Superemegayacht fioriall`occhiello delmadeinItaly

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Superemegayacht fioriall`occhiello delmadeinItaly
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LA STAMPA
.SPECIALE
MERCOLEDÌ 2 OTTOBRE 2013
IMBARCAZIONI A MOTORE E A VELA
VINCENZO ZACCAGNINO
L’Italia è oggi il primo produttore di superyacht del mondo
(scafi oltre i 24 metri) e secondo nei mega o giga yacht
«Seahawk», 60 metri di Perini Navi
(oltre i 100 metri), dietro alla
Germania, ma davanti a
Olanda e Stati Uniti.
Come sempre avviene nei
periodi di crisi economica
mondiale alcuni ricchi diventano più ricchi e amano dotarsi di imbarcazioni sempre
più sontuose. Lo stesso accadde dopo il crollo di Wall
Street del 1929, quando furono varati autentici colossi da
diporto, come il veliero “Sea
Cloud” che naviga ancora facendo crociere. Oggi la corsa
L’ «Sd 122», il 37,7 metri di Sanlorenzo
al gigantismo sembra inarrestabile. Basti pensare che
dieci anni fa esistevano solo 5
megayacht di lunghezza superiore ai 100 metri. Oggi sono 25 e altri sono in arrivo!
Si è battuto ogni record con L’Admiral «Cacos V», 40 metri, lo yacht più silenzioso al mondo secondo la certificazione del Rina
la consegna, avvenuta in questi giorni, di ”Azzam”, un 180
metri ordinato da uno sceicco
arabo e costruito in Germania
dal cantiere Lürssen . Ma le
sue linee eleganti sono Made
in Italy. Le ha progettate MaIl «960», la nuova ammiraglia di Ferretti Yachts
rio Pedol dello studio di architettura navale Nauta Yacht di
Milano.L’ “Assam” è costato
circa 500 milioni di euro come
una nave da crociera di Costa
o Msc. Non è quindi un caso
che ai cantieri specializzati
nella produzione di yacht si siano ora affiancati anche alcuni costruttori di navi, creando
impianti per far nascere super
unità da diporto.
E’ il caso di Fincantieri che
utilizza lo stabilimento di Muggiano, vicino a La Spezia, di
«Ocean Paradise», 55 mt., ultimo nato Benetti
Mariotti a Genova e di Palumbo a Napoli. Proprio Fincantieri ha realizzato il più grande guito in ordine di grandezza dal
megasailer, è il viareggino Perini
megayacht finora nato in Italia, “Grace E” di Picchiotti di La
Navi. Ha costruito il mezzo più
il “Serene” di 134 metri, ordina- Spezia di 73 metri e dal veliero
grande oggi in navigazione, il rito da un miliardario russo.E “Seehawk” di 60 metri della Pevoluzionario “Maltese Falcon”,
per un suo connazionale sta rini Navi di Viareggio. Altre meun 3 alberi di 88 metri di lunora costruendo un 143 metri.
gabarche presenti erano nate
ghezza che occupa il quarantaPer valutare il peso del Ma- sugli scali di Benetti,Rossinavi,
tresimo posto nella classifica ufde in Italy in
ISA, Colombo ,
ficiale dei 100 yacht più grandi.
questo sofistiL’esplodere del fenomeno meCANTIERI Admiral-Tecnocato settore,
mar,
Canados,
gayacht
ha creato anche un proSono 25 quelli Mondomarine,
basti pensare
blema di infrastrutture, ossia di
italiani specializzati solo per citarne
che al Monaco
marina adeguati per accoglierli
Yacht Show di in barche extra­large alcuni.
(diversamente, rischiano di finiMontecarlo di
I cantieri itare nei porti commerciali vicino
fine settembre,
ai traghetti). Ci hanno già pensaMARINA liani specializzati
salone riservain
questo
speciale
to Croazia, Montenegro, FranNasce il problema settore produttito alle supercia, Spagna e Turchia. L’Italia
di costruire vo sono 25, con- Un ritorno al Salone per Baglietto: l’ultimo nato sugli scali di la Spezia è «Monokini», 44metri
barche, erano
sta crescendo anche in questo
porticcioli adeguati centrati in Ligupresenti una
campo. Magari accettando le
ventina di nuovi
ria, Toscana e Overmarine, San Lorenzo, Via- zione dei megayacht. Non a caso cantieri di Muggiano e Baglietto spesso curiose richieste dei ricmegayacht di progettazione e Marche.Fra i più attivi, oltre a reggio Superyacht, CBI Navi.
