techno scope

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techno scope
techno
scope
2/05
«Acqua, tu non hai né gusto,
né colore, né aroma, non si
può definirti, ti si apprezza
senza conoscerti. Non sei
necessaria alla vita: sei la
vita. Ci invadi di un piacere
che non si spiega con i sensi.
Con te ritornano in noi tutti
i poteri ai quali avevamo
rinunciato. Per la tua grazia
si aprono in noi tutte le sorgenti prosciugate del nostro
cuore. Tu sei la più grande
ricchezza che ci sia al mondo, sei anche la più delicata,
tu così pura nel ventre della
Terra. Non accetti mescolanze, non sopporti alterazioni,
sei una divinità ombrosa ...,
ma infondi in noi una felicità
infinitamente semplice».
Antoine de Saint-Exupéry
Sviluppo sostenibile
richiede lungimiranza
La protezione delle acque vista attraverso il technoscope *
a cura di Joan S. Davis
popolazione. Queste osservazioni sono state messe in relazione con
la presenza di certi composti chimici nell'acqua (www.fischnetz.ch).
Dr. Joan S. Davis, chimica. Dal
1999 collaboratrice scientifica
all’EAWAG (Istituto federale per
l’approvvigionamento, la depurazione e la protezione dell’acqua) e
docente (ETH, università di Zurigo
e Basilea).
Sommario di
questo numero
• La protezione delle
acque vista attraverso il
«technoscope»
• Troppa acqua nel
deserto del Sahara !
• Sviluppo sostenibile:
anche le imprese si
impegnano
• Esperienze con l’acqua
• Un giorno nella vita di
Mariska Ronteltap
• Musei, Links
* technoscope : istrumento d’osservazione orientato sulla tecnica
Lo sviluppo e l'utilizzazione della tecnica hanno contribuito in
modo notevole alla protezione delle acque. Il successo si è notato in modo particolare durante gli ultimi decenni : le stazioni di
depurazione hanno fatto praticamente sparire la schiuma dai
corsi d’acqua e hanno ridotto la proliferazione delle alghe nei
laghi.
Purtroppo non solo la protezione delle acque ha fatto dei progressi. Nuove sostanze chimiche sono state immesse nell'acqua ed i loro
effetti pericolosi sono stati ignorati per parecchio tempo. I problemi causati da queste sostanze non sono stati subito riconosciuti,
in quanto non provocavano ad esempio schiuma e non facevano
aumentare le alghe .
La protezione delle acque si vede confrontata costantemente a nuove sfide. Ultimamente ad esempio si sono potute notare delle mutazioni fisiche in certi pesci, come pure una diminuzione della loro
Sorge quindi spontanea la domanda: queste sostanze presenti nell'acqua agiscono anche su di noi, esseri umani ?
Ci chiediamo come possiamo far diminuire al massimo e nel modo più
efficace possibile la presenza di queste sostanze nei nostri fiumi e
nei nostri laghi.
Dal lato puramente tecnico, visto cioè attraverso il technoscope *,
ciò sembrerebbe possibile. Purtroppo, guardando da più vicino, queste sostanze agiscono anche in minime concentrazioni. Il problema
è complicato dal fatto che arrivano direttamente nella falda freatica
attraverso i laghi e i fiumi provenienti dalle superfici agricole. Se in
questo caso la tecnica è impotente, che cosa possiamo fare d’altro?
Risalire alla causa del problema, che però non si trova nell'ottica del
technoscope*, ci può aiutare. È sicuramente più facile evitare di inquinare l'ambiente naturale, piuttosto che di tentare di riparare i danni.
Il ricercatore deve quindi riflettere e cercare di guardare oltre la punta del proprio naso. La soluzione ai problemi, a prima vista tecnici,
si trova talvolta al di fuori delle soluzioni tecniche. È dunque necessario cercare altre vie. Le domande che bisogna porsi sono: “Come si
potrebbe diminuire l'utilizzazione delle sostanze nocive?” oppure
“Come impedire alle sostanze nocive di giungere nell'acqua?” . A
pagina 5 troverete un esempio di una soluzione di questo tipo.
