Determinazione della capacità portante del solaio al piano primo di

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Determinazione della capacità portante del solaio al piano primo di
PROVINCIA DI CAGLIARI
VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI SICUREZZA
DELL’EDIFICIO SEDE DELL'I.T.C. “MARTINI”
VIA S. EUSEBIO - CAGLIARI
RELAZIONE DI CALCOLO
Emissione:
Cagliari 23/09/2015
Revisione 1:
Cagliari 08/10/2015
Il tecnico
dott. ing. Antonio Vincis
Firmato da
VINCIS
ANTONIO
1
Indice generale
Premessa.....................................................................................................................................................3
Normativa di riferimento e verifiche..........................................................................................................3
Analisi storico critica e Normativa vigente all'epoca della costruzione....................................................3
Indagini condotte .......................................................................................................................................4
Caratteristiche meccaniche dei materiali...................................................................................................5
Indagini e stato di fatto delle strutture portanti..........................................................................................7
Esame delle prove di carico sui solai.....................................................................................................7
Esame della muratura portante...............................................................................................................8
Esame dei solai.......................................................................................................................................8
Esame del solaio di copertura..............................................................................................................10
Esame dell'orditura a supporto del controsoffitto................................................................................13
Esame degli sporti delle coperture.......................................................................................................14
Esame dei blocchi scala interni............................................................................................................15
Esame delle scale di sicurezza.............................................................................................................16
Valutazione della sicurezza statica dell'edificio.......................................................................................17
Analisi dei carichi................................................................................................................................17
Determinazione del carico variabile caratteristico sopportabile dai solai............................................17
Conclusioni..............................................................................................................................................20
Solai tipo A e B....................................................................................................................................20
Solai tipo C...........................................................................................................................................20
Copertura..............................................................................................................................................21
Orditura a supporto del controsoffitto..................................................................................................21
Sporti delle coperture...........................................................................................................................21
Scale interne.........................................................................................................................................21
Scale di sicurezza esterne.....................................................................................................................21
Prescrizioni generali.................................................................................................................................22
Esito della valutazione dell'idoneità statica dell'edificio..........................................................................22
2
Premessa
La presente relazione è tesa alla valutazione della capacità portante delle tipologie di solai individuate
nell’edificio sede dell'Istituto Tecnico Commerciale “Pietro Martini” in via S. Eusebio a Cagliari.
L'analisi condotta sulle strutture del fabbricato rientra nell'ambito di una più estesa verifica degli edifici
sede di istituti scolastici della Provincia di Cagliari.
Normativa di riferimento e verifiche
Le verifiche saranno condotte secondo le Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni di cui al Decreto
Infrastrutture 14/01/2008, nel seguito NTC08 e relativa circolare n.617 del febbraio 2009.
Ove pertinente si farà riferimento ai sovraccarichi previsti dal D.M.18 dicembre 1975 “Norme tecniche
aggiornate relative all'edilizia scolastica...”
In accordo con il cap. 8 “Edifici esistenti” par. 8.3 “valutazione della sicurezza” le verifiche si
effettuano esclusivamente allo stato limite ultimo (SLU).
Analisi storico critica e Normativa vigente all'epoca della costruzione
L'edificio, il cui impianto originario risulta essere dei primi decenni del 900 (si veda il sito internet
dell'Istituto), presenta una pianta a C con il lato lungo sulla via S. Eusebio (nel seguito “Corpo 1”, si
vedano le planimetrie in allegato), uno dei lati corti sulla via Grazia Deledda (nel seguito “Corpo 2”) e
il terzo lato prospiciente il cortile interno (nel seguito “Corpo 3”).
Durante i bombardamenti inglesi del 13 Maggio del 1943 subì pesanti danni (si veda la “Testimonianza
del Professor Beniamino Melis”, preside dell'Istituto negli anni della Seconda Guerra Mondiale,
pubblicata nel sito www.blogaventurareporter.blogspot.it) per cui si presume che la configurazione
attuale derivi da ricostruzioni effettuate in epoca successiva.
