fascicolo spettacolo 15.12.2011

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fascicolo spettacolo 15.12.2011
Spettacolo di Natale 15 dicembre 2011
pag. 1
1. Introduzione.
Canto di Natale
Titolo originale A Christmas Carol
Cantico di Natale, Ballata di Natale
Altri titoli
Autore
1ª ed. originale
Genere
Sottogenere
Lingua
originale
Protagonisti
Serie
Charles Dickens
1843
racconto
fantastico
Inglese
Ebenezer Scrooge
Libri di Natale
Il Canto di Natale (A Christmas Carol), noto anche come Cantico di Natale o Ballata di
Natale, è una delle opere più famose e popolari di Charles Dickens (1812-1870). È il più
importante della serie dei Libri di Natale (The Christmas Books), una collezione di racconti
che include oltre al Canto (1843), Le Campane (The Chimes, 1845), L'uomo visitato dagli spettri
(The Haunted Man, 1848), Il grillo sul caminetto (The Cricket on the Hearth), 1845 e La lotta per
la vita (The Battle for Life).
Racconto fantastico sulla conversione dell'arido e tirchio Ebenezer Scrooge visitato nella
notte di Natale da tre spiriti del Natale (del passato, del presente e del futuro) preceduti da
un'ammonizione dello spettro del defunto amico e collega Jacob Marley; il Canto unisce al
gusto del racconto gotico l'impegno nella lotta alla povertà e allo sfruttamento minorile,
attaccando l'analfabetismo: problemi esasperati apparentemente proprio dalla Poverty Law
(Legge contro la povertà), comodo tappabuchi tanto inefficace quanto dannoso ideato dalle
classi abbienti. Il romanzo è uno degli esempi di critica di Dickens della società ed è anche
una delle più famose e commoventi storie sul Natale nel mondo.
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2. Trama.
Il Canto è suddiviso in 5 parti: nella prima si descrive il personaggio di Ebenezer Scrooge, un
tirchio, ricco e avaro finanziere di Londra, che non spende nulla nemmeno per sé e per il quale il
Natale è una perdita di tempo (rimprovera Dio stesso per il riposo domenicale che intralcia il
commercio e il guadagno).
Talmente infastidito dalle festività, costringe il suo umile impiegato Bob Cratchit, al quale dà uno
stipendio da fame, a presentarsi al lavoro anche il giorno della Vigilia di Natale. Per strada
risponde male a tutti coloro che gli fanno gli auguri, incluso l'affettuoso nipote Fred, figlio della
defunta sorella, che invano lo prega di pranzare con la sua famiglia: l'unica compagnia che conta
per Scrooge è quella della sua cassaforte. Per questo accanito interessamento ai soldi è una persona
poco amata da tutti i cittadini. La sera della vigilia di Natale, mentre sta rincasando, gli sembra di
intravedere specchiato nel portone il volto del defunto socio in affari Jacob Marley, morto sette
anni prima, visione che lo turba profondamente.
Rinchiusosi nella sua vecchia casa, comincia a percepire dei rumori strani: ora quello di un carro
funebre che si trascina invisibile sulle scale avvolte nel buio, ora un rumore di catene nella cantina,
infine vede oscillare da sola una campanella collegata alla deserta camera antistante, trascinando
tutte le altre della casa in un suono assordante e spaventoso.
A questo punto si apre una porta, e compare il fantasma di Marley: una visione tremenda, tanto
più terrificante in quanto, scoperte le bende per mostrare il volto, cade la mascella dal viso. Intorno
alla vita, una catena forgiata di lucchetti, timbri, assegni, e tutto quel materiale che, secondo
l'ammissione di Marley, lo ha distolto dal fare del bene agli altri accumulando denaro tutto per sé:
il rimpianto per aver vissuto chiuso nel proprio egoismo lontano dalle persone che amava e che lo
amavano costituisce la sua pena eterna, una dannazione che lo costringe a vagare per il mondo
senza potere vedere la luce di Dio.
Il solo sollievo è ammonire Scrooge, perché la catena che si sta forgiando è ben più lunga e pesante
della sua. Se andrà avanti così, anche lui subirà la stessa sorte: Marley gli annuncia allora la visita
imminente di tre spiriti: uno che incarna i Natali passati, un altro quello presente, l'ultimo il Natale
futuro.
