giornalino 2008 - 2009 - Istituto Cardinal Ferrari

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giornalino 2008 - 2009 - Istituto Cardinal Ferrari
Attimi fuggenti
Giugno 2009
Classe 5^ Primaria
exwté|ÉÇx
Cari ragazzi, pare ieri che,
entrando dalla porta, vi si
diceva: “Sss….la porta si
apre, la bocca si chiude!”.
Ed eccovi qui ora,
cresciuti, pronti a salire le
scale che vi portano alla
scuola media.
Abbiamo voluto bene a
tutti voi, abbiamo provato
a trarre il meglio da
ciascuno, cercando ogni
volta di rispettare l’unicità
di ognuno. A volte ci
siamo riuscite, a volte no,
e di questo vi chiediamo
scusa.
Vi abbiamo visti diventare
grandi e speriamo di
avervi aiutati a sviluppare
la capacità di affrontare la
vita.
Non importa se qualcuno
di voi dimenticherà
qualche
regola
grammaticale e qualche
formula per calcolare
l’area. Vorremmo che vi
ricordaste di tutto il bene
che vi abbiamo voluto e
gli insegnamenti di vita
che abbiamo cercato di
darvi.
Vi vogliamo e vi vorremo
sempre bene!
LA SCUOLA È INIZIATA
Quest’anno il nostro progetto è “Liberi di crescere”. Il logo è un mondo circondato da alcuni
animali con in mezzo due bambini.
Questo progetto vuole insegnarci a crescere in
maniera responsabile e a farci conoscere i veri
valori della vita.
Ogni bambino deve avere spazi per imparare e
anche per sbagliare, deve avere qualcuno accanto che lo incoraggi e che gli dica bravo quando se
lo merita.
Per questo è molto importante che ci sia una
forte collaborazione tra la scuola e la famiglia.
A settembre, appena iniziata la scuola, siamo
andati a trascorrere alcuni giorni in un agriturismo, dove abbiamo vissuto nuove esperienze in
mezzo alla natura, mentre il 20 maggio siamo
andati al parco zoo villa Pallavicino a Stresa, dove
abbiamo visto dal vivo molti animali come il lama,
l’orsetto lavatore, il castoro.
Ogni mese abbiamo guardato un film con protagonisti degli animali che ci hanno insegnato alcuni valori, per esempio Zorba ha cresciuto con
affetto la gabbanella anche se era diversa da lui.
Balto è disposto a sacrificare la sua vita per portare la medicina in città, anche a quelli che non
sempre l’hanno trattato bene. Il film che mi è
piaciuto di più è stato Bee movie che mi ha fatto
capire che anche il più piccolo dei lavori, se è
svolto bene, porta a tanto.
Sono contento che nella recita di fine anno interpreterò Adam, amico di Barry (Bee Movie).
Il progetto di quest’anno mi è piaciuto molto
perché mi ha permesso di stare a contatto con gli
animali e la natura e mi ha insegnato a rispettare
gli altri.
Luca B.
Il progetto di quest’anno è “Liberi di crescere”. Il
progetto intende aiutarci attraverso la visione di
cartoni animati, a comprendere diversi sentimenti
e situazioni particolari.
“La Gabbianella e il Gatto” ci insegnano: aiutare
chi ne ha bisogno: il “Re Leone”: ascoltare ciò
che viene detto; “Bambi”: stare attenti ad ogni
pericolo; “Dumbo”: ignorare le cattiverie; “Bee
Movie”: avwere forza d’animo…
Il logo del progetto è rappresentato da un cerchio azzurro con all’interno disposti tutti intorno
gli animali protagonisti dei cartoni.
Nel mezzo due bambini si tengono per mano.
Penso che questo progetto sia stato molto interessante perché ha unito il divertimento (la visione del cartone) con l’insegnamento (la morale
della storia).
Ora noi, ragazzi e ragazze di quinta, siamo “Liberi
di crescere” e ci auguriamo un buon inizio di
scuola media!.
Alessandra
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Attimi fuggenti
Mercoledì 10 settembre alle ore 8:00, dopo aver caricato le valigie sul
pullman e salutato i genitori, siamo partiti per il campo scuola di tre
giorni con destinazione Lenna, in Valle Brembana.
Noi, alunni di 5°, ci siamo fermati all’hotel Piazza Brembana e, dopo
aver sistemato le valigie in camera, ci siamo diretti tutti all’Agriturismo
Ferdy, una vecchia cascina ristrutturata molto bene che si trova in una
zona molto tranquilla.
Appena arrivati, ci hanno accolto le guide Ferdy e Alex, le quali ci hanno spiegato che lavorare in montagna non è facile e così ci hanno messi
subito alla prova.
Io ed un gruppo di bambini ci
siamo incamminati con Alice alla
ricerca di erbe selvatiche, come
l’origano e la menta.
Dopo averle raccolte, le abbiamo
messe dentro ad alcune gerle per
portale nell’agriturismo
ad essiccare in appositi cesti.
Una volta essiccate, queste erbe
verranno sgranate, messe ad
essiccare ed usate nella preparazione di gustose ricette o per
insaporire i formaggi.
Alice ci ha anche spiegato che
altri tipi di erbe possono essere
usate anche per curare malattie.
Dopo aver pranzato, noi bambini
abbiamo preso i conigli e li abbiamo coccolati.
Oltre ai conigli, c’erano anche tacchini, oche e maiali. Più tardi Alex ci
ha anche spiegato come fare a mungere le capre a mano e con la macchina e così, uno ad uno, abbiamo provato a farlo.
Alla sera, dopo cena, Alice ha cantato e ci ha fatto ballare.Stanchi, ma
soddisfatti delle belle esperienze vissute durante la giornata, abbiamo
raggiunto l’hotel e ci siamo addormentati…. Dopo aver chiacchierato un
po’ tra noi. Il secondo giorno ci siamo diretti in un locale adibito a casera e lì, le guide Ferdy e Alex, ci hanno spiegato come avviene la trasformazione del latte in formaggio, che poi abbiamo preparato.
Al pomeriggio ci siamo incamminati lungo la ciclabile e abbiamo visitato
una chiesa romanica in un antico borgo. La camminata è stata lunga ma
valeva la pena di vedere un paesaggio così suggestivo.
Alla sera abbiamo visto alcuni filmati sulla natura.
Il terzo giorno abbiamo imparato a conoscere meglio i cavalli, li abbiamo prima strigliati e poi cavalcati: è stato bellissimo.
In ultimo, abbiamo conosciuto le api, Ferdy, dopo aver indossato la tuta
e preso l’affumicatore si è avvicinato alle arnie e ha fatto scappare le
api, quindi ci ha spiegato come è fatto un alveare e come si ottiene il
miele che poi ci ha fatto assaggiare.
Dopo aver salutato e ringraziato le guide, siamo partiti per Cantù.
Questa vacanza è stata per me molto entusiasmante, difficile da dimenticare.
E’ stato molto bello vivere a contatto con gli animali e la natura, perché
anche se questi “NON PARLANO”, hanno molto da offrirci.
Anche i nostri insegnanti sono stati molto bravi a farci scoprire cose
nuove e diverse dal solito.
Elisa R.
La settimana scorsa la nostra classe, insieme alla 4° è andata al camposcuola di Scalvino in provincia di Bergamo. Appena arrivati, ci hanno
portati a vedere le nostre camere, poi ci siamo radunati tutti in cortile.
Ferdy, il proprietario dell’agriturismo ci ha parlato di come funziona la
sua fattoria. E’ arrivata subito l’ora di pranzo e abbiamo gustoso un
delizioso pranzetto. Nel pomeriggio siamo andati a visitare la stalla con i
cavalli, poi abbiamo visto il contadino che affilava la falce ed è stato
molto interessante. Infine Ferdy ci ha lasciati liberi per giocare prima di
cena. Dopo cena ci siamo radunati in una sala dove Alice, la figlia di
Ferdy ha cantato per noi, ci siamo divertiti parecchio. La mattina dopo
abbiamo fatto una ricca colazione e poi Nicolò ci ha mostrato come si
mungono le mucche e le capre.La seconda sera è venuto a trovarci un
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naturalista che ci ha raccontato tante cose interessanti,ed è stato
molto istruttivo vedere quali idee ha realizzato per riuscire a filmare gli
animali.Nel pomeriggio siamo andati a fare una camminata lungo la
pista ciclabile, ed è la cosa che avrei voluto ripetere. Al ritorno abbiamo cercato di costruire un muretto a secco con l’aiuto di Ferdy che ci
ha detto che ci vogliono precisione e concentrazione anche per realizzare i lavori pratici. Nel pomeriggio Ferdy ci ha mostrato come si toglie
il miele dalle arnie, e quando lo abbiamo tolto, lo abbiamo assaggiato
e abbiamo verificato che era molto buono.Verso sera è arrivato il
pullman e ci ha portati a casa.Mentre tornavamo a casa, mi sono reso
conto che ci si può divertire molto anche senza i propri genitori,e posso dire che in questo campo scuola mi sono divertito molto.
Massimo
Il camposcuola di quest’anno mi è particolarmente piaciuto perché ho
potuto approfondire la conoscenza della vita di montagna.
Ho soddisfatto alcune mie curiosità e soprattutto ho capito che fare
tutto a mano, come ad esempio mungere le capre o falciare l’erba non
è così facile come invece può sembrare. Mi è piaciuto molto il signor
Ferdy, che subito ci ha detto che avrebbe parlato con noi come se
fossimo degli adulti, ma capirlo non era affatto difficile. Infatti Ferdy,
che per noi era una guida, prima ci spiegava i lavori, poi ce li mostrava, infine toccava a noi eseguirli.
In questi giorni abbiamo fatto esperienze davvero particolari.
Dotati di gerle, siamo andati a raccogliere menta e origano, che, una
volta seccati, sarebbero serviti per cucinare. Abbiamo fatto il formaggio, anche se con scarsi risultati, però Ferdy ha detto che non l’avrebbe buttato, ma dato ai maiali, infatti ci ha spiegato che in montagna
non si butta via proprio nulla poiché il lavoro è molto più difficile che
in pianura.Ho trovato estremamente interessante la preparazione del
formaggio, ero molto emozionata anche perché era la prima volta che
lavoravo il formaggio.
Abbiamo potuto conoscere meglio i conigli, i maiali, i cavalli e le api.
Molto interessante è stata anche la serata in cui Baldovino Midali, un
amico di Ferdy grande conoscitore della fauna, ci ha mostrato alcuni
documentari che lui stesso ha girato. La mungitura delle capre si è
rivelata molto divertente. Credo, infatti, che l’occasione che mi si è
presentata non sarà facilmente ripetibile nella zona in cui abito. L’esperienza del campo scuola per me è stata sia istruttiva, sia educativa.
Istruttiva perché ho approfondito aspetti della vita di montagna e degli
animali che lì vivono, educativa perché ho capito che l’uomo è ospite
della natura e che per trarre il meglio da essa deve accettare alcuni
compromessi, Ferdy ha infatti spiegato che la sera i contadini vanno a
letto presto per svegliarsi altrettanto presto al mattino. Allo stesso
modo ho capito che l’alternarsi delle stagioni regola i loro lavori. Ma
soprattutto ho capito che la vita di montagna è molto più sana ma…
quanto è dura!
Micol
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Attimi fuggenti
Il giorno 10 settembre alle ore 8.00 siamo partiti per il campo scuola.
Da questo campo scuola ho appreso molte cose, che mi potranno servire anche in futuro. Ho imparato a lavorare faticosamente, a distinguere
diversi tipi di erbe, a mungere, e anche trascorrere poco tempo al telefono con la mia famiglia perché il tempo era limitato. Ma soprattutto ho
imparato a stare insieme ai miei amici e a conoscere meglio tutti i miei
compagni.
Devo dire che ho trovato molto interessanti le spiegazioni, le notizie, i
dettagli che ci hanno fornito riguardo alla vita in montagna, e, inoltre
raccogliendo erbe di diversa specie ho imparato a conoscere meglio
quello che mi circonda. Il secondo
giorno
abbiamo
cercato di fare il
formaggio. Il signor
Ferdy ci ha spiegato gentilmente le
procedure per fare
il formaggio. E’
stato davvero entusiasmante. Finita la
lavorazione,
non
abbiamo
potuto
mangiarlo, perché
avevamo le mani
sporche e non avevamo messo il sale. Ferdy l’ ha dato ai maiali, perché non è corretto sprecare il cibo. In questa bellissima esperienza ho imparato a mangiare
quello che mi servivano senza fare storie . Poi il cibo era davvero buono! La camminata è stata stupenda e appassionante, e certe volte bisognava essere pazienti. Ho appreso che il lavoro di squadra è molto importante, ma spesso bisogna contare solo sulle proprie forze. Concludendo, vorrei dire che questa piccola esperienza me la ricorderò per
tutta la vita, e andando avanti con gli anni spero mi potrà ricapitare di
nuovo di passare ancora qualche giorno in compagnia dei miei compagni!
Gaia
Quest’anno il campo-scuola si è svolto all’agriturismo Ferdy.
Quest’esperienza mi ha permesso di stare con i miei compagni a contatto con la natura e gli animali.
Fin dal primo giorno Ferdy ci ha insegnato a lavorare con molto impegno e serietà, mi sono divertita e ho imparato e scoperto molte cose.
Il lavoro del contadino è molto vario, infatti Ferdy è agricoltore, allevatore, apicoltore e boscaiolo.
In un agriturismo si svolgono anche altre attività, per questo Ferdy è
anche istruttore di equitazione e istruttore di canoa.
Durante la prima giornata ho imparato a conoscere l’origano selvatico e
la menta, spezie molto utili, inoltre ho imparato a prepararli per essere
essiccati e a sgranare quelli già secchi.
Queste erbe verranno conservate in vasi di vetro e utilizzate per la cucina.
La sera abbiamo dato da mangiare ai cavalli la loro razione di mangime
e di fieno. Ho imparato che il cibo ai cavalli deve essere dato distante
l’uno dall’altro altrimenti gli animali iniziano a litigare.
Il secondo giorno abbiamo fatto il formaggio utilizzando il latte munto la
sera prima. Abbiamo fatto una lunga camminata, dall’agriturismo a San
Giovanni Bianco.
La prima tappa è stata un borgo medioevale, in cui c’era la casa appartenuta alla famiglia Tasso che inventò il sistema delle poste.
La via principale di quel borgo era la “via Mercatorum”, da questa via
passavano molti mercanti. Siamo passati poi vicino alla casa di Arlecchino. Tornati all’agriturismo, abbiamo munto le capre.
L’ultimo giorno abbiamo cavalcato, accudito i cavalli e assistito alla mascalcia.
L’ultima attività a cui abbiamo partecipato è stata la smielatura.
