battaglih d`altri tempi

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battaglih d`altri tempi
F . ANZI
BATTAGLIH D'ALTRI TEMPI
1882-1892
FONDAZIONE
ISTITUTO GRAMSCI
BIBLIOTECA
Of
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MILANO
Libreria Editrice «Avanti! »
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1882-1892
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MILANO
Libreria Editrice «Avanti! »
1917
-3J l 11rocPBHo dcl Partito Oprrnio
Yin <lall'Afriru . .
INDICE
6!)
llul "Happorto" al Congresso di Buffalo i11 su
?il
11 J>nnito Oper11io e In l•'rnn<'ia
77
Il ritorn o di J\p1·hs
,\lla porta IP spio!!
80
82
Fnnatismo hostialo
8"
Il poi
85
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/JllS .
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l so<'inliati nl U0111u110
Poesia trngim . . .
88
Lo spottro dell' J ntornnzional<'
93
97
91
4
A Ila ricorra <I Pi senza di ritti
G
11 c·omi<'O nel HOrio
La forza .
i
:Mnrtirologio . .
I Circoli operni
12
Tutti HCH'inlisti !
La L ega per l'emancipazione della coscic>nzn u111111rn
15
Primo .\lag·gio 1890
I pubblici Comizii, ovvero noia e celebrit/1.
18
L'articolo 4 .
19
2:1
.\ tutte le Hczioni a'IPrenti al Pnrtito Operaio
Come Lu tero
Pog.
(C. Lazzari)
.
. . .
.
.
.
.
.
.
.
'l're gerenti e una macchietta
La boie!!!
.....
Il Congresso di l\Iantova . .
R eprobi ed Eletti .
. . . .
Prepareranno giorni funesti alla l'atrin. !
La micca . . . . .
Le elezioni politiche
Lapidati
Lo scandalo .
Dichiarazione d'onore
Commenti di giornali
Intermezzo
Resurrezione . . . .
La tipografia Fantuzzi .
26
30
33
3G
40
42
45
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50
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58
59
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61
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11 !:1!1011" <l'.\C'l1illc . . . . .
AL L~:TTORE (F. Anzi) .
PREFA ZIONE
Pag.
98
.
101
104
lOG
107
110
Uorln
l 13
Come fu <'he .... .
115
1!\timo Congresso.
117
Il Congresso di C1ipolngo
120
La donna opcrnrin
123
La conversione.
.
. .
.
125
PREFAZIONE
Rievocare dopo olll'l' .W n1111i 1 f11//i, yli t1VVl'1111net1ti,
gli episodi e gli i11cide11ti elle llr111110 ."r.rnmpnq11nlt~ wl 11.11scere la faticosa formw:ione riel fJrll'l1lo soc1r1l1slll in 1.1"/w,
non è oggi un semplice di/elio di rurio~1 o r/1 s/oru·1, mn
è la rivelrrzione di quelle ragioni profonde eri 111!'incibili elle
agli a/tua/i dirigenti dr/ Pflrlito hrrnno clfllo la [orzrr e la
coscienza per crffrontare con 1mpl'rlurb11lnle c/unrezza le.
di/(ìcili circostanze che flltNwersa ora, r/npn quasi due rrnn1
di guerra, il nostro paese.
.
.
Chi vorrà seguire in qurste prigine le ,,re/enti ma111festazioni della giovinezza del nostro movimento, non potrà
a meno di scorgere il filo logico r:he unisce quelle prime 1·1bellioni contro le idee e contro le forme del passrrlo e
del presente, alla continuala ed irresistibile avversione. ~o~­
/ro le a//uali mostruose condizioni della vi/a e rie/la cw1//a.
Il socialismo organizzato e militante non è sorto in !lalia
p·er mezzo delle astrazioni o degli impulsi degli individui
eccezionalmente dotati di virtù e rii flensÌl'ro, ma per 11n
insanabile bisogno morale e politico delle masse umili e
doloranti a cui una lunga e spasimante esperienza ha insegnalo a non porre più alcuna fiducia nè alcuna speranza
nelle imprese dell'ordine alluale. Solo comballendolo coll'uso dei diritti civili e politici riPi ciltarlini, /e nostre po-
1•r1·r 11111sse 1wt1·111wo r11/e11uan1e il peso e /11 /11·r11rnw e prep11r111·e yli c/cmrnli aliti /11/11ra cil'illà.
Questa r /ti grn11de /or::a morale, il prrziuso l'ialico 1'11e
1·1 hr1 11<'l'llfllfJr1g111tli 111/r11versn o/Ire tre11/'111111i rii tribolazioni e rii /111//11ylie - fo !'it11 di 1wr1 ye11el'l1zio11e - e ci ha
f11/li .~0111·t11•il'ere 111/e scon/ille, alle delusioni e</ ai lradillll'llti, se11z11 1i//r11 luce e senz'al/ro ro11/orlo che il nostro
.~uperbo ii/e11/e di gi11stizi11 e cli eguaglianza.
I vecc/11 che legyem11110 queste pagi11e vedm11110 riru11111111·ire, 1/111/(/ ro11fusr1 nebbia del pass11lo, i p1.'ofìli tli /a!zli
s1:0111pr11·si nel silenzio rie/la tomba o tr11vo/11 11el 1111'/Jlne
t!P//11 vit11; i yio1•1llli vi apprenderanno per quali strt111e r int'l'l'ili/Jili ,.i,·1•/11/e si ,; a11d11tr1 f/ffen111u11/o lt1 tenace vitf/litù
di'/ 1Loslro 111111•i111e11to d1e 1·iso1·geN1 più vivo e più p((lpi/11/llr 1/111/r crnrl'i in l'lti lo l'id11rev11110 l~ .~pie/11/e r meditate
1•ioll'11::c ilei 11ustl'i 11emici. Tuili prol'Cl'W!llO /11 inefff/bilr
sodrlisfazi1111r <ii co11slalare come, 11el/11 prospera o nell'avversa fol'luna, m11i si sia a/fievoli/a in noi e nella massa che
ci ha seguili, q11ell' incrollabile fede nell'avvenire che, del
misero e cencioso 1·c1gaz.::el/o a volle venclilore di giornali,
ullre cu111111esso di clroghuia, ha fallo l'autore appa.~sio­
nalo di queste 1·emi11iscenze.
Clii mai leggendo queste Battaglie d'altri tempi, con/1·ontanclo le miserie e gli sten/i di quei primi passi, colle
11irili e possenti affermazioni di fermezza e di volontù date
eia lui/o il partilo allravuso la presente terribile bufera,
potrà dubitare 1111 momento che si è oramai creato in Italia
1111 invincibile esercito destinalo a raggiungere la sua mela
immancabile che è l'espropriazione economica e politica della
classe dominante?
COSTANTINO LAZZ.\.HI.
Al Lettore.
,\ 011 ho l'i11te11::ionc di cr1yermi a slorir·o rii'/ 111u1•1111c1i/o
operaio socialista dal 1882 al 189:2..
Gli episodi qui raccolti, lrrilli i/11 ricorrli rii vita viss11f" con uiva fede e balda giovi11ezza, posso11 cos/il11ire 11n
timido conll'ibulo alla storia ciel parli/o socittlisla in ltali11,
111 a 11on possono pretendere di essei· la i.~/01·it1 i11lua.
Pel' costituire una slol'ia, che meriti tal nume, pochi s<nw
1 documenti che polei co11s11lture, 11u1ssi111r. per 11111111/o si rifuisce ai rapporti 111/ercorsi Jr11 il partito oprrnio e le « associazioni aITralellatc al palio rii Ronu1 11.
I giornali ilei tempo, i ricnrt/i pe1·sowtli, le flmiclteuoli
rclu::ioni non bastano per dure un 1111wlro 1•ei·w11cn/f' esal/o
ciel movimento della classe come p11rtif11 politico i11 opposi::ione ai partiti e/ella borghesia.
1'111/avia Cl'eclo cl1e le presenti puyi11e 11011 sw·1111rw ('ol/lpi<'t11111e11fe inutili al futuro storico riel Parli/o, e riuscir1111110
grnclite e care ai compagni uc/11//i, i q1111/i vi allingerr111r10
t11nw//i di memorie, e alla gio1•entà soc{({/islfl italiana desiderosa di co noscere le gesta, gli sforzi, le lolle, le suff erenze,
i S({('r·i(ici dei predecessori.
F l~UCE
20 Febbf'Ciio 191ì.
ANZI.
La forza.
Dopo la prima apparizione, piena di promesse, d 11 rnntc
la lolla clrlloralc ciel 1882, le sezioni dcl Parlilo Operaio di
l\lilano, Torino, Gcno\'a, Alessandria si tacquero.
Alla Carnera dei depu tati quale rappresrntantc di RaYenna, portalo eia ,una coalizione. entrava Andrea Costa.
Carlo Cafiero t.
Tra le mani dci lavoratori correi.ano: Compendio del
C11pilale di Carlo Cafìero; Le Ire interrw::ionnli, di O. Gnocchi Viani. nn~ le ttera di Giulio Guesclc al senator e Lampertico inlorno al .collclliYismo.
L'apologia della forza era tan to in Cafìero quanto in
Gnocchi \'iani.
Eran essi <legl i utopisti?
:\'on furono degli utopisti, pcrchè la forza è l'espre::;:;jonc del diritto.
-8-
-9-
Suscitar questa forza come capacit:'1 onde imporre il
nuorn ordine era, cd è. un canone di positiYismo in confronto del diritto borghese.
Il mondo borghese, così si csprimr Carlo Cafìrrn nel
proemio al Riassunto del Capctale di C. Marx, non può essere sostituito dal socialismo che coll:i forza.
L' opernio cl~e ha fatto tutto, tutto può di:;tr11ggrn• per·
chè tutto può nfare.
Gabriele Deville, nel suo più anipio riass1111to dPl!a
stessa opera, non disdegna la forza siao111c rsprcssio1w
delJ.a potenza della dasse per pervenire alla nbnliz1onr dcllr
classi.
Se Carlo Cafìero polea dire: «se tra voi e In rirnluzione soc iale si interponesse la tesla innocenl<' di yoslro
figlio non esitate a sacrificarl:i prl trionro d ella socir t:'t
nuov:i », Yoi potete dire di rsser in <'onfl'Onlo ~1 un ran atico,
ma la forza è nel pensiero, e lo domina.
Senza la forza che si rizza, sch ianta e signorPggtn, l'aholizionr delle classi non è pm;sibile.
«Tutti i progressi umani, tultP le lr-:1s[orrnazioni sociali
e politiche della nostra specie sono ,;fate l'opera dPlla [orza.
G11arda11do la storia moderna della Francia. Yerliamo che
la decadenza del diritto diYino, monarchico e clPl!'orcline
feudale è don1ta alla riyoJuzione del 1789: che 1';1bolizionr
di una religione di Stato è dornta alla rirnluzione del
1~30: che il suffragio uniYersale lo c.;i dern a quella
del 1848 e la p roclamazione della repubblica alla Comune
del 1870 » (1).
È ancor questa un'altra anologia della forza.
<< .\lla forza borghese, alla legai i là borghese, che è la
organizzazione della forza, posta ogni momento al serv izio
dci priYilegi economici della borg-hcsia, bisogna opporre la
forza operaia, la quale, una volta impadron ita si del potere
politico, creerà a sua volta una nuovr1 legalità e legalme nte
procederà a/l'espropriazione economica di quelli che avrà
cacciali dal potere ll (2) .
La forza del proletariato siccome partito pol itico è
l'espressione della nuova legalità.
La forza n on è utopi a, ma è ord inc norn che si a(( erma
come r/iril/o.
Anc hc chi intende «l'avanzarsi dellr masse proletarie,
imprime al movimento socialista la sua Ycra fìsonomia cli
classe, 3), si richiama alla coordinazione della forza del
lrworo.
La forza è l'inlell1genza, la capacità è lo svi luppo graduale degli istituti proletari nella stessa società borghese;
i· la snsl ituzione dcl larnro al capital ismo.
«La rorza dc•lla capacità e dell'educazione no n è il pungolo dcll'anent.ura? (4).
\pssuno rinne~.a la forza siccom e [attrice di progresso
indice dcl 11u0Yo di ritto, della norn legalità.
.
« I Al [orza silllholizzata n e lla fame. se nza far strepito,
senza prod11r ~ca nd alo è mezzo civile di compressione della
<·lasse » (5).
(1) Riassunto del Capitale di G. Deville; tracluzione di Romeo Soldi o
L. Bissolati. CrP.mona, 1892.
(2) Opera citata.
..
*
La [orza, sola c'spressione della classe' consapPl"olc di
sp stessa, è la le\a di ogni rinn oYamen l o.
E Osrnldo Gnocchi Viani fu l'apostolo dell'unità della
classe e dPlla necessitù che la riYoluzione prnletaria fosse
ronsapcYulc nei fìni. sicura per capacità morali e, trrnidie:
T·: in nome dell'unità della classe chcc eglt spinse pochi
cd oscuri operai a formare il partito operaio italiano.
Ei !H<'corse e indicò - senza rinunziare al dirillo alla
ri\'Oluzionc - la \ia della conquista puri(ìc<1 e gratlufl/c del
poi ere.
. .
Iconoclasta - benchè penenuto dalle file mazz1111ane sen te che l'unità della classe non può compirsi che mediante la completa rottura cogli adoratori del santo maestro
di Genova (6), muovendo guerra ai signori annidnti ne!le
Socirt;\ di '.\[utno soccorso diYenute specie di confrater111lc
clistribntrici di soccor si, ove la vanità, l'orgoglio, la benefi(3)
o.
(4)
ANTONIO LAll!nOLA:
n
socialismo moderno.
Del socialismo.
(5) "Ca.rio Cldlero venne colpito nel 1881 di munclllto di cutturn per
reato di rospira:ione co11tt"o la sicu1"e:za it1ten1a dello Stato. il qual provvedimento fn revocttto con sentenza 15 dicembre stesso nnno cltilll\ Sezione
d'nconsa. clelll\ Uorte d'Appello cli Ancona. Per q ttesli motivi, dovendosi il
medesimo ritenere tLppartenga alla categoria delle persone contemplllte
nell'art. 10;) (diflà.mate) come tale lo segnaliamo alla S. V. 111. perchè venga
promoASI\ in di lui <•Onfronto l a giudiziale ammonizione siccome diffamato
di c,.imi11i e 1/elitti co>tlrO lepei·sone e le p.-opt"it!là.
" 11 aprile lSS-2, Gabinetto del Questore di Milano. .Letto, confermato,
sottoscritto
" Il delegato: Loren:o Giloii n·
(6) Lettera di B. Malon, nella prefazione alle Tre lnterna:ionali di
O. Gnocchi Viani,
GNOCCHI VIANI:
-
10
cenza ;;cr\ i\ano bene alla conserrn1.1une sociale cd erano
fontr di umiliazione anzichè di elen1111ento delle plebi.
:\'~Ila ~nità della forza proletaria è la po;;sibilitii della
em·anc1paz1one del lavoro.
~l mazzi~ianismo in quanto fu italiano non superò le
barriere naz1onah, mentre del moto socialista non è che la
concezione filosofica ed umana (7).
La classe espressione di forza d1 \olontù è in (;nocchi
\'iani il presupposto della civiltà norn.
Civiltà norn è il socialismo.
Benedetto ~1alon, il com~narclo, esule allora in Italia.
comprese in s1 fatto r:nodo il problema della unitù. forzn
r cap~~1là del prol~tar 1ato, clw in un~ nota nlla prefazione
delle 'J re l nlernazwnal1, quasi a chiarire il pensiero del
co.mpagno,_ scr 1 s~e : «Se non pensano a far da lor stessi,
gli operai 1talwn1 n on saranno mai emancipati».
La classe ~leve pr~parare, elaborare il proprio ordinamento e.conom1co social_e; la classe deve ergersi contro i
detentori ~cl poter.e pohl1co cd economico della borghesia.
~ l p~nto op~ raio s1 ordina. - Idealismo e pratica, azione di c~1 null~ r1_nunc1.a. - La classe dere otlener-0 un \'ero e
sostanziale m1glioramento perchè acquisti la coscienza di
se stessa .
. Espres~ione _di forza rirnluzionai·ia. di rinnornmento
so~inle e. d1 coscienze; di capacità mor:ili e tecniche. Niun
1st1tulo m fatto che mrnste la costituzione sO<'iale: niuno
uomo che y~lga_ ad ~le:are la classe è indisc11sso. Ossenaz1o ne: anah..,_1; sintesi. :\ella sintesi: unità. for::n.
TI snc1al1sm~ moderno, così diceYa ll<'l snn discorso elettorale, <]uanclo m u~ione a GiuseppP BcrPlla. era candidato
P d_el. par·tllo operaio e della sezione mil:inese dcl partito
soc1ahsta, <'.presuppone. più chP una ri\'nluzionr Yiolenta.
11na r1 voluz1one di coscienze>>.
Sta nf'lla borghesia. saper facililarr ed e\ ilare.
La classe,_ &en~a. r1 mmzie, grad o, grado, deve sapere
app~o.fitt.are d1 tutti 1 mezzi_ che la ci\·illà offre, e stabili r e
la CIVlltò. del lavoro, della g1ustizin, cicli.a frate ll anza umana.
. La classe dere . comprendere le ignote s 11 e energie e
snl11ppnrlc al massimo grado.
. _T disertori della bo~ghesin non possono intendere il soc1ul1s~o come l_o_ può .111tencle1·e un opernio per le ragioni
rhr n1 la~<?rntor1 11 oap1talismo crea 11na dipendenza Pconomicn pol1t1ra morale.
(7) O. HNoccm V1A><1 in Sociali•mo e illa;:ini nellu. Rivista Il SoçialismQ
Popolare di C. Monticelli, l~.
-
11 -
I.a <'11Hrnci pazionc dei lavoratori de\ e esser opera dei
laYoralor1 rncùesimi.
Chi diserta la classe è il brn Yenulo: ma ai larnratori
è affìdnta la missione r111noratrice.
E per Jayoratori non de\'esi intendere. nè accomunal'e
il capo sezione dei ministeri e il fallorino postelcgr:ifìco:
il hraccianlc e l'ingegnere: l'agronomo e chi suda sulla
1.!ieb:t.
Concetto forse ristretto, ma che conferisce fo1·zu, diunilù 111/rt c/11sse.
.
. .
.
« (.>11ando un partilo pol1t1co, 111u1 classe, c1·ede sia \'C'·
nuta l'orn di dar l'as,.;allu ad una tribuna, q11al11nquc essa
Osvaldo Gno cchi Viani t.
sia, per far da essa l'isuonare da lontano la critica cl\e la
scirnza sociale rno\'e al passato e al presente, o far almeno,
anche di là echeggiare la voce di milioni di poveri, quello
nssallo è un dovere, nna missione» (8) .
Candidalo ad Ostiglia, l oco nata le, e a P arma, egli
deve esser simbolo di lolla .
Chi rnla per lui YOta pel socialismo. La forza consapevole drlla classe. deve affermarsi al di là e al di sopr1a
della sua persona.
Primo nel Consiglio comnnnle di l\ l ilano, propugna la
coslil111.ionP drlle Came1·c del Lavoro r il dm·ere dei poteri
pu hblici cl i .ai ntarle.
(il) O. G1<occ111 V1A~1: Il Pm·tito Ope,.aio " '11a1·titi 1iolitici, n cura del
Comitato centrale. Alessandria, l~.
-
12
Le Camere del La\·oro son~ono e si 111olt 1pl1cano.
(;u1da sicura e pratica della unilù della <'lassp c11111c
forza economica e sociale saranno «Jr Borsr del LnYoro »
(pubblicato a cura del Comitato Crntralr dcl Partilo Operaio
sedente in Alessandria), di poi le «Camere del T.aYoro 1 a
cura del Comi tato milanese per la costituzione d'una Camera
dr! Larnro, indi la l"Olgarizzazionr cli ,\ngiolo Cabrini intesa
a dar ai e.entri industriali agricoli la possibili!:\ clH' cillà e•
campagna proletaria si fondano e si confondano.
La funzione del proletariato come partilo di classe sta
per assumere una nuova fisonomia.
Gnocchi Viani che ebbe fede nella forza consapevole ne
esaltò la l'irlù.
Più che ad una rivoluzione violenta la classe deve tendere ad una rivoluzione dci rapporti mornli e giuridici :
una riYoluzionc nelle idee (9).
La forza consapeYole è cosa <Jrganien sp<'rilllPntale.
11 socialismo non è più come idea e fol'za alla fasr 111rlfl{tsic11 rlislruttiva, ma -è srien7.a.
E fede e scienza al tempo slesso.
Fede nuova che impegna i larnratol'i di l11lto il 111ond11
senza dislin7.ione di colore, di razza, cli nazionalilù, di religione, a lottar.e _per la giustizia, la verità, la nwmle.
.Yessun dirti/o senza dovere, nessun dovere se11=11 rliril/o.
Operando per questi principi ed esaltando la forza
cosciente della classe, Osvaldo Gnocchi \'iani, morto 1'8 gennaio 1917, quasi ottantenne, non fu un utopista, ma un
saggio assertore del diritto del lavoro.
I Circoli Operai.
Le cronache narran o:
«I sottoscritti r appresentanti delle Società: Pigli del
LavoT'o, di Busto Arsizio, di Sacconago, di Gall arate, di
Legnano e la Lega Figli del Lavoro, di Mii.ano, radunati
per formare la_ Feùerazion~ d_el Partito Operaio, deliberano
che qnesla s1 intenda cost1lu1la col 1° settembre 1884 ».
Ma lt> cronache, se dicono della Yivucità delle lotte sostenute per venire a tal risult.ato tacciono, o quasi, dei Circol i Operai che tennero a battesimo il movimento operaio
soci al isla.
(9) O. G><OCCIII Vux1 : Il socialismo moden>o;
- 13l~rano unioni di uomini delle più dìsparate vedute. Segu11 auo 1·0Jo11lirri 1 p1ÌI audaci, senza però al"Cl' la noz1ont>
(•salta di dtf' ros.1 è, e qual l"alorc ha una rnsc1cnza della
clas,.,r, <:omr parl1to opposto e distinto dai partili della
borghesia.
.
"'irl Circolo Opei·aio di Milano la costituzione della P!'t:
ma Sez10nr dcl Partito ()peraio fu av1·ersata da democrat1c1
f' da radica li , r se nel Comitato della Lega Fi~li del Larnro
si polè an1101crare il mazziniano Eligio Pochintcsta,_ l.avo1·antP tapprz7.iere, se Pozzi Edoardo, eban1st_a, pure d1 fede
mazziniana è tra 1 firmatari del primo manifesto della Sezione milanese. ciò è dornlo alla forza che in se stessa
conlrnevn l'idea cli una azione indipendrntc della dnsse
operaia.
Fu nrlla sede di questo Circolo che nel 1886, allo indomani degli arresti per lo scioglimento del Partito Operaio,
trovò ospitalità e appoggio il Comitato di soccorso delle
famiglie degli arrestati.
E il Circolo Operaio, a Torino, prima che sorgessero
le Sezioni: lavoranti in legno; lavoranti in pianoforti;
litografi, lanciò nel 1882 il manifesto elettorale del Partito
Operaio cui segui1·ano ventitre firme di autentici operai.
E dal Circolo Operaio l"eronese, malgrado un certo attaccamento alle idealità del passato che si riflettc1·ano. in
prindpal modo, nella fraseologia che andava dal biondo
martire al colonnello austriaco (Umberto I ) che parti la scintilla di un movimento operaio socialista.
Nella azione tumultuaria, impetuosa, sincera, tenne il
primo posto il tappezziere Luigi Domaschi che pregno ancora di sacri ardori in-crociò l'acciar col reazionario Aymo,
per una polemica intorno l'avvenuta elezione del conte Marco
Miniscalchi.
Verona del Popolo, fondata nel 1890, era stata. preced uta
dallo Spartaco il di cui Comitato di redazione era composto
oltre ch e dal citato Domaschi, da Gaetano Marinelli, (Siard iniere; Luigi Silvestri, giardiniere; Carlo Ringler, impiegato.
Fu il Circolo Operaio veronese che diede la prim a Sezione operaia e socialista in Verona; ed è a Perpolli, Morbioli, Pietro Bondiani, sarto, che si dovè la Camera dcl
Lavoro.
Attaccato alle tradizioni, nella lolla elettorale del 1882,
pur facendo alto di indipendenza, non presentò una candidatura operaia, ma si afTermò sul nome dell'ayvocato Fiorini.
Il programma suo era una copia del programma BertiBaccari ni per una vasta legislazione sociale.
-
15 -
1~
Lo Sprtrlnco solo, sostP111w kt sua rantl1cln tura .
L, n o rga no, escln siYamen te JH'rso1wl<', la \ IWVfl \ rrnri.
t rn ne bordone.
l ' n nitro Circolo fu l'antesignano dcl 11H1nn11'nlo operaio socialista: il Circolo Operaio giorn n ile cli _\l rssa nd ria.
Quivi non timid e titubanze; non imprccis ionr d1 idre :
non mancanza cli vi suale nella lotta cui fa tnlm rntr i• rostretto il prolc tarialo come c lasse.
Centro cli organizzazione, di agitazione, di rolt nra, rsso
fn l'animatore cli tnllo il movimento operaio sorialista clw
s i immedesimò nelle LPghe dri 1.arnrn tori di Cnsalt' i\lon frrrato Valenza, Vi g nalP, Camagna, Asti. Fubin<'. ree .. ree.
A queslo Circolo si d rYe l'nllo r riminr di aY<'l' sta mp ato
r diffuso l'opuscolo: Fra Co11/11rlini di Enrirn \fn lnlrsla: la
l'Ì\Plò
" ""
solo unmo
cli
frde, ma propag-and1sta, or:l-
101·<~ f•tc·ile r suade1tl1', il scc•m<lo sPgretario dc l f'rtrt1t n
f!p r• r11 io, 1wl prriodo che 1a del 1887 al 1891, quando il Comi la !" Crnl 1·al1', nrllr prrsonc <li Ernesto Scoffonr, pa r~·uc­
r h11•1·p : Sarro Pa1Jlo, orologiaio ; Dc Michrli, mrcca n 1co :
I:. B. Cnsorati, ca lzolaio, sedette in Alessand1·ia.
t'n crntrn di colt11ro, di agitazione fu parim en t.e, d i
q11rsto t.<'mpo, il Comitato cli Propago nd a dell'Unione Mutu a
Islr11 ll irn d1 ~l i l nno <>omposto di: F elici' ,\ nzi, commesso
d r·oghirrr: Alrss.andro F ra lloni , canr~traio; Ciovanni -'!illrl,
c:nrrt.tir1·r, <'11e aven d o m olto viaggialo, molto avea 1mpa1·ato.
A qu rsto Com itato si dC've la pubblioozione dcl di sco r so
Pirllora lr di C:in seppr Br rrlta e l'op11scolo: « Necessi/1ì ern11omica t/'1111 ro1·titn npl'rr1in » di Costantino La zzar i.
La Lega
per l'emancipazione delta coscienza umana.
Luigi Damaschi
lav. tn.ppezziere, dirett. Spartaco.
Antonio Pcrpolli
formrdo per scar pe.
<:nnfcrenza trnuta a Crem ona da C. L azzari ; il P r1rtito Operaio e i partiti p o litici, di O. Gnocchi Viani.
.
La inau g urazione della bandie ra di que s ta orga111zzazionc fu una festa eminenlemenle proletaria e sociali sta.
I compagni di Ale ssandria ebbero il con for to di veder
a ttorno alla lor b andiera (sulla quale n.vean impresso il
motto: cc Nessun dovere senza d iri tto, nessu n diritto senza
d ove re ») quanti nel Piemonte erano a ll 'avangu ardia d cl m o1 ime nto emancipatore, tra cui l'avv. Ratti di As ti ; Cisi Giorn nni operaio sarto, di Casale, R obotti Lui g i, di \Tignale.
II' Comitato Centrale del Partito Operaio, fu rappresentato a questa cerimonia d al compagno Gi usep pe Croce.
In quest' ouasione \'incpnzo Grigi, operai o orefice, si
Si !l'atta nirnte meno che della Lega antirlrrirale milanese.
In 1ero il nome che ad essa \Olèasi impor re Pra si lung-o
che tut to finì in un antipatico anti.
S i volca chr la n11{Jrn associazione fosse il suhlirnalo
drstinato a prrsenare la <:osc ienza umana da ogni e qualsiasi in flu enza d ogm atica.
Si intendeva <l a molli, specie tra gl i operai, che la n 11ovn
accolta rappresentasse e r iassumesse il pensiero razi onali s ta.
I.a Lega nnticlericale di Milan o rnntò nei s u oi primord i
i nomi più cospicui della d emocrazia.
Ma In particella anti, che per trio~farc, venne a!'.s.unt~ ,.
qu.a.lc seg nacolo di accomodamento, died e luogo a nvac1
di scu ssioni fra atei puri e teisti.
T aroni Dr Fran reschi De Andreis, Bi zzozcro, Pcslagalli, CopcÌlini, V. E. Mariàni , erano i principali g iostra tori.
S i accanh·an o nelle discussioni filosofic h e e de l m od o
di propagarr l'aste ns ione dalle pratiche religiosp: sembrava
d:illa allua1.ione del progr amma della Leg.a., c he la eosr 1rnza umana potesse dirsi emancipata.
In nome de ll a emancipazione dell.a. coscie n za u mana,
alla Lega anticlericale in roollà n on si facevano ch e delle
-
1G -
chìàcchìere che potevano benissimo e~scre falle nei caf'ìè
senza creare un apposi to organi,.mo dclln chiacchiera lilosolìca a prolìtto della oscilJ.anle polit ica dcl t;o\'erno wrso
i preti.
U:t Lega anticlericale era g iudicata dagli operai socinlisli un'associazione di perditempo.
La stessa questione del potere tempornle dei papi non
era una espressione del libero pensie ro, ma unn questione
nazi on ale che interessarn, e interessa, le classi di r igenti.
I volterriani soddisfatti poteano beffarsi della reli gione.
ma le classi inferiori non dovean perder il timor d1 dio.
Nell a Lega an ticlericale mi lanese accanto a G. Dc Franceschi (l'autore delle Orazioni dell'Operaio) stava no i min ori osservanti ciel partilo mazziniano.
Gli operai preferirono alle rncue accademie la propaganda tra i mi seri per il loro e levament o econ omico e morale.
L'azione loro si potoo compend iare nel segno della croce
di De Franceschi:
« In nome della fame; della mi seria; dell'ignoranza; pietà
di me».
La Lega anticlericale milanese, non ostante la sua incon sistenza, incutè un certo timore nelle sfere e classi dirigenti che yedevano. nel rilassamento dello spirito r eligioso un peri~o~o sociale.
.
.
Gli anarch1c1 dal 1884 al 1888 non ebbero organizzazione.
Non a\'eano vessillo, ma L. F orlis nel Pungolo, Bolaffio
nel Caffè insinuarono che nell e dimostrazioni gli a narchici
si aggruppavano attorno alla bandiera nera della Lega anticlericale.
Per la emancipazione d ella coscie n za umana la Lega
anticlericale, oltre ag li sbandieramenti per le Cinque Giornale e ì\fentana ed aver tenuto il posto d'onore nei cortei
per la inaugurazione dei monum enti di Garibaldi a Lecco e
Ber gamo organizzò una serie di conferenze.
Leon' Augusto Perussia parlò ciel clero e la questione
economica; P ellegrini di Genova: la Scuoln e la r eligione
di Stato; B. Federici: la legg e delle gum·entigie. Dovea
concionar anche F. Crisp i, ma egli con una cortese lettera
diretta al pubblicista Ouchtom&koy rilìutò.
A Bergamo il vessillo della Lega venne salutato c olla
chiusura degli esercizi e dell e finestre delle case private.
Passava la b andiera di Satana !
A Bus to il vessillifero accompagnato da Lazzari dovè
salvare le spalle e.sserragliandosi nell'Osteria del Sole .
Il vessillo anticlericale era quello del cole ra.
-
.. .
17 -
I 1·unlacli111 nilcan linciare i nu\elli untori
\fa un piccolo monumento storico ha lasci~to que::;t'as;.;ocwz1011e malgrado lo ~cccllerc delle bagole.
In :'Il 1la110 11 cullo d1 S. Carlo ha radici profonde e t1·ad1zi<J nali.
I.a l.c•ga antirlc1·icale milanese in confronto alla di lagan te> n1enzogna clericale si propose di stabi li re 1111a certa
pc1·rcp1az101tc stor ica.
S. Ca l'l o fu indubbiamente un uomo preminente dcl suo
tempo, 111•1. eia q1H•slo ad unorar lo, magnifica1·lo è non solo
p<•rs1s!Pr<' n1 11n 1·r1·01·e storico, non è solo un dnr t1·isle spettacolo rii 1r.p1oranza e s1qJerstizione, 111a un ;il roce insu lto,
11~1 a p1·uvocan te d1 11 1ostraz1one contro ogni civile sen timent o
d1 n111a11itù, di scie nza. e.li libertà.
A. Ou.ciltomskoy per incnrico de lla Lega sulla scort a di
d<!C1111H·n.t1, 111 grnn parte tolti da lle cronache di ecclesias t1r1 , sn1ssc>: - S. Cririo il snnlo di Ferro 10).
.\ ppare nl'll'opuscolPtto un '-<rnto !nito diwrso della
legg<•ncla.
E!!li l1<•11chè ri<'co non dà dPI suo, ma durantr la peste
pron\uon• coll ette trn la nobiltà milanese.
l•.glt che ha assun to a motto di Yitn: f/ 11mihlas, è 1111
grande acc<•nf l'al ore di cariche.
. In lui 1.n spirito retrho, colui c he assecondò In polit ica
cli q11c l. del1nq11ente fana.l1co che fu Filippo II di Spn;,!na.
. . Lui .che: con~ro l'a~·,·1so della Congregazione muni<'ipalc,
1nl1od1!,,;se in M1.lano 1{ lnb1111nle drllr1 .Srtnlrt f n(fuisi::ione.
. L111, che> d1p111to modello di carità e mnnsue(udine, assiste n. roghi di eretici e sospetti di stregonaggio e ch e
davan~1 al rogo d'un sacerdote qunle monito alle popolazioni
tenor1zzat~ dn' s11oi metodi, dice:
<< Cons1de~'ate, dilettissimi fig li, con quanta <<severità
proced e la ?h1.esn ·Con tro coloro che inde gn i ;;i ribellano .all e
sant e, soay1ss1me, ma a l tempo stesso tremende sue leggi».
~ns.colo d1 mo1:te il este rminn, e sebbe ne dolente, dall'amnt1 ssuno sen o g m slame nt.e li respinge ll.
Alla pubblicazione 111torno a S. Carlo nitre dovevano
seguire di 1rnri interesse.
' '
!\'la a quanto pare l'associazione uvea fatt o il massimo
suo sforzo.
ì\o n Yi ernn _p i~ errori storici da rettilìcarc: leggende
da sfrtarr; prcg1ud1zì e superstizioni da combnttere.
Nel marzo 1890 la T.ei.rn cessava ogni ntliYità.
