Mantova Medica - Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della
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COP MN MEDICA N° 1_2007 26-02-2007 10:21 Pagina 1 Mantova Medica anno XLIV - gennaio-febbraio 2007 - n. 1 Poste Italiane S.p.A. - spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2 - DCB Mantova MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 1 SOMMARIO EDITORIALE – No all’eutanasia pag. 3 NOTIZIARIO DELL’ORDINE – Verbale della seduta di consiglio del 16 novembre 2006 – Verbale della seduta di consiglio del del 11 gennaio 2007 » » 4 5 NOTIZIE E COMUNICATI – Intervista sul quotidiano “Gazzetta di Mantova”- precisazioni – Come contattare lo specialista ambulatoriale – Forse non tutti sanno che …. – Modalità di compenso del MMG – Elenco dei medici disponibili alle sostituzioni » » » » » 7 10 13 15 16 NOTIZIARIO DELLA FEDERAZIONE – Problematiche relative alla prescrizione della “pillola del giorno dopo” – Iperprescrizione di farmaci – Attacchi al servizio sanitario – medici iperprescrittori – Disciplina in materia di contratti pubblici » » » » 17 18 19 20 REGIONE LOMBARDIA – Accordo sugli indirizzi di programmazione per l’attuazione di attività di “governo clinico” » 21 CORSI E CONVEGNI – Incontro sull’uso del bevacizumab intravitreale – Progetto “cibo e salute” » » 25 26 AZIENDA OSPEDALIERA C. POMA – Customer satisfaction anno 2006 – area ambulatoriale – Customer satisfaction anno 2006 – area ricovero » » 28 29 SPAZIO LIBERO – Apologo di un collega dabbene – Nel ricordo di Corrado Braglia – Comunicato federspev – Gruppo Giovani » » » » 33 35 36 36 1 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 2 INFORMAZIONI ORARIO UFFICIO: Lunedì, Mercoledì e Venerdì: mattino Lunedì pomeriggio Martedì e Giovedì Sabato chiuso. ore 08.00/12.30 ore 15.00/17.30 ore 08.00/16.00 APERTURA AL PUBBLICO DALLE ORE 9.00 MANTOVA MEDICA È CONSULTABILE ANCHE SUL SITO WEB Via Pomponazzo n° 50 - 46100 Mantova - tel.: 0376/326632 - fax: 0376/326632 [email protected] www.omceomantova.it Bollettino Ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Mantova Commissione Odontoiatri Presidente: Dr. Massimo Nardini Segretario: Dr. Valentino Staffoli Componenti: Dr.i Cesare Benatti, Patrizio Turina, Renato Vaglia Bimestrale d’informazione medica, inviato gratuitamente agli iscritti all’Ordine ed agli Ordini Nazionali. Autorizz. Trib. Mantova 13.12.1965, n. 111 © Ordine dei Medici della Provincia di Mantova Stampa: Tipografia Commerciale Coop. (MN) In copertina: foto di G. Bergomi DELEGHE Rapporti con l’Azienda Ospedaliera e le Fondazioni: Dr. Giancarlo Pascal Rapporti con l’ASL: Dr.ssa Elena Politano Rapporti con l’Università e organi istituzionali: Dr. Marco Collini Rapporti con i Responsabili della Medicina del Territorio: Dr.i Fausto Bettini, Alfredo Bettoni Per l’E.N.P.A.M.: Dr. Adelmo Mambrini Rapporti con il personale: Dr.i Adelmo Mambrini, Massimo Nardini Rapporto con l’Alto Mantovano, Destra Secchia e Basso Mantovano: Dr.i Stefano Bernardelli, Maria Teresa Fusaro Giovani medici Dr.ssa Barbara Presciuttini Pubblicità sanitaria medici, leggi e regolamento, privacy: Dr. Adelmo Mambrini Rapporto con la B.A.M.C.O.: Dr. Antonio Parma Pubblicità sanitaria odontoiatri: Dr. Cesare Benatti Osservatorio anziani: Dott.ssa Raffaella Rabbi Rapporti con l’I.N.P.S.: Dr. Adelmo Mambrini Rapporti interprofessionali: Dr.i Stefano Bernardelli, Fausto Bettini, Alfredo Bettoni, Pierluigi Botti, Adriana Forapani, Maria Teresa Fusaro, Daniela Gialdi, Antonio Graziano, Rinaldo Rondelli Direttore Responsabile Dr. Stefano Bernardelli Consiglio Direttivo Presidente: Dr. Luciano Monesi Vice Presidente: Dr. Marco Collini Segretario: Dr. Adelmo Mambrini Tesoriere: Dr. Giampaolo Sabbioni Consiglieri: Dr.i Stefano Bernardelli, Fausto Bettini, Alfredo Bettoni, Pier Luigi Botti, Adriana Forapani, Maria Teresa Fusaro, Antonio Graziano, Antonio Parma, Giancarlo Pascal, Elena Politano, Rinaldo Rondelli Consiglio Odontoiatri Dr.i Massimo Nardini, Valentino Staffoli Revisori dei conti Dr.i Daniela Gialdi, Barbara Presciuttini, Raffaella Rabbi Revisore supplente Dr. Carlo Bonfanti 2 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 3 EDITORIALE NO ALL’EUTANASIA Deciso e fermo no all’eutanasia come recita l’art. 17 del Codice Deontologico: “il medico anche su richiesta del malato non deve effettuare né favorire trattamenti finalizzati a provocarne la morte”. Se ci limitassimo ad enunciare questi principi non compiremmo per intero il nostro dovere che è quello di spiegare le motivazioni etiche e le risultanze pratiche che derivano dalle nostre esperienze sul campo. Il divieto di spegnere la vita non è un pregiudizio ideologico di una religione ma è pilastro della morale naturale quella a cui si ispira la stragrande maggioranza sia di chi crede e di chi non crede. A maggior ragione tale divieto vale per il medico la cui opera deve essere finalizzata solo alla tutela ed al rispetto della vita. Le attuali tensioni emotive contrapposte in tema di eutanasia sono l’espressione di un grande ritardo culturale e solidale della nostra Società di cui siamo tutti responsabili. Sino a pochi anni fa con fatalismo ed inerzia si accettava il concetto che il dolore fisico fosse l’inevitabile corollario sintomatico della malattia stessa per cui ci si limitava quindi a somministrare oppiacei per di più con molta parsimonia perché la legislazione vigente era molto restrittiva sia a livello ospedaliero, sia soprattutto complessa e burocratizzata per l’assistenza a domicilio. Si è così cristallizzata nell’immaginario collettivo l’idea della morte accompagnata da inevitabile sofferenza, l’angoscia di non essere sufficientemente aiutati nel difficile momento del trapasso, l’impossibilità quindi di una morte dignitosa. Terapia del dolore, terapie palliative, hospice, rete assistenziale sul territorio ecco il nuovo lessico di speranza e di solidarietà. Non si tratta solo di dominare il dolore con le molecole farmacologiche ed altro, ma si tratta anche di vincere le sofferenze psicologiche ed esistenziali e questo lo si ottiene solo con quella che possiamo definire la medicina dei gesti: prima di tutto le parole, poi gli sguardi, i sorrisi, le carezze, il capire le paure e le angosce di chi ci sta di fronte. Questa è la via da percorrere perché in realtà la vera richiesta dell’uomo è quella di non soffrire inutilmente e di essere accompagnato in modo attento ed umano alla morte, mentre non è affatto quella di anticipare la fine. Confortano e suffragano questa tesi i dati di esperienza che provengono da istituti oncologici, primo fra tutti l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano che ci dicono dell’assoluta marginalità di richiesta di eutanasia in presenza di buone cure palliative. Il nostro credo è quindi di ritenere che in una società veramente civile e solidale l’eutanasia sia inutile. LUCIANO MONESI 3 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 4 NOTIZIARIO DELL’ORDINE VERBALE DELLA SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 16 NOVEMBRE 2006 Si è poi proceduto all’esame del documento relativo alla formazione professionale pre e post laurea per il medico e l’odontoiatra che sarà presentato a Roma nel corso del Consiglio Nazionale FNOMCeO alla presenza del Ministro della Sanità, dei vertici universitari e di Autorità istituzionali. Tale documento affronta in modo sistematico tutta una serie di criticità del Sistema formativo italiano dei medici, dalla Selezione all’ingresso, ai Corsi di Laurea e ai Contenuti. Il Consiglio ne condivide le linee guida e quindi fa proprio il documento. Sono presenti i Colleghi Dr.i: Graziano, Forapani, Bettini, Rondelli, Bettoni, Collini, Staffoli, Pascal, Parma, (Consiglieri), Presciuttini e Rabbi (Revisori) Assenti giustificati Dr.i: Nardini, Sabbioni, Mambrini, Bernardelli, Fusaro, Politano, Botti (consiglieri), Gialdi, (Revisore). Presiede il dr. Luciano Monesi. 1) Approvato il verbale della seduta precedente. 2) Variazioni all’Albo. Nessuna variazione. 4) Commissione Consultiva tra Medici di Medicina Generale e Specialisti Ambulatoriali (Dott. Mambrini). 3) Riunione Consiglio nazionale F.N.O.M.C.eO. Esame articoli nuovo Codice Deontologico. Esame del documento sulla formazione professionale pre e post-laurea del medico e dell’odontoiatra. Viene istituita con apposita delibera del Consiglio una commissione di nomina ordinistica con l’intento di favorire la cooperazione funzionale tra Medicina di Famiglia e Medicina Specialistica Ambulatoriale. I componenti saranno nominati dal Consiglio dell’Ordine con apposita delibera su indicazione dei sindacati maggiormente rappresentativi delle due categorie scelti non solo tra gli iscritti ai sindacati. Nell’ambito della revisione per il nuovo Codice Deontologico il Presidente sottopone al Consiglio l’esame di molti articoli che investono anche la Bioetica. Dopo approfondite analisi sui vari delicati problemi, tutto il Consiglio approda ad enunciazioni condivise. Nel nostro Consiglio direttivo, come in quello di tutti gli altri Ordini d’Italia, le conclusioni vengono inviate alla FNOMCeO, sarà il Consiglio nazionale a procedere ad una sintesi e a varare ufficialmente il nuovo Codice Deontologico entro il 31.12.2006, come previsto dal Decreto sulle liberalizzazioni. Letto, approvato e sottoscritto Il Presidente Dott. Luciano Monesi 4 Il Consigliere Dr. ssa Adriana Forapani MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 5 NOTIZIARIO DELL’ORDINE VERBALE DELLA SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 11 GENNAIO 2007 DOTT.SSA BORDANZI ALESSANDRA Sono presenti i Colleghi Dr.i: Parma, Bettini, Collini, Mambrini, Sabbioni, Botti, Nardini, Staffoli, Politano, Graziano, Forapani, Rondelli (Consiglieri); Presciuttini, Gialdi (Revisori). Assenti giustificati Dr.i: Bettoni, Bernardelli, Pascal, Fusaro (Consiglieri); Dr. Rabbi (Revisore): Presiede il Collega Dr. Luciano Monesi. DOTT.SSA AGOSTI ANTONELLA, già iscritta all’Albo dei Medici Chirurghi – Doppia Iscrizione Cancellazioni per dimissioni volontarie: DOTT.SSA GHERLINZONI PATRIZIA. 3) Consiglio Nazionale F.N.O.M.C.E.O.: documento sulla formazione pre e postlaurea. 1) Approvato il verbale della seduta precedente e la delibera ad esso allegata. Il Presidente riferisce sul Consiglio Nazionale Fnomceo in particolare per quanto riguarda il documento sulla formazione pre e post laurea e le proposte di modifica che sono state illustrate per rendere le attività formative dei medici maggiormente allineate a quanto accade nel resto dell’Europa. Il bollettino provvederà alla pubblicazione del documento che verrà in tal modo portato a conoscenza di tutti i colleghi. 