carni e formaggi). Incoraggiati dal fatto che la voce “agroalimentare e bevande” nei primi
cinque mesi del 2016 ha registrato un aumento delle importazioni russe dall’Italia del
15,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche se, complice la crisi economica russa e il calo del prezzo
del petrolio, il volume del
commercio tra Italia e Russia
mantiene la tendenza negativa degli anni scorsi, registrando una riduzione del 48,9%
dell’interscambio.
«Il 2015 è stato un anno molto
difficile - spiega Celeste - ma
ora i dati del primo semestre
sono in controtendenza: ci sono tutte le premesse per essere
pronti a premere sull’acceleratore». Inversione di tendenza
che il responsabile dell’Ice a
Mosca spiega con l’aumento
delle vendite nelle categorie lasciate aperte dall’embargo:
«Riusciamo a cogliere una domanda che comunque esiste, la
ricerca del prodotto italiano
nelle sacche del Paese che si
possono permettere di spendere qualcosa di più». Anche
perché il mercato russo sembra essere giunto al termine
della sua fase di assestamento,
e l’interesse sembra rinnovato:
«L’ortofrutta - spiega Roberto
Cafiero, responsabile dei settori Agroalimentare, Arredamento, ed Edilizia all’Ice di Mosca - è una fetta importante per
noi, il 25% del nostro export
agroalimentare. Ma su tutto
quello che non è coperto da embargo stiamo ricominciando a
crescere, anche se la strada è
lunga». La differenza è che
mentre la crisi economica dello scorso anno spingeva i russi a
chiudere la porta anche per i
prodotti extra-embargo, «ora il
rublo è stabile. E questo con-
AFP
Il fronte dell’agroalimentare
+15,4% 6,5
In recupero
L’export agroalimentare rispetto
ai primi cinque mesi del 2015
miliardi
L’interscambio nei primi 5 mesi
Il calo del 48,9% è dovuto a
quello dell’export russo (-60,1%)
Inversione di tendenza
Export italiano in Russia,
gennaio-maggio 2016.
Variazione % annua
-6,4
Totale
Mezzi di trasporto
+41,6
Moda e accessori
+9,4
Semilavorati
+6,0
Metalli comuni
+3,2
Agroalim. e bevande +15,4
Meccanica
− 22,1
Chimica-farmaceutica +14,1
Arredam.-edilizia
−22,9
sente agli importatori di poter
programmare», alle aziende
italiane di fare listini e mantenere il costo del prodotto invariato fino alla consegna.
E una lenta crescita delle
vendite in Russia è quello che
registra Facundo Jàuregui,
Export Manager di Rosso Gargano, una delle aziende 26
aziende venute al WorldFood
Moscow da Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, con il contributo dell’Ice nell’ambito del
Piano export per le cosiddette
Regioni della Convergenza. «Il
mercato russo è comunque importante per l’Italia», dice Jàuregui, che esporta conserve di
pomodori soprattutto su Mosca e San Pietroburgo.
Pier Paolo Celeste sposta lo
sguardo sul fronte dei macchinari, «che diventano importantissimi nell’ambito dell’importozameshchenie», sostituzione dell’import, la decisione
del governo russo di ridurre
drasticamente da qui al 2020 le
importazioni in 20 settori, per
favorire la produzione locale.
«La strategia – spiega Celeste –
è mantenere le quote delle importazioni possibili, e offrire
tecnologia e know-how italiano per le produzioni locali».
Con il sostegno di una Guida
per accompagnare gli investitori in Russia, messa a punto la
primavera scorsa da Ice, Ambasciata d’Italia a Mosca, Ministero dello Sviluppo economico e Confindustria, si sta “rimappando” questo nuovo
mercato russo per individuare
le regioni più decise ad avanzare sulla strada dell’import substitution. «Quelle che stanno
procedendo a tappe forzate
nello sviluppo dell’industria
locale – conclude Celeste -. È lì
che vogliamo agire».
Fonte: Dogane russe - Elaborazione Ice Mosca
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MERCATI IN ITALIA
CEREALI
Olio di oliva
Listino dei prezzi all'ingrosso rilevati da apposita Commisione consultiva
nominata dalla Camera di Commercio di Milano e resi noti dall'Associazione Granaria (euro/tonn., vagone o autotreno o cisterna completi, per pronta
consegna e pagamento, escluso imballaggio e Iva per merce sana, leale e
mercantile). I prezzi si intendono per merce resa franco Milano.
27.09.16
Prodotti
P
rezzi del latte spot ai massimi da due
anni, con il prodotto estero oltre la soglia dei 400 euro a tonnellata. A fissare il
nuovo record questa settimana è stata la
Camera di commercio di Lodi che al termine della seduta quindicinale, per il prodotto nazionale in cisterna, ha indicato un
prezzo medio di 391 euro a tonnellata, franco arrivo, Iva esclusa, con un aumento del
7,12% rispetto a metà settembre. Sulla stessapiazzalo«spot»francese,al3,6%digrasso, ha chiuso le contrattazioni a 375 euro
(+9,65%), quello tedesco a 405 euro
(+6,02%). Lo stesso prodotto, commercializzato al di fuori dei contratti di fornitura,
ha guadagnato terreno anche alla Borsa
merci di Verona, dove lo spot nazionale ha
chiuso la seduta a una media di 398 euro
(+1,92% rispetto alla settimana scorsa),
mentre quello in arrivo da Austria e Germania è stato quotato 400 euro (+1,27%).
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INDICI CONFINDUSTRIA
Indici dei prezzi delle merci aventi mercato internaz., (34 prodotti) ponderati sul
commercio mondiale (Usd) e sul commercio italiano (º)
Euro correnti
(base 1977=100)
Ago16
Lug16
Ago15
Ago16
Lug16
Ago15
119,66
92,54
154,23
101,11
162,66
348,68
211,31
303,82
459,41
352,52
248,19
305,68
121,99
92,64
166,54
98,92
160,50
347,31
197,02
304,41
461,92
348,97
248,45
303,83
136,38
71,96
175,86
154,34
139,47
308,20
190,08
348,09
320,24
356,21
232,81
300,81
121,75
94,08
156,91
102,96
165,44
354,80
214,82
309,31
467,42
358,80
252,55
311,09
125,79
95,46
171,73
102,09
165,44
358,19
203,02
314,10
476,32
359,98
256,23
313,14
139,74
73,66
180,14
158,24
142,83
315,79
194,58
356,82
328,05
365,04
238,54
308,24
BORSA ELETTRICA
Prezzo unico nazionale del 05.10.2016
¤/MWh
Ore
¤/MWh
Ore
41,170000
53,580000
09.00
01.00
40,490000
53,395510
10.00
02.00
40,490000
46,756020
11.00
03.00
37,890000
41,937320
12.00
04.00
37,890000
37,509670
13.00
05.00
40,490000
35,899930
14.00
06.00
45,150000
37,782720
15.00
07.00
47,540000
41,919560
16.00
08.00
Grani
Nazionali teneri:
frumento di f.za (A) p.s. 79/80
panificabile sup. (A) p.s. 77/78
panificabile (A) p.s. 74/76
biscottiero (A) p.s. 74/76
altri usi
Esteri teneri:
Comunit. senza caratt. int.
Comunitario biscott.
Comunitario panif.
Comunitario pan. sup.
Comunitario di forza
Altre origini
Canada W.R.S. n.2 (pr. 14%)
Northern S. n.2 (pr. 14%)(A)
Nazionali duri:
Pr. Nord-Italia fino p.s. 78/79
B. mercantile p.s. 77/78
Mercantile p.s. 76/77
Pr. Centro-Italia fino p.s.78/79
B. mercantile p.s. 77/78
Mercantile p.s. 76/77
Pr. Sud-Italia fino
Esteri duri:
Comunitari
Non Comunitari
¤/MWh
45,985690
51,190000
53,460000
69,242570
58,258370
49,672190
44,310000
41,170000
DIAMANTI
Valori Best - Average, in dollari Usa per carato. I prezzi indicati si intendono per la vendita
all'ingrosso e all'origine nei Paesi di produzione, al netto di spese, valore aggiunto e imposte.
Brillanti da 0.50 - 0.69 carati
Colore
Qualità
Valori al 28.09.2016
D (bianco extra eccezionale +)
if
5905 - 6919
E (bianco extra eccezionale)
vvs1
3564 - 4580
E (bianco extra eccezionale)
vvs2
2682 - 3402
F (bianco extra +)
vs1
2475 - 2989
G (bianco extra)
if
3536 - 4008
G (bianco extra)
vvs1
2880 - 3609
H (bianco)
vvs2
2276 - 2718
H (bianco)
vs1
2160 - 2680
I (bianco sfumato)
vs2
1594 - 2065
J (bianco sfumato)
if
1746 - 2398
J (bianco sfumato)
vvs1
1537 - 1990
K (bianco leggermente colorito)
vvs2
1288 - 1610
K (bianco leggermente colorito)
vs1
1231 - 1580
Valutazione riferita a pietre corredate da certificazione di validità internazionale, tagliate a
«brillante», di buone proporzioni di taglio, esenti da particolarità naturali indesiderate.
Fonte: Rapaport, New York (Internet: www.diamonds.net)
04.10.16
210-223
187-195
164-166
164-166
158-161
210-225
187-195
164-166
164-166
158-161
164-165
—
164-167
180-185
208-235
175-0
262-266
262-266
164-165
—
164-167
180-185
208-235
175-0
262-266
262-266
198-203
—
—
—
200-205
—
—
203-208
—
—
—
205-210
—
—
—
261-271
—
271-281
Tipo 00 - W 380-430 prot. ss min. 14
Tipo 00 - W 280-330 prot. ss min. 13
Tipo 00 - W 180-200
548-578
448-478
373-393
548-578
448-478
373-393
Semola con car. di legge
Semola car. sup. min. legge
semola rimacinata
semolato
Farina per panificazione
330-335
440-445
485-505
285-290
210-215
335-340
445-450
490-510
290-295
215-220
Farinaccio rinfusa
Farinaccio sacco pm
Tritello rinfusa
Tritello sacco pm
Crusca e cruschello rinfusa
Crusca e cruschello sacco pm
Cubettato nazionale
Cubettato estero
Germe (C)
143-145
—
97-98
—
89-90
—
100-101
—
460-590
138-140
—
97-98
—
89-90
—
100-101
—
460-590
Farinetta
Farinaccio
Tritello e cruschello (D)
Cubettato
185-200
106-108
88-90
100-101
188-203
100-102
88-90
100-101
Alimentare (Regg. UE)
Naz. Zootecnico (c.103) Afl. B1<5 ppb
Nazionale ibrido (c.tto 103)
Comunitario
Non comunitario
Bioenergetico
189-190
177-179
167-168
183-185
197-198
—
189-190
175-177
167-168
179-181
192-193
—
Sfarinati di grano tenero
Sfarinati di grano duro
Sottoprodotti lavorazione grano tenero
Sottoprodotti lavorazione grano duro
Granoturco
Derivati lavorazione del granoturco
Farina bramata
Farina integ. per mangime
Spezzato degerm. ibrido
Glutine (prot. 57% s.t.q.)
Farina glutinata
Farinetta
Corn gluten feed
Germe (b. 20% grassi s.t.q.)
Distillati prot. gr. 30-32%
Cereali minori e sostitutivi
Ore
17.00
18.00
19.00
20.00
21.00
22.00
23.00
24.00
Sarà superiore alle previsioni
il deficit del bilancio russo 2016
I
l deficit di bilancio per la
Russia sarà quest’anno superiore alle previsioni, ha avvertito il ministro delle Finanze Anton Siluanov. Il ministero
ha preparato un adeguamento
per il budget 2016, secondo il
quale il deficit sarà pari a 3mila
miliardi di rubli, non più il 3,2%
previsto ma il 3,7% del Prodotto interno lordo. In questo modo il disavanzo risulta più alto
di 670 miliardi di rubli rispetto
alle previsioni, che lo attestavano a 2,36mila miliardi. Secondo l’emendamento, la spesa in termini nominali crescerà
di 306 miliardi di rubli, fino a
16,4mila miliardi. Le entrate invece si ridurranno di 370 miliardi, a 13,37mila miliardi di rubli. Infine, il volume atteso del
fondo di riserva non cambia ri-
spetto all’attuale formulazione, ed è pari a 2,1mila miliardi.
Per far fronte al disavanzo il
governo dovrebbe accelerare
la vendita entro quest’anno di
quote di due compagnie petrolifere, Bashneft e Rosneft.
Siluanov ha chiarito che il
ministero mantiene l’obiettivo
di riduzione del deficit a non
più del 3,2% del Pil il prossimo
anno, e all’1% circa nel 2019.
La bozza di bilancio presentata dal ministero delle Finanze presuppone per i prossimi
tre anni un prezzo del petrolio
attorno ai 40 dollari il barile.
Per coprire il disavanzo si affida al contenimento della spesa, alla vendita di asset e a un
aumento della raccolta di finanziamenti.
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IL FRONTE DEL GAS. In crescita anche in Germania e Olanda
Gazprom aumenta le vendite
all’estero: Regno Unito al primo posto
N
el periodo gennaio-settembre 2016 il monopolio
russo del gas, Gazprom, ha aumentato le proprie esportazioni di gas all’estero di 10,7 miliardi di metri cubi, secondo
quanto ha annunciato un comunicato del gruppo. La crescita maggiore delle esportazioni è avvenuta nel Regno
Unito, dove Gazprom ha venduto 4,65 miliardi di metri cubi
in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il mercato si è ampliato anche in Germania (+1,9 miliardi di metri
cubi) e in Olanda (+1,52 miliardi). Nel 2015 Gazprom aveva
già aumentato le proprie
esportazioni dell’8 per cento.
Sul fronte del gas, in questi
giorni(4-7 ottobre) a San Pietroburgo si svolge il VI Forum
internazionale del gas, uno
dei più importanti momenti
di incontro tra gli esperti del
settore, russi e stranieri. Discutono le tendenze globali e
le politiche governative, gli
aspetti chiave dell’utilizzo del
gas come carburante, il percorso di sviluppo di sistemi di
automazione e le nuove tecnologie di efficienza energetica. Prevista la presentazione di business plan di successo redatti sia all’estero che sul
territorio russo, e commentati da esperti del settore e rappresentanti della comunità
accademica. Presentati anche
i più importanti sviluppi e
progetti di tutta la catena di
produzione del settore gas.
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IN COLLABORAZIONE CON
Camera di Commercio Italo-Russa
SULLE ALTRE PIAZZE
A MILANO
di Massimo Agostini
Alimentari (tot.)
Bevande
Cereali
Carni
Grassi
Non alimentari (tot.)
Fibre
Vari industriali
Metalli
Combustibili (totale)
Totale (escl. combust.)
Totale generale
I CONTI PUBBLICI. La stima sale dal 3,2 al 3,7% del Pil
Edizione domenicale su www.ilsole24ore.com/indicienumeri
Latte spot, listini
a 400 euro/tonn.
Dollari correnti
(base 1977=100)
OSSERVATORIO RUSSIA
Segale
Orso Nazionale Leggero p.s. 52/57
Nazionale Pesante p.s. 59/62
Orzo comunitario
Avena naz. p.s. 40/45
Avena estera
Triticale
Sorgo nazionale (E)
Pellets/fettucce di manioca (F)
Pisello proteico
401-406
401-406
201-202
201-202
271,50-272 271,50-272
847-867
847-867
150-155
150-155
148-152
148-152
150-152
150-152
207-217
204-215
—
—
—
144-147
155-158
160-175
145-168
200-0
148-152
156-159
—
225-242
—
144-147
155-158
160-175
150-173
200-210
148-152
156-159
—
225-242
Frumento tenero
Frumento duro
Mais
Orzo
Risone
Semi di soia
387-400
285-295
320-340
270-280
—
—
390-403
290-300
325-345
275-285
—
—
Semi di soia nazionali
Semi di soia esteri m
Integrali tostati m
342-347
361-363
369-371
342-347
356-358
369-371
Di semi di arachide
Di semi di girasole
Di germe di mais m
Di soia delecitinato m
Di semi di colza m
Di lino industriale
—
—
—
730-735
—
—
—
715-725
—
730-735
—
—
2010-2020
890-895
—
780-785
—
945-950
—
2000-2010
870-875
—
780-785
—
940-945
—
Agricoltura biologica
Semi oleosi
Oli vegetali grezzi
Oli vegetali raffinati alimentari
Di semi di arachide
Di semi di girasole
Di germe di mais m
Di semi di soia m
Di semi di colza m
Di palma raffin. bifrazion. 64
Di semi vari m
Extra vergine nazionale
Extra vergine comunitario
Rettificato
Di sansa rettificato
4100-4250
3500-3700
3300-3330
1500-1520
4150-4300
3500-3700
3300-3330
1500-1520
di germe di mais (L)
di lino
253-273
340-380
250-273
340-380
di colza (U) m
di cotone (M)
di girasole integrale
di girasole decorticato
di germe di mais naz. (T)
di soia nazionale m
di soia estera m
di soia decorticata naz.le m
di soia decorticata estera m
226-231
—
165-170
229-239
168-170
349-350
349-350
359-369
355-369
230-235
—
165-174
226-236
165-167
353-354
353-354
363-373
359-373
Sego uso zootecnico (2-3 FFA-MIU 1%)-FAC 7-9
Grasso uso zootecnico:
acidità 4% MIU 1%
max ac. 7% FFA-MIU 3%
max ac. 10% FFA-MIU 3%
Farina pesce:
Peruviana faq
Cilena steam dried
Danese standard
690-692
690-692
658-660
628-630
621-623
663-665
633-635
626-628
1690-1700
1710-1720
1930-1955
1678-1688
1698-1708
1920-1945
—
205-210
156-158
98-100
168-172
178-180
—
230-255
165-220
88-100
93-105
120-150
68-75
154-158
—
205-210
156-158
98-100
168-172
176-178
—
222-247
165-220
90-102
95-107
120-150
68-75
154-158
Panelli
Farine di estrazione
Grassi e farine animali
Foraggi
erba medica disidrat. extra
erba medica disidrat. 1 qlt
erba medica disidrat. 2 qlt
sfarinato erba medica integ.
melasso barbabietole canna
polpe ess.barbabietole rinf.
carrube pellettate
frantumate
erba medica disidr. balloni
fieno maggengo pressato
fieno agostano pressato
fieno di erba medica pressato
paglia pressata
Bucce di soia
Prodotti convenzionali
Semi di soia esteri
semi di soia integr. Tostati
olio grezzo germe di granoturco
olio grezzo semi di soia delecit.
olio grezzo semi di colza
olio raff. di germe granoturco
olio raff. di semi di soia
olio raff. di semi di colza
olio raff. di semi vari
farina estr. colza
farina estr. soia nazionale
farina estr. soia estera
farina estr. soia dec nazion.
farina estr. soia dec estera
bucce di soia
Sottoprodotti lavorazione del riso
Corpettone
Corpetto
Mezzagrana
Grana verde
Farinaccio
Pula di riso (max 2,5% c.)
Pula vergine (max. 1,7%)
Lolla di riso
Risoni (H)
Volano, Arborio - resa: 53/57
Roma 57/61
Baldo 55/59
Carnaroli e similari 53/58
Augusto 56/61
Loto, Nembo 54/60
Luna CL, Dardo 60/63
Sant' Andrea 52/58
Thai Bonnet e similari 59/63
Vialone nano 49/53
Padano - Argo 60/64
Lido, Crono e similari 59/64
Balilla 59/63
Sole
Selenio 60/64
Risi
Arborio-Volano
Roma
Baldo
Parboiled Baldo
Ribe/Loto e similari
Parboiled Ribe
Sant'Andrea
Thaibonnet
Parboiled Thaibonnet
Vialone nano
Padano Argo
Lido e similari
Originario e similari
Carnaroli
—
—
865-870
740-745
—
1035-1040
790-795
870-880
810-815
—
372-373
—
444-445
438-440
—
—
—
845-850
730-735
—
1015-1020
790-795
870-880
810-815
—
379-380
—
449-450
443-445
—
368-380
366-367
330-360
225-235
167-177
93-94
114-115
68-70
368-380
366-367
330-360
225-235
167-177
93-94
114-115
68-70
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
300-315
310-335
460-500
310-335
—
265-285
265-285
265-285
—
—
265-285
270-285
260-270
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
(A) I prezzi si riferiscono al grano con Falling Number minimo 220 (Reg. Cee
nº 689/92).- (B) Per i corrispondenti tipi 0 le quotazioni vanno ridotte di
L.1.000 al quintale.- (C) Il prezzo minimo si riferisce allo zootecnico, il
massimo a quello per alimentazione.- (D) Il prezzo minimo è riferito al
cruschello, il massimo al tritello.
(E) Il prezzo minimo si riferisce al sorgo rosso, il massimo al Bianco.- (F) Il
minimo è riferito al prodotto thailandese, il massimo al cinese o similari.(G) Il prezzo minimo è riferito al prodotto in fette, il massimo a quello in
pellets alla rinfusa.- (H) Esclusi i diritti E.N.R. di #/tonn.- (I) Partenza centro
raccolta Lombardia.
(L) Il massimo si riferisce a prodotto con prot. inferiori a 21%.- (M) Il
minimo è riferito a merce col 37/38% proteine + grassi, il max col 46/47%.(N) Il minimo si riferisce a Melasso di bietole, il max a Melasso di canna.(T) Il prezzo è riferito a prodotto con porteine inferiori al 23%.- (U) Il prezzo
minimo è riferito a provenienza India.
Bari
Rilevazione della Borsa merci di Bari del 04/10/2016. Prezzi al netto dell'Iva,
prezzi in ¤.
Frutta secca
Mandorle sgusciate massa dolce originaria f.co magazzino Bari la tonnellata
5600-5700; massa amara 5200-5300.
Oli commestibili
Olio di oliva (grezzo alla prod.) extra vergine acidità max 0,4% 44,10; acidità max 0,8% 3,65-3,75; tracciato ISO acidità max 0,4% non
quot.; Biologico 4,30-4,40; Dop terra di Bari 4-4,10; Vergine non
quot.; Lampante 2,75; Raffinato 3,15; di sansa di oliva raffinato ac. fino 0,3%
1,45; di oliva estratto con solvente (esano) ac. 3-5% non quot.; ac. 5-10% non
quot.; ac. 10-15% non quot.; ac. 15-20% non quot.; ac. 20-25% non quot.; ac.
25-30% non quot.; ac. 30-35% non quot.; ac. 35-40% non quot.; ac. 40-45%
non quot.. acidi di raffinazione (oleine): da lampante 0,55; da esanolo non
quot.; da semi 0,45; sanse verigini : da impianti continui non quot.; Oli di
semi alimentari raffinati (da raffineria a grossista f.co arrivo Bari): di arachide
1,90; di soia 0,78; di girasole 0,89; di mais 1,05; di semi vari non quot..
Cereali
Grano duro naz. F.co camion partenza (Puglia-Lucania): fino p.s. 80 203208; buono mercantile p.s. 79 194-198; mercantile p.s. 77 190195; mandorlato p.s. 76 non quot.; slavato p.s. 71/72 non quot.; di
importazione nazionalizzato f.co porto Bari: comunitario non
quot.; extracomunitario non quot.. Grano tenero naz. F.co arrivo Puglia:
speciale n. 1 p.s. 80 222-227; fino p.s. 78 186-190; di importazione
nazionalizzato f.co porto Bari: comunitario non quot.; extracomunitario non
quot.. Granoturco naz. F.co camion arrivo Bari 201-203; di importazione
nazionalizzato Bari: comunitario non quot.; extracomunitario non
quot.. Orzo naz. Bari e provincia qual. Media 150-155; rinfusa di importazione
nazionalizzato Bari: comunitario non quot.; extracomunitario non
quot.. Avena naz. Bari e provincia qual. Media 135-145; di importazione
nazionalizzata Bari: comunitaria non quot.; extracomunitaria non
quot.. Farina tipo 00 telata f.co partenza Puglia: W min 300 330-335; tipo 00
300-305; tipo 0 300-305; tipo 00 arrivo Bari prod. Italia centro settentrionale
295-300. Cruscami di grano duro e tenero f.co camion partenza Puglia:; crusca
larga di tenero, cruschello sacco carta 121-126; cruscame di tenero cubettato
rinfusa 72-74; tritello di duro rinfusa 60-61; cruscame di duro cubettato
rinfusa 73-74; 123 72-78; sacco carta 107-111; di tenero in sacchi carta 145150. Semola telata rimacinata per panif. f.co partenza Puglia cen. 82/84 365370; telata ceneri 82/84 325-330; telata ceneri 88/90 295-300; semolato non
quot.. Risi prod. Nazionale f.co arrivo Bari e provincia: fino Ribe non
quot.; superfino Arborio non quot.; fino parboiled Ribe non quot.; fino
parboiled Roma non quot.. Lenticchie pr. Nazionale 740-840; prod. estera
Eston (piccole) non quot.; Large non quot.. Fagioli produzione nazionale non
quot.; prod. estera cannellini 1100-1150; tondini 980-1030; borlotti 13501400; piattelli 1010-1060. Ceci nazionali massa neri non quot.; nazionali
massa bianchi 790-840; provenienza Messico 1700-1750; esteri calibro 3132 1350-1400; esteri calibro 29-30 1250-1300. Piselli prod nazionale non
quot.; prod. Estera marrowfats non quot.. Fave nazionali e d'importazione naz.
franco arrivo Bari intere (Cottoie) 1550-1600; favino bianco 204-209; favino
nero 210-215; estere sgusciate 1560-1610. Lupini nazionali non
quot.; produzione estera non quot..
Napoli
Rilevazione della Borsa Merci di napoli del 03/10/2016. (Prezzi per
tonnellata, base rinfusa, esclusa Iva e arrivo).
Cereali
Frumenti teneri naz. min. 79 ps. varietà speciali 205-220; min. 78 ps fino
181-183; min. 76 ps misto 174-175; min. 72 ps mercantile 169-170. Frumenti
teneri esteri (EXTRA C.E.E.): Northern Spring Usa 1/2 250-253; canadian
W.R.S.(Manitoba) n.1/2 254-255; lituano std. 11,5 prot 76/78 non
quot.; lettone prot 14% Prot.- p.s. 78/80 192-193; ucraino 11.5% prot. min.
173-175; ucraino 15% prot. min. non quot.; estero p.s. 78 (moldavo) 166167; Russo/ 15,00% prot. S.s. P.S.79/80 non quot.; estero p.s. 76 Serbo 168170. Frumenti teneri esteri (C.E.E.): francese p.s. 76/77 non quot.; francese w
140 - HAG 220 prot. 10,5 76/77 193-196; francese var. spec. w 220 - HAG 250
prot. 11,5 77/78 non quot.; francese w 220 - HAG 250 prot. 11,5 77/78 non
quot.; w 220/250 prot 12% 78/79 Soisson/Aubusson non quot.; w 280/300
HAG 280/300 prot 13% 78/80 non quot.; tedesco "B" prot. 12% non
quot.; tedesco "A" prot. 13% non quot.; croato PS 78-UM 15 %-2% CE non
quot.; polacco prot. 14% s.s. PS 77/78 non quot.; bulgaro PS 76/77-UM 15%2%CE-14%UM non quot.; ungherese prot. 14% CE 192-195; tedesco "E" prot.
14,5% non quot.; Com. tenero svedese w140 HAG 200/210 non
quot.. Frumenti duri naz. f.co arr.: fino 79/80-13-20/25-2 210-213; b.
mercantile 77/40/13/2 205-207; mercantile 74/12/2 slavato non
quot.. Frumenti duri esteri: Cwad 2/1 non quot.; Cwad 3/4 non quot.; Spagna
79/89 13% non quot.; Graco 79/80 13% non quot.; 2/3 HAD non quot.; Turco
non quot..
Farine
Farina (F.a. panificatore) tipo 00 Granito (sacco carta/cotone) 390-440; tipo
00 con caratt. min. di legge 320-330; tipo 00 W 180/200 min. Prot. S.S. 11,5%
330-340; tipo 00 W 250/300 min. Prot. S.S. 12,5% 360-410; tipo 00 pacchi
1/5/10 kg 335-375; tipo 0 Mantinoba W 350/380 460-560; tipo 0 con caratt.
min. di legge 320-330. tipo integrale 320-330; Semole di frumento duro (f.co
past. rinf): con caratt. di legge 280-285; con caratteristiche superiori ai minimi
di legge 305-325; semola rimacinata per panificazione sacco carta 360-380; in
confezione da 1 kg. 450-500; farina di duro (f.co arrivo rinfusa) non quot..
Cruscami
Di grano tenero crusca 140-150; cruschello 140-150; farinaccio 170175; prod. della vagliatura e pulitura dei cereali (escl. riso) non quot.. Di grano
duro cruschello-tritello cubettato 93-95; in sacchi non quot.; farinaccio
rinfusa 93-95; in sacchi 135-145; farinetta zootecnica non quot.; prod.
vagliatura e pulitura dei cereali non quot..
Pasta
Franco compr. Campania, caratteristiche di legge: in confezione da kg. 5 non
quot.; in confezione da kg. 1 670-920; in confezione da kg. 0,5 700-950; scarti
della lavorazione e/o rottami di pasta non quot..
Farine proteiche
Farine proteiche: di soia estera rinfusa 44% 347-349; est. rinf. 47% 360361; girasole estera proteica naz 35-38% non quot.; soia naz. rinf. Adriatica
44% non quot.; soia naz. rinf. Adriatica 47% (fr. arrivo) non quot.; Farine di
pesce Perù Cile 70% non quot.; naz. 60/65% non quot..
Leguminose
Fagioli naz. Lamon non quot.; cannellini argentini 1200-1300; bruni
olandesi 1250-1300; tondini Nord America 1100-1150. Lenticchie verdi
piccole 1200-1300; verdi regular 1030-1040; verdi giganti 1020-1030; rosse
1020-1030. Ceci crivello 29/30 1200-1300; crivello 31/32 14001500; Messicani 1800-1900. Fave estere nazionalizzate: Quinghai non
quot.; Quindongu non quot.; Jangsu non quot.; Gansu non quot.; Ningbo non
quot.; favino comunitario 215-220. Carrube Latina/Campania non
quot.; frantumate t.m.arr. non quot..
Imperia
Rilevazione della CdC di Imperia del 04/10/2016. Prezzi riferiti a vendite da
produttore a grossista, f.co Imperia, Iva e provvigioni escluse, pronta consegna
e pagamento.
Oli commestibili
(quotazione max riferita a vendita diretti a consumatori finali)
Produzione locale - Olio di oliva taggiasca: extra vergine ac. max 0,5% D.O.P.
"Riviera dei Fiori" 10-11; extravergine di oliva, ac. O,8% 7,50-9,50; Olive
taggiasche da olio D.O.P. non quot.; da olio non quot.; da salamoia non
quot.; in salamoia 2,80-3,55. Produzione nazionale - Olio di oliva extra
vergine ac. max 0,8% 3,90-4,25; vergine ac. 2% non quot.. Olio di
oliva raffinato ac. 0,5% 3,15-3,25; lampante ac. 3/5 2,80-2,90; ac. 5/8 2,702,80; di sansa raffinato ac. 0,5% 1,50-1,55; di sansa e di oliva 1,50-1,55; di
sansa grezzo ac. base 5/10 non quot.. Olio di semi (raffinati): arachidi 22,05; mais 1-1,05; girasole 0,85-0,90; soia 0,80-0,85; soia grezzo non
quot.. Produzione estera - Olio di oliva: Spagna extra vergine di oliva "Borjas"
ac. 0,2/0,3% 3,60-3,80; lampante ac. max 2% 2,50-2,70; Grecia: extra vergine
di oliva "Kalàmata" ac. 0,2,/0,3% 3,25-3,45.
Reggio Emilia
Rilevazione della Camera di Commercio di Reggio Emilia del 04/10/2016.
Suini
Capi d'allevamento: DOT marchiati 6 Kg. 6,10; 15 kg. 3,97; 25 kg. 2,93; 30
kg. 2,65; 40 kg. 2,31; 50 kg. 2,06; 65 kg. 1,78; 80 kg. 1,67; 100 Kg. 1,59. Capi
da macello a peso vivo: magri da macelleria 90/115 kg. 1,79. Grassi 115/130
kg. 1,63; 130/144 kg. 1,67; 144/156 kg. 1,68; 156/176 kg. 1,74; 176/180 kg.
1,74; 180/185 kg. 1,71; oltre i 185 kg. 1,65. Scrofe I qual. 0,72; II qual.
0,64. Capi da macello a peso morto: 115/125 kg. 2,12; 125/140 kg.
2,18; 140/145 kg. 2,18; 145/150 kg. 2,13; oltre i 150 kg. 2,04.
Bovini
Da macello a peso vivo: vacca I qualità 0,96-1,10; II qualità 0,530,81; scarto 0,36-0,44; Tori (entro i 24 mesi) 1,16-1,27; Vitelli extra (razze da
incroci da carne) 3,20-3,40; polacchi I qualità 2,90-3,10; I qualità 2,202,25; II qualità 2-2,15; Capi da macello a peso morto: vacca di I qualità 22,30. II qualità 1,20-1,85; scarto 0,90-1,10; Tori (entro i 24 mesi) 2,102,30; Manzette (scottone) e giovenche non quot.. Da allevamento e da
riproduzione: vitelli bleu belga 5,10-5,80; II categoria 3,40-4,10; da latte I
qualità bianchi e neri 1,30-1,50. II qualità 40-60 kg. non quot..
Cereali
Frumento tenero var. spec.panificabile di forza W>300 p/l 0,6 non
quot.; naz. panificabile var. spec. W250 163-165; naz. panificabile tenero fino
ps 78 158-160; b. mercantile ps 74/76 151-153; mercantile ps <74 non
quot.; Granoturco naz. ibrido comune 159-161; mais verde base 25 non
quot.; est. naz. non quot.. Orzo nazionale kg/hl 65/66 149-151; 63/64 144146; 61/62 139-141; est. pesante non quot.. Sorgo nazionale (franco
partenza) 140-142; rosato non quot.. Risone Ribe non quot.; riso Ribe non
quot.; risone comune non quot.; comune 720-750; risone Arborio 710720; riso Arborio 1320-1350; risone Roma Baldo 325-335; riso Roma Baldo
760-780. Farina di frumento: tipo 00 475-525; tipo 0 448-488; semola di
grano duro con caratt. di legge 586-590; con car. sup. min. legge 601610; Farina integrale di granone sacco carta 207-209; Crusca e cruschello di
grano tenero naz. rinfusa autotr. compl. 88-89; part. fraz. 108-109; sacco carta
autotr. compl. 128-129; sacco carta part. fraz. 152-153. Cruscame di grano
tenero cubettato naz. rinfusa 96-97; cubettato di grano duro rinfusa 9697. Farinaccio rinfusa aut. compl. 144-145; rinfusa part. fraz 172-177; di
grano tenero sacco carta 168-172. Sottoprodotti del riso: corpetto 345350; mezzagrana 315-340; grana verde 210-230; farinaccio 141-143; pula
vergine 119-125.
Mangimi
Farina di estrazione di girasole (prot. 28%) non quot.; di soia tostata (partite
fraz. rinfusa motrice) 366-367; naz. rinfusa 362-363; est. rinfusa (prot. 44%)
342-343; estera rinfusa pellets non quot.; di pesce (prot. 72% s.t.q.) non
quot.; (prot. 64% s.t.q.) non quot.; Polpe di bietola secche 172-173.
Caseari
Zangolato di creme fresche per la burrificazione 2,40; siero f.co caseificio
(per 100 kg) 0,15-0,32. Parmigiano reggiano qualita' scelta 12% fra 0-1 per
lotti di partita Produzione minimo 30 mesi e oltre 10,85-11; Produzione
minimo 24 mesi e oltre 9,70-9,95; Produzione minimo 18 mesi e oltre 9,109,35; Produzione minimo 12 mesi e oltre 8,45-8,65.
Treviso
Rilevazione della Borsa merci di Treviso del 04/10/2016. Prezzi in ¤.
Vini
Alla prod., al grado/100 lt. Rossi Merlot: IGT Marca Trevigiana gr.10/12 5,806,20; DOC Venezia non quot.; DOC Piave non quot.; DOC Montello e C. Asolani
non quot.; Cabernet IGT Marca Trevigiana gr.11/13 6-6,50; DOC Venezia
(Sauvignon/Franc) non quot.; DOC Piave non quot.; DOC Montello e C. Asolani
non quot.. Pinot nero IGT Marca Trevigiana gr.10,5/12 0,90-1. Raboso: IGT
rosso Marca Trev. gr.9/11 non quot.; IGT rosato Marca Trev. gr.9,5/11 non
quot.; DOC Venezia rosato non quot.; DOC Piave non quot.. Bianchi IGT Marca
Trevig. gr.10.5/12 4,50-5; DOC Venezia bianco non quot.. Tai (Tocai Friulano)
IGT Marca trevig. gr.10.5/12.5 5,50-6; DOC Piave non quot.. Verduzzo IGT
Marca trevig. gr.10/12 6-6,30; DOC Piave non quot.. Pinot Bianco IGT Marca
trevig. gr.9.5/12.5 7,50-8; Pinot Grigio IGT Marca trevig. gr.12/12.5 0,951,05; v.n.f. (atto a Igt M.T.) non quot.; DOC Venezia non quot.. Chardonnay IGT
Marca trevig. gr. 9.5/12.5 7,20-7,80; DOC Piave 7,50-8; DOC Venezia 7,508. Incrocio Manzoni 6.0.13 IGT Marca trevig. gr. 11/12.5 0,90-1. Sauvignon
IGT Marca trevig. gr. 10/12 7-9; Glera IGT Marca trevig. gr. 9/10 non quot.; IGT
colli trevig. gr.9/10 non quot.. Prosecco Doc 1,75-2; v.n.f. (atto a Prosecco Doc)
gr. 9/10 1,70-1,90; DOCG Conegliano-Valdobbiadene 2,40-2,60; DOCG
Superiore di Cartizze non quot.; DOCG Asolo 2,15-2,25; Pinot e Chardonnay
(atti al taglio con DOCG) 1,90-2,10. Vino Novello rosso gradi 12 0,900,95. Mosti conc. (gr. Fehling in peso x0.6x100kg) conc. Rosso non
quot.; concentrato rettif. naz. 3-3,10.
Vercelli
Rilevazione della Borsa merci di Vercelli del 04/10/2016 (escluse
mediazioni, Iva e per i Risoni i diritti di contratto per l'Ente Nazionale Risi),
Cereali
Prezzi intesi per pagamento a 60 gg. data contratto. per i Risi f.co riseria, su
mezzo trasporto o p.za tela merce.
Risoni Balilla, Centauro e similari 275-285; Sole CL 260-270; Selenio e
similari 335-350; Tipo Ribe 260-270; Loto e similari non quot.; Augusto 325335; S. Andrea e similari 275-285; Roma e similari 285-315; Baldo e similari
320-335; Arborio e Volano non quot.; Carnaroli e similari 450520; Thaibonnet e similari 275-285. Sottoprodotti del Riso corpetto 345355; mezzagrana 320-340; risina, risetto 310-320; risetto parboiled 240290; grana verde 205-215; pula max 1 % di silice 105-120; pula 92-102; lolla
33-40; Frumento panificabile non quot.; altri usi non quot.. Orzo naz. leggero
p.s. min. di 60 non quot.; naz. pesante p.s. magg. di 60 non
quot.. Granoturco ibrido <5 ppb 157-160; ibrido <20 ppb non quot.; verde
base 30% umidita' <20 ppb 110-115. Leguminose soia nazionale 340350; Risi>TH>lavorati: Originario (comune) non quot.; Selenio non
quot.; S.Andrea non quot.; Roma non quot.; Baldo non quot.; Ribe non
quot.; Augusto non quot.; Arborio non quot.; Carnaroli non quot.; Thaibonnet
non quot.. Risi Parboiled Ribe non quot.; Baldo non quot.; Thaibonnet non
quot.. Leguminose fagioli tipo Saluggia 2000-2200. Avena naz. non
quot.. Farina frumento panif. 300 W prot. 13 600-610; frumento panif. max
220 W 510-530; di granoturco integrale 250-260. Crusca 170-180. Tritello
160-170. Foraggi fieno di erba medica nazionale 150-160; fieno maggengo di
prato 90-100; fieno agostano non quot.. Paglie di frumento, segale e orzo 100110; di riso 40-50.
16
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
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n. 553
Motto perpetuo Non abbiamo ancora visto il web come l’ho immaginato io: il futuro è ben più grande del passato (Tim Berners-Lee, 1955)
Mercoledì 5 ottobre 2016
Made in Italy
Industria
Crossroads
Internet
La sfida digitale
ancora da vincere
Insegnare il gusto di fare
impresa alle nuove
generazioni e mostrare
agli imprenditori
che il web non è un nemico
di Antonio Larizza
a «Un anno fa, a Rieti, con la rete italiana
dei fab lab, dieci artigiani tradizionali e le
scuole del territorio, abbiamo fatto un
esperimento. Abbiamo creato dieci gruppi, ognuno composto da un artigiano, dei
makers e degli studenti di scuola superiore. Ogni gruppo doveva lavorare insieme
per trovare una soluzione a problematiche tecniche o produttive che gli artigiani
avevano incontrato nella loro quotidianità. Il risultato? Nel tempo di un weekend,
ogni gruppo ha sfornato un prototipo di
soluzione tecnologica capace di risolvere
il problema di partenza. Non solo. In quel
weekend è successa una cosa molto più
importante…».
Andrea di Benedetto, 43 anni, incarna,
nei gesti e nei discorsi, la figura dell’imprenditore digitale di prima generazione.
Nel 2001, con due amici incontrati all’Università di Pisa, ha fondato la 3logic, azienda che si occupa di realtà aumentata. Oggi
è anche presidente del Polo Tecnologico
di Navacchio (Pisa) e vicepresidente nazionale di Cna. L’esperimento di Rieti gli
torna in mente quando gli chiedo di commentare un dato emerso dal Rapporto
Unioncamere 2015, dove il 40% degli imprenditori dichiara: «Internet? Non serve alla mia impresa». Per rispondere, per
dire che «certo, internet è il futuro di ogni
impresa», Di Benedetto ricorda gesti e discorsi di quel weekend a Rieti, dove è successa «la cosa più importante». «Quei dieci imprenditori – racconta – hanno capito
che il digitale era uno strumento rassicurante, non più spaventoso, non un nemico
che ti farà chiudere. Mentre gli studenti
hanno capito che fare impresa può essere
un’attività interessante e appassionan-
Open innovation
te». A Rieti il digitale aveva permesso l’incontro di due mondi distanti e diffidenti
tra loro. Un esperimento di open innovation dal basso. Che se promosso anche
dall’alto potrebbe, rilancia Di Benedetto,
«salvare l’Italia dal declino».
Il racconto che giunge da Rieti acquista
anche un significato simbolico. In quella
provincia, ogni 100 imprese iscritte alla
Camera di Commercio, solo otto hanno
registrato un dominio internet. Uno dei
tassi di penetrazione più basso tra le province italiane, come certifica l’”Analisi
della diffusione di Internet in Italia”, studio condotto da Cnr sul “tasso di penetrazione” (Tp) dei domini «.it», ossia sulla
diffusione di internet misurata sulla base
del rapporto tra il numero dei nomi a dominio «.it» e tre gruppi di riferimento: la
popolazione maggiorenne residente in
Italia, quella dei liberi professionisti e l’insieme delle imprese attive (dati aggiornati
al 1° agosto 2016, si veda anche l’infografica a destra, ndr).
Rieti non è un caso isolato. Oggi in Italia
solo 14 imprese attive su 100 hanno regi-
Made in .it
Queste piccole
grandi imprese
pisa All’Internet Festival di Pisa (6-9 ottobre)
sarà presentata domenica 9 (ore 17, cinema
Lumière) l’inziativa “Made in .it” di Cnr e
Nòva24: un viaggio in undici puntate (oggi la
prima) per scoprire come le aziende italiane
stanno sfruttando le opportunità del web
Presenza online
strato un dominio «.it». Ogni 10mila abitanti, si contano 23 professionisti con un
dominio «.it». In media, il tasso di penetrazione tra la popolazione maggiorenne
e residente è di 285 domini «.it» ogni
10mila abitanti. In Germania - punto di riferimento europeo per le politiche industriali e la digitalizzazione del tessuto
produttivo – a fine 2015, il tasso di penetrazione dei domini «.de» era pari a 1.830
domini ogni dieci abitanti. Più di sei volte
il valore misurato in Italia.
Il tasso di penetrazione dei domini nazionali è una metrica oggettiva. Un punto di partenza per iniziare a misurare il
grado di sviluppo della cultura digitale di
un paese. Il bisogno è stringente. «C’è
uno spread da colmare nella nostra cultura digitale – conferma Di Benedetto -.
La maggior parte dei nostri imprenditori, anche nelle grandi aziende, considera
ancora oggi internet come una commodity: ovvero un modo più efficiente ed
economico di fare quello che facevano
prima. Difficilmente c’è consapevolezza
del cambio di paradigma».
Serve una contaminazione. Una politica industriale e di educazione manageriale capace di favorire e riproporre su
larga scala l’esperimento di Rieti. Da una
parte il tessuto delle Piccole e medie imprese italiane, con una forte tradizione e
un bagaglio invidiabile di creatività,
competenza e tradizione, ma con una debole cultura digitale. Dall’altra la generazione dei nativi digitali, che ha acquisito
abitudini legate alla rete. E che anche i
dati, pur disegnando un paese in ritardo,
in qualche modo intercettano: secondo
la ricerca del Cnr, dal 2012 ad oggi è cresciuto il numero di persone fisiche che ha
registra un dominio «.it». «Sono persone
- spiega Maurizio Martinelli, responsabile servizi Internet e sviluppo tecnologico del Cnr - che hanno maturato la consapevolezza delle opportunità che la rete
può offrire». Ma che, come dice Di Benedetto, «tendono poco a diventare imprenditori». La sfida urgente oggi è fare
incontrare questi due mondi. Per il bene
di entrambi. E del Paese.
[email protected]
Pubblichiamo i dati dello studio condotta dal Cnr “L’Analisi della diffusione di internet in Italia”.
L’indagine misura la digitalizzazione del territorio sulla base del “tasso di penetrazione” (Tp) dei domini “.it”.
Il Tp è misurato a livello regionale e provinciale
le categorie di registranti
Dati in % sul totale al 1° agosto 2016
imprese
persone
fisiche
52,18%
32,29%
liberi
professionisti
enti
no profit
enti
pubblici
altro
8,15%
4,49%
1,37%
1,52%
Per ogni provincia, la scala cromatica
indica il tasso di penetrazione (Tp),
dato dal numero di domini “. It” ogni
100 imprese. Evidente il digital-divide
tra le imprese del Centro-Nord
e quelle del Sud.
-
6
9
12
15
18
21
lombardia
trentino alto adige
co
va
+
tp regionale
lc
bz
be
mb
mi
pa
br
tn
ma
cr
lo
tp imprese regionale 357,64
423,33
(n° domini ogni 100 imprese)
20,44
31,67
tp professionisti regionale
(n° domini ogni 10mila abitanti)
friuli venezia giulia
veneto
ud
go
pc
fe
pr re mo
bo
tv
pd ve
vi
vr
ts
20,38
28,91
emilia romagna
bl
pn
338,39
di Alberto Di Minin
a Internet sta rapidamente cambiando
le nostre abitudini di consumo e socialità, ma le aziende italiane sono attrezzate a sufficienza per sfruttare questa opportunità? Riescono i nostri imprenditori a posizionarsi su piattaforme digitali sempre più internazionali? Perché
tante aziende di casa nostra sono ancora restie o indifferenti alla definizione
di una strategia di presenza online?
Per inquadrare la questione, propongo un balzo indietro nel tempo di
circa due decenni, tornando a quei
ruggenti anni 90 in cui la Silicon Valley
cresceva sull’onda dell’information
technology (It) e dell’ecommerce. Una
nuova corsa all’oro veniva alimentata
dalle cure digitali a cui si sottoponevano le aziende e dall’esigenza di migliaia di startup di buttarsi online. Già ben
prima dello scoppio della bolla, l’economista Robert Solow ammoniva gli
investitori di essersi troppo allontanati dai fondamentali: «Vediamo i computer ovunque, tranne che nei dati sulla produttività!».
Il professore del Mit Erik Brynjolfs-
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ri
333,02
18,68
24,46
toscana
17,74
29,18
valle d’aosta
ms
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ptpo
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lu
pi
17,02
27,38
pu
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gr
351,27
320,37
337,56
16,81
27,77
lazio
15,06
25,14
16,04
26,62
piemonte
umbria
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327,67
pg
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291,90
302,74
14,85
28,13
14,74
24,17
abruzzo
puglia
te
aq
sv ge
14,55
23,12
fg
pe ch
bt
ba
br
sp
tp
im
L’investimento tecnologico
muta la natura dell’offerta
e la relazione con il cliente
ra
fc
ro
307,32
liguria
t’altro che banali e non sempre ricavabili dai canali di vendita tradizionali.
Terzo elemento: negli anni 90, non
era solo un’azienda a doversi digitalizzare, ma era un intero sistema industriale. Fintanto che i fornitori non riescono a disegnare sistemi in linea con le
mie nuove funzionalità ed esigenze,
fintanto che i miei clienti non sanno interfacciarsi con il sito o con i nuovi sistemi, la strategia digitale non si compie.
Anche in questo caso ci vuole tempo, ma
anche la diffusione di una cultura digitale e di infrastrutture. Si pensi oggi alla
sfida dell’identità digitale: un passaggio necessario per lo sviluppo di nuovi
modelli di business.
Infine, c’è il fattore della redistribuzione della ricchezza all’interno di un
mercato globale. Non è detto che la
torta si allarghi, ma di certo nuove fonti di vantaggio competitivo possono
provocare modifiche nel modo in cui le
fette vengono spartite. L’acquisto
online quasi sempre sostituisce una
transazione offline, sia che si tratti di
una prenotazione alberghiera che di
un bene di consumo.
L’avvento del digitale, quindi, pone
più una questione di redistribuzione
dei profitti che di creazione di nuovi
mercati. Il made in Italy deve dotarsi di
una strategia digitale, ma il settore digitale europeo non deve lasciarsi scavalcare da offerte e piattaforme più
agili nell’integrare le offerte in un
mercato globale.
T
so
(n° domini ogni 10mila abitanti)
Imprese digitalmente modificate
son scrisse nel 1993 un pezzo molto interessante in cui si evidenziava la correlazione non automatica tra investimento in It e competitività. Riflessioni che
ritengo utili ancora oggi per capire
quando e perché un’azienda si debba
dotare di una strategia digitale e di una
presenza online.
Brynjolfsson aveva individuato
quattro fattori fondamentali che qualificano la relazione tra investimento in
tecnologie digitali e produttività. Il primo ha a che fare con una questione di
misurazione. A fronte di un investimento in It in un sito di ecommerce,
non è detto che a cambiare sia solo la
quantità di fatturato. Quel che muta è la
natura dell’offerta, la sua qualità, il suo
contenuto di informazione e la capacità di interconnettersi con il cliente.
Questi aspetti non sono catturabili solamente dai dati sul fatturato e vengono spesso sottovalutati a fronte della
sola domanda: «Ma io che ci guadagno?». Una presenza online deve essere pensata per attribuire all’azienda
nuove leve di vantaggio competitivo,
non (solo) per aumentare il fatturato.
Secondo fattore: il lag temporale tra
investimento e risultato. I benefici economici non arrivano il giorno stesso in
cui i Pc vengono tolti dagli imballi o
quando si registra un dominio. Da quel
momento, inizia un percorso che porterà a rivedere processi, ridisegnare strategie, sbagliare e ricominciare con altre
idee. Ci sarà bisogno di nuove competenze, in particolare nel marketing, tut-
di Luca De Biase
il divario nord-sud
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Perché cambiare
CULTURA
DIFFUSA
PER TUTTE
LE PMI
L’Italia dei domini
279,40
253,10
190,38
14,13
24,20
campania
lc
10,98
20,34
sicilia
9,62
14,55
sardegna
ot
me
ce
bn
na
pa
tp
av
ss
nu
ag
sa
ct
cl en
sr
vs
rg
198,03
187,45
9,57
13,93
9,39
12,29
molise
pz
ca
ci
177,81
basilicata
og
or
8,73
13,57
calabria
direttore responsabile
Roberto Napoletano
cs
mt
is
cb
cz
kr
vv
181,51
190,20
8,15
13,07
italia
285
155,77
7,89
15,14
germania-italia 6-1
Secondo i dati Denic,
in Germania si contano
1.830 domini “.de” ogni
10mila abitanti. Più di 6
volte il dato italiano
ra le piccole imprese
italiane c’è di tutto.
Ma di certo c’è
anche una parte
fondamentale del sistema
produttivo del paese.
Economisti, sociologi,
antropologi hanno dedicato
innumerevoli ricerche al
tentativo di comprendere
perché così tante imprese
italiane restino piccole:
approccio localistico al
mercato, economia delle
relazioni personali,
preponderanza delle
strategie familiari su quelle
aziendali, cultura
imprenditoriale più che
manageriale e così via.
Meno numerose sono le
ricerche che tentano di
interpretare la relazione
delle piccole imprese con
internet. Si sa che le aziende
italiane non ne fanno un uso
paragonabile per intensità a
quello che avviene nella
maggior parte degli altri
paesi europei, a giudicare dai
dati pubblicati nello
scoreboard dell’Agenda
digitale europea. Eppure, la
rete potrebbe essere una
soluzione straordinaria per
aumentare il mercato
potenziale delle piccole
imprese, per modernizzare
la loro conduzione, per
abbattere i costi di
transazione o per accelerare
l’innovazione e
l’internazionalizzazione.
Questa apparente
contraddizione dura da molti
lustri. È stata oggetto di
attenzione da parte di molte
imprese grandi e piccole
della tecnologia che hanno
spesso visto nelle piccole
imprese italiane un mercato
potenzialmente rilevante ma
altrettanto sfuggente. Del
resto, la crescita
dell’ecommerce e lo sviluppo
dell’Industria 4.0 non
consentono più alle imprese
di ignorare il contesto
digitale. Forse è tempo di
comprendere perché
avvenga tutto questo. E
dunque ci sono molte buone
ragioni per seguire i risultati
della ricerca avviata dal Cnr
con la collaborazione di
Nòva sulla propensione delle
imprese italiane a dotarsi di
un nome a dominio per il
web e a sviluppare una
strategia internettiana.
Anche per approfondire i
potenziali vantaggi che
potrebbe riservare la
diffusione di una sorta di
cultura del“made in .it”.
germania
1.830
rc
7,18
11,47
redazione
Luca De Biase (caporedattore),
Pierangelo Soldavini
(vicecaporedattore),
Alessia Maccaferri (caposervizio),
Francesca Cerati (vicecaposervizio),
Luca Tremolada (coordinatore
Nòva24tech online),
Antonio Larizza
ufficio grafico
Cristiana Acquati,
Clara Mennella,
Antonio Missieri
digital design
Laura Cattaneo
nòva aj
powered by Seac02
18
Il Sole 24 Ore
5 ottobre 2016
Frontiere
A ciascuno
il suo dominio
.ai
10.128
.cw .ht .pm
3.106
692
.ag .dm .jm
6.312
.pr
18.654 14.663 7.635
2.000
.aw .do .kn
.sr
669
559
25.391
.gl
6.213
.is
.fo
56.375
3.251
.no
.bm .gf
8.880
200
.lc
4.465
.fi
437
.dk
.tc
.se
1.313.901
il paese europeo più influente.
Gli Stati Uniti scompaiono,
dal momento che il dominio “.com”
(escluso dal conteggio) è preferito
di gran lunga ai vari domini degli Stati
nazionali. A oriente spicca il caso
del Tokelau: un territorio
della Nuova Zelanda costituito
Come cambierebbe la mappa
del mondo se si mettesse in relazione
diretta l’estensione di ogni Paese
con il numero dei domini nazionali
registrati? Il planisfero che state
osservando risponde a questa
curiosità. Con oltre 16 milioni
di domini “.de”, la Germania è
381.229
.ax
3.081 10.765 66.669
n. 553
Esperienze
684.520
1.189
.bb .gd .ky
1.548
Progetti
Nòva24
1.392.554
.tt
da tre atolli corallini tropicali:
Atafu, Fakaofo e Nukunonu. Il Paese
ha liberalizzato il dominio “.tk”,
permettendo di registrare sottodomini
gratuitamente. L’immagine è stata
realizzata da Nominet, il registro
ufficiale dei domini del Regno Unito
“.uk”, su dati Zooknic
5.045
.bs .gp .mq .vc
3.162
300
1.763
9.135
.bz .gy .ms
.ca
.nl
.vi
41.479 3.361 10.065 17.198
.cu .hn
2.435.658
6.584 7.959
.us
.ni
7.244
5.602.486
.vg
.mx
.uk
.ie
10.706.505
212.941
.gt
16.544
.cr
18.291
.ve
10.881
.ec
42.083
2.043.595
.pe
5.000
87.520
.fr
.br
.pt
3.730.643
.bo
.bf
11.547
552.726
.cl
.uy
.eg
1.129
6.849
.bj
.gh
521
43
.ir
1.555
.ly
14.110
6.365
493.639
1.399 59.616
.cg .gn .mr
1.069
.gs
159
.sd
1.757
.sl
3.713
428
.ch
1.588
106
.cm .gq .ne
7.349
12.386 80.718
212
.dz .gw .ng
7.354
Digitalizzazione
2
16.654
8.870
.tn
16.832
.td
78
.ug
3.258
.ac
16.311
.cv
1.374
375.826
.ba
1.861
194
679.339
.ro
cy
.me
.gr
.ga
344.500
375.883
.st
1.052.118
75
.tg
NO DATA
.bi
1.898
5.166
110
.et
1.635
.ls .mw .re
564
2.538 24.795
5.858
.np
46.348
.ir
.in
.om
1.559
.bd
12.267
.bh
135
.so
3
.yt
.jo
4.626
.lb
4.012
4.001
.il
.ps
234.629 8.753
.lk
.qa
677.037
.th .mo .hk
64.732
2.249 139.395
.sa
.mv
.sy
.io
42.611
9
1.100
.pg
3.870
4.000
1.500
7.461
218
29
.tz
.zw
5.332 10.571
.la
.cc
120.220
.gu
.fj
.wf
530
1.833
.cx .tl .sb
5.429
6
.nr
864
NO DATA
.au
3.011.250
.fm
3.900
67
.mh
5
.nc
3.200
.nf
1.383
.tv
511.907
2.361
21.689
.as
.to
16.380
978
28.614
.ws
400.000
.vu
2.450
2.819
1.560
.id
.kh
.ye
70.000
1.026 40
155.609
31.261
.ph
.bn .pw
.my
.sg
1.413.409
.mp
394.689
1.855
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.ki
792
.jp
.tw
.mm
17.975 178.781
21.276
.tk
31.311.498
.vn
.bt
1.090
1.862.450
.tf
.mg .mz .rw .sz .zm
.dj .km .mu .na .sc
955
55.519
.am
.iq
.kr
1.012.767
16.810.737
.af
29.229
744.233
.kw
.ao .bw .er
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.za
.kg
4.500
8.011
6.900
6.504
8.373
.kp
NO DATA
.cn
.pk
149.700 1.366
.mt
372
.az
24.535
.tj
.ae
.it
50.894
.ml
.tm
5.820
.mn
10.000
324.794
.cf
.ke
25.853
997.123
2.886.673
192.000
7.000
.hu
855.724
92.359 17.527 483.522 13.427
.va
.ua
.bg
38.704
118.793
.hr
.ge
.tr
.si
.sm
.uz
550.531
24.932
.al
16.923
.ad
.sh
1.279
.ci .gm .ma .sn
74.517
.fk
90.021
7.176
1.985.625
2.946
.gi
.by
26.159
5.074.320
121.901
174.619
.md
.ru
.kz
124.178
.rs
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19.125
.ar
.mk
.li
63.216
.mc
787.874
.py
90.005
Made in Italy
.lu
2.944.404
2.695.131
1.270.567
.gg
1.800.837
.co
.lt
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.es
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.pa
.be
.je
5.000
.lv
119.200
.pl
.cz
1.000
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.sv
16.056.043
.im
.ee
106.480
336.226
3.143
1.687.107
7.994
.sk
.de
2.442
.hm
NO DATA
.nz
655.018
.nu
301.836
.ck
829
.pf
.pn
323
954
1.565
Strategie
L’impresa è farsi trovare
Quando il cliente chiama,
internet è il modo migliore
per rispondere. La qualità
della reperibilità online
aiuta marchi e prodotti
di Sandro Mangiaterra
a Provate a chiedere a Giuseppe Santoni, che
produce scarpe nel cuore del distretto calzaturiero marchigiano, oppure a Daniele Lago, che
realizza mobili nel Padovano, o ai fratelli Viscardi, che sfornano macchinari ad alta automazione in quel di Bergamo. La risposta sarà
la stessa: «Internet? Il modo migliore per farsi
trovare quando il cliente chiama». Non importa il settore in cui si opera. Né la dimensione aziendale. Anzi. Stefano Micelli, professore
di Economia e gestione delle imprese all’università di Venezia, grande teorico del Rinascimento in chiave digitale del manifatturiero
italiano, rincara la dose: «Il web è esattamente
questo: lo strumento per rendersi reperibili
nei confronti del mercato. Una volta c’era la
corrispondenza, dopo si è passati al telefono e
al fax, adesso siamo al web. Ma attenzione:
non è che uno sbarca su internet e come per
magia arrivano i clienti da tutto il mondo. La
Marketing
Brand
scelta del nome e dell’estensione, .it, .com,
.net, eccetera, è fondamentale. Non a caso intorno al concetto di reperibilità si sta sviluppando un’autentica scienza. L’obiettivo è apparire ai primi posti nei maggiori motori di ricerca, distinguersi rispetto alla concorrenza,
catalizzare l’attenzione dell’utente. In una parola, emergere».
È la globalizzazione, bellezza. Vince chi offre prodotti innovativi sfruttando tecnologie
innovative. Peccato che le imprese italiane
facciano fatica a capire che tutto ciò non debba
limitarsi alla teoria ma vada tradotto in strategia. Pena, finire rapidamente fuori mercato.
Così, mentre si festeggiano i 25 anni di internet e il Censis spiega che nel 2016 tre italiani su
quattro sono connessi (percentuale che sale al
95,9% tra gli under 30), uno studio aggiornatissimo del Cnr rileva che il tasso di penetrazione dei domini .it è di 285,06 ogni 10 mila
abitanti, oltre sei volte meno dei .de in Germania. Per quanto concerne le imprese, invece, si
registrano 14,62 domini .it ogni cento attività:
nel 2012 il tasso di penetrazione era di 12,52
ogni cento imprese, dunque la risalita è lenta.
Se non bastasse, ben pochi capi azienda conoscono davvero le differenti potenzialità tra le
varie «targhe». Un’indagine condotta dalla
società specializzata Pragma per conto del
Cnr, dell’Istituto di informatica e telematica e
del Registro.it, spiega che spesso si opta per
l’estensione che costa di meno. Oppure, semplicemente, si sceglie il .com perché ha una veste «più internazionale» o il .it in quanto «più
Beni immateriali
caratterizzato geograficamente». Scontiamo,
purtroppo, una drammatica arretratezza nella cultura informatica. La Commissione europea colloca l’Italia al 25° posto (nella Ue a 28,
ante Brexit) in base all’Indice di digitalizzazione dell’economia e della società.
«Bene, è ora passata di recuperare il gap con
i nostri competitor» sostiene Paolo Neirotti,
docente di Strategia e organizzazione aziendale al Politecnico di Torino. «E questo, ovviamente, vale in primo luogo per il sistema delle
imprese. Le tecnologie sono disponibili e consolidate. I costi si stanno abbassando. Per
giunta il web riduce le distanze tra grandi
gruppi e pmi. Il nodo è uno solo: essere consapevoli che internet, nel mondo delle imprese,
ormai è un prerequisito. Avere un dominio, o
meglio più domini, è un passo obbligato. Poi
occorre conquistare visibilità sui motori di ricerca, operazione di web marketing niente affatto facile, alla quale vanno dedicate le necessarie risorse. Quindi si può cominciare a discutere di contenuti: che cosa ci metto dentro
per catturare l’attenzione e come posso convincere il consumatore-cliente a rivolgersi a
me anziché a un altro. È il famoso storytelling:
ecco chi sono e che cosa faccio. Ma certo, se uno
non è nemmeno in Rete...».
Alberto Baban, presidente dei piccoli di
Confindustria, allarga le braccia. «È evidente»
riconosce «che qualsiasi discorso intorno a industria 4.0 e alla modernizzazione tecnologica del nostro sistema produttivo non può che
partire dalla centralità del web. E aggiungerei
Diritto
dei social network e dell’e-commerce. Il fatto è
che in Italia rimane ancora troppo alta la percentuale di imprese che lavorano conto terzi.
Molte di queste continuano a credere di potere
fare a meno di internet. La frattura non è più
tra grandi e piccoli, ma tra chi è a contatto diretto con il mercato oppure no. Chi i clienti deve conquistarseli ogni giorno, a maggior ragione se vuole uscire dalle mura domestiche e
puntare all’estero, sa perfettamente che la ricchezza del proprio dominio è una sorta di punto di partenza».
Sarà. Anche la tradizionale divisione tra
aziende Btb e Btc, però, mostra la corda. «Per
carità» sorride Sara Valentini, docente di
marketing all’università di Bologna, dove gestisce corsi specifici sull’importanza strategica del web e dei social media, «uno può felicemente vivere, o meglio sopravvivere, magari
con un unico cliente. E sperare che le cose vadano sempre bene. Ma oggi un buon sito rappresenta una vetrina indispensabile pure per
l’impresa di nicchia e iperspecializzata, compresa quella che non si sognerebbe mai di lanciarsi sul mercato con un proprio marchio. Un
motivo su tutti: internet è in assoluto la prima
fonte di informazione. Per chiunque: per i ragazzi che devono comprare i jeans, come per i
top manager di una multinazionale che cercano il fornitore migliore per qualche componente». E pensare che Tim Berners-Lee cercava semplicemente un mezzo per comunicare
con i colleghi...
Lago Arredamenti
L’arredamento
diventa blog
di Sandro Mangiaterra
villa del conte (padova) Il web è stato il perno dello sviluppo della Lago. L'obiettivo
non è “solo farsi conoscere, ma instaurare con i visitatori-clienti un rapporto vero, paritario
Fratelli Carli
Dalle vendite per posta
al web a macchia d’olio
di Sandro Mangiaterra
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Protezione del marchio
oneglia (imperia) Nato come vetrina di prodotti per la Fratelli Carli, il sito è diventato il
perno di una strategia diversificata. E il web è diventato luogo di dialogo con i clienti
Tecnologie
Il valore del dominio Intelligenza artificiale
come asset aziendale e big data per la tutela
Chi ne ha compreso
l’importanza strategica
ha un vantaggio
di Gianluca Diegoli
a Il dominio (o nome a dominio, per essere
più precisi) è stato sempre un asset difficilmente valutabile e interpretabile per gli imprenditori, in parte per il ritardo con cui la trasformazione digitale dei mercati è stata compresa, dall’altra per la difficoltà nel valutarne il
valore futuro sia in relazione all’evoluzione
dell’azienda e del suo brand, sia alla funzione
futura stessa del dominio nell’arena digitale.
Nella breve storia del web abbiamo visto
aziende scontrarsi in lunghe liti legali – e ovviamente con pochi precedenti in giurisprudenza – per un dominio. Il più famoso è il caso
del timbrificio Armani contrapposto al più famoso stilista, giudizio conclusosi a favore dell’ultimo. Ha fatto scalpore anche il caso Cocacolla.it, in cui la multinazionale delle bibite si è
“ripresa” un dominio solamente assonante
tramite una diffida verso il blog di design – che
in seguito cambiò nome in Collater.al – salvo
poi lasciarlo scadere qualche anno dopo. Ora il
dominio è stato “squattato” da uno spam-blog
con link a video porno.
Ma anche dimenticanze nel rinnovo – il dominio non è infatti una “proprietà” ma un “uso”
che viene concesso dai singoli register nazionali e internazionali, e deve essere rinnovato
regolarmente – rimangono nella storia del web
(Microsoft dimenticò di rinnovare Pas-
sport.com e hotmail.co.uk, per esempio. Foursquare nel 2010 riuscì a recuperare il .com, evitando probabilmente la fine della società o comunque gravi danni, per questione di ore).
Ai primordi del digitale, era Google ad aumentare il valore del dominio. Infatti nomi come “materassi.it”, “vino.it”, e così via, da soli
erano in grado di dare un aiuto al posizionamento nel motore di ricerca. Ora, potete verificarlo cercando “vino” o “materasso” dal vostro smartphone, questo vantaggio è irrilevante. Quindi chi ha investito denaro nel dominio “didascalico” in sé, ricomprandolo da
altri, probabilmente non ha fatto, nel lungo
termine, un buon affare.
Chi ha visto giusto è chi è riuscito a registrare il proprio .it accordandolo coerentemente
alla ragione sociale, in tempo per non dover
inserire – per esempio – SRL o altro alla fine:
qui vale il first-come, first-served. E nel mercato dei domini, la semplicità aumenta il valore, più è corto e senza caratteri strani, più è
comprensibile e facile da condividere.
Il valore del dominio come asset immateriale non sembra essere stato inficiato dal fatto che – nel corso del tempo – le estensioni attivabili sono diventate centinaia, sia per nuovi
domini globali (bizzarri come .guru, o locali
come .paris), che per la globalizzazione del
mercato dei domini nazionali (non tutti sanno
che i molto utilizzati .me niente altro sono che
i domini del Montenegro). Nel 2016, dominato
da app, messaging e social media, il dominio
sembra piacere ad aziende e startup, in quanto
nel passaparola inevitabilmente finisce per
diventare parte integrante del brand aziendale. La scelta del naming parte infatti sempre
dalla domanda: «Ma il dominio è libero?».
– Marketing Advisor @gluca
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La necessità di verifiche
continue sull’intera rete
impone strumenti nuovi
di Giangiacomo Olivi
a Dal cybersquatting, l’acquisizione della titolarità di nomi di dominio corrispondenti a
nomi generici, marchi altrui o nomi di persona al fine di rivenderli o trarne comunque
profitto, al domain grabbing, la registrazione
di un nome di dominio confondibile con un
marchio di titolarità di un terzo, al fine di
porre in essere atti di concorrenza sleale: il
mondo dei domini aziendali non è immune
da rischi e minacce.
Oggi le imprese si possono tutelare contro
questi fenomeni, considerato anche che dottrina e giurisprudenza sono ora concordi nel
riconoscere al nome di dominio il valore di
segno distintivo atipico. Di conseguenza,
prima di procedere alla registrazione di un
nome di dominio presso la competente Naming Authority nazionale, occorre verificare
che il nome di dominio scelto non sia riconducibile a un nome di dominio di un terzo o a
un marchio altrui già registrato o dotato di
notorietà a livello non puramente locale.
In caso di registrazione illecita di un nome
di dominio, il titolare dello stesso potrà agire
in giudizio per vedere tutelati i propri interessi. Un’alternativa valida all’azione giudiziaria è rappresentata dalla procedura di
riassegnazione. Essa consiste in una particolare procedura di natura ibrida “arbitrale-
amministrativa” che si pone l’obiettivo di verificare la legittimità del diritto o titolo all’uso
del dominio da parte del soggetto che appare
come formale assegnatario e di verificare
che il nome a dominio non sia stato registrato e/o venga mantenuto in mala fede. La procedura di riassegnazione è applicabile solamente ai domini “.it” la cui registrazione ad
opera di terzi sia stata oggetto di previa opposizione formale, con conseguente esclusione di tutti gli altri domini registrati sotto
diverse estensioni. La decisione circa l’eventuale riassegnazione del nome di dominio è
direttamente eseguibile presso la Naming
Authority e può essere impugnata solo avanti l’Autorità Giudiziaria ordinaria competente per territorio. In generale, nella grande
maggioranza dei casi la decisione è favorevole al titolare del marchio, tanto da rendere
queste attività per noi avvocati sempre più
ripetitive e rutinarie.
Ma la tutela di un’azienda non si può limitare al nome di dominio, considerato che il
nome di dominio non è necessariamente la
porta principale di accesso ad un contenuto
in rete. Ad un contenuto si accede generalmente tramite una ricerca su Google, Twitter, Facebook, ecc. senza necessariamente
digitare direttamente l’indirizzo del sito che
si vuol visitare. Ciascuna impresa non può
quindi prescindere dall’attuale fruizione di
internet, rendendosi necessari processi di
verifica e manutenzione continui. Ciò richiede l’analisi di una enorme mole di dati,
con reazioni in tempo reale. Ecco perché, anche in questo contesto, sistemi di intelligenza artificiale e big data diventeranno sempre
più importanti. (Ha collaborato Luisa Borelli)
– Partner Dla Piper
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Santoni
Narrazione online
per la scarpa di qualità
di Sandro Mangiaterra
corridonia (macerata) La Santoni si è avvicinata al web un po’ in sordina, per far
conoscere i propri prodotti. Poi si è lanciata nel’ecoomerce, in maniera ibrida con i negozi
Cosberg
L’alta meccanica
in undici domini
di Sandro Mangiaterra
terno d’isola (bergamo) Anche per un’azienda non consumer, come la Cosberg, il
web è «il modo migliore per evidenziare gli aspetti che ci differenziano dalla concorrenza»
Mondo 19
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
La guerra in Siria. La sospensione dei contatti diretti con la Russia non ferma il segretario di Stato Kerry: un canale militare con Mosca resterà aperto
«Gli Usa non rinunciano a cercare la pace»
L’EDITORIALE
Ugo
Tramballi
Usa e Russia,
Ma le forze governative di Assad appoggiate da russi e iraniani rafforzano gli attacchi su Aleppo ecco perché
c’è un’altra
p
Nella notte venti a 240 all’ora
Guerra fredda
Antonella Scott
Da Mosca, il ministero della
Difesa conferma: una batteria
di missili antiaerei S-300 è arrivata in Siria, consegnata alla base navale di Tartus, unico porto
russo nel Mediterraneo. «Un
complesso destinato esclusivamente a garantire la sicurezza
della base dall’aria», ha chiarito
il portavoce ufficiale del ministero, Igor Konashenkov, precisando dunque che il sistema,
puramente difensivo, «non
rappresenta alcuna minaccia
per nessuno. Non è chiaro - ha
proseguito il generale Konashenkov - perché il dispiegamento degli S-300 (simile a
quello dislocato sull’incrociatore Moskva, della flotta del
Mar Nero) abbia provocato un
tale allarme tra i nostri partner
occidentali».
Ma intanto, il giorno dopo la
sospensione dei contatti diretti
con «i partner», seguita al fallimento dell’accordo di tregua
BREVI
Dal mondo
GERMANIA-TURCHIA
Procura archivia
inchiesta sul comico
La procura di Magonza ha
annunciato l’archiviazione
della denuncia di vilipendio
contro il comico del secondo
canale pubblico tedesco Zdf,
Jan Boehmermann, che nel
marzo scorso aveva offeso il
presidente turco Recep
Tayyip Erdogan con una
poesia satirica. La Procura,
in un comunicato, ha reso
noto che non ci sono gli
estremi per un
procedimento penale
nonostante le richieste
avanzate in questo senso da
Ankara e avallate dal
governo tedesco. Resta in
piedi, con un’udienza fissata
per il 2 novembre, un
processo civile ad Amburgo
in cui Erdogan chiede di
imporre in Germania un
bando della poesia .
FARNESINA
Aperte tre nuove
ambasciate
L’Italia apre tre nuove
ambasciate: su proposta del
ministro degli Esteri Paolo
Gentiloni, il consiglio dei
ministri ha approvato
l’istituzione di tre
Ambasciate d’Italia: a
Niamey (Niger), Santo
Domingo (Repubblica
Dominicana) e Conakry
(Repubblica di Guinea).
GRAN BRETAGNA
Diane James
si dimette da Ukip
Diane James si è dimessa da
leader dell’Ukip per ragioni
«personali e professionali».
James era stata eletta il mese
scorso, al posto di Nigel
Farage, che ha smentito
l’ipotesi di un suo ritorno.
James è rimasta in carica
appena 18 giorni.
IRAN
Viaggio difficile
per il vice di Merkel
Il viaggio in Iran del ministro
dell’Economia tedesco,
Sigmar Gabriel, si è concluso
nel clamore. Il presidente del
Parlamento iraniano, Ali
Larijani, ha annullato, con
brevissimo preavviso, un
incontro con il
vicecancelliere tedesco. Un
«affronto» per la delegazione
tedesca, sebbene Gabriel
abbia attribuito la causa a
ragioni di politica elettorale
interna. Era il secondo
viaggio di Gabriel in Iran nel
giro di 14 mesi ed era
destinato a rafforzare le
relazioni commerciali tra i
due Paesi. Ma Gabriel aveva
già raffreddato gli animi
auspicando un duplice
binario di dialogo, quello
economico-commerciale da
un lato e quello sui diritti
umani e sulle responsabilità
dell’Iran nella guerra in Siria
dall’altro.
del 12 settembre tra Russia e Stati Uniti, su Aleppo è ripresa con
violenza l’offensiva delle forze
governative di Bashar Assad,
sostenute dall’aviazione russa e
dalle milizie iraniane. Obiettivo, cacciare i ribelli dalla loro
MISSILI A TARTUS
Il ministero russo della Difesa
conferma l’invio
di un sistema missilistico
anti-aereo a difesa della base
navale sul Mediterraneo
ultima roccaforte che ancora
impedisce al presidente siriano
di ottenere il controllo totale
sulla città. Le forze dell’opposizione sostengono di aver respinto l’offensiva: «Abbiamo
bloccato il loro tentativo di
avanzare sul distretto di Sheikh
Saed e abbiamo ucciso dieci
combattenti del regime, di-
struggendo diversi mezzi», ha
dichiarato all’agenzia Reuters
un combattente del gruppo di
opposizione Failaq al-Sham.
Da parte loro, i media governativi affermano che l’esercito
siriano appoggiato da russi e
iraniani sta invece avanzando,
in quella che potrebbe risultare
la battaglia decisiva di questa
guerra iniziata cinque anni e
mezzo fa. «La decisione dei russi di mettere il loro peso militare dietro Assad ad Aleppo commenta Ayham Kamel, analista di Eurasia Group - è il segnale che il Cremlino di fatto è
passato a un violento piano B».
E ora - tramontata la speranza di
una tregua e di arrivare alla creazione di un centro di comando
militare congiunto Russia-Stati
Uniti in Siria - secondo Kamel
Russia, Siria e Iran sono decisi a
riprendere il controllo della
parte orientale di Aleppo e delle
zone della Siria occidentale in
mano ai ribelli prima che un
nuovo presidente entri alla Casa Bianca: «Una vittoria del regime ad Aleppo rappresenterebbe un colpo significativo per
l’opposizione, perché la priverebbe di profondità strategica a
Nord e permetterebbe ad Assad di ridispiegare più di 10mila
uomini su altri fronti. Assad e i
suoi sostenitori probabilmente
prenderanno Aleppo entro la
prima metà del 2017, per consolidare entro l’anno il controllo
sulla maggior parte della Siria
occidentale».
John Kerry, il segretario di
Stato americano, malgrado il
gelo che si è abbattuto sul legame con Mosca non intende arrendersi. Intervenuto ieri a
Bruxelles, ha detto che gli Stati
Uniti continueranno a cercare
una soluzione pacifica. Ma non
ha risparmiato critiche alla
Russia di Serghej Lavrov, la
controparte con cui ha cercato
per mesi di inseguire una soluzione diplomatica. Per Kerry,
amico di lunga data di Lavrov, il
fallimento della tregua è anche
una sconfitta personale. «Non
stiamo abbandonando il popolo siriano e non stiamo abbandonato la ricerca della pace»,
ha detto il capo della diplomazia americana accusando la
Russia di chiudere gli occhi davanti all’uso di gas letali e di
“barili-bomba” imbottiti di
esplosivi da parte di Assad contro la sua gente: «Hanno fatto il
deserto e la chiamano pace»,
ha detto ieri Kerry citando Tacito. E anche Lavrov non è sembrato volersi arrendere: la
Russia, ha detto, farà ogni sforzo per risolvere la crisi malgrado la sospensione dei colloqui
con gli Usa. Il canale creato da
Mosca e Washington per evitare conflitti tra le rispettive forze impegnate nell’area resta
aperto, ha detto Kerry. Dmitrij
Peskov, portavoce di Vladimir
Putin, ha confermato.
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REUTERS
u Continua da pagina 1
L
L’uragano Matthew tra Haiti e Usa
L’uragano Matthew si sta abbattendo nella zona tra i Caraibi e il South Carolina.
Nella notte a 240 chilometri orari è arrivato nella Repubblica Dominicana e ad
Haiti (foto) provocando già una decina di vittime. Nell’isola si teme un nuovo
disastro umanitario, con l’Unicef che parla di 4 milioni di bambini a rischio.
Intanto 1 milione di persone evacuate nella zona costiera del South Carolina.
a Guerra fredda era
stata un grande
conflitto e l'Unione
Sovietica la grande
sconfitta”.
Era già accaduto con la
Germania umiliata nel 1918
e ritornata molto più
pericolosa di prima nel
1939. La storia non si ripete
mai metodicamente, ma
quasi: nel caso di Putin
l'ideologia marxista è stata
sostituita dal populismo
autoritario. Per il resto, la
stessa determinazione nel
volere essere l'alternativa
all'America ovunque sia
possibile. La parte più
preoccupante di questo
scontro così totale e senza
apparenti canali di
comunicazione rimasti
aperti come non accadeva
dall'inizio degli anni '80, è
il nucleare. Come sempre.
Forse non è credibile la
minaccia di Putin, lunedì,
di cancellare gli accordi
sul taglio alla produzione
del plutonio: un
ingrediente fondamentale
per costruire le bombe. Ma
dalla crisi ucraina, non è la
prima volta che il
presidente russo minaccia
di modificare gli equilibri
nucleari in un modo o
nell'altro.
Farlo nello strano
mondo dell'Armageddon
potenziale, che ha creato
l'arma di distruzione
assoluta per non doverla
mai usare, è come violare
un codice sacro e
intoccabile, come
superare una linea oltre la
quale nessuno sa cosa ci
sia. Solo l'uso effettivo
della bomba è più
pericoloso di questo. A
dispetto del crescente
livello di confronto, Usa e
Russia non hanno
intenzione di aumentare i
loro arsenali, fermi a circa
1550 testate operative
ciascuno. Ma hanno già
iniziato la corsa al loro
adeguamento tecnologico:
meno care, più precise, più
letali. Gli americani
spederanno 348 miliardi di
dollari l'anno fino al 2024, i
russi prosciugheranno le
loro risorse. Senza contare
la ricerca di entrambi
attorno al missile balistico
ipersonico che non è
un'arma nucleare - ha una
testata convenzionale - ma
è ideata per distruggere gli
arsenali avversari: dunque
parte del complesso
sistema di equilibrio
nucleare.
Le minacce potenziali
sono quelle di sempre: è
solo la consapevolezza di
non poter distruggere
l'altro senza essere a
propria volta distrutti, che
impedisce il disastro. Con
qualche serio
peggioramento: dal 2014,
con la fine della
partnership Nato-Russia,
manca un canale di
collegamento che
impedisca malintesi e
incidenti. I cieli e il mar
Baltico non sono mai stati
così affollati di aerei e navi
da guerra. Ancora più
pericolosa è la Siria, dove
russi e americani sono
fisicamente sul campo di
battaglia. Sarebbe
devastante se il messaggio
populista cercasse di
semplificare anche questa
pericolosa stagione
politica.
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LE MOSSE DEL CREMLINO
Lo Zar Putin e il sapore
della Guerra fredda
Le ragioni dietro la decisione
del Cremlino di sospendere
l’accordo sul plutonio
www.ilsole24ore.com/mondo
20 Mondo
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
Ambiente. Via libera dell’Europarlamento all’intesa internazionale di Parigi per ridurre il riscaldamento globale
L’Europa ratifica l’accordo sul clima
Entrata in vigore entro un mese - Approvato il Ddl dal consiglio dei ministri
Beda Romano
BRUXELLES. Dal nostro corrispondente
pIl Parlamento europeo ha da-
to ieri a Strasburgo il suo benestare all’accordo sul clima, firmato
in dicembre a Parigi da oltre 190
paesi. L’Unione europea è quindi
in grado di ratificare il trattato e
permettere al testo di entrare in
vigore prima della fine dell’anno.
L’assemblea parlamentare ha approvato l’accordo, che impegna i
paesi che lo hanno sottoscritto a
frenare il riscaldamento del pianeta, con 610 voti a favore, 38 voti
contrari e 31 astensioni. In Italia la
ratifica e l’esecuzione dello stesso accordo era all’ordine del giorno del Cdm di ieri.
«Oggi l’Unione europea ha
trasformato l’ambizione sul clima in una azione per il clima», ha
detto il presidente della Commissione europea Jean-Claude
Juncker a Strasburgo, dove il Parlamento europeo è in sessione
plenaria. Il trattato internazionale deve servire a frenare il riscaldamento del pianeta entro i due
gradi centigradi, rispetto alla
temperatura predominante in
epoca pre-industriale. Sull’Unione è stata fatta pressione in questeultimesettimaneperchévelocizzasse la ratifica.
Inquestosenso,l’iterutilizzato
dai Ventotto è inedito. In una riunione ministeriale, i paesi membri hanno deciso la settimana
scorsa di dare il loro benestare
politico, permettendo il voto di
ieri in Parlamento, nonostante la
trafila delle singole ratifiche nazionali non sia terminata (si veda
Il Sole 24 Ore di venerdì). Alcuni
paesi membri hanno chiesto assicurazioni perché la procedura
non diventi un precedente. Una
dichiarazione in tal senso è stata
firmata dai Ventotto.
Per entrare in vigore, l’accordo
internazionale deve essere ratificato da 55 paesi, pari ad almeno il
55% delle emissioni nocive. Per
ora, gli stati che hanno ratificato
l’intesa sono 62 per un totale di
51,89% delle emissioni nocive.
Con il benestare europeo, il quorum è ampiamente superato.
Hanno già ratificato i grandi inquinatori: gli Stati Uniti, la Cina e
l’India. La prima riunione operativadeifirmataridell’intesaèprevista il 7 novembre in Marocco.
Il voto di ieri a Strasburgo è
avvenuto alla presenza del segretario generale delle Nazioni
Unite, Ban Ki-moon. L’uomo
politico sudcoreano ha colto
l’occasione per fare un nesso tra
la lotta contro il riscaldamanento climatico e l’emergenza rifugiati che vede l’Europa in prima
linea. «Dietro alle migrazioni vi
sono molti fattori – ha detto – ma
credo che se affrontiamo il cambiamento climatico ridurremo
la necessità di molte persone di
lasciare il loro paese».
Una volta depositata ufficialmente la ratifica dell’Unione, atto previsto venerdì prossimo,
l’entrata in vigore giungerà al
termine di un mese, all’inizio
quindi di novembre. Convinta
di essere in prima fila nella lotta
all’inquinamento, l’Unione ha
voluto ieri ribadire i suoi ambiziosi obiettivi climatici. Alla fine
di luglio, la Commissione europea ha proposto nuovi target da
qui al 2030, che devono essere
ancora approvati dal Consiglio
e dal Parlamento (si veda Il Sole
24 Ore del 22 luglio).
La strategia comunitaria per
raggiungere un taglio delle emissioni del 40% da qui al 2030 (rispetto ai dati del 1990) prevede
obiettivi diversi a seconda del paese. Gli stati membri dell’Est Europa sono stati privilegiati perché ancora in una fase di modernizzazione economica. In compenso, i paesi dell’Europa
occidentale hanno obiettivi più
ambiziosi. Secondo la proposta
della Commissione, l’Italia deve
diminire i gas nocivi del 33%, la
Francia del 37%, la Germania del
38%, il Lussemburgo del 40%.
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AP
Francia. Oltre un miliardo di commesse per evitare la chiusura
Alstom, lo Stato ordina Tgv
per salvare il sito di Belfort
EPA
Marco Moussanet
PARIGI. Dal nostro corrispondente
pCon un tweet, ieri alle 12 e 34,
Strasburgo. Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon con il presidente dell’Europarlamento Martin Schulz
L’analisi. Definiti gli obiettivi, bisognerà trovare modi efficaci per ridurre le emissioni di Co2
E ora la parte più difficile
di Jacopo Giliberto
u Continua da pagina 1
S
e è facile capire che cosa vogliamo, cioè che la natura si
assesti su una temperatura
di equilibrio più calda, è difficile
stabilire come ottenere ciò.
L’obiettivo dell’Accordo di Parigi è contenere entro un paio di
gradi l’aumento di temperatura
dell’atmosfera. I due gradi sono
una cifra tonda e non scientifica
perché la mente umana chiede
cifre tonde, così come nelle
scorse settimane c’è stato un allarme inorridito nel mondo perché la concentrazione di anidride carbonica nell’aria ha superato il confine psicologico di 400
parti per milione, cioè lo 0,04%.
L’effetto serra trattiene nell’aria il calore del sole e fra i molti
gas che lo producono l’anidride
carbonica è quello più abbon-
dante e famoso. L’anidride carbonica si produce nei processi di
combustione naturale (eruzioni, incendi di foreste), biologica
(la respirazione di piante e animali) e artificiale (centrali elettriche, motori, caldaie).
Quale sarà lo strumento per
ridurre le nostre emissioni? Non
sarà una sola tecnologia ma una
tastiera ricca di toni.
Le fonti rinnovabili di energia
sono una risposta indispensabile, da perseguire con testardaggine, ma purtroppo oggi non sono ancora la risposta unica perché queste tecnologie hanno
poca densità energetica. Servono impianti giganteschi per
estrarre dal vento, dalla luce del
sole o dalla pioggia l’energia
concentrata in una centrale termoelettrica.