(IO) S. Col"lo il Santo di Ferro. Costantino Lazza.ri Editoro, Via Vnlpetrosa.
P. '111zi.
2
lti --
-
I Pubblici Comizii, ovvero noia e celebrità.
Un comizio politico a ;\lilano pl'llua del Jq:-;6 pra così
ordinato: - i I Comi lato si prpsentaya al pnbbl ico <? aH'indita col suo presidente' giù in <·arica prima che .I.a .r111 1~101ie
fosse apnta, poi parlaYano due o tre oratori g1a 1scnll1 n
designali, in fìne il presidente o chi l.l<'l' C'sso lracrn. d1 lasrn
l'ordine del giorno, anche questo g1:\ prC'J1<m1to e la bC'll:t
cerimonia arnYa termine.
Così si comiziarn, e in nome d<'I popolo si parlava.
Era un mo cl o come un al I ro cl i cs11ri ntC'l'C la 1olnntit cl<·~
popolo, ma siccome il pensiero C' )a rnlonl:\ dC'i lavoratori
così non poteYano essere espressi e q11a!'i1,1s1 m~111fcsta­
zionc contraria era interdetta, agli uomini dcl Partito OpC'raio incombern l'obbligo d'i11frang<'re tal metodo.
.
La conquista di eleggere ne.i Comizì chi do\'C\'U presiederli la iscrizione degli oratori dopo che la i·1nnt0nc ern
dichi'arata aperta, la facolli1 cli proporre ordini dcl giorno,
on-ero modifìcazioni a quello dello stesso Comitato, tron1rono un'assurda e incomprensibile ostililù in chi tcmern chr
la dirnlgazione delle nuo1·c dottrine signifìcas&c prrdita del
predominio politico sulle classi larnratrici.
. .
'.\la la conquista di questi elementari diritti democrat1c1
era per gli operai un impegno d'onore.
.
.
Che il Go\'erno e i relatil'i scngnozz1 ostacolassero 1
nostri Comizì, che il diritto dei cittadini acl adunarsi senz'armi fosse precluso, che tulio quanto suonasse affermaz ione di libertà e giustizia sociale fosse vietato, lo s1 _111tendeva; ma che ciò fosse conteso da chi s i yanlava amico
degli operai, non era nemmanco previsto.
S i incominciò da prima domandando la parola con insistenza.
Negatoci questo diritto non si ritenne scomcnienle t11m11ltuare: e la colluttazione ed il plebeo cazzotto ebbero una
certa voga.
.
Gli uomini del lavoro non sotlili zza\'ano; d'altronde, bisognava che essi si facessero largo.
La turbolenza degli operai socialisti nelle adun_anze democratiche si giustifìcnva nella metodica compression e alla
libera esplicazione del loro pens~crC!.
. .
Al comizio contro lr Co111·cnz10111 fcrro11ar1e, nel quale
parlò l'on. Baccarini, il Partito Operaio che, a mezzo di
Cc.,are Pozzo, dcll'org.anizzazione dcl Ff/scio dei frrrovieri,
.i
l~
-
rnlf'a intrrloq11irc, non polè fnr altro, con fngliC'lti \'Olanti
b11tt:iti dalla galleria, che asserire: le• fC'rrovic dC'blw_no es:
.'-'e1· date ai ferru1irri urganizznti 111 una Coupcrat11a ù1
la I 01'0.
1 la11ci:ttu1·i fnronu cacciali dopo bre1e ma brnsco t1111111lto.
Ct'san• Pozzo non parlò (I 1).
Ma il P artilo Operaio a1ea l'obbligo di praticare quanto
domandava agli altri.
. ..
F11 suo onore l'a\'cr introdotto nei costumi polit1c1 il
pl'csidrntc rlello dai comizianti e il contraddillorio.
Così i Comizi iniziali dal P.artito Operaio furono a rnlte
presi ed 11ti da l\T oroni, Dante, Bcretta, Croce, T<-Orbs, Pal'<'nt i, !\lariani Vittorio Emnnuclc.
l•:1·a la noia r la celebri!:\ dcl qunrlo d 'n1·a chC' passa.
L'articolo 4.
l
.
I
Oirr che la borghesia industriale lombarda fosse nel
1885 un modello di pre\'eggente modernit:\ e librrl:'I in confronto a qnclla delle altre regioni <l'Italia, è un far torto
allo spirito degli altri industriali.
La liberalitù dcl senatore Rossi di Schio, il quale oltre
'nntarc la parsimonia dell'operaio italiano, sostcnera eh~
con d11c lire al g iorno si poteva ben vivere e mantenere 1
Yrcchi, s'appaia\'a a quella di Paolo Carenno protettore
dc•gli industriali serici comensi.
I Travelli a Bu&to; i Paleari, i Meroni, i Fossati a Monza
tenei ano tante benemerenze quante rrano quelle dcl senatore \\ossi e ciel fu tu ro deputato e ministro Carcano.
11 s<'naf c,1·c Ross~ respingeva con q uniche riserva le proposl<' leggi sociali Berti.
8<' una legis lazione sociale era proprio necessaria essa
dme1·a, srcondo il concetto dcl senatore, aYer carattere di
pateonato di bcncfìca elargizione.
P<'r gl i uomini dena democrazia le pensioni operaie; i
probi1iri; o:li infortuni sul la\'oro: la pC'rsonalit:ì giuridic.a
delle associazioni, non era altro che nn freno alle esigenze
rlE>I larnrn, la soddisfazione di alcune lrgittime esigenze
dcl popolo.
(1 L) Potts par la.1·e brevemen te pt:ffc11C tscrillo prc!Cedt:n/IJmcn Il', il compagno
O nornhi Vt:1 ni, svolge : do i suesposti concetti.
1
-
:W -
Alfredo Baccarini spingeva la lr~islazione sino a stn
bilirc un minimo di salario in rapporto al co:-,to della \ila.
Se atlraYerso i rappre;;enlanti politici dci ccntl'i più
rrnluti della Yila politica italiana si inlrnYedeva <1ualche rarn
raggio di luce, di modernilù, e di lihrralilà: la rappresentanza politica delle campagne, massime del Lombardo\-enelo, era la più pura espressionr drll'1112cie11 1'l'fJÌllll'.
Il larnratore era una cosa. La sun personalità: J11il/11/J/I'
e 1·or11eable à mucì.
Adamoli, Sola, Litta ;\fodignani, Conti, Villa Prrnicr, al
Parlamento.
Manw;ardi, i\fassarani, Brocca, Trnhattoni, D'Acida,
(: rrppi, Negri all a Provincia; coni i, mard1esi; clf'rical i, consrrvatori e lempor«listi sin al bulbo dci rnpe tli a i C:om11ni.
. E. buoni ultimi i galoppini rlettorali, i fattori, i fab hncer1.
. ~ei \'illagg-i, nei grossi borghi, nelle piccnle citl;ì in<l11strw.lt la reazione osava.
Nella crassa e grassa Monza ric<'a di brota cattolicit:ì.
tra izli industriali cappellai si era formata una coalizionr
destinata .a cambiare sotto ogni rapporto le condizioni di
Ja,·oro della intera maestranza monzesr. II cambiament••
doYe\a aHenire per gradi. Prima una fabbrica, poi un'altra.
I padroni si promctlerano reciproco appoggio.
Ogni operaio dm~eva rilaf'-ciarr 1111 drposito di trcntn
lire.
:'ìei casi di conflitto tra capilalr r lnrnro gli operai
d'una maestranza, do\'e\'ano pnsf'.nrr al c;rn·izio clrllo slobilime11to i di c11i colleghi -erano in iscioprro, prna la perditn
dC'l deposi lo.
Sì fatto regolamento reazionario, sì mostruosa coalizionr padronale era fattura particolare dell'mv. E. Traballoni,
11110 d_egli _esponenl! della cricca chr fac<'va <'apo al deputato
agrar10 Villa Perrnce. Il fendalismo applicalo all'industrialismo moderno.
La cessazione della libertà di dispone della propria forza
lavoro.
Gli. induslri'.1li muniti e confortali cli qneslo regolamrnto 1ncomrnciarono l'opera loro.
Fn dapprima nell'autunno '84 la dilla Pietro Paleari che
C'C'l'<'Ò con abili raggiri applicare il famoso art. 4.
I ben senili erano segnati .
La ditta llleroni Andrea seguì l'esempio della Paleari.
Gli incameramenti dei depositi sollo un pretesto o l'altro conlinua\'ano: nella primavna '85 il malcontento che
era gi11nto ormai al colmo avern fatto scoppiare uno sciopero tra gli operai dello Stabilimento Meroni Andrea.
-
21
l.'artil'ol1_1 t prm\ecle\a.
\ sustilum' gli scioperanti oper<ii e uJH'rait• drlla dilla
\lt•ro111 sono chiamati altri da CaraYaggio.
Scoria il trrno, carico di incoscienti traditori legali dai
t l'C'11ta fra11rhi, il famoso noliziotlo Sartorio: l'uomo che
11011 sa 1·ifìutar 1111 fmore a-Ila turpe e hiera coalizione padronale: il segug-io alla caccia dei socialisti.
(~. Brretta, dinanzi a tale scempio drl diritto, Yiolazionc
dPlla librrtù, di contrattazione di mano d'opera: <'oniro la
n~anifesta prntrzione dei padroni in odio ai pili e lementari
d1r1tt1 del klv<?ratore, nel Fascio Operaio dcl 6 gi11gno p11bhl1caYa un articolo dal titolo: « ..\larlclliamoli )) , che conc l udrva colle parole:
.«A ll a gogna i predestinati al capestro, alla gogna i
~api ~q11aclra traditori, alla gogna i disonrsli principali,
1 laclr_1 clrll'on~re altrui,_ i truffatori delle compagnie di assirnraz1one, gli abbonati alle cambiali insoh·ibili. - Se le
c1r~ostanze .ri ~osse_ro sfarnrevoli, se la forza prrrnlesse sul
d_ll'lll<!, s~ 1 s1car11 della borghesia tentassero ridurci al
s_ilrnz10, ti nostrn nrlo, la nostra prolrsta, il nostro ultime~ spnlo andrebbe .a scaraYentarsi in faccia ai satrapi
d1 Y1a S. Andrea e i lor immondi alleali ».
T 1->atrapi cli Yia S. Andrea e gli immondi alleati oltrr
la sdegnr!sa e fìera protesta deli'ex eappellnio, diYc1111to
cnpo '-'tazwnr dclii:' TnterproYinciali a Pandino, lHO\ocarono
s r1opero genrralr m tutte le fabbriche di cappelli di ;\lonza.
Era una massn che f:i anicinarn alle 2000 nersone.
11 mostruoso patto padronale <lO\eYa essr1; infranto.
Po~en1si rornperr una <'oalizione padronale protetta, incorng-ginta_, sostenutn da. preti, sindaci, polizia senza nna
forza srrinmentr orga111zzata, con mezzi pecuniari non
adeiz11ati?
La massa (]('i <'appellai monzesi convinta del la bontù
della ca1_1sn, aYeYn de.li e. ricchezze .ignorale a lor signori.
La nrtu del sacrdìz10 per lull1.
I/entusiasmo, il proposito di vincere, di spczznrc il
crrch10 d1 f_rrro. C<?ll che il _capitalismo \'Ole\'a stringerli, CC'lllC'llta_1 n gl~ a111m1_ non. dei soli e.appellai monzesi, ma di
q11ant 1 t1•a ~ poveri senli rnno un briciolo di dignità.
11 '("r1sc10 Oper((io, per Yenir in soccorso ai bisogni più
11rge~1.t 1 della massa, aYeYa aperto una sottoscrizione.
\ _1 concors'?ro largamente le antiche Fratrllanzc e Sindacati cappelln_i J?re~ni ancora dello spi1·ito cli co111pr1g1101111agr <' se1'.z'.I <l1st111z1one _tutte le Sezioni del Partito operaio.
Lo spll'lto e la 1wal1cn drlla solidarirt:\ rrano mrc::"i a
larga e dura prorn.
- __, ():)
, _\ '.\lo.nt.a il ,C'.1111i~ato .di ."occorsn risi1·d1·1a d;1 p1·111i:1
ali« (),;lena del (,hiacc10 ~, 111d1 nlla ,..edc dc•llc l.C'!!hr riunite.
< .. Croce era sempre fra gli scwprrnnti.
Egli era il braccio de,;tro, il consiQlirrr aulorrYolc di:
Lelino Lombardi, Guerra, i tluc Sr!la Srnrg-nini (;. 13 ..
Ca>'loldi, che clirige1·anu J'agitazionr. '
•
, J\l!ita7:ione che senli1a lt~tli i frrrnili di chi llllt:na. perC'lw Il d1r1tlo alla per:;onaltla umana dC'll'npC'rnio non fossr
rancellulo.
Le adunanze si tcnncrll q na,;i tn l tr in ()<;\<'1·ir: dPi fr;1lclli Otlolina detti « Pobiatt ~, ul Prlgorino, :illa \ illa .\Ionz:t
Giuseppe Croce t.
in 1 ia dc' Gradi, abituale ri lro10 dei so11c1:si1 i d'ogni gradazione.
L'osteria alla Villa i\Iunza cm tenuta dal padre dcl
compagno Ber clla.
Furono adu n anze Yivaci, rumorose.
L'applauso o l'urlo parcYa alle mite segnacolo di tempesta.
~I poliziollo Snrtorio era sempre Yigile trn gli scioperanti.
. Qu:~lcuno venne im·itat~ nel suo gnbinctlo per rahbn111rlo,d1ssuad~rlo con bland1z1e, allri per essere minaròati.
,\1 pa<lrO!Jl che spera1ano la resa prr fame, Sencguini
polc1a c'c1l11siasmare raccontando come all'assedio di PaYia
gli a,;sc<hal1, a dimostrare che la città era punto eo.austa facessero cadere nel cnmpo as;;edianlc una 1iiog"ia di' P" gnolle.
'
"
"
I.o ,;ciCJlH'ro pr.. -.r!!llÌ COlllpallo con dti.rnito,;a fl'rt11c:.z•~
per più di 11n mese, alla fine il turpe patto degli induslrialt
rapp<'ll:ti di .\lonza anda1a a gambe all'arin.
f;;tl'[icolu; « \forlclliallJO]i V era a,;,;oJlo dal giurali di
.\I i lanll.
La nwrilata 1 ittoria cu1·011arn glt ,;forzi dei ltnonmti
cappellai e dci sociaJi,;Li dcl Partilo. operaio.
Tre Gerenti e una Macchietta.
li U<'l'C'lltl' prinr,ipc dcl F11~cw Upet'aio, se così i• lecito
d it'l', f11 (;i 11srppc Croce, guantaio, propagandi sta, accorto
or11a11izzatore, g-iornalisla, candidalo al pa1·lamrnlo .
.\la rii lui, che in quasi lnllc le rnanifrslnzioni i~ prc.scntc, 11011 intendo dire, in quanto egli, in 11ninnc a Casali
e Lazzari si fonde e confonde nel morin1c11lo geucrnlc dcl
/'1u·/i/11 ()pr!'llio.
;\la tre figure minori nel co111plesso dcl q1tncl1·0 meritano c,;,.cr ricordale pcrchè dicono: ,;acrilici, audacie.
C.;1,;ati Ernrslo nastraio: Giorgio <~ior!!i la,orante parrucchiere; L111·1/ ila/I Semper in Toc/1 (Ilallordi .\les,,:andro.
calwlaio).
Essi conobbero la fame e la pro,;crizionc• pad l'llnalc, 1<1
calunnia democratica e la per-;ecuzione poliziesca.
Casali Ernesto lo troYiamo ne' pri11101·di dcl 1110Yi111enlu
operaio tra i più attiri della sua classe.
Ne' primi conOilli lra capitale e larnru l'i.di non 1 ide
la sola questione dell'orario e ciel salario.
V'è una questione più ampia: la 11uestio11e del mio e
del I llO.
La q neslione sociale.
Qncst'nmilr rs1)Qneva solo nelle co111 rrsaz ioni con unn
convinz~onc che trac;cinn1a, per :suaclcn1, incatcna\'a.
. Arcigno, ma buono; brontolone, ma rsemp lifìcalore; inctl;ltore dci gionrni, ma pagarn cli pcrsonn.
Si usaYa chiamare il gerente la lesta di legno, ma egli,
di fronte ai giudici, dichiara'a non solo di aYcr letto l'al'lico~o. incriminalo, ma ancora di sapemc intcrprrtnrc 111
,;p1r1to .
. Chiamato a rispondere d'un articolo: /11 pit1::::a 11<1 vin/o,
a r l1~ulo prm·ocalo dalle dimostrazioni popolari contro il
c/<1::w s1tllll micc11 (pane) imposto dal sindaco :\fcgri, egli
al pre;;1denlc delle assi;;i dichiararn non so lo che in tale
-
2( -
scritto non trovava gli e;-;trPmi dcl reato as•·1·i!tol!li ma
che per la forma e la- stostanza era mite. « L',: in111IN!;1t, e
in fonrl l'è veritaa gi11str1. El r//111 den/l'r n1u1t ». E agg-inngPYa che ben altri cloyl':ln ,;t•den· al suo posto, c-.;si
che aYean pro\ocato i tumulti.
Galantuomo sino allo ,;crupoln <'!!li era raro a tutti,
specie a De Franccschi che mai abbandonò. In 1wrcnnc lott;1
con le finanze, molte Yolte, piuttosto chr far debito oye era
cl'alloagio, alla mia buona mamma, malgrado mc;-;c,r Cl'Pdito,
clicern di mer mangiato e prefcrirn far il salto più difficile
che si conosca: saltar i pasti.
Tra i tessitori della cittadella di Porta Ticinese era
co nosci nti ssimo.
Il caminetto es istente nel salone d cl Fascio, in vin S. Vittore nl Teatro 3, servì più mite per cuocere la minestra
per lui e per qualche altro disoccup:ito, pari cli lui bi sog no so.
In quel momento compreso della propria missione ern
il cuoco propagandista.
A lui successe un compagno di \'ia1lnna il laYOrante
panucchiere Giorgio Giorgi.
'
Voce baritonale, facile pa1·latorc arguto e pieno di
sauoir-faire come lo può essere un bu~n fììi'aro.
Mentre il nastraio Casati senza srri,·rrc si assumern
respon!'.abilità non sue, Giorgi era anrhe l'art1coli<;ta dalla
pun i:ren te ironia.
Durante la gerenz~ sua il Fa.~cio ebbe tanti sequestri e
ro_ns~q.uenzialmente ci dovern r1spon<lcrc di !'.Ì numerosi
cr1m1111, che lo_ avreb bero P?r.tat? in_ prigion e per sì tanto
tempo, che _egh stim? cosa 1g1rn1ca n·sene a Parigi.
Il Fascio t;Jperwo a favore d<'l proprio gerente onde
trarlo dalle pr1_me stre ttezze Qprì una sottoscrizion e.
Il ga.r1baldmo C~lail)- di _'1icenzn per questo fatto ci
acrusò d1 portare dei g1ovarn al carcere e <li non saper
neppu_r p~ovyedere in modo dignitoso.
G1~r~1 rispose ch e gh affnri tra lui e il partito erano
r egolali 111 mod <? c?nvenientc, ma se il signor Colain volrl'a ,.occupare. chgmtosamente la stanza lasciata libera a
S. '1ttore egli non. avea che da surrogarlo nella grrenza.
,
II bollente _Colam n on acce ttò il consiglio e alla ge1 enzn del Fr1sc10 ecco un lord.
'
. Sir lor_rl Brtl/ SemJ?er in Toch era ricco di chiacchiere
e ~II ~antasia. F_acea dei grandi pranzi all'albergo 6015 ( bois)
e !nnt~va cor~ialmenle gli ami: i. Qwmrfo qualcuno gl i doin,1~dn_,a 'lll<_ll era il _suo mestiere, egli rol massimo suss1e:-o
pe1
so. 1mmflg111ab1lr r1sponde•·a; nrl'fìre r[r1 trirrhi rt tPm p n
25 (lua11du d1J\CVn ,;contar una co11d:rnna Pgli solca dire:
11011 mi verlrl'tc, 1•11rlo in i•illeugiat11ra
per 1111 pn' rii tempo
I/
1'1 /IOSf/1'1111 .
llna rnlta intrallennc. colla ma,..si1ua scrirtit, dri romp:ii.rni d1crndo: della i11fl11en::11 riel for111rtggi11 stracrhi110
l'l'irnri1111t11 111'//11 questione soci11/e.
In nc-,;s11n trattato 111·n ho nwi trrnato !:ile arg-omento.
'Ifa 1111a macchietta eccezionale fu qu ella di Hon1lcli
Carlo argrnli('J'('.
Conninquc fosse il tempo, egli tutte le srrc rra alla
s•'dr dcl Frtscio.
Non pnrlarn quasi ma i; a s tento dalla s11a bocca usci1a
nn 110 od 11n sì.
Ballordi Alessandro t
Si,- Lonl Bali S•mpe>" ia Toch,
l ui1·omellfl dcl Consolato lo fac cYanu i ndi,;pell in'. ma
d all;< s ua bocca non uscirn che un bi11rlon!
i\'essuno polern loccarr i giomali cli rantbio prima clic
egli li avesse avvistati.
. .
.
Non sapeva che l'italiano, i:na Ke rbs per a\·crc 1 g1orn al1
te desch i dm·ca domandar a lui il permesso.
.
Chi si fosse azzarda lo a Laccar i giornali di {'amh10 chr
ci s'accumulava dinanzi, rischial'a d'essere inYcs!ito da 1111
formidabile: bindon!
.
.
Era famoso nelle troYatr ge niali prr traf11garr g1omal1
e opuscoli seq ue str_ati.
. .
,
Tra il proletariato a nco se noi~ n <' coltu_ra p_1of~nd~,
:rnro se i bisogni fanno d ella mag-g1or parte d1 essi ~le tnholali, g li ori gin::ili, i belli spi riti 11 0 11 mancano, ne manch eranno.
-
:W --
La boie ! ! !
:\on "e ne può piu.
La pazienza non può e,,:;el' conkn11ln.
I.a misura è colma, e non lutti i contadini ,.;0110 d1spo,..t1
a la\'ornrc per 60, 70 centesimi al giorno l'ill\cr110, oY\cro
pe1· l ,'2:i e 1,50 I.a state.
I co ntadini fanno il Yiso dell'armi anche ai propriC'lari
rhc li·allano quasi umanamente.
li conte d'Arco lo a ff erma a lla rorlc d'A,:,,isc di Venezia.
II grido: /r1 baie! si ode a Ostiglia, Hc\!'I'(', ~('l'll1id<'.
\'iadanà, Legnago, Honcofel'!'aro, \I:ucal'ia, Spineda Lumha rda, Ca,;alico, RoYerbelln, Acq uaneirra, :\I osi o, Terrazzo,
Cisone, ccc.
È un grido che spaYenta, terrorizza r minacria.
\'rnliu1ila contadini il p rim o aprile 'i'5 ::;arehhcro w:irriali su \Ianlorn, trentamila su Crcmon<i.
Così i rapporti <li polizia.
/,11 boie. è una caldaia ad alla J>l'cssione.
I contadini nelle stalle leggono la J,ib,•1·r1 J>r1rn/11, la F111·il/11, il Pel/11gl'oso.
Triade i n ce ncliaria. /,a /Joie.
Sartori Engenio, redu ce delle palrie hallag·tie, ingrgnc1·1., capeggia la Socielà rii Jftt/110 Sorco1·sn della Pro1incia
di Manlo\'a.
l~n bnie. T contadini mantovani aspir::ino a salari mig l iori.
Francesco Siliprandi, reduce dcli<' galrre austriache, att en de alla Frwilln; dirige, disciplina in unione a l contadino
Barhiani l'Associrr.::io11 e gene,.a/e /r1v ol'fl l nl'i ilrtlùini.
f,11 /1 oi e. Un codice <li tariffe pci lavornlol'i dc' e.ampi
:1\ rehhr portalo alla Yiolcn za .
Nnlnle F iaccadori non è un contadino.
J~ un Yolg-are mestatore . e dalla cnr ira di dil'io-cn lc il
Consola lo Oprraio egl i aspira a sa lire più in !'li. "'
I~ in1hrrnlo di massime anarrhichr r sociali s t e e per
fnrlr nrc1 al ere compera e diffonde quel famoso opuscolo
nnarrhico: << I doveri rle/l'unmo riel 110111i1111/o G. M a.::.::ini.
:\Iclesi. ch e ha a ,·edere coi con la clini egl i che è maestro
di scuoln? Perchè ha fondalo il f>ellc111roso.9 P rrchè narla e
si intrattiene cli .\fazzini?
·
·
- :27 /,,, /11111>, 111111 i• ,.;olu il grido della Psaspel'a1.ione, della
f:111lf', d1·lla d1U"11ìl;'1 u111a11a offesa: 111a i• ancora il ri:-;ullalo di
ahili arrnpggii inlesi a mutare la base dcl dirill•J sociale.
l .e I erre saranno date ai c1111ladin1.
c;iusepJH' Barbiani, che ha la ca"a 1r1 ksla, 11011 teme
d1n' rhr i /r11•11r1i/ol'i /i1m11u impw·rito so111111e, 1110//iplirl1e,
.'tll//'ft::tl!lll', /lii/ 11011 /i1111110 l//lCOl'I/ illlpttl'l/{O I/ /rii' le t/il'isioni.
Non yi i· d11hhio: la diYisione i- ripartizione delle terre.
f,rt /)()ie, è il grido, la parola d'ordine, il mollo c h r deYe
sq.~11:11·e la ri\ olla agraria.
Barliia11i i· il capitano dei contadini.
I .a fiipo/11::i1111e rlei ronlttt/i11i è s1111; la abolizione delle
<"lassi un fa i lo immanente cui s'avvia la soc i('IÙ .
11 rn nl ad ino che ba la casa in l0sla è un fìlosofo.
I ro1111111tl11111r11fi drl/'nfleraio da 111i f.r1·i1ti e diff11si allol'qnando si porlaYa a tener ri1111inni dirrYano:
« 1:: operaio chi produce, chi difende, chi is!l'lliscr, chi
g-11arisce.
« I .a riYoluzione non è un molo incomposto, ma una
n1w1a organi1.zazione sociale. politica, economica, religiosa.
i11defìnil:1111cnte proi:nrssin1 >> .
J;; prornlo. I~ chiai·o. J~ incnntrn1rrtihile.
Bal'hiani, Siliprandi, Sarlori, Fiaccadori rolla loro oprr,1
uinrnal isl ic:i, le associazioni, la cl i ffusìonc cli op usco! i tendono a sonrrl irc gli ordini politici e soc iali esistenti.
[fl lJOie è il grido che anebbr mosso il 1° aprilr lRR5
le masse agricole dr! :\Ianlornno. dcl Crcmonrsr e di alcnni
paesi dr! Vr1·onrse e del R eggiano alla rirnlla, alla strage,
al sacchegg io. L a cospirazione, non ''è bisogno cli comnwnlarla, è nel complrsso delle cose, cl<'gli alti, nella iden lilù degli in tenti. (È un'affcrmazionr clcll'accusalorc pubblico).
E ln polizia il 25 marzo 1885 ancsla c irra '200 contadini.
r pr imi tra essi i cap i delle assoc iazi oni.
.
11 <rrid o /11 boie, non ostante g li arrc,.;11, non cessa.
(l11;ilch<; ]Jl'OiJl'iC'lar io, ([U:t lchr. fìtl'.lbi.le COllCC'C~C cl~j migli oralllC'llli. rnn i hifolr h1. 1 braccwnl1, 1 d 1sohhl1 g,1l1 al lendono
rh<' S:irt01· i r hc è il t/nl!ore de//'l/11/i11 11n1111nln/11: Barhian i
/'i11!1'f/1ido 'r111el'l'ie1'0 dd/t1 y11e/'1'11 rlil'il111. sir1~ lihrr i, in
11nio1w ag-li a ltri per 111iirllorare le lor cond1z1 on1 d1 Yda.
.\la non era possibi le rimial'c a "'tHlizio l11lli i duecento
:lJ'J'CSl:l(Ì .
Bisognarn prorn!'c c h e 'i rrn il prrYio concerto di inso1·gr1•e contro i poteri clcllo Sta~o. .
.
. .
.
na cart oline. Icltcre. n•rbalt, c1rcol ar1, rrfe:rl1 d1. polizia, deposizioni di gente ignorante o malevola s 1 può 1mba-
-
28 -
,.,lil'c con abilità un processo d1 Jll't''-lltila l'11,..p1ra1.i1111t•, 11ia1
la prcpa'r azione ad insorgere armala mano.
Così alle Assise di Venezia. d11po t I lll<'si di detenzione,
dei circa 200 arrestati compaiono solo 22 imputati di cospirazione, eccitamento alla guerra ciYile. :dia stragi\ ~ti ,.,ac-
-
29 -
COMMEDIA GIUDIZIARIA.
cheggio.
· · ·
·1 16 f e 11> l!'ato
· 1c·i'I:'·6 • t e1·1u1no
· · 1·1
Il processo, prrnc1pialo
1
27 marzo.
Sfìlarono magistrali, mnr<'scialli dr carabinieri, prf'li.
possidenti legislatori, medici.
· L'accu'sa male si rcggern e agli an orat1 Ferri, Cc11rri,
Alesina. Sacchi, Fedrr, ì\Ionsclirc, Aporti, Villnnorn, facile
fu la Yiltoria.
l contadini , i ·Capi, gli ispiratori della :\.lul11a contadini
drlla provincia di \IanlO\a e la Associazione (;onerale dei
la\Oralori italiani, quelli che srrondo il Pubblico \Iinislero e la pavida auloritù polilic.a di Mantorn aHrhhrro capitanala la rivolta al grido: la /inie! erano assolti.
Della assoluzi one rrn così rnminto il collri.rio di difc,..a
che dopo l'orazione dell'an. J\porti, I'an. F<'nari anclw
a nome dei colleghi: Bai !agi ia, Frrrno Rocca, Carni I i .\ti il io.
Ciniselli, Pavia, Cesare Aroldi, ..\lessandri e Pascolato "\Jr..;sandro, consegnarn al presidentr una dichi~1razione «cli rinunziare alla parola, perrhè le risultanze oral i dcl dihaltimcnto non richiedevano le arrinQ'he di altri no\e anocali.
perrhr si desiderar.a affrettare la liberazione dri prcYe1111ti .
~ra con questa clichiarazionr {'ssi a Giuseppe Ceneri affìd:\\ano il mandato di portarr un g-riclo cli protesta contro
lo strazio alla libertà inclh·irlnalr di tanti eilladini, !JCI' le
ingiustizie che si commettono in una sor ielù ancor liQia a
tradizioni che doYrcbbero esser scomparse al sole della
nuova civiltà.
E ravv. Ceneri portò, se pur 1e n'e1·a il bisogno, il r eclamato gTiclo cli protesta che era la ginstinrazione, l'apoteosi,
il diritto che si riassumrva nel m ovi m ento che aYca per motto
/ri boie.
Molto chr era l'rsnressionc di 11110 stato real<' di deprrssione economica <lei contadini e non
come disse l'a11lorilù nolilira, !'on. D'Arco e il Lnzio, in allora clirrllore della
r:1c:iett11 rii Jfr111tovr1 - cli maneg-g-i sorinli.:;li r nnarchici.
Alla fulminea notizia dell'assoluzione di Venezia, il conte d' .Arco. il
Pulzello di J\Iantova, ridotto sul lastrico con 04 mila liro di rendita. lns•iò
l'ingrRta patria rapido come freccia.
(Dalla Commedia Umana del 1 aprile 1'-"6).
- :.H
11 Congresso di Mantova.
Gli ech i degli scioperi agricoli ciel \ l anl•l\<lllo e d el Polesine non eran o sm orzali. quando nel IHl'S il G-7-8 dicembre
la Confcd-0razione Operaia Lombarda t!'ne\a in Ma 11 t1J\a in
union e al Parlil o il pl'oprio Congresso.
T im idamen te l'o r gani zzaz ion!' d!'lln 11111t11nll!ù aye\"a
pòrlo la m a no a ll a orga n izzazione cl<'lla cl asse sorta i n
nome d e ll a c lasse.
li g rid o: la baie arn ,·a scosso gli a ni mi cl i m olt i operai.
I soci patroni, benemerit i, on ora rì, p otc'nrno ii!' n issimo
esse r e dei d e mocratici, ma il g r id o: 111 buie, ass< c iato alla
repressione violenta con tro le Assoc iazion i dci con larli n i,
:wcrnno per s uaso g li opera i dirige n ti la Con[pdcrazion e Opl'raia L ombarda, c he il moYimen lo de ll a resiste n za era , in
u lt ima a na lisi, un movimento d i di[esa e JHe\iclenza cli
classe.
Lu igi F iacca dori, G iusep pe Uarb i'1ni, E11genio Sartori,
Francesco Siliprand i non erano cl!'i cospiratori contro I'unitù
dello Stalo, nè d ei m a lfattori per :\\Cl'<' or1rnnizzal i i conta-din i -0 domandalo e r eclamalo un umano traltarnc•nlo.
Qualch e cosa di nu oYo gcrmogli m a nella cosc ienza della
c lasse sala r iala.
I l Con g r esso Yen nc len11lo nl teatro ,\ n dreani.
Eran o presen t i più di 300 delegati, tutti larnrato ri rn1 tc nl ic i.
II pr oletar ia to agricolo d c l Cremonese e del Ma n lov::rno
avcrn fa tto irr ue n za n e l lealro.
Amm ucch ialo ne i palchclti, a cratas la lo n el logg ione, in
p k1tca, a r id osso de i r apprese ntnn li era, n elle s ne man ifes taz io n i espl osive d i e n t us iasm o la 1·a pp rcsen ta n za dell a
miser ia d ella g leba italia na .
Ves ti va n o di fustagno, q11a lc11 n o :l\eva il ta b arro, il
fe:: r osso in capo , porla lo a foggia di berretto frigio <' d aYa
l'aspetlo d ei cc srrns culolle >>.
I Sl'nza «culatte >1 n on aYe\ann le loro p icche. l\T:1l!rrado
ciò, i capi delle Società dri con tadi ni rrano in carcere c.rn»iderat i come cosp iratori con tro la -.;ic1 1t'<'Z7.a d ello Stato.
G li or a tori favorevoli a dar 1111 calcio ai »oc i on orarì,
be nemeriti, bene fall ori, decisi a staccare il mo\ i mento elc i
laroralor i eia quell o della democrazia patr iottica. mena e
par olaia, trornrnno largo e pic no conse n,;o di applau si.
T rop po gTa\c era la d isillusione pa tita d ai larnrator i
~~ampi in con fronto al rnnteqno .d r i. parla~ent ~ri d!'morratiri <' patrioti d11ra n l<' I!' aulf az11111 1 aurar1<'. h_i r fc\ r<'c·1 •111<', in:.:i11sla !'ra l' in ui11ria r !'cata loro: crano p1:1rn t 1 dcl
di r itto di pa r ola, di associazi1!nc: si. ,· i~tarn loro r!1 p r!'tc11cl!'J'C di 11 1igliorar<' le condizwn1 d 1 y1fn, e1·ano. 1n-.;0111nw,
dPi rnalfaf!Òri.