Abbiamo visto com’era composta un’arnia e Ferdy ci ha spiegato la
differenza fra diversi tipi di miele.
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Grazie a Baldovino Midali ho imparato che esistono delle persone che
aiutano gli animali e la natura della valle Brembana e che ci sono animali stupendi di cui non sapevo quasi nulla.
In questi tre giorni tante sono le cose che ho imparato, ma soprattutto
che a tavola non si spreca niente e questo l’ho portato con me a Cantù o meglio …. a tavola.
Elisa G.
Il campo scuola di quest’anno mi ha insegnato ad essere più autonoma e più responsabile. Tutti noi abbiamo imparato a lavorare e a non
sciupare niente perché guadagnare è faticoso. Ho imparato a stare
con gli animali e non sempre al telefono con la mamma. Lavorare
impegna molto ma poi dà tante soddisfazioni. Ferdy, il proprietario, ci
trattava come adulti, per lui eravamo degli agricoltori, non dei turisti.
Ferdy e Alex ci facevano provare emozioni nuove che difficilmente
riproveremo: quando abbiamo munto, quando abbiamo preparato il
formaggio, quando abbiamo mangiato il miele appena tolto dall’arnia,
quando siamo andati a fare una passeggiata, abbiamo scoperto delle
località antiche, ciascuna con la propria chiesa, paesi che non mi sarei
mai sognata, abbiamo visto delle abitazioni antiche….
Il primo pomeriggio ci hanno insegnato a raccogliere le erbe. Abbiamo
raccolto la menta e l’origano selvatico. Le erbe si raccolgono per cucinarle. Quando siamo tornati, alla baita, abbiamo sgranato le erbe,
ormai secche, che avevano raccolto altri bambini, le abbiamo mangiate la sera stessa,cucinate in vario modo, erano appetitose. La mattina
seguente abbiamo imparato a fare il formaggio, però non l’abbiamo
mangiato noi perché avevamo le mani sporche, al posto nostro l’anno
mangiato i maiali, infatti Ferdy ci ha spiegato che in montagna il cibo
non va sprecato. Il pomeriggio siamo andati a fare una camminata
fino ad Aneta, il borgo nativo di Arlecchino. Noi eravamo stanchi e non
pensavamo a quello che avremmo visto, ma, appena arrivata all’antico
borgo, sono rimasta incantata dalla bellezza del paesaggio. Alla sera è
venuto un signore che si chiama Baldovino. Egli ci ha spiegato che
ogni mattina dalle cinque alle otto confeziona il pane e fa le consegne,
poi va alla ricerca di animali per fotografarli. Ci ha fatto vedere qualche trasmissione riguardante i suoi animali. Per riprenderli, nasconde
delle telecamere nel loro habitat naturale. In questa serata abbiamo
imparato ad amarli. L’ultima mattina ci siamo dedicati ai cavalli. Abbiamo imparato qualche nozione di mascalcia cioè a pulire gli zoccoli e a
cambiare i ferri. Bisogna prima di tutto togliere i ferri, poi tagliare
l’unghia e pulirla dallo sporco, dopo di che limarla e poi mettere al
cavallo il ferro nuovo. Dopo questo lavoro, siamo andati a cavallo e
abbiamo imparato che il cavallo è un animale pericoloso. Non dimenticherò mai la serenità dell’ambiente in cui ho vissuto questa esperienza e ho pensato con amore a Dio che ci ha dato tanti animali e ha
creato questa natura così bella. Insomma in tutte queste attività abbiamo conosciuto tante cose interessanti, soprattutto ci siamo trovati
in lieta compagnia e, evviva, le maestre non avevano i registri di scuola quindi niente voti!
w il campo scuola!
Federica
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Attimi fuggenti
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Al circo c’è una strana atmosfera: le mamme stanno aspettando con
ansia la nascita dei loro cuccioli.
Le cicogne consegnano ciascun cucciolo alla
propria mamma, solo la signora Jumbo non
riceve il suo piccolo ed è, perciò, molto triste.
E’ mattina e l’allegra carovana circense riprende il cammino, mamma Jumbo ha un’aria
sempre più triste e sconsolata.
All’improvviso, in cielo appare una cicogna che
domanda quale mamma sia ancora in attesa
del cucciolo.
Finalmente la cicogna consegna il fagottino
azzurro alla signora Jumbo che, emozionata e
trepidante, snoda il fagottino e coccola il suo
piccolo.
Le elefantesse si stringono attorno al nuovo arrivato e si complimentano
con mamma Jumbo. Un grosso starnuto mette in evidenzia le enormi
orecchie di Dumbo. Il piccolo cucciolo viene deriso dalle altre mamme e
perciò la signora Jumbo chiude la porta per restare sola con il suo piccolo, lo coccola e lo consola. Un gruppo di monelli, giunto al circo per
conoscere meglio gli animali che vi abitano, deride, stuzzica e maltratta
il piccolo elefante. La mamma offesa per le forti umiliazioni subite dal
suo cucciolo, si arrabbia e distrugge il tendone. Viene perciò rinchiusa in
una gabbia, allontanata dal suo Dumbo. L’ elefantino è molto triste e
solo, si sente abbandonato.
Un piccolo topino, Timoty, commosso dal pianto di Dumbo lo incoraggia
e lo invita a non vergognarsi di se stesso.
Il proprietario del circo, visto l’aspetto insolito e un po’ buffo di Dumbo
decide di attirare spettatori allestendo un numero da pagliaccio per il
piccolo elefante. Dumbo è offeso e umiliato, piange, si sente solo e
deriso da tutti. Solo Timoty gli sta vicino e, dopo uno spettacolo che si
conclude tra le risate del pubblico e i pianti di Dumbo, i due amici trascorrono insieme la serata. E’ mattino, Dumbo e Timoty si svegliano
tra i rami di un albero.
I due amici si chiedono come sia successo e capiscono di aver volato:
Timoty aiuta Dumbo a volare: le sue enormi orecchie, motivo di derisione e fonte di frustrazione sono in realtà delle meravigliose ali che consentono al giovane elefante di volare.
Gaia
Dumbo è stato deriso per le sue enormi orecchie. Ti è mai
capitato di sentirti offeso e umiliato da chi ti sta vicino? Racconta.
In seconda elementare la maestra stava facendo l’appello e, come
ottavo nome, chiamò Alessia D’Aniello, certi bambini risero sotto i
baffi. Io, poi, alla ricreazione mi isolai e mi chiesi perché. Questa storia
andò avanti per un po’. Alla fine della seconda cominciai a capire,
perché, un mio compagno di classe, mentre distribuiva i quaderni
rossi, venne vicino a me e mi chiamò Alessia agnello. Io dissi tra me:
-Ora basta, mi sono stancata di essere presa in giro!
Infatti lo sono andata a dire alla maestra. Patrizia lo ha sgridato. E da
quel momento non sono più stata presa in giro, e ho imparato che mi
posso difendere anche senza l’aiuto della maestra.
Alessia
Un giorno c’è stata una bambina che mi ha preso in giro perché ho i
denti da castoro. Io mi sono arrabbiato anche perché i denti da castoro li ha anche lei. Mi sono sentito offeso e perciò sono andato a dirlo
alla maestra. Quando la bambina mi ha offeso, eravamo a mangiare,
però io ero contento di avere i denti da castoro così almeno riuscivo a
mangiare meglio e a masticare senza fatica.
Matteo M.
Bambi è un lungometraggio d’animazione è ed considerato il quinto
classico Disney.
E’ stato prodotto da Walt Disney e distribuito nei cinema il 13 agosto
1942.
Il film è basato sul romanzo del 1923 “Bambi una vita nel bosco” dell’
austriaco Felix Salten.
Nel libro i protagonisti sono Bambi, il giovane
cerbiatto principe della foresta, i suoi genitori (il
grande principe della foresta e la sua compagna
senza nome), i suoi amici Tamburino, Fiore, Faline
sua amica d’infanzia e futura compagna.
CURIOSITA’
Per il film Disney ha cambiato la specie di Bambi
trasformandolo in un cervo dalla coda bianca in
modo da renderlo più visibile contro i variopinti
sfondi. Walt si era fatto costruire una macchina che permettesse di
disporre uno sfondo, composto da più piani in modo tale che il movimento della macchina da presa permettesse di rispettare le distanze.
Il film fece enorme colpo per il grande realismo delle immagini. Fino
ad allora nulla di paragonabile era mai stato prodotto nel mondo della
animazione da nessuno. I costi della produzione furono così elevati
che i lauti incassi del 1942 non riuscirono a colmarli.
Matteo M.
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Attimi fuggenti
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DA BAMBI HO IMPARATO...
* Bisogna sempre stare allerta perché il pericolo è in agguato.
(Benedetta)
* Per amore, si rischia anche la propria vita.
(Alessia)
* Meravigliarsi e stupirsi dinanzi alle cose semplici di ogni giorno.
(Micol)
* Mai tirarsi indietro davanti alle difficoltà.
(Riccardo)
* Salutarsi ogni giorno.
(Elisa R.)
* Rispettare le autorità.
(Lorenzo)
* Non offendere nessuno.
(Serena)
* Vivere felici, nonostante le difficoltà.
(Massimo)
* Comprendere quando arriva il momento di ritirarsi.
(Martina)
* La voglia di scoprire e di crescere.
(Elisa G.)
* Ascoltare i consigli di chi ne sa più di noi.
(Samuele)
* Dire solo cose belle e gentili.
(Camilla)
* Accogliere il prossimo.
(Federico)
* Non prendere in giro chi è in difficoltà.
(Alessandra)
Crescere: un’avventura bella e affascinante.
Da circa un mese ho compiuto dieci anni e da quel giorno mi sento più
grande.
La mia paura è che, quando si diventa adulti, aumentano le difficoltà e
quindi bisogna impegnarsi di più in tutte le cose.
Già da quest’anno mi sono accorto che i compiti richiedono maggiore
attenzione.
Anche durante gli allenamenti di calcio il nostro mister, Ivan, vuole
maggiore concentrazione.
La mamma ha iniziato a darmi più fiducia, infatti spesso mi manda da
solo a fare la spesa e io so già che devo stare attento a non perdere i
soldi e a controllare che il resto sia esatto.
Sono felice che l’anno prossimo andrò alle medie e cercherò di impegnarmi al massimo in modo di abituarmi a superare le difficoltà e a non
scoraggiarmi davanti ai problemi.
Luca B.
Balto è un film d’animazione prodotto negli U.S.A. nel 1995 dalla regia di
Simon Wells e dal produttore Steve Hickner, e le musiche di James Corner.
A New York City la nonna Rosie portò la
nipotina al parco, ad un tratto videro una
statua, la nonna spiegò alla nipotina che
quel ritratto era stato il suo eroe e le
spiegò…
“Durante quell’ inverno in Alaska,a None,
uno sperduto paese, scoppiò una grave epidemia di difterite e, per
avere la medicina utile per evitare che ci fossero troppi morti, bisognava fare un lungo tragitto tra neve e ghiaccio. Fu così che, per scegliere
la muta di cani adatta a resistere al freddo inverno polare, venne indetta una gara: chi l’avesse vinta, si sarebbe dovuto recare a prelevare il vaccino.
Fu così che si svolse una corsa con i cani da slitta; tagliò il traguardo
la slitta di Steel un cane prepotente innamorato di una cagnetta di
nome Jenna.
Jenna era una cagnetta che trainava il piccolo slittino di una bambina
che si chiamava Rosie.
Balto era solo un cane randagio, per metà lupo, che desiderava a tutti
i costi diventare un cane da slitta.
La mattina seguente la gara, la bambina si ammalò gravemente e
Jenna, la cagnolina, si preoccupò.
Balto, anche lui innamorato di questa cagnetta, voleva farsi notare e
decise di procurare la medicina, ma Steel non lo voleva con i suoi cani.
All’alba del giorno seguente partirono.
Il lungo viaggio non finiva mai. Finalmente arrivati presero la medicina
e, senza un attimo di tregua, ripresero il viaggio.
A none la situazione era disperata: non si avevano notizie di Steel e
dei suoi, così Balto decise di partire alla ricerca dei dispersi.
Steel si accorse della presenza di Balto, che, seppe conquistare la
fiducia degli altri cani dell’equipaggio, e allora si staccò dal gruppo.
Balto, alla partenza, segnò con le zampe la corteccia degli alberi per
ritrovare la strada giusta, però ,quando Steel si staccò dal gruppo,
per dispetto confuse le tracce e così mise Balto in seria difficoltà.
Balto non si perse d’animo e, alla fine, riconobbe la strada, riuscì a
tornare al paese e portare la medicina a tutti i bambini.
Jenna rimase contenta del gesto del suo eroe e si fidanzarono.”
La nonna riprese :
“ Per ringraziare il gesto eroico di Baltò che rischiò la vita per salvare
quella di tanti bambini, gli abitanti di None decisero di erigere in suo
onore una statua.”
Nonna Rosie si voltò un’ultima volta per ringraziare quell’animale un
po’ cane e un po’ lupo che tanti anni prima le aveva salvato la vita.
Serena e Giorgio
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Attimi fuggenti
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Il film si apre con il cucciolo di leone Simba che è presentato
agli animali della valle africana in qualità di futuro re.
Sua inseparabile compagna d’avventure è Nala, altra leonessa
coetanea e già promessa sposa.
I due cuccioli giocano e si divertono ma, ignorando gli avvertimenti di re Mufasa, i due cuccioli si cacciano in un grosso guaio
andando di nascosto al Cimitero degli Elefanti.
I due cuccioli sono stati tratti in inganno da Scar, zio di Simba
fratello di Mufasa, che trama di uccidere per conquistare il trono.
L’ agguato delle iene, per fortuna, fallisce ma il malvagio zio
escogita un piano ancora più diabolico che si conclude con la
morte di Mufasa.
Scar fa credere al piccolo Simba di essere responsabile della
morte del padre.
Scar,aiutato dalle iene, si insedia come nuovo dominatore delle
Terre del Branco.
Simba fugge, incapace di affrontare quanto successo, incontra
Timon e Pumbaa che lo educano a godersi la vita senza preoccupazioni.
Egli cresce fino a diventare un leone adulto, ignaro della sorte
della sua famiglia, fino a quando un giorno incontra casualmente Nala. La leonessa si è dovuta allontanare dal suo territorio di
caccia perché il governo di Scar ha causato una terribile carestia
e il branco è alla fame.
Simba si pone quindi il problema di quale sia il suo compito di
quale responsabilità si deve assumere. Raggiunge la terra natale e affronta il branco.
Scar lo accusa pubblicamente di aver causato la morte di Mufasa. Simba, sopraffatto ancora dai sensi di colpa, giunge vicino
alla morte. Scar confessa imprudentemente di essere il responsabile della morte del fratello.
