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Carbonia
. Anno XVI n° 324 del 25 Ottobre 2005 . Euro 1,03 . e-mail: [email protected]
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ALTA TENSIONE
La rabbia dei lavoratori è esplosa.
Và precisato subito che finora questa forma di rabbia si è manifestata
in termini abbastanza democratici
e civili, coinvolgendo nelle singole
vertenze le varie istituzioni locali, le
quali non hanno nascosto la paura
che il disagio possa salire e determinare reazioni incontrollate e incontrollabili.
Ditte d’appalto di Portovesme alle
prese con l’indecisione delle commesse e la mancanza di ammortizzatori sociali per i propri dipendenti,
cantieri forestali del Fluminese, società fantasma della ZIR di Iglesias,
l’irrisolto problema delle tariffe
energetiche destinate alle multinazionali energivore, progetto carbone
che ancora al palo, pescatori decisi
a tutto, fanno del Sulcis Iglesiente
una polveriera di malcontento dove,
però, la situazione dell’ordine pubblico potrebbe sfuggire di mano a
Sindaci e Sindacati. Questo quadro
è stato presentato dal sindacalista
Rino Barca al Direttore della centrale Sulcis e al Comandante della
stazione dei Carabinieri di Portoscuso. Un gruppo di lavoratori delle
imprese d’appalto che hanno costruito il nuovo gruppo Enel di Portovesme, eludendo la sorveglianza e
sfidando i pericoli, ha occupato gli
impianti in segno di protesta, mentre fuori dei cancelli della centrale
centinaia di lavoratori presidiavano
gli ingressi.
Fino a quando questa situazione
potrà andare avanti in termini civili? L’alta tensione, pare si sia creata
dentro e fuori della centrale. Solo
che quella prodotta all’interno della
centrale viene convogliata nell’elettrodotto, mentre quella esterna delle
maestranze senza stipendio da tempo
non è imbrigliabile. (m.c.)
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IGLESIAS
IN DIFESA DEL “CROBU”
Iglesias - P.O. “Crobu”
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2
Regione
Gazzetta del Sulcis
n°324 del 25 Ottobre 2005
IL PRESIDENTE REGIONE RENATO SORU REGIONE
AL CONVEGNO SULL’ENERGIA
LA NOVITA’ DI “PROGETTO SARDEGNA”
ne. Per cui ai circa 120-130 milioni di
“La Regione non è assente sui temi
euro, già destinati ai progetti di metadell’energia, della chimica e delle inNEL PERCORSO POLITICO ISOLANO
dustrie operanti nell’Isola. Possiamo
nizzazione nei Comuni della Sardegna
essere incapaci, possiamo sbagliare,
abbiamo aggiunto ulteriori 90 milioni
PARLA STEFANO PINNA CAPOGRUPPO
possiamo fare qualsiasi cosa, ma non
di euro e continueremo a farlo perché la
Marco Massa
che siamo assenti su questi temi. Il
Presidente della Regione con questa
Giunta è presente a tempo pieno, ormai
sette giorni la settimana, su questi temi
e sui temi delle difficoltà della società e
dell’economia sarda”.
Lo ha detto il Presidente della Regione Sardegna Renato Soru intervenuto
a Cagliari al convegno promosso dal
Sindacato unitario su “Energia, chimica e Industrie”.
“Forse, ha aggiunto Renato Soru, qualcosa si può dire su questo convegno, su
questo incontro che parla di energia e
chimica; ma parla anche di industria, di
politica industriale e dei modi migliori
per collaborare fra Regione, Amministrazione regionale e sindacato. Intanto
le leggi. Alcuni punti fermi ci sono rispetto a un anno fa.
Innanzitutto non abbiamo nessun merito, il merito è di chi ci ha preceduto,
e anche delle vostre organizzazioni, di
aver ribattuto sulla necessità che la Sardegna sia un punto della rete nazionale
elettrica e quindi un progetto di tanti
anni fa, un progetto poi puntualizzato
nell’Intesa istituzionale firmata nel
1999. E’ un progetto che è andato avanti con qualche difficoltà. Ma ormai è
stato presentato e tutti abbiamo certezza, ci è stata ribadita anche dal Ministro
Scaiola, circa la data, entro il 2008 i primi 500 megawatt saranno in esercizio e
l’anno successivo sarà in esercizio per
intero. Questo cavo da 1000 megawatt
che farà sì che la Sardegna non sia più
un punto isolato della rete nazionale,
ma sia un punto a pieno titolo, con la
possibilità quindi di avere un cavo capace di introdurre ed esportare l’energia
elettrica.
Sul gas: anche questo è un progetto di
cui si parla da tanto tempo. Se ne è parlato nell’Intesa istituzionale, si è parlato
di project financing, si è parlato di diverse cose. Credo che ormai abbiamo
una certezza, anzi almeno due. L’ho
già detto: innanzitutto è stato terminato
il progetto di massima, è stato dato in
questi giorni l’incarico all’advisor legale, si sta definendo se si farà un project
Renato Soru
financing o un corporate financing da
parte del Consorzio gas e cioè se questo
progetto non sia talmente vantaggioso
che lo possa finanziare direttamente il
consorzio. Questo vuol dire il corporate
financing.
Quindi questo progetto ormai è in fase
avanzata. Dal nostro punto di vista è
una certezza la sua realizzazione, è
una certezza anche sui suoi tempi. Così
come un’ulteriore garanzia è il fatto che
la Snam Rete gas, che ormai non è più
un pezzo dell’Eni ma è una società quotata in Borsa, sia interessata non solo a
entrare in maniera rilevante nel consorzio gas, ma anche a finanziare per intero
l’arrivo del gas in Sardegna.
In questo momento la discussione è non
se sia utile farlo o non farlo, né di costringere qualcuno a farlo. La discussione è
che Sonatrac, la società energetica algerina, la maggior azionista del consorzio gas,
ritiene che sia utile, conveniente, farlo di
fatto per conto proprio, non essendo certa se sia utile far intervenire già in questa
fase Snam Rete gas.
Comunque, Snam è interessata pure
lei. E’ interessata addirittura, anche
in attesa del metanodotto che arriverà
dall’Algeria, a fare quel tratto di rete
nazionale che collegherebbe la Sardegna alla Toscana e quindi il gas in
Sardegna potrebbe comunque arrivare.
Siamo talmente convinti della certezza
dei tempi del metano che nella delibera della Giunta, in cui è stata fatta una
ripartizione dei fondi Cipe, assegnatici
nell’ultima riunione del Cipe, circa 300
milioni di euro, il 30% che va messo
nelle infrastrutture strategiche, abbiamo
deciso di metterlo nella metanizzazio-
metanizzazione è un fatto importante e
certo nella nostra Regione.
Il terzo punto che si è chiarito rispetto
a un anno fa, è il progetto integrato
miniera - Carbosulcis. Era un progetto
finito in un vicolo cieco, direi anche
abbandonato. Credo che sia stato affrontato con coraggio e quel progetto fa
parte del decreto di competitività dello
scorso giugno. Ed è tornato a essere
un progetto vivo e io direi certamente
realizzabile e che verrà certamente realizzato. Mantengo un margine di timore
come tutti quanti, però sono fiducioso
di questo progetto per diversi motivi.
Innanzitutto anche per i motivi legati al
mercato internazionale e per il fatto che
anche il Governo italiano ormai considera il carbone nazionale una risorsa
strategica che non può essere abbandonata. Ci è stato confermato dal Ministro
Scaiola.
Così come è importante comprendere
che questo progetto può essere realizzato sulla sua mera fattibilità economica,
per il suo indiscusso vantaggio economico. Dove siamo ora?
Due mesi fa è uscito il bando per la manifestazione d’interesse, e manifestazioni d’interesse fortunatamente ce ne
sono state, almeno di tre tipi e tutte altrettanto importanti di assoluto standing
internazionale. Entro il mese di ottobre,
avendo dato mandato allo studio legale
che ci aiuta in questo percorso, uscirà
il bando definitivo, il bando di pre-qualifica, il bando per l’assegnazione della
concessione.
E’ una concessione un po’ diversa rispetto al ’94 che non prevede un’unica
tecnologia, quella della gassificazione,
ma che prevede qualsiasi tecnologia,
compresa quella del letto fluido, con
la possibilità di arrivare fino a 650
megawatt e con la possibilità quindi
di essere al servizio sia della vendita di
energia a prezzi avvantaggiati, ma anche metterla al servizio delle industrie
energivore del Sulcis. Comunque esso
sia, questo ormai è un progetto avviato
e che andrà assolutamente a essere concluso in tempi che tutti conoscete”.
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Stefano Pinna
Presentatosi alle scorse elezioni regionali forte del carisma del suo leader Renato Soru, Progetto Sardegna
ha dimostrato di saper stare al confronto con altre forze politiche che
possono contare su un’esperienza di
oltre mezzo secolo di vita. Tuttavia,
per dare giudizi su quanto fin qui
fatto o su quanto si prevede di vedere in cantiere a breve scadenza, è ancora troppo presto. Certo è che se il
buon giorno si vede dal mattino, c’è
da ritenere che Progetto Sardegna
sia destinato a calcare per molti anni
ancora la scena politica isolana.
Ma per capire più direttamente quali siano gli obiettivi di questa forza
politica, “Gazzetta del Sulcis” ha
sentito, con un’intervista esclusiva,
il Capogruppo di Progetto Sardegna
in Consiglio regionale Stefano Pinna. Originario di Abbasanta dove è
nato nel 1958, Stefano Pinna, sposato e con tre figli, insegna al Liceo
Classico (laurea in filosofia) De Castro di Oristano
D) Quale futuro per Progetto Sardegna?
R) Il futuro di un movimento politico, nato per sostenere la candidatura
e il programma di Renato Soru, che
si prefigge di contribuire al cambia-
mento della nostra Isola.
D) Priorità attuali?
R) Parlare di cambiamento può risultare troppo generico se non vago.
Esistono delle priorità e delle scelte
precise e chiare che già nel corso di
questo primo anno di attività si sono
manifestate.
Considerare l’ambiente e il paesaggio come il patrimonio più importante entro il quale inserire ogni
azione economica che risulti sostenibile da un punto di vista etico e sociale è stato un obiettivo perseguito
e da completare (abbiamo approvato
le linee guida del piano paesaggistico, entro novembre dovrebbe essere
pronto il piano vero e proprio).
Valorizzare la risorsa umana, puntando sull’alta formazione, sulla ricerca e sull’innovazione tecnologica
è un secondo aspetto di un’azione
politico-amministrativa che stiamo
dispiegando: alcuni di questi temi
erano già presenti in finanziaria
(stanno per uscire i bandi per tremila borse di studio nel triennio) ed è
quasi pronta una proposta di legge
sul tema della ricerca. Mettere al
centro i temi dello sviluppo locale,
delle riforme, del risanamento del
bilancio regionale.
D) Movimento o partito?
R) Non credo che lo spazio politico,
lo spazio della partecipazione e dell’elaborazione, coincida esclusivamente con la dimensione dei partiti,
ossia con una dimensione stabile,
strutturata e organizzata.
Ci sarà sempre più spazio per esperienze come quella di Progetto Sardegna che intorno ad un leader, ad un
programma, ad un progetto trova un
consenso di cittadini, di associazioni, di movimenti –di pezzi di società
civile- che decidono di “giocare in
proprio” per un tempo limitato e necessario, evitando i rischi e i limiti
di una deriva professionalizzante.
La storia di Progetto Sardegna s’inserisce in questo filone.
D) Chi è il politico oggi?
R) Chi considera l’impegno civile e
sociale come il perfezionamento di
un’esistenza significativa; chi sa farsi da parte al momento opportuno;
chi s’impegna con tutte le proprie
forze e capacità sapendo comunque
che l’impegno politico non esaurisce la vita di una persona; chi coniuga gioco e responsabilità.
D) E’ soddisfatto del suo lavoro?
R) Dichiararsi soddisfatti è forse
troppo impegnativo: una cosa è certa, per quanto possibile, ho cercato
di trasferire in questo mondo la mia
concezione della vita, delle relazioni
e dei valori nei quali mi riconosco.
Anche in questo caso è importante il
lavoro di stesura, di semina e la pazienza “educativa” dell’attesa (nei
confronti di se stessi e degli altri).
D) Prossimo impegno importante?
R) L’avvio delle riforme istituzionali, il ridisegno del volto dell’autonomia in Sardegna, la nuova stagione
della specialità condivisa e diffusa.
Non è cosa da poco.
IL PRESIDENTE RENATO SORU
CONTESTA IL GOVERNO DI ROMA
“Sono stato convocato a Palazzo
Chigi come Presidente di una Regione a statuto speciale, che hanno
uno status particolare in materia di
entrate, che partecipano al gettito
delle imposte sul reddito oltre alle
altre imposte sul territorio”. Il Presidente della Regione, Renato Soru,
al termine dell’incontro fra Governo e rappresentanti delle Regioni a
statuto speciale sulla Finanziaria,
ha detto ai giornalisti: “Siamo stati
ricevuti separatamente dal Consiglio dei Ministri. Siamo stati sentiti
senza voler essere ascoltati. Non
sono per niente soddisfatto. Mi pare
che ci sia una situazione allo sban-
do. Prima finisce e meglio è”.
Il Presidente della Regione ha preso la parola davanti al Governo, e
rivolto al ministro Tremonti ha ricordato che la Sardegna aspetta che
venga riconosciuto di fatto il gettito
fiscale che anche la Ragioneria dello Stato ha verificato come realmente negato nel corso degli anni.
Nel corso della prima riunione del
tavolo tecnico la Ragioneria aveva
esaminato le tabelle sull’andamento del gettito dell’Irpef di pertinenza
della Regione Sardegna per il periodo 1991-2003. Aveva “preso atto
dello scostamento tra le risultanze
statali e quelle regionali’’ e ‘’conve-
nuto sulla necessità di addivenire ad
una base di dati condivisa’’.
E’ un pezzo della rivendicazione che
il Presidente Soru ha ricordato al
Governo. ‘’Si tratta di una rivendicazione di tutta la Sardegna. Ci
sono atti del Consiglio regionale,
non solo della maggioranza, che ci
chiedono di andare avanti in questa
iniziativa, sino ad avere le risposte’’. Il Presidente della Regione ha
anche detto che la questione è fra le
priorità della battaglia sindacale e
di tutte le categorie sociali, riconfermata negli incontri degli ultimi
giorni a Cagliari e che prenderà
vigore nelle prossime settimane’’
Regione
Gazzetta del Sulcis
n°324 del 25 Ottobre 2005
“SCENARI DI DIALOGO SOCIALE”
IN CONFERENZA A CAGLIARI
Promossa dall’Agenzia regionale del lavoro nell’ambito del progetto “3Moire- Modern Oppurtunities Improving Regional Employment”
e sotto la direzione scientifica
del Centro studi di relazioni
industriali dell’Università di
Cagliari, si è tenuta a Cagliari, presso il Tiscali Auditorium, la Conferenza internazionale dal tema “Scenari di
Dialogo Sociale”.
La conferenza ha trattato in
maniera specifica ed approfondita le questioni relative al
dialogo sociale in Europa con
la partecipazione di esperti ed
esponenti del mondo accademico, istituzionale e sindacale di Belgio, Francia, Spagna,
Danimarca, Irlanda, Malta,
Romania e Cipro.
“Il dialogo sociale, ha spiegato il direttore dell’Agenzia
regionale del lavoro Michele
Valle, è una modalità di relazione tra parti sociali finalizzata a gestire positivamente
il cambiamento socioeconomico in modo flessibile, efficace e non conflittuale. Le
parti sociali sono chiamate ad
adeguare le proprie pratiche
al metodo di “coordinamento
aperto”, un approccio basato
principalmente sugli obiettivi
da raggiungere piuttosto che
sui mezzi da utilizzare. Il metodo del coordinamento aperto, aggiunto Valle, raccoglie
e fa dialogare attorno ad una
tematica specifica le esigenze
di tutti gli attori sociali potenzialmente interessati”.
La conferenza si è aperta con
il saluto del direttore dell’Agenzia, di un rappresentante della Presidenza della
regione e degli ospiti stranieri Valer Bindea, Segretario di Stato del Ministero del
lavoro della Romania; Noel
Vella, Direttore del dipartimento del Lavoro e Relazioni
Industriali di Malta; Sophie
du Bled, Conciliatrice del
servizio pubblico federale per
l’impiego del Belgio e Jaime
Ruiz Peña, Direttore del servizio pubblico dell’impiego
dell’Extremadura – Spagna.
Dopo la presentazione del
progetto “3Moire” da parte
del prof. Gianni Loy, docente
di diritto del lavoro dell’Università di Cagliari e project
manager del progetto, si è
svolta la prima sessione di
lavoro dal titolo “esperienze
e pratiche di dialogo sociale:
Il progetto “3Moire”. In questa sessione è stata presentata
una ricognizione delle prassi
di dialogo sociale effettuata
dai partner del progetto di
Belgio, Malta, Romania e
Spagna. Per la Sardegna ha
preso parte la Consigliera di
parità Luisa Marilotti ed i
segretari regionali di CGIL,
CISL e UIL, Giampaolo Diana, Mario Medde e Gino Mereu.
La successiva sessione è dedicata agli aspetti tecnici del
dialogo sociale e si avvalsa dell’intervento di esperti
dell’Università di Cagliari,
dell’University College di
Dublino (Irlanda), dell’Università di Almerìa (Spagna),
della Copenhagen Business
School (Danimarca), del Comitato economico e sociale
europeo e del Comitato europeo di dialogo sociale.
IL PRESIDENTE RENATO SORU INCONTRA A BRUXELLES
IL COMMISSARIO PER LE POLITICHE REGIONALI HUBNER
3
BREVI REGIONE
LAVORATORI LSU E REGIONE
In occasione della manifestazione indetta dalle organizzazioni
Cgil, Cisl e Uil dei lavoratori socialmente utili della Sardegna, si
è tenuto un incontro tra il Presidente della Regione Renato Soru
e una delegazione dei rappresentanti sindacali e dei lavoratori.
Il Presidente Soru ha riaffermato
la volontà della Regione di procedere al superamento dell’attuale
situazione attraverso l’adozione
di tutti gli strumenti previsti.
In particolare, ritenendo utile il
coinvolgimento dell’intero Esecutivo per definire adeguati percorsi di stabilizzazione, il Presidente ha assicurato il coordinamento della Presidenza per tutte
le iniziative che si renderanno
necessarie.
In questo senso, il Presidente
Soru ha annunciato la convocazione di un incontro di approfondimento con i rappresentanti
sindacali.
SBLOCCATI INDENNIZZI PESTE SUINA
Il Presidente della Regione Renato Soru
ha incontrato a Bruxelles il Commissario
europeo per le Politiche regionali Danuta
Hubner, alla quale ha rappresentato le
rivendicazioni della Sardegna nel negoziato per le politiche regionali di coesione
2007-2013.
Soru ha illustrato al Commissario tutti i
dati che fanno dell’Isola una Regione alle
prese con problemi gravi e ritardi ancora pesanti, nel campo delle infrastrutture
soprattutto immateriali, la ricerca, la sco-
larità, la conoscenza, per gli alti tassi di
disoccupazione e che ha subìto il calo di
un punto del PIL fra il 2001 e il 2002 ed
è probabilmente alle soglie della scoperta
di un ulteriore abbassamento del PIL nel
2003.
Il Commissario, accompagnato dai dirigenti dei servizi del suo ufficio di Bruxelles, ha ascoltato la relazione del Presidente
della Regione sarda, chiedendo approfondimenti e maggiori dettagli sui capitoli
dedicati da Renato Soru all’analisi della
situazione dell’Isola. Danita Hubner ha
condiviso con il Presidente Soru l’urgenza
e la gravità dei problemi dell’Isola, e ha
dato mandato a una unità dei suoi uffici di
approfondire la posizione della Sardegna
e le condizioni di ammissibilità alle risorse
2007-2013.
Il Commissario europeo ha detto che sarebbe toccato al Governo italiano di porre
questa rivendicazione fra le condizioni per
la chiusura del trattato. L’unità incaricata
dalla Hubner ha confermato che un’altra
UN CONTRIBUTO PER LA GESTIONE
DELLA
“CASA SERENA” IGLESIAS
Su proposta dell’Assessore dell’Igiene e Sanità, la Giunta regionale ha
approvato la concessione di contributi ai Comuni di Alghero, Iglesias e Sassari per il funzionamento
delle case di riposo. Su un totale di
2.709.000 euro, la quota maggiore è
spettata a “Casa Serena” di Iglesias
in virtù del numero di ospiti anziani
ivi dimoranti e del numero di dipendenti regionali comandati in detta
struttura, per i quali la Regione deve
coprire le spese degli stipendi. Al Comune di Iglesias, quale acconto 2005,
sono stati attribuiti 803.068 euro.
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soluzione sarebbe stata più vantaggiosa
per la Sardegna, rispetto a quella ottenuta
dal Governo, di un bonus supplementare
di risorse calcolate sul tasso di disoccupazione. Come è noto, questo bonus dovrebbe procurare alla Sardegna l’8 per cento
di risorse in più rispetto a quelle destinate
alle Regioni che fanno parte dell’Obiettivo 1 dal quale l’Isola sta uscendo: seicento euro per ogni disoccupato che eccede la
media dei disoccupati di quelle Regioni.
‘’Ci hanno detto, ha riferito un dirigente
regionale che ha partecipato alla riunione
di approfondimento, che sarebbe stato
più logico e per noi più conveniente ottenere il calcolo sui disoccupati delle aree
non dell’Obiettivo 1, che stanno press’a
poco come noi, ma di quelle in Phasingin, dove il tasso di disoccupazione è più
basso e sul quale ci conveniva appunto
calcolare il nostro ritardo’’.
Il Presidente Soru ha illustrato al Commissario per le Politiche regionali anche
il tema dell’insularità, trascurato nella
trattativa con il Governo italiano a proposito della Sardegna, mentre altri Governi
europei ottengono riconoscimenti di dati
come per esempio quello della bassa
densità di popolazione (è il caso della
Finlandia).