.
I.a 111 11 t11alil:'t, è Yero, poteva i11tc•s-rn1·e la .r esistenza:
ma q11:1 11do, dopo una lunga giornata d 1 d1scuss~one •. n c111
p:nlt;rip:1rnno 1.nzzar i, Cr oce, l~ rando, Cr!'rn onfs1 , Ollner~,
Os! i1wlli, Fa n t uzzi, \l'll n <' stab ili to r h <' il P :n!d o Opern10
I t:ili:i 110 cr :\\ r!'hli<' pa r tecipalo ali<! lolt<' rlella ,·dn,. p 11 h b l.1r:1
<·on 110111i 11 i <' rritc r i cscl11s i1:1m !'n l!' p ropri, a ll 1n f1 1or1 e
cont ro i pa rt iti p oliti c i d e ll a b or g h<'s ia n, si in!C's(' r h e
Bra ndo E m id i o
meccanico.
qu r llo era !'allo d i n asc ila d ella clC'm ocrazki. ope raia soc ia! ista.
J ,'in r:rntes imo d e lla clem ocr az in pa r olaia, ch e non a_Y<' V:1
s a pu to scend ere tra il rnn t.adi n a m e, per di fe ncl crlo cla1 ~o1n11si dc i p r e felli, pro tes tar e e proteggerl o co ntro le. y10lc nzc d ci po liziotli alt i e bassi , in coraggia r e la . organ 1zzazio nc, p1·ocurarc a d esso un mi glio r ten ore cli \'Ila, e r a
ro tto .
Jn fìnit i fu r ono gl i a p pla usi .
.
G li cn irn a l P artito Oper aio tocca r on o il du1pason . . .
?Ila un te ma c h e i nle r essarn cl irc ltame nle gli uomrni
de l /I':: rosso e ra a ll'ordine de l g ior no.
Come g li ope ra i d e ll 'indu s tri a, gl i u omini c he avc \'ano
ina lb!'rato il pri n cip io d e lla r esistenza di c lasse, '1\'rebbero
-
- :32
. . lici la,·oraluri <fri campi e
. Il ìl problema: «la cns1
1 1 11 11
'. "
.• ··ione loro 1:.
.
•
I orga1Hl.Z<\Z
. ll; proletaria mc,..se 111 confronto.
(. 11pacrna e ci a
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Il
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I
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azienza
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·
Fsper1enza cc 1mp< · ..
·1~·
·~ e pratica al bino.
I l t tt. ,,1·1
.cori<, . I legislazione
agraria fu scarta a <a u l ~
l na spccrn e
· '
Malori.
.
. 1a .11.b ei'L'a di associazione e di contraltare
_ Lasc1atec1
-
si diceYa da tutti.
tesi della 1noprictà comune dl'lla
Casali affl'onlò la
ll'rra.
.
<lei· ht>ni romnnnli r d1,lll' 11s111'p:ì'.t.i11ni di
Bl'anclo disse
\o\' signori.
'·
33 -
zionc soriale, segnarono il consenso unanime dci veri inl('1·cssat1. 1 rappresentanti obbedirono .
l.'11111011c dPlla m11lualilà colla resistenza a1e1a sa11z10nalo u11'aspiraz1onc, ma l'anima del prolcta1·iato carnpag-111110 si fondeva e confondeva (dopo que5to 1·oto) con I'anillla d<'t larnratori dell'industria.
I.a fJ1'op1·iplù collett11a del suolo era adombrala; il ùirlllu alla !H't'so1ialitù dl'l lallJl'O, in confronto al capitale,
era affe1·n1atu.
l\1a q11cst1 nomini cui tanto premeva il \('ntre, che ùicc\ano mal<' <' avc1a110 proclamato il divo1·zio da quel la dcmoc1'nzia che, in nome del patriottismo, conculcava la r lassr lavoratrirr; q11esti 11omini che erano nemici della patria,
rhc negavano :wtol' it:\ ni Finzi, ai D'Arco, ai Franchctti. oi
C:api lupi, non illusi, nè dimentichi o insensibili, il 7 <licemhrP sospPlldC'\ano la seduta pomeridiana JH'I' dar tempo ai
drlegati al CongT<'sso di l'ecarsi in corpo al mon1mwnto dt>i
rnarti r·i di BPI fiore.
II Partilo, che era ed è dell'avvenire non poteva dimenticare il passalo.
c;li uomini d('f Iarnro sanno che la gratitudine del'e
essere r1,·ofla \f'l'so quei che Yerranno, poichè essi, fatti
c1,scientr, s.aranno la società nuoYa.
Reprobi ed Eletti.
Lazzari Costantino
tipografo.
Fiaccadori:Natale
rnnni..tore.
Un contadino narrò lr gravcnl'. ci.egli. obbligali, che
c>r::ino paragonabili alle senilù feudali, ic rn1»crie dei brac-
eian~i[.
ando in nome dell'intero Partilo, rlalla teori~
1
, . ')~at'f~
a Costantino Lazzari eh<'. con Agostmo Bertam
1
,\Ifa.1 rùllal)or ato all'inchiesta agraria, presentò un ordrne
a1' <'1 n · · . lC o\·e ,. 1
demaniali
e comu· l'eclamava ·· «i beni
1 e
g1011 i
"'
. .
(i
· ·
t
nali < nclli dell'Opcre Pie fossero dHIL 1n en L1rns1 .ai e.on arlin/ },,·g1u1i::::r1/i in so~ielù coope1:at11•1•. cd :11 ~naccianti. non
.. ' sottratto il diritto di orga111zzaz1one >\ 111 allora 1 clef osse
·
· per Ia UP.PIO\<
, ·az·1one ·.
legati
non furono chiamali
.
Grida di: yiva la propnetà socrnle; un . agitar ~1 fez
rossi: haller di mani, ev,·iva il Partilo Operaio e la nvolu-
La re ligione cosi divide gli uomini: reprobi ed e/e/li.
La borghesia nel 1886 ed anche oggi, conseguente, indica, a tutela della salute, della sicurezza e della tranquillità
dell'ord inarncnto sociale odierno, due categorie di operai.
Quelli che stanno nella J.egalità e non sdegnano l'aiuto
de ll o Stato, e quelli, viceversa, pei qua li Ja legalità può essere un modo, l'aiuto del lo Stato un dovere sociale, e che
sperano e contano sulla associaz ione degli umili siccome
espressione della solidarietà nei sentime11ti e 11guaglionz11
ner;/i interessi.
Questa seconda specie di operai nel 1886 erano rilennti
dai signo r i delkt Provi nei" di Cremona, dei srnza patria,
dei cercatori di disordini.
. Con <jll{'Sla nomea che metteva in oatli\'a luce gli uomini
e 11 programma del Partito Operaio, Lazzari Costantino nel
Teatro Sociale di Cremona l'll febbraio ne esponeva il
programma e il metodo.
F. An:i.
3
-
34
I giornali borghesi dell'eporn commentarono la conferenza classi !ìcanùola \'o pi n io1w dci <' spnza p:il ria ».
I sindaci e i ùelegali del cireondario d1 Casale i\Ionferralo la considerarono un sicuro Yelt·110 allo a mnoYere
le masse alla ribPllione.
L'Elel/ore di Casale allribui\a alla diffusione della conferenza Lazzari i moltep liei tagli di 'igneli anenul i nella
p laga.
I l questore Santagostino la classificò un'abile mascheratura delle teor ie inlernazionalislr.
Il comm. :\lunicchi, prncmalo1't' del re nel procrsso
('oniro il P ::nli l o Operaio, co11 s l rn 11 r;il11re, drformazioni,
contor -.ioni di fras i e periodi, In prl'-;rnl1) ai giurnli siccome
1w10 s/1i/o 111'ss1111 rapitnl1sla ha rin11nri:lfo (fr/ arcordi con
1i/in 1·1111i/1i/1sli pur di fai· bene i propri affari cPss;mdo r<1sì
~
I
iJ__
ÌI
'·
Garibotti G iuseppe
contabile, ordinatore del' i. Conferenza.
la pi ù al la mani festazione dell'odio e l'incilamen lo alla ribellione della cl.asse sogge lla .
Eccitator e d 'odì , cl i ri bel lion i Dr1·r hè mai?
Forse perchè Lazzari de n udò
pregiud izi corrent i ne l
mon do borgh ese?
Le f r~s.i,, ch e ~anno la feliciti\, e d:'lnno la sicm ezza
della sla?i1 1ta dell or<lme erano co n formi ali.a deb o lezza
de lla s~1elà ehe secondo l'ora tore è un impasto di Yiolenza, d 1 astuzia, di fr ode?
. I _pregiudizì di cui Lazzar i invitava i larnr a l ori a spogliarsi, e r ano forse tenu t i in gran conto nella classe bor~h ese?
·
Nessu n borghese infatti si è m ai accontentato de l pro-
r
l'is1.J.1111t•11lo.
\11l'ol'a, l'<'ccila111C'nlo all'udio, alla rilwllionc <·ra fo1·,, ,•
1wlla c·o11slalazio11P della di\ isio11c della si1ci<'IÙ i11 11u111i111
<'lii'\ 1 s11l lai uro spi dal o continuo se111.u cornpia<'<'llZC, e del
p1c1·nl" 1111111c1·0 di p1·ivilegial i oziosi e !.{:tlldPllli che in
111<·1.zu a un c1111111lo di invidir, di odii, di fll'<'lwlcnze disponl'•>IH> del]:t SIJ('IC!:'I°?
La d<'lì111zio11c• d i eh<' co-;a i\ e P<'rrhè noi chia111iarn11
horgh<'>'<', C'l':I così prnYa d~ rilcnrr 11C'i socialisl1 dc l l'arlilo ()fl<'l"llio dPgli l nni mo\"C'nli a ll 'nsst1lto della cirillà cap1 l:1lisla?
(;j;'i s1wnn male nll'on'cchio: «Noi ronsiderinmo h OJ·1..{hrsi l11lli colol'O che con,.;11m:1110 srnza nrod11r1·r. riw sono
pa1·:issi l i drl nosl1·0 lan1ro (' pct• di più sono i nost1·i sfrnll:1lori, rhe sono animati da intrr<'s;-;i rgoistici, d i r sono
pi1•11i di lrn1·ia e di prepolcnz.a: rlw si rirc"nclnno di lusso
<' di. fasto Jler ahhagliarci, di armi, di Yiolenze, per soste11rrs1, d1 [Hl\ ileai e di ing-iuslizie p<'r opprimerci'"
\l a 'JU<'sla dr!ìnizionr, questa ro11"talazi1111t' cl<'I 111nd.,
di \ 1~a '.1'1111a pari<' della società <'l'n ed e\ r<'alo?
Cosi pane.
U11'all1·a :irru..;a P1·a mossa con insistenza r su di <''-'s:1
<·on arlifizi -.p1'cnlnra la drmorrazia horirhrs~.
Cli uomini de'] Partito Operaio erano dri sf'n::-11 witl'i11.
I~ mai possihilr stimare llll partilo di !!rlll<' eh<' cnnfPssa d1 non :11<'1' n11/1'11//ro r/11 !11/e/r1re <'lt!' le ffluite 1•11otr?
Ìlf:i q11Pst'affrrmazione era hast<111 lc per :isseYerarr l'antiprilriot lis1110 d'1rn Partilo?
I~ pro1a di anlipatr iotlismo invocare: « L e Prdcrazioni
~1'a1·lc, n~n iso latr, ma unile, allravC'rso gli spazi, i rnnfìni.
1 monti, 1 mari, fondamento d i u n a organinazio11e dc l la1oro? ».
J~ q11esla in Yrritii. 11n'affermnion r n n po' debnl<• di inl<'rnnzi<lnnl ism11.
(~alza be ne a nchr per i più pm·i rorpora t i' ist i.
I• nrsr l'<'sag-erata fama de lla ronferenzn di \.rrmonn,
1·ncr.olla !n opnscolo dal Circolo oprraio ginvanil<' clemorral1ro <11 Alessand ria, è> tlltta nella pn11rn, nel presen t imrnlo che il Pnrl1to Oprraio nel le imminenti <'lrzioni polit1rhr :nrehb<' menalo bo t te da orbo contro i dl'mncratici
falsi e bugiardi.
. Lazzari a'.·c1a ~enza lenoc.inì d i parole indicato un'azionr
ch1arn e prrr1sa a1 lm·oralori: una via.
«\"on il Partit o moderato, consenatorr che vuol man-
-
-
3G -
trnrrr le cose come sono: padroni i padroni, op~ressi gli
"flJll'rssi. :\on il Partito .li l~era!e ..dr11101:n1t1co, rad1ealr chP
, 110 1 cambiare le allual1 1st1tuz1on1 P"l1t1che, 111antc11e11do il
:;acro i::;tit11to della proprietù prirnta "·
In poche parole il Partilo Opt'raio era il Partito cht•
nega\a il diritto alla borghesia cli rsislere cornt' tale, e·
che sentirn la dignità e la forza di liberarsi da incomod1•
rei interessate tutele.
J.n casistica ed il distinguo ebbe r o par i onori alla calu nnia, e In massi ma chiesastica: repl'obi ed e/clii ehbr •oi.t:l
anche lrn i signori dell a democrazia che Yi\'rrnno, e Ù\'ono,
di memorie e tr ad iz ioni.
Gli opera i per non essere de' repro bi dovrano nssir me
al Partito d emocr a ti co percorrere In s trada fìclrnti nP ll'ni11to
clt>llo Sk1to senza tan te fanlaslicherir.
Ludro,' nell a sua gran giornata, 1·ecit:1va hPnr la propria parte.
37 -
S'I'EN DA l~D O
inal'{JUl'Q/O
it
{Ji01'l10
:.!8
Jllai'ZO
!RRO.
Prepareranno giorni funesti alla Patria.
Il 28 marzo 1886 nel salone del Consolnlo Opf'raio rntfane,.;e si innugurarn lo stendardo della « f.pga fii.tli del lnrn1·0 »,
Snio nc mista rlf'l Partito operaio italiano.
I diri~enli la «Lega figli del larnr o »Nano tutti operai
rnan11nli nel puro e \ero senso della paroln .
. Qualcuno nveva. fallo parlc clt>i cl is1wrsi gr11 ppi dell'A ssoc1az1one Jnlrrnaz1onale dei lavoratori .
. Amn,.ano far propagan.da e.li _una massima sNnp lict>:
..,,,
g/1 opeT'(/{ hanno w w proprrn m1ss1one d11 compiere in con/f'ns/o .e rdl'i11/11ori dei parli/i politici della borghesia.
Gli 11om 1111 c he ~oYevano 111tende1·c l'impo rlnn zn dell n
n uora mi ssione storica del prolclarinlo erano: i\tanzoni
Frn~rcsco, lavoran t~ in lc_rra .colla; Palrignnn i Lu ig i, a r gen ti.ere; Cag.nola P ietro.. 1.mpressore t ipografo (l'orso d c l
Foscrn OpeNuo); T ovag1t.cr1 Paolo,. tessitore; Curio ni GioY<Jn n t, forgiatore; Lu ngh i, mcuarnco · Mo lina P ietro m ac'
'
·
r h inisla, cassie r e.
Il .vessillo r.ra affidalo a mani buone, a hraccin fort i:
non v1 è d11 bb10 esso avrebbe SYentolato allo anco ne ll e
tempeste.
. S.u quel vessil lo in parole d'oro era scritto: « La eman c1paz1o ne dei lavorator i deve essere opera dei lavorator i
stessi 1.
- ----="'-'- - - - - - -- - - - --·--- -Opcrn ù~I pittore Alessa.nd1·0 i\fagni. -
R icamo d i Nor ma De Gr andi.
-
:38-
-
Fra la rlas"e che si <'l'!:P'"' c111111· lai<· 111 e1111fr1111 !11 ai
pari il i della bori..d1esia.
\ala nl'l l '-'~Z. la« Lega tigl i dl'l la111r11 ' ;111·1;1 1111:1 1111
111rrosa prole.
\1111 crn u na tielle tante 111111111', 111111 1111:1 ,.;e111pli1'<' ;i-.-.11riazin1w d1 rp-.i-.;fenzn. 11011 1111 !'1111>. 111:1 il f11lc1'<>, il c1·1i11·11
tiri P artii" dt•i puwri, di rhi lm111-;1 p1 r ~:11:1d:w11a1 .... j d a
1iH'l'e.
L'i11dipcnd rnza e l'autonn111ia 1!Plla r lassp dai partiti
r on lr11drntis i il polrrr. 111ellc1<1 i liri1 id i: r111t'sc 1:11:1 i11l•r,
ro111 pc1a lirnscamcntc tradizioni.
I.a in:111g11razionc dello slrncl:trd" 1!toi <<figl i d1 l I:1111 r11 .
l:'I . mc In dem ocrazia h111·ghrsr a11•1:1 cw111Hl a111('11f(' 11id 1!icalo, era 11n monito alla renlt:'1 delle COM', 1111:1 .-;fida alla
hoba ret orica.
l,'occhi11 ta polizia m iln ncsr, ;111spi1·<· il q111•.,1" ''" Sanlngoslino, a1e Ya snppr1•ssn, d a l p1·llg1·;1111111a df'lla <'<' l'llllfllli:i.
il co r lro e il ha nchetln. Il IH'l'Chr della s11pp1·<'·""i11111· lo -.1
:;pppc più lardi da n11 rapporto, dPll11 sl<•s,.;" S:111l;1gosl 11111,
a ll egalo agli atti dcl prore,.;sn fallo ai 111<'111ll!'I 11<'1 C11111ilal11
centra](' del Partilo operaio.
.\Iakrado qur,.;lc ed altre r.nn l rn1·iel:'1 la f<'"'la ri11sn
s11pt•riorr alle stesse prc1isioni dc•idi 11rgan.iualnri.
Prr de!!li umili oprrni 1i rrn 11wtir11 da ''""<'re al11·Q"1·i
!.'idea di una missinnc pronria delta classi' :i11·1a tr"1~1lo
nhlwndanti sc!!naci. Erano i1rnrn11I~' ad<'si1111i d;i nu-ni piì1
l'<'lliOln anQ0)11 ciel pacsr. t•:1·ano prrs<• nt i assrwiazio111 di
Y:ll'rsr. Como, C~allarnle. :\Ioni.a, \l<'ssn11drin, T nrino. \oYarn, . Cremona. La clemorrnia e prr ess;1 il Co n,;11lal11
oprra10 s1 c11cdc alla lai itanza.
Gli ultimi, ma glor iosi mnm.i dell<• nssnc1 a zi1111 i mn zz ini:rnc, Cl'<~no intcne.nuti nnmerosi ed i rapprrscnh1 11ti drl la
« Carah1n1cri Il ali:im » r drl la « 1\11"1:1 Tlalia il lfl<i<'rn Conti
SC'sfagnll i e altri) ca ntarono lr gJ0 1·ip drlla sr111/r1 <'((l';< lif11 r1 1:
ag itando 10 fìar coln ideale di 1111 rinno1amrnl11 polilir o, a111nwn1rnno 1 p0Yer 1 l;noratol'I , rhc Yolr1ano /r11 • r/r 1 u slrs.~i, n
111cd1larc r hc lI1 nntura non s i prorrd r a salti: r hr la monn1·rh 1n ~0111e. non ha dato l'1111iti1 politirn non all'ehhc
d a to_ IC'gg1 sociali, nè Trento r Tri rstc sn rchlirrn Yc1111t c alla
patria.
. l\ Ta 111110. il ci arpn mr nral01·io n"n rommossr punto gli
11m1!_1. Essi s1 lrnnero a l sodo; nirnlr 1oli lirici: la q11eslionc
dcli 1rrcdrnt1srno esorh1larn. dalla 111is.~io11r rfellrt t'/ri.~.~I'.
La stessa qncst10ne clrlla form n di "OICl'llo in con f1·on lo
a ll e _pro1r rlrlla democr azia ilal i:ma, n~n troyì> JarQ'hi cnn-.cn~1.
1
39 -
''.1·1g1 \ 111cc11zo di ,\lps,.,;:indria e C. Lat.7a l'I , d il'('tlor<.>
dd l •r1snu U111•1·ru11, esallarono la fol'7. a la potenza {lcll'oJH't';11 11 C11'g'a11 1zzalo u1 Partito di c lasse. '
·
:\!a d11P d1,.,ror"1 tornano cari al la rnrrnoi·ia.
Lrco11 .\ Jfrrdo Casati, operaio bronzista che dupo ·ne
pr<'<'< 1 n11.zalo la 11rnanità libera nell'amore' n"n piì1 c~ia/
1;_11". da sacrn 111ent 1 o allet ta lo d a con tratti. dc lin<'a una sri1·1cl;i n110.1a r hP P.r11crd<' d alla famiglia al Go mun r da queslri
;llJ:i pat1·1a cd 1n f111c a ll'11m anilii.
'
.. l.'n1nh1-;1 di C. _Ca tt a neo Sol'l'id e1a n r111el/'11mile. :\lu
<'( <o J\l fr<•d o Botter1, .operaio . ce~c·Jlatorc, che ne lla pcro1-;11.10J1e dcl propi·10 d1,.,co1·so llHita i lmo ral ori a fida r in
Cagnola P ietro
impl·essoro, l' "Orso" del Fascio Operaio.
se s tc,.,,.,i pc 1· lrornre la forza di m igliorare e trasformare
la soc ielit.
Ei cl icr che moderati, clcs lri, sin istri, re pu bblicani, a lf a
prn1 a de i full i s i cquiYalgono: rompete q nell e aste, log-1irte
q11C'i drappi, fat e c he ww so /r1 sia la vosll'a bunrliel'fl, que lla
dcl P artilo oprra io.
l-'11 11na ma nifcslnzione di forza e cli frclc. All 'indomani g li anrrsari cli lutti i colori furono allibiti: il Secoln
disse: «(;/i 11nmi11i riel Prll'lilo operaio p1'epal'eranno giol'l1i
/1111esli a/111 pall'ia >> .
-
40 -
La Micca.
I borlrmdotl del dazi (dazieri) UH'ano l'ordine ùi far
pugare lu gabella sul pane per la q~ianlilù s11p_er1<!l'C' a
rne7.zo chilogrammo: cosi avea disposto li :-indaco <11 i\lilan<?,
il filosofo Negri, contornalo da l\loiana, D'Adda. Crepp1,
\'imercati, Borromeo.
La disposizione doYea :n·er Yigore il primo nprile J886
Ma il popolo che è sempre un po' hnrlonr. prrparò
alla consorteria moderata 11n pese(' cl'np1:ile condilo d'una
salsa così piccante che era disguslo»a al palalo.
.
li filosofo Xegri a\'ea dimenticalo che le follP ragionano a questo modo: <<prima Yi\Cl'!', indi fìlosofare >> .
Questa dimenlioanza, grave per nn filosofo, fornì l'argomento del pesce d'aprilr nel 1886.
L'ordinanza sindacale manc;n·a d1 base e anch'essa pulea
esser considerala un pesce.
La risposta data dall'assessore \ 1111crcal 1, ad una Commissione di operai che clomandarn il ritiro drl prO\\edrmento non ern che uno scherzo d'occasionr: , SP il pane è
caro, si può economizzare sul companatico».
(~li operai dal canto loro cominciarono sin dal mallino
a burlarsi introducendo in riltà il panp spnza pagar da7.in-.
E così, per SYago, poichè prim" co11t>ie11 vivere e poi
filoso/rcre, le guardie daziarie che non intendevano lnsciur
passare in franchigia il pane, furono picchiate.
Ma da cosa nasce cosa, e volendosi ch<' il pesce d'aprile
sindacai~ f_osse ingollalo dai proletari milanesi, ad aiutare
i gab<'ll1en vennero chiamnli i carabinieri e il regio eser·Cito.
Prima conseguenza: alcuni ancsli.
La grida sindacale, rhe è del primo aprile, non può
rsse1·c ritenuta che un pesce.
Gli operai son? così com-inti che la rosa non può essPrc presa su l serro, che alla sera domandano la liberazione rli coloro che al maLLino Yennero arrestali a Porta
Tenaglia.
Come risposta un altro pesce d'aprile. Gli arrestati non
snrn nno rilasciati. ma processali pc1· direttissima come rei
di \ iolenze e ribellione.
1,a risposta è ~osì soddisfacente che il popolo crede
la pw.zza sia sua tribuna; essa sola può far giustizia.
-
41 -
I figli d'Jtal!a che son tan_ti ~all!la, 1-.1_ sfo_gano. per_ lre
sere ronsC'rut1ve rontrn 1 lamp1on1 e 1 retr1 d<'1 caffe :21'1slocratiri.
,\Ialgrado s1 gridi: « ViHt l'esC'1·cito! ii qualche ~ass_o
\ola .anrhc contro la forza armata a sostegno cieli ordinanza Negri.
Gli arresti si susseguono agli ar1·esti t> le co nd anne alle
condanne.
Nel rorlile di palazzo S. F edele, tenuto assolutarnent~
buio, il maresciallo Codebò, nascosl? tra du~ colonne', si
di\erlC' .a battere con un bastone gl i arrestat i, man mano
che passano.
.
.
1 n uno stanwne il commissario Pr1na, c!1~ <'l'a alle s_ue
prime armi collle dirigente la squadra pol1l1ca, d1 legg1oa,
F. Anzi.
insulLa, umilia i prevenuti e i_ncoraggia i polizi<?lli che
baLLono, p izzicano, torturano slr1~ gend_o le manette lll modo
da far sprizzar sangue. Certo Slc1ncr._ rn serv1en~c comunale,
per le bolle prese, doYeLle essere ncoveralo 111 una casa
di salute.
In fra tanto il 3 april e l'odioso proneclimenlo Negri
era tolto.
r. a piazza,
.
come diceva il Fnscio npemio, aYea vin to .
\'iya la piazza!!
-
12
Le Elezioni Politiche.
ti partilo opl'raio italiano si era i11qn•µ-11al11 d1 pn1·lar1·
H<'li·arcna della Yita pubblica il proll'!arialo, !'<>Ili<' p:irlil11
di classe in opposizione ai partili della hori.d1es1a.
J /ru•orri/ol'i unili dovevano /1·ovr11· in s1: .~/l'ssi /11 /or:''
r• /11 cr11111cilà lii s/ul1ilire /11 civillrì soci11/is/11.
?llolti questu 111assima semplice e sc•111plici-,la la 1·il1•11"0llo sornassata ed in essa non 1cdono chr la lolla lr:i
b/011s<' e ·la 111arsina.
Ciù non è che l'espressione pnra della nuda realli1
1klla lolla di classe.
\rlle elezioni politiche aHen11tc il 23 111aggio J~~G. t:dr
111 as,.;irna ebbe col Pnrtito operaio la più alla osse1·1anzn.
L1 classe dmea esplicare la propria politica.
\rssun riguardo alk tradizioni o alle 111en1nrie.
e.Ii opcrni doYeano affermare la loro capncilù, forza "
111alu r1 tù.
Ln borghesia democratica radicale che :wea in;.;inualo
r,.;ser irli operai socialisti dci nemici della patria, f11 scanda1izzata dcll':rndacia.
(;li nomini del P artito operaio o,;~nano affermare anchP
nC'I crimpo elettorale il òirillo drlla classe prolC'l:irin di non
e,.;sc1· un'appendice della frazione l)l)rghcse radicale.
Il pnrl1lo op.era10 fece sorgere 0111nrp1c dci p1'<iprii
C1Jlll1lnl1 eleltornl1.
,\ ?\Jilano il Comilnlo era composto di Lacll!'lli Ciova nni
lilogrnfo: ~loroni Luigi. hronzìstri: Bollrri Alfr!"do cesC'l'.
latore: l.nncini Cii.01·,nnni, meccanico: I~ J n111inio Fànttlzzi,
t1pogrnfo: Mnnzo111 I• ranccsco, lanJranle 111 terra cotta· Bottelli Salrnlorr. scalpellino.
·
Ln dcm_ocrazia secol ina ~ !I Consolalo operaio riportarono nlla ribalta elettorale l•elicc Canlllolli Maffi Ant oni o
.\.l ussi (;iuseppe, ì\Inrcora Gi11seppr. In d11e · s11cccssiv(' adu'.
nanze. 1!na nel ristrrllo, llmiclo e .se11ro tornir di via S. Villorr .nl rr nlr~. 3. e una nel. cor tile dell'nlbergo delln Nore
111 p1.nza T1r!11C'se, irl1 110011111 dcl laY01'0 prnclamarono la
c:111d1dal11ra d1 G111seppe B<'rclla, nddello ai trams (ex operaio cappc ll a10).
Tn frn tanto l'esempio di i\lilanu C'ra srguilo da molte
f' molle Sezioni del partilo ooeraio.
Lnzzari Costanti.no polè 0sserr candidalo a Casale' ?1fonfr1Tnfo r ,\J essnnilr1a; Casati Alfreòo ad Arrzzo e Vncclli;
-
13
Jla11!1· \11..'11,_f., a 1':111a: Croci• Ci11,,t·pp1· ;1 B11 ... to 1• lntra:
1: 1;1111111111 l ';11i111u.1 a '-i. H1·11111 <' Co11111: .\11dn•11111· Carlo a
·10 111111 · S;1rl i a \apol1.
\ ij.!1•111!0 lo scr11li Ilio di li~la, la hon!l1e-;i;i d1•11111cral ica
d1 ,\lonza (' Cren1ona n <111 credè 11iacrhia1·,.;i ;1t•r•ogli 1•11do a
,\10111.a il 1111!11l' di < .i11sq>pc Cn,ce, g1iantai11, cd a Cren1on;1
q11!'llo d1·l d:rl'llo1·c dcl Frtscio Oprl'l1io, Cosla nlino Laf.Z.a1·1.
In 1111a d<'ll1' adunanze tenute in Milano. <' sprcial111P11tc: in .<Jll!'lla l<'nula i1! S. \'illo1·e al T1'al1'<1 da parie d1
:il1·11 1H dc'1 1·1111asl1 gT11pp1 111lc1·nn?.io1wli, per h11<'.ca di Bi~na1111 1' d 1•I l1pogr;1fo l,11igi (;alli, si insislè• pc'I' ln ca11clidal11ra d1 \111il curc Cipriani.
i\la il pn1·lilo oper;1io nel 111C'nlr<' diede senza 1·isenC' In
pl'oprin ad!',.;ionc C' appoggio nl cand idalo sorin lisla, il
lco1·iro d<' I. partito operaio, Osrnl<lo (;nocchi Vi:rni, rrrdi·
che 1:1 1111li1lc 1·1n'ndira7,ionc cli giustizia sul nome di "m ilc;11·<' Cip1·1;111i. fossp compilo dri compagni di Ho111ng11a,
111t'nl1·r \111:1110 d1J1ea stll nome di un modC'slo e' scrnp li cc
opc1·ain af'ft•1·11ia1·c il diritto (' la indincnd<'nza dcl lal'm'o
dalla rlass<' capitalista.
·
'
La pa1·t~cipazionc dcl partilo operaio alla 1 ila p11bhlica
Pra, spcc1C' 111 ?\fil ano, cosa difficile ad esplicnrc~ ...
... \la la cspos17:1one dcl programma di lotta e dei pr i11np11 del pnrllfo r1rl11cdern lntti gli sforzi :1ffìnrh(' in \ l ilnno
il can1lidalo opC'rain fo<:sc circondalo di autorità e consenso
di 11dilori operai.
L<' pratiche per lr1-n-are un nmhiC'nle ;1datln furono parecchi<'. laboriose e difficili.
~al'l':ll'C' e dire che dal Fossati .alla Cnnohhiana i bai lenti
furono dichiarali ch iusi è tnlto.
In l'ia T irnli, a rìanco dell'Arena. csislen1 un baraccone
in legno rhe prcndcl'a il pomposo nome di Politeama.
. Vi. ng i.';~no i n1ene.gl~ini..1\Jonli e Caironi, la c·ompagnin Cl1 1:11·1n1 e la Magr1111. (,J1 spettacoli erano in rrenera lc
b
co1·eog· 1·nrìci o drammi cli effetto.
Ai pos ti distinti s i pagarn la farnlosa som111a cli eenlesim i sessanl:1.
P1·im:1 che cominciasse la rappresentazione e/ {;Cf>11/J s11
11na loggin pos l;1 snlln facciata del P olitrnm;1 spiegarn In
lr:ima e lo srnlgimenlo del dramma ai pres11nti spC' ltnto1·i:
poi con 11l'li, gesti, lazzi, invitarn i J'('slii ad enlrnre.
. Tn qncslo hnraccnnc, Gi11sepp,' Bel'etta, il 16 mag~10 1~86 _smise il programma cl<'l partito opernio, delineò
l opera d1 1111 drp11talo dC'l laYnl'o che spC'ra dal basso la
rigrn!'l'azione sociale, che intende la mis-;ione della c lassC'.
L'amhienlr plehro era dC'gn.a cnrnicr al bel òiscorso
dcl Pinelln.
-
44 -
Cn ~olo giorna le diede 111tc!!ralmcntl' CJIWI d1scors 11:
L'Italia, diretta da Dario P apa. Egli non era ancora un
repubblicano.
. .
.
.
I l Sernio, dopo arnr g111r~ 1 cato r.1 d1~corso ::.ohr10 <: senza
declamazioni, e Yero nella. d1agnos1 dci 111al1 eh<' all11ggnno
la soc ie tà , a\<'ndo detto ti compag no BcrPtla: cc li nostr.o
scopo non è di a ndare nel baracco.ni> parlarnenlarc a pr~dt­
care ai sordi: la nostra m1 s s1onc e d1 \olure n<'ll r offì1·1nr',
nei cam p i, nelle miniere, O\'unque s1 trm tno 11lti111e della
prepotenz~ d el ~apitale_, per confflrlare, soccorrerr gli op~
prrssi "· s1 crede a utorizzato a dire: - !Jere//u non undru
alla Cumera!
'. ··.
!
fl F11sr·10 Op1'rr110 il 30 magg-io raccolse insinuazioni ed
i11~:1111·1<'. S1 :tliha,.;sc'i prr l'rQ'ersi in difesa dP ll a rlassr r dcl
p1·11u·ipì11 d 1•lla 111dip•'11<l1•11za della .class~', 1:. dopo a\'e!' detto
dl'i ris11llali di· Ila lotta, !'on un al'l1eolo mtitolato: La d1'mo,.,.,,~"' t•ile. dir> ro111 ìncian1 colle parolP: « i\la a l <'enelano!
dw c<>n p:i1·11l1• di lihcrlà <' g-iuslizia s ar:'I vrn11to a n oi r c1
a\'l'Ù tradil1 111111 pPrd1111P1·e1no nwi ., holl<'> IJltP s l:.l dr1110n:1zia clii' 111111 S<'JIP<' l'l1•1:nsi al d 1 scopra d <'ll<' foh1r e pre\Pllzio11i di rlas sr>.
Lapidati.
~· " '
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I
M anzoni Francesco t
lavorante in terra cotta.
