organica elettronica

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organica elettronica
L’ELETTRONICA
ORGANICA
L’elettronica organica
Indice
1.
Introduzione .......................................................................................................... 3
1.1 Cosa è l’elettronica organica .................................................................... 3
1.2 Visione di insieme: Elementi chiave dell’elettronica organica............. 5
2. APPLICAZIONI: stato dell’arte e prospettive future........................................ 8
3. Applicazioni “top” ............................................................................................. 11
4. Conclusioni ......................................................................................................... 16
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L’elettronica organica
1. Introduzione
1.1 Cosa è l’elettronica organica
L’elettronica organica è un termine usato per identificare una gamma
completa di prodotti, che comprende semiconduttori basati su materiali
sintetici, display, unità di stoccaggio, sensori e sistemi fotovoltaici organici.
Negli ultimi anni, l’interesse nei confronti dell’elettronica organica è
enormemente cresciuto sia a livello di ricerca accademica che industriale,
influenzando ogni ramo dell’economia. La sua crescente diffusione sta
producendo effetti molto positivi sui fornitori di componenti elettronici,
materiali di base, attrezzature e strumenti di produzione, oltre che su istituti di
ricerca, integratori di sistemi e costruttori di attrezzature terminali.
I primi prodotti, come giochi o libri elettronici, fabbricati usando l’elettronica
organica, sono apparsi sul mercato nel 2006. Altri tipi di prodotti, come
telefoni cellulari dotati di un display avvolgibile, celle solari flessibili, cartellini
a radiofrequenza, entreranno sul mercato a breve termine, sottolineando
che l’elettronica organica sta muovendosi molto velocemente dalla ricerca
verso la produzione.
Questa nuova tendenza della ricerca e della economica è conseguenza
del vantaggio dell’elettronica organica, rispetto all’inorganica, che consiste
nella realizzazione di dispositivi su film sottili e flessibili, su larga area e a
bassi costi di realizzazione e produzione, sfruttando quelle che sono le
caratteristiche chimiche e meccaniche dei materiali utilizzati, oligomeri e
polimeri organici coniugati. Gli elementi chiave della competitività e
vantaggio dell’elettronica organica sono tre: le tecniche di produzione, i
substrati e le tecniche di deposizione. Questi tre elementi sono fortemente
interconnessi tra di loro, e la variazione di uno dei tre, comporta la
riformulazione degli altri due. E’ quindi necessario che tutti e tre gli elementi
siano in costante sviluppo e vengano costantemente testati in
combinazione. Questo comporta che nell’elettronica organica, ed è
questa la sua principale innovatività, le competenze messe in gioco per la
produzione di un sistema elettronico, siano diverse e in diverse settori, come
schematicamente riportato nella figura 1.
Figura 1
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L’elettronica organica
Fonte: IDTechEx
Il dialogo e la creazione di alleanze tra compagnie di diversi settori chimico, elettronico, polimeri, plastica, stampa, ecc… - è necessariamente
stimolato al fine di realizzare ed immettere nel mercato prodotti
notevolmente competitivi, non solo in termini economici, di performance, di
durata di vita, ma anche in termini di impatto ambientale. Le tecnologie
usate per la stampa e per la produzione di sistemi elettronici organici sono
tutte a basso impatto ambientale, richiedono condizioni meno spinte a
livello energetico delle tecnologie usate per il silicio.
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L’elettronica organica
1.2 Visione di insieme: Elementi chiave dell’elettronica organica
Le caratteristiche principali dell’elettronica organica, migliore perfomance
e bassi costi di produzione, risiedono nei materiali, e nella tecnologia di
stampa che si utilizza per fabbricare il dispositivo.