Al termine di una furiosa lite, Scar viene sconfitto da Simba e,
successivamente dalle iene.
Simba riporta pace e serenità nella valle, diventando il re e dando alla luce un cucciolo con la sua compagna Nala.
Riccardo e Alessia
Un'ape di nome Barry Bee Benson resta sorpreso e amareggiato quando vede che ha una sola possibilità di carriera, il miele.
Alla ricerca di nuove prospettive si avventura fuori dall'alveare
ed infrange una delle regole cardine del mondo delle api: parla
cioè con un'umana, una fioraia di New York City di nome Vanessa. Barry rimane sconvolto nell'apprendere che gli umani
usano e mangiano da secoli il miele delle api, e infine realizza
che la sua vera vocazione è quella di intentare una causa contro la razza umana per il furto del loro prezioso miele. Barry
vince la causa e tutto il miele del mondo viene confiscato e
restituito alle api. Barry e Vanessa però presto scoprono che,
una volta tornato il miele di tutto il mondo alle api, queste non
hanno più un lavoro vista l'abbondanza del prezioso bene.
Barry realizza anche che senza l'impollinazione i fiori e tutta la
vita vegetale è destinata a morire così come tutta la vita sulla
Terra vista la mancata produzione di ossigeno. Per tornare alla
normalità, lui e Vanessa rubano i fiori ad una parata di rose in
California. Le api tornano al loro lavoro e ridanno il miele agli
umani, capendo che senza il loro miele e il loro verde questi
non possono essere felici e lo stesso vale per le api che senza
il loro lavoro non sanno che fare, in definitiva, sia api che umani ora stanno molto meglio. Barry diventa un membro delle
api deputate a prendere il polline dai fiori e all'impollinazione (i
cosiddetti fuchi-fichi) e aiuta a restaurare la normalità.
Luca C.
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Attimi fuggenti
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Il film è ambientato a Parigi nel 1910, narra le avventure della
gatta Duchessa e dei suoi cuccioli: Minou, Matisse e Bizet. La
famiglia di gatti abita felice in una grande casa in assieme alla
proprietaria, un'agiata e anziana borghese.
Proprio a causa dell'età avanzata Madame decide di fare testamento, lasciando ogni suo bene ai gatti ed in successione, alla
morte di quest'ultimi, al maggiordomo Edgar. Sfortunatamente,
però, quando convoca l'avvocato Hautecourt per redigere il
testamento la loro conversazione viene casualmente ascoltata
da Edgar che, dopo un primo momento di sconforto, decide di
sbarazzarsi dei gatti.
Così, mentre Duchessa e i gattini si esercitano nella pittura, nel
canto e al pianoforte, Edgar prepara loro una cena a base di
sonnifero che in breve li fa cadere in un sonno profondo assieme al loro amico, il topolino Groviera. Nella notte poi, quando
anche Madame dorme, carica Duchessa e i gattini su di un sidecar che guida fuori Parigi con l'intento di abbandonarli il più
lontano possibile.
Nel frattempo scoppia un temporale e Madame, preoccupata
che i gatti possano aver paura, realizza che sono scomparsi.
L'indomani ecco apparire a Duchessa un grosso gatto rosso.Canta e si muove con un ritmo musicale originale e accattivante. È Romeo ed è stato attratto dalla bellezza di Duchessa
anche perché, in un primo momento, non aveva notato i gattini
nella culla. L'incontro con Romeo è provvidenziale: accompagnerà Duchessa e i suoi gattini da madame che li abbraccerà
con grande gioia e inviterà Romeo a restare a casa con loro.
Serena e Luca C.
:
Marlin é un pesce pagliaccio che ha perso la moglie Coral e
tutti i suoi figli allo stato di uovo, uccisi da un barracuda. L'unico ad essere scampato è Nemo, pesce con una pinna atrofica,
su cui il padre riversa tutto l'affetto. Ma la troppa preoccupazione per il proprio figlio da parte di Marlin non fa altro che
allontanare quest'ultimo dal genitore. Un giorno mentre nuota
al largo per ripicca verso il padre, il piccolo viene catturato da
un subacqueo, che poi si allontana in motoscafo. Marlin lo
insegue ma subito lo perde. Al sub però cade una maschera
con scritto un indirizzo, "P. Sherman, 42 Wallaby Way Sydney,
Australia". Marlin si mette immediatamente alla ricerca della
maschera. Nel viaggio incontra Dory, una pesciolina chirurgo
che sa leggere la scrittura umana ma che soffre di perdita di
memoria a breve termine. Marlin,e Dory affrontano e superano le tante insidie che l’oceano di volta in volta propone ai due
piccoli pesci. Dopo tante peripezie, riescono a raggiungere il
porto di Sidney, facendosi poi trasportare fino allo studio del
dentista da un pellicano amico dei pesci nell'acquario. Quando
arrivano però, il dentista sta regalando Nemo alla nipotina, che
strapazza il povero pesce chiuso nel sacchetto, inducendo
Marlin a credere che il figlio sia morto. Dopo essersi fatto ritrasportare al porto, Marlin lascia sola Dory tra mille dubbi andandosene poi verso casa triste. Intanto, grazie a uno spettacolare intervento dei pesci nell'acquario, Nemo finisce catapultato nel lavandino dello studio e attraverso le fogne raggiunge
il mare, incontrando Dory che lo conduce da suo padre, e i tre
tornano a casa insieme per vivere felici e contenti.
Samuele ed Emanuele
8
Attimi fuggenti
Kengah, una gabbiana avvelenata da una macchia di petrolio,
riesce ad affidare in punto di morte il proprio uovo al gatto Zorba,un grosso gatto nero, strappandogli tre promesse: quelle di
non mangiare l'uovo, di averne cura finché non si schiuderà e di
insegnare a volare al nascituro. La gabbianella orfana viene
battezzata Fortunata (Fifì) dalla comunità dei gatti, e coinvolta
da Zorba nel compito difficile di allevare questa inattesa 'figlia'.
La piccola Fifì si trova di fronte uno strano compito: quello di
imparare a conoscersi e capire di non essere un gatto, prima di
imparare a volare. E intanto, al fianco degli amici felini, si trova
a dovere fronteggiare il pericolo rappresentato dai ratti che aspettano l'occasione per uscire dalle fogne, prendere il potere e
proclamare l'avvento del Grande Topo. Dopo molte difficoltà e
imprevisti, l'agguato dei roditori viene respinto. Ora la gabbianella può imparare a volare e, finalmente, ricongiungersi in aria
con i suoi veri compagni.
Quest’anno, ogni mese, abbiamo guardato un cartone animato
da cui abbiamo imparato molte cose. Il primo cartone che abbiamo guardato è stato Dumbo. Parla di un elefante con delle
orecchie molto grandi; è piuttosto sfortunato il povero Dumbo.
Infatti la mamma, che lo difendeva sempre quando veniva canzonato, viene rinchiusa in isolamento perché considerata pazza.
Però proprio il suo difetto si trasforma in magia, infatti le grandi
orecchie diventano ali che permettono all’elefantino di spaziare
nel cielo dimenticando le sciocche cattiverie di chi lo canzonava.
Da questo film abbiamo imparato che non bisogna prendere in
giro le persone diverse da noi.
Il secondo film che abbiamo visto è stato Bambi. Bambi é il
principino del bosco nel quale vive con la sua mamma e i suoi
amici Tippete, il Gufo e Fiore. Trascorre ore felici con i suoi amici.
Purtroppo un triste giorno un cacciatore uccide la mamma di
Bambi e grande è il suo dolore. Gli amici gli sono vicini, lo confortano e non lo lasciano mai solo; egli poi, li ricambierà salvandoli da un incendio sviluppatosi nel bosco.
Da questo film abbiamo imparato ad andare avanti e superare
8
ogni ostacolo confidando nell’amicizia.
Il terzo film che abbiamo visto è stato Balto; parla di un cane
che ha attraversato i ghiacci del Polo per portare una medicina
ad una bambina che stava per morire. Anche questo film ci ha
insegnato ad non arrenderci di fronte alle difficoltà se si vuole
raggiungere una meta.
Il quarto film che abbiamo avuto la fortuna di vedere è stato
Nemo; parla di un pesciolino che viene pescato e messo in un
acquario dagli uomini. Nemo non sopporta la prigionia ed escogita una via di fuga con l’aiuto degli amici pesci. L’itinerario
è piuttosto maleodorante, ma alla fine, dopo varie peripezie, lo
aspetta l’oceano vasto, azzurro che bagna le coste dell’Australia e nel quale ritrova suo padre al quale aveva disobbedito
pagandone le conseguenze. Attenzione quindi ad ascoltare
sempre i genitori anche se ci sembrano noiosi!!
Nemo ci ha insegnato a non arrenderci come ha fatto lui per
ritrovare suo padre.
Il quinto film che abbiamo visto è stato “Bee Movie”; il protagonista è un apecchiotto un po’ lazzarone: vuole salvare tutte
le api dagli uomini. Infatti nella comunità operosa delle api
non vuole scegliersi un lavoro, si meraviglia che le api in ventisette milioni di anni non si siano mai concesse un giorno di
ferie. Considera un furto inaccettabile la sottrazione di miele
alle api. Convince le altre api, perciò, ad interrompere il lavoro
e a non provvedere all’impollinazione. Però il paesaggio ne
risente, perde il suo aspetto gioioso perché i fiori non si riproducono più. Barry si rende conto che con la sua rivoluzione ha
alterato l’ordine della natura perciò con tutti i fuchi rimedia
distribuendo dappertutto il prodigioso polline.
Da questo film ho imperato a rispettare le leggi dello natura
che sono state fissate dalla mente prodigiosa di Dio.
Il sesto film che abbiamo visto è la “Storia di una gabbianella
e il gatto”. Kengah è una mamma gabbiano. Sfortunatamente
il mare in cui si è tuffata per cercare cibo è una distesa di petrolio. A fatica riesce a raggiungere la città e precipita su un
balcone di un’abitazione dove vive il gatto Zorba. La gabbiana
morente affida il suo uovo al gatto facendogli promettere che
non lo mangerà , che farà nascere il pulcino e che gli insegnerà a volare. Ci riuscirà con l’aiuto dei suoi amici gatti e dell’uomo. Questo film mi ha insegnato l’amore per la vita, la fratellanza e l’amicizia a non essere indifferenti ma ad aiutarci per
superare gli ostacoli.
L’ultimo film che abbiamo visto è “Gli Aristogatti”. La storia
parla di questa famigliola di gattini composta da mamma Duchessa e tre simpatici e allegri micetti. Vivono con un’anziana
signora in una lussuosa villa. Le giornate scorrono tra coccole,
cibi gustosi, giochi, canti e suonatine al pianoforte.
Un giorno la signora convoca il suo notaio e lasciare tutto in
eredità ai micini. Il maggiordomo Edgar origlia e, deluso perché non erediterà nulla, escogita un piano per liberarsi degli
animali:
addormenta con un sonnifero i gattini e li trasporta in aperta
campagna dove li abbandona. Fortunatamente i mici incontrano Romeo un gattone forte e robusto che li porterà in salvo
dalla loro padrona. Questo film mi ha insegnato a non essere
avida e pensare solo ai soldi, a non essere invidiosi e gelosi.
Mi sono piaciuti molto tutti i film perché, da ciascuno di essi
abbiamo potuto trarre grandi insegnamenti di vita.
Federica M.
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Attimi fuggenti
Ogni lunedì, durante il periodo d’avvento, noi, alunni della scuola primaria, ci incontravamo in sala caffé.
Il progetto di quest’anno, “Liberi di crescere” , ci vede impegnati a conoscere meglio le qualità degli animali che, pur nella loro
semplicità, hanno molto da insegnarci.
Così, in questi incontri settimanali, abbiamo conosciuto le qualità di alcuni animali.
La prima settimana d’avvento è stata dedicata all’asino e al bue
che furono scelti dall’angelo per andare ad assistere alla nascita
di Gesù per la loro umiltà e pazienza.
La seconda settimana abbiamo parlato solo dell’asino che sa di essere considerato da tutti un animale stupido e
ignorante però, quando fu scelto dall’angelo, si sentì importante e fiero di
se stesso perché fu proprio a cavallo
di un asino che Giuseppe portò in salvo il Figlio di Dio, fuggendo in Egitto.
Nella terza settimana parlammo del
cammello, in particolare di due esemplari che appartenevano ai Re Magi. I
cammelli non capivano perché i loro
padroni fossero partiti all’inseguimento di una stella. I due non
comprendevano che senso avesse fare tanta fatica. Quando
arrivarono A Betlemme, capirono lo scopo del lungo viaggio cioè
stare davanti al Figlio di Colui che li aveva creati, si dimostrarono quindi orgogliosi del viaggio effettuato.
L’ultima settimana d’avvento fu dedicata alle pecore che seguirono i pastori nonostante fossero ignare, anche loro, dello scopo
di quel viaggio. quando si trovarono davanti quel bellissimo
bambino, i loro cuori si aprirono e capirono tutto e furono liete
di essere state le prime ad accorrere alla grotta.
Ogni giorno della settimana, sempre in sala caffé, si trovava
una scatola in cui mettevamo delle offerte per i bambini meno
fortunati di noi.
Dopo aver messo l’offerta, potevamo accendere una fiammella
per dare luce anche ai loro cuori.
In classe, ogni mattina, durante il momento di preghiera, ripensavamo ai valori che gli animali, con il loro esempio, ci avevano
proposto, e, chiedevamo a Gesù di renderci umili, pazienti, perseveranti ubbidienti.
Elisa G. e Martina M.
9
Il giorno 13 dicembre 2008, alle ore 18.00, presso la chiesa
di Fecchio ci siamo riuniti per l’elevazione Natalizia. È una tradizione che si vede protagonista la nostra scuola da un po’ di
anni.
Tutti noi, bambini e ragazzi della scuola primaria, quel giorno
eravamo davvero emozionati mentre salivano sui gradoni posizionati davanti all’altare della chiesa per eseguire i canti insegnati dal Prof. Rizzi.
Hanno aperto l’elevazione i bambini della scuola dell’infanzia,
seguiti dai nostri amici di prima e di seconda, poi è il nostro
turno, insieme agli alunni di terza e di quarta.
Quando salimmo sui gradoni, vedendo tutte quelle persone,
avevamo paura di fare brutta figura e di non ricordarci più i
canti; all’ improvviso a tutti venne un attacco di tremarella e di
panico.
Iniziammo a cantare, e, come per magia, tutte le parole ci
tornarono alla mente. Alla fine eravamo felici e soddisfatti della nostra esibizione e ci piace pensare di aver aiutato i
“grandi”, cioè mamme e papà, con parole semplici e gioiose
armonie, a pregare per la nascita di Gesù.
Camilla e Gaia
A ottobre abbiamo cominciato ad imparare i canti che poi avremmo dovuto cantare all’Elevazione.