- 45 -
S<' d al p1111to di vista de ll a g loria la la pid<' è' l'i rnm ortalil:\, d nl p1111lo di vista d r ll 'ig i<'nr l'essp r lapidali 1il'i è' In
111 nrta lilù.
A l\l ila no 1w l m aggio 1886, la d emocrazia che era or<'11pala a dimost1·ar<' c h e i socialisti dcl partito o pnaio eran
Beretta Giuseppe, di Monza
Sanson del Fa scio.
I l corrispondente dc l g ior nale il Fmcflssrt di R oma, ripclè la malizi osa sc ioc ch ezz.a.
I voti deg li oper ai r iversatisi su qualc un o dri candi dali elci lavoro fecero s ì ch e a Vercelli, Tori n o. P avia le
r;mdid a t11re democratich e trovassero lencno infido e diflìcil c la ri uscita.
Ciò Yalse l'accusa d i conni\'en za coi moclrrati.
Oucsle ed altre meschine, malig ne acrusr e artifìcii fecero~ sì c he chi m·ea lottalo in nome d 'un'idea cioè prr
l'r ma ncipazionc dei lavoratori e per dare a ll a 'c la s se coscienza di sè, fosse atrocemente sosprttato.
Gli uomi ni del partito oprraio, coloro c he aneb be r o
pre parato g iorni fun esti alla patria, erano .al servizio dei
moderati .
Cattaneo Silvio
muratore.
q u an to di pi1'1 ab bi e t to s i potesse avere nell.a \'ila naziona le, tacqur de lla aggressione ùi Affori.
A i preti ba~ta S. S tefan o .
. .
P ei democratici -che fa nno u so ed abuso d e lle la p1d1 ,
un sasso (a nc he metaforico) co ntro un socia l ista, n on è mai
perd uto.
:\fiori è alle porlr di ;\I ll:rnn.
E rnpprrscnlnlo dal sig-1101'1' dl'I l11ng-n: il ennf1' Lilla.
Ordinare la clas,,r in parlilo a si• <11(' p1'i111a 1\ Dio, poi
il Jk. indi il Sig-nnrc dcl lnoixo e il ma1·<"'Ciallo d<'i l';J ·
rahinieri, non era. e non è facile cou1pilo.
Simili concezioni mentali puzzano, (• \c1·0, d'1111ne11 ,.,. _
yimr, ma in fondo in fondo sono un olfi1110 )ll'rsrnalil!>
contro le ubbie dci senza dio e patria dir. inlrndono f!Ol'/111'1' /11 <'111s.~e a~/ 1u1 vel'n e snslnw:/11/P m1r1lw1·1111u•11/o.
Il 30 mn!!g10 Croce, che 111 g1oyrnlù :1\1•y;1 follo il srlcinlorc: Bollrlli Sa!Yalorc e Bm.zrlli \ illorin, sf':ilpl'llrni:
r.flllnnro Silno, m1.1 ralorr, chr per !'Hg-ioni di 1nrsli1•r1• ;n<' -
Bottelli Salvatore ·'·
scalpelli no.
Bozzetti Vittorio
scalpellino.
·r
'.ai.10 co~à dcli.e ~clazioni, ~ Pi~tro l\fo_lina, n1rccnnico, si port.uono ad Af~ou .onde 01gan1zzare i braccianti e i srlciaLor1 111 lega d~ res istenza.
La gita di propaganda incominciò sotto :wspicii poco
promcllcnt1.
1:Jn primo r,d nn _secondo oste rifi11tarono di soddisfare
le rs1,grnzc dell nppct1to cleg-l_i apostoli dcl disordinr.
l no rhe senti m1scr1cord1a, rouredè ,ino e rn 111 pnnatico
man .Pnlto che In con;,nmazione fosse falla fuori dnl ') 1.' .·'
('sPrc1z10.
' I npr10
Era 1111 ordine dcl conte.
In realtù si dicea : 1111 desir/erin n1a ~ ·1 sn
.I
t" d · I ,
'
' " ·' rp1.1 <' significntn lrnn
.
' no cer 1 es1c er i quando IJl'O\·engono dnl l/epu-
/ltlo cnn/e pnssulen/e nel collegio.
47 -
T.rt <'hirtrl'hirr:1lrt di propng:rndn, doyrn !l\'C'l' lnogo snl
sai.n·:ilo rlPlla chiPsa all'nsrita clail(' f11117.ioni.
\la pri111n d<'ll'ora fìssala alcuni conlarlini, con i11tc11z10ni p1111lo n1ssic11ranti, mcnno re1Talo di circuire i propagandisti gilanti. \'i furono anco lfll<'lli che Crl'C~1ro110 \C'nir
a questione undr poter alla s1•e/fo snp1we.~s111'e le sp111/e 111
rlirfl•uluni.
J diarnloni JH'ocm·arono di non cadere nf'll'agg11nlo.
!lifto su di un para<:arro, Croce sfa per ispicgnr<' lr ragioni dcl p:nlito dci poveri.
.
.
Allorno :il pl'eili<"a/ore slnnno i romp:utni \'{'111111 da \11
Inno e alcuni simpatizzanti del 1>:1rse.
Si lenta g<'ttarln gi ù dall'inro111nda tril)ll11:1, ove si rizza
in l'i r tù di sic11ro equilibrio. Poi si vocia: l'Ì11 i rlirll'nloni!
Vola qual<'he sasso.
I compagni Boltel l i, Bozzelli, Cntl:rnro, i\Io linn cercano
calma1·c i più irrequieti.
\on c'è \'Crso.
Si vedono in allo i ba~toni.
!\on è piì1 qualche sasso, ma una \era sassaiola.
I carahiuirri non proteggono pt111ln i !/ir1110/oni dnlla
pazzesca ferocia della folla.
C:onYien ri101·nare.
l'n ritorno precipitoso, a corsa ntlraYrrso i rampi, salti
di fossati, sempre inseguili dai terrazzani rii AITori che
lanC'iarnno sassi, n armati di bastoni urla\ ano: l'Ìrt i rli111'11/n11i!
Quando In Vandea si movern per lnpid:irr i sorinlist1
dcl partilo operaio. la democrazia sccolina crn alla scoperln degli allenti di Dc Pretis e ad ncrmnulare prore chr
pssi :nrebbero pl'Octwato giorni funei:;ti alla patria-!
Lo Scandalo.
Nel Fascin Operaio del 6 giu!:l"no la cerchia della demncrr1::ia Pili• si a ll arga .
. .
V'è a Pavia il signor Monlini, d irettore della Prn1 1111c10
/lrwese, a N OYara il clemO<'rat ico Ca roll i, il rcpnhbl icnno
prof<'ssor Ondei a Brescia. Achille i\l niorchi il garibaldino
muti lalo, era chiamato tout cour/: il g1·andc' lHbaccaio (1'2).
( li) Achille Maioccbi era divenuto in quei giorni nutgnzziniere pe' sali
e tabacchi a Lodi.
-
48 -
Gli uomini del partito opera.io non rispettavano alcu no.
L barattoli che contenevano la cantaride patriottica,
offerta con osti ;iata pertinacia a chi dumanùava giustizia sociale erano con sem plicità brutale rovesciali.
:'\ulla Yi era di sacro.
i\Ia il nulla di sacro era la. lotta per i principii.
Se qualche uomo della democrazia avea dei meriti, ciò
rignarda\'a il pass::ito, e la classe non Ùo\Ca tratlrnersi Ji
operare.
Il passalo era il passato e la classe tende all'avvenire.
(_;.li articoli dcl Fascio veementi, eccessivi forse, ebber o
la completa approvazione di quanti sapcano la vita onesta
t' In semplicità di ques ti autodidalli.
Gli uomini del partilo operaio e r ano al servi zio di
Dr Pre lis, insinuava la s tam pa d rmorrnl ica <' in spe cial
modo il Secolo e la Commedia Umana.
A cau&.'l dello scandalo, il Fascio sali da 5 a 20 mila
copie di tiratura.
Il direttore se ne dolse e scrisse: «Si uiue nello scandalo e p er lo scandalo».
La Commedia Umana che buona prima nel N. 75
(23 maggio) cercò di insinuare di una pretesa alleanza col
C:overno, pubblicò una caricatura raffigurante S. Agostino,
S. Anarchico e S. Costituzionale: diceva che degli articoli
«democrazia vile» avea assunta la paternità il tedesco
E. Kerbs. Ciò e ra scanda loso
i\Ia la cosa non era conforme alla verità.
Accusati di aver provvis to a lla lotta elettorale co n denar i penenuli da fonte impura, Lazzari, Croce Dante si
reca ro no al domicilio dell'on. Gavallotti in via' S. Zeno e
colla scorta dei regi s tri del Fascio , cercarono di persuadere
e dimostrare che in tulta l'azione svolta dal partito durante
la lotta elettorale, nulla \'i era che fosse meno eh~ onesto.
In questo colloquio, al quale erano presenti: I. PoleseSant:nnecehi e l'avv. Sani ( 13), Cos tantino Lazzari si co nfessò autore dei due articoli che avean provocato tanto scalpore e di comune accordo si slab ill ch<' Cavallotli avrebbe
comuni cato una dichiara.zione riparatrice.
.
La dichia~azi o ne riparatrice n on venne; ma .per -contro
in quarta pag111a del Secolo ~ppa riva una leltera inlilolata:
/,e S f~fe del partilo opera.io.
(13) Telegramma d i Lazzari: • Anzi, C!lsat i. Meravigliato polemica dubbie
memorie del passato rintracciai Fascio Opemio. Ri\·endico paternità mio
articolo • Democra•ia vile> d el SO maggio-6 giugno come confermai coll oquio Ca vallotti. - LAZ ZARt • .
-
Hl -
In questa lrttrra, certo clrttata rlall'il'a, ogni pi 1'1 pircolo
part icolare rhc potesse dinotare 1111 a\.\ ic111:1111<·nto dt'I part it o oprraio a i candidali dcl Gorrrno. anche se casuale r
conll'o la H>lonlà ciel partito stesso, e ciò con manifc•sta 111ali1.i;1 rii chi arra interesse a creare niatt'ria cli dis,.,idii, rra
raccolto, ingl'andito esageralo, mc•sso sotto 11na luce fosca
e ll'iste tale dn ingc'nel'are la ripulsione, la disistillla.
li cou1pa~no Carlo Andreonc di Torino larnrina in una
lipogT<dia o\'e si slamparn un giorna lr clel'icale. Ebbene la
sua canrliclatura rappresenta una manovra elel'icale.
.
[ Figli del lrwnro cli Vercelli si coniano sul nome d1
Alf1·rdo Casati e i rn ti dati a lui determinano k\ caduto. dcl
Casati Alfre do.
Parenti Italo
litografo.
ca nel icl alo ckmoCl'atieo. La candidatura Casa! i è una ca nel idalura d iso nesla.
Dante Angusto c he candidato a P avia eb be l'ingrata
sorp resa di veder in un mani festo il suo nome accanto a
qncllo del conle Arnaboldi, era un vend nto.
. .
Lazzari un pozzo d'iniquità, un li bellista al scrv.1z10
della queslnra, e il Fascio da _lui .di rello, l'e~·ede leg1tl1mo
drl /labagas e de l Ficcanaso d1 triste memoria.
I processi e i sequestri subìt i dal Fascio non contavansi.
La vivisezione della campagna ele ttorale in confr onto
agli intenti del Governo, era il clou della leltera ..
La letle1 a si occupo.va anche di Kerbs cl~e c_ra cer to
una spia; di G. de Franceschi e la sua parlec1paz1one alla
F. An:i.
- 50s qu ad ra d i soccor so a i colerosi di Napol i n~I 1 88~ ; di
(;., B. Olh·iero d i Como, che per una colpa g1<1\a nllc e ra
classi ficalo u n Yolgar e ladruncolo.
.
A q ueste aceuse era s ta ta pron.1es~a adc1p1at~1 risposta.
A Lazzari eran g iunte ordmaz10111 de l /•ascio da sommare 50 mila c opie.
.
.
Ma lo s.cand a lo per essere completo d ol'ea ch 1ndcrs1 con
u n a ltro soandalo.
li questore Santagostin o aveva ta n to hri~ato a Roma da
ott enere u n decr eto di s.c iogli me nlo d cl p~r.l1t<~ opr!'a10, e la
ma tt ina d el 23 incominciar o no le pcrq u1 s1z1011 1, cui te nnero
dietr o g li ar rest i d i La7._zari C.os.t:rnti no, Croce (;iusep pc,
Bolle ri Alfr ed o, Fa ntuzz1 Fian:i1n 10, Dan te Aug;1sto., Kcr bs
E m ili o, Casali Alfred o, P ar en ti llalo , Brando bm 1d1 0.
La tri s te polemi ca er a troncala dnll a viole nza gov0rna ti va.
-
51 -
l.azznri ad un agPnt0 d i Questura? S1 p<itPrn p:irago n:irc il
Fast·111 Ur11•r1110 al libello Firca11as11? -- \lo!
I co1i1pag111 am_iri. i disertori dP ll a ho!·gh<'st<~, su i niz.1a:
lirn di \nna ,\l:ll'la i\lozzo111, dallo sl11d10 dcli an. L111g1
:'llaino
al lol':1 sirnpat1zzante - diram:~no a~la. st'.unpa 11n:1
1/irhi111·11:1u11e tl'onnre che nega rssp re 1. sor 1al1sl 1 del. Partito operaio dl' J) c spii'. a). scr~izio del (:01Cl'll<~; deg.J1 uomini rlw a1T<'hl)('l'o dati g1or111 f11nesl1 nlla pat r ia: dei m:ilf a 11or i.
Tale dirhiarazio1w d'onor<' f11 puh h lir:ita a ,\1 il:ino il 1111"lio in d tt<' "iol'llal i : / ,r1 / ,1)1/1/Jr1rrlir1 e / ,'f /11/ta, <' porl:na il'
fìnn r da l\l il~no di: O. C nocrlt i \'iani, Ca,.;f<•lli l.11igi, fn rnw-
Dichiarazione d'onore.
Gli uomi ni c he avreb bero cl ornlo preparar giorn i funesti a lla patr ia non profa nera n no, nè turberanno in teressi
politic i o insid ier an no portafogli .
Un' carro ha por tato in Questura i registri e i d ocume n ti
dc l P art ilo pi ù lo s tendardo d ell a Leyr1 Fiyli de l L avoro.
Da un 'canto a ll'altro del paese si ripercuote l'eco d ella
letter a d i Fe lice Cavall otti con tro le spie del J' a!'/ilo opernio;
m a agli accusa ti n on è dato di poter rispondere.
Sospetto, c alunn ia, persecu zione i nfo. ma nle.
Accusa : Assoc iazione di malfattori - Cospirazio ne cd
allenta to all a s icuren a in tern a d ell o S ta to - Eccitam e nto
all 'odi o lr.a le cla ss i soc ia li, a ll a strage, a l saccheggio.
I colpiti da s l a troci acc use non posso no r isponder e
<l.all a villeggiatura di S. Vittor e, ma ami ci e compagn i c onvinti dell a d iri ttur a m ora le e del la onestà degli inten t i e
d ell 'oper a loro, s i p r opo ngon o di ri vendic.arne la r ispe ttabili tà e l'onor e.
Il F ascio Ope raio deve parl ar e ancora; a questo scopo
il com pag no V. E. Marian i s1 por la in Questura a reclam are
i registri del Fascio .
Si ricusa la restituzione.
La s tampa borghese n on era p unto disposta a d ife ndere
ma lfattori, le spie del Pa rti lo operaio.
Si poteva con onestà e seri età paragon are il com pagno
JJott. Giov:inni Rossi (Oanlias).
Andrea Costa ·)·.
rista, al'vncnlo Facchi, ing . De Frnn<:esch i, Romeo qa n cl~l­
lari, A. i\1. i\Iozzon i, A. Kuli scioff, K Be,.,ana, Dalbes 10, 1'.1~ ­
rico J3 in- n:nu i F<•r rncc io Con ti, cloll. F. T urat i. L. Dc Ìll ag:r1,
d oll. J.~ A. Pe rn ssia, G. P iazza, V. E . Ma r ia ni , doll. ~·'e l1 cP
Ca mct·on i, avv. G. P . Garavagli a, Grassi Giusep pe, avv. Grtlloni, Luini (i., Guslal'O Macchi , d olt. Visc:ll'!l i, And~c a C~­
!;ta; - da Cremona, L. Bi ssol at i ~ d ott. Concor notl1, l<ws~l11 ,
avv. T orq u,nlo Snochi; - da P avia, pro f. Ac h il le l\1o nt 1, G10•
1·anni Rossi (Cardias).
Un'alta e sent ita r ivendicaz ione di onore fu portala d a
A. Costa all a tribuna parlamen tare.
« I dirigenti il Partito Oper a io, vi tti me delle pcrscC11:
zioni governa t ive, sono oggetto cli gr~1·is8i mc ~c~usc e cli
sospetti sen za fo ndamento, d a dep lorarsi an~or pnì !n quanto
Yengono da uom in i sedenti negli estremi b a n c ~1. I loro
i n tendime nti sono onesti e il tem po darà loro rag-ione.
-
-
fi2
<< J1 (;11\1'1·110 pu<> :1\PI' :1ppr111ill:tl11 d1·ll1• di,.,1·11rd1P, n1a
i• as,-11rd11 1wn,;are ad arco!'di Ira il t>a1 ·ltl11 Op1•rai11, i ,;o<'1<ili,;l1 a11archici e il (;11\cr110. J.p accuse sollo slll<'lll11P dai
falli. Il (;on•rno non cbhe allr11 in c1111111111· c11n 1111i dli' 1
l'l'<'CC'""i. k <lllllllllllizioni l' le C:tl'l'l'l':l/.llllli » ( 11).
Commenti di giornali.
:\el la !li1•isla lluliana riel .Socialismo dir1•lta da \. Cosl n,
dircndn dcl proces,;o del Pur/ilo 0/lel'uio, l'il1ppo T11ral1
rh1.• fu il difensore di .\lfredo Casali, ra111n1:iricandosi comi•
tra le fraz ioni della borghesia democratica c i I P ari i lo Op<'raio socialista, causa reliccnzc, sobillazioni, pn'H•nzioni
psagerale, fosse stato aperto ~111 d<'plorevok dissidio chr
si auguraYa potesse scomparire almeno per qurl l11ngo
t1·allo d i \ ic, se non <:omuni <:rrto parallrl<', da pcrcorrcrc,
in omaggio ai diritti imprescrittibili della \Crit:ì, esuma1a
qnanlo Dario Papa a1·ea scritto all'indomani degli m'l'<'"t1
p lo scioglimento.
La rnrc di questo pubblicista 01H•sto, d1e non conob})('
la Yillù di t.acere, quando i suoi corrPligio11ari moderati
si fregil\ano le mani. in cor loro lidi rhr il colpo dcl Gn\erno sacra,.;se, e ancor più fos:-.e acuito, il dissidio Ira proIC'tarialo e democrazia, nella spC'ranza di ll'al'n<' H1nl.u!!gio.
fn 1'1111ico Conforto penenUÌO dall'altra l'i\a ai f)C'l'Segllilali.
E fu di tanto maggior conforto in r111anlo rhP, con rabbia caina, mentre lo stridor dc' catenacci d C'l carcere di re\a de ll a persecuzione, la perfidia maligna della calunnia
non cessava da parte della democrazia secolìna.
Scri\'Crn il Secolo del 23 giugno '86:
« Pcrc h è fmo n fotte q11esle pel'qnisizioni r qnrst i arrC'sti? Pc r chè fu sciolta oggi l'Associazione rkl l'Osi dl'/fo
P11rtilo Operaio? I perchè, i dubbi, i sospelli sono
leplici .
1110/-
. . « I~ n?lo ch e 9 u r~nl~ il periodo elell.orale l'autorità polil 1ca_. ~h< og.g1 scioglie. I assoc1az1onc, uso /111/e le /rll'gliezze
po~s1ln/1, 11so !111/e le 11zdulgenze verso il così de l lo Pa r tito
Opcnuo.
. «.In quei ~i orni to:rn~\·a molto comodo alla autorit:\
pol1t1M, far, dai membri rii quel pai·lito, <:ombatterc e «in(li} Cn voto di p1·otestu contro l'opera do! Oovoruo vonno votuto su
proposta dell 'ing. De Andreis, dal Congresso dello :-;,,ci oti~ A ffratell~te
tenuto in Firenze.
'
r'i3 -
!!111riarc gli 1101111111 c le associazioni degli altri operai e
rl1• 1l a dP111or1·a1ia. \011 rlimcntichiamo rhc l':111lol'Ll:ì politica an·rn tanto conialo sugli cf'fctl1 di quella lolla, chr a
Dc Prrlis Pra staio assicurato <:he la democrazia an·cbhe
pPrd11to due seggi.
«\o n d1mf'11lichiamo chC' ro11lro i qnattro candid:iti
dc!!ll oJH'rai f' dri drrnocratiri a \111;1110 <'1·a110 s lali sla111pat1 d!'i l1lwlli in oma~gio ai <:andidali dP I Partilo Operaio,
<'lw ~1lla dognna \C'lliYano ritirati d:1lla qul'sl11ra .
E h<'llP noln r <', così rn pr1s.~1111/, eh<' d<'il'<•p11ra non -.i
conoscp chi' 1111 li l>Pllo Della \Tprchin, r per q11a11to si rif1•
1·iscl' al Pal'l i to Operaio non si co110:-.co11n <"hl' 11• p11hh t icazio11i d<' l Frt.~rin: pC'I' gli anarchici un nohi lP 111:111iff'slo rhe
1·acro111and;1rn la ca11d idat11ra di Am il cal'e Cipriani.
Alla sotlnsCJ'izionf' per le spese clcllo1·n li r1111r·ors<' con
100 li rr Cilllnnc e 1111 anonimo (c h e rra P. ì\f. Lol'ia) con 2;Jo.
Q11rstr Il' fonti impu r e.
!\!:1 s11 q11csla falsa r iga, o lt raggiosa alla pura YPrit:'1 I' al
b11011 senso, ArhillP Biuoni. rgli rhr sa pC'\a r r.onoscr1·a cr1·l:1111c11tf' q11a11t;1 distanza Yi fossf' Ira gli oscuri oprrai d('}
F11s1·io c l'<'X rrdallorr drl U11llf1gr1s, sniYera n Plla puntata
~. 80 della (,'ommf'rlin llmr1nr1:
« n r Preli s ha ragione! - Ila 'intn, e il SllCC'Ps,.;o IHJ
sC' mp1·c ragione.
« Il groltf'scn :\fachinwlli cli Slradrlla ri ha giocat11
In lrn1·l:1 rhc sarebbe la più ironira dcl mondo, sp d 1'i porrri
dian>li non fossero in carcere a sconlarln, s1' a miseri' fam iglie
senza rolpa nf' prccalo - non an'ssp 1·0 tolto il
loro sostegno.
« La stnmpa trista r qnell,1 inrainP, dnll'//11/in (dirella da
Dario P;ipa) al Cnfli-, il dì Sf'gncntP n ru11grnt11lal'si con noi
prr In n 11oya infllmin di D c PrC'lis, in nosl1·0 0111>T'P compi u l a.
«Ch i si Yn o l ingannare qu i? - Appern1 i gon7.i !...
« I){' P retis, rhr passa per 11 11 gran sta t ista, è r imasto
aclcliet.ro, è- srmp 1·c a B rrtol do e Bcrlold ino, a n zi più n Cncascnno clJP a i rlur primi.
« \Tnr h inYPlli mal pratico ha b isogn o di qualr'he le zionr cli de s trezza dr! s ig. Frizzo (15). Ch i non rcdc la co1·dire lla delle marionr t te che mnm·c?
« T.r elezioni sono passalE> : il F11srio, r analoghi candida i i, non r:i lgono pi 1'1 n sci ndr1'C' i Yoli rii' ' snoi an·C' r~nrì
- ;1 lmrno Jll'l' 01'3 - - il gioro. mal irinralo. ha a1wrlo gli
occhi anrhr ai riPrhi. I' eYiclPnza !'1':1 tale r h<' :ih h al'ha
(15) i<'l'1zzo, p ..estigialore dell'epoca.
-
54 -
"'l iarn anche di notte. E De Prel1s alll"o muclo non an•rn
~IH' moslr11rsi 11cmii:o 1fr' suoi 11l/i'11li dl'f/nrflli
o Arresl~1ti tnlti - no, lutti no
h11oni !' calll\1, dl11,.;i
e non illusi, ingannàli e in!!:lltnalori. E sullo scandalo nnoyo
il gran pietrone d'un prorrsso per cospi1":11.io1H' D.
S11/i-j11dice, priYi dr! l!iornale il Fr1 ~ri11, che <'I':\ il loro
slr11111ento di offesa r difr,.;:1, s1•u11arr1l11 P pl"ll!!l":tn1111a, <·arrrrali, Yilipesi, ca lunniati in modo l11rp1', n1l1'1ns111ua1i11nt·
che 111 perser11:::io11e era 1rn11 11111111J1•1·11 1/1'/ (;1J1•rn111.
!\l a na r io Papa, non had:111d11 :dli' i1·1-, (' l'('sl:111d11 ,.;11(
i<'rrenn so lido della real!:\ s1 p11s(' 1"1111l r 11 il c;ci1\· r n11.
ed e!!ll 111ocl1• 1·a[q (in a ll o r<t) :11111111111i la cl1·11111cr~11.i:1.
Spirito indipendc nlC' così r11111111<·1tl:11a:
<< \ 'i è u no spettacolo c li<' :1 111·111· p1ì1 1·1 :1clcl11l1tra 111•1T l1 ì·
c1 umi li a) che la reazione -- 11;; 1111<'1111 cli lln 1 11 1:'1 irdinil:i
ciC'i ( ;nrel'llO,
cr Sapde pcrchè 1 g iornni cll'l l'arl i111 OpPra10 s1J1111 ,.,(ali
:11' 1'CS(:l[i?
« Prrehè hanno osalo altacc:n·<' C::nallolli.
«Ed ora a Carnllolli - se 111111 rsspr cons1·1rl:11wo
non resta altro che dire clw si lralla d i 1111:1 1·11111 111ccli:1.
«Così la protcsk1 manca. E il (;c>H'l"llo, che ha pa11ra di
lui, la fa franca.
« :\oi se fossimo nell'on. Cnrnllolli ri S{·nlirr1111110 1111 i>rilido addosso al pensiero della noslra s1111surala polenza.
;'o/on abu,;ale della rnstra forzn, o C:arnllot li. "\on 11 dol!-(a
chr non pel g-randc YOo.;lro ingegno lo sinlr nw per la
l'oslra aud acin . \'i dolga perchè ciii rnol di1:r c h e· L<111li.
troppi altri son o Yi li ~.
Spiacque qu~sto I inguaggio a ckmoc.rat ici, ma ancor
pi ù a ll a gazzcllcr1a. che trar1 a ispirazione d ai fo 11d i secr et i.
L'l lnlil! .agli uni e .agl i altri, poichè a n a1·io P apa prc111rva stab il ire nella \•1ta politica ita li rma que l rn inirn o di
p r ob it à ch e fa nella Yila elci partit i una ga ra pel p r ogr esso
cil'i lc e sociale, ·chiarl e ripelè:
cc Noi pen sia m o c he il Gol'crno, o rn dH' il P ar til o Oprraio non g!i facrva pi ù .comodo pr 1· lc> clrzion i, h n pen sat o
:lll rar~ 1 ali on. ~aval loll1 , c11ctro dc> l quale è il Seco lo, e
l111to 111 massa 11 Part ilo dem oc ratico pe r schiacciar lo,
.
11 All eanza certamente non ch irsla d all'on . Cavallollj !' qu al.e oggi protesta - ma .C'h c dew· s11bì rc e ch e g l i si
e caccia la ad dosso come una capna cli niom b o.
. 11 11 (;.mern? diment icando ogni p rÌnc ipio d i l ibertà e
<11 leg-ge, ha nole n tem e nte sciolto un'associazionr eon tro
!a q ua le r r a sort.o CaYalloll i, p~rch i- cer to di polerlo fare
1mpu nemenlr, e1 1ta ndo quel g ri do di protesta sincera che
-
55 -
s a reb be scoppialo d a l u tto il Partilo dem,ocr a ti co, qual o r a
no n esistesse lo se rrzio p r o fo nd o c h r esiste .
« I l P a l' lilo Operaio è du nq ue villi m a <l'a\el' osal o ti;>cca re C:I\ allotti <lei q uale il GoYer no - I?repot r n le, aecamlo
coi d e b oli - ha pau ra, perchè Cavallo tt1 è for te.
. .
« I Gmc rn i sen za p r incipi come i l n ost ro son o vili . Non
guarda no chr al to rnaconto . Secon dan o ~ fort i, ,o pe r far
loro p iac<'rc o per compromelle r ll, o per I un a e I altra cosa
insie m e.
« E calpesta n o i d eb oli.
.
, .
.
« E <·rnc i spieg-ali di più. Se non sa r e m o nur:.c1t1 a f~1re ~
i11 ll' ll< i{• 1·c lo rnr 1T n10 a sp iega rc i pc rrhè r i prr m e assa i d 1
1·i 11 sci 1.,c i 1:1 11 !0 è il d isp r e zzo c he se n tiam o prr questo G o11•rno , i; i forn ia to a sentim e nti di b asso m ach ia vell is m o,
d1 c 11 1111 co11cl11rra 11110 m a i la p atria a nulla di bu o no .
cc Questo <: overno c h e profìt ln de ll e passio ni d 't!n _pa~­
t il o pr r conl r n tarc qu e ll e d 'u n a llro e rnelle sollo 1 p 1ed 1,
i n ;111es l'oprrn in degn a, la li b ertà, le legg i, è ver a m e nte
i11d<'gno, triste, esiziale».
E mrn lrr tra R oma e la p r oc u rn ge ne r ale di Mil a n o,
il q11rslo rc Sanlagostino fac"rn la spola; me~ trc g li U?mi ni
drl Pal'l it o Operaio s fo r n iti di og n i si m pa tia erano im pote nt i a r inl 11 zzare offese e calu n n ie; men tre a n co la bu ona
.~/11mp" ammctlcl'a c h e essi inconsciam e n te potevan o ~ve re
s!'r1 ilo il (;oycrno a di1idcr c i parli l i de lla libe rtà, - 111co111i nciarn la istru t toria dcl pi ù fa n tast ico ccl assurdo p r oce-;so poli tico c h e sia s tato i m b a sti to.
Interm ezzo.
So lcali a ncor d al ful mine
f'ur l'avve nir sin m n oi
Pe nsie ro e dinam il e,
llAPIS ARDI.
I l c ic lon e c h e il 23 giu g n o 1886 s'abha llè s u ll e o r g an i:aazio n i e s u g li u o m in i d e l Pa r tito Op e rai o, n on &cosso
nè tu r bò g li operai soc ia lis t i, n è i s oc ialis ti.
P er m oll i segni l a te m pesta e r a p r eannu nzia ta.
·
E s is tevan o g ià is tanze d i si ndaci, scn.ator i, de putati
d e lla Va nd ea lombarda.
Era n o ap poggiate da ind ustr iali e proprie ta ri terrieri
sen za di stinz io ne di parte.
I d em ocr a t ici n o n e r a no infe ri ori ai m oder a l i n e l d oma ndare all e autori tà d 'i n te r venire conlro i sobilla/ori de i
poveri operai.
Il qu esto r e S antagoslino a Ye a ric h iam a to l'a tte nzio n e
-
56 -
tlei sindaci e dci carabinirri sull'aziouc dcl Parlito (Jpp1·aio
p li imit:na a riferire.
Solo pel modo e pel nwmenlo il drcrrlo d1 Dc Preti-.
JlilrH~ a molti frullo di intrigo.
Per le molteplici agitazioni econo1111chc rlw si prcparmano nei cE>nlri agricoli induslrial1 dPll'\lla Italia, qurl
decreto placarn le ire dci turbali interrssi.
:\!a bisognaYa far sì che 111nlu:rado 11 d('t'J'('lo, clH· i111prdi1a ogni alliYità sollo la denominazione Partilo Operaio,
non impedisse ai rimasti la ripresa <IPll 'opcr:i.
Dal c ic lone si eran salYalc: l'l'11io11r fìgli ili'/ J,1111111·11,
aderente al Consok1to, n1n arrntc spicea lP silllpat ic col 1:1
Lega Figli del LaYoro di Yin S. \'ittol'<' al Tratrn, la nascente Mutua Miglioramcnlc Murntori e la Lrgn ~liglio ra­
m enLo PanclLieri
Che i social isti e gli oprrai socialisti non foss<'rn drlla
grnlr prirn di fede e di cnergin, ne(• prma In dichiarrizionr
d'onore pubblicata il 1 lugl io.
TI corso della storia nella lolla drllc classi non può
esser dr1inlo da decreti.
Cli uomini dcl laYoro quando sanno 1olc rr: q11:1ndo
i loro interessi sono in gioco; quando !\ t nlr offesa alla dignità loro: quando si vuol cornprimcrr l'inPluttnhi lc molo
ascensionale delle masse operaie, in allora rsse sanno oprrarc conforme gli interessi, la cligniti1, le aspirazioni che
son esclusire della classe.
Operano in modo autonomo. \on chiedono pareri ad a1·1oca ti, ingegneri, dottori.
La classe fattrice della storia che è coscien lr drlla
sua missione non terne decreti. Oprra.
Furono da prima riunioni intime rni pnrtrcip:.nano
:\foroni Antonio, Manzoni Francesco, Lamini Giornn ni , J.1111ghi Luigi, Mara nelli Francesco c d allri.
In luglio era costituita la Unione Mulua Operaia Istr uttiva.
Si proponeva quanLo era il compito clclln disciolLn Lega
dci Figli ciel Lavoro.
Nrlla provincia di Mi lano, le rimaste forze dcl ParLilo
Operaio n~n p~tea n fccler~nsi _nè ri11~irsi; jl Fascio non pote\'a puhbhcars1 come espress1onr rii una coll rttiv ità di nssnrinzinn i. Così un clecrclo supp lrtirn dr! prefetto Iln si lr.
1.:-i Unione ~Tutun Oprrain Tstr111li1:1 si pr"posr /tr p1·n/l''!J''ll1lo 11 me::::n r/P//11 M111nwr.
Primo loro di "'Cdc drll'Unionc :\l11t11a J st1·utti1a r r a i1 11
locale al rii l:ì cie l retro boltega rl'11n pa1wtticrr in Yia Spnd :1r1, In rii cu i entrata era contigua a quella di una casa cli
piacere.
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57 -
I pol1zioltj che spiarano ogni passo, nel brcrn periodo
di d1111tH'a di 1 ia Spadari, quando cc rca1ano la sede del
F11scio salirnno parecchie \'Olle le scale si n al primo piano.
S11'ccessl\amcn te la lìnionr l\1uLua Istruttiva passò in
Yia l\foddalcna, indi in ricolo S. Agostino.
.
.
Lo inlrrmczzo cominciato dallo sciogliru rnto dcl Parti lo
r dalla soppressio ne dcl Fascio, s i chiuse in vicolo S. Agostino nel srtl.emhrc 1886.