La maratona degli Open Days, all’apertura della quale ha partecipato il Presidente
della Regione, ha frequenza annuale ed è
dedicata ai problemi dello sviluppo regionale e viene organizzata dalla direzione
generale Politica regionale della Commissione europea e dal Comitato delle Regioni, con la partecipazione di 105 fra regioni
e città di 26 paesi europei.
Il tema scelto per quest’anno “Insieme
per la crescita regionale e i posti di lavoro” ha riguardato da vicino la politica
di coesione dell’Unione europea e dovrà
aiutare gli Stati membri e le Regioni nella
preparazione dei nuovi programmi e strumenti dei fondi strutturali per il periodo
2007-2013. La Commissione europea ha
proposto un “pacchetto” di provvedimenti
giuridici e di finanziamenti per un totale
di 336 miliardi di euro, destinato a rafforzare la convergenza, la competitività,
l’occupazione e la cooperazione in tutte le
Regioni dell’Unione europea a 25.
Dopo numerosi e reiterati solleciti
perpetrati sin dall’ottobre del 2004
dall’Assessorato Regionale dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza
Sociale, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, a seguito di
richiesta del Ministero della Salute, ha provveduto ad accreditare
alla Regione Sardegna le somme
relative alle indennità di cui alla
legge 2 giugno 1988, n. 218, per
ristorare gli allevatori che hanno
subito abbattimenti di suini per peste suina africana e classica.
La somma ammonta a circa due
milioni di euro e rappresenta circa
il 50% di quanto dovuto agli alle-
vatori per i danni accertati.
Il restante 50% verrà deliberato
a seguito dell’ispezione ministeriale in programma per la fine di
ottobre, più volte sollecitata dagli
uffici dell’Assessorato, al fine di
accertare la regolarità delle procedure poste in essere durante gli
accertamenti sanitari.
Gli uffici dell’Assessorato hanno
già da tempo predisposto le necessarie determinazioni di pagamento
e, una volta conclusi i necessari e
conseguenti adempimenti amministrativi, saranno immediatamente
erogati agli aventi diritto gli importi dovuti.
FIERA EQUIMEDITERRANEA
OLTRE 30.000 VISITATORI
Scommessa vinta per la Fiera da parte degli addetti ai lavori,
Internazionale della Sardegna. ma anche degli appassionati.
La sinergia con le associazioni Il 44° premio regionale del caprovinciali e regionali allevatori vallo da sella italiano, il con(APA e ARA), l’Arma di caval- corso ippico internazionale, le
leria (ANAC SARDEGNA), il varie prove e gare di modello,
CONI, la Federazione Italiana dressage cosi come l’eleganza e
sport equestri (FISE), l’Ente Na- l’abilità del cavallo anglo arabo
zionale Cinofili Italiani (ENCI) sardo, la particolarità delle razze
e l’Unione Nazionale Razze di minipony provenienti dall’ArEquine (UNIRE), si è rivelata gentina, le dimostrazioni dell’anfruttuosa.
tica tecnica di mascalcia per la
La prima edizione di Equimedi- ferratura e il museo del cavallo,
terranea, la settimana equestre sono solo alcuni ingredienti che
internazionale, ha chiuso i bat- hanno decretato il successo della
tenti con la presenza attestata di manifestazione.
APERTO TUTTO
L’ANNO
oltre 30.000 visitatori.
Bilancio
positivo dunque e sodSALA CONFERENZE
CLIMATIZZATA
CONdegli
100 POSTI
In tanti, dunque,
hanno affollato
disfazione
organizzatori,
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4
Pierfranco Gaviano
Il Consiglio provinciale del
Sulcis Iglesiente ha scelto di
mantenere Carbonia e Iglesias
come sede di capoluogo. Una
soluzione di equità tra le due
maggiori città del territorio
Sud-Occidentale e che comunque avranno differente connotazione. Carbonia, sede legale
dell’Ente, sarà sede della Presidenza della Giunta e degli Assessorati, mentre Iglesias sarà
sede del Consiglio provinciale.
La decisione è stata deliberata
nel corso della riunione svoltasi a Villamassargia, durante la
quale il Presidente Pierfranco
Gaviano ha presentato all’Assemblea anche i due nuovi Assessori Mauro Esu e Antonio
Castiglione.
La seduta è stata caratterizzata
dalla presenza di due delegazioni di lavoratori (Azione Bosco-Terre Pubbliche” di Fluminimaggiore e Enel Power di
Portovesme) che hanno chiesto
l’interessamento della Giun-
Gazzetta del Sulcis
n°324 del 25 Ottobre 2005
Provincia Carbonia - Iglesias
LA NUOVA PROVINCIA DEL SULCIS IGLESIENTE
SCEGLIE PER CAPOLUOGHI: CARBONIA-IGLESIAS
ta provinciale per sbloccare
le loro rispettive vertenze, la
cui mancata soluzione potrebbe dar seguito alla perdita dei
posti di lavoro. Per entrambi i
casi il Presidente della Giunta
Gaviano e gli Assessori competenti hanno assunto impegno
d’intervenire presso la Regione
e le società controparti per cercare di trovare una via d’uscita
ai problemi occupativi in argomento.
Nella vertenza “Azione BoscoTerre Pubbliche” di Fluminimaggiore sono coinvolti 32
operai “impegnati nell’attività
di sistemazione idraulico-forestale del territorio del Fluminese attraverso la conversione di
cottimo fiduciario stipulata tra
la Cooperativa Sant’Angelo e
l’Ente Foreste della Sardegna a
seguito di delibera di Giunta re-
gionale del maggio scorso”. La
preoccupazione dei lavoratori è
che alla scadenza del mandato
(prevista ad aprile 2006) non ci
sia la possibilità del rinnovo, né
l’alternativa di essere coinvolti
nei lavori di ripristino ambientale e salvaguardia delle ricchezze naturali o del patrimonio archeologico industriale,
come avvenuto per altri lavoratori. Per dare continuità al
loro lavoro hanno chiesto che
l’Ente Provincia si attivi per
tempo al fine di garantire alle
famiglie di questi 32 lavoratori un reddito.
La seconda vertenza portata
all’attenzione del Consiglio
provinciale è stata quella legata alla condizione più delicata
dei 387 lavoratori che hanno
partecipato alla costruzione del
nuovo gruppo della centrale
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PRESIDENTE
PIERFRANCO GAVIANO
ASSESSORI
Portovesme - Momento Tensione
Il Presidente della Provincia
Carbonia Iglesias Pierfranco
Gaviano, con proprio provvedimento, ha allargato il numero degli Assessori del suo
esecutivo. Ai sei componenti
la Giunta (Carla Cicilloni,
Marinella Grosso, Tiziana
Frongia, Emanuele Cani, Antonello Balloi, Alberto Sechi)
no occupato la centrale Enel,
mentre una parte di essi si è
stabilita nella sommità della
ciminiera alta 250 metri.
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
DUE NUOVI ASSESSORI PROVINCIALI
Mauro Esu
Alessandro Carta
Enel di Portovesme. Per costoro, trattandosi di lavoratori con
contratto a termine, allo stato
delle cose non è previsto alcun
ammortizzatore sociale per cui
hanno deciso di coinvolgere la
Provincia perché trovi, con gli
uffici regionali e governativi,
una soluzione quanto meno di
mobilità, in attesa che a Portovesme venga dato seguito alla
costruzione della nuova centrale cui sono interessate tutte le
multinazionali energivore.
Il Presidente Gaviano, anche
in questo caso, ha assunto
preciso e formale impegno
per rappresentare il grado di
tensione che sta montando
nel territorio a causa delle
Portovesme - Centrale ENEL
vertenze sul lavoro.
Il primo destinatario della
preoccupazione del territorio competente anche per la Proè stato il Prefetto di Cagliari, vincia Carbonia Iglesias. Per
dar maggiore peso all’azione
di protesta, i lavoratori han-
CARLA CICILLONI- Vicepresidente “Politiche della tutela Ambientale”
MARINELLA RITA GROSSO
“ Politiche Sociali , Sanitarie e per la Famiglia”
TIZIANA FRONGIA
“ Politiche della Scuola, dell’Università e della Formazione Professionale”
EMANUELE CANI
“ Politiche della Pianificazione del Territorio, dell’Urbanistica e dei Trasporti”
ANTONELLO BALLOI
“Politiche dei Lavori Pubblici e Viabilità”
ALBERTO SECHI
“Politiche Culturali, Sportive, Spettacolo e per il Tempo Libero”
MAURO ESU
“ Attività Produttive”
ANTONIO CASTIGLIONE
“Bilancio, Finanze e Patrimonio”
Antonio Castiglione
si sono aggiunti Mauro Esu e
Antonio Castiglione, cui sono
state attribuite le competenze,
rispettivamente, delle Attività
Produttive e del Bilancio-Finanze e Patrimonio. A seguito
del passaggio, da Consigliere
ad Assessore, di Mauro Esu,
in Assemblea è entrato Marco
Murtas di Villamassargia.
Opere di edilizia industriale e civile
Movimento terra e scavi
Produzione calcestruzzo preconfezionato
Produzione e vendita materiali inerti di varie pezzature
Trasporti rifiuti CAT. 4 e 5
Sede Legale:
Sede Amministrativa:
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Lavoro
5
Gazzetta del Sulcis
n°324 del 25 Ottobre 2005
L’ASSESSORE DELL’INDUSTRIA RAU I BANDI POR PER I SERVIZI
RESPINGE
LE CONTESTAZIONI CISL
E’ solo strumentalizzazione, e Femca Cisl del Sulcis: ‘’Bisogne- Regione e l’assessore Rau han- ALLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE
una strumentalizzazione che non
sorprende. Le dichiarazioni di
un sindacalista della Cisl del Sulcis secondo il quale ‘’Soru ignora
i problemi dell’industria’’, sono
la ripetizione stanca di una formuletta di propaganda politica
di chi non pensa alla soluzione
dei problemi e nemmeno a fare
una analisi corretta della realtà
delle cose.
L’assessorato dell’Industria replica al segretario locale della
rebbe interrogarsi su che cosa ha
fatto il sindacato di questo signore. Chiedergli chi ha proposto
gli emendamenti alla legge sulla
competitività che prevedono la
soluzione strutturale per le tariffe energetiche. Il Presidente Soru
non solo ne ha parlato, ma soprattutto si è mosso, e talvolta in
una dura contrapposizione con
le decisioni del governo che non
sembrano preoccupare troppo il
signor Enne. Il Presidente della
no coinvolto in ogni passaggio
di questa vicenda l’insieme delle
organizzazioni sindacali’’.
Secondo l’assessorato dell’Industria, le dichiarazioni del sindacalista, che sembrano abbastanza poco sostenute da altri, e del
tutto ignorate da chi ha costantemente lavorato alla soluzione del
problema, dimostrano l’inconsistenza delle accuse e l’assoluta
mancanza di proposte e persino
di conoscenza della materia.
Replica all’Assessorato Industria Regionale
In una intervista rilasciata dal Segretario Generale della FEMCA
CISL, circa i problemi dell’industria, si affermava che il governatore Soru, in occasione dell’iniziativa della FULC Regionale (03
ottobre), non aveva fatto alcun
accenno alla questione energetica
che coinvolge il Polo Industriale
del Sulcis Iglesiente.
Confermando la richiamata dichiarazione, la FEMCA CISL del
Sulcis Iglesiente si aspettava una
presa di posizione da parte della
Regione, finalizzata a garantire il
massimo sostegno per la definitiva soluzione al problema.
Si deve purtroppo costatare che
la replica, è arrivata da parte dell’Assessorato all’Industria che,
invece di preoccuparsi sul come
e sui tempi per la definizione del
problema delle tariffe elettriche
da praticare alle industrie energivore, ha ricondotto il tutto ad una
sfrenata difesa del Governatore e
del medesimo Assessorato, contestando le rivendicazioni sindacali
con la formula, diventata oramai
abitudine di questa Regione, che,
chiunque sollevi il sacrosanto
diritto di critica, deve essere bacchettato.
Secondo la Segreteria Femca Cisl
del Sulcis Iglesiente, l’Assessorato all’Industria, non può permettersi, per il ruolo che ricopre,
simili atteggiamenti, nei confronti
di chi vuole richiamare l’attenzione della massima Istituzione
Regionale su un problema che
rischia di assumere contorni devastanti se affrontato con scarsa
determinazione.
All’Assessorato in argomento si
vuole ricordare che il Sindacato
ha sempre condotto una linea
critica e propositiva, in ogni circostanza, ma soprattutto nei con-
fronti di tutte le Giunte Regionali,
assumendo anche iniziative forti,
come l’occupazione di Villa Devoto, durante il Governo Pili.
All’Assessorato, inoltre, si vogliono ricordare anche le manifestazioni a Palazzo Chigi, dei lavoratori della Portovesme srl, proprio
in occasione dell’approvazione
della legge per la competitività,
che certamente non può essere
considerata un risultato esclusivo
dell’Assessorato, ma un percorso
voluto dal movimento dei lavoratori, sostenuto certamente, anche
da parte di quest’Assessorato, ma
che purtroppo non ha ancora
prodotto alcun esito efficace.
Alla luce di quanto sopra, all’Assessorato all’Industria s’indirizza
il suggerimento per l’assunzione
di comportamento che riscuota
l’approvazione dei lavoratori e
del sindacato, attraverso fatti
concreti per la risoluzione dei
problemi.
Forse la fretta di replica nei confronti di chi ha avuto il coraggio
di uscire dal silenzio, ha fatto
sfuggire all’Assessorato, l’intervento dei diversi lavoratori, non
solo di Portovesme, che aspettavano e aspettano ancora di intravedere un minimo di prospettiva
sul proprio futuro occupativo.
Queste considerazioni autorizzano a rispedire al mittente la singolare replica dell’Assessorato,
risparmiandogli valutazioni sulla
precarietà in cui versano i lavoratori delle Società Regionali, ivi
comprese, IGEA, CARBOSULCIS e per non parlare della situazione PALMAS CAVE.
Sarebbe forse più opportuno
considerare l’economia di questo territorio, un bene comune
a tutti, sapendo che il Sindacato
ha compiti diversi da quelli di un
Fabio Enne
Assessorato e di un Governatore,
laddove le responsabilità di una
programmazione, siano facilmente individuabili.
In conclusione, sarebbe stato sicuramente più apprezzato un intervento critico nei confronti del
solo Governo Nazionale, sul quale non si sono mai nascoste tutte
le difficoltà che persistono, per
fargli comprendere la drammaticità della situazione industriale,
e per la quale è stato auspicato
il sostegno dell’Amministrazione
Regionale, chiamata a trasformare le decisioni Politiche in decisioni Operative, non per replicare
inefficienze e lentezze Statali.
Per ultimo, rispetto alla conoscenza reale dei problemi, si trascura
ogni tipo di replica polemica, ma
all’Assessorato si prescrive un bel
bagno d’umiltà e, soltanto dopo
averlo fatto, invitarlo ad assumere posizioni da Assessorato all’Industria Regionale, nel rispetto dei
lavoratori, dei disoccupati e dei
sindacalisti, che sono ansiosi di
complimentarsi, non per partito
preso, ma solo dopo aver conseguito risultati rilevanti su vicende
da troppo tempo irrisolte e che
rischiano di portare questo Territorio, al tracollo economico ed
occupazionale irreversibile.
Il Segretario Generale Femca Cisl
Sulcis Iglesiente
AUTORITA’ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI
OBBLIGO DELLA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE
Le Amministrazioni pubbliche e gli Enti pubblici
anche economici hanno
l’obbligo di destinare e di
comunicare le somme impegnate per l’acquisto di
spazi sui mezzi di comunicazione di massa per fini
di comunicazione istituzionale (art. 41 del Decreto
Legislativo 177/2005)
nomici devono destinare
all’acquisto di spazi sui
mezzi di comunicazione
di massa, per fini di comunicazione istituzionale,
devono risultare complessivamente impegnate, per
almeno il 60% a favore
dei giornali quotidiani e
periodici e per il 15% a favore dell’emittenza privata
televisiva locale e radiofoLe somme che le Ammini- nica locale.
strazioni pubbliche o gli
Enti pubblici anche eco- Le Amministrazioni pub-
bliche o gli Enti pubblici
anche economici devono,
altresì, nominare un responsabile che, in caso di
inosservanza di destinazione e di comunicazione,
è soggetto alla sanzione
amministrativa prevista
dal richiamato Decreto
Legislativo n° 177/2005.
(“Gazzetta del Sulcis” è
sottoposta ai controlli dell’Autorità per le Garanzie
nelle Comunicazioni)
Nuove opportunità per le piccole e medie imprese sono offerte
dall’Azione 4.2 b) del POR Sardegna 2000/2006, che ha come
obiettivo quello di favorire l’accesso agevolato a pacchetti di
servizi altamente qualificati, tra
cui il temporary management,
marketing e comunicazione,
supporto per l’Internazionalizzazione e l’esportazione.
Potranno accedere agli aiuti
le imprese e le reti di imprese,
così come definite dalla Raccomandazione 2003/361/CE del 6
maggio 2003, operanti nei settori
dei rami: C) – ESTRAZIONE DI
MINERALI (tutte le classi), D)
ATTIVITA’ MANIFATTURIERE (sono escluse le attività legate alla produzione, alla trasformazione, commercializzazione
ORGANIZZA
Convegno-Dibattito sul tema:
“Quali risposte ai bisogni delle persone anziane..Dalla situazione attuale alle prospettive future”
Il Convegno si terrà a NUXIS, presso i locali della R.S.A. Sant’Elia (loc. Su Guventu),
il giorno 29 ottobre 2005 con inizio alle ore 15,30.
prese”, il Consorzio Ventuno e
l’Assessorato Regionale dell’Industria organizzano una serie di
incontri nel territorio regionale
per la promozione del Bando,
la cui scadenza è fissata per il
4/11/2005).
In occasione di detti incontri verranno altresì illustrati i contenuti
del Bando della L.R. 15/1994,
la cui scadenza è prevista per il
30/11/2005).
Per informazioni o chiarimenti:
Assessorato dell’Industria – Servizio Affari Generali e Promozione Sviluppo Industriale – 070
6062125/2388
Consorzio Ventuno – Servizi
Reali,
Internazionalizzazione e Reti di imprese – Tel. 070
92432204
ELETTRICITA’ AGEVOLATA PER LE INDUSTRIE
ORA AL VIA I PROGRAMMI STRUTTURALI
Col provvedimento adottato
dall’Autorità per l’Energia
Elettrica e il Gas (deliberazione n° 217 del 13 ottobre
2005), col quale ha definito le
condizioni tariffarie speciali
dell’energia elettrica a favore
delle industrie energivore sarde operanti nei comparti dell’alluminio, piombo, argento
e zinco, cloro soda, i circa
5.000 lavoratori del polo industriale di Portovesme hanno tirato un sospiro di sollievo. Il provvedimento, infatti,
era tanto atteso dagli ambienti
interessati, perché ad esso si
legavano le prospettive future del più importante polo
industriale della Sardegna e
che, con l’applicazione delle
nuove tariffe elettriche, è stato avvicinato alle condizioni
in essere negli altri Paesi comunitari impegnati in similari
produzioni industriali.
Lavoratori, Sindacato, Politici
e Sindaci del territorio hanno
riconosciuto nella deliberazione adottata dall’Autorità
per l’Energia Elettrica il salvagente dell’intera economia
provinciale che, per oltre un
terzo, si basa sul settore industriale che deve confrontarsi
col mercato globalizzato.
“Dobbiamo dare atto che
l’Autorità per l’Energia, ha
dichiarato Fabio Enne della
Femca Cisl, ha tenuto conto
delle obiettive indicazioni che
venivano dalle tariffe europee. Ora attendiamo il varo
delle iniziative che le multinazionali avevano programmato, compreso l’impegno
per la costruzione della nuova
centrale elettrica”.
Le nuove tariffe energetiche,
che decorrono dal primo gennaio scorso, prevedono 50
euro KWh per la Ila, 23 euro
per la Portovesme srl, 27 euro
per l’Eurallumina e 27 euro
per il cloro soda. Per l’alluminio primario dell’Alcoa
resteranno in vigore le tariffe
già concordate in precedenza. Tutte le richiamate tariffe
agevolate avranno durata fino
al dicembre 2010.
Entro tale data le industrie beneficiarie delle agevolazioni,
dovranno aver già pronta la
soluzione strutturale che consenta di portare avanti autonomamente le produzioni sia
di energia che di metallo.
Da qui scatta la grande sfida
che Regione, Governo, multinazionali ed altre società
interessate, dovranno affron-
Pino Piras
tare nella realizzazione di una
nuova centrale elettrica che
sia in grado di assicurare tariffe energetiche allineate con
il resto d’Europa e dar quindi
respiro produttivo, per almeno
altri 15-20 anni, alle industrie
energivore di Portovesme.
A questo discorso si lega
strettamente l’altra grande sfida che dovrebbe portare alla
definitiva valorizzazione del
carbone Sulcis per utilizzarlo
nella nuova centrale elettrica.
Ecco, quindi, il ruolo primario che in questa fase dovrà
giocare la Regione Sardegna
nel cedere la miniera a società o associazione d’imprese,
in grado di assicurare le produzioni carbonifere necessarie per ottenere in centrale
elettricità a costi contenuti o
comunque allineati a questi
standard europei.
“Dobbiamo con realismo dare
seguito ai programmi strutturali, ha dichiarato Mario Cro
Segretario Territoriale della
Uil. La stessa unità che conseguito i risultati sulle tariffe
energetiche deve contraddistinguere il territorio nel rivendicare l’avvio immediato
sia della miniera che della
nuova centrale”.
CAMBIANO
LE AREE GEOPARCO
Il Consiglio Direttivo dell’En- in quanto le sedi distaccate
te Parco Geominerario della
Sardegna, riunito sotto la presidenza di Emilio Pani, ha approvato l’istituzione di cinque
sedi distaccate d’area. Si tratta
della sede di Carbonia (Sulcis),
Iglesias (Iglesiente), Arbus
(Guspinese-Arburese), Villasalto (Sarrabus-Gerrei), Orani
(Orani-Guzzurra-Sos Enattos).
