Cambiamenti Climatici
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Cambiamenti Climatici
Cambiamenti climatici, le fonti e l’uso dei dati meteo 1 D.ssa Marina Baldi, CNR-Ibimet Tempo & Clima Tempo è lo stato fisico dell'atmosfera osservato nello spazio-tempo. Clima è la funzione di distribuzione della probabilità di attuazione del Tempo. Le domande alle quali rispondere sono molte e complesse: - Come sta cambiando il clima? - Quali gli scenari climatici futuri? - Quale l’impatto dei CC sul settore agricolo? - Quali le possibili risposte? Cambiamenti Climatici Il clima del nostro pianeta è un sistema complesso, in continua evoluzione sin dalla origine della Terra a causa di fenomeni naturali. Le fluttuazioni di temperatura e precipitazioni avute nel corso della storia ne sono le conseguenze tangibili (glaciazioni, Mediaeval Warm Period: MWP, Little Ice Age: LIA). Vi sono tuttavia evidenze scientifiche che il cambiamento climatico recente sia dovuto anche ad altre cause, legate alle attività antropiche, quale l’emissione di gas ad effetto serra. Cambiamenti climatici recenti La temperatura superficiale globale negli ultimi 30 anni è aumentata di 0,2 °C per decennio, con un tasso di crescita simile a quello previsto già nel 1980 ipotizzando una variazione dei GHG (Hansen et al, PNAS 2006). I 12 anni più caldi a livello planetario dal 1880 ad oggi si sono avuti fra il 1990 e il 2005. E’ oggi accertato che l’aumento della temperatura ha ripercussioni su molteplici settori: la criosfera, il ciclo idrologico (disponibilità di acqua), le zone costiere, i sistemi biologici marini, di "acqua dolce“ e terrestri, l'agricoltura e le foreste, la salute umana, i settori socio-economici (turismo, energia, ecc...) (Rosenzweig, 2007). Impatto dei cambiamenti climatici recenti L’aumento di temperatura negli ultimi 30 anni del XX secolo ha influenzato sia il mondo animale che vegetale con segnali importanti sulla fenologia, la tipologia e la distribuzione delle specie, la composizione e la dinamica delle comunità (Walther et al, 2002). I CC modificano, spesso in senso negativo, il funzionamento degli ecosistemi: le foreste europee (a diverse latitudini) sono sottoposte a stress climatici e non solo le variazioni del clima medio, ma anche e soprattutto gli eventi climatici estremi (siccità prolungata, alluvioni, piogge torrenziali) hanno ripercussioni sugli ecosistemi e sul mondo animale (Lindner et al, 2010). Segni di cambiamento climatico in Italia Valori Medi • Innalzamento della temperatura media annuale • Spostamento e durata delle stagioni • Diminuzione delle precipitazioni primaverili ed estive, ma anche invernali Estremi • Aumento dei periodi siccitosi estivi • Prolungata siccità invernale • Aumento delle gelate tardive • Aumento delle ondate di calore primaverili ed estive • Aumento delle precipitazioni intense autunnali Anomalia di Temperatura Serie temporali delle anomalie di temperatura media globale e in Italia, rispetto al periodo di riferimento 1961-1990. Fonti: ISPRA e NCDC/NOAA. Summer (JJA) Temperature Anomalies (base 1971-2000) Anomalia Estate 1961-2007 (base 1971-2000) (Baldi et al.) 4.0 Po Valley North East North West Central Italy South East South West 3.0 2.0 1.0 0.0 -1.0 -2.0 20 05 20 03 20 01 19 99 19 97 19 95 19 93 19 91 19 89 19 87 19 85 19 83 19 81 19 79 19 77 19 75 19 73 19 71 19 69 19 67 19 65 19 63 19 61 -3.0 Gli indici climatici indicano un aumento a scala nazionale nella distribuzione delle temperature e dei suoi estremi sul periodo esaminato (44 anni: 1961-2004): Aumento medio di 12.3 di giorni “estivi” Aumento medio di 12.4 di notti “tropicali” (maggiore lungo le coste) Diminuzione delle gelate (bassa significatività) Non si notano grandi differenze fra Nord, Centro e Sud la tendenza all’aumento dipende da caratteristiche climatiche a grande scala, indipendenti dalla scala locale (Fonte: Toreti & Desiato, 2006) Variazione della Temperatura in Italia Temperatura[°C] Andamento Temperatura Media Italia 23 22 21 20 19 18 17 16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 19611990 19712000 19762005 Jan Feb Mar Apr Maj Jun Jul Mese Aug Sep Oct Nov Dec Temperatura media mensile (Baldi et al) Numero medio di notti tropicali (Tmin>20°C) Numero medio annuale di giorni con gelo (19612011) (ISPRA) Numero medio di giorni estivi (Tmax>25°C) heat days [%] Distribuzione delle ondate di calore estive (%) 1951-2000 (Baldi et al) 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 1 9 5 1 -6 0 1 9 6 1 -7 0 1 9 7 1 -8 0 1 9 8 1 -9 0 1 9 9 1 -0 0 intensità media delle onde di calore (HWI) 90 80 heat events [%] 70 60 50 40 30 20 10 0 1 9 5 1 -6 0 1 9 6 1 -7 0 1 9 7 1 -8 0 1 9 8 1 -9 0 1 9 9 1 -0 0 Giu durata media delle onde di calore (HWL) Fonte: ISPRA Lug Ago Set Il numero più elevato di eventi si rileva in Giugno e Agosto Anomalia della precipitazione media annuale nelle macro-aree climatiche italiane (1961-2007) (base: 1961-1990) Anomalia della Precipitazione media annuale (base 1961-1990) 50 y = -0.1288x + 2.4638 40 R2 = 0.0348 Centro 30 Nord Est Nord Ovest 10 Pianura Padana Sud Est 0 Sud Ovest -10 Italia -20 Lineare (Italia) -30 05 03 20 01 20 99 20 19 97 95 19 19 93 19 91 19 89 19 87 19 85 19 83 19 81 79 19 77 19 75 19 73 19 19 71 19 69 19 67 19 65 19 63 19 61 -40 19 °C 20 Anno Si notano il picco nel 2002 (agosto-settembre) e nel 2004 (ottobre-novembre nel sud Italia) SDII Intensità media di pioggia RR1 Numero totale di giorni piovosi RX1day PRP giornaliera massima mensile RX1day (mm) – Autunno 1971-2000 1981-1990 1991-2000 2001-2009 NE NW P.Pad Centro SW SE 271 202 197 258 128 192 200 200 197 258 128 119 271 202 103 224 101 192 297 207 233 126 260 225 Italia 271 258 271 297 Regioni climatiche omogenee Indice RR1 nelle sei aree climatiche - Autunno 30 5.0 4.5 Aut 71-00 4.0 Aut 81-90 25 3.5 Aut 91-00 3.0 Aut 01-09 2.5 2.0 1.5 1.0 numero di giorni mm di pioggia per giorno piovoso Indice SDII stagionale nelle sei