TENDER: la strategia vincente per vincere le gare d`appalto all`estero
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TENDER: la strategia vincente per vincere le gare d`appalto all`estero
Mondonews 06/03 2-07-2003 8:33 Pagina 1 MondoNews a cura del Settore Estero della Camera di commercio di Torino Pubblicazione mensile - Autorizzazione del Trib. di Torino del 9-05-01 nº 5508 Direttore responsabile: Guido Bolatto - Redazione: Camera di Commercio di Torino – Settore Estero Via San Francesco da Paola 24, 10123 Torino – Tel. 0115716368 TENDER: la strategia vincente per vincere le gare d’appalto all’estero Si chiama Tender. Che in inglese vuol dire gara d’appalto. È il rinnovato servizio messo a disposizione dalla Camera di commercio di Torino per supportare le piccole e medie imprese che partecipano a gare e progetti internazionali. Le gare d’appalto all’estero costituiscono ormai una fonte allettante di opportunità, specie per le imprese medio piccole, che tuttavia devono essere coscienti che occorre superare prima di tutto una serie di ostacoli, tanto nell’accesso all’informazione quanto nei mezzi da mettere in opera per rispondere tempestivamente e correttamente agli inviti a partecipare alla gara. Primo imperativo per l’impresa è dunque gestire l’informazione: una tappa essenziale dal momento che se la diffusione di internet facilita le cose, in realtà la ricerca dei bandi rimane un esercizio alquanto complesso. Tender si pone come primo obiettivo quello di fornire un servizio di ricerca personalizzata e in tempo reale dei bandi di gara. Si tratta di un flusso opportunamente selezionato di informazioni che coprono tutte le gare finanziate dall’Unione Europea, dal Sistema delle Nazioni Unite, dalla Banca Mondiale, dalle Banche regionali di Sviluppo e dalla cooperazione bilaterale dell’Italia con i paesi emergenti. Tramite l’inserimento in un sistema di ricerca automatico di alcune parole chiave che identificano l’attività dell’azienda interessata, è possibile infatti avere a disposizione gli estratti dei bandi di gara o dei progetti in via di preparazione che più interessano l’azienda. Il sostegno della Camera di commercio non si esaurisce qui: iscrivendosi a Tender infatti è possibile anche fruire di una prima assistenza specializzata: assistenza che va dall’aiuto nell’esame dei testi dei bandi, al contatto con le agenzie appaltanti nei vari paesi, alla ricerca di idonee forme di finanziamento e di garanzia per la partecipazione alla gara stessa. Inoltre, nel quadro delle azioni di supporto e di promozione, sono previsti 1 anche seminari, tavole rotonde e la partecipazione a fiere e missioni presso gli organismi internazionali. Il servizio, che viene offerto in collaborazione con il Centro Estero Camere Commercio Piemontesi e che fruisce del contributo comunitario previsto dal DOCUP della Regione Piemonte - periodo 2000/6, viene offerto a titolo gratuito. Le imprese interessate possono ottenere ulteriori informazioni ed iscriversi rivolgendosi ai seguenti numeri: tel. 011.5716366/7/8; fax 011.5716.363/9; e-mail: [email protected] SOMMARIO • TENDER: la strategia vincente per vincere le gare d’appalto all’estero • SCHEDA: programmi europei di finanziamento • FOCUS La mappatura della filiera autoveicolare in Piemonte • Notizie dai paesi • Finanziamenti • Manifestazioni • Speciale: Allargamento Unione Europea Anno 6 - N. 6 – Giugno 2003 Mondonews 06/03 2-07-2003 8:33 Pagina 2 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino SCHEDA PAESE I PROGRAMMI EUROPEI DI FINANZIAMENTO PER LA SOCIETA’ DELL’INFORMAZIONE L’importanza delle tecnologie della società dell’informazione è stata formalizzata con il Consiglio di Lisbona del 2000, il quale prevedeva la rapida transizione verso una società della conoscenza dinamica e competitiva capace di garantire uno sviluppo sostenibile, posti di lavoro più numerosi e di miglior qualità ed una maggior coesione sociale. Per raggiungere tale obiettivo risulta fondamentale l’adozione su larga scala delle applicazioni e dei servizi delle tecnologie informatiche in tutti i settori. Nell’ambito del VI Programma Quadro 2003-2006 (le attività di ricerca a livello europeo sono strutturate all’interno di programmi quadriennali), la priorità tematica IST (Information Society Technology da qui in poi denominata TSI) contribuirà ad accrescere lo sviluppo tecnologico e la competitività delle aziende europee e comporterà nel contempo maggiori vantaggi per tutti i cittadini europei. Al fine di concentrare l’attenzione sul traguardo prefissato, il programma di lavoro del biennio 2003-2004 prevede un numero limitato di obiettivi strategici scelti dopo una vasta consultazione basata sulle opportunità economiche, sociali e tecnologiche a livello europeo. Gli obiettivi riguardano: - Il consolidamento dei punti di forza in settori in cui l’Europa vanta una supremazia industriale e tecnologica (comunicazioni mobili e senza filo, microelettronica e microsistemi, sistemi embedded, TSI applicate in materia di sanità, trasporti e strumenti di sostegno alle imprese); - Il superamento delle lacune in settori critici per la competitività europea e le sfide sociali (software generici, sistemi informatici e strumenti di sviluppo dei contenuti) - Lo sfruttamento di nuove possibilità e le risposte a nuove esigenze (tecniche avanzate di interazione, i nuovi sensori e microsistemi, i sistemi di gestione delle conoscenze di tipo contestuale e i sistemi di tipo GRID per risolvere problemi complessi in materia di ambiente, sanità ed ingegneria); - la co-evoluzione della tecnologia e delle sue applicazioni in modo che i progressi tecnologici possano tradursi concretamente in prodotti e servizi innovativi, prestando particolare attenzione alle esigenze degli utilizzatori e all’utilizzabilità e accessibilità di tecnologie e applicazioni. Inoltre, l’ambito TSI del 6° Programma Quadro appoggerà la ricerca finalizzata a studiare e sperimentare future visioni e tecnologie emergenti (FET) alla frontiera delle conoscenze nel campo delle TSI, incorag2 giando l’emergere di nuove aree e comunità scientifiche e tecnologiche legate alle TSI. BANDI Il primo bando, chiuso in data 24.04.03 aveva messo a disposizione fondi per 1070 milioni di € ed era incentrato su alcune aree della priorità. È programmato per il mese di giugno il II° bando che metterà a disposizione fondi per 525 milioni di € e si chiuderà il 15.10.2003. Settori oggetto dell’invito a presentare proposte saranno: Visualizzazione avanzata; Componenti funzionali, ottici, optoelettronici e fotonici; Piattaforme di sviluppo aperte per software e servizi; Sistemi cognitivi; Sistemi embedded; Applicazioni e servizi per utenti e lavoratori mobili; Contenuti intermediali (crossmedia) per lo svago e il tempo libero; Sistemi GRID per la risoluzione di problemi complessi; Miglioramento della gestione del rischio; ePartecipazione (eInclusion: sistemi intelligenti per persone con esigenze particolari, p. es. disabili e anziani); Banchi di prova per il collegamento in rete delle attività di ricerca. L’invito è aperto per tutti i tipi di progetto (STREP, CRAFT, etc.). Maggiori informazioni saranno disponibili su Internet alla Anno 6 - N. 6 – Giugno 2003 Mondonews 06/03 2-07-2003 8:33 Pagina 3 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino pagina: http://fp6.cordis.lu/fp6/ calls_activity.cfm? ID_ACTIVITY=124 La Commissione Europea, Direzione Generale Società dell’Informazione, ha inoltre pubblicato un invito a manifestare interesse per la prestazione di servizi di assistenza in vari incarichi di natura tecnica, amministrativa ed organizzativa svolti dalle direzioni del programma IST, in base agli obiettivi fissati dal programma di lavoro 2003-2004. Le persone che sono interessate all’iscrizione in un elenco di potenziali contraenti sono invitate a presentare l’atto di candidatura a partire dall’8 maggio 2003. L’elenco sarà aggiornato su base regolare. Le attività interessate sono: 1. Assistenza per l’elaborazione dei documenti tecnici, in particolare dei successivi aggiornamenti del programma di lavoro, nonché assistenza per la presentazione di relazioni su conferenze, seminari, gruppi di lavoro, riunioni, mostre ed altre informazioni e manifestazioni promozionali. Assistenza per la redazione, editing e correzione di tutti i testi relativi ai programmi delle conferenze, alle guide delle mostre, alle guide di rete nonché altri testi (casi di successo, schede descrittive, ecc.). 