Determinazione della capacità portante del solaio al piano primo di
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Determinazione della capacità portante del solaio al piano primo di
PROVINCIA DI CAGLIARI VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI SICUREZZA DELL’EDIFICIO SEDE DELL'I.T.C. “MARTINI” VIA S. EUSEBIO - CAGLIARI RELAZIONE DI CALCOLO Emissione: Cagliari 23/09/2015 Revisione 1: Cagliari 08/10/2015 Il tecnico dott. ing. Antonio Vincis Firmato da VINCIS ANTONIO 1 Indice generale Premessa.....................................................................................................................................................3 Normativa di riferimento e verifiche..........................................................................................................3 Analisi storico critica e Normativa vigente all'epoca della costruzione....................................................3 Indagini condotte .......................................................................................................................................4 Caratteristiche meccaniche dei materiali...................................................................................................5 Indagini e stato di fatto delle strutture portanti..........................................................................................7 Esame delle prove di carico sui solai.....................................................................................................7 Esame della muratura portante...............................................................................................................8 Esame dei solai.......................................................................................................................................8 Esame del solaio di copertura..............................................................................................................10 Esame dell'orditura a supporto del controsoffitto................................................................................13 Esame degli sporti delle coperture.......................................................................................................14 Esame dei blocchi scala interni............................................................................................................15 Esame delle scale di sicurezza.............................................................................................................16 Valutazione della sicurezza statica dell'edificio.......................................................................................17 Analisi dei carichi................................................................................................................................17 Determinazione del carico variabile caratteristico sopportabile dai solai............................................17 Conclusioni..............................................................................................................................................20 Solai tipo A e B....................................................................................................................................20 Solai tipo C...........................................................................................................................................20 Copertura..............................................................................................................................................21 Orditura a supporto del controsoffitto..................................................................................................21 Sporti delle coperture...........................................................................................................................21 Scale interne.........................................................................................................................................21 Scale di sicurezza esterne.....................................................................................................................21 Prescrizioni generali.................................................................................................................................22 