Per rinunciare a petrolio e
carbone si potrebbe produrre
molta energia a comando senza
emettere nemmeno un fil di fumo con l’energia nucleare. Però
lo tsunami di Fukushima del
marzo 2011 è diventato famoso
non perché l’onda aveva spazzato e ucciso l’enormità di 30mila
persone ma per la fusione del
nocciolo della centrale Dai-Ichi,
pochissime vittime e un enorme
impatto nell’immaginario mondiale. Così oggi si stanno paralizzando i progetti nucleari: sempre meno Governi sono disposti
a garantire i danni in caso di incidente e rigirano le garanzie sulle
aziende elettriche, che le riversano sui costruttori.
E poi l’efficienza energetica,
consumare meno. Si tratta di far
diventare sexy la certezza di subire subito un “segno meno” nella speranza di avere un “segno
più” in futuro.
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il premier Manuel Valls ha annunciato che «la fabbrica
Alstom di Belfort è salva». Confermando quanto tutti si aspettavano e le informazioni che avevano iniziato a circolare fin dalla
sera di lunedì. Come previsto, il
Governo – direttamente e indirettamente attraverso la Sncf, le
ferrovie pubbliche - ha allargato
i cordoni della Borsa e stanziato,
sotto forma di commesse, 1,15 miliardi per evitare la chiusura dello stabilimento e conservare i
400 posti di lavoro a rischio (la
cui salvaguardia costerà quindi
circa 2,9 milioni pro capite).
Il “caso Belfort” era scoppiato
lo scorso 7 settembre. Quando
Henri Poupart-Lafarge, presidente del gruppo che ha come
primo azionista proprio lo Stato
(con il 20%, seguito da Bouygues con l’8,3% e Société
Générale con il 4,4%) aveva comunicato ai sindacati l’impossibilità – per mancanza di ordini e
di prospettive – di garantire un
futuro produttivo all’impianto.
E l’intenzione quindi di mantenervi solo un’attività di manutenzione, proponendo lo spostamento di 400 dei 480 addetti
del sito verso quello di Reichshoffen, sempre in Alsazia, a
200 chilometri di distanza.
Una scelta industriale, di mercato. Che forse in un altro momento non avrebbe scatenato
particolari reazioni, tanto più
che la chiusura sarebbe avvenuta nel 2018 e Alstom ha assicurato
che non ci sarebbero stati licenziamenti. Ma ormai siamo in
campagna elettorale (quella per
le primarie della destra, a fine novembre, e soprattutto quella per
le presidenziali, tra sei mesi) e il
presidente François Hollande –
che intende candidarsi alla propria successione nonostante i disastrosi sondaggi e il cui mandato è già stato caratterizzato dalle
chiusure della storica fabbrica
Il presidente François Hollande
SCELTA POLITICA
In piena campagna elettorale
il presidente Hollande
non può permettersi altre
chiusure dopo gli impianti
di Peugeot e ArcelorMittal
Peugeot di Aulnay e dall’acciaieria ArcelorMittal di Florange –
non può certo permettersi di
presentarsi ai blocchi di partenza della corsa verso l’Eliseo con
un altro handicap di questo rilievo: la fine di una fabbrica nata 140
anni fa, quella dov’è nato il Tgv.
È quindi intervenuto personalmente, garantendo che Belfort sarebbe sopravvissuta e incaricando il Governo di trovare
una soluzione.
Che ha iniziato a prendere forma fin dal giorno successivo all’annuncio, quando Poupart-Lafarge è stato convocato a Bercy.
E che è stata presentata ieri, nella
Prefettura della cittadina alsaziana, dal sottosegretario ai Trasporti Christophe Sirugue. Con
una pioggia di commesse, non
solo per Belfort.
Lo Stato, che ha competenza
diretta su questo settore del trasporto ferroviario, ha ordinato al
gruppo 15 Tgv, per un valore di
circa 430 milioni, da destinare alle linee interregionali del cosiddetto “corridoio Sud” Bordeaux- Marsiglia. E pazienza se per
il momento – e fino a quando almeno una parte di questo tracciato sarà trasformato in linea ad
alta velocità – treni che possono
viaggiare a 320 chilometri orari
dovranno accontentarsi di non
superare i 250. Altri 6 Tgv (per
circa 170 milioni) sono stati ordinati dalla Sncf, per essere destinati alla linea Parigi-Torino-Milano. E pazienza se la società, che
ha debiti per 44 miliardi, non ne
aveva proprio bisogno. L’importante è che Belfort abbia la prospettiva di realizzare le 42 motrici di questi 21 Tgv.
Sempre la Sncf ha poi commissionato (per 80 milioni) 20
locomotive per il traino di treni
guasti. E lo Stato ha formalizzato
l’ordine – già preannunciato un
anno fa – di 30 treni interregionali (altri 500 milioni) che verranno realizzati a Reichsoffen.
Alstom, la quale forse non si
aspettava neppure che le sue
pressioni avrebbero potuto
portare a un simile risultato, investirà dal canto suo circa 70
milioni a Belfort per farne un
centro di eccellenza della manutenzione, avviare una diversificazione verso la produzione
di bus elettrici, finanziare il progetto del “Tgv del futuro” e il
prototipo di una nuova generazione di locomotive.
L’opposizione – davanti alla
quale Valls ha difeso «scelte
strategiche» - è ovviamente andata all’attacco. Bruxelles avrà
forse qualcosa da ridire sul fronte della concorrenza. Il mercato
non ha apprezzato, penalizzando il titolo Alstom (-0,7% in una
Borsa salita dell’1,1%). Ma Hollande l’ha sfangata. A spese del
contribuente.
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Politica e società 21
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
Diritti. Adeguati alla nuova legge lo stato civile, le norme di diritto internazionale e il codice penale
Sisma. Viaggio a sorpresa in auto: tappe ad Amatrice, Accumoli e Arquata
Primo via libera del governo a tre decreti - Norme valide per coppie italiane all’estero
Il Papa in visita ai terremotati:
«Vi sono vicino, prego per voi»
Unioni civili, parte l’attuazione
ROMA
pA quattro mesi dall’entrata
in vigore della legge sulle unioni
civili prende forma la cornice attuativa, affidata nel frattempo in
via provvisoria a una normativa
“ponte”. Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato in via preliminare, su proposta del guardasigilli Andrea Orlando, i tre decreti legislativi necessari a dare
un assetto definitivo alla disciplina varata dal Parlamento, con
un voto di fiducia, il 12 maggio
scorso e diventata efficace il 5
giugno (legge 76/2016) .
I provvedimenti adeguano (e
coordinano) alla nuova disciplina sulle unioni tra persone
dello stesso sesso: le disposizioni attualmente esistenti sull’or-
DISCIPLINA TRANSITORIA
Fino all’ok definitivo in vigore
la normativa ponte che
istituisce nei Comuni i registri
provvisori. Il Parlamento
avrà 60 giorni per i pareri
dinamento dello stato civile e le
leggi, gli atti aventi forza di legge, i regolamenti e i decreti, su
cui le nuove norme hanno un
impatto, quelle di diritto internazionale privato e quelle in
materia penale.
Per quanto riguarda il primo
decreto sulle iscrizioni, le trascrizioni e le annotazioni negli
uffici dello stato civile, viene
previsto che, come per il matrimonio, il partner dell’unione civile che aggiunge al suo il cognome dell’altro partner non perde
il suo cognome d’origine. Rispetto al decreto ponte (Dpcm
144/2016) - che tra l’altro istituisce nei comuni il registro provvisorio delle unioni - con tali norme non è necessario produrre alcuna modifica anagrafica.
Sotto il profilo del diritto internazionale, le norme che han-
no avuto ieri l’ok preliminare di
Palazzo Chigi evitano le possibili elusioni della disciplina italiana quando non esistono profili
oggettivi di transnazionalità, come per esempio quando si tratta
di un’unione civile contratta all’estero da cittadini italiani che
abitualmente vivono nel nostro
Paese. Anche in questo caso
l’unione è regolata dalla normativa italiana. Mentre il terzo decreto interviene sul codice penale, modificandone alcuni articoli per consentire, anche in
questo ambito, l’equiparazione
del partner dello stesso sesso
nell’unione civile, al coniuge. In
questo modo si rende configurabile il reato di violazione degli
obblighi di assistenza familiare
quando le inadempienze siano
del partner dell’unione civile nei
confronti dell’altro. E si potrà anche applicare al reato di omicidio l’aggravante prevista se la
vittima è coniuge di chi commette il fatto, anche quando il fatto
avvenga tra due soggetti legati
da unione civile.
Ora i tre decreti legislativi andranno all’esame delle commissioni competenti di Camera e Senato che avranno sessanta giorni
per esprimere il proprio parere.
Lo stesso tempo che in teoria resterebbe al Governo per il via libera definitivo ai provvedimenti
fissato al 5 dicembre (sei mesi
dall’entrata in vigore della legge). Ma la legge 76 lascia una via
d’uscita: visto che il termine fissato per i pareri è troppo ravvicinato alla scadenza per l’esecutivo, a meno di un esame lampo in
Parlamento, Palazzo Chigi avrà
infatti altri tre mesi (fino al 5 marzo) per l’adozione definitiva. Intanto si continuerà ad applicare
la normativa ponte. Con tutto il
corredo di 24 formule, dalla richiesta alla trascrizione, stabilite dal Viminale a fine luglio per la
celebrazione delle unioni civili.
Ma.Par.
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ANSA
Le tre misure
STATO CIVILE
DIRITTO INTERNAZIONALE
CODICE PENALE
Sonodispostiadeguamentidelle
normedell’ordinamentodello
statocivile,dellenormeinleggi,
regolamentiedecreti,inmateriadi
iscrizioni,trascrizionie
annotazionialleprevisionidella
leggesullaregolamentazionedelle
unionicivilitrapersonedello
stessosesso.Comeperil
matrimonio,ilpartnerdell’unione
cheaggiungealsuoilcognomedel
partnernonperdeilsuocognome
Vengono escluse le possibili
elusioni della disciplina
italiana quando non esistono
profili oggettivi di
transnazionalità, come per
esempio quando si tratta di
un’unione civile contratta
all’estero da cittadini italiani
che abitualmente vivono in
Italia. Anche in questo caso
l’unione civile è regolata dalla
legge italiana
Si prevede il reato di violazione
degli obblighi di assistenza
familiare quando le
inadempienze siano del partner
dell’unione civile nei confronti
dell’altro. Inoltre si prevede che
possa applicarsi al reato di
omicidio l'aggravante dell'essere
la vittima coniuge dell'autore,
anche quando il fatto avvenga tra
due soggetti legati da unione
civile
Preghiera nella zona rossa. Un momento della visita di ieri di Papa Francesco ad Amatrice
Carlo Marroni
pÈ arrivato poco dopo le nove
La sorella: «Non è vero, decesso per le fratture»
ANSA
Il Gip: «Epilessia
causa probabile
della morte di Cucchi»
Quella di Stefano Cucchi (in foto) fu
una «morte improvvisa e inaspettata
per epilessia» e le lesioni subite dopo
il suo arresto «non possono essere
considerate» legate alla sua morte.
Queste le conclusioni della perizia
presentata ieri dagli esperti nominati
dal gip nell’ambito dell’inchiesta bis,
avviata per accertare la natura, l’entità
e l’effettiva portata delle lesioni dal
geometra romano morto il 22 ottobre
2009 in ospedale ,una settimana
dopo il suo arresto per droga. La
sorella Ilaria contesta le conclusioni
della perizia e ribadisce che la morte di
Stefano fu causata dalle fratture: «Ora
sappiamo - scrive - che finalmente
abbiamo ottime possibilità di vedere
processati gli indagati per omicidio
preterintenzionale».
del mattino, dentro un’auto con i
vetri oscurati e sprovvista della targa SCV-1, che tradizionalmente
viene messa nei mezzi usati dal
Pontefice. A sorpresa Francesco
ieri ha compito l’attesa visita nelle
zone terremotate di Lazio, Marche
eUmbria.PrimaadAmatrice,dove
è arrivato accompagnato dal vescovo di Rieti, Domenico Pompili.
La prima tappa nella scuola “Romolo Capranica” - allestita dalla
Protezione civile in un container dove ha salutato alcuni maestri, e i
bambini della scuola primaria, che
gli hanno fatto dono di alcuni disegni realizzati dopo il terremoto.
All’uscita dalla scuola, con un
megafono improvvisato, in mezzo
alla folla e senza particolari barriere il Papa ha detto: «Ho pensato bene nei primi giorni di questi tanti
dolori che la mia visita, forse, era
piùuningombrocheunaiuto,enon
volevo dare fastidio. Per questo ho
lasciato passare un po' di tempo affinché si sistemassero alcune cose,
come la scuola. Ma dal primo momento ho sentito che dovevo venire da voi! Semplicemente per dire
che vi sono vicino, che vi sono vici-
no, niente di più, e che prego, prego
pervoi!Vicinanzaepreghiera,questa è la mia offerta a voi. Che il Signore benedica tutti voi, che la Madonna vi custodisca in questo momento di tristezza e dolore e di prova. Andiamo avanti».
Poi l’ingresso nella “zona rossa”,
doveilsismaèstatopiùdevastante,
e il saluto ai Vigili del Fuoco, di cui
SENZA SCORTA
Il Pontefice incontra i
bambini nella scuola allestita
in un container e gli anziani
pazienti sfollati: «Ho atteso
per non dare fastidio»
ha visitato anche il comando a Cittareale. Un’altra tappa è stata nella
Residenza Assistenziale San Raffaele Borbona (Rieti), che accoglie
ammalati cronici e non autosufficienti.Qui,PapaFrancescohasalutato 60 pazienti, tra cui molti anziani sfollati e si è trattenuto a pranzo
con loro. Poi si è spostato ad Accumoli,equindiaPescaradelTronto,
nelle Marche, dove ha compito tre
soste lungo la strada per salutare
piccoli gruppi di persone. A seguire Arquata del Tronto, dove ha salutato più di 100 persone e visitato
anche la scuola allestita nella tendopoli. «Buon pomeriggio a tutti
voi. Io ho voluto esservi vicino in
questo momento e dire a voi che vi
porto nel cuore e so, so della vostra
sofferenza e delle vostre angosce e
soanchedeivostrimortiesonocon
voi e per questo ho voluto oggi essere qui. Adesso preghiamo il Signore perché vi benedica e preghiamo anche per i vostri cari che
sonorimastilì...esonoandatiincielo. E coraggio, sempre avanti, sempre avanti. I tempi cambieranno e
si potrà andare avanti. Io vi sono vicino, sono con voi».
Nella visita a Pescara e Arquata
il Papa è stato accompagnato da
Giovanni D’Ercole, vescovo di
Ascoli Piceno. Poi in Umbria, a
San Pellegrino di Norcia, area dove nel primo pomeriggio è stata
avvertita una scossa di 3.6 di magnitudo.PapaFrancesco–accompagnato dal vescovo di SpoletoNorcia, Renato Boccardo - si è fermato sulla piazza della frazione
insieme ai fedeli. Da lì il rientro a
Roma, sempre in auto.
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Indagato funzionario Mise
Ricostruzione. Slitta a martedì l’approvazione in Consiglio dei ministri
Tangenti Lombardia,
dagli atti spunta
busta gialla
per Via Arenula
Decreto sisma, indennizzo totale
solo per le case entro il cratere
pSpunta anche una busta
gialla «su cui era riportata in
calce la dicitura “ministero
della Giustizia-Capo di Gabinetto” nell’inchiesta della
dda di Milano che lunedì ha
portato a 14 arresti per un giro
di presunte tangenti in cambio di subappalti nei lavori
pubblici in Lombardia e per
altri reati come la bancarotta
e il millantato credito.
Come si legge nell’ordinanza del gip Alessandra Simion, in relazione alla necessità di Alessandro Raineri - il
presunto faccendiere a “libro paga” degli imprenditori
come lui finiti in carcere - di
acquisire informazioni e
controllare una verifica fiscale alla Aveco (società poi
fallita e tra quelle al centro
del “sistema” per accaparrarsi le commesse) la Guardia di Finanza, il 27 gennaio
2015, ha monitorato un incontro a Roma, in Galleria
Sordi, tra Raineri, Pierpaolo
Tondo, funzionario del ministero dello Sviluppo Economico e prima di quello della Giustizia (i due rispondono di millantato credito, il secondo è però a piede libero) e
il generale della Gdf Fabio
Migliorati (che è parte offesa, in quanto vittima delle
millanterie).
«In tale circostanza - riporta il gip - i tre soggetti venivano visti scambiarsi alcuni fogli manoscritti; Raineri
mostrava una busta gialla, su
cui era riportata in calce la dicitura: “Ministero della Giustizia - Capo di Gabinetto”,
Via Arenula 70 Roma».
Come si legge ancora nel
provvedimento, in base a una
intercettazione delle 9.27 di
mattina, «il giorno seguente
Raineri si adoperava per
consegnare la busta al Ministero di Grazia e Giustizia».
Quale fosse il contenuto, non
emerge dall’ordinanza.
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Massimo Frontera
ROMA
pL’approvazione del decreto “terremoto” in Consiglio dei
ministri slitta a martedì 11 ottobre. Lo ha detto il premier, Matteo Renzi intervenendo su Radio Capital nel giorno in cui era
atteso l’ok al testo (annunciato
dal commissario Errani entro il
«2-3 ottobre»). «Licenzieremo, se Dio vuole, il decreto legge su Accumoli, Amatrice, Arquata del Tronto, che sarà
pronto il giorno 11 ottobre, martedì prossimo», ha detto Renzi.
Il provvedimento, hanno
assicurato ieri fonti di Palazzo Chigi in una dichiarazione
raccolta dall’Ansa, «è pronto
e conferma tutti gli impegni (a
partire da quelli finanziari)
assunti dal governo». «Ci sono però - si aggiunge - alcuni
affinamenti tecnici da apportare e un coordinamento da
mettere bene a punto, anche
alla luce dei numerosi ministeri concertanti».
Ieri mattina, il commissario
alla ricostruzione, Vasco Errani, ha voluto incontrare negli
uffici di Largo Chigi, Regioni,
Comuni, imprese e sindacati
per illustrare i contenuti del
decreto, anche se ha preferito
non indicare alcuna cifra economica. Il decreto vedrà comunque l’istituzione di un fondo ad hoc per il post-sisma, da
alimentare, per l’intero fabbisogno, con norme successive.
Nel provvedimento - di oltre
60 articoli - viene confermato
l’impianto della governance
sulla ricostruzione, incardinata nella struttura guidata da Errani, con le Regioni nel ruolo di
subcommissari operativi nei
rispettivi territori. Sul lato amministrativo, famiglie e imprese, dialogheranno con l’Ufficio
speciale per la ricostruzione,
articolato in sportelli distribuiti localmente che avranno il
compito di gestire, tra le altre
cose, lo sportello unico per le
attività produttive.
Errani ha voluto rassicurare
sull’indennizzo del 100% per le
prime e seconde case danneg-
giate all’interno del cratere. Diversamente, per le seconde case fuori da cratere e zone rosse,
il contributo non sarà “pieno”
ma sarà comunque sostanzioso, pari al 50 per cento.
Sarà la stessa struttura commissariale a definire il criterio
per calcolare l’indennizzo, in
termini di euro a mq (incluse le
spese tecniche, riconosciute fino al limite del 10% del costo
dell’intervento). Confermato,
per famiglie e imprese, il meccanismo del credito agevolato
con credito di imposta, da definire attraverso convenzioni
con il mondo del credito.
Aggiustamenti possibili fino
all’ultimo sul “pacchetto” a sostegno delle imprese, in particolare quelle del settore agricolo e zootecnico, e di tutte le
attività economiche legate al
turismo, con una gamma di aiuti che va dalla ricostruzione di
case e alberghi fino alla rivitalizzazione del turismo (dove
l’onda d’urto del danno economico è andato largamente oltre
i confini dei territori che hanno
subito danni fisici).
In ogni caso, sul fronte dell’intervento a sostegno delle
imprese, il decreto non esaurirà tutte le possibili leve di intervento e di aiuto, che potranno
essere trovate in strumenti a
carattere ordinario. Un esempio di possibile intervento extra-decreto riguarda lo svincolo delle risorse regionali legate
al cofinanziamento dei piani di
sviluppo rurale e sui fondi
strutturali, misura che venne
effettivamente attuata in Emilia dopo il sisma del 2012.
Verifiche fino all’ultimo anche sulla sospensione degli
adempimenti e versamenti tributari di almeno un anno, senza penalità e senza interessi
(misura che, in ogni caso, non
sarebbe un abbuono ma solo
un congelamento temporale
dei versamenti).
Imprese e sindacati hanno
valutato positivamente l’incontro con Errani, e ora aspettano di vedere il testo finale.
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LE MISURE IN ARRIVO
Il fondo post-sisma
 Il decreto terremoto vedrà
l’istituzione di un fondo ad
hoc per il post-sisma, da
alimentare, per l’intero
fabbisogno, con norme
successive.
La governance
 Nel provvedimento è
confermato l’impianto della
governance sulla
ricostruzione, incardinata
nella struttura del
commissario alla
ricostruzione Vasco Errani,
con le Regioni nel ruolo di
subcommissari operativi nei
rispettivi territori.
 Sul lato amministrativo,
famiglie e imprese,
dialogheranno con l’Ufficio
speciale per la ricostruzione,
articolato in sportelli
distribuiti localmente che
avranno il compito di gestire,
tra le altre cose, lo sportello
unico per le attività
produttive.
Gli indennizzi
 Errani ha voluto rassicurare
sull’indennizzo del 100% per
le prime e seconde case
danneggiate all’interno del
cratere. Diversamente, per le
seconde case fuori da cratere
e zone rosse, il contributo
non sarà “pieno” ma sarà
comunque sostanzioso, pari
al 50 per cento.
 Sarà la stessa struttura
commissariale a definire il
criterio per calcolare
l’indennizzo, in termini di
euro a mq (incluse le spese
tecniche, riconosciute fino al
limite del 10% del costo
dell'intervento).
Credito agevolato
 Nel decreto è confermato,
per famiglie e imprese, il
meccanismo del credito
agevolato con credito di
imposta, da definire
attraverso convenzioni con il
mondo del credito.
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Politica e società
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
Riforme. Il premier attacca la «Woodstock del No» - Pressing dei gruppi Misto e Ap per ridiscutere di legge elettorale
Le novità
IL FONDO
TETTO STIPENDI RAI
PUBBLICITÀ
PREVIDENZA GIORNALISTI
Sostegno all’editoria
È introdotto un Fondo per il
pluralismo e l’innovazione. Ad
alimentarlo le risorse statali per
il sostegno all’editoria
quotidiana e periodica, ma
anche quelle per le emittenti
locali. Prevista una quota, fino a
100 milioni annui per il 20162018, delle maggiori entrate da
canone Rai. Ci sarà anche un
contributo di solidarietà dei
concessionari di pubblicità
Limite a 240mila euro
Amministratori, dipendenti e
consulenti Rai non possono
percepire stipendi superiori ai
240 mila euro annui lordi. Le
risorse dell’editoria sono
ridotte alle imprese che
superano nei confronti del
proprio personale, di
collaboratori e amministratori,
il limite di 240 mila euro. Il
governo è delegato a
deciderne la rimodulazione
Incentivazione fiscale
Nell’ambito di una delle
deleghe della legge
sull’editoria è prevista
l’incentivazione fiscale degli
investimenti pubblicitari
“incrementali” (anno su anno)
su quotidiani e periodici ma
anche sulle televisioni e sulle
radio locali, con particolari
benefici per inserzioni di
piccola o media dimensione o
start up
Criteri per prepensionamenti
Un’ultima delega riguarda le
norme sul prepensionamento dei
giornalisti e la composizione del
Consiglio Nazionale dell’Ordine
dei giornalisti. Sui
prepensionamenti, i principi
direttivi per la delega sono:
l’innalzamento dell’anzianità
anagrafica e contributiva per
l’accesso alla pensione di
vecchiaia anticipata e la revisione
della procedura per gli stati di crisi
vece Michele Anzaldi, Pd: «Gli
stipendi dei 41 dirigenti Rai oltre
i 240mila euro dovranno essere
tagliati, con risparmi di oltre due
milioni l’anno». Per Franco Siddi, presidente di Confindustria
Radio Tv «è positivo il riconoscimento dell’emittenza locale
in una legge generale sui media,
salvo una riserva sull’ammontare dei contributi, con l’introduzione degli sgravi sugli investimenti pubblicitari».
Un’ultima delega riguarda le
norme sul prepensionamento
dei giornalisti e la composizione
del Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti. I cui componenti sono ridotti a un massimo
di sessanta (a fronte dei 36 previsti dal testo approvato in prima
lettura), di cui due terzi professionisti e un terzo pubblicisti,
con almeno un rappresentante
delle minoranze linguistiche.
Nel triennio 2013-2016 i componenti eletti sono stati 156 tra professionisti e pubblicisti. Quanto
ai prepensionamenti, i principi
direttivi sono l’innalzamento
dell’anzianità anagrafica e contributiva per l’accesso alla pensione di vecchiaia anticipata e la
revisione della procedura per gli
stati di crisi.
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Editoria, sì alla legge per il rilancio
Passa il tetto agli stipendi della Rai
Marco Mele
pL’editoria ha la sua nuova
legge di settore. L’ha approvata
ieri la Camera dei deputati, in
terza lettura, senza modificare il
testo del Senato. I voti a favore
sono stati 275, 80 i contrari, Movimento 5 Stelle e Forza Italia, e
32 gli astenuti (Lega Nord e Fratelli d’Italia). Nasce il Fondo per
il pluralismo e l’innovazione
dell’informazione, che sostituisce quello previsto dalla legge di
stabilità 2016. Quest’ultimo era
destinato solo all’emittenza televisiva e radiofonica locale,
quello della nuova legge anche
all’editoria.
Per la Fieg, la federazione degli editori, è «un traguardo importante, ma è necessaria la rapidissima emanazione dei decreti attuativi, garantendo, nella
prossima legge di bilancio, le relative coperture finanziarie».
Per la Federazione della stampa
«si pongono le basi per il rilancio del sistema dell’informazione. Dovrà ripartire da nuove regole antitrust, più che mai urgenti alla luce dei processi di fusione e cessioni della proprietà
delle testate».
Il Governo è delegato ad adottare, entro sei mesi, tra gli altri,
un decreto legislativo per ridefinire la disciplina dei contributi
diretti a quotidiani e periodici.
Ne saranno esclusi i giornali di
partiti o di movimenti politici e
sindacali, i periodici specialistici e le imprese che fanno capo a
gruppi editoriali quotati.
È prevista una riduzione del
contributo alle imprese che superano, nel trattamento economico del personale, il limite dei
240mila euro annui. Per la prima
volta, si applica a imprese private il tetto retributivo fissato per i
dipendenti e collaboratori di
pubbliche amministrazioni statali e delle società partecipate.
Nell’ambito di tale delega è prevista l’incentivazione fiscale degli investimenti pubblicitari
“incrementali” (anno su anno)
su quotidiani e periodici, ma anche sulle televisioni e le radio locali, con benefici per inserzionisti di piccola o media dimensione e le start up.
È prevista una delega al Governo per la progressiva liberalizzazione della vendita di prodotti editoriali, garantendo il
pluralismo delle testate in tutte
le edicole, ma, dal primo gennaio 2017, assicurando tale garanzia solo alle pubblicazioni “regolari” - nella periodicità, e registrate al tribunale - e in occasione della prima immissione sul
mercato.
La concessione di servizio
pubblico alla Rai ha durata decennale ed è attuata con decreto
del presidente del Consiglio dei
ministri, insieme alla relativa
convenzione. Fino al 31 gennaio
2017 continua a essere applicata
la concessione esistente, già
prorogata sino al 31 ottobre. Agli
amministratori, al personale dipendente, ai collaboratori e ai
consulenti della Rai si applica il
tetto retributivo di 240mila euro
annui. Non valgono le esclusioni previste per le società che
hanno emesso uno strumento finanziario quotato e per le loro
controllate. Tale norma, secondo il consigliere Rai Arturo Diaconale «rischia di mettere in crisi l’azienda pubblica. La legge ha
cassato il nostro piano di autoregolamentazione, con un tetto
senza deroghe». Sottolinea in-
p«Per mesi si era detto che c’era Le possibili modifiche alla nuova legge elettorale
una svolta autoritaria, una deriva
fascistoidepoisivaaleggereilquesito.Nessunconfrontoèinutile,ho
chiesto al professor Zagrebelski se
ci fosse un articolo che potesse far
venire il dubbio di una svolta autoritaria ma non c’è. Si scopre che in
ballo non è il futuro della democrazia ma della burocrazia». Matteo
Renzi a due mesi esatti dalla data
del referendum difende la sua riforma sicuro di poter spuntare la
vittoriaeattaccaquellachechiama
la «Woodstock del No». E sui sondaggi che sembrerebbero dare
avanti i contrari alla riforma costituzionale commenta: «I sondaggi
non raccontano che la stragrande
maggioranza dice che non è informata,nonsacosavotare,èindecisa
o non sa se va a votare».
Intanto, nonostante le pochissime probabilità che l’Italicum
possaessereriformatoprimadel4
dicembre (Fi ha escluso qualsiasi
disponibilità a parlarne prima di
quella data), le trattative proseguono. Il vicesegretario dem Lorenzo Guerini annuncia che nella
direzionedilunedìverràaffidatoa
una delegazione Pd il compito di
trattare con gli altri partiti. Nel
frattempoi“piccoli”alleatidiRenzi cominciano a scoprire le loro
carteconunaseriedimosseinParlamento. Ieri alla Camera Pino Pisicchio,presidentedelgruppoMisto e autore di un ddl di modifica
dell’Italicum, ha inviato una lettera al presidente della Commissione Affari costituzionali, Andrea
Mazziotti, per sollecitare l’inizio
della discussione. Quest’ultimo è
stato cauto: «Il lavoro in Commissione andrà avviato solo se ci sono
reali chance di successo». Insomma senza un ampio appoggio dei
gruppi si rischia di “bruciare” la
possibilità. E così anche Ap ha presol’iniziativa:ilsuocapogruppoin
Commissione Dore Misuraca ha
annunciato la presentazione di un
ddl e la richiesta di avvio della discussione. Sia la proposta di PisicchiochequelladiApprevedonole
coalizioni. La prima mantiene il
ballottaggio ma introduce il quorum del 50% degli elettori per renderlo valido. La proposta di Ap elimina il ballottaggio e assegna un
premio di 90 seggi, fino a un tetto
di 340 seggi omplessivi, che andrebbe alla coalizione più votata,
purché raggiunga il 35%.
Informazione. La Camera approva senza modifiche il testo passato in Senato
Nasce il Fondo unico
per il pluralismo,
finanziato anche con
il canone per la tv
Renzi: in gioco burocrazia, non democrazia
Italicum, proposta centrista sulle coalizioni
COLLEGI UNINOMINALI
PREMIO DI COALIZIONE
APPARENTAMENTI
I 100 collegi con capilista
bloccati dell’Italicum
potrebbero essere sostituiti da
618 collegi uninominali,
attraverso cui assegnare i seggi
distribuiti a livello nazionale
(12 seggi sono assegnati nella
circoscrizione estero)
Tra le possibili modifiche
dell’Italicum ci potrebbe essere
l’introduzione di un premio di
maggioranza alla coalizione al
secondo turno. Per ora il
premio di maggioranza, che
garantisce 340 seggi, è
previsto solo per la prima lista
I renziani non vorrebbero
toccare il ballottaggio
(previsto dall’Italicum se
nessuna lista supera il 40%).
Tuttavia potrebbero essere
consentiti apparentamenti tra
partiti tra il primo e il secondo
turno
I SEGGI DA ASSEGNARE
618
PREMIO DI MAGGIORANZA
340
seggi
SOGLIA BALLOTTAGGIO
40%
L’ANALISI
Legge sul voto, i margini di modifica
di Paolo Pombeni
I
l cosiddetto combinato disposto fra riforma costituzionale e
nuova legge elettorale continua a pesare sul dibattito pubblico.
Renzi sollecitato a tenere conto
delledebolezzediunimpiantodell’Italicum un po' troppo “geometrico” e dunque poco aderente al
contesto politico (e probabilmente anche a quello costituzionale) si
proclama disponibile a metterci
mano, ma poi si rende conto che
nonpuòfarlodirettamenteperdue
ragioni:laprimaècheconqualsiasi
proposta finirebbe impallinato
dalle opposizioni (non esistono sistemi elettorali perfetti e inattaccabili); la seconda è che gli si imputerebbe di essere il solito bullo che
prima forza la situazione e poi è costretto a fare marcia indietro.
In realtà i margini per un aggiustamento ragionevole dell’Italicumcisarebbero,solosecifossela
volontà di capirsi, ma è esattamente quello che manca. Due
aspetti, che sono fortemente indiziati di cadere sotto il giudizio della Consulta: si tratta dei capilista
bloccati e della possibilità di candidature multiple fino alla presenza contemporanea in 10 collegi.
Sono dinamiche che interessano i
partiti piccoli: il primo perché con
candidati che hanno forti clientele locali si possono sconvolgere
gli ordini di lista quando alla fine
ad essere eletti nel collegio possono essere solo uno o due; il secondo perché è un sistema sia per attirare voti con il richiamo del nome
forte a livello nazionale, sia per aumentare il suo peso politico con
una raccolta di voti notevole. È
una normativa che potrebbe facilmente essere cancellata.
Assai più spinose le questioni legate al ballottaggio per la conquista
diunpremiodimaggioranza.Inséè
difficile sostenere che sia antidemocratico, quel che si teme è che il
meccanismo della solidarietà dei
contrarialpiùvotatoalprimoturno
faccia impropriamente vincere chi
in quella tornata è arrivato secondo. Per evitare questo si chiede che
almeno sia consentita la competizione fra coalizioni e non fra liste.
Sebbene la questione sia per tanti
versi più nominale che sostanziale
(non è detto che la lista contenga gli
esponenti di un solo partito), indubbiamente una simile impostazione favorisce il negoziato del detentoredelpoterediformarelalista
consingolicandidatidainserireanzichécoipartitiincuiessisicollocavano.Checiònonsiagraditoalledi-
rezioni dei partiti è comprensibile.
Non si dovrebbero avere difficoltà a consentire che la competizione avvenisse formalmente fra
coalizioni (si può discutere se da
subito o consentendo apparentamenti al secondo turno) a patto che
si evitino le conseguenze di frammentazioni strumentali (facciamoci tanti partitini poi ci coalizziamo) e di cadute del governo per sopravvenute rotture nella coalizione (film già visto). Non sarebbe
però difficile contrastare i due fenomeni; basterebbe mettere una
soglia di sbarramento perché un
partito possa entrare in una coalizione apparentandosi al secondo
turno e stabilire che la rottura della
coalizione che andrà al governo
comportaloscioglimentodellaCamera e nuove elezioni.
Rimanelaquestionedelquorum
dipartecipazioneelettoraleperché
al ballottaggio scatti il premio. Una
questione di buon senso può senz’altro portare a riconoscere che
una astensione sopra la metà degli
aventi diritto non può essere considerata una forma di disinteresse
colpevole,mavavalutatacomeuna
bocciatura della classe politica che
dunque non merita alcun premio. I
margini per ragionare ci sono tutti.
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Politica e società 23
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
Cinque Stelle. Festeggiati i 7 anni dalla nascita: «Good movement, bad moments» - Direttorio superato ma Di Maio resta in prima linea
Grillo «stringe» su movimento e programma
Il leader a Roma con Casaleggio jr e i parlamentari per serrare le file del M5S dopo le ultime tensioni
Manuela Perrone
ROMA
pDall’economia
alla giustizia,
dall’ambiente all’Europa, dal lavoro (con il reddito di cittadinanza al
centro) alle pensioni: il programmadigovernodelMovimentoCinque Stelle, messo a punto per temi
in questi mesi dai gruppi di parlamentari delle diverse commissioni, passerà a breve sulla piattaforma Rousseau per essere discusso e
definito. È questo il risultato operativo della “due giorni” romana di
Beppe Grillo e Davide Casaleggio,
servita per ascoltare le esperienze
e passare al sodo.
Ieri, nella maratona degli incontri con i deputati a Montecitorio, seguita a quella dei senatori di lunedì,
si è dunque impostato il lavoro per
concludere il programma (finora
fermo al 2013), indispensabile per la
scalata al governo nazionale che il
M5S, nonostante le tempeste degli
ultimimesi,nonhaintenzionediabbandonare. «Good movement, bad
moments», ha sintetizzato Grillo,
che ai suoi - con cui ha festeggiato i
sette anni dalla nascita del Movimento con tanto di torta e inno - si è
detto «gasato» e ha raccomandato
di restare compatti. Basta liti, divisioni e malumori. E basta anche con
il direttorio dei cinque deputati:
troppe difficoltà, un carico eccessivodagestirecheilcasoRoma,conle
fibrillazioni intorno alla giunta di
Virginia Raggi, ha fatto definitivamente franare.
LE PROSSIME MOSSE
I vertici chiedono incontri
mensili con i portavoce.
Su Rousseau tutti
i punti della piattaforma
di governo
È Luigi Di Maio - colui che il cofondatore scomparso e osannato
Gianroberto Casaleggio aveva individuato come il più adatto a rivestire i panni del possibile candidato
premier - a chiarire la direzione in
unpostsuFacebook:«Siamolameraviglia di vedere l’impossibile che
diventa possibile, mentre tutti dicono che non ce la farai. Se il M5S
oggi compie 7 anni vuol dire che ci
sono persone in Italia che partecipanoaquestoprogettodaalmeno11
anni. Niente si improvvisa: quello
che siamo oggi è frutto di una lunga
marcia». Ostenta sicurezza, Di Maio, nononostante sia finito nel mirino degli ortodossi per l’atteggiamentoritenutotroppopragmatico,
le gaffe e gli errori commessi a Roma:«Prestoproveremoquestameraviglia, presto arriveremo al governo di questo Paese». Lunedì era
statoacenaconGrilloeCasaleggio,
oggi sarà ospite di un forum a porte
chiuse da Bloomberg.
Selemodalitàeitempidiselezione del candidato premier sono comunque ancora allo studio, la nuova discesa romana certifica la diarchia al vertice del M5S. Grillo e Casaleggio, che d’ora in poi intendono
incontrare i “portavoce” con cadenza mensile, sono stati netti, dettando persino le linee guida per le
apparizioni in Tv: meno autoreferenzialità, largo ai progetti. E anche
se gli esponenti ritenuti più “comunicativi”, come Di Maio e Alessandro Di Battista resteranno in prima
linea, il ritornello è uno: «Non distrarsi con inutili beghe, parlare dei
contenutiedelprogramma».Chesi
fa centrale, insieme con Rousseau,
cuore pulsante dell’idea di democrazia diretta intorno alla quale il
Movimento è nato. È toccato a Casaleggio jr, cogestore della piattaformaconMassimoBuganieDavid
Borrelli, illustrarne ancora una volta tecniche e potenzialità. Senza dimenticare di omaggiare suo padre,
postando sul blog di Grillo un video
realizzato da Gianroberto su “Singularity”, quel punto di non ritorno
immaginato dallo scienziato Stephen Hawking in cui «non comprenderemo le scelte delle intelligenze artificiali che avremo creato».Unpercorsotracciato,assicura
Casaleggiojr:«Staanoi(forse)indirizzarnelosviluppoinmodochesia
positivo per tutta la collettività».
Dalla fantascienza al manifesto politico. Per ora, anche per la campagna per il no al referendum sulle riforme,ildiktatè:«Restaretralagente». E continuare a osservare Raggi,
lasciandolaautonomafinchésipuò.
Nessun incontro con la sindaca.
Che però ha twittato: «Auguri a noi,
ogni anno sempre più grandi».
Alla Camera
AGF
Via i vitalizi a Toni Negri e Cesare Previti
Toni Negri (foto) e Cesare Previti sono tra i sei ex deputati over 80 a
cui l'Ufficio di presidenza della Camera ha revocato ieri il vitalizio in
quanto condannati con sentenza passata in giudicato a pene superiori
a due anni di reclusione (per delitti non colposi, consumati o tentati,
per i quali sia prevista la reclusione fino a un massimo di sei anni).
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L’assessora indagata. L’ex consulente Ama: «Raggi è con me, vado avanti» - L’ipotesi di una sostituzione prima dell’interrogatorio davanti ai Pm
Muraro non cede ma M5S cercano una via d’uscita
pNessun passo indietro. L’as-
sessora capitolina all’Ambiente
Paola Muraro va avanti nonostante l’infittirsi della bufera giudiziaria: «La sindaca non mi ha
chiesto passi indietro, ho il suo
pieno sostegno. Mai pensato di
dimettermi, continuo a lavorare
per i romani». Ufficialmente dal
Campidoglio confermano la linea: «Aspettiamo di vedere le
carte. Se poi emergerà una posizioneincompatibileconiprincìpi
del Movimento Cinque Stelle
prenderemo provvedimenti».
Nessuno parla esplicitamente
di exit strategy, che però si sta cercando. «Muraro in bilico? Finché
non mi dicono qualcosa di diverso
èunamiacollega,lavoriamoinsieme», ha affermato ieri l’assessore
LE INDAGINI
Sotto la lente dei Pm il lavoro
svolto da Muraro nel 2014
nell’area di Ponte Malnome,
vicenda nella quale è
coinvolto anche Fiscon
allo Sviluppo economico Adriano
Meloni, indicato a Raggi dalla Casaleggio associati, come Massimo
Colomban, neoassessore alle Partecipate che ieri è arrivato per la
prima volta in Campidoglio. Incontrando, oltre alla sindaca, molticolleghi,tracuiAndreaMazzillo
(Bilancio), Linda Meleo (Trasporti)elastessaMuraro,concuia
giorni dovrebbe chiudere la partita della nomina del nuovo amministratore unico di Ama.
Ma non è un mistero che da un
mese almeno si cercano possibili
sostituti. E, a meno di novità eclatanti, la deadline potrebbe essere
la data che la procura di Roma fisserà per l’interrogatorio. Beppe
Grillo mantiene le distanze esprimendo«unringraziamentoainetturbini di Roma: la città è più pulita
grazie a loro». Il premier Matteo
Renzi (con buona parte del Pd),
querelato ieri da Virginia Raggi,
invece incalza: «Due morali e cinque stelle... Se uno del Pd avesse
fattoquellochehafattoRaggi,cioè
affidare la gestione dei rifiuti a una
professionista totalmente colle-
gataaiprincipaliesponentidell’inchiesta su Mafia Capitale, loro ci
avrebbero attaccato».
Mentre Muraro ha presentato
ieri querele anche contro i giornalisti per 32 articoli ritenuti diffamatori, la Procura di Roma sta approfondendo il capitolo relativo
alle consulenze che la Muraro ha
ottenuto con Ama. L’ipotesi dei
magistrati è che i vari contratti,
dal 2009 ad oggi, sarebbero stati
ottenuti attraverso un sospetto
rapporto privilegiato che l’attuale assessore all’Ambiente avrebbe avuto con gli ex dominus di
Ama, Giovanni Fiscon e Franco
Panzironi. Entrambi sono indagati per concorso in abuso d’uffi-
cio con la stessa Muraro. I fari, in
particolare, sono concentrati su
un lavoro extra che la Muraro ha
avuto tra febbraio e marzo 2014:
coordinare le attività di bonifica
dell’area di Ponte Malnome, dove
a fine gennaio di quell’anno ci fu
una grave fuoriuscita di rifiuti
ospedalieri dal Termovalorizzatore di Ama. Per questa vicenda è
finito sotto procedimento lo stesso Fiscon, il quale si è avvalso - come perito difensivo - della consulenza di Muraro, così come risulta
da un contratto ritenuto «irregolare» dai magistrati.
I.Cimm.
M.Per.
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FOCUS. IL CAPITOLO PARTECIPATE
Dalla riorganizzazione
di Atac ai debiti di Ama,
tutti i dossier di Colomban
N
essuna intenzione di «azzerare le partecipate». Nel
suo primo giorno in Campidoglio il neoassessore Massimo Colomban mette in chiaro
che dismettere non sarà la parola
d’ordine. Riorganizzare però sarà
d’obbligo, se non altro perché la
nebulosa di quasi 80 tra partecipate e Fondazioni, Acea esclusa,
costa a Roma Capitale 1,67 miliardi di euro, l’80% dei quali assorbiti
da trasporti (con Atac che costa
609,7 milioni) e rifiuti (con Ama
che pesa per 834,7 milioni).
Entro la primavera bisognerà
produrre i piani di razionalizzazioneprevistidallariformaMadia.Ma
la prima decisione che Colomban
deve prendere riguarda la governance:l’exsuperassessoreMarcello Minenna, in tandem con la ex capo di gabinetto Carla Romana Raineri aveva messo a punto una delibera che prevedeva l’addio ai Cda,
con l’amministratore unico per le
società più piccole, affiancato da
un direttore generale per quelle
più grandi. Ma il provvedimento fu
bloccato ad agosto prima di arrivare in giunta. «Verifiche tecniche»,
si disse. Ma già serpeggiavano diversità di vedute, e l’idea che la sola
diarchiaaiverticinonsarebbestata
sufficiente a reggere il timone delle
partecipate maggiori.
Sul tavolo ci sono poi i nodi concreti. A partire da Atac, che ha in
stand by il piano di riorganizzazione partito a luglio 2015 con una ricapitalizzazione da 180 milioni. Per la
partecipata dei trasporti (150mila
chilometri percorsi, 11.878 dipendenti, 89 milioni di disavanzo nel
2015 e tredici anni senza un pareggio) Minenna aveva riaperto il dialogo con le banche per ridefinire un
piano finanziario in grado di procurare nuove disponibilità per 50 milioni, anche con l’avvio di project financing con concessioni abbinate
per evitare l’alienazione degli immobili di pregio. Il nuovo amministratore unico Manuel Fantasia ha
ricominciato il valzer con gli istituti
di credito per rinnovare la proroga
già concessa ad aprile, che scade a
metà ottobre. Non solo: oltre ai 18
milioni già recuperati per la manutenzione dei treni della metro A, ne
mancano all’appello altri 40. Non
va meglio per Ama, 7.800 dipendenti, ultimi due esercizi chiusi in
utile (893mila euro nel 2015) ma un
debito di 600 milioni. Nei prossimi
giorni dovrebbe essere nominato il
nuovo amministratore unico. Minenna aveva intenzione di chiudereicontrattiderivatiinessere(lasocietà ha un’esposizione finanziaria
di circa 500 milioni, per 30 milioni a
mark to market negativo) e strappareallebanchecondizionidiinde-
NESSUN AZZERAMENTO
Per il neoassessore
dismettere non sarà la
parola d’ordine. Entro la
primavera necessari
piani di razionalizzazione
bitamento inferiori all’attuale 7%.
AequaRomahaiverticiinprorogatio: l’ex assessore voleva farne la
societàromanaperlariscossionein
house al posto di Equitalia. Multiservizi, società strumentale di
Ama,abrevenonpotràpiùricevere
appalti in affidamento diretto. L’assessora Paola Muraro e il presidente della commissione capitolina
Ambiente Daniele Diaco hanno assicurato: «Vogliamo che l’azienda
divential100%delComune».Mala
rilevazione del 49% detenuto da
Manutencoop va ponderata. Su
tutto, conterà la visione. Minenna,
procedendo per accorpamenti e sinergie, voleva far diventare Roma
Capitale una holding simile a un distretto finanziario, come la City of
London o State of New York. Colomban dovrà chiarire la sua.
M.Per.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
INFORMAZIONE PROMOZIONALE
Percorsi di innovazione e know how per la fabbrica 4.0
L’automazione flessibile con le
integrazioni robotiche fatte su misura
Tmp Engineering è specializzata nella creazione di macchine molto speciali per le esigenze di assemblaggio e collaudi
L’industria oggi richiede automazione sì, ma flessibile. Una
doppia impresa con la quale
si misura agevolmente Tmp
Engineering che lavora sui robot di piccole dimensioni per
“integrarli”, cioè realizzare
le applicazioni necessarie per
ogni specifica necessità di automazione. “Due gli ambiti
di specializzazione – mette
in evidenza il socio e direttore tecnico, Michele Merola
-: la robotica collaborativa,
per implementarla e quindi
rendere possibile l’utilizzo
o l’applicazione di robot su
macchine che fino ad oggi
non li prevedevano, con la
conseguenza in alcuni casi
di ridurre gli spazi necessari
per la stessa macchina, in altri
dell’eliminazione dell’apporto umano; il lotto produttivo
uno, ovvero la suddivisione
delle linee produttive in lotti
piccoli, per aumentare la flessibilità piuttosto che la capacità produttiva. Cioè ciò che
oggi chiede il mercato”. Di
questi tempi, evidenzia infatti
l’imprenditore, “l’industria di
fronte a un progetto di automazione ha cambiato radicalmente la prima domanda:
non quanti pezzi produce,
ma quanti pezzi diversi posso
produrre con lo stesso sistema
automatizzato”. Tmp Engineering risponde “come farebbe
un sarto, cioè con macchine
molto speciali, costruite sull’esigenza del cliente”, prosegue
Merola. Si tratta di soluzioni
impiegate per la maggior parte negli assemblaggi e nei collaudi, situazioni in cui “vi sono
due esigenze su tutte: la ripetibilità della qualità e la massima produttività rispetto allo
stesso lavoro fatto a mano”.
Per ogni richiesta Tmp Engineeriing verifica di quale automazione avrebbe bisogno il
cliente e “poi gli suggeriamo
il tipo di automazione più utile alla sua condizione. Se la logica del progetto è condivisa,
procediamo con la definizione
dei costi”. Parte integrante
della capacità competitiva
dell’azienda è il servizio post
vendita, che prevede “una
teleassistenza ormai consolidata, poiché da Cassino interveniamo ovunque nel mondo,
Connessioni internet a banda ultra
larga e cloud per la fabbrica 4.0
Inasset assicura a Nordest connessioni Internet a oltre 100 mega grazie a
900 Km di fibra, 220 punti di distribuzione della rete e 4mila collegamenti radio
In ambito industriale la “fabbrica 4.0”,
cioè la cosiddetta quarta rivoluzione
oggi al centro delle attenzioni, implica
da una parte un importante salto culturale e una nuova visione, dall’altra la
completa rivisitazione del modo di organizzare l’azienda, la progettazione,
le linee produttive, la logistica. Tutto ciò
grazie alle nuove e dirompenti tecnologie che permettono di connettere tutto
e tutti. Avere la possibilità di connessioni internet a banda ultra larga e un facile accesso ad infrastrutture cloud, robuste ma snelle ed efficienti, che possano
sostenere questa nuova visione, è fondamentale. Su questi temi l’intera area
nordest non brilla ma in Friuli Venezia
Giulia, per quanto riguarda i servizi di
accesso alla rete, la situazione è desolante: nello studio pubblicato dal Sole
24 Ore del 1 Settembre, emerge che in
Fvg solo il 24% delle unità abitative è
raggiunto da collegamenti che arrivano
a 30 mega e non c’è nessuna area che
può essere connessa a 100 mega, contro
LE STRUTTURE INASSET CHE GARANTISCONO
CONNESSIONI INTERNET VELOCI E FACILI
ACCESSI CLOUD ALLE AZIENDE
MICHELE MEROLA. SOCIO E
DIRETTORE TECNICO DI TMP
ENGINEERING
oltreché la presenza fisica
quando necessario”, conclude
l’ingegner Merola.
www.tmpengineering.it
ad esempio il 25% degli edifici in Lombardia. Questi dati che sono forniti dal
Mise non sono però del tutto veritieri
perché Inasset, ormai da anni, collega
moltissime aziende non solo a 30, 50 e
100 mega ma anche a velocità superiori.
Inasset con i suoi 5500 clienti serviti, 900
chilometri di fibra ottica di proprietà,
220 punti di distribuzione della rete e
4mila collegamenti radio si caratterizza
come il principale operatore di telecomunicazioni sul territorio. “Nella nostra
area abbiamo tante aziende che sono
sulla strada del cambiamento e dell’innovazione, fabbrica 4.0 vuol dire un
processo che porterà ad una produzione industriale del tutto automatizzata e
interconnessa – afferma il presidente di
Inasset, Roberto Cella -. Noi tutti riconosciamo le capacità e molto spesso la genialità che hanno le aziende del nostro
territorio ma, senza connettività, questo
processo non può avvenire. Inasset sta
continuando ad investire per sostenere
questo cambiamento e l’imprenditoria
del Friuli Venezia Giulia può contare su
di noi come partner unico e strategico
sui temi della fibra ottica e del cloud”.
www.inasset.it
Innovazione nella gestione dei rischi, nella qualità, negli appalti e modelli organizzativi: parla questo linguaggio NORD
PAS, l’azienda pordenonese che ha sviluppato soluzioni originali e inedite per
gestire in forma elettronica e integrata
tutto ciò che attiene la sicurezza sul lavoro, la qualità, privacy e tutela ambientale all’interno delle aziende. Centinaia
di organizzazioni private e pubbliche,
in svariati settori produttivi oggi “hanno già informatizzato i propri sistemi
di gestione grazie al nostro aiuto e alla
piattaforma Q-81 HSE WEB APP”, spiega
Luca Causser, co-fondatore di NORD PAS,
responsabile del progetto Q-81 e auditor
con esperienza ventennale nel settore.
“La piattaforma software è multilingua e
gestisce in modo semplificato e intuitivo
gli aspetti critici negli ambiti sopra menzionati e non solo - prosegue -, anche
grazie alla continua analisi delle modifiche legislative da parte del nostro team
di esperti”. Nell’ambito degli appalti
inoltre, NORD PAS ha reso disponibile il
nuovo “Portale verifica idoneità tecnica
appaltatori”, che “permette ai fornitori
dell’azienda - continua Causser - di accedere direttamente a una piattaforma
Software & App per la gestione di sicurezza,
qualità, appalti, risk assessment
Nord Pas 14000 porta le imprese nella quarta rivoluzione industriale
con la piattaforma Q-81 HSE WEB APP e con il Portale di verica
dell’idoneità tecnica appaltatori
web con interfaccia semplificata in cui inserire i propri dati”. In tal modo gli uffici
tecnici aziendali vengono sgravati di pesanti controlli burocratici. Il nuovo portale dialoga con il modulo Verifica idoneità
appaltatori di Q-81. Esso è personalizzabile nelle check-list e nella grafica da
Patent box: online su www.patentroad.It
la guida pratica per le imprese
Disponibile sul sito patentroad.it uno strumento gratuito e di facile consultazione
con tutte le informazioni sul regime fiscale che premia l’innovazione
Una guida pratica e di facile
i documenti richiesti? A chi
consultazione sul Patent Box, la
vanno inviati? A queste donormativa che offre alle imprese
mande cerca di rispondere, in
una importante agevolazione
modo chiaro e puntuale, la
fiscale per lo sfruttamento dei
guida realizzata dagli esperti
beni immateriali, è finalmente
di Technetic Italia che hanno
online e a disposizione di tutti:
ideato e coordinano l’iniziaè sufficiente collegarsi al sito
tiva Patent Road patrocinata
www.patentroad.it. A pochi
dal Ministero dello Sviluppo
mesi dall’avvio, il regime fiscale
Economico per la diffusione
opzionale introdotto dalla Legdel Patent Box. La guida è
ING. LUCILLA LANCIOTTI,
ge di Stabilità 2015 (190/2014)
accessibile gratuitamente
VICEPRESIDENTE
ha già dimostrato di essere uno
sul sito web patentroad.it,
DI TECHNETIC ITALIA
strumento efficace di cui possoed è strutturata in sei seziono beneficiare tutti i soggetti
ni: “Patent Box: cos’è”, “Patitolari di reddito d’impresa. Tuttavia la nortent Box: come funziona”, “Patent Box Calmativa è complessa, e sono molti gli interrocolo”, “Il Ruling”, “Documenti per il Patent
gativi e i dubbi: come si calcola l’agevolazioBox” e “Circolari e Decreti”. Ognuna contiene? Quali sono i requisiti di accesso? Come
ne tutte le informazioni utili per capire come
funziona la procedura di ruling? Quali sono
beneficiare di questa opportunità e come
parte del committente che se ne dota. Il
team di NORD PAS è inoltre specializzato
in tecniche analitiche e implementative
informatizzate di risk assessment nei settori ambiente, sicurezza lavoro, security,
sicurezza informatica, privacy, 231, safety food. “Il processo di risk assessment e
management in un’organizzazione può
essere molto complesso - osserva Causser
- e non si esaurisce semplicemente nella generazione di un report, quanto in
una vera e propria analisi su cui fondare
le scelte strategiche dell’imprenditore”.
Questa soluzione consente di abbattere
drasticamente i tempi di gestione del
proprio sistema e di misurarne l’efficace
in modo semplice e intuitivo.
www.nordpas.com
www.q81web.com
aderire al regime opzionale. L’esposizione è
schematica e chiara, e i contenuti aggiornati sulla base degli ultimi chiarimenti da parte
dell’Agenzia delle Entrate. Una “Help area”
dedicata è a disposizione per approfondimenti e problematiche relative al Patent Box.
Il sito patentroad.it e la guida sono design
responsive, e facilmente accessibili anche in
mobilità con smartphone o tablet. “Tutto
ciò è reso possibile - continua l’Ing. Lucilla
Lanciotti, vice presidente di Technetic Italia
- perchè per aiutare le aziende a valorizzare economicamente il proprio know-how
abbiamo messo a punto un metodo di intervento proprietario specifico, il Patent Road
Method che massimizza i vantaggi offerti
dall’adesione al Patent Box. Questo metodo copre l’intero processo dell’applicazione
della norma in azienda, e può essere implementato direttamente dai nostri esperti o
utilizzato per supportare e facilitare il lavoro
di commercialisti e altri professionisti. Abbiamo seguito il percorso del Patent Box italiano dall’inizio, e grazie alla grande esperienza
maturata sul campo siamo in grado di offrire
una consulenza specialistica per garantire in
ogni azienda il successo di questa importante
opportunità”.
www.patentroad.it
24
Commenti e inchieste
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
Lettere
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Le risposte
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L’Europa alla guerra
delle tre poltrone
GLI EQUILIBRI DI BRUXELLES
di Adriana Cerretelli
R
ischiava di essere un fine anno al calor bianco per l’Europa rapita nella guerra delle tre presidenze dal duello
all’ultimo sangue tra popolari e socialisti alla conquista, in gennaio, del vertice del parlamento europeo.
Invece a fermarla potrebbe essere un uomo solo e bestia nera
dell’Unione: l’ex-premier polacco Jaroslaw Kaczynski, oggi
l’uomo forte dietro il Governo di Varsavia. Come? Ritirando
l’appoggioaDonaldTusk,presidentedelConsiglioUe,altroexpremierpolacco,Ppe,ilcuimandatoscadeingiugnomapotrebbe essere rinnovato per altri due anni e mezzo.
In un’intervista che sarà pubblicata domani su Polska,
Kaczinski avverte l’Europa del rischio di confermare in un incarico di prestigio un personaggio coinvolto in inchieste giudiziarie che potrebbero concludersi con la sua condanna: per
presunta complicità nella caduta nel 2010 dell’aereo presidenziale che trasportava il suo gemello e per il fallimento di
una banca polacca due anni dopo. «So che il no della Polonia
non impedirebbe la rielezione di Tusk ( i 28 decideranno a
maggioranza) ma tengo a informare l’Europa sui rischi che
corre», dice il nostro.
Il siluro contro Tusk potrebbe cinicamente rivelarsi provvidenziale, liberando una casella che potrebbe passare da un
popolare a un socialista. Aprendo ai primi la strada per incassare la presidenza del parlamento. A occuparla da ben 5 anni
consecutivi, fatto senza precedenti, è il socialista tedesco
Martin Schulz, che vorrebbe restarci per altri 2 anni e mezzo,
salvo offerte migliori: un’altra poltronissima Ue o un incarico ministeriale in Germania.
Il Ppe, che già una volta ha rinunciato alla tradizionale alternanza di metà mandato con il Pse, questa volta è deciso a
pretendere il rispetto dell’accordo firmato a inizio legislatura. Ma in questo caso, a bocce ferme, le tre cariche apicali dell’Unione, le presidenze di Commissione con Jean-Claude
Juncker, del Consiglio con Tusk e del parlamento con un Ppe,
finirebbero tutte in mano ai popolari. Troppo.
A complicare le cose c’è che il capogruppo Ppe è Manfred Weber, un altro tedesco. Uno sgarbo a Schulz oggi
è possibile ma politicamente sconsigliabile alla vigilia
di elezioni difficili, con la grande coalizione Cdu-CsuSpd già sotto stress a Berlino, la Merkel debole e l’AfD da
battere. Sapendolo, finora Juncker e Schulz hanno fatto
squadra per difendere i rispettivi incarichi. Sul posto di
Juncker volteggia discreto il suo vice, il socialista olandese Frans Timmermans.
Se però Tusk saltasse, i giochi si riaprirebbero, un socialista potrebbe entrare in lizza garantendo l’equilibrio tra le
poltrone. Se ottenesse l’investitura della Merkel, lo stesso
Schulz potrebbe aspirare a succedere al polacco. E Juncker
restare al suo posto mentre i popolari potrebbero incassare la
presidenza di Strasburgo senza contraccolpi politici di sorta.
Tra i candidati Ppe in corsa c’è anche l’ex-commissario Ue
e attuale vice-presidente dell’assemblea Antonio Tajani.
Non si esclude però che lo stesso Weber possa farsi avanti.
Nulla comunque vieta che Tusk alla fine resti dove è: il suo
essere filo-tedesco e di basso profilo è un grosso handicap in
patria, ma un grande atout nell’Europa di oggi. Sarà o no guerra delle tre poltronissime? Le scommesse continuano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Squalifica ridotta
REUTERS
«Graziata» la Sharapova. Tornerà ad aprile
La tennista russa Maria Sharapova, sospesa per due anni per aver
assunto meldonium ha avuto la sospensione ridotta a 15 mesi dal
Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna. Dopo lo scandalo
Sharapova ha perso più di 60 posizioni nella classifica dei cento
atleti più ricchi, scendendo a 88esimo posto.
L’educazione economica
è indispensabile.
E non solo agli italiani
Piero Campomenosi
[email protected]
SPRINT PER IL CLIMA
Domenico Rosa
cittadini e la materia economica
diventasse parte del curricolo di ogni
studente, le cose non comincerebbero
forse ad andare meglio (e, aggiungo,
magari i soci delle imprese nelle
assemblee non lascerebbero carta
bianca al consiglio direttivo)? Ma forse
LAPRESSE
di Cesare Azzali
L
a crisi economica continua a ridurre, sia pure con alcune eccezioni, il
benessere delle popolazioni del
Vecchio Continente risultando
insensibileallepolitichedellaUe,creando
povertà, diseguaglianze, tensioni politiche e spinte al recupero di politiche protezionistiche di tipo nazionalistico.
Fra le cause di questa situazione viene
spesso sottolineato il ruolo devastante e
destrutturante della finanza.
Accanto a essa vengono spesso indicate, e con buon fondamento, altre cause. La
principale sembra sfuggire nella sua reale
portata, all’analisi di politici, intellettuali,
economisti, giuristi e sociologi. Il vero fattore di cambiamento rivoluzionario che
sta operando nella storia del genere umano è l’innovazione tecnologica.
Con Internet e la crescita esponenziale
delle nuove tecnologie, con il moltiplicarsi ed il potenziarsi dei mezzi di trasporto,
negli ultimi trent’anni si sono modificati le
due dimensioni di base di ogni persona
umana: lo spazio e il tempo.
Lo spazio ha cessato di costituire un limite insuperabile. Il tempo si è accelerato
portando le durate dei processi da anni,
mesi, giorni, ore a ricollocarsi nell’ambito
di minuti se non di secondi.
Aquestaprimatrasformazioneepocale
l’evoluzione sempre più accelerata delle
macchine e della tecnologia sta aggiungendo un’ulteriore trasformazione delle
condizioni di vita reale di cui ancora pochi
colgono gli effetti attuali e potenziali.
Macchine sempre più evolute ed “intelligenti” sostituiscono gli esseri umani nella produzione dei beni e nella fornitura di servizi ed in molti centri di ricerca si stanno studiando macchine che
riproducono sempre meglio il comportamento umano “imparando” dall’esperienza maturata nel fare le cose o nel
rendere il servizio.
Un numero crescente di attività umane
vengono svolte on line.
Gli effetti positivi di questo processo
sono evidenti: gli esseri umani vengono
affrancati dalla “fatica” e dai rischi della
produzione, i processi sono continuativi e
con ridotti rischi di errore e aumentano
quindi efficienza e produttività.
I tempi necessari per sviluppare le diverse attività si riducono e tutto diventa
più semplice, meno faticoso, più rapido e
affidabile. Il mutamento in corso, a fronte
di notevoli vantaggi comporta tuttavia,
per ora ancora in prospettiva, uno stravolgimento degli elementi su cui si regge la
convivenza umana.
Nella storia del genere umano, infatti, la
ricchezza, intesa come creazione di quei
beni e di quei servizi che corrispondono ai
bisogni, è sempre stata prodotta dagli uomini e dalle donne. Già oggi, invece, e ancor più con un crescendo esponenziale
nei prossimi anni la ricchezza è e sarà prodotta in gran parte dalle macchine.
La conseguenza inevitabile è il superamento di quello che, con l’unica eccezione
dell’utopia comunista, è sempre stato un
paradigma della storia umana: la partecipazione alla distribuzione della ricchezza
e il ruolo sociale delle persone erano pro-
Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati di uso
redazionale è il direttore responsabile a cui, presso il Servizio Cortesia, presso Progetto Lavoro, via Lario, 16 - 20159 Milano, telefono (02
o 06) 3022.2888, fax (02 o 06) 3022.2519, ci si può rivolgere per i diritti
previsti dal D.Lgs. 196/03.
Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.
Futuro prossimo. Una cameriera robot in un ristorante di Binzhou, in Cina
fondamente legati al contributo che individui e gruppi sociali davano alla creazione della ricchezza.
In questo momento storico, almeno in
quella parte del mondo in cui le innovazioni tecnologiche trovano più immediato e
diffuso utilizzo, questo principio non può
più trovare applicazione, o almeno non
nei modi e nelle forme conosciute; questo
perchéselaricchezzavieneprodottadalle
macchine le persone perdono la loro utilità produttiva e se applichiamo questo criterio nei modi fin qui sperimentati le persone non hanno più alcun titolo per condividere la ricchezza e dunque sono destinate all’esclusione economica.
Le industrie stanno automatizzando in
modo sempre più massiccio ed accelerato
i cicli produttivi potendo installare macchine sempre più efficienti ed affidabili
con un utilizzo crescente di robot in grado
di sostituire l’uomo in attività e fasi nelle
quali fino a non molto tempo fa era ritenuto imprescindibile il lavoro umano. Ne risultano aziende più efficienti in grado di
abbattere i costi e di aumentare i volumi
produttivi ma l’effetto è la riduzione dei
posti di lavoro nelle industrie.
Nella distribuzione si diffonde il commercio on line, apprendo spazi di relazione diretta fra chi produce e il consumatore, aumentando, almeno nel breve, i margini per il primo e la possibilità di scelta per
il secondo. Ma il commercio on line ha creato nuovi soggetti della distribuzione che
gestiscono la funzione commerciale senza bisogno di luoghi fisici come i negozi e i
centri commerciali.
Aumenta la comodità e possibilità di
scelta del consumatore ma l’impatto concorrenziale sulle catene distributive tradizionali, non solo sui piccoli negozi ma
anche della grande distribuzione organizzata, inizia a farsi sentire, anche in quest’ambito, quindi, si perde e si perderà occupazione. Le operazioni bancarie si fanno on line, le agenzie delle banche vengono automatizzate molte funzioni
spariscono e l’occupazione si riduce. Nei
centri commerciali possiamo pagare alle
casse automatiche. Le autostrade si pagano anche con carte o col Telepass. I bi-
MODALITÀ DI ABBONAMENTO AL QUOTIDIANO: prezzo di copertina in Italia
¤1,50 dal martedì al venerdì, ¤2 per le edizioni di sabato e domenica e lunedì.
Abbonamento Italia 359 numeri del quotidiano in versione cartacea e digitale:
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L'abbonamento Italia non comprende i magazine “IL – Intelligence in Lifestyle” e “How to spend it”. Per l'abbonamento estero Europa, rivolgersi al Servizio
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Sole 24 ORE S.p.A. - Servizio Abbonamenti - Casella Postale 10592 - 20111 Milano, indicando: NOME / COGNOME / AZIENDA / VIA / NUMERO CIVICO /
glietti aerei, quelli ferroviari, i viaggi e i
soggiorni si acquistano e si prenotano on
line. La Pubblica Amministrazione si informatizza e i vantaggi per l’utente dovrebbero essere notevoli sotto molti profili, ma sono altre funzioni che, assolte dalla Rete, riducono la necessità di avere persone che ricevano i cittadini, rilascino
certificati e così via.
L’evoluzione dei sistemi produttivi e
dei servizi si delinea in modo chiaro, soprattutto se si considerano anche gli studi
e le realizzazioni già esistenti nel settore
della robotica.
Già oggi esistono robot in grado di
muoversi ed eseguire funzioni complesse, esistono robot che dialogano con le
persone riconoscendone atteggiamenti,
sensibilità e reazioni e che adeguano il loro comportamento all’interlocutore, imparando dall’esperienza relazionale, esistono robot che duplicano nell’aspetto i
loro creatori e sono in grado di sostituirli
a distanza, ad esempio tenendo, sotto il
loro controllo ed input, conversazioni o
addirittura conferenze.
Già oggi si può dire che la capacità di costruire “macchine intelligenti”, in grado di
aiutare e sostituire l’essere umano in un
modo impensabile fino a soli 10 anni or sono, è una realtà.
Si tratta di cambiamenti profondi che
nascono dalla costante ricerca degli esseri umani di migliorare e cambiare la propria esistenza e si tratta di mutamenti che
aprono prospettive finora impensabili
per realizzare una qualità di vita affrancata dalla fatica fisica e per molti versi persino da quella mentale e che daranno agli
esseri umani possibilità finora sconosciute per soddisfare i propri bisogni ed i propri desideri.
Come tutti i cambiamenti radicali della
condizione umana, tuttavia, occorre comprenderne a fondo gli effetti e le implicazioni. Si tratta di prevederne e gestirne
l’impatto per evitare insostenibili “costi
sociali” che farebbero correre rischi imprevedibili alla sopravvivenza stessa del
genere umano.
Ovviamente è estremamente difficile,
anzi impossibile, governare un processo
C.A.P. /LOCALITÀ / TELEFONO e FAX/EMAIL. Altre offerte di abbonato
sono disponibili su Internet all'indirizzo www.ilsole24ore.com/offerte. Non
inviare denaro. I nuovi abbonati riceveranno un apposito bollettino postale già
intestato per eseguire il pagamento. La sottoscrizione dell'abbonamento dà diritto a ricevere offerte di prodotti e servizi del Gruppo Il Sole 24 ORE S.p.A.
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Per i diritti di cui all'art. 7 del D.Lgs. n. 196/03 e per l'elenco di tutti i Responsabili
del trattamento rivolgersi al Database Marketing, via Carlo Pisacane 1 - 20016
Pero (MI). I dati potranno essere trattati da incaricati preposti agli abbonamenti, al marketing, all'amministrazione e potranno essere comunicati alle società del Gruppo per le medesime finalità della raccolta e a società esterne per
PREMIO PER LA FISICA
Piatta ed esotica,
la materia
«senza altezza»
vince il Nobel
di Andrea Carobene
U
La versione integrale di questo articolo
n Nobel a Flatlandia, il mondo a
due dimensioni descritto nel
1884 da Edwin A. Abbott
nell’omonimo romanzo. Il
Nobel della fisica 2016 è stato assegnato a
tre studiosi britannici che hanno dedicato
la loro vita a capire cosa accade nel mondo
dell’estremamente piccolo, in stati della
materia così sottili da poter essere
considerati bidimensionali o senza
altezza. La motivazione del premio
assegnato a David J. Thouless; F. Duncan
M. Haldane e J. Michael Kosterlitz non si
riferisce all’universo immaginato di
Abbott. I tre ricercatori hanno vinto il
Nobel per le loro «scoperte teoriche delle
transizioni topologiche di fase e delle fasi
topologiche della materia»: una
spiegazione che appare ancora più
esoterica di Flatlandia, ma che tuttavia ha
conseguenze molto concrete.
I tre ricercatori – oggi al lavoro nei
laboratori di prestigiose università
americane – sono riusciti a sviluppare
delle tecniche per comprendere come si
comporta la materia quando si trova in fasi
particolari, chiamate “esotiche”. Questi
stati della materia sono diversi dalle
normali fasi macroscopiche – come quella
gassosa o solida – e sono quella dei
superconduttori, dei superfluidi e delle
pellicole magnetiche. Nel caso dei
superconduttori la materia non oppone
alcuna resistenza al passaggio della
corrente elettrica, mentre nei superfluidi
si hanno dei liquidi con viscosità nulla e
che presentano comportamenti
paradossali, ad esempio “arrampicandosi”
lungo le pareti.
I comportamenti “strani” si generano a
temperature prossime allo zero assoluto:
quel limite di – 273,15 °C sotto il quale non si
può andare. Non è facile capire perché la
materia si comporti in quel modo, ma una
delle caratteristiche comuni in quegli stati,
compreso quello relativo alle sottili
pellicole magnetiche, è che l’orientamento
degli atomi è comune, ossia si è di fronte a
«comportamenti collettivi ordinati».
Secondo la teoria antecedente al lavoro
dei fisici premiati l’ordine responsabile dei
fenomeni esotici si sarebbe dovuto
distruggere negli strati di materia
bidimensionale a causa delle naturali
fluttuazioni atomiche. Nulla però in fisica
è scontato, e così all’inizio degli anni 70
David Thouless e Michael Kosterlitz
svilupparono un modello teorico che
spiegava come le transizioni di fase che
caratterizzano gli stati della materia a
temperature vicine allo zero assoluto
possono avvenire su due dimensioni.
La chiave della spiegazione risiede in
piccoli vortici accoppiati che si muovono
nello spazio bidimensionale, e che
possono essere descritti con le regole della
topologia: una branca della matematica
che studia le proprietà delle forme. In
particolare, la topologia analizza quelle
proprietà che rimangono inalterate
quando una figura o un oggetto è
deformato, tirato, schiacciato o contorto
senza tuttavia essere strappato o incollato.
L’utilizzo della stessa topologia permise
diversi anni più tardi a Thouless e a
Duncan Haldane di spiegare l’effetto Hall
quantistico, un altro fenomeno fisico che
descrive il passaggio di corrente tra due
semiconduttori immersi in un campo
magnetico a una temperatura vicina allo
zero assoluto. Anche in questo caso il
sistema può essere descritto come un
mondo bidimensionale ordinato nel quale
ci si trova di fronte a comportamenti da
superconduttore. Negli anni successivi
Duncan Haldane scoprì altre
caratteristiche sul comportamento del
“fluido topologico” protagonista
dell’effetto Hall a basse temperature.
I tre studiosi hanno aperto la porta su un
mondo che potrebbe aiutare a realizzare
materiali innovativi. Questi studi possono
avere importanti ricadute industriali e in
campo informatico. I superconduttori
sono usati anche nei treni a levitazione
magnetica, per realizzare magneti
ultrapotenti, e, come spiega il presidente
del CNR Massimo Inguscio, i materiali
esotici descritti dai tre premi Nobel sono
preziosi per alcune tecnologie del futuro.
Possono essere usati per ottenere «bit
quantistici estremamente stabili che
potrebbero avvicinare la realizzazione di
calcolatori rivoluzionari» grazie alla loro
capacità di proteggere da quei «disturbi
dovuti a rumore, impurità e disordine»
che danneggiano la computazione
quantistica. In altre parole il mondo di
Flatlandia, esplorato grazie alla topologia,
ci aiuterà a costruire computer quantistici
stabili ed efficienti, capaci di una potenza
di calcolo oggi impensabile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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L’innovazione tecnologica imporrà un modello di società alternativo
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici o meccanici
quali la fotoriproduzione e la registrazione.
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Tel.023022.1-Fax023022.214-e-mail:[email protected]
si preferisce mettere in pratica il detto
di Oscar Wilde: «Il lavoro è il rifugio di
coloro che non hanno nulla di meglio da
fare». Una filosofia che è sempre stata
il viatico della nostra gente.
Cordiali saluti
Caro Campomenosi, non sia troppo duro con gli italiani. Siamo un popolo
complicato, ma forse il coacervo di qualità e difetti non è molto dissimile da
quello di altri popoli, se non nel senso
che le nostre qualità sono più grandi,
così come i nostri difetti.
Ma lei ha ragione nel sottolineare
il ruolo dell’educazione economico-finanziaria. La battaglia per immettere nel curriculum degli studi
l’economia, a pari grado con l’italiano, le scienze e la storia, è cominciata, e speriamo che dia frutti. Ma, per
quel che riguarda i problemi che lei
menziona all’inizio, cioè gli effetti
deleteri dell’austerità su una economia già depressa (sale sulle ferite...)
e l’impotenza delle politiche monetarie non convenzionali, quando siano spinte oltre un certo limite,
l’educazione economica non dovrebbe riguardare solo gli italiani.
Siamo su una barca europea, e i maggiore responsabili dell’austerità a
senso unico sono i tedeschi. Un popolo che, significativamente, usa la
stessa parola – Schuld – per “colpa” e
“debito”.
Il nuovo mondo e la sfida del progresso
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Le lettere vanno inviate a:
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includere per favore nome,
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IL DIBATTITO E LE IDEE
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Gianfranco Fabi
Fabrizio Galimberti
Guido Gentili
Adriana Cerretelli
Salvatore Carrubba
C
aro Galimberti,
il professor Paul Krugman,
Premio Nobel per l’economia
2008, sostiene tra l’altro che
l’austerità, in un’economia già
depressa, produce gravi perdite e che
le politiche monetarie perdono la loro
efficacia quando i tassi si avvicinano
allo zero. Nel nostro Paese
probabilmente la soluzione sta a
monte, cioè nel rendere più edotti gli
italiani in questa disciplina.
Riconosco che Lei insiste sul Sole,
come pochi, sul tema centrale
dell’educazione. Molti, compresa la
maggior parte dei quotidiani,
preferiscono invece dare ampio spazio
ai cosiddetti loisirs, per distrarre il più
possibile il lettori dalle vere
preoccupazioni. Così prevale il tirare
a campare quotidiano.
Se si favorissero maggiormente già a
scuola le capacità critiche dei futuri
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inarrestabile, ma che è solo agli inizi. Tuttavia non dobbiamo sottrarci alla necessità e possibilità di cominciare a interrogarci su alcuni aspetti dell’assetto economico, sociale, culturale, civile e politico della
società umana.
La prima questione è individuare
con quali nuovi criteri distribuire la
ricchezza.
Acquisito come dato il fatto che la produzione, i servizi, le altre attività oggi affidate al lavoro saranno progressivamente
svolti da macchine, software o robot occorre porsi la domanda: con quali parametri verrà distribuito il reddito, verrà consentito l’accumulo del capitale?
In questa fase (con eccezione di quella parte del mondo più arretrata in cui il
processo di industrializzazione è in
corso) nel mondo del capitalismo storico e consolidato, si assiste a una concentrazione delle leve dell’economia
nelle mani di pochi.
Se il postulato da cui muove questa riflessione è corretto, occorre interrogarsi su come organizzare la distribuzione
del benessere per trovare parametri
equi e condivisi che evitino di far dipendere questa ripartizione dall’arbitrio di
pochi cui sia stato permesso di accumulare la gran parte della ricchezza mondiale o di esercitare su di essa un ruolo di
gestione svincolato da meccanismi effettivi ed efficaci di legittimazione e
controllo democratici.
Senza la pretesa di precostituire soluzioni, nel farlo occorrerà, dunque, trovare
nuovi fattori distributivi probabilmente
legati alla creatività e all’impegno e capacità individuali nel contribuire a tener vive le relazioni sociali e la conservazione
dell’identità personale e collettiva, principali e forse unici antidoti al prevalere della
cultura delle macchine.
Si tratta di un compito riservato in ultima definitiva e decisiva istanza alle scelte
e alla responsabilità delle classi dirigenti,
in primis politiche ma anche culturali,
economiche e delle diverse componenti
della società globalizzata.
Per quanto possa apparire un’affermazione retorica bisogna favorire il diffondersi presso il maggior numero possibile
di persone della consapevolezza che occorre adeguare e rifondare i fondamenti
stessi della civiltà umana e, per far questo,
èimprescindibileiniziareapensareinmodo totalmente nuovo e sganciato dalle certezze di tutte le generazioni passate perché, piaccia o non piaccia, niente è più come prima e niente tornerà come prima.
L’impegno e la sfida di questi anni è
quindi quella di elaborare con la partecipazione e l’impegno più ampi possibili un
nuovo modo di concepire e organizzare la
società e l’economia, consapevoli che
l’economia è al servizio degli esseri umani
e non sono gli esseri umani che sono al servizio dell’economia. Dimenticare, trascurare o sottovalutare questa considerazione, banale ma non per questo meno vera,
potrebbe rivelarsi un errore fatale.
Cesare Azzali è Direttore Unione Parmense Industriali
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Commenti e inchieste 25
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
La nuova collana
Venti uscite. Ogni giovedì in edicola a partire da domani
un fascicolo monografico a 0,50 euro oltre il prezzo del quotidiano
Long seller. Una delle edizioni del
libro «Come si legge Il Sole 24 Ore», al
quale si ispira la nuova collana. Un
successo editoriale che, per diversi
decenni, ha risposto a un bisogno vero
di conoscenza dell’economia.
COME SI LEGGE IL SOLE 24 ORE
L’economia spiegata con parole semplici
Borse, crisi, monete, imprese: i meccanismi economici nella vita di tutti i giorni visti con le lenti del giornale
di Marco Mariani
L’
economia ha perso il contatto con
la realtà? Già gravata dall’accusa
di non aver saputo prevedere la
più grande e lunga crisi globale
dai tempi della Grande Depressione, otto
anni dopo si trova ancora sul banco degli
imputati. Se allora non aveva visto l’ingresso nel tunnel, la colpa di oggi è quella di non
essere in grado di illuminare la via d’uscita.
Un abisso sempre più profondo sembra separare il mondo della economics, custode delle leggi sul buon funzionamento dell’economia, da quello della economy, la dimensione
concreta della vita quotidiana per giovani e
famiglie, imprese e lavoratori, mercati e nazioni. La prima è a corto di munizioni intellettuali – teorie, visioni e soluzioni – per schiudere, nel cuore pulsante della seconda, una nuova prospettiva di prosperità. Che sia costruita
sulle fondamenta di una crescita più inclusiva e sostenibile. E possa contare su mercati
più sani e trasparenti.
La stessa tesi della “stagnazione secolare”,
una delle espressioni più in voga nell’attuale
dibattito economico, coniata nel 1938 dall’economista americano Alvin Hansen e rilanciata oggi da Larry Summers, prima ancora di
suggerire una chiave di lettura illuminante appare come il suggello di un’impasse colossale.
L’impotenza è sovrana, si potrà mai uscirne? A sinistra c’è chi invoca – e Summers tra
questi – una nuova stagione di poderosi investimenti pubblici, una scossa per sbloccare la
paralisi. E a destra, invece, chi ritiene – ad
esempio Hans-Werner Sinn – che l’idea della
stagnazione sia una «malattia auto-inflitta»:
meglio lasciar libero sfogo ai corsi dell’economia e attendere fiduciosi che, dopo una salutare fase di distruzione creatrice, si apra una
nuova stagione di rapido sviluppo.
L’onda lunga della grande crisi non accenna, intanto, a esaurirsi. Mentre la discussione arranca, la realtà si incarica di riproporre ogni giorno il catalogo delle “cose
economiche” che non vanno e che stanno
scompigliando ovunque anche il panorama
della politica: la disuguaglianza dei redditi
che si allarga, la classe media in declino, le
nuove generazioni dalle speranze decrescenti, l’incertezza sul lavoro indotta dall’evoluzione tecnologica, la fragilità dei
mercati intossicati dall’eccesso di finanza, il
fiato corto della globalizzazione o la tentazione del protezionismo su larga scala.
Non è casuale che in questo contesto postshock stia prendendo forza un dibattito – ne
ha dato conto il Financial Times lo scorso
weekend con un’approfondita inchiesta che
riproponiamo online nella sezione Commenti-Global View – sulla necessità di modificare le stesse modalità con le quali l’economia viene tradizionalmente insegnata nelle
università. Di nuovo, la parola d’ordine è il ritorno alla realtà, viti e bulloni, o, meglio, l’acquisizione di una visione più ricca e articolata
della stessa realtà rispetto ai canoni rigidi della scienza economica classica. Alle correnti
dominanti negli atenei, gli “econoscettici” o
eterodossi contestano la tendenza a presentare equazioni e identità matematiche come
leggi ferree piuttosto che tentativi imperfetti
di influenzare le relazioni umane. E, a loro
volta, ne vengono ricambiati con l’accusa
sprezzante di essere «venditori di sanguisughe, clisteri con fumo di tabacco e omeopatia», posti sullo stesso piano di chi considera
la selezione naturale solo come una teoria.
Uno dei luoghi privilegiati dove si incontrano e scontrano le due dimensioni dell’economia – la teoria, la politica e le leggi, da una parte, e i fatti e le situazioni concrete, dall’altra –
sono le pagine di un giornale. Quando non è
asimmetrica e distorta, l’informazione - come
ha evidenziato Joseph Stiglitz negli studi che
gli sono valsi il Premio Nobel - è linfa vitale per
l’economia. E un giornale contribuisce a metterla in circolo, condividendola con la grande
comunità di lettori che tutti i giorni fanno i
conti con l’economia. Si sviluppa così un racconto quotidiano attraverso denaro e tasse,
spese e risparmio, monete e prezzi, lavoro e
reti digitali, distretti territoriali e business globali, mercati finanziari e banche centrali, tendenze macro e ricadute micro. Tutto ciò, insomma, che riguarda vecchi e nuovi modi per
generare beni e servizi, consumare prodotti,
distribuire e investire il reddito creato.
Proprio perché l’economia reale prende in
contropiede gli schemi interpretativi consolidati, l’impegno per cercare di capirla deve
oggi raddoppiare. Per lungo tempo, il nostro
giornale ha testimoniato questo sforzo di
comprensione e divulgazione attraverso un
fenomeno editoriale con 10 edizioni di successo in quasi trent’anni. Il titolo di questo
long seller, “Come leggere Il Sole 24 Ore”, diventa ora quello di una iniziativa nuova, tanto
nella formula quanto nei contenuti, a partire
dal sottotitolo “Conoscere l’economia con il
quotidiano” che ne puntualizza la missione:
allineare una dopo l’altra, con semplicità e
chiarezza, le nozioni essenziali dell’economia e coinvolgere il lettore nella comprensione dell’attualità quotidiana.
Venti fascicoli settimanali, in edicola tutti i
giovedì a partire da domani, illustreranno così temi, trend e concetti chiave attraverso le
firme del giornale. Con tutti i riferimenti a sezioni, rubriche, grafici e tabelle di mercato del
Sole 24 Ore. E con tutti gli spunti di approfondimento che si possono ricavare ogni giorno
sia dalla carta che dal web.
È un invito alla lettura del giornale come
strumento di conoscenza dell’economia. In
fondo, come evidenzia con irriverenza l’eterodosso Ha-Joon Chang, docente a Cambridge e autore di best seller divulgativi, «l’economia è ben più semplice di quanto molti economisti vorrebbero farvi credere».
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TV A CURA DI LUIGI PAINI
@marcomariani
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IL PIANO DELL’OPERA
01
COME
SI LEGGE
IL SOLE
24 ORE
Conoscere
l’economia
con il quotidiano
L’economia
alla portata di tutti
16 OTTOBRE
L’ECONOMIA
ALLA PORTATA DI TUTTI
02
COME
SI LEGGE
IL SOLE
24 ORE
Conoscere
l’economia
con il quotidiano
Il gioco dei tassi
e la moneta
IL GIOCO DEI TASSI
E LA MONETA
15
12 GENNAIO
L’ERA DEL COMMERCIO
GLOBALE
LA FABBRICA
4.0
427 OTTOBRE
10
8 DICEMBRE
16
19 GENNAIO
LA CRISI
E LA RIPRESA
LA GUERRA
DELLE VALUTE
IL WELFARE
E IL CITTADINO
53 NOVEMBRE
1115 DICEMBRE
17
26 GENNAIO
LA REPUBBLICA
DELLE TASSE
LEGGERE L’ECONOMIA
CON I NUMERI
INVESTIRE
IN AZIONI E BOND
610 NOVEMBRE
12
22 DICEMBRE
18
2 FEBBRAIO
L’ITALIA
IN CIFRE
IL RISPARMIO GESTITO
E PREVIDENZIALE
LA MACCHINA
DELLA GIUSTIZIA
717 NOVEMBRE
13
29 DICEMBRE
19
9 FEBBRAIO
IL VALORE
DELLE MATERIE PRIME
LA FABBRICA
DELLE LEGGI
14
5 GENNAIO
20
16 FEBBRAIO
LA CASA: COMPRARE,
VENDERE E AFFITTARE
I POTERI
NELLO STATO
CREARE
UN ’IMPRESA
213 OTTOBRE
91 DICEMBRE
320 OTTOBRE
824 NOVEMBRE
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IN ITALY OGGI
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IL TEMPO
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Milano
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07:27
MINIMA
Cuneo
6
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21.15 | SKY ARTE
Electro Night
Viaggio nella musica
elettronica: si parte
da uno dei pionieri
del genere, Jean-Michel Jarre.
23.45 | PREMIUM CINEMA
Steve Jobs: the man in the machine
Il ritratto del fondatore di Apple
è stato realizzato
dal Premio Oscar Alex Gibney.
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Italia
«Tutti ricchi (per una notte)»:
è il titolo scelto da Michele Santoro
per la puntata d’esordio
del suo programma.
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La storia del West
La cacciata dei nativi americani
dalle loro terre: le tappe
di una tragedia.
6.15 | America 24
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8.15 | 24 mattino - Attenti a noi due
con Alessandro Milan e Oscar
Giannino
21.15 | RETE 4
Gangster Squad,
di Ruben Fleischer, con Sean Penn,
Usa 2013 (113'). Guerra al boss
dei boss, nella Los Angeles
di fine anni 40.
