Sacchetti:"Attenti alla mia Sassari"

Transcript

Sacchetti:"Attenti alla mia Sassari"
SACCHETTI
«ATTENTI ALLA
MIA SASSARI»
Il coach: «Sarà la mina vagante, è tornata a giocare
con lo spirito-Dinamo. Milano però resta la favorita»
L'intervista
Ha appena
firmato
per Brìndisi
ma il cuore
è sempre con
la squadra
tricolore
di Giampiero Marras
SASSARI
Rientrato in Sardegna dopo
il viaggio di aggiornamento negli Usa, con rimpatriata dai cugini Diener, coach
Meo Sacchetti ne approfitta
per gustarsi a tempo pieno
il mare di Alghero e Suntino
nel mese di maggio. Come
non ha mai potuto fare nei
sei anni precedenti trascorsi
alla Dinamo, visto che è sem-
pre stato impegnato nei play
off. E come spera di non poter fare la stagione prossima
a Brindisi, che l'ha chiamato
per rilanciarsi.
I play offvisti da chi li ha anche vinti, cosa conta di più?
«Sicuramente la condizione
fisica e mentale. Negli anni
noi ci siamo anivati sempre
bene con Sassari. E poi bisogna giocare senza guardare le
posizioni della stagione regolale che significano poco. Noi
da secondi fummo eliminati al primo turno da Cantù,
mentre da quinti abbiamo
vinto lo scudetto giocando
in trasferta, a dimosnazione
di come il fattore campo sia
importante ma non determinante».
La favorita è Milano?
«Sembrava potesse dominare dopo gli innesti di Sanders,
Kalnietis e Batista, e invece
non è stato così, anche per
colpa di qualche infortunio.
Ma resta nettamente la favorita per profondità di roster,
soprattutto se recupera Alessandro Gentile, almeno nelle semifinali. E' un vantaggio
da avere in squadra, anche se
non pochi dicono il contra-
rio. Da allenatore uno come
Gentile lo voiTei sempre a disposizione».
santi come quello di Vitali».
Reggio Emilia non ha mai
superato lo choc dello scudetto perso e affronta subito Sassari: che sfida sarà?
«Non credo che si augurassero di incontrare subito Sassari, o forse vogliono togliersi subito il dente e il dolore.
E' un quarto molto affascinante. Reggio Emilia è una
squadra basata sugli italiani e sui lituani. Sassari li ha
battuti due volte, però loro
non erano mai al completo».
diventare avversaria scomoda per chiunque?
«Credo di sì. Con l'inserimento di Paigo che è un giocatore
di grande talento può scombinare parecchie carte nel
campionato. E' un giocatore
di alto livello in Eurolega e ha
fugato i timori su una condizione precaria già nella gara
di mercoledì contro Avellino, segnando 18 punti e rimanendo in campo 31 minuti».
Avellino ha fatto 13 vittorie al ritorno: reggerà nei
playoff?
«Ha qualcosa dentro, altrimenti non si vince così tanto:
ha solidità e sicurezza, la coppia di play Marques Green e
Ragland che possono giocare insieme. E poi Nunnally
ha fatto un gran campionato,
da Mvp. Hanno una mentalità importante anche per la
corsa allo scudetto».
Cremona, un quarto posto
sorprendente?
«Sì è una sorpresa ed è passata attraverso infortuni pe-
SERIE A
Venezia Impreso Pargo: può
Pistoia, altra sorpresa?
«Sì, insieme con Cremona.
Anche loro hanno avuto molti infortuni ma si sono ripresi allafine,come dimostrano
i successi su Sassari e Capo
d'Orlando. Del resto, Esposito
aveva fatto bene da allenatore già l'anno scorso a Caserta, quando era quasi riuscito
a salvare la squadra».
Trento è la conferma...
«Eia accusato un paio di assenze per infortunio ma ha
risorse per non risentirne e
lo ha dimostrato arrivando
lontano in Eurocup»
E Sassari, la "sua" Sassari,
dalla quale è stato esonerato mesi fa?