2) Approvate le variazioni dell’Albo. ALBO MEDICI CHIRURGHI Iscrizioni per provenienza da altro Ordine: DOTT.SSA VEZZADINI GIULIANA, proveniente dall’Ordine dei Medici Chirurghi di Reggio Emilia. Cancellazioni per trasferimento ad altro Ordine: 4) Consiglio Nazionale F.N.O.M.C.E.O: approvato all’unanimità il nuovo Codice di Deontologia Medica. Riflessione su alcuni temi. DOTT.SSA REINA LUCIA ALESSANDRA, trasferita all’Ordine dei Medici Chirurghi di Milano; DOTT. TOVENA GABRIELE, trasferito all’Ordine dei Medici Chirurghi di Brescia. Viene annunciato da parte del dr. Monesi che il nuovo Codice deontologico è stato approvato definitivamente all’unanimità dal Consiglio Nazionale dopo due giorni di serrato dibattito. Si è trattato di un adeguamento previsto dalla Legge Bersani al fine di rendere il Codice stesso compatibile con le nuove disposizioni di Legge. Viene posta in discussione a questo punto l’intervista rilasciata dal Presidente al maggior quotidiano Cancellazioni per dimissioni volontarie: DR.I: PAPARINI SILVIA, PADOVANI PAOLA, SAVIOLI ANTONIO, FILA CARLA, ALTAFINI ALBERTO, FERRARI SILVIO. ALBO ODONTOIATRI Nuove iscrizione: DOTT. CRANCHI MASSIMILIANO 5 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 6 NOTIZIARIO DELL’ORDINE locale riguardante il tema dell’eutanasia: Monesi rileva che il documento preparato non è stato interamente pubblicato sul giornale, ma l’ampio stralcio riportato non ne ha stravolto il senso a parte il titolo dato all’articolo che è sembrato ad alcuni consiglieri un po’ troppo forte. Il Presidente legge al consiglio il documento per intero. Da parte del Vicepresidente e del Segretario viene rilevato l’equilibrio con cui esso è stato redatto e viene proposto che venga pubblicato sul Bollettino come posizione di tutto il Consiglio al fine di offrire ai colleghi uno spunto di riflessione. Il Consiglio approva all’unanimità. 7) Quota sociale 2007. La quota di iscrizione per il 2007 verrà aumentata di 5 euro in quanto la Federazione ha richiesto ai singoli Ordini un aumento della contribuzione. 8) Borsa di studio. Il Vicepresidente sollecita la possibilità da parte dell’Ordine di istituire borse di studio per colleghi ricercatori da spendere sottoforma di apparecchiature scientifiche o per l’apprendimento che possano rimanere proprietà delle istituzioni presso le quali il ricercatore lavora. Il Consiglio approva. 9) Varie. Il dr. Nardini viene incaricato di rappresentare l’Ordine nella commissione provinciale incaricata di redigere proposta per la modifica degli studi di settore a livello locale. 5) Punto sull’iter del Disegno di legge-delega sulla riforma degli Ordini. Il Presidente fa il punto sulle proposte di modifica alla legge sugli Ordini Professionali. Due sono i punti critici: il primo riguarda la non obbligatorietà dell’iscrizione all’albo, l’altro la dipendenza dell’Ordine dei Medici dal Ministero della Giustizia. Alle ore 22.30 viene dichiarata chiusa la seduta. Il Presidente Dott. Luciano Monesi 6) Delibera di istituzione di una Commissione ordinistica Medici di famiglia-Medici specialisti ambulatoriali (Dr. Mambrini). Il Dr. Mambrini legge il testo della delibera che istituisce la commissione mista Medici di Famiglia – Medici Specialisti Ambulatoriali. Per il periodo rimanente alla scadenza del mandato dell’attuale consiglio, vengono nominati a farne parte i colleghi Mambrini (con funzioni di Segretario), Bettini, Bettoni, Masè Dari, Bulfone, Forapani. 6 Il Segretario Dr. Adelmo Mambrini MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 7 NOTIZIE E COMUNICATI INTERVISTA SUL QUOTIDIANO “GAZZETTA DI MANTOVA” PRECISAZIONI ria di fronte a delicati problemi anche di bioetica, preferisca affidarsi alla condivisione ed alla coscienza anziché piantare bandiere ideologiche. Siamo gelosi del nostro Codice perché intimamente convinti che nessun Codice civile e penale potrà supplire quello deontologico che non può che nascere autonomamente nella categoria, rispettato perché indipendente e libero. La fiducia del paziente nel medico ne presuppone la deontologia, senza la quale nessuno si spoglierebbe il corpo e l’anima di fronte ad un’altra persona. Il nuovo Codice, composto da 75 articoli, oltre ai tradizionali precetti deontologici, tra i quali quello che ribadisce il fermo no all’eutanasia, detta linee di indirizzo vincolanti per tutti i medici italiani in tema di educazione alla salute, ai rapporti con l’ambiente, sulla sicurezza del paziente e la prevenzione del rischio clinico, sulla donazione, sui trapianti di organi, tessuti e cellule, sull’abusivismo e prestanomismo. Per la prima volta al Codice Deontologico sono allegati due regolamenti riguardanti aspetti fondamentali all’esercizio della professione medica quali la pubblicità sanitaria ed il conflitto di interessi. All’indomani dell’approvazione del nuovo Codice di Deontologia Medica e nel pieno della polemica sul caso Welby, il quotidiano locale “La Gazzetta di Mantova” ha intervistato il Presidente su argomenti come l’Eutanasia e l’accanimento terapeutico. Anche per ragioni di spazio l’intervista non è stata pubblicata per intero, per cui determinati tagli possono aver alterato il senso compiuto delle tesi esposte. Pubblichiamo quindi per intero l’intervista facendo presente che la parte relativa all’Eutanasia compare su questo numero come Editoriale. IL NUOVO CODICE DEONTOLOGICO In questi giorni la FNOMCEO ha presentato il nuovo Codice di Deontologia Medica. L’ordinamento della professione che aggiorna quello redatto nel 1998 è frutto di un lungo ed approfondito confronto a cui hanno attivamente partecipato i 103 Ordini d’Italia compreso quello di Mantova. Abbiamo in sostanza cercato di recepire e fornire risposte adeguate ai tanti problemi di interesse sociosanitari che i progressi della medicina e l’esercizio quotidiano della professione portano all’attenzione dei medici italiani. Il documento è stato approvato all’unanimità a testimonianza di come la Catego- ACCANIMENTO TERAPEUTICO Il concetto di accanimento terapeutico ha confini sfumati e assai ambigui, tanto è 7 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 8 NOTIZIE E COMUNICATI vero che il suo divieto non è codificato dalla legge ma dal Codice di Deontologia Medica. Il termine nasce da un giusto desiderio di stigmatizzare un comportamento errato di proseguimento di cure inutili. Per chiarezza dobbiamo distinguere tra trattamento futile ed utile. Il primo è da evitare, il secondo è obbligatorio per il medico. Dare un antibiotico o fare un trapianto cardiaco a chi sta morendo di cancro, intubare un malato terminale che arriva al pronto soccorso, la chemio nell’ultimo giorno di vita, sono trattamenti futili, dare un supporto respiratorio a chi non sta morendo e ragiona in modo perfetto è utile, dunque doveroso, ma esistono purtroppo casi limite in cui con grande umiltà ci poniamo dubbi ed interrogativi e con senso di smarrimento invochiamo giustamente norme legislative di supporto. Le strumentalizzazioni e il caso Welby è veramente deplorevole che su temi tanto complessi, delicati e laceranti come l’eutanasia e l’accanimento terapeutico si sia creato un brutto clima che sovrasta la pietà umana. Non si riflette più con il rispetto che merita la questione, favorevole e contrari tutti si schierano come davanti ad una partita di calcio. Pochi si rendono conto che stiamo parlando di temi terribili. Esempio eclatante la toccante vicenda di Piergiorgio Welby. Tutti dobbiamo rispettare la sacralità dei suoi problemi e nessuno ha il diritto di dare giudizi perché determinate esperien- ze, solo provandole sulla propria pelle, se ne possono avvertire le dimensioni e le implicazioni. È una vicenda che solleva angoscianti dilemmi morali e seri problemi medici su cui noi dobbiamo interrogarci. Quando all’interno di una relazione medico-paziente si pone una richiesta di morte, significa che qualcosa di fondamentale è venuto meno. Nel caso di Welby non possiamo dirlo, non conoscendo la storia personale, i vissuti e la cartella clinica, ma al medico alcune riflessioni si impongono dal momento che altre persone in condizioni di malattie simili o anche più pesanti non formulano la stessa richiesta. È stato assicurato al paziente ogni supporto farmacologico? È stato offerto un qualificato aiuto psicologico ed una doverosa consulenza per escludere patologie depressive? È stato esercitato su di lui il così detto accanimento terapeutico dal momento che dare un supporto respiratorio a chi non sta morendo ed è lucido è utile? La richiesta sarebbe nata da una stanchezza interiore, da una insopportabilità morale e psicologica della propria malattia. Il paziente ha sempre in qualsiasi momento la libertà di rifiutare un trattamento ed il Codice ci impone di rispettare tale volontà. Ma spegnere un interruttore per far morire una persona non è atto medico. Lo può fare chiunque, specie per coerenza chi sostiene che si tratta di un liberatorio atto d’amore. 8 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 9 NOTIZIE E COMUNICATI In termini operativi in questo caso ci riconosciamo nel comportamento del Dott. Giuseppe Casale, un oncologo romano, specialista in cure palliative e terapia del dolore che da vent’anni dirige “Antea”, un gruppo medico che si è dato come missione l’assistenza ai malati più gravi e più afflitti fino all’ultimo respiro. Convocato a casa Welby, si è detto disponile ad un’assistenza continua per evitare ogni sofferenza ma non a decretarne la fine. A chi gli chiedeva se il caso Welby fosse anche per lui un caso limite ha così risposto: “ mai successo in questi termini, ne avrò affrontato diecimila. Malati terminali di tutte le età, anche bambini. Ogni volta assistere a quelle morti è un fatto traumatico, ti obbliga a guardarti dentro. Il malato ti implora. La mia risposta è questa: tu soffri, io ti aiuto offrendoti un sonno incosciente.” Ma la morte deve arrivare da sola senza scorciatoie. In tutto il mondo ormai si è capito che con i farmaci giusti, senza lasciare l’ammalato nell’abbandono, le cure palliative sono l’alternativa vera all’accanimento terapeutico. Purtroppo l’Italia è ancora ai primordi. DOMUS SALUTIS CITTA’ DI LEGNAGO srl AZIENDA SANITARIA PRIVATA CERTIFICATA A NORMA ISO 9001:2000 AUTORIZ. SAN. N. 32870 DEL 16/08/2001 Direttore Sanitario DR. P. 