2. Assistenza tecnica per l’analisi dei risultati delle valutazioni derivanti dai bandi di gara IST Ogni qualvolta verrà stipulato un contratto specifico relativo alle attività sopra descritte, l’ente appaltante invierà i capitolati d’oneri a tutti i candidati presenti nell’elenco o ad alcuni di essi, selezionati in base a criteri specifici all’appalto in questione. I candidati prescelti riceveranno il capitolato d’oneri e i criteri di aggiudicazione per la valutazione dell’offerta con il migliore rapporto qualità-prezzo. Per scaricare i documenti relativi: http://fp6.cordis.lu/fp6/ eoi_details.cfm?CALL_ID=72 All’interno del VI Programma Quadro le attività TSI sono finanziate anche all’interno di altre aree: n Infrastrutture per la ricerca – GEANT e GRIDs n Attività di ricerca per le PMI (CRAFT) n Risorse umane e mobilità (Borse Marie Curie) n Coordinamento delle attività di ricerca (ERA-NET) n Nanotecnologie e nanoscienze, materiali multifunzionanti basati sulla conoscenza e nuovi processi e dispositivi di produzione http://fp6.cordis.lu/fp6/home.cfm ALTRI PROGRAMMI europei che finanziano attività relative alla società dell’informazione A) ETEN - Trans-European Telecommunications Networks Il programma ha come obiettivo lo sviluppo di servizi elettronici basati su reti di telecomunicazione (e.services) con una dimensione transeuropea. È rivolto alle organizzazioni che producono e-services e promuove i servizi di pubblico interesse che danno a cittadini, imprese e amministrazioni l’opportunità di ottenere vantaggi dalla e-society. http://www.tentelecom.org/ 3 default.asp B) ECONTENT - European Digital Content on the Global Networks. Il programma ha come obiettivo il supporto della produzione, dell’uso e della distribuzione di contenuti digitali europei nonché la promozione della diversità linguistica e culturale nei networks globali. In particolare, eContent mira a promuovere: l lo sviluppo di servizi transfrontalieri basati sulle informazioni del settore pubblico l le raccolte di dati digitali a livello europeo basate sulle informazioni del settore pubblico l la produzione dei contenuti digitali in un contesto multilinguistico e multiculturale l il dinamismo del mercato europeo dei contenuti digitali http://www.cordis.lu/econtent C) eLEARNING L’obiettivo dell’iniziativa e-Learning è di mobilitare gli operatori del mondo dell’educazione e della cultura e gli operatori economici e sociali europei, al fine di promuovere l’adattamento dei sistemi educativi e formativi in una società basata sulla conoscenza. In particolare, l’iniziativa eLearning è volta a: l incoraggiare lo sviluppo e l’acquisizione di una “cultura digitale” l migliorare la capacità di ognuno di utilizzare le nuove tecnologie per l’apprendimento e il lavoro l adeguare i nostri sistemi d’istruzione e di formazione per affrontare le sfide della società dell’informazione Per maggiori informazioni: Anno 6 - N. 6 – Giugno 2003 Mondonews 06/03 2-07-2003 8:33 Pagina 4 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino pagina eLearning del sito della Direzione Generale Istruzione e Cultura http://europa.eu.int/comm/ education/elearning/indexfr.html portale eLearning http://www.elearningeuropa.info europea e l’America Latina nel settore della società dell’informazione. D) @lis: alleanza per la società dell’informazione. Per maggiori informazioni: sito Internet della Commissione europea, Ufficio di Cooperazione EuropeAid: http://europa.eu.int/comm/ europeaid/projects/alis/ index_fr.htm @lis è un programma di cooperazione che mira a rafforzare il partenariato tra l’Unione E) Asia IT&C: The Asia Information Technology and Communication Programme. Il programma Asia IT&C vuole rafforzare il partenariato tra l’Unione europea e l’Asia promuovendo la ricerca, lo sviluppo e la standardizzazione delle soluzioni IT&C innovative. Per maggiori informazioni: sito Internet della Commissione europea, Ufficio di Cooperazione EuropeAid: http://europa.eu.int/comm/ europeaid/projects/asiaitc/html/ main.htm Lo Sportello Apre e l’Euro Info Centre IT375 della Camera di commercio di Torino, in collaborazione con Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino, Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”, Unioncamere Piemonte e Euro Info Centre IT376-Federpiemonte organizzano per il 2 luglio p.v. una giornata informativa su VI Programma Quadro di R&ST Tecnologie per la Società dell’Informazione Le opportunità del II Bando Le opportunità del programma eContent L’incontro si propone di presentare a imprese, enti di ricerca e altri potenziali interessati il nuovo bando IST fornendo indicazioni utili per chi intende partecipare al bando tenuto conto anche di quanto emerso nel processo di valutazione delle proposte presentate in occasione del primo bando. Al pomeriggio i relatori saranno disponibili per colloqui individuali con potenziali proponenti. Il Programma 9,00 9,15 9,30 10,30 11,15 11,30 12,00 12,15 12,30 Registrazione dei partecipanti Saluto di apertura Guido Bolatto, Camera di commercio di Torino Il II bando IST: le opportunità di ricerca Alessandro Barbagli, Commissione Europea – DG Società dell’Informazione Il primo bando IST: una sintesi dei risultati Alcuni consigli per presentare un buon progetto Francesco Beltrame, Esperto nazionale per la priorità tematica IST Coffee break Le opportunità del programma eContent Gabriella Bigatti, AproCom, National Contact Point per il programma eContent Situazione e aspettative delle imprese piemontesi del settore ICT Renato Bellavita, Unione Industriale di Torino La rete degli Innovation Relay Centre per il trasferimento di tecnologie Marco Mangiantini, coordinatore ALPS IRC Dibattito e conclusione L’incontro si terrà presso il Centro Congressi Torino Incontra – Sala Einaudi – via Nino Costa 8, Torino. La partecipazione è gratuita, previa iscrizione entro il 30 giugno 2003 presso la segreteria organizzativa, via fax al numero 011 5716324 o via e-mail all’indirizzo [email protected] 4 Anno 6 - N. 6 – Giugno 2003 Mondonews 06/03 2-07-2003 8:33 Pagina 5 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino FOCUS La mappatura della filiera autoveicolare in Piemonte ne / prototipazione e nei servizi. È stata recentemente presentata la mappatura della filiera autoveicolare in Piemonte condotta sulla base di un questionario preparato dalla Camera di Commercio di Torino e dalla società STEP. Lo studio, che ha coinvolto oltre 3.000 aziende e analizza le risposte di oltre 500 imprese con un fatturato realizzato nel settore autoveicolare superiore al 30%, rappresenta oggi il censimento più completo ed approfondito mai realizzato dell’universo della filiera dell’auto nella provin- cia di Torino. Lo studio pone in evidenza l’esistenza di competenze differenziate ed articolate che coprono tutti i segmenti della filiera dell’auto in Piemonte. Nei diversi segmenti, la quota del fatturato delle imprese indirizzato al settore autoveicolare è in genere molto elevata, soprattutto nei settori del telaio/scocca e degli interni. Per quanto attiene l’età delle aziende, in generale le più giovani si trovano nei segmenti della progettazio5 In generale, le imprese della filiera sono in grado di interagire con clienti e fornitori in più lingue: solo il 2 % delle aziende non è infatti in grado di comunicare in nessuna lingua straniera, mentre oltre l’80% può gestire rapporti in 2 o più lingue straniere. La lingua inglese è conosciuta dal 85% delle aziende, il francese dal 79%, il tedesco dal 41%, lo spagnolo dal 27%, il portoghese dal 9%. Ancora poco diffusa la conoscenza del cinese e del giapponese. Diversificazione del sistema e internazionalizzazione In generale, una percentuale di imprese compresa tra il 20 e il 30% ha un unico cliente che pesa per oltre il 50% del fatturato, mentre per una percentuale compresa tra il 18 e il 25% delle aziende il primo cliente non pesa più del 20% del fatturaAnno 6 - N. 6 – Giugno 2003 Mondonews 06/03 2-07-2003 8:33 Pagina 6 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino to. Fanno eccezione le imprese di Servizi, che risultano molto più diversificate e per cui il primo cliente non rappresenta oltre il 20% del fatturato in quasi la metà delle aziende. Un dato analogo emerge dalla considerazione del peso complessivo dei primi 5 clienti. Anche qui le imprese di Servizi si distinguono per la loro diversificazione: la percentuale delle imprese per cui i primi 5 clienti pesano per meno della metà del fatturato supera il 50%, mentre negli altri sotto-settori si attesta tra il 30 e il 40%. Analizzando la dinamica, si deve osservare un netto trend verso la diversificazione e l’irrobustimento della clientela, con una riduzione del peso del primo cliente ed una tendenza verso un incremento del peso dei primi 5 clienti. La ripartizione dei principali clienti per tipologia (assemblatori