TENDER: la strategia vincente per vincere le gare d`appalto all`estero

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TENDER: la strategia vincente per vincere le gare d`appalto all`estero
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MondoNews
a cura del Settore Estero della Camera di commercio di Torino
Pubblicazione mensile - Autorizzazione del Trib. di Torino del 9-05-01 nº 5508
Direttore responsabile: Guido Bolatto - Redazione: Camera di Commercio di Torino – Settore Estero
Via San Francesco da Paola 24, 10123 Torino – Tel. 0115716368
TENDER: la strategia vincente per vincere le
gare d’appalto all’estero
Si chiama Tender. Che in
inglese vuol dire gara d’appalto. È il rinnovato servizio
messo a disposizione dalla
Camera di commercio di Torino
per supportare le piccole e
medie imprese che partecipano a gare e progetti internazionali. Le gare d’appalto all’estero costituiscono ormai una
fonte allettante di opportunità,
specie per le imprese medio
piccole, che tuttavia devono
essere coscienti che occorre
superare prima di tutto una
serie di ostacoli, tanto nell’accesso all’informazione quanto
nei mezzi da mettere in opera
per rispondere tempestivamente e correttamente agli inviti a
partecipare alla gara.
Primo imperativo per l’impresa è dunque gestire l’informazione: una tappa essenziale
dal momento che se la diffusione di internet facilita le cose, in
realtà la ricerca dei bandi rimane un esercizio alquanto complesso.
Tender si pone come primo
obiettivo quello di fornire un
servizio di ricerca personalizzata e in tempo reale dei bandi
di gara. Si tratta di un flusso
opportunamente selezionato di
informazioni che coprono tutte
le gare finanziate dall’Unione
Europea, dal Sistema delle
Nazioni Unite, dalla Banca
Mondiale, dalle Banche regionali di Sviluppo e dalla cooperazione bilaterale dell’Italia con
i paesi emergenti. Tramite l’inserimento in un sistema di
ricerca automatico di alcune
parole chiave che identificano
l’attività dell’azienda interessata, è possibile infatti avere a
disposizione gli estratti dei
bandi di gara o dei progetti in
via di preparazione che più
interessano l’azienda.
Il sostegno della Camera di
commercio non si esaurisce
qui: iscrivendosi a Tender infatti è possibile anche fruire di
una prima assistenza specializzata: assistenza che va dall’aiuto nell’esame dei testi dei
bandi, al contatto con le agenzie appaltanti nei vari paesi,
alla ricerca di idonee forme di
finanziamento e di garanzia
per la partecipazione alla gara
stessa. Inoltre, nel quadro
delle azioni di supporto e di
promozione, sono previsti
1
anche seminari, tavole rotonde
e la partecipazione a fiere e
missioni presso gli organismi
internazionali.
Il servizio, che viene offerto in
collaborazione con il Centro
Estero Camere Commercio
Piemontesi e che fruisce del
contributo comunitario previsto
dal DOCUP della Regione Piemonte - periodo 2000/6, viene
offerto a titolo gratuito. Le
imprese interessate possono
ottenere ulteriori informazioni
ed iscriversi rivolgendosi ai
seguenti numeri:
tel. 011.5716366/7/8;
fax 011.5716.363/9;
e-mail: [email protected]
SOMMARIO
• TENDER: la strategia vincente
per vincere le gare d’appalto
all’estero
• SCHEDA: programmi europei di
finanziamento
• FOCUS La mappatura della
filiera autoveicolare in Piemonte
• Notizie dai paesi
• Finanziamenti
• Manifestazioni
• Speciale: Allargamento Unione
Europea
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SCHEDA PAESE
I PROGRAMMI EUROPEI DI FINANZIAMENTO
PER LA SOCIETA’ DELL’INFORMAZIONE
L’importanza delle tecnologie
della società dell’informazione
è stata formalizzata con il Consiglio di Lisbona del 2000, il
quale prevedeva la rapida transizione verso una società della
conoscenza dinamica e competitiva capace di garantire
uno sviluppo sostenibile, posti
di lavoro più numerosi e di
miglior qualità ed una maggior
coesione sociale.
Per raggiungere tale obiettivo
risulta fondamentale l’adozione
su larga scala delle applicazioni e dei servizi delle tecnologie
informatiche in tutti i settori.
Nell’ambito del VI Programma
Quadro 2003-2006 (le attività
di ricerca a livello europeo
sono strutturate all’interno di
programmi quadriennali), la
priorità tematica IST (Information Society Technology da qui
in poi denominata TSI) contribuirà ad accrescere lo sviluppo
tecnologico e la competitività
delle aziende europee e comporterà nel contempo maggiori
vantaggi per tutti i cittadini
europei.
Al fine di concentrare l’attenzione sul traguardo prefissato,
il programma di lavoro del
biennio 2003-2004 prevede un
numero limitato di obiettivi strategici scelti dopo una vasta
consultazione basata sulle
opportunità economiche, sociali e tecnologiche a livello europeo. Gli obiettivi riguardano:
- Il consolidamento dei punti
di forza in settori in cui l’Europa vanta una supremazia
industriale e tecnologica
(comunicazioni mobili e
senza filo, microelettronica
e microsistemi, sistemi
embedded, TSI applicate in
materia di sanità, trasporti e
strumenti di sostegno alle
imprese);
- Il superamento delle lacune
in settori critici per la competitività europea e le sfide
sociali (software generici,
sistemi informatici e strumenti di sviluppo dei contenuti)
- Lo sfruttamento di nuove
possibilità e le risposte a
nuove esigenze (tecniche
avanzate di interazione, i
nuovi sensori e microsistemi, i sistemi di gestione
delle conoscenze di tipo
contestuale e i sistemi di
tipo GRID per risolvere problemi complessi in materia
di ambiente, sanità ed ingegneria);
- la co-evoluzione della tecnologia e delle sue applicazioni in modo che i progressi tecnologici possano tradursi concretamente in prodotti e servizi innovativi,
prestando particolare attenzione alle esigenze degli
utilizzatori e all’utilizzabilità
e accessibilità di tecnologie
e applicazioni.
Inoltre, l’ambito TSI del 6° Programma Quadro appoggerà la
ricerca finalizzata a studiare e
sperimentare future visioni e
tecnologie emergenti (FET)
alla frontiera delle conoscenze
nel campo delle TSI, incorag2
giando l’emergere di nuove
aree e comunità scientifiche e
tecnologiche legate alle TSI.
BANDI
Il primo bando, chiuso in data
24.04.03 aveva messo a
disposizione fondi per 1070
milioni di € ed era incentrato
su alcune aree della priorità. È
programmato per il mese di
giugno il II° bando che metterà
a disposizione fondi per 525
milioni di € e si chiuderà il
15.10.2003. Settori oggetto
dell’invito a presentare proposte saranno:
Visualizzazione avanzata;
Componenti funzionali, ottici,
optoelettronici e fotonici;
Piattaforme di sviluppo aperte
per software e servizi;
Sistemi cognitivi;
Sistemi embedded;
Applicazioni e servizi per utenti
e lavoratori mobili;
Contenuti intermediali (crossmedia) per lo svago e il tempo
libero;
Sistemi GRID per la risoluzione
di problemi complessi;
Miglioramento della gestione
del rischio;
ePartecipazione (eInclusion:
sistemi intelligenti per persone
con esigenze particolari, p. es.
disabili e anziani);
Banchi di prova per il collegamento in rete delle attività di ricerca.
L’invito è aperto per tutti i tipi di
progetto (STREP, CRAFT, etc.).
Maggiori informazioni saranno
disponibili su Internet alla
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pagina:
http://fp6.cordis.lu/fp6/
calls_activity.cfm?
ID_ACTIVITY=124
La Commissione Europea,
Direzione Generale Società
dell’Informazione, ha inoltre
pubblicato un invito a manifestare interesse per la prestazione di servizi di assistenza in
vari incarichi di natura tecnica,
amministrativa ed organizzativa svolti dalle direzioni del programma IST, in base agli obiettivi fissati dal programma di
lavoro 2003-2004.
Le persone che sono interessate all’iscrizione in un elenco
di potenziali contraenti sono
invitate a presentare l’atto di
candidatura a partire dall’8
maggio 2003. L’elenco sarà
aggiornato su base regolare.
Le attività interessate sono:
1. Assistenza per l’elaborazione
dei documenti tecnici, in particolare dei successivi aggiornamenti del programma di
lavoro, nonché assistenza
per la presentazione di relazioni su conferenze, seminari, gruppi di lavoro, riunioni,
mostre ed altre informazioni
e manifestazioni promozionali. Assistenza per la redazione, editing e correzione di
tutti i testi relativi ai programmi delle conferenze, alle
guide delle mostre, alle guide
di rete nonché altri testi (casi
di successo, schede descrittive, ecc.).
