Caso FIAT Auto Business Unit FIAT
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Caso FIAT Auto Business Unit FIAT
Caso FIAT Auto Business Unit FIAT - LANCIA Product Development: Team Building, Identità e Appartenenza aziendali, Comunicazione interpersonale. (Centro Studi Logos)1 L’intervento è nato all’interno del progetto SCCS - Small Common Components and Systems. L’obiettivo principale era lavorare sul versante dell’integrazione e del coinvolgimento su una “piattaforma” (e quindi su un gruppo di lavoro) gestita in comune con General Motors. Piattaforma dedicata al pianale delle nuove Fiat Punto e Opel Corsa. Un contesto internazionale di circa 80 persone che, dopo un periodo di lavoro in comune, devono dividersi per lavorare nelle proprie aree. Obiettivi principali: incrementare l’aggregazione e l’integrazione tra le diverse figure professionali che collaborano alla realizzazione di nuovi modelli di auto; sperimentare dinamiche di gruppo in contesti diversi dall’ambiente di lavoro; aumentare il coinvolgimento e la motivazione delle persone rafforzare l’orgoglio e il senso di appartenenza al gruppo di lavoro/azienda; creare momenti di comunicazione anche all’esterno dell'attività lavorativa al fine di aumentare lo spirito di collaborazione e la conoscenza tra le persone. 80 le persone interessate dall’intervento, con il coinvolgimento di tutti i principali ruoli di piattaforma: responsabile di veicolo e responsabili del progetto SCCS, team leader e specialisti, responsabili di sistema, tecnologi, cost engineer, programmatori di modello e gestori di modifiche. Tra i primi interventi sull’area tecnica di Fiat, questo progetto formativo ha avviato un ampio lavoro sui temi comportamentali, considerando che i continui cambiamenti delle tecnologie e dell’organiz-zazione del lavoro richiedono una maggiore integrazione tra il personale tecnico. Sviluppare appartenenza, aumentare l’autostima, aumentare il dialogo sono oggi temi ricorrenti in un settore in cui il tempo da dedicare alla formazione di tipo comportamentale è sempre poco. All’interno del gruppo Fiat Elena Gauna aveva visto esperienze analoghe fatte in altri enti aziendali. Muovendosi nella tradizione di sperimentazione di Fiat Auto, ha pensato che un intervento di teatro fosse adeguato per gli obiettivi di coinvolgimento prefissati. Tra le possibili metodologie teatrali la scelta è andata all’action theatre, una tecnica di improvvisazione teatrale e di team building sviluppata dal Centro Studi Logos2. Così Elena Gauna e lo staff di formazione centrale di Fiat Auto si sono affidate all’attore e regista Antonello Mendolia, lasciando spazio a lui e al coordinatore Logos Fernando Salvetti per l’organizzazione dell’intervento, chiedendogli di lavorare sul coinvolgimento e l’integrazione tenendo presente che si doveva lavorare con un gruppo molto numeroso di tecnici dei quali tener viva l’attenzione senza parlare di problemi tecnici… 1 Il caso è stato gentilmente offerto da Massimo Sozzi e Fernando Salvetti del Centro Studi Logos. Esso è il resoconto delle interviste condotte ad Elena Gauna, Responsabile del Personale della Business Unit FiatLancia Product Development, e a Sara Scaglione, Responsabile della Formazione di Fiat Auto. 2 Il Centro Studi Logos è un network internazionale di formatori e consulenti che ha il suo central hub e il principale centro di ricerca e sviluppo in Canavese, vicino a Torino. “Coinvolgimento, azione, integrazione in gruppo e lavoro di squadra ti aspettano”: questo il cuore dell’invito, recapitato a tutti gli interessati che si sono ritrovati in un teatro di posa torinese iper-moderno e molto suggestivo, utilizzato da Fiat Auto solitamente come set per filmati pubblicitari. E lì quattro intense ore di attività condotte dall’attore e regista. I partecipanti, accolti in plenaria all’interno di uno spazio attrezzato con luci e impianto audio per lo svolgimento di attività teatrali, hanno fatto una serie di esercizi di riscaldamento focalizzati sulle dimensioni essenziali per l’agire teatrale: gestione del corpo, coordinamento dei movimenti individuali e delle azioni di gruppo, gestione della voce e dei turni di parola, integrazione e cooperazione in gruppo. Gli esercizi di riscaldamento si sono trasformati gradualmente in attività mirate all’invenzione e alla rappresentazione di situazioni e simboli basati sull’azione integrata e coordinata di tutti i partecipanti, articolati in sottogruppi. In chiusura, un breve debriefing in plenaria focalizzato su competenze-chiave quali la comunicazione, l’integrazione, lo sviluppo della coesione e la facilitazione del lavoro di gruppo. Poi tutti piacevolmente a cena: molto “riscaldati”, coinvolti e divertiti. Le impressioni e i commenti sono stati raccolti tramite una richiesta via e-mail nei giorni successivi alla sessione di action theatre. L’intervento, pur nella criticità delle differenze linguistiche di partenza, ha offerto profondi spunti di riflessione sulla comunicazione ed il lavoro in team. La natura altamente interattiva dell’action theatre ha dato la possibilità di far conoscere le persone su aspetti diversi da quelli professionali e legati all’attività quotidiana, al di fuori delle tradizionali riunioni, congressi o delle fredde e-mail. Caso FERRERO - “Scenari”: Process Management, Comunicazione Interfunzionale. (Centro Studi Logos)3 Team Working, 1. Chi è e quali sono le principali attività di Ferrero Corporate University? “Ferrero Corporate University è la società del gruppo Ferrero che si occupa della formazione della dirigenza Ferrero. Si tratta di circa 500 manager sparsi in ogni angolo del mondo. Le attività di formazione che proponiamo sono le più diverse, anche considerato il target mondiale dei nostri manager”. 