l`annuale riunione a roma dei nostri delegati
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l`annuale riunione a roma dei nostri delegati
de iD AT O RI di LA VO RO La VO CE Anno VII - n° 5 (52) • luglio/agosto 2008 ASSOCIAZIONE SINDACALE NAZIONALE DATORI DI LAVORO DOMESTICO ADERENTE ALLA CONFEDILIZIA - COMPONENTE FIDALDO LICENZIATO PER LA STAMPA IL 30/06/2008 DIREZIONE E REDAZIONE IN VIA DELLA VITE, 32 INT. 2 - 00187 ROMA TEL. 06.67.98.742 FAX 06.69.79.71.07 E-MAIL: [email protected] SITO: www.assindatcolf.it NOTIZIARIO BIMESTRALE FUORI COMMERCIO DIFFUSO ESCLUSIVAMENTE DALL’ASSOCIAZIONE L’ANNUALE RIUNIONE A ROMA DEI NOSTRI DELEGATI I l 28 maggio scorso presso il Centro Congressi Cavour si è riunito il Consiglio Direttivo di Assindatcolf per esaminare vari punti previsti all’ordine del giorno, tra i quali: l’esame del bilancio consuntivo 2007 e preventivo 2008, da sottoporre successivamente all’approvazione dell’assemblea; la ratifica della costituzione di nuove sezioni nelle città di Ancona, Rimini e Livorno; approfondimento su tematiche della vita associativa. Di seguito, alla chiusura dei lavori del Consiglio Direttivo, si è svolta l’Assemblea annuale che ha visto una rilevante partecipazione da parte dei delegati, i quali hanno assistito con interesse ed attenzione alla relazione sull’attività dell’associazione nell’anno 2007, tenuta dal Presidente Assindatcolf, Dott. Renzo Gardella. Attraverso la proiezione di grafici, l’Assemblea ha potuto rilevare la crescita che l’associazione ha ottenuto anche quest’anno, mantenendo quindi l’andamento positivo registrato da più anni. Il dott. Renzo Gardella, si è soffermato ad informare i presenti sulla creazione di nuove Sezioni, il consolidamento di quelle esistenti e l’incremento di nuovi soci; ha riferito sull’attività promozionale svolta a livello nazionale, grazie alle frequenti presenze sulla stampa ed in programmi televisivi, e dei numerosi rapporti intervenuti con le Istituzioni. Inoltre, ha espresso soddisfazione per la vivacità che alcune sezioni dimostrano, organizzando e partecipando a manifestazioni, promuovendo così l’associazione sul proprio territorio. Infine, si è provveduto alla approvazione sia del Bilancio Consuntivo 2007 che del Bilancio Preventivo 2008. È intervenuto ai lavori il Presidente della Confedilizia, Avv. Corrado Sforza Fogliani, che ha ringraziato la Presidenza, esprimendo le Sue congratulazioni per il lavoro svolto dall’associazione, sia in ordine all’attività di espansione sul territorio nazionale che per quanto riguarda l’attività promozionale. Sono seguiti vari interventi dei delegati delle Sezioni che hanno relazionato sulle proprie realtà territoriali. Assemblea annuale dell’associazione: il tavolo della Presidenza (da sin.: il geom. Gardenghi, la dott.ssa Benvenuto, il dott. Gardella e l’avv. Sforza Fogliani) SPEDIZ. IN ABB. POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 C. 2, DBC ROMA REGISTRATO AL TRIBUNALE DI ROMA, NR. 265/02 ASSINDATCOLF: PERCHÈ ASSOCIARSI 1. ASSINDATCOLF rappresenta e tutela le categorie dei DATORI DI LAVORO. 2. ASSINDATCOLF porta all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni i problemi e le realtà inerenti al RAPPORTO DI LAVORO DOMESTICO. 3. ASSINDATCOLF assiste i datori di lavoro nella CORRETTA GESTIONE DEI DIPENDENTI. 4. ASSINDATCOLF partecipa - tramite FIDALDO - alla stipula dei CONTRATTI ED ACCORDI COLLETTIVI riguardanti il lavoro domestico, sia a livello nazionale che a livello territoriale. 5. ASSINDATCOLF non è solo l’Associazione sindacale nazionale di lavoro domestico, aderente a CONFEDILIZIA, ma è molto di più: È LA TUA ASSOCIAZIONE. TORNA LIBERA LA COMUNICAZIONE DELLE DIMISSIONI Dal 25 giugno, giorno della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge n.112/2008, è stato abolito l’obbligo per i lavoratori di presentare le dimissioni volontarie, attraverso la procedura informatica obbligatoria prevista dalla legge n. 188/2007. Ricordiamo che anche i lavoratori domestici erano soggetti alla suddetta legge e pertanto tenuti fino al 25 giugno a rassegnare le dimissioni attraverso il modulo informatico delle dimissioni volontarie. Dal 25 giugno le dimissioni dovranno essere sempre presentate in forma scritta e nel rispetto dei termini di preavviso contrattuale, ma senza alcun obbligo di comunicazione e/o invio telematico. A PAG. 3 UN SERVIZIO SULLA NUOVA SEZIONE DI ANCONA 2 UNA RISPOSTA ALLE FREQUENTI DOMANDE LE PENSIONI DELLE LAVORATRICI DOMESTICHE C on le note che seguono intendiamo informare i datori di lavoro domestico sul sistema pensionistico italiano al quale sono sottoposti i lavoratori da loro dipendenti. Il nostro intento è quello di evitare che i datori di lavoro, ricevendo delle cattive informazioni, si prestino a forme di elusione parziale o totale dei propri obblighi previdenziali. DOPO IL 1996 Per coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1996 si applica il sistema contributivo. Con i versamenti effettuati il lavoratore accantona ogni anno un importo pari al 33% dello stipendio, importo che si rivaluta ad un tasso legato all’andamento dell’economia nazionale. Al momento del ritiro, la somma complessivamente