l`annuale riunione a roma dei nostri delegati

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Anno VII - n° 5 (52) • luglio/agosto 2008
ASSOCIAZIONE SINDACALE NAZIONALE DATORI DI LAVORO DOMESTICO
ADERENTE ALLA CONFEDILIZIA - COMPONENTE FIDALDO
LICENZIATO PER LA
STAMPA IL 30/06/2008
DIREZIONE E REDAZIONE IN VIA DELLA VITE, 32 INT. 2 - 00187 ROMA
TEL. 06.67.98.742 FAX 06.69.79.71.07 E-MAIL: [email protected] SITO: www.assindatcolf.it
NOTIZIARIO BIMESTRALE FUORI COMMERCIO DIFFUSO
ESCLUSIVAMENTE DALL’ASSOCIAZIONE
L’ANNUALE RIUNIONE
A ROMA DEI NOSTRI DELEGATI
I
l 28 maggio scorso presso il Centro
Congressi Cavour si è riunito il Consiglio Direttivo di Assindatcolf per
esaminare vari punti previsti all’ordine del
giorno, tra i quali: l’esame del bilancio
consuntivo 2007 e preventivo 2008, da
sottoporre successivamente all’approvazione dell’assemblea; la ratifica della costituzione di nuove sezioni nelle città di
Ancona, Rimini e Livorno; approfondimento su tematiche della vita associativa.
Di seguito, alla chiusura dei lavori del
Consiglio Direttivo, si è svolta l’Assemblea annuale che ha visto una rilevante
partecipazione da parte dei delegati, i quali hanno assistito con interesse ed attenzione alla relazione sull’attività dell’associazione nell’anno 2007, tenuta dal Presidente Assindatcolf, Dott. Renzo Gardella.
Attraverso la proiezione di grafici, l’Assemblea ha potuto rilevare la crescita che
l’associazione ha ottenuto anche quest’anno, mantenendo quindi l’andamento positivo registrato da più anni.
Il dott. Renzo Gardella, si è soffermato ad
informare i presenti sulla creazione di
nuove Sezioni, il consolidamento di quelle esistenti e l’incremento di nuovi soci;
ha riferito sull’attività promozionale svolta a livello nazionale, grazie alle frequenti
presenze sulla stampa ed in programmi televisivi, e dei numerosi rapporti intervenuti con le Istituzioni. Inoltre, ha espresso
soddisfazione per la vivacità che alcune
sezioni dimostrano, organizzando e partecipando a manifestazioni, promuovendo
così l’associazione sul proprio territorio.
Infine, si è provveduto alla approvazione
sia del Bilancio Consuntivo 2007 che del
Bilancio Preventivo 2008. È intervenuto ai
lavori il Presidente della Confedilizia,
Avv. Corrado Sforza Fogliani, che ha ringraziato la Presidenza, esprimendo le Sue
congratulazioni per il lavoro svolto dall’associazione, sia in ordine all’attività di
espansione sul territorio nazionale che per
quanto riguarda l’attività promozionale.
Sono seguiti vari interventi dei delegati
delle Sezioni che hanno relazionato sulle
proprie realtà territoriali.
Assemblea annuale dell’associazione: il tavolo della Presidenza (da sin.: il geom. Gardenghi, la dott.ssa Benvenuto, il dott. Gardella e l’avv. Sforza Fogliani)
SPEDIZ. IN ABB. POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 C. 2, DBC ROMA
REGISTRATO AL TRIBUNALE DI ROMA, NR. 265/02
ASSINDATCOLF:
PERCHÈ ASSOCIARSI
1. ASSINDATCOLF rappresenta e tutela le
categorie dei DATORI DI LAVORO.
2. ASSINDATCOLF porta all’attenzione
dell’opinione pubblica e delle istituzioni i
problemi e le realtà inerenti al RAPPORTO
DI LAVORO DOMESTICO.
3. ASSINDATCOLF assiste i datori di lavoro nella CORRETTA GESTIONE DEI
DIPENDENTI.
4. ASSINDATCOLF partecipa - tramite FIDALDO - alla stipula dei CONTRATTI ED
ACCORDI COLLETTIVI riguardanti il lavoro domestico, sia a livello nazionale che a
livello territoriale.
5. ASSINDATCOLF non è solo l’Associazione sindacale nazionale di lavoro domestico,
aderente a CONFEDILIZIA, ma è molto di
più: È LA TUA ASSOCIAZIONE.
TORNA LIBERA
LA COMUNICAZIONE
DELLE DIMISSIONI
Dal 25 giugno, giorno della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto
legge n.112/2008, è stato abolito l’obbligo
per i lavoratori di presentare le dimissioni
volontarie, attraverso la procedura informatica obbligatoria prevista dalla legge n.
188/2007.
Ricordiamo che anche i lavoratori domestici erano soggetti alla suddetta legge
e pertanto tenuti fino al 25 giugno a rassegnare le dimissioni attraverso il modulo
informatico delle dimissioni volontarie.
Dal 25 giugno le dimissioni dovranno
essere sempre presentate in forma scritta e
nel rispetto dei termini di preavviso contrattuale, ma senza alcun obbligo di comunicazione e/o invio telematico.
A PAG. 3 UN SERVIZIO
SULLA NUOVA SEZIONE
DI ANCONA
2
UNA RISPOSTA ALLE FREQUENTI DOMANDE
LE PENSIONI DELLE LAVORATRICI DOMESTICHE
C
on le note che seguono intendiamo informare i datori di lavoro
domestico sul sistema pensionistico italiano al quale sono sottoposti i lavoratori da loro dipendenti. Il nostro intento è quello di evitare che i datori di lavoro, ricevendo delle cattive informazioni,
si prestino a forme di elusione parziale o
totale dei propri obblighi previdenziali.
