Businessplan - Centro Internazionale di Scultura

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Businessplan - Centro Internazionale di Scultura
Centro Internazionale di Scultura (CIS)
Modello imprenditoriale
Descrizione del modello imprenditoriale (o
modello di business) previsto per il Centro
Internazionale di Scultura di Peccia
Alex Naef, Almute Grossmann-Naef, Gianluca Giuliani
Peccia, Zurigo, ottobre 2010
Sonneggstrasse 30 CH-8006 Zürich Telefon: +41 (0)44 252 11 33 Fax: +41 (0)44 252 11 36 [email protected] www.flury-giuliani.ch
Management Summary
I giacimenti di marmo a Peccia ed il loro sfruttamento sono all'origine di alcune importanti attività economiche dell'alta Vallemaggia. Oltre all'attività più evidente e classica,
lo sfruttamento commerciale dell'estrazione del materiale, e ad altre attività legate più
o meno in modo diretto a questa, come i servizi di trasporto, facciamo in particolare
riferimento alla Scuola di Scultura di Peccia. La Scuola, attiva da più di 25 anni, ha
saputo combinare la presenza fisica del materiale e la particolarità del posto con una
offerta di know-how e infrastrutture adeguate alla fruizione di corsi di scultura.
È nel contesto di quest'azienda che nel 2000 è nata l'idea di un Centro Internazionale
di Scultura. L'idea di progetto prevede l'edificazione, a sud del paese di Peccia, di sette
atelier in cui possano lavorare e scambiarsi culturalmente artisti di tutto il mondo
dediti alla scultura (arti plastiche). Si prevede di dotare il Centro di infrastrutture di
qualità per l'esercizio delle attività artistiche e di completarlo con degli spazi logistici/amministrativi e degli spazi espositivi. L’assegnazione degli spazi agli artisti è prevista tramite l’organizzazione di bandi di concorso. La copertura dei costi di gestione del
Centro dovrebbe poter avvenire tramite entrate generate da sponsorizzazioni degli
atelier. Quali potenziali sponsor si indicano persone private, fondazioni, importanti
aziende svizzere ed estere e altri enti pubblici o privati.
Gli obiettivi del rapporto a cui si fa riferimento nel presente testo sono i seguenti:
- dare delle indicazioni riguardanti l'impatto sul contesto socio-economico in cui
si inserisce il Centro,
- descrivere il modello imprenditoriale del CIS e
- fornire una valutazione degli elementi critici che lo caratterizzano.
Indicazioni dell'impatto sul contesto socio-economico
Il Centro Internazionale è un progetto che porta alla creazione di un’attività completamente nuova per la Val Lavizzara. La branca economica in questione, ossia “le attività
artistiche”, sono attività di “esportazione”; i ricavi necessari al sostentamento delle
attività operative vengono sostanzialmente generati al di fuori non solo della Lavizzara,
ma anche della Vallemaggia e persino del Locarnese. In “prospettiva Locarnese”, il CIS
non crea però un'attività nuova, in quanto la branca “attività artistiche” già esiste.
Inoltre, considerato il numero di addetti che questa branca già annovera nel Locarnese, il contributo all’aumento è modesto.
La differenza d’impatto sul sistema Lavizzara rispetto al sistema Locarnese è facilmente spiegabile con le seguenti indicazioni:
- Secondo l’ultimo censimento (2008), le aziende con sede in Lavizzara offrono
161 posti di lavoro (calcolati in Equivalenti a Tempo Pieno: ETP). Il CIS, nella
sua fase operativa, creerà fra i 3.6 e i 5 nuovi ETP. A questi si aggiungono altri 1 fino a 2.5 ETP qualora il settore turistico sarà in grado di approfittare
dell’accresciuta attrattiva turistica della Lavizzara grazie al Centro. Considerati anche gli artisti soggiornanti al Centro, si può arrivare complessivamente
fino a 12-15 persone attive in più in Val Lavizzara, che, comparato al volume
d’impiego attuale, rappresenta un incremento di quasi il 10% della forza lavoro in Valle. Nella fase di realizzazione si prospetta un volume d’opera per
aziende locali che può dar lavoro a 4-5 fino a 10-11 ETP. Queste cifre corrispondono ad un incremento del volume d’impiego fra il 3% e il 7%.
- Visto in “prospettiva Locarnese”, benché l’incremento numerico sia leggermente più cospicuo a seguito di effetti moltiplicatori più consistenti, l’impatto
relativo sul sistema economico è molto più contenuto. Infatti, l’incremento
calcolato in approssimativamente 19 ETP, su un totale di 26'179 ETP censiti
nel
Locarnese
nel
2008,
rappresenta
solo
una
frazione
percentuale
dell’impiego totale della regione.
- Sempre in “prospettiva Locarnese”, il Centro si inserisce in un contesto dove
ci sono già altre offerte nel campo dell’arte. Con la sua proposta, il Centro va
ad ampliare e ad arricchire tale offerta. In un giudizio puramente qualitativo,
si può ugualmente affermare con certezza che la realizzazione del Centro avrà un influsso positivo sull’attrattiva turistica ed economica in generale del
Locarnese.
Descrizione del modello imprenditoriale del CIS
La linea fra successo ed insuccesso del CIS sarà prevalentemente tracciata dalla capacità di cogliere i bisogni e le richieste degli artisti residenti e degli sponsor. Il CIS dovrà
disporre di infrastrutture e di offerte di coaching professionali per gli artisti, in modo
che un soggiorno al CIS diventi un “must” per tutti i giovani artisti che lavorano
nell’ambito delle arti plastiche. Per gli sponsor è previsto di elaborare un’offerta di base
(pacchetto sponsoring base), alla quale si aggiungeranno altri elementi, personalizzati.
Si prevede che anche la Scuola di Scultura possa beneficiare in modo importante della
presenza del CIS; la realizzazione del Centro è un modo per assicurarne la continuità.
Il CIS assicurerà infatti alla Scuola di Scultura una maggiore visibilità ed un aumento
di prestigio.
Nella descrizione del modello organizzativo il testo dello studio si sofferma in forma
dettagliata sui seguenti elementi, la cui messa in pratica in modo accurato è ritenuta
“fondamentale” per il buon funzionamento del Centro:
- il bando di concorso e l’attribuzione delle borse di studio;
- il semestre al CIS;
- la visibilità per gli sponsor;
- la cura dei contatti nel tempo;
- la cura dei contatti con il territorio;
- la collaborazione strategica fra CIS, Scuola di Scultura e istituti universitari e
di formazione superiore.
L'architettura giuridica che, secondo gli esperti interpellati, più si addice alla conduzione del Centro prevede:
- una fondazione, responsabile per la conduzione strategica del Centro e
- una società a garanzia limitata (sagl) che si occupi della gestione operativa
del Centro (società operativa centro internazionale di scultura sagl).
Valutazione degli elementi critici che caratterizzano la realizzazione del Centro
Negli innumerevoli colloqui intrattenuti con i vari esperti, si è colta molta simpatia per
il progetto, se ne è sottolineata la sua ambizione e al contempo si è constatato che la
sua concezione originaria offre fondamentalmente i presupposti per la riuscita operativa del progetto. Le persone intervistate non hanno espresso particolari dubbi sulla
possibilità di garantire il finanziamento dell'investimento iniziale. Le risposte sono
rimaste più aperte sulla capacità di finanziare l'operatività del Centro. Tutti gli interlocutori hanno demandato la risposta alla prova dei fatti al momento di comporre la
squadra degli sponsor.
Tenendo debito conto delle indicazioni raccolte, in sede di businessplan andrà valutato
in modo più approfondito se il concetto base, come presentato nel modello organizzativo, sia effettivamente quello che offre le migliori garanzie di successo o se vi siano
altre possibili varianti d'implementazione con più garanzie di sostenibilità economica. I
colloqui hanno evidenziato quattro varianti del concetto base:
- ridurre il numero di atelier;
- ridurre il numero degli atelier attribuiti attraverso il concorso, riservandone
una parte all’utilizzo di artisti che ne fanno espressa richiesta o ad artisti che
si trovano in un cammino formativo;
- utilizzare parte degli atelier per scopi formativi (utilizzare tutti gli atelier a tale scopo equivarrebbe però ad un completo abbandono del concetto di base);
- contenere, almeno inizialmente, l’eterogeneità degli artisti, promuovendo il
concorso solo in paesi con un'estrazione culturale simile a quella svizzera
(paesi europei o del continente americano).
Nei colloqui si sono identificati inoltre quattro ambiti in cui, dal momento della stesura
di questo rapporto alla realizzazione del Centro, è necessaria un'intensificazione dei
lavori, e cioè una:
- intensificazione dei contatti nel mondo dell’arte;
- intensificazione dei contatti con il territorio;
- intensificazione dei contatti con potenziali finanziatori e sponsor;
- intensificazione dei contatti con gli atenei svizzeri (europei).
Indicazioni di massima sulle fasi di realizzazione
La realizzazione del Centro può essere concretizzata attraverso le seguenti fasi:
- La fase degli accertamenti preliminari, iniziata con l’abbozzo delle prime idee
di progetto, intensificatasi negli anni 2007/2008 con la realizzazione del concetto architettonico e con la pubblicazione della brochure sul Centro, si conclude con la redazione del documento a cui ci si riferisce qui e contenente, in
particolare, la descrizione del modello imprenditoriale.
- La fase di avvicinamento alla realizzazione è una fase complessa, durante la
quale si prevede l’approfondimento di molteplici aspetti inerenti alla sostenibilità economica del progetto (allestimento di un businessplan), la raccolta
dei fondi necessari all’investimento iniziale, compresa la procedura per ottenere il ventilato contributo cantonale e la sottoscrizione di precontratti di
sponsoring per gli atelier.
- La fase di costruzione prende avvio al momento del primo colpo di piccone.
In questa fase va previsto anche l’avvio delle attività operative, in modo che
il Centro possa entrare in piena funzione immediatamente dopo la conclusione dei lavori di costruzione.
Management Summary
Die Marmorvorkommen in Peccia und ihr Abbau bilden für einige Branchen im oberen
Vallemaggia eine wichtige Grundlage der wirtschaftlichen Aktivität. Neben der klassischen Nutzung wie Abbau und Abtransport sei insbesodere auf die Scuola di Scultura
hingewiesen.
Die seit 25 Jahren bestehende Scuola hat die physische Präsenz des einzigartigen
Marmors und die Besonderheiten des Ortes genutzt um das Know-how und die geeigneten Infrastrukturen zur Marmorbearbeitung aufzubauen. Dieses Wissen wird in Form
von Kursen angeboten und weitergegeben.
Im Jahr 2000 kam im Umfeld der Scuola di Scultura die Idee auf, ein Centro Internazionale di Scultura (CIS) zu gründen. Das Projekt sieht den Bau von sieben Ateliers
südlich von Peccia vor, in welche Skulpturkünstler aus aller Welt eingeladen werden.
Damit soll die künstlerische Arbeit, aber auch der kulturelle Austausch zwischen den
Künstlern gefördert werden. Weiter sollen die Infrastrukturen für die künstlerische
Tätigkeit, logistische und administrative Einheiten sowie Ausstellungsräume zur Verfügung stehen. Die Künstler für die einzelnen Ateliers werden mittels eines Wettbewerbes ermittelt. Die insgesamt anfallenden Kosten für den Betrieb des Centro werden mit
einem Sponsoring der Ateliers gedeckt. Als Sponsoren kommen Privatpersonen, Stiftungen, nationale und internationale Privatunternehmen sowie öffentliche Institutionen
in Frage.
Ziel des vorliegenden Berichts ist, folgende Fragestellungen zu beantworten:
- Hinweise zu den Auswirkungen des Centro auf das sozioökonomische Umfeld;
- Beschreibung des Geschäftsmodells des CIS und
- Bewertung der kritischen Elemente.
Hinweise zu den Auswirkungen auf das sozioökonomische Umfeld
Mit dem Projekt Centro Internazionale di Scultura wird ein neuer Wirtschaftszweig - die
Branche "Kunst, Unterhaltung, Erholung" - im Val Lavizzara aufgebaut. Es handelt sich
um eine exportorientierte Branche. Das heisst, die Einnahmen für die Aufrechterhaltung des CIS stammen grösstenteils von asserhalb der Region "Locarnese". Im Locarnese wird mit dem CIS allerdings kein neuer Wirtschaftszweig aufgebaut. Die Branche
ist dort bereits gut vertreten. Auch ist der Beitrag des CIS zur Beschäftigung innerhalb
der Branche "Kunst, Unterhaltung, Erholung" im Locarnese eher bescheiden.
Die unterschiedliche Wirkung des CIS im System Lavizzara gegenüber dem System
Locarnese lässt sich wie folgt erklären:
- Gemäss der letzten Betriebszählung im Jahr 2008 beschäftigen die Unternehmen mit Sitz in Lavizzara 161 Vollzeitäquivalente (VZÄ: Beschäftigung
umgerechnet in Vollzeitstellen). Das CIS schafft in der operativen Phase 3.6
bis 5 neue VZÄ. Von den Aktivitäten des CIS kann auch der Tourismussektor
profitieren, wenn er die grössere Attraktivität der Region durch das CIS
nutzt. Dadurch könnten weitere 1 bis 2.5 VZÄ im Tourismusbereich geschaffen werden. Die Künstler sind ebenfalls als Beschäftigte zu betrachten, da
durch ihre Anwesenheit die Einnahmen des CIS überhaupt erst zustande
kommen. Damit löst das CIS total eine Beschäftigung von 12 bis 15 VZÄ aus,
was in Lavizzara einem Beschäftigungszuwachs von beinahe 10 % gleichkommt. In der Aufbauphase des CIS darf für die lokalen Unternehmen eine
zusätzliche Beschäftigung von mindestens 4 - 5 bis zu maximal 10 - 11 VZÄ
erwartet werden, was einem Beschäftigungszuwachs zwischen 3 % bis 7 %
entspricht.
- Im Perimeter Locarnese kann das CIS zwar eine höhere Beschäftigung auslösen, da die Multiplikatoreffekte grösser sind. Der relative Einfluss auf das wirtschaftliche System ist aber gering. So stellen die zusätzlich geschaffenen 19
VZÄ im Perimeter Locarnese nur einen Bruchteil der insgesamt 26'179 VZÄ
dar.
- Im Perimeter Locarnese ist das Centro Internazionale di Scultura eine Ergänzung zur bestehenden Kunstbranche und wird dieses Angebot erweitern sowie bereichern. In einer qualitativen Betrachtung wird das CIS damit einen
positiven Einfluss auf die allgemeine touristische und wirtschaftliche Attraktivität des Locarnese haben.
Beschreibung des Geschäftsmodells des CIS
Über Erfolg oder Misserfolg des CIS wird vor allem entscheiden, wie gut die Bedürfnisse sowohl der Künstler als auch der Sponsoren verstanden und abgedeckt werden. Das
CIS muss den Künstlern eine Infrastruktur und eine professionelle Begleitung bieten,
die den Aufenthalt in der Szene der Plastiker zu einem Muss macht. Für die Sponsoren
wird ein Basisangebot ausgearbeitet, das entsprechend den Bedürfnissen des einzelnen Sponsors ergänzt wird. Ausserdem soll das CIS der Scuola di Scultura Kontinuität
gewähren und ihr Prestige sowie die Wahrnehmung in der Öffentlichkeit erhöhen.
Das Organisationsmodell und einzelne Elemente davon werden im Bericht eingehend
erläutert. Für ein reibungsloses Funktionieren des CIS sind folgende Abläufe möglichst
genau festzulegen:
- Das Auswahlverfahren und die Gewährung von Stipendien
- Der Aufenthalt beim CIS
- Die Sichtbarkeit für Sponsoren
- Die Kontaktpflege über die Zeit
- Die Kontaktpflege in der Region
- Die strategische Partnerschaft zwischen CIS, Scuola di Scultura und den Universitäten und Hochschulen
Für die juristische Form des CIS müssen gemäss den beigezogenen Experten folgende
Gründungen vorgenommen werden:
- Gründung einer Stiftung, verantwortlich für die strategische Führung des CIS
und
- Gründung einer Gesellschaft mit beschränkter Haftung (sagl), verantwortlich
für die operative Führung des CIS (società operativa centro internazionale di
scultura sagl).
Bewertung der kritischen Elemente zum Aufbau des Centro
Die verschiedenen Experten sprachen dem Projekt in den Interviews viel Sympathie
zu. Sie betrachten es einerseits als grosse Herausforderung, andererseits teilen sie die
Ansicht, dass das Konzept grundsätzlich die Voraussetzungen für einen erfolgreichen
Betrieb des Projekts bietet. Die interviewten Personen äusserten keine Zweifel an der
Realisierung der Anfangsinvestition. Unschlüssig waren sie hingegen zur Frage nach
der Finanzierung des laufenden Betriebs. Alle Interviewten sind sich einig, dass sich
die Frage erst klären lässt, wenn auch das Sponsorship geklärt ist.
Unter Berücksichtigung der verschiedenen Äusserungen wird beim Erstellen des Businsessplans eine vertiefte Prüfung des Grundkonzepts vorgenommen. Zu klären gilt, ob
das im Organisationsmodell vorgeschlagene Konzept die besten Erfolgschancen gewährt oder ob es andere Umsetzungsvarianten gibt, die einen tragfähigeren Betrieb
des CIS gewährleisten. Aus den Interviews kristallisierten sich vier weitere Varianten
zum Grundkonzept heraus:
- Reduktion der Zahl der Ateliers;
- Reduktion der Zahl der Ateliers, die im Auswahlverfahren vergeben werden.
Ein Teil der Ateliers soll für spezifische Anfragen von Künstlern oder für Künstler in Ausbildung reserviert bleiben;
- Einen Teil der Ateliers soll zu Ausbildungszwecken benutzt werden (Die Nutzung aller Ateliers für die Ausbildung würde eine vollständige Abkehr von der
Grundidee bedeuten);
- In einer ersten Phase Künstler aus dem gleichen Kulturkreis (Europa, Amerika) zum Auswahlverfahren einladen;
In den Gesprächen wurden vier Bereiche benannt, die vor der Realisierung des Projekts aktiv anzugehen sind. Dazu gehören
- die Intensivierung der Kontakte mit der Kunstwelt;
- die Intensivierung der Kontakte in der Region;
- die Intensivierung der Kontakte mit potenziellen Spendern und Sponsoren;
- die Intensivierung der Kontakte mit den schweizerischen und europäischen
Universitäten.
Allgemeine Richtlinien für die Umsetzungsphasen
Das zur Realisierung des Centro erforderliche Vorgehen kann in folgende Phasen unterteilt werden:
- Die Vorabklärungsphase: Sie endet mit Vorlegen dieses Dokumentes, in welchem die ersten, aus 2000 stammenden Projektideen in Berichtsform beschrieben werden; die Projektideen wurden erstmals in den Jahren 2007 und
2008 mit dem Entwurf eines architektonischen Konzepts und der Veröffentlichung einer Broschüre zum Centro konkretisiert.
- Vorbereitungen für die Umsetzungsphase: In dieser wichtigen Phase ist vorgesehen die Voraussetzungen für die wirtschaftliche Tragfähigkeit des Projekts vertieft zu betrachten und im Businessplans festzuhalten. Die Gelder für
die Anfangsinvestition müssen aufgebracht werden. Dazu braucht es eine
Vorgehensweise, um kantonale Beiträge sowie Vorverträge mit den Sponsoren der Ateliers zu erzielen.
- Die Bauphase: Sie wird mit dem ersten Schaufelstich beginnen. Gleichzeitig
mit dem Baubeginn ist vorgesehen, auch die operative Phase des Projekts
aufzugleisen, um bei Bauende unmittelbar die Geschäftstätigkeit aufnehmen
zu können.
Contenuto
1
Introduzione ............................................................................. 1
1.1
1.2
1.2.1
Incarico e compito ................................ ................................ ..........3
Struttura del presente documento ................................ .....................3
Metodologia utilizzata ................................ ................................ ......4
2
Il progetto ed il suo contesto .................................................... 5
2.1
2.2
2.2.1
2.2.2
2.2.3
2.2.4
Il progetto ................................ ................................ .....................7
Il contesto del progetto ed il suo impatto economico............................. 7
La Lavizzara, la Vallemaggia ed il Locarnese................................ ........7
Il contesto socio-economico................................ .............................. 8
Impatto del progetto sul contesto socio-economico locale .................... 15
Impatto socio-economico: RIASSUNTO DEGLI ELEMENTI PRINCIPALI .... 21
3
SWOT (Scuola di Scultura) ...................................................... 25
4
Il modello imprenditoriale ...................................................... 29
4.1
4.1.1
4.1.2
4.2
4.2.1
4.2.2
4.2.3
4.2.4
4.2.5
4.2.6
4.3
4.3.1
4.3.2
4.4
Benefici e beneficiari del CIS................................ ........................... 31
Beneficiari, benefici e contributo dei beneficiari................................ .. 32
Benefici e beneficiari: RIASSUNTO DEGLI ELEMENTI PRINCIPALI .......... 45
Modello organizzativo ................................ ................................ .... 46
Il bando di concorso................................ ................................ ...... 47
Il semestre al CIS ................................ ................................ ......... 49
La visibilità per gli sponsor ................................ ............................. 50
La cura dei contatti nel tempo................................ ......................... 52
Coordinamento delle attività: schema temporale ................................ 53
Riflessioni sull’architettura giuridica per il CIS................................ .... 54
L’alimentazione economica del CIS ................................ .................. 56
Le fonti degli introiti del CIS ................................ ........................... 56
Presupposto di fondo per il funzionamento del CIS ............................. 58
Il parere di esperti e di altri interessati sul CIS in generale e sul
modello imprenditoriale in particolare................................ ............... 58
Esponenti politici ed altre persone chiave della Vallemaggia ................. 58
Esponenti del settore del turismo in generale e del settore alberghiero in
particolare................................ ................................ ................... 60
Colloquio con alcuni esperti di “artists in residence” ............................ 62
Colloquio con alcuni rappresentanti di Pro Helvetia ............................. 65
Colloqui con personalità del mondo imprenditoriale............................. 67
Colloquio con il signor Franco Gervasoni (direttore SUPSI) e con il signor
Christian Paglia (direttore IMC) ................................ ....................... 69
Colloqui con esperti e addetti ai lavori: RIASSUNTO DEGLI ELEMENTI
PRINCIPALI ................................ ................................ ................. 69
4.4.1
4.4.2
4.4.3
4.4.4
4.4.5
4.4.6
4.4.7
5
Percorso di realizzazione in fasi.............................................. 73
5.1
5.2
Fasi di realizzazione: sguardo generale................................ ............. 75
Fase di avvicinamento alla realizzazione ................................ ........... 75
5.2.1
5.2.2
5.2.3
5.2.4
5.3
Intensificazione dei lavori dopo l’allestimento del modello di business .... 75
Costituzione di un patronato ................................ ........................... 76
Costituzione di un’associazione di sostegno ................................ ....... 77
Organizzazione definitiva ................................ ............................... 78
Fase di costruzione: necessità di risorse per l’avvio delle attività
operative ................................ ................................ .................... 79
6
Considerazioni conclusive ....................................................... 81
7
Definizioni e Abbreviazioni...................................................... 85
8
Allegato
Allegato
Allegato
Allegato
Allegati .................................................................................... 89
1:
2:
3:
4:
Descrizione del progetto – Documentazione 2008............................... 93
Evoluzione demografica dal 1850 ................................ .................... 93
Caratterizzazione qualitativa dell’impatto del progetto......................... 93
dati sull’impatto quantitativo del progetto (elaborazione eseguita
seguendo le indicazioni del Vademecum) ................................ .......... 96
Allegato 5: analisi SWOT della Scuola di Scultura................................ ............... 99
1 Introduzione
1.1
Incarico e compito
L'idea sviluppata dai promotori del Centro Internazionale di Scultura (CIS) ha un alto
grado di originalità. Se questo da una parte rappresenta un importante atout per il
progetto, dall'altra pone delle difficoltà a chi è chiamato a valutare in generale la "sostenibilità" economica (e non solo economica) del progetto. Una valutazione è tuttavia
necessaria, in quanto i finanziatori, sia privati che pubblici, devono poter valutare fra
benefici e costi dell'iniziativa.
Nelle discussioni preliminari avute con i promotori del progetto e con i responsabili
della Sezione della promozione economica del Canton Ticino si è fatto riferimento alla
necessità di affrontare le analisi in due fasi: una prima fase dedicata alla descrizione
del
modello
imprenditoriale
ed
una
seconda
fase
nella
quale
si
procederà
all’elaborazione di un businessplan.
Oggetto del presente rapporto è la prima fase d’analisi e comprende un’indicazione
dell’impatto sul contesto socio-economico in cui si inserisce il Centro, la descrizione del
modello imprenditoriale del CIS e una valutazione degli elementi critici che lo caratterizzano. L’analisi dell’impatto sul contesto socio-economico avviene sulla base del
descrittivo del progetto elaborato nel 2008 (vedi Allegato 1).
1.2
Struttura del presente documento
Il presente rapporto è strutturato in tre parti principali:
Prima parte
Il rapporto è introdotto da una prima breve descrizione generale del progetto e del suo
collocamento nel contesto socio-economico locale e regionale (comprese le ricadute
sull'economia locale e regionale). Le indicazioni che scaturiscono da questa prima
parte sono completate da un profilo SWOT della Scuola di Scultura.
Seconda parte
Nella parte centrale e principale del rapporto si sviluppano gli elementi che sono oggetto d’analisi in un modello imprenditoriale. In un simile modello si analizza e definisce il modo in cui l'azienda, nel caso qui presente il CIS, interagisce con il mondo
esterno.
Terza parte
Gli spunti di riflessione che scaturiranno dall’elaborazione di quanto sopra saranno
sintetizzati in una parte conclusiva del rapporto.
3
1.2.1
Metodologia utilizzata
Metodologia utilizzata nella prima parte dello studio
Nell’analisi dell’impatto del progetto sul suo contesto ci si è avvalsi delle seguenti
metodologie:
- di statistica descrittiva per le indicazioni sulla struttura e sull’evoluzione demografica ed economica della regione oggetto dello studio;
