Giorgio Rivolta
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Giorgio Rivolta
Università del Tempo Libero 2014/2015 PAROLE, PERSONE, PERSONAGGI E LUOGHI Filosofare al Cinema 29/01/2015 Giorgio Rivolta ”Habemus Papam” di Nanni Moretti (2011) Giovanni "Nanni" Moretti (19agosto 1953) è un regista, attore, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano. Le sue opere sono caratterizzate inizialmente da una visione, in chiave ironica e sarcastica, dei luoghi comuni e delle problematiche del mondo giovanile del tempo, per poi indirizzarsi verso una critica più sostanziale della società italiana e dei suoi costumi. Nel 1976 Moretti gira il suo primo lungometraggio, in Super 8: Io sono un autarchico; compare come attore nel film Padre padrone dei fratelli Taviani. In seguito apparirà come attore in numerosi altri importanti film di registi italiani e stranieri. Nel 1978 realizza Ecce Bombo, che partecipa in concorso a Cannes. Nel 1981 Sogni d'oro partecipa in concorso al Festival di Venezia ottenendo il premio speciale della giuria. Nel 1984 realizza il suo quarto lungometraggio Bianca. Nel 1985 con il film La messa è finita, Moretti vince l'Orso d'argento al Festival di Berlino. Nel 1986, con Angelo Barbagallo, fonda la casa di Produzione Sacher Film. Il 1989 è l'anno di Palombella Rossa presentato al Festival di Venezia. Nel 1990 Moretti gira il documentario La cosa, sulla trasformazione del PCI. Nel 1991 la Sacher Film produce Il portaborse di Luchetti, in cui Nanni Moretti è uno dei protagonisti. Nello stesso anno, Moretti, con Angelo Barbagallo, ristruttura una sala cinematografica a Roma nel quartiere di Trastevere. Per Caro diario, uscito nel novembre del 1993, il 1994 è l'anno dei premi e delle consacrazioni. Il primo riconoscimento è del 19 Marzo: a Roma riceve il Nastro d'argento. Il 24 maggio al Festival di Cannes Moretti riceve il premio per la migliore regia. Il 1° giugno il film ottiene il David di Donatello; riceve poi a Berlino il premio "Felix" della critica. Nel 1994 insieme ad altri registi italiani produce, realizza e partecipa al cortometraggio L'unico paese al mondo. Nel 1998 esce nelle sale l'ottavo lungometraggio Aprile. Il 2001 è de La stanza del figlio, tre David di Donatello di cui uno come miglior film e la Palma d'Oro a Cannes. Moretti è un iconoclasta, lo è sempre stato, ma non è nelle sue intenzioni prendere di mira, con il suo cinema e con questo film, né la politica in senso spicciolo né tantomeno l’istituzione cattolica e la sua massima guida spirituale. Perché, e Habemus Papam lo racconta con straordinaria efficacia, le chiese - che siano confessionali, che siano fedi laiche come la psicoanalisi, che sia quella stessa politica che nel film è straordinariamente presente nella sua apparente assenza – sono crollate da tempo e forse non lo sanno. E a rimanere in piedi, tra le macerie in attesa di ricostruzione, sono gli uomini: uomini che non sanno più dove mettere le mani, segnati da una profonda deriva esistenziale, che procedono per tentativi, che fanno i conti con la loro inadeguatezza e coi loro sogni. A Moretti interessano gli uomini, non le figure iconiche. Il suo personaggio lo ammette esplicitamente: vorrebbe parlare con l’uomo, non col Papa. E non può aiutarlo proprio perché sa chi è, qual è il suo ruolo, la sua icona. I suoi personaggi però reagiscono, a modo loro, guardandosi dentro e ricominciando a tessere una tela di contatti, di socialità, di umanità, nel nome della leggerezza. Il Papa fuggitivo si perde nel mondo, nel sogno antico di un teatro che è anche metafora pura della (sua) vita, arrivando a comprendere che solo indossando una maschera, un ruolo, se ne potrà liberare esaltandolo, incontrando così gli altri e la loro risposta. L’analista “prigioniero” fa squadre dei cardinali, fa squadra con loro, e trova in una nuova dimensione comunitaria accettata con serenità il sollievo al suo isolamento. I due personaggi - due facce della stessa medaglia, non a caso protagonisti di uno scambio di luoghi più che di ruoli - si ritrovano. Accettando loro stessi e la loro condizione, quella di esuli in un mondo alieno e di rovine, ritrovano la speranza e il coraggio verso il futuro. La loro spiritualità, religiosa o laica che sia: la loro identità. Interpretato dallo stesso Moretti assieme a Michel Piccoli (grandissimo nella sua ultima interpretazione) e Margherita Buy, il film è stato presentato in concorso al 64º Festival di Cannes. La pellicola ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui un European Film Award, sette Nastri d'argento (compreso quello per il regista del miglior film) e tre David di Donatello (tra cui quello al miglior attore protagonista); è stato inoltre eletto miglior film dell'anno dai Cahiers du cinéma. In occasione della rinuncia papale da parte di Benedetto XVI, annunciata l'11 febbraio 2013, vari organi di informazione hanno fatto riferimento a Habemus Papam, definendo sia il film che il regista come «profetico». In merito a tale parallelismo tra le vicende reali e la trama del film, Paolo D'Agostini della Repubblica ha affermato: «Nanni Moretti, una volta in più, conferma quanto il suo cinema sia stato capace di cogliere, intuire, intercettare, ascoltare, prevedere». Giorgio Rivolta, docente di Filosofia e Pedagogia al Liceo delle scienze umane c/o l'IIS Bachelet di Abbiategrasso e Consulente Filosofico riconosciuto di Phronesis (Associazione Italiana per la Consulenza Filosofica). Oltre ad esercitare la professione di consulente filosofico individuale, progetta e realizza diverse forme di pratiche filosofiche di gruppo rivolte a bambini, giovani, adulti e anziani. Ha pubblicato Libertà personale e bene comune. Cinque rivoluzioni per cambiare se stessi e il mondo, IPOC Editore, 2011.