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CARDIOLOGIA LOUTFI AKRAM POLIAMBULATORIO VIA TRENTO 6 46100 MANTOVA - Ambulatori medici DIABETOLOGIA TEL. 0376 334193 FORAPANI ADRIANA ODONTOIATRIA TEL.0376-334677 AGOSTINI RODOLFO BERTONI CARLA CIRINNA’ SANDRO FAVALLI FRANCESCO GAZZOTTI ADELCHI SABBIONI ARNALDO SARDINI SAVERIO SGARBI ERNESTO SPAGNA LELIO ZANELLINI LEDA NEUROLOGIA TEL. 0376 334682 BALDINI MARIA JOLANDA GHIDELLI GINO ORTOPEDIA TEL. 0376-334683 ZENEZINI MARZIO PAGNONI GIAMPAOLO PAGNONI GIAMPAOLO (libera professione) OTORINOLARINGOIATRIA TEL. 0376-334197 MELEGARI RAUL TRIANI GIUSEPPE ORTODONZIA TEL. 0376-334147 D’ALESSANDRO LUIGI BULFONE ANNA MARIA GALLESI CIRILLO GOBBI FRATTINI BENEDETTA PEVERADA CRISTIANO UROLOGIA TEL. 0376-334685 PEGORARO CLAUDIO LABORATORIO ANALISI TEL.0376-334190 - 0376-334192 FISIATRIA TEL.0376-334180 - 0376-334148 BOSI SERENELLA FABRI PONCEMI FABRIZIO LIBERTINI GIOVANNI MEDICINA DELLO SPORT TEL. 0376-334751 BALLARDINI ENRICO NOVELLINI FLAVIO CHIRURGIA TEL. 0376-334682 CHAHROUR TAREK LUCA MARCELLO LUCA MARCELLO (libera professione) DERMATOLOGIA CAMI DANIELE TEL. 0376-334193 POLIAMBULATORIO DI GOITO TEL. 0376-334686 CARDIOLOGIA TEL. 0376-60277 GESUALDI FRANCO 10 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 11 NOTIZIE E COMUNICATI CHIRURGIA - ORTOPEDIA TEL. 0376-60277 LUCA MARCELLO OTORINOLARINGOIATRIA TEL.0376 – 627687 MELEGARI RAUL DERMATOLOGIA TEL. 0376-60277 BERNARDONI GIULIO PRESIDIO DI PIEVE DI CORIANO FISIATRIA TEL. 0376-60277 LIBERTINI GIOVANNI ALLERGOLOGIA ZANCA MARIO NEUROLOGIA TEL. 0376- 60277 BALDINI MARIA JOLANDA TEL. 0386-717317 DERMA TOLOGIA TEL. 0386-717339 RIGUZZI GREGORIO CAMI DANIELE OCULISTICA TEL 0376-60277 CAVEDASCHI FAUSTO MEDICINA LEGALE TEL. 0386-717339 VENTRIGLIA MARIA GIOVANNA ODONTOIATRIA TEL. 0376-60277 GALLESI CIRILLO SARDINI SAVERIO SGARBI ERNESTO CIRINNA’ SANDRO NEUROLOGIA TEL. 0386-717336 / 717318 BERNARDONI PAOLO OTORINOLARINGOIATRIA TEL. 0376-60277 CROSARA CLAUDIO NEUROPSICHIATRIA INF. TEL. 0386 -717418 FINARDI ANGIOLETTA PRESIDIO DI QUISTELLO STUDIO DI ECOGRAFIA ECO-COLOR DOPPLER AGO ASPIRATO DERMATOLOGIA TEL. 0376-627687 RIGUZZI GREGORIO OCULISTICA TEL. 0376-627686 SANTORELLI PIETRO ALDROVANDI ELENA RUSTICHELLI SIMONA DR. ODONTOIATRIA TEL. 0376-627684 BOTTURA STEFANO MASTROMARINO BOTTURA ENZO ORTODONZIA TEL. 0376-627604 BERTAZZONI MARCO GIANANDREA BERTONI SPECIALISTA IN: Radiologia Diagnostica RICEVE PER APPUNTAMENTO Via Marangoni, 7 - Mantova cell. 348/7804686 - abit. 0376/362783 Via M. Azara, 6 - Tempio Pausania (SS) abit. 079/673208 ORTOPEDIA TEL. 0376-627687 PAGNONI GIANPAOLO 11 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 12 NOTIZIE E COMUNICATI OCULISTICA TEL. 0386-717343 RUSTICHELLI SIMONA ALDROVANDI ELENA PADUANO BEATRICE ODONTOIATRIA SINCICH MARCO BERTAZZONI MARCO NEUROPSICHIATRIA INFANTILE TEL. 0376-517235 FINARDI ANGIOLETTA OCULISTICA 2 TEL. 0376 - 517615 /517611 MAZZOLI ANTONELLA SIMETI ANDREA CHIARI RICCARDO PADUANO BEATRICE TEL. 0386 -717342 OTORINOLARINGOIATRIA TEL. 0386-717317 MASTRIA GIOVANNI CROSARA CLAUDIO STAMMATO ROSALBA ODONTOSTOMATOLOGIA TEL. 0376-517614 GAZZOTTI ADELCHI AGOSTINI RODOLFO FORONI LUCIANO PRESIDIO DI SUZZARA OTORINOLARINGOIATRIA TEL. 0376-517602 MELEGARI RAUL TRIANI GIUSEPPE CROSARA CLAUDIO MASTRIA GIOVANNI ALLERGOLOGIA ZANCA MARIO TEL. 0376-517618 CARDIOLOGIA GESUALDI FRANCO GUARNERI GIUSEPPE PARVIZ SHOGHY TEL. 0376 - 517635 TEL. 0376-517623 TEL. 0376-517632 DERMATOLOGIA RIGUZZI GREGORIO CANOSSA CLAUDIO TEL.0376 - 517622 RADIOLOGIA MASE’ DARI MASSIMO BOSI SERENELLA NEUROLOGIA GHIDELLI GINO TEL. 0376-517601 A.V.I.S. TEL. 0376 - 517432 / 517435 BRETTA 12 TEL 0376-517564 TEL 0376-517916 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 13 NOTIZIE E COMUNICATI FORSE NON TUTTI SANNO CHE … Esiste da anni un esercito silenzioso di Medici che operano con grande professionalità e dedizione all’interno delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), Istituti di Riabilitazione (IDR) e Residenze Sanitarie per Disabili (RSD), spesso specialisti nei loro settori e che mettono in campo la loro umanità e le loro competenze non scevre da importanti responsabilità medico-legali e sempre in frontiera nelle decisioni etico-deontologiche emergenti che caratterizzano la cura del malato fragile, anziano e inguaribile. Veri e propri “manager” della salute a cui si chiede di gestire interi reparti ormai ad alto tasso di sanitarizzazione oltre che assistenziale, capaci di coordinare èquipe multidisciplinari con il compito anche di gestire il “budget” di spesa. Medici che oltre a far fronte alle sempre più complesse cure all’anziano o meglio al malato cronico, con pochi mezzi diagnostici ma con tanta capacità clinica, spesso nella solitudine, si impegnano nella formazione organizzando convegni di alto livello; garantiscono un costante confronto e aggiornamento non solo fra colleghi ma anche fra altre figure come infermieri professionali, terapisti e assistenti geriatrici dimostrando una capacità moderna di apertura alla visione di èquipe che vede nelle diverse competenze un arricchimento e un confronto per dare al malato e alla famiglia una risposta globale ai loro bisogni. Sempre più a questi medici vengono richiesti progetti per migliorare e implementare nuovi servizi: pensiamo a quelli già in attività o in via di attivazione, come la Riabilitazione a ciclo diurno, la Riabilitazione generale geriatria e specialistica, i Nuclei Alzheimer, gli Hospice territoriali, la Specialistica cardiologica post-intensiva. Strutture che danno una risposta affermativa a quei malati e alle loro famiglie che, dopo un breve ricovero ospedaliero (sempre più solo per pazienti acuti), non saprebbero a chi affidarsi per una cura e un’assistenza continuativa che non sia quella domiciliare (talvolta insufficiente). Ebbene questi medici, come se fossero medici di serie “C”, sono umiliati da contratti di lavoro assolutamente lesivi della loro dignità di professionisti. Molti operano con contratti in regime di libera professione o contratti di collaborazione a progetto (ex CO.CO.CO.), con cifre così irrisorie che non sono neppure DR. PIER LUIGI GIBELLI Specialista in Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica CONSULENZE PREVIO APPUNTAMENTO Tel. 0376/220931 - 221018 R.M. 335/8356272 13 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 14 NOTIZIE E COMUNICATI paragonabili agli stipendi degli infermieri professionali ospedalieri, con l’aggravante di non avere nessuna tutela ne previdenziale ne assicurativa (devono stipulare personali polizze assicurative), le ferie non sono pagate e neppure la malattia. A Mantova e provincia, unico caso in tutta la regione Lombardia, vi sono medici dipendenti delle R.S.A. che operano in regime di Contratto degli Enti Locali, contratto che fra l’altro non contempla neppure la figura del Dirigente medico, infatti tali medici sono inquadrati con livello simile a quello degli infermieri. Questi medici hanno superato un concorso pubblico eppure, se le loro aziende dovessero chiudere i battenti, non avrebbero neppure il diritto alla mobilità proprio perché non riconosciuti come Dirigenti medici. Sono quindi medici contrattual- mente sottoqualificati a cui sono chieste e addossate tutte le responsabilità del dirigente senza però essere adeguatamente remunerati, tutelati e riconosciuti nel loro ruolo! Sono medici soli, abbandonati anche dagli organi sindacali che vedono in loro uno sparuto numero di persone e quindi poco significativo, “di poco peso” politico, in balìa di amministratori poco “sensibili” che vedono in loro un “male necessario”. In qualità di Presidente dell’Ordine dei Medici di Mantova sento il dovere morale e istituzionale di denunciare tali ingiustizia ed esprimere la mia personale solidarietà e di tutta la categoria che mi onoro di rappresentare, a questi colleghi e mi adopererò a tutti i livelli per far riconoscere i loro diritti presso i referenti aziendali. 14 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 15 NOTIZIE E COMUNICATI MODALITÀ DI CALCOLO DEL COMPENSO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE SECONDO L'ACCORDO COLLETTIVO VIGENTE Al medico sostituto spetta il 70% del Compenso Forfetario secondo quanto stabilito dall'Art. 59 lettera A comma 1. Esso va diviso per 26 e moltiplicato per il numero dei giorni effettivamente svolti. A questa somma va sottratto il 20% se la sostituzione avviene nei mesi di giugno, luglio, agosto settembre; va aggiunto il 20% se invece avviene nei mesi di dicembre, gennaio, febbraio. Rimane invariata se è svolta nei rimanenti mesi. Il 30% del compenso forfetario spetta al medico titolare. Al medico sostituto spettano anche i compensi per le prestazioni aggiuntive, gli accessi ADP e ADI effettivamente svolti (Art. 59 lettera C, commi 1 e 2). Il medico sostituto, al momento dell’accettazione dell'incarico, deve rilasciare una dichiarazione nella quale afferma: ta usata dal titolare e di essere in grado di utilizzarla correttamente. d) di aver preso atto dell'assetto organizzativo dell'attività dello studio medico e di impegnarsi a curarne il puntuale svolgimento. Da ricordare che il medico titolare è tenuto al versamento del 20% del compenso erogato al sostituto come ritenuta di acconto. Dovrà quindi esigere la fattura (esente da IVA) riportante la detrazione del 20% e fornire al sostituto attestazione dell'avvenuto versamento della ritenuta. Adelmo Mambrini DR. MARCELLO SACCARDO a) di essere a conoscenza delle norme che regolano il rapporto di lavoro del medico di assistenza primaria (in particolare gli articoli 27, 45, 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53) e di assicurarne la puntuale applicazione; SPECIALISTA IN: Neurologia - Psichiatria VISITA PER APPUNTAMENTO STUDIO MEDICO b) di essere al corrente della normativa sulla privacy e di impegnarsi al legittimo utilizzo dei dati sensibili degli assistiti affidati alle sue cure; Via Chiassi, 24 - Mantova Tel. 0376 360449 CASA DI CURA “SAN CLEMENTE” Viale Pompilio, 65 - Mantova Tel. 0376 207207 c) di conoscere il programma di gestione della cartella clinica informatizza15 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 16 NOTIZIE E COMUNICATI ELENCO DEI MEDICI CHE HANNO DATO LA LORO DISPONIBILITÀ PER EFFETTUARE SOSTITUZIONI Dott.ssa ALESSANDRINI PAOLA Dott.ssa ALFIERI VITTORIA Dott. AMINALI HAMID REZA Dott.ssa BANDIOLI CLAUDIA Dott. BELLELLI ETTORE Dott. BELLETTI STEFANO Dott.ssa BELLINI CLAUDIA Dott. BENNATI LUCIANO Dott.ssa BOLDINI ANNALISA Dott. BONANSINGA UMBERTO Dott. BONETTI RICCARDO Dott. BONOLIS ANDREA Dott. BORGHI GIULIO Dott.ssa BRIGNOLI BARBARA Dott. BRUNELLI ROBERTO Dott. BUSCEMI ANGELO Dott. CAPOFERRO DOMENICO Dott. CAPPELLARI MANUEL Dott. CILLIS GABRIELE Dott. CIMAROSTI STEFANO Dott.ssa COI PAOLA Dott. COSTANTINI MATTEO Dott.ssa DALL’OGLIO DANIELA Dott. DE BIASE RAFFAELE Dott. EUTROPIO GIOVANNI Dott.ssa FERRI BARBARA Dott. FILIPPINI ALBERTO Dott.ssa FORESTIERI CARMEN Dott. GALLI SIRO Dott.ssa GANDOLFI NICOLETTA Dott.ssa GENNARI ALESSANDRA Dott. GESMUNDO MICHELE Dott.ssa IELO DONATELLA Dott. LAGUARDIA ANGELO Dott.ssa GUALDI SIMONA Dott.ssa GUERZONI DEBORA Dott.ssa LEONI FRANCESCA Dott.ssa MAGALINI FRANCESCA Dott.ssa MASTROMARINO TIZIANA Dott.ssa MARASTONI CRISTINA Dott.ssa MORANDI ANNITA Dott.ssa MORTELLO MARIANNA Dott. MOSCONI MASSIMO Dott. NICOLAI LAURA Dott. PALVARINI LOREDANA Dott.ssa PAVESI ALESSANDRA Dott.ssa PENNA ANNAMARIA Dott.ssa PILLA SILVIA Dott.ssa PORCARO VALERIA Dott.ssa POVINO MARIA ROSARIA Dott.ssa RIVA GIOVANNA Dott. RIMOLA PASQUALE Dott.ssa ROSSI FEDERICA Dott.ssa SALVAGNINI MARIA ANGELA Dott.ssa SALVATO ROBERTA Dott. SCHENATO STEFANO Dott. SERMIDI EMILIANO Dott.ssa SOLCOVA ROMANA Dott.ssa STORTI ILARIA Dott. TOMASI LUCA Dott.ssa TROPLINI SONILA Dott. VESNAVER ALEX Dott. VIGANO’ PAOLO Dott.ssa ZIGGIOTTO FLORA Dott.ssa ZAGHINI IRENE Dott. ZANINI GIANLUCA CAMPITELLO(Mn) 333/5237298 GUASTALLA 347/7829799 PADOVA 368/7075948 PIUBEGA 0376/655367 - 333/2748283 GOITO 0376/607055 o 340/6191043 RIVAROLO MANTOVANO 347/1310095 SOLFERINO 347/4860007 AREZZO 347/3394538 (MED. GENERALE E PEDIATRIA) ASOLA (Mn) 338-1768262 BOLOGNA 051/524838 REVERE 338-7773148 o 0386-46050 S. BENEDETTO DEL TRONTO 349-5331103 (ODONTOIATRA) MANTOVA 347/9420413 CASTIGLIONE