Nella protezione delle acque, come pure in molti altri campi, le soluzioni tecniche sono notevoli, ma è pur sempre preferibile anticipare
i problemi. Affinché funzioni è necessario guardare attraverso il technoscope*, ma anche al di là di questo.
Das Technikmagazin für Junge und Junggebliebene
La rivista tecnica per giovani e per coloro che lo sono ancora
www.satw.ch/technoscope
Troppa acqua nel
deserto del Sahara !
Sembra stupefacente, ma è proprio il problema al quale è
confrontato la città di Ouargla nel Sahara algerino. In
questa regione, dove cadono solo 60 mm d’acqua all’anno,
(contro gli 850 mm a Losanna), le fogne debordano e
l'acqua fa marcire le radici delle palme minacciando i
raccolti di datteri.
Ma da dove viene tutta quest’acqua ? Per comprendere il problema bisogna tornare indietro di parecchi secoli. All'epoca
bastava scavare un poco e l’acqua sgorgava spontaneamente
dal suolo! Si parlava allora di falda freatica artesiana *. Questi tipi di fontane naturali erano possibili grazie alla posizione
geografica della città, che si trova in fondo a un grande catino geologico. Questo fenomeno aveva permesso lo sviluppo di
palme da datteri attorno alla città. L'acqua era utilizzata dagli
abitanti per irrigare le culture e per i bisogni domestici, poi
tornava nel suolo e raggiungeva la falda freatica. C'era allora
un equilibrio tra l’acqua utilizzata ed il suo riassorbimento nel
suolo.
Da una cinquantina d’anni la città si è molto sviluppata, oggi
conta circa 300'000 abitanti, e il bisogno d’acqua è aumentato. Gli abitanti si sono messi a scavare più profondamente nel
suolo (fino a 200 m di profondità) per trovare più acqua. Ma
tutta l'acqua consumata deve defluire da qualche parte. E’ evidente che, in un deserto dove la temperatura può superare i
50°C, una parte dell'acqua evapora. Ma ne resta tanta e il suolo
non ne lascia filtrare molta. Così il catino nel quale si trova la
città sta riempiendosi pericolosamente, minacciando le colture e
la salute degli abitanti. E’ il colmo per una città nel deserto!
Non c’è una soluzione miracolosa, ma il governo algerino è
deciso a reagire per invertire questa spirale. L'ufficio losannese
Bonnard e Gardel è stato incaricato di trovare una soluzione a
questo problema. Un folto gruppo di ingegneri si è messo al
lavoro per uscire da questo cerchio diabolico: ingegneri in idrogeologia, ingegneri agronomi, ingegneri del genio rurale e civile
e anche chimici.
La città di Ouargla si trova
sulle prime pianure del
Sahara algerino
I primi provvedimenti dovranno migliorare la rete di distribuzione dell'acqua. Essa è un vero colapasta: infatti per ogni dieci
litri captati ai rubinetti ne arrivano solo cinque. Il resto si perde
nel sottosuolo e contribuisce all’innalzamento della falda. La
stessa constatazione vale anche per le acque consumate (le
fogne), e ciò è ancora meno piacevole...
Queste fogne dovranno essere condotte a una stazione di depurazione, la cui costruzione fa parte del progetto. L'acqua viene depurata da un procedimento di “lagunaggio” prima di
essere riversata in parte nei palmeti per l’irrigazione, risparmiando così acqua fossile.
Anche il drenaggio dei palmeti deve essere migliorato: tutta
l'acqua che non viene assorbita dalle palme deve essere ricuperata da tubi di drenaggio e condotta verso una stazione di
pompaggio. Là, le pompe spingono le acque di drenaggio,
come pure quelle provenienti dalla stazione di depurazione, in
un canale lungo una quarantina di chilometri. Così, l'acqua non
stagnerà più sul fondo del catino geologico di Ouargla.