2. Assistenza tecnica per l’analisi dei risultati delle valutazioni derivanti dai bandi di
gara IST
Ogni qualvolta verrà stipulato
un contratto specifico relativo
alle attività sopra descritte, l’ente appaltante invierà i capitolati
d’oneri a tutti i candidati presenti nell’elenco o ad alcuni di essi,
selezionati in base a criteri specifici all’appalto in questione. I
candidati prescelti riceveranno
il capitolato d’oneri e i criteri di
aggiudicazione per la valutazione dell’offerta con il migliore
rapporto qualità-prezzo.
Per scaricare i documenti relativi:
http://fp6.cordis.lu/fp6/
eoi_details.cfm?CALL_ID=72
All’interno del VI Programma
Quadro le attività TSI sono
finanziate anche all’interno di
altre aree:
n Infrastrutture per la ricerca –
GEANT e GRIDs
n Attività di ricerca per le PMI
(CRAFT)
n Risorse umane e mobilità
(Borse Marie Curie)
n Coordinamento delle attività
di ricerca (ERA-NET)
n Nanotecnologie e nanoscienze, materiali multifunzionanti basati sulla conoscenza e nuovi processi e
dispositivi di produzione
http://fp6.cordis.lu/fp6/home.cfm
ALTRI PROGRAMMI europei
che finanziano attività
relative alla società
dell’informazione
A) ETEN - Trans-European
Telecommunications
Networks
Il programma ha come obiettivo lo sviluppo di servizi elettronici basati su reti di telecomunicazione (e.services) con una
dimensione transeuropea.
È rivolto alle organizzazioni
che producono e-services e
promuove i servizi di pubblico
interesse che danno a cittadini,
imprese e amministrazioni l’opportunità di ottenere vantaggi
dalla e-society.
http://www.tentelecom.org/
3
default.asp
B) ECONTENT - European
Digital Content on the
Global Networks.
Il programma ha come obiettivo il supporto della produzione,
dell’uso e della distribuzione di
contenuti digitali europei nonché la promozione della diversità linguistica e culturale nei
networks globali. In particolare,
eContent mira a promuovere:
l lo sviluppo di servizi transfrontalieri basati sulle informazioni del settore pubblico
l le raccolte di dati digitali a
livello europeo basate sulle
informazioni del settore
pubblico
l la produzione dei contenuti
digitali in un contesto multilinguistico e multiculturale
l il dinamismo del mercato
europeo dei contenuti digitali
http://www.cordis.lu/econtent
C) eLEARNING
L’obiettivo dell’iniziativa e-Learning è di mobilitare gli operatori
del mondo dell’educazione e
della cultura e gli operatori
economici e sociali europei, al
fine di promuovere l’adattamento dei sistemi educativi e
formativi in una società basata
sulla conoscenza.
In particolare, l’iniziativa eLearning è volta a:
l incoraggiare lo sviluppo e
l’acquisizione di una “cultura digitale”
l migliorare la capacità di
ognuno di utilizzare le
nuove tecnologie per l’apprendimento e il lavoro
l adeguare i nostri sistemi d’istruzione e di formazione
per affrontare le sfide della
società dell’informazione
Per maggiori informazioni:
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pagina eLearning del sito della
Direzione Generale Istruzione
e Cultura
http://europa.eu.int/comm/
education/elearning/indexfr.html
portale eLearning
http://www.elearningeuropa.info
europea e l’America Latina nel
settore della società dell’informazione.
D) @lis: alleanza per la
società dell’informazione.
Per maggiori informazioni:
sito Internet della Commissione
europea, Ufficio di Cooperazione
EuropeAid:
http://europa.eu.int/comm/
europeaid/projects/alis/
index_fr.htm
@lis è un programma di cooperazione che mira a rafforzare il partenariato tra l’Unione
E) Asia IT&C: The Asia
Information Technology and
Communication Programme.
Il programma Asia IT&C vuole
rafforzare il partenariato tra l’Unione europea e l’Asia promuovendo la ricerca, lo sviluppo e la standardizzazione delle
soluzioni IT&C innovative.
Per maggiori informazioni:
sito Internet della Commissione europea, Ufficio di Cooperazione EuropeAid:
http://europa.eu.int/comm/
europeaid/projects/asiaitc/html/
main.htm
Lo Sportello Apre e l’Euro Info Centre IT375 della Camera di commercio di Torino, in collaborazione
con Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino, Università del Piemonte Orientale “Amedeo
Avogadro”, Unioncamere Piemonte e Euro Info Centre IT376-Federpiemonte organizzano per il 2
luglio p.v. una giornata informativa su
VI Programma Quadro di R&ST
Tecnologie per la Società dell’Informazione
Le opportunità del II Bando
Le opportunità del programma eContent
L’incontro si propone di presentare a imprese, enti di ricerca e altri potenziali interessati il nuovo
bando IST fornendo indicazioni utili per chi intende partecipare al bando tenuto conto anche di
quanto emerso nel processo di valutazione delle proposte presentate in occasione del primo
bando.
Al pomeriggio i relatori saranno disponibili per colloqui individuali con potenziali proponenti.
Il Programma
9,00
9,15
9,30
10,30
11,15
11,30
12,00
12,15
12,30
Registrazione dei partecipanti
Saluto di apertura
Guido Bolatto, Camera di commercio di Torino
Il II bando IST: le opportunità di ricerca
Alessandro Barbagli, Commissione Europea – DG Società dell’Informazione
Il primo bando IST: una sintesi dei risultati
Alcuni consigli per presentare un buon progetto
Francesco Beltrame, Esperto nazionale per la priorità tematica IST
Coffee break
Le opportunità del programma eContent
Gabriella Bigatti, AproCom, National Contact Point per il programma eContent
Situazione e aspettative delle imprese piemontesi del settore ICT
Renato Bellavita, Unione Industriale di Torino
La rete degli Innovation Relay Centre per il trasferimento di tecnologie
Marco Mangiantini, coordinatore ALPS IRC
Dibattito e conclusione
L’incontro si terrà presso il Centro Congressi Torino Incontra – Sala Einaudi – via Nino Costa 8,
Torino. La partecipazione è gratuita, previa iscrizione entro il 30 giugno 2003 presso la segreteria
organizzativa, via fax al numero 011 5716324 o via e-mail all’indirizzo [email protected]
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FOCUS
La mappatura della filiera autoveicolare in Piemonte
ne / prototipazione e nei servizi.
È stata recentemente
presentata la mappatura
della filiera autoveicolare in
Piemonte condotta sulla
base di un questionario preparato dalla Camera di
Commercio di Torino e dalla
società STEP. Lo studio, che
ha coinvolto oltre 3.000
aziende e analizza le risposte di oltre 500 imprese con
un fatturato realizzato nel
settore autoveicolare superiore al 30%, rappresenta
oggi il censimento più completo ed approfondito mai
realizzato dell’universo della
filiera dell’auto nella provin-
cia di Torino.
Lo studio pone in evidenza l’esistenza di competenze differenziate ed articolate
che coprono tutti i segmenti
della filiera dell’auto in Piemonte.
Nei diversi segmenti, la
quota del fatturato delle
imprese indirizzato al settore autoveicolare è in genere
molto elevata, soprattutto
nei settori del telaio/scocca
e degli interni.
Per quanto attiene l’età
delle aziende, in generale le
più giovani si trovano nei
segmenti della progettazio5
In generale, le imprese
della filiera sono in grado di
interagire con clienti e fornitori in più lingue: solo il 2 %
delle aziende non è infatti in
grado di comunicare in nessuna lingua straniera, mentre oltre l’80% può gestire
rapporti in 2 o più lingue
straniere. La lingua inglese
è conosciuta dal 85% delle
aziende, il francese dal
79%, il tedesco dal 41%, lo
spagnolo dal 27%, il portoghese dal 9%. Ancora poco
diffusa la conoscenza del
cinese e del giapponese.
Diversificazione del
sistema e
internazionalizzazione
In generale, una percentuale di imprese compresa
tra il 20 e il 30% ha un unico
cliente che pesa per oltre il
50% del fatturato, mentre
per una percentuale compresa tra il 18 e il 25% delle
aziende il primo cliente non
pesa più del 20% del fatturaAnno 6 - N. 6 – Giugno 2003
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to. Fanno eccezione le
imprese di Servizi, che risultano molto più diversificate e
per cui il primo cliente non
rappresenta oltre il 20% del
fatturato in quasi la metà
delle aziende.
Un dato analogo emerge
dalla considerazione del
peso complessivo dei primi
5 clienti. Anche qui le imprese di Servizi si distinguono
per la loro diversificazione:
la percentuale delle imprese
per cui i primi 5 clienti pesano per meno della metà del
fatturato supera il 50%,
mentre negli altri sotto-settori si attesta tra il 30 e il 40%.
Analizzando la dinamica,
si deve osservare un netto
trend verso la diversificazione e l’irrobustimento della
clientela, con una riduzione
del peso del primo cliente
ed una tendenza verso un
incremento del peso dei
primi 5 clienti.
La ripartizione dei principali clienti per tipologia
(assemblatori finali, sistemisti e modulisti, fornitori di 1°
livello, fornitori di livello inferiore) mostra una distribuzione simile per i quattro
sotto-settori, con una importanza preponderante di case
automobilistiche e fornitori di
1° livello.
denza verso un incremento
delle esportazioni.
