Aspetto artistico culturale della Spagna

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Aspetto artistico culturale della Spagna
GRUPPO:
Barè Eleonora
Boldori Giulia
Anelli Elisabetta
Dama Vanessa
Nasca Doriana
Vighesso Cristina
BARCELLONA
Un po’ di storia
Seconda città di Spagna ma primo centro della Catalogna, Barcellona è una metropoli
affacciata sul mare dalle tante e contraddittorie anime. L’anima catalana è la più
spiccata e la rende una città gelosa della propria cultura e delle tradizioni secolari,
talmente orgogliosa della propria lingua da farla sopravvivere all’oblio franchista.
Le prime notizie di Barcellona risalgono al II secolo a.C. e parlano di una città
fondata dai cartaginesi chiamata Barkeno che i romani conquistano e rendono colonia
con il nome di Colonia Favencia Julia Augusta Paterna Barcino. La
zona è poi terra di conquista per Visigoti, Mori ed infine per i
Franchi di Carlo Magno, che proclama Barcellona capitale della
“Marca Hispanica”. Il matrimonio tra l’erede della dinastia catalana
e la discendente della casa d’Aragona e la conseguente unione
delle due regioni segnano l’inizio di un periodo di grande prosperità
per l’intera Catalogna. Il 1474 è l’anno delle nozze tra Ferdinando
d’Aragona ed Isabella di Castiglia e della nascita di una Spagna
unita, composta da Castiglia, Catalogna e Aragona. Barcellona
perde gradualmente la sua importanza economica e mercantile, anche a causa
dell’affermazione degli scali commerciali d’oltreoceano; comincia a nascere un forte
sentimento indipendentista che crescerà sempre di più nei secoli. La prima vera
dichiarazione di autonomia è del 1931 quando viene proclamata la costituzione della
“Generalitat de Catalunya”, ma la gloria di Barcellona capitale dura solo fino alla
guerra civile che vede la città roccaforte dei repubblicani subire nel 1939
l’occupazione dell’esercito franchista. Bisogna aspettare la morte del
“Generalissimo” (1975) ed il nuovo corso democratico intrapreso dal giovane re Juan
Carlos di Borbone perché la Catalunya si veda riconosciuta l’autonomia e riconquisti
un parlamento autonomo.
Sulle fondamenta della Barcino romana si erge la Barcellona medievale attraversata
in lungo e in largo da una miriade di stradine antiche di secoli. Si possono ancora
vedere le rovine dell'antica colonia romana, come i frammenti delle mura fortificate
che proteggevano la città, il tempio di Augusto, la necropoli
e altri ritrovamenti conservati al Museo di storia della città. La struttura urbana
romana lasciò un'impronta indelebile e le sue mura (sec. III, visitabili nei sotterranei
del Museo) difesero la città per un migliaio di anni. L'itinerario inizia dal quartiere
gotico, dove è evidente l'antica struttura del “castrum” romano con le due direttrici
principali, il cardo e il decumano, che si incontrano in quello che doveva essere il
foro e oggi è Plaça Sant Jaume.
Piazza Sant Jaume
È il fulcro politico di Barcellona. Sulla
piazza si affacciano la Casa de la Ciutat
sede del municipio, ed il Palau de la
Generalitat, il Governo Autonomo della
Catalogna. Su questa bella piazza lastricata
in pietra si svolgono importanti eventi
della tradizione catalana. Il Palau de la
Generalitat è un palazzo frutto di varie
ampliamenti e rifacimenti fatti durante due
secoli, con elementi gotici, rinascimentali e
barocchi. Il Palau de la Generalitat alloggia
gli uffici della presidenza del Generalitat de Catalunya. È una delle poche
costruzioni di origine medioevale in Europa che ancora funziona come sede del
governo ed alloggia l'istituzione che originalmente l’ ha sviluppata. Sull'altro lato si
affaccia la Casa de la Ciutat risalente al XIV secolo; ammirate lo splendido cortile
interno con scalone in stile gotico catalano ed il Salon de Cent, con i suoi giganteschi
archi, e il Salon de las Cronicas. Tutte le domeniche mattina la gente si rende qua per
ballare la Sardana, il ballo nazionale della Catalogna.
Monumento a Cristobal Colon
Il monumento dedicato a Colon è una delle statue più
rappresentative della città di Barcellona. Costruita in
omaggio al famoso esploratore
Cristobal Colon, fu edificata nella piazza della Porta
della Pace, punto di unione tra il sud della Rambla e il
paseo di Colón, di fronte al porto di Barcellona. Il
monumento fu costruito in occasione dell’Esposizione
Universale di Barcellona nel 1888 con lo scopo di
ricordare la scoperta dell'America ad opera del grande
navigatore. La statua do Colombo è situata sopra una
colonna di ferro. Il complesso scultoreo ha un’altezza di
60metri. All’interno c’è un ascensore che permette di
salire fino alla semisfera situata ai piedi della statua, da
cui si può ammirare tutto il porto e il centro storico,
dalla montagna fino al mare.