MATERIALI
I materiali usati nell’elettronica organica sono conduttori, semiconduttori,
dielettrici, luminescenti, elettrocromici o elettroforetici. I materiali devono
essere accuratamente scelti dal momento che le condizioni del processo
possono influenzare enormemente la performance del dispositivo. La
questione se i materiali organici siano meglio degli inorganici è tuttora
aperta; l’elettronica organica è ancora una tecnologia giovane e c’è
ancora bisogno di molta ricerca perché si possa arrivare ad una risposta. Il
gap viene oggi risolto con sistemi ibridi che combinano organico con
inorganico.
Tuttavia, i semiconduttori organici sono molto diffusi perché la maggior
parte vengono processati da soluzione o possono essere stampati,
riducendo i costi di produzione. Le proprietà dei semiconduttori organici
legate al trasporto di carica sono influenzate dalle condizioni di
deposizione, oltre che dal tipo di tecnica usato per la deposizione stessa. La
maggior parte dei semiconduttori attualmente in uso sono di tipo p, ma
iniziano a farsi strada anche i conduttori di tipo n.
Nell’ultimo decennio l’elettronica legata ai materiali organici semiconduttori
è stata oggetto di un crescente interesse nel settore della ricerca,
soprattutto per quanto riguarda l’applicazione di questi materiali a
dispositivi su larga area, dove l’impiego di semiconduttori tradizionali come il
silicio diventa economicamente critico al crescere delle dimensioni. Alcuni
esempi di queste applicazioni si possono trovare nei display per sistemi
multimediali portatili oggi in commercio (lettori mp3, autoradio). Le
caratteristiche vantaggiose dei semiconduttori organici (divisi in due
categorie: polimeri e small molecule) sono principalmente legate a tre
aspetti.
1. La possibilità di sintetizzare materiali ad hoc per una specifica
applicazione, superando quindi i limiti intrinseci dei materiali finora
utilizzati;
2. La capacità di trattare i semiconduttori organici, soprattutto alcuni tipi di
polimeri, con tecniche di lavorazione semplici ed economiche come lo
spin-coating, che non richiedono condizioni di alto vuoto o temperature
di lavorazione estremamente elevate, condizioni richieste invece dal
silicio;
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L’elettronica organica
3. Una flessibilità intrinseca sia dal punto di vista delle proprietà
meccaniche, che consentono di realizzare dispositivi su substrati flessibili,
sia per quanto riguarda una certa flessibilità nel progettare e realizzare
sistemi ibridi in cui vengono impiegati assieme materiali organici ed
inorganici.
Tuttavia, siamo ancora lontani dal sostituire completamente il silicio, perché
la mobilità della carica all’interno dei semiconduttori è inferiore a quella del
silicio cristallino; raggiunge, oggi, quasi i valori del silicio amorfo e potrebbe
facilmente raggiungere nei prossimi anni quella del silicio policristallino. La
tendenza quindi dell’elettronica organica non è quella, almeno per il
momento, di sostituire l’elettronica basata sul silicio. Piuttosto, amplia la
gamma di applicazioni grazie alle sue proprietà specifiche e a costi di
produzione bassi molto interessanti.
I sistemi elettronici basati su polimeri sono più sottili, leggeri e flessibili,
estremamente resistenti agli urti, e possono essere utilizzati in molti modi in
forma trasparente. Sono così possibili applicazioni insolite, ad esempio
dispositivi diagnostici usa e getta, pannelli solari avvolgibili, carte da gioco
interattive o confezioni con display pubblicitari.
L’elettronica dei polimeri è all’avanguardia anche in termini di
miniaturizzazione, ad esempio con i transistor nano-wire. Processori, unità di
stoccaggio e sensori possono essere compattati in un unico componente
da 10 nanometri in forma compressa. In questo modo, ad esempio, si
possono produrre sensori dei fumi di scarico in grado di individuare le
molecole una ad una e monitorare con esattezza il consumo di carburante
di un’auto.