I nostri canti erano: “Sarà Natale se…”, “Notte Santa di Natale”, “ E’ Natale è Natale”, “ E’ nato un bambino”, “Alleluia Alleluia” e “Heal the world”.
Finalmente, dopo ore di prove, le abbiamo proposte nella chiesa di S. Carlo a Fecchio. Prima hanno cantato i bambini della
scuola materna, poi i bambini di prima e di seconda, dopo di
che hanno cantato i bambini di terza, quarta e quinta. Dopo i
bambini dell’ elementari hanno cantato i ragazzi delle medie e
poi il coro dei genitori, con i soprani che facevano i loro acuti e
i tenori che facevano i loro gorgheggi.
Alla fine hanno cantato i ragazzi del liceo. I loro cantii molto
ritmati, erano quasi tutti in inglese.
Poi, tutti insieme ,abbiamo cantato “Heal the world”. Durante
il ritornello, i genitori si sbracciavano con i loro accendini natalizi. Questo evento non è stata solo un’esibizione di canti, ma
un momento durante il quale abbiamo pregato tutti insieme:
alunni, genitori, insegnanti e suore.
Federica e Emanuele
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Attimi fuggenti
10
GLI ANIMALI DELLA QUARESIMA
All’inizio di Marzo, Suor Maria Grazia ci ha detto che ogni lunedì,
prima dell’inizio delle lezioni, dovevamo trovarci tutti in sala
caffé per incontrare gli animali della Quaresima.
Il primo animale di cui ci ha parlato è stato il gallo, che con i
suoi tre avvertimenti, ricordò a Pietro quello che gli aveva detto
Gesù prima di essere catturato dai soldati e di essere condannato alla crocifissione.
Ci ha poi parlato della balena, che ingoiò un profeta, Giona.
Quest’uomo fu ingoiato perché non aveva voluto dar retta a
Dio. L’uomo e la balena parlarono, Giona chiese perdono a Dio
e la balena lo lasciò, sano e salvo sulla spiaggia di Giaffa.
Il vitello rappresenta l’animale felice di essere offerto come cibo
alla tavola del perdono. L’agnello è segno del sacrificio:così come Abramo era pronto a sacrificare il suo unico figlio a Dio, il
Padre ha mandato Gesù a sacrificarsi per la nostra salvezza.
Infine, l’ultimo animale che Suor Maria Grazia ci ha presentato è
stata la colomba, simbolo dello Spirito e segno della pace e della speranza.
Da tutti questi animali abbiamo compreso quanto sia bello e
importante saper perdonare.
Luca C.
L’APOSTOLO
DELLE GENTI
San Paolo è stato l'apostolo delle genti, ossia il principale
missionario del vangelo di Gesù tra i greci e i romani. Fu
un grande persecutore della Chiesa cristiana fino a quando, mentre si recava da Gerusalemme a Damasco per
perseguitare i cristiani della città, venne accecato da una
luce e sulle sue palpebre si formarono come delle squame. Fu inoltre subito dopo chiamato da Gesù risorto, che
gli apparve lungo il cammino, e iniziò a predicare il Cristianesimo. Come gli altri missionari cristiani, si rivolse
inizialmente agli Ebrei, ma in seguito proseguì la sua
predicazione in altri territori : l'Arabia, la Grecia e la
Turchia. Fu fatto imprigionare dagli Ebrei a Gerusalemme con l'accusa di turbare l'ordine pubblico. Fu, perciò,
condotto a Roma, dove venne tenuto per alcuni anni
agli arresti domiciliari, riuscendo a continuare la sua
predicazione. Venne decapitato attorno al 64-67, durante la persecuzione di Nerone.
Inno all’amore
Prima lettera ai Corinzi, capitolo 13, 1-8.13
Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli,
ma non avessi amore,
sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che
tintinna.
Se avessi il dono della profezia
e conoscessi tutti i misteri e avessi ogni conoscenza,
e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le
montagne,
ma non avessi amore, non sarei nulla.
E se distribuissi in elemosina tutti i miei beni
e dessi il mio corpo per essere bruciato,
ma non avessi amore, a nulla mi gioverebbe.
L’amore ha un cuore grande,
l’amore agisce con benevolenza;
non è invidioso, non si vanta, non si gonfia,
non manca di rispetto,
non cerca il proprio interesse,
non si adira, non tiene conto del male ricevuto,
non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità.
Tutto scusa, tutto crede,
tutto spera, tutto sopporta.
Le profezie scompariranno,
il dono delle lingue cesserà
e la conoscenza svanirà.
L’amore non avrà mai fine.
Queste dunque le tre cose che rimangono:
la fede,
la speranza
e l’amore.
Ma di esse la più grande è l’amore!
11
Attimi fuggenti
Grande gioia
per la Chiesa di Bergamo e in tutte le comunità nel mondo dove sono presenti le suore
Sacramentine.
Sabato alle 11, nella Sala Clementina, Papa Benedetto XVI ha tenuto un
concistoro ordinario pubblico, nel corso del quale sono state annunciate
le canonizzazioni di 10 Beati fra cui madre Geltrude Comensoli, fondatrice della Congregazione delle suore Sacramentine di Bergamo.
La canonizzazione avviene dopo il riconoscimento della guarigione,
scientificamente inspiegabile, un bimbo bresciano di Agnosine, avvenuta
nel 2001.
Caterina Comensoli nasce a Bienno, in Valcamonica, il 18 gennaio 1847.
Fin dalla fanciullezza sente una precoce attrattiva verso l’ Eucaristia. A 7
anni, furtivamente, non avendo l’età prescritta, riceve la Comunione,
giurando eterno amore al Signore. Nel 1880, durante un pellegrinaggio
a Roma, espone a Leone XIII il suo ideale di un istituto contemplativo
dedito all’ adorazione eucaristica perpetua. Il Papa, le risponde:
“Figliola, non parlare di clausura. L’istituto che vuoi aprire sia pure consacrato al santo pensiero dell’ adorazione, ma devi raccogliervi la vita
attiva, per educarvi le fanciulle povere e specialmente le operaie”.
Leone XIII la invita perciò a coniugare la spiritualità eucaristica con
l’attenzione ai bisogni
Emergenti. Il 15 Dicembre 1882 Caterina inizia a Bergamo, in via Cavette (l’attuale via Sant’ Antonio)la congregazione delle sacramentine, in
cui superiore è Don Francesco Spinelli. Due anni dopo, veste l’abito
religioso e assume il nome di Geltrude. L’istituto conosce uno sviluppo
rapidissimo nel numero e nel carisma :adorazione eucaristica perpetua,
educazione della gioventù femminile, comprese orfane, malate e operaie. Purtroppo, sull’istituto si abbattono nubi, causate soprattutto dalla
mancanza di onestà da parte di protesi e benefattori e dalla inesperienza in ambito economico dello Spinelli.
Questo causa il fallimento economico della Congregazione (1889) a cui
segue un processo.
Madre Geltrude deve lasciare la casa madre, emessa all’ asta e trova l’
accoglienza a Lodi dal vescovo Giambattista Rota, che l’ 8 settembre
1891 erige canonicamente l’ istituto delle Sacramentine con immensi
sacrifici, nel 1892 l’ istituto torna a Bergamo dopo aver riscattato la casa
madre. L’opera conosce una rapida ripresa. Madre Geltrude, malata e
minata da sacrifici e privazioni, si spegne il 18 febbraio 1903, a 56 anni.
Nel 1906, l’istituto viene dichiarato di diritto pontificio .Il 1° ottobre
1989, Giovanni Paolo II iscrive Geltrude Comensoli nell’albo dei Beati. Il
15 marzo 2008 Papa Benedetto XVI riconosce la guarigione, scientificamente inspiegabile, avvenuta nel 2001 : Vasco Ricchini, di Agnosie in
provincia di Brescia, di 4 anni, colpito da una gravissima forma batterica
di meningite fulminante, era guarito dopo una veglia di preghiera alla
Comensoli a cui aveva partecipato tutto il paese. Attualmente le circa
800 suore Sacramentine sono presenti in Italia,Croazia,Africa(Malati,
Kenya) e Sud America (Brasile,Ecuador,Bolivia), sempre fedeli al carisma dell’adorazione, coniugato nell’attività apostolica, nell’educazione
della gioventù, nella promozione della donna e nel servizio alle Chiese
locali.
Matteo M. e Samuele
11
Un gruppo di ragazzi e ragazze dell’oratorio di Agnosine, un piccolo
paesino in provincia di Brescia, ha realizzato un musical sulla vita della
Beata Madre Geltrude Comensoli, la Madre fondatrice delle Suore
Sacramentine di Bergamo. Gli abitanti di Agnosie sono molto grati a
Madre Geltrude perché, proprio nel loro paese, ha compiuto un miracolo salvando una bambino e diventando così Santa.
Si tratta di un lavoro molto ricco, con musiche ed effetti speciali davvero coinvolgenti. Fabio e Stefania, due genitori, si sono occupati della
regia. Oltre agli attori sono stati coinvolti numerosi altri ragazzi che
hanno lavorato dietro le quinte e realizzato gli effetti speciali della
rappresentazione. Il musical descriveva splendidamente la vita di Madre Geltrude, dalla sua nascita alla sua morte.
C’erano tre suore, Teodolinda, Filomena e Irene che erano le
“narratrici”. Filomena e Teodolinda raccontavano alcuni fatti della vita
di Madre Geltrude che venivano poi descritti con maggior chiarezza da
suor Irene.
Si sono susseguite numerose scene con canti e danze che hanno ricordato le parole, la vita, i pensieri, i miracoli di Madre Geltrude.
I costumi, pur essendo molto semplici, erano valorizzati dagli effetti
speciali delle luci ed erano, comunque, in tono con le scelte di vita di
coloro che seguono le parole di Dio.
Lo spettacolo mi è piaciuto molto e mi ha insegnato che Madre Geltrude era una persona buona, corretta, generosa e altruista.
Elisa G.
Vasco, il ragazzo di
Agnosine, miracolosamente salvo per intercessione di Santa Geltrude
12
Attimi fuggenti
I medici l’avevano dato per spacciato e lui, in coma irreversibile per una
meningite fulminante dopo una notte trascorsa nella saletta della Rianimazione dell’ospedale Civile di Brescia con una reliquia della Beata Geltrude Comensoli infilata sotto la testa, ha riaperto gli occhi, si è girato di
lato e ha detto: “Mamma, dammi i vestiti. Voglio tornare a casa”. Era il
4 ottobre di due anni fa: della ri-nascita di Vasco, 4 anni, figlio di un
fruttivendolo di Agnosine, piccolo centro del Bresciano. A mettere la
reliquia della fondatrice dell’istituto delle suore Sacramentine sotto il
cuscino del piccolo morente era stata Suor Bianca, insegnante della
scuola materna frequentata dal bambino. Il vescovo Giulio Sanguineti
avverte: “Fino al pronunciamento definitivo della Congregazione per le
cause dei santi il miracolo resta presunto”. Ma, guardando il faldone
che raccoglie tutti gli atti del processo istruito dalla sua diocesi e che si
è concluso in forma solenne proprio nella parrocchiale del paese, aggiunge: “noi sapremo attendere fiduciosi”. Quanto basta per scatenare
applausi e lacrime tra suore in preghiera, mamme e papà sacerdoti
compiaciuti per la folla commossa che riempie la chiesa. Non sente il
bisogno di altre verifiche il piccolo: “miracolato”, Vasco, che ha assistito
alla cerimonia della chiesa dal primo banco della chiesa, con mamma
Rita, papà Ettore e la sorella Gaia. ”Lei, la suora “racconta al bambino”
e venuta vicino a me e mi ha toccato qui, sulla pancia. Io mi sono svegliato e i dolori erano passati”. A 17 mesi dalla sua straordinaria e inspiegabile guarigione il piccolo Vasco non ha più dubbi nel ricordare
quella notte, sin nei minimi particolari ì. “Non si rende conto di quello
che è successo è troppo piccolo – dice la mamma – del resto anche noi
fatichiamo ha comprenderlo fino in fondo”. Ricorda papà Ettore
“Avevamo già contattato le pompe funebri e io ero corso a casa per
sbrigare le ultime pratiche” mamma Rita non riesce a trattenere le lacrime: “è difficile spiegare sei li, con tuo figlio che è praticamente morto”.
I medici ti consolano dicendo che forse è meglio così, nella migliore
delle ipotesi Vasco sarebbe rimasto cerebroleso. Quando è arrivata la
suora con la reliquia ho pensato: qui sono tutti pazzi. E invece lui si è
risvegliato e non ha mai avuto segni del passaggio della malattia. I
medici sono restati senza parole e noi abbiamo esaurito anche le lacrime”. La testimonianza di Vasco- ma anche quella dei suoi genitori e dei
medici – è al centro del “processo investigativo diocesano” istruito dal
Tribunale nominato dal vescovo Sanguineti : giudice delegato don Franco della Vedova; promotore di giustizia mons. Angelo Bonetti; notaio
don Angelo Marini; vicenotaio Pierantonio Lonzoni. Gli atti sono racchiusi in tre falconi sigillati. L’ ”archetipo” ( che contiene gli originali)
resta nell’archivio della Curia; i “transunti” ( copie autenticate) sono
state affidati nelle mani del postulatore, padre Simeone, che è partito
ieri per Roma con il compito di esporli alla Congregazione per le Cause
dei Santi. Il caso di Vasco verrà vagliato da tre commissioni formate da
medici, teologi e cardinali. Se il responso sarà coincidente e la guarigione del bambino verrà giudicata “ scientificamente inspiegabile”, madre
Geltrude Comensoli potrà essere proclamata santa. Beata lo è già, dopo
un miracolo che le è stato attribuito alla fine degli anni ’70 del secolo
scorso. Sempre su un bambino, Solano, un piccolo brasiliano. “Avevamo
pregato per Vasco e continuiamo a pregare per la nostra fondatrice –
dice suor Bianca- sarebbe bello diventasse Santa proprio quest’ anno
nel centenario della sua morte”. Nunzia Vallini. La beata Suor Geltrude
Comensoli, fondatrice dell’Istituto delle suore sacramentine è stata proclamata beata nel 1989 da papa Giovanni Paolo II. Nata a Bienno
(Brescia) il 18 gennaio 1847, fu battezzata con il nome di Caterina e già
da ragazza manifesto il suo interesse per l’educazione delle donne della
LA VITA. Lavorò come domestica e dama di compagnia, ma nel 1882
riuscì a concretizzare il suo sogno con la fondazione della prima casa
dell’Istituto a Bergamo. Il riconoscimento pontificio giunse nel 1906 ma
Caterina Comensoli, diventata suor Geltrude, era morta il 18 febbraio di
tre anni prima.
