La collezione di Fortunato Canevali presso l`Accademia Tadini di
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La collezione di Fortunato Canevali presso l`Accademia Tadini di
La collezione di Fortunato Canevali presso l'Accademia Tadini di Lovere di Novella Vismara Fortunato Canevali, nato nel 1856 a Breno (Bs) ed ivi scomparso nel 19301, fu figura poliedrica di intagliatore, ebanista, decoratore, scultore e costruttore che operò principalmente a Breno e nella Valle Camonica riscuotendo notevoli successi2. All'attività lavorativa si unì quella politica e sociale che lo vide, tra l'altro, dal 1912 al 1915 vice-presidente e, nel 1918, pur se per breve tempo, presidente della “Società Operaia Maschile di Mutuo Soccorso Giuseppe Garibaldi”3, dal 1918 sindaco di Breno e quindi, dal 1922 al 1930, podestà. Anche il contributo alla vita culturale della Valle fu importante: promotore dell' “Associazione Pro Valle Camonica”, all'origine del Museo Camuno4, e di importanti campagne di restauro, quale quella per la torre del castello di Breno5, realizzò il censimento dei monumenti presenti nella Valle Camonica, che ebbe esiti a stampa nel 1912 con il titolo Elenco degli edifici monumentali, opere d'arte e ricordi storici esistenti nella Valle Camonica6. Un capitolo dell' Elenco, e precisamente Breno.12. Collezione di medaglie e monete italiane 7, è dedicato al Medagliere del Risorgimento italiano, la raccolta di monete e medaglie che Canevali stesso aveva predisposto nella propria casa di Breno per “illustrare con le medaglie e con le monete i fatti che concernono il patrio riscatto e i più notevoli avvenimenti che lo seguirono”8. L'insieme comprendeva 5781 medaglie e 2234 monete oltre a documenti, cartamoneta ecc.9, ed era talmente importante da essere noto anche fuori dalla Valle e da meritare, come ricorda lo stesso Canevali, una citazione anche da parte della Rivista Mensile del Touring Club Italiano10; l'arco cronologico coperto11 era compreso tra il 1740, in modo che fosse considerato “tutto il periodo di preparazione”, ed il 191112; per quanto concerne la sistemazone del materiale, monete e medaglie erano tenute distinte, le prime organizzate per autorità emittente e quindi per cronologia dell'emissione, le seconde divise in due parti, una relativa al “movimento politico, militare, patriottico” e l'altra al “movimento intellettuale, industriale, sportivo, religioso”13. Al loro interno, poi, le due parti erano nuovamente suddivise per temi, di carattere eminentemente storico, la prima; in base all'attività svolta dai singoli personaggi effigiati, la seconda. Se per la “Parte II” Canevali, dividendo le medaglie dei personaggi effigiati in classi relative 1 GIORGI ANGELO, Villa Ronchi. Razionalità e decorativismo tra stile neoclassico e ed ecclettismo, Breno 2009. 2 GIORGI ANGELO, Fortunato Canevali: sentire ed esprimere l'arte, http://siti.voli.bs.it/06/06/architettura/canevali/default.htm) Ultimo ingresso 19.3.2012 3 FRANZINELLI MIMMO, La società maschile di mutuo soccorso G.Garibaldi in Breno e la S.O. femminile, [Breno], 1986, p.66. 4 GIORGI ANGELO, art.cit. n.2, ricorda che Canevali costituì il primo nucleo del museo donando la propria collezione di Medaglie. Tale donazione, però, non pare sia mai stata perfezionata, almeno nella sua interezza ( GIORGI ANGELO (a cura), Romano Putelli. Lettere a Guido Lonati (1928-1935), Brescia 2011, p.28 n.42). 5 GIORGI ERMETE, Restaurato il Castello, “La voce del popolo.it” 18 luglio 2011 (www, index_dettagli.php.htm ultimo ingresso 19.3.2012). 6 CANEVALI FORTUNATO, Elenco degli edifici monumentali, opere d'arte e ricordi storici esistenti nella Valle Camonica, Milano 1912. 