Esito della valutazione dell'idoneità statica dell'edificio..........................................................................22 2 Premessa La presente relazione è tesa alla valutazione della capacità portante delle tipologie di solai individuate nell’edificio sede dell'Istituto Tecnico Commerciale “Pietro Martini” in via S. Eusebio a Cagliari. L'analisi condotta sulle strutture del fabbricato rientra nell'ambito di una più estesa verifica degli edifici sede di istituti scolastici della Provincia di Cagliari. Normativa di riferimento e verifiche Le verifiche saranno condotte secondo le Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni di cui al Decreto Infrastrutture 14/01/2008, nel seguito NTC08 e relativa circolare n.617 del febbraio 2009. Ove pertinente si farà riferimento ai sovraccarichi previsti dal D.M.18 dicembre 1975 “Norme tecniche aggiornate relative all'edilizia scolastica...” In accordo con il cap. 8 “Edifici esistenti” par. 8.3 “valutazione della sicurezza” le verifiche si effettuano esclusivamente allo stato limite ultimo (SLU). Analisi storico critica e Normativa vigente all'epoca della costruzione L'edificio, il cui impianto originario risulta essere dei primi decenni del 900 (si veda il sito internet dell'Istituto), presenta una pianta a C con il lato lungo sulla via S. Eusebio (nel seguito “Corpo 1”, si vedano le planimetrie in allegato), uno dei lati corti sulla via Grazia Deledda (nel seguito “Corpo 2”) e il terzo lato prospiciente il cortile interno (nel seguito “Corpo 3”). Durante i bombardamenti inglesi del 13 Maggio del 1943 subì pesanti danni (si veda la “Testimonianza del Professor Beniamino Melis”, preside dell'Istituto negli anni della Seconda Guerra Mondiale, pubblicata nel sito www.blogaventurareporter.blogspot.it) per cui si presume che la configurazione attuale derivi da ricostruzioni effettuate in epoca successiva. All'impianto originario, realizzato in muratura portante di pietrame e mattoni semipieni, sembrerebbero riconducibili i corpi 1 (sulla via S. Eusebio) e 2 (sulla via Deledda), mentre il corpo 3, con struttura portante in cemento armato, risulta essere stato realizzato nel 1965 dall'impresa Mozzarini su progetto del 1962 (si veda il faldone 4711 dell'archivio storico delle Provincia). La Normativa strutturale vigente all'epoca della ricostruzione post bellica dell'edificio risulta essere il Regio Decreto 16 Novembre 1939 n. 2229 “Norme per la esecuzione delle opere in conglomerato cementizio semplice od armato”, all'epoca del primo impianto non esisteva invece nessuna Normativa cogente. In epoca successiva (anni '90) sono state realizzate le scale di sicurezza anti-incendio in acciaio (si vedano i faldoni 4869/03 e 14879 dell'archivio storico delle Provincia). Altimetricamente l'edificio presenta due piani fuori terra oltre al piano rialzato. Esclusivamente nella terza ala (quella realizzata negli anni '60) è presente anche un locale seminterrato con destinazione palestra e un ulteriore piano fuori terra per un totale di tre piani. La copertura dei lati sulle vie S. Eusebio e Deledda è a tetto, quella del Corpo 3 a terrazza praticabile. 3 Come detto l'edificio, ad esclusione del Corpo 3 che risulta essere realizzato con struttura a telai in cemento armato, ha struttura portante verticale in muratura di pietrame sbozzato e mattoni semipieni. Gli orizzontamenti sono essenzialmente di tre tipi: – tipo A): a nervature costituite da travi in C.A. con solettina di collegamento, presumibilmente riconducibili all'impianto degli anni '30; – tipo B): a travetti realizzati in opera e pignatte di alleggerimento in laterizio, presumibilmente riconducibili alle ricostruzioni post-belliche; – tipo C): a travetti in c.a.p. e pignatte, relative all'impianto degli anni '60 (terza ala). La copertura a tetto è dotata di controsoffitto vincolato a travi in cemento armato o a travi in legno “uso Trieste”. Indagini condotte I dati di cui al presente studio derivano dal rapporto “Prove sperimentali in sito n. 4641-4644/CA” redatto dalla Ditta 4 EMME Service S.p.A. datato 13 Agosto 2015, nonché dai sopralluoghi e dai saggi fatti effettuare dallo scrivente. 