All'impianto originario, realizzato in muratura portante di pietrame e mattoni semipieni, sembrerebbero
riconducibili i corpi 1 (sulla via S. Eusebio) e 2 (sulla via Deledda), mentre il corpo 3, con struttura
portante in cemento armato, risulta essere stato realizzato nel 1965 dall'impresa Mozzarini su progetto
del 1962 (si veda il faldone 4711 dell'archivio storico delle Provincia).
La Normativa strutturale vigente all'epoca della ricostruzione post bellica dell'edificio risulta essere il
Regio Decreto 16 Novembre 1939 n. 2229 “Norme per la esecuzione delle opere in conglomerato
cementizio semplice od armato”, all'epoca del primo impianto non esisteva invece nessuna Normativa
cogente.
In epoca successiva (anni '90) sono state realizzate le scale di sicurezza anti-incendio in acciaio (si
vedano i faldoni 4869/03 e 14879 dell'archivio storico delle Provincia).
Altimetricamente l'edificio presenta due piani fuori terra oltre al piano rialzato.
Esclusivamente nella terza ala (quella realizzata negli anni '60) è presente anche un locale seminterrato
con destinazione palestra e un ulteriore piano fuori terra per un totale di tre piani.
La copertura dei lati sulle vie S. Eusebio e Deledda è a tetto, quella del Corpo 3 a terrazza praticabile.
3
Come detto l'edificio, ad esclusione del Corpo 3 che risulta essere realizzato con struttura a telai in
cemento armato, ha struttura portante verticale in muratura di pietrame sbozzato e mattoni semipieni.
Gli orizzontamenti sono essenzialmente di tre tipi:
– tipo A): a nervature costituite da travi in C.A. con solettina di collegamento, presumibilmente
riconducibili all'impianto degli anni '30;
– tipo B): a travetti realizzati in opera e pignatte di alleggerimento in laterizio, presumibilmente
riconducibili alle ricostruzioni post-belliche;
– tipo C): a travetti in c.a.p. e pignatte, relative all'impianto degli anni '60 (terza ala).
La copertura a tetto è dotata di controsoffitto vincolato a travi in cemento armato o a travi in legno “uso
Trieste”.
Indagini condotte
I dati di cui al presente studio derivano dal rapporto “Prove sperimentali in sito n. 4641-4644/CA”
redatto dalla Ditta 4 EMME Service S.p.A. datato 13 Agosto 2015, nonché dai sopralluoghi e dai saggi
fatti effettuare dallo scrivente.
4
Caratteristiche meccaniche dei materiali
Calcestruzzo
Per la determinazione delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo si è ricorso a prove di pull-out.
Avendo indagato 8 zone su un totale di circa 3500 mq di solai, si assumeranno nel seguito i parametri
relativi al livello di conoscenza “limitato” di cui alle NTC08.
Determinazione della resistenza del calcestruzzo in opera per strutture esistenti
Normativa di riferimento
- D.M. 14/1/2008 "Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni"
- Circolare 2/2/2009 n. 617
- Linee guida del C.S.LL.P per la messa in opera del calcestruzzo strutturale
e per la valutazione delle caratteristiche meccaniche del
calcestruzzo indurito mediante prove non distruttive.