Il Barrio Gotico
In questo quartiere, sviluppato dai Greci e poi dai Romani, c’è la storia di Barcellona.
Il nome deriva dalla presenza al suo interno di splendidi monumenti gotici, anche se
sono ben visibili le tracce dell'antica città romana e dall'insieme degli edifici
medievali che qui si conservano come importanti testimoni del glorioso passato.
Quartiere dall'indiscutibile storia che, per il suo splendido labirinto di stradine, deve
essere visitato esclusivamente a piedi, il Barrio Gotico occupa la zona che era
precedentemente di un antico villaggio romano fortificato.
Entrando dalla Rambla di Sant Josep per la Carrer de Portaferrissa, si arriva
direttamente a Placa Nova. Da qui inizia l’esplorazione del Barrio Gotico. È possibile
scegliere di seguire un itinerario o perdersi nelle stradine. In ogni caso, è importante
sapere che il centro del quartiere è la Plaza del Rei,
da cui si accede al Palau Reial Major ed alla Cappella Reale. Questo spazio è definito
come "la più nobile unità urbana della Barcellona vecchia". Vicino alla piazzetta si
trova il Museu d'Història della Ciutat. Altri posti di interesse sono quelli formati dalla
Cattedrale e dai suoi dintorni, con la chiesa romanica di Santa Llúcia. Ma è tutto
l'insieme delle viuzze di questa zona che offre una vasta scelta di storia e di arte. La
Plaza de Sant Jaume, situata nel centro del quartiere è la zona dove si trovano la Casa
della Ciutat o Ajuntament (ovvero il Comune) ed il Palau della Generalitat. Ma il
Barrio Gotico non è un solo un museo sotto al cielo; è anche un luogo vivo, dove i
barcellonesi abitano e dove ci sono antiquari, librerie, ristoranti e negozi. Intorno alla
Cattedrale gotica che spicca nel quartiere, meraviglioso capolavoro ed icona di tutta
la città, si trova un insieme di costruzioni, piazzette, mura e altre vestigia romane
meno evidenti inserite in vicoletti invisibili che sboccano da una parte su Plaza de
San Jaime, centro della vita amministrativa e dall’altra sulla Calle de Montcada dove
è possibile ammirare gli splendidi palazzi cinquecenteschi, la chiesa di Santa Maria
del Mar e il celebre edificio Berenguer de Aguilar, sede del museo dedicato a
Picasso.
L’Ajutament-Il Comune
L’Ajutament ha una struttura neoclassica, antica sede del Consell di Cent, è un
susseguirsi di meravigliosi stili: dalla prima Sala dels Cent Jurats del 1373, fino alla
facciata della piazza di Sant Jaume, di stile neoclassicista. Potrete notare che la porta
è limitata da due statue rappresentanti Jaime I ed il consigliere Joan Fiveller, mentre
dell'interno dell'edificio si sottolineano due saloni: il Salò di Cròniques, decorato da
Josep Maria Sert e il Salò di Cent. Invece al pianterreno, nella Sala di Les Quatre
Estacions c'è l'Ufficio Informazioni del Turismo di Barcellona.
La Cattedrale di Santa Eulalia
La Cattedrale è il simbolo della diocesi di Barcellona nonché più alta espressione del
Gotico Catalano.
Sorge sul luogo dove venne fondata la basilica poi distrutta dai musulmani. Le opere
dell'attuale cattedrale gotica, incominciarono il 1 maggio del 1298, durante il
pontificato del vescovo Bernat Pelegrí ed il regno di Jaime II e finirono a metà del
secolo XV, quando era re Alfonso D‘Aragona. Ha come patroni la Santa Croce e
Santa Eulalia, che qui riposa dopo che le sue reliquie furono trovate in Santa Maria
del Mare (877).
L’esterno della cattedrale Ha linee semplici, proprie del gotico catalano. In mezzo a
questa semplicità risalta la porta Sant Iu, nel transetto sinistro. Da qui si innalza
anche una delle due torri; guardando in alto, ammirate l’abside poligonale. Le altre
porte che si incontrano lungo il perimetro sono quella di Santa Eulalia e quella della
Pietà, che danno accesso al bellissimo chiostro della cattedrale.
La facciata era stata progettata dal maestro Carlí (Carles Galtés di Rouen) il 27 aprile
di 1408, come si desume dalla pergamena conservata nella sala denominata "della
traça", del tracciato; Carlí la progettò con 111 figure, più la centrale che
rappresentava la Maiestas Domini; su questo progetto lavorò l'architetto José O.