- dell’analisi “Shift” per un’analisi comparativa dell’evoluzione dei potenziali
d’impiego delle regioni oggetto di studio rispetto a territori di confronto;
1
- del procedimento Vademecum per l’analisi standardizzata dell’impatto del
progetto sull’economia regionale;
- delle analisi Input-Output per dare delle indicazioni sugli effetti economici indiretti ed indotti che può generare il Centro.
Metodologia utilizzata nella seconda parte
L’oggetto della seconda parte, la descrizione del modello imprenditoriale, richiede
un’analisi qualitativa sistematica di tre elementi principali, traducibili nelle seguenti
domande:
- Quali benefici genererà il CIS e per chi? I benefici potranno essere molto
prossimi, manifestandosi per esempio in un incremento di domanda per gli
alberghi della regione, o più “diffusi”, per esempio attraverso l'aumento della
visibilità internazionale del Canton Ticino.
- In che modo il CIS si organizzerà per generare i benefici di cui sopra (quali
servizi, per quale "valore diretto" per quale “valore indiretto")?
- Quali risorse, e di chi, saranno a disposizione del CIS? Ci sarà per esempio
un'asimmetria fra i finanziatori ed i beneficiari?
Metodologia utilizzata nella terza parte
Nella terza parte si concretizza una sintesi delle indicazioni raccolte nell’elaborazione
del rapporto.
1
Vademecum per la valutazione dell’impatto di progetti di sviluppo sull’economia regionale: Per indicazioni più
dettagliate vedi: http://www.regiosuisse.ch/forschungsnetz/unterstuetzung-forschungsprojekte/leitfadenfuer-die-regionalwirtschaftliche-beurteilung-von-entwicklungsstrategien-und-projekten?set_language=en
oppure www.flury-giuliani.ch
4
2 Il progetto ed il suo
contesto
2.1
Il progetto
Per una descrizione dettagliata del progetto rinviamo al documento “Centro di Scultura
di Peccia” (2008) consultabile nell’Allegato 1 oppure sul sito www.centroscultura.ch. In
estrema sintesi il progetto prevede:
- l’edificazione a Peccia, in Val Lavizzara, di sette atelier in cui possano lavorare e scambiarsi culturalmente artisti dediti alla scultura (arti plastiche) di tutto il mondo;
- l’assegnazione degli spazi agli artisti per la durata di un semestre (da aprile
ad ottobre) tramite l’organizzazione di bandi di concorso e la scelta delle candidature migliori da parte di una giuria di esperti internazionale;
- oltre agli atelier, l’allestimento, nel Centro, di uno spazio di lavoro perfettamente attrezzato per praticare la scultura;
- oltre agli atelier e allo spazio di lavoro, anche la realizzazione di una costruzione adibita a scopi amministrativi/gestionali e di un edificio espositivo/di
rappresentanza;
- l’ubicazione del Centro a poche centinaia di metri dalla Scuola di Scultura di
Peccia e quindi anche dalla cava di Marmo di Peccia;
- la copertura dei costi gestionali del Centro tramite entrate generate da sponsorizzazioni degli atelier; quali potenziali sponsor si indicano persone private,
fondazioni, aziende private attive sul piano internazionale e altri enti pubblici
o privati.
2.2
Il contesto del progetto ed il suo impatto economico
2.2.1
La Lavizzara, la Vallemaggia ed il Locarnese
2
I promotori intendono realizzare il Centro Internazionale di Scultura a Peccia in Val
Lavizzara. Limitare l’analisi dell’impatto socio-economico del progetto unicamente al
territorio della Lavizzara risulterebbe tuttavia riduttivo. Il Centro aspira ad un impatto
d’immagine che va ben oltre i confini del Comune di Lavizzara e fondamentalmente
anche quelli della Vallemaggia. In quest’ottica risulta più adeguato orientarsi al Locarnese, se non addirittura all’intera Svizzera italiana. È evidente però che il volume
economico strettamente connesso alle attività del Centro può aspirare ad un impatto
2
Per la definizione geografica del “Locarnese” vedi capitolo 7 (definizioni).
7
rilevabile per la Val Lavizzara e, in modo già più contenuto per la Valle Maggia. I volumi di cui stiamo parlando non sono invece più rilevabili a livello cantonale.
Nei prossimi paragrafi seguono i dettagli di quanto anticipato nella breve introduzione
di cui sopra.
2.2.2
Il contesto socio-economico3
Le indicazioni sull’evoluzione e sulla struttura demografica e sull’evoluzione e sulla
struttura economica illustrate nei seguenti paragrafi serve per farsi un quadro dello
sfondo socio-economico in cui si inserisce il progetto. I dati e le indicazioni servono
quale situazione di riferimento antecedente alla realizzazione del progetto.
Evoluzione e struttura demografica
La Figura 1 permette di fare alcune considerazioni sull’evoluzione demografica in Val
Lavizzara, in Vallemaggia e nel Locarnese in rapporto all’evoluzione in Svizzera.
Figura 1: Evoluzione demografica in Svizzera, nel Locarnese, in Vallemaggia
70000
8000
60000
7000
6000
50000
5000
40000
4000
30000
3000
20000
2000
10000
Populazione altri regioni
Populazione Distr. Locarno
e in Val Lavizzara dal 1850 a oggi
1000
0
0
1950 1954 1958 1962 1966 1970 1974 1978 1982 1986 1990 1994 1998 2002 2006 2010
Pop CH (1000)
Vallemaggia
Lavizzara
Distretto di Locarno
Fonte: Ufficio federale di statistica, vari censimenti, dati demografici dei Comuni della
Vallemaggia
Dal 1850 al 1950, in Vallemaggia la struttura demografica ha subito una costante
erosione fino a toccare un minimo storico alla fine degli anni ’40 (non visibile nella
Figura 1, vedi Allegato 2). Mentre in Lavizzara l’erosione demografica è pressoché
continua, anche se lenta e di fatto arrestata a partire dagli anni ’90, la Vallemaggia
riesce già negli anni ’60 e ’70 a stabilizzare la sua popolazione. Questo sullo sfondo di
3
Il contenuto del capitolo 2.2.2 è tratto in parte dallo Studio “Vivi in Lavizzara”, elaborato dagli stessi autori
del presente documento. Tutti i dati sono stati aggiornati.
8
una forte crescita demografica in Svizzera e nel Locarnese. Dagli anni ’80 si registra
infine un aumento e addirittura un’accelerazione dell’incremento dei residenti in Vallemaggia, da ricondurre a una maggiore mobilità e alla possibilità di risiedere in Valle
pur lavorando in altre parti del Cantone. Negli ultimi anni si è tuttavia assistito ad un
attenuamento, se non ad un arresto, dell’aumento della popolazione residente in Vallemaggia.
La struttura demografica del Locarnese, della Vallemaggia e della Val Lavizzara è visualizzata graficamente nella forma delle “piramidi demografiche” (vedi Figura 2).
Figura 2: Piramidi demografiche per la Confederazione (2008), il Canton Ticino (2008), la Vallemaggia (2006) ed il Comune di Lavizzara (2008)
da 90 a 94 anni
da 90 a 94 anni
da 80 a 84 anni
da 80 a 84 anni
da 70 a 74 anni
da 70 a 74 anni
da 60 a 64 anni
da 60 a 64 anni
da 50 a 54 anni
da 50 a 54 anni
da 40 a 44 anni
da 40 a 44 anni
da 30 a 34 anni
da 30 a 34 anni
da 20 a 24 anni
da 20 a 24 anni
da 10 a 14 anni
da 10 a 14 anni
meno di 5 anni
meno di 5 anni
400'000 300'000 200'000 100'000
0
100'000 200'000 300'000 400'000
20'000
15'000
10'000
5'000
5'000
10'000
15'000
Uomini
Donne
Donne
da 90 a 94 anni
da 90 a 94 anni
da 80 a 84 anni
da 80 a 84 anni
da 70 a 74 anni
da 70 a 74 anni
da 60 a 64 anni
da 60 a 64 anni
da 50 a 54 anni
da 50 a 54 anni
da 40 a 44 anni
da 40 a 44 anni
da 30 a 34 anni
da 30 a 34 anni
da 20 a 24 anni
da 20 a 24 anni
da 10 a 14 anni
da 10 a 14 anni
meno di 5 anni
meno di 5 anni
300
200
100
0
100
200
300
30
20
10
Popolazione Vallemaggia 2006
Uomini
20'000
Popolazione Ticino 2008
Popolazione Svizzera 2008
Uom ini
0
Donne
0
10
20
30
Popolazione Lavizzara 2008
Uomini
Donne
Fonte: Ufficio federale di statistica, dati del censimento 2005
Le strutture demografiche riscontrate per la Confederazione e per il Canton Ticino sono
simili, e tipiche, a quelle delle società occidentali. La loro forma ad “urna” denota una
buona presenza delle fasce d’età in cui le persone sono professionalmente attive; al
contempo denotano però anche una carenza piuttosto vistosa nelle fasce d’età giovani,
mentre le fasce d’età che si situano sopra l’età del pensionamento sono ancora ben
rappresentate. Per il Ticino si può constatare un carico “d’anzianità” più marcato rispetto alla situazione media svizzera. La piramide demografica per la Vallemaggia
9
rivela una situazione intermedia fra Confederazione, Cantone e Val Lavizzara. Per ampi
tratti essa infatti appare molto simile alle piramidi per la Confederazione ed il Cantone
descritte sopra. Emergono appaiono tuttavia i primi tratti caratteristici delle regioni
periferiche: una presenza meno pronunciata delle fasce d’età intermedie e una presenza proporzionalmente più accentuata delle fasce d’età non ancora attive professionalmente o già oltre l’età del pensionamento. Per la Val Lavizzara, dove al 31 dicembre
2008, secondo le statistiche ufficiali, risiedevano 572 persone, di cui 286 uomini e 286
donne, si riscontra infine una situazione comune a molte regioni periferiche, caratterizzata da una predominanza maschile nelle fasce di età professionalmente attive. Questa
predominanza è indice di una situazione di esodo femminile, spesso riconducibile alla
mancanza di possibilità d’impiego a fronte di un impiego maschile preponderante, in
branche economiche del settore primario e nell’edilizia.
L’analisi comparativa dell’evoluzione e della situazione demografica permette le seguenti constatazioni conclusive:
- L’evoluzione e la situazione demografica sono l’espressione finale di innumerevoli cause, le cui origini sono spesso esterne all’ambito preso in considerazione; ci riferiamo in particolare ai cambiamenti della situazione congiunturale nazionale o addirittura internazionale, a cambiamenti dovuti a progressi
tecnologici di rilievo come una mutata mobilità o il largo impiego di nuove
tecnologie della comunicazione e ad altri fattori ancora.
- Le variabili demografiche riproducono solamente con un certo ritardo le inversioni di tendenza. Sia nel momento in cui si attuano le misure atte ad invertire la tendenza negativa, sia a medio termine, dopo l’attuazione delle misure, non ci sono ancora riscontri verificabili in ambito demografico.
- In generale, l’evoluzione demografica segue e non anticipa la situazione sul
mercato del lavoro. L’offerta di (nuovi) posti di lavoro nella regione o in regioni limitrofe e raggiungibili quali pendolari è una condizione necessaria, anche se da sola non sufficiente per una stabilizzazione demografica. La scelta
di risiedere in una determinata regione/località dipende anche dalla qualità di
vita che la stessa offre. Un’ulteriore condizione necessaria è la presenza di
posti di lavoro che possano essere occupati anche da donne, che offrano una
certa flessibilità; posti di lavoro che spesso non possono essere messi a disposizione in branche tradizionalmente presenti nelle regioni economicamente più deboli a cui ci riferiamo. Questa tipologia di posti di lavoro può essere
resa disponibile solo se si riesce a diversificare l’economia locale. Vere opportunità di diversificazione sono però piuttosto rare.
10
Evoluzione e struttura economica
L’economia, ed in particolare i posti di lavoro disponibili, sono determinanti per la
vitalità di una regione (vedi le considerazioni sull’evoluzione demografica di cui sopra).
La Tabella 1 indica quanti posti di lavoro, e in quali branche, sono attualmente disponibili in Val Lavizzara, Vallemaggia e nel Locarnese.
Da questi dati si può trarre una prima indicazione utile in vista della valutazione
dell’impatto del progetto sull’economia regionale: in termini di persone occupate, il
volume economico della Lavizzara rappresenta circa il 10% del volume economico
complessivo della Vallemaggia. A sua volta, il volume economico della Vallemaggia
rappresenta poco più del 5% del volume economico complessivo del Locarnese. È
normale che un impatto anche importante di un progetto valutato su scala locale si
attenui sempre di più allargando il perimetro d’analisi. Nel caso specifico, passando da
un’analisi circoscritta alla Lavizzara ad un’analisi allargata alla Vallemaggia e dalla
Vallemaggia al Locarnese avviene un cambio radicale negli ordini di grandezza dei
volumi economici di riferimento. Nelle valutazioni va tenuto debito conto di tale passaggio da un ordine di grandezza all’altro.
4
Tabella 1: Numero di addetti (ETP ) per branca economica in Lavizzara, Vallemaggia e MS Locarno (2001, 2005 e 2008)
Lavizzara
Vallemaggia
Locarnese&Vallemaggia
2001
2005
2008
2001
2005
2008
2001
2005
2008
Agricoltura, silvicoltura e pesca
30
32
33
118
99
96
445
379
371
Att. estrattiva
11
5
10
91
81
83
123
115
114
Att. manifatturiere
3
3
7
65
70
74
4736
3987
4278
Energia
10
10
10
46
46
48
279
288
320
Acqua e rifiuti
0
0
0
1
3
1
114
112
95
Costruzioni
35
41
35
222
223
201
2732
2792
3053
3745
Commercio e riparazione
7
3
2
80
79
80
3598
3511
Trasporto e magazzinaggio
20
21
28
56
66
57
583
559
686
Alloggio e ristorazione
27
19
20
141
117
132
4489
3891
4208
Informazione e comunicazione
0
0
0
0
0
0
161
204
155
Att. finanziarie e assicurative
1
1
1
19
18
21
569
526
596
Immobili
1
0
0
1
0
0
121
120
156
Att. professionali, scientifiche e tecniche
1
1
2
30
26
23
1285
1333
1447
Altri servizi imprenditoriali
0
0
0
4
7
14
403
406
563
Amm. pubblica e difesa
4
4
5
29
40
36
656
621
650
Istruzione
7
5
6
86
83
69
1114
1111
1020
Sanità' e assistenza sociale
0
0
0
150
147
165
2785
2905
3046
Att. artistiche e intrattenimento
0
0
0
5
4
3
324
335
352
Organizzazioni, sindacati, servizi pers.
0
0
2
9
13
11
456
479
474
157
145
161
1153
1122
1114
24973
23674
25329
Totale
Fonte: Censimento federale delle aziende 2008
4
ETP = Equivalenti a tempo pieno.
11
Complessivamente, per tutte le unità territoriali (Lavizzara, Vallemaggia, Locarnese)
possiamo parlare di stabilità occupazionale nel periodo 2001-2008. In ETP, la Lavizzara
ed il Locarnese denotano un leggero aumento (del 2.5% in Lavizzara e dell’1.4% nel
Locarnese), mentre la Vallemaggia una leggera flessione (-3.5%). Più che i dati complessivi, è rilevante identificare in quali branche economiche si siano verificate delle
variazioni. In Lavizzara si è assistito ad un rafforzamento dei settori dei trasporti e
delle attività manifatturiere ma, e questo dato è significativo, anche ad una perdita di
posti di lavoro nel settore turistico. In Vallemaggia la flessione riguarda più branche
economiche; in particolare sono stati persi posti di lavoro nell’agricoltura, nelle costruzioni e anche nel settore del turismo. Un aumento di una certa consistenza è rilevabile
negli “altri servizi imprenditoriali”, nella pubblica amministrazione e nella sanità. Il
Locarnese ha perso posti di lavoro nelle attività manifatturiere, ma anche nel settore
turistico, dato questo fondamentale per il presente studio. Vi sono stati invece importanti aumenti nel settore delle costruzioni, del commercio, delle attività tecniche e
scientifiche e nella sanità.
I dati schietti come presentati nella Tabella 1 non permettono, però, di capire se le
variazioni che si possono osservare per una data regione siano equiparabili alle variazioni di altre regioni – a seguito per esempio di un contesto congiunturale favorevole o
sfavorevole, di cambiamenti strutturali in corso – o se invece siano specifici del conte5
sto analizzato. Il metodo dell’analisi Shift permette tali confronti incrociati fra la regione oggetto di studio e regioni di riferimento. Per questo studio è stata condotta
un’analisi Shift equiparando l’evoluzione del numero di ETP del Locarnese con
l’evoluzione nel resto delle regioni di montagna svizzere, rispettivamente con
l’evoluzione a livello svizzero. I risultati sono presentati nella Tabella 2.
Tabella 2:
Analisi Shift per il Locarnese
Periodo confrontato:
Territorio di riferimento per il confronto
2001-2008
Arco alpino svizzero
Svizzera
“Fattore regionale”
0.967
0.953
“Effetto strutturale”
1.011
0.998
“Effetto specifico”
0.956
0.954
Fonte: Censimento federale delle aziende 2001-2008; analisi Shift: elaborazione propria
Nell’analisi Shift, valori superiori a 1 indicano evoluzioni migliori rispetto all’evoluzione
del territorio di riferimento, mentre valori inferiori a 1 evoluzioni peggiori. Con il “fattore regionale” si esprime il giudizio complessivo, che si compone dei giudizi parziali
“effetto strutturale” ed “effetto specifico”. L’effetto strutturale raccoglie gli effetti ri-
5
Per una descrizione più estesa del metodo vedi p.es. www.flury-giuliani.ch.
12
conducibili alla composizione strutturale della regione oggetto d’analisi. Per esempio,
se in questa regione vi è una forte presenza di aziende operanti in branche economiche in piena crescita (una presenza superiore alla media), va da sé che il numero di
ETP complessivo della regione crescerà già soltanto in virtù di questa composizione; e,
viceversa diminuirà, nel caso in cui nella regione vi siano molte aziende attive in branche in decrescita. Tutti gli effetti di crescita e di diminuzione non riconducibili alla
struttura economica preesistente sono raccolti dall’“effetto specifico”.
Come si può evincere dalla Tabella 2, complessivamente il Locarnese è crescito (in
ETP) in modo più debole rispetto ai territori di riferimento: il “fattore regionale” in
confronto alle regioni di montagna è di 0.967 e il “fattore regionale” in confronto alla
Svizzera è di 0.953. Tale evoluzione in termini relativi più debole rispetto ai territori di
confronto non è imputabile ad una composizione strutturale più debole (gli “effetti
strutturali” sono in entrambi i casi molto vicini a 1), ma ad effetti specifici. Questo è un
indicatore di carenza di competitività di un certo numero di aziende operanti nel Locarnese, di una carenza di nuovi insediamenti o della cessazione d’attività. Quanto citato,
emerge in un volume superiore rispetto alle regioni di riferimento.
Come illustrato con l’analisi Shift, la forza economica di una regione dipende anche
dalla tipologia delle branche economiche presenti sul suo territorio. Una composizione
strutturale sfavorevole può portare ad una decrescita senza particolari demeriti da
parte degli attori economici operanti sul territorio (situazione non riscontrata
nell’analisi di cui sopra). In questa prospettiva si impongono alcune considerazioni
sulla composizione economica attuale della Lavizzara, della Vallemaggia e del Locarnese. La Figura 3 illustra graficamente quali branche economiche siano predominanti e
dove. In particolare risulta che la Lavizzara, come molte regioni di montagna discoste,
soffre di una sovrarappresentanza di branche con limitati potenziali di crescita, come
l’agricoltura e le costruzioni, e di una sottorappresentanza di branche in forte espansione o che generano importanti volumi di valore aggiunto quali la sanità, le attività
professionali, scientifiche e tecniche e le attività finanziarie e assicurative. Nella maggioranza dei casi, la Vallemaggia si inserisce in una posizione intermedia fra Lavizzara
e Locarnese. L’impressione qualitativa che la struttura economica del Locarnese non
presenti invece particolari punti deboli è stata confermata dall’analisi Shift di cui sopra.
13
Figura 3: Importanza relativa delle singole branche economiche in Lavizzara,
Vallemaggia e nel Locarnese
25%
20%
15%
10%
5%
e
ità
ra
t.
tiv
tu
At
At
ol
ic
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ip
er
s.
0%
Lavizzara
Vallemaggia
MS Locarno
Fonte: Censimento federale delle aziende 2008, elaborazione propria
La fragilità economica della Lavizzara a cui ci si riferiva più sopra è caratterizzata dalla
presenza preponderante di branche economiche
- che generano bassi volumi di valore aggiunto per impiegato;
- che, in un contesto di aumento di produttività, sono le più interessate
dall’inevitabile dinamica dei cambiamenti strutturali (sempre meno necessità
di forza lavoro umana);
- e che tradizionalmente offrono possibilità d’impiego soprattutto maschili (escluso il turismo, dove le opportunità di lavoro femminile possono essere anche superiori a quelle maschili), contribuendo a perpetrare un certo squilibrio
nella composizione sociale della popolazione residente.
Questa fragilità intrinseca, se tenuta in debita considerazione, non preclude un riorientamento economico della regione; richiede però progetti che escano dagli schemi
comuni e che vadano a stimolare l’attività in ambiti che non siano quelli tradizionali.
14
2.2.3
Impatto del progetto sul contesto socio-economico locale
Metodologia di valutazione
L’impatto del progetto del Centro sul contesto socio-economico locale viene valutato
seguendo le indicazioni del Vademecum sviluppato dagli autori del presente studio e
promosso da regiosuisse.
Il rapporto redatto seguendo le indicazioni del Vademecum si articola su quattro moduli, completati da una valutazione riassuntiva generale:
- Nel modulo 1 si procede ad una caratterizzazione qualitativa degli effetti del
progetto sull’economia regionale.
- Nel modulo 2 la descrizione del progetto viene precisata attraverso
l’elaborazione di un profilo tramite cui si indica dove si acquistano i beni ed i
servizi necessari al progetto – se localmente o se soprattutto in altre regioni
– e dove si commercializzano i beni e i servizi prodotti.
- Il modulo 3 è dedicato all’analisi degli effetti indiretti del progetto. Questi
possono essere stimati utilizzando dei moltiplicatori d’impiego regionali.
- Nel modulo 4 l’impatto del progetto è messo qualitativamente in relazione ai
volumi attuali del sistema economico di riferimento.
In un precedente incarico, disponendo di dati con i quali era stata allestita una tabella
6
Input-Output per la Val Lavizzara, gli autori del presente rapporto hanno quantificato
in termini monetari anche il volume economico che potrebbe indirettamente essere
generato dal progetto attraverso un aumento dell’attrattiva turistica della Lavizzara.
Le valutazioni si riferiscono essenzialmente alla fase operativa del progetto. Per la fase
d’investimento sono disponibili alcuni dati tratti dall’incarico di cui sopra.
I risultati di queste analisi vengono aggiunti alle considerazioni tratte dalla valutazione
condotta secondo le linee guida del Vademecum e confluiscono in una valutazione
complessiva dell’impatto del progetto sul sistema economico della Lavizzara, rispettivamente del Locarnese.
Caratterizzazione qualitativa
La caratterizzazione qualitativa dell’impatto del progetto avviene attraverso la compilazione del questionario predefinito proposto nel Vademecum. Il questionario è stato
compilato con due prospettive: la prima pensando in un’ottica di perimetro d’influsso
6
Tabella Input-Output: vedi capitolo 7 “Definizioni”.
15
ristretto, la Val Lavizzara, e la seconda in un’ottica di perimetro d’influsso più ampio, il
Locarnese.
Il questionario compilato, completo, è visionabile nell’Allegato 3.
In sintesi il CIS:
- è un progetto che in Lavizzara porta alla creazione di un’attività economica
completamente nuova e, ad essa connessa, posti di lavoro in un settore attualmente inesistente (attività artistiche). Si tratta di un’attività economica
invece già presente nel Locarnese e, utilizzando questo punto di vista, i nuovi
posti di lavoro creati dal CIS vanno semplicemente ad aggiungersi ad altri
dello stesso settore già presenti sul territorio;
- non sostituisce attività economiche già presenti sul territorio; si inserisce però in un contesto economico in cui esistono delle attività che hanno delle affinità con il progetto (le cave);
- non è da considerarsi un progetto il cui obiettivo primario è quello di agire in
ambiti precompetitivi p. es. attraverso la formazione o degli interventi infrastrutturali. Le sue caratteristiche aprono però nuove possibilità per ampliare
la rete di contatti in Lavizzara, nel Locarnese e anche al di fuori del contesto
regionale. Il progetto, se realizzato, può inoltre diventare un atout nella promozione territoriale e contribuisce certamente al rafforzamento dell’identità
locale;
- non è indirizzato sulla promozione né di un singolo evento, né di eventi periodici, anche se l’organizzazione di eventi periodici sarà una condizione irrinunciabile per il suo funzionamento (vedi la sezione dedicata al modello operativo descritta nel capitolo 4).
Considerate le sue caratteristiche qualitative, il progetto può essere valutato alla stregua di un progetto commerciale in grado di generare un certo volume economico.
Nelle sezioni seguenti si analizzerà quindi l’impatto quantitativo che avrà il volume
economico generato dal progetto.
Elaborazione del profilo degli acquisti e della provenienza dei ricavi
Per la sua operatività il CIS necessita di personale, prestazioni e servizi. Quanto sia
effettivamente necessario, espresso in forma monetaria, è illustrato nell’Allegato 4.
Sulla base di queste indicazioni è stato elaborato un profilo della provenienza degli
acquisti e della provenienza dei ricavi. Nell’allestire tale profilo, considerato che si
distingue fra personale e acquisti locali e personale ed acquisti non locali, si è definito
accuratamente con quale perimetro d’analisi lavorare. Come già indicato si è distinto
fra una prospettiva lavizzarese ed una locarnese. Le tabelle con le indicazioni quantita-
16
tive e le illustrazioni grafiche dei profili (profilo 1 con perimetro Lavizzara e profilo 2
con perimetro Locarnese) sono pure reperibili nell’Allegato 4.
Una sintesi delle indicazioni che si traggono dal profilo degli acquisti e della provenienza dei ricavi si evince dalla Tabella 3.
Tabella 3:
Dati riassuntivi sul profilo degli acquisti e della provenienza dei
ricavi
Perimetro
Acquisti di prestazioni e personale
Ricavi
d’analisi
% dei
locale
costi
non
locale
locale
non
locale
totali
Lavizzara
Personale
75%
50%
50%
Acquisti
25%
40%
60%
100%
48%
52%
Personale
75%
75%
25%
Acquisti
25%
100%
0%
100%
81%
19%
Totale
Locarnese
Totale
24%
76%
28%
72%
Fonte: Elaborazioni proprie, risultati ottenuti applicando la procedura Vademecum
Alcune considerazioni, utilizzando l’ottica del perimetro della Lavizzara: sulla totalità
delle spese che il Centro avrà in fase operativa, circa CHF 500'000.-, approssimativamente la metà (48%) saranno spesi in Lavizzara. I costi saranno coperti da ricavi che
per i tre quarti (76%) provengono dal di fuori della Lavizzara. Va aggiunto che buona