L’istituzione delle sedi distaccate nelle richiamate località,
pur non ledendo il principio
dell’articolazione
operativa
dell’Ente Parco, pone dei problemi sul futuro gestionale,
SEGRETERIA TERRITORIALE
FEDERAZIONE NAZIONALE PENSIONATI CISL un modo nuovo
Col Patrocinio : Comune Nuxis
Provincia Carbonia-Iglesias
di prodotti agricoli - allegato I
del Trattato), H – ALBERGHI
RISTORANTI localizzati in Comuni non costieri.
L‘intervento che si intende attuare, disciplinato dalle direttive di
attuazione approvate con Deliberazione della Giunta Regionale
n. 23/8 del 23.5.2005, si pone
l’obiettivo di accelerare le dinamiche innovative e di miglioramento della competitività delle
PMI. A tale fine l’intervento
prevede l’erogazione di servizi
che incidono in via primaria sui
bisogni autodiagnosticati dalle imprese e che riguardano gli
aspetti fondamentali dell’attività
delle stesse.
Per la presentazione del Programma di accesso ai “Servizi
per il Potenziamento delle Im-
di lettura
dei problemi
del territorio
puoi anche
abbonarti
TEL. 0781-675289
333-6077645
FAX 1782282316
dovrebbero, nello spirito della legge istitutiva dell’Ente
in argomento, essere dislocate una per area in cui il Parco
stesso è stato suddiviso: Monte
Arci, Orani, Funtana Raminosa, Gallura, Argentiera-Nurra,
Buzzurra- Sos Enattos, Sarrabus-Gerrei, Sulcis-IglesienteGuspinese.
Nella nuova suddivisone del
territorio il Sulcis-IglesienteGuspinese è stato addirittura
scomposto in tre aree, compresa quella Iglesiente dove c’è
anche la sede dell’Ente Parco.
Emilio Pani
Tale provvedimento è stato
adottato dal Consiglio Direttivo a maggioranza, avendo la
votazione fatto registrare un
voto contrario e due astensioni.
6
LA GIUNTA REGIONALE HA APPROVATO
Speciale
Gazzetta del Sulcis
n°324 del 25 Ottobre 2005
LA NUOVA DISCIPLINA PER LE CAVE
E OGNI ALTRA ATTIVITA’ ESTRATTIVA
Gianni Podda
Un uso equilibrato e corretto delle
risorse, a tutela dei beni ambientali,
paesaggistici e della difesa del suolo,
costituiscono gli elementi portanti
della delibera, approvata dalla Giunta
regionale, sul disegno di legge relativo
“Disciplina delle attività estrattive”.
La proposta dell’Assessore dell’Industria Concetta Rau ha trovato l’unanime consenso dell’Esecutivo regionale
e adesso attende solo il passaggio in
Consiglio per la sua definitiva approvazione.
Il testo proposto tende ad aggiornare
oltre che la disciplina introdotta dalla
L.R. n. 30/1989 sulle attività di cava,
anche il Regio Decreto n. 1443/1927,
recepito con L.R. n. 15/1957, che disciplina le attività di miniera (materiali
di 1a categoria facenti parte del patrimonio indisponibile della Regione).
La finalità primaria della nuova normativa è quella di conseguire un uso
equilibrato e corretto delle risorse, a
tutela dei beni ambientali, paesaggistici e della difesa del suolo, tenendo
conto della rilevanza socio-economica
delle attività estrattive.
“Tali attività, ha evidenziato l’Assessore, impattano fatalmente, e per lungo
tempo, sull’ambiente e sul paesaggio,
per cui occorre, ed è urgente, un nuovo
quadro di regole che pur tenendo nella
necessaria considerazione i significati
strategici, riconducibili in sintesi alla
politica delle materie prime, salvaguardi, soprattutto per il futuro dell’Isola,
compatibilità in passato troppo spesso
sacrificate in nome di obiettivi di corto
respiro.
L’attività amministrativa più recente
è stata indirizzata peraltro già verso il
contenimento delle concessioni e autorizzazioni in favore di imprese in grado
di dimostrare le necessarie sensibilità e
disponibilità verso l’ambiente e il paesaggio, con contestuale accentuazione
delle archiviazioni e degli interventi
sanzionatori a carico delle imprese non
in linea con la disciplina vigente. Ma è’
soprattutto attraverso l’adozione di una
nuova Legge, che alla Regione Sardegna sarà possibile dare concreta ed
efficace attuazione al conseguimento
degli obiettivi enunciati”.
Passando all’esame dei contenuti più
significativi del Disegno di Legge,
l’Assessore ha esposto alla Giunta i
principali fra gli stessi.
1) Creare le migliori sinergie possibili
con le normative specifiche in tema di
tutela dell’ambiente e del paesaggio,
sia nella fase del procedimento amministrativo che in quella dell’esercizio
del controllo sulle attività.
2) Perseguire ricorrenti momenti di
coinvolgimento delle Province e dei
Comuni, in tema di scelte di sviluppo
del territorio, mantenendo ad un differente livello, quello regionale, competenze e funzioni di interesse pubblico
più generale.
3) Pianificare le attività non solo in
Concetta Rau
funzione del quadro di vincolistica e
di coerenze con gli altri strumenti di
pianificazione territoriale, primi fra
tutti i P.T.P., ma anche in relazione ai
fabbisogni delle materie prime e alla
ricaduta economica nel contesto territoriale di riferimento generata dalle
attività estrattive, sottoponendo alla
VAS, e quindi ad un articolato quadro
di verifiche e consensi, il PRAE (Piano
Regionale delle Attività Estrattive).
4) Favorire la ripresa di attività dismesse e l’ampliamento di attività operanti
rispetto all’apertura di nuove cave e
miniere, e sostituire nella misura massima possibile i materiali provenienti
dall’estrazione con quelli disponibili
provenienti da altri cicli produttivi.
5) Impedire l’abbandono sul territorio
degli sfridi dell’attività, vincolando il
provvedimento autorizzativo al riuti-
lizzo degli stessi nella riabilitazione
ambientale o nella destinazione ad altri
impieghi, sulla scia di significative ed
apprezzabili esperienze già in corso in
Sardegna.
6) Razionalizzare il procedimento concessorio o autorizzativo concentrando
nella verifica o VIA e nella Conferenza
di Servizi le acquisizioni documentali
e progettuali e le pronunce di competenza dei diversi Soggetti coinvolti, ponendo in capo al competente servizio
dell’Assessorato dell’Industria le funzioni di Sportello Unico per le Attività
Estrattive.
7) Far partecipare finanziariamente le
imprese alla riabilitazione del territorio
prevedendo per le cave un contributo
sui materiali estratti e per le miniere
una modalità di calcolo del canone che
tenga conto non solo, come oggi, delle
superfici interessate ma anche di quantità e valore del minerale.
8) Oltre ai controlli in tema di sicurezza e rispetto delle norme di Polizia
mineraria, cadenzare un sistema di
vigilanza periodica sul rispetto delle
condizioni poste dal titolo autorizzativo.
9) Adeguamento del sistema delle sanzioni a reale efficacia dissuasiva.
Per quanto concerne le politiche di
sviluppo del settore il disegno di legge non prevede appositi e specifici
interventi ma riconduce le agevolazioni a favore del settore estrattivo
all’interno del complessivo sistema di
incentivazione regionale. Come è noto
è stato avviato in tale campo un forte
processo di rinnovamento con l’obiettivo di assicurare al sistema industriale
innovazione e competitività al fine
di stimolare i comparti produttivi più
dinamici e validi economicamente. In
tale ambito di particolare rilievo risultano essere le modifiche apportate alla
legge regionale 15/94 le cui direttive
di attuazione prevedono per il settore della lavorazione dei minerali una
maggiorazione di punteggio ai fini
della concessione degli incentivi connessi alla realizzazione di programmi
di investimento. Con ciò intendendosi
riconoscere a tale settore un ruolo fondamentale e di significativo impulso
per l’economia regionale. Il comparto
estrattivo risulta poi particolarmente
vantaggiato dalle azioni previste all’interno della progettazione integrata
che individua nei progetti di filiera
investimenti strategici nella politica di
sviluppo regionale
L’ENERGIA EOLICA
PER I CAVATORI
Parco Eolico Gallura
“Noi abbiamo detto no all’eolico
laddove i vantaggi che porta in
termini ambientali sono estremamente inferiori rispetto agli svantaggi che in materia ambientale
comporta, in termini di paesaggio,
in termini di possibilità di sviluppo rurale e di sviluppo locale.
Ma siamo naturalmente in favore delle energie rinnovabili. Però
non vorremmo che la Sardegna
fosse chiamata a fare la parte di
tutta Italia nelle energie rinnovabili, o meglio nell’energia eolica.
Noi vogliamo fare la nostra parte. Quindi eolico si, nella misura
giusta”. Parole pronunciate dal
Presidente della Regione Renato
Soru ad un convegno sull’energia
in Sardegna e che ha portato qualche chiarimento in ordine alla
disputa di chiusura che era parsa
caratterizzare, nella prima parte
del suo mandato, la gestione Soru
in Regione. Questa volta il Capo
dell’Esecutivo regionale ha anche
chiarito a chi potrebbe tornare utile l’energia eolica.
“Ho già detto diverse volte, ad
esempio ai cavatori, o ad altre
imprese industriali che hanno dei
problemi energetici particolari,
dove il costo dell’energia è un
fattore importante. Dobbiamo
fare in modo che questo bene
pubblico venga assegnato a noi,
piuttosto che ad altri che sfruttano
unicamente il vento senza lasciare nient’altro nella nostra regione.
Facciamo in modo, per esempio,
che sia al servizio dei cavatori,
dei trasformatori di argilla, dei
costruttori di ceramica, di mattoni
o cose di questo genere. Quindi
l’eolico verrà messo a bando, per
la parte aggiuntiva e comunque
nei limiti di cui parlavo prima,
dell’impatto ambientale, a chi
garantirà le maggiori ricadute nel
resto dell’economia”.
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Lavoro
Gazzetta del Sulcis
n°324 del 25 Ottobre 2005
“IL LORO PROBLEMA E’ GESTIRE NON FARE”
CORSAMassimo
VERSO
IL POLPETTONE DELLE BONIFICHE
Carta
Di là dai programmi già annunciati dalle multinazionali operanti
in Portovesme, il Sulcis Iglesiente
Guspinese starebbe per “giocarsi”
il più cospicuo investimento degli
ultimi cinque-sei lustri. Si tratta
di centinaia di milioni di euro da
investire nella fase di bonifica del
territorio ex minerario, per la messa in sicurezza e l’approntamento
al suo riuso produttivo. I fondi già
messi a disposizione dal Governo
nazionale sono in parte giacenti
presso le casse regionali in attesa
di trovare progetti e soggetti pronti ad operare in questa direzione.
I soggetti naturali, preposti a questa fase, nella quale taluno vorrebbe fare la forzatura di inserire
anche la bonifica dello stagno di
S.Gilla di Cagliari facendola rientrare nel “Parco Sulcis”, sono Igea
e Ati Ifras che, riuniti in consorzio, potrebbero avviare da subito
questa fase sulla quale si appuntano molte attese.
Del consorzio Igea-Ati Ifras si è
parlato positivamente anche in
sede sindacale e tutti i soggetti
(società, sindacati e lavoratori)
sembrerebbero d’accordo. Ora si
attende che la Regione dia seguito
ai programmi, prima che sia troppo tardi.
STRANE MANOVRE
SEDE POLITICA
cui l’Unesco ha riconosciuto il suo
“placet” per fregiarsi di “patrimonio dell’Umanità”.
Allo stato delle cose, quindi, sarebbe in atto la campagna per l’abbattimento del Presidente Emilio
Pani, per passare, in fase immedia-
provocando pruriginosi interessi,
che non hanno nulla a che vedere con le finalità originarie per le
quali era stato auspicato il Parco
Geominerario Storico Ambientale
della Sardegna.
Lo stesso sindacato finora ha fatto
a vigilare perché le condizioni politiche non favoriscano
coloro che tentano di far passare la fase delle bonifiche
sotto l’egida dell’Ente Parco
Geominerario.”Il loro problema è gestire, non fare”
IN
Prima che sia troppo tardi. Sì,
perché, stando alle indiscrezioni,
taluno starebbe tramando contro
il progetto originario, cercando
di modificare lo statuto dell’Ente
Parco Geominerario, per includervi, tra le competenze istituzionali anche le bonifiche. Ciò sta a
significare che il Parco Geominenario, nato con competenze di
“coordinamento scientifico” sugli
interventi da fare nel territorio ex
minerario, si verrebbe a trovare
con competenze del tutto estranee
e forzate, finalizzate unicamente
a soddisfare appetiti politico-partitici di certi ambienti, soprattutto
della sinistra, che a tale proposito
sta tessendo una ragnatela di proposte statutarie, tagliando la testa
di chi finora s’è dimostrato contrario a violentare l’originario progetto del Parco Geominerario Storico
Ambientale della Sardegna.
Stando ad alcuni ben informati,
addirittura, nelle scorse settimane si sarebbe tenuta una riunione
assai riservata, di carattere politico stracittadino e con la presenza
di qualche Sindaco compagno e
Consigliere regionale, durante la
quale è stato fatto l’ennesimo processo al Presidente dell’Ente Parco Emilio Pani, rimasto (dopo le
costrette dimissioni del Direttore
Mario Palomba) unico referente
del Ministero dell’ambiente, deputato al controllo di questo ente,
S.Antioco - Palmas Cave
Monteponi
tel. 0781.260047-59
fax 0781.260058
Nebida - Laveria
tamente successiva, alla modifica
dello statuto nel quale inserire, tra
i compiti istituzionali dell’Ente, la
fase di bonifica dotata di centinaia
di milioni di euro.
Mediante questa operazione, che
non verrebbe mal vista neanche
nella morigerata Regione di Renato Soru, si tenderebbe ad instaurare una nuova gestione di potere,
attraverso il quale poi, a qualche
personaggio di assai scarso senso civico, dovrebbe venir facile
ripresentarsi nello scenario politico blindato, di collegio fuori
del suo tradizionale ambiente di
residenza.
IGEA-ATI IFRAS
Appare del tutto evidente che la
gestione delle bonifiche, nei territori già interessati da coltivazioni
minerarie e rientranti negli ambiti
dell’Ente Parco Geominerario, sta
un discorso univoco ed intende
perseguire gli obiettivi già concordati e che prevedono il coinvolgimento diretto, senza alcuna
gestione diretta dell’Ente Parco
Geominerario, dei lavoratori Igea
(unici ad avere competenze e
professionalità per lavori dentro
galleria) e lavoratori Ati Ifras (che
nel frattempo hanno maturato specifiche professionalità di ripristini
storici e civili) stabilizzati per la
fase di messa in sicurezza dei siti
esterni, compresi gli immobili che
fanno parte dell’ingente patrimonio sotto tutela.
Lo snodo di questo discorso,
che al momento viene tenuto
riservato negli ambienti ufficiali, è rappresentato dall’accelerazione dell’iter per la
costituzione del consorzio tra
Igea e Ati Ifras. E su questo
versante il sindacato, nella
sua completezza, è chiamato
7
Lavoro
Gazzetta del Sulcis
n°324 del 25 Ottobre 2005
CARBONIA
9
PROLUNGAMENTO DEL SERVIZIO PASSEGGERI
CAGLIARI-CARBONIA-S.ANTIOCO CON TRENO-BUS
Sergio Rombi
guardante studenti e lavoratori
del Basso Sulcis. Se questo
discorso, sia pure sperimentale nella prima fase d’esercizio,
verrà compreso dalle Direzioni
di FS e di FMS le popolazioni
della Provincia Sulcis Iglesiente
trarranno utili benefici, al pari di
quanto otterranno le società di
trasporto che vedranno aumentato il numero dei passeggeri.
ASSESSORI DESSI’ E DIRINDIN
SUI TEMPI AGENZIA ARPAS
Il servizio treni, da e per il Sulcis, potrà presto arricchirsi di
una nuova linea che risulterà
utile a quanti ogni giorno devono, per ragioni di studio o di
lavoro, recarsi nel Capoluogo
sardo. Secondo alcune indiscrezioni, i passeggeri dei treni
provenienti da Cagliari e diretti a Carbonia, molto presto
potranno disporre di autopullmans coincidenti per allungare
la tratta fino a S.Antioco. Ovviamente, nella fase iniziale,
detto nuovo servizio riguarderà le corse principali ed avrà in
aggiunta anche la partenza dei
mezzi gommati da S.Antioco
coincidenti coi treni in partenza da Carbonia e diretti a Cagliari.
“Questo fatto, ha spiegato una
professionista che ogni giorno
si serve del treno in partenza
da Carbonia e diretto a Cagliari, per chi ogni mattina deve
partire da S.Antioco comporterà un minor disagio in quanto
non dovrà prendere il proprio
mezzo da lasciare fuori della
stazione a Carbonia e di cui
servirsi al rientro. Col pullman
in partenza da S.Antioco, al
quale potranno fare riferimen-
to anche utenti di Calasetta e
Carloforte, tutto sarà semplificato e andrà a coronarsi quel
progetto, in predicato da tanti
anni, del prolungamento della
tratta ferroviaria da Carbonia a
S.Antioco”.
L’attivazione di questa linea
vorrà significare anche una prima fase di razionalizzazione del
servizio di trasporto pubblico
all’interno di un unico bacino
d’utenza tra treni FS e pullmans della FMS. Il servizio in
argomento darà anche riscontro dell’auspicato servizio bustreno in partenza da Giba e ri-
DIBATTITO
IL SUD COME PORTA DEL NUOVO MONDO
RELAZIONE DEI GIOVANI INDUSTRIALI
Abbiamo deciso di parlare di Euromediterraneo, e lo abbiamo fatto
pensando ad un titolo un po’ provocatorio, nel senso che parliamo
di nuovo mondo per una zona del
nostro pianeta che è stata la culla
delle più antiche civiltà e la culla delle tre religioni monoteiste.
Parliamo appositamente di nuovo
mondo perché riteniamo che la
questione Euromediterraneo vada
affrontata con rinnovato vigore ed
entusiasmo, cercando di non dimenticare il passato, ma superandolo - soprattutto nei suoi aspetti
più deteriori - guardando al futuro.
Il Mediterraneo è un mare antico,
ma è anche un mondo sul quale si
affacciano paesi diversissimi tra
loro, con un’area settentrionale ricca, nella quale troviamo anche le
nostre Regioni del Sud, e un’area
meridionale povera, sovraffollata
di gente che vuole emigrare verso
le Regioni ricche. Ma queste Regioni ricche sono povere rispetto
alle Regioni del Nord ed a gran
parte dell’Europa Continentale. Il
settimanale britannico Newsweek
ha riportato di recente i risultati di
alcuni studi compiuti da due Italiani sul Meridione d’Italia, rivelando
un dato allarmante: se il Sud Italia
fosse uno stato indipendente sarebbe il più povero dell’Unione
Europea, con un reddito pro capite
molto basso, con un tasso di mortalità infantile quattro volte superiore alle Regioni del Nord e doppio
rispetto alla media europea. Negli
anni scorsi abbiamo sperato che
grazie all’Europa avremmo potuto
riequilibrare la situazione, ma l’Europa non è fatta perché c’è un vizio
di fondo: il continentalismo delle
istituzioni. Basta pensare alle sedi
istituzionali: Bruxelles, Strasburgo,
Lussemburgo. Il cuore dell’Europa
potrebbe essere il Mediterraneo e
invece si sono spostate le frontiere
verso il Continente: un’Europa che
guarda sempre di più ad Est e sempre
di meno verso Sud, area dimenticata.
Il Mediterraneo è terra di immigrazione: pensiamo che tanti anni fa gli
Spagnoli, i Portoghesi, gli Italiani
andavano verso la sponda Sud con la
speranza di lavoro, oggi sono i cittadini di quei paesi a venire in Europa,
in modo legittimo e illegittimo, per
cercare un lavoro. La Banca Mondiale ha individuato l’Africa come
area sulla quale intervenire prioritariamente visto che ci vivono 600
milioni di persone con un reddito
di un dollaro al giorno. Queste persone vivono ad un passo da noi e
desiderano venire in Europa perché
qui intravedono l’unica speranza di
una vita dignitosa: ma non possia-
IL CONSIGLIERE REGIONALE
FRANCESCO SANNA
SUI PESCATORI DI S.ANTIOCO
“ Mentre a nessuna delle marinerie
sarde sono stati ad oggi corrisposti gli
indennizzi relativi agli anni 2003 e 2004,
sulla protesta dei pescatori di Sant’Antioco, il sottosegretario alla Difesa, onorevole Cicu, ancora una volta antepone,
alla sostanza delle questioni, problemi di
protocollo.
La protesta attuata in pieno teatro di
operazioni militari vale ben più di una richiesta “ufficiale” di incontro (in passato
negato), e mi meraviglio di come ancora
oggi, a cinque giorni dal suo inizio e con
il pericolo crescente di incidenti in mare
che potrebbero mettere a repentaglio la
vita delle persone, il Governo non abbia
ancora deciso di sospendere le esercitazioni e gli sbarchi.
Non è il massimo dello stile istituzionale, ed anzi ha rappresentato il
maldestro tentativo di estromettere la
Regione da una discussione di ampio
respiro sulle servitù militari, ma occorre ricordare come l’onorevole Cicu,
circa un anno fa, negoziò a bordo di
un peschereccio in mezzo al mare gli
indennizzi per i pescatori di Teulada e
Sant’Anna Arresi.
Ritorni una rappresentanza politica del
Governo nel mare del Sulcis, e troverà
anche la Regione Sardegna a favorire
la ripresa di serenità tra i pescatori e le
loro famiglie, così come auspicato nell’ordine del giorno del Consiglio del 23
giugno scorso”.
Francesco Sanna
mo sicuramente accoglierli tutti.
Come uscire da una situazione di
crisi dell’area euromediterranea
oramai non più procrastinabile?