4 Caratteristiche meccaniche dei materiali Calcestruzzo Per la determinazione delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo si è ricorso a prove di pull-out. Avendo indagato 8 zone su un totale di circa 3500 mq di solai, si assumeranno nel seguito i parametri relativi al livello di conoscenza “limitato” di cui alle NTC08. Determinazione della resistenza del calcestruzzo in opera per strutture esistenti Normativa di riferimento - D.M. 14/1/2008 "Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni" - Circolare 2/2/2009 n. 617 - Linee guida del C.S.LL.P per la messa in opera del calcestruzzo strutturale e per la valutazione delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo indurito mediante prove non distruttive. Resistenze rilevate in situ Zona 1 2 3 4 5 6 7 8 RC [N/mmq] 30,7 33,6 42,3 36,6 42,5 46,1 24,5 30,8 35,89 N/mmq 24,5 N/mmq Trave controsoffitto Trave controsoffitto Trave piano terra - Aula 7 Soletta piano terra - Aula 7 Trave primo piano – Aula 41 Soletta primo piano – Aula 41 Pilastro palestra Trave palestra Media delle resistenze cubiche rilevate in opera valore minimo delle resistenze cubiche rilevate in opera Determinazione delle resistenze minima e media in funzione del livello di conoscenza LC= FC= RC media= 1 1,35 35,89 N/mmq si assume un livello di conoscenza "limitato" fattore di confidenza relativo al livello di conoscenza Media delle resistenze cubiche rilevate in opera Rcmo=RC media/FC= fcmo= 26,58 N/mmq 22,06 N/mmq resistenza cubica media in opera (par. C8.2 "criteri generali" Circolare 617) resistenza cilindrica media in opera Rcmino=RC min/FC= fcmino= 18,15 N/mmq 15,06 N/mmq resistenza cubica minima in opera (par. C8.2 "criteri generali" Circolare 617) resistenza cilindrica minima in opera Determinazione della resistenza caratteristica In analogia con quanto previsto al par. 11.2.6. "Controllo della resistenza del calcestruzzo in opera" delle NTC, si assume che la resistenza media rilevata in situ sia non inferiore all'85% della resistenza media di calcolo fcm=fcmo/0,85= fcmin=fcmino/0,85= n= k= 25,96 N/mmq 17,72 N/mmq 8 5 resistenza media di calcolo resistenza minima di calcolo numero di zone indagate coefficiente statistico (par. 10.3 Linee Guida) Fck,1=fcm-k= Fck,2=fcmin+4= fck=min(1,2)= 20,96 N/mmq 21,72 N/mmq 20,96 N/mmq (formulazione valida per n<15) Rck= 25,25 N/mmq resistenza cubica caratteristica resistenza cilindrica caratteristica Ai fini delle verifiche si adotta Rck 25. 5 Acciaio da cemento armato Per quanto attiene gli acciai da cemento armato non sono state effettuate prove specifiche. Tutte le barre esaminate sono del tipo liscio. Si assumerà nelle verifiche un acciaio del tipo usuale nella pratica costruttiva dell'epoca corrispondente al tipo “dolce” di cui al Regio Decreto del '39, avente snervamento non inferiore a fyk= 225 N/mmq che si assumerà quale valore caratteristico. Essendo tale acciaio con caratteristiche di resistenza allo snervamento più bassa tra quelli normati dal R.D. Si ritiene ingiustificata l'applicazione di ulteriori coefficienti di sicurezza quali i fattori di confidenza. Acciaio da cemento armato precompresso I travetti di cui ai solai del terzo corpo sono armati con trecce a due fili di acciaio armonico. Si assumeranno nelle verifiche i seguenti valori: fy(0,2)k = 160 N/mmq fptk = 180 N/mmq 6 Indagini e stato di fatto delle strutture portanti Esame delle prove di carico sui solai Con riferimento alle planimetrie allegate al presente documento si individua l'ubicazione dei solai sui quali sono state effettuate n°9 prove di carico e dei travetti a supporto del controsoffitto sottoposti a n°3 prove di carico. Prova n° Ubicazione 4641/1 CA 2° Piano – Corridoio- Lato via Grazia Deledda 4641/2 - CA 2° Piano – Corridoio- Lato via Sant' Eusebio 4641/3 - CA 2° Piano – Corridoio- Lato via Sant' Eusebio 4642/1 - CA 2° Piano – Aula 54 4642/2 - CA 3° Piano – Aula Scienze – Corpo 3(*) 4642/3 - CA 2° Piano – Aula 85 4642/4 - CA Piano terra – Aula 29 4642/5 - CA 1° Piano – Aula 57 4642/6 - CA 1° Piano – Aula 39 4642/7 - CA 1° Piano – Aula 34 4642/8 - CA 2° Piano – Aula 63 4642/9 – CA Solaio di Copertura - Aula scienze – Corpo 3(*) (*) Per quanto attiene il piano terzo del corpo 3 e la copertura non è stata reperita la planimetria. Si rimanda al rapporto tecnico redatto dalla Ditta 