parte del rimanente quarto sarà coperto in prevalenza dalla Scuola di Scultura (per
prestazioni del CIS a favore della Scuola), che a sua volta genera i ricavi quasi essenzialmente al di fuori della Lavizzara.
Se adottiamo quale perimetro d’analisi il Locarnese, giungiamo alle seguenti conclusioni: quattro quinti delle spese correnti per acquisti e per il personale rimarranno sul
territorio locarnese. Pur avendo ampliato di parecchio il perimetro d’analisi, la provenienza della maggior parte dei ricavi necessari a coprire i costi rimane esterna. Anche
per questo perimetro vale la stessa considerazione sulla Scuola di Scultura di cui sopra.
Nella fase operativa, il Centro genererà quindi dei ricavi provenienti essenzialmente dal
di fuori sia della Lavizzara sia del Locarnese, ma che saranno spesi per acquisti e per
personale, in buona parte, localmente. Il Centro genera, in altre parole, un costante
afflusso di fondi, crea cioè valore in Lavizzara.
17
Effetti indiretti del progetto
Ogni attività economica, acquistando beni e servizi e impiegando personale, genera
degli effetti indiretti sul territorio in cui opera. Più acquista beni e servizi locali e più
alta è la percentuale degli impiegati del posto e più importanti sono gli effetti indiretti
o, in termini tecnici, più alto è il moltiplicatore d’impiego dell’attività o del progetto. Il
moltiplicatore varia inoltre di regione in regione, a seconda delle caratteristiche di
quest’ultima.
Il Vademecum fornisce i moltiplicatori d’impiego per ogni regione dell’Arco alpino ed
una procedura di calcolo per adeguarli alle caratteristiche dell’attività economica o del
progetto analizzato.
Seguendo le indicazioni del Vademecum, siamo in grado di quantificare perlomeno in
che ordini di grandezza si aggirerà la creazione di nuovi posti di lavoro a seguito della
realizzazione del CIS. I dati possono essere evinti dalla Tabella 4. Sempre distinguendo
le due prospettive date dal perimetro d’analisi, calcoliamo che:
- In Lavizzara il Centro creerà in modo diretto circa 3 posti di lavoro a cui si
aggiungeranno 0.6 fino a 2 altri posti di lavoro. L’ampiezza della variazione
deriva dall’utilizzo, quale base di calcolo, della somma dei posti di lavoro e
del numero di artisti presenti a Peccia o unicamente dei posti di lavoro. Il valore inferiore dovrebbe rappresentare il minimo assoluto di effetti indiretti che
ci si può attendere. L’utilizzo nella base di calcolo anche del numero degli artisti è legittimato dal fatto che questi ultimi risiederanno, lavoreranno e consumeranno in Lavizzara, generando loro stessi degli effetti indiretti. La cifra
di 2 posti di lavoro supplementari generati in modo indiretto si situa al limite
superiore delle aspettative.
- Per il Locarnese è possibile utilizzare un moltiplicatore d’impiego nettamente
più elevato di quello utilizzato per la Lavizzara (1.7 per il Locarnese, 1.2 per
la Lavizzara). Non solo il perimetro d’analisi del Locarnese è più esteso, ma la
rete economica è molto più completa. Questo genera una cascata di ricadute
ben più cospicua che in Lavizzara. A livello di Locarnese, attraverso gli effetti
indiretti il CIS genererà fra i 2.1 e i 7 nuovi posti di lavoro. Anche in questo
caso il valore inferiore si ottiene utilizzando quale base di calcolo solo i posti
di lavoro creati in modo diretto, senza gli artisti, ed il valore superiore tenendo conto anche degli artisti. Anche in questo caso il valore superiore è da
considerarsi quale limite superiore massimo.
18
Tabella 4:
Dati riassuntivi sul profilo degli acquisti e della provenienza dei
ricavi
Perimetro
d’analisi
Numero di
addetti
previsti
dal
progetto
(in ETP)
Moltiplicatore
d’impiego
specifico per
il progetto
Lavizzara
3
1.2
3*1.2
Locarnese
3
1.7
3*1.7
Base di
calcolo
ETP: solo
addetti
Impiego
generato
con gli
effetti
indiretti (in
ETP)
Totale nuovi
impieghi
senza artisti
(in ETP)
10*1.2
0.6 - 2
3.6 – 5
10*1.7
2.1 - 7
5.1 - 10
ETP:
addetti
e artisti
Fonte: Elaborazioni proprie
Effetti del progetto in relazione alla struttura e al volume economico già esistente
La creazione di 3.6 fino a 5 nuovi posti di lavoro in Lavizzara, dove il numero di addetti
è esiguo ed il potenziale di crescita molto limitato, rappresenta un impulso da non
sottovalutare. Esso corrisponde ad un incremento del volume economico pari al 3-4%.
Inoltre, la creazione di posti di lavoro avviene in un settore economico ancora inesistente; con il Centro si assiste quindi ad una diversificazione effettiva della struttura
economica della Lavizzara.
Va notato che in queste riflessioni non sono ancora considerati ulteriori effetti generati
da un incremento dell’attrattiva turistica e, di conseguenza, del fatturato di tale settore
grazie alle attività del Centro. Su questo aspetto ci soffermeremo nella prossima sezione (“Effetti moltiplicatori a seguito dell’aumento dell’attrattiva turistica”).
Nell’ottica del Locarnese, nonostante il fatto che gli effetti moltiplicatori permettano di
creare un qualche posto di lavoro in più, il contributo del Centro è molto limitato.
Effetti moltiplicatori a seguito dell’aumento dell’attrattiva turistica
Sulla base dei dati raccolti dallo studio “Vivi in Lavizzara” (Giuliani, 2008), è possibile
7
stimare l’effetto sul potenziale di creazione di valore aggiunto, risultante da un aumento di attrattiva del settore turistico in Lavizzara, con un conseguente aumento del
suo fatturato.
Per poter valutare se la costruzione del Centro generi molto o poco valore aggiunto, è
necessario avere un elemento di paragone. L’economia in Lavizzara ha generato nel
2007 un valore aggiunto pari a circa 9.4 milioni CHF, dei quali 0.8 milioni derivano
dall’agricoltura, altrettanti dal turismo e 3 milioni dal settore edile e paraedile. Questi
ordini di grandezza valgono ancora anche per il 2010.
7
Per la definizione corretta del termine “valore aggiunto” vedi il capitolo 7.
19
La Tabella 5 mostra il valore aggiunto che viene generato in funzione di un incremento
delle attività partendo dagli 0.8 milioni di CHF attuali. Le simulazioni all’origine dei
risultati presentati sono coprono 20 anni; per il calcolo di un valore paragonabile nel
tempo, il “valore presente”, è stato utilizzato un tasso d’interesse del 5%. Questi parametri sono stati inseriti quali presupposti, ma possono naturalmente essere variati.
Tabella 5:
Valore aggiunto generato da un possibile aumento delle attività
turistiche in seguito alla costruzione del Centro
Fonte: Elaborazioni proprie, dati risalenti allo studio 2008
Se il settore turistico è in grado di tradurre la realizzazione del Centro in un aumento
di fatturato del 10%, l’aumento del valore aggiunto generato in Valle equivarrebbe a
circa 1 Mio di CHF (generati su un lasso di tempo di 20 anni, valore presente). Presupponendo che si riescano a migliorare gli intrecci economici locali (più interazione fra le
aziende locali), con un aumento pari ad un 20% del fatturato del settore turistico, in
20 anni sarebbe possibile ottenere un aumento del valore aggiunto locale corrispondente a circa 2.5 Mio di CHF (generati su un lasso di tempo di 20 anni, valore presente). Se traduciamo le cifre di cui sopra in posti di lavoro, considerato il valore aggiunto
medio pro ETP del settore (ca. CHF 65'000 per ETP/anno), l’incremento turistico porta
a creare da 1 a 2.5 posti di lavoro supplementari.
Effetti moltiplicatori generati dall’investimento iniziale
I dati disponibili (“Vivi in Lavizzara”, Giuliani, 2008) permettono anche di dare delle
indicazioni sugli effetti generati dall’investimento iniziale.
La Tabella 6 mostra il valore aggiunto che risulta in funzione della percentuale del
volume d’opera attribuita ad imprese locali. I parametri riguardanti il tempo di realizzazione (3 anni) ed il tasso d’interesse (5%) servono, anche in questo caso, a calcolare il “valore presente”.
20
Tabella 6:
Creazione di valore aggiunto legato alla costruzione del Centro
Fonte: Elaborazioni proprie, dati risalenti allo
studio 2008
Quanto valore aggiunto sarà effettivamente generato dalla costruzione del Centro,
dipende dal volume d’opera che potrà essere attribuito ad imprese della Lavizzara.
Partendo da un volume d’investimento per la costruzione di CHF 7'200'000 (budget
totale a cui sono stati sottratti gli importi per l’IVA e altre riserve), se le imprese indigene realizzano il 30% di tale volume, in Val Lavizzara verrebbe generato un valore
aggiunto di circa CHF 1 milione. Se il volume d’opera attribuito localmente raggiungesse una quota dell’80%, ne risulterebbe un valore aggiunto per la Valle di circa 2.6
milioni. Le cifre tengono conto pure dell’aumentato fabbisogno da parte di altre imprese locali in quanto fornitrici delle imprese riceventi l’incarico. Questi effetti sono i cosiddetti effetti moltiplicatori, costituiti dagli effetti indiretti (aumentato fabbisogno di
beni e servizi da parte delle imprese, espresso localmente, necessario per garantire la
loro attività produttiva) e dagli effetti indotti (aumentato fabbisogno di beni e servizi
da parte dei privati, generato dall’aumentata massa salariale distribuita nella regione).
Gli effetti moltiplicatori sono molto limitati nel sistema economico della Val Lavizzara e
rappresentano solo circa il 6%-7% del valore aggiunto originato dall’investimento.
Le cifre di cui sopra, tradotte in posti di lavoro per i tre anni di realizzazione previsti,
considerato un valore medio di valore aggiunto pro ETP generato nel settore (CHF
75'000), equivalgono a circa:
- 4-5 ETP se le ditte locali si assicurano il 30%-40% del volume d’opera;
- 7-8 ETP se le ditte locali si assicurano il 50%-60% del volume d’opera;
- 10-11 ETP se le ditte locali si assicurano il 70%-80% del volume d’opera.
2.2.4
Impatto socio-economico: RIASSUNTO DEGLI ELEMENTI PRINCIPALI
Come evidenziato nella Figura 4, il CIS è un progetto che porta alla creazione di
un’attività completamente nuova per la Lavizzara. La branca economica in questione,
ossia le attività artistiche, è un’attività di “esportazione”; i ricavi necessari al sostentamento delle attività operative vengono in gran parte generate al di fuori del perimetro d’analisi (circa l’80%). Da qui il posizionamento, nella Figura 4, nel quadrante in
alto a destra. La valutazione fatta in “prospettiva Locarnese” (perimetro d’analisi Locarnese) indica che i ricavi del Centro sono generati all’esterno anche del perimetro
21
Locarnese. In “prospettiva Locarnese”, il CIS non crea però più una attività nuova, in
quanto questa è già esistente. Inoltre, considerato il numero di addetti che questa
branca già annovera nel Locarnese, il contributo all’aumento è modesto. La differenza
d’impatto è visualizzata dalla differenza di grandezza delle bolle rappresentate nelle
Figura 4.
Figura 4: Caratterizzazione grafica dell’impatto del CIS sulle strutture economiche locali (Lavizzara e Locarnese)
Relevanz für Seite in
die Branche Diagramm
Grösse: Aus
Anteil
Parte
Projekt
an dei ricavi generati con
clienti residenti fuori regione
Region
- valori alti -
0
0
0 100%
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
90%
80%
70%
Att. artistiche e
intrattenimento
Locarnese
60%
Aggiunta di posti
0
0
0
di lavoro in una
branca orientata
0
0
0 50%
nuova
branca
-2
-1.6
-1.2++-0.8 + -0.40 0
al mercato
0
0 40%
"interno" 0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
20%
0
0
0
10%
0
0
0
0
0
0
0
0
neu kreiert
Att. artistiche e
intrattenimento
Lavizzara
0 0.4 + 0.8++1.2
nuova
1.6branca
2
Aggiunta di posti
di lav oro in una
branca orientata
al mercato
"esterno"
30%
0%
Parte0dei ricavi generati con
clienti0 residenti fuori regione
- v alori bassi -
0
0
1.55
0.0621118
Fonte: Elaborazioni proprie, illustrazione predefinita nel Vademecum
La differenza d’impatto sul sistema Lavizzara rispetto al sistema Locarnese è facilmente spiegabile mediante le seguenti indicazioni:
- Secondo l’ultimo censimento (2008), le aziende con sede in Lavizzara offrono
161 posti di lavoro (ETP). Il CIS, nella sua fase operativa, creerà fra i 3.6 e i
5 nuovi ETP. A questi si aggiungono altri 1 fino a 2.5 ETP qualora il settore
turistico sia in grado di approfittare dell’accresciuta attrattiva turistica della
Lavizzara grazie al Centro. E infine non va dimenticato che durante il semestre altre sette persone soggiorneranno in Lavizzara, gli artisti. Complessivamente si può arrivare fino a 12-15 persone attive in più, che, comparato al
volume d’impiego attuale, rappresenta quasi un incremento del 10% circa.
Nella fase di realizzazione si prospetta un volume d’opera per aziende locali
che può dar lavoro a 4-5 fino a 10-11 ETP. Queste cifre corrispondono ad un
incremento del volume d’impiego fra il 3% e il 7%.
22
- Visto in “prospettiva Locarnese”, benchè l’incremento numerico sia leggermente più consistente a seguito di maggiori effetti moltiplicatori, fino a 19
persone attive in più, l’impatto relativo sul sistema economico è molto più
contenuto. Infatti, l’incremento di 19 ETP, su un totale di 26'179 ETP censiti
nel 2008, rappresenta solo una frazione percentuale dell’impiego totale della
regione.
- Sempre in “prospettiva locarnese”, il Centro si inserisce in un contesto dove
ci sono già altre offerte nel campo dell’arte. Con la sua proposta, il Centro va
ad ampliare e ad arricchire tale offerta. Tentare tuttavia di quantificare gli effetti dell’incremento d’attrattiva per l’intero sistema economico del Locarnese
rischia di sconfinare in ambiti troppo ipotetici. Ci limitiamo quindi ad esprimere unicamente un giudizio qualitativo, indicando che la realizzazione del Centro avrà con certezza un influsso positivo sull’attrattiva turistica ed economica
in generale del Locarnese.
23
3 SWOT (Scuola di
Scultura)
L’idea del CIS è nata nel contesto della Scuola di Scultura di Peccia. L’analisi SWOT
(l’analisi dei punti di forza e di debolezza, delle opportunità e dei rischi) allestita per la
Scuola, oltre che far parte della descrizione dello stato attuale del contesto in cui andrà
ad inserirsi il CIS, contribuisce ad identificare le motivazioni per le quali i promotori
giungono alla conclusione che il Centro rafforzerà la Scuola di Scultura.
La sintesi dei punti di forza e di debolezza, le opportunità ed i rischi sviluppati in un
processo partecipativo con i promotori del CIS sono riportati nella Tabella 7. I contenuti si commentano in gran parte da soli. Segnaliamo unicamente che dall’analisi si evince la convinzione che il CIS rafforza in modo significativo la Scuola di Scultura, facendo
leva sui suoi punti di forza e permettendogli di sfruttare ulteriori opportunità, e, d’altra
parte, attenuandone alcuni punti deboli. Questo pur rimanendo perfettamente consapevoli che il CIS sorgerà come elemento a se stante, non dipendente dalla Scuola di
Scultura.
27
Tabella 7:
Analisi SWOT della Scuola di Scultura di Peccia
OPPORTUNITÀ chiave
MINACCE chiave
Nuove categorie di clien-
Offerte di facile riprodu-
tela (LOHAS).
zione seriale.
Trend verso la combina-
Distruzione degli spazi
zione "Natura - cultura -
riservati alla creatività
socialità".
per "efficienza".
Ricerca di luoghi di "de-
Utilizzo inappropriato del
cellerazione".
territorio.
FORZE chiave
Particolare cura dei nuovi
Concorrenzialità attraver-
Professionalità della
segmenti di clientela*
so una dotazione infra-
direzione e del corpo
sfruttando appieno la
strutturale di alto livello,
docenti della SdS.
buona conoscenza del
l’unicità delle competenze
Dotazione di infra-
mercato germanofono.
professionali e la salva-
strutture confacenti
* Persone alla ricerca di
guardia della forza (“na-
e che permettono
“decelerazione” della
turale” – “intrinseca”) del
una certa flessibilità.
combinazione di “Natura
posto.
Buona conoscenza
– cultura – socialità” e al
Dotazione di professiona-
del mercato (ger-
contempo attenti alla
lità e infrastrutture in
manofono), dei
professionalità e alla
alleanza strategica con il
singoli clienti e delle
qualità delle infrastruttu-
CIS, in grado di soddisfa-
loro esigenze.
re).
re esigenze elevate.
DEBOLEZZE chiave
Raggiungere nuove
Evitare di cadere nella
Difficoltà a raggiun-
cerchie di clienti in alle-
banalità per raggiungere
gere costantemente
anza strategica con il CIS
la massa critica.
la massa critica.
al fine di assicurare la
Monitorare costantemen-
Infrastrutture di
massa critica per un buon
te la qualità dell’offerta
accoglienza frasta-
funzionamento della SdS,
“di contorno” (infrastrut-
gliate.
in modo da poter riserva-
ture di accoglienza).
Risorse limitate per
re le risorse necessarie
un costante aggior-
per un costante aggior-
namento e per una
namento e per una
conduzione profes-
conduzione professionale.
sionale della SdS.
Fonte: Elaborazioni proprie, analisi elaborata con i promotori del CIS
L’analisi SWOT dettagliata è consultabile nell’Allegato 5.
28
4 Il modello imprenditoriale
In un modello imprenditoriale (o di business) si analizza e definisce il modo in cui
l'azienda, nel caso qui presente il CIS, interagisce con il mondo esterno. In sintesi, con
il modello imprenditoriale si descrive l'insieme delle soluzioni organizzative e strategiche con le quali un’azienda intende rispondere ad una precisa domanda di mercato
generando un profitto. La capacità di generare profitto, e in che misura, dipende dal
vantaggio competitivo che l’azienda acquisisce attraverso le scelte operate nell’ambito
del modello imprenditoriale.
Per quanto originale possa essere l’idea di progetto di cui tratta il presente dossier, il
CIS si troverà inevitabilmente in competizione con altre aziende che operano nel campo artistico in generale e nell’ambito della scultura in particolare per l’acquisizione di
risorse e artisti.
Al fine di proporre un modello imprenditoriale competitivo, i promotori del CIS hanno
affrontato l’analisi in modo sistematico. La descrizione del modello è stata scomposta
in tre elementi principali, che rispondono alle seguenti domande:
1. Quali benefici genererà il CIS e per chi? In questa prima sezione si analizzano
quali possono essere i benefici generati dal CIS a favore dei più diretti interessati (artisti residenti), ma anche quali possono essere i benefici per altri attori,
sia locali (p. es. per i fornitori e albergatori della regione), sia esterni (p. es. il
Canton Ticino, attraverso l'aumento della sua visibilità internazionale quale terra d'artisti).
2. In che modo il CIS si organizzerà per generare i benefici di cui sopra? In questa
sezione, il modello imprenditoriale definisce l’organizzazione che consente di
valorizzare le proprie risorse umane, le infrastrutture e le peculiarità del posto,
favorendo l’acquisizione di vantaggi competitivi e creando le condizioni ideali
per favorire un’ulteriore innovazione.
3. Il modello imprenditoriale permette di generare profitto? E in che misura? In
una parte finale si analizzerà se il modello imprenditoriale è in grado di generare un volume di risorse finanziarie sufficiente a sostenere i costi aziendali.
Nell’ipotesi di una probabile asimmetria fra beneficiari e finanziatori, si dovranno identificare dei meccanismi di compensazione.
4.1
Benefici e beneficiari del CIS
In questa sezione si affrontano in modo sistematico quattro punti:
- CHI sono i beneficiari del CIS;
- QUALI sono i loro benefici specifici;
31
- QUALE (e quanto) è il loro contributo, affinchè il CIS possa garantire la sua
operatività;
- QUALI sono i pericoli che potrebbero impedire al potenziale beneficiario di
godere dei benefici illustrati.
Lo scopo di tale analisi è molto semplice: meglio si riescono a definire i benefici dei
singoli beneficiari, meglio si riuscirà a calibrare l’organizzazione necessaria per generare tali benefici e più facilmente i singoli beneficiari accondiscenderanno a partecipare ai
costi che causa l’organizzazione stessa. L’analisi sistematica degli elementi che potrebbero impedire all’organizzazione di produrre i benefici previsti (l’analisi dei “pericoli”)
serve allo stesso scopo.
4.1.1
Beneficiari, benefici e contributo dei beneficiari
I promotori del progetto hanno identificato i seguenti (potenziali) beneficiari:
- gli artisti residenti
- la Scuola di Scultura di Peccia
- i futuri gestori della cava di marmo (Maurino SA)
- il settore della ristorazione in Val Lavizzara e in Vallemaggia
- l’economia locale in generale
- il Comune di Lavizzara
- il Canton Ticino
- Ticino Turismo
- gli sponsor degli artisti (aziende private svizzere o estere, fondazioni, mecenati, enti pubblici svizzeri o esteri).
Nelle seguenti tabelle (da Tabella 8 a Tabella 9) sono illustrati per ogni singolo beneficiario i benefici, il contributo atteso (o i contributi) dai singoli beneficiari ed i pericoli
che potrebbero compromettere la capacità di generare i benefici stessi.
32
Tabella 8: Benefici, contributi e pericoli per gli artisti residenti
Benefici
Gli artisti che si qualificheranno nel processo di scelta applicato dal
CIS,otterranno per il semestre di permanenza nel CIS una borsa di studio dotata
di CHF 1'500.- mensili e ad un contributo per coprire i costi del materiale e di
trasporto delle opere.
Gli artisti residenti potranno far capo alle infrastrutture in dotazione del CIS ed
appoggiarsi alla sua organizzazione. Oltre ad infrastrutture di qualità, necessarie
al lavoro, il CIS si doterà dei mezzi necessari per permettere agli artisti di muoversi liberamente sul territorio, rispettivamente di poter partecipare alla vita
artistica fra Zurigo e Milano.
Nel periodo di permanenza al CIS ci sarà ovviamente la possibilità di un arricchente scambio professionale con gli altri artisti ospiti. Lo scambio avverrà in via
di principio su base volontaria ed in modo spontaneo. Se richiesto dal gruppo dei
residenti, si potranno organizzare degli incontri più istituzionalizzati.
Gli artisti residenti godranno di una grossa libertà nel loro lavoro. La partecipazione al concorso e la residenza al CIS non comporteranno l’obbligo di allestire
una mostra classica alla fine della permanenza.
Ci sarà invece la possibilità di aprire l’atelier in momenti e modalità ben definite,
allo scopo di dare la miglior visibilità possibile al proprio lavoro. Queste possibilità d’apertura sono pensate in particolare per dare accesso ai galleristi d’arte, con
i quali l’artista avrà un evidente interesse a collaborare, e agli sponsor, con i
quali possono essere instaurati rapporti di fiducia e di lavoro che potranno durare
anche oltre il periodo di permanenza presso il CIS. Lo sponsor potrebbe essere
per inciso il primo acquirente delle opere d’arte prodotte dall’artista residente
presso il centro.
Per vari motivi, che si spiegheranno più avanti, si vuole creare la possibilità di
un’esposizione “life”, un’esposizione cioè che permetta di vedere e seguire il
processo realizzativo delle opere. Si adotteranno tuttavia tutte le misure architettoniche e/o di disponibilità temporale, affinché il lavoro degli artisti si possa
svolgere indisturbato.
Contributi
Se determinate condizioni saranno date (p. es. la lingua), nel periodo di permanenza al CIS si chiederà agli artisti di condurre dei colloqui con i partecipanti ai
corsi di scultura della Scuola di Scultura. Tali incontri avranno luogo in modalità e
termini ben definiti.
A conclusione della permanenza a Peccia, il CIS chiederà all’artista di far dono di
una sua (piccola) opera; queste con il tempo andranno ad arricchire la collezione
del CIS. La scelta dell’opera da donare sarà lasciata completamente all’artista.
Agli artisti che avranno beneficiato di una borsa di studio del CIS si chiederà di
entrare a far parte dell’associazione degli ex residenti. Quest’ultima promuoverà
il contatto fra gli ex residenti e soprattutto sosterrà il CIS.
Pericoli
L’arrivo e la permanenza di artisti provenienti da alcuni paesi potrebbero essere
impediti o resi difficoltosi da questioni burocratiche o politiche.
Nel caso un artista residente si rifiutasse di dare visibilità al proprio lavoro, anche
solo aprendo in momenti e modalità precise il suo atelier, vi è il rischio di incorrere nell’insoddisfazione del suo (dei suoi) finanziatore (i) e per il CIS di perdere
il sostegno dello stesso.
33
Tabella 9: Benefici, contributi e pericoli per la Scuola di Scultura (SdS)
Benefici
Con il partenariato del CIS, la Scuola di Scultura (SdS) dispone di un importante
atout per consolidare la sua posizione sia a livello nazionale che a livello internazionale.
La presenza di artisti negli atelier del CIS aumenta l’attrattiva dei corsi.
I docenti della Scuola di Scultura e i corsisti avranno delle possibilità di scambio
culturale ed artistico privilegiato con gli artisti residenti.
Con la presenza del CIS si sarà un considerevole aumento di eventi e manifestazioni collaterali di cui potranno usufruire sia i docenti della SdS, sia i corsisti.
Eventualmente la Scuola di Scultura chiederà agli artisti residenti di fornire un
contributo di docenza in determinati corsi, naturalmente solo nel caso l’artista
residente accondiscenda a partecipare ad attività di questo tipo.
Degli accorgimenti interni garantiranno la qualità didattica di eventuali contributi
da parte di artisti residenti.
In particolare si potrebbe instaurare dopo la residenza a Peccia un rapporto di
collaborazione professionale (docenza) fra l’artista e la Scuola di Scultura.
Contributi
Per il lancio del CIS si farà capo alle competenze e alla direzione strategica della
direzione della Scuola di Scultura.
Alcune infrastrutture della Scuola di Scultura saranno messe a disposizione per
completare l’offerta del CIS.
Pericoli
La gestione contemporanea della Scuola di Scultura e del CIS è indubbiamente
caratterizzata da importanti sinergie. D’altra parte, l’elevato impegno richiesto
per la conduzione delle complesse attività della Scuola di Scultura e del CIS può
portare ad un sovraccarico di lavoro non gestibile per la direzione operativa, se
non adeguatamente previsto attraverso un’accurata pianificazione delle risorse
necessarie.
34
Tabella 10: Benefici, contributi e pericoli per i gestori di cave in Vallemaggia
8
ed in particolare per il futuro gestore della Cava di Marmo
Benefici
Per i gestori di cave in Vallemaggia, ed in particolare per il gestore della Cava di
Marmo, la presenza del CIS rappresenta un importante atout per il marketing dei