D/STIVIERE 320-5640166 - 0376/636499 RIVAROLO MANTOVANO 339/6567884 REMEDELLO(Bs) 329/5413478 MANTOVA 338/8308502 CASTELLUCCHIO (Mn) 0376-438727 o 339-7978357 MANTOVA 0376/396659 MANTOVA 0376/326710 – 3394391068 (ODONTOIATRA) PORTO MANTOVANO 347/3626736 RODIGO 0376/653335 o 347/7739280 MANTOVA 0376/324559 MANTOVA 0376/363803 - 347/4491514 (ODONTOIATRA) GONZAGA 0376/54406 MONZAMBANO 0376/800912 - 328/3574731 CASTELGOFFREDO (Mn) 0376/779027-347/8156246 SONA 045/6080884 o 349/6903046 (MED. GENERALE E PEDIATRIA) MANTOVA 338/5221090 (ODONTOIATRA) CURTATONE (Mn) 329/0229639 S. GIOVANNI DEL DOSSO 0386/757143 VIRGILIO (Mn) 338/7556189 MANTOVA 0376/325593 - 335/6733932 MANTOVA 368/3445774 GONZAGA (Mn) 339-2735914 S. BENEDETTO PO 347/3106306 (ODONTOIATRA) PARMA 0375/87133 - 347/9477528 SOLFERINO 340/7972823 MANTOVA 0376/381346 (ODONTOIATRA) MARCARIA 338/9164126 MANTOVA 0376/320209 CONCORDIA (MO) 349-0979758 RONCOFERRARO 0376/662335 (ODONTOIATRA) GUIDIZZOLO 0376/818042 o 338/3004342 RIVALTA SUL MINCIO 339/7376835 PEGOGNAGA (Mn) 349/6449781 (ODONTOIATRA) MANTOVA 338/3143622 PARMA 0521/697364 MODENA 333/2313897 o 059/22213 CASTIGLIONE D/STIVIERE (Mn) 0376/632653 - 340/4741313 ROVERBELLA 347/9946915 ODONTOIATRA MOTTEGGIANA (Mn) 338/8143840 VERONA 045/977468 o 348/0359648 (PEDIATRA) MANTOVA 347-6562727 S. GIORGIO 349/8100637 PORTO MANTOVANO 349/0824274 MANTOVA 0376/220856 o 339/2240056 VIRGILIO (Mn) 0376/280509 o 333/8967509 RIVAROLO MANT.NO (Mn) 338/4208792 MANTOVA 338/8451023 MANTOVA 320/1916822 VOLTA MANTOVANA (Mn 347/1338387 MANTOVA 338/4142774 MONTANARA (Mn) 347/4309063 SERRAVALLE A PO (Mn) 0386/40370 - 339/8983860 CASTIGLIONE D/STIVIERE 328/4057353 Si informano i colleghi interessati a svolgere sostituzioni che dal prossimo numero di Mantova Medica saranno pubblicati nell’elenco dei medici disponibili per le sostituzioni solo i nominativi di coloro che avranno dato la disponibilità entro il 30 giugno per i sei mesi successivi. Ciò in quanto in elenco risultano colleghi non più disponibili che hanno dimenticato di segnalarlo all’Ordine. Si rammenta inoltre che la disponibilità va rinnovata ogni sei mesi per evitare il ripetersi di situazioni analoghe. 16 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 17 NOTIZIARIO DELLA FEDERAZIONE PROBLEMATICHE RELATIVE ALLA PRESCRIZIONE DELLA “PILLOLA DEL GIORNO DOPO” Sono pervenute alla Federazione numerose richieste di informazioni in merito alla problematica dell'obiezione di coscienza relativamente alla prescrizione della “pillola del giorno dopo” con particolare attenzione alla posizione dei medici che prestano il servizio di continuità assistenziale. Sì ritiene, pertanto, opportuno fornire a tutti gli Ordini provinciali chiarimenti in proposito considerando anche l'aspetto della responsabilità civile del medico in merito alla questione specifica. La Commissione Nazionale di Bioetica si è pronunciata con una nota del 28/5/2004 sulla contraccezione di emergenza sostenendo il diritto del medico di appellarsi alla “clausola di coscienza” nel caso di prescrizione e somministrazione della pillola del giorno dopo. Pur essendo tale “clausola di coscienza” concetto più sfumato rispetto all’obiezione di coscienza, riconosciuta dal nostro ordinamento giuridico solo nei casi di aborto e servizio militare, cioè di quei casi in cui razione del singolo è diretta alla soppressione della vita, tuttavia sul piano sostanziale costituisce diritto assimilabile a quello proveniente dall'obiezione di coscienza e trova la sua consacrazione nella disposizione di cui all'art. 19 del Codice dì deontologia medica del 1998. Tale norma, prevedendo che il medico al quale vengono richieste prestazioni che contrastino con la sua coscienza o il suo convincimento clinico può rifiutare la propria opera, a meno che questo comportamento non sia di grave e immediato nocumento alla salute della persona assistita, è stata correttamente letta come disposizione che attribuisce alla coscienza uno spazio di espressione maggiore rispetto a quello che risulta esplicitamente attribuito dalle disposizioni di legge. Il diritto del medico all'obiezione di coscienza non può comunque in alcun modo ledere il diritto del paziente ad una prestazione che l'ordinamento giuridico riconosce come dovuta (art 1, Legge 405175 “Istituzione del consultori familiari”). È necessario pertanto Individuare un punto di equilibrio che consenta a tutti i soggetti coinvolti di poter esercitare i loro diritti senza che ciò implichi difficoltà rilevanti e restnzione di fatto delle libertà e del diritti civili e sociali riconosciuti che porterebbero a inevitabili contenziosi. Considerando, inoltre, il caso specifico dei medici che forniscono servizio di continuità assistenziale bisogna considerare che i medesimi all'interno dello stesso possono intervenire in situazioni di urgenza con relativa prescrizione di farmaci ed è in questa veste che, verosimilmente sono tra i più interessati dalla problematica e tra i più esposti ad eventuali denuncie per omissioni di atti d'ufficio conseguenti alla mancata prescrizione. La Federazione ritiene, per quanto evidenziato, che nel caso in cui al medico obiettore 17 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 18 NOTIZIARIO DELLA FEDERAZIONE di coscienza sia richiesta la prescrizione di cui trattasi lo stesso non può limitarsi ad esprimere la propria obiezione ma debba provvedere nell'ambito delle proprie responsabilità affinchè la richiedente possa accedere con tempi e modalità appropriate alla prescrizione. Tale posizione trova riscontro nella postilla alla nota del Comitato di Bioetica che prendendo atto che l'ampliamento della liberta riconosciuto al medico nel caso di prescrizione della pillola del giorno dopo comporta come conseguenza la possibilità di disagi aggiuntivi all'accesso al principio farmacologico invita le Autontà ed Istituzioni competenti a vigilare e provvedere affinchè l'esercizio della clausola di coscienza non si traduca di fatto nella restrizione delle libertà e diritti riconosciuti dall'ordinamento giuridico. La FNOMCeO ritiene, inoltre, che trovando la legittimazione ad esercitare la clausola di coscienza la sua raglon dell’essere nella disposizione di cui all'art 9 della Legge194/78 (Legge sull'interruzione della gravidanza), i medici debbano adottare le modalità prescritte nell'articolato medesimo e pertanto debbano inviare la dichiarazione relativa all'obiezione di coscienza al direttore generale della ASL e al direttore sanitario nel caso di personale dipendente dall'ospedale. Amedeo Bianco IPERPRESCRIZIONE DI FARMACI Il Comitato Centrale della FNOMCEO, nella seduta del 19.01.07, ha esaminato la grave situazione venutasi a creare in Lombardia a seguito della messa in mora, da parte delle ASL, di numerosi medici di famiglia, per presunta iperprescrizione di farmaci, relativamente al lavoro svolto nel 2002. Giunge notizia di analoghe iniziative in altre regioni, finalizzate ad una riduzione della spesa farmaceutica con pressioni ormai insostenibili sui professionisti e disgiunte da un reale coinvolgimento in iniziative di governance. Le lettere di messa in mora appaiono fondate sull'ipotesi di un grave danno erariale senza che venga esplicitata alcuna infrazione alle norme regolatorie. A prescindere dai dubbi sulla validità giuridica di tali generiche contestazioni, si continua quindi a colpevolizzare i medici solo sulla base di uno scostamento dalle medie statistiche prescrittive locali, perpetrando, di fatto, un clima intimidatorio, che può determinare atteggiamenti professionali difensivi a scapito della qualità e dell'efficacia dell'assistenza. La FNOMCeO, nel ribadire il fondamentale ruolo del medico di famiglia a garanzia de1l'uso appropriato delle risorse nell'interesse della tutela della salute, stigmatizza questi atteggiamenti che, lungi dal promuovere il governo clinico e dal riconoscerlo come attività specifica delle cure primarie, trasformano i professionisti in inquisiti sulla base di valutazioni statistiche, di discutibile attendibilità, come dimostra anche il recente riscontro di errori nelle anagrafiche degli assistiti. L'appropriatezza prescrittiva non è materia da discutere nella aule giudiziarie, ma è valore deontologico e obiettivo di qualità professionale del servizio sanitario. 18 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 19 NOTIZIARIO DELLA FEDERAZIONE ATTACCHI AL SERVIZIO SANITARIO MEDICI IPERPRESCRITTORI E DANNI ALL’ERARIO Al fine di fare chiarezza il dr. Collini in sede istituzionale ha proceduto ad una disanima di tutta la questione i cui termini qui riportiamo. Ultimamente si è diffusamente parlato di indagini intraprese dalla magistratura della Corte dei Conti della Lombardia (di concerto con gli ispettori delle ASL locali) in ordine all’accertamento di ipotesi illecite di tipo amministrativo, relative a condotte iperprescrittorie a carico di medici operanti nel territorio lombardo. Appare necessario, tuttavia, fare chiarezza in merito alla natura delle indagini. Le ispezioni in corso, invero, non sono tese ad accertare un eventuale fondamento di ipotesi di reato – in particolare di comparaggio – ma fattispecie relative ad inadempienze contrattuali, commesse da “medici di medicina generale legati a rapporti di convenzione col SSN” e qualificati come “agenti pubblici verso i quali sussiste un rapporto di servizio con la P.A. e affidate alla giurisdizione della Corte dei Conti, organo “precipuamente preordinato alla tutela dell’interesse pubblico generale ed alla corretta gestione dei mezzi economici dell’azione amministrativa” (D.L. 267, art.148) Da tale qualificazione professionale, infatti, discende la responsabilità amministrativa del medico ove si accerti un danno patrimoniale recato all’erario, posto che la discrezionalità (tecnica) del medico nell’attività prescrittivi non è illimitato, ma deve essere effettuata secondo “scienza e coscienza” e nel rispetto delle limitazioni ed indicazioni fornite dal Ministero della Salute (nelle schede tecniche eventualmente contenute nelle note CUF); pertanto l’iperprescrizione di farmaci risulta qualificabile come illecito disciplinare sanzionabile, “essendo la situazione più frequente di scostamento più o meno giustificato tra le scelte del medico e quelle della generalità degli altri sanitari, laddove l’interessato non dia dimostrazione plausibile dell’eventuale particolarità della patologie trattate”. Ciò significa che i parametri qualiquantitativi inseriti nella ricetta medica devono trovare una sufficiente giustificazione medica ove la prescrizione di un farmaco comporti l’onere di spesa totale o parziale a carico del SSN. Per accertare la sussistenza dei citati requisiti si ricorre ad un concetto (meno frequente) di iperprescrittività in senso stretto, inteso come superamento del quantitativo di farmaco assumibile dall’assistito in un periodo di tempo determinato ed un altro di iperprescrittività in senso ampio, inteso come scostamento (ripetitivo abnorme e continuo) del singolo medico rispetto alle scelte della generalità degli altri profes19 