Resistenze rilevate in situ
Zona
1
2
3
4
5
6
7
8
RC [N/mmq]
30,7
33,6
42,3
36,6
42,5
46,1
24,5
30,8
35,89 N/mmq
24,5 N/mmq
Trave controsoffitto
Trave controsoffitto
Trave piano terra - Aula 7
Soletta piano terra - Aula 7
Trave primo piano – Aula 41
Soletta primo piano – Aula 41
Pilastro palestra
Trave palestra
Media delle resistenze cubiche rilevate in opera
valore minimo delle resistenze cubiche rilevate in opera
Determinazione delle resistenze minima e media in funzione del livello di conoscenza
LC=
FC=
RC media=
1
1,35
35,89 N/mmq
si assume un livello di conoscenza "limitato"
fattore di confidenza relativo al livello di conoscenza
Media delle resistenze cubiche rilevate in opera
Rcmo=RC media/FC=
fcmo=
26,58 N/mmq
22,06 N/mmq
resistenza cubica media in opera (par. C8.2 "criteri generali" Circolare 617)
resistenza cilindrica media in opera
Rcmino=RC min/FC=
fcmino=
18,15 N/mmq
15,06 N/mmq
resistenza cubica minima in opera (par. C8.2 "criteri generali" Circolare 617)
resistenza cilindrica minima in opera
Determinazione della resistenza caratteristica
In analogia con quanto previsto al par. 11.2.6. "Controllo della resistenza del calcestruzzo in opera" delle NTC,
si assume che la resistenza media rilevata in situ sia non inferiore all'85% della resistenza media di calcolo
fcm=fcmo/0,85=
fcmin=fcmino/0,85=
n=
k=
25,96 N/mmq
17,72 N/mmq
8
5
resistenza media di calcolo
resistenza minima di calcolo
numero di zone indagate
coefficiente statistico (par. 10.3 Linee Guida)
Fck,1=fcm-k=
Fck,2=fcmin+4=
fck=min(1,2)=
20,96 N/mmq
21,72 N/mmq
20,96 N/mmq
(formulazione valida per n<15)
Rck=
25,25 N/mmq
resistenza cubica caratteristica
resistenza cilindrica caratteristica
Ai fini delle verifiche si adotta Rck 25.
5
Acciaio da cemento armato
Per quanto attiene gli acciai da cemento armato non sono state effettuate prove specifiche.
Tutte le barre esaminate sono del tipo liscio. Si assumerà nelle verifiche un acciaio del tipo usuale nella
pratica costruttiva dell'epoca corrispondente al tipo “dolce” di cui al Regio Decreto del '39, avente
snervamento non inferiore a fyk= 225 N/mmq che si assumerà quale valore caratteristico. Essendo tale
acciaio con caratteristiche di resistenza allo snervamento più bassa tra quelli normati dal R.D. Si ritiene
ingiustificata l'applicazione di ulteriori coefficienti di sicurezza quali i fattori di confidenza.
Acciaio da cemento armato precompresso
I travetti di cui ai solai del terzo corpo sono armati con trecce a due fili di acciaio armonico.
Si assumeranno nelle verifiche i seguenti valori:
fy(0,2)k = 160 N/mmq
fptk = 180 N/mmq
6
Indagini e stato di fatto delle strutture portanti
Esame delle prove di carico sui solai
Con riferimento alle planimetrie allegate al presente documento si individua l'ubicazione dei solai sui
quali sono state effettuate n°9 prove di carico e dei travetti a supporto del controsoffitto sottoposti a n°3
prove di carico.
Prova n°
Ubicazione
4641/1 CA
2° Piano – Corridoio- Lato via Grazia Deledda
4641/2 - CA
2° Piano – Corridoio- Lato via Sant' Eusebio
4641/3 - CA
2° Piano – Corridoio- Lato via Sant' Eusebio
4642/1 - CA
2° Piano – Aula 54
4642/2 - CA
3° Piano – Aula Scienze – Corpo 3(*)
4642/3 - CA
2° Piano – Aula 85
4642/4 - CA
Piano terra – Aula 29
4642/5 - CA
1° Piano – Aula 57
4642/6 - CA
1° Piano – Aula 39
4642/7 - CA
1° Piano – Aula 34
4642/8 - CA
2° Piano – Aula 63
4642/9 – CA
Solaio di Copertura - Aula scienze – Corpo 3(*)
(*)
Per quanto attiene il piano terzo del corpo 3 e la copertura non è stata reperita la planimetria.
Si rimanda al rapporto tecnico redatto dalla Ditta 4 Emme Service S.p.A per i dettagli e le risultanze
delle prove, con l'avvertenza che in tale documenti i corpi di fabbrica sono stati individuati in maniera
differente rispetto al presente studio.