Ounndo la Unione Mutua Opcr.aia, vidr, rncrcè l'o1wra
pro1i'i·ia r qu e l.la. dci compagn i cd amici. ris.orgcrr. il J"flscio,
in allora l'alt111tà propria, sotto la d1rez1onc d1 F rnllc!ni
Alcssanclrn, ca nestrai o, Mitlil Giornnni. carrcltic•rc e Fel_1cc
Anzi f11 1·ivoltn al i~' diffusione e alla s ta111 pa cli op11scol1.
i'..a rarcotla degli abb onal i per . la rip~1 bblira7:ionc
d cl /inscio, il riall acciarsi dc' rapporti tra gl i oprra1 socialisli n1ilan rsi, per l'Unione ?Peraia non costit1111·a che
minima pa1·l e dcl proprio compilo.
Il prolilrnia drl miglioramento e della emancipazione
oprr:iia non è pnnto una qucslionc locale, e come p1·1n10
passo, dopo la bufera, era necessaria una inl.esa trn g-1~
operai fr d rli al principio: la emancipazione dr1 laYorator1
dc1·c esse r opc1·a dc' la1·oratori stessi.
:\loroni Antonio che era cl'u n 'atliYità mcra\'igliosa, Yalcndosi di relazioni, amicizie, della st im a chr godrrn per
la sua tenacia e ser ietà, si proposr d'aecordo eon ITnionc
Mutua l strntlirn di conYocare i Yecchi e sparsi compagn i
della Lombardia e Piemonte uer uno scambio di idee.
La co1wocazionc non potei a a\'\'cn ire in forme ufficiali, e d'altra parte tutti gli alti dei più noti operai e sociali s ti rrano scrupolosa mente osserrnt i.
Si decise npp1·ofitlare delle gite di ferragosto. Corno fu
clcsig11nla quale m eta.
Nessu no a1cva un mandato uffì riale.
E ra il pellegrinaggio degli adol'a/ori del I/io venl l'e c he
cerca vano di riprendere la lor opera di so bi llaL01·i.
Ma ma lgrado l'a stuz ia <lcll c gite, in Como non si poti•
tencrr la com·cnuta riunione e so lam e nte nel pomeriggio
durante una g ita su l lago, s11 un o dci ba lLcl li della l.a rinn.a, tra i ·rnmpagni Alesini cli Varese: l\!oroni cli l\Iilano:
Olivi<'!'o cli Como: Crampa di Bus to: Grigi cli Alessanclria:
flrllnni di P:nia: Donde ll i di Ilrrscia: intrrcorsero i primi
:iccnrdi prr In rip1·csa dell'azione della classe sr n zn compromrsso alcuno coi par titi delle classi rlirigrnti.
Sr dopo il cir lonc clrl 2.3 giugno . I' intern1rz7.o f11 drgn11
d rl prrludio e della sinfonia, necessita ogQ'i ch e il con ccrlato sia a ll'altezza dcll'o
,s'\T
urò~
•ROMA!'
'-' . { ·\ ,\ s<":/
r
--- ____.,.,,,,
-
58 -
Resurrezione.
La parola è al F"s cio Opel'11io, 16 ollobre '~6.
«Usc ili a ll a \"ila libera, ripresa la bandi era per la quale
ahbi.arno combattuto, n o i possiamo gridare in faccia ai reazi onari che ci areano bandi la la croce addosso: a che il l'al'lilo Operaio non è un parlito di mlll/11/l<>r"i 11 è cli cospiratori ».
«Ma al partilo di quella de111oc razia polili<'a clw a1c1a
lanciala contro di noi l'11c1·11s11 tlcurl/1/1111/1• tli co1111iul'l1:zr1
col Gove rno e di esislen:za llisu11 11rulu avn•1110 ancora ~ullo
eia dire ».
Domruule ali' on. Cauullotti:
1° I sequestri , i processi e le condanne suhìlc dal
/?u scio Operaio prorano la nostra indulgenza coll'aulorilà
politica?
2° Quali so no le prope per dire che noi abbiamo adoperato per u so dircrso i fondi che i Figli 111'1 Liwo ro ci
fornirauo per il giornale?
3° Qunli sono le prove che la ca ndidalu1·n dcl corn pagno Casali a Vercelli, propo!>la dalla Lega Figli dcl LaYoro fosse una candidatura di sonesta?
' J0 Perchè n elle immense file del Partito Operaio
20 mila soci) Yi si possono essere infìllrati degli arnesi di
polizia, ruol forse dire che le az ioni pubbliche falle da individui noti e responsabili sieno azioni di polizio?
5° È giusto paragonare il Fascio Operaio a i giornali
R11/J11gr1s e Ficcanaso d1 nefanda memoria?
6° È g iuslo paragonare i I compagno lAzzari ad un
agente di polizia?
7° Gli a rticoli del Fascio Oper(lio, sul lavoro carcpr·nrio; su ll a resistenza; g li scioperi; lavoro a collimo; leggi
sociali; orari di lavor o; su ll'esercito; coopcr.azio nc; congress i
operai e comizi; le cri5i e la di soccupazi o nr; i co ntadini, lrallnno di questioni estr anee agli opcrni?
8° Quali fatti sono impulahi li agli indi1idui che rapp1·esenlano in pubblico il Partilo Opr r.aio da ritenerli conniYcnlr coi partiti reazionari e colle autorità?
9° Quale degli indi' idui che rappresentavano il P artili) Operaio vire da borghese?
A queste domande mai Ycnnc ri sposta.
Il dissidio tra la democrazia facente capo a l Secolo e
gl i operai socialisti si inveleniva e permaneva.
-
59 -
La tipografia Fantuzzi.
J.r polelllrchc colln democrazia sccolin a nun era n o aspre
"olo rwlla [orllla.
.
.
~ I padroni d~mocral~ci c.r~no i,iassal'. alla rapprcsngli_n.
Dante Airi:.i-usto c . T·la1111 n 10_ l•antn_zzr, a l.le d.1~;cn,,ile1~z:
dclln ditta Sonzognn, 111 .allora d 1 p~·opncta ,i•scl.11s 11,\ Ld:>,udo Sonzognn, rditorc anche tic! gwrnal; rl .Srr:olo, c1.a n~'.
li cc nz r·i ti llH'nlre In polennca cr~ giunta ,ti cul111 1uc, perchc
r Pi, di ' esser nu·whri dcl Comilalo C1•ntralc dcl « Parlrlo
Oprrnio n e tra i c omp ilat ori del Fa scio.
.
.
l)aril r A11g-11st11 poco li>mpo d opo il J>l,'(1res~o r t1 c 1n_<;t_'.' li\
sc•g11i lo allo sciogli 111c 11 lo dcl partilo, C'llllgTÒ 111 A111e11ca.
Fantuzzi Flaminio i·
t ipografo.
F la111i11io Fanl 11 zzi coll'aiuto di amici e p.arenti, apcrs_e
in Yin Vigcrnno un negozio ùi cartoleria co n a nnessa tipografia.
.
. .
.
.
,.
Animo ruile e gentile, sp1r1!0 r idanciano e; b oi:iauo con
n 11a certa pu nta sat iri c.a, egl i avrebbe p r.c~o. lll ~rro anch~
il padre ctrrno, se avesse aYu!o la poss1h11rtù dr far ne l,1
personale con oscenza.
P artigiano dcll~1 lolla snl terre no legale, aYca lullaYia
le più YÌYC s impatie per gli aud'.-lc1..
I locali della «tipogr afia ed1tr1ce pop.olare » (così no-
-
60 -
minarnsi la tipografia Fantuzzi ), e rano a l mezzogiorno freq11entat 1 dai 1~iigli?ri della .gio\~nll'1 s<~\ \ rrsirn..
.
Si hatt agltaYa intorno a1 fatti dcl g iorno, le 1polcs1 dcl
d oman i I.a costituzione socia le d opo l'apocalisse socia lf'.
Ma:n m oli, Fiocchi ni Dante, llal o Bianchi, Locatrlli, .\lalagoli Di on igi, CriYc.lli Carlo, i due Quar.antclli, si. inqrnntanmo , \·ociaYano, d1 scule\ano alle \olle 111 lllodo s1 d1,.,ordinato c he frequentemente il filo dell a iniziata con\ers:1zione era perduto, per dar luogo a va rie con\'ersaz1on i di
crruppi.
"' Qualche i·ara Yolta nell a discussione inle1'\'<•11i\a 1111
1rcc hi o internazion a li s ta, cer io Pnlll clli J.11igi, fnor<' :lllfi parlnrncntarista, che finiv'1 quasi sc rn p r'<' col na1Tar<' le lolk
Ira au tori tari ed antiaut orilari nei Congressi e nella starupa
d e ll a prima Internazionale.
Allora tutti tacevano.
Il buon Fant11zzi se int enen irn rol s 110 sarr asJJ10 sat irico e b onar io, s monlara ire, e magari con 111w S<'lllplire frn se riconcJu.ceYa la discussionr a l suo \ero pu nt o cli partenza.
Egli solev.a dire di fre<111enle: - l o non condi Yido i vos t ri allrggiamenli, ma ciò non w;tanlc JH'1·ch1' dil a ni nrci 1wr
di scutere della mani e r a di con ciar la pelle d ell'orso mentre
questo è ancor YiYo ?
I local i della tipogra fia Fanl11zzi d al mezzogiorno al
tocco polcano paragonarsi a quelli cli nn Circ olo di stud i
sociali.
~Ial grado il titol o risonante, la « ti pog1·afia cditricr pop ola re» si riduceYa a poche casse di caratteri, non tutti
nu ovi, una tagli erina, una m acch ina a reazione (bi anca e
rnlla), un torchio.
Operai, direttore, facchino. co n rltorc: Fl a minio Fantuzzi, coadiu\·ato dalla mogli e Cuglirlmina F lori nni raro
esempio cli c omunanza di f.cdc e sacrifi cio.
'
Q11alche volta il frate ll o Romunldo, profcssorr di ob oe,
s i improvv isara a tipografo; tra i lav orant i tipografì pi 1'1 a11daci, nltaccabrighe del mezzogiorn o qunnd o s i trallnYa di
' farla a ll a polizia, troYa\a d e i \Ol·ent crosi ainl a nti .
An c he quando la s ituazi on e commerci ale s i presentava
non conforme a i suoi criteri di assoluta ones tà, che r ichi edernn la p nntnalil0, m a lgrado la sca rsit;ì, ei non si disper:1rn nè s 1 corrncc1:wa.
Da (flleJln piccoln tip ografia rgli \olra fm• SO J'"el'!' lllln
1l'rn rnsn rditrice per la diffnsionp drl pcnsi!'ro 2oc ialist:i
l' rhl' dc:ssr .all'operaio l'opu scolo d,1 1111 soldo, r il \'olurnr
dello sc1e nz1ato.
Il tentati ro <li F a nluzzi fu audace e geniale.
()1
Pl'll11:t rlw ti compianto Pompeo Bett ini drsse alla Cri/11·r1 Su1·ùtle la traduzione prrfetta dcl .llr111i/eslo dei Co11111-
dalla t1po!!rafia Fantuzzi uscirn una buona rdizione
di ddta opl'ra, e successirnrne nte lJio e lo Staio di l\Ji c he le
Balrnun ine <"on p1·dazion c di Le onida B issolat i, il .'ùici11/1.~11u1 scil'nli/irn e il so<'ialisnw utopistico di J/ur.r ed H11ye/,;
co11 prdazionf' di P. i\Iartignelti; tre \'Olu111etti <li p ocsil'
d1 l' ictrn (;ori dal titolo suggesl i\' O: Prigio ni e ba/f11g/ie.
l 11 a srri<' di opuscoletti di minor mole, mu ordinala con
c•gnalc sC' l 'J('(i1 d 1 intenti, comprese: I prodolfi della t errri di
K llécl11s: le 01·a::io111 I/e/l'operaio di (;, Dc Fra nceschi:
/l1•1•sso il letto rii m orie d'un socialista.
In quei lrmpi n o n si potea cantare n è diffo nd ere l'Inno
lf<'i J,1111 orr1 / 01·i cl i Fi Ii ppo Tura ti , ma ne l In « t ipog1·afìn cd it 1·ic<' popol al'c li il canto sbarazzino si s tampava malgrudo 1 ~1
,igiln11zn d r ll n polizia: e o tt imi comp ag ni >.i in N1 rica\'nno
rll'lla Yenditn <' diffu sio n e.
Chi mendo 1111 pensiero da manifestare aYcsse vo luto
f:1rlo s<• nza li con senso d elle a utorità, poteva r iconcrr alla
lipoi.n·afìn Fant11zzi on\ con tutta segretezza, l'impegno sal'cbbc sta to a,;solto.
A lui ricorsc 1'0 q ualc he rolla gli a narc hi c i, i rrpubbli can1, cd anche il Comi/o/o irredentistn .
In quel t orc hi o, che rappresentava la preistoria d cll'nrl<' tip og ra fica, s u de i fogli di carta Yclina, Yennero imprrssi i numeri u ni ci: l'.1/11b11rdri e il 20 r/icrmbn', destinati
a d esser introdotti a Trieste.
ì\c ll n s u a tipogra fia si s tampa r ono anche a lcun i nu meri dcl gio rn.alc: li Cri/::olaio, redatto da Binnsc hi , Ila lordi ,
Soica.
Fu questo uno elci primi te ntativi di c reare in Ita lia
delle Frderazioni di mestiere.
Ne l 1898 la tip og ra fia editric,r s i lrasnorlò a Mclid e
>' 111 Lago d i Luga no e n e l 1906, il 17 maggio, l'in teg ro e hnon
Fantnzzi cessa,·a la sua attività.
Di lui i g iornali del tempo nulla di ssero.
111s/1,
Il Proces so del Partito Operaio.
Il aI genn aio 1887 la gimia così della popolare assol' 'ern eia ogni accu sa l'operaio cesellatore Botteri A lfredo;
al'fermma la colpabi lilà, per eccitamento allo sciopero e di sobbedienza a lle leggi, di Lazzari Coc;tant ino, tipografo,
<i2
-
Dante Augusto, litografo, llrando Emidio, rncc~nniro, Croce
Ciuscppc, guantaio e Casali Alf1·cLio che s1 nlf'lllH' ancht'
istigalurl' alla gucrrn. c1nle.
.
l cL>ndannati, tutti membl'i dcl C'.>1111lato CC'nll'al.c dl'I
Partilo Operaio, erano difesi da Leonida l~1ssolal1; Sacclu
che era stato comp.agno d_1 lista _co n l;:.11.1.a1·_1 p_el colle~10 <11
Cremona: racchi d1 Brescia: ;\.f_aJnO e l 11ral I d1 i\I Il ano.
La condanna era attesa, s1cco11H', 1·1pC'lo, era allpsa la
prrscc11zionc.
.
.
.
Ln persuasione d1_ una condnn1.1a cl'a cosi prolond:rnH·nlc:
radicala nei prcve_nut1, clrn Lazzn1·1 pal'la11do a 11or111• d1 l11tt1
pria che i g i11rat1 s1 rit1rasscl'o a dC'l1 hrrarC' conrt11se col
. I
F ilippo Turati.
Giovanni Piazza
lHUO:!itl'O.
dire: « nè avviliti, nè umiliati e cnn coscienza tranq11illrt rtltenr/if/mo il vostro verdetto».
Della persuasione c he co ntro il Partito Operaio si sarebb e scatenala la persecuzione, pni· lava il giornale ciel
partito s tesso de ll'8 maggio in un articolo «la t empesta si
rwuicina ».
Una serie d i indizi e di circos tan ze, lo sfavorevole attcggiamcnlo della dem ocrazia borghese faceva sì, che maggiori erano le difficoltà che i.ncontravnno, tanto più i propagancisti del Fascio molliplicavano le loro energie.
L'accusa avea scartalo l'addebito cli cospirazione contro
la sicurezza interna dello Stato, ma 0.Vea conservato il titolo eccitazione olla guerru civile, e non c'era om bra di
prova sicchè la sezione d'accusa l'aveva q uasi abban donala per curare i particol.a.ri di eccit11mento allo sciopero
I·
63 -
nella s1c·11rrzza di ollr11crc una condanna dai giurali che in
magi;1ora11'l.a rra110 pt'oprietari <li fondi o fillabili .
Malgrado ciò, gli imputali « giuliYi, sciolti, pieni d1
gaia baldanza e lraltà,, come 11otarnno i gio1·1~ali l.Jorghesi,
i quali erano anche mcra\'1gl!al1 dcl 111ctodo cli c.11fcsa energico e pacalo, ~1ttcndel'ano « quas! n?n si trattasse cli loro
I.> svolgC'rsi dcl processo che essi d1cernno: della qnrsl11ra
alla questura.
Il processo infatti, più che dalla magistrnl11ra, fu ordinalo con paziente rnclodicilà e sapie11lr mali'l.ia da lla q11c•sl11l'n, chr piC'11a di paura osscna\'a: - i m.cm hri elc i Co111ilalo di'! l'al'filo Operaio, per la propaganda da essi srn llH
«erano da ritenersi in istato cli permanente flagranza d i
reato>> . - Ma a dare l' idea esalta del come l'inqu isizione
poliziesca nvcssc costr uito il palco dell'accusa, fa bisogno
ricordare che mentre a Tori n o rifiorivano le ammoni7.ioni a
operai socialisti « q uali sospetli come grassatori, ladri, tr uffatori, bo r saio li, ricettatori, manutengoli, camorristi, maffiosi, conlrohba ndieri e delitti contro la proprietà e le prrsonc '" a :\filano .Emil io Kerbs, assolto in istrulloria, era
C'sp11lso clall' llalia pel solo fallo che cr.a uno dci 1·cdnlt01·i
dC'I Frrscio Operaio.
g nncora utile rammentare che il questore Sanlagoslino
:\\C'la affermalo nel suo rapporto all'autorità giudiziaria:
«che indugiare ulteriormente a proYVcdcrc ;n rcbbC' signi ficalo :ner a brc\'c scadenza le barricate"·
«li partilo dci Figli dcl Lavoro è un pericolo prossimQ
giacrhè è tutta una classe nuova e distinta che si ordina,
si con la, si istruisce».
Ciò che per la classe pover a c.lovca costituire un merito,
obbiello cli incoraggiamento, speranza cli civile e fcc0ndo
progresso, è argomento cli p<irsecuzione, materia di rcaLo.
La crisi che tormen tava i lavoratori dc' campi, si era
rivcloala minacciosa; il P art ito Operaio in ten de risolver la med ian te « la azione di r es is tenza ner assicurar e immcdinti e
sicur i migli oramenti, la ri\'endicaz ione del suolo medi ante
la conqu ista dc i Comnn i rural i» (16).
Un programma di trasfor mazione sociale pacifìra dell a
società, considerato deli tto.
La modern a soc ietà pone nelle mani de i lavoratori l'arma del voto al !ìnc, medi.ante In partecipazione alle assemblee elettive, possano esercitare nel paese e sulle leggi del
paese una legittima in fluenza, ma « poichè la classe intende'
servirsi delle guarentigie del deputato per la propaganda,
(16) Or dine del giorno del Con gresso di Mantova.
H5 li·1
.~f,.11/1111'11 111 r11pprese11/1l!l::11 riel
ess11
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I"
p11ese pi'!' lini sn\ \C'l'-
e t a lr di\ isnmen to tl1l\ea impcd1 r"'1.
1 dem ocratici contro tali mo-.tru11sili1 gi11r1d1che e m o-
rali n on protestaro n o .
Su l palco costruito dalhl 11uc.,l11ra a su::.le1wr la parte
tli « primo a ttore dell a società h o r g h c-.e ut'fcsa b così disse
il /?u scio Uperaio nel suo r esoconto, 111011tò 11ic nl e m enu c he
il procurato re generale ~Iunicchi, sp irito fin e e collo, d ot alo d'nna vera ab ilità i n qu is itoriale.
I rapporti dell a qu estura colle loro stro11calnrc, cont ors io ni , spostame nti di frasi e di vi r gole, rgli sapcrn intenderli e potea a ttegg i.arsi, alt e r and o anco la vocr, a clifrnsorc
e \·indice.
li r app r esen ta nte della legge n on solo si vnl»c ùi ques tr m eschine r isorse, ma ancora frugò n e' r icordi di cari
sogni giornnili.
Agli imputati era d omandato se ero.no socialisti: e ssi
lo affcrm.aYano e precisaYano che intenclernno «co n seguire
l'ema nc ipazione d e i lavoratori mediante la solid arietà r
l'organizzazione, la discussione, la c ritiea agli attuali ordi mun e nti ».
Nè questi propositi eran pun t o fe r ()('i, n è affelt i cl i giacobin
Inismo.
rnsti moYimenli di p le bi, che s'affaccian o alla l'ibnltn
d ella yitn per chiedere g i11s lizia e degli immediati miglinramen ti, non \'Ì è da m e r nYigliarc se q ua e là fa capolin o
In sedi zione, il tumulto .
E il futuro prefe tto, conscio di calcare un'impalcatura
poliziesca, attribuisce tumulti, panrnze di sedizioni, sci o pr ri , alla propaganda del Partito c h e in fondo è una fi g linzione dell'Internazionale.
Vad a per l'Internazionale in quanto per 11n Partito econ o mi co soc.i~le, l 'aggettivo non guast~. ma c hiari sce; ma
p el resto g li 1mpuLati c h e n o n sono de' rivoltos i per metodo
a m ezzo di G. Croce ri s pondono:
'
« Quanto agli scioperi il Partilo Operaio non li con sig lia, n è .li eccita, ma .cerca regolarli. L e agitazioni d isordin a le e violente che s t deplorano so n o il p r odotto natura le
d e ll o. imperfetta coscie nza di classe.
. cc Ogg i il . Parti t o .O peraio è la organizzazione pacifica
d c i lavor atori, domam potrebbe essere rivoluzionar ia.
cc Nessuno di n oi ha mai pensato di rico rrere alla yiolenza. Sar~bbe. ritenerei d egli ign oranti coll'accu sarci di
volere le Vi e di fatt o. La nos tra azione non è diretta co ntro le persone, ma involge le condizioni ge nerali della società umana ».
. Se rwl !'fllllplrsso gli rnlcrro Y;1lo ,• "
I g1· I l er.1110 trndrnz1osi in
q11.1nlo rn1r:na110 a sl't l ri i .
lllflfln d 1 JlPll"'an' <' d;·l·1J· re~ ie az1onr• rra il 1·1flpss1; del
I
.
.
Jl OQT:lflllll'l h I'!' l 111. 1
., .
.
" o~·1a f11 q11a11lo
1 ' p111 a r ldiz10,.;o e• ('llll( ll!'(r s'1 ' ' ' ... '.
Il p:lln1 dc•ll'accnsa H'I J · 1w~'"' 111 1u1au111;ii·<· .
dalla poliz ia u1i11acciò 111:1
m~n ~· <he era :-lato co,.;lruilo
c·oslit11.1 non poca surpn•s:;<~I gf::ll1~1lrnog:1torì di cade r e, e
d1 l11~l1 1 61 lc•sl1 d'accusa g l' ·
che. dopo. la esc11ss ione
S<•nt i 1a1111 d'<•ssc·i· s li I 11.m1l11tnl1 rrn1111c1:wnno ai 101·0
p11rif:'1.
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·u 0
u s Jrrgo di g:tlan l o111is111 o ~
1
La gio
il'sl11n011ianz·t
llllPra
rn ata.
,, dc l ques t ore Sanlagosti 11 0 durò un a
i\la i·Jlol'llnlldo nll'o1· nzion d Il'
alc1 1!1.1 rn·liHzi i.
' e e accuso.. so n da r ilc\ n rc
. ! i·a le i11 fi 11if c rn l'!c SN uestr
i·1n f1111la occ·o1·"'1'1·0 tre c·1 ..! . I ate, ta nt o che ad islrutto1·111'11PI:' rl'app1111fi
di co'i1'/1,pe_ lraspol'!o d \gli alfi, ert1110
IP1!11i~·1 0 jH1l1ziotlo fu s11peri~~.nz~.I S11 .q11est 1. I' ahililù d cl
ca~:i11 llC'lia t1·acrin di un· e ,1( ogni e logio h o1·ghefic. .
mano \ <' J'<'Pll1•sp ·1\a·1
.1 conferenza l<'n11la a S Gei·
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1111putalo sia in
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111111 .rrn1la, .<11 1i>ll 'i1 a mano massima. contrar io alla \ iolenza
I'.''" i1 11 pa11r11·1· i gi11ral i - \~· » ~1 !JJ'est a mngnificamrntc
(.;1!"al1 n ella -.11 a predic;
r ·. ch ia r o .come il sol(' c h e il
hnl~na1·e l'id C'a d ella ri\ofG I «1Q'no1·anl 1 co ntndi n1 Yolle for
I~ r11·11luz1onc sociale. Non r'iu .a, mano nr111ala J> pr r . fal'C
"1 1111a r11·c!l11 zionc g1·aduale csc11 etfìe ~ darmela nd inl1•n tl e r c
Danti' 111 nnn confe ·e 11 •
pac1 1c,1.
~rPr rr~ilalo i conl :idi~i ~\ 1~~.~ln n C.:11<1 Cnrbonn1·n. dopo
a pp11nf1 . << d1ncl!' CCl'C'll' cl.
" .. mr.1 de t to, S('('O IHI O " li
(!ll !Psla fl'a,,c una 1·; m ga
.i mmecliati ,,""' <'
'c i 1.
· ' s u g 1 scwpe ri le cit i <'
1
~\In
c;ii~;~~la1ornml~nt i
. N<• lle .rnmp ngne i i~ern il s·
.
h1to colo111ro rnrd ian t e in . . : is trma .d1 rrQ'istrn r<' il l
so n o fra si di rp1C'sl o O't'nc:;'"'.>111 s n ass1crllc. Negli al
": cr rni n o n
dc \·c
c,..no dl'\'C spari1·r >1 .
, .1e ' deh 1t 1 >•: «il przz~o di
. Secondo l'accusa Dante ·w . . .
r'-~11!0 drl _Pngarn1·n t o d cl fì lt ie'~ nr1! ato a ll a srd1zionr nl
H o rolon 1<·o.
' ec n nconoscimrnto dr! ·d~-
fl~>lllo
F. ln:ì.
d171rt~ ~;a;ar~11esto s1~t.emn
l11~1c:
lr~ser~
67
- 66
Jnc ora.gg1ando, dirige ndo, modpr;rndo tnlla la nz 1nnr
c;yolla dai e<lppellai nwnzt•si nel lot·o 111P111nr;ihilP s«'ll•IH' l'o.
il compagno C:roce a1e1n u na 1·nrrol.la tl1 l1·a~1 clw and'.l\_:lll"
da: «quei Yili che sono fol'll _pel'd1l' prolPllt dalla pol1z1a 1. :
« d un•tc m11n·i .. : « doYele res1slt•rt' " a <( lll'lla ll·rr11l1IP <t -..1•
ci fara nn o perder la pnzie11za >.
.
E queste fra,-1 staccale n due a11 n1 tl1 dhla11za e1·a110
ar1•ou1c11lo dell'accusa, co111e lo era la co11f1•rp11 z:i I,au.an.
tc 1~11ln a Cremona, s tam pala ad \l!'ss:rndna, 111:11 i11r1·i 111111ata.
E~li è che tutto p uò essei· d'aiulo, 1Hi11·h1\ " con q1lt'slo
processo è il Pal'tito che dc\e finire'' ('osì si <'Sfll'll11t•1:1 il
cornm. l\lu ni cch i.
ì\fu un P ar tito che trac In su a origi nr nri lii sog11i dPll P
masse non può pc ri l'C lH't' le se nlr nz'' do111lc' al 111nr<•nll'
diritt o.
Un nu ovo mond o si form a in hnsso l' comr 111:11'1':1 s:il<'. ..
sale ... snle!
E testimon io di questa g rarln a lr ascesa poli I ira I' m mal<'
pinremi ricordare un a lett crn rlit·Plla dal compai.mn e:. Pi azza a Cnrnllotti il 28 Q"t~nnaio, l'nnti1•igilia della r1111tlan na:
<e Onore,·ole!
« Dire 11/ (ì11rro: - Ti lew1 ! Pugn,11• pf'f u111s/o 1: !11'!/o !
«Sup erbo andar fra gli I/Omini uri1/1111rlo: 1111'1/I'! rl nulfe.1
« .1mr1/e, o voi rhe in ter·r" rif/mlt'fllÌ il 1lolore! »
«so n parole Yostre: ram mrn land oll' 'i H'nqano in
mrnlc i sei g ioYani che ora son dinanzi nlle .\ ssisi.
«Dilel n la paroln, ditelo che fnslr lrn llo in ingnnnn p
loll a la rl oqne nza del pubbl ico ministero non \:lJTÙ ron tro
i se ntim en ti c he susciterà in pcllo ai gimali la \oslra franchezza».
l\Ia la parola riparatrice non vr nn c. e Giornnni Piazza,
pagava con 5 giorni d'arresto l'avallnln cambin lr gr idando
all 'alto dell a condanna:
(<Ln palrin è salva!
<< Vivn il P:.1rli to Operai o! ».
Via dall'Africa . .
. Nell n lolla contr o il sette nn ato mi lil nrc che, ne l 1887.
~1 ;,marck \'olel'a imporre alla Gcrmn nia, il con1p:igno Bcbel
r1 s pondcra: « Nè un uomo, nè un soldo ».
Al <:ol'crno di De Pretis che da Assnh, Massnua ci aveva
,l
I
..\,
il
/
rnndotlo a Dngal1, pt'ima ta p pa d rll1' 11110\r iln lìch r im!Jl'l'St', \. Cosi a dirrra:
\ot s ia111n in porlti, poicl11' il nostro <11·dinc dPI (!1orn o
i· !irnwlo da soli •111all1·0 Badalo111, Trdi•srhi, l:lto1·c Frrl'ar1 ) Jlla sia111n ~·t•l'li che il nostro ord11w d el g1or110 a\TÙ
111'1 p:wst• 11 1 :1~g-i11r PCo d11~ le \oslr•· pazzie africa ne e t ulle
Il• \osl1·1• frasi d1 patriottismo.
I' I:ES 11 H, \ TJ ~.
· On. Cosi a: Ella 1wn cJ ry1• rhinm:i rr
l"l':tsi IP 111a111fl'slazi<>11i d i 11n senlimrnlo che i' nPll':1nilllo d1
l111ti i s11 01 ro llt-uh1.
C:<>S T A.
· Il o lì11ilo. Il nostro or dine de l gior no •"
l:utlo <·lt ial'O r h1• 11"11 rredo ahhia bisogno di 1111 11 llc1·io 1·p
s1 olg111 w1 tl o.
Noi s1a1 11 0 ro11\'i nt i c he esso corrispo nrl<' ai scnt i1 1w nli
dPll a Jll:ll-(f.l'io 1·:111 z:i dcl popolo ilaii:rno che lanira l' p1·1Hl 11rr
;• dw \Ì d :'1 :11 1:1 fi1w gli 11omini e il d P11 :1rn.
\ OC:I .
L o rnppres1•ntiamo lu ll1.
COST \ .
Co11cl111lrndo mi rif Prirt'> :id nna frns1• pro1111nri:1ln ip1· i l'altro dall'on. Barrnri n i, il qn:tll' dis se eh<•
l'irnpresn d'.\fl'ira 1\ 11n'imprcsa nrJ11 nobili•: orl>1·n e, noi
fl':Hlr:rnH'lll1• (H'I' 11n'in1presa non nobilf' non r·i SP1tliarno di
clan• 111: 1111 11111110, 1/1: un soltlo.
Hi!'lti;1111nl(• 1.. milizie dall'Africa! ....
Ln rlassr Pra, <'<mie sempre dr1·r 1•ssrrr, nll'infnori t' nl
d1 sopl':l drlla politica ùelle classi d irig-1•nli.
1\lcl F11s1~i11 Ofìt'.1'1_1io a sosl1•µ-nn di qursla !<'si Yl' nirn
:1p<'rla lilla ,.;otloSPl"IZl<>ne desti na ta :1 dar lll'l"fio :111:1 :l»"Ì l:1·
zio11r <'l H• an•\:l prr i,.;copo puro e spmplict•:
~
« Il ritiro de ll e lrnppe dall'.\frica ».
\essn11 irnpc ri nlismo, nè eo lon ialismo.
F orse In cosn era intesa un pocf1in o anc he dntzli opc1·n i
dcl C:onsolalo, ma n on sopite ire con tr o i sorinlisfi dc l
Pm·li lo Opcrnio e più di tullo l'cnnnriazionc: rich iamo immr.dinlo drlle lrnppe clall 'Africa , valse il ritiro dc l C:nnsolnto
dall 'agitazione .
TI C:ornil nlo popolnrc così ne nnnuncinva il ritiro:
. ~< N<'lln r i!rn ione ten_u ta i! '23 marzo (1887) delle Assoriaz1on 1 _ndC'rrn l t fn dnto incarico ::il C: orn itato di diffnnd1't'C e
pnhh!1r~rr nn proclnma agli italiani chr Yennc rn lnlo alln
11nnn1mtl:\.
. . «TI Comit n_l o _è ora composto della Socirl:ì drm11r1·nlira
ilnl1.n11:1, \sso~1az1on~ p_olitica NnoYa Italin. Partilo Operaio
Tlnltn1_10, P0rl1to Soc1:1ltsta It aliano, essrnd osi il Consolalo
npc1·n10 r1l 1rato da q uc sla ;:itzitazione ».
Le cose brn definite f'. r ecise, le nffrrmnzion i che po lr\:1no co nl rnst::ire colle sohtc manifcc;t.azioni parolaie demo-
(i~
l'l':ll ich<', l'l':lllO :tn('o!'a 111111 " l1a11rn1•1·hi11 IH'I' µ-11 UPPl':ll dl'i
<:1111solal11.
lkll:i imrenu:t at!r.si11111' " nll:H'1';11111•11l11 .1 1•1·1·~111111 1111o11·1
d'armi, h:tmliere, riH·11d1cazi111.11, d1•1·111·11, lr:11·1a r:1!!in1u .la
diiisiulll' tanl11 nel c:1111p11 p11ltl1r11" p11rlropp11 .uwhl' 1·c11uu111ir11 dt•i l:11urnl11ri d'Italia r sp1·c11' 111 .\I lla1111.
Il manifesto 111tato non !'!'a <'1·rl:111ll'fill' tait· da !!Ìll~ti­
fìcnre il 1·itiro.
l·:ra unn nenia 11m:111ilarin f'lw co11!11r11:11·a 1111 pri11r1pi11.
I.a 1era :ii<ilazione riti' porlt'i la folla :dli' so!!lt1• di .\l111il1•
t'il111·10 !'bbr luogo solo 11<'1 ll'!Hi.