accumulata si trasforma in pensione, applicando i coefficienti che variano a seconda dell’età. Chi si ritira a 60 anni riceve, a parità di contributi, il 20-25% in meno di chi lascia il posto di lavoro a 65 anni. Il sistema quindi incentiva a lavorare più a lungo. Per ottenere la pensione ci vogliono almeno 5 anni di contributi e un’età minima di 65 anni per gli uomini e di 60 anni per le donne. Queste ultime potranno ottenere l’assegno prima del 65° anno solo se con i contributi versati hanno maturato un importo almeno pari all’assegno sociale maggiorato del 20% (463,00 euro nel 2007). In passato i cittadini extracomunitari che tornavano al paese di origine senza aver maturato il minimo per la pensione, potevano ottenere il rimborso dei contributi maggiorati degli interessi. Questa facilitazione, ritenuta in contrasto con la regola che non consente il rimborso dei contributi ai cittadini italiani (è il caso di tante casalinghe ex-dipendenti), è stata cancellata dalla legge Bossi-Fini del 2002. Per non privare tuttavia il lavoratore rimpatriato dei suoi diritti, è stato stabilito che al compimento del 65° anno di età, gli verrà pagata comunque una pensione anche se ha versato contributi per meno di 5 anni. REDAZIONE DEL NOTIZIARIO Direttore responsabile: Michele Vigne Responsabile di redazione: Dario Lupi Coordinatrice: Teresa Benvenuto Hanno collaborato a questo numero: Teresa Benvenuto, Valentina Carone Fabiani, Lelio Casale, Maria Teresa Conti, Dario Lupi, Paola Mandarini, Marisa Rodriguez Montalvo Via della Vite, 32 int. 2 - 00187 - Roma Tel. 06.67.98.742 - Fax. 06.69.79.71.07 Fotocomposizione e stampa: C.S.R. srl - Roma PRIMA DEL 1996 Le regole per ottenere la pensione sono diverse per coloro che hanno cominciato a lavorare in Italia prima del 1996. Si applica a seconda dei casi il sistema retributivo o misto. L’età minima è la stessa (65 anni per gli uomini e 60 per le donne), ma sono richiesti almeno 20 anni di contributi. Per quanto riguarda il calcolo dell’importo la legge distingue due gruppi: Lavoratori con almeno 18 anni di contributi al 31/12/1995: a costoro si applica il sistema retributivo che consiste nell’attribuire una determinata percentuale allo stipendio medio guadagnato negli ultimi anni di attività (ogni anno di lavoro rende il 2%, per cui con trenta anni di lavoro si realizza il 60%, con trentacinque anni il 70%, con quaranta anni l’80%, che costituisce il tetto massimo). Così come è congegnato, il sistema premia coloro che negli ultimi anni di attività riescono ad ottenere forti aumenti di stipendio, mentre restituisce esattamente quanto è stato versato (se non di meno), a chi percepisce sempre lo stesso stipendio. È in quest’ultima situazione che si trova purtroppo la maggior parte dei lavoratori domestici, i quali dal calcolo retributivo ricavano pensioni assai modeste, tant’è che nella maggior parte dei casi interviene lo Stato con un’integrazione, della quale non possono usufruire però i cittadini extracomunitari che tornano nei loro paesi di origine. Lavoratori con meno di 18 anni di contributi al 31/12/1995: a costoro si applica il cosiddetto sistema misto. La pensione si calcola con le regole del sistema retributivo su quanto è stato maturato fino a tutto il 1995 e con quelle del sistema contributivo per il periodo successivo. Per coloro che hanno cominciato a lavorare prima del 1996, la legge consente di optare per il calcolo della pensione esclusivamente con il sistema contributivo; in tal caso è necessario aver maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 15 anni. Per avvalersi di questa possibilità, dei 15 anni di versamenti richiesti almeno 5 devono però collocarsi dal 1996 in poi. Quest’ultimo requisito, se non già acquisito con i contributi da lavoro, può essere raggiunto versando all’Inps i contributi volontari. La pensione sarà calcolata ovviamente con il sistema contributivo, applicando cioè alle somme complessivamente versate le percentuali previste. FINO AL 30 SETTEMBRE SI PUÒ REGOLARIZZARE IL LAVORO NERO I l D.L. n. 248 del 31.12.2007, all’art. 7, c. 2, ha esteso al 30 settembre 2008 il termine per regolarizzare i rapporti di lavoro in nero. Si ricorda che: • possono essere regolarizzati i rapporti di lavoro non risultanti da scritture o da altra documentazione obbligatoria; • i datori di lavoro possono presentare istanza all’Inps solo dopo aver stipulato un accordo aziendale o territoriale con le organizzazioni sindacali aderenti alle Associazioni nazionali; • possono essere regolarizzate le posizioni relativamente ad un periodo pregresso di cinque anni dalla data di presentazione dell’istanza; • dovrà essere versata una somma pari a due terzi di quanto dovuto a titolo di contributi e premi, senza alcuno addebito ai lavoratori. L’istanza di regolarizzazione non può riguardare lavoratori già emersi, anche se a seguito di accertamento ispettivo, cioè coloro la cui comunicazione di assunzione o la registrazione sui libri obbligatori è stata già effettuata (circolare n. 17299 del 27 dicembre 2007). ANTICIPAZIONE TFR Il trattamento di fine rapporto è un elemento della retribuzione che viene percepito dal lavoratore in un momento successivo rispetto a quando viene prestata l’attività lavorativa e consiste nella somma di accantonamenti annui di una quota di retribuzione rivalutata periodicamente. Al comma 2 dell’art. 39 del CCNL sulla disciplina del rapporto di lavoro domestico, firmato il 16 febbraio 2007, è previsto che i datori di lavoro possono anticipare, se richiesto dal lavoratore e per non più di una volta all’anno, il trattamento di fine rapporto nella misura massima del 70% di quanto maturato. 