4 Emme Service S.p.A per i dettagli e le risultanze delle prove, con l'avvertenza che in tale documenti i corpi di fabbrica sono stati individuati in maniera differente rispetto al presente studio. L'esame delle prove di carico ha evidenziato che i diagrammi carichi-spostamento presentano un accrescimento pressoché lineare delle deformazioni all'aumentare dei carichi, nonché un residuo trascurabile, a denotare un comportamento sostanzialmente elastico delle strutture indagate. L'esito delle prove di carico è da ritenersi pertanto positivo. L'analisi condotta ha inoltre consentito di risalire al grado di vincolo dei solai. Il vincolo così determinato sarà assunto ai fini della determinazione del carico utile che i solai possono portare in sicurezza secondo la vigente Normativa. 7 Esame della muratura portante La struttura portante verticale dell'edificio è costituita da muratura realizzata in pietrame, del tipo “sbozzato”, e blocchi in laterizio del tipo semipieno. Lo spessore delle murature al piano terra risulta variabile tra 65 e 75 cm. Alla staticità dell'opera contribuiscono peraltro le murature di controvento ortogonali a quelle longitudinali. Le murature risultano ben proporzionate e non sono presenti lesioni significative che possano fare dubitare circa la staticità dell'opera. Si ritiene pertanto che assolvano in sicurezza al compito di portare i carichi verticali permanenti e variabili nonché i carichi orizzontali da vento. Esame dei solai Sono presenti tre tipologie di solaio: – tipo A): a nervature costituite da travi in C.A. con solettina di collegamento, presumibilmente riconducibili all'impianto originario. Le nervature hanno passo di 3 m e luce di circa 7 m. Al netto della solettina di completamento dello spessore di 6 cm, le nervature risultano avere una base di circa 20-25 cm e una altezza corrente di 40-45 cm, che diventa di 58-64 cm agli appoggi. Le armature in ferro liscio risultano essere di 3fi20 inferiori in campata, 4 fi 22 superiori agli appoggi, 3 fi 20 inferiori agli appoggi. Le staffe risultano essere fi5/15 agli appoggi e fi5/30 in campata. La soletta tra le travi è armata ortogonalmente alle travi con 1fi10/10 + 2fi6/30. Parallelamente alle travi sono state rilevate due barre fi 14. Benché tale opera sia presumibilmente antecedente all'entrata in vigore del R.D. del 1939 occorre specificare che lo spessore della soletta, pari a 6 cm, risulta inferiore a quello previsto dal R.D. e pari a 8 cm. Immagine 1 – Solaio tipo A 8 – tipo B): a travetti realizzati in opera e pignatte di alleggerimento in laterizio, presumibilmente riconducibili alle ricostruzioni post-belliche. I solai hanno differente altezza variabile tra 19 e 26 cm, i travetti hanno passo variabile pari a 40, 50, 55 o 62 cm e larghezza variabile tra 8, 12 o 15 cm. Lo spessore della caldana misurato in opera è variabile tra 3 e 6 cm. I banchinaggi risultano variabili tra 13 e 40 cm. Immagine 2 – Solaio tipo B – tipo C): a travetti in c.a.p. e pignatte, relative all'impianto degli anni '60 (terza ala). I solai al piano terra (copertura palestra) hanno spessore misurato di 20+6 cm e travetti con passo 55 cm; i travetti hanno larghezza inferiore pari a 15 cm e risultano armati, per quanto è stato possibile indagare, con 10 trecce a due fili da 2,25 mm ciascuno. Agli appoggi risulta un'armatura lenta integrativa pari a 3fi16 + 1 fi 10 superiori. Il banchinaggio risulta essere di 15 cm. I solai al primo e secondo piano hanno spessore misurato di 16+3 cm e travetti con passo 55 cm; i travetti hanno larghezza inferiore pari a 15 cm e risultano armati, per quanto è stato possibile indagare, con 10 trecce a due fili da 2,25 mm. Agli appoggi risulta un'armatura lenta integrativa pari a 3fi16 + 1 fi 10 superiori. Il banchinaggio risulta essere di 6 cm. Sui solai sono applicati i carichi permanenti portati derivanti dal massetto e dalla pavimentazione, di spessore misurato variabile tra 3 e 8 cm, nonché dal sottostante intonaco. Tranne che nell'ala 3 e in alcune aule sottostanti contigue all'aula magna nonché nei bagni, risultano praticamente assenti tramezzi di separazione tra gli ambienti, essendo le delimitazioni assolte dalle murature portanti di controvento. 