Sicuramente ripensando l’Europa, area del pianeta che da oltre
cinquant’anni vive un periodo di
pace senza precedenti, con un elevato tenore di vita, un’economia
sviluppata, un livello di protezione
sociale tra i più alti del mondo. Ma
dopo l’allargamento a venticinque
l’Europa corre il rischio di dar
luogo ad una “guerra tra poveri”,
visto il divario che si registra tra
i PIL dei diversi paesi. La via del
Mediterraneo può veramente salvare l’Europa, e l’Italia, in particolare con le sue Regioni del Sud,
può avvantaggiarsene, vista la sua
centralità. Non è una scelta facile,
il Mediterraneo è un luogo difficile,
differente dal resto del pianeta, ma
può essere veramente la strada per
rilanciare l’Europa: un’area, quella
mediterranea, che ha avuto al suo
interno tantissime occasioni di contatto, superiori sicuramente a quelle
che nei secoli hanno avuto polacchi
e irlandesi, ungheresi e portoghesi. E
come classe dirigente dobbiamo prendere in considerazione cinque grandi
temi, che dobbiamo immaginare
parzialmente sovrapposti, come i
cerchi olimpici: politica, economia,
società civile, cultura, religione. Di
fronte ad un mondo nel quale dominano due assi, uno anglosassone
e l’altro asiatico, ecco l’opportunità per l’Europa: creare un blocco
unico Euromediterraneo, con la
sua centralità geografica, alla quale
dobbiamo far corrispondere una
centralità economica e politica.
Partendo dal presupposto che
dove non riesce l’economia può
riuscire la politica, dove non riesce la società civile può riuscire
la religione. E dobbiamo tenere
conto che tutto questo lavoro sarà
inutile se non spingeremo per
un’emancipazione delle donne,
alle quali dobbiamo riconoscere
un ruolo nelle funzioni direttive
della politica, dell’economia e
della società!
Alberto Scanu
Presidente Giovani Imprenditori
Confindustria Sardegna
Le Commissioni Ambiente e
Sanità del Consiglio regionale, presiedute rispettivamente da Alberto Sanna e
Pierangelo Masia, intensificano il lavoro per giungere,
nel minor tempo possibile,
all’approvazione del testo
unificato col quale si istituisce l’Arpas, l’Agenzia
regionale per la protezione
dell’ambiente della Sardegna. La Sardegna, infatti, è
l’unica Regione ancora priva
di questo importantissimo organismo tecnico-scientifico,
al quale le norme comunitarie, le leggi dello Stato attribuiscono importanti compiti,
specialmente quelli di prevenzione e controllo per l’acqua,
l’aria, compreso l’inquinamento acustico ed elettromagnetico, il suolo, i rifiuti solidi e liquidi, la radioattività,
in sostanza tutto ciò che ha a
che fare con l’ambiente naturale e la qualità della vita
dell’Isola.
L’Arpas, in teoria, è stata
istituita con propria ordinanza dal Commissario governativo per l’emergenza idrica in
Sardegna (il Presidente della
Regione), in applicazione di
una lunga serie di provvedimenti emanati, in diverse
occasioni (il primo è del 28
giugno 1995), dal Presidente
del Consiglio dei Ministri e
dal Ministro dell’Interno, per
Nerina Dirindin
Tonino Dessì
ciò che riguarda la Protezione civile, ma senza una legge
istitutiva regionale non può
decollare e svolgere il suo delicato compito.
Le Commissioni Ambiente e
Sanità, esaminate le proposte
presentate da diverse parti
politiche, compreso il disegno
di legge della Giunta, hanno
unificato i testi ed avviato il
loro approfondito esame, modificando anche alcune delle
disposizioni proposte dall’Esecutivo regionale. Proprio per “confrontarsi” su
alcuni delicati argomenti, i
due presidenti Sanna e Masia
hanno “convocato in audizione” gli Assessori competenti,
Tonino Dessi e Nerina Dirindin, con i quali hanno esaminato alcuni degli articoli sui
quali si sono registrate “posizioni divergenti”.
In sostanza, le Commissioni
e la Giunta hanno espresso
differenti valutazioni sulla
costituzione di un Consiglio
superiore dell’Arpas, una
specie di Consiglio di Amministrazione, al quale verrebbe
attribuito il compito di “guidare” l’Agenzia, attuando le
indicazioni della Giunta e degli Assessori competenti. Un
organo amministrativo che
costerebbe e che non avrebbe,
ha detto l’Assessore Dessi,
“grande autonomia”, rappresentando semplicemente un
inutile costo aggiuntivo. Altri
“elementi critici”, indicati
dagli esponenti dell’Esecutivo, riguardano l’istituzione
di otto Comitati provinciali,
bastano ed avanzano i cinque attualmente in funzione
(i PMP, che hanno notevole
professionalità ed hanno
sempre mostrato una grande efficienza), senza creare
nuove, inutili, strutture. Altri
punti sui quali le Commissioni si sono soffermate, numerose le domande dei Consiglieri presenti all’audizione, quelli relativi ai costi del
personale, si applicheranno i
contratti del settore sanitario
(più favorevoli) o quelli dei
regionali; alle prestazioni
da fornire, a pagamento, ai
privati (in tutte le Arpa nazionali attività “particolarmente
richiesta” ed una importante
fonte di “autofinanziamento”); alle assunzioni del personale necessario, in organico solo la Direttrice generale
e pochi altri impiegati, ed
al trasferimento, alla nuova
Agenzia, dei dipendenti di
enti o di organismi in qualche
modo legati all’Amministrazione regionale (Progemisa
e SAR), in questo caso ricorrendo a forme di assunzione,
di selezione o “mobilità” sui
quali molti Consiglieri hanno
chiesto maggiori lumi.
L’organico della nuova agenzia, comunque, non sembra
sia stato ancora definito; si
vuole, in ogni caso, dar vita
ad una struttura agile, snella,
ma ci si avvicinerà, certamente, alle 300 unità, piuttosto che alle 250 indicate in
un primo tempo dalla Giunta.
Forme di selezione, di preparazione, compiti, ruoli e compensi, sono, comunque, ancora da definire e le indicazioni,
ma anche le perplessità, dei
componenti le due Commissioni saranno tenute nel doveroso e giunto conto.
CONFARTIGIANATO GIUDICA POSITIVO
IL PIANO DI MARKETING DEL TURISMO
La Confartigianato Provinciale di Cagliari-Sulcis Iglesiente-Medio Campidano ha
accolto con favore il “Piano
di Marketing 2006” proposto
dall’Assessorato Regionale al
Turismo che razionalizza le
risorse, promuove la Sardegna e che allo stesso tempo
dovrà elaborare la proposta
del “prodotto territorio” in
modo da esaltare una molteplicità di combinazioni di
esperienze turistiche destinate
al turista.
“Osserviamo con favore, ha
detto Giampiero Lecis, Presidente di Confartigianato Cagliari, il fatto che l’Assessorato Regionale del Turismo della Regione Sardegna risponda
alle esigenze di sviluppo del
turismo nella nostra Regione
proponendo un prodotto, “Piano di Marketing per il 2006”,
che rappresenta il tentativo di
Luisanna Depau
razionalizzare la promozione
della Sardegna concentrando
gli sforzi su obiettivi finalmente ragionati, scelti dopo
approfondita analisi di dati,
flussi, tendenze”.
“Importante rilevare, parimenti, ha continuato Lecis, come
il “Piano” consegnato dall’Assessore Depau alle categorie
produttive non contenesse
una proposta chiusa e indiscutibile ma fosse, invece, un
lavoro implementabile anche
attraverso i contributi che le
Organizzazioni di rappresentanza intenderanno offrire”.
“In tale contesto, ha concluso
il Presidente Lecis, pare opportuno sottolineare come nel
piano di interventi previsti per
il 2006 e nel piano triennale
di attività, che verrà a breve
elaborato, risulti necessario
rafforzare ulteriormente le
potenzialità che derivano dal
considerare l’intero territorio
regionale come un insieme di
sistemi turistici locali. Essi dovranno essere in grado di elaborare la proposta del “prodotto
territorio” nel suo insieme, per
esaltare tutte le combinazioni
di esperienze turistiche possibili al visitatore, grazie al
carattere degli abitanti della
Sardegna, all’ambiente naturale, all’artigianato, all’enogastronomia, ai beni culturali
e archeologici”.
10
FRANCO CHERRI ELETTO PRESIDENTE
Economia
Gazzetta del Sulcis
n°324 del 25 Ottobre 2005
DELLA CNA DEL SULCIS IGLESIENTE
Marco Massa
Franco Cherri
Franco Cherri, noto imprenditore iglesiente, è il nuovo Presidente della CNA (Confederazione Nazionale Artigiani)
del Sulcis Iglesiente. Lo ha
eletto l’assemblea dei soci che
si sono riuniti a S.Antioco per
il 5° Congresso territoriale.
Nell’incarico Franco Cherri è
subentrato a Claudio Facchini
che ha cessato il ruolo di Presidente dopo due mandati consecutivi. I lavori, i primi dopo
la nascita della neo Provincia
Carbonia Iglesias, sono stati
introdotti dal saluto di Claudio
Facchini che ha ringraziato gli
artigiani presenti (complessivamente nel Sulcis Iglesiente
sono circa 2.400) per il sostegno e la collaborazione prestata in questi anni di lavoro in
seno alla CNA.
Subito dopo c’è stata la relazione congressuale svolta dal
Segretario Carlo Loni (“La
CNA, le imprese e la nuova
Provincia: un ruolo nuovo per
un futuro diverso”) il quale
nell’evidenziare la crescita nu-
merica dei soci nel territorio,
ha realisticamente evidenziato
le difficoltà ancora esistenti
per far uscire il Sulcis Iglesiente dalla crisi strutturale
nella quale si trova da anni.
Altrettanto realistico è stato
l’intervento
dell’Assessore
Provinciale delle Attività Produttive Mauro Esu che, pur in
presenza di fattori recessivi e
di appesantimento economico,
si è detto fiducioso sul nuovo
Contratto d’Area e sulle nuove
provvidenze comunitarie legate allo “Obiettivo 1” di cui la
Regione si appresta a rendere
pubblici i bandi.
Dal canto suo il Sindacalista
Sergio Usai, responsabile dell’Ufficio Politiche del lavoro della CGIL regionale, si è
detto convinto che occorre ripartire dall’analisi degli errori
di valutazione fatti nel precedente Contratto d’Area per
impostare una nuova stagione
di investimenti produttivi. “In
questo contesto, secondo Usai,
il ruolo degli artigiani assume
una particolare dimensione,
perché creano economia e
occupazione sana e capace di
affermarsi sul mercato”. Nel
suo discorso Sergio Usai ha
insistito sulla necessità, anche per gli artigiani, di “fare
impresa”, cercando di capire
gli orientamenti del mercato.
“Inoltre, ha detto il sindacalista della CGIL, occorre
rivolgere un invito alla CNA
perché si renda interprete
delle esigenze degli artigiani
chiamati, ogni giorno di più, a
confrontarsi col mercato, con
la burocrazia e con le leggi
in continua mutazione. L’artigiano, ha detto Usai, sa di
dover lavorare, perché quello
è il suo ruolo, ma non può affogare tra leggi, disposizioni e
burocrazie varie”.
L’esperienza diretta di un
artigiano è stata portata da
Claudio Casti che ha ripreso i
temi di fondo della categoria:
credito, burocrazia, servizi e
infrastrutturazioni.
Di taglio decisamente più generale è stato l’intervento del
deputato Antonello Mereu
che ha spaziato sull’economia
dell’intero territorio. Per il deputato dell’UDC, ora che le
aziende industriali energivore
hanno raggiunto il non trascurabile obiettivo delle tariffe
elettriche agevolate, “il Sulcis
dovrà cercare di organizzarsi
per gettare le basi diversificanti sui servizi, l’agroindustria,
il commercio di nicchia, il turismo, la cultura. In quest’ambito l’artigianato potrà giocare
un ruolo di primissimo piano,
certo di poter contare su professionalità e prodotti di prima
qualità che il mercato è pronto
ad accogliere”.
S.Antioco - Lavori CNA
PRESIDENZA
CHERRI FRANCO (Presidente) - CASTI CLAUDIO - MELONI AGNESE - LOCCI ELIGIO
FACCHINI CLAUDIO - ANGELUCCI ALESSANDRO - ZANDA MAURO
Segretario confermato Carlo Loni
Direzione
ANGELUCCI ALESSANDRO
BELLU GIORGIO
BORGONOVO UGO
CADONI PAOLO
CAMPESI LUCA
CASSILI PAOLO
CASTI CLAUDIO
CHERRI FRANCO
CROBEDDU ONORIO
DE ROSA DOMENICO
DESOGUS GIULIO
DIANA ANNA
FACCHINI CLAUDIO
FASOLATO RICCARDO
FIORENTINO ROBERTO
FLORIS SERGIO
FRONTEDDU NICOLINO
GHISU GIANFRANCO
LOCCI ELIGIO
LODDO ROSSANO
MARTEDDU IGNAZIO
MELIS ATTILIO
MELONI AGNESE
PINNA LUCIANO
PISU FRANCA
SABIU ENRICO
SALIDU GIORGIO
SALIU PIETRO GEMMO
SERRA ANTONELLO
ZANDA MAURO
ANGELUCCI ALESSANDRO
BELLU GIORGIO
BIANCO PAOLO
BORGONOVO UGO
CADONI PAOLO
CAMPESI LUCA
CANCEDDA SAVINO
CANNAS BRUNO
CASSILI PAOLO
CASTI CLAUDIO
CASTI GIUSEPPE
CHERGIA PAOLO
CHERRI FRANCO
CROBEDDU ONORIO
DE ROSA DOMENICO
DESOGUS GIULIO
DESOGUS PINUCCIO
DIANA ANNA
FACCHINI CLAUDIO
FASOLATO RICCARDO
FIORENTINO ROBERTO
FLORIS SERGIO
FRACCI LUCIANO
FRONTEDDU NICOLINO
GHISU GIANFRANCO
LARDIERI ANTONIO
LE DONNE MARIANO
LOCCI ELIGIO
LODDO ROSSANO
LODDO GIOVANNI
MAMELI DIONIGI
MARONGIU ANTIOCO PINO
PMARTEDDU IGNAZIO
MATZUZZI SANDRO
MELIS ATTILIO
MELIS GIORGIO
MELONI AGNESE
NOCERA DOMENICO
ORRU’ GINO
PILLONI GIOVANNI
PILLONI MARCELLO
PINNA LUCIANO
PINTUS FABRIZIO
PIRELLAS GRAZIANO
PISU FRANCA
SABIU ENRICO
SALIDU GIORGIO
SALIU PIETRO GEMMO
SARI ROBERTA
SERRA ANTONELLO
ZANDA MAURO
Assemblea
LA RELAZIONE
DI CARLO LONI
in collisione. “Malgrado tutto, della programmazione negoziata
Carlo Loni
“E’ auspicabile, e fortemente
voluto in ognuno degli abitanti
di questa nuova Provincia, che
il cambiamento non sia solo un
aspetto formale e burocratico, ma
possa essere l’inizio di un cammino che deve sovvertire quasi del
tutto le sorti del territorio”.
Con questa premessa ed auspicio, la relazione del Segretario
CNA del Sulcis Iglesiente Carlo
Loni si è incanalata nell’analisi
di quanto finora è stata compiuto,
lasciandosi dietro un velato ottimismo, fiducioso che le potenzialità siano in buona parte ancora
da sviluppare. “Se da un lato, ha
detto Carlo Loni nella relazione,
coloro che sono stati preposti al
governo di Carbonia-Iglesias
stanno profondendo straordinario
impegno nel costruire la Provincia, per renderla completamente
operativa, dall’altra nulla è cambiato, se non in peggio rispetto
al recente passato sotto l’aspetto
economico-sociale. Anzi, il timore
di molti, sicuramente non del tutto infondato, è quello che un ente
appena creato, con poche risorse
disponibili, con significative carenze logistiche e strutturali, non
sia in grado di affrontare le emergenze di un territorio che sprofonda ormai da decenni in una crisi
che sembra non avere fine”.
Subito dopo, però, Loni ha iniettato sull’assemblea degli artigiani, un’iniezione d’impegno ad
invertire la rotta, prima che vada
come artigiani, credo che ce la
stiamo mettendo proprio tutta.
Ma chiediamo oggi con forza
alle istituzioni che ci governano
che ciascuno si assuma le proprie
responsabilità per la parte che
compete. Da tempo avvertiamo
la necessità di rilanciare, sulle
tematiche dell’artigianato e delle
piccole e medie imprese, ed in generale sullo sviluppo economico
della nostra Regione, un ampio
confronto politico con soggetti
locali, istituzionali e non. Non v’è
dubbio che l’attuale situazione
politica della Regione desti motivate preoccupazioni. L’attuale governo regionale non ha mostrato,
finora, di avere una linea definita
per la qualificazione e lo sviluppo
del tessuto portante dell’economia sarda in genere, ed in particolare per le Province più disagiate
qual’è la nostra. Gli artigiani
vengono spesso presentati come
un’omogenea categoria sociale,
portatrice di specifici e comuni
interessi. In realtà, guardando oltre la facciata, vale a dire dentro il
comparto, si scopre un insieme di
soggetti sociali ed economici del
tutto composito ed eterogeneo,
riconducibile da un lato alla varietà di imprese che lo popolano,
dall’altra alla varietà dei settori
rappresentati e alla coesistenza,
all’interno del medesimo settore,
di diverse formule imprenditoriali
(artigiani, imprenditori, lavoratori autonomi).
E’ necessario risolvere definitivamente il problema dello sviluppo
autonomo, che favorisca il sistema di piccole imprese a forte
specializzazione ed integrazione
locale, che assegni uno spazio
rilevante al lavoro autonomo, che
garantisca un’elevata flessibilità
della produzione e del lavoro. In
questo quadro diventa cruciale sia
l’utilizzo concreto degli strumenti
per favorire la valorizzazione e lo
sviluppo integrato del territorio
e sia gli incentivi e gli sgravi a
breve per consentire all’impresa
economie di scala e politiche degli investimenti”.
“E’ statisticamente provato che
la piccola impresa contribuisce,
laddove è più strutturata e rigogliosa, ad una qualità di vita decisamente più elevato. L’impresa è
fulcro del sistema intorno al quale
ruotano sia i servizi pubblici, dagli ospedali ai servizi comunali,
sia quelli privati, come gli aeroporti, le strade, le infrastrutture.
L’impresa è quindi legata con il
doppio nodo al territorio dov’essa è radicata, produce ricchezza
oltre che individuale anche collettiva.
S.Antioco - Lavori CNA
RIENTRO IN PORTO DELLE BARCHE “ANTIESERCITAZIONI”
Politica
Gazzetta del Sulcis
n°324 del 25 Ottobre 2005
POTENZIALITA’ DEL TERRITORIO E CALO DI POPOLAZIONE
DUE ESTREMI ENTRO I QUALI DEVE LAVORARE LA PROVINCIA
NE PARLA IL SINDACO DI CARBONIA SALVATORE CHERCHI
“Occorre accendere il secondo
motore del terziario avanzato,
senza spegnere quello dell’industria che da trent’anni tiene
in quota l’economia del Sulcis
Iglesiente”. A parlare è il Sindaco di Carbonia Salvatore Cherchi
che con molto realismo ha fatto
un’analisi della realtà territoriale,
vista all’interno di quella isolana.
“Voglio sfuggire al dilemma ottimismo-pessimismo, ha aggiunto
il Sindaco di Carbonia, perché se
si guarda alla situazione attuale
l’evoluzione è negativa. Il trend
che noi abbiamo in atto e che
conosciamo sulla riduzione della
popolazione residente è un trend
negativo. E questo non bisogna
minimizzarlo”.
D) La grande novità politica
del territorio è la nascita della Provincia Carbonia Iglesias.
Una valutazione su questo risultato che non ha solo carattere
politico.
R) Il risultato è stato conseguito.
Ora occorre che la Provincia assuma personalità. Le condizioni
ci sono. Occorrerà un pò di pazienza. Si può fare. Abbiamo già
visto che sullo sviluppo economico del territorio, che è il problema più importante, è possibile
ragionare tutti insieme. Questo
non è tutto, però è un passo importante.
D) C’è chi parla di Provincia di
serie B o di Provincia di carattere regionale?
R) Le Province non sono né di
seria A né di serie B. Le Province con i loro poteri sono regolate
in identico modo dalla legge. La
Provincia Carbonia Iglesias non
è differente da quella di Milano,
fatto salvo il loro peso. Ma i poteri che ha la Provincia di Milano
sono identici a quelli della Carbonia Iglesias. In questa fase le
Amministrazioni centrali dello
Stato si sono riservate la decisione se decentrare Prefettura, Questura, Comando Vigili del Fuoco
ecc. Non è che voglia trascurare
l’importanza della presenza di
queste funzioni e l’occupazione
indotta che viene creata a seguito
del decentramento di simili uffici. Praticamente, però, in termini
di programmazione e di sviluppo
del territorio, sono identici.
D) Quali sono i problemi e le
priorità che la nuova Provincia
si trova davanti?
R ) Il primo impegno è di conseguire un’operatività adeguata
nel più breve tempo possibile.
Occorre, insomma, rimuovere i
condizionamenti dettati dall’indisponibilità di personale e risorse finanziarie che ancora non
sono state assegnate. Ma si tratta
non di impiegarci anni, ma qualche mese. Quindi operatività. Se-
Carbonia - Piazza Roma
condo: presa in carico di attività
che sono di tipo ordinario, come
le tematiche ambientali, che sono
di competenze della Provincia.
L’Assessore dell’Ambiente, pur
con pochissimi mezzi, vedo che
si sta movendo con molta incisività. Le questioni dei trasporti e
come si rafforza la coesione interna nel Sulcis Iglesiente, non
solo in relazione con Cagliari,
ma all’interno dello stesso territorio. Così dicasi per l’istruzione
superiore. Quindi, noi abbiamo
già una serie di argomenti, compreso il Piano di Coordinamento
territoriale, che debbono essere
avviati con celerità.
D ) Pianificazione?
