Anno II n. 2 - Tropea Informa

Transcript

Anno II n. 2 - Tropea Informa
o
Prenota il tu
Pronto
Pronto
spazio!
tuo spazio! ESTATE
subitporilenottuao ssupbaitzioo!il ESTATE
2015
www.prontoestate.it
Cell. 347.60.35.518
389.92.96.009
www.acquadeglidei.it
te.it - Cell.
3476035518 - 3899296009
www.prontoestate.it
- Cell. 3476035518 - 3899296009
2016
2015
mazione indipendente
Bimestrale gratuito di informazione indipendente
Bimestrale
indipendente
condividi
con #tropeainformawww.tropeainforma.it
condividi
condividicon
con#tropeainforma
#tropeainforma
www.tropeainforma.it
.it
[email protected]
[email protected]
opea
nforma
Tropea
nforma
ebbraioAnno
del Trib.
di Vibo Valentia
n.Aut.
del
01/07/2014
Direttore
Responsabile: Francesco
Barritta
Anno212015
· n.2 1· ·marzo/aprile
·Aut.
gennnaio/febbraio
2015
·1/14
Aut.
Trib.
Vibo
Valentian.n.1/14
1/14del
del01/07/2014
01/07/2014
Direttore
Responsabile:
Francesco
Barritta
· n.
2016
del
Trib.
didi
Vibo
Valentia
Direttore
responsabile:
Francesco
Barritta
Foto di Saverio Caracciolo
MICHELE
ADILARDI,
INCONTRIAMO
IL
INCONTRIAMO
IL
UN TROPEANO SINDACO
SINDACO
RODOLICO
A NEW YORK RODOLICO
pag. 2 - marzo/aprile 2016
cultura
OMAGGIO A DUE
GRANDI: ANTONIO
SPOSARO E MELO
TEDESCO
di Alfonso Del Vecchio
“Tropea nei colori di Melo Tedesco” (un
lungo viaggio artistico, umano, religioso) è
il titolo di un libro di Nuove Edizioni Barbaro di tredici anni fa. Un’opera compiuta insieme da Antonio Sposaro e Melo Tedesco.
Presso la casa editrice sono rimaste in giacenza circa 180 copie in procinto di essere
eliminate. Mi sono permesso di suggerire
al Sindaco di Tropea l’acquisto delle copie
residue, quale omaggio a due personaggi
che hanno creato una vicenda del tutto originale esaltando Tropea nella storia, nella
scrittura, nella pittura, nel mito, o meglio la
scrittura e la pittura nel mito.
Una simbiosi che è pure un’ardua impresa dalla bellezza unica. In quest’opera la
scrittura di Antonio Sposaro ed i suoi commenti alle vicende storiche cittadine raggiungono la stessa mitica presenza, la stessa potenza evocativa dell’immagine, tanto
che sovente è la parola a farsi protagonista.
C’è nel testo di Sposaro, condannato alla
I
Tropea nforma
sintesi per esigenze tipografiche e di spazio, una risposta dal respiro concettuale
vasto. Senza far torto alla storia di Tropea
ricca di astrazioni ed interrogativi, Sposaro lancia il suo “la” da impagabile direttore
d’orchestra e lascia consapevolmente che il
pennello di Melo Tedesco dia libera interpretazione ad una sinfonia di colori e di immagini, cogliendo con la sua pittura, come
sempre avviene nei veri artisti, la causa e
l’effetto.
Sposaro e Tedesco, in un divertissement
per dirlo alla francese, giocano una simpatica partita a spirale, ad elica, compendiandosi l’un l’altro. Si intersecano l’inappagato
desiderio di Sposaro a tenere fermo il timone della ricerca e della conoscenza storica e l’irrefrenabile fascino dell’immagine
di Tedesco che vuole correre libero verso
cieli infiniti o verso profondità abissali che
rimangono ugualmente il metro attraverso
cui si misurano i sogni e le fantasie
Sposaro e Tedesco compiono insieme
un viaggio, una esplorazione, una erranza,
un’avventura. Si immergono a volo nei paesaggi terrestri e marini della nostra Tropea
e si scambiano vorticosamente, si offrono
vicendevolmente, la loro poesia. Due universi sensibili che si incrociano sulle due
rotte più erratiche dell’immaginario: la
scrittura poesia e la pittura.
Sposaro in quest’opera non parla soltan-
www.tropeainforma.it
to delle mura, non cita fatti d’armi e bastioni, parla dell’uomo, della sua gente, del suo
cuore, della sua anima. Il volume è la rappresentazione visiva di un lungo viaggio
come metafora della vita.
Ed il viaggio di Melo Tedesco è la vicenda della sua anima. Tedesco si è calato nel
mito di Ulisse, nel suo peregrinare, consapevole che sarebbe ritornato nella sua
Tropea, dopo una storia personale che oggi
appare collettiva: la patria abbandonata e
ritrovata quale finalità ultima del suo percorso artistico. In questo testo Tropea è
www.facebook.com/tropeainforma
Penelope, una sposa fedele, per Tedesco
come per Sposaro. Oriente in Occidente è
il titolo di un’opera bellissima di Melo Tedesco che evoca le donne di Tahiti di Gaugin
ed è prova dello spazio sconfinato in cui si
muove l’artista, anche se nelle sue tele c’è
l’ossessione Tropea, mosso da un amore
sconfinato per essa.
Tedesco dipinge scorci ed ambienti di
Tropea: la rupe, le vinee, il centro storico,
le chiese, i palazzi, le ombre con una visione
architettonica tipica di un sensibile urbanista. Nelle tele di Tedesco ci sono sempre in
lontananza i colori tenui del glicine, la solarità di Bali, il rosso dei papaveri a riprova
che il paesaggio e le sue figure non sono
mai astrazioni, soprattutto l’analisi delle
sue figure ci porta ad un pittore socialmente impegnato.
Cosa sono i suoi carrettieri, i suoi contadini, i suoi lattai, la sua Gloria, mitica figura
tropeana banditrice di pesci, le raccoglitrici
di cipolle, se non le figure tipiche dell’emarginazione sociale all’interno della realtà
meridionale degli ultimi due dopoguerra?
Potremmo parlare dell’epopea e della pittura degli esclusi! C’è nella fatica artistica
di Melo Tedesco una ricerca prepotente
appassionata di spiritualità. Alla fine, infatti, del suo percorso artistico Melo Tedesco
si accorge che la sua ricerca di coniugare
mito e storia non basta a placare la sua an-
I
Tropea nforma
pag. 3 - marzo/aprile 2016
sia, il suo presente tumultuoso e caotico
e finisce per approdare ad una esplosione
di potente religiosità e la sua pittura finale
interpreta il “cammino di Dio attraverso il
suo mondo” così come definisce la storia il
grande pensatore Herder.
Le ultime sue tele raccontano: Tropea
pane di vita, Tropea martirio di un uomo
inquieto ed errante, Tropea il suo Golgota,
Tropea la sua Crocifissione, Tropea la sua
Deposizione. In sintesi Tropea è il suo epilogo. Siamo alla pittura che interpreta il mistero ed il miracolo. Siamo al grande salto.
Tropea mito – natura non basta più a Melo
Tedesco. Egli si sente appagato quando i
due termini mito e storia trovano la sintesi in un atto di fede, che concilia passato e
presente. E qui Melo Tedesco dipinge una
storia vera, la storia dell’uomo: l’Incarnazione, la vita e la morte dell’Uomo Assoluto, il Cristo.
storia di Michele Adilardi, un giovanissimo
tropeano che, da qualche anno, si sta facendo valere negli Stati Uniti, con una brillante carriera che lo ha portato a diventare,
in breve tempo, dirigente all’interno di una
importante società che si occupa della gestione di strutture alberghiere di lusso in
tutto il mondo.
Nato a Tropea il 16 maggio 1989, Michele si diploma al Liceo Scientifico “Fratelli
Vianeo” di Tropea nel luglio 2008. Con il
diploma in tasca, parte per Washington DC
per seguire i corsi presso l’International
Language Institute (ILI). Conclusa la formazione linguistica, sostiene e supera il SAT’s
& Toefl, cioè il test della maturità americana, per il quale Michele aveva iniziato
a studiare già dall’anno prima. Dopo aver
superato una serie di esami, nel dicembre
2008, trasferitosi a New York, il giovanissimo tropeano si iscrive alla American Language Communication Center, dove segue
i corsi intensivi di “Business English”. Comtropeani fuori
piuti da poco i 20 anni, a Michele capita una
di quelle cose che ti cambiano la vita: vince
la Green Card Lottery, che gli consente di
rimanere negli States.
Così, dal 2011 si trasferisce ad Orlando,
in
Florida, dove lavora per 6 mesi, e subito
di Giuseppe Meligrana
dopo torna a New York, che negli ultimi 5
La storia che vi raccontiamo questa volta anni è divenuta la sua “base”, visti i numeroè davvero molto singolare. Si tratta della si viaggi in giro per il mondo, che lo portano
MICHELE ADILARDI,
UN TROPEANO A
NEW YORK
R A P P R E S E N TA N Z E P E R R I C O N S U L E N Z A E S T R A T E G I E P E R C A N T I N E , R I S T O R A N T I , B A R , H O T E L
C o n t a t t i : + 3 9 3 4 8 7 7 5 3 3 8 5 - + 3 9 0 9 6 8 2 6 0 1 6 - p a s q u a l e p e r r i 4 @ g m a i l . c o m - w w w. p e r r i r a p p r e s e n t a n z e . c o m
pag. 4 - marzo/aprile 2016
a visitare circa 40 paesi ogni anno. I viaggi,
per intenderci, lo tengono occupato circa
200 giorni su 365!
Come tutti i ragazzi che cercano la propria fortuna all’estero, all’inizio avrai dovuto avere a che fare con la lingua. Dopo
la scuola frequentata in Italia eri già sufficientemente preparato prima di partire o hai dovuto faticare per recuperare
questo “gap”?
Io conoscevo già l’inglese, grazie alle mie
docenti Rina Barillaro, presso cui andavo il
pomeriggio a lezioni private, e Gina Rovito,
la mia docente del liceo. Nonostante ciò, ho
dovuto studiare duramente per preparare
l’esame della maturità a Washington DC.
Come mai hai scelto proprio Washington?
Ho scelto Washingon DC per due motivi: innanzitutto perché potevo contare
sull’appoggio della famiglia dello scrittore
Giuseppe Berto, precisamente di sua figlia
Antonia, che col marito Phillip Smith, mi
hanno aiutato molto. E poi perché volevo
sostenere gli esami di lingua per poter frequentare l’università americana.
Si dice che l’università in America sia
molto selettiva ed esclusiva...