21.15 | SKY CINEMA 1
Confirmation
di Rick Famujiwa, con Kerry
Washington, Usa 2016 (110').
Il nuovo giudice della Corte
Suprema Usa ha uno scheletro
nell’armadio…
9.05 | Mix 24 di Giovanni Minoli
9.05 | Dentro la notizia
9.30 | Bolle e salamini
10.05 | La storia: La politica di Kennedy
10.30 | Cuore e denari
di Nicoletta Carbone e Debora Rosciani
16.30
La versione
di Oscar
LE IDEE COI BAFFI
Le imposte eccessive e le privatizzazioni
che mancano, le liberalizzazioni troppo
annunciate e sempre ritardate, le
infrastrutture impossibili e dell’energia
carissima, il gap di competitività e il
mercato del lavoro strozzato da mille
gravami, le banche che non prestano
denaro, ma si imbottiscono di titoli di
Stato: ogni giorno Oscar Giannino (foto)
passa in rassegna le storture italiche
12.05 | Melog, cronache meridiane
di Gianluca Nicoletti
18.30 | La zanzara
di Giuseppe Cruciani
13.00 | Effetto giorno, le notizie in
60 minuti di Simone Spetia
13.45 | America 24 di Mario Platero
20.55 | Smart city
di Maurizio Melis
14.05 | Tutti convocati
di Carlo Genta e Pierluigi Pardo
21.00 | Effetto notte, le notizie in
60 minuti
di Roberta Giordano
15.30 | Il falco e il gabbiano
di Enrico Ruggeri
22.05 | Focus Economia R
16.30 | La versione di Oscar
di Oscar Giannino
17.05 | Focus economia
di Sebastiano Barisoni
23.05 | Mix 24 R
07:12
18:44
bel tempo al mattino, nubi e qualche pioggia in
arrivo da Est nel pomeriggio, in serata anche sul
Nordovest. Temperature in ulteriore lieve calo,
massime comprese tra 16 e 21.
29
Centro e Sardegna:
bel tempo prevalente con un po' di nubi su
dorsale e adriatiche più presenti dalla sera.
Temperature in calo a Est, massime tra 17 e 22.
Sud e Sicilia:
residua instabilità al mattino sulla Sicilia
orientale, altrove più soleggiato con un po' di
variabilità sull'Adriatico. Temperature in lieve
diminuzione, massime tra 18 e 23.
Domani
Milano
ALBA E TRAMONTO:
07:28
MINIMA
GR 24: all’ora
STRADE IN DIRETTA: ai 15’ e ai 45’
BORSE IN DIRETTA: alla mezz’ora
Aosta
6
MASSIMA
Catania
Roma
18:53
07:13
18:42
Nord:
nuvoloso al Nordovest ma con schiarite dal
pomeriggio, in prevalenza poco nuvoloso
altrove con qualche nube sulle Alpi orientali.
Temperature in calo, massime tra 14 e 19.
23
Centro e Sardegna:
nubi in aumento su Sardegna e tirreniche con
qualche pioggia, possibile fin dal mattino ma
soprattutto verso sera, più schiarite a est.
Temperature in calo, massime tra 15 e 20.
Sud e Sicilia:
nubi e qualche pioggia al mattino, poi
maggiori schiarite ma peggiora in Campania
tra la sera e la notte. Temperature in calo,
massime tra 18 e 24.
Temperature
LOTTO
Lotto
6.30 | 24 mattino - L’Italia si desta
con Alessandro Milan
7.00 | Gr 24
7.20 | In primo piano
Catania
Roma
18:55
Nord:
Estrazione del 4/10/2016
SuperEnalotto Combinazione vincente
Nazionale
48 6 56 10 29
Bari
35 54
47 49 67 80 84 85 Jolly 21
Numero Superstar 26
Montepremi
5.273.040,60 ¤
6 punti
–
–
5+1
–
–
5 punti
2
110.733,86 ¤
4 punti
421
531,62 ¤
3 punti 20.182
33,55 ¤
6,19 ¤
2 punti 340.438
5 stella
–
–
4 stella
1
53.162,00 ¤
3 stella
99
3.355,00 ¤
2 stella
1.649
100,00 ¤
1 stella
12.641
10,00 ¤
0 stella 29.843
5,00 ¤
3
41 29
Cagliari
55 61 40 32 65
Firenze
47 90 86 49 56
Genova
74 62 35
Milano
36 74 90 39 64
8 83
Napoli
58 54 60 29 21
Palermo
47 31 77 43 53
Roma
14 83 56 18 86
Torino
61 39 60 88 34
Venezia
27 59 63 68 89
Italia
OGGI
DOMANI
Europa
OGGI
DOMANI
Parigi
8 16
6 15
Ancona
15 17
13 18
Atene
16 26
15 25
Stoccolma
4 10
4
Bari
17 19
14 19
Berlino
7
12
10 12
Tirana
17 23
16 22
Bologna
10 19
9 19
Bruxelles
6 14
4 13
Vienna
4 10
4 12
Cagliari
15 23
14 22
Bucarest
8 20
6 18
Zurigo
4 12
Firenze
10 22
11 19
Copenaghen
8 12
11 14
Mondo
Genova
16 22
13 19
Dublino
10 15
9 14
Hong Kong
24 31
24 31
Milano
12 23
13 19
Francoforte
3 14
4 14
Los Angeles
14 26
16 31
Napoli
17 23
15 21
Istanbul
14 21
14 22
New Delhi
26 37
25 37
Roma
20 23
19 24
Lisbona
14 29
13 25
New York
9 23
10 26
Palermo
14 23
14 19
Londra
9 16
8 15
Rio de Janeiro
17 23
16 28
Torino
11 22
12 17
Madrid
13 30
14 30
Singapore
28 30
28 29
Venezia
12 16
9 18
Mosca
10 14
8 10
Tokyo
18 25
OGGI
Debole Moderato
Sole
Poco
nuvoloso Nuvoloso Coperto
Var
Pioggia
Pioggia Temporali
Neve
Nebbia
Calmo
Mosso
11
3 14
DOMANI
18 27
Forte
Agitato
26
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
Mercoledì
5 Ottobre 2016
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IL GIORNALE DELLA FINANZA
t
ENERGIA/1
ENERGIA/2
ENERGIA/3
Cheo Condina u pagina 28
Servizio u pagina 28
Celestina Dominelli u pagina 28
A2A, Milano e Brescia
rinnovano il patto
Credito. Rossi (Bankitalia): «Ci sono diverse alternative per evitare la liquidazione»
Good bank, doppio tavolo
Ubi o l’ipotesi «spezzatino»
Il ceo Jacquier:
«Engie Italia,
utili oltre le attese»
Eni sigla un’intesa
con Bp per la vendita
del gas di Coral
Farmaceutica
FOCUS
Materie prime
DOPO BREXIT
Oro ai minimi
da tre mesi
a Londra
Bruxelles conferma la proroga: «Contatti costruttivi»
pChe l’acquirente sia Ubi, o Il settore a Piazza Affari
magari qualcun altro previo
«spezzatino», per la cessione
delle good banks ci vorrà del tempo. Che la Commissione europea, stando alle parole pronunciate ieri dal portavoce Ricardo
Cardoso, è disposta a concedere: «Siamo in contatti continui e
costruttivi con le autorità italiane, in particolare per quanto riguarda il prolungamento della
scadenza».
Ubi, dal canto suo, resta in pista
ma alle proprie condizioni: ieri il
tema è stato solo sfiorato in Consiglio di Gestione e finché Bce
non alleggerirà il carico in fatto di
capitale - accogliendo le proposte della ex popolare din fatto di
modelli interni e contabilizzazione del badwill - nei fatti il deal non
si potrà chiudere. Per questo, secondo quanto si apprende da diverse fonti vicine al dossier, all’ipotesi Ubi si sta continuando a
lavorare su un piano B, che prevede il ripescaggio di chi si era fatto
avanti in precedenza.
Il direttore generale di Banca
d’Italia, Salvatore Rossi, ha comunque assicurato che per le Good Bank «ci sono ipotesi e strumenti per trovare una soluzione
positiva, diversi dalla liquidazione». E proprio in questo ambito
potrebbe restare in campo il Fondo interbancario di tutela dei depositi, oggetto di pressing per
l’acquisizione di CariFerrara.
Marco Ferrando u pagina 29
Dati in miliardi di euro e variazione Roe in percentuale
Intesa
Sanpaolo
+5,71
UniCredit
+5,73
Mediobanca
+7,01
Samsung BioLogics: Ipo da 8,2 miliardi, la terza più grande in Corea
Generali
+25,03
Ubi
–5,81
Banco
Popolare
Google sfida l’iPhone della Apple
12,43
5,03
1,98
1,83
1,78
del consorzio di garanzia potranno avviare il marketing con i
possibili investitori interessati a
partecipare all’aumento (proprio ieri la Fondazione, titolare
dell’1,49%, non ha escluso una diluizione ), a cominciare dall’individuazione di un anchor investor, probabilmente estero.
Carlo Festau pagina 29
Marco Valsania u pagina 30
Mps, corsa a tappe per il nuovo piano
nerdi 14 ottobre un consiglio di
amministrazione di Mps che dovrà dare un aggiornamento dell’avanzamento del piano industriale, progetto che verrà approvato dieci giorni dopo, cioè lunedì 24 ottobre.
Sono tappe forzate quelle che
sta mettendo in calendario Mar-
co Morelli, amministratore delegato del gruppo senese, in vista
del varo della manovra che porterà allo scorporo di 27 miliardi
di sofferenze lorde e al lancio di
un aumento di capitale fino a 5
miliardi.
Il piano industriale sarà appunto il primo tassello, cruciale
in quanto su quel piano le banche
to dovrebbe superare i 400 milioni. E la spinta principale,
stando a quanto sottolineato
dal report The next frontier
for bags and luggage di Euromonitor International, è arrivata soprattutto, nel periodo
2010-2015, dal segmento dei
bagagli rigidi. Sempre, secondo Euromonitor, gli asset più
importanti del marchio tedesco sono la crescita della rete
momarca e, come detto, la capacità di innovazione.
M&A. Il rapporto Kpmg: 551 operazioni
Crivelli u pagina 31
pIl mercato M&A italiano
nel terzo trimestre del 2016
continua a crescere, ma restano dei segnali di incertezza per
i prossimi mesi. Il rapporto di
Kpmg ha censito 551 operazioni
per un valore di 39,2 miliardi di
euro, in aumento del 56% rispetto ai 25 miliardi dei primi 9
mesi del 2015. In particolare nel
terzo trimestre si sono registrate operazioni per 14 miliardi. Per Max Fiani, partner
Kpmg e coordinatore del rapporto M&A, «il mercato in
p Google lancia con Pixel la
sua nuova sfida agli iPhone di
Apple.Da San Francisco - dove
ha presentato le ultime innovazioni, compresi il gadget per la
casa intelligente Google Home,
in lotta con Echo di Amazon, un
rafforzato servizio di streaming
Chromecast e la realta' virtuale
di Daydream VR - il re dei motori di ricerca e di Internet ha messo in campo anzitutto inediti
modelli di smartphone di fascia
alta in due versioni. La più piccola con schermo da cinque pollici; l’extra large, XL, con diametro da 5,5 pollici. La telecamera,
particolarmente potente, sarà
da 12,3 megapixel.
Credito. Cda per l’aggiornamento del progetto industriale fissato per il 14 ottobre
pÈ fissato per il prossimo ve-
Era dall’epoca della Brexit che
sul mercato dell’oro non si
assisteva a uno scossone così
forte. Le quotazioni sono scese
sotto i 1.300 dollari l’oncia.
Sissi Bellomou pagina 32
Hi-tech. Il colosso Usa lancia lo smartphone Pixel - Wall Street cauta
A Lvmh l’80% di Rimowa: Le fusioni sfiorano
focus sulle valigie «hi-tech» i 40 miliardi di euro
mowa. Ieri il più grande gruppo
del lusso al mondo ha acquistato l’80% dell’azienda fondata in
Germania nel 1898 da Paul Morszeck. L’operazione, che vale
640 milioni di euro, permetterà
al big francese di diversificare
ulteriormente il suo già ricco
portafoglio di brand di alta
gamma di ogni settore.
Rimowa, che ha fatto della
capacità di innovare la sua cifra distintiva, crescerà nel
2016 a doppia cifra e il fattura-
liberaottenutodalregolatorecoreanoperlaproduzionedi
unnuovotrattamentoanticancro,erischiadiesserelaterza
pervalorenellastoriadellequotazioniinCoreadelSud.
L’aziendaècontrollataal47,8%daSamsungElectronics.
dollari l’oncia,
i minimi dell’oro ieri a Londra
–2,14
32,32
Lusso. Operazione da 640 milioni
pLvmh mette le mani su Ri-
SamsungBioLogics,produttoredimedicinalibiotechper
contodellemajorfarmaceutiche,halanciatoieriun’Ipoper
finanziareisuoipianidiespansione.L’Offertapubblica
potrebberaccogliere8,2miliardididollarigraziealvia
1.266
questi primi nove mesi è stato
vivace, ma se guardiamo a fine
anno permangono incertezza
e volatilità soprattutto a livello
di scenario macro. A meno di
sorprese, dunque, il grande salto in avanti del mercato sopra i
60 miliardi, crediamo che debba essere rinviato».
Resta poi elevato l’interesse
degli investitori esteri verso gli
asset italiani: da inizio anno si
sono registrate 179 operazioni
per 13 miliardi.
ANALISI
Big G alla sfida dell’hardware
di Luca De Biase
P
ixel: dopo Nexus e Motorola, per la terza volta, Google
propone una sua versione di
smartphone. All'azienda americana interessa di più il business del software, ma lo hardware non cessa di attirare la sua
attenzione, per motivi diversi.
L'automobile che si guida da
sola è per adesso un laboratorio ambulante, non certo un
prodotto neppure potenziale.
Gli occhiali erano arrivati più
vicino a un oggetto vendibile,
ma sono restati soprattutto un
gioco di design. Gli ingegneri
di Google imparano anche così. Ma i conti tornano soprattutto con il software per l'organizzazione dell'informazione
in rete. Perché questo pezzo di
hardware dovrebbe avere conseguenze più rilevanti?
Continua u pagina 30
Materie prime
PETROLIO
L’Opec promette
tagli ma produce
sempre di più
L’Opec promette tagli, ma
intanto produce sempre più
petrolio. A rinfocolare le
aspettative di un intervento
incisivo sul mercato, sono
arrivate le dichiarazioni del
ministro russo Alexander
Novak, che confermato un
incontro tecnico con i
sauditi nei primi dieci giorni
di ottobre. Il venezuelano
Eulogio del Pino ha detto di
aspettarsi una riduzione
dell’output di 1,2 milioni di
barili al giorno, grazie al
contributo dei paesi non
Opec. Almeno per ora
tuttavia la produzione
dell’Opec non ha smesso di
crescere con un nuovo
record raggiunto a
settembre, pari a 33,6 mbg.
Servizio u pagina 32
Finanza 24
PIAZZA AFFARI
I bilanci, le notizie
e le analisi
sulle società
quotate in Borsa
Festau pagina 31
Stati Uniti. La decisione di oggi sul caso di un ex banker Citi potrebbe rivoluzionare tutta la normativa
Corte Suprema riscrive regole insider
di Marco Valsania
È
raro che la Corte
Suprema americana
ascolti un caso di insider
trading. Così raro che, per la
verità, non accadeva da
vent’anni. Ma proprio questo
succederà da oggi, quando
davanti agli alti magistrati
arriverà una vicenda la cui
origine difficilmente
lascerebbe immaginare la
posta in gioco. Il caso riguarda
infatti le scommesse di un
proprietario di drogherie
all’ingrosso di Chicago,
Bassam Yacoub Salman. La
battaglia verte sulla severità
delle azioni delle procure
federali, soprattutto quella di
New York che contro ciò che
ha apostrofato come
un’«epidemia» di insider
trading in Borsa ha lanciato
vere e proprie crociate.
Nel caso particolare si tratta
di condanne quando l’insider
che ha passato le informazioni
non ha dimostrato motivi di
profitto personale. Salman e
un partner avrebbero
intascato 1,5 milioni di dollari
grazie a investimenti guidati
da soffiate. Le soffiate avevano
però avuto origine da un ex
investment banker di
Citigroup, Maher Kara e
avevano seguito un percorso
tortuoso: lui ne aveva
accennato al fratello che poi
ne aveva parlato al cognato. Il
problema nasce da una
irrisolta ambiguità legale. Una
sentenza della Corte Suprema
nel 1983, nel delineare un reato
di insider trading assente in
forma esplicita nella
legislazione sulla finanza e i
mercati, contiene
affermazioni diverse. In un
punto l’opinione della
maggioranza dei giudici
sottolinea la necessità di
motivazioni di guadagno,
mentre altrove indica che è
sufficiente passare
informazioni confidenziali a
parenti o amici. Quella stessa
ambiguità ha portato in anni
recenti a esiti misti nei
processi intentati a Wall
Street. Tanto da assicurare
che procuratori e investitori
seguiranno con grande
attenzione la vicenda di
Salman.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://finanza24.ilsole24ore.com
Le società di oggi
A2A
28
Lvmh
27
Mps
27
Google
27
Samsung
27
Veneto Banca
29
Ryanair
29
28
Finanza & Mercati
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
Utility. I due Comuni lombardi prorogano per tre anni l’accordo parasociale che vincola oltre il 50% del capitale sociale
A2A, Milano e Brescia rinnovano il patto
Sala: «Al momento escludo che Milano voglia puntare a una riduzione delle quote»
Cheo Condina
pIl patto di sindacato tra i
Comuni di Milano e di Brescia
sul 50% di A2A è stato rinnovato per un ulteriore triennio
con decorrenza dal primo
gennaio 2017. Ad annunciarlo,
ieri mattina, sono state le stesse amministrazioni, anche se
potrebbe trattarsi – come riferiscono alcuni addetti ai lavori
– di una soluzione tecnica in
attesa che i due sindaci, Giuseppe Sala (eletto lo scorso
giugno a Milano) ed Emilio
Del Bono, si siedano al tavolo
per ridefinire gli accordi parasociali (firmati alla fine del
2013) alla luce delle evoluzioni
del mercato energetico, dei
conti comunali e dei cambiamenti intervenuti in A2A stessa durante l’ultimo triennio.
Il rinnovo, del resto, è avvenuto «per effetto della manca-
ta disdetta entro il 30 settembre 2016» dei patti. Quindi,
qualora le due amministrazioni decidessero di comune accordo di riscrivere le intese,
potrebbero farlo in qualsiasi
momento e molto probabil-
POSSIBILE REVISIONE
Il rinnovo del patto di
sindacato è avvenuto
«per effetto della mancata
disdetta entro il 30 settembre
2016»
mente, nei prossimi mesi, avverrà proprio questo. Se infatti
la governance monistica sembra avere soddisfatto le amministrazioni, c’è da capire se l’attuale quota sindacata, pari al
50% (il 25% più un azione a te-
sta) soddisfa entrambi i Comuni o se invece Brescia, come più
volte dichiarato da Del Bono,
non voglia limare ancora la
partecipazione per finanziare
le spese correnti del proprio bilancio. Un tema che invece, per
Palazzo Marino, non si pone.
«Al momento escludo che Milano voglia puntare a una riduzione delle quote. – ha dichiarato ieri al proposito il sindaco
Sala - Dal nostro punto di vista
non abbiamo necessità di pensarci, non è in programma: si
potrà vedere più avanti ma oggi proprio non sta in nessuno
dei nostri piani». Per Brescia,
ha tuttavia aggiunto Sala, «può
essere utile e nel caso lo chiedesse, siamo soci storici, quindi potremmo anche aderire alla loro proposta, ribadendo però che per noi non è una via».
Fino a tre anni fa, la quota
sindacata Milano-Brescia era
pari al 55% del capitale, poi i
nuovi patti la portarono al 50%
e i due Comuni vendettero via
via la quota in eccedenza sul
mercato mantenendo uguali
pesi nell’azionariato. Lo stesso
potrebbe accadere questa volta ma evidentemente è una
strada tutta da definire, anche
perché la discesa sotto la maggioranza assoluta – anche se
ormai una società in Borsa si
controlla col 25-30% - potrebbe
creare qualche malumore politico. Altra ipotesi potrebbe
essere quella di “difendere” la
soglia psicologica del 50%
coinvolgendo nel patto altri
enti pubblici come i Comuni di
Bergamo e Varese, che controllano quote molto piccole, e
le holding pubbliche socie di
LineaGroup, che hanno ricevuto in tutto un abbondante 1%
A2A
Andamento del titolo a Milano
1,26
1,212
1,209
1,24
1,22
1,20
05/09
04/10
del capitale di A2A in virtù della recente partnership azionaria. Infine, la discesa nel capitale dei Comuni potrebbe essere
legata a un ulteriore scenario,
che è forse quello più auspicabile, secondo diversi osservatori, per la crescita della multiutility lombarda: un aumento
di capitale, sottoscritto da un
investitore terzo o dal mercato, finalizzato a un'aggregazione di grossa taglia. «Le decisioni in merito alla composizione
del capitale e alla sua possibile
evoluzione sono di competenza degli azionisti – ha sottolineato ieri Giovanni Valotti,
presidente di A2A - il compito
del management è gestire in
modo innovativo ed efficiente
le imprese, configurando percorsi di sviluppo capaci di generare valore per i soci».
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Riassetti. Il ceo Olivier Jacquier: «Siamo già tornati a fare profitti a fronte di un fatturato stabile attorno a 4 miliardi»
«Engie Italia, utili oltre le attese»
pI conti 2016? «Supereremo
il budget e metteremo a segno
una bella crescita su margini e
utile, ma già l’anno scorso, dopo anni di difficoltà in bilancio,
siamo tornati a fare profitti a
fronte di un fatturato stabile
attorno a 4 miliardi». L’obiettivo nel medio termine? «Essere
il leader della transizione
energetica e raddoppiare il numero di clienti in Italia». Le
prospettive del mercato energetico? «Dimentichiamoci per
sempre i prezzi e la domanda
di qualche anno fa: per recuperare sulla redditività e offrire
servizi davvero innovativi ai
clienti bisogna puntare sull’efficienza energetica». È passato
quasi un anno dalla sua nomi-
na a Ceo di Engie Italia e Olivier Jacquier, che dal 2008 al
2012 era già stato direttore generale della holding italiana di
Gdf Suez (oggi Engie) traccia
un primo bilancio del proprio
mandato. Partendo da un punto fermo: «Engie punta sull’Italia, è il quinto Paese come
peso nel portafoglio del gruppo ed è totalmente allineato alla strategia della casa madre:
inoltre è in anticipo rispetto ad
altri Stati europei sull'efficienza energetica, anche se bisognerebbe spingere ulteriormente su questo segmento,
che potrebbe diventare un volano per la crescita, introducendo una vera semplificazione normativa».
Il focus per i prossimi duetre anni sarà dunque sui clienti
elettricità e gas, oltre che sull’efficienza energetica e sulle
fonti rinnovabili. «Vogliamo
raddoppiarli – sottolinea il
Ceo - e possiamo farlo sia attraverso una crescita organica sia
rilevando pacchetti di utenze
sul mercato». Certo, Engie Italia non è l’unica a volere crescere in questo segmento: tutti
i principali operatori guardano alla liberalizzazione del
mercato elettrico (con la fine
della pubblica tutela), previsto
nel 2018: «Oggi ci sono 29 milioni clienti di cui 20 milioni regolati: è chiaro dunque che ci
sono molti margini di azione, –
aggiunge Jacquier – l'impor-
Olivier Jacquier
LO SCENARIO
La holding italiana punta ad
«essere il leader della
transizione energetica e
raddoppiare il numero di
clienti in Italia»
tante è che la liberalizzazione
venga fatta come si deve e che
il mercato venga davvero
aperto, anche perché la concorrenza farà scendere i prezzi». La strategia di Engie, su
questo fronte, è offrire al cliente (famiglie o imprese) un pacchetto integrato, che permette
di ridurre i consumi e le emissioni e che può allargarsi alla
manutenzione e alla digitalizzazione. Il tutto ha una parola
chiave: efficienza energetica,
dove “con Cofely eravamo già
leader in Italia, – spiega il manager – con il mio arrivo l'abbiamo fusa con Gdf Suez Energia Italia: un'integrazione che
ora ci permette di essere presenti su tutta la catena del valore del mercato energetico”.
Sulla generazione elettrica,
invece, per il momento la strategia non può che essere at-
tendista. Engie Italia controlla
il 50% di Tirreno Power (che è
sotto procedura 182bis) e direttamente impianti termoelettrici per circa 1,5 GW “su cui
abbiamo investito e che per
questo sono molto flessibili:
lavorano più della media dei
cicli combinati in Italia”. E il
consolidamento? «Avverrà
per il bene del Paese, ma solo
quando sarà chiaro come funzionerà il capacity market (la
remunerazione garantita dallo Stato ad alcune centrali a
gas per la flessibilità offerta al
sistema, ndr) – conclude il Ceo
– in questo percorso il Governo dovrebbe avere un ruolo attivo, servono almeno trequattro operatori forti per bilanciare i picchi di domanda
elettrica del Paese».
Ch.C
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Mozambico. Sul piatto il Gnl prodotto dal campo
Eni sigla un’intesa
con Bp per la vendita
del gas di Coral
ROMA
pEni stringe un patto con il co-
losso inglese Bp per la vendita del
gas naturale liquefatto (Gnl) prodotto dall’impianto galleggiante
Coral South, nell’offshore del
Mozambico. Ieri il gruppo guidato da Claudio Descalzi ha annunciato di aver sottoscritto, attraverso Eni East Africa, insieme ai
partner dell’Area 4, la portoghese
Galp,lacoreanaKogasel’azienda
petrolifera di Stato mozambicana Enh, un accordo vincolante
con Bp Poseidon, braccio del
gruppo britannico, per vendere,
in un arco di tempo ventennale,
l’intero ammontare dei volumi di
Gnl che usciranno da Coral South, dotato di una capacità produttivaannualepariaoltre3,3milioni
di tonnellate di gas liquefatto.
L’accordo ha ricevuto anche il disco verde del governo mozambicano e resta naturalmente subordinato alla decisione finale d’investimento (Fid) sull’intero progetto, che dovrebbe arrivare
entro la fine dell’anno.
Con il tassello messo a segno
ieri, il progetto di Coral South
compie un altro importante passo avanti dopo aver incassato a
febbraio, come si ricorderà, l’ok
del governo mozambicano al piano di sviluppo. Il gruppo di San
Donato Milanese è operatore
dell’Area 4 e detiene una partecipazione indiretta del 50% per il
tramite di Eni East Africa, che
possiede il 70% dell’Area 4. Le
quoterestanti(il10%atesta)sono
in mano, invece, a Galp Energia,
Kogas, Enh, mentre i cinesi di
Cnpc hanno una partecipazione
indiretta del 20% nell’Area 4 attraverso Eni East Africa grazie all’operazione realizzata nel luglio
2013 che li ha visti acquisire il
28,57% della controllata africana
di Eni per 4,2 miliardi di dollari.
Il progetto di Coral prevede la
messa in produzione di 140 miliardi di metri cubi di gas attraverso la realizzazione di un impianto
galleggiante per il trattamento, la
liquefazione e lo stoccaggio del
gas (floatin Lng-Flng) con una capacità di 3,4 milioni di tonnellate/
anno, alimentate da 6 pozzi sottomarini con start-up nel 2012. Il
progetto ha conseguito nel settembre 2015 la licenza ambientale
alla fine di un processo di valutazione che ha visto scendere in
campo sia le comunità locali che
le autorità del paese. Sono state
quindi emesse le contracts’
awardrecommendationperlefasi di costruzione, installazione e
commissioning dell’impianto
galleggiante e di fornitura degli
impianti sottomarini nonché di
quelli per la perforazione. Inoltre
è stato finalizzato il contratto di
IL CRONOPROGRAMMA
Il patto è subordinato
alla decisione finale
d’investimento attesa
nel 2016 dopo l’ok di Maputo
e dei partner a tutti i tasselli
lungo termine di vendita del gas.
La tessera che ancora manca è la
decisione finale d’investimento,
prevista nel 2016 dopo l’approvazione di tutti i contratti e degli accordi commerciali da parte delle
autorità mozambicane e dai partner del progetto. Quest’ultimo, in
linea con la strategia seguita dal
gruppo in tutti i paesi in cui opera,
si affianca a un programma a medio-lungo termine di sostegno
delle comunità locali, che è parte
integrante delle attività di sviluppo di quell’area e che spazia dagli
interventi nel campo dell’istruzione e della formazione professionale alla riabilitazione di alcune strutture dell’ospedale di
Pemba, fino a un progetto per migliorare l’accesso all’acqua delle
popolazioni autoctone.
Ce. Do.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Avviso al Pubblico
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La Società Edison Spa con sede legale in Milano (MI), Via Foro Buonaparte n. 31, ha presentato in data 4 dicembre 2015 al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ai sensi dell’art. 23 del
D.Lgs.152/2006 e s.m.i. istanza per l’avvio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto
“Accosto e deposito costiero di GNL di Oristano”.
Il progetto è localizzato in un’area del Porto industriale di Oristano gestita dal Consorzio Industriale Provinciale Oristanese (CIPOR), ricadente nel territorio comunale di Santa Giusta, in Provincia di Oristano (Regione Sardegna) e prevede la realizzazione di un deposito costiero di Gas Naturale Liquefatto (GNL) con
relativo accosto per approvvigionamento tramite navi gasiere di piccola taglia e per successiva distribuzione
via terra mediante autocisterne e via mare tramite imbarcazioni (bettoline). Il deposito costiero è progettato per
uno stoccaggio utile di c.a. 10000 m3 di GNL tramite l’impiego di No. 7 serbatoi criogenici da 1.430 m3 utili
ciascuno, pari ad un volume geometrico di circa 1720 m3.
In data 14/07/16, con nota prot. DVA.U.0018578, la Direzione Generale per le Valutazioni e le Autorizzazioni
Ambientali del MATTM ha richiesto integrazioni ed approfondimenti relativi alla documentazione già prodotta.
Con Prot. LNG/29-16/ER-mb del 3 ottobre 2016, Edison Spa ha inoltrato ai Ministeri e agli Enti interessati le
integrazioni relative alle richieste effettuate nella nota ministeriale suddetta.
Si evidenzia che, inter alia, il Ministero ha richiesto di presentare il nuovo inquadramento progettuale e la variazione degli impatti sulle componenti ambientali associate alle modifiche implementate dal proponente in seguito alle risultanze dell’istruttoria tecnica relativa al procedimento di rilascio del Nulla Osta di Fattibilità (NOF)
in accordo al D.Lgs. 105/15 e s.m.i.
Le modifiche principali comprendono:
– l’arretramento della linea di accosto delle navi;
– la predisposizione del sistema antincendio ad acqua dolce invece che acqua di mare;
– la modifica della viabilità interna e delle uscite di emergenza;
– le modifiche necessarie per accogliere un range più ampio di navi, aumentando la flessibilità della banchina.
Si segnala che il progetto così modificato ha ottenuto il NOF da parte del Comitato Tecnico Regionale.
Con riferimento agli impatti ambientali relativi alle modifiche progettuali introdotte, le valutazioni condotte
hanno permesso di stabilire che gli impatti ambientali associati alla fase di costruzione, temporanei e reversibili, possono essere ritenuti nel complesso accettabili e tali da non compromettere lo stato dei luoghi, anche
grazie alle misure di mitigazione previste.
In fase di esercizio gli impatti sono stati valutati complessivamente contenuti anche in considerazione dell’assenza di recettori antropici nelle immediate vicinanze dell’area, inserita in un contesto in parte già caratterizzato da una vocazione produttiva e portuale.
Copia delle integrazioni allo Studio d’Impatto Ambientale è depositata, su supporto informatico, a disposizione del pubblico presso:
– Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione Generale per le Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali, Via Cristoforo Colombo 44 - 00147 Roma;
– Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Servizio V, Via di San Michele, 22 - 00153 Roma;
– Regione Autonoma della Sardegna - Assessorato della Difesa dell’Ambiente - Direzione Generale della Difesa dell’Ambiente - Servizio Valutazioni Ambientali, Via Roma 80 - 09123 Cagliari;
– Provincia di Oristano - Ufficio Autorizzazioni Ambientali, Via Carducci 43 - 09170 Oristano;
– Comune di Santa Giusta, Via Garibaldi 84 - 09096 Santa Giusta (OR).
La documentazione depositata è consultabile anche sul sito Web del Ministero dell’Ambiente e della Tutela
del Territorio e del Mare all’indirizzo www.va.minambiente.it
Ai sensi dell’art. 24 comma 4 del D.Lgs.152/2006 e s.m.i. entro il termine di 60 (sessanta) giorni dalla data
di pubblicazione del presente Avviso, chiunque abbia interesse può presentare osservazioni in forma scritta;
l’invio delle osservazioni può essere effettuato indirizzandole al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare anche mediante posta elettronica certificata al seguente indirizzo:
[email protected]
Il legale rappresentante
Ing. Elio Ruggeri
www.borsaitaliana.it/tol
VERONAMERCATO S.p.A.
CENTRO AGRO ALIMENTARE
DI VERONA
Sede in Milano - Foro Buonaparte 31
Capitale sociale euro 5.377.000.671,00 i.v.
Registro delle Imprese di Milano e
Codice Fiscale 06722600019
SCOPRITE L’ARTE
DI INVESTIRE
IN ARTE.
www.arteconomy24.it
Indice un bando per l’assegnazione di un posteggio di vendita nel
Mercato all’ingrosso Ortofrutticolo
nel Centro agroalimentare di Verona
Per ottenere copia del bando integrale, con scadenza alle ore 12.00
del 25.10.2016 e per ogni ulteriore informazione, gli interessati a
partecipare possono rivolgersi alla
Direzione di VERONAMERCATO s.p.a.
dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30
alle ore 12,30 o consultare il sito
internet
www.veronamercato.it
alla sezione “bandi”. VERONAMERCATO
S.P.A. VIA SOMMACAMPAGNA, 63 d/e
- 37137 VERONA (tel. 045 8632111 fax 045 8632112)
E-MAIL: [email protected]
IL DIRETTORE (dott. Paolo Merci)
Finanza & Mercati 29
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
Salvataggi. Rossi (Bankitalia): «Ci sono diverse alternative per evitare la liquidazione»
PARTERRE
ppp
Il conto di Brexit per le banche
almeno 52 miliardi di dollari
A
lmeno 52 miliardi di dollari di minori ricavi. È il conto pesante causato dalla Brexit e dall’uscita dal mercato comune europeo per le
banche e i servizi finanziari della City, settore chiave per l’economia
britannica. Lo sostiene un report di Oliver Wyman di TheCityUk lobby
group, il quale avverte che con la fase 2 della Brexit, quella dell’effettiva
uscita dalla Ue, 70mila posti di lavoro rischiano di saltare dall’industria del credito. Non solo. Per le casse del Tesoro di Sua Maestà, da un
anno all’altro, rischiano di volatilizzarsi 10 miliardi di sterline di minori introiti fiscali (pari a circa di 12,7 miliardi di dollari). Il primo ministro Theresa May in questi giorni continua a ripetere che la priorità del
Governo è proteggere le banche e aiutare la transizione al nuovo sistema con accordi dedicati. Ma non sarà facile come dirlo. La City fattura
ogni anno tra i 240 e i 260 miliardi di dollari, dà lavoro a 1,1 milioni di
persone e paga dai 76 agli 85 miliardi di tasse l’anno. Il report di TheCityUk valuta l’impatto della Brexit in due differenti scenari. Primo: se la
Gran Bretagna uscirà dal Mercato comune europeo ma continuerà a
mantenere una forma di accesso al mercato unico, in un modo simile a
oggi, i posti di lavoro a rischio potrebbero ridursi a 4mila, con 2,5 miliardi di dollari di minori ricavi per la City. Nel secondo caso, lo scenario
peggiore, se Londra dovesse rinunciare del tutto alle prerogative offerte dal suo passaporto Ue il conto sarebbe ben più pesante. (Ri.Ba.)
ppp
Boeing: utili dai 787 Dreamliner
grazie a nuove strategie contabili
B
oeing ha cominciato a guadagnare dalla vendita dei 787 Dreamliner consegnati solo la primavera scorsa, ma l’aereo già da anni
contribuisce a sostenere i profitti del colosso aerospaziale, grazie a una
strategia contabile particolare e assolutamente legale. Come riporta il
Wall Street Journal, Boeing è una delle poche società che sfruttano una
tecnica chiamata «program accounting», contabilità programmata,
che consente di rimandare l’iscrizione a bilancio di costi molto alti, nel
caso specifico quelli della produzione di aerei, spalmandoli sul numero
diaereichelasocietàprevededivenderenegliannisuccessivi,piuttosto
che inserire nei conti i costi stessi man mano che vengono sostenuti.
Questo consente a Boeing di includere anche in modo anticipato profitti futuri previsti, aggiungendoli a quelli effettivamente realizzati: l’idea
è dare agli investitori la dimensione dello stato di salute degli investimenti di lungo termine del gruppo. (R.Fi.)
Good bank, doppio tavolo
Ubi o l’ipotesi «spezzatino»
Bruxelles
conferma:
«Contatti
costruttivi»
Marco Ferrando
pChe l’acquirente sia Ubi,
o magari qualcun altro previo «spezzatino», per la cessione delle good banks ci vorrà del tempo. Settimane, almeno. Per questo, ieri nell’ennesima giornata di una
trattativa estenuante giocata
su più tavoli la notizia migliore è arrivata da Bruxelles.
Dove Ricardo Cardoso, portavoce della Commissione
Europea per la Concorrenza,
ha ribadito la posizione dell’esecutivo comunitario sul
processo di vendita: «Siamo
in contatti continui e costruttivi con le autorità italiane, in
particolare per quanto riguarda il prolungamento della scadenza», ha dichiarato.
Aggiungendo che «possiamo
vedere buone ragioni per un
zazione del badwill - nei fatti il
deal non si potrà chiudere. Per
questo, secondo quanto si apprende da diverse fonti vicine
al dossier, all’ipotesi Ubi si sta
continuando a lavorare su un
piano B, che prevede il ripescaggio di chi si era fatto avanti in precedenza, a partire dai
fondi Apollo e Lone Star (che
però avevano richiesto alcune garanzie a fronte delle perdite future, vedendosi bollate
le offerte come “irricevibili”)
e degli altri soggetti interessati a singoli asset, dalla banca
Delvecchio alla compagnia
assicurativa di Etruria, secondo uno spezzatino che per alcuni potrebbe veder valorizzate alcune specificità.
Il direttore generale di Banca d’Italia, Salvatore Rossi, ieri
ha comunque assicurato che
per le Good Bank «ci sono ipotesi e strumenti per trovare
una soluzione positiva, diversi
dalla liquidazione». E proprio
in questo ambito potrebbe restare in campo il Fondo interbancario di tutela dei depositi,
oggetto di pressing per l’acquisizione di CariFerrara (fabbisogno stimato a 250 milioni)
attraverso il suo braccio volontario; più difficile, invece,
immaginare un intervento più
ampio, addirittura su tutte le
quattro banche, visto che in
quel caso il capitale necessario
supererebbe i due miliardi per
coprire patrimonio netto e
nuove necessità di capitale.
Infine, gli Npl. Dai 4,1 miliardi di esposizioni lorde che i
quattro istituti avevano a bilancio a fine 2015, nel semestre
si era saliti a quota 4,25 miliardi. Di questi, secondo quanto
aveva scritto il presidente Roberto Nicastro ai dipendenti
nelle settimane scorse, si è avviata la cessione di 1-1,5 miliardi. Tuttavia, l’altroieri al tavolo del Tesoro c’era anche Alessandro Penati, presidente di
Quaestio, la Sgr che gestisce
Atlante 1 e Atlante 2: un intervento del fondo, secondo lo
schema di cartolarizzazione
già in uso per il Monte dei Paschi, potrebbe consentire una
pulizia radicale, aumentando
l’appeal delle banche agli occhi dei potenziali acquirenti.
A partire da Ubi.
@marcoferrando77
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Il settore bancario a Piazza Affari
IL SETTORE
Ftse Italia Banks
LA CAPITALIZZAZIONE
Dati in miliardi di euro e variazione Roe in percentuale
14875,6
PAY WATCH
I
l dirigente più pagato dell’Fc
Juventus è sempre Giuseppe
Marotta, l’amministratore
delegato e direttore generale
area sport protagonista del
rilancio guidato da Andrea
Agnelli. I suoi compensi monetari totali hanno raggiunto i
2,581 milioni di euro, al lordo
delle tasse, nell’esercizio al 30
giugno scorso. E’ il bilancio del
quinto scudetto consecutivo
della Vecchia Signora, ma
anche dell’eliminazione agli
Ottavi di finale in Champions
League, contro il Bayern. Marotta ha ricevuto un premio
scudetto di 100mila euro (invariato) e 450mila di «compenso
variabile legato al raggiungimento di obiettivi assegnati ad
inizio esercizio». Marotta ha
guadagnato 249.200 euro lordi
in più dell’anno precedente.
Il presidente Andrea Agnelli
ha percepito 475.300 euro, cento
euro in più. Pavel Nedved,
vicepresidente, ha guadagnato
391.900 euro, più dei 325mila del
2015. Il secondo a.d., Aldo
Mazzia, ha ricevuto 379.100
euro, come dirigente (è Cfo): la
sua busta paga è diminuita
rispetto ai 596.700 euro del 2015,
quando aveva avuto un premio
di 150mila per il progetto immobiliare Continassa. Chissà se il
calo di stipendio è dovuto anche
all'aumento dei debiti finanziari netti, saliti di 10,5 milioni a
199,4 milioni. La Juve ha chiuso
il secondo bilancio consecutivo
in utile netto, 4,06 milioni. Ma
non c’è dividendo. L’ultima
cedola (1,2 centesimi per azione) è stata pagata il 4 novembre
2012. Un record ancora imbattuto di Antonio Giraudo. (G.D.)
Startup. Perboni: una partnership per l’Europa
La nanotech Noka
si allea con Sketch
Giovanni Vegezzi
pLa nanotecnologia giap-
ponese applicata all'illuminazione e all'efficienza
energetica promette di moltiplicare il fatturato della
start-up italiana Noka
group. L'azienda di Besnate
(Varese) pienamente operativa dal 2013 con un azionariato di soci italiani e olandesi, adesso guarda al mercato
europeo grazie a una partnership con la giapponese
Sketch. Noka ha appena firmato un contratto di esclusiva per la distribuzione in Italia e sta definendo i dettagli
per la distribuzione sul mercato europeo di una nuova
tecnologia che permette di
proteggere in maniera più
efficienti le grandi superfici
a vetri: si tratta di fluido a base di ossidi metallici che viene applicato sulle superfici
trasparenti e comprende un
agente schermante ai raggi
solari (IR e UV). «Questo
prodotto, Glass Nano Coat,
realizzato grazie alla nanotecnologia, protegge sia dal
calore sia dagli effetti del sole sugli arredi e va a sostituire le tradizionali pellicole da
applicare sui vetri, offrendo
risparmi grazie alla facilità
di applicazione visto che si
tratta come una vernice, e alla trasparenza che non ha effetti estetici sulle facciate»
ha spiegato a Il Sole 24 Ore
Stefano Perboni, managing
director di Noka.
Di pari passo il gruppo varesino, sempre grazie alla
ricerca nanotecnologica,
sta lanciando una tecnologia per la purificazione degli ambienti basata su lampade fotocatalitiche. Anche in questo caso si tratta
di uno strato che, applicato
a una lampada LED, permette di migliorare la qualità dell'aria. «L'innovazione
si basa sull'utilizzo del
triossido di tungsteno che
permette di attivare con la
migliore efficacia la fotocatalisi potendo contare
sull'emissione di luce nello
spettro visibile, superando
così il limite di illuminazione con raggi UV richiesti invece da altre tecnologie»
aggiunge il direttore. Grazie alla svolta nanotecnologica il gruppo che nel 2015
ha fatturato circa un milioni
di euro (e pensa di chiudere
questo esercizio a 3,5 milioni) conta di arrivare nel 2017
a un giro d'affari di 10 miloni. «Il contratto di esclusiva
firmato con Sketch sul
Glass Nano Coat ci offre
grandi potenzialità – conclude Perboni – non solo
per la distribuzione a livello
italiano, ma anche per la
produzione e distribuzione
a livello europeo».
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Mps, corsa a tappe
per l’avanzamento
del piano industriale
Carlo Festa
rinvio, ma non riveliamo la
data delle scadenze».
C’è chi parla di un mese,
forse qualcosa in più. Quanto
potrebbe bastare, comunque,
per superare la situazione di
impasse che si è materializzata lunedì sera in Via XX Settembre, al vertice convocato
dal ministro Padoan; si è parlato di molte cose, è vero, ma
soprattutto del destino delle
quattro banche nate dalla risoluzione di Banca Marche,
Popolare Etruria, Cassa Ferrara e CariChieti. UniCredit e
Intesa Sanpaolo, rappresentate dai ceo Jean Pierre Mustier e Carlo Messina, hanno
fatto presente che un loro
coinvolgimento diretto è fuori discussione, come peraltro
ha assicurato ieri mattina
quest’ultimo davanti al cda
riunito a Milano.
Ubi, dal canto suo, resta in
pista ma alle proprie condizioni: ieri il tema è stato solo
sfiorato in Consiglio di Gestione e finché Bce non alleggerirà il carico in fatto di capitale - accogliendo le proposte
della ex popolare din fatto di
modelli interni e contabiliz-
17000
Juventus, a Marotta 2,58 milioni
Riassetti. Venerdì 14 fissato cda di aggiornamento
Intesa Sanpaolo
UniCredit
Mediobanca
Generali
Ubi
14600
32,32
12,43
5,03
1,98
1,83
12200
+5,71
+5,73
+7,01
+25,03
–5,81
7523,8
9800
Banco Popolare
1,78
–2,14
Bpm
Credito Emiliano
1,65
Bper
1,65
+5,52
1,55
+4,89
+6,44
B. Pop. di Sondrio
1,13
+3,12
7400
5000
4/1
Ieri
pÈ fissato per il prossimo ve-
nerdi 14 ottobre un consiglio di
amministrazione di Mps che
dovrà dare un aggiornamento
dell’avanzamento del piano industriale, progetto che verrà
approvato dieci giorni dopo,
cioè lunedì 24 ottobre.
Sono tappe forzate quelle che
sta mettendo in calendario
Marco Morelli, amministratore
delegato del gruppo senese, in
vista del varo della manovra
che porterà allo scorporo di 27
miliardi di sofferenze lorde e al
lancio di un aumento di capitale
fino a 5 miliardi.
Il piano industriale sarà appunto il primo tassello, cruciale in quanto su quel piano le
banche del consorzio di garanzia potranno avviare il marketing con i possibili investitori
interessati a partecipare all’aumento (proprio ieri la Fondazione, titolare dell’1,49%, non
ha escluso una diluizione anche significativa della quota), a
cominciare dall’individuazione di un anchor investor, probabilmente estero. Nel frattempo, le banche del consorzio
(capitanate da Jp Morgan e
Mediobanca, accompagnate
da un pool composto da Citi,
Goldman Sachs, Bofa Merrill
Lynch, Deutsche Bank e Credit Suisse) stanno proseguendo gli incontri per definire le
modalità dell’aumento di capitale. Alcuni nodi, a cominciare
dall’entità dello stesso e dalla
conversione dei bond in mano
agli investitori istituzionali, restano ancora aperti.
Altro capitolo importante è
quello della mega-cartolarizzazione dei 27 miliardi di Npl
lordi di Mps, operazione da realizzare con la regia e l’intervento del fondo Atlante, propedeutica alla ricapitalizzazione. I speciali servicer non sarebbero ancora stati scelti, in
quanto la gara sta procedendo
ancora lentamente.
Ma intanto, su un altro fronte,
venerdì scorso sarebbero arrivate 5 offerte per la piattaforma
di gestione della banca senese,
un progetto chiamato Juliet e
iniziato prima dell’estate su
precise richieste della Bce. Da
allora il progetto si è leggermente modificato rispetto alle
attese iniziali, all’interno del più
ampio piano di scorporo degli
Npl del gruppo senese.
Sarà ceduto il 100% di Juliet
che andrà a gestire circa 9 miliardi di Npl lordi, cioè un terzo
di quelli scorporati complessivamente. Sul piatto ci sarebbero cinque offerte: quella di Christofferson Robb & Co (Crc) e
Prelios, quella di Lone Star af-
LE MOSSE
Morelli al lavoro con le
banche del consorzio
sulle modalità dell’aumento
Intanto sono 5 le offerte
per la piattaforma Juliet
fiancata dal servicer italiano
Caf, quella del consorzio Kkr,
Vaerde Partners e della bresciana Guber e, infine, quelle singole di Cerved e di doBank.
Da notare, infine, che ieri sera
la Consob ha esteso di tre mesi il
divieto alle posizioni nette corte sul titolo Mps. Lo stop alle
vendite allo scoperto, in vigore
dal 7 luglio 2016, sarà quindi applicato fino al 5 gennaio
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Mps
Andamento del titolo a Milano
0,25
0,241
0,181
0,23
0,21
0,19
0,17
02/09
04/10
Inchieste. Tribunale del Riesame di Roma respinge il ricorso presentato dagli avvocati
Veneto Banca, Consoli resta ai domiciliari
Katy Mandurino
pVincenzo Consoli rimane agli
arresti domiciliari. L’ex amministratore delegato di Veneto Banca, arrestato il 2 agosto scorso con
l’accusa di ostacolo all’attività
delle autorità di vigilanza e aggiotaggio, per aver falsamente comunicato tra il 2012 e il 2015 a Banca
d’Italia e Consob un ammontare
del patrimonio creditizio non
corrispondente al vero e di aver
diffuso nei bilanci annuali e nelle
informative al pubblico dati non
veritieri che hanno alterato il
prezzo delle azioni dell’istituto, è
potenzilamente in grado di reiterare il reato.
La decisione di mantenere i domiciliari è stata presa dal Tribunale del Riesame di Roma che, respingendo il ricorso presentato
dagli avvocati Franco Coppi e
Alessandro Moscatelli, ha scritto
nelle motivazioni al rigetto che
Consoli ha promosso per molti
anni «una politica aziendale mirante ad accreditare, presso il
pubblico dei risparmiatori e degli
organi di vigilanza, un’immagine
di solidità patrimoniale di Veneto
Banca di fatto inesistente, segnatamente mediante la diffusione di
dati non corrispondenti al vero
tanto con riferimento all’ammon-
ALLA VIGILANZA
L’ex ceo è accusato di aver
falsamente comunicato tra il
2012 e il 2015 un ammontare
del patrimonio creditizio
non corrispondente al vero
tare del patrimonio di vigilanza
quanto con riferimento al valore
delle azioni sociali».
Secondo il collegio presieduto
da Filippo Steidl, neanche l’interrogatorio al quale fu sottoposto
Consoli nello scorso agosto ha
«introdotto elementi idonei a indebolire l’assunto d’accusa fondato su un ampio compendio indiziario». Al contrario, per il tribunale del riesame sotto questo
«sistema illecito sono rimasti alla
fine schiacciati i piccoli risparmiatori, indotti ad acquistare prodotti artificiosamente sopravvalutati e impossibilitati ad ottenerne lo smobilizzo ai primi segnali di
crisi». Nel provvedimento emesso dal Tribunale si afferma poi che
«sussiste un concreto rischio di
reiterazioni dei reati», considera-
ta «la gravità dei fatti e la pervicacia criminosa di cui l’indagato ha
dato prova nel lungo periodo di
gestione dell’istituto (è stato ad
dal gennaio 2008 al maggio 2014 e
poi dg fino al luglio 2015, ndr), durante il quale ha continuato a promuovere la descritta politica creditizia e a celare, almeno in parte,
la realtà patrimoniale dell’ente».
Recependo l’impostazione
della Procura, anche il riesame ha
condiviso il sospetto che la «gestione che faceva capo a Consoli
sia stata caratterizzata da gravi irregolarità, violazione di disposizioni e norme di vigilanza, assenza di trasparenza e da logiche di
autoreferenzialità». E anche se ufficialmente era uscito dal perimetro aziendale dallo scorso anno,
Consoli, fino al momento dell’ar-
LA PAROLA
CHIAVE
Aggiotaggio
7Con il termine aggiotaggio o
manipolazione del mercato ci si
riferisce a condotte illecite
attraverso le quali si altera il
regolare funzionamento dei
mercati finanziari. La definizione
del reato è contenuta nell’articolo
501 del Codice penale: è colpevole
di aggiotaggio «chiunque pubblica
o divulga notizie false, esagerate o
tendenziose o adopera altri artifizi
atti a cagionare un aumento o una
diminuzione del prezzo delle
merci, ovvero dei valori ammessi
nelle liste di Borsa o negoziabili
nel pubblico mercato».
resto, ha cercato di «riguadagnare una capacità di influenza all’interno di Veneto Banca tale da consentirgli di incidere sulle scelte di
politica aziendale». Non solo, ma
«anche in tempi recentissimi», lo
stesso indagato «non ha esitato ad
attivarsi per venire in possesso di
informazioni relative all’indagine
giudiziaria in corso e in quel momento non ancora oggetto di discovery».
Il nuovo corso di Veneto Banca, intanto, rappresentato dal presidente Beniamino Anselmi e dal
confermato ad Cristiano Carrus,
sta mettendo a punto il piano per
le conciliazioni. Nel consiglio di
amministrazione previsto per oggi saranno probabilmente approvate le linee operative e fissato un
primo calendario per far partire i
tavoli, con precedenza prioritariamente a chi si trova in situazioni più disagiate.
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DENARO&LETTERA
BPM: +2,2%
Lo scenario di contendibilità
spinge la speculazione in Borsa
T
itolo Bpm in rialzo iari a
Piazza Affari sullo scenario
di scalata ipotizzato dal ceo Giuseppe Castagna nell’eventualità
- peggiore per il conto economico della banca - che salti l’integrazione con il Banco. Se i soci di
Bpm non dovessero approvare
la fusione, ha sottolineato l’amministratore delegato di Bpm in
un'intervista a Il Sole 24 Ore, la
banca diventerebbe infatti «facilmente scalabile» e i suoi dipendenti si troverebbero «senza protezioni», .
Senza la fusione, avverte Castagna, Bpm dovrebbe «comunque diventare una spa, ma senza
le protezioni, per i soci e i dipendenti, che offre l'integrazione con
il Banco, e per di più con il mercato avverso».
Andamento ora per ora a Milano
Variaz. di ieri
0,380
+2,2%
0,375
0,370
0,365
0,360
3/10
Chiusura
4/10
«Subito dopo - prosegue - dovremmo convocare nuovamente l'assemblea per la Spa, che è
obbligatoria per legge entro fine
anno. Lascio a voi immaginare le
conseguenze: ma non tanto di
mercato, perchè il titolo di Banca Popolare di Milano salirebbe
visto che diventerebbe facilmente scalabile. Ma più per i dipendenti, che si troverebbero in
una Spa senza protezioni, non
sapendo quale potrebbe essere
il loro destino».
Secondo Castagna «il rischio
è che si vada verso un’operazione di aggregazione non gestita,
dove conterà solo chi aggrega, e
comunque dove non ci potrà
che essere una condizione di
minor favore».
L'addiBpmrespingeinfinel'ipotesi che la nuova banca possa partecipare ad eventuali salvataggi.
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RYANAIR: -2,34%
Aumento del traffico del 13%
a 10,8 milioni di passeggeri
R
yanair ha registrato a
settembre un aumento
del traffico del 13% a 10,8 milioni di passeggeri, mentre il
load factor è salito al 95% dal
94% di un anno prima. Nell’anno a fine settembre il
traffico era salito del 16% a
113,2 milioni di passeggeri.
«Le tariffe scenderanno tra il
10% e il 12% nei prossimi sei
mesi, fino a marzo 2017», ha
annunciato il responsabile
marketing Kenny Jacobs.
Ryanair è pronta al lancio di
una campagna di reclutamento a supporto della presa in
consegna di 50 nuovi aeromo-
bili nei prossimi 12 mesi. Sarà
prevista l’assunzione di 2.000
nuovi assistenti di volo, 1.000
piloti e 250 ingegneri aeronauAndamento ora per ora a Dublino
Variaz. di ieri
12,3
–2,34%
12,2
12,1
12,0
11,9
3/10
Chiusura
4/10
tici, e la promozione di oltre
300 primi ufficiali al grado di
capitano in tutte le 84 basi del
suo network europeo. Una serie di nuove posizioni saranno
inoltre create nei dipartimenti
IT, Sales & Marketing, Digital
Experience, Finance and
Commercial presso la sede di
Dublino di Ryanair e anche
presso la sua società sussidiaria Travel Labs Poland a Breslavia. Eddie Wilson, Chief
People Officer Ryanair, ha dichiarato: «Il 2017 sarà l'anno in
cui ci dedicheremo maggiormente al reclutamento, e stiamo continuando a investire
notevolmente sul talento per il
futuro».«A seguito della crescita del numero dei nostri velivoli da 355 a oltre 500 nei prossimi 5 anni, Ryanair assumerà
oltre 5.000 nuovi dipendenti».
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30 Finanza & Mercati
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
Hi-tech. Il colosso Usa del motore di ricerca lancia lo smartphone Pixel: nuove tecnologie e illimitata capacità di storage per fotografie e video di qualità
Media. Il 12 ottobre il consiglio generale Confindustria
Per la prima volta il gruppo Usa progetta interamente hardware e software
«È una priorità e sarà rilanciato
con un cda all’altezza»
Google sfida l’iPhone della Apple
Marco Valsania
NEW YORK
pGoogle lancia con Pixel la
zon, attraverso una partnership esclusiva.
Non è la prima volta che Google si cimenta nella scommessa sugli smartphone e le tlc
mobili, con precedenti men
che brillanti con Nexus e Motorola. Forse per questo il tito-
sua nuova sfida agli iPhone di
Apple.Da San Francisco - dove
ha presentato le ultime innovazioni, compresi il gadget per
la casa intelligente Google Home, in lotta con Echo di Amazon, un rafforzato servizio di
streaming Chromecast e la re- LA REAZIONE DI BORSA
alta' virtuale di Daydream VR - Wall Street in attesa
il re dei motori di ricerca e di di riscontri: non è la prima
Internet ha messo in campo
volta che Google si cimenta
anzitutto inediti modelli di
smartphone di fascia alta in nella scommessa sugli
due versioni. La più piccola smartphone e le tlc mobili
con schermo da cinque pollici;
l’extra large, XL, con diametro
da 5,5 pollici. La telecamera, lo in Borsa è rimasto ieri soparticolarmente potente, sarà stanzialmente invariato in atda 12,3 megapixel. E rivendica tesa di verifiche di mercato.
una carica da sette ore in 15 mi- Ma la nuova svolta e le ambinuti. Lo smartphone sarà di- zioni di Google sono ora evisponibile dal leader delle tele- denti nella scelta di ideare, procomunicazioni mobili Veri- gettare e sperimentare di fatto
interamente al proprio interno
le nuove tecnologie hardware
e non solo il software. Un “disegno” definito dalla stessa
azienda come “inside-out”,
ideato cioé sia dentro che fuori
da parte del colosso di Mountain View. Pixel sarà semplicemente assemblato dalla HTC
allo stesso modo che Foxconn
assembla gli iPhone.
«È il momento giusto per essere coinvolti nel business
dell'hardware e del software»,
ha spiegato Rick Osterloch, vicedirettore per l'hardware del
gruppo. «Siamo soltanto
all'inizio», ha continuato. Una
indicazione che Google vede
in questa integrazione progettuale il futuro dell'hi-tech, dagli smartphone all'intelligenza
artificiale.
I nuovi cellulari avranno
un prezzo di listino a partire
da 649 dollari e in dote rice-
AFP
La sfida negli smartphone. La
presentazione del nuovo Google
Pixel phone ieri a San Francisco
veranno illimitata capacità di
storage per fotografie e video
di qualità. Saranno in grado di
offrire realtà virtuale e saranno i primi dell'azienda a esibire l'assistente digitale Google Assistent, rivale di Siri di
Apple.
Sotto il profilo estetico sono
in alluminio e vetro, in tre colori, nero, argento e blu. Avranno
un sensore per impronte digitali, una porta Usb e una entrata per le cuffie, al contrario
dell'iPhone 7 che ha appena
debuttato rinunciandovi per
privilegiare sottogliezza e resistenza all'acqua. I Pixel vanteranno tuttavia ugualmente
un grado di impermeabita'. Il
debutto sul mercato con i preordini e' scattato immediatamente negli Stati Uniti ma anche all'estero, in Canada, Germania e Gran Bretagna.
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Lo scandalo privacy
AP
Bufera su Yahoo, milioni di email
«passate» agli 007 statunitensi
Nuova bufera su Yahoo, dopo la
vicenda del furto di milioni di
informazioni private da parte di
un gruppo di hacker. Il gruppo
guidato da Merissa Mayer avrebbe
in gran segreto scannerizzato
centinaia di milioni di indirizzi di
posta elettronica dei propri utenti
mettendoli a disposizione degli
007 Usa, dall’Fbi alla National
Security Agency. A rivelarlo
l’agenzia Reuters, che cita fonti
vicine al dossier, tra cui due ex
dipendenti. Per gli esperti si
tratterebbe del primo caso in cui
una società fornitrice di servizi
internet acconsente alle agenzie
di intelligence Usa di controllare
tutte le email in arrivo, compresi
gli allegati. Non è chiaro quale tipo
di informazioni gli 007 stessero
cercando. E secondo le fonti,
l’amministratore delegato
Merissa Mayer avrebbe obbedito
alla richiesta di informazioni da
parte degli 007 in contrasto con
alcuni dei vertici di Yahoo. E a
questo episodio andrebbe legato
l’addio del giugno 2015 di uno dei
top manager del gruppo, Alex
Stamos, allora a capo della
Information Security. In tarda
serata la replica di Yahoo: «La
nostra società è rispettosa della
legge ed ottempera le leggi degli
Stati Uniti».
p«IlSole24OrerimarràdiCon-
L’ANALISI
Luca
De Biase
Auto, telefoni,
occhiali: «Big G»
e la sfida hardware
u Continua da pagina 27
I
l Pixel è fatto dalla HTC su
design e col marchio di Google. E Google tenterà di venderlo con maggiore vigore di
quello che ha dedicato ai predecessori. Punta alla fascia di mercato dell'iPhone e non fa molto
per non assomigliare al concorrente. Come i precedenti sarà
dotato della più pura versione
del sistema operativo Android,
per dare agli sviluppatori un
punto di riferimento chiaro per
leapplicazionidavenderesulnegozio online di Google. Ma sarà
comunque anche un telefono
che non deve dare troppo fastidio agli altri terminali che portano a bordo Android. Il fatto è che
l'azienda americana ha bisogno
di sapere tutto quello che si sviluppa nelle zone più avanzate
dell'internet: i sensori e gli attuatori,icollegamenticonglioggetti
della domotica, l'elettronica per
l'auto e tutto il resto. Il telefono
non è certo il più avveniristico
degliapparatielettronicidelmomento: ma è di gran lunga il più
popolare, quello che sta nelle
manidelmaggiornumerodipersone, quello per il quale si sviluppano le soluzioni che poi possono finire nelle macchine industriali, nei robot commerciali e
oltre. Google ha bisogno di sapere come gli utenti usano il telefono. E il Pixel può aiutare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Sole 24 Ore - 05/10/2016
AVVISO AL PUBBLICO
RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE ALLA COSTRUZIONE ED ESERCIZIO AL MINISTERO
DELLO SVILUPPO ECONOMICO DI CONCERTO CON IL MINISTERO DELL’AMBIENTE E
DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE - ROMA
Ai fini della “Partecipazione al procedimento amministrativo”, dell’apposizione del “Vincolo
preordinato all’esproprio” e della “Dichiarazione di pubblica utilità” secondo il disposto
dell’art. 7 e segg. della Legge 07.08.90 n.241 smi, del D.P.R. 08.06.2001 n.327 così come
modificato e integrato dal D.L.gs 27.12.2004 n.330, dalla L.R. 37\2002, e ai sensi dell’art. 1
sexies del D.L. 239/2003 convertito con modificazioni dalla L. 290/2003 e s.m.i.,
Terna Rete Italia Spa, con sede legale in Viale Egidio Galbani, 70 - 00156 Roma, in qualità di
procuratrice della Soc. Terna Spa – proprietaria e gestore della Rete Elettrica Nazionale – giusta
procura rep. 18464 del 14 marzo 2012 Notaio Troili in Roma, in nome e per conto della predetta
Terna Spa
AVVISA
- CHE ai sensi del combinato disposto dell’art 1 sexies del D.L. 239/2003 convertito con
modificazioni dalla L. 290/2003 e smi e del T.U. sulle acque e sugli impianti elettrici R.D. 11
dicembre 1933, n.1775 smi, è stata depositata, presso il Ministero dello Sviluppo Economico e
il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, richiesta di reiterazione
dell’istanza e relativa documentazione progettuale, revisionata a seguito del recepimento delle
prescrizioni espresse dal Comune di Modena con Delibera n. 35 del 18/06/2016, che sostituisce
in toto quella iniziale, per l’ottenimento dell’autorizzazione alla costruzione ed esercizio dei lavori
e delle opere con dichiarazione di pubblica utilità nonché dichiarazione di inamovibilità e
apposizione del vincolo preordinato all’imposizione in via coattiva delle servitù di elettrodotto da
apporre sui beni interessati, con effetto di variante agli strumenti urbanistici vigenti e attivazione
delle relative misure di salvaguardia, relativamente al seguente intervento sulla Rete Elettrica
Nazionale:
Collegamento a 132 kV “Modena Nord – Modena Est – Modena Crocetta”, in Comune di
Modena. RIF. MiSE EL-250
- CHE per le opere di cui trattasi è stata richiesta la dichiarazione di pubblica utilità, ai sensi della
normativa di settore vigente, l’apposizione del vincolo preordinato all’imposizione in via coattiva
delle servitù di elettrodotto, da apporre sui beni interessati di cui agli elaborati progettuali ed
elenco nominativi di coloro che risultano intestatari secondo le risultanze catastali;
- CHE le ope re interessano esclusivamente il territorio della Regione Emilia Romagna in Provincia
di Modena nel Comune di Modena.
CHE per la particolare importanza dell’opera è stato richiesto il carattere di inamovibilità e
pertanto le relative servitù di elettrodotto potranno essere imposte in deroga alle disposizioni di
cui all’art. 122, commi 4-5, del R.D. 11.12.1933 n. 1775.
- CHE il presente “Avviso” assolve anche ai fini della variante urbanistica e dell’attivazione delle
relative misure di salvaguardia, di cui alla Legge Regione Emilia Romagna n. 20\2000 smi;
- CHE, ai sensi dell’art. 1 sexies del D.L. 239/2003 convertito con modificazioni dalla L. 290/2003
e smi, dalla data della comunicazione dell’avviso dell’avvio del procedimento ai Comuni
interessati è sospesa ogni determinazione comunale in ordi ne alle domande di permesso di
costruire nell’ambito delle aree potenzialmente impegnate, fino alla conclusione del
procedimento autorizzativo;
- CHE, si procede all’invio di comunicazione di avvio del procedimento agli intestatari, secondo le
risultanze catastali, delle aree su cui si intende realizzare l’opera;
- CHE si procede anche ai sensi della normativa regionale in materia urbanistica con l’affis sione
del presente “AVVISO” all’Albo Pretorio del Comune interessato nonché alla pubblicazione
dello stesso avviso su quotidiano, e sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia Romagna;
- CHE le opere saranno realizzate secondo le modalità tecniche e le norme vigenti in materia,
come meglio indicato nel progetto depositato (come in appresso specificato);
- CHE i terreni interessati dalle aree potenzialm ente impegnate al fine dell’apposizione del
vincolo preordinato all’imposizione in via coattiva delle servitù di elettrodotto relativi alle sole
nuove opere, sono distinti in catasto dai seguenti numeri di foglio e particelle od aventi dalle
stesse causa e dai seguenti intestatari:
Comune di Modena
Foglio 46 mappali 206, 208, 209, 215, 59, 427, 83, 176 Foglio 48 mappali 167, 89, 203, 169, 667,
578, 290, 291, 713, 712, 614, 715, 714 Foglio 50 mappali 214, 216, 217, 218, 219, 221, 225, 222,
223,220,124,118,119,105,183,184,185,165,57 Foglio 89 mappale 251 Foglio 98 mappali
119,114,120,128 Foglio 99 mappali 179,172,200,103 Foglio 100 mappali 456,454,516 Foglio 102
mappali 425,418,419,421,423,424,414,159,410,462,505 Foglio 115 mappali 54,73,111,115 Foglio
127 mappali 101,100,103,106 Foglio 128 mappali 105,109,106,107,3,138 Foglio 102 mappale 505
Comune di Modena; Foglio 102 mappale 506 Foglio 46 mappale 353 Foglio 115 mappale 68
Foglio 102 mappale 506 Hera S.p.A. con sede in Bologna; Foglio 98 mappali 23,24 Bianchini
Maddalena nata a Modena il 10/09/1939, Corfini Franca Maria nata a Modena il 27/03/1930,
Gandolfi Alessandra nata a Modena il 03/03/1941, Gandolfi Giuliana nata a Modena il 28/12/1938,
Iacomelli Cristina nata a Firenze il 21/03/1970; Iacomelli Isabella nata a Firenze il 12/12/1971,
Iacomelli Maria Teresa nata a Firenze il 30/07/1974; Foglio 97 mappali 341,4, Collina Augusto nato
a Modena il 15/01/1959, Collina Biancarosa nata a Modena il 11/08/1963; Foglio 90 mappali 25,26,
Ascari Giuliana nata a Cavezzo il 01/12/1944, Morini Paola nata a Modena il 21/10/1952, Morini
Pier Paolo nato a Modena il 01/08/1937, Morini Stefania nata a Modena il 01/04/1965, Pavarotti
Linda nata a Modena il 24/02/1974, Pavarotti Maria Gabriella nata a Modena il 09/08/1944,
Pavarotti Monica nata a Modena il 23/05/1968, Pavarotti Rina nata a Modena il 06/11/1931; Foglio
89 mappale 9 BNP Paribas Lease Group S.p.A. con sede a Milano; Foglio 48 mappali 579,582 San
Girolamo S.R.L. con sede a Milano; Foglio 46 mappale 148 Brevini Ermes nato a Modena il
01/01/1949, Brevini Lorena nata a Modena il 23/11/1959, Fiorini Paolina nata a Nonantola (MO) il
05/05/1923; Foglio 46 mappale 390 ABF Leasing S.p.A. con sede a Milano, S. Martino S.p.A. con
sede a Modena; Foglio 46 mappali 56,218,185,203,204,67 Demanio Pubblico dello Stato Ramo
Strade; Foglio 102 mappale 467 Eurozinco S.R.L. con sede in Castelfranco Emilia; Foglio 98
mappale 8 Consorzio ATCM con sede in Modena, Demanio Pubblico dello Stato, Provincia di
Modena; Foglio 80 mappale 92 Ente Urbano; Foglio 80 mappale 93 Ente Urbano; Foglio 115
mappale 16, Foglio 127 mappale 2, Foglio 128 mappale 1 Ente Ferrovie dello Stato con sede in
Roma; Foglio 127 mappali 130,131 Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. con sede in Roma; Foglio 128
mappale 209 Coop Estense Società Cooperativa con sede in Modena; Foglio 128 mappali
135,79,133 Wiligelmo D.M – Fondo Comune di Investimento immobiliare di tipo Chiuso con sede
in Verona.
Ai fini dell’ “Avvio del procedimento amministrativo”, dell’apposizione del “Vincolo preordinato
all'imposizione in via coattiva della servitù di elettrodotto” da apporre sui fondi attraversati dalle
opere nonchè della “Dichiarazione di pubblica utilità” secondo il combinato disposto dell’art. 7 e
seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241, e del D.P.R. 8 giugno 2001 n. 327 e successive
modificazioni, della legge Regione Emilia Romagna 19 dicembre 2002 n. 37.
COMUNICA CHE
“L’oggetto del procedimento promosso” è l’autorizzazione alla costruzione ed esercizio delle
opere denominate: Collegamento a 132 kV “Modena Nord – Modena Est – Modena
Crocetta”, in Comune di Modena.
“L’Amministrazione competente a rilasciare l’autorizzazione” è il Ministero dello Sviluppo
Economico – Direzione Generale per il mercato elettrico, le rinnovabili e l’efficienza energetica, il
nucleare - Divisione IV – Infrastrutture e sistemi di rete - Via Molise, 2 - 00187 ROMA di concerto
con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione Generale per i
rifiuti e l’inquinamento - Via C. Colombo, 44 - 00147 ROMA;
“Il Responsabile del Procedimento” è la dott.ssa Marilena Barbaro, Dirigente della suddetta
Divisione IV - Infrastrutture e sistemi di rete
“Conclusione del Procedimento” il procedimento avviato si concluderà entro i termini di legge
“Gli Uffici presso cui si può prendere visione del progetto” sono:
- il Ministero dello Sviluppo Economico – Direzione Gener ale per il mercato elettrico, le rinnovabili
e l’efficienza energetica, il nucleare - Divisione IV – Infrastrutture e sistemi di rete - Via Molise, 2
- 00187 Roma
- Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione Generale per i rifiuti e
l’inquinamento - Via C. Colombo, 44 - 00147 Roma;
- Comune di Modena – Piazza Grande, 16 41100 Modena;
- Terna Rete Italia Spa – Direzione Territoriale Nord Est – Via dei Della Robbia 41/5r – 50132 FIRENZE
Si comunica che nel termine di 30 (trenta) giorni dalla pubblicazione del presente avviso, chiunque
ne abbia interesse può prendere visione della documentazione depositata nonché presentare
osservazioni scritte ai suddetti citati soggetti.
Coloro i quali, pur risultando dai registri catastali intestatari dei fondi interessati, non lo siano più,
sono tenuti, a norma dell’art.3 comma 3 del citato D.P.R. 327/2001, a darne comunicazione al
suddetto Responsabile del Procedimento e a TERNA R.I. Spa DTNE sede di Firenze Via dei Della
Robbia 41/5r - 50132 Firenze, indicando altresì, ove ne siano a conoscenza, il nominativo del
nuovo proprietario o fornendo copia degli atti utili a ricostruire le vicende dell’immobile
Il Responsabile
(N. Ferracin)
Terna Rete Italia S.p.A
Sede Legale Viale Egidio Galbani, 70 - 00156 Roma
Reg. Imprese, C.F. e P.I. 11799181000 REA 1328587
Capitale Sociale 120.000,00 Euro i.v. – Socio Unico
Direzione e coordinamento di “Terna Rete Elettrica Nazionale S.p.A”
Boccia: Il Sole 24 Ore
rimarrà di Confindustria
N.R.G. 17851/2012
findustria». Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia è intervenuto così, ieri, a margine del
convegno inaugurale dell’edizione 2016 di Bi-Mu/Sfortec Industry, alla Fiera di Milano.
Il Gruppo 24 Ore nei giorni
scorsihaarchiviatounasemestrale con 49,8 milioni di perdite e fra
venerdì e sabato ha registrato le
dimissioni del presidente Giorgio
Squinzi e di cinque consiglieri. Il
consiglio – composto ora dal nominato presidente pro tempore
Carlo Robiglio, dal vicepresidente pro tempore Luigi Abete, dall’amministratore delegato Gabriele Del Torchio, da Marcella
Panucci, Nicolò Dubini e Maria
Carmela Colaiacovo (che ha rassegnatoledimissionimaèrimasta
inregimediprorogatioexarticolo
2385) – rimarrà in carica fino all’assemblea, in calendario per il 14 novembre in prima convocazione e
per il 21 in seconda.
«A breve incominceremo a
mettere giù una lista e faremo un
consiglio d’amministrazione all’altezza degli obiettivi che abbiamo», ha aggiunto il numero uno di
Viale Dell’Astronomia che riunirà il comitato di presidenza di
Confindustria il prossimo 11 ottobre, la sera prima del Consiglio
Generale fissato per la mattina di
mercoledì 12 ottobre. «Abbiamo
tutta la volontà, la passione e la voglia di rilanciare il giornale nella
logica storica, perché ci sono decenni che legano Confindustria al
Sole 24 Ore e sicuramente non sarà la mia gestione quella che perderà il Sole».
I risultati della semestrale hanno messo in evidenza la necessità
di operazioni di rafforzamento di
capitale. Da subito Confindustria
– azionista di riferimento con il
67,5% di azioni – ha manifestato la
propria disponibilità. «Stiamo lavorando, è diventata una delle
grandiprioritàdiConfindustria.Il
dossier – ha poi sottolineato Boc-
cia riferendosi al tema della definizionedelnuovocda–ènellemie
mani, lo valutiamo insieme al comitato di presidenza». Per il rinnovo, ha comunque spiegato il
presidente di Confindustria, «seguiremo tutte le procedure per fare in modo che le cose si facciano
con velocità, entrando in profondità e agendo e costruendo questo
percorso». Il consiglio generale di
Confindustria di mercoledì prossimo sarà «monotematico sul Sole 24 Ore. Ci sarà un’informativa
da parte mia che mi sembra doverosa e corretta da dare dopo tutto
quello che è accaduto. Detto questo, non cambia l’idea degli obiettivi e dei fini molto chiari di Confindustria e del suo presidente».
In mattinata Il Gruppo è intervenuto ieri con una nota su rumors e notizie stampa che mettono in dubbio «la legittimità degli
organismi di governance del
Gruppo 24 Ore». La società, si legge, «diffida dal diffondere notizie
chiaramente contrastanti con la
puntuale applicazione della normativa di legge (ex articolo
2385)», sulla cessione degli amministratori. In particolare una nota
del gruppo fa riferimento a Il
Giornale secondo il quale la Consob dovrà valutare se il cda del Sole fosse o meno legittimato a eleggere un nuovo presidente e un suo
vice o non fosse invece decaduto
perladimissionidellamaggioranza dei consiglieri. «Nelle ultime
settimane – si legge ancora nella
nota – tali rumors si susseguono
esplicitando presunti contenuti
delle riunioni del consiglio di amministrazione, diffondendo informazioni riservate o contenuti
inesatti. La legittimità e la funzionalitàdelconsigliodiamministrazione, nonché delle delibere assunte, è stata oltretutto formalmente condivisa dal Collegio sindacale nell’ambito della riunione
del cda di domenica 2 ottobre».
A. Bio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Sentenza n. 2609/2016 pubbl. il 02/09/2016
RG n. 17851/2012
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
TRIBUNALE ORDINARIO di BRESCIA
SEZIONE PRIMA CIVILE
Il Tribunale nella persona del Giudice dott. Angelica Castellani ha pronunciato la seguente
SENTENZA
nella causa civile di I Grado iscritta al n. r.g. 17851/2012 promossa da:
ALFREDO ROBLEDO (C.F. RBLLRD50P09F839Q), con il patrocinio degli avv. MANERBA ANDREA e MALAVENDA CATERINA, elettivamente domiciliato in BRESCIA,
VIA SOLFERINO, 53, presso il difensore avv. MANERBA ANDREA
ATTORE
contro
GABRIELE ALBERTINI (C.F. LBRGRL50L06F205P), con il patrocinio dell’avv. LAMANNA MICHELlNA, elettivamente domiciliato in MILANO, PIAZZA VELASCA 6,
presso lo studio dell’avv. LAMANNA MICHELINA
CONVENUTO
***
Definitivamente pronunciando, ogni altra domanda, istanza ed eccezione
respinta o assorbita, cosÌ provvede:
1) In parziale accoglimento della domanda proposta da ROBLEDO ALFREDO,
accerta e dichiara la natura diffamatoria delle dichiarazioni, nei limiti
precisati in parte motiva, rese da ALBERTlNI GABRIELE nel corso delle
interviste rilasciate rispettivamente a Il Sole24Ore, cosÌ come ripresa
nel testo dell’articolo intitolato “Il processo derivati e l’ira di Albertini
«Indagini arbitrarie»”, pubblicato il 26 ottobre 2011, e al Corriere della
Sera, cosÌ come ripresa nel testo dell’alticolo intitolato “Albertini: l’accordo è la conferma che nel 2005 avevamo operato bene”, pubblicato
il 19 febbraio 2012;
2) Condanna il convenuto al risarcimento del danno non patrimoniale liquidato in favore dell’attore in € 30.000,00, oltre interessi legali dalla
data di deposito della presente sentenza al pagamento;
3) Condanna il convenuto al pagamento in favore dell’attore della somma di € 5.000,00 ai sensi dell’art. 12 L. n. 47/1948;
4) Condanna il convenuto a rifondere all’attore i 2/3 delle spese di lite che
liquida in complessivi € 305 a titolo di spese ed € 7.254 a titolo di onorari, oltre al rimborso forfettario delle spese generali nella misura del
15%, IVA e CPA come per legge, con compensazione del restante terzo;
5) dispone la pubblicazione della presente sentenza, per estratto (intestazione e dispositivo) e per una volta, a caratteri doppi del normale,
sui quotidiani Il Sole24Ore e Corriere della Sera, a cura e spese del
convenuto entro trenta giorni dalla pubblicazione della stessa, autorizzando sin da ora parte attrice, ove tale ordine non fosse adempiuto
nel termine indicato, a provvedervi direttamente ponendo a carico del
convenuto le relative spese.
Brescia, 1 settembre 2016
IL GIUDICE
dott. Angelica Castellani
Finanza & Mercati 31
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
LA GIORNATA
AZIONI&OBBLIGAZIONI
Lusso. Il gruppo francese non aveva in portafoglio un marchio di «valigie high tech»
A Lvmh l’80% di Rimowa,
operazione da 640 milioni
Il marchio tedesco ha un fatturato di oltre 400 milioni
Giulia Crivelli
pSettanta brand posson basta-
re? Pare di no. Non a Lvmh, il più
grande gruppo del lusso al mondo, che ieri ha acquistato l'80% di
Rimowa. Un’operazione da 640
milioni di euro che permette al
colosso francese di diversificare
ulteriormente il suo già ricco portafoglio di marchi di alta gamma
di ogni settore. Con Rimowa il colosso francese entra in un segmento in cui non era presente,
quellodeibagagli“premium”ead
alto contenuto di tecnologia.
Ma si tratta anche di un ritorno
alle origini, di un cerchio che si
chiude: Louis Vuitton, marchio
principale di Lvmh, nacque nel
1854proprioconlavaligieeibauli.
Vuitton è diventata una galassia
fatta di pelletteria, abbigliamento, scarpe (tutte made in Italy),
occhiali, orologi, gioielli e profumi. I bauli però restano un simbolo, hanno sempre un posto d’onore nei negozi e ancora oggi vengono fatti a mano, in pelle e legno,
anche su misura, per soddisfare le
richieste più bizzarre. Rimowa è
un prodotto completamente diverso, di “artigianato tecnologico”, e ha come competitor marchi
globali come Samsonite e Tumi.
Da sempre innovativo nei materiali, Rimowa nel 2016 crescerà
a doppia cifra e il fatturato dovrebbe superare i 400 milioni.
L’azienda, fondata in Germania
nel 1898 da Paul Morszeck, vanta
molti primati: nel 1937 Richard
Morszeck, figlio del fondatore,
lanciò il primo baule da viaggio in
metallo leggero; nel 1976 toccò a
Dieter, figlio di Richard, che progettò la prima valigia impermeabile all’acqua. È stato proprio il nipote del fondatore – che resterà in
azienda come ceo – a vendere
l’80% della società a Lvmh. Coceo di Rimowa sarà il 25enne
Alexandre Arnault, figlio di Bernard, presidente e ceo di Lvmh e
uomo più ricco Francia.
Rimowa è il primo tassello tedesco del portafoglio del gruppo
francese, che possiede, tra gli altri, marchi storici italiani come
Bulgari, Emilio Pucci, Fendi e Loro Piana. La mossa di Lvmh è sicuramente lungimirante: stando al
report The next frontier for bags
and luggage di Euromonitor International (si veda anche Il Sole
Lvmh
Andamento del titolo a Parigi
158
156,6
155,5
154
150
146
05/09
24 Ore del 25 agosto), nel periodo
2010-2015 il segmento dei bagagli
rigidi, core business di Rimowa, è
cresciuto dell’8% e per il 2016 –
nonostante il calo dei flussi turistici – ci sarà un aumento delle
vendite del 4%. Sempre secondo
Euromonitor, gli asset più importanti di Rimowa sono la crescita
della rete di monomarca e la capacità di innovazione (nel 2000 è
nata la prima valigia in policarbonato e qualche settimana fa è stata
presenta la Rimowa Electric Tag,
che semplifica il check-in grazie
alla tecnologia bluetooth).
Nel primo semestre i ricavi di
Lvmh sono saliti del 3% a 17,2 miliardi e l’utile ha sfiorato i 3 miliardi. I dati del terzo trimestre saranno diffusi il 10 ottobre e ieri Barclays ha dato un giudizio di equal
weight mantenendo invariato il
target price a 165 euro, sottolineando le «buone prospettive di
medio-lungo periodo». Il titolo
ha chiuso ieri a 156,60 (+3,03%).
04/10
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Titoli di Stato e Obbligazioni
Spread Treas. 5Y
A
-89
-67
Set-16
Ott-16
14,100 15,988 9,809
13,700
— 18,018
Nov-16
Dic-16
Gen-17
Feb-17
Carlo Festa
pCresce il mercato M&A ita-
liano nel terzo trimestre del 2016.
Ma resta incertezza per i prossimi mesi. Sono 551 le operazioni
censite dal rapporto Kpmg: per
un valore di 39,2 miliardi di euro,
in aumento del 56% rispetto ai 25
miliardi dei primi 9 mesi del 2015.
In particolare nel terzo trimestre
si sono registrate operazioni per
14 miliardi. Per Max Fiani, partner
Kpmg e coordinatore del rapporto M&A «Il mercato in questi primi nove mesi è stato vivace, ma se
guardiamo a fine anno permangono incertezza e volatilità soprattutto a livello di scenario macro. A meno di sorprese, dunque,
il grande salto in avanti del mercato sopra i 60 miliardi, crediamo
che debba essere rinviato».
L’interesse degli investitori
esteri verso gli asset italiani resta
elevato: da inizio anno si sono registrate 179 operazioni per 13 miliardi. Tra le categorie di bidder
più attivi ci sono i private equity
tra cui Cvc Capital, Bc Partners e
Macquarie, che hanno acquisito
Sisal, Cigierre, Hydro Dolomiti.
Significative alcune operazioni
effettuate da player industriali,
tra cui la più rilevante è stata l’ac-
quisizione di Italcementi da parte
di Heidelberg (1,6 miliardi per il
45%),acuièseguital’Opa,portando il valore della transazione a
circa 3,7 miliardi.
Segnali interessanti di ripresa
anche sul versante delle operazioni Italia su estero. Nei primi 9
mesi si sono registrate 110 acquisizioni oltreconfine per 11,8 miliardi. Tra le operazioni maggiori
c'èstatal’acquisizionediPartnerRe da parte di Exor, società della
famiglia Agnelli, che, con i suoi
6,9 miliardi, risulta anche il deal
più significativo nel periodo.
Il segmento delle operazioni di
consolidamento «Italia su Italia»
ha fatto registrare 262 operazioni
per 14,4 miliardi. Il settore più
coinvolto è l’Energy & Utilities
conunvaloredi4,8miliardi,quasi
interamente riferito alla riorganizzazione all’interno del gruppo
Enel. Al contrario i servizi finanziari, oltre a beneficiare di un processo di consolidamento che ha
visto gli aumenti di capitale effettuati dal Fondo Atlante in Banca
Popolare di Vicenza e in Veneto
Banca (rispettivamente 1,5 miliardi e 1 miliardo), è influenzato
dalla cessione di attività non core
degli istituti finanziari al fine di
migliorare gli indici di solidità patrimoniale. A livello settoriale, il
consumer risulta il comparto più
dinamico con 155 operazioni per
7,8 miliardi. Tuttavia il segmento
con maggior peso relativo sul totale è quello dei servizi finanziari
(11,9miliardi,parial31,2%deltotale). Risulta altrettanto attivo il
settore infrastrutture con 6 mi-
IL MERCATO
Resta elevato l’interesse
degli investitori esteri
verso l’Italia: con deal
per 13 miliardi di valore
Il settore energia il più attivo
liardi di valore e 73 operazioni.
Tra queste l’acquisizione del 51%
di A4 Holding (autostrada Serenissima) da parte della spagnola
Abertis per 594 milioni. Infine le
acquisizioni dei private equity
sono state 76 per 5,2 miliardi. Si registrano 30 operazioni di fondi
esteri per 3,3 miliardi. Tra i principali deal c’è stata l’acquisizione
del 100% di Sisal da parte di Cvc
per 330 milioni e la cessione di
Grandi Stazioni alla cordata capi-
tanata da Antin per 953 milioni.
Infine c’è da segnalare la forte
competizione tra gli advisor finanziari e legali nei 9 mesi. La
classifica Thomson mette in evidenza (per transazioni annunciate) il primo posto di Mediobanca
alla fine del terzo trimestre davanti a banche internazionali come BofA Merrill Lynch, Deutsche Bank e Morgan Stanley. Si
segnala anche la presenza ai primi posti di firm dell’advisory come Lazard e Rothschild, oltre che
di banche commerciali come
Banca Imi, Unicredit e Bnp Paribas e di banche d’affari come Nomura, Ubs, Credit Suisse, Jp Morgan, Goldman Sachs e Barclays.