7 CANEVALI FORTUNATO, op.cit.n.6, pp.123-127 e 128-165 con tavole fotografiche. 8 CANEVALI FORTUNATO, op.cit.n.6, p.123. 9 CANEVALI FORTUNATO, op.cit.n.6, p.126. 10 CANEVALI FORTUNATO, op.cit.n.6, p.127. 11 Ci si riferisce naturalmente alla composizione del 1912, anno di pubblicazione del volume (CANEVALI FORTUNATO, op.cit.n.6). 12 CANEVALI FORTUNATO, op.cit.n.6, pp.123-124. 13 CANEVALI FORTUNATO, op.cit.n.6, p.124. all'attività da essi svolta, ad esempio, “Poeti-Letterati-Filosofi” da un alto e “Architetti” dall'altro, seguì le linee generali dell'organizzazione che il Sen.Giovanni Battista Camozzi Vertova aveva dato al proprio “medagliere”14 mostrato al pubblico nell'ambito dell'Esposizione generale italiana di Torino del 188415 , per la “Parte I” se ne distaccò nettamente, proponendo un'organizzazione che, analogamente alle monete, offriva uno spaccato della varietà degli Stati esistenti nella Penisola prima dell'Unità d'Italia. Le medaglie sono raggruppate secondo tematiche geografico-cronologiche come ad esempio la “Repubblica di Genova dal 1740 al 1797”, “Governo provvisorio di Toscana del 1849”16, “Governo provvisorio di Sicilia ed insurrezioni Napoletane, dal 1848 al 1849” od, infine, il “Regno unito d'Italia, dal 1859 al 1911”17; al contrario, il Camozzi Vertova aveva organizzato gli esemplari inerenti gli avvenimenti storici seguendo l'ordine cronologico della datazione riportata sulla medaglia. Per ripercorrere le tappe del Risorgimento ed i fatti salienti ad esso successivi, scopo per quale era stata voluta la raccolta18, la sistemazione dal Canevali risulta di particolare efficacia, dato che costringe a leggere nei circa centocinquant'anni di storia italiana , il processo d'unificazione nazionale a cominciare dalle vicende della “Repubblica di Venezia dal 1740 al 1797”, il primo lemma a comparire, al “Regno unito d'Italia, dal 1859 al 1911”, l'ultimo, attraverso la produzione medaglistica dei numerosi stati autonomi italiani, quali ad esempio il Ducato di Lucca e Piombino collocato al 10° posto19, che confluirono poi nel Regno d'Italia. Nella sistemazione cronologica20, scelta dal Camozzi Vertova per la propria collezione, invece si evidenziavano i nessi tra i diversi avvenimenti e l'importanza delle scelte politiche operate, ma il movimento verso l'Unità d'Italia risulta meno di immediata percezione. Tra le ragioni che indussero Canevali ad organizzare la collezioni in modo autonomo rispetto al modello proposto dla Camozzi Vertova, si può anche annoverare lo iato cronologico che separava i due Autori: Camozzi Vertova celebrava il Risorgimento, rivolgendosi ad un uditorio che, formatosi al tempo dell'Italia divisa, era stato partecipe degli avvenimenti immortalati, che quindi li conosceva; al contrario Fortunato Canevali, che al momento della presa di Roma aveva solo 14 anni, commemorava il Risorgimento rivolgendosi a persone che , come lui, dei gloriosi avvenimenti avevano sentito parlare dai padri partecipi, alle generazione, quindi, che sie erano già formate nell'Italia Unita pure non ancora completamente. Al termine della presentazione sintetica della propria raccolta, Canevali inserisce la riproduzione fotografica di una selezione di medaglie, moneta e carta moneta in splendide tavole fotografiche che rivelano un'altra sua capacità, sin qui non giustamente valorizzata, quella di fotografo21. Nel 1916, a quattro anni di distanza dalla pubblicazione dell'Elenco22, Fortunato Canevali decise di donare una selezione comprendente, secondo la stampa dell'epoca23, 204 medaglie risorgimentali e Con particolare riferimento alle medaglie dedicate a personaggi illustri, ma prive di data. 15 La collezione venne pubblicata con il titolo GIOVANNI BATTISTA CAMOZZI-VERTOVA, Esposizione generale italiana di Torino. 