R ) Esatto: pianificazione. Così
come ogni Comune fa il suo Piano urbanistico, il Piano di Coordinamento territoriale definisce
l’assetto in funzione dello sviluppo e della tutela di determinati
valori all’interno del territorio
provinciale. Questo è un grande
e straordinario campo di lavoro.
Il tema dello sviluppo locale,
quello sviluppo promosso partendo dal territorio utilizzando le
risorse che abbiamo, o ricercando
le risorse che non abbiamo, deve
vedere la Provincia protagonista
assieme con gli Enti Locali. Non
esiste, a questo riguardo, un solo
livello istituzionale competente a
fare. Il governo è fatto da più livelli e che devono tra loro cooperare (Stato, Regione, Provincia,
Enti Locali), più che collocarsi
in posizione gerarchizzata. Sono
tutti enti sullo stesso livello che
devono cooperare e concludere i
progetti.
D) Nelle scorse settimane a
S.Angelo di Fluminimaggiore
c’è stato un Forum molto importante: Ufficio di Programmazione della Regione, Provincia e
le Amministrazione locali, imprenditori, forze sociali, si sono
ritrovate a gettare le basi di una
programmazione integrata.
R) L’iniziativa è da apprezzare
innanzitutto per il metodo che
l’Assessore regionale della Programmazione sta sviluppando.
Per il resto è anche in coerenza
con quanto la Comunità Europea
ha più volte richiesto. Va sottolineato che questo metodo, ancorché previsto dalla normativa
europea, è stato finora disatteso.
Nel corso del Forum si è fatto
un ragionamento importante,
tra Amministratori, Imprenditori, Forze Sociali e Sindacato,
su quattro temi fondamentali:
agroalimentare, turismo integrato, industrie, sociale. Il tutto per
approfondire su ciò che sembra
più utile fare. La discussione
non è accademica, perché serve
come base di decisione sul come
impegnare quasi un terzo delle
risorse della Comunità Europea e
che sono ancora disponibili per la
Sardegna.
Quindi, per un verso viene fuori,
da questo tipo di approccio, la responsabilizzazione di tutti i soggetti, non solo le istituzioni, ma
anche la parte imprenditoriale.
Da questi presupposti deve partire ogni decisione. Per esempio. Se
si sceglie, come carta da giocare,
e a me pare giusto, la costruzione
di un sistema turistico locale, si
tratta di realizzarlo concretamente. Noi come istituzione siamo
chiamati a fare quanto è di nostra
competenza che non è poco. Il
territorio non è organizzato dal
punto di vista delle infrastrutture, della stessa immagine, del
marketing. Questi sono compiti
che competono alle istituzioni. E
poi la parte imprenditoriale, che
non può solo lamentarsi del fatto
che non ci sono alcuni elementi,
sia pure importanti, occorre che
faccia la propria parte. Voglio
spiegarmi concretamente.
Penso a Carbonia. Col nuovo
Piano Urbanistico potrà dare un
contributo alla creazione del sistema turistico locale. Abbiamo
tre grossi valori patrimoniali che
sono: la città moderna, l’archeologia industriale e l’archeologia
storica. Ma Carbonia non è solo
questo. Attraverso il PUC valorizziamo molto il suo tessuto
rurale. I 79 “medaus” connotano
il territorio comunale di Carbonia
come il più intenso in rapporto
all’insediamento rurale preindustriale. E questa è una ricchezza.
Tra l’altro, oggi, la Comunità
Europea incentiva notevolmente
queste peculiarità. Però, noi facciamo alcune cose come Amministrazione comunale. Occorre
che chi deve fare turismo si metta
in rete, collegandosi con gli altri,
per offrire un prodotto sul mercato che abbia buone probabilità di
diventare il più appetibile possibile. L’esempio di Carbonia calza
anche per gli altri territori comunali. Occorre che tutti sviluppino
concretamente il proprio ruolo.
Dobbiamo praticare la “cultura
del risultato”. Poi è giusto che
all’Amministrazione comunale
si chieda conto della preparazione di determinate strutture, ma è
anche giusto che in una dimensione di cooperazione la parte
imprenditoriale si metta sullo
stesso livello per creare, tutti
insieme, sviluppo ed economia.
Però dobbiamo farlo. Dobbiamo
impegnarci davvero.
D) Il territorio provinciale già
presenta dei prodotti, siti e
realtà di nicchia: settore industriale a livello europeo, centro
nazionale per lo sviluppo di
tecnologie pulite per l’utilizzo
del carbone, il polo universitario delle scienze dei materiali,
il comparto enologico ormai
proiettato su dimensione mondiale, l’organizzazione di moderne residenze assistenziali geriatriche. Tutti questi elementi
connotano un territorio proiettato verso tenori d’eccellenza?
R) Se mi si dicesse: sei pessimista
o ottimista? Aggirerei la risposta.
Però, se invece mi si chiedesse:
il territorio ha le condizioni per
farcela? risponderei positivamente. Avere le condizioni, o
precondizioni, non significa che
è un risultato, perché poi dipende
da quanto si realizza in concreto.
Guardiamo la realtà. L’industria
occupa in questo territorio il
36% degli addetti, e questo è un
punto di forza. Perché il peso e la
consistenza del tessuto industriale in questo territorio è ben maggiore che in altri territori della
Sardegna. Per quel che riguarda
l’industria abbiamo l’obiettivo
Massimo Carta
di conservare questa consistenza,
semmai aggiornandone il patrimonio, sviluppando produzioni,
irrobustendo le produzioni con
nuova tecnologia, creando i poli
tecnologici ecc. Questo capitolo
è fondamentale ed è alla portata
della politica. Occorrerebbe avere con le aziende un rapporto più
intenso. L’Enel deve partecipare
più attivamente nel settore della
ricerca energetica e altre aziende su altro versante. Quindi per
quanto riguarda il settore industriale si devono creare le condizioni di una seconda giovinezza.
Il dilemma che abbiamo di fronte
è se accompagnarlo verso l’obsolescenza e la morte per vecchiaia, con la chiusura di un ciclo; oppure, se conservare questo
nostro sapere e cultura industriale, rinnovandoli. Poi abbiamo
un potenziale inespresso. Se si
guarda la consistenza del settore
agroindustriale e la consistenza
del terziario, e soprattutto certi
segmenti del terziario, constatiamo che il Sulcis Iglesiente non
esprime tutto ciò che potrebbe
esprimere. Quindi, quì il compito
della politica e anche dei protagonisti compresi gli imprenditori
e gli altri. Occorre far emergere
quel potenziale che ancora resta inespresso. Per questa via si
viene a generare quella occupazione aggiuntiva che l’industria
non può darci e che risponde al
problema della offerta di nuova
occupazione.
Del settore agroindustriale s’è discusso a lungo. Io quello che so è
che certe produzioni hanno valori
aggiunti, come l’agricoltura biologica. In questo segmento il Sulcis Iglesiente, nel suo insieme, ha
una consistenza inferiore a quella media regionale e tuttavia dispone di una patrimonio agricolo
di notevole rilevanza. Abbiamo
un patrimonio zootecnico che
potrebbe portare a specializzarci
in alcuni settori come quello caprino, con determinati formaggi.
Il vino: il Carignano del Sulcis è
diventato un vitigno di particolare pregio, non foss’altro perché
sono evidenti alcuni tentativi di
imitazione e di scippo. C’è un
problema tra tre cantine: una di
queste è leader sul piano della
qualità. L’esperienza della cantina di Santadi deve far riflettere.
Antonello Pilloni ha avuto l’intelligenza di promuovere il rinnovamento del prodotto e probabilmente l’esperienza di Santadi
potrebbe servire anche agli altri
enopoli.
Sul sistema turistico la percentuale di posti letto nel territorio
è una frazione minima del totale regionale. Non parliamo di
Carbonia che è assolutamente
indietro. Quindi, c’è un grosso
potenziale di crescita. Abbiamo
una condizione specifica che è il
Carbonia - Veduta parziale
11
Salvatore Cherchi
paesaggio minerario. L’intreccio
mare- archeologia classica –paesaggio minerario può connotare
in maniera peculiare il nostro
prodotto turistico che potrebbe
entrare in competizione, senza
guerre, con altre realtà. Perché
l’interesse e l’attenzione si traducano in iniziativa occorre che
imprenditori e Enti territoriali si
muovano, però si muovano. Mi
rendo conto che il territorio è
carente di infrastrutture e queste
competono al pubblico, Però, il
privato, con le iniziative deve diventare di stimolo al pubblico.
D) L’arrivo di una colonia di
Russi nel territorio di Carbonia
cosa significa?
R) Sull’arrivo dei Russi, allo
stato, non so rispondere compiutamente. Sembra, sulla scorta di
alcune informazioni, un’operazione tranquilla e di persone che
hanno interesse per questi territori, come già avvenuto nel Nord
Sardegna. I Russi viaggiano
molto. Sono tra i gruppi più importanti del flusso turistico. Tanti
non solo visitano, ma acquistano,
non solo a Carbonia. Sembrano
alla ricerca di luoghi belli. Questa è la risposta ufficiale. Poi
il fatto che siano Russi o siano
Inglesi, poco importa. Semmai
abbiamo il dovere di tenere gli
occhi aperti.
D) Nel corso dell’intervista s’è
parlato d’ottimismo e di pessimismo. Alla luce di questi elementi, il messaggio che si vuole
lanciare al territorio qual è?
R) Voglio ancora sfuggire ad ottimismo-pessismo, perché se si
guarda alla situazione, l’evoluzione è negativa. Il trend che noi abbiamo in atto, e che conosciamo,
sulla riduzione della popolazione
residente è un trend negativo. E
questo non bisogna minimizzar-
lo. Il ragionevole ottimismo può
essere alimentato dalla constatazione che abbiamo delle carte
da giocare. Non è destino, oggi
e per sempre, che questo trend
negativo si mantenga. Del resto
alla crisi delle miniere che determinò una perdita di popolazione,
nel corso degli anni Settanta si
reagì con una robusta ripresa dell’industrializzazione. Il polo di
Portovesme ebbe il merito di richiamare nuova popolazione nel
territorio. L’attuale Sindaco di
Carbonia, laureatosi in ingegneria a Cagliari, è entrato a lavorare
in quegli anni in un’industria metallurgica di Portovesme.
In quella circostanza si reagì con
un grosso processo. Portovesme
è servita a ridare una spinta demografica ed economica e ancora oggi a Portovesme sono
migliaia di persone che ci lavorano. Con tutte le pecche, sono
passati trent’anni. Tornando al
messaggio, vorrei dire che bisogna accendere un altro motore
di sviluppo. Attenzione, però:
bisogna che non si spenga il
motore dell’industria. Ma per
guadagnare velocità e riprendere quota bisogna accendere
un altro motore. Questo motore lo vedo nel terziario qualificato che ci manca rispetto ad
altri territori della Sardegna.
Paradossalmente questo è un
vantaggio, perché questo motore noi non l’abbiamo ancora
sfruttato. Se riusciamo nell’operazione di tenere acceso
il motore che abbiamo, che
però non ce la fa più a tenerci in quota, e accendiamo il
secondo motore, allora ragionevolmente credo che riprenderemo quota. L’accensione di
questo secondo motore è più
complesso di quella che si fece
con la prima industrializzazione di Portovesme.
La Residenza Sanitaria Assistenziale Sant’Elia di Nuxis
è una struttura socio - sanitaria integrata
Convenzionata con l’Azienda USL n° 7 di Carbonia
ACCREDITAMENTO RSA: det. Regione Sardegna n° 1647 del 17.08.2004
ACCREDITAMENTO CDI: det. Regione Sardegna n° 113 del 15.02.2005
IL SERVIZIO È RIVOLTO
- Soggetti anziani non auto
- Soggetti anziani e non, a
- Soggetti non anziani affe
- Soggetti affetti da scleros
- Soggetti lungodegenti o in
- Soggetti neurovegetativi s
COME ACCEDERE AI SERVIZI DELLA RESIDENZA SANT’ELIA
Gli Ospiti che desiderano accedere ai servizi offerti
devono predisporre e presentare le seguenti domande:
- Al Servizio Sociale Professionale del Comune di Residenza
- Al Servizio Materno Infantile della ASL di Residenza
- Alla Residenza Sanitaria Sant’Elia di Nuxis
L’Ufficio Relazioni col Pubblico della Residenza Sant’Elia
è a completa disposizione di tutti coloro che intendono avviare
le pratiche di inserimento in struttura fornendo loro
tutte le informazioni utili per la presentazione delle domande
L’accesso alla RSA è vincolato al parere positivo espresso
dall’Unità di valutazione Territoriale (UVT)
attivata presso ogni Azienda USL.
SERVIZI SANITARI SANT’ELIA di NUXIS Società per Azioni - Sede Legale: Cagliari - Via del Fangario 12 - Sede Operativa: Nuxis Località Su Guventu Tel. 0781.9091 - Fax. 0781
La Residenza Sanitaria Assistenziale
Sant’ Elia di Nuxis
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COME CONTATTARE RSA SANT’ELIA
Telefono: 0781.9091
Fax: 0781.909309
Indirizzo struttura: Residenza RSA Sant’Elia
Loc. Su Guventu - 09010 NUXIS
SERVIZI OFFERTI
- Assistenza medica 24 ore su 24
- Assistenza infermieristica 24 ore su 24
- Attività di riabilitazione
- Assistenza sociale
- Assistenza psicologica
- Attività ricreative, culturali e occupazionali
- Servizio alberghiero
- Cura della persona
(igiene personale - vestizione)
- Vitto
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- Servizio religioso
- Servizio trasporto in ambulanza
- Servizio trasporto disabili
A richiesta dell’Ospite dei familiari,
sono disponibili i seguenti servizi extra:
- Servizio telefonico
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IL PERSONALE
Direttore
Direttore sanitario
Equipe medico specialistica
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Assistente sociale
Psicologo
Educatori animatori
Coordinatori servizi socio sanitari
Operatori socio-sanitari
e addetti all’assistenza
1.909309 - Codice Fiscale e Partita Iva 02869620928 - Iscrizione Registro delle Imprese REA CCIAA Cagliari 229820 - Capitale sociale: Euro 10.900.000,00 interamente versati
14
Salute
Gazzetta del Sulcis
n°324 del 25 Ottobre 2005
IGLESIAS
CORSO DI PRIMO LIVELLO PER OPERATORI
INTERESSATI A FRONTEGGIARE
IL TABAGISMO
Elena Cossu
Malgrado il consumo del tabacco stia diventando sempre più frequente, anche tra
le giovanissime generazioni,
sul fronte della lotta a questa
dipendenza si stanno facendo
passi avanti, soprattutto con la
ricerca scientifica che ha già
ampiamente dimostrato quale
danno sociale, ancorché personale e familiare, il consumo
del tabacco produce.
Il Sulcis Iglesiente, sotto quest’aspetto, ha in essere, già da
tempo, un qualificato Centro
Cinico, collegato al Servizio
Sert per le Tossicodipendenze, che s’interessa, appunto, di
tabagismo. I suoi specialisti,
anche di recente, hanno curato la fase di formazione degli
operatori sanitari della ASL di
Rimini interessati ad attivare il
servizio in quel territorio.
Tuttavia, anche in Sardegna
tale esigenza formativa è ampiamente avvertita. Per questo,
nelle scorse settimane ad Iglesias, il Servizio Tossicodipendenze della ASL 7, in collaborazione con l’Associazione
Darwin Onlus di Cagliari, ha
organizzato il corso di formazione “Il trattamento del tabagismo”.
“Il corso, ha spiegato Massimo Diana medico del Sert
e referente per il tabagismo,
era rivolto ad un’ottantina tra
medici, infermieri, educatori professionali, pedagogisti,
psicologi, assistenti sociali ed
operatori di strada. Si è trattato di un corso di primo livello
con l’obiettivo di sensibilizzare ed offrire spunti e strumenti
utili a coloro i quali, nei servizi
sociali e sanitari, volessero oc-
Iglesias - Corso Tabagismo
cuparsi di tabagismo.
E proprio la dipendenza da nicotina, ha aggiunto Massimo
Diana, gli approcci terapeutici
e le terapie di disassuefazione,
i modelli integrati d’intervento
nel tabagismo, sono stati i temi
del corso di formazione organizzato dal Centro Cinico per
la terapia della dipendenza da
Nicotina della Asl 7 di Carbonia”.
L’interesse all’iniziativa è stata dimostrata dalla presenza
di operatori provenienti, oltre
che da Iglesias e Carbonia, anche da Olbia, Nuoro, Cagliari,
Milano e Roma.
Iglesias - Corso Tabagismo
“ CULTURA CHE NUTRE”
E’ arrivata anche a Cagliari, presso
il Parco Monte Claro, la “ Giornata
Nazionale della Cultura che Nutre”
che ha coinvolto con spettacoli in
piazza bambini e adulti. Protagonista è stato il cibo di qualità, come
espressione di socialità e di identificazione culturale delle proprie
radici.
L’iniziativa, promossa dal Ministero delle Politiche Agricole e dalle
Regioni e gestita dall’Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo- alimentare), puntava a promuovere scelte alimentari consapevoli,
creando una maggiore sensibilità
sul tema della cultura e della tradizione alimentare italiana, basata su
cibi freschi, genuini e di qualità.
La giornata di domenica 9 ottobre,
che seguiva quelle già svolte nelle
altre piazze d’Italia, faceva parte
del più ampio programma interregionale di Comunicazione ed Educazione alimentare “Cultura che
Nutre”, che ha lo scopo di coniugare il binomio alimentazione/identità
culturale, valorizzando l’agricoltura
nazionale, la conoscenza e la promozione delle produzioni di qualità
e il recupero delle tradizioni gastronomiche regionali soprattutto,
ma non solo, all’interno del mondo
scolastico. Obiettivo perseguito anche attraverso il concorso nazionale
“Che gusto c’è” che, giunto alla terza edizione e partito il 15 settembre
scorso , ha avuto negli anni scolastici passati, una partecipazione di
oltre 26.000 classi delle scuole elementari in tutta Italia.
Con la “Giornata nazionale della Cultura che Nutre”, invece si
è usciti dalle scuole per avvicinare tutti i consumatori al tema
dell’educazione alimentare con
attività di piazza, in grado di coniugare la conoscenza e la promozione del sistema agroalimentare
italiano, grazie anche alla diffusione di materiali promozionali
come depliant informativi, gadget, brochure che si trovavano
presso punti di informazione appositamente allestiti.
L’Assessorato dell’Agricoltura e
Riforma Agro-pastorale e l’Ersat
erano presenti attraverso la realizzazione di attività dimostrative e
divulgative sulla filiera cerealicola
e lattiero-casearia con “laboratori”
dimostrativi dal grano al pane, dal
latte al formaggio e ricotta.
L’iniziativa voleva essere anche
uno strumento di promozione e
di educazione al consumo dei
prodotti tipici di qualità della
Regione Sardegna, favorendo la
conoscenza e l’apprezzamento
presso i giovani, del valore nutrizionale degli alimenti e delle
modificazioni subite a seguito
dei metodi di produzione, di trasformazione e confezionamento.
FINANZIAMENTI AI PICCOLI COMUNI
PER FABBRICATI DI VOLONTARIATO
La Giunta regionale, su proposta
dell’Assessore degli Enti Locali,
Gian Valerio Sanna, ha disposto, per
l’anno 2005, uno stanziamento di
2.000.000 di Euro a favore dei Comuni con meno di 3.000 abitanti per
il reperimento, e la ristrutturazione
di fabbricati da destinare ad attività
di volontariato, della solidarietà, del
tempo libero e dell’aggregazione sociale e giovanile.
I Comuni interessati ad ottenere il finanziamento – previsto in un massimo
di 150.000 euro a seconda dell’ordine
di graduatoria conseguito - dovranno
predisporre una apposita valutazione
descrittiva della qualità dei recuperi
edilizi delle strutture individuate.
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“Durante il corso, è stato chiarito, sono stati proposti percorsi, terapie e metodologie,
secondo il modello multidisciplinare tradizionalmente in uso
nei Servizi delle Tossicodipendenze, con particolare attenzione agli aspetti riguardanti la
dipendenza da tabagismo e il
suo trattamento, la prevenzione delle ricadute e l’eventuale
comorbilità psichiatrica che
può, a volte, rappresentare uno
dei determinanti a mantenere il
comportamento d’abuso.
Il programma non comprendeva solo relazioni tecniche, ma
anche la partecipazione attiva
dei corsisti attraverso lavori di
gruppo, simulate e discussioni
sugli elaborati prodotti durante
le sessioni di lavoro”.
Massimo Diana
Realtà locale
Gazzetta del Sulcis
n°324 del 25 Ottobre 2005
15
COMUNE DI CARBONIA
COMMISSIONE SANITA’DELLA REGIONE
SULLE RISORSE SOCIO-ASSISTENZIALI BANDO DI CONCORSO PER OPERA D’ARTE
I Comuni isolani riceveranno
altri fondi per fare fronte ai
costi sostenuti per i servizi socio-assistenziali forniti ai loro
cittadini. La Commissione
Sanità del Consiglio regionale, presieduta da Pierangelo
Masia, ha espresso, infatti, il
proprio parere favorevole al
P/40, il programma recentemente approvato dalla Giunta
regionale per trasferire ai Comuni oltre 24 milioni di euro,
quale “parziale riequilibrio
delle assegnazioni disposte
per il 2005”.
I criteri seguiti in questa nuova ripartizione sono stati “illustrati”, alla Settima Commissione, dall’Assessore della
Sanità, che ha anche spiegato
gli obiettivi per l’immediato
futuro, in attesa che diventi
pienamente operativo il piano
socio-assistenziale recentemente approvato dal Consiglio
regionale. Si è partiti, come di
consueto, dalla “spesa storica” del lontano 1991, quando “fu rilevata la situazione
dei servizi socio-assistenziali
attivati dai Comuni”. Quella
realtà, però, non corrisponde a
quella attuale, per cui l’Assessorato ha previsto un “primo
correttivo”, per assicurare ad
ogni Comune una disponibilità di 50 euro per ogni cittadino “residente” il 1 gennaio
1994. Per questo intervento
nelle casse comunali finiranno
8.563.625,31 euro.