L'impresa Bonnard e Gardel è abituata a realizzare questo
genere di progetti, che implicano una visione a lungo termine
e la collaborazione di parecchi mestieri differenti. Questa
impresa è stata scelta dal governo algerino per affrontare il
problema e trovare soluzioni. In seguito, il governo deciderà
quali imprese realizzeranno i lavori, che non si concluderanno
certamente prima del 2015. La città si sviluppa, ma pensando
all'avvenire. Questo è ciò che si
chiama sviluppo sostenibile.
*si chiama falda artesiana
una falda acquifera sotto
pressione ricoperta da uno
strato impermeabile. Si chiama
falda freatica una falda
acquifera non ricoperta da
uno strato impermeabile.
La città è posta sul fondo di
un avvallamento e attorniata
da colline. Questa posizione
geografica e il terreno
impermeabile provocano una
stagnazione dell’acqua.
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La rete di smaltimento dell’acqua non basta per portare via
l’acqua di irrigazione dei palmeti. Gran parte dell’acqua
proviene anche dalle fontane
di acqua potabile.
www.satw.ch/technoscope
Sviluppo sostenibile:
Anche le imprese
si impegnano
Intervista al dr. Claus Conzelmann, direttore del dipartimento per la sicurezza del lavoro, della protezione della
salute e dell’ambiente del gruppo Nestlé.
L'acqua è un bene prezioso, ma l’approvvigionamento di
acqua potabile della popolazione mondiale non è assicurato, né oggi né per il futuro. Quali tecniche potrebbero
essere utilizzate per assicurare la presenza in quantità
sufficiente d’acqua di qualità ottimale, che possa servire
come acqua potabile e come materia prima per l’agricoltura e l’industria ?
Nel corso dei prossimi decenni, la messa a disposizione di
acqua potabile igienicamente accettabile sarà la più grande
sfida che dovrà affrontare la popolazione mondiale in
costante crescita. Malgrado in questo campo le soluzioni
tecniche innovative giochino un ruolo sempre più importante,
ognuno deve fare uno sforzo per rispettare questa risorsa
rara che è l’acqua. La migliore protezione delle nostre riserve
d’acqua è quella di consumarne meno. Infatti quella che non
viene utilizzata non deve essere né estratta, nè trasportata
nè depurata.
Nei circa 500 stabilimenti di produzione Nestlé in tutto il
mondo puntiamo perciò, già da molti anni, su misure volte
al risparmio d’acqua. Nel corso degli ultimi cinque anni
l’utilizzazione specifica di acqua nei nostri stabilimenti è
diminuito del 37%.
Noi puntiamo anche costantemente sulla formazione e sulla
sensibilizzazione dei nostri collaboratori ed investiamo in
tecnologie che permettono di risparmiare acqua. Nella nostra
fabbrica tailandese di Nescafé , per esempio, i nostri ingegneri hanno sviluppato un metodo di trattamento in più fasi
dell’acqua salata, che funziona secondo il principio dell'osmosi inversa.
La commissione mondiale Ambiente e sviluppo ha definito lo sviluppo sostenibile (Sustainability): «Sustainable development meets the needs of the present
without compromising the ability of future generations
to meet their own needs.»
Uno sviluppo è sostenibile se corrisponde alle esigenze
della generazione attuale, senza compromettere le esigenze delle generazioni future ( vedi sito www.fis.unipr.it/
sustain )
Ci può citare un esempio concreto ?
Un esempio attuale è il nostro stabilimento Maggi in Marocco,
nelle vicinanze di Casablanca. Nestlé è l'unica impresa industriale in tutta la provincia che utilizza un impianto di depurazione di acque usate.
Collaboriamo anche con enti umanitari internazionali, come
l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.
L’anno scorso in Etiopia degli ingegneri e dei geologi della
nostra acqua minerale Vittel hanno messo a disposizione le
loro conoscenze per aiutare a costruire un sistema d’approvvigionamento d’acqua. Questo progetto ha permesso a circa
210000 profughi, vittime della guerra civile, di avere accesso
all’acqua potabile.
