Il partito all`estero: il ruolo del Pd Belgio

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Il partito all`estero: il ruolo del Pd Belgio
Documento a sostegno della candidatura di Raffaele Napolitano a
Segretario Federale del PD Belgio
Il partito all'estero: il ruolo del Pd Belgio
La fase congressuale che ci accingiamo a vivere riveste un'importanza
particolare in vista delle imminenti elezioni europee e della ridefinizione
di un nuovo ruolo del Pd all'estero e in particolare del Pd Belgio.
La sfida da affrontare è la costruzione di una vera Europa dei cittadini,
realizzabile solo partendo dal basso, sviluppando la coscienza europea e la
costruzione di una vera Europa politica, facendo vivere su scala europea il
confronto politico democratico. A tal proposito il Pd Belgio appoggia nei
suoi contenuti la lettera aperta inviata al Presidente del PSE "EUROPA DEI
CITTADINI : cittadinanza europea" e ne fa sue le proposte e gli intenti.
Le elezioni Europee del 22-25 Maggio prossimo rappresentano
un’occasione che non possiamo lasciarci sfuggire.
I cittadini Europei che vivono in uno Stato Membro diverso da quello
d’origine partecipano alle elezioni europee nel Paese in cui risiedono.
La sfida che ci aspetta si può affrontare guardando con coraggio a tre
tematiche di grande rilievo: l’uguaglianza e i diritti, la partecipazione
e la rappresentanza.
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Uguaglianza, giustizia sociale e diritti
Il Partito Democratico in Belgio è un partito che per sua natura esce dalle
logiche nazionali e diventa portatore e sostenitore dell'attuazione dei
diritti di cittadinanza europea. Nella sua ricchezza, ma anche nella sua
complessità la comunità italiana presente in Belgio rappresenta una
grande risorsa, in cui confluiscono le storie, le esperienze e la lotta per
l'integrazione della prima emigrazione, la difficoltà a mantenere un
legame con il proprio Paese d'origine delle generazioni successive, le
nuove e diverse forme di mobilità.
Il processo verso la piena integrazione non è e non è stato privo di ostacoli,
difficoltà, delusioni e prospettive. Dopo quasi 70 anni dalla grande
immigrazione, la comunità italiana è ancora oggi la più numerosa presente
sul territorio belga.
Questo variegato contesto sociale, economico, politico e culturale attende
di essere valorizzato come serbatoio di stimoli ed idee per rispondere
anche alle esigenze delle società italiana.
La comunità italiana radicata sul territorio belga ha saputo trovare
rappresentanza sia nel mondo sindacale, sia nelle amministrazioni locali e
negli ultimi tempi ha iniziato ad emergere anche in quello economico,
politico ed accademico.
Il Partito Democratico che per la sua storia è ed ha una chiara vocazione ad
essere un partito fortemente radicato sul territorio, deve saper cogliere e
valorizzare questa grande risorsa e farne emergere nuove, non solo per il
Paese in cui si risiede, ma anche per l'Italia stessa: coinvolgere le giovani
generazioni e metterle in rete con le nuove mobilità, far convergere le
diverse esperienze, i differenti approcci anche su temi sensibili come i
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diritti civili. L’emigrazione per il nostro Paese è un fattore positivo a patto
che venga mantenuto e rafforzato il legame con l’Italia. La cultura che ci è
propria, arricchita dall’esperienza che nasce dall’aver vissuto in un Paese
diverso, fa dell’Italiano all’estero una grande opportunità che l’Italia deve
saper cogliere.
Siamo tutti consapevoli che la costruzione di un’Europa dei Cittadini
rappresenta per noi non solo la sfida, ma anche l’opportunità più grande.
Noi più e meglio di altri per la nostra esperienza e per il nostro vissuto
siamo in grado di cogliere questa opportunità accettando la sfida. Per noi
che siamo nati e abbiamo vissuto nell’Europa del libero scambio e della
libera circolazione, è naturale pretendere che i servizi (anche
amministrativi) basilari per attuazione dei pieni diritti di cittadinanza
europea, vengano garantiti a livello comunitario.
Il PD del Belgio non può prescindere da questo impegno, non può voltarsi
e lasciarsi sfuggire l’occasione di condurre la giusta battaglia, perché
lottare per il riconoscimento dei diritti è nel nostro DNA.
Partecipazione
La scelta del PD volta a promuovere l'esercizio del voto nel Paese di
residenza è una scelta politica, il cui fine è quello di dialogare in maniera
concreta con le nuove generazioni e la comunità italiana integrata in
Belgio e di contribuire alla creazione di veri partiti europei, che siano
espressione di chi vive l'Unione Europea non solo come area di mercato,
ma come comunità di valori.