Clw il manift'slo p11lpss1· l'SSPI' fìt'lllalo a11ch1• d:d Co11s11
Jnto i• provato dalla ch111sa d!'I 111a11i1'1•.,f11. ~l1·ss11:
«Noi itl\ iliamo a q11!'sl:i rrnc1:it:i 1111hl11s.,1111a <•cl 11111:1111
f:lrra, noi contiamo sul 1oslro :ippoL,•-gto <' la 111sl1·,1 rrn11wr:1
zi111w e 1i d11111nndiamo 1111:1 :1dPs11111p f11r111:ii1', 1111a :iz111111•
enrr!!ira e cusla11te. Il r1clti:i11111 da 111•1 111111111 - lo s1 ai
1<•rla bene
non dm rPhlJ<' l'sSl'I' <"111· 11 p1·i1110 p:1ss11 · dt ·
remo co;.ì
11pgnli111, che sg11111li1·1 1:1 1ia ad 1111':11.1e11H· IP·
ranwnt1· rii ilizzalrice, ('hr l'llalia p11!' p11lrPblH' :111·1·1• sul
Cu11ti11rnle africano: azioni' rspl1ranks1, 111111 !!i:'i 1u·ll'111q"'1'lar<' rolù l11llr le noslrf' IP!!!..rÌ t' islil111.i1111i, t11lli i c11sl111111
n11slri. perchè gran par.I<• 1fi pss1 111111 risp1111clpn•lil1t·1·11 a1
l11s11g111 dcl progresso n1•pjllll'!' dt <Jll<'i p:H'si e• 11<'<'11l't'f'J'f'i>.lw
torn?11·r alla 1iolcnza lir11l:1lf' 1w1· i111p11rli. 111a 11fì1·1•11do 111
1Prc a q11l'lir popolazioni, C<il 111PZ1.11 dPgli s<':1111b1 d1·l l:1111r11.
delle arti, delle sric•nzP, <lPll<· i111P11z11111i, d1·ll<' ;.c11perl1:
r11r11pee, c•ffìcaci slr11111rnti per s1 il11pp:ir·f' <flH't u1·1·1111 dr
11lili C<N' che serpegg1a1111 vitali nel 1111·11 Sf'tt11, " p1•1· a!!cl11lare, in rnczzo ad esse, pri11!'1pì ed idf'!' l'IH• s11 l<'tl'l'llo 1p1·g111c, t(lln'è l'AJ1·ica, sono possibili, T11P11l 1·1· da 1101 1 c·n!!ollo
accanrtanwnte oslrggiali 'la 1Prthi rongcgni d1 interpssr
111111101Jilizzati. I n l:il modo, il richiamo dPllC' 110.-.l 1·1• ll'llppe
rnol dirr la scomparsa della \ÌoiPnza bl'ltl:ilC' dplJp IJaionrlle
pp1· lasrinre il posto alla f1·11ttifìc:iz1011r d1 1111a n11orn cii illù,
11scrnlc' dnl contatto amichevoli> e opPt'oso cli p11poli diH'l'"i '"
,\ fa sp qnr<>lo m:111ifrsto, rhr qua <' !:'i in morlo 111m rornplt'lo aclnm?ra\·a lr.. rag.innt dPlla cluss<' 1n l'appor lo alla polrlr('a rolon1ale e I 1mp1Puo dPllP :ll'llli, n11ll i· lttllo il 1rro
r rrale j)t'nsirro sorialisl:i, esso <\ l11ll:n i:1 11 1n·imo doc11ml'nlo dr! diritto clw ha il T»:irlilo dPi p11\eri a p:lrlecipa1·p alla 'ifa pubblica.
. li manifesto e;a i.nfatti fìnn:ito ]H't rrpnl5hltcani della
'1101a Tlalta da \\ nsh111glon Sa11111arnln, P<•slng:illi Crsarr:
jll'I' la ~1·111ocral!ca da.Tol'(1 '>;irola: JH'I' 11 Pa1·lrlo Opr1·ni11
1· S<1<·1al1..;la da (,n<1c<"h1, Cror1', Lazzari, Hl'~a11a \ rdil!Ò.
-
/
69 -
.\la '(11:111111 111111 d1 ;,,,.,,. J'appf'ilo it!!ll. il:tlra11i, sr~11·g;1}'11!1 1 J
a :\lila1111 111•1 C111111z111, IP1111l11 1wl J>:•ltl1·:1111:1 d1 p1azz:1 (,:1"l<'ll11, J.a1.1.a1 ·1. C!'11!'1', (,11orrl11. Lk l•r;111c<·,.,d11.
.
:\lal!!l'ad11 la fir111:1 :1pp11sla al 111a111fp-,(11, l:t l>P111t1<'l':tl11·:1
_,., 1 d 11 ·.J,. :dia lal1l:1111.a <'.il Crn111z10 ;.1 <'iil1P ti n11·!11;,11 sp1•ll:i1·11l11 dt 1cd1•1·1• ti l'f'Jllilililir:11111 lll' \11d1'<'ts :1 d.1f1·11<!1•r1· 1
ikpnl:il1 d1·1 1111rralir1 da~li ;tllarcht d1·l d1·11101·1·:t11<·11 LlloJ'P
\I 1!111('!' 111.
Jlr :tll:1 1111porl:111za f11 il Co111i1.i1J l<'1111lo :1 H:t\<'trn:t s1tll"
,.,(f'ss11 11l>l1i!'ll11.
.
\ q11csl:1 r11111111111• 11 P;il'lilo 1.1JH'!'a1c1 111:111do 1111 Jl1'11pr1"
1·ap111·c· s1~11l:111k 11Plla p1•r;.ona d1 (" Lr1H'I'..
.
J·; 111 !'<'11111 :illl'<' puhhlrchc 1·111111or 11, (,f'l" I , Las:i11, Al!'
-.1111 di \ ' :1n'SP, llalli di .\sii, s 1 1>1:111 iarn110 co11l1·11 .le 1!'lIPt l:'1 !'nlo111:d1 ,. al sorgere di tilt ;.e11l111H'tll11 111il rl:ir rsl:1
('IJllllllltJlll' l'l\('S(ito.
.
,.
.
l ~r:1 q11cslo p<' I 11osl1'11 P:1rf1lo: I 111/roi/10 11//fll't' 1111<'1.t'.
Ora i'az11111P ('1111lin11:1, r lll' il a JH'llt•.~a l'Ì11 1·r111·1s l':1l111n·
pr<1lauo111sl:t i• :itH'111·a l11nfa1111 dal s110 y/01·111 <' d:tll:1 p1'11p1'1a
!'ic1az1onp <'Cot1111111ca e• pol1l1ea ;.1crornp rlas""·
Co11H' co11!11111ilit log1ca, '°iarno allo /11/roi/10 r1//11/'< /Ut<'t.1
Il tallone d'Achille.
\nchc a :\l1lan11 il Pal'ltlo Op1•1·n111 n<'I ]:-.s7 1111i> r1af
fcr111:1rs1 p1tl.J1ltrarnrnlr c11111e 01·gan1u.:1zinne.
li Ffl.'<'Ìn l/ei /,u1'<1r1tlori (Fcdcrazi1111r 11<'11<' Soc11•!:'1
d':11·(1 e 111rslicri aderenti al Partilo Operaio}, è- un follo
compiuto.
Il drrrrlo chr Yirlarn di riunirsi sollo il no111r l< J>arltlo
01)('raio )) r slnlo lolto anche per la proYincia di ~lilano, poi('h.è i i;tit1dici popolnri hanno r iconosciuto chr il Partilo unn
i· un'acrolln di m:1lfallori.
Il flflsc·io ()prr,,io lnnrin l'appellll JH't' la ricosltl11z1L>n<'
dell'orga11i1.1.nzione drlla rla<>sr rnrnr pnrl ilo.
Casali, Lnzzari, ~loroni. Bntt<>ri hanno < on1ornl<.1 prl
18-1\l s!'llernht·<', i11 P<nia. il terzo Cnni<r<''-'"" rll' I Parltlll.
Sulla srorln d<'llr incnmplrte carlr e de' rei;isl ri. quali
erano nllo srioglim!'nlo
l'C'gistri <' rarle ritornate dalla
magislral11ra, in seguilo a rei>lirnlr dom:rndr
- il. Cn.m.ilatn Cl'nl1·alr inll>ndc che g-Ji aderenti porl1nn tlll g111d11.10
il più rhc è possibile esalto e completo st1ll'opcrn da l'"'>l'
·rsplelnla.
0
71 -
70 -
ro11• li
JI l'artil 11 Opt'r:110 111111 i• 1111:1 {'11ll!!l'•'1!<1 d.1 !>l'< l1 ll<lll llll:t
f;l!.l•lllC, 11i• 1111a ,.,r1111la, esso nrll;1 \ila p11l>hl1c:~ dc'1c l'é~JIJH'c­
,.;l't1l<11•p la 1uaugi11r:i111.a dei Jmoralon 1lal1an1, pcrc10 non
111J.o11dl' ri111111l'i:11't' a q11r,.;f'arn!a·
. , ,
•
<:i· J.11iu1. clt :\Ioni ì1 Beccal'la, <'"<'t11I>hf1co C<>st:.
,
I.a parl<'l'l)l:tzionc alle l11lff' rlclla nla p11hhl1~~a e 11.11
<'l1•uirnl11 11<·C<'ss;irio :lii' rl1·1 ant<'nlo d<'llr 1na""t" I ~ 1:1 s1<'1tra p11,.;siliilil:'1 di rlc•11111Jirc, s11ta,.,rlH 1'<11'<'. la 111c•11:r.og11a dc11111ci·:1l1C':t clic· le cla,.;,.;j p11s,.;11n11 r son dc,.;l1nale a <:o ll ahoran•
JIC'i ('llllllllll' Jll'll(!l'('SSO ·~s//'1/l'/ldO '.l'.il 111i11 <' rin[ :1111 ... ,· '
l'a1s d1 Boloµ-na s1 p1·1m1111c10 p111llo,.,fo <"illt.t~ 111 ,iJ.
J':111l1111111111a d<•l lc S<•zioni e piegò 111 cedo rnodu ali aperta
0
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di :1' 1·1111" :1..,s11c1:11.111111 d1 ll:11P1111o1 1,
\ (I',llS·t·i' , )H'I' nnndalo
•
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11;1.. 1a: J'a11. Luigi (~:1lk:111i d1
<'l'C'•' 11 1 111·r I a I ·''' ' :1 I ..'Il"
raluri.
.
.
Trr transfughi della J111ri.d11•s1n: 111:1 111 . 1:1-:111 111"d" In•
1111111111 i che le ~1urslioni. 1•c1i1111111ich1· 1· p 11 l1!11:!•'.'. Il' 1.11it'1.1~
deinno non attra1rrsn h1sog·111 <' 1.1ill'l'l'"~1 ,.;p1·1 tfu 1. 111.i I" 1
un ,.;rnlim<•11to di ri:1ellio1H'_ al!P t11g111sl11.11• ,.;111·1al1.
..
cc Il l'arlilo Opc1.tio ll:1l1a1111 - - r'.'"I d1c·f'1:1. ti pr 11 :..r1.11.11lll:l - pal'lecip.erà.: llP /o//; dt'//11 1·1/11 pul1/1/'.'. •1 '.'·"" • l'.I ·":
ur:1111111 a propno, 111 opp11,.;1z1t111c cd ;ili mf111111 1k 1 p.11 I ili
.
.
p11lilici drlla borghesia ».
TI tloll. :\Iolin:11·i, che fu :rnrhl' ('111'1'1-.p1111tf1·11l1• d:ill.1
;..; 11 zzrra tlrl F11srio Oprl'ltio, su C[lll'slo _inri~n d1•l 111·1•!!1':1111111:1
:11'i1•01llc'> apel'lamcnlc la q11r,.;lio111' s1' il P:11'11l11 O]>l'l':llo d 11 •
1ca as,.;11mcrc l'auactliYn: sotiri/i~/11.
E!!li diceya: - poichl· il P:il'liln Op'.·.1·:ii11 ac~l'll:t la
l11lla sul lrrreno lrualc siccome hanno !!1:1 faltn 1 _(!'1rl11~
111rnfrll'isli io non Ycdo ragionr alrnna prrch(• rsso si d1cl~1:11'1
socialista:' se inYece 11101 essrrnr m1'oruanizzazione ch111sa
che n'de la Yita solo altr:werso i falli rconorniri. in allora
rsso dichiari che le lottr rl<'llnrali non lo inlrrrssnnn.
Con un discorso che rirhiam:ll'a i laYoralori al cloH'l'C
di non im(!nnlr111r1rsi nelle lotte rlrttornli ove non anr!ihrro
trovato chr disillusioni, sarrifk.nlo tempo, dPnaro. r1p11tnzionr e forse avrchhero provalo lr amarrzzr <lrl trnclimcntn
degli operai divcnnli <lrpnlnli, T.uigi Gnllrani patrncinù
l'nslensionc.
C:asnti - in qnrslo Cona-rrsso . rhhr n:nlr impol'lani<'
in qnnnto ci rl ichinrò rhe i/ Pol'fito O(!e1·nin non i11/entle ns·
s11111ere ri/n11111 elicl1cll11. nr rinnnziarc nd alrnna m•ma.
I.a lottn elrltor:ile, la !J·ib11na narlamrnlarr sonn armi
chr la modrrna soeirti1 ofirr ai la-n1ralo1·i: d1wrrmo ri p11 di:irlr sol pcrchè Yi son elci prricnl1, nrrrhè posson tro1ar buona Yia i traditori?
·
\'i son del~e Sezioni chr cr<'dono q11r!;to m<'zzo innlile,
dnnno~o, PC!!'Q'IO ancora pericoloso alla rin>l11zinnc sociale
in marcin? Ehhene qnesle sezioni !;i astengano.
l e"·ittiu11lù della pr1111•1111·11.1.a ' I •'I
I ·I
<'
•:li
0
Bellani Giovanni
pell11 ttiere
ordinatore del Congresso.
Bianchi Carlo t
rai::ioniero
ordinatore dol Congresso
" Vorcingetorigo " del Fascio Operaio,
pal'lcci pazionc alle urne e alla elaborazione cli una poli ti ca
opera ia.
Cli anal'chici e i semi anarchici lrnrnrono consrn>ii aperti
da Achille Dondclli cli Brescia e Coppo di Biella.
Ad J\nd1·ea Costa, in mezzo a tate contesa. riu:-;cì facili',
rgli che era già adu,:;nlo alle ,:;chcrmaglic parlamentari, dire
che la ,.;conlro,;ità del Partilo Operaio alla politica ern ingi11stifìcata e che la partecipazione alle lolle elettorali. sia
pure. ~on carall_crc cli ind.ipenclcn.za dai P.arlili bor~hcsi, lo
sac1•d1caYa alle n·c, alle cl'lllchc, a1 so,.;pctl1 ùclla ùcmucl'az1a
borghese e ùcgli anarchici.
- 72 J.a lotta rJP!toralt' .: i/ /t1/11.1111• r/' \t /111/,· dPI J>.1rt1l11
Operaio.
E,.sn drH' a1rre il {'11ral..!"l!I" di :1<::-111111·n· 1:1 1p1:tlilìra
soc1al1sla accettandone 1 111rt11d1.
«n!!I. Sr11ff<111f' d1 \le'-:-:111dna , B1·ll:1111 r.1.11:111111 d1
[>a11a ohb1rttaronn cht• dal:1 lo 11rg:1111zzazi11111• d1·lll' f,,l'ZI'
0prra1c in Italia., 111111 rrn {'11111e111P1il~· <'lw il P:irlil11 :1,-11nwsse 11n titolo 111 coni r:1st11 rolla si111:1z11•111· d1·ll1· 111:1s-,o>.
L'a11tnnrn111:1 rlellr S1 z111ni ,. il 111·11[!r:1111111:1 1'1'11111111111·1>
ispiralo ::ii più puri pr11H'1pii tfpJl:i l1>lta d1 l'lassp 1•1·:i1111 d1·I
resto trttranzia agli 11111 f' aul1 :ili 1·1 riH' 111111 11 .s:1n·lil"· :-;lata
nlcuna del'iazio11e in sens" l"11·glw,.;P.
l 1n orrl111r 1k l trior11" r .r1g1, S1·11ff11111· d1 \11•-.s:111dri:i,
\l rsi111 di \'arese che ·dic1•1a: "il 1':1rlll11 llJH'1':1111 11:111:11111,
11011 :nrndo ::ilc11n pr11ur;1111111;1 d1 g1111•r1111. 111111 li:1 :11<-1111 p;11·
la1t1c·nla1·1s1110 r rico11osc1• l:i p11·11:1 :111l111111111ia d1•JI,. S1·1.i11111
del 111odo rii accettare o rifì1ilarr la l11tl:1 1•l .. J111r:il1• pnlil1ca e•
111orale, rironferma In d<'lil1r1·:1z11111P cl1•I 1:11111!1'<'""" d1 \1:111 1111:1 s11 q11rsto nrgomr11l11
. !""'-<' fi111• :dl'i11l1•r·.. ,,.:11ll1· dil>:ittilo chP durò t11lt:1 In p1·ir11:r giol'llal:1. 11 slll'l'l'ssi111 l<'lllJ'"
1r1111r d1·dicato alla coslili11.i11111• clPllP F1·d1·r·azi1111i l'Pl..!"i1111ali.
;i qurlll' <li mrsticrr, auli !'Ci11pl'ri, alla prnp:w;1nd:1 r11I
mruo della stamrn.
Dr questo Congl'C'-!'" torna urad1f11 1·.. p1s11di11 clcll ':111data
a picdr di una p:nfr clPlla drlf'~nzinnr 111i1:11wsp
I hers;iglieri della ril'l1l11zinnr snrralP, c11111r di1·p1 a l.11 iu1
Pom ellr, partirono eia Port:i T1crnf'sr ;dia mezzanotti' crrca.
l•:rano deJJa COTlliliYa: :\li!hl! (;ir11a11ni, iJp)pgalo df'lln
l.Pgn carrettieri e facchini: f)plJcwa Fr:rnr!'sro della Leu:1
l:nor::inti tornitori in osso: Frattorri Alrss;rndro canr·straio.
dell'Unione ì\tulua Istr11lti1:1 e con pssi gli anar~hici: Locntelli Luigi , Cri1·elli Carlo. \!':11nmoli (:i11~rppr, i\Tazzini Cio1anni, ()11nrantclli, rozzi Frnncrsco, df'sidernsi di nssistr rr
:ilio sl'O lgersi clei larori.
Dur~nle .la strada. da Milano a P:ll'ia Yennc dato fondo
a tutto I ord1~e d.rl g~orno, ~ se rl cong1·csso dovè proprro
srdr re due .giorni, c10. rle1es1 nsrri1<'re ;i cnlpn della rnagg1o:anza ~lei, delegati 1 quali preferirono scnirsi delle ferro' 1r anzi che dcl caYallo dr san Francesco
. :\Iali::-r.ado la lt.mga marcrn, la deleg:w.ione milanese fu
atlrrn, dd1i:rentc, piena cli spirito cornbatlirn.
-
73 -
Dal - Rapporto " al Congresso di Buffalo in su. <11 >
L:i pr:11 itù clc~lr opf'ra1 :,uci:lli..,ti n1111 sar:'t mar suffi1·11·11t1•11J1'11lr 1l11r11u1cntala.
T11tt:1 l'aziorw loro ha !Jl'I' rsc11p1J l'111trrHI!' d1 t11tti r la101':il"1·1 cli'! m11nclo.
S1· 1:1 I nlpr·1rn7. i1J11ale, cou1e urg;11111.z:11. 1011e, rra ruortn,
il s1rn spirit o rra 111ificato dai jl:ll'lilr <' 1111clei s1Jcialrst 1
c hi' :i1r•1;1110 rcsistrto :dia llllfcra rcaz r1J11aria dei g01rrni.
l.'irill's:i 11111:111a f' solid:tl!' di l11tt1 i po1·er1 del 11Jo111lo .si
:11T('1·111a ll!' ll r :1ssoci:1z10111 ciel lu1oro.
Il 1·:1ppol'!o i111iato dal 1'rcoslitu1to partilll oprl'aio al
l'o11gn·sso 1kgl1 op1•rai amcl'icani riuniti a H111Tal11, è la lesl111111111:1111.a p:tlprt;rnt<' della nra1 liii dP1 soc1:llist1 e llfl!'J'a1,
111 q11:111l11 asp1r;i1111 alla uniot-ll' fntlrrrw tra t11lt1 gli sfr1itt:tl1 dl'I 111ond11.
\rtcln·a Co-.la, clrsc1llcncl11s1 1Jlll'st'i11cl1r·11.1.n, clt<• chi:1111ò
trll clor111r11·11t11 sloric11. rilr1ii alcune• r11!'salleZl'.P r lacune,
f'ltP però 11c•I lor11 co111pksso non 1ul11erarono la sostanza <'
r jll'l 11Ciprr.
Egli deplorò il Sl'I 1'1'0 gi11d1z10 111lorno l':iz1"n<' del dcpulnto ,\lrib radc \Joneta, eletto coi 1ot1 det laHir·alorr rnanfll\a111, la mancata inclusione tra i socialtsli Pkttr ucl ll<R!ì
dcl doti. I .11ig-1 \[11,.in1. \'olle, pn ichi• f;u·crn-.i il loro 110111<•,
clw E nri co Mnlatestn ed Emilio Cmrlli, per q11a11to fosscl'o
dissr11zi1'11ti nrl modo cli concepire l'azione soc 1alistn. 1c111s;.e1·0 menzionat i nel « !\apporlo>> si esso. Pel u iorna li ,.;nw
socia li sta notò che nell'elenco mancarn /,11 lliPe11rlif'f1:io11I'
cli For·lì.
Intorno a ll a democ/'({::i11 polilicu ob bi ettò che «se è
YCro che 1111a pnrte della clen10crazia politica è, purtroppo,
qual e la de>;igna li (( napporlo )l, l'i è tuttal' ia un'altra parte
che lotta pc t benessere e per le libertà popo lari, con critrri cltr son cli1ersi dai nost r i, ma professali sinceramente.
In ull1111a analisi. ripeto. qurstioni di dettai.dio che non
rlin11nui1ano la sostanza del (( Happorto » che è da considerare una prefazione.
(17) Il r11ppol'to al Congresso di Buffalo venne disausso nelln. seconda
giornata dèl Congressa di Pavia.
-H1;1111 11;"1 df'lla pat1·1a ,. 1:1 'JIH'>-110111' d1·ll'irn·.dP11t1;-11111 ì·
\e•d11la ;11lraH'l'Sll la llCl'f'S-..11;'1, ]H'I. );i horgh1·,.1:t, d1 ;!\('I.
11111 , ,_,il11pp<> co11ror111<' 1 r111111111•n·1, l':ig1·w11ll11r:1, i !.!.,.,.1111
di pro111etfl•nti ìmlu:-.trie chi' cra11.11 :-la!•' co111pn•s,..e• dal dominio slraniern. Per il prol<'l:n1:d11 Il d<nf'rt' rii :tlt11t11·e•
11.rni m:inifcstazionC' che po!l'ss(' :1pp11rlan• di\ i,..i1111ì, 1111111ict't.1e Ira i la1oratori di qualsiasi paese.
])opo la r:H!l!lllll.ln 11nitil .dl'll'I !:tlia. 11 il p11p11l11 1111'\~1
:inc11i-.1 nelle sue ahit11d1n1 d1 sch1:1\'1l11 >>: :Illa l•"n.d1•'>-1a
Jia>-l:na ,..fr11ttal'lo, C'sso C'l':l "ign111·:1nle• e• i11dil'f1·r1·nlP alle·
trasfor111:i?.111ni che si {'Cllll]lil :1110 11t'lla 1 ila sor1:IIP i..
l.nigi (;allC'ani e EtlOI'<' \loli11:11'1 :1n:irrh1!'1, Cosl:i SII·
r1:ilisla, conrortlarono in e111eslr :il'fPl'lll:t1i11ni.
L'af'frr111:1zione che il l)arlilo Opn:1i11 <' S11cialisla cr:1
eontr:uio (a proposito drlla g11Pr1·:1 d'.\frica) ec fìp1·:11111•11IP
e risol11taoH'nle alla Yiolcnza C' :11 pri11ripi1 da c11i l r:w
1 ila il militarismo>> ebbe calda c·or1·ps1111nsionc.
E contro il Yacuo scnli11w11t11 dPIJ'ono1·1• delle• :11·111i,
.\. C""tn all'indmn:rni di Dogali. :tll'"n. Carnllotli, d1srutrndo-.i dcl ritiro delle lruppr cL\frira rispose:
«Gli errori dcl govrrno non sonii da attrihuirr al popolo: se l'onore delle armi fu compromesso C!ll<'"l" non P.
l'onore di nn popolo.
«L'onore cli un popolo ron,.i-.lr 11rllr s11r ind11._f r11•: nelle•
loflr che sostiene per la lihcrli1, JIC'I' la iri11islizi:1, P<'l' la
'-'Ila emancipazione, non ~i;\ in <fllC'i macelli stupidi ccl infami rhc sono le guerre >l.
E come il crescendo agitato cli rrrlr sinfoni<'. s(' il rapporto diretto agli oprrai rl'Arnrrica chi11dr: « Virn la fratellanza di lutti i popoli della terra! l>, rq11ale tonalità è nella
complessa azione dei singoli.
Angiolo Cabrini, dopo la confl'rcnza tenuta da Tlncco
Conti nl Consolato Operaio nel 1889 in rommcmorazionc al
sacrificio cli Obcrdan, ;;i lern prr dirr che ben più alle ideali tà dcrnno muovere i larnrntori. Essi dcrnno nelln loro
11nionc troYarc il modo di soddisfm·c lr rsigrnzr della liherlù
r del bisogno di collnra al di fnori dcll'irrrdcntismo fomite
cli odì e di gncrre.
'
Cnrnillo -Prampolini, in una confrrrnz:-i commrmoratirn a Parma, s<;>slienr tali ~oncclti, rendrnclo onrnggio alla
rr1rrenza ~hr s1 deYc a chi dà la Yit:-i 1w1· un'idea poichè
I J:11ornlor1 non ;;ono n(> i(Jioti nè illS('llsibili
'
:.\ella . Giusti::ia del 20 dicrmbrc l~\l l si· legge la scg11cntc ep1p-rafe:
«XX Dicembre 82 - Forca - Vecchio codice dcl ùoYcrc - Soffoca - Assidua - Voci ribelli - Stringi nel tuo
<.011li1111a l;i!'l'Ìll
( ;1i 11l11p1>-lÌ d1·lll' ri1<'11dw:1zion1
\la - Ila isl l'llllJl'lllo d1 11101'1<- L1 111i<.sin111' 11111il'id:t
Jl111·1!1:1 :1r:1 -..:111!.1 · H:Hii1111 d1 f'd11cazio11<' l l':l i popoli
l'ce·idi ma
1':11·1:1 :1gli i1wrl1
La -l11a lumil11T n1•J11a
"l' 111111 .
•
l·:s,.;a ì· il ro111pk1111·nto ne·r1•,..s:n·io d!'IJ'np!'l':l dw nc·ll:i
-.la111p:i e· 1w' 1•11111izì i sori<tlisl1 e 1.di 1111e•1·:1i s1ols1'r11, sn 11'"'"" e· ,_, 1ilg·1·r:1111ic1: ra!!ionP di "d11cazio11(• Ira i Jl"(lol1.
l_l11:111do " c;o\('l'llfl scio!!li<'l<l lll'll'~!) (rol pl:111so de·1
l1PlllH'JIS:llllÌ d<•I (;111'/'Ù'l'I', f!1•1•s1'l'l'rtll/:::11, <' dl'li<' \:\l'IP g;iz.
zdlt~ di 111·01i11l'ia) i Circoli Obcrdan e Trc11lo e· Tricsle,
Carnillo Prarnpolini.
nrlla stampa socialista, pur protrstandn conl 1.·o le ma110miss10ni dl'l diritto di associazione, si lrggrrn (l,n/111 di
Cr>srna): «il noslro grido è cli rrdcm.ionc pci· lutta la plebe
;;frullala.l>.
l:a Gi11sJi::il/ di Reg,gio E111ili:1, rnlcndo rsscr completa,
1H<'C'IS:1,_ chiara (qu.altta ~h~ !'a\~an gii1 posta tra i più
rrpntat1 sctt11nanall soc1ahst1) m proposito scri\C'rn il
?R J11p-lio 188\l:
cc 'ìon è {'l qncslc Yacue batlnglie che drYono css<'l'
cl1iarnati i lavoratori.
f Ogui
c'è hen :-ilh·o da fare rhe a~itarsi prr ('s,;c1·
sfruttati per mezzo di un goY_rrno o dell'altro.
cc Austria e Italia come rnpprc"entnnti della borghe-.ia.
si \algono.
e< '\o, no, YÌYn Trento e Trieste, ma vira J'cguairlianza
sociale, Yirn l'emancipazione dci Jnynratori».
-
77
-
76
11 Pal'tit11 Op!'l':lln. :t"""rt111'<' d1 •Jll<',.,tl J>l'llll'Ìp11. :t\1•a
!.{lit Jll'('('('dttt:t Ja COll,_lll'f'Jla (;i_11s/t:t.'I \..j llllltl<'l'll d,.j °! lii
allo Jl'S!l di>I F11sc1n flprr<1ìn. 111fall t, ,..., l1•gge\ a in 1111 ari 1roln · "_\l>lni,.;,;n l'l 1Tedenl ismo »:
"J.'an11es,.;1011c di <JlH'"lo o <Jltd lcrr1l11r10. 111111 p1tc> 111tPre,.;,.,arc l'operaio.
operai non dolil>1nt111> lasr1:trn fttlll'\ litl'<' d:ill<'
11 \or
1·etl11nchr drrlamazion1 inle1·p-...,;iJ1• di 1•olor11 <'111· con la
,.,Jor1a dr ll'il'n'drnli,.;1110 finisron11 :1 lr 111•1· :11·rpso 1· :H'l'Pllderr l'odio fra le \arie nazioni.
« :-lni dohbiamn lrnrr pn•s1·11t!' d1t• 1:1 r:111s:1 d1•1 l:l\11r:1
lori è 11 11 a ,:ola per tutta la s11ciel:'1. l' cli<' la 1111'11 1·111a11r1p:1
z101w non potl'ù consra11i r si clw :1 1l onp1n11do i.rlr 11pp1·a1 d1
qira lsrasi nazione si considcl'rl':Ulllo r1·:1t!'ll1 1· 1:111>1'<'1':111110
tirllr ad 1111 111edcsi1110 fine, loll:111d11 C1ttdl'1t il t1<'111iro r"
1111rn<': il capitalis1110.
«Del rcslo il principio dr 11:1zio11:ilil:'1 ..,,. J11ttt i· 111111" :il
p1·1nc1pi1t di 11t1litit, per il pop11lo 11011 i· rl11• 1111 111:::11111<1, 1111
trad1111c11lo >i.
J·: <Jlrrslr ;lfkrmazioni blasfp111<' p1·:111" 111fl'sr a11rl1P dar
h11uralori drll'allra sponda adriatica.
11 t ipnirrnfo I ;el'in di Trieste, 11<'1 1.!to1·11:ilp la Cn11fr1/r
rH::1011r ()per,1u1, a chi l'llll!>l'O\!'l'<l\<I i hl\01';1[111·1 t1'Ì<'sl1ni
d'cs,..er deul1 internazionalisti, rispo11de1a:
« Parlal'e d1 internazionalismo è Jl<' I' lal11111 heslp1111111a.
per noi è 11na necessità. I\oslrn intento è <11 affralrllarc r
popoli per farli conYergere a ltt r "olo sr<>po: al henrsscrP
della 1111lanilà intera.
« I ~ non \i sono all r ili Ira noi, e ncss11nn pensa g11a1·dnrc con occhio diverso il tale pNchè è tedesco, sla\o 0
1111'('0 )I,
/\ q uell'epoca gli operai socialisti di Trieslr lollavnuo
11nili ai cornpag n i delle a llr·e nazionulitf1 dell'impero anstl'iaco per la conquista <lei suffragio 1111ivNsa le.
E gli operai, i socialisti sempre affe r marono q11csti con relli, sicuri di far opera positiva di pace più che non Jo
fHcessero le varie accademie borghesi.
T11a11g11randosi a Rovigo una lapidr ad \lherln :\lario
proprio quando in Italia dilaga1a l'ag-it:1Z1011r irrr<IPntisla. iÌ
cornpag-no Carlo .\Ionlicelli, riYolQ'cndosi ai larnrntori, diCC\'a:
a Io n>glio dani un consii:lin, ed i· <p1c,:to: non dirnr n ticatr mai ~h~ i! .~n_cùtli.~11w ,: i11/el'11r1::1011rtlr, chr esso
non ar_nrnclle d1strnz1on1 eh ra7.za: ma tutti gli 110111ini niole
f!'alelh nel reg-no della g-inslizia e dell'cg-11i'l~lianza.
<< \ 1 dico q11rsto pp1•rh1\ ni:!!:i pm· t1•oppo, si wirrrblw
ridrsf;n·<· passio11i prr idl•al1 rlie h:iirno fallo il lc11·0 tempo,
e~ s1 \a anzi gl'idando chi' noi dohhia1110 ess<'r llalia11i prima,
p11i snl'i;tlisl.i.
a Sl11lk11.a ! \oi siamo italiani IH'l'f'IH\ la sol'le ci ha
fallo 11asr1•1·r iu llalia, ma siamu socialisl1 t><'t' cnnre e per
l'Hg'i•ill:lfll<'lllO.
Carlo Monticelll
t.
«E il c11n1•r e la rngione c1 dicono che il solo nemico
da ro111hatler<' è colui che \ÌYC dello sfrullnmcnto dcl laYl)J:O
al l ntt >.
Co111c cnrrl'!tiH> oggi è s1wto il soci;tl1srno nazionale <:IH'
allol'a e1·a scunosciulo.
Il Partito Operaio e la Francia.
C1·ispi si è giù prornto il pastrano g-1 .. rioso di Bismarck.
Non sfigura.
f·: un u<;lllo cli Stato cornpleto: sapr;\ manll'nere l'ordine
all'inte1·110 e farci rispettare al\'rslero.
Le conlpse di _\igucs Ìllortcs e di Marsiglia, prorncalc
dai cine~i d'Europa, possono seni1·e.
Per contorno. per i ùitetlant1 e lH'I' chi cerca riuestioni, l'imbandigione può acc1'l'scrrsi dl'i pialli: ~izza
sa,oia, Tnnisi, Iliserta.
Prr f:lrci temere all"estero: la rinnoYnzione d<>lla l'ri-
78
79
phce>, la clrnunrin elt>l _t!·attnlo co111111yrr1alt' r_olla Francia:
l"appltraz1onr df'lla tar1fta 111a,.;,.;1111a a1 p1:11dflll1 p1'"'"11w1t11
dalla Frnnc1a, l"trnnwnt11 dPI l11la11~1 111tlllan .. 11 1.1 c11nt1•!!1111
di rorrn,.;co,.;o di,.;pelto, tanto che l 1nd1t"tl"ia 1talw11:1 p:Ht1•ripò nll'J•:sposizi'.•11.P. di. Pari!;{i all'inftH•l"l dPll:t \ol11nlù d!'I
i;o,er110 dietro 11111.1atl\ a p1·11 ata.