La situazione dei diversi centri, però, è profondamente
mutata e la Regione ha deciso
di prendere in esame la popolazione residente, nei diversi
comuni, al 31 dicembre dello
scorso anno, “un dato più attendibile, anche perché tiene
conto della mobilità interna
che ha caratterizzato questo
decennio”. Nelle casse comunali, sempre per garantire
i famosi 50 euro a residente,
finiranno altri 15.498.957,67
euro. Ma le maggiori conse-
guenze di questa migrazione
interna le hanno subite i paesi con meno di 1.500 abitanti, costretti a far fronte, con
risorse finanziarie “ridotte”,
all’aumentata domanda di servizi che arriva da popolazioni
sempre più “anziane”. Quindi,
la necessità di un altro correttivo, e questa volta si è deciso
di garantire, in ogni caso, gli
stessi trasferimenti degli anni
precedenti, altri 32.680,04
euro destinati ai paesi più piccoli, destinati ad un lento, ma
progressivo spopolamento.
In totale, 24.095.290 euro per
coprire, seppur parzialmente,
il costo dei servizi socio-assistenziali forniti. In futuro,
hanno chiesto i componenti la
commissione Sanità, quali linee si seguiranno? Certamente si modificheranno i criteri
di intervento, di ripartizione
dei fondi statali destinati a
questi servizi, per “giungere
ad un ulteriore riequilibrio”.
Si opererà tenendo conto delle
esigenze “dei paesi d’origine”,
come suggerito da Antonello
Liori; valutando le necessità
dei centri maggiori, chiamati
a fornire nuovi servizi ad un
sempre crescente numero di
abitanti, come sollecitato da
Tore Amadu. Sarà, in ogni
caso, un periodo di transizione, secondo Pierangelo Masia,
sino a quando tutto il sistema
sanitario e socio-assistenziale non “sarà a regime”. Ma il
problema dei problemi, hanno
ricordato Silvio Lai e Nazareno Pacifico, è quello legato al
finanziamento “complessivo”
degli interventi socio-assistenziali: quali i trasferimenti
dallo Stato, quali le risorse
che, a questi servizi, destinerà la Regione? In tutti i casi
si dovranno favorire, ha ricordato Mondino Ibba, la costituzione di associazioni, gli
accordi tra diversi comuni,
almeno a livello di distretto
sanitario. Una situazione dif-
ficile, in tutti i casi, perché le
risorse finanziarie non aumenteranno, non si potranno fare
tagli dolorosi, si dovrà puntare, necessariamente, alla realizzazione di programmi innovativi, ha risposto l’assessore
Nerina Dirindin, ad esempio
“per inserire, in nuove realtà,
le persone non autosufficienti,
anche realizzando una rete di
servizi per favorire il loro ritorno a casa, in famiglia”, con
evidenti, notevoli risparmi per
le casse regionali.
Proposte innovative anche
per quanto riguarda i progetti
speciali di ricerca: negli ultimi anni ne sono stati finanziati
cinque, ormai avviati alla conclusione, che hanno permesso
di preparare tecnici di notevole professionalità e che non è
il caso di “perdere”. La Giunta, per potenziare la ricerca,
ha destinato una ventina di
milioni di euro, sui fondi della
Programmazione, alla ricerca
di base, alla sperimentazione
“pura”. I progetti migliori, elaborati dalle università o da altri “soggetti” potranno chiedere di partecipare a questi bandi
e quelli “più validi” saranno,
senz’altro, finanziati. Per studiare la razionalizzazione ed
il miglioramento dei servizi
sanitari e socio-assistenziali,
l’Assessorato della Sanità ha
stanziato un milione e quattrocentocinquanta mila euro, con
i quali si finanzieranno studi
e ricerche per giungere ad un
sostanziale
miglioramento
dell’intero sistema sanitario
regionale. Si eviteranno doppioni e sperimentazioni inutili, come sollecitato da Alberto
Randazzo; si istituirà, molto
probabilmente, una cabina di
regia, suggerita da Nazareno
Pacifico e Sandro Frau, per
non disperdere in troppi rivoli
le risorse disponibili, limitate,
e per utilizzare, nel modo migliore, le notevoli capacità di
tanti ricercatori.
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Il Comune di Carbonia bandisce
un concorso fra artisti per la realizzazione di un’opera d’arte da
collocare sulla parete di fondo
nell’edificio della nuova sala Polifunzionale (ex Dopolavoro Centrale) ubicato in piazza Roma.
Art. 1 – Tema - materiali e tecniche dell’opera in concorso
Secondo quanto stabilito dal
Consiglio comunale l’opera
d’arte è finalizzata a ricordare il
lavoro e il sacrificio delle donne
e degli uomini che, già residenti
sul territorio o convenuti dalle
diverse Province della Sardegna e dell’Italia, hanno edificato
la città di Carbonia e costituito
una nuova Comunità, intitolata
“omaggio alle donne e agli uomini che hanno dato vita alla città di
Carbonia”.
I materiali e le tecniche saranno
una libera scelta dell’artista, ma
dovranno comunque armonizzarsi con il luogo in cui deve essere
collocata l’opera e dare garanzie
di durata nel tempo.
Art. 2 - Misure
L’opera potrà avere una dimensione massima di metri 5,00 di
lunghezza e 2,50 di altezza. Ma
gli artisti, analizzato lo spazio,
potranno proporre dimensioni diverse, che saranno comunque sottoposte al giudizio insindacabile
della Commissione Giudicante.
Art. 3 - Compenso
Il compenso è di euro 30.000,00
comprensivo di spese di realizzazione, Iva e di qualsiasi onere
previdenziale. Solo il trasporto e
la posa in opera sono escluse e saranno a carico del Comune.
Art. 4 - Condizioni di partecipazione
Al concorso possono partecipare
tutti gli artisti di nazionalità italiana o straniera in possesso dei
diritti civili e politici.
Ogni artista può partecipare singolarmente o in gruppo con un
solo lavoro, pena l’esclusione. In
caso di partecipazione in gruppo,
i componenti dovranno indicare
e sottoscrivere la designazione
del Capogruppo che a tutti gli
effetti li rappresenti presso l’ente
banditore e al cui giudizio saranno trasmesse tutte le comunicazioni riguardanti il concorso.
La partecipazione al concorso
impone l’accettazione incondizionata da parte dei concorrenti
di tutte le condizioni stabilite nel
presente bando.
Art. 5 - Esclusioni
Non possono partecipare al concorso:
- i componenti della Commissione giudicatrice, i loro congiunti,
parenti e affini fino al terzo grado;
- coloro i quali, a qualsiasi titolo,
abbiano preso parte o contribuito
in qualsiasi modo alla stesura del
bando e della documentazione ad
esso allegata;
- coloro che non siano in possesso, all’atto della presentazione
dell’offerta, del requisito di godimento dei diritti civili e politici;
- coloro che trasmettono errata o
incompleta la documentazione
richiesta.
Art. 6 - Procedura
Date le dimensioni notevoli dell’opera, si potrà prender parte al
concorso producendo un bozzetto in scala 1:5, realizzato con
tecniche libere, purchè indicative
dell’opera finita e precise nei dettagli. Tali bozzetti dovranno pervenire senza firma, con apposita
dicitura sul retro indicante il titolo
dell’opera e dovranno essere accompagnati da una busta chiusa
contenente il titolo dell’opera,
le generalità dell’artista o degli
artisti del gruppo concorrente;
l’autodichiarazione, ai sensi del
DPR 445/2000, di residenza o di
domicilio in Italia al cui indirizzo
saranno poi inviate le comunicazioni riguardanti il concorso;
brevi note biografiche del concorrente/i (una cartella dattiloscritta);
il numero di telefono, codice
fiscale e numero di Partita Iva
se posseduta; breve relazione
sull’opera, sulla tecnica usata
per il bozzetto e, se diversa, su
quella che verrà impiegata nell’opera finita; dichiarazione che
il compenso previsto nel bando
per l’opera alla quale si concorre viene ritenuto a tutti gli effetti
pienamente remunerativo degli
oneri previsti dal bando stesso.
Art. 7 - Conservazione dei bozzetti
I bozzetti delle opere non prescelti dalla Commissione giudicatrice rimarranno di proprietà dei rispettivi autori, ma
il Comune potrà trattenerli per
un’eventuale mostra riepilogativa del concorso. Al termine di
tale mostra dovranno essere ritirati entro 60 giorni. Trascorso
tale termine l’Amministrazione
declinerà ogni responsabilità al
riguardo.
L’amministrazione avrà la massima cura nella conservazione
dei bozzetti e delle opere presentate, ma in caso di perdita o
deterioramento non sarà tenuta
in alcun modo al risarcimento
di eventuali danni o al rimborso
spese.
Il bozzetto dell’opera prescelta
rimarrà di proprietà dell’Amministrazione.
Art. 8 - Segreteria
Gli interessati potranno, prima
della scadenza del concorso, chiedere personalmente informazioni
e ulteriori dati sulle opere messe a
concorso, presso l’Ufficio Cultura
del Comune, tel. 0781.6941, fax
0781.694252.
L’Ufficio fornirà i permessi per
visite finalizzate alla realizzazione dell’opera in concorso.
Art. 9 - Scadenza e presentazione dei bozzetti
I bozzetti dovranno pervenire a cura e
spese dei concorrenti presso:
Comune di Carbonia- Ufficio
Cultura-piazza Roma 1, tramite il
servizio postale o agenzie autorizzate, con plico o contenitore idoneo a salvaguardia dell’integrità
dell’opera, entro e non oltre il 20
dicembre 2005 alle ore 12.00.
Il Responsabile per le procedure di gara è il Sig. Elio Mei
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16
Realtà locale
Gazzetta del Sulcis
n°324 del 25 Ottobre 2005
La “Lai Automobili” ha conosciuto due grandi momenti
nello scorso mese di settembre. Il primo evento è stato
caratterizzato dalla presentazione, nella lussuosa concessionaria di via Nazionale di
Carbonia, della “Leon”, l’auto
della nuova generazione Seat
firmata dalla Audi-Wolkswagen. Il profilo di quest’auto,
destinata sicuramente al successo, traspare di dinamismo
e di sicurezza. Và riconosciuto che, con la “Leon”, la Seat
ha definitivamente adeguato
la linea ai gusti del moderno
automobilista che vede nel di-
GRANDI EVENTI ALLA “LAI AUTOMOBILI”
namismo, ancorché nelle prestazioni su strada, l’indirizzo
della scelta. La “Leon” possiede tutte queste qualità.
Il secondo importante momento della “Lai Automobili”
è stato quello della presentazione della “Alfa 159”. L’attesa era tale che la concessionaria del Patron GigiLai è stata
letteralmente presa d’assalto e
le prove su strada sono state di
grande effetto. Quì, linea dalle grandi tradizioni, potenza
di motore, arredo interno, dotazione di strumenti e moder-
nissime concezioni di confort
sono stati assemblati per concedersi all’automobilista esigente, ma anche sportivo, sicuro di ritrovarsi tra le mani il
volante di un mezzo di grande
affidabilità. La “Alfa 159” riesce, persino, a trovare l’equilibrio tra qualità e prezzo. Forse
non è stato un danno attendere
qualche settimana in più, per
presentare all’automobilista
quest’autovettura, la cui casa
costruttrice ha messo al primo
posto le esigenze di vecchi e
nuovi “alfisti”.
Carbonia - concessionaria “Lai Automobili”
UN “INEDITO” PADRE PIO IN PITTURA
NELLA CHIESA DI MEDAU DESOGUS
Carbonia - concessionaria “Lai Automobili”
COLORS
of
ALUMINUM
ILA
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Medau Desogus
Idroterme Villasor S.r.l.
Sandalia
La Idroterme Villasor Srl, tra le sue produzioni, annovera
rotoli e contenitori di alluminio per uso alimentare.
l’ulivo, le pecore, le rose, il
cane. Tutti elementi, con un
preciso significato e che si
collegano con la natura della
campagna sarda e assai caratterizzante quanto sta intorno
a Medau Desogus.
I tre artisti, ormai collaudati
nell’affrescare ville, palazzi
e piazze nei centri vicino alla
Capitale, sono stati coinvolti
in questo lavoro dal parroco
di Cortoghiana don Amilcare
Gambella, promotore della
stessa chiesetta frazionale dedicata al Santo di Pietralcina.
Renzo Cincotta
Radio Iglesias
La ILA SpA produce laminati di alluminio, sottile, semisottile e verniciati.
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Un Padre Pio fuori degli stereotipi, sorridente a compiaciuto dell’ambiente che lo
circonda. E’ quanto gli artisti
Renzo Cincotta, Elisabetta
Signorelli e Beatrice Mazzarella hanno dipinto sulla
parete esterna della chiesetta, dedicata al Santo delle
Stimate, in quel di Medau
Desogus, poco distante da
Cortoghiana.
I tre artisti, amanti della bella pittura e diplomati all’Accademia delle Belle Arti di
Roma, hanno voluto proporre un Padre Pio meno “serioso”, immerso in quella natura tutta sarda, con bambini
d’intorno intenti a giocare.
C’è persino un bambino con
la maglietta rossoblu e il pallone in mano.
Nell’insieme del dipinto
hanno trovato spazio la vite,
il fico d’India, il melograno,
Lo stabilimento è dislocato in Loc. S’Acqua Cotta
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18
Realtà locale
Gazzetta del Sulcis
n°324 del 25 Ottobre 2005
IGLESIAS
IL “CROBU” DEVE RESTARE
UN PRESIDIO OSPEDALIERO
Alfio Gessa
Iglesias - “Crobu”
“In Iglesias avevamo tre strutture ospedaliere da chiudere
perché fatiscenti e fuori norma. Parlare oggi di “Crobu” è
già un risultato, in quanto nel
2001 partivamo da una condizione di svantaggio. Con un
investimento di circa 70 miliardi, abbiamo portato il CTO
ad un grado di efficienza, pur
in presenza della riduzione di
posti letto; e ci troviamo nella
fase di recupero del S.Barbara.
Allo stato delle cose abbiamo
due veri ospedali che sono il
Sirai di Carbonia e il CTO di
Iglesias”.
A parlare in questi termini è stato Emilio Simeone,
iglesiente doc, e che fino a
tre mesi fa era il Direttore
Generale della ASL 7 del
Sulcis Iglesiente. Simeone,
parlando provocatoriamente
come lui stesso s’è definito,
ha affondato la sua realistica descrizione dicendo che
“allo stato delle cose il fatturato della nostra ASL lo fa il
Sirai di Carbonia; domani lo
L’ I R R E D E N T I S M O
DI CERTI POLITICI
Il convegno promosso dall’Associazione Argentaria di Iglesias,
per dibattere il futuro del presidio
sanitario “Crobu”, oltre ad aver
prodotto un acceso e costruttivo
dibattito sull’argomento in oggetto, è servito a qualche politico
cittadino per ritagliarsi uno spazio
oratorio che è servito a riproporre
il suo abituale irredentismo provinciale.
Attribuendo le colpe del declassamento del “Crobu” all’attenzione
prestata al Sirai di Carbonia (ipotesi smontata dall’ex Direttore Generale della ASL 7 Emilio Simeone, iglesiente di puro sangue) l’ex
senatore Paolo Fogu ha ripreso il
suo elettorale slogan “meglio essere periferia di Cagliari che frazione
di Carbonia”.
Si è trattato, certamente, di un vetero campanilismo che sembrava
ormai dimenticato, e che l’ex senatore Paolo Fogu avrebbe potuto
evitare, soprattutto perché la realtà
dei fatti e l’impegno di tutto l’uditorio presente, hanno avuto toni
decisamente più democratici e di
grande equilibrio.
Ad ogni buon conto anche per l’ex
senatore Paolo Fogu resta sempre
valido il vecchio adagio: “chi semina vento, miete tempesta”. Si
vedano i risultati delle ultime amministrative.
CAMPAGNA ABBONAMENTI
2006
“ GAZZETTA DEL SULCIS ”
SE VUOI FARE UN REGALO
AL PARENTE O AMICO
FUORI SARDEGNA
ABBONALO A
farà anche il CTO”.
Questo ragionamento è stato
fatto nel corso di un pubblico
dibattito promosso dall’Associazione Argentaria che ha
chiamato a confronto istituzioni e cittadini per trovare un
argine alla ventilata ipotesi di
chiusura, ma solo come presidio ospedaliero, del “Fratelli
Crobu” che per decenni è stato un centro pediatrico infantile di primissimo livello.
I lavori sono stati introdotti,
dopo il saluto della Presidente
dell’Associazione Argentaria
Anna Rita Murgia, dai medici Enzo Gessa e dal primario
del “Crobu” Giampiero Piras.
Presenti ai lavori, tra gli altri,
anche i vertici della ASL 7 col
suo nuovo Direttore Generale
Benedetto Barranu, il Direttore Sanitario Pietro Chessa e il
Direttore amministrativo Sergio Salis;
Il successivo stimolante confronto ha registrato gli interventi del deputato Piergiorgio
Iglesias
Massidda; dei Consiglieri regionali Giorgio Oppi e Mauro Pili; dell’ex senatore ed
attuale Consigliere comunale
Paolo Fogu, del Consigliere
provinciale Pinello Cossu e
di alcuni altri cittadini. Tutti, in buona sostanza, hanno
energicamente
rivendicato
la sopravvivenza del presi-
dio ospedaliero “Crobu” che
potrebbe essere inserito, nel
Piano Sanitario Regionale di
prossima approvazione, come
centro specialistico pediatrico
infantile, ruolo che gli era stato assegnato già in passato.
La maggior parte dei ragionamenti portati all’attenzione del numeroso pub-
blico presente avevano il
presupposto della difesa ad
oltranza del “Crobu” come
presidio ospedaliero, mentre, stando alle indicazioni
regionali, esso potrebbe
diventare un centro servizi
della Asl, con qualche possibilità d’impiego anche
con ruolo regionale.
Realtà locale
Gazzetta del Sulcis
n°324 del 25 Ottobre 2005
19
ILGOVERNATORE GIORGIO DI RAIMONDO AUMENTANO LE FRODI VIA INTERNET
delle frodi via li relativi alle etichettature castrato diversi navigatori
AI ROTARY CLUB CARBONIA E IGLESIAS Ilwebfenomeno
è una realtà ormai con- (11%), ai disservizi nella ai quali i pirati informatici
Carbonia - Governatore a Carbonia
I Club del Rotary di Carbonia
e Iglesias hanno ricevuto, nelle scorse settimane, la visita
annuale del Governatore. Per
l’occasione, il Governatore
Giorgio Di Raimondo era accompagnato dall’Assistente
Mario Virdis. Si è trattato di
una visita fuori di ogni protocollo e improntata allo spirito
amichevole che contraddistingue i Rotariani sparsi nel
mondo e che allo stato attuale
sono complessivamente oltre
1.200.000.
Ai saluti dei Presidenti dei due
Club, rispettivamente Bruno
Cannas (Carbonia) e Franco
Plaisant (Iglesias) hanno fatto
seguito alcune valutazioni e
considerazioni del Governatore. Quattro, in buona sostanza,
i temi richiamati da Giorgio Di
Raimondo: impegno per svi-
luppare nel mondo l’alfabetizzazione; il contributo per migliorare le condizioni di 2.400
milioni di persone che nel
mondo soffrono per mancanza
di acqua (circa 2000 bambini
muoiono ogni giorno a causa
della carenza d’acqua); maggiore impegno per l’azione del
Rotaract (associazione Rotary
per i giovani); stimolare l’ingresso delle donne nei Club.
Iglesias - Governatore a Iglesias
ristorazione (10%) e all’aumento dei prezzi (9%).
A destare maggiore preoccupazione sono le lauree-truffa
e le aste on-line fasulle. Secondo le stime dell’Ufficio
per la Tutela dei Consumatori e degli Utenti durante il
mese di settembre oltre 100
mila romani hanno ricevuto
una proposta via e-mail per
ottenere una laurea falsa e, in
base alle segnalazioni telefoniche, in questi primi giorni di
ottobre c’è stato un ulteriore
incremento. A livello nazionale la stima è invece di circa 1
milione di e-mail mensili con
qui i truffatori hi-tech cercano di vendere pseudo-lauree
agli italiani. Molto spesso è
difficile accorgersi che non si
tratta di una laurea rilasciata
da una vera università, perché
dietro c’è quasi sempre un
ateneo di prestigio (naturalmente falso), come ad esempio la «Rochville University»
da non confondere con la vera
Rockville University che ha
una «k» al posto dell’«h» o la
«Berkley University» che ha
una «e» in meno rispetto alla
vera «Berkeley University»
e che fa pagare più di 2 mila
euro per una laurea, 2.500
per un dottorato e 4 mila per
un master.
Proprio su questo fenomeno
avevano offerto di partecipare a vendite all’incanto
con proposte vantaggiosissime, attraverso e-mail
contraffatte con la grafica e
i loghi ufficiali delle più importanti case d’asta che operano sul web. Così gli utenti
credono di trovarsi di fronte
a una e-mail vera e spesso
cliccano sul link per accedere all’asta, ma una volta che
l’utente si è aggiudicato un
oggetto deve indicare il tipo
e numero della sua carta di
credito ed è qui che scatta la
truffa: chi cade nella trappola
non riceverà mai quanto crede di avere acquistato e nella
maggior parte dei casi si vedrà
addebitare sul proprio conto importi molto superiori a
quelli previsti. Accorgersi del
falso a volte è difficile, perché
all’apparenza i messaggi sembrano inviati da società molto
conosciute che non sollevano
sospetti.
«Per evitare problemi è bene
ricordare che gli acquisti online sono sicuri se vengono
effettuati su pagine protette
da certificati di crittografia
validi, riconoscibili dalla
presenza dell’immagine di
un lucchetto sulla finestra
del browser» spiega l’avvocato Scicchitano. Il lucchetto di protezione, oltre a ga-
l’avvocato Scicchitano ha
avviato un’indagine conoscitiva e ha scoperto l’esistenza
di 637 università fasulle che
si dedicano a questo business
della vendita di pseudo lauree
che vengono spedite entro pochi giorni dal pagamento del
prezzo stabilito in un tariffario che varia da «università»
a «università» e che vengono
concesse senza alcun obbligo
di studio. Poi ancora l’avvocato Scicchitano ha scoperto
l’esistenza di pseudo istituzioni di controllo, ben 32, che
attestano la validità dei titoli
rilasciati da tali «università»
senza avere alcuna capacità
giuridica per poterlo fare.