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 20 NOTIZIARIO DELLA FEDERAZIONE sionisti, che comporti un danno alle pubbliche finanze. Per ciò che concerne le tecniche di individuazione dei parametri iperprescrittori, viene preso come riferimento il totale della spesa posta a carico del SSN del medico – così come rilevate dal sistema di monitoraggio della spesa farmaceutica – dividendo tale somma per il numero degli assistibili in modo da ottenere la rispettiva spesa per assistibile effettivamente addebitate al SSN; il parametro viene poi messo a confronto con la media di tutti gli altri sanitari nel territorio, allo scopo di ottenere, per differenza, la quota di rimborso in ecce- denza addebitato alla ASL per assistibile. Qualora nonostante questo procedimento e nonostante si aggiungano alla media aritmetica della spesa per assistibile non una, ma ben due deviazioni standard, il parametro risulti al di sopra di tale valore, la relativa misura potrà essere considerata danno risarcibile in conseguenza della riconosciuta responsabilità amministrativo-contabile del medico; in ogni caso, qualora venga contestata tale responsabilità, il medico potrà ancora dimostrare di avere agito senza colpa grave, portando a sua difesa le specifiche situazioni che hanno dato luogo allo scostamento. DISCIPLINA IN MATERIA DI CONTRATTI PUBBLICI Il D. Lgs. 163/2006 “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle Direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE”, che disciplina l'intera materia dei contratti pubblici, all'art.84 prevede che le stazioni appaltanti istituiscano un elenco dei professionisti con almeno dieci anni di iscrizione nei rispettivi albi professionali tra i quali sono scelti i commissari delle Commissioni giudicatrici nel caso di aggiudicazione con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa degli appalti dei servizi sanitari (Allegato Il B) quando ci sia una accertata carenza nell'organico delle stazioni medesime di adeguate professionalità o ricorrano esigenze oggettive e comprovate. Tali elenchi soggetti ad aggiornamento almeno biennale (art.84. comma 9) dovranno essere costituiti dagli organismi interessati sulla base di rose di candidati fornite dagli Ordini provinciali ai quali verrà avanzata richiesta. Alcune Aziende Ospedaliere hanno già interpellato alcuni Ordini al fine di acquisire i nominativi suddetti. È necessario a tale proposito che gli Ordini comunichino ai propri iscritti che abbiano un’iscrizione almeno decennale, se siano interessati a fornire la prestazione di cui trattasi e pertanto disponibili ad essere inseriti nella rosa dei candidati al fine di ottemperare alla disposizione di legge. 20 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 21 REGIONE LOMBARDIA Accordo sugli indirizzi di programmazione per l’attuazione di attività di “governo clinico” tra l’Assessore alla Sanità e il tavolo congiunto Ospedale/Territorio comprendente i rappresentanti del mondo sanitario della Regione Lombardia I documenti elaborati nell'ambito dei tavoli di lavoro “Specialistica”, “Cure Primarie”, “Psichiatria”, “Neuropsichiatria”, “Pediatria” oltre agli Accordi di sistema siglati con i MMG e i PdF, indicano la necessità e l'utilità di sviluppare le azioni programmatorie di seguito sintetizzate. in coerenza con le indicazioni della L.R. 31/97 ed in particolare nel rispetto del principio di libertà di scelta del cittadino. I previsti indirizzi di programmazione sono orientati all'interno delle previsioni del PSSR 2007/2009, recentemente approvato che pongono al centro il soddisfacimento dei bisogni sanitari del cittadino, al consolidamento e allo sviluppo di una rete di servizi organizzati sia dalle strutture accreditate pubbliche sia dai soggetti accreditati privati in grado di assicurare risposte complete ed appropriate ai bisogni di salute ed equità nella distribuzione delle risorse. Queste le aree di intervento e le azioni prioritarie: le priorità e utilizzare più efficacemente le risorse. I bisogni sanitari possono essere distinti in espressi o inespressi. Questa classificazione deve considerare che una quota della domanda espressa deriva da atteggiamenti di tipo precauzionale (“medicina difensiva”). La lettura dei bisogni e quindi della reale domanda di salute della collettività è essenziale per garantire una corretta allocazione delle risorse disponibili e quindi assicurare ai cittadini le prestazioni diagnostico-terapeutiche più appropriate attraverso la rete dei servizi presente nel territorio. Occorre quindi: valorizzare i flussi informativi e gli strumenti di analisi già disponibili in Regione Lombardia; promuovere l'utilizzo di criteri ed indicatori condivisi; implementare la funzione PAC delle ASL finalizzata alla lettura del bisogni, alla programmazione in funzione delle specificità locali, alla valutazione degli esiti intesi come obiettivi di salute raggiunti (outcome). A tal fine dovrà essere garantita una lettura integrata e globale dei bisogni garantendo il raccordo tra le aree della Specialistica, delle Cure Primarie e delle Attività Socio-Sanitarie Integrate. Il lavoro di analisi potrà avere, in funzione dei diversi livelli assistenziali, dimensione locale (ASL), sovrazonale tra A) Sviluppo degli strumenti di analisi dei bisogni, della domanda e dell'offerta. L'analisi dei bisogni utilizza metodi epidemiologici, qualitativi e comparativi, allo scopo di descrivere lo stato di salute della popolazione e di identificare disomogenei accessi ai servizi al fine di poter determinare 21 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 22 REGIONE LOMBARDIA B) Elaborazione di PDT sulla base delle evidenze scientifiche e delle specificità territoriali. La centralità del malato rispetto all'organizzazione sanitaria è la caratteristica qualificante del PDT che va pensato essenzialmente come strumento finalizzato ad accompagnare il malato verso il soddisfacimento ottimale di bisogni complessi e costruire processi assistenziali razionali e coordinati in grado di: • assicurare agli assistiti i percorsi sanitari in grado di garantire il soddisfacimento del “bisogno” ... (globalità e continuità dell'assistenza) • assicurare prestazioni appropriate • promuovere stili di vita di provata efficacia preventivo/terapeutica • assicurare il principio di “Responsabilità Professionale” del medico I PDT, per le patologie e bisogni prevalenti, dovrebbero quindi essere: • definiti sulla base delle Linee Guida e indirizzi di riferimento elaborati a livello regionale attraverso un percorso condiviso con le Società scientifiche, con gli Specialisti di riferimento, con le ASL e con i medici del territorio. • attuati a livello locale, attraverso lo sviluppo della rete di servizi tra ASL / Medici di Medicina Generale /Aziende Ospedaliere /Erogatori privati in coerenza con la programmazione di sistema. Il PDT rappresenta lo strumento finalizzato a garantire le prestazioni diagnostico terapeutiche di provata efficacia nel contesto della rete di offerta presente nel territorio. aree territoriali contigue (ASL limitrofe), Regionale (coordinamento di sistema) e dovrà prevedere la collaborazione attiva di tutti i soggetti operanti in ambito sanitario sia pubblici sia privati accreditati. In particolare dovranno essere considerati gli indicatori relativi a: 1) Caratteristiche socio-demografiche ed epidemiologiche della popolazione (invecchiamento, contesto sociale, incidenza e prevalenza delle patologie cronicodegenerative, sopravvivenza e disabilità, mortalità, ...); 2) Consumi (indicatori di domanda): tassi di ricovero, valorizzazione pro-capite, tempi d'attesa. mobilità passiva, consumi per percorsi (diabete, BPCO. artroprotesi, ...); 3) Struttura dell'offerta in termini qualiquantitativi (presidi. posti letto, ambulatori, branche specialistiche, dotazioni tecnologiche...) relativa a presidi di ricovero, ambulatori extraospedalieri. strutture riabilitative, assistenza residenziale, cure domiciliari. ...: 4) Produzione di prestazioni (indicatori di offerta): valutazione quali-quantitativa delle potenzialità “produttive” delle strutture presenti nel territorio (volumi e valorizzazione, saturazione. attrazione. case-mix, ...). Le banche dati (Banca Dati Assistiti e Flussi Informativi) e gli strumenti telematici ed informatici (SISS, Anagrafe Assistiti, ...) già attivati in Regione dovranno essere utilizzati e valorizzati per le finalità sopradescritte. 22 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 23 REGIONE LOMBARDIA Per la definizione delle Linee Guida regionali si prevede la costituzione di Gruppi di Lavoro (Network regionali) che forniranno supporto scientifico e professionale per lo sviluppo e l'attuazione dei PDT aziendali o interaziendali a livello locale. I network saranno costituiti o riattivati, nel caso fossero già esistenti, attraverso una ricognizione sistematica delle esperienze di eccellenza e delle competenze professionali, scientifiche e gestionali presenti in ambito regionale lombardo, di riconosciuta validità in termini metodologici, applicativi e di risultati raggiunti. Con apposito atto deliberativo saranno stabiliti i criteri coerenti con le indicazioni contenute nel presente accordo per la composizione dei network regionali. Vengono prioritariamente individuate o confermate le seguenti aree di intervento: 1. Oncologia 2. BPCO 3. Scompenso cardiocircolatorio 4. Diabete 5. Patologie neurologiche progressive 6. Patologie croniche osteo articolari 7. Psichiatria 8. NPI 9. Ipertensione 10. Obesità Si prevede inoltre la costituzione di gruppi di lavoro specifici per le tematiche relative alle attività di medicina di laboratorio e di diagnostica per immagini. Le azioni programmatorie per lo sviluppo ed il miglioramento della rete d’offerta sia pubblica sia privata promuoveranno un maggiore coordinamento e integrazione in particolare tra le Strutture dedicate alle alte specialità. Dalla Rete si attendono effetti positivi in termini di perfezionamento delle interrelazioni tra i professionisti della Sanità con un miglioramento continuo della qualità e della capacità di risposta ai bisogni dei loro assistiti. Saranno coinvolti tutti gli attori che operano nel territorio, nei servizi e nelle strutture deputate all'assistenza sanitaria e socio-sanitaria, nella ricerca (MMG, MCA, PDF, Operatori delle varie professioni sanitarie, Società Scientifiche, Università. Associazioni dei Medici, organizzazioni Sindacali, GCP e Erogatori pubblici e privati di cure ospedaliere, Erogatori, specialistica ambulatoriale, diagnostica strumentale e laboratorio. Specialisti ambulatoriali, rete E/U, IDR. Servizi Cure Domiciliari, ...) al fine di condividere elementi utili a definire: • Rapporto Erogatori/Territorio (comunicazione e relazione professionale, integrazione e raccordo nei processi assistenziali. sviluppo di progetti condivisi,azioni di prevenzione e promozione della salute integrata, creazione di un servizio di counselling territoriale...) • Percorsi di continuità assistenziale dei pazienti ospedalizzati: dimissioni protette, ospedalizzazione domiciliare. long term care, ... • Formazione integrata (specialisti delle strutture erogatrici e territoriali, medici di medicina generale, medici di conti- C) Rete dei servizi La rete dei servizi è lo strumento organizzativo che consente la realizzazione dei percorsi diagnostico terapeutici assistenziali e la concreta attuazione del principio di libera scelta del cittadino. In relazione ai differenti livelli di complessità e specialità dell'assistenza sono da prevedersi reti per patologia e/o per bisogni. 