L'esame delle prove di carico ha evidenziato che i diagrammi carichi-spostamento presentano un
accrescimento pressoché lineare delle deformazioni all'aumentare dei carichi, nonché un residuo
trascurabile, a denotare un comportamento sostanzialmente elastico delle strutture indagate. L'esito
delle prove di carico è da ritenersi pertanto positivo.
L'analisi condotta ha inoltre consentito di risalire al grado di vincolo dei solai. Il vincolo così
determinato sarà assunto ai fini della determinazione del carico utile che i solai possono portare in
sicurezza secondo la vigente Normativa.
7
Esame della muratura portante
La struttura portante verticale dell'edificio è costituita da muratura realizzata in pietrame, del tipo
“sbozzato”, e blocchi in laterizio del tipo semipieno.
Lo spessore delle murature al piano terra risulta variabile tra 65 e 75 cm. Alla staticità dell'opera
contribuiscono peraltro le murature di controvento ortogonali a quelle longitudinali.
Le murature risultano ben proporzionate e non sono presenti lesioni significative che possano fare
dubitare circa la staticità dell'opera.
Si ritiene pertanto che assolvano in sicurezza al compito di portare i carichi verticali permanenti e
variabili nonché i carichi orizzontali da vento.
Esame dei solai
Sono presenti tre tipologie di solaio:
– tipo A): a nervature costituite da travi in C.A. con solettina di collegamento, presumibilmente
riconducibili all'impianto originario. Le nervature hanno passo di 3 m e luce di circa 7 m. Al
netto della solettina di completamento dello spessore di 6 cm, le nervature risultano avere una
base di circa 20-25 cm e una altezza corrente di 40-45 cm, che diventa di 58-64 cm agli
appoggi. Le armature in ferro liscio risultano essere di 3fi20 inferiori in campata, 4 fi 22
superiori agli appoggi, 3 fi 20 inferiori agli appoggi. Le staffe risultano essere fi5/15 agli
appoggi e fi5/30 in campata.
La soletta tra le travi è armata ortogonalmente alle travi con 1fi10/10 + 2fi6/30. Parallelamente
alle travi sono state rilevate due barre fi 14.
Benché tale opera sia presumibilmente antecedente all'entrata in vigore del R.D. del 1939
occorre specificare che lo spessore della soletta, pari a 6 cm, risulta inferiore a quello previsto
dal R.D. e pari a 8 cm.
Immagine 1 – Solaio tipo A
8
–
tipo B): a travetti realizzati in opera e pignatte di alleggerimento in laterizio, presumibilmente
riconducibili alle ricostruzioni post-belliche. I solai hanno differente altezza variabile tra 19 e
26 cm, i travetti hanno passo variabile pari a 40, 50, 55 o 62 cm e larghezza variabile tra 8, 12 o
15 cm. Lo spessore della caldana misurato in opera è variabile tra 3 e 6 cm. I banchinaggi
risultano variabili tra 13 e 40 cm.
Immagine 2 – Solaio tipo B
–
tipo C): a travetti in c.a.p. e pignatte, relative all'impianto degli anni '60 (terza ala).
I solai al piano terra (copertura palestra) hanno spessore misurato di 20+6 cm e travetti con
passo 55 cm; i travetti hanno larghezza inferiore pari a 15 cm e risultano armati, per quanto è
stato possibile indagare, con 10 trecce a due fili da 2,25 mm ciascuno. Agli appoggi risulta
un'armatura lenta integrativa pari a 3fi16 + 1 fi 10 superiori. Il banchinaggio risulta essere di 15
cm.
I solai al primo e secondo piano hanno spessore misurato di 16+3 cm e travetti con passo 55
cm; i travetti hanno larghezza inferiore pari a 15 cm e risultano armati, per quanto è stato
possibile indagare, con 10 trecce a due fili da 2,25 mm. Agli appoggi risulta un'armatura lenta
integrativa pari a 3fi16 + 1 fi 10 superiori. Il banchinaggio risulta essere di 6 cm.