9 Immagine 3 – Solaio tipo C Si rimanda per i dettagli ai rilievi contenuti nella relazione della Ditta 4 Emme Service S.p.A. Nel seguito della trattazione verrà determinata la capacità portante per ciascuna tipologia di solaio esaminata. Esame del solaio di copertura I solai di copertura risultano di tre tipi: – nei corpi 1 e 2, ad esclusione della copertura dell'aula magna e dell'aula di geografia, risultano del tipo a falde inclinate in laterocemento a travetti tipo Bausta, orditi su reticolo di travi in c.a. O in acciaio posti in sostituzione di una preesistente orditura in legno. Tale tipologia di copertura appare robusta e in buono stato di conservazione; – nel corpo 3 risulta una copertura piana praticabile realizzata con travetti di c.a.p; – la copertura dell'aula magna e della contigua aula risulta invece del tipo a falde inclinate su orditura lignea. Benché gli elementi lignei appaiono in apparente buono stato di conservazione, non si esclude, come peraltro riscontrato nel contiguo edificio “ex Scano”, che gli appoggi possano essere ammalorati. Nulla può inoltre dirsi sulle tavelle che sostengono il manto di tegole. 10 – Immagine 4 – Solaio ordito su travi in c.a. Immagine 5 – Solaio ordito su travi in acciaio Immagine 6 – Solaio ordito su travi in legno 11 Immagine 7 – Capriata dell'aula magna 12 Esame dell'orditura a supporto del controsoffitto Relativamente all'orditura in cemento armato, è costituita da travi di sezione 15x40 cm, luce netta di 7,10 m e passo 1,00 m. Le travi risultano continue sulle murature intermedie di supporto, mentre su quelle perimetrali risulta no incassate per circa 35 cm. Le armature sono costituite da: – 2fi 12 inferiori in mezzeria; – 2 fi 12 superiori e 1 fi 12 inferiore agli appoggi; – staffe fi 5/25 agli appoggi, fi 5/60 in campata. 1 fi 12 piegato a 120 cm dall'appoggio. Si rimanda per i dettagli ai rilievi contenuti nella relazione della Ditta 4 Emme Service S.p.A. Immagine 8 – Travi in c.a. a supporto del controsoffitto Relativamente all'orditura in legno, è costituita da travi”uso Trieste” di sezione 20x20 o 25x 25 cm e luce netta 7,10 m. Immagine 9 – Travi in legno a supporto del controsoffitto In entrambe le configurazioni le travi risultano in buono stato di conservazione. 13 Esame degli sporti delle coperture Sono realizzati tramite travicelli in legno con sovrastanti tavelle. Queste ultime appaiono in alcuni punti in uno stato di equilibrio precario. Immagine 10 – Sporti della copertura – Particolare sezione corrente Immagine 11 – Sporti della copertura – Particolare sezione d'angolo Immagine 12 – Sporti della copertura – Particolare tavelle danneggiate 14 Esame dei blocchi scala interni Con riferimento ai blocchi scala si evidenzia una palese insufficiente capacità portante dei parapetti che non risultano idonei a sopportare i carichi orizzontali previsti dalla vigente Normativa. Immagine 13 – Scala interna Immagine 14 – Scala interna 15 Esame delle scale di sicurezza Sono presenti due scale di sicurezza in acciaio, entrambe a ridosso della facciata lato cortile interno. Dall'esame della documentazione progettuale depositata nell' archivio storico della Provincia (si veda faldoni 4869/03) risultano progettate dagli ingg. Corradi, Montaldo, Crabu per un sovraccarico variabile distribuito di 4,00 kN/mq e un carico orizzontale distribuito sui parapetti pari a 1,50 kN/m come da Normativa allora vigente. Una delle due scale risulta realizzata nel 1996 dall'Impresa Fre.Du. (si veda faldone 14879), dell'altra scala non è stata invece reperita documentazione inerente la realizzazione. Entrambe le strutture appaiono ben realizzate e in ottimo stato di conservazione, idonee ad assolvere alla funzione per la quale sono state progettate. Immagine 15 – Scala esterna 16 Valutazione della sicurezza statica dell'edificio La valutazione della sicurezza sarà effettuata secondo quanto prescritto al Cap. 8 “Costruzioni esistenti” delle NTC08. Si procederà inoltre alla valutazione della sicurezza secondo la Normativa vigente all'epoca della ricostruzione (R.D. 2229 del 1939). Analisi dei carichi Si assume nel proseguio: - peso proprio strutturale cemento armato: peso proprio pignatte massetti e pavimentazione intonaco controsoffitti ove presenti 25,00 6,00 20,00 0,30 0,30 kN/mc kN/mc kN/mc kN/mq kN/mq - incidenza tramezzi ove presenti - carichi variabili: per ogni tipologia di solaio saranno determinati i carichi variabili compatibili con gli stessi. 