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ANTONELLA CLERICI EVENTI MATTEO MARZOTTO EVENTI BEPPE SEVERGNINI MARIO TOZZI LA MAMMA DELLA PORTA ACCANTO A TU PER TU CON ... GLI “ITALIANS” E LA BANCA ENRICO BERTOLINO Pubblicazione quadrimestrale Numero XV - ottobre 2010 UN BANCARIO MANCATO... UN COMICO AZZECCATO 67ª MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA IL SALONE DEL GUSTO AMBIENTE E CLIMA: UNA SFIDA AL LIMITE DEL POSSIBILE MAPPAMONDO SCHEGGE DI RICORDI DAL TITICACA PLUS MAGAZINE RUBRICHE E PROPOSTE GUSTI E PIACERI MEDICINA E SALUTE HOBBY E PASSIONI COMUNICAZIONE E IMMAGINE IDEE E SERVIZI MODA RECENSIONI SPORT E TEMPO LIBERO GLI ESPERTI RISPONDONO LA PAROLA AI LETTORI VISITE GUIDATE CORSI E CONFERENZE CONVENZIONI GITE BIGLIETTERIA 15 Periodico dell’Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo libero Antonella Clerici IN QUESTO NUMERO 02 06 10 14 PLUS MAGAZINE Periodico quadrimestrale dell’Associazione Fabi Plus per la cultura e il tempo libero Numero 15 - ottobre 2010 Reg. presso il tribunale di Torino n. 5919 dell’8/11/2005 Redazione e Amministrazione Via Guarini, 4 – 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 www.fabiplus.org/plusonline/ [email protected] Direttore editoriale Paola Gomiero Direttore responsabile Mauro Bossola Protagonisti Matteo Marzotto: a tu per tu con... Tecnofuturo Beppe Severgnini: gli “Italians” e la banca Enrico Bertolino: un bancario mancato... un comico azzeccato 18 Eventi 67ªMostra Internazionale d’Arte cinematografica: un leone d’oro a caccia di talenti 22 Eventi Il Salone del Gusto: un mondo di cibo e territori 30 Protagonisti Mario Tozzi: Ambiente e clima, una sfida al limite del possibile Recensioni libri, film, fumetti, mostre Mappamondo storie di viaggi e viaggiatori: Schegge di ricordi dal Titicaca Segreteria di redazione Milena Lagnese Photo editor Alessandro Lercara Cosimo Torraco Antonella Clerici: la mamma della porta accanto Protagonisti 56 62 Caporedattore Pietro Gentile Copertina LUS IP FAB SU Hanno collaborato a questo numero: Alessandro Barbero, Roberta Barovero, Elisabetta Ercole, Dario Migliardi, Felice Minoletti, Barbara Odetto, Giovanna Raballo, Mariangela Salvalaggio, Salvatore Taormina, Emanuela Truzzi. Fotografie Claudia Carra, Mimmama, uff. stampa Cus Torino, uff. stampa Matteo Marzotto, uff. stampa Mostra del cinema di Venezia, Maurizio Pattoglio, Pietro Gentile, flickr.com. Pubblicità Nova Labor Servizi srl Via Guarini, 4 – 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 Grafica e impaginazione Fantinel Graphic Designers Torino Stampa Garabello Artegrafica San Mauro Torinese La redazione non si assume alcuna responsabilità per notizie, foto, marchi, slogan utilizzati dagli inserzionisti. Il materiale inviato non viene restituito. È vietata e perseguibile civilmente e penalmente ai sensi della legge sul diritto d’autore ogni forma di riproduzione dei contenuti di questa rivista, compresi gli spazi pubblicitari, senza autorizzazione scritta dell’editore. In copertina Antonella Clerici LE RUBRICHE 24 34 44 45 49 52 60 81 84 Gusti e Piaceri Medicina e Salute Hobby e Passioni Comunicazione e Immagine Idee e Servizi Moda: un autunno da indossare Sport e Tempo libero Gli esperti rispondono La parola ai lettori LE PROPOSTE 68 72 73 78 79 Visite guidate Corsi e conferenze Convenzioni Gite Biglietteria Vivere Paola Gomiero direttore Fabi Plus Loti (foto Mimmama) Low cost Un nuovo stile di vita si sta diffondendo nelle nostre società in questi ultimi anni: quello low cost! La crisi economica che stiamo vivendo ha cambiato in parte i nostri consumi ed il modo stesso di consumare. Dopo che i mezzi di comunicazione, sviluppatisi nell’ultimo ventennio, ci hanno permesso di ritenere tutto raggiungibile e tutto fattibile, ci stiamo ora confrontando con una realtà, che ci obbliga a riconsiderare le nostre priorità: l’indispensabile e l’utile a scapito del superfluo. Sono stati gli anni del benessere, ma ora la crisi ha ridimensionato tutto e ci troviamo a fare i conti con una situazione che gran parte della classe media aveva rimosso: il senso del risparmio. Ma essendo difficile cambiare le nostre abitudini, non riusciamo a negarci piccoli e grandi piaceri, come le vacanze, le cene al ristorante, l’abito di moda… Quindi, come consentirci le soddisfazioni di ieri ad un prezzo in linea con la valutazione dell’euro di oggi? Il mercato, sempre attento a mantenere alti i consumi, sembra aver trovato una soluzione: accanto ai prodotti a prezzi inaccessibili arrivano le alternative, beni e servizi low cost, cioè alla portata di tutti. Secondo l’importante istituto di ricerche statistiche Eurispes, un terzo della popolazione italiana cerca di approfittare di qualsiasi opportunità venga offerta dal mercato per contenere l’uso del denaro per le proprie esigenze. Possiamo definire il low cost una nuova filosofia di vita che ci porta a valutare i nostri desideri di acquisto considerando con più attenzione le reali possibilità economiche. La nostra associazione ha da sempre sposato questa filosofia offrendo un ventaglio di prodotti e servizi di qualità a prezzi decisamente agevolati per noi. Il low cost per FABI Plus è un costante impegno che abbiamo nei confronti dei soci. Ed ecco per la nuova stagione autunnale, a gran richiesta, la sesta edizione dell’iniziativa culturale dedicata alle visite guidate dei luoghi dell’arte e della storia del territorio piemontese (pag. 68); sempre più numerosi gli appuntamenti del programma corsi e conferenze dedicate al miglioramento della qualità della vita (pag. 72) e poi ancora le gite: a Carignano, a Portovenere, ai Mercatini di Natale a costi veramente irrisori. E perché no, l’opportunità di utilizzare la card FABI Plus nei ristoranti, dai medici, nei centri estetici, per i viaggi, al cinema, per i prodotti informatici online e altro ancora… (pag. 73) E poiché la nuova vita low cost è un passa parola, trasferite questo slogan ai vostri amici: “Iscriviti a FABI Plus: tanti i vantaggi con una piccola quota”. [email protected] ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | EDITORIALE 01 COPERTINA ANTONELLA CLERICI La mamma della porta COPERTINA È LA CONDUTTRICE, DI NUOVO ALLE PRESE CON FORNELLI E PADELLE DOPO IL RITORNO ALLE TRASMISSIONI LA PROVA DEL CUOCO E TI LASCIO UNA CANZONE, PRESENTA IL LIBRO CHE RACCONTA GIOIE E DOLORI DELLA SUA MATERNITÀ. tornata ad essere la “regina dei fornelli” di casa Rai eppure Antonella Clerici non si sente a suo agio nei panni della sovrana. “Non mi sento mai né una regina né una cretina: quando le cose non vanno bene non mi sento meno brava rispetto a quando un programma ha successo”. La conduttrice, ritornata al timone della trasmissione che ha guidato per nove edizioni è felice: “La Prova del cuoco è nata con me e sono molto affezionata a fare un programma quotidiano perché si instaura con il pubblico un rapporto di familiarità. In passato è successo che in diretta qualcuno mi chiamasse per chiedermi che cosa avessi, perché sembravo un po’ giù”. Comprensibile la sua felicità dopo la sostituzione avvenuta, non senza polemiche, per motivi privati dovuti in un primo tempo anche alla maternità, che è un periodo particolare per ogni donna. Per spiegare il perché la conduttrice ha deciso di raccontare proprio questi due anni della sua vita in un libro: “La prima domanda che mi faceva la gente quando mi incontrava per strada era: ‘Quando torni alla Prova del cuoco?’; la seconda era su mia figlia. Per questo è nato Aspettando te, “che finisce quando è nata Maelle, il 21 febbraio 2009”. Il libro racconta Antonella mamma “che non ha quasi niente della star televisiva, ma parla delle mie difficoltà nel rimanere incinta con un’insolita accanto di MARIANGELA SALVALAGGIO dose di verità. Spesso mi dicono che chi ha successo non dovrebbe descrivere così minuziosamente i particolari più intimi”. del mio compagno mentre tutti i giornali scrivevano che ero incinta. Eddy non ha ancora letto il libro perchè dice di non essere pronto. Credo che un uomo viva in modo diverso l’attesa di un figlio. Il libro inizia da un incontro che le ha cambiato la vita, quello con il suo compagno Eddy. “Non è tuttora un rapporto facile. Mi è capitato di restare chiusa nella mia casa al mare perché non potevo dare una giustificazione dell’assenza Un consiglio che voglio dare è di lasciare il proprio compagno un po’ ai margini. Per noi donne c’è un orologio biologico, per gli uomini non c’è, per questo non ho voluto coinvolgerlo troppo in ogni cura e in ogni visita. Ne parlavo di più con le mie amiche. A casa andavo in bagno per fare le punture e poi continuavo la mia vita. Non ero lamentosa”. ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | COPERTINA 03 COPERTINA Spesso le sue vicende personali si intrecciano con quelle lavorative, come quando le sono state rubate le analisi che confermavano la gravidanza. “Qualcuno le aveva vendute. Mio padre lo ha saputo dal giornale. L’ho chiamato subito per dirgli che era successa una cosa incresciosa”. E poi racconta di quando ha perso il suo primo bambino. “Facevo Il Treno dei desideri quando ho dovuto abortire. Realizzavo i sogni degli altri mentre il mio era andato in frantumi. All’uscita dopo l’intervento un signore mi ha chiesto un autografo. Non poteva sapere cosa avessi fatto prima. Io in quel momento volevo solo piangere e invece ho preso la penna e ho scritto ‘con affetto Antonella Clerici’”. Racconta anche del periodo delle iniezioni per la cura ormonale. “Facevo le punture nella pancia prima di andare in onda per la Prova del cuoco. Un giorno ero già microfonata quando mi telefona la ginecologa e mi dice che la cura non era andata bene. Un minuto dopo ero in onda”. Nel libro scrive che “c’è tutto un mondo intorno a chi tenta di restare incinta”. 04 Quali consigli seguire è spesso un dilemma.“Io e Eddy eravamo insieme da poco e la ginecologa mi diceva di non fare l’amore tutti i giorni. Ma come si fa all’inizio di un rapporto a dire ‘no, stasera no!’?. Le mie amiche mi consigliavano le posizioni più strane del mondo. Nel libro racconto anche l’universo della fertilità cinese: la mia assistente andava a comprare delle erbe per fare decotti ma dopo un mese ho smesso di bere quelle robe, sono una buongustaia!. COPERTINA Un mio amico mi ha detto che dovevo ammazzare una mucca e berne il sangue. Ovviamente non è successo ma ognuno ti dice la sua. Ora ci rido su ma allora credevo a tutto. Comunque devo ringraziare tutti, in particolare le mie amiche che mi hanno accompagnata dai dottori”. Quando una donna capisce di essere vecchia è un tema che può aprire un dibattito. “Alcune donne dello spettacolo di quarant’anni mi dicono che vogliono avere un bambino. A loro dico di correre di corsa perché a questa età i mesi sono importanti. Allo stesso tempo non mi va di dare messaggi di speranza: questa è la mia storia. Quello che vale per me può non valere per un’altra donna. Per questo non sono scesa nello specifico dei centri per la sterilità perché ci sono tante metodologie e anche tante coppie giovani che non riescono ad avere figli. Non volevo creare un modello del tipo: ‘siccome l’ha fatto la Clerici lo possiamo fare tutti’. Nonostante io sia una che legge e che si informa, di questo argomento non sapevo niente. L’età biologica è importante. Ad esempio ho scoperto che la mutua non rimborsa più i farmaci per le cure ormonali dopo i 45 anni perché è difficile a questa età rimanere incinta”. Nel libro, però, c’è tutta la sofferenza provata per i tentativi non riusciti. “Ho versato molte lacrime mentre scrivevo. Sulla sofferenza, però, voglio dire che prima o poi bisogna darsi un limite, un tempo, e io l’ho rispettato. Dopo due anni di cure ho detto ‘basta’, sennò avrei rovinato il rapporto con me stessa, con la vita, con gli altri e con il mio compagno. Anche se non te lo dici, la tua testa va sempre lì. In fondo, mi sono detta: ‘Ho avuto tanto dalla vita’. Proprio mentre pensavo questo, finalmente, allo scadere di quel tempo, la telefonata giusta è arrivata. Quando ho detto ‘basta’ forse mi sono rilassata e il fattore testa è stato decisivo”. Il 2010 è stato un anno impegnativo: prima il Festival di Sanremo, poi il grande successo di Napoli con Ti lascio una canzone. Anche gestire lavoro e famiglia non è semplice. “Come tutte le mamme del mondo ho i sensi di colpa quando la saluto e lei piange. Quando prendo le scarpe o metto il cappotto lei capisce. Ho una tata che certe volte odio perché sta moltissimo con la mia bambina. Io non sono di quelle che dicono: ‘meglio la qualità della quantità’. Credo che anche la quantità sia importante”. Sul segreto della sua forza dice: “È che non so chi sono. Me lo dice anche lo psicologo. Ho una considerazione di me ‘a prescindere’: voglio dire che non mi sento mai all’altezza delle cose e non ho un’arroganza del potere. Non credo che solo perché sono Antonella Clerici devo avere più di altri. In genere, se sono forte, lo sono con le persone che stanno sopra di me e non sotto di me. Sono la mamma della porta accanto. Anche nel libro c’è l’Antonella che molti conoscono e nella mia storia magari molti si ritroveranno”. La conduttrice, che è anche giornalista, parla già come una navigata scrittrice. E adesso ci siamo, adorata Maelle. Stai dormendo stesa sul mio seno e respiri profondamente. Ti fidi già della tua mamma. Da oggi la nostra vita non sarà più la stessa, da oggi inizia la più straordinaria storia d’amore. Tra una madre e sua figlia, un sentimento definitivo, per sempre. Niente mi è mai sembrato così definitivo come l’amore che provo già per te. Benvenuta in questo mondo, Maelle. Sono le 8,45 del 21 febbraio 2009. Aspettando te ho vissuto la mia vita, da adesso la vivrò con te. (dal libro Aspettando te, edito da Rizzoli) ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | COPERTINA 05 PROTAGONISTI MATTEO MARZOTTO, NATO A ROMA NEL 1966, È FIGLIO DI UMBERTO E MARTA MARZOTTO. IMPRENDITORE E MANAGER, MOLTO IMPEGNATO NEL SOCIALE, DAL 2008 È ANCHE PRESIDENTE DI ENIT - AGENZIA NAZIONALE DEL TURISMO A tu per tu con... PROTAGONISTI INCONTRIAMO MATTEO MARZOTTO A MILANO IN OCCASIONE DELLA PRESENTAZIONE ALLA STAMPA DI UNA NUOVA INIZIATIVA LEGATA ALLA FONDAZIONE PER LA RICERCA SULLA FIBROSI CISTICA, (DI CUI È VICEPRESIDENTE E TESTIMONIAL), NELLA QUALE VENGONO ANTICIPATI DUE IMPORTANTI PROGETTI DI RICERCA CHE VERRANNO ADOTTATI NEL CORSO DEL PROSSIMO BIENNIO, GRAZIE ALL’IMPEGNO DI PHILIP WATCH, NOTO BRAND DI OROLOGI CHE FA CAPO AL GRUPPO MORELLATO E SECTOR. „ di PAOLA GOMIERO Matteo Marzotto P arliamo di solidarietà... in questi mesi nella tua veste di Vicepresidente di FFC stai contribuendo a dare forte impulso a diverse iniziative a sostegno della Fondazione sulla Ricerca sulla Fibrosi Cistica. So che lo fai per un discorso personale … per Annalisa. Sì, mia sorella Annalisa ha lasciato un segno importante nella mia vita... L’ho persa a causa della fibrosi cistica, così da anni, con la mia famiglia e molti cari amici, promuoviamo la Fondazione che abbiamo creato nel lontano 1997 con lo scopo di aiutare a finanziare nuovi progetti di ricerca per continuare a combattere questa grave malattia genetica. ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | PROTAGONISTI 07 PROTAGONISTI Cosa si prova a utilizzare la propria immagine a favore di progetti di solidarietà? Ho detto più volte che ritengo che “fare charity” faccia meglio a chi la fa che non a chi la riceve, ritengo sia anche un’importante occasione di crescita personale. Ecco, forse bisogna superare un po’ il primo passaggio, che è quello di “voler fare a tutti i costi”. Non può e non deve mai diventare un’autocelebrazione: bisogna cercare subito di capire qual è il proprio ruolo e come apportare il proprio contributo al meglio. Io credo nelle organizzazioni che abbiano una forma precisa con obiettivi chiari. Mettersi a disposizione non è una scelta temporanea o a singhiozzo, ma un impegno continuo che non può essere gestito in modo disordinato. Non basta avere voglia di fare, ma è necessario rendersi utili in un sistema coordinato di aiuti. Da qualche mese è in libreria la tua autobiografia “Volare Alto” i cui diritti di autore sono interamente devoluti alla Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica. Infatti il libro è, dal mio punto di vista, prima di tutto un altro strumento per continuare a far parlare di Fibrosi Cistica, come abbiamo già fatto in questi anni con molte altre iniziative, continuando a finanziare la ricerca sulla malattia. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo cercato strade anche diverse da quelle tradizionali: il libro è una di queste. Dal titolo sembra porti un messaggio importante. Il titolo è più che altro legato alla mia passione per il volo, un semplice fatto fisico, che si è poi idealizzato. Ma si presta bene ad essere interpretato anche in modo un po’ più ampio, più metafisico. Chi vorresti che lo leggesse? Ho avuto un buon ritorno dai lettori 20/40 enni, dunque non solo da un pubblico di miei coetanei ma anche dai più giovani. Ammettere che si hanno dei dubbi, delle incertezze non è mai facile, ma è sicuramente molto vero; quindi chi l’ha letto si è anche un po’ immedesimato. Nella vita professionale rivesti prestigiosi incarichi: dalla Presidenza di ENIT e di Vionnet all’impegno nell’azienda di famiglia … come riesci a gestire il tuo tempo e a coniugarlo anche con la tua attività nel sociale? Questa è una bella domanda. Non ho una vita che separa nettamente una cosa dall’altra; quindi faccio un po’ di tutto e sono sempre disponibile ad avere un’agenda che si modifica in base alle circostanze. Questo eccesso di esposizione a volte è un po’ complicato, soprattutto dal punto di vista del consumo di energie, ma lo faccio molto volentieri e quindi non mi pesa. Vionnet: il brand francese, che hai rilanciato in Italia nel 2009, sta avendo successo con una moda molto glamour…. Diciamo che abbiamo iniziato in modo molto positivo. Sono contento … è molto impegnativo. Il posizionamento della collezione Vionnet è quello di una prima linea pret-à-porter donna. In qualità di manager hai una grande visione dei macro problemi … che consigli daresti ai piccoli imprenditori per combattere la crisi? Non è che io abbia tutta questa visione; semplicemente cerco di fare la mia parte e ho mille dubbi anch’io! Credo che il tessuto delle piccole aziende in Italia sia il primo valore caratterizzante dell’imprenditorialità italiana ed anzi penso che la sua forza risieda proprio nell’azienda piccola e media. Consiglio senz’altro di crederci. Di continuare ad investire e ad innovare. Questi sono momenti in cui bisogna fare attenzione a non avere debiti, dove ritorna centrale la capacità dell’azienda di produrre cassa e liquidità, senza posizioni debitorie. A proposito di debiti per le aziende ... il nostro magazine è rivolto ai bancari … cosa ne pensi del rapporto con le banche? I rapporti con le banche nel nostro paese possono rivelarsi spesso difficili. Ritengo – con tutto il rispetto – che le banche dovrebbero esercitare maggiore autocritica. Non soltanto quelle al servizio dell’impresa, ma anche quelle al servizio del settore retail, perchè purtroppo sono state le prime PROTAGONISTI ad avere educato il cliente al principio di vivere con il debito, con prodotti finanziari e pagherò di ogni tipo, spesso basati sulla cessione del quinto dello stipendio. Come è successo anche negli Stati Uniti – sebbene loro abbiano una cultura completamente diversa – si è iniziato ad abituare il cliente al fatto che la vita è un grande leasing, un grande “affitto”. Invece la forza dell’Italia, nel secondo dopoguerra, è stata proprio quella di risparmiare e di creare i presupposti per il proprio benessere, consolidandolo gradualmente. Così oggi probabilmente ci accorgiamo che almeno parzialmente non ci si poteva permettere tanto esagerato benessere… A mio parere, un certo modo di “fare banca” sarebbe dunque un po’ “da recuperare”. Con queste grandi aggregazioni di sistema, la banca sul territorio credo che si sia un po’ perduta; era però un grande vantaggio, un primo filtro per evitare gli errori.Un conto è essere coraggiosi, un conto è essere velleitari e spendere di più di quello che si genera. Come Presidente di Enit, in questi anni di difficoltà economiche hai potuto godere di un punto di osservazione privilegiato: il turismo in Italia regge l’urto? L’Italia dimostra di essere, nonostante la frammentazione della governance nel settore turistico, una forza assoluta. Purtroppo è un sistema poco coordinato anche se mantiene valori molto forti. Il turismo in Italia è radicato da una storia di almeno 500 anni, attraverso tutte le combinazioni economiche e sociali possibili. Nonostante alcuni limiti burocratici, l’Italia dimostra di andare avanti, di avere un’offerta molto importante e dei buoni imprenditori, con ancora grandi occasioni da cogliere. Ripeto spesso che l’offerta turistica proposta oggi dal nostro Paese - rispetto alle proprie dimensioni - praticamente risulti “infinita”… basti pensare a quante e diverse tipologie di turismo possiamo offrire ai nostri turisti.. ve ne cito alcune a solo titolo di esempio; dal turismo culturale con le nostre meravigliose città d’arte, i grandi musei ed i siti monumentali al turismo religioso legato ai luoghi della Cristianità … con oltre ben 74mila chiese (!!), al turismo dello sport legato all’offerta regionale e stagionale grazie anche alla felice posizione geografica, a quello termale grazie alle sorgenti di acque calde ed alle acque solforose con capacità medicali che si trovano naturalmente distribuite su tutto il territorio nazionale. Il Turismo è, dal mio punto di vista e non solo, una vera e propria industria, che vale potenzialmente una cifra vicina al 10% del Pil con più di due milioni e mezzo di addetti. È il patrimonio più importante del paese. Sei uno sportivo appassionato, corri in moto, gareggi in bicicletta e ami lo sci di fondo. Lo sport per te è un valore che orienta e ne trai insegnamenti per la vita, vero? Si, l’attività sportiva mi piace e l’ho molto idealizzata; la considero una grande scuola di vita. Sia da giovane che in età più matura, se giustamente indirizzata, è uno straordinario strumento di autostima, di recupero fisico e psicologico. Nello sport serve un po’ di rigore, ma il rigore serve un po’ per tutto e quando ti abitui a praticarlo diventa naturale applicarlo sempre e diventa parte di se stessi. Ti piace Torino? Ci vieni spesso? Vengo a Torino 4 o 5 volte all’anno. È una città che mi ha sempre affascinato per la propria riservatezza e nonostante io abbia grande facilità di rapporti, è una dote che apprezzo molto! Sono molto sensibile all’aspetto estetico e trovo che la Torino del centro sia una città importante, quasi magica per certi versi, che consiglio di visitare. „ La Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica (FFC) è una istituzione ONLUS costituitasi nel gennaio 1997 con lo scopo fondamentale di contribuire a sviluppare nuove conoscenze sulla fibrosi cistica, orientate a cure innovative e potenzialmente risolutive della malattia. È la più comune delle malattie genetiche gravi. Nel mondo ne sono colpite oltre 70.000 persone. Grazie ai progressi della ricerca e delle cure, i bambini che nascono oggi con questa malattia hanno un’aspettativa media di vita di 40 anni ed oltre, mentre non superavano l’infanzia cinquanta anni fa, quando la malattia è stata scoperta e si è cominciato a curarla. La Fondazione collabora con la Lega Italiana Fibrosi Cistica. Ospedale Maggiore P.le Stefani 1, 37126 Verona Tel. 045 812 3438 - Fax 045 807 3568 [email protected] www.fibrosicisticaricerca.it ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | PROTAGONISTI 09 TECNOFUTURO Gli “Italians” E LA BANCA di PIETRO GENTILE IL RAPPORTO DEI BANCARI E DEGLI ITALIANI CON LE NUOVE TECNOLOGIE Intervista a Beppe Severgnini 10 TECNOFUTURO BEPPE SEVERGNINI, GIORNALISTA DEL CORRIERE DELLA SERA, È DIVENUTO FAMOSO PER I SUOI BEST SELLER SUGLI ITALIANI ALL’ESTERO, SUL MODO IN CUI VENIAMO VISTI NELLE VARIE NAZIONI E SUGLI STEREOTIPI A VOLTE ECCESSIVI ED A VOLTE PERFETTAMENTE CALZANTI CON CUI VENIAMO SPESSO DISEGNATI DAI TURISTI CHE VISITANO IL NOSTRO BEL PAESE. “ITALIANS”, È STATO FORSE IL SUO SUCCESSO PIÙ GRANDE: DAL TITOLO DI QUESTO LIBRO HA ANCHE PRESO ISPIRAZIONE UN RECENTE FILM DI SUCCESSO INTERPRETATO DA SERGIO CASTELLITTO, RICCARDO SCAMARCIO E CARLO VERDONE. ABBIAMO AVUTO IL PIACERE DI INCONTRARE ED INTERVISTARE BEPPE SEVERGNINI NEL CORSO DEL FESTIVAL DELL’ECONOMIA DI TRENTO CHE SI È SVOLTO NEL MESE DI GIUGNO 2010. È STATO UN MOMENTO INTERESSANTE PER AVERE DIRETTAMENTE DALL’AUTORE UN’IDEA DEL RAPPORTO DEGLI ITALIANI CON LA BANCA, IL MODO IN CUI VIENE PERCEPITO DALL’OPINIONE PUBBLICA IL “BANCARIO MEDIO” ED IL RAPPORTO TRA ITALIANI (COMPRESI I BANCARI) E NUOVE TECNOLOGIE. B eppe Severgnini, è spesso associato al suo grande successo “Italians”: come è nata l’idea che oggi meglio dipinge in un certo senso “l’italiano medio” visto dagli stranieri? Mi piace molto questa presentazione, anche perchè negli ultimi tempi pensavo che l’immagine di Beppe Severgnini fosse associata all’Inter ed al mio ultimo libro EuroInterismi. Sono orgoglioso di aver scritto un libro che parla di come ci possa essere anche tanta “letteratura” parlando di calcio. Ma, in assoluto, il libro che mi rende più orgoglioso è proprio “Italians”, libro del 1998, che come format anticipava quello che poi Internet sarebbe diventato e cioè il Web 2.0, la rete partecipativa in cui i protagonisti sono anche i lettori. Tanto è vero che a 12 anni di distanza i miei lettori sono ancora “protagonisti” del mio Forum, mi scrivono e ricevono le mie risposte, ci incontriamo nelle pizzerie di mezzo mondo parlando ancora oggi ed imparando ancora molto sugli usi e costumi degli italiani all’estero. Perchè gli italiani hanno due o tre cellulari a testa e poi navigano ancora così poco su Internet, usando in modo superficiale gli strumenti più sofisticati a disposizione oggi in tutti i paesi più avanzati? Cosa abbiamo noi “italians” di così diverso? Vi sono alcuni elementi strutturali ed altri culturali. Gli elementi strutturali sono ad esempio la Banda Larga che ancora oggi in Italia non è così diffusa, e quindi meno utilizzata. Altro esempio il Wi-FI ed il Wireless in generale, che per una vecchia legge antiterrorismo non è così diffuso, penso ad esempio alle difficoltà per gli albergatori nel rendere disponibili le connessioni, dovendo sempre identificare l’utilizzatore. Poi ci sono gli elementi culturali: a noi italiani piace il contatto personale! La gente malvolentieri fa il biglietto del treno alla macchinetta automatica perché vuole ancora oggi parlare direttamente con una persona. È vero che questo fenomeno si sta ridimensionando a volte a causa del nostro bisogno di ottenere senza perdite di tempo il servizio desiderato. ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | TECNOFUTURO 11 TECNOFUTURO Da questo punto di vista stiamo diventando molto più europei. Ma questa passione per l’occasione di socializzare di noi italiani rimane sempre forte. Penso anche alla banca, al bisogno del cliente di rapportarsi con una persona allo sportello che è ancora molto forte. Il successo di alcune grandi banche è anche legato al messaggio pubblicitario in cui ci raccontano di “volerci bene” di “sapere ciò di cui abbiamo bisogno”. Poi però quando a volte scoprono che abbiamo bisogno di un mutuo magari ci fanno qualche difficoltà!! È quindi anche vero che le grandi banche che a suo tempo avevano investito moltissimo sulle nuove tecnologie hanno scoperto che gli italiani hanno ancora grande bisogno del contatto umano. Noi italiani siamo fatti così abbiamo bisogno del rapporto umano!! Se con le nuove tecnologie siamo ancora refrattari, diverso sembra il rapporto degli italiani con i Social Network. Potrà essere la chiave di volta per un maggiore utilizzo di Internet? Gli italiani erano socievoli senza computer e sono oggi socievoli con il computer. Il numero di giovani su Internet e gli utilizzatori italiani di FaceBook sembrano moltissimi ma in realtà sono semplicemente in linea con i giovani di tutta Europa. Il problema si pone sicuramente per le generazioni precedenti quella dei cinquantenni e sessantenni. 12 TECNOFUTURO Dal punto di vista della Rete il mio comportamento è però simile a quello di un ragazzo di vent’anni: non perché io sia un giovanilista, ma perché semplicemente ho “incontrato” Internet negli anni ’90, ho capito fin da subito che era un grande strumento e da allora lo frequento nello stesso modo in cui un ragazzino può aver iniziato a frequentare Internet nello stesso periodo. La Rete ed i Social Network oggi mi permettono di rimanere in contatto con i miei lettori in modo molto attivo e costruttivo, nella logica della collaborazione online. Da questo punto di vista è possibile che la nuova generazione di giovani i “nativi digitali” sia molto più European e meno “Italians”? I ragazzi italiani vivendo nel “brodo italiano” difficilmente cambieranno così rapidamente. Oggi siamo a Trento di fronte ad un bellissimo palazzo medioevale ed osservo i giovani fare la passeggiata o leggere un libro nel parco o seduti fuori al bar ed il loro comportamento non è tanto diverso dai ragazzi a Macerata o Massa Carrara: questo a differenza dei giovani europei che sono oggi più connessi e questa connessione ha già profondamente cambiato il modo di vivere. Avendo analizzato gli italiani e le sue abitudini, come vede Severgnini il “bancario medio” ? Sono correntista da sempre di una piccola banca popolare in Crema, la mia filiale era praticamente davanti a casa, tanto che a suo tempo facevo la battuta dicendo che avrebbero fatto più in fretta a farmi avere “dalla finestra” l’estratto conto che spedendolo. Purtroppo questa banca venne travolta come uno Tsunami dalla vicenda della Banca Popolare di Lodi di Fiorani e ricordo di aver “sgridato” con grande decisione sul Corriere della Sera questa banca per tutti gli eventi che poi si sono rivelati anche al grande pubblico. Ma al di là di questo evento, il mio rapporto con le banche affonda ancora più nelle mie radici: la mia famiglia storicamente era di provenienza del mondo agricolo ed io ero orgogliosissimo del fatto che mio zio, agricoltore per tutta la vita, era diventato Presidente della Cassa Rurale ed Artigiana di Ofanengo in provincia di Crema. Conosco più il mondo delle piccole banche che quello delle grandi banche con cui sono poi entrato in contatto nei miei viaggi di lavoro in tutto il mondo. Tornando a noi, provo una grande ammirazione per la professione del bancario italiano, soprattutto per quello che è successo negli ultimi anni e per i grandi cambiamenti avvenuti. A suo tempo era una della professioni più invidiate: il famoso “posto in banca”. Sicuramente il sogno del “posto fisso” rimane un punto di riferimento per tanti giovani italiani e le banche ancora oggi possono ancora fornire tale sicurezza a dispetto di un mondo del lavoro che è cambiato radicalmente in pochi anni. Ma mi rendo conto che tutto il resto è cambiato. Lo stipendio non è più quello di una volta, le pressioni commerciali che ricevono i bancari sono sempre più pressanti. Sempre secondo Beppe Severgnini come viene visto il bancario dagli italiani? Ecco, ci vorrebbe un “movimento dal basso” dei bancari che dicessero ai loro “capi” che il modello sociale in cui viviamo è cambiato ed anche il modello lavorativo in cui viviamo è molto cambiato. Oggi il contratto a tempo indeterminato al di fuori di pochi settori economici è purtroppo diventato una chimera per i ragazzi che entrano nel mondo del lavoro. Per questo motivo non è più possibile chiedere ad un giovane che vuole acquistare la sua prima macchina o la sua prima casa il tipo di garanzie che si chiedevano negli anni ’70 quando il contratto a tempo indeterminato era la norma e non l’eccezione. Sicuramente bisognerà trovare un nuovo modello di valutazione del credito. E aggiungo anche che alle campagne di marketing dedicate ai giovani con redditi così instabili dovranno seguire i fatti concreti. Per quanto riguarda il rapporto tra la clientela ed i “bancari” è forte la sensazione che “la banca” ti faccia “l’esame del sangue” tutte le volte che chiedi un prestito, per poi inserire sull’estratto conto spese difficili da decifrare, ma forse questo è più legato ai “banchieri” che ai “bancari”. ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | TECNOFUTURO 13 PROTAGONISTI vero che hai una laurea in Economia? È una laurea breve in Economia con indirizzo turistico che ho preso alla Bocconi, ho fatto un corso dove speravo di diventare in futuro un manager del turismo. Questa laurea non ha dato il risultato voluto perché ho visto che nel turismo c’erano soltanto i figli dei figli dei proprietari, infatti si è visto come è finito il turismo in Italia, in mano alla Brambilla, che è andata a fare le vacanze in Francia. Com’è il turismo in Italia? È una fonte inesauribile di denari, ma è stato trattato male, troppo in modo nepotistico. Le agenzie di viaggio sono in mano alle famiglie, alcune sono quotate in borsa e portate alla rovina dagli azionisti. È chiaro che nel turismo non c’è managerialità e questo l’ho pagato sulla mia pelle. Fortunatamente ho preso un’altra strada e forse è stato meglio così. Come è nata l’idea di diventare un comico? Più che un’idea era una speranza. L’idea di lavorare nello spettacolo c’era fin da ragazzo: avevo fatto delle pubblicità, mi piaceva partecipare a quel mondo e mi sarebbe piaciuto diventare “qualcosa”. Non so ancora adesso cosa sono diventato, ma ci ho provato; dapprima lavorando come cabarettista nei fine settimana, era un hobby … come quelli che si divertono ad andare nei fine settimana in montagna o al mare, in alternativa al mio lavoro, alla Ca’ Bianca, e durante la settimana lavoravo in banca. La tua comicità è legata molto al mondo del dialetto? È un’alternativa che ho in più, il dialetto ti limita molto a livello regionali, rischi di rimanere ancorato ad un pubblico del centro nord piuttosto che ad un altro. Mentre i comici del sud hanno più accesso al nord perché anni fa abbiamo avuto un forte fenomeno migratorio, infatti ci sono molti artisti di origine meridionale che vivono al nord; è abbastanza raro che un comico puramente nordico possa essere apprezzato da Roma in giù, o anche prima, il dialetto diventa quindi un’opzione ed è una parte del mio vissuto comico. Sei anche stato assessore di Ravello? È una delle cittadine più ammirate e apprezzate dai grandi personaggi dell’arte, della letteratura e della politica, come sei stato scelto? Sono stato assessore ombra, senza portafoglio. Una carica onoraria che mi ha dato il sociologo Domenico De Masi. Ho preso questa sua chiamata affinché potessi contribuire nel progetto di realizzazione dell’auditorium disegnato da Oscar Niemeyer, che grazie a Dio si è costruito. È stata una collaborazione che ho fatto per un anno, poi è caduta la giunta, è cambiato il Sindaco, ed è finito tutto. Enrico un bancario mancato... PROTAGONISTI Sei stato in TV con “GLOB l’osceno del Villaggio”, ci racconti come nasce una puntata? Io faccio poco le riunioni di redazione perché ormai siamo una squadra affiatata, mi contattano solo sugli ospiti e mi chiedono se va bene per me. È un programma che vive di delega, e alla quarta edizione ci conosciamo a memoria. Lascio agli autori la libertà d’azione. Poi il segreto è nel vederci il giorno prima alle prove e con gli ospiti abbiamo un momento di incontro prima di registrare. Non è un programma che vuole dare delle imboscate, mi piace parlare con gli ospiti e vedere di fare qualcosa di diverso rispetto alle loro apparizioni in altri talk show a cui oggi si partecipa. Da dove prendi spunto per i tuoi monologhi? Guardi la realtà che ti è attorno? La gente che incontri in metrò? La politica non la posso guardare perché ormai supera ogni realtà, è difficile parlare del politico perché il politico involontariamente è diventato più comico del comico. Allora toccherebbe ai comici fare politica e infatti Beppe Grillo la sta già facendo. Gli spunti li prendo dalla realtà quotidiana, per cui mi basta girare in metrò, o dentro i bar e trovo l’ispirazione. Mi piace vedere che la gente reagisce comunque con ironia e quelli che invece non hanno ironia il più delle volte si candidano e diventano presidenti, assessori, ecc... Quali sono le tue letture, qual è un libro che consigli e che non si deve non leggere? Mi piace molto Andrea Camilleri, ho letto tutta la serie dedicata a Montalbano e ora ho letto ll birraio di Preston, sono libri che si consumano velocemente. La mia passione va per i romanzi storici come quelli di Bertolino . un comico azzeccato „ di DARIO MIGLIARDI Valerio Massimo Manfredi, L’armata perduta, è un saggio romanzato in cui ho potuto leggere la storia di Alessandro Magno che consiglio a tutti. Oppure Io Claudio, di Robert Graves è un libro che mi ha affascinato molto, una specie di Memorie di Adriano, scritte in terza persona. Sfatava il mito dell’imperatore Claudio, lo descriveva come uno sfigato, Claudio sta per claudicante, per cui era oltre che zoppo anche balbuziente e ha dovuto sopportare il governo di Caligola e di Tiberio, due imbecilli. E mi ricorda molto la situazione attuale in cui c’è ludi, pane e circensi e quindi speriamo che venga fuori un Claudio che sia da destra o da sinistra. Chi sono stati i tuoi maestri? A me ricordi molto Walter Chiari, che aveva una capacità di stare in scena da solo e prolungare all’infinito il racconto di una barzelletta e di uno sketch e anche il grande Raimondo Vianello... È un paragone che mi onora. Sono due personaggi a cui uno si ispira. Nessuno che fa la mia professione di monologhista, satirico o comico, rifiuterebbe mai un accostamento a due figure così importanti. Soprattutto a Walter Chiari per la fisicità, però devono rimanere dei modelli. Walter Chiari aveva un’opportunità enorme che è quella di lavorare in un’epoca in cui si poteva valorizzare la propria arte con il cabaret. C’era anche il teatro lirico che dedicava intere serate a Walter Chiari, a volte i suoi bis erano più lunghi dei suoi spettacoli. ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | PROTAGONISTI 15 PROTAGONISTI Oggi com’è il monologo televisivo? Deve durare sei, sette minuti, non c’è più quello spazio che veniva dedicato da Studio Uno o da Canzonissima. Perché c’è la pubblicità, ci sono altri tempi e ritmi. Per cui oggi uno come Walter Chiari dovrebbe lottare contro Amici o Talents ed è una lotta impari. Walter Chiari aveva bisogno di quello spazio e lì esprimere il massimo. Gli accostamenti con Raimondo Vianello e Walter Chiari sono accostamenti a cui tendere, ma mi reputo molto lontano. È comunque bello averli come modelli di ispirazione. Dove sei andato in vacanza quest’estate? In Brasile a seguire con la mia compagna una onlus che si chiama Vida a Pititinga, che è un’organizzazione che abbiamo fondato in Brasile nel 2004 in una piccola comunità di pescatori. Oggi abbiamo un piccolo asilo con 70 bambini, c’è una scuola calcio dell’Inter di 80 bambini e abbiamo una comunità adottata. Abbiamo inaugurato anche un Pronto Soccorso e il Centro sportivo dedicato a Giacinto Facchetti. Una vacanza lavoro? Sì, ma anche un’occasione per stare con la mia famiglia, con la mia bambina che ha poco più di un anno e per stare tutti e tre assieme. Progetti per la TV anche in autunno? Glob potrebbe anche continuare ma se non dovesse accadere potrei anche provare con il teatro che è sempre una bella valvola di sfogo. Al momento sono serenamente in attesa di giudizio. L’associazione Vida a Pititinga Onlus, è stata fondata nel 2004 da Edna Galvao, e da Enrico Bertolino, è nata con lo scopo di raccogliere fondi per offrire aiuto concreto alla piccola comunità di Pititinga, situata a 65 km da Natal, capitale del Rio Grande in Brasile. Con i fondi raccolti in questi anni hanno realizzato numerosi progetti a favore dei bambini e delle famiglie in difficoltà. Hanno bisogno di aiuto per dare vita alla speranza, all’identità, alla gioia e alle opportunità, delle famiglie bisognose di Pititinga, attuando progetti di accoglienza per i bambini senza istruzione, sfruttati ed emarginati e dando sostegno allo sviluppo e alla promozione di opere sociali, culturali, sanitarie ed ambientali. Per donare vai al sito www. Pititinga.org. 16 EVENTI SI È CONCLUSA LA 67° MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA, UN AVVENIMENTO CHE PIÙ DI ALTRE VOLTE HA AVUTO UN GRANDE SUCCESSO DI PUBBLICO E CHE HA CONFERMATO LA QUALITÀ DEI FILM VISTI SIA NELLA SEZIONE IN CONCORSO, SIA NELLE SEZIONI FUORI CONCORSO, ORIZZONTI E CONTROCAMPO ITALIANO DEDICATA QUEST’ANNO ALLE NUOVE LINEE DI TENDENZA DEL CINEMA NOSTRANO. LA MOSTRA È IL PIÙ ANTICO FESTIVAL CINEMATOGRAFICO AL MONDO, FU FONDATA NEL 1932 DALLO SCRITTORE ANTONIO MARAINI E DAL CONTE GIUSEPPE VOLPI. LA COMPETIZIONE NON SI È DISPUTATA IN TUTTI GLI ANNI, FANNO ECCEZIONE GLI ANNI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE E ALCUNE EDIZIONI DEI “CONTESTATI ANNI SETTANTA”. n leone d’oro U a caccia , di DARIO MIGLIARDI 18 EVENTI L’ edizione di quest’anno sarà ricordata anche per essere l’unica inaugurata da un Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Un pregio particolare va al Presidente della Giuria, il regista americano Quentin Tarantino, amante del cinema di serie B italiano e autore di film cult come Le iene, Pulp fiction e Kill Bill. Gli altri giurati erano i registi Gabriele Salvatores, Luca Guadagnino, Arnaud Desplechin, lo sceneggiatore Guillermo Arriga, l’attrice Ingeborga Dapkunaite e il cantante Danny Elfman. Il cinema italiano in concorso è stato ben rappresentato da quattro film – per alcuni si è trattato di una Mostra all’insegna dell’autarchia – molto diversi tra loro. di talenti Il primo ad essere presentato è stato “La pecora nera” opera prima di Ascanio Celestini, che in verità aveva esordito tre anni fa con il documentario “Parole Sante”, ma questa è stata per lui la prima fiction. Elogio funebre del manicomio elettrico, nasce come testo e come spettacolo teatrale, ora diventato anche film. Il regista ha presentato con queste parole la pellicola: “Il manicomio è un condominio di santi. So…. santi i poveri matti asini sotto le lenzuola cinesi, sudari di fabbricazione industriale, santa la suora che accanto alla lucetta sul comodino suo si illumina come un ex-voto. E il dottore è il più santo di tutti, è il capo dei santi, è Gesucristo….” Cosi ci racconta Nicola i suoi 3 di 5 anni di “Manicomio elettrico”, e nella sua testa scompaginata realtà e fantasia si scontrano producendo imprevedibili illuminazioni. Nicola è nato negli anni Sessanta, “I favolosi anni sessanta”, e il mondo che lui vede dentro l’istituto non è poi così diverso da quello che sta correndo là fuori, un mondo sempre più vorace, dove l’unica cosa che sembra non potersi consumare è la paura. Il film sarà nelle sale italiane dal prossimo 15 ottobre 2010. Il secondo film italiano presentato è stato “La passione” diretto da Carlo Mazzacurati ed è una commedia che racconta le vicende tragicomiche di un regista (Silvio Orlando) il quale, passati i cinquant’anni e trovando l’opportunità di fare un film con una giovane emergente soubrette della TV, non riesce a farsi venire un’idea brillante. Un film corale i cui protagonisti, Cristiana Capotondi (la star della televisione), Corrado Guzzanti, Giuseppe Battiston, proprio per citarne alcuni, contribuiscono a rendere divertente una storia che il regista ha dichiarato essere anche autobiografica. Gli ultimi due film in concorso hanno qualcosa che li accomuna, entrambi sono stati girati a Torino con il sostegno della Film Commission, il che dimostra come la nostra città ancora una volta sia un punto di riferimento sia per gli autori sia per i produttori. “Noi credevamo” di Mario Martone è un film in costume ed epico, anche per lunghezza, in cui si racconta la storia di tre ragazzi del sud Italia, che decidono di aggregarsi alla Giovine Italia di Giuseppe Mazzini. Il film si struttura in quattro episodi che sono altrettante pagine oscure del processo risorgimentale per l’Unità d’Italia. Le storie di Domenico, Angelo e Salvatore verranno segnate fatalmente dalla loro missione di cospiratori e rivoluzionari. Vite che sono in bilico tra ciò che è la rettitudine morale e l’impulso omicida, tra sacrifici e paura, slanci ideali e disincanti politici. Il tema raccontato è anche quello di una storia sconosciuta in cui i “Padri della Patria” hanno dovuto subire conflitti implacabili, dove si spiega e si giustifica quell’insanabile frattura tra nord e sud e come conflitti così lontani abbiano inciso sull’Italia in cui viviamo. Il regista ha dichiarato: “In Italia nel 2011 ricorrerà il centocinquantesimo anniversario dell’unità del paese, un tema oggi cruciale e molto discusso. Noi credevamo tratta di alcuni aspetti della lotta che si è combattuta per realizzare questa unità, ma non è un film di occasione. L’ho immaginato sette anni fa, e non avrei mai creduto che la sua realizzazione avrebbe necessitato di tempi così lunghi. In tanti vi abbiamo lavorato ostinatamente per anni: ora che il viaggio è approdato fatalmente a questa data e alla mostra di Venezia, città simbolo di quella lotta, non possiamo che esserne felici.” L’uscita del film è prevista per il prossimo mese di novembre. ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | EVENTI 19 EVENTI Piergiorgio Gay, le canzoni possono raccontare la società? La musica popolare parla di noi, e spesso ci ritrae meglio di tanti saggi o studi sociologici. Parte da un’emozione, dal ritmo, in maniera viscerale. Una canzone può semplicemente rimanere legata a un momento particolare della nostra vita, darci felicità, amarezza o nostalgia nel ricordo. Addirittura “celebrare” un evento cruciale, diventare “rito”, nel senso più laico e bello del termine Perché ha scelto Luciano Ligabue? Il regista Saverio Costanzo ha proposto un’opera attesa da molti e tratta dal romanzo best seller di Paolo Giordano “La solitudine dei numeri primi”. Il film dal 10 di settembre è nelle sale italiane, ed era atteso soprattutto dai lettori del libro i quali sperano di riprovare la stessa emozione avuta con la lettura. Paolo Giordano è anche l’autore della sceneggiatura e ha dichiarato di aver seguito tutte le fasi della produzione al fine di non lasciare nulla al caso. I protagonisti di questa pellicola girata in una Torino mai dichiarata sono: Alba Rohrwacher, Luca Marinelli, Isabella Rossellini e Filippo Timi. Questi sono i film presentati in concorso, ma il festival ha vissuto anche momenti di grande emozione con le proiezioni nelle sezioni collaterali, come nel caso di Niente paura, il documentario di Piergiorgio Gay che racconta del rocker italiano, Luciano Ligabue e del suo pubblico per ripercorrere gli ultimi trent’anni del nostro Paese. Niente paura è un film documentario sull’identità nazionale non razzista, non regionalista, nell’epoca delle “passioni spente”, nell’epoca della crisi radicale della politica, in senso lato. Il film racconta – in modo non ideologico, non didascalico, non “a riassunto”, ma attraverso le storie personali (che assumono significato e valore collettivo) di uomini e donne comuni, di persone conosciute e dello stesso Ligabue – colonna sonora del film e “narratore per eccellenza” – come siamo e come eravamo, in realtà da dove veniamo e quale Paese siamo diventati oggi. 20 Perché è un musicista italiano popolare; perché nei suoi concerti quando canta Non è tempo per noi, vengono proiettati sul maxischermo gli articoli della Costituzione italiana; perché quando canta Buonanotte all’Italia scorrono alle sue spalle i visi delle persone che hanno fatto qualcosa per questo paese; perché quando finisce i concerti si rivolge al pubblico dicendo: Vorrei augurare la buona notte a tutti quelli che vivono in questo Paese ma che non si sentono in affitto, perché questo Paese è di chi lo abita e non di chi lo governa. EVENTI Un mondo di cibo e territori Dalle Alpi alle isole tropicali, saranno rappresentate a Torino tutte le aree del mondo in una sorta di pianeta gastronomico in miniatura. di MARIANGELA SALVALAGGIO Q uella del 2010 sarà l’edizione migliore di sempre”. Parola di Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia. Con orgoglio spiega: “Per la prima volta interverrà all’inaugurazione il Commissario europeo all’Agricoltura, Dacian Ciolos, e ci sarà uno stand della Commissione europea”. Il Salone del Gusto come un G20 del cibo: al termine si stilerà un documento politico-programmatico sul futuro del cibo e dell’alimentazione, che terrà conto anche delle comunità indigene, presenti per la prima volta a Torino. Per redigerlo interverranno personalità illustri come l’economista statunitense Jeremy Rifkin. 22 L’appuntamento con il gusto e i sapori dal mondo si svolgerà al Lingotto Fiere di Torino dal 21 al 25 ottobre. Il tema quest’anno si esprime in due parole: una è cibo, l’altra territori. Ed è infatti attraverso il cibo che ogni territorio esprime le sue principali caratteristiche. Territorio coniugato al plurale, però, per esaltare la diversità di luoghi, culture, conoscenze e per disegnare una nuova geografia del Pianeta, una mappa del cibo di colori e sapori. Anche lo spazio espositivo è ridisegnato in funzione dei luoghi: non ci sono più le vie tematiche e l’area dei presìdi, ma ogni regione o Paese presenterà le sue produzioni, i suoi progetti, le sue cucine. Tutte le regioni italiane saranno rappresentate così come i 162 Paesi stranieri, ben nove in più di due anni fa. Sono attesi infatti 5 mila delegati, di cui 1.500 saranno ospitati gratuitamente da famiglie piemontesi. In concomitanza con il Salone, anche per questa edizione, si svolgerà Terra Madre, incontro mondiale delle comunità del cibo che intende rafforzare le modalità di produzione locale e sostenibile. EVENTI L’IDEA PIÙ ORIGINALE DI QUEST’ANNO SARÀ LA CENA DEGLI AVANZI. QUANDO LE PORTE DEL SALONE SI CHIUDERANNO, LUNEDÌ 25 OTTOBRE, UN GRUPPO DI CUOCHI, DAL RISTORANTE STELLATO ALL’OSTERIA, ESERCITERÀ FANTASIA E TECNICA UTILIZZANDO COME MATERIA PRIMA QUANTO AVANZATO DALLE CUCINE. Innumerevoli le novità dell’edizione 2010: all’enoteca, con oltre 2000 etichette da assaggiare, si aggiunge quest’anno la sala Slow wineBanca del vino per veri intenditori. Il Salone 2010 si rinnova anche nell’organizzazione delle aree di degustazione, non più identificate con cucine e “isole del gusto”, ma gestite direttamente da ogni regione. Una sosta inconsueta, altra new entry del Salone 2010, sarà quella al cocktail bar, gestito da uno staff di barman professionisti. Un ambiente esclusivo dove i migliori bartender del mondo si esibiranno in acrobazie alcoliche e terranno corsi di formazione. Ritornerà anche una delle attrazioni più gettonate nel 2008: le cucine di strada: “baracchini” di cibi on the road, italiani e stranieri, dalla focaccia di Recco alla piadina romagnola, sino al take away da Cina e Kurdistan iracheno. Una risposta gastronomica all’omologazione globale del gusto. Fuori dal Lingotto, dimore storiche, castelli e ville ospiteranno più di venti appuntamenti con gli chef. Qualche nome su tutti: Alain Ducasse, gran maestro di Francia, Kylie Kwong del Billy Kwong a Sydney, Shin Ichiro Takagi dello Zeniya a Kanazawa (Giappone), Alex Gares del Soneva Fushi a Kunfunadhoo Island (Maldive), Oriol Rovira del Rural Els Casals a Sagas in Catalogna (Spagna). Certo non mancano i grandi nomi italiani come Massimo Bottura, Moreno Cedroni, Chicco Cerea, Gennaro Esposito, Davide Oldani, la famiglia Santini. E ancora, i migliori tra i “chiocciolati” delle Osterie d’Italia. Otto i momenti dedicati alle comunità del cibo e altrettanti ai presìdi internazionali (dal suino basco euskal txerria al vino in anfora della Georgia) e 19 gli eventi riservati agli italiani. L’ottava edizione non trascurerà naturalmente gli incontri giornalieri con le comunità del cibo, per conoscere da vicino produttori e prodotti dei territori presenti. Ogni incontro sarà ad ingresso libero. Hanno già confermato la loro presenza, tra gli altri, Stefano Rodotà, docente di Diritto civile alla Sapienza di Roma ed ex presidente dell’Autorità garante per la privacy in Italia e Vandana Shiva, attivista indiana, scienziata, vice presidente Slow Food. Prima di lasciare il Salone sarete invitati a scattare una foto, non come ricordo della vostra visita, ma per avere un pratico ricettario direttamente sul vostro cellulare. L’iniziativa, che sposa lo spirito del basso impatto ambientale dell’intera manifestazione alle avanguardie tecnologiche, necessita solo di un vostro click con un telefonino che abbia la connessione a internet e una macchina fotografica incorporata. Ci sarà anche un’anteprima del Salone, il 20 ottobre alla Reggia di Venaria, con la presentazione della nuova guida Slow Wine. La riunione plenaria e quella di chiusura si terranno al PalaIsozaki, mentre i Laboratori della Terra saranno all’Oval Lingotto. “Nonostante questo periodo non facile per l’intera economia mondiale – ha osservato Carlo Petrini, Presidente Slow Food, - sono sicuro che questo sarà un grande Salone del gusto. Una manifestazione che propone un sistema produttivo del cibo in antitesi con il modello agroindustriale, portatore di questa crisi planetaria. Una crisi entropica, perché per produrre 100 unità di energia di cibo, ne consumiamo 150. Questo sistema è diventato nel tempo insostenibile, riducendo il cibo a merce senza più valore culturale. Ecco perché i numeri dello spreco alimentare sono spaventosi: 4000 tonnellate di cibo edibile buttate ogni giorno se guardiamo alla sola Italia. E considerare il cibo una commodity ci ha portato anche a pagare i contadini una miseria: 27 centesimi per litro di latte, 10 euro per quintale di grano. Più si consuma, più si spreca, meno si pagano i contadini”. Il programma è sul sito www.salonedelgusto.it dove è possibile prenotare on-line la partecipazione agli incontri. ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | EVENTI 23 GUSTI E PIACERI di Emanuela Truzzi UN MODO DIVERSO DI FARE LA SPESA Barovero I una solida realtà piemontese l 1° luglio 2010 la Barovero S.p.A. ha riaperto i cancelli dello stabilimento in strada Cappellette a Santena, dopo il terribile incendio del 2007 che ha costretto l’Azienda ad un trasferimento nell’area industriale di Moncalieri. Totalmente rinnovata sia nella parte produttiva con macchinari moderni, sia nella parte degli uffici, con una superficie di oltre 10500 mq, la Barovero ha congiuntamente festeggiato la sua rinascita dalle ceneri con i sessanta anni di attività. 24 La serata di gala alla quale abbiamo partecipato io e il direttore Paola Gomiero ha avuto illustri ospiti, ma i veri protagonisti sono stati tutti i dipendenti che in questi anni difficili hanno continuato a lavorare con dedizione insieme ai soci di una grande Azienda della nostra realtà territoriale. Sono stati premiati tanti dipendenti per l’impegno e la professionalità profusi e mi ha particolarmente colpito la premiazione per anzianità di una dipendente, la signora Lorella, presente da oltre trenta anni in Azienda. Molti sono stati i momenti di commozione e la fervida partecipazione testimonia come in questa Azienda si respiri ancora quel clima famigliare dove un affetto vero e profondo lega i dipendenti ai titolari della Barovero. Intervistiamo Roberta Barovero per conoscere meglio questa realtà. Come è nata la Barovero? Nel 1949 mio zio Giobbe “Bobino”, che lavorava con mio padre Benito al Bar Talmone, ha realizzato la sua vena imprenditoriale creando la sua piccola attività e tale è stato l’entusiasmo da far entrare subito il fratello Benito. Nel giro di pochi anni l’attività ha iniziato ad espandersi, per cui sono entrati in società i fratelli Marcello, Edda, Romano ed Italo, apportando ciascuno le proprie qualità. Il successo è stato determinante per lo sviluppo dell’Azienda, dove gli elementi prioritari sono stati l’unità e la forza di una grande famiglia che ha voluto dar vita a questa impresa. Questo risultato si è creato grazie alla passione per il lavoro di tutti gli zii e dalla bravura della zia Edda. GUSTI E PIACERI La famiglia Barovero ha realmente creduto al progetto di Giobbe “Bobino” e oggi con orgoglio posso dire che produciamo giornalmente oltre duemila chili di biscotti. E che buoni biscotti, Roberta… Sì, perché abbiamo voluto mantenere la genuinità e la semplicità degli ingredienti per offrire un prodotto veramente squisito, distribuito su tutto il territorio nazionale. Sono famosi i nostri savoiardi, le paste di meliga, i torcetti, ma la Barovero non è solo questo: oggi controlliamo il biscottificio Mautino e siamo in partnership con la Lekkerland. Che visione hai oggi dell’Azienda Barovero? Posso fare una similitudine: come un grande albero ha radici profonde, rappresentanti i valori, con lunghi rami che si protendono verso un futuro sempre ricco di novità ma ben saldo ai principi che l’hanno fatto nascere. Siamo diventati una S.p.A. nel 1980 e oggi è presente la terza generazione di Barovero con il giovane Luca, nipote del fondatore Giobbe “Bobino”. L’amministratore dell’Azienda è mio cugino Carletto, amministratore anche della Lekkerland Italiana e della Mautino, uomo di grandi qualità e idee innovative e gli altri soci della famiglia sono: Paolo, Luca, Mario, Mirella ed io. Qual è, Roberta, il tuo ruolo in Azienda? Mi occupo da oltre venti anni prevalen- temente della vendita, relazionandomi anche con i buyer della grande distribuzione dei Pam e negli ultimi due anni sto portando avanti la promozione del brand Barovero attraverso una serie di iniziative interessanti. A giugno la Barovero ha partecipato come sponsor a un evento promosso dall’Associazione per la fibrosi cistica, del quale è vicepresidente Matteo Marzotto e personalmente ho partecipato, come volontaria, nell’organizzazione di questo straordinario appuntamento benefico. Saremo presenti, anche se come piccoli sponsor, al talk-show organizzato dall’Associazione Minerva, della quale faccio parte e sto progettando delle serate promozionali per dar luce al brand Barovero, nel quale credo fortemente. A proposito di Minerva, associazione di figure manageriali, come sono le presenze femminili nell’azienda Barovero? Sicuramente la presenza maschile è maggioritaria in tutti i ruoli ma la valorizzazione delle figure femminili è determinata dalle capacità individuali. Ci sono state donne che hanno ricoperto ruoli importanti e che ormai sono in pensione, come mia mamma Milva, responsabile dell’ufficio amministrativo dell’Azienda e oggi questo ruolo è affidato a mia cugina Loredana. Comunque, indipendentemente dal tipo di mansioni, trovo che le donne presenti nella Barovero S.p.A. abbiano sempre lavorato con professionalità e con una forte capacità nelle relazioni umane, merito dell’intuito tipicamente femminile e del sentimento. Tornando alla serata di gala del 1° luglio, gli ospiti hanno avuto modo di visitare lo stabilimento e si leggeva nei dipendenti e nei collaboratori la grande soddisfazione di lavorare per questa Azienda. Qual è il segreto? Vedi Emanuela, in questi anni siamo cresciuti come numero e come fattura- to ma non è cambiato il rapporto che ci lega a tutti i dipendenti e i collaboratori, come una famiglia allargata dove c’è il rispetto, l’affetto e l’impegno per raggiungere sempre nuovi obiettivi e traguardi che l’amministratore Carletto Barovero sapientemente sa porre a tutti noi. L’occasione della serata di gala ha dato modo di premiare le tante figure che in questi anni hanno lavorato con noi. Da buoni piemontesi non ci siamo lasciati sopraffare dagli eventi ma abbiamo lottato e lavorato con energia per riprenderci dal grave danno subito. Oggi vogliamo essere ottimisti sapendo che i tanti Clienti che apprezzano i nostri prodotti continueranno a seguirci, apprezzando il valido rapporto qualitàprezzo che permette a tutti di avere sempre in casa i biscotti Barovero. E per il Natale cosa proponete? I nostri ottimi panettoni, che si possono acquistare nei negozi di dolciumi e hanno una fragranza e una ricchezza di canditi e cioccolato di qualità superiore. Ricordo una frase dei miei nonni proprio quando la famiglia si riuniva al tavolo per le feste: “Non è un Natale vero senza un panettone Barovero”. Str. delle Cappellette, 8 - Santena (To) Tel. 011 9456363 – fax 011 945.62.58 www.barovero.it [email protected] ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | GUSTI E PIACERI 25 GUSTI E PIACERI Un piacere visivo, olfattivo e gustativo per un freisa superiore: il Barbarossa L’ Azienda Vitivinicola Balbiano nasce nel 1941 per opera del suo fondatore Melchiorre. Da trent’anni la gestione è affidata al figlio Francesco, ora affiancato da Luca, terza generazione della famiglia. Attuando una politica di costante miglioramento tecnologico in cantina, l’Azienda Vitivinicola Balbiano è riuscita con non poche difficoltà a far apprezzare il Freisa di Chieri nelle sue tipologie secco vivace e secco fermo, un tempo noto solo nella sua versione dolce. Le vigne Balbiano sono situate nei comuni di Andezeno e Marentino. Dott. Franco Balbiano, visitare la vostra cantina è un’esperienza affascinante, ci racconti la storia. Gli edifici e gli spazi della cantina risalgono all’inizio dell’ottocento e sono stati ristrutturati nell’assoluto rispetto dello stile originario trasformando il vecchio ricovero attrezzi in moderna cantina e la stalla in una caratteristica sala degustazione con annessa enoteca, il fienile in sala ricevimento Clienti, mentre la vecchia cantina originaria è stata recuperata e valorizzata. Abbiamo creato anche un museo degli attrezzi contadini e una sezione dedicata ai giocattoli, proprio per conservare e tramandare la storia del nostro territorio e dei nostri avi. 26 Quali sono i prossimi eventi che avete in calendario per invitare i nostri associati a venirvi a trovare? La degustazione del Novello il 6 e 7 Novembre. Dieci anni fa c’era una grossa richiesta di questa tipologia di vini, poi l’interesse è un po’ scemato. Noi continuiamo a ritenere che sia un vino molto interessante e meriti di essere valorizzato per la fragranza dei profumi e la freschezza del gusto, che ricorda ancora quello dell’uva. La nostra cantina, al di là degli eventi che organizziamo periodicamente, è sempre aperta, e con vero piacere accompagniamo i nuovi ospiti nel percorso e nella degustazione. Il nome Balbiano è sinonimo di Freisa, che viene declinato dalla Vostra Azienda in tre tipologie: il Freisa di Chieri secco vivace, il Freisa di Chieri secco fermo che viene chiamato Surpreisa e il Freisa di Chieri superiore detto Barbarossa. La famiglia Balbiano fa Freisa di qualità dal 1941. Nel 2011 sarà il settantesimo anniversario, un anno importante per Torino e sarà anche il primo anno di “Villa della Regina”, un vigneto di 7700 mq. che la Soprintendenza alle Belle Arti ci ha concesso di impiantare e condurre fino al 2012 di fianco alla storica villa. Il vigneto è stato impiantato dove esisteva originariamente, seguendo il metodo tradizionale. Nel mese di Aprile “Villa della Regina” è diventato un vigneto DOC. Il vino che noi metteremo in bottiglia per l’anniversario del 2011 è quello prodotto l’anno scorso e verrà mantenuto in botte fino al 1° Novembre 2010. Si tratta di un Freisa superiore, da invecchiamento, e utilizzeremo una bottiglia e un’etichetta studiata d’accordo con la Soprintendenza, che verranno presentate in un evento appositamente studiato nel mese di aprile 2011, in occasione delle celebrazioni del centocinquantenario dell’Unità d’Italia. A proposito del vino “Barbarossa”, come nasce la scelta di un nome così suggestivo? Avevamo in mente di creare una riserva, un Freisa di Chieri invecchiato. Il nome ce l’ha suggerito la dott.ssa Enza Cavallero che ha compiuto studi storici sul territorio chierese. Barbarossa passò per le nostre terre lasciando una scia di distruzione. I vigneti che sopravvissero alle sue devastazioni dimostrarono di avere un carattere forte come quello di colui che aveva cercato di distruggerli, da qui il nome in suo onore. Il Freisa Superiore Riserva “Barbarossa” viene tenuto 6 mesi in tonneau e dopo un lungo affinamento in bottiglia acquista un colore rosso rubino intenso, un profumo speziato di liquirizia e vaniglia e un sapore corposo, leggermente tannico e un buon tenore alcolico. Lei, dott. Luca Balbiano, si occupa di tutto ciò che riguarda la comunicazione dell’Azienda via internet. È una passione che ho avuto fin da bambino. Cerco di diffondere sulla rete la maggior parte di notizie sulla nostra attività attraverso i social network. Il sito internet è stato uno dei primi tra le aziende vitivinicole del nostro territorio. E’ possibile reperire notizie sia storiche sia tecniche, con tutte le schede dei nostri vini. Quello che vogliamo ottenere è uno scambio di opinioni con i nostri Clienti: non solo fornire informazioni ma anche ascoltare complimenti e critiche per migliorare continuamente i nostri prodotti e il nostro servizio. AZIENDA VITIVINICOLA BALBIANO Corso Vittorio Emanuele, 1 Andezeno (TO) – Tel. 011 9434214 www.balbiano.com [email protected] Convenzione associati FABI Plus Sconto del 10% GUSTI E PIACERI di Barbara Odetto Dolcidea Dolcezze e golosità sotto la Mole A l numero 19 di Via Madama Cristina sorge un negozio allegro e colorato, uno spazio studiato per accogliere la clientela con simpatia e consentirle di scegliere tra le numerose proposte che Simona e Roberta Bori selezionano con cura. Cioccolato, caramelle, ma anche gelati e marmellate per soddisfare il gusto di ognuno e regalare attimi di bontà infinita. Roberta, quando è nata Dolcidea? “Abbiamo aperto nel 1990 e in occasione dei vent’anni di attività abbiamo rinnovato i locali. Abbiamo scelto colori energici e vitali come l’arancio e il rosso perché volevamo un locale che rispecchiasse il nostro modo di essere e di vivere”. Lei e sua sorella Simona lavorate da sole? “Con noi in negozio c’è una collaboratrice, mentre per la produzione del cioccolato ci avvaliamo del supporto di Alessandro Rabbia, cioccolatiere di Pinerolo che vanta anni di esperienza nel settore. In passato ho collaborato con lui e lo conosco bene: oltre che un professionista lo reputo un amico. Simona ed io volevamo creare un prodotto nostro e di qualità per cui ci siamo rivolte a lui, che ha un’esperienza ventennale e seleziona con cura le materie che impiega”. Quali sono i prodotti di punta di Dolcidea? “Oltre al cioccolato di aziende note e prestigiose, vendiamo prodotti realizzati nel laboratorio di Pinerolo: praline, cioccolatini e tavolette di cioccolata incartate a nostro marchio, torte di nocciole del Piemonte e molte altre ghiottonerie. Nel laboratorio che sorge al primo piano di Via Madama Cristina, proprio sopra il negozio, produciamo invece torte, semifreddi e monoporzioni. Siamo attrezzate per realizzare gelati e semifreddi durante tutto l’anno”. Qual è la vostra filosofia? “Cortesia e professionalità sono le nostre parole d’ordine, che applichiamo nel quotidiano attraverso il rap- porto con la clientela, la scelta degli ingredienti, l’attenzione al dettaglio nelle varie fasi produttive . Proprio per questo abbiamo anche cioccolato per celiaci e per chi è intollerante al latte”. I vostri plus? “Il vasto assortimento di prodotti e la cura per i dettagli. Per esempio abbiamo realizzato una linea di scatole di cioccolatini firmate Dolcidea by Simona e Roberta: ne abbiamo studiato il design e il colore e siamo soddisfatte del risultato. Per Natale, invece, punteremo sul packaging delle confezioni. Da anni seguiamo stage legati ai colori di tendenza che poi proponiamo nelle confezioni pasquali o natalizie ”. A proposito del Natale: qualche anticipazione? “Abbiamo pensato a tre linee di panettone, abbinate ai cioccolatini: classic, per chi ama la tradizione, fashion per i più giovani e fantasy per coloro che desiderano stupire senza però eccedere”. Quale sarà la sorpresa sotto l’albero firmata Dolcidea? “Il nostro desiderio è addolcire il Natale di tutti, dai bambini ai nonni, perché dagli zero ai novant’anni ognuno di noi è un po’ goloso”. DOLCIDEA Via Madama Cristina 19 10125 Torino Tel. 011 6698239 Aperto da lunedì a sabato con orario continuato Aperto tutte le domeniche di dicembre ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | GUSTI E PIACERI 27 GUSTI E PIACERI di Barbara Odetto Ristorante Roma oltre un secolo di stile E ntrare al Ristorante Roma è come tornare indietro nel tempo: le stanze impreziosite dagli affreschi ottocenteschi, il bancone in legno e i lampadari a goccia testimoniano il passato dell’antica locanda inaugurata oltre 170 anni or sono. È risaputo che Camillo Benso, Conte di Cavour, ne apprezzasse sia la cucina sia l’atmosfera e che i dipinti di entrambe le sale e della zona bar-ingresso sono opera dello stesso artista che affrescò nella prima metà dell’ottocento la sua residenza estiva: pare infatti che, soggiornando all’allora Locanda Roma, in cambio dei pasti consumati e del soggiorno, si sdebitò affrescando le sale con gli stessi temi rappresentati nella villa del Conte di Cavour. A proposito delle sale, sia la verde sia la rossa sono allestite con cura e attenzio- RISTORANTE ROMA via Cavour, 71 10026 Santena (TO) Tel. 011 9491491 Cell 346 7117983 www.anticalocandaristoranteroma.it Convenzione associati FABI Plus Sconto del 20% 28 ne ai particolari: dai tessuti alle stoviglie, tutto è in nuance e concorre a creare un ambiente raffinato e intimo. Merito anche dei pochi tavoli distribuiti in entrambi gli ambienti, una scelta saggia che facilita la conversazione degli ospiti. Eugenio Dante Rosa, titolare del ristorante dal 2008, mostra la sua attenzione ai dettagli non solo nell’arredo, ma anche nella selezione delle portate. Oltre alle diverse proposte a tema o quelle specifiche della stagione degli asparagi, dei quali Santena è la principale produttrice, non mancano quelle à la carte con piatti tipicamente legati al territorio quali il flan di verdura con fonduta di tome d’alpeggio o i “tajarin” al ragù di faraona oppure ancora la milanese di fassone impanata con grissini rubatà, senza dimenticare i funghi, protagonisti di questa stagione, da gustare fritti, alla griglia o insieme ai tajarin. Accanto ad essi non mancano però “incursioni” mediterranee, dovute al percorso professionale del titolare e chef, e di mare: un perfetto mix di sapori e design per unire al piacere del palato quello degli occhi. Ogni portata è infatti accompagnata da decorazioni quali erbe e fiori che la rendono unica, quasi un’opera d’arte culinaria. Tra i dessert non mancano lo zabaione espresso con savoiardi caserecci e la millefoglie con frutta secca e salsa al caramello, mentre la carta dei vini vanta rossi e bianchi di alto livello. Appassionato intenditore, il titolare dedica la terza sala a vineria dove è possibile degustare etichette prestigiose unite a taglieri di salumi e formaggi oppure partecipare agli incontri e alle serate a tema insieme con i viticultori. Assolutamente da vedere infine la cantina, dove il giovane ristoratore custodisce bottiglie pregiate e interessanti: un luogo ricco di fascino e di atmosfera. PROTAGONISTI Mario Tozzi ambiente e clima, una sfida al limite dell’impossibile di DARIO MIGLIARDI L a sua passione per la geologia quando e come è nata? Ho semplicemente studiato, mi interessava conoscere come andavano certe cose, più che altro è stata una questione di studio, anche lungo. La divulgazione è diventata così un lavoro perché per farla a tempo pieno bisogna dedicarle altri studi oltre a quelli legati alla professionalità. I cambiamenti climatici hanno messo in difficoltà sia gli uomini sia gli animali? Sono tantissime le specie animali in difficoltà. Pensiamo alle balene, o ai cetacei marini, i polpi, le meduse. Ma ci sono anche degli animali che vivono in Italia nelle stesse difficoltà? Basterebbe ricordare i lupi o gli orsi marsicani o semplicemente tutti gli animali selvatici come ad esempio i ricci che muoiono schiacciati dalle auto e la cui unica difesa è quella di appallottolarsi. Parliamo sempre di animali, ma gli insetti…? Le api subiscono una forte sofferenza e non hanno più luoghi puliti dove andare a riprodursi. Per concludere possiamo dire che potremmo associare un animale ad ogni lettera dell’alfabeto, dall’albatros che vive nei nostri mari per finire con le zanzare, che vengono disinfestate in maniera assurda. Ormai tutti sono d’accordo nel sostenere che le disinfestazioni non hanno nessuna possibilità di successo e che andrebbero regolate con altri sistemi per esempio quelli naturali. Come possiamo fare a ridurre le emissioni di gas velenosi nell’ambiente? Prima di tutto sarebbe più logico che ognuno per quello che può, rinunciasse alla propria vet- 30 PROTAGONISTI tura personale. Questo comporterebbe subito notevoli vantaggi tra cui quello di avere immediatamente meno emissioni. Poi dovremmo cercare di usare solo cibi che provengano da luoghi vicini, quello che si dice il chilometro zero. Per cui chi mangia una bistecca argentina produce una forma di inquinamento molto più forte di chi mangia una bistecca chianina, perché non deve attraversare l’oceano per arrivare nei nostri piatti. Petrolio e nucleare, sono effettivamente le nostre uniche fonti energetiche o ce ne sono altre? Il petrolio senz’altro come tutti i combustibili fossili è da abbandonare, ma anche il nucleare è un combustibile fossile, perché è anch’esso un segreto della terra. Per quale motivo dobbiamo seguire una logica di prodotti che prima o poi vanno verso l’esaurimento? Si chiamano infatti fonti non rinnovabili. Sarà il caso di abbandonare questi idrocarburi prima che siano finiti del tutto, come per esempio l’età della pietra è finita prima che finissero le pietre. Perché se prendiamo in mano le redini possiamo ancora governare quel cambiamento altrimenti rischiamo di subirlo per trauma, e rischiamo di fare scelte ancora una volta sbagliate. Questo persistere in una scelta energetica irrazionale sarà difficile da spiegare, soprattutto alle generazioni che verranno dopo di noi. E su cosa dovremmo puntare? Si potrebbero scegliere alternative di altro tipo: ma prima di tutto scegliere di risparmiare. Se ognuno di noi risparmiasse energia si potrebbe fare a meno di nuove centrali, poi un’altra scelta che per me è elementare è la maggiore efficienza. Dobbiamo produrre energia più efficiente e apparati finali di uso dell’energia che permettano di consumare meno e di risparmiare un po’. Invece i dati mondiali del consumo energetico tendono tutti al rialzo. Il problema è che risparmiamo per sprecare. Quel risparmio che eventualmente portiamo in atto serve solo a cose inutili. Non ci porta un vantaggio in altri termini, ma ci fa sprecare ancora di più. Non siamo in grado di essere risparmiosi ma vogliamo consumare di più in un’altra maniera. Il nostro fabbisogno energetico e le catastrofi ambientali sono un binomio inscindibile? Il fabbisogno energetico è in continuo aumento, però potremmo ridurlo ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | PROTAGONISTI 31 PROTAGONISTI Lei è anche Presidente del Parco di Orbetello e ad esso ha dedicato un libro “Nel nome del parco” che è stato appena presentato. Di cosa si tratta? E’ un libro che difende le ragioni dei parchi in Italia partendo dall’esperienza che sto vivendo nel Parco Nazionale di Orbetello. In molti casi ci sono dei parchi che sono parchi a prescindere dal punto di vista economico. Se il parco porta un vantaggio economico siamo tutti contenti e va bene, ma se non lo porta ha comunque un valore che è quello di contribuire a una qualità della vita talmente migliore che proprio per questa ragione deve essere protetto. Il libro racconta la vita di un parco con le difficoltà che si incontrano quando si propongono nuove strategie per la sua organizzazione e difesa. Ma chi sono le persone che vanno per così dire contro la cultura della natura? Accade che la popolazione locale non voglia che qualcuno le imponga un vincolo in nome della sua presunta capacità di mantenere intatto l’ambiente naturale. Presunta perché spesso è casuale, legata ad esempio a strutture che di per sé evitavano contaminazioni, come il carcere dell’Asinara. Invece bisogna trasformare quel vincolo in una possibilità oggettiva e programmata. significativamente se avessimo una vita meno sprecona. Non è tanto una questione di fabbisogni soddisfatti, è proprio che sprechiamo parecchio. Lei è vegetariano, è stata una scelta ecologica, ambientale o nutrizionale? E’ una scelta ambientale soprattutto. L’allevamento di carne porta ad una serie di scompensi, a cominciare dal consumo delle foreste tropicali. In che senso? L’uomo ha bisogno di nuovi territori per l’allevamento? E come fa a trovare queste nuove terre? Deforestando. E questo va a discapito delle esigenze del pianeta. La foresta che l’uomo strappa non è così coltivabile dal punto di vista della resa agricola. Tanto è vero che dopo qualche anno bisogna abbandonarla. Allora qual è il guadagno? Che abbiamo rovinato per sempre un pezzo di territorio e ne abbiamo ottenuto un vantaggio che ci porterà necessariamente a strappare un altro pezzo di foresta. 