Il peso delle importazioni
sugli acquisti è minore al
10% in oltre il 60% delle
aziende. Per poco più di un
quarto delle aziende le
importazioni pesano.
È possibile scaricare il file
dell’indagine completa in
formato Acrobat pdf dal sito
della Camera di commercio
di Torino www.to.camcom.it.
I sotto-settori più propensi
all’esportazione, caratterizzati da una maggior percentuale delle imprese per cui
l’export conta per oltre il
50% del fatturato – sono i
Servizi e gli Impianti (con
rispettivamente il 35% e il
27% delle imprese). Ad ogni
buon conto tutti i sotto-settori mostrano una forte ten6
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NOTIZIE DAI PAESI
q PAKISTAN: il governo ha ridotto i diritti
doganali su 259 articoli.
zania, dell’East African Co-operation Iniziative, un
accordo commerciale per la riduzione delle tariffe
e l’accesso al mercato regionale del Comesas, il
mercato comune degli Stati dell’Africa meridionale e orientale.
L’economia del Paese è trainata dal settore agricolo (circa il 43%), i cui prodotti di punta sono tè,
patate, carne, pollame e cotone. La composizione
merceologica delle esportazioni, se si esclude
l’oro, si basa quasi esclusivamente su prodotti alimentari (caffè, tè, pesce). Come la quasi totalità
dei paesi in via di sviluppo, l’Uganda soffre di
un’eccessiva concentrazione del proprio sistema
produttivo su pochi prodotti, e quindi su una scarsa diversificazione delle esportazioni. Timidi
tentativi sono stati intrapresi di recente dal governo per sviluppare e diversificare l’export. In questa direzione va il Customs Management Bill in
base al quale l’Uganda può esportare negli USA,
duty-free, tessili, prodotti ittici e fiori. Assorbendo
l’8,4% del totale delle esportazioni, gli Stati Uniti
sono il terzo mercato di sbocco dell’Uganda.
Nel 1986 l’Uganda ha avviato un programma
radicale di riforme economiche, finalizzato ad
invertire il lungo trend di stagnazione e al raggiungimento della stabilità macroeconomica.
Grazie a queste riforme, l’Uganda oggi vanta una
situazione di bassa inflazione, stabili tassi di cambio e una consistente crescita economica.
Dal 1991, oltre 200 imprese di varie dimensioni
hanno investito in Uganda per progetti nel settore
dell’agricoltura, della produzione manifatturiera e
dei trasporti.
Agli investitori stranieri l’Uganda offre:
s una localizzazione strategica nel cuore dell’Africa che garantisce un facile accesso ai mercati regionali;
s un accesso preferenziale all’Unione europea e
agli Stati Uniti per alcune categorie di esportazioni;
s un ambiente economico stabile;
s un’economia completamente liberalizzata: in
particolare, la liberalizzazione dei cambi consente agli investitori di spostare capitali e profitti senza restrizioni (l’Uganda è uno dei cinque paesi africano in cui non esistono restrizioni di alcun genere sul trasferimento dei
Il Governo pakistano ha ridotto i diritti doganali su
259 articoli, fra cui materie prime e componenti
vari, soprattutto per l’industria manifatturiera, strumenti per l’agricoltura, semilavorati per l’industria
siderurgica, strumenti per la lavorazione della
ceramica. Il Governo ha introdotto un’imposta del
25% sui video usati per i computer per incoraggiare la produzione locale. I diritti sull’importazione di oro sono stati ridotti da un dollaro per 11,6
grammi a 50 centesimi; vi è stata una riduzione
del 20 e 25% sulla frutta fresca o secca dall’Afghanistan, sono stati ridotti del 10% i diritti su
alcune spezie, sui filati di seta, sui cuscinetti a
sfera per scoraggiare il contrabbando di questi
articoli. I diritti doganali sui veicoli di più di 1800
cc di potenza sono stati ridotti dal 200% al 150%.
Il Governo ha ancora ridotto i diritti doganali dal
10 al 5% sull’importazione di attrezzature mediche e di apparecchiature per l’uso dei raggi X
usati per scopi diagnostici negli ospedali e nelle
istituzioni mediche. È stato concesso ai pakistani
all’estero di importare articoli franco dogana,
come registratori a nastro, macchine per cucire,
bruciatori a gas, proiettori di DVD. Il Governo ha
infine abolito l’esenzione sui pezzi di ricambio di
consumo, parti di ricambio per manutenzione e gli
accessori; il diritto sull’olio di palma grezzo è stato
ridotto da Rs 9.500 per tonnellata a Rs 9.000 per
tonnellata.
(Fonte ICE KARACHI)
q UGANDA: Analisi Paese
Strategicamente collocata tra l’Africa Centrale e
l’Africa dell’Est, l’Uganda riveste una particolare
importanza per il commercio regionale. L’Uganda
si presenta attualmente come l’economia con la
più rapida crescita tra i paesi dell’Africa sub-sahariana e, sotto molti aspetti, si appresta a riflettere
il nuovo volto dell’Africa emergente.
Il sistema politico dell’Uganda si basa sul common law e sugli usi. Ancora molto insufficiente è il
recepimento e l’attuazione delle norme internazionali.
L’Uganda è membro, insieme al Kenya e alla Tan7
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Per il rilascio di una licenza d’investimento dall’Autorità per gli Investimenti in Uganda gli operatori stranieri devono esibire:
s il certificato societario;
s lo statuto;
s un business plan dettagliato che includa il
capitale investito.
La richiesta di licenza non ha costi. Successivamente al rilascio di una licenza generale, occorre
una licenza specifica relativa al settore d’investimento, la quale invece ha un costo che va dai
100 ai 1.000 dollari all’anno, a seconda delle
categorie di attività e affari.
Settori quali banche e assicurazioni, industria ittica, silvicoltura e minerali richiedono un’approvazione speciale da parte di istituzioni competenti.
Agli investitori stranieri non è riconosciuto il
diritto di proprietà sugli immobili, ma solo concessioni che vanno da 5 a 99 anni.
La procedura prevista per realizzare un investimento in Uganda prevede la registrazione della
società/imprese in Uganda presso l’URA, Uganda
Revenue Authority, e la produzione dei seguenti
documenti:
s atto costitutivo;
s certificato societario;
s licenza d’investimento.
Successivamente, l’imprenditore registrato può
richiedere il Tax Identification Number (TIN),
necessario sia per imprese che per individui,
inclusi gli investitori stranieri, ai fini di identificazione fiscale. Norme specifiche si applicano ai
residenti e non-residenti ai fini fiscali. Una persona è considerata residente se:
s possiede un’abitazione permanente in Uganda;
s se vive in Uganda per un periodo continuato di
183 gg. o più in un anno fiscale;
s se durante l’anno in corso o in ciascuno dei
due anni fiscali precedenti ha vissuto in Uganda per periodi di 122 gg in ognuno degli anni
fiscali.
In base al principio della territorialità, il reddito
delle società prodotto in Uganda è tassabile in
loco. Le fonti di reddito tassabili includono i profitti e i guadagni ottenuti da qualunque attività realizzata. Altre fonti includono i dividendi ottenuti
dalla partecipazione in altre società e gli interessi
ottenuti da proprietà della società
La determinazione della residenza di una
società è cruciale ai fini dell’imputabilità fiscale.
Laddove una società è registrata e gestita in
capitali);
s possibilità di detenere per intero il capitale
sociale di un’impresa;
s una ricca disponibilità di risorse naturali;
s un soddisfacente livello di formazione della
manodopera;
s infrastrutture sviluppate in confronto con gli
altri paesi della regione: il sistema stradale dell’Uganda è ben collegato ai suoi principali partner commerciali, il Kenya e la Tanzania.
Comunicazioni ferroviarie sono disponibili per
il trasporto di merci e l’aeroporto di Entebbe
collega il Paese con i principali scali internazionali.
Sono particolarmente incentivati gli investimenti
nel settore minerario, manifatturiero e nel turismo. Gli incentivi in questi settori prevedono l’esenzione totale da qualsiasi imposta o tassa.
I principali settori di investimento, per i quali è
prevista l’esenzione totale da qualsiasi imposta o
tassa, sono:
s l’alimentare;
s la floricoltura;
s la pesca e la piscicoltura;
s l’edilizia;
s servizi finanziari;
s il tessile;
s il minerario-estrattivo (argilla, gesso, tungsteno, oro, ecc.);
s la trasformazione agroalimentare;
s il turismo, in particolare l’eco-turismo;
s le infrastrutture (è richiesta l’approvazione del
relativo ministero)
L’Autorità per gli Investimenti in Uganda (UIA)
è l’ente preposto alla promozione degli investimenti esteri diretti. Istituita dal Parlamento nel
1991, l’UIA ha la finalità di attirare, promuovere e
facilitare le attività dei potenziali investitori, coordinare il programma di marketing degli investimenti nazionali, monitorare il trend di investimenti
internazionali.