1884. Catalogo degli oggetti esposti nel padiglione del Risorgimento italiano. I medagliere. II oggetti. III documeti. IV bibliografia. Parte I. Medagliere, Milano 1886. L'opera divenne punto di riferimento per molti collezionisti e raccoglitori di cimeli del periodo, tra i quali verosimilmente anche Giovanni Battista Zitti. 16 CANEVALI FORTUNATO, op.cit.n.6, p.124. 17 CANEVALI FORTUNATO, op.cit.n.6, p.125. 18 Fortunato Canevali fu anche autore di uno studio sul Risorgimento a Breno dal titolo Breno nelle varie fasi del Risorgimento, Brescia 1929 19 CANEVALI FORTUNATO, op.cit.n.6, pp.124-125. 20 Anche Giovanni Battista Zitti, che seguì la stessa impostazione per sistemare le medaglie nei quadri, apparteneva alla stessa generazione del Camozzi Vertova. 21 Il volume venne stampato dalla Lacroix e Alfieri, uno stabilimento tipografico di Mialno specializzato in libri d'arte http://www.treccani.it/enciclopedia/edoardo-lacroix/ 22 CANEVALI FORTUNATO, op.cit.n.6. 23 ORAZIO GALLINI, La raccolta Tadini in Lovere e la cooperazione di Breno, “Illustrazione camuna” Anno XIV, febbraio- marzo 1917, p.3. 14 105 papali della propria collezione di materiale risorgimentale all'Accademia Tadini di Lovere ad integrazione della collezione di Giovanni Battista Zitti che era giunta l'anno precedente grazie al legato della cognata dello Zitti, Teresa Banzolini Storti. Attualmente le medaglie donate da Fortunato Canevali all'Accademia Tadini sono ben 486 e non solo 309, come ricordato dal Gallini24, ragione per la quale ci si potrebbe interrogare sull'attendibilità dell'informazione fornita sull'Illustrazione Camuna: in realtà, è sufficiente osservare la conformazione del legato Canevali ,che comprende medaglie datate tra il 1746 ed 1928, per rendersi conto che l'articolo registra non l'atto di un legato, ma l'inizio di un rapporto tra il Brenese e l'Accademia Tadini che si protrarrà nel tempo. La selezione operata da Fortunato Canevali per l'occasione, rispecchia la struttura della propria collezione: comincia con medaglie del 1746, a suo avviso inizio ideale del processo unitario italiano25, e continua oltre la presa di Roma con i “fatti notevoli” del nuovo Regno, con medaglie di tipo irridentista26, oppure Kappenabzeichen27, e medaglie relative alle ultime celebrazioni locali della grande guerra, come quella coniata nel 1919 a cura dei Brenesi in ricordo della medaglia d'oro al valor militare capitano ing. Franco Tonolini, caduto sul Piave, ad un anno dalla scomparsa28. Considerando le scelte politiche operate da Canevali, quali la partecipazione alla “Società Operaia Maschile”, associazione laica, in certi momenti della sua storia marcatamente anticlericale29, stupisce la presenza nella collezione delle medaglie pontificie annuali, se pure per la maggior parte di bronzo30; anche se manca una documentazione ineccepibile a riguardo, si è soliti ritenere che, il 29 giugno, la medaglia annuale venisse distribuita ad una ristretta cerchia di personaggi di chiara fama, oppure aventi diritto a vario titolo, tutti comunque vicini al papato31: Fortunato Canevali non pare rispondere a questo profilo. Il dono di Canevali, per altro, fu molto generoso: oltre alla serie quasi completa delle medaglie annuali dei Pontefici romani dal 1830, già citata, dobbiamo ricordare tre medaglie che Canevali riteneva tanto importanti da averle fotografate nelle tavole dell'Elenco e cioè: la placchetta rappresentante Garibaldi ferito ad Aspromonte32 ed all'epoca nota solo in quell'semplare33, la placchetta prodotta dalla ditta Johnson nel 1907 per la gara di tiro a Segno nazionale di Roma in occasione delle celebrazioni per il centenario della nascita di Garibaldi34 e la medaglia ricordo della 24 ORAZIO GALLINI, op.cit. n.23, p.3. 