23 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 24 REGIONE LOMBARDIA nuità assistenziale, operatori sanitari e socio-sanitari, ...) • Sviluppo di modelli evoluti di associazionismo dei MMG che possano garantire continuità assistenziale, diagnostica strumentale (di base e a supporto all'attività clinica), interventistica ambulatoriale, con conseguente valutazione di eventuali e specifici standard e criteri per l'accreditamento di queste attività. • Estensione dell'utilizzo del sistema CRS/SISS,strumento tecnologico strategico individuato dalla R.L. quale supporto alle attività di governo clinico. • Progetti innovativi nell'ambito delle tecnologie ed in particolare della telemedicina. plementazione dei PDT e il disease management delle patologie prese in considerazione • il monitoraggio e la valutazione dei risultati in termini di qualità delle prestazioni, di impatto sulla domanda e sul sistema di offerta e di esiti (outcome) in raccordo con il livello regionale. Caratteristiche del modello Il coordinamento regionale svolge essenzialmente una funzione di facilitatore della rete: i contenuti professionali, le molteplici competenze specialistiche in gioco. la conoscenza degli aspetti organizzativi e gestionali vanno ricercate nelle realtà dei servizi e dei professionisti che operano nell'assistenza ospedaliera e territoriale pubblica e privata, nella ricerca, nella programmazione, con l’obiettivo di estendere le best practicises a tutto il Sistema sanitario regionale. I network per patologia, per percorsi, per aree prioritarie in parte già individuati (diabete, patologie cardiocerebrovascolari, malattie neurologiche progressive, psichiatria. NPI, mielolesioni e cerebrolesioni, pediatria, oncologia, continuità assistenziale, ...); saranno costituiti da "esperti" nel settore a vari livelli (assistenza, ricerca, programmazione, gestione...) che hanno già sperimentato soluzioni di riconosciuta validità, in grado di fornire supporto tecnico professionale alle altre realtà in ambito ospedaliero o territoriale e di promuovere il confronto scientifico e quindi la ricerca ed il miglioramento continuo. Il livello regionale garantisce: • le linee guida e gli indirizzi di riferimento per le principali patologie • gli obiettivi regionali e i relativi indicatori di risultato sui quali le ASL, le Aziende Ospedaliere, gli Erogatori privati e tutti gli attori del sistema sono chiamati a impegnarsi • le regole condivise con cui assicurare il coinvolgimento dei diversi attori • il monitoraggio, la valutazione e la diffusione delle esperienze in atto nei diversi ambiti territoriali Il livello territoriale di ASL assicura: • la condivisione dei PDT tra i diversi attori della rete dei servizi locali (ASL, Medici delle cure primarie, Aziende Ospedaliere, Erogatori privati) • la definizione di accordi locali tra i diversi attori finalizzati all’adozione e im- Milano, 22 novembre 2006 24 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 25 CORSI E CONVEGNI INCONTRO ALL’ORDINE DEI MEDICI SULL’USO DEL BEVACIZUMAB (AVASTIN) INTRAVITREALE NELLE MALATTIE RETINICHE: UNA NUOVA TERAPIA Esperienza dell'U.O. di Oculistica del C. Poma Nella giornata del 23-11-06, presso la sede dell'Ordine, si è tenuto un incontro promosso dall’Associazione Oftalmologica Mantovana, avente come tema le nuove terapie antiangiogenetiche nelle malattie proliferative della retina. Presenti il dr. Collini e alcuni colleghi del C.Poma che hanno inquadrato vari aspetti della terapia antiangiogenetica con Avastin. In particolare la dr.ssa Saccardi ha parlato del profilo farmacologico del bevacizumab, il dr. Aitini dell'uso oncologico del farmaco e il dr.Pagliaro della terapia anticoagulante in oculistica. È stato invitato il professor Giovanni Staurenghi, Direttore della Clinica Oculistica Universitaria presso l'Ospedale Sacco di Milano e uno dei massimi esperti nella terapia medica delle malattie maculari, che ha parlato della sua esperienza riguardante l'iniezione intravitreale di bevacizumab nei pazienti affetti da neovascolarizzazioni della retina. Il bevacizumab è un anticorpo monoclonale utilizzato in chemioterapia nella cura dei tumori metastatici del colon con l'effetto di ridurre i vasi afferenti alla neoplasia. Da circa un anno, negli Stati Uniti, sono in corso sperimentazioni con l'uso di antiVGF (bevacizumab) intravitreale dimostratosi efficace nel ridurre i neovasi coroideali responsabili della grave compromissione visiva nei pa- zienti affetti da degenerazione maculare senile, retinopatia diabetica e occlusioni vascolari retiniche. Nel suo centro,il Prof. Staurenghi ha eseguito questa metodica su circa 500 pazienti( unico centro in Italia con casistica cosi' numerosa), con risultati molto confortanti sia sul recupero visivo che sulla assenza di effetti collaterali. Anche l'equipe dell'U.O. di Oculistica del C. Poma ha iniziato da circa un mese la terapia intravitrea1e con Avastin, trattando trenta pazienti con neovascolarizzazione sottoretinica dovuta a degenerazione senile maculare, edema maculare diabetico e occlusione venosa retinica. Il visus pre-trattamento dei pazienti, nell'occhio più compromesso, variava dalla percezione luce a 1-2/10. I primi risultati a distanza di un mese dal trattamento sono favorevoli nell'80% dei casi, con scarsi o nulli effetti collaterali sia sistemici che locali, recupero visivo obiettivo, ma soprattutto soggettivo con pazienti dichiaratamente soddisfatti nel poter svolgere meglio le attività quotidiane più “banali” come guardare la TV o leggere. Naturalmente bisogna attendere i risultati a lungo termine, ma la terapia antiVGF promette di diventare un'arma per combattere alcune tra le più comuni complicanze retiniche responsabili di invaldità visiva. 25 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 26 CORSI E CONVEGNI PROGETTO “CIBO E SALUTE” L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha posto l'attenzione, da alcuni anni, su un'epidemia di obesità e diabete che la stampa definisce, facendo riferimento alla portata globale del fenomeno, “globesity”. Purtroppo anche l'Italia, in passato patria della dieta mediterranea, oggi non risulta immune dal pericolo. Ad un'alimentazione troppo spesso caratterizzata dal consumo eccessivo di proteine, grassi saturi, zuccheri e sale va aggiunta una crescente sedentarietà e una sempre minore attitudine al movimento e all'attività fisica, sia sul luogo di lavoro sia nel tempo libero. La conseguenza è che oltre la metà della popolazione italiana (adulta e giovanile) è in sovrappeso, mentre ben 4 milioni di persone (il 25% in più rispetto a 10 anni fa) risultano obese. Anche la prevalenza di casi di diabete insulino-resistente è sostanzialmente raddoppiata (un problema che tocca il 6-8% degli italiani), mentre i decessi per malattie cardiovascolari ammontano ogni anno a circa 250 mila: prima causa di morte (40% del totale), seguita dai decessi per tumori che nel 35% dei casi hanno origine da un'alimentazione sbagliata o dall'assunzione eccessiva di alcool. Se aggiungiamo che 1 italiano su 3 soffre di ipertensione arteriosa e 1su 5 di ipercolesterolemia, abbiamo riassunto il preoccupante quadro clinico di quella che, da circa 40 anni, viene definita “sindrome metabolica”: una pericolosa associazione di sintomi che vede coesistere ipertensione, obesità, diabete e dislipidemia in soggetti che diventano perciò ad altissimo rischio di eventi cardiovascolari. In Italia l'eccesso di peso e le malattie ad esso correlate, oltre a costare quasi 23 miliardi di euro all'anno al Servizio sanitario nazionale, causano - cosa ben più grave - 100 mila infarti ogni anno e 4 morti ogni ora (colpendo soprattutto, in 8 casi su 10, persone fra i 40 e i 60 anni). In particolare, viene definita “a rischio” sindrome metabolica la condizione di pazienti che presentino, nel proprio quadro clinico, 3 o più dei seguenti sintomi: indice di massa corporea (rapporto esistente tra altezza e peso) superiore a 30; girovita superiore a 102 cm per gli uomini e a 88 cm per le donne; ipertensione arteriosa superiore a 130 (massima) e 90 (minima); glicemia a digiuno superiore a 110 mgldl; colesterolemia superiore a 200 mg/dl; trigliceridi superiori a 150 mgldl. Il nostro progetto si propone la diagnosi e l’individuazione di soggetti apparentemente sani, ma affetti da sindrome metabolica e pertanto, inconsapevolmente esposti alla catena di patologie che la contraddistinguono, nell'ambito 26 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 27 CORSI E CONVEGNI della popolazione dei Comuni d'Italia. La loro individuazione, attraverso il controllo dell'indice di massa corporea, della pressione arteriosa, della glicemia, - colesterolemia e trigliceridemia, costituisce un impegno di facile esecuzione da poter ... svolgere attraverso un controllo ambulatoriale, anche utilizzando unità mobili della CRI in sosta nelle piazze o strade dei comuni che partecipano al progetto. Poichè la prevenzione e la cura della sindrome metabolica è basata principalmente su corretti schemi alimentari e corretti stili di vita, l'intervento preventivo e curativo che ci proponiamo si basa sull'educazione sanitaria dei soggetti esposti senza l'ausilio di farmaci ma solo attraverso convincenti slogans educativi. È ovvio che i casi maggiormente conclamati, caratterizzati da elevato indice di massa corporea (superiore a 30), elevati stati ipertensivi, iperglicemie e ipercolesterolemie sono indirizzati al medico di famiglia per i necessari inter- venti curativi. Pertanto il progetto di cui trattasi si articola in due livelli operativi, contraddistinti da due diversi protocolli: il protocollo di 1^ livello è finalizzato al controllo ambulatoriale sopra descritto ed all'educazione sanitaria dei soggetti patologici; il protocollo di 2^ livello è finalizzato al trattamento terapeutico delle singole patologie ad opera del medico di base o reparti ospedalieri specializzati. Gli screening della popolazione avranno luogo la mattina del sabato 24 e quella della domenica 25 marzo e saranno eseguiti presso le postazioni CRI predisposte in sede ambulatoriale o in unità mobili situate nelle strade e piazze principali dei Comuni d'Italia. I farmacisti aderenti a Federfarma e a Cofarma ed i medici associati alla S.l.M.G. collaboreranno, secondo le proprie competenze, al progetto in argomento. Il Presidente della Commissione CRI “Cibo e Salute” Prof. Giuliano Da Villa 27 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 28 AZIENDA OSPEDALIERA C. POMA CUSTOMER SATISFACTION AREA AMBULATORIALE I questionari di indagine