La vera integrazione e l'affermazione dei diritti civili e politici passa in
primis dalla partecipazione al voto attivo e passivo, che non può essere
limitata al solo livello comunale, diritto garantito per altro dalla normativa
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UE, ma che deve essere esteso anche al livello regionale per realizzare
una vera partecipazione al processo politico.
La partecipazione oggi è più che mai strumento utile a generare quelle
politiche pubbliche di cui abbiamo bisogno per generare una crescita sana,
sostenibile e vera occupazione.
Per incoraggiare l’impegno attivo dei cittadini il Partito Democratico nei
suoi circoli non deve puntare a convincere, bensì a coinvolgere e ad
ascoltare per mettere a confronto storie e opinioni diverse. Insieme
possiamo aiutarci a scoprire e analizzare meglio la realtà complessa in cui
viviamo per trovare le migliori risposte ai problemi che toccano diverse
generazioni in Italia, in Belgio e in Europa.
Il raggiungimento della piena cittadinanza europea è l’impegno che
dobbiamo assumerci, ma un vero partito che lavora sul territorio che ne
riconosce e ne interpreta le istanze deve avere sempre ben chiara la realtà
dei fatti e affrontarla giorno per giorno. I fatti oggi dicono che siamo
ancora rinchiusi nella gabbia delle logiche nazionali e che fino a quando
non si garantiranno i diritti derivanti dalla cittadinanza europea,
l'erogazione dei servizi consolari resta essenziale per l’Italia. In
particolare laddove la rete consolare risulta pesantemente indebolita é
necessario supplire attraverso il rafforzamento del ruolo dei Patronati,
che per la loro natura e per la loro presenza capillare sui territori, così
come per conoscenze e competenze offrono un supporto imprescindibile
agli italiani all'estero.
Le recenti politiche di centrodestra hanno svilito il ruolo degli italiani
all'estero. La lingua e la cultura italiana sono state relegate ai margini,
negli ultimi anni è stato decurtato il 68% dei fondi destinati, in un contesto
europeo in cui gli altri paesi investono consistenti risorse per promuovere
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la propria lingua e cultura. In tantissimi paesi del mondo si riscontra un
forte interesse per la nostra lingua, anche da parte di coloro che amano il
nostro Paese pur non avendo origini italiane.
Il PD deve inoltre avanzare l’idea che l’investimento culturale non
necessità solo di ulteriori fondi, ma anche di una visione strategica e di
strumenti nuovi; strumenti che colgano il potenziale dei nuovi mezzi di
comunicazione e che aiutino a sensibilizzare i giovani alla cultura italiana
in tutte le sue sfaccettature.
Reinvestire sulla diffusione della lingua e cultura italiana all'estero ed
elaborare una nuova strategia è indispensabile, soprattutto in un Paese
come il Belgio in cui la comunità italiana rappresenta la più numerosa tra
quelle straniere. Il Pd Belgio non può esimersi da questo impegno, ma
deve supportare, attraverso la rete associativa strutturata sul territorio, la
creazione di una fondazione di formazione a carattere permanente,
collegata con una rete associativa presente in tutto il territorio belga.
Oggi più che mai, sono al centro del dibattito italiano le riforme
costituzionali e la legge elettorale.
Salvaguardare la circoscrizione
estero è il nostro punto fermo, così come il necessario adeguamento della
legge elettorale sul voto estero. La riforma presentata dal Partito
Democratico già nella scorsa legislatura in entrambe le camere e a prima
firma degli allora capigruppo Zanda e Franceschini, prevede l'introduzione
dell' opzione inversa, ovvero l'iscrizione in un apposito elenco dei cittadini
residenti all'estero che abbiano manifestato la volontà di esercitare il
diritto di voto. Così facendo si tenterebbe di risolvere il problema della
certezza del voto e, attraverso l'introduzione nella busta del numero
identificativo del proprio passaporto o carta d'identità, verrebbero
garantite le prerogative di segretezza e personalità. Nella piena
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applicazione del diritto costituzionale è fondamentale facilitare l'esercizio
del diritto di voto. Il voto per corrispondenza, soprattutto dopo lo
smantellamento della rete consolare, è l'unico in grado di garantirne
l'esercizio a tutti i cittadini residenti all'estero. Il diritto di voto è un diritto
primario di cittadinanza, è l'espressione della rappresentanza democratica
e della parità tra i cittadini.