12
Ciao, siamo Elisa, Alessandra, Benedetta e oggi vi racconteremo l’avventura che abbiamo vissuto a Bergamo il 15 febbraio con le suore
Sacramentine.
Ci siamo ritrovate in piazza Marconi alle 7:30 siamo partite, in pullman, alle 8:00 per arrivare alle 9:00 in Casa Madre.
Quando siamo arrivati, le suore ci hanno accolto e ci hanno dato un
foglietto con scritto il programma giornaliero.
Ci siamo recate in refettorio dove abbiamo lasciato gli zaini ed, assieme a suor Maria Grazia, siamo andate a messa con altre ragazze di
altri istituti.
Dopo la messa ci siamo divisi in due gruppi uno dei quali è andato in
adorazione e il nostro in sala teatro a vedere un cartone sulle “ Olimpiadi della Santità”; poi un breve intervallo e infine i due gruppi si
sono scambiati: noi in adorazione mentre le altre a vedere il cartone.
Alla fine della mattinata siamo andate a pranzare e poi c’è stato un
momento di ricreazione durante il quale con suor Maria Grazia siamo
andate a vedere la salma di Madre Geltrude, la sua stanza dove, aveva fatto una finestrella da cui riusciva a vedere Gesù- Eucaristia.
Abbiamo visto anche i ritratti, dalla prima all’ ultima Madre generale:
dal 1882 ad oggi.
Nel primo pomeriggio siamo andate a vedere lo spettacolo che riguardava vita di, ormai Santa, Madre Geltrude Comensoli realizzata da un
gruppo di ragazzi e di ragazze di Agnosie.
Gli abitanti sono molto grati a Madre Geltrude per il miracolo avvenuto
ad Agnosie.
Il piccolo Vasco, di soli quattro anni, in coma irreversibile guarì all’improvviso (grazie alle preghiere rivolte a Madre Geltrude da parte di
tutta la popolazione).
Era il quattro ottobre 2001.
I costumi dei ragazzi impegnati nel recital,pur essendo molto semplici,
erano valorizzati da molti effetti realizzati con le luci.
Lo spettacolo ci è piaciuto molto e ci ha fatto capire in modo più semplice la vita di Madre Geltrude.
Nel tardo pomeriggio ci siamo riuniti per tornare a casa.
Durante il viaggio in pullman abbiamo giocato tutto il tempo non
perché eravamo felici di tornare a casa ma perché eravamo felici della
bella giornata trascorsa.
Dopo un’ora siamo arrivati a Cantù, in Piazza Marconi, abbiamo visto
dove erano i nostri genitori e li abbiamo raggiunti e con loro siamo
tornati a casa.
Alessandra, Benedetta e Elisa G.
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Attimi fuggenti
13
Ieri, dopo la pausa pranzo, abbiamo avuto un incontro con il Signor
Mauro, la Signora Ivana e Luca il figlio della maestra Patrizia. Ci hanno
spiegato come si formano gli asteroidi, ci hanno dato informazioni riguardanti le misure dei pianeti, i satelliti e le stelle.
L’argomento che mi è piaciuto maggiormente sono stati i pianeti e le
stelle. Il sole è una stella , ha delle zone nere che si chiamate macchie
solari, all’interno delle quali si formano delle zone magnetiche, lì la temperatura è più bassa rispetto al resto della superficie.
Venere è un pianeta molto bello, nella parte esteriore la temperatura è
– 33 ° gradi °.
Le sonde non vi possono atterrare perché c’è tantissimo azoto, allora se
cercassero di atterrare, prenderebbero fuoco.
Marte è un pianeta molto curioso perché le sonde avevano trovato acqua, ma i corsi d’acqua si sono vaporizzati, in una diapositiva si è visto
l’innalzamento della superficie: sembrava che qualcuno avesse scolpito
una faccia!
Saturno è il mio pianeta preferito, oltre ad avere milioni e milioni di
cerchi, su Saturno, ai due poli, ci sono, come da noi le aurore di mille
colori bellissimi.
Alla fine ci hanno fatto vedere che il Sole non è la stella più grande ma
ce ne sono altre molto, molto più grosse. Mi è piaciuto molto e mi sembrava di essere diventato un astronomo.
Matteo G.
Il 19 novembre siamo andati al teatro Giuditta Pasta di Saronno per
assistere ad uno spettacolo sui diritti dei bambini dal titolo “Alice e i
diritti delle meraviglie.”
Le insegnanti ci hanno portato a vedere questa rappresentazione per
farci capire quanto è importante rispettare i diritti dei più piccoli.
Hanno dato vita a questo spettacolo due attori: Alice e la regina dei
cuori. Faceva parte della rappresentazione un pupazzo(che rappresentava il consigliere della regina).
All’inizio la regina, quando la bambina, pronunciava la parola diritto,
starnutiva, perché sosteneva che i bambini non avessero diritti, a
differenza degli adulti.
Alice però riuscì a spiegare alla regina che i bambini hanno molti diritti, ad esempio: diritto allo studio, alla famiglia, ad una abitazione, alla
salute, all’educazione …
Ad ogni diritto elencato da Alice la regina di cuori capiva il valore dei
diritti dei bambini, perciò durante un’ udienza dichiarò tutti i diritti dei
bambini obbligatori.
Questo spettacolo ci ha fatto capire quanti bambini soffrono nel mondo, e che, se non vengono aiutati, non potranno mai essere felici.
In tutto il mondo ci sono bambini che non hanno un nome e quindi
non possono essere riconosciuti e essere chiamati. Ci sono dei bambini
che non che, non potendo premettersi di andare a scuola, sono costretti a lavorare fin da piccoli, senza poter imparare a leggere, a scrivere, a convivere con gli altri;
addirittura certi bambini vengono trattati come schiavi.
Noi speriamo che tutto ciò possa finire e che tutti i bambini, indifferentemente da dove vengono o da cosa fanno, possano essere trattati
come persone e non come animali o strumenti da lavoro.
Camilla, Matteo G, Luca B e Filippo.
La conferenza mi è piaciuta molto, soprattutto la parte in cui Mauro
faceva vedere i pianeti e i video. Mi è piaciuto molto il video di Venere
che passa davanti al sole. Mauro ci ha fatto scoprire molte cose nuove e
ci ha ripetuto anche nozioni che sapevamo già. Anche Ivana ci ha fornito molte informazioni sul sistema solare; ad esempio i diametri dei pianeti. Mi ha stupito molto anche Luca che ci ha raccontato alcune storie
mitologiche legate ai pianeti, ci ha spiegato molto bene da che cosa
derivano i nomi dei pianeti. E’ stato bello conoscere nuovi aspetti del
cielo e avere notizie riguardo le stelle. Mi è piaciuto molto il video finale
dove ogni pianeta era più grande dell’altro. Posso dire che è stato bello
e che Mauro, Luca e Ivana ci hanno spiegato molto bene le bellezze del
cielo.
Massimo
Il giorno giovedì 22 gennaio ci siamo recati in sala teatro per ricevere
la visita di Maria che ci ha fatto conoscere una nuova città, di nome
“Fumo City”. I cittadini erano: Schizz lo Stressato e Stress lo Schizzato,
Miss Fotocopia che copiava ogni persona che incontrava, cambiava
anche le sigarette per compiacere gli altri,Fiatone e Fiatona che non
riuscivano a fare un gradino perché gli veniva subito il fiatone, Zanna
Gialla aveva i denti gialli perché fumava delle sigarette che rovinavano
i denti, Bullo e Pipa. Bullo andava sempre in giro con una pipa e la sua
moto; al posto del motore anche lei aveva una pipa!
Nella città ci sono addirittura tre sindaci che sono: Lady Nicotina,
Mister Monoxi e Gian Catrame.
Lady Nicotina rende più faticosa la circolazione del sangue, convince il
cervello, senza di lei, così è difficile smettere di fumare.
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Attimi fuggenti
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E infine c’ era un gruppo di ragazzi di
nome:
V.I.S.P.!!!!
Cercavano di far smettere ai cittadini di
fumare con l’ impegno di:
-non fumare neanche morto.
-stare alla larga dalle nuvole di fumo.
-spiegare ai cittadini che il fumo fa male.
-non accettare le sigarette.
Speriamo che un giorno noi ragazzi V.I.S.P. riusciamo a far smettere ai
cittadini di smettere di fumare.
Luca C.
In città giunse il carnevale, l’ atmosfera divenne festosa, scherzosa e
simpatica.
Proprio quel giorno vennero a visitarci nella nostra scuola due bravissimi attori che ci narrarono il festoso carnevale degli animali.
Per iniziare, si presentarono a noi dicendoci che per ogni animale che
avremmo visto sullo sfondo ci sarebbe stata una piccola danza o dei
gesti per imitarli.
Il primo animale fu … il leone!
Sullo sfondo apparvero delle impronte di leone e come sottofondo una
simpatica musichetta. Noi imitammo il leone, ruggendo e fingendo di
camminare come dei leoni.
Il secondo animale fu la gallina che tentava di fare un uovo e con il
nostro aiuto ci riuscì.
Il prezioso uovo, come un trofeo, venne consegnato nelle mani di
Matteo:un bambino di seconda.
Mercoledì 18 febbraio, siccome era il giorno dedicato festeggiamenti
della Madre fondatrice della nostra scuola, le suore ci hanno offerto la
colazione a scuola. Bisognava perciò alzarsi dal letto prima di tutti gli
altri giorni. Arrivati a scuola c’era la suora ad aspettarci e a dirci dove
bisognava andare. Entrati a mensa, la suora ci ha fatto dire la preghiera
per ringraziare Gesù che ci dà da mangiare ogni giorno; poi ci ha fatto
entrare e le signore della mensa erano pronte per servirci una varia e
ricca colazione, infatti c’erano: latte, tè, cacao, yogurt, fette biscottate,
miele, marmellata e nutella. Scelto cosa mangiare per colazione, ci siamo seduti a tavola.
È stato inusuale e divertente iniziare la giornata scolastica al tavolo della
colazione tutti insieme!
Matteo M. - Giorgio
Ed ecco comparire davanti a noi il terzo animale. Il grande elefante
del circo che danzava e si esibiva davanti all’ immensa folla.
Come equilibrista salì sul palco una dolce bambina che dimostrò di
saper restare in equilibrio su una gamba sola mentre gli arrivano addosso molti coriandoli.
Arrivò poi il grande, invincibile,strabiliante asino-somaro. Imitammo le
sue “belle” orecchie da somaro.
Arrivò poi un animale strano, un po’ deformato, anzi non era proprio
un’ animale era … un pianista! Non c’entrava per niente con tutti gli
animali, ma suonava rilassanti musiche di Beethoven.
Infine la sinfonica danza dei cigni ci fece quasi addormentare.
La canzone finale comprendeva tutti gli animali: c’era chi saliva sul
palco per danzare e chi no.
Fu davvero un carnevale strabiliante!
Le nostre suore, per festeggiare la Beata, ormai Santa, Madre Geltrude,
ogni anno il 18 Febbraio ci offrono la colazione a scuola.
La colazione a scuola ci viene offerta per ricordare il giorno in cui Madre
Geltrude è salita al cielo.
Prima di andare in refettorio a consumare la colazione si recita la
“preghiera di ringraziamento”.
E’ una colazione ricca di cibo che però non fa male alla salute.
Gli alimenti proposti sono diversi, infatti vengono proposti latte, the,
cioccolata, succhi, acqua, marmellate, miele, frutta mista, fette biscottate, biscotti vari, cereali e yogurt.
La colazione a scuola è un ottimo momento da vivere insieme alle suore, ai bambini delle altre classi, alle insegnanti e ai propri amici.
Elisa G. e Gaia
Federico e Massimo
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Attimi fuggenti
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Giovedì 2 Aprile gli alunni di 3°-4°-5° sono andati alla villa di Minoprio.
Stefania ci ha accompagnati durante tutta la visita.
Appena arrivati, Stefania ci ha accompagnati nella scuola dove attraverso dei corridoi siamo arrivati in una stanza dove delle persone ci
hanno offerto un pezzetto di torta e del tè.
Quando abbiamo finito la colazione Stefania ci ha portato in un, aula
fuori dalla villa, dove ci ha spiegato la vita delle api, la regina vive 5
anni e ha il compito di compiere il volo nuziale dove i fuchi più forti la
fecondano,da quel momento il suo compito è solo quello di deporre le
uova.
Il fuco è l’ape maschio, ha il compito di fecondare la regina e poi muore, vive fino a 50 giorni. I fuchi che non fecondano la regina in autunno
vengono cacciati dall’alveare e sono gli unici della famiglia delle api a
non avere il pungiglione.
L’ape operaia vive 30 giorni, all’inizio è spazzina, poi è nutrice, poi è
produttrice, poi diventa guardiana e infine diventa bottinatrice.
Stefania ci ha dato un foglio di cera e un filo, noi abbiamo realizzato
una candela con la cera delle api.
Alla fine abbiamo provato diversi tipi di miele:acacia, castagno e melata,
ma chi voleva poteva fare acquisti.
Poi siamo andati in un’ altra stanza,la stanza della smielatura dove Stefania ci ha fatto vedere cera, cera ricoperta di miele e le cellette di alcune regine.
Prima di pranzare
siamo andati a vedere
delle arnie e più il
tempo passava più api
uscivano a farsi vedere, abbiamo mangiato
un delizioso risotto alla
mela, un buonissimo
arrosto all’ arancia e
un gelato panna e
fragola.
Alla fine del pranzo
sono
arrivate
due
signore che ci hanno spiegato la piramide alimentare.
Alla fine la guida ci ha accompagnato a fare il giro del parco e ci ha
mostrato molte piante tra cui una aveva un tumore ma incredibilmente
non è ancora morta. Subito dopo siamo andati in un negozio per acquistare piantine.
Dopo ci siamo spostati in una serra dove abbiamo trapiantato delle
piantine di basilico e ognuno ha preso la sua piantina. Infine ci siamo
incamminati per il pullman. Io, Lorenzo, ho visto un coniglio e gli ho
fatto tre foto. Era bellissimo: di un marrone chiaro, rossastro. Così si
concluse la giornata.
Lorenzo e Marina
Ciao, siamo Elisa e Riccardo e oggi vi racconteremo come si è svolta la
nostra gita all’ azienda agricola di Minoprio.
Ci siamo ritrovati in Piazza Marconi alle 8:30 con le nostre insegnanti
per prendere il pullman. Quando siamo arrivati in villa, a Minoprio, le
insegnanti ci hanno accompagnato in sala mensa dove abbiamo consumato una colazione offertaci dalla ditta Sodexo. Dopo la colazione abbiamo incontrato la nostra guida, una ragazza molto giovane di nome
Stefania.
Stefania chi ha accompagnato in un laboratorio dove ci ha dato indica-
zioni sulla vita delle api e sulla produzione del miele.