Un altro pericolo per gli amanti degli acquisti on-line sono le
aste. Il commercio elettronico
sta offrendo una possibilità di
sviluppo notevole per molte aziende e costituisce una
grande comodità per i consumatori, ma la rete rappresenta anche un’opportunità per
i truffatori che usano il web
per sottrarre ai singoli utenti anche solo delle piccole
cifre che comunque sono in
grado di fornire grandi proventi per il truffatore grazie
alla diffusione capillare delle e-mail civetta.
I casi maggiormente in crescita sono le finte vendite
all’asta sul web con merci
offerte e mai inviate o con
prezzi gonfiati. La nuova
truffa telematica ha già in-
rantire la cifratura dei dati,
consente anche di individuare con certezza l’autenticità
del servizio utilizzato e di
identificare i responsabili di
eventuali illeciti.
Un altro problema riscontrato dai cittadini relativamente
alle vendite on-line è quello
delle aste vere su siti legittimi, ma con merce difettosa
o inesistente posta in vendita
dai soliti disonesti che si servono di siti con una buona
reputazione per rifilare bufale
e guadagnare qualche euro a
danno degli utenti in buona
fede. Quest’ultimo fenomeno
non è però allarmante, perché
molti siti di aste on-line per
garantire l’affidabilità delle
proposte e la sicurezza sugli
acquisti hanno deciso di dotarsi di un sistema che permette agli utenti interessati
di visualizzare nel profilo di
feedback del venditore le informazioni sulle precedenti
esperienze di vendita o di
acquisto che lo riguardano.
Così si può sapere prima dell’acquisto se il venditore é
affidabile o disonesto. E poi
i siti di aste on-line - quelli
veri - offrono ai loro utenti
un programma di protezione
dalle frodi: se l’utente paga
un oggetto e poi non lo riceve oppure riceve un oggetto
di valore inferiore a quanto
descritto in rete, il sito rimborsa - in molti casi - il prezzo pagato dall’utente.
Sergio Scicchitano
IL COMITATO DI BAREGA
CHIEDE INTERVENTI
PER UNASTRADAAGIBILE
Barega
Il nostro comitato è nato per la difesa dei cittadini e del loro lavoro. Da
quando ci siamo costituiti in comitato
tanti partecipano, insieme a noi, alla
denuncia dei problemi che riguardano
il lavoro.
La frazione di Barena, che appartiene
ai Comuni di Carbonia e Iglesias, si
caratterizza con l’attività di allevamento e di agricoltura e con un buon
agriturismo. Il grande nostro proble-
solidata in America, ma che
si sta diffondendo rapidamente anche in Italia. Nel
mese di settembre le segnalazioni ricevute dall’Ufficio
per la Tutela dei Consumatori del Comune di Roma
presieduto
dall’avvocato
Sergio Scicchitano sono
aumentate a livello esponenziale, tanto che ormai un
quinto delle segnalazioni dei
cittadini riguarda proprio le
frodi via Internet. Così l’avvocato Scicchitano ha deciso
di aprire una sua indagine conoscitiva e ha scoperto che il
fenomeno sta assumendo una
dimensione preoccupante.
Complessivamente, nell’ultimo quadriennio (luglio
2001-giugno 2005) sono state registrate in Italia 349.375
truffe telematiche denunciate
alle autorità, a fronte delle
206.032 del periodo precedente (luglio 1997-giugno 2001)
e delle 181.467 del quadriennio luglio 1993-giugno 1997.
«Ma questa - puntualizza
l’avvocato Scicchitano - è
solo la punta di un iceberg,
perché spesso i truffati non
sporgono denuncia perché
si vergognano di essere caduti in queste trappole. Un
errore che, solo nello scorso
anno, ha permesso ai truffatori dell’etere di raccogliere
ma è la mancanza di servizi, a causa
del disinteressamento dei Comuni
interessati ed abbiamo purtroppo verificato, nostro malgrado, che esiste un
problema principe che pone la comunità di circa 400 famiglie a rischio.
Esso è identificato con le piogge che
fanno venir meno la sicurezza in questa comunità. Barena, nel periodo delle piogge, è completamente allagata.
Le strade si interrompono e non si
può più transitare né uscire di casa.
Esiste un profondo disinteressamento
dei Comuni di appartenenza. Dovendo
qualcuno ammalarsi, o avere dei problemi di intervento sanitario, il “118”
non potrebbe raggiungerli.
L’anno scorso l’auto, con dentro una
mamma e una figlioletta, affondò all’inizio della strada e furono fortunatamente salvate da un giovane che per
caso le avvistò. Il nostro ruolo, oggi, è
dar voce a questa comunità. All’inizio
di settembre scorso tutta la comunità,
con trattori e mezzi di lavoro, ha protestato sulla strada interessata, C’è
stata persino poca attenzione da parte
della stampa.
Oggi ci rivolgiamo al signor Prefetto
e signori Sindaci, con una protesta
civile, prevedendo l’imminente arrivo
delle piogge e con esse ricomincia la
paura. Questa petizione non può cadere nel vuoto anche perché un domani
nessuno possa dire “non sapevamo”.
Siamo convinti che un urgente interessamento potrà evitarci qualche drammatico pericolo.
Per il Comitato
Martis Giorgio- Murgia Antonangelo
CITTA’ DI IGLESIAS
CENTRO DIREZIONALE AMMINISTRATIVO - Via Isonzo 5, 09016 IGLESIAS
Tel. 0781/2741 - Telefax 0781/274201
AVVISO DI PUBBLICO INCANTO
Il Comune di IGLESIAS rende noto che intende appaltare, mediante Pubblico Incanto da tenersi con il criterio dell’offerta più bassa, ai
sensi dell’art. 23 comma 1 lett. a) del D.Lgs. N° 157/95, il servizio relativo alla:
“CONDUZIONE E MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA DEGLI IMPIANTI TERMICI
DI CLIMATIZZAZIONE E ANTINCENDIO NEGLI STABILI DI COMPETENZA COMUNALI”
IMPORTO A BASE D’ASTA ANNUO: Euro 85.432,07 I.v.a. esclusa di cui:
- Euro 63.844,40 per la quota annua relativa al canone per la conduzione giornaliera degli impianti;
- Euro 21.587,67 per le manutenzioni ordinarie e straordinarie di cui Euro 1.000,00 (mille/00) per oneri di sicurezza.
Il plico contenente l’offerta economica e la documentazione richiesta a corredo, deve pervenire presso l’Ufficio Contratti del Comune,
entro le ore dodici del giorno 02.11.2005.
Il bando di gara integrale, il Capitolato speciale d’Appalto e la documentazione utile per la formulazione dell’offerta sono a disposizione
presso l’Ufficio Manutenzioni - Centro Direzionale Amministrativo – Via Isonzo n° 5 IGLESIAS - (telefono 0781/274296). E’ escluso
l’invio della documentazione di gara tramite Telefax, il bando di gara è disponibile anche presso il sito Internet del Comune di Iglesias:
http://www.comune.iglesias.ca.it sotto la voce APPALTI.
IL DIRIGENTE
Ing.Stefania Pusceddu
qualcosa come 400 milioni
di euro in tutto il mondo».
L’incidenza
percentuale
delle truffe telematiche sul
totale generale dei delitti ha
raggiunto nell’ultimo anno il
3,8 per cento. Solo nel 2005
i tentativi di truffa attraverso
l’invio massivo di messaggi
di posta elettronica nel nostro Paese sono stati almeno
9 milioni per un giro «d’affari» di oltre 4 milioni di
euro che ha coinvolto circa
500 mila italiani. Ma solo il
20 per cento di loro ha deciso di sporgere denuncia.
«Questo tipo di truffa, tipico
delitto fraudolento contro il
patrimonio, presenta un trend
in vertiginosa crescita dovuto
in parte all’elevata alfabetizzazione informatica dei cittadini e in parte al notevole
sviluppo della rete Internet
con l’offerta di beni e servizi
acquistabili direttamente online tramite i numerosi portali
specializzati nel commercio
elettronico» precisa l’avvocato Scicchitano.
Nell’ambito della casistica
generale dell’ufficio comunale guidato dall’avvocato
Scicchitano, Internet conquista nei primi 9 mesi di
quest’anno il primo posto
nella classifica con il 18%
dei reclami ricevuti dall’ufficio comunale. Seguono al
secondo posto i reclami relativi a prodotti difettosi con
il 14% del totale e poi quel-
20
Realtà locale
Gazzetta del Sulcis
n°324 del 25 Ottobre 2005
COLLEZIONE CARTACCEA DI ANGELO CORSI
DONATA ALL’ARCHIVIO STORICO DI IGLESIAS
Marco Massa
In tutto si tratta di una decina di cartelle, più una minore,
per complessivi 870 documenti. E’ quanto gli eredi dell’indimenticato Angelo Corsi
hanno voluto dare all’Archivio Storico di Iglesias perché
diventasse patrimonio della
città e di quanti vorranno approfondire determinati aspetti
sociali e politici del periodo compreso tra il 1903 e il
1966. La donazione di questi
importanti documenti, mano-
scritti e giornali dell’epoca, è
stata preceduta dalla fase di
riordino e d’inventario portati
avanti da Alessandro Cuccu di
Sanluri, il quale ne ha tratto
la sua tesi di laurea discussa
con Claudio Natali Docente
di Storia contemporanea dell’Ateneo di Cagliari.
“I documenti in argomento,
ha precisato Alessandro Cuccu, comprendono una parte a
stampa e il resto manoscritti. Soprattutto questi secondi
costituiscono un “unicum”
perché comprendono corrispondenza che Angelo Corsi ebbe con Emilio Lussu e
Umberto Cao. Questi documenti sono fondamentali per
la ricostruzione del processo
Cao-Angius. Tra i giornali si
ricordano: Azione socialista,
Il Piccone, Le maschere democratiche, Il Salvaterra”.
L’arco di tempo entro il quale devono essere collocati i
documenti in argomento, che
sono solo una parte di quanto l’uomo politico ha lasciato
in eredità, vanno dal 1903 al
1966, passando, quindi, attraverso il periodo dell’impegno
socialista di Angelo Corsi, la
sua azione di Sindaco di Iglesias, di Parlamentare e di Presidente nazionale dell’INPS.
Nel lavoro svolto da Alessandro Cuccu c’è una ricostruzione storica della vita e
del ruolo politico che Angelo
Corsi ebbe non solo nella città
di Iglesias. Per questi motivi
il Sindaco della città Pierluigi Carta ha promesso che
nel 2006, in ricorrenza del
quarantesimo
anniversario
della morte di Angelo Corsi,
la richiamata tesi di laurea
potrebbe essere pubblicata a
spese dell’Amministrazione
comunale.
ANGELOzionale
CORSI
tornerà a Montecitorio
Aveva appena 25 anni quando
nel 1914 Angelo Corsi (nativo
di Capestrano-L’Aquila) venne
eletto Sindaco di Iglesias. Ricoprì detto incarico per sette anni
di seguito, fino al 1921 allorché
venne eletto parlamentare nelle
file socialiste di Augusto Turati.
Da notare che il medesimo, dal
1914 al 1923, ricoprì anche il
ruolo di Consigliere provinciale
di Cagliari, quale rappresentante
del collegio iglesiente.
“Alla ripresa della vita democratica, nel 1944, ricorda Paolo
Fadda, Angelo Corsi entrò nel
primo Governo del dopofascismo presieduto da Ivanhoe Bonomi, come Sottosegretario di
Stato alla Marina Mercantile (e
al Governo vi rimarrà anche nei
successivi ministeri presieduti
da Ferruccio Parri e da Alcide
De Gasperi, occupando anche
il Sottosegretariato agli Interni).
Membro della Consulta Na-
ventidue anni dopo la sua prima
elezione, deputato all’Assemblea
Costituente eletto nella consultazione del 2 giugno 1946, sempre
nelle file dei socialisti. Fu anche
Presidente della Mineraria Carbonifera Sarda (e vice Presidente
dell’ACAI) dal gennaio 1946 al
gennaio 1951, gli anni più duri
della crisi delle miniere.
Nel 1947, anno della scissione
socialista di Palazzo Barberini, lo troveremo tra i seguaci di
Giuseppe Saragat nella fondazione del PSLI, contrario al patto
d’azione frontista con i comunisti
di Palmiro Togliatti.
Non rieletto deputato nelle elezioni del 1948, verrà chiamato
dal Governo alla Presidenza
dell’INPS, carica che ricoprirà
per circa 18 anni, fin quasi alla
sua scomparsa avvenuta il 18
dicembre 1966 a Roma all’età di
77 anni”.
CARBONIA
MASTER D’ARCHITETTURA MODERNA
CON L’UNIVERSITA’ DI CAGLIARI
AUTORITA’ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI
OBBLIGO DELLA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE
nomici devono destinare
all’acquisto di spazi sui
mezzi di comunicazione
di massa, per fini di comunicazione istituzionale,
devono risultare complessivamente impegnate, per
almeno il 60% a favore
dei giornali quotidiani e
periodici e per il 15% a favore dell’emittenza privata
televisiva locale e radiofoLe somme che le Ammini- nica locale.
strazioni pubbliche o gli
Enti pubblici anche eco- Le Amministrazioni pubLe Amministrazioni pubbliche e gli Enti pubblici
anche economici hanno
l’obbligo di destinare e di
comunicare le somme impegnate per l’acquisto di
spazi sui mezzi di comunicazione di massa per fini
di comunicazione istituzionale (art. 41 del Decreto
Legislativo 177/2005)
bliche o gli Enti pubblici
anche economici devono,
altresì, nominare un responsabile che, in caso di
inosservanza di destinazione e di comunicazione,
è soggetto alla sanzione
amministrativa prevista
dal richiamato Decreto
Legislativo n° 177/2005.
(“Gazzetta del Sulcis” è
sottoposta ai controlli dell’Autorità per le Garanzie
nelle Comunicazioni)
Carbonia - Piazza Roma
La Giunta comunale di Carbonia ha approvato due importanti convenzioni che
permetteranno alla città di
ospitare il Master universitario di II livello in “recupero
del patrimonio architettonico
moderno” ed il “Laboratorio
della qualità urbana-Agenzia
per il recupero del patrimonio
storico urbano ed architettonico in collaborazione con il
Dipartimento di Architettura
della Facoltà d’Ingegneria
dell’Università di Cagliari.
Il Master, che sarà attivato a
breve, accoglierà tra i venti e i
trenta giovani laureati ed avrà
l’obiettivo di promuovere gli
studi e le ricerche specializzate sul tema dell’edilizia moderna e delle città di fondazione, mentre il “Laboratorio
della qualità urbana” avrà lo
scopo di favorire il recupero
sostenibile della città di Carbonia tramite la progettazione
particolareggiata della riqualificazione dei tessuti edilizi
storici, la pianificazione attuativa della periferia della città
storica e delle sue connessioni
con i nuclei minerari e l’attivazione della partecipazione
sociale al processo di riqualificazione urbana ed edilizia.
Il finanziamento s’inserisce
nell’ambito del bando “Pro-
getti di Qualità”, cui il Comune aveva partecipato raggiungendo una valutazione d’eccellenza e ottenendo i fondi
necessari per la realizzazione
dell’intero programma.
“In questa maniera, ha spiegato il Sindaco di Carbonia
Salvatore Cerchi, intendiamo consolidare la proficua
collaborazione dell’Amministrazione comunale con il
Dipartimento di Architettura
dell’Università di Cagliari
che, fin dal 2001, affianca il
Comune nella soluzione di
problematiche edilizie di ampie proporzioni e nella consulenza progettuale”.
Comunicato Stampa
La sfida del futuro per i minorati sensoriali:
L’integrazione degli interventi
e la rete dei servizi nel territorio
- Il 10 Ottobre 2005 presso la
sede dell’Unione Italiana Ciechi
Onlus Consiglio Regionale per la
Sardegna in Via del Platano n°27
a Cagliari, alla presenza di una
massiccia partecipazione di non
vedenti si è svolto il Convegno
“La sfida del futuro per i minorati sensoriali:L’integrazione degli
interventi e la rete dei servizi nel
territorio organizzato dal Consiglio Regionale dell’Associazione
I lavori sono stati introdotti dal
Presidente Pietro Maria Manca.
che ha preceduto gli interventi
degli assessori alle politiche sociali della provincia di Cagliari
Dott.ssa Angela Quaquero , della
provincia di Nuoro Dott. Alberto
Boeddu, del Presidente dell’Anci
Sardegna Dott.ssa Linetta Serri, dell’Assessore alle politiche
sociali del Comune di Cagliari
Dott. Angelo Vargiu, del rappresentante UIC nella consulta
regionale RAS per i servizi socioassistenziali prof. Pietro Puddu,
e della responsabile Asl 8 per le
problematiche della disabilità
Dott.ssa Agnese Lussu. Ha concluso i lavori l’Assessore alla Sanità Dott.ssa Nerina Dirindin. Ha
coordinato i lavori il dirigente
UIC dott. Giovanni Loche.
- La manifestazione ha determinato un valido confronto fra le
rappresentanze delle istituzioni
ed enti presenti e preposti a creare gli interventi e l’erogazione dei
servizi socio-assistenziali a favore
delle categorie svantaggiate.
- Si è discusso della problematica
della disabilità sensoriale nell’assetto del nuovo piano sociale
ed assistenziale . Il plauso dei
presenti per l’Assessore Dirindin
che dopo quasi vent’anni (dopo
la LR..25/1/1988 n.4) ha voluto
riformulare il piano sociale ed
assistenziale per la nostra Regione riordinando la materia.
- Tutte le istituzioni intervenute
hanno dichiarato la disponibilità
a richiedere all’Unione Italiana
Ciechi la collaborazione nella
formulazione di programmi ed interventi in favore dei non vedenti
per raggiungere in maniera compiuta gli obiettivi indicati nelle
disposizioni normative.
Con soddisfazione l’Unione Italiana Ciechi, auspica che le argomentazioni trattate sortiscano
in maniera reale la compensazione dei bisogni della categoria
rappresentata.
Turismo
La Sardegna turistica continua
a tirare. Stando alle previsioni,
l’anno prossimo, 2006, l’Isola
potrebbe conoscere il momento
più favorevole in fatto di presenze nazionali. I primi sentori
hanno cominciato a manifestarsi già sul finire dell’ormai conclusa stagione estiva 2005, con
alcuni contatti di tour operators
e dirigenti di vettori di primaria
importanza con albergatori e ristoranti sardi.
Tutto lascia supporre, quindi, che
la prossima stagione turistica,
guardando con maggiore attenzione alla “destagionalizzazione”
maggio-giugno e settembre-ottobre, sia destinata a segnare un’innovazione di tendenza sui flussi
turistici non solo estivi.
Nelle scorse settimane una folta
delegazione di Presidenti di Cral
aziendali, Circoli sardi e organismi di promozione vacanze, provenienti dalla Lombardia, Veneto
e Piemonte hanno iniziato le loro
“escursione” proprio dal Sulcis,
valutato “meritevole di attenzione,
è stato detto, per il suo ambiente,
l’archeologia antica ed industriale, ma anche per le tradizioni che
con l’enogastronomia possono
Gazzetta del Sulcis
n°324 del 25 Ottobre 2005
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concetto del Circolo dei Sardi,
ha detto Giovanni Loi, è mutato. Non siamo più al primo momento dell’emigrazione quando
l’incontro nel Circolo costituiva
un momento socializzante assai
importante. Oggi, i nostri figli e nipoti non nati in Sardegna, assieme
ad altri amici, hanno sete di conoscere quest’Isola. Da quest’esigenza è nato l’impegno dei Circoli di
pubblicizzare la Sardegna, organizzarne i gruppi ed offrir loro il
miglior prodotto. Sostanzialmente i Circoli, con le loro organizzazioni, stanno diventando dei veri
promotori dell’Isola”.
“Il nostro ruolo di albergatori e
ristoratori, ha spiegato Emilio
Congiu della Stella del Sud di
Calasetta, è quello di non perdere
questo tipo di occasione, perché costituisce l’elemento nuovo di “destagionalizzazione” che abbiamo sempre inseguito. Io che seguo tutte le
maggiori Borse del Turismo in Italia
e in Europa, posso dire che la Sardegna estiva và a gonfie vele per conto
suo. Ora dobbiamo impegnarci a
favorire i flussi turistici nelle medie stagioni che rappresentano altrettanti eccezionali soggiorni. La
nostra disponibilità a collaborare
a questo progetto è piena”.
CALASETTA
L’ATTENZIONE DI VARI TOUR OPERATORS
VERSO IL TURISMO “DESTAGIONALIZZATO”
attrarre l’interesse di gruppi organizzati”.
Ricevuti dall’anfitrione turistico
Emilio Congiu, titolare dell’Hotel Stella del Sud di Calasetta, i
vari Pierluigi Erculiani (Direttore commerciale Meridiana scalo
Verona), Maurizio Solinas (Presidente Circolo dei Sardi di Verona), Erica Fiammetti (Presidente
Cral Poste della Province di Brescia e Mantova), Silvano Pizzini
(Responsabile dell’Ente Promozione Sportiva e Culturale dei
Salesiani), Davide Fusaglia (Direttore Centro Servizi Viaggi Eurotravel), Franco Saddi (Circolo
Sardi di Vareggio-Mi), Giovanni
Loi (Coordinatore 20 Circoli sardi della Lombardia), hanno avuto
modo di valutare e gettare le basi
per l’organizzazione dei soggiorni di gruppo nel Sulcis per l’anno
2006.