finali, sistemisti e modulisti, fornitori di 1° livello, fornitori di livello inferiore) mostra una distribuzione simile per i quattro sotto-settori, con una importanza preponderante di case automobilistiche e fornitori di 1° livello. denza verso un incremento delle esportazioni. Il peso delle importazioni sugli acquisti è minore al 10% in oltre il 60% delle aziende. Per poco più di un quarto delle aziende le importazioni pesano. È possibile scaricare il file dell’indagine completa in formato Acrobat pdf dal sito della Camera di commercio di Torino www.to.camcom.it. I sotto-settori più propensi all’esportazione, caratterizzati da una maggior percentuale delle imprese per cui l’export conta per oltre il 50% del fatturato – sono i Servizi e gli Impianti (con rispettivamente il 35% e il 27% delle imprese). Ad ogni buon conto tutti i sotto-settori mostrano una forte ten6 Anno 6 - N. 6 – Giugno 2003 Mondonews 06/03 2-07-2003 8:33 Pagina 7 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino NOTIZIE DAI PAESI q PAKISTAN: il governo ha ridotto i diritti doganali su 259 articoli. zania, dell’East African Co-operation Iniziative, un accordo commerciale per la riduzione delle tariffe e l’accesso al mercato regionale del Comesas, il mercato comune degli Stati dell’Africa meridionale e orientale. L’economia del Paese è trainata dal settore agricolo (circa il 43%), i cui prodotti di punta sono tè, patate, carne, pollame e cotone. La composizione merceologica delle esportazioni, se si esclude l’oro, si basa quasi esclusivamente su prodotti alimentari (caffè, tè, pesce). Come la quasi totalità dei paesi in via di sviluppo, l’Uganda soffre di un’eccessiva concentrazione del proprio sistema produttivo su pochi prodotti, e quindi su una scarsa diversificazione delle esportazioni. Timidi tentativi sono stati intrapresi di recente dal governo per sviluppare e diversificare l’export. In questa direzione va il Customs Management Bill in base al quale l’Uganda può esportare negli USA, duty-free, tessili, prodotti ittici e fiori. Assorbendo l’8,4% del totale delle esportazioni, gli Stati Uniti sono il terzo mercato di sbocco dell’Uganda. Nel 1986 l’Uganda ha avviato un programma radicale di riforme economiche, finalizzato ad invertire il lungo trend di stagnazione e al raggiungimento della stabilità macroeconomica. Grazie a queste riforme, l’Uganda oggi vanta una situazione di bassa inflazione, stabili tassi di cambio e una consistente crescita economica. Dal 1991, oltre 200 imprese di varie dimensioni hanno investito in Uganda per progetti nel settore dell’agricoltura, della produzione manifatturiera e dei trasporti. Agli investitori stranieri l’Uganda offre: s una localizzazione strategica nel cuore dell’Africa che garantisce un facile accesso ai mercati regionali; s un accesso preferenziale all’Unione europea e agli Stati Uniti per alcune categorie di esportazioni; s un ambiente economico stabile; s un’economia completamente liberalizzata: in particolare, la liberalizzazione dei cambi consente agli investitori di spostare capitali e profitti senza restrizioni (l’Uganda è uno dei cinque paesi africano in cui non esistono restrizioni di alcun genere sul trasferimento dei Il Governo pakistano ha ridotto i diritti doganali su 259 articoli, fra cui materie prime e componenti vari, soprattutto per l’industria manifatturiera, strumenti per l’agricoltura, semilavorati per l’industria siderurgica, strumenti per la lavorazione della ceramica. Il Governo ha introdotto un’imposta del 25% sui video usati per i computer per incoraggiare la produzione locale. I diritti sull’importazione di oro sono stati ridotti da un dollaro per 11,6 grammi a 50 centesimi; vi è stata una riduzione del 20 e 25% sulla frutta fresca o secca dall’Afghanistan, sono stati ridotti del 10% i diritti su alcune spezie, sui filati di seta, sui cuscinetti a sfera per scoraggiare il contrabbando di questi articoli. I diritti doganali sui veicoli di più di 1800 cc di potenza sono stati ridotti dal 200% al 150%. Il Governo ha ancora ridotto i diritti doganali dal 10 al 5% sull’importazione di attrezzature mediche e di apparecchiature per l’uso dei raggi X usati per scopi diagnostici negli ospedali e nelle istituzioni mediche. È stato concesso ai pakistani all’estero di importare articoli franco dogana, come registratori a nastro, macchine per cucire, bruciatori a gas, proiettori di DVD. Il Governo ha infine abolito l’esenzione sui pezzi di ricambio di consumo, parti di ricambio per manutenzione e gli accessori; il diritto sull’olio di palma grezzo è stato ridotto da Rs 9.500 per tonnellata a Rs 9.000 per tonnellata. (Fonte ICE KARACHI) q UGANDA: Analisi Paese Strategicamente collocata tra l’Africa Centrale e l’Africa dell’Est, l’Uganda riveste una particolare importanza per il commercio regionale. L’Uganda si presenta attualmente come l’economia con la più rapida crescita tra i paesi dell’Africa sub-sahariana e, sotto molti aspetti, si appresta a riflettere il nuovo volto dell’Africa emergente. Il sistema politico dell’Uganda si basa sul common law e sugli usi. Ancora molto insufficiente è il recepimento e l’attuazione delle norme internazionali. L’Uganda è membro, insieme al Kenya e alla Tan7 Anno 6 - N. 6 – Giugno 2003 Mondonews 06/03 2-07-2003 8:33 Pagina 8 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino Per il rilascio di una licenza d’investimento dall’Autorità per gli Investimenti in Uganda gli operatori stranieri devono esibire: s il certificato societario; s lo statuto; s un business plan dettagliato che includa il capitale investito. La richiesta di licenza non ha costi. Successivamente al rilascio di una licenza generale, occorre una licenza specifica relativa al settore d’investimento, la quale invece ha un costo che va dai 100 ai 1.000 dollari all’anno, a seconda delle categorie di attività e affari. Settori quali banche e assicurazioni, industria ittica, silvicoltura e minerali richiedono un’approvazione speciale da parte di istituzioni competenti. Agli investitori stranieri non è riconosciuto il diritto di proprietà sugli immobili, ma solo concessioni che vanno da 5 a 99 anni. La procedura prevista per realizzare un investimento in Uganda prevede la registrazione della società/imprese in Uganda presso l’URA, Uganda Revenue Authority, e la produzione dei seguenti documenti: s atto costitutivo; s certificato societario; s licenza d’investimento. Successivamente, l’imprenditore registrato può richiedere il Tax Identification Number (TIN), necessario sia per imprese che per individui, inclusi gli investitori stranieri, ai fini di identificazione fiscale. Norme specifiche si applicano ai residenti e non-residenti ai fini fiscali. Una persona è considerata residente se: s possiede un’abitazione permanente in Uganda; s se vive in Uganda per un periodo continuato di 183 gg. o più in un anno fiscale; s se durante l’anno in corso o in ciascuno dei due anni fiscali precedenti ha vissuto in Uganda per periodi di 122 gg in ognuno degli anni fiscali. In base al principio della territorialità, il reddito delle società prodotto in Uganda è tassabile in loco. Le fonti di reddito tassabili includono i profitti e i guadagni ottenuti da qualunque attività realizzata. Altre fonti includono i dividendi ottenuti dalla partecipazione in altre società e gli interessi ottenuti da proprietà della società La determinazione della residenza di una società è cruciale ai fini dell’imputabilità fiscale. Laddove una società è registrata e gestita in capitali); s possibilità di detenere per intero il capitale sociale di un’impresa; s una ricca disponibilità di risorse naturali; s un soddisfacente livello di formazione della manodopera; s infrastrutture sviluppate in confronto con gli altri paesi della regione: il sistema stradale dell’Uganda è ben collegato ai suoi principali partner commerciali, il Kenya e la Tanzania. Comunicazioni ferroviarie sono disponibili per il trasporto di merci e l’aeroporto di Entebbe collega il Paese con i principali scali internazionali. Sono particolarmente incentivati gli investimenti nel settore minerario, manifatturiero e nel turismo. Gli incentivi in questi settori prevedono l’esenzione totale da qualsiasi imposta o tassa. I principali settori di investimento, per i quali è prevista l’esenzione totale da qualsiasi imposta o tassa, sono: s l’alimentare; s la floricoltura; s la pesca e la piscicoltura; s l’edilizia; s servizi finanziari; s il tessile; s il minerario-estrattivo (argilla, gesso, tungsteno, oro, ecc.); s la trasformazione agroalimentare; s il turismo, in particolare l’eco-turismo; s le infrastrutture (è richiesta l’approvazione del relativo