doyle sherlock holmes

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doyle sherlock holmes
If you, Sir Conan Doyle, believe
in fairies,
must I believe in Mister
Sherlock Holmes?
(J. E. Wheelwright)
di Maria Cristina Tamagnini
A.A. 2013/2014
Le origini
-
Sherlock Holmes nasce dalla penna di Arthur Conan Doyle alla fine del
XIX° secolo, ed appare al grande pubblico per la prima volta nel 1887,
con la pubblicazione del primo dei quattro romanzi: A Study in
Scarlet.
L’opera completa con Holmes protagonista consta di 56 racconti e 4
romanzi, pubblicati dal luglio 1887 all’aprile 1927. Le raccolte di
racconti sono, in ordine cronologico:
The Adventures of Sherlock Holmes (1891-1892)
The Memoirs of Sherlock Holmes (1892-1893)
The Return of Sherlock Holmes (1903-1904)
His Last Bow (1908-1917)
The Casebook of Sherlock Holmes (1921-1927).
I quattro romanzi:
A Study in Scarlet (1887)
The Sign of Four (1890)
The Hound of the Baskervilles (1901-1902)
The Valley of Fear (1914-1915).
Il narratore è John Watson, che racconta
avventure avvenute precedentemente e,
in alcuni casi, addirittura anni prima.
Come vuole la convenzione, le fonti
utilizzate dal dottore sono testi da lui
redatti in passato, quali il diary o il
journal e, alle volte, il notebook sui quali
scrive ed appunta gli avvenimenti salienti
dei casi per poi esporli al grande pubblico.
Ad
esempio
vengono
estratti,
direttamente dal diario del dottore, alcuni
fatti che formano un intero capitolo di
The Hound of the Baskervilles, intitolato
appunto Extract from the Diary of Dr.
Watson.
Nel racconto The Final Problem siamo nel maggio 1891
quando, nelle Alpi Svizzere, precisamente nelle cascate di
Reichenbach, dove Holmes viene seguito e raggiunto dal suo
acerrimo nemico James Moriarty. Watson si allontana per
soccorrere un paziente e deve tornare al paese, lasciando il
suo amico da solo. Il mondo intero assiste ad una lotta corpo
a corpo tra Holmes e Moriarty e rimane con il fiato sospeso
quando legge che i due corpi sono caduti nelle acque gelide
del fiume sottostante.
Così Conan Doyle avrebbe voluto concludere la brillante
carriera della propria creazione letteraria. Ma i lettori
protestano e Doyle li accontenta, riportando in vita
l’investigatore nel racconto The Empty House dove Watson,
incredulo, abbraccia nuovamente il suo fedele compagno
dopo un periodo lungo tre anni.
Il personaggio di Sherlock Holmes
Approfonditi studi hanno fatto emergere che Conan Doyle ha
modellato alcuni aspetti comportamentali e fisici dell’investigatore
sulla figura di un professore universitario della facoltà di medicina
di Edimburgo, con il quale Doyle si è laureato nel 1881: Joseph
Bell. Da questo medico rigido ed impeccabile, Doyle riprese alcuni
tratti della tattica di Holmes come, come, per esempio, “in A study
in Scarlet he gave Holmes Bell’s notion that the memory should
not be cluttered with unnecessary facts” (Martin Fido, The World
of Sherlock Holmes). Ed ancora, riguardo al temperamento del
detective
Holmes‘s slightly inhuman detachment from feeling– effectively and
touchingly highlighting the moments when he expresses his true affection
for Watson – owed something to the unsociable eminence from
which Edinburgh professors stooped to their pupils. ” (Martin Fido, The
World of Sherlock Holmes)
Gli interessi di Holmes vengono riassunti da Watson in Sherlock Holmes—his
limits (A Study in Scarlet).