L’elettronica basata su materiali sintetici fornisce diversi vantaggi. I circuiti
integrati sono inseriti direttamente nel substrato mediante un processo
chiamato Chip-in-Polymer (CiP). Questo non solo rende superflua la scheda
per il circuito stampato, ma anche il filo metallico e le connessioni saldate
che contengono piombo. Pertanto, i chip fabbricati con materiale sintetico
risultano schermati verso l’esterno e sono particolarmente adatti a impieghi
nella telefonia mobile e nell’automobilismo.
TECNOLOGIE DI STAMPA
L’elettronica organica è stata rivoluzionata dallo sviluppo delle tecnologie
di stampa, che hanno attratto grande interesse come tecnologie chiave
per sfruttare completamente il potenziale dell’elettronica organica parchè
vantaggiose, considerando le piccole quantità di materiale su cui lavorano
ed i tempi di produzione molto più veloci. Non c’è, oggi, un singolo
processo standard per la stampa, in quanto la scelta della tecnica e del
processo è strettamente legato ai requisiti specifici del dispositivo che deve
essere fabbricato. Inoltre poi, per la fabbricazione di un dispositivo a
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L’elettronica organica
multistrato, diversi processi devono essere usati in quanto ogni strato ha dei
requisiti diversi da dover rispettare.
Conduttori, sensori, display, sistemi di immagazzinamento di energia e di
memoria, RFID, polimeri, ecc… possono essere tutti stampati utilizzando le
nuove tecnologie elettroniche. Tuttavia sistemi più complessi come i circuiti
integrati potranno essere prodotti con le stesse tecniche di stampa solo con
ulteriori sforzi e qualche anno in più di ricerca e sviluppo. Grande impegno
viene, quindi, dedicato ad adattare i metodi di stampa convenzionali alla
produzione elettronica. Ad esempio, già oggi le stampanti a getto
d’inchiostro possono emettere OLED (organic light emitting diodes),
semplicemente aggiungendo polimeri luminescenti a un solvente che viene
a sua volta applicato su un substrato di pellicola mediante microgetti, il
tutto senza dover utilizzare tecnologie complesse e costose in camera
bianca. Anche gli RFID possono essere prodotti con modalità simili in grandi
volumi con costi unitari molto bassi.
La “Soft Lithography”, permette, tramite l’uso di micro-timbri realizzati con
degli opportuni materiali plastici, di poter facilmente realizzare gli elettrodi
attraverso un processo di timbratura. Si tratta quindi di una tecnica a basso
costo e adatta per la realizzazione su larga area e su vasta scala non solo di
singoli dispositivi, ma anche di vere e proprie matrici di dispositivi. Il tutto ha
permesso quindi di poter realizzare dei dispositivi ad effetto di campo
interamente organici e dalla struttura completamente flessibile e
trasparente, quindi particolarmente adatti per applicazioni sensoristiche nel
settore dei computer indossabili ed elettronica tessile.
Prodotti elettronici stampati sono ora in produzione. Display a carta
elettronica e antenne per RFID sono ora normalmente prodotti attraverso
tecnologie di stampa e si aspetta che nel 2015 avranno un impatto
economico di 12.6 bilioni di euro. Le tecnologie di stampa sembrano aver
un ruolo importante anche come processo di manifattura per la prossima
generazione di materiali fotovoltaici con nanoparicelle di inchiostro che
saranno usate per creare pannelli solari a basso costo e altamente efficienti
su substrati flessibili.
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L’elettronica organica
2. APPLICAZIONI: stato dell’arte e prospettive future
L’elettronica organica è un campo molto complesso e diverse variabili,
legate alla scelta dei materiali, alla tecnica di fabbricazione e alle
performance finali del dispositivo sono messe in gioco, offrendo un infinito
numero di applicazioni. Parte di queste applicazioni, riportate nella figura 2,
sono state analizzate dall’OE-A (Organic Electronics Association) sulla base
delle tendenze della ricerca e del mercato delle maggiori aziende nel
campo dell’elettronica organica. Le applicazioni sono:
•
•
•
•
•
•
•
Celle organiche fotovoltaiche
Dispositivi di memoria stampati
RFID stampati
Batterie flessibili
Sistema backplane O-TFT
Sensori organici
Oggetti “smart”.