prodotti della cava.
Il CIS è un importante veicolo di marketing per tutta l’attività estrattiva della
Vallemaggia e in generale del Sud delle Alpi.
Il CIS è in grado di sostenere in modo molto efficiente il posizionamento dei
prodotti ricavati dal marmo in un segmento di qualità superiore (segmento
“lusso”).
Il CIS diventa un importante elemento che contribuisce alla distinzione dei prodotti delle cave valmaggesi dai prodotti della concorrenza.
La presenza del CIS e delle sue attività connesse, in particolare la stretta relazione con importanti sponsor e mecenati, può aprire interessanti sbocchi di mercato
ai gestori di cave in Vallemaggia e al gestore della Cava di Marmo.
Contributi
Con i gestori di cave e con il gestore della Cava di Marmo il CIS negozierà la
possibilità di:
accedere alle cave con gli artisti per procurarsi del materiale di lavoro;
ottenere il materiale necessario al lavoro degli artisti a condizioni privilegiate;
poter ricorrere a condizioni agevolate, ad impianti e attrezzature particolari,
eventualmente richieste dagli artisti, ma non in dotazione al CIS;
poter ricorrere a condizioni agevolate a delle infrastrutture di trasporto di cui il
CIS non dispone.
Pericoli
Una buona collaborazione è certamente di beneficio per entrambi i partner (i
gestori delle cave e CIS). Una scarsa collaborazione condurrebbe invece alla
perdita di una serie di vantaggi per entrambe le parti.
8
Nel corso del 2010 il Comune ha vagliato la possibilità di concedere diritti di superficie “ad investitori e ditte
interessate a mantenere e ad investire concretamente nel settore strategico dell'estrazione e della lavorazione del marmo. Mediante concessione di un diritto di superficie si garantisce la necessaria continuità agli
investitori, mantenendo nel contempo un reddito locativo che permette al Comune di assumere un ruolo attivo nella promozione territoriale” (fonte: messaggio Comunale licenziato nel maggio 2010). Quale potenziale investitore si è presentata la Graniti Maurino SA di Biasca.
35
Tabella 11: Benefici, contributi e pericoli per il settore della ristorazione e
dell’albergheria in Val Lavizzara, in Vallemaggia e nel Locarnese
Benefici
Le attività del CIS, in particolare gli eventi organizzati per gli sponsor o per il
pubblico, attireranno parecchie persone in alta Vallemaggia. Con un’offerta
adeguata, il settore della ristorazione e dell’albergheria potrà incrementare
considerevolmente il suo volume d’affari.
Un incremento della domanda porterà ad un incremento quantitativo e qualitativo dell’offerta. In particolare è ipotizzabile anche una diversificazione dell’offerta
per i differenti segmenti di clienti: dalle offerte esclusive sia per il vitto (p. es.
offerte slowfood) che per l’alloggio ad offerte più economiche.
Una possibilità per incrementare l’offerta nell’ambito del vitto ed alloggio è identificabile anche nel recupero di altri rustici in zona.
Com’è noto, il settore dell’albergheria e della ristorazione è in grado di moltiplicare in modo importante, localmente, l’aumentato volume di affari. Questo significa
che di un incremento delle attività degli attori in ambito turistico possono approfittare parecchi altri fornitori di beni e prestazioni locali. Un’evoluzione simile può
essere mobilitata anche attraverso un accresciuto volume di recupero di rustici.
Il CIS contribuisce a posizionare la regione in modo esclusivo quale regione di
“Cultura, Arte e Natura”.
Contributi
Con gli esponenti dell’albergheria e della ristorazione il CIS negozierà
l’allestimento di pacchetti attrattivi (prezzo/qualità) per soggiorni di persone in
visita al Centro.
Un importante contributo dell’albergheria e della ristorazione consisterà fondamentalmente nell’attuazione di investimenti privati per migliorare l’offerta in
Valle. Un’offerta ampliata offrirà all’organizzazione del CIS un maggior ventaglio
di opzioni per allestire offerte invitanti.
Pericoli
Per l’albergheria e la ristorazione, la realizzazione del Centro rappresenta
un’opportunità. Il mercato (la domanda) si amplia creando nuove opportunità.
Una situazione potenzialmente di vantaggio per tutti. Si potrebbero creare però
non pochi problemi, se le iniziative del Centro venissero considerate alla stregua
di offerte concorrenziali e se come tali fossero bloccate.
Il problema potrebbe porsi già molto presto, se il settore turistico rifiuta il dialogo.
Un’evoluzione da cui tutti possono trarre vantaggio presuppone un’entrata in
materia aperta a cambiamenti; se questo presupposto non è dato, c’è una certa
probabilità che si formino dei fronti poi difficili da superare.
Un pericolo importante è rappresentato dall’eventuale mancanza di risorse del
settore turistico per affrontare gli investimenti necessari.
36
Tabella 12: Benefici, contributi e pericoli per l’economia della Valle in generale
Beneficiario: economia in generale della Valle
Benefici
Com’è noto, il settore turistico è in grado di moltiplicare in modo importante,
localmente, il volume di affari (vedi p. es. lo studio “Lavizzara Viva”). Questo
significa che di un incremento delle attività degli attori in ambito turistico possono approfittare parecchi altri fornitori di beni e prestazioni locali.
Si prevede quindi che un aumento generale della dinamica economica valligiana,
della domanda locale e della domanda turistica sia accompagnato da un aumento
dell’attrattiva nel possedere o recuperare un rustico. Anche su questo mercato
parziale si assisterebbe ad un incremento delle attività e degli effetti moltiplicatori correlati.
Contributi
Il più importante contributo da parte del resto dell’economia è identificabile in un
supporto generalizzato per l’idea di progetto, contraddistinto da una critica
costruttiva, non volta ad insabbiare il progetto.
Pericoli
L’aumentata attività regionale potrebbe portare ad un “surriscaldamento” del
mercato immobiliare, con i conseguenti eccessi conosciuti in svariate parti della
Svizzera. Questi eccessi, che nel corto e medio termine generano comunque
ricchezza, rappresentano tuttavia per il lungo termine una grave ipoteca.
37
Tabella 13: Benefici, contributi e pericoli per il Comune di Lavizzara
Beneficiario: Comune di Lavizzara
Benefici
La realizzazione del CIS coincide con un importante incremento della dinamica
economica nel Comune di Lavizzara, con un correlato aumento del numero di
posti di lavoro a disposizione, nuove entrate per l’ente pubblico e, a medio e
lungo termine, un aumento della popolazione locale.
Una parte dell’aumento di cui sopra può essere connesso al rilancio della Cava di
Marmo, possibile anche grazie allo sfruttamento delle sinergie esistenti fra le
attività della Cava e del CIS.
La realizzazione del CIS procura al Comune di Lavizzara visibilità internazionale.
L’incremento della dinamica economica e l’acquistata visibilità internazionale
conducono ad un incremento dell’attrattiva del Comune e fornisce argomenti forti
per un marketing territoriale efficace.
A medio e lungo termine il Comune, grazie al CIS, può costruire l’immagine di
località dotata di una certa esclusività, incrementandone ulteriormente
l’attrattiva e la dinamica.
A livello cantonale e federale, la realizzazione del CIS ed il conseguente concatenarsi di evoluzioni positive, possono infine assurgere ad esempio della nuova
Politica Regionale.
Contributo
Considerati gli importanti benefici da cui il Comune può trarre profitto a medio e
lungo termine, si chiederà al Comune di partecipare al finanziamento
dell’investimento nel CIS.
Pericoli
Scollamento dell’opinione sugli orientamenti strategici fra il municipio e la popolazione; mentre il municipio è in grado di cogliere le potenzialità a medio e lungo
termine, la popolazione potrebbe essere più scettica sugli sviluppi e sulle potenzialità. Questo toglierebbe al Comune la forza per approfittare al meglio delle
opportunità che si presentano.
Sottostima dell’impegno finanziario necessario per sostenere adeguatamente il
CIS.
38
Tabella 14: Benefici, contributi e pericoli per il Canton Ticino
Benefici
Con la realizzazione del CIS, il Canton Ticino rafforza la sua vocazione di Polo
culturale e d’arte.
Con la realizzazione del CIS il Canton Ticino acquista visibilità internazionale,
attraverso la quale promuovere tutto il variegato settore dell’estrazione e della
lavorazione della pietra presente sul suo territorio;
attraverso la quale convogliare l’immagine di Polo culturale e d’arte e con la
quale profilarsi rispetto ad altre destinazioni turistiche;
attraverso la quale promuovere altre peculiarità del Cantone.
Creando il contesto adeguato alla realizzazione del CIS, il Canton Ticino conferma
la sua storica capacità progettuale.
Con la realizzazione del CIS il Canton Ticino statuisce un esempio di progetto
originale ed innovativo della nuova Politica Regionale svizzera.
Contributi
Considerati gli importanti benefici da cui il Cantone può trarre profitto a medio e
lungo termine, si chiederà al Cantone di partecipare al finanziamento
dell’investimento nel CIS.
Pericoli
Atteggiamenti campanilistici in altre regioni possono bloccare l’azione di sostegno
del Cantone.
Riservando una parte importante delle risorse a disposizione per progetti di
sviluppo regionale al progetto del CIS, il Cantone rafforza la sua immagine di
propensione alla cultura e all’arte.
Da ambiti poco propensi alla cultura e all’arte potrebbe sorgere la critica di una
politica di diversificazione troppo poco spiccata e di essere quindi troppo orientati
su uno specifico ambito, con i rischi che un simile orientamento unilaterale
comporta. In particolare, delle critiche potrebbero sorgere anche a seguito del
sostegno del Cantone al Cinema di Locarno, alla Scuola Dimitri di Verscio ecc.
39
Tabella 15: Benefici, contributi e pericoli per il settore turistico ticinese
Benefici
Il CIS può rappresentare uno dei fari attraverso cui rafforzare l’immagine di una
regione particolarmente attenta agli aspetti culturali ed artistici,
permettendo quindi di profilarsi maggiormente nel segmento del turismo dedito
all’arte e alla cultura e quale regione esclusiva, differente.
Il CIS si offre anche quale luogo d’incontro fisico e simbolico per le persone
interessate all’arte e alla cultura. Amplia in questo senso l’offerta infrastrutturale
presente sul territorio del Canton Ticino.
Il CIS diventa quindi anche un elemento costituente l’USP per il turismo ticinese,
rafforzando gli argomenti di vendita a disposizione di Ticino Turismo.
Contributi
I promotori del CIS chiederanno a Ticino Turismo di collaborare all’allestimento di
offerte turistico-culturali attrattive in grado di accompagnare in modo adeguato
le variegate attività del Centro.
Pericoli
La posizione periferica del CIS può rappresentare per Ticino Turismo un’incognita
di rilievo e scoraggiare quindi l’ente a sostenere con convinzione il progetto.
40
Tabella 16: Benefici, contributi e pericoli per sponsor privati (aziende)
Benefici per le aziende sponsorizzatrici (in particolare aziende elvetiche)
Lo sponsoring di un atelier genera un importante ritorno d’immagine per
l’azienda, in particolare nel paese di cui essa sponsorizza l’atelier. Per l’azienda il
ritorno d’immagine è pensato in una logica di mercato, per la quale l’azienda
mira a:
conquistare nuovi clienti e nuove fette di mercato;
consolidare la propria posizione di mercato;
costruire un importante goodwill per l’evoluzione futura.
In Svizzera si prospetta un aumento generale del goodwill per l’azienda sponsorizzatrice, sia essa svizzera o straniera. In particolare la sponsorizzazione crea
goodwill presso la popolazione e le autorità nei confronti dell’azienda. Considerata la grandezza e l’alto livello di saturazione in parecchi ambiti dei mercati elvetici, la strategia di un’azienda elvetica sarà solo in rari casi connessa al desiderio di
un’espansione del suo mercato in Svizzera. Nel migliore dei casi l’azienda punterà ad un consolidamento della propria posizione sul mercato interno.
L’azienda elvetica acquista visibilità in vista di un’espansione del suo mercato nel
paese di cui finanzia l’atelier.
Benefici specifici per le aziende sponsorizzatrici straniere
Fondamentalmente anche le aziende sponsorizzatrici straniere si aspettano da
una sponsorizzazione benefici simili alle ditte elvetiche; a differenza delle aziende
elvetiche, è ipotizzabile che per le aziende straniere vi possa essere più frequentemente il desiderio di un’espansione del proprio mercato in Svizzera e la volontà
di assicurarsi quindi, con la sponsorizzazione di un atelier, una certa visibilità in
Svizzera.
Gli obiettivi nel paese del quale l’azienda sponsorizza l’atelier possono essere
svariati, a dipendenza del tipo di mercati in cui opera l’azienda e il grado di
maturità di tali mercati nel paese in questione. Molto spesso ci sarà anche il
desiderio di aumentare in generale il goodwill per l’azienda sponsorizzatrice.
Contributi
Ad aziende private (svizzere o straniere) il CIS chiederà di sponsorizzare un
atelier di un paese a scelta; è possibile che per la scelta del paese si debbano
introdurre in futuro delle regole al fine di garantire un’equità di trattamento di
tutti i paesi.
Per varie necessità del CIS, potranno essere previste delle sponsorizzazioni
anche di altro tipo (vedi “organizzazione”).
L’azienda darà la miglior visibilità possibile alla sua sponsorizzazione. Di tale
visibilità approfitterà direttamente il CIS stesso. Indirettamente si promuoveranno anche le attività della Scuola di Scultura ed i prodotti della Cava di Marmo di
Peccia. Con minimi accorgimenti, in coordinazione con i responsabili del marketing delle aziende sponsorizzatrici, la promozione può essere resa molto effettiva.
Pericoli
Se il ritorno d’immagine non corrisponde alle aspettative, è possibile che
l’impegno a sostegno del CIS venga messo in discussione dall’azienda sponsorizzatrice.
La sponsorizzazione di determinate aziende in determinati paesi può essere in
alcuni casi indesiderata, per esempio se è evidente che attraverso la sponsorizzazione l’azienda intende inaugurare una strategia di penetrazione di mercato
aggressiva.
41
Qualora l’azienda dovesse interferire nel procedimento di aggiudicazione delle
borse di studio, e qualora queste pratiche fossero di dominio pubblico, il CIS
perderebbe attrattiva per gli artisti. Conseguentemente si innescherebbe una
spirale negativa di perdita di qualità e di sempre minor attrattiva anche per i
soggetti sponsorizzatori, e così via.
42
Tabella 17: Benefici, contributi e pericoli per sponsor privati (mecenati)
Benefici per mecenati
Attraverso il CIS, si presenta per un mecenate la possibilità di contribuire in
modo importante ad un progetto di prestigio con un ottimo ritorno d’immagine,
in particolare in Svizzera e nel paese di cui il mecenate sponsorizza l’atelier.
Nella fase di lancio del progetto è possibile per il mecenate compartecipare alla
definizione di un’idea attraente, “influenzandola” in modo positivo, ovviamente
nell’ambito della traccia sviluppata dai promotori.
L’investimento ed il coinvolgimento possono essere considerati un investimento
nel futuro; attraverso l’esperienza del CIS si potrà prendere direttamente contatto con giovani artisti, magari con evidenti grossi potenziali, ed instaurare con
loro una proficua collaborazione.
Il CIS offrirà agli sponsor una piattaforma attrattiva per organizzare delle attività
o degli eventi originali (considerate le necessità di tutti, la possibilità di usufruire
di tale piattaforma sarà forzatamente limitata; si istituiranno delle regole comuni
per regolare l’utilizzo del CIS quale piattaforma per eventi).
Contributi
Ai mecenati interessati all’iniziativa il CIS chiederà di sponsorizzare un atelier di
un paese a scelta; è possibile che per la scelta del paese si debbano introdurre in
futuro delle regole al fine di garantire un’equità di trattamento di tutti i paesi.
Per varie necessità del CIS, potranno essere previste delle sponsorizzazioni
anche di altro tipo (vedi “organizzazione”).
Il mecenate punterà con la sua sponsorizzazione ad ottenere il miglio ritorno
d’immagine possibile, promuovendo quindi direttamente anche l’immagine del
CIS stesso. Il ritorno d’immagine può essere ricercato attraverso un accresciuto
prestigio in una cerchia ristretta di persone importanti oppure distribuito sapientemente su un ampio pubblico. La modalità scelta dipenderà dagli obiettivi perseguiti dal mecenate con la sua sponsorizzazione. Indipendentemente dalle
strategie di divulgazione scelte, indirettamente si promuoveranno anche le
attività della Scuola di Scultura ed i prodotti della Cava di Marmo di Peccia. Con
minimi accorgimenti, in coordinazione con i responsabili PR del magnate, la
promozione potrà essere resa molto effettiva.
Pericoli
Se il ritorno d’immagine non corrisponde alle aspettative, è possibile che
l’impegno a sostegno del CIS da parte del mecenate venga messo in forse.
Qualora il mecenate dovesse interferire nel procedimento di aggiudicazione delle
borse di studio, e qualora queste pratiche fossero di dominio pubblico, il CIS
perderebbe attrattiva per gli artisti. Conseguentemente si innescherebbe una
spirale negativa di perdita di qualità e di sempre minor attrattiva anche per i
soggetti sponsorizzatori, e così via.
Fra il mecenate ed il paese di cui egli vuol sponsorizzare l’atelier è necessaria
una buona affinità. Se non vi è un rapporto “d’amicizia” fra mecenate e paese
“beneficiario” della sponsorizzazione, c’è il rischio che insorgano problemi di vario
tipo.
43
Tabella 18: Benefici, contributi e pericoli per fondazioni
Benefici per fondazioni sponsorizzatrici
Per fondazioni attive nell’ambito della cultura, l’idea del CIS offre la possibilità di
partecipare alla realizzazione o al finanziamento di un progetto di qualità. Questo
permette alla fondazione di incrementare il suo prestigio nella cerchia delle
istituzioni che operano nello stesso settore.
In termini molto pratici, il progetto e/o la sua operatività futura offrono ad alcune
fondazioni la possibilità di adempiere agli scopi statutari in modo creativo e
orientato al futuro.
Per fondazioni che operano prevalentemente a livello nazionale (svizzere o estere), ma che aspirano ad avere una visibilità internazionale maggiore, il CIS può
diventare un mezzo efficace per migliorare il grado di “internazionalità”.
Contributo
Alle fondazioni interessate all’iniziativa, il CIS chiederà di sponsorizzare un atelier
di un paese a scelta; è possibile che per la scelta del paese si debbano introdurre
in futuro delle regole al fine di garantire un’equità di trattamento di tutti i paesi.
Per le varie necessità del CIS, potranno essere previste delle sponsorizzazioni
anche di altro tipo (vedi “organizzazione”).
A differenza delle aziende e dei mecenati, non necessariamente le fondazioni
ricercheranno un ritorno d’immagine distribuito su un ampio pubblico; le fondazioni punteranno piuttosto ad accrescere il loro prestigio in una cerchia ristretta.
Indirettamente convoglieranno un’immagine positiva del CIS in quest’ambito
esclusivo.
Il CIS chiederà alle fondazioni di contribuire con le loro infrastrutture ed i loro
contatti allo scambio culturale da lui promosso con l’idea dei sette atelier di sette
nazioni.
Pericoli
Se il CIS non è in grado di contribuire nel modo desiderato all’incremento di
prestigio da parte delle fondazioni finanziatrici, vi è il rischio che si inneschi una
spirale negativa attraverso un “contagio della sfiducia” nell’ambito delle fondazioni rilevanti, ed il conseguente prosciugamento di questa fonte di finanziamento.
Le fondazioni sono spesso vincolate a statuti o a precedenti decisioni; il CIS
dovrà essere disposto ad accettare dei compromessi che permettano di agevolare i finanziamenti. D’altra parte, per mantenere la linea di condotta scelta per
posizionarsi in modo chiaro, non potrà soddisfare tutte le richieste di trattamento
speciale. Nei singoli casi le scelte potranno essere anche molto difficili, fra un
finanziamento e l’abbandono di un principio. Impellenti necessità di finanziamento possono, nel peggiore dei casi, far propendere le scelte per un’applicazione
blanda delle regole, ma con conseguente perdita di chiarezza nel posizionamento
ed una progressiva erosione dell’attrattiva.
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Tabella 19: Benefici, contributi e pericoli per enti culturali pubblici
Benefici per enti culturali pubblici (svizzeri ed esteri)
La realizzazione del CIS offre ad enti culturali pubblici (svizzeri oppure anche
esteri) di partecipare alla realizzazione o al finanziamento di un progetto di
qualità. Questo permette all’ente di adempiere ai suoi compiti istituzionali, regolati per legge, in modo creativo ed orientato al futuro.
Il CIS permette agli enti culturali pubblici un accesso agevolato
all’internazionalità richiesta dal loro operato.
Contributi
Il CIS chiederà agli enti culturali pubblici un contributo per la sua realizzazione o,
se preferito, un contributo per un atelier o per altri bisogni operativi del Centro.
Il CIS chiederà agli enti culturali pubblici di supportare con la loro rete di contatto lo scambio culturale da lui promosso con l’idea dei sette atelier di sette nazioni.
Pericoli
Più degli altri finanziatori, gli enti pubblici avranno il desiderio e/o l’obiettivo di
contribuire al design del progetto e della sua successiva operatività. Prendere in
considerazione delle proposte da parte degli enti pubblici sarà spesso utile;
d’altra parte, l’idea di progetto deve poter trovare la sua concretizzazione così
come desiderato dai promotori, senza troppe interferenze nelle decisioni da parte
di terzi.
Gli enti pubblici sono spesso vincolati a regolamenti o a precedenti decisioni; il
CIS dovrà essere disposto ad accettare dei compromessi che permettano di
agevolare i finanziamenti. D’altra parte, per mantenere la linea di condotta scelta
per posizionarsi in modo chiaro, non potrà soddisfare tutte le richieste per diventare infine “eleggibile” per un contributo. Difficoltà di finanziamento possono, nel
peggiore dei casi, far propendere le scelte per un’applicazione blanda delle idee
di progetto, un’applicazione consona unicamente ai regolamenti istituzionali, con
il rischio di una conseguente perdita di chiarezza nel posizionamento.
4.1.2
Benefici e beneficiari: RIASSUNTO DEGLI ELEMENTI PRINCIPALI
La linea fra successo ed insuccesso del CIS sarà prevalentemente tracciata dalla capacità di cogliere i bisogni e le richieste:
- degli artisti residenti e
- degli sponsor (aziende private svizzere o estere, fondazioni, mecenati, enti
pubblici svizzeri o esteri).
Il CIS dovrà disporre di infrastrutture e di offerte di coaching professionali per gli artisti, in modo che un soggiorno al CIS diventi un “must” per tutti gli artisti che lavorano
nell’ambito delle arti plastiche.
Per gli sponsor va elaborata un’offerta di base (pacchetto sponsoring base), alla quale
si aggiungeranno altri elementi, personalizzati. Per raggiungere l’attenzione necessaria
presso gli sponsor è necessario:
45
- allestire un concetto di sponsoring professionale
- incaricare un addetto alle “relazioni con gli sponsor”.
Anche la Scuola di Scultura beneficia in modo importante della presenza del CIS; la
realizzazione del Centro è un modo per assicurarne la continuità. Il CIS assicurerà
infatti alla Scuola di Scultura una maggiore visibilità ed un aumento di prestigio.
Il CIS genera infine benefici per l’economia locale e regionale, in particolare per il
settore del turismo e per le cave. Nell’ambito del turismo, i benefici saranno realizzabili
- dove ci sarà spirito di collaborazione,
- dove le infrastrutture di accoglienza sono adeguate,
- dove ci sarà la necessaria professionalità per rispondere alle richieste delle
nuove cerchie di clienti.
Va valutato se, per raccogliere a pieno i possibili benefici di un CIS, non siano da pianificare delle misure fiancheggiatrici per migliorare infrastrutture e professionalità
nell’ambito dell’accoglienza.
Per le cave il CIS può diventare un importante elemento di marketing. Anche qui, i
benefici potranno essere colti solo se s’instaurerà una proficua atmosfera di collaborazione.
4.2
Modello organizzativo
Con il modello organizzativo si affronta tutta la questione della gestione operativa del
Centro. Nel suo insieme il sistema organizzativo è complesso; tuttavia possono essere
identificati i seguenti elementi approfondibili singolarmente:
1. il bando di concorso e l’attribuzione delle borse di studio,
2. il semestre al CIS,
3. la visibilità per gli sponsor,
4. la cura dei contatti nel tempo.
Dopo la discussione di dettaglio dei punti di cui sopra, tramite uno schema temporale
si illustrerà come i singoli elementi si integrano in un quadro organizzativo generale.
Lo schema dà inoltre alcune indicazioni generali su quale sia la coordinazione necessaria fra i vari elementi per garantire una gestione funzionale del CIS.
A conclusione del capitolo dedicato al modello organizzativo si abbozzeranno alcune
prime riflessioni in merito alla piattaforma giuridica su cui costruire il CIS.
46
4.2.1
Il bando di concorso
Per l’organizzazione del bando di concorso si può schizzare un modo di procedere
standard ed indicare alcuni presupposti necessari allo svolgimento del bando di concorso.
Procedimento standard
Il procedimento standard comprende i seguenti passi:
1. Pubblicazione del Bando di Concorso: ogni anno, ad inizio primavera circa, la
direzione del CIS pubblica il bando di concorso per il semestre di residenza
presso il CIS dell’anno successivo. Il bando, edito nelle lingue ufficiali dei paesi
in cui verrà divulgato, conterrà delle indicazioni sul profilo artistico richiesto per
ambire alla “borsa di studio” CIS, sui contenuti richiesti per il dossier di candidatura, sulle modalità d’annuncio e sui criteri utilizzati per le valutazioni che
serviranno per decidere a chi attribuire le borse di studio. Questi ultimi, in particolare, dovranno essere assolutamente trasparenti, in modo da fugare ogni
dubbio di parzialità. In annesso al bando si allegheranno inoltre informazioni