DOPO IL 1996
Per coloro che hanno iniziato a lavorare
dopo il 1996 si applica il sistema contributivo. Con i versamenti effettuati il lavoratore accantona ogni anno un importo pari al 33% dello stipendio, importo che si
rivaluta ad un tasso legato all’andamento
dell’economia nazionale.
Al momento del ritiro, la somma complessivamente accumulata si trasforma in pensione, applicando i coefficienti che variano a seconda dell’età. Chi si ritira a 60 anni riceve, a parità di contributi, il 20-25%
in meno di chi lascia il posto di lavoro a 65
anni. Il sistema quindi incentiva a lavorare
più a lungo.
Per ottenere la pensione ci vogliono almeno
5 anni di contributi e un’età minima di 65
anni per gli uomini e di 60 anni per le donne. Queste ultime potranno ottenere l’assegno prima del 65° anno solo se con i contributi versati hanno maturato un importo almeno pari all’assegno sociale maggiorato
del 20% (463,00 euro nel 2007).
In passato i cittadini extracomunitari che
tornavano al paese di origine senza aver
maturato il minimo per la pensione, potevano ottenere il rimborso dei contributi
maggiorati degli interessi.
Questa facilitazione, ritenuta in contrasto
con la regola che non consente il rimborso
dei contributi ai cittadini italiani (è il caso
di tante casalinghe ex-dipendenti), è stata
cancellata dalla legge Bossi-Fini del 2002.
Per non privare tuttavia il lavoratore rimpatriato dei suoi diritti, è stato stabilito che
al compimento del 65° anno di età, gli
verrà pagata comunque una pensione anche se ha versato contributi per meno di 5
anni.
REDAZIONE DEL NOTIZIARIO
Direttore responsabile: Michele Vigne
Responsabile di redazione: Dario Lupi
Coordinatrice: Teresa Benvenuto
Hanno collaborato a questo numero: Teresa Benvenuto,
Valentina Carone Fabiani, Lelio Casale, Maria Teresa Conti,
Dario Lupi, Paola Mandarini, Marisa Rodriguez Montalvo
Via della Vite, 32 int. 2 - 00187 - Roma
Tel. 06.67.98.742 - Fax. 06.69.79.71.07
Fotocomposizione e stampa: C.S.R. srl - Roma
PRIMA DEL 1996
Le regole per ottenere la pensione sono diverse per coloro che hanno cominciato a
lavorare in Italia prima del 1996.
Si applica a seconda dei casi il sistema retributivo o misto.
L’età minima è la stessa (65 anni per gli
uomini e 60 per le donne), ma sono richiesti almeno 20 anni di contributi. Per quanto riguarda il calcolo dell’importo la legge
distingue due gruppi:
Lavoratori con almeno 18 anni di contributi al 31/12/1995: a costoro si applica il
sistema retributivo che consiste nell’attribuire una determinata percentuale allo
stipendio medio guadagnato negli ultimi
anni di attività (ogni anno di lavoro rende
il 2%, per cui con trenta anni di lavoro si
realizza il 60%, con trentacinque anni il
70%, con quaranta anni l’80%, che costituisce il tetto massimo).
Così come è congegnato, il sistema premia coloro che negli ultimi anni di attività riescono ad ottenere forti aumenti di
stipendio, mentre restituisce esattamente
quanto è stato versato (se non di meno),
a chi percepisce sempre lo stesso stipendio.
È in quest’ultima situazione che si trova
purtroppo la maggior parte dei lavoratori
domestici, i quali dal calcolo retributivo ricavano pensioni assai modeste, tant’è che
nella maggior parte dei casi interviene lo
Stato con un’integrazione, della quale non
possono usufruire però i cittadini extracomunitari che tornano nei loro paesi di origine.
Lavoratori con meno di 18 anni di contributi al 31/12/1995: a costoro si applica il
cosiddetto sistema misto. La pensione si
calcola con le regole del sistema retributivo su quanto è stato maturato fino a tutto il 1995 e con quelle del sistema contributivo per il periodo successivo.
Per coloro che hanno cominciato a lavorare prima del 1996, la legge consente di
optare per il calcolo della pensione
esclusivamente con il sistema contributivo; in tal caso è necessario aver maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 15 anni. Per avvalersi di questa
possibilità, dei 15 anni di versamenti richiesti almeno 5 devono però collocarsi
dal 1996 in poi.
Quest’ultimo requisito, se non già acquisito con i contributi da lavoro, può essere
raggiunto versando all’Inps i contributi
volontari. La pensione sarà calcolata ovviamente con il sistema contributivo, applicando cioè alle somme complessivamente versate le percentuali previste.
FINO AL 30 SETTEMBRE SI PUÒ
REGOLARIZZARE IL LAVORO NERO
I
l D.L. n. 248 del 31.12.2007, all’art.
7, c. 2, ha esteso al 30 settembre
2008 il termine per regolarizzare i
rapporti di lavoro in nero.
Si ricorda che:
• possono essere regolarizzati i rapporti di
lavoro non risultanti da scritture o da altra documentazione obbligatoria;
• i datori di lavoro possono presentare
istanza all’Inps solo dopo aver stipulato
un accordo aziendale o territoriale con le
organizzazioni sindacali aderenti alle
Associazioni nazionali;
• possono essere regolarizzate le posizioni
relativamente ad un periodo pregresso di
cinque anni dalla data di presentazione
dell’istanza;
• dovrà essere versata una somma pari a
due terzi di quanto dovuto a titolo di contributi e premi, senza alcuno addebito ai
lavoratori.
L’istanza di regolarizzazione non può riguardare lavoratori già emersi, anche se a
seguito di accertamento ispettivo, cioè coloro la cui comunicazione di assunzione o
la registrazione sui libri obbligatori è stata
già effettuata (circolare n. 17299 del 27 dicembre 2007).