25 CANEVALI FORTUNATO, op.cit.n.6, p.123. Giovanni Battista Zitti, invece, inizia la propria raccolta con i fatti del 1848. 26 Lovere, Accademia Tadini, n.inv. MR0R410. Anche in questo caso diverse sono le scelte operate da Giovanni battista Zitti che, dopo il 1870, inserirà nel proprio medagliere sono esemplari relativi la figura di Giuseppe Garibaldi. 27 Lovere, Accademia Tadini, n.inv. MR0R657 ad esempio. 28 Lovere, Accademia Tadini, n.inv. MR0R501. 29 FRANZINELLI MIMMO, op.cit n.3, in genere. 30 Ad esempio Lovere, Accademia Tadini, n.inv. MR0R288 in bronzo e MR0R229 in argento 31 Bartolotti F., La medaglia annuale dei romani pontefici da Paolo V a Paolo VI 1605-1967, Rimini, 1967, p.vii. Le vicende di Canevali potrebbero dimostrare, però, che simile ipotesi non sia corretta e che le medaglie annuali abbiano conosciuto, specie per quelle in bronzo, un regolare commercio, analogo all'odierno, anche in tempi passati. 32 VISMARA NOVELLA., Catalogo, in: ALBERTARIO MARCO (a cura) “Materiali garibaldini nelle collezioni dell'Accademia Tadini.I”, Quaderni dell'Accademia Tadini I, Milano 2008, n.163; CANEVALI FORTUNATO, op.cit. n.4, p.151. 33 SARTI FRANCESCO, Garibaldi nelle medaglie. Saggio di un catalogo generale, Castel San Pietro dell'Emilia, 1938,n.460 ricorda la presenza del solo esemplare Canevali. Oggi se ne conoscono altre copie, quale quella illustrata in http://reteduesicilie.blogspot.it/2011/09/garibaldi-fuferito.html 34 VISMARA NOVELLA., op.cit. n.32, n.110, CANEVALI FORTUNATO, op.cit. n.6, p.154. esposizione di Bologna del 188835 Le due placchette esemplificano bene cosa Fortunato Canevali e Gustavo Fizzoni, all'epoca curatore dell'Accademia Tadini, intendessero per “Esso [il dono Canevali] volle completare il medagliere Zitti [….]”36, perché sono state inserite tagliando, letteralmente, la base dei supporti, per la prima, del quadro II del Medagliere Zitti e per la seconda del quadro III. 37, modificando profondamente, con l'eliminazione di parte delle medaglie originali e l'inserimento di nuovi elementi, quella che era la struttura ideata da Giovanni Battista Zitti. Per poter esporre altre medaglie donate da Canevali e mancanti nella collezione Zitti, venne inoltre realizzata una quarta cornice38, all'interno della quale vennero appese medaglie provenienti dai legati Canevali, Gozzini e Zitti39. Tra esse, risulta di particolare interesse la medaglia realizzata dalla ditta “Stabilimento Johnson” di Milano nel 1910 per festeggiare il nuovo nome assunto dalla “Società Operaia Maschile di Mutuo Soccorso” che il 2 giugno, data scelta per il suo valore simbolico, divenne “Società Operaia Maschile di Mutuo Soccorso Giuseppe Garibaldi”40. Al R. era stato predisposto uno spazio per incidere il nome del destinatario, possiamo immaginare che la medaglia, appiccagnolata, fosse stata ideata anche per fungere da “tessera di riconoscimento”41. Al D., compare Giuseppe Garibaldi, raffigurato a mezzo busto lungo in camicia rossa con sopra mantello, il fazzoletto annodato al collo e la mano sull'elsa della spada, secondo lo schema che Albino Dal Castagné , in collaborazione con Angelo Cappuccio, incisore capo dello “stabilimento Johnson”, realizzò per la placchetta destinata inizialmente ai vincitori della gara nazionale di Tiro a segno del 1907 già citata; da tale placchetta, o dal suo modello, venne tratto, con il pantografo, un punzone che servì per