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2.1. Lo Spirito del Natale Passato.
A Mezzanotte appare lo Lo Spirito del Natale Passato. E' un fantasma circondato da una corona di
luce che si sprigiona dal capo, facendolo assomigliare a una candela e con in mano un cappello in
forma di spegnitoio, che lo riporta indietro nel passato a rivisitare la propria infanzia dimenticata:
in una scena è bambino sui banchi di scuola, mandato a studiare in collegio dal padre, che lo ha
voluto allontanare dalla famiglia: era solo, triste, senza amici, studia in un'aula buia. In un'altra
scena, qualche tempo più tardi arriva la sua sorellina, tornata per riportarlo a casa, dopo avere
convinto il padre a riprenderlo in famiglia.
È un momento felice, un abbraccio tra i due, stretti da un affetto immenso, con il giovane Scrooge
che salta di gioia: è il momento in cui le ruvide labbra del vecchio Scrooge abbozzano un sorriso.
Qualche anno dopo è ammesso a fare l'apprendista contabile presso l'anziano e benevolo Fezziwig.
Anche qui è Natale, ma Fezziwig fa risistemare l'ufficio in modo da trasformarlo in una sala da
ballo dove si terrà una festa sontuosa: nelle piccole follie natalizie dell'allegra compagnia cadono le
differenze di classe, si canta e giocano tutti quanti, bambini, giovani e anziani. Fezziwig e la moglie
sono degli anfitrioni imbattibili, scherzano e fanno i pagliacci.
Durante il ballo Scrooge conosce Belle, quella che diventerà la sua ragazza. Le promette di
sposarla: ma solo qualche anno dopo, già ricco, teme di mantenere la promessa perché lei è povera
e non gli porterebbe dote. Lei lo lascia andare distrutta, ma da quel giorno Scrooge resterà solo e il
suo cuore diventerà sempre più arido. Scrooge grida davanti alla visione di se stesso in preda
all'egoismo, sa che sta commettendo l'errore fatale della sua vita e implora l'ombra del giovane
Ebenezer di non lasciarla, di correrle dietro, ma invano: il suo alter ego non lo può udire.
Il passato non si può cambiare. Scrooge è disperato, implora il fantasma di non tormentarlo. Molto
più tardi, Scrooge assiste a una cena di Natale: riconosce la sua ex ragazza ormai sposata da anni,
con tanti figli, povera ma felice. Fa un sarcastico commento su Scrooge al marito. È appena arrivata
la notizia che Marley è abbandonato sul letto di morte, neanche il suo amico è lì per confortarlo.
Preso dal rimorso, Scrooge schiaccia il copricapo sulla testa del fantasma fino a farlo scomparire:
ma la luce chiusa nel cappello inonda tutto il pavimento come un diluvio terrorizzando il vecchio.
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2.2 Lo spirito del Natale Presente.
Scrooge si trova improvvisamente nella sua camera da letto e dorme fino alla notte seguente.
Dopo essersi destato, incontra il secondo spirito, quello del Natale Presente, che appare come un
uomo di dimensioni enormi. Questo spettro conduce Scrooge dalla famiglia di Bob Cratchit che sta
consumando la cena di Natale, sono tutti felici anche il piccolo e storpio Tim sebbene vivano in
condizioni misere.
Il fantasma mostra a Scrooge altre persone che passano il Natale: un gruppo di minatori che
intonano un canto di Natale attorno a un focolare, due guardiani di un faro che brindando e
cantando sempre attorno a un fuoco si scambiano un Buon Natale e dei marinai su un bastimento in
mezzo all'oceano che si scambiano gli auguri e che dedicano un pensiero ai loro cari. Scrooge è
molto stupito da ciò che ha appena visto.
Infine Scrooge e lo spettro sono nella casa di Fred, nipote di Scrooge che sta passando il Natale in
allegria con i suoi amici. Fred deride suo zio perché egli insinua che il Natale sia una fesseria. Lo
spettro a questo punto si congeda e Scrooge si ritrova sperduto nella nebbia, fino all'arrivo del
terzo spirito.
2.3 Lo Spirito del Natale Futuro.
Il terzo spirito si presenta come una figura altissima, avvolta da un nero mantello e un cappuccio
da cui nulla traspare se non una mano che sporge da una manica. Invano Scrooge chiede che parli,
la figura è silenziosa, e lo guida solo con un dito.