ANTICIPAZIONE TFR
Il trattamento di fine rapporto è un elemento della retribuzione che viene percepito dal lavoratore in un momento
successivo rispetto a quando viene prestata l’attività lavorativa e consiste nella
somma di accantonamenti annui di una
quota di retribuzione rivalutata periodicamente. Al comma 2 dell’art. 39 del
CCNL sulla disciplina del rapporto di
lavoro domestico, firmato il 16 febbraio
2007, è previsto che i datori di lavoro
possono anticipare, se richiesto dal lavoratore e per non più di una volta all’anno, il trattamento di fine rapporto
nella misura massima del 70% di quanto maturato.
3
LE NOSTRE STRUTTURE TERRITORIALI
NASCE AD ANCONA LA PRIMA SEZIONE DELLE MARCHE
È
stata recentemente istituita la prima
Sezione della Assindatcolf nella Regione Marche, con sede ed uffici
operativi ad Ancona nella centrale Via Piave
49/D. L’Associazione ringrazia pertanto il
nuovo Delegato, la Dott.ssa Maria Luisa Rodriguez Montalvo, la quale ha accettato con
convinzione ed entusiasmo l’invito di rappresentarla in un importante territorio, che soprattutto negli ultimi anni ha conosciuto un
forte incremento di popolazione di origine
straniera (ad oggi circa il 7% su 1.500.000 di
residenti), proveniente soprattutto dai Paesi
neocomunitari, dalla vicina Albania e dal
Maghreb; la Regione Marche, tra l’altro, risulta tra le prime Regioni in Italia in termini
di integrazione riuscita.
LA DELEGATA
La Dott.ssa Rodriguez Montalvo è Graduado Social in Spagna (laureato esperto
di diritto del lavoro e della previdenza sociale), ha ricoperto ruoli di direzione
aziendale nell’ambito della gestione delle
Risorse Umane, ha collaborato con gli enti previdenziali spagnoli, ha svolto la propria attività libero-professionale in Spagna
fino al 1990 e dal 1991 in Italia.
SEZIONE DI ANCONA
VIA PIAVE, 49
Tel. 071.2072671
Dal 1996, a seguito del riconoscimento
degli studi universitari e del conseguimento dell’abilitazione professionale, opera
come Consulente del Lavoro in Ancona ed
è socia di uno studio che si avvale dell’opera di 9 dipendenti e 14 collaboratori
professionali e che svolge attività di consulenza, assistenza ed amministrazione
nell’area della gestione delle risorse umane. La Dott.ssa Rodriguez Montalvo si occupa personalmente di formazione in materia di ambiente e sicurezza sul lavoro, di
tutela della privacy, di ricerca, selezione e
formazione del personale, collabora con
numerosi quotidiani e riviste professionali
e con la Fondazione Studi dell’Ordine Nazionale dei Consulenti del Lavoro ed è stata fondatrice del Club Europeo degli
Esperti in Diritto del Lavoro, nonché socia
fondatrice della Asociacion Internacional
de Expertos en Derecho del Trabajo. Collabora abitualmente come docente in materia di diritti e doveri dei lavoratori nei
corsi per assistenti familiari e baby-sitter
organizzati dal Comune di Ancona ed in
materia di sicurezza sul lavoro per lavoratori extracomunitari.
I SERVIZI OFFERTI
La Sezione marchigiana è già operativa ed
è in grado di offrire a tutti gli associati servizi qualificati di:
• consulenza generale sulla disciplina che
regola il rapporto di lavoro domestico;
• predisposizione del contratto individuale
di lavoro;
• predisposizione e trasmissione per via
telematica agli uffici preposti delle comunicazioni di instaurazione, trasforma-
La delegata dott.ssa Rodriguez Montalvo, insieme ai suoi collaboratori
zione e cessazione del rapporto;
• elaborazione e trasmissione per via telematica dei prospetti paga e delle dichiarazioni sostitutive del CUD;
• conteggio dei contributi ed elaborazione
dei bollettini di versamento all’INPS;
• assistenza nelle pratiche di liquidazione
e calcolo del TFR e delle altre spettanze
di fine rapporto;
• pratiche per agevolazioni fiscali;
• assistenza nelle fasi di precontenzioso e
contenzioso;
• consulenza ed assistenza nelle pratiche
di ingresso dei lavoratori stranieri;
• consulenza ed assistenza nelle pratiche
di emersione dal lavoro nero;
• ricerca, selezione e formazione di personale domestico in collaborazione con
Enti accreditati;
• assistenza nel rapporto con gli enti della
Pubblica Amministrazione.
GLI OBIETTIVI A BREVE
La Sezione si pone da subito l’obbiettivo
di diventare il principale punto di riferimento per tutti i datori di lavoro domestico, soprattutto fornendo un valido supporto a chi ancora gestisce in maniera approssimativa ed autonoma rapporti di lavoro
con personale domestico, come colf e badanti, al fine di agevolare i rapporti di lavoro ed evitare spiacevoli contenziosi o il
doversi districare, non sempre con facilità,
nelle incombenze derivanti dagli adempimenti contrattuali e burocratici connessi.
Inoltre è preciso obbiettivo della Sezione
quello di attuare un piano di marketing associativo a livello regionale per Assindatcolf, per operare la migliore comunicazione sulle finalità che questa persegue e sui
vantaggi derivanti dall’adesione, attraverso l’organizzazione di idonei momenti
d’incontro, la realizzazione di convegni e
la pubblicizzazione efficace a livello regionale dei servizi offerti.