sulle offerte, sulle prestazioni e sulle condizioni relative al soggiorno presso il
CIS.
2. Conferma del ricevimento del dossier di candidatura: non più tardi di due settimane dalla scadenza del termine d’annuncio, a fine primavera, ai candidati
sarà confermato il ricevimento del loro dossier ed annunciato l’inizio della fase
di valutazione delle candidature.
3. Valutazione preliminare delle candidature a livello nazionale: nel corso
dell’estate una pre-giuria (nazionale) valuterà le candidature inoltrate nel paese di competenza ed eleggerà le 12 candidature qualitativamente migliori. Queste saranno ammesse alla fase di valutazione di dettaglio. Entro la fine
dell’estate si comunicherà ai 12 candidati che hanno superato il primo scoglio di
valutazione di essere stati ammessi alla fase di valutazione di dettaglio. Ai candidati che non avranno superato questo primo scoglio si restituirà il dossier di
candidatura con una breve motivazione per l’esclusione dalla fase di valutazione di dettaglio.
4. Valutazione di dettaglio delle candidature: a inizio autunno, una giuria indipendente, composta da esperti internazionali, valuterà i dossier dei candidati ammessi alla seconda fase valutativa e stilerà per ogni paese una classifica delle
candidature. Il risultato della fase di valutazione di dettaglio sarà annunciato ad
ogni candidato entro la fine del mese di ottobre dell’anno che precede il soggiorno al CIS. Al soggiorno al CIS saranno ammessi i candidati che, nei singoli
paesi, raggiungono il primo posto nella fase di valutazione di dettaglio. Se il
candidato con il miglior punteggio dovesse rinunciare per un motivo o l’altro,
47
subentrerà il candidato che avrà raggiunto il secondo posto. E così via. Per rinunce non motivate a causa di forza maggiore (malattia, incidente ecc.) vi sarà
un termine ultimo.
Presupposti
Per uno svolgimento corretto del Bando di Concorso sono necessari dei presupposti
che normalmente vanno organizzati solo la prima volta che si inizia una cooperazione
con un paese e poi semplicemente verificati periodicamente. Alcuni di questi presupposti necessiteranno di anno in anno di decisioni “situative”, decisioni che vanno prese di
anno in anno a dipendenza della situazione contingente.
1. Centro operativo presso il CIS: la coordinazione di tutte le attività operative
(vedi schema temporale, capitolo 4.2.5) sarà gestita da un’unità con base al
CIS. Tale unità operativa dovrà entrare in funzione circa 1,5 anni prima del
primo semestre di soggiorno degli artisti al CIS.
2. Basi di supporto operative nei paesi degli atelier: ad eccezione della Svizzera, il
CIS necessiterà di una base di supporto operativo in ogni singolo paese per il
9
quale è attiva (o diventerà attiva) una sponsorizzazione. Queste basi operative
avranno il compito di:
a. aiutare nell’allestimento del bando (lingua e grafica adatta al paese) e identificare
10
i canali appropriati per la divulgazione
del Bando;
b. curare la pubblicazione del Bando di Concorso in collaborazione con i canali di divulgazione di cui sopra;
c. fare da base per l’inoltro dei dossier di candidatura e conferma della ricevuta del
dossier di candidatura;
d. curare i contatti con la giuria “nazionale” incaricata della preselezione;
e. gestire la comunicazione dei risultati della preselezione; informare i candidati
ammessi e ritornare i dossier ai candidati non ammessi;
f. inoltrare i dossier dei candidati ammessi alla valutazione di dettaglio al CIS;
g. sostenere l’artista beneficiario nella preparazione e gestione delle formalità di
viaggio, soggiorno in Svizzera e rientro in patria.
Quali possano essere queste basi operative dovrà essere definito a dipendenza della
situazione contingente nel paese per cui si dispone di una sponsorizzazione per un
atelier. Entrano in linea di considerazione le seguenti possibilità (la lista non è da considerarsi esaustiva):
9
Per la Svizzera la base operativa sarà garantita dal CIS stesso
10
Per esempio: riviste culturali (per la Germania p. es. ART), riviste elettroniche dedicate all’arte, altre homepages ecc.
48
a. istituzione culturale con forti legami con un’istituzione culturale svizzera (Centro
Culturale Svizzero di Milano, Swiss Institute a New York ecc.);
b. rappresentanza ufficiale svizzera (ambasciata, consolato ecc.);
c. eventualmente la sede della fondazione o dell’azienda sponsorizzatrice (o la sede
della società del mecenate). Questa soluzione va valutata attentamente per quanto riguarda l’aspetto della neutralità della valutazione delle candidature.
3. Giuria per la preselezione: la composizione della giuria per la preselezione deve
essere nota al momento del lancio del Bando di Concorso. La sua operatività
deve essere garantita a partire dal termine d’inoltro dei dossier. Per questioni
di praticità e di costi sembra opportuno mantenere limitato il numero delle persone che compongono la giuria. La persona che presiede la giuria per la preselezione è de jure membro anche della giuria per la valutazione di dettaglio.
4. Giuria internazionale per la valutazione di dettaglio: la composizione della
giuria internazionale deve essere nota al momento dell’uscita del Bando di
Concorso. La sua operatività deve essere garantita dallo stesso momento. Per
questioni di praticità sembra opportuno che la giuria internazionale si componga di parte dei membri che compongono le giurie di preselezione.
4.2.2
Il semestre al CIS
Per principio, durante il soggiorno al CIS l’artista beneficiario della borsa di studio
godrà di ampia libertà, sia per quanto riguarda il suo lavoro, sia per quanto riguarda il
suo movimento. Per permettere al CIS di funzionare, l’artista dovrà tuttavia accettare
alcuni obblighi, soprattutto di presenza, in particolare nei momenti dedicati agli sponsor. Nel dettaglio possono essere specificati i seguenti aspetti:
1. Preparazione al viaggio: per la maggior parte degli artisti (e paesi) non dovrebbero sussistere particolari difficoltà nel disbrigo delle formalità per un soggiorno
in Svizzera (p. es. permesso di soggiorno, assicurazioni ecc.), né da parte del
paese di provenienza, né da parte svizzera. Agli artisti provenienti da paesi per
i quali potrebbero sorgere delle difficoltà si organizzerà un supporto da parte
della base di supporto operativo nel paese di provenienza (vedi capitolo 4.2.1).
In Svizzera sarà il nucleo operativo del CIS ad occuparsi di eventuali chiarimenti.
2. Dotazione di base: il CIS offrirà all’artista soggiornante un atelier attrezzato
con l’infrastruttura necessaria – ulteriori infrastrutture saranno messe a disposizione nell’area della Scuola di Scultura – un appartamento dotato di connessioni multimediali presso l’atelier, uno stipendio di CHF 1'500 mensili per le piccole spese correnti, una dotazione di CHF 5'000 per acquisti di materiale ed
una partecipazione per costi di trasporto delle opere di CHF 3'000.
49
3. Ampia libertà di movimento: durante il soggiorno al CIS l’artista godrà di
un’ampia libertà di movimento e di gestione del tempo. Il CIS farà in modo di
trasformare la perifericità di Peccia in un vantaggio per i residenti: da una parte una grande tranquillità in sintonia con l’ambiente naturale alpino della zona
11
e dall’altra la possibilità di partecipare senza difficoltà e senza costi
(o con
una minima partecipazione alle spese) ad eventi culturali, seminari, esposizioni
o altri scambi d’interesse per l’artista sull’asse Zurigo-Milano. Gli artisti stranieri saranno anche incoraggiati a visitare alcune perle della Svizzera. Per garantire tutto questo il CIS si doterà delle infrastrutture e dei mezzi necessari.
4. Possibilità di evoluzione: oltre alla possibilità di partecipare alla vita culturale
del Centro Europa, il CIS organizzerà, in stretta collaborazione con gli artisti
stessi, degli incontri, dei momenti di scambio e di arricchimento professionale.
Inoltre, farà in modo che gli artisti possano avere possibilmente molti contatti
con dei galleristi. Per agevolare i contatti e per offrire un supporto di qualità
(superiore a tutti gli altri programmi), va valutato se prevedere l’introduzione
della figura del coach per gli artisti residenti.
5. Alcuni obblighi a sostegno del CIS: agli artisti residenti sarà chiesto di essere
presenti al CIS in occasione degli eventi voluti ed organizzati dagli sponsor o
con gli sponsor (per il dettaglio su questo punto vedi capitolo 4.2.3). Agli artisti
sarà pure chiesto di essere presenti in occasione di eventi organizzati al CIS
per divulgare l’immagine del Centro stesso o per generare introiti supplementari, in particolare in occasione di un finissage, nella forma di un’esposizione in
situazione di lavoro reale.
6. Privacy: per motivi di visibilità, di cura delle reti di contatto, economici ecc., il
CIS organizzerà frequenti visite ed eventi sul posto. Il Centro garantirà, rispettivamente farà rispettare con degli accorgimenti architettonici e temporali, la
tranquillità creativa degli artisti residenti.
7. Il rientro: le modalità di soggiorno e di rientro saranno regolate già prima
dell’arrivo al Centro. Per il rientro ci sarà da regolare unicamente la questione
del trasporto delle opere prodotte dall’artista durante il suo soggiorno a Peccia.
Considerati i materiali utilizzati, è necessario operare con un tetto massimo di
costi che il CIS è disposto ad assumersi.
4.2.3
La visibilità per gli sponsor
La possibilità di generare un ritorno d’immagine per gli sponsor sarà uno degli elementi chiave del progetto. Senza un ritorno d’immagine carico di positività, difficilmente si
11
Per costi sono intesi i costi per spostarsi (automobile, treno, ev. aerei); altri costi quali vitto ed alloggio fuori
dal CIS non sono inclusi.
50
riusciranno a trovare sufficienti sponsor per garantire la visibilità del Centro. Qui di
seguito si elencano una serie di possibilità attraverso cui lo sponsor potrà dare visibilità
al suo impegno. A dipendenza dello sponsor entreranno in considerazione solo alcune
delle possibilità elencate qui di seguito. La lista non è inoltre da considerarsi esaustiva.
1. Evento “sponsor” principale: ogni sponsor avrà la possibilità di organizzare
sull’area del CIS (ed eventualmente della SdS) un evento sull’arco di un finesettimana. I contenuti, lo svolgimento ed il coinvolgimento mediatico andranno
discussi fra lo sponsor ed il CIS. L’artista che ha usufruito dello sponsoring sarà
a disposizione per l’evento; agli altri artisti sarà chiesto un certo numero presenze a questi eventi. Tutto sommato, tali eventi potrebbero aprire sbocchi interessanti per tutti gli artisti residenti.
2. Evento “sponsor” privati: ogni sponsor avrà inoltre la possibilità di organizzare
un numero limitato di minieventi (con pochi invitati, con una connotazione o
familiare o di cura di contatti personali) sull’area del CIS. Per la programmazione, tali eventi avranno una priorità inferiore rispetto agli eventi “sponsor” principali. Anche le modalità di questi eventi saranno da definire nella discussione
fra Sponsor, CIS ed artista che ha usufruito dello sponsoring; essi saranno
“personalizzati” in funzione delle richieste dello sponsor.
3. Inaugurazione della stagione artistica (“vernissage”): all’inizio di ogni semestre
sarà organizzata una cerimonia d’inaugurazione della stagione artistica. La cerimonia andrà organizzata in modo attrattivo, innovativo e di anno in anno differente, in modo da motivare i media a riferire sull’evento. Va valutato se non
valga la pena inaugurare la stagione artistica in abbinamento con il vernissage
della mostra di un artista affermato (nello “spazio espositivo del CIS”). Tale
mostra potrebbe accompagnare per un po’ di tempo l’inizio del lavoro degli artisti al CIS. Questi ultimi si potrebbero presentare al pubblico che visita la mostra attraverso un’installazione video. In questo modo potrebbero iniziare i lavori in modo indisturbato – al contempo i visitatori sarebbero informati sugli artisti ospiti del CIS in quel momento. Nel periodo della mostra potrebbero infine
essere organizzate delle “occasioni d’incontro” fra gli artisti ed il pubblico accorso per la mostra. La visita della mostra sarà gratuita per gli sponsor e a pagamento per il pubblico.
4. Finissage: a conclusione di ogni semestre sarà allestita una “mostra in situazione reale”, cioè con le opere esposte finite o non completamente finite negli
atelier, nello spazio espositivo del CIS ed eventualmente, addirittura, nella cava stessa. In pratica, il finissage permetterà a chi vi parteciperà di “dare una
sbirciata” al lavoro creativo degli artisti. Anche per il finissage si dovranno trovare modalità e alternative accattivanti e attraenti da un punto di vista mediatico. È pensabile per esempio di allestire in contemporanea una seconda mostra
51
di un artista (o di artisti famosi), concerti, conferenze. Lo svolgimento può avvenire sull’arco di più giorni. La partecipazione sarà gratuita per gli sponsor ed
un numero limitato di loro ospiti, a pagamento per il resto del pubblico.
5. Eventi sponsor “fuori porta”: lo sponsor può organizzare più eventi fuori sede
(non sull’area del CIS). Per aziende estere, rispettivamente per aziende (estere
o elvetiche) che hanno sponsorizzato un artista straniero, potrebbe essere
d’interesse o addirittura auspicabile l’organizzazione di un evento nel paese di
provenienza dell’artista o con la sede dell’azienda sponsorizzatrice. Le modalità
di partecipazione del CIS e dell’artista interessato vanno discusse e definite fra
i diretti interessati. In via di principio è da presupporre la disponibilità
dell’artista e di rappresentanti del CIS a partecipare ad eventi “sponsor fuori
porta”. I costi sono a carico dello sponsor.
6. Contributi su stampa e televisione, locale, nazionale, internazionale: è auspicabile che i media locali, nazionali ed internazionali riferiscano sugli eventi di cui
sopra, ad eccezione degli eventi “sponsor“ privati. A questo scopo si dovrà instaurare una proficua collaborazione fra CIS e i rappresentanti dei media.
7. Edizione di un catalogo “stagionale”: il CIS prevede di presentare gli ospiti del
Centro nell’edizione annuale di un catalogo “stagionale”. Il contenuto del catalogo va ancora definito. Nel catalogo saranno senza dubbio presentati in modo
confacente gli artisti e gli sponsor.
4.2.4
La cura dei contatti nel tempo
La cura dei contatti con gli artisti che avranno beneficiato di una borsa di studio al CIS
sarà un compito prioritario. Con il tempo si andrà così a costituire una community
internazionale, composta da artisti di successo, la cui storia è accomunata da un semestre trascorso al CIS di Peccia. Agli artisti a cui sarà attribuita la borsa di studio
sarà esplicitamente chiesto di aderire alla community e di contribuire alla notorietà
internazionale del Centro.
Misure per assicurare la dinamicità della community
Per mantenere dinamici gli scambi a livello di community si prevede di adottare le
seguenti misure:
1. Allestimento di una piattaforma virtuale: la rete di contatti sarà gestita attraverso una piattaforma virtuale, a cui avranno accesso solo i membri della
community (gli artisti). La piattaforma assicurerà la raggiungibilità degli artisti
e permetterà degli scambi fra di loro “in ambiente protetto”. La piattaforma
permetterà inoltre di scambiarsi informazioni importanti (“newsletters”, “announcements” etc.); a dipendenza dell’interesse, la piattaforma potrà assumere le caratteristiche di un giornale elettronico.
52
2. Organizzazione di eventi a scadenza annuale: ogni anno il CIS organizzerà un
evento dedicato esclusivamente alla sua “community”.
3. Pubblicazione cartacea della community (eventualmente): una pubblicazione
cartacea potrebbe avere importanti ricadute in termini di visibilità e sosterrebbe gli sforzi di PR del Centro. Questa misura va tuttavia valutata attentamente
in termini di costi e di ricavi (rispettivamente ricadute).
Vantaggi derivanti da una community dinamica
I vantaggi derivanti da una community dinamica possono essere molteplici e variegati.
Di seguito alcuni esempi; la lista non è tuttavia da considerarsi in alcun caso esaustiva:
- Una community dinamica contribuisce ad una maggiore visibiltà del CIS. Ed
una maggiore visibilità è traducibile in modo assai diretto in un maggiore interesse di sponsorizzazione.
- I membri della community possono fungere in molti casi da intermediari/ambasciatori nelle attività di fund raising del Centro. Un simile contributo
da parte degli “ex residenti” sarebbe certamente molto apprezzato dal CIS
ma può avvenire solo su base assolutamente volontaria.
- I membri della community possono contribuire all’organizzazione di eventi di
rilievo presso il CIS. Tali eventi possono avere lo scopo di aumentare la visibilità del Centro, con le ricadute di cui sopra, o generare loro stessi delle entrate.
- La community può offrire un supporto nelle attività connesse allo svolgimento
del Bando di Concorso. Modalità e contributo vanno ancora specificate.
4.2.5
Coordinamento delle attività: schema temporale
Un funzionamento razionale del Centro presuppone un rigido coordinamento temporale
delle attività (vedi Figura 5).
53
Figura 5: Coordinamento temporale delle attività del CIS sull’arco di un anno
Piano temporale "anno tipo"
Lavori necessari per l'operatività del CIS
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre dicembre
I Lavori connessi alla gestione bando di concorso
I. 1 Allestimento (formulazione) bando di concorso (giuria internazionale)
Bando di concorso
I. 2 Nomina giuria "nazionale"
I. 3 Identificazione canali di pubblicazione e pubblicazione
"accompagnamento" artista
I. 4 Feedback "ricevuta" mappe con le candidature
I. 5 Termine inoltro candidature degli artisti
"cura" sponsor
I. 6 Lavoro giuria "nazionale"
I. 7 Designazione die 12 candidati ammessi alla 2. fase di valutazione
I. 8 Lavoro giuria "internazionale"
I. 9 Comunicazione personale ai candidati e pubblicazione del vincitore
II "Accompagnamento" dell'artista
II. 1 Preprazione soggiorno a Peccia, indicazioni e preparativi logistici
II. 2 Preprazione soggiorno a Peccia, questioni amministrative
II. 3 Soggiorno al CIS, ambientazione iniziale
II. 4 "Coaching" dell'artista durante il soggiorno (visite fuori sede, eventi, ecc.)
II. 5 Soggiorno al CIS, organizzazione logistico e amministrativo del rientro
III "Cura" degli Sponsor ("Hotspots")
III. 1 Preparazione annuncio lancio del concorso
#
III. 2 Preparazione e lancio "stagione artistica al CIS" ("Vernissage")
III. 3 Eventi per sponsor durante la stagione
III. 4 Preparazione annuncio die 12 candidati ammessi alla 2. fase
III. 5 Preparazione "Finissage"
III. 6 Preparazione annuncio "vincitori" delle borse di studio
Comunicati o conferenze stampa
Lancio bando di concorso per l'anno "x+1"
Lancio "stagione artistica al CIS - vernissage"
Annuncio candidati ammessi alla 2. Fase
Lancio "giornate del finissage"
Annuncio vincitori borse di studio
4.2.6
Riflessioni sull’architettura giuridica per il CIS
La definizione dettagliata del modello organizzativo è di fondamentale importanza
anche per la scelta dell’architettura giuridica del CIS. In questa riflessione si tiene
evidentemente in considerazione che il CIS nasce in “naturale” vicinanza della Scuola
di Scultura di Peccia, la cui forma giuridica è quella di una società a garanzia limitata
(sagl) e che la stessa è sostenuta soprattutto idealmente dall’ Associazione sostenitori
"Pro Scuola di Scultura di Peccia".
La struttura che secondo gli esperti interpellati più si addice alla conduzione del Centro
prevede:
- la costituzione di una Fondazione e
- la costituzione di una società a garanzia limitata (sagl) che si occupi della gestione operativa del Centro (socis sagl – società operativa centro internazio12
nale di scultura) .
In questo disegno la Fondazione sarebbe proprietaria dei capitali necessari alla realizzazione del Centro ed in seguito proprietaria delle infrastrutture del Centro. Per la
realizzazione del Centro i promotori vogliono evitare che la Fondazione debba assumere capitali commerciali che graverebbero l’intero progetto con interessi passivi.
12
Il nome “socis“ è di pura fantasia; serve solo ad abbreviare il testo
54
La socis sagl sarà costituita dalla Fondazione stessa con altri partner. Altri possibili soci
potrebbero essere la Scuola di Scultura sagl ed altre persone giuridiche o private. Sono
possibili anche altre varianti, ma si ritiene importante che la Fondazione possa rimanere la socia di maggioranza. Ai soci della socis sagl spetterà il compito di nominare il
direttore o la direttrice del Centro Internazionale di Scultura.
È ipotizzabile, che la socis sagl subappalti alcuni elementi organizzativi a collaboratori
esterni (p. es. l’organizzazione dei bandi di concorso in paesi terzi) o a ditte specializzate (p. es. l’allestimento degli eventi che accompagnino in modo adeguato tutta la
stagione al CIS).
In questo panorama la sagl Scuola di Scultura rimane formalmente indipendente, o, al
massimo, socia di minoranza della socis sagl. Per un primo periodo almeno si presuppone e si auspica tuttavia un legame su più livelli fra le due società.
Un’alternativa potrebbe essere la rinuncia alla costituzione della socis sagl, attribuendo
il compito di organizzare l’operatività del Centro alla Scuola di Scultura sagl quale
seconda attività aziendale. Questa formula non permette tuttavia un’attribuzione chiara delle competenze e una suddivisione ottimale dei rischi imprenditoriali. Questo
soprattutto in u’ottica di corto-medio termine. Più a lungo termine è possibile che per
semplicità si possa proporre una fusione delle due sagl. L’articolo inerente allo scopo
della fondazione e altri paragrafi degli statuti della Fondazione saranno formulati in
modo che siano realizzabili possibili evoluzioni come presentate sopra, senza incorrere
in problemi statutari.
La costituzione di una Fondazione è considerata una condizione in sostanza irrinunciabile, in particolare per agevolare la costituzione del capitale iniziale, per favorire un
eventuale futuro accumulo e per la sicurezza garantita dai dispositivi di sorveglianza
delle fondazioni. Per quest’ultimo aspetto si auspica che la costituenda fondazione
possa essere sottoposta alla Vigilanza federale sulle fondazioni. Il Consiglio di Fondazione sarà composto da rappresentanti delle istituzioni pubbliche e private che parteciperanno in modo preponderante alla costituzione del capitale iniziale, come pure da
altre persone che a titolo privato contribuiranno con somme importanti al lancio del
Centro. I promotori valutano anche la nomina in seno al CdF di esponenti di spicco
dell’arte contemporanea.
La costituzione di una società anonima (sa) non sembra essere adatta né quale base di
finanziamento, né quale forma societaria per l’organizzazione operativa del Centro. Per
il primo aspetto, una sa trasmette un’immagine troppo commerciale e per il secondo,
la costituzione di una sa va oltre alle effettive necessità. Altre forme societarie sembrano adattarsi ancor meno agli obiettivi che si pone il Centro Internazionale di Scultura.
55
Non è escluso che prima di arrivare alla costituzione della Fondazione sia necessario un
passaggio intermedio. Evidentemente, qualora subentrassero nuovi elementi di riflessione o cambiassero le condizioni quadro, anche l’architettura giuridica generale andrebbe ripensata.
4.3
L’alimentazione economica del CIS
Nell’elaborazione del modello imprenditoriale si è posto innanzitutto l’accento sui benefici generati dal CIS e sui suoi beneficiari. Orientandosi a questi benefici e beneficiari,
si è in seguito elaborato e definito il modello organizzativo con l’evidente scopo di
generare i più alti benefici possibili. Più alti ed evidenti sono i benefici, più alta sarà
anche la disposizione dei beneficiari a contribuire finanziariamente alla sua operatività.
4.3.1
Le fonti degli introiti del CIS
Qui di seguito saranno discusse le possibili fonti di finanziamento dell’operatività del
Centro. La lista è variegata, indica le più probabili e più concrete fonti di finanziamento, ma non è da considerarsi esaustiva. Non è da escludere che in corso d’opera possano aumentare le possibilità di ampliare gli introiti grazie a nuove idee.
1. Contributi dagli sponsor principali: i promotori del progetto presuppongono che
sarà possibile trovare almeno sette sponsor principali con cui concludere un
contratto di sponsoring di almeno cinque anni e nel quale si prevede il versamento annuale di CHF 50'000. Quale contropartita il CIS garantirà allo sponsor:
- un importante e positivo ritorno d’immagine generato a più livelli ed in varie
modalità (vedi modello organizzativo);
- la possibilità di usufruire del CIS quale piattaforma per un evento culturale/artistico concepito su misura e al quale potrà invitare chi da lui desiderato;
in parte l’evento potrà essere sfruttato per potenziare il ritorno d’immagine
positiva;
- la possibilità di usufruire del CIS quale sfondo per eventi di carattere più personale;
- la partecipazione gratuita al “vernissage” e al “finissage”, comprese le attività
e manifestazioni connesse, ad un certo numero di persone accreditate dallo
sponsor;
- la possibilità di ottenere condizioni favorevoli in caso d’acquisto di marmo di
Peccia presso la Società d’estrazione.
2. Contributi da sponsor speciali: per una serie di servizi che vanno assolutamente messi a disposizione degli artisti che soggiornano al CIS, in particolare servi-
56
zi per aumentare la mobilità delle persone soggiornanti al CIS, si cercheranno
di trovare degli sponsor specifici. Si pensa in particolare:
- ad una compagnia aerea o ad un’agenzia viaggi che si assuma i costi dei voli
di andata e ritorno degli artisti provenienti da paesi lontani;
- ad una casa automobilistica che metta a disposizione delle autovetture per la
mobilità degli artisti;
- a un’azienda attiva nel campo dei trasporti pubblici che metta a disposizione
degli abbonamenti per il trasporto pubblico;
- ad aziende in grado di offrire dei servizi di logistica/trasporto delle opere elaborate a Peccia;
- ad agenzie di viaggio o a organizzatori di eventi che offrano agli artisti residenti a Peccia la possibilità di prendere parte alla vita artistica fra Zurigo e