32 Torino ha bandito i sacchetti di Polietilene. Quindi quando si va al supermercato, i clienti si stanno abituando a portare da casa il sacco della spesa o si è costretti a prendere dei sacchetti biodegradabili. Pensa che sia una scelta che altre città debbano imitare? Per la verità in altre città questa scelta si è fatta ma non fino in fondo. L’hanno fatto alcune catene di distribuzione, ma io lascerei stare il sacchetto biodegradabile e ritornerei alla borsa a maglie larghe quella che si portava mia nonna al mercato. Una civiltà che butta via tutto non è necessariamente migliore di una che invece conservava. Questo permette di avere una convivenza più armonica con l’ambiente naturale. Ho ancora un’ultima curiosità da chiederle. Tutti conoscono la sua passione per la vulcanologia. L’eruzione del vulcano Eyjafjallajkull in Islanda, che ha sollevato un’immensa nube di cenere e ha messo in ginocchio il traffico aereo europeo può produrre effetti negativi sul nostro clima o è stato un fatto accidentale? No, succede ogni volta che avviene un’eruzione vulcanica. È già successo talmente tante volte che neanche ce ne ricordiamo più. Per esempio l’eruzione dell’Aprile 1815 del Monte Tambora in Indonesia ha provocato un tale abbassamento della temperatura da trasformare il 1816 in un anno senza estate, poi un grosso vulcano indonesiano ha provocato effetti simili. I vulcani sappiamo che hanno un grande effetto sul clima. Anche il Pinatubo nel 1991 ha portato a una temperatura più bassa e a dei tramonti molto rossi dovuti proprio alle ceneri del vulcano. Ribadisco che i vulcani hanno sempre avuto degli effetti sui climi. Però quest’ultima eruzione non ha ancora prodotto effetti sul clima e quindi probabilmente non ve ne saranno. Nel senso che è stata troppo breve e con troppe poche ceneri. Siamo aperti DOMENICA POMERIGGIO 10 e 17 OTTOBRE - 7 e 14 NOVEMBRE dalle 15.30 alle 19.30 Trofarello Via Torino, 137 011-6498982 www.euromarredamenti.it [email protected] STRAORDINARIA LIQUIDAZIONE PER RINNOVO E AMPLIAMENTO LOCALI SCONTI INCREDIBILI FINO AL 60% SU TUTTA LA MERCE ESPOSTA OFFERTE IRRIPETIBILI FINO AL 14 NOVEMBRE! Sco p delle ri alcun e of PIU’ ALLE fer te sul TTAN n nella ostro si TI PRO sezion to e MOZ IONI MEDICINA E SALUTE DIETA PROTEICA: DAL ALL’EQUILIBRIO D r. Mutti, in questo momento si parla tanto di nutrizione e diete… Nel campo della nutrizione clinica stiamo assistendo a grandi fermenti e nuovi approcci che consentono di fare un reset del metabolismo e funzionano molto bene. La sua professionalità le consente di seguire noi donne in due materie di grande interesse. Le diete sono utili anche per le donne che stanno per andare in menopausa? Assolutamente sì. Ognuno di noi ha una funzionalità endocrina diversa, la funzionalità endocrina controlla direttamente il metabolismo ed è influenzata da due fattori importanti: la dieta e lo stress. Se questi fattori sono alterati il metabolismo ne risente, la sequenza ormonale non è più corretta e se si aggiunge l’alterazione ormonale dovuta alla menopausa, il quadro clinico si aggrava e si rischiano malattie importanti, come le patologie cardiovascolari. Il dr. Francesco Mutti dopo essersi laureato in Medicina e Chirurgia si è specializzato in ginecologia a Torino ed ha conseguito un Master in Psiconeuroimmunologia e Nutrizione Clinica all’Università La Sapienza di Roma. Dr. Mutti, le patologie cardiovascolari non interessano prevalentemente gli uomini? Queste patologie, un tempo a carico prevalentemente del sesso maschile, oggi si stanno diffondendo rapidamente tra le donne, che ormai fumano più degli uomini e sono più stressate, e lo stress cronico è stato riconosciuto recentemente come malattia vera e propria. In cosa consiste la dieta che consiglia ai suoi pazienti? Chi viene da me chiede subito di dimagrire. È difficile che dica: “Dottore, voglio 34 vivere meglio”. La prima parte del mio intervento quindi è fornire una dieta che consenta di dimagrire abbastanza in fretta e senza tanta fatica. Alla persona in sovrappeso consiglio una dieta proteica che in Italia è abbastanza nuova ed è basata sull’assunzione di alimenti costituiti da proteine naturali estratte dalla soia, dai piselli e dal latte. Ci sono un’ottantina di prodotti tra cui scegliere, quindi il paziente è soddisfatto perché mangia in modo variato, 4 volte al giorno. Sono prodotti assolutamente naturali, privi di farmaci dannosi come anfetamine e ormoni. Io controllo i miei pazienti ogni 15 giorni fino a quando sono rientrati nel peso forma. I pazienti oggi vogliono ottenere grandi risultati ma sono poco disponibili a fare sacrifici… Esatto, per questo devo dare loro una dieta veloce, che consenta di vedere subito dei risultati e non sia psicologicamente impegnativa ma, al contrario, anche divertente. Ma questi risultati sono duraturi? Guardi, tutte le diete tendono a produrre risultati nella fase iniziale e a perdere efficacia nel tempo. Questo perché il tessuto adiposo ha una memoria. È un tessuto dinamico che produce ormoni e regola molte funzioni.. Allora, che fare? Bisogna resettare il metabolismo. Questa è la seconda parte del mio lavoro. In cosa consiste questa seconda parte? Si arriva al protocollo di cui parlavamo prima, per dare al metabolismo quel nuovo reset, quella nuova memoria che consenta all’organismo di non tornare come prima. È una cosa molto seria, scientifica. Si fa un’analisi corporea con degli elettrodi per rilevare la quantità di acqua totale, intracellulare, l’equilibrio elettrolitico, funzionalità ormonale, le vitamine, ecc. Questi parametri vengono messi in un programma computerizzato e confrontati con il modo MEDICINA E SALUTE DIMAGRIMENTO METABOLICO di nutrirsi del paziente, con il carico di zuccheri, grassi e proteine assunti settimanalmente. Il programma ci dà la quantità e la modalità di assunzione corretta e ci fa vedere dove si sbaglia attraverso un grafico. Correggendo la dieta non si vieta alcun cibo, ma si consente al sistema neuroendocrino di lavorare correttamente. Dott. Mutti, ci faccia un esempio di errore tipico nella dieta. Per esempio mangiare grandi quantità di pane e pasta nel pasto serale, prima di coricarsi. Se lei mangia una pizza alla sera stimola il pancreas a produrre insulina perché ha introdotto dei carboidrati. La produzione abnorme di insulina va a stimolare la produzione di cortisolo che a sua volta attiva le funzioni ipofisarie, la tiroide, ecc. squilibrando tutte le altre funzioni neuroendocrine dell’organismo. Tutto questo non le consente di riposare come dovrebbe. Si sveglierà stanca, gonfia, irritabile, ecc. La notte invece, il metabolismo ghiandolare deve rimanere a livello basale, cioè molto molto basso. Questo protocollo segue un proverbio vecchio ma sempre valido: bisogna fare una colazione da imperatore, un pranzo da re e una cena da povero. E per quanto riguarda le disfunzioni della tiroide, a cui noi donne siamo particolarmente sensibili e che si legano al problema della menopausa? Tutte le ghiandole sono collegate tra loro, l’attività dell’una influenza quella delle altre. Quindi, regolando il sistema endocrino in toto si regola anche la funzionalità della tiroide. Le tiroiditi autoimmuni, come tante altre patologie autoimmuni, possono migliorare fino a rientrare nei parametri normali. Questa dieta si può applicare anche ai bambini in sovrappeso, oggi in costante aumento? Una dieta proteica si può fare anche nei giovani e non dà controindicazioni. Bisogna sfatare il mito che una dieta proteica danneggi i reni. Con i bambini si può applicare il mio protocollo di benessere senza togliere nulla ed è possibile educarli a un’alimentazione più sana e meno caotica. Questo protocollo di benessere è utile anche per superare le intolleranze alimentari? Le intolleranze che insorgono durante la vita, al latte, alla soia, alla frutta, ecc. sono dovute a enzimi assopiti che lavorano male. Togliendo il cibo a cui siamo intolleranti non risolviamo il problema, lo spostiamo. Togliendo il latte diventeremo intolleranti ai peperoni, togliendo i peperoni diventeremo intolleranti alle fragole e così via. Invece vogliamo far funzionare bene gli enzimi assopiti. Come? Col protocollo. Il protocollo fa due cose molto importanti: riequilibra l’acqua totale e quella intracellulare. Un tessuto disidratato va in acidosi mentre invece funziona bene in alcalosi. Un organo che facilmente va in acidosi è l’intestino e assorbe poca acqua.. Un intestino disfunzionale inibisce l’attività di molti enzimi ed ecco comparire le intolleranze. Questo protocollo fa veramente miracoli! No, nessun miracolo. La vera sfida non è riportare in equilibrio i pazienti dismetabolici, ma evitare le ricadute. Dott. Mutti, cosa riserva ai nostri Associati? Agli Associati FABI offro uno sconto del 10% sulla mia parcella. La visita costa 95,00 Euro. I prodotti alimentari proteici sono a parte, si pagano alla ditta produttrice e non opero alcun ricarico. Le visite di controllo ogni 15 giorni sono gratuite e il protocollo personalizzato costa 130,00 Euro. Dott. FRANCESCO MUTTI Ostetrico Ginecologo Esperto in nutrizione clinica Corso Galileo Ferrarsi 14 – Torino Tel .011 547288 Per gli associati FABI Plus: sconto del 10% ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | MEDICINA E SALUTE 35 MEDICINA E SALUTE LA NATUROPATIA: VANTAGGI ED UTILIZZI ANCHE NEL CAMPO ODONTOIATRICO Dott. Riccardo Bacco, dopo aver effettuato delle cure odontoiatriche lei propone ai suoi pazienti i farmaci tradizionali? L’esperienza di questi anni mi consente di capire chi ho di fronte, quindi sono attento alla sensibilità del paziente, a quelle che possono essere le sue richieste e le sue esigenze per valutare se ha senso o meno provare un certo tipo di approccio con delle cure alternative. Le aziende che producono farmaci omeopatici o fitoterapici hanno preparato dei prontuari che sono pratici anche per i medici che desiderano proporli in alternativa al classico antibiotico. Naturalmente bisogna sempre valutare con attenzione quelle che sono le patologie: la classica cura fai da te è sempre sconsigliata! Meglio affidarsi a un medico che valuterà con attenzione a seguito di un’anamnesi e prescriverà il farmaco omeopatico o fitoterapico adatto al caso specifico. Bisogna ricordare che se le erbe sono da millenni un’ottima cura, possono anche rivelarsi dannose se utilizzate senza cognizione di causa! 36 Lei riceve in più studi a seconda dell’esigenza del paziente? Diciamo che due studi sono dedicati alle cure odontoiatriche. Sia in Corso De Gasperi 8 sia in Corso Giulio Cesare 51 gli appuntamenti sono in scaletta a seconda delle cure che si devono approntare al paziente e, come in tutti gli studi dentistici, abbiamo una valida gestione degli appuntamenti. Invece lo studio di Corso Unione Sovietica 115 ha un’impronta diversa: il tempo da dedicare al paziente è decisamente maggiore proprio per valutare con lui i tipi di cure che possono essere utili. Io fornisco tutte le delucidazioni necessarie per una decisione che porterà dei validi risultati nel momento in cui il paziente comprenda il reale significato delle cure omeopatiche, dell’agopuntura e della mesoterapia. Ma in ambito estetico, la mesoterapia? La mia scelta è di seguire la mesoterapia come terapia antalgica del dolore in associazione all’agopuntura. Insomma, diciamo per il motivo principale per cui inizialmente si utilizzava la mesoterapia… poi c’è chi ne fa un uso estetico ma non è il mio caso! I risultati sono molto efficaci come terapia antalgica senza l’intervento chimico e c’è grande soddisfazione per i pazienti e di riflesso, anche per me. Per cosa suggerisce l’agopuntura? Si può utilizzare in diversi contesti, dalla cura del dolore di qualsiasi origine (ad eccezione di quello neoplastico, dove purtroppo non ci sono attenuazioni del dolore) oppure per chi desidera smettere di fumare o liberarsi da una dipendenza psicologica, indipendentemente dalla sostanza. Può essere utilizzata, quindi, anche per dipendenze di altro genere, come alcool e droghe. Naturalmente durante la visita iniziale si valuta il contesto psicologico del paziente: se il soggetto rientra nei parametri si effettua un ciclo di sedute, poi se nell’arco dell’anno può avere nuovamente necessità di un trattamento, intervengo ancora con due sedute che sono comprese nel pacchetto precedente e insieme prescrivo una terapia omeopatica che sia di ausilio. Ci sono delle controindicazioni per la riabilitazione implantare? La prima controindicazione per chi desidera effettuare una riabilitazione implantare è il fumo, che crea un’infiammazione gengivale cronica e altera l’equilibrio che c’è nella bocca con il rischio che con il tempo, l’osso non tenga e si crei un’infiammazione attorno all’impianto. Per questo motivo ai miei pazienti suggerisco prima di eliminare la dipendenza dal fumo e successivamente di effettuare la cura implantare. Sono veramente interessanti le notizie che ci ha fornito il dott. Bacco e sarà utile per noi associati venire ad ascoltare la conferenza che terrà il 25 Novembre presso la sede della Fabi Plus. Dott. RICCARDO BACCO Studio Medico Agopuntura – Omeopatia Corso Unione Sovietica 115 – Torino Telefono 011 3198796 Studi Dentistici Corso De Gasperi 8 - Torino Telefono 011 5683204 Corso Giulio Cesare 51 - Torino Telefono 011 235764 Convenzione associati FABI Plus sconto 10% MEDICINA E SALUTE GESTIRE I CAMBIAMENTI DELLA VITA La dott.ssa Miriam Jahier è una psicologa e psicoterapeuta, si occupa di psicologia dello sport e di formazione collaborando con varie società sportive. A questa attività affianca quella di psicoterapeuta con trattamenti individuali e di coppia sia in età adulta che geriatrica. Dott.ssa Jahier cosa intende per “gestire un cambiamento?” Il cambiamento fa parte della nostra vita. Nei suoi confronti la reazione più frequente è quella di paura, nonostante la vita umana sia caratterizzata da un’evoluzione continua: alcuni cambiamenti avvengono in maniera graduale, altri sono repentini e sconvolgenti, come cambiamenti dello stato di salute, lutti, licenziamenti. Essi mettono in moto energie psicofisiche sconosciute, ci fanno gestire tensioni ed emozioni, si agisce secondo priorità. Nonostante questi avvengano, non sempre siamo preparati per affrontarli. Il confronto con uno specialista aiuta a prendere coscienza delle proprie energie, affrontando le situazioni con consapevolezza e lucidità. utilizzare per farvi fronte. Sono le condizioni più difficili da affrontare, si agisce attivando una serie di automatismi mentali e comportamentali. Questo vale anche per i cambiamenti della vita affettiva? Certamente. Confrontarsi con uno specialista implica poter mettere a fuoco le proprie potenzialità e i propri limiti. Si valutano le strategie migliori da mettere in atto. Si agisce lucidamente a livello mentale, comportamentale, emotivo e relazionale, riducendo i conflitti e la confusione. Lei è psicologa dello sport ma la sua attività si rivolge anche a persone non coinvolte nel mondo dello sport? Lo sport si può considerare una metafora della vita: ciò che succede nell’ambito sportivo è quello che succede sul “campo” della vita relazionale di ognuno. Come lo sport, la vita implica fare delle scelte, agire con motivazione, entusiasmo, passione, progettualità, volontà, determinazione e spirito di sacrificio per il raggiungimento dei propri obiettivi. Bisogna imparare a contenere e a gestire le paure, le tensioni e le angosce che possono limitare e bloccare il nostro comportamento. Ogni emozione non ha di per sé un significato buono o cattivo. Siamo noi che, condizionati dal nostro passato, le interpretiamo e le trasferiamo alle nostre aspettative del momento. Esistono delle vulnerabilità per ognuno di noi, condizionate dall’ambiente famigliare da cui proveniamo che generano automatismi o “abitudini”, difficili da smantellare da soli. Che differenza c’è tra un cambiamento passivo e uno attivo? Il cambiamento attivo mobilita delle risorse costruttive, la persona decide volontariamente di cambiare al fine di migliorare la propria qualità di vita o per modificare situazioni obsolete. Si decidono tempi e strategie. Nel cambiamento passivo ci si trova davanti a un determinato evento, non si ha possibilità di scelta. Si può solo decidere come reagire e quali strumenti Quanto tempo è necessario per attuare un cambiamento di un automatismo? Il cambiamento parte sempre da un’analisi delle proprie convinzioni. Se non si mettono a fuoco i valori e le abitudini diventa difficile modificare le situazioni perché sono sempre modificazioni temporanee. Cambiando gli automatismi che hanno prodotto risultati disfunzionali, è possibile raggiungere risultati stabili sul comportamento relazionale. È difficile quantificare il tempo necessario a raggiungere un risultato. Per sbloccare delle situazioni sono sufficienti pochi incontri, da 3 a 5. Per arrivare ad un cambiamento stabile, però, è necessario un periodo maggiore che varia da 6 mesi a un anno. Questi cambiamenti si possono ottenere anche attraverso una terapia di coppia? Se c’è la volontà da parte di entrambi ad ottenerli, assolutamente sì. Dott.ssa Jahier, è anche specializzata in tecniche di rilassamento: a chi sono dedicate? Il mio è un approccio olistico che agisce sulle diverse componenti dell’essere umano, considerato nella sua totalità. Noi siamo fatti di corpo, di pensieri ed emozioni. Agendo sul fronte corporeo si induce uno stato di scarica sia a livello mentale che emotivo. Esistono diverse tecniche corporee attraverso le quali l’individuo impara che, rilassando determinati gruppi muscolari, questo ha un effetto benefico su emozioni e pensieri, inducendo uno stato di rilassamento generale e di scarica della tensione conseguente. Dott.ssa MIRIAM JAHIER Via Valfré, 18 – Torino Tel. 0115171689 Per gli associati FABI Plus sconto del 10% ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | MEDICINA E SALUTE 37 MEDICINA E SALUTE La dott.ssa Barbara Ramella opera come libera professionista nello studio “Ri.Lò” di Orbassano in sinergia con una psicologa, una psicomotricista e una optometrista e inoltre lavora come logopedista all’Ospedale S. Raffaele di Milano. Dott.ssa Ramella, oltre che logopedista è anche “deglutologa”. Questo termine mi desta subito curiosità. Mi occupo di tutte le problematiche della deglutizione, dal cattivo posizionamento della lingua che può causare oltre ai difetti di pronuncia anche dei problemi ortodontici, alle difficoltà di alimentazione legate a persone con problematiche motorie (come ad esempio nelle paralisi cerebrali infantili o in seguito ad un ictus) o che hanno subito interventi a carico della laringe. E la specializzazione in “Oral Motor Therapy”? Cosa significa? Riguarda tutto il lavoro muscolare relativo alla bocca, alla lingua e al fiato. È una tecnica particolare messa a punto negli U.S.A. e che inizia a diffondersi anche in Italia. Perché è importante andare dal logopedista? Parliamo dei bambini. Nei bambini è importante agire tempestivamente per evitare ritardi nello sviluppo del linguaggio, in collaborazione col foniatra, l’otorino, ecc. Se il bambino posiziona male la lingua e pronuncia male determinati suoni è importante intervenire prima che cominci ad andare a scuola in modo da eliminare difficoltà che poi si possono ripercuotere anche sulla scrittura. Oppure nel caso di bambini portatori di difetti genetici come la sindrome di Down può essere richiesto un mio intervento. E invece nel mondo degli adulti, quando e perché andare dal logopedista? Parlando di voce, in tutti i casi in cui un individuo è un professionista vocale, ossia un insegnante, un avvocato, un cantante, un attore, un istruttore di educazione fisica ed anche nel mondo dei bancari ci sono persone che usano molto la voce, non utilizzandola correttamente. 38 LA SALUTE Il logopedista è il professionista sanitario che svolge con titolarità e autonomia professionale la propria attività nella prevenzione, nella valutazione e nel trattamento riabilitativo delle patologie del linguaggio, della comunicazione e delle funzioni corticali superiori in età evolutiva, adulta e geriatrica. DELLA VOCE Tutte queste figure possono andare incontro a patologie della fonazione dovute all’utilizzo continuo della voce in ambienti troppo secchi o troppo vasti. Oppure nei casi in cui la persona abbia subito dei traumi come un incidente stradale oppure un ictus. Anche nell’anziano spesso è molto utile il supporto del logopedista. In che modo è possibile migliorare la propria voce attraverso l’utilizzo di tecniche specifiche? Se ci sono noduli sulle corde vocali, sintomo di un cattivo uso della voce, è possibile correggere i difetti della respirazione, ottenere un rilassamento o una tonificazione muscolare e un modellamento del modo di parlare con un miglioramento funzionale che spesso evita il ricorso all’intervento chirurgico. Oggi si riscontrano noduli anche nei bambini e l’applicazione di queste tecniche sovente è risolutiva. Inoltre è specializzata nella psicologia dell’apprendimento matematico. In cosa consiste? Imparare a leggere e scrivere e imparare a contare sono due cose diverse e richiedono un approccio differente. Sono tecniche molto utili per migliorare eventuali difficoltà nell’apprendimento dei numeri e nei primi calcoli dei bambini. Ci parli ancora della voce. Quali sono gli elementi che la possono condizionare? La voce viene influenzata da molti fattori quali l’ambiente sfavorevole, l’eccessivo peso corporeo, il fumo, l’alcol, l’uso di farmaci, la presenza di reflusso gastro-esofageo. Il controllo di tutte queste variabili, indipendenti dagli organi della fonazione, ha una grande importanza per un corretto utilizzo della voce. Intervenendo su questi fattori si possono risolvere molti problemi evitando interventi chirurgici, come nel caso dell’insorgenza dei noduli e talvolta dei polipi alle corde vocali. Tante volte nella stagione invernale la voce è sottoposta a stress causato dagli sbalzi di temperatura tra ambienti riscaldati e esterno che provoca infiammazioni alle corde vocali. Nel caso di alterazioni nel tono di voce persistente per più di due settimane, una visita di controllo è consigliata. Dott.ssa Ramella, che convenzione applicherà ai nostri associati che desiderano rivolgersi a lei per delle cure? Applicherò uno sconto del 10% sulle mie tariffe, peraltro già molto contenute! Dott.ssa Barbara RAMELLA Studio Rilò Strada Torino 43 - Orbassano (TO) Tel. 011 9040966 - cell. 348 4102402 [email protected] Convenzione associati FABI Plus sconto del 10% MEDICINA E SALUTE di Elisabetta Ercole NATUROPATIA ED IRIDOLOGIA Il crescente ricorso all’uso della medicina alternativa rende doveroso, in attesa della regolamentazione di legge, conoscere meglio i terapeuti che operano nel settore per garantire sicurezza e professionalità, e difenderci da guaritori improvvisati. La Sig.ra Tatiana Artique è una naturopata iridologa già conosciuta dagli associati FABI Plus a Torino e Ciriè. re, pigmentazione, anelli, ecc sono i segni esaminati anche in rapporto ai settori in cui si trovano; tutto il corpo è rappresentato ma non è una tecnica diagnostica, non individua patologie e non è alternativa agli esami usati in medicina. Sig.ra Tatiana ci può parlare della naturopatia e dell’iridologia? La parola naturopatia deriva dall’inglese “natures path” e significa sentiero naturale. Il principio base è semplice: il nostro corpo sa curarsi da solo se gliene diamo la possibilità; la naturopatia valuta l’individuo nella sua globalità ed unicità e non i suoi singoli sintomi. Il compito del naturopata è di riequilibrare il sistema psicofisico emozionale del soggetto e di stimolare le capacità di autodifesa, autoregolazione e autoguarigione attraverso varie tecniche che dipendono dal percorso personale di ogni terapeuta. Le principali tecniche sono le analisi biotipologiche e bioelettroniche, l’iridologia, la fitoterapia, i fiori di Bach, tecniche di rilassamento, nutrizione ortomolecolare, oligoelementi, integratori ecc.. L’iridologia è una tecnica non invasiva e non dolorosa che analizzando l’iride e i segni in esso presenti, mette in luce i punti di forza e le fragilità individuali, l’energia vitale posseduta, l’accumulo di tossine, il grado di stress, ecc… Si effettua con l’iridoscopio digitale, un apposito strumento non elettromedicale. Non esistono due iridi uguali, anzi sono diverse anche nello stesso individuo, colo- 40 Cos’è l’energia vitale? E’ l’energia che ogni individuo possiede alla nascita, possiamo definirla come il potere risanatore della natura (vis medicatrix naturae). Lo stile di vita e l’alimentazione possono mutare questa energia e determinare uno stato di malattia. Il naturopata valuta questa capacità vitale e aiuta il soggetto a conservarla o ripristinarla utilizzando differenti tecniche naturali. Quanto conta l’alimentazione? Molto, è la base da cui partire. Come si svolge l’incontro con il naturopata? Il consulto dura circa un’ora. Si comincia con un colloquio per conoscere la persona e il suo stile di vita; seguono esame iridologico e Vega Test © (test per le intolleranze) per capire qual è il terreno individuale, ovvero le predisposizioni agli squilibri e le disarmonie in atto. L’analisi è di tipo energetico funzionale, valuta anche i sovraccarichi metabolici e le carenze. Infine il naturopata consiglierà il trattamento personalizzato più adatto. E per i bambini? E se si prendono già farmaci ci sono controindicazioni? Non ci sono controindicazioni. Il naturopata usa prodotti e tecniche naturali ed energetiche non per curare malattie, atto di competenza esclusiva del medico, ma per il riequilibrio energetico fisiologico della persona esaminata; può anche essere di supporto alla terapia medica. In quanto tempo si hanno le prime risposte alla terapia? Dipende dal soggetto, dal terreno individuale, dallo stress, dal grado di intossicazione ma soprattutto da quanto l’individuo voglia cambiare il suo stile di vita. Il naturopata insegna alle persone a farsi carico del proprio benessere, diventando artefici della propria salute e non soggetti passivi. Ecco perché è importante non tanto conoscere il nome del virus che ci ha colpiti quanto il perché. Cosa possiamo dire agli scettici che parlano solo di effetto placebo? Non mi sento di dire nulla, non devo convincere nessuno. L’effetto placebo esiste anche nella medicina tradizionale, ma se serve ben venga! Posso solo dire che il metodo funziona: provare per credere. Studio Di Naturopatia Iridologia TATIANA ARTIQUE Via Vittorio Emanuele 1 – Ciriè (To) Cell. 3382719748 Convenzione associati FABI Plus sconto 10% sul primo colloquio MEDICINA E SALUTE IL FARMACISTA E IL CONSIGLIO NUTRIZIONALE: OBIETTIVI DI UNA CORRETTA NUTRIZIONE La dottoressa Monica Crabuzza è laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche e ha conseguito un Master Internazionale in Nurizione e Dietetica presso l’Università Politecnica delle Marche. Collabora presso la Farmacia Althea in zona Santa Rita. Dott.ssa Crabuzza, come ha arricchito l’attività di farmacista in seguito al Master di Nutrizione e Dietetica? Il farmacista è spesso chiamato a dare consigli in campo nutrizionale. Attraverso la compilazione di una scheda personalizzata in cui si riportano i valori dell’indice di massa corporea e del bilancio energetico del Cliente è possibile individuare un programma alimentare personalizzato e finalizzato al miglioramento della qualità di vita del soggetto in esame. Inoltre, in seguito ad un’analisi dettagliata degli integratori alimentari presenti sul mercato è possibile orientare il Cliente nella scelta degli integratori più adeguati qualora sia necessaria una supplementazione dietetica. Cos’è l’indice di massa corporea? E’ un dato biometrico, espresso come rapporto tra il peso espresso in Kg e l’altezza espressa in metri quadrati dell’individuo ed è utilizzato come indicatore dello stato di peso forma. L’indice di massa corporea consigliato dipende prevalentemente da età, sesso, fattori genetici, alimentazione, stili di vita, condizioni di salute e altro. Esistono delle tabelle di riferimento che tengono conto di queste variabili e che permettono di stabilire se un individuo è in sovrappeso o sottopeso e di quanto si discosta dalle condizioni ideali. E il bilancio energetico? Il bilancio energetico è la differenza tra le calorie introdotte con gli alimenti e quelle consumate con le attività nel corso della giornata. Dovrà essere negativo negli in- dividui in soprappeso, in attivo negli individui sottopeso e in equilibrio per coloro che già rientrano nei parametri consigliati. Nell’ipotesi che il Cliente segua delle terapie esistono dott.ssa Crabuzza controindicazioni tra farmaci e integratori o anche interazioni tra farmaci, alimenti ed integratori? Sì: il farmacista può valutare le eventuali interazioni tra integratori, farmaci ed alimenti utilizzati dal Cliente e può indirizzarlo verso una corretta posologia dei farmaci ed integratori in funzione della sua dieta giornaliera. In tal modo il farmacista può evitare o comunque limitare l’insorgenza di eventuali effetti collaterali e controindicazioni anche piuttosto gravi. Lei può quindi stilare una dieta individuale per ogni persona? In realtà non si tratta di una dieta “pesata” ma di uno schema alimentare in cui sono elencati la tipologia di alimenti, la giusta ripartizione delle calorie nei tre principi nutritivi (glucidi, lipidi e proteine) e la corretta distribuzione dei pasti nel corso della giornata. Lo schema dietetico viene stilato in funzione delle caratteristiche fisiologiche del Cliente e della sua attività fisica giornaliera (leggera, moderata o pesante). Logicamente il Cliente che frequenta periodicamente la farmacia, viene attentamente monitorato: si valutano i risultati raggiunti e se necessario, si interviene con le opportune correzioni dello schema consigliato. Che costo ha questa consulenza? Questo servizio costa solo 50 euro e comprende l’anamnesi, la valutazione fisica della persona con la compilazione della scheda personalizzata, il programma alimentare consigliato e anche tutti i control- li successivi, comprese eventuali variazioni del piano nutrizionale. Per gli associati FABI Plus riserviamo uno sconto del 10%. La farmacia Althea offre questo servizio proprio perché ha al suo interno una figura professionale che può dare una risposta alle tante richieste in materia di nutrizione dei nostri Clienti. Infine cosa ne pensa di tutti quegli integratori che si trovano in farmacia e che promettono miracoli per la linea? Gli integratori possono dare un valido aiuto ma non possono sostituire una dieta equilibrata e una sana attività fisica. Ce ne sono di vari tipi e non tutti possono essere consigliati indiscriminatamente. Alcuni non devono essere assunti in caso di gravidanza, allattamento, e patologie quali ipertiroidismo, ipertensione o malattie cardiovascolari: la professionalità del farmacista rappresenta una garanzia a tutela di tutti i nostri Clienti. Dott.ssa MONICA CRABUZZA Farmacia Althea Via Gorizia 133 – Torino Tel. 011352084 Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10% ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | MEDICINA E SALUTE 41 MEDICINA E SALUTE SINERGIA E LIBERTÀ NEL CORPO E NELLA MENTE CON IL LABORATORIO DI ENERGIA MENTALE La dott.ssa Maria Piera Mano ginecologo, chirurgo oncologo e docente universitario ha creato il Laboratorio di Energia Mentale ed è il presidente di questo affascinante progetto divenuto realtà. In uno spettacolare contesto scenografico a Corgnolero, nelle Valli di Viù, ha sede il LEM. Qui si organizzano nei fine settimana dei corsi mirati a fornire gli strumenti utili per raggiungere uno stile di vita migliore. Da cosa nasce, dott.ssa Mano, questo Laboratorio di Energia Mentale (LEM)? I dati epidemiologici e le mie esperienze professionali suggeriscono che i popoli “poveri” si ammalano molto meno di noi di malattie cronico-degenerative e di cancro: lo stile di vita ne è la causa. Ho constatato nel corso di numerosi viaggi che i popoli del terzo mondo mangiano poco, si muovono molto, sono ancora in contatto con la natura e si divertono stando insieme; come peraltro vivevano le precedenti generazioni anche da noi. Con il Laboratorio di Energia Mentale è nostra intenzione creare l’approdo ideale per quelli che come noi credono in uno stile di vita sano, che non sia rinuncia ma libertà della mente e del corpo. Quello che vorrei realizzare attraverso le attività promosse dal LEM è rendere le persone degli spiriti liberi, capaci di non farsi condizionare dai messaggi fuorvianti del marketing su alimentazione, salute e integratori. Il cibo industriale provoca grossi danni alla salute e la maggior parte dei farmaci e degli integratori sono costosi e completamente inutili. Esiste un universo di persone che consuma tutto ciò che viene proposto dalla pubblicità, credendo nella veridicità di quei messaggi, spendendo molti soldi e rovinandosi la salute. Quindi attraverso i vostri corsi vi proponete di recuperare queste persone a un rapporto primigenio con la natura? Esatto, le aree tematiche sono quattro: l’alimentazione - il corpo in movimento il potere creativo - l’ecologia mentale. Per l’alimentazione, evitiamo di acquistare 42 tutto ciò che nostra nonna non è in grado di riconoscere. Se il consumatore è già abituato a leggere gli ingredienti in etichetta, allora è abbastanza avanti. Poi c’è l’attività fisica e noi abbiamo scelto di far divertire la gente, in modo che non abbandoni subito il programma. Le camminate nella natura, le danze folk, lo yoga, le arti marziali sono tutte attività divertenti che coinvolgono in profondità anche la coscienza. Un’attività fisica completa deve essere di resistenza cardiovascolare, di flessibilità e isometrica, capace di sviluppare le masse muscolari. Una massa muscolare ben rappresentata migliora il metabolismo e consente di consumare grassi e zuccheri in eccesso in modo molto meno faticoso di una dieta. pacchetto proposto per il fine settimana, compreso il menu macrobiotico o partecipare solo ad alcune iniziative, oppure non fare nulla e godersi semplicemente la natura circostante. Quali saranno i temi dei prossimi incontri? A Ottobre ci sarà un incontro sul tema della migrazione degli uccelli. Nei pressi del LEM c’è uno dei due punti di riferimento europei dove tutti gli uccelli migratori passano. In occasione della festa di S. Martino del 12 Novembre vogliamo tenere le porte aperte per tre giorni consecutivi per consentire a tutti di visitare la nostra struttura e parlare con i professionisti che sostengono le nostre iniziative. Poi abbiamo l’area del potere creativo, in cosa consiste? Offriamo la possibilità di esprimersi soprattutto a chi non ha, o crede di non avere il talento. Organizziamo corsi di canto, disegno, pittura, cucito e altro. Queste attività liberano molta energia che non sappiamo di possedere e che diventa un sostegno prezioso da utilizzare nella vita quotidiana. E l’ecologia mentale? Di cosa si tratta, dott.ssa Mano? È il lavoro sulla mente. Può essere un incontro di teatroterapia. Lo scopo è aiutare i partecipanti a comprendere le dinamiche mentali e la loro importanza nella realizzazione di se stessi e nel superamento delle difficoltà della vita. Le aree tematiche non sono mai definite ma intercomunicanti. Ognuno può scegliere se aderire all’intero LEM Laboratorio di Energia Mentale Frazione Corgnolero, 5 - Viù (To) Tel. 349 0078955 www.laboratorioenergiamentale.it [email protected] Per gli associati FABI Plus sconto 10% HOBBY E PASSIONI di Felice Minoletti INDIANA JONES DE NOANTRI Sotto il pelo dell’acqua si intravedono dei pesci enormi (non è la solita esagerazione del pescatore a valle, sono enormi davvero), probabilmente delle carpe che nuotano pigramente in attesa che qualche “aficionado” getti loro del pane secco che però dovranno contendere furiosamente con i gabbiani. Attraversiamo poi un ponte a schiena d’asino cominciando la strada del ritorno passando in alcuni punti di rara bellezza. Il mio preferito è un angolo delimitato da alcuni faggi secolari che È l’alba, io e il mio cane ci avviamo lungo le rive del fiume per affrontare la nostra avventura quotidiana. Di colpo Iraz, il mio giovane segugio – questo strano nome di origine misteriosa gli è stato affibbiato in canile – comincia ad abbaiare furiosamente fiondandosi dentro una fitta macchia all’inseguimento di qualche animale. Dopo pochi istanti vedo schizzare attraverso il sentiero una mini-lepre che scompare subito dopo inseguita dal mio amico in piena trance venatoria. Naturalmente tutto il latrare e le sue corse sfrenate non producono alcun risultato e dopo un tempo che a me pare eterno, se ne convince anche lui e possiamo ripartire. invitano alla meditazione e caricano di energia positiva. Il cane si è calmato, in questa zona a parte i corvi, che non degna di uno sguardo, non ci sono animali interessanti e quindi si rassegna anche lui a rientrare. Come al solito saluto Gigi, uno splendido airone cinerino che da un po’ di mattine sembra aspettarci in riva al fiume e proseguo osservando ogni volta stupito le immersioni dei cormorani in cerca di improbabili prede nell’acqua limacciosa. Anche questa mattina è incominciata con una mini avventura nella natura dandomi la serenità e la tranquillità per affrontare senza traumi il rientro nella “civiltà”. Abbandoniamo il fiume e attraversiamo degli enormi pratoni che sono diventati terra di conquista di un esercito di talpe che naturalmente il cane cerca di stanare immergendo il muso in profondità nel suolo soffice anche qui fortunatamente con scarsi risultati. Arriviamo poi allo stagno naturale che si allarga ogni mese di più in cui nidificano molte varietà di uccelli ma, soprattutto, germani reali e folaghe che si riproducono in maniera esponenziale protetti 44 Un ultimo sguardo al sole che ormai si è levato all’orizzonte ed alle 7,30 siamo in corso Appio Claudio fuori dal Parco della Pellerina dopo circa 45 minuti. da un canneto sempre più fitto. Proseguendo getto uno sguardo nel laghetto artificiale in cui è sorprendente il numero delle tartarughe acquatiche che sono quasi più numerose dei sassi. Penso a come sono fortunato ad avere la possibilità di ritagliarmi ogni giorno una mini avventura alla Indiana Jones de noantri in quest’angolo naturale così vicino. Ciao, Felix. COMUNICAZIONE E IMMAGINE di Emanuela Truzzi Regista della tua razionalità, attore delle tue emozioni N oi siamo attori e registi della nostra vita e la cosa straordinaria è imparare a conoscere i tanti ruoli che possiamo interpretare. L’immagine che proponiamo di noi agli altri non è unica e dobbiamo tenere in considerazione che anche gli altri ci presentano un’immagine di sé che non è definitiva. Spesso siamo indotti ad agire conformemente alle aspettative degli altri per essere accettati, amati, apprezzati o semplicemente per non deluderli. I doveri sociali ci portano a recitare determinati ruoli nei confronti delle persone che ci circondano, ma chi vogliamo essere realmente? Freud sostiene che dei tanti Sé che abbiamo, ognuno riconosce l’ideale dell’Io cioè il Sé ideale; Jung parla di maschera che l’individuo si costruisce per adattarsi alle richieste del contesto sociale in cui si muove. In ogni momento possono convivere in noi due stati della mente: quello del regista che coordina e quello del personaggio che recita. Partiamo dal concetto pirandelliano che ognuno di noi impersona una parte e che infinite sono le varianti dei personaggi che possiamo interpretare: questo non significa che assumiamo un atteggiamento falso, anzi, siamo squisitamente autentici nel ruolo che decidiamo di assumere, pur se non spontanei. D’altronde da bambini tutti siamo assertivi come comportamento spontaneo; crescendo comprendiamo il rischio associato a un atteggiamento di tipo assertivo e decidiamo se esserlo o meno. Essere attore delle nostre emozioni significa mettere in atto le display rules, le regole di esibizione delle emozioni e decidere consapevolmente se amplificare, moderare, neutralizzare o addirittura dissimulare una determinata emozione a seconda della situazione, del tipo di relazione, della capacità cognitiva di valutazione del contesto. Per una relazione consapevole l’individuo deve saper gestire il potere di comunicazione, il potere di rappresentazione e il potere di stabilità. Con l’Analisi Transazionale si aiutano le persone nelle relazioni sociali e nel decidere consapevolmente quale stato dell’Io attuare: Adulto, Genitore, Bambino. Nel corso che Modernacomunicazione organizza Sabato 13 Novembre, per essere Regista della tua razionalità e attore delle tue emozioni, i partecipanti avranno modo di conoscere la teoria dell’Analisi Transazionale. Le due docenti, Truzzi, esperta in comunicazione e relazioni comportamentali, affiancata da Jahier, psicologa esperta nel cambiamento, offriranno ai presenti una valida chiave di lettura dei loro comportamenti emozionali. Pirandello ci rivela che ci possono essere tante prospettive di noi quanti sono coloro verso i quali ci rapportiamo, “perché una realtà non ci fu data e non c’è ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere e non sarà mai per sempre, ma di continuo e infinitamente immutabile”. Quindi liberiamo la nostra mente per accettare un Sé con infinite varianti e sfumature! MODERNACOMUNICAZIONE Consulenza, formazione, coaching Torino – Via Magenta 49 [email protected] Convenzione associati FABI Plus sconto 10% Ognuno di noi è fatto di tante realtà interne e può decidere quale di esse vivere nell’ambito di una relazione. Ci sono persone che, spesso inconsapevolmente, vivono sempre una medesima prospettiva personale all’interno e all’esterno di sé. Altri sanno gestire i tanti Sé e si pongono in prospettive differenti a seconda della situazione. Essere regista della nostra razionalità vuol dire stabilire quali dei nostri personaggi far entrare nella scena e non essere preda delle emozioni. La distinzione tra la funzione intrapsichica di regia e il comportamento esterno è gestibile da chi ha raggiunto una valida conoscenza di sé per operare un processo di consapevolezza e autocontrollo. ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | COMUNICAZIONE 45 CUMUNICAZIONE E IMMAGINE di Barbara Odetto Nuovoteatrottanta In scena da 30 anni la passione per il teatro e l’amore per il territorio Tutto ebbe inizio nel 1979: Antonio Valleggi fondò a Torino il Collettivo Teatrale Teatrottanta che alcuni anni dopo divenne Nuovoteatrottanta. In oltre trent’anni di attività la Compagnia e il suo direttore artistico hanno portato in scena numerosi spettacoli di successo legati al teatro classico e a quello di ricerca. Signor Valleggi, ripercorriamo le tappe del Nuovoteatrottanta. “Abbiamo sempre dato importanza all’aspetto pedagogico del teatro. Una delle prime opere rappresentate è stata Il barbiere di Siviglia, rivisitata per i ragazzi. Verso la metà degli anni Ottanta abbiamo dato vita al Progetto O.W. ovvero Oscar Wilde e nel 1986 abbiamo portato in scena, per la prima volta in Italia, Aspetta che sia buio. Tra il ‘91 e il ‘96 abbiamo invece sviluppato il Progetto Orfeo a Pianezza e i Cantieri culturali a Pinerolo. Nel 1999 abbiamo fondato sia il Centro di formazione e sperimentazione per il teatro ed il cinema a Druento sia la Compagnia sperimentale teatro laboratorio del fantastico che ha visto gli allievi mettere in scena, in anteprima nazionale, Notturno liberamente tratto dal romanzo di Isaac Asimov e Robert Silverberg. Nel 2006 ci siamo spostati a Maglione e per i vent’anni di attività abbiamo fondato la Valga Editrice che oltre ad essere una casa editrice, firma molte delle nostre produzioni. L’intento è di avere un marchio di qualità che accomuna diversi progetti futuri”. La Mandragola di Niccolò Machiavelli è stato il vostro spettacolo di punta dell’estate: ce ne parla? “Si tratta di una rassegna di teatro di prosa itinerante. Il debutto è stato a Mattie, ma 46 siamo stati in cartellone anche nell’astigiano, nel vercellese e naturalmente a Maglione. Nel cast compaiono Roberto Accornero, che ha recitato in Camera Café e Il maresciallo Rocca, Giusto Lo Piparo che ha preso parte a diverse puntate di Casa di crescere. Oltre ai corsi di dizione, diretti da Riccardo Pellegrini, espressione corporea con Maria Paola Oreglia e recitazione con il sottoscritto, in autunno abbiamo in programma un corso di commedia dell’arte con Giusto Lo Piparo in quanto vogliamo rilanciare il teatro di strada”. Come si inserisce la vostra attività in una realtà come Maglione? “Grazie al Macam, il Museo di Arte Contemporanea all’aperto, Maglione è particolarmente sensibile agli aspetti creativi. Qui la sperimentazione è più facile che in altre comunità agricole e il paese è conosciuto da chi segue l’arte, quindi ha una grande visibilità”. Che cosa caratterizza Nuovoteatrottanta? “L’amore per il teatro, una forma di espres- sione che serve per conoscere noi stessi e gli altri in modo profondo. L’attore ha la capacità di trasformarsi e di andare oltre l’apparenza e far propria la conoscenza. Nuovoteatrottanta, inoltre, alterna lo studio dei testi classici alla ricerca di nuovi autori. Noi facciamo teatro di parola e non di scena”. (foto di Claudia Carra) NUOVOTEATROTTANTA Associazione culturale Vianello e Antonio Sarasso: tutti attori piemontesi di fama nazionale che hanno esordito con il Nuovoteatrottanta”. Nuovoteatrottanta ha anche un’intensa attività di formazione: quanto conta avere attori preparati? “È fondamentale per consentire al teatro Antonio Valleggi cell. 393 4674955 Riccardo Pellegrini cell. 392 4460453 Via Cavour 25 Maglione (To) [email protected] www.nuovoteatrottanta.com Convenzione associati FABI Plus sconto 15% COMUNICAZIONE E IMMAGINE di Elisabetta Ercole La comunicazione è un’arte... non metterla da parte! DALL’INCONTRO TRA PATRIZIA BESANTINI – ATTRICE – E IL DOTT. EMANUELE SACCO – PSICOLOGO E FORMATORE AZIENDALE – È NATO PSICO&MIMO™ INCONTRO TRA PSICOLOGIA E ESPRESSIONE CORPOREA. Come è iniziata la vostra collaborazione? Siamo stati chiamati a valutare, in qualità di esperti in psicologia della comunicazione e in tecniche teatrali di espressione corporea, la performance di un gruppo di artisti impegnati in un concorso di cabaret. In tale circostanza, pur provenendo da contesti molto diversi (il teatro e il mimo da una parte, la psicologia e la formazione aziendale dall’altra), abbiamo potuto riscontrare diverse affinità e abbiamo intuito che le nostre discipline, in sinergia, avrebbero potuto creare un’alchimia vincente. Cosa è nato da questa alchimia? Abbiamo iniziato a collaborare su progetti di formazione aziendale e di crescita personale, attivando corsi focalizzati sulle dinamiche relazionali (superamento di paure e incertezze nelle relazioni, miglioramento dell’efficacia comunicativa personale, valorizzazione dello stile individuale) e sul benessere psicofisico (rafforzamento dell’autostima, capacità di gestione dell’ansia e delle emozioni, sviluppo delle abilità creative). Nel tempo, attraverso la sperimentazione sul campo con centinaia di partecipanti, abbiamo strutturato il metodo Psico&Mimo™. In cosa consiste il vostro metodo? Consiste in un processo composto da 3 macro-fasi operative (osservazione-potenziamento-applicazione). Attraverso tali fasi il partecipante riconosce le proprie risorse comunicative, le potenzia e individua modalità concrete di applicazione nella sfera professionale, amicale e affettiva. Caratteristiche fondamentali del metodo sono l’interazione pratica e la componente ludica: ingredienti, questi, che facilitano un’immersione e un coinvolgimento totali nelle attività. A chi vi rivolgete e come possono essere utilizzate queste tecniche? Il metodo Psico&Mimo™ è applicabile nell’ambito della crescita personale e in quello della formazione aziendale. I nostri corsi sono occasioni di crescita e di avanzamento adatti a chiunque, efficaci per lo sviluppo e la buona gestione della propria persona e delle relazioni in ambito affettivo, amicale e professionale. Cosa intendete per “gestione della propria persona”? Gestire bene la propria persona è la chiave della comunicazione efficace. Significa avere un controllo positivo delle emozioni e dei livelli di stress, un solido senso di autostima e di autoefficacia, la consapevolezza del proprio potenziale creativo e l’abilità di esprimerlo nel momento giusto. Su queste basi si inseriscono le tecniche comunicative utili al miglioramento delle relazioni interpersonali. Perché la mimica aiuta la comunicazione? Il corpo ha il potere di comunicare anche senza le parole. Attraverso il suo segreto e istintivo linguaggio noi comunichiamo più di quanto immaginiamo e a volte comunichiamo cose che non pensavamo di esprimere. La componente non verbale riveste circa il 90% di tutta la comunicazione! Questo significa che il corpo comunica, nostro malgrado, una specie di “sottotesto”, che può rivelare i nostri stati d’animo, le emozioni, le eventuali insicurezze, e a volte anche quelle intenzioni che preferiremmo tenere celate nella nostra mente! La padronanza del linguaggio corporeo arricchisce la personalità e dona chiavi di lettura molto efficaci dei comportamenti e delle dinamiche relazionali. La cosa fondamentale è la consapevolezza che tutti questi aspetti (gestione di sé, linguaggio verbale e corporeo, modalità di comunicazione efficaci) possono essere appresi da tutti, con il giusto allenamento. Vi aspettiamo quindi al nostro prossimo appuntamento, presso la sede di Via Guarino Guarini 4 a Torino, dedicato alla comunicazione tra uomo e donna nel contesto professionale, amicale e affettivo: l’occasione ideale per conoscerci e sperimentare il nostro metodo. PSICO & MIMO COMUNICARE Scienze Psicologiche ed Arte del Mimo applicate alla Comunicazione Interpersonale Via Napione 24 – Torino Cell. 349 3407844 – 340 2864836 Per gli associati FABI Plus sconto 10% ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | COMUNICAZIONE 47 IDEE E SERVIZI MIRAFIORI MOTOR VILLAGE Un mondo di emozioni E ntrando al Mirafiori Motor Village si prova la piacevole sensazione di essere in un luogo immenso dove il brand italiano più conosciuto ha trovato una nuova e dinamica collocazione, offrendo ai suoi visitatori un centro polifunzionale con una Sala Congressi da 400 posti, un Cafè-ristorante, una galleria dedicata a esposizioni di artisti contemporanei e lo store per la vendita di oggetti di design e capi di abbigliamento griffati Fiat, Lancia e Alfa Romeo. Quindi non solo vendita di auto ma molto di più! Dott. Corrado D’Angelo, recentemente il Mirafiori Motor Village è stato ristrutturato. Racconti ai nostri lettori la sua storia. Mirafiori Motor Village nasce nel Maggio del 2006: la location, scelta per la sua visibilità e imponenza, voleva essere particolarmente gradevole ai visitatori e rappresentare simbolicamente che FIAT si apriva alla città. La nostra azienda è sempre stata il motore economico e sociale di Torino, ma appariva chiusa e impermeabile ai cittadini mentre attraverso questa nuova realtà, interpretata da un design ricco di vetrate e open-space, abbiamo voluto sottolineare che FIAT stava inaugurando un nuovo corso all’insegna della comunicazione e della trasparenza con il tessuto sociale che la ospita. Si tratta di 70.000 mq. espositivi, dei quali 30.000 coperti, e la collocazione all’interno degli stabilimenti di Mirafiori voleva sottolineare che FIAT intendeva restare saldamente legata al mondo dell’automobile. Quindi Mirafiori Motor Village è il luogo dove il pubblico può recarsi per acquistare un’auto ma anche uno spazio che si presta a numerose iniziative. Ce ne descriva alcune. Una delle caratteristiche del Mirafiori Motor Village è la sua polivalenza. Le persone che visitano questo spazio, oltre alla gamma completa dei prodotti Fiat - Lancia - Alfa Romeo, possono trovare un magnifico store di merchandising, con oltre 500 articoli griffati. Oppure si può venire per fare una colazione al Mirafiori Café, poi c’è una sala congressi polifunzionale da 400 posti che può ospitare convention aziendali o eventi mondani come sfilate di moda, concerti, allestimenti teatrali e altro ancora. Il Mirafiori Motor Village ormai è diventato un punto di aggregazione sociale, il visitatore sa che qui troverà diversi motivi di interesse. Dal 2008 abbiamo anche una galleria d’arte contemporanea, uno spazio aperto e gratuito per dare modo ad artisti affermati e sconosciuti di esporre le proprie opere. Dott. D’Angelo, quante persone lavorano in questa straordinaria e dinamica struttura del Mirafiori Motor Village? Siamo circa 200 persone e in determinati periodi, in occasione di particolari picchi di mercato, anche di più. Questa nuova ristrutturazione che cosa ha cambiato all’interno del