preparare il conio di D. non solo della medaglia per la società operaia maschile ma anche di quella realizzata per commemorare il cinquantenario della partenza dallo scoglio di Quarto, presente anch'essa nella collezione Canevali42. Nell'ideare tale raffigurazione del Generale, Dal Castagné si distaccò dai modelli impiegati in precedenza, sia quelli frutto di lunghe elaborazioni, come quella condotta all'interno dello “stabilimento Johnson”43 e poi ripresi anche da altre ditte, la Donzelli di Milano, ad esempio44, sia quelli ripresi direttamente da scatti fotografici45 , e propose, invece, una felice sintesi dei vari 35 CANEVALI FORTUNATO, op.cit. n.4, p.149, n.3. 36 Come scrisse Gallini sull'Illustrazione Camuna per spiegare la motivazione del dono ( ORAZIO GALLINI, op.cit. n.23, p.3). 37 VISMARA NOVELLA , Descrizione dei quadri (I-IV) del medagliere, in: ALBERTARIO MARCO (a cura) “Materiali garibaldni nelle collezioni dell'Accademia Tadini.I”, Quaderni dell'Accademia Tadini I, Milano 2008, pp.285-286. 38 Al suo interno vennero appese, lotre a medaglie provenienti dalla Collezione Canevali, esemplari provenienti dalla collezione Zitti, e che verosimilmente in precedenza erano appesi nei quadri II e III e Gozzini. 39 ALBERTARIO MARCO- VISMARA NOVELLA, Elenco delle medaglie garibaldine disposte nel 4° quadro, in: ALBERTARIO MARCO (a cura) “Materiali garibaldni nelle collezioni dell'Accademia Tadini.I”, Quaderni dell'Accademia Tadini I, Milano 2008, pp.291-297. 40 FRANZINELLI MIMMO, op.cit n.3, p.131. 41 Nel 1965 venne coniata una seconda medaglia che la riprende, ma senza riproporre lo spazio per incidere il nome (FRANZINELLI MIMMO, op.cit n.3, p.145). 42 VISMARA NOVELLA , Note critiche al catalogo, in: ALBERTARIO MARCO (a cura) “Materiali garibaldni nelle collezioni dell'Accademia Tadini.I”, Quaderni dell'Accademia Tadini I, Milano 2008, p.245. 43 VISMARA NOVELLA , Immagini di Garibaldi nelle medaglie di Giovanni Battista Zitti, in: ALBERTARIO MARCO (a cura) “Materiali garibaldni nelle collezioni dell'Accademia Tadini.I”, Quaderni dell'Accademia Tadini I, Milano 2008, pp.267-269. 44 VISMARA NOVELLA., op.cit. n.32, n.190. 45 VISMARA NOVELLA., op.cit. n.32, n.178; l'incisore della medaglia aveva certo a disposizione come modelli fotografie dell'Eroe, ad esempio la foto di Garibaldi inviata alla polizia borbonica PIZZO MARCO, Lo stivale di Garibaldi, Milano 2011, p.46,n.40 oppure quella scattata a Palermo da elementi, il mantello ovvero la camicia rossa, in precedenza concorrenti a definire immagini diverse del Generale che, con lo sguardo pensoso, fissa direttamente negli occhi l'osservatore. Data la valenza politica che l'immagine del Generale con il poncho e/o la camicia rossa e, spesso, in testa la “papalina ricamata”46, impiegata su medaglie, bandiere ecc. dalle Società di mutuo soccorso d'ambito socialista, aveva assunto a cavallo tra il XIX ed il XX secolo47, possiamo chiederci se la scelta di una raffigurazione del Generale priva di precise connotazioni “socialiste” sulla medaglia brenese, non sia anch'essa frutto del compromesso raggiunto nel nome di Giuseppe Garibaldi tra le varie anime politiche emerse all'interno della “Società Operaia”. Infatti le divisioni interne avevano fatto sì che le discussioni intorno a come modificare il nome dell'associazione48 fossero durate per circa due anni, e l'accordo era stato trovato con difficoltà sul nome dell'Eroe. Non vi sono documenti che dimostrino il diretto interessamento di Canvali nella scelta della medaglia, anche se è possibile che fosse stato messo a parte del problema e coinvolto direttamente, data la sua fama nel campo artistico49; altresì