Siamo ancora a Londra, e Scrooge assiste a diverse scene il cui argomento è la morte di un vecchio
tirchio, deriso da tutti. Due banchieri della city parlano del suo prossimo funerale: mentre uno
afferma di andarvi per puro dovere, l'altro, schernendo la tirchieria del defunto, è interessato
soltanto a rifarsi a sue spese con la cena gratis del funerale. Un povero padre che era debitore al
vecchio non nasconde alla famiglia il sollievo per la sua morte perché a chiunque saranno trasferiti
i debiti, il futuro creditore sarà sempre più buono di lui. In un negozio di rigattiere, Scrooge
osserva disgustato i servi del defunto mentre si dividono tutto quello che hanno potuto rubare in
casa sua, incluse le tende del baldacchino che ne proteggevano il corpo e la camicia sottratta dal
suo abito funebre: l'ammontare totale è venduto al rigattiere tra le risate di tutti.
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Scrooge vorrebbe sapere chi è il vecchio tanto odiato da tutti, ma quando il fantasma lo porta
davanti al capezzale non osa scoprire il lenzuolo che ne ricopre interamente la salma. Scrooge vede
che la sua casa è stata venduta, e pure la sua ditta, vorrebbe entrare, ma il fantasma indica invece
un'altra direzione: Scrooge entra nel cimitero, dove la mano dello spettro indica una lapide con
scritto: Ebenezer Scrooge! Il pentimento è completo, il messaggio è andato fino in fondo al cuore di
Scrooge.
2.4 Il ravvedimento.
Ebezener Scrooge si ritrova nel suo letto e scopre che è mattina presto, il Natale ha fatto il suo
ingresso, glielo conferma un ragazzo che passa sotto la sua finestra. Forte della lezione ricevuta
manda il ragazzo a comprare il più grosso tacchino in vendita al negozio lì vicino e premiandolo
con una corona glielo fa portare a casa di Bob Cratchit quindi, sbarbato e ripulito, esce per strada
salutando tutti con affabilità, incontra l'uomo che gli aveva chiesto un contributo per i più poveri,
si scusa con lui per il suo comportamento e dona una grossa cifra di denaro. Trova poi la forza di
presentarsi a casa di suo nipote che lo aveva invitato per Natale: accolto con calore, passa il più bel
Natale della sua vita.
La mattina dopo nel suo ufficio aspetta l'arrivo di Cratchit che si presenta in ritardo e ancora
ignaro del cambiamento del suo datore di lavoro, in un primo momento lo prende per pazzo, ma
Scrooge lo tratta da quel momento da amico, gli dà un notevole aumento di stipendio e le vacanze
tanto meritate scusandosi con lui. Si prende cura della sua famiglia e soprattutto del piccolo Tim,
che guarisce. Con i Cratchit s'instaura un profondo legame di amicizia.
Da allora Scrooge diventa una persona molto amata, e trova finalmente la pace dell'anima.
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3. La critica.
3.1 Le tematiche sociali.
- Mi chiedo se per caso hai letto I Libri di Natale di Dickens - chiese Robert Louis Stevenson a un
amico [...]. - Io ne ho letti due, e ho pianto come un bambino, ho fatto uno sforzo impossibile per
smettere. Quanto è vero Dio, sono tanto belli, e mi sento così bene dopo averli letti. Voglio uscire a
fare del bene a qualcuno [...]. Oh, come è bello che un uomo abbia potuto scrivere libri come questi
riempendo di compassione il cuore della gente! -.
Se i primi due libri della raccolta dovevano avere colpito Stevenson, è sicuramente sul primo che si
concentrò la sua attenzione. La sua commozione e lo stato di esaltazione da lui espresso
rappresentano il trionfo unanime da parte della critica e del pubblico di allora: il 24 dicembre del
1843, poco dopo la sua prima apparizione nelle librerie, Il Canto di Natale aveva infatti raggiunto
quota 6000 copie, cifra eccezionale data l'epoca e l'edizione deluxe del libro; la rilegatura rigida con
velluto rosso a bordi dorati voluta dalla Chapman and Hall lo rendevano costoso. Conteneva
anche le preziose illustrazioni del celeberrimo John Leech, vignettista della rivista satirica Punch.