Le api sono divise in tre tipi:
l’ape regina è la più grande dell’alveare. Per nascere regina deve essere nutrita sei giorni con pappa reale e la sua celletta è costruita lunga
e stretta.
L’ape regina può deporre 2500 o 5000 uova al giorno circa e può vivere fino a 5 anni.
I fuchi sono i maschi e il loro compito è di fecondare l’ape regina, in
un volo molto lungo e chi non ci riesce perciò morirà di fame o di
freddo o torna all’alveare da dove, però in autunno viene cacciato.
L’ape operaia è la più piccola dell’alveare. Per nascere operaia deve
essere nutrita 3 giorni di pappa reale e3 giorni con un miscuglio di
acqua, miele e polline. I suoi incarichi sono molti:spazzina,nutrice,
bottinatrice, guardiana e architetto.
Dopo la breve spiegazione di Stefania, ci siamo recati intorno al tavolo
didattico dove abbiamo realizzato una candela con dei fogli di cera
d’api.
Abbiamo avuto anche la fortuna di provare tre tipi di miele:l’acacia, il
castagno e la melata.
Ci siamo spostati in una sala dove abbiamo visto com’è fatta un’arnia
e gli strumenti usati per la smielatura.
L’arnia è suddivisa in più piani:l’apicoltore, nel primo piano, inserisce
una scatolina dove mette il cibo per l’inverno.
Nel secondo piano si trovano nove telaini per la produzione del miele,
infine nell’ultimo piano, ci sono le cellette per la nascita delle larve.
Gli indumenti di un apicoltore sono una tuta protettiva, guanti, cappello con retina e stivali.
Ci sono inoltre tre macchine utili all’apicoltore per la smielatura.
Dopo una visita al mondo delle api, ci siamo recati in due serre diverse.
Una serra era di clima mediterraneo mentre l’altra di clima tropicale.
Le piante erano in ogni serre molto diverse per esempio in una c’erano
piante comuni come le grandi margherite,nell’altra piante esotiche
come il banano.
Dopo le serre ci siamo recati nella sala pranzo dove,sempre la ditta,
Sodexo ci ha offerto il pranzo.
Alla fine del pranzo abbiamo incontrato due nutrizioniste che ci hanno
spiegato la funzione del cibo.
Dopo pranzo siamo andati a fare un giro per il parco dove abbiamo
visto tre piante secolari, una pianta malata di cancro e comuni piante
da giardino.
Siamo entrati in una serra di vendita dove ogni bambino ha comprato
almeno un fiorellino o una pianta grassa.
L’ultimo lavoro didattico l’abbiamo svolto in una serra piantando una
piantina di basilico che abbiamo portato a casa. Stefania ci ha distribuito un vasetto che noi abbiamo riempito di terra. Nel centro abbiamo un buco dove abbiamo inserito una piantina. Stefania ci ha accompagnato fino all’uscita della villa dove abbiamo trovato il pullman che
ci ha riportato a casa dai nostri genitori.
Elisa G. e Riccardo
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Attimi fuggenti
Giovedì 2 Aprile i ragazzi di terza,
quarta e noi di quinta siamo andati a
visitare il parco di Minoprio. E’ stata
una gita istruttiva e affascinante.
Appena entrati nella scuola, il personale della ditta Sodexo ci ha offerto
una deliziosa colazione.
Camminando velocemente sotto la
pioggia, siamo arrivati in un laboratorio dove Stefania (la nostra guida)
ci ha spiegato la vita delle api e che
cosa fa un apicoltore. Stefania ci ha
detto che esistono tre tipi di api:
l’ape regina, i fuchi e le api operaie.
Sempre nel laboratorio abbiamo
costruito una candela con la cera
delle api. Poi abbiamo provato tre
tipi di miele:quello di acacia (dolce),
quello di castagna (amaro) e la mielata.
Ci siamo poi recati in un altro laboratorio dove Stefania ci ha mostrato
gli strumenti dell’apicoltore tra cui: l’affumicatore, la tuta, la centrifuga,
il raschietto e il maturatore. Ci siamo recati, prima di andare a pranzo a
visitare le serre: quella mediterranea e la serra tropicale. Dopo aver
visitato le serre ci siamo recati a pranzare ed il menù era davvero speciale: il risotto con le mele, la carne all’arancia con il contorno di patate
e il gelato con panna e fragola.
Al termine della visita ci hanno dato la possibilità di acquistare delle
piantine veramente belle. Tutti noi abbiamo accolto la possibilità.
Come ultima attività siamo andati con Stefania a piantare il basilico.
Il momento più triste è stato quando siamo dovuti salire sul pullman per
tornare a casa.
Martina e Micol
La federazione per l’educazione sportiva dei ragazzi ha organizzato,
come tutti gli anni, la “Giornata dello Sport” a Cantù. Pure noi, alunni
del Cardinal Ferrari, siamo stati invitati a partecipare alla manifestazione.
Dopo esserci ritrovati alla mattina di sabato 9 maggio 2009 al centro
sportivo di Cantù, abbiamo cominciato gli sport. A partecipare alla mattinata c’erano tutte le scuole di Cantù ed una di Vighizzolo. Per distinguere i ragazzi delle singole scuole, avevamo delle magliette con colori
diversi. Noi del Cardinal Ferrari indossavamo una maglietta rossa. Accompagnati dalla maestra Patrizia, abbiamo praticato lo sport del salto
in lungo, per poi spostarci al lancio del vortex. Vicino alla postazione del
lancio del vortex c’era un’insegnante di che ci ha fatto provare delle
mosse di karate. Abbiamo provato il calcio, il pugno e la parata media.
Dopo il karate abbiamo avuto una pausa in cui gli staff ci hanno offerto
del tè e del succo d’arancia. Poi abbiamo ripreso l’attività con la corsa di
velocità, di cui abbiamo fatto in totale 4 scatti. Dopo aver bevuto dell’acqua, ci siamo spostati nel campo da calcio dove abbiamo fatto un
percorso con i coni e con un tiro in porta per concludere l’esercizio.
Dopo aver terminato anche questo sport, ci siamo recati al percorso ad
ostacoli, che prevedeva salto di piccoli ostacoli, passaggio dentro un
cerchio, rotolamento su dei tappeti, equilibrio su di una trave e dei giri
intorno ad un cinesino. Gli ultimi sport sono stati degli esercizio con la
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palla. basket, tennis e pallavolo. Dopo aver praticato tutti gli sport,
siamo andati nel campo da calcio sotto le tribune per il Saluto delle
Autorità. Abbiamo fatto una specie di sfilata insieme a tutti i ragazzi
delle varie scuole.
Ogni gruppo di ragazzi portava uno striscione con il nome della scuola.
Tutti i genitori si sono raccolti sulle tribuna per assistere alla sfilata.
Filippo
I nostri amici più piccoli, di prima e di seconda, si sono recati a visitare
il Parco Faunistico “Le Cornelle”.Il Parco è stato inaugurato nel1981 ed
è sorto inizialmente come un rifugio per specie in vie d'estinzione. In
seguito ha assunto la connotazione di un classico Parco faunistico.Vivono qui, tra gli altri, giraffe, ippopotami, elefanti, leoni, puma,
ghepardi, tapiri e avvoltoi. Inoltre sono presenti specie ormai rarissime
come la tigre bianca, il leopardo delle nevi e la gru della manciuria.
Abbiamo intervistato Camilla che ha partecipato a questo bel “safari” e
vi proponiamo le impressioni che abbiamo raccolto.
Luca C. e Matteo G.
Dove siete andati in gita?
Siamo andati al Parco delle Cornelle.
Quali animali avete visto?
Abbiamo visto le tigri, i fenicotteri, i leoni, le giraffe, i coccodrilli, gli
ippopotami,le scimmie, le tartarughe giganti, i ghepardi, gli struzzi … e
anche animali strani, di cui non ricordo nemmeno il nome.
Quale è stato l’animale più strano che avete visto? Perché?
Per me il più strano è il rinoceronte perché ha un corno proprio davanti al muso e questa particolarità è proprio strana,
Quale animale ti assomiglia?
Il leone ! È il mio segno zodiacale ma, soprattutto, io ho un carattere
da … leone!
Quale animale ti è sembrato il più bello tra quelli che hai visto?
L’animale più bello ed elegante è la giraffa, mi affascina molto il suo
lungo collo.
Tra i diversi ambienti in cui vivono gli animali, quale ti è sembrato il
più bello?
La savana, perché ci vivono i leoni.
Ci torneresti volentieri con la tua famiglia?
Sì, perché è stato molto bello trascorrere un’intera giornata con gli
animali.
Martina
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Attimi fuggenti
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Il Parco della Preistoria è un parco naturalistico di oltre 100
ettari di bosco secolare, situato in periferia del comune di Rivolta d’Adda, in provincia di Cremona. Il parco sorge lungo le rive
del fiume Adda ed è caratterizzato da trenta ricostruzioni di
animali preistorici (uomini preistorici compresi), un centinaio di
animali selvatici in semilibertà, un itinerario botanico con piante
segnalate, ambienti naturali, aree pic-nic attrezzate, bar, parchi
giochi, un labirinto, mostre di fossili, Il parco sorge lungo un
percorso ombreggiato. L'accesso al parco è esclusivamente pedonale ma è anche consentito l'accesso alle biciclette e ai cani
provvisti di guinzaglio. Il parco è anche riconosciuto da vari enti
nazionali e locali che testimoniano la validità della struttura come guida all'educazione ambientale, non solo per bambini ma
anche per adulti.
Samuele
A Rivolta d’Adda vi è un parco un po’ particolare: lungo le rive
del fiume Adda ci sono, inseriti in un bosco, trenta dinosauri!
Beh, non sono proprio veri ma sicuramente molto simili a quelli
che popolavano la terra milioni di anni fa. I nostri amici di terza
e quarta hanno avuto la grande gioia di poter visitare questo
magnifico parco.
Spesso ci siamo chiesti come sarebbe stato vivere tra animali
enormi, dalle grandi zampe e, diciamolo pure, un po’ bruttini.
I nostri amici di terza e quarta hanno avuto l’opportunità di tornare indietro nel tempo e passeggiare tra tirannosauri, iguanodonti e …. altri “mostri” dello stesso genere.
Ecco cosa ci hanno raccontato del loro fantastico viaggio nel
passato.
Intervista a David e Leonardo.
Dove siete andati?
Siamo andati a visitare il Parco della Preistoria.
Cosa avete fatto?
Abbiamo visto la riproduzione dei dinosauri e la ricostruzione
di scene della vita degli uomini primitivi.
Cosa vi ha colpito di più? Perché?
Il labirinto! È stato bello percorrere le stradine e cercare la
giusta uscita … abbiamo riso tanto.
Vi siete divertiti?
Sì, molto. Tutto quello che abbiamo visto ci ha divertiti.
Avete fatto nuove esperienze? Quali?
Certo. In un padiglione abbiamo potuto osservare i resti dei
dinosauri. Vedere le ricostruzioni di questi grandi animali è
stato divertente ed istruttivo. In particolare, la ricostruzione
che più ci è piaciuta e quella del tirannosauro.
Consiglieresti ad altri bambini di ripetere la vostra esperienza?
Certo, abbiamo imparato cose nuove divertendoci, giocando e
stando all’aria aperta.
Filippo e Luca C.
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Attimi fuggenti
La nostra gita è iniziata con la partenza da piazza Marconi alle 8.00 e
alle 9.30 circa siamo arrivati ad Arona. Abbiamo proseguito in battello
diretti a Stresa. Poco dopo la partenza abbiamo potuto ammirare la
rocca di Angera. Circa a metà del viaggio, alcuni bambini si sono recati
in bagno, tra questi c’ero anch’io. Durante la mia assenza alcuni miei
compagni mi hanno nascosto il golf nuovo. Quando sono tornato ho
subito capito che si erano messi d’accordo per farmi uno scherzo, ma
Matteo G., forse pentito, mi ha detto subito dove lo avevano messo. Il
resto del viaggio è stato tranquillo e piacevole, eravamo tutti insieme
sulla poppa del battello a goderci il paesaggio.
Quando siamo giunti a Stresa, abbiamo fatto una passeggiata lungo le
rive del lago e abbiamo raggiunto l’ingresso di Villa Pallavicino. Una
volta entrati abbiamo iniziato la visita seguendo una stradina in salita
che ci ha condotto ai recinti che ospitavano i lama, le caprette tibetane,
i macachi, le lepri della Patagonia e gli orsetti lavatori.
Proseguendo lungo il sentiero abbiamo incontrato “Bambi” e molti altri
daini. C’erano anche gli asini sardi, le capre scamosciate, le pecore
saltasasso e i daini bianchi.
Lasciata l’area dei recinti in cui erano tenuti molti di questi animali, ci
siamo imbattuti nei gufi reali. Più avanti abbiamo potuto ammirare la
zebra, gli orsetti lavatori, le moffette, i cani della prateria e i furetti e
numerosi uccelli come i pappagalli fronte azzurra, i parrocchetti monaci,
il tucano, i lorichetti e il calao.
Abbiamo raggiunto l’area pic-nic e ci siamo goduti il nostro pranzo al
sacco. Al termine la nostra maestra ci ha regalato il gelato di Hello Kitty,
devo ammettere che non l’ho apprezzato molto, quello dei maschi era
tutto rosa!
Abbiamo continuato il nostro giro e abbiamo visto le are e il lofoforo
splendente.
Nel negozietto del parco abbiamo acquistato qualche souvenir in ricordo
di questa bella giornata.
C’erano alcuni pavoni che si aggiravano tranquilli per il parco, per niente spaventati dalla presenza di tanta gente. Alcuni di loro ci hanno mostrato la loro bellissima ruota.
Non volevo perdermi nessuno degli animali presenti, così abbiamo proseguito e abbiamo visto i cercopitechi, altri uccelli come le roselle e gli
,
inseparabili i fenicotteri e i cigni.
Al laghetto dei castori ne abbiamo visto uno intento a mangiarsi un
pesce.
Abbiamo camminato tantissimo, ma siamo riusciti a vedere anche le
tartarughe, gli anatidi, le oche cignoidi, la gru antigone e il nandò.
Nel parco, però, non ci sono solo tante specie di animali, c’è anche una
bellissima vegetazione. Abbiamo potuto ammirare un roseto con numerosi tipi di rose coloratissime.
Per concludere la gita ci hanno concesso una pausa nel piccolo parco
giochi dove abbiamo giocato e chiacchierato tutti insieme.
Lorenzo G.
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Mercoledì 20 maggio ’09
Elisa Guglielmetti conduce la puntata di oggi del telegiornale del Cardinal Ferrari.