Figura 2
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L’elettronica organica
Fonte: OE-A 2007
Nella figura è riportato sull’asse delle ascisse, la dimensione temporale
valutata per introdurre il prodotto sul mercato. Sono stati dunque definiti per
ognuna delle applicazioni, una serie di prodotti che si valuta possano
entrare nel mercato a breve (2007–2010), medio (2010–2015) e lungo
termine (oltre il 2015).
Celle organiche fotovoltaiche
Applicazione a breve termine: celle solari flessibili utilizzare per caricare le
batterie dei cellulari.
Applicazione a lungo termine: celle fotovoltaiche organiche sui tetti degli
edifici, integrato nella reti elettriche.
Dispositivi di memoria stampati
Applicazione a breve termine: da dispositivo con piccole capacità di
immagazzinamento per giochi, a memoria WORM (Write Once Read Many)
con grandi capacità di immagazzinamento e NV-RAM (Random Access
Memories) per il settore suono e video.
RFID (radio frequency identification) stampati
Applicazione a brevissimo termine: RFID per la protezione del marchio
Applicazione a breve termine: Cartellini RFID per automazione e sistemi di
logistica
Applicazione a lungo termine: RFID come codice elettronico di prodotto in
sostituzione del codice a barre
Batterie sottili e flessibili
Disponibili oggi per uso discontinuo, ma stanno migliorando nella capacità
al fine di essere utilizzate per uso continuo.
Applicazione a lungo termine: integrazione delle batterie direttamente nei
tessuti e pacchi
Sistema backplane O-TFT (organic thin film transistor)
Applicazione a breve termine: sistema backplane per display in bianco e
nero
Applicazione a lungo termine: sistema backplane per display a colori e per
lettori elettronici
Applicazione a lunghissimo termine: display a colori a grande schermo
basati sulla tecnologia OLED.
Sensori organici
Applicazione a breve termine: sensori di temperatura, pressione e fotodiodi,
e matrice di sensori
Applicazione a medio termine: sensori potenziometrici per analisi chimiche
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L’elettronica organica
Applicazione a lungo termine: un sistema sensoristico intelligente derivato
dalla combinazione di questi dispositivi
Oggetti “smart”
Derivano dalla combinazione e integrazione di dispositivi multi elettronici.
Applicazione a breve termine: logo animati
Applicazione a lungo termine: grandi superfici portatili per giochi, carte
intelligenti
Di seguito una breve panoramica delle tendenze dell’elettronica organica
nelle industrie. Sono state prese in considerazione industrie che sono già
avanti nella ricerca e che a breve immetteranno sul mercato un prodotto.
•
Bundesdruckerei GmbH è una compagnia leader nel settore della
tecnologia ID, integrata con RFID stampati. Recentemente è stato
presentato il primo prototipo di documento ID con display flessibile, molto
innovativo, in quanto il display funziona senza una batteria interna.
Invece, il lettore fornisce energia per le operazione del display bistabile
elettroforetico. La bistabilità permette la visibilità del display senza utilizzo
di energia.
•
BASF sta sviluppando in collaborazione con partner accademici e
industriali, nuovi materiali fosforescenti per gli OLED che potrebbero
rivoluzionare non solo il mercato dei display, ma anche il mercato
dell’illuminazione, in quanto questi materiali dovrebbero consumare
metà dell’energia consumata dalle convenzionali lampade a basso
consumo.
•
Novaled fornisce tecnologie droganti per migliorare il trasporto di carica
nei dispositivi organici. Il vantaggio di questa tecnologia è la riduzione
del voltaggio senza perdere trasparenza nei dispositivi OLED.