1,60 kN/mq Determinazione del carico variabile caratteristico sopportabile dai solai Sono state esaminate le tipologie di solai investigate in sede di indagine. Le caratteristiche geometriche di ciascun solaio sono riepilogate nella seguente tabella. Tipologia solaio H [cm] b s inerv L [m] [cm] [cm] [cm] netta Ubicazione A1 Nervato 46 (camp) 54 (app) 20 6 300 7,00 2° Piano – Aule 63 e 71 A2 Nervato 51(camp) 70 (app) 25 6 300 7,00 1° Piano – Aula 35 B1 Laterocemento 25 15 5 50 7,00 2° Piano – Aula 52 B2 Laterocemento 23 12 3 62 7,00 1° Piano – Aula 34 B3 Laterocemento 24 12 4 55 7,00 2° Piano – Aula 81 B4 Laterocemento 25,5 8 5,5 40 7,00 1° Piano – Aula 53 C1 Precompresso 19 15 3 55 7,10 1° Piano – Aule 59 e 85 C2 Precompresso 26 15 6 55 7,10 Piano terra – Aula 29 17 dove: – – – – – H= altezza travetto; b= base travetto; s= spessore caldana; inerv= interasse nervature; Lnetta= luce netta; Per ciascun solaio è stato determinato il carico utile caratteristico sopportabile. E' stato inoltre eseguito il progetto simulato con riferimento al R.D. 1939 n°2229. Come da consuetudine dell'epoca (si veda Luigi Santarella “Il cemento armato”, vol 2°, edizione 1957) è verosimile che, per i solai di interpiano ad una campata su murature portanti, i momenti di calcolo adottati per il dimensionamento della sezione di mezzeria e di imposta siano rispettivamente pari a Md= 1/10 ql2 e Md= 1/18 ql2 . Relativamente alle caratteristiche resistenti dei materiali si assumono i seguenti valori: scamm= 4 N/mmq; sfamm= 140 N/mmq; tamm= 0,4 N/mmq Nelle tabelle a seguire vengono invece riportati per ciascun solaio: – la luce netta (Lnetta); – il carico permanente caratteristico Qk(perm) non comprensivo dell'incidenza dei tramezzi; – il carico variabile caratteristico QM,k(var) e QV,k(var) sopportabile per meccanismo di crisi dovuto rispettivamente al momento flettente e al taglio; – Qk(var) il carico variabile caratteristico del solaio calcolato come valore minimo tra i carichi utili determinati. Progetto simulato Tipologia Lnetta* solaio [m] Qk(perm) [kN/mq] QM,k(var)appoggio [kN/mq] QM,k(var)campata [kN/mq] QV,k(var) [kN/mq] Qk(var) [kN/mq] A1 7,00 2,17+1,10=3,27 0,56 2,51 0,78 0,56 A2 7,00 2,44+1,10=3,54 1,50 2,95 2,03 1,50 B1 7,00 3,59+1,50=5,09 -3,62 0,25 1,08 0,00 B2 7,00 2,69+1,90=4,59 -3,52 -1,62 -1,00 0,00 B3 7,00 3,03+0,9= 3,93 -2,73 1,35 O,33 0,00 B4 7,00 3,34+1,00=4,34 -2,84 2,55 -0,12 0,00 C1 7,10 2,54+0,90=3,44 - - 0,99 0,98 C2 7,10 3,74+0,90=4,64 - - 1,72 1,72 18 Verifica secondo NTC 2008 Tipologia Lnetta* solaio [m] Qk(perm) [kN/mq] QM,k(var)appoggio [kN/mq] QM,k(var)campata [kN/mq] QV,k(var) [kN/mq] Qk(var) [kN/mq] A1 7,00 2,17+1,10=3,27 7,04 4,18 1,07 1,07 A2 7,00 2,44+1,10=3,54 7,93 4,72 2,44 2,44 B1 7,00 3,59+1,50=5,09 -0,82 1,04 4,51 0,00 B2 7,00 2,69+1,90=4,59 1,23 -0,04 2,36 0,00 B3 7,00 3,03+0,9= 3,93 0,67 4,49 3,51 0,67 B4 7,00 3,34+1,00=4,34 2,19 7,85 4,15 2,19 C1 7,10 2,54+0,90=3,44 - - 3,21 3,21 C2 7,10 3,74+0,90=4,64 - - 5,12 5,12 * Si precisa che per quanto attiene il calcolo a flessione la luce di calcolo è stata assunta pari a quella netta maggiorata del 5% mentre per il calcolo a taglio si assume quella netta. Per i dettagli del calcolo si veda l'Allegato 1. 19 Conclusioni Solai tipo A e B Relativamente ai solai del tipo A (a nervature in c.a., presumibilmente risalenti al primo impianto dell'edificio) e quelli del tipo B (in laterocemento, presumibilmente risalenti alla ricostruzione post bellica) i calcoli effettuati sia con la Normativa dell'epoca che con la vigente, hanno evidenziato una insufficiente capacità portante dei solai stessi. Con riferimento alle NTC08 i coefficienti di sicurezza risultano infatti ben inferiori rispetto a quelli previsti anche in tema di edifici esistenti. In particolare risulta che il carico variabile caratteristico compatibile con i solai di tipo A è pari a 1,07 kN/mq mentre per quelli di tipo B risulta, in alcuni casi, addirittura negativo. Tuttavia le prove di carico effettuate hanno evidenziato un comportamento pressoché elastico lineare delle opere indagate, a