«Una squadra da prendere
con le molle, una mina vagante con forti potenzialità in attacco e 3-4 giocatori che possono fare la differenza con 25-30 punti nelle
mani. Se almeno due di questi trovano la giornata, sarà
difficile per tutti. Aveva intrapreso una strada, ma non era
quella giusta per le caratteristiche della squadra: ora giocano con un altro spirito, con
10 spirito Dinamo»
11 giovanerivelazionee il veterano che può fare la differenza chi sono?
«Anche se è giovane Della
Valle ha già un campionato
alle spalle, e non è una sorpresa. Direi Lombardi di Pistoia che ha grande forza fisica e sta migliorando anche in
attacco. Veterani ce ne sono
tanti: Logan e Kaukenas anzitutto, ma sono curioso di
vedere Pargo».
cidenza?
«Quando sono stato esonerato mi hanno chiamato ad
Altamura per farmi diventare "altamurano nel mondo".
Sono andato in Puglia, ho fatto il turista e poi mi ha chiamato Blindisi: sembra tutto
collegato, sembra parte di un
disegno. Brindisi è una città
di mare e 0 mare mi ha sempre regalato buone sensazioni in carriera».
Ai play off non ci sarà Brindisi: sarà il suo obiettivo per
il prossimo anno?
«Adesso andiamo e cerchiamo anzitutto di fare una
squadra, poi verranno delineati gli obiettivi. Blindisi è una
città che ha passione e vive di
basket, ma ci vogliono fatti e
risultati, non proclami».
DRIPRODUZIONERISERVATA
«Armani in pole
soprattutto se
recupererà Gentile
uno che vorrei
sempre con me»
Ritorna in Puglia, a poco più
di cento chilometri da Alt a mura dove è nato: una coin-
«Avellino ha dentro
qualcosa di molto
speciale, altrimenti
non vincerebbe
così tanto»
«Lombardi
di Pistoia ha tutto
per diventare
il giovane italiano
rivelazione»
«Perché ho scelto
Brindisi? Le città
di mare mi hanno
dato sempre
buone sensazioni»
LA SCHEDA
62 anni, è di Altamura
Akognon, 30 anni, playmaker di Sassari CIAMILLO
MEO SACCHETTI è nato ad
Altamura il 20/8/53 e ha
iniziato a fare basket a
Novara, con Bob Rattazzi. Ala
piccola dal fisico massiccio
ma di grande intelligenza
tattica [fu coniata per lui la
definizione di play occulto] e
rapido di piedi [soprannominato Nureyev], Sacchetti ha
giocato con Asti, debuttato in
A2 e Al con il Gira di Ozzano
[B0] quindi cinque stagioni a
Torino. Poi è diventato
bandiera della Varese nel
dopo Morse. In serie A ha
accumulato 485 presenze e
realizzato 6.868 punti. Con la
Nazionale ha vinto l'oro agli
Europei del 1983 e il bronzo
due anni dopo, l'argento ai
Giochi del Mediterraneo nel
1983 ma soprattutto
l'argento all'Olimpiade di
Mosca del 1980 allenato dal
SERIE A
grande Sandro Gamba.
Ha iniziato ad allenare a
Torino, dove aveva lasciato un
ottimo ricordo da giocatore,
quindi è stato sulla panchina
di Asti, Bergamo, Castelletto
Ticino e Fabriano. In serie A ha
allenato Capo d'Orlando,
Udine e Sassari. Ha guidato la
squadra sarda per sei stagioni
e mezzo e 305 partite [coppe
europee comprese] conquistando la promozione in A,
due Coppe Italia [2014 e
2015], la Supercoppa 2014 e
lo storico scudetto del 2015
con un triplete che solo
Treviso e Siena erano stati
capaci di realizzare. Ieri
Brindisi ha ufficializzato il suo
ingaggio: accordo biennale
con un'opzione per la
stagione 2018-19
g.m.
ORIPR0DUZI0NE RISERVATA
Sacchetti, 62 anni: con Sassari ha vinto l'ultimo scudetto CIAMILLO
SACCHETTI
ATTENTI ALLA
n i
SERIE A
oAPMm.i