•
PolyIC ha sviluppato un processo di produzione nel quale i material
plastici conduttori e semiconduttori, sono applicati in diversi strati su un
film di poliestere per realizzare funzionalità elettroniche. Questo nuovo
processo permette grandi applicazioni a basso costo per grandi volumi
di prodotto. Un esempio è il dispositivo RFID il quale permette la
trasmissione delle informazioni ad un lettore da un cartellino posto sul
prodotto, senza che il lettore veda il cartellino.
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L’elettronica organica
3. Applicazioni “top”
Recenti studi di mercato hanno evidenziato che l’elettronica organica è un
settore in grande espansione in Europa, Stati Uniti e Giappone, dove il
Giappone è in testa, in quanto gli OLED, il settore più in espansione, sono
fabbricati li ed acquistati da compagnie giapponesi che realizzano
apparecchiature elettroniche, come gli mp3.
Fonte: IDTechEx
Le previsioni per l’elettronica organica attendono un aumento del volume
di affari da circa €1.1 bilioni nel 2007 a €27 bilioni nel 2014. Oggi i guadagni
dell’elettronica organica vengono da un unico settore in particolare, quello
degli OLED, e secondo analisi di mercato effettuate da NanoMarkets,
continuerà ad essere il settore più trainante anche nel 2014 seguito dal
fotovoltaico.
Fonte: IDTechEx
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L’elettronica organica
Le analisi economiche e le tendenze del futuro, hanno evidenziato che,
sebbene l’elettronica organica sia una tecnologia giovane, alcune
applicazioni sono già inserite nel mercato o lo saranno a breve, e stanno
modificando le sorti dell’elettronica inorganica, inserendosi perfettamente
in un panorama maggiormente sensibilizzato a trovare soluzioni più
efficienti, a più basso costo e meno invasive sull’ambiente. Le applicazioni,
definite applicazioni top, OLED, carta elettronica e celle fotovoltaiche
organiche, sono state analizzate più nel dettaglio di seguito, evidenziando
diversi vantaggi rispetto alle corrispettive tecnologie in uso.
OLED
OLED (Organic Light Emitting Diode) è un modo nuovo di generare luce,
utilizzando materiali organici invece della complessa struttura cristallina su
cui si basano i tradizionali LED (Light Emitting Diode). La tecnologia OLED,
permettendo di introdurre visualizzatori di ogni dimensione nonché
adattabili su una grande varietà di supporti (anche flessibili o trasparenti),
presenta grandi potenzialità in vari settori, a partire dall’- home
entertainment ai componenti per telecomunicazione, alla difesa e alla
sicurezza. Tali promesse sono supportate anche da numerosi vantaggi
prestazionali rispetto ai tradizionali tubi a raggi catodici ed agli LCD.
La prima applicazione commerciale in questo campo è stato l’Organic
Light Emitting Diode (OLED). Questo dispositivo fu inventato dalla Kodak per
quanto riguarda le piccole molecole (depositate per evaporazione) e dal
gruppo di Prof. Sir Richard Friend all’università di Cambridge per i LED a
polimeri (depositati attraverso tecniche di stampa come l’ink jet). Siccome
è possibile sintetizzare molecole con efficienza di emissione di luce molto
alta e che emettono in diverse regioni dello spettro del visibile (i.e. diversi
colori), questi materiali vengono utilizzati per la fabbricazione di schermi
piatti (come quelli a LCD).
Vantaggi specifici di OLED, rispetto alle tecnologie trasmissive come LCD,
sono legati al fatto che si basa sull’elettroluminescenza, cioè sull’emissione
diretta della luce: l’angolo di visione è ampio, il consumo di energia è
basso, non è necessaria la sorgente di luce sul retro del display (con
vantaggi per lo spessore totale del display e soprattutto dal punto di vista
dell’inquinamento ambientale, poiché le lampade contengono mercurio).