ministero) L’Autorità per gli Investimenti in Uganda (UIA) è l’ente preposto alla promozione degli investimenti esteri diretti. Istituita dal Parlamento nel 1991, l’UIA ha la finalità di attirare, promuovere e facilitare le attività dei potenziali investitori, coordinare il programma di marketing degli investimenti nazionali, monitorare il trend di investimenti internazionali. Agli investitori stranieri è richiesto un investimento minimo di 100.000 dollari USA, agli investitori locali di 50.000 dollari USA. Per gli investitori stranieri è indispensabile ottenere una licenza preliminare, rilasciata dall’Autorità per gli Investimenti in Uganda, mentre gli investitori locali possono comunque procedere alla realizzazione di programmi di investimento senza l’autorizzazione preliminare dell’UIA. 8 Anno 6 - N. 6 – Giugno 2003 Mondonews 06/03 2-07-2003 8:33 Pagina 9 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino fissa l’aliquota della trattenuta fiscale sui pagamenti ai non residenti nella seguente misura: s professionisti e manager: 15%; s royalties: 15%; s dividendi: 15%; s interessi: 15%; s pensioni o vitalizi: 15%. L’ Income Tax Act del 1997 prevede deduzioni fiscali sui redditi. Ad esempio, sono deducibili le spese sostenute dal contribuente per la realizzazione di lavori agricoli. Un contribuente che conduca un’azienda di orticoltura in Uganda beneficia di deduzioni fiscali pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto di impianti di orticoltura o la costruzione di una serra. Secondo l’Income Tax Act attività di orticoltura sono : s la coltivazione di semi, bulbi, ecc.; s la coltivazione di funghi; s le coltivazioni artificiali. In generale, i profitti tassabili di una filiale produttiva di una società straniera sono calcolati allo stesso modo di quelli di una società residente. Non sono previste deduzioni per interessi e royalties pagate da una filiale ugandese alla società madre estera. Le spese sostenute da una filiale fuori dall’Uganda sono deducibili se riguardano spese amministrative. Le vendite all’estero da parte di una filiale produttiva di beni fabbricati in Uganda generano reddito in loco. Di conseguenza, tale reddito viene tassato in Uganda. Sebbene ad una filiale non si applichino imposte alla fonte sulle rimesse di profitti alla società madre, (al contrario di una società affiliata, i cui dividendi rimessi alla società associata estera sono invece soggetti a trattenuta fiscale), le aliquote di imposta sul reddito ad essa imponibili sono più alte di quelle delle società costituite in loco. Di conseguenza, gli investitori stranieri preferiscono creare una società in Uganda piuttosto che una filiale. A quest’ultima si ricorre prevalentemente per l’esecuzione di singolo progetti. Le principali agevolazioni per gli investitori stranieri prevedono: s esenzione dai dazi all’importazione per macchinari o beni intermedi; s detrazioni del 50% per impianti e macchinari situati a Kampala, Entebbe, Namanve, Jinia e Njeriu; s detrazioni iniziali del 75% per impianti e macchinari localizzati in differenti aree; s detrazioni del 25% sui costi di start-up soste- Uganda in un dato anno fiscale, tale società viene classificata come residente ai fini fiscali. L’aliquota fiscale applicabile alle società è del 30%, eccetto che per le società che operano nel settore minerario, alle quali si applica un’aliquota compresa tra il 25 e il 45%. I profitti di una partnership, inclusa un’impresa che si occupa di commercio, sono tassabili. Una ditta individuale è soggetta a tassazione come una persona fisica. Se il fatturato lordo di un residente fiscale è inferiore a 50 milioni di scellini le aliquote imponibili sono: s 100.000 scellini: da 0 a 20.000.000 scellini di reddito annui; s 250.000 scellini: da 20.000.000 a 30.000.000 scellini di reddito annui; s 350.000 scellini: da 30.000.000 a 40.000.000 scellini di reddito annui; s 450.000 scellini: da 40.000.000 a 50.000.000 scellini di reddito annui; Per quanto riguarda l’imposta sul Valore Aggiunto, la soglia minima di fatturato per l’imponibile IVA è di 50.000.000 scellini annui. Persone fisiche e società che fatturano importi inferiori sono esenti dal pagamento dell’imposta sul valore aggiunto. Sono esenti dal pagamento dell’imposta sul valore aggiunto le transazioni aventi ad oggetto: s prodotti alimentari non trasformati, incluso il bestiame; s francobolli; s sevizi finanziari; s servizi assicurativi; s terreni incolti; s proprietà immobiliari in affitto o in prestito non utilizzate a scopi commerciali o per fini turistici, o superiori ad un periodo di due mesi; s servizi medici, dentistici e di assistenza sociale; s scommesse e lotterie; s servizi funebri; s metalli preziosi; s servizi di trasporto passeggeri; s carburante (petrolio, diesel ecc.). Su tutte le merci importate si applica un’aliquota IVA del 17%. Le esportazioni sono esenti esenti dall’IVA. Gli investitori che sono interessati in attività di esportazione sono comunque soggetti alla registrazione IVA. Per le trattenute alla fonte, la normative vigente 9 Anno 6 - N. 6 – Giugno 2003 Mondonews 06/03 2-07-2003 8:33 Pagina 10 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino nuti nei primi quattro anni; s detrazioni sulle spese per la ricerca scientifica del 100%; s detrazioni del 100% sulle spese di formazione; s detrazioni del 100% sulle spese di esplorazione mineraria. Gli anni 60 e 70 hanno visto la privatizzazione di gran parte dell’economia ugandese. L’espulsione della comunità asiatica nel 1970 ha accelerato questa tendenza, con molte delle proprietà asiatiche finite sotto il controllo del governo. Nei primi anni Novanta il governo ha adottato una politica di sviluppo del settore privato insieme con un programma di dismissione della maggior parte delle 107 aziende pubbliche, a quel tempo esistenti. Lo “Statuto sulla riforma delle imprese pubbliche e le privatizzazioni” del 1993 fornisce la cornice giuridica per la realizzazione del programma di collocazione sul mercato di imprese di proprietà pubblica. Recentemente lo Statuto è stato emendato per aumentare la trasparenza nel processo di cessione delle proprietà pubbliche e aumentare la partecipazione del settore privato L’attuazione del programma di riforme è supportato dall’IDA, l’Agenzia internazionale per lo sviluppo. Vari sono stati i metodi seguiti per collocare sul mercato le aziende pubbliche a seconda della natura della società e dell’oggetto di attività: s liquidazione; s vendita delle attività; s vendita di partecipazioni; s concessioni; s emissione di azioni pubbliche. Finora oltre 90 imprese sono state privatizzate. La prima fase del programma che ha riguardato prevalentemente le piccole imprese può dirsi completata, mentre è in fase di realizzazione la seconda fase, dedicata alle medie e grandi imprese, incluse le “public utilities”. Attualmente è in programma la privatizzazione di altre 38 imprese statali. Nel 2001 è stata completata la privatizzazione della Uganda Commercial Bank, la Banca centrale ugandese, acquistata dalla Stanbic (Standard Bank Investment Corporation del Sud Africa). In programma la costruzione di una centrale idroelettrica da 200 Mw ad opera della società norvegese Norpak Power, mentre la Banca Mondiale sta erogando fondi consistenti per un programma di rete stradale e per una nuova centrale elettrica. L’Uganda ha ricevuto 33,5 milioni di dollari per il 51% di partecipazione in Uganda Telecommunications Ltd (UTL), da parte di un consorzio guidato dalla tedesca Detecon (sussidiaria di Deutsche Telecom). Si tratta della maggior vendita pubblica nell’ambito del processo di privatizzazione in corso nel Paese. Secondo i termini del contratto, il consorzio dovrebbe realizzare significativi investimenti nella società, nell’ambito dei progetti di lancio di 100.000 linee telefoniche e dell’offerta di servizi a valore aggiunto. La maggior parte dei finanziamenti arriverà dai partner del consorzio, la svizzera Telcel e l’egizia Orascom. Oltre allo Statuto per le riforme e le privatizzazioni, la normativa dell’Uganda contempla altri strumenti legislativi atti a fornire una cornice per gli investimenti dei privati e a regolare le attività delle società. Il Codice per gli Investimenti, entrato in vigore nel 1991, contempla agevolazioni e incentivi per gli investimenti, tra cui benefici fiscali, la protezione da nazionalizzazioni ed espropriazioni. La Legge sulle Società (“Companies Act”) è stata promulgata nel 1948 ed è basata sul diritto britannico in vigore a quel tempo. Il Companies Act disciplina l’incorporazione, la registrazione e la liquidazione di società a responsabilità limitata sia pubbliche che