4
IL DIFFICILE CAMMINO DA BADANTE
AD ASSISTENTE ALLA PERSONA
I
n occasione dell’ultimo rinnovo
contrattuale (febbraio 2007) la classificazione del personale è stata
completamente reiscritta e la declaratoria
di ciascuna figura professionale è stata,
almeno riteniamo, pensata con una maggiore aderenza alla reale situazione di oggi.
Sulla terminologia delle singole figure
professionali non vi era molto da sbizzarrirsi per tentare innovazioni, ma su un
punto ci si è trovati tutti d’accordo, sia da
parte sindacale che datoriale: era necessario dare una nuova e più dignitosa denominazione a quelle lavoratrici che nel lessico quotidiano vengono sbrigativamente
definite con il termine di “badante”, termine peraltro coniato a livello ministeriale
e ormai entrato, diremmo “quasi radicato”, nel linguaggio comune.
Pertanto, in sede di contrattazione, è stato
coniato il termine di “assistente alla persona”, termine che suona certamente più dignitoso per una categoria professionale
che possiamo definire meritevole per la
delicata attività che svolge in una società
sempre più “anziana”.
Ci stiamo però accorgendo che è una fatica improba e i risultati non sono certo
esaltanti.
Ci piace a questo punto pubblicare uno
stralcio dello studio di Gian Luigi Beccaria “Per difesa e per amore – La lingua
italiana oggi” (Garzanti, 2006), dal quale
si capisce che questo termine, azzeccato o
meno, sarà difficile sostituirlo.
Non sempre i burocrati partoriscono parole burocratiche. Talvolta ci sono proposte azzeccate, anche belle. Penso all’avvertimento “ dissuasore mobile”, riferito
a quei cilindri metallici che s’alzano o
s’abbassano per permettere od ostacolare la circolazione. Poco burocratico fu
anche badante (2003). Non la si poteva
chiamare assistente, per non confonderla
con la persona che coadiuvava un qualche titolare o responsabile di un’attività
professionale (un medico, un professore),
non aiutante, né sorvegliante, non governante, per non confonderla con la donna
addetta all’educazione a all’assistenza di
fanciulli in famiglia o responsabile in toto dell’andamento di una casa. Occorreva un nome nuovo per un figura professionale, la badante, colei che ha il compito di ‘badare’ all’anziano malato. Si
tratta di un participio presente sostantivo, come mandante, postulante, coniato
tramite il solito suffisso –ante derivato
dal participio presente latino che consente molto spesso di ricavare da una base
verbale un sostantivo riferito a una per-
sona che compie una certa azione: da
cantare il cantante, da amare l’amante.
Tutto normale, tutto corretto. Il lessico di
una lingua si arricchisce di continuo o
attingendo a parole di provenienza straniera (la baby-sitter dall’inglese; in tempi andati la criada dallo spagnolo, la governante delle famiglie borghesi ancora
nel primo Novecento), o creando ex novo
da una base lessicale già esistente secondo modelli formativi tipo l’alterazione, la
prefissazione, e, come nel caso di badante, la suffissazione. Ma nonostante il rispetto delle regole, questa parola lì per lì
è piaciuta poco, poi si è totalmente metabolizzata. Anche se qualcuno continua a
pronunciarla con un pizzico di ironia.
Non è una di quelle ‘neutre’ che dicevo
prima, tipicamente burocratiche. È così
poco tecnocratica, sembra una parola alla buona. C’è che vi ha sentito, appena
fresca di conio, un’aria spagnolesca, come l’antico guardinfante. C’è chi invece
trova badante una voce quasi comica, ad
alcuni sembra una parola poca seria, come di serie B, meno professionale. I motivi sono veramente tutti extra-linguistici.
Non piace per quel che ci sta dietro, la
malattia, la vecchiaia. Non piace perché,
trattandosi di extracomunitari, uno pensa
che potrebbe averla inventata Bossi, o
chi per lui, di conseguenza le gira intorno un’aria deprofessionalizzante, sottilmente dequalificante: la badante non
farà mai parte, come la governante, veramente della casa. Ma tant’è, la parola
è entrata nel circolo, e ora la si usa correntemente. Del resto, come tutte, in sé
non è né bella né brutta. Se fosse il nome
di un antico strumento musicale, ci suonerebbe bella.
IL DIRETTIVO DI
A S S I N D AT C O L F
Presidente: Dott. Renzo Gardella
Vice Presidente: Ing. Lelio Casale
Segretario: Dott.ssa Teresa Benvenuto
Consiglieri: Avv. Corrado Sforza Fogliani, Avv.
Giorgio Spaziani Testa, Dott. Ivo Amendolagine, Cav. Tiziano Casprini, Rag. Elio Fico, Ing.
Armando Fronduti, Geom. Adolfo Gardenghi,
Dott. Lamberto Londini, Dott. Dario Lupi, Sig.
Stefano Rossi, Dott. Andrea Zini, Avv. Michele
Zippitelli.
Tesoriere: Comm. Michele Vigne
Revisori dei conti: Dott. Dario dal Verme, Dott.
Paolo Babbo, Dott. Maurizio Guglielmi.
VACANZE ESTIVE
COSA PREVEDE IL
CONTRATTO DI LAVORO
L’
art. 31 del CCNL sulla disciplina del rapporto di lavoro
domestico, firmato il 16 febbraio 2007, prevede che il lavoratore convivente è tenuto a seguire, se richiesto, il
datore di lavoro per brevi periodi in località differenti dal luogo abituale di lavoro.
Nel caso in cui il relativo obbligo non sia
stato inserito nella lettera di assunzione, al
lavoratore verrà corrisposta una diaria
giornaliera del 20% della retribuzione minima tabellare.