Mestres, grazie al mecenatismo del signor Girona e dei suoi figli, agli inizi del secolo
XX.
L’interno è a tre navate con volte a crociera. Da notare, sopra l’altare, il Crocifisso
del Quattrocento che secondo la tradizione fu issato sulla nave di Giovanni D’Austria
come stendardo durante la battaglia di Lepanto contro i Turchi nel 1571. Pare che nel
mezzo di questa battaglia la figura del Cristo Crocifisso si sia mossa per scansare una
palla di cannone, cosa che le avrebbbe fatto assumere la strana forma che ha
attualmente.
Da ammirare anche il Coro, protetto da un recinto rinascimentale i cui rilievi
marmorei sono di Bartolomè Odorez, allievo del nostro Michelangelo. Il presbiterio
poggia su una vasta cripta al centro della quale c’è il sarcofago che ospita le spoglie
di Santa Eulalia. Nelle cappelle di destra e sinistra si conservano pale gotiche degli
artisti Bernat Martorell, Guerau Gener, Miquel Nadal, Lluís Borrassá, Gabriel
Alemany. Dalla destra dell’altare maggiore si ha accesso al tesoro che comprende
oro, argento e gioielli offerti dalla devozione popolare. Alzando gli occhi potrete
notare numerose vetrate gotiche e moderne; tra esse risalta la vetrata rinascimentale
del “noli me tangere” di Gil Fontanet.
Il chiostro fu costruito durante i secoli XIV e XV. Si accede al Chiostro dal transetto
destro, dalla Porta San Sever, di fattura italiana. Da non perdere, nella volta a
crociera, le chiavi scolpite da maestri catalani e da Giuliano Fiorentino. Al centro del
Chiostro si trova la splendida fontana delle oche e tutto intorno magnolie e palme.
Durante la processione del Corpus Domini una delle fontane del chiostro viene
addobbata con fiori e un singolare guscio d'uovo che simboleggia l'ostia consacrata,
lasciato danzare sull'acqua nel rispetto delle antiche tradizioni della città. Le 13 oche
raffigurano invece gli anni del martirio di Santa Eulalia, fungendo con il loro verso,
da ottimi guardiani per il chiostro.
VALENCIA
Valencia è la capitale della Comunità Valenciana,
una delle 15 regioni della Spagna, affacciata sul
Mar Mediterraneo dalla costa orientale della
Penisola Iberica. Tradizionalmente una città molto
dinamica, oggi più che mai è in veloce mutamento,
grazie anche ai numerosi progetti di espansione e
rimodernamento della città, che le hanno donato e
le doneranno un nuovo volto nel giro di poco
tempo.
La città ha il dono unico di riuscire a far convivere i resti di una storia gloriosa,
iniziata nel 183 a.C., con architetture dalla forte spinta innovatrice e avanguardista.
Dai resti del foro romano dell'antica Valentia, fondata durante il consolato di Giunio
Bruto, ritrovati nell'odierna Plaza de la Virgen, fino al maestoso complesso della
Ciudad de la Artes y las Ciencias opera dell'ingegno di Santiago Calatrava, la città è
andata trasformandosi senza cancellare le tracce della sua storia.
Si conservano intatti e floridi gli usi, i costumi e le feste di tradizione centenaria che
gli abitanti hanno saputo integrare con la vita dell'epoca contemporanea; le
celebrazioni della festa de Las Fallas, dal 15 al 19 di marzo, ne sono solo il più
evidente esempio.
STORIA DI VALENCIA
La città di Valencia conserva le tracce delle differenti civilizzazioni che hanno
segnato la sua storia e lasciato la loro eredità culturale.
Fondata dai Romani nel secondo secolo a.C., è stata invasa dai Visigoti e
successivamente dagli Arabi. Questi hanno trasformato la città in un centro
economico e culturale di grande importanza. L'eredità araba, infatti, rimane ancora
oggi nell'agricoltura e nell'arte tradizionale, specialmente negli impianti di irrigazione
e nelle coltivazioni del riso e degli aranci.
La liberazione di Valencia dall'occupazione musulmana fu completata nel
1.238 dal monarca Giacomo I di Aragona, che fondò il Regno di Valencia,
annettendolo alla corona di Aragona. Fu un periodo di intensi cambiamenti
nello stile dell'urbanistica: nuove chiese cristiane comparvero in quel
periodo e si diffuse l'architettura gotica.
I secoli XV e XVI furono caratterizzati da una rinascita economica,
politica e culturale.
Valencia si trasformò in una delle città più potenti del Mare Mediterraneo.
A questi secoli appartengono i monumenti più importanti della città, quali le
Torri di Serrano, la Lonja (vecchio mercato) o il Miguelete (il campanile della
cattedrale).