Agli investitori stranieri è richiesto un investimento minimo di 100.000 dollari USA, agli investitori locali di 50.000 dollari USA. Per gli investitori
stranieri è indispensabile ottenere una licenza
preliminare, rilasciata dall’Autorità per gli Investimenti in Uganda, mentre gli investitori locali possono comunque procedere alla realizzazione di
programmi di investimento senza l’autorizzazione
preliminare dell’UIA.
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fissa l’aliquota della trattenuta fiscale sui pagamenti ai non residenti nella seguente misura:
s professionisti e manager: 15%;
s royalties: 15%;
s dividendi: 15%;
s interessi: 15%;
s pensioni o vitalizi: 15%.
L’ Income Tax Act del 1997 prevede deduzioni
fiscali sui redditi. Ad esempio, sono deducibili le
spese sostenute dal contribuente per la realizzazione di lavori agricoli. Un contribuente che conduca un’azienda di orticoltura in Uganda beneficia di deduzioni fiscali pari al 20% della spesa
sostenuta per l’acquisto di impianti di orticoltura o
la costruzione di una serra. Secondo l’Income Tax
Act attività di orticoltura sono :
s la coltivazione di semi, bulbi, ecc.;
s la coltivazione di funghi;
s le coltivazioni artificiali.
In generale, i profitti tassabili di una filiale produttiva di una società straniera sono calcolati allo
stesso modo di quelli di una società residente.
Non sono previste deduzioni per interessi e royalties pagate da una filiale ugandese alla società
madre estera. Le spese sostenute da una filiale
fuori dall’Uganda sono deducibili se riguardano
spese amministrative. Le vendite all’estero da
parte di una filiale produttiva di beni fabbricati in
Uganda generano reddito in loco. Di conseguenza, tale reddito viene tassato in Uganda.
Sebbene ad una filiale non si applichino imposte
alla fonte sulle rimesse di profitti alla società
madre, (al contrario di una società affiliata, i cui
dividendi rimessi alla società associata estera
sono invece soggetti a trattenuta fiscale), le aliquote di imposta sul reddito ad essa imponibili
sono più alte di quelle delle società costituite in
loco. Di conseguenza, gli investitori stranieri preferiscono creare una società in Uganda piuttosto
che una filiale. A quest’ultima si ricorre prevalentemente per l’esecuzione di singolo progetti.
Le principali agevolazioni per gli investitori stranieri prevedono:
s esenzione dai dazi all’importazione per macchinari o beni intermedi;
s detrazioni del 50% per impianti e macchinari
situati a Kampala, Entebbe, Namanve, Jinia e
Njeriu;
s detrazioni iniziali del 75% per impianti e macchinari localizzati in differenti aree;
s detrazioni del 25% sui costi di start-up soste-
Uganda in un dato anno fiscale, tale società viene
classificata come residente ai fini fiscali.
L’aliquota fiscale applicabile alle società è del
30%, eccetto che per le società che operano nel
settore minerario, alle quali si applica un’aliquota
compresa tra il 25 e il 45%.
I profitti di una partnership, inclusa un’impresa
che si occupa di commercio, sono tassabili.
Una ditta individuale è soggetta a tassazione
come una persona fisica.
Se il fatturato lordo di un residente fiscale è inferiore a 50 milioni di scellini le aliquote imponibili
sono:
s 100.000 scellini: da 0 a 20.000.000 scellini di
reddito annui;
s 250.000 scellini: da 20.000.000 a 30.000.000
scellini di reddito annui;
s 350.000 scellini: da 30.000.000 a 40.000.000
scellini di reddito annui;
s 450.000 scellini: da 40.000.000 a 50.000.000
scellini di reddito annui;
Per quanto riguarda l’imposta sul Valore Aggiunto, la soglia minima di fatturato per l’imponibile
IVA è di 50.000.000 scellini annui. Persone fisiche
e società che fatturano importi inferiori sono
esenti dal pagamento dell’imposta sul valore
aggiunto.
Sono esenti dal pagamento dell’imposta sul valore aggiunto le transazioni aventi ad oggetto:
s prodotti alimentari non trasformati, incluso il
bestiame;
s francobolli;
s sevizi finanziari;
s servizi assicurativi;
s terreni incolti;
s proprietà immobiliari in affitto o in prestito non
utilizzate a scopi commerciali o per fini turistici,
o superiori ad un periodo di due mesi;
s servizi medici, dentistici e di assistenza sociale;
s scommesse e lotterie;
s servizi funebri;
s metalli preziosi;
s servizi di trasporto passeggeri;
s carburante (petrolio, diesel ecc.).
Su tutte le merci importate si applica un’aliquota IVA del 17%. Le esportazioni sono esenti
esenti dall’IVA. Gli investitori che sono interessati
in attività di esportazione sono comunque soggetti alla registrazione IVA.
Per le trattenute alla fonte, la normative vigente
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nuti nei primi quattro anni;
s detrazioni sulle spese per la ricerca scientifica
del 100%;
s detrazioni del 100% sulle spese di formazione;
s detrazioni del 100% sulle spese di esplorazione mineraria.
Gli anni 60 e 70 hanno visto la privatizzazione di
gran parte dell’economia ugandese. L’espulsione
della comunità asiatica nel 1970 ha accelerato
questa tendenza, con molte delle proprietà asiatiche finite sotto il controllo del governo.
Nei primi anni Novanta il governo ha adottato una
politica di sviluppo del settore privato insieme con
un programma di dismissione della maggior parte
delle 107 aziende pubbliche, a quel tempo esistenti.
Lo “Statuto sulla riforma delle imprese pubbliche e le privatizzazioni” del 1993 fornisce la cornice giuridica per la realizzazione del programma
di collocazione sul mercato di imprese di proprietà pubblica.
Recentemente lo Statuto è stato emendato per
aumentare la trasparenza nel processo di cessione delle proprietà pubbliche e aumentare la partecipazione del settore privato
L’attuazione del programma di riforme è supportato dall’IDA, l’Agenzia internazionale per lo sviluppo. Vari sono stati i metodi seguiti per collocare sul mercato le aziende pubbliche a seconda
della natura della società e dell’oggetto di attività:
s liquidazione;
s vendita delle attività;
s vendita di partecipazioni;
s concessioni;
s emissione di azioni pubbliche.
Finora oltre 90 imprese sono state privatizzate.
La prima fase del programma che ha riguardato
prevalentemente le piccole imprese può dirsi
completata, mentre è in fase di realizzazione la
seconda fase, dedicata alle medie e grandi
imprese, incluse le “public utilities”.
Attualmente è in programma la privatizzazione
di altre 38 imprese statali. Nel 2001 è stata completata la privatizzazione della Uganda Commercial Bank, la Banca centrale ugandese, acquistata dalla Stanbic (Standard Bank Investment Corporation del Sud Africa).
In programma la costruzione di una centrale
idroelettrica da 200 Mw ad opera della società
norvegese Norpak Power, mentre la Banca Mondiale sta erogando fondi consistenti per un programma di rete stradale e per una nuova centrale
elettrica.
L’Uganda ha ricevuto 33,5 milioni di dollari per il
51% di partecipazione in Uganda Telecommunications Ltd (UTL), da parte di un consorzio guidato dalla tedesca Detecon (sussidiaria di Deutsche Telecom). Si tratta della maggior vendita
pubblica nell’ambito del processo di privatizzazione in corso nel Paese.
Secondo i termini del contratto, il consorzio
dovrebbe realizzare significativi investimenti nella
società, nell’ambito dei progetti di lancio di
100.000 linee telefoniche e dell’offerta di servizi a
valore aggiunto. La maggior parte dei finanziamenti arriverà dai partner del consorzio, la svizzera Telcel e l’egizia Orascom.
Oltre allo Statuto per le riforme e le privatizzazioni, la normativa dell’Uganda contempla altri strumenti legislativi atti a fornire una cornice per gli
investimenti dei privati e a regolare le attività delle
società.
Il Codice per gli Investimenti, entrato in vigore
nel 1991, contempla agevolazioni e incentivi per
gli investimenti, tra cui benefici fiscali, la protezione da nazionalizzazioni ed espropriazioni.
La Legge sulle Società (“Companies Act”) è
stata promulgata nel 1948 ed è basata sul diritto
britannico in vigore a quel tempo. Il Companies
Act disciplina l’incorporazione, la registrazione e
la liquidazione di società a responsabilità limitata
sia pubbliche che private, la modifica di disposizioni sul capitale azionario e la gestione di
società.
In risposta al dinamismo del settore commerciale, il governo ha proceduto alla modifica di
oltre 39 leggi sul settore.
La Legge sull’Autorità dei Mercati dei Capitali,
adottata nel 1995, ha creato un’autorità responsabile per la promozione e il funzionamento dello
sviluppo in Uganda di un mercato dei capitali efficiente e trasparente.
Nel 1992 l’Uganda è diventata membro della
MIGA, l’Agenzia multilaterale per la garanzia
degli investimenti, in virtù della quale gli investitori in Uganda beneficiano di una copertura addizionale contro i rischi di investimenti non commerciali (guerre civili, rescissione del contratto, ecc.).