aree climatiche - Autunno 20 Aut 71-00 Aut 81-90 15 Aut 91-00 Aut 01-09 10 5 0.5 0 0.0 Area 1 Area 2 Area 3 Area 4 Area 5 Area 6 Area 1 Area 2 Area 3 Area 4 Area 5 Area 6 Italia Mappatura della pericolosità per eventi estremi Superamento annuo della soglia di precipitazione 10mm 40 numero di giorni / anno Frequenza di superamento delle soglie di precipitazione prefissate per ciascuna stazione 35 30 1971-2000 25 1971-1980 20 1981-1990 15 1991-2000 10 5 0 Regione 1 Algoritmo geostatistico applicato ad un Modello Digitale del terreno Determinazione, per ciascun comune, della frequenza di superamento delle soglie di precipitazione prefissate Regione 2 Regione 3 Regione 4 Regione 5 Regione 6 Mappatura della pericolosità per eventi estremi Frequenza delle grandinate a scala comunale Frequenza del vento per classi di intensità a scala comunale Proiezioni climatiche Inverno Estate Temperatura a 2m Precipitazioni Proiezioni climatiche Variazione degli eventi estremi: Variazione dei giorni estremamente caldi nel periodo 20212050 rispetto al 1961-1990 (Scenario A1B) Da: “Regional Assessment on Climate Change in the Mediterranean” (RACCM), CIRCE Final Report (2011), in press. Impatto dei cambiamenti climatici sul settore agricolo I modelli di simulazione colturale oggi ci mostrano che: • Ad una crescita della temperatura media segue una graduale riduzione della resa finale della coltura ed in particolare dei cereali • L’incremento delle temperature determina una contrazione del ciclo di produzione che può variare da 2.5 a 12 giorni • Gli impatti sono maggiori per temperature progressivamente crescenti e condizioni sempre più siccitose • Poiché si basano solo sulla temperatura, la riduzione delle precipitazioni non sembra avere un effetto significativo nel modificare il calendario delle date della fase di fioritura Source: Orlandini et al, 2009; Eitzinger et al, 2009; Christensen et al, 2012; and many others…. Inizio della primavera Inizio della stagione vegetativa anticipato (JD with mean T > 10 °C) 90 (aumento del rischio di gelate tardive) 80 70 60 60 50 Firenze 40 Bologna 50 30 20 10 40 0 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990 2000 2001-2004 30 Fine dell’autunno (JD with mean T < 10 °C) 20 340 10 335 0 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990 2000 330 325 320 315 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990 2000 2001-2004 Year 175 20 00 19 98 19 96 215 19 94 19 92 19 90 19 88 19 86 185 19 70 19 71 19 72 19 73 19 74 19 75 19 76 19 77 19 78 19 79 19 80 19 81 19 82 19 83 19 84 19 85 19 86 19 87 19 88 19 89 19 90 19 91 19 92 19 93 19 94 19 95 19 96 19 97 19 98 19 99 19 84 19 82 23/7 Julian date 19 80 19 78 19 76 19 74 19 72 25/7 19 70 Julian day Impatti sull’agricoltura Anticipo data di maturazione 220 Girasole 210 205 15/7 200 195 190 180 Grano 170 165 14/7 160 155 150 Year Il cambiamento climatico: osservazioni, proiezioni e conseguenze sulla viti-vinicoltura (G.V. Jones) Un’analisi condotta in Europa sugli ultimi 30-50 anni su clima e fenologia di 11 località che spaziano da climi freschi a caldi e per 16 vitigni, segnala che il riscaldamento è presente in gran parte della annate ma è più accentuato in primavera ed estate. Nelle 11 località monitorate, il riscaldamento nel corso della stagione vegetativa è aumentato in media di 1,7°C con preponderanza per un contributo termico notturno. L’incremento in quantità di calore accumulato èstato quantificato in +250-300 gradi giorno mentre la quantità e la distribuzione delle piogge non è invece variata in modo significativo. In Europa la fenologia ha mostrato una forte correlazione col clima con anticipi di fasi fenologiche variabili tra 6-25 giorni per una serie di località e di vitigni (Jones et al., 2005b). Le variazioni sono più ampie per le fasi di invaiatura e maturazione che, tipicamente, integrano meglio di altre un effetto termico stagionale. Inoltre, la durata in giorni delle sotto-fasi germogliamento-fioritura, germogliamento-invaiatura e germogliamento-maturazione è diminuita di 14, 15 e 17 giorni, nell’ordine. Una volta mediata su tutte le località e le annate, la fenologia della vite mostra, per gli ultimi 30-50 anni, una sensibilità di 3-6 giorni per ogni grado di incremento termico Anticipo della maturazione pari a 19 giorni in 50 anni L’indice di Huglin mostra un aumento di circa 270°C in 50 anni dovuto all’aumento delle temperature Fonte: Orlandini et al. La variabilità interannuale della qualità del vino rilevata in Italia centro-settentrionale è direttamente legata ai fattori atmosferici ed in particolare alle variazioni climatiche a grande scala Le condizioni climatiche locali che influenzano la vite dipendono dalle caratteristiche climatiche a grande scala, che sono relativamente più persistenti e, pertanto, più prevedibili. La avvezione dall'Atlantico fornisce la pioggia necessaria in inverno e all'inizio della primavera, quando il giusto equilibrio tra la precipitazione e una giusta dose di radiazione solare diurna è necessario per attivare la fase vegetativa delle piante. In estate, il giusto equilibrio tra il raffreddamento indotto dal flusso occidentale e il riscaldamento indotto dal flusso meridionale è un fattore critico, perché troppa pioggia in estate rischia di diluire il contenuto di zucchero, mentre le alte temperature durante le ondate di calore aumentano la gradazione alcolica. In autunno, precipitazioni persistenti portano ad un eccesso di umidità, che può creare un ambiente adatto per lo sviluppo di funghi/parassiti, danneggiando il raccolto. Impatto del clima e dei cambiamenti climatici in agricoltura Il confronto fra dati relativi alle colture e dati climatici oggi ci mostrano che: • L’aumento della temperatura porta fra l’altro all’allungamento della stagione di crescita e dunque una crescita più veloce delle piante, con conseguente diminuzione delle produzioni in termini qualitativi e quantitativi • Diminuzione