3 LE NOSTRE STRUTTURE TERRITORIALI NASCE AD ANCONA LA PRIMA SEZIONE DELLE MARCHE È stata recentemente istituita la prima Sezione della Assindatcolf nella Regione Marche, con sede ed uffici operativi ad Ancona nella centrale Via Piave 49/D. L’Associazione ringrazia pertanto il nuovo Delegato, la Dott.ssa Maria Luisa Rodriguez Montalvo, la quale ha accettato con convinzione ed entusiasmo l’invito di rappresentarla in un importante territorio, che soprattutto negli ultimi anni ha conosciuto un forte incremento di popolazione di origine straniera (ad oggi circa il 7% su 1.500.000 di residenti), proveniente soprattutto dai Paesi neocomunitari, dalla vicina Albania e dal Maghreb; la Regione Marche, tra l’altro, risulta tra le prime Regioni in Italia in termini di integrazione riuscita. LA DELEGATA La Dott.ssa Rodriguez Montalvo è Graduado Social in Spagna (laureato esperto di diritto del lavoro e della previdenza sociale), ha ricoperto ruoli di direzione aziendale nell’ambito della gestione delle Risorse Umane, ha collaborato con gli enti previdenziali spagnoli, ha svolto la propria attività libero-professionale in Spagna fino al 1990 e dal 1991 in Italia. SEZIONE DI ANCONA VIA PIAVE, 49 Tel. 071.2072671 Dal 1996, a seguito del riconoscimento degli studi universitari e del conseguimento dell’abilitazione professionale, opera come Consulente del Lavoro in Ancona ed è socia di uno studio che si avvale dell’opera di 9 dipendenti e 14 collaboratori professionali e che svolge attività di consulenza, assistenza ed amministrazione nell’area della gestione delle risorse umane. La Dott.ssa Rodriguez Montalvo si occupa personalmente di formazione in materia di ambiente e sicurezza sul lavoro, di tutela della privacy, di ricerca, selezione e formazione del personale, collabora con numerosi quotidiani e riviste professionali e con la Fondazione Studi dell’Ordine Nazionale dei Consulenti del Lavoro ed è stata fondatrice del Club Europeo degli Esperti in Diritto del Lavoro, nonché socia fondatrice della Asociacion Internacional de Expertos en Derecho del Trabajo. Collabora abitualmente come docente in materia di diritti e doveri dei lavoratori nei corsi per assistenti familiari e baby-sitter organizzati dal Comune di Ancona ed in materia di sicurezza sul lavoro per lavoratori extracomunitari. I SERVIZI OFFERTI La Sezione marchigiana è già operativa ed è in grado di offrire a tutti gli associati servizi qualificati di: • consulenza generale sulla disciplina che regola il rapporto di lavoro domestico; • predisposizione del contratto individuale di lavoro; • predisposizione e trasmissione per via telematica agli uffici preposti delle comunicazioni di instaurazione, trasforma- La delegata dott.ssa Rodriguez Montalvo, insieme ai suoi collaboratori zione e cessazione del rapporto; • elaborazione e trasmissione per via telematica dei prospetti paga e delle dichiarazioni sostitutive del CUD; • conteggio dei contributi ed elaborazione dei bollettini di versamento all’INPS; • assistenza nelle pratiche di liquidazione e calcolo del TFR e delle altre spettanze di fine rapporto; • pratiche per agevolazioni fiscali; • assistenza nelle fasi di precontenzioso e contenzioso; • consulenza ed assistenza nelle pratiche di ingresso dei lavoratori stranieri; • consulenza ed assistenza nelle pratiche di emersione dal lavoro nero; • ricerca, selezione e formazione di personale domestico in collaborazione con Enti accreditati; • assistenza nel rapporto con gli enti della Pubblica Amministrazione. GLI OBIETTIVI A BREVE La Sezione si pone da subito l’obbiettivo di diventare il principale punto di riferimento per tutti i datori di lavoro domestico, soprattutto fornendo un valido supporto a chi ancora gestisce in maniera approssimativa ed autonoma rapporti di lavoro con personale domestico, come colf e badanti, al fine di agevolare i rapporti di lavoro ed evitare spiacevoli contenziosi o il doversi districare, non sempre con facilità, nelle incombenze derivanti dagli adempimenti contrattuali e burocratici connessi. Inoltre è preciso obbiettivo della Sezione quello di attuare un piano di marketing associativo a livello regionale per Assindatcolf, per operare la migliore comunicazione sulle finalità che questa persegue e sui vantaggi derivanti dall’adesione, attraverso l’organizzazione di idonei momenti d’incontro, la realizzazione di convegni e la pubblicizzazione efficace a livello regionale dei servizi offerti. 