Tra i trend ravvisabili c’è il progresso di alcune «firm» indipendenti come Equita, Leonardo
&Co-Houlihan Lokey, Vitale
&Co. Sul versante degli studi legali la classifica Thomson mette
in evidenza ai primi posti, per
operazioni annunciate, strutture
italiane come Chiomenti, Gianni
Origoni Grippo Cappelli, Gatti
Pavesi Bianchi, Lombardi e Associati, BonelliErede. Il primo dei
grandi studi internazionali è invece Cleary Gottlieb.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La fotografia delle fusioni e acquisizioni
Volumi e controvalori di attività sul mercato M&A italiano negli ultimi anni
Controvalore (in miliardi di euro) (scala sx)
Numero operazioni (scala dx)
583
160
148
120
457
120
495
487
100
600
551
543
450
459
329
80
340
381
300
279
56
40
197
50
34
20
28
26
2011
2012
56
39
31
0
150
2006
2007
2008
2009
2010
2013
2014
(*) primi 9 mesi del 2016
2015
2016*
Fonte: Kpmg
In breve
2,642
—
42,539
31,718
12,600 12,402
11,906 15,564
—
—
— 0,015
—
—
0,719
0,112
25,721
27,597
13,488
—
12,500 24,397
—
—
—
—
— 12,043
0,150
—
13,638
48,940
—
—
0,719
—
15,185
23,131
—
—
—
—
1,820
—
32,892
32,774
6,500
6,600
6,075
—
— 7,865
— 17,056
—
Mag-17
Giu-17
Lug-17
6,500 26,392
6,500 15,587
6,500
—
—
—
— 8,867
—
—
Ago-17
6,600 22,249
—
— 12,847
Totale 117,069 132,580 44,883 16,747 24,890
Titolo
Spread
god./Tipo ind.
— 41,696
6,163 342,332
Prezzo 365 360
Qtà
º
VWAP Rend Rend
04.10 lordo lordo (mlg)
Codice
Isin
Buoni ordinari Tesoro
14.10.16
31.10.16
14.11.16
30.11.16
14.12.16
30.12.16
13.01.17
31.01.17
14.02.17
28.02.17
14.03.17
31.03.17
13.04.17
12.05.17
14.06.17
14.07.17
14.08.17
14.09.17
IT0005138208
IT0005176182
IT0005142739
IT0005186405
IT0005154775
IT0005199358
IT0005160111
IT0005203556
IT0005162620
IT0005211146
IT0005171720
IT0005214850
IT0005176190
IT0005186397
IT0005199341
IT0005203523
IT0005211138
IT0005214843
100,010
100,032
100,043
100,071
100,076
100,097
100,097
100,104
100,123
100,129
100,129
100,140
100,159
100,172
100,195
100,206
100,230
100,233
Titolo
Date Spread
god. Tipo ind.
Codice
ISIN
Ced.
att.
—
—
-0,40
-0,47
-0,40
-0,41
-0,36
-0,32
-0,34
-0,32
-0,30
-0,29
-0,31
-0,29
-0,28
-0,27
-0,27
-0,25
— 505
— 395
-0,39
—
-0,46
—
-0,39 539
-0,40
—
-0,36 157
-0,32
—
-0,34 183
-0,32
67
-0,30
—
-0,29
—
-0,31 151
-0,29
53
-0,28
87
-0,27
28
-0,27
86
-0,25 1025
Prezzo Rend.
VWAP eff.%
04.10 lordo
Qtà
º
(mlg)
01-03s 1.3.17 +0,15s
IT0004584204 0,03 100,126 -0,25
2315
15-12s 15.06.17 +2,5a
15-10s 15.10.17 +0,8a
15-10s 15.04.18 +1,0a
01-11s 01.11.18 +1,8a
15-11s 15.11.19 +1,2a
15-12s 15.12.20 +0,8a
15-12s 15.06.22 +0,55
15-12s 15.12.22 +0,70
15-01s 15.07.23 +0,70
IT0004809809
IT0004652175
IT0004716319
IT0004922909
IT0005009839
IT0005056541
IT0005104473
IT0005137614
IT0005185456
—
—
—
IT0005089955
IT0005126989
IT0005175366
Certificati credito Tesoro
Certificati credito Tesoro - 6mEuribor
27.2.17
30.8.17
28.3.18
15-11s 15.11.2016
15-12s 15.12.2016
01-02s 1.2.2017
01-11s 1.5.2017
15-11s 15.5.2017
01-12s 1.6.2017
01-02s 1.8.2017
01-11s 1.11.2017
15-01s 15.1.2018
01-02s 1.2.2018
15-11s 15.5.2018
01-12s 1.6.2018
01-02s 1.8.2018
15-10s 15.10.2018
IT0004960826
IT0004987191
IT0004164775
IT0004793474
IT0005023459
IT0004820426
IT0003242747
IT0004867070
IT0005058463
IT0004273493
IT0005106049
IT0004907843
IT0004361041
IT0005139099
1,19
0,34
0,44
0,85
0,54
0,33
0,20
0,28
0,26
-0,26
-0,18
-0,11
-0,06
-0,02
0,06
0,17
0,26
0,35
250
1798
1436
1527
628
18903
1881
5763
10979
— 100,114 -0,29
— 100,206 -0,23
— 100,173 -0,12
2128
517
287
2,75
1,50
4,00
4,75
1,15
4,75
5,25
3,50
0,75
4,50
0,25
3,50
4,50
0,30
101,800
100,805
101,406
103,496
103,205
102,316
101,038
101,499
101,034
100,344
100,362
101,387
102,897
100,891
103,312
104,523
103,977
101,170
106,142
100,572
105,929
108,328
100,748
-0,40
-0,39
-0,32
-0,32
-0,31
-0,31
-0,25
-0,21
-0,17
-0,14
-0,11
-0,08
-0,07
-0,07
¤/$
A
-0,67
-0,67
Tassi del 04.10 . Valuta 06.10
Scad.
Tasso 360 Tasso 365
1w
2w
1m
2m
3m
6m
9m
1a
-0,381
-0,373
-0,372
-0,337
-0,301
-0,202
-0,131
-0,064
-0,386
-0,378
-0,377
-0,342
-0,305
-0,205
-0,133
-0,065
Media % mese Settembre
1m
-0,371
2m
-0,337
3m
-0,301
6m
-0,198
-0,376
-0,342
-0,305
-0,201
LIQUIDITÀ (TASSO 360)
Eonia (04/10/16)
-0,3440
e-Mid/Atic (04/10/16)
O/N Euro
-0,3848
O/N Usd
0,6364
1Y/6M
2Y/6M
3Y/6M
4Y/6M
5Y/6M
6Y/6M
7Y/6M
8Y/6M
9Y/6M
10Y/6M
11Y/6M
12Y/6M
15Y/6M
20Y/6M
25Y/6M
30Y/6M
40Y/6M
50Y/6M
PWC
BAYER
Il gruppo di tlc Orange è ora
l’azionista di controllo di
Groupama Banque, dopo avere
ottenuto l’ok delle autorità
regolamentari francesi ed
europee per l’acquisizione del
65% del capitale della banca che
sarà ribattezzata Orange Bank
da gennaio. L’offerta della
banca sarà disponibile in
Francia nel primo semestre
tramite app, online o tramite le
140 boutique Orange.
Bper e Fondazione Cassa di
Saluzzo, dopo il via libera dalle
autorità competenti, hanno
dato esecuzione al contratto di
compravendita di azioni
sottoscritto il 13 aprile e
finalizzato a consentire
l’ingresso della Cassa di
Risparmio di Saluzzo nel
gruppo bancario. Bper ha
acquistato dalla Fondazione il
48,98% del capitale della
Cassa salendo così all’80%.
Nel 2015-16 terminato il 30
giugno il gruppo Pwc
(PricewaterhouseCoopers
International) ha registrato
ricavi record per 35,9 miliardi
di dollari (+7% a cambi
costanti) con la maggiore
crescita proveniente dai Paesi
emergenti, in particolare
dall’Asia (+10%), con forti
risultati in India e in Cina.
PwC cresce anche in Italia:
ricavi a 556 milioni (+15%).
Fitch mantiene il gruppo
Bayer sotto la lente per un
possibile declassamento del
rating a seguito della prevista
acquisizione di Monsanto.
L’agenzia indica che il deal su
Monsanto da 66 miliardi di
dollari, di cui 47 miliardi Fitch
ritiene che saranno finanziati
con l’assunzione di debito,
potrebbe avere come
conseguenza il taglio di due
scalini del rating di Bayer.
Orange, nel 2017
CariSaluzzo entra
nascerà Orange Bank nel perimetro Bper
Ricavi da primato
Dopo il deal Monsanto
con i Paesi emergenti rating a rischio
1,03
8,20
22-10s 22.10.2016
22-10s 22.4.2017
12-11s 12.11.2017
23-10s 23.4.2020
27-10s 27.10.2020
15-11s 15.05.2022
20-10s 20.04.2023
11-10s 11.04.2024
IT0004863608
IT0004917958
IT0004969207
IT0005012783
IT0005058919
IT0005188120
IT0005105843
IT0005174906
2,55
2,25
2,15
1,65
1,25
0,10
0,50
0,40
99,641
100,902
102,113
105,285
104,620
101,386
102,150
101,138
—
-0,29
-0,23
0,02
-0,02
-0,07
0,10
0,25
68619
11218
7726
6257
3538
49
10146
16102
B
variaz. %
var. % ann.
Var.%
¤/Y
L
114,5000
0,53
-15,23
variaz. %
var. % ann.
Usd
Jpy
Gbp
Chf
Aud
Brl
Bgn
Cad
Hrk
Dkk
Php
Hkd
Inr
Idr
Isk
Ils
Myr
Mxn
-4,73
14,31
Alluminio Alloy
0,09
Var.%
0,15
Var.%
-0,41
Var.%
-0,64
Var.%
-0,18
var. % ann.
MAGI - INDICI GAS ITALIA Dati al 04.10.2016
Rilevazione Mensile
set-16
ott-16 nov-16**
13,91
15,10
17,72
MAGI ¤/MWh
Rilevazione Trimestrale
Q2-16
Q3-16
Q4-16
MAGI-Q ¤/MWh
14,05
14,99
16,82
Per ulteriori dettagli www.magindex.org, www.albasoluzioni.com, www.itec.refe.com , www.tfsbrokers.com. * Media incrementale.
variaz. %
Nikkei 225
16735,65
0,83
-7,05
Indici
L
FTSE 100
1,30
12,31
04.10
Var.%
variaz. %
48912,36
911,61
1722,82
1306,53
0,75
0,90
-0,17
-0,02
9,96
14,79
3,61
2,25
18168,45
2150,49
5289,66
6358,83
645,38
8074,89
4859,47
501,16
14520,92
848,63
-0,47
-0,50
-0,21
-0,71
-2,11
-0,30
-0,15
-0,77
-1,14
-0,90
4,27
5,21
5,64
6,36
11,69
7,54
5,80
8,12
11,61
11,00
16853,31
47916,85
59283,07
0,03
0,66
-0,30
44,35
11,49
36,75
52040,85
0,74
2,66
America Settentrionale
America Latina
Africa
Mumbai Sensitive
Hong Kong Hang Seng
Seul Kospi
Shanghai Composite #
Singapore Straits Tim.
Taipei Taiwan Weighted
Tokyo Nikkei 225
Nikkei 500
Topix
Sydney All Ordinaries
-0,62
-0,66
-0,65
-0,60
-0,71
-0,64
-0,59
-0,60
Irs 10y/6m
-0,69
-0,70
-0,64
-0,61
L
0,31
7,41
-69,05
variaz. %
var. % ann.
Valute
-1,76
-0,62
-0,42
-0,47
-0,86
-0,84
-1,76
-1,63
-0,32
-0,36
-0,78
-0,76
7a 10a
-1,90
-1,81
-0,24
-0,27
-0,78
-0,83
-1,72
-1,59
-0,03
-0,03
-0,83
-0,76
-0,70
-0,72
-0,65
-0,65
4a
5a
-0,69
-0,71
-0,62
-0,63
-0,56
-0,60
-0,51
-0,53
7a 10a
-0,46
-0,50
-0,42
-0,45
-0,10
-0,14
-0,05
-0,10
Irs 20y/6m
0,75
1,90
-48,46
L
variaz. %
var. % ann.
Dati al
04.10
Var.%
giorn
Iniz
anno
N. Zelanda
Nzd
1,5327
-0,822
-3,74
Norvegia
Nok
8,9175
-0,502
-7,14
Polonia
Pln
4,2936
0,007
0,70
Rep. Ceca
Czk
27,0210
—
-0,01
Rep.Pop.Cina
Cny
7,4462
-0,667
5,46
Romania
Ron
4,4583
0,175
-1,45
Russia
Rub
69,7125
-0,412
-13,59
Singapore
Sgd
1,5289
-0,241
-0,83
Sud Corea
Krw
1238,1600
0,077
-3,33
Sudafrica
Zar
15,1834
-0,529
-10,44
Svezia
Sek
9,6005
0,078
4,47
Thailandia
Thb
38,7290
-0,465
-1,32
Turchia
Try
3,3883
0,065
6,67
Ungheria
Huf
307,4200
-0,247
-2,71
m Corona islandese: l'ultima rilevazione BCE pari a 290,00 è
avvenuta il 3.12.2008; a partire da lunedì 2.11.2009 Banca
d'Italia ha ripreso la quotazione della valuta sulla base di
rilevazioni di mercato.
Zucchero raff.
595,50
1,43
53,84
L
variaz. %
var. % ann.
Cacao
L
2815,00
1,37
-8,63
variaz. %
var. % ann.
Denaro
265,06
265,76
265,76
212,78
212,38
211,23
211,23
211,15
261,62
597,44
599,08
1100,51
1121,69
515,94
1083,07
670,36
1120,77
1319,61
Stoxx 600
346,10
0,84
-3,41
L
variaz. %
var. % ann.
Indici
Dublino Irish SE Idx
Francoforte Dax (Xetra)
Helsinki Omxh General
Madrid Ibex 35
Parigi Cac 40
Londra FTSE 100
Istanbul Ise-Nation. 100
Mosca Micex Comp. Idx
Zurigo Swiss Market In.
0,28
0,45
0,66
0,23
0,33
0,58
0,83
0,52
0,71
8,45
8,10
7,82
-15,08
-0,09
11,39
-12,07
-8,94
-13,38
5569,89
0,09
4,22
Il Sole 24 Ore Goal Idx
Premier Index
327,73
3029,50
2871,06
346,10
1532,21
2676,45
1403,51
458,32
579,18
3565,23
0,82
1,03
0,90
0,84
0,73
0,94
0,38
1,18
1,66
0,63
-5,05
-7,28
-7,39
-5,39
-5,71
-6,00
-0,64
3,73
-8,26
-3,65
DATI AGGREGATI
Europa
D.J. EuroStoxx
D.J. EuroStoxx (50)
D.J. Stoxx (50)
D.J. Stoxx (600)
D.J. Stoxx Sel. Div. 30
FTSE EuroTop (100)
MSCI Europe #
Amsterdam Amst. Exch.
Atene Athens General
Bruxelles Bel. 20 In.
-0,79
-0,73
-0,79
-0,70
28323,48
23689,44
259,18
3005,51
2880,21
9287,77
16735,65
1596,87
1340,21
Australia
-1,67
-1,50
-0,43
-0,48
-0,82
-0,78
Lettera
296,74
300,59
300,59
233,56
230,97
227,25
227,25
227,25
292,06
627,76
640,97
1246,32
1267,56
548,99
1225,71
723,05
1255,73
1526,82
A cura di Confinvest F.L.
variaz. %
In.Anno
-1,51
-1,37
-0,42
-0,45
-0,82
-0,78
Milano - 04.10 (º)
Sterlina v.c.
Sterlina n.c.
Sterlina post 74
Marengo italiano
Marengo svizzero
Marengo francese
Marengo belga
Marengo austriaco
20 marchi
10 $ liberty
10 $ indiano
20 $ liberty
20 $ St. Gaudens
4 ducati Austria
100 corone Austria
100 pesos Cile
Krugerrand (SA)
50 pesos Messico
var. % ann.
Asia
-1,36
-1,14
-0,40
-0,36
-0,86
-0,72
MONETE D'ORO
L
7074,34
var. % ann.
L
variaz. %
5,84
In.Anno
9,93
In.Anno
9,06
In.Anno
10,96
In.Anno
28,21
-1,11
-1,10
-0,35
-0,40
-0,93
-0,82
Fonte Ufficio Studi de Il Sole 24Ore su dati Thomson-Reuters
var. % ann.
Costo termoelettrico
ott-16* nov-16**
dic-16**
ITEC12/REF-E ¤/MWh
34,15
35,95
37,60
41,86
43,77
44,63
ITEC/REF-E ¤/MWh
45,15
46,74
47,68
ITECccgt/REF-E ¤/MWh
Per ulteriori dettagli http://itec/ref-online.it. * Valore consuntivo costruito da
REF-F su dati Platts. ** Valore forward calcolato da REF-E su dati di mercato.
L
Ieri
Una sett. fa
Un mese fa
Due mesi fa
2,52
-12,64
19,27
1,05
-2,24
-16,93
—
-2,77
-1,72
-0,28
5,60
2,59
3,03
-3,54
-9,72
-0,95
-1,90
14,11
var. % ann.
-1,12
-1,11
-0,41
-0,53
-1,01
-0,98
Calcolati sui titoli benchmark dell'area Euro
Data
3m 6m 1a 2a 3a
variaz. %
1,24
7,98
99,20 2,61
99,00 0,96
100,35 0,79
102,19 4,36
99,90 0,25
100,17 0,41
98,87 9,18
99,86 2,59
101,00 0,92
102,56 3,63
101,02 8,57
81,96 1,99
100,05 0,96
94,95 7,93
100,02 0,99
94,80 8,30
96,32 8,44
99,37 7,77
99,78 8,57
98,72 7,94
100,38 10,07
98,19 8,58
99,51 8,86
101,05 9,05
101,87 8,71
101,12 1,35
100,57 1,81
98,31 8,36
97,23 5,48
100,50 6,57
100,56 7,59
99,65 1,80
101,33 -0,25
100,04 0,32
78,70 2,13
100,10 2,27
100,24 1,97
104,31 3,69
109,53 0,87
113,02 0,82
108,90 2,68
106,42 3,12
113,77 3,36
101,10 3,61
99,52 5,13
101,30 -0,26
122,93 3,57
100,64 4,05
99,47 5,27
97,68 4,24
96,51 3,30
97,82 2,50
97,83 2,59
103,31 3,72
Rendimenti per scadenze
-0,667
0,527
0,254
0,284
-0,506
-1,629
—
-0,034
0,023
-0,060
-0,596
-0,666
-0,752
-0,549
-0,443
-0,353
-0,443
-0,148
variaz. %
Prezzo Rend.
VWAP eff.%
04.10 lordo
Codice
ISIN
Titolo
Usa
un mese fa
Giappone
un mese fa
Regno Unito
un mese fa
L
1670,50
a ieri
a un anno
Calcolati sui titoli benchmark delle diverse aree valutarie
Paese
3 m 6 m 1a 2a 3a 4a 5a
1,1161
114,5000
0,8754
1,0949
1,4564
3,5816
1,9558
1,4697
7,5070
7,4418
53,8560
8,6565
74,2035
14507,0700
127,4009
4,2079
4,6067
21,5831
B
31
-13
a ieri
a un anno
L
Differenziali tra l'Euro e i principali Paesi
Iniz
anno
17,84
26
Dati anagrafici e calcolo dei rendimenti a cura di Skipper Informatica
Var.%
giorn
Argento Spot
25
-11
Spread Bonos 10Y
L
28-09 B. Imi 16-22 Tf/Tv Usd
XS1490786735
28-09 B. Imi 16-26 Tf/Tv
XS1490787113
26-01 B. Imi 16-26 Tf/Tv Serie I
XS1341083555
18-11 B. Popolare 13-20 LT II
IT0004966823
30-06 B.Imi 10-17 TV
IT0004611932
31-03s B.Imi 11-17 Misto
IT0004694086
06-07 B.Imi 16-18 8,5% Rub
XS1435073512
10-05 B.Imi 16-24 Tf/Tv Usd
XS1378969072
10-05 B.Imi 16-26 Tf/Tv
XS1379091546
30-10t B.Popolare 15-22 tv
IT0005120313
20-07 Bei 11-18 9,25% BondsD.Try XS0648456167
—
Bei 11-26 zc Usd
XS0070553820
15-12s Bei 12-17 1&
US298785FZ47
21-10 Bei 12-19 6% Bonds
XS0848049838
15-12s Bei 13-18 1%
US298785GC43
03-09 Bei 13-18 5,25% Bonds
XS0935881853
03-04 Bei 13-18 5,75% Bonds
XS0877809375
30-01 Bei 13-19 7,5% Bonds
XS0957736480
25-07 Bei 13-19 8,5% Bonds
XS0995130712
15-01 Bei 13-20 7,5% Bonds
XS0984173624
21-12 Bei 14-17 10,5% Bonds due XS1014703851
01-04 Bei 14-20 8% Try
XS1139474206
18-09 Bei 14-21 8,75% Try
XS1075219763
03-10 Bei 14-24 9,25% Try
XS1115184753
19-06 Bei 15-18 10% Brl
XS1136802615
15-12s Bei 15-20 1,625%
US298785GY62
10-02s Bei 15-25 1,875% Note D.
US298785GS94
21-12 Bei 15-26 8,125%
XS1167524922
19-01 Bei 16-21 Mxn 4,75%
XS1342860167
26-12t Birs 16-19 TF 6,6% Zar
xs1488416592
26-12t Birs 16-19 TF 7,6% Brl
XS1488416329
29-03s Birs 16-26 1,75% Usd Call
XS1365236196
30-04 Bonos 13-17 2,1%
ES00000124I2
20-12t CassaDP 15-22 tf/tv
IT0005090995
—
Comit 98-28 zc
IT0001200390
13-07 Cr. Suisse 16-26 Tf/Tv
XS1396632504
20-06 Goldman Sachs 16-26 Tf/Tv UsdXS1318212633
15-11 IVS Gr. senior unsec. 15-22 4,5%XS1308021846
06-11 Med.Lombardo 98-18 75 tf/tv IT0001271649
14-05 Mediobanca 10-20 4,5% P.A. IT0004608797
15-11 Mediobanca 10-20 sub LowT.2IT0004645542
13-12t Mediobanca 11-21 Tv
IT0004720436
18-04 Mediobanca 13-23 sub LowT.2IT0004917842
16-06 Mediobanca 16-26 3,75%
IT0005188351
27-10# MPS 11-17 Cap&Flo BPosta4 IT0004761356
31-01 Obligaciones 06-17 3,80% ES00000120J8
15-12s Rep.Italy 03-33 5,375%Usd US465410BG26
15-04 Rep.Portogallo 06-37 4,10% PTOTE5OE0007
15-10s Rep.Portogallo 14-24 5,125% UsdXS1085735899
15-02 Rep.Portogallo 15-45 4,10% PTOTEBOE0020
21-07 Rep.Portogallo 16-26 2,875% PTOTETOE0012
30-12s Ubi 09-19 Eurib. 6m m
IT0004497050
13-03s Ubi 09-19 Lower Tier Fix m IT0004457070
08-10s Ubi 12-19 6%
IT0004842370
0,8754
INDICI ITEC / REF-E Dati al 04.10.2016
var. % ann.
In.Anno
Stati Uniti
Giappone
G. Bretagna
Svizzera
Australia
Brasile
Bulgaria
Canada
Croazia
Danimarca
Filippine
Hong Kong
India
Indonesia
Islanda m
Israele
Malaysia
Messico
17
Obbligazioni - MOT ed EuroMOT
¤/£
0,25
18,27
Spread Bonos 5Y
Date
God.
Dati al
04.10
Valute
Excess Return
222,450
Reuters
04.10
Reuters
2456,420
Moody's
04.10
Moody
5167,790
LME Index
04.10
Lmex
2444,600
The Steel Index
04.10
IO62 CN Import
55,000
* Var % da ieri. ** Var % da inizio anno
10619,61
Mondo
Johannesburg All Share
17
42
20
227
296
165
167
1899
37
1055
1283,30
A
Buenos Aires Merval Idx
Città Messico Ipc Index
San Paolo Brsp Bovespa
-0,70
-0,43
-0,39
-0,14
0,11
0,40
0,62
0,88
0,93
1,22
-0,18
-0,21
-0,18
-0,17
-0,12
-0,04
0,03
0,12
0,23
0,31
0,41
0,47
0,65
0,76
0,81
0,81
0,83
0,77
Xetra Dax
New York Dow J. industr.
S&P 500
Nasdaq C.
Dow J. 65 stocks
Dow J. serv.
Dow J. trasp.
Nasdaq 100
S&P industr.
Toronto 300 Compos
Toronto Tse 60
103,138
104,835
108,985
112,390
118,877
117,066
126,161
108,672
128,601
133,580
-0,23
-0,22
-0,23
-0,20
-0,15
-0,07
0,02
0,12
0,21
0,31
0,38
0,46
0,61
0,75
0,78
0,78
0,78
0,72
Mercati Azionari mondo
MSCI em.mk free loc. #
MSCI em.mk free Usd #
MSCI world Usd #
MSCI world val. loc. #
2,10
1,70
2,35
2,10
2,60
2,35
3,10
1,25
2,35
2,55
Lett.
In.Anno
2,67
5,99
In.Anno
6,33
5,57
-2,12
-24,89
19,81
2,31
23,85
5,93
In.Anno
8,38
8,62
5,20
5,44
6,48
10,92
21,07
In.Anno
17,81
6,08
a ieri
IT0004085210
IT0004890882
IT0004380546
IT0004604671
IT0004243512
IT0005004426
IT0004735152
IT0005138828
IT0003745541
IT0004545890
Buoni Tesoro Poliennali - Inflazione Italia
L
a un anno
15-03s 15.9.2017
15-03s 15.9.2018
15-03s 15.9.2019
15-03s 15.9.2021
15-03s 15.9.2023
15-03s 15.9.2024
15-03s 15.9.2026
15-03s 15.09.2032
15-03s 15.9.2035
15-03s 15.9.2041
Buoni Tesoro Poliennali - Inflazione Eurostat
Den.
A
14
1
Rend.
Qtà
º
eff.%
lordo (mlg)
-0,07
161
-0,03 1254
-0,03
857
0,00
184
0,01
54
0,01 1562
0,03 1134
0,06
460
0,07
488
0,06
637
0,12 2131
0,13 1894
0,20 2550
0,27 3343
0,29 13996
0,29 3563
0,31 2248
0,36 5146
0,38 6416
0,44 3734
0,46 1143
0,51 2646
0,53 4859
0,56 1171
0,65 13967
0,66 1742
0,67 1668
0,73 14487
0,74 3752
0,12
—
0,85
426
0,96 1735
1,00 2631
1,03 5917
1,08 2723
1,17 4017
1,20 6752
1,25 4815
1,25 1700
1,31 80195
1,37
538
1,44
629
1,50 1388
1,53 3495
1,61
130
1,60 35167
1,73
12
1,83 1253
1,92 20306
1,96 13892
2,10
360
2,16 4058
2,25 2490
2,29 28787
2,32 159765
var. % ann.
-2,28
12,59
10
Prezzo
VWAP
04.10
107,701
109,939
110,897
106,429
104,211
112,295
103,229
114,713
114,218
102,271
115,117
102,102
115,572
115,819
100,761
116,571
121,589
99,929
109,099
124,316
104,850
128,997
105,378
129,443
101,893
124,635
127,178
99,444
156,695
160,000
126,120
121,209
111,734
131,856
103,490
107,219
129,305
103,244
156,634
99,506
152,565
136,159
144,415
123,892
156,890
100,690
157,138
148,099
105,624
134,178
152,517
153,102
151,935
121,025
108,481
variaz. %
Oro Fixing
04.10
a ieri
a un anno
RILEVAZIONI BCE
Tassi del 04.10
Scad.
Var.%
0,17
0,32
Var.%
0,14
0,24
-0,09
0,91
-3,66
-0,77
0,50
-0,66
Var.%
-0,54
-0,54
-0,38
-0,38
0,50
-1,24
-4,02
Var.%
0,09
0,09
-39
-40
Spread Bonos 2Y
Ced.
att.
3,50
4,25
4,50
2,50
1,50
4,25
1,05
4,50
4,25
0,70
4,00
0,65
3,75
3,75
0,45
3,75
4,75
0,35
2,15
5,00
1,35
5,50
1,45
5,50
0,95
4,50
4,75
0,65
9,00
8,50
4,50
3,75
2,50
5,00
1,50
2,00
4,50
1,60
7,25
1,25
6,50
4,75
5,25
3,50
6,00
1,65
5,75
5,00
2,25
4,00
5,00
5,00
4,75
3,25
2,70
IRS
04.10
1,478
1,324
04.10
187,300
356,020
278,590
269,500
814,330
138,060
475,530
158,940
04.10
85,140
171,960
104,690
211,450
36,850
100,320
175,690
04.10
367,150
2302,490
B
-41
Codice
ISIN
IT0004957574
IT0003493258
IT0004423957
IT0004992308
IT0005030504
IT0004489610
IT0005069395
IT0003644769
IT0004536949
IT0005107708
IT0004594930
IT0005142143
IT0004634132
IT0004966401
IT0005175598
IT0004009673
IT0004695075
IT0005216491
IT0005028003
IT0004759673
IT0005086886
IT0004801541
IT0005135840
IT0004848831
IT0005172322
IT0004898034
IT0004356843
IT0005215246
IT0000366655
IT0000366721
IT0004953417
IT0005001547
IT0005045270
IT0004513641
IT0005090318
IT0005127086
IT0004644735
IT0005170839
IT0001086567
IT0005210650
IT0001174611
IT0004889033
IT0001278511
IT0005024234
IT0001444378
IT0005094088
IT0003256820
IT0003535157
IT0005177909
IT0003934657
IT0004286966
IT0004532559
IT0004923998
IT0005083057
IT0005162828
B
Commodities
INDICI
NE Nomisma Energia
Benzina (self,¤/lit)
Gasolio (self,¤/lit)
CRB Index
Generale
Industriale
Cereali
Bestiame
Metalli Preziosi
Valuta
Energia 77
Tassi d'interesse
Bloomberg Commodity
Commodity
Commodity TR
Commodity Eur
Commodity EurTR
Energy
Industrial
Precious Metals
Goldman Sachs
Spot
Total Return
Spread Treas. 10Y
Titolo
Date Spread
god. Tipo ind.
01-12s 1.12.2018
01-02s 1.2.2019
01-03s 1.3.2019
01-11s 1.5.2019
01-02s 1.8.2019
01-03s 1.9.2019
01-12s 1.12.2019
01-02s 1.2.2020
01-03s 1.3.2020
01-11s 1.5.2020
01-03s 1.9.2020
01-11s 1.11.2020
01-03s 1.3.2021
01-11s 1.5.2021
01-12s 1.6.2021
01-02s 1.8.2021
01-03s 1.9.2021
01-11s 1.11.2021
15-12s 15.12.2021
01-03s 1.3.2022
15-10s 15.4.2022
01-03s 1.9.2022
15-03s 15.9.2022
01-11s 1.11.2022
15-03s 15.3.2023
01-11s 1.5.2023
01-02s 1.8.2023
15-10s 15.10.23
01-11s 1.11.2023
22-12s 22.12.2023
01-03s 1.3.2024
01-03s 1.9.2024
01-12s 1.12.2024
01-03s 1.3.2025
01-12s 1.6.2025
01-12s 1.12.2025
01-03s 1.3.2026
01-12s 1.6.2026
01-11s 1.11.2026
01-12s 1.12.2026
01-11s 1.11.2027
01-03s 1.9.2028
01-11s 1.11.2029
01-03s 1.3.2030
01-11s 1.5.2031
01-03s 1.3.2032
01-02s 1.2.2033
01-02s 1.8.2034
01-03s 1.9.2036
01-02s 1.2.2037
01-02s 1.8.2039
01-03s 1.9.2040
01-03s 1.9.2044
01-03s 1.9.2046
01-03s 1.3.2047
1,1161
EURIBOR
Indici
CREDITO
23
30
338
49
633
13
518
128
377
448
140
369
98
58
Cambi e tassi
INDICI BORSE
TLC
Totale
—
—
0
2005
a ieri
—
—
Mar-17
Apr-17
B
a un anno
Dati al 31-08-2016 in Mld di º. Fonte: Ministero del Tesoro
CcT
CTz
D.Est.
Scad.
BoT
BTpBTpº+Ita
Buoni Tesoro Poliennali
Fusioni a quasi 40 miliardi di euro
-93
TITOLI IN SCADENZA NEI PROSSIMI MESI
Certificati Tesoro zero coupon
M&A. Rapporto Kpmg: nei primi 9 mesi sono state 551 le operazioni di acquisizione
Indici e mercati in diretta su www.ilsole24ore.com/finanza
Indice VIX
13,73
1,18
-29,73
L
variaz. %
var. % ann.
04.10
Var.%
In.Anno
6066,11
10619,61
8694,15
8769,00
4503,09
7074,34
77057,77
1985,02
8230,73
0,55
1,03
0,60
0,20
1,11
1,30
-0,22
-0,09
0,79
-10,68
-1,15
1,14
-8,12
-2,89
13,33
7,43
12,70
-6,66
13155,00
13153,00
1,29
1,24
8,52
8,30
Indici Calcio
Piazze
Totali
Rialzo
Ribasso
Invariati
Tokio
3599
2112
1074
413
Vol.mln
1807
Shanghai
1470
934
395
141
12105
New York
3100
830
2150
120
902
Londra
1109
529
387
193
2281
Parigi
923
535
281
107
177
Francoforte
848
528
293
27
194
32
Finanza & Mercati
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
CAMBI E TASSI
MATERIE PRIME
Metalli. Il crollo della sterlina accentua la forza del dollaro e innesca le vendite sui preziosi
Oro in picchiata sotto 1.300 $
ai minimi dai giorni di Brexit
Il mercato torna a scommettere su una stretta Fed a dicembre
Sissi Bellomo
pEra dall’epoca della Brexit che
sul mercato dell’oro non si assistevaaunoscossonecosìforte.Lequotazioni del lingotto hanno sfondato
al ribasso la soglia di 1.300 dollari
l’oncia, che resisteva dal 24 giugno,
il giorno successivo al referendum
sull’uscita di Londra dall’Unione
europea.Larotturadelsupportoha
provocato un’accelerazione delle
vendite,conperditesuperiorial3%,
che hanno spinto l’oro fino a un minimodi1.266,33$sulmercatolondinese. Ad accompagnarlo nella discesa c’erano tutti gli altri metalli
preziosi. Anche il platino ha rotto
un’importante barriera, quella dei
1.000 dollari l’oncia, per scivolare ai
minimi da tre mesi (979,50 $). Mentre l’argento, tipicamente volatile,
ha toccato quota 17,67 $/oz crollandodiquasiil6%,unaffondochenon
si vedeva dall’inizio del 2015
Le vicende britanniche anche
oggi non sono del tutto estranee
all’andamentodelmercatoaurifero. L’annuncio che la premier
Theresa May chiederà formalmente il recesso dalla Ue a fine
marzo e l’allarme sulle possibili
turbolenze che accompagneranno il processo hanno fatto crollare
la sterlina ai minimi da 31 anni sul
dollaro, accentuando di converso
la forza di quest’ultimo (si veda il
servizio a pagina 5).
Tutto ruota comunque intorno
al biglietto verde, che di solito è inversamente correlato all’oro, e al
ritorno in auge dell’ipotesi di un
rialzo dei tassi di interesse negli
Usa entro la fine dell’anno.
La valuta americana ha ripreso
ad apprezzarsi, grazie a dati economicipositivi-comequellodilunedì,chehamostratoun’accelerazione dell’attività manifatturiera
in settembre - e a dichiarazioni da
“falco” rilasciate da alcuni banchieri della Federal Reserve.
Secondo il termometro dei futures sui Fed funds, le probabilità
di una stretta monetaria in dicembresonoorasaliteal63%.Ilmercato attribuisce tuttora solo il 21,4%
di chance a un rialzo dei tassi alla
prossima riunione della Fed, che
si terrà l’1 e il 2 novembre, appena
una settimana prima delle elezioni presidenziali negli Usa.
Venerdì da oltre Oceano sono
attesiancheidatisull’occupazione,
chesepositivirischianodiinfliggere un’ulteriore batosta alle quotazioni dell’oro, che negli ultimi due
mesi si era sempre mosso in una fascia piuttosto ristretta, tra 1.300 e
1.350 dollari l’oncia. Anche il mercato fisico potrebbe non riuscire a
fornire un sostegno adeguato. La
discesa dei prezzi di solito stimola
acquisti in Asia, ma in Cina questa
settimana è vacanza.
@SissiBellomo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Petrolio. Output in crescita anche in settembre - In Iran debutta il nuovo contratto, elaborato per attirare le major
L’Opec promette tagli, ma produce di più
pL’Opec promette tagli, ma intanto produce sempre più petrolio. A rinfocolare le aspettative di
un intervento incisivo sul mercato, sono arrivate le dichiarazioni
del ministro russo Alexander
Novak, che ha confermato alla
Tass un incontro tecnico con i
sauditi nei primi dieci giorni di ottobre. Il venezuelano Eulogio del
Pino ha intanto detto di aspettarsi
una riduzione dell’output di ben
1,2 milioni di barili al giorno, grazie al contributo di paesi non
Opec, tra cui ha citato Russia,
Oman, Azerbaijan e persino il Kazakhstan, in cui a breve dovrebbe
ripartire Kashagan.
Almeno per ora tuttavia la produzione dell’Opec non ha smes-
so di crescere. Le stime concordano nel ritenere che il gruppo in
settembre abbia raggiunto un
nuovo record: 33,6 mbg secondo
gli esperti sondati da Reuters
(+70mila bg da agosto) o addirittura 33,75 mbg (+170mila) secondo il consensus Bloomberg.
I maggiori responsabili degli incrementi sono proprio quei paesi
che anche in futuro dovrebbero
essere esentati da limiti di produzione, ossia la Libia - cheè già risalita a 500mila bg - e la Nigeria,
che il mese scorso ha risollevato
la produzione dell’8% a 1,5 mbg.
L’Iran sarebbe ancora ferma intorno a 3,6 mbg, anche se Ali Kardor, ceo della National Iranian Oil
Company (Nioc), ha dichiarato al-
l’agenzia locale Irna di aver già riconquistatolasogliadi4mbg,considerata il livello pre-sanzioni.
Proprio ieri Teheran ha comunque dato un segnale forte di non
volersi fermare, adottando per la
prima volta il nuovo contratto con termini più favorevoli alle
compagnie - studiato per invogliare al ritorno le compagnie straniere. L’accordo di ieri, al quale è attribuito un valore di 2,5 miliardi di
dollari,peroraèsolounmemorandumd’intesaeperdipiùcoinvolge
una società locale: la Persia Oil &
Gas, controllata da una fondazione religiosa che fa capo all’ayatollah Khomeini. Il suo obiettivo è comunquepotenziarelaproduzione
di 4 giacimenti, da 185mila a
260mila bg. Il ministro del Petrolio
Bijan Zanganeh ha inoltre promesso di firmarne altri entro marzo 2017. L’ambizione, ribadita da
Nioc, è raggiungere «in futuro»
una capacità produttiva di 5,2-5,7
mbg. «L’Iran ha bisogno di oltre
100miliardidi$diinvestimentiper
sviluppare il settore petrolifero hadettoZanganeh-Èbenvenutala
cooperazione di tutte le compagnie che possano fornire capitale e
le più moderne tecnologie di recovery enhancement» .
Nonostante tutto il petrolio
non è arretrato neanche ieri: il
Brent ha toccato 51,37 $/barile, record da 4 mesi.
RILEVAZIONI BANCA D'ITALIA
04.10
Africa
Algeria dinaro
Angola new kwanza
Botswana pula
Burundi franc.
C. Avorio fran. cfa
Capo Verde esc.
Comore franc.
Egitto sterl. com.
Eritrea nakfa
Etiopia bir
Gambia dalasi
Ghana cedi
Gibuti franco
Guinea franco
Kenya scellino
Lesotho loti
Liberia $
Libia dinaro
Madagascar ariary
Malawi kwacha
Marocco dirham
Mauritania ougulya
Mauritius rupia
Mozambico metical
Namibia $
Nigeria naira
Rep. Congo franco
Rwanda franco
Sant'Elena sterlina
Sao Tome dobra
Seychelles rupia
Sierra Leone leone
Somalia scellino
Sudan sterlina
Swaziland lilageni
Tanzania scellino
Togo franco
Tunisia dinaro
Uganda scellino
Zambia kwacha
Zimbabwe $
¤ % in.an.
122,5864
185,0686
11,6897
1863,4132
655,9570
110,2650
491,9678
9,9052
17,6934
24,6875
51,3852
4,4349
198,3544
10153,3574
113,0233
15,1834
94,3105
1,5380
2665,0208
801,8534
10,8954
397,9120
39,6164
87,6250
15,1834
344,7394
1124,0512
885,7653
0,8754
24500,0000
14,9702
6300,3848
645,7497
7,1090
15,1834
2434,2141
655,9570
2,4687
3794,4229
6,8454
—
Euro
Stati Uniti
Giappone
Gr. Bretagna
Danimarca
Canada
Svizzera
Norvegia
Svezia
Australia
N. Zelanda
Rep. Ceca
5,04
25,65
-3,98
8,48
—
—
—
16,25
2,08
7,05
18,26
7,36
2,52
20,30
1,55
-10,44
2,52
1,85
-8,36
11,48
1,00
7,58
1,38
78,38
-10,44
59,08
11,41
8,90
19,27
—
4,53
39,52
-5,62
7,18
-10,44
3,54
—
11,71
3,12
—
—
1,9978
16,9421
1,9978
1,1161
2,2322
2,2310
1,1161
7,7123
0,9264
739,0039
3307,9330
615,3430
1,1161
51,6976
9,7659
0,8754
142,7829
8,3851
231,2671
73,3239
25,5883
32,3476
1,1161
6200,3708
3,7870
3,0135
4,1851
7,4596
31,5432
11,1471
2,52
20,18
2,52
2,52
2,52
2,72
2,52
2,52
2,52
-4,36
-4,29
5,07
2,52
4,44
2,52
19,27
9,31
0,90
2,52
18,19
6,22
6,39
2,52
-1,92
2,12
2,52
-1,99
6,70
-3,26
62,73
1,7900
15,1797
1,7900
1,0000
2,0000
1,9989
1,0000
6,9100
0,8300
662,1306
2963,8321
551,3332
1,0000
46,3199
8,7500
1,2750
127,9302
7,5128
207,2100
65,6966
22,9265
28,9827
1,0000
5555,3900
3,3931
2,7000
3,3000
6,6837
28,2620
9,9875
73,5738 -1,16
4,1866 2,46
528,8035 0,44
1,8012 57,56
0,4197 2,52
87,5221 2,52
1413,3546 -0,77
1,5289 -0,83
74,2035 3,03
4556,9993 3,27
65,9204
3,7511
473,7958
1,6138
0,3760
78,4178
1266,3333
1,3699
66,4846
4082,9668
Corea Del Nord won
Georgia lari
Giordania dinaro
Irak dinaro
Iran rial
Kazakistan tenge
Kirghizistan som
Kuwait dinaro
Laos kip
Libano sterlina
Macao pataca
Maldive rufiyaa
Mongolia tugrik
Nepal rupia
Oman rial
Pakistan rupia
Qatar rial
Siria sterlina
Sri Lanka rupia
Tagikistan somoni
Taiwan $
Turkmenistan N.man.
U.A.E. dirham
Uzbekistan sum
Vietnam dong
Yemen rial
Europa
Albania lek
Bielorussia rublo
Bosnia Erz. marco
Gibilterra pound
Macedonia denar
Moldavia leu
Serbia dinaro
Ucraina hryvnia
Oceania
Fiji $
I. Tonga pa anga
Papua Guinea kina
Polinesia Fr. franco
Samoa tala
Solomon $
Vanuatu vatu
2,4554
2,6051
0,7913
1300,2565
35178,3559
373,3689
75,8526
0,3370
9051,5710
1682,5208
8,9160
17,1489
2555,5007
118,7256
0,4291
116,7329
4,0626
238,9012
163,5645
8,7856
35,0533
3,9064
4,0972
3387,6989
24896,0056
279,2160
Usd
1,1161
1,0000
0,9748
1,2750
1,4998
0,7594
1,0194
1,2516
1,1625
0,7663
0,7282
4,1305
1,0000
0,8960
0,8734
1,1423
1,3438
0,6804
0,9133
1,1214
1,0416
0,6866
0,6524
3,7008
Jpy
114,5000
102,5894
100,0000
130,7973
153,8606
77,9071
104,5758
128,3992
119,2646
78,6185
74,7048
423,7445
Gbp
Dkr
0,8754
0,7843
0,7645
1,0000
1,1763
0,5956
0,7995
0,9817
0,9118
0,6011
0,5711
3,2397
Cad
7,4418
6,6677
6,4994
8,5010
10,0000
5,0635
6,7968
8,3452
7,7515
5,1097
4,8554
27,5408
Chf
1,4697
1,3168
1,2836
1,6789
1,9749
1,0000
1,3423
1,6481
1,5309
1,0091
0,9589
5,4391
Nok
1,0949
0,9810
0,9562
1,2507
1,4713
0,7450
1,0000
1,2278
1,1405
0,7518
0,7144
4,0520
8,9175
7,9899
7,7882
10,1868
11,9830
6,0676
8,1446
10,0000
9,2886
6,1230
5,8182
33,0021
Scadenza
Base
Volatil.
Call¤
Put¤
1 mese
2 mesi
3 mesi
6 mesi
12 mesi
1,1153
1,1163
1,1163
1,1163
1,1163
7,1130
7,6800
8,2750
8,5750
9,0250
0,0091
0,0137
0,0185
0,0268
0,0397
0,0091
0,0137
0,0184
0,0267
0,0394
11,1000
11,3600
11,8600
12,1100
12,2600
1,3900
1,9600
2,4900
3,4400
4,6200
1,5200
2,2100
2,9500
4,3700
6,5800
11,1000
11,7900
11,7800
11,4100
11,3100
1,2400
1,8300
2,2100
2,8800
3,7600
1,3600
2,0600
2,6300
3,7300
5,5300
2,52
-0,16
2,52
2,52
7,24
0,82
-8,58
1,95
2,04
2,52
2,58
2,22
17,63
10,95
2,52
2,29
2,52
-0,23
4,19
13,50
-2,06
2,52
2,52
11,49
1,72
19,35
2,2000
2,3341
0,7090
1165,0000
31519,0000
334,5300
67,9622
0,3019
8110,0000
1507,5000
7,9886
15,3650
2289,6700
106,3754
0,3845
104,5900
3,6400
214,0500
146,5500
7,8717
31,4069
3,5000
3,6710
3035,3005
22306,2500
250,1711
137,4678 0,33
—
—
1,9558
—
0,8754 19,27
61,4118 -0,08
22,0634 3,09
123,1726 1,42
28,8512 10,29
123,1680
—
1,7524
1,2750
55,0235
19,7683
110,3599
25,8500
2,2852
2,4020
3,5376
119,3317
2,8034
8,7400
118,8833
0,4884
0,4647
0,3155
106,9185
2,5117
0,1277
106,5167
1M
2M
3M
6M
12 M
Czk
1M
2M
3M
6M
12 M
-1,81
0,33
8,04
—
-0,79
-0,45
-0,40
Sek
Aud
9,6005
8,6018
8,3847
10,9670
12,9008
6,5323
8,7684
10,7659
10,0000
6,5919
6,2638
35,5298
Nzd
1,4564
1,3049
1,2720
1,6637
1,9571
0,9910
1,3302
1,6332
1,5170
1,0000
0,9502
5,3899
1,5327 27,0210
1,3733 24,2102
1,3386 23,5991
1,7509 30,8670
2,0596 36,3098
1,0429 18,3854
1,3999 24,6790
1,7188 30,3011
1,5965 28,1454
1,0524 18,5533
1,0000 17,6297
5,6723 100,0000
Opzioni ¤/Usd
Opzioni ¤/Jpy
1 mese
2 mesi
3 mesi
6 mesi
12 mesi
04.10.16
Scadenze
1 mese
2 mesi
3 mesi
6 mesi
12 mesi
Libor
Usd
Jpy
Gbp
RENDIMENTI MEDIOBANCA
Indicizzati:
Media mobile
A tasso fisso:
Indicizzati:
Cibor
Dkr
Nibor
Nok
Stibor
Skr
Pribor
Czk
Wibor
Pln
—
-0,33750
-0,30000
-0,24000
-0,18500
-0,03250
0,16250
—
0,87000
0,96000
1,00000
1,17000
1,33000
—
—
-0,56700
-0,62500
-0,57800
-0,51500
-0,34200
—
—
—
—
—
—
—
—
1,67000
1,61000
1,65000
—
1,71000
1,79000
1,81000
Chf
O/N
-0,40471 -0,41033 0,42433 -0,03357 0,22750 -0,80080
1w
-0,38786 -0,39325 0,45756 -0,03657 0,24369 -0,80900
1m
-0,37714 -0,38238 0,52722 -0,03000 0,26656 -0,80000
2m
-0,34657 -0,35138 0,65011 -0,02171 0,32850 -0,76760
3m
-0,32057 -0,32502 0,86433 -0,02164 0,38275 -0,74340
6m
-0,21214 -0,21509 1,25139 0,00514 0,53450 -0,65540
12m
-0,08329 -0,08445 1,56567 0,10571 0,75713 -0,49560
I dati del Cibor e Stibor sono relativi alla giornata precedente (Fonte:Nasdaq OMX)
Titoli di Stato
e Obblig. (Mot)
Media settimanale
A tasso fisso:
102,6400
102,6400
102,6400
102,6400
102,6400
DEPO, OIS E FRA
Depo
Ois
Den. Lett. Den. Lett.
Scad.
Fra
Scad. Den. Lett.
Euro
-0,40
-0,30
-0,30
-0,20
-0,10
-0,30
-0,20
-0,20
-0,10
—
-0,30
-0,30
-0,30
-0,30
-0,30
-0,30
-0,30
-0,30
-0,30
-0,30
3x6
6x9
9x12
6x12
12x18
-0,31
-0,32
-0,33
-0,22
-0,23
-0,28
-0,30
-0,31
-0,19
-0,20
0,55
0,53
0,74
1,16
1,45
0,58
0,66
0,87
1,36
1,58
0,39
0,40
0,43
0,50
0,57
0,41
0,42
0,45
0,53
0,60
3x6
6x9
9x12
6x12
12x18
0,93
0,96
1,01
1,27
1,33
0,97
1,01
1,05
1,34
1,37
-0,25
-0,29
-0,40
-0,17
-0,27
—
-0,04
-0,15
-0,07
-0,02
-0,06
0,08
-0,08
0,11
0,15
-0,05
-0,06
-0,07
-0,10
-0,14
3x6
6x9
9x12
6x12
12x18
—
0,08
—
0,11
0,14 -0,10
—
0,09
0,14 -0,10
Usd
Jpy
1M
2M
3M
6M
12 M
TASSI BCE
¤ 365
¤
114,4600
114,4600
114,4600
114,4600
114,4600
Opzioni Usd/Jpy
TASSI INTERBANCARI
Operazioni
Durata residua (anni)
3-5
5-7
Oltre 7
Settim.
Media
Settim.
30.09.16
23.09.16
30.09.16
23.09.16
2,504
2,595
1,651
1,647
1,557
1,972
2,282
2,342
1,662
1,629
1,161
1,145
2,704
2,707
2,848
2,760
30.09.16
23.09.16
30.09.16
23.09.16
2,349
2,356
1,708
1,715
2,399
2,402
2,049
2,005
1,638
1,656
1,394
1,420
2,332
2,332
2,691
2,694
Indice
WGBI European
EGBI
EGBI 1-3 Yrs
EGBI 3-7 Yrs
EGBI 7-10 Yrs
Eurobig
¤ giorn.
607,93 -0,09
239,18 -0,18
171,65 0,02
219,38 -0,04
265,07 -0,20
235,50 -0,14
¤
Data
oper. mld
16.03.16
16.03.16
05.10.16
28.09.16
10.09.14
29.09.16
28.09.16
01.09.16
34
39
5
45
5
MUTUI PUBBLICI
(Tasso massimo da applicare su mutui a carico degli
Enti locali)
Scadenza
T. fisso(*)
T. variabile
Var%
Chiusura
Durata tasso
Operazioni su iniziativa controparti
Tasso di rifin. marginale
0,25
Tasso di deposito
-0,40
Operazioni di mercato aperto
Pronti/termine settimanale 7gg 0,00
7gg 0,00
Main Refinancing Fix Rate
0,05
Pronti/termine mensile 84gg 0,05
1463gg 0,05
91gg 0,05
CITI FIXED INCOME INDICES
Rendimenti odierni: fisso 2,662; indicizz. 1,629
mese in.an.
0,21 15,22
0,36 7,97
0,08 1,01
0,22 4,24
0,45 8,53
0,26 6,88
Rend.
0,65
0,16
-0,43
-0,23
0,24
0,16
Prezzo Preced.
Merce
Dur.
7,97
7,69
1,94
4,51
7,69
6,85
fino a 10 anni
fino a 15 anni
fino a 20 anni
fino a 25 anni
oltre 25 anni
IRS 7yrs+0,90%
IRS 10yrs+1,50%
IRS 12yrs+1,70%
IRS 15yrs+1,80%
IRS 20yrs+2,30%
Euribor 6m+0,90
Euribor 6m+1,50
Euribor 6m+1,65
Euribor 6m+1,80
Euribor 6m+2,35
(*) Per IRS si intende il tasso lettera verso Euribor
a 6 mesi fissato a Francoforte alle h.11,00 del
giorno precedente alla stipula del contratto.
COMMODITIES
Merce
Mercato Mese Data
Energia e Combustibili
Brent Dated(Usd/bbl)
Brent Crude Oil(Usd/bbl)
Carbon Emiss(Euc/t)
Gas Oil(Usd/t)
Gasoline Rbob(Usd/gal)
Heating Oil(Usd/gal)
Nafta(Usd/t)
Natural Gas(Usc/mbtu)
WTI Cushing(Usd/bbl)
WTI(Usd/bbl)
ICE Spot 04.10
IPE Dec 04.10
IPE Gen 04.10
IPE Feb 04.10
ICE Giu 04.10
ICE Set 04.10
NYMEX Ott 04.10
NYMEX Nov 04.10
NYMEX Dec 04.10
IPE Ott 04.10
IPE Nov 04.10
IPE Dec 04.10
NYMEX Nov 04.10
NYMEX Nov 04.10
NWE Spot 04.10
NYMEX Nov 04.10
NYMEX Dec 04.10
CME Spot 04.10
NYMEX Nov 04.10
NYMEX Dec 04.10
LME - London Metal Exchange
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
LME
Settl
Spot
3m
15m
Spot
3m
15m
Settl
Spot
3m
Spot
3m
Settl
Spot
3m
Spot
3m
Settl
Spot
3m
Spot
3m
Settl
Spot
3m
Spot
3m
Settl
Spot
3m
Spot
3m
Settl
Spot
3m
15m
Spot
3m
15m
Settl
Spot
3m
ASSOM
NWE
NWE
ASSOM
NWE
NWE
NWE
NWE
NWE
NWE
NWE
NWE
PAR
NWE
NWE
NWE
NWE
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Acciaio Bill Md(Usd/t)
Acciaio Bill Md 1ª(Usd/t)
Acciaio Bill Md 2ª(Usd/t)
Alluminio Alloy(Usd/t)
Alluminio Alloy 1ª(Usd/t)
Alluminio Alloy 2ª(Usd/t)
Alluminio HG(Usd/t)
Alluminio HG 1ª(Usd/t)
Alluminio HG 2ª(Usd/t)
Nickel(Usd/t)
Nickel 1ª(Usd/t)
SEGUICI SU
OPZIONI
America
Antille Oland. fiorino
Argentina peso
Aruba fiorino
Bahamas $
Barbados $
Belize $
Bermuda $
Bolivia boliviano
Cayman $
Cile peso
Colombia peso
Costarica colon
Cuba peso
Dominicana R. peso
El Salvador colon
Falkland pound
Giamaica $
Guatemala quetzal
Guyana $
Haiti gourde
Honduras lempira
Nicaragua cordoba
Panama balboa
Paraguay guar.
Perù sol
St.Kitts & Nevis $
Suriname $
Trinidad $
Uruguay peso
Venezuela bolivar
Asia
Afghanistan afghni
Arabia S. rial
Armenia dram
Azerbaidjian manat
Bahrain dinaro
Bangladesh taka
Birmania kyat
Brunei $
Buthan ngultrum
Cambogia riel
109,8346
165,8173
0,0955
1669,5755
587,7224
98,7949
440,7918
8,8749
15,8529
22,1195
46,0400
3,9736
177,7210
9097,1753
101,2663
13,6040
84,5000
1,3780
2101,4200
718,4423
9,7620
356,5200
35,4954
78,5100
13,6040
308,8786
1007,1241
793,6254
1,2750
21951,4380
13,4130
5645,0003
578,5769
6,3695
13,6040
2181,0000
587,7224
2,2119
3399,7159
5,2431
—
¤
(¤)
(Usd)
(Jpy)
(Gbp)
(Dkk)
(Cad)
(Chf)
(Nok)
(Sek)
(Aud)
(Nzd)
(Czk)
Etanolo Mais(Usd/gal)
Sono aperte le selezioni. Programma, borse di studio
e modalità di ammissione www.bs.ilsole24ore.com
$
CAMBI - CROSS RATES - RILEVAZIONI BCE
S.Bel.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/indicienumeri
Nickel 2ª(Usd/t)
Piombo(Usd/t)
Piombo 1ª(Usd/t)
Piombo 2ª(Usd/t)
Rame grado A(Usd/t)
Rame grado A 1ª(Usd/t)
Rame grado A 2ª(Usd/t)
Stagno HG(Usd/t)
Stagno HG 1ª(Usd/t)
Stagno HG 2ª(Usd/t)
Zinco SHG(Usd/t)
Zinco SHG 1ª(Usd/t)
Zinco SHG 2ª(Usd/t)
Altri metalli
Alpacca Cu64Ni18(Eur/t)
Antimonio 99,65%(Usd/t)
Bismuto 99,99%(Usd/lb)
Bronzo Lega B6(Eur/t)
Cadmio 99,95%(Usd/lb)
Cadmio 99,99%(Usd/lb)
Cobalto catodi(Usd/lb)
Cromo Fe LoCarb(Usd/lb)
Gallio ling 99,9%(Usd/kg)
Germanio met(Usd/kg)
Germanio bioss.(Usd/kg)
Indio ling 99,97%(Usd/kg)
Iridio(Eur/kg)
Manganese 99,7%(Usd/t)
Manganese Ferro(Usd/t)
Molibdeno Ferro(Usd/kg)
Molibdeno Ossido(Usd/lb)
Prezzo Preced.
48,79
50,87
51,43
51,94
5,22
5,23
1,60
1,52
1,47
456,50
457,75
458,50
1,50
1,55
426,00
2,96
3,18
48,62
48,69
49,30
48,75
50,89
51,46
51,95
5,32
5,33
1,57
1,52
1,47
448,25
449,50
450,75
1,47
1,55
415,30
2,92
3,17
48,75
48,81
49,40
04.10 325,00 325,00
04.10 325,00 325,00
04.10 325,00 325,00
04.10 320,00 320,00
04.10 325,00 325,00
04.10 325,00 325,00
04.10 320,00 320,00
04.10 1575,00 1575,00
04.10 1575,00 1575,00
04.10 1590,00 1590,00
04.10 1574,00 1573,50
04.10 1590,00 1590,00
04.10 1670,50 1650,00
04.10 1670,50 1650,00
04.10 1679,00 1659,50
04.10 1663,00 1656,00
04.10 1671,00 1665,00
04.10 10155,00 10190,00
04.10 10155,00 10190,00
04.10 10210,00 10235,00
04.10 10040,00 10250,00
04.10 10090,00 10300,00
04.10 2099,00 2074,00
04.10 2099,00 2074,00
04.10 2102,00 2082,50
04.10 2077,50 2098,50
04.10 2085,00 2104,00
04.10 4790,50 4807,00
04.10 4790,50 4807,00
04.10 4810,00 4829,00
04.10 4799,50 4812,00
04.10 4817,00 4830,00
04.10 20200,00 20275,00
04.10 20200,00 20275,00
04.10 19955,00 20000,00
04.10 19725,00 19750,00
04.10 20120,00 20140,00
04.10 19975,00 20000,00
04.10 19725,00 19735,00
04.10 2404,00 2369,50
04.10 2404,00 2369,50
04.10 2402,50 2372,00
04.10 2392,50 2394,50
3m 04.10 2395,00 2397,00
04.10 6424,08 6396,20
16.09 7800,00 7800,00
16.09
4,60
4,60
04.10 6649,39 6630,06
16.09
0,55
0,55
16.09
0,65
0,65
16.09
13,00
13,00
16.09
1,85
1,85
16.09 150,00 150,00
27.07 1200,00 1200,00
27.07 900,00 900,00
16.09 210,00 210,00
04.10 19732,00 19625,00
16.09 1900,00 1900,00
01.04 650,00 650,00
16.09
18,00
18,00
16.09
7,50
7,50
Merce
Mercato Mese Data
Ottone base barra(Eur/t)
Ottone 63(Eur/t)
Ottone 67(Eur/t)
Rame(Usc/lb)
Rame catodi(Eur/t)
Rame coils(Gbp/q)
Rame elettrol(Eur/qle)
Rame filo 8mm(Gbp/q)
Rame merchant(Usc/lb)
Rame semilav.(Eur/t)
Rodio sp. 99,99%(Usd/oz)
Selenio 99,5%(Usd/lb)
Silicio blocchi(Usd/t)
Silicio Ferro(Usd/t)
Titanio Ferro(Usd/kg)
Titanio spugna(Usd/kg)
Tungsteno Ferro(Usd/kg)
Vanadio Ferro(Usd/kg)
Vanadio Pentoss.(Usd/lb)
Zinco elettrol.(Eur/t)
Metalli preziosi
Argento Spot(Usc/oz)
Argento(Usd/oz)
Oro Londra fixing(Usd/oz)
Oro AM(Eur/gr)
Oro PM(Eur/gr)
Oro(Usd/oz)
Palladio PM fix(Usd/oz)
Palladio(Eur/gr)
Palladio(Usd/oz)
Platino PM fix(Usd/oz)
Platino(Eur/gr)
Platino(Usd/oz)
ASSOM
ASSOM
ASSOM
COMEX
COMEX
COMEX
PAR
NWE
FFT
NWE
COMEX
ASSOM
NWE
NWE
NWE
NWE
NWE
NWE
NWE
NWE
NWE
PAR
Spot
Spot
Spot
Ott
Nov
Dec
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
16.09
16.09
27.07
16.09
16.09
16.09
16.09
16.09
04.10
4200,00
4556,06
4640,52
2,16
2,16
2,17
4484,00
429,30
440,17
429,95
221,35
5337,30
675,00
10,00
1500,00
960,00
3,30
8,00
26,50
19,20
4,00
2540,00
4200,00
4525,92
4677,92
2,18
2,19
2,19
4469,00
427,62
438,90
428,27
226,65
5321,48
675,00
10,00
1500,00
960,00
3,30
8,00
26,50
19,20
4,00
2540,00
LBMA
NYMEX
NYMEX
NYMEX
LBMA
ASORL
ASORL
NYMEX
NYMEX
NYMEX
LBMA
ASORL
NYMEX
NYMEX
NYMEX
LBMA
ASORL
NYMEX
NYMEX
NYMEX
Spot
Ott
Nov
Dec
Spot
Spot
Spot
Ott
Nov
Dec
Spot
Spot
Ott
Nov
Dec
Spot
Spot
Ott
Nov
Dec
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
03.10
04.10
04.10
04.10
04.10
03.10
04.10
04.10
04.10
04.10
17,86
17,71
17,74
17,78
1283,30
37,96
37,37
1266,30
1268,20
1269,70
722,00
21,38
698,50
699,00
699,55
1013,00
30,05
984,70
985,80
988,20
18,79
18,80
18,83
18,87
1313,30
38,12
38,00
1309,00
1310,70
1312,70
722,00
21,42
710,75
711,25
711,80
1034,00
30,43
1003,70
1005,60
1007,60
CBOT Dec 04.10
CBOT Mar 04.10
CBOT Mag 04.10
CBOT Ott 04.10
CBOT Dec 04.10
CBOT Gen 04.10
CBOT Dec 04.10
CBOT Mar 04.10
CBOT Mag 04.10
CBOT Dec 04.10
CBOT Mar 04.10
CBOT Mag 04.10
CBOT Ott 04.10
CBOT Dec 04.10
CBOT Gen 04.10
CBOT Nov 04.10
CBOT Gen 04.10
CBOT Mar 04.10
CBOT Nov 04.10
CBOT Gen 04.10
CBOT Mar 04.10
181,25
185,50
190,50
304,50
306,30
307,40
395,50
417,00
430,25
348,25
358,25
365,25
32,89
33,10
33,34
10,10
10,34
10,57
963,50
969,25
976,00
183,00
188,75
194,00
305,90
308,40
309,50
395,50
417,25
430,50
346,00
355,75
362,75
33,05
33,24
33,48
10,07
10,31
10,54
973,00
978,00
984,50
NWE P1 04.10 787,50
NWE P1 04.10 1675,00
NWE P1 04.10 1825,00
NWE P1 04.10 1885,00
NWE P1 04.10 1575,00
NWE P1 04.10 378,00
MATIF Dec 04.10 160,25
MATIF Mar 04.10 166,00
MATIF Mag 04.10 169,50
MATIF Nov 04.10 160,50
MATIF Gen 04.10 164,50
MATIF Mar 04.10 166,00
NWE P1 04.10 1475,00
ICE-CA Spot 03.10 475,90
NWE P1 04.10 760,00
NWE P2 04.10 754,00
NWE P1 04.10 820,00
NWE P2 04.10 810,00
NWE P1 04.10 830,00
789,00
1675,00
1825,00
1885,00
1575,00
373,00
160,00
166,00
169,25
160,00
164,00
165,25
1505,00
475,90
762,00
754,00
820,00
810,00
830,00
CBOT - Chicago Board of Trade
Avena(Usc/bu)
Farina di soia(Usd/t)
Frumento(Usc/bu)
Granoturco(Usc/bu)
Olio soia(Usc/lb)
Riso grezzo(Usc/cwt)
Semi di soia(Usc/bu)
Altri cereali, olii e semi oleosi
Copra Filippine(Usd/t)
Far. pesce Cile(Usd/t)
Far. pesce Danish(Usd/t)
Far. pesce Islanda(Usd/t)
Far. pesce Perù(Usd/t)
Farina di soia HP(Usd/t)
Frumento tenero(Eur/t)
Granoturco(Eur/t)
Olio Cocco Filipp.(Usd/t)
Olio colza canola(Cad/t)
Olio colza crude(Eur/t)
Olio girasole UE(Usd/t)
Olio lino(Usd/t)
Mercato Mese Data
Prezzo Preced.
NWE P1 04.10 720,00 745,00
NWE P2 04.10 695,00 702,50
NWE P1 04.10 1345,00 1295,00
NWE P1 04.10 1415,00 1415,00
NWE P1 04.10 750,00 745,00
NWE P2 04.10 740,00 740,00
NWE Spot 04.10 140,00 140,00
MATIF Nov 04.10 375,75 377,00
MATIF Feb 04.10 377,25 377,75
MATIF Mag 04.10 376,00 375,75
NWE P1 04.10 403,40 407,80
Olio palma crude(Usd/t)
Olio palmkernel(Usd/t)
Olio ricino(Usd/t)
Olio soia crude(Eur/t)
Olio tung crude(Usc/lb)
Semi di colza(Eur/t)
Semi soia Usa 2(Usd/t)
Coloniali
Caffè arabica(Usc/lb)
Caffè robusta(Usd/t)
Cacao(Usd/t)
Cacao(Gbp/t)
Ico caffè Comp(Usc/lb)
Icco cacao Index(Usd/t)
Isa zucch Index(Usc/lb)
Succo arancia(Usc/lb)
Zucchero grezz 11(Usc/lb)
Zucchero raffin(Usd/t)
ICE-US
ICE-US
ICE-US
LIFFE
LIFFE
LIFFE
ICE-US
ICE-US
ICE-US
LIFFE
LIFFE
LIFFE
ICO
ICCO
ISA
ICE-US
ICE-US
ICE-US
ICE-US
ICE-US
ICE-US
LIFFE
LIFFE
LIFFE
Dec
Mar
Mag
Nov
Gen
Mar
Dec
Mar
Mag
Dec
Mar
Mag
Spot
Spot
Spot
Nov
Gen
Mar
Mar
Mag
Lug
Dec
Mar
Mag
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
147,45
150,80
152,75
1958,00
1986,00
1996,00
2815,00
2758,00
2755,00
2295,00
2211,00
2206,00
136,17
2808,41
22,03
202,20
199,90
198,05
23,26
22,44
21,56
595,50
598,40
591,80
147,55
150,90
152,80
1977,00
2004,00
2014,00
2793,00
2751,00
2748,00
2267,00
2194,00
2190,00
138,69
2797,87
22,56
196,90
195,10
193,90
22,67
21,95
21,17
588,30
589,20
581,60
CME
CME
CME
CME
Ott
Dec
Feb
Apr
04.10
04.10
04.10
04.10
48,63
43,50
49,93
58,28
48,93
44,18
50,65
58,45
ICE-US
ICE-US
ICE-US
ICE-US
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
W-AUS
Ott
Dec
Mar
Mag
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
04.10
04.10
04.10
04.10
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
69,88
69,67
70,10
70,43
1333,00
1607,00
1596,00
1568,00
1527,00
1457,00
1405,00
1393,00
1364,00
—
—
—
—
—
—
—
—
—
1290,00
1363,00
68,73
68,52
69,01
69,44
1333,00
1607,00
1596,00
1568,00
1527,00
1457,00
1405,00
1393,00
1364,00
—
—
—
—
—
—
—
—
—
1290,00
1363,00
SICOM
SICOM
SICOM
TOCOM
TOCOM
TOCOM
MRE
MRE
MRE
MRE
MRE
SICOM
SICOM
SICOM
CME
CME
CME
Nov
Dec
Gen
Ott
Nov
Dec
Spot
Spot
Spot
Spot
Spot
Nov
Dec
Gen
Nov
Gen
Mar
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
162,50
160,00
159,60
170,10
166,70
164,40
173,20
164,10
141,50
139,05
138,55
140,20
139,90
140,60
330,30
339,90
343,40
161,00
157,50
158,30
168,50
163,30
161,50
172,80
163,80
140,55
138,10
137,60
136,00
137,20
138,00
334,90
345,10
350,50
Bestiame
Suini macellati(Usc/lb)
Cotone e Lane autraliane
Cotone(Usc/lb)
Northern Index(Auc/kgcl)
17,5 micron(Auc/kgcl)
18 micron(Auc/kgcl)
18,5 micron(Auc/kgcl)
19 micron(Auc/kgcl)
19,5 micron(Auc/kgcl)
20 micron(Auc/kgcl)
21 micron(Auc/kgcl)
22 micron(Auc/kgcl)
Southern Index(Auc/kgcl)
17,5 micron(Auc/kgcl)
18 micron(Auc/kgcl)
18,5 micron(Auc/kgcl)
19 micron(Auc/kgcl)
19,5 micron(Auc/kgcl)
20 micron(Auc/kgcl)
21 micron(Auc/kgcl)
22 micron(Auc/kgcl)
Eastern Index(Auc/kgcl)
Western Index(Auc/kgcl)
Varie industria
Gomma Rss 3(Usc/kg)
Gomma Rss 3(Usc/kg)
Gomma Smr CV(Usc/kg)
Gomma Smr L(Usc/kg)
Gomma Smr 5(Usc/kg)
Gomma Smr 10(Usc/kg)
Gomma Smr 20(Usc/kg)
Gomma Tsr 20(Usc/kg)
Legname d'opera(Usd/bft)
LEGENDA: Mercati: ASORL Associazione Orafa Lombarda. ASSOM Assomet. CBOT Chicago Board Of Trade. CME Chicago Mercantile Exchange. COMEX COmmodity Mercantile EXchange New York. CWB Canadian Wheat Board. FFT
Francoforte. ICE Inter Continental Exchange, -US United States, -EU EUrope, -CA Canada. ICO International Coffe Organization. ICCO International CoCoa Organization. ISA International Sugar Agreement. IPE International
Petroleum Exchange. LBMA London Bullion Market Association. LIFFE Euronext Londra. LME London Metal Exchange. MATIF Euronext Parigi. MRE Malaysian Rubber Exchange. NWE North West Europe (Rotterdam e Londra per i
Metalli). NYMEX New York Mercantile EXchange. PAR Parigi. PVE Productschappen Vee, vlees en Eieren, Utrecht. SICOM SIngapore COMmodity exchange. TOCOM TOkyo COMmodity exchange. W-AUS Wool Australia. Sigle: bbl
barile. bu bushel. cwt hundred weight. gal gallone. GBp Uk pence. gr grammo. kg chilo. kg cl kg clean - kilogram of clean yield. lb libbra. mbtu million british termal unit. oz oncia. ston short ton.
BORSE ESTERE
FRANCOFORTE
(¤)
Allianz
Basf
Bayer
Bmw
Daimler
Deutsche Telek
Henkel Pref.
SAP Se
Siemens
Volkswagen Pref.
HELSINKI
(¤)
Fortum
Kone Corp
Neste
Nokia
Nordea Bank
Sampo
Stora Enso R
Telia Company AB
Upm-Kymmene
Wartsila B
04.10
132,95
77,58
90,03
77,29
64,37
15,03
122,90
81,47
105,45
118,60
Prec.
132,10
76,11
89,43
74,81
62,71
14,92
121
80,92
104,20
116,95
Var %
0,64
1,93
0,67
3,32
2,65
0,70
1,57
0,68
1,20
1,41
04.10
14,37
45,19
38,45
5,18
9,19
40,79
8
4,03
18,82
40,40
Prec.
14,41
44,84
38,14
5,13
9,12
39,89
7,96
4,04
19,01
40,10
Var %
-0,28
0,78
0,81
1,17
0,77
2,26
0,44
-0,05
-1
0,75
Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/indicienumeri
LONDRA
(Pence GB)
Astrazeneca
Bhp Billiton
Bp
Brit Am Tobacc
Glaxosmithklin
Hsbc Holdings
Royal Dtch Shl A
Royal Dtch Shl B
Sabmiller
Unilever
04.10
Prec.
5025
5041
1201
1183
467,95 458,40
5042
4983
1696
1665
596,20 587,60
2004 1952,50
2097,50
2044
4494,50
4495
3763,50
3708
NEW YORK-NYSE
(Usd)
At&T
Berkshre Cl B
Exxon Mobil
General Elec Co
Johnson Johnson
Jpmorgan Chase
Philip Morris
Procter & Gamble
Wal-Mart Stores
Wells Fargo & Co
04.10
39,90
143,17
86,25
29,50
118,82
66,60
96,10
88,35
71,75
43,75
Prec.
40,77
143,76
87,05
29,64
118,81
66,51
97,42
88,66
72,01
43,83
Var %
-0,32
1,52
2,08
1,18
1,86
1,46
2,64
2,62
-0,01
1,50
Var %
-2,13
-0,41
-0,92
-0,47
0,01
0,86
-1,36
-0,35
-0,36
-0,18
NEW YORK-Nasdaq 100
(Usd)
Alphabet C
Alphabet A
Amazon Com
Amgen
Apple Inc
Cisco Systems
Comcast Corp A
Facebook
Intel Corp
Microsoft Cp
PARIGI
(¤)
Airbus Group
Axa
Bnp Paribas
Danone
Hermes Intern.
L Oreal
L.V.M.H.
Sanofi
Total
Vinci
04.10
776,43
802,79
834,03
167,55
113
31,35
65,83
128,19
37,54
57,24
Prec.
772,56
800,38
836,74
167,34
112,52
31,50
66,19
128,77
37,66
57,42
Var %
0,50
0,30
-0,32
0,13
0,43
-0,48
-0,54
-0,45
-0,32
-0,31
04.10
54,85
18,97
46,03
67,38
365,60
170,35
156,60
68,99
43,11
68,43
Prec.
53,74
18,73
45,62
67,16
361,25
168,25
152
68,24
42,33
68,06
Var %
2,07
1,25
0,91
0,33
1,20
1,25
3,03
1,10
1,85
0,54
Nella sezione Indici e Numeri del nostro sito internet sono pubblicati i titoli sottostanti agli indici delle principali Borse estere
SEUL
(Krw)
Amorepacific
Cheil Industries
Hynix Semicon
Hyundai Mobis
Hyundai Motor
Korea Elec Pow
Nhn
Posco
Samsung Electr
Samsung Life
SHANGHAI
(Cny)
Agri Bank Of C
Bank of China
Bank Of Comm
China Life
China Petroleum & Chem
Cn Ping An Insurance
Icbc
Merchants Bank
Moutai
Petrochina
Borse chiuse: Shanghai
04.10
394500
150500
41800
280000
139000
54500
858000
231500
1614000
105000
Prec.
389000
149000
40200
275000
135500
54000
883000
227000
1598000
105500
Var %
1,41
1,01
3,98
1,82
2,58
0,93
-2,83
1,98
1
-0,47
30.09
3,13
3,38
5,54
21,42
4,85
34,16
4,43
18
298,10
7,23
Prec.
3,14
3,37
5,54
21,52
4,85
34,19
4,44
18
290,98
7,23
Var %
-0,32
0,30
—
-0,46
—
-0,09
-0,23
—
2,45
—
TOKIO
(Jpy)
Honda Motor
Japan Tobacco
Kddi
Keyence
Mitsub Ufj Fg
Mizuho Financi
Ntt
Ntt Docomo
Smfg
Toyota Motor C
ZURIGO
(Chf)
Abb Ltd
Lafargeholcim
Nestle Sa
Novartis
Richemont I
Roche Holding Ag
Swiss Re
Syngenta
Ubs Group
Zurich Fin
04.10
Prec.
2986,50 2930,50
4146
4141
3150
3140
75200 75000
516,60 507,20
171,60 168,70
4698
4688
2555,50
2552
3432
3379
5899
5791
04.10
22,28
52,95
77,15
77,60
60,60
241,90
86,35
430,80
13,49
254,40
Prec.
21,98
52,50
76,80
76,90
59,30
241,70
86,90
427,70
13,25
250,60
Var %
1,91
0,12
0,32
0,27
1,85
1,72
0,21
0,14
1,57
1,86
Var %
1,36
0,86
0,46
0,91
2,19
0,08
-0,63
0,72
1,81
1,52
Risparmio gestito 33
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
FONDI COMUNI APERTI - SICAV ITALIANE - LUSSEMBURGHESI STORICI
tel.0332-251411
AAE 8a+ Eiger
AAE 8a+ Eiger - cl Q
FLE 8a+ Gran Paradiso
FLE 8a+ Gran Paradiso - cl Q
FLE 8a+ Latemar
FLE 8a+ Latemar - cl Q
03.10 6,041 0,12
03.10 90,415 0,13
03.10 5,196 0,27
03.10 98,065 0,26
03.10 5,773 0,05
03.10 96,646 0,05
tel.800-893989
AAM AcomeA America A1
AAM AcomeA America A2
APA AcomeA Asia Pac. A2
APA AcomeA Asia Pacifico A1
OEB AcomeA Breve Term. A1
OEB AcomeA Breve Term. A2
FLE AcomeA Etf Attivo A1
FLE AcomeA Etf Attivo A2
OEM AcomeA Eurobb. A1
OEM AcomeA Eurobb. A2
AEU AcomeA Europa A1
AEU AcomeA Europa A2
AIN AcomeA Globale A1
AIN AcomeA Globale A2
AIT AcomeA Italia A1
AIT AcomeA Italia A2
MAE AcomeA Liquidita' A1
MAE AcomeA Liquidita' A2
AEM AcomeA Paesi Em. A1
AEM AcomeA Paesi Em. A2
FLE AcomeA Patr. Aggr. A2
FLE AcomeA Patr. Aggr.A1
FLE AcomeA Patr. Dinam.A1
FLE AcomeA Patr. Dinam.A2
FLE AcomeA Patr. Prud. A1
FLE AcomeA Patr. Prud. A2
OMI AcomeA Perform. A1
OMI AcomeA Perform. A2
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
tel.06-68809919
FLE Agora 4 Invest
FLE Agora Balanced
OFL Agora Bond
AAS Agora Materials
OFL Agora Safe
FLE Agora Stars #
FLE Agora Valore Protetto
FLE Agoraflex Q m
FLE Agoraflex R
tel.800-337602
FLE Gestielle Absolute R
FLE Gestielle AbsRet Defensive
FLE Gestielle Best Sel.Ced AR #
FLE Gestielle Best Sel.Eq 20 #
FLE Gestielle Best Sel.Eq.50
FLE Gestielle Best.Sel.Eq.20 E
OEB Gestielle BT Cedola Cl.A
OEB Gestielle BT Cedola Cl.B m
FLE Gestielle Ced. Best Sel.
FLE Gestielle Ced. Corp Plus
OFL Gestielle Ced. Fissa III
OFL Gestielle Ced. O.B.Prof. m
FLE Gestielle Ced. Target HD
FLE Gestielle Ced.Dual Brand
FLE Gestielle Ced.Em.Mkts.Op
FLE Gestielle Ced.EuroItalia
OFL Gestielle Ced.Fissa II A
OFL Gestielle Ced.Fissa II B m
OFL Gestielle Ced.Fissa Prof. m
FLE Gestielle Ced.For.Opp Usd
FLE Gestielle Ced.Ita.Opp
OMI Gestielle Ced.Multi Tar
OMI Gestielle Ced.Multi Tar2
OMI Gestielle Ced.Multi Tar3
FLE Gestielle Ced.MultiAss II
FLE Gestielle Ced.MultiAsset
FLE Gestielle CedMMan SmartBeta
OFL Gestielle Cedola Fissa
OFL Gestielle Cedola Più
OMI Gestielle Cedola Più Ita
FLE Gestielle Dual Brand Eq30
OPE Gestielle Em Mkts Bo Cl.A
OPE Gestielle Em Mkts Bo Cl.B
OEM Gestielle MT Euro Cl.A
OEM Gestielle MT Euro Cl.B
FLE Gestielle Ob. America
FLE Gestielle Ob. Brasile
FLE Gestielle Ob. Cina
FLE Gestielle Ob. East Europe
FLE Gestielle Ob. Em. Mkt
FLE Gestielle Ob. Europa
FLE Gestielle Ob. India
FLE Gestielle Ob. Internaz.
FLE Gestielle Ob. Italia
FLE Gestielle Ob. Risp A
FLE Gestielle Ob. Risp B
OAS Gestielle Obbl. Corp. A
OAS Gestielle Obbl. Corp. B
OIG Gestielle Obbl. Intern. Cl.A
OIG Gestielle Obbl. Intern. Cl.B
FLE Gestielle Profilo Cedola
FLE Volterra Absolute R
FLE Volterra Dinamico
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
17,548
18,492
5,285
5,038
15,001
15,272
4,315
4,520
17,401
17,769
12,598
13,214
11,857
12,640
15,268
16,040
8,945
8,946
6,981
7,364
4,166
3,933
5,327
5,546
6,298
6,538
22,458
23,100
tel.800-388876
FLE Active Currency Flex m
FLE Active Discovery Flex m
FLE Active Global Flex m
FLE Active Income Flex m
FLE Active Opport. Flex m
FLE Anima Alto Pot. Globale A
FLE Anima Alto Pot. Globale F
AAM Anima America A
AAM Anima America B
AAM Anima America F
OFL Anima BlueBay Reddito Em. A
OFL Anima BlueBay Reddito Em. AD
OEM Anima Cap. Piu Obbl. A #
OEM Anima Cap. Più Obbl. F #
OEM Anima Cap. Più Obbl. N #
BOB Anima Capitale Più 15 A #
BOB Anima Capitale Più 15 F #
OMI Anima Capitale Più 15 N #
BOB Anima Capitale Più 30 A #
BOB Anima Capitale Più 30 F #
BOB Anima Capitale Più 30 N #
BAZ Anima Capitale Più 70 A #
BAZ Anima Capitale Più 70 F #
BAZ Anima Capitale Più 70 N #
BOB Anima Ced. A. P. 2021
BOB Anima Ced. A. P. 2021 II
BOB Anima Ced. A. P. 2021 III
BOB Anima Ced. A. P. 2022 I
AEM Anima Emergenti A
AEM Anima Emergenti B
AEM Anima Emergenti F
AEU Anima Europa A
AEU Anima Europa B
AEU Anima Europa F
FLE Anima Evoluzione 2017 I
FLE Anima Evoluzione 2019 I
FLE Anima Evoluzione 2019 II
FLE Anima Evoluzione 2019 III
FLE Anima Evoluzione 2019 IV
FLE Anima Evoluzione 2020 I
FLE Anima Evoluzione 2020 II
FLE Anima Evoluzione 2020 III
FLE Anima Evoluzione 2020 IV
FLE Anima Evoluzione 2021
FLE Anima Evoluzione 2021 II
FLE Anima Evoluzione 2021 III
OAS Anima Fix Emergenti A #
OAS Anima Fix Emergenti Y #
OEB Anima Fix Euro A
OEB Anima Fix Euro I
OEB Anima Fix Euro Y m
OEH Anima Fix High Yield A
OEH Anima Fix High Yield Y
OEC Anima Fix Imprese A
OEC Anima Fix Imprese Y
OEB Anima Fix Obbl. BT A
OEB Anima Fix Obbl. BT Y
OIG Anima Fix Obbl. Glob A
OIG Anima Fix Obbl. Glob Y
OEM Anima Fix Obbl. MLT A
OEM Anima Fix Obbl. MLT Y
FLE Anima Fondo Trading A
FLE Anima Fondo Trading F
OAS Anima Forza 1 A
OAS Anima Forza 1 B
OAS Anima Forza 1 Y
OAS Anima Forza 2 A
OAS Anima Forza 2 B
OAS Anima Forza 2 Y
BOB Anima Forza 3 A #
BOB Anima Forza 3 B #
BOB Anima Forza 3 Y #
BBI Anima Forza 4 A #
BBI Anima Forza 4 B #
BBI Anima Forza 4 Y #
BAZ Anima Forza 5 A #
BAZ Anima Forza 5 B #
BAZ Anima Forza 5 Y #
AAM Anima Geo America A
AAM Anima Geo America Y
APA Anima Geo Asia A #
APA Anima Geo Asia Y #
AEU Anima Geo Euro Pmi A
AEU Anima Geo Euro Pmi Y
AEU Anima Geo Europa A
AEU Anima Geo Europa Y
AIN Anima Geo Globale A
AIN Anima Geo Globale Y
AIT Anima Geo Italia A
AIT Anima Geo Italia Y
AEM Anima Geo PaesiEm. A #
AEM Anima Geo PaesiEm. Y #
FLE Anima Gl.Macro Divers. A
FLE Anima Gl.Macro Divers. AD
FLE Anima Gl.Macro Divers. YD m
AEU Anima Iniz. Europa B
AEU Anima Iniziativa Europa A
AEU Anima Iniziativa Europa F
AIT Anima Iniziativa Italia A
AIT Anima Iniziativa Italia AD
AIT Anima Iniziativa Italia YD m
AIT Anima Italia A
AIT Anima Italia B
AIT Anima Italia F
MAE Anima Liquidita Euro A
MAE Anima Liquidita Euro F
MAE Anima Liquidita Euro I
OEC Anima Obbl. Corporate A
OEC Anima Obbl. Corporate AD
OEC Anima Obbl. Corporate F
OPE Anima Obbl. Emergente A
OPE Anima Obbl. Emergente AD
OPE Anima Obbl. Emergente F
OEM Anima Obbl. Euro A
OEM Anima Obbl. Euro F
OEH Anima Obbl. High Yield A
OEH Anima Obbl. High Yield AD
OEH Anima Obbl. High Yield F
BOB Anima Obiettivo Ced 2022
APA Anima Pacifico A
APA Anima Pacifico B
APA Anima Pacifico F
OIG Anima Pianeta A
OIG Anima Pianeta F
BOB Anima Pr Dinamico 2022
BOB Anima Pr Dinamico 22 II
BOB Anima Pr Dinamico 22 III
BOB Anima Pr Dinamico 22 Mu-As
BOB Anima Pr Flessibile 2020
BOB Anima Pr Flessibile 2021
BBI Anima Prog Eur. 2021 Ced
BOB Anima Prog Glob. 2022 Ced
OAS Anima Prontodeposito X
OFL Anima Redd. Flessibile A
OFL Anima Redd. Flessibile AD
OFL Anima Redd. Flessibile F m
FLE Anima Reddito 2021
FLE Anima Reddito 2021 II
FLE Anima Reddito 2021 III
FLE Anima Reddito 2021 S
OFL Anima Rend.Ass.Obbl. H
OFL Anima Rend.Ass.Obbligaz. A
OFL Anima Rend.Ass.Obbligaz. Y
ODB Anima Riserva Dollaro A
ODB Anima Riserva Dollaro F
ODB Anima Riserva Dollaro I
OAS Anima Riserva Emerg. A
OAS Anima Riserva Emerg. F
OBI Anima Riserva Emergente H
OAS Anima Riserva Globale A
OAS Anima Riserva Globale f
OFL Anima Risparmio A
OFL Anima Risparmio AD
OFL Anima Risparmio F
OFL Anima Risparmio H
FLE Anima Russell Multi-Asset A
FLE Anima Russell Multi-Asset AD
-0,10
-0,09
0,71
0,70
0,01
0,01
-0,12
-0,11
—
—
0,01
0,02
0,21
0,22
-0,03
-0,02
—
0,01
1,36
1,38
0,29
0,28
0,23
0,23
0,45
0,45
0,47
0,47
5,138
5,373
5,948
5,364
5,973
3,905
6,913
7,869
7,364
-0,02
-0,09
-0,02
-0,54
-0,03
—
—
-0,11
-0,14
15,658
4,999
5,343
5,648
5,121
5,663
6,032
6,173
4,806
5,057
5,013
5,131
4,787
4,930
5,051
5,605
5,114
5,348
5,043
5,075
4,630
5,139
4,902
5,000
5,051
4,929
5,000
5,281
5,331
5,411
5,189
14,539
15,778
17,203
18,016
11,699
4,445
11,088
14,974
16,561
7,677
6,199
21,872
10,698
8,357
8,628
10,188
10,672
7,889
8,471
4,892
6,033
5,666
-0,01
-0,02
0,04
0,04
-0,02
0,05
-0,02
-0,02
—
0,10
0,12
0,02
0,19
-1,87
0,40
—
0,06
0,06
0,02
0,06
-0,28
-0,06
—
—
0,38
0,06
—
-1,86
—
—
0,21
0,12
0,13
-0,05
-0,04
-0,10
1,67
0,79
0,92
0,63
-0,10
1,14
-0,05
-0,83
0,06
0,06
0,09
0,09
0,04
0,06
0,02
0,05
0,02
Alkimis SGR SpA ___________________________
tel.0230370513
FLE Alkimis Cap Ucits Acc.