2. Qual è il target di intervento? “Le direttrici su cui si muovono i nostri interventi sono principalmente due: 3 Il caso è stato gentilmente offerto da Massimo Sozzi e Fernando Salvetti del Centro Studi Logos. Esso è il resoconto dell’intervista condotta al Presidente della Ferrero Corporate University, dott. Gioacchino Baldini. la prima è direttamente riferibile al mondo Ferrero, ed è confermare e trasmettere i principi e la cultura Ferrero; la seconda esula un po’ dal mondo industriale, ed è cosa capita nel mondo del business ma anche del sociale, relazionale…” 3. Un esempio di cultura Ferrero? “La Ferrero è un’azienda particolare con prodotti “particolari”! Sono prodotti con una forte personalità e un modo specifico di presentarsi. In Ferrero si usa pensare che ogni prodotto è un’impresa, con tutto ciò che la gestione di un’impresa comporta: un equilibrio tra essa e i consumatori. In più ogni prodotto nasce con un target globale: virtualmente ogni prodotto nasce per essere consumato in tutto il mondo! Inoltre, i prodotti Ferrero sono per tradizione innovativi: una volta si spalmava marmellata oggi Nutella… o meglio crema di nocciole e cacao!” 4. Parliamo di Scenari, cos’è e perché nasce? “Scenari è l’applicazione della seconda direttrice di intervento Ferrero. L’attenzione verso ciò che capita nel mondo, non solo nel campo industriale e del business, ma anche e soprattutto nel sociale, nella relazione. Una volta l’anno i manager vengono riuniti per confrontarsi sui temi che in quel periodo sembrano essere più importanti. È così che, nel 2000, si è parlato a Strasburgo di e-business, nel 2001 a Nizza di gestione dei talenti, nel 2002 a Venezia per parlare di come creare valore e nel 2003 ad Alba (vicino alla sede storica) ci si è confrontati su stakeholder. L’obiettivo principale di Scenari è cercare di capire cosa i manager pensano per poter coniugare tradizione e novità! Scenari vuole essere un momento extra-lavoro, un piacevole incontro fuori porta e, in tale ottica, si cercano sistemazioni piacevoli e confortevoli.” 5. Qual è la ricaduta pratica di Scenari? “Principalmente la ricaduta si struttura in due modalità: o come passaggio di formazione da chi ha partecipato a Scenari verso i propri collaboratori o come richiesta a Ferrero Corporate University di organizzare formazione sugli argomenti visti.” 5. Quali sono le metodologie di formazione usate? “Scenari dal 2001 è caratterizzato da un programma che prevede, oltre alla formazione tipica, dei contorni tra i più diversi. Nel 2001 è toccato a un pianista far vedere (e sentire!) come la capacità esecutiva può essere creativa. Parlando di temi sempre nuovi è importante che ci sia emozione e partecipazione. Bisogna fare attenzione a non far scivolare i messaggi senza lasciare traccia. C’è bisogno, allora, di rendere le persone partecipi, attive e forse il metodo scolastico non è il migliore.” 6. Qualche indiscrezione sui prossimi Scenari? “Scenari 2004 è in calendario a Stresa per il 23 e 24 giugno 2004 con un tema non specifico aziendale ma di particolare valenza anche per Ferrero. L’obiettivo principale di Scenari 2004 è di mettere in evidenza come non sempre i componenti di un sistema assolvano il loro compito senza un’adeguata sincronizzazione. Per valorizzare al meglio le qualità di ognuno (che si presuppone essere ottimo professionista) è indispensabile fare squadra con un obiettivo comune chiaro. E’ previsto un intervento di teatro progettato da Antonello Mendolia, attore e regista di Centro Studi Logos e realizzato, con la tecnica della commedia dell’arte, da cinque attori del network Logos con la supervisione di Fernando Salvetti e Barbara Bertagni. Il cuore dell’azione scenica è incentrato sulle peripezie in un ospedale inglese di un paziente cardiopatico.” 7. Qual è lo scopo dell’azione teatrale e come si coniuga all’interno di Scenari 2004? “Si parte da un fatto inglese realmente accaduto, ricostruito grazie alla collaborazione con un consulente inglese, per mostrare come in ospedale possa capitare che tutto il personale, dal primario all’ultimo infermiere, voglia aiutare l’ammalato e ognuno faccia la sua parte. Ma non confrontandosi non solo non aiutano l’ammalato ma aggravano la situazione. Questo per dimostrare come la mancanza di coordinazione possa portare a risultati addirittura negativi! C’è bisogno di lavorare in squadra ricordandosi che c’è sempre una valle e un monte con cui collegarsi. Oggi non è più richiesto l’eroe solitario, ma bisogna essere educati a giocare in squadra.” 8. Com’è nato l’intervento teatrale? “Il teatro può essere uno strumento molto efficace di riflessione circa alcuni radicali trasformazioni che l’azienda sta innescando al proprio interno, ma con l’ambizione e l’obiettivo centrale di offrire ai presenti la possibilità di partecipare a livello esperienziale a un’azione coinvolgente tanto sul piano individuale che di gruppo. Sulla base delle nostre richieste, i consulenti di Centro Studi Logos ci hanno proposto di sviluppare questa vicenda non tanto con la partecipazione fisica all’azione sul piano attoriale da parte dei manager di Ferrero, quanto con il loro coinvolgimento attraverso i meccanismi teatrali della commedia dell’arte, che consentono una buona interazione tra attori e partecipanti attraverso momenti di dialogo diretto con i personaggi.”