vostro spazio? La prima ragione che ci ha spinti a ristrutturare è stata la necessità di ospitare il nuovo marchio Jeep, acquisito attraverso la collaborazione con Chrysler. Inoltre una struttura rappresentativa come la nostra deve continuamente rinnovarsi per offrire sempre nuovi spunti ai nostri visitatori. Abbiamo adottato una diversa pavimentazione, comune per tutti gli spazi espositivi, chiara e luminosa, con la particolarità di essere costituita al 50% da materiale riciclato e di assorbire anidride carbonica. La terza innovazione strutturale è il sistema di illustrazione delle vetture. Ci saranno 5 punti con dodici schermi che illustreranno a ciclo continuo le peculiarità delle nostre automobili. Due tendenze precise: alta tecnologia e rispetto per l’ambiente. C’è qualche evento a cui possiamo invitare gli associati FABI Plus, da qui alla fine dell’anno? Sicuramente, Sabato 9 e Domenica 10 Ottobre avremo due giorni dedicati completamente alla Giulietta. Si potranno vedere filmati in 3D sulla nascita della vettura, provarla in pista e su strada accompagnati da un collaudatore e allestiremo uno spazio dedicato al divertimento con un simulatore di guida molto sofisticato ed coinvolgente. Naturalmente abbiamo pensato anche ai bambini organizzando una pista di miniquad. Allora l’appuntamento per tutti noi associati è al Mirafiori Motor Village, uno spazio che non finisce mai di stupire! MIRAFIORI MOTOR VILLAGE Piazza Cattaneo 9 – Torino tel. 011 0042000 Aperto tutti i giorni domenica compresa www.mirafiorimotorvillage.it Per gli associati FABI Plus sconti sull’acquisto di vetture nuove e agevolazioni sull’acquisto di vetture usate ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | IDEE E SERVIZI 49 IDEE E SERVIZI di Barbara Odetto testimoniata da una serie di particolari che fanno la differenza: dalla selezione del viaggio più adatto ad ognuno in funzione del costo e del tipo di meta che si vuole raggiungere alla pianificazione dettagliata di itinerari complessi, dal risparmio del tempo per la richiesta di passaporti e visti – dei quali si occupano in prima persona – alla ricerca dell’offerta più vantaggiosa passando per una serie di consigli pratici che i titolari, grazie alla profonda conoscenza dei vari paesi, offrono alla propria clientela. Perché un viaggio, dicono, è come un vestito: per stare bene deve essere cucito su misura. Ecco perché scegliere SI.RA. significa scegliere una agenzia di viaggi “globale”, con una vasta gamma di servizi back e front office di alto livello. La struttura, però, non si limita a proporre vacanze: da tempo infatti il settore SI.RA. Events & Wedding promuove una serie di eventi per le imprese quali meeting aziendali, viaggi incentive, congressi e cene di gala oppure soggiorni studiati ad hoc per i privati come viaggi di laurea o di compleanno, vacanze studio all’estero, week end fuori porta e fine settimana legati allo sport preferito, senza dimenticare l’organizzazione della luna di miele. Un aspetto che rende unica la SI.RA. è infine l’ideazione di serate a tema con l’intrattenimento di musicisti, comici e artisti. Eventi raffinati e suggestivi creati in città e legati al mondo del viaggio, per vivere una serata diversa e volare con la fantasia anche senza partire. ed è per questa ragione che ogni cliente che parte ha il loro numero di cellulare per essere assistito in qualunque momento della vacanza. L’attenzione alle persone è SI.RA. Molto più di un’agenzia viaggi SI.RA.: uno staff di quattro soci che vantano un’esperienza decennale nel mondo del turismo, l’agenzia non si occupa semplicemente di viaggi ma anche di organizzare eventi studiati sia per i privati sia per le imprese. Silvia e Rachid, ai quali si deve il nome SI.RA., hanno iniziato questa avventura dieci anni or sono e in seguito si sono aggiunti Davide e Ilaria. Questi professionisti del turismo hanno puntato sulla serietà anzi, come loro stessi sottolineano, sull’onestà. Perché promettere e non mantenere è lontano dalla loro filosofia aziendale e i risultati ottenuti nel tempo danno loro ragione. L’aspetto umano, per i quattro soci, è un valore imprescindibile SI.RA. MOLTO PIU’ DI UN’AGENZIA VIAGGI Corso Giovanni Agnelli, 106/D - Torino Tel. 011 0720013 www.viagginelmondo-sira.com 50 Orario Agenzia: Da lunedì al sabato 10.00-19.00 orario continuato Disponibili fuori orario su appuntamento Convenzione associati FABI Plus: condizioni agevolate su viaggi ed eventi MODA LA RENTRÉE DOPO LE VACANZE È UN MOMENTO TRISTE? NIENTE AFFATTO, PERCHÉ LO SHOPPING IN VISTA DEI MESI FREDDI È RICCO DI SORPRESE INTERESSANTI E DAVVERO INUSUALI. ELEGANZA E CLASSE SONO LE PAROLE D’ORDINE DELLA MODA FALL-WINTER TARGATA 2010-2011, CHE IMPONE COLORI CALDI E ACCESSORI GRIFFATI CHE NON PASSANO CERTAMENTE INOSSERVATI. Un autunno da indossare di BARBARA ODETTO 52 MODA Borbonese limited edition Per celebrare i cento anni di attività, la Maison italiana presenta un progetto in collaborazione con la Fondazione Lichtenstein: una collezione pregiata di dodici borse, con dettagli di alcune delle opere più significative del maestro. Le Art Bag si compongono di due shopper e una pochette in edizione limitata di cento pezzi per disegno e ognuno dei lavori è stato approvato dalla Lichtenstein Foundation, che per la prima volta ha autorizzato un’operazione simile. A conferma che la passione reciproca tra moda e arte può creare sinergie prestigiose, oltre alla retrospettiva che la Triennale di Milano dedica all’artista che più di altri trasformò il linguaggio dei fumetti e della pubblicità in stile, la boutique Borbonese di via della Spiga durante la settimana della moda (24 febbraio-3 marzo) metterà in mostra nelle sue vetrine foto e video inediti sul personaggio Lichtenstein. Indossare un’Art Bag sarà quindi un vanto in più per le Borbonese addicted. Torino profumata Si chiama 10100 ed è il profumo più cool del momento. Il naming richiama il CAP del capoluogo sabaudo, dove il naso Patrizia Lazzaretto è nata e cresciuta, e vuole essere un omaggio a Torino e ai suoi abitanti. Due le versioni proposte: donna e uomo. 10100 woman è dolce e fruttato, con un bouquet che sa di mughetto, rosa damascena, albicocca, pompelmo e si stempera con note di the. La versione man, invece, ha in aggiunta il bergamotto. Per non trascurare nulla, la creatrice ha puntato su un packaging accattivante e si è affidata a Daniela Baldo per la versione “lei” di colore rosso e nero e a Lidia Ariengena per il profumo maschile, giocato sul bianco. Scegliere 10100, inoltre, ha un significato in più: parte dell’incasso delle vendite viene devoluto all’Associazione Walce Onlus che si occupa della lotta contro il tumore polmonare. Sguardo affascinante Da alcuni anni gli occhiali da vista sono i protagonisti del total look, un accessorio moda da indossare con disinvoltura. Tutte le griffes studiano design impattanti e capaci di incontrare ogni tipo di esigenza e di gusto. “My Lady Dior”, icona del lusso in fatto di lunettes, ha un cannage che decora le aste laterali con la stessa trama che trapunta il pellame delle borse: un codice ispirato alla seduta impagliata delle sedie dorate Napoleone III che Christian Dior aveva scelto per ambientare la sua prima sfilata di alta moda, nel 1947. L’ovale è impreziosito dal logo della maison, mentre le lenti hanno forma rettangolare e catturano lo sguardo con fascino discreto. Indossare questi occhiali significa quindi abbracciare un certo tipo di life style. ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | MODA 53 MODA Un autunno firmato D&G La collezione autunno-inverno di Dolce & Gabbana è un percorso di stile, la summa di una storia professionale e creativa iniziata nel 1986 e che non ha certo bisogno di essere raccontata. Le proposte che i due couturier hanno portato sulle passerelle per la stagione più fredda rappresentano tutto l’universo fantastico, unico e a volte eccessivo che Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno saputo inventare in questi anni. La femminilità portata in scena in passato ritorna attraverso il pizzo nero, il bustier che da sempre li contraddistingue, le gonne a tubino e i pois che si sovrappongono alle stampe animalier. Naturalmente non mancano i tailleur super sexy di maglia e tulle e la giacca smoking abbinata alle coulotte. 54 MODA I love shoes! Nuances calde, tipicamente autunnali, design ora classico ora innovativo, tacchi rigorosamente alti per la sera e decisamente flat per il giorno: la donna alla quale si rivolge lo stilista Sergio Rossi ama le scarpe e gli stivali, ma chiede comodità in ufficio e sensualità ai party. Per la collezione autunno-inverno 20102011 il couturier si è affidato al designer Francesco Russo, direttore creativo che propone una moltitudine di modelli e colori. Alle decolletes e ballerine dal tacco basso, comode e glamour al tempo stesso, si affiancano scarpe dalle altezze vertiginose e sandali in swarovski con tacchi decisamente inusuali come quello a spirale in acciaio inox realizzato alla temperatura di 1200 gradi. Un must have da indossare con disinvoltura… Antifreddo griffatissimi Per combattere il freddo con stile, Fendi propone le intramontabili sciarpe con il celebre logo tono su tono. Eleganti e raffinati, questi accessori non sono un semplice antifreddo da indossare o da regalare, ma rappresentano un modo di essere e di vivere. Le nuances variano dal panna al grigio, passando per il viola, e si adattano ad ogni look: portate su un giaccone regalano un effetto sport chic, abbinate ad un cappotto conferiscono eleganza. In tessuto morbido e impalpabile, riparano dal freddo con charme. ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | MODA 55 CINEMA Film autunno s Wall Street: il denaro non dorme mai Data di uscita: 15 ottobre 2010 Cast: Michael Douglas, Susan Sarandon, Charlie Sheen, Shia LaBeouf, Carey Mulligan, Josh Brolin, Frank Langella, Vanessa Ferlito. È il nuovo film del regista premio Oscar Oliver Stone, nonché sequel della sua acclamata pellicola del 1987 “Wall Street”. Uscito finalmente di prigione, Gordon Gekko, torna in azione nel mondo della finanza confrontandosi con la situazione di profonda crisi economica americana e con la spregiudicatezza dei giovani manager. Gekko prenderà sotto la sua ala il suo genero Jacob, un giovane manager che lo aiuterà a riconciliarsi con la figlia, e che in cambio gli chiederà di aiutarlo a scoprire chi ha causato la morte del suo mentore... Per diventare agente della CIA, Evelyn Salt ha fatto giuramento sul suo onore di servire la patria. Quando un disertore la accusa di essere una spia russa sotto mentite spoglie, Evelyn dovrà dimostrare di essere fedele ai principi per i quali ha giurato. Inizia così la sua fuga, forte della sua esperienza e dei suoi contatti, dopo anni di lavoro come agente segreto e dovrà dimostrarsi più furba dei suoi colleghi della CIA per evitare la cattura e proteggere il marito. Nuovo viaggio per Edmund e Lucy Pevensie, che insieme al cugino Eustace Scrubb, tornano a Narnia, per aiutare il loro caro amico, il Principe Caspian, ora salito sul trono, il quale ha promesso di ritrovare i sette signori perduti di Narnia. Il loro sarà un viaggio affascinante, che metterà alla prova i loro cuori e i loro spiriti, a bordo del veliero reale, durante il quale non mancheranno gli imprevisti e le difficoltà... s C’è chi dice no Data di uscita: 12 novembre 2010 Cast: Luca Argentero, Myriam Catania, Paola Cortellesi, Paolo Ruffini, Giorgio Albertazzi, Claudio Bigagli, Marco Bocci. Tre ex-compagni di scuola, Max, Samuele e Irma, ambiziosi e promettenti, si troveranno di fronte ad un problema diventato ormai un fatto comune in Italia, i “raccomandati”. Per poter superare questa prova, i tre amici dovranno mettere in campo tutto il loro ingegno... s Ti presento i piccoli Data di uscita: 22 dicembre 2010 s Harry Potter e i doni della morte - Parte I Data di uscita: 19 novembre 2010 s Salt Data di uscita: 29 ottobre 2010 Cast: Angelina Jolie, Chiwetel Ejiofor, Liev Schreiber, Yara Shahidi, Zoe Lister Jones. 56 Cast: Daniel Radcliffe, Emma Watson, Helena Bonham Carter, Ralph Fiennes, Rupert Grint, Maggie Smith, Imelda Staunton. Inizialmente pensato come un unico film e poi diviso in due parti, sarà insieme al suo seguito il capitolo conclusivo della saga. Inizia un nuovo anno scolastico ad Hogwarts, per Harry, Ron ed Hermione. I tre hanno una missione da compiere: trovare gli ultimi Horcrux che sono rimasti e distruggerli. Ma anche Lord Voldemort é alla ricerca di qualcosa, e quando Harry lo viene a sapere, scopre qualcosa di molto interessante... Cast: Ben Stiller, Robert De Niro, Jessica Alba, Owen Wilson, Dustin Hoffman, Harvey Keitel, Laura Dern, Barbra Streisand, Raven-Symoné, Teri Polo. Dopo aver conosciuto le rispettive famiglie, i due ragazzi adesso ci presentano i due nuovi arrivati: i figli gemelli della coppia interpretata da Ben Stiller e Teri Polo. s Le cronache di Narnia il viaggio del veliero Data di uscita: 10 dicembre 2010 Cast: Ben Barnes, Skandar Keynes, Georgie Henley, Will Poulter, Laura Brent. Libri recensioni LETTURE L’intermittenza di Andrea Camilleri Il nuovo romanzo di Andrea Camilleri si muove nel mondo della politica corrotta e della finanza senza scrupoli, indaga i nessi tra industria, crimine, malaffare e consenso. Le Valchirie di Paulo Coelho Paulo (il protagonista autobiografico del romanzo) ha da poco scritto un libro, L’Alchimista, che sottopone al suo maestro spirituale. Questi lo legge con interesse, capisce il vero messaggio che il libro esprime e il travaglio del suo autore. Suggerisce, quindi, a Paulo il modo per liberarsene: lasciare tutto e intraprendere un viaggio per scoprire la verità della propria esistenza e incontrare il proprio angelo custode. Paulo decide allora di partire con la moglie Chris e di andare negli Usa, nel deserto di Mojave. Qui troverà un gruppo di donne (le Valchirie) capitanate dalla rossa Valhalla. Valhalla metterà in crisi il rapporto di Paulo con Chris, ma sarà solo l’ultima tappa per scorgere la verità. La caduta dei giganti di Ken Follet Astuzia, simulazione e alleanze strategiche sono da sempre le armi più affilate di Mauro De Blasi, direttore generale di una delle più importanti aziende italiane. La Caduta dei giganti è il primo grande romanzo della nuova trilogia “The Century” e prende le mosse alla vigilia dello scoppio della Prima guerra mondiale e della Rivoluzione russa. Da qualche tempo però la sua lucidità è messa a rischio da improvvisi black-out, angoscianti “intermittenze” che lo scollegano per qualche istante dal mondo esterno. Un’opera epica, drammatica, ricca di colpi di scena, nella quale si intrecciano i destini di cinque famiglie – una tedesca, una russa, una americana, una gallese e una inglese. Un problema, in un momento in cui la stabilità dell’azienda è messa in pericolo dalla crisi economica e gli operai occupano uno stabilimento minacciando l’immagine pubblica della proprietà; un grosso rischio nell’universo di relazioni spietate che Mauro ha costruito intorno a sé. Sullo sfondo dei tragici eventi storici internazionali, Ken Follett racconta i drammi personali dei vari protagonisti: ricchi aristocratici, poveri ambiziosi, donne coraggiose e volitive e, sopra tutto e tutti, le conseguenze della guerra per chi la fa e chi resta a casa. Tanto la moglie Marisa che i due vicedirettori sono nemici da tenere a bada, ciascuno coinvolto in oscure trame che potrebbero danneggiare Mauro... I love mini shopping di Sophie Kinsella Becky Brandon (nata Bloomwood) pensava che essere madre fosse una passeggiata... ma non è così, naturalmente. La piccola Minnie, che ha ora due anni, è a dir poco un uragano, specie quando entra con la madre nei negozi afferrando tutto ciò che vede al grido di ‘miiiooooo’. Chissà come mai! Se la nostra Becky è comunque portata a escludere che la figlia sia una bambina viziata, in realtà per lei c’è proprio bisogno di una super tata come quelle dei reality tv. Becky e Luke vivono ancora dai genitori di lei e la crisi finanziaria si fa sentire, costringendo Becky a darsi una regolata. Tutta a modo suo, però, senza cioè riuscire a impedirle di organizzare (molto in economia!) uno strepitoso surprise party per il compleanno di Luke. È in quel momento che le cose si complicano... ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | RECENSIONI 57 FUMETTI & CARTOONS F&C recensioni di Salvatore Taormina (il Tao) [email protected] SERENO SU GRAN PARTE DEL PAESE Una favola per Rino Gaetano Cartonato, 96 pagine Formato cm 18 x 24 € 17 Edizioni Becco Giallo In libreria e fumetteria CRAZY TRIBE cartonato n 1 La resa dei conti Iniziamo questa puntata con uno splendido volume cartonato editato dalla neonata associazione “Gli Amici del Fumetto” con sede a Rivoli (To) in Via Orbetello 6 (C.Vica), dedicato in maniera umoristica come solo questa giovane, ma davvero grande, artista sa fare, al vecchio west. Le favolose tavole originali del volume saranno esposte alla “Quadreria” a Rosta dal 1° al 9 ottobre (vedi la sezione appuntamenti). appunta menti Il west tra il serio e il faceto 1 Ottobre 2010 C.so Moncenisio 38 – Rosta (To) Inaugurazione mostra 18,30 La mostra sarà visitabile gratuitamente fino al 9 ottobre. Saranno esposte Cover e tavole originali di Tex, Pedrito el Drito, Crazy Tribe e Than Dai. Torino fumetto in bancarella 3 Ottobre 2010 Piazza Madama Cristina - Torino Ingresso libero Memorabilia per grandi e piccini, con particolare risalto al fumetto dagli anni 30’ agli anni 80’. 58 di Elena Mirulla ( t/d/c) Formato cm 21 x 29,7, € 15,90 In libreria e fumetteria Ritroveremo la competizione tra la bella indianina Lin Sei e la bionda Belle per accaparrarsi le attenzioni del bel Than Dai, tornerà il simpatico personaggio di Zia Gertrude ecc. La storia si svolge tra simpatiche gag di ogni tipo, colpi di scena e un finale che lascerà tutti a bocca aperta. Capolavoro del genere. Bologna Comics 16/17 ottobre 2010 Palanord Via Stalingrado 82 Bologna Una mostra principalmente dedicata a tutti gli amanti del collezionismo di alto antiquariato. Lucca Comics and Games 29 ottobre – 1° novembre 2010 Piazza Napoleone Centro di Lucca La principale fiera del fumetto italiana. Vi si riuniscono tutti i principali editori nazionali e esteri, punto d’incontro per giovani aspiranti fumettisti che possono far visionare i loro lavori agli “Editor” delle Case editrici e momento di presentazione al pubblico di tutte le principali novità del settore. Ampio spazio dedicato anche ai “Games” che godono di ampi spazi a loro dedicati e di una gara per cospleyer che tinge di “Colore” la città per tutti e 4 i giorni della manifestazione. Presenti anche molti rivenditori di alto antiquariato, davvero per tutta la famiglia, imperdibile. Il padiglione consigliato è quello dei principali editori in Piazza Napoleone. 4 e 5 dicembre 2010 Centro fieristico Mancasale Reggio Emilia All’interno della manifestazione “Cambi e scambi” dove oltre ai fumetti potrete trovare giocattoli, profumi, libri antichi etc… La mostra principe per chi del collezionismo di fumetti e figurine d’epoca (e non solo) ne ha fatto una scelta di vita. Coraggioso poeta metropolitano, pittoresco cantastorie di periferia, inafferrabile giocoliere di parole, Rino Gaetano ha interpretato e raccontato senza filtri la società italiana degli anni 70’. Ma quanto è diversa l’Italia di oggi da quella di allora? Questo volume, un autentico tributo a questo grande cantautore senza tempo, è un’originale favola urbana sulla società moderna, che svela tutti noi (ministri, professori, operai, sindacalisti, padroni, contadini, arrivisti, bulli, veline, ecc.) come non siamo poi tanto cambiati da come eravamo un tempo. Un dolceamaro momento di riflessione per tutte le generazioni. autunno Mostre ARTE, SCIENZA E COSTUME 5-7 NOVEMBRE 2010 LINGOTTO FIERE M olte le novità che contraddistinguono la prossima edizione della Fiera, la prima diretta da Manacorda. Anzitutto una nuova spettacolare sede: l’Oval, un padiglione dall’originale taglio architettonico realizzato in occasione dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006 e concepito per ospitare manifestazioni di respiro internazionale. volta a riscoprire e portare l’attenzione di operatori del settore, di collezionisti e del grande pubblico su artisti che hanno avuto un limitato riconoscimento negli ultimi decenni ma il cui lavoro è proprio oggi particolarmente significativo. La seconda novità consiste nel programma culturale e nei numerosi appuntamenti che saranno ospitati all’interno del padiglione. Infine, sempre tra le novità di Artissima 17, il catalogo: una pratica agendina contenente i dati e riferimenti delle gallerie sarà accompagnata da un catalogo da costruire interamente in Fiera, un raccoglitore da riempire con schede e materiale informativo prodotto dalle gallerie e dai curatori degli eventi. Ogni visitatore avrà così, al termine di Artissima 17, il proprio catalogo personalizzato costruito su misura sulle proprie preferenze ed interessi. Nel segno della continuità rispetto ai punti di forza che nel corso degli anni hanno permesso alla manifestazione di conquistare una posizione di grande rilievo nel contesto internazionale, Artissima intende nel 2010 consolidare il livello di qualità della Fiera e il suo ruolo di osservatorio privilegiato sulla migliore ricerca nel campo delle arti visive e allo stesso tempo rafforzarne il valore progettuale e culturale. L’Oval accoglierà al suo interno circa 130 gallerie scelte dal Comitato di Selezione tra i nomi più attuali e di maggior interesse del mercato internazionale dell’arte. La presenza degli espositori seguirà la tradizionale partizione in sezioni: la “Main Section”, che raccoglie le gallerie più rappresentative del panorama artistico mondiale, “Present Future”, dedicata agli artisti emergenti e alle rispettive gallerie su invito diretto di un Comitato curatoriale internazionale e “New Entries”, speciale punto di riferimento per la nuova creatività, riservato alle più interes- Artissima è un marchio di Regione Piemonte, Provincia di Torino e Città di Torino; per incarico dei tre Enti è promossa dalla Fondazione Torino Musei, costituita dal Comune di Torino per curare e valorizzare il patrimonio artistico e museale della Città. santi giovani gallerie, con meno di cinque anni di attività, presenti per la prima volta ad Artissima. Novità assoluta per l’edizione 2010 è “Back To The Future”, sezione inedita della Fiera La diciassettesima edizione, sotto la direzione artistica di Francesco Manacorda, viene realizzata attraverso il sostegno dei tre Enti congiuntamente a Camera di Commercio di Torino, Compagnia di San Paolo e Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | RECENSIONI 59 SPORT E TEMPO LIBERO di Giovanna Raballo in collaborazione con Ufficio Stampa CUS Torino CUS Torino, massima espressione polisportiva piemontese Con il Progetto Disabili CUS Torino, per gli studenti diversamente abili tutte le attività del CUS Torino sono gratuite. La sede principale del CUS Torino è in via Paolo Braccini 1 dove la segreteria è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.30 con orario continuato. Dayron Robles, campione olimpico dei 110hs, firma autografi alla fine della sua gara (vinta) al Meeeting Internazionale di Atletica Città di Torino – Memorial Primo Nebiolo 2010. I l Centro Universitario Sportivo (CUS) Torino rappresenta il braccio operativo dell’Università degli Studi di Torino e del Politecnico di Torino per la proposizione di attività sportive e culturali agli studenti ed agli operatori universitari all’interno degli atenei piemontesi. Il CUS Torino è la massima espressione polisportiva piemontese per numero di discipline praticate, per la continuità e per il livello delle attività svolte. Attualmente conta su 21 sezioni agonistiche molte delle quali, come il tennis tavolo, sono svolte a livello di vertice nazionale. Sono oltre 100 le attività proposte per tutti i livelli (dai corsi promozionali all’agonismo) e per tutte le età (a partire dagli under 18), per studenti, docenti e dipendenti; queste sono svolte nei 7 impianti gestiti direttamente dall’ente: via Braccini 1 (pallacanestro, pallavolo, fitness, attività promozionali, Cus_Cafè, segreteria); via Panetti 30 (atletica, hockey prato, tennis, calcio a 5, pallacanestro, pallavolo, beach volley, golf/club house, Cus_Café, ristorante, solarium, segreteria); c.so Sicilia 50 (tennis, canoa, canottaggio, ristorante, solarium, area verde); via Quarello 11a (lotta, tennis tavolo, sollevamento pesi); v.le Radich 10 Grugliasco (Calcio a 11, calcio a 5/7/8, servizio arbitri); “A. Albonico” str. del Barocchio Grugliasco (rugby, atletica); polisportiva Mezzaluna Villanova D’Asti (atletica, calcio, calcio a 5, tennis, pallavolo, pallacanestro, bocce, bar). La CUS Card, la tessera di affiliazione (gratuita per studenti, docenti e dipendenti degli atenei torinesi, per gli esterni il costo è di soli Euro 15,00 annuali), dà accesso agli impianti e alle attività e permette anche di usufruire di convenzioni molto vantaggiose con strutture esterne, ad esempio per attività come le arti marziali o il paracadutismo. La partenza della Mezza Maratona di Torino. Oltre 2000 gli atleti che ogni anno vi prendono parte. 