Autore: Francesca Giraldi Titolo: Chem`importadeigarofani Tette

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Autore: Francesca Giraldi Titolo: Chem`importadeigarofani Tette
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Autore: Francesca Giraldi
Titolo: Chem’importadeigarofani
Tette sgonfie come fichi secchi ammuffiti. Siedo alla destra
del padre. Cicciolino spennacchiato e spelato. Siedo alla
destra del padre. Capelli come stoppa senza forma dove il
bianco delle radici strappa il colore alle lunghezze, mentre
siedo qua alla destra del padre, mentre siedo qua in rua
Garret e gracido seduta.
Mentre siede alla destra del padre, mentre siede là in rua
Garret e gracida seduta su una cassetta vecchia con uno
sputo di ,,,voce che insegue un motivo musicale masticato
da un mangianastri ancora più sgonfio, spelacchiato e
gracidante di lei. Fado fado fado che è nazionale e fa la
gente sognare…
Noemia Braga seduta qua in rua Garret non sogna più
perché non ha mai sognato, ma canta ancora perché ha
sempre cantato e canta ancora con quello sputo di voce
strozzata e consumata, mentre siede qua alla destra del
padre. E la gente passa in rua Garret, passa per andare al
Barrio e si ferma. Qualcuno si ferma ad ascoltare Noemia
Braga.
Vera fadista Noemia Braga. Tette sgonfie come fichi secchi
ammuffiti e cicciolino spelacchiato e voce da cornacchia,
mentre siede alla destra del padre.
Siedo qua alla destra del padre. Io che padre non ne ho
perché non ne ho mai avuto. Io che un padre non l’ho più
perché non l’ho mai avuto, mentre siedo qua alla destra del
padre. Mentre come ogni pomeriggio carico la mia carcassa
e mi trascino qua fino alla rua che porta al Barrio, mentre
come ogni notte al buio ricarico la mia carcassa e riscendo
là nella strada.
Noemia Braga vera fadista, che ogni notte ritorna nella sua
baracca mentre siede alla destra del padre in rua Garret, là
dove al tempo dei garofani volavamo via come colombe
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correndo da una parte all’altra della strada. Noemia Braga
vera fadista.
Ma in fin dei conti che mi importa dei garofani? A me che
siedo qua alla destra del padre, che siedo e gracido seduta
in questa rua. Adesso. Perché non sono stata sempre seduta
qua. Sono una vera fadista, poco mi importa dei garofani.
Lei Noemia Braga che stanotte non torna a casa sua, lascia
qua la sua carcassa, lei figlia del fado, lei che figli non ne
ha perché non ne ha mai avuto. Lei che madre non ne ha
perché l’ha sempre avuta. Ma stanotte no, siedo qua e
gracido ancora. Siede là e sputa ancora qualche nota.
Belli sono belli. Come sono belli e cattivi, come sono
cattivi mentre siedo qua in rua Garret, con la loro pelle
colore di cioccolato angolano, con le lunghe gambe e i visi
belli e giovani e cattivi, mentre mi fanno sputare via
l’ultimo grumo di voce fino alla fine, sennò quella moneta
non la butteranno per terra e io Noemia Braga vera fadista
non potrò caricare la mia carcassa e trascinarla la fino alla
mia baracca, mentre siedo qua alla destra del padre. Ma
stanotte no, non vado da nessuna parte. Stanotte siedo qua
tutta la notte, per sempre alla destra del padre. Fado fado
fado che è nazionale e fa la gente sognare… Io che sogno
ancora perché non ho mai sognato. E belli sono belli.
E bello eri anche tu Jorge, anche se non sedevi alla destra
del padre, tu che un padre non l’hai più perché l’hai sempre
avuto. E bello anche lui, come era bello e forte, come era
forte nella sua divisa di generale. Fado fado fado che e
nazionale e fa la gente sognare… Io che sogni non ne ho
più perché ne ho sempre avuto. E bello era bello tua padre.
E quando ti vedevo arrivare Jorge, mio caro Jorge tu che
non siedi alla destra del padre, quando ti vedevo arrivare
sapevo che lui era tornato. E bello come era bello nella sua
uniforme. E mi mandava a cercare e tu mi venivi a
chiamare. Noemia Braga vera fadista. Fado fado fado che è
nazionale e fa la gente sognare.. . E sognava anche lui, lui
che non ha mai sognato perché sogni non ne ha mai avuto.
E sognava anche lui allora e la mia era una voce vera
allora, la voce di una vera fadista, e non gracidavo allora,
ma cantavo dolcemente il fado e lui ascoltava mentre l’aria
si caricava di quell’odore di uniforme, di polvere, di sangue
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e di carne umana colorata come cioccolato angolano. Fado
fado fado che è nazionale e fa la gente sognare…..
E piovevano garofani. E tuo padre non ha più sognato. Lui
che sogni non ne aveva mai avuto, ma che mi importa dei
garofani? Mentre siedo qua alla destra del padre, mentre
siedo qua e gracido l’ultimo sputo di voce in questa
Lisbona da cui non sono mai uscita nella mia vita, mentre
siedo qua nella rua Garret.
Ma stanotte no, stanotte non torno. Stanotte no, io che un
padre non ce l’ho perché non l’ho mai avuto, stanotte resto
qua, per sempre alla destra del padre, io Noemia Braga vera
fadista, tette sgonfie come fichi secchi ammuffiti e
cicciolino spelacchiato.
E il Salazar mi è dolce in questo mare.