perché giocare a scacchi?

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perché giocare a scacchi?
PERCHÉ GIOCARE A SCACCHI?
Gli scacchi sono uno
sport
espressamente riconosciuto dal CONI,
con caratteristiche specifiche. La maggior parte degli sport motori (ad es. pallacanestro,
calcio, ciclismo), allena il corpo. Gli scacchi quali sport, invece, sono una forma di
allenamento mirato e specifico per la mente, per l’intelletto: e questo ad ogni
età, dai 5 anni agli ottanta, e sappiamo bene quanto ciò sia importante nella vita,
specie in adolescenza e senescenza.
Gli scacchi sono un
gioco, e
quindi insegnano tante cose divertendosi: insegnano a
controllare le emozioni, e a comprendere la situazione in cui ci si trova, Il punto di partenza
è uguale per tutti e vince chi meglio gestisce le risorse che ha a disposizione.
Gli scacchi sono un
fenomeno culturale e sono materia integrativa
d’insegnamento nelle scuole di molte nazioni.
Quindi perché è utile giocare a scacchi?
1. Allenano la mente, favorendo l’obbiettività e l’oggettività.
2. Abituano a risolvere problemi mutevoli in tempi ristretti, infatti
a scacchi si gioca con tempi definiti;
3. Sviluppano la capacità d’analisi e di allestimento di un
piano strategico rispetto ad un
problema complesso;
4. Accrescono il livello di attenzione e stimolano la concentrazione;
5. Attivano e stimolano i processi di memorizzazione;
6. Favoriscono l’attitudine e l’abitudine allo studio (a scacchi cresce chi studia la
teoria). Inoltre essendo basati sul principio logico-razionale, possono, per il tramite del gioco,
avvicinare gli studenti a materie spesso ostiche e complesse quali la geometria e la
matematica;
7. Sviluppano la fantasia, il colpo d’occhio e l’intuito dei giocatori;
8. Hanno un elevato contenuto educativo insegnando il rispetto delle regole e
dell’avversario.
Del resto a scacchi non è tanto importante vincere o perdere, quanto migliorare le proprie
capacità, anche e soprattutto sapendo interpretare e gestire (specie emotivamente) le
proprie sconfitte: un grande campione degli scacchi ha detto che
“S’impara
più da una sconfitta che da 100 vittorie”