LETTERA DA UN`AMICA Caro lettore, di solito non lo faccio, ma ti

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LETTERA DA UN`AMICA Caro lettore, di solito non lo faccio, ma ti
LETTERA DA UN’AMICA
Caro lettore,
di solito non lo faccio, ma ti scrivo perché mi rendo sempre più conto che senti
parlare (perlopiù in modo errato) di me e leggi, ascolti musica che parla di me, ma
nulla si sa e poco si dice sulla mia tribù, e questo è un vero peccato!
Perché, devi sapere, i miei amici sono molto simpatici e vorrei presentarteli ad uno ad
uno: Aarif, Abdul, Achille, Ada, Adamo, Adolf, Ai, Aja, Alberto, Alexis, Alicia,
Aminah, Amrit, Anju, Anna, Assar, Atzuko, Ayame… ma non vorrei annoiarti
perché certo sono proprio tanti.
Non amiamo metterci in mostra, siamo piuttosto timidi, ma nel gruppo la timidezza
non esiste, tra noi siamo SPIRITOSI, SPENSIERATI… in fondo i miei amici si
somigliano tutti, eppure sono così diversi.
A qualcuno fanno paura, ma come in ogni gruppo, tribù, nazione… c’è chi è buono,
chi è così così e chi è un poco di buono. Cattivi no, non più, da quando sono entrati
nel mio gruppo.
Non ci sono limiti d’età, accetto ogni genere di persona nel mio gruppo: bambini,
adulti, anziani… tutti sono i benvenuti. E non c’è da chiedersi come facciamo a
soddisfare gli interessi di tutti perché nella mia tribù siamo persone disinteressate:
non abbiamo nulla da perdere e nulla da guadagnare. Forse dovrebbe essere così
ovunque.
Sono una che non fa differenze né di sesso, né di razza, né di religione. Non sono
razzista. Non mi piacciono i gruppi esclusivi, quelli in cui lasci fuori qualcuno. Tutti
prima o poi entrano nel mio gruppo. Anche tu. Forse non sai quando, ma in quel
momento, pronto o meno, sarai con me e i miei amici. Non devi avere paura, io posso
essere Graziosa, Giocosa. Anche Gentile. Molto Gentile. Tutti aggettivi con la
settima lettera dell’alfabeto perché, vedi, io amo il sette. La completezza. La
perfezione. Ma anche… il riposo. (“il settimo giorno Dio si riposò” se ricordi).
Forse qualcuno di loro li hai già conosciuti anche tu, amico lettore, in un’altra vita.
Qualcuno dice che si possono avere dei contatti strani con loro ed è buffo come certa
gente ritenga di avere il privilegio di unirsi a noi prima del tempo.
Io, da buona amica ti dico: pensa a mantenere i contatti con le persone che hai vicino
e non preoccuparti per noi perché ci siamo sempre: non scappiamo anche se a volte
molti si dimenticano di noi.
Se ti domandi come si faccia a entrare a far parte della tribù non devi davvero
preoccuparti. Conosco io il modo per venirti a prendere. Un bel giorno mi vedrai e
capirai che è il momento. O forse non capirai bene…. Siamo davvero tutti unici e
irripetibili, in quel momento.
In verità alcuni dei miei amici mi hanno visto più volte prima di venire con me.
Uno in particolare ricordo. Era il 1940 quando l’ho visto per la prima volta ma non
l’ho portato con me. Era ancora un bambino di nove anni ed era ebreo. Suo papà era
stato catturato dalle SS mentre usciva un giorno dal lavoro, mentre lui e sua mamma
con la sorellina erano riusciti a scappare. Vivevano in una condizione davvero
disumana e quando mi ha visto non mangiava da tre settimane. Dava il suo poco cibo
alla sorellina, molto più debole di lui, ed era rimasto così senza forze. Prima di
prenderlo definitivamente lo vidi altre volte, o affamato, o sfinito dal lavoro del
campo, o ancora spaventato dai continui spari. Quando lo presi in braccio e lo portai
tra i miei amici sorrideva. Finalmente niente più spari o sofferenza. Solo silenzio e
pace. Tanta pace.
