RomaOne - Summertime Choir

RomaOne:Musica
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Concerto in Vaticano, musica e imprevisti
Nella "Sala Nervi" tante star italiane ed internazionali, per il tradizionale spettacolo di
Natale, in onda su Canale 5 il 24 dicembre. Fuori programma di Lauryn Hill contro la
Chiesa
Lauryn Hill al concerto in
Vaticano: "Credo in Dio,
ma non nella Chiesa"
Khaled accende il pubblico
con la sua "Aisha"
Roma, 13 dicembre 2003 - Un'atmosfera ovattata,
grande musica e un fuori programma. Così si
potrebbe riassumere la serata-evento in Vaticano,
l'undicesima edizione dell'ormai tradizionale
concerto di Natale nella "Sala Nervi". Un cast
ricchissimo, per quasi tre ore di musica quanto mai
eterogenea, diretta e arrangiata magistralmente da
Renato Serio e la sua "Orchestra sinfonica Terzo
Millennio". Cristina Parodi presenta lo spettacolo,
che andrà in onda su Canale 5 il 24 dicembre alle
21 (e in contemporanea radiofonica su Rtl 102.5),
davanti a una platea un po'freddina, serrando i ritmi di
una serata che ha il pregio di offrire tanto e il difetto di
non rispettare neanche uno dei brani in scaletta. Ma il
risultato è buono: accanto ai conosciuti inni
natalizi ("Adeste fideles", "Tu scendi dalle stelle",
"Bianco Natale-White Christmas"e "Jingle bells",
cantate da Randy Crawford, Anna Tatangelo, Kelly
Joyce, Alina e Gianni Morandi) c'è un canto più
recente, ma già entrato a far parte della schiera dei
classici, "Happy Christmas, war is over (if you want it)"
di John Lennon. E poi c'è la liricità mistica dell'"Ave
Maria" di Schubert (interpretata con molta tecnica e
poco cuore dal tenore Alessandro Safina) e un sapore
eccessivamente sanremese nell'esibizione della
coppia Gigi D'Alessio-Anna Tatangelo ("Un nuovo
bacio"). Ronan Keating, l'ex leader dei Boyzone, boy
band irlandese già svanita nel nulla, propone "When
you say nothing at all" (fortunata colonna sonora del
film "Notting Hill"), ma sbaglia nettamente l'attacco del
pezzo e va fuori tempo. Ma quando arriva l'algerino
Khaled si sente la passione: la sua celebre
"Aisha" (700mila copie vendute solo in Francia)
scalda il pubblico ed è un messaggio d'amore
stranamente non retorico, per un evento del genere. Il
"reverendo del soul" Solomon Burke, nonostante la
sedia a rotelle, 66 anni e 21 figli, ha grinta da vendere.
Le sue "Seasons greeting" e "The Christmas Song"
ottengono una grande risposta dall'"audience" e la
voce è limpida, cristallina, sicura. Complimenti. Senza
dubbio uno dei migliori ingredienti dello show è la
presenza di tre cori di assoluto spessore artistico, il
Garden State Choral Chapter, il Summertime
Gospel Choir e "l'Harlem Gospel Choir (reso
celebre dagli U2, grazie a una memorabile versione di
"I still haven't found what I'm looking for, nell'88).
Quest'ultimo "ensemble", in particolare, è riuscito a
coinvolgere con una versione scatenata del classico
spiritual "When the saints go marching in". Morandi
canta ancora, una canzone per i disabili, "Il mio
amico" che fortunatamente non scivola nel pietismo,
ma riesce sorprendentemente a emozionare. Il Papa
manda un messaggio video agli artisti e augura un
Natale di pace, mentre subito dopo accade
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15/12/03
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Gianni Morandi ripropone
la canzone "Amico mio"
l'imprevedibile. Lauryn Hill, definita da "Rolling
Stone" come una Bob Marley al femminile, sorprende
tutti, con un sermone fuori programma che
accusa la Chiesa di aver mistificato il messaggio
di Cristo: "Credo in Gesù, ma non nella sua
istituzione, non credo in nessun rappresentante di
Dio in terra. E voi dovreste pentirvi. Il santo Dio è
stato testimone della corruzione della sua
leadership - tuona la cantante afroamericana - dello
sfruttamento e degli abusi che sono il minimo che si
può dire del clero. Non esiste alcuna spiegazione
accettabile con la quale difendere la Chiesa". Il gelo in
sala, imbarazzo per chi capisce l'inglese.
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