Io ho fatto domanda alle 10 migliori università americane. Per far ciò ho dovuto
sostenere ulteriori esami in lingua, anche di
italiano e francese, oltre che di storia ame-
I
Tropea nforma
ricana. E così, nel luglio 2009, quando nel
frattempo mi ero già trasferito a New York,
sono stato preso dalla American University
di Washington DC, che è molto rinomata.
Considerati i costi dell’università americana, a New York avevo comunque chiesto un
prestito per la frequenza dell’università ad
una banca che però intanto era fallita, per
via della crisi del 2008. Perciò sono tornato in Italia, dove sono stato assunto per il
periodo estivo da Meeting Point Calabria.
E così il tuo “sogno americano” sembrava quasi al capolinea, ma poi cosa è
successo?
Mentre ero in Italia mi è arrivata la notizia da Washington di essere tra i 250 italiani selezionati per la Lotteria della Green
www.twitter.com/Tropeainforma
Card, che equivale a una sorta del nostro
permesso di soggiorno, solo che vale sia
per lavoro che per studio. Si tratta di una
cosa che non capita a tutti, ma che mi ha
cambiato completamente la vita! Da lì ho
intrapreso una serie di azioni burocratiche
per poter tornare stabilmente in America.
Sembra facile, ma per i successivi passaggi
ci sono voluti in tutto due anni, tra ulteriori esami, colloqui con il console a Napoli e
così via.
E nel frattempo sei riuscito a trovare
lavoro?
Sì, ma non è stato tutto semplicissimo:
nel gennaio 2010 sono tornato in America,
per convalidare la Green Card, e mi sono
trasferito a New York, grazie all’aiuto degli
amici Alessandra Dini e del professor Enrico Arbarello, che mi hanno letteralmente
aperto le porte della loro casa. In quei due
mesi, grazie all’esperienza maturata in Italia alla Meeting Point, ho cercato su Google gli uffici americani e ci sono andato con
il curriculum in mano. Ho chiesto di poter
fare esperienza per due tre mesi, anche a
titolo gratuito, in attesa che i miei documenti fossero pronti. Dopo una serie di giri,
per farla breve, ho ottenuto l’opportunità
di fare questa esperienza presso Kuoni/
Allied Tpro, che è un diretto concorrente
di Meeting Point! Per questo devo ringraziare una ragazza italiana, Simona Fargnoli,
Progettazione e realizzazione
piscine da sogno...
Ricadi-Capo Vaticano (VV) | tel. 0963.66.38.80 | www.eurotecnicapiscine.it
condividi con #tropeainforma
che mi ha fornito i contatti e segnalato il
mio curriculum all’ufficio Risorse Umane. E
qui ho realizzato che è vero ciò che si dice:
questa è la patria delle opportunità, in cui
viene data importanza al merito: dopo solo
un mese di lavoro alla Kuoni, mi è stata offerta una posizione lavorativa con loro ma,
avendo già un impegno di lavoro con Meeting Point in Italia, sono tornato in Calabria
per l’estate 2010.
L’aver rifiutato una proposta in America per mantenere fede ai tuoi impegni in
Italia è stato un errore?
Non proprio, perché a novembre di
quell’anno mi ha contattato l’ufficio di
New York della Kuoni e mi ha offerto una
posizione a tempo pieno per i loro uffici di
Orlando in Florida, dove ho lavorato per il
2011. Ma dopo soli sette mesi, un cliente
della Kuoni, la Starwood Hotels and Resorts, dopo avermi conosciuto, mi ha offerto un lavoro per Le Parker Meridien di New
York, dove ho iniziato a lavorare nel 2012
come International Sales Manager, per sviluppare relazioni estere con Medio Oriente, Russia, Scandinavia e Benelux.
Insomma, nel giro di poco tempo hai
inanellato una serie incredibile di lavori,
incarichi ed esperienze. E poi?
Da lì ho iniziato a viaggiare tantissimo e
a visitare paesi come l’Arabia Saudita, il Kuwait, il Qatar e la Russia.
I
Tropea nforma
Dopo due anni, siamo arrivati nel 2014,
sono stato promosso al ruolo di Director of
International Sales per sei hotel a Boston,
ma ho gestito questo ruolo, per il quale
ho iniziato a viaggiare per circa 200 giorni all’anno in giro per il mondo, sempre da
New York. Lo so che sembra strano, ma nel
mio lavoro io rappresento il volto della società nel mondo e, spesso, mi trovo a tu per
tu con dirigenti di altre società e devo convincerli a scegliere i nostri hotel anziché
quelli della concorrenza.
Raccontaci un aneddoto per farci capire ciò che fai.
Per spiegare il mio lavoro in breve posso
portare l’esempio della società A. S. Roma,
che quando viene in visita a Boston sceglie
uno dei nostri hotel, prenotando circa 70
camere. Sarebbero dovuti andare in un’altra città e in altri hotel, ma grazie alla mia
“italianità”, sono riuscito a convincere i loro
manager a scegliere i nostri hotel di Boston. Ma la Roma non è l’unica società italiana con cui ho avuto a che fare: tra i vari
clienti che ho seguito in giro per il mondo,
oltre a grandi case farmaceutiche, ho avuto il piacere di fare contratti corporativi
anche per la San Paolo, la Eni e la Fiat, JP
Morgans, BNP Paribas, oltre alle ambasciate, ai consolati e ai clienti americani express
platinum. Come detto prima, in qualità di
Brand Ambassador, sono stato la loro fac-
pag. 5 - marzo/aprile 2016
cia per il Nord America con i clienti esteri.
Ma non è finita qui, giusto?
Dopo quasi due anni, qualche settimana
fa sono stato contattato per una posizione
come Director of Luxury Leisure & Industry Sales presso Omni Berkshire Place di
New York, che in Europa sono parte del
gruppo hotel di Lusso Kempinsky. Loro, oltre a un progresso di carriera, mi consentiranno di aver un mio team e, quindi, di avere più tempo libero su New York e viaggiar
un po’ meno.
Mentre andiamo in stampa, tu probabilmente avrai già lasciato il vecchio lavoro e avrai iniziato il nuovo. Ma per il
futuro, hai un sogno nel cassetto?
Sì, da circa tre mesi sto seguendo i corsi
di Interior Design al New York Institute of
Arts and Design, perché trovo che questo
ramo di studi si allinei molto con gli hotel
di lusso ed eventualmente non escluderei
un cambio di carriera nei prossimi anni. La
cosa più affascinante degli Stati Uniti e di
New York in particolare sono le opportunità che ti si presentano e se si ha davvero
voglia di lavorare, tutti ce la possono fare.
In Italia posso esser visto come l’eccezione,
ma qui è la pura normalità: se si ha voglia di
“crescere professionalmente e affermarsi”.
Cosa è cambiato per te e per la tua vita
da quando sei partito?
Non mi sarei mai aspettato di vivere
pag. 6 - marzo/aprile 2016
dall’altra parte del mondo e molte volte
sembra tutto così strano... NY è una città
che ami o odi, io personalmente ne sono
innamorato. Inoltre, dal marzo del 2015
ho la cittadinanza americana. Anche se non
è cambiato molto, ho acquisito il diritto di
voto, e questo mi emoziona (ndr. Michele è
un “democrat” entusiasta e ci ha confidato
che voterà per Hillary Clinton alle prossime elezioni). La cittadinanza, alla fine, è un
qualcosa in più. Se vado in Israele, ad esempio, preferisco mostrare il passaporto americano, mentre in altri paesi è meglio quello
Italiano.
Da quando abbiamo iniziato a chiacchierare citi spesso Israele, come mai?
Perché una città che potrei considerare dopo New York è proprio Tel Aviv. Lì io
trovo le stesse vibrazioni e la stessa cultura
cosmopolita di New York, ma la cosa fantastica è che si trova sul mar Mediterraneo,
con la nostra cultura, i nostri sapori, il nostro clima…
Michele, alla fine sembra che anche tu
sia alla ricerca di un’ideale New York sul
Mediterraneo… Se potessi portare qualcosa con te dalla Calabria, oltre a quel tavolino di legno massello e ferro battuto
che hai in bella mostra nel tuo soggiorno
e a quella gigantografia del mare della
nostra costa, cosa porteresti in America?
NYC è una città molto “transient”, cioè
I
Tropea nforma
[email protected]
dove si corre a ritmi frenetici e, molte volte, ci si dimentica delle cose importanti.
Quando si vive in una cittadina come Tropea, invece, è possibile dedicare più tempo a quelle cose. In generale, porterei in
America i valori di famiglia con i quali sono
cresciuto, che trovo più forti in Italia che
qui. Ovviamente non tutti, ma credo che
in Italia, vivendo in ambienti più piccoli, ci
si riesce a vedere di più e a trascorrere più
tempo in famiglia. Mi ritengo fortunato ad
avere “the best of both world” e devo dire
che qui a NY sono riuscito a crearmi un bel
giro di amici da tutto il mondo, che considero la mia seconda famiglia. Tutto ciò è stato
possibile soltanto grazie ai miei genitori,
che non potrò mai ringraziare abbastanza.
Per loro, c’è sempre un posto nel mio cuore, in qualunque parte del mondo mi trovi.
E dal “nuovo mondo”, cosa porteresti in
Italia?
Da un punto di vista professionale, essendo un mercato molto più libero, sarebbe bello portare la loro cultura lavorativa
all’interno del sistema italiano, che trovo
molto complicato. Il modo di pensare e di
lavorare in US è molto più pratico, mentre
in Italia è molto teorico.
Cosa consiglieresti a un giovane concittadino tropeano che ha il sogno di fare
esperienze di lavoro all’estero?
Credi in te stesso, non aver paura e con-
vinciti che da ogni esperienza si può soltanto imparare… Di recente uno dei miei più
stretti amici, con il quale sono cresciuto
a Tropea, Vincenzo Russo, si è trasferito
a NY. Ritrovarci dopo quasi sette anni è
stato davvero incredibile. Proprio qualche
giorno fa, chiacchierando al telefono per
scambiarci gli auguri di Pasqua, ho sentito Vincenzo entusiasta, pieno di energie e
felice per l’esperienza che sta facendo qui
a NYC. Consiglio a tutti di provare a fare
un’esperienza all’estero, si ha soltanto da
imparare e rubar con gli occhi…
arte
SAVERIO MUSCIA
di Ilaria Giuliano
Per la nostra rubrica sull’aspetto artistico e creativo di Ricadi, abbiamo incontrato
un altro protagonista del mondo dell’arte.