Sui solai sono applicati i carichi permanenti portati derivanti dal massetto e dalla pavimentazione, di
spessore misurato variabile tra 3 e 8 cm, nonché dal sottostante intonaco.
Tranne che nell'ala 3 e in alcune aule sottostanti contigue all'aula magna nonché nei bagni, risultano
praticamente assenti tramezzi di separazione tra gli ambienti, essendo le delimitazioni assolte dalle
murature portanti di controvento.
9
Immagine 3 – Solaio tipo C
Si rimanda per i dettagli ai rilievi contenuti nella relazione della Ditta 4 Emme Service S.p.A.
Nel seguito della trattazione verrà determinata la capacità portante per ciascuna tipologia di solaio
esaminata.
Esame del solaio di copertura
I solai di copertura risultano di tre tipi:
– nei corpi 1 e 2, ad esclusione della copertura dell'aula magna e dell'aula di geografia, risultano
del tipo a falde inclinate in laterocemento a travetti tipo Bausta, orditi su reticolo di travi in c.a.
O in acciaio posti in sostituzione di una preesistente orditura in legno. Tale tipologia di
copertura appare robusta e in buono stato di conservazione;
– nel corpo 3 risulta una copertura piana praticabile realizzata con travetti di c.a.p;
– la copertura dell'aula magna e della contigua aula risulta invece del tipo a falde inclinate su
orditura lignea. Benché gli elementi lignei appaiono in apparente buono stato di conservazione,
non si esclude, come peraltro riscontrato nel contiguo edificio “ex Scano”, che gli appoggi
possano essere ammalorati. Nulla può inoltre dirsi sulle tavelle che sostengono il manto di
tegole.
10
–
Immagine 4 – Solaio ordito su travi in c.a.
Immagine 5 – Solaio ordito su travi in acciaio
Immagine 6 – Solaio ordito su travi in legno
11
Immagine 7 – Capriata dell'aula magna
12
Esame dell'orditura a supporto del controsoffitto
Relativamente all'orditura in cemento armato, è costituita da travi di sezione 15x40 cm, luce netta di
7,10 m e passo 1,00 m.
Le travi risultano continue sulle murature intermedie di supporto, mentre su quelle perimetrali risulta
no incassate per circa 35 cm.
Le armature sono costituite da:
– 2fi 12 inferiori in mezzeria;
– 2 fi 12 superiori e 1 fi 12 inferiore agli appoggi;
– staffe fi 5/25 agli appoggi, fi 5/60 in campata. 1 fi 12 piegato a 120 cm dall'appoggio.
Si rimanda per i dettagli ai rilievi contenuti nella relazione della Ditta 4 Emme Service S.p.A.
Immagine 8 – Travi in c.a. a supporto del controsoffitto
Relativamente all'orditura in legno, è costituita da travi”uso Trieste” di sezione 20x20 o 25x 25 cm e
luce netta 7,10 m.
Immagine 9 – Travi in legno a supporto del controsoffitto
In entrambe le configurazioni le travi risultano in buono stato di conservazione.
13
Esame degli sporti delle coperture
Sono realizzati tramite travicelli in legno con sovrastanti tavelle. Queste ultime appaiono in alcuni
punti in uno stato di equilibrio precario.
Immagine 10 – Sporti della copertura – Particolare sezione corrente
Immagine 11 – Sporti della copertura – Particolare sezione d'angolo
Immagine 12 – Sporti della copertura – Particolare tavelle danneggiate
14
Esame dei blocchi scala interni
Con riferimento ai blocchi scala si evidenzia una palese insufficiente capacità portante dei parapetti che
non risultano idonei a sopportare i carichi orizzontali previsti dalla vigente Normativa.
Immagine 13 – Scala interna
Immagine 14 – Scala interna
15
Esame delle scale di sicurezza
Sono presenti due scale di sicurezza in acciaio, entrambe a ridosso della facciata lato cortile interno.