Il XVII fu un secolo politicamente teso, ma anche il secolo della grande fioritura
barocca. Durante il secolo XVIII, Valencia partecipò alla rinascita culturale ed
economica del paese. Nel secolo XIX la classe media era la classe sociale più
avvantaggiata, che offriva il suo supporto al monarca ed approfittava dell'aumento
delle esportazioni verso altri paesi.
All'inizio del secolo XX, le industrie metallurgiche, le fabbriche di tessuto e le
centrali elettriche si svilupparono rapidamente. Durante la guerra civile, Valencia fu
per un periodo di tempo capitale del governo
repubblicano. Nel 1957 la città subì gravi danni in seguito
all'esondazione del Turia, il fiume che la attraversa; in
seguito a ciò fu presa la decisione di deviare il corso del
fiume all'esterno della città, trasformando l'antico letto in
un parco. Con il ristabilirsi della monarchia la Comunità
Valenciana ha ottenuto l'autonomia e la possibilità di
creare un proprio Statuto.
Oggi Valencia è una città in rapido corso di trasformazione, con lo sviluppo di grandi
opere architettoniche e il fiorire di nuove prospettive turistiche. Aperta al mare, è una
città che si prende la cura della sua eredità storica ricca, ma più che mai rivolta verso
il futuro.
PATRIMONIO ARTISTICO - CULTURALE
Lo straordinario patrimonio artistico e culturale comprende architetture urbanistiche
di ogni stile, dal medioevale, al gotico, al barocco, al modernista.
Contempla anche edifici di prestigio come la celebre Cattedrale, dove secondo la
tradizione è custodito il Sacro Graal e la famosa Lonja, dichiarata Patrimonio
dell’Umanità dall’Unesco.
Paesaggi metropolitani in continua evoluzione, che si alternano lungo l’antico letto
del fiume Turia, oggi trasformato in un lungo parco di 7 chilometri, dove si
susseguono giardini, piste ciclabili, impianti sportivi che permettono di attraversare in
tutto relax la città da un’estremità all’altra. Ed è proprio su questa inedita vallata
verde che sorge la celeberrima Città delle Arti e delle Scienze (nella foto),
straordinario complesso museale con cinque diverse strutture divise in tre aree
tematiche: arte scienze e natura.
Progettato dell’architetto valenciano Santiago Calatrava , il polo museale è una
straordinaria fusione di elementi architettonici d’avanguardia in cemento bianco e
vetro e grandi stagni d’acqua a cielo aperto che riflettono ovunque i colori
mediterranei della città.
Palau de la Generalitat
È uno dei palazzi più importanti della città e oggi ospita il governo regionale.
Costruito in stile gotico tra il 1482 e il 1579 con varie decorazioni nel XVII e XX
secolo.
Il Palazzo presenta un bel cortile in pietra nel quale si possono ammirare due
caratteristiche scale che dirigono il visitatore alle camere riccamente decorate.
Suggeriamo la visita in particolare alla Salas Doradas decorata con un bellissimo
soffito e pavimentazione tipica Valenciana. Interessanti gli afreschi presenti nella
camera del consiglio.
Basilica de la Virgen de los Desamperados
Bellissima chiesa del XVII secolo simbolo della festa più importante della città ‘Las
Fallas’.
La statua della Vergine Maria è situata nell’altare ed è riccamente e incredibilmente
adornata da fiori e candele.
Cattedrale di Valencia
Costruita originariamente nel 1262, fu poi restaurata nei secoli e infatti le sue tre
porte d’entrata presentano degli stili completamente differenti tra loro: la più antica
è la ‘Puerta del Palaù’ in stile romanico mentre l’entrata principale, la ‘Puerta de los
Hierros’ , è in stile Barocco del XVIII secolo, la ‘Puerta de los Apostoles’, infine, è
in stile gotico.
La Cattedrale per oltre 1000 anni è stata sede del ‘Tribunale delle acque” che
giudicava in relazione alle dispute inerenti al sistema di irrigazione degli agricoltori
nella ‘huertà’.
Inoltre la Cattedrale ospita un singolare calice che la leggenda rivendica essere il
‘Santo Graal’. Esso infatti, sempre secondo la leggenda, pare provenire da
Gerusalemme nella sua via per il monastero di San Juan de la Peña ad Aragona.
La Lonja
Si tratta di un interessante architettura in stile tardo-gotico costruita intorno agli anni
1482 e 1498. Oggi ospita importanti eventi culturali.
Viene considerata come l’unico esemplare odierno di gotico civile, è stata dichiarata
dall’UNESCO Patrimonio dell’umanità.
Museo delle Fallas:
È il museo della festività più importante della città, Las Fallas’, che si tiene durante
la settimana che precede il 19 marzo. Per l' occasione si costruiscono fantocci
caricaturali di personaggi famosi, mestieri, politici, che sfilano per le strade delle
città. Nel museo sono conservati i fantocci più piccoli e espressivi.