FLE Alkimis Cap Ucits Coup.
FLE Alkimis Capital Ucits I
30.09
30.09
30.09
6,216 0,19
5,133 0,20
5,073 0,06
Allianz Global Investors __________________
tel.02-87047000
AIT Allianz Az. Ita. All Stars
AEM Allianz Az. Paesi Emer
AAM Allianz Azioni America
AEU Allianz Azioni Europa
APA Allianz Azioni Pacifico
FLE Allianz Global Strategy 15
FLE Allianz Global Strategy 30
FLE Allianz Global Strategy 70
MAE Allianz Liquidita' A
MAE Allianz Liquidita' B
BOB Allianz Multi20 #
BBI Allianz Multi50 #
AIN Allianz Multi90 #
OFL Allianz Obbligaz. Flessibile
OEM Allianz Reddito Euro
OIG Allianz Reddito Glob
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
4,248
11,174
24,744
25,877
7,240
5,826
5,800
34,530
5,666
5,906
7,844
6,882
5,720
16,946
42,309
20,137
-0,40
1,09
-0,06
0,08
0,99
-0,02
-0,02
—
—
—
0,04
0,10
0,33
-0,02
-0,13
-0,21
tel.015-4508235
FLE Alpi Multi-Strategy A
FLE Alpi Multi-Strategy I m
OFL Alpi Soluzione Prudente A
OFL Alpi Soluzione Prudente I
03.10
03.10
03.10
03.10
6,221
6,238
7,643
7,686
0,18
0,18
0,03
0,03
Alpi Fondi __________________________________
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
30.09
30.09
30.09
30.09
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
30.09
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
30.09
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30.09
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03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
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m
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—
—
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m
m
m
m
u a on
M
M
M
m
M
m
M
M
m
m
m
m
m
m
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X
BAP V a e P ev den a
m
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m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
a a
Hd A
tel.800-900900
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03.10
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03.10
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03.10
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—
—
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AIN Etica Azionario I E
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—
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0,03
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Duemme SGR ______________________________
Epsilon _____________________________________
tel.02-88101
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AAM Eurizon Az.PMI Amer.
AEU Eurizon Az.PMI Europa
AIT Eurizon Az.PMI Italia
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ODB Eurizon Br.Ter.Dollaro $
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OFL Eurizon Ced. Doc 04/19
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m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
X
M
X
X
o eV a
m
m
m
m
m
m
m
m
m
M
M
03.10
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OPE
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OEB
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FLE
OMI
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OFL
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FLE
OMI
BBI
BBI
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MAE
MAE
OFL
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FLE Euromob. Flex Stars
FLE Euromob. Opportunity 2022
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m
M
M
M
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X
m
m
m
m
m
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P onee nve men M SGR
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Interfund __________________________________
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m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
m
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m
m
m
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M
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M
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AIT Symphonia Az. Sm.Cap It.
AAE Symphonia Azionario Euro
AAM Symphonia Azionario Usa
FLE Symphonia Fortissimo
FLE Symphonia Mult Emer Fle #
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OEB Symphonia Obb. Breve Ter.
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OFL Symphonia Obb. Din. Val.
OEM Symphonia Obb. Euro
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FLE UBI Pra. Capital Growth P
OEB UBI Pra. Euro BT
MAE UBI Pra. Euro Cash
OEC UBI Pra. Euro Corp.
FLE UBI Pra. Euro Eq Risk Cont
OEM UBI Pra. Euro M/L Term.
BBI UBI Pra. Europe Multifund
FLE UBI Pra. Gl. Multif. 50
OEH UBI Pra. Gl.High Yld Euro H
BOB UBI Pra. Glob. Multiasset
FLE UBI Pra. Goal
FLE UBI Pra. Inflat. Shield P
FLE UBI Pra. Mult.Vol.Target
BOB UBI Pra. Multiasset IT
OAS UBI Pra. Obb. Dollari
OIH UBI Pra. Obb. Gl. Alto Ren.
OIC UBI Pra. Obb. Glob. Corp.
OIG UBI Pra. Obb. Globali
OFL UBI Pra. Obb. Ob. Valore
OEC UBI Pra. Obb.Eu.Corp.Etico E
BOB UBI Pra. Obiettivo Controllo
OMI UBI Pra. Obiettivo Stabilita'
BAZ UBI Pra. Port. Aggressivo
BBI UBI Pra. Port. Dinamico
BOB UBI Pra. Port. Moderato
OMI UBI Pra. Port. Prudente
FLE UBI Pra. Protez. Mkt Euro P
OFL UBI Pra. Tot Ret Pr
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OEB Zenit Breve Ter Cl.R
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FLE Zenit Ev
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03.10
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03.10
03.10
Soprarno ___________________________________
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tel.800-551-552
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OEC Pioneer Ob Eu Co Et Dis B E
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tel.800-102010
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OAS Star Coll Ob Inter. A #
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OAS Star Coll Ob Inter. E #
03.10
03.10
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03.10
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03.10
03.10
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—
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Sella Gestioni _____________________________
Zenit _______________________________________
4,617
4,353
8,361
8,129
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—
0,06
M
M
M
M
INDICI FIDEURAM
%
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INDICI E CERTIFICATI
W
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W
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W
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W
W
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M
h Con bu on
X
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0,20
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0,06
0,08
0,03
-0,03
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0,03
-0,02
-0,02
tel.02-4344691
FLE Alarico Cl A
FLE Antelao Cl A #
FLE Cristallo
OFL Ritorni Reali Cl A
SOFIA GP SGR S.p.A. ______________________
mm
W
m
9,756
9,178
6,439
6,610
10,344
10,049
17,883
18,117
10,133
9,679
5,207
5,335
Nextam Partners __________________________
m
Zu
-0,08
—
0,37
-0,03
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m
M
M m
m
di DIRITTO ESTERO
X
7,373
6,384
6,794
7,512
4,775
03.10
03.10
03.10
m M
m
m
m
mM
mM
mM
mM
m
m
m
m
M
M
a V a
03.10 12,457 0,09
Investitori _________________________________
OAS Star Coll Ob M/L Ter A #
OAS Star Coll Ob M/L Ter C m #
OAS Star Coll Ob M/L Ter E #
www ilsole24ore com/indicienumeri
—
m
UBS A e Managemen
V o a o mu a Lavo o
0,09
0,19
0,06
0,04
-0,25
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1,09
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—
—
0,01
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0,52
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M
m
m
m
m
m
m
m
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03.10 12,082
ma
E e A e Managemen SGR
Eu
m
m
m
m
m
m
m
m
m
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m
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m
m
m
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m
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M
M
M
M
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0,01
-0,20
-0,20
0,14
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-0,07
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-0,08
-0,07
0,01
0,02
OAY Interf. Bond Japan
FLE Interf. Crescita Prot.80 m
OPE Interf. Em.Mkt Loc.Cur H m
OPE Interf. Em.Mkt Loc.Curr
AEM Interf. Eq. Glb Em Mkt
APA Interf. Eq. Japan H
APA Interf. Eq. Pacif. ex Japan
APA Interf. Eq. Pacif. ex Japan H
AAM Interf. Eq. USA H
AAM Interf. Eq.USA
AEU Interf. Equity Europe
AIT Interf. Equity Italy
APA Interf. Equity Japan
AAM Interf. Equity Usa Adv
OEM Interf. Euro Bond Long T
OEM Interf. Euro Bond Med. T
OEC Interf. Euro Corporate Bd
OEB Interf. Euro Currency
MAE Interf. Euro Liquidity m
OEM Interf. Euro Short Term 1-3
OEM Interf. Euro Short Term 3-5
OAS Interf. Inflation Linked
FLE Interf. System Evolution
ODM Interfund Bond Us Plus H m
OAS Interfund Glob.Convert
FLE Interfund System 100
%
Nex am Pa ne
Ca
14,758
29,041
14,871
10,838
16,859
8,966
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8,423
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20,626
16,048
Finanziaria Internazionale Inv. SGR ______
M
M
M mM
M
M
M
M
M
M W
M
M
M
Pen P an nve SGR
m
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X
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ETFplus - Mercato Telematico
di DIRITTO ITALIANO
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FLE BCC Crescita Bilanciato
FLE BCC Investimento Azion.
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FLE BCC Selez. Investimento #
FLE BCC Selez. Opportunità #
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OAS Investiper Ced.Re.Mar 21
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tel.02-88981
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FLE Azimut Scudo
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FLE Azimut Trend
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M
tel.02-480971
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AEU Arca Azioni Europa
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AIT Arca Eco. Reale Eq. It P
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OFL Arca Risparmio Previdenza
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M
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BNP PARIBAS Inv.Partners SGR SpA _____
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Anima Salvadanaio A
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Anima Sel. Dinam. 2020 III
Anima Sel. Dinam. 2020 IV
Anima Sel. Dinamica 2020
Anima Sel. Dinamica 2021
Anima Selection A
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Anima Sforzesco A
Anima Sforzesco AD
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Anima Sforzesco Plus A
Anima Sforzesco Plus AD
Anima Sforzesco Plus F m
Anima Star Eu AltoPot A
Anima Star Eu AltoPot Y
Anima Star It AltoPot A
Anima Star It AltoPot Y
Anima Star It AltoPot YD
Anima Sviluppo Europa 2022
Anima Target Cedola 2022
Anima Trag. 2016 CED.3
Anima Trag. 2017 CED.4
Anima Trag. 2017 CED.4 II
Anima Trag. 2017 CED.4 III
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Anima Trag. 2018
Anima Trag. 2018 Alto Pot.
Anima Trag. 2018 Ced. Sem.
Anima Trag. 2018 Eu. A. P.
Anima Trag. 2018 Eu. A. P. II
Anima Trag. 2018 Eu. A. P. III
Anima Trag. 2018 IT. A. P.
Anima Trag. 2018 IT. A. P. II
Anima Trag. 2018 IT. A. P. III
Anima Trag. 2018 MultiCed II
Anima Trag. 2018 Target Ced.
Anima Trag. 2019 Cre. Sost.
Anima Trag. 2019 Cre. Sost. II
Anima Trag. 2019 Flex
Anima Trag. 2019 Flex II
Anima Trag. 2019 Globale
Anima Trag. 2019 Globale II
Anima Trag. 2019 MultiAss
Anima Trag. 2019 Plus
Anima Trag. 2019 PLUS II
Anima Trag. 2021 Globale
Anima Trag. Ced. America
Anima Trag. Ced. Europa
Anima Trag. Cre. Italia
Anima Trag. Dinamico
Anima Trag. II 2016
Anima Tricolore A
Anima Tricolore AD
Anima Tricolore F
Anima Valore Globale A
Anima Valore Globale B
Anima Valore Globale F
Anima Visconteo A
Anima Visconteo AD
Anima Visconteo F
Anima Visconteo Plus A
Anima Visconteo Plus AD
Anima Visconteo Plus F m
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5,131
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5,133
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Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/fondi24
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34 Risparmio gestito
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
FONDI ASSICURATIVI UNIT LINKED
Alleanza Assicurazioni ___________
Alleata Azionaria P
Alleata Bilanciata P
Fix
Garantita Alleanza 06-16
Garantita Alleanza 06-21
Garantita Alleanza 06-26
Garantita Alleanza 06-31
Mix
Stock
Top
30.09
30.09
30.09
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30.09
30.09
30.09
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30.09
30.09
10,505
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6,620
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12,365
12,634
12,983
7,150
5,602
6,009
AIV Global Private 10
AIV Global Private 30
AIV Global Private 50
AIV Rainbow 10
AIV Rainbow 4
AIV Rainbow 7
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AZ Best in Class
AZ Best in Class A
AZ Flex I01
AZ Obbligazionario
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AZ Orizzonte 10 cl.A
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AZ Orizzonte 10 cl.C
AZ Orizzonte 20
AZ Orizzonte 20 cl.A
AZ Orizzonte 20 cl.B
AZ Orizzonte 20 cl.C
AZ Orizzonte Azionario
AZ Orizzonte Azionario cl.A
AZ Orizzonte Azionario cl.B
AZ Orizzonte Azionario cl.C
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AZ Orizzonte Flessibile cl.A
AZ Orizzonte Flessibile cl.B
AZ Orizzonte Flessibile cl.C
AZ Orizzonte Flessibile cl.D
AZ Orizzonte Monetario
AZ Orizzonte Monetario cl.A
AZ Orizzonte Monetario cl.B
AZ Orizzonte Monetario cl.C
AZ Orizzonte Obblig.B.T.
AZ Orizzonte Obblig.B.T. cl.A
AZ Rendimento Italia 2018
AZ Rendimento Italia 2020
AZ Rendimento Italia 2030
AZ Selezione Reddito
AZ Squadra Vincen.M.Stanley
AZ Squadra Vincente AGI
AZ Squadra Vincente BlackR.
AZ Squadra Vincente Pictet
AZ Squadra Vincente Pimco
AZ Sviluppo
AZ Sviluppo cl.A
AZ Sviluppo cl.B
AZB Monetario
AZB Rendimento Italia 2018
AZB Rendimento Italia 2020
AZB Rendimento Italia 2030
AZS Obbligaz.Protetto
Exclusive 25
Exclusive 50
Formula Attiva
Formula Attiva Cl.A
Formula Equilibrata
Formula Equilibrata Cl.A
Formula Moderata
Glob. Assic. GPA 14
Glob. Assic. GPA 15
Glob. Assic. GPA 7
Glob. Assic. GPA 8
Glob. Assic. GPA 9
Glob. Assic. GPA B Glob.
Glob. Assic. GPA b10
Glob. Assic. GPA b30
Glob. Assic. GPA b50
Glob. Assic. GPA b70
Glob. Assic. GPA b90
Glob. Assic. GPA Gz
Glob. Assic. GPA S Em.
Glob. Assic. GPA S Glob.
LA BilanciatoPiù
LA Capitale Prudente
LA GarantitoPiù
LA InternazionalePiù
LA ProtettoPiù
LA Vita Avanzato
LA Vita Bilanciato
LA Vita Cash
LA Vita Convertibile
LA Vita Focus
LA Vita Integro
LA Vita Ponderato
LA Vita Prudente
LA Vita Scudo
Linea Equilibrio
Linea Risparmio
Linea Sviluppo
Ras Obblig.Protetto
Ras Oriente
RB Vita America
RB Vita Bilanciato
RB Vita Capital - Unit 30
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5,823
30.09
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5,682
30.09
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30.09
5,368
28.09
17,81
28.09
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28.09
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10,816
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10,015
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12,466
28.09
12,628
28.09
12,588
28.09
12,853
28.09
13,090
28.09
11,327
28.09
11,536
28.09
11,032
28.09
11,201
28.09
11,274
28.09
9,791
28.09
9,839
28.09
9,874
28.09
10,015
28.09
9,886
28.09
10,108
28.09
12,485
28.09
13,863
28.09
19,952
28.09
10,084
28.09
12,791
28.09
11,730
28.09
11,973
28.09
11,493
28.09
10,385
28.09
11,556
28.09
12,101
28.09
12,316
28.09
9,732
28.09
12,264
28.09
13,518
28.09
19,045
30.09
6,440
30.09 1310,809
30.09 1237,975
28.09
6,024
28.09
10,909
28.09
6,080
28.09
10,814
28.09
5,879
30.09
2,430
30.09
5,556
30.09
5,206
30.09
5,114
30.09
6,393
30.09
5,145
30.09
5,917
30.09
5,789
30.09
5,889
30.09
5,765
30.09
4,813
30.09
4,982
30.09
10,173
30.09
5,496
28.09
15,756
28.09
14,878
28.09
13,644
28.09
14,721
28.09
16,553
28.09
10,417
28.09
12,454
28.09
11,957
28.09
8,393
28.09
11,235
28.09
13,698
28.09
11,243
28.09
10,691
28.09
12,471
30.09
6,440
30.09
6,577
30.09
5,093
30.09
6,275
30.09
6,814
30.09
4,848
30.09
6,483
30.09
12,846
30.09
12,302
30.09
10,970
30.09
6,771
30.09
7,500
30.09
7,765
30.09
7,086
30.09
5,547
30.09
6,837
30.09
5,379
30.09
6,296
30.09
6,364
30.09
7,762
30.09
6,385
Allianz Strategy 15
Allianz Strategy 15-IT
Allianz Strategy 50
Allianz Strategy 50-IT
Liquidity
Portfolio 0-20
Portfolio 20-40
Portfolio 30-50
T4L Asia Pacific ex Jap Eq.
T4L Asian Equities
T4L Commodities
T4L Convertibles
T4L Em. Market Bonds
T4L Em. Market Equities
T4L Em. Market Short Term
T4L EMU Corporate Bonds
T4L EMU Gov. Bonds
T4L EUR Cash
T4L European Equities
T4L European High Yield B.
T4L Fixed Inc. Medium Term
T4L Fixed Inc. Short Term
T4L Global Equities
T4L High Yield Bonds
T4L Japanese Equities
T4L Multistrategy
T4L US Equities
T4L US High Yield Bonds
T4L Volatility
30.09 156,040
30.09 1052,310
30.09 174,440
30.09 1309,970
30.09
9,951
30.09
10,144
30.09
10,207
30.09
10,227
30.09
10,000
30.09
10,000
30.09
10,000
30.09
10,000
30.09
10,566
30.09
10,308
30.09
10,000
30.09
10,084
30.09
10,000
30.09
9,542
30.09
10,000
30.09
10,000
30.09
10,093
30.09
9,700
30.09
10,323
30.09
9,981
30.09
10,000
30.09
9,642
30.09
10,000
30.09
10,000
30.09
10,000
Gestilink Aran. Dinamica
Gestilink Blu Moderata
Gestilink Verde Prudente
Rosa dei Venti F.Levante
Unitpiù Deciso
Unitpiù Equilibrato
Unitpiù Misurato
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
6,190
7,428
8,420
5,692
5,875
5,628
5,191
Armonico
Armonico 2007
Attivo
Attivo 2007
Az. Specializzato
Azion. Globale
Azionario
Bilan. Globale
Bilanciato Euro
Dinamico
Equilibrato
Euromoneta
Monetario
Obblig. Euro
Obblig. Misto
Obbligazionario
Protetto
Protetto 2007
Sicuro
Trend
Trend Dinamico
Trend Equilibrato
Trend Plus
Trend Protetto
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
13,791
12,434
14,880
11,206
14,262
11,547
16,722
14,928
14,143
17,701
18,954
12,160
12,654
15,416
14,311
14,931
14,896
12,353
15,576
17,541
10,446
12,004
10,457
11,462
Aggr. classe Sprint
Aggressive
AV Total Return
Bal. classe Moderate
Balanced
Capital Tutor
Cons. classe Comfort
Conservative
Dyn. classe Fast
Dynamic
Flex. classe Active
Flexible
Gold Fund
MultiAzionario
MultiMonetario
Pension Control
Pension Medium
Pension Power
Percorso 18 Cl. A
Percorso 40 Cl. A
Percorso 61 Cl. A
Percorso 83 Cl. A
R.Est. classe D. Property
Real Estate
SinergiKa Azionario
SinergiKa Oro
Valore Bilanciato Cl. A
Valore Bilanciato Cl. B
Valore Dinamico Cl. A
Valore Dinamico Cl. B
Valore Ponderato Cl. A
Valore Ponderato Cl. B
27.09
27.09
28.09
27.09
27.09
03.10
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
28.09
28.09
28.09
30.09
30.09
30.09
28.09
28.09
28.09
28.09
27.09
27.09
28.09
28.09
04.10
04.10
04.10
4,722
9,033
11,990
6,572
7,926
10,611
6,827
7,230
4,957
8,220
6,144
8,766
9,481
12,066
11,397
14,396
14,837
13,454
13,856
14,255
13,980
13,110
11,076
11,875
15,021
7,383
—
9,913
—
10,004
9,975
9,898
Em. Mkt Equities
Euro Bonds
Europ. Equities
Force 25
Force 50
Force 90
Internat. Bonds
Japan Equities
Money Box
UK Equities
US Equities
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
17,925
14,991
9,913
12,387
10,928
8,314
13,740
5,008
11,302
8,161
7,535
Balance 2001
Balance 2001 - PIP
Best World
Best World - PIP
Brick & Share
Brick & Share - PIP
Bull & Bear
Bull & Bear - PIP
Bull & Bear Equity
Dynamic
European Defensive
Saving Units Note
Trend 2001
Value 2001
Value 2001 - PIP
World Bond
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
28.09
28.09
30.09
29.09
29.09
29.09
29.09
10,250
6,960
7,890
7,910
6,560
9,950
5,280
6,830
5,280
4,080
9,730
10,870
10,170
10,150
8,350
5,850
Multichance Allegro
Multichance Moderato
Multichance Vivace
30.09
30.09
30.09
68,260
75,130
81,380
European Equity FP
30.09
5,086
Bond Strategy
Global Opportunities
Sustainable Investments
Sustainable Opportunities
04.10
04.10
04.10
04.10
50,204
50,653
50,385
50,560
Aviva D Az. Pacifico
Aviva D Bond Mix
Aviva E Az. Am. Latina
Aviva E Az. America
Aviva E Az. Europa
Aviva E Az. Internaz.
Aviva E Az. Pac. e Giapp.
Aviva E Az.Em. EU e Med.
Aviva E Azionario Cina
Aviva E Azionario India
Aviva E Inflazione Più
Aviva E Obblig. Euro 1-3
Aviva E Obblig. Euro Corp.
Aviva E Obblig. Euro Oltre 3
Aviva E Obblig. Misto
Aviva E Obblig. US
Aviva E Strategia 20
Aviva E Strategia 30
Aviva E Strategia 40
Aviva E Strategia 50
Aviva E Strategia 70
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
5,150
6,370
6,200
11,650
9,450
9,870
9,930
8,470
11,060
12,410
6,410
5,090
6,070
6,780
6,340
6,760
5,410
5,470
6,000
6,490
6,990
Allianz ____________________________
Allianz Global Life Limited _______
Amissima Vita ____________________
Antonveneta Vita _________________
Arca Vita __________________________
04.10
Arca Vita International ___________
Area Life __________________________
Aspecta Assurance Intern. _______
Assicurazioni Generali SpA ______
Atlanticlux Lebensversicherung S.A.
Aviva ______________________________
Aviva F Inflazione Stars
Aviva Life Active 1
Aviva Life Active 2
Aviva Life Active 3
Aviva Life Flessibile
Aviva Obiettivo Inflaz.3/2018
Aviva Oppurtunità Az.
Aviva Pip Azionario
Aviva Pip Bilanciato
Aviva Pip Flessibile
Aviva Pip Obbligazionario
Aviva Prev. Equity Pip
Aviva UniAttiva 06/2017
Aviva UniAttiva 12/2017
CU A Bilanciato
CU A Bilanciato Più
CU A Cauto
CU A Dinamico
CU A Flessibile
CU A Mix
CU A Monetario
CU A Prudente
CU A Prudente Più
CU A Total
CU A1
CU A2
CU A3
CU A4
CU A6
CU Credit Alfa II
CU Credit Beta IV
CU Credit Delta VIII
CU Credit Gamma VI
CU Credit Garanzia
CU Credit Omega X
CU CRT B1
CU CRT B3
CU CRT B4
CU CRT B6
CU CRT D1
CU CRT D10
CU CRT D2
CU CRT D3
CU CRT D4
CU CRT D5
CU CRT D6
CU CRT D7
CU CRT D8
CU CRT D9
CU CRT Euro 10
CU CRT Euro 2
CU CRT Euro 5
CU CRT Euro 6
CU CRT Euro 8
CU CRT Fip 2
CU CRT Fip 5
CU CRT Fip 6
CU CRT Fip 8
CU CRT G2
CU CRT G5
CU CRT G6
CU CRT G8
CU D Az. America
CU D Az. Europa
CU D Az. Internazionale
CU D Obbligaz. Internaz.
CU D Prudente
CU D Prudente Più
CU Diamante
CU Equity Growth
CU Giada
CU Mixed Growth
CU Moderate Growth
CU New Rubino
CU New Smeraldo
CU New Zaffiro
CU Rubino
CU Smeraldo
CU Vita Balanced
CU Vita Cronos 1
CU Vita Cronos 2
CU Vita Cronos 3
CU Vita EB Dollar Bond
CU Vita EB Dutch Equity
CU Vita EB Emu Bond
CU Vita EB European Eq.
CU Vita EB I. T. Fund
CU Vita EB Japanese Eq.
CU Vita EB NorthAm. Eq.
CU Vita Eurofinancial Eq.
CU Vita Europe Click
CU Vita European Eq.
CU Vita Global Bond
CU Vita Global Equity
CU Vita Japan Click
CU Vita Liquidity Fund
CU Vita Mosso
CU Vita Prestige Equity
CU Vita Protected 70
CU Vita Protected 80
CU Vita Protected 90
CU Vita Technology Eq.
CU Vita Usa Click
CU Zaffiro
Equity Growth Plus
F. Az. America Stars
F. Az. Emergenti Stars
F. Az. Europa Stars
F. Crescita Stars
F. Obbl. Euro BT Stars
F. Obbl. Euro Stars
F. Obbl. US Stars
F. Reddito Stars
F. Strategia Stars
F.I.I. 102
F.I.I. 109
F.I.I. 110
F.I.I. 111
F.I.I. 115
F.I.I. 116
F.I.I. 117
F.I.I. 138
F.I.I. 148
F.I.I. 161
F.I.I. 162
F.I.I. 163
F.I.I. 164
F.I.I. 173
F.I.I. 195
Mixed Growth Plus
Moderate Growth Plus
RV CRT Azione
RV CRT Bilancia
RV CRT Euro Azione
RV CRT Euro Bilancia
RV CRT Euro Moneta
RV CRT Moneta
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
27.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
27.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
27.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
27.09
27.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
4,680
5,520
5,690
5,510
5,050
5,250
7,640
4,410
5,850
5,060
6,650
6,130
5,210
5,380
6,690
6,660
5,790
6,580
5,150
6,570
5,010
6,510
6,710
5,100
6,34
5,800
7,53
8,15
9,00
8,650
9,070
9,650
9,920
7,200
9,250
6,400
6,900
6,970
6,500
6,530
6,260
5,620
6,430
6,000
5,890
10,280
5,820
6,200
6,610
5,170
6,360
6,240
5,740
4,950
6,390
6,940
7,030
7,020
7,280
7,170
6,750
5,790
6,410
5,240
5,420
6,040
6,390
6,630
6,010
6,130
7,000
6,000
5,540
6,350
6,430
5,900
16,350
19,460
7,040
7,810
7,310
7,410
7,720
4,470
9,500
5,680
2,740
3,830
5,840
5,070
30,460
8,230
6,420
7,140
28,210
5,410
7,210
7,980
5,480
5,600
5,710
3,480
29,380
15,090
5,390
7,020
5,390
6,030
5,770
5,000
5,590
5,930
5,450
5,290
8,800
6,800
5,970
6,540
8,410
8,410
8,390
7,910
7,010
8,110
7,510
9,290
9,680
6,700
5,530
5,850
5,690
7,460
8,210
5,070
6,840
8,060
7,900
E-Link Evoluz. 2005
E-Link Increm. 2005
E-Link Stabilità 2005
E-Link Sviluppo 2005
27.09
27.09
27.09
27.09
14,420
14,230
12,700
14,330
Armonia
Av. New BDM Corallo
Av. New BDM Stella Marina
Av. New BDM Tritone
Aviva BNI Balanced Trend
Aviva BNI Bond
Aviva BNI Flexi Dynamic
Aviva BNI Flexi Equity
Aviva BNI Flexi Moderate
Aviva BNI Trend
Azimut Aggressivo
Azimut Dinamico
Azimut Moderato
CU Azimut Accr.Int.
CU Azimut Accr.Italia
CU Azimut Conserv.
CU Azimut Equilibrato
CU BDM Conchiglia
CU BDM Corallo
CU BDM Giove
CU BDM Marte
CU BDM Mercurio
CU BDM Stella Marina
CU BDM Tritone
CU BDM Urano
CU Bond
CU BPL Azionario
CU BPL Bilanciato
CU BPL Futuro Az.
CU BPL Futuro Bil.
CU BPL Futuro Obbl.
CU BPL Gemini
CU BPL Lyra
CU BPL Obbl.
CU BPL Orion
CU BPL Pegasus
CU BPL Taurus
CU Cash
CU Equity
CU New Gemini
CU New Lyra
CU New Taurus
CU Previd. Cronos 1
CU Previd. Cronos 2
CU Previd. Cronos 3
Flex Aggressivo
Flex Dinamico
Flex Moderato
Ouverture
30.09
30.09
30.09
30.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
26,050
5,890
5,960
6,150
3,700
4,560
4,880
3,430
4,290
2,980
4,960
4,990
4,990
5,490
5,600
6,450
6,260
6,360
5,520
7,370
8,540
8,010
6,220
6,130
8,530
12,130
5,010
5,340
5,730
5,860
5,740
7,080
6,980
5,400
5,650
6,470
6,460
8,620
14,050
5,970
5,510
5,950
5,800
5,750
5,650
4,960
5,010
5,010
17,450
AXA MPS VP 08 Nord America
AXA MPS VP 09 Am. Latina
AXA MPS VP10 P. Euro Core
AXA MPS VP11 U. Europee
AXA MPS VP12 Imp Eurozona
AXA MPS VP13 Salute
AXA MPS VP14 Opp Europa
AXA MPS VP15 Resp. Soc.
AXA MPS VP16 Progresso
AXA MPS VP17 Ob.Europa
AXA MPS VP18 Ba.Comunic.
AXA MPS VP19 Targ.Europa
AXA MPS VP20 Foc.Globale
AXA MPS VP21 Italia Spagna
AXA MPS VP22 Mix Europa
AXA MPS VP23 Small Caps Eu
AXA MPS VP24 Strat. Glob.
AXA MPS VP25 Dir. Eur.
AXA MPS VP32 Eu Ut.
AXA MPS VPB90 Eu Div.
AXA MPS VPB90 Eu Oil&Gas
AXA MPS VPB90 Eu Tar.
AXA MPS VPB90 Eu Tar. 2
AXA MPS VPB90 Eu Utility
AXA MPS VPB90 Eu Utility 2
Az. Internazionale
Azionario Top Ten
Balanced 2.0
Balanced Plus A
Balanced Plus B
China Equity
Commodiities B
Commodities
Defensive 2.0
Defensive A
Defensive B
DPI - Large Caps 2019
DPI Asia 2018
DPI Emerging Mkts 2018
DPI Health Care 2019
DPI Real Asset 2018
DPI U.S. High Div. 2019
Dynamic 2.0
Dynamic A
Dynamic B
Em. Mkt Debt
Emerging Markets Eq. A
Emerging Markets Eq. B
Euro Credit
Euro Govern.Bonds A
Euro Govern.Bonds B
European Equity A
European Equity B
Global Bond
Global Real Estate
Global Real Estate B
Liquidity 2.0
Liquidity A
Liquidity B
Obbligazionario Top Ten
Pacific Equity A
Pacific Equity B
Secure 2.0
Secure A
Secure B
Secure Plus
Usa Equity A
Usa Equity B
World Bonds Opportunities
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
111,380
109,060
109,420
113,880
105,070
114,180
111,740
103,460
104,040
101,990
103,450
101,690
103,470
101,440
102,000
101,950
101,260
102,472
97,794
95,890
93,090
89,203
87,500
94,900
94,329
16,799
17,380
10,707
16,083
15,648
11,759
8,641
11,833
10,622
14,564
14,306
119,030
114,460
112,340
132,170
112,270
123,540
10,723
17,022
17,360
10,982
26,518
16,915
10,349
13,427
13,310
20,790
19,952
10,096
24,489
11,992
9,805
9,742
9,503
15,248
18,132
17,237
10,460
15,799
12,522
10,140
11,622
25,490
15,817
Arianna 2003
Attivo Europa
Base 75
Base 8
Base 85
Base Progressiva
Conservativo
Coupon 8%
Dinamico
Double Engine Aggressivo
Double Engine Aggressivo B
Double Engine Difensivo
Double Engine Difensivo B
Double Engine Equilibrato
Double Engine Equilibrato B
Equilibrato
Flessibile
Opera 13
Previdenza Aggessivo
Previdenza Equilibrato
Progr. Europa
Quadrifoglio 7+7
Sereno Europa
Suite II
Target 48
Trend Globale
20.07
20.07
20.07
20.07
20.07
20.07
20.07
20.07
20.07
21.07
21.07
21.07
21.07
21.07
21.07
20.07
20.07
20.07
15.07
15.07
20.07
20.07
20.07
20.07
20.07
20.07
145,630
14,652
11,904
15,762
121,891
12,865
15,451
13,697
9,764
11,815
17,433
13,001
14,461
12,848
15,514
12,950
9,307
13,769
15,647
14,286
10,131
15,783
15,550
18,958
12,691
11,865
AXA MPS Vita _____________________
AZ STYLE Blue I
AZ STYLE Blue II
AZ STYLE Blue III
AZ STYLE Green I
AZ STYLE Green II
AZ STYLE Green III
AZ STYLE Red I
AZ STYLE Red II
AZ STYLE Red III
Conservative
Equilibrium
Growth
Navigator Bal. Flex.
Navigator Equity Din.
Navigator Low Vol.
Private Selection
Quasar
Star B Equity
Star F Equity
Star Infinity Aggressive
Star Infinity Balanced
Star Infinity Conservative
Star Infinity Income
Star J Bond
Star P Bond
Star T Bond
Star T Equity
Style Money Market
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
04.10
5,647
5,808
5,939
4,955
4,942
4,892
5,576
6,000
6,153
5,468
5,402
5,389
5,004
4,590
4,999
5,118
5,053
5,960
6,672
4,262
4,766
4,965
5,302
5,256
5,352
5,369
6,036
5,002
BFI Euro Target Vol 5%
03.10
99,490
Baloise Luxembourg _____________
Aviva Assicurazioni Vita _________
Aviva Life _________________________
Aviva Vita _________________________
Aviva BPU 1
Aviva BPU 10
Aviva BPU 11
Aviva BPU 2
Aviva BPU 3
Aviva BPU 4
Aviva BPU 5
Aviva BPU 6
Aviva BPU 7
Aviva BPU 8
Aviva BPU 9
Aviva Sol. Inv. Glb M.Manager
Aviva Str.Gl.M.ManagerUbi Ed.
Aviva Strategy UBI Edition
Aviva UBI 1
Aviva UBI 2
Aviva UBI 3
Aviva UBI 4
Aviva UBI Aggressivo A
Aviva UBI Aggressivo B
Aviva UBI Dinamico A
Aviva UBI Dinamico B
Aviva UBI Moderato A
Aviva UBI Moderato B
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
5,990
5,870
6,200
6,580
6,680
6,440
6,170
6,210
5,880
6,280
6,200
10,350
5,590
6,030
6,310
6,330
6,590
6,480
4,760
4,810
4,820
4,840
4,890
4,900
AXA Azionazio Italia
AXA Exclusive Azionaria
AXA Exclusive Progressive
AXA Exclusive Prudente
AXA Investimento Assoluto
AXA Investimento Europa
AXA Investimento Internaz.
DM Emerging Equity
DM Global Equity
DM Global Income
DM Global Small Cap
Easy Plan Az. High Dividend
Easy Plan Obb. Dinamico
Gestiplus
Linea Dinamica
Linea Equilibrata
Linea Globale
Linea Innovazione
Linea Italia
Linea Prudenziale
Previdenza Assoluto FIP
Previdenza Euro Small Cap
Previdenza Europa FIP
Previdenza Internaz. FIP
Previdenza Megatrend
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
13,047
12,837
12,642
10,460
12,068
13,318
13,962
10,612
9,675
10,129
12,306
9,674
8,467
15,348
10,783
10,576
10,512
12,381
11,027
8,156
12,022
11,186
12,345
14,688
10,246
AXA Excellence Azionaria
AXA Excellence Progressive
AXA Excellence Prudente
AXA Global Ass. b30
AXA Global Ass. b50
AXA Global Ass. b70
Life Absolute Value
Life Az. Innovazione
Life Az. Internazionale
Life Az. Nord America
Life Az. Paesi Emerg.
Life Azion. Giappone
Life Azionario Asia
Life Azionario Europa
Life Azionario Italia
Life Azionario Svizzera
Life Monetario Euro
Life Multif. Flessibile
Life Obbligaz. Europa
Life Profilo Dinamico
Life Profilo Equilibrato
Life Profilo Prudente
30.09
30.09
10.07
30.09
30.09
30.09
30.09
02.03
30.09
30.09
02.10
30.09
30.09
30.09
30.09
30.12
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
8,986
8,622
9,228
11,664
11,829
12,128
8,535
13,038
7,480
10,499
13,415
7,870
11,998
10,830
10,888
10,000
7,338
7,293
15,688
10,309
10,601
8,377
Accumulator Best Mix
Accumulator Best Perform.
Accumulator Best Save
30.09
30.09
30.09
13,687
12,656
13,940
Alternative Strategies
Alternative Strategies 2.0
AXA MPS Balanced
AXA MPS Conservative
AXA MPS Dynamic
AXA MPS PC 01 Europ.Equity
AXA MPS VP 01 Germania
AXA MPS VP 02 U.K.
AXA MPS VP 03 Svizzera
AXA MPS VP 04 Sel. Ger.
AXA MPS VP 05 Stati Uniti
AXA MPS VP 06 Eurozone C.
AXA MPS VP 07 UK CH SE
03.10
03.10
27.09
27.09
27.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
9,076
9,857
12,684
13,029
12,287
9,823
115,650
112,430
117,940
115,650
113,750
112,550
116,810
AXA _______________________________
AXA Interlife _____________________
AXA Life Europe __________________
AXA MPS Financial _______________
Azionario Gl. Flessibile
Equity America
Equity America PIP
Equity Asia
Equity Asia PIP
Equity Europa
Equity Europa PIP
Obbligazionario Gl. Flessibile
World Global Bond
World Global Bond PIP
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
4,708
10,664
9,498
7,828
7,164
6,615
5,926
5,030
6,457
6,088
Bim Vita Allegro
Bim Vita Andante
Bim Vita Moderato
Bim Vita Plus
28.09
28.09
28.09
28.09
11,720
14,370
13,920
10,440
BIM Vita __________________________
Cardif Vita ________________________
Azionario B
Bilanciato B
Fondo Fortune 33
Fondo Fortune 36
Fondo Fortune 7
MF 10036200
Obbligazionario B
FONDI ASSICURATIVI INDEX LINKED
Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/fondi24
27.09 190,350
27.09 238,383
27.09 1600,606
27.09 248,766
27.09 232,916
27.09 141,847
27.09 255,497
Carismi Bil. Prudente
Carismi Bilanciato
Carismi Conservativo
Carismi Flessibile
Carismi Vivace
Cattolica Azionario
Cattolica Bilanciato
Cattolica Obbligazionario
Cp Flex Garantito 2020
Cp Flex Garantito 2025
Cp Flex Garantito 2030
Cp Flex Garantito 2035
Cp Unico Aggressivo
Cp Unico Bilanciato
Cp Unico Prudente
Duomo Unit Moderate
Ev Strategia Int.le
Formula L In seconda
Formula Life Az.
Fuoriclasse Balanced
Ges. Obbligazionario
Gestivita Azionario
Gestivita Bilanciato
Linea Azionaria Globale
Linea Obbligaz. Globale
Nuove Rotte
Previdenza Azionario
Previdenza Bilanciato
Progetto Attivo Equity
Protezione Valore
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
27.09
27.09
27.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
27.09
30.09
30.09
27.09
27.09
30.09
30.09
30.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
23.09
12,438
10,709
8,235
15,178
8,426
5,810
5,874
5,879
12,301
15,107
14,163
12,946
13,995
13,599
13,875
6,492
16,069
14,049
5,877
6,463
13,555
12,733
15,067
10,320
12,417
7,374
13,209
12,635
5,599
10,000
Duet Azionario Europa
Duet Monetario
ETF Bilanciato & Prudente
ETF Conservativo
ETF Dinamico
ETF Vivace
Flex Azionario Europa
Flex Monetario
Guida Life America
Guida Life Brillante
Guida Life Commodities
Guida Life Dinamico
Guida Life Europa
Guida Life Flex Active
Guida Life Flex Defensive
Guida Life Forex
Guida Life High Yield
Guida Life Pacifico
Guida Life Paesi Emergenti
Guida Life Prudente
Guida Life Tesoreria
Guida Life Wealth
Life Bilanciato & Prudente
Life Conservativo
Life Dinamico
Life Protezione III/2018
Life Vivace
New Life Aggressivo
New Life Bilanciato
New Life Dinamico
New Life Monetario
New Life Prudente
Priv. Insurance Linea Azzurra
Protezione I/2016
Protezione I/2017
Protezione I/2018
Protezione I/2019
Protezione I/2020
Protezione I/2021
Protezione II/2016
Protezione II/2017
Protezione II/2018
Protezione II/2019
Protezione II/2020
Protezione II/2021
Protezione III/2016
Protezione III/2017
Protezione III/2019
Protezione III/2020
Protezione IV/2017
Protezione IV/2018
Protezione IV/2019
Protezione IX/2018
Protezione V/2017
Protezione V/2018
Protezione VI/2017
Protezione VI/2018
Protezione VII/2017
Protezione VII/2018
Protezione VIII/2017
Protezione VIII/2018
Protezione X/2018
30.09
30.09
03.10
03.10
03.10
03.10
30.09
30.09
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
31.08
20.05
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
01.07
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
12,688
10,473
4,726
4,781
5,299
5,503
12,863
10,632
10,017
7,413
4,414
6,892
8,851
5,409
4,407
5,049
6,702
8,079
5,341
6,658
5,356
9,926
10,366
10,103
12,097
10,074
14,036
4,964
6,574
5,732
7,182
7,287
5,231
11,650
10,028
9,824
10,674
10,508
10,009
11,844
9,895
9,762
9,530
10,168
9,846
10,264
10,088
9,527
10,856
9,892
10,590
10,026
10,302
10,235
10,159
10,661
9,840
10,513
10,578
11,575
12,155
10,414
Blue E.M.
CNP A Bilanciato
CNP A Bilanciato Più
CNP A Cauto
CNP A Dinamico
CNP A Flessibile
CNP A Monetario
CNP A Prudente
CNP A Prudente Più
CNP Abs Return Stars
CNP Accumulo 03/2019
CNP D Az. America
CNP D Az. Europa
CNP D Az. Internazionale
CNP D Az. Pacifico
CNP D Bond Mix
CNP D Protection 80
CNP D Prudente
CNP D Prudente Più
CNP E Az. America Latina
CNP E Az. Internazionale
CNP E Az.Em.Eu Mediterraneo
CNP E Az.Pacifico e Giappone
27.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
14,317
6,695
6,659
5,835
6,608
5,054
4,778
6,526
6,761
5,060
5,162
7,519
4,999
5,728
5,591
6,321
5,079
6,481
6,739
3,833
7,944
4,200
7,267
Cattolica Life Limited ____________
CNP UniCredit Vita _______________
CNP E Azionario America
CNP E Azionario Cina
CNP E Azionario Europa
CNP E Azionario India
CNP E Inflazione più
CNP E Obblig. Euro 1-3
CNP E Obblig. Euro Corp.
CNP E Obblig. Euro Oltre 3
CNP E Obbligazionario Misto
CNP E Obbligazionario US
CNP E Strategia 20
CNP E Strategia 30
CNP E Strategia 40
CNP E Strategia 50
CNP E Strategia 70
CNP Equity&Credit Stars
CNP F Az. America Stars
CNP F Az. Emergenti Stars
CNP F Az. Europa Stars
CNP F Crescita Stars
CNP F Inflazione Stars
CNP F Obbl. Euro BT Stars
CNP F Obbl. Euro Stars
CNP F Obbl. US Stars
CNP F Reddito Stars
CNP F Strategia Stars
CNP Life Income 360
CNP Obiettivo Inflaz.03/2018
CNP Opportunità Az.
CNP Patrimonio Stars
CNP Previdenza Equity
CNP Uniattiva (scad.06/2017)
CNP Uniattiva- scad 12/2017
Green G.E.
L. Dinamica
L. Dinamica Plus
L. Protetta 01 Gennaio
L. Protetta 02 Febbraio
L. Protetta 03 Marzo
L. Protetta 04 Aprile
L. Protetta 05 Maggio
L. Protetta 06 Giugno
L. Protetta 07 Luglio
L. Protetta 08 Agosto
L. Protetta 09 Settembre
L. Protetta 10 Ottobre
L. Protetta 11 Novembre
L. Protetta 12 Dicembre
Profilo Artemide 15
Profilo Attivo
Profilo Bilanciato
Prog. Opportunity
Progetto Azionario
Progetto Medium
Progetto Obbligazion.
Progetto Smart
Progetto Sprint
Red I.E.
Risparmio Attivo
Risparmio Bilanciato
Risparmio Obbligaz.
Yellow E.B.
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
27.09
30.09
30.09
27.09
30.09
30.09
27.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
9,774
7,635
7,408
7,389
5,501
5,013
6,066
6,600
6,002
6,609
5,122
5,138
5,539
5,761
6,012
5,182
7,053
5,316
6,083
5,687
4,677
4,978
5,633
5,882
5,469
5,285
5,486
5,218
7,899
5,009
6,193
5,203
5,369
9,388
6,969
5,089
5,439
5,477
5,517
5,497
5,462
5,354
5,433
5,299
5,294
5,361
5,527
5,473
11,555
6,648
9,574
11,573
13,933
12,753
14,037
12,053
11,060
10,632
5,829
8,057
11,694
14,578
Crescendo+Base
Crescita
Global View 2
Global View 3
Global View 4
Global View 5
Global View Convertible Bond
Global View Dream Team
Global View Europe Equity
Global View Flex Emerging
Global View Global Bond
Global View Global Equity
Global View Liquidity
Risparmio
Sicurezza
Soluzione 97
26.09
26.09
26.09
26.09
26.09
26.09
26.09
26.09
26.09
26.09
26.09
26.09
26.09
26.09
26.09
26.09
12,834
12,110
10,027
10,524
10,957
12,159
9,970
10,156
10,117
10,467
10,288
10,121
9,985
10,405
14,512
10,686
Credemvita _______________________
Crédit Agricole Vita ______________
CA Vita Top Selection
Do
Duemme Flex1
Duemme Flex2
Duemme Flex3
Duemme Flex4
Fa 2006
Fa 2009
Flex EZ
Flex FT
Flex JP
Flex PT
Flex SC
Global Selection
La 2007
Mi 2006
MI 2009
PIP Progetto Previdenza 2025
PIP Progetto Previdenza 2030
PIP Progetto Previdenza 2035
PIP Progetto Previdenza 2040
PIP Progetto Previdenza 2045
Progetto Domani 2015
Protezione 90 Dicembre 2022
Protezione 90 Giugno 2022
Protezione 90 Marzo 2022
Protezione 90 Settembre 2022
Protezione Agosto 2019
Protezione Agosto 2021
Protezione Aprile 2020
Protezione Dicembre 2019
Protezione Maggio 2021
Protezione Ottobre 2021
Protezione Settembre 2020
Re 2006
Re 2007
RE 2009
Si 2007
Sol 2006
Sol 2009
30.09
28.09
30.09
30.09
30.09
30.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
30.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
10,080
10,770
9,990
9,950
10,000
10,000
9,000
9,010
11,910
13,040
13,440
12,500
12,050
10,160
10,160
9,148
12,220
11,700
11,790
11,530
11,600
11,600
9,640
10,360
10,310
9,640
9,990
12,430
10,480
11,550
11,740
10,570
10,460
10,750
10,980
8,760
9,000
8,110
11,440
13,790
Creditras Vita _____________________
2RV B1
30.09
6,298
2RV B3
30.09
6,909
2RV B4
30.09
6,911
2RV B6
30.09
6,707
2RV D1
30.09
5,888
2RV D10
30.09
6,571
2RV D2
30.09
5,886
2RV D3
30.09
6,129
2RV D4
30.09
6,091
2RV D5
30.09
6,528
2RV D6
30.09
—
2RV D7
30.09
5,899
2RV D8
30.09
5,857
2RV D9
30.09
5,468
2RV Dinamica
30.09
5,599
2RV Eurounit 1
30.09
5,968
2RV Eurounit 2
30.09
6,190
2RV Eurounit 3
30.09
6,022
2RV Eurounit 4
30.09
4,967
2RV Eurounit Plan 1
30.09
6,181
2RV Eurounit Plan 2
30.09
6,143
2RV Eurounit Plan 3
30.09
5,840
2RV Eurounit Plan 4
30.09
4,919
2RV Fip2
30.09
6,836
2RV Fip5
30.09
6,996
2RV Fip6
30.09
7,220
2RV Fip8
30.09
6,754
2RV Invest 1
30.09
6,205
2RV Invest 2
30.09
6,019
2RV Invest 3
30.09
5,782
2RV Invest 4
30.09
4,972
2RV Invest 5
30.09
5,595
2RV Plan 1
30.09
3,045
2RV Plan 2
30.09
5,313
2RV Plan 3
30.09
5,502
2RV Plan 4
30.09
4,213
2RV Serena
30.09
6,374
2RV Sicura
30.09
6,767
2RV Tranquilla
30.09
6,585
2RV VPP Riccardo
30.09 1266,672
2RV VPP Sequoia
30.09 1231,663
2RV VPP Vitiano
30.09 1181,737
CGV Futuroro Azione
30.09
7,439
CGV Futuroro Bilancia
30.09
8,262
CGV Futuroro Euro Azione
30.09
5,701
CGV Futuroro Euro Bilancia
30.09
6,527
CGV Futuroro Euro Moneta
30.09
6,313
CGV Futuroro Moneta
30.09
8,296
Creditras A Bilanc. Più
30.09
6,655
Creditras A Bilanciato
30.09
6,668
Creditras A Cash
30.09
4,851
Creditras A Cauto
30.09
5,865
Creditras A Dinamico
30.09
6,581
Creditras A Flessibile
30.09
5,173
Creditras A Mix
30.09
6,537
Creditras A Monetario
30.09
4,720
Creditras A Prudente
30.09
6,517
Creditras A Prudente Più
30.09
6,760
Creditras A Total
30.09
5,266
Creditras A2
30.09
6,053
Creditras Absolute Return Stars 30.09
5,078
Creditras Accumulo 03/2019 30.09
5,161
Creditras China Equity
30.09
10,019
Creditras D Az. America
30.09
6,780
Creditras D Az. Europa
30.09
5,458
Creditras D Az. Intern.
30.09
5,854
Creditras D Az. Pacifico
30.09
5,306
Creditras D Bond Mix
30.09
6,385
Creditras D Obbl. Intern.
30.09
6,085
Creditras D Prudente
30.09
6,425
Creditras D Prudente Più
30.09
6,638
Creditras Dynamic Prot. 80
30.09
5,001
Creditras E Az. America
30.09
11,954
Creditras E Az. CIna
30.09
11,015
Creditras E Az. Em.EU e Med. 30.09
8,275
Creditras E Az. Giappone
30.09
10,125
Creditras E Az. India
30.09
12,205
Creditras E Az.Am.Latina
30.09
6,609
Creditras E Azion. Europa
30.09
9,623
Creditras E Azion. Internaz.
30.09
10,014
Creditras E Inflaz. Più
30.09
6,368
Creditras E Obbl. Euro 1-3
30.09
5,065
Creditras E Obbl. Euro Corp. 30.09
6,083
Creditras E Obbl. Euro Oltre 3 30.09
6,753
Creditras E Obbl. Misto
30.09
6,404
Creditras E Obbl. US
30.09
6,719
Creditras E Strategia 20
30.09
5,441
Creditras E Strategia 30
30.09
5,517
Creditras E Strategia 40
30.09
6,111
Creditras E Strategia 50
30.09
6,481
Creditras E Strategia 70
30.09
6,994
Creditras Em. Economy Eq.
30.09
4,488
Creditras Em.Europe&Med.Eq 30.09
5,938
Creditras Equity & Credit Stars 30.09
5,161
Creditras Euro B. Enhanced
30.09
6,571
Creditras Euro B. Over 3
30.09
7,628
Creditras Euro Bond 1-3
30.09
5,504
Creditras Euro Cash
30.09
4,870
Creditras Europe Equity
30.09
5,006
Creditras Income
30.09
5,741
Creditras Income Clock
30.09
7,946
Creditras India Equity
30.09
11,719
Creditras Intern. Equity
30.09
5,863
Creditras LatinAmerica Eq
30.09
5,343
Creditras Life Active1
30.09
5,702
Creditras Life Active2
30.09
5,641
Creditras Life Active3
30.09
5,767
Creditras Life Az. America
30.09
6,890
Creditras Life Az. Europa
30.09
5,294
Creditras Life Az. Internaz.
30.09
5,734
Creditras Life Az. Pacifico
30.09
5,046
Creditras Life Bond Selec.
30.09
6,262
Creditras Life Dinamico
30.09
6,297
Creditras Life Flessibile
30.09
5,115
Creditras Life Prudente
30.09
6,384
Creditras M1
30.09
4,519
Creditras M10
30.09
10,180
Creditras M2
30.09
6,743
Creditras M3
30.09
7,046
Creditras M4
30.09
6,061
Creditras M5
30.09
7,825
Creditras M6
30.09
8,044
Creditras M7
30.09
7,191
Creditras M8
30.09
10,859
Creditras M9
30.09
7,151
Creditras North A. Equity
30.09
7,427
Creditras Opportunità Az.
30.09
7,722
Creditras Pacific Equity
30.09
5,581
Creditras Patrimonio Stars
30.09
5,025
Creditras Total Return
30.09
5,169
Creditras Us Bond
30.09
8,239
CRV 2K
30.09
7,306
CRV 4K
30.09
7,261
CRV 5K
30.09
6,818
CRV 6K
30.09
6,304
CRV 8K
30.09
5,183
CRV A1
30.09
6,325
CRV A3
30.09
7,512
CRV A4
30.09
8,181
CRV A6
30.09
9,073
CRV B1
30.09
6,639
CRV B3
30.09
6,901
CRV B4
30.09
6,903
CRV B6
30.09
6,510
CRV Balanced
30.09
6,355
CRV Bond
30.09
4,871
CRV D1
30.09
6,703
CRV D10
30.09
6,192
CRV D2
30.09
5,729
CRV D3
30.09
6,507
CRV D4
30.09
6,113
CRV D5
30.09
5,768
CRV D6
30.09
10,690
CRV D7
30.09
5,780
CRV D8
30.09
6,289
CRV D9
30.09
6,647
CRV Equilibrio
30.09
8,160
CRV Equity
30.09
5,063
CRV Euro 10
30.09
5,394
CRV Euro 2
30.09
6,580
CRV Euro 5
30.09
6,397
CRV Euro 6
30.09
6,051
CRV Euro 8
30.09
5,167
CRV Eurodue
30.09
—
CRV Eurotre
CRV F Az.America Stars
CRV F Az.Emergenti Stars
CRV F Az.Europa Stars
CRV F Crescita Stars
CRV F Inflazione Stars
CRV F Obbl.Euro BT Stars
CRV F Obbl.Euro Stars
CRV F Obbl.US Stars
CRV F Reddito Stars
CRV F Strategia Stars
CRV Fip2
CRV Fip5
CRV Fip6
CRV Fip8
CRV Five
CRV Four
CRV G2
CRV G5
CRV G6
CRV G8
CRV Income 360
CRV Large
CRV Medium
CRV Ob.Inflazione 03/2018
CRV One
CRV Previdenza Equity
CRV Sicurezza
CRV Small
CRV Sviluppo
CRV Three
CRV Two
CRV Uniattiva(scad. 06/2017)
CRV Uniattiva(scad. 12/2017)
Exclusive Beta
Exclusive Cisles
Exclusive F40
Exclusive Fusine
Exclusive Futuro
Exclusive Giuliano
Exclusive Granata
Exclusive Michele
Exclusive Risparmio Attivo
Exclusive Romano
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
27.09
30.09
27.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
4,619
6,949
5,403
6,061
5,735
4,689
5,016
5,601
5,886
5,453
5,286
7,133
7,283
7,379
6,962
6,867
7,852
5,636
6,989
6,825
5,907
5,543
3,667
6,035
5,247
7,429
6,078
6,639
—
7,301
8,073
7,963
5,197
5,377
2049,118
1006,044
1005,898
2050,775
1255,006
1193,951
1210,444
1218,364
1008,475
1776,046
Advam Alarico Re
30.09
AGI Capital Plus
30.09
AGI Fund Strat
30.09
AGI Strategy Plus
30.09
Agora Dynamic
30.09
Alkimis Capital
30.09
Allianz Liquid Alternative
30.09
AllianzGl Special Capital Plus 30.09
Ch F Flex Bond
30.09
Ch F Megatrend
30.09
Ch OT Equity
30.09
Ch OT New Talent
30.09
Ch OT USD
30.09
Ch Q Gold
30.09
Ch Q-Selection
30.09
Ch Q-Stone
30.09
Ch Tg Ret Bond
30.09
Challenge Formula SRI
30.09
China CSOP HY Bond
30.09
Darta Ch Team Invesco
30.09
Darta Challenge OpenTeam
30.09
Darta Challenge Tesoreria
30.09
Darta ChallengeFormula100 30.09
Darta ChallengeFormula15
30.09
Darta ChallengeFormula30
30.09
Darta ChallengeFormula70
30.09
Darta ChallengeTeam GAM
30.09
Darta Obiettivo Crescita
30.09
Darta PIMCO Inc. Bond
30.09
Darta PIMCO Inc. Eq. Focus
30.09
Darta PIMCO Inc. Plus
30.09
Darta Target Diamond
30.09
Darta Target Emerald
30.09
Darta Target Gold
30.09
Darta Target Platinum
30.09
Darta Target Silver
30.09
Darta Target Stone
30.09
Darta Target Titanium
30.09
Darta Team Blackrock
30.09
Darta Team Carmignac
30.09
Darta Team JPMorgan AM
30.09
Darta Team Morgan Stanley
30.09
Darta Team Pictet
30.09
Darta Team Pimco
30.09
Darta Team Schroders
30.09
Darta Team Templeton
30.09
Darta Total Return100
26.09
Darta Total Return50
26.09
OT Alpha
30.09
OT Em Mkts
30.09
Pimco Credit Navigator
30.09
Pimco Special Strat. Income 30.09
Selezione Reddito
30.09
T Ret Bond US HY
30.09
Team Allianz Gl. Investors
30.09
Team Kairos
30.09
Team M&G
30.09
Team Pioneer
30.09
TR Bond EM
30.09
X Agi Eur Eq.Select
30.09
X Agi Inc&Gr.
30.09
X Agi Strat 50
30.09
X Bgf Eur Eq.Inc.
30.09
X Bgf Fix Inc. Gl.Opp.
30.09
X Bgf Glob.All.
30.09
X Carm Gl.Eq.
30.09
X Carm. Flex Bal.
30.09
X Carm. Stab.
30.09
X Inv. Eur Corp. Bond
30.09
X Inv. Ibra
30.09
X Inv. Paneur HI
30.09
X Jpm Eur Eq.Plus
30.09
X Jpm Glob.Inc.
30.09
X Jpm Inc.Opp.
30.09
X Kairos It.
30.09
X Kairos Multi Strat.
30.09
X Kairos Sel.
30.09
X MS Dap
30.09
X MS GBaR
30.09
X Pict. Eur Sh.T. HY
30.09
X Pict. Mago
30.09
X Pict. Megatrend
30.09
X Pimco Div. Inc.
30.09
X Pimco Gmaf
30.09
X Pimco Tot.Ret.
30.09
X Pioneer Abs Ret. Bond
30.09
X Pioneer Strat.Inc.
30.09
X Pioneer Top Eur Pl.
30.09
X Schr. Eur Divid.Max
30.09
X Schr. Front.Mkts
30.09
X Schr. MA Inc.
30.09
X Templ. Africa
30.09
X Templ. GF Strat.
30.09
X Templ. Gl.Tr.
30.09
X-TEAM AGI GMAC
03.10
X-TEAM AGI HI Inc SD$
03.10
X-TEAM AGI Select GL HY
03.10
X-TEAM ALGEBRIS M Cred
03.10
X-TEAM BNYM Gbl Real Ret
03.10
X-TEAM BSF Eur Sel Str
03.10
X-TEAM CARMIGNAC Comm 03.10
X-TEAM CS Abs Ret Bond
03.10
X-TEAM CS Asia Corp Bond
03.10
X-TEAM CS Glob Sec Equity
03.10
X-TEAM CS Portf Reddito
03.10
X-TEAM DNCA Eur Growth
03.10
X-TEAM FIDELITY Sharper Eur 03.10
X-TEAM FRANKLIN Conserv
03.10
X-TEAM GAM H Inc Credit
03.10
X-TEAM GS Em Mkts Equity
03.10
X-TEAM INVESCO Gl Mkt Strategy 03.10
X-TEAM JANUS Intech US Core 03.10
X-TEAM JPM Glob Macro Bal
03.10
X-TEAM KAIROS Pentagon
03.10
X-TEAM M&G Optimal Income 03.10
X-TEAM MS Glb Brands
30.09
X-TEAM MS Global HY
03.10
X-TEAM PICTET Robotics
03.10
X-TEAM PIMCO Glob High Yield 03.10
X-TEAM PIMCO RAE Glob Develop 03.10
X-TEAM PIONEER Eur Strat Bond 03.10
X-TEAM SCHRODER Strat. Credit 03.10
XT AGI Agricultural
30.09
XT AGI Big Japan
30.09
XT AGI Conv
30.09
XT AGI EM Def
30.09
XT AGI Intellectual
30.09
XT AGI Strat 15
30.09
XT Algebris Allocation
30.09
XT Algebris Fin. Cred.
30.09
XT Algebris Fin. Eq.
30.09
XT Algebris Fin. Income
30.09
XT BGF Gl Ma Inc
30.09
XT BNY EM Debt
30.09
XT BNY Gl Opp
30.09
XT BNY SmallCap Eur
30.09
XT BSF Fix Inc Str
30.09
XT Carmignac Conserv
30.09
XT Carmignac Gl Bond
30.09
XT DNCA Eurose
30.09
XT DNCA Evolutif
30.09
XT DNCA Miuri
30.09
XT Fidelity China Cons
30.09
XT Fidelity Glb Div
30.09
XT Fidelity GMAI
30.09
XT GAM Abs. Return
30.09
XT GAM EM Opp
30.09
XT GAM Health Innov
30.09
XT GAM L/S Equity
30.09
XT GAM Luxury
30.09
XT GS Gl. Equity Long Short
30.09
XT GS Gl. Income Builder
30.09
XT GS Strat. Inc. Bond
30.09
XT GS Strategic Macro Bond
30.09
XT INV America
30.09
XT INV Fless
30.09
XT INV PiazzAffari
30.09
XT Invesco Gl Tgt Ret
30.09
XT Invesco PanEur Eq Inc
30.09
XT Janus Bal
30.09
XT Janus Gl Flex Inc
30.09
XT Janus Gl Life Sc
30.09
XT JPM EM Strat Bond
30.09
XT JPM Gl Bond Opp
30.09
XT Kairos Bond Plus
30.09
XT Kairos Key
30.09
XT M&G Eur Div
30.09
XT M&G G1 F R HY
30.09
XT M&G Pr All
30.09
XT MS Frontier EM Mkts
30.09
XT MS Gl Fixed Inc Opp
30.09
XT Pictet Em Loc Debt
30.09
XT Pictet High Div
30.09
XT Pimco Cap Sec
30.09
XT Pimco Div Inc&Build
30.09
XT Pimco Gl B
30.09
XT Pimco Income
30.09
XT Pimco Strat. Income
30.09
XT Pioneer Eur Eq Inc
30.09
XT Pioneer Multi Asset Inc
30.09
XT Schroder Alpha Abs
30.09
XT Schroder Italian Eq
30.09
XT Schroder S US L/S
30.09
XT Templeton Gl Inc
30.09
XT Templeton Str Inc
30.09
7,490
10,066
10,326
9,752
9,396
9,716
9,917
11,502
9,958
12,295
12,238
11,593
10,590
9,554
10,928
11,678
11,340
11,886
8,567
11,339
12,238
9,843
8,551
11,051
10,850
9,768
12,003
9,782
10,191
10,027
11,011
7,097
5,932
6,982
6,784
6,496
7,034
5,794
13,166
12,369
13,449
15,704
13,217
12,456
12,790
12,719
5,529
5,514
9,906
10,211
10,305
11,081
10,292
9,763
12,986
11,614
10,133
10,797
10,206
12,222
10,406
11,919
11,286
9,979
9,893
11,013
10,847
9,775
10,617
10,826
10,777
11,209
10,753
9,808
10,033
9,307
9,549
7,787
11,431
10,175
10,917
10,148
10,945
10,689
10,341
9,110
12,468
10,434
9,632
10,550
9,704
7,542
11,355
8,993
10,000
10,000
10,000
10,000
10,000
10,000
10,000
10,000
10,000
10,000
10,000
10,000
10,000
10,000
10,000
10,000
10,000
10,000
10,000
10,000
10,000
10,909
10,000
10,000
10,000
10,000
10,000
10,000
9,137
11,105
10,508
9,867
10,032
10,301
9,493
10,402
8,717
8,888
9,843
9,540
10,399
12,721
10,067
10,001
11,226
10,168
10,382
10,488
11,847
11,327
12,014
9,449
9,671
12,079
9,698
10,355
8,782
10,267
9,829
9,990
11,856
10,235
9,800
10,159
10,413
9,809
9,557
10,851
9,932
10,375
11,148
11,380
9,618
10,243
10,135
9,732
9,808
8,503
10,858
10,290
9,050
10,504
10,540
10,241
9,991
11,539
10,602
9,784
9,779
9,003
9,644
Fondo Attivo
Fondo Azionario
Fondo Azione Più
Fondo Bilanciato
Fondo Dinamico
Fondo Dinamico Cl. A
Fondo Prima Base
Fondo Seconda Base
Fondo Terza Base
29.09
29.09
22.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
13,688
13,341
10,000
14,038
13,222
12,426
14,417
18,297
21,783
Ifis G.Dynamic Allocation
Ifis G.Selective Allocation
22.09
22.09
111,969
100,036
Life Dinamico
Life Obbligazionario
28.09
28.09
4,365
4,003
Az. Globale(Augusta)
Az.Globale(Toro,L.Italico)
Bilanciato Globale
Cash
Dynamic
Euro Blue Chips
European Equity P
Fondo Ina Valore Attivo
Fondo Valore Azione
Fondo Valute Estere
Global Bond
Global Equity
Il Meglio Azionario
Il Meglio Bilanciato
Il Meglio Obbligaz.
INA F. Blunit Forza5
INA F. Blunit Forza6
INA F. Blunit Forza7
Italian Equity
Nuovo Fondo Ina
Target 2010 - 2025
Target 2011 - 2021
28.09
28.09
28.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
27.09
30.09
30.09
30.09
04.10
04.10
04.10
27.09
27.09
27.09
30.09
30.09
30.09
30.09
11,863
14,636
14,799
6,419
3,515
6,945
4,777
4,863
13,557
1,260
7,956
7,050
5,633
6,516
6,429
11,596
13,494
12,111
8,622
9,973
8,000
6,901
Adria Equilibrio
Aptus I
Aptus II
Aptus III
BG 2011-2016
BG 2011-2017
BG 2011-2020
BG 2011-2021
BG 2011-2022
BG 2011-2025
BG 2011-2026
BG 2011-2027
BG 2011-2030
BG 2011-2031
29.09
30.09
30.09
30.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
6,784
5,279
5,120
4,471
10,678
11,226
12,897
13,141
13,931
15,028
15,408
15,699
16,097
16,072
Darta Saving Life A. ______________
Ergo Previdenza __________________
Euresa-Life _______________________
Fata Vita di Genertellife __________
Generali Italia ____________________
Genertellife ______________________
BG 2011-2032
BG A 2018
BG A 2023
BG A 2028
BG A 2033
BG Azionario I
BG Azionario II
BG Bilanciato I
BG Bilanciato II
BG Dinamico
Espansione
Espansione Duemila
GLIFE Income Bond (Acc)
GLIFE Income Bond (Dis)
GLIFE Income Equity (Acc)
GLIFE Income Equity (Dis)
GT Bond 2023
GT Bond 2028
GT Bond 2033
GT Bond 2038
LVA Az. Previdenza P
LVA Din Previdenza P
LVA Din. Azionario
LVA In Azione
LVA Ob. Obbligazion.
Premium Portfolio Model
Stg Model Portfolio
Sviluppo
Sviluppo Duemila
Tirreno Unit Equilibrio
Tirreno Unit Protezione
Tirreno Unit Sviluppo
Valore
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
30.09
30.09
30.09
30.09
29.09
30.09
30.09
29.09
29.09
29.09
29.09
30.09
30.09
30.09
30.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
16,131
12,687
17,124
18,409
18,766
2,829
3,226
4,473
5,481
9,866
3,362
3,249
10,393
10,381
10,353
10,033
14,894
16,826
17,855
19,049
6,430
9,709
4,513
4,356
3,749
10,369
11,161
4,600
4,187
7,072
5,698
6,632
6,480
Groupama Assicurazioni _________
Groupama Bilanciato I
Groupama Bilanciato N
Groupama Dinamico I
Groupama Dinamico N
Groupama Prudente I
Groupama Prudente N
ValorePiù Azionario Cl.A
ValorePiù Azionario Cl.B
ValorePiù Azionario Prev.
ValorePiù Bilanciato Cl.A
ValorePìù Bilanciato Cl.B
ValorePiù Quota Small
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
27.09
27.09
30.09
27.09
27.09
27.09
74,630
14,300
73,090
12,040
78,470
19,730
13,756
14,983
9,469
15,658
13,588
13,839
ING Life Luxembourg ____________
ING ClearFuture Euro Sh.T
ING Global Bonds
ING Pioneer Corp. Bonds
ING Pioneer Eur. Equities
ING Pioneer Euro Bonds
ING Pioneer Glb Equities
ING Pioneer Jap. Equities
ING Pioneer US Equities
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
Alpha Mix7-Classe Deluxe
28.09
Alpha Mix7-Classe Exclusive 28.09
Alpha Mix7-Superior
28.09
Az. America
28.09
Az. America MM
28.09
Az. America SPIF
28.09
Az. Econ. Em. MM
28.09
Az. Econ. Em. SPIF
28.09
Az. Euro
28.09
Az. Europa MM
28.09
Az. Europa SPIF
28.09
Az. Flessibile
28.09
Az. Flessibile 7 anni
28.09
Az. Giappone
28.09
Az. Internazionale
28.09
Az. Italia
28.09
Az. Italia MM
28.09
Az. Italia SPIF
28.09
Az. Pacifico MM
28.09
Az. Pacifico SPIF
28.09
Az. Settoriale MM
28.09
Az. Settoriale SPIF
28.09
Base Target 04/2022
28.09
Base Target 04/2022 val. prot. 28.09
Base Target High Divid.
28.09
Base Target High Divid. val. prot. 07.09
Cap. Attivo Base 2
28.09
Cap. Attivo Plus 2
28.09
Cap. Attivo Standard 2
28.09
Dinamico
28.09
Dinamico MM
28.09
Dinamico SPIF
28.09
EL Base 24
28.09
EL Base 24 val.prot.
24.08
EL Base Più Bonus val.prot.
24.08
EL Base Più val.prot.
24.08
EL Base Piu'
28.09
EL Base Piu' Bonus
28.09
EL Capitale Attivo Base
28.09
EL Capitale Attivo Plus
28.09
EL Capitale Attivo Standard
28.09
EL Prosp. Az. Italia
28.09
EL Prosp. Conservativa
28.09
EL Prosp. Dinamica
28.09
EL Prosp. Moderata
28.09
EL Prosp. Ob. High Yield
28.09
EL Prosp. Obblig. Corpor.
28.09
EL Prosp. Prot. Val. Prot.
28.09
EL Prosp. Protetta
28.09
EL Prosp. Prot.V.Prot.2010
28.09
EL Prosp. Protetto 2010
28.09
Equilibrato
28.09
Equilibrato MM
28.09
Equilibrato SPIF
28.09
Excludive Base
28.09
Exclusive Plus
28.09
Exclusive Protetto
28.09
Exclusive Protetto val.prot.
28.09
Exclusive Standard
28.09
Extra
28.09
Extra MM
28.09
Extra SPIF
28.09
Far East
28.09
Forziere Dinamico
28.09
Forziere Equibrato
28.09
Forziere Prudente
28.09
Forziere Quota 90
28.09
Inv. con Me Att.Forte
28.09
Inv. con Me iFlex
28.09
Inv. con Me Obbl.Fless.
28.09
Invest Dinamico
28.09
Invest Equilibrato
28.09
Invest Prudente
28.09
Invest. Private 0-15
28.09
Invest. Private 0-30
28.09
Invest. Private 0-40
28.09
Invest. Private 20-60
28.09
ISPL Power
28.09
ISPL Power 2
28.09
Linea Conservativa
28.09
Linea Dinamica
28.09
Linea Equilibrata
28.09
Linea Moderata
28.09
Linea Molto Dinamica
28.09
Liquidita SPIF
28.09
Monet.
28.09
Monet. America SPIF
28.09
Monet. Euro SPIF
28.09
Multinvest Az. America
28.09
Multinvest Az. Econ. Em.
28.09
Multinvest Az. Europa
28.09
Multinvest Az. Italia
28.09
Multinvest Az. Pacifico
28.09
Multinvest Az. Settoriale
28.09
Multinvest Obb. America
28.09
Multinvest Obb. Euro
28.09
Multinvest Obb. Giappone
28.09
Multinvest Obb. Merc. Em.
28.09
Obb. America
28.09
Obb. America MM
28.09
Obb. America SPIF
28.09
Obb. Corpor. MM
28.09
Obb. Corpor. SPIF
28.09
Obb. Euro
28.09
Obb. Euro MM
28.09
Obb. Euro SPIF
28.09
Obb. Giappone MM
28.09
Obb. Giappone SPIF
28.09
Obb. Internazionale
28.09
Obb. M. Emerg.
28.09
Obb. Merc. Em. MM
28.09
Obb. Merc. Em. SPIF
28.09
Obb. Mercati Emergenti
28.09
Optima 12 - Classe Deluxe
28.09
Optima 12 - Classe Exclusive 28.09
Optima 12 - Superior
28.09
Optima 5 - Classe Deluxe
28.09
Optima 5 - Classe Exclusive
28.09
Optima 5 - Classe Superior
28.09
Optima 8 - Classe Deluxe
28.09
Optima 8 - Classe Exclusive
28.09
Optima 8 - Superior
28.09
Private Style Equity
28.09
Private Style Flexible
28.09
Private Style Income
28.09
Profilo 15
28.09
Profilo 30
28.09
Profilo 50
28.09
Profilo 70
28.09
Profilo 90
28.09
Profilo Base
28.09
Profilo Monetario
28.09
Profilo Obbligazionario
28.09
Profilo Plus
28.09
Profilo Protetto10-01/2017 28.09
Profilo Protetto10-09/2016 21.09
Profilo Standard
28.09
Prosp. Az. America
28.09
Prosp. Az. Europa
28.09
Prosp. Az. Giappone
28.09
Prosp. Az. Globale
28.09
Prosp. Az. Pac.exGiap
28.09
Prosp. Az. Paesi Emer.
28.09
Prosp. Monetario Euro
28.09
Prosp. Obbl. Corp. Cl.A
28.09
Prosp. Obbl. H.Y. Cl.A
28.09
Prosp. Obblig. Dollaro
28.09
Prosp. Obbligaz. Euro
28.09
Protetto
28.09
Protezione Dinamica
28.09
Protezione Dinamica val. prot. 28.09
Prudente
28.09
Prudente SPIF
28.09
Small Caps
28.09
98,010
167,370
142,860
120,330
142,820
162,410
130,750
219,180
9,073
9,281
8,872
1,105
1,186
1,094
2,280
1,890
0,944
1,398
0,950
10,104
10,221
0,661
0,950
0,828
0,905
0,684
1,149
0,931
1,298
1,040
9,562
8,013
9,610
8,079
10,341
10,924
10,719
1,461
1,428
1,181
14,109
12,433
10,556
10,005
12,159
12,005
10,761
11,884
11,502
7,406
12,421
14,409
13,484
19,809
13,226
9,458
10,040
9,562
11,003
1,605
1,452
1,334
10,240
10,555
10,267
8,281
10,407
0,934
1,194
1,031
2,224
0,900
0,959
0,938
0,995
10,235
10,013
10,040
1,113
1,462
1,438
11,408
11,699
11,836
12,713
1,084
1,062
1,284
1,228
1,393
1,445
1,128
1,203
1,155
0,827
1,147
1,015
1,631
1,130
0,764
1,092
1,076
0,849
1,310
0,766
1,525
1,658
1,221
1,202
1,710
2,127
1,936
1,669
1,804
0,845
0,956
1,389
2,754
1,865
2,013
10,973
10,775
11,030
10,528
10,614
10,827
10,382
11,084
11,347
10,831
11,956
10,130
10,777
1,433
1,530
1,543
1,502
1,381
10,762
1,152
1,412
11,803
1,012
1,027
11,282
18,081
12,239
13,639
14,432
12,734
11,396
10,252
10,587
12,976
15,867
14,316
1,258
10,017
8,079
1,469
1,317
1,639
ISV Prosp.Conservat.Reddito
ISV Prosp.Conservativa
ISV Prosp.Moderata
ISV Prosp.ModerataReddito
IV Prosp. Protetta2010 v.corr.
IV Prosp. Protetta2010 v.prot.
Lungo Termine
LV Cap, Att. Base Reddito
LV Cap. Att. Base
LV Cap. Att. Plus
LV Cap. Att. Standard
LV Cap. Att. Standard Redd.
LV Prosp. Prot.2010 Val.Corr.
LV Prosp. Prot.2010 Val.Prot.
LV Prosp. Protetta Val.Corr.
LV Prosp. Protetta Val.Prot.
LV Prospettiva Conservativa
LV Prospettiva Dinamica
LV Prospettiva Moderata
Medio Termine
Multiasset Flex 10
Multiasset Flex 5
Mutiasset Flex 15
Obbligaz. Blue
Obbligaz. Plus
Obbligazionario
Obbligazionario Flex
ProtezAttiva 2010 val. corr.
ProtezAttiva 2010 val. prot.
ProtezAttiva set05 val.corr
ProtezAttiva set05 val.prot
ProtezAttiva val.corrente
ProtezAttiva val.protetto
SPV P.Protetta 2010 val.corr.
SPV P.Protetta 2010 val.prot.
Synthesis Mix 10
Synthesis Mix 20
Synthesis Mix 30
Synthesis Multiasset 30
Synthesis Multiasset Flex
Total Return
Unit Linea 1
Unit Linea 2
Unit Linea 3
Unit Linea 4
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
03.10
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
03.10
04.10
04.10
04.10
27.09
27.09
27.09
04.10
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
29.09
30.09
30.09
30.09
30.09
30.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
10,902
12,557
13,544
11,378
10,964
9,547
12,045
96,356
107,083
116,829
114,125
99,650
107,234
93,186
101,376
95,928
125,876
151,362
139,023
10,842
9,337
9,982
9,200
150,838
260,474
234,097
9,530
10,932
9,640
9,997
9,617
12,437
11,744
11,015
9,576
10,183
9,730
9,637
9,984
9,552
9,116
15,203
15,442
14,439
10,156
EV Strategia 15 P
EV Strategia 30 P
EV Strategia 40 P
EV Strategia 55 P
EV Strategia 70 P
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
12,119
11,780
11,261
11,197
10,613
Intesa Sanpaolo Vita L.Fideuram
Azionario Internazionale
Bilanciato Euro
Conservativo
Dinamico
Equilibrato
Obbligazionario Euro
Specializzato
Valore Aggiunto
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
28.09
12,850
14,120
14,394
11,055
13,003
14,716
10,469
152,488
Global Equity
Global Equity Plus
Global Equity Previ P
03.10
03.10
03.10
16,403
13,995
12,825
Intesa Sanpaolo Vita L.Sanpaolo
Azionaria Indici
Conservativa
Dinamica Protetta
Dinamica Protetta 2
FP Azionaria Indici
Investire Emergenti
Investire Italia
Investire Mondo
Italiana Linea Equilibrio P
Italiana Linea Futuro P
Italiana Linea Prudente P
Italiana Unit 80+
L. Bilanciata Aggressiva
L. Bilanciata Vivace
L. Garantita
L. Obbligazionaria
L. Stabile
L. Trasformazioni
26.09
26.09
26.09
26.09
26.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
03.10
26.09
26.09
26.09
26.09
26.09
26.09
12,471
11,483
16,767
16,29
9,883
13,789
7,926
9,514
11,056
8,996
16,225
10,008
12,093
11,878
9,802
13,018
10,027
9,999
Formula Bilanciata
Previ Bilanciato
Previ Dinamico
27.09
27.09
27.09
9,990
13,625
16,068
Adb Dyn.Asset Allocation
Alba Prof. Balanced
Alba Prof. Dynamic
Alba Prof. Prudent
Asfalia Custodia-Crescita
Bgb Flex Alpha
Bgb Multistrategy
Bgb My Fund
ELF Absolute Ret. Bond C
Marigian Fund
Neul Az. Europa
Neul Az. Giappone
Neul Az. Globale
Neul Az. Tattico-Eur.
Neul Az.Nord-America
Neul Azionario UK Growth
Neul Obblig. Europa
Neul Obblig. Globale
Neul Prof. Bilanciato
Neul Prof. Dinamico
Neul Prof. Prudente
Ser Uk Equity Growth F. A
Ser. American A
Ser. Euro Bond
Ser. Europe Tactical A
Ser. Global Balanced
Ser. Global Bond
Ser. Global Equity
Ser. Japan A
Ser. Prof.Conservative
Ser.Cash Fund
23.09
03.10
03.10
03.10
23.09
23.09
23.09
23.09
23.09
17.04
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
1266,960
8,558
7,172
10,898
1055,270
1038,260
989,050
1189,660
1090,570
730,980
4,765
2,897
3,551
3,781
4,030
4,877
9,822
7,174
5,804
4,505
6,244
5,005
3,908
11,592
3,884
9,915
11,513
8,905
3,040
8,822
5,835
Bilanciato
Diapason II
Dinamico
Moderato
Obiettivo Performance
Smart Brand
Smart Brand 2.0
Top Brand 06/14
Val. Aprile 2013
Val. Gennaio 2013
Val. Marzo 2012
Val. Marzo 2016
Val. Rend. 08/2012
Valore Performance
03.10
29.07
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
17,593
7,847
16,265
16,740
10,100
9,830
9,850
10,800
11,200
11,090
11,790
10,520
10,320
9,910
Euro UL Bond A
Euro UL Equity A
Euro UL PP Bond A
Euro UL PP Bond B
Euro UL PP Equity A
28.09
28.09
28.09
28.09
5,580
6,200
1,550
6,910
6,649
140,895
166,270
158,543
171,672
142,005
155,324
78,723
9,324
80,387
192,120
198,821
233,052
7,101
6,187
4,647
6,496
6,682
7,291
123,308
128,462
119,821
132,594
129,984
781,980
739,220
612,160
513,210
701,240
610,310
767,150
709,000
841,030
710,150
524,380
818,490
717,460
35,171
18,593
20,804
18,897
15,492
10,563
10,572
15,145
10,785
9,746
11,884
11,489
10,093
17,580
12,130
12,942
13,889
7,165
12,513
11,224
14,338
9,839
13,232
15,471
13,992
10,074
9,494
m
Av va
m
m
—
—
M
—
m
AXA MPS nan a
M
M
m
M
M
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M
m
M
M
—
—
—
M
M
M
M
M
—
m
m
m
m
m
M
—
M
M
—
M
m
m
—
P
P
M
M
Lomba da V a
—
—
P
—
—
M
—
—
m
Sa a V a
—
M
M
M
M
M
M
M
M
—
—
m
P
—
Po e V a
—
AXA MPS V a
P
—
M
S P n e na ona
—
M
M
M
M
M
—
M
—
M
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Intesa Sanpaolo Vita L.Noricum _
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Accumulazione
Anni 40
Anni 50
Anni 60
Anni 70
Anni 80
Azionario
Azionario Blue
Azionario Flex
Azionario Green
Azionario Plus
Bilanciato
Bilanciato Plus
Crescita
Dinamica
Eurounit Azionario
Eurounit Dinamico
Eurounit Equilibrato
Eurounit Prudente
Fondo Antonietta
Fondo Brunello
Fondo Ponti
Fondo Tito
Fourten Fund
GpA Accordo
GpA Accordo 2
GpA Acuto
GpA Acuto 2
GpA Armonia
GpA Armonia 2
GpA Motivo
GpA Motivo 2
GpA Private Bond
GpA Private Global Guar.
GpA Private Global High
GpA Private Global Low
GpA Private Global Medium
Intesa Vita Az Cina
Intesa Vita AzAmerGrowth
Intesa Vita AzAmerValue
Intesa Vita AzEuropa Gr.
Intesa Vita AzEuropa Value
Intesa Vita Monet Dollaro
Intesa Vita Monet Euro
Intesa Vita Obblig Euro
ISV CapAttivoBase
ISV CapAttivoBaseReddito
ISV CapAttivoPlus
ISV CapAttivoStandard
ISV CapAttivoStandardRedd.
ISV Prosp. Az. America
ISV Prosp. Az. Europa
ISV Prosp. Az. Giappone
ISV Prosp. Az. Internazionale
ISV Prosp. Az. Italia
ISV Prosp. Az. Pacif. ex Giapp.
ISV Prosp. Az. PaesiEmergenti
ISV Prosp. Dinamica
ISV Prosp. Mon. Euro
ISV Prosp. Obblig. Corporate
ISV Prosp. Obblig. Dollaro
ISV Prosp. Obblig. Euro
ISV Prosp. Protetta val.corr.
ISV Prosp. Protetta val.prot.
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Risparmio gestito 35
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
FONDI COMUNI E SICAV ESTERI
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Cat. Fondo
Data
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Anima Funds
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FLE An. Ced.BRIC2018 Silver
03.10
FLE Anima Active Selection(7) 28.09
FLE Anima Att.Ced.Plus2018 I 03.10
OEC Anima ShortT.Corp. Bd I(7) 03.10
03.10
APA Asia Pacific Eq. I(7)
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03.10
APA Asia Pacific Eq. Silver
03.10
OFL Bd 2015 Multic. Din. Silver 16.03
OFL Bd 2015 Multic. Silver
16.03
OFL Bd 2016 Multic. Silver
03.10
OFL Bd 2017 Crescita Imprese 03.10
ODMBond Dollar I(7)
03.10
ODMBond Dollar Prest.
03.10
ODMBond Dollar Silver
03.10
FLE Ced.P.Scandin.2017Silver 03.10
FLE Cedola Italia 2017 Silver
03.10
OAS Credit Opportunities I(7)
03.10
FLE Crescita Europa Silver
28.09
AEM Emerging Mkts Eq. I(7)
03.10
AEM Emerging Mkts Eq.Prest.
03.10
AEM Emerging Mkts Eq.Silver
03.10
AAE Euro Equity I
03.10
OEM Euro Government Bomd I(7) 03.10
03.10
AEU Europe Eq. I(7)
AEU Europe Eq. Prestige
03.10
AEU Europe Eq. Silver
03.10
FLE Flex 50 I(7)
30.09
OFL Flexible Income I
03.10
OIG Global Bond I(7)
03.10
OIG Global Bond Prest.
03.10
OIG Global Bond Silver
03.10
OAS Global Currencies I(7)
03.10
OAS Global Currencies Prest.
03.10
AIN Global Equity I(7)
03.10
AIN Global Equity Prest.
03.10
AIN Global Equity Silver
03.10
OEC Hybrid Bond I
03.10
--- Italian Bond I
03.10
--- Italian Bond Silver
03.10
--- Italian Equity Silver
03.10
OEB Life Short Term Silver
03.10
MAE Liquidity A
03.10
03.10
MAE Liquidity I(7)
MAE Liquidity Prestige
03.10
MAE Liquidity Silver
03.10
OEM Medium Term Bd I(7)
03.10
OEM Medium Term Bd Prest.
03.10
OEM Medium Term Bd Silver
03.10
FLE Pro 100 Cedola BRIC/2
28.09
OEB Short Term Bd I(7)
03.10
OEB Short Term Bd Prest.
03.10
OEB Short Term Bd Silver
03.10
--- Short Term Corp Bd Silver
03.10
FLE Smart Dividends Europe I
03.10
FLE Smart Volatility Europe I
03.10
FLE Smart Volatility Global I
03.10
FLE Smart Volatility Italy I
03.10
OFL Star Bond Classic A
03.10
OFL Star Bond Classic B
03.10
OFL Star Bond I
03.10
OFL Star Bond I Dist(7)
03.10
OFL Star Bond Prestige
03.10
OFL Star Bond Silver
03.10
FLE Star High Potential Eur. B
03.10
FLE Star High Potential Eur. I(7) 03.10
FLE Star High Potential Eur.Classic A 03.10
FLE Star High Potential Eur.Prest. 03.10
FLE Star High Potential Eur.Silver 03.10
FLE Star High Potential Glb Classic A 03.10
FLE Star High Potential Glb Classic B 03.10
FLE Star High Potential Glb I(7) 03.10
FLE Star High Potential Glb Silver 03.10
FLE Star High Potential Italy Cl B 03.10
FLE Star High Potential Italy Classic A 03.10
FLE Star High Potential Italy I(7) 03.10
FLE Star High Potential Italy Prestige 03.10
FLE Star High Potential Italy Silver 03.10
FLE Tesoreria Imp. Prestige
30.09
OFL Traguardo III 2016
03.10
OFL Traguardo2017Gl.Bd Silver 03.10
AAM U.S. Equity I(7)
03.10
AAM U.S. Equity Prest.