Dall'esame della documentazione progettuale depositata nell' archivio storico della Provincia (si veda
faldoni 4869/03) risultano progettate dagli ingg. Corradi, Montaldo, Crabu per un sovraccarico
variabile distribuito di 4,00 kN/mq e un carico orizzontale distribuito sui parapetti pari a 1,50 kN/m
come da Normativa allora vigente. Una delle due scale risulta realizzata nel 1996 dall'Impresa Fre.Du.
(si veda faldone 14879), dell'altra scala non è stata invece reperita documentazione inerente la
realizzazione.
Entrambe le strutture appaiono ben realizzate e in ottimo stato di conservazione, idonee ad assolvere
alla funzione per la quale sono state progettate.
Immagine 15 – Scala esterna
16
Valutazione della sicurezza statica dell'edificio
La valutazione della sicurezza sarà effettuata secondo quanto prescritto al Cap. 8 “Costruzioni
esistenti” delle NTC08. Si procederà inoltre alla valutazione della sicurezza secondo la Normativa
vigente all'epoca della ricostruzione (R.D. 2229 del 1939).
Analisi dei carichi
Si assume nel proseguio:
-
peso proprio strutturale cemento armato:
peso proprio pignatte
massetti e pavimentazione
intonaco
controsoffitti ove presenti
25,00
6,00
20,00
0,30
0,30
kN/mc
kN/mc
kN/mc
kN/mq
kN/mq
-
incidenza tramezzi ove presenti
-
carichi variabili: per ogni tipologia di solaio saranno determinati i carichi variabili compatibili
con gli stessi.
1,60 kN/mq
Determinazione del carico variabile caratteristico sopportabile dai solai
Sono state esaminate le tipologie di solai investigate in sede di indagine.
Le caratteristiche geometriche di ciascun solaio sono riepilogate nella seguente tabella.
Tipologia solaio
H
[cm]
b
s
inerv
L
[m]
[cm] [cm] [cm] netta
Ubicazione
A1
Nervato
46 (camp)
54 (app)
20
6
300
7,00
2° Piano – Aule 63 e 71
A2
Nervato
51(camp)
70 (app)
25
6
300
7,00
1° Piano – Aula 35
B1 Laterocemento
25
15
5
50
7,00
2° Piano – Aula 52
B2 Laterocemento
23
12
3
62
7,00
1° Piano – Aula 34
B3 Laterocemento
24
12
4
55
7,00
2° Piano – Aula 81
B4 Laterocemento
25,5
8
5,5
40
7,00
1° Piano – Aula 53
C1 Precompresso
19
15
3
55
7,10
1° Piano – Aule 59 e 85
C2 Precompresso
26
15
6
55
7,10
Piano terra – Aula 29
17
dove:
–
–
–
–
–
H= altezza travetto;
b= base travetto;
s= spessore caldana;
inerv= interasse nervature;
Lnetta= luce netta;
Per ciascun solaio è stato determinato il carico utile caratteristico sopportabile.
E' stato inoltre eseguito il progetto simulato con riferimento al R.D. 1939 n°2229. Come da
consuetudine dell'epoca (si veda Luigi Santarella “Il cemento armato”, vol 2°, edizione 1957) è
verosimile che, per i solai di interpiano ad una campata su murature portanti, i momenti di calcolo
adottati per il dimensionamento della sezione di mezzeria e di imposta siano rispettivamente pari a
Md= 1/10 ql2 e Md= 1/18 ql2 . Relativamente alle caratteristiche resistenti dei materiali si assumono i
seguenti valori:
scamm= 4 N/mmq;
sfamm= 140 N/mmq;
tamm= 0,4 N/mmq
Nelle tabelle a seguire vengono invece riportati per ciascun solaio:
– la luce netta (Lnetta);
– il carico permanente caratteristico Qk(perm) non comprensivo dell'incidenza dei tramezzi;
– il carico variabile caratteristico QM,k(var) e QV,k(var) sopportabile per meccanismo di crisi dovuto
rispettivamente al momento flettente e al taglio;
– Qk(var) il carico variabile caratteristico del solaio calcolato come valore minimo tra i carichi utili
determinati.