60 Per ulteriori informazioni: Tel. 011.388.307 [email protected] - www.custorino.it Sezioni/agonismo: http://www.custorino.it/agonismo/agonismo.aspx CORSI http://www.custorino.it/corsi/corsi.aspx (ogni anno, i primi di ottobre, riprendono i corsi cussini con diverse giornate di “Porte Aperte”. Per informazioni chiama le segreterie oppure visita il sito web). Iscriviti anche tu: arrampicata, atletica, calcio a 5, canottaggio, canoa, danza, golf, sala pesi, sci, tennis, vela e ... tanto altro ancora. SPORT E TEMPO LIBERO Un po’ di storia... Il Centro Universitario Sportivo, meglio noto ai giovani come CUS, ha allenato nella sua lunga storia campioni di grande successo e a tanti altri ha regalato ore di svago e sano esercizio fisico, facendone avvocati, dottori e ingegneri dalla grinta e la prestanza fisica dei veri sportivi. Infatti, con alle spalle più di cinquant’anni di storia, il CUS Torino continua ad essere una realtà importante per tanti studenti e anche docenti universitari che si allenano e si divertono facendo sport. Preceduto di poco dalla fondazione del primo CUS d’Italia (quello di Roma) il CUS di Torino nasce nel 1946, quando ancora in tutta Italia si sentiva l’eco delle bombe della seconda guerra mondiale, ma esisteva prepotente la voglia di ricominciare, di ricostruire e anche la gioia di ritornare a sentirsi vivi ed esaltare i campioni sportivi del momento, acclamati nelle pagine dei quotidiani sportivi nati da poco, uno di questi, TuttoSport fondato dal grande giornalista Renato Casalbore (tragicamente scomparso insieme ai campioni del Grande Torino il 4 maggio 1949 nella tragedia di Superga) proprio a Torino. Con il saldo obiettivo di interessare i giovani a fare sport e ad appassionarsi a qualche disciplina tipicamente universitaria (atletica leggera, pallavolo, rugby, nuoto, sci, ginnastica,…) il CUS Torino dà vita a grandi campioni come Nebiolo, Ossola, Fiasconaro, Berruti, Fraquelli, Zandano. Dai tempi di Primo Nebiolo, atleta del Lancia e storico velocista numero uno, nonché indimenticato presidente e men- te del CUS Torino, sono trascorsi oltre cinquant’anni. Oggi il ponte di comando è passato in mano a Riccardo D’Elicio, condottiero ruggente, sicuro fiore all’occhiello del salto in alto se non si fosse fermato però a metà strada, ex direttore della sezione Atletica, ed ex dirigente responsabile e segretario generale. La presidenza di D’Elicio ha significato una svolta, e se da una parte porta avanti la carica goliardica che caratterizza i momenti dello sport non agonistico del CUS, dall’altra svecchia la tradizione cussina della pratica di sport esclusivamente universitari, rinnovando il programma di attività con una vasta quantità di discipline. Negli ultimi anni la consistenza dei corsi disponibili è notevolmente aumentata. Il presidente cussino, in accordo con l’Università e il Politecnico, oggi porta avanti il progetto di Torino Città Erasmus con diverse ini- ziative che favoriscono la pratica sportiva per gli studenti stranieri che vogliano scegliere Torino come città per il loro studio all’estero e contemporaneamente scoprirne il lato culturale e sportivo. Dall’alto: Parla la storia: Primo Nebiolo e Livio Berruti (oro olimpico nei 200 piani ai Giochi di Roma del 1960) insiene nel 1986 (foto archivio FIDAL). Da sinistra: Ezio Pelizzetti, Magnifico Rettore Università di Torino, Riccardo D’Elicio, Presidente CUS Torino, Francesco Profumo, Magnifico Rettore Politecnico di Torino. Anche la CNN è venuta a girare un servizio sul golf al Golf Club Colonnetti (primo campo pratica pubblico in italia). Una delle tante nuove attività proposte dal CUS Torino: il Dragon Boat. Vieni a provarlo anche tu nell’impianto sportivo di corso Sicilia 50! CUS TORINO Via Braccini, 1 – Torino Telefono 011 388307 Fax 011 3827394 www. custorino.it [email protected] Convenzione associati FABI Plus Sconto del 30% sul costo della Cus Card ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | SPORT E TEMPO LIBERO 61 MAPPAMONDO STORIE DI VIAGGI E VIAGGIATORI 00 MAPPAMONDO SULLE RIVE DEL LAGO TITICACA ED A 3860 m SUL LIVELLO DEL MARE, SI TROVA PUNO, CITTÀ CHE CATTURA E AMMALIA PER LO STRANO MAGNETISMO CHE EMANA DALLE SUE MONTAGNE, DAL LAGO CHE SEMBRA UN MARE E DALLA GENTE, DISCENDENTE DEGLI AYMARA, CHE PER SECOLI DOMINARONO L’ALTOPIANO PRIMA DELLA COLONIZZAZIONE DEGLI SPAGNOLi. di Alessandro Barbero Schegge di ricordi dal Puno (nome ufficiale San Carlos de Puno) è una città di circa 120.000 abitanti sita sulla sponda occidentale del Lago Titicaca. È capoluogo della regione omonima. AGOSTO 1996 .Sono le 06.30 del mattino e mi trovo nella sala .ristorante al piano terra dell’Hotel Crillon di Lima, come sempre durante l’estate (la nostra estate, quella dell’emisfero boreale) il cielo plumbeo domina la città, avvolta in una cappa di sottile nebbia da luglio a settembre; questa persistente umidità è la garua, una sorta di pioggerella vaporizzata simile a quella delle nostre giornate di inizio inverno. È curioso come le persone siano di buon umore, nonostante la levataccia, quando sono in vacanza; è una considerazione che mi sono ritrovato a fare molto spesso, da osservatore esterno e distaccato, dato che la mia presenza è legata ancora una volta ad esigenze di lavoro. Senza ulteriore indugio saluto Juan il robusto e tarchiato maître, sempre sorridente, che mi risponde “ciao”, mi considera ormai più un amico che un cliente. Devo affrettarmi a trovare un taxi, tra poco infatti si scatenerà il temibile e soffocante traffico mattutino. Salgo a fianco all’autista, buttando il poco bagaglio che mi occorre nei successivi due giorni sul sedile posteriore. Al taxista un’età non saprei veramente dargliela, qui la vita ti fa invecchiare rapidamente. Nel mio stentato spagnolo instauro un dialogo, e dopo aver appreso che il suo nome ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | MAPPAMONDO 63 MAPPAMONDO è Francisco, sposato con tre figli e vive nel quartiere di Callao (tra l’altro gran brutta zona), parliamo di quanto sia migliorata Lima in pochissimi anni. Giunto in aeroporto, mancano pochi minuti alle otto, mi affretto quindi a registrarmi sul volo N6 1081, destinazione Juliaca. Dopo circa venti minuti, mi rendo conto che l’aereo non è ancora arrivato, di conseguenza mi aspetto un consueto ritardo; puntualmente, dopo qualche istante, la suadente voce dell’altoparlante annuncia che il decollo slitterà di mezz’ora. Mi imbarco tra turisti travestiti, alcuni da peruviani, altri da Indiana Jones, e mi accomodo. La rotta prevede uno scalo ad Arequipa, la splendida Ciudad Blanca dominata dai tre vulcani Misti, Chachani e Pichu Pichu. I visitatori italiani si fanno subito notare: tono di voce elevato, pseudo eleganza ostentata e atteggiamenti tra il burino e lo spocchioso. Il volo è molto intenso, infatti il cielo sopra le Ande non è certo tranquillo, visto che stiamo sorpassando vette che oscillano tra i 4.000 e i 5.500 metri; le turbolenze provocano dei forti scossoni che fanno mugugnare non pochi passeggeri. Giunto a destinazione, avvantaggiato dal non dover recuperare il bagaglio da stiva, esco rapidamente con in spalla il mio solito zaino, fedele compagno di viaggio in giro per il mondo, insieme alla mia vissutissima valigia rimasta però a Lima. All’esterno incontro subito Roger, responsabile per tutto il dipartimento di Puno, dell’operatore ricettivo peruviano con cui lavoro; ci conosciamo da anni, e personalmente lo stimo tantissimo per la sua cultura, la sua umiltà e la straordinaria padronanza dell’italiano. Roger è un indio vero, il padre è un Quechua e la madre è una Aymara. I Quechua sono il ceppo indio dominante, coloro che si dichiarano discendenti diretti dei potenti Inka, gli Aymara invece sono relegati sull’altopiano di Puno, dove rappresentano la maggior parte della popolazione nonché gli ultimi superstiti dell’enigmatica civiltà Tiahuanaku. Fisicamente si presenta piuttosto alto e massiccio, potrebbe essere un europeo, ma la sua faccia sembra modellata nella creta. Come sempre mi accoglie con una vigorosa stretta di mano e subito mi comunica, pieno di orgoglio, che si è recentemente sposato e sua moglie è già incinta; dopo le doverose congratulazioni, mi infilo subito un cappello a falde larghe: a queste altitudini il sole non perdona la carnagione chiara di noi gringos. Ci avviamo a bordo di un fuoristrada verso Puno, alla guida riconosco subito Ricardo, un’altra ottima guida. Mentre discutiamo di lavoro, ammiro il panorama piatto dominato da una sterpaglia rada, dove pascolano lama e alpache. Qua e là si scorge qualche casupola costruita in adobe, i mattoni di fango cotti al sole. Proprio in una casa di quel tipo è cresciuto anche Roger, genitori contadini e un numero imprecisato di fratelli e sorelle, ma lui non ha accettato un destino che sembrava ormai averlo relegato a coltivare patate nella sierra, con caparbietà e determinazione ha studiato moltissimo, guadagnandosi borse di studio che gli hanno permesso di arrivare all’università. Sembra una storia buona per un film o un romanzo, ma è straordinariamente vera; in queste terre primordiali e inospitali c’è ancora spazio per vivere i sogni “della frontiera”. Credo che anche Ricardo abbia seguito un percorso simile, riuscendo a completare le scuole superiori. Qui la terra non regala nulla e tutto va strappato con fatica. I volti delle popolazioni andine sono lo specchio di un’esistenza dura che concede pochissimo, i visi scavati e bruciati dal sole, le mani e i piedi gonfi per il freddo e l’umidità rivelano una quotidianità fatta di sacrificio e dedizione. Eppure quanta dignità in quegli sguardi, quanta sincerità in quei sorrisi sdentati che tutti sanno regalare, quanta sana felicità nell’allegria chiassosa dei numerosi bambini che affollano gli spiazzi antistanti le scuole. 64 Non per retorica ma per esperienza di vita, rivelo a Roger e Ricardo che ancora una volta mi sento arricchito e affascinato dalla magica e quasi irreale atmosfera del Titicaca, il grande padre di tutte le cose, come lo definiscono gli Aymara. Procediamo lungo la strada e oltrepassiamo il bivio che porta alle rovine di Sillustani, un gruppetto di antichissime costruzioni funerarie chiamate chullpas, i cui autori non sono ben identificati. Dopo essermi sistemato nell’unico vero hotel di Puno, che si trova sull’isola Esteves, collegata alla terra ferma da un ponte, pranzo con Roger e Ricardo, continuando a parlare degli impegni dei prossimi mesi. Nel primo pomeriggio ci trasferiamo negli uffici in città e proseguiamo la pianificazione delle escursioni per tutti i clienti che giungeranno sino ad ottobre; verso le cinque decidiamo di proseguire il giorno successivo. Mi viene offerto un passaggio in hotel, ma preferisco rifiutare in quanto vorrei dare un’occhiata al mercato di Puno. Aggirandomi tra le numerosissime bancarelle, che qui hanno l’aspetto di piccoli box rialzati come palafitte, mi soffermo da una donna che vende manufatti in lana di alpaca. Deposti tra maglioni e ponchos i due pic- MAPPAMONDO STORIE DI VIAGGI E VIAGGIATORI SILLUSTANI È UN LUOGO DALL’ATMOSFERA IRREALE CHE PARE SOSPESO TRA CIELO E TERRA; UN MONTAROZZO CHE DIVIDE DUE PICCOLI LAGHI, DOVE VIVONO IN ASSOLUTA TRANQUILLITÀ NUMEROSI FENICOTTERI ROSA PALLIDO. QUI, GRAZIE ALL’ALTITUDINE (CI TROVIAMO INFATTI A QUOTA 4.080), ALL’ARIA ESTREMAMENTE TERSA E ALLA TOTALE MANCANZA DI INQUINAMENTO, I COLORI SEMBRANO USCITI DAL PENNELLO DI UN PITTORE. giugno 2010 | Plus Magazine 14 | MAPPAMONDO 65 MAPPAMONDO coli bambini che teneva in braccio, si avvicina sorridente e mi saluta con la consueta cordialità di questa gente. Con voce bassa e molto calma mi invita a sedermi sul bordo del banco e mi chiede che cosa stessi cercando. Dopo uno sguardo più attento vedo che ha dei maglioni a trecce in stile norvegese, le chiedo quindi di mostrarmeli. Dopo circa un quarto d’ora, il sole è ormai completamente tramontato, è buio, incomincia a fare freddo e io ho già acquistato una coperta, un maglione più alcuni cappelli e sciarpe, da regalare al mio ritorno. Nel frattempo i bimbi, entrambi sui due o tre anni, incominciano ad aver voglia di giocare, quindi si avvicinano e incominciano a strattonarmi; sono di un’allegria contagiosa e continuano a ridere. La particolarità è che già così piccoli, la pelle delle guance è completamente bruciata dal sole e, per via del freddo hanno il naso perennemente colante. Ringrazio, saluto e torno in albergo con un taxi praticamente privo di luci. Trascorro la cena e la serata in compagnia di alcuni clienti, giunti il giorno precedente da Arequipa; sono felice di sentirli e vederli entusiasti del Perù. Sono tre coppie di Bergamo, intorno ai quarantanni, e dopo qualche battuta scopro che sono appassionati viaggiatori; l’argomento non poteva essere migliore, e rimaniamo a parlare sino all’una del mattino. Alle otto, con puntualità ricevo la sveglia dell’hotel, mi preparo e faccio colazione nella sala ristorante dell’hotel, composta da pareti vetrate che consentono una meravigliosa vista sul Titicaca. Alle nove precise arriva Roger e comunica che il programma previsto subirà una leggera variazione. Trascorreremo la mattinata sul lago, in quanto deve portare del materiale all’unica scuola elementare esistente per le popolazioni Uros, che vivono sulle isole galleggianti. Partiamo con una barca a motore, la giornata è nuvolosa, ma non bisogna lasciarsi ingannare, il sole è ugualmente un castigo. Dopo circa trenta minuti di navigazione giungiamo su una grande isola di totora. La totora è una pianta diffusa su tutto l’altopiano di Puno, sono canne lunghissime, dalla cui lavorazione si ricavano moltissimi prodotti: barche, isole galleggianti, l’interno è persino commestibile. Appena sbarcati, ci dirigiamo verso una grossa capanna in adobe. A pochi metri dall’ingresso, uditi i nostri passi, una frotta di bambini esce e ci corre incontro. Sono i figli dei pochissimi indios Uros che abitano le isole galleggianti situate nell’ansa di Puno. Gli Uros sono una popolazione molto particolare, passano infatti la loro intera esistenza senza prendere contatto con la terra ferma. Un isolamento che sta costando la loro estinzione e una serie di gravi complicazioni genetiche, in quanto l’esiguo numero genera spesso unioni tra consanguinei. I piccoli si accalcano intorno a noi, infatti sanno che Roger, oltre al materiale per la scuola, porta sempre anche dei biscotti. 66 MAPPAMONDO STORIE DI VIAGGI E VIAGGIATORI Non si può far a meno di notare che quasi tutti sono privi di scarpe, e poco vestiti in rapporto al clima rigido e molto umido del lago; eppure la loro sana allegria è quasi contagiosa, non sono rumorosi e mostrano anzi una compostezza e un’educazione inimmaginabili nel chiedere un biscotto o una caramella. Sono momenti importanti, lezioni di vita e di civiltà che ci arrivano da persone estremamente povere, così straordinariamente dignitose nel loro estremo bisogno. Dopo esserci intrattenuti brevemente con i bimbi, saliamo su una grossa barca di totora e ci dirigiamo verso un’isola vicina; è un’ottima occasione per gustare l’assoluto silenzio del Titicaca, rotto solo dall’incalzare del remo sull’acqua. Dopo qualche minuto giungiamo al punto d’incontro con l’imbarcazione a motore, che ci riporta rapidamente a riva. Pranziamo in hotel con tutte le guide di Puno per mettere a punto l’attività dei prossimi mesi, e nel pomeriggio ripartiamo i compiti e i turni delle visite che i clienti dovranno effettuare. Presto si fa sera ed è tempo di rientrare in albergo. Saluto Roger e Ricardo, che mi regalano un telo di vicuña grezza da utilizzare come sciarpa; sono gesti semplici che evidenziano grande stima e rispetto per uno straniero, che forse ha avuto la voglia e l’opportunità di apprezzare persone così lontane per cultura e mentalità, ma incredibilmente vere e genuine. Dopo una rapida cena, è tempo di riposare, domani mattina molto presto, ho il volo per Arequipa. Alle 06.00 il sole sta facendo capolino, dissolvendo la nebbiolina notturna; i suoi raggi inondano l’altopiano e io sono già in viaggio verso l’aeroporto di Jiuliaca. Alle 07.45, con inaspettata puntualità l’aereo decolla dopo il lungo rullaggio, dovuto all’altitudine. Dall’alto vedo svanire il lago e stagliarsi gli affascinanti profili delle Ande; presto sarò ad Arequipa, dove il forte fascino coloniale e la pulsante vitalità degli abitanti cancelleranno subito i silenzi del Titicaca che ancora ho dentro. Arrivederci. LA COMPAGNIA DELL’OVEST Via Andrea Costa 10 – Novara Telefono 0321 030228 – 0321 030229 Fax 0321 204529 [email protected] www.compovest.com ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | MAPPAMONDO 67 VISITE GUIDATE di Giuliana Rebaudo Torino Scoprire L’ iniziativa culturale Scoprire Torino e non solo, promossa dalla nostra Associazione, è giunta alla sua sesta edizione e, incoraggiati dalla vostra sempre più numerosa partecipazione, ci accingiamo a progettare per la prossima stagione una nuova serie di visite, dedicate come di consueto alla storia, all’arte e alla cultura del territorio torinese. Esprimiamo il nostro ringraziamento a quanti finora hanno partecipato agli incontri, che ci incoraggiano a proseguire con passione la nostra iniziativa, ma soprattutto trasformano gli incontri in occasioni piacevoli di ritrovarsi insieme. Alcune proposte che vi anticipiamo hanno preso spunto dalle vostre richieste: alcuni percorsi vengono riproposti perché qualcuno non è riuscito a parteciparvi nelle stagioni scorse, anche se molti incontri sono stati duplicati per rispondere il più possibile alle vostre richieste, altri inediti sono stati inseriti perché ci avete fatto sapere che sollecitano il vostro interesse e curiosità. Il programma di quest’anno è all’insegna della varietà: troverete itinerari che introducono, accanto ai tradizionali luoghi dell’arte e della storia, percorsi nella natura (la visita notturna al parco La Mandria a ottobre, per ascoltare il bramito dei cervi) e viaggi virtuali nel cosmo (la visita serale all’Osservatorio di Pino Torinese, in primavera, per osservare le costellazioni). L’invito è di prestare attenzione ai giorni e agli orari delle diverse iniziative, perché 68 e non solo sono piuttosto vari, sia per quanto riguarda il calendario da ottobre a gennaio, qui di seguito, sia quello per i mesi da gennaio a giugno, che sarà pubblicato nel numero di fine anno della nostra rivista. Soprattutto vi chiediamo di prestare attenzione agli aggiornamenti che vi verranno come sempre inviati per posta elettronica, perché al momento in cui scriviamo le iniziative per la prossima stagione, previste dagli enti culturali del nostro territorio, non sono ancora del tutto chiarite, soprattutto per quanto riguarda gli eventi relativi alla celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia: molti restauri di edifici, la cui riapertura è prevista per il 2011, non sono ancora terminati (Stupinigi, Castello del Valentino, Palazzo Carignano, Accademia delle Scienze) e le mostre temporanee non sono tutte definite. Per questo ci riserviamo la eventualità di modificare ed arricchire il nostro programma e, come sempre, di aggiornarvi, man mano che le notizie si preciseranno. Per quanto riguarda le mostre temporanee è già fissata in ottobre, la visita alla mostra “Le macchine della meraviglia. Lanterna magica e film dipinto. 400 anni di cinema”, allestita nelle Sale delle Arti alla Reggia di Venaria, Le visite ai musei in programma sono: in dicembre il Museo Egizio, in cui è già iniziato il complesso riallestimento che lo porterà nel prossimo futuro ad occupare completamente il Collegio dei Nobili, e in gennaio la Galleria d’Arte Moderna, completamente rinnovata attraverso l’allestimento tematico voluto dal nuovo direttore Danilo Eccher secondo un modello museografico innovativo. Tra i luoghi storici dei Savoia, in quanto anche protagonisti del Risorgimento italiano, ritorneremo a novembre alla Villa della Regina, riaperta dopo una nuova pausa imposta dal cantiere di restauro sempre aperto, visiteremo a gennaio Palazzo Reale, nelle cui sale è prevista una esposizione in onore di Vittorio Emanuele II, “il Re Galantuomo e il suo tempo”, quindi concluderemo il nostro ciclo di incontri visitando a giugno il Castello di Racconigi, casa dei re di Sardegna e poi d’Italia, con le sue atmosfere immutate tra ‘700 e ‘900, tra luoghi aulici e spazi di servizio e l’evocazione elegante di coloro che lo abitarono per secoli. Tra i luoghi religiosi con i loro tesori d’arte, sono previste visite: in dicembre alla Cappella dei Banchieri e dei Mercanti, in primavera alla preziosa cappella barocca del Seminario Vescovile, e alla Chiesa del Carmine, quest’ultima nell’ambito di una passeggiata nell’area del terzo ingrandimento barocco, intorno all’attuale piazza Savoia, fino agli edifici juvarriani che ne segnano l’ingresso monumentale. VISITE GUIDATE 1 _ IL PARCO LA MANDRIA DI NOTTE Visita notturna, in trenino, accompagnata da una guida del parco naturale La Mandria, all’interno del vasto territorio destinato, a partire dal XVI secolo, a riserva di caccia della corte sabauda, e dal 1978 parco Regionale di primario interesse storico, culturale, ambientale e paesistico. Saranno seguiti percorsi che permettono di cogliere la specifica dimensione “naturale” del parco, come luogo unico, dove è possibile assaporare situazioni e sperimentare esperienze ormai rare o del tutto inedite: quali le sensazioni di “silenzio”, di “odori naturali” e “buio” trasmesse dai suoi luoghi, per scoprire le abitudini notturne del mondo animale, colto con discrezione nel suo ambiente naturale, nel periodo dell’accoppiamento dei cervi, il più adatto quindi a udirne il bramito. Orario: Costo: sabato 9 ottobre 2010 dalle ore 21.00 alle 23.00 ca. Ritrovo all’ingresso del Ponte Verde di Venaria dieci minuti prima (ampio parcheggio). € 11,00 a persona 2 _ LE MACCHINE DELLA MERAVIGLIA. LANTERNA MAGICA E FILM DIPINTO. 400 ANNI DI CINEMA mostra temporanea nelle Sale delle Arti, Reggia di Venaria Visita guidata alla mostra che, ampliata e modificata dopo il successo parigino, si snoda in un suggestivo racconto per immagini sulla lanterna magica e i suoi legami con il cinema e con l’arte d’avanguardia: accanto a rari vetri del Settecento e dell’Ottocento, sono presentati film di cineasti che hanno reso omaggio al progenitore della macchina cinematografica e alcune opere e installazioni di importanti artisti contemporanei, come Anthony McCall, Ugo Nespolo e Bill Viola, che a esso si sono ispirati o che ne rievocano le immagini. L’esposizione offre l’opportunità di ammirare le più belle collezioni al mondo di vetri per lanterna magica, provenienti dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, dalla Cinémathèque française di Parigi e da altri importanti istituzioni e collezionisti. Per oltre tre secoli ogni sorta di soggetto è stato illuminato dal meraviglioso strumento ottico inventato nel 1659, che permise, per la prima volta nella storia dell’umanità, di proiettare su uno schermo immagini fisse e animate. Orario: Costo: domenica 24 ottobre 2010 dalle ore 10.00 alle ore 12.00 circa e dalle ore 15.00 alle ore 17.00 circa. Ritrovo 15 minuti prima davanti alla Torre dell’Orologio nella piazza centrale, antistante la Reggia. € 5,00 a persona Gratuito: minori di 12 anni con accompagnatore adulto e possessori Tessera Musei. 3 _ VILLA DELLA REGINA Visita guidata alla seicentesca villa extraurbana, strettamente collegata allo scenografico giardino a più livelli, commissionata nel 1615 dal cardinale Maurizio di Savoia, su modello delle ville romane tardo rinascimentali, e poi ampliata da Filippo Juvarra, all’inizio del Settecento, quando divenne residenza della regina Anna Maria d’Orléans, dalla quale prese la denominazione. Nel 1868 l’intero complesso, costituito dall’edificio, dal giardino alla francese e dal parco, fu donato da Vittorio Emanuele II all’Istituto per le Figlie dei Militari e nel 1994 ceduto al demanio. Danneggiata dai bombardamenti del 1942 e lasciata in stato di abbandono, la villa è stata aperta al pubblico nel 2006, dopo il decennale restauro realizzato con imponenti stanziamenti pubblici e privati. Nell’interno restano affreschi e tele di importanti artisti barocchi e preziose testimonianze dei Gabinetti cinesi in legno laccato e dorato. Orario: Costo: sabato 20 novembre 2010 dalle ore 14.00 alle ore 15.20 circa. Ritrovo all’ingresso laterale della Villa dieci minuti prima, Strada Santa Margherita 79, Torino. Gratuito. ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | PROPOSTE FABI PLUS 69 VISITE GUIDATE 4 _ MUSEO DELLE ANTICHITÀ EGIZIE Visita guidata alle collezioni di uno dei musei di antichità egizie più antichi e importanti del mondo, fondato nel 1824 da re Carlo Felice. Da allora molti studiosi di fama internazionale, a partire dal decifratore dei geroglifici egizi, Jean-François Champollion, giunto a Torino nel 1824, si dedicano allo studio delle sue collezioni. Il patrimonio del museo è costituito da un insieme di collezioni che si sono sovrapposte nel tempo, alle quali si devono aggiungere i ritrovamenti effettuati negli scavi condotti in Egitto dalla Missione Archeologica Italiana tra il 1900 e il 1935. L’ultima acquisizione importante del Museo è stata il tempietto di Ellesija, donato all’Italia dalla Repubblica Araba d’Egitto nel 1970, per il significativo supporto tecnico e scientifico fornito durante la campagna di salvataggio dei monumenti nubiani, minacciati dalla costruzione della grande diga di Assuan. Dopo il suggestivo intervento nelle sale dello statuario realizzato da Dante Ferretti nel 2006, il riallestimento del museo è continuato con la sistemazione della “tomba di Kha”, uno dei pezzi più belli della collezione del museo. Orario: Costo: 70 domenica 5 dicembre 2010 dalle ore 10.00 alle ore 12.00 circa e dalle 15.10 alle ore 17.00 circa. Ritrovo 10 minuti prima nell’atrio del Museo, via Accademia delle Scienze, 6 - Torino € 7.50 biglietto intero; € 3.50 biglietto ridotto per visitatori di età compresa tra i 18 e i 25 anni; gratuito per i visitatori fino a 18 anni e dopo i 65 e per i possessori della Tessera Musei. 