delle precipitazioni porta ad un aumento della domanda di acqua per l'irrigazione nei Paesi del Mediterraneo ed effetti negativi sui rendimenti • Periodi prolungati con temperature elevate in estate portano un calo della qualità delle produzioni • Germogliamento precoce può essere fortemente svantaggiato da gelate tardive (fenomeno più comune negli ultimi decenni) • Effetti nocivi delle precipitazioni durante la fioritura e l’accrescimento di alcune colture (grano, colza) Source: Orlandini et al, 2009; Eitzinger et al, 2009; Christensen et al, 2012; and many others…. Anche se la sicurezza alimentare in Europa è probabilmente meno dipendente dal clima rispetto ad altre aree del Pianeta, per via di pratiche agricole tecnologicamente sofisticate (Brown e Funk, 2008), tuttavia le condizioni climatiche future ed in particolare le elevate temperature possono avere un ruolo importante sulle rese agricole in futuro. Source: Peltonen-Sainio et al, 2010: Coincidence of variation in yield and climate in Europe Peseta Project: Current shifts in agroclimatic areas Variazione nelle aree coltivabili per produzione alimentare nel 2080 in confronto al periodo di riferimento per quattro scenari di cambiamento Espansione verso Nord della Vitis Vinifera L., pur se altri fattori (insolazione giornaliera, ecc) influiscono in modo importante. Source: Falloon P, Betts R, Sci Total Environ (2009) Crop suitability and productivity increases in Northern Europe are caused by lengthened growing season, decreasing cold effects on growth, and extension of the frost-free period. Crop productivity decreases in Southern Europe are caused by shortening of the growing period, with negative effects on grain filling. Impatti sulle rese agricole in Italia Clima presente - Resa CO2 x 2 - Resa Modello CERES-WHEAT per la simulazione della crescita, dello sviluppo e delle rese del grano Variazione rispetto alla media della resa Risultati ottenuti con due diversi modelli di scenari climatici (GISS and GFDL) con e senza adattamento. Cammino verso una agricoltura sostenibile nell’ottica dei CC • Valorizzazione, attenzione e rispetto delle risorse naturali (in primis la risorsa idrica) e culturali dei territori • Salvaguardia e conservazione del Territorio (Agricoltura come strumento di mantenimento del suolo in aree collinari e montane) • Stabilità delle produzioni (attenzione agli eventi calamitosi) • Conoscenza approfondita della pericolosità e del rischio climatico • Individuazione di indici di pericolosità climatica e valutazione dell’impatto delle variazioni climatiche sulle aree agricole e le colture • Produzione di mappe di pericolosità e rischio climatico ai fini della programmazione agricola e agro-ambientale Meteo, Clima ed Agricoltura Attraverso l'agrometeorologia e l'agroclimatologia è possibile: • migliorare l'efficacia e l'efficienza delle operazioni agricole: lavorazioni del terreno, semina e impianto delle colture, fertilizzazione, irrigazione, difesa fitosanitaria, interventi di controllo delle erbe infestanti, raccolta, conservazione e commercializzazione dei prodotti; • diffondere e divulgare sistemi e tecniche colturali ecocompatibili; • migliorare produttività e qualità di produzioni agricole, zootecniche e forestali; • ridurre i costi di produzione; • aumentare la redditività delle imprese; • diversificare della produzione e salvaguardare le biodiversità; • ridurre l'inquinamento ambientale; • migliorare la qualità di vita degli operatori agricoli. Chi fornisce le informazioni meteorologiche? Sistemi di osservazione di rilevanza per i servizi Meteorologici e Idrologici Nazionali I servizi meteorologici nazionali sono regolati dal WMO (World Meteorological Organization). Il WMO è un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite, con competenze in meteorologia, climatologia e idrologia, costituendo, di fatto, una vera e propria autorità mondiale sulle modalità di conoscenza dello stato dell’atmosfera e sulle problematiche ad esso correlate (es.: la distribuzione delle risorse idriche planetarie). Il WMO, costituito fra il 1947 ed il 1950, è operativo dal 1951. I motivi principali che portarono alla sua costituzione furono la creazione e standardizzazione di una rete di stazioni meteorologiche per il rilevamento e la trasmissione dei dati, la formazione e l’addestramento del personale, l’applicazione della meteorologia alla navigazione aerea e marittima e alle attività umane inclusa l’agricoltura. E’ organizzato in 6 Associazioni Regionali RA I - Africa, RA II - Asia, RA III - Sud America, RA IV - Nord e Centro America, Caraibi, RA V – Sud Ovest Pacifico, RA VI - Europa. Attori che in Italia svolgono un ruolo in campo meteorologico: • L’Aeronautica Militare - Ufficio Generale per la Meteorologia (Ugm) cui è affidato il Servizio Meteo Nazionale - SMAM • L’Ente Nazionale di Assistenza al Volo (Enav) • L’Unità di ricerca per la climatologia e la meteorologia applicate all’agricoltura (CRA-CMA, ex Ufficio Centrale di Ecologia Agraria, ex-Ucea) del Mipaaf • Il Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale (Simn), ora trasferito alle regioni e (parzialmente) coordinato da ISPRA • Negli ultimi anni sono attivi (dentro e fuori dalle Arpa) i Servizi Meteorologici Regionali • ….ed un numero illimitato di servizi meteo di altra natura: “amatoriali”, locali, regionali, nazionali La rete del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare (SMAM) Le Stazioni di superficie presidiate sono 84, di queste 44 sono operative 24 ore su 24. Le osservazioni sono rappresentative di un'area di circa 70 chilometri di raggio e vengono effettuate ogni 3 ore. La rete di Stazioni in superficie presidiate è integrata da una rete di 110 Stazioni automatiche (Data Collection Platform D.C.P.) Alcune stazioni sinottiche dislocate presso aeroporti sono state rilevate da ENAV Compiti del Servizio: Fornire previsioni a carattere generale Fornire previsioni per