Va segnalata, infine, la costituzione dell’African
Trade Insurance Agency (ATI), un organismo a
cui partecipano alcuni Stati africani, tra cui l’Uganda, e la cui finalità è di assicurare gli investimenti contro i rischi politici. Il rimborso, a carico
dei paesi membri, può essere ottenuto per investimenti compresi tra i 250 e 1 milione di dollari.
(Fonte Mondimpresa)
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FINANZIAMENTI
❏ AMBIENTE - PROGRAMMA
LIFE: BANDO 2004
L’invito a presentare proposte
2004 relativo ai programmi in
campo ambientale “LIFE Ambiente” e “LIFE-Natura” e
“LIFE - Paesi terzi” è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale
dell’Unione Europea C 119 del
21.5.2003
a) LIFE AMBIENTE
CHI PUÒ PRESENTARE
PROPOSTE: soggetti (persone fisiche o giuridiche) stabiliti
nei paesi dell’Unione Europea
o nei 10 paesi candidati per
l’allargmento
PROGETTI AMMISSIBILI
per Life-Ambiente: progetti di
dimostrazione che contribuiscono allo sviluppo di tecniche
e metodi innovativi e integrati e
all’ulteriore sviluppo della politica comunitaria dell’ambiente.
In particolare:
Progetti che integrano considerazioni sull’ambiente e sullo
sviluppo sostenibile nella pianificazione e nella valorizzazione
del territorio, incluse le zone
urbane e costiere.
Progetti che promuovono la
gestione sostenibile delle
acque freatiche e di superficie.
Progetti che riducono al minimo l’impatto ambientale delle
attività economiche, in particolare mediante lo sviluppo di
tecnologie pulite e ponendo
l’accento sulla prevenzione,
compresa la riduzione delle
emissioni di gas ad effetto
serra.
Progetti che permettono di prevenire, riutilizzare, recuperare
e riciclare i rifiuti di tutti i tipi e
di gestire razionalmente il flusso di rifiuti.
Progetti che riducono l’impatto
ambientale
dei
prodotti
mediante una strategia integrata agli stadi della produzione,
della distribuzione, del consumo e del trattamento al termine
del loro ciclo di vita, compreso
lo sviluppo di prodotti rispettosi
dell’ambiente.
PRESENTAZIONE
DELLE
PROPOSTE
Le proposte devono essere
redatte utilizzando gli appositi
moduli. I pacchetti informativi
relativi alle procedure e ai criteri di ammissibilità e i necessari moduli di domanda possono essere ottenuti (per il
momento solo in lingua inglese) sul sito Web della Commissione al seguente indirizzo:
http://europa.eu.int/comm/
environment/life/funding/
life-env_call2004/index.htm. La
data di scadenza per la presentazione delle domande
all’autorità nazionale italiana
(Ministero Ambiente) è il 15
Ottobre 2003. Le autorità
nazionali dovranno a loro volta
trasmettere le proposte alla
Commissione entro il 30
novembre 2003.
AUTORITÀ
NAZIONALE
ITALIANA: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (LIFE) - Dipartimento per
lo Sviluppo Sostenibile e per le
Politiche del Personale e gli
Affari Generali - Direzione per
la Protezione Internazionale
dell’Ambiente
- Dott. Pietro La Grotta
- Via Cristoforo Colombo 44 00147 ROMA - tel 06 57228206
- fax 06-57228217 - E-mail:
11
[email protected]
- Sito internet
http://www.minambiente.it/Sito/
settori_azione/pia/
programmi_comunitari/
lifeambiente/life.asp
b) LIFE NATURA
CHI PUÒ PRESENTARE
PROPOSTE: persone fisiche o
giuridiche dell’Unione europea
o dei Paesi candidati
PROGETTI AMMISSIBILI per
Life-Natura: progetti finalizzati
alla conservazione degli habitat naturali e della fauna e flora
selvatica di interesse comunitario e (solo per i paesi candidati) internazionali.
PRESENTAZIONE
DELLE
PROPOSTE
I progetti vanno presentati alle
Autorità nazionali competenti
entro il 30 settembre 2003
Le Autorità sottoporranno i progetti ricevuti alla Commissione
entro il 31 ottobre 2003.
Il pacchetto informativo (modulistica e guida del proponente)
è disponibile (per il momento
solo in lingua inglese) sul sito
http://europa.eu.int/comm/
environment/life/funding/
life-nat_call2004/index.htm
AUTORITÀ
NAZIONALE
ITALIANA - Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio Direzione Conservazione della
Natura - Divisione II - Progetti
LIFE-Nature - Via Capitan
Bavastro, 174 - 00154 Roma Fax +39-06-57228277 - email:
[email protected]
c) LIFE - PAESI TERZI:
CHI PUÒ PRESENTARE
PROPOSTE:
persone fisiche o giuridiche dei
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seguenti paesi Albania, Algeria, Bosnia - Erzegovina, Croazia, Cipro, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Malta, Marocco,
Cisgiordania e Gaza, Siria,
Tunisia, Turchia, e la zona
costiera baltica della Russia.
PROGETTI AMMISSIBILI:
progetti di assistenza tecnica
che contribuiscono allo sviluppo delle capacità e delle strutture amministrative necessarie
in campo ambientale e per lo
sviluppo di una politica
ambientale e di programmi d’azione in paesi terzi beneficiari
che si affacciano sul Mediterraneo e sul Mar Baltico
PRESENTAZIONE
DELLE
PROPOSTE
I progetti vanno presentati alle
Autorità nazionali competenti
entro il 31 Ottobre 2003
Le Autorità sottoporranno i progetti ricevuti alla Commissione
entro il 30 Novembre 2003.
Il pacchetto informativo (modulistica e guida del proponente)
è
disponibile
sul
sito
http://europa.eu.int/comm/
environment/life/funding/
life-tc_call2004/index.htm
❏ NUOVO
INVITO
A
PRESENTARE PROPOSTE NELL’AMBITO DEL
PROGRAMMA
ASIA
PRO-ECO
La Commissione europea ha
pubblicato un nuovo invito a
presentare proposte nell’ambito del programma Asia Pro Eco
– destinato a rafforzare il dialogo ambientale tra l’Europa e
l’Asia (Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea C 119 del
21.5.2003 )
ATTIVITÀ FINANZIABILI :
capacità di gestione dell’am-
biente, approccio di mercato
alla protezione ambientale, sviluppo, promozione e sostegno
di reti euro-asiatiche di R&S
ambientale
Ciascuna attività dovrebbe
svolgersi nell’ambito di una
delle seguenti componenti:
- Conferenze
- Studi preparatori delle conferenze
- Linee guida: documenti che
perfezionino le idee che scaturiscono dalle conferenze
L’area geografica è costituita
dall’Unione Europea più i paesi
asiatici partecipanti, e cioè:
Afghanistan, Bangladesh, Bhutan, Cambogia, Repubblica
popolare cinese, Timor orientale, India, Indonesia, Repubblica democratica popolare del
Laos, Malaysia, Maldive,
Nepal, Pakistan, Filippine, Sri
Lanka, Thailandia e Vietnam.
Durata massima dei progetti:
24 mesi; cofinanziamento
massimo: 75 %.
I candidati devono presentare
proposte in collaborazione con
un minimo di due partner.
CHI PUÒ PRESENTARE
PROPOSTE
I candidati devono essere
autorità nazionali o enti regionali, oppure operatori del settore pubblico con una comprovata esperienza nell’organizzazione di conferenze nelle zone
interessate da Asia Pro-Eco.
Un candidato può presentare
progetti in collaborazione con
un minimo di 2 partner (NB: il
partenariato dovrà comprendere soggetti di entrambe le aree
- UE e Asia)
SCADENZA - Le proposte
devono pervenire entro il 3
Ottobre 2003.
ULTERIORI INFORMAZIONI
saranno pubblicati sui seguenti
siti Internet:
12
http://europa.eu.int/comm/
europeaid/tender/data/news.htm
Sito del Programma Asia Pro
Eco
http://europa.eu.int/comm/
europeaid/projects/
asia-pro-eco/index_en.htm
Qualsiasi domanda in merito al
presente invito a presentare
proposte va inviata per posta
elettronica all’indirizzo:
[email protected]
(citando il Rif. di pubblicazione:
EuropeAid/116557/C/G)
❏ PROGRAMMA INTERCULTURALE UE-INDIA Invito a presentare proposte
La Commissione europea ha
pubblicato un invito a presentare proposte nell’ambito del
programma Interculturale UE –
India (Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea C 118/2003).
ATTIVITÀ FINANZIABILI azioni che abbiano l’obiettivo di
sviluppare e incrementare la
cooperazione interculturale tra
l’India e l’Unione europea e le
relazioni tra i rappresentanti
della società civile attraverso
un dialogo rafforzato, un maggiore scambio di informazioni e
la creazione di reti. Area geografica: India e i quindici Stati
membri dell’Unione europea.