Compatibilmente con le esigenze del datore di lavoro, il lavoratore domestico può
usufruire nel periodo estivo (giugno/settembre) delle ferie maturate. Sulla base
dell’art. 18 del CCNL, il lavoratore ha diritto, indipendentemente dall’orario di lavoro, alla fruizione di 26 giorni lavorativi
annui di ferie, da frazionarsi in non più di
due periodi all’anno, purché concordati
fra le parti.
NOTE DI GIURISPRUDENZA
NULLO LICENZIAMENTO DI COLF IN GRAVIDANZA
I
l Tribunale di Siracusa il 9 ottobre
2007 ha ritenuto nullo il licenziamento intimato ad una lavoratrice
nel corso del periodo di gravidanza, senza
che peraltro assuma rilievo condizionante
l’effettiva conoscenza dello stato di gravidanza da parte del datore. Il Tribunale si è
espresso valutando da una parte l’esclusione, prevista per le lavoratrici addette ai
servizi domestici, del divieto di recesso
nel periodo compreso tra l’inizio della
gravidanza e il compimento di un anno di
età del bambino (art. 54, comma 1, D.lgs
n. 151/2001) e dall’altra parte l’interpretazione evolutiva della Corte Costituzionale
(sentenze n. 86/1994 e n.193/1995) secon-
do la quale sia il giudice a determinare
equitativamente le modalità temporali del
divieto di licenziamento della lavoratrice
domestica in maternità, assumendo come
periodo del divieto quello compreso tra i
due mesi prima del parto e i tre mesi successivi all’evento.
Il ricorso al giudizio equitativo è peraltro
sostenuto dall’applicazione del CCNL di
categoria (art. 24, comma 3).
A seguito della decisione del Tribunale
sulla nullità del licenziamento alla lavoratrice, è stato riconosciuto un risarcimento
parametrato alle retribuzioni non corrisposte sino alla naturale scadenza del
contratto di lavoro.
5
PENSIERI RECONDITI MA NON TROPPO
Q
uando a suo tempo nacque, or sono circa 20 anni, l’affanno maggiore era che nome darle; un nome che non fosse d’arte, ne troppo salottiero come già presenti sulla piazza, ma
che racchiudesse in una sola parola tutto
lo scibile e la forza della materia trattata. E
fu ASSINDATCOLF, sincope di Associazione Sindacale Nazionale dei Datori di
Lavoro dei Collaboratori Familiari.
Intuizione, lungimiranza, o solo spirito del
tempo, certo sì è che termine più idoneo e
appropriato non si poteva pensare. E con
buona ragione lo valutiamo oggi quando
lo leggiamo affiancato ad altre sigle di peso, quali Confindustria, Confcommercio,
Confartigianato, Confedilizia ecc., che
esprimono e racchiudono in sè tutto un
mondo ben specifico del settore del lavoro
che devono rappresentare e ben rappresentano senza equivoco alcuno.
Dire oggi ASSINDATCOLF è ormai palese a tutti che si intende parlare di quel settore del mondo del lavoro che raggruppa
in sè tutti i problemi, con i vari annessi e
connessi che la collaborazione familiare
chiama in causa.
Dalle lontane espressioni di servitore, servo, servetta, relegate ormai al classico della letteratura settecentesca e goldoniana,
adottiamo termini che riecheggiano nel
più consono linguaggio di categoria sindacale, avendo così, una volta per tutte, prima fatto emergere e poi giustamente inquadrato, tutta una categoria di lavoratori
che operano sì nel contesto domestico e
familiare, ma ben distinto nelle sue specifiche attività, funzioni e responsabilità.
Questo processo storico, acceleratosi soprattutto nella seconda metà del secolo
scorso, legato al rapido mutarsi del sistema di vita prima all’esterno e poi, di conseguenza, all’interno stesso delle famiglie,
non è merito solo di Assindatcolf, ma di
enti vari di volontariato, sia privato che
pubblico e religioso che, dando vita a iniziative varie di buona volontà, hanno portato alla luce una realtà quotidiana non più
ignorabile, che richiedeva un suo preciso
inquadramento nel contesto non solo del
lavoro, ma anche sociale.
Assindatcolf ha oggi il merito di aver raccolto al momento giusto queste varie
istanze, aver saputo coordinarle e aver dato loro voce unanime.
Voce unanime non vuol dire voce concorde; ancor giovane il Settore sente impellente il bisogno di esprimersi autonomamente in sedi diverse, forte dello spirito
che lo anima e gli ha dato vita, ma l’obbiettivo è unico e bisognerà, nel tempo,
forse anche a breve, uniformarsi a un unico linguaggio forte di un unico rappresentante e interlocutore, Assindatcolf appunto.
Conoscendo il Paese e la gente che lo vive
non sarà facile; lo stesso quadro politico nel
quale oggi siamo costretti a muoverci non è
dei più incoraggianti, ma è proprio per questo che un comparto giovane, quale è il mondo del lavoro domestico, ha oggi bisogno di
una voce sola rappresentativa e forte.
Diamo uno sguardo anche a un solo problema che tormenta il mondo del lavoro
odierno e il nostro vivere civile e sociale:
l’immigrazione. Dov’è che il male è più
sentito?… indubbiamente nel settore del
lavoro domestico.
Ecco allora che una comune, e anche un
po’ umile, riflessione ci suggerisce la risposta.
Da tempo il linguaggio non è solo più sindacale: contratto di lavoro e salario; è politico, politico e soprattutto sociale, non
solo per i lavoratori, ma in primis per i datori di lavoro, la vera autentica categoria,
responsabile sì, ma anche da sostenere con
valida e univoca rappresentanza.
Così ritorniamo al linguaggio iniziale: Assindatcolf, come Confindustria, Confcommercio, Confedilizia ecc.
Assindatcolf, voce unica, ma frutto ed
espressione di una gerarchia che la contraddistingua non meno delle altre Associazioni di Categoria.