Iglesia e Colegio del Patriarca:
Costruita nel XVI secolo presenta al suo interno bellissimi afreschi del Bartolomè
Matarana e uno splendido dipinto ‘l’Ultima Cena’ di Francisco Ribalta il quale
rivela anche un misterioso dipinto sulla crocefissione del XV secolo di un anonimo.
La chiesa inoltre ospita una delle pinacoteche di arte sacra più famose di Spagna e
un chiostro rinascimentale.
Mercato Central:
Situato nel vecchio “quartiere arabo” è uno splendido edificio in stile Liberty
adibito, oggi come allora, ad uso di mercato. Bellissimo e imponente il cancello
d’entrata in ferro in stile Art Nouveau. Aperto nel 1928 rimane uno dei mercati più
attrattivi d’Europa.
Museo Nacional de Ceramica Gonzales Martì
È situato nel palazzo Marqes de los Aguas ed è datato secolo XVIII. Riccamente
colorato e decorato, presenta un bel portale intarsiato da Ignacio Vergara. Ospita
ceramiche pre-istoriche, greche e romane così come alcuni rari pezzi del Picasso.
PATRIMONIO ARTISTICO E CULTURALE
La caratteristica che più colpisce di Madrid, è la sua uniforme bellezza: non vi sono,
infatti monumenti e angoli particolarmente famosi, ma l’insieme degli edifici
baroccheggianti, l’intersecarsi delle stradine interne, rendono particolarmente
affascinante questa città.
La capitale spagnola non è quindi come le altre capitali europee che posseggono un
enorme patrimonio storico, ma è una città moderna che offre, oltre che aspetti culturali
importanti, si pensi ai vari Musei tra cui per eccellenza il Prado, anche espressioni
artistiche in letteratura ad esempio Garçia Lorca, anche se era nato a Granada, musicali
quali il flamenco, antico ballo gitano, teatrali come la zarzuela, genere musicale più
rappresentativo della Spagna, simile , oppure scenografico- teatrale come la corrida nella
famosa Plaza de Toros de las Ventas di Madrid, spettacolo contestato ma sempre seguito
in quanto è una tradizione antica e radicata nella cultura spagnola
Il cuore di Madrid è costituito, dalla piazza di Puerta del Sol.
Da qui, percorrendo la Calle Mayor, la strada che collega Puerta del Sol ai quartieri
occidentali, si giunge in Plaza Mayor; questa piazza è interessante non solo per gli edifici
storici presenti, ma anche per i personaggi che erano soliti frequentarla, quali lo scrittore
Ernest Hemingway, il quale spesso si recava al ristorante “Botin” (sul lato sud-ovest),
che vide fra i suoi lavapiatti un giovanissimo Francisco Goya.
Dalla Calle Mayor si giunge all’incrocio con la Calle de Bailen sede del magnifico
Palacio Real, dell’Armeria Real e della chiesa de Nuestra Senòra de la Amuldena, dalla
facciata classicheggiante.
Sulla stessa strada, poco lontano dal Palacio Real in direzione sud, sorge, sulla destra, la
chiesa di San Francisco el Grande, il “Pantheon” di Spagna.
Da Puerta del Sol, addentrandosi nei quartieri orientali lungo la Calle de Alcalà, si giunge
in piazza Cibeles, in cui sorge la statua della dea dell’abbondanza, disegnata da Tizon
Rodriguez; interessanti sono anche i palazzi circostanti, come quello di Buenavista,
quello de Comunicaciones e la casa de America.
La Calle de Alcalà si incrocia la Gran Via l'arteria considerata da molti quella principale
della città che finisce alla Plaza de Espana nelle vicinanze del Palazzo Reale.
La via presenta una traffico pedonale continuo anche per la presenza di belle vetrine di
negozi e grandi magazzini, e numeorsi bar e cinema. Percorrendo il Paseo de
Recoltos, uno degli assi viari eleganti di Madrid, si giunge in Plaza Colòn e prosegue
diventando Paseo de Castellana, ed è il centro della vita economica
cittadina. Poco prima di Plaza Colòn si può vedere il Museo Arquelogico Nacional
edificato verso la fine dell’ottocento. Simbolo della cultura di Madrid è anche lo
spettacolare Museo del Prado, che custodisce una delle più copiose raccolte pittoriche del
mondo.