Nestlé è attiva in numerosi paesi. Come si impegna l’impresa affinché le possibilità tecniche impiegate sul posto
possano essere utilizzate e sviluppate per il bene delle persone residenti in quelle regioni ?
Quando sul posto non ci sono istallazioni di depurazione delle
acque, Nestlé costruisce e utilizza stazioni di depurazione
proprie, impiegando le tecniche più moderne. Ogni anno
noi investiamo circa 20 milioni di franchi per la costruzione
e lo sviluppo di queste installazioni. Contribuiamo quindi
non solo a un bilancio ambientale più neutro possibile, ma
siamo spesso dei precursori in quelle regioni o in quei paesi
nei quali gli impianti di trattamento dell’acqua non ci sono
ancora o non funzionano ancora come in Svizzera. La
formazione di specialisti sul posto, che significa un trasferimento di tecnologia, è un contributo importante allo sviluppo di questi paesi.
Osmosi inversa
L'osmosi inversa è un metodo di trattamento fisico dell’acqua. Vengono utilizzate delle membrane che sono permeabili solo da un lato e che funzionano quindi come filtri
a livello molecolare. Se a una soluzione acquosa si applica una pressione più alta della pressione osmotica, la membrana ferma la maggior parte dei sali, dei batteri e di
altre sostanze (ad esempio pesticidi). La membrana lascia passare l’acqua pura. L’osmosi inversa è utilizzata per dissalare l’acqua marina e salmastra o per il trattamento dell’acqua a tenore salino alto, per esempio l’acqua usata nell’industria tessile o nei
processi di galvanizzazione (industria metallurgica).
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www.satw.ch/technoscope
La pagina interattiva
A te il gioco!
Cioccolato da vincere ! 10 premi
di 50 franchi di cioccolato
SMS & WIN!
Invia la soluzione (caselle grige) per SMS al numero
0792810162 prima del 16 settembre 2005. Saranno estratti a
sorte dieci vincitori.
1
2
1. Lo è l’acqua del mare
2. scorre verso il mare
3. vi sgorga l’acqua
4. 1 dm3 d’acqua
5. l’acqua aeriforme
6. l’ O di H2O
7. organizzazione mondiale che ha decretato il decennio dell’acqua
8. grande deserto africano
9. si fa entrando nell’acqua
10. lago della Siberia che contiene il 10% dell’acqua potabile mondiale
11. nascondono il sole
12. l’acqua solida
13. vi vanno ad abbeverarsi le mucche
14. giocare in inglese
3
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Tensione superficiale
E’ possibile aggiungere ancora qualcosa in un bicchiere pieno
raso d’acqua senza che essa debordi ? Prova con alcune monete
e un bicchiere pieno raso d’acqua. Lascia cadere delicatamente
le monete, una dopo l’altra, nel bicchiere e osserva attentamente come si muove il livello dell’acqua. Prima che l'acqua
trabocchi essa forma una piccola montagna d’acqua un po’
più alta del bordo del bicchiere. Le molecole d’acqua (H2O) si
attirano reciprocamente. E’ per questo motivo che esse, a causa
della tensione superficiale, formano una specie di pellicola alla superficie. Grazie a questo
effetto le mosche e le libellule possono camminare sulla superficie dell’acqua.
L’acqua docile
Per questa esperienza hai
bisogno di un pettine di
materia sintetica e di un
indumento di lana. Apri un
rubinetto lasciando scendere
un filo d’acqua. Strofina il
pettine contro l’indumento di
lana e avvicinalo al filo
d’acqua. Come per miracolo il filo d’acqua si piega verso il
pettine. Durante lo strofinamento delle piccolissime particelle, chiamate elettroni, passano dal pettine al tessuto. Si
dice allora che il pettine ha una carica elettrica positiva. I
corpi carichi in questo modo attirano i corpi la cui carica è
neutra o negativa. Osserva cosa capita se il pettine entra
in contatto con l’acqua. Questa esperienza funziona anche
con un cucchiaio di plastica o un palloncino gonfiato.