sulla qualità percepita dal cliente, messi a punto dalla Regione Lombardia, settore Sanità, sono stati distribuiti in tutte le strutture ambulatoriali dagli URP aziendali e di presidio. Sono stati circa 80.000 i questionari distribuiti presso gli: re l'omogeneità ossia il livello di accuratezza dei dati raccolti dalla struttura e sia quindi possibile la loro comparazione". Le fasi del processo sono state governate dagli URP in collaborazione con Coordinatori infermieristici, centro stampa, servizio informatica. La realizzazione dell'obiettivo si contestualizza nell'Area Qualità, Accreditamento ed Appropriatezza dell'AziendaOspedaliera Carlo Poma. I risultati della Customer Satisfaction, raffigurati anche con grafici, sono pubblicati sul sito www.ospedalimantova.it e sulla rete informatica intra - aziendale all'indirizzo: http://bozz05/urp/ I questionari sono stati compilati per 1'85% dagli utenti aiutati, per una percentuale pari al 10%, da parenti ed amici, con una restituzione pari al 55% prima dell'effettuazione della prestazione ambulatoriale e, per un 38%, dopo la medesima. Il 55, 58% dei compilanti appartiene al genere feminile, mentre il genere maschile risponde con una percentuale pari al 43, 87%. La popolazione utente e compilante è per la maggior parte italiana, 96, 64%, mentre la straniera è pari al 3, 36%, la preparazione scolastica oscilla tra la scuola dell'obbligo (48, 93%) e quella superiore (34,53%). Circa il 90% dei compilanti ha avuto 1) Ambulatoriali ospedalieri di Mantova, Bozzolo, Asola e Pieve di Coriano; 2) Ambulatoriali extra - ospedalieri di Via Trento ( Mantova), Castel Goffredo, Quistello, Goito, Rodigo, Suzzara, Viadana, Roncoferraro. La distribuzione e la raccolta dei questionari ha avuto luogo secondo i criteri e i risultati derivanti dalla formula matematica presente nella Delibera Regionale n.VII/8504 del 22 Marzo 2002. La dimensione del campione universo calcolato sulla base dei ricoveri ospedalieri (n. 34.056) e delle prestazioni ambulatoriali (n. 565.263) dell'anno 2005, richiedeva la restituzione di n. 1370 per l'area ricovero, (restituiti n. 1.772), e di n. 1584 per l'area ambulatoriale, (restituiti 1631). La stessa Delibera prosegue: "qualora si desiderino statistiche per Presidio (o per reparto) per uso interno (non richieste dalla Regione) la ripartizione deve essere fatta in base alla numerosità dell'universo dei Presidi ( o reparti) per garanti28 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 29 AZIENDA OSPEDALIERA C. POMA accesso alle strutture ambulatoriali fissando la visita ai Centri Unici di Prenotazione, con impegnativa del medico di medicina generale. Solo 1'8,24% circa ha usufruito del bollino verde che, applicato sull'impegnativa indica la natura urgente della prestazione da erogare in un tempo massimo di 72 ore, previa verifica dell'appropriatezza della medesima da parte degli specialisti ospedalieri. Il 35,2% della popolazione si dichiara abbastanza soddisfatta della prenotazione telefonica, il 14,95% molto soddisfatto, mentre il 13, 30% preferisce non utilizzare il Servizio. La prenotazione della visita ambulatoriale agli sportelli dei CUP soddisfa moderatamente la popolazione utente in circa il 41,92% dei casi, mentre nel 13,97% il grado di soddisfazione è elevato. Il 56, 56% degli intervistati si dichiara abbastanza soddisfatto delle procedure amministrative, anche se circa il 21 % degli intervistati ritiene che il servizio possa essere migliorato. Alta è la percentuale degli intervistati (90% circa) soddisfatta per l'organizzazione dei servizi presso i quali ha effettuato la visita ma la percentuale di coloro che consiglierebbe tale esperienza anche a parenti e ad amici si abbassa al 77%. Il 46,43% degli utilizzatori dei servizi ambulatoriali li trova uguali nel ripetersi delle esperienze, per il 27,64% sono migliorati, mentre per il 6, 35%, sono peggiorati. L'azione preventiva e curativa degli ambulatori ospedalieri emerge in tutto il suo senso quando alla domanda “come va in generale il suo stato di salute?”, il 45,15% degli intervistati risponde “abbastanza bene”, “bene” il 19,40%, anche se non va sottaciuto che circa il 30%. degli intervistati riferisce problemi di salute non trascurabili. I dati provengono in ordine di priorità di risultato dagli ambulatori specialistici di: Oculistica - Ostetricia e ginecologia - Chirurgia generale - Odontoiatria ed odontostomatologia - Cardiolologia - Neurologia - Medicina generale. I dati d'analisi e di risultato confermano una customer satisfaction 2006 complessivamente soddisfacente. Dr. GIAN PAOLO GUERRA Specialista in Cardiologia Riceve AMBULATORIO Via B. Canal n. 5 - 46100 Mantova Tel. 0376 380626 CASA DI CURA S. CLEMENTE Via Pompilio 65 - 46100 Mantova Tel. 0376 207207 29 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 30 AZIENDA OSPEDALIERA C. POMA CUSTOMER SATISFACTION AREA RICOVERO Circa 40.000 questionari di indagine sulla qualità percepita dal cliente, messi a punto dalla Regione Lombardia, sono stati distribuiti nelle Unità Operative degli Ospedali di Mantova, Bozzolo, Asola, Pieve di Coriano, dai rispettivi Uffici Relazione con il Pubblico. La distribuzione e la raccolta dei questionari ha avuto luogo secondo i criteri e i risultati derivanti dalla formula matematica presente nella Delibera Regionale n.VII/8504 del 22 Marzo 2002. La stessa Delibera prosegue “qualora si desiderino statistiche per Presidio (o per reparto) per uso interno (non richieste dalla Regione), la ripartizione deve essere fatta in base alla numerosità dell'universo dei Presidi (o reparti) per garantire l'omogeneità (ossia il livello di accuratezza dei dati raccolti dalla struttura e sia quindi possibile la loro comparazione”. Le fasi del processo sono state governate dagli URP in collaborazione con coordinatori infermieristici, centro stampa, servizio informatica. La realizzazione dell'obiettivo si contestualizza nell'Area Qualità, Accreditamento ed Appropriatezza dell'Azienda Ospedaliera Carlo Poma. I risultati della Customer Satisfaction raffigurati anche con grafici, sono pubblicati sul sito www.ospedalimantova.it e sulla rete informatica intra - aziendale all'indirizzo: http://bozz05/urp/ I questionari sono stati compilati per il 66,13% dagli utenti, aiutati per una percentuale pari al 30%, da parenti ed amici, con una restituzione pari al 91,66% nell'apposito contenitore e per il 6,56% agli operatori al termine della degenza. L'83,47% ha compilato il questionario durante la degenza e solo il 14,02% al termine della medesima. Il 55,12% dei compilanti appartiene al genere feminile, mentre il genere maschile risponde per una percentuale pari al 44,22%. I compilanti sono italiani per il 96, 64%, mentre la popolazione straniera è pari al 2,22%. La preparazione scolastica oscilla tra la scuola dell'obbligo (53,03%) e quella superiore (25,75%). L'81,76% degli intervistati ha soggiornato nel Reparto di primo ricovero per tutto il periodo di degenza, mentre, il 9% del campione è stato trasferito in una o più Unità Operative ospedaliere. Il ricovero è avvenuto nel 58,23% dei casi su indicazione del medico specialista ospedaliero, nel 12,46% su indicazione del medico di medicina generale, nel 23,86% su valutazione autonoma. Il 49,33% del campione è già stato ricoverato negli Ospedali Aziendali, mentre, per il 48,72% si tratta del primo accesso. Il 90,16% non ha difficoltà a trovare il luogo di cura, mentre questa difficoltà è 30 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 31 AZIENDA OSPEDALIERA C. POMA rilevata nel 5,78% del campione. L'87,60% conosce i motivi del proprio ricovero, mentre, questo dato è negato nell'8,45% dei casi. Il 74, 30% del campione è informato dell'organizzazione del reparto al momento del ricovero, mentre per il 21,30% questa conoscenza ha luogo secondo forme spontanee e non programmate. L'ospitalità offerta è giudicata ottima nel 41,38% dei casi, soddisfacente nel 44, 38%, sufficiente nel 10,57%. Il 57,73% conosce sempre gli interlocutori appropriati alla soluzione dei propri problemi, il 27,31% in misura minore, il 9,18% sufficientemente. Alto è il giudizio sul personale sanitario che si aggiudica livelli di consenso ottimi nel 58,29%, soddisfacenti nel 33,04% e sufficienti nel 6,67% dei casi. La riservatezza del personale è giudicata ottima per 48,83%, soddisfacente per il 38,21 %, sufficiente per il 10,34% dei casi. L'organizzazione ospedaliera è considerata ottima per il 41,99%, soddisfacente per il 44,49% e sufficiente per il 10,18% dei casi. Le cure prestate sono ottime nel 54,89%, soddisfacienti nel 36,15% e sufficienti solo nel 6,845 dei casi. Le aspettative nutrite al momento del ricovero sono pienamente raggiunte nel 59,12%, discretamente nel 25,36%, sufficientemente nell’8,79% dei casi. Le informazioni/interventi di educazione sanitaria per il post dimissione sono fornite pienamente nel 50,00%, discreta- mente nel 19,52, sufficientemente nel 9,96% dei casi. Gli aspetti maggiormente graditi dall'utente durante il periodo di soggiorno ospedaliero sono, in ordine di priorità: 1. attenzione al paziente; 2. professionalità 3. organizzazione ed efficienza Gli aspetti meno graditi sono, in ordine di priorità: 1. non risponde 2. non saprei 3. comfort alberghiero 4. informazione/comunicazione I dati d'analisi e di risultato confermano una customer satisfaction 2006 complessivamente soddisfaciente. N. 401 sono le segnalazioni/reclami prevenute agli URP dell’Azienda Ospedaliera Carlo Poma, così sintetizzabili: AREA DI INTERESSE Informazione amministrativa (4), Informazione sanitaria (17), Accessibilità alla prenotazione esami e visite ambulatoriali (66), Accessibilità alla prenotazione telefonica (25), Accessibilità alla prenotazione diretta (4), Tempo d'attesa alla prenotazione (19), Tempo d'attesa alla prestazione strumentale (17), Tempo d'attesa alle visite (6) Tempo d'attesa per ricoveri programmati (8), 31 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 32 AZIENDA OSPEDALIERA C. POMA Rapporti con il personale medico (32), Rapporti con il personale infermieristico (4), Rapporti con il personale amministrativo (3), Rapporti con altro personale (3), Aspetti strutturali e comfort della struttura edilizia (3), Vitto (1), Arredi, attrezzatura, utilities (2), Adeguatezza servizi igienici (1), Distribuzione spaziale dei servizi offerti (2), Parcheggi (3), Modalità nella esecuzione delle pratiche degli operatori (5), Rispetto dei diritti riconosciuti (L. R. 48/88) (1), Inadeguatezza organizzativa (11), Prestazioni in regime ambulatoriale (10), Prestazioni in regime di ricovero (2), Prestazioni in Pronto Soccorso (4), Mancata prestazione (7), Mancata prestazione per assenza di personale (1); Qualità tecnico professionale percepita durante la prestazione (19), Qualità tecnico professionale percepita in regime ambulatoriale (3), Qualità tecnico professionale percepita in regime di ricovero (2), Qualità tecnico professionale percepita in Pronto Soccorso (1), Ticket errati o impropri (11), Ticket errati o impropri in regime ambulatoriale (1), Ticket percepiti come errati o impropri in Pronto Soccorso (70), Rimborsi (6), Richieste di risarcimento (9), Rilascio referti (4), Lettera di dimissione (1), Materiale iconografico (1), documentazione clinica (1), Contenzioso tra MMG - PLS e struttura erogatrice (2), Richieste improprie (2), Varie (4), Rapporti con altri Enti (1). Gli encomi pervenuti sono n. 50. 