Progetto simulato
Tipologia Lnetta*
solaio
[m]
Qk(perm)
[kN/mq]
QM,k(var)appoggio
[kN/mq]
QM,k(var)campata
[kN/mq]
QV,k(var)
[kN/mq]
Qk(var)
[kN/mq]
A1
7,00
2,17+1,10=3,27
0,56
2,51
0,78
0,56
A2
7,00
2,44+1,10=3,54
1,50
2,95
2,03
1,50
B1
7,00
3,59+1,50=5,09
-3,62
0,25
1,08
0,00
B2
7,00
2,69+1,90=4,59
-3,52
-1,62
-1,00
0,00
B3
7,00
3,03+0,9= 3,93
-2,73
1,35
O,33
0,00
B4
7,00
3,34+1,00=4,34
-2,84
2,55
-0,12
0,00
C1
7,10
2,54+0,90=3,44
-
-
0,99
0,98
C2
7,10
3,74+0,90=4,64
-
-
1,72
1,72
18
Verifica secondo NTC 2008
Tipologia Lnetta*
solaio
[m]
Qk(perm)
[kN/mq]
QM,k(var)appoggio
[kN/mq]
QM,k(var)campata
[kN/mq]
QV,k(var)
[kN/mq]
Qk(var)
[kN/mq]
A1
7,00
2,17+1,10=3,27
7,04
4,18
1,07
1,07
A2
7,00
2,44+1,10=3,54
7,93
4,72
2,44
2,44
B1
7,00
3,59+1,50=5,09
-0,82
1,04
4,51
0,00
B2
7,00
2,69+1,90=4,59
1,23
-0,04
2,36
0,00
B3
7,00
3,03+0,9= 3,93
0,67
4,49
3,51
0,67
B4
7,00
3,34+1,00=4,34
2,19
7,85
4,15
2,19
C1
7,10
2,54+0,90=3,44
-
-
3,21
3,21
C2
7,10
3,74+0,90=4,64
-
-
5,12
5,12
* Si precisa che per quanto attiene il calcolo a flessione la luce di calcolo è stata assunta pari a quella netta maggiorata del
5% mentre per il calcolo a taglio si assume quella netta. Per i dettagli del calcolo si veda l'Allegato 1.
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Conclusioni
Solai tipo A e B
Relativamente ai solai del tipo A (a nervature in c.a., presumibilmente risalenti al primo impianto
dell'edificio) e quelli del tipo B (in laterocemento, presumibilmente risalenti alla ricostruzione post
bellica) i calcoli effettuati sia con la Normativa dell'epoca che con la vigente, hanno evidenziato una
insufficiente capacità portante dei solai stessi. Con riferimento alle NTC08 i coefficienti di sicurezza
risultano infatti ben inferiori rispetto a quelli previsti anche in tema di edifici esistenti. In particolare
risulta che il carico variabile caratteristico compatibile con i solai di tipo A è pari a 1,07 kN/mq mentre
per quelli di tipo B risulta, in alcuni casi, addirittura negativo.
Tuttavia le prove di carico effettuate hanno evidenziato un comportamento pressoché elastico lineare
delle opere indagate, a denotare che con i carichi di prova i tassi di lavoro dei materiali non eccedono il
campo elastico. Per tale ragione si ritiene che non sussista allo stato pericolo di crollo.
Considerato altresì che le indagini effettuate dalla Ditta 4 Emme Service S.p.A. (che costituiscono parte
integrante della presente relazione) escludono, allo stato, il rischio di sfondellamento degli intradossi
dei solai, non si ritiene che sussista allo stato un pericolo immediato.