Oggi display OLED che hanno una grossa brillantezza e nessun problema di
angolo di visione si trovano in apparecchiature elettroniche come molti
mp3 e anche in alcuni telefoni cellulari come quelli della Samsung. Il
recente annuncio del lancio sul mercato giapponese della prima
televisione OLED a piccole molecole da parte della Sony è una chiara
indicazione che la tecnologia OLED è pronta per una grande produzione
commerciale. La televisione targata Sony è solo 3 mm nella sua parte più
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L’elettronica organica
sottile. Un fattore su cui la Sony ha puntato per la vendita è anche
l’efficienza energetica di questo tipo di schermo rispetto alle altre
tecnologie a schermo piatto.
Varie compagnie, incluse la Cambridge Display Tecnology (oggi Sumitomo)
e la Seiko-Epson hanno mostrato prototipi anche molto grandi (40 pollici) di
schermi piatti in cui i polimeri elettroluminescenti sono depositati per ink jet.
Inoltre, varie realtà stanno oggi lavorando sullo sviluppo di OLED che
emettono luce bianca. Questi un giorno, sotto forma di piastrelle molto sottili
da applicare sui soffitti o pareti, potrebbero rimpiazzare le normali
lampadine normalmente utilizzate oggi per l’illuminazione interna di
ambienti.
Il costo degli OLED resta comunque più alto di quello della tecnologia in uso
ma il costo extra è ammortizzato da un tempo di vita e da un efficienza
notevolmente migliorata
I processi di manifattura per gli OLED sono significantemente in progresso. E’
stato dimostrato che il processo roll-to-roll da ottimi risultati come processo
di manifattura e darà come prospettiva per il futuro, un miglioramento dei
costi della fabbricazione degli OLED.
CARTA ELETRRONICA (E-PAPER)
Particolari vantaggi dei semiconduttori polimerici anche detti “plastici” sono
la loro flessibilità meccanica e il fatto che non necessitano di alte
temperature durante i processi di costruzione dei dispostivi. Diventa quindi
possibile utilizzare substrati plastici come il PET (lo stesso materiale delle
bottiglie di plastica) e fabbricare elettronica su larga area su fogli di questo
materiale che non sono solo flessibili ma in alcuni casi possono essere
addirittura avvolgibili.
Due compagnie nate agli inizi di questo decennio stanno sviluppando
metodi per la fabbricazione di elettronica su substrati flessibili con lo scopo
di produrre carta elettronica (e-paper): qualcosa che assomiglia alla carta
sia visivamente che meccanicamente ma con cui è possibile far variare il
contenuto della pagina digitalmente.
La Plastic Logic Ltd di Cambridge ha ricevuto 100 milioni di dollari nel
gennaio del 2007 per costruire una linea di produzione pilota di carta
elettronica. Questo tipo di “schermo” ha il grosso vantaggio di essere bistabile: necessita di energia solo quando si cambia il testo o l’immagine
visualizzata (un po’ come sfogliare le pagine). È quindi particolarmente
adatta per applicazione portatili in quanto è estremamente clemente sul
consumo delle batterie.
La Polymer Vision (una spin-out della Philips) ha recentemente annunciato
che entro la fine dell’anno produrrà telefonini equipaggiati proprio con uno
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L’elettronica organica
schermo estraibile e-paper (i.e. librofonino) e
commercializzato, per primo, da un’azienda italiana.
che
questo
verrà
CELLE FOTOVOLTAICHE ORGANICHE
Il grande potenziale dei materiali organici per la produzione di dispositivi su
larga area ha uno sbocco evidente nel campo della produzione di energia
solare. Le nuove celle organiche solari risultano di notevole interesse perché
hanno flessibilità meccanica, semi–trasparenza e dei costi di produzione
bassi. Infatti, dato che le superfici coinvolte in un tipico impianto
fotovoltaico sono di parecchi metri quadri, abbassare i costi è
fondamentale affinché il solare possa divenire una sorgente d’energia
diffusa. Approcci organici al fotovoltaico sono ora presi in grande
considerazione come soluzioni a basso prezzo per pannelli solari tradizionali
e applicazioni fotovoltaiche integrate in edifici. La richiesta per questi sistemi
sta sempre di più crescendo dovuto essenzialmente ad una necessità di
ridurre i costi energetici, specialmente in Inghilterra e Europa dove la
legislazione richiede edifici a zero energia.
