thomas more 1478-1535 utopia

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thomas more 1478-1535 utopia
Laura Chersi Antichi
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THOMAS MORE
1478-1535
UTOPIA
La scrisse all’età di 40 anni, probabilmente nel 1516 quando si trovava a Lovanio.
La scrisse in un momento di transizione quando l’Europa stava producendo la riforma. Non avrebbe potuto
scriverla dopo, quando diventò inconcepibile l’idea della tolleranza.
Si rifà indubbiamente alle opere di platone, di Plutarco e al “De civitate dei” di S. Agostino. Si ispirò
certamente alle scoperte geografiche, ai racconti di viaggi, al resoconto di altre civiltà (peruviane, messicane,
cinesi).
Si ipotizza che Utopia si ispirasse al racconto dei viaggi di Amerigo Vespucci 8pubblicati nel 1507). Il suo
eroe ITLODEO, che ha il compito di spiegare gli ordinamenti di utopia, viene visto come uno dei 24 uomini
che Vespucci lasciò dietro di sé nel suo viaggio a Capo Frio.
Sarebbe un’isola scoperta in un punto tra Brasile ed India.
Un certo Richards, che fece l’introduzione all’edizione inglese, sostenne delle somiglianze tra quest’isola e
il Giappone.
Altri studiosi la definirono sul modello di qualche società incas.
Utopia non è una copia, ma rappresenta l’ideazione originale di una società, che risponde alle esigenze
concrete della società rinascimentale in cui vive More.
L’opera la completò a Londra. E’ dedicata a Pietro Gilles, amico di Erasmo, che si interessò con Erasmo alla
sua pubblicazione.
Erasmo, sempre ammiratore di More, sembra che non fosse troppo convinto dell’opera. Indubbiamente sia
Erasmo che More volevano un rinnovamento della chiesa, ma Erasmo non era certamente attratto dal
comunismo di Stato di
More, neppure da un tipo di società rigidamente strutturata.
PRIMO LIBRO
Ha l’aspetto di un’indagine sociologica, che mette in evidenza il malessere economico e sociale che
travaglia l’inghilterra del primo cinquecento.
Da un lato la nobiltà esosa e corrotta, che compie pure guerre di prestigio. Dall’altra gli oziosi, i vagabondi,
che si danno a delitti comuni, dopo essere stati espulsi dalla proprietà, dopo il ritorno dalle guerre, ammalati,
troppo vecchi per lavorare.
La più spietata repressione, la forca (anche per i delitti comuni), non può essere in grado di risolvere il
problema e non scoraggia questi uomini disperati. E’ necessario un mutamento di struttura e nella
distribuzione delle ricchezze.
More, invece di ipotizzare delle riforme, ipotizza una società perfetta in cui, per il carattere fantasioso, è
possibile attura una ideologia rivoluzionaria.
SECONDO LIBRO
Prende il via il racconto di Utopia, tutto animato dalla fiducia nella bontà originaria dell’uomo e nella
capacità della ragione.
La capitale della città è una versione rinnovata di Londra e si chiama ARMAUROTO.
In essa non esiste la proprietà privata, che è causa di tutti i mali, ma ciascuno prende secondo necessità: i
prodotti sono, infatti, depositati in magazzini comuni: E’ il regno della felicità, della giustizia e delle attività
umane e della dignità.
Non è una città con privilegi perché sono aboliti i ceti, i ricchi e gli oziosi.
Laura Chersi Antichi
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Le leggi sono poche e semplici.
La terra è la fonte principale della ricchezza. Gli autopiani non hanno, però, una classe stabile di contadini,
perché c’è identità e integrazione tra i contadini e gli artigiani, tra campagna e città. Infatti, i lavori agricoli
sono effettuati in forma di sevizio militare per due anni. Comunque, prima di diventare coltivatori si fa un
apprendistato ai lavori agricoli. Tutta l’isola è una fondazione tra città e campagna.
OGNI CITTA’
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100.000 ab. Circa, divisi per problemi elettorali ed amministrativi in 4 settori. Ogni settore è
composto da 30 famiglie.
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In ognuna delle 30 famiglie viene eletto un magistrato (=SIFOGRANTO).
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Ogni 10 sifogranti è eletto un TRANIBORO.
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L’insieme dei Sifogranti costituisce il Senato, che elegge il Principe tra i 4 candidati eletti dal
popolo. Il principe resta in carica a vita, se non sorgono sospetti che voglia arrivare alla dittatura.
Due ceti in pratica detengono tutto il prestigio:
1. I SACERDOTI, che presiedono al culto
2. I SAPIENTI, da cui vengono eletti sacerdoti, senatori, principi. Essi attendono agli studi.
Tutti gli altri cittadini sono occupati in attività utili.
Il lavoro non è un peso perché è ad orario ridotto e viene lasciato molto tempo libero. Tuttavia la gestione di
quest’ultimo è nelle mani della società e dello stato.
E’ permesso il divorzio, ma è punito l’adulterio: viene cautelata così l’istituzione della famiglia.
Utopia, comunque contempla la pratica degli schiavi, che devono eseguire i lavori più umili.
Gli autopiani in genere sono pacifici e aborriscono la guerra, tuttavia quando la praticano per difendersi sono
spietati.
Preferiscono alla guerra l’abile diplomazia, tendono a prevenire le aggressioni esterne distribuendo
gratuitamente ciò che hanno in più ai confinanti.
Tollerano qualsiasi dottrina religiosa, ma adottano un credo semplice che possa essere condiviso da tutti.
SINTESI
More invoca l’uguaglianza, l’educazione obbligatoria, la pianificazione dell’economia, la democrazia diretta,
la soppressione della pena capitale. Sapeva però che le società incontrate dai colonizzatori e alle quali si
ispira non rispecchiavano tali caratteristiche e che l’uomo primitivo è spesso violento e feroce.
OGNI CITTA’
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100.000 ab. Circa, divisi per problemi elettorali ed amministrativi in 4 settori. Ogni settore è
composto da 30 famiglie.
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In ognuna delle 30 famiglie viene eletto un magistrato (=SIFOGRANTO).
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Ogni 10 sifogranti è eletto un TRANIBORO.
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L’insieme dei Sifogranti costituisce il Senato, che elegge il Principe tra i 4 candidati eletti dal
popolo. Il principe resta in carica a vita, se non sorgono sospetti che voglia arrivare alla dittatura.