32 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 33 SPAZIO LIBERO APOLOGO DI UN COLLEGA DABBENE Come tutti gli umani, anche gli individui sovrani illanguidiscono e muoiono. Talvolta l'uomo virile e prossimo al genio la vituperata morte lo coglie all'apogeo del più intenso vigore intellettuale. Questo è stato l'epilogo del Dott. Giuseppe Ballesini, Direttore della Fondazione “Ospedale Civile di Gonzaga”. Atropo, l'ultima delle malvagie Parche, non gli ha fatto sconti. L'aveva ghermito dieci anni fa, ma gli era andata buca. Costei se l'era legata al dito e stavolta non gli ha dato scampo. La prima volta era sopravvissuto grazie alla tempestività dei colleghi cardiologi di Mantova e di Brescia. Era un tipo robusto con un fisico da discobolo, gambe da palestrato. La sua figura era imponente, “la gran possa della sua persona troneggiava ovunque - per dirla col Carducci... e sorrideva la sua chiara onesta faccia”. Sembrava un eroe omerico. Mi ricordava la figura di Aiace Telamonio; in forza dell'attualità negli anni giovanili ricordava i Bronzi di Riace. Studente modello, nei momenti liberi, si sprecava in favore del padre e dei fratelli, operatori caseari, nei lavori più umili e pesanti. La sua intelligenza era indiscussa abbinata ad un sagace umorismo al pepe verde, virtù che lo faceva subito simpatizzare anche agli sconosciuti. Per le sue qualità umane era tirato per la giacca da un mugolo di amici, taluni anche autorevoli che come tanti satelliti gli orbitavano attorno, attratti dalla sua forza di gravità. Era veramente un amico di cui andarne or- gogliosi. Il giorno prima del suo decesso ( era il 12 Ottobre) dissertammo incidentalmente della scoperta dell'America e delle sue conseguenze. Poi ci impantanammo sul relativismo contrapposto all'assoluto, concettualmente caro all'attuale Papa. In confusione entrambi mi disse: “Bubbole! Andem a disnar! Clè mei”, ricordando San Paolo quando tenne concione ad una folla di scettici ateniesi dissertando sulla resurrezione del Cristo. “A posteriori”, commentando l'episodio drammatico dell'insulto vascolare, sosteneva candidamente che la Provvidenza aveva per lui altri disegni. Non poteva perciò morire. Come si suol dire “teneva famiglia” e il suo Apostolato terreno non ancora esaurito. Eravamo amici da tanti anni. Condividevamo propositi, etica, credenze, stili di vita. “Sine qua non” l'essere cattolici convinti. Spesso, negli intervalli fra Ambulatorio e corsia, si rifugiava nel mio romitorio a discutere del presente e dei nostri ricordi con ampie chiose su politica, teologia, letteratura, morale. Era veramente un eclettico umanista, un uomo d'altri tempi. Era profondo sulla vita dei Santi di cui conosceva vita morte e miracoli; ne sapeva più del diavolo. Era un piacere starlo a sentire tutto in chiave anedottica e col sorriso sulle labbra. Eri costretto a dargli ragione, perché l'uomo era dotato di vera sapienza, anche se non lo dava a vedere. La conclusione dei suoi discorsi alla fine era escatologica. Scopriva sempre la ragione ul33 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 34 SPAZIO LIBERO tima della cose. Aveva una grande curiosità: frequentava i mercatini della “Bassa” a raccogliere i simboli remoti, sotto forma di minuzie della nostra patria in armi e le statuine dei Santi in versione popolare, orpelli inutili per tanti di noi. Ne andava fiero e mi aveva plagiato a fare altrettanto. Però non avevo né la stoffa, né la pazienza, né il suo occhio clinico a scovare tra tante cianfrusaglie, i gioielli della sua ricca collezione. Qualsiasi fosse l'assunto in esame la sue considerazioni erano sempre audaci ma razionali; ai limiti dell'assurdo ma mai strampalte e sempre condite da una vena d'umorismo piacevole. Aveva tutte le qualità della persona intelligente; buon cristiano, clericale quanto basta senza mai scivolare nel deteriore aspetto del bigotto, talvolta ce l'aveva con le gerarchie ecclesiastiche, a suo dire non sempre ortodosse. Era un piacere starlo ad ascoltare, la sua logica era affascinante anche se talvolta dava l'impressione di arrampicarsi sugli specchi da perfetto sofista. Criticamente convenivi che le conclusioni erano in tema, quasi dogmatiche. Quando s'infervorava, la sua gestualità si accompagnava ad un gustoso tic alla spalla destra: la mulinava come una pagaia. In quel momento c'era la certezza che strizzava al massimo il suo cervello per sedurre gli astanti. Non l'ho mai visto adirarsi; lo sorreggeva la bonomia e la solita vena satirico-umoristica. Coi colleghi era di una comprensione infinita, trascurabili le critiche. Lodevole la sua preparazione clinica, il suo decisionismo nell'emergenza, il confronto della sua dialettica tesa a smussar gli spigoli del personale e dei parenti degli infermi. Era cresciuto negli anni universitari alla celebre Scuola del Prof Coppo a Modena, poi subalterno al Dott. Longhini a Quistello e successivamente per chiamata alla corte del campianto Prof Alberini a Viadana. Forte di queste solide esperienze passò poi a condurre con mano ferma l’Ospedale di Gonzaga, portandolo all’eccellenza. Lo vidi per la prima volta mentre inforcava la bici dopo esser sceso dal treno in divisa di Sottotenente alla sanità. Avrei voluto presentarmi, ma vidi che agiva di fretta per tornare a casa a riabbracciare i genitori, lo stuolo dei fratelli, la fidanzata, Lo vidi spingere sui pedali con la veemenza di Learco Guerra. Le frazioni di Ronchi e di Palidano erano il suo regno. Di queste comunità ne aveva una prodigiosa memoria storica, ricca di curiosi e divertenti aneddoti, che mandavano in sollucchero la brusca severità del Prof Alberini. Giuseppe mi ha sempre benvoluto e partecipato della sua amicizia; talvolta eravamo. confessori l'uno dell'altro, manifestandoci dubbi, crucci, debolezze. Tra l'altro era anche il mio medico curante. Il dialogo era il nostro confrontarlo. Nicchiava però imprudentemente sul suo stato di salute, di cui erano in essere alcuni indizi negativi che lui smentiva. Gioiva del nipotino Giacomo; si compiaceva di raccontare i candori, le prime frasi compiute. Il ruolo di nonno l'aveva reso felice. Si è spento con tre certezze: quella di aver operato al meglio, la speranza della Resurrezione, una lacrimata sepoltura. Un solo rammarico... esser la vita troppo breve. Tiziano Bottura 34 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 35 SPAZIO LIBERO NEL RICORDO DI CORRADO BRAGLIA Da segretario dell'A.N.A.A.O. provinciale il dottor Corrado Braglia, morto all'inizio di febbraio c.a., non riuscì, suo malgrado, a risolvere uno scontro organizzativo tra un nuovo primario e un assistente dello stesso al “Carlo Poma”. Da allora rimanemmo amici veri e colleghi con continua reciproca stima. Lui come primario ed io come consulente all'ospedale di Volta Mantovana, entrambi come operatori volontari del Consultorio UCIPEM della nostra città. Fu un uomo forte e brillante, coraggioso e disponibile, testimone convinto di elevati valori umani, professionali e cristiani. Nato 86 anni fa a Roma, Corrado aveva formato famiglia qui a Mantova insieme alla moglie Angela Madonini ed ai quattro figli: Riccardo, Simonetta, Ferdinando, ufficiale medico, ed Emanuela. Il corso degli studi in medicina venne regolarmente seguito all'Università di Parma, dove Braglia si laureò con lode nel 1943. Si specializzò poi in ostetricia e ginecologia nel 1947 a Pavia, sotto la guida del professor Vercesi, e successivamente nel 1954 in pediatria e puericultura. Trascorso qualche proficuo anno alla “L. Mangiagalli” di Milano al seguito dello stesso Vercesi divenutone direttore, egli arrivò al “Carlo Poma” a metà degli anni Cinquanta. Con l'intimo amico mantovano professor Gianfranco Preti Ottolenghi era stato invitato nel nostro ospedale dal professor Picinelli, che aveva vinto il primariato di oste- tricia e ginecologia con una nuova scuola per ostetriche. Capacità professionali, simpatia e rispetto lo portarono a dirigere con successo il maggior sindacato medico di quei difficili anni. Contemporaneamente al lavoro al “Carlo Poma”, Braglia iniziava una collaborazione con l'ospedale di Volta Mantovana, dove poi vinse il primariato di ostetricia e ginecologia abilmente diretto fino al 1985, allorchè raggiunse l'età pensionabile. Braglia fu, insieme ad altri, un fondatore del Consultorio sopra ricordato inizialmente nell'ambito del C.I.F., il Centro diocesano femminile. Ne fu poi un pilastro importante, medicospecialistico ed organizzativo, fino agli ultimi propri anni. Laico e rispettoso di ogni fede e di ogni posizione seria diversa dalla propria, egli si impegnò sempre a tutto campo nella difesa convinta del matrimonio e della famiglia costituzionale nonche della vita fin dal suo concepimento. Fu anche presidente Lions e della Federspev provinciale, nell'ottica di una vita piena e coinvolgente. I tanti amici, colleghi e conoscenti presenti durante la celebrazione funebre in San Barnaba sono stati un tangibile segno dell'affetto e della riconoscenza ampiamente meritati da Corrado. Mario Benatti 35 MN Medica 1-2007_OK.qxp 1-03-2007 9:27 Pagina 36 SPAZIO LIBERO FEDERSPEV FEDERAZIONE NAZIONALE PENSIONATI E VEDOVE DI SANITARI Sezione Provinciale di Mantova c/o Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri Via Pomponazzo, 50 - 46100 Mantova La FEDERSPEV Sezione Provinciale di Mantova ed i Pensionati tutti, iscritti all’Albo Professionale dell’Ordine dei Medici, sentitamente ringraziano il Presidente ed i Componenti del Consiglio Direttivo dell’Ordine per aver approvato, all’unanimità, la riduzione del 50% della quota di iscrizione all’Albo per i medici pensionati privi di partita IVA. Questo atto di deferenza, attesta il profondo rispetto e la grande umanità che tutt’ora pervade la Nostra Categoria verso i Colleghi anziani e perciò più deboli e vulnerabili. Vi era anche l’aspirazione di fissare la quota di iscrizione alla cifra simbolica di 1 euro; ma ciò non è stato possibile perché la Federazione Nazionale impone di mandare a Roma gran parte delle quote di iscrizione. I medici pensionati mantovani sono orgogliosi di appartenere all’Ordine dei Medici di Mantova, primo ed unico in Italia ad attuare la riduzione della quota. IL PRESIDENTE Dr. Dino Pasetto GRUPPO GIOVANI La sera del 12 dicembre 2006 si è tenuto un incontro conviviale per uno scambio di auguri di Natale con gli amici dell’Associazione Giovani Farmacisti Mantovani. L’invito era pervenuto in particolare dalla presidente dr.ssa Monica Greco. La simpatica serata è stata una occasione per nuove conoscenze e per instaurare un’interessante collaborazione. È stata raccolta una somma da devolvere all’Ospedale Pediatrico per le malattie genetiche di Gornja Bistra in Croazia. Barbara Presciuttini 36