L’interesse per lo sviluppo di celle fotovoltaiche usando nuove tecnologie
organiche, come quelle a semiconduttori polimerici, a piccole molecole o
ibride (come le celle a pigmento – Dye Solar Cells) è sempre più forte a
livello internazionale sia da parte dei centri di ricerca pubblici che di quelli
industriali tra cui la Konarka Technologies, G24 Innovations, DyeSol (con cui il
Polo Solare Organico della Regione Lazio ha stretto rapporti), Aisin Seki, e
Sharp, FhG. Affinché si possa passare dalla fase prototipale a quella
industriale, bisogna continuare ad aumentare le efficienze, i tempi di vita e
mettere a punto metodi di fabbricazione industrializzabili per pannelli di
larga area. I progressi ottenuti in questi ultimi anni dalla comunità
internazionale sono notevoli.
Recenti avanzamenti nell’ambito dei materiali e dell’architettura delle celle
per il fotovoltaico organico ha anche portato ad un miglioramento
dell’efficienza che spingerà ulteriormente il fotovoltaico organico nel
mercato. L’aggiunta di fullerene ai materiali fotovoltaici organici più
convenzionali permetterà di duplicare l’efficienza delle celle organiche nei
prossimi due anni.
Le promesse dei materiali organici fotovoltaici sono di abbattere i costi e di
permettere la produzione di nuovi prodotti come finestre intelligenti e
telefoni cellulari caricati con energia solare. I materiali organici offrono un
basso rapporto di conversione energetica rispetto alle tecnologie di film
sottili fotovoltaici, e anche peggiori se confrontati con i materiali fotovoltaici
cristallini. Nonostante la efficienza di conversione non può ancora essere al
livello dell’inorganico, le celle solari organiche sono comunque a più basso
costo e il puro approccio organico al fotovoltaico promette di migliorare
ancora più radicalmente il prezzo. Tutto ciò rende il fotovoltaico organico
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L’elettronica organica
altamente attraente per settori di mercato come l’elettronica mobile e le
applicazioni residenziali
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L’elettronica organica
4. Conclusioni
L’elettronica organica è una nuova e affascinate piattaforma tecnologica
che permette di applicare l’elettronica a diversi settori come: giochi
interattivi, RFID, display avvolgibili, celle solari flessibili, ecc.. I dati economici
hanno evidenziato che la tecnologia è già sufficientemente matura per
entrare nel mercato, inizialmente con prodotti semplici rivolti alla conquista
di interessanti segmenti di mercato. Il mercato di massa sarà raggiunto in un
prossimo futuro, quando l’atteso sviluppo nel campo dei materiali, degli
strumenti, e dei processi di produzione sarà raggiunto e quando un passo
avanti sarà fatto nelle seguenti aree:
•
•
•
•
•
•
Risoluzione, registrazione e stabilità dei processi di pattern
Miglioramento dei processi di pattern
Miglioramento delle rese dei processi di manifattura (rese alte, costi
inferiori)
Ricerca su materiali con migliori performance elettroniche e migliore
processabilità
Mobilità di carica e conduttività elettrica nei semiconduttori e
conduttori
Progettazione di circuiti compatibili con i materiali organici a
disposizione e con le tecniche di stampa
L’elettronica organica ha mostrato delle notevoli potenzialità ma è
necessaria ancora molta ricerca perchè arrivi allo stesso livello di
industrializzazione delle tecnologie basate sul silicio.
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