\ c 1;ntplemcnto e per l'online• i11t1·rn11: sci11!dirn1·11lo dPi
•·ircnli l'P[Hthblicani Obc'nh111 l' B_a1·sant1, 11n p111 r1g11r11,.;o
tn1tla1111•nto a l partilo 11pC'ra10 ,.;oc 1al1sta.
f: cl<'l 1887 nna rnricat 11ra dt'll'/ 011w ili l'i<'il'H rhP p:1rng-o11:1\:l il connubio De Pre·tis-Cr1sp1 :il di:1111lo I' l':irq11:1
gli 110111in1 r1Pll:1 clrrnocrazin si bal~ccnnrno colla fratellanza l:it 111:1 la r111111ma111.a clc>lle :trilli l' d<'I ,.;ang11r, r gr1d:t1:1no allo' ,.;c·.undalo conft·1·11ta11Clo l'acc11sa dir gli uorni11i
d1·I partilo o[H'l':tto l'l'<lllu al sC'nizio ciel Go\Cl'tlO, pcrrhf>
il n1111pagu" 1.an.ari a :O.Iarsiglta a\l'\a de•lt<_> tn~ l'altro:
cc \ut 11un H·11ia1110 111 1wme della pat1·1a 11<' della hnu
cl1t•r:1, 111:i H'lli:tmo come fratelli, perchè ,·oi sapete che per
i li"' Pl'i 11ou 'i è )latria.
.
.
cc I.a caccia al tozzo d1 pane c1 spinge dn prr tulio
cl111P poss1a1110 ll'<l\<11'<' modo cli \i1en', 1111a1tclo 111 <'.a,.;a non
lll' ai>lii:inw. In F1·ancia, in Au,.;l1·ia, in Turr h i:.i, do\C \01<'1<' i pl'olc ta1·i \a11no attorno in mesto e dolo roso pellegl'i 1;:1gg10 con la loro miseria.
cc C:osì noi siamo costretti a far la con.conen za ai nosl1· i
fr:ilc•lli d':rll 1·c nazioni. Essi si difendono: (• lilla logica tr is te
e f:tlale>, 111:1 (• un:i logica che cornpn· nd1amo e <'onl 1·0 cui
c i \oglia1110 rii>ell;1re.
cc \oi dt'ploriuino la sorte dci nostri co111pagni, 111:1 con
tutto ciò siamo sen7A.l odio per YOi, fratelli proletari, che vi
di fe'ndf'le.
";\oi sappinmo chr di epirste circostanze fatali apprnfìltano i Core'rni borghesi, sì monarchici che rcp11hblicani,
fH'l' fa1-c' i loro affari sullo la 111asehera della pat1·ia e della
hancl ie'l"a.
« L c;.ow1·ni si armano, ma noi sappiamo che essi non
sono armati per la grandezza dci loro paesi, ma contro i
popoli.
«Sono questi motiYi che ci hanno consiglialo ad inlern·1iirc a que,.;to Comizio per assicnrnn i dei nostri senli111enli di fratellanza, ora che il Covel'llo e la borghesia
rnnno spargendo Yeleno tra la Franci.a e l' ll alia ».
Vi f11 anche rhi disse che il nostro compngno diffamò
l' Italia presentandola come una nazione cli pezzenti, mentre
il parli to np~raio soci al i sta presupponeva: la e< pace /011rlo/f/ s111/(l w/irlrll'iel<Ì degli in/eressi riel /ac}(lT'O ».
La loll a continuò asprissima e poic hè le conferenze non
c1·ano bastanti, la piazz.a venne in aiu to.
TI popolo cli Milano la sera del 14 luglio 1889 si portò
n Sanlhclamiann 11strasse 44 a testimoniare al rappresentante
d ell~l F rancia ufficiale che chi rnleYa la guerra non erano layoratori.
'.\fa prim!l dell'in!enento della piazza, il Foscio Ope1'11io
dl'l 12 gennaio 1889 arern dello:
<< cllC la guerra sia per scoppiare tra la Franci.a. e
l'Ilnlia, o tra la Francia e la Germania o tra l'I tnli.i e
l'A11slria, che cause o pretesti di essa sia~o riYalilà di su-
SI\ 111;1.
La politica aggressi1:1 dcl pugno cli fnro :dl'111lf'rno <'
nn11 era p1tnto mal \i sta dai 111odP1':il 1 l11111ha1·tli
clH' solo fnce1ano qnc'.',.;tione' cli 1ni,.;1tra cle•llt• lasse'. l 1110dc rat i dr! i\kzzo!Òorno, [H'l' q11Psle• ragi11ni, rhi:1111:11·a11t1 i
loro colleghi del Settentrionf', <'01 11rn11i cli llP!!11z1:111ti cli
form:igi;i, di caucciù e fabbricanti cli <':1111pa1wlli C'lrtt1·1c1,
rp1:i,.;1cchè occuparsi dC'i commerci e delle ind1tslric 11on
a1 esse egm1I rnlore date le prernr,.;se.
011rste polf'michc Yabl'l'o a Dario Papa la ulo1"1fkazi.,nr
dell:1 /ro11r/r1 /u111/Jr11'dr1 e la rieY11c:izi11ne d'un 110111e: i
fpr//i ti.~rtlpini.
La P"litica di compressionr e di Jll'o\~az1one, aYrrn
:iutomaticamenlc anicinnt<' le fl':izion1 lihrrali della hor~lwsia al partito operaio socialisla nc'lla (;allia cisalpinn.
I.a prnnn caustica e cnnci,.;i\a cli Ilario Pap:1 non ri"fl:ll'lllÌÌJ la fronda q11nnclo era illilwralc' l' :i1t,.;ll'i:irantP e il
(;01e1·nn personale con pose da gl'an canrrlliere' di Crispi.
Fu in quello ,.;corcio di trmpo chP sotto gli anspirì clelln
Società Lombarda per la Pacr, \·ennero tenntr le confcrenzr del capitano Siccardi e cli allri, tra cui il nostro
Lazzari che parlò: Sullo spil'ilo rii corpo.
Conferenze cli non d11bbia importanza furono rrucllr
tcn11le da Cal'all otti, Caetano Trezzn, Dario P.1pa e llol'io.
I l partilo opcrn io socialistn, pnr finnch<'gginndo anzi
sospingendo le frazioni clcll a borghesia clcmocrnlica ~oniro
il prriro!o della g uerra, rnlle mantrnere distinta In propria
fìs1onomia.
I~1f:itti. mentre il 27 m,'lg/:\"io 1888, .Lazzari pal'!ava a
ì\Ta1·s1g-lta 111 unione a Fcl-1x P1atv, Pani ma :O.l ink Clm ich
T~ u~ues, :O.fonticelli, e _si affe1·!11arann «i principì ~li solida~
r1eta e fratellanza dei popoli contro la lega dei rr inr itando _tutt! i larnrator_i dcl mondo ad unirsi per la loro
emanc1p~~1one eco!1om1c'.1,. politica e sociale come mezzo
prr stabilire tra gli uomm1 relazioni di pace e fratellanza»:
nll'e~tcrn,
-
80 -
-
8!
premazia nei commi:rci e. n_•·lit' 1nd11sl_i-11• o ri\f'11dira1.111ni
di trrriloriu o que,;\10111 d1 lol'llll' polll1ch1'. a 11"1 <'hl' 1•11111 halli a m o p<';. !!li inlpn•,;si dei pl'llit't:tl'i 111111 11111111rla.
« 1•: perrhè·> Pt•rchi• la costi111zi1111I' 1•1·.1111011111·a _d1•1la ""
r1elù ci e,.clude dni bcudid dt'lll' gar1· 1111111,..lrialt e <"<•111mcrciali ci esclud e dai \:u1laul!i <' dal11· soddisf;i;r.11111i 1klla
csisle nz~t di una patria; ci <'"ciud<' final11w11IP dai 111igliura111rnli che pnò portare con si• qualsiasi rifol'llla pulilic;1.
E non puù essrr diYerso.
« Tnnli, com e insrnsali, dicono: lk11 yrnl!a la guerra,
pssa sar à la causa della rl\ o luzionl'!
11 i\! n noi domand 1arno:
Ln c .. sc tl'll7:1 d Pl IP ri rnnd irn zioni social i è in ogg i così <lil'fll sn <' radi r:1ta llPllr mnss1>,
eh<' quPslr possano approfìtlarc d1•1 disol'dini d1 11na g111·1·ra
per rmcsciare e di sll'11gge1•p 1 s isll'rni sor1 ali delle q11a l 1
sono sc hi:ne) Non parr!
11 ~r un nom o nè un soldo per la g1wl'ra dPi no sl rt
tiranni 11.
Mn accanto alle manifrst azion 1 intPrlll', :1 :\filano al
teatro Da l \'erme Yen i' a lcn11lo 1111 c11111i1.io o\t' parl:Hono:
il d!'legalo della tl t>1nocl'az1.n sonah• l1·clp,.;ca L. .Taroi>v. 1
sncialisli francesi Rin'l, (;ailhnd, Ht>I al .. 11, Cipriani, Ca!J1·1n1
e 11n operaio spagnu olo; s i affrrm<'i: ~ non t•s,;pn·i probab1lil<'1 cli parr sicura e duratnr.a Ira i popoli spnza una rrale <'
p 1·ofonda trasformazione d!'lla snci<'l:'1 p1·rscnle "·
Siccome anco le rnse tragi che finiscono in .... glol'ia, alla
sera vi fu un banchetto agli ospit.i. Dario Papa fece la propria
affe r·mazione di fede rep11hhl irnnn.
, . Ln repubblica .non è a11ct~1-.1 1· la fratr llanza dri popoli
sa ftC'rma s111 sangu1nos1 camp i,
Ironia!
\011 ì· li11g11am1in di nna ,.;pia qurllo lrnnlo da K<'rh s
in ~·0111'ro11lo a C:l\allotli lll'lla ,..1:1nza oH' ll'<J1:11.1s1 dP!!cntP
in ~1g.. 111a, i I cn111 pav,no Hoccu.
« Sig11nr Carnllolli, si ritiri, f:l\·orisca! Io d n, rei dirle
111 questo 111n111<•11lu parole c he mi 1·inrresn'rehlH'ro »
C,iì> ll'lli\_:t .1':lllllllClll:1lo. da liii C:t.1'<1 Clllll)J:l!{llO ;I OS!rO,
rhe Carnllt>t l1 s1 011or:na c hiamare a1111ro.
. Se lrist1• f11 . il )H'O\'\C'di111enlo H1ini sle 1·i:tlt• 1!Pll'1•s1rnl
s101H'. 111f:i111e fu I accnsa dr1noc1·atirn.
Ma ull' i11 ~i11sl izia morale e 111aleria lc doYeas i 1·iparaz1one.
Fil i1~po Tnr~li ~ Andre.a Costa si. ndoperarono con ogni
possa :tl f111 rhè l 111 g1nslo, l assn rclo, 11 rompi:lcPnl<" d t•rr{' l o
H' ll ÌSSr' lolle>.
11 ritorno di Kerbs.
T.11ngh0, n o iosr, difficili furono lr pra l ic h r. I pn tr ocinalori di Kerbs, d ovellero l ottare con lr o inr sp lic.1 :>ili r <'sisl-enze e muti s mi.
Quo li ragioni si opponc1:mo a render gi u s li zia?
Molle e nessuna.
In unione a I.achelli Pietro, Dantr Atwnslo Parenti
Ttal n'. ave1a fondat o la srzionr lil ngl'a fì d~lla f ,eyr/ Fiuli ili'/
« Saho rrrore rd omissionr 11 , 1\ In fnrmuln co n chr s i
l1cP n 1.iano le fatture r,om111c1•ciali.
J[ a 1wgh aUi politici il s. 1•. eri o. non p11ò trnrnt· pc s lo
111 qua nto s1 e,;1gr probità e rrt t il udinr
l\('1·hs, esp ulso per nrdin<' di Il<' P.r<'li s non crn un
malfattore. Non un_ clem<·nlu pericoloso nll'onÌiné pubblico.
f:g~1 .c he. 111 u n ione 01 compagni lk Fran ccsr hi , Piazza,
Il<' l•f'ltc1 _Elt~eo_, a\ea parl<"cipalo alla s1Jl1adra d1 soccorso
:11 r .. tl"1'<1"t d1 \apolt 11PI l HK t, non r1·:i una sp ia .
Kerbs Emilio
litografo.
f , flVO/ O.
'\l~lln sua q11alil:ì 1li amic o e rollahornt orr tlrl Fu.~rio
Operr110 e socio dcl partilo, egli , slrnni<'J'n, an•a pr<'-;ipd11ln
delle .adnnnnzc elcllorali.
C:ome s i rnde, colpe gral'i per clii tienr int<'1·cssi rc.m•)·
miei e politici da ùifrnder e.
·
F. A»:;,
6
-
~la co11lro que'<l<' l':~g11J11i ~· IP in·, 1,1 giu ..,lizia C'd il
1 100 diritto doye,anu t1:1011far1'.
H
Il 30 maggio ltib/, il t1'1lest:o E111ilio h'.t'l'lis tnl'llnrn n
~lilano.
Alla porta te spie.
Sul l'orizzonLC' pulili co rll'I .IXXS si nrlo11ili1·:nnno I!' 1>1·111u•
linC'r <lei IJl'ltll c11ncellicl'a/o Cl't:'f>t.
.
,.
s·1 t'a al tempo in Clii 1•glt [ll'<'jl:tl':tl:\ dopo lt• JHllllC'
~., _ 1'·..1111 11".:siolH'
dt•lla Ho111ng11a n•p11hhl1ra11:1
J.( I 01·1'. e te,, ~ 'f
\._ 1 .·1 '-·."l
-· ·
·tlla mo11arcl11a.
. ·
111 ·
·
'
l'C'I' u:i 11 ngerr facilrnrnl<' :ti r1101·1• dP1 (1(•1·1 1·pp11 1 1 1rn111
• . 1 ·1·1 (' i··is1 1i ·111 \lt-ss:111d1'<1 F111·t1s, uno d1 q1f('fl1 d1
l'Olll.1!.(I
() • ' . , •
.'
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I
("
\'illa l\uffì, cantò il Pil'11i 1111'""; p111 tardi grazio, 111 1 c:11·1' .1
prinni.
I I ·
La tranq11illitù della Yitn p:wl:1nJ<•11lare 1rn 1 •'". r~ e ;,;1nistri rr:i rotta di tanto in tanto dallt' Psp_lr~s1<1111_1mp11l­
,_11,, dC'i romantici dC'I patriolli,.;1110, sognanti 1 plar1d1 tra111011 ti.
11 C'ancrlìirrnto Crispi soqrrrn ro11 llll certo c0n-.enso.
C:11allolti, nell'aprile mx~. S!'Oll(illo !H'I' llll 111anral11
apiwll<1 nominale,_ tra 111i e 1'111Jrno di Slatn, ch1:rn1a a g111
dir:1l'P gli C'lettor1.
Carnllotli i• hr n qnulnto: non mri1 ro111pPlil111·1, eini· llfl,
n1r:'1 1111 aYYersat'io che non s:n·:ì rn11clid:ito: Crisp1.
f.'PIPzionr <li Carnllolli dmrrn essr1·c una climnsfra1.ionr anli-crispina.
Achille Bizzoni nelln Com111rtli11 Um1t1111 cosl tratteggia
la lotta:
«Chi in <111esto ('::tso non 1·ota J)C'l' la l'irlezione cli Ca1nllotti , si unisce a ll a maggioranza della Ctm1r1·a e \'Ola
fìtl11cia al cancelliere in erba ....
cc L'astensione predic:ila dai mndPra!i è un t1·:wello agli
eletto r i pe r fn10 r irc S. E. il rni11islro, al quale prcnw darr
nll a rielezione di Carnllolt i, i1wvilnhil1· e ::;icnra in orrni
modo, l'apparenza di un fìasco >>.
Per la Yerità l'ac;k11sione non r1·a rn lrle1n:riata da1 soli
m0drrati, ma ancora dal P1trliln 011rl'f1io itrtlir1110.
Il Pr11'/itn O(!Pruio non solo raldeuµ-iè1 l'astrn,;ionr. ma
s i Prn proposto di partrcipare a q11rl q11:dsinsi co111iz1n (pri1at" o pul1bl1co) on• an'sse parla to l'nn. Cnrn ll otti.
8R
I• 1':1 ! i sl:1hililo f'he la q11('<.,fio11<' mor:ilP, /1•
(lrtt'/ilu "f!l'/'r11n,
.~/11r
t{l'f
saJ'PhlH' staia soll(•\':t!a rog11i qual iolla ('!.{Il
a11·s~<'
parlalo.
A puhhl1r:1 1rwi11r·ia, p11hblira rip:iraz1011l'.
lnolll'<' il partito inte11d<'1a, JH'l' q11a11to Pgli 11011 111•
fn<.:SC' parti'. dro11rn11d:l!·gli rnntn di 111110 il suo :1tt("{'<i«1:111•,1t11,
"IH'l'i<• 1wlla <Jllf'st ioni' della g1H'l'l':1 d'.\ fl'ir~.
.
C:1rnllroll 1 d111e:i p:irl:11·p la spra drl ~.1 n1aggrn nPI sa
l111H', 11u:gi seo111p:irsro, 1•sistent<' n\ gi:1rdini p11hhlif'i.
11 lor:lic' <'1-:1 pieno, zeppo, r1gurgtl:111tc•.
lit-I pa1·ltlo operaio non rna11r:11:1110, ll':i i pii'1 noli, rhP
C1·1wP C' ()-;1ald11 C11nerhi Vi:111i, che la 1)(111{:'1 di -\ehi l1 1•
B1zzoni :1111nll'llc1:1 in h11on:1 fedi', in eolll'l'o nl o dei suoi
r·11111p:1Q"11i tc•pp1sti, agenli p1'<11·or:1lori 11 spi<'.
Chi dmc•a p:ll'l:ll'c dopo C:1\nll11tti e rlo1na11dal't' r:igiollP
dPll:i llll'JH' r:l1111111i:l, C'l'a l'opPrnio ,\lfn•do <::1,.ati.
(; ioq..:io 1:i11rgi, gPl'enlc dC'l J.'11."·io (l(!r'/'rti!l, :1ppe11a
:1p1•1·t11 il ro111izi,, dn111and1\ nt'i l1•1·111i11i piìi !'111·fps1. sP o
disr111·<;11 rì11il11, C'L··li :1l'l'l'l1ht' rispn,;fo a do111:111d1• dw p<1l<':111
por·1·p gli <'ll'llori.
La {'osa 11011 era sconl'enientc ai yr1·i cosl111t1i dP111"n·nl1r1.
\la :1 q111•slo p11nln l'ira, don1ta n mal\';1gr<' sobillazioni
l'tl :l l':llllllllil', l'hhC' il S!l.jll'f\\Pllto.
1c 1:1i a111iri di l,rispi, ç:t(j P\: :ill1'ali cli ]),, P1·P1is. i l11J•:.1f<'<:l1• dt'i dt'm11rr:tl iri, qrn·lli \'lw p1•sc:rn .. nrl l11l'hido l'<'I'
l'ol'hrl1:1l'P i (l'onzi, lr s,nir e11111[1• 1/l'/11• lil1111s1• liir111rlt1' tlr/111
1111/i-i11 11111rnf!'!ll/Ìrf/ '" f11rono c:1r1·int,. d:1I s:ilnrw d<'i i.rial'
dini pnhhliri :d gl'ido: - Alla porta' \Ila pol'la li' spipl!!
Fn 1111n hatt:1glia sC'lYnggin, f1' 1·orr, a {'11lpi di s1•clit> ,. d1
hnslnni
V1•lri <' lampaclari nntlnron11 in frnnlnrni. Yi fnrono dc>i
frriti. tra esc;i lo srnllorl' Cnntù elw in 1111innr a L11i~Y1
Dt' Antll'ris :11Pan cerrato norsi sr11do di Casali.
·
TI Pr1srin 0pi'l'rtio così 'nnrr;1' a In p:1l ila :1 •.~".'l'C'SS ÌOJH':
"Fanatismo bestiale.,,
\1111 nl>IJ1amo altri ler llli111 per· q11alilir:1l'C' q1wll'n1·cla
di tlP111ncratici rhr irri sera, q11a11cln a Cnrnllotti rh1' si
prPsPntarn agli elPtt.n·i nel sniu11e dl'Ì gi:ndini llIIhhl1ri.
llll nosl!'n compaµ-no domandò, 1wi t1•1·11iiBi più cn1Tl'lti. ""
a\'rrlihP 1·is111,..!11, a disror"!) finito, allL• do111andl' che q11:tl·
- H5 -
hr rlrll11rr rrli :wrrhhr 1·1yoll11, si l''.'\('sc·iaronn hrnlalnw11lr•
('Stl ll«•I, l· 11 ~ tilt·111tli.,ci
\.
, 11rrc1111l1•11d111·1
.
, , sol111ca11rlo la 1111sl r:t
reazione a colpi di bastoni<' d1 si•d1t•.
.
. .
et Erano cento contro 11110; e 1111a y:11f·lp d~1 r~·d11c1, 111
questa bestiale aggressi1111r, furono p111 Pr11c1 < e1 qups 111rini.
.
- 1
«Al prossimo numero Il 1·eslo dl'I ca1·.1lllo . . . .
Per
ora
lanciamo
la
nostra
pr1111'sla
d1
.
one-..11 111 faccia
11
q 11 c 1 canarrliuni intolleranti, inn'Pli11ili P 1'111 chr allo sropo
di roYesciare sulla nostra IPsla l'ira popolar<', 1.r1·1 sera
apprna ci hanno srntitn domandare la parola g1·11lnrono:
- Fuori le spie!
.
cc i\ la ieri le abbiamo ben potute wclrrr chi sono il'
Yrrr spie ed anche i reri questurini. e pel' questo t/iriamn
rlte un r111nlclte giornn, 1111ifrt1nn1/e 111 popnlo rlte. (i11rtl'!1e11/r•
, 1,,,.1ì 11 pel'lo gli occ/1i, cnn costoro n1T:rn~rrcn~o 1 conti i>
•
Quanto fosse infamr, ass11rrlo, 1 ile Il grido: - . F11or1
Jr spie! - lo dimostrò Il compagno l.asal1 c_on 1111. d1~co1·s11
tennto nel salone elci F11sc1n tll't l.r11•01•11/or1 111 11a <«Jzz:1dini.
Fralt~mto, contro laggressione p1·ntestarn la sncirth
mazziniana Cftl'abinieri //1tli1tni, eri (litri ordini rlrl giorno
di simpatia, protesta, solidari<"tà prnrnirnnn. dallr yarir
parli d'Italia, a.Ile owanizzazioni milanesi rlrl Prw/itn Opemiv.
:\la in fondo era giustificalo, lrcito il rlnbhto rhe J'azionr
rle!lli uomini del Partito Operaio fosse q11clla di a!!Pnli prorncalori o spie?
Era giusto, logico, onrsto nttribuir<' a Lazz;iri questa
infamr qualifica descri\rnrlolo « 11 profrtn pallido r untuoso,
rugiadoso isligatore clri lurnulti ,,?
Che ciò fossr contrario alla \l'l'il:\ w•rn, In disse più
larrli (nel l8_94) la ·Costil11zio1w della f,1'fl'' per lr1 ./,i/Jertà,
ove nrl Comitato accan to a Carnllolli, r11 in.r iuso il Yitupcrato Lazznri.
La conferenza Casati fn annnnziata con un rnanifrsto
agli oprrai, ai borghesi, ai rrduci.
Più cli 500 persone vi assistevano.
L'oratore parlò con calore, ro1winzionr citando ralt i
e clornmrnli clelk1 Yita elci Pai·lito Opr1·aio. '
Alla fìne della conff'rrnzn, ai prrsrnti Y<'nne domandalo
sr intendrrnno interloquirr.
,\pss11110 Jomanclò la parola.
.\!l'indomani la stampa commrnlava.
T,'lt~tlir1, ~liretta da Dario Papa, fu aspra, r, sfnza appro~ond1rc, ritenne chr gli oprrai sori:ilist i fossrro dri violrnt1.
1
I.a /,11111/Jflrt/111 racculsr con i11qrn1·1.ialit:"1.
11 C11/f1; e il Corriere t 1·asc111·aro110 la confPl'('llZ:l 11c1· oc
c11pa1·si rlri locali, dcll'arrcdaruenlo, della biblioteca di propag:lllrla ben tenuta, ecc.
' li /'1111u11ln fece un arlicolonc scrio scrio, che csagerma
IP nostre rnrz<' e rliceYa dei nostri propositi, per risrni_rliarr contro di noi le <iulorilil.
·
li solo Secolo, si C<lpisce, disse poco e fu insignificante.
l\rlla Commerlifl L'mruza, Achillr Bizzoni se la prese
con Alfrr<lo Comandini pel resoconto della J,ombardi", e
contro il compagno Casali, che lo arrva chiamalo un sacco
di g11ano, egli minacciò di adoprrar i col111·1ii che avca
calz:tlo a Digionr pr1· rnarriarc contro i IC'dcschi.
Sin dal 1888 in llalia csislcl'ano i boc!ies.
Il " Poi,, e il " Pus ,,.
Il 1111111i1.rn11lo disprcgialini o di diki.miu
JlllU
as"IJJ'/.{t'l'C
a titolo d'onore, quando chi lo ricc1c sa sacrificare e ope-
rare con one,,.tà.
'
Lcs uueux non son meno beneruel"iti degli cnciclopetl isl i.
Cli accoltellatori, i mafiosi, i malfallori tiella Intcl'Jlazionalc, poteano ri::;pondcrc nel 1874 pel' bocca di A. Costa
alle -\ssisc di Bologna:
« Il pubblico ministero, male inlprprelando una mia
frase c)1c Yuol dire se non che il popolo, per la sua morale e mtdlclluale condizione oggi 11011 rnpprescnla che la
forza m11scoh11·e della rivoluzione, ha scherzato i nl orno a
questa ~rnse. _Ma <li chi la colpa se Jr mollitnclini, anzichè
da coni 111z1on1 profonde, son spinte molle yoJtc a f.arc dal
bisogne? e <)nlt'islinto prepotente?
« D1 ehi la colpa, se nelle rnolliindini il sistema muscolare ]H'CYale sugli altri? Io, poi, non mi son mai crcd11to un
grand'uomo; ma non cambiC'rei il mio duro sedile di accusalo ~olla 'oslr.a _poltrona di procuratore generale>>.
I; malgr:;itlo 11 .glon~so. eYenlo della Sini&tra al potC'l'e,
con 11na pleiade d1 palr10l1 c_he si sacrifìcarnno per allargare. e _rcn~l~re temuta la naz10nr - prr assicurare ai prolrlar1 g-1usl1z1a noYa - contro chi senza alcun compromrsso
Yolea portar la dm•se Yerso i destini che la storia ad essa
n:"scgn'.l, nel 1886. si scaglia l'epiteto di 11wlf11//ori, al quale
s1 agg1um~·c poco dopo tjuello di: spie u scrvi::io dcl Go1•e1·11u, e infine il nomignolo: poi.
-8U-
-
Lr iniziali del Partii" 11pn:1111 1lnli:i1111 (P O. I.) :nean
dalo origine, a l.011111. ll!'lla 1·illa 1lt•i mi~so//11/ :id 1111a ,..;i_
tira h1111:'1ria che c1111 111fi11il11 org11gl111 ,,j p111'1 di!'e è la reali.i
d1 iel'i, d'oggi e dl)111a11i: il /"''·
CDII 1111'inge:.rn,,.sa r11111l1111az111111• d1 ldkre il /l//s gndP
nlladinam.a tra ·!!lit'.\. çu111pag-11i, e i n·a1.ìot1<11'1 sì c1111q11:n;cion11 della t1·11\ata.
Il Jl"i, 111lea dii' il dopo· il d11111:111i· 1':1111•1111'1', 1· p11tt•1:t
t' può t11ltol':t anch1• rs,..c1· 11n f11r1111dahil<· J'lllll11 11tlt•J'J'l•g:1l1111 per chi 11111le pol'sl allraH·1·o.;11 il 1·111111n111t•11l11 d1·lla
,;loria dl'llc clas;;i.
Al lc111p" cll'l pni (eia s11gn:tl111·i) d11ra11ll' 1111:1 lolla l'll'l loralc Sl vide nei paesi dl'I (·on1asco 1111 111a111fl',;l11 rhc tlice1u:
(I
()111111</0
fj/ICS/O
87 -
11 l,ir<'nlo opt'r:i111 dt sl11di s11ci:d1: 1:1 f.orif,.d1•razi1mp
11111·r:1ia 1·111111•11sp 11':1!'[1 1· mestieri, p11lc111iz1.:11·11no, difPsPro
1 p1·1111·1pii ,. Il' r:w111111 d'psset·<' del l':irtil" rh,. a\l•\a i11si·;.:11·tlo 1·ht• gli 11p1•rni d<'\'11110 agirr spp:ir:1ta11wntl' c1111i<' partilo rl1~li11l" d:1i p:1rliti 11<-lla hoq..d1cs1a.
11 C:11111il:il11 dell:1 Org:111izz:1z1011(• 1·11nwnsp sP11za ta1t1i
i11fi11g11111·11li, wa c1111 f1•r1111•zza di pr11posit1, c1111 111:1c1li1
l' c111'11 ..:ia :ti trlllJHl sksso, delihed1 di conq11istare al parttl11 1:1 l.1•.ra dPI l.:t\11ro.
1•: 1':1110 d1·l C11111il:ilo dPlla F<'rlcra1.1onp c11rnp11s(• d'art1 e
1111•sl1<•1·1: I .11i11i l·;cl11:1rd ll, tcssilor(': '\loltP1Ji l\0111(•0, li11torp:
l'<·1·1•lli \ 1111'l'llt.11, ti pografo : Hin1 Angelo, lcssilorc; Corti
1:i11s1·p1H'. tl'ssito1•t'.
u11/ln ('ll///1'/'IÌ
11 C111·c11110 r/rp11/11/o r/i1•r"11/l'l'IÌ
b.
P1ìt lardi i11 11u1 gli sl1•ssi 1ill;1gg1:
11 /:'I u111L /'/111 1·1w/1111,
((/i/ C11l'l'iu·11 r/1•p11/1u1
« L',: 1/c1•e11/1111 lJ .
\ \'; l'l"'C ;n llll l'Ot1111.10 IPt11ll11 ·ii '1'1 1lr11 S111·1.l11• 1111·
j1.1rla1:, il candidato .\dalll•Jli, rlH· 1'.ra 1'1Jnl1. fl!>""I" al C: r~·a110, ('!';J sorta la \OCC cli ,\. ca,..:iti [•PI' ,.., IPlll'l't' d1e 11ì·
il c.a11d1>lato moderalo uè q11Pll1.1 dro11111<·r;1t1c11 J11l1•1· 111 ,, i11lel'Jll'l'larP le_ asp1razì1~111 d1•i la101" 111 l'i. ma 1/ Fiy/ 1 r/d Lu
1•01·0 d1 \11la110, d1 \ a\'t's<· <':i '!llPll <li·l r11•i di C»1 11 11, 1c1111e
1111pcd1la ng111 cspos1z111nc pro"1·:11111111'ic·1
Culla 1iolcuza 1cn11e i111p<~sh l'11s~il:; d;dla r1u11in111'.
. ~\1 comp<Jg111 C:i,.;ali di \J lano, ,\l<»;i111 cli \ ;trcs1', L11i11i
d1 Corno,. fu cl alo dire dr·I pr11gr:1u1111a e cl1·lla :1zi1111c del
P!ll'l!to dci po1cr1 alla folla rarcoll:t :ti pil·d1 d<·I u111111111I<'11lo
a1 Cacc1ator1 ùdlc .\lpi.
Il poi rra una cosa t11ll:1 r11m:1sc:t si \<1IP:1 11cc1clcre
coll-is·1t11"lllllCh'J
j' 1. \'- · IJ e a c:1 J11 llllla t 1·a g-11••opp1·:11 clu• conosreali;)
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non l<'11w 1 , ..1.,.,1n ni· . . ·
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,)SS()IJICll ( 1Plll•H'l':tl11·1
llllll oshntc la
icrnice operaia, nè abboccò a1 11wlcanti a~lesca111cnÌi ....
Alesini Luigi
fa.legname.
·r
11 co111pagno \ o lonterio '\Icnolli, d1P era pcncnnlo ad
psspr tra i redattori del f,rtunrato1·e (;011111sco, 11 portò sc111p1-e l:t noia dcll'uper:iio . che intende cmaurq!arsi it~ confronto al IP m:ilc arl1 elci part1t1 borghesi, e 111 seguilo. ad
un artico lo elle attacca1a i comp:igni Croce, Casati, ,\.lcsm1,
p<'r la loro partecipazione al Congresso ùclla Lega pro1inchle d<'I 1:1\ oro nrolestò npgando il sno ynto alla relazio11t: mor:t11· del Coiuitnto di rèé:lazionc di cui Pra parte.
(;li urnnini dcl poi, ronqui.;;t:nono la ~.cgn d~l La~·oro
l'<l 11g-Q'i il J,111'0l'fc/01·e Comasco è uno degli organi scll1mamtli dcJ /HIS.
/>11.~ materia: marcia: decomposizione; anclcnamento
del ;;n11g11e.
-
-- 88
'<•Il conta: l'rpitl'lo spl't'!.!t'\ol<', e1111 la s!Pssa allegra
'
1 1JC ..11orc ti 11111 , JlllÌJ !'!'-St'l' accollo <'
lil11s11[ia <:un che e'
nccolto.
.
Il
• La clns"c è il r1!lesso dL• a soeil'1:1. 11 t111~ penadc la
::;ocielà intera.
.
Il poi non teme 11 pus.
I socialisti al Comune.
Il suffragio politico iallargal<~ nrl 181i2, sr. :i1r:1 ;icco~t nlo,
·lo qual modo i la\ornlor1 :tlla rn:irch111a dello S t ato,
~ CC"JI d" ·a ancora' dal goi<•rn" dei Co1111111i fino ;11 J889:
.
• t ·
11 csr LI •·' ' ,
.
' ~h 1
'solo nei Comuni n1rali, :11 l"t;.co 11 y r opnc :~n .<' ~. "
rigaia la tassa hestia111r. <' l'a dato 1nllu11·c· rol pr "JlllO
la arando massa, anche nelle car.npa.!.!IH', rl''.' alla rnc1rr
diaoligarchic co 111 nualì in aperta ant1te,.1 rogl1 111t<·res,..1 de"li sfruttati.
.
· t .·
,.. ;rali oligarchie. che anclarnnn clal 1'1\C'" Jll'"Jll'IC a110
del luogo, af parroco, al m!'cli'.n, nl f:.m11ac1s.t;1:
sag1·rst;~­
nn e in molli ca,.;i, a l niarc,.ciallo dei carnlll1~1<'r1 .. a1111111n~­
stra,'ano \e rose dcl Comt~ne, se co;;ì. P,otra-.1 cluar~1arc 11
metodo di disporre e ord1narr 1 sernz1, come fo:-.sc proprietà loro.