L’immagine misteriosa
a) l’occhio sinistro di una mosca
Esperienze
b)una pastiglia alla menta
c) un’alga d’acqua dolce
d)un preservativo
Come ottenere dell’acqua dolce dall’acqua salata
Riempi un’insalatiera con acqua salata e piazza un bicchiere
vuoto al suo centro. Metti l’insalatiera e il bicchiere, coperti
da una carta trasparente, al sole. Poni un sasso sulla carta
trasparente sopra il bicchiere, in modo che il punto più
basso della carta venga a trovarsi in corrispondenza del
bicchiere. L’acqua che si trova nell’insalatiera evapora e si
deposita sulla parte inferiore della carta trasparente. Le
goccioline d’acqua dolce scivolano lungo la carta e finiscono nel bicchiere. Il sale resta nell’insalatiera.
Un gioco per tutti coloro che
amano il mare, la navigazione, la ricerca e l’avventura.
Per il gioco necessitano un
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Enigma
certo tempo, un interesse www.lighthouse-foundaper le scoperte tecniche e tion.org/lighthouse-founda
scientifiche e un po’ di tion.org/artikel2/game.php
conoscenze del tedesco.
www.satw.ch/technoscope
Ecco
perché
Come si può ottenere
urina pura come
materia prima
Un giorno nella vita di
Mariska Ronteltap
Aperta, comunicativa, bionda con gli occhi azzurri – è così
che si presenta una olandese. Con la giovinezza dei suoi
28 anni si stenta a credere che l’anno prossimo prevede di
terminare il lavoro di dottorato. Il suo entusiasmo è evidente quando comincia a raccontare come si svolge la sua
giornata di lavoro all’EAWAG. La giornata tipica praticamente non esiste, essendo il suo lavoro molto variato. Fiera, racconta del progetto di ricerca NOVAQUATIS al quale
collabora. Si tratta di un progetto trasversale in quanto
vi partecipano diversi dipartimenti dell’EAWAG: la separazione dell’urina. Lo scopo è quello di ottimizzare la protezione delle acque a livello degli alimenti e dei microinquinanti e di chiudere la catena alimentare.
Le ricerche di Mariska vanno alla scoperta di come possono precipitare, nel modo più efficace e vantaggioso possibile, i fosfati nell’urina. La precipitazione è la cristallizzazione di un corpo insolubile in un liquido. Nel mondo intero
durante la produzione dei fosfati, usati come fertilizzanti,
l’ambiente viene fortemente caricato. All’altro capo del ciclo
è necessario eliminare i fosfati dall’acqua, processo che
necessita molta energia e molti soldi. L’idea di chiudere
questo ciclo è quindi semplice e geniale. Si fanno precipitare i fosfati direttamente dall’urina e si usano subito come
fertilizzanti. Maggiori informazioni si trovano sul sito
www.novaquatis.eawag.ch.
Di solito Mariska inizia il giorno lavorativo nel proprio ufficio al computer. Cerca nella letteratura specializzata risultati di studi o teorie che potrebbero interessare il suo progetto. Il pomeriggio la si incontra spesso nel laboratorio. Ha
costruito personalmente le apparecchiature, di cui aveva
bisogno per la propria ricerca, che funzionano giorno e notte. Cambiando la regolazione delle apparecchiature Mariska
ottiene nuovi risultati che deve poi valutare e interpretare.
Osserva, misura, analizza dei campioni al microscopio, calcola e redige rapporti. A tutto ciò si aggiungono gli importanti scambi con gli specialisti dell’EAWAG e i colleghi dell’ETH. Mariska presenta volentieri il suo lavoro a gruppi di
persone in quanto le discussioni che seguono le permettono di raccogliere nuovi impulsi. “ Lavorare con dell’urina
come materia prima ? “ è una domanda che le viene posta
sovente con un sorrisetto. ”Certo, l’odore non è gradevole,
ma ci si protegge. E’ veramente necessario cercare nuove vie
in materia di depurazione delle acque luride”.
