Gruppo Ispettori Tecnici-Valutazione dei danni Cucurbitacee

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Gruppo Ispettori Tecnici-Valutazione dei danni Cucurbitacee
I CONTENUTI DELLA PRESENTAZIONE SONO STATI ELABORATI
DAL GRUPPO DI LAVORO COSTUTUITO DA:
Giancarlo Balduzzi, Fratini Paolo, Gianesini Stefano, Lapioli
Antonello, Luciani Luigi, Marmiroli Matteo, Martella Francesco,
Moretti Giancarlo, Nicoli Lorenzo, Ruspi Claudio, Scarabello
Antonio.
LE CUCURBITACEE
Melone: varie tipologie
Honey moon & bacir
Gialletto
Esmeralda tipo Galia
Piel de Sapo
Richiami botanici: melone
• Fusto prostrato e tormentoso con ramificazioni: quelle
che si dipartono dall’ascella delle foglie sono
ramificazioni produttive.
• foglie picciolate con lembi arrotondati opposte ai cirri.
• I fiori, ascellari, hanno corolla gialla a cinque lobi e
possono essere maschili, femminili o ermafroditi
separatamente sulla stessa pianta;
• Fiori maschili sono riuniti in infiorescenze sull’asse
principale, portati da peduncoli sottili (favoriti da
intensità luminose elevate ed alte temperature);
• Fiori femminili isolati o raramente accoppiati, più grandi
di quelli maschili, con ovario infero, rigonfio e peloso,
sulle secondarie.
segue…
• I fiori femminili ed ermafroditi compaiono dopo i fiori
maschili, (8-10 gg), isolati sulle ramificazione di secondo e
terzo ordine e possono arrivare da 30 a 70 per pianta, con
recettività per due/tre giorni e, se non fecondati, cadono.
• Essi sono favoriti dal fotoperiodo breve, basse intensità
luminose e bassa temperatura;
• Predomina l’eterogamia con impollinazione effettuata dalle
api; senza pronubi gli stigmi ricevono poco polline e quindi si
ha una scarsa fecondazione condizionata però anche dal
fotoperiodo, dalla temperatura, dalla luminosità, ecc..
• Solo il 10-20 % circa dei fiori origina un frutto.
Melone in fioritura: si noti il fiore femminile sul
getto di secondo ordine e i fiori maschili,
all’ascella delle foglie, sullo stelo primario
Fiore maschile
Fiore
femminile
Piantina con normale sviluppo vegetativo a 10 gg. circa dal
trapianto in pieno campo
Dopo evento grandine, con sfrangiamento fogliare: danno lieve.
Piantina con lesione grave a livello del colletto
Piantina gravemente danneggiata
Piantina troncata
Danno precoce grave con troncatura
Piantina morta
Le foto delle singole piantine, viste in precedenza, fanno parte di
questo campo, con stessa epoca di trapianto: si evidenzia, come
esse, a parità di grandine, abbiano subito danni diversi
(reazioni diverse)
GRANDINATA PRECOCE: prima fase di rilevazione
• La presenza di piantine colpite da grandine (o da altro evento
atmosferico…), con sintomatologie diverse, porterà ad una ripresa
vegetativa e, ad una risposta produttiva differente.
• In questa fase è necessario procedere ad una dettagliata
rilevazione preventiva, con:
 verifica piante morte e loro percentuale;
 verifica piante troncate e loro percentuale;
 verifica piante gravemente lesionate e loro percentuale.
 Eventuale verifica di altra tipologia di danno…(mancato attecchimento,
fitopatie, ecc.)
La differenza a cento, rappresenterà la percentuale delle piantine
lievemente danneggiate o illese.
Eccesso di pioggia precoce: prima fase di
rilevazione
In questa fase è necessario procedere ad una dettagliata rilevazione
preventiva, con:
 verifica piante morte e loro percentuale;
 verifica piante con gravi sintomi di asfissia radicale e loro
percentuale.
 Eventuale verifica di altra tipologia di danno…
La differenza a cento, rappresenterà la percentuale delle piantine
lievemente danneggiate o illese.
_ Tenere presente che i sintomi di asfissia radicale non si manifestano
comunque con effetto immediato, quindi detta rilevazione non va eseguita
nell’immediato!