Leech, a differenza di Dickens, era dichiaratamente radicale e rivoluzionario, non un vittoriano
nell'accezione comune del termine. In questa occasione speciale, però, anche la penna di Dickens,
che era stata in passato più accomodante non risparmiò attacchi sarcastici alle classi alte.
Il 5 ottobre dello stesso anno egli aveva presieduto una serata di gala al Manchester Athaeneum, e
prendendo la parola aveva denunciato la Poverty Law, che invece di combattere la povertà la
accentuava sanzionando lo sfruttamento minorile nelle fabbriche. Pesava nella memoria dello
scrittore l'esperienza degradante vissuta nell'infanzia, quando per pagare i debiti del padre fu
mandato a lavorare in una fabbrica di lucido da scarpe, dove subì per sei mesi i maltrattamenti del
padrone. Nonostante questo, a una prima espulsione del ragazzo dalla fabbrica la mamma
insistette perché il proprietario se lo riprendesse ancora per un po': cosa che Dickens non riuscì mai
a perdonarle per il resto della vita.
Nel Blue Book di una commissione parlamentare dell'epoca e in particolare nel Second Report
(Seconda Relazione) uscita solo qualche mese prima Dickens stesso aveva letto statistiche allarmanti
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sulla povertà in Inghilterra e sugli abusi, tanto più scioccanti in quanto le vittime erano soprattutto
bambini. Statistiche toccabili con mano girando per i quartieri poveri (Dickens era solito farvi
lunghe passeggiate a piedi ogni giorno) che spinsero Elizabeth Barrett Browning, poetessa e
moglie dell'omonimo poeta a scrivere la celebre poesia 'Pianto dei bambini' ('Cry of the Children).
Gli "Hungry Forties" (gli anni '40 della fame) furono un periodo molto difficile per le classi meno
abbienti, e il malcontento popolare verso il governo dovette crescere tanto da risvegliare gli intenti
filantropici dei vittoriani, talora sinceri, talora motivati dalla paura della rivoluzione, che scoppiò
un po' dappertutto nell'Europa continentale.
Non furono solo le cause indipendentistiche, ma anche la fame dei popoli oppressi dallo
sfruttamento feudale a fomentare ribellioni e conflitti, provocando la caduta di Luigi Filippo in
Francia e i celebri moti mazziniani culminati con la fondazione della Repubblica Romana di
Giuseppe Garibaldi: il 1848 fu, non a caso l'anno che vide la pubblicazione del Il Manifesto del
Partito Comunista di Karl Marx e Friedrich Engels. L'Inghilterra impedì però che questo
malcontento fosse esasperato oltre il limite di guardia e per quanto questi segnali d'allarme non
valsero a cambiare radicalmente la società, furono almeno presi i primi provvedimenti concreti,
furono inoltre istituite diverse società filantropiche e movimenti di volontariato che dettero tra
l'altro l'opportunità alle donne di uscire dalle mura domestiche dando loro per la prima volta una
relativa indipendenza: ad esempio, Florence Nightingale, grazie allo straordinario successo
ottenuto con il suo intervento a favore dei feriti della Guerra di Crimea, riuscì a muoversi con
grande autorevolezza nella società inglese riuscendo ad organizzare, a partire dal 1860, la prima
scuola per la formazione professionale delle infermiere.
3.2 Critica testuale.
Considerata una morality sulla falsariga delle sacre rappresentazioni medievali per la semplice
simbolicità religiosa e l'aspetto melodrammatico, Il Canto di Natale è effettivamente un dramma in
cinque atti, in cui le apparizioni che si presentano a Scrooge si aprono e si chiudono tra un sipario
e l'altro, anche se le cortine del baldacchino dove dorme l'avaro rimpiazzano alla buona il sipario
teatrale. Ma il Canto non è solo una parabola: rappresenta infatti lo sviluppo in chiave satirica e
impegnata dei comici bozzetti dei Pickwick Papers, scenette umoristiche in cui compaiono quelle
allegre e bonarie caricature destinate più tardi a trasformarsi nei mostri grotteschi del Canto e più
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avanti in quelli dei grandi romanzi. Mentre la figura del vecchio zio scapolone appare tratteggiata
nel bonario Pickwick (affiancato nelle sue peripezie da Sam Weller (rivisitazione moderna in
versione Cockney di Don Chisciotte e Sancio Panza), l'io cattivo di Scrooge appare nella breve
storia di Gabriel Grub, avaro sagrestano rapito da un gruppo di malvagi spiritelli: essi gli fanno
assistere a delle scene terribili il cui frutto finale sarà la conversione dell'avaro. Ma si tratta sempre
dell'ennesimo bozzetto comico i cui personaggi sono ancora schizzati a matita: è solo con il Carol
che Dickens acquisisce il successo e la capacità tecnica del romanziere. I Canti di Natale
sviluppano il suo talento drammatico: a questo si unisce l'influenza del picaresco ereditato da
Henry Fielding di cui era lettore appassionato, mentre il senso del macabro cresce dalla passione
per il romanzo gotico. Raramente però, qualunque sia il tema trattato da Dickens, si può parlare di
realismo, se non nel senso che i personaggi da lui creati sono "vivi" nel loro mondo fiabesco: Praz
fa notare che si tratta di maschere in cui i tratti umani sono deformati come nelle vignette satiriche.