Lelio Casale
LE FERIE DELLE COLF
Compatibilmente con le esigenze del datore di lavoro, il lavoratore domestico
può usufruire nel periodo estivo (giugno/settembre) delle ferie maturate. Sulla
base dell’art. 18 del CCNL, il lavoratore
ha diritto, indipendentemente dall’orario
di lavoro, alla fruizione di 26 giorni lavorativi annui di ferie, da frazionarsi in non
più di due periodi all’anno, purché concordati fra le parti.
A VENEZIA E A ROMA
SPORTELLI UNICI
TRASLOCANO
Venezia
Dal 9 giugno u.s. lo Sportello Unico per
l’immigrazione della Prefettura ha cambiato sede. La nuova sede dell’Ufficio Immigrazione si trova a Venezia Marghera, in
via Goffredo Mameli, 39 e sarà aperto al
pubblico tutti i giorni dalle 9 alle 12.30.
Roma
Dal 12 giugno u.s. lo Sportello Unico per
l’immigrazione si è trasferito in Via
Ostiense 131/L, primo piano, scala B1. Lo
sportello sarà aperto per informazioni il
martedì e il giovedì dalle 9 alle 13 e dalle
14.30 alle 17. La consegna del nulla osta
invece sarà fatta, come di consueto su invito, dalle 14.30 alle 17.
LAVORO AD ORE E FESTIVITÀ
N
ell’arco dell’anno sono considerate giornate festive oltre alle domeniche, le festività nazionali e
infrasettimanali individuate dalla legge e
dai contratti collettivi di categoria. Ricordiamo che per il CCNL del lavoro domestico tali giornate sono: 1° gennaio – 6
gennaio – lunedì di Pasqua - 25 aprile – 1°
maggio – 2 giugno – 15 agosto – 1° novembre – 8 dicembre – 25 dicembre – 26
dicembre – S. Patrono. In tali giornate il
lavoratore avrà diritto ad astenersi dal lavoro, fermo restando l’obbligo di corrispondere la retribuzione.
Ai lavoratori retribuiti in misura fissa spetta la normale retribuzione globale di fatto.
In sostanza la retribuzione mensile rimane
inalterata, a meno che la festività coincida
con la domenica; in tal caso il lavoratore
avrà diritto al recupero del riposo in altra
giornata o in alternativa al pagamento di
1/26 della retribuzione globale di fatto
mensile.
Per i lavoratori, invece, retribuiti in relazione alle ore di lavoro effettuate, spetta,
in occasione delle suddette festività, la retribuzione globale di fatto giornaliera ragguagliata ad 1/26 della retribuzione globale di fatto mensile. Il compenso per le fe-
stività infrasettimanali ai sensi dell’art. 5
della Legge n. 260/1949, come modificato dalla Legge n. 90/1954, spetta indipendentemente dal fatto che tali giornate lavorative siano quelle in cui il lavoratore
presti la sua attività di lavoro. Ad esempio
nel caso in cui un lavoratore presti servizio
nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì e la festività ricada nella giornata di
giovedì, tale festività dovrà essere comunque retribuita, anche se non coincide con il
giorno lavorativo.
PER CONOSCERCI MEGLIO
• ci si può rivolgere alla più vicina Sezione Assindatcolf (vedi indirizzo a
pag. 8 del notiziario);
• ci si può rivolgere alla Sede Nazionale,
in Via Della Vite, 32 - 00186 Roma;
• si può telefonare al numero verde:
800.162.261;
• si può inviare un fax al numero:
06.69.79.71.07;
• si può inviare una e-mail all’indirizzo: [email protected]
• si può consultare il nostro sito internet: www.assindatcolf.it
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NOTIZIE DALLA SEZIONE DI RIMINI
L
a delegata della sezione Assindatcolf di Rimini, dott.ssa Maria Teresa Conti, in questi primi mesi di
attività ha potuto verificare sul territorio
un insieme di problematiche relative ai
rapporti di lavoro domestico che l’hanno
ancor più motivata nella decisione di rappresentare Assindatcolf a Rimini.
È infatti emersa una grande confusione
sulla corretta applicazione della normativa
vigente se non addirittura la completa
ignoranza sull’esistenza di un contratto
collettivo nazionale.
Fino ad ora l’unica assistenza ai datori di
lavoro domestico era fornita dai centri servizi delle associazioni sindacali dei lavoratori sul territorio, che purtroppo in molti
casi hanno operato in regime di conflitto
d’interessi, innescando spesso un vortice
di contrasti tra le parti di difficile composizione.
In conseguenza di ciò la delegata si è subito confrontata con i sindacati, gli assessorati alle politiche del lavoro di Comune
e Provincia, cercando di collaborare al fine di creare un sistema di “buone pratiche” per la gestione del lavoro domestico
che a Rimini ha raggiunto numeri importanti.
Nelle prossime settimane ci saranno incontri con la Prefettura, la Direzione provinciale INPS e l’Assessorato alle politiche sociali per arrivare ad un coordinamento di tutte le attività in essere sul territorio, capace di dare risposte concrete ai
CONVEGNO A RIMINI
“…MIGRAZIONE LEGALE
E COESIONE SOCIALE...”
S
i è svolto a Rimini, lo scorso 5 giugno, un convegno sulla “Migrazione legale e coesione sociale” organizzato dal Ministero dell’Interno – dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione – direzione centrale per le politiche
dell’immigrazione e dell’asilo, coordinato
dal prefetto Mario Ciclosi e dal Prefetto
Mario Morcone; al convegno hanno partecipato, tra gli altri, il sottosegretario all’Interno, Sen. Michelino Davico e il Vice
Prefetto di Rimini, Dott. Corona.