.
.
· i·
La manomissione delle propr1ct'I>. comunali e dc1 < 1rilti dci comunisti da parte cli qn.este_ con.sort!'rie, ha dato
lu og-o ad infinite contese,_ a tr:w1r1 rp1socl1.
.
Si in tende cli l!'ggeri quanto n<'l suo r<>111pl<'sso fosse
importante l'ordine rlcl giorno rntalo al Coni.r1Tsso riel Pa~1ilo Operaio in Mant_orn ove, tra l'altro,_ si. inc:n:irava 11
Comitato Centrale cli p1·om1101!'rr nn'ngilnz1on<' mt esa a
{'he «i fieni pr1/rimonir1li sie no drtli in pos.~l'SSO 11/ile rrlle famiulie r/ei co11/r11/i11i >i.
g il Comune consiclrralo Jcvn, <'nlnp11ll n contro l'ordin amento s tatal e borghese.
TI potere comunale crn per il proklarialo C"lraneo,
assente, nn peso, unn fonte cli ing-iustizir.
L' inenrnazione mi n isterinle Deprrl is-C:rispi nel 1887,
n\'NI clestato ln spernnza <'hr, n so111igli:111zn (!ella Jrgg_<'
snll'<'l<'ltornto politirn. ni lnvorntnri snr!'hh<' dnlo partecipare largamrnle nll,, lolle rnn111nnli.
Ln Rivi stri riel Socirtlismo, diretta cla .\nel rea Cosl0,
espr<'sse qnestn spcranzn. Antonio Lnnzoni nella ~ l ~ssa
Rivista scri1e,·a:
·
1 1
'u'.":
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a!
89 -
« La hon.rhcsia ha nYulo culla ne i Comuni: h,1 nc<>umulaln i "noi capita l i dapprima sollo fur111a us11ra1n e hancar1a;
11 wdi:mlc• i ro 11 1111r1·ci comunali d<'lla lrg;1 pot<'nlr delle corpo1·azio11i :i l'l igian<' ha. rit.rat t o.tutta la. sua forza. la po,;.~; hi11 li• di lottar<' contro 1 s1gnur1 fe11c!ali con profitto, foss<'ro
essi lrn1pornli ml rcclrsiaslici. Cnn una tattica abile, sorr<'lla cl all<' sne rnstc ricchezz<', potè, ora nppogg-inndosi al
popolo, ora. al_ r~. scalzare i I potere dcl la aristocrazia e
ad !'ssa sosl1!11 1rs 1.
e Tutta In storia interna dei Comuni non è che una
Jqn çrn ('Jonnca della lotta fra arti maggiod e ·.-·ti minori,
frfl cnrpmazio ni e signori, fra città e re, lolla che ne! lungo
prnc·rsso sto1·ico, condusse la borg hesi.a a lla conqni~la clr:I
pot!'l'C politico. Di questo s i senì pr1· di str11gg<'rr tutte l e
lil>rrt:'1 <'cl au t onomie comunali, riuscrndo tiranni-ca nell'11nil:'i g-iarob ina >>.
1·: in 1111 ai.rinando che ai Comuni fo ss<'I'ò eia una nwi1·n
l<'I.!!.!<' ridai<' q11 <' ll<' antonomir, qurllc lihertil che costituisronn la franchigia loro di !'.V ilu ppo, di progresso di varia
1niziat1rn, conforme le tradizioni, l a coltnra
Lanzoni nnticiparn, qnal<' programma minimo dci sociali s ti al Comune,
i srg11cnti capisaldi:
I. Ahnlizinne cli tulle le imposte indirell<', e applicare,
nei limiti nrnssimi. le imposte sulla prnprieti1:
2. Prom110Y<'l'e, incoragg-iar<' la costituzione di associazioni cooprratilc d'arti e mestieri, sia accreditandole gratnitament<' o nel interrsse minimo, sin (\ffìdando ad esse lutli
i lnrnri e l'csrrcizio drllc proprictù comunali , sia colla cosli luzionr cl i opifici comunali;
3. Trasform:ue in seruizi pubblici lutti quei rnmi di
prrnluzion<' e clcll'industria che oggi c.nn o fonle cli speculazione p1·i,ala;
ti. Ed i fìcnre case operaie cln cl is lribu irsi gr(llu i tamcntc
ni pi ì1 po1·rri:
!'i. Coslit11irr, colle somme oggi impiegale a rnnnl!'nrre
dC'gli ospizi, una cassa di soccor so r p<'nsionc per g li impot<'nti al lavoro ;
G. Tmpnrtirc da parte ciel Comune 1111a istruzione integrale, intcll€llirn, professionale, sott1·ntln complrtamcntc all'influenza dcl clero e delle classi dirigrnti.
T ·approssimarsi della npplicazion<' clrlla inrncatn lci!!l:<'
la qual<' mancaYa del prrsupposto assoluto nccrssario:
la sanzione d elle autonomie e delle libertit .rom1111ali impose all'organizzazione ciel Partito Op<'raio di occuparsi
d!'lla CJll<'s!ione nel Congresso tenutos i a Bologna 1'8-9-10 scllcmbre 1888.
-
-
90 -
L:i coiHJUi,;la dci Cuu111n1 da p:ll'lt• dPI pr11lt·t:1ri:1~11 fu
in •JlH'"t" Congn'":"" l',;arniu:t!:t 1''.'11 rr1.t.l'r1 d1 y1::1.~11·Jla
Srnza !-OH'l'Cht cnt11s1a,;1111, 111• "IH't,1111.•' d1 i..,1.1nd1 \lttoril', la po,;!"ihililil della. Com11n1• pr11ll'l:tn:.1, dll· s1 n11·l.1l'ia r 11 nln• la lll'!!an1zzaz1111H' statale cap1l:tl1,.,la, 11•11J1f' :11
fr11nlata in tutta la sua illle!!ril:\.
Cln p11rlò un 11wg?i11r n111111•rn. di falli, di 1·s1·111pi, dt
l'spei·u.>111.e, f11ron11_1 rappn·~1·11t;i11l1 ril'lll' ll'gl11· cl<•i 1·1·111 ri
·wricoll e a!.!ncolt-1n1lt1,;tnal1.
. ,., \i ftlJ'OllO dci COll!.!l'CSSisti rhl' J>l'llll'-.1:11·111)0 1wl 111ocl11
ro 11 cui 1cnirnno curnpilnl1• le li,.,le, :tllri rh1• """tennero il
cri terio della astensione.
J\ ll a fine lH'CYabc il Cl'il1•r10 1klla pal'l1·r1pa1.11111<'.
«Il Congresso. !'iconos1·". dt<' 1.'inlcn1·1il11 111;1 .J':trllln
()p('J':tio nella qnesl.1one au 11111111st rnt11a co11!1111ale e lesp!'cssionc della lolla di classC' 1!l17.1:tla tll'lla 1 da pubb l1ca. approrn il programma dc! Comil:tl11 Ccnlr:ilP, 11011 imp<'LOl:llldo però l'azione collett11a. del J>:1rld11 ". l:t,.,l'l:~t1_do ;i Ile Sr1.iuni l'applicarlo secondo 1 h1sou111 dclii' loc:tlita e del 1110Jlll'Dlo, partecipando co111C' credono :tlll' lolle e0111u1wli
an1ministraliYC "
1.·111tima parte <kll'ordinc dcl giorno si rifcrirn :11 scl?ll<'JJli casi: liste di IIIU!;"!.?'im·anza: di 111inor.a111.:1: coal1z1t1111
~-olle frazioni più <1nrnzatc dC'lla IH•l'!.!hl'"l:I: lolla a 111c1.z11
1klla a,.;tensionc.
Piccola rnnccssionc alla frazio11<~ an:irchini.
Il programma C•Jm1111ale d<•I Partito Opernio era, ,;ì può
clìre, quello tracciato breYcmentc da ,\ntnnin Lanzo11i. con
le seguenti aggiunte :
« \11tnnomia compll'fa dci Com1111i, facolli1 di federarsi
e consorziarsi >1.
I laYoralori si accostarono IH'l' la pl'ima iolla alln lotta
:u11rninislratin1 nel 1889.
Qua e là n elle grnndi citb\ per <'f'fr>llo di roalizioni ma
noe in r i rt ù cli una rern roscien7.a e 01·µ-:rni?.zazionr op~ra i a
snrialista, qun lche rapprrsf'nlantC' clr>ll<' idee di ctnanc ipazinnc sociale riescì a pc nel rm'<' ne l rhi11so Comune borghese.
0!rllc cnmpa~nr. d<'l,la H.01.11:.t!.?'~1:1 ~ dcl l'Emiliri q11ci larnralnr1, sempre 11g1h dc lor d1r1tl1, r111sc·1ro110 n Cflll(jllislarc
qualche ì\Innicipio.
~In la importanza clell~'. ronq11ist<\ l!iit 1ni11ima prl fallo
chi· '>r:ir.sa pote:~ ~ssrrc l 111f111<'nza d1 questi Con11111i sulla
1lll<'r:1. '1tn 11111111c1!Jalr_ dcl p:H'SC, <·1·:1 c·oslrl'fta, limitata.
o.;ngor1ta dalle leggi dt tntPla, r. in più. l'orrhio 1iirilc del
(;01rrno. nelarn ogni nwnifeslazione che fus,,;c meno che
•)rtoclossa.
D1 -
l'11 !!i111·1111 ::-i poi è ll'!!g'Cl'C:
"~1n·' Il prdl'll11 cl1·lla p1·111111ci:1 di H"gi;111 E111il1:1
"""IH'J1d11a dalle sili' f1111zi1111i il si11d:w1J d1 ll1Ìhil'r:1. ,\11
clr• :1 (,illl•rli. 1w1d1i.· :11e:1 p<'l'llll':''-11 che fossp l!'llllla il
gio111 J 7 c. 111.. fl'..,l:t dPllll St:tl11l1J, ,.,ttlla p11ld>IÌ<'a 1 ia dal
d<·p11lal11 :ti parl:1uw11!0 dilli. C:1111illo Pr:1111poli11i, 111Ja c1111fpn•111.:1 di propa!.!:1111la S<JCiali,.;la, <'"P""l:t i11 tl'rlllini !ali da
slt"l'il:in· l'odi" trn I<' clas,.,i, e p<·1·1·hi· alla ..;p1·a sl<·ssa :l\l':t
:1s,..1slil11 :1d 1111 h:1ndwll11 offPrtll :1ll':dlH'l'g·o d<'ll:i frl'l'll\ia
d:tl C:11111ilal11 llpt'r:till a~li on ..i\laffl'i <' J>1:1111p1Jli1.1i, 11<'! q11:llc
h:111ch<'llo 1 d1sro1·s1 I' t hr1ud1s1 f11ro110 sol'H'l'Sll'l rd offcn:-;11 i :tll1· i,.;lil111.i1J111 del lo SI alo l>.
111 1·isp"st:1 al lo sf1·r>gio fallo alla :llillll'ilù 11 1u!licipalc <'
:ili<· il' J' iso r i<' :u1lono111ic ùlipese, il prnlelarialo s11ci:1 lisla
rilt•J11ll' s110 dmr>1·1· 11011 dinte11ticare il i_rrido: « Co1111uis/ iu11111 i
(.'011z 111ll ! ii.
Poesia tragica.
,\d.1 \Pt.tJ'J nt•I l~~~l - quando <'l'a <tn1·01·a J'11111il<• m:ic
"Ira dl'll:1 \!1Jtla t.\lulta \'1,.,C<'llliJ: <111a11d11 le pri1tll' liriche
s11c noll i·ran ancora raccultc in 1111!1u1e: 1111ando la i11tclliµ-e11ll' <' 111111ll'rna consorieria lombarda H•;ll l':11ea ancora
,.;p~·11ah sit:rn111C' ]J<'l'IC'l'litric<' delle aniu1e gÌ•llanili. !-ol pcl'che :11r,1 111srgn:11<1 a S:rnle Cascrio
- an'a inll'sn nelle
1·:1mpag-ne dcll',\ llo i\!ilanesc il gridn dclhi rirnlln dci cuntad11t1.
ln l\lil:tno la ho1·g-l11''='ia soddi,;f:itla a1ca preparato uno
"PC'llacolo 1111un1. 11 corso dci fiorì do1ca testificare che
il carne1ak rno1·i,a
P1·1· i sncldisfaÙi l'C<>tma la Yolontù di diwrlirsi .... r
di far di1ertire.
Quando 1111e:,ll' cose succC'de1:1no, non ancora celebralo
(')':\:
(( l!lf/f/f!iO rl'l!li di sol, llW!)(jio <11 fio1·i,
rii f1,1ci, di can::oni
!'he 1•inti 11012 m•1'à 111: 11i11cilori
1~/1e 1101Z rw1·à llè sr•rvi 1tè p<1dro11i.1 >1.
11 111:1i.rg-i11 ·~9 rra la ff/C!]lll'l'ie dcl conl;1drno <lPll'Alto
\!i l:llll'SC'.
I CalllJIÌ, i C:allina, i .\lussi: i Dnrin1. i Broccn i \.or!tf'!la, <'1':11111 alle [Hes,, in manie1·a seri:i con i loro c;1ntnluii
clll' sempre eran slali rispcllosi, unuli e n1,,;scgnati.
!)3
- 92
Le ne n ie d olc i e pa~t'~ichr d cl In 1 11:w~lri11.~ '.lc·l la ..~ ' ''.Ila.
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l a1" f'()llf'ldl ll l d1 \l'lllJIO C..1so11 /.ZO, L.bS.tllfl
er.;mo u,:-no e < "
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J\lncrua•;o, C:o1 bella, ;\l :1~c11t:1, l11\c1'.11.no, .s. J>wlro ". l .. r!1e'
\ ittum?r, ~c·ùriano, \'anzaghcllo, l 11rb1gu, Hulwcco, Iwffalora.
. r r110 l c'a ne 11 ,:\Jt o •LI 111:lJlr·~·~
Una c<lnzonc barbara s1. r1pc
«cinquanta gh<'i,.d'estaa,
quaranta g/1e1 ti 1nver110,
sta vita d'inferno
no la uoeuri pù fa».
1\ It r i cantavano:
« pagherem e/ fir'c al pa//'011
con la ronza e col f111·co11 JJ.
A Milano il Com itato pci din' r limcnt i di 111:ig-giu cou t inna\'a i prop r ì lavori prcparatorì.
.
La poesia tragica della. f:u!1r,. ~-lcl1'1gnora11za c. dcl_l:i
stanchezza morale d t scrv1l11 s1 rl 1f tond1·~·a d 1 casc111a 111
cascina, di fattor ia in fnt l <~l'ia. dal la ,Fr:1z1onr :~I Comune.
Si hruciarnno i rcQ"islr1 pndron:1l1 conlcnent1 Il dch1lu.
Si inradernno le case elci fattori.
r no di quell i che cm ritenu t o tra i pii1 ff'rmi rappresentan t i dcl diritto padro nale, a stento sallalosi dall'ira dci
servi df'l la gleba, ebbe_ mobili e _rari~ h11.ttate nel corti!~.
A ;\Iilano intanto li corso V1ltor10 hnannelc. la YW
;\fanzoni e ;\fonte ;\apoleonc si ornarnno di ghirlande di
lìori e di festo ni d'edera.
Le campagne dell'Alto Mil anese f'rnno l:uanmentc ornatr e onorate di pen nncrhi e l11rcrnc di cnrahin ieri.
Nell'obbrobrioso regno del le manrt lr, come d icern Dar io P apa, la solu zione del probl<"ma: riru111r111/11 ulrrj r/'rs11<11,
qurmrnl a ghej d'inverno, era sl<"tta commrssa ni pol iz::ij cd
ai carab ini eri.
Gli nnnrchi c i mil a nesi in co nf ron to a q11 rslr ag itnzioni
e al la p r ep araz io ne delle frs lc di mnggio, ri vo lsero 11 11 rnani ff's!o ai lavoratori dc i ca mp i.
Ne l regno ove si god e la pii1 grilndc liberi<\ si ehhero i
primi arrest i pol itici .
Gli a nar chici Bianchi Italo, F iorchin i Dante. Facc:'1
Inrernizz i, Bruciati, Baracchi, Righet t i. Ilrrlola, Localelli:
Crivcll~. i fratel~i C~iuseppc e Frnncrsr~ Pozzi, Panizza, Q11ar:10tell 1 ed altri, eJ'<lno porlal1 ad abitare a S. Vittore.
Là, O\"C si cantarn la l raaica poesin drlla fame non era
mai penrlrato il verbo dei fìal i d c l larnro.
'
Come clicca il Cof'rirrc rir!l!rt Sem:
«Il contadino non comprende nulha degli aforism i di
Jlro11dho11, d1 1.assallt>, di Balrnni n r, ma ù )H'rsu:iso eh<' le
sorff'l'<'lll.P dì 1111 t 1·01a 110 <11·1g1111• llC' l la \'11111'111.a I' 11c'll a
asl111.1a di 1111a <'las,.;e s<ic iale eh·~ l'opp1·1111{) e _co11l1·0 la_ 'fll=?-lc
llll ll gll resta dw la forza dcl 11111 11e 1·0. Ora il contad11Hi 111·
C<1JltJ111·ia a rnpirc un'altra 1·erilà; e<l è q1wsla: Il borghese
ha paura "·
.
.
,
.
E mentre la J<ICIJllene d11a111pa nel l A ~ lo \lJlanese, e
;\lil:1110, 1·icca, opulenta, s'appresta ::i fcsl_t>l.!g1:ire JI b e_I 111agl.!IO, gli 110111i11 i ilf' I Pal'tito Operaio, d 1etl'O suggerunen t o
di Osrnldo c; nocch1 V1a111, s1 proponµo110, co l_ cons~ns_o <le i
)JI'd<'l l o, di portare un a parol_a_ di co11 forto, -~' ~o n s_1gl10, d1
p:•C<' a q11 l' ll <' <'"usperate pleb i 1n f'd ucatc e dyw1ga_n1 zzat~.
l i rl'gno del la 1· i ~ l enza, dell a rep ressio n e, 11 reg ime
clP ll <' ma nell<' t l'ova r iscon tro nella ra n zon r:
« flfl!Jherem el fìcr) al p11/ro1t
con 111 /'u/1::11 e
col f orcon JJ.
Ma prr q11:111lo le falci (f'an::<') sic11 p_u r r, l<' f.orche (bi
d<'nl 1) nnn wlorino che di let an11', 1 c:tnfc'.''I . 1101111111, donn e,
fa11ci11 ll1 - \"l'ng-0110 arrcslal1 pcl rea t o d1 srtoprro ed f'rc1ta111t>nlo all'odio di cl:\sse.
E le r<1nd:rnne fioccano se' ere.
.
.
.
F1·a tanta im ed ig1101·nn1.a ~ra .lecito e l_og1c? che a1
li"li del la\ 01·0 fosse de tata ogn i azione p:ic1hc<1t1·1ce.
" L'ordine el'a affidato a ll e autoritù e alla fo r za_ dell_a
autorità. 'lf'ssuno poteya. nè do\e\U ad ~sse sosl1~u1rs1.
P <'l'Chè Così fosse, la mall111a de l_
maµgto ]S~9: _Casat~,
Crure, Lazzari, Brando, ;\fanzorn, c;:attaneo, (, ior g-1_ Yelll \ano im iati a tener buona com p agn ia ngl1 anarch1c1 arrestati da pochi giorni.
Dopo 11 n mese circa di carcere gli npparten<'~l t i al Par~
t ifo Opcr<1io reniYano rilasciati, mcnt 1·e cont ro glt nnarch1c1
\ell i\a in izial o u n regolar e p r <1red1mrn t o.
.
.
Non os l:1nlc g li arres ti e le con d a n ne, la pof'sin lrag-1cn
d r ll a l' ivo ll a ren n e c:rn lntn anco r a per pn l'rrehi m c.;; i,
n
Lo Spettro dell'Internazionale.
Gli i n dus~ri ali serici, che .a Com o, gl'nzie aali .;;cioperi
ed al prohivirato (18) paga\an o la tn l' iffa co ncol'dnta, grad o
i.; rad o però po r i :11 ano le m ae~ l 1·n111.e fuori
(18) Uli operl\i e gli industdnli in tessnti,serici di Como precorsero s in
dnl IS% l'athrnl e legge dei P I"Obivil'i coll'istituzion e de l probi virato I bero.
~ 1I
li tcl:1in in c:i;;a JWI' moll i gi111·111 d1•ll:1 "'"ll1m.1w1 larl'\:1.
\1•1 contndn {'nllH'lbt'. S)H'C'it' 1wlla P!·ll'a tl1 \ :11'1"'"· snr
cr)i s tabilimenti di k,.;sillll':\ S!'l'll':J.
1,a c~·isi delf a di,.,oCCllp:l:t.iolll' i11!it•ri1:1 s11gJ1 tJ]ll'l',11 dt•JJa
ci ttù lllt'llÌl't' Il• tn1·itk di l:l\'111'() SI :111 I111:i111J CCJI "'"l'g't'l't'
dellr 111nest1·anze femmin ili nelle ra111p;1g11'.'. .
(;Ji ind u striali sl'l'iri s:11m11 f:ir h1•111· 1 l" r o :dlar1.
l i stJl'!.(t'l't' d egli st:ihili1111•nl1 b1·1·ic1 1wl c111ll:1tl11 "''';·
inorin• su ll e labbra dclk 1111,.;trP d 111111 · il' g111t•1111tl1• r:11 1z11111.
T·11'il'fe h:1s,.;c o1':1l'Ì l1111i..d1i,.;si111i.
m:i lalli:; j)l't'"'soc lt(• iµ·1111fa n11 iv.!s<'<'. sc11f111':1 1:1
11i11Yi 1wzzn fcm min i lr.
"'
t fu maioli d eg-11 sln h ili11wn li af'ft•1·111n1111 C'hl' l'i 11 tl11sfl' i:i
Jismo s':11'nnzn anc he ll':t I<' e:rn1pag1w.
Esso(· accnmpag11:ll o da l11it"1 1 l'l' t1 C1llll'lli clw '-'"li p1·11prì
iJpfl" s1 iluppo capitalista.
\e' pri11111rdi ti111id:11111•nlr', pni !'Clii 1 i1·:1<·if:'1 1· h:-iltl:1111.:1
le tcssllriri degli sfnhiil111<'11 ti "''l'iC'i d11111a11tl:11111 d 1·i 1111!..d111
ranwnti cli salario.
I p rimi lllOYinwn I i dt'I prolt>la ri:ilo I<'"silr fp111111111i11·
sono sconfitti.
1~ prrì> eYidl'lllC' chi• !:1 d111111:1 _11111•rai:1: ".t1·app:1f.1 ;dL1
i':lllli!!fia lWl' cl IH'lllT'r 1111 lllgl-:lll;Jµ'U:lll :lll"'ifJ:H'l11 t) plffl J>1'11d11zi11lll' capitali'-tir·1. de..;iift'r:t, 11101<'. r!'l'i:1111a i111mPdirit i <'
si1'11ri mii.diora111rnl 1.
T.:-i SncieJ1ì Fiuli I/e/ /,111'",." di \ flr<'q• ha l:i 'i..;i111w
t>S:itla drl p1·ohl,.rna. li mii...,l111r:1111r11f11 1·1·1111<11111r11. la difl's:i
moralr clPlla don na lrnoralrir<' 1" 1:1 ,,;il\:q.'11:1r.J1a 1kll'11nil;'1
tiri moy imento oper:-iin P di 11g11i c1111•111isla, la ;.ir111·1•:1.1.:1
di ogni progrrsso sociale.
L11 ig1 .\ lesini, il .rn(frrn1/1• d<'I F11s 1 ·in (Jprl'f1i11, 1111 l:11oran lr fa legname rhr nel l<'l'o S!'Hso tlr JJ,1 ll:nnla 11011 rr:t
un sofferente, ma pi1111nst o 1111 IH'IH'sla n lr, ,:ecle l'opPl':1 d:\
r ompir r e. Coragg:iosainenlc, in 11ni1111r :ìi rnrn1H1gn i \Jru1 r i
GinY:-t n11i, Brusa Sal rnlore e B11r:11fi d r l Cnmitnln de l Pn r l llo 01J<'raio in Varesr. d :\ mano nl h rnsfil11zinnr de ll:1 Lrga
larnrn n ti tessitrici drl Ci1·rond:irio di \'nrrs<'.
Tn qnesto laniro il rn{fl'1'1'11/r !ro\'a ni11to nei compagni
dell a Fedl'ra::ionc cnme11s1• il!'/11' S11ril'lrì rl'r11'11 P 1111·.~Jieri
f/f/eren/i "/ P11r l ilo Operuin, in sprcial rnorln in Colli, tipoin·nfo, \Iolleni Romeo, tintori': \'<1l11nterio :\lenol!i, nppnrrcchiatore: L11ini Edoardo, trssilnrr.
La crisi che gr-:n:wa su!!li oprrai rlell r induslrir seriche
frcr s ì. che la J,egr1 pro1•i11'rirr/e rii'/ /.111•1J/'r1, brnchr nn po'
r il11 tl antc. e il J,11rooralorr Co111r1,r·o 'he hranrrifaYn anc11r:i
tra il rnclicnlismo borghese r il socialì srn11 del Pa1·t ito Ope
"l'\'lllll
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1·:11<>, poggiassero yr1·sn J';11.io nr. p 111·nmr11 l<' di e l:1c:;sr i11i1.1:ila d:11 c11111p:ig11i Y:ucsini.
t i :;u//1•1·1·11/c si yalse di ng-ni 1·1s1J1·sa rhc a\Pssr potuto
:\\\ici11al'l11 :1Jl':111illl:1 della donna operaiu. \(' st11diò Jr d eholt'ZI.<' <' i dikll1, :1ttiusr dai lor \'i\idi (' <'al':tll<'ri,fici discorsi.
\PII<' <'0 11 f1·1·p111.P <'negli scritti del f.'11.~1·10 es:ilf(J le ig-1101<'
111·!ù d i s:iC'1·ifirio, lo spirito di in,;11fft'l'l'lll.:I, d1 11111:1.
L:i l.1•g:t \ps..;ifri!'1 dPI eirc1n1tlario d1 \ :ll'<'SP Jll<•llP\:l
11\ IJll! fl l<' p1·11p:1g·g·111 i.
I h1s11g11i i11c:tlz:rnli, le pal il 1• di sil i11si1111i, la p1·o p:w:111
tl:t ft- ll :t!'t', l 'Ol i \ i11rrnlc - p<'rr-IH" pi:lll:t - h:is:tl:t SII ifl f('
1·1"'"' 1·1•:Jfi. 1':11·1•1:111 lirl'il:-trc il 111 alcrn 1f<' ll f11.
Colli. Romolo ·'·
tip'>grafo.
I 1110\ imen i i d i. s:1l:n io, pr1· Jr !t•ssitrici drl Varesotto,
si :1 111111nc i:11:1110 importan ti ne ll a primnY<'l':I d rl 1888.
Si d oma11d:na riform a dei r rfro lnmcnl i d i fa lihr ira: cq111]rnraz1011r P mig lioramrnlo ùi tariffe: ridnzionr d i orar1.
11 mm imen i o operai o frmrn ini lr era fo r lrmc n te fìa n rhegginto <!:ili!' orga nizzaz ion i 11wsch ili rlw gi:\ lend crnno
a complessit:\ di fo r me.
S i parl:na rngamenle delle Casr dl'l Popolo . .\ \falnnte
per la fede op.erosa d i Lui~i Aksi ni r de' componenti In
locali' Lega dei l:noraton, il 15 ai.ros(,1 JsS8 "'' in:i11gnr~wa
roll un disrorso cli Andrea Costa (discnrsn hrn..;camente
in l rrrollo dalla caduta del paYimen to) la p1·ima Cnsn d<'I
Popolo.
Tra le folle operaie -corre l'opuscolo: 11 O::.~el'/•(/::10111
r/'1111 oper(lln l> don1to al falegnam e npostolo.
-
!)(i
,\ difft>rrnza delle Slrof(' d<'lla 1111·1111erfr dl'fl'.\ltn .\lilanr<.e 1 la\'01·alo1·i e le la1ul'afl'it:i dcl \ :IJ'('s11llo t:<111la110.
«/,o S/l'UlllCl//o t/t'/ ittUO/'rJ
nelle 1111u11 dei rcrle11ti "·
F cantando l'inno dci h11 umlon , a fl'of le 11• donne escono d~gli stabilimenti; tJllClle d1 11110 slaliilim1•11lo chiamano
11uelle di un altro.
Scoppiano scioperi che ,cuimolgu no cenl1na.1a e Ct>lll1naia di operaie. li conlagw e generale: 11011 11 e paese del
ci rcondal'io che non ne sia loc<:o.
Ma la polizia e la magistralurn inlcn1•11go110 decisamente.
l processi isolali contro Alrsini 11011 coniano, bisogna
colpi re in modo più Yasto se si 11101 svl'l lcre la lllakl
pianta.
Un rapporto di questura del lrmpo di1•c: « les/11110111
ncc11//i ussic111·11110 che si s/1111110 Ol'1/i11u11r/o t/1•1 11111/i per i111
pml!'ot1il'si dei beni dei l'ice/ii 1>.
Il comm. De Ponti nel procPsso a1 vrn11lo in Como 11
:27-·?o<-'.?!I agosto 1889 si soffrrma ron pnrticolare i11sistenza
su questo rapporto.
;\el processo, a<:canto ad umili ope1·aie lt'ss1tl'ici dai 15
ai 18 anni, figurano i compagni: Alesini, .\lauri, lfrnsa Sal1atore, Brusa Luigi e Buratti.
È compilo del rappresentante della l<'gge « purgnre la
società dalla gente nefasta·; per ciò l'lrnlgendosi n1 giurali
dopo a\'er detto che il movimento dPll<' tessitrici era arlifizioso e che a «ben allri scopi tr11dPrnsi dai capi », esclnma'a:
«Voi ri trorate ancora dav.anli a qn ella terribile associazi~ne. che si. ch ia.ma l'Internazio11nle., la qnale vuol pol'lar via 1 V()Stri beni e le roslrr pl'opl'1rtù. Quesl' associnz!one, cl~e ha sulla. prop1·ia ba11diP1·a il molto: J'emancipaz1one dei lavoraton deve essere opera dci lavoratori stessi
ingrossa sempre più nelle carnpagnr e noi dobbiamo sa i:
varci poichè così s.alveremo la patria e le istituzioni JJ.
TI comrn. Dc P onti, malgrado avesse agitalo lo spettrn
lerl'ibile dell'Internazionale, non ollcnne la condanna esemplare: il solo Alesini ebhe . 18 lll<'si di redusion<', che prl
e11~11l o df'lle. rondanne s1 r1nss11rn~1ni1? in ? an11i; per gli
~lt11 1m p1.1tal1 la pena non sup<'rò 1 sr1 mec;1, prr le donnr
1 lrr mes1.
CJ.u~sla con?anna Alesini rmigrò da prima in
po~ rn A~er1ca ore mori di febbre gialla.
Nel ricordato.
~1m1tero di Varese il fnlegnamr npostolo è degnamente
..
D<;>po
l· rancrn,
Alla ricerca dei senza diritti.
J.'J:li1'11)1:l 111•) llll\l'ilil>i'I' I :'S,l
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. .
.
\pi ritmo c]pfl:i nla s11c1al1sl:i. da :dlm·a. i111•11111i11r1:1\a
h l'irerca dei ,,r11za-rli1·itto.
. . .
' (;li '-'rionrri IP agitazioni, IP sollosc1·1 z1011! a ftl\11.1'1'
rlei J>Pl'~<'guilnti'. rlicrYnno clw il ~)<ll'l il o 011;,1.,~10 r .s~c1:i­
li..,l:i nic\'a sq.('11ilo e s1111pul1e : l<'. r1~rr rl~'ll111.1~1 nrg.11~m11.
Ou:rnli <'l'ano uli nperai r 1 .s1m.n~l1zzant1 .rll<' r1a1H 1
di•i ~l'Jlz:1 di1·illi. i11 rpi:llllo non 1s1'1'ill1 nrllr lisi<' <'lrlfn1·ali~
. .
.
.
J /RO \1ili dati :1 CJ'(irr. r11.;;l1lmY;111,., la l'hposla e 111di1·:11:1110 1111 cmnpiln.
.
·
I s1'nz:i di1·itli ('J'ano nella folla :1110111111:1, 111:1rlor.1<1_1a
dagli nrarì csten11;rnti. affamala cl! s:1p~1'~'. 01 \'p1·0 .1nd1~~1... 1111, in t'(Jllfronlo agli inganni dr1 J1arl1t1 dPll:1 lw1 ght'~1.i
,, J>r1· mì, 1'11r rr1gr1 .~li Pedi'!' p11ttost clic />uni. nn 1111' 11r
1111r1111•/n: /rr tnr111·!· ~11 r/o/::n r t'/ /1e1•1 tir l'n/I .
\·Ila \Julua L' .\Jigl111ra11w1LI• 111_1r:d•i1·1. t:lllcl~il:i ila <
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!.!11 ... t11111 1a ...1·i 1 1111'c·n•diti1 d';11'fetti. T11lt:1 \lilnno li11 r !..d11• ... ,._
1•d il .\n·o/" p1•1· 11 111·i11111. clPrr :111·1·p fH'J' lni 11 11 111111H•J1 ... :t
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01w1·:11a Tsll'tt!li1:i .. (;f'1_1i11 t' ·1.a101·11. "' ricr•l(•1a11t1 11• cl 11 ·
ni;111clt' c!Pi ... enza d1r1tl1.
. .
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Martirologio.
\1 :111" 111:11111 rlw l:r lt1ll:1 di rl<h-.(' -.i •11'11111.1.:1, I' i..,li 11l11
ill'll.1 ro1r...e1·1a1.i1111c si ,;1iJ111ipa. Oi1ic111' 1111 di1·itlo dìfe11dt>n' q11 a11 l o l>cat a 111cnl<' ,.,i pos,;icdc. Jl i1 Ìt'il<' l111:!i'"' :is,.;ol
d:11·t• chi 111111 11:1 1ier difcuderc m1n11tu s i lw .
I l nrn1•ti1·11lo~:i11 "PCl'aiu no n- i• c"\1-.a a 11l1t·:1. I·:· la 1·i»11ll:r111\' d('l 111od t• 1·1111 intlusll'Ì;1lis1110. della l>:11H't1('l"l/.i:1. d1•l
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(:!li) Alla conforenza tenuta da A. Casati, noi salone 1lel Consolato Operaio, ('urlo R Qn1us~i port~-i l'adPsiono ili qnestn. istitnzionn allu F1.1sla 1lc1
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1nlcllcttuale, hnnno per conscg11c1tzn q11ell11 di prirnr<· di
la\'oro nn numero incalculahilc di "Jlei·ai di tulle le profp,,;,;10111 al 1rnnto tale che per un }l<1Ch·0 tli l'a111iglia la ;..celta
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La conversione.
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L'emancipazione dei lavoratori deve essere opera dei
lavoratori stessi
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