4 IL DIFFICILE CAMMINO DA BADANTE AD ASSISTENTE ALLA PERSONA I n occasione dell’ultimo rinnovo contrattuale (febbraio 2007) la classificazione del personale è stata completamente reiscritta e la declaratoria di ciascuna figura professionale è stata, almeno riteniamo, pensata con una maggiore aderenza alla reale situazione di oggi. Sulla terminologia delle singole figure professionali non vi era molto da sbizzarrirsi per tentare innovazioni, ma su un punto ci si è trovati tutti d’accordo, sia da parte sindacale che datoriale: era necessario dare una nuova e più dignitosa denominazione a quelle lavoratrici che nel lessico quotidiano vengono sbrigativamente definite con il termine di “badante”, termine peraltro coniato a livello ministeriale e ormai entrato, diremmo “quasi radicato”, nel linguaggio comune. Pertanto, in sede di contrattazione, è stato coniato il termine di “assistente alla persona”, termine che suona certamente più dignitoso per una categoria professionale che possiamo definire meritevole per la delicata attività che svolge in una società sempre più “anziana”. Ci stiamo però accorgendo che è una fatica improba e i risultati non sono certo esaltanti. Ci piace a questo punto pubblicare uno stralcio dello studio di Gian Luigi Beccaria “Per difesa e per amore – La lingua italiana oggi” (Garzanti, 2006), dal quale si capisce che questo termine, azzeccato o meno, sarà difficile sostituirlo. Non sempre i burocrati partoriscono parole burocratiche. Talvolta ci sono proposte azzeccate, anche belle. Penso all’avvertimento “ dissuasore mobile”, riferito a quei cilindri metallici che s’alzano o s’abbassano per permettere od ostacolare la circolazione. Poco burocratico fu anche badante (2003). Non la si poteva chiamare assistente, per non confonderla con la persona che coadiuvava un qualche titolare o responsabile di un’attività professionale (un medico, un professore), non aiutante, né sorvegliante, non governante, per non confonderla con la donna addetta all’educazione a all’assistenza di fanciulli in famiglia o responsabile in toto dell’andamento di una casa. Occorreva un nome nuovo per un figura professionale, la badante, colei che ha il compito di ‘badare’ all’anziano malato. Si tratta di un participio presente sostantivo, come mandante, postulante, coniato tramite il solito suffisso –ante derivato dal participio presente latino che consente molto spesso di ricavare da una base verbale un sostantivo riferito a una per- sona che compie una certa azione: da cantare il cantante, da amare l’amante. Tutto normale, tutto corretto. Il lessico di una lingua si arricchisce di continuo o attingendo a parole di provenienza straniera (la baby-sitter dall’inglese; in tempi andati la criada dallo spagnolo, la governante delle famiglie borghesi ancora nel primo Novecento), o creando ex novo da una base lessicale già esistente secondo modelli formativi tipo l’alterazione, la prefissazione, e, come nel caso di badante, la suffissazione. Ma nonostante il rispetto delle regole, questa parola lì per lì è piaciuta poco, poi si è totalmente metabolizzata. Anche se qualcuno continua a pronunciarla con un pizzico di ironia. Non è una di quelle ‘neutre’ che dicevo prima, tipicamente burocratiche. È così poco tecnocratica, sembra una parola alla buona. C’è che vi ha sentito, appena fresca di conio, un’aria spagnolesca, come l’antico guardinfante. C’è chi invece trova badante una voce quasi comica, ad alcuni sembra una parola poca seria, come di serie B, meno professionale. I motivi sono veramente tutti extra-linguistici. Non piace per quel che ci sta dietro, la malattia, la vecchiaia. Non piace perché, trattandosi di extracomunitari, uno pensa che potrebbe averla inventata Bossi, o chi per lui, di conseguenza le gira intorno un’aria deprofessionalizzante, sottilmente dequalificante: la badante non farà mai parte, come la governante, veramente della casa. Ma tant’è, la parola è entrata nel circolo, e ora la si usa correntemente. Del resto, come tutte, in sé non è né bella né brutta. Se fosse il nome di un antico strumento musicale, ci suonerebbe bella. IL DIRETTIVO DI A S S I N D AT C O L F Presidente: Dott. Renzo Gardella Vice Presidente: Ing. Lelio Casale Segretario: Dott.ssa Teresa Benvenuto Consiglieri: Avv. Corrado Sforza Fogliani, Avv. Giorgio Spaziani Testa, Dott. Ivo Amendolagine, Cav. Tiziano Casprini, Rag. Elio Fico, Ing. Armando Fronduti, Geom. Adolfo Gardenghi, Dott. Lamberto Londini, Dott. Dario Lupi, Sig. Stefano Rossi, Dott. Andrea Zini, Avv. Michele Zippitelli. Tesoriere: Comm. Michele Vigne Revisori dei conti: Dott. Dario dal Verme, Dott. Paolo Babbo, Dott. Maurizio Guglielmi. VACANZE ESTIVE COSA PREVEDE IL CONTRATTO DI LAVORO L’ art. 31 del CCNL sulla disciplina del rapporto di lavoro domestico, firmato il 16 febbraio 2007, prevede che il lavoratore convivente è tenuto a seguire, se richiesto, il datore di lavoro per brevi periodi in località differenti dal luogo abituale di lavoro. Nel caso in cui il relativo obbligo non sia stato inserito nella lettera di assunzione, al lavoratore verrà corrisposta una diaria giornaliera del 20% della retribuzione minima tabellare. Compatibilmente con le esigenze del datore di lavoro, il lavoratore domestico può usufruire nel periodo estivo (giugno/settembre) delle ferie maturate. Sulla base dell’art. 18 del CCNL, il lavoratore ha diritto, indipendentemente dall’orario di lavoro, alla