PROCEDURA
• DOPO UN EVENTO PRECOCE, CON PIANTE SENZA FRUTTI
ALLEGATI, LA RIPRESA VEGETATIVA SARA’ IMMEDIATA PER I
DANNI DA GRANDINE, MENTRE PER «ALTRI EVENTI» LA
RIPRESA VEGETATIVA SARA’ CONDIZIONATA DALLA
TIPOLOGIA DEL DANNO STESSO, DALLA NATURA DEL
TERRENO….
• ESSA TUTTAVIA NON SARA’ OMOGENEA O UNIFORME SULL’
APPEZZAMNTEO ASSICURATO, A CAUSA DELLE DIVERSE
TIPOLOGIE DI DANNO (piante morte, con gravi sintomi di
asfissia, altra tipologia).
PROCEDURA
• RISARCIRE IL RITRAPIANTO DELLE PIANTINE?


Sarà
dipende dall’epoca di trapianto, confrontata con la fase del ciclo
vegetativo al momento dell’evento e, al momento del sopralluogo;
dipende dalla ripresa vegetativa dopo l’evento.
comunque
necessario
VERIFICARE SE PREVISTO
CONDIZIONI GENERALI E/O SPECIALI DI ASSICURAZIONE.
DALLE
DANNO GRAVE CON TRONCATURA
pianta troncata «grave»: ripresa
vegetativa…
• L’emissione delle nuove
catene porterà ad una
predominanza della fase
vegetativa rispetto a
quella produttiva, con
abbondante fioritura non
sempre seguita da una
adeguata allegagione.
• Il campo sarà disforme …
Ripresa vegetativa su pianta «non troncata»: più omogenea
rispetto alla pianta troncata, oltre che più immediata.
Diversi stadi vegetativi: come può presentarsi un campo
dopo una grandinata precoce….
Danno intermedio
Pianta troncata
Pianta normale
FASE PREVENTIVA: UTILITA’
• Per tutte le colture erbacee, è utile oltre alla prima
visita subito dopo la ricezione della denuncia di
danno, anche «monitorare» la ripresa vegetativa, la
quale, può essere influenzata oltre che dall’ambiente
pedoclimatico,
anche……«dall’agricoltore»…….(vedi
operazioni colturali, eventi successivi, …..)
• Fermo restando che l’assicurato, deve attuare
comunque tutte le pratiche della buona agricoltura…
PERCHE’ tutta la presentazione che ha preceduto?
Perché in sede di perizia definitiva, il campo «potrebbe»
presentarsi così: «come» individuare, «dove» cercare le
piante morte? Le piante troncate?....
CONFIGURAZIONE DEL DANNO:
 manifestazioni concrete sul prodotto assicurato in
relazione alla fase fenologica sia al momento
dell’evento che al momento del sopralluogo,
 verifica della data di trapianto dichiarata e/o presunta
e, della eventuale scalarità nell’ambito della stessa
partita,
 determinazione del
sesto di impianto e del
conseguente investimento/ettaro, al netto delle tare,
 verifica della produzione potenziale considerando la
fase fenologica attuale.
PROCEDIMENTO
A. esame per singola pianta con il conteggio dei frutti già raccolti,
dei frutti presenti e raccoglibili;
B. peso medio dei frutti raccoglibili;
C. moltiplicando il numero dei frutti raccoglibili per il peso medio,
si ottiene la produzione raccoglibile, verificabile con il supporto
di strumenti di precisione (bilancia);
D. il danno quindi sarà dato dalla differenza tra la quantità
risarcibile e la produzione ottenibile riscontrata.
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ANALISI DEL DANNO
 ESAME di numero limitato di PIANTE TRONCATE
STABILENDONE LA MANCATA PRODUZIONE;
 ESAME di numero limitato di PIANTE SBRANCATE
STABILENDONE LA MANCATA PRODUZIONE;
 ESAME di numero limitato di PIANTE GRAVEMENTE
DANNEGGIATE STABILENDONE LA MANCATA PRODUZIONE;
 ESAME di un limitato numero di PIANTE LIEVEMENTE
DANNEGGIATE STABILENDONE LA MANCATA PRODUZIONE.
EVENTUALI PIANTE ILLESE SERVONO COME CAMPIONE DI
RIFERIMENTO PER LA PRODUZIONE POTENZIALE
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ANALISI DEL DANNO
Il perito in fase definitiva, verificato quanto riportato in preventiva,
effettua un’analisi dettagliata ed analitica delle singole tipologie di danno,
riportandole nelle diverse categorie, come di seguito:
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Quindi:
In fase di perizia definitiva
 verifica della produzione ottenibile ed applicarla alla %
di piante morte;
 verifica della produzione ottenibile ed applicarla alla %
delle piante troncate;
 verifica della produzione ottenibile ed applicarla alla %
piante gravemente lesionate;
 Verifica della produzione ottenibile ed applicarla alla %
delle piante lievemente danneggiate o illese.