Tre anni fa, quando Mariska venne in Svizzera, sapeva poco
il tedesco. L’EAWAG gode di una fama internazionale per le
sue ricerche nel campo dell’acqua. Già da studente Mariska
sognava di arrivarci un giorno. Colse l’occasione durante un
congresso al quale partecipava come oratore l’ex direttore
dell’EAWAG. In un quarto d’ora raccolse tutto il suo coraggio e si rivolse al professor Zehnder, il quale poi le avrebbe
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Mariska Ronteltap in ihrem
Labor vor einem selbst gebauten
Reaktor
spianato la strada. Oggi Mariska parla perfettamente il tedesco ed è integrata nell’EAWAG. Apprezza molto l’atmosfera che
regna nell’istituto. Non esiste un controllo del tempo di
lavoro ed è libera di organizzarsi come vuole, la motivazione resta il motore essenziale. Mariska apprezza in modo particolare il mercoledì sera, quando i dottorandi si incontrano
a turno nei rispettivi appartamenti per la cena. Ogni volta
uno di loro presenta lo stato dei propri lavori e illustra un
tema di sua scelta. “ E’ un po’ la mia famiglia “ dice Mariska “
ho appreso molto da quando sono in Svizzera, non solo nel
campo scientifico, ma anche a livello del mio sviluppo personale. Ho imparato a mettermi in questione e a impormi.
Ho migliorato le mie competenze sociali e oggi reagisco molto
meglio alla critica”.
Mariska non sa ancora cosa farà, una volta terminata la sua
tesi di dottorato: restare qui, tornare in Olanda o andare
altrove dove è possibile utilizzare le proprie conoscenze in
materia di trattamento delle acque usate, nella ricerca, nell’insegnamento o nell’industria. Mariska è aperta , e questa
è una premessa ideale per una carriera soddisfacente e ricca.
Per i lavori di ricerca
che implicano dell’urina
– e quando i fosfati, i
medicamenti, gli ormoni
e altre sostanze devono
essere precipitati in
grandi quantità – si
dovrebbe poter separare
l’urina dalle feci. Come
ci si potrebbe arrivare
in modo semplice e pratico? Per questo scopo
sono state prodotte delle vaschette speciali da
gabinetto con due
scompartimenti. L’urina
viene raccolta in un serbatoio particolare.
Diversi gabinetti NoMix sono
oggi disponibili sul mercato:
ecco un modello di gabinetto
NoMix bipartito (foto Yvonne Lehnhard 2003)
Sito internet di Mariska Ronteltap : www.eawag.ch/~rontelma
Informazioni supplementari sull’EAWAG : www.eawag.ch
Biografia
dal 2001
2000–2002
1999
1998–1999
1997–1998
1994–1999
dottoranda all’EAWAG
consulente nel campo della depurazione delle
acque industriali
studi all’università della British Columbia a
Vancouver in Canadà
progetto di ricerca: assorbimento e degradazione
nel sistema Biofix
progetto di ricerca: caratterizzazione di un nuovo
tipo di batteri che riducono i solfati
studio di scienze ambientali all’università di
Wageningen in Olanda
www.satw.ch/technoscope
Agenda
alimentarium
L’Alimentarium è un grande museo dell’alimentazione che si
trova a Vevey , sul Quai Perdonnet del lago Lemano. Dall’ 11
marzo 2005 all’8 gennaio 2006 c’è un’esposizione temporanea “l’eau à la bouche ” che presenta in modo molto interessante diversi temi sull’acqua: il gusto, le forme, il colore,
la forza, il prezzo, il movimento. I visitatori possono vedere
che forme assume nei diversi generi alimentari e che ruolo
ha nel nostro corpo. Viene posta la questione su cosa si
intende per acqua pura e sana. Viene anche illustrato come
è distribuita l’acqua potabile nel mondo e come essa circola
nelle cellule, nel nostro corpo, nei tubi e nelle reti di distribuzione. In generale viene presentato il ciclo dell’acqua.