private, la modifica di disposizioni sul capitale azionario e la gestione di società. In risposta al dinamismo del settore commerciale, il governo ha proceduto alla modifica di oltre 39 leggi sul settore. La Legge sull’Autorità dei Mercati dei Capitali, adottata nel 1995, ha creato un’autorità responsabile per la promozione e il funzionamento dello sviluppo in Uganda di un mercato dei capitali efficiente e trasparente. Nel 1992 l’Uganda è diventata membro della MIGA, l’Agenzia multilaterale per la garanzia degli investimenti, in virtù della quale gli investitori in Uganda beneficiano di una copertura addizionale contro i rischi di investimenti non commerciali (guerre civili, rescissione del contratto, ecc.). Va segnalata, infine, la costituzione dell’African Trade Insurance Agency (ATI), un organismo a cui partecipano alcuni Stati africani, tra cui l’Uganda, e la cui finalità è di assicurare gli investimenti contro i rischi politici. Il rimborso, a carico dei paesi membri, può essere ottenuto per investimenti compresi tra i 250 e 1 milione di dollari. (Fonte Mondimpresa) 10 Anno 6 - N. 6 – Giugno 2003 Mondonews 06/03 2-07-2003 8:33 Pagina 11 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino FINANZIAMENTI ❏ AMBIENTE - PROGRAMMA LIFE: BANDO 2004 L’invito a presentare proposte 2004 relativo ai programmi in campo ambientale “LIFE Ambiente” e “LIFE-Natura” e “LIFE - Paesi terzi” è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea C 119 del 21.5.2003 a) LIFE AMBIENTE CHI PUÒ PRESENTARE PROPOSTE: soggetti (persone fisiche o giuridiche) stabiliti nei paesi dell’Unione Europea o nei 10 paesi candidati per l’allargmento PROGETTI AMMISSIBILI per Life-Ambiente: progetti di dimostrazione che contribuiscono allo sviluppo di tecniche e metodi innovativi e integrati e all’ulteriore sviluppo della politica comunitaria dell’ambiente. In particolare: Progetti che integrano considerazioni sull’ambiente e sullo sviluppo sostenibile nella pianificazione e nella valorizzazione del territorio, incluse le zone urbane e costiere. Progetti che promuovono la gestione sostenibile delle acque freatiche e di superficie. Progetti che riducono al minimo l’impatto ambientale delle attività economiche, in particolare mediante lo sviluppo di tecnologie pulite e ponendo l’accento sulla prevenzione, compresa la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra. Progetti che permettono di prevenire, riutilizzare, recuperare e riciclare i rifiuti di tutti i tipi e di gestire razionalmente il flusso di rifiuti. Progetti che riducono l’impatto ambientale dei prodotti mediante una strategia integrata agli stadi della produzione, della distribuzione, del consumo e del trattamento al termine del loro ciclo di vita, compreso lo sviluppo di prodotti rispettosi dell’ambiente. PRESENTAZIONE DELLE PROPOSTE Le proposte devono essere redatte utilizzando gli appositi moduli. I pacchetti informativi relativi alle procedure e ai criteri di ammissibilità e i necessari moduli di domanda possono essere ottenuti (per il momento solo in lingua inglese) sul sito Web della Commissione al seguente indirizzo: http://europa.eu.int/comm/ environment/life/funding/ life-env_call2004/index.htm. La data di scadenza per la presentazione delle domande all’autorità nazionale italiana (Ministero Ambiente) è il 15 Ottobre 2003. Le autorità nazionali dovranno a loro volta trasmettere le proposte alla Commissione entro il 30 novembre 2003. AUTORITÀ NAZIONALE ITALIANA: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (LIFE) - Dipartimento per lo Sviluppo Sostenibile e per le Politiche del Personale e gli Affari Generali - Direzione per la Protezione Internazionale dell’Ambiente - Dott. Pietro La Grotta - Via Cristoforo Colombo 44 00147 ROMA - tel 06 57228206 - fax 06-57228217 - E-mail: 11 [email protected] - Sito internet http://www.minambiente.it/Sito/ settori_azione/pia/ programmi_comunitari/ lifeambiente/life.asp b) LIFE NATURA CHI PUÒ PRESENTARE PROPOSTE: persone fisiche o giuridiche dell’Unione europea o dei Paesi candidati PROGETTI AMMISSIBILI per Life-Natura: progetti finalizzati alla conservazione degli habitat naturali e della fauna e flora selvatica di interesse comunitario e (solo per i paesi candidati) internazionali. PRESENTAZIONE DELLE PROPOSTE I progetti vanno presentati alle Autorità nazionali competenti entro il 30 settembre 2003 Le Autorità sottoporranno i progetti ricevuti alla Commissione entro il 31 ottobre 2003. Il pacchetto informativo (modulistica e guida del proponente) è disponibile (per il momento solo in lingua inglese) sul sito http://europa.eu.int/comm/ environment/life/funding/ life-nat_call2004/index.htm AUTORITÀ NAZIONALE ITALIANA - Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio Direzione Conservazione della Natura - Divisione II - Progetti LIFE-Nature - Via Capitan Bavastro, 174 - 00154 Roma Fax +39-06-57228277 - email: [email protected] c) LIFE - PAESI TERZI: CHI PUÒ PRESENTARE PROPOSTE: persone fisiche o giuridiche dei Anno 6 - N. 6 – Giugno 2003 Mondonews 06/03 2-07-2003 8:33 Pagina 12 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino seguenti paesi Albania, Algeria, Bosnia - Erzegovina, Croazia, Cipro, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Malta, Marocco, Cisgiordania e Gaza, Siria, Tunisia, Turchia, e la zona costiera baltica della Russia. PROGETTI AMMISSIBILI: progetti di assistenza tecnica che contribuiscono allo sviluppo delle capacità e delle strutture amministrative necessarie in campo ambientale e per lo sviluppo di una politica ambientale e di programmi d’azione in paesi terzi beneficiari che si affacciano sul Mediterraneo e sul Mar Baltico PRESENTAZIONE DELLE PROPOSTE I progetti vanno presentati alle Autorità nazionali competenti entro il 31 Ottobre 2003 Le Autorità sottoporranno i progetti ricevuti alla Commissione entro il 30 Novembre 2003. Il pacchetto informativo (modulistica e guida del proponente) è disponibile sul sito http://europa.eu.int/comm/ environment/life/funding/ life-tc_call2004/index.htm ❏ NUOVO INVITO A PRESENTARE PROPOSTE NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA ASIA PRO-ECO La Commissione europea ha pubblicato un nuovo invito a presentare proposte nell’ambito del programma Asia Pro Eco – destinato a rafforzare il dialogo ambientale tra l’Europa e l’Asia (Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea C 119 del 21.5.2003 ) ATTIVITÀ FINANZIABILI : capacità di gestione dell’am- biente, approccio di mercato alla protezione ambientale, sviluppo, promozione e sostegno di reti euro-asiatiche di R&S ambientale Ciascuna attività dovrebbe svolgersi nell’ambito di una delle seguenti componenti: - Conferenze - Studi preparatori delle conferenze - Linee guida: documenti che perfezionino le idee che scaturiscono dalle conferenze L’area geografica è costituita dall’Unione Europea più i paesi asiatici partecipanti, e cioè: Afghanistan, Bangladesh, Bhutan, Cambogia, Repubblica popolare cinese, Timor orientale, India, Indonesia, Repubblica democratica popolare del Laos, Malaysia, Maldive, Nepal, Pakistan, Filippine, Sri Lanka, Thailandia e Vietnam. Durata massima dei progetti: 24 mesi; cofinanziamento massimo: 75 %. I candidati devono presentare proposte in collaborazione con un minimo di due partner. CHI PUÒ PRESENTARE PROPOSTE I candidati devono essere autorità nazionali o enti regionali, oppure operatori del settore pubblico con una comprovata esperienza nell’organizzazione di conferenze nelle zone interessate da Asia Pro-Eco. Un candidato può presentare progetti in collaborazione con un minimo di 2 partner (NB: il partenariato dovrà comprendere soggetti di entrambe le aree - UE e Asia) SCADENZA - Le proposte devono pervenire entro il 3 Ottobre 2003. ULTERIORI INFORMAZIONI saranno pubblicati sui seguenti siti Internet: 12 http://europa.eu.int/comm/ europeaid/tender/data/news.htm Sito del Programma Asia Pro Eco http://europa.eu.int/comm/ europeaid/projects/ asia-pro-eco/index_en.htm Qualsiasi domanda in merito al presente invito a presentare proposte va inviata per posta elettronica all’indirizzo: [email protected] (citando il Rif. di pubblicazione: EuropeAid/116557/C/G) ❏ PROGRAMMA INTERCULTURALE UE-INDIA Invito a presentare proposte La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte nell’ambito del programma Interculturale UE – India (Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea C 118/2003). ATTIVITÀ FINANZIABILI azioni che abbiano l’obiettivo di sviluppare e incrementare la cooperazione interculturale tra l’India e l’Unione europea e le relazioni tra i rappresentanti della società civile attraverso un dialogo rafforzato, un maggiore scambio di