Sergio Rombi
“Il nostro obiettivo, ha detto
Maurizio Solinas, è di riuscire
a valutare la possibilità di organizzare i gruppi per soggiorni
che non siano nel periodo luglio-agosto. Chiediamo di conoscere per tempo la disponibilità
dei riceristoratori, i costi, le varie
opportunità d’escursione per visite guidate. Calasetta mi pare che
abbia le carte in regola per queste
finalità”.
Dal canto suo Pierluigi Erculiani
ha mostrato tutto l’interesse al discorso che il gruppo dei tour operators ha fatto con gli albergatori
sardi che hanno incontrato. “Noi
abbiamo già studiato dei prezzi per
gruppi diretti in Sardegna, ha detto
il Direttore commerciale Meridiana di Verona, per cui attendiamo
di conoscere la disponibilità degli
operatori sardi a collaborare a questo progetto”.
Più in dettaglio è sceso Giovanni
Loi, in rappresentanza dei Circoli dei Sardi della Lombardia. “Il
22
Non sempre la vita sorregge chi, con enormi difficoltà
e impegno, và alla ricerca
di uno spazio o di un interlocutore capace e attento di
ascoltare il suo messaggio.
Taluno, questa opportunità, la
rincorre per tutta la vita. Però
ci sono anche coloro i quali,
con grande ostinazione, non
si arrendono, al punto che le
difficoltà diventano lo stimolo
maggiore per insistere ed andare avanti.
Ne sa qualcosa Tiziano Pacini
che, amante delle musica, da
anni sta ricercando uno spazio
Nos Elionora! Nostra Eleonora d’Arborea: Donna, Sovrana e Legislatrice di Sardegna. Questa è stata la peculiarità principale del maestoso convegno organizzato
dal circolo sardo di Padova,
intitolato proprio alla Regina Reggente del Giudicato
d’Arborea nel medioevo.
Un tributo al positivo lavoro organizzativo di gruppo
prettamente femminile (la
presidente Serafina Mascia e
le strette collaboratrici Anna
Maria Masala e la giovane
Anita Curreli) per aver intavolato una manifestazione
che ha visto la partecipazione
di sardi appartenenti alle associazioni degli emigrati di
tutto il mondo, anche grazie
al successivo incontro promosso dalla coordinatrice
nazionale donne della FASI,
Pierangela Abis, sul ruolo
della donna emigrata nella
società moderna. Con il Patrocinio delle Regioni Sardegna e Veneto, delle Province
di Padova e Oristano e dai
Comuni di Padova, Cagliari
e Oristano, il convegno Nos
Elionora tenutosi presso la
sala dell’Archivio Antico del
Palazzo Bo dell’Università di
Padova, ha ottenuto consensi
unanimi per come è stata esaltata e rimembrata una delle
figure storiche più rappresentative della Sardegna.
All’introduzione di Serafina
Mascia, hanno fatto seguito i
saluti di benvenuto di Silvana
Collodo, del Comitato delle
Pari Opportunità dell’Università di Padova e di Saveria
Chemotti, Delegata del Rettore dell’Università padovana.
Le relazioni sono state acutamente coordinate da Giovanna
Cerina, docente di letteratura
all’Università di Cagliari e
facente parte della Commissione Cultura del Consiglio
Regionale della Sardegna. La
Cerina, visibilmente emozionata al cospetto di un’attenta
platea, ha portato i saluti del
Presidente Renato Soru, sottolineando l’importanza di
indiscussi avvenimenti organizzati dall’emigrazione
sarda, che meriterebbero notevole spazio, apprezzamento
e conoscenza.
Le tematiche affrontate nella
mattinata in onore di Eleonora d’Arborea sono state
diverse ed appassionanti.
Cultura
Gazzetta del Sulcis
n°324 del 25 Ottobre 2005
LE CANZONI DI TIZIANO PACINI
PROSSIMAMENTE INCISE IN CD
non tanto per affermarsi, ma
per farsi sentire da qualcuno del settore, forte della sua
creatività e del messaggio di
cui è capace.
Tiziano Pacini, di professione
fa il gommista, è un cantautore iglesiente. I testi e la musicalità delle sue canzoni hanno
contenuti di sicuro interesse e
che, a primo ascolto, suscitano la sorpresa, tanto sono gra-
Alessandro Carta
devoli da ascoltare.
Ciò che colpisce di più sono i
testi che attengono, prevalentemente, a temi sociali. Ma c’è
anche l’amore, l’ambiente, la
Sardegna che Tiziano Pacini
ama visceralmente.
Questo giovane tuttavia ha altre riserve in corpo. Compresa
quella di saper armeggiare, e
con una certa familiarità, con la
tastiera e la chitarra, cui unisce
il multitraccia per arrangiare le
composizioni ed inciderle. Sì,
perché, tanta è la passione che
nel suo piccolo spazio di lavoro
e con non pochi sacrifici, si è
costruito persino un mini studio
di registrazione. Le canzoni di
Tiziano Pacini sono, dall’a alla
zeta, opera sua: testi, musica,
arrangiamento, registrazione
strumentale, base e incisione.
La prossima tappa dovrebbe
essere, entro dicembre, il lancio sul mercato del suo primo
CD. Allo stato attuale Tiziano
Pacini si accontenta di ascoltare le sue canzoni da qualche
emittente locale. C’è da augurargli che con l’annunciato
CD arrivino anche altre gratificazioni, tanto attese da lungo
tempo.
Tiziano Pacini
LA REGIONE SVUOTA I SUOI DEPOSITI
E DISTRIBUISCE 17 MILA LIBRI AI SARDI
Diciassettemila libri per i sardi. conservate finora nei depositi. Si L’Aquilone e Mondo X di Caglia-
Per promuovere la diffusione
della lettura e l’editoria libraria regionale l’Assessorato della
Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e
Sport ha deciso di distribuire con
quattro manifestazioni pubbliche migliaia di opere editoriali,
acquistate dalla Regione con gli
interventi previsti dalla legge
regionale per l’editoria 22/98, e
PADOVA CAPITALE DELLE DONNE SARDE
CON CONVEGNI DI STUDIO E D’INCONTRO
Massimiliano Perlato
Serafina Mascia
Come la filippica annoverata
dal professor Italo Birocchi
dell’Università La Sapienza
di Roma (di origini isolane)
sugli aspetti giuridiche della
“Carta de Logu”, ideata e realizzata da Eleonora. Riflessioni su questa raccolta di norme
che hanno segnato la storia
del Giudicato d’Arborea, ove
sono enunciate situazioni particolari della vita dell’epoca
che s’inseriscono all’interno
di un sistema più generalizzato come lo era il diritto romano vigente nel periodo.
Birocchi ha entusiasmato i
presenti con la loquacità del
suo discorso che ha proiettato
gli intervenuti in aula, con la
fantasia, nel periodo intorno al 1400, accanto ad una
Eleonora che ha rappresentato
per la storia di Sardegna, uno
dei simboli più prolifici e positivi. Maria Giovanna Piano,
responsabile degli studi e delle
ricerche all’Università di Cagliari, ha proferito “de iure e de
facto” del governo di Eleonora.
La storia delle origini del suo
regno, ereditato dal fratello assassinato e la capacità umana
e non improvvisata di mettersi
a capo del più importante dei
Giudicati dell’epoca.
Eleonora si è rivelata soprattutto per la figura femminile, ma
per i più deboli in particolare,
un personaggio custode del
tempo che merita rispetto e
attenzione.
Pupa Tarantini, storica e ricercatrice di Oristano, ha
proseguito il cammino dell’intervento precedente, disegnando la storia del Giudicato d’Arborea, e di come il
popolo dell’oristanese fosse
portato dalla sua Sovrana all’indipendenza. Delle diapositive mostrate in aula, hanno
sottolineato ed evidenziato il
quadro politico del periodo
medioevale con la presenza
dei quattro giudicati, di Torres, di Gallura, d’Arborea e
di Cagliari e il loro evolversi.
Diversi i riferimenti e i ricordi su Eleonora d’Arborea
presenti oggi sul territorio
isolano, in particolar modo
nella città di Oristano, come
la piazza a lei dedicata e i
dipinti nella chiesa di Santa
Chiara.
Caterina Virdis, dell’Università di Padova, ha proiettato
la lente d’ingrandimento in
una sorta di “immaginazione” su Eleonora, per una serie
di iconografie sulla giudicessa. Appunti e testimonianze
storiche di riferimento di Jeronimo Zurita, nella seconda
metà del XVI secolo, dell’Angius tra il 1833 e il 1856,
e di Gianandrea Masala nel
1808, solo per citare alcuni
esempi. Lina Aresu, antropologa e scrittrice, emigrata
e membro del circolo Sarda
Tellus di Genova, ha voluto
riconoscere in Eleonora, la
Giovanna d’Arco sarda: una
donna eccezionale che diversi
poeti isolani hanno voluto rimembrare nel passato. Come
Salvatore Tola, Giuseppe
Dessy e Marcello Serra.
La Aresu ha voluto concludere
il suo intervento leggendo una
poesia di Fulvio Caporale (napoletano), dedicata al mito di
Eleonora. L’ultimo dei relatori
è stato Claver Salizzato, regista
padovano che vive a Roma.
Con passione e partecipazione
ha prospettato il progetto di
una realizzazione cinematografica che dovrebbe prendere
il via fra qualche mese, proprio
sulla figura storica di Eleonora d’Arborea. Tonino Mulas,
presidente della FASI, al termine, concludendo i lavori,
ha sottolineato la notevole
importanze del convegno Nos
Elionora , ha garantito tutto
l’appoggio del mondo migratorio sardo di promozione
sull’eventuale realizzazione
del lavoro filmistico dedicato
al personaggio sardo.
Il convegno al femminile
sulle donne sarde nel mondo
denominato Identità, cultura,
solidarietà: l’autorità femminile nell’emigrazione, si è
svolto nel pomeriggio presso
la Sala Conferenze del Chiostro della Magnolia nella
Basilica di Sant’Antonio, ha
visto il saluto introduttivo di
padre Luciano Segafreddo,
direttore del Messaggero di
Sant’Antonio e la fugace apparizione di Anna Maria Aloi
e di Patrizia Marin, presidenti
delle Commissioni Pari Opportunità rispettivamente delle Regioni Sardegna e Veneto.
Ha brillantemente coordinato
i lavori Pierangela Abis che
ha voluto ricordare i passi
avanti fatti dal movimento
femminile in emigrazione
negli ultimi lustri. Un impegno quello delle donne, che
ha visto prosperare anche il
loro ruolo dirigenziale all’interno delle varie associazioni.
Già si guarda in prospettiva,
ha sottolineato la Abis. E
dopo Eleonora, nel 2006 focalizzeremo i nostri interessi
su un’altra grande donna di
Sardegna: Grazia Deledda, a
70 anni dalla sua morte, a 80
dall’assegnazione del Premio
Nobel per la Letteratura. Gli
altri interventi, sono stati il
resoconto di esperienze vissute all’estero dalle donne.
Come Loredana Manca da
Mar de Plata in Argentina,
come Annalisa Pirastu a Sidney in Australia. Patrizia
Vinci da Montreal in Canada
per citare alcuni esempi d’oltreoceano. E le svariate realtà
europee dove la presenza del
mondo migratorio italiano è
ancora forte e ben radicato. Il
saluto delle istituzioni è stato
portato da Elisa Montanari,
che ha letto il messaggio di
Maria Grazia Calligaris, della
Commissione Immigrazione
Emigrazione della Regione
Sardegna, la quale, non ha potuto per impegni istituzionale,
presenziare alla positiva giornata di Padova, conclusasi in
allegria, con lo spettacolo
teatrale serale della compagnia “Meda Modos “ del circolo socio culturale sardo di
Milano, che ha interpretato
“Il tempo grande di Veneranda”, tratto dal libro di Rita
Mastinu.
tratta per la precisione di libri di
argomento sardo - storia, archeologia, monografie dedicate a Province e paesi dell’Isola, raccolte
fotografiche, nonchè opere di
narrativa, di poesia e di musica.
Oltre al valore culturale, il progetto dell’Assessorato della Pubblica Istruzione intende sostenere
anche il valore sociale del libro.
Con questo obiettivo è stato deciso di donare 5393 libri alle
biblioteche delle carceri della
Sardegna e delle comunità terapeutiche. Di questi, 2508 volumi
sono già stati consegnati a 10
comunità di tutta la Sardegna:
ri, L’Arcobaleno di Olbia, Primavera di Alghero, Casa Emmaus di
Iglesias, Don Vito Sgotti di Carbonia, Cooperativa sociale Ponte di Sant’Antioco, Promozione
e Solidarietà umana di Sassari,
Centro di ascolto “Madonna del
Rosario” di Villacidro, Dianova
Onlus di Ortacesus.
Sono invece 2885 i libri destinati
ad arricchire gli scaffali delle 13
Case circondariali di Buoncammino, Iglesias, San Sebastiano,
Alghero, Mamone, Isili, Is Arenas, Oristano, Lanusei, Macomer,
Bad’e Carros, Tempio e il carcere
minorile di Quartucciu.
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Cultura
Gazzetta del Sulcis
n°324 del 25 Ottobre 2005
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lese, desulese-italiano, modi di
dire di una volta (modo’ de narre’de una orta).
E l’autore spiega perché di questo lavoro. “Custu cartucceddu
‘e foeddos, appuntaos’ in fatt-e
s’unu s’atteru e bene costoios,
serbanti po are s’annu nou e i sa
die prima a tuttu’ cuddo’, sianta
in midda o in foras, ci istimanta
e diffennete in nottue sa terra e i
sa limma de sa Idda nosta.
A i ci funti foras comente a
mimi, olio a ddis’arregodare de
no’iscabidare mai cuddas arraigina’ ci anta lassau i’ midda e,
de dae mediu, assumancu una
orta s’annu, de torrare po ddos
gabbare in manera ci custas torrent’a pigolare e a battire castagna ‘ona a coere prus saboria’ e
sa ‘e prima, po ne pode’ torrar’a
pappar’a arromigu, a lissu, a
orrostu, a ibbagada e istrampada, tott’aligros’e cuntentos, cun
figos’e nebodes piagoso”.
Il sentimento e l’amore per “la
montagna” il Desulese li avverte
di più quando, per ragioni familiari o di lavoro, si è dovuto allontanare dal paese. Tante volte
viene da chiedersi: ma quanti
sono costoro che vivono alla
diaspora? Diecimila? Ventimila?
Cinquantamila? Solo Iglesias, si
dice, che ne conti oltre cinquemila. Si tratta di un popolo che
da sempre, anche scendendo in
Campidano, ha tenuto legato il
suo sentimento tra le case che
da Tascusì si snodano lungo la
strada che porta in direzione di
Aritzo, appunto Desulo.
Ogni anno coloro che hanno lasciato il paese tornano per rendere omaggio alla propria piccola
ma sacra “patria” a piedi del
Gennargentu, e per innaffiare le
radici dei castagni dai cui rami i
vecchi hanno ricavato “linnamene fatt’a pratos, culleras, tageris,
palia de forru e de argola”. Costoro “partiad’a camminu, ma is
arraigina de sa castagna abbarranta in su logu a ube s’arbore
fu’ nassiu e, s’impru’ de i’ bortas,
torranta finces’a a pigonaccare”.
Sono stati questi sentimenti, di
profondo amore al paese, che
hanno spinto Giovanni Locci a
realizzare, dopo anni di attenta ricerca e meticolosa frequentazione
degli anziani, il libro”Castagna
‘e coa” che ha come sottotitolo
“Foeddariu ‘esulesu antigu”.
Totore Locci, nella presentazione, scrive che il libro è stato
dato alle stampe “al solo scopo di
resuscitare, e far rivivere almeno in parte, quella terminologia
fatta di frasi, concetti e anche
di intuizioni espressive, senza la
pretesa di volersi accodare nella
più vasta e raffinata produzione
letteraria…c’è la traccia non solo
del lavoro sotto forma di ricerca
sugli aspetti del locale, ma emerge anche un più vasto e moderno
itinerario letterario, che ripropone nell’ambito culturale considerazioni per uno spazio più vivo a
quei nuovi fenomeni di tendenza
etnica che forse sbadatamente
erano stati trascurati nel più recente passato”.
Anche per chi Desulese non è,
“Castagna ‘e coa” di Giovanni
Locci rappresenta una traccia
scientifica di ricerca, sia pure di
dimensione localistica, ma che
contiene una tale preziosità per
capire, soprattutto tra le future
generazioni che continueranno a
nascere ai piedi del Gennargentu, i vocaboli, la “parlata locale”,
i loro riferimenti che hanno al
proprio interno la storicità dell’evoluzione etimologica.
Giovanni Locci, da oltre
trent’anni alla diaspora nuorese,
per il lavoro fatto, ha dovuto rifrequentare gli anziani (in piazza
“Manna” e piazza mulino), annotare parole e modi di dire che
i giovani non usano più. Parole,
quindi, che rimangono ancora
patrimonio della gente anziana
o di certi cultori, compresi poeti
di vaglia come Montanaru e Lai
Deidda, che però non potranno
resistere all’usura del tempo,
come ogni altra lingua o parlata
minore.
L’autore ha avvicinato le parole
o le frasi del suo parlare “de picinnia” alla “Castagna ‘e coa”,
quelle castagne che rimangono
abbandonate, dopo la grande
raccolta, sotto il fogliame e che i
bambini economicamente meno
fortunati andavano a ricercare
per potersi sfamare.
“Custos picinneddo, pagu estios
‘e male nordigaos, a forca ‘e forrogare die ca die, cu-n-una pertighetedda a stutt-e i’ matas e de
is arruargos, ne torrant’a part’e
Per un pomeriggio, piazza
Pichi di Iglesias è diventata
desulese. Persone, giovani
e anziane, hanno adottato
un’unica lingua: il desulese.
C’era chi lo parlava da autentico montanaro (Desulesi
scesi dal monte) e chi invece
vi inframmezzava vocaboli italianizzati. Però tutti si
sforzavano di parlare desulese e di sentirsi autenticamente tali. Persino ai giornalisti
non è stato concesso di poter
interloquire in italiano: domanda in italiano, risposta in
desulese.
Chi ha creato questo insolito
clima è stato Giovanni Locci
che ha voluto presentare, ai
suoi vecchi e nuovi concittadini alla diaspora iglesiente, il
libro “Castagna ‘e coa”, una
sorta di vocabolario di termini desulesi antichi e in disuso,
arricchito da “modi di dire”
anch’essi residuale patrimonio di quanti a Desulo amavano intrattenersi in piazza
Grande o piazza del Mulino.
Giovanni Locci ha impiegato
anni nella sua ricerca, quasi
fatta per appostamenti. Ogni
vocabolo antico, o ormai facente parte dei suoi ricordi “de
picinnia”, è stato appuntato,
esaminato, confrontato e fatto
rivivere nella parlata locale,
prima di entrare nel novero
della preziosa raccolta, che si
avvale del rigore scientifico
della ricerca etimologica, sia
pure di una parlata minore.
Se da un lato l’autore del libro è stato all’altezza del suo
pluriennale impegno, non da
meno è stato Totore Locci
(autore tra l’altro del libro
Foto: Angelo Cucca
LA FOLTA COMUNITA’ DESULESE D’IGLESIAS
RIVIVE LE SUE VECCHIE ORIGINI MONTANE
IN “CASTAGNA ‘E COA” DI GIOVANNI LOCCI
“Raccontare Desulo”) il quale
ha presentato, rigorosamente
in desulese, il libro, di cui ha
curato la prefazione (in italiano) e nella quale ha evidenziato che “riscoprire l’attualità nel campo linguistico appare, ad un primo e sommario
giudizio, quasi anacronistico,
fuori luogo, una trovata che
non spiega nulla se non il capriccio di un gusto particolare
che interessa poche persone.
Ma in realtà non è così. Quegli ambienti e quei luoghi
quasi sorvegliati della famiglia e della società semplice,
che senza badare all’aspetto
sintattico-grammaticale, ma
con lo stile colloquiale e diretto di stampo familiare e
popolare, esprimevano la loro
esperienza di lavoro di una
civiltà semplice alla ricerca di
altre pagine di vita, che oggi
va riletta con sentimento della
vita di allora”.
Dal canto suo Michele Congias, in una parte della presentazione del libro, scrive
che “Il vocabolario suscita
molto interesse, perché pro-
dotto di lungo e meticoloso
impegno. L’autore non fa
solo riferimento all’esperienza del parlare quotidiano, ma
mette in azione una ricerca
scrupolosa, mirata a cogliere
lemmi ed espressioni originari, rintracciati nel dialogo
con le persone anziane, particolarmente legate al mondo
agropastorale o alle arti e ai
mestieri tipici del paese”.
Certo è che alla presentazione
di “Castagna ‘e coe” in piazza Pichi ad Iglesias chiunque
capitato per caso avrebbe
avuto il dubbio di trovarsi in
una località sbagliata. Tutto
era desulese: dalla lingua ufficiale della serata, al libro. Ma
vi erano anche le artistiche e
pregiate fotografie di Angelo
Cucca appese alle pareti e riproducenti immagini colorite
dei costumi desulesi per la festa di Corpus Domini, nonché
dolcetti e vini arrivati dalla
valle del Gennargentu. D’altro canto, con un cerimoniere,
per l’occasione, come Giovanni Cui, non poteva essere
altrimenti.
Foto: Angelo Cucca
“CASTAGNA ‘E COA” DI GIOVANNI LOCCI
UN VADEMECUM DI DESULESE ANTICO
Massimo Carta
Iglesias - Presentazione Libro
merie, cuntentos che Pasca, cun
calecunu cartuceddu ‘e castagna.
Sa matessi cabiddada est toccad’a mimi in custa circa ci
apo fatt’ a perda furriadas, po
n’iscarragare e bogar’a campu
tutto cuddo foeddos imparaos’a
piticcu, tra una iscaviad’e i s’attera de castagna a orrostu, intrue
cuddas cogina’ fumigosasa”.
Il libro si articola in tre parti
(tentiggeddasa): italiano-desu-
CONCORSI PUBBLICI
a cura della comunità montana n° 19 di iglesias
Via Su Pranu, 12
09010 Santadi (CA)
tel. 0781.950127
fax 0781.950012
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