fruizione di 26 giorni lavorativi annui di ferie, da frazionarsi in non più di due periodi all’anno, purché concordati fra le parti. NOTE DI GIURISPRUDENZA NULLO LICENZIAMENTO DI COLF IN GRAVIDANZA I l Tribunale di Siracusa il 9 ottobre 2007 ha ritenuto nullo il licenziamento intimato ad una lavoratrice nel corso del periodo di gravidanza, senza che peraltro assuma rilievo condizionante l’effettiva conoscenza dello stato di gravidanza da parte del datore. Il Tribunale si è espresso valutando da una parte l’esclusione, prevista per le lavoratrici addette ai servizi domestici, del divieto di recesso nel periodo compreso tra l’inizio della gravidanza e il compimento di un anno di età del bambino (art. 54, comma 1, D.lgs n. 151/2001) e dall’altra parte l’interpretazione evolutiva della Corte Costituzionale (sentenze n. 86/1994 e n.193/1995) secon- do la quale sia il giudice a determinare equitativamente le modalità temporali del divieto di licenziamento della lavoratrice domestica in maternità, assumendo come periodo del divieto quello compreso tra i due mesi prima del parto e i tre mesi successivi all’evento. Il ricorso al giudizio equitativo è peraltro sostenuto dall’applicazione del CCNL di categoria (art. 24, comma 3). A seguito della decisione del Tribunale sulla nullità del licenziamento alla lavoratrice, è stato riconosciuto un risarcimento parametrato alle retribuzioni non corrisposte sino alla naturale scadenza del contratto di lavoro. 5 PENSIERI RECONDITI MA NON TROPPO Q uando a suo tempo nacque, or sono circa 20 anni, l’affanno maggiore era che nome darle; un nome che non fosse d’arte, ne troppo salottiero come già presenti sulla piazza, ma che racchiudesse in una sola parola tutto lo scibile e la forza della materia trattata. E fu ASSINDATCOLF, sincope di Associazione Sindacale Nazionale dei Datori di Lavoro dei Collaboratori Familiari. Intuizione, lungimiranza, o solo spirito del tempo, certo sì è che termine più idoneo e appropriato non si poteva pensare. E con buona ragione lo valutiamo oggi quando lo leggiamo affiancato ad altre sigle di peso, quali Confindustria, Confcommercio, Confartigianato, Confedilizia ecc., che esprimono e racchiudono in sè tutto un mondo ben specifico del settore del lavoro che devono rappresentare e ben rappresentano senza equivoco alcuno. Dire oggi ASSINDATCOLF è ormai palese a tutti che si intende parlare di quel settore del mondo del lavoro che raggruppa in sè tutti i problemi, con i vari annessi e connessi che la collaborazione familiare chiama in causa. Dalle lontane espressioni di servitore, servo, servetta, relegate ormai al classico della letteratura settecentesca e goldoniana, adottiamo termini che riecheggiano nel più consono linguaggio di categoria sindacale, avendo così, una volta per tutte, prima fatto emergere e poi giustamente inquadrato, tutta una categoria di lavoratori che operano sì nel contesto domestico e familiare, ma ben distinto nelle sue specifiche attività, funzioni e responsabilità. Questo processo storico, acceleratosi soprattutto nella seconda metà del secolo scorso, legato al rapido mutarsi del sistema di vita prima all’esterno e poi, di conseguenza, all’interno stesso delle famiglie, non è merito solo di Assindatcolf, ma di enti vari di volontariato, sia privato che pubblico e religioso che, dando vita a iniziative varie di buona volontà, hanno portato alla luce una realtà quotidiana non più ignorabile, che richiedeva un suo preciso inquadramento nel contesto non solo del lavoro, ma anche sociale. Assindatcolf ha oggi il merito di aver raccolto al momento giusto queste varie istanze, aver saputo coordinarle e aver dato loro voce unanime. Voce unanime non vuol dire voce concorde; ancor giovane il Settore sente impellente il bisogno di esprimersi autonomamente in sedi diverse, forte dello spirito che lo anima e gli ha dato vita, ma l’obbiettivo è unico e bisognerà, nel tempo, forse anche a breve, uniformarsi a un unico linguaggio forte di un unico rappresentante e interlocutore, Assindatcolf appunto. Conoscendo il Paese e la gente che lo vive non sarà facile; lo stesso quadro politico nel quale oggi siamo costretti a muoverci non è dei più incoraggianti, ma è proprio per questo che un comparto giovane, quale è il mondo del lavoro domestico, ha oggi bisogno di una voce sola rappresentativa e forte. Diamo uno sguardo anche a un solo problema che tormenta il mondo del lavoro odierno e il nostro vivere civile e sociale: l’immigrazione. Dov’è che il male è più sentito?