Nel corso della manifestazione, alla quale
era presente per Assindatcolf la dott.ssa
Benvenuto, sono state affrontate le tematiche relative ai flussi migratori legali ed all’integrazione, attraverso un dialogo aperto ed un confronto con i soggetti che svolgono un ruolo significativo nel settore, al
fine di una migliore gestione dei flussi e
della coesione sociale, sempre nel rispetto
del quadro normativo di riferimento.
bisogni dei cittadini, in special modo agli
anziani.
Si cercherà di creare uno sportello di conciliazione per le controversie e uno sportello per le dimissioni, un albo delle badanti qualificate da un percorso di formazione e, infine, si provvederà a razionalizzare tutti gli interventi di natura finanziaria a sostegno dei datori di lavoro con reddito medio-basso.
Concludendo, ha rappresentato motivo di
grande soddisfazione per la delegata l’ampio
consenso ricevuto da parte delle istituzioni
per l’attività posta in essere sul territorio.
COLF SENZA PERMESSO
470.000 FAMIGLIE ITALIANE IN ATTESA
S
ono circa 470.000 le famiglie italiane in attesa, da oramai sette mesi dal famoso click day, del nulla
osta al lavoro per le proprie collaboratrici
familiari a cui si sono affidate per occuparsi dei propri bambini, anziani e disabili. Il Ministero aveva annunciato che entro
la fine di maggio tutti avrebbero avuto una
riposta, sia affermativa che negativa; purtroppo però ad oggi non possiamo che rilevare la lentezza della macchina burocratica: infatti, sono meno di 50.000 le domande esaminate su un totale di 718.917
inviate, e solo la metà di quelle esaminate
ha avuto esito positivo.
Peraltro il timore della famiglie è che i dati inseriti nel sistema del Ministero dell’Interno possano essere utilizzati per controlli e verifiche sulla presenza dei clandestini in Italia, con il rischio che chi venga
sorpreso senza permesso sia costretto a lasciare subito il paese e la famiglia che lo
accoglie, mentre per il datore di lavoro si
prospetta la detenzione da tre mesi ad un
anno e 5.000 euro di ammenda.
Non resta quindi che affidarsi alla sorte,
sperando anche quest’anno, come nei precedenti, di rientrare nella lotteria dei flussi e sapendo comunque che almeno 300
mila famiglie resteranno tagliate fuori per
l’insufficienza delle quote disponibili rispetto alle richieste inviate.
ASSINDATCOLF ALLO SPECCHIO
LA NOSTRA PRESENZA
ALLA RADIO E IN TV
A
ncora riflettori puntati sui problemi del settore; il Segretario nazionale, Dr.ssa Benvenuto, è, infatti,
intervenuta nella puntata del 9 aprile u.s. del
programma radiofonico di “Stranieri in Italia”, poi in occasione delle scadenze dei
contributi di aprile, nell’edizione delle 14.00
del tg1 economia del 10 aprile ed, infine, il
27 maggio nella puntata del programma radiofonico “Permesso di soggiorno” di Radio
rai, dove è stato chiesto il parere dell’Assindatcolf sulle detrazioni e le deduzioni di cui
può usufruire il datore di lavoro.
LA FORMAZIONE DEL NUOVO GOVERNO
P
ubblichiamo qui di seguito i nominativi dei componenti il nuovo
Governo guidato da Silvio Berlusconi che interessano più da vicino il mondo del lavoro, con particolare riguardo al
lavoro domestico.
Sottosegretario di Stato alla Presidenza
del Consiglio: Carlo Giovanardi con delega alla Famiglia;
Min. dell’Interno: Roberto Maroni;
Sottosegretari: Michelino Davico, Alfredo Mantovano, Nitto Francesco Palma;
Min. del Lavoro e della Previdenza Sociale: Maurizio Sacconi;
Sottosegretari: Pasquale Viespoli, Ferruccio Fazio, Francesca Martini, Eugenia
Maria Roccella;
Min. dell’Economia e della Finanza:
Giulio Tremonti;
Sottosegretari: Alberto Giorgetti, Daniele
Molgora, Nicola Cosentino, Luigi Casero,
Giuseppe Vegas;
Min. delle Pari Opportunità: Mara Carfagna.
7
IL FENOMENO “BADANTI”
L’
assistente familiare o “badante”, termine talmente radicato
nel linguaggio quotidiano che
sarà ben difficile modificare, si può dire
che rappresenti oggi il 2% della popolazione italiana: settecentomila infatti sono
regolarizzate e altre trecentomila si stima
che lavorino in nero.
Questi dati sono noti e non fanno certamente stupire, ma il dato più stucchevole è
quello che rileviamo da uno studio pubblicato su “Il Sole 24 ore” dello scorso mese:
il numero delle badanti (anche soltanto di
quelle regolarizzate) è superiore a quello
dei medici e degli infermieri di tutte le
strutture del Servizio Sanitario Nazionale
dell’intero Paese; questi ultimi infatti sono censiti nel numero di 670 mila.
A questo punto una domanda è d’obbligo:
sono troppe le badanti o è scarso il personale medico e paramedico? Quale che sia
la risposta è l’impostazione del problema
ad essere sbagliata. Il personale sanitario,
infatti, non può sostituire l’assistente.
È il servizio di assistenza agli anziani inteso come servizio pubblico, che in Italia è
carente, per non dire inesistente.
Tradotto in moneta, questo accollo al privato cittadino del costo di assistenza agli anziani si traduce in più di sette miliardi di Euro annui; una cifra che incide sui bilanci familiari di coloro che hanno questo problema
e che dovrebbe invece essere neutralizzata.