l’assistenza al volo civile e militare Raccogliere i dati meteo della rete A. M. Disporre di un archivio aggiornato di dati meteorologici Fornire documentazione meteorologica Le osservazione al suolo del Servizio Meteorologico dell’A.M. sono trasmesse tramite: Bollettini SINOTTICI (Synop triorari) Bollettini RIEPILOGATIVI (Syrep giornalieri) Bolletini AERONAUTICI (Metar orari) La rete osservativa nazionale – SMAM 1/2 La densità di una rete meteo dipende da Morfologia dell’area Tipo di parametri da rilevare Scopo del rilevamento La rete osservativa nazionale – SMAM 2/2 Le 7 stazioni meteorologiche italiane con radiosondaggi Brindisi Cagliari Elmas Milano Linate Pratica di Mare Trapani Birgi Udine Campoformido Bologna (non AM) Rete Agrometeorologica Nazionale (RAN) composta da circa 50 stazioni automatiche per le misurazioni di grandezze agrometeorologiche Nella progettazione della rete si è tenuto conto anche di alcuni vincoli quali ad esempio le zone in cui non è possibile posizionare le stazioni (zone di montagna o accidentate o scarsamente significative dal punto di vista agricolo) e della presenza di stazioni già operanti sul territorio nazionale con le quali era prevista l'integrazione (stazioni appartenenti alla rete del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare, quelle dell'Azienda Autonoma di Assistenza al Volo e la rete tradizionale dell'UCEA). Fonte: http://old.politicheagricole.it/ucea/Stazioni_RAN/index_hdescr.htm I Servizi Meteorologici Regionali - Riferimenti legislativi Legge per la riforma della Pubblica amministrazione del 15-03-1997, n.59 Decreto legislativo del 31-03-1998, n.112 (in attuazione della legge del 15-03-1997, n.59) Legge 267/98 Programma nazionale per la realizzazione della rete italiana dei Centri Funzionali. A fine 2002 gli uffici compartimentali e le stazioni distaccate del SIMN sono stati trasferiti alle Regioni, in attuazione del processo di decentramento amministrativo previsto dalla Legge 59/97, così come disciplinato dal D.Lgs 112/98. Direttiva Presidente consiglio dei ministri del 27-02-2004 - Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile Legge n.100 sul riordino della protezione civile (GU n.162 del 13-07-2012) I Servizi Meteorologici Regionali - Riferimenti legislativi Esiste, quindi, il Servizio Meteorologico Nazionale Distribuito istituito dall’art. 111 del Decreto Legislativo 112/98 (Bassanini), ma la delega legislativa al governo era scaduta il 31 dicembre 2000. Con la legge sul riordino della Protezione Civile del 2012, si prevede la istituzione di un Servizio meteorologico nazionale distribuito (SMND), cui è riconosciuta autonomia scientifica, tecnica ed amministrativa. Il trasferimento degli uffici compartimentali del Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale dall’ex Dipartimento dei Servizi Tecnici ora ISPRA (art. 92 dello stesso provvedimento) alle regioni è stato ora completato. I servizi meteorologici regionali Le Regioni sono titolari di diverse tipologie di reti osservative: • le reti di stazioni in telemisura che fanno capo ai centri funzionali di Protezione Civile e che in parte rappresentano il proseguimento dei rilevamenti della rete dell’ex Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale (SIMN), confluito nell’ISPRA; • le reti di servizi meteorologici (o idrometeorologici) regionali; • le reti di servizi agrometeorologici regionali. Gli organismi di cui si avvalgono le Regioni per la gestione delle reti sono diversi; in particolare, una decina di regioni si avvalgono delle Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (ARPA). http://www.isprambiente.gov.it/files/pubblicazioni/statoambiente/stato_ambiente_35_2012.pdf Un esempio: In Emilia Romagna all’inizio degli anni 2000 erano presenti più Enti, pubblici e privati, gestori di reti che si sono prefissati di transitare ad una gestione unitaria delle reti: Pubblici Ex Uffici Compartimentali SIMN Bologna e Parma AIPO (ex Magistrato per il Po) RER (Servizi Tecnici di Bacino e Protezione Civile) ARPA-SMR Province e Comuni Privati Consorzi di Bonifica + 2 Radar Meteorologici I servizi meteorologici regionali Regione Ente Sito web Abruzzo Centro Agrometeorologico Regionale (C.A.R.) http://www.arssa.abruzzo.it/car/ Basilicata Servizio Agrometeorologico Lucano http://www.alsia.it/servizi.htm Campania Centro Agrometeorologico Regionale http://www.sito.regione.campania.it/agricoltura/meteo.h tm Calabria CRATI s.c.r.l. http://www.crati.it/climat_modellistica.htm Emilia Romagna Agenzia regionale prevenzione ed ambiente dell’ER Servizio Idrometeo http://www.arpa.emr.it/sim/ Friuli Venezia Giulia OSMER - Osservatorio Meteorologico Regionale http://www.arpa.fvg.it/ Liguria Centro Meteo Idrologico della Regione Liguria http://www.meteoliguria.it/ Lombardia ARPA Lombardia – Servizio Meteorologico Regionale http://www.arpalombardia.it/meteo/ meteo.asp Marche ASSAM - Centro Operativo Agrometeorologia http://meteo.regione.marche.it/ass am Molise ERSAM – Servizio Agrometeorologico Regionale http://www.ersam.molise.it/meteo/index.html Piemonte ARPA Piemonte http://www.regione.piemonte.it/meteo/previs/index. htm Puglia S.A.R. Servizio Agrometeorologico Regionale http://www.sar-puglia.it/ Sardegna S.A.R. Servizio Agrometeorologico della Sardegna http://www.sar.sardegna.it/ Sicilia Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano http://www.sias.regione.sicilia.it/ Toscana ARSIA – Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione nel Settore Agricolo Forestale Consorzio LaMMA http://www2.arsia.toscana.it/default.htm www.lamma.rete.toscana.it Trentino Alto Adige Provincia Autonoma di Trento http://www.meteotrentino.it Trentino Alto Adige Istituto Agrario di San Michele all’Adige http://217.222.71.209/meteo/datimeteo/ricercadati.php Val d’Aosta Ufficio meteorologico della protezione civile http://www.regione.vda.it/protezione_civile/meteo/ Veneto A.R.P.A.V. Centro Meteorologico di