… indubbiamente nel settore del lavoro domestico. Ecco allora che una comune, e anche un po’ umile, riflessione ci suggerisce la risposta. Da tempo il linguaggio non è solo più sindacale: contratto di lavoro e salario; è politico, politico e soprattutto sociale, non solo per i lavoratori, ma in primis per i datori di lavoro, la vera autentica categoria, responsabile sì, ma anche da sostenere con valida e univoca rappresentanza. Così ritorniamo al linguaggio iniziale: Assindatcolf, come Confindustria, Confcommercio, Confedilizia ecc. Assindatcolf, voce unica, ma frutto ed espressione di una gerarchia che la contraddistingua non meno delle altre Associazioni di Categoria. Lelio Casale LE FERIE DELLE COLF Compatibilmente con le esigenze del datore di lavoro, il lavoratore domestico può usufruire nel periodo estivo (giugno/settembre) delle ferie maturate. Sulla base dell’art. 18 del CCNL, il lavoratore ha diritto, indipendentemente dall’orario di lavoro, alla fruizione di 26 giorni lavorativi annui di ferie, da frazionarsi in non più di due periodi all’anno, purché concordati fra le parti. A VENEZIA E A ROMA SPORTELLI UNICI TRASLOCANO Venezia Dal 9 giugno u.s. lo Sportello Unico per l’immigrazione della Prefettura ha cambiato sede. La nuova sede dell’Ufficio Immigrazione si trova a Venezia Marghera, in via Goffredo Mameli, 39 e sarà aperto al pubblico tutti i giorni dalle 9 alle 12.30. Roma Dal 12 giugno u.s. lo Sportello Unico per l’immigrazione si è trasferito in Via Ostiense 131/L, primo piano, scala B1. Lo sportello sarà aperto per informazioni il martedì e il giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 17. La consegna del nulla osta invece sarà fatta, come di consueto su invito, dalle 14.30 alle 17. LAVORO AD ORE E FESTIVITÀ N ell’arco dell’anno sono considerate giornate festive oltre alle domeniche, le festività nazionali e infrasettimanali individuate dalla legge e dai contratti collettivi di categoria. Ricordiamo che per il CCNL del lavoro domestico tali giornate sono: 1° gennaio – 6 gennaio – lunedì di Pasqua - 25 aprile – 1° maggio – 2 giugno – 15 agosto – 1° novembre – 8 dicembre – 25 dicembre – 26 dicembre – S. Patrono. In tali giornate il lavoratore avrà diritto ad astenersi dal lavoro, fermo restando l’obbligo di corrispondere la retribuzione. Ai lavoratori retribuiti in misura fissa spetta la normale retribuzione globale di fatto. In sostanza la retribuzione mensile rimane inalterata, a meno che la festività coincida con la domenica; in tal caso il lavoratore avrà diritto al recupero del riposo in altra giornata o in alternativa al pagamento di 1/26 della retribuzione globale di fatto mensile. Per i lavoratori, invece, retribuiti in relazione alle ore di lavoro effettuate, spetta, in occasione delle suddette festività, la retribuzione globale di fatto giornaliera ragguagliata ad 1/26 della retribuzione globale di fatto mensile. Il compenso per le fe- stività infrasettimanali ai sensi dell’art. 5 della Legge n. 260/1949, come modificato dalla Legge n. 90/1954, spetta indipendentemente dal fatto che tali giornate lavorative siano quelle in cui il lavoratore presti la sua attività di lavoro. Ad esempio nel caso in cui un lavoratore presti servizio nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì e la festività ricada nella giornata di giovedì, tale festività dovrà essere comunque retribuita, anche se non coincide con il giorno lavorativo. PER CONOSCERCI MEGLIO • ci si può rivolgere alla più vicina Sezione Assindatcolf (vedi indirizzo a pag. 8 del notiziario); • ci si può rivolgere alla Sede Nazionale, in Via Della Vite, 32 - 00186 Roma; • si può telefonare al numero verde: 800.162.261; • si può inviare un fax al numero: 06.69.79.71.07; • si può inviare una e-mail all’indirizzo: [email protected] • si può consultare il nostro sito internet: www.assindatcolf.it 6 NOTIZIE DALLA SEZIONE DI RIMINI L a delegata della sezione Assindatcolf di Rimini, dott.ssa Maria Teresa Conti, in questi primi mesi di attività ha potuto verificare sul territorio un insieme di problematiche relative ai rapporti di lavoro domestico che l’hanno ancor più motivata nella decisione di rappresentare Assindatcolf a Rimini. È infatti emersa una grande confusione sulla corretta applicazione della normativa vigente se non addirittura la completa ignoranza sull’esistenza di un contratto collettivo nazionale. Fino ad ora l’unica assistenza ai datori di lavoro domestico era fornita dai centri servizi delle associazioni sindacali dei lavoratori sul territorio, che purtroppo in molti casi hanno operato in regime di conflitto d’interessi, innescando spesso un vortice di contrasti tra le parti di difficile composizione. In conseguenza di ciò la delegata si è subito confrontata con i sindacati, gli assessorati alle politiche del lavoro di Comune e Provincia, cercando di collaborare al fine di creare un sistema di “buone pratiche” per la gestione del lavoro domestico che a Rimini ha raggiunto numeri importanti. Nelle prossime settimane ci saranno incontri con la Prefettura, la Direzione provinciale INPS e l’Assessorato alle politiche sociali per arrivare ad un coordinamento di tutte le attività in essere sul territorio, capace di dare risposte concrete ai CONVEGNO A RIMINI “…MIGRAZIONE LEGALE E COESIONE SOCIALE...” S i è svolto a Rimini, lo scorso 5 giugno, un convegno sulla “Migrazione legale e coesione sociale” organizzato dal Ministero dell’Interno – dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione – direzione centrale per le politiche dell’immigrazione e dell’asilo, coordinato dal prefetto Mario Ciclosi e dal Prefetto Mario Morcone; al convegno hanno partecipato, tra gli altri, il sottosegretario all’Interno, Sen. Michelino Davico e il Vice Prefetto di Rimini, Dott. Corona. Nel corso della manifestazione, alla quale era presente per