CHI PUÒ PRESENTARE
PROPOSTE
possono presentare proposte
le seguenti organizzazioni che
abbiano sede giuridica in India
o in uno Stato membro dell’Unione europea : enti od organizzazioni senza fini di lucro
dei settori culturale o dei media
/ associazioni e istituti di formazione nel settore dei media /
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camere di commercio / associazioni di PMI / associazioni
commerciali / confederazioni
industriali /agenzie di promozione e sviluppo del territorio /
istituti di istruzione superiore e
istituti privati di istruzione
superiore (registrati da almeno
cinque anni), legalmente riconosciuti e i cui diplomi sono
riconosciuti dall’autorità nazionale competente nel proprio
paese.
SCADENZA: le proposte devono pervenire entro il 12 settembre 2003
ULTERIORI INFORMAZIONI:
L’invito e le linee guida per i
candidati sono disponibili sul
sito Internet della Commissione europea alla pagina
http://europa.eu.int/comm/
europeaid/tender/data/news.htm
(Rif. di pubblicazione:
EuropeAid/116307/C/G/IN)
Eventuali quesiti possono
essere inviati per posta elettronica (indicando il riferimento di
pubblicazione) al seguente
indirizzo:
[email protected]
❏ BANCA MONDIALE E
MINISTERO DELL’AMBIENTE AMPLIANO LA
COLLABORAZIONE
È stato firmato il 18 giugno alla
Banca Mondiale a Washington
un accordo preliminare per la
creazione di un fondo fiduciario
dedicato alla protezione dell’ambiente in Cina, con il quale
il Ministero dell’Ambiente italiano mette a disposizione della
Banca 8,5 milioni di dollari. Il
fondo finanzierà studi di fattibilità, progetti pilota e programmi
di formazione. Dalle sue attività deriveranno nuove opportunità per aziende, università e
istituti di ricerca italiani. Inoltre,
la realizzazione dei progetti di
investimento individuati e
messi a punto grazie al nuovo
fondo potrà essere facilitata da
finanziamenti della Banca
mondiale al governo cinese. Le
altre iniziative, ancora in fase
di negoziazione, includono un
contributo al Consultant trust
fund program del valore di 1,5
milioni di dollari, per l’assunzio-
13
ne da parte della Banca mondiale di esperti italiani, da
impiegarsi per consulenze nel
settore ambientale, in Cina e
nei paesi dell’Asia orientale.
Altri 15 milioni di dollari verranno conferiti per l’istituzione di
un fondo che incentivi le tecnologie “pulite” in Cina e Africa e
andranno ad aggiungersi al
contributo di 7 milioni di dollari
al Community Development
Carbon Fund, deciso a maggio
2003. Questa parte del pacchetto produrrà crediti di emissione di carbonio, secondo le
regole del protocollo di Kyoto,
sia per l’Italia nel suo complesso che per le aziende che vorranno a loro volta sottoscrivere. Un fondo accessorio, per il
quale il Ministero ha stanziato
700.000 dollari, coprirà le spese
dei programmi di formazione
nei paesi dove gli investimenti
verranno effettuati. Per ulteriori
informazioni si può contattare il
funzionario ICE presso la
Banca mondiale scrivendo a
[email protected].
(Fonte ICE)
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MANIFESTAZIONI
❑ BALKAN & BLACK SEA
PARTNERSHIP 2003
Come partecipare:
Le imprese italiane che vogliono prendervi
SALONICCO 17 – 18 NOVEMBRE 2003
parte possono richiedere il catalogo della
Il DIPEK – Inter-Balkan & Black Sea Busi-
manifestazione, disponibile da Luglio sia in
ness Centre (Ente greco istituito per favorire
versione cartacea che su Internet all’indirizzo
la cooperazione economica con i mercati
http://www.seve.gr/bbsp/en/main.htm, e
dell’area balcanica e del Mar Nero) ed il
selezionare i potenziali partner con i quali
SEVE – Exporters’ Association of Northern
vorrebbero avere colloqui d’affari nelle 2 gior-
Greece - Associazione degli Esportatori del
nate del 17 e 18 Novembre 2003. Sulla base
Nord della Grecia) sono gli organizzatori
di ciò gli organizzatori fissano appuntamenti
della manifestazione Balkan & Black Sea
bilaterali (assistiti da interpreti se necessario).
Gli imprenditori presenti possono inoltre orga-
Partnership 2003, che si svolgerà nella città
nizzare direttamente sul posto incontri con
greca di Salonicco dal 17 al 18 Novembre
aziende facenti parte delle delegazioni euro-
2003.
pee e mediterranee similmente presenti per
L’iniziativa è finanziata dal Ministero Greco
incontrare le imprese presenti a Salonicco.
Affari Esteri ed ha lo scopo di favorire l’avvio
Promotore dell’iniziativa in Italia è Mondim-
di accordi di cooperazione commerciale, pro-
presa con cui l’Euro Info Centre della CCIAA
duttiva e tecnologica tra imprese europee e
di Torino ed il Centro Estero Camere Com-
mediterranee e 150 imprese provenienti dal-
mercio Piemontesi collaborano per la diffusio-
l’area balcanica e del Mar Nero.
ne a livello locale.
Paesi esteri coinvolti:
Per ulteriori informazioni contattare :
Albania, Bulgaria, Georgia, Grecia, Macedonia,
CCIAA Torino, EURO INFO CENTRE IT375,
Romania, Russia, Serbia e Montenegro, Tur-
Monica May, Nicoletta Marchiandi tel. 011
chia, Ucraina
5716342/3 fax 011 5716346
email: [email protected], n.marchian-
Settori economici:
[email protected]
Edilizia e materiali per costruzioni
CENTRO ESTERO CAMERE COMMERCIO
Prodotti alimentari e bevande
PIEMONTESI
Abbigliamento
Gabriella Diverio Tel. 011/6700661
Macchinari, attrezzature ed utensileria indu-
Fax 011/6965456
striale
e-mail: [email protected]
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SPECIALE
ALLARGAMENTO UNIONE EUROPEA
Mancano ormai pochi mesi all’allarga-
Speciale Allargamento UE
mento dell’Unione Europea, con l’ingres-
Scheda argomento
so – previsto per il 1° maggio 2004 - del
Unione
Europea
ampliata:
come cambia lo scenario economico per le imprese italiane
primo gruppo di dieci paesi candidati. Ma
cosa significa per il sistema imprenditoriale tale transizione? Opportunità derivanti da un mercato più ampio, da un
È ormai noto che il prossimo allargamento dell’Unione Europea a dieci nuovi Stati
membri nel 2004 e ad altri due nel 2007,
impatterà in modo significativo dal punto
di vista economico, sociale e politico,
sugli attuali Stati Membri. In termini istituzionali, il Trattato di Nizza ha già introdotto le necessarie riforme per il funzionamento di un’Europa a 25; dal punto di
vista economico e sociale, le disparità tra
regioni diverse verranno ampliate, anche
se l’allargamento del mercato interno
implicherà l’estensione delle regole e
degli standard adottati dal sistema
imprenditoriale comunitario ad un insieme di Paesi che contano complessivamente 105 milioni di abitanti (portando a
circa 500 milioni il numero di consumatori del mercato comune), su una superficie che aumenterà del 34% l’attuale territorio dell’Unione Europea.
lato; aumento della pressione concorrenziale dall’altro.
Per informare e sensibilizzare le imprese piemontesi su questi temi, a partire da
questo numero Mondonews ospita la
nuova sezione “Speciale Allargamento
UE”, che ogni mese conterrà: una scheda
pratica su un aspetto dell’allargamento di
particolare interesse per le imprese; la
presentazione di un paese candidato,
focalizzata sugli aspetti relativi alle
opportunità di affari; una sezione con le
ultime news e la segnalazione di eventi
sull’argomento.
Oltre allo “Speciale allargamento”, la
Camera di commercio di Torino ha in
corso altre iniziative quali seminari,
newsletter, guide pratiche e la creazione
In un’ottica macroeconomica, dunque,
l’allargamento rappresenta un grande cantiere e banco di prova per l’Europa del XXI°
secolo, apparendo innanzitutto come una
doppia opportunità, per i Paesi aderenti e
per gli attuali membri.
di una sezione specifica del sito internet
(www.to.camcom.it/allargamento)
dedicata all’argomento.
Per
informazioni
sull’allargamento
dell’Unione Europea e osservazioni o sug-
È chiaro che l’integrazione economica tra
la “vecchia” Europa ed i Paesi dell’Est è già
avanzata a punto tale da consentire la
distribuzione dei rischi e delle opportunità
economiche in modo piuttosto equilibrato;
gerimenti sui contenuti della rubrica, contattare l’Euro Info Centre della Camera di
commercio di Torino – tel 011 5716.343
– email [email protected]
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salire decisamente nei prossimi anni, mentre le importazioni europee dagli stessi
Paesi continuano a salire lentamente,
ammontando a circa l’1% del PIL dell’UE,
contrariamente alle esportazioni UE dirette
a quei Paesi che sono salite decisamente.