Una persona che, come ogni bravo artista
appassionato, riesce ad esprimere con
il suo estro e con la sua creatività tutta
la sua passione e il suo punto di vista del
mondo: Saverio Muscia. Originario di Tropea, classe 1949, Muscia vive da tanti anni
a Santa Domenica con la sua famiglia.
Frequenta per un po’ di tempo l’istituto d’arte a Vibo Valentia, per poi lasciare
look fashion. capelli. estetica. stylist. make-up
OFFERTA SPECIALE
OFFICINE
h a i r b e a u t y
d a l
2 0 0 4
i n s i e m e
®
* 6 TRATTAMENTI CORPO:
270,00 €.......................................... € 210,* 10 TRATTAMENTI CORPO:
450,00 €.......................................... € 250,+ OMAGGIO N. 2 BENDAGGI
RIDUCENTI
* 14 TRATTAMENTI CORPO:
630,00 €.......................................... € 350,+ OMAGGIO N. 1 MANICURE,
PIEGA E TAGLIO
viaromacentodiciannovesantadomenicadiricadi
telefono: 0963.669826-347.6660224
I
Tropea nforma
visita anche www.drapiainforma.it
e continuare a nutrire e coltivare la sua
vena artistica da autodidatta. C’è da dire
che Saverio Muscia proviene da una famiglia di artigiani, falegnami, e quindi sin
da piccolo ha potuto subito mettere in
pratica il suo talento naturale, riuscendo a
modellare un materiale come il legno secondo il proprio sentimento artistico.
il librarsi nell’aria di uccelli, il pesce che va
controcorrente, senza seguire la massa,
per seguire e proteggere i propri ideali.
Insomma, tutte allegorie, se così vogliamo definirle, della nostra vita. Ed è proprio
questo che si apprezza nelle sue sculture:
l’artista riesce, in modo diretto, a spiegare
e raccontare il concetto di libertà. Si allontana dalle linee rigide e classiche della
scultura, fino a incamminarsi su un percorso dinamico, in movimento.
Le opere di Saverio Muscia non si fermano mai. L’opera scolpita racconta una
storia da cui si trae e si approfondisce
un pensiero: l’uomo non si ferma mai, è
attivo, mobile e fattivo, sempre pronto a
esprimere il senso della natura umana,
la ricerca della libertà. Saverio Muscia
partecipa, da tanti anni, a diverse manifestazioni artistiche, a eventi come biennali
presso Lamezia Terme, Monterosso Calabro e Siderno.
Inoltre, ha esposto le sue opere anche
a eventi culturali e artistici, quali mostre a
Tropea oppure fiere a Roma, nella provincia di Napoli, partecipando anche ad esposizioni in altre città d’Italia, come Trento e
Piano di Sorrento. Un artista a tutto tondo
e un artigiano restauratore molto umile e
“ligio” al dovere di esprimere prontamente il suo ardore per l’arte, preparato e risoluto a rinnovarsi e sperimentare, con
Stocco di Mammola
Restauratore di professione e pittore
“per un momento di relax”, come mette in
chiaro lui stesso, utilizza nei suoi dipinti
non solo colori a tempera, ma anche vari
materiali e tessuti come jeans, esprime
il suo massimo trasporto artistico nella
scultura. Per realizzare sculture usa diversi materiali, come il gesso, l’argilla, il ferro,
ecc. Tuttavia, il materiale che predilige in
assoluto è sicuramente il legno, dal quale
riesce a realizzare vere e proprie “storie di
vita”. Ad esempio scene di vita contadina,
pag. 7 - marzo/aprile 2016
dal 1987 gli Artigiani della Qualità
Vendita Ingrosso e Dettaglio
Su richiesta consegna a domicilio
Per acquistare lo Stocco fresco di Mammola
vieni a trovarci ogni Mercoledì presso
“Parcheggi Rocca Nettuno” a Tropea
Punto vendita: Svincolo S.G.C (Uscita Mammola)
MAMMOLA (RC)
100%
alta
Qualità
l’intento di accrescere e “sfamare” la sua
passione per l’arte. Alla fine della nostra
chiacchierata con un così bravo esponente dell’arte, di cui Ricadi si avvale, gli chiediamo un monito e un appello alle generazioni di giovani per spronarli a seguire i
propri sogni.
“Avere il coraggio di nutrire e coltivare
le proprie passioni, secondo la propria
personalità e indole - ci risponde in modo
convinto - non copiare nessuno, ma essere sempre pronti a imparare dagli altri, per
essere stimolati. L’importante è seguire
qualcosa che esce da noi stessi, e non le
mode del momento. E, infine, non pensare
al successo immediato che deve arrivare
e all’aspetto esclusivamente economico.
Bisogna fare ciò che si sente, rispettare il
proprio essere”. D’altronde, l’arte è sentimento. E con le sue meravigliose opere,
Saverio Muscia rappresenta appieno questa concezione di vita.
I
Tropea nforma
pag. 8 - marzo/aprile 2016
libri
di Francesco Apriceno
Nell’ampio e variegato repertorio di tanti escursionisti stranieri, che soprattutto a
partire dal Settecento percorsero la nostra
penisola e le isole adiacenti, in particolare
la Sicilia, è caduto nell’oblio il diario di Henry Gally Knight, registrato in The Normans
in Sicily: being a Sequel to “An architectural
tour in Normandy”, pubblicato a Londra,
per i tipi di John Murray, nel 1838.
Tra la folta schiera dei viaggiatori del
Grand Tour vi fu, infatti, Henry Gally
Knight (1786-1846), studioso inglese di
arte e architettura medievali, politico, poeta, poligrafo e viaggiatore.
L’illustre viaggiatore visitò la Sicilia per
due mesi, dal 24 agosto sino il 27 ottobre
del 1836; eccetto una breve ma significativa escursione in Calabria dal 3 al 7 settembre, il cui racconto viene pubblicato nelle
lingue inglese, francese e tedesca, e – per
la prima volta – nella traduzione italiana di
Massimiliano Benincasa.
Quelli del Gally Knight sono appunti di
estremo interesse che, editi da Meligrana Editore, curati da Nicola D’Agostino
e introdotti da Pietro De Leo, delineano
un inusuale e significativo ritratto della
Calabria di indubbio valore storico e artistico-monumentale, arricchendo così le
annotazioni odeporiche vergate dai suoi
contemporanei in un frangente nodale per
la storia europea e del nostro Paese, avviato – non senza contrasti e dilemmi – a
raggiungere l’Unità: un sogno non ancora
profondamente raggiunto, nonostante il
www.tropeainforma.it
legame istituzionale, ritoccato e rivisto nel
corso dei secoli.
religione
DON GIUSEPPE
FLORIO
di Francesco Barritta
Dopo aver trattato, nei numeri precedenti, delle parrocchie ricadenti nel territorio di Tropea, ci proponiamo di occuparci
dei sacerdoti tropeani che compiono il loro
servizio fuori dalla città.
Iniziamo con don Giuseppe Florio, sacerdote dell’Arcipretura di Parghelia. Nato a
Tropea, in provincia di Vibo Valentia e Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea il 12 maggio del 1951, compie gli studi nel Pontificio
Seminario “San Pio X” di Catanzaro, completandoli a Messina presso l’Università
Pontificia Salesiana Istituto Teologico “San
Tommaso”, dove ha conseguito il baccalaureato e la licenza in Sacra Teologia Catechetica. Ordinato sacerdote il 27 dicembre
1975, incardinato nella nostra Diocesi, è
stato docente di Religione cattolica presso
l’Istituto di Istruzione Superiore di Tropea.
Grazie a questa sua attività professionale,
pur trovandosi a Parghelia per trent’anni, è
PRESENTA QUESTO COUPON ALLA CASSA
E RICEVERAI UNO SCONTO DEL 10%
SULLA NUOVA COLLEZIONE PRIMAVERA-ESTATE 2016
www.facebook.com/tropeainforma
I
Tropea nforma
pag. 9 - marzo/aprile 2016
LETTERA APERTA
AI CITTADINI
Amici Concittadini,
a seguito di alcune inesatte notizie di stampa, mi corre l’obbligo precisare che L’Amministrazione
Comunale ha ritenuto di rinnovare la collaborazione con Viaggiart, piattaforma web e mobile di
promozione turistica, stante il successo registrato nel corso dell’anno 2015, con le invasioni digitali
svoltesi per la prima volta a Tropea.
L’evento di caratura nazionale è stato tra i meglio riusciti di tutta la Calabria. L’evento, senza scopo
di lucro, è stato organizzato da un gruppo di giovani volontari che hanno “fatto rete” per promuovere
la propria città a costo zero. “Discovering Tropea” ha coinvolto diverse guide e studiosi locali, nonché
le scuole primarie e secondarie di Tropea.
La sinergia che si è creata tra tanti cittadini di Tropea (senza distinzione di età e di partito politico)
ha indotto l’Amministrazione Comunale a dare il giusto supporto alle iniziative previste per il 2016
che interesseranno il Museo Diocesano e la Cappella dei Nobili.
“Invadi Tropea” è stata una delle invasioni più seguite e condivise sui social, con centinaia di migliaia di utenti raggiunti in tutto il mondo e con la partecipazione di chi si trovava anche lontano da
casa.
Va pure messo in evidenza che Viaggiart premiata per due anni consecutivi come migliore start-up
turistica d’Italia è un’idea nata e sviluppata da due tecnici calabresi della nostra UNICAL.
Con il rinnovo accennato dei servizi Viaggiart, Tropea avrà diversi strumenti di promozione digitale a disposizione. Oltre ai servizi già esistenti, infatti, saranno realizzati degli itinerari personalizzati
sull’app di vario genere: gastronomia, storia, cultura, chiese, spiagge, ecc. La promozione si servirà
dell’agenzia di stampa ANSA, non solo a livello nazionale ma su un network internazionale.
Grazie al rinnovo dell’Amministrazione Comunale sono state inserite tutte le strutture ricettive, i
ristoranti e tutte le attività turistiche di Tropea. Saranno, inoltre, promossi gli eventi culturali della
Città. Sarà realizzato un e-book (in italiano ed inglese) sui beni culturali e sulla storia di Tropea e lo
strumento digitale sarà fruibile gratuitamente non solo per i viaggiatori ma anche per le scuole di
Tropea e dintorni. Come si può facilmente dedurre si tratta di una vetrina essenziale ed importante
per Tropea ed il suo comprensorio. Grazie alla presenza sull’app e sul portale i luoghi d’interesse della nostra cittadina sono valorizzati e portati a conoscenza dei turisti e dei locali.
Regioni turisticamente attrezzate come il Piemonte, la Valle d’Aosta, la Puglia, l’Umbria hanno da
tempo sposato il sistema Viaggiart, come del resto hanno fatto diversi quotidiani nazionali: la Repubblica, Il Corriere della Sera, ecc.