Teolo http://www.arpa.veneto.it/home2/htm/home.asp In sintesi: Copertura temporale, numero e densità spaziale delle stazioni sono molto diverse da rete a rete Osservatori ex-UCEA da metà XIX secolo Stazioni SIMN da prima metà XX secolo Stazioni SMAM a partire dagli anni 50 Rete automatica del CRA-CMA e reti Regionali molto più recenti Stazioni sinottiche: ~100 Osservatori ex-UCEA: ~ 30 Stazioni Automatiche CRA-CMA: ~ 40 Reti regionali: ~ 100-200 stazioni/regione Le “altre” reti http://www.wxqa.com/ Le “altre” reti http://www.wunderground.com/cgi-bin/findweather/hdfForecast?query=Italia Stazioni meteorologiche presidiate e automatiche Le stazioni presidiate prevedono l'impiego di personale per poter completare le informazioni da integrare ai dati rilevati: il personale generalmente effettua osservazioni su visibilità, tipo di copertura nuvolosa e variazione del tempo rispetto alla rilevazione precedente. Le stazioni automatiche, dotate di sistema DCP (Data Collection Platform) (stazioni in Telemisura), rilevano automaticamente tutti i dati e i parametri meteorologici e, grazie ad un sistema trasmittente, compilano automaticamente il bollettino di osservazione e lo trasmettono alla rete di telecomunicazioni meteorologiche Global Telecomunication System, G.T.S. e al Meteosat che poi li reindirizza ai centri deputati alla loro ricezione. Perché usare stazioni automatiche (in telemisura)? • Accesso tramite elicottero • Pannelli solari assicurano l’operatività Fonte: Servizio Meteorologico del Canada La stazione meteo più alta del mondo istallata dal CNR sull’Everest Progetto Ev-K2-CNR Il WMO detta le norme per la collocazione e le caratteristiche delle stazioni La stazione meteorologica è costituita da un insieme di strumenti di misura per il monitoraggio delle condizioni fisiche dell'atmosfera in un dato luogo, per un tempo indefinito, a fini meteo/climatici: • Termometro (a minima e massima) per misurare la temperatura; • Barometro per misurare la pressione dell'aria; • Igrometro per misurare l'umidità atmosferica; • Anemometro per misurare la velocità del vento; • Banderuola per misurare la direzione del vento; • Pluviometro per misurare la quantità di pioggia caduta. Alcune stazioni meteo hanno anche altri sensori: • Solarimetro/Piranometro (intensità radiazione solare entrante); •Sensore per raggi ultravioletti; • Sensore di bagnatura fogliare; • Sensore di umidità del terreno, tramite sonda. http://www.wmo.int/pages/prog/gcos/documents/gruanmanuals/CIMO/CIMO_Guide-7th_Edition-2008.pdf Osservatori “storici” Potsdam, Germania (1890) Roma, Collegio Romano (1787) Seikei, Giappone (1926) Seul, Corea del Sud Moncalieri – TO (1864) Stazioni climatologiche/Osservatori di riferimento Lindenberg, Germania Monte Cimone, Italia Particolare del wind profiler Piattaforma per misure di radiazione L'Osservatorio di Monte Cimone “O. Vittori” (ICO-OV), gestito da CNR-Isac, è una piattaforma strategica per lo studio delle caratteristiche chimico-fisiche dell'atmosfera per il Sud Europa e il Mediterraneo. L' ICO-OV e' parte del programma Global Atmosphere Watch (GAW) della World Meteorological Organization (WMO) e del progetto “Station at High Altitude for Research on the Environment” (SHARE) dell' EV-K2-CNR. Il vecchio e il nuovo lavorano a fianco, assicurando continuità e omogeneità (la vecchia stazione manuale di Helsinki è operativa dal 1844) Fonte: Servizio Meteorologico Finlandese Evoluzione della strumentazione Pluviometro di Nelson. Radar disdrometrico Pluviometro Coreano Sensore a vaschetta ribaltante Belfort. Sensore di rilevamento pioggia, accumulo e intensità, composto da una bascula con scatto ogni 0.2mm Dati e Metadati Le moderne banche dati permettono un accesso semplice, oltre al dato in sé, a tutte le informazioni di corredo, compresa la dislocazione della stazione, la sua “storia”, le foto del sito Scopo di una rete osservativa è produrre dati di qualità di alcuni parametri atmosferici e rendere disponibili tali dati alla comunità scientifica e non. Le informazioni e/o i dati non sono necessariamente di qualità sempre eccellente, ma è necessario che il loro grado di qualità sia noto e dimostrato e che soddisfino i requisiti dettati dallo scopo per cui sono stati prodotti o utilizzati. Le lunghe serie storiche acquistano sempre più valore con il trascorrere del tempo e costituiscono un patrimonio nazionale, ma possono presentare problemi (cambio strumentazione, rilocazione, ambiente circostante, ecc) Limiti di validità del dato meteorologico Le osservazioni al suolo sono rappresentative di un'area che dipende dal fenomeno in esame. Il dato è rappresentativo di un’area abbastanza vasta se si tratta di uno studio sul “tempo meteorologico medio”, ma non lo è se si sta esaminando un fenomeno estremo (ad es un nubifragio) Inoltre dipende dal parametro in esame: temperatura e pressione al livello del mare sono più o meno costanti nel tempo e nello spazio, mentre la precipitazione è molto più discontinua spazialmente a scale temporali brevi mentre è più continua a tempi più lunghi La grandine è un evento altamente “puntuale” nel tempo e nello spazio Il vento è molto discontinuo in presenza di topografia complessa Gli eventi meteorologici estremi: ovvero quando i dati di stazione non sono rappresentativi di una regione ampia, a causa della discontinuità caratteristica dell’evento stesso Genova, evento fortemente convettivo del 04/11/2011 L'attuale livello di copertura del territorio garantisce la presenza di una stazione in telemisura ogni 25 km2 NB: La densità media nel 2002 era di una stazione in telemisura ogni 200 km2 Le stazioni distano fra loro circa 10 km, ma l’orografia è molto complessa differenze molto importanti sui valori orari (>150 vs 55) e sui cumulati (440 vs 200 mm) ARPAL - Osservatorio Meteo Idrologico della Regione Liguria (OMIRL) 20 ottobre 2011 – Nubifragio a Roma Le piogge di poche ore hanno di gran lunga superato le