Segue un andamento analogo l’export piemontese verso i 10 Paesi candidati è in
sostanziale aumento. Infatti, pur considerando lo sfavorevole clima economico internazionale, la crescita (del 2002 rispetto al
2001) si aggira intorno al 4,3%. Tra i paesi
con i quali l’interscambio è più consistente
la Polonia si pone al primo posto, seguita
poi dalla Repubblica Ceca e dalla Romania,
che pur non facendo parte del primo gruppo di paesi candidati (il suo ingresso, così
come per la Bulgaria, è infatti previsto per
il 2007) rappresenta da molti anni una
realtà particolarmente interessante per i
nostri operatori, sia in termini di investimenti,
sia
come
destinazione
di
import/export.
d’altro canto è anche da ritenere che i
sistemi economici dei futuri Stati che si
uniranno a quelli dell’UE rappresentano non
più del 5% del totale europeo, un valore la
cui rilevanza potrebbe essere comparata
alla somma del peso economico di uno
Stato come l’Olanda ad un’area con 380
milioni di persone e con un PIL di 9.000
miliardi di euro. Ciò nonostante alcuni
timori turbano ancora gli operatori dell’Europa occidentale, come ad esempio: la
paura del rischio di incrementi competitivi
incontrollati sul mercato unico, derivante
dall’ingresso di economie ad alto tasso di
crescita ed a basso tenore di costi ovvero
la riduzione dei flussi di investimento negli
attuali Stati membri conseguente ad una
possibile “fuga” di capitali verso i Paesi
Candidati, o ancora l’afflusso massiccio di
lavoratori dall’Est quale ulteriore minaccia
alla disoccupazione nel mercato unico.
Inoltre, la grande apertura ad Est delle
economie europee ha anche implicato l’insediamento di nuove strutture produttive,
inizialmente rivolte all’acquisizione delle
opportunità derivanti dalla privatizzazione
del settore dei servizi (banche, hotels, assicurazioni) ed ora presenti in settori manifatturieri trainanti (automotive, abbigliamento, chimica, ecc).
È dunque chiaro quali potranno essere i
benefici dell’Allargamento sul medio-lungo
periodo, che porterà probabilmente il PIL
comunitario ad una crescita dell’1%, calcolata su un periodo di integrazioni che va dal
1995 al 2005.
Tuttavia, è necessario notare che l’impatto di tali cambiamenti sul sistema delle
piccole e medie imprese, motori trainanti
dell’economia italiana, coinvolgerà presumibilmente in modo limitato le aziende di
dimensioni più ridotte, con clientela prettamente locale, rispetto alle grandi imprese
ovvero rispetto alle aziende pur piccole in
termini dimensionali ma dinamiche in termini di apertura verso i mercati esteri, che
A ben vedere, tali ipotesi risultano in
gran parte infondate, come dimostrano i
dati economici: l’ampliamento ad Est dei
flussi commerciali è infatti un fenomeno
avviato dai tempi delle prime riforme di
liberalizzazione economica degli anni ’90.
Oggi, più dei 2/3 dell’export dei Paesi candidati è diretto verso l’UE, con tendenza a
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già operano nell’Est Europa.
zionale. Gli effetti più sensibili saranno in
primo luogo avvertiti nelle aree di frontiera
che sperimenteranno, almeno nel breve
periodo, una maggiore pressione sul fronte
lavoro e sulle economie in concorrenza
transfrontaliera
(commercio,
appalti,
costruzioni, ecc).
Più precisamente, si sottolinea che soltanto
alcuni settori saranno particolarmente interessati dal processo di allargamento ed in
particolare dall’aumento dei rischi competitivi derivante dall’ampliamento del mercato
e dalla crescita della competitività interna-
Speciale Allargamento UE
I paesi candidati
Repubblica Ceca
Ø Dati chiave:
Data di ingresso nell’Unione Europea: Maggio 2004
Superficie
78.866 kmq = 26% della sup.dell’ Italia
Popolazione
10.256.760 (2002)
Capitale
Praga,
1.193.270 ab.
Moneta
Corona ceca - CZK
Prodotto Naz. Lordo
147.9 md $ (2001)
Crescita economica
3.4% (2001)
Tasso di inflazione
4.7% (2001)
Disoccupazione
8.5% (2001)
Ripartizione settoriale forza lavoro
5% agricoltura 35% industria 60% servizi
Principali settori economici import/export: macchinari, attrezzature per trasporti, beni
intermedi, materie prime, combustibili, prodotti chimici
Volume Import totale
37.4 md $ (2001)
Volume Import Piemonte
104,32 milioni Eur (2002)
Principali paesi partner:
Germania, Slovacchia, Russia, Italia, UK, Austria, Polonia
Volume Export totale
32.7 md $ (2001)
Volume Export Piemonte
232,56 milioni Eur (2002)
Afflusso investimenti esteri 8.000.000.000 $ (2002)
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Ø Investire in Repubblica Ceca
nome collettivo, società in accomandita
semplice, società cooperativa, società per
azioni, società a responsabilità limitata. Le
ultime due sono le forme societarie più diffuse. Il Codice equipara le persone fisiche e
giuridiche locali e straniere, che non sono
quindi più soggette a limitazioni o autorizzazioni specifiche per investire nella Repubblica Ceca. La procedura da seguire valida
per tutte la forme societarie, è la seguente:
La liberalizzazione delle attività economiche, la privatizzazione che ha ridotto la
presenza dello Stato nell’economia dal
100% (1989) a meno del 20%, lo sviluppo
dell’imprenditoria privata, i notevoli progressi in materia di convertibilità della valuta locale e la parità di trattamento tra investitori esteri e locali dimostrano che la
Repubblica Ceca sta procedendo a grandi
passi verso il conseguimento dell’obiettivo
principale delle riforme, vale a dire l’economia di mercato. Dal punto di vista delle
risorse naturali, la Repubblica Ceca dipende
fortemente dagli altri Paesi. Il 54% della
superficie del Paese è adibito alla coltivazione e l’attuale politica agricola ceca è
concentrata sull’obiettivo di accrescere la
competitività del settore. L’attività economica negli ultimi anni si sta orientando
sempre più verso il terziario. Ciononostante
la Repubblica Ceca, caratterizzata da una
forte tradizione industriale nella lavorazione
dell’acciaio e della meccanica di precisione,
si presenta ancora come la localizzazione
ottimale per quanti vogliano crearsi uno
sbocco produttivo a basso costo per la produzione di componenti ad alta intensità di
lavoro. Le infrastrutture sono particolarmente buone nella regione intorno a Praga
e nel distretto della Boemia Occidentale. La
legge sulle agevolazioni per gli investimenti
esteri riguardava all’inizio solo l’industria
produttiva e comprendeva agevolazioni
fiscali, contributi per la creazione di nuovi
posti lavoro, per corsi di formazione e
sostegni per servizi di urbanizzazione. Dalla
seconda metà del 2000 è stata estesa al settore dei servizi(software, call-centres, centri
di ricerca e sviluppo, centri informatici).
- stipula del contratto societario, ricorrendo ad un legale commercialista
- richiesta della licenza o concessione per
lo svolgimento di attività imprenditoriali
all’Ufficio Mestieri (sezione degli Uffici
Comunali). La licenza può essere rilasciata ad imprenditori individuali o a persone giuridiche costituite secondo le
norme del diritto ceco.
- Dichiarazione di una banca locale presso
la quale si ha un conto corrente aperto.
- Presentazione della richiesta per l’iscrizione della società nel Registro Commerciale presso i Tribunali regionali, richiesta che viene vagliata dalla locale Corte
Commerciale.
Ø Tipi di società
Società in nome collettivo (ve?ejná
obchodní spole?nost): è una società composta da due o più persone (di solito persone fisiche), in cui i soci sono illimitatamente responsabili degli obblighi della società e
rispondono dei debiti verso terzi con il proprio patrimonio personale, anche per le
obbligazioni contratte da uno solo dei soci
(artt.76 - 92e del Codice Commerciale).
Società in accomandita semplice (Komanditní spole?nost): è una forma societaria
costituita da due o più soci (siano essi persone fisiche o giuridiche) allo scopo esclusivo di condurre un’attività commerciale
(artt.93 - 104e). Questo tipo di società
deve avere almeno un socio accomandatario (komplementá?), che risponde dei debiti contratti dalla società verso terzi con
tutto il suo patrimonio, e un socio acco-
Ø Come creare una società
La costituzione di società nella Repubblica Ceca è disciplinata dal Codice Commerciale (legge n.513/1991), entrato in vigore
il 1° gennaio 1992. Le forme societarie previste dal Codice sono le seguenti: società in
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mandante (komandista) che risponde solo
nei limiti delle quote versate.
capitale sociale (in vigore dal 1° gennaio
2001) da 100.000 CZK a 200.000 CZK
(pari a circa 6.667 €).