Inoltrandosi nelle vie retrostanti il Museo del Prado si possono raggiungere gli edifici del
Cason del Buen Retiro, antecedenti l’omonimo Parco del Buen Retiro , polmone verde di
Madrid. La zona racchiusa tra il Paseo de Recoletos e la Gran Via, in cui sono situati i
quartieri di Chueca, Bilbao e Malasana racchiudono il triangolo della moda madrilena,
delle nuove tendenze e della vita notturna più scatenata. Ovunque, intorno alle calli di
Fuencarral e di Hortaleza, il labirinto di stradine è denso di bar, botteghe e ristoranti dalle
atmosfere giovanili.
A Madrid sono importantissimi i suoi musei. Oltre all’ Accademia di Spagna vanno
notati i due centri formativi dell’ Università e dell’ Accademia delle Belle Arti, senza
dimenticare la Biblioteca Nazionale, ricca di altre 1.000.000 di volumi e di
pregevolissime opere di incisione e disegno. Oltre al Prado (Museo di pittura e scultura
tra i più ricchi del Mondo, principalmente per quanto attiene all’ arte italiana e spagnola,
ma anche per quella olandese e fiamminga, limitiamoci a rammentare il Museo
Archeologico (arte iberica, medievale, cristiana ed araba) e il Museo de America, che
contiene Cimeli delle Spedizioni di Colombo di Colombo, sculture ed oggetti d’arte
azteca e maya, ori e gioielli peruviani, oggetti d’arte e vita Incaica. Numerosi musei di
ogni di ogni tipo completano il vasto panorama delle collezioni Madrilena. Molto vivace
è anche la vita teatrale, che oltre al teatro reale dell’ Opera, può contare su vari teatri di
prosa e di spettacoli folcloristici
STORIA DI MADRID
La storia di Madrid nasce in tempi relativamente recenti e per mano di un emiro
musulmano; Nel 1865 il moro Mohamed I decide di costruire una fortezza chiamata
Magrit . La posizione strategica sulla riva del fiume Manzanares e al centro della Meseta
- rende la cittadina motivo di scontri frequenti tra Cristiani e Musulmani, fino all'arrivo di
Alfonso IV di Castiglia all'inizio del Mille.
Se il primo impulso alla crescita viene dato a Madrid da Isabella di Castiglia e
Ferdinando d'Aragona, è però il rampollo degli Asburgo Filippo II a cambiare le sorti
della città designandola capitale dell'Impero.
Rimasta fino ad allora di dimensioni contenute, Madrid "esplode" e raggiunge il culmine
culturale e politico con Filippo IV; è questa l'epoca del Barocco figurativo e del grande
Maestro Diego Velazquez.
Con l'avvento dei Borboni e la salita al trono di CarloIII la città cambia ancora faccia ed è
arricchita da nuove meraviglie architettoniche; gli anni a cavallo del 1800 sono anche
quelli della ribellione spagnola ai domini transalpini e della successiva crudele
repressione napoleonica.
Se il diciannovesimo è un secolo instabile, addirittura tragico; i tre anni di Guerra Civile
(1936 - 39) lasciano il segno anche nella capitale così come incupisce la città il dominio
del generale Franco in carica fino al 1975.
L'avvento del giovane re Juan Carlos di Borbone ha portato invece una ventata di novità
a Madrid; la città spagnola è diventata la capitale della "movida", centro museale di
indiscusso valore e meta tra le più ricercate del turismo internazionale.
TOLEDO
Nel pomeriggio del 14 settembre, da Madrid, ci siamo recati a Toledo.
Toledo ha circa 75 mila abitanti e grazie alla ricchezza culturale
apportata dalle diverse componenti etniche (Arabi, Ebrei, Cristiani),
nel 1986 è stata proclamata patrimonio dell’ Unesco.
Durante il regno dei Visigoti Toledo divenne capitale. Nel 1085
Alfonso V riesce a conquistare la città dai Musulmani e la località
conosce un periodo di sviluppo e splendore nei diversi campi, da
quello sociale a quello culturale, politico.
Toledo è stata per secoli capitale della Spagna, fino a quando nel 1561
Filippo II, figlio di Carlo V, trasferì la capitale della Spagna a Madrid.
Nonostante tutto resta capitale religiosa, con l’ armonica convivenza
delle culture cristiana, araba ed ebraica e resta un grande patrimonio
artistico da ammirare, in un’ atmosfera decisamente intima.
La città è costruita sul fiume Tago e può essere ammirata in tutto il
suo fascino percorrendo la strada panoramica
“circunvalacion”. Il centro storico è situato su una
collina, circondata dalle cigarrales (vasti uliveti tra cui
sono nascoste bianche case) e da diversi belvedere (che
riservano delle vedute indimenticabili della città). Per
visitare e godere di tutti i monumenti che il borgo offre
è consigliabile visitarlo a piedi. Infatti il centro storico è caratterizzato
da piccole vie e dalla pavimentazione in pavé, inoltre i luoghi di
maggior interesse sono situati a breve distanza.