Ma non devi pensare che il mio gruppo sia dominato dal silenzio. È regnato da ciò di
cui uno ha bisogno: se hai passato tutta la vita a lavorare, trovi il tempo per rilassarti;
se sei stato sempre solo, ora hai tantissime persone con cui stare. I miei amici sono
nel posto giusto al momento giusto e questo è raro nei soliti gruppi.
Una mia amica, per esempio, è sempre stata molto riservata, di poche parole perché
aveva perso tutti i contatti con la sua più cara amica e da allora non aveva più avuto
nessuno con cui confidarsi su tutto. Quando sono andata a prenderla era su un letto
d’ospedale e pregava, pregava di poter rincontrare ancora una volta sola la sua
vecchia amica. Io l’ho presa in braccio e posso dirti che la sua amica non l’ha vista
una sola volta, ma la vede di continuo e vede molte altre persone con le quali parla,
parla… è tornata se stessa!
I miei amici sono tutti spontanei, sono così come sono, senza nessuna maschera. Nel
mio gruppo non c’è posto per le maschere, siamo già tanti.
Vi ho già detto che non amo i gruppi esclusivi? Forse mi sono dimenticata di dirvi
che con “non fare le differenze” intendo niente diffidenze, nessuna distanza, una
uguaglianza giusta. Cioè io prendo ciò che divide le persone e lo trasformo in ciò che
le unisce.
Non sai cosa è successo quando Cesare ha incontrato Garibaldi. Lo sapevi che sono
amici? No?? Appena si sono incontrati, vi dicevo, hanno iniziato a confrontare le
tecniche di guerra, le armi…Cesare era stupito dalla soddisfazione di Garibaldi nel
dire di aver unificato l’Italia quando lui, Cesare, aveva unito ben più di un piccolo
staterello e, il tutto, da solo e con molti nemici. Le loro discussioni sono davvero
interessanti e interminabili.
E cosa dire di Virgilio e Dante? Beh, sì lo so che si erano già incontrati, ma in un
sogno di Dante e alla completa insaputa di Virgilio. Quando si sono ritrovati nel mio
gruppo c’era, da una parte Dante che non stava più nella pelle perché davvero aveva
incontrato il suo idolo, dall’altra Virgilio che aveva sentito parlare di un certo Dante
che lo stimava e che si sentiva una rock star al suo concerto. Ora che si conoscono
davvero intimamente stanno lavorando a un libro che se ne fa un baffo della Divina
Commedia e dell’Eneide.
Ma la storia più emozionante secondo me è quella di Ettore e Achille. Sì quei due
soldati, uno principe troiano, l’altro acheo, figlio di una dea ritenuto immortale che si
sono scannati per tre giorni finché Achille non ha avuto la meglio e ha straziato il
corpo del nemico. Quando loro si sono rincontrati sulle prime non si sono neppure
degnati di uno sguardo, ma poi hanno iniziato a parlare e hanno capito che in fondo la
gloria non è tutto, ma l’amicizia è più importante e così hanno fatto pace!!
Ma non sono l’unico esempio di nemici dichiarati che, una volta entrati nel mio
gruppo, sono diventati veri amici. Parlo per esempio di Mario e Silla, Demostene e
Filippo…
Anche le storie d’amore tristi si realizzano: Romeo e Giulietta, Jack e Rose, Paolo e
Francesca, qui si amano per l’eternità.
Mi piace far sapere che nel mio gruppo si riescono a rompere le barriere del tempo e
dello spazio.
Devi capire che qui con noi c’è una migliore qualità di vita, o forse è meglio dire che
con noi si passa a miglior vita.
Ti aspetto dunque nella mia grande e pacifica tribù, dove potrai ritrovare persone
speciali che pensavi di aver perso per sempre.
Addio
La tua amica M.