03.10
AAM U.S. Equity Silver
03.10
OAS Var Rate Bond I
03.10
Gruppo Azimut
Cl. AZ Fund (ACC)
FLE Active Selection
03.10
FLE Active Strategy
03.10
OIG Aggregate Bond Euro Plus 03.10
FLE American Trend
30.09
FLE Arbitrage
03.10
FLE Arbitrage Plus
03.10
FLE Asia Absolute
03.10
FLE Asset Dynamic
03.10
BOB Asset Plus
03.10
BBI Asset Power
03.10
BBI Asset Timing
03.10
FLE Bd Target 2018 Eq. Opt.
03.10
FLE Bond Target 2016 Eq.Opt. 03.10
FLE Bond Target 2017 Eq.Opt. 03.10
FLE Bond Target 2019 Eq. Opt. 03.10
FLE Carry Strategies
03.10
MAE Cash 12 mesi
03.10
MAE Cash Overnight
03.10
FLE Cat Bond Fund Plus
30.09
OMI Cgm Opport. Corp. Bond
03.10
FLE Cgm Opport. European
03.10
FLE Cgm Opport. Global
03.10
OMI Cgm Opport. Gov. Bond
03.10
OMI Cgm Opportunistic Corporate Bond
FLE Cgm Opportunistic European
FLE Cgm Opportunistic Global
FLE Cgm Opportunistic Government Bond
BOB Conservative
03.10
FLE Convertible Bond
03.10
AEU Core Brands
03.10
FLE Corporate Premium
03.10
OIH Credit
03.10
FLE Dividend Premium
03.10
OPE Em Mkts Hard Ccy Bd Hed
03.10
OPE Em Mkts Hard Ccy Bd NonHed 03.10
OPE Em Mkts Local Ccy Bd
03.10
OPE Em Mkts Local Ccy Bd
03.10
OPE Em Mkts Local Ccy Bd
03.10
OPE Em Mkts Local Ccy Bd
03.10
AEM Em. Market Asia
03.10
AEU Em. Market Europe
03.10
AEM Em. Market Latin America
03.10
FLE Equity Option
03.10
BBI European Dynamic
03.10
FLE European Trend
03.10
FLE Formula 1 - Absolute
03.10
FLE Formula 1 - Alpha Plus
30.09
FLE Formula 1 - Conservative
03.10
FLE Formula Com. Trading
03.10
FLE Formula Macro Dyn.Trading 03.10
AEM Gl. Emerg. Mkt Eq
03.10
AIN Gl. Growth Sel.
03.10
OFL Global Currencies&Rates
03.10
AEM Global EmMkts Dividend
03.10
FLE Global Equity
03.10
FLE Global Macro
30.09
OPE Global Sukuk
03.10
OFL High Income
03.10
OAS Hybrid Bonds
03.10
OEM Income
03.10
FLE Institutional Target
03.10
OFL International Bond
03.10
FLE Italian Trend
03.10
FLE Japan Champion
03.10
FLE Japan Champion
03.10
AEM Lira Plus
03.10
AIN Long Term Value
30.09
FLE Macro Volatility
03.10
FLE Market Neutral
03.10
OEM Patriot
03.10
FLE QBond
03.10
FLE QInternational
03.10
FLE QProtection
03.10
FLE QTrend
03.10
OAS Real Plus
03.10
OAS Renminbi Opp. Hedge
03.10
OAS Renminbi Opp.Fix.Inc.Hdg 03.10
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03.10
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MAE Reserve Short Term Euro
03.10
OIH Short Term Glb High Yield 03.10
AEU Small Cap Europe
03.10
OBI Solidity
03.10
FLE Strategic Trend
03.10
BOB Top Rating
03.10
FLE Trend
03.10
OIG US Income
03.10
Cl. AZ Fund (DIS)
FLE Active Selection
03.10
FLE Arbitrage
03.10
FLE Arbitrage Plus
03.10
FLE Bond Target 2016 Eq.Opt. 03.10
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FLE Carry Strategies
03.10
FLE Cat Bond Fund Plus
30.09
FLE Convertible Bond
03.10
AEU Core Brands
03.10
FLE Corporate Premium
03.10
FLE Dividend Premium
03.10
OPE Em Mkts Hard Ccy Bd Hed
03.10
OPE Em Mkts Hard Ccy Bd NonHed 03.10
FLE Equity Option
03.10
BBI European Dynamic
03.10
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30.09
FLE Formula 1 Absolute
03.10
OFL Global Currencies&Rates
03.10
AEM Global EmMkts Dividend
03.10
OPE Global Sukuk
03.10
OFL High Income
03.10
OAS Hybrid Bonds
03.10
OEM Income
03.10
FLE Institutional Target
03.10
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03.10
AEM Lira Plus
03.10
OEM Patriot
03.10
OAS Real Plus
03.10
OIH Short Term Glb High Yield 03.10
OBI Solidity
03.10
BOB Top Rating
03.10
Cl.D AZ Fund (DIS)
FLE Bond Target 2018 Eq.Opt. 03.10
FLE Bond Target 2019 Eq.Opt. 03.10
Az Multi Asset
OEM BTPortfolio
03.10
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03.10
OAS CGM Valor Bd Strateg.F.(7) 03.10
BBI CGM Valor Flex. Strat.F.(7) 03.10
FLE Flex
03.10
FLE G.T.A.A.
03.10
OAS Renminbi Opportunities
03.10
03.10
FLE World Trading(7)
Az Multi Asset
FLE Global Value
03.10
FLE Sust. Abs. Return A Euro
03.10
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FLE World Trading
03.10
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03.10
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5,959
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5,404
5,207
6,976
5,259
10,610
7,857
6,787
5,338
5,017
6,991
8,018
6,939
4,765
4,634
10,455
7,505
8,254
5,208
5,025
5,023
4,930
5,103
6,420
5,710
5,074
5,476
7,402
9,720
7,216
5,055
5,686
6,245
5,723
4,996
4,819
4,880
4,839
4,610
5,051
4,930
5,532
5,034
5,525
5,470
4,781
7,295
5,671
8,203
5,952
4,824
5,039
5,058
4,913
4,553
4,652
4,901
4,874
4,764
5,285
5,100
5,41
13,525
10,586
8,131
5,181
Cl. A
5,001
4,987
7,298
3,577
5,006
5,043
4,247
3,933
5,744
5,908
4,828
4,868
5,579
5,349
6,238
5,020
5,441
5,322
5,301
6,387
6,584
6,510
5,837
—
—
—
—
6,412
5,017
5,945
5,402
5,265
6,203
5,408
5,273
5,222
5,070
5,032
5,081
7,977
2,986
4,555
4,997
5,469
3,327
5,063
5,663
4,856
2,621
6,195
4,743
6,940
4,561
5,763
5,840
4,198
6,157
5,731
5,548
6,169
5,686
5,473
2,991
4,618
4,509
4,540
7,982
4,117
4,569
8,227
5,444
5,202
5,145
4,907
5,006
4,986
5,229
5,730
6,033
6,287
5,299
5,907
6,366
6,330
5,276
7,346
6,268
Cl. A
4,889
4,930
5,044
4,987
5,007
4,684
5,346
4,934
5,194
5,016
5,675
4,865
4,996
5,237
5,245
4,996
5,233
5,523
4,902
3,954
5,564
5,562
4,912
5,025
5,526
5,326
2,812
3,648
6,884
4,877
4,929
5,654
5,200
Cl. D
4,961
5,027
Cl. A
5,826
5,252
5,038
4,926
5,610
4,603
5,252
5,409
Cl. A Ret
5,145
4,628
4,466
4,389
5,284
5,298
Emis.
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
Cl. B
5,001
4,987
7,298
3,577
5,006
5,043
4,247
3,933
5,744
5,908
4,828
4,868
5,579
5,349
6,238
5,020
5,441
5,322
5,301
6,387
6,548
6,501
5,658
—
—
—
—
6,412
5,017
5,945
5,402
5,265
6,203
5,382
5,227
5,222
5,070
5,146
5,081
7,977
2,986
4,555
4,997
5,469
3,327
5,063
5,663
4,856
2,621
6,195
4,743
6,940
4,561
5,763
5,840
4,198
6,157
5,731
5,548
6,169
—
5,473
2,991
4,618
4,509
4,540
7,982
4,117
4,569
8,227
5,444
5,202
5,145
4,907
5,006
4,986
5,229
5,730
6,033
6,287
5,299
5,907
6,366
6,330
5,276
7,346
6,268
Cl. B
4,889
4,930
5,044
4,987
5,007
4,684
5,346
4,934
5,194
5,016
5,675
4,865
4,996
5,212
5,261
4,996
5,233
5,523
4,902
3,954
5,643
5,562
4,912
5,025
5,526
—
2,812
3,648
6,884
4,877
4,929
5,654
5,200
—
—
Cl. B
5,762
5,538
—
—
5,193
4,591
5,474
—
Cl. B Ret
5,148
—
—
—
5,241
5,258
BG Selection Sicav ________________________________________
OPE Aberdeen EM Bd&CurrOpp 04.10
AEM Aberdeen Lat Am Eq
04.10
AEM Africa&Middle East Eq
03.10
FLE Anima - Club
04.10
AIT Anima - Italy Equities
04.10
FLE ARC
04.10
FLE ARC 10
04.10
FLE Black Rock - GL MA
04.10
FLE BlackR- Multi A.Infl F
04.10
AIN Columbia Thread. - Gl. Eq. Alpha 04.10
FLE DNCA Navigator
04.10
AEM Eastern Europe Eq
04.10
FLE Eurizon - Concerto
04.10
FLE Flexible Europe
04.10
BBI Franklin T. - Multi Alpha F. 04.10
FLE GAM Flexible Strategy
04.10
FLE Generali Inv. Eur - Div. Solution 04.10
BAZ Global Dynamic
04.10
FLE Global Real Assets
04.10
FLE Global Risk Managed
04.10
AEM Greater China Eq
04.10
BAZ HSBC - Em. Mkts Solution
04.10
AEM India&So.East Asia Eq
04.10
Cl.A
98,11
83,86
73,93
110,92
60,14
107,89
119,28
126,52
107,56
102,75
117,92
45,46
107,34
96,88
118,31
114,56
108,36
110,18
104,35
125,42
95,41
97,23
129,18
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
APA Invesco - Asia Gl. Opps
03.10
AEU Invesco - Europe Eq.
04.10
FLE Invesco - Real Ass Ret
04.10
FLE JPM - Best Ideas
04.10
FLE JPM Global MultiAsset Inc.F 04.10
FLE Kairos - Blend
04.10
FLE Kairos Real Return
04.10
FLE Lemanik - Glocal Investor
04.10
MAE Liquidity
04.10
FLE M&G - Multi Asset Allocation Fund 04.10
FLE Morgan Stanley - Act.All.
04.10
FLE Morgan Stanley Real A.Port 04.10
AAM Morgan Stanley-N.Am.Eq. 04.10
AEM Next 11 Equities
04.10
AEU Oddo AM Expertise Eu
04.10
--- Pictet - Dynamic Advisory
04.10
ASE Pictet World Opportun.
04.10
FLE Pimco - Smart Invest Flex All 04.10
FLE Schroder Multi Asset
04.10
FLE Short Strategies
04.10
AIN Smaller Companies
04.10
AIN T-Cube
04.10
FLE UBS - Top Em Mark Fund
04.10
AIN Vontobel - Gl. Elite
04.10
162,05
101,93
98,58
118,12
95,75
110,39
92,85
83,57
106,96
101,83
135,77
111,44
143,44
94,09
119,11
103,05
178,60
102,64
103,18
39,56
125,43
109,10
93,12
139,96
Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/fondi24
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
BG Sicav ___________________________________________________
FLE Algebris Best Ideas
04.10
FLE Amundi Absolute Forex
04.10
OAS Amundi Glob Inc Bond
04.10
OFL BlackRock Glb Opp Bd
04.10
AIN Columbia Thread Gl.Eq.Long Sh. 04.10
FLE Controlfida Global Macro
04.10
AEU Controlfida Low Vol Eur Eq 04.10
FLE EurizonMult.OptimalDiv.Appr. 04.10
OEM Euro Debt
04.10
OFL Euro Income Bond
04.10
AEU European Equities
04.10
FLE Flexible Global Eq
04.10
AEU Gen Inv Eur Eq Recovery F 04.10
OIG Global Supranational
04.10
OAS HSBC Euro Credit Opportun 04.10
OAS Invesco Fin. Credit Bond
04.10
BOB JP Morgan - Capital Struct. Opp 04.10
AAS MS Gl Real Est&Infr Eq
04.10
APA Pictet Japanese Eq
04.10
OAS Schroder Conv Bond Opp
04.10
AEU Schroder High Div Eu
04.10
FLE Short Equities
04.10
AAE Small Mid Cap Eu Eq
04.10
AIN Tenax Gl F Eq Long Short
04.10
OIH UBS Dyn Cred High Yield
04.10
OFL UBS Glob Inc Alpha
04.10
AAM US Equities
04.10
OPE VONT New Front Debt
04.10
OFL Vontobel Glb Active Bd
04.10
FLE Vontobel Pure Strategy
04.10
www.bnpparibas-ip.it - tel. 800009944
OEC Bond Euro Corp
03.10
OAS Bond Europe Plus
03.10
OAS Bond World Plus
03.10
OAS Conv Bd Best Sel Eur
03.10
OMI Convertible Bond World
03.10
BBI Diversified World Balanced 30.09
BAZ Diversified World Growth
30.09
BOB Diversified World Stability 30.09
AAE Equity Euro
03.10
AEU Equity Europe
03.10
AAM Equity USA Core
03.10
AEM Equity World Emerging $
03.10
BOB Sustainable Active All
03.10
Fondi comuni di diritto francese
OFL BNPP ABC3
03.10
ASE BNPP Aqua
03.10
FLE BNPP Rend. 1 Anno
03.10
FLE BNPP Rend. Cedola C
03.10
OFL BNPP Seicedole
03.10
OFL Euro Flexi Bond Inc
03.10
OFL FQ Bond Opp.
30.09
FLE FQ Patrimoine
30.09
Cl. D
100,08
99,41
100,36
98,85
90,80
90,69
92,61
92,08
132,38
106,40
79,66
102,85
101,64
94,06
109,31
113,92
99,69
124,58
84,18
100,41
93,75
49,15
95,74
84,94
93,39
86,91
173,72
112,24
107,81
86,43
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
111,41
430,33
1686,14
79,63
110,17
193,51
196,93
188,87
309,28
524,20
209,24
104,32
424,23
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
98,51
312,86
101,01
95,93
97,51
101,77
1419,79
106,23
—
—
—
—
—
—
—
—
BPVN Strategic Inv. Fund _________________________________
AEU Europ. Flex. Dyn. A EUR
AEU Europ. Flex. Dyn. B EUR(7)
FLE VIS in EUR
04.10
04.10
04.10
10,70
11,24
11,92
—
—
—
CoRe Series _______________________________________________
AEU CoRe All Europe E
FLE CoRe Alternative E
BOB CoRe Bal. Cons. E
BOB CoRe Bal. Opport. E
MAE CoRe Cash E
BBI CoRe Champ. Em. Mark. E
BBI CoRe Champions E
OMI CoRe Coupon E
OMI CoRe Coupon E Dis
AIN CoRe Dividend E
AIN CoRe Dividend E Dis
OPE CoRe Em. Mark. Bond E
OPE CoRe Em. Mark. Bond E Dis
AEM CoRe Em. Mark. Equity E
OIG CoRe Global Curr. E
OFL CoRe Global Opp. E
OMI CoRe Income Opport. E Acc
OMI CoRe Income Opport. E Dis
BAZ CoRe Multi Ass. Aggr. E Acc
BBI CoRe Multi Ass. Inc. E
BBI CoRe Multi Ass. Inc. E Dis
AAM CoRe US Strategy E
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
7,317
4,698
5,361
5,944
5,025
5,788
6,532
5,424
5,315
6,222
6,298
5,899
4,498
5,881
5,173
4,877
5,168
5,082
5,223
5,176
5,079
8,133
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
Credit Suisse ______________________________________________
http://multiconcept.credit-suisse.com
Umbrella White Fleet IV
AIN IndexBlink B(7)
03.10
AIN Londinium Global Bds B
03.10
AIN Londinium Global Eq B
03.10
127,10
24,49
14,07
—
—
—
Ersel Gestion Internationale _____________________________
FLE Globersel Active Strategies 03.10
OEC Globersel Corp. Bond
03.10
AIN Globersel Equity A
03.10
AIN Globersel Equity B
03.10
AIT Globersel P.M.I. H.D.
AEN Globersel Pact Nat Res A
03.10
AEN Globersel Pact Nat Res B
03.10
AAM Globersel US Eq. Sel. Cl.A
03.10
AAM Globersel US Eq. Sel. Cl.B
03.10
BBI Leadersel Balanced
03.10
AEN Leadersel Diver.Strategies 03.10
AEM Leadersel Em. Market Mult. 30.09
OPE Leadersel Em.Bond Opp.
03.10
FLE Leadersel Event Driven
30.09
FLE Leadersel Flex Mult.
30.09
FLE Leadersel Tot. Ret.Strategies 30.09
OMI Leadersel Total Ret
03.10
FLE Systematica Global Trend 03.10
102,30
298,65
641,15
139,09
—
91,99
88,31
141,570
153,90
113,27
101,96
150,10
110,06
100,42
96,44
98,81
118,74
101,69
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
Esperia Funds Sicav ______________________________________
Duemme
FLE Alkimis Absolute
04.10
AIN Alkimis Special Value C
04.10
AIN Alkimis Special Value I(6,7) 04.10
OPE C-Quadrat Asian Bd Op.(6) 04.10
OPE C-Quadrat Asian Bd Op.I(6) 04.10
BOB C-Quadrat Effic. Cl. I(6,7)
04.10
BOB C-Quadrat Efficient Cl. C
04.10
OEC C-Quadrat Eu I. Plus Cl. C
04.10
OEC C-Quadrat Eu I.Pl. Cl. I(6,7) 04.10
OMI C-Quadrat Gl. C. Pl. Cl. I(6) 04.10
OMI C-Quadrat Gl. C. Plus Cl. C
04.10
OEM Duemme Bond Euro C
04.10
OEM Duemme Bond Euro I(6,7) 04.10
OMI Duemme Corporate Bd Euro C 04.10
OMI Duemme Corporate Bd Euro I(6,7) 04.10
AAE Duemme Euro Equities C
04.10
AAE Duemme Euro Equities I(6,7) 04.10
MAE Duemme Money Market C
04.10
MAY Duemme Money Market I(6,7) 04.10
AIN Duemme Private Eq.Strat C 04.10
AIN Duemme Private Equity Str.I(6,7) 04.10
FLE Duemme Strategic Portfolio I(6,7) 04.10
FLE Duemme Total Return C
04.10
FLE Duemme Total Return I(6,7) 07.09
AAS Russell Global Equity C
04.10
AAS Russell Global Equity I(6,7) 04.10
FLE Syst. Diversific. C
04.10
FLE Syst. Diversific. I(6,7)
04.10
119,19
108,830
110,45
107,56
108,57
131,17
123,57
134,67
143,43
110,09
107,11
161,83
121,84
153,22
133,92
111,96
160,99
109,16
103,24
152,97
206,10
156,05
111,17
112,67
140,11
179,47
120,54
120,90
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
Help desk c/o Eurizon Capital Sgr; Gruppo Intesa Sanpaolo; tel. 02
88101
Eurizon Focus Capitale Protetto
Cl. R
FLE Protezione 03/2017
03.10
123,42
—
FLE Protezione 06/2016
03.10
119,26
—
FLE Protezione 09/2016
03.10
117,39
—
FLE Protezione 12/2016
03.10
120,31
—
Eurizon Manager Selection Fund
Cl. R
OMI MS 10
03.10
151,26
—
BOB MS 20
03.10
150,22
—
BBI MS 40
03.10
145,04
—
BAZ MS 70
03.10
154,23
—
Eurizon MM Collection Fund
APA Daiwa Eq. Japan Cl.I
03.10
190,63
—
OPE G. Rmb FixInc Cl.I
03.10
124,59
—
OPE G. Rmb FixInc Cl.IS
03.10
126,76
—
OPE G. Rmb FixInc Cl.R
03.10
122,22
—
OPE G. Rmb FixInc Cl.RD
03.10
111,98
—
OPE G. Rmb FixInc Cl.RU
03.10
105,54
—
Eurizon MM Stars Fund
Cl. R
Cl. I
FLE Private Style Equity
03.10
125,97
—
FLE Private Style Flexible
03.10
104,63
—
FLE Private Style Total Return
27.09
101,69
106,30
Cl.R1
Cl.R2
FLE Private Style Flexible
03.10
105,92
105,39
Cl.RD1
Cl.RD2
FLE Private Style Income
03.10
100,96
101,73
Cl.RD
FLE Private Style Income
03.10
100,18
—
Eurizon Opportunità
Cl. RD
Cl. I
OFL Global Bond Cedola 06/2021 29.09
101,06
—
OFL Global Bond Cedola 07/2021 29.09
99,57
—
OFL Obbligazioni Flessibile
03.10
102,93
110,21
Cl. R
FLE Flessibile 15
03.10
99,93
—
FLE Sparkasse Prime Fund cl R 03.10
95,05
—
Cl. IDY
Cl. IDZ
OFL Obbligazioni Flessibile
03.10
100,90
100,90
Epsilon Fund
Cl. R
Cl. I
OFL Em. Bond Total Return
03.10
132,29
138,48
FLE Enhanced C.Risk Contr.
03.10
—
104,89
OEM Euro Bond
03.10
170,14
177,18
MAE Euro Cash
03.10
110,22
111,49
AAE Euro Q-Equity
03.10
100,85
108,45
AEU European Q-Equity
03.10
108,22
116,14
FLE Q-Flexible
03.10
133,14
143,51
Cl. RA
MAE Euro Cash
03.10
99,87
—
Cl. S
Cl. SD
OFL Emerging Bond Total Return 03.10
100,80
100,72
Investment Solutions by Epsilon
Cl. R
Cl. RD
OFL Cedola X 4 Ind.05/2012
03.10
—
101,78
OFL Cedola X 4 Ind.07/2012
03.10
—
101,07
OFL Cedola X 4 Ind.09/2012
03.10
—
103,22
OFL Cedola x 4 Ind.10/2012
03.10
—
103,14
FLE Dynamic Inc. Multitr. 01/2016 29.09
—
99,54
101,14
—
FLE Dynamic Preservation 01/2016 29.09
FLE Equity Coupon 02/2014
29.09
—
102,69
FLE Equity Coupon 04/2014
29.09
—
99,43
OFL Flexible Eq.Coupon 2017-1 27.09
—
130,59
OFL Forex Coupon 2016
27.09
—
96,47
OFL Forex Coupon 2017
27.09
—
92,43
OFL Forex Coupon 2017-2
27.09
—
96,12
OFL Forex Coupon 2017-3
27.09
—
94,99
OFL Forex Coupon 2017-4
27.09
—
95,61
OFL Forex Coupon 2017-5
27.09
—
92,69
OFL Forex Coupon 2017-6
27.09
—
91,30
OFL Forex Coupon 2017-7
27.09
—
94,69
OFL Forex Coupon 2018-1
27.09
—
96,50
FLE Glb Dyn. Multitrender 06/2015 29.09
96,51
95,01
101,66
—
FLE Global Absolute Strategy - 05/2016 29.09
FLE Global Coupon 06/2014
29.09
—
96,85
FLE Global Coupon 10/2013
29.09
—
106,88
FLE Global Coupon 11/2014
29.09
—
97,96
FLE Global Div. Allocation 02/2015 29.09
—
95,55
FLE Global Flexible Strategy - 04/2016 29.09
101,36
101,36
97,93
97,98
FLE Global Inc. Multitrender 09/2015 29.09
FLE Multiasset Absolute 3 anni 04/2016 29.09
99,73
—
FLE Multiasset Cedola Globale 02/2016 27.09
100,13
100,13
101,91
101,91
FLE Multiasset Cedola Globale 12/2015 27.09
FLE Soluzione Attiva Pr12 2017 03.10
126,57
—
FLE Soluzione Attiva Pr5 2017 03.10
112,47
—
FLE Soluzione Attiva Pr6 2017 03.10
116,35
—
FLE Soluzione Attiva Pr7 2017 03.10
119,23
—
FLE Soluzione Attiva Pr9 2017 03.10
116,69
—
FLE Soluzione Fless. Pr2 2014 03.10
104,44
—
FLE Soluzione Fless. Pr4 2014 03.10
103,48
—
FLE Valore Cedola Globale 02/2015 27.09
—
96,74
FLE Valore Cedola Globale 04/2015 27.09
—
98,96
FLE Valore Cedola Globale 07/2015 27.09
100,11
—
FLE Valore Cedola Globale 09/2015 27.09
—
101,69
FLE Valore Cedola X5 02/2013 27.09
—
101,68
FLE Valore Cedola X5 02/2014 27.09
—
102,02
FLE Valore Cedola X5 04/2013 27.09
—
101,78
FLE Valore Cedola x5 04/2014 27.09
—
100,45
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
Valore Cedola X5 06/2013
Valore Cedola X5 07/2013
Valore Cedola X5 10/2013
Valore Cedola X5 11/2014
Valore Cedola X5 12/2012
Valore Cedola X5 12/2013
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
FLE Global Inc. Multitrender 09/2015 29.09
FLE Multiasset Absolute 3 anni - 07/2016 29.09
Rossini Lux Fund
AAE Az. Euro
03.10
APA Az. Giapp.
03.10
AIN Az. Internat.
03.10
AAM Az. N. America
03.10
BBI Bilanciato
03.10
MAE Euro Monetario
03.10
OIG Obb. Dollari
03.10
OEB Obb.Euro B-T
03.10
OEM Obb.Euro L-T
03.10
OEM Obb.Euro M-T
03.10
OEB Obbligaz. TV
03.10
Soluzioni Eurizon
OFL Cedola DOC 05/2017
03.10
OFL Cedola DOC 07/2017
03.10
OFL Cedola DOC 09/2017
03.10
OBI Cedola DOC It. 11/2017
03.10
FLE Strategia I 02/2020
27.09
FLE Strategia I 08/2019
27.09
FLE Strategia I 10/2019
27.09
FLE Strategia I 12/2019
27.09
—
—
—
—
—
—
Cl. RD1
97,81
—
Cl. R
126,47
121,23
165,53
184,01
150,78
117,17
163,38
123,41
175,77
140,72
123,79
Cl. RD
106,790
106,160
107,280
109,690
—
—
—
—
102,15
103,89
106,25
98,86
103,58
105,05
Cl. R1
—
99,92
Cl. I
138,19
132,39
180,82
200,99
—
119,90
173,23
128,12
184,81
146,14
127,28
Cl. R
—
—
—
—
123,060
131,470
129,800
127,100
Eurizon EasyFund _________________________________________
MAE Cash EUR
Limited Tracking Error
OAS Bond EUR Float.Rate LTE
OEM Bond EUR Long T. LTE
OEM Bond EUR Medium T. LTE
OEB Bond EUR Short T. LTE
OAS Bond GBP LTE
OAS Bond International LTE
OAY Bond JPY LTE
ODMBond USD LTE
MAE Cash EUR
ABC Eq. Cons.Discretionary LTE
ABC Eq. Consumer Staples LTE
AEM Eq.Em.MktsN.Frontiers LTE
ATE Eq.Telecommunication LTE
APS Equity China LTE
AEM Equity Em. Mkts Asia LTE
AEM Equity Em. Mkts EMEA LTE
AEM Equity Em. Mkts LTE
AEN Equity En. & Materials LTE
AAE Equity Euro LTE
AEU Equity Europe LTE
AFI Equity Financial LTE
AIF Equity High Tech LTE
AID Equity Industrials LTE
AIT Equity Italy LTE
APA Equity Japan LTE
AEM Equity LatinAmerica LTE
AAM Equity N.America LTE
APA Equity Oceania LTE
ASA Equity Pharma LTE
APU Equity Utilities LTE
MAD Treasury USD
Active Market cop.rischio cambio
OPE Bond Emerging Mkts
Active Market
OPE Bd Em.Mkts Local Curr
OFL Bond Corporate EUR
OPE Bond Emerging Mkts
OFL Bond Flexible
OAS Bond High Yield
OAS Bond Inflation Linked
OMI BondCorp.Eur ST
AEM Equity Eastern Europe
AEU Equity Europe
AIT Equity Italy
AEU Equity Small Cap Europe
AIT Equity Small Mid Cap Italy
AAM Equity Usa
AEU Top European Research
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
OPE Bd Em.Mkts LocalCurr
03.10
OFL Bond Flexible
03.10
OEC
OPE
OAS
AIT
03.10
03.10
03.10
03.10
Bond Corporate EUR Short T.
Bond Emerg. Mkts local c.
Bond High Yield
Equity Italy
OFL Bond Corporate EUR
OPE Bond Emerging Markets
OAS Bond High Yield
Active Strategy
FLE Absolute Attivo
OFL Absolute Prudente
FLE Azioni Strategia Flessibile
FLE Dynamic Asset All.
FLE Equity Absolute Return
FLE Flexible Beta Tot.Return
FLE Flexible Multistrategy
FLE Focus Az.StratFlessRL
FLE GT Asset Allocation
FLE Multiasset
OFL Securitized Bond Fund
FLE SLJ Global FX
FLE SLJ Global Liquid Macro
FLE Trend
Active Strategy
OFL Securitized Bond Fund
Active Strategy
FLE Absolute Attivo
OFL Absolute Prudente
FLE Azioni Strategia Flessibile
FLE Flexible Beta Total Return
FLE Flexible Multistrategy
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
28.09
03.10
03.10
03.10
CL. A
116,13
CL. R
130,72
247,49
343,60
143,21
165,95
163,65
125,59
180,76
112,89
269,41
253,21
103,58
81,33
110,31
186,47
137,59
205,81
144,02
99,36
110,99
66,47
112,56
236,30
68,39
78,66
273,59
116,97
238,68
148,64
136,44
111,17
CL. RH
359,56
CL. R
92,37
101,49
353,55
100,13
217,89
138,56
68,43
—
138,19
76,80
583,00
—
105,09
—
CL. Z
98,12
CL.RD
97,86
CL. SD
99,73
99,42
103,45
108,49
CL. S
100,18
106,39
104,94
CL. R
118,78
118,75
148,63
88,90
—
99,61
99,51
151,86
—
104,42
—
—
—
—
28.09
—
CL. Z
137,80
270,23
377,09
155,81
183,68
174,97
138,75
200,23
119,38
307,03
288,89
123,61
92,77
121,60
211,32
156,00
225,17
164,45
113,40
126,42
75,96
128,35
269,28
78,30
89,09
311,84
133,52
274,37
169,42
155,52
118,55
CL. ZH
392,59
CL. Z
—
129,76
386,89
102,02
239,43
149,31
74,72
105,64
148,51
83,16
651,37
100,87
111,41
103,25
CL. Zu
80,70
CL.ZD
99,14
—
—
—
—
—
—
—
CL. Z
129,08
126,19
160,76
553,22
95,77
697,84
100,58
—
99,40
106,25
99,96
100,05
99,98
101,31
Cl. ZD
99,87
Cl. SD
—
—
105,69
—
99,91
—
Cl. S
99,75
99,810
103,41
103,80
—
Cl.RD
FLE Multiasset
03.10
103,33
—
Linea LTE cop. rischio cambio
CL. RH
CL. ZH
OAS Bond GBP
03.10
189,93
210,92
OAS Bond International
03.10
164,04
175,36
OAY Bond JPY
03.10
164,25
221,70
ODMBond USD
03.10
214,44
237,31
ABC Equity Cons.Discretionary 03.10
236,28
271,60
ABC Equity Consumer Staples
03.10
238,67
273,73
AEN Equity Energy & Materials 03.10
125,24
143,90
AEU Equity Europe
03.10
108,81
126,41
AFI Equity Financial RH
03.10
59,46
67,99
AIF Equity High Tech
03.10
102,17
116,92
AID Equity Industrials
03.10
216,23
245,94
APA Equity Japan
03.10
89,09
101,28
AAM Equity North America
03.10
140,35
159,62
APA Equity Oceania
03.10
171,02
198,27
ASA Equity Pharma
03.10
140,63
160,70
ATE Equity Telecommunication 03.10
78,02
89,11
APU Equity Utilities
03.10
128,41
146,87
Le Classi I, Z e ZH sono riservate a investitori istituzionali..
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
Eurizon Investment Sicav ________________________________
OFL Euro Reserve
FLE Flexible Beta 1 I1
FLE Flexible Beta 2 I1
FLE Flexible Beta 4 I
FLE Flexible Beta 5
OFL Flexible Duration 1 I1
OFL Flexible Duration 2 I1
OFL Flexible Duration 5 I
FLE Flexible Eq.Strategy I1
OEM Ins Unit Europe Bds I
OEB Ins Unit Europe S/Trm I
OFL Ins Unit Tot Ret ID
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
FLE
OFL
OFL
OFL
OFL
FLE
FLE
FLE
OFL
OFL
OFL
OFL
OFL
OFL
OFL
OFL
OFL
OIC
OFL
OFL
OFL
OFL
OFL
OFL
OFL
OFL
OBI
OEC
FLE
OFL
OFL
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
27.09
03.10
03.10
03.10
03.10
Flexible Beta 3
Flexible Duration 3
Flexible Duration 4
Flexible Duration 6
Flexible Duration 7
Flexible Plus
Flexible Plus 2
Flexible Plus 3
Ins. Unit Bond Strategy 1
Ins. Unit Bond Strategy 2
Ins. Unit Bond Strategy 3
Ins. Unit Bond Strategy 4
Ins. Unit Bond Strategy 5
Ins. Unit Bond Strategy 6
Ins. Unit Bond Strategy 7
Ins. Unit Bond Strategy 8
Ins. Unit Bond Strategy 9
Ins. Unit Corp Bond 2022
Ins. Unit High Yield 2018-1
Ins. Unit High Yield 2020-1
Ins. Unit High Yield 2020-2
Ins. Unit High Yield 2022-1
Ins. Unit Inv.Grade 2018-1
Ins. Unit Inv.Grade 2020-1
Ins. Unit Inv.Grade 2020-2
Ins. Unit Inv.Grade 2022-1
Ins. Unit Italian Bond 2022
PB Bond Corporate EUR
PB Flexible Macro
PIP Flexible 1
PIP Flexible 2
Eurofundlux
OFL Alto Rendimento 2017 A
04.10
OFL Alto Rendimento 2017 B
04.10
OFL Alto Rendimento 2019 A
04.10
OFL Alto Rendimento 2019 B
04.10
OFL Alto Rendimento 2019 Plus B 04.10
OFL Alto Rendimento 2019 Plus D 04.10
OFL Cedola 2017 B
04.10
OFL Cedola 2017 D
04.10
AIN Dynamic Multimanager A
04.10
AIN Dynamic Multimanager B
04.10
OPE Emerging Mkt Bond B
04.10
FLE Equity Returns Absolute A 04.10
FLE Equity Returns Absolute B 04.10
FLE Equity Returns Absolute G 04.10
FLE Equity Returns Absolute P 04.10
MAE Euro Cash A
04.10
MAE Euro Cash B
04.10
AAE Euro Equity B
04.10
AAE Euro Equity D
04.10
OEM Euro Govern. Bond B
04.10
OEC Europe Corp. Bond B
04.10
FLE Flex High Vol B
04.10
BAZ Gl. Enhanced Div.-GEDI A
04.10
BAZ Gl. Enhanced Div.-GEDI B
04.10
BAZ Gl. Enhanced Div.-GEDI D
04.10
BAZ Gl. Enhanced Div.-GEDI P
04.10
OFL Global Bond D
04.10
BBI IPAC Balanced A
04.10
OFL Multi Income F4 A
04.10
OFL Multi Income F4 B
04.10
OFL Multi Income F4 D
04.10
OFL Multi Income I4 A
04.10
OFL Multi Income I4 B
04.10
OFL Multi Income I4 D
04.10
OFL Obiettivo 2017 A
04.10
OFL Obiettivo 2019 B
04.10
APA Pacific Eq. A
04.10
APA Pacific Eq. B
04.10
OFL QBond Absolute Return A
04.10
OFL QBond Absolute Return B
04.10
OFL QBond Absolute Return D
04.10
FLE TR Flex Aggressive A
04.10
FLE TR Flex Aggressive B
04.10
FLE TR Flex Aggressive G
04.10
FLE TR Flex Aggressive P
04.10
495,40
625,68
580,45
488,31
445,77
566,37
580,42
499,94
522,32
565,91
555,31
523,81
Cl.A
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
11,271
11,409
9,807
10,131
11,049
10,620
8,693
8,087
11,679
12,952
12,654
12,255
10,205
9,985
9,718
11,911
12,312
11,694
8,459
11,684
11,169
9,670
12,154
13,554
9,804
10,137
11,121
9,077
9,945
11,141
9,472
11,402
11,288
10,332
11,593
9,957
22,184
24,726
11,921
12,597
9,974
9,786
10,107
10,006
9,888
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
Cl.I
700,78
581,11
499,97
512,29
507,66
700,73
569,93
502,07
508,71
481,89
507,24
482,97
549,67
542,41
482,73
460,43
507,44
517,47
604,62
694,49
619,66
520,02
569,03
653,41
580,16
520,71
520,11
607,93
514,75
641,42
558,06
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
European & Global Investments _________________________
FLE Diadema Algorithmic R
03.10
OMI Diadema Cap. Plus P
03.10
FLE Diadema Global Sel R
28.09
MAV JRC Inst EUR(7)
03.10
MAV JRC Ret EUR
03.10
FLE Plur. Apuano DE Inst(7)
03.10
FLE Plur. Apuano DE Ret Plus
03.10
FLE Plur. Apuano DE Ret Prem
03.10
OMI Plur. Apuano FB Ret Inst(7) 03.10
OMI Plur. Apuano FB Ret Plus
03.10
OMI Plur. Apuano FB Ret Prem
03.10
OMI Plur. Apuano FB Ret Ret
03.10
AEM Plurima CSV China Inst. USD(7) 28.09
BAZ Plurima Eur AbsRet Inst(7) 03.10
BAZ Plurima Eur AbsRet Ret
03.10
BAZ Plurima Eur AbsRet S2
03.10
BAZ Plurima EurAbsRet NL
03.10
FLE Plurima Fra.AlphaStr I(7)
29.09
FLE Plurima Fra.AlphaStrat
29.09
FLE Plurima Fra.AlphaStrChf
29.09
FLE Plurima Fra.AlphaStrNL
29.09
FLE Plurima Fra.AlphaStUsd
29.09
FLE Plurima Fra.AlphaStUsdI(7) 29.09
FLE Plurima Gamma Abs Inst(7) 03.10
FLE Plurima Gamma Abs Ret CHF 03.10
FLE Plurima Gamma Abs Ret EUR 03.10
FLE Plurima Gamma Abs Ret USD 03.10
MAV Plurima Gamma Dynamic Inst(7) 03.10
MAV Plurima Gamma Dynamic Ret 03.10
AEN Plurima Junior Resources Prem 28.09
FLE Plurima LS Alpha Inst(7)
03.10
FLE Plurima LS Alpha Ret
03.10
03.10
BBI Plurima MultiAlphaPlusB
BBI Plurima MultiAlphaPlusI(7) 03.10
BBI Plurima MultiAlphaPlusR
03.10
65,474
92,854
84,643
8,663
8,843
93,927
93,697
93,703
105,415
103,215
104,291
100,575
10,334
6,123
7,430
6,034
5,448
6,160
4,748
5,318
5,919
6,034
5,417
7,827
7,508
7,425
7,266
8,087
7,895
8,037
4,883
4,859
8,525
8,853
8,683
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
FLE Plurima Pairst. Selection R 03.10
FLE Plurima Pairst. Tot Ret R
31.05
MAV Plurima Pairstech Strategy Ret 03.10
FLE Plurima Theorema ACE Ret 03.10
FLE Plurima Theorema ACE Seed Inv(7)
FLE Plurima Unifortune GS E(7) 03.10
MAV Plurima VB TR Bond Inst(7) 03.10
MAV Plurima VB TR Bond Ret
03.10
MAV Plurima VB TR Bond RetP
03.10
OMI Plurima Wave GS I(7)
03.10
OMI Plurima Wave GS Inst(7)
03.10
OMI Plurima Wave GS Ret
03.10
OFL Abs Ret Credit Strat
04.10
FLE Abs Ret Multi Strat
04.10
OAS AR Convertible Bond
04.10
OPE Asian Bond
04.10
OPE Central&East Eur. Bonds
04.10
AEM Central&Eastern Europ. Eq 04.10
OEM Euro Bond
04.10
OEB Euro Bond 1-3 years
04.10
OEM Euro Bond 3-5 years
04.10
OEC Euro Corporate Bond
04.10
OEC Euro Corporate Short Term Bd 04.10
OEC Euro Covered Bond
04.10
AAE Euro Equity
04.10
AAE Euro Equity Mid Cap
04.10
OEB Euro Short Term Bond
04.10
AAE European Equity Recovery 04.10
FLE Garant 1
04.10
FLE Garant 2
04.10
FLE Garant 3
04.10
FLE Garant 4
04.10
FLE Garant 5
04.10
FLE Global Equity
04.10
AEM Greater China Equity
04.10
AAE SRI Ageing Population
04.10
AEU SRI European Equity
04.10
OEH Total Return Euro High Yield 04.10
Generali Investments Global Solutions Fund
OFL GIGS Fund - Bridge 2021 ID(7) 30.09
OFL GIGS Fund - Bridge 2021 RA2 30.09
OFL GIGS Fund - Bridge 2021 RD 30.09
OFL GIGS Fund - Bridge 2021 RD2 30.09
10,627
2,606
8,681
99,935
—
4,953
9,610
9,499
9,419
8,504
8,078
8,130
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
Cl. D
107,45
112,35
109,17
93,29
169,19
186,64
169,32
119,64
135,63
158,49
112,77
127,11
97,81
127,22
122,71
83,04
119,31
109,94
117,67
106,87
106,83
115,90
162,36
97,94
150,43
203,02
Cl. E
105,15
109,63
110,40
92,01
165,26
175,32
164,76
117,66
134,15
154,44
111,20
127,08
—
121,98
119,44
81,85
—
—
—
—
—
108,02
157,99
101,31
140,91
178,74
103,91
103,59
103,59
103,59
—
—
—
—
Gestielle Inv. Sicav _______________________________________
Banco Popolare Società Cooperativa; www.bancopopolare.it
OEM Bond Euro (I)(7)
03.10 161,980
OEM Bond Euro (R)
03.10 148,570
OFL Cedola Europlus
03.10
5,280
OFL Cedola Plus
03.10
5,230
OFL Cedola Sicura
03.10
5,090
OFL Cedola Sicura II
03.10
5,310
AEU Value Equity Europe (I)(7) 03.10 128,770
AEU Value Equity Europe (R)
03.10 114,840
—
—
—
—
—
—
—
—
Hedge Invest _____________________________________________
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
OFL
OFL
OFL
OFL
OFL
OFL
OFL
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
FLE
Hi Africa Opp Fund Eur D(7) 30.09
Hi Africa Opp Fund Eur DM(7) 30.09
Hi Africa Opp Fund Eur I(7) 30.09
Hi Africa Opp Fund Usd D
30.09
Hi Africa Opp Fund Usd DM(7) 30.09
Hi Core Ucits F. Eur DM
30.09
Hi Core Ucits F. Eur I
30.09
Hi Core Ucits F. Eur R
30.09
Hi Core Ucits F. Usd DM(7) 30.09
Hi Core Ucits F. Usd R
30.09
Hi Numen Cr. F. Eur I Initial 23.09
Hi Numen Credit F. Eur D
23.09
Hi Numen Credit F. Eur DM(7) 23.09
Hi Numen Credit F. Eur DM2(7) 23.09
Hi Numen Credit F. Eur I
23.09
Hi Numen Credit F. Eur I2
23.09
Hi Numen Credit Fund Eur R 23.09
Hi Principia Fund Eur DM(7) 03.10
Hi Principia Fund Eur I
03.10
Hi Principia Fund Eur R
03.10
Hi Principia Fund Usd R
03.10
Hi Sibilla Macro F. Eur DM(7) 30.09
Hi Sibilla Macro F. Eur R
30.09
Hi Sibilla Macro F. Usd R
30.09
AAM KIS - America D
AAM KIS - America P
AAM KIS - America P Usd
AAM KIS - America X
OAS KIS - Bond D
OAS KIS - Bond P
OAS KIS - Bond P Usd
OFL KIS - Bond Plus D
OFL KIS - Bond Plus D Dist
OFL KIS - Bond Plus P
OFL KIS - Bond Plus P Dist
OFL KIS - Bond Plus P Usd
OFL KIS - Bond Plus X
OFL KIS - Bond Plus Y
OAS KIS - Bond Y
OAS KIS - Bond Y USD
OAS KIS - Bond Z
APA KIS - Em. Markets D
APA KIS - Em. Markets P
APA KIS - Em. Markets P Usd
AEU KIS - Europa D
AEU KIS - Europa P
AEU KIS - Europa X
AEU KIS - Europa Y
OAS KIS - Global Bond D
OAS KIS - Global Bond P
OAS KIS - Global Bond P Usd
FLE KIS - Italia D
FLE KIS - Italia J
FLE KIS - Italia P
FLE KIS - Italia X
FLE KIS - Italia X Dist
FLE KIS - Italia Y
AAS KIS - Key D
AAS KIS - Key D Dist
AAS KIS - Key J
AAS KIS - Key P
AAS KIS - Key P Dist
AAS KIS - Key X
AAS KIS - Key Y
FLE KIS - Multi Strategy X
FLE KIS - Multi-St.UCITS D
FLE KIS - Multi-St.UCITS P
FLE KIS - Multi-St.UCITS P Usd
FLE KIS - Pagasus P
FLE KIS - Pagasus X
FLE KIS - Pegasus D
FLE KIS - Pegasus J
FLE KIS - Pegasus P Usd
FLE KIS - Pegasus Y
AIT KIS - Real Return D
FLE KIS - Real Return D Dist
FLE KIS - Real Return J
AIT KIS - Real Return P
FLE KIS - Real Return X
FLE KIS - Real Return Y
AIT KIS - Risorgimento D
AIT KIS - Risorgimento P
AIT KIS - Risorgimento X
FLE KIS - Selection D
FLE KIS - Selection P
FLE KIS - Selection P Usd
FLE KIS - Selection X
FLE KIS - Selection Y
FLE KIS - Selection Y Usd
AIT KIS - Target Italy Alpha S
AIN KIS - World P
AIN KIS - World X
AIN KIS - World Y
30.09
30.09
30.09
30.09
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
30.09
30.09
30.09
03.10
03.10
03.10
03.10
30.09
30.09
30.09
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
30.09
30.09
30.09
30.09
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
92,190
93,340
96,30
92,32
92,520
108,010
105,930
102,840
96,20
105,450
119,84
97,16
111,80
98,68
115,09
97,71
112,58
124,02
122,07
121,38
122,38
101,97
99,49
100,63
202,07
207,29
297,50
210,97
125,40
131,52
180,03
134,31
99,18
139,32
123,12
103,58
103,80
103,28
101,92
103,00
101,68
122,54
126,87
172,03
125,67
131,55
133,49
104,38
98,17
103,40
143,27
98,24
101,08
135,95
137,20
95,42
102,56
112,53
109,20
106,19
163,58
151,83
165,06
117,60
101,03
108,25
112,25
149,68
103,59
103,61
105,89
107,99
107,33
102,79
95,98
97,54
98,72
96,89
101,53
98,68
91,09
121,20
119,73
118,73
122,68
169,80
125,53
99,89
100,84
102,14
104,87
104,04
102,82
Website - www.mandgitalia.it. Email - [email protected]
M&G Dynamic Allocation Fund
FLE Dynamic Allocation ¤A
04.10
14,52
M&G Investment Funds (7)
OIH Gl.l Floating Rate High Yield F. 04.10
10,29
M&G Investment Fund (14)
BBI Income Allocation Fund A
04.10
11,68
BOB Prudent Allocation
04.10
9,84
M&G Investment Funds (3)
OPE Emerging Market Bond F. A 04.10
15,04
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
Mediolanum International F. _____________________________
www.bancamediolanum.it; tel. 800 107107
CH - Challenge Funds - Classi Mediolanum
ASE Counter Cycl Eq L
04.10
5,176
ASE Counter Cycl Eq S
04.10
10,701
ASE Cyclical Eq L
04.10
6,278
ASE Cyclical Eq S
04.10
12,634
AEM Emerg. Mkts Eq. L
04.10
8,019
AEM Emerg. Mkts Eq. S
04.10
17,787
AEN Energy Eq. L
04.10
6,691
AEN Energy Eq. S
04.10
12,952
OEM Euro Bd L-A
04.10
10,494
OEM Euro Bd L-B
04.10
6,960
OEM Euro Bd S-A
04.10
18,306
OEM Euro Bd S-B
04.10
13,164
OEB Euro Income L-A
04.10
7,353
OEB Euro Income L-B
04.10
4,842
OEB Euro Income S-A
04.10
12,972
OEB Euro Income S-B
04.10
9,393
AEU European Eq L cop
04.10
7,309
AEU European Eq S cop
04.10
14,118
AEU European Eq. L
04.10
5,152
AEU European Eq. S
04.10
8,757
AFI Financial Eq. L
04.10
3,283
AFI Financial Eq. S
04.10
6,354
FLE Flexible L-A
04.10
4,511
FLE Flexible S-A
04.10
8,668
APS Germany Eq. L
04.10
5,854
APS Germany Eq. S
04.10
11,161
OIG Intern Bd L-A
04.10
6,684
OIG Intern Bd L-A Cop
04.10
8,980
OIG Intern Bd L-B
04.10
6,246
OIG Intern Bd L-B Cop
04.10
6,801
OIG Intern Bd S-A
04.10
13,156
OIG Intern Bd S-A Cop
04.10
15,464
OIG Intern Bd S-B
04.10
12,310
OIG Intern Bd S-B Cop
04.10
12,759
OIG Intern Inc L-A
04.10
5,560
OIG Intern Inc L-A Cop
04.10
6,757
OIG Intern Inc L-B
04.10
5,381
OIG Intern Inc L-B Cop
04.10
5,086
OIG Intern Inc S-A
04.10
10,949
OIG Intern Inc S-A Cop
04.10
11,889
OIG Intern Inc S-B
04.10
10,607
OIG Intern Inc S-B Cop
04.10
9,930
AIN International Eq L
04.10
7,654
AIN International Eq L cop
04.10
8,103
AIN International Eq S
04.10
9,844
AIN International Eq S cop
04.10
15,751
AIT Italian Eq. L
04.10
3,862
AIT Italian Eq. S
04.10
6,654
MAD Liquid. US$ L
04.10
4,700
MAD Liquid. US$ S
04.10
9,406
MAE Liquidity Euro L
04.10
6,769
MAE Liquidity Euro S
04.10
12,507
AAM North Amer Eq L cop
04.10
9,558
AAM North Amer Eq S cop
04.10
18,757
AAM North Amer. Eq. L
04.10
8,316
AAM North Amer. Eq. S
04.10
10,771
APA Pacific Eq L cop
04.10
6,064
APA Pacific Eq S cop
04.10
11,885
APA Pacific Eq. L
04.10
6,603
APA Pacific Eq. S
04.10
8,685
FLE Solidity& Return S-A
04.10
11,328
FLE Solidity& Return S-B
04.10
9,805
APS Spain Eq. L-A
04.10
6,791
APS Spain Eq. S-A
04.10
14,706
AIF Technology Eq. L
04.10
3,664
AIF Technology Eq. S
04.10
8,731
Legenda proventi: A = accumulazione; B = distribuzione
Mediolanum Best Brands
AIN BlackRock Glb L
04.10
6,861
AIN BlackRock Glb L cop
04.10
5,656
AIN BlackRock Glb S
04.10
13,256
AIN BlackRock Glb S cop
04.10
10,897
OEM Convertible Strat Col LA
04.10
5,637
OEM Convertible Strat Col LB
04.10
5,363
OEM Convertible Strat Col LHA
04.10
5,332
OEM Convertible Strat Col LHB
04.10
5,076
OEM Convertible Strat Col SA
04.10
11,162
OEM Convertible Strat Col SB
04.10
10,621
OEM Convertible Strat Col SHA
04.10
10,548
OEM Convertible Strat Col SHB
04.10
10,042
FLE Coupon Strat. Coll LA
04.10
6,428
FLE Coupon Strat. Coll LA cop
04.10
5,854
FLE Coupon Strat. Coll LB
04.10
5,139
FLE Coupon Strat. Coll LB cop
04.10
4,664
FLE Coupon Strat. Coll SA
04.10
12,581
FLE Coupon Strat. Coll SA cop
04.10
11,419
FLE Coupon Strat. Coll SB
04.10
10,059
FLE Coupon Strat. Coll SB cop
04.10
9,121
AIN DWS MegaTrend Sel L
04.10
6,083
AIN DWS MegaTrend Sel L cop 04.10
5,661
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
AIN DWS MegaTrend Sel S
04.10
11,857
—
AIN DWS MegaTrend Sel S cop 04.10
10,994
—
BBI Dynamic Coll L
04.10
6,723
—
BBI Dynamic Coll L cop
04.10
6,746
—
BBI Dynamic Coll S
04.10
11,556
—
BBI Dynamic Coll S cop
04.10
13,049
—
AIN Dynamic Int Val Opp LA
04.10
5,267
—
AIN Dynamic Int Val Opp LHA
04.10
5,280
—
AIN Dynamic Int Val Opp SA
04.10
10,524
—
AIN Dynamic Int Val Opp SHA
04.10
10,526
—
AEM Em Mkts Coll L
04.10
10,419
—
AEM Em. Mkts Coll S
04.10
16,876
—
AAS Eq. Power Coup. Coll L
04.10
6,617
—
AAS Eq. Power Coup. Coll L cop 04.10
5,954
—
AAS Eq. Power Coup. Coll S
04.10
10,253
—
AAS Eq. Power Coup. Coll S cop 04.10
11,352
—
AAS Eq. Power Coup. Coll. L B
04.10
5,193
—
AAS Eq. Power Coup. Coll. LH B 04.10
4,948
—
AAS Eq. Power Coup. Coll. S B
04.10
10,206
—
AAS Eq. Power Coup. Coll. SH B 04.10
9,738
—
OFL Equilibrium LA
04.10
4,787
—
OFL Equilibrium LAH
04.10
4,817
—
OFL Equilibrium LB
04.10
4,672
—
OFL Equilibrium LBH
04.10
4,696
—
OFL Equilibrium SA
04.10
9,537
—
OFL Equilibrium SAH
04.10
9,593
—
OFL Equilibrium SB
04.10
9,308
—
OFL Equilibrium SBH
04.10
9,361
—
FLE Euro Coup Strat Coll LA
04.10
5,043
—
FLE Euro Coup Strat Coll LB
04.10
5,020
—
FLE Euro Coup Strat Coll LHA
04.10
5,108
—
FLE Euro Coup Strat Coll LHB
04.10
5,090
—
FLE Euro Coup Strat Coll SA
04.10
10,069
—
FLE Euro Coup Strat Coll SB
04.10
10,026
—
FLE Euro Coup Strat Coll SHA
04.10
10,199
—
FLE Euro Coup Strat Coll SHB
04.10
10,157
—
OEM Euro Fixed Income L A
04.10
4,706
—
OEM Euro Fixed Income L B
04.10
6,008
—
OEM Euro Fixed Income S A
04.10
9,139
—
OEM Euro Fixed Income S B
04.10
11,589
—
AEU European Coll L
04.10
6,378
—
AEU European Coll L cop
04.10
6,905
—
AEU European Coll S
04.10
9,512
—
AEU European Coll S cop
04.10
12,970
—
FLE F.Templeton EM Sel L
04.10
5,341
—
FLE F.Templeton EM Sel S
04.10
10,411
—
OAS Financial Inc Strat LA
04.10
4,911
—
OAS Financial Inc Strat LB
04.10
4,676
—
OAS Financial Inc Strat SA
04.10
9,784
—
OAS Financial Inc Strat SB
04.10
9,318
—
OIH Glb High Yield cop L A
04.10
7,680
—
OIH Glb High Yield cop L B
04.10
5,010
—
OIH Glb High Yield cop S A
04.10
14,735
—
OIH Glb High Yield cop S B
04.10
9,595
—
OIH Glb High Yield L A
04.10
11,713
—
OIH Glb High Yield L B
04.10
5,598
—
OIH Glb High Yield S A
04.10
17,299
—
OIH Glb High Yield S B
04.10
8,815
—
AIF Glb Tech Coll L
04.10
2,599
—
AIF Glb Tech Coll L cop
04.10
8,564
—
AIF Glb Tech Coll S
04.10
7,726
—
AIF Glb Tech Coll S cop
04.10
16,491
—
AAS Infrastruct Opp Col LA
04.10
5,872
—
AAS Infrastruct Opp Col LB
04.10
5,536
—
AAS Infrastruct Opp Col LHA
04.10
5,669
—
AAS Infrastruct Opp Col LHB
04.10
5,338
—
AAS Infrastruct Opp Col SA
04.10
11,588
—
AAS Infrastruct Opp Col SB
04.10
10,928
—
AAS Infrastruct Opp Col SHA
04.10
11,185
—
AAS Infrastruct Opp Col SHB
04.10
10,536
—
AIN JPMorgan Glb L
04.10
7,050
—
AIN JPMorgan Glb L cop
04.10
5,855
—
AIN JPMorgan Glb S
04.10
13,618
—
AIN JPMorgan Glb S cop
04.10
11,311
—
FLE Long Short Strat Coll LA
04.10
4,877
—
FLE Long Short Strat Coll SA
04.10
9,736
—
FLE Med Carmignac Str Sel LA
04.10
5,515
—
FLE Med Carmignac Str Sel SA
04.10
10,919
—
FLE Med FidelityAsian Sel LA
04.10
5,319
—
FLE Med FidelityAsian Sel LB
04.10
5,280
—
FLE Med FidelityAsian Sel LHA 04.10
5,269
—
FLE Med FidelityAsian Sel LHB 04.10
5,226
—
FLE Med FidelityAsian Sel SA
04.10
10,621
—
FLE Med FidelityAsian Sel SB
04.10
10,544
—
FLE Med FidelityAsian Sel SHA 04.10
10,510
—
FLE Med FidelityAsian Sel SHB 04.10
10,428
—
FLE Med Invesco B Risk CS LA
04.10
5,495
—
FLE Med Invesco B Risk CS LB
04.10
5,067
—
FLE Med Invesco B Risk CS SA
04.10
10,881
—
FLE Med Invesco B Risk CS SB
04.10
10,034
—
FLE Med Pimco Inf Str Sel LB
04.10
4,441
—
FLE Med Pimco Inf Str Sel SB
04.10
8,796
—
AIN MStanley Glb L
04.10
8,039
—
AIN MStanley Glb L cop
04.10
6,935
—
AIN MStanley Glb S
04.10
15,531
—
AIN MStanley Glb S cop
04.10
13,370
—
FLE New Opportunity C. LAcop 04.10
5,423
—
FLE New Opportunity C. SAcop 04.10
10,630
—
FLE New Opportunity Coll. LA
04.10
5,911
—
FLE New Opportunity Coll. SA
04.10
11,604
—
APA Pacific Coll L
04.10
6,629
—
APA Pacific Coll L cop
04.10
5,499
—
APA Pacific Coll S
04.10
9,550
—
APA Pacific Coll S cop
04.10
10,402
—
FLE Pimco Inflat Strat Sel L
04.10
5,219
—
FLE Pimco Inflat Strat Sel S
04.10
10,240
—
BOB Premium Coup.Coll L
04.10
6,440
—
BOB Premium Coup.Coll L B
04.10
5,189
—
BOB Premium Coup.Coll L cop
04.10
6,156
—
BOB Premium Coup.Coll LH B
04.10
4,992
—
BOB Premium Coup.Coll S
04.10
12,575
—
BOB Premium Coup.Coll S B
04.10
10,328
—
BOB Premium Coup.Coll S cop
04.10
12,001
—
BOB Premium Coup.Coll SH B
04.10
9,874
—
AIN Socially Resp Coll LA
04.10
4,586
—
AIN Socially Resp Coll LAH
04.10
4,628
—
AIN Socially Resp Coll SA
04.10
9,130
—
AIN Socially Resp Coll SAH
04.10
9,181
—
AAM US Collection L
04.10
5,608
—
AAM US Collection L cop
04.10
6,218
—
AAM US Collection S
04.10
8,794
—
AAM US Collection S cop
04.10
11,795
—
FLE US Coupon Strat Coll LA
04.10
5,260
—
FLE US Coupon Strat Coll LB
04.10
5,221
—
FLE US Coupon Strat Coll LHA
04.10
5,197
—
FLE US Coupon Strat Coll LHB
04.10
5,158
—
FLE US Coupon Strat Coll SA
04.10
10,504
—
FLE US Coupon Strat Coll SB
04.10
10,427
—
FLE US Coupon Strat Coll SHA
04.10
10,358
—
FLE US Coupon Strat Coll SHB
04.10
10,276
—
Portfolio Fund - Classi Mediolanum
OMI Active 10 S
04.10
10,734
—
AIN Active 100 S
04.10
11,028
—
BOB Active 40 S
04.10
10,996
—
BBI Active 80 S
04.10
10,192
—
AIN Aggressive Plus S
04.10
11,765
—
AIN Aggressive Plus SH
04.10
10,707
—
AIN Aggressive S
04.10
11,562
—
AIN Aggressive SH
04.10
10,358
—
BBI Balanced S
04.10
11,572
—
BBI Balanced SH
04.10
11,117
—
BAZ Dynamic S
04.10
11,568
—
BAZ Dynamic SH
04.10
10,800
—
MAE Liquidity S
04.10
11,081
—
MAE Liquidity SA
04.10
11,235
—
BOB Moderate S
04.10
11,314
—
BOB Moderate SH
04.10
11,026
—
Le quote esposte si riferiscono ai prezzi di chiusura del giorno
lavorativo precedente quello sopra indicato
Morgan Stanley Bank International Limited Milan Branch; Tel. 02
76331; www.morganstanleyinvestmentfunds.com
Cl. A
Cl. B
OFL Absolute Returm FI
03.10
25,15
24,58
APA Asia Opportunity
03.10
24,60
24,48
APA Asia-Pacific Equity
03.10
23,11
21,89
APA Asian Equity
03.10
40,75
33,56
APA Asian Property
03.10
17,12
14,83
AEM Break Nations
03.10
21,35
—
FLE Div Alph Pl LowVol Fd
03.10
21,84
21,30
FLE Diversified Alpha Plus
03.10
27,21
25,05
OPE Em Mkt FI Opp
03.10
24,98
—
AEM Emerging Leaders Eq.
03.10
25,16
24,14
OPE Emerging Mkts Corp Dbt
03.10
30,08
28,45
OPE Emerging Mkts Debt
03.10
76,08
62,81
OPE Emerging Mkts Dom. Debt 03.10
26,60
24,18
AEM Emerging Mkts Equity
03.10
33,37
28,00
AEM EmEurop,M-East&Africa Eq 03.10
71,46
63,17
OEM Euro Bond
03.10
16,55
13,74
OEC Euro Corporate Bond
03.10
49,58
42,67
OEM Euro Strategic Bond
03.10
45,97
37,98
OEH Europ.Curr. HighYield Bd
03.10
23,00
19,13
AEU European Equity Alpha
03.10
40,28
33,24
AEU European Property
03.10
33,60
28,00
AAE Eurozone Equity Alpha
03.10
11,11
9,44
AEM Frontier Emerg. Mkts Eq.
03.10
25,54
24,65
AIN Global Advantage
03.10
29,69
28,62
FLE Global Balanced RC
03.10
35,62
33,94
OIG Global Bond
03.10
37,07
30,49
AIN Global Brands
03.10
92,92
79,30
OAS Global Convertible Bond
03.10
37,60
32,63
OIC Global Credit
03.10
24,73
23,79
AIN Global Discovery
03.10
25,32
—
OFL Global FI Opport.
03.10
28,28
26,94
OIH Global High Yield Bond
03.10
32,28
30,75
AAS Global Infrastructure
03.10
47,78
44,85
OAS Global Mortgage Sec.
03.10
26,15
25,13
AIN Global Opportunity
03.10
43,75
41,26
OIC Global Premier Credit
03.10
23,00
22,15
ASE Global Property
03.10
25,82
23,35
AIN Global Quality
03.10
26,92
26,09
AEM Indian Equity
03.10
35,75
32,38
APS Japanese Equity
03.10
29,23
29,82
AEM Latin American Equity
03.10
41,98
34,46
OEB Short Maturity Euro Bond
03.10
20,41
17,08
AAM US Advantage
03.10
54,85
49,24
AAM US Growth
03.10
64,88
53,60
AAM US Insight
03.10
25,15
—
AAM US Property
03.10
65,32
53,66
Cl. AH
Cl. BH
APA Asia Opportunity (EUR)
03.10
27,38
27,24
APA Asia-Pacific Equity
03.10
—
23,66
OPE Em.Mkts Domest.Debt
03.10
22,10
19,01
AEM Emerging Leaders Eq.
03.10
27,69
26,57
OPE Emerging Mkts Corp Dbt
03.10
33,08
31,26
OPE Emerging Mkts Debt
03.10
61,72
29,22
AEM Frontier Emerg. Mkts Eq.
03.10
28,11
27,14
OIG Global Bond
03.10
26,27
24,85
AIN Global Brands
03.10
64,19
56,19
OAS Global Convertib. Bd
03.10
35,61
30,88
OFL Global FI Opport.
03.10
29,51
28,22
OIH Global High Yield Bond
03.10
32,12
30,71
AAS Global Infrastructure
03.10
51,44
48,34
OAS Global Mortgage Sec.
03.10
28,74
27,65
AIN Global Opportunity
03.10
47,29
44,61
OAS Global Premier Credit
03.10
—
24,14
ASE Global Property
03.10
31,94
30,13
AIN Global Quality
03.10
29,76
28,85
FLE Liquid Alpha Capture
03.10
23,93
23,34
AAM US Advantage
03.10
44,11
72,03
AAM US Growth
03.10
49,96
47,36
Cl. C
Cl. CH
OFL Absolute Return FI
03.10
24,85
—
FLE Div Alph Pl LowVol Fd
03.10
21,44
—
FLE Diversified Alpha Plus
03.10
25,31
—
OPE Em.Mkts Domestic Debt
03.10
21,05
—
AEM Emerging Leaders Eq.
03.10
24,35
26,96
OPE Emerging Mkts Debt
03.10
32,52
—
AEM Emerging Mkts Equity
03.10
20,81
—
OPE Emerging MktsCorpDbt
03.10
28,88
27,57
OEM Euro Bond
03.10
37,18
—
OEC Euro Corporate Bond
03.10
38,39
—
OEM Euro Strategic Bond
03.10
32,06
—
OEH Europ.Curr. HighYield Bd
03.10
47,73
—
AEU European Equity Alpha
03.10
33,84
—
AEM Frontier Emerg. Mkts Eq.
03.10
25,00
27,52
OIH Glb High Yield Bond
03.10
26,54
29,04
AIN Global Advantage
03.10
28,83
—
FLE Global Bal. Risk Control
03.10
31,66
—
OIG Global Bond
03.10
27,94
—
AIN Global Brands
03.10
40,59
39,14
OAS Global Convertib. Bd
03.10
—
27,75
OIC Global Credit
03.10
24,12
—
OFL Global FI Opport.
03.10
24,62
27,04
AAS Global Infrastructure
03.10
45,42
34,60
OAS Global Mortgage Sec.
03.10
25,54
28,09
AIN Global Opportunity
03.10
41,75
—
ASE Global Property
03.10
28,70
30,43
AIN Global Quality
03.10
26,24
29,01
APS Japanese Equity
03.10
30,16
—
AEM Latin American Equity
03.10
13,81
—
FLE Liquid Alpha Capture
03.10
—
23,56
OEB Short Maturity Euro Bond
03.10
26,15
—
AAM US Advantage
03.10
51,53
—
AAM US Growth
03.10
44,97
45,69
myNEXT ___________________________________________________
OFL
AAS
BBI
BBI
myNEXT Bond E
myNEXT Equity E
myNEXT Multi Asset E
myNEXT Plan
03.10
03.10
03.10
03.10
5,222
5,741
5,553
5,155
—
—
—
—
New Millennium Sicav ____________________________________
Banca Finnat Euramerica; tel. 06 699 33 1
OEC Augustum Corporate Bond
OEB Augustum High Qual. Bond
OBI Augustum Italian Div. Bond
--- Augustum Mkt Timing
BOB Balanced World C.
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
Cl.A
197,94
147,60
115,39
102,48
139,43
Cl.I
207,42
151,93
119,41
105,72
146,83
OEB Euro Bonds Short Term
AAE Euro Equities
--- Extra Euro HQB
AIN Global Equities (Eur Hdg)
OEM Inflation Lkd Bd Eur.
OEC Large Europe Corporate
FLE Total Return Flexible
FLE VolActive
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
03.10
30.09
03.10
140,14
48,23
106,83
75,11
108,38
140,60
122,69
92,51
143,44
51,31
107,43
79,89
111,96
145,73
—
95,43
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
P
P
m
P
P
www.pioneerinvestments.com; tel. 800551552
Pioneer Funds
FLE Absolut Ret. Bond E
03.10
4,983
FLE Absolut Ret. M.Str. E
03.10
6,121
FLE Absolut Ret. M.Str.Gr. E
03.10
6,554
OFL Absolut Return Curr. E
03.10
5,514
OFL Absolut Return Curr. F
03.10
5,241
FLE Absolute R.Eur.Eq. EH($)
03.10 104,255
FLE Absolute Ret. As. Eq. E
03.10
5,704
FLE Absolute Ret. Eur. Eq. E
03.10 107,618
FLE Absolute Ret. M. Str. F.
03.10
5,416
APA Asia (ex Japan) Eq. E
03.10
8,682
APA Asia (ex Japan) Eq. F
03.10
7,670
APA China Eq. E
03.10
12,961
APA China Eq. F
03.10
11,376
FLE Commodity Alpha E
03.10
2,992
FLE Commodity Alpha E Hed
03.10
2,563
FLE Commodity Alpha F
03.10
2,806
AEU Core Europ. Eq. E
03.10
9,648
AEU Core Europ. Eq. F
03.10
8,463
AEM Em. Eur. Med. Eq. E
03.10
16,092
AEM Em. Eur. Med. Eq. F
03.10
13,524
OPE Em. Mark. Bond E DT
03.10
6,058
OPE Em. Mark. Bond F DT
03.10
6,039
OPE Em. Mark. Bond LC E
03.10
6,724
OPE Em. Mark. Bond LC E D.
03.10
4,517
OPE Em. Mark. Bond LC E DT
03.10
4,488
OPE Em. Mark. Bond LC F
03.10
6,448
OPE Em. Mark. Bond LC F D.
03.10
4,484
OPE Em. Mark. Bond LC F DT
03.10
4,483
OPE Em. Mark. Bond ST E
03.10
5,197
OPE Em. Mark. Bond ST E D
03.10
5,167
OPE Em. Mark. Bond ST E DT
03.10
5,152
OPE Em. Mark. Bond ST E Hed
03.10
5,256
OPE Em. Mark. Bond ST F DT
03.10
5,148
OPE Em. Mark. Cor. HY B. E
03.10
6,863
OPE Em. Mark. Cor. HY B. E DT
03.10
5,963
OPE Em. Mark. Corp. B. 2016 E
30.09
4,970
OPE Em. Mark. Corp. B. 2016 F
30.09
4,948
OPE Em. Mkts B.E Hed.
03.10
12,679
OPE Em. Mkts Bond E
03.10
16,305
OPE Em. Mkts Bond F
03.10
14,312
AEM Em. Mkts Eq. E
03.10
7,387
AEM Em. Mkts Eq. F
03.10
6,361
OAS Euro Aggr. Bond E
03.10
8,074
OAS Euro Aggr. Bond E D.
03.10
6,048
OAS Euro Aggr. Bond F
03.10
7,800
OAS Euro Aggr. Bond F D.
03.10
6,020
OAS Euro Aggreg. Bond E DT
03.10
5,999
OEM Euro Bond E
03.10
10,542
OEM Euro Bond E DT
03.10
5,629
OEM Euro Bond F
03.10
9,688
OAS Euro Cash Plus E
03.10
65,393
OAS Euro Cash Plus E DT
03.10
5,030
OEC Euro Corp. Short T. E
03.10
6,016
OEC Euro Corp. Short T. F
03.10
5,752
OEC Euro Corpor. Bond E DT
03.10
6,099
OEC Euro Corporate Bond E
03.10
9,761
OEC Euro Corporate Bond F
03.10
8,517
OEH Euro H. Y. E
03.10
10,563
OEH Euro H. Y. F
03.10
9,431
OEH Euro H. Y. F DT
03.10
5,548
OEH Euro High Yield E DT
03.10
6,120
MAE Euro Liquidity E
03.10
5,083
OAS Euro Short T. E
03.10
6,312
OAS Euro Short T. F
03.10
5,985
OFL Euro Strat. Bond E D.
03.10
5,015
OFL Euro Strat. Bond E DT
03.10
5,523
OFL Euro Strat. Bond F D.
03.10
4,974
OFL Euro Strat. Bond F DT
03.10
5,224
OFL Euro Strategic Bond E
03.10
10,557
OFL Euro Strategic Bond F
03.10
8,910
AAE Euroland Equity E
03.10
6,852
AAE Euroland Equity F
03.10
5,978
AEU Europ. Eq Income ED
03.10
5,697
OAS Europe Rec.Inc. 2017 E
30.09
5,380
AEU European Eq. Value E
03.10
6,542
AEU European Eq. Value F
03.10
9,717
AEU European Potential E
03.10
7,211
AEU European Potential F
03.10
6,633
AEU European Research E
03.10
5,762
5,045
AEU European Research F
03.10
FLE Flexible Opportunities E
03.10
5,112
FLE Flexible Opportunities F
03.10
5,094
OAS Gl. Sub. Bond E
03.10
5,283
AIN Glb Eq. Tar. Income E
03.10
7,390
AIN Glb Eq. Tar. Income E DT
03.10
4,275
AIN Glb Eq. Tar. Income F
03.10
6,969
AIN Glb Eq.Tar. Income ED
03.10
4,863
OIG Glb GDP Weig. Gov. Bd E DT 03.10
4,786
OIG Glb GDP Weig. Gov. Bd F DT 03.10
4,782
OIG Glb GDP Weig. Gov. Bond E 03.10
4,848
OIG Glb GDP Weig. Gov. Bond F 03.10
4,822
FLE Glb M.Asset TI E Hed. DS
03.10
4,643
FLE Glb Multi Asset TI E DS
03.10
4,074
FLE Glb Multi Asset TI E DT
03.10
5,418
OAS Glb Sub. Bond Cl. E
03.10
5,098
OAS Global Aggr. Bond E
03.10
8,488
OAS Global Aggr. Bond E DT
03.10
5,603
OAS Global Aggr. Bond F
03.10
8,202
ASE Global Ecology E
03.10
6,328
ASE Global Ecology F
03.10
5,877
OIH Global High Yield E
03.10
10,534
OIH Global High Yield E DT
03.10
5,854
OIH Global High Yield F
03.10
9,130
OIH Global High Yield F DT
03.10
5,553
OPE Global High Yield F DT
03.10
5,945
BOB Global Multi Asset Cons. E 03.10
5,695
BOB Global Multi Asset Cons. F 03.10
5,147
BAZ Global Multi Asset E
03.10
9,137
BAZ Global Multi Asset F
03.10
8,617
AIN Global Select E
03.10
6,415
AIN Global Select F
03.10
5,962
AEM Indian Equity E
03.10
8,238
AEM Indian Equity F
03.10
7,744
AIT Italian Equity E
03.10
6,214
AIT Italian Equity F
03.10
5,509
APA Japanese Eq. E
03.10
2,817
APA Japanese Eq. E Hed
03.10
7,903
APA Japanese Eq. F
03.10
2,494
AEM Latin Am. Equity E
03.10
3,586
AEM Latin Am. Equity F
03.10
3,397
AAM North Am. Bas. V. E Hed.
03.10
5,851
AAM North American Bas. Val. E 03.10
7,763
AAM North American Bas. Val. F 03.10
7,154
FLE Real Assets TI E
03.10
4,032
FLE Real Assets TI F
03.10
3,948
FLE Real Assets TI E Hed DS
03.10
4,582
APS Russian Equity E
03.10
4,386
APS Russian Equity F
03.10
4,206
OFL Strategic Income E
03.10
10,903
OFL Strategic Income E D.
03.10
6,233
OFL Strategic Income E DT
03.10
6,256
OFL Strategic Income E Hed.
03.10
9,611
OFL Strategic Income E Hed. D. 03.10
5,374
OFL Strategic Income F
03.10
9,839
OFL Strategic Income F D.
03.10
6,355
OFL Strategic Income F DT
03.10
6,071
OFL Strategic Income F Hed.
03.10
8,898
OFL Strategic Income F Hed. D. 03.10
5,133
AEU Top Europ. Play. E
03.10
7,934
AEU Top Europ. Play. F
03.10
6,844
ODMU.S. Dollar Aggregate Bd E 03.10
8,690
ODMU.S. Dollar Aggregate Bd F 03.10
8,219
ODB U.S. Dollar Short T. E
03.10
5,967
ODB U.S. Dollar Short T. F
03.10
5,660
AAM U.S. Fundam. Growth E
03.10
14,977
AAM U.S. Fundam. Growth E H
03.10 150,501
AAM U.S. Fundam. Growth F
03.10
17,655
AAM U.S. Pioneer Fund E
03.10
7,825
AAM U.S. Pioneer Fund E Hed.
03.10
5,767
AAM U.S. Pioneer Fund F
03.10
6,923
AAM U.S. Res. Value E
03.10
10,815
AAM U.S. Res. Value F
03.10
11,841
AAM U.S. Research E
03.10
8,545
AAM U.S. Research E Hed.
03.10
6,188
AAM U.S. Research F
03.10
7,526
ODH Us High Yield E
03.10
11,772
ODH Us High Yield E Hed.
03.10
7,944
ODH Us High Yield F
03.10
10,671
AAM Us Mid Cap Value E
03.10
11,118
9,842
AAM Us Mid Cap Value F
03.10
Pioneer Fund Solution
BBI Balanced E
03.10
7,106
BBI Balanced F
03.10
6,379
BOB Conservative E
03.10
8,496
BOB Conservative F
03.10
7,590
BAZ Diversified Growth E
03.10
4,140
BAZ Diversified Growth F
03.10
3,863
Pioneer SF
OAS Diver. Sub. Bond 2018 E
03.10
5,480
OPE Em. Mkts Bd 2019 E DA
30.09
5,977
OPE Em. Mkts Bd 2019 E Hd DA 30.09
4,946
BBI Equity Plan 60 E
03.10
5,039
FLE EUR Commodities E
03.10
2,252
FLE EUR Commodities F
03.10
2,095
OEB Euro Curve 1-3y E
03.10
5,972
OEB Euro Curve 1-3y F
03.10
5,766
OEM Euro Curve 10+y E
03.10
9,495
OEM Euro Curve 10+y F
03.10
8,940
OEM Euro Curve 10+year E Dis. 03.10
6,781
OEM Euro Curve 3-5y E
03.10
6,799
OEM Euro Curve 3-5y F
03.10
6,556
OEM Euro Curve 5-7year E
03.10
6,753
OEM Euro Curve 5-7year E Dis.
03.10
5,566
OEM Euro Curve 7-10y E
03.10
8,372
OEM Euro Curve 7-10y F
03.10
7,883
OEM Euro Curve 7-10year E Dis. 03.10
5,849
OAS Euro Fin. Rec. 05/2018 E
03.10
5,511
OAS Euro Finan. Rec. 18 E Dis.
03.10
5,710
OAS HY & Em.Mkts Bd Opp. 2021 30.09
5,039
FLE Saving Box I E
03.10
4,992
FLE Saving Box I U
03.10
49,900
FLE Saving Box II E
03.10
4,998
FLE Saving Box II U
03.10
49,980
FLE Target Eonia Plus - G
03.10
4,827
OAS US Doll. DCB B 17 E Dis.
03.10
5,918
OAS US Doll. DCB B 17 E Dis.H
03.10
5,114
Pioneer SSF
FLE America AD 12/12/17 E
30.09 112,886
FLE America AD 20/12/17 E P 30.09 109,230
FLE Asia 05/2016 E P
30.09 106,281
FLE Asia 06/2016 E
30.09 111,564
FLE Asia 21/12/2015 E
30.09 104,
P
M
P
P
P
P
P
P
P
P
P
P
M
P
P
—
—
—
—
—
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—
—
—
—
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—
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—
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—
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—
—
—
—
—
—
—
—
mM
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—
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—
—
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—
m
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—
—
—
—
—
m
m
M
M
—
m
M
—
m
m
—
—
—
NONARMONIZZATIUE
—
—
—
—
—
M
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
m
m
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
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M
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ALTRIARMONIZZATIUE
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W
W
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M
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—
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m
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—
&
—
36 Mercati azionari in Italia
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
MERCATO AZIONARIO
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BORSA ITALIANA
Media Media
2015-2016 (1) 30 gg 30 gg
Min ¤
Max ¤ prezzo quant.
A
0,791
8,830
5,430
1,050
0,310
0,920
4,942
2,150
1,480
0,348
4,824
3,550
8,150
—
1,750
3,180
8,815
18,930
6,035
14,940
12,430
1,367
14,290
15,900
1,820
3,240
2,800
10,980
3,232
3,388
0,615
9,625
9,865
10,830
—
2,924
10,880
13,423
25,740
9,415
19,270
29,580
5,580
0,277
47,890
1,576
1,624
0,280
15,750
13,320
0,980
2,510
0,352
0,318
2,086
—
0,155
5,525
1,756
3,226
5,000
1,810
2,354
2,218
0,990
35,420
0,333
0,348
0,477
1,803
0,231
0,114
9,350
0,180
17,200
16,210
0,250
0,342
26,420
0,044
12,650
9,500
5,800
8,195
7,910
215,000
3,600
3,076
0,620
33,440
29,550
3,552
8,645
0,646
1,039
4,778
—
0,423
11,350
12,279
7,170
8,475
5,050
6,850
4,940
2,510
67,760
0,677
0,510
0,774
2,890
0,618
0,574
18,900
0,748
22,490
25,081
0,812
0,924
55,150
0,124
20,140
19,760
11,220
ZAzioni
INDICI
Pr. Chiusura (3)
Var.% Vwap Apert.
¤
¤ Var.% annua ¤ (6)
(¤) Min.¤ Max¤
04.10 03.10 (4)
(5) 04.10 04.10 04.10 04.10
Contr.
N.ro Quant. tot. in
Cont. (mlg) ¤(mlg)
p/mez.
Capit.
p/u propri Div/p in mln
(7)
(8) ¤ (9)
Div.
lordo
¤ (2)
Data
stacco
1,227 9251 1621 LC A2A 1X
11,460 123 1512 MD Acea 1X
6,248
4 1094 m Acotel 1X
1,674
13 1566 SM Acsm-Agam 1X
0,357 163 1005 SM Aedes 1X
1,026
40 1836 m Aeffe 1X
8,758
15 1084 MD Aeroporto di Bologna 1X
2,667
— 1617 Alba 1X
2,004
42 1434 SM Alerion Cleanpwr 1X
0,367
99 1579 SM Ambienthesis 1X
9,256 280 1049 m Amplifon 1X
4,465 1315 1011 MD Anima Holding 1X
10,534
75 1212 m Ansaldo Sts 1X
—
— 1528 SM Arena
2,721 164 1035 m Ascopiave 1X
3,459 364 1146 m Astaldi 1X
10,088
43 1020 MD ASTM 1X
22,908 1713 1338 LC Atlantia 1X
7,641 376 1574 MD Autogrill 1X
17,636
4 6135 MC Autostrade M. 1X
13,756 987 1398 LC Azimut H. 1X
1,209
11,070
5,700
1,704
0,337
1,030
9,000
—
2,026
0,368
9,200
4,380
10,500
—
2,650
3,276
9,805
22,110
7,580
17,390
13,910
1,205
11,070
5,850
1,640
0,340
1,034
9,040
—
2,010
0,363
9,330
4,374
10,400
—
2,630
3,286
9,725
22,290
7,565
17,340
13,650
0,33
—
-2,56
3,90
-0,97
-0,39
-0,44
—
0,80
1,29
-1,39
0,14
0,96
—
0,76
-0,30
0,82
-0,81
0,20
0,29
1,90
-3,48
-21,72
-32,63
4,80
-34,12
-31,09
47,09
—
-15,38
-16,38
15,80
-45,43
5,76
—
20,12
-41,96
-15,92
-9,90
-14,38
-0,44
-40,49
1,207
10,988
5,668
1,665
0,340
1,030
9,045
—
2,032
0,379
9,211
4,390
10,426
—
2,645
3,288
9,787
22,141
7,532
17,314
13,815
1,212
11,000
5,715
1,621
0,342
1,033
9,040
—
2,020
0,368
9,360
4,384
10,410
—
2,632
3,320
9,725
22,300
7,595
17,490
13,700
1,201
10,860
5,500
1,614
0,336
1,010
8,950
—
2,020
0,366
9,110
4,348
10,400
—
2,630
3,268
9,660
22,010
7,485
17,200
13,590
1,214
11,070
5,795
1,730
0,344
1,039
9,080
—
2,050
0,397
9,360
4,452
10,500
—
2,664
3,328
9,840
22,380
7,595
17,490
14,050
2278 11532 13921 51,80 1,43 3,40 3782 0,0410 20.06.16
543 125 1376 13,37 1,54 4,55 2340 0,5000 20.06.16
50
10
59 neg. 1,64 — 24 0,4000 26.05.03
40
27
45 10,69 0,79 2,70 128 0,0450 23.05.16
24
48
16 21,01 0,40 — 109 0,2500 07.05.07
68 111 114 72,65 0,84 — 111 0,0070 18.05.09
16
2
21 46,97 2,04 1,88 327 0,1700 02.05.16
—
—
—
— — —
— 0,2500 20.06.16
15
13
26 neg. 0,84 2,21 89 0,0450 20.06.16
81 238
90 neg. 0,73 — 35 0,0100 11.06.12
708 218 2008 44,46 4,17 0,47 2081 0,0430 23.05.16
743 410 1801 10,37 1,65 5,69 1316 0,2500 23.05.16
303 176 1831 22,37 3,18 1,73 2085 0,1800 23.05.16
—
—
—
— — —
— 0,0413 24.07.00
122
70 185 14,41 1,49 5,67 620 0,1500 09.05.16
253 109 358 4,00 0,51 6,08 324 0,2000 09.05.16
179
27 269 8,96 0,62 4,60 861 0,4500 30.05.16
4076 2209 48916 21,44 2,69 3,97 18284 0,8800 23.05.16
384 171 1286 29,87 3,42 1,59 1916 0,1200 06.06.16
31
6
99 8,13 0,63 2,31 76 0,4000 18.04.16
4378 1791 24747 8,00 2,76 10,86 1979 0,5000 23.05.16
7,128
0,309
62,405
1,778
1,756
0,315
18,184
20,054
1,211
3,385
—
0,370
2,460
—
0,173
5,839
2,186
3,975
6,188
2,095
2,814
3,314
1,075
45,318
0,529
0,367
0,539
2,367
0,358
0,148
13,274
0,213
20,216
18,112
0,278
0,342
52,475
0,049
17,829
18,421
10,054
2 6020 SM B&C Speakers 1X
5328 1506 SM B. Carige 1X
— 1280 B. Carige r
17 1514 SM B. Desio 1X
8 1349 B. Desio r nc
58 1292 m B. Finnat 1X
198 1197 MD B. Generali 1X
62 1268 m B. Ifis 1X
35 1397 SM B. Intermobiliare 1X
4933 6014 LC B.P. E.Romagna 1X
— 1474 m B.P. Etruria e L.