Un ringraziamento a Dario Godano che ha realizzato gratuitamente le schede dei beni culturali che
permettono all’utente di raggiungere il luogo prescelto con un semplice clik sul telefonino.
Viaggiart, che si avvale d’importanti partnership (Ansa, Tim, Federculture, Assoturismo, Confesercenti, i maggiori aeroporti italiani), è diventato ormai uno strumento indispensabile per pianificare
un viaggio nella nostra Italia. Al di là di ogni critica gratuita ed ingiusta, l’Amministrazione Comunale
si è mossa per offrire, pur nella limitatezza dei mezzi, uno strumento utile ed importante a tutti coloro che vivono, lavorano ed operano nel campo turistico.
IL SINDACO DI TROPEA
(Dott. Giuseppe Rodolico)
pag. 10 - marzo/aprile 2016
sempre stato impegnato a Tropea nel formare generazioni di giovani al 1975 fino al
2011.
Parroco di Parghelia e Fitili, Canonico
Arcidiacono del capitolo della Cattedrale
di Tropea, ricopre anche l’incarico di Arciprete Vicario zonale di Tropea. Nella Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea è membro
del Consiglio presbiterale, Consigliere
dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, e Consigliere del Collegio
dei Consultori. È inoltre Padre Spirituale
del “Pontificio Seminario san Pio X di Catanzaro” dal 2008, oltre ad essere Commendatore e assistente spirituale della
delegazione vibonese dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
(OESSG), che annovera come Grande ufficiale il vescovo della Diocesi mons. Luigi Renzo e che ha come scopo quello di
contribuire economicamente al sostegno
di varie attività cristiane in Terra Santa.
Da laureato in Catechetica, don Giuseppe Florio è convinto che nel mondo delle
comunicazioni il primo compito del pastore di anime sia quello della ‘rievangelizzazione’, cioè saper comunicare il vangelo
in modo nuovo. Per raggiungere questo
obiettivo è necessario che il sacerdote sia
incarnato nella realtà in cui vive.
La parrocchia di Parghelia, per antichissima tradizione, mantiene ancora il titolo di
I
Tropea nforma
Arcipretura, grazie anche agli incarichi che
don Giuseppe Florio aveva svolto negli ultimi anni come arciprete vicario zonale. Un
tempo, l’Arcipretura si strutturava in una
collegiata, con vari sacerdoti e un arciprete che esercitava un ruolo di moderatore.
Oggi, a livello territoriale, a differenza delle altre parrocchie del territorio, quella di
Parghelia mantiene una struttura leggermente più complessa.
Oltre alla parrocchia di Sant’Andrea
Apostolo e al santuario diocesano della
Madonna di Portosalvo, con le due rispettive chiese nel comune capoluogo di Parghelia, infatti, vi è anche la parrocchia di San
Gerolamo Dottore nella frazione collinare
di Fitili. Inoltre l’Arcipretura di Parghelia
forma unità pastorale con la parrocchia di
Zaccanopoli, amministrata dal reverendo
sacerdote don Giuseppe Vitaliano. Il progetto delle unità pastorali, cioè parrocchie
che insieme condividono il lavoro pastorale con uno o più sacerdoti, è stato portato
avanti con forza dal vescovo a conclusione
della visita pastorale in Diocesi, in base alla
convinzione che i tempi siano maturi per
una condivisione e un lavoro in sinergia che
crei ponti tra le comunità laddove prima
c’era il rischio di isolamento, e al contempo
di crescita spirituale e culturale.
Nella realtà pargheliese, tutto ciò si traduce nelle attività svolte da vari gruppi che
animano la comunità cristiana. A causa della mancanza di strutture, tutte queste attività vengono svolte dentro i locali attigui
alla chiesa di Sant’Andrea Apostolo.
Tra questi gruppi vi è innanzitutto l’Azione cattolica adulti, che viene formata durante l’anno, grazie anche alla collaborazione della professoressa Rosa Bagnato,
come animatrice. Sotto la guida di don
Florio, la formazione avviene ogni sabato:
dopo la recita dei vespri, il gruppo riflette,
attualizzando il vangelo della domenica.
Assieme al Consiglio Pastorale, il gruppo
degli adulti è attento alle povertà presen-
www.twitter.com/Tropeainforma
ti in parrocchia, garantendo il sostegno
necessario come Caritas, ed è impegnato
nelle visite agli ammalati, specialmente nei
momenti forti dell’anno liturgico, cioè la
Quaresima e l’Avvento.
L’altro gruppo parrocchiale è quello dei
catechisti, che si riunisce il giovedì alle 17
e il venerdì alle 16.30. La parrocchia ha optato, nel cammino dell’iniziazione cristiana,
per il metodo catecumenale, che prevede
la compresenza di genitori e ragazzi nelle
attività di formazione cristiana. I catechisti
sono impegnati nel rinnovamento della catechesi per una formazione umano-cristiana con tre gruppi di età eterogenea: uno
per l’accoglienza, uno per l’eucaristia e uno
per la confermazione e la mistagogia (in cui
il ragazzo inizia a comprendere i segni sacramentali e i gesti con i loro significati).
Un altro gruppo che funziona molto bene
è quello dei ministranti, anche perché don
Florio coinvolge continuamente i ragazzi
durante le sue omelie e li rende partecipi
e protagonisti dei messaggi del vangelo,
consentendo loro di divenire esempio per i
tanti giovani del territorio che vivono senza
slancio la loro fede. Il gruppo dei ministranti,
seguito dagli animatori Pasquale e Gabriele
Vallone, si riunisce la domenica prima della
messa ed è composto da circa 15 ragazzi e
ragazze compresi dai 9 anni in su, con bimbi
della scuola elementare accanto a ragazzi
universitari o già laureati, a dimostrazione
di come l’attaccamento alla comunità e la
formazione consentano loro di vivere quotidianamente il messaggio di Cristo.
Infine vi è il gruppo del coro parrocchiale,
diretto dal maestro Pasquale Lorenzo, che
si riunisce in tempi stabiliti per le prove ed è
composto da circa 30 elementi, che durante
le funzioni religiose anima con spirito cristiano le liturgie.
Come si è visto, l’Arcipretura di Parghelia,
pur essendo un piccolo centro, è organizzato in maniera armoniosa ed esemplare.
Prima le attività dei gruppi si svolgevano
nella casa delle suore di carità, dove venivano sovente organizzati anche momenti di
accoglienza (ad esempio con i migranti) e di
aggregazione, che si concludevano con momenti di preghiera e pranzi sociali. La casa
delle suore era anche centro per attività
formative per la zona pastorale di Tropea,
con i corsi in preparazione al matrimonio e
alla cresima, ma da un anno a questa parte
è chiusa e la parrocchia è priva di locali. Per
questo motivo sarebbe auspicabile che la
casa delle suore fosse affidata alla Parrocchia o alla Diocesi,per poter svolgere non
I
Tropea nforma
condividi con #tropeainforma
solo attività parrocchiali ma anche sociali e
culturali.
A parte questi gruppi fissi, vi sono poi le
spontanee adesioni al comitato per la realizzazione della festa solenne in onore della
Madonna di Portosalvo, protettrice di Parghelia, che si tiene la seconda domenica di
agosto, oltre alle attività culturali portate
avanti assieme alla Pro loco presieduta da
Tommaso Belvedere – e spesso con la partecipazione del sindaco Maria Luisa Brosio
- per la festa del 30 novembre dedicata al
patrono Sant’Andrea Apostolo, con il tradizionale lancio delle castagne dal campanile
della chiesa madre. Questa festa rimane
unica nel suo genere ed è molto apprezzata,
richiamando a Parghelia molta gente anche
dai paesi limitrofi.
Tra le attività culturali della parrocchia,
portate avanti nel trentennale lavoro di don
Florio, oltre alla formazione culturale della
comunità attraverso l’annuncio della parola, meritorie sono le azioni concrete, come
quelle relative al restauro delle chiese ricadenti nell’Arcipretura o alla realizzazione –
in itinere - di un piccolo museo parrocchiale,
con antichi arredi, paramenti e opere e oggetti d’arte appartenuti al santuario e alle
chiese pargheliesi. Vi è poi la realizzazione
di un progetto per un organo liturgico in occasione del centenario della consacrazione
della chiesa del Santuario di Portosalvo, e
pag. 11 - marzo/aprile 2016
poi all’apertura a fini di studio degli archivi
del fondo parrocchiale, frequentati assiduamente dai cultori di storia del territorio.
Grazie al professore di lettere Luciano Meligrana e al professore Francesco Campennì
(dell’Università della Calabria), ad esempio,
l’archivio parrocchiale è stato oggetto di approfonditi studi, i cui frutti sono stati in parte riversati in diverse pubblicazioni.
Una delle attività che negli anni è stata
molto apprezzata dalle famiglie del territorio, anche tropeano, è quella delle colonie
estive, che si tenevano nel mese di luglio,
per andare incontro alle necessità di alcune
famiglie con lavoratori stagionali, e che tanto beneficio ha dato ai giovani che vi hanno
preso parte. L’arciprete spera che queste
attività, nonostante il momento di crisi, possano riprendere, magari grazie alla collaborazione dell’amministrazione comunale.
La comunità di Parghelia, insomma, rappresenta un modello positivo e virtuoso,
che offre ad ogni suo membro la possibilità
di partecipare e di realizzare la propria vocazione.
sport
CRESCERE
NELLO SPORT
di Antonio La Rosa
Fin dal I sec d.C., il latino Giovenale, autore della celebre frase ‘mens sana in corpore sano’, aveva ben inteso che un individuo
sia un’unità promiscua di corpo e mente:
perciò, è vantaggioso che importanti doti
intellettuali trovino giusta dimora in un
corpo sano e attivo. Ciò, prima di ogni cosa,
è garantito dallo sport.
Ma perché, oggi, lo sport è legato quasi
indissolubilmente alla parola ‘calcio’? A tal
proposito, per conoscere un’altra faccia
delle disparate attività sportive, sottovalutata e per molti ignota, abbiamo intervistato il maestro Antonio La Torre, che si
impegna da molti anni nella promozione
di una nobile disciplina, annoverata fra le
importanti arti marziali, e lo fa anche grazie all’attività svolta nella propria scuola di
karate “Tropheum Karate”.
Sappiamo che Lei, fin da precoce età,
ha cominciato a praticare questo sport
entusiasmante. Come è nata la sua passione per il karate e quali sono state le
più emozionanti soddisfazioni raggiunte?