medie mensili I valori registrati variano fra 50 e 180 mm a seconda del luogo Eventi di questo genere a Roma hanno tempi di ritorno di 25-30 anni CRA-CMA: Roma Ciampino = 60,6 mm Roma Collegio Romano = 82.2 mm Servizio Idrografico di Roma: Roma Macao = 123,6 mm Roma Flaminio = 59 mm Roma Eur = 118 mm Roma Est = 132.6 mm Roma Bufalotta = 100 mm Cosa vogliamo conoscere? Valori di variabili meteorologiche mediati su tempi lunghi (mese, stagione, anno) Valori di variabili meteorologiche puntuali nello spazio e nel tempo Valori di variabili meteorologiche in occasione di eventi estremi (pioggia intensa, vento forte, grandine…..) Quale è la maggior limitazione da affrontare? Non è possibile campionare ovunque Troppo costoso e fisicamente impossibile Alcune zone sono inaccessibili Fattori contingenti (zone forestate, ad es) impediscono le osservazioni Occorre ricostruire il dato interpolazione Su che basi scegliere il metodo di interpolazione? Fenomeno da esaminare Tipologia e caratteristiche della variabile meteorologica da esaminare (continuità/discontinuità della variabile) Scala spaziale e temporale Densità dei punti di osservazione Tipologia della rete di stazioni Regimi climatici IDW Deterministici Metodi di interpolazione Spline Geostatistici Ordinario Kriging Universale I metodi di interpolazione utilizzabili per la mappatura dei dati climatici da stazione sono molteplici (Tveito et al., 2006) La performance del metodo di interpolazione varia in funzione della zona in esame e dalla scala spaziale desiderata per la mappatura (Vincente-Serrano et al, 2003) La scelta del metodo e la precisione dei risultati dipende anche da fattori geografici (quota, distanza dal mare), dalla stagionalità e/o da fattori a scala sinottica, dalla densità delle stazioni, dalle caratteristiche della rete (Prezzo et al, 2000; Willmott e Robeson, 1995; Daly et al, 2002; Hewitson e Gru 2005; Willmott et al., 1991, 1994) Descrizione del metodo IDW: Inverse distance weighted interpolator Zi è il valore noto Dij è la distanza dal punto conosciuto Zj è il valore da stimare n è l'esponente della distanza da selezionare (solitamente 1,2 or 3) Si può utilizzare un numero di punti a piacere: anche tutto il campione. Di solito si scelgono 3 punti nell'intorno di quello da stimare. Differenze di precipitazione media annua fra osservazioni e valori previsti usando diversi metodi di interpolazione (Fonte: Vicente-Serrano et al, 2003) La disponibilità di dati climatici e/o meteorologici ad alta risoluzione spaziale e temporale o la loro conoscenza a seguito della applicazione di modelli che permettono di aumentare la risoluzione spazio-temporale giocano un ruolo chiave nella gestione in campo agricolo e idrologico specie in quelle regioni, come quella Mediterranea, dove l’acqua è una risorsa “a rischio”. E' dunque necessario un monitoraggio in continuo, una analisi delle serie di dati e una modellistica appropriata GRAZIE DELL’ ATTENZIONE [email protected] www.cesarweb.com Cesar Umbria @CeSARPERUGIA 37 Slides aggiuntive Cambiamenti Climatici Il clima del nostro pianeta è un sistema complesso, in continua evoluzione sin dalla origine della Terra a causa di fenomeni naturali. Le fluttuazioni di temperatura e precipitazioni ne sono le conseguenze tangibili. Vi sono tuttavia evidenze scientifiche che il cambiamento climatico recente sia dovuto anche ad altre cause, legate alle attività antropiche, quale l’emissione di gas ad effetto serra. IL CLIMA DIPENDE DA: BILANCIO ENERGETICO DEL SISTEMA TERRA – SOLE CIRCOLAZIONE GENERALE DELL’ATMOSFERA E DELL’OCEANO Il sistema climatico globale Scambi Energetici ed Interazioni Il clima della terra cambia a seguito di cause naturali: Eruzioni vulcaniche Fattori Astronomici fitzcarraldo.blog.kataweb.it Deriva dei continenti … ma anche a causa di fattori antropici • Variazioni di uso del suolo (urbanizzazione, deforestazione, cambio di destinazione del suolo) • Attività umane Conseguenze sulla composizione della atmosfera e quindi sull’effetto serra Effetto Serra La bassa atmosfera è composta da: • N2 (78%) • O2 (21%) • CO2 (0.04%) • tracce di altri gas (argon, idrogeno, ozono, vapor d’acqua, metano…) • Questi gas (GHG), presenti in modo naturale in atmosfera, contribuiscono all'effetto serra e dunque permettono che la temperatura alla superficie terrestre sia di +15°C, contro i -18°C che si • avrebbbero in assenza di GHG MA: • Piccole variazioni delle concentrazioni sono importanti e modificano l'effetto serra Clima, cambiamenti climatici ed agricoltura Il clima e l’ambiente sono strettamente correlati fra loro con importanti conseguenze sulla società e l’economia sia dei singoli Paesi che a scala planetaria 1. Impatto dei cambiamenti climatici sulle aree agricole e sulle colture agrarie 2. Impatto dell’agricoltura sui cambiamenti climatici Effetti del clima sulla agricoltura Diretti: resa delle colture in termini sia quantitativi che qualitativi Indiretti: espansione degli areali lunghezza della stagione crescita. di coltivazione, La conoscenza del clima a scala regionale e locale e la sua variabilità sono fattori essenziali per una buona pratica agricola Cambiamenti climatici e Agricoltura Effetto diretto + indiretto Effetto indiretto (var. climatiche) CO2 Possibili Benefici dei Cambiamenti Climatici sull’Agricoltura Allungamento periodo di crescita Incremento precipitazioni Incremento Assimilazione Efficienza idrica Più frequenti e severi Eventi siccitosi Possibili Svantaggi dei Cambiamenti Climatici sull’Agricoltura Crescita più veloce,periodi di crescita più corti Stress termici Fonte: M. Moriondo, M. Bindi Innalzamento livello dei mari, incremento alluvioni e salinizzazione terreni Impatto dei cambiamenti climatici sulle aree agricole e sulle colture agrarie • l’aumento della concentrazione della CO2 atmosferica può avere un effetto diretto sul tasso di crescita delle colture e delle specie infestanti; • le variazioni della