denotare che con i carichi di prova i tassi di lavoro dei materiali non eccedono il campo elastico. Per tale ragione si ritiene che non sussista allo stato pericolo di crollo. Considerato altresì che le indagini effettuate dalla Ditta 4 Emme Service S.p.A. (che costituiscono parte integrante della presente relazione) escludono, allo stato, il rischio di sfondellamento degli intradossi dei solai, non si ritiene che sussista allo stato un pericolo immediato. Con riferimento al rischio sfondellamento particolare attenzione dovrà essere in ogni caso posta in tutti quegli ambienti che sono stati soggetti ad infiltrazioni provenienti dalle coperture o dai bagni. Immagine 16 – Infiltrazione su solaio Solai tipo C Relativamente ai solai tipo C (a travetti in precompresso relativi al corpo 3, edificato negli anni 60), benché il progetto simulato con la Normativa vigente all'epoca della realizzazione evidenzi insufficienze progettuali, con particolare riferimento alle resistenze a taglio degli orizzontamenti, le verifiche condotte con le NTC08 consentono l'utilizzo delle strutture con un carico variabile caratteristico pari a 3,00 kN/mq. 20 Copertura Le coperture in laterocemento e quelle a travetti in precompresso appaiono in buono stato di conservazione e in grado di assolvere alla loro funzione. Con riferimento alle orditure lignee non possono essere esclusi ammaloramenti in corrispondenza dei vincoli che ne pregiudichino la stabilità, come peraltro riscontrato in edifici contigui. Orditura a supporto del controsoffitto Sia le travi in c.a. Che quelle in legno appaiono idonee a sostenete i carichi derivanti da un controsoffitto di peso non superiore a 30 daN/mq. Per le travi in legno tuttavia non si possono escludere ammaloramenti degli appoggi che possono pregiudicarne la stabilità. Sporti delle coperture Dovrà essere verificato il vincolo del travicello a sbalzo rispetto alla muratura di supporto del quale allo stato non si ha nessuna informazione. Dovrà altresì essere verificata la stabilità delle tavelle di supporto del manto di copertura. Tutte le tavelle lesionate dovranno essere sostituite. Scale interne Si raccomanda l'esecuzione di un progetto di miglioramento dei parapetti. Scale di sicurezza esterne Come riscontrato nella documentazione depositata nell'archivio storico della Provincia dette strutture sono idonee a sostenere i seguenti carichi: – carico verticale uniformemente distribuito qk= 4,00 kN/mq; – carico orizzontale lineare Hk= 1,50 kN/m Essendo tali valori in linea con le Normative vigenti all'epoca della progettazione (presumibilmente D.M. 12/02/1982 e Circolare n°18591 del 09/11/1978) non si ritiene necessario alcun tipo di intervento. 21 Prescrizioni generali Nelle more dell'espletamento di un intervento di “miglioramento” delle capacità portanti dei solai e dei parapetti così come definito al § 8.4.2 delle NTC08 (“Rientrano negli interventi di miglioramento tutti gli interventi che siano comunque finalizzati ad accrescere la capacità di resistenza delle strutture esistenti alle azioni considerate....”), alla luce dei risultati soddisfacenti delle prove di carico effettuate, si ritiene che l'uso degli ambienti possa continuare con le seguenti limitazioni e prescrizioni: 1) tutti gli archivi, biblioteche e depositi debbono essere trasferiti al piano terra su vespaio; 2) tutti i locali non adibiti ad aule didattiche dovranno essere trasferiti al piano terra; 3) dovranno essere evitati affollamenti superiori al normale uso degli ambienti, quali quelli derivanti da manifestazioni, convegni o attività similari. Esito della valutazione dell'idoneità statica dell'edificio Visto quanto sopra, preso atto dell'esito delle verifiche effettuate, allo stato attuale non è possibile emettere il certificato di idoneità statica della struttura. Cagliari, 08/10/2015 il tecnico ing. Antonio Vincis Si allegano: – – – – – Allegato 1A) Valutazione della capacità portante secondo R.D. 1939 n° 2229; Allegato 1B) Valutazione della capacità portante secondo NTC08; Allegato 2A) Pianta piano terra; Allegato 2B) Pianta piano primo; Allegato 2C) Pianta piano secondo. Si considera parte integrante della presente relazione il rapporto n°4641-4644/CA redatto dalla Ditta 4 Emme Service S.p.A. 22