Con riferimento al rischio sfondellamento particolare attenzione dovrà essere in ogni caso posta in tutti
quegli ambienti che sono stati soggetti ad infiltrazioni provenienti dalle coperture o dai bagni.
Immagine 16 – Infiltrazione su solaio
Solai tipo C
Relativamente ai solai tipo C (a travetti in precompresso relativi al corpo 3, edificato negli anni 60),
benché il progetto simulato con la Normativa vigente all'epoca della realizzazione evidenzi
insufficienze progettuali, con particolare riferimento alle resistenze a taglio degli orizzontamenti, le
verifiche condotte con le NTC08 consentono l'utilizzo delle strutture con un carico variabile
caratteristico pari a 3,00 kN/mq.
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Copertura
Le coperture in laterocemento e quelle a travetti in precompresso appaiono in buono stato di
conservazione e in grado di assolvere alla loro funzione.
Con riferimento alle orditure lignee non possono essere esclusi ammaloramenti in corrispondenza dei
vincoli che ne pregiudichino la stabilità, come peraltro riscontrato in edifici contigui.
Orditura a supporto del controsoffitto
Sia le travi in c.a. Che quelle in legno appaiono idonee a sostenete i carichi derivanti da un
controsoffitto di peso non superiore a 30 daN/mq. Per le travi in legno tuttavia non si possono escludere
ammaloramenti degli appoggi che possono pregiudicarne la stabilità.
Sporti delle coperture
Dovrà essere verificato il vincolo del travicello a sbalzo rispetto alla muratura di supporto del quale allo
stato non si ha nessuna informazione. Dovrà altresì essere verificata la stabilità delle tavelle di supporto
del manto di copertura. Tutte le tavelle lesionate dovranno essere sostituite.
Scale interne
Si raccomanda l'esecuzione di un progetto di miglioramento dei parapetti.
Scale di sicurezza esterne
Come riscontrato nella documentazione depositata nell'archivio storico della Provincia dette strutture
sono idonee a sostenere i seguenti carichi:
– carico verticale uniformemente distribuito
qk= 4,00 kN/mq;
– carico orizzontale lineare
Hk= 1,50 kN/m
Essendo tali valori in linea con le Normative vigenti all'epoca della progettazione (presumibilmente
D.M. 12/02/1982 e Circolare n°18591 del 09/11/1978) non si ritiene necessario alcun tipo di intervento.
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Prescrizioni generali
Nelle more dell'espletamento di un intervento di “miglioramento” delle capacità portanti dei solai e dei
parapetti così come definito al § 8.4.2 delle NTC08 (“Rientrano negli interventi di miglioramento tutti
gli interventi che siano comunque finalizzati ad accrescere la capacità di resistenza delle strutture
esistenti alle azioni considerate....”), alla luce dei risultati soddisfacenti delle prove di carico effettuate,
si ritiene che l'uso degli ambienti possa continuare con le seguenti limitazioni e prescrizioni:
1) tutti gli archivi, biblioteche e depositi debbono essere trasferiti al piano terra su vespaio;
2) tutti i locali non adibiti ad aule didattiche dovranno essere trasferiti al piano terra;
3) dovranno essere evitati affollamenti superiori al normale uso degli ambienti, quali quelli
derivanti da manifestazioni, convegni o attività similari.
Esito della valutazione dell'idoneità statica dell'edificio
Visto quanto sopra, preso atto dell'esito delle verifiche effettuate, allo stato attuale non è possibile
emettere il certificato di idoneità statica della struttura.
Cagliari, 08/10/2015
il tecnico
ing. Antonio Vincis
Si allegano:
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Allegato 1A) Valutazione della capacità portante secondo R.D. 1939 n° 2229;
Allegato 1B) Valutazione della capacità portante secondo NTC08;
Allegato 2A) Pianta piano terra;
Allegato 2B) Pianta piano primo;
Allegato 2C) Pianta piano secondo.
Si considera parte integrante della presente relazione il rapporto n°4641-4644/CA redatto dalla Ditta 4
Emme Service S.p.A.
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