I monumenti della città sono molti, e la maggior parte, eretti dopo la
Reconquista presentano uno stile in cui persistono molti elementi
arabi, sia nei materiali, che nelle decorazioni.
A Toledo abbiamo potuto ammirare:
FUORI DALLE MURA
Il puente de Alcantara: il ponte risale al XIII sec.
E’ preceduto ad ovest da una torre mudejar ed ad
est da un arco barocco (fusione di diversi stili),
posto difronte l’ Alcazar, esso proteggeva le mura.
Il puente de San Martin: ponte medievale, ha all’ estremità sud una
torre merlata ottagonale; questo ponte è stato ricostruito nel XIV
secin seguito ai danni riportati da una piena
ALL’ INTERNO DELLE MURA
La puerta del Sol: porta della seconda cinta muraria
della città fu ricostruita nel XIV sec. E’ un’ opera
mudejar che si apre su due archi a ferro di cavallo
circoscritti. Nel centro un bassorilievo, un basso
rilievo più tardivo, rappresenta la Vergine che dona la
pianeta a S. Ildefonso. Sul vertice, nella decorazione
in mattoni di arcatelle cieche, è stata inserita una curiosa scultura: due
vergini, reggenti un vassoio, trasportano una testa decapitata che,
secondo la leggenda, sarebbe quella dell’ ufficiale
giudiziario della città colpevole di aver violentato
le due donne.
La fortezza di Alcazar: distrutto più volte, innalza
la sua mole su uno dei punti più alti della città.
Dell’ antica fortezza, Carlo V decise di fare la propria residenza, e ne
affidò i lavori a Covarrubias. Herrera li continuò e a lui si deve l’
austera facciata sud dalle linee verticali. La fortezza,
durante la guerra di Spagna fu teatro di sanguinosi
scontri.
La nostra visita però si è focalizzata sulla Cattedral
che si trova nella Plaza del Ayuntamiento, cuore del
nucleo antico dove si trovano il Municipio, il Palazzo
di Giustizia, il Palazzo Arcivescovile e la Cattedrale.
La Primada Cattedral fu iniziata sotto il regno di Ferdinando III nel
1277, sotto l’ impulso dell’ arcivescovo. Contrariamente alle altre
chiese locali, essa adotta lo stile gotico francese. La costruzione,
durata fino alla fine del XV sec, lascia così apparire tutti gli stadi del
gotico spagnolo. Numerose aggiunte posteriori
mascherano attualmente le linee originali. La
ricchezza della decorazione scolpita e l’ accumulo
di opere d’ arte ne fanno un eccellente museo d’
arte religiosa.
Per accedere alla cattedrale, siamo passati dalla
Puerta del Reloj, sul lato sinistro, è la più antica
(XIII secolo), ma è stata modificata nel XIX sec.
In realtà l’ ingresso principale è posto nella facciata principale. La
facciata principale presenta tre portali molto alti, del XV secolo: Porta
della Torre (o dell’Inferno) a sinistra, Porta del Perdono (al centro)
che viene aperta solo in determinate occasioni e Porta del Giudizio
Finale a destra. La Puerta del Perdon presenta statue a profusione e
con un timpano su cui è illustrata la leggenda secondo cui la Vergine
per ringraziare della sua devozione S. Ildefonso, vescovo di Toledo
nel VII secolo, venne a sedersi sullo stallo episcopale nel giorno dell’
Assunzione e gli offrì una magnifica pianeta ricamata. Sulla facciata
sud, c’ è un’ altro ingresso, la Puerta de los Leones, del XV secolo, a
cui è stato affiancato un portale neoclassico (Puerta Llana) nel XIX
secolo.
All’ interno della cattedrale, domina non l’ altezza quanto
la robustezza dell’ insieme, quest’ impressione viene
accentuata dalla differente altezza delle cinque navate e
dei robusti pilastri che la sostengono. In fondo alla
Capilla Mayor si innalza la magnifica abside di grandiose
proporzioni mentre intorno si aprono diverse cappelle
riccamente ornate. Nella navata centrale, tra la porta principale e
l’Altare Maggiore (la Capilla Mayor), c’è il Coro la cui parte interna è
considerata la più bella di tutta la Spagna: infatti vi si trovano
magnifici stalli del XV e XVI secolo, la cui parte inferiore, in legno,
dovuta a Rodrigo Aleman, descrive, in 54 scene, gli
episodi della conquista della provincia di Granada. La
parte superiore in alabastro (XVI secolo), rappresenta
personaggi dell’ Antico Testamento, ed è stata
eseguita da Berruguete, a sinistra, e da Filipe Bigarny,
a destra. Il bassorilievo centrale, la Trasfigurazione, è
sempre di Berruguete, il suo stile stupisce per l’
impressione che dà del movimento ( inizio
neoclassicismo), mentre quello di Bigarny è più rigido. Sempre all’
interno del coro fanno spicco i due organi che si innalzano al di sopra
delle tribune e che si chiamano della Epistola (di stile barocco) e del
Vangelo (di stile neoclassico), e posta al centro dell’ ingresso, la
Vergine Bianca (del XIV secolo) capolavoro
dell’ arte francese, in quanto il volto della
Vergine viene raffigurato sorridente.