informazioni e la creazione di reti. Area geografica: India e i quindici Stati membri dell’Unione europea. CHI PUÒ PRESENTARE PROPOSTE possono presentare proposte le seguenti organizzazioni che abbiano sede giuridica in India o in uno Stato membro dell’Unione europea : enti od organizzazioni senza fini di lucro dei settori culturale o dei media / associazioni e istituti di formazione nel settore dei media / Anno 6 - N. 6 – Giugno 2003 Mondonews 06/03 2-07-2003 8:33 Pagina 13 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino camere di commercio / associazioni di PMI / associazioni commerciali / confederazioni industriali /agenzie di promozione e sviluppo del territorio / istituti di istruzione superiore e istituti privati di istruzione superiore (registrati da almeno cinque anni), legalmente riconosciuti e i cui diplomi sono riconosciuti dall’autorità nazionale competente nel proprio paese. SCADENZA: le proposte devono pervenire entro il 12 settembre 2003 ULTERIORI INFORMAZIONI: L’invito e le linee guida per i candidati sono disponibili sul sito Internet della Commissione europea alla pagina http://europa.eu.int/comm/ europeaid/tender/data/news.htm (Rif. di pubblicazione: EuropeAid/116307/C/G/IN) Eventuali quesiti possono essere inviati per posta elettronica (indicando il riferimento di pubblicazione) al seguente indirizzo: [email protected] ❏ BANCA MONDIALE E MINISTERO DELL’AMBIENTE AMPLIANO LA COLLABORAZIONE È stato firmato il 18 giugno alla Banca Mondiale a Washington un accordo preliminare per la creazione di un fondo fiduciario dedicato alla protezione dell’ambiente in Cina, con il quale il Ministero dell’Ambiente italiano mette a disposizione della Banca 8,5 milioni di dollari. Il fondo finanzierà studi di fattibilità, progetti pilota e programmi di formazione. Dalle sue attività deriveranno nuove opportunità per aziende, università e istituti di ricerca italiani. Inoltre, la realizzazione dei progetti di investimento individuati e messi a punto grazie al nuovo fondo potrà essere facilitata da finanziamenti della Banca mondiale al governo cinese. Le altre iniziative, ancora in fase di negoziazione, includono un contributo al Consultant trust fund program del valore di 1,5 milioni di dollari, per l’assunzio- 13 ne da parte della Banca mondiale di esperti italiani, da impiegarsi per consulenze nel settore ambientale, in Cina e nei paesi dell’Asia orientale. Altri 15 milioni di dollari verranno conferiti per l’istituzione di un fondo che incentivi le tecnologie “pulite” in Cina e Africa e andranno ad aggiungersi al contributo di 7 milioni di dollari al Community Development Carbon Fund, deciso a maggio 2003. Questa parte del pacchetto produrrà crediti di emissione di carbonio, secondo le regole del protocollo di Kyoto, sia per l’Italia nel suo complesso che per le aziende che vorranno a loro volta sottoscrivere. Un fondo accessorio, per il quale il Ministero ha stanziato 700.000 dollari, coprirà le spese dei programmi di formazione nei paesi dove gli investimenti verranno effettuati. Per ulteriori informazioni si può contattare il funzionario ICE presso la Banca mondiale scrivendo a [email protected]. (Fonte ICE) Anno 6 - N. 6 – Giugno 2003 Mondonews 06/03 2-07-2003 8:33 Pagina 14 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino MANIFESTAZIONI ❑ BALKAN & BLACK SEA PARTNERSHIP 2003 Come partecipare: Le imprese italiane che vogliono prendervi SALONICCO 17 – 18 NOVEMBRE 2003 parte possono richiedere il catalogo della Il DIPEK – Inter-Balkan & Black Sea Busi- manifestazione, disponibile da Luglio sia in ness Centre (Ente greco istituito per favorire versione cartacea che su Internet all’indirizzo la cooperazione economica con i mercati http://www.seve.gr/bbsp/en/main.htm, e dell’area balcanica e del Mar Nero) ed il selezionare i potenziali partner con i quali SEVE – Exporters’ Association of Northern vorrebbero avere colloqui d’affari nelle 2 gior- Greece - Associazione degli Esportatori del nate del 17 e 18 Novembre 2003. Sulla base Nord della Grecia) sono gli organizzatori di ciò gli organizzatori fissano appuntamenti della manifestazione Balkan & Black Sea bilaterali (assistiti da interpreti se necessario). Gli imprenditori presenti possono inoltre orga- Partnership 2003, che si svolgerà nella città nizzare direttamente sul posto incontri con greca di Salonicco dal 17 al 18 Novembre aziende facenti parte delle delegazioni euro- 2003. pee e mediterranee similmente presenti per L’iniziativa è finanziata dal Ministero Greco incontrare le imprese presenti a Salonicco. Affari Esteri ed ha lo scopo di favorire l’avvio Promotore dell’iniziativa in Italia è Mondim- di accordi di cooperazione commerciale, pro- presa con cui l’Euro Info Centre della CCIAA duttiva e tecnologica tra imprese europee e di Torino ed il Centro Estero Camere Com- mediterranee e 150 imprese provenienti dal- mercio Piemontesi collaborano per la diffusio- l’area balcanica e del Mar Nero. ne a livello locale. Paesi esteri coinvolti: Per ulteriori informazioni contattare : Albania, Bulgaria, Georgia, Grecia, Macedonia, CCIAA Torino, EURO INFO CENTRE IT375, Romania, Russia, Serbia e Montenegro, Tur- Monica May, Nicoletta Marchiandi tel. 011 chia, Ucraina 5716342/3 fax 011 5716346 email: [email protected], n.marchian- Settori economici: [email protected] Edilizia e materiali per costruzioni CENTRO ESTERO CAMERE COMMERCIO Prodotti alimentari e bevande PIEMONTESI Abbigliamento Gabriella Diverio Tel. 011/6700661 Macchinari, attrezzature ed utensileria indu- Fax 011/6965456 striale e-mail: [email protected] 14 Anno 6 - N. 6 – Giugno 2003 Mondonews 06/03 2-07-2003 8:33 Pagina 15 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino SPECIALE ALLARGAMENTO UNIONE EUROPEA Mancano ormai pochi mesi all’allarga- Speciale Allargamento UE mento dell’Unione Europea, con l’ingres- Scheda argomento so – previsto per il 1° maggio 2004 - del Unione Europea ampliata: come cambia lo scenario economico per le imprese italiane primo gruppo di dieci paesi candidati. Ma cosa significa per il sistema imprenditoriale tale transizione? Opportunità derivanti da un mercato più ampio, da un È ormai noto che il prossimo allargamento dell’Unione Europea a dieci nuovi Stati membri nel 2004 e ad altri due nel 2007, impatterà in modo significativo dal punto di vista economico, sociale e politico, sugli attuali Stati Membri. In termini istituzionali, il Trattato di Nizza ha già introdotto le necessarie riforme per il funzionamento di un’Europa a 25; dal punto di vista economico e sociale, le disparità tra regioni diverse verranno ampliate, anche se l’allargamento del mercato interno implicherà l’estensione delle regole e degli standard adottati dal sistema imprenditoriale comunitario ad un insieme di Paesi che contano complessivamente 105 milioni di abitanti (portando a circa 500 milioni il numero di consumatori del mercato comune), su una superficie che aumenterà del 34% l’attuale territorio dell’Unione Europea. lato; aumento della pressione concorrenziale dall’altro. Per informare e sensibilizzare le imprese piemontesi su questi temi, a partire da questo numero Mondonews ospita la nuova sezione “Speciale Allargamento UE”, che ogni mese conterrà: una scheda pratica su un aspetto dell’allargamento di particolare interesse per le imprese; la presentazione di un paese candidato, focalizzata sugli aspetti relativi alle opportunità di affari; una sezione con le ultime news e la segnalazione di eventi sull’argomento. Oltre allo “Speciale allargamento”, la Camera di commercio di Torino ha in corso altre iniziative quali seminari, newsletter, guide pratiche e la creazione In un’ottica macroeconomica, dunque, l’allargamento rappresenta un grande cantiere e banco di prova per l’Europa del XXI° secolo, apparendo innanzitutto come una doppia opportunità, per i Paesi aderenti e per gli attuali membri. di una sezione specifica del sito internet (www.to.camcom.it/allargamento) dedicata all’argomento. Per informazioni sull’allargamento dell’Unione Europea e osservazioni o sug- È chiaro che l’integrazione economica tra la “vecchia” Europa ed i Paesi dell’Est è già avanzata a punto tale da consentire la distribuzione dei rischi e delle opportunità economiche in modo piuttosto equilibrato; gerimenti sui contenuti della rubrica, contattare l’Euro Info Centre della Camera di commercio di Torino – tel 011 5716.343 – email [email protected] 15 Anno 6 - N. 6 – Giugno 2003 Mondonews 06/03 2-07-2003 8:34 Pagina 16 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino salire decisamente nei prossimi anni, mentre le importazioni europee dagli stessi Paesi continuano a salire lentamente, ammontando