5 _ CAPPELLA BAROCCA DELLA PIA CONGREGAZIONE DEI BANCHIERI, NEGOZIANTI E MERCANTI A TORINO Visita guidata alla cappella della Pia Congregazione dei Banchieri, Negozianti e Mercanti, situata all’interno del Collegio dei Gesuiti, accanto alla Chiesa dei Santi Martiri, in via Garibaldi a Torino. Uno scrigno di preziose opere d’arte di epoca barocca rimasto intatto nel tempo, nel cuore della città. Testimonianza concreta dell’idea di spazio barocco, per la rara omogeneità a cui è improntata in ogni suo elemento architettonico e decorativo, nonché dell’idea di religiosità barocca, intesa come devozione espressa in forme tangibili, in tutta la loro preziosa evidenza. La ricchezza decorativa degli affreschi, l’imponente ciclo dei dipinti ad olio, l’altare in marmo, le statue e gli arredi lignei costituiscono l’impalcatura stessa dell’aula nella minuziosa compiacenza di un rigoroso principio unitario dello stile. Nella sacrestia sarà inoltre possibile vedere il calendario meccanico realizzato nel 1835 su progetto di Giovanni Amedeo Plana, Direttore dell’Osservatorio astronomico di Torino. Costruito in legno e carta, funziona con movimenti rotatori e traslatori, trasmessi da ruote dentate, catene e viti azionate manualmente, utilizzando oltre 46.000 dati contenuti nelle varie “memorie”. Orario: Costo: domenica 19 dicembre 2010 dalle 9.30 alle 11.00 ca. Ritrovo dieci minuti prima all’ingresso degli Antichi Chiostri, in via Garibaldi 25, Torino. offerta libera 6 _ GAM Visita guidata all’interno delle collezioni permanenti della galleria torinese, una delle raccolte di arte moderna e contemporanea tra le più ricche d’Italia (45.000 opere tra dipinti, sculture, installazioni, fotografie, disegni, incisioni, film e video d’artista). Saranno scelti alcuni dei nuovi itinerari realizzati nell’ambito del recente riallestimento del museo, che ha sostituito la tradizionale suddivisione in ordine cronologico del percorso, fino ad oggi caratterizzato dalla storica divisione in due piani dedicati all’Ottocento e al Novecento, con un ordinamento tematico, soggetto a continue rotazioni, che permette al visitatore di riscoprire i capolavori e di analizzarli attraverso una nuova visione, che pone come essenziale l’integrazione e il dialogo tra le opere anche di diverse epoche storiche e diversa natura artistica. Orario: Costo: domenica 16 gennaio 2011 dalle ore 10.10 alle ore 12.00 circa; dalle ore 15.10 alle ore 17.00. Incontro dieci minuti prima nell’atrio della GAM, via Magenta 31, Torino € 6.00 a persona, gratuito per visitatori fino a 18 anni e per i possessori della Tessera Musei Le visite guidate sono curate dalla prof.ssa Giuliana Rebaudo, sono composte da gruppi al massimo di 25 persone. Tutte le date e gli orari saranno confermati al momento in cui saranno costituiti i gruppi. Per prenotazioni rivolgersi a FABI Plus Tel. 011 5611153 – [email protected] APPUNTAMENTI Gli appuntamenti si svolgono presso la sede di Via Guarini 4 a Torino Per prenotazioni rivolgersi a FABI Plus Tel. 0115611153 [email protected] CONFERENZE LA SALUTE ATTRAVERSO L’ACQUA Relatore: Sig. Sebastiano Russo – Salus per Aquam srl Data: martedì 28 settembre Orario: dalle ore 18,00 alle ore 19,30 DIETA PROTEICA: DAL DIMAGRIMENTO ALL’EQUILIBRIO METABOLICO Relatore: Dott. Francesco Mutti – Ginecologo ostetrico ed esperto di nutrizione clinica Data: giovedì 7 ottobre Orario: dalle ore 18,00 alle ore 19,30 Partecipazione gratuita per associati e loro familiari COME CURARE ALLE TERME LE PATOLOGIE DI TIPO CRONICO E GODERE ANCHE DEL BENESSERE TERMALE Relatore: Prof. Pietro Barbieri – Direttore Sanitario Terme di Salice Data: martedì 16 novembre Orario: dalle ore 18,00 alle ore 19,30 COME AFFRONTARE I CAMBIAMENTI NELLE DIVERSE SITUAZIONI DI VITA, CAMBIANDO ABITUDINI Relatore: Dott.ssa Miriam Jahier – Psicologa psicoterapeuta Data: martedì 9 novembre Orario: dalle ore 18,00 alle ore 19,30 72 L’ABC DELLA VOCE: COSA FARE QUANDO NON C’È E COME FARE PER CONSERVARLA Relatore: Dott.ssa Barbara Ramella – Logopedista e deglutologa Data: martedì 30 novembre Orario: dalle ore 18,00 alle ore 19,30 CORSI IL COACH; UNA GUIDA PER RAGGIUNGERE I VOSTRI OBIETTIVI, UN AUSILIO PER SUPERARE GLI OSTACOLI Relatore: Dott.ssa Emanuela Truzzi di Modernacomunicazione Data: martedì 12 ottobre Orario: dalle ore 18,00 alle ore 19,30 MIGLIORARE IL PROPRIO ASPETTO E LA SICUREZZA PERSONALE PARTENDO DALLO SGUARDO: TRA MEDICINA E CHIRURGIA ESTETICA Relatore: Dott.ssa Renata Migliardi – Specialista in oculista, chirurgia oculoplastica e medicina estetica Data: martedì 26 ottobre Orario: dalle ore 18,00 alle ore 19,30 LA NATUROPATIA: VANTAGGI ED UTILIZZI ANCHE NEL CAMPO ODONTOIATRICO Relatore: Dott. Riccardo Bacco – Dentista odontoiatra ed omeopata Data: giovedì 25 novembre Orario: dalle ore 18,00 alle ore 19,30 LA SCRITTURA EFFICACE DALLA LETTERA A INTERNET La comunicazione nelle organizzazioni moderne passa soprattutto attraverso le parole negli strumenti della scrittura: lettere, circolari, verbali di riunione, comunicati stampa, news letter, e-mail, pagine web Relatore: Valter Gamba del Dipartimento Nazionale Formazione FABI Date: da definire Orari: da definire Costo: € 60,00 a partecipante Numero minimo partecipanti: 10 KINESIOLOGIA: IL BENESSERE FATTO SU MISURA PER TE Relatore: Giorgio Giovine Consulente kinesiologico per lo sviluppo personale 21 ottobre – Introduzione alla kinesiologia e apprendimento del test 28 ottobre – Come testare gli alimenti 4 novembre – Come ridurre lo stress Orario: dalle ore 18,00 alle ore 20,00 Costo: € 60,00 a partecipante Numero minimo partecipanti: 10 LA COMUNICAZIONE TRA UOMO E DONNA: CONOSCERSI, INCONTRARSI E CAPIRSI. Abitudini e schemi comportamentali tipici dell’identità di genere analizzati in differenti contesti, da quelli professionali a quelli affettivi e amicali. Relatori: Dr. Emanuele Sacco - Psicologo Patrizia Besantini - Attrice e Mimo Date: 10, 17 24 novembre Orari: dalle ore 18,00 alle ore 20,00 Costo: € 80,00 a partecipante Numero minimo partecipanti: 10 CONVENZIONI Iniziative e servizi agli associati AZIENDA VITIVINICOLA BALBIANO Fondata nel 1941. Tecniche moderne applicate alle antiche tradizioni, e seguite sia per la coltivazione della vite sia per la gestione della cantina. Per gli associati FABI Plus sconto del 10% Corso Vittorio Emanuele II, 1 Andezeno (To) tel. 011 9434214 – 011 9434044 www.balbiano.com [email protected] BIVERBROKER srl Società specializzata sul mercato nazionale per la gestione dei servizi assicurativi e di risk management. Per gli associati FABI Plus polizza RC Auto e la polizza casa in convenzione. 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Quota individuale di partecipazione adulti e bambini: Formula pic-nic: accesso e utilizzo della struttura con pranzo al sacco: gratuita (contributo FABI Plus € 5,00) Formula tutto compreso: accesso e utilizzo della struttura con pranzo servito all’interno: € 10,00 (al netto del contributo di FABI Plus di € 5,00) 7 NOVEMBRE – PORTOVENERE (SP) Nella parte più occidentale del golfo di La Spezia si trova lo stupendo borgo di Portovenere. Dal 1997 Porto Venere, insieme alle isole Palmaria, Tino, Tinetto ed alle Cinque Terre è stato inserito tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Quota individuale di partecipazione: € 19,00 + cena Bambini e ragazzi fino anni 16: € 16,00 + cena Cena a prenotazione presso il Ristorante del Pescatore Menu da € 27,00 Penne agli scampi e pasta al sugo di cozze Frittura mista Insalata mista Pandolce genovese e caffè 5 DICEMBRE – ANNECY NOEL Piccolo gioiello della Francia, nota anche come la Venezia della Savoia; si distingue per la sua bella architettura urbana, fatta di canali e piccoli ponticelli in pietra, casette colorale e negozietti d’arte. Lo scenario qui è da fiaba, una città antica avvolta dalle delicate braccia del lago di Annecy, sulla cui sponda sono situati ville e giardini, piccoli porticcioli, caffetterie e bistrot, e non ultima una numerosa colonia di cigni bianchi. Quota individuale di partecipazione adulti: € 20,00 Bambini e ragazzi fino anni 16: € 17,00 78 SPETTACOLI Tramite il circuito ticket.it spettacoli: vendita di biglietti per gli Per prenotazioni e ritiro biglietti rivolgersi a FABI Plus Tel. 011 5611153 [email protected] TIM ROBBINS AND THE ROGUE GALLERY BAND Torino (TO) – Hiroshima Mon Amour 11 ottobre 2010 – ore 21.00 Posto unico € 23,00 SUPERTRAMP Torino (TO) – Palaolimpico ex Isozaki 23 ottobre 2010 – ore 21.00 1° anello numerato € 46,00 2° anello numerato frontale € 41,40 2° anello non numerato € 39,10 Parterre € 41,40 GIGI D’ALESSIO Assago (MI) – Mediolanum Forum 26 ottobre 2010 – ore 21.00 1° anello numerato € 40,25 Parterre in piedi € 28,75 STEVE LUKATHER Torino (TO) – Hiroshima Mon Amour 15 novembre 2010 – ore 21.30 Posto unico € 23,00 SHAKIRA Torino (TO) – Palaolimpico ex Isozaki 27 novembre 2010 – ore 21.00 1° anello numerato € 57,50 2° anello non numerato € 46,00 STING Torino (TO) – Palaolimpico ex Isozaki 3 novembre 2010 – ore 21.00 1° anello numerato € 76,50 2° anello numerato frontale € 59,20 LADY GAGA Torino (TO) – Palaolimpico ex Isozaki 9 novembre 2010 – ore 19.30 1° set. 1° anello numerato € 97,75 FRANCESCO GUCCINI Assago (MI) – Mediolanum Forum 10 dicembre 2010 – ore 21.00 Posto unico € 28,75 ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | SPETTACOLI 79 IL MEDICO RISPONDE Continua la collaborazione con il Dr. Bartolomeo Olivero - medico chirurgo esperto in nutrizione ed intolleranze alimentari. Risponderà alle domande ricevute in redazione a 360 gradi sulle problematiche di tipo internistico. Inviate i vostri quesiti a [email protected]. Gentile Dottore, sono una ragazza di 33 anni e da qualche anno soffro di fragilità capillare e soprattutto d’estate mi si dilatano nuovi capillari (sono rossi e sottili però preferirei prevenirli) e dopo che cammino anche solo mezz’oretta mi sento le gambe pesantissime. La mia dottoressa vedendomi mi ha solo detto che ho la pelle sottile. Come posso fare per prevenirli e per alleviare i sintomi, ed eventualmente per eliminare quelli già presenti? Grazie per l’attenzione, Chiara La terapia per l’insufficienza venosa degli arti inferiori prevede una misura comportamentale – passeggiate brevi e frequenti max 15 minuti per volta volte a tonificare la componente muscolare degli arti inferiori – e farmacologica a base di Diosmina, ed Esperidina per bocca e localmente dopo la passeggiata massaggi dolci con Troxerutina. Utile anche valutare il circolo profondo con un Ecodoppler venoso degli arti inferiori. Gent.mo Dott. Olivero, nella vetrina di una farmacia ho notato la cosiddetta “sigaretta elettronica”. Secondo lei può essere un buon aiuto per smettere di fumare e soprattutto è davvero sicura? Grazie, Mauro Complimenti per aver deciso di smettere di fumare! Qualsiasi rimedio atto a rimuovere la dipendenza dal fumo parte dalla precisa volontà di voler smettere di fumare altrimenti tutto può essere vanificato. Personalmente sono favorevole alla “sigaretta elettronica” poichè alcuni miei pazienti l’hanno usata con beneficio e senza effetti particolari. Rimangono le controindicazioni presenti nella scheda tecnica.In bocca al lupo!! Io e il mio ragazzo stiamo valutando di andare a vivere insieme. Purtroppo lui è allergico ai gatti ed io ne possiedo una da 4 anni. Le rare volte che lui viene a casa mia comincia a starnutire e ha gli occhi gonfi e rossi. Esiste un vaccino o qualcosa che si possa fare, dal momento che io escludo a priori di separarmi dalla mia gatta? Cordiali saluti, Manuela Sono un animalista convinto e quindi apprezzo il suo desiderio di non allontanare un animale dalla propria casa e dai propri affetti. Esistono dei vaccini specifici per l’allergia al pelo di gatto e di cane che possono risolvere il suo problema. È comunque utile valutare un test per le allergie anche per altri specifici allergeni tipo gli acari della polvere, dermatofagoides, funghi, etc... poichè è necessaria la certezza dell’allergia prima di somministrare un vaccino.Una carezza ed una coccola alla sua gatta!! Buongiorno, anni fa mi è stata diagnosticata una dermatite da contatto con detersivi industriali. Dopo aver fatto dei test sulle intolleranze alimentari ho scoperto di essere allergica al nichel. Il medico mi ha quindi consigliato di usare detergenti specifici e di evitare dei cibi (tantissimi!) che contengano nichel appunto, senza contare che tutte le creme e unguenti che ho provato per “idratare” un pò la pelle delle mie mani che oramai sono irriconoscibili.. Esiste un rimedio per curare almeno in parte. le conseguenze della dermatite? Grazie. La miglior cura per queste sostanze come il nichel, che è contenuto un po’ dappertutto, è di evitarne il contatto. Purtroppo non sempre si riesce. Le dermatiti da contatto si curano idratando la pelle con creme a bassa acidità e talvolta utilizzando il cortisone topico. Esistono inoltre prodotti a base di tocoferolo acetato sia in forma lipogel sia sotto forma spray in commercio per lenire gli effetti della dermatite. ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | GLI ESPERTI RISPONDONO 81 L’ESPERTO IMMOBILIARE RISPONDE Il Dr. Cesare Furbatto, titolare dell’omonimo studio immobiliare torinese, collabora con la nostra rivista per dare la possibilità ai lettori di avere risposte esaustive alle domande inerenti il settore casa. Potete inviare le vostre richieste a [email protected]. Ho sentito parlare di contributi governativi per l’acquisto di immobili ad alta efficienza energetica. Potete dirmi qualcosa? Giovanni F. Pinerolo Si, una recentissima legge (n.73 del 22/5/2010) ha confermato il Decreto 36.03.2010 che regola le modalità di accesso agli incentivi per immobili abitativi ad alta efficienza per i soli edifici nuovi e l’ha esteso anche agli immobili già esistenti con entità e caratteristiche che saranno successivamente definite. Attualmente con la prima normativa è previsto un contributo di € 83 al mq. cosi detto utile nel limite massimo di 5000 € per ogni unità abitativa nel corso di un miglioramento minimo del 30% di prestazione energetica rispetto ad una certa tabella, nonché un contributo di 110 €/mq. nel limite di € 7000 nel caso la % raggiunga almeno il 50% di risparmio energetico. Ma come detto anche alloggi non nuovi possono o meglio potranno, previo lavori di adeguamento impiantistico, usufruire di detti contributi secondo una certa procedura di prenotazioni inviando la documentazione online alle Poste Italiane (soggetto incaricato del Ministero dello Sviluppo Economico) prima dell’atto definitivo di acquisto in caso di immobili nuovi, ovvero secondo le modalità che saranno definite da un prossimo Decreto per immobili già esistenti. Ho acquistato 3 anni fa a Torino un alloggio con i benefici “prima casa” ed ora ho l’occasione di acquistare nella stessa casa un box da destinare a pertinenza. Posso avere sempre l’agevolazione? Carla Torino Assolutamente sì. Avendo acquistato un immobile destinato alla prima casa e volendo acquistare un box che verrà reso “pertinenziale” all’abitazione potrà godere dei benefici di “prima casa”. Sono incerto, per la vendita di un mio alloggio nell’hinterland torinese, se decidere per l’incarico ad un’agenzia immobiliare oppure provare il “fai da te”. Non voglio sapere se il vino dell’esperto è più buono, ma una rapida considerazione sull’argomento. Alberto F. – Caselle T.se Vantaggi e svantaggi in ogni caso. Premesso che il punto fondamentale è la valutazione e l’aspettativa di massimo 82 realizzo di mercato compreso il fattore tempo, il fai da te porta ad un teorico risparmio di costi, ma ha in negativo il dover predisporre la completa operatività di una vendita immobiliare, dalla raccolta di tutta la documentazione al disagio della fase di visite e sopralluoghi ai potenziali interessati, a volte poche, a volte numerosissime. Il fai da te potrebbe inoltre non centrare bene l’obiettivo di massimo realizzo, compresa la presunta delicata fase c.d. di trattativa, più cavalcabile tramite un intermediario. In concreto, e comprese situazioni di vendite estremamente positive di prodotto e di location, l’intervento di un buon agente può essere consigliato, meglio se preventivamente viene fissato il costo globale dell’intero servizio di intermediazione. Da tempo siamo in conflitto nel mio condominio per una questione riguardante l’uso di una parte comune di cortile, in pratica utilizzata quasi esclusivamente da un solo condomino, titolare di un negozio al piano terreno. Cosa è consigliabile fare in un caso simile? Luigi P. Torino Non riuscendo a definire la questione e non consigliando i tempi lunghi, complessi e costosi del giudice ordinario, sembrerebbe auspicabile l’istituto della conciliazione nato col D.L. 04.03.2010 ancora in via di gestazione ma che dovrebbe diventare operativo a breve, e per alcune controversie in particolare quelle condominiali sarà obbligatorio prima di intraprendere l’azione ordinaria davanti ai giudici. Migliori informazioni presso l’ordine degli avvocati o altri ordini per le materie di rispettiva competenza. L’AVVOCATO RISPONDE Pubblichiamo alcuni dei quesiti posti dai nostri lettori all’avvocato Giuseppina Verduci alla quale abbiamo chiesto, per ciascuno di essi, di esprimere il suo parere. Come al solito tra le richieste pervenute in redazione si è cercato di scegliere quelle con una valenza di interesse generale. Potete inviare le vostre domande per l’avvocato Verduci direttamente a [email protected]. Mi pone il seguente quesito la sig.ra Antonietta: “Due mesi fa ho venduto la mia automobile ad un privato, facendo presente gli interventi nel tempo eseguiti sulla vettura, la quale non ha mai dato problemi di sorta nei quasi due anni in cui l’ho usata. Ieri ho ricevuto un telegramma in cui l’acquirente afferma che a seguito di controlli il motore risulta danneggiato e, pertanto, intende restituire il bene ovvero, in alternativa, pretende che io sostenga gli oneri di riparazione. zionare il veicolo nella sua interezza, di viaggiare nell’auto, di prendere la decisione di acquistare il bene, consapevole dello stato in cui si trovava. Il secondo comma dell’articolo 1495 del codice civile, afferma che la denunzia è necessaria, soltanto “se il venditore ha riconosciuto l’esistenza del vizio o l’ha occultato”. Tale circostanza, però, non si è verificata nel Suo caso specifico, posto che Lei non ha riconosciuto il difetto lamentato, Tenga presente che, prima di acquistare la mia autovettura, il compratore l’ha provata per oltre mezz’ora, ispezionando altresì il vano motore ed ogni singolo componente. Come posso tutelarmi da tali pretese?” né tanto meno l’ha occultato al momento della vendita, consentendo all’acquirente di visionare il vano motore. Non sono stati dunque rispettati i termini perentori per agire in giudizio nei Suoi confronti. Gentile sig.ra Antonietta, direi che le richieste dell’acquirente dell’autovettura sono palesemente infondate. Ai sensi dell’articolo 1495, primo comma del codice civile, “il compratore decade dal diritto alla garanzia, se non denunzia i vizi al venditore entro 8 giorni dalla scoperta ...” Il compratore ha avuto modo di ispe- Di grande attualità il caso sottopostomi da Francesco: “Gentile Avvocato, nel mese di luglio ho prenotato tramite internet un albergo in Sardegna per le prime due settimane di agosto, versando una caparra di € 1000,00 a mezzo carta di credito. Per sopraggiunti contrattempi, purtroppo, non sono potuto partire e, pertanto, ho inviato una mail di disdetta all’albergo, richiedendo la restituzione della somma a suo tempo versata. Il direttore dell’hotel, tuttavia, mi ha risposto che il denaro non sarebbe stato restituito in quanto trattenuto quale risarcimento. Mi può dire se ho dei diritti?”. La disciplina della caparra è regolata dal codice civile agli articoli 1385 e 1386, i quali distinguono fra caparra confirmatoria e caparra penitenziaria. La caparra confirmatoria (1385 c.c.) è una somma di denaro che una parte contrattuale consegna all’altra al momento della conclusione del contratto, a garanzia del suo adempimento. La caparra penitenziaria (1386 c.c.), invece, ha la funzione di contropartita per il diritto di recesso dalle obbligazioni contrattuali: la parte che decide di esercitare tale diritto di recesso, perde la somma di denaro consegnata a titolo di caparra penitenziaria. Se la parte contrattuale che ha consegnato la caparra confirmatoria, si rende inadempiente agli obblighi contrattuali (come nel Suo caso ...), perde, allo stesso modo, la somma consegnata, a favore dell’altra parte (l’hotel) che acquisisce il diritto di trattenerla. Nel Suo caso, sia che si tratti di una caparra confirmatoria, che di una caparra penitenziaria, le conseguenze giuridiche sono di fatto identiche: l’hotel ha diritto a ritenere la somma versata, stante il Suo inadempimento. Prima di prenotare in modo vincolante un viaggio o un soggiorno, è sempre bene accertarsi circa le condizioni di disdetta e sulle eventuali penali previste dal contratto di viaggio, attivando magari l’opzione assicurativa “rimborso in caso di disdetta”, che ormai tutti gli operatori turistici propongono. ottobre 2010 | Plus Magazine 15 | GLI ESPERTI RISPONDONO 83 La parola ai lettori u Come lettore abituale della vostra pubblicazione, atu Gentilissimo Direttore, Seguo la vostra pubblicazione sin dal primo numero e oltre agli articoli, ho sempre apprezzato anche le convenzioni che vengono di volta in volta proposte, delle quali ho spesso usufruito con esito quasi sempre soddisfacente. Considerato che a ognuno di noi può capitare di venire in contatto con potenziali offerte che possono interessare gli altri iscritti FABI Plus, avrei piacere di sapere quale sia l’iter per far pervenire le proposte. Francesco Unicredit Gentile Sig. Francesco FABI Plus è sempre interessata ad ampliare le proposte di convenzione per gli associati, La invito quindi a segnalarci l’eventuale esercizio commerciale intenzionato a collaborare con la nostra associazione e lo contatteremo immediatamente. u Spettabile FABI Plus Sono un’appassionata lettrice di libri, quotidiani e riviste. In un periodo in cui si leggono sempre meno giornali e internet ruba molto tempo ai libri, ritengo che la scelta di inviare a tutti noi associati un magazine di “vera e propria carta stampata” sia molto coraggiosa. Perché non cercare di dare un ulteriore contributo per ovviare alla crisi della lettura, magari mettendo a disposizione alcuni libri come in una biblioteca? Marilena Telecom È una bella idea, purtroppo la gestione di una biblioteca comporta una serie di problemi organizzativi e di impiego di personale per la gestione, quindi non credo riusciremo ad organizzarla. 84 tendo con curiosità il nuovo numero. La mia preferenza va alla rubrica “Storia di viaggi e viaggiatori“. Trovo che siano di grande qualità soprattutto le foto. Io sono un fotografo che ama viaggiare, e vorrei proporvi di visionare alcuni album di foto che ho scattato durante il mio girovagare e se doveste ritener il materiale interessante, sarei ben lieto di metterlo a vostra disposizione per qualche articolo. Carlo Innanzitutto La ringrazio per la disponibilità, può mettersi in contatto con i colleghi della redazione per fissare un appuntamento con la persona che cura la rubrica e sarebbe per noi un piacere poterLa annoverare tra i collaboratori del magazine. IN QUESTO NUMERO 02 06 10 14 PLUS MAGAZINE Periodico quadrimestrale dell’Associazione Fabi Plus per la cultura e il tempo libero Numero 15 - ottobre 2010 Reg. presso il tribunale di Torino n. 5919 dell’8/11/2005 Redazione e Amministrazione Via Guarini, 4 – 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 www.fabiplus.org/plusonline/ [email protected] Direttore editoriale Paola Gomiero Direttore responsabile Mauro Bossola Protagonisti Matteo Marzotto: a tu per tu con... Tecnofuturo Beppe Severgnini: gli “Italians” e la banca Enrico Bertolino: un bancario mancato... un comico azzeccato 18 Eventi 67ªMostra Internazionale d’Arte cinematografica: un leone d’oro a caccia di talenti 22 Eventi Il Salone del Gusto: un mondo di cibo e territori 30 Protagonisti Mario Tozzi: Ambiente e clima, una sfida al limite del possibile Recensioni libri, film, fumetti, mostre Mappamondo storie di viaggi e viaggiatori: Schegge di ricordi dal Titicaca Segreteria di redazione Milena Lagnese Photo editor Alessandro Lercara Cosimo Torraco Antonella Clerici: la mamma della porta accanto Protagonisti 56 62 Caporedattore Pietro Gentile Copertina LUS IP FAB SU Hanno collaborato a questo numero: Alessandro Barbero, Roberta Barovero, Elisabetta Ercole, Dario Migliardi, Felice Minoletti, Barbara Odetto, Giovanna Raballo, Mariangela Salvalaggio, Salvatore Taormina, Emanuela Truzzi. Fotografie Claudia Carra, Mimmama, uff. stampa Cus Torino, uff. stampa Matteo Marzotto, uff. stampa Mostra del cinema di Venezia, Maurizio Pattoglio, Pietro Gentile, flickr.com. Pubblicità Nova Labor Servizi srl Via Guarini, 4 – 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 Grafica e impaginazione Fantinel Graphic Designers Torino Stampa Garabello Artegrafica San Mauro Torinese La redazione non si assume alcuna responsabilità per notizie, foto, marchi, slogan utilizzati dagli inserzionisti. Il materiale inviato non viene restituito. È vietata e perseguibile civilmente e penalmente ai sensi della legge sul diritto d’autore ogni forma di riproduzione dei contenuti di questa rivista, compresi gli spazi pubblicitari, senza autorizzazione scritta dell’editore. In copertina Antonella Clerici LE RUBRICHE 24 34 44 45 49 52 60 81 84 Gusti e Piaceri Medicina e Salute Hobby e Passioni Comunicazione e Immagine Idee e Servizi Moda: un autunno da indossare Sport e Tempo libero Gli esperti rispondono La parola ai lettori LE PROPOSTE 68 72 73 78 79 Visite guidate Corsi e conferenze Convenzioni Gite Biglietteria ANTONELLA CLERICI EVENTI MATTEO MARZOTTO EVENTI BEPPE SEVERGNINI MARIO TOZZI LA MAMMA DELLA PORTA ACCANTO A TU PER TU CON ... GLI “ITALIANS” E LA BANCA ENRICO BERTOLINO Pubblicazione quadrimestrale Numero XV - ottobre 2010 UN BANCARIO MANCATO... UN COMICO AZZECCATO 67ª MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA IL SALONE DEL GUSTO AMBIENTE E CLIMA: UNA SFIDA AL LIMITE DEL POSSIBILE MAPPAMONDO SCHEGGE DI RICORDI DAL TITICACA PLUS MAGAZINE RUBRICHE E PROPOSTE GUSTI E PIACERI MEDICINA E SALUTE HOBBY E PASSIONI COMUNICAZIONE E IMMAGINE IDEE E SERVIZI MODA RECENSIONI SPORT E TEMPO LIBERO GLI ESPERTI RISPONDONO LA PAROLA AI LETTORI VISITE GUIDATE CORSI E CONFERENZE CONVENZIONI GITE BIGLIETTERIA 15 Periodico dell’Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo libero Antonella Clerici