È proprio così. Fin da piccolo, in modo
naturale, spontaneo, ebbi la percezione
che in me fosse presente una particolare
voglia innata per le arti marziali, che si è
progressivamente sviluppata per via degli
stimoli ricevuti da diversi film, fortemente
in voga alla mia epoca, del quasi leggendario Bruce Lee.
Da lì, ebbi la fortuna di giungere a Milano
e di approcciarmi, di conseguenza, a questa
affascinante disciplina sportiva, soprattutto grazie all’aiuto e al sostegno, fino al
raggiungimento di vari titoli, del mio caro
maestro Stefano.
Nell’arco della mia vita, poi, spinto
dall’impellente passione e dal vivace desiderio di praticare questa attività, ho disputato numerose gare a livello agonistico: tra
le tante cose, sono stato campione a livello
lombardo e ho conseguito altri importanti
titoli in Lombardia, dove, in effetti, si è sostanzialmente articolata la mia emozionante carriera di karateka; infine, in procinto di
prepararmi alla disputa delle gare mondiali
a Pechino, ebbi un fatale problema fisico,
che mi precluse la strada dell’ambita gloria.
Ahimè, fu la cosa che mai avrei voluto vivere: in effetti, quello si profilava come l’anno
propizio, che mi avrebbe potuto offrire il
frutto proibito, della piena realizzazione,
che per molto tempo il mio animo aveva
cercato di pregustare.
Tuttavia, come è tipico di un convinto
pag. 12 - marzo/aprile 2016
animo sportivo, non mi sono dato per vinto: dopo essermi riabilitato, mi sono attivamente impegnato nella promozione del
karate FIJKAM (vale a dire, riconosciuto
dalla Federazione Judo Lotta Karate Arti
Marziali), sia a livello agonistico che amatoriale.
Come mai, oggi, il karate è poco conosciuto nel nostro territorio?
Sicuramente le pubblicità, le rappresentazioni cinematografiche e le opinioni comuni - nate nel secolo scorso - hanno contribuito a dare adito a un’interpretazione
erronea di questa nobile disciplina, in particolare nel nostro territorio. Questa visione distorta della natura originaria delle arti
marziali genera l’inesatta definizione del
karate come ‘calci e pugni’ fini a se stessi.
In realtà, oggi, non è affatto così. Le regole
e le norme sono cambiate, garantiscono un
maggiore controllo e una più sana prevenzione dei danni arrecabili e abbinano, a tutto ciò, delle caratteristiche nuove di questa
precisa attività, che non si configura, quindi, come botte da strada gratuite e scaturite da smodata aggressività, ma come una
pratica sportiva figlia del controllo e del rispetto verso l’avversario.
È notorio che il karate, da sempre, rappresenti un’efficace arma per la difesa
personale. Ciò potrebbe essere un incentivo per la pratica dello sport da parte del
genere femminile?
A tal proposito, il karate si rivela uno
sport ad hoc: infatti, con tutte le violenze,
le ripetute aggressioni e le diverse forme di
bullismo cui è esposto il genere femminile,
le arti marziali in generale si rivelano un ausilio di non poco conto per la difesa contro
ogni forma di prevaricazione fisica. Tuttavia, non è detto che questa disciplina debba
semplicemente adempire questo obiettivo,
giacché è possibile, con costanza e determinazione, giungere a praticare questa attività atletica anche a livello agonistico.
I
Tropea nforma
Quale funzione ricopre, questa disciplina sportiva, nella formazione di ogni
atleta. Può aiutare nella costruzione della propria personalità?
Certamente, il karate influisce parecchio nella definizione e nella formazione
della personalità di ognuno. La peculiarità
di questa disciplina è l’attuazione di un duplice lavoro, improntato a fornire una formazione non semplicemente strutturale e
tecnica, ma anche e soprattutto mentale.
Seguendo questa via, si può pervenire a un
sano equilibrio psicofisico, garante di una
corretta postura e di un’adeguata muscolatura, cui si aggiungono importanti valori
sportivi, all’insegna del rispetto del prossimo, della reciproca condivisione, dell’accettazione della sconfitta come di una
gratificante vittoria e della maturazione di
una sana coscienza, che antepone i rapporti umani a quelli esclusivamente legati alla
competizione sportiva.
[email protected]
Un individuo che si accinge a praticare
questo sport, potrebbe essere favorito
da una particolare predisposizione caratteriale? Insomma, una persona timida, per esempio, potrebbe avere vantaggi nei confronti di una persona sicura di
sé, o viceversa?
Sì. Le arti marziali, in se stesse, riescono
a infonderti una dirompente carica emotiva interiore, che ti spinge a uscire fuori
dai tuoi limiti e a travalicare particolari
inibizioni naturali; con un lavoro assiduo e
propedeutico, questa attività educativa ti
permette di raccogliere ciò che di buono
hai seminato. Pertanto, questo, è un buon
modo per riconoscere i propri limiti e strumenti, ma anche per superare una naturale
predisposizione ad essere schivo e introverso. In poche parole, si tratta di crescere
nello sport.
integrazione
ILSE BREEMERSCH
DAL BELGIO
di Bettina Rayer
Il controllo, inoltre, è uno degli aspetti
educativi più significativi del karate: perciò,
l’importanza di esprimere tutta la potenza
delle tecniche acquisite non è assolutamente interpretabile come dimostrazione
di violenza, ma come studio razionale di
tutte le potenzialità dell’individuo, che ha
come traguardo l’autocontrollo e l’equilibrio dialettico corpo/mente. Tali obbiettivi
sono la base di un continuo perfezionamento, per fare del karateka un cittadino
responsabile.
Proprio in un momento molto drammatico per il Belgio, a causa dei tragici episodi di
terrorismo avvenuti a Bruxelles, in questo
numero, per la consueta rubrica “Integrazione” - con la quale conosciamo i tanti stranieri che a Tropea si sono trasferiti - incontriamo un cittadina proveniente da lì: Ilse
Breemersch.
Ilse è nata in Belgio dove ha vissuto fino
a 23 anni, in un piccolo paese delle Fiandre
Occidentali, Kemmel, vicino al confine con la
Francia. Dopo il liceo ha preso il diploma Isef
(triennale) e ha seguito un anno di lingue
(Francese – Tedesco – Italiano – Spagnolo)
al CLT di Lovanio. È sposata dal 2005 con un
tropeano ed è mamma di 2 figli maschi (10
e 8 anni).
Ilse, quando hai deciso esattamente di
trasferirti da Kemmel a Tropea?
Sono arrivata a Tropea nel maggio 1998
come animatrice all’hotel Rocca Nettuno.
Dopo un paio di estati nell’animazione, ho
deciso di rimanere qui tutto l’anno e nel
marzo 2003 sono passata alla Meeting
Point. Prima come assistente per i clienti
in loco, dopo all’ufficio traffico e escursioni.
Dall’estate 2013 mi occupo anche della gestione di tutto lo staff assistenti.
Quali sono le maggiori differenze che,
dopo tutti questi anni, hai notato tra la
mentalità belga e quella italiana, calabre-
visita anche www.ricadinforma.it
se in particolare?
Sicuramente la mentalità calabrese è
più aperta, qui si vive molto “alla giornata”;
invece quella belga è più “ognuno per sé” e
tutto è un continuo “programmare tutto”.
Entrambe hanno comunque i loro vantaggi
e svantaggi.
È stato facile integrarti nel contesto sociale e lavorativo tropeano?
Integrarmi è stato abbastanza facile, anche perché sono passati un paio di anni prima di trasferirmi del tutto. E a questo punto
già conoscevo tante persone e loro conoscevano me. Poi sul piano lavorativo non ho
avuto difficoltà: all’epoca alla Meeting Point
eravamo pochi e quasi tutti stranieri. Anno
dopo anno siamo cresciuti e sono entrate
persone locali.
Ti sei sentita sempre accolta o hai notato qualche volta una certa diffidenza?
Sì, mi sono sentita subito accolta perché,
come detto, i tropeani hanno una mentalità
molto aperta.
I
Tropea nforma
Cosa ti piace di più di Tropea e dei suoi
abitanti?
Tropea è meravigliosa già solo per la sua
posizione sul mare. Gli abitanti sono molto
accoglienti soprattutto nei confronti degli
stranieri.
Qual è la cosa che dal Belgio porteresti
a Tropea per migliorare la città? E quale
invece da Tropea alla tua città belga?
Dal Belgio porterei a Tropea l’attenzione
che lì c’è in ogni piccolo paese o grande città
per rendere più vivibile il posto. Per esempio aree verdi e parco giochi per i bambini,
campetti polivalenti, aree picnic, per non
parlare delle strade ben mantenute. Qui
abbiamo la fortuna di avere un clima che ci
permette di vivere all’aria aperta quasi tutto
l’anno ma non ci sono spazi dove portare i
bambini o dove incontrarsi tra grandi. Anche
nelle scuole, la ricreazione la fanno in classe,
da noi era impensabile, ci portavano fuori
anche per 5 minuti. Da Tropea invece porterei l’accoglienza e la gentilezza della gente.
Secondo te, cosa è cambiato in meglio
e cosa in peggio a Tropea in tutti questi
anni?
Purtroppo, per me Tropea è rimasta ferma. Se pensiamo a scuole, servizi, strade…
siamo sempre allo stesso punto. Tropea ha
tutte le qualità per essere una perla ma non
vengono sfruttate. Tutti i cittadini potrebbero stare bene, ma prima devono capire
che tutti devono collaborare per rendere
Tropea veramente una perla. È facile dare la
colpa agli altri. Prima di fare questo, ognuno
di noi dovrebbe guardare se stesso e chiedersi: cosa sto facendo io per migliorare la
situazione?
Quali consigli ti sentiresti di dare a una
persona straniera che sta per trasferirsi a
Tropea?
pag. 13 - marzo/aprile 2016
Credo che l’adattamento graduale, cominciando dall’estate è la miglior cosa. Ovviamente se una persona pensa di trasferirsi
qui è importante anche che conosca la città
durante l’inverno.
cultura
LE ONDE
MEDITERRANEE
di Caterina Sorbilli
Onde Mediterranee, lo storico premio internazionale di poesia che ha sede a Tropea,
giunge quest’anno alla XIII edizione.
Quella del 2016 è una manifestazione che
vuole continuare nel solco della tradizione,
seguendo i successi delle edizioni precedenti. Il concorso, ideato e curato dal professor
Pasquale De Luca, poeta e scrittore, si articola in sei sezioni denominate onde, di cui la
prima si suddivide in tre settori, per cui complessivamente comprende ben otto sezioni:
Onda prima – poesia inedita per alunni di
scuola elementare, di scuola media inferiore
e di scuola media superiore; Onda seconda
– poesia inedita in lingua italiana, per adulti; Onda terza – poesia inedita in vernacolo
(tutti i dialetti d’Italia); Onda quarta – poesia
edita in lingua italiana; Onda quinta – poesia
inedita in lingua straniera (Europa e tutti i
Paesi del mondo); Onda sesta – poesia inedita in lingua italiana, per adulti, e per alunni
di ogni ordine di scuola, con tema specifico: I
valori della donazione e della vita.