Steve Spielberg ha mandato di di La Spezia. In Adriatico invece chi armatori. Come, ad esempio.
produzione italiana. La barca quelli già citati, merita ricordare
Esiste un’altra importante recente ai lavori a Genova il suo è nato il Trieste Refitting Cen- il sultano dell’Oman, che arrivapiù grande era il “Chopi Cho- Codecasa di Viareggio, che ha realtà industriale italiana in “Seven Seas” di 85 metri. Fra le ter, forte di 5 cantieri.
to a Livorno qualche anno fa, fepi” della Crn di Ancona lungo costruito le super barche di questo comparto, quella del co- aziende liguri che operano in
Va anche ricordato che il ce dipingere a sue spese la ban80 metri (che è anche l’ammi- Giorgio Armani e Dolce & Gab- siddetto refit, ovvero dei lavori questo campo ci sono Amico, maggior produttore mondiale di china del porto dello stesso coloraglia a motore di Genova). se- bana, Mondomarine di Savona, di manutenzione e trasforma- Cantieri di Sestri, la stessa Fin- grandi yacht a vela, i cosiddetti re del suo megayacht.
Super e mega yacht
fiori all’occhiello
del made in Italy
Produttori leader sopra i 24 metri, secondi dai 100 in su
Il nuovo business: le riparazioni e il rimessaggio
Ecco chi sono gli armatori delle barche più grandi del pianeta
Russi, arabi e anche un italiano nell’hit parade
Chi può permettersi l’acquisto di un megayacht che costa
centinaia di milioni ? I nomi
degli armatori sono di solito
tenuti segreti. Ma alla fine si
finisce per scoprirli.
Ad esempio 15 dei 25 proprietari dei megayacht di lunghezza superiore ai 100 metri
sono arabi. Seguono i russi a
quota 6. poi ci sono un paio di
americani e altrettanti greci.Le due barche di 100 metri
restanti sono vecchi bastimenti di proprietà dei governi
turco ed egiziano.
Il gigante “Azzam” di 180
metri appartiene allo sceicco
di Abu Dhabi Khalifa bin
Zayed Al Nayan. Il secondo in
classifica, l’”Eclipse”, metri
162,50, è del miliardario russo
Roman Abramovich. Fino allo
Azzam, 180 metri, dello sceicco di Abu Dhabi
scorso anno si vantava di avere
lo yacht più grande al mondo.
Posizione ottenuta con quel
mezzo metro oltre i 162, fatto
aggiungere per battere lo sceicco di Dubai Mohamed bin
Rashid Al Maktoum, che possiede il quasi gemello “Dubai”di
«Serene», 134 mt., del russo Yuri Schefler
162 metri. Il sultano dell’Oman
Al Quaabos è al quarto posto
con l’”Al Said” di 155 metri. Supera di 8 metri il “Prince Abdul
Aziz” del re dell’Arabia Saudita.A cui appartiene anche l’Al
Salaman” di 139 metri.
Il quasi pari “Rising Sun”
di 138 metri, fatto costruire
dal presidente di Oracle Larry Ellison, è stato venduto a
un altro super ricco americano, David Geffen.Il re mondiale della vodka, il russo Yuri
Schefler è invece il proprietario del “Serene” di 134 metri
costruito da Fincantieri.
Oltre al già citato “Eclipse”,
Abramovich ha di recente acquistato il “Luna” di 115 metri.
Russo è anche Andrey Meinichenko armatore di “A”, 119
metri, che nella sagoma ricorda un U-Boot tedesco della II°
guerra mondiale .
E ancora, russi sono Eugeny
Sevilder che naviga su “Le
Grand Bleu” di metri 118 e
Alisher Usmanov ,proprietario
del “Dilbar” di 110 metri.Tutti
nomi che appaiono nella classi-
fica di Forbes dei più ricchi del
mondo.Di proprietà americana
risulta invece l’”Atessa IV” di
100 metri di Dennis Washington, duecentoventitresima
fortuna mondiale, pari a 5 miliardi di dollari secondo Forbes.
I greci sono Philip Niarchos
della celebre famiglia di armatori, che possiede l’”Atlantis II”
di 115 metri e la famiglia Papanicolau che mantiene in ottimo
stato il famoso “Christina” di
Onassis, di circa 100 metri. Non
bisogna poi dimenticare l’americano Paul Allen, fondatore di
Microsoft, che possiede l’”Octopus” di 128 metri.Per trovare il
primo armatore italiano, secondo le classifiche della rivista
“Yachts”bisogna scendere al
68° posto, dove troviamo l’”Air”
di 81 metri di Augusto Perfetti.
E per concludere ricordiamo
che il più grande yacht a vela
navigante, il “Maltese Falcon”
di 88 metri, appartiene a una signora greca, Elena Ambrosiadou, che opera con gli hedge
fund a Londra.
[V. ZAC.]