All’ interno del Presbiterio è collocato il Retablo,
scolpito in stile gotico fiammeggiante, è policromo ed è
un’ opera di dimensioni imponenti. Questa gran pala di
legno intagliato, rappresenta in cinque piani di scultura
la vita di Cristo.
Posto dietro il presbiterio, troviamo il deambulatorio, in realtà si tratta
di un doppio deambulatorio, sormontato da un elegante triforio ad
archi polilobi e affiancato da sette absidiole tra cui si inseriscono
piccole cappelle quadrate. Qui è possibile ammirare il discutibile, ma
celebre capolavoro di Narciso Tomé. Si tratta di uno straordinario
elemento barocco in questo tempio gotico: attraverso un’apertura
praticata nel deambulatorio, destinata a dar luce al tabernacolo, i raggi
del sole mettono in risalto l’ esuberante insieme di angeli, di nuvole e
di raggi che circondano la Vergine, al di sopra dell’ Ultima Cena.
La trecentesca Capilla de San Ildefonso ospita alcune
tombe, tra cui, nel centro, quella del cardinale Gil de
Albrnuz (XIV secolo).
Nella parte sinistra della Capilla Mayor, è possibile
accedere alla Sacrestia. Nella prima sala,
sovrastata da una volta dipinta da Luca
Giordano, è esposta un’ importante collezione di tele di El
Greco. Nel vecchio guardaroba ( a cui si accede tramite la
sacrestia appunto), è possibile ammirare una raccolta di
paramenti liturgici utilizzati dai prelati fin dal XV sec.
Sempre dalla sacrestia, si entra alle nuove sale del museo della
cattedrale, sistemate nella casa del Tesorero, con opere di Caravaggio,
El Greco, Bellini e Morales.
Sotto al campanile, c’ è una cappella introdotta da un bel portale
plateresco, questa è la sala del tesoro, il cui soffitto mudejar presenta
lo stesso stile in uso a Granada. All’ interno di questa sala è possibile
ammirare il tesoro appunto, i cui “pezzi” principali sono l’ ostensorio (
del XVI secolo, in argento dorato, che viene portato in processione
nelle strade il giorno dl Corpus Domini), una Bibbia del XIII secolo.
Altra particolarità della cattedrale sono i numerosi cappelli cardinalizi
appesi alle volte, sopra le sepolture dei cardinali primati di Spagna.
La nostra visita poi è proseguita e terminata nella “bottega” di un
artigiano per la lavorazione del metallo. Infatti Toledo è famosa da
centinaia di anni per la produzione di oggetti in acciaio, in particolar
modo, nel passato per la costruzione di spade. Questa tradizione era
stata importata dai Paesi Arabi ed è ancora attuale: ancora oggi la città
produce coltelli ed altri oggetti in acciaio.
IN BREVE…..
LA DIVISIONE DEL LAVORO TRA I MEMBRI DEL GRUPPO
BARCELLONA:
- La storia
- Beni patrimoniali artistici e culturali
MADRID:
- La storia
- Beni patrimoniali artistici e culturali
VALENCIA:
- La storia
- Beni patrimoniali artistici e culturali
TOLEDO:
- La storia
- Beni patrimoniali artistici e culturali
COM’E’ STATO DIVISO IL LAVORO
Data l’ampiezza del patrimonio artistico e culturale che le città visitate ci hanno
offerto, abbiamo deciso di suddividerci in sottogruppi dividendoci le città e le opere
viste.
Giulia Boldori ed Elisabetta Anelli hanno sviluppato la parte di relazione riguardante
Barcellona dividendola in due parti: Elisabetta si è occupata della storia e di due beni
culturali : “Piazza Sant Jaume” e il “monumento a Cristobal Colon”.
Giulia ha trattato l’importanza a livello turistico del quartiere più importante di
Barcellona il Barrio Gotico, l’ajutament e la cattedrale di Santa Eulalia.
Dama Vanessa e Nasca Doriana hanno trattato la seconda città più importante di
questo tour: Madrid, di cui sono state trattate la storia da Vanessa e l’ambito artistico
-culturale da Doriana.
Di Valencia si è occupata Eleonora Barè, descrivendo della città, com’è stato fatto
per le tappe precedenti, la storia e il patrimonio artistico e culturale.
La stessa cosa è stata fatta per Toledo analizzata da Cristina.