Assindatcolf la dott.ssa Benvenuto, sono state affrontate le tematiche relative ai flussi migratori legali ed all’integrazione, attraverso un dialogo aperto ed un confronto con i soggetti che svolgono un ruolo significativo nel settore, al fine di una migliore gestione dei flussi e della coesione sociale, sempre nel rispetto del quadro normativo di riferimento. bisogni dei cittadini, in special modo agli anziani. Si cercherà di creare uno sportello di conciliazione per le controversie e uno sportello per le dimissioni, un albo delle badanti qualificate da un percorso di formazione e, infine, si provvederà a razionalizzare tutti gli interventi di natura finanziaria a sostegno dei datori di lavoro con reddito medio-basso. Concludendo, ha rappresentato motivo di grande soddisfazione per la delegata l’ampio consenso ricevuto da parte delle istituzioni per l’attività posta in essere sul territorio. COLF SENZA PERMESSO 470.000 FAMIGLIE ITALIANE IN ATTESA S ono circa 470.000 le famiglie italiane in attesa, da oramai sette mesi dal famoso click day, del nulla osta al lavoro per le proprie collaboratrici familiari a cui si sono affidate per occuparsi dei propri bambini, anziani e disabili. Il Ministero aveva annunciato che entro la fine di maggio tutti avrebbero avuto una riposta, sia affermativa che negativa; purtroppo però ad oggi non possiamo che rilevare la lentezza della macchina burocratica: infatti, sono meno di 50.000 le domande esaminate su un totale di 718.917 inviate, e solo la metà di quelle esaminate ha avuto esito positivo. Peraltro il timore della famiglie è che i dati inseriti nel sistema del Ministero dell’Interno possano essere utilizzati per controlli e verifiche sulla presenza dei clandestini in Italia, con il rischio che chi venga sorpreso senza permesso sia costretto a lasciare subito il paese e la famiglia che lo accoglie, mentre per il datore di lavoro si prospetta la detenzione da tre mesi ad un anno e 5.000 euro di ammenda. Non resta quindi che affidarsi alla sorte, sperando anche quest’anno, come nei precedenti, di rientrare nella lotteria dei flussi e sapendo comunque che almeno 300 mila famiglie resteranno tagliate fuori per l’insufficienza delle quote disponibili rispetto alle richieste inviate. ASSINDATCOLF ALLO SPECCHIO LA NOSTRA PRESENZA ALLA RADIO E IN TV A ncora riflettori puntati sui problemi del settore; il Segretario nazionale, Dr.ssa Benvenuto, è, infatti, intervenuta nella puntata del 9 aprile u.s. del programma radiofonico di “Stranieri in Italia”, poi in occasione delle scadenze dei contributi di aprile, nell’edizione delle 14.00 del tg1 economia del 10 aprile ed, infine, il 27 maggio nella puntata del programma radiofonico “Permesso di soggiorno” di Radio rai, dove è stato chiesto il parere dell’Assindatcolf sulle detrazioni e le deduzioni di cui può usufruire il datore di lavoro. LA FORMAZIONE DEL NUOVO GOVERNO P ubblichiamo qui di seguito i nominativi dei componenti il nuovo Governo guidato da Silvio Berlusconi che interessano più da vicino il mondo del lavoro, con particolare riguardo al lavoro domestico. Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio: Carlo Giovanardi con delega alla Famiglia; Min. dell’Interno: Roberto Maroni; Sottosegretari: Michelino Davico, Alfredo Mantovano, Nitto Francesco Palma; Min. del Lavoro e della Previdenza Sociale: Maurizio Sacconi; Sottosegretari: Pasquale Viespoli, Ferruccio Fazio, Francesca Martini, Eugenia Maria Roccella; Min. dell’Economia e della Finanza: Giulio Tremonti; Sottosegretari: Alberto Giorgetti, Daniele Molgora, Nicola Cosentino, Luigi Casero, Giuseppe Vegas; Min. delle Pari Opportunità: Mara Carfagna. 7 IL FENOMENO “BADANTI” L’ assistente familiare o “badante”, termine talmente radicato nel linguaggio quotidiano che sarà ben difficile modificare, si può dire che rappresenti oggi il 2% della popolazione italiana: settecentomila infatti sono regolarizzate e altre trecentomila si stima che lavorino in nero. Questi dati sono noti e non fanno certamente stupire, ma il dato più stucchevole è quello che rileviamo da uno studio pubblicato su “Il Sole 24 ore” dello scorso mese: il numero delle badanti (anche soltanto di quelle regolarizzate) è superiore a quello dei medici e degli infermieri di tutte le strutture del Servizio Sanitario Nazionale dell’intero Paese; questi ultimi infatti sono censiti nel numero di 670 mila. A questo punto una domanda è d’obbligo: sono troppe le badanti o è scarso il personale medico e paramedico? Quale che sia la risposta è l’impostazione del problema ad essere sbagliata. Il personale sanitario, infatti, non può sostituire l’assistente. È il servizio di assistenza agli anziani inteso come servizio pubblico, che in Italia è carente, per non dire inesistente. Tradotto in moneta, questo accollo al privato cittadino del costo di assistenza agli anziani si traduce in più di sette miliardi di Euro annui; una cifra che incide sui bilanci familiari di coloro che hanno questo problema e che dovrebbe invece essere neutralizzata. In molti altri stati della UE si sta provvedendo con un apposito contributo a carico della collettività o del mondo del lavoro; nel nostro paese non si