“Buongiorno cari telespettatori, lo scoop di oggi riguarda l’ultima gita
dei ragazzi di quinta elementare che si è svolta nel parco zoologico
Villa Pallavicino. In collegamento per la redazione del Cardinal Ferrari
abbiamo un’inviata speciale, una delle alunne, Alessandra Maspero.
Cara Alessandra cosa sta succedendo in questo momento?”
- “Buona mattina a tutti, ciao Elisa, in questo momento siamo in Piazza Marconi e ormai tutti sono saliti sul pullman della Girobus Viaggi
diretto in Piemonte, ad Arona.
Ad accompagnarci ci sono Suor Maria Grazia, la famosissima maestra
Patrizia e anche le due rappresentanti Paola Iemoli e Leila Campanini.”
- “Grazie Alessandra a dopo.”
I ragazzi di quinta sono arrivati ad Arona dove hanno preso il battello
per Stresa.
Raggiunto Stresa la “magnifica” quinta si è recata alla Villa, a piedi,
costeggiando il lago.
Torniamo a collegarci con Alessandra:
“Ale, qui in studio mi dicono che sei appena entrata nel Parco della
Villa, come va?“
“Qui tutto bene! Sì, è vero, siamo entrati nel Parco proprio adesso e,
dopo che la Maestra ci ha distribuito le cartine, abbiamo iniziato la
nostra camminata alla scoperta di Villa Pallavicino.Il parco è ricco di
animali, tutti chiusi in spaziose e ordinate gabbie, tranne i pavoni che
passeggiano a proprio agio tra bambini e adulti.I primi animali a cui la
scolaresca ha fatto visita, in un grande recinto, sono state due razze di
caprette: tibetane e camosciate, i lama, le lepri della Patagonia, i cavallini Falabella, i macachi, gli asini sardi, le pecore Saltasso. Hanno
potuto ammirare anche i daini bianchi tranquillamente seduti tra gli
alberi.
I pavoni, invece, girano liberi per il parco tra grandi e piccini.Alcuni
pavoni, per la gioia di tutti, si sono esibiti mostrando le loro bellissime
code aperte a formare grandi e colorate ruote
Nel parco vi sono molti alberi, piante e fiori che a Cantù non si trovano
Qui tutto bene! Sì, è vero, siamo entrati nel Parco proprio adesso e,
dopo che la Maestra ci ha distribuito le cartine, abbiamo iniziato la
nostra camminata alla scoperta di Villa Pallavicino.
La classe si è recata, poi, nella parte alta del parco dove ha potuto
conoscere da vicino diverse specie di uccelli tra cui i tucani, i loricheti,
il calao, i parrocchetti monaci, i cacatua, i pappagalli fronte azzurra, i
gufi reali. In quest’area erano presenti anche gli Orsetti lavatori, le
Zebre, i Furetti, le Moffette e i Cani della Prateria.
Dopo aver visto più della metà degli animali si sono fermati in una
delle diverse aree pic-nic per mangiare il proprio pranzo al sacco e,
molto gentilmente, la maestra Patrizia, a fine pranzo, ha offerto a tutti
gli alunni un gelato di Hello Kitty che i maschi hanno mangiato dimostrando, però, poco entusiasmo.
Prima di tornare ad ammirare gli animali e la vegetazione i ragazzi e le
ragazze si sono recati al negozio di souvenir “Parcobello” nel quale
hanno potuto acquistare un ricordo di questa indimenticabile giornata.
Gli studenti hanno ripreso il loro giro turistico con una nuova guida,
Lorenzo Guglielmetti.
La nuova guida li ha accompagnati ad ammirare altri animali custoditi
in questo bellissimo giardino.
La guida ha deciso di portare il suo gruppo nel Giardino Botanico o
meglio il Giardino delle Rose che, come specifica il nome, è un giardino ricco di molti fiori diversi, ma soprattutto di rose dai bellissimi colori.
All’interno del Giardino Botanico si possono incontrare quattro tipi di
animali: Are, Cercopitechi, Roselle e Inseparabili.
Non molto distante dal Giardino Botanico ci sono i cigni e i fenicotteri.
Prima di recarsi a visitare l’ultimo gruppo di animali, la comitiva si è
diretta verso il laghetto del castoro.
All’inizio sembrava che non ci fosse e invece hanno scoperto che si
trovava sott’acqua alla ricerca di qualche squisito pesciolino da gustare
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Attimi fuggenti
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si trovava sott’acqua alla ricerca di qualche squisito pesciolino da gustare per pranzo. Dopo poco tempo il castoro è, infatti, uscito dall’acqua
con la sua preda.
L’ultimo gruppo di animali che sono andati a vedere era composto dagli
anatidi, le Tartarughe, le oche cignoidi, la gru antigone, i piccioni e il
nandù.
Dopo aver ammirato il Parco la scolaresca si è rilassata approfittando
dell’ area giochi presente.
La visita alla fauna e alla flora di Villa Pallavicino è terminata e i ragazzi
di quinta hanno lasciato il Parco per fare rientro a casa.
Stanchi, ma contenti i bambini sono saliti sul pullman e alle 18.10 circa
hanno raggiunto la loro città.
E’ stata una gita faticosa perché la giornata era molto calda e i bambini
hanno dovuto camminare moltissimo per i sentieri del Parco, ma si sono
veramente divertiti in questa ultima gita tutti insieme. Tra poco la scuola primaria finirà e la giornata di oggi rimarrà un bellissimo ricordo da
conservare.Un saluto a tutti gli ascoltatori, Elisa e l’inviata Alessandra vi
ringraziano dell’attenzione. A presto!”
Elisa G.
Mercoledì 20 maggio alle 7.45
siamo partiti con il pullman
per la gita al Parco
zoo della Villa Pallavicino a
Stresa, sul lago Maggiore.
Arrivati ad Arona abbiamo
preso il battello che ci ha
portati a Stresa.
Dopo aver fatto una bella
camminata, siamo arrivati
davanti al cancello principale
del parco e una volta entrati
abbiamo potuto ammirare le belle aiuole di fiori colorati e profumati.
Nel parco c’erano anche diversi alberi di querce,faggi e conifere.
I primi animali che abbiamo incontrato sono state le caprette Tibetane e
i lama.
Poi durante la giornata abbiamo visto le lepri della Patagonia, i cavallini
Falabella, gli asini sardi, le pecore saltasassi, le capre camosciate, i daini
bianchi, gli orsetti lavatori, le zebre, i furetti, le moffette, i cani della
prateria, i macachi, il gufo reale, i pappagalli e tanti altri animali.
C’era anche un laghetto con il cigno, il fenicottero e le anatre.
La cosa bella di tutti questi animali è che non scappano all’avvicinarsi
delle persone, ma alcuni addirittura si avvicinano.
Essi vivono liberi nel parco. L’animale più bello è stato il pavone, che ha
aperto diverse volte la sua ruota preziosa, come un ventaglio.
Nel parco abbiamo anche potuto giocare, infatti c’erano altalene e scivoli e una casetta a forma di un grosso fungo.
Nel pomeriggio abbiamo ripreso il pullman per il viaggio di ritorno.
E’ stata una bellissima giornata.
Elisa R.
Venerdì 5 giugno alle ore 18 sono andato a vedere la recita
dei miei compagni di 1, 2, 3 & 4.
Peccato che piovesse e quindi la recita è stata fatta all’interno
e anche se non avevano mai fatto le prove in sala teatro, i
miei amici sono stati comunque bravissimi.
La sala teatro era al completo, ma, per fortuna, noi più piccoli
avevamo le seggioline davanti e quindi abbiamo potuto vedere
molto bene lo spettacolo.
Prima di iniziare, alcuni bambini hanno spiegato il significato
dei loro balletti e poi hanno cantato alcune canzoni tratte dai
film visti durante l’anno scolastico e cioè: “ GLI ARISTOGATTI,
NEMO, BEE MOVIE, BAMBI, BALTO, LA GABBIANELLA E IL
GATTO, DUMBO e IL RE LEONE.
Dopo aver cantato, ogni classe ha interpretato alcuni balletti
su musiche tratte dai film.
Erano tutti veramente belli, ma quello che mi è piaciuto di più
è stato “Hakuna Matata” del film “Il Re Leone”.
Al termine Suor Maria Grazia ha detto che non si meritavano
un applauso ma un super applauso e secondo me ne meritavano due di super applausi perché sono stati veramente bravi
e simpatici.
Al termine Suor Maria Grazia ha ringraziato tutti gli insegnanti
per la disponibilità prestata e in modo particolare Marta per la
forza di volontà che ci ha messo ad insegnare i balletti, il prof.
Rizzi per le canzoni e soprattutto Suor Cornelia per i fantastici
costumi che ha realizzato.
E’ molto bello, alla fine dell’anno scolastico, poter partecipare
a quanto realizzato dai bambini delle diverse classi.
Luca B.
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LA PRIMA COMUNIONE DI
4° ELEMENTARE
La mattina di venerdì 5 giugno 2009 i ragazzi di 4° si erano
preparati con la veste candida della Prima Comunione, perché
avrebbero ricevuto la loro Prima Comunione a scuola.
Noi alunni di quinta, che avevamo provato durante l’anno scolastico il brano con il flauto da suonare ai ragazzi di 4°, abbiamo
fatto l’ultima prova del brano per poi andare in classe a fare un
po’ di lezione prima della S. Messa.
Alle ore 9.30 eravamo in chiesa per aspettare l’arrivo dei ragazzi di 4°.
Nell’attesa, abbiamo notato le panche dei comunicandi che erano rivestite di un telo candido e ornate con un mazzo di fiori.
Guardando quelle panche, abbiamo rivissuto il momento di un
anno prima, in cui i protagonisti dell’evento eravamo noi. E poi,
ecco entrare in chiesa, dal portone principale gli alunni di 4°,
emozionati e commossi. Dopo essersi accomodati,è iniziata la
celebrazione con il canto dell’atto penitenziale, “Perdonaci Signore”.
Durante la cerimonia Eucaristica, tutti i comunicandi hanno partecipato attivamente con il loro contributo..
C’era chi leggeva le lettere, chi le preghiere, chi portava i doni
all’altare…
Durante la Messa, noi alunni di 5°, siamo stati salutati e, infine,
è stato offerto un dono a don Sandro, per ringraziarlo della sua
grande disponibilità.
Al termine della celebrazione,tutti ci siamo recati in mensa, dove c’era una colazione per i comunicandi: brioche e tè.
Noi, per festeggiare i nostri amici, abbiamo suonato un brano
con il flauto, che è stato molto applaudito e apprezzato.
Per concludere la festa, le mamme hanno offerto agli altri
ragazzi delle classi elementari una brioche ed un succo.
Filippo
Ciao siamo Elisa e Lorenzo e oggi vi parleremo di tutto l’impegno che noi e le nostre maestre stiamo mettendo durante le
prove per realizzare uno spettacolo stupendo per fine quinta
elementare.
Tutti i giorni scendiamo in aula teatro insieme alla maestra
Patrizia e alla maestra Marta e iniziamo a provare, man mano,
tutti gli spettacoli.
Quest’anno lo spettacolo riguarderà alcuni dei più bei cartoni
visti durante l’anno: Bambi, Bee Movie, la Gabbianella e il Gatto e gli Aristogatti.
Tutti questi cartoni saranno introdotti dall’uomo e dalla donna
(Filippo e Micol) che interpreteranno due vecchietti, questi si
rincontreranno casualmente e Micol, sorda, farà diventar matto Filippo ricordando solo la recita della quinta elementare.
Ci piace molto andare in aula teatro ed interpretare i diversi
personaggi, anche se recitare, cantare e ballare talvolta è anche un po’ faticoso.
Elisa e Lorenzo
Sabato 13 giugno nella nostra scuola, il Cardinal Ferrari, verrà
proposto lo spettacolo degli alunni di quinta primaria.
Questo spettacolo è frutto di grandi sforzi che tutti gli noi alunni mettevano in ogni prova .
Gli spettacoli sono: Bambi , Bee Movie, La gabbianella e il gatto, Gli aristogatti e per finire la… FESTA DEL GRAZIE!
Per dar vita a questo spettacolo ci è servito molto anche l’aiuto
delle maestre e delle suore che hanno preparato i copioni, le
scene, i costumi…
Per noi fare le prove vuol dire divertirsi allo stato puro.
Questa volta, come sempre, ci siamo ispirati al motto che quest’anno è… Liberi di crescere.
Il nostro Romeo vi impressionerà. È proprio adatto a quella
parte:
scommetto che solo quando entrerà in scena per recitare la
prima battuta scoppierete a ridere.
Anche per il nostro Bambi e per la nostra gabbianella è lo stesso: ma, di certo, non fanno ridere come il nostro Romeo.
Il nostro Barry invece è molto bravo a recitare però mi sembra
strano che l’ape sia più alta di Montgomery o degli altri umani.
Le battute di “Adesso vi racconto” sono veramente spiritose:
interpretate da Micol e Filippo
È uno spettacolo veramente fantastico e invito tutti voi a venire a vederlo.
Federico e Marina
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Attimi fuggenti
Il nostro lavoretto di Natale è stupendo,un vero capolavoro!
Nelle ore di laboratorio, la maestra Giusi ci chiamava in aula di
tecnica per fare il lavoretto di Natale.
L’ abbiamo realizzato con il carbone e un foglio bucato.
Abbiamo “spalmato” il carbone sopra il foglio, i puntini anneriti
lasciavano una traccia sul foglio sottostante e così, per colorare,seguivamo la traccia lasciata sulla tela. Con le tempere e
abbiamo colorato il disegno: non credevamo ai nostri occhi,
abbiamo dipinto un vero quadro.
Una volta asciugato, la maestra Giusi ci ha contornato le tele
con il cartoncino verde e nell’angolo in basso c’era un fiocco.
Una volta asciugata la colla, la maestra ha rifinito tutto il lavoro
con un pennarello color oro. Un paio di giorni dopo, li abbiamo
portati a casa.
La mattina di Natale li abbiamo dati ai nostri genitori che si sono meravigliati davanti ai nostri dipinti.
Benedetta e Elisa R.
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Che bello! Oggi festeggiamo la festa del papà, tutti i papà
sono felici di stare con noi per una giornata serena.
In classe abbiamo preparato una coccinella portafortuna:per
realizzarla ci sono servite pazienza e attenzione, oltre ad un
cilindro di cartoncino che abbiamo pitturato di nero e poi messo ad asciugare.
Con il cartoncino colorato abbiamo realizzato, con carta e pennarelli abbiamo creato le zampe,le mani, la faccia e il fiore.
Dopo aver realizzato tutte le parti,la maestra Giusi e la maestra Patrizia hanno incollato il lavoretto.
Abbiamo, inoltre, scritto una letterina che, una volta pronta, è
stata arrotolata come fosse una pergamena, chiusa con un
nastrino verde e, sul fiocco,abbiamo
attaccato una coccinella adesiva.