Rappresentanza
La rappresentanza degli italiani all'estero è strutturata su tre livelli:
Comites, CGIE, rappresentanza parlamentare, per sopperire alle
esigenze delle diverse comunità italiane sparse in tutto il mondo.
Ai Comites spetta il compito di far emergere dal basso i bisogni e le
problematiche presenti sul territorio. Il CGIE è l'istituzione addetta a far
sintesi e interloquire con le altre istituzioni: Governo, Parlamento, Regioni,
Comuni. Alla rappresentanza parlamentare composta da 12 deputati e 6
senatori è affidato il compito di influire sulle leggi, portando le istanze del
territorio. Nonostante l'importante ruolo svolto dai parlamentari eletti
all'estero, conoscere gli interessi e le necessità delle varie comunità
italiane risulta complicato, se non impossibile. Per cui il legislatore ha
affidato al CGIE la rappresentanza sostanziale, con il compito di garantire
la rappresentanza di un territorio vasto come il mondo. E' necessario,
quindi, rafforzarne la sua struttura: nelle sue funzioni e nel suo ruolo; nella
concretizzazione di un legame più stretto con i parlamentari e con le
comunità; di un ruolo più incisivo delle commissioni continentali, per
rispondere alle specificità e ai bisogni esistenti, che sono differenti tra un
continente e l'altro. Il ruolo del CGIE rimane indispensabile, così come
sono imprescindibili le elezioni per il suo rinnovo e dei Comites, che dal
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2009 aspettano di essere rinnovati. Organismi che si basano sull'impegno
di centinaia d'italiani eletti all'estero, che svolgono il loro compito
attraverso le modalità proprie del volontariato.
Il Pd Belgio, facendo tesoro della storia delle forze che in esso hanno
confluito e del bagaglio di conoscenze ed esperienze vissute deve
necessariamente essere presente nel territorio e non ridursi a mera
vetrina del Partito Democratico all’estero. L'obiettivo è saper cogliere le
esigenze e le aspirazioni della comunità italiana, attraverso progetti,
interventi mirati e politiche innovative, lavorando in sinergia con le forze
socialiste e progressiste presenti in Belgio. Il fine è consolidare il processo
di piena integrazione, ma anche far sì che emergano le "migliori pratiche"
nel campo politico, sociale, culturale ed etico a beneficio sia dell'Italia che
del Belgio.
L’Italia ha bisogno ora più che mai di un “Piano Paese”, nel quale le diverse
Istituzioni possano incidere e intervenire in maniera armonizzata.
L'idea di partito radicato e strutturato sul territorio ricalca il modello di
partito che rappresenta i bisogni di una società, che ne riscopra la sua
funzione all'interno, che non si riduca al sostegno a leader circondati da
élite ristrette di dirigenti, ma che sia progetto di una comunità, in cui trovi
spazio la discussione e il confronto.
E ciò è particolarmente importante nel momento in cui il PD ha fatto il suo
ingresso nel PSE. La nostra presenza in un partito europeo finalmente
comune, legittima le nostre già consolidate relazioni politiche e territoriali
con PS e SPA. Per riprendere, insieme ai vari Partiti socialisti europei, il
ruolo che storicamente ci compete nella rifondazione di un’Europa non
solo economico-monetaria, ma anche sociale e dei diritti.
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Delegati:
Raffaele Napolitano (Bruxelles); Silvia Dragoni (Bruxelles); Angelo
Santamaria (Liegi);
Claudia Pasqualoni (Genk); Michele Di Mattia (La Louviere); Eleonora
Medda (Bruxelles); Maniglia Giuseppe (Liegi); Alessandra Ravagli
(Bruxelles);
Francesco
Romeo
(La
Louviere);
Stefania
Marrone
(Bruxelles); Gregorio Pirozzo (Genk); Beatrice Biolcati (Bruxelles);
Giuseppe Chiodo (Liegi); Raffaele Dalmasso (Bruxelles); Filomena Vitale
(La Louviere); Ignazio Iacono (Bruxeles); Valentina Romeo (La Louviere);
Salvatore Arnone (La Louviere); Caserini Maria Rosa (Liegi); Lorenzo
Brucculeri (Liegi); Paolina Provenzano (La Louviere); Fallatta Caravasco
(Liegi); Luisa Bongiovanni (Bruxelles); Pierangelo Di Lascio (Bruxelles);
Sabrina
Napolitano
(Bruxelles);
Francesco
Portabene
(Bruxelles);
Brucculeri Rosa (Liegi); Gaspare Ballone (La Louviere).
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