Anche quest’anno infatti è stata prevista una sezione a tema specifico appunto
l’Onda sesta – AVIS. Poesia per la vita, che
si avvale della collaborazione dell’AVIS Comunale di Tropea, il cui presidente, la sig.ra
Caterina Forelli, attivamente coinvolta nella
sensibilizzazione verso un tema di enorme
importanza, è direttamente impegnata nella
donazione e nell’azione sociale. A questa sezione possono partecipare anche gli alunni
delle scuole di ogni ordine e grado senza al-
pag. 14 - marzo/aprile 2016
cun limite di età e, solo per loro, senza quota di partecipazione. Ciò per stimolare fra i
giovani studenti un momento di riflessione
sull’importanza del dono del proprio sangue
utile per salvare un’altra vita umana. In sintesi: la vita dalla vita, la vita per amore della
vita.
Durante la manifestazione, con riferimento a quelle passate, sarà conferito un riconoscimento particolare ad una personalità
locale che con la sua opera ha dato onore
e lustro alla città di Tropea. Con l’occasione
sarà allestita anche una esposizione di opere
d’arte, che sarà curata dalla pittrice Silvana
Dell’Ordine, direttore artistico dell’Associazione. Gli autori, che di anno in anno partecipano sempre più numerosi da ogni regione
d’Italia e da diversi Paesi del mondo, ormai
sanno bene di partecipare ad un concorso
caratterizzato da serietà organizzativa, da
impegno nella ricerca della qualità, da continuità e costanza e che riceve gli apprezzamenti della stampa, del pubblico, dei critici.
Il termine ultimo per l’invio delle poesie è
scaduto il 21 marzo scorso, ora è partita la
macchina organizzativa per l’evento finale,
con la premiazione dei migliori componimenti. “Entusiastica – commenta soddisfatto De Luca - è stata la partecipazione degli
alunni delle scuole specialmente di quelle di
Tropea, che hanno risposto molto positivamente all’invito”.
La Commissione esaminatrice, già costituita, i cui nomi saranno resi noti durante la
manifestazione di premiazione di sabato 28
maggio, è formata da persone di comprovate virtù morali e di alto profilo culturale
(magistratura, poesia, letteratura, editoria,
giornalismo). Essa, con estrema riservatezza e in piena autonomia, sta lavorando sulle
opere pervenute a concorso numerosissime e provenienti dagli amanti della poesia
in maniera individuale ed associativa come
quella dimostrata da svariate Istituzioni
scolastiche.
“I vincitori di ogni singola sezione – spiega
ancora De Luca - saranno avvisati tempestivamente con ogni mezzo disponibile non
appena la Commissione avrà ultimato i suoi
lavori: come sempre verranno premiati i primi tre autori con il punteggio più elevato per
ogni sezione in cui è articolato il concorso”.
Gli organizzatori, pienamente soddisfatti
per la partecipazione sempre più numerosa
e qualificata, sono da tempo al lavoro per
una dignitosa accoglienza dei poeti che, anche da molto lontano, verranno nella nostra
città a ritirare il premio ad essi assegnato.
Essi confidano in una sentita partecipazione
I
Tropea nforma
degli Enti Pubblici, delle Associazioni e di chi
li rappresenta, dei cittadini tutti per rendere
il Premio un punto fermo di alto prestigio
nel panorama culturale della nostra terra.
“Lunga vita alla Poesia! - esclama ancora
De Luca – e che il premio internazionale di
poesia “Tropea: Onde Mediterranee” possa
diventare uno strumento di diffusione e di
conoscenza della poesia con la fisicità dei
suoi cultori e degli autori, con l’obiettivo di
far apprezzare e amare la poesia, anche fuori dalle mura ristrette della scuola”.
È proprio per questo che, anche quest’anno e pur con le note ristrettezze economiche, verrà pubblicata una pregevole antologia con tutte le opere partecipanti, edita da
Meligrana editore.
Per motivi logistici, nel momento in cui andiamo in stampa il luogo della premiazione
non è stato ancora deciso, ma vi sapremo
aggiornare con maggiori dettagli in merito
attraverso il nostro sito web e i con i social
di Tropeainforma su Facebook e Twitter.
Siamo comunque convinti che la manifestazione avrà un alto profilo organizzativo,
visto che l’aspetto logistico sarà curato dalla
Thoth di Mario Vallone.
“Bravissime presentatrici – promette De
Luca - saranno chiamate a condurre l’intera
manifestazione e le liriche saranno declamate da giovani attori tropeani che, con la
loro voce, esalteranno la bellezza delle opere premiate”
intervista
FILIPPO ACCORINTI
di Francesco Apriceno
Incontriamo e chiacchieriamo con un giovane batterista tropeano, Filippo Accorinti,
che sta compiendo un bel percorso nel complesso panorama musicale, al di fuori della
propria realtà d’origine. Diversi anni fa, trovatosi a scegliere quale sarebbe stato il suo
futuro, ha puntato tutto sulla musica, sorprendendo tutti coloro che non la ritengono
una strada facile per far carriera e non vedono concreti e adeguati sbocchi lavorativi.
Per questo motivo abbiamo rivolto qualche
domanda a questo giovane e talentuoso musicista tropeano che ci ha illustrato le tappe
fondamentali della sua crescita artistica tra
la Calabria e Roma.
Come ti sei avvicinato alla batteria?
Qual è stato il tuo percorso di studi?
Mi sono avvicinato alla batteria all’età di
sei anni quando ne chiesi una in regalo a mia
www.tropeainforma.it
zia, posso quindi dire di avere inizialmente
assecondato un mio interesse. Ho intrapreso gli studi a livello professionale soltanto
dopo diversi anni per motivi che spiegherò
successivamente. I miei primi insegnanti
sono stati Francesco Scopelliti e Massimo
Russo. Dal 2009 al 2013 ho studiato batteria presso il Saint Louis College Of Music
di Roma con Claudio Mastracci, Francesco
Basile, Davide Piscopo e Daniele Pomo per
quanto riguarda la batteria ed Emanuele
Friello, Andrea Vena, Emilio Merone, Roberto Ruggeri, Claudio Ricci, Dario Zeno
e Stefania Del Prete per quanto riguarda
i laboratori di musica d’insieme, armonia,
solfeggio e pianoforte. Da tre anni proseguo
i miei studi con il grande Maurizio Dei Lazzaretti, a mio parere uno dei migliori turnisti a livello internazionale che ha di recente
concluso la sua sedicesima partecipazione
al Festival di Sanremo.
Quando hai deciso che saresti stato
disposto a rischiare tutto per cercare di
“trasformare” il tuo sogno nella tua professione?
Non credo ci sia stato un vero e proprio
momento che abbia fatto da spartiacque,
questa decisione è stata presa nel momento
in cui ho avuto la consapevolezza che la voglia di suonare sovrastasse i dubbi e le insicurezze tipici dei momenti in cui ci si ritrova
a fare scelte di vita decisive per il proprio
www.facebook.com/tropeainforma
futuro.
Raccontaci del percorso fatto nella tua
cittadina d’origine per coltivare la tua
passione. Hai incontrato degli ostacoli?
L’ostacolo più grande è stato rappresentato dalla ricerca di un insegnante con il quale
iniziare a studiare dal momento che la mia
cittadina e i paesi limitrofi non disponevano
di strutture adibite allo studio della musica. Inoltre i miei genitori, per via di impegni
lavorativi, non avevano la possibilità di accompagnarmi altrove, quindi soltanto in un
secondo momento ho iniziato a spostarmi
autonomamente e ad intraprendere gli studi con gli insegnati citati inizialmente a Vibo
Valentia per poi arrivare a Roma. Contemporaneamente a tutto ciò sono stato membro di diverse band e tribute band pop-rock
e di musica leggera.
Qual è la tua situazione lavorativa attuale? Hai qualche collaborazione con
altri artisti?
Da sei anni svolgo attività didattica presso la scuola di musica Amadeus che ha sede
a Tropea, fondata dal maestro Carmelo Di
Renzo, e da due anni all’Accademia Music &
Art Santa Venere che ha sede a Porto Salvo
fondata dal maestro Enzo Mundo. A tal proposito colgo l’occasione per salutare e ringraziare entrambi i direttori per l’impegno
e la passione dimostrati in questi anni. Attualmente lavoro come turnista in collaborazione con Enzo Principe, cantante napoletano con il quale ho il piacere di riproporre
i successi del repertorio di Claudio Baglioni nei teatri e nelle piazze, sia in Italia che
all’estero insieme a musicisti meravigliosi
che saluto. Da diversi anni faccio parte della
Wizdom Drum Band, una Drum Line fondata dal maestro Massimo Russo e composta
da percussionisti e batteristi calabresi con i
quali ho avuto modo di esibirmi in Festival e
manifestazioni di rilievo fino a toccare città
come Parigi.
Credi che per intraprendere il percorso
I
Tropea nforma
pag. 15 - marzo/aprile 2016
che hai scelto di seguire siano necessari
dei prerequisiti?
Penso che il talento sia l’aspetto che
maggiormente faccia la differenza in ogni
settore, ma nonostante ciò considero di
pari importanza l’amore per ciò che si fa e
l’umiltà. Se il tutto poi è accompagnato da
grande forza di volontà, determinazione ed
impegno le soddisfazioni non tarderanno ad
arrivare.
alla musica e a quelli che come te ne fanno
il cardine della propria vita?
Il consiglio che sento di dare è quello di
credere fortemente in ciò che si fa senza
farsi condizionare dai pareri altrui specialmente se si pensa che siano d’intralcio, trovare un insegnante adeguato non solo musicalmente, ma anche umanamente in modo
che il suo modo di vivere la musica possa
rispecchiare il vostro. In aggiunta a tutto
ciò è importante suonare tanto, e in caso se
ne avesse l’opportunità, farlo con musicisti
competenti.
Ci sono delle persone che vorresti ringraziare?
Assolutamente sì, primi tra tutti i miei
genitori per avere sempre creduto in me
anche nei momenti in cui a farlo erano in
pochi, la mia famiglia ed il mio amico Giuseppe Chiapparo il quale mi ha aiutato molto
durante i miei studi a Roma, i direttori delle scuole e voi di Tropeainforma per questa
piacevole chiacchierata.