In molti altri stati della UE si sta provvedendo con un apposito contributo a carico
della collettività o del mondo del lavoro;
nel nostro paese non si fa nulla in proposito, salvo poi vantarci di avere il migliore
sistema sanitario del mondo!
L’unica ancora di salvezza sono le badanti, che provengono al 90% da paesi extracomunitari e che non solo dobbiamo paga-
re di tasca nostra, ma che fatichiamo tantissimo a far entrare in Italia ed a mettere
in regola.
LA NOSTRA PARTECIPAZIONE AL SEMINARIO SULLE POLITICHE
PER LO SVILUPPO SOCIALE
ECCO COSA PENSANO
DI NOI LE BADANTI
“… BIMBI MALEDUCATI E
ANZIANI TRASCURATI...”
A ssindatcolf ha partecipato al recente seminario nazionale sull’“Integrazione delle
politiche per lo sviluppo locale”, organizzato da Isfol, - Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori
– in collaborazione con il Ministero del
Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali, svoltosi a Roma lo scorso 18 giugno.
Nel corso del seminario, si è analizzato il
tema dello sviluppo locale, evidenziando
come questo tema abbia assunto in Italia
un’importanza crescente e di come sia diventato pilastro delle politiche comunitarie, nazionali e regionali. Il Seminario, ha
infatti concluso il lavoro di monitoraggio
realizzato da Isfol nell’ambito della progettazione integrata e si è proposto di restituire i risultati dell’esperienza, sollecitando uno scambio di riflessioni sullo sviluppo locale e sul rapporto di ricerca, formazione, imprese e credito.
D
a una recente indagine Iref, Istituto di ricerche educative e formative, le badanti e le tate straniere bocciano le famiglie italiane, sia nel
modo di educare i bambini, sia nell’assistere gli anziani.
Nel primo caso, infatti, i bambini risulterebbero essere maleducati, viziati, poco obbedienti e quasi “autocrati”, insomma molto
più che vivaci diavoletti; anche nel caso degli anziani il giudizio risulterebbe negativo,
dal momento che essi sarebbero trattati non
molto bene e soprattutto poco rispettati. Ma
questo giudizio, sempre secondo l’Iref, sarebbe opinabile dal momento che tutto dipende dalle singole esperienze lavorative.
Migliora invece la nostra posizione per i
collaboratori conviventi, che si dicono un
pò più soddisfatti, perché si sentono parte
della famiglia, sono invitati ai compleanni
e siedono a tavola con la famiglia per
pranzi e festeggiamenti.
Raggiungono, invece, più intimità coloro
che prestano attività di cura e si trovano a
condividere i pasti con i propri datori, a
organizzare il loro tempo, a curare, insomma, la loro vita.
INVIATE LE VOSTRE E-MAIL A:
[email protected]
UN MESSAGGIO DELL’INPS SULLA
PROCEDURA DI REGOLARIZZAZIONE
A
seguito di verbali ispettivi, verbali
di conciliazione o sentenze che riconoscono l’esistenza di un rapporto di lavoro domestico, il datore di lavoro, per regolarizzare il suddetto rapporto nei
confronti dell’Inps, dovrà sempre effettuare
la comunicazione obbligatoria al Centro per
l’Impiego territorialmente competente, tramite l’invio del modulo UNILAV; è quanto
afferma l’INPS con messaggio 13509/2008.
Infatti, per poter procedere al recupero dei
crediti contributivi derivanti dalla regolarizzazione di rapporti di lavoro domestico a seguito dei provvedimenti, atti o sentenze di
cui sopra, l’INPS ha bisogno della preventiva denunzia del rapporto di lavoro, che, in
NOTIZIE FLASH
virtù delle nuove disposizioni sulle comunicazioni obbligatorie, può avvenire esclusivamente tramite il modulo UNILAV da inviare al Centro per l’impiego.
In virtù di ciò, il datore di lavoro domestico che volesse procedere a regolarizzare la
posizione contributiva di un rapporto di lavoro mai denunciato prima all’INPS, tramite la presentazione del modulo LD15
(che è il modello utilizzato dall’INPS per
la regolarizzazione contributiva), sarà necessario che provveda preventivamente all’invio della comunicazione al Centro per
l’impiego, affinché i dati sul rapporto di
lavoro vengano inseriti nell’archivio della
Gestione Lavoratori Domestici.
CENSIS: RITORNO AL
SOMMERSO DELLE COLF
I l Censis il 10 giugno scorso ha presentato a Roma, nell’ambito di un incontro dedicato a “Il sociale non presidiato”, alcuni
dati che interessano il welfare italiano.
L’Istituto di ricerca sottolinea che il nostro
welfare non riesce a stare al passo con
l’invecchiamento della popolazione e che,
in mancanza di valide alternative, circa 3
milioni di persone non autosufficienti vivono in casa a carico delle proprie famiglie, affidandosi quindi al valido aiuto delle assistenti familiari.
L’Istituto rileva che il numero delle assistenti familiari che oggi lavorano in Italia è nettamente superiore ai dati riguardanti il lavoro regolare; infatti, stima una presenza di 7800 mila persone, che lavorano a servizio
delle famiglie, il cui lavoro, ipotizzando una
retribuzione adeguata alle tariffe sindacali,
vale attualmente oltre 10 miliardi di euro.
Peraltro molti di questi lavoratori sono occupati in nero, poichè, andando ad analizzare i dati ufficiali dell’INPS, si evince
che, ad oggi, i lavoratori regolarmente
iscritti sono 505 mila.
COMUNICAZIONE INPS
SU MATERNITÀ COLF
L’Inps, con messaggio n. 11621 del 22
maggio 2008 precisa che anche le lavoratrici domestiche possono usufruire della flessibilità del congedo di maternità di
cui all’art. 20 del D.Lgs. 151/2001 (T.U.
della maternità/paternità).