non si può escludere che si debba ricondurre a Fortunato Canevali la scelta del tipo del R., con in basso lo schizzo del prospetto del Castello di Breno con la sua torre, tenendo anche conto di quanto si impegnò per il loro restauro50. Fortunato Canevali non si limitò, però, a donare all'Accademia Tadini medaglie di prestigio prodotte da celebri ditte quali lo Stabilimento Johnson e/o estremamente importanti per la vita locale, ma, volendo fornire un'ampia documentazione della produzione medaglistica dell'epoca con, per soggetto, l'epopea risorgimentale, regalò anche esemplari frutto di edizioni in proprio di ditte d'incisione artigianali, quali la Picchiani di Firenze, nata solo nel 189651, o di committenze meno importanti della Brenese, come nel caso della medaglia, alla quale è stato asportato l'appiccagnolo, realizzata per i reduci delle patrie battaglie di Cremona nel 188152. Seguendo forse la falsariga di Giovanni Battista Zitti, identificò in Giuseppe Garibaldi il personaggio da seguire maggiore attenzione e numerosi sono gli esemplari dedicati al Nizzardo presenti nel legato, come ad esempio la medaglia53 riconducibile alla produzione dell'incisore Pietro Thermignon, che, verosimilmente in occasione della morte dell'Eroe, produsse una serie di medaglia per realizzare una sorta di storia metallica a lui dedicata54; od ancora la medaglia che Broggi realizzò con molta verosimiglianza in occasione dell'erezione del monumento a Giuseppe Garibaldi a Lecco55. Nella collezione compaio anche esemplari di produzione straniera, come la medaglia in onore di Vittorio Emanuele II realizzata per incarico dell'editore Massonnet di Parigi56 dall'incisore Gayrard nell'ambito di una serie predisposta per per ricordare gli accordi franco-piemontesi e le tappe salienti della prima guerra d'indipendenza italiana57: Il legato che Fortunato Canevali lasciò all'Accademia Tadini, oltre ad integrare la collezione di G.Le Gray, Idem, p.120, n.118. 46 VISMARA NOVELLA., op.cit. n.43, pp.275, 278-279 e VISMARA NOVELLA., op.cit. n.32 n.83. 47 VISMARA NOVELLA., op.cit. n.43 pp.275, 278-279. 48 La nuova denominazione doveva servire a meglio distunguersi dalle altre associazioni analocghe sorte nella Valle FRANZINELLI MIMMO, op.cit n.3, p.143. 49 Fortunato Canevali, che non terminò mai gli studi regolari, venne insignito del titolo di professore di disegno dall'accademia Carrara per i meriti artistici (GIORGI ANGELO, op.cit. n.2). 50 http://www.mondimedievali.net/Castelli/Lombardia/brescia/provincia000.htm e GIORGI ANGELO, op.cit. n.2 51 La ditta Picchiani firma medaglie come Lovere, Accademia Tadini, n.inv. MR0R 177 dedicata ad Anita Garibaldi. Per la storia della ditta http://www.picchianiebarlacchi.it/azienda/cenni_storici.htm 52 Lovere, Accademia Tadini, n.inv. MR0R 571 53 Lovere, Accademia Tadini, n.inv. MR0R 463 54 VISMARA NOVELLA., op.cit. n.42, p.238 55 Lovere, Accademia Tadini, n.inv. MR0R 638 VISMARA NOVELLA., op.cit. n.42, p.240. 56 Lovere, Accademia Tadini, n.inv. MR0R 610 57 Altri esemplari della stessa serie VISMARA NOVELLA., op.cit. , n.43, nn.32 10-11. 21-22. 58 Giovanni Battista Zitti, è esemplificativo di come doveva essere la collezione del Canevali, aperta a diversi spunti e posizioni politico-idelogiche58, attenta alle maggiori manifestazioni artistiche, ma non scevra d'interesse per le minori, che comunque contribuivano, con il loro numero e frequenza, ad illustrare il sentimento nazionale nei confronti del Risorgimento italiano e dei suoi eroi. 58 Come non ricordare, oltre alla presenza delle medaglie pontificie annuali quella dedicata a Lenin Lovere, Accademia Tadini, n.inv. MR0R 503