Quali progetti hai per il futuro? Pensi di
poterli realizzare nella tua cittadina d’origine?
In prospettiva del futuro il mio obbiettivo
è continuare a vivere di musica svolgendo la
mia attività. Per raggiungere questo scopo
ritengo indispensabili tre requisiti: studio,
tenacia ed ambizione sempre umilmente
e nel rispetto del prossimo dal momento
che il livello di preparazione dei musicisti
e dei batteristi nel mio caso è sempre più
alto. Penso che nel sud Italia realizzarsi in
quest’ambito sia sempre più complicato sia
per mancanza di opportunità sia perché
spesso quella del musicista non viene considerata come una vera e propria professione scuola
svolta con passione e sacrificio. È un dato di
fatto nonostante questo che diversi musicidi Giuseppe Borello
sti calabresi collaborino con artisti famosi
sia in Italia che all’estero.
Non tutti lo sanno, ma a Tropea è presenQuale consiglio o incoraggiamento date
una istituzione scolastica nuova, erede
resti ai giovani del luogo che si avvicinano
del vecchio Centro Territoriale Permanente (CTP). Si tratta del Centro Provinciale
per l’Istruzione degli Adulti di Vibo Valentia
(CPIA), che continua ad operare anche sul
nostro territorio attraverso la rete territoriale di Tropea, con il compito di innalzare i
livelli di istruzione della popolazione adulta.
L’istituzione, ufficialmente avviata con il
decreto emanato il 16 febbraio 2015 dal
Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico
Regionale della Calabria Diego Bouché, è
operativa dall’anno scolastico in corso. Il responsabile del CPIA è il dirigente scolastico
Pasquale Barbuto (già alla guida dell’Istituto
IL CPIA A TROPEA
pag. 16 - marzo/aprile 2016
comprensivo “P.E. Murmura” di Vibo Valentia). Dopo una fase di riorganizzazione, il
CPIA ha intrapreso la strada giusta per realizzare nuovi assetti didattico-organizzativi
e rispondere ad una sempre più diversificata e complessa domanda di istruzione e formazione proveniente da parte di soggetti
“deboli”. Ciò avviene attraverso l’offerta di
percorsi di istruzione e formazione mirati ad
accrescerne le competenze per consentire
l’acquisizione di profili professionali qualificati e qualificanti al fine di una maggiore
occupabilità ed inclusività sociale della popolazione adulta.
Come detto, il CPIA di Vibo Valentia costituisce una tipologia di istituzione scolastica autonoma, articolata in reti territoriali
di servizio dotati di un proprio organico. Il
CPIA, che ha sede a Vibo Valentia, costituisce l’unità centrale ed amministrativa, che
gestisce il personale scolastico anche reti
territoriali, gli ex CTP di Tropea e di Vibo
Valentia, cui è associata anche la Sede Carceraria.
Il CPIA organizza a Tropea i percorsi di
istruzione per livelli di apprendimento, in
una dimensione integrata di interazione
“reticolare” con il territorio, che esprime e
richiede specifici bisogni formativi. Tutti i
CPIA, all’interno delle reti per l’apprendimento permanente, hanno la funzione di
realizzare una nuova offerta formativa, in
raccordo con le autonomie locali, il mondo
del lavoro e delle professioni e tenendo conto dei particolari bisogni dell’utenza – popolazione adulta, stranieri e NEET.
I nuovi percorsi di istruzione degli adulti
sono riorganizzati in: percorsi di primo livello, finalizzati al conseguimento del titolo
conclusivo del primo ciclo (con l’esame di
Stato per la licenza di Scuola secondaria di
I grado); al conseguimento delle competenze di base connesse all’obbligo di istruzione;
percorsi di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana per il livello A2
(secondo il quadro europeo di riferimento).
Queste tipologie sono tutte erogate a Tropea, mentre i percorsi di secondo livello,
finalizzati al conseguimento del diploma di
istruzione tecnica, professionale e artistica,
vengono realizzati nelle istituzioni scolastiche di secondo grado che stipuleranno appositi accordi di rete con i CPIA.
La progettazione per unità di apprendimento dei percorsi di primo e secondo livello rappresenta il riferimento necessario per
il riconoscimento dei crediti e la personalizzazione del percorso attraverso la stipula
del “Patto formativo individuale”, nel quale
I
Tropea nforma
vengono riconosciuti saperi e competenze
formali, non formali e informali dell’adulto.
Nel riconoscimento e nella valorizzazione
del patrimonio culturale e professionale
della persona, come nell’importanza assegnata alla sua storia individuale, risiedono
gli elementi innovativi del nuovo sistema
dell’Istruzione degli adulti (IDA), in piena e
coerente sintonia con le politiche nazionali
dell’apprendimento permanente introdotte nel comma 51 dell’articolo 4 della Legge
92/2012.
Non solo: la definizione del “Patto formativo” è assegnata ad una Commissione composta da docenti del primo e del secondo
livello che, in base alle indicazioni europee
sulla convalida dell’apprendimento non formale e informale e come previsto dal D.lgs.
13/2013, attiva su richiesta dell’adulto un
percorso articolato in tre fasi: quella di identificazione, quella di valutazione e quella di
attestazione per la definizione del “Patto formativo
individuale”. Grazie a questo “Patto formativo”, viene
formalizzato un percorso
di studio personalizzato.
Al riconoscimento dei crediti si aggiungono attività
di accoglienza e di orientamento e la possibilità della
fruizione a distanza per
una quota pari al 20% del
monte ore complessivo.
Oltre al responsabile
Barbuto, l’organigramma
del CPIA di Vibo Valentia si
compone del Direttore dei
Servizi Generali e Amministrativi Filippo Giurlanda,
di due coordinatori di rete
territoriale, con la professoressa Maria Francesca
Tulino incaricata per quella
di Tropea, e dell’animatore
digitale, nuova figura rivestita dal professor Giusep-
www.twitter.com/Tropeainforma
pe Borello (già coordinatore del CTP), che
si occupa di sviluppare il Piano Nazionale
Scuola Digitale necessario per traghettare
l’istituzione scolastica verso gli standard didattici basati sulle nuove tecnologie e metodologie che ne fanno uso.
Per contattare il CPIA è possibile usare
la posta ordinaria all’indirizzo seguente:
Centro Provinciale per l’Istruzione degli
Adulti di Vibo Valentia, Via Giustino Fortunato s.n.c. – 89900 Vibo Valentia (VV).
Per contattare telefonicamente gli uffici,
è attivo il numero di telefono (+39) 0963
42002, mentre via posta elettronica certificata (PEC), l’indirizzo vvmm04300g@pec.
istruzione.it e via posta elettronica dell’organizzazione istituzionale (PEO) l’indirizzo
[email protected].
A Tropea, il CPIA opera ancora provvisoriamente presso la vecchia sede del CTP,
cioè nei locali di palazzo Collareto Galli
messi a disposizione dalla dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di Tropea, la
professoressa Tiziana Furlano, assieme a un
laboratorio di informatica all’avanguardia,
dotato di postazioni portatili su cui sono installati software di ultima generazione.
L’auspicio è che questa nuova istituzione
possa presto ottenere, grazie alla sensibilità
degli amministratori, una sede indipendente
e idonea sul territorio comunale cittadino,
dove poter erogare corsi destinati agli adulti per il raggiungimento delle certificazioni
condividi con #tropeainforma
(scolastiche e linguistiche) e, perché no, vista la presenza di molti immigrati sul territorio ma soprattutto in virtù della vocazione
turistica del comprensorio, possa avviare
nuovi corsi e aprire sempre più a lavoratori
stranieri e turisti che vogliano imparare l’italiano e certificare le loro conoscenze linguistiche.
I
Tropea nforma
ta un eroe, salvando il suo corpo e la sua
anima. Ma il giovane inglese ha un animo
inquieto, in perenne fuga, da se stesso in
primis, dal suo paese, dalla guerra, da chi
lo cerca e lo ama, dal destino, dalla vita più
che dalla morte.
libri
di Francesco Barone
L’opera prima di Il Grande è un romanzo
di ambientazione storica in cui le vicende
dei protagonisti si intrecciano in un periodo compreso tra gli eventi conclusivi del
secondo conflitto mondiale e la fine degli
anni ‘90. I giovani personaggi del passato
interagiscono quindi con quelli del presente, chiamati a portare a termine una questione lasciata in sospeso.
La storia trova spazio tra l’Italia di ieri
e di oggi e l’Inghilterra, terra d’origine dei
due personaggi protagonisti, George e
Charlie.
È infatti in Campania, nel 1943, che George conosce Elisa, a causa di una terribile
coincidenza. Lei è bellissima mentre lui è
un soldato inglese sbarcato da poco sulle
coste italiane per svolgere una missione. Il
loro incontro avviene in una mattinata di
mercato e di grande trambusto, nel cuore
di una cittadina come tante del meridione
d’Italia. Lui, tutt’altro che coraggioso, arriva a compiere un gesto estremo per strapparla da un destino forse peggiore della
morte. Agli occhi di Elisa, George diven-
La storia dei due si intreccia con quella
di Charlie, compagno di guerra di George,
che nonostante la sregolatezza che lo contraddistingue, si consacra con assoluta dedizione alla ricerca dell’amico “scomparso”.
A unire i destini dei tre protagonisti è
una promessa, che li obbliga ad allontanarsi e a rincorrersi in quella che diventa la
loro “terra dei sogni proibiti”. Una luna candida e immobile vigila sui tre giovani, li guida, indica loro la strada da seguire, nonostante l’agire umano sia crudele e nefasto.
“Nella terra dei sogni proibiti” è un libro che, attraverso la caratterizzazione
dei suoi tre protagonisti, offre al lettore una serie di spunti per riflettere sulla
pag. 17 - marzo/aprile 2016
condizione umana. George, ad esempio,
giunge a rinnegare se stesso e la vita per
non mettere a repentaglio quella del suo
nuovo amore, mentre la bella Elisa rischia
la vita e rinuncia addirittura all’amore per
il bel soldato inglese pur di proteggere ciò
che di più sacro la vita le ha donato. Ma a
ben vedere è il personaggio di Charlie a
stupire. È lui, forse, il vero protagonista
della vicenda, capace di sprofondare in
una condizione misera, sia dal punto di vista morale che spirituale, per poi tentare a
tutti i costi di ricostruire un puzzle molto
complicato. Charlie è una figura umana
che Il Grande, nonostante alla sua prima
esperienza di narratore, descrive con maestria, conferendole profondità e spessore
e rendendolo la figura chiave della vicenda
in più occasioni. Un uomo che rischia di
sprofondare nei suoi vizi, ma che riesce a
innescare un cambiamento volto non solo
alla redenzione personale, ma anche alla
salvezza di George e di Elisa.