temperatura, delle precipitazioni e dell'insolazione, determinate dall'aumento della concentrazione della CO2 atmosferica, possono influenzare la produttività delle colture agrarie e delle specie zootecniche; • l’aumento del livello dei mari può comportare una riduzione dell’estensione delle aree agricole e determinare un aumento della salinità dell'acqua di falda nelle aree costiere. Impatto dei cambiamenti climatici sul sistema agricolo attraverso l’azione sui vari componenti Effetto diretto Effetto indiretto Fattori Componenti CO2 Piante • • Animali • Acqua • Accumulo s.s. Uso acqua Produzione foraggio Riserve idriche suolo Suolo Temperature • • • • • • • Fitopatie e insetti Infestanti • Qualita’ biomassa pianta ospite • Competizione con colture Fonte: M. Moriondo, M. Bindi • Durata ciclo Areali coltivazione Crescita e riproduzione Richieste idriche Salinizzazione Decomposizione s.o. Ciclo N,K,P Proliferazione insetti • Pioggia/Vento • Accumulo s.s. • Salute • Altezza falda • Erosione eolica ed idrica • Diffusioni batteri e funghi Efficienza erbicidi Impatto dell’agricoltura sui cambiamenti climatici La Seconda Comunicazione Nazionale per la Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici (1997), indica il settore agricolo come uno dei principali responsabili degli incrementi di CH4 e N2O, soprattutto a livello nazionale, dove rappresentavano rispettivamente il 46% ed il 49% del totale nel 1990, e in aumento negli anni successivi. Un ruolo importante sembra riguardare anche il bilancio della CO2, ma attualmente non si è in grado di definire esattamente le dimensioni dei flussi di carbonio persi dal suolo. L’impegno assunto dall’Italia nell’ambito del protocollo di Kyoto, ratificato dalla Delibera CIPE 137/98, prevedeva una riduzione delle emissioni dei gas serra, a cui l’attività agricola avrebbe contribuito. Source: IPCC, 4° Assessment Report, 2007: The Scientific Basis Third Assessment Report (IPCC-TAR, 2001) key findings: • CO2 effects increase with temperature, but decrease once optimal temperatures are exceeded for a range of processes, especially plant water use. The CO2 effect may be relatively greater (compared to that for irrigated crops) for crops under moisture stress. • Modelling studies suggest crop yield losses with minimal warming in the tropics. • Mid- to high-latitude crops benefit from a small amount of warming (about +2°C) but plant health declines with additional warming. • Countries with greater wealth and natural resource endowments adapt more efficiently than those with less. Da: Easterling, W.E., et al., 2007: Food, fibre and forest products. Climate Change 2007: Impacts, Adaptation and Vulnerability. Contribution of Working Group II to the Fourth Assessment Report of the Intergovernmental Panel on Climate Change IPCC-AR4, 2007 IPCC, 4°Assessment Report, 2007: The Scientific Basis Due fattori hanno un impatto importante sul sistema agricolo Europeo • Risorse idriche • Estremi climatici (precipitazioni intense/scarse, elevate temperature per periodi prolungati) Con un effetto diretto sulla domanda di risorse idriche, sugli areali di produzione e sulla qualità e le rese delle colture Risposta delle componenti del sistema agricolo Effetto combinato (CO2 + variazioni climatiche) Produzione media ↑ Specie C3 (ortaggi, frumento, vite) Specie C4 e colture estive (mais, girasole) ↓ ↑ Variabilita’ produzione ↑↓ Qualita’ produzione maize Yield impact (%) * sunflower (V+) grape wheat (V+; Q-) vegetable -20 -10 Q= quality; V= yield variability Fonte: M. Moriondo, M. Bindi 0 10 20 I Servizi Meteo Regionali I Servizi Meteorologici Regionali - Riferimenti legislativi Decreto Legislativo 112/98, articolo 111 Per lo svolgimento di compiti conoscitivi tecnico-scientifici ed operativi nel campo della meteorologia, è istituito, ai sensi dell’articolo 3 comma 1, lettera d), della legge 15 marzo 1997, n.59, il Servizio meteorologico nazionale distribuito (ndr: SIMN), cui è riconosciuta autonomia scientifica, tecnica ed amministrativa, costituito dagli organi statali competenti in materia e dalle regioni ovvero da organismi regionali da esse designati. Con i decreti legislativi da emanarsi ai sensi dell’articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59, sono definiti la composizione ed i compiti del consiglio direttivo del Servizio meteorologico nazionale distribuito con la presenza paritetica di rappresentanti degli organismi statali competenti e delle regioni ovvero degli organismi regionali, nonché del comitato scientifico costituito da esperti nella materia designati dalla Conferenza unificata su proposta del consiglio direttivo. Con i medesimi decreti è disciplinata l’organizzazione del servizio che sarà comunque articolato per ogni regione da un servizio meteorologico operativo coadiuvato da un ente tecnico centrale. I Servizi Meteorologici Regionali - Riferimenti legislativi Luglio 2012: approvato il decreto 59/2012, contenente le disposizioni urgenti per il riordino della Protezione civile 2. Nel rispetto delle competenze attribuite alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano, il governo e la gestione del sistema di allerta nazionale sono assicurati dal Dipartimento della protezione civile e dalle regioni, attraverso la rete dei Centri funzionali di cui alla direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 febbraio 2004, pubblicata nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 59 dell’11 marzo 2004, dal Servizio meteorologico nazionale distribuito di cui al comma 4 del presente articolo, dalle reti strumentali di monitoraggio e di sorveglianza e dai presidi territoriali di cui al decreto-legge 11 giugno 1998, n. 180, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 1998, n. 267, e al decreto-legge 12 ottobre 2000, n. 279, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 dicembre 2000, n. 365, nonché dai centri di competenza e da ogni altro soggetto chiamato a concorrere funzionalmente e operativamente a tali reti. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, sono definiti i principi per l’individuazione e il funzionamento dei centri di competenza. …. Omissis…. 4. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente disposizione si provvede all’attuazione del Servizio meteorologico nazionale distribuito (SMND), nel rispetto della normativa vigente in materia per i diversi settori. I compiti del SMND sono stabiliti con decreto del Presidente della Repubblica. Precipitazioni Temperatura Valle d’Aosta Nel 2013, la rete di telemisura gestita dal Centro funzionale regionale, è composta da 91 stazioni a funzionamento automatico e 11 punti di osservazione manuale (provenienti dalla rete dell'ex Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale). Meteo Trentino Fondazione E. Mach OSMER - FVG Protezione Civile Veneto Veneto Telemisura Alto Adige Stazioni a norma OMM Per permettere che una stazione meteo rilevi dati definiti "corretti", ovvero statisticamente coerenti, omogenei e consistenti con quelli delle altre stazioni meteorologiche per consentirne l'eventuale uso ai fini di indagini climatiche, occorre seguire precise norme di posizionamento della stessa, alcune delle quali convenzionali: • I sensori di temperatura e umidità devono essere all'interno di un apposito schermo solare passivo o ventilato e rialzato ad un'altezza di ~ 180-200 cm da terra; in assenza di schermo solare il termometro rivelerebbe non la temperatura reale dell'aria, ma quella del termometro stesso riscaldato dalla radiazione solare incidente per assorbimento diretto. • La stazione deve essere installata su tappeto erboso naturale tagliato di frequente, o tappeto sintetico di colore verde; • I sensori del vento devono essere posti ad un'altezza di 10 m e ad una distanza pari a 10 volte l'altezza dell'ostacolo più alto (per evitare turbolenze). In linea teorica non esiste un modello di stazione meteorologica perfetto per la rilevazione dei dati meteo esente cioè da errori o incertezze nella misurazione; esiste però un modello preso a riferimento in quanto considerato optimum nel senso che minimizza gli inevitabili errori di misurazione: tale modello di riferimento è rappresentato dalla capannina meteorologica regolata a sua volta dalle norme di posizionamento di cui sopra. Sotto questo punto di vista l'uso di uno schermo per la radiazione solare diretta tenta di riprodurre l'effetto dello schermo della medesima radiazione da parte delle pareti in legno bianche della capannina meteorologica. Il WMO detta le norme per la collocazione e le caratteristiche delle stazioni http://www.wmo.int/pages/prog/gcos/documents/gruanmanuals/CIMO/CIMO_Guide-7th_Edition-2008.pdf Stazioni non a norma WMO, utilizzate per un progetto di ricerca Eventi Estremi Gli eventi meteorologici estremi: ovvero quando i dati di stazione non sono rappresentativi di una regione ampia, a causa della discontinuità caratteristica dell’evento stesso 25 ottobre 2011 – Alluvione in Lunigiana Mappa di pioggia oraria stimata cumulate a 1 ora riferita alle 15 UTC del 25 ottobre Sistema convettivo stabile Piogge cumulate dalle 10.00 alle 16.00 del 25/10/11 (6 ore) Piogge cumulate dalle 02.00 del 25/10 alle 02.00 del 26/10/11 (24 ore) Genova, evento fortemente convettivo del 04/11/2011 Pioggia oraria (barre) e pioggia cumulata durante l’evento (riga rossa) nelle stazioni intorno a Genova Alluvione nel Messinese (22/11/2011) Alcuni dati rilevati dalla rete pluviometrica nazionale mostrano una elevata discontinuità spazio-temporale del fenomeno Impossibile assegnare a località confinanti lo stesso valore Ricostruzione del dato e interpolazione La creazione di mappe su grigliato fisso permette di ottenere informazioni per un qualsiasi istante di tempo, a prescindere dal fatto che vi sia o meno una stazione di misura. La creazione di mappe meteorologiche inizia con l’applicazione di diverse tecniche di mappatura per poi procedere ad un confronto dei risultati per determinare la validità dei modelli utilizzati. Questo processo è molto importante, in quanto le successive decisioni in campo agricolo o idrologico possono variare a seconda delle informazioni disponibili e le informazioni devono rappresentare la realtà nel modo migliore possibile. Il metodo migliore di ricostruzione del campo di una variabile dipende sia dalla zona in esame che dalla scala spaziale desiderata per la mappatura. Aree di grande complessità topografica e regioni con contrasti “forti” (ad esempio lungo le coste dove il contrasto termico può essere importante) sono più problematiche di zone pianeggianti o con caratteristiche atmosferiche omogenee. Tuttavia, indipendentemente dalle caratteristiche geografiche, occorre partire da un confronto delle tecniche di interpolazione per selezionare il modello migliore, perché nelle aree nelle quali le differenze geografiche e la diversità climatica sono significative, anche le differenze tra i modelli possono essere marcate. Classificazione dei metodi di interpolazione Globale ➢ Esatti ↔ Locale ↔ Inesatti Deterministici ↔ Stocastici (a) (b) (c) I tre metodi per la ricerca dei punti “campione”: (a) punti più vicini a quello da stimare; (b) punti che cadono all'interno di un determinato raggio; (c) punti che appartengono a ciascun quadrante nel quale è suddiviso il dominio. Esatta ↔ Inesatta L'interpolazione esatta predice il valore in un determinato punto uguale al valore noto. In altre parole il metodo ricostruisce una superficie che passa per i punti noti di controllo. Al contrario i metodi inesatti o di interpolazione approssimata predicono il valore in un determinato punto che differisce dal valore noto. Interpolazione Lineare Dati due punti (x1,y1), (x2,y2) trovare la retta che passa per entrambi y(x) = a x +b a=(y2-y1)/(x2-x1), b= (y1 x2-y2 x1)/(x2-x1), Si usa questa equazione per trovare I valori y per ciascun x tale che x1 < x < x2