GRANDINE MEDIO TARDIVA: panoramica
Danno diretto al frutto ed indiretto all’apparato vegetativo: fase vegetativa sensibile
a qualsiasi evento atmosferico, con presenza di frutti ad inizio maturazione,
pre_allegagione e fioritura in corso…
Particolare: lesione al frutto e lesioni all’apparato vegetativo
(foglie e catene…)
VALUTAZIONE DEL DANNO
• Il frutto in oggetto, con l’evoluzione, fino a
maturazione, della grave e profonda lesione,
potrebbe considerarsi «perso» ai fini della stima
del danno e, come tale rappresenterebbe il
danno di «quantità».
• Qualora la lesione fosse superficiale, tale da non
compromettere l’endocarpo, la valutazione del
danno sarà riferita alla «qualità» e, come tale,
sarà applicata la tabella convenzionale allegata
alle Condizioni Speciali di Assicurazione.
TIPOLOGIE DI DANNO
Un evento atmosferico verificatosi nella fase
intermedia del ciclo vegetativo di una
cucurbitacea, provoca ferite, lesioni o comunque
effetti negativi:
- sull’apparato vegetativo in generale,
- sull’apparato fogliare in particolare, con
riduzione dell’attività fotosintetica,
- su frutti in diversi stadi fisiologici: da frutticino
appena allegato a quello in pre-maturazione.
Colpo di grandine su frutticino, mentre nessuna
evidente/grave lesione sul frutto più grande
Fisiologico abbandono del frutticino.
fenomeno indipendente da eventi calamitosi:
sempre?
Grandine precoce: colpo superficiale su
varietà «retata»
Diversa sintomatologia su due varietà di melone «liscio» e retato.
Forte grandinata con totale defogliazione in fase di pre raccolta
Dettaglio frutti appezzamento precedente
Dettaglio lesione frutto appezzamento precedente
Profondità lesione ed effetti sul mesocarpo
Fisiopatia o Eccesso Pioggia?
Valutare il contesto generale
dell’appezzamento, della
coltura, le condizioni climatiche
ecc.
Osserviamo una varietà
«liscia», soggetta al fenomeno
del cracking…
Metodo di raccolta
Situazione dichiarata: causa siccità...o problema
commerciale?
Situazione dichiarata: causa siccità...o problema
commerciale?
Premesso che trattasi di coltura solamente irrigua,
 Verificare se sono stati superati i parametri per l’operatività della garanzia;
 Verificare il depauperamento fonti irrigue o impomento delle falde
• Verificare epoca di trapianto: quanti giorni di vita ha il prodotto?
• Stadio vegetativo dei meloni, uniformemente maturi (vedasi la presenza
del tunnellino…)
• Numero di meloni presenti per pianta o unità di superficie
• Presenza di meloni già raccolti oppure inizio raccolta imminente?
• Presenza di infestanti nell’interfila
• Ottimo stato vegetativo delle infestanti.
Situazione dichiarata: causa siccità...o problema
commerciale?
SICCITA’
Straordinaria carenza di precipitazioni, pari almeno ad un terzo
rispetto alle medie del periodo di riferimento, calcolato in un
arco temporale di trenta giorni, che comporti l’abbassamento
del contenuto idrico del terreno al di sotto del limite critico di
umidità e/o il depauperamento delle fonti di
approvvigionamento idrico, tale da rendere impossibili anche
l’attuazione di interventi irrigui di soccorso.
COCOMERO
Richiami utili ai fini della perizia
I fiori maschili sono in rapporto di 7:1 rispetto ai fiori femminili,
i quali sono posti all’apice del ramo, «di solito» in
corrispondenza di determinati nodi:
 quinto
 nono
 decimo
 quindicesimo,
oppure sul nodo precedente o seguente.
Presenta una % di allegagione modesta;
La ricettività del fiore femminile è di 21/3 giorni, ma continua.
La T° minima di fioritura è di 20°C
la catena del cocomero…
Forte grandinata su frutti in vari stadi. Cosa facciamo?
Contare e dividere i frutti per stacchi
Nella stima di mancata produzione quali frutti
rientrerebbero nella produzione ottenibile?