Milano a condizioni privilegiate.
Il CIS si impegnerà a curare anche per gli sponsor speciali un ritorno d’immagine
positivo attraverso ad azioni promosse a più livelli ed in varie modalità (vedi modello
organizzativo). Inoltre, anche per gli sponsor speciali si definiranno dei contingenti di
persone che potranno partecipare gratuitamente al “vernissage” e al “finissage”.
3. Introito con le entrate generate al “vernissage” e al “finissage”: le manifestazioni di apertura e di chiusura della stagione artistica non sono pensate unicamente per generare maggiore visibilità del Centro, ma anche per generare alcune entrate dirette. Se gestite in modo creativo ed innovativo, le manifestazioni possono attirare un discreto pubblico disposto a pagare una certa somma
per poter accedere alle mostre o ad altri eventi organizzati per l’occasione.
4. Attraverso la sponsorizzazione degli elementi d’interesse del “vernissage” e del
“finissage”, p. es. l’esposizione al CIS di opere di un artista affermato, cicli di
conferenze e/o concerti, le entrate di cui sopra (punto 3) possono essere dirottate sul finanziamento dell’operatività complessiva e non sono totalmente assorbite dai costi generati dalle manifestazioni. In questo ambito sono pensabili
anche sponsorizzazioni da parte di aziende o enti pubblici che non dispongono
di sufficienti risorse per una candidatura quale sponsor principale. Pro Helvetia
potrebbe ad esempio sponsorizzare l’esposizione di un artista già affermato, il
Comune di Lavizzara e/o delle aziende locali/cantonali contribuire con una tantum ad una delle due manifestazioni.
5. Gli hotel e alberghi della zona potrebbero pure essere interessati ad includere
l’offerta di una visita alle mostre e manifestazioni di apertura e conclusione della stagione del CIS nei pacchetti di soggiorno. Con una politica dei prezzi mirata, gli hotel ed alberghi possono incrementare la loro occupazione media in
57
momenti
della
stagione
deboli,
contribuendo
come
controprestazione
all’allestimento delle mostre e/o manifestazioni.
6. Per opere create al CIS, l’artista, al momento della vendita dell’opera, si impegnerà a versare al Centro una commissione. Le modalità e la consistenza della
commissione devono essere oggetto di ulteriori approfondimenti.
7. Nel CIS, sono previsti degli alloggi, semplici, per le persone che visitano gli
artisti. Durante i periodi in cui gli atelier non sono occupati, questi alloggi come
gli atelier stessi, potranno essere eventualmente affittati a persone interessate
a soggiornarvi per un certo periodo (ricercatori, altri artisti, turisti ecc.).
4.3.2
Presupposto di fondo per il funzionamento del CIS
Nel sottocapitolo precedente si sono enumerate una serie di possibilità attraverso le
quali il CIS può generare delle entrate per garantire la sua operatività. Senza ancora
essere entrati nel dettaglio di un businessplan, è facilmente prevedibile che gli introiti
generati annualmente saranno totalmente necessari per il funzionamento operativo del
Centro. Se si dovesse utilizzare una parte di questi introiti per onorare degli impegni
finanziari assunti al momento della realizzazione del CIS (ipoteche o assunzione di altri
finanziamenti commerciali), a medio e lungo termine il Centro non sarà in grado di far
fronte ai suoi impegni operativi; a seguito di questa situazione si potrebbe innescare
una spirale evolutiva sfavorevole. Contributi per la realizzazione del Centro stesso
vanno quindi considerati alla stregua delle sponsorizzazioni di cui sopra ed onorati con
lo stesso tipo di controprestazioni (cura della visibilità, eventi personalizzati, contingenti per la partecipazione gratuita agli eventi organizzati al Centro, ecc.). Per gli
sponsor che finanziano la realizzazione base del Centro è infine ipotizzabile l’entrata
nel gremio dell’ente che promuove il progetto, p. es., se si scegliesse di operare tramite una Fondazione, di entrare quale membro del Consiglio di Fondazione.
4.4
Il parere di esperti e di altri interessati sul CIS in
generale e sul modello imprenditoriale in particolare
4.4.1
Esponenti politici ed altre persone chiave della Vallemaggia
Hanno partecipato all’incontro le seguenti persone:
- Fiorenzo Dadò, Gran Consigliere, Cavergno
- Giacomo Garzoli, Gran Consigliere, Ascona
- Marcello Tonini, Presidente Ascovam, Aurigeno
- Pierluigi Martini, Sindaco di Cevio, Cevio
58
- Michele Rotanzi, Sindaco di Lavizzara, Peccia
- Giancarlo Verzaroli, Direttore Scuola Media, Avegno
- Ivo Lanzi, Sindaco di Avegno-Gordevio, Avegno
Nel corso della discussione i presenti hanno espresso vari apprezzamenti sulla Scuola
di Scultura e sul progetto del CIS. In particolare si attesta grande rispetto per la tenacia dimostrata dai signori Naef nella conduzione della Scuola di Scultura, aumentandone costantemente, sull’arco di più di un ventennio, il prestigio ed il successo. Per i
presenti, il lavoro finora svolto rappresenta un’ottima premessa per il lancio del CIS.
Dalle riflessioni dei presenti emergono alcune preoccupazioni:
- Rispetto alla Scuola di Scultura, l’idea del Centro Internazionale di Scultura
rappresenta un considerevole salto di livello: per l’idea stessa (“il progetto
parte già grande”), per le infrastrutture e, in generale per tutto il contesto
operativo. Il progetto del CIS guarda lontano; chi sceglie la sua realizzazione
non deve perdere di vista la cura dei dettagli.
- Intrinseca all’idea del CIS vi è anche un’idea di un’apertura: dalla Vallemaggia il CIS guarda al mondo delle arti figurative ed il mondo guarda al CIS, ad
un Centro più o meno immerso nel contesto umano e sociale della Vallemaggia. Per vari motivi potrebbero sussistere dei problemi nel radicare il CIS nel
contesto valligiano.
- Il progetto va oltre la sua localizzazione in Val Lavizzara. Per molti apetti va
oltre anche la sua localizzazione in Vallemaggia, coinvolgendo anche il Locarnese e, per estensione, l’intero Cantone. Anche in questo caso l’elemento di
per sé positivo di apertura e di ampio coinvolgimento richiede importanti
sforzi affinché il processo non provochi degli strappi.
- L’attenzione rivolta verso il Centro Internazionale di Scultura da parte dei responsabili politici ed amministrativi potrebbe essere mal compresa dalla popolazione, soprattutto se il Centro non riuscisse a dimostrare la sua capacità
di generare un volume finanziario in grado di creare posti di lavoro e importanti indotti per tutti i settori economici della regione.
- La promozione dell’idea del Centro dipende quasi interamente dai signori Naef; in fase di realizzazione e poi di gestione del CIS è necessario poter allargare la base di supporto del Centro.
- Per principio il CIS può svilupparsi indipendentemente dalle sorti della cava di
marmo di Peccia. Obiettivamente, però, fra le due attività sussistono elementi di forte sinergia. L’abbandono dell’attività estrattiva penalizzerebbe il CIS,
come d’altra parte la mancata realizzazione del CIS sottrarrebbe la possibilità
di utilizzarlo quale “canale” attraverso cui portare nel mondo una straordina-
59
ria immagine del marmo di Peccia. Lo sfruttamento delle evidenti possibilità
sinergiche dipende però dalla volontà di entrambi gli attori coinvolti di sviluppare elementi di comunicazione comuni.
I presenti auspicano che:
- Il CIS possa annoverare fra i suoi stipendiati anche artisti già conosciuti; nomi in grado di lanciare il Centro, nomi in grado di innescare un processo evolutivo favorevole.
- Il CIS possa allargare la sua base, per esempio trovando un aggancio con la
SUPSI o con l’USI. Si pone il quesito se non sia addirittura opportuno che il
CIS diventi una “sede esterna” di una delle due istituzioni universitarie del
Cantone.
- Il CIS possa diventare un polo d’eccellenza in grado di aprire anche nuove
opportunità economiche, per esempio nell’ambito del design.
- Il CIS diventi un “motore” per promuovere verso l’esterno (verso il mondo
intero) quanto il territorio offre, e al contempo però che…
- … il CIS curi anche i suoi rapporti con l’interno della Valle, con le sue istituzioni come la scuola, con le sue associazioni e quindi con la popolazione intera; affinché anche il tessuto locale si possa arricchire delle conoscenze, delle
visioni che il CIS sarà in grado di convogliare a Peccia.
- Il CIS possa sviluppare notevoli sinergie con le attività della cava di marmo,
contribuendo così indirettamente alla continuazione delle attività estrattive e
di lavorazione del marmo a Peccia.
- Nell’ambito di una realizzazione del progetto “Gottardo 2020” il CIS (rispettivamente la Vallemaggia) possa esserne parte integrante.
- Per una maggiore integrazione economica del Centro si pone anche la domanda se non sia opportuno integrare il progetto in un contesto ancora più
ampio, per esempio riprendendo l’idea del parco regionale.
4.4.2
Esponenti del settore del turismo in generale e del settore alberghiero in particolare
Hanno partecipato all’incontro le seguenti persone:
- Fabio Bonetti, Ente turistico Lago Maggiore, direttore, Locarno
- Fabio Lafranchi, Ente turistico Vallemaggia, direttore, Maggia
- Fernando Brunner, Residenza Al Parco, direttore, Muralto
- Elia Frapolli, c2bconsulting, Sant Antonino
60
- Diego Glaus, Albergo Losone, direttore, Losone.
Nel colloquio i presenti esternano l’auspicio che il Centro possa essere realizzato. Essi
intuiscono molteplici possibili sinergie con il settore da loro rappresentato. In particolare si sottolinea che con il Centro il settore turistico potrebbe offrire agli ospiti del Canton Ticino un’ulteriore meta, un ulteriore spunto per raccogliere un’esperienza unica da
riportare a casa dopo le vacanze. Entrando più in profondità nel tema, i presenti affrontano alcune riflessioni che affidano ai promotori del Centro:
- Per generare un’attrattiva sufficiente a far diventare il CIS una possibile meta
per l’ospite soggiornante in Ticino è necessario pensare a tutto un corollario
di eventi e manifestazioni di qualità da svolgere a Peccia, quali per esempio
delle mostre permanenti. Altrettanto importante sarà la messa in rete e
l’inserimento armonico delle proposte del Centro nel panorama delle offerte
della Regione e del Cantone. Tale messa in rete deve far capo ad ogni mezzo
di comunicazione possibile, sempre più i mezzi multimediali. Anche per superare l’intrinseca perifericità fisica del Centro. Pur facendo degli sforzi in tal
senso, il CIS raggiungerà comunque sempre solo un certo pubblico di nicchia.
- Un elemento da non sottovalutare è il fatto che la maggioranza del pubblico
potenzialmente interessato al Centro soggiorna nelle località di valle del Cantone. Il CIS dovrà quindi marcare presenza nei centri e potersi proporre nella
maggior parte dei casi come uno dei due o tre elementi per cui l’ospite del
Canton Ticino si accolla la trasferta in Vallemaggia. La presenza potrebbe essere anche “fisica”, per esempio con l’inserimento del marmo di Peccia nella
pavimentazione della Piazza Grande a Locarno.
- Per incentivare il contatto con il territorio, i presenti propongono di valutare
la possibilità di “distribuire” sul territorio gli ospiti degli eventi e delle manifestazioni previste al Centro.
- Dalle esternazioni degli astanti si rivela un conflitto irrisolto sul posizionamento del CIS; da una parte si auspica un Centro non troppo elitario, dove vi
possa accedere a determinate condizioni anche un pubblico, seppur di nicchia, ugualmente abbastanza vasto e dall’altra si intuisce che i potenziali
sponsor non necessariamente cercheranno un impatto di massa, ma qualcosa
di esclusivo, molto mirato sul loro target, oppure un appagamento strettamente personale. La perifericità del Centro ha in quest’ambito risvolti ambivalenti.
- Si ritiene che un aspetto pure importante da considerare sia l’integrazione
accurata del Centro nel paese di Peccia stesso. Con il Centro Peccia assurgerebbe ancor di più a “paese della scultura”; alla ricerca di un giusto equilibrio
fra cultura, turismo e vita dei residenti va attribuita una giusta priorità.
61
- La ricerca di equilibri è dettata anche dal coinvolgimento dell’ente pubblico
quale finanziatore (Cantone Ticino). Un orientamento troppo elitario potrebbe
generare delle difficoltà al momento del dibattito sulla concessione del credito
per il Centro.
- Alcuni interlocutori si soffermano sulla necessità che il Centro assurga a fama
internazionale: si avanza l’ipotesi che per raggiungere tale obiettivo siano necessari dei nomi noti, pur col rischio di sconfinare nel problema dell’elitarismo
di cui sopra. D’alto canto, il vasto pubblico è ricettivo solo con i grandi nomi.
Si auspica che il Centro incontri le simpatie di una celebrità che accetti di
supportare con la sua immagine il lancio del Centro.
- Dallo studio del comportamento delle persone in visita si sa che sempre più
l’ospite è alla ricerca di una “esperienza”, di una “storia” in grado di suscitare
emozioni. È pure stato accertato che spesso l’ospite cerca di tenersi stretta
l’esperienza vissuta attraverso l’acquisto di un oggetto che la rievochi. Si
ammette che nel contesto del CIS la questione dell’oggettistica è delicata, ma
va ugualmente affrontata.
- L’ultimo aspetto di cui sopra si inserisce in una più ampia riflessione sul come
sia possibile “catturare il valore” (“to catch the value”) che indubbiamente il
Centro genera, ma in modo diffuso. Per la fase operativa risulta infatti uno
squilibrio fra i costi ed i potenziali centri di ricavo. La maggioranza di questi
ultimi presenta dei conflitti con il concetto di base o risulta difficilmente praticabile. Potenziare, per esempio, il concetto dell’“hotel della scultura” entra in
conflitto con l’offerta di un’oasi di lavoro per gli artisti. Catturare l’indubbio
surplus generato dal CIS attraverso dei sofisticati modelli di governance richiede, d’altro canto, un lunghissimo lavoro di preparazione e un coinvolgimento capillare degli abitanti di un vasto territorio (potenzialmente di tutto il
Canton Ticino). Fondamentalmente il credito a fondo perso promesso dal
Cantone risponde alla richiesta di compartecipazione del territorio in termini
“top down”.
- I presenti chiedono inoltre se l’operazione prevede anche un piano B, un piano applicabile qualora l’idea d’utilizzo del Centro da parte di artisti stipendiati
con borse di studio sponsorizzate non risulti fattibile o col tempo entri in crisi.
4.4.3
Colloquio con alcuni esperti di “artists in residence”
Durante l’estate 2010, in momenti differenti, l’autore del presente documento ha incontrato alcuni esperti nell’ambito delle iniziative “artists in residence”; sono avvenuti
dei colloqui con le seguenti persone:
- Wenzel Haller, direttore del gruppo “artists in residence.ch”;
62
- Alexandra Stäheli, responsabile di progetto, Internationales Austausch- und
Atelierprogramm Region Basel;
- Christian Rösch, direttore artistico e curatore del Centro culturale NAIRS,
Scuol;
- Charlotte Matter, responsabile di progetto, pro Helvetia.
Nel bilancio complessivo, tutti gli interlocutori invitano a proseguire con la progettazione e la realizzazione del Centro Internazionale di Scultura. Essi ritengono che l’offerta
del Centro vada ad intercettare una effettiva da parte di una certa cerchia di artisti.
Dal punto di vista organizzativo si sono raccolte le seguenti indicazioni:
- Il modello organizzativo proposto per il Centro è corretto; dalla sua descrizione traspare la complessità della gestione del tutto. Tale complessità non è in
nessun caso da sottovalutare.
- Per quanto riguarda il coinvolgimento del pubblico (esposizioni) va seriamente considerata la possibilità di procedere su due differenti livelli: un livello adeguato ad un coinvolgimento più di massa, popolare; ed un altro livello, più
specifico, studiato per interessare un gruppo più esiguo, competente ed interessato.
- Considerata la vicinanza con il Film Festival di Locarno, gli interlocutori ritengono che sarebbe molto opportuno riuscire ad accoppiare l’iniziativa del CIS
all’evento di Locarno, già conosciuto in campo internazionale.
Nelle discussioni si è proposto di riflettere alle seguenti “variazioni” sul progetto base:
- Per il CIS è prevista un’infrastruttura specifica per lavorare con materiali quali
il sasso o altri materiali “difficili” (pesanti). Nel mondo è difficile trovare atelier
equipaggiati
a
questo
scopo.
Investire
in
modo
particolare
nell’infrastruttura tecnica potrebbe aprire innumerevoli possibilità. Per esempio, artisti affermati in altre materie che desiderano cimentarsi con la scultura
troverebbero delle infrastrutture adeguate al CIS. Questi artisti sarebbero eventualmente in grado di sopperire loro stessi al finanziamento del loro soggiorno a Peccia. Un’infrastruttura ottimale potrebbe permettere anche la realizzazione di progetti complessi, che necessitano di equipaggiamenti speciali
(il signor Haller ha fatto riferimento p. es. al progetto “Die Grotte”, realizzato
nel 2007 dagli artisti Gerda Steiner e Jörg Lenzinger per la “Neue Argauer
Bank ad Aarau: http://www.steinerlenzlinger.ch/eye_diegrotte.html).
- In Svizzera ci sono cantoni che incoraggiano giovani artisti mettendo loro a
disposizione degli atelier dove possono lavorare per un certo periodo. Il signor Haller indica, in questo senso, la pratica del Canton Neuchâtel. Spesso
tali atelier sono unicamente degli spazi (studi) e si prestano solo per la prati-
63
ca di arti che non necessitano di particolari infrastrutture. Per alcuni cantoni
svizzeri (p. es. il Canton Zurigo) potrebbe essere interessante affittare e mettere a disposizione degli artisti un atelier a Peccia, dotato di infrastrutture
specifiche per la pratica della scultura.
- In sostanza gli interlocutori hanno invitato a considerare l’equipaggiamento
infrastrutturale come un fattore di attrattiva e di considerare in quest’ottica
anche la possibilità di affittare gli spazi (gli atelier) a degli artisti interessati a
far capo a queste infrastrutture, lasciando a loro il compito di trovare i mezzi
finanziari necessari.
- Gli interlocutori hanno invitato inoltre a ripensare allo spazio espositivo, in
particolare a non lasciarsi condizionare da un'infrastruttura fissa (vedi esempio del “Kloster Schöntal” diretto dal signor John Schmid).
In merito al finanziamento, le persone incontrate hanno esposto le seguenti riflessioni:
- Dietro ad iniziative quali quella del CIS spesso vi sono delle fondazioni con
ingenti capitali, originariamente messi a disposizione da persone private.
Queste situazioni, finanziariamente solide, hanno però l’evidente effetto che
le attività della Fondazione sono condizionate dal volere dal mecenate (o mecenati) che le ha (hanno) volute. Questo è (solo) in parte il caso dell’IAAB di
Basilea, supportato finanziariamente in modo determinante dalla Fondazione
Meria. Il condizionamento dell’IAAB da parte della Fondazione Merian è relativo; ben più importante è il vantaggio del finanziamento solido assicurato
grazie alla partecipazione della Fondazione. Diametralmente opposta è invece
la situazione della Fundaziun Nairs. A sostegno della fondazione non vi è un
donatore importante; le attività di NAIRS non sono condizionate da una figura di questo tipo, ma piuttosto da una scarsità cronica di risorse economiche.
- È probabile che, nel caso del CIS, si debba richiedere di contribuire al finanziamento iniziale ad un certo numero di finanziatori importanti (non solo ad
uno), limitando de facto la loro possibilità d’influenza personale, anche nel
caso di una compartecipazione finanziaria importante. Questo potrebbe tuttavia generare delle difficoltà, per problemi d’incompatibilità fra donatori importanti e perché l’attrattiva a contribuire diminuisce in modo sovraproporzionale
rispetto alla possibilità d’influsso.
- Per lo sponsoring si suggeriscono più vie: inizialmente sembra opportuno entrare in discussione con fondazioni attive in ambito artistico. Una possibilità
da vagliare è anche lo sponsoring o il finanziamento, almeno parziale, da parte delle grandi gallerie d’arte. Pensando ad aziende commerciali, gli interlocutori suggeriscono di rivolgersi in primis ad aziende o personalità attive nel
settore edilizio o paraedilizio, quali Holcim, l’architetto Botta o Landis+Gyr.
64
- La messa a disposizione degli atelier e delle infrastrutture ad artisti o ad istituzioni che ne avessero necessità per vari motivi (vedi quanto illustrato sopra) è un’opzione da non scartare a priori. Gli introiti generabili in questo
modo sarebbero più contenuti; al contempo, i costi organizzativi per gestire
attività di questo tipo sarebbero molto più contenuti rispetto al tipo di funzionamento previsto per il CIS.
Gli interlocutori hanno invitato anche a riflettere su alcuni punti critici:
- Nel mondo dell’arte, la scultura non gode attualmente di particolare attrattiva. I motivi per questa disaffezione non sono chiari neppure agli esperti del
settore. Se presume che l’importante dotazione di base necessaria per esprimersi artisticamente in questa forma rappresenti per vari motivi un deterrente.
- L’incontro di sette artisti (sette atelier) può essere arricchente; se effettivamente lo sarà, e quanto, dipenderà molto dalla “composizione” del gruppo e
come questo interagirà. Delle barriere culturali fra gli artisti o fra artisti e responsabili del Centro non sono da escludere a priori. Una composizione “ideale” non è né pianificabile, né prevedibile. Ogni semestre sarà differente e le
esperienze raccolte ogni volta differenti.
- Nel caso di artisti che hanno incarichi di docenza, una permanenza ininterrotta di 6 mesi al CIS potrebbe rappresentare un problema.
- La scultura, al momento, non rientra fra le correnti artistiche attuali. Gli artisti contemporanei preferiscono cimentarsi con altri mezzi e materiali (per esempio in installazioni con nuove tecnologie).
- L’immagine della Scuola di Scultura è indubbiamente positiva; il pubblico che
la frequenta, un pubblico di non-artisti, non è lo stesso a cui si rivolge il CIS.
La distinzione deve riuscire in modo perfetto, altrimenti il CIS perde di attrattiva.
- Il contatto con i più importanti artisti contemporanei è fondamentale per il
lancio del progetto.
4.4.4
Colloquio con alcuni rappresentanti di Pro Helvetia
Nel corso del mese di agosto 2010 l’autore del presente documento ha avuto un proficuo scambio di opinioni in merito al Centro con alcuni responsabili di Pro Helvetia.
Sono intervenuti all’incontro:
- Isabelle Vonlanthen (successora della signora Uli Beleffi-Sotriffer), International Affairs, coordinatrice delle sedi esterne;
- Marianne Burki, direttice della divisione “arti visive”;
65
- Pierre Alain Hug, successore designato della signora Vonlanthen.
Nel corso della discussione si sono toccati i seguenti punti:
- Attuale difficoltà della scultura: al momento ci sono pochi artisti, soprattutto
pochi artisti di qualità, che si cimentano nella scultura. In altre parole, in
questo periodo la scultura non è un arte che gode di alta considerazione.
Questo può essere un problema, ma anche un atout per il Centro, per esem13
pio se conquista una USP
attraverso una dotazione ottimale di infrastruttu-
re.
- Competenze nell’ambito specifico della scultura: gli interlocutori di Pro Helvetia caldeggiano la presa di contatto con alcuni altri specialisti nel campo della
scultura (artisti, curatori) per farsi consigliare professionalmente nell’ambito
specifico. La cura di questo aspetto è importante al fine di diventare attrattivi
per gli sponsor.
- Relazione fra gli sponsor per l’investimento iniziale e gli sponsor degli atelier:
gli specialisti di Pro Helvetia ritengono necessario separare in modo netto la
ricerca fondi per l’investimento iniziale e l’acquisizione di sponsor per il finanziamento delle attività operative. Questo al fine di evitare possibili “conflitti”
tra i finanziatori del Centro e gli sponsor degli atelier. Per quando attiene alla
ricerca fondi per l’investimento iniziale, gli interlocutori di Pro Helvetia reputano poco probabile che l’importo necessario possa essere coperto con il contributo di poche persone e/o istituzioni. Suggeriscono che il finanziamento
dell’investimento iniziale avvenga con l’approccio di un fundraising ampio, a
cui possano partecipare più attori anche con somme “piccole”. In questo modo non si porrebbe il “problema” della composizione del Consiglio di Fondazione, che potrebbe sorgere nel momento in cui i posti dovessero essere assegnati ai principali finanziatori. Un raccolta fondi ad ampio raggio permetterebbe invece una composizione “equilibrata” (p. es. una composizione con
rappresentanti dell’arte, della società o della politica, del mondo economico
ed altri). Ci sarebbe cioè una separazione netta fra il Consiglio di Fondazione
e i finanziatori (rispettivamente gli sponsor). Si potrebbe così affrontare meglio la questione dei benefici e dei beneficiari.
- “Sostegno” da parte di Pro Helvetia risp. da parte del BAK: in generale, Pro
Helvetia sostiene dei “progetti di artisti”, mentre il BAK normalmente finanzia
delle infrastrutture. Pro Helvetia potrebbe dunque entrare in linea di conto
per la sponsorizzazione di una stagione di un artista al Centro. Pro Helvetia
interviene però normalmente su progetti presentati da artisti; quindi, se un
artista volesse passare un semestre al CIS potrebbe chiedere il sostegno di
13
USP: unique selling proposition
66
Pro Helvetia. Questo presumerebbe tuttavia che al CIS ci siano degli atelier
affittabili e non attribuiti su concorso.
- Dettaglio sul “coaching” degli artisti: gli interlocutori di Pro Helvetia suggeriscono di considerare nella definizione della struttura organizzativa che gli artisti desiderano spesso essere “accompagnati” da un “coach” che li porti alle
manifestazioni e li introduca nell’ambiente di loro interesse (p. es. galleristi),
attivi nel Centreuropa. Prevedere una simile figura ha una evidente conseguenza sui costi operativi.
4.4.5
Colloqui con personalità del mondo imprenditoriale
In momenti differenti, nel corso dell’estate 2010 si sono incontrate le seguenti persone:
- Elisabeth Dalucas, direttrice KKL di Lucerna, Zurigo;