75078 1472 LC B.P. Milano 1X
465 6028 MD B.P. Sondrio 1X
— 1548 MC B.P. Spoleto 1X
227 1533 MD B. Profilo 1X
2 1029 SM B. Sard. r nc )
14245 1143 LC B. Popolare 1X
9 1537 B. Santander 1X
1081 1539 LC Banca Mediolanum 1X
55 1080 m Banca Sistema 1X
48 1007 Banzai 1X
48 1582 SM BasicNet 1X
12 1033 SM Bastogi 1X
13 1325 m BB Biotech 1X
331 1103 m BE 1X
162 1610 SM Beghelli 1X
2428 1569 MD Beni Stabili 1X
4 6043 Best Union 1X
344 1874 SM Bialetti 1X
151 6035 m Biancamano
57 1048 m Biesse 1X
236 6018 Bioera 1X
— 1040 Boero 1X
2 1041 SM Bon. Ferraresi 1X
5 6115 MC Borgosesia 1X
1 6120 Borgosesia rnc
93 1516 m Brembo 1X
228 1045 SM Brioschi 1X
55 1025 B. Cucinelli 1X
680 1556 LC Buzzi Unicem 1X
84 1557 Buzzi Unic. r nc
7,050
0,293
—
1,771
1,769
0,309
17,060
20,470
1,048
3,226
—
0,377
2,492
—
0,171
5,750
2,146
4,038
6,025
2,040
2,800
3,210
1,033
46,980
0,597
0,354
0,558
—
0,355
0,140
14,310
0,205
20,400
18,250
—
—
54,500
0,049
17,900
17,900
9,790
7,000
0,289
—
1,760
1,716
0,309
17,160
20,380
1,050
3,236
—
0,369
2,506
—
0,172
5,750
2,114
3,956
5,960
2,034
2,770
3,196
1,049
46,130
0,590
0,352
0,559
2,352
0,352
0,141
13,950
0,202
—
18,110
—
—
53,600
0,049
17,690
18,090
9,930
0,71
1,28
—
0,62
3,09
—
-0,58
0,44
-0,19
-0,31
—
2,20
-0,56
—
-0,58
—
1,51
2,07
1,09
0,29
1,08
0,44
-1,53
1,84
1,10
0,31
-0,18
—
0,77
-0,71
2,58
1,59
—
0,77
—
—
1,68
—
1,19
-1,05
-1,41
-9,63
-77,06
—
-35,88
-31,32
-29,32
-41,38
-28,73
-50,12
-54,16
—
-59,95
-40,16
—
-35,58
-30,43
-77,75
-14,07
-18,44
-47,77
-36,94
-33,03
-36,92
-13,64
12,80
-23,72
-20,33
—
-5,66
-51,35
-9,25
-44,11
-8,52
-3,11
—
—
22,60
-44,75
9,74
9,36
-3,33
7,003
0,291
—
1,779
1,738
0,304
17,133
20,350
1,050
3,241
—
0,371
2,488
—
0,169
5,750
2,124
3,962
6,047
2,039
2,803
3,213
1,025
46,756
0,583
0,358
0,560
—
0,358
0,141
14,205
0,206
20,400
18,190
—
—
54,528
0,048
17,832
18,003
9,792
7,000
0,286
—
1,795
1,700
0,305
16,900
20,130
1,084
3,252
—
0,368
2,490
—
0,172
5,750
2,110
4,008
5,950
2,040
2,800
3,250
1,017
45,800
0,582
0,357
0,560
—
0,359
0,141
14,000
0,209
—
18,110
—
—
54,100
0,048
17,710
18,190
9,925
7,000
0,286
—
1,760
1,700
0,303
16,900
19,700
1,044
3,184
—
0,361
2,470
—
0,167
5,750
2,074
3,888
5,950
2,030
2,738
3,180
1,017
45,800
0,578
0,353
0,547
—
0,355
0,140
14,000
0,205
20,400
18,110
—
—
54,000
0,048
17,200
17,850
9,690
7,050
0,293
—
1,800
1,770
0,314
17,310
20,480
1,084
3,278
—
0,377
2,510
—
0,173
5,750
2,148
4,038
6,090
2,050
2,850
3,250
1,033
46,980
0,597
0,360
0,567
—
0,360
0,146
14,360
0,209
20,400
18,250
—
—
55,150
0,049
17,980
18,190
9,930
13
424
—
21
10
16
1056
269
53
3554
—
6157
362
—
22
1
5165
4
1506
55
405
45
3
115
85
15
891
—
16
5
273
6
3
14
—
—
2702
3
349
1356
119
6
4530
—
11
9
29
154
30
32
5332
—
86013
246
—
78
—
14497
—
1125
15
323
12
—
10
384
37
5138
—
18
30
63
9
—
1
—
—
295
3
48
399
35
3,310 5,260 3,651
2 1327 m Cad It 1X
3,220 6,100 3,749 153 1066 m Cairo Comm. 1X
0,842 1,479 1,145
24 6021 SM Caleffi 1X
1,721 2,796 2,008
12 1306 Caltagirone 1X
11 1058 MC Caltagirone Ed. )
0,715 1,178 0,771
4,890 10,280 9,816 1109 1061 LC Campari 1X
1,040 2,500 1,255
13 1527 SM Carraro 1X
4,952 8,800 5,161 597 1333 MD Cattolica Ass. 1X
10,210 16,920 13,240
9 1580 m Cembre 1X
3,300 7,155 4,422
77 1067 m Cementir Hldg. 1X
2,500 4,730 2,830
8 1329 m Cent.del Latte d'Italia 1X
4,010 7,920 7,475 233 1053 Cerved Inf. 1X
0,015 0,058 0,021 6351 1042 SM Chl 1X
0,168 0,367 0,180
36 6023 SM Cia 1X
0,207 0,257
—
— 1087 Ciccolella
0,740 1,137 0,936 226 1070 MD Cir 1X
88 1317 SM Class 1X
0,311 1,368 0,354
5,170 8,920 6,482 2955 1475 LC CNH Industrial 1X
0,310 0,537 0,343 301 1073 MD Cofide 1X
6,850 9,500 7,315
21
Coima Res 1X
0,197 0,376 0,238 110 6038 SM Conafi Prestitò 1X
4,628 8,385 5,154 280 1100 MD Credem 1X
0,294 1,362 0,332 6237 1454 MD C. Valtellinese 1X
0,751 1,940 1,085
17 1570 SM Csp Int. 1X
0,230 2,830 0,348 1774 1312 CTI Biopharma 1X
3,650
3,700
1,190
1,968
0,730
9,920
1,213
5,125
12,700
4,250
2,788
7,560
0,021
0,180
—
0,936
0,320
6,460
0,338
7,000
0,242
4,962
0,303
1,074
0,354
3,650
3,452
1,166
1,967
0,746
10,000
1,213
5,050
12,860
4,290
2,800
7,655
0,021
0,176
—
0,917
0,332
6,405
0,338
7,050
0,242
4,874
0,304
1,079
0,354
—
7,18
2,06
0,05
-2,14
-0,80
—
1,49
-1,24
-0,93
-0,43
-1,24
-0,94
2,28
—
2,07
-3,73
0,86
—
-0,71
-0,17
1,81
-0,23
-0,46
0,08
-12,52
-20,36
18,43
-17,29
-27,33
24,18
-40,81
-30,93
-9,94
-28,13
-16,44
-1,75
-36,60
-20,28
—
-3,80
-53,88
1,60
-18,90
-30,03
-21,40
-28,80
-72,10
-1,60
-68,81
3,588
3,629
1,183
1,967
0,722
9,955
1,192
5,094
12,555
4,256
2,781
7,583
0,021
0,178
—
0,930
0,318
6,461
0,338
6,997
0,236
4,908
0,303
1,066
0,358
3,552
3,494
1,166
1,989
0,730
10,050
1,186
5,070
12,710
4,282
2,826
7,590
0,022
0,176
—
0,921
0,326
6,430
0,334
7,125
0,236
4,922
0,304
1,066
0,356
3,550
3,434
1,166
1,940
0,715
9,910
1,180
5,065
12,220
4,202
2,760
7,480
0,021
0,174
—
0,921
0,311
6,380
0,334
6,950
0,232
4,830
0,300
1,065
0,348
3,650
3,758
1,198
1,998
0,740
10,090
1,213
5,125
12,850
4,300
2,826
7,675
0,022
0,180
—
0,936
0,326
6,495
0,340
7,125
0,242
4,972
0,308
1,081
0,367
4
720
23
28
47
2202
18
588
64
158
9
983
29
8
—
57
108
3667
22
54
9
714
724
6
319
1
439
39
8
20
1243
8
419
8
29
2
321
844
16
—
70
407
3966
35
17
17
416
4144
6
1198
0,301
1,862
0,895
13,400
10,550
8,690
14,720
0,993
32,750
3,010
1,020
0,773
3,120
1,580
24,280
17,150
19,400
28,000
1,529
62,450
14,600
3,620
0,328
2,142
0,984
18,379
12,464
18,713
22,074
1,066
57,247
8,634
1,169
0,332
2,084
0,963
17,260
11,660
18,850
22,170
1,051
58,900
9,480
1,157
0,334
2,090
0,959
17,250
11,840
18,850
21,490
1,051
58,600
9,335
1,140
-0,60
-0,29
0,42
0,06
-1,52
—
3,16
—
0,51
1,55
1,49
-51,71
-1,85
-18,82
-1,90
-10,67
13,71
-20,58
-17,58
21,73
25,83
-43,83
0,333
2,085
0,969
17,267
11,741
18,789
21,948
1,052
58,475
9,440
1,119
0,335
2,090
0,959
17,360
11,760
18,700
21,490
1,051
58,700
9,395
1,099
0,331
2,084
0,938
17,190
11,620
18,700
21,460
1,041
57,950
9,315
1,090
0,336
2,100
0,984
17,360
11,930
18,850
22,210
1,060
59,000
9,500
1,157
61
18
8
216
131
196
408
80
782
601
16
0,585
0,670
0,060
40,000
6,638
1,391
0,593
3,426
3,330
1,972
10,930
8,504
0,042
4,558
0,856
1,080
23,130
0,595
0,880
1,307
0,200
59,750
18,990
2,346
0,990
3,846
4,500
4,458
17,660
13,028
0,138
10,450
1,250
2,280
47,180
0,973
0,667
61 1275 Edison r nc )
0,750 107 1099 MD Ed. Espresso 1X
0,091 604 1138 SM Eems )
47,676
28 1359 m EI Towers 1X
15,769
43 1346 m El.En 1X
1,851
60 1188 m Elica 1X
0,772
51 1613 m Emak 1X
3,624 972 1064 Enav 1X
3,970 32096 1575 LC Enel 1X
2,407
4 6048 MC Enervit 1X
13,185 17229 1525 LC Eni 1X
10,267 181 1576 MD Erg 1X
0,048 151 1154 SM Ergycapital )
5,508 121 1104 m Esprinet 1X
0,974
19 6025 SM Eukedos 1X
1,343
85 1088 m Eurotech 1X
36,135 334 1627 LC Exor 1X
0,662
42 1081 m Exprivia 1X
0,676
0,742
0,090
48,900
18,180
1,820
0,800
3,596
3,914
2,508
12,970
10,170
0,050
5,115
1,020
1,156
36,490
0,649
0,673
0,745
0,089
48,370
18,350
1,820
0,800
3,600
3,910
2,486
12,890
10,180
0,050
5,170
1,000
1,161
35,760
0,640
0,52
-0,34
0,45
1,10
-0,93
—
—
-0,11
0,10
0,88
0,62
-0,10
-1,00
-1,06
2,00
-0,43
2,04
1,41
-6,27
-26,42
-10,27
-17,68
79,03
-7,80
3,98
9,23
0,12
-12,92
-6,60
-14,49
-38,37
-39,52
-4,46
-28,03
-14,24
-14,96
0,673
0,744
0,089
48,639
18,076
1,829
0,799
3,605
3,917
2,451
12,969
10,194
0,048
5,139
0,996
1,157
36,261
0,644
0,671
0,752
0,089
47,730
18,400
1,822
0,800
3,636
3,916
2,402
12,900
10,130
0,048
5,215
0,991
1,147
36,160
0,640
0,671
0,738
0,089
47,730
17,640
1,820
0,795
3,584
3,890
2,400
12,870
10,000
0,047
5,075
0,990
1,147
35,880
0,630
0,676
13
19
13 neg. 0,01 — 74 0,0500
0,753
91
53
39 18,07 0,52 — 307 0,0629
0,090
4
54
5 0,92 -10,88 —
4
—
49,140 398
19 927 28,78 2,25 — 1375 1,1000
18,530 516
76 1372 24,27 2,05 1,66 349 1,2000
1,836
27
16
29 18,71 1,03 0,54 116 0,0098
0,805
14
24
19 14,81 0,78 3,13 131 0,0250
3,636 738 503 1813 29,55 1,79 — 1953
—
3,948 6901 26427 103509 18,13 1,23 4,08 39821 0,1600
2,508
9
4
11 241,35 2,13 1,22 44 0,0300
13,050 10978 16798 217861 neg. 0,91 6,17 47132 0,8000
10,270 400
96 980 74,29 0,94 4,91 1532 1,0000
0,050
13 129
6 neg. 0,68 —
8
—
5,230 166
37 190 8,88 0,91 2,92 269 0,1500
1,039
12
28
28 neg. 0,74 — 23
—
1,176
35
39
46 neg. 0,39 — 41
—
36,500 2015 351 12743 11,74 0,86 0,97 8739 0,3500
0,651
27
32
20 7,40 0,46 3,31 33 0,0213
B
C
D
E
F
785 1355 m D'Amico 1X
7 1047 m Dada )
22 1676 Damiani )
27 1089 MD Danieli )
42 1090 Danieli r nc
33 1018 m Datalogic 1X
72 1072 MD De' Longhi 1X
148 1003 m Dea Capital 1X
58 1598 MD Diasorin 1X
97 1326 m Digital Bros )
23 1351 m Dmail Gr. 1X
40
1317
—
19
16
9
2645
615
34
17281
—
31870
611
—
13
—
30796
—
6802
31
906
39
—
457
224
13
2877
—
7
4
890
2
2
24
—
—
16074
—
848
7177
347
15,48 4,26
neg. 0,10
— —
6,07 0,27
5,93 0,26
13,28 0,51
9,79 3,13
6,76 1,91
neg. 0,49
7,07 0,31
— —
5,63 0,35
8,72 0,44
— —
19,80 0,71
neg. 0,25
4,09 0,21
9,59 0,65
10,19 2,16
9,31 1,76
neg. 1,37
11,69 2,12
neg.178,72
4,30 0,71
22,75 1,62
144,99 0,69
neg. 0,73
— —
9,46 2,93
neg. -1,02
18,56 2,76
neg. 0,60
106,29 1,63
21,17 0,93
— —
— —
19,80 5,34
neg. 0,36
36,37 6,37
29,60 1,45
16,10 0,79
5 28,69
1595 44,13
47 62,89
16 5,26
15 neg.
12377 32,96
9 neg.
2136 14,58
107 13,40
122 10,04
7 75,37
24371029,00
18 neg.
3 neg.
—
—
65 17,57
129 neg.
25629 51,09
12 13,01
121 14,60
4 neg.
2043 9,82
1257 2,84
7 18,82
429 neg.
0,60
4,20
1,32
0,23
0,16
3,31
1,93
0,46
1,63
0,65
0,95
2,63
22,37
1,64
—
0,67
0,71
2,69
0,43
0,72
0,40
0,66
0,15
0,49
2,11
211
70 2,85 0,40
16
33 26,09 0,59
4
4 14,23 1,20
23 400 15,90 0,79
34 402 10,81 0,54
18 334 27,08 3,68
57 1260 21,94 3,63
41
43 7,85 0,59
60 3507 32,58 5,58
116 1099 10,62 2,76
13
14 neg. -0,04
5,00
—
—
4,75
5,85
3,28
7,00
3,73
—
3,09
—
7,29
2,81
—
3,54
—
5,24
5,30
4,96
2,60
—
3,11
—
5,72
1,91
—
4,29
—
—
—
2,53
—
0,64
0,36
—
—
1,47
—
0,73
0,42
0,77
4,18
5,51
—
2,54
—
0,90
—
6,87
3,66
2,35
2,16
2,58
—
1,23
—
4,73
—
2,01
4,14
—
—
3,06
9,89
4,69
—
77 0,3500
241 0,0700
— 0,0875
208 0,0846
23 0,1016
110 0,0100
1992 1,2000
1095 0,7600
164 0,4000
1560 0,1000
— 0,1000
1627 0,0270
1128 0,0700
— 0,0122
115 0,0060
38 0,2639
1758 0,1500
57189 0,0550
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164 0,0530
115
—
196 0,1000
127
—
2590 13,3825
79 0,0111
72 0,0200
1271 0,0240
— 0,0540
39
—
5 0,0400
389 0,3600
7 0,0100
89 0,1300
143 0,0650
—
—
— 0,0600
3642 0,8000
38 0,0038
1213 0,1300
2977 0,0750
399 0,0750
32
488
18
236
90
5782
55
888
213
677
39
1479
6
16
—
738
30
8806
243
252
11
1631
336
35
101
0,1500
0,2000
0,0100
0,0500
0,0300
0,0900
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0,1000
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0,2300
—
0,0022
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0,1300
0,0140
—
0,0600
0,1500
0,0300
0,0500
—
02.05.16
21.05.12
21.05.12
18.04.16
18.04.16
16.05.16
23.05.16
29.03.16
05.05.08
23.05.16
11.05.09
23.05.16
23.05.16
11.04.16
02.05.16
11.05.15
18.04.16
27.07.16
18.04.16
09.05.16
04.02.08
23.05.16
19.05.03
23.05.16
23.05.16
23.05.16
09.05.16
09.05.16
19.05.14
23.05.16
21.05.12
23.05.16
05.05.08
23.05.16
16.05.16
23.05.16
02.05.16
09.05.16
23.05.16
24.05.01
23.05.16
10.05.10
25.04.16
02.05.16
06.05.13
16.05.16
23.05.16
06.06.16
8,14 143 0,0271 23.05.16
— 35
—
— 80
—
0,58 706 0,1000 09.11.15
1,03 475 0,1207 09.11.15
1,33 1098 0,2500 09.05.16
2,00 3281 0,4400 18.04.16
10,38 323 0,1200 16.05.16
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1,38 133 0,1300 07.12.15
—
2 0,1000 19.05.08
14.04.14
21.05.12
18.05.15
23.05.16
23.05.16
06.06.16
20.06.16
23.05.16
23.05.16
23.05.16
09.05.16
20.06.16
25.04.16
9
10
4 neg. 1,68 — 26 0,0700 15.05.06
—
—
—
— — —
— 0,1000 23.05.16
15
2
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8
6
6 neg. 0,69 — 47 0,0300 07.04.08
28 155
19 neg. 0,39 —
7 0,0100 02.06.14
H
1,901
I
2,676 2,418 1515 1251 MD Hera 1X
0,451
—
2,590
10,780
2,062
0,990
0,127
0,446
2,558
2,612
10,810
2,090
0,982
0,129
1,10
—
-0,84
-0,28
-1,34
0,81
-1,48
-46,02
—
48,97
-36,65
-48,84
10,24
-82,97
0,448
—
2,583
10,777
2,098
0,986
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0,445
—
2,626
10,840
2,074
0,988
0,128
0,445
—
2,560
10,700
2,062
0,982
0,123
0,451
—
2,626
10,890
2,158
0,990
0,128
2,252 2,342 -3,84 -6,64 2,281 2,320 2,248 2,336
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0,98 9127 0,4600 23.05.16
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— 117 0,2000 07.05.12
0,70 446 0,0900 23.05.16
— 740
—
4,98 3105 0,2550 18.04.16
— 16
—
2114 3169 7229 18,88 1,44 3,95 3398 0,0900 20.06.16
0,615 1,006 0,694 1361 1036 MD Imm. Grande Dis. 1X 0,652 0,662 -1,59 -26,40 0,657 0,662 0,651 0,670 317 1019 670
34,360 60,850 58,226
56 1515 m Ima 1X
59,850 59,800 0,08 25,17 59,946 59,400 59,400 60,650 723
49 2964
0,318 0,740 0,387 133 1001 SM Immsi 1X
0,381 0,378 0,98 -18,03 0,379 0,378 0,378 0,387
24
44
17
0,102 0,576 0,114
49 6031 MC Industria e Inn. 1X
0,129 0,120 7,83 -57,90 0,126 0,120 0,115 0,130
27 154
19
0,184 0,392 0,200 139 1269 SM Intek Group 1X
0,197 0,201 -2,04 -37,87 0,194 0,195 0,193 0,198
14
48
9
0,350 0,637 0,369
32 1270 Intek Group r nc
0,369 0,369 0,11 -24,07 0,364 0,370 0,355 0,373
27
43
16
10,300 16,000 15,449 232 1554 m Interpump 1X
15,640 15,500 0,90 8,80 15,570 15,600 15,410 15,700 760 186 2900
1,522 3,654 2,051 110562 1186 LC Intesa Sanpaolo 1X 1,930 1,928 0,10 -37,71 1,933 1,941 1,915 1,951 12257 84602 163565
1,460 3,150 1,941 7767 1187 Intesa Sanp. r nc
1,840 1,830 0,55 -35,26 1,834 1,840 1,814 1,852 1914 6759 12394
0,034 0,034 -1,47 -66,36 0,032 0,034 0,032 0,034
17 175
6
0,032 0,213 0,036 262 1361 SM Inv. e Sviluppo )
3,692 5,180 4,458 451 1069 Inwit 1X
4,362 4,410 -1,09 -12,94 4,375 4,420 4,354 4,420 456 182 798
1,582 2,350 1,749
6 1555 m Irce 1X
1,727 1,800 -4,06 -18,08 1,747 1,794 1,727 1,795
21
15
26
11,71
33,66
neg.
neg.
12,45
23,34
14,41
11,85
11,24
neg.
41,71
16,66
0,52
14,80
0,49
-0,38
0,17
0,32
2,75
0,68
0,64
2,12
1,82
0,38
6,08
2,34
3,96
—
—
—
1,22
7,24
8,24
—
2,16
1,72
535
2353
129
3
67
18
1695
30656
1710
2
2625
49
0,0400
1,4000
0,0150
—
0,0110
0,0724
0,1900
0,1400
0,1510
0,0362
0,0945
0,0300
23.05.16
23.05.16
23.05.16
09.05.11
09.05.11
23.05.16
23.05.16
23.05.16
18.06.01
23.05.16
23.05.16
ESTRATTO
AVVISO DI GARA
AVVISO DI GARA
Vela S.p.A., Isola Nova del Tronchetto, 21
– 30135 Venezia - indice una procedura
aperta per l’affidamento della concessione in esclusiva di spazi espositivi da
utilizzare per la pubblicità su mezzi ed
impianti del gruppo AVM.
Valore complessivo base della concessione: € 2.595.000,00 + IVA.
Il bando di gara è disponibile in forma
completa sul sito www.vela.avmspa.it
alla voce “Concorsi e Appalti”.
Le offerte dovranno pervenire entro e non
oltre le ore 16:00 del giorno 14.11.2016.
L’AMMINISTRATORE UNICO
Piero Rosa Salva
K
0,366
L
Si rende noto che in data
27/09/2016 è stato trasmesso alla
GUUE per la pubblicazione l’Avviso di gara, mediante procedura
aperta, relativo al servizio triennale di revisione di pinze freno
Sirio - Appalto nr. 785.
Ulteriori informazioni potranno essere acquisite presso ATM
S.p.A. - Direzione Acquisti - Appalti di Servizi - Viale Stelvio, 2 20159 Milano tel. 0248038313 fax
026887778.
L’avviso di gara integrale è
consultabile sul sito Internet
http://www.atm.it.
DIREZIONE ACQUISTI
(Ing. Stefano Canzian)
Azioni
0,349 0,308 1534 1116 SM Juventus FC )
1,028 0,481
M
0,082
1,604
14,260
6,100
0,650
2,560
4,600
0,051
3,900
1,160
0,223
0,971
10,580
0,712
1,595
0,156
0,180
4,552
N
0,203
3,246
19,730
11,850
1,749
4,930
10,150
0,194
7,300
1,748
0,637
2,480
19,000
1,190
7,335
0,398
2,643
8,990
0,183
2,120
17,561
7,566
1,118
2,822
6,381
0,073
4,000
1,397
0,498
2,200
15,277
0,925
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0,196
0,218
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1,903
0,220
3,400 2,592
1,250 0,250
0,115
6,350
3,932
0,439
—
7,500 6,910
6,745 5,154
Pr. Chiusura (3)
Var.% Vwap Apert.
¤
¤ Var.% annua ¤ (6)
(¤) Min.¤ Max¤
04.10 03.10 (4)
(5) 04.10 04.10 04.10 04.10
1,500
1,210
1,030
1,625
10,620
2,032
—
43,850
8,485
1,509
1,210
1,049
1,620
10,590
2,030
—
44,030
8,455
T
1,903
1,703
5,155
1,909
1,250
V
7,880
6,605
9,480
5,445
2,804
878 1794 2682 16,14 1,05
4
1
1 14,86 0,47
7
5
5 12,74 0,40
1
—
— 513,85 1,28
361 540 5734 neg. 1,23
11
4
8 neg. 0,68
—
—
—
— —
98
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1
—
1 neg. 1,32
141
685
14
210 75,88 5,77
18
9
neg. 0,63
3,68 1766 0,0550 22.06.15
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2,91 15 0,0300 16.05.16
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—
— 0,0015 19.05.08
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— 331 0,1200 29.06.15
—
—
308 0,0120 04.11.02
16
—
-34,40
-46,09
-4,62
-22,59
-32,30
-27,95
8,538
0,401
0,490
9,974
41,100
0,482
8,600
0,404
0,480
10,000
41,270
0,483
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9,865
40,800
0,480
8,730
0,410
0,510
10,070
41,460
0,483
396
50 430 5,90 1,33 3,28 265 0,2800 04.07.16
42
67
27 neg. 0,63 — 45 0,0550 23.05.11
78 329 161 neg. 3,74 — 33
—
2826 1885 18803 11,84 1,35 — 5767 0,4100 23.05.11
5008 848 34866 24,73 3,67 2,17 19887 0,8900 23.05.16
2
7
3 neg. 1,61 — 12 0,0500 29.04.02
255 1245 SM M & C 1X
606 1821 MD Maire Tecnimont 1X
59 1019 m Marr 1X
9 1060 m M.Zanetti Beverage 1X
18 1052 Mediacontech )
5227 1543 LC Mediaset 1X
4392 1173 LC Mediobanca )
53 1706 MC Meridie 1X
— 1039 MC Mid Industry Cap 1X
12 1178 SM Mittel 1X
9594 1010 SM MolMed 1X
705 1004 MD Moleskine 1X
1095 1037 LC Moncler 1X
150 1014 MD Mondadori 1X
174 1046 m Mondo TV 1X
33 1095 SM Monrif 1X
42883 1500 LC Monte Paschi Si 1X
35 1451 m MutuiOnline 1X
0,194
2,172
17,750
7,200
1,003
2,798
5,780
—
—
—
0,513
2,412
15,260
0,909
4,550
0,194
0,181
7,620
0,195
2,196
17,650
7,185
1,001
2,784
5,775
—
—
1,381
0,516
2,416
14,970
0,915
4,576
0,194
0,183
7,500
-0,15
-1,09
0,57
0,21
0,20
0,50
0,09
—
—
—
-0,58
-0,17
1,94
-0,66
-0,57
—
-1,36
1,60
40,37
-12,85
-5,81
-23,40
25,47
-27,51
-35,14
—
—
—
40,34
41,98
16,69
-11,95
-24,09
-26,88
-85,35
-3,90
0,193
2,183
17,785
7,202
1,016
2,790
5,770
—
—
—
0,515
2,414
15,118
0,914
4,543
0,193
0,182
7,683
0,195
2,210
17,620
7,185
1,001
2,800
5,770
—
—
—
0,522
2,412
14,940
0,924
4,532
0,190
0,184
7,610
0,192
2,150
17,490
7,150
1,001
2,764
5,705
—
—
—
0,504
2,410
14,880
0,909
4,504
0,190
0,180
7,610
0,196
2,218
17,960
7,280
1,051
2,816
5,840
—
—
—
0,523
2,422
15,260
0,929
4,580
0,194
0,185
7,750
18
364
758
54
24
2148
2970
—
—
—
844
225
3323
61
260
9
1939
79
30
312
167
4
9
4222
3335
—
—
—
4227
222
1190
35
122
6
27620
15
2,550 2,552 -0,08 2,74 2,546 2,552 2,530 2,618
—
— —
—
—
—
—
—
7
—
2
—
—
— —
—
—
—
—
—
6,675 6,675 — -9,26 6,622 6,565 6,560 6,680
5,250 5,195 1,06 -19,84 5,194 5,210 5,145 5,250
—
11
490
9 1236 m Nice 1X
1 6136 Nova Re )
— 1529 SM Olidata 1X
3
Openjobmetis 1X
647 1065 OVS 1X
—
—
0,53
-0,41
-1,18
—
-1,40
-4,07
1,07
-0,38
-0,40
1,40
1,12
-12,95
-1,67
-26,65
-51,66
-59,78
—
-9,63
-32,17
-13,88
-70,65
-74,31
-6,48
14,97
3,061
2,356
1,713
0,266
1,503
—
5,214
0,172
6,124
0,080
0,048
13,804
23,353
3,030
2,356
1,703
0,267
1,510
—
5,205
0,174
6,110
0,081
0,049
13,750
23,290
3,000
2,356
1,700
0,266
1,500
—
5,200
0,165
6,060
0,080
0,048
13,740
23,120
3,080
2,358
1,728
0,267
1,535
—
5,360
0,174
6,150
0,081
0,050
13,860
23,530
81 1027 MD Rai Way 1X
3,650 3,730 -2,14 -23,62 3,642 3,694 3,600 3,698
8 1342 Ratti 1X
2,036 2,038 -0,10 -14,59 1,998 2,000 1,963 2,038
699 1564 MD RCS Mediagroup 1X 0,940 0,950 -1,05 54,79 0,956 0,946 0,930 0,967
393 1221 LC Recordati 1X
28,380 28,470 -0,32 18,07 28,458 28,430 28,340 28,690
121 1238 m Reno De Medici 1X
0,280 0,279 0,21 -23,10 0,279 0,280 0,276 0,280
8 1345 m Reply 1X
121,500 120,000 1,25 -4,78 120,419 120,000 118,600 122,200
476 1085 m Retelit 1X
0,790 0,770 2,60 29,93 0,774 0,777 0,763 0,790
104 1549 SM Ricchetti 1X
0,169 0,165 2,30 -30,36 0,166 0,165 0,165 0,169
622 1228 Risanamento )
0,064 0,064 0,78 -49,20 0,064 0,064 0,063 0,064
341 1028 SM Roma A.S.
0,426 0,434 -1,82 -13,34 0,422 0,424 0,411 0,437
6 6047 SM Rosss 1X
— 0,588 —
—
—
—
—
—
5 1590 m Sabaf 1X
30 1481 m Saes G. 1X
10 1505 m Saes G. r nc
107 1091 MD Safilo Group 1X
67557 1247 LC Saipem 1X
— 1248 Saipem r
1061 1075 LC Salini Impregilo 1X
— 1076 Salini Impregilo r nc
719 1057 LC S. Ferragamo 1X
4404 1222 MD Saras 1X
17 1008 MC Save 1X
6 6037 m Servizi Italia 1X
5 1068 m Sesa 1X
128 1123 MD Sias 1X
203 6044 SM Sintesi 1X
877 1297 SM Snai 1X
9848 1115 LC Snam 1X
229 1276 m Sogefi 1X
8 1618 Sol 1X
155 1032 SM Sole 24 Ore sp
6
Space2 1X
206 1283 SM Stefanel 1X
— 1550 Stefanel r nc
3536 1596 LC STMicroelectr. 1X
2,264 12547 1287
2,168 109681 1082
5,634
2 1083
2,431 5266 1352
1,477 7064 1243
Y
15,510 36,780 28,026
4,882
0,008
0,111
1,511
1,212
1,049
1,625
10,620
2,060
—
44,030
8,485
-2,67
-0,42
2,34
-0,85
0,12
0,02
14,327 29,544 17,143
1,050 1,350 1,120
7,135 10,300 9,628
Z
1,485
1,190
1,030
1,625
10,590
2,020
—
43,110
8,485
Data
stacco
8,630
0,409
0,475
9,970
41,200
0,480
2,508 3,800 3,641
62 6022 MC Tamburi Inv. 1X
0,329 0,822 0,746 131 1031 Tas 1X
3,500 4,530 4,228 261
MD Technogym
m Tecnoinvestimenti 1X
3,892 4,480 4,173
44
0,627 1,316 0,775 72127 1193 LC Telecom Italia 1X
0,502 1,122 0,631 18263 1260 Telecom It. r nc
8,530 15,340 12,116 2992 1194 LC Tenaris 1X
3,536 5,120 4,606 4960 1360 LC Terna 1X
0,685 2,040 0,827
24 6049 m TerniEnergia 1X
0,441 0,815 0,494 216 1038 m Tesmec 1X
0,037 0,074 0,045 6549 1553 SM Tiscali 1X
45,620 98,000 50,852
57 1331 MD Tod's 1X
12,320 17,550 14,863
1 1837 Toscana Aeroporti 1X
1,025 3,544 1,212 658 1511 MD Trevi 1X
6,605 9,482 7,147
6 1063 m Txt e-solutions 1X
U
1,511
1,212
1,049
—
10,600
2,020
—
44,030
8,485
Div.
lordo
¤ (2)
8,400
0,407
0,486
9,885
41,250
0,480
3,130 5,450 3,734
1,902 2,748 2,044
0,389 1,320 0,981
12,800 29,740 27,488
0,269 0,433 0,286
58,450 136,300116,969
0,415 0,790 0,707
0,147 0,330 0,163
0,063 0,226 0,075
0,360 0,670 0,438
0,536 1,455 0,581
9,096
12,879
9,294
8,588
0,387
5,769
2,616
6,808
21,408
1,381
15,836
3,677
15,114
8,581
0,015
1,005
4,941
1,746
8,016
0,507
9,777
0,181
—
6,901
1,495
1,202
1,030
1,625
10,613
2,037
—
43,606
8,485
p/mez.
Capit.
p/u propri Div/p in mln
(7)
(8) ¤ (9)
La Doria 1X
Landi Renzo 1X
Lazio )
Leonardo-Finmecc. 1X
Luxottica 1X
LVenture Group 1X
R
8,775 13,620
5,760 14,180
4,852 10,790
6,230 15,220
0,283 1,618
3,900 11,041
2,350 4,560
6,135 10,770
17,260 32,550
0,785 2,546
10,800 18,150
3,102 5,510
12,190 17,370
7,295 11,090
0,014 0,080
0,520 1,820
3,874 5,575
1,127 3,368
6,570 9,795
0,431 0,935
9,210 10,090
0,140 0,380
145,000 146,000
4,480 9,600
1,23
-19,46
0,42
1,00
3,38
-34,21
—
5,40
-3,35
0,468 0,466 0,43 -30,58 0,469 0,468 0,465 0,473
1,240 4,048 2,913
29 1013 m Panariagroup I.C. 1X 3,030 3,030
2,220 2,540 2,349 315 1110 MD Parmalat 1X
2,356 2,356
1,451 3,178 1,717 631 1180 MD Piaggio 1X
1,714 1,705
0,231 1,069 0,280 179 6029 SM Pierrel )
0,266 0,267
1,310 6,290 1,584
16 1206 SM Pininfarina 1X
1,507 1,525
0,944 1,950 1,129
8 6045 SM Piquadro )
— 1,104
4,022 7,990 5,650
6 1567 m Poligrafica S.F. 1X
5,280 5,355
0,151 0,395 0,181
14 1213 SM Poligr. Ed. 1X
0,170 0,177
4,982 7,265 6,180 2274 1009 LC Poste Italiane 1X
6,150 6,085
0,070 0,532 0,081 2957 1151 SM Prelios 1X
0,080 0,080
0,046 0,293 0,052 347 1465 SM Premuda 1X
0,050 0,050
8,550 20,290 13,826
15 1558 m Prima Ind. 1X
13,800 13,610
14,150 23,660 22,312 836 1353 LC Prysmian 1X
23,400 23,140
S
-0,60
—
-1,81
0,31
0,28
0,10
—
-0,41
0,35
Contr.
N.ro Quant. tot. in
Cont. (mlg) ¤(mlg)
0,308 0,300 2,53 15,87 0,306 0,304 0,302 0,309
53 1358 SM K.R.Energy 1X
7,920 18,260 10,202
68 1524 m
0,370 1,357 0,451
53 1430 m
0,380 0,930 0,472
54 1594 SM
7,230 13,940 10,328 1866 1259 LC
40,800 67,800 43,194 573 1344 LC
0,374 0,933 0,500
24 1503 SM
P
0,432
2,462
1,355
9,760
2,052
0,550
0,123
0,471
67 1369 SM Gabetti Prop. S. 1X
2,635
2 1332 SM Gasplus 1X
2,422
70 1607 m Gefran 1X
11,275 12656 1131 LC Generali 1X
2,247 303 1006 MD Geox 1X
0,959
82 1622 SM Grandi Viaggi 1X
0,153 260 1253 Gr. Waste Italia 1X
0,216
O
110 114
90 43,26 0,48
5007 794 37388 31,71-363,28
15
40
17 8,83 0,51
7898 11702 67627 28,18 0,58
5
—
2 10,34 1,70
52
43
70 115,86 1,39
26
2
22 neg. 2,83
471 2382 1042 neg. 0,65
1783 1872 9578 16,25 4,91
1
—
— 110,16 2,13
1,600
4,500
4,050
19,210
4,390
1,291
1,341
J
23.05.16
04.07.11
09.05.16
21.07.14
16.05.16
23.05.16
Z
0,858 1,676 1,467 1668 1339 MD Iren 1X
0,878 2,090 1,238
34 1301 m Isagro 1X
0,700 1,467 1,056
23 1050 m Isagro Az. Svil. sp
1,102 2,726 1,498
8 1054 m It Way 1X
4,570 10,650 10,586 1468 1148 LC Italcementi 1X
1,668 5,500 2,152
31 1256 SM Italiaonline 1X
91,050 320,000308,411
— 1257 Italiaonline rnc
17,100 46,600 43,733
25 1152 MD Italmobiliare 1X
6,000 8,960 8,476
5 1302 IVS Gr. A 1X
21.03.16
23.05.16
25.06.12
02.05.16
09.05.16
0,650 1,290 0,763 248 1124 m Falck Renew 1X
0,780 0,783 -0,38 -29,42 0,783 0,771 0,771 0,793
27,910 47,480 43,738 554 1012 Ferrari 1X
47,350 46,470 1,89 9,45 47,063 46,270 46,270 47,480
0,340 0,715 0,398
96 6066 SM FNM 1X
0,408 0,408 — -14,32 0,409 0,408 0,408 0,418
4,890 10,742 5,869 14087 1111 LC FCA-Fiat Chrysler 1X 5,755 5,720 0,61 -32,46 5,779 5,790 5,740 5,815
2,836 9,665 5,661
11 1335 m Fidia 1X
5,470 5,495 -0,45 -14,56 5,498 5,515 5,470 5,515
1,331 6,123 1,586
38 1211 m Fiera Milano 1X
1,609 1,629 -1,23 -29,97 1,634 1,620 1,602 1,680
7,519 13,300 12,612
15 1071 m Fila 1X
12,810 12,940 -1,00 18,85 12,864 12,960 12,810 12,960
0,261 0,864 0,423 1298 1062 Fincantieri 1X
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5,090 5,130 -0,78 -32,65 5,116 5,140 5,065 5,180
0,983 2,230 1,252
4 1077 FullSix 1X
1,389 1,329 4,51 -20,74 1,389 1,389 1,389 1,389
G
Media Media
2015-2016 (1)
30 gg 30 gg
Min ¤
Max ¤ prezzo quant.
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LC Unicredit 1X
Unicredit r nc
LC Unipol 1X
LC UnipolSai 1X
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6 1308 MC Vianini 1X
12 1310 m Vittoria 1X
neg.
15,17
20,37
21,49
42,96
823,78
8,31
—
—
—
neg.
18,91
22,53
37,54
38,85
7,84
1,37
13,77
1,23
5,34
4,35
0,85
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1,44
0,57
—
—
—
6,80
4,68
6,93
0,91
3,07
1,52
0,06
5,79
—
2,15
3,71
1,25
—
0,72
4,68
—
—
—
—
1,95
0,93
—
0,88
—
—
1,95
6 19,41 1,44 2,76
—
— — —
91
667
1183
247
19
3295
5026
—
—
—
217
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29
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304
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—
0,5000
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—
0,0470
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23.05.16
23.05.11
23.05.16
22.05.06
23.05.11
02.05.16
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—
—
— — —
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—
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9
36
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13
13
19
—
—
—
9
1
4
9
15
3
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81 607
49
10
33
2
39
6
86
2830 921 21508
0,87
1,45
1,53
-0,73
4,61
—
6,35
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—
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—
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—
9 0,0300 20.06.11
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150
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10
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—
—
—
— —
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—
— 14 0,0300 19.05.08
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— 168
—
—
—
—
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29,98
52,12
neg.
neg.
—
617,27
neg.
14,49
neg.
neg.
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23,65
9,070
12,760
9,150
8,810
0,386
—
2,490
—
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18,150
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1,190
4,842
1,784
7,900
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9,800
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9,100
8,550
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1,175
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7,800
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—
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—
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1,162
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7,850
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—
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—
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0,016
1,190
4,928
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—
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25
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—
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—
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5
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15
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2
26
—
2329
1
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2
123
76767
—
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—
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8
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1
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10401
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10
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—
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19
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29535
—
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1
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33
409
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—
20122
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neg.
neg.
—
20,37
—
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neg.
neg.
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neg.
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neg.
—
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—
—
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—
—
—
—
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02.05.16
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23.05.16
23.05.16
23.05.16
02.05.16
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23.05.16
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1,14
0,14
-0,07
0,17
1,50
-1,01
-0,13
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—
1,51
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—
-32,61
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neg.
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neg.
neg.
neg.
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neg.
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—
—
—
—
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—
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—
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2,036
2,032
5,335
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1,970
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12
7
48
430 1284 LC Yoox Net-A-Porter ) 28,340 27,770 2,05 -18,73 28,116 27,920 27,750 28,390
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—
—
—
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— —
—
—
—
—
—
2
7
15
29 15,20 3,41 1,72
8 69,71 0,31 1,77
145 9,13 0,93 2,09
419 11789 226,34 1,85
55
3
—
9
74
—
22.04.13
20.06.16
23.05.16
20.06.16
23.05.16
23.05.16
23.05.16
09.05.16
06.07.15
16.05.16
182 0,5500 02.05.16
34 0,0200 23.05.16
645 0,2000 02.05.16
— 2497
47 15,60 3,11 4,56
1 neg. -1,23 —
—
— — —
08.05.06
08.05.06
19.09.16
—
453 0,2350 09.05.16
7 0,2500 24.05.04
— 0,0300 19.05.08
Elaborazione a cura de Il Sole 24 Ore su dati forniti da BIt Market Services
WARRANT
CONVERTIBILI
Prz
2015-2016
Min ¤ Max ¤
0,027
—
Z Azioni
0,079 1957 Aedes 20
0,218 1363 Caleffi 20
—
0,031 1366 Ergycapital 16
0,002
0,550
0,290
0,005 1362 Inv. Sviluppo 19
0,979 1098 Space2
0,715 1364 Tamburi 20
Prz
Prz
Contr
vwap ¤ vwap ¤ chi. ¤ Min ¤ Max ¤
04.10 03.10 (1) 04.10 04.10
0,031 0,032 0,032 0,031 0,033
0,218 0,185 0,140 0,218 0,218
0,003 0,002 0,002 0,001 0,003
— 0,002 0,003
— 0,860 0,900
—
—
—
—
0,418 0,428 0,430 0,416 0,420
Quant. tot.in
totali mlg¤
570
16107
12002
—
—
2000
Prz
Data
Scad.
— 07.07.20
4 30.06.20
— 15.12.16
— 31.01.19
— 31.07.20
1 30.06.20
Val.
Date
eserc.
di Delta teorico
¤ (4) (WxA)
(2) ¤(3)
God.
Titolo
26-06
15-07
0,690
30-06
Chl 14-18 6%
16-03
Digitouch 15-20 6% (*)
20-05
1,350
0,600
0,050
9,500
4,150
Rap.
3
1
1
1
1
1
0,08 0,002
0,39 0,098
—
—
—
—
—
—
0,35 0,241
P.Vwap
Pr.Chi.
Rend.
04.10
04.10
Eff.ld
Pr./Sc.
Qt ¤
Bomi 6% 15-20
—
—
5,21
110,68
—
CdR Advance 14-19 6,5% (*)
—
—
6,19
70,92
—
102,50
102,90
—
—
6,13
142,72
—
Energy Lab 14-19 7% (*)
—
—
6,51
112,98
—
03-08
Energy Lab 5% 16-21
—
—
5,00
58,42
—
30-10
Enertronica 14-16 7,5% (*)
—
—
5,91
76,63
30-11
Eukedos 12-16 3%
98,29
98,22
15,69
37,51
8
31-12
Frendy Energy 13-18 (*)
79,90
80,00
10,50
44,74
16
31-03
Inv. e Sviluppo 4% 16-21
—
88,91
7,04
30,75
3
5-12
Mod.Brambrilla 14-19 7%(*)
—
101,00
6,63
-17,55
101
31-7
Piteco 4,5% 15-20
—
—
2,68
7,06
—
06-12
Psm 7% 15
—
—
—
479,83
—
30-06
Sias 05-17 2,625%
—
—
0,48
24,50
—
31-08
Siti 4% 16-21
—
101,00
3,75
21,10
4
(1) % (mlg)
— 2326,89
5
—
(*) Titoli quotati al mercato AIM.
Fonte: Thomson Reuters
Capica Minuterie in A.S. /
Castiglioni Giovanni in A.S. /
Sleme S.r.l. in A.S.
INVITO A MANIFESTARE INTERESSE
I Commissari Straordinari di Capica Minuterie SpA, Castiglioni Giovanni SpA e
Sleme S.r.l., in esecuzione dei Programmi
di Cessione approvati dal MISE, invitano
tutti i soggetti interessati a presentare,
entro quindici giorni da oggi, la propria
manifestazione di interesse per l’acquisto del Complesso Aziendale costituito
dai rami d’azienda della Capica Minuterie-Castiglioni Giovanni secondo le modalità indicate nel disciplinare di gara
disponibile sui siti www.astacapica.it e
www.astacastiglioni.it.
Varese lì, 05 ottobre 2016
I COMMISSARI STRAORDINARI
Prof. Dr. Simone Manfredi
Dott. Ing. Marco Sogaro
Titoli trattati:
664.451.988
Controvalore Euro:
1.658.431.683
FTSE ITALIA MIB STORICO E SCAMBI
Indice Ftse Mib Storico
Scambi
01/01/75=1000
Milioni di euro
02/09
04 /10
Contratti Totali:
207.509
16000
Dati Aggregati:
Titoli Quotati 265
In rialzo
124
In ribasso
96
Invariati
19
Non rilevati
26
15500
3400
15000
2200
4600
1000
14500
Var Var %
Indice
04.10 % annua
FTSE MIB STORICO 2.1.75 = 1000
Generale
14908,43 -0,03 -20,23
Settoriali
14678,07 0,67 -10,43
Energia
Materiali di Base 34832,20 1,47 16,39
13197,13 — -6,03
Chimico
Risorse di Base
34610,85 1,47 17,20
29366,16 -0,04 -4,42
Industriali
Costruzioni/Mater. 32578,17 -0,24 -6,98
Prodotti/Serv.Ind. 29458,66 -0,01 -4,04
Beni di Consumo 73628,06 0,93 -14,20
Auto/Componenti 90879,77 1,33 -12,14
Prodotti Alimentari 58720,94 -0,63 13,15
Beni Person./Fam. 58146,64 0,98 -21,17
115593,06 -0,25 18,66
Salute
20838,85 0,86 -18,22
Servizi
Commercio
115420,89 1,65 -16,29
Media
10474,19 0,45 -22,40
Turismo/TempoLib. 28080,97 0,44 -10,06
Telecomunicazioni 13492,04 -0,16 -34,92
22983,21 -0,42 -1,17
Utilities
9423,96 0,13 -44,92
Finanziari
Banche
7523,83 -0,10 -51,11
Assicurazioni
11481,86 0,21 -33,82
Servizi Finanziari 63405,94 1,26 -27,73
30134,17 0,61 5,79
Tecnologici
ALTRI INDICI
FTSE It. Micro Cap
NaN
FTSE It. Small Cap 16906,32
Caboto Bca Intesa 2268,71
Sole 24Ore
1165,40
Comit Glob.R
970,44
Comit Gl.+R
940,33
Comit Gl.R 10/40
62,07
Comit Per. R
3799,28
Comit Per.+R
3709,16
Comit Per.R 10/40
81,20
Comit NM R
60,09
Comit S.Cap R
86,67
Comit (1972=100)
Bancario
451,18
Finanziario
475,26
Assicurativo
3181,45
Comunicazioni
1382,75
Immobiliare
97,19
Industriale
605,15
Trasp.-Tempo lib. 2268,71
Mediobanca (2006=100)
Total Return
73,47
Assicurazioni
37,93
Banche
16,93
Industriale
76,15
30 maggiori
43,69
NaN NaN
0,26 -12,58
-0,59 -7,20
-0,01 -25,49
0,24 -19,96
0,25 -19,78
0,24 -20,00
0,24 -17,25
0,25 -17,07
0,24 -18,12
1,13 0,55
0,37 -10,47
-0,61 -48,72
0,71 -20,64
0,38 -31,56
-0,52 -9,62
0,18 -28,16
0,34 -7,98
-0,59 -7,20
-0,19 -22,35
0,21 -35,00
-0,65 -50,34
-0,10 -9,74
-0,30 -26,89
70 medie
Minori
Az. senza voto
Star
91,47
28,34
78,28
153,93
INDICI ORA PER ORA
FTSE MIB
Apertura
16295,18
10:30
16344,27
11:30
16312,44
12:30
16297,31
13:30
16256,51
14:30
16275,00
15:30
16305,49
16:30
16286,22
17:30
16304,23
18:30
16326,95
11:00
16355,69
12:00
16302,32
13:00
16282,64
14:00
16255,78
15:00
16311,87
16:00
16293,68
17:00
16336,01
18:00
16353,59
Massimo
16380,36
Minimo
16226,93
0,23 -16,14
0,18 -12,07
0,45 -26,99
0,44 -1,42
MID Cap
29887,46
29963,70
29885,76
29854,67
29874,08
29878,12
29889,03
29864,76
29858,10
29865,41
29914,11
29847,70
29863,51
29848,74
29900,63
29905,98
29903,82
29927,50
29975,43
29827,21
All Share
17944,72
17995,65
17966,20
17949,57
17906,92
17924,81
17954,74
17934,02
17949,27
17972,25
18003,03
17951,90
17930,93
17901,31
17959,41
17945,05
17987,75
18005,90
18028,27
17876,93
AIM ITALIA
Pr. Chiusura ¤
Var.
Attuale Prec. Var.% Anno%
Azioni
4 Aim Sicaf
Abitare In
Agronomia
Ambromobiliare
Assiteca
Axelero
Bio On
Biodue
Blue Financial
Bomi Italia
Bridge M.
Caleido
Capital Progress
Casta Diva
CdR Advance
Clabo
Cover 50
Digital Magics
Digitouch
Dominion Host
Ecosuntek
Elettra Invest
Energica Motor
Energy Lab
Enertronica
Expert System
Fintel Energia r
First Capital
Frendy Energy
Gala
Gambero Rosso
Giglio
Giorgio Fedon
Glenalta Food
Go Internet
Go Internet Rts
Green Power Gr
H-Farm
Imvest
Ind Stars It2 wr
Ind Stars Italy2
Iniziat. Bresciane
Innovatec
It Wine Brands
Italia Independent
KI Group
Leone Film Gr
Lucisano Med Gr
Luve
Mailup Spa
Masi A.
Mc-Link
Methorios
Mobyt
Modell. Branbilla
Mondo TV France
Mondo TV Suisse
MP7 Italia
Net Insurance
Neurosoft
Notorius Pict
Piteco
Piteco CV 15-20
Plt Energia
Poligrafici Printing
Primi sui motori
Rosetti Marino
Safe Bag
Siti B&T
Smre
Softec
Solution
TBS Group
TE Wind
Tech Value
Triboo Media
Vetrya
Visibilia Ed Rts
Visibilia Editor
Vita
WM Capital
Zephyro
500,500 500,500
180,800 180,800
—
0,041
2,460
2,280
1,325
1,360
2,440
2,202
11,500 11,480
4,520
4,360
2,020
2,020
1,760
1,760
2,850
2,850
1,810
1,810
10,000 10,000
2,502
2,502
0,650
0,650
0,856
0,820
8,960
9,425
3,658
3,600
1,205
1,236
8,620
8,950
4,250
4,250
3,890
3,780
2,660
2,450
1,003
1,010
3,380
3,400
1,880
1,880
3,450
3,450
0,800
0,800
0,373
0,380
1,559
1,559
0,397
0,397
2,010
2,000
12,850 12,850
9,900
9,850
1,369
1,433
0,212
0,201
3,230
3,230
0,730
0,730
0,560
0,570
0,670
0,700
9,540
9,745
18,590 18,400
0,335
0,333
9,250
9,280
4,400
4,368
2,700
2,700
2,722
2,770
1,261
1,150
9,000
9,000
1,743
1,712
4,210
4,190
4,900
4,920
—
0,026
2,476
2,476
3,606
3,712
0,125
0,125
1,301
1,304
1,180
1,180
7,000
7,000
1,510
1,492
0,800
0,808
4,200
4,178
106,500 106,500
2,110
2,098
0,268
0,268
1,200
1,202
34,670 34,670
1,007
0,987
8,210
8,340
2,300
2,300
2,040
2,040
10,300 10,300
1,585
1,560
—
0,295
3,090
3,030
2,540
2,520
6,145
6,120
0,009
0,008
0,102
0,102
0,067
0,073
0,152
0,166
7,550
7,550
OPZIONI
Dati al 04.10
Base Mese T
FTSE MIB
Vol.tot. 14868
14000 Ott C
15000 Ott C
15250 Ott C
15500 Ott C
15750 Ott C
16000 Ott C
16100 Ott C
16250 Ott C
16300 Ott C
16400 Ott C
16500 Ott C
16500 Ott C
16600 Ott C
16600 Ott C
16700 Ott C
16750 Ott C
16800 Ott C
17000 Ott C
17250 Ott C
17500 Ott C
16500 Nov C
17000 Nov C
17500 Nov C
Prez. Vol.
—
—
—
7,89
-2,57
10,81
0,17
3,67
—
—
—
—
—
—
—
4,39
-4,93
1,61
-2,51
-3,69
—
2,91
8,57
-0,69
-0,59
—
—
—
-1,84
—
—
0,50
—
0,51
-4,47
5,57
—
—
-1,84
-4,29
-2,10
1,03
0,60
-0,32
0,73
—
-1,73
9,65
—
1,81
0,48
-0,41
—
—
-2,86
-0,16
-0,23
—
—
1,21
-0,93
0,53
—
0,57
—
-0,17
—
2,03
-1,56
—
—
—
1,60
—
1,98
0,79
0,41
6,25
0,49
-8,22
-8,59
—
Vwap Apert.
0,50 500,500
17,40 180,800
—
—
-55,69
2,460
-29,82
1,325
-55,64
2,440
89,77 11,500
-6,22
4,520
0,50
2,020
-39,93
1,760
-59,17
2,850
-61,16
1,810
3,57 10,000
-10,96
2,502
-22,11
0,650
-66,30
0,856
-53,89
8,960
-21,74
3,658
-49,37
1,205
8,620
-13,80
-68,75
4,250
-36,95
3,890
2,660
-12,21
-50,59
1,003
-7,95
3,380
0,13
1,880
-6,05
3,450
-5,45
0,800
-60,74
0,373
-87,22
1,559
-72,04
0,397
18,24
2,010
62,66 12,850
1,33
9,900
-41,64
1,369
5,57
0,212
-47,05
3,230
-26,85
0,730
4,58
0,560
31,37
0,670
9,540
-2,45
-19,10 18,590
-74,03
0,335
-14,43
9,250
-87,15
4,400
-10,47
2,700
0,44
2,722
-48,70
1,261
-19,71
9,000
-20,10
1,743
-6,03
4,210
-4,85
4,900
—
—
3,69
2,476
30,94
3,606
3,22
0,125
-59,34
1,301
-39,24
1,180
-65,26
7,000
12,68
1,510
-68,70
0,800
27,66
4,200
— 106,500
-1,40
2,110
78,55
0,268
-88,10
1,200
-3,43 34,670
6,28
1,007
8,210
2,63
2,300
-24,29
-80,38
2,040
-2,92 10,300
-2,70
1,585
—
—
-24,63
3,090
-34,87
2,540
6,145
-2,31
—
0,009
-89,27
0,102
-43,12
0,067
-85,09
0,152
-16,07
7,550
—
—
—
2,328
1,325
2,300
11,650
4,430
2,020
—
—
—
—
—
—
0,841
9,055
3,550
1,212
8,620
—
3,810
2,480
1,003
3,468
1,888
—
—
0,383
1,527
0,400
2,010
—
9,900
1,445
0,209
—
—
0,555
0,610
9,540
18,400
0,333
9,030
4,400
—
2,740
1,134
9,000
1,743
4,188
4,900
—
—
3,664
0,125
1,281
—
—
1,473
0,801
4,198
—
2,100
—
1,198
—
0,981
8,175
—
—
—
1,580
—
3,090
2,540
6,105
0,009
0,104
0,070
0,168
—
Min.
—
—
—
2,328
1,325
2,272
11,480
4,430
2,020
—
—
—
—
—
—
0,841
8,960
3,550
1,202
8,620
—
3,810
2,480
1,003
3,380
1,870
—
—
0,373
1,527
0,397
2,010
—
9,900
1,367
0,209
—
—
0,540
0,610
9,540
18,400
0,333
9,000
4,350
—
2,700
1,134
9,000
1,743
4,180
4,900
—
—
3,606
0,125
1,280
—
—
1,473
0,800
4,198
—
2,080
—
1,198
—
0,980
8,085
—
—
—
1,573
—
3,090
2,540
5,950
0,009
0,102
0,067
0,152
—
Max
—
—
—
2,460
1,325
2,546
11,650
4,520
2,020
—
—
—
—
—
—
0,856
9,100
3,658
1,212
8,620
—
3,970
2,660
1,003
3,482
1,888
—
—
0,385
1,559
0,400
2,010
—
9,900
1,497
0,300
—
—
0,560
0,670
9,545
18,590
0,335
9,250
4,400
—
2,740
1,261
9,000
1,743
4,214
4,900
—
—
3,690
0,125
1,301
—
—
1,510
0,805
4,200
—
2,110
—
1,200
—
1,018
8,210
—
—
—
1,591
—
3,090
2,540
6,210
0,009
0,114
0,070
0,168
—
Num.
Contr.
Cont. Quant. Tot.¤
—
—
—
10
1
72
21
6
2
—
—
—
—
—
—
2
10
4
5
1
—
5
9
1
29
4
—
—
8
8
3
5
—
1
82
154
—
—
10
3
4
2
4
32
4
—
10
15
2
1
7
1
—
—
5
3
7
—
—
3
8
4
—
6
—
3
—
15
3
—
—
—
5
—
1
3
18
1
14
2
6
—
—
—
—
5000
1000
90000
9000
4000
14000
—
—
—
—
—
—
4000
2000
1000
9000
—
—
3000
7000
2000
17000
7000
—
—
46000
3000
8000
8000
—
—
66000
155000
—
—
62000
3000
4000
1000
2000
7000
1000
—
5000
26000
—
1000
4000
—
—
—
3000
78000
4000
—
—
5000
15000
5000
—
4000
—
1000
—
16000
1000
—
—
—
9000
—
1000
2000
12000
—
114000
52000
39000
—
—
—
—
12000
1000
217000
101000
16000
27000
—
—
—
—
—
—
3000
22000
4000
11000
3000
—
11000
18000
2000
58000
13000
—
—
17000
5000
3000
15000
—
1000
95000
38000
—
—
34000
2000
42000
9000
1000
63000
6000
—
15000
31000
4000
1000
15000
1000
—
—
11000
10000
6000
—
—
7000
12000
21000
—
8000
—
1000
—
15000
7000
—
—
—
14000
—
2000
4000
75000
—
12000
4000
6000
—
Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/indicienumeri
Open
Int.
Op.Int. 491109
2312 37 172
1337 252 551
1104 295 295
879 23 853
669 170 1054
480 75 2104
267 633 634
321 156 1067
134 46
83
85 149 162
194 392 3246
48 47 131
94 21
46
23 25
86
10 84
83
104 3126 5773
3 16 376
54 542 5135
26 105 1395
11 53 4319
414 23 186
213 13 2541
86 34 466
Titolo
A2A
Acea
Ansaldo STS
Atlantia
Autogrill
Azimut Hold
B. Cucinelli
B.P. Milano
B.P.E.Romagna
Buzzi Unicem
Campari
Cnh Indust.
Diasorin
Enel
Eni
Erg
Exor
FCA
Finmeccanica
Generali
Geox
Intesa S.Paolo
Intesa S.Paolo r
Vol. Tot.
Open Int.
Titolo
6
0
0
90
0
69
0
3988
6
30
1
66
11
1446
1260
45
29
3582
199
28444
10
2518
35
4494
393
0
16560
3522
4257
126
41093
3079
8848
1085
8612
348
715975
392561
1851
6115
166852
12498
1134997
355
750138
8082
Luxottica G.
Mediaset
Mediobanca
Mondadori
Monte Paschi
Parmalat
Prysmian
S. Ferragamo
Safilo
Saipem
Saras
Snam Rete Gas
STMicroelectr.
Telecom It.
Telecom It. r
Tenaris
Terna
Tod's
UBI Banca
Unicredit
Unipol
UnipolSai
Yoox
Vol. Tot.
Open Int.
35
97
96
0
0
0
1
0
27
208
0
1031
19
41254
57
461
215
3
99
7820
2
9
14
5742
10134
19511
303
5834
240
11648
1617
228
16826
1963
64221
19265
1401867
38313
4280
18309
2610
54755
472107
10244
4979
1810
LEGENDA
BORSA ITALIANA
CALENDARIO DI BORSA: Ottobre 2016: Venerdì 21 (ore 8,45):
scadenza futures su azioni e opzioni; scadenza futures su indice;
revisione/ribilanciamento indici S&P/Mib, Midex, All Star. Giorni di
Borsa chiusa: 1, 2, 8, 9, 15, 16, 22, 23, 29, 30.
ORARI: per tutti gli strumenti sul mercato MTA (inclusi quelli negoziati
nel segmento STAR e MTA International): 8,00-9,00 Asta di apertura;
9,00-17,25 Negoziazione continua; 17,25-17,30 Asta di chiusura.
NOTE: In neretto i titoli appartenenti al paniere dell’indice S&P/Mib.
Dividendi: i dividendi di STMicroelectronics, Tenaris e BB Biotech,
sono espressi in Euro al cambio Euro/US $ ed Euro/Franco Svizzero
alla data di chiusura del bilancio o, in caso di chiusura dei mercati,
dell’ultimo giorno lavorativo precedente. Le medie mobili sono
calcolate tenendo conto solo dei giorni in cui sono stati effettuati
scambi sul titolo. Per le quantità i valori si intendono in migliaia. Il
numero di azioni dei titoli in fase di aumento di capitale
(contrassegnati dalle apposite note) resta invariato fino arll’avvenuta
pubblicazione del nuovo numero sul Listino Ufficiale della Borsa
Italiana. Il numero delle azioni considerato nel calcolo degli indicatori
di cui alle note (4) (5) e (10) è dato dal totale delle azioni che
compongono il capitale sociale.
LEGENDA: I prezzi esposti nella pagina sono arrotondati alla terza cifra
decimale. (1) Minimi e massimi: calcolati a partire dal 2.1.2015, fino
all’ultima seduta, sui prezzi minimi e massimi assoluti di
contrattazione. In grassetto se si sono verificati nell’ultima seduta. (2)
Dividendo lordo: l’ammontare percepito dal possessore di ogni azione
inclusi gli eventuali acconti e l’eventuale parte straordinaria di
dividendo. (3) Prezzo di chiusura ovvero Closing Price. (4) Variazione
percentuale del prezzo di chiusura rispettoJ a quello della seduta
precedente. (5) Variazione percentuale del prezzo VWAP rispetto a
quello dell’ultima seduta dell’anno precedente. In grassetto se il titolo
è entrato nel listino dopo l’inizio dell’anno, in tal caso come prezzo
base viene utilizzato quello di collocamento o quello teorico. (6)
VWAP: Volume Weghted Average Price, il prezzo medio ponderato
calcolato sui dati dell'intera seduta di negoziazione, comprese le fasi
di asta. (7) Prezzo/Utile per azione. L’utile considerato è il risultato
d’esercizio dopo le imposte. Il bilancio preso in considerazione è
l’ultimo approvato dall’assemblea degli azionisti. (8)
Dividendo/Prezzo. Il dividendo utilizzato è quello dell’esercizio
precedente fino al giorno di annuncio del dividendo relativo al nuovo
bilancio. Da tale momento il calcolo viene effettuato sulla base del
dividendo annunciato (provvisorio) sino allo stacco della cedola per
l’esercizio appena chiuso, da allora verrà utilizzato il dividendo
ordinario definitivo; per le società che hanno effettuato aumenti di
capitale il dividendo viene rettificato; per quelle che distribuiscono
dividendi riferiti a più anni, viene utilizzata la quota riferita all’ultimo
esercizio. Allo stesso modo viene considerato il solo dividendo
ordinario per le società che hanno distribuito una quota di dividendo
straordinario dal punto di vista "borsistico". Per i titoli contrassegnati
con (st) è stato messo in pagamento anche un dividendo straordinario
(di qualunque natura esso sia) che viene incluso nel dividendo lordo di
cui alla nota (2). (9) Capitalizzazione in mln ¤: La capitalizzazione
viene calcolata utilizzando il prezzo VWAP. I ratio di bilancio sono
calcolati utilizzando i prezzi non arrotondati.
SIMBOLI: (1) Multipli di bilancio calcolati su dati approvati dal Cda
ma non dall’Assemblea. | i rapporti borsistici: p/u, p/mez. propri,
Div/p, sono stati calcolati utilizzando i dati annunciati nei vari CdA.
Nelle colonne Dividendo Lordo e Data Stacco, l’ultimo dividendo –
storicamente – distribuito. X : Dati di bilancio 2015. 1 : bilancio
consolidato. z : dati di bilancio post fusione. # : L’importo distribuito
è relativo ad un acconto per l’anno successivo. neg.: L’ultimo bilancio
è in perdita. LC: Titolo appartenente all’indice FTSE MIB. m: Società
appartenente al "segmento titoli con alti requisiti (STAR)". MD: Titolo
appartenente all’indice FTSE Mid Cap. SM: Titolo appartenente
all’indice FTSE Small Cap. MC: Titolo appartenente all’indice FTSE
Micro Cap. d: Dividendo. Il calcolo della var. % rispetto al giorno
precedente e di quella annua non tiene conto del dividendo
distribuito; f: Frazionamento; g: Assegnazione gratuita; o: Stacco
diritto opzione; r: Raggruppamento; s: Scissione; st: Dividendo
straordinario; sp: azioni di categoria speciale, per maggiori dettagli
consultare il sito www.gruppoilsole24ore.com. Abbreviazioni: c,
conv: convertibile; p, priv: privilegiata; r, risp: risparmio; r nc:
risparmio non convertibile; n.r.: non rilevato; n.s.: non signific.
quando il rapporto supera mille.
WARRANT: (1) Prezzo di chiusura: Closing Price. (2) Il delta è la
variazione del valore nel prezzo del warrant dovuta ad una variazione
di un centesimo di Euro nel prezzo dell’azione sottostante. (3) Valore
teorico è il valore del warrant che si ottiene in base al modello
probabilistico adottato (modello binominale per il calcolo di
un’opzione di stile americano) e che tiene conto del livello dei tassi di
interesse, dividendi e variabilità registrata dai prezzi del titolo
sottostante negli ultimi 9 mesi. Il valore teorico viene inoltre calcolato
nell’ipotesi di esercizio del warrant alla data di scadenza. (4) Prezzo
d’esercizio riferito alla singola azione. (A) Prezzo di esercizio: ¤7,00 se
esercitato in ottobre 2016; ¤7,20 se esercitato in ottobre 2017.
CONVERTIBILI: Valuta di regol.: 3 giorni. Rendimento effettivo a
scadenza della componente obbligazionaria, inteso come rendimento
"to worst", ossia se callable il rendimento è calcolato alla data di
esercizio CALL più prossimo. (1) Il premio di conversione indica lo
svantaggio, lo sconto rappresenta il vantaggio derivante dalla
conversione immediata in azioni. mneg: molto negativo. n.s.: non
significativo.
OPZIONI: La tabella delle opzioni include una selez. dei contratti più
scambiati. A parità di volumi i contratti vengono scelti sulla base del
numero delle pos. aperte (open interest). Base: prz di esercizio (strike)
dell’opzione; nel caso dei contratti su indice di Borsa è espresso in
punti indice, nel caso di contratti su azioni è espresso in Euro. T:
tipologia dell’opzione, C (call) se è un diritto a comprare; P (put) se è
un diritto a vendere. Prez: prezzo di chiusura, è espresso in punti
indice nel caso di opzioni sugli indici e in Euro nel caso di opzioni su
azioni. Viene calcolato sulla media dei prezzi, o quotazioni, degli
ultimi minuti di contrattazione. Vol: volume. Numero dei contratti
standard scambiati nel corso della seduta. Open Int.: open interest. É il
num. dei contratti in essere (ancora aperti) dello stesso tipo. Il numero
di titoli sottostanti ad ogni contratto è il seguente: Buzzi Unicem, Exor,
Generali, Italcementi, Gtech, Prysmian, Tod’s 100; Acea, Ansaldo,
Atlantia, Autogrill, Azimut, Enel, Eni, Erg, Diasorin, Fiat, Finmeccanica,
Geox, Luxottica, Mediobanca, Mediolanum, Pirelli C., Saipem, S.
Ferragamo, STMicroelectronics, Tenaris, Ubi Banca, Unipol 500; B.ca
Popolare Em. Romagna, B.co Popolare, Campari, Enel Green Power,
Fondiaria-Sai, Intesa-Sanpaolo, Intesa-Sanpaolo r, Mediaset,
Mondadori, Parmalat, Saras, Snam Rete Gas, Telecom It., Telecom It. r,
Unicredit 1000; A2A, B.P. Milano, Monte Paschi, Terna 5000.
Mercoledì
5 Ottobre 2016
www.ilsole24ore.com
@ 24NormeTributi
IL GIORNALE DEI PROFESSIONISTI
t
LA SETTIMANA DI NORME & TRIBUTI
RISCOSSIONE
Nuove dilazioni
a due velocità
LUNEDÌ: Edilizia e ambiente, Il merito, Autonomie locali e Pa
MARTEDÌ: Condominio
MERCOLEDÌ: Diritto dell'economia
GIOVEDÌ: Giurisprudenza / Il merito
VENERDÌ: Incentivi e agevolazioni
Luigi Lovecchio u pagina 39
Contenzioso. Manca il decreto che deve rendere operativa la misura più favorevole ai contribuenti prevista dalla riforma del 2015
FISCAL VIEW
[email protected]
pericoli dell’abolizione
Sentenze esecutive a senso unico Idell’Irpef
sui redditi agrari
In stand by il provvedimento che prevede il rimborso immediato se l’ufficio perde
ipotesi da valutare con attenzione
Antonio Iorio
pL’esecutività delle sentenze
favorevoli al contribuente è ancorainstandby:nonostante,infatti, sia quasi trascorso un anno dalla
sua introduzione, il ministero dell’Economia non ha ancora emanato il decreto necessario per l’operatività del nuovo istituto con la
conseguenza che l’assenza di tale
provvedimento vanifica uno degli aspetti più interessanti della riforma del contenzioso tributario.
Il Dlgs 156/2015 ha esteso alle
sentenze emesse dai giudici tributari favorevoli al contribuente,
le regole vigenti nel rito civile e
amministrativo in tema di esecutività immediata. Pertanto dallo
scorso 1° giugno, data di entrata in
vigore della disposizione, per le
decisioni in favore del contribuente, gli uffici devono adempiere alla restituzione di quanto
dovuto a prescindere dal passaggio in giudicato. In altre parole, le
GIUDICI IN ORDINE SPARSO
In assenza del provvedimento
attuativo è lasciata ai giudici
tributari l’interpretazione e la
valutazione sull’applicabilità
della nuova disciplina
somme liquidate nella decisione,
riferite a imposte richieste a rimborso dal contribuente o a spese
di lite poste a carico dell’ufficio,
devono essere erogate anche se la
sentenza non è definitiva e quindi
nelle more del giudizio.
La nuova norma, decorrente
dal 1° giugno, prevede poi che per i
rimborsi superiori a 10mila euro,
diversi dalle spese di lite, il giudice
possa subordinare l’esecutività (e
quindi il pagamento in favore del
contribuente) alla presentazione
di una garanzia. Tuttavia, una disposizione transitoria subordinava la concreta applicazione del
nuovo istituto all’emanazione di
un decreto del Mef, il quale doveva disciplinare la durata, i termini
e le modalità della garanzia ove richiesta dal giudice.
La norma però non specificava
se lo slittamento della decorrenza
fosse riferito solo alle decisioni
nelle quali era richiesta una ga-
ranzia o a tutte le ipotesi favorevoli al contribuente.
Secondo l’interpretazione dell’Agenzia (circolare 38/E del 2015)
la mancanza del provvedimento
comporta la non entrata in vigore
di tutte le nuove previsioni sull’esecutività delle sentenze, a prescindere cioè che siano richieste o
meno le garanzie dal giudice. Da
ciò ne consegue che, in mancanza
del decreto resta in vigore la precedente norma per tutte le sentenze favorevoli, e quindi la condanna dell’ufficio può essere eseguita
solo dopo il passaggio in giudicato
della decisione.
Nonostante ormai sia trascorso
quasi un anno dall’introduzione
della nuova norma, il decreto non
è ancora stato emanato, lasciando
così ai giudici tributari l’interpretazione e l’applicabilità della nuova disciplina. Peraltro, il perdurare della mancanza del provvedimento del Mef induce a più di una
riflessione sia sul tanto decantato
rapporto “fisco/contribuente”,
sia per i risvolti operativi.
L’immediata esecutività delle
sentenze favorevoli ai contribuenti è stata introdotta con il dichiarato fine di equilibrare il trattamento delle parti in causa.
La legge delega, infatti, la prevedeva al fine di rafforzare la tutela
giurisdizionale del contribuente.
Il decreto delegato, nel rispondere a tale criterio, ha tenuto conto
delle peculiarità del giudizio tributario che vede contrapposti
una parte pubblica e una privata,
dove solo per quest’ultima potrebbero esservi problemi di insolvenza. Tuttavia, allo stato attuale, che una norma così favorevole, emanata nell’ambito della riforma del contenzioso tributario
per ristabilire un minimo di parità
tra le parti non entri in vigore nella
datafissata,difattosvuotadisignificato l’intento del legislatore. E
ciò, peraltro, non perché il legislatore stesso abbia inteso differirne
la decorrenza, ma perché la struttura amministrativa preposta non
emana un decreto. In ogni caso,
poi, una norma di rango inferiore
(il decreto ministeriale), non potrebbe comportare lo slittamento
(sine die) dell’entrata in vigore di
una legge primaria.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il quadro
di Gian Paolo Tosoni
P
RIMBORSI DI IMPOSTA
SOTTO I 10MILA EURO
RIMBORSI DI IMPOSTA
SOPRA I 10MILA EURO
NON NECESSITÀ
DELLA GARANZIA
LE SPESE
DI LITE
La nuova norma (articolo 69
del decreto legislativo
546/1992 come modificato
dal Dlgs 156/2015) prevede
che i rimborsi inferiori a
10mila euro non siano
subordinati ad alcuna
garanzia. Ne consegue che il
decreto del ministero
dell’Economia è irrilevante e
pertanto la sentenza dovrebbe
considerarsi immediatamente
esecutiva .
La norma prevede
espressamente che per tali
rimborsi il giudice possa
(discrezionalmente)
subordinare l'esecutività
immediata al rilascio di una
garanzia. In tale ipotesi, nel
caso in cui il giudice
intenda subordinare la
restituzione alla garanzia,
in assenza del decreto MEF
la sentenza non potrà
essere esecutiva.
La richiesta di garanzia in
favore dell'Amministrazione
da parte del contribuente è
discrezionale e solo per i casi
di rimborso superiore a
10.000 euro ad eccezione
delle spese di lite. Ne
consegue che nelle ipotesi in
cui il giudice non richieda
alcuna garanzia al
contribuente, la sentenza
dovrebbe ritenersi
immediatamente esecutiva.
Per il ristoro delle spese di lite
è esclusa la possibilità per il
giudice di richiedere la
garanzia. Ne consegue che la
sentenza favorevole al
contribuente (riferita anche ad
atti impositivi e non solo a
rimborsi) che condanni
l'Ufficio alle spese di lite,
dovrebbe essere
immediatamente esecutiva,
poiché il decreto MEF risulta
irrilevante.
La via alternativa. La norma consente il recupero immediato quando non serve garanzia
Spiraglio sotto quota 10mila euro
Laura Ambrosi
pL’interpretazione “restritti-
va” dell’agenzia delle Entrate
sulla decorrenza dell’esecutività delle sentenze favorevoli
al contribuente non appare
condivisibile.
Da una lettura testuale, appare infatti che il decreto del
ministero dell’Economia (ancora non emanato) debba riguardare esclusivamente le caratteristiche della garanzia che
può però essere richiesta, a discrezione del giudice tributario, solo per sentenze riferite a
rimborsi superiori a 10mila euro. Ne consegue così che per:
sentenze riferite a rimborsi inferiori a 10mila euro; spese di lite; etutte le ipotesi in cui il giudice decida di non subordinare
l’esecutività del rimborso a una
garanzia il presumibile contenuto del decreto Mef è del tutto
irrilevante.
Va da sé, quindi, che alla luce
di tali considerazioni, in sostanza, la subordinazione della decorrenza all’emanazione del
decreto riguardi solo le sentenze di rimborsi superiori a
10mila euro per le quali sia richiesta la garanzia.
Gli altri casi infatti sono del
tutto estranei all’emanando
provvedimento, per cui mal si
comprenderebbero le ragioni
di un differimento della decorrenza anche delle altre ipotesi.
Peraltro potrebbe verificarsi
che, nelle more del provvedimento, le commissioni tributarie assumano comportamenti
difformi. Ove il giudice opti per
l’interpretazione fornita dall’agenzia delle Entrate, secondo la quale in assenza di decreto la nuova norma è del tutto
inapplicabile, il contribuente o
l’impresa non potrà ottenere le
somme a causa del ritardo nell’emanazione del provvedimento ministeriale, con tutte le
conseguenze che potrebbero
derivarne soprattutto in questo periodo di particolare crisi
finanziaria.
Nella diversa ipotesi in cui il
giudice tributario ritenesse già
applicabile la nuova norma,
poiché il decreto del Mef riguarderà solo ed esclusivamente le caratteristiche che dovran-
no avere le garanzie, la sentenza
favorevole al contribuente dovrebbe essere immediatamente esecutiva.
Ne è un esempio la Ctp di Venezia (sentenza n. 316/13/2016),
la quale nel dispositivo ha
escluso la necessità di garantire
le somme poiché la società è sta-
LA PAROLA
CHIAVE
Esecutività
7 Secondo il nuovo articolo 69 del
Dlgs 546/92, come modificato
dal Dlgs 156/2015, le sentenze di
condanna al pagamento di
somme in favore del contribuente
sono immediatamente esecutive.
Tuttavia il pagamento di somme
oltre 10mila euro può essere
subordinato dal giudice alla
prestazione di una idonea
garanzia
ta ritenuta solvibile, attesa la patrimonializzazione del gruppo
cui faceva parte. Per tali ragioni,
i giudici veneziani hanno concluso precisando che la decisione dovesse essere immediatamente esecutiva.
La Ctp di Venezia, nella specie, ha quindi rilevato che la solidità patrimoniale della società
ricorrente era di per sé sufficiente, per escludere ulteriori
garanzie, con la conseguenza
che risultando ininfluente l’atteso provvedimento Mef, la
sentenza dovesse essere immediatamente esecutiva.
Tuttavia, in tale ipotesi, l’esecutività di fatto si scontrerebbe
con l’agenzia delle Entrate, la
quale seguendo la propria interpretazione, verosimilmente
non darà seguito alla decisione.
Valutando quindi la disciplina anche sotto un profilo squisitamente operativo, di fatto l’assenza del decreto potrebbe addirittura incrementare il contenzioso tributario, lasciando
comunque inattuata una norma
favorevole al contribuente.
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otrebbe essere un errore la
previsione di cui si discute
in questi giorni di abolire
l’Irpef sui redditi dei terreni degli imprenditori agricoli e potrebbe andare contro il loro interesse. Non è ancora chiaro in cosa
consista l’esenzione ma l’ipotesi
preoccupa gli addetti ai lavori. Infatti la tassazione dei redditi dei
terreni avviene mediante l’utilizzodellerenditecatastalicheprescindono dal reddito effettivo. Il
proprietario dichiara il reddito
dominicale rivalutato dell’80% e
ulteriormente rivalutato del 30%.
Per i terreni non affittati soggetti a
Imu il reddito dominicale non è
soggetto a Irpef. Il reddito agrario
viene dichiarato da chi conduce il
terreno e la tariffa d’estimo risultante in catasto viene rivalutata
del 70% e ulteriormente rivalutata del 30%. La seconda rivalutazione del 30% non si applica per i
terreni posseduti o coltivati da
coltivatori diretti o imprenditori
agricoli professionali.
Le tariffe d’estimo non sono
elevate; ad esempio per un ettaro
di terreno seminativo, sommando reddito dominicale e agrario,
non si arriva a 500 euro di reddito. Generalmente il reddito catastale è inferiore al reddito effettivo specialmente in presenza di
agricoltura specializzata e intensiva. L’abolizione dell’Irpef sul
reddito catastale dei terreni è da
scongiurare in quanto il reddito
agrario è il pilastro su cui poggia
l’intero sistema fiscale delle imposte dirette per il settore agricolo. Eliminando l’Irpef sul reddito agrario viene meno la strutturaportantediunregimefiscale
semplice, non oneroso, che può
garantire certezza al fisco e all’impresa agricola la quale può
con estrema facilità prevedere il
proprio carico tributario.
Preoccupano gli effetti conseguenti per le attività agricole connesse compresa la produzione di
energia elettrica e per l’allevamento intensivo. Infatti anche la
trasformazione o la manipolazione di prodotti agricoli rientra nel
reddito agrario se i prodotti ottenutisonocompresinell’elencodel
Dm 13 febbraio 2015; si tratta di attività con un elevato valore aggiuntoeappareincoerentechenonabbiano tassazione qualora venga
abolita l’Irpef sul reddito agrario.
Anche la produzione di energia
elettrica rientra nel reddito agrario relativamente alla tariffa incentivante e a quella rientrante
nella franchigia (260.000 kwh per
il fotovoltaico e 2.400.000 per il
biogas). In sostanza la stragrande
parte del reddito è compresa nella
tariffadiredditoagrariochesenon
verrà più dichiarata occorre stabilire che anche la produzione energetica sia esente. Poi ci sono gli allevamenti di animali con terreno
potenzialmente insufficiente a
produrre almeno un quarto dei
mangimi necessari. Il meccanismoprevistodall’articolo56,comma 5, del Dpr 917/86 prevede che
gli animali eccedenti il reddito
agrario, vengano tassati mediante
un apposito coefficiente (Dm 20
aprile 2006). Il reddito agrario è
l’aggancioperapplicarequestoregime forfetario. Il reddito agrario
hasemprerappresentatounaprotezioneinbaseallaqualel’imprenditore agricolo poteva difendersi
da qualsiasi accertamento fiscale,
in quanto la rendita catastale è assorbentedelredditoeffettivorelativoatutteleattivitàrientrantinell’articolo 32 del Dpr 917/86. Eliminarel’Irpefsulredditoagrariodàla
sensazione di essere scoperti.
Ma l’aspetto che lascia perplessi è che l’imprenditore agricolo in
caso di abolizione dell’Irpef sui
redditi dei terreni non presenterà
nemmeno il modello Unico, ove
non possieda altri redditi. Quindi
avremo molte migliaia di persone
che a fronte di un normale andamento familiare (possesso dell’autovettura, acquisto di beni di
consumo ecc.) non saranno contribuenti ai fini fiscali. Lo spesometro (accertamento sintetico)
impazzirà nel verificare consumi
da parte di soggetti sconosciuti al
fisco; non sorprenderebbe di leggere statistiche approssimative
che parleranno di molti “evasori
totali”. Presentare la dichiarazionedeiredditièunaquestionedidignità a cui molti agricoltori non
vogliono rinunciare.
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38 Norme e tributi
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
FISCO
www.quotidianofisco.ilsole24ore.com
Professionisti e imprenditori individuali. Come muoversi nella disciplina fiscale sull’uso promiscuo
In studio spese scontate al 50%
Sul reddito d’impresa regole più complesse legate a metri quadri o consumi
FOCUS
I prossimi eventi in programma
Il nuovo Regolamento Europeo
sul trattamento dei dati personali
Milano, 26 e 27 ottobre 2016
Hotel Hilton
Roma, 23 e 24 novembre 2016
Marriott Grand Hotel Flora
Dott. Bruno Gencarelli Commissione Europea, Avv. Giuseppe Busia Garante per la
Protezione dei Dati Personali, Dott. Antonio Caselli Garante per la Protezione dei Dati
Personali, Dott.ssa Augusta Iannini Garante per la Protezione dei Dati Personali, Prof. Avv.
Francesco Pizzetti Università di Torino - già Garante per la Protezione dei Dati Personali,
Avv. Sara Agnello Esperta di Audit e Compliance, Avv. Anna Cataleta H3G, Prof. Avv.
Alessandro Del Ninno LUISS Guido Carli di Roma, Prof. Avv. Giusella Finocchiaro Università
di Bologna, Dott. Stefano Fratepietro Tesla Consulting, Avv. Giovanni Guerra Studio Legale
Guerra-Ricchiuto, Avv. Rosario Imperiali DCL Data CompLetence Lab, Prof. Avv. Michele
Martoni Università di Bologna, Avv. Rocco Panetta NCTM Studio Legale Associato - Italian
Compliance Forum
La fatturazione elettronica
tra imprese
Milano, 26 ottobre 2016
Grand Hotel et de Milan
Roma, 16 novembre 2016
Hotel Bernini Bristol
Dott.ssa Anna Luigia Cazzato* Agenzia delle Entrate, Ing. Gerardo De Caro* Agenzia
delle Entrate, Dott. Rosario Farina Enel, Dott. Mario Carmelo Piancaldini* Agenzia delle
Entrate, Prof. Avv. Benedetto Santacroce Università Telematica Niccolò Cusano di Roma,
Ing. Salvatore Stanziale* Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dott. Umberto Zanini
Politecnico di Milano *La relazione è svolta a titolo personale e non impegna l’Amministrazione di appartenenza.
Il nuovo Codice degli appalti
dopo le Linee Guida ANAC
Roma, 7, 8, 9 novembre 2016
Marriott Grand Hotel Flora
Milano, 28, 29, 30 novembre 2016
Carlton Hotel Baglioni
Cons. Gabriele Carlotti Consiglio di Stato, Cons. Claudio Contessa Consiglio di Stato, Cons.
Raffaele Greco Consiglio di Stato, Prof. Avv. Pasqualino Albi Università di Pisa, Avv. Daniela
Anselmi Anselmi & Associati Law Lab, Avv. Guido Bardelli Studio Legale Amministrativisti
Associati, Avv. Alessandro Bertani Studio Legale associato Merusi-Toscano, Prof. Avv.
Alessandro Botto LUISS Guido Carli di Roma, Avv. Alberto M. Bruni Studio Legale Morbidelli,
Righi, Bruni, Traina e Associati, Prof. Avv. Arturo Cancrini Università di Roma Tor Vergata,
Prof. Avv. Francesco Cardarelli Università di Roma Foro Italico, Avv. Domenico Galli
Trenitalia, Prof. Avv. Claudio Guccione Sapienza Università di Roma, Avv. Velia M. Leone
Studio Legale Leone & Associati, Avv. Maria Stefania Masini DNM Studio Legale, Avv.
Antonio Papi Rossi Studio Legale Amministrativisti Associati, Prof. Avv. Mariano Protto
Università di Torino, Avv. Alberto Rho ATM, Prof. Avv. Luciano Salomoni Università di Milano
Bicocca, Dott. Giancarlo Sorrentino* Città Metropolitana di Napoli *In attesa di autorizzazione
Bilancio Ias/Ifrs
Milano, 17 e 18 novembre 2016
Grand Hotel et de Milan
Dott.ssa Silvana Anchino* Consob, Dott. Paolo Brognara Accenture, Dott. Francesco
Caligiore KPMG - IFRS Assirevi, Dott. Luca Cencioni Eni - Organismo Italiano di Contabilità,
Dott.ssa Chiara Del Prete EFRAG - Organismo Italiano di Contabilità, Dott. Tommaso Fabi
Organismo Italiano di Contabilità - EFRAG, Dott.ssa Nicole Fontana EY - EFRAG, Prof. Andrea
Giacomelli Università Ca’ Foscari di Venezia, Prof. Alberto Giussani Università Cattolica del
Sacro Cuore - Organismo Italiano di Contabilità - ASAF Accounting Standards Advisory
Forum - EFRAG, Dott. Fabio Goia Intesa Sanpaolo, Prof.ssa Claudia Mezzabotta Università
Cattolica del Sacro Cuore di Milano - EFRAG - FEE, Dott. Edgardo Palombini Deloitte
Consulting, Dott. Leonardo Piombino Organismo Italiano di Contabilità, Dott.ssa Veronica
Poggi PWC, Dott. Filippo Poli EFRAG, Dott. Franco Riccomagno Deloitte - Organismo
Italiano di Contabilità, Dott. Andrea Toselli PWC - Organismo Italiano di Contabilità, Dott.
Orazio Vagnozzi KPMG - Commissione IFRS Assirevi, Dott. Ambrogio Virgilio EY - EFRAG
*La relazione è svolta a titolo personale e non impegna l’Amministrazione di appartenenza.
Le nuove regole di bilancio
e la revisione dei principi OIC
Milano, 22 e 23 novembre 2016
Carlton Hotel Baglioni
Roma, 29 e 30 novembre 2016
Hotel Bernini Bristol
Dott. Massimo Tezzon Organismo Italiano di Contabilità, Dott. Francesco Bontempo*
Agenzia delle Entrate, Prof. Ubaldo Cacciamani Università Cattolica del Sacro Cuore di
Roma, Dott.ssa Anna Rita de Mauro LS Lexjus Sinacta, Dott. Tommaso Fabi Organismo
Italiano di Contabilità, Dott. Massimo Meloni EY, Dott. Marco Melzi Gruppo PAM, Prof.
ssa Claudia Mezzabotta Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Dott. Leonardo
Piombino Organismo Italiano di Contabilità, Dott. Franco Riccomagno Deloitte, Dott.ssa
Manuela Sabbatini Cassa Depositi e Prestiti, Dott. Massimiliano Semprini Deloitte, Dott.ssa
Laura Tosetto Gruppo PAM, Dott. Marco Venuti Organismo Italiano di Contabilità
*La relazione è svolta a titolo personale e non impegna l’Amministrazione di appartenenza.