a circa l’1% del PIL dell’UE, contrariamente alle esportazioni UE dirette a quei Paesi che sono salite decisamente. Segue un andamento analogo l’export piemontese verso i 10 Paesi candidati è in sostanziale aumento. Infatti, pur considerando lo sfavorevole clima economico internazionale, la crescita (del 2002 rispetto al 2001) si aggira intorno al 4,3%. Tra i paesi con i quali l’interscambio è più consistente la Polonia si pone al primo posto, seguita poi dalla Repubblica Ceca e dalla Romania, che pur non facendo parte del primo gruppo di paesi candidati (il suo ingresso, così come per la Bulgaria, è infatti previsto per il 2007) rappresenta da molti anni una realtà particolarmente interessante per i nostri operatori, sia in termini di investimenti, sia come destinazione di import/export. d’altro canto è anche da ritenere che i sistemi economici dei futuri Stati che si uniranno a quelli dell’UE rappresentano non più del 5% del totale europeo, un valore la cui rilevanza potrebbe essere comparata alla somma del peso economico di uno Stato come l’Olanda ad un’area con 380 milioni di persone e con un PIL di 9.000 miliardi di euro. Ciò nonostante alcuni timori turbano ancora gli operatori dell’Europa occidentale, come ad esempio: la paura del rischio di incrementi competitivi incontrollati sul mercato unico, derivante dall’ingresso di economie ad alto tasso di crescita ed a basso tenore di costi ovvero la riduzione dei flussi di investimento negli attuali Stati membri conseguente ad una possibile “fuga” di capitali verso i Paesi Candidati, o ancora l’afflusso massiccio di lavoratori dall’Est quale ulteriore minaccia alla disoccupazione nel mercato unico. Inoltre, la grande apertura ad Est delle economie europee ha anche implicato l’insediamento di nuove strutture produttive, inizialmente rivolte all’acquisizione delle opportunità derivanti dalla privatizzazione del settore dei servizi (banche, hotels, assicurazioni) ed ora presenti in settori manifatturieri trainanti (automotive, abbigliamento, chimica, ecc). È dunque chiaro quali potranno essere i benefici dell’Allargamento sul medio-lungo periodo, che porterà probabilmente il PIL comunitario ad una crescita dell’1%, calcolata su un periodo di integrazioni che va dal 1995 al 2005. Tuttavia, è necessario notare che l’impatto di tali cambiamenti sul sistema delle piccole e medie imprese, motori trainanti dell’economia italiana, coinvolgerà presumibilmente in modo limitato le aziende di dimensioni più ridotte, con clientela prettamente locale, rispetto alle grandi imprese ovvero rispetto alle aziende pur piccole in termini dimensionali ma dinamiche in termini di apertura verso i mercati esteri, che A ben vedere, tali ipotesi risultano in gran parte infondate, come dimostrano i dati economici: l’ampliamento ad Est dei flussi commerciali è infatti un fenomeno avviato dai tempi delle prime riforme di liberalizzazione economica degli anni ’90. Oggi, più dei 2/3 dell’export dei Paesi candidati è diretto verso l’UE, con tendenza a 16 Anno 6 - N. 6 – Giugno 2003 Mondonews 06/03 2-07-2003 8:34 Pagina 17 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino già operano nell’Est Europa. zionale. Gli effetti più sensibili saranno in primo luogo avvertiti nelle aree di frontiera che sperimenteranno, almeno nel breve periodo, una maggiore pressione sul fronte lavoro e sulle economie in concorrenza transfrontaliera (commercio, appalti, costruzioni, ecc). Più precisamente, si sottolinea che soltanto alcuni settori saranno particolarmente interessati dal processo di allargamento ed in particolare dall’aumento dei rischi competitivi derivante dall’ampliamento del mercato e dalla crescita della competitività interna- Speciale Allargamento UE I paesi candidati Repubblica Ceca Ø Dati chiave: Data di ingresso nell’Unione Europea: Maggio 2004 Superficie 78.866 kmq = 26% della sup.dell’ Italia Popolazione 10.256.760 (2002) Capitale Praga, 1.193.270 ab. Moneta Corona ceca - CZK Prodotto Naz. Lordo 147.9 md $ (2001) Crescita economica 3.4% (2001) Tasso di inflazione 4.7% (2001) Disoccupazione 8.5% (2001) Ripartizione settoriale forza lavoro 5% agricoltura 35% industria 60% servizi Principali settori economici import/export: macchinari, attrezzature per trasporti, beni intermedi, materie prime, combustibili, prodotti chimici Volume Import totale 37.4 md $ (2001) Volume Import Piemonte 104,32 milioni Eur (2002) Principali paesi partner: Germania, Slovacchia, Russia, Italia, UK, Austria, Polonia Volume Export totale 32.7 md $ (2001) Volume Export Piemonte 232,56 milioni Eur (2002) Afflusso investimenti esteri 8.000.000.000 $ (2002) 17 Anno 6 - N. 6 – Giugno 2003 Mondonews 06/03 2-07-2003 8:34 Pagina 18 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino Ø Investire in Repubblica Ceca nome collettivo, società in accomandita semplice, società cooperativa, società per azioni, società a responsabilità limitata. Le ultime due sono le forme societarie più diffuse. Il Codice equipara le persone fisiche e giuridiche locali e straniere, che non sono quindi più soggette a limitazioni o autorizzazioni specifiche per investire nella Repubblica Ceca. La procedura da seguire valida per tutte la forme societarie, è la seguente: La liberalizzazione delle attività economiche, la privatizzazione che ha ridotto la presenza dello Stato nell’economia dal 100% (1989) a meno del 20%, lo sviluppo dell’imprenditoria privata, i notevoli progressi in materia di convertibilità della valuta locale e la parità di trattamento tra investitori esteri e locali dimostrano che la Repubblica Ceca sta procedendo a grandi passi verso il conseguimento dell’obiettivo principale delle riforme, vale a dire l’economia di mercato. Dal punto di vista delle risorse naturali, la Repubblica Ceca dipende fortemente dagli altri Paesi. Il 54% della superficie del Paese è adibito alla coltivazione e l’attuale politica agricola ceca è concentrata sull’obiettivo di accrescere la competitività del settore. L’attività economica negli ultimi anni si sta orientando sempre più verso il terziario. Ciononostante la Repubblica Ceca, caratterizzata da una forte tradizione industriale nella lavorazione dell’acciaio e della meccanica di precisione, si presenta ancora come la localizzazione ottimale per quanti vogliano crearsi uno sbocco produttivo a basso costo per la produzione di componenti ad alta intensità di lavoro. Le infrastrutture sono particolarmente buone nella regione intorno a Praga e nel distretto della Boemia Occidentale. La legge sulle agevolazioni per gli investimenti esteri riguardava all’inizio solo l’industria produttiva e comprendeva agevolazioni fiscali, contributi per la creazione di nuovi posti lavoro, per corsi di formazione e sostegni per servizi di urbanizzazione. Dalla seconda metà del 2000 è stata estesa al settore dei servizi(software, call-centres, centri di ricerca e sviluppo, centri informatici). - stipula del contratto societario, ricorrendo ad un legale commercialista - richiesta della licenza o concessione per lo svolgimento di attività imprenditoriali all’Ufficio Mestieri (sezione degli Uffici Comunali). La licenza può essere rilasciata ad imprenditori individuali o a persone giuridiche costituite secondo le norme del diritto ceco. - Dichiarazione di una banca locale presso la quale si ha un conto corrente aperto. - Presentazione della richiesta per l’iscrizione della società nel Registro Commerciale presso i Tribunali regionali, richiesta che viene vagliata dalla locale Corte Commerciale. Ø Tipi di società Società in nome collettivo (ve?ejná obchodní spole?nost): è una società composta da due o più persone (di solito persone fisiche), in cui i soci sono illimitatamente responsabili degli obblighi della società e rispondono dei debiti verso terzi con il proprio patrimonio personale, anche per le obbligazioni contratte da uno solo dei soci (artt.76 - 92e del Codice Commerciale). Società in accomandita semplice (Komanditní spole?nost): è una forma societaria costituita da due o più soci (siano essi persone fisiche o giuridiche) allo scopo esclusivo di condurre un’attività commerciale (artt.93 - 104e). Questo tipo di società deve avere almeno un socio accomandatario (komplementá?), che risponde dei debiti contratti dalla società verso terzi con tutto il suo patrimonio, e un socio acco- Ø Come creare una società La costituzione di società nella Repubblica Ceca è disciplinata dal Codice Commerciale (legge n.513/1991), entrato in vigore il 1° gennaio 1992. Le forme societarie previste dal Codice sono le seguenti: società in 18 Anno 6 - N. 6 – Giugno 2003 Mondonews 06/03 2-07-2003 8:34 Pagina 19 