- Ernst Kull, Ernst Kull & Partner GmbH, Zurigo;
- Rolf und Esther Hohmeister, direttori “Bad Ragartz”, Bad Ragaz.
Le persone incontrate hanno in comune una grande simpatia per l’idea del CIS. Nessuno ha messo in dubbio la realizzabilità di principio del progetto; con la loro esperienza
hanno tuttavia indicato che, per concretarlo, vi è ancora molto lavoro da svolgere. Nel
corso dei colloqui si sono potute raccogliere varie raccomandazioni, innanzitutto in
merito al finanziamento iniziale:
- Va considerato che le persone o gli enti che parteciperanno al finanziamento
iniziale non sono, rispettivamente non possono essere, gli stessi a cui verranno chieste in seguito delle sponsorizzazioni per la gestione delle attività
operative. L’approccio, il tipo d’impegno e il ritorno d’immagine a cui mirano i
due gruppi è di regola differente.
- Il finanziamento iniziale va assicurato attraverso canali più discreti o totalmente discreti, diviso su un numero relativamente alto di donatori. Questi
non ricercano necessariamente un ritorno d’immagine immediato; il loro gesto, se pubblico, deve corrispondere ad un desiderio di vedere affiancata la
loro immagine ad un impegno per il mondo della scultura.
- Per raccogliere i contributi è necessario disporre al più presto possibile di una
“piattaforma di finanziamento”, distinta dalla Scuola di Scultura. Va analizzata la possibilità di creare in tal senso un’associazione (“Amici del CIS”) che
abbia lo scopo di “realizzare” il Centro. La raccolta di fondi per la realizzazione deve essere in ogni caso gestita professionalmente. Il finanziamento della
realizzazione del Centro va assicurato prima di iniziare la ricerca degli sponsor per gli atelier.
67
Per quanto riguarda gli sponsor si sono raccolte le seguenti indicazioni:
- Per gli sponsor degli atelier un ritorno d’immagine evidente ed immediato è
importante. La loro partecipazione dipende in modo consistente dal livello di
qualità del concetto di sponsoring elaborato per il CIS.
- È importante che lo sponsor da contattare “conosca” già il CIS e la sua reputazione. Un susseguente contatto personale può portare agli esiti sperati solo
su questa base.
- Considerati gli impegni finanziari che si intendono richiedere agli sponsor e
l’immediatezza del ritorno d’immagine a cui mirano gli interlocutori in
quest’ambito, sono ipotizzabili dei contratti della durata di un massimo di tre
anni.
- In termini generali, il “pacchetto sponsoring” deve prevedere un’offerta di base e una parte variabile, personalizzata, da discutere con i singoli sponsor. I
benefici contenuti nel pacchetto di base potrebbero essere (esempi): il tipo di
visibilità (come risulterà visibile lo sponsor), la possibilità di introdurre un diritto di prelazione sulle opere realizzate, la realizzazione esclusiva di
un’opera. Già il pacchetto di base deve contenere delle personalizzazioni, in
modo che lo sponsor possa riconoscere immediatamente i suoi benefici (fotomontaggi, prospetti personalizzati ecc). Nel pacchetto di benefici “variabili”
rientrano in particolare, le interazioni fra sponsor, artista e CIS. In
quest’ambito il CIS si deve limitare a fare delle proposte e permettere allo
sponsor,
che
nella
maggioranza
dei
casi
sarà
rappresentato
dall’amministratore delegato, di personalizzare i suoi benefici.
- L’acquisizione degli sponsor è un impegno importante, costante, che va gestito professionalmente da una persona qualificata.
- I primi sponsor vanno ricercati soprattutto fra le fondazioni. Questo tipo di
interlocutore potrebbe dimostrare più sensibilità per un’iniziativa nuova, non
ancora molto conosciuta, quale quella del Centro.
Nei
colloqui
si
sono
raccolte
delle
indicazioni
in
merito
alla
composizione
dell’organizzazione strategica del Centro (Consiglio di Fondazione):
- Non sono necessariamente i maggiori finanziatori a dover entrare a far parte
del consesso che conduce strategicamente il Centro, a meno che la situazione
contingente lo imponga, ad esempio su espresso desiderio di un donatore
importante.
- Il Consiglio di Fondazione deve soprattutto avere competenze nell’ambito artistico specifico e competenze manageriali, nonché disporre di un’importante
rete di contatti sia in ambito artistico sia imprenditoriale.
68
Infine, le persone incontrate hanno anche suggerito alcuni accorgimenti che permettano un ancoraggio del progetto nel territorio:
- È molto importante che per le persone residenti in Lavizzara (Vallemaggia /
Locarnese) dispongano di un accesso al Centro. Si può, per esempio, istituzionalizzare una “Festa del marmo”, organizzata da un’associazione locale
espressamente costituita a tale scopo, da tenersi regolarmente negli spazi del
Centro.
4.4.6
Colloquio con il signor Franco Gervasoni (direttore SUPSI) e
con il signor Christian Paglia (direttore IMC)
Nel colloquio con i signori direttori Gervasoni e Paglia si è posto l’accento sulla distinzione fra la Scuola di Scultura ed il CIS. Gli interlocutori hanno giustamente rilevato
che fra il Centro, così come concepito, e gli Istituti Universitari del Cantone non vi sono
punti di contatto palesi.
Più affinità vi sono invece fra l’istituzione rappresentata dagli interlocutori e la Scuola
di Scultura. Come già praticato in passato con degli allievi della Scuola d’Arte di Winterthur, è pensabile di concepire alla Scuola di Scultura dei corsi formativi per gli studenti della Supsi e/o dell’Accademia. La Scuola di Scultura è infatti in grado di offrire
infrastrutture e competenze specifiche. Evidentemente per un’operazione di questo
tipo andrebbero curati tutti i dettagli, quali:
- il contenuto della formazione,
- la docenza e la didattica delle unità formative,
- il riconoscimento in ECTS e le condizioni richiesti per ottenerli,
- la logistica.
Per non entrare in inutili competizioni con altri istituti di formazione superiori o scuole
d’arte è importante appurare che perlomeno a livello svizzero non siano presenti offerte simili, o, se del caso, differenziare sufficientemente l’offerta in modo da non entrarvi
in diretta competizione.
4.4.7
Colloqui con esperti e addetti ai lavori: RIASSUNTO DEGLI ELEMENTI PRINCIPALI
Dai colloqui intrattenuti con i vari esperti si possono trarre parecchie indicazioni utili su
come affrontare le fasi antecedenti la progettazione di dettaglio in modo da creare le
basi necessarie alla realizzazione del progetto e quali variazioni del modello organizzativo debbano essere sottoposte ad un’attenta verifica in sede di allestimento del businessplan.
69
In estrema sintesi, con i colloqui si sono identificati i seguenti 4 ambiti in cui è necessaria un’intensificazione del lavoro prima di inaugurare la fase di progettazione di
dettaglio:
- Intensificazione dei contatti nel mondo dell’arte. Pro Helvetia ed altri hanno
insistito sul fatto che per “il decollo del Centro” è necessario ampliare la cerchia di artisti e di persone molto competenti nell’ambito delle arti plastiche o,
nello specifico, della scultura. Persone che entrano nella rete di contatti del
Centro e che possono essere considerate “Amici del Centro Internazionale di
Scultura”. Si tratta di creare attorno al Centro una certa “aura artistica”; questo aspetto sarebbe molto apprezzato dagli sponsor. Si tratterebbe in definitiva di creare un “patronato artistico”. A seguito dell’identificazione del problema, ci si attende una spinta ad allargare le competenze artistiche che ruotano attorno al Centro da parte Comitato Artistico attuale, tramite la sua rete
di contatti.
- Intensificazione dei contatti con il territorio. Altri colloqui hanno evidenziato il
desiderio, se non addirittura il bisogno, di ulteriori contatti con il territorio ed
in particolare con potenziali partner locali del progetto. Gli stessi sono classificabili in due categorie: da una parte, i responsabili di fondazioni e istituzioni
presenti sul territorio del Canton Ticino, come pure le persone che si occupano di cultura all’interno delle amministrazioni cantonali o cittadine con i quali
possono essere identificate importanti sinergie di promozione e/o di completamento dell’offerta. Dall’altra, interlocutori commerciali, quali imprenditori
dell’ambito turistico e delle attività estrattive, che possono potenzialmente
trarre profitto dalle attività del Centro in modo più o meno diretto.
- Intensificazione dei contatti con potenziali finanziatori e sponsor. I colloqui
con esponenti del mondo imprenditoriale hanno evidenziato la necessità di
gestire sia la raccolta fondi per l’investimento iniziale sia in seguito le attività
di sponsoring per finanziare l’operatività del Centro in modo professionale.
- Intensificazione dei contatti con gli atenei svizzeri (europei). I primi contatti
preliminari hanno evidenziato che, rafforzando la Scuola di Scultura, e intensificando la collaborazione con le università e le università professionali svizzere, si offrono basi più solide anche al CIS.
I colloqui hanno inoltre evidenziato le seguenti 4 possibilità di variare il modello organizzativo (effetti da valutare in sede di allestimento del businessplan):
- Ridurre il numero di atelier.
- Contenere, almeno inizialmente, l’eterogeneità degli artisti, promuovendo il
concorso solo in paesi europei e del continente americano;
70
- Ridurre il numero degli atelier attribuiti attraverso il concorso, riservandone
una parte all’utilizzo di artisti che ne fanno espressa richiesta o ad artisti che
si trovano in un cammino formativo;
- Utilizzare parte degli atelier (o tutti gli atelier) per scopi formativi. Questa variante presuppone l’intensificazione dei contatti con gli atenei svizzeri.
Soprattutto l’ultimo punto, se messo in pratica nella sua forma più estrema, cioè
l’utilizzo di tutti gli atelier per i soggiorni di studenti in formazione, corrisponde ad una
specie di “piano B”. Questa eventualità coincide evidentemente con l’abbandono
dell’obiettivo della realizzazione del Centro ed avrebbe quale scopo l’utilizzo razionale
delle infrastrutture create a Peccia. È possibile che anche questa variante sia economicamente sostenibile. In una valutazione puramente qualitativa si può presupporre che
il suo impatto sul tessuto socio-economico locale sarebbe inferiore a quello del progetto originario; l’integrazione con la popolazione potrebbe essere invece più semplice.
71
5 Percorso di realizzazione in fasi
5.1
Fasi di realizzazione: sguardo generale
Il percorso di realizzazione del Centro può essere sommariamente suddiviso nelle
seguenti fasi:
- Fase degli accertamenti preliminari. La fase degli accertamenti preliminari,
iniziata con l’abbozzo delle prime idee di progetto, intensificatasi negli anni
2007/2008 con la realizzazione del concetto architettonico e con la pubblicazione della brochure sul Centro, si conclude con la redazione del presente documento contenente, in particolare, la descrizione del modello imprenditoriale.
- Fase di avvicinamento alla realizzazione. La fase di avvicinamento alla realizzazione è una fase complessa, durante la quale si prevede l’approfondimento
di molteplici aspetti inerenti alla sostenibilità economica del progetto (allestimento di un businessplan), la raccolta dei fondi necessari all’investimento iniziale, compresa la procedura per ottenere il ventilato contributo cantonale e
la sottoscrizione di precontratti di sponsoring per gli atelier.
- Fase di costruzione. La fase di costruzione prende avvio al momento del primo colpo di piccone. In questa fase va previsto anche l’avvio delle attività
operative, in modo che il Centro possa entrare in piena funzione immediatamente dopo la conclusione dei lavori di costruzione.
Nelle seguenti sezioni ci si sofferma su alcuni aspetti organizzativi inerenti alla fase di
avvicinamento alla realizzazione e alla fase di costruzione.
5.2
Fase di avvicinamento alla realizzazione
5.2.1
Intensificazione dei lavori dopo l’allestimento del modello di
business
La conclusione della fase degli accertamenti preliminari, siglata dalla stesura del modello di business, coincide con la necessità di intensificare il lavoro su più fronti (vedi
anche capitolo 4.4.7):
- intensificare i contatti con il mondo dell’arte;
- intensificare i contatti con il territorio, sia con enti e istituzioni del mondo culturale, sia con le aziende, come pure con la popolazione residente;
- intensificare i contatti con potenziali finanziatori e sponsor;
- intensificare i contatti con gli atenei svizzeri (europei).
75
A seguito di quanto sopra, i lavori assumono un volume considerevole. Operativamente risulta opportuno lavorare in sottogruppi (uno per ogni punto indicato sopra), coordinati da una direzione operativa generale. Quest’ultima è responsabile anche
dell’allestimento del businessplan e degli aspetti pratici legati alla costruzione del Centro.
A conclusione della fase degli accertamenti preliminari è necessario inaugurare una
distinzione sempre più netta fra aspetti operativi e aspetti stategici (vedi Figura 6).
Figura 6: Distinzione fra la direzione strategica ed il lavoro operativo a partire dalla conclusione della fase degli accertamenti preliminari
Gruppo strategico
Direzione strategica
Gruppo operativo
Coordinazione
5.2.2
Costituzione di un patronato
La costituzione di un patronato composto da personalità del mondo dell’arte e da personalità del mondo imprenditoriale e politico dà il via alla fase di avvicinamento alla
realizzazione del progetto. La costituzione del patronato avviene in due tappe:
- Sull’onda dell’intensificazione dei contatti con il mondo dell’arte si costituisce
un patronato “artistico” del CIS.
- Con il supporto del patronato “artistico” si guadagna il supporto di personalità
del mondo imprenditoriale e politico, a completamento del patronato per la
realizzazione del CIS (vedi Figura 7).
76
Figura 7: Costituzione di un patronato “artistico” e “economico politico” a sostegno del CIS
Gruppo strategico
Direzione strategica
Patronato „artistico“ e
„economico-politico“
Gruppo operativo
Coordinazione
5.2.3
Costituzione di un’associazione di sostegno
La costituzione di un’Associazione di sostegno rappresenta una tappa intermedia prima
di organizzare l’architettura giuridica del Centro nella sua forma finale (vedi capitolo
4.2.6).
L’organizzazione del progetto in un’architettura intermedia (vedi Figura 8) permette di
costituire una piattaforma indipendente dalla Scuola di Scultura (Associazione o Fondazione di sostegno), con una personalità giuridica distinta e con potere decisionale ed
operativo. La piattaforma è così in grado di convogliare i primi flussi finanziari necessari per far decollare il progetto. In particolare, di raccogliere i mezzi necessari per organizzare, in una prima fase, un fundraising professionale e, in una seconda fase, le
attività di sponsoring e l’operatività dettaglio, gestite pure professionalmente, ed il cui
lancio deve avvenire ben prima della conclusione dei lavori di realizzazione (vedi anche
capitolo 5.3).
Operare per un certo periodo per mezzo di un’architettura intermedia permette inoltre
di affrontare la costituzione dell’organizzazione definitiva con meno pressione temporale. Essa permette infatti di definire in modo chiaro le responsabilità, almeno fino al
momento della costituzione dell’organizzazione definitiva, con la quale avverrà la definizione risolutiva dei diritti di firma.
77
Figura 8: Architettura giuridica “intermedia”
Gruppo strategico
Direzione strategica
Patronato „artistico“ e
Associazione (o
„economico-politico“
fondazione) di sostegno
Gruppo operativo
Coordinazione
5.2.4
Organizzazione definitiva
Il progetto del Centro Internazionale di Scultura deve poter disporre della sua struttura
organizzativa definitiva al più tardi entro l’inizio dei lavori per la realizzazione dello
stesso.
Nell’organizzazione definitiva, la direzione strategica del progetto, ed in seguito del
Centro, è assunta dai membri del Consiglio di Fondazione del CIS. L’ambito operativo è
gestito da una società a garanzia limitata (Sagl) (art. 772-827 CO). Le organizzazioni
che hanno traghettato il progetto nella fase costitutiva e di lancio, il patronato “artistico” ed “economico-politico” e l’Associazione (o Fondazione) di sostegno, non perdono
la loro ragione d’essere. Per il Patronato, soprattutto per il suo ramo “artistico”, è
addirittura prevedibile un importante coinvolgimento nel contesto dell’allestimento dei
concorsi ed in particolare della costituzione della giuria (o delle giurie) chiamata a
giudicare le candidature e ad assegnare le borse di studio. Salvo che subentrino altre
considerazioni o che il progetto evolva in altro modo, non risulta affatto necessario
pensare ad una liquidazione delle organizzazioni di cui sopra.
Figura 9: Organizzazione definitiva del CIS
Direzione strategica
„Fondazione CIS“
Patronato „artistico“ e
Associazione (o
„economico-politico“
fondazione) di sostegno
Organizzazione operativa
„CIS sagl“
78
5.3
Fase di costruzione: necessità di risorse per l’avvio
delle attività operative
Il Centro Internazionale di Scultura intende iniziare le sue attività operative immediatamente dopo aver concluso i lavori di costruzione. Per raggiungere questo intento,
l’organizzazione del primo anno operativo del CIS dovrà iniziare contemporaneamente
ai lavori di realizzazione edilizia. Questo ha un importante risvolto finanziario; prima
dell’apertura ufficiale del Centro sarà necessario disporre di fondi per:
- organizzare la giuria internazionale per la scelta degli artisti a cui attribuire le
borse di studio;
- svolgere tutte le procedure amministrative affinché i primi sette artisti possano prendere possesso degli atelier nei tempi prestabiliti;
- organizzare gli eventi per la prima stagione del CIS.
Saranno inoltre necessarie delle risorse per stipendiare una persona incaricata della
sorveglianza dei lavori di costruzione.
79
6 Considerazioni conclusive
Gli argomenti salienti dei vari aspetti analizzati nel presente documento sono stati
riportati sistematicamente, in sottocapitoli riassuntivi, a conclusione delle sezioni corrispondenti. In questo capitolo si fa quindi direttamente riferimento a tali paragrafi
disseminati nel testo e ci si limita ad una sintesi del loro contenuto.
1) Il primo aspetto affrontato in questo documento riguarda l’impatto del progetto del
CIS sul contesto socio-economico locale (vedi capitolo riassuntivo 2.2.4).
Dalle analisi svolte possono essere tratte le seguenti conclusioni principali:
- Economia: si constata un’evoluzione relativamente “debole” dell’economia del
Locarnese e una certa stabilità nell’economia del Lavizzarese. Complessivamente, si individua una “fragilità” di fondo.
- Demografia: si constata una crescita del Locarnese, mentre in Vallemaggia e
in Lavizzara le cifre demografiche sono indice di debolezza, rispettivamente di
“fragilità”. Se l’evoluzione economica del Locarnese rimane debole, a medio/lungo termine ci si deve attendere un rallentamento della crescita demografica anche del Locarnese.
I principali impatti del Centro sull’economia regionale sono caratterizzabili come segue:
- In termini puramente di ETP: la realizzazione del Centro è rilevante per la Lavizzara, mentre è “irrilevante” per il Locarnese.
- Il progetto porta ad una diversificazione economica per la Lavizzara.
- La realizzazione del Centro è sinergica per due branche economiche che “soffrono” in Vallemaggia: l’attività estrattiva (le cave) ed il turismo. Queste due
branche generano assieme quasi il 20% del volume economico della Valle.
- La presenza del Centro è inoltre sinergica per l’orientamento turistico del Locarnese; tale sinergia andrebbe a supporto di un settore, il turismo, che attualmente (2010) soffre una certa perdita di competitività.
2) Nell’allestimento del modello imprenditoriale ci si è innanzitutto soffermati sui possibili benefici e beneficiari generati dal CIS (vedi capitolo riassuntivo 4.1.2).
- In estrema sintesi, si sono identificati i seguenti elementi quali fattori chiave:
- I beneficiari del progetto a cui va prestata la maggior attenzione sono gli artisti residenti e gli sponsor.
- È fondamentale, per la sostenibilità del progetto, che queste due cerchie di
beneficiari traggano dal CIS i benefici prospettati. In questo senso è molto
importante riuscire ad identificare in modo corretto e a rispondere in modo
adeguato ai bisogni e alle richieste di entrambi gruppi.
83
- La Scuola di Scultura è pure un importante beneficiario del progetto. Le realizzazione di benefici a favore della stessa non ha però lo stesso ordine di
priorità rispetto alle cerchie di beneficiari enunciati sopra.
3) Il fulcro del modello imprenditoriale è la descrizione del modello operativo. Considerata l’importanza di questa sezione, un riassunto risulta riduttivo. Al termine della
sezione dedicata al modello operativo si è quindi optato per la riproduzione di uno
schema temporale che riprende, in forma schematica, tutti gli aspetti che scandiscono
il ritmo di lavoro al CIS (vedi capitolo 4.2.5).
Quale semplice indicazione, nel modello organizzativo sono descritti i seguenti elementi principali:
- il bando di concorso e l’attribuzione delle borse di studio;
- il semestre al CIS;
- la visibilità per gli sponsor;
- la cura dei contatti nel tempo;
- la cura dei contatti con il territorio;
- la collaborazione strategica fra CIS, Scuola di Scultura e istituti universitari e
di formazione superiore.
4) Una fonte importante di riflessione e di ispirazione sono stati gli innumerevoli colloqui con esperti, addetti ai lavori ed esponenti locali. Da questi incontri si sono potuti
trarre innumerevoli suggerimenti, riflessioni e conclusioni (vedi capitolo 4.4.7).
5) Alle riflessioni sui passi necessari per avvicinarsi alla realizzazione del progetto non
è stato dedicato un sottocapitolo conclusivo. Le indicazioni sono fornite in forma compatta nei brevi capitoli 5.1, 5.2 e 5.3.
84
7 Definizioni e Abbreviazioni
Analisi Input-Output: L’analisi input-output è in grado di misurare le interazioni
economiche regionali. In termini tecnici si parla di effetti moltiplicatori che si suddividono in effetti indiretti ed effetti indotti (vedi sotto)
CIS: Centro Internazionale di Scultura
Effetti indiretti: hanno origine da un’aumentata richiesta di beni e servizi sul mercato
interno, grazie ad una branca economica che vede aumentare la domanda dei suoi
prodotti o servizi. Un buon risultato, per quanto riguarda l’effetto indiretto, indica che il
settore considerato è altamente integrato nei cicli produttivi della regione. In questo
caso il settore fa capo in ampia misura a beni e/o servizi che trova sul mercato locale e
che introduce nel suo ciclo produttivo, rendendo così partecipi gli altri settori di una
sua eventuale crescita.
Effetti indotti: sono generati dall’aumento del fabbisogno di manodopera indigena
con il conseguente aumento della massa salariale disponibile sul territorio e, di nuovo,
il relativo aumento della domanda di beni e servizi da parte delle economie domestiche
valligiane. Un buon risultato per quanto riguarda l’effetto indotto indica che una parte
importante del valore aggiunto prodotto confluisce nei salari di forze di lavoro indigene. Queste stimolano, attraverso la loro aumentata disponibilità finanziaria, l’economia
regionale.
ETP: Equivalenti a Tempo Pieno
Locarnese: con Locarnese ci si riferisce alla regione spaziale “MS Locarno Nr. UFS 80”
corrispondente anche alla regione di pianificazione territoriale “Locarnese e Vallemaggia Nr. UFS 2102”.
SdS: Scuola di Scultura
SUPSI: Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana
Tabella Input-Output: Rappresentazione in forma tabellare delle necessità di beni e
servizi da parte di una branca economica verso le altre branche economiche. Fornisce i
dati base per eseguire un’analisi Input-Output.
Valore aggiunto: Il valore aggiunto (VA) è la misura dell'incremento di valore che si
verifica nell'ambito della produzio-ne e distribuzione di beni e servizi grazie all'intervento dei fattori produttivi: capitale e lavoro. In pratica comprende quindi i salari, i
costi del capitale e i guadagni.
USI: Università della Svizzera Italiana
87
8 Allegati
Indice degli allegati
Allegato 1: Descrizione del progetto – Documentazione 2008
Allegato 2: Evoluzione demografica dal 1850
Allegato 3: Caratterizzazione qualitativa dell’impatto del progetto
Allegato 4: dati sull’impatto quantitativo del progetto (elaborazione eseguita seguendo
le indicazioni del Vademecum)
Allegato 5: analisi SWOT della Scuola di Scultura
Allegato 1: Descrizione del progetto – Documentazione
2008
La descrizione del progetto “Il Centro internazionale di Scultura” (2008) è allegato
integralmente alle copie cartacee del presente rapporto. Per chi ricevesse solo copia
elettronica del documento è possibile accedere al descrittivo del progetto alla seguente
pagina: www.scuolascultura.ch.
Allegato 2: Evoluzione demografica dal 1850
Figura 10: evoluzione demografica in Svizzera, in Vallemaggia ed in Val Lavizzara dal 1850 ad oggi
8'000
7'000
Popolazione (CH in 1'000 )
6'000
5'000
4'000
3'000
2'000
1'000
0
1850
1870
1890
1910
Pop CH in 1'000
1930
1950
Vallemaggia
1970
1990
2010
Lavizzara
Fonte: Ufficio federale di statistica, vari censimenti e dati demografici del Comune di
Lavizzara e dei comuni della Vallemaggia
Allegato 3: Caratterizzazione qualitativa dell’impatto del
progetto
La caratterizzazione qualitativa dell’impatto del progetto avviene attraverso la compilazione (in ottica soggettiva) del questionario predefinito proposto nel Vademecum. Il
questionario è stato compilato con due prospettive: la prima pensando in un’ottica di
perimetro d’influsso ristretto, la Val Lavizzara ( nero)e la seconda in un’ottica di
perimetro d’influsso più ampio, il Locarnese( blu).
Il giudizio espresso nelle domande da 1 a 5 (Tabella 20) riassume i giudizi più dettagliati espressi nella parte di questionario riportata alla Tabella 21.
93
(Il questionario è per il momento disponibile solo in versione tedesca).
Tabella 20:
Caratterizzazione complessiva
Trifft …
sehr
zu
eher
zu
Das Projekt
eher
nicht
zu
gar
nicht
zu
Weiss
nicht
1.
… schafft neue Arbeitsplätze in
vorhandenen Branchen
(Wertschöpfungsprojekt).