Per questi motivi, il giovanissimo autore
Antonio Il Grande sorprende ed affascina
con il suo esordio letterario, breve e intenso, passionale e cruento. L’autore tropeano, classe ‘97, frequenta il Liceo Classico
cittadino e il Conservatorio “F. Torrefranca” di Vibo Valentia. Proprio questa sua
seconda passione per la musica lo ha visto vincitore di una prestigiosa borsa di
studio, grazie alla quale ha preso parte
a un corso di autore musicale tenuto dal
maestro Mogol presso il Centro Europeo
Toscolano. Nonostante i mille impegni di
giovane musicista e di studente (in estate
conseguirà il Diploma di maturità classica),
Antonio trova anche il tempo di collaboratore con la nostra testata giornalistica, e
per questo lo ringraziamo. A lui esprimiamo i più sinceri auguri per un futuro ricco
di soddisfazioni, mentre invitiamo tutti i
nostri lettori a correre nelle librerie o nelle
edicole di Tropea per acquistare una copia
di questo bel romanzo!
ambiente
I RONDONI STANNO
SCOMPARENDO?
di Alfonso Del Vecchio
Le rondini sono state sempre un elemento caratterizzante del cielo di Tropea.
È commovente il ricordo della fanciullezza
quando milioni di queste creature all’inizio
della primavera fissavano l’appuntamento a
I
Tropea nforma
pag. 18 - marzo/aprile 2016
Tipico della costruzione tropeana sono
un’ infinità di fori a forma quadrata che stratificano a varie altezze delle pareti perimetrali esterne degli edifici e che costituiscono
per ogni specie di volatili formidabili rifugi
naturali, tanto che non è raro trovare anche
in pieno inverno piccoli passeri ancora non
soccombenti alla rigidità del clima.
In buona sostanza l’attenuata presenza
dei rondoni ha prodotto un mutamento di
un fragile equilibrio di un sistema che aveva
retto per secoli.
A farne le spese rimane sempre l’uomo
che ha perso da tempo la capacità di osservare e di ascoltare quei gridii continui ed
ossessivi che duravano tutto il giorno fino a
quando i cieli ed i luoghi venivano lasciati ai
colleghi notturni: i pipistrelli.
[email protected]
innegabilmente come parte integrante del
presente della cittadina.
La parola ‘burgu’, ad esempio, richiama
alla mente epoche remote, medioevali, ma
anche la società e l’economia otto-novecentesca che mutano, si modernizzano, si
evolvono a pari passo con i tempi.
L’antico ‘burgu’ tropeano si trova incastonato tra la scalinata che conduce al lungomare antistante la chiesa di Santa Maria
dell’Isola, largo Villetta, le antiche mura cittadine e il corso Vittorio Emanuele II.
Proprio all’imbocco della stessa Via Umberto I era anticamente presente un modesto tempietto con tre croci, che andarono
distrutte a causa di un terremoto e di ripetute alluvioni.
eventi
IL 3 MAGGIO SI
RIPETE LA FESTA
DE “I TRI DA CRUCI”
Tropea ed iniziavano i loro volteggi nei larghi, nelle piazzette, ma specialmente negli
affacci che guardavano verso il mare.
Bastava spostarsi in qualche cittadina vicina è già lo spettacolo era più contenuto,
meno eclatante di quello tropeano.
Evidentemente le rondini ed i rondoni, nel
dialetto tropeano appellati “landuni”, sono
uccelli dotati di notevole intelligenza se, al
pari dei nostri ospiti turisti, ancor prima di
loro, avevano scoperto la mitezza del clima
ed una particolare caratteristica che faceva
risparmiare a loro tempo e fatica perché a
Tropea trovavano centinaia di nidi naturali
pronti alla bisogna.
Il cielo di Tropea, infatti, è per loro un eccezionale terreno esclusivo di caccia.
Il rondone ha un modo di volare superbo
ed una capacità di cambiare improvvisamente direzione sfrecciando da un vicolo
all’altro e da ogni parte e fendendo l’aria
alla caccia di insetti. È stato calcolato che un
rondone è capace di ingurgitare nell’arco di
una giornata circa 20.000 insetti.
Non a caso negli ultimi anni Tropea, con la
progressiva scomparsa delle rondini, ha subito la crescita esponenziale delle zanzare e
la proliferazione dei colombacci.
Il rondone a differenza degli altri uccelli
non ama cimentarsi nella costruzione del
nido ma predilige le cavità naturali o artificiali.
di Antonio La Rosa
La cittadina di Tropea è ricca depositaria
di una lunga e preziosa storia: oltre ai portici, agli antichi palazzi nobiliari, alle chiese e
alle sue strade, anche il linguaggio, gli usi, le
Una di queste si salvò ed è oggi consertradizioni e i costumi comunemente usati
sono profondamente intrisi di un’inconfon- vata nella chiesa San Michele, sita a pochi
passi dal noto quartiere cittadino.
dibile storia e di un’inveterata tradizione.
Per commemorare le antiche croci perOgni parola dunque evoca qualcosa di
antico e lontano, che tuttavia si configura dute, i tropeani pensarono di istituire una
visita anche www.drapiainforma.it
festa popolare, destinata a divenire la festa tropeana più sentita ed amata: “I tri da
cruci”.
Anche quest’anno il 3 maggio ‘u burgu’
si tinge di mille colori, si veste di innumerevoli “rumori polifonici” e dà vita a una
generale frenesia, all’insegna della festa e
dell’ilarità condivisa.
La ricorrenza, nel corso degli anni, si è
inoltre caricata di significati e simboli del
tutto nuovi, improntati a esorcizzare e a ridicolizzare il tremendo pericolo turco, che
tormentò a lungo quasi l’intera Penisola.
Molti eccentrici miti e altre tristi verità
concernenti la dominazione saracena trovano così una forte eco nella radicata festa
popolare.
Un susseguirsi di giochi tipici, di particolari “gare dei mangiatori” e di agoni simpatici e peculiari concorrono a rendere la
ricorrenza più emozionante e briosa.
Tra i tanti, si ricorda la danza del “camiuzzu i focu’” che prevede la presenza di una
sagoma raffigurante l’antico nemico che
balla, spara, si muove e agonizza all’incessante ritmo della caricatumbula; o, ancora,
l’incendio delle navi, il volo della colomba e
fantastici giochi pirotecnici.
Il comitato, appositamente costituito, e
la Pro Loco di Tropea si occupano dell’organizzazione dell’evento che riprende
anche i giochi tipici dei festeggiamenti popolari, come la gara delle pignatte, quella
dei sacchi o della pasta ‘avvruscenti’ - per
rinnovare e rendere la festa de “I tri da
Cruci”sempre più bella ed entusiasmante.
attività commerciali
RAPPRESENTANZE
PERRI
di Bettina Rayer
Rappresentanze Perri è un’agenzia di
I
Tropea nforma
pag. 19 - marzo/aprile 2016
commercio che opera nel settore vinicolo
con un approccio consulenziale che orienta il posizionamento dei clienti/partner selezionati sulla base di valori che privilegiano sempre più la qualità, la valorizzazione
del territorio, le filiere produttive etiche.
Dal 1992 opera per la promozione di
brand e cantine, favorendone la commercializzazione nelle catene della ristorazione, dei bar, delle enoteche specializzate,
degli alberghi e della grande distribuzione.
Oggi si occupa di consulenza strategica
per le imprese che hanno una propensione all’innovazione e all’adozione di soluzioni adeguate ai cambiamenti e alle tendenze di mercato.
L’agenzia dispone di un team di persone
specializzate, in formazione continua, e di
un network di consulenti e di expertise di
livello nazionale ed internazionale.
Tra le aziende per le quali la Rappresentanza Perri svolge attività di consulenza
troviamo oggi realtà che guardano al terroir e alle produzioni di nicchia della Calabria:
Cantine Benvenuto. Una giovane azienda fondata dall’agronomo e sommelier
Giovanni Celeste Benvenuto. Il suo slogan è: “la fortuna assiste gli audaci”, motto che l’ha spinto a tornare in Calabria
dall’Abruzzo e di riscoprire il territorio e
il paesaggio incontaminato di Francavilla
Angitola, affacciato sul Golfo di Sant’Eufemia;
Donnici ’99. Rappresenta una realtà
sorta su un importante fondo agricolo,
appartenente ad una illustre famiglia calabrese. La costruzione dei vigneti, a partire dai vecchi impianti, e lo studio delle
aree più vocate ha rappresentato il primo
importante tassello di sviluppo da parte
dell’azienda. Le scelte praticate, in ordine
a vitigni e sistemi di allevamento, hanno
determinato le nuove linee di produzione
di vini dotati di una specifica personalità.
Cantina Val di Neto. Un’azienda nata nel
1999 ad opera di Nicola Cappa, su una superficie di grandi dimensioni il cui obbiettivo primario è quello di produrre vini dal
sapore tipico, legati all’antico territorio
del Marchesato di Crotone, nel rispetto
delle tradizioni e della storia che hanno
fortemente caratterizzato dall’epoca della
Magna Graecia un tratto di costa calabrese tra i più belli e suggestivi.
TROPEAINFORMA
Bimestrale gratuito di informazione indipendente
Autorizzazione dei Tribunale di Vibo Valentia
n. 1/2014 dell’1 luglio 2014
Anno 2 - n. 2- marzo/aprile 2016
Chiuso in redazione il 5 aprile 2016
Tiratura uscita: 3000 copie
[email protected] | www.tropeainforma.it
Direttore responsabile: Francesco Barritta
Direttore editoriale: Giuseppe Meligrana
Tropeainforma è un progetto di:
Francesco Barritta, Fabrizio Giuliano,
Giuseppe Meligrana e Fabio Muzzupappa
Proprietà letteraria riservata.
È vietata la copia totale o parziale di foto o articoli
pubblicati sul bimestrale senza citarne l’autore e
la fonte. La collaborazione è da intendersi a titolo
gratuito e a scopo divulgativo.
U.C.A.S. di F. Curcio & Co. Agente di commercio gruppo DAC
[email protected] - [email protected]
+39.393.849.8786 - +39.340.137.3958
Amministrazione e pubblicità:
PUBBLICOM Sas
Via Provinciale, snc
89866 Capo Vaticano di Ricadi (VV)
Cell. 3476035518 - 3899296009
www.pubblicom.biz - [email protected]
Stampa: Romano Arti Grafiche - Tropea.
Via Provinciale snc, Santa Domenica di Ricadi (VV) - Tel. 0963 669824
Via Castello 27, Nicotera (VV) - Tel. 0963 81060