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino mandante (komandista) che risponde solo nei limiti delle quote versate. capitale sociale (in vigore dal 1° gennaio 2001) da 100.000 CZK a 200.000 CZK (pari a circa 6.667 €). La società a responsabilità limitata (Spole?nost s ru?ením omezen?m, spol. s.r.o.), può essere costituita anche da una sola persona fisica, e può avere fino ad un massimo di 50 soci. Ciascun socio risponde per gli obblighi della società fino all’ammontare complessivo della sua quota di capitale così come indicata nel Registro Commerciale e anche se non completamente versata; non risponde invece con il suo patrimonio personale. La suddetta riforma ha innalzato il valore minimo del La società per azioni (Akciová spole?nost, a. s.) può essere costituita anche da un solo soggetto, se si tratta di persona giuridica, altrimenti da due o più soggetti (persone fisiche). Il capitale registrato comprende un certo numero di azioni con determinato valore nominale. Il limite minimo del capitale sociale, secondo il nuovo Codice Commerciale, è di 2.000.000 CZK (ca. 67.000 €). Ø Fonti utilizzate per la redazione della scheda: ICE http://www.ice.it/paesi/default.htm Commissione Europea, Direzione Generale Allargamento, rapporti con la Repubblica Ceca: http://europa.eu.int/comm/enlargement/czech/index.htm Dall’Unione Europea Diritto e Pratica, n. 3/2003: http://www.to.camcom.it/dallunioneuropea Ø Altri Link Utili: Rete nazionale Ceca degli Euro Info Centre http://www.euroinfocentrum.cz Camera di Commercio Italiana per la Rep. Ceca e la Rep. Slovacca http://www.ts.camcom.it/strutture/cci_cecaslov.htm Informazioni generali http://www.czech.cz/ Doing business in Czech Republic http://www.doingbusiness.cz Investire nella Rep. Ceca http://www.czechinvest.org Tradelinks www.tradelinks.cz TradePromotionAgency http://www.czechtrade.cz 19 Anno 6 - N. 6 – Giugno 2003 Mondonews 06/03 2-07-2003 8:34 Pagina 20 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino BUSINESS MEETINGS NELLE REGIONI DI CONFINE CON I PAESI DELL’EUROPA DELL’EST Speciale Allargamento UE NOTIZIE GENERALI INFORMEST, attraverso l’Euro Info Centre IT388, è promotore del progetto “Allargamento a EST: sfide e opportunità per le imprese innovative delle aree transfrontaliere”, in collaborazione con partner di trasnazionali, il progetto, cofinanziato dalla Commissione Europea, DG Allargamento, prevede anche la partecipazione di aziende provenienti da diverse regioni europee, con l’o di promuovere lo sviluppo economico delle regioni poste ai confini esterni dell’Unione Europea attraverso l’organizzazione di tre grandi eventi di partenariato aziendale e istituzionale nel biennio 2003-2004. 2007 VICINO PER ALTRI PASEI CANDIDATI Proseguono i lavori di preparazione all’adesione all’UE da parte di Romania e Bulgaria Nel mese di giugno, la Romania ha avviato i difficili negoziati, a livello ministeriale, relative alla libera circolazione delle merci e delle persone, alle politiche di concorrenza ed a quelle fiscali. La Bulgaria ha invece affrontato i delicati capitoli della concorrenza e dei trasporti. Ad oggi, la Bulgaria ha chiuso i negoziati su 24 dei EU capitoli aperti, mentre la Romania è solo a quota 19: tale azioni implicano il riconoscimento da parte dell’UE della realizzazione di riforme legislative ed istituzionali per portare il paese in linea con gli standard comunitari nelle aree oggetto dei “capitoli di negoziazione”, che dovrebbero concludersi entro il 2004, con il termine del mandato dell’attuale Commissione. Il primo evento si terrà in Friuli Venezia Giulia il prossimo autunno e riguarderà principalmente i seguenti settori: tecnologie avanzate dell’industria agroalimentare, incluse le biotecnologie; settore meccanico, elettromeccanico e tecnologie edilizie; tecnologie per la gestione ambientale (Fonte: INFORMEST) I capitoli più delicati quali questioni finanziarie, quote agricole o pagamenti diretti per il periodo 2007-2013 non sono tuttavia ancora aperti. Speciale Allargamento UE NOTIZIE BREVI DAI PAESI CANDIDATI (Fonte: Commissione Europea) BULGARIA: RIMANGONO POCHE LICENZE E PERMESSI PER L’AVVIO DI ATTIVITÀ ECONOMICHE BERS COSTITUISCE FONDO A SUPPORTO DELLE PMI DEI PAESI CANDIDATI ALL’UE In Bulgaria, le modifiche della Legge sul regolamento amministrativo dell’attività industriale prevedono che entro sei mesi le licenze e i permessi necessari all’inizio di un’attività economica siano limitati a 39, a seconda del settore operativo. Attualmente le licenze sono circa 150. Oltre che per le attività bancarie e assicurative, le licenze saranno emesse per il commercio duty free e per i giochi d’azzardo. Le licenze emesse saranno iscritte in un registro e la loro validità sarà permanente. Per facilitare l’emissione delle licenze si prevede la creazione La BERS ha costituito un fondo per PMI di Bulgaria e Romania e per il supporto della crescita economica dei Paesi candidati all’UE più poveri. Il fondo è denominato Global Bulgaria, Romania Growth Fund e il suo valore iniziale ammonta a 16.25 milioni di Euro. La BERS, l’UE e la società greca Global Finance possiedono quote paritarie. Il fondo investirà 800 mila euro in imprese che hanno un giro d’affari entro i 40 milioni di Euro all’anno. (Fonte: BERS/ICE) 20 Anno 6 - N. 6 – Giugno 2003 Mondonews 06/03 2-07-2003 8:34 Pagina 21 Mondonews - Mensile di informazione della Camera di commercio di Torino di un unico ufficio per la presentazione di tutti i documenti. Attualmente la documentazione doveva essere presentata a diversi ministeri, fatto che rallentava il rilascio dei permessi. impedito alle esportazioni dirette delle merci provenienti dalla parte nord di Cipro di godere del trattamento preferenziale previsto dall’Accordo di Associazione siglato con l’UE. (Fonte ICE SOFIA) Gli sforzi dell’UE sono proprio volti a promuovere la riunificazione del Paese dopo 29 anni di divisione. BULGARIA: BERS COSTITUISCE UN FONDO PER PMI (Fonte: EUOBSERVER) La BERS ha costituito un fondo per PMI di Bulgaria e Romania e per il supporto della crescita economica dei Paesi candidati all’UE più poveri. Il fondo è denominato Global Bulgaria, Romania Growth Fund e il suo valore iniziale ammonta a 16.25 milioni di Euro. La BERS, l’UE e la società greca Global Finance possiedono quote paritarie. Il fondo investirà 800 mila euro in imprese che hanno un giro d’affari entro i 40 milioni di Euro all’anno. LETTONIA: dure previsioni sul rischio di non adesione all’UE La prevista crescita del Prodotto Interno Lordo della Lettonia potrebbe subire un forte contraccolpo se il Paese non dovesse far ingresso nell’Unione Europea come previsto; nuvole nere si addensano dunque sullo sviluppo economico della Lettonia a seguito del referendum di adesione all’UE fissato per il prossimo 20 settembre 2003. In particolare, recenti indagini indicano che in caso di non adesione la Lettonia potrebbe veder ridotti notevolmente i capitali esteri investiti. (Fonte: ICE SOFIA) CIPRO - Relazioni commerciali più distese (Fonte: Baltic News Service/INFORMEST) La Commissione Europea ha dichiarato di voler accordare 12 milioni di euro per l’assistenza finanziaria e la promozione degli scambi commerciali tra la parte settentrionale di Cipro ed il resto dell’UE. La decisione è intesa quale misura che permetta la risoluzione pacifica dei problemi del Paese (in particolare della parte occupata dalla Turchia e solamente riconosciuta dal governo di Ankara), esigenza prioritaria in vista del 2004. POLONIA e REPUBBLICA CECA dicono sì alll’UE Altri due importantissimi paesi hanno definitivamente sancito la propria volontà di far parte dell’unione Europea, con referendum popolare. In Polonia lo scorso 8 giugno hanno votato a favore dell’adesione il 77,45% (contrari 22,55%) dei votanti; il tasso di affluenza ai seggi è stato del 58,85%. Al fine di contribuire ulteriormente alla rettifica degli squilibri interni al Paese la Commissione ha inoltre proposto un supporto addizionale di 206 milioni di euro, per il periodo 2004-2006. Anche in Repubblica Ceca i risultati del referendum del 13-14 giugno sono stati eccellenti: 77,36% dei votanti a favore dell’adesione, con una partecipazione al voto del 55,21 %. Nonostante la distensione della parte greca del Paese che, lo scorso Aprile, aveva eliminato alcune restrizioni commerciali sui vicini settentrionali, la maggior parte delle sanzioni internazionali permane ancora intatta. La divisione del Paese ha di fatto Gli ultimi due appuntamenti referendari sono in calendario per settembre e riguardano le due repubbliche baltiche rimanenti, Estonia e Lettonia (la Lituania ha già approvato l’adesione nel maggio scorso). 21 Anno 6 - N. 6 – Giugno 2003