2.
… schafft Arbeitsplätze in Branchen, die
in der Region noch nicht oder sehr
schwach vertreten sind
(Diversifikationsprojekt).





3.
… verbessert die Rahmenbedingungen
für die wirtschaftliche Entwicklung in
der Region (vorwettbewerbliches
Projekt).





4.
… verbessert die regionale
Infrastruktur (Infrastrukturprojekt).





5.
… schafft einmalige oder
wiederkehrende Umsätze und/oder
Arbeitsplätze in Form eines Anlasses
(Event).





94
Tabella 21:
Caratterizzazione dettagliata delle singole domande principali
Trifft …
eher
zu
eher
nicht
zu
gar
nicht
zu
… erhöht den Export von Gütern oder
Dienstleistungen aus der Region





… entwickelt oder deckt eine neue Nachfrage
in der Region





… erhält regional bestehende Arbeitsplätze





… führt zu zusätzlichen resp. höheren
Einnahmen





… ersetzt bisher importierte Produkte





… führt zu neuen ökonomischen
Vernetzungen (horizontal - „coopetition“)





… führt zu neuen ökonomischen
Kooperationen in der Wertschöpfungskette





… verbessert Know-how von Personen/
Firmen, tätig in einer spezifischen Branche





… steigert die Innovationskraft der lokalen
Unternehmungen





… verbessert die Qualität der
Standortpromotion (Kommunikation)





… erhöht die Qualität der Netzwerke in und
ausserhalb der Region





… erhöht die regionale Projektfähigkeit (das
Know-how zur Projektrealisierung)





… verbessert unspezifisches Know-how eines
Teils der lokalen Bevölkerung





… stärkt die regionale Identität





… verbessert die natürliche und/oder landschaftliche Standortqualität





… verbessert die regionale Infrastruktur





… benötigt eine grosse Investition





… führt zu einer einmaligen, zeitlich
befristeten Aktivität





… führt zu einer zeitlich befristeten, aber
sich regelmässig wiederholenden Aktivität





1
Das Projekt
5
4
3
2
Weiss
nicht
sehr
zu
95
Allegato 4: dati sull’impatto quantitativo del progetto
(elaborazione eseguita seguendo le indicazioni del Vademecum)
Tabella 22:
Previsione sui flussi economici nella fase operativa del Centro
(stime risalenti al 2008)
Fonte: Elaborazioni proprie, dati risalenti allo studio 2008
Annotazioni: *sostegno alle spese di sostentamento per gli artisti (129'500 CHF) e spese del personale
(270'000 CHF); ** senza ammortamenti (56'500 CHF)
Per il personale si prevedono le seguenti posizioni (non tutte a tempo pieno):
- Un direttore (direttrice)
- Un (una) responsabile per lo sponsoring
- Un (una) coach degli artisti
- Un (una) responsabile tecnico del centro
- (eventualmente, se non subappaltato - non compreso nei calcoli allestiti nel
2007/2008) un (una) curatore (curatrice) degli eventi espositivi ruotanti attorno al Centro.
96
Figura 11:
profilo del valore aggiunto, prospettiva Lavizzara
Anteile Produktionskosten
Anteile Umsatz
Anteil regional
Anteil regional
Anteil ausserregional
Anteil ausserregional
Personal
Land- Forstwirtschaft, Fischerei
Bergbau, Steinen und Erden
Verarb. Gewerbe, Warenherstell.
Energieversorgung
Wasserversorgung, Abfallwirtsch.
Baugewerbe/Bau
Handel; Reparatur Motorfahrz.
Verkehr und Lagerei
Gastgewerbe, Gastronomie
Information und Kommunikation
Finanz- und VersicherungsDL
Grundstücks- u. Wohnungswesen
Freiberuflichen, wiss. u. tech. DL
Sonstige wirtschaftliche DL
Öffentliche Verwaltung, Sozialver.
Erziehung u. Unterricht
Gesundheits- und Sozialwesen
Kunst, Unterhaltung u. Erholung
sonstige DL
Privater Konsum / Private Personen
NGO / öff. Institutionen
Anteile total
100 %
80 %
60 %
40 %
20 %
0%
20 %
40 %
60 %
80 %
100 %
97
Figura 12:
profilo del valore aggiunto, prospettiva Locarnese
Anteile Produktionskosten
Anteile Umsatz
Anteil regional
Anteil regional
Anteil ausserregional
Anteil ausserregional
Personal
Land- Forstwirtschaft, Fischerei
Bergbau, Steinen und Erden
Verarb. Gewerbe, Warenherstell.
Energieversorgung
Wasserversorgung, Abfallwirtsch.
Baugewerbe/Bau
Handel; Reparatur Motorfahrz.
Verkehr und Lagerei
Gastgewerbe, Gastronomie
Information und Kommunikation
Finanz- und VersicherungsDL
Grundstücks- u. Wohnungswesen
Freiberuflichen, wiss. u. tech. DL
Sonstige wirtschaftliche DL
Öffentliche Verwaltung, Sozialver.
Erziehung u. Unterricht
Gesundheits- und Sozialwesen
Kunst, Unterhaltung u. Erholung
sonstige DL
Privater Konsum / Private Personen
NGO / öff. Institutionen
Anteile total
100 %
80 %
60 %
40 %
20 %
0%
20 %
40 %
60 %
80 %
100 %
98
Debolezze
Prio
- Nessuna possibilità di corsi in
- in inverno
- alla sera
Fatti e Tendenze
- Necessità di un marketing
sempre più professionale
-> a seguito di un costante
aumento della concorrenza
Debolezze
Prio
- Richiesta debole del mercato
vicino: TI / Lombardia
- Buona conoscenza del mercato
germanofono
buona - ma manca la conoscenza
di altri mercati
Forze
Prio
- Grande esperienza
- Professionalità
- Relazione qualità prezzo
concorrenziale (vedi risultati 2010)
Competenze di mercato
(Conoscenza mercato)
- marketing
- creazione di mercato
- PR
Forze
Prio
- Statistiche dettagliate
- Conoscenza dei clienti e dei
loro desideri
Forze
Prio
- Infrastrutture permettono di
generare profitti
- Infrastrutture adattate per offerire
corsi in parallelo (in estate / WE)
Finanze:
- dove si generano i profitti
- dove si generano le perdite
- Difficoltà a raggiungere
costantemente la massa critica
- Infrastrutture di accoglienza
frastagliate
- Professionalità della direzione
e del corpo docenti della SdS
- Dotazione di infrastrutture
confacenti e che permettono
una certa flessibilità
- Buona conoscenza del mercato
(germanofono), dei singoli
clienti e delle loro esigenze
Debolezze
- Difficoltà a raggiungere
costantemente
la massa critica
Prio
Fatti e Tendenze
- Necessità di puntare sugli
ambiti reddizizi
- Necessità di "tagliare" gli ambiti
in perdita
- Risorse per un costante
aggiornamento e per una
conduzione professionale
della SdS limitate
3 DEBOLEZZE CHIAVE
Debolezze
Prio
- Perifericità di Peccia
(difficoltà di trasporto delle opere)
- Periodo estivo breve
- Difficoltà a raggiungere la
massa critica (fatturaro)
Fatti e Tendenze
- Costante miglioramento
delle infrastrutture
- Costante aumento del fatturato
3 FORZE CHIAVE
Forze
Prio
- SdS dispone di ottime infrastrutture
- SdS dispone di ottime risorse
- Intensità, forza, autenticità
- Presso la cava
- Esperienza reale: la cava, elaborazione del materiale sul posto
Debolezze
Prio
- Forte concorrenza da altre scuole
- Necessità di ospitare i corsisti
(3000 - 4000 pernottamenti)
circa la metà in alberghi della zona
- Infrastrutture d'accoglienza
spesso non adeguate
Fatti e Tendenze
- Costante ampliamento dell'
offerta
- Cura di generare dei benefici
per i clienti
Nostre infrastrutture e risorse:
- infrastrutture a nostra dispo
- quali infrastrutture mancano
- di quali risorse disponiamo
- quali risorse ci mancano
Fatti e Tendenze
-Turismo "attivo" in crescita
-Generale ampliamento dell'offerta
-Turismo culturale in crescita
Prio
Forze
Prio
- Costruzione capillare e sistematica
della rete di conoscenze
- Utilizzo di nuove tecnologie
per gestire la clientela (mailing)
e per acquisire nuovi clienti
(alto numero di nuovi contatti)
Know how di rete
Forze
- Costante acquisizione di
nuove competenze
- Formazione continua
p.es. formazione in
"Kulturmanagement"
Know how (org):
- compentenze organizzative
- compentenze di direzione
- compentenze di gestione
Forze
Prio
- Professionalità del corpo docenti
- Varietà dell'offerta
Know how (Prestazioni):
- compentenze sulle prestazioni
Debolezze
Prio
- Sistemi in rapido mutamento
(necessità di continui
aggiornamenti)
Fatti e Tendenze
- Ampliamento delle possibilità
grazie alle nuove tecnologie
- Sempre nuove possibilità
Debolezze
Prio
- Risorse (tempo) limitate
-> conflitto se impiegare
le risorse (il tempo) per
ampliare le competenze o se
impiegarle per organizzare
la SdS
Fatti e Tendenze
- La clientela chiede una
professionalità sempre maggiore
Debolezze
Prio
- Problemi di lingua
(il corpo docente è scelto per le
sue competenze professionali
e non per le competenze
linguistiche)
Fatti e Tendenze
- Costante miglioramento
delle competenze del corpo
docente
Tabella 23:
Vantaggi competitivi:
- Offerta attuale
- Relazione prezzo/prestazione
Mercato:
- "qualità" dei clienti
- estensione
- grado di penetrazione
- esclusività
- competizione
Forze
Prio
-Clientela fedele
-Alto grado di soddisfazione dei clienti
--> raccomandazione della SdS
da clienti ad altri clienti
-"Kreativtage" per clienti speciali:
aziende, scuole
Allegato 5: analisi SWOT della Scuola di Scultura
Scultura
Analisi dei punti di forza e dei punti di debolezza della Scuola di
99
Fatti e Tendenze
Rischi
Prio
- Esigenze non corrispondenti
al contesto di Peccia
Esigenze dei clienti
Opportunità
- Mobilità dei clienti
(anche con mezzi pubblici)
- Accesso a reti elettroniche
performanti
Fatti e Tendenze
Rischi
- Concorrenza agguerrita
- Ubiquicità dell'offerta
- Offerta indipendente dalle
caratteristiche del luogo
Concorrenti diretti e
altri concorrenti
Opportunità
Prio
- Clientela cerca "il luogo"
- disponibilità a interagire con
il posto e la natura
Prio
Rischi
Prio
- Utilizzo inappropriato
del territorio
- Rischio di perdere lo charme
Opportunità
Prio
- Nuove categorie di clientela LOHAS
- Ricerca di "oasi di pace"
- Ricerca di "deaccelerazione"
minor stress
- Ricerca di un ritmo ancestrale
- Ricerca dell'originale
Prio
Fatti e Tendenze
Trend di mercato
Trend economia in generale
Opportunità
Prio
- Ricerca di nuove opportunità
per la periferia
Trends
- in politica
- nell'ambito legale
3 OPPORTUNITA CHIAVE
- Nuove categorie di clientela
(LOHAS)
- Trend verso la combinazione
"Natura - cultura - socialità"
- Ricerca di luoghi di
"decellerazione"
Opportunità
Prio
- Annullamento delle distanzen
- Ricerca dell'originale, del pezzo
unico
- Ricerca dell'autenticità
Trend tecnologico
Prio
Rischi
Prio
- Corsa all'efficienza
. Nessun spazio per la creatività
Fatti e Tendenze
3 RISCHI CHIAVE
- Offerte di facile riproduzione
seriale
- Distruzione degli spazi
riservati alla creatività per
necessità di "efficienza"
- Utilizzo inappropriato del
territorio e declassamento
fra una serie di offerte che
non vivono del luogo
Rischi
- Riproduzione seriale
data da nuove tecnologia
- Copiare invece di creare
Fatti e Tendenze
Opportunità
Prio
- Accresciuta sensibilità verso
-> l'ecologia
-> socialità
-> cultura
Altri trends:
- ecologia
- socialità
- cultura
Opportunità
Prio
- Disponibilità dei formatori
ad una forma di collaborazione
collegiale
- Sviluppo di una rete
dei formatori
Esigenze dei "fornitori"
Esigente die lavoratori
Opportunità
Prio
- Richiesta di diversificare
(p.es. da parte del Cantone)
Esigenze dei finanziatori
Rischi
Prio
- Imposizione di vincoli restrittivi
per l'utilizzo di qualsiasi
spazio
- Promozione solo di cultura
"commerciale"
Fatti e Tendenze
Rischi
Prio
- Perdita di attrattiva della
della professione di docente
- Difficolta di trovare
buoni artisti che siano anche buoni
formatori (comunicatori)
Fatti e Tendenze
Rischi
Prio
- Esigenze di visibilità
per cui necessità di una certa
massa
Fatti e Tendenze
Tabella 24:
pera la Scuola di Scultura
Analisi delle opportunità e delle minacce del contesto in cui o-
100