I Canti di Natale sono dunque racconti fantastici, ma che racchiudono delle verità profonde. Vivono
in una dimensione tutta loro come in Shakespeare a cui Dickens è non a caso paragonato per il
forte e colorito linguaggio poetico appena mascherato dall'apparenza di prosa.
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4. Adattamenti fumettistici .
• Una storia a fumetti di Lupo Alberto è intitolata "Canto Di Ferragosto" e mostra la
coscienza di Mosè far pentire quest'ultimo per aver rovinato il Ferragosto ai suoi amici,
mostrandogli un Ferragosto del passato, quello del presente e uno del futuro. L'episodio è
quindi una chiara parodia di Canto Di Natale.
• Anche su Topolino è apparsa una storia intitolata "Canto di Natale", la cui trama riprende
fedelmente l'omonimo romanzo.
5. Adattamenti cinematografici .
Il romanzo è stato oggetto di più adattamenti per il cinema, come:
• 1911: A Christmas Carol, (muto).
• 1953: Non è mai troppo tardi, adattamento italiano con Paolo Stoppa e Marcello Mastroianni,
diretto da Filippo Walter Ratti.
• 1962: Magoo’s Christmas Carol, un film d'animazione prodotto dalla United Productions of
America (U.P.A.)
• 1970: La più bella storia di Dickens, film inglese con Albert Finney nei panni di Ebenezer Scrooge
• 1983: Canto di Natale di Topolino (Mickey's Christmas Carol), cortometraggio di animazione
targato Disney.
• 1988: S.O.S. fantasmi (Scrooged), in cui fu Bill Murray a portare il racconto sugli schermi in
chiave moderna.
• 1992: Festa in casa Muppet (The Muppet Christmas Carol), di Brian Henson, in cui attori umani
sono affiancati da alcuni dei pupazzi animati del Muppet Show.
• 1999: Canto di Natale, film TV con Patrick Stewart nei panni di Ebenezer Scrooge
• 2004: A Christmas Carol, film per la TV con Kelsey Grammer e Jennifer Love Hewitt
• 2004: Natale a casa Deejay, diretto da Lorenzo Bassano.
• 2004: Karroll's Christmas, (A Christmas Carol Moderno) Con i fantasmi Tonti che sbagliano
indirizzo Ambientato negli "USA"
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• 2009: A Christmas Carol, realizzato in animazione digitalizzata in 3D, con l'ausilio di attori in
carne ed ossa. Il ruolo di Ebenezer Scrooge e dei tre fantasmi è interpretato da Jim Carrey.
• Sia in una puntata di Hazzard che in una di Quantum Leap viene usata dai protagonisti
l'idea dei tre fantasmi per far ravvedere un cattivo.
• 2009: La rivolta delle ex è liberamente ispirato alla storia di Dickens, con un donnaiolo come
protagonista al posto dell'avaro Scrooge.
6. Adattamento televisivo .
• L'episodio "Il Natale di London" della serie televisiva Zack e Cody sul ponte di comando è
basato sul romanzo, dove London è la ragazza ricca e avara, che si redime per evitare di
rimanere triste e sola.
7. Bibliografia
7.1 Critica .
• Introduction to The Christmas Books. Penguin, 1971, 1st vol.
• Introduction to The Christmas Carol. Penguin, 1971, 1st vol.
• M.Praz, Storia della letteratura inglese. Firenze, Sansoni, 1978.

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