Maggiori informazioni sul sito www.alimentarium.ch
Visite a centrali idroelettriche
Per rendersi conto come l’energia dell’acqua che scorre
viene trasformata in energia
elettrica conviene visitare
una diga e una centrale
idroelettrica della valle Maggia, della valle di Blenio o
della Verzasca. Informazioni
per possibili visite si trovano
sul sito www.elettricita.ch
situazione idrica mondiale,
impianti idroelettrici.
Technorama a Winterthur
Sulle tracce dei fenomeni:
esperienze con i propri sensi.
Ci sono circa 500 esperienze
interattive in diversi campi:
visione nello spazio, meccanica, magnetismo, automazione, percezione, magia della matematica, acqua natura
e caos, luce e visione. Maggiori informazioni sul sito
www.technorama.ch
Alcuni links
interessanti in
italiano
www.umwelt-schweiz/
buwal/it/info
sullo sviluppo sostenibile
www.unive.it/miche/cicli
_ecosis
sui cicli nell’ecosistema in
particolare il ciclo dell’acqua
www.unesco.org/bpi/wwd
r/World_Water_Report_ex
sum_ger.pdf
Da questo sito si può scaricare la proclamazione dell’ONU sul
decennio dell’acqua in 5 lingue diverse.
Informazioni della SATW
L’Accademia svizzera delle
scienze tecniche assegna
per la prima volta un premio ai giovani intitolato
«Cavaliere della comunicazione» Il premio è dotato
di 10000 franchi e premia
lavori che contribuiscono a
diminuire il divario fra
utenti e non utenti delle
tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Maggiori dettagli si
trovano sul sito www.
comknight.ch.
Ringraziamo:
Vevey
und
Influenza del telefono mobile sulla struttura delle gocce
d’acqua
1. Dell’acqua è stata esposta durante due minuti al campo elettromagnetico di un telefonino portatile. Singole
gocce sono state poste su un vetrino, lasciate seccare a
temperatura ambiente e poi osservate al microscopio.
2. Ein Handy wurde 2 Minuten an den Kopf gehalten,
vorher und nachher wurden Speichelproben entnommen.
MM. Jean-Daniel
Marchand et Yvan
Martignago du
bureau d'étude Bonnard &
Gardel, Lausanne.
Impressum
www.satw.ch/technoscope
Indirizzo di contatto
[email protected]
Concetto e redazione
Regula Zellweger, Senarclens,
Leu + Partner AG, Zürich;
Romain Roduit, www.espacedes-inventions.ch, Lausanne;
dr. Gabriel Minder, SATW
Foto 1a e 1b acqua del lago
Bodamico prima e dopo l’esposizione, foto 2a e 2b saliva prima
e dopo l’esposizione
Quelle: Bernd Kröplin da “Welt
in Tropfen” Gutesbuchverlag ISD,
università di Stoccarda 2001
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pagina 6
Soluzione dell’enigma della pagina 4: La risposta
giusta è la c): si tratta di
diatomee, una numerosa
classe di alghe unicellulari
microscopiche che vivono
isolate o riunite in colonie in
acque dolci o marine. Sono
munite di un caratteristico
guscio siliceo. Servono come
bio-indicatori in quanto si trovano in tutti i corsi d’acqua
e durante tutto l’anno. Sono pure note le loro reazioni ai
cambiamenti ambientali e quindi dalla loro analisi si
ottengono risultati attendibili.
Collaborazione redazionale
Jean-Pierre Weibel, SATW
Giovanni Zamboni, SATW
(responsabile per la versione
italiana)
Composizione
VISUM visuelle umrisse
gmbh, Bern
Stampa
Egger AG, Frutigen
Abbonamenti e ordinazione
di copie
[email protected]
Accademia svizzera delle
scienze tecniche, casella postale,8023 Zurigo
tel 044 2265011