La società a responsabilità limitata
(Spole?nost s ru?ením omezen?m, spol.
s.r.o.), può essere costituita anche da una
sola persona fisica, e può avere fino ad un
massimo di 50 soci. Ciascun socio risponde
per gli obblighi della società fino all’ammontare complessivo della sua quota di
capitale così come indicata nel Registro
Commerciale e anche se non completamente versata; non risponde invece con il
suo patrimonio personale. La suddetta
riforma ha innalzato il valore minimo del
La società per azioni (Akciová spole?nost,
a. s.) può essere costituita anche da un
solo soggetto, se si tratta di persona giuridica, altrimenti da due o più soggetti (persone fisiche). Il capitale registrato comprende un certo numero di azioni con
determinato valore nominale. Il limite
minimo del capitale sociale, secondo il
nuovo Codice Commerciale, è di 2.000.000
CZK (ca. 67.000 €).
Ø Fonti utilizzate per la redazione della scheda:
ICE
http://www.ice.it/paesi/default.htm
Commissione Europea, Direzione Generale Allargamento, rapporti con la Repubblica
Ceca: http://europa.eu.int/comm/enlargement/czech/index.htm
Dall’Unione Europea Diritto e Pratica, n. 3/2003:
http://www.to.camcom.it/dallunioneuropea
Ø Altri Link Utili:
Rete nazionale Ceca degli Euro Info Centre
http://www.euroinfocentrum.cz
Camera di Commercio Italiana per la Rep. Ceca e la Rep. Slovacca
http://www.ts.camcom.it/strutture/cci_cecaslov.htm
Informazioni generali
http://www.czech.cz/
Doing business in Czech Republic
http://www.doingbusiness.cz
Investire nella Rep. Ceca
http://www.czechinvest.org
Tradelinks
www.tradelinks.cz
TradePromotionAgency
http://www.czechtrade.cz
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BUSINESS MEETINGS NELLE REGIONI
DI CONFINE CON I PAESI DELL’EUROPA DELL’EST
Speciale Allargamento UE
NOTIZIE GENERALI
INFORMEST, attraverso l’Euro Info Centre IT388, è promotore del progetto “Allargamento a EST: sfide e opportunità per le
imprese innovative delle aree transfrontaliere”, in collaborazione con partner di trasnazionali, il progetto, cofinanziato dalla
Commissione Europea, DG Allargamento,
prevede anche la partecipazione di aziende
provenienti da diverse regioni europee, con
l’o di promuovere lo sviluppo economico
delle regioni poste ai confini esterni dell’Unione Europea attraverso l’organizzazione
di tre grandi eventi di partenariato aziendale e istituzionale nel biennio 2003-2004.
2007 VICINO PER ALTRI PASEI CANDIDATI
Proseguono i lavori di preparazione
all’adesione all’UE da parte di Romania e
Bulgaria
Nel mese di giugno, la Romania ha
avviato i difficili negoziati, a livello ministeriale, relative alla libera circolazione delle
merci e delle persone, alle politiche di concorrenza ed a quelle fiscali. La Bulgaria ha
invece affrontato i delicati capitoli della
concorrenza e dei trasporti.
Ad oggi, la Bulgaria ha chiuso i negoziati
su 24 dei EU capitoli aperti, mentre la
Romania è solo a quota 19: tale azioni
implicano il riconoscimento da parte dell’UE
della realizzazione di riforme legislative ed
istituzionali per portare il paese in linea con
gli standard comunitari nelle aree oggetto
dei “capitoli di negoziazione”, che dovrebbero concludersi entro il 2004, con il termine del mandato dell’attuale Commissione.
Il primo evento si terrà in Friuli Venezia
Giulia il prossimo autunno e riguarderà
principalmente i seguenti settori: tecnologie avanzate dell’industria agroalimentare,
incluse le biotecnologie; settore meccanico,
elettromeccanico e tecnologie edilizie; tecnologie per la gestione ambientale
(Fonte: INFORMEST)
I capitoli più delicati quali questioni
finanziarie, quote agricole o pagamenti
diretti per il periodo 2007-2013 non sono
tuttavia ancora aperti.
Speciale Allargamento UE
NOTIZIE BREVI
DAI PAESI CANDIDATI
(Fonte: Commissione Europea)
BULGARIA: RIMANGONO POCHE
LICENZE E PERMESSI PER L’AVVIO DI
ATTIVITÀ ECONOMICHE
BERS COSTITUISCE FONDO A SUPPORTO DELLE PMI DEI PAESI CANDIDATI
ALL’UE
In Bulgaria, le modifiche della Legge sul
regolamento amministrativo dell’attività
industriale prevedono che entro sei mesi le
licenze e i permessi necessari all’inizio di
un’attività economica siano limitati a 39, a
seconda del settore operativo. Attualmente
le licenze sono circa 150. Oltre che per le
attività bancarie e assicurative, le licenze
saranno emesse per il commercio duty free
e per i giochi d’azzardo. Le licenze emesse
saranno iscritte in un registro e la loro validità sarà permanente. Per facilitare l’emissione delle licenze si prevede la creazione
La BERS ha costituito un fondo per PMI
di Bulgaria e Romania e per il supporto
della crescita economica dei Paesi candidati
all’UE più poveri. Il fondo è denominato
Global Bulgaria, Romania Growth Fund e il
suo valore iniziale ammonta a 16.25 milioni
di Euro. La BERS, l’UE e la società greca
Global Finance possiedono quote paritarie.
Il fondo investirà 800 mila euro in imprese
che hanno un giro d’affari entro i 40 milioni
di Euro all’anno.
(Fonte: BERS/ICE)
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di un unico ufficio per la presentazione di
tutti i documenti. Attualmente la documentazione doveva essere presentata a diversi
ministeri, fatto che rallentava il rilascio dei
permessi.
impedito alle esportazioni dirette delle
merci provenienti dalla parte nord di Cipro
di godere del trattamento preferenziale
previsto dall’Accordo di Associazione siglato
con l’UE.
(Fonte ICE SOFIA)
Gli sforzi dell’UE sono proprio volti a promuovere la riunificazione del Paese dopo
29 anni di divisione.
BULGARIA: BERS COSTITUISCE UN
FONDO PER PMI
(Fonte: EUOBSERVER)
La BERS ha costituito un fondo per PMI
di Bulgaria e Romania e per il supporto
della crescita economica dei Paesi candidati
all’UE più poveri. Il fondo è denominato
Global Bulgaria, Romania Growth Fund e il
suo valore iniziale ammonta a 16.25 milioni
di Euro. La BERS, l’UE e la società greca
Global Finance possiedono quote paritarie.
Il fondo investirà 800 mila euro in imprese
che hanno un giro d’affari entro i 40 milioni
di Euro all’anno.
LETTONIA: dure previsioni sul rischio
di non adesione all’UE
La prevista crescita del Prodotto Interno
Lordo della Lettonia potrebbe subire un
forte contraccolpo se il Paese non dovesse
far ingresso nell’Unione Europea come previsto; nuvole nere si addensano dunque
sullo sviluppo economico della Lettonia a
seguito del referendum di adesione all’UE
fissato per il prossimo 20 settembre 2003.
In particolare, recenti indagini indicano che
in caso di non adesione la Lettonia potrebbe veder ridotti notevolmente i capitali
esteri investiti.
(Fonte: ICE SOFIA)
CIPRO - Relazioni commerciali più
distese
(Fonte: Baltic News Service/INFORMEST)
La Commissione Europea ha dichiarato
di voler accordare 12 milioni di euro per
l’assistenza finanziaria e la promozione
degli scambi commerciali tra la parte settentrionale di Cipro ed il resto dell’UE. La
decisione è intesa quale misura che permetta la risoluzione pacifica dei problemi
del Paese (in particolare della parte occupata dalla Turchia e solamente riconosciuta
dal governo di Ankara), esigenza prioritaria
in vista del 2004.
POLONIA e REPUBBLICA CECA dicono
sì alll’UE
Altri due importantissimi paesi hanno
definitivamente sancito la propria volontà
di far parte dell’unione Europea, con referendum popolare.
In Polonia lo scorso 8 giugno hanno
votato a favore dell’adesione il 77,45%
(contrari 22,55%) dei votanti; il tasso di
affluenza ai seggi è stato del 58,85%.
Al fine di contribuire ulteriormente alla
rettifica degli squilibri interni al Paese la
Commissione ha inoltre proposto un supporto addizionale di 206 milioni di euro, per
il periodo 2004-2006.
Anche in Repubblica Ceca i risultati del
referendum del 13-14 giugno sono stati
eccellenti: 77,36% dei votanti a favore dell’adesione, con una partecipazione al voto
del 55,21 %.
Nonostante la distensione della parte
greca del Paese che, lo scorso Aprile, aveva
eliminato alcune restrizioni commerciali sui
vicini settentrionali, la maggior parte delle
sanzioni internazionali permane ancora
intatta. La divisione del Paese ha di fatto
Gli ultimi due appuntamenti referendari
sono in calendario per settembre e riguardano le due repubbliche baltiche rimanenti,
Estonia e Lettonia (la Lituania ha già
approvato l’adesione nel maggio scorso).
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