1. Knowledge of Literature.—Nil.
2. Philosophy.—Nil.
3. Astronomy.—Nil.
4. Politics.—Feeble.
5. Botany.—Variable. Well up in belladonna, opium, and poisons generally.
Knows nothing of practical gardening.
6. Geology.—Practical, but limited. Tells at a glance different soils from each
other. After walks has shown me splashes upon his trousers, and told me by
their colour and consistence in what part of London he had received them.
7. Chemistry.—Profound.
8. Anatomy.—Accurate, but unsystematic.
9. Sensational Literature.—Immense. He appears to know every detail of every
horror perpetrated in the century.
10. Plays the violin well.
11. Is an expert singlestick player, boxer, and swordsman.
12. Has a good practical knowledge of British law.
Holmes ha eseguito molti studi sulle ceneri dei sigari e
riesce a distinguere molti tipi diversi di tabacco, sui quali
ha scritto una monografia. Queste conoscenze sono utili
al detective che agisce laddove altri non sono competenti
quanto lui, analizzando ad esempio mozziconi di sigari e
tracce di tabacco. Oltre a ciò, Sherlock è un esperto di
veleni. Sono molti i casi in cui l’assassino ricorre all’uso
del veleno per uccidere le vittime; ricordiamo, tra i tanti,
Bartholomew Sholto, ucciso con la stricnina (The Sign of
Four) e la famiglia Tregennis, avvelenata con la radice di
una pianta (The Devil‘s Root). Ed ancora, è competente
nell’osservazione attenta delle impronte dei piedi e delle
mani, asserendo che “there is no branch of detective
science which is so important and so much neglected as
the art of tracing footsteps” (A Study in Scarlet).
Le due qualità necessarie per un perfetto detective sono, a
detta di Holmes, l’osservazione e la deduzione. Più volte
Watson riporta le attente ispezioni eseguite sul luogo del
delitto dal suo amico che si basa “upon the observation of
trifles” (The Boscombe Valley Mystery) . La maggior parte degli
indizi risultano essere utili per il detective; niente è irrilevante
nel quadro generale del caso, dove spesso vengono notati
soltanto i fatti più evidenti, non dando peso ad uno studio più
approfondito, anche per capire se i gesti eseguiti sono
accidentali o intenzionali. Fermamente convinto dei suoi
metodi, critica spesso Watson per non osservare attentamente
ciò che lo circonda, dicendo “never trust the general
impressions, my boy, but concentrate yourself upon details” (A
Case of Identity) oppure “you see, but you do not observe” (A
Scandal in Bohemia). Nonostante ciò, vediamo che spesso
Watson cerca di imitare i metodi del suo amico, ma sono rare le
volte in cui mette a segno un buon risultato.
L’appartamento di Baker Street
Fulcro centrale di tutte le storie è il modesto appartamento in affitto di
Holmes e Watson in una delle vie del West End più conosciute al mondo:
Baker Street. I lettori non entrano mai direttamente nelle stanze della
casa, ma fanno capolino saltuariamente nel salotto dove i clienti
vengono accolti da Holmes e, a mano a mano, hanno qualche
informazione in più sull’arredamento, dalle descrizioni di Watson.
Nell’arte dell’osservazione, l’investigatore si serve anche della chimica
per portare alla luce gli indizi. Nell’angolo del salotto della casa di Baker
Street vi è un tavolo ricoperto di provette ed alambicchi, con i quali fa i
propri esperimenti. Sherlock è infatti il primo detective ad applicare
nelle sue indagini importanti metodi scientifici che lo rendono, a detta di
Watson, “a first-class chemist” (A Study in Scarlet). In effetti, il primo
storico incontro tra Holmes e Watson avviene nel 1881 in un laboratorio
di chimica al St. Bartholomew Hospital di Londra, dove Sherlock sta
facendo alcuni esami su un campione di sangue.
(http://www.sherlockian.net/graphics/floorplan.jpg)
(http://www.studium.com/graphics/holmes/lgstrands.jpg)