Luca De Stefani
pMolti sono i servizi e le uten-
ze che gli imprenditori individuali e i professionisti acquistano con la partita Iva per le abitazioni, che utilizzano promiscuamente per la loro attività
economica e per motivi personali, ma spesso possono “recuperare” fiscalmente i relativi costi e l’Iva solo in parte.
Locazione
Tralasciando il caso dell’acquisto, i costi di locazione delle abitazioni (come, del resto, anche
degli uffici) utilizzate promiscuamente per l’esercizio dell’impresa, arte o professione e
per «l’uso personale o familiare
dell’imprenditore» o del professionista, sono deducibili dal
reddito d’impresa o di lavoro
autonomo per il 50% del canone,
a patto che il contribuente non
disponga di altro immobile
(ovunque per le imprese e nel
medesimo Comune per i professionisti) «adibito esclusivamente all’esercizio dell’impresa» o dell’arte o professione (articoli 54 e 64, Tuir). L’eventuale
Iva, applicata su opzione, sulla
locazione di abitazioni non può
essere detratta, neanche al 50%
(articolo 19-bis1, comma 1, lettera i, Dpr 633/72).
Deduzione delle utenze
I professionisti possono dedurre al 50% le spese per i servizi relativi agli “immobili utilizzati
promiscuamente” (sia abitazione, che ufficio), a prescindere dai
metri quadri effettivamente utilizzati per l’attività, a condizione
che non dispongano nello stesso
Comune di un altro immobile
adibito esclusivamente all’esercizio dell’arte o professione (articolo 54, comma 3, Tuir).
Si tratta di una deduzione forfettaria del 50% prevista dalla
norma dal reddito di lavoro autonomo, che ha la duplice finalità di semplificare i calcoli e di
evitare l’insorgere di contenziosi sulla distinzione dell’utilizzo
delle due zone. Anche se si può
dimostrare l’utilizzo professionale in una zona superiore a
quella del 50%, forfetariamente
stabilita dalla norma, «quest’ultima non è derogabile» (circolare 35/E/2012, paragrafo 2.2).
Per il reddito d’impresa, invece, nel Tuir manca una disposizione che disciplini il trattamento delle utenze relative agli
immobili utilizzati promiscuamente. Secondo la vecchia risoluzione del 7 novembre 1975, n.
9/50091, però, le spese di riscaldamento di immobili adibiti sia
«all’attività commerciale che alla sfera privata dell’imprenditore», si possono dedurre per la
parte di costo che riguarda i locali con uso commerciale, individuati con una ripartizione proporzionale in base di dati certi e
obiettivamente comprovanti,
comeadesempioilnumerodegli
«elementi radianti». Un altro
metodo di ripartizione tra area
business e area privata può essere quello basato sui metri quadri
o cubi dell’immobile, utilizzabile, per esempio, per le spese di
energia elettrica e gas per il riscaldamento a pavimento, oltre
che per le spese condominiali e
di pulizia. Idem per l’acqua.
Detrazione dell’Iva
Ai fini della detrazione dell’Iva,
in generale, per determinare la
quota indetraibile relativa ai beni e servizi in parte utilizzati per
fini privati vanno applicati «criteri oggettivi, coerenti con la natura dei beni e servizi acquistati»
(articolo 19, comma 4, Dpr
633/72). Questa regola vale anche per il trattamento Iva delle
utenze delle abitazioni, in quanto scollegate al tipo di immobile a
cui si riferiscono (si veda Guida
normativa del 19 aprile 2006) e
non si applica l’indetraibilità oggettiva dell’articolo 19-bis1, comma 1, lettera i), Dpr 633/72. Se
l’immobile (anche abitativo) è
ad uso promiscuo, per la ripartizione delle spese, ad esempio, di
riscaldamento, un “criterio oggettivo e coerente può essere costituito dalla cubatura dei rispettivi locali” (circolare 24 dicembre 2007, n. 328, paragrafo 3.2).
Il quadro generale
La casistica della detraibilità e deducibilità per Iva e imposte sui redditi. Fiscalità dei servizi e delle utenze di
abitazioni, utilizzate promiscuamente per usi personali del contribuente e per l’attività dell’imprenditore
individuale o del professionista
Servizi
e utenze
Detraibilità
dell'Iva
Deducibilità
dal reddito
d'impresa
Canoni di locazione
L’eventuale Iva, applicata su
opzione, è indetraibile (articolo
19-bis1, comma 1, lettera i, dpr n.
633/72).
Forfettariamente al 50% se il
contribuente non ha "altro immobile"
(ovunque per le imprese e “nel
medesimo Comune” per i
professionisti), "adibito esclusivamente
all'esercizio dell'impresa" (articolo 64,
comma 2, Tuir) o dell'arte o professione
(articolo 54, comma 3, Tuir).
Costi per l’energia
elettrica "ad uso
domestico"
L’Iva pagata non è detraibile e il costo non è deducibile. Per avere l'aliquota
del 10% l'uso deve essere esclusivamente domestico.
Costi per l’energia
elettrica per "altri usi",
per il gas, per l'acqua e per
In base a “criteri oggettivi,
le spese condominiali
coerenti con la natura dei beni e
servizi acquistati” (articolo 19,
comma 4, dpr 633/72), quindi, ad
esempio, in proporzione ai metri
quadri o cubi, al numero degli
Costi per i consumi relativi “elementi radianti” (per il gas) o al
all'utenza telefonica fissa numero dei bagni (per l'acqua).
e per il collegamento fisso
ad internet
In proporzione ai
metri quadri o
cubi, al numero
degli “elementi
radianti” (per il
gas) o al numero
dei bagni (per
l'acqua).
Costi per i servizi di pulizia L’Iva del 22% per la pulizia della
zona business, soggetta al reverse
charge, è completamente
detraibile. Quella della sfera
privata, esposta in fattura, è
indetraibile.
Il costo per la
pulizia della zona
business, soggetta
al reverse charge, è
completamente
deducibile. Quella
della sfera privata
è indeducibile.
Deducibilità
dal reddito
di lavoro autonomo
Forfettariamente al
50% (articolo 54,
comma 3, Tuir).
Forfettariamente all'80% (articoli 102,
comma 9, e 54, comma 3-bis, Tuir).
L'intero costo
sostenuto è
deducibile
forfettariamente al
50% (articolo 54,
comma 3, Tuir)
GLI STRUMENTI DA USARE pDal 1° gennaio 2013 la fattura de- zione delle spese sostenute per
Partita Iva
e scontrino
parlante
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ve contenere il «numero di partita
Iva del soggetto cessionario o
committente», o il suo codice fiscale se «non agisce nell’esercizio
d’impresa, arte o professione» (articolo 21, comma 2, lettera f, del Dpr
633/1972). Se viene indicato il solo
codice fiscale, quindi, è difficile dimostrare che si tratta di un costo
inerente all’attività ed è da ritenersi indetraibile l’Iva e indeducibile il
costo. Per detrarre l’Iva è necessaria la fattura, mentre per la dedu-
gli acquisti di beni e di servizi,
agli effetti delle imposte sui redditi, può essere utilizzato lo
scontrino fiscale parlante, cioè
con «la natura, la qualità e la
quantità dell’operazione e l’indicazione del numero di codice fiscale dell’acquirente o committente» (non serve la partita Iva) o
la ricevuta fiscale con i dati identificativi del cliente (articolo 3,
comma 1, del Dpr 696/96).
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Le forniture. Solo in caso di esclusivo uso domestico è possibile applicare l’aliquota del 10%
Bolletta elettrica con Iva al 22%
pSe l’energia elettrica, acqui-
stata, tramite la propria partita
Iva, da un imprenditore individuale o da un professionista, viene destinata, anche solo in parte,
allo svolgimento dell’attività economica, non è possibile considerarla «ad uso domestico», quindi,
deve essere chiesta l’applicazione dell’aliquota Iva ordinaria del
22% (non del 10%) sull’intera fornitura e non solo sulla parte business. Solo con l’applicazione dell’aliquota Iva del 22%, poi, è possibile detrarne una parte (con «criteri oggettivi, coerenti con la
natura dei beni e servizi acquistati», ai sensi dell’articolo 19, comma 4, Dpr 633/72) e dedurre una
parte del costo (50% per i professionisti e in base ai metri quadri
business per le imprese), se
l’utenza è intestata alla partita Iva,
in quanto l’aliquota ridotta del
10% presuppone l’esclusivo “uso
domestico” dell’energia elettrica.
Nei casi di contratti per uso
non domestico residenziale, poi,
il canone Rai non viene addebitato nella fattura dell’energia, neancheselaresidenzadeltitolaredella partita Iva coincide con il luogo
dell’utenza elettrica business. Se i
titolari di partita Iva,modificano
il contratto di fornitura elettrica
IL CANONE RAI
Per l’uso non domestico
la «tassa sulla tv»
va comunque pagata
con il bollettino postale
tranne se manca l’apparecchio
da domestico a business (con la
conseguente variazione anche
delle relative tariffe), il canone
Rai va, comunque, pagato con il
bollettino postale, tranne nei casi
in cui la persona fisica non abbia
alcun apparecchio televisivo.
Ai fini Iva, le cessioni di energia
elettrica sono assoggettate all’aliquota Iva ordinaria del 22% oa
quella ridotta del 10%, solo se la
cessione di energia viene effettuata “per uso domestico” o per
altri usi particolari (punto 103,
Tabella A, Parte III, dpr n.
633/1972). Nei contratti di servizio di energia, l’uso domestico
non si realizza con la destinazione dei servizi ad ambienti diversi
da quelli familiari come, ad esempio, negli uffici, ma si ha nelle
somministrazioni rese a consu-
matori finali, che impiegano
l’energia elettrica nella propria
abitazione, a carattere familiare e
non la utilizzano «nell’esercizio
di imprese o per effettuare prestazioni di servizi, rilevanti ai fini
Iva, anche se in regime di esenzione» (circolare n. 273/E/98).
Se l’utenza è ad uso promiscuo,
l’aliquota Iva è del 22% «sull’intera fornitura», perché questa percentuale ordinaria può essere derogata solo da una disciplina speciale espressa (come, ad esempio,
per i beni e i servizi indicati nella
Tabella A, dpr n. 633/1972). Non
può essere applicata l’Iva del 10%,
quindi, alle cessioni di energia
elettrica utilizzata promiscuamente per usi domestici e non
(circolare n. 82/E/99). L’aliquota
agevolata, però, si può applicare
Sanità. Il rapporto sul 2014 - Gli introiti scesi a 1,41 miliardi
In calo gli incassi dell’intramoenia
Roberto Turno
pSono costate in media 18,8 eu-
ro a testa agli italiani le prestazioni dei medici in libera professione intramoenia. Ma in Emilia
Romagna la spesa pro-capite è
stata di 30,7 euro e di 29,8 in Toscana, contro i 4 euro a Bolzano e
4,7 in Calabria. Con tutto il Sud
sotto i 10 euro a testa e il CentroNord sempre sopra i 20. La fotografia più recente sulla libera professione intramoenia dei medici
pubblici arriva da un rapporto appena inviato alle Camere dal ministro della Salute (anticipato su
www.24ore Sanità), frutto di un
ampio flusso di dati richiesti alle
Regioni anche per valutare l’applicazione delle regole varate negli ultimi anni. Il check che emerge è a due facce. Da una parte è
cresciuta la messa in opera di numerosi adempimenti, anche se a
macchia di leopardo.
Dall’altro, sul versante economico non mancano novità anche
importanti. Il costo totale dell’intramoenia è stato nuovamente in
leggero calo: gli incassi complessivi sono stati pari a 1,141 miliardi
contro 1,151 del 2013. La quota dei
medici è stata di 926 milioni (933
l’anno prima), mentre al Ssn sono
rimasti 216,8 milioni (contro
218,4). Ogni medico ha guadagnato in media 17.448 euro, dai 23.555
in Emilia Romagna ai 6mila in Calabria. I ricavi totali più alti sono
stati in Lombardia con 241 milioni
(194,5 ai medici) e in Emilia con
136 milioni (104 ai camici bianchi), quelli più bassi tra le Regioni
ordinarie in Basilicata con 4 mi-
lioni (-10% del 2013). In calo per i
dirigenti medici e sanitari anche
l’indennità di esclusività, che vale
1,28 miliardi e alla quale hanno
aderito 118.901 dipendenti col tasso del 93,2% dei medici e appena il
55% degli odontoiatri.
A fare da traino è l’area specialistica, che ha realizzato il 67,4%
(+2%) dei ricavi totali dell’intramoenia,, seguita dagli interventi
in ospedale al 20,4 % (-1,2%).
ABolzanolaspecialisticahatotalizzato il 100% dei ricavi, nelle
Marche e in Calabria il 98% circa.
L’ospedaliera è stata invece la ragione della metà dei ricavi solo in
Molise. In Piemonte il 62% dei
medici esercitano la cosiddetta
Alpi, e nel Lazio il 60%, contro il
18% a Bolzano e il 28% in Sardegna. Il 78% dei medici svolge la li-
I numeri
1,141 mld
Incassi totali intramoenia
Nel 2014 valori in calo
926 mln
Quota intramoenia ai medici
Nel 2014 i ricavi
dell’intramoenia per i medici
sono calati di 7 milioni rispetto
al 2013
18,81 euro
La spesa media pro capite
Si va dai 30,7 pagati in Emilia ai
4,7 in Calabria e 4,0 a Bolzano
se viene installato un apposito
contatore dell’uso dell’energia
somministrata, che consenta di
determinare in modo oggettivo il
consumo di energia riferibile all’uso domestico e/o a quello business (risoluzione n. 150/E/2004).
Quando nella fattura viene applicata solo l’aliquota Iva del 10%,
quindi, l’agevolazione spetta perché è stato dichiarato l’utilizzo
esclusivamente domestico dell’energia elettrica, pertanto, anche se la persona fisica, imprenditore o professionista, ha comunicato la partita Iva alla società elettrica e quest’ultima emette un
documento Iva indicando, sia il
codice fiscale che la partita Iva del
cliente, non è possibile detrarre
la relativa imposta e dedurre il
relativo costo (e l’eventuale canone Rai), perché manca l’inerenza della spesa .
L. D. S.
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bera professione all’interno delle
mura del Ssn con una crescita del
7% rispetto all’anno prima.
Per il grado di adempimento
del governo aziendale della libera
professione, il Nord-Est è in testa
col 93,8% di attuazione e il resto
d’Italia tra l’80 e l’87%. Ma non
senza note dolenti: come per l’attivazione della contabilità separata, che nel 2014 era realtà soltanto in tutte le aziende di una Regione e di una Provincia autonoma.
Le misure attuate per evitare i
conflitti d’interesse sono invece
cresciute dappertutto con valori
tra il 92 e il 98% per macro aree. I
voti più bassi (66%) sono andati
all’applicazione delle regole per
la definizione dei volumi di attività in intramoenia da assegnare ai
medici, quelli più alti (95%) alle
misure anti conflitto d’interessi e
per frenare la concorrenza sleale.
Nel ranking degli adempimenti il
Veneto guida con il 93,9%, il Molise è appena al 44 per cento.
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Norme e tributi 39
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
FISCO
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I chiarimenti delle Entrate. Con la circolare n. 41/E/2016 le indicazioni sulle disposizioni che devono seguire i contribuenti
Riammissione termini a due vie
Spazio a nuove regole solo per atti deflativi perfezionati a partire dal 22 ottobre 2015
Luigi Lovecchio
pDoppio binario per la riam-
missione nei termini delle dilazioni scadute con le Entrate.
Secondo la circolare n. 41 (si veda Il Sole 24 Ore di ieri), la speciale procedura prevista nell’articolo 13 bis del decreto legge
113/16, resta ancorata alla data di
perfezionamento dell’istituto
deflattivo. Se questa è precedente al 22 ottobre 2015 (data di entrata in vigore della riforma della
riscossione), le regole da applicare sono quelle vecchie.
Troverà invece ingresso la disciplina vigente solo per gli atti
perfezionati a partire dalla medesima data. Ciò, in ragione della
circostanza che l’efficacia della
riforma è agganciata per l’appunto al momento di perfezionamento dell’atto. Si è persa così
l’opportunità di semplificare le
regole della nuova procedura,
valorizzando il fatto che si tratta
pur sempre di una nuova rateazione e non semplicemente della
ripresa della vecchia, come è accaduto invece con la previsione
della legge di stabilità 2016.
Le conseguenze non sono di
poco conto. Si pensi in primo
luogo alla durata del piano di
rientro. In passato, per somme
maggiori di 50mila euro, la dilazione poteva giungere sino a 12
rate trimestrali.
Oggi la durata massima è stata
elevata a 16 rate trimestrali. Al di
sotto di tale cifra, invece, non
sussistono differenze di sorta,
poiché la rateazione massima è
sempre di otto rate trimestrali.
Sempre sotto il profilo della durata del rientro, la circolare consente al contribuente di decidere liberamente il numero delle
rate, purchè entro il limite stabilito dalla legge, a prescindere
dalla durata del piano iniziale
decaduto. Inoltre, il numero
massimo di rate è determinato in
funzione dell’importo del debito
residuo. Così, per fare un esempio, si supponga un atto di accertamento con adesione perfezionato alla fine di settembre 2015,
dell’importo complessivo di
IL PUNTO
Necessario fare riferimento
alla «vecchia» disciplina
per le procedure
che si erano chiuse
prima del 22 ottobre 2015
60mila euro. Si supponga altresì
che al momento della decadenza
della dilazione, il debito residuo
fosse pari a 45mila euro. Il contribuente ha pertanto la possibilità
di chiedere la riammissione al
beneficio del termine scegliendo liberamente il numero delle
rate trimestrali, purchè in misura non superiore a otto.
Come già segnalato ieri, inoltre, questa scelta interpretativa
comporta degli effetti importanti sul regime della decadenza.
L’istituto del lieve inadempimento (articolo 15 ter, Dpr
602/73) è stato anch’esso formalmente introdotto solo a de-
correre dalle dilazioni conseguenti ad atti perfezionati a partire dal 22 ottobre 2015. Ne deriva
che solo per queste ultime rateazioni sarà tollerato, ad esempio,
il ritardo di sette giorni nel pagamento della prima rata, da effettuarsi entro 60 giorni dalla ricezione della comunicazione dell’Ufficio. Per le altre tipologie di
piani di rientro, invece, il ritardo
anche di un solo giorno determinerà la decadenza di questa rateazione straordinaria. Si tratta di
una discriminazione che avrebbe potuto essere evitata.
Il documento di prassi inoltre
conferma che, in caso di perdita
del beneficio del termine, la sanzione aggiuntiva irrogabile è
sempre quella del 45% del tributo
residuo, a prescindere dalla data
di perfezionamento dell’istituto
deflattivo. La vecchia sanzione
del 60%, infatti, non può più essere irrogata, in virtù del favor rei.
Vale ancora ricordare che sia
le violazioni da lieve inadempimento sia quelle che non mettono a repentaglio la validità della
dilazione possono sempre essere regolarizzate con il ravvedimento, come già chiarito nella
circolare 17/2016.
Si segnala infine che secondo
le Entrate non possono beneficiare della rimessione in termini le dilazioni decadute dalla
speciale procedura della legge
208/15. Tanto, perché la norma
di riferimento disponeva
l’espressa esclusione di ulteriori proroghe.
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QUOTIDIANO DEL FISCO
I ritardi burocratici
fanno revocare
il credito d’imposta
Sul Quotidiano del Fisco tutti i
giorni l'offerta informativa del
Gruppo Sole 24 Ore in materia
tributaria. Il Quotidiano del Fisco
offre una panoramica completa
di notizie e approfondimenti per
gli operatori professionali.
Nell’edizione online di oggi come
contenuti originali ci sono due
interventi a cura di Ferruccio
Bogetti e Gianni Rota. Nel primo
si tratta il tema delle spese di
sponsorizzazione attraverso il
commento di una recente senten-
za della Ctr Marche che non
permette all’amministrazione di
negare la deducibilità della
spesa perché manca la dimostrazione della non congruità. Il
secondo articolo commenta una
sentenza della Cassazione che
sancisce la perdita del credito
d’imposta per nuovi investimenti
in aree svantaggiate a causa dei
ritardi per adempimenti burocratici .
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Frodi fiscali. La Cassazione: va provato che il congiunto sapesse di partecipare al reato
Sequestro al familiare solo se «consapevole»
Laura Ambrosi
pÈ illegittimo il sequestro dei
beni del parente se il giudice non
spiega in base a quali prove fosse
consapevoledellapartecipazione
alla frode. Ad affermarlo è la Cassazione, sezione III penale, con la
sentenza n. 41493 depositata ieri.
Veniva disposto un decreto di
sequestro preventivo finalizzato
alla confisca per equivalente con
riguardo a plurimi reati, tra cui
anche la sottrazione fraudolenta
al pagamento delle imposte. Secondo l’accusa, l’indagata aveva
consentito, attraverso la partecipazione ad atti simulati, il depau-
peramento del patrimonio della
cognata e del marito di quest’ultima, al fine di consentire loro di
non versare le imposte dovute. Il
provvedimento veniva confermato anche dal Tribunale del riesame e la decisione veniva così
impugnata in Cassazione, lamentando, in estrema sintesi, un vizio
di motivazione.
La Suprema Corte, riformando
la decisione, ha innanzitutto rilevato che, secondo un orientamento ormai consolidato in tema di
provvedimenti cautelari reali, il
giudice non può avere riguardo
solo della astratta configurabilità
Cfc, le anomalie dell’Irap nel calcolo del tax rate
circolare 35/E/2016,
l’agenzia delle Entrate ha chiarito che la determinazione del livello nominale di imposizione vigente in Italia da confrontarsi con
quello vigente all’estero in attuazione dell’articolo 167, comma 4,
del Tuir, deve tenere conto non
solo dell’Ires, ma anche dell’Irap.
E che a tal fine si deve considerare
sempre ed esclusivamente l’aliquota “ordinaria” del 3,9%, a prescindere dal settore di attività in
cui opera la controllata estera. Tale posizione mette in luce un
orientamento difforme rispetto a
quello della stessa Agenzia (circolare n. 51/E/2010) in merito alla disciplina del comma 8-bis dello
stesso articolo 167.
Le ragioni alla base dell’apparente mutamento di impostazione sull’Irap rispetto al 2010 paiono
rinvenibili nella stessa circolare
pNella
35/E ove si richiamano i «tradizionali criteri di individuazione della
black list, seguiti per la redazione
del d.m. 21 novembre 2001», tra i
quali rientrava il livello di imposizione significativamente inferiore a quello vigente in Italia, dato
dalla sommatoria dell’Ires/Irpeg
e dell’Irap (tale riferimento è rinvenibile anche nella relazione di
accompagnamento al Dm 30 marzo 2015, che aveva modificato la
black list in oggetto). La giustificazione non è del tutto convincente
con riferimento ai periodi d’imposta 2016 e seguenti, posto che, per
tali periodi, il Dm 21 novembre
I CHIARIMENTI
Opportuno che l’Agenzia
chiarisca in modo espresso
che l’imposta non deve essere
considerata nel livello
di tassazione virtuale domestica
2001 non esplica più efficacia.
Sarebbe forse stato più coerente adottare, anche con riferimento al nuovo articolo 167, comma 4
(per i periodi d’imposta 2016 e seguenti), quanto espresso nella
circolare 51/E/2010 che giustificava l’esclusione dell’Irap dal calcolo del tax rate virtuale domestico «in considerazione della collocazione della Cfc rule nel Tuir». L’esclusione dell’Irap
sarebbe poi giustificata anche
dall’assenza di rilevanti differenze testuali tra i due commi dell’articolo 167 Tuir (commi 4 e 8-bis,
lettera a) che richiedono un confronto tra imposizione estera e
imposizione nazionale.
L’inclusione dell’Irap tra le imposte rilevanti per la determinazione del livello di imposizione
italiano non è condivisibile anche
sotto il profilo dell’analisi teleologica posto che la disciplina Cfc almeno in origine trova il suo fon-
Estratto
Avviso per manifestazione
di interesse gara n. 8841/2016
in nome e per conto di AMIAT S.p.A.
Fornitura di n. 4 veicoli costituiti da un
autotelaio cabinato con M.T.T. > 26.000
Kg e allestito di attrezzatura per il lavaggio di contenitori da l 2.400 e da l
3.200
Si rende noto che sul portale acquisti
del Gruppo IREN raggiungibile all’URL:
https://portaleacquisti.gruppoiren.it,
all’interno della sezione “Fornitori”,
“Portale acquisti new”, è pubblicato
l’avviso integrale relativo alla fornitura
di n. 4 veicoli costituiti da un autotelaio
cabinato con M.T.T. > 26.000 Kg e allestito di attrezzatura per il lavaggio di
contenitori da l 2.400 e da l 3.200, a cui
si rinvia per il dettaglio della disciplina.
Si invitano gli operatori economici interessati, in possesso dei prescritti Requisiti
di partecipazione, a manifestare interesse all’invito entro il 17/10/2016, h. 12:00.
Trattandosi di gara interamente gestita
per via telematica, è prescritta la registrazione e successiva abilitazione al Portale acquisti.
Importo a base di gara: € 780.000,00.
IREN S.p.A.
IL DIRETTORE APPROVVIGIONAMENTI,
LOGISTICA E SERVIZI
(ing. Vito Gurrieri)
G.A.I.A. S.p.A.
Via Brofferio n. 48 - 14100 ASTI
Tel. 0141.35.54.08
Fax 0141.35.38.49
AVVISO PUBBLICO
DI INDAGINE DI MERCATO
G.A.I.A. S.p.A. ha avviato un’indagine di mercato per l’affidamento, ai sensi dell’art. 36 del D.Lgs.
50/2016, della fornitura di un autocarro nuovo (6X2), omologato CE,
completo di attrezzatura scarrabile
e caricatore gru con polipo. Maggiori dettagli e specifiche tecniche
sul sito G.A.I.A. S.p.A. all’indirizzo
www.gaia.at.it – Società trasparente - Termine ricezione manifestazioni di interesse: 21/10/2016.
Asti lì 04/10/2016
IL PRESIDENTE G.A.I.A. S.p.A.
Ing. Luigi Visconti
0258318688
Dopo il caso Google
il Fisco solidale
nuova frontiera Ue
di Piergiorgio Valente
del reato, poiché deve tener conto
delle concrete risultanze processuali e dell’effettiva situazione
emergente dagli elementi forniti
dalle parti. A tal fine occorre che
indichi, sia pur sommariamente,
le ragioni che rendono sostenibile
l’accusa. Nella specie, mancava
ogni indicazione su quale fosse
stato l’elemento posto a base del
convincimento del giudice sulla
consapevolezza dell’indagata alla
partecipazione alla frode dei propri parenti, al fine di consentire loro di sottrarsi al pagamento del
debito tributario.
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Black list. Con la circolare n. 35 cambio di impostazione delle Entrate ma il provvedimento del 16 settembre fa riferimento solo a Ires e addizionali
Paolo Arginelli
Cesare Silvani
FOCUS. LA COMPETIZIONE
damento nell’esigenza di contrastare fenomeni di “tax deferral”
dei redditi prodotti all’estero, fenomeno che assai difficilmente
può interessare l’Irap, stante la
natura eminentemente “territoriale” di tale tributo (ex articolo 12,
comma 1, del Dlgs 446/1997) e la
tendenziale irrilevanza dei dividendi di fonte estera ai fini della
determinazione della base imponibile Irap, salvo che per alcune limitate categorie di soggetti passivi. In tal senso giova richiamare
un passaggio della circolare 51/
E/2010, in cui, analizzando la seconda esimente di cui al comma 5
dell’articolo 167, l’Agenzia sottolineava appunto che «la sistematica distribuzione dei dividendi
(…) rafforza la dimostrazione della carenza di intenti elusivi». Inoltre, l’inclusione dell’Irap nel calcolo del tax rate nominale italiano
mal si concilia con l’interpretazione, avanzata dall’Agenzia nel-
la circolare n. 35/E, secondo cui
rientrerebbero tra i regimi privilegiati speciali quei regimi che
esentano i redditi di fonte estera,
dato che l’Irap tendenzialmente
non si applica ai “redditi” (valore
della produzione) esteri.
Le conclusioni dell’Agenzia si
potrebbero al più giustificare sulla base dell’inclusione dell’Irap tra
le imposte sul reddito ai fini delle
convenzioni bilaterali per evitare
le doppie imposizioni stipulate
dall’Italia e della progressiva convergenza della base imponibile di
Irap e Ires. La posizione espressa
nella circolare 35/E in merito all’inclusione dell’Irap poteva addirittura ingenerare il dubbio che
l’interpretazione fornita dalla
stessa Agenzia nel paragrafo 5.1
della circolare 51/E/2010, con riferimento all’inclusione dell’Irap
nel calcolo del tax rate virtuale domestico ai fini della disciplina del
comma 8-bis dell’articolo 167, do-
vesse intendersi superata. Tale
dubbio è ora fugato dal provvedimento del direttore dell’Agenzia
del 16 settembre 2016, che ha stabilito i criteri per determinare con
modalità semplificata l’effettivo
livello di tassazione di cui al comma 8-bis dell’articolo 167. Il punto
4.1 di tale provvedimento, infatti,
indica che al fine di calcolare la
tassazione virtuale domestica rilevano solamente l’Ires e le sue
eventuali addizionali, non menzionando l’Irap.
Ciò premesso, sarebbe auspicabile che l’Agenzia chiarisse in
modo espresso che l’Irap non deve essere considerata per il tax rate virtuale domestico in sede di
eventuale applicazione della seconda esimente di cui all’articolo
167, comma 5, lettera b), sia in
un’ottica di semplificazione sia in
coerenza con quanto statuito nel
provvedimento del 16 settembre
2016 in merito al calcolo del tax rate virtuale domestico ai fini dell’applicabilità della disciplina Cfc
“white list” di cui al comma 8-bis.
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L’
impresa multinazionale si alimenta di spazi
economici grigi (senza
il colore della politica), lisci
(senza le striature del diritto) e
indistinti (senza le sfumature
di luogo).
Essa “vive” in un unico sistema economico (globale a livello
planetario) con pluralità di ordinamenti giuridici incardinati in
più di 190 Stati-nazione; e concepisce il business in modo indipendente dal territorio, ma con
la sua manifestazione in determinati Stati, mediante la scelta
del “luogo del diritto”.
Così è Apple: società globale
per l’economia e multinazionale
per il diritto, planetaria nel marchio e nazionale per la tassazione
dei diritti da esso rivenienti (royalties); di più, è – in sintesi – statunitense per la finanza e la ricerca,
cinese per la produzione, irlandese per l’imposizione fiscale e multi-Paese per le vendite.
La fiscalità dei singoli Stati
consente alle imprese multinazionali di concepire una molteplicità di spazi, con diverse inquadrature e differenti modalità di
montaggio degli stessi.
Lacatenadelvaloredell’impresa viene frammentata in singole
parti (ricerca e sviluppo, produzione,marketingevendite),indifferenti brani (finanza e fiscalità),
con effetti di luci per l’economia e
ombre per le leggi tributarie.
Le multinazionali non fanno “il
nero”, ricercano assiduamente “il
bianco” e in ciò sono aiutate da
norme “grigie”. “Il nero” si fa con
l’evasione, “il bianco” con l’elusione: le norme “grigie” favoriscono
il primo e aiutano il secondo.
Gli spazi “bianchi” sono singolarità del diritto, originatesi nello
spazio liminale di frizione tra autorità statali dove libera si libra
l’economia e nel mercato riluce lo
spazio senza dominio definito. In
tali spazi “bianchi”, nel grigiore
delle norme,
• la doppia non-imposizione è
la regola,
• l’imposizione l’eccezione e
•ladoppiaimposizioneunincidente di percorso.
La pianificazione fiscale internazionale è strumento essenziale
per ottimizzare il carico fiscale
consolidato dell’impresa al fine di
creare valore per gli azionisti.
Comportalostudiodeiprincipi
che informano il sistema legislativoefiscaledegliStatiincuioperail
gruppo e la conseguente elaborazioneditecnichefinalizzateall’ottimizzazione del carico fiscale.
Questo processo deve essere
svolto nell’ambito di un quadro
organico, che consenta di combinare variabili fiscali e flussi finanziari, in modo da garantire la mi-
gliore dinamica gestionale. Nella
pianificazione fiscale si entra nel
mondo dell’economia attraverso
lo schermo del diritto.
La spazialità del mercato universale prende il sopravvento e
sovverte la logica giuridica chiusa, propria dello Stato-nazione:
profitti con l’iPad e utili netti con
l’iTax,inunmixvariegatodiricerca e sviluppo.
Ota, nel caso di Google, per accordo con una multinazionale extra-Ue, un’aliquota fiscale di uno
Stato membro Ue – già estremamente competitiva (12,5%, in Irlanda) – diviene 0,005%, in cambio di 5.500 posti di lavoro.
Qui sta il sinallagma; quel rapporto tra prestazioni corrispettive che rende estrema la competizione tra imprese nel sistema globale e il lavoro una variabile del sistema stesso in Europa.
Nella forma, la fiscalità, senza
una implementazione coordinata, diviene allora una macchina
senz’anima; e gli Stati membri appaiono perseguitati dalla competizione, da essi stessi promossa
nellalogicadellapropriaegoistica
convenienza. Nella sostanza,
l’Unione europea scopre nel Fisco un nervo scoperto:
• quello della competizione interna (verticale) dei contribuenti
con gli ordinamenti statali d’appartenenza;
• quello della competizione
esterna (orizzontale) tra i diversi
ordinamentifiscalistatalialfinedi
attrarre i contribuenti;
• quello degli arbitraggi trasversali attuati dai contribuenti
attraverso shopping trips e mediante tecniche di international
tax planning.
Il verdetto Apple è – al tempo
stesso–presadicoscienzaepunto
di partenza. Da un lato, l’impresa
che coglie da fiore a fiore (rectius,
da Stato a Stato) il meglio del diritto nazionale su cui trapiantare
porzioni della catena del valore
transnazionale. Dall’altro, lo Stato
che, a sua volta, corteggia l’impresa multinazionale e adotta norme
difavoreperilcontribuenteextracomunitario (fiscalità di vantaggio), in concorrenza talvolta sleale con altri Stati membri.
L’UnioneeuropeadiPaesi–vittime della competizione, proprio
comeleimprese–dovrebbeallora
porre le basi per un nuovo inizio,
con il supporto degli Stati stessi.
È notorio che il diritto tributario si studia, quello comunitario
si pensa e quello internazionale
si vive. La tax policy dell’Unione
europea dovrebbe fondere il
meglio dei tre, in senso dinamico. E, nel giusto equilibrio tra coordinamento sovranazionale e
competizione internazionale, ritrovare nel Fisco un’anima comunitaria solidale.
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40 Norme e tributi
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
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Credito R&S. Confindustria sollecita nuovi chiarimenti dalle Entrate
Ricerca e sviluppo: spese
per competenze tecniche
con perimetro esteso
Da spiegare
se sono compresi
i contratti
di know how
Emanuele Reich
Franco Vernassa
pA seguito della circolare del-
le Entrate 5 e delle risoluzioni 55,
66 e 80, Confindustria - Area
politiche fiscali ha pubblicato
un’ampia circolare di 58 pagine
sul credito di imposta per ricerca e sviluppo, anche per integrare e sollecitare ulteriori chiarimenti in materia da parte dell’agenzia delle Entrate. Di seguito si richiamano gli spunti
interpretativi forniti da Confindustria su questioni ancora aperte riguardanti l’individuazione
di alcuni costi ammissibili e gli effetti dei conferimenti di azienda.
La circolare di Confindustria si
sofferma sui costi relativi al personale altamente qualificato, di
cui all’articolo 4, comma 1, lettera
a) del decreto ministeriale 27
maggio 2015, che possono riguardare i dipendenti (ed assimilati) o
i collaboratori (ossia i lavoratori
autonomi). In proposito, Confindustria ricorda che l’agevolazione è commisurata al costo azienda, e cioè a tutti gli oneri che l’impresa deve sostenere per l’impiego di personale, comprensivi
quindi della retribuzione lorda,
dei contributi obbligatori, quali
gli oneri previdenziali e gli altri
contributi assistenziali obbligatori per legge, nonché, si aggiun-
ge, i contributi Inail.
Confindustria afferma che nel
costo azienda debbano rientrare
sia il Tfr, quale costo necessario
connesso all’impiego del personale, sia eventuali altre indennità contrattuali o previste da norme di legge, da corrispondere alla cessazione dei rapporti di lavoro dipendente o autonomo,
fermo restando - si ritiene - il criterio della competenza fiscale.
Importanti considerazioni sono svolte da Confindustria in merito alle due fattispecie di spese
previste dall’articolo 4, comma 1,
lettera c) del decreto ministeriale
27 maggio 2015, vale a dire le spese
per “competenze tecniche” e
quelle per le «privative industriali relative a un’invenzione industriale o biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale, anche acquisite da fonti
esterne». Con riferimento alla
prima fattispecie, che riguarda le
spese per competenze tecniche,
si osserva che essa comprende,
innanzitutto, «i costi sostenuti
per il personale non altamente
qualificato impiegato nelle attività di ricerca eleggibili» (circolare
5/E/2016), che dunque beneficiano dell’agevolazione nella misura ridotta del 25% rispetto a quella
del 50% prevista per i costi concernenti il personale altamente
qualificato. Per Confindustria,
tuttavia, le spese per il personale
non altamente qualificato non
dovrebbero esaurire il contenuto della fattispecie costituita dalle spese per competenze tecniche; considerazioni di ordine logico-sistematico indurrebbero a
ritenere che nella fattispecie in
Tradizione e innovazione nella grafica
La forza della tradizione,
una grande capacità creativa e la
migliore tecnologia nell’industria
grafica. Ecco i punti di forza di
Labanti e Nanni Industrie Grafiche Cartotecniche, azienda che
da oltre 60 anni opera in Italia e in
Europa nei settori della stampa e
nella creazione di dépliant, cataloghi, riviste e packaging (astucci,
espositori, cartelli-vetrina, materiale per punti vendita). Nata nel
1953 a Bologna, nel corso degli
anni - grazie all’acquisizione di
aziende del settore cartotecnico è diventata oggi una tra le principali realtà del settore. Con sede a
Valsamoggia in località Crespellano (Bologna), la “Labanti e Nanni
Industrie Grafiche Cartotecniche”
opera in una struttura di 4.000
metri quadrati e con un consumo
dare un indispensabile valore aggiunto alla mission aziendale. Da
segnalare negli anni l’importante
sviluppo nel settore cartotecnico
e gli investimenti nei macchinari oltre che nella ricerca e nello
sviluppo. La Labanti e Nanni Industrie Grafiche è infatti la prima
azienda al mondo ad avere installato un impianto UV LED sulla sua
Roland 710 HiPrint, con risultati
importanti, a cominciare da quelli
legati alla precisione dei lavori e al
risparmio energetico.
Gli importanti investimenti e le
indovinate strategie aziendali,
hanno permesso negli anni alla
Labanti e Nanni di passare dai 10
agli attuali 60 dipendenti, con un
fatturato che si aggira sui 15 milioni di euro annui, corrispondente
a circa 200 milioni di astucci pro-
Dott. Fabio Bonacini, Dott. Ing. A. Bonacini e Sig. Andrea Fanti
annuo di 4.000 tonnellate tra carta e cartone. L’azienda, in particolare nell’ultimo decennio, ha realizzato una crescita continua ed
ininterrotta del proprio fatturato. A
dare questa svolta è stato l’arrivo
dell’Ingegner Antonio Bonacini,
giunto alla guida dell’Azienda nel
1997 e capace da subito di mettere a disposizione la pluriennale
esperienza dirigenziale acquisita
in importanti multinazionali, utili a
dotti. L’attenzione della dirigenza
è poi rivolta al futuro: a partire
dal 2017 l’Azienda si trasferirà in
una nuova area di 24.000 mq di
terreno, di cui 8.000 mq coperti.
La “Labanti e Nanni” rappresenta insomma un esempio di come
la piccola e media impresa può
puntare ad una costante evoluzione, coniugando crescita e gestione all’insegna dell’innovazione
e del cambiamento.
questione possano ricomprendersi anche spese di natura diversa e, segnatamente, quelle sostenute per l’acquisizione di conoscenze e informazioni tecniche in forma di beni immateriali,
pur sempre giuridicamente tutelabili secondo l’ordinamento, ma
diversi dalle privative industriali
ricomprese nella seconda fattispecie della lettera d) in esame.
Può essere il caso, ad esempio,
dei costi sostenuti dall’impresa
per l’acquisizione, tramite i cosiddetti contratti di know-how o
licenze di know-how, di conoscenze tecniche riservate (brevettabili e non brevettabili), da
utilizzare pur sempre nelle attività di ricerca e sviluppo agevolabili, o delle spese sostenute per
l’acquisto di risultati di ricerche
condotte autonomamente da
terzi soggetti. Convenendo con
questa impostazione, pertanto,
si dovrebbe ritenere che la prima
fattispecie della lettera d) in parola accolga a sua volta due tipologie di costi, aventi diversa natura sostanziale: le spese per
competenze tecniche aventi natura di spese di personale (non
altamente qualificato) e le spese
per competenze tecniche aventi
natura di beni immateriali. Questo aspetto, stante la sua importanza, meriterebbe di essere confermato dai competenti organi.
La seconda fattispecie della
lettera d) è quella delle spese per
«privative industriali relative a
un’invenzione industriale o biotecnologica, a una topografia di
prodotto a semiconduttori o a
una nuova varietà vegetale, anche acquisite da fonti esterne».
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01 L’AGEVOLAZIONE
Imposta di registro in misura
fissa e esenzione dalle imposte
ipotecaria e catastale per:
l'acquisto da parte del Comune
(mediante compravendita o
esproprio) di aree comprese
nell'ambito di piani edilizia
residenziale pubblica (in
passato denominati piani di
edilizia economica e popolare
o, in acronimo, Peep); la
successiva cessione da parte
del Comune delle predette aree
(in diritto di superficie o in
diritto di proprietà) all'impresa
che poi svilupperà l'intervento
di edilizia residenziale
pubblica
02 L’INTERPRETAZIONE
L’imposta di registro in misura
fissa e l'esenzione dalle imposte
ipotecarie e catastali «si
applicano agli atti di
trasferimento della proprietà
delle aree» Peep
«indipendentemente dal titolo
di acquisizione della proprietà
da parte degli enti locali», e
indipendentemente dal fatto
che l'acquisizione da parte del
Comune avvenga con una
ordinaria compravendita di
diritto privato o mediante una
procedura espropriativa
Immobili. Sconto su registro e ipo-catastali anche per la cessione alle imprese
Imposte agevolate per l’acquisto
del Comune di un’area Peep
Angelo Busani
pImposta di registro in mi-
sura fissa e esenzione dalle
imposte ipotecaria e catastale per:
a) l'acquisto da parte del
Comune (mediante compravendita o esproprio) di aree
comprese nell'ambito di piani
edilizia residenziale pubblica (in passato denominati piani di edilizia economica e popolare o, in acronimo, Peep);
b) la successiva cessione
da parte del Comune delle
aree (in diritto di superficie o
in diritto di proprietà) all'impresa che poi svilupperà l'intervento di edilizia residenziale pubblica.
È quanto affermato dall’agenzia delle Entrate nella
risoluzione 87/E. Il tema fiscale era se l'atto di acquisto
della proprietà delle aree da
parte del Comune e la successiva cessione delle stesse
a favore del soggetto attuatore potessero beneficiare del
trattamento di favore previsto dall'articolo 32 del Dpr
601/1973: tale norma stabilisce, per gli atti di cessione del
diritto di proprietà o del diritto di superficie delle aree
comprese in un comparto
Peep (più tecnicamente: le
Sifin, leader nel factoring sanitario
Andrea Agazzi, Presidente Sifin Srl
Esperienza ultratrentennale
nel factoring sanitario. Sifin è
una garanzia per i clienti, tale da
essere punto di riferimento prima
per le farmacie e poi per case di
cura, poliambulatori e fornitori
specializzati. La sede si trova a
Bologna: presidente è Andrea
Agazzi, che non nasconde la
soddisfazione per l’evoluzione
che negli anni ha avuto l’attività
dell’azienda. Sifin, società di factoring iscritta all’apposito Albo
presso Banca d’Italia, è nata nel
1985 per rispondere alle esigenze finanziarie dei clienti, all’epoca farmacie, attraverso interventi
finanziari a sostegno del capitale
circolante. Nel 1995, l’ingresso
di una Banca nel proprio capitale ha rappresentato per Sifin la
possibilità di operare nei settori
di case di cura, poliambulatori e
fornitori di beni e servizi, proponendo lo smobilizzo dei “crediti
correnti” che le strutture vantano
nei confronti del SSN. Nel 2007
- due anni prima i soci fondatori si erano riappropriati della
totalità del capitale, trasformando la società in privata - Sifin è
diventata partner di uno dei più
importanti gruppi bancari euro-
In breve
In sintesi
pei in un programma di acquisto
e gestione di crediti sanitari: il
completamento di un percorso
evolutivo che ha visto la società
passare da semplice broker a
gestore della complessità finanziaria del settore sanitario. «Sifin – dice il presidente, Andrea
Agazzi – mette a disposizione
di clientela e proprie controparti
una squadra di professionisti di
grande esperienza nel factoring
e nel mercato della sanità. Negli
anni abbiamo dimostrato che la
dimensione finanziaria del nostro lavoro è fondamentale ma
non è tutto. Ai clienti bisogna
dare servizio, ed in particolare
supporto nella gestione dei rapporti con un debitore complesso
ed eterogeneo come il SSN. La
sede di Bologna è il nostro cuore operativo: qui vengono svolte
tutte le attività correnti e quelle
di gestione dei rapporti con la
clientela, che invece opera in
tutta Italia. Negli anni Sifin ha
costruito un network di professionisti esterni, avvocati, esperti
di diritto amministrativo, dottori
commercialisti capaci di supportare la società nelle operazioni
più complesse».
aree di cui al titolo III della
legge 865/1971), l'applicazione dell' imposta di registro in
misura fissa e l'esenzione
dalle imposte ipotecaria e
catastale.
L'Agenzia ribadisce anzitutto la vigenza dell'articolo
32 del Dpr 601/1973, dapprima
soppresso alla fine del 2013 e
poi “resuscitato” dall'articolo
20, comma 4-ter del Dl
133/2014, convertito in legge
164/2014; inoltre, l'Agenzia ricorda che, con una recente
norma interpretativa (articolo 1, comma 58, legge
208/2015), il legislatore ha
chiarito che l'articolo 32 del
Dpr 601/1973 deve essere interpretato nel senso che l'imposta di registro in misura fissa e l'esenzione dalle imposte
ipotecarie e catastali «si applicano agli atti di trasferimento
della proprietà delle aree previste al titolo III della legge 22
ottobre 1971, n. 865, indipendentemente dal titolo di acquisizione della proprietà da
parte degli enti locali» (e quindi indipendentemente dal fatto che l'acquisizione da parte
del Comune avvenga con una
ordinaria compravendita di
diritto privato o mediante una
procedura espropriativa).
Per una nozione di alloggi di
«edilizia residenziale pubblica» (lloggi Peep, e cioè alloggi
di edilizia economica e popolare) si può ricorrere all'articolo 1, comma 2 del Dpr
1035/1972. Secondo tale norma, «sono considerati alloggi
di edilizia residenziale pubblica gli alloggi costruiti o da
costruirsi da parte di enti pubblici a totale carico o con il
concorso o con il contributo
dello Stato con esclusione degli alloggi costruiti o da costruirsi in attuazione di programmi di edilizia convenzionata e agevolata».
Si ritiene, dunque, che sia il
trasferimento delle aree a favore del Comune che la cessione delle stesse a favore del
soggetto attuatore, previsti
dalla convenzione da stipulare con il Comune siano finalizzati alla realizzazione di immobili di edilizia economica e
popolare e, pertanto, detti trasferimenti possono beneficiare del regime di favore previsto dall'articolo 32 del Dpr
601 del 1973, con conseguente
applicazione dell'imposta di
registro in misura fissa ed
esenzione dalle imposte ipotecaria e catastale.
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AGENZIA DELLE ENTRATE/1
I responsabili del fisco
al test del gradimento
Un test a crocette per valutare
il gradimento dei superiori. A
dare notizia dell’iniziativa,
condotta in via sperimentale
dalla direzione Audit della
sede centrale dell’agenzia
delle Entrate, è il sindacato
dei dirigenti Unadis che l’ha
però criticata. Il sindacato ha
anche diffuso la lettera con cui
la direzione centrale Audit
delle Entrate motiva il nuovo
metodo di valutazione. I
funzionari sono solo invitati a
esprimersi sui responsabili
con un voto in corrispondenza
del nome del dirigente. Sotto
la lente 40 capi, scegliendo tra
le due opzioni: «il capo che
vorrei» e il «capo che non
vorrei». In basso alla lista
anche la possibilità di scrivere
«eventuali osservazioni o
precisazioni».
CONSIGLIO DEI MINISTRI
Obblighi ambientali
e sociali per Spa e banche
Il Consiglio dei ministri ha
approvato ieri in via
preliminare il decreto
legislativo di attuazione della
direttiva 2014/95/Ue sulla
comunicazione di informazioni
di carattere non finanziario e di
informazioni sulla diversità da
parte di alcune imprese e di
alcuni gruppi di grandi
dimensioni. Il provvedimento
introduce per imprese e gruppi
di grandi dimensioni l’obbligo
di presentare la dichiarazione
non finanziaria che riguarda le
informazioni ambientali e
sociali attinenti al personale, al
rispetto dei diritti umani, alla
lotta contro la corruzione. Il
decreto descrive, inoltre, le
modalità di predisposizione
della dichiarazione e le
disposizioni relative alle
responsabilità e ai controlli.
AGENZIA DELLE ENTRATE/2
Danni dalla Slovenia
con esenzione dal bollo
Sono esenti da bollo i certificati
attestanti la qualifica di profugo,
quelli di residenza storica e
quelli relativi alle vicende
domiciliari, che devono essere
allegati all’istanza da presentare
alle autorità slovene per
ottenere l’indennizzo
monetario per aver subìto danni
di guerra nel periodo compreso
tra il mese di maggio 1945 e il
mese di luglio 1990, come
previsto dalla cosiddetta
«Legge sulla riparazione dei
torti», approvata il 25 ottobre
1996 dalla Repubblica
della Slovenia. Il chiarimento è
arrivato ieri dall’agenzia delle
Entrate, con la risoluzione
n. 88/E/2016. (L.D.S.)
AEB, il grande suono italiano nel mondo Cambi auto dal ‘73 Silenzio, CIR Ambiente
L’eccellenza del suono italiano in giro per il mondo. Ecco
AEB, nota con il suo marchio
“dB Technologies”: dB è un’unità di misura del suono e caratterizza l’attività di AEB , tra i maggiori costruttori di sistemi per la
riproduzione del suono. L’azienda è stata fondata nel 1976 da
Arturo Vicari, ingegnere elettronico appassionato di musica.
Vicari iniziò l’attività costruendo
cuffie d’ascolto, fin quando non
si appassionò alla radiofrequenza, portando l’azienda a progettare radiomicrofoni (microfoni
senza filo) per cantanti. Attività
di grande successo che durò
negli anni, poi il mercato cambiò
con la concorrenza cinese che
portò a realizzare radiomicrofoni
a basso costo. Oggi i radiomi-
AEB, favorendo un primato indiscusso nel mercato professionale del suono. Importante per
AEB è stata la fusione con RCF,
altro grande produttore di sistemi di suono, che ha creato uno
dei maggiori gruppi al mondo
dell’audio professionale. Arturo
Vicari, è il maggiore azionista
e Amministratore delegato del
nuovo gruppo, RCF Group. Oltre 500 persone occupate con
filiali in Usa, Germania, Benelux
e Inghilterra. Il gruppo vende in
più di 120 Paesi ed è considerato portabandiera dell’eccellenza del suono italiano. Per AEB
il suono non è solo tecnologia,
ma arte e sentimento. Ogni giorno arrivano richieste di musicisti
e ingegneri amanti della musica
che chiedono di lavorare col
crofoni AEB sono per alte performance con alto costo. AEB fu
tra i primi a sperimentare la tecnologia digitale per grandi potenze e ora è tra i costruttori più
avanzati, specie nella progettazione di sistemi di diffusione ad
alta tecnologia, con software di
grande complessità, nota negli
show delle star mondiali. Più
di 30 ingegneri rappresentano
il cuore di ricerca e sviluppo di
gruppo e AEB continua ad assumere giovani, perché i nuovi
talenti hanno la capacità di creare sonorità nuove. Il gruppo
intende allargare il proprio mercato: per questo sono sorte due
strutture, a Bologna e Reggio
Emilia, dove specialisti e progettisti programmano corsi di
specializzazione aperti a giovani
tecnici, musicisti e ingegneri di
tutto il mondo.
Ing. Arturo Vicari
Elisa, Matia e S. Ramponi
L’esperienza al servizio dei
clienti ha un nome: Trasmatic.
Azienda specializzata con sede
a Calderara di Reno (Bologna),
ha una storia lunga quasi 45
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Da sempre riferimento per tutta
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ma non solo, assistenza, manutenzione, diagnosi, interventi
mirati su tutto il parco auto circolante, anche d’epoca. Offre
inoltre un rapido servizio di vendita ricambi specifici, ripartitori e
molto altro. Fondata da Sergio
Ramponi nel 1973, l’azienda
è oggi gestita quasi totalmente
dai figli Elisa e Matia e conta su
di un gruppo di tecnici specializzati che contribuiscono alla
realizzazione di un prodotto affidabile e duraturo. «Diversamente da quanto si pensa - dicono
i titolari - la conoscenza tecnica
in questo campo è molto limitata e le informazioni scarse,
ecco perché l’esperienza diretta sul campo e le difficoltà che
si incontrano e si superano ogni
giorno, sono fondamentali per
offrire un servizio di qualità».
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imponendo alle aziende
un’attenzione nuova. Gli
anni ’80 hanno visto la nascita di una forte coscienza
ambientalista e tutt’ora è in
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rapporto tra crescita economica e qualità della vita. CIR
Ambiente (sede a Imola,
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risolvere i problemi dell’inquinamento acustico.
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ed all’estero (sia Ferroviari
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motivato staff di ingegneri e
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Il Logo CIR Ambiente
Norme e tributi 41
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
LAVORO
www.quotidianolavoro.ilsole24ore.com
Cassazione. Anche nel pubblico con l’impossibilità assoluta al lavoro non si configura un’ipotesi di risoluzione automatica
«Pa», inabilità con licenziamento
Applicabile il regime sanzionatorio dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori
Giuseppe Bulgarini d’Elci
pIl recesso datoriale interve-
nuto nell'ambito di un rapporto
di pubblico impiego a seguito
di accertamento medico di inabilità assoluta e permanente
alle mansioni non costituisce
ipotesi di risoluzione automatica del contratto di lavoro, ma
integra gli estremi di un licenziamento per giustificato motivo oggettivo, a cui si applica il
regime sanzionatorio previsto
dall’articolo 18 della legge
300/1970.
La Corte di cassazione ha reso questo principio con la sentenza 19774/16, depositata ieri,
affermando che anche nel lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione la forma tipica di recesso del datore di lavoro, in difetto di norme speciali, è costituita unicamente
dall’atto di licenziamento, sen-
za che, in contrario avviso, possa avere alcuno spazio una fattispecie di recesso assimilabile
alla risoluzione automatica del
rapporto di lavoro.
Il caso su cui è intervenuta la
Cassazione era relativo al provvedimento di dispensa dal servizio adottato con effetto immediato dalla Regione Lombardia nei confronti di un proprio dipendente, il quale, a
seguito di accertamento medico, era stato ritenuto inabile in
modo assoluto e permanente a
qualsiasi attività lavorativa. La
IL CASO GIUDICATO
La regione Lombardia
condannata a reintegrare
un dipendente ritenuto
inabile in modo assoluto
per qualsiasi attività
Corte di appello di Milano, riformando la sentenza del Tribunale di primo grado, aveva
dichiarato la illegittimità del
provvedimento datoriale di risoluzione del rapporto di lavoro, disattendendo la tesi per cui
le ragioni sullo stato di salute alla base del recesso potessero integrare un’ipotesi di risoluzione automatica del rapporto ed
esulare, quindi, dallo specifico
regime di tutela contro i licenziamenti illegittimi.
La Cassazione condivide la
tesi coltivata dalla Corte territoriale e conferma che la risoluzione del rapporto di lavoro per
sopravvenuta inidoneità psicofisica del dipendente alle mansioni, anche se adottata all’esito
del giudizio espresso dalla
Commissione medica nel contesto di specifiche disposizioni
previste per il pubblico impie-
go, costituisce licenziamento
per giustificato motivo oggettivo e ricade nel regime sanzionatorio di cui all’articolo dello
18 Statuto dei lavoratori, nella
versione successiva alla riforma introdotta dalla Legge
92/2012 (Legge Fornero).
Il comma 7 dell’articolo 18, a
cui espressamente si riferisce
la Corte di cassazione, recita
che si applica la reintegrazione in servizio, con ulteriore indennità fino ad un massimo di
12 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto, in ipotesi di difetto di giustificazione del licenziamento intimato
per motivo oggettivo consistente nella inidoneità fisica o
psichica del lavoratore. A questa specifica disposizione la
corte di legittimità riconduce,
nel contesto del pubblico impiego privatizzato, il licenzia-
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mento intimato ai sensi dell’articolo 55 del Decreto legislativo 165/2001 in un caso di
«permanente inidoneità psicofisica del lavoratore», evidenziando che anche in questa
ipotesi il recesso datoriale non
costituisce un effetto automatico, bensì una tra le opzioni
cui la pubblica amministrazione è legittimata a ricorrere.
Merita rilevare come con
questa pronuncia la Cassazione ritorni sulla vexata quaestio
della applicabilità al pubblico
impiego dell’articolo 18 dello
Statuto dei lavoratori nella sua
versione precedente o successiva alla riforma introdotta dalla Legge Fornero, sposando
quella tesi più avanzata che è
stata, invece, rigettata da un diverso orientamento maturato
in seno alla Suprema corte.
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Politiche sociali. Il ministero rende noti i dati 2015: presentate 4,1 milioni di Dsu
Nuovo Isee, nullatenenti scesi al 14%
pNel 2015 le famiglie che hanno
presentato una Dsu a fini Isee sono state 4 milioni e 165 mila, per un
totaledioltre13milionidipersone,
il 21% della popolazione residente.
A rilevarlo è il ministero del Lavoro e delle politiche sociali, che ieri
ha fatto il punto sulle dichiarazioni sostitutive uniche (Dsu) inviate lo scorso anno, il primo in cui
trovava applicazione il nuovo Indicatore della situazione economica equivalente.
Più in particolare, gli italiani
che per ottenere sconti fiscali dichiarano di possedere «nulla», sono scesi drasticamente, passando
dal70%al14%nel2015(nelMezzo-
giorno da quasi il 90 al 20%). Merito, secondo il ministero di un indicatore molto più veritiero, in cui
redditinonsonopiùautodichiarati, ma rilevati direttamente presso
l’anagrafe tributaria.
Per il ministro Giuliano Poletti
«i dati relativi al 2015 confermano
che siamo di fronte a un Isee più
I RISULTATI
La percentuale di famiglie
che affermano
di non avere
un conto corrente
si è ridotta a livelli fisiologici
equo. L’impianto di controlli exante sulla fedeltà delle dichiarazioni - ha sottolineato il ministro è un successo: le famiglie che oggi
non dichiarano conti correnti e altri depositi sono una piccola (e realistica) minoranza a fronte di
comportamenti non corretti largamente diffusi con la precedente
disciplina. È anche questo un segno di equità, che facilita l’accesso
alle prestazioni a chi è davvero più
bisognoso. Equità confermata anche dal fatto che la ricchezza patrimoniale delle famiglie oggi pesa di
più nell’indicatore e i redditi da lavoro di meno. La riforma quindi
sembra stia perseguendo gli
obiettivi prefissati: maggiore credibilità delle dichiarazioni, maggiore selettività dell’indicatore legata al patrimonio, maggiore attenzione ai più fragili».
Una valutazione, quella del ministro, su cui il Forum delle associazioni familiari ha espresso più
di qualche perplessità. «È probabile che il nuovo indice sia più efficace nella lotta all’evasione fiscale
- ha commenta Gigi De Palo, presidente del Forum - ma siamo proprio così sicuri che sia anche più
equo? Tra i tanti difetti che come
Forum abbiamo evidenziato a più
riprese, rimane quello macroscopico della sottovalutazione dei ca-
richi familiari. La scala di equivalenza veramente obsoleta, infatti,
non valuta in modo realistico l’effettivo impatto del costo dei figli al
crescere del loro numero: in base
ai dati Istat il primo figlio ha un costo pari mediamente a 0,5 volte il
costo di un adulto, 0,62 il secondo,
0,78 il terzo e così via, costi ben superiori a quanto riconosce la scala
Isee.Ilrisultato-secondoDePaloè devastante per le famiglie con figli, ancor più se in situazioni di
particolare disagio».
Ritornando ai dati ministeriali,
la fotografia offerta dal nuovo indice evidenzia che la distribuzione territoriale della “popolazione
Isee” appare ora molto più omogenea: fatta eccezione per le Province autonome di Trento e Bolzano, infatti, in tutte le altre regio-
ni la popolazione Isee costituisce
circa un settimo e non più di un
terzo del totale. Un segno tangibile - secondo il ministero - di un utilizzo più appropriato dello strumento, che andrebbe usato solo a
fronte dell’effettiva richiesta di
prestazioni sociali agevolate: infatti, non si registrano più anomalie quali quelle di regioni in cui, in
presenza di una offerta di servizi
molto bassa, oltre il 60% della popolazione era coperto da Isee. Si
conferma poi la buona capacità
del sistema di assorbimento delle
nuove procedure: i tempi di rilascio previsti dal regolamento Isee
- 14 giorni - sono stati abbattuti tanto che in dicembre gli Isee sono
stati attestati in tre giorni.
M.Piz.
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Scuola. Confronto Governo-sindacati
Docenti, si tratta
su 25mila posti in più
da stabilizzare
Claudio Tucci
ROMA
pLa richiesta di stabilizzazio-
ne, in organico di diritto, dei circa
25mila posti oggi funzionanti solo
in organico di fatto (e quindi coperti da supplenti, non da professoridiruolo).Laprecisazioneche
il limite dei 36 mesi per i contratti
a termine non ha efficacia retroattiva (vale a dire, il contatore
partirà dal 1° settembre 2016, e
nonscatteranno“tagliole”perchi
ha già lavorato, nella scuola, a termine in precedenza). La promessa di gestire, il prossimo anno, le
operazioni di mobilità degli insegnanti in modo più ordinato, ma
tenendo, comunque, conto che il
65% delle cattedre disponibili sono al Nord di Roma e circa l’80%
deiprofessoriimmessiinruolorisiede invece a Sud della capitale.
Sono alcuni degli impegni che
il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ha indicato ieri ai
sindacati (Flc-Cgil, Cisl Scuola,
Uil Scuola, Gilda e Snals-Confsal), incontrati al Miur in occasione dell’avvio del nuovo anno.
La richiesta di ampliare l’organico dell’autonomia di circa
25mila cattedre (oggi precarie) è
stata inoltrata al ministero dell’Economia; e se riceverà disco
verde, verrà tradotta in una norma da inserire nella prossima legge di Bilancio. Il dicastero di Viale
Trastevere sta lavorando anche a
un piano straordinario di immissioni in ruolo del personale tecnico-amministrativo,gliAta,(mancano bidelli che tengono aperti i
laboratori negli istituti tecnici e
professionali); ed entro fine anno
si proverà a bandire un nuovo
corso-concorso per presidi, con
l’obiettivo di limitare le reggenze,
oggi circa 1.400 a fronte di 7.200
dirigenti, ai soli 335 istituti sottodimensionati.
«È stato individuato un meto-
do di lavoro per i prossimi mesi ha sottolineato il ministro Giannini -. Il clima è costruttivo, e il
confronto ora proseguirà su temi
specifici».
Tra questi, la novità della
“chiamata diretta” dei docenti,
introdotta dalla Buona Scuola, e
avviata tra le proteste sindacali
quest’estate: dai dati forniti dal
Miur è emerso invece un esordio
incoraggiante: l’individuazione
per competenze da parte dei dirigenti ha interessato 61.277 professori trasferiti sui 312 ambiti territoriali nazionali; di questi più del
95% ha inserito il proprio Cv e oltre il 60% ha ricevuto e accettato
LA RASSICURAZIONE
Il ministro Giannini ha
precisato che per i contratti
a termine il contatore
del limite dei 36 mesi
partirà da settembre 2016
una proposta di incarico triennale. Qui, probabilmente, si lavorerà per individuare modalità che
assicurino maggiore trasparenza
e oggettività.
Sul fronte caldo dei trasferimenti (quest’estate si sono mossi
ben 207mila docenti), il ministro
ha ricordato come le domande di
conciliazione (per sanare errori)
sono state circa 5mila, e in quasi
3mila casi si è raggiunto un accordo conciliativo.
Per i sindacati dall’incontro
con Stefania Giannini sono uscite luci e ombre: «È positiva la richiesta di stabilizzare 25mila cattedre - hanno detto in coro le sigle -. Ci aspettiamo ora modifiche alla legge 107 e l’apertura
rapida delle trattative per il rinnovo del contratto».
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42
Norme e tributi
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
GIUSTIZIA E SENTENZE
In breve
CASSAZIONE
Demolizione anche
dal giudice penale
www.quotidianodiritto.ilsole24ore.com
Cassazione. L’atto con il parere del Consiglio dell’Ordine vincola solo l’ingiunzione
La parcella «doc» non basta
nel giudizio di opposizione
L’avvocato-creditore deve avvalorare quanto chiede
Silvia Marzialetti
L’ordine giudiziale di
demolizione di un edificio pur avendo natura
amministrativa - può essere
emanato dal giudice penale,
se arriva al termine di un
processo in cui si afferma la
responsabilità penale
dell’imputato. Ciò al fine di
garantire la celerità ed
effettività del
procedimento di
esecuzione della
demolizione.
Corte di cassazione,
sentenza 4 ottobre 2016, n.
41475
TRE GIORNI A MONZA
Congresso forense
sull’ambiente
Tre giorni di studio e
lavoro. Una sessione
plenaria e altre 14 parallele,
sulle principali branche del
diritto. Oltre 60 relatori tra
giuristi, avvocati, magistrati
e docenti universitari. Più
di 500 partecipanti, cui
potranno andare i crediti
formativi previsti
dall’Ordine degli avvocati.
A Monza torna il Congresso
giuridico forense, col titolo
«Ambiente e territorio:
aspetti giuridici, sociali ed
economici», organizzato in
partnership dagli Ordini di
Monza, Como , Lecco e
Sondrio, in collaborazione
con la Fondazione Forense
di Monza. Appuntamento
per il 13,14 e 15 ottobre ai
cinema Teodolinda e
Capitol.
parcella corredata dal
parere del competente Consiglio dell’ordine di appartenenza del professionista, mentre ha
valore di prova privilegiata e
carattere vincolante per il giudice ai fini della pronuncia dell’ingiunzione, non ha valore
probatorio nel successivo giudizio di opposizione, in cui il
creditore opposto assume la veste sostanziale di attore (e su di
lui, di conseguenza, incombono
i relativi oneri probatori).
Lo ha stabilito la Cassazione.
Nella sentenza 19800 depositata
ieri, i giudici ricordano poi che,
al fine di determinare l’onere
probatorio a carico del professionista e di investire il giudice
del potere-dovere di verificare
pLa
la fondatezza della contestazione mossa dall’opponente, «non
è necessario che quest’ultima
abbia carattere specifico». È sufficiente, dunque, anche una contestazione di carattere generico.
Al centro del conflitto esaminato dalla Cassazione, il pagamento di una parcella a titolo di
compenso per alcune prestazioni professionali, “opinata”
dal competente Consiglio dell’ordine. Di fronte a una richiesta di circa 20mila euro da parte
dell’avvocato che lo aveva difeso, l’opponente sosteneva di
aver già versato, nel lontano
2002, un importo (pattuito con il
professionista) di 64 milioni di
vecchie lire. Contestualmente,
pertanto, chiedeva la restituzione della differenza in ecces-
so; ma il Tribunale di Cosenza
bocciava tale richiesta, confermando il decreto ingiuntivo.
Decreto che, dopo sei anni, veniva a sua volta revocato dalla
Corte di appello di Catanzaro.
In una sentenza piuttosto articolata, i giudici calabresi hanno
fatto notare come, nella impugnazione, non solo fosse stata
eccepita la tariffa richiesta dall’avvocato, ma fossero state addirittura messe in dubbio le attività richiamate in parcella. Attività che, a detta del ricorrente,
avrebbero necessitato di una documentazione probatoria molto
più dettagliata. Quella fornita
dal professionista non era infatti
utilizzabile, secondo la Corte distrettuale, perchè prodotta dopo la scadenza dei termini.
I giudici hanno ritenuto del
tutto ininfluente anche la prova orale fornita, «poichè riferita a una attività difensiva
pregressa» e invocata, senza
alcun fondamento, a giutificazione dei pagamenti richiesti
dal professionista.
Nel ricorso presentato successivamente, infine, il professionista denunciava la violazione del principio consolidato secondo cui, in tema di opposizione a decreto ingiuntivo avente
come oggetto il pagamento di
prestazioni professionali, il creditore è dispensato dalla prova
dei fatti allegati a sostegno della
domanda. Ma la Cassazione ha
definito il motivo infondato e ha
respinto il ricorso.
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Ministero della Giustizia. Con il decreto del 30 settembre è arrivata la proroga al 15 gennaio 2017
Riforma Adr: più tempo alla Commissione
Marco Marinaro
pCon decreto del 30 settem-
bre il ministro della Giustizia
ha prorogato la scadenza de lavori della Commissione di studio Adr al 15 gennaio 2017 per
consentire l’elaborazione di una
ipotesi di disciplina organica e di
riforma degli strumenti di degiurisdizionalizzazione, con
particolare riguardo alla mediazione, alla negoziazione assistita e all’arbitrato.
Il ministro Andrea Orlando
nel prendere atto della richiesta
avanzata a fine luglio dal presidente della Commissione Gui-
do Alpa, ha ritenuto che la complessità del mandato, in ragione
dell’ampiezza e dell’articolazione della materia trattata, rendesse necessaria la prosecuzione
dei lavori anche dopo l’originaria scadenza del 30 settembre.
In particolare nel decreto si richiama l’attenzione su eventuali
modifiche alla mediazione obbligatoria in virtù degli orientamenti giurisprudenziali maturati, alla mediazione demandata
dal giudice, all’articolo 33 del Codice del consumo per consentire di diffondere in via contrattuale la mediazione, ma anche
alla verifica delle competenze
delle Camere di commercio dopo la riforma, all’estensibilità
dell’Abf, alla conciliazione in
materia di servizi pubblici, oltre
che per proposte di riforma dell’arbitrato societario e della volontaria giurisdizione.
E nell’attesa dell’imminente
Congresso forense di Rimini
sul tema «Giustizia senza processo? La funzione dell’avvocatura» è stata diffusa la mozione approvata dall’assemblea del Coordinamento della
conciliazione forense, che rappresenta 60 organismi di me-
diazione forense, riunitasi a
Vasto il 22 e 23 settembre.
Il Coordinamento ha fermamente auspicato che l’attuale
modello di mediazione possa essere consolidato e rafforzato, sia
in termini di possibile ampliamento dell’ambito di applicazione, sia in termini di ricerca
dello svolgimento effettivo della mediazione. In tale ottica, è
stata quindi ribadita l’importanza di una corretta analisi con riguardo alle risultanze della sperimentazione in atto, i cui esisti
sono in costante miglioramento.
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Famiglia. Per la Suprema corte pesa anche il soddisfacimento di tutte le esigenze
Non solo la bigenitorialità
«decide» l’affido dei figli
Marina Florio
Carmelo Padalino
pPer stabilire il regime di affi-
damento dei figli (condiviso o
esclusivo), la valutazione dell’interesse superiore del minore non
deve limitarsi all’intuibile desiderio del bambino di mantenere
la bigenitorialità, ma va intesa in
funzione del soddisfacimento
delle sue oggettive, fondamentali ed imprescindibili esigenze di
cura, mantenimento, educazione, istruzione, assistenza morale
e di sana ed equilibrata crescita
psicologica, morale e materiale.
Così la Cassazione (sentenza
n. 18559/16, relatore Giancola),
nonostante il rapporto tra padre
e figlio fosse di intesa spontanea,
ha cassato la sentenza che aveva
disposto l’affidamento condiviso, ritenendo sintomatica dell’inadeguata valutazione dell’interesse superiore del minore la
mancata considerazione della tipologia e gravità della conflittualità tra i genitori e dei gravi reati di
maltrattamenti commessi dal
padre verso la madre (accertati
con sentenza definitiva), cui aveva assistito il figlio e destinati a riflettersi su sentimenti ed equilibri affettivi, personali e familiari,
e sui rapporti interpersonali;
dunque, i reati erano rilevanti per
stabilire il regime più consono,
anche in prospettiva.
Nell’impegno del genitore
per comprendere i bisogni del figlio e collaborare con l’altro genitore nell’individuare i mezzi
più appropriati per farvi fronte si
esprime la bigenitorialità, quale
presenza comune di entrambe le
figure nella vita del figlio e loro
cooperazione nell’adempimento dei doveri di assistenza, educazione ed istruzione della prole
(Cassazione n. 18187/2015). Non
a caso, non si parla più di potestà
genitoriale, ma di responsabilità
genitoriale, per evidenziare doveri e responsabilità, prima ancora dei diritti.
Tanto in tema di separazione e
divorzio quanto in tema di cessazione della convivenza di fatto, il
criterio fondamentale cui il giudice deve attenersi nello stabilire
il regime è l’esclusivo interesse
morale e materiale del minore,
che impone di privilegiare, tra
più soluzioni eventualmente
possibili, quella che appare più
idoneaaridurrealmassimoidanni della disgregazione del nucleo
familiare e ad assicurare il migliore sviluppo della personalità.
La portata della nozione di interesse superiore del minore,
sempre molto vaga, è stata chiarita dalla pronuncia in commento,
che ha messo in risalto il dovere
di ciascun genitore di soddisfare
le oggettive, fondamentali ed imprescindibili esigenze del figlio,
sia materiali sia morali, garantendogli una sana ed equilibrata crescita psicologica, morale e materiale. Quindi l’interesse superiore, prima ancora che in termini di
tempo trascorso col figlio, sta,
principalmente, nella qualità di
accudimentocheciascungenitore deve garantirgli e, soprattutto,
QUOTIDIANO DEL DIRITTO
Rassegna di massime
sulla volontà delle parti
Oggi rassegna di massime a cura
di Plusplus 24 Diritto su volontà
delle parti: vizi e gerarchia dei
criteri interpretativi.
www.quotidianodiritto.ilsole24ore.com
nell’impegnoacollaborareecooperare con l’altro genitore per
soddisfare tutte le sue esigenze.
Sulle conseguenze negative
della cosiddetta violenza assistita (ossia, l’avere commesso comportamenti violenti o maltrattamenti, in danno dell'altro coniuge, o genitore, in presenza del figlio minore), è stato
recentemente affermato (Russo,
I minori particolarmente vulnerabili: violenza di genere e tutela dei
diversamente abili, 2015) che:
1 determina un pregiudizio immediato, perché vedere maltrattare un familiare da un altro familiare lede il diritto fondamentale
del minore alla serenità delle relazioni familiari;
1 è un fattore di rischio per l’equilibrata crescita dei minori, che
tenderanno a replicare il comportamento;
1 se la vittima è una donna adulta
e vi assiste una bambina, impone,
violentemente, uno stereotipo,
cioè l’equazione tra l’appartenenza al genere femminile e la
condizione di vittima.
Anche in passato, la giurisprudenza (Cassazione n. 601/2013 e
Tribunale per i minorenni L’
Aquila 15 giugno 2007), nel solco
dell’evoluzione del principio del
best interest of the child, ha chiarito che la violenza assistita espone
i minori a concreto rischio di sofferenza psichica grave o a problematiche comportamentali.
In ambito internazionale, la
Corte europea dei diritti dell’uomo ha affermato che l’interesse
del minore si articola in due parti
essenziali: l’interesse a mantenere i legami con la famiglia (salvo
sia comprovato che sia nocivo, e
in tal caso occorre attivarsi per ricostituire la relazione familiare)
e l’interesse a vivere in un environment sound, cioè in un ambiente stabile ed affidabile (sentenza 21/10/2008, Clemeno e altri
contro Italia).
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Norme e tributi 43
Il Sole 24 Ore
Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274
DIRITTO DELL'ECONOMIA
In breve
CONCORDATO
Le condizioni
per l’annullamento
L’annullamento del
concordato preventivo
omologato, ex articolo 186
della Legge fallimentare, è
un rimedio concesso ai
creditori nei casi in cui la
rappresentazione
dell’effettiva situazione
patrimoniale della società
proponente, in base a cui il
concordato è stato
approvato dai creditori ed
omologato dal Tribunale,
risulti falsata per dolosa
esagerazione del passivo,
omessa denuncia di uno o
più crediti o per la
sottrazione o la
dissimulazione di tale
orientamento o per altri atti
di frode, idonei ad indurre
in errore i creditori sulla
fattibilità e sulla
convenienza del
concordato proposto.
Cassazione, sentenza 14
settembre 2016, n. 18090
ASSEGNI PROTESTATI
Necessaria la firma
di chi ha il conto
Nei protesti di assegni
bancari, se la firma di
traenza indichi un nome
completamente diverso dal
titolare del conto corrente,
tale che non sia possibile
ingenerare nella banca
trattaria il dubbio
dell’apparente riferibilità
dell’assegno a lui, non vi è
ragione di elevare il
protesto a suo nome: basta,
per conservare l’azione di
regresso contro gli
obbligati, che il protesto sia
levato a nome di chi risulta
aver emesso l’assegno.
Cassazione, sentenza 14
settembre 2016, n. 18083
A CURA DELLA REDAZIONE
PLUS PLUS 24 DIRITTO
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Controlli sui bilanci. Dal 2017 si applicano le nuove regole
Giudizio di coerenza,
arriva la conformità
alle norme di legge
L’informativa sulla continuità diventa un obbligo
PAGINA A CURA DI
Claudio Ceradini
pCi sono anche un nuovo con-
tenuto del giudizio sul bilancio e
un giro di vite sulla organizzazione del lavoro di revisori e sindaci, tra le novità portate dal recepimento, con il decreto legislativo
135/2016, della direttiva 2014/56/
UE, che ha modificato la 2006/43/
CE. Le modifiche intervengono
sull’impianto del decreto legislativo 39/2010, che qualche anno fa
ha riunito una disciplina prima
piuttosto frammentaria sulla revisione legale, consegnando agli
operatori una sorta di testo unico
sull’argomento.
Procedendo con ordine, è stato
riscritto l’articolo 14 del Dlgs
39/2010, da un lato ampliando i
contenuti del giudizio sul bilancio di esercizio e dall’altro espungendo perché collocati altrove, o
razionalizzando, alcuni aspetti di
natura organizzativa.
Rimangono fermi gli obblighi
sostanziali, di controllo periodico
ed espressione annuale del giudizio sul bilancio, previsti dal primo
comma dell’articolo 14. Cambia,
invece, la struttura della relazione, che continua a prevedere la
medesima articolazione delle
forme possibili di giudizio, ma include nuovi contenuti alle lettere
da e) a g) del secondo comma. Il
revisore, o il sindaco incaricato
della revisione ai sensi dell’articolo 2409-bis, comma 2, del Codice
civile, dovranno quindi maturare
in base all’esame degli elementi
probativi raccolti uno dei tradizionali quattro giudizi possibili.
Lo si desume chiaramente da due
elementi. In primo luogo dal mantenimento del terzo comma dell’articolo 14, che - richiedendo
analitica motivazione della decisione di adottare un giudizio che
includa rilievi, negativo o che rassegni l’impossibilità a giudicare
per carenza di informazioni - di
fatto ne elenca le possibili forme.
A medesima conclusione, in secondo luogo, si perviene dall’esame dell’articolo 27, comma 12, del
decreto legislativo 135/2016, che
mantiene l’obbligo di adozione,
nello svolgimento delle funzioni
di revisione, dei princìpi (Isa Italia) adottati il 23 dicembre 2014
con determina della Ragioneria
generale dello Stato, in attesa che
la Commissione europea sdogani
REGIME TRANSITORIO
In attesa del nuovo set Ue
di regole tecniche
per valutare la relazione
varranno ancora
i princìpi Isa 700 e 705
il definitivo e completo set di regole. Significa che il principio Isa
Italia 700 continua a disciplinare
il giudizio senza modifica (positivo), quando non emergano errori
significativi, e il successivo Isa
Italia 705 continua a regolare le
condizioni in cui la modifica è richiesta, e con essa un giudizio con
rilievi, negativo, o la dichiarazione di impossibilità (Isa Italia 705,
paragrafo 2).
Sostanzialmente nuovi sono la
lettera e) e il contenuto del giudizio di coerenza della relazione
sulla gestione, il cui perimetro si
allarga anche alla conformità alle
norme di legge. Il punto non è secondario, posto che l’attuale principio Sa Italia 720B, che disciplina
tecnicamente i controlli del revisore in questo ambito, non include, ed anzi esclude chiaramente al
paragrafo 3, riferimenti alla regolarità normativa della relazione
sulla gestione, fino a ieri non richiesti. Le procedure di revisione
si limitano ad una verifica di quadratura delle informazioni finanziarie con il bilancio di esercizio,
ed una valutazione critica delle
informazioni non finanziarie, e
quindi di altra natura, che si basi
sul quadro conoscitivo acquisito.
È auspicabile quindi un intervento integrativo al testo del principio Sa720B, affinchè il revisore disponga, anche per i nuovi contenuti, di un indirizzo tecnico preciso, che potrà essere di ausilio
anche per il sindaco incaricato
della revisione, che invece al controllo della applicazione di legge e
regolamenti è chiamato da sempre, in forza dell’articolo 2403 del
Codice civile.
Ulteriore novità alla lettera f),
del tutto nuova, che richiede adeguata informativa sulle condizioni di continuità della società, presupposto irrinunciabile per la
adozione di criteri di funzionamento nella redazione del progetto di bilancio di esercizio. Le
valutazioni in questo caso non sono nuove, ed anzi costituiscono
uno dei punti più delicati che il revisore è chiamato a verificare. Il
principio Isa Italia 570 include le
linee guida dei controlli sulla continuità e richiede, in caso di eventi
o circostanze che la possano compromettere, che la società adotti
misure di reazione e ne fornisca
informativa, sulla cui completezza il revisore basa e formula il proprio giudizio. Qui la novità: quello
che il principio Isa Italia 570 (paragrafi 17-20), prevedeva tecnicamente dovesse essere incluso
nella relazione del revisore diviene, con l’entrata in vigore delle
modifiche, obbligo di legge.
Il tempo per adeguarsi alle novità c’è. Il nuovo articolo 14 si applicherà con riferimento ai bilanci di esercizio successivi a quelli
in corso al 5 agosto 2016 e quindi
per i “soggetti solari”, dal 2017.
Tuttavia, alcuni aspetti preparatori non vanno trascurati o rimandati (si veda l’articolo a fianco).
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I principi da seguire
ISA ITALIA 700
Giudizio e Relazione sul bilancio
disciplina forma e contenuto della relazione di revisione, e le
responsabilità sulla espressione del giudizio sulla rispondenza del
bilancio al quadro normativo applicabile:
8 giudizio senza modifica: da esprimersi in ragionevole assenza di
errori significativi, dovuti sia a frodi che a comportamento o eventi
non intenzionali,
8 giudizio con modifica: da esprimersi in presenza di errori, secondo
le modulazioni del principio ISA Italia 705
ISA ITALIA 705
Modifiche al giudizio
in presenza di errori (importi, classificazioni e presentazioni, per la
differenza tra iscrizione a bilancio e quantificazione conforme al quadro
normativo, ISA Italia 450 – par4a) significativi, il revisore deve
modificare il proprio giudizio:
8 giudizio con rilievi, laddove concluda sulla base degli elementi
probativi raccolti, che gli errori siano significativi ma non pervasivi, o
lo presuma in caso di quadro informativo finale inadeguato,
8 giudizio negativo, se gli elementi probativi raccolti evidenzino errori
significativi e pervasivi,
8 dichiarazione di impossibilità di esprimere un giudizio, ove il quadro
informativo sia inadeguato per la maturazione del giudizio e tuttavia
emerga che la presenza di errori significativi e pervasivi sia verosimile
ISA 720
Altre informazioni
nella lettura della “altre informazioni” (finanziarie e non finanziarie,
diverse dal bilancio ed incluse per legge) il revisore deve valutarne la
coerenza con il bilancio di esercizio. In caso di incoerenze significative:
8 che richiedono la correzione del bilancio di esercizio, il revisore
valuta la modifica al giudizio (ISA Italia 705),
8 che richiedono modifiche alle “altre informazioni”, il revisore include
un paragrafo illustrativo nella relazione; il par. 10, lett. c) prevede
anche il recesso dall'incarico, ma non pare compatibile con le
indicazioni di cui all'art. 5 del regolamento (D.M. 261 del 28/12/2012)
SA 720B
Coerenza della Relazione sulla Gestione
disciplina le procedure di verifica sulle informazioni della Relazione
sulla Gestione, per la formulazione del giudizio di coerenza. Esclude
verifiche di compliance normativa, rese obbligatorie dal decreto
Legislativo 135/2016 (nuovo art. 14 D.Lgs 39/2010), e se ne auspica
quindi una integrazione
SA 250B
Verifiche periodiche
da leggersi congiuntamente alle linee guida di Cndcec e Assirevi del
luglio 2015, disciplina le verifiche periodiche di regolare tenuta della
contabilità e corretta rilevazione dei fatti di gestione. Fornisce
indicazioni su, pianificazione, decorrenza, contenuto, valutazione dei
risultati e documentazione delle verifiche periodiche. E' lo spunto per
revisore e collegio sindacale per pianificare nel corso dell'esercizio
ulteriore attività, finalizzata alla acquisizione degli elementi informativi
necessari alla programmazione delle fasi finali della revisione
L’incarico. Prima dell’accettazione
Il revisore deve
verificare se ha
personale adeguato
pIn recepimento della diret-
tiva 2014/56/UE, il decreto legislativo 135/2016 introduce
molte nuove disposizioni di
carattere organizzativo, che
non potranno che incidere sul
lavoro di revisori e sindaci.
Nuovi gli articoli da 10-bis a 10quater del Dlgs 39/2010, in cui
sono state trasferite indicazioni tecniche e comportamentali già incluse nei princìpi di
revisione (set Isa Italia), e che
con l’entrata in vigore delle modifiche diventano norma di legge in larga misura applicabili alle società di revisione ed anche
al revisore singolo.
Procedendo con ordine, l’articolo 10-bis, comma 1, lettera c)
prevede che prima della accettazione dell’incarico il revisore,
la società di revisione (ed in realtà anche il collegio sindacale
incaricato ex articolo 2409-bis,
comma 2, del Codice civile, debbano accertarsi di disporre di
personale adeguato, per professionalità e disponibilità.
Lo stesso personale deve essere destinatario, attraverso
procedure e direttive dedicate,
di iniziative sufficienti a garantirne il costante aggiornamento
professionale, adeguato agli incarichi di cui si occupa. Eventuali collaborazioni di professionisti terzi, di ausilio al revisore nei suoi controlli, debbono
essere di qualità necessaria e
sufficiente a non influire sulla
qualità del lavoro e per questo
vanno adeguatamente proceduralizzate.
Ancora, il revisore deve istituire un sistema interno di controllo della qualità, da sottoporre annualmente a verifica e valutazione di adeguatezza, che
possa ragionevolmente garantire il rispetto di norme di legge e
di princìpi tecnici e regolamentari applicabili. Il dettaglio delle
nuove norme arriva al punto di
definire contenuti e finalità del
fascicolo di revisione (articolo
10-quater, comma 7), da cui debbono potersi dedurre elementi
e valutazioni che hanno condotto al giudizio, che deve essere
chiuso entro 60 giorni dalla data
della relazione, e che deve essere conservato per 10 anni.
Lo ribadiamo: la vera novità è
che princìpi tecnici già conosciuti sono diventati legge. Non
è poco, posto che quello che prima costituiva elemento di valutazione nel giudizio di adempimento agli obblighi di diligenza
del revisore diventa, di per sé,
un illecito. L’organizzazione diviene quindi obbligo di legge ed
è bene preoccuparsene in anticipo, già nel corso delle verifiche periodiche. Il principio Sa
Italia 250B e le linee guida contenute nel documento congiunto
Cndcec- Assirevi del luglio 2015,
incentrate sui controlli di regolare tenuta della contabilità e
IL FATTORE-TEMPO
Le fasi finali dell’attività
andranno programmate
con cura e anticipo, quindi
è importante modificare
presto le linee guida
corretta rilevazione dei fatti di
gestione, come da articolo 14,
comma 1, lettera b), sono di ausilio e consentono di valutare accuratezza e completezza del sistema informativo. Tuttavia è
consigliabile che l’attività periodica di controllo si spinga oltre, e nel corso dell’esercizio
consenta l'acquisizione del quadro informativo della organizzazione aziendale e dei flussi
documentali.
Procedendo a campione a verifiche di esistenza o valutative
e documentando i processi più
importanti, la programmazione
delle fasi finali della revisione
sarà più consapevole ed efficace, pur se dimensionata all’ente
sottoposto a controllo. Per questo, anche se l’entrata in vigore
delle novità è stabilita per i controlli sul bilancio dell’esercizio
successivo a quello in corso al 5
agosto 2016, è auspicabile che
una integrazione alle linee guida, se non anche al principio Sa
250B, giunga tempestivamente.
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Mercoledì 5 Ottobre 2016 - N. 274