• Nella foto si rileva la presenza
di frutti del primo e secondo
scaglione, nonché uno
comunque abbandonato dalla
pianta, indipendentemente
dalla gravità dell’evento
• La conta dei tre frutti
potenzialmente raccoglibili
serve per stimare la
produzione potenziale
dell’impianto e la suddivisione
per scaglioni
Sezione di frutto con colpo interessante il mesocarpo
Tipologie di danno in relazione alla fase vegetativa
- frutto del 1° stacco più grande in fase di maturazione;
- frutto del 2° stacco ancora in fase di accrescimento.
Colpo di sole su cocomero
Scottatura con lieve grandinata e parziale defogliazione
Grandinata che ha azzerato l’apparato vegetativo
Manifestazione di fermentazione a seguito di una lesione
profonda, in prossimità della raccolta
Lesione grave da grandine su frutticino di zucca
Frutticino Distrutto
Danno di Quantità
Violenta grandinata su zucchino
fase intermedia di produzione
Violenta grandinata su zucchino in fase
«intermedia» di produzione
• Come coltura
erbacea, lo zucchino
presenta stacchi
continui di frutti e
rigenerazione di
nuovi….
Violenta grandinata su zucchino in fase
«intermedia» di produzione
• Con la raccolta in
corso, il prodotto
raccolto va calcolato e
portato in detrazione
di capitale??
Procedura relativa alla valutazione del danno
es: coltura di melone
Stima della produzione ottenibile per unità di superficie rapportata alla
produzione potenziale, in caso di danni precoci con morte delle piante e una
ripresa vegetativa molto eterogenea delle piante rigermogliate.
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Piante coltivate in buche (2 piante/buca) con sesto di impianto di cm 220 x cm
140 pari a 3.250 buche ad ettaro (0,32 buche/mq ovvero 0,65 piante/mq), al
netto delle tare dovute alle aree (carraie e capezzagne) di servizio
Produzione assicurata q.li 400;
Produzione mancante per eventi non risarcibili q.li 100;
Analisi effettuata su un campione di 20 piante, pari ad una superficie saggio di
30 mq : frutti commerciabili raccoglibili: n. 50 con peso medio di Kg. 1,400
Produzione dell’area di saggio: Kg 70,00 pari ad una produzione ad ettaro di
Kg 23.000 q.li circa (Q.li 230
Produzione risarcibile/indennizzabile: (400-100) 300 q.li/ha
Produzione persa per la morte delle piante, da preventiva: q.li 30
Totale produzione persa: 70 + 30 = 100 q.li
Danno per perdita di quantità: (q.li 100/300) = 33,33%
Procedura relativa alla valutazione del danno
es: coltura di melone
Al danno di quantità come sopra determinato verrà aggiunto, se
previsto, il danno di qualità, ottenuto convenzionalmente mediante
l’applicazione sul prodotto residuo.
Il danno di qualità sarà determinato mediante l’uso di coefficienti
indicati nelle tabelle riportate nelle Condizioni
Speciali di
Assicurazione.
Esempio: Danno di qualità pari a 20%
• Residuo : (100 – 23,33% danno di quantità) = 76,67 %
20 * 0,7667 = 15,33 % danno di qualità
Danno complessivo: 23,33 % + 15,33 % = 38,66 %
Stima della produzione ottenibile per unità di superficie rapportata a quella
potenziale, in caso di danni precoci assicurati ad esempio da eccesso di pioggia
(o sbalzo termico) con aborti o mancata fecondazione o abbandono di giovani frutti.
• Piante coltivate in buche (2 piante/buca) con sesto di impianto di
cm 220 x cm 140 pari a 3.250 buche ad ettaro (0,325 buche/mq o 0,65
piante/mq), al netto delle tare dovute alle aree (carraie e capezzagne) di
servizio;
• Produzione assicurata q.li 400, coincidente con la produzione risarcibile;
• Analisi effettuata su un campione di 20 piante, pari ad una superficie di
saggio di 30 mq.;
• Frutti commerciabili raccoglibili: n° 50 con peso medio di Kg 1,400;
• Produzione dell’area di saggio: Kg 70, pari ad una produzione ad ettaro di
230 q.li circa;
• Produzione potenziale: 400 q.li/ha = produzione risarcibile/indennizzabile
• Produzione persa: 400 q.li - 230 q.li = 170 q.li
• Danno di quantità : 42,50% (170/400)
Grazie per
l’attenzione
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