I nostri papà hanno ricevuto il nostro
prezioso lavoretto, ci hanno ringraziati
e, nel leggere le parole affettuose che
gli abbiamo dedicato, si sono un po’
commossi.
Luca B. Matteo G.
In occasione di Pasqua, noi ragazzi di 5^, abbiamo costruito
un coniglietto di cartone (usato come porta tovaglioli).
All’ inizio il lavoro è stato duro perché il
foglio su cui erano disegnati i coniglietti
da colorare…
Perché due coniglietti?
Perché il coniglietto portatovaglioli era
in “3D”.
Il colore del coniglio si poteva scegliere,
(rosa,verde, azzurro,rosso…).
In classe tutti fremevamo: avevamo
fretta di finire il lavoretto, alcuni punteggiavano altri coloravano e altri ancora decoravano il biglietto di Pasqua.
Il biglietto era scritto da una parte in tedesco dall’altra in italiano.
Il giorno di Pasqua, quando abbiamo dato il lavoretto, cioè il
coniglio e il biglietto, i nostri genitori sono stati tanto felici di
averlo ricevuto, noi siamo stati molto orgogliosi di ciò che avevamo prodotto con il nostro impegno.
Giorgio e Alessandra
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Attimi fuggenti
MARINA
Hallo!! Ich heiße Marina. Ich bin 10 Jahre alt.
I have got brown hair and brown eyes. I’m 1,55 mt. tall and I
weigh 43 kg.
Io sono una ragazza simpatica; mi piace stare con gli amici e
divertirmi con loro.
A me piace essere dolce, affettuosa e disponibile.
In questo momento desidero andare al mare e poi, finita l’estate, iniziare le scuole medie.
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SERENA
Ich heiße Serena. Ich bin 10 Jahre alt.
I have got green eyes and brown hair. I am 1.50 mt. tall.
Il mio carattere è dolce, disponibile e gentile, a volte sono
nervosa alla fine della settimana.
In questo periodo, i miei sentimenti sono, a volte la tristezza
perché devo lasciare la scuola e i miei compagni e altre volte
la felicità perché conoscerò nuove persone.
Aspetto con ansia e trepidazione il mio trasferimento a Lecco,
dove, sono sicura, incontrerò amici simpatici.
FILIPPO
Hallo! Ich heiße Filippo. Ich bin 10 Jahre alt.
I have got blond hair and light-brown eyes. I’m 1,48 mt. tall
and I weigh 33 kg.
CAMILLA
Sono un tipo simpatico, ma sono anche permaloso. Mi arrabbio
e divento intrattabile. Da grande voglio diventare o un medico o
un cuoco, ma voglio anche entrare a far parte di una squadra di
calcio italiana.
Mi dispiace che alcuni compagni lasceranno la scuola, ma spero
di rimanere insieme ai compagni che mi stanno più a cuore,
nelle scuole medie.
Io ho un carattere testardo ma buono e gentile.
Sono generosa, ambiziosa, felice e coraggiosa.
Io voglio diventare una persona intelligente, sapiente, saggia e
simpatica e spiritosa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ich heiße Camilla. Ich bin 11 Jahre alt.
I have brown eyes and brown hair. I am 1.62 mt. tall.
ALESSIA
RICCARDO
Ich heiße Riccardo. Ich bin zehn Jahre alt.
I have brown hair and eyes, I weigh 33 kg and I’m 1.42 mt.
tall.
Sono molto chiacchierone, pettegolo, sono bravo in matematica,
storia e geografia. Mi piace giocare a calcio ( a parte per gli
infortuni) e a basket. Da grande vorrei diventare rapper o dej.
Ich heiße Alessia, Ich bin zehn Jahre alt.
I am 1.38 mt. tall and I weigh 30 kg.
Ho un carattere molto solare sono allegra e spero anche simpatica, amo gli animali e mi dispiace vederli allo zoo in una
gabbia. Sono coccolona e amo stare in compagnia. Amo molto
la mia famiglia e naturalmente anche i miei amici che mi vogliono un mondi di bene!
LUCA B.
SAMUELE
Ich heiße Luca. Ich bin elf Jahre alt.
I’m 1.45 mt. tall and I have got brown hair. My eyes are green.
Ich heiße Samuele, ich bin 10 Jahre alt.
I am tall. My eyes are brown and my hair is brown.
Sono gentile , intelligente , coccolone e a volte mi arrabbio con
mia sorella perchè continua a farmi gli scherzo. Devo dire che a
volte sono permaloso. Il mio sport preferito è calcio. Quando
non riesco a fare qualcosa mi sento profondamente deluso. Mia
mamma mi dice che sono pigrone e lazzarone. Da grande voglio
diventare barista anche se il mio sogno e il calciatore.
Io sono tenero ma non sempre perchè a volte mi arrabbio
talmente tanto che non riesco a trattenermi, sono anche maldestro perché quando mi si da qualcosa in mano mi cade sempre, sono giocherellone perché ho sempre voglio di giocare
con la palla da calcio, ma sono tanto, ma tanto goloso di Nutella, e, sono un amicone, perché voglio stare con i miei amici.
LUCA C.
Hallo, ich heiße Luca.
Ich bin 10 Jahre alt.
I have got brown eyes and brown hair.
I am 1.64 mt. tall and I weigh 48kg.
FEDERICO
Io sono molto buono e gentile ma, quando mi fanno arrabbiare,
sono l’opposto di quello che ho detto divento veramente cattivo.
Certe volte, quando sono arrabbiato, mela prendo con quelli che
magari non centrano niente, e Mi dispiace mi sento in colpa. Per
fortuna i miei amici mi fanno ridere e mi dicono che non è successo nulla.
Sono un tipo molto spiritoso e simpatico.
Non vedo l’ora di andare alle medie anche se dovrò abbandonare le maestre, le suore… beh! Dovrò abituarmi.
Vorrei tanto diventare un calciatore ma dò anche ottimi risultati in cucina… credetemi!
Hallo! Ich heiße Federico. Ich bin 10 Jahre alt.
I have got brown eyes and dark brown hair.
I’m 1.40 mt. tall and I weigh 29 kg.
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Attimi fuggenti
MATTEO G.
Ich heiße Matteo und ich bin elf Jahre alt.
Meine Lieblingsfarbe ist grün und meine Lieblingsnummer ist
siebzehn.
My favourite sport is tennis.
I am 1.67 mt. tall.
My eyes are brown and my hair is black.
Io ho un carattere vivace, nei momenti di gioco, divertente, nei
momenti di solitudine di qualche mio compagno e so tirare su il
morale anche a persone adulte.
I sentimenti d’amore che provo verso mia mamma e di amicizia
verso i miei compagni sono immensi.
Sono felice di essere in una classe molto unità.
ELISA
Hallo! Ich heiße Elisa und ich bin elf Jahre alt.
My hair is long and brown and my eyes are light blue.
I am 1.44 mt. tall.
My birthday is on April 29th.
Io sono abbastanza determinata, vivace allegra ma un po’ troppo precisa e puntigliosa.
So essere dolce, simpatica e grintosa.
Sono una bambina spiritosa e giocherellona.
Il mio colore preferito è l’azzurro mentre il mio numero preferito
è l’undici.
I miei animali preferiti sono il cane e il cavallo.
La mia passione più grande sono i cavalli e un giorno spero di
diventare una campionessa nella disciplina del salto ostacoli
proprio come la mia insegnante.
Io pratico, oltre all’equitazione, il tennis e il suono del pianoforte.
Mi piacciono molti sport oltre a quelli che pratico.
I miei sentimenti li rivolgo tutti ai miei genitori, parenti e amici
ma anche ai miei cari pony a cui sono molto affezionata.
LORENZO
Hallo, ich heiße Lorenzo.
Ich bin elf Jahre alt.
My eyes are brown, my hair is brown and red.
I am 1.57 mt. tall.
Io sono simpatico, amichevole, allegro, permaloso e pensieroso.
Sono gentile, buono, anche se in alcune occasioni so essere
anche un po’ cattivo.
Da me stesso mi aspetto di migliorare sempre e non arrendermi
mai.
MASSIMO
Ich heiße Massimo, ich bin zehn Jahre alt.
I am 1.43 mt. tall.
I have got brown hair and green eyes.
Per gli amici sono molto simpatico e divertente anche se
qualche volta sono troppo insistente,mi piace giocare a tennis e trovo molto interesse per il calcio.
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FEDERICA
Hallo! Ich heiße Federica. Ich bin 10 Jahre alt. I have brown
eyes and dark blond hair. I am 1.38 mt. tall and I weigh 30.5
kg.
Sono un po’ disordinata, coccolona e generosa. A volte rispondo male alla mamma, ma poi mi riconcilio con lei perché
mi fa tenerezza. Mi piace quando andiamo in vacanza con
mamma e papà perché visitiamo luoghi ricchi di storia e molto
belli. Mi piace andare in Calabria perché ho fatto delle amicizie, insomma noi studiamo, giochiamo, ci divertiamo insieme.
E’ uno spasso!
Non sono golosa ma vado pazza per l’uoco alla coque ele
castagne. Mi piace molto anche la Nutella.
Mi piace nuotare ma soprattutto cavalcare. Ho quasi convinto
mio papa ad acquistarmi un cavallo!
MATTEO M.
My name is Matteo, I am 10 years old.
I am 1,45 mt. tall and I weigh 37 kg. My eyes are brown.
Ich heiße Matteo. Ich bin zehn Jahre alt.
Io ho un carattere vivace e sono allegro.
MICOL
Hallo!! Ich heiße Micol, ich bin 10 Jahre alt.
I’m a girl, my hair is dark brown and my eyes are light blue. I
weigh 38 kg and I’m 1,44 mt. tall. I’m a Scorpio.
Io sono molto golosa, soprattutto delle cose dolci come le
caramelle e la NUTELLA.
Quando sono a casa con mia sorella, prima di decidere che
gioco fare molte volte litighiamo, però poi troviamo sempre un
accordo sul gioco, allora in quel momento tiro fuori la grinta e,
credetemi, divento molto ma molto cattiva.
Invece se la mamma è arrabbiata e io e Sofia facciamo le stupidine, per evitare che la situazione peggiori ancora di più
divento più buona, più dolce.
La mia amica del cuore è Federica quando sto con lei sono
consapevole della fortuna di averla conosciuta, provo gioia per
essere la sua amica del cuore, e ricambio l’amore che provo
per lei. Devo dire una cosa: lei è parte di me e senza di lei non
posso vivere.
ALESSANDRA
Hallo! Ich heiße Alessandra, ich bin zehn Jahre alt.
I am 1,40 mt. tall and I weigh 33 kg. I have got brown hair
and brown eyes.
Io ho un carattere vivace e allegro. I miei colori preferiti sono
il verde e il rosa. Il mio sport preferito è l’equitazione e infatti
adesso mi sto impegnando molto. I miei sentimenti li dedico
tutti al pony che ho montato trenta volte “ Elisa”.
Le mie aspettative sono di diventare stilista e diventare molto
famosa e fare tante sfilate di moda.
24
Attimi fuggenti
EMANUELE
Ich heiße Emanuele, ich bin zehn Jahre alt
My name is Emanuele. I’m ten years old.
Io sono generoso, ma anche un po’ timido e ho sempre paura
di non farcela davanti alle situazioni gravi. Sono abbastanza
dispettoso, soprattutto con mia sorella. A me piace andare a
cavallo e giocare a tennis, e non amo fare karate. Sono interessato dai treni e dagli strani meccanismi. Mi piace ascoltare musica classica.
MARTINA
Hallo! Ich heiße Martina. Ich bin zehn Jahre alt.
My hair is brown and my eyes are brown. I’m 1.50 mt. tall.
Il mio carattere è molto dolce. Sono permalosa e impaziente, ho
molta fantasia. Ma anche i difetti del mio carattere mi piacciono,
perché sono piena di amiche!
A scuola vado abbastanza bene ed il mio più grande sogno è
diventare una regista famosa. Per diventare regista ho già qualche film in mente.
Mi dispiace molto che l’anno prossimo dovrò lasciare qualche
mia compagna e, anche se quasi tutta la classe rimane alle medie, non sarò in classe con tutti i miei compagni e questo mi
dispiace molto!
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ricordo) perché saprebbe dove mandarmi. Mi piacciono tante
cose.
Vorrò avere una casa bellissima e se progetto interni o esterni
la vorrei costruire come piace a me.
Vorrei avere una famiglia , con due figli. I nomi che mi piacciono sono: marco e Mattia
(gemelli) Elena e elisa (gemelle), e se non vanno bene ne sceglieremo uno io e uno mio marito.
SPERO CHE TUTTI I MIEI DESIDERI SI REALIZZINO!
ELISA R.
Ich heiße Elisa. Ich bin zehn Jahre alt.
I am blond. I am 1.53 mt. tall.
Io sono una persona molto generosa mi piace stare con le mie
amiche, giocare, divertirmi, venire a scuola, invitare le amiche
a casa mia e fare i tuffi in piscina.
GIORGIO
Ich heiße Giorgio, ich bin 11 Jahre alt; I have got brown eyes
and short brown hair. I weigh 32 kg.
Io sono un ragazzo simpatico, abbastanza intelligente e riesco a
parlare con tutti i miei coetanei anche se a volte divento un po’
permaloso. Sono un po’ pignolo. Ho un carattere dolce e riesco
a comprendere i miei amici nei momenti di difficoltà.
Da grande vorrei fare o l’ architetto.
GAIA
Hallo! Ich heiße Gaia, ich bin zehn Jahre alt.
I have brown hair and brown eyes.
I am 1.47 mt. tall and I weigh 30 kg.
A casa sono un po’ chiacchierona, sono una peste combino un
sacco di guai.
Mi piace giocare a calcio, tutti mi dicono che assomiglio a un
maschiaccio, ma a me non importa, amo molto andare a cavallo. Da grande vorrei fare la calciatrice, un’ astronauta o una
dottoressa, ma mi piacerebbe anche recitare in un film.
BENEDETTA
Hallo!! Ich heiße Benedetta. Ich bin 11 Jahre alt.
My hair is brown, my eyes are brown. I’m 1.40 mt. tall and I
weigh 29,6 kg.
Io mi arrabbio facilmente con tutti e per tutto.
Sono fragile e quando guardo i film d’amore, piango.
Da grande mi vorrei laureare in disegno per poi andare a lavorare nella ditta di mio papà per disegnare le chiavi, però precisamente non so perché magari trovo qualcosa di più bello perché mio papà mi ha proposto una specializzazione (che non mi
Ringraziamo la Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù
per il contributo offerto alla realizzazione dello spettacolo di animazione teatrale “Il carnevale degli animali” e per il sostegno al “ Progetto Giornalino”