fa nulla in proposito, salvo poi vantarci di avere il migliore sistema sanitario del mondo! L’unica ancora di salvezza sono le badanti, che provengono al 90% da paesi extracomunitari e che non solo dobbiamo paga- re di tasca nostra, ma che fatichiamo tantissimo a far entrare in Italia ed a mettere in regola. LA NOSTRA PARTECIPAZIONE AL SEMINARIO SULLE POLITICHE PER LO SVILUPPO SOCIALE ECCO COSA PENSANO DI NOI LE BADANTI “… BIMBI MALEDUCATI E ANZIANI TRASCURATI...” A ssindatcolf ha partecipato al recente seminario nazionale sull’“Integrazione delle politiche per lo sviluppo locale”, organizzato da Isfol, - Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori – in collaborazione con il Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali, svoltosi a Roma lo scorso 18 giugno. Nel corso del seminario, si è analizzato il tema dello sviluppo locale, evidenziando come questo tema abbia assunto in Italia un’importanza crescente e di come sia diventato pilastro delle politiche comunitarie, nazionali e regionali. Il Seminario, ha infatti concluso il lavoro di monitoraggio realizzato da Isfol nell’ambito della progettazione integrata e si è proposto di restituire i risultati dell’esperienza, sollecitando uno scambio di riflessioni sullo sviluppo locale e sul rapporto di ricerca, formazione, imprese e credito. D a una recente indagine Iref, Istituto di ricerche educative e formative, le badanti e le tate straniere bocciano le famiglie italiane, sia nel modo di educare i bambini, sia nell’assistere gli anziani. Nel primo caso, infatti, i bambini risulterebbero essere maleducati, viziati, poco obbedienti e quasi “autocrati”, insomma molto più che vivaci diavoletti; anche nel caso degli anziani il giudizio risulterebbe negativo, dal momento che essi sarebbero trattati non molto bene e soprattutto poco rispettati. Ma questo giudizio, sempre secondo l’Iref, sarebbe opinabile dal momento che tutto dipende dalle singole esperienze lavorative. Migliora invece la nostra posizione per i collaboratori conviventi, che si dicono un pò più soddisfatti, perché si sentono parte della famiglia, sono invitati ai compleanni e siedono a tavola con la famiglia per pranzi e festeggiamenti. Raggiungono, invece, più intimità coloro che prestano attività di cura e si trovano a condividere i pasti con i propri datori, a organizzare il loro tempo, a curare, insomma, la loro vita. INVIATE LE VOSTRE E-MAIL A: [email protected] UN MESSAGGIO DELL’INPS SULLA PROCEDURA DI REGOLARIZZAZIONE A seguito di verbali ispettivi, verbali di conciliazione o sentenze che riconoscono l’esistenza di un rapporto di lavoro domestico, il datore di lavoro, per regolarizzare il suddetto rapporto nei confronti dell’Inps, dovrà sempre effettuare la comunicazione obbligatoria al Centro per l’Impiego territorialmente competente, tramite l’invio del modulo UNILAV; è quanto afferma l’INPS con messaggio 13509/2008. Infatti, per poter procedere al recupero dei crediti contributivi derivanti dalla regolarizzazione di rapporti di lavoro domestico a seguito dei provvedimenti, atti o sentenze di cui sopra, l’INPS ha bisogno della preventiva denunzia del rapporto di lavoro, che, in NOTIZIE FLASH virtù delle nuove disposizioni sulle comunicazioni obbligatorie, può avvenire esclusivamente tramite il modulo UNILAV da inviare al Centro per l’impiego. In virtù di ciò, il datore di lavoro domestico che volesse procedere a regolarizzare la posizione contributiva di un rapporto di lavoro mai denunciato prima all’INPS, tramite la presentazione del modulo LD15 (che è il modello utilizzato dall’INPS per la regolarizzazione contributiva), sarà necessario che provveda preventivamente all’invio della comunicazione al Centro per l’impiego, affinché i dati sul rapporto di lavoro vengano inseriti nell’archivio della Gestione Lavoratori Domestici. CENSIS: RITORNO AL SOMMERSO DELLE COLF I l Censis il 10 giugno scorso ha presentato a Roma, nell’ambito di un incontro dedicato a “Il sociale non presidiato”, alcuni dati che interessano il welfare italiano. L’Istituto di ricerca sottolinea che il nostro welfare non riesce a stare al passo con l’invecchiamento della popolazione e che, in mancanza di valide alternative, circa 3 milioni di persone non autosufficienti vivono in casa a carico delle proprie famiglie, affidandosi quindi al valido aiuto delle assistenti familiari. L’Istituto rileva che il numero delle assistenti familiari che oggi lavorano in Italia è nettamente superiore ai dati riguardanti il lavoro regolare; infatti, stima una presenza di 7800 mila persone, che lavorano a servizio delle famiglie, il cui lavoro, ipotizzando una retribuzione adeguata alle tariffe sindacali, vale attualmente oltre 10 miliardi di euro. Peraltro molti di questi lavoratori sono occupati in nero, poichè, andando ad analizzare i dati ufficiali dell’INPS, si evince che, ad oggi, i lavoratori regolarmente iscritti sono 505 mila. COMUNICAZIONE INPS SU MATERNITÀ COLF L’Inps, con messaggio n. 11621 del 22 maggio 2008 precisa che anche le lavoratrici domestiche possono usufruire della flessibilità del congedo di maternità di cui all’art. 20 del D.Lgs. 151/2001 (T.U. della maternità/paternità).