Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza

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Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza
Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore
Dimensione e struttura del mercato
del credito per il Terzo Settore
Roberto Felici, Giorgio Gobbi, Raffaella Pico
Servizio Studi di Struttura Economica
e Finanziaria della Banca d’Italia
Bertinoro, 8 ottobre 2010
Misurare per conoscere
Le informazioni di natura quantitativa sul Terzo Settore, benché
in rapida crescita, sono ancora in diversi casi poco
sistematiche, incomplete e non comparabili nel tempo e tra fonti
diverse
Le difficoltà a ricondurre a misurazione statistica il terzo settore
derivano dai dati stessi “intermittenti e disomogenei, spesso
relativi ad attività non ostensibili, e riferiti a fonti amministrative
che utilizzano sistemi di classificazione completamente
difformi” (Alti, 2007)
Le rilevazioni sistematiche sono pertanto costose e
impegnative, conseguentemente a bassa frequenza: censimenti
ISTAT
Il contributo di questo intervento
Con riferimento alle fonti di finanziamento le nostre
conoscenze derivano da alcuni studi monografici, basati su
indagini campionarie, molto dettagliati, ma di difficile
riproducibilità
Un passo verso una maggiore copertura e sistematicità delle
informazioni sulla finanza può essere compiuto analizzando
le principali caratteristiche dell’indebitamento verso il sistema
creditizio del terzo settore
Abbiamo fatto questo utilizzando le segnalazioni rese dagli
intermediari ai fini di vigilanza e alla centrale dei rischi
Domande a cui si può provare a fornire una risposta
i)
Quanto è grande il mercato del credito per il terzo
settore?
ii)
Quanto è cresciuto negli ultimi 10 anni?
iii)
Come si distribuisce il credito tra i soggetti finanziati?
iv)
Quali sono gli intermediari più attivi nei prestiti al terzo
settore?
v)
Come si colloca il costo dei finanziamenti rispetto agli
settori?
vi)
Le imprese del terzo settore sono più o meno rischiose
delle altre?
Struttura dell’intervento
i)
Richiamo di quanto sappiamo da precedenti studi
ii)
Definizione dell’area di indagine e cenno ad alcune
questioni metodologiche
iii) Discussione dei risultati
iv)
Conclusioni e implicazioni per l’approfondimento
dell’analisi
La letteratura sulla finanza del terzo settore
La ricerca con maggior grado di sistematicità è il rapporto
curato dal Centro Ricerche sulla Cooperazione (CRC)
dell’Università del sacro Cuore:
La finanza specializzata per il terzo settore in Italia a cura di F.
Cesarini e G.P. Barbetta, Bancaria Editrice, 2004.
Si tratta di un’indagine campionaria (150 unità) condotta
attraverso un questionario molto articolato
Altri frammenti di informazione e utili spunti di riflessione in
articoli e saggi di addetti ai lavori
Principali risultati dell’indagine CRC
1)
Tutte le organizzazioni analizzate hanno rapporti con il
mondo bancario e finanziario;
2)
Le banche tradizionali sono i principali interlocutori del
terzo settore e sono esse a fungere da istituzione
bancaria “di riferimento”; questo ruolo non viene
frequentemente svolto dalle Banche di Credito
Cooperativo (BCC)
3)
Non si riscontrano episodi di razionamento del credito e,
più in generale di eccesso di domanda di credito rispetto
alla offerta delle istituzioni creditizie
In sintesi, i rapporti con il sistema bancario delle
organizzazioni del terzo settore non presentano
significativi scostamenti da quelli osservati per la
generalità delle piccole e medie imprese
Questioni metodologiche
Ai fini delle statistiche sul credito il terzo settore include:
Le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie,
disaggregabile nei due sottogruppi: i) istituzioni ed enti
ecclesiastici e religiosi; ii) istituzioni ed enti con finalità di
assistenza, beneficenza, istruzione, culturali, sindacali,
politiche, sportive, ricreative e simili
Le cooperative sociali, la cui individuazione è stata effettuata
a partire dall’archivio delle società aventi forma giuridica di
cooperativa sulla base del nome (cercando la stringa
‘COOPERATIVA SOCIALE’ o ‘COOP. SOCIALE’). Sono state
considerate le sole cooperative sociali non finanziarie
CHE COSA DICONO I DATI
La dimensione del credito al terzo settore
Finanziamenti e numero soggetti finanziati a giugno 2010
(banche e società finanziarie)
30.000
Finanziamenti (milioni di euro)
Numero di soggetti finanziati (unità)
24.100
19.400
20.000
13.000
10.000
4.700
7.000
4.100
2.100
1.600
Istituzioni ed enti
ecclesiastici e religiosi
Fonte: Centrale dei Rischi.
Altre istituzioni senza
scopo di lucro al servizio
delle famiglie
Cooperative sociali
Altre cooperative non
finanziarie
Il credito al terzo settore nelle diverse aree del paese
Finanziamenti e numero soggetti finanziati per area
(giugno 2010; banche e società finanziarie)
25.000
22.000
22.000
Terzo settore
Terzo settore e altre
cooperative non finanziarie
20.000
15.000
13.200
9.900
10.000
9.300
7.900
6.300
5.300
4.900
5.000
3.300
3.100
1.300
Nord
Centro
Finanziamenti (milioni di euro)
Fonte: Centrale dei Rischi
Mezzogiorno
Nord
Centro
Mezzogiorno
Numero di soggetti finanziati (unità)
Quanto è grande il mercato del credito per il terzo settore?
Distribuzione dei prestiti tra i settori non finanziari
(giugno 2010)
63,6%
1,4%
0,6%
35,1%
55,2%
Amministrazione Pubblica
Famiglie consumatrici
Terzo settore
Altre cooperative non finanziarie
Altre imprese non finanziarie
Fonte: Centrale dei Rischi e Segnalazioni di Vigilanza
I debitori
Composizione dei prestiti al terzo settore
(giugno 2010)
Cooperative sociali
15%
Altre istituzioni senza
scopo di lucro al
servizio delle famiglie
65%
Fonte: Centrale dei Rischi e Segnalazioni di Vigilanza
Istituzioni ed enti
ecclesiastici e religiosi
20%
Come si distribuisce il credito tra i soggetti finanziati?
Le cooperative sociali
Distribuzione dei debitori per classi di importo del finanziamento
(giugno 2010)
40
35
34
30
percentuali
25
21
20
15
13
10
10
6
4
5
3
2
2
2
2
0
fino a 50 da 50 a 100 da 100 a
150
Fonte: Centrale dei Rischi
da 150 a
200
da 200 a
250
da 250 a
300
migliaia di euro
da 300 a
350
da 350 a da 40 a 450
400
da 450 a
500
oltre 500
Quanto è cresciuto il credito al terzo settore?
Crescita dei prestiti bancari
(numero indice giugno 2001=100; valori nominali)
300
Terzo settore
Amministrazione Pubblica
Imprese non finanziarie
Famiglie consumatrici
250
200
150
100
50
4
9
8
1
4
5
1
2
3
5
6
7
0
9
3
7
8
2
6
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-0
-0
-0
-0
-0
-0
-0
-0
-0
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-1
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-0
-0
-0
-0
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Fonte: Centrale dei Rischi e Segnalazioni di Vigilanza
Dinamica di medio termine del credito al terzo settore
Crescita dei prestiti bancari al Terzo Settore
(numero indice: giugno 2001=100)
450
400
Istituzioni ed enti ecclesiastici e religiosi
Altre istituzioni senza scopo di lucro
Cooperative sociali
Altre cooperative non finanziarie
350
300
250
200
150
100
07
01
04
08
06
02
03
05
07
09
02
10
01
03
08
09
04
05
06
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Fonte: Centrale dei Rischi e Segnalazioni di Vigilanza
Quali sono gli intermediari del terzo settore?
Quote di mercato per gruppi di banche
(giugno 2010)
60
Famiglie consumatrici
Imprese non finanziarie
Terzo settore
50
40
30
20
10
0
Banche maggiori
Banche grandi e
medie
Filiali di banche
estere
Fonte: Centrale dei Rischi e Segnalazioni di Vigilanza
Banche piccole
Banche minori
BCC
Struttura dei mercati del credito al terzo settore
Quote di mercato per gruppi di banche
(giugno 2010)
60
Cooperative sociali
Istituzioni ecclesiastiche
Altre istituzioni senza scopo di lucro
Altre cooperative
50
40
30
20
10
0
Banche maggiori
Banche grandi e
medie
Filiali di banche
estere
Fonte: Centrale dei Rischi e Segnalazioni di Vigilanza
Banche piccole
Banche minori
BCC
Quale tipo di credito?
Composizione dei finanziamenti per forma tecnica
(giugno 2010)
100%
80%
66,7
62,0
60%
94,4
40%
6,8
6,3
15,2
20%
15,6
11,0
0,8
16,5
1,5
3,4
0%
Imprese non finanziarie
finanziamenti a revoca
finanziamenti a scadenza entro un anno
Fonte: Centrale dei Rischi
Terzo settore
Famiglie consumatrici
finanziamenti autoliquidanti
finanziamenti a scadenza oltre un anno
Costo del credito
Tassi di interesse sui prestiti bancari
8
Imprese non finanziarie
Famiglie consumatrici
Terzo settore
7
6
5
4
3
2
1
0
giu-07
giu-10
Tassi a breve termine (operazioni a revoca e autoliquidanti)
Fonte: Rilevazione Analitica sui tassi di interesse
giu-07
giu-10
Tassi a medio e a lungo termine (nuove operazione nel trimestre)
Rischiosità
Rapporto tra sofferenze e prestiti bancari
(giugno 2010; valori percentuali)
7
6
5
4
3
2
1
0
Imprese non finanziarie
Famiglie consumatrici
Fonte: Centrale dei Rischi e Segnalazioni di Vigilanza
Terzo settore
Terzo settore e altre
cooperative
Riflessioni conclusive (1)
Questo intervento ha proposto una ricognizione dei dati sul credito
bancario al terzo settore, dalla quale emergono alcuni punti
meritevoli di ulteriori approfondimenti:
1. I prestiti agli operatori del terzo settore rappresentano una quota
piccola, ma in rapida crescita, del mercato del credito italiano
2. Accanto a numerosi operatori le cui esigenze finanziarie
ammontano a poche decine di migliaia di euro, vi sono
organizzazioni il cui indebitamento raggiunge dimensioni tipiche di
quelle che si riscontra nelle piccole e medie imprese
3. Le caratteristiche del mercato del credito aI terzo settore non si
discostano in misura significativa da quelle del mercato dei prestiti
alle imprese per prestiti agli operatori per tipologia degli
intermediari, forme tecniche, tassi di interesse e rischiosità
Riflessioni conclusive (2)
Questioni che richiedono di essere analizzate in profondità:
I.
Sostenibilità del debito in presenza di tassi di interesse
più elevati, soprattutto per le organizzazioni che hanno
finanziato la loro espansione facendo ricorso alla leva
II.
Sostenibilità di medio termine delle iniziative intraprese
III.
Come si misura il merito di credito nel terzo settore?
Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore
Dimensione e struttura del mercato